Caos

di Alice33
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Nuovo inizio ***
Capitolo 2: *** Confusione ***



Capitolo 1
*** Nuovo inizio ***


È la prima fan fiction che pubblico in assoluto, spero vi piaccia :)





Capitolo 1: Nuovo inizio.

 
Quella mattina di metà Settembre la suoneria del mio cellulare mi svegliò. Saltai in aria e mi maledissi per aver lasciato il cellulare acceso la notte scorsa. Detestavo essere svegliata in modo brusco. Allungai la mano e risposi al telefono senza neanche guardare il nome nel display.
“ Che vuoi?!” risposi acida.
“ Come primo giorno di scuola cominci male, Lopez” riconobbi la voce di Quinn Febray, la mia migliore amica.
“ Dio Quinn! Mi hai fatto prendere un infarto! “.
“ Scusa San ma ho veramente bisogno di un consiglio su cosa mettermi! Al primo giorno di scuola non devo sfigurare. “
A volte Quinn era un po’ fissata con le apparenze, era una persona molto superficiale. Ma in fondo la conoscevo da quando eravamo piccole e le volevo un bene dell’anima.
Dopo quella chiamata ‘d’emergenza’ corsi a prepararmi : un nuovo anno scolastico mi aspettava.
 
Camminare di nuovo tra quei corridoi affollati dopo 3 mesi di totale pace faceva un certo effetto. Mi riportava alla mente ricordi dei tre anni passati lì. I ragazzi, gli amici, i litigi, i segreti. Ho sempre pensato che se quegli armadietti potessero parlare avrebbero da raccontare milioni di storie di tutti i ragazzi passati da qui. Dal liceo Mc Kinley di Lima.
Aprii il mio armadietto e incominciai a riempirlo con la mia roba.
“Dimentichi questo San” disse qualcuno mentre appendeva una foto di Puck nell’anta del mio armadietto.
Mi girai a trovai Puck davanti a me con un sorriso divertito.
“ehi” gli sorrisi e gli lasciai un bacio sulle labbra.
“ ehi” rispose.
“ Allora? Hai passato bene le vacanze? “
“ Splendidamente “ disse, mi prese la mano e camminammo insieme verso la prima lezione.
La mia vita era fatta di routine. Avevo il mio ragazzo, la mia migliore amica, la mia famiglia, le cheerleader. Avevo una vita perfetta, ma non riuscivo a sentirmi completa. Sentivo che mancava qualcosa. Non amavo Puck, e lui non amava me. Stavamo insieme perché tutti dicevano che formavamo una bella coppia e per popolarità. A me stava bene così anche se mi sentivo terribilmente vuota. Ma avevo paura che ogni tipo di cambiamento rovinasse la mia vita, la mia tranquillità, il mio equilibrio. Cosi mi accontentavo della mia vita, sognando sempre il meglio.
Entrammo nell’aula di fisica ed io occupai il posto all’ultimo banco. Puck si sedette vicino ad un suo compagno di squadra. Nel giro di cinque minuti l’aula si riempì del tutto. Alcuni ragazzi avevano visi familiari, altri sconosciuti. Io tenevo la mia borsa sulla sedia di fianco a me per occupare il posto. Avrei preferito non sedermi con qualche ragazzo arrapato.
Il prof entrò in classe e si presentò ai nuovi studenti.
Iniziò la lezione e come sempre cercavo di capire quello che potevo. Quasi a metà lezione qualcuno bussò alla porta. Ed entrò una ragazza bellissima. Alta, con un fisico invidiabile. I capelli biondi e lucenti. Con l’aria un po’ spaesata. Tutti i ragazzi si voltarono a guardarla.
“ Emh.. salve sono Brittany S. Pearce. Sono nuova. Scusi il ritardo “.
“ Prego signorina puo’ sedersi in fondo. Accanto a Lopez. Nell’unico posto libero “ spiegò il prof.
Brittany tenendo lo sguardo basso si sedette vicino a me e il prof continuò la lezione.
“ Quindi tu sei Lopez? Piacere “. Alzai lo sguardo e incrociai il sorriso amichevole di Brittany.
“ Mi chiamo Santana. Piacere mio “
“ Mi sono trasferita dall’inghilterra qualche giorno fa. Non sono riuscita ancora ad ambientarmi bene. “
“ Be’ mi dispiace. Vedrai che non e` poi  così difficile “ le sorrisi.
Era una ragazza veramente bella. Essere amichevole con lei non mi risultava difficile come il resto degli imbecilli di questa scuola. Aveva l’aria un po’ ingenua. Avrebbe sicuramente trovato delle difficoltà ad ambientarsi.
La campanella suonò e io volai via dalla classe.
Nelle ore successive, pensai spesso alla nuova ragazza. Aveva un aria diversa da tutti. Degli occhi chiarissimi e sinceri. Era una ragazza sicuramente affidabile. E incredibilmente sexy. Sexy ?! Oddio avevo fatto un apprezzamento del genere su una ragazza! Mi portai una mano in fronte. Cristo. Forse sto male.
Mi diressi alla mensa e mi sedetti al mio solito tavolo. Con Puck, Quinn, Finn e altri decerebrati di cui non ricordavo il nome.
“ Guarda San. Quella non e` la nuova ragazza di stamattina? “ chiese Puck. Alzai lo sguardo e la trovai seduta sola ad un tavolo.
“ Si e` lei! Chiedile di sedersi qui “. Suggerii.
“ Cosa?! vuoi invitare una novellina qui? “ Quinn mi guardò male.
“ Ragazzi, andiamo. Non è una sfigata. E poi ha bisogno di una mano, si è trasferita da poco dall’Inghilterra”.
“ Mi hai convinto. E poi è davvero bella “ disse Puck, mentre gli altri erano contrariati.
Puckerman le fece segno di avvicinarsi e lei sorpresa venne qui.
“ Vieni Britt. Siediti qui vicino a me. “ le feci posto.
“ Wow San. Non sei mai stata così ospitale con nessuno. Non è che nascondi qualcosa?” commentò sottovoce Quinn con un sorriso malizioso.
“ Ma che dici? Pensi che solo perché sono stata gentile con una persona che ha bisogno di amici da domani vado in giro con checca Hummel? “
“ D’accordo scusa. Scherzavo non c’è bisogno di prendersela tanto. “
 
