l'affetto ferisce in molti modi

di Atakir
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** L'inizio ***
Capitolo 2: *** Strane conoscenze ***
Capitolo 3: *** sensi di... COLPA ***
Capitolo 4: *** cambiamenti ***
Capitolo 5: *** strani pensieri ***
Capitolo 6: *** sorprese ***
Capitolo 7: *** la mia prima... ***
Capitolo 8: *** partenze ***
Capitolo 9: *** novità ***
Capitolo 10: *** brutte sorprese ***
Capitolo 11: *** nuove speranze ***



Capitolo 1
*** L'inizio ***


Un giorno sconsolato su di un pianeta ormai distrutto da un terribile demone, due figli di padri differenti, vengono deposti su di un piccolo mezzo di trasporto che aveva le coordinate di un pianeta pressoché insignificante. Il padre di uno guardava con il rammarico il proprio figlio sapendo di non poterlo vedere crescere; l'altro bimbo non fu considerato dal vero padre. Una donna teneramente li abbracciò e li coprì con il mantello del marito. Esso era di una seta di tenebra sul quale spiccava sanguigno lo stemma della propria casta. Sarebbe appartenuto al più grande dei due un giorno. Con grande forza d'animo chiuse l'oggetto sferico che partì per la volta celeste. Perché tutto ciò? Bardack, il più giovane tra i due uomini presenti al rito, aveva avuto da un abitante di Kanassa il potere di preveggenza. Un pensiero nella donna:i due figli si sarebbero protetti o meno? "Rosicheena" si sentì chiamare. "Vieni anche tu?". Lei accettò e lottarono contro il demone con tutte le loro forze. La donna, tenuta dal nemico ancora in vita fu denudata e stuprata, dopo di che eliminata Intanto ci ritrovammo nell'atmosfera terrestre in piena notte. Non ci spostammo, non ancora, e io presi il mantello del padre promettendo di vendicare lui e la madre mia. Guardai il piccolo Kaaroth. Kaaroth, che strano e buffo nome pensai. Io ero il figlio del grande Vegeta, ero il terzo a portare avanti quel nome. Ma ne sarei stato degno??? ******Commentate numerosi******

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Capitolo 2
*** Strane conoscenze ***


Ero sicuro di essere il più importante dell'universo, e che sarei riuscito a sbarazzarmi di quell'inutile poppante che avevo a fianco. Ma dopo alcune riflessioni mi sono accorto che poteva diventare mio servo. Certo, era l'ultimo dono di mia madre. Ne fui certo. Io non volevo prendermi cura di lui e vedere un vecchio passare di lì fu un'occasione da non perdere. Gli ordinai di portarmi del cibo e di prendersi cura del piccolo Kaaroth. Ci condusse in un posto davvero minuscolo e sporco. Di certo non si addiceva ad uno del mio calibro... mio malgrado accettai, in fondo li si mangiava. La notte non riuscii a chiudere occhio: ero un bambino ma non uno stupido.Il pericolo poteva nascondersi dietro ogni angolo. In più il mio giaciglio era alquanto scomodo e obbligai il vecchio a procurare uno più comodo. Sembrava che quel vecchio chiamato Ghoan fosse a conoscenza del mio potere. La notte successiva sognai i miei fieri genitori. Mi rivelarono l'esplosione del mio regno e del mio popolo. Io pensai ad uno scherzo e risi. Mi mostrarono il suo volto. Già, di colui che distrusse il mio pianeta. Il suo nome? Mi dissero Freezer ma io dissi che era impossibile, lo avevamo sempre servito con fedeltà. Sentii un'altra voce "Svegliati, Svegliati" era il vecchio"stai facendo un incubo" Mi svegliai, lo guardai incavolato nero e mi diressi verso il frigorifero che svuotai rapidamente. Cercai di riprendere sonno ma non vi riuscii. La giornata successiva il vecchio Ghoan voleva insegnarmi a difendermi e rimase scioccato per la mia forza. Io ero solo un bambino ed ero il più forte del pianeta. ******Commentate ps. Spero vi sia piaciuto anche questo capitolo******

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Capitolo 3
*** sensi di... COLPA ***


