Faccia a faccia coi morti viventi

di Ale_Otaku_Ale
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** L'inizio della fine ***
Capitolo 2: *** Panico ***
Capitolo 3: *** La stazione di carabinieri ***
Capitolo 4: *** No linea ***
Capitolo 5: *** Lacrime e dispersi ***
Capitolo 6: *** Famiglia ***
Capitolo 7: *** Addii ***
Capitolo 8: *** Gocce di disperazione ***
Capitolo 9: *** Salvi ? ***
Capitolo 10: *** (A)Normale vita ***
Capitolo 11: *** Fiducia ***



Capitolo 1
*** L'inizio della fine ***


Cap. 1
Era un giorno come altri, ero in giro con Alice,stavamo camminando per le strade del nostro paese,c'era un sole che spaccava le pietre,ci saranno stati circa 30°, c'era uno strano silenzio quel giorno, un silenzio che si ruppe dal grido straziante di una donna.
Di scatto io e Alice ci girammo,eravamo in centro paese,una donna sanguinante implorava soccorso,dietro di lei seguivano due ''pers
one'' stranamente pallide,corsi incontro alla signora, all'apparenza sembrava avere sulla trentina,era magra alta coi capelli rosso sangue e due occhi marrone nocciola,le chiesi d'istinto cosa diavolo fosse successo e lei con una voce dolorante rispose:
-Mi hanno morso...Aiutatemi non riesco a camminare,dobbiamo fare in fretta prima che quei due..... mostri arrivino e ci mangino-
Senza fare troppe storie lanciai uno sguardo di pericolo ad Alice che mi venne incontro per chiedermi cosa fosse successo, non feci neanche in tempo a dire una sillaba che dietro la curva spuntarono altri ''mostri'' erano una decina,non sapevo cosa fare,ero in panico,non capivo bene cosa stesse succedendo, e la signora sulle mie spalle sembrava essere in punto di morte, era strano pero',aveva solo un ''morso'' sulla gamba eppure stava male... incominciò ad impallidire,lì capii che era tempo di correre,dissi ad Alice:
-Corri se non vuoi morire!!!!-
Incominciammo a correre ed imboccammo la strada che portava alla nostra scuola, udii altre urla provenire da quella via... altri mostri incominciarono a seguirci,ad un tratto mi ricordai di avere dei parenti in quella zona, corremmo verso la casa della cugina di mio padre,Alice suonò al citofono, mia cugina uscì dalla porta e quando mi vide aprì il cancello,Alice si scaraventò dentro io subito dietro di lei, chiusi il cancello, entrammo in casa appoggiai la signora sul divano,era in fin di vita, era sempre più pallida e sputava sangue, mia cugina andò in bagno a prendere dell'alcol per pulire la ferita,Alice si tolse la sciarpa e la legò alla gamba della signora,così che si plachi la fuoriuscita di sangue.
La signora disse :
-Grazie per l'aiuto che mi state dando... Non mi conoscete neanche e state facendo tutto questo per me....Io mi chiamo Melissa,ho 34 anni e sono una reporter, ero qui per fare un servizio giornalistico riguardante le strutture dei paesi di questa regione,quando un uomo mi si attaccò alla gamba e mi morse.... Riusci a liberarmi della sua presa,corsi più che potessi finché non trovai voi due che senza indugio mi avete aiutato... Voi come vi chiamate?-
-Io Alessandro-
-Io Alice-
-E io Martina-.
Dopo qualche minuto la donna si addormentò,Alice Martina ed io ci chiudemmo in cucina,dissi tutto quello che sapevo a Martina,sembrava abbastanza scombussolata.Guardando Alice disse:
-I miei non ci sono, sono al lavoro,e mia sorella è all'università,cosa facciamo?-
Mi avvicinai alla finestra che dava all'esterno ,diedi un'occhiata fuori,i ''mostri'' erano aumentati.Io ritornando alla domanda di mia cugina risposi: 
-Non ne ho la più pallida idea,ho solo 14 anni e in questo momento non so proprio cosa dire..Non era mai successa una invasione di uomini,devo assicurarmi che i miei familiari stiano bene...-
Tutti e tre tirammo fuori il cellulare e chiamammo i nostri genitori,stavano tutti bene,i miei si erano già riparati nella soffitta di casa nostra, i genitori di Alice erano anche loro al riparo in casa, i genitori di Martina stavano tornando a casa e non avevano ancora trovato un ''mostro''.
Un rumore di vaso rotto prese la nostra attenzione, il rumore proveniva dal salotto,dissi:
-Melissa sei stata tu?-
Non ricevetti risposta,andai in salotto, non vidi nessuno,Melissa non c'era...Ad un tratto...