 
Al suono dell’ultima campanella tornai di corsa a casa. Quel commento di Quinn mi aveva innervosita molto. Senza un perché. Era solo una battuta come un’altra, tipico di Quinn. E allora perché dentro di me, quando pensavo a Brittany, mi sentivo strana?  Perché volevo continuamente girarmi verso di lei e guardarla durante la lezione?
Io non potevo essere attratta da una ragazza. Era una cosa impossibile. Non potevo proprio. Dovevo togliermi questi pensieri dalla testa il prima possibile.
 

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Capitolo 2
*** Confusione ***


Capitolo 2: confusione.
 
 
Una volta arrivata a casa mi buttai sul letto, e chiusi gli occhi.
 Quelle sensazioni potevano essere solo un momento di debolezza. In fondo non avevo mai provato attrazione per una ragazza. Anche se a volte rimanevo a guardare le ragazze in spogliatoio mentre aspettavo che Quinn finisse di prepararsi… ma mai avrei pensato di provare dei sentimenti per loro. E perché provarli proprio in quel momento? Perché proprio con lei?
Tortutarmi la mente con quelle domande senza risposta non mi faceva bene, cosí decisi di uscire a prendere aria.
Camminavo senza meta osservando le persone vicino a me.
Amare una ragazza era una cosa sbagliata?
Trovai la risposta quando, una volta varcato l’ingresso del parco, vidi Kurt Hummel. L’unico gay dichiarato della mia scuola. Aveva un’aria spensierata e felice, e in quel momento rideva come forse non avevo mai riso in vita mia. Aveva davanti a sé un ragazzo. Con i capelli neri gellatissimi, e una divisa scolastica. A quel punto lui gli prese la pano ed entrambi sorrisero. Nei loro occhi c’era solo felicità e amore. E quello non poteva essere sbagliato.
 