Mi sentii comunque a disagio perché su quel pianeta erano tutti nullità. Potevo facilmente eliminarli tutti maavevo una certa compassione per il vecchio. Poi col passare dei mesi presi Kaaroth più come un fratello-allievo piuttosto che uno schiavo. Mi allenavo giorno e notte per riuscire a migliorarmi e a battere Freezer tanto che svenni tra sonno e fame dopo circa un mese. Io si che sono tosto! Cercai di non fissare a lungo quel bambino che ora aveva già 5 anni, ma mi sembrava impossibile inquanto sapevo che era merito mio se era ancora vivo. L'anziano Ghoan era morto ormai da 3 anni perché Kaaroth, osservando la luna piena, aveva perso il controllo. Non capivo perché, ma quando ciò accadde sentii una fitta al cuore. Ero sicuro che non mi ci sarei affezionato, ma ora mi resi conto che mi sbagliavo. Io cercavo di non considerare Kaaroth ma ogni volta che con la sua vocina stridula da bambino mi chiamava fratello istintivamente guardavo ciò che voleva. Eppure io sono il sanguinario Principe dei Sayan. Strano. Quel bambino stava zitto. Fino a sera. «Come é morto il nonno?» mi chiese. Gli chiesi chi era "il nonno", ma lui mi guardò in pieno volto e mi rispose «L'anziano Ghoan. É impossibile che tu te ne sia già dimenticato,fratellone» aveva le lacrime agli occhi.«Vero? Vero che non te ne sei scordato? Dimmi che fine ha fatto!!!» Lo guardai con disgusto e poi gli risposi con sadismo «l'hai ucciso tu, stupido marmocchio.» lui scappò via piangendo dalla disperazione e mi diede del "fratello peggiore del mondo" e altri nominativi che mi colpirono di meno. Mi sentii mancare in quel momento. Che mi succedeva? No, non di nuovo quella strana sensazione, non i sensi di colpa! Deriso e deluso il piccolo Kaaroth sembrava essere un neonato. Non so perché ma andai a tirarlo su di morale. Come si mise nuovamente a ridere mi sentii alleggerito. ******Spero di ricevere dei commenti con il vostro parere. Vi sembra verosimile? vi ringrazio anticipatamente.******

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Capitolo 4
*** cambiamenti ***


Il suo volto, quando risplendeva sorridendo, era in grado di darmi forza. Mi stavo forse rammollendo? No. Non l'avrei mai accettato. Si era vero che Kaaroth si era messo a ridere ma, non resistii a buttarlo nel fiume mentre rideva. Quel sorriso si capovolse e il bimbo scoppiò in lacrime. Se solo non avesse trovato quel ramo......sarebbe caduto dalla cascata e non l'avrei mai più rivisto. Era un peccato fosse sopravvissuto. Ormai procurarsi il cibo per entrambi diventava troppo difficile e per superare la tensione uccidevo qualche ignaro terrestre. Era un vero spasso! Quella sera sognai mia madre: mi rimproverava per ciò che avevo fatto. Non capii. Me ne dovevo forse prendere cura? no, mai eppure finché non riuscii a farmi perdonare non passai notti tranquille. Stupido subconscio, era un vero colpo basso dirmi le cose con il volto di mia madre. Avrei preferito non dormire più, e ci provai numerose volte: nessun risultato. Mi sentivo fuori bene e dentro uno straccio quando Kaaroth piangeva ed il contrario quando rideva. Ogni giorno mi pareva morire per ciò che provavo e speravo di non provare affetto più per nessuno Aiutai Kaaroth negli allenamenti,anche se tra me e lui non c'erano paragoni divenne piuttosto bravo, forte, veloce. Eravamo due ottimi guerrieri e io non mostravo scrupoli nei suoi confronti. Tra mille faticosi allenamenti e una sfida, gli ruppi entrambe le braccia e una gamba. Sentii qualcosa afferrarmi la gola e pensai a come rimediare. Decisi di uscire dal bosco con il piccolo in braccio. Io avevo quindici anni e, una volta giunto all'ospedale e mi spacciai per il padre. Non so perché lo feci però sono sicuro che mi cambiò la vita per sempre. ******Le recensioni non fanno mai dispiacere******

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Capitolo 5
*** strani pensieri ***