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Capitolo 2
*** Panico ***


Cap. 2 Ad un tratto... due mani, provenienti da dietro di me,mi afferrarono la testa,tirai una gomitata,ma la persona dietro non mi lasciò...tirai un decina di gomitate, alla undicesima le mani si staccarono, mi girai di scatto e... era Melissa,era bianca come la neve,era diventata come quelli che ci inseguivano,mi guardai in giro per vedere se ci potesse essere una potenziale arma,ne trovai due,o un bastone del camino o un asta di ferro,afferrai la più vicina a me... presi l'asta,corsi incontro a Melissa e....la infilzai,rimase immobile per qualche secondo,secondi nei quali chiamai Martina e Alice per darmi una e di portare delle lame, finito di dire lame senti l'asta vibrare,Melissa riprese a muoversi,era più forte di me,mi afferrò, non riuscivo a prendere il controllo dell'asta,era giunta la mia ora...chiusi gli occhi e aspettai....sentii un rumore,un rumore simile a quello di una lama che taglia la carne...aprii gli occhi,era una scena oribbile... la testa di Melissa era per terra mentre il corpo era sollevato dall'asta che tenevo tra le braccia,davanti a me c'era Martina con un coltello da cucina sporco di sangue...con la voce ancora scossa ringraziai Martina. Alice entrò in stanza con un po' di sacchi grande della spazzatura. Mettemmo il corpo di Melissa nei sacchi e la gettammo nella strada davanti la casa di Martina,di ''loro'' non ce n'era l'ombra,ripulimmo il salotto,il telefono di Martina squillò,erano i suoi genitori,durante la conversazione la faccia di Martina si fece cupa,fine chiamata disse: -I miei sono bloccati a Milano,fortunatamente si sono nascosti nella casa di mia sorella,stanno tutti bene ma adesso noi cosa facciamo?- Ci fu un attimo di silenzio,qualche minuto dopo Alice propose: -Staremo qui nascosti il più possibile,poi si vedrà...- Io e Martina approvammo. Passò un solo giorno quando dovemmo lasciare la casa,erano le 14:17 quando udimmo il rumore del cancello di casa cadere... erano entrati,erano tanti,troppi per solo noi,riuscirono a sfondare anche le porte di casa,ci ritrovammo in cucina,le nostre uniche armi erano coltelli,e l'unica via d'uscita era la finestra ma era troppo pericoloso uscire da lì, c'erano quattro di ''loro'' che si aggiravano lì intorno, riuscimmo a stare tranquilli per pochi minuti perché la porta della cucina non resse a tutta la forza che aveva addosso,ne entrarono 6 di ''loro'', alle strette dissi: -Dobbiamo uscire dalla finestra!O la va o la spacca - Aprì la finestra e saltammo fuori, la situazione non era migliore di prima,almeno avevamo più spazio per combattere. Mi fiondai contro un di ''loro'' dallo scontro di Melissa dedussi che per ucciderli dovevamo spaccargli la testa,essendo più agile dello zombie gli andai alle spalle e gli tagliai col coltello seghettato la testa, da quattro ora sono tre, mi girai verso Alice e Martina,Martina se la cavava abbastanza bene,Alice invece stava combattendo contro due di ''loro'' Martina invece era contro con solo uno di ''loro'', mi affrettai ad aiutare Alice ma quando decisi di andarla aiutarla lei......... gli aveva uccisi,Martina pure aveva ucciso il suo, erano formidabili,sembrava che l'avessero fatto migliaia di volte!Scappammo fuori,la strada era libera,non ce n'era neanche uno.Camminammo fino al centro,non c'era nessuno,ne vivi e ne morti... all'improvviso un'ombra si alzò,era uno di ''loro'' e poi ne arrivarono altri e dopo ancora altri,eravamo accerchiati.. Non potevamo fare niente. Combattemmo fino alla fine,eravamo agli stremi. Una macchina, o meglio una Jeep, investì la metà di ''loro'' una porta si aprì. Era il fidanzato di Martina,era Filippo, era venuto per salvare Martina, ci guardò e disse: -Forza salite! Prima che si rialzino!- Senza esitazioni salimmo tutti e tre,Filippo mise in funzione la macchina e andammo via da lì, le strade erano piene di ''loro'' guardando fuori dal finestrino vidi anche dei miei amici anzi ex amici...Martina disse: -Tesoro grazie mille!Saremmo morti!Dio grazie al celo!Comunque loro Sono Alessandro e Alice,hanno quattordici anni e Ale è mio cugino- Io e Alice un po' a disagio ringraziammo Filippo. Alice chiese: -E ora?- Filippo senza la benché minima esitazione disse: -Ora sopravviviamo!-. Era passata meno di 24 ore e avevo già rischiato la mia vita due o tre volte.Dovevamo trovare un posto sicuro. A Martina venne in mente di andare alla chiesa del paese. Così ci avviammo verso la chiesa,senza sapere cosa ci potrà accadere nelle ore a seguire...Non sapevamo quasi niente di questa invasione,sapevamo solo che chi veniva morso diventava uno zombie e che per ucciderli bisognava rompergli la testa. Arrivati in chiesa entrammo e ci barricammo all'interno, di ''loro'' niente,non erano saliti fino alla collina dove stava la parrocchia. All'interno trovammo il don e la sua perpetua, erano diventati come ''loro'' gli uccidemmo in poco tempo,avevamo ancora i nostri coltelli. Dopo esserci posizionati dissi: -Questi coltelli non bastano, nel senso che sono troppo pericolosi da usare,avendo una lama corta dobbiamo per forza avvicinarci,di conseguenza propongo di cercare dei bastoni abbastanza lunghi per legarci all'estremità i coltelli,Filippo che ne dici se andiamo nel bosco qui dietro a cercarli?- Filippo senza timore mi rispose di sì. Lo sguardo Di Martina era preoccupato e triste,lo stesso vale per Alice. Il nostro obbiettivo ora è SOPRAVVIVERE. Io Filippo uscimmo dal retro della chiesa,così ché da evitare qualche zombie all'ingresso,ci portammo dietro dei coltelli,per ogni emergenza dovevamo avere un'arma di difesa,scendemmo al boschetto tagliammo dei rami abbastanza resistenti e risalimmo fino alla chiesa,sulla collinetta adesso c'erano una ventina di ''loro'' mi salì il cuore in gola,non volevo morire,ma non potevo neanche scappare,quindi combattemmo contro tutti quelli che potevamo, Filippo era nettamente più bravo di me,sarà che ha diciannove anni,ma anche io me la cavavo abbastanza bene,ma abbastanza non era sufficiente.

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Capitolo 3
*** La stazione di carabinieri ***