Dieci ore dopo stavo correndo per andare a scuola. Come al solito ero in ritardo. Entrai in classe. Per fortuna il prof non era ancora arrivato e mi diressi verso il mio posto. Ma quando alzai lo sguardo vidi che era occupato da Brittany e un giocatore di football. Sam Evans.
Stavano parlando e sembravano molto presi.
In quel momento successe una cosa strana. Come se la terra stesse tremando ed io stessi per essere inghiottita dal sottosuolo.
“ Santana, tutto bene?” disse Puck che era arrivato il quel momento.
Non gli risposi e mi sedetti in un posto all’angolo da sola.
Era una reazione esagerata. Solo per un posto. Che importava?
“ Scusa, posso sedermi qui? E’ l’unico posto libero. “
Alzai lo sguardo e vidi che c’era Kurt. Aveva l’aria un po’ impaurita , come se si aspettasse un insulto da un momento all’altro.
“ Si. Siediti pure “. Stranamente mi faceva piacere avere Kurt al mio fianco, avevo tante domande da fargli, ma allo stesso tempo avevo paura che lui fraintendesse qualcosa.
“ Come hai scoperto di essere gay? “ chiesi di punto in bianco.
Lui si girò, con gli occhi spalancati. Non si aspettava proprio una domanda del genere. Forse non si aspettava che gli rivolgessi una parola.
“ Credo di averlo sempre saputo, ma me ne accorsi in prima media quando mi innamorai del mio compagno di classe. Perché? “
“ Così, per curiosità “ mi voltai dall’altra parte. Sapevo che Kurt mi stava giudicando in quel momento. Ero terrorizzata dall’idea che pensasse qualcosa di me.
“ Che ne dici se ti unissi al Glee Club?. “
“ stai scherzando spero. “ come poteva pensare che mi unissi al club degli sfigati?
“ Perché ? ti ho sentita cantare e sei molto brava. E poi il glee cerca nuovi membri. “
“ Non ho intenzione di essere presa a granitate. “
“ Non succederà. A Finn non hanno mai tirato una granita. “
“ Senti ci penserò ok? “.
“ Va bene. Ci vediamo oggi pomeriggio alle prove” concluse con un sorriso.
 
Quel giorno evitai tutti. Soprattutto Brittany. Non volevo aver rivolto domande di nessun tipo. Sapevo che avevo un comportamento infantile ma se questa cosa (qualsiasi cosa fosse) con Brittany fosse continuata sarebbe finita male.
 
Dopo un lungo periodo di riflessione (la pausa tra la seconda e la terza ora), decisi che sarei andata al glee club. Magari sarei andata a quella prova solo per vedere com’era. Insomma cos’e` che attirava Finn? Perché Finn aveva deciso di rovinare la sua reputazione per cantare qualche canzoncina?
 
Mi diressi verso la choir room e sbirchiati dentro dalla vetrata della porta. C’erano Kurt, il tizio in sedia a rotelle, la nana tutta naso, Sam Evans, due cinesi, Finn e..
“ Ehi San! “
“ Brittany! “
“ Sei venuta alle prove! Scusa se stamattina Sam ti ha rubato il posto ma doveva parlarmi del glee club! Qui sono tutti simpatici. Su entriamo! ” mi prese per mano e mi condusse dentro.
Quando aprì la porta, tutti si voltarono a guardarmi con aria stupita, eccetto Kurt che aveva un sorrisino soddisfatto.
“ Ciao ragazzi lei è Santana, come immagino che sappiate già! ” mi presentò Brittany.
“ Ciao “ dissero tutti in coro.
In quel momento entrò il professor Schuester, insegnate di spagnolo e del glee club, perennemente euforico.
“ Oh, vedo che abbiamo nuovi arrivati! “ disse sorridendomi.
“ Vorresti presentarti? Magari cantando qualcosa? “ mi chiese.
“ No grazie. “
“ D’accordo un’altra volta magari. Iniziamo subito con la lezione! “ Presi posto dietro Finn.
“ Santana! Cosa ci fai qui! “ Sussurrò lui.
“ Stavo cercando di capire cosa ti attrae in questo club. Ma tranquillo non ho l’intenzione di restare. “
 
Contro tutte le mie aspettative, quell’ora passata con i ragazzi meno stimati di tutta la scuola, mi piacque molto.
Quello era un luogo in cui si poteva essere sé stessi senza aver bisogno di controllare ogni parola o ogni azione per paura di essere giudicata.
Potevo parlare con chiunque volessi e di qualunque argomento senza l’ansia di essere presa a granitate.
Per la prima volta nella mia vita stavo cercando di abbattere le difese ed essere me stessa. Stando in quel gruppo stavo diventando me stessa.
Inutile dire che tutta la mia giornata passata ad evitare Brittany fu inutile. Durante tutta la lezione ci cercavamo con gli sguardi, ci sorridevamo e  ci scambiavamo battute.
Ogni volta che guardavo i suoi occhi era come se riuscisse a entrarmi dentro. Riusciva a mandarmi il cuore a mille con un solo sorriso. E questo mi spaventava a morte. Cosa sarebbe successo se qualcuno capisse tutto? Cosa ne sarebbe di me? Del mio ruolo nella scuola? Ma soprattutto, cosa succederebbe se per Brittany non fosse lo stesso?

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