Cap. 3 Riuscì a ucciderne quattro,ma ''loro'' sembravano moltiplicarsi non ce l'avremmo potuta fare,ero stremato, erano forti fin troppo,ma non potevo gettare la spugna,dovevo proteggere le persone a me care,ma erano davvero troppi per sole due persone...Filippo lottava ma non sembrava lottasse solo per lui ma anche per Martina,lui ne fece fuori una decina,era sporco di sangue,stava uccidendo uno quando... un altro zombie lo afferrò da dietro, era pronto per morderlo... per Filippo sembrava giunta l'ora,ma...la nostra jeep arrivò,dentro c'erano Alice e Martina, Martina alla guida e Alice con un coltello che tirò con estrema precisione sullo zombie che stava per uccidere Filippo,era salvo,per ora,investirono tutti gli zombie che riuscirono,ma si rialzavano e andavano all'attacco,a quel punto Alice ci fece salire in macchina,scappammo da lì.Ero pieno di macchie di sangue lo stesso valeva per Filippo,non avevamo una meta,dovevamo solo vivere,Martina cedette il posto di guida a Filippo,si scambiarono qualche parola dolce tipo ''grazie tesoro che ci hai salvato'',ovviamente ringraziai di cuore anch'io.Martina vedendo le strade piene di zombie si paralizzò dalla paura,per allentare la tensione dissi: -Se non fosse stato per voi saremmo morti!Avete usato la stessa tecnica di Filippo!- Alice con un cenno di sorriso disse: -Bé non potevamo lasciarvi morire,da sole non saremmo sopravvissute tanto...- Filippo ci portò al parcheggio del paese,dovevamo trovare un piano per unirci agli altri sopravvissuti... Filippo propose: -Di sicuro i poliziotti saranno sopravvissuti,dovremmo provare ad andare alla stazione dei carabinieri,che ne dite?- Eravamo tutti d'accordo.Io dissi: -Se dobbiamo unirci a qualcun'altro sarà un problema,muoversi in troppi è fin troppo pericoloso...Correremmo un rischio ma...è la cosa giusta da fare,ci servirà anche una macchina più grande,come un furgone..- Tutti annuirono...erano già passati otto minuti dal nostro arrivo al parcheggio e ''loro'' erano già nelle vicinanze,di vivi neanche l'ombra...uscimmo dal parcheggio e ci incamminammo nella strada che conduceva alla centrale dei carabinieri.Arrivati davanti parcheggiammo e scendemmo dalla macchina, ci portammo dietro anche le armi,molto probabilmente qualcuno di ''loro'' era all'interno dell'edificio,Alice e Martina spalancarono le porte d'ingresso io e Filippo entrammo con i coltelli pronti a combattare,c'era un silenzio di tomba perlustrammo il piano terra,non c'era nessuno,solo qualche macchia di sangue per terra,questo stava a significare che lì dentro c'erano zombie,uno sparo catturò la nostra attenzione,sembrava provenire dall'ultimo piano, salimmo le scale ad una velocità impressionante,arrivati all'ultimo piano vedemmo degli zombie andare contro un bancone,dietro al bancone c'era un uomo con una pistola,gli zombie ci sentirono e una parte di loro venne verso di noi,eravamo pronti,pronti per salvare quell'uomo,io e Filippo ci scagliammo contro i primi cinque,ci avevamo preso la mano oramai quindi riuscimmo ad ucciderli abbastanza velocemente, Alice e Martina invece andarono contro quelli che venivano da dietro,erano solo quattro per fortuna, stavano combattendo, nel frattempo io e Filippo andammo nella direzione del poliziotto ma alcuni di ''loro'' ci accerchiarono dovevamo salvare l'uomo a tutti i costi,ne atterrammo la maggior parte i rimanenti invece vennero uccisi da Alice e Martina che avevano finito di lottare contro quelli di dietro, andammo tutti contro i cinque che erano davanti al bancone,erano forti,ma il nostro lavoro di squadra ci permise di ucciderli velocemente,erano tutti morti,il poliziotto ci guardò e ci disse: -Grazie!Sono riuscito a sopravvivere per dieci minuti poi mi sono dovuto rifugiare qua dietro,mi rimane una sola pallottola se non fosse stato per voi sarei diventato come uno di quei cosi a terra!Grazie ancora,mi chiamo Giorgio e sono un poliziotto.- Dopo esserci presentati ripercorremmo le scale,alla nostra uscita trovammo un'orda di ''loro'', dovevamo arrivare alla macchina ma gli zombie erano troppi,ci avevano sentiti infatti allungarono tutti le braccia verso di noi e incominciarono a venirci in contro...rientrammo nella caserma,notammo un'uscita d'emergenza e andammo verso la porta quando...Giorgio urlò dal dolore,erano riusciti ad entrare,ormai era finita dovevamo andare se non volevamo morire...Così lasciammo Giorgio nella mani di ''loro'' mentre noi uscimmo dalla porta d'emergenza,aperta la porta ci trovammo in un corridoio,lo percorremmo tutto,era lunghissimo, riuscimmo ad uscire, ci ritrovammo davanti alla casa di Martina.

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Capitolo 4
*** No linea ***


Cap. 4 Eravamo di nuovo davanti alla casa di Martina,la casa sembrava libera,di ''loro'' neanche la benché minima ombra,questo però non valeva per le strade, s'aggiravano a dozzine di zombie,la cosa più ovvia da fare era entrare in casa.Entrammo facilmente,''loro'' avevano buttato giù il cancello,la casa sembrava tranquilla ,perlustrammo il piano terra da cima a fondo, di ''loro'' neanche una minima traccia, per essere più al sicuro decidemmo di rifugiarci nella cantina,chiudemmo la porta della cantina con un lucchetto trovato sul pavimento lì in zona.Martina prese il telefonino ma quando stava per chiamare sua madre notò che non c'era campo,ci guardò tutti uno ad uno e disse: -Non c'è campo... Controllate col vostro...- Così facemmo,ma anche noi eravamo senza campo. Per sdrammatizzare Alice disse: -Magari non c'è campo qui in cantina... no ? - Martina con le lacrime agli occhi rispose dicendo: -No... qui c'è sempre stato campo... Cosa diamine stiamo facendo? Quelle cose la fuori da dove vengono?! Chi ha scatenato tutto l'inferno che c'è la fuori,diamine ragazzi abbiamo solo domande e nient'altro,niente risposte,lo stato non è venuto a cercare i sopravvissuti,non possiamo resistere ancora molto!E ora non c'è neanche più campo per chiamare soccorso, nostri amici o parenti... Non sappiamo neanche se stanno bene... Filippo tu perché eri in giro qui in paese?- Filippo sconsolato dalle parole di Martina rispose: -Non potevo abbandonarti,i miei genitori se la cavano abbastanza bene,non sarei stato di aiuto,quindi sono venuto da te...- Alice scoppiò a piangere, le chiesi cosa la rattristava ,una domanda stupida,era ovvio che si fosse messa a piangere per i suoi familiari,non aveva più alcun mezzo di comunicazione per contattarsi con loro,per tirarla su di morale le dissi: -Aly,potremmo andare a vedere se i tuoi stanno bene.. Cosa ne dici?- Alice con un sorriso stampato sulla faccia disse: -SI! Cioè se va bene anche a gli altri..- Filippo e Martina si guardarono e con un sorriso consolatorio accettarono.Fu un giorno movimentato,ma non sapevamo ancora cosa ci sarebbe successo più tardi.Partimmo subito,erano ancora le cinque di pomeriggio,la prima strada era libera ma appena svoltammo in direzione della casa di Alice incontrammo alcuni di ''loro'',da quello che avevamo capito ''loro'' non vedevano ,erano sensibili ai rumori,l'aveva capito Filippo alla stazione dei carabinieri quando io parlai e ''loro'' si voltarono, la teoria di Filippo si confermò quando passammo in puro silenzio tra di ''loro'' e non ci attaccarono ,camminammo in quella maniera per circa dieci minuti quando... Alice perse l'equilibrio e cadde,purtroppo fece rumore e ''loro'' si girarono verso di noi...

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Capitolo 5
*** Lacrime e dispersi ***


Cap. 5 Si voltarono tutti,erano più di trenta e noi solo quattro,le nostre uniche armi erano i soliti coltelli da cucini,scoppiai a ridere... non era una risata da barzelletta ma una risata isterica,questa volta saremmo morti davvero... continuai a ridere... Martina mi guardò e mi disse: -Ale piantala di ridere dobbiamo salvarci adesso che non sono ancora arrivati tutti!- Io risposi: -Come potremmo scappare... siamo circondati Martina...- -Ale piantala ripigliati!Possiamo ancora farcela- Era Alice,e aveva pure ragione... Smisi di ridere e proposi: -Possiamo dividerci, Io e Martina facciamo la strada del campo d'atletica tu e Filippo fate l'altro,ci troviamo davanti casa di Alice ok ? - Non c'era tempo per dire si,incominciammo a correre,correre come non avevamo mai fatto in tutta la nostra vita, evitai quelli che potevo altri li atterrai o gli uccisi,Martina era di fianco a me,mi dava sicurezza... -Ale quanto manca?- -Se continuiamo così circa sette minuti... Ce la farai?- -Spero di si!E tu?- -Hahaha non lo so,non sono una cima a correre ma in casi di sopravvivenza la mia resistenza potrebbe sorprendermi-. Ero in pena pena per Alice e Filippo e anche Martina lo era... Non parlammo tanto,pensavamo solo a correre quando...mi imbattei nella mia migliore amica,mi venivano le lacrime agli occhi,mi fermai a guardarla e rimasi impietrito. -Ale non fermarti!Continua a correre,quando mi guardò e mi vide con gli occhi lucidi mi venne incontro, mi guardò e mi disse: -Ale,dalla tua faccia ho capito che hai trovato qualcuno che ti stava a cuore ma me lo dirai dopo,quando saremo salivi,ora corri!- Ricominciai a correre, ''loro'' cercavano di prenderci ma eravamo troppo abili o almeno eravamo abili rispetto a loro.Riuscimmo ad arrivare a casa di Alice ma di lei e di Filippo non c'era traccia. -Ale andiamo a cercarli vero?- -Ovvio!- -Facciamo la strada che hanno fatto loro magari li incontriamo!- -Giusto,brava Martina.- Partimmo alla ricerca di Alice e Filippo,si erano fatte le sei di pomeriggio,c'era ancora luce grazie a dio,non vorrei incontrarne neanche uno di notte...Percorremmo la strada che avrebbero dovuto fare Filippo e Alice, ma niente,incominciai a preoccuparmi,Martina stava per piangere e pure io... Li cercammo per un'altra ora poi decidemmo di trovare un nascondiglio, ma dove avremmo potuto nasconderci? -Andiamo alla casa di Alice! Se dovrebbero arrivare il punto d'incontro sarebbe stato lì!- -Ale,hai ragione...Andiamo...- Martina era triste se non di più,io ero nella fase ottimista,mi continuavo a dire che erano ancora vivi e che sarebbero arrivati. Arrivammo al cancello della casa di Alice,era tutto chiuso neanche un rumore si sentiva da quella casa,provai a citofonare,sentii il rumore di quando le persone rispondono al citofono,sottovoce dissi: -Sono Alejandro ti prego aprimi...- -Scavalcate la ringhiera se ce la fate,se non ci riuscite vi aprirò- Ubbidimmo,riuscimmo a scavalcare,quella casa mi faceva ricordare tutte le cose che con Alice avevamo fatto,salimmo le scale,aprimmo il cancelletto e lo richiudemmo bussammo,Mirko mi aprì quando entrammo disse: -Alice sei salv... Dov'è Alice?- Guardai Mirko,anche lui era pronto a mettersi a piangere,non meritava bugie,era il fratello di Alice dovevo dirgli la verità: -Ecco...Vedi ci siamo divisi un'oretta fa perché c'erano troppi zombie e ci siamo dati appuntamento qui da te,la ragazza con me è Martina,mia cugina comunque Alice non era sola c'era anche Filippo,il fidanzato di Martina, si saranno nascosti penso...- Mirko incominciò a piangere, entrarono i genitori di Alice,raccontai anche a loro la situazione, e la madre come il figlio incominciò a piangere,il padre era lì per lì per crollare infatti...crollò,mi sentivo in colpa,ero triste,sentivo tutto il peso su di me,in oltre Martina cadde a terra e si mise a piangere,io in quel momento non riuscivo proprio a piangere,non riuscivo a fare niente. -Sono vivi di sicuro! Sono forti tutti e due,li ho visti combattere e accidenti secondo me sono vivi e si stanno nascondendo da qualche parte!-. Sembravano essere più rassicurati,io invece stavo male dentro... Presi il mio telefono e guardai le foto che avevo,incominciai a piangere...Stavo pensando a chi della mia classe avevo visto zombie... Tra questi c'era Anna,la mia migliore amica,era la ragazza che avevo visto per strada,la ragazza con cui ho condiviso tanti bei momenti,e ora non puff sparita...La mia vita come sarà in futuro? Almeno avrò un futuro?

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Capitolo 6
*** Famiglia ***


Cap. 6 I genitori di Alice ci ospitarono per la notte,il giorno seguente io e Martina decidemmo di andare a cercare di nuovo Filippo e Alice,quando eravamo pronti per uscire il papà di Alice ci chiamò: -Ale Martina prima di uscire venite che vi devo dare una cosa- Cosa ci avrebbe dato? -Tenete,vi saranno di certo utili,e vi prego trovate mia figlia... - Erano due fucili con baionetta inclusa -Danilo grazie mille!- -Di niente,davvero Ale trovala e salvala- -Sarà fatto!Ora andiamo,ci vediamo dopo!- Ci salutammo,avevamo un obbiettivo salvare Alice e Filippo,uno scopo preciso.Percorremmo la strada che avrebbero dovuto fare loro due. Per la strada trovammo la sciarpa di Alice,mi venne una crisi d'ansia,non potevo tornare dai suoi familiari senza di lei...raccolsi la sciarpa,profumava di lillà,un profumo che gli regalai per il suo compleanno,però non persi la speranza,speranza che mi teneva su di morale -Ale li troveremo,me lo sento!- Martina cercò di rallegrarmi,in qualche modo ci riuscì! ''loro'' giravano per strada,riuscimmo ad evitarli tutti.La strada che avrebbero dovuto fare Filippo e Alice sembrava abbastanza tranquilla,ma di loro due niente... solo la sciarpa di Alice.Martina mi disse: -Che ne dici se li cerchiamo in paese?- -Si va bene, ma facciamo in silenzio..- Arrivammo alla piazza,la piazza dove incominciò l'inferno per me e Alice,mi mancavano... Proposi a Martina di andare a vedere se una mia amica fosse ancora viva,era d'accordo,ci incamminammo, arrivammo all'asilo del paese, partì uno sparo dal mio fucile,ovviamente ''loro'' sentirono il rumore e di conseguenza si girarono verso di noi, era la stessa situazione di quando avevamo deciso di andare di Alice,solo che adesso eravamo in due...stavano venendo tutti contro di noi due,presi in mano il fucile ed incominciai a sparare a quelli più vicini, Martina fece lo stesso,però c'era un problema,avevamo finito i proiettili,dovevamo combattere con la baionetta,era la prima volta che usammo quell'arma,quindi non eravamo molto abili,non erano tanti,ma purtroppo continuavano a venirne altri e ancora altri,e io incominciavo ad avere il fiatone... Martina sembrava essere messa nella mia stessa situazione.Uno sparo,il rumore di uno sparò mi allarmò,non era stata Martina, aveva finito i proiettili, e allora chi era stato? La provenienza dello sparo mi era sconosciuta,ma sentivo un rumore di una macchina tipo Jeep ma più pesante come rumore,intravidi un'ombra,c'era una macchina con una sagoma sopra,non riuscivo ancora a capire chi fosse,forse perché era lontano o forse perché ero impegnato a salvarmi la vita.Il rumore si fece più vicino ma ne Martina e ne io riuscimmo a girarci per vedere chi fosse,un altro spero,uno sparo che colpì lo zombie di fianco a Martina,ella riuscì a girarsi e anch'io, erano Alice e Filippo,stavamo piangendo per la felicità, ma non avevamo tempo per piangere, ''loro'' sovrastavano dai lati ma per fortuna arrivarono i rinforzi,Alice era sul tetto della macchina con un fucile mentre Filippo era alla guida,ci fecero salire su quell'enorme Jeep e ci portarono via. -Dov'eravate stati?- -Bé ecco...-....

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Capitolo 7
*** Addii ***


Cap. 7 -Quando ci siamo divisi per poi ritrovarci davanti alla casa di Alice,io e lei ci siamo imbattuti in vari zombie,e dovemmo lasciare quella strada per prenderne una più sicura,una con meno zombie!Nella strada che prendemmo trovammo questa Jeep con dentro,come potete vedere,varie armi,passammo la notte qui dentro,avevamo deciso di venirvi a cercare da Alice quando vi avvistammo mentre stavate combattendo contro ''loro'' quindi per catturare la vostra attenzione feci salire Alice sul tettuccio della macchina con un fucile e le feci sparare vero uno di ''loro,voi state bene?- Era Filippo che parlò,invece Alice se ne stava seduta a fissarci,sembrava,diversa... -Io e Martina riuscimmo ad arrivare a casa di Alice ,Aly i tuoi stanno bene e anche tuo fratello sta bene,che direste di andare a casa di Alice per riposare?- Erano d'accordo,Filippo era stanco e Alice anche in più lei voleva vedere i suoi genitori, però c'era un problema,le strade che portavano a casa di Alice erano impercorribili, c'erano troppi zombie di conseguenza la casa di Alice era off limits,la faccia di Alice si scurì era così felice di vedere i suoi ma quest'imprevisto ci mise in difficoltà,mi venne un'idea: -Ma se andiamo a vedere come stanno i nostri genitori? Ovviamente partiamo da quello più vicino per poi finire con quelli più lontani, quelli più vicini sono i miei, che ne dite?- Risposero tutti di sì,per fortuna le strade per arrivare da me erano libere o almeno di ''loro'' non ce n'erano tanti,arrivammo davanti a casa mia,riuscimmo a parcheggiare nel solito parcheggio dei miei.Dissi agli altri di scavalcare,per prime scavalcarono Alice e Martina poi Filippo ed infine io,avevo incominciato a salire sul cancello quando qualcosa mi afferrò il piede, mi girai...era un uomo forse sui quaranta, mi guardò e mi disse: -Ti prego aiutami...Non so cosa fare,mi hanno morso,mi gira la testa ti prego dammi una mano... Mi chiamo Luca- Lo guardai e gli tirai un calcio in faccia... Dovevo liberarmi di lui, a momenti sarebbe diventato uno di ''loro'',mi sbrigai a scavalcare, ce la feci per fortuna,Luca mi guardò e urlò: -Perché diamine mi hai tirato un calcio?!Fammi entrare!Subito!- Martina gli puntò il fucile e disse: -Vai via,ormai sei finito sei stato morso quindi diventerai come ''loro''- L'uomo era sconvolto,cadde per terra ed impallidì,si rialzò e si girò,se ne stava per andare ma... ''loro'' l'avevano sentito urlare e ora lo volevano,Luca andò addosso al mio cancello,ci stava supplicando di aiutarlo,ma dovemmo ignorarlo... e silenziosamente salimmo le scale,avevamo il sottofondo del'uomo che urlava dal dolore... Bussammo,una sagoma s'intravide dal vetro della porta,la sagoma disse: -Chi siete?- -Sono io Ale,sbrigati ad aprirmi!- La sagoma di dentro girò la chiave,aprì la porta e: -Ale sei vivo!Grazie al celo,pensavamo male... Ciao Alice ciao Martina e ciao Filippo entrate veloci!- Entrammo,era mio fratello la sagoma,in salotto c'erano i miei e Luana,la fidanzata di mio fratello,ci salutammo e gli raccontammo tutto quello che avevamo affrontato,mia mamma era felice di vedermi e lo stesso valeva per gli altri,Luana mi disse: -Sono felice che tu stia bene,tuo fratello mi ha salvata la vita,ero ancora a scuola quando lui mi chiamò e mi disse di scappare perché c'era un'invasione di zombie,lì per lì non gli credetti ma quando mi affacciai fuori e vidi delle persone morderne altre capì che non stava mentendo,scappai,andai verso casa mia ma le strade erano impraticabili,chiamai i miei,stavano bene mi dissero di scappare da qualcuno quindi andai alla stazione presi un treno fino a Dormelletto dalla stazione corsi verso casa vostra,i tuoi erano in casa mi aprirono e gli raccontai l'intera situazione,dopo qualche ora arrivò tuo fratello,riuscì a tornare da Milano- -Bene!- Martina presentò Filippo ai miei genitori,erano felice di vedere Martina viva,mia madre le disse: -Martina grazie per aver salvato mio figlio!- -Ma va,molte volte mi ha salvato lui!E poi devi ringraziare anche Alice e Filippo loro sono stati fondamentali per il nostro gruppo!- Restammo lì per due ore,mangiammo bevemmo ci riposammo ma poi Alice Martina e Filippo mi presero in disparte e Filippo mi disse: -Ora che sappiamo che i tuoi stanno bene cosa facciamo?Resti qua o vieni con noi da Alice?- -Ecco...Non lo so- -Pensaci ancora poi dimmelo - Risposi di si,ero confuso cosa dovevo fare?Rimanere lì con i miei genitori o andare con loro?Riflettei ancora dieci minuti poi andai da Filippo e risposi: -Ho deciso,mi dispiace,non voglio darvi false illusioni quindi io...vengo con voi!- Erano felici,d'altronde non potevo abbandonare il mio gruppo! -Mamma,papà devo dirvi una cosa,ecco io vado via,vado con Alice Filippo e Martina dagli altri genitori a vedere se sono ancora vivi,poi vedremo cosa fare.- I miei genitori sembravano aspettarselo e mio padre mi disse: -Abbi cura di te figliolo,ti lascio in buone mani,noi ce la caveremo qui,abbiamo cibo a sufficienza per due mesi,siamo a posto basta stare tranquilli e non fare rumore.- Ci salutammo. Arrivarono Victor e Luana,avevano due zaini sulle spalle,Victor ci guardò e disse: -Ecco tenete,sono due zaini con dentro cibo e acqua,vi saranno utili,stammi bene fratellino.- Luana mi disse all'orecchio : -Noi stiamo qui a proteggere i tuoi,se no saremmo venuti con voi..- Ringraziammo di tutto ci salutammo anche con loro e ce ne andammo,avevamo abbandonato un rifugio sicuro ma dovevamo vedere anche come stavano gli altri familiari quindi...Salimmo in macchina e ce ne andammo,la prossima tappa era casa di Alice!

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Capitolo 8
*** Gocce di disperazione ***


Cap. 8 La tappa successiva era casa di Alice. Filippo come al solito era alla guida,Martina Alice ed io eravamo seduti su sedili di dietro,la strada per andare da Alice non sembrava piena di ''loro'' ovvio ce n'erano un po' ma non troppi.Fortuna che avevamo la macchina se no saremmo dovuti rimanere a casa dei miei.Per dire qualcosa chiesi: -Come state?- Alice rispose -Diciamo bene anche se ho fame, come sempre!- Scoppiai a ridere,mi mancava l'Alice di sempre.Avevo perso già una persona cara l'altra almeno è con me. Martina rispose: -Ma sì bene a parte ''loro''- Filippo invece rispose: -Io st.. Ragazzi guardate!- Ci affacciammo al finestrino vedemmo solo la strada pulita,niente ''loro'' era la prima volta dopo tanto tempo che non vedevo le strade,diciamo così normali.Arrivammo davanti a casa di Alice,parcheggiamo e poi scavalcammo la solita ringhiera.Arrivati davanti la porta principale Alice notammo che c'era una traccia di sangue sulla maniglia aprii la porta dentro trovammo...uno di ''loro'' si girò,aveva i capelli lunghi sembrava una femmina ma era un ragazzo,quando lo guardai meglio capii chi fosse,era un mio compagno di classe,mio e di Alice era Sebastiano,non era simpaticissimo ma di certo non volevamo la sua morte.Alice corse come un razzo verso lui e li conficcò il coltello in testa,i fucili li avevamo lasciati in macchina,avevamo portato solo i coltelli per ogni precauzione.Sebastiano cadde a terra,morto.Alice a quel punto chiamò i suoi genitori,si sentii una voce provenire dal piano sopra di noi,salimmo di corsa,non c'era nessuno.Ad Alice venne in mente un nascondiglio,il nascondiglio era tra le mura della camera di Alice e quella dei suoi genitori,aprimmo la porta nascosta e... trovammo i suoi genitori e suo fratello,erano appallottolati sul pavimento sembravano stare bene, infatti stavano anche meglio di noi.Alice abbracciò i suoi genitori e anche suo fratello,pianse dalla gioia,ero felice nel vederla stare così. -Grazie ragazzi per averla trovata- -Cinzia noi non abbiamo fatto niente,loro hanno trovato noi e ci hanno pure salvato la vita,se non fosse state per loro a quest'ora io e Martina saremmo la fuori alla ricerca di persone vive da mangiare!- Alice era felice nel vedere i suoi familiari stare bene,le chiedemmo la stessa cosa che Filippo Martina e Alice chiesero a me,cioè -Alice cos'hai intenzione di fare?- Alice non sembrava essere preoccupata infatti rispose subito: -Questa domanda me l'aspettavo quindi avevo già pensato a cosa poter fare dopo,ovviamente verrò con voi,il mio obbiettivo è quello di sopravvivere insieme a voi!- Ero felice di quella risposta. Dall'inizio di tutto quel casino al di fuori del cancello quella giornata è stata la più felice di tutte.Salutammo i genitori di Alice sembrava un addio ma non lo era sentivo che li avremmo rivisti,spero vivi e non morti.Ci organizzammo per vedere da chi andare adesso,sarebbe stato il turno di Martina,visto che i genitori di Filippo erano vivi perché lui gli aveva visti all'inizio di tutto l'inferno,ma andare a trovare i genitori di Martina consisteva nell'andare a Milano. -Non penso che sia una buona idea andare dai miei a Milano,dovremmo sopravvivere e basta.Non ci sto rinunciando ma andare a Milano è come andare in bocca a ''loro'' quindi...- Martina aveva dannatamente ragione,non avevamo neanche mezzi per arrivare a Milano,va bene che la macchina andava ad energia solare ma il tempo stava cambiano, si stava annuvolando e minacciava di piovere quindi dovevamo trovare un posto sicuro ma dove potevamo andare...

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Capitolo 9
*** Salvi ? ***


Cap. 9 Decidemmo di andare in un supermercato qui vicino.Magari lì saremmo potuti rimanere tranquilli per un po',eravamo per strada quando incominciò a piovere,la macchina si fermò,eravamo fermi in mezzo alla strada e per di più''loro'' ci avevano circondati,avevamo fucili e coltelli,il nostro repertorio d'armi era esclusivamente quello,Martina disse a Filippo: -Ce la faremo?- -Martina non lo so,io lo spero proprio,io voglio vivere e penso che anche voi lo vogliate...- Caddi per terra,mi cedettero le gambe... sbattei il braccio contro il pavimento e ad un tratto si aprì una botola,guardai dentro,trovai delle specie di granate. -Ragazzi guardate cos'ho trovato!- Si girarono verso di me e videro le granate,ad Alice venne l'idea di lanciarne alcune il più lontano possibile così da attirare la loro attenzione così noi saremmo potuti procedere con cautela verso il supermercato. -Alice sei un genio!- -Em grazie Martina...- Attuammo il piano,Filippo lanciò la granata la quale esplose e sbaragliò una decina di''loro'' e attirò nel luogo dell'esplosione tutti ''loro'' che erano nei paraggi,noi scendemmo dalla macchina e incominciammo a correre verso il supermercato,ma come al solito appena girammo in direzione del centro commerciale trovammo altri ''loro'',Filippo tirò una granata dritto davanti a noi così da toglierne dai piedi alcuni,ma non pensò che il rumore ne avrebbe attirati altri,corremmo sui lati uccidendone e mettendo fuori combattimento i necessari per andarcene.Riuscimmo ad arrivare al supermercato nel parcheggio si aggiravano una decina di ''loro'' o forse anche più corremmo verso l'ingresso,le porte si aprirono automaticamente,entrammo e vedemmo il supermercato pieno di ''loro''.Era la fine?Speravo di no. -Dobbiamo uscire è troppo pericoloso qui- Mi seguirono tutti.Dove saremmo potuti andare adesso?Incominciai a correre,pioveva eravamo fradici,quindi eravamo più lenti,''loro'' ci stavano inseguendo.Non ho mai avuto paura come in quel momento,mi girai ''loro'' si facevano sempre più numerosi,eravamo nei guai in seri guai...Un elicottero ci avvistò,e atterrò nel parcheggio del supermercato -Salite forza!- Salimmo sull'elicottero,lì un uomo che sembrava un militare ci disse: -Noi facciamo parte dell'esercito di evacuazione di questo paese,vi porteremo in un centro con altri sopravvissuti,lì starete finché la situazione non sarà,come dire,migliorata,sapete dirci se avete incontrato altri sopravvissuti e saperci dire dove potrebbero essere?- Gli occhi ci si illuminarono,avevamo ancora qualche speranza di sopravvivenza e non solo noi ma anche i nostri genitori,risposi alla domanda del militare: -Si si si,allora c'è una casa più avanti vi indicheremo noi quale dove ci sono dentro i genitori della ragazza qui con noi,e poi più verso il paese c'è un'altra cosa dove ci sono i miei genitori mio fratello e la sua fidanzata!- -Grazie,ora andiamo a prendere i familiari della ragazzina poi vi portiamo tutti al centro di sicurezza e dopodiché tu vieni con noi e andiamo a prendere i tuoi genitori.- Atterrammo nel giardino di Alice,chiamammo i genitori di Alice i quali arrivarono subito,salirono e ce ne andammo.Volammo per venti minuti quando atterrammo in una piattaforma d'atterraggio isolata da muri alti quattro metri fatti apposta per non fare entrare cose indesiderate,i militari fecero scendere Martina,Filippo,Alice,Mirko e i genitori di loro due, io rimasi dentro all'elicottero poiché poco dopo saremmo partiti verso casa mia per prendere i miei genitori.I militari chiamarono delle persone che portarono Alice e gli altri in edificio lì vicino,c'erano persone normali,vive! -Ragazzi ci vediamo dopo io vado a salvare i miei!- Mi salutarono dopodiché risalii insieme ai militari nell'elicottero e partimmo verso casa mia. Arrivammo da me dopo quindici minuti,feci salire i miei mio fratello e Luana quindi ritornammo al rifugio d'evacuazione,durante il viaggio gli altri ringraziarono i militari.Arrivammo al rifugio,lì ci riunimmo agli altri,eravamo salvi ma cosa succederà la fuori? Il giorno dopo arrivarono altri sopravvissuti tra i quali c'erano i genitori di Martina e Filippo,i familiari del nostro gruppo erano tutti salvi,ma la situazione la fuori non sembrava migliorare.

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Capitolo 10
*** (A)Normale vita ***


Cap.10 Era passato un mese, un mese che eravamo rinchiusi la dentro. La situazione fuori era ancora messa male,ma ormai la gente dentro questo campo sembra non farci più caso, ci hanno fatto l'abitudine, appunto, loro, io no. In questo mese sono successe tante cose, il posto si è modernizzato, ci sono anche le scuole, con ore designate alla lotta contro gli zombie. Ho iniziato il liceo classico mentre Alice lo psicopedagogico, i nostri rapporti si sono rafforzati, i pomeriggi ci vediamo sempre, ma purtroppo lo stesso non lo posso dire di Martina e Filippo... Non ci parliamo più, in sintesi ci evitiamo reciprocamente e la cosa mi spiace.. Con l'inizio della scuola ho conosciuto nuove persone, in particolare Francesca, è una ragazza normale ma con un fascino tutto suo, o almeno secondo me, aveva i capelli biondi tendenti al moro, una carnagione chiara e occhi color nocciola, il nostro incontro è stato accidentale, per sbaglio mentre camminavo le ho sfilato la scarpa ed è da li che ricominciò tutto. Era la terza ora di martedì, avevamo greco, quando... l'allarme suonò.Il preside della scuola avvisò ogni classe del pericolo imminente. La porta principale della città è stata attaccata da ''loro'' e che le successive quattro ore sarebbero state le ultime ore passate qui in questa scuola, poiché dopo verrà chiusa, e noi dovremo pensare a noi stessi. Il panico non si scatenò subito, ci salutammo tutti, sapevamo che sarebbe stata l'ultima volta che ci saremmo visti,o almeno tutti lo pensavano.. Il saluto che mi è stato più difficile da dare è stato quello per Francesca, si insomma provavo qualcosa... ci abbracciammo -Ciao...- -Ciao Ale, stammi bene eh *sigh* - -So che ci rivedremo, lo sento, non voglio dirti addio... tu.. ecco... tu mi pia..- -SCAPPATE STANNO ARRIVANDO- La voce della prof di greco scatenò il panico, intanto io stavo guardando Francesca che con uno sguardo di paura scappò. -Ci..- Ormai sapevo come comportarmi in certe occasioni, le ore di combattimento zombie sono servite. A quel punto scappai anche io, andai al liceo di fianco, lo psicopedagogico. Stavo cercando Alice, la mia compagna di avventure, ma non la trovavo da nessuna parte, ormai la scuola era deserta, quello strano silenzio era snervante. Decisi di andarmene. Uscii dalla scuola quando qualcosa mi tocco la spalle. Mi girai e vidi quel volto...

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Capitolo 11
*** Fiducia ***


Cap.11 Era Francesca.. -Ale non posso lasciarti andare.. portami con te, non ho niente da perdere, i miei... sono già passati a ''loro'' un mese fa e ora sono da sola.. ti prego fammi stare con te!- -Potrebbe essere pericoloso..- -Allora io diventerò forte, so già come affrontarli, era tra le più brave nel corso di ammazza gli zombie!- -Um... Va bene.. Ora accompagnami a casa! Dobbiamo fare in fretta, ''loro'' potrebbero già essere dappertutto!- Francesca annuii. Ci dirigemmo verso casa mia, li c'erano tutte le armi che sarebbero potute esserci utili e poi c'era la mia famiglia.. Imboccammo la via per casa mia quando girai lo sguardo verso la via di fianco.. vidi Filippo.. Ma oramai non era più il nostro Filippo... Non ebbi tempo per rattristarmi, ero li con Francesca e dovevo muovermi ad arrivare a casa. -Eccoci, forza entra prima tu!- Francesca eseguì l'ordine, io intanto stavo guardando in giro com'era la situazione, si stava mettendo male, ''loro'' erano da tutte la parti.. Di sottofondo si sentivano urla o spari.. potevo solo immaginare che cosa sarebbe successo poche ore a li.. Entrai in casa. -C'è nessuno? Mamma ? Papà? Victor?- Non si sentiva niente, nessun rumore o vece animava quella casa. -Ale facciamo un giro di ricognizione, magari si sono nascosti..- Salimmo le scale, girammo tutte le stanze, ma niente.. -Ale guarda! Corsi da Francesca che era nella stanza accanto. -Dimmi!- -C'è una finestra aperta non'è che sono sul tetto?- Come ho fatto a non pensarci. La finestra portava al tetto, mi affacciai per vedere.. ma .. niente. -Mi sa che sono andati via.. Spero stiano bene..- -Di sicuro!- -Grazie Fra..- *Tomp* -Cos'è stato?!- -Ale prendiamo delle armi e scendiamo a vedere..- Andammo in camera dei miei, sotto al loro letto c'era uno scatolone con tutte le armi, Francesca prese il fucile di mio padre e ci attaccò ,con del nastro isolante trovato nel comodino di mia madre, una baionetta. -Sembri essere un'esperta- le dissi con un sorrisetto. -Una specie- Mi rispose. Io scelsi la pistola, non era una pistola qualsiasi, infatti i proiettili di questa pistola li avevo creati io con delle erbe e polveri da sparo, al contatto con la pelle di uno di ''loro'' dovrebbe esplodere e spargere intorno a lui una polvere giallognola in grado di ucciderli, inoltre presi anche una spada, sarebbe tornata utile di sicuro. -Pronta?- -Si- -Scendiamo- Caricai la pistola contenente 5 dei miei proiettili, le ricariche le tenevo alla vita con una cintura fatta apposta, scesi le scale per primo, la porta era spalancata... -Andiamo in cucina- *Tomp* -Ale ho paura...- -Non ti preoccupare sto io davanti!- Entrai in cucina e vidi..

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