Siccome Kaaroth sembrava avere 4 anni anziché 7 non mi fecero ulteriori domande credendo che con una prima esperienza avessi lasciato incinta una con un paio di anni più di me. Dissi che si era ridotto così cadendo dalle scale mentre correva e che si era sbrigato a portarlo lì. Il dottore mi disse che avrei potuto chiamarlo per nome. Non ci tenevo affatto. Anziché stare ad osservare ciò che gli accadde, rimasi fuori dalla stanza. Mi sentivo alleggerito. Molto alleggerito. Sentii un fruscio e mi voltai : una donna aveva gettato a terra dei documenti e cervava di riprenderli alla belle e meglio. Ridendo la osservai: era troppo buffa! Era col sedere in alto piegata a raccogliere quei fogli. Non riuscii a trattenere una risata fragoroso. Si voltò a guardarmi e mi folgorò con lo sguardo. Non mi era mai capitato di sentirmi così. La aiutai, sbirciando quella scollatura al quanto generosa. Lei arrossì visibilmente e cercò di chiudersi un bottone alla camicia azzurra. Quello era il colore dei suoi occhi e della sua gonna super corta. Invece il colore dei capelli era al quanto innaturale e mi attirò notevolmente. Cercai di raccogliere i fogli che le erano di nuovo caduti durante quel movimento sgraziato. «Come mai mi hai aiuta? Guarda che ce la facevo benissimo anche da sola, sai?» cercava di trattenere l'imbarazzo che aveva. Ero stato scoperto. Uffa. «Mi andava di farlo, tutto qui.» nel tentativo di farla infuriare. Ad ogni parola che diceva mi interessava parlare ancora. Era molto che non mi divertivo così. Quello era lo sguardo che aveva mia madre quando bisticciava con mio padre: agguerrito, ironico e nascosto. «Ehi, ti sei rimbambito? Guardami in faccia quando ti parlo!» Aveva appoggiato i fogli su un tavolino. Mi era a pochi centimetri dal viso. Mi arrivò un ceffone sonoro. «Due cose: non sei il mio tipo e sono fidanzata! Anzi, tre: cosa ci fai in un ospedale? Non sarai qui per guardare le affascinanti signorine che passano di qua?» La avevo forse baciata? Probabilmente sì. Le risposi che aspettavo... Kaaroth era arrivato su una sedia a rotelle. «Papà » mi chiamò ridendo. Voleva stare al gioco. Non era stupido, in fondo. La ragazza diede i fogli al medico. Poi la sua attenzione si ritrovò sul bambino. Le faceva tenerezza. Gli chiese dove era la mamma. La risposta non molto ben studiata da lui fu «Io non la ho mai vista. É morta quando sono nato» si finse malinconico. Io lo maledicevo. Era quasi un'ora che la ragazza parlava con Kaaroth. Una malsana idea mi balenò in testa: la invitai a cena, le dissi che il bambino sarebbe stato felice di avere una donna tra i piedi. Non le dissi primo così. Lei accettò nonostante l'avessi baciata. Mi disse dove ci saremmo incontrati, ovviamente tutti e tre. ******Ringrazio Elymi per le sue recensioni.spero di riceverne anche da altri.******

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Capitolo 6
*** sorprese ***


Tornati a casa convinsi Kaaroth a stare fermo nel baraccone nel quale alloggiavamo da 7 anni all'in circa. Mi spostai per il bosco che conoscevo meglio di me stesso pensando che non era una buona idea quella dell'appuntamento con la ragazza. Sembrava essere più giovane di me, eppure lavorava in un ospedale. Per prepararmi a qualcosa di nuovo ero solito camminare ore nel bosco. Sentii una strana sensazione. Mi voltai cercai cosa mi infastidiva da ogni parte: non ve ne era traccia. Sentii una voce : «Esci dal bosco! é casa mia!» Non avevo mai sentito una voce simile e ciò mi turbò di più quando vidi un volto che mi osservava molto arrabbiato. Mi faceva domande sul mio passato, la mia vita. Ero così assorto nei miei pensieri da non rendermi conto di aver gridato il motivo per cui mi trovavo sulla Terra. dopo aver ritrovato la strada per tornare all' obrobrio in cui vivevo. Mi lavai e mi infilai un paio di jeans "strizza-palle", ovvero con il cavallo alto. Cambiai i vestiti di Kaaroth con qualcosa di più presentabile, e gli chiesi il suo parere per la prima volta nella sua vita«Quale maglia mi sta meglio?» Il piccolo mi disse che stavo meglio con una maglia che avevo "acquistato" un po di tempo prima ad un negozio di abbigliamento maschile: era della A style, di un blu intenso, aderente e con sopra scritto il numero 69. Mi sembrava un poco da sfacciato andare ad un appuntamento con quella maglia, mi sentii quasi obbligato a indossarla: in fondo era la prima volta che Kaaroth gli aveva risposto. Per l'ora programmata si ritrovarono davanti alla capsule corp. Passarono due ore e andai a bussare. Mi aprì una donna bionda con grossi occhi da coniglio. «Abita qui una donna dai capelli turchini con gli occhi azzurri?» chiesi incavolato. Quando mi arrivò un cenno positivo del capo domandai dovera «É con il suo fidanzato fuori città per il weekend. Se vuoi ti darò il suo numero!» Mi disgustava il modo con cui mi fissava. Sembrava attendere qualcosa... La osservai meglio e rabbrividii. Voleva mi spogliassi davanti a lei. Come mi ebbe passato il biglietto me ne andai in fretta con Kaaroth che si era addormentato. Arrivato a casa mi spogliai nuovamente per lavarmi via il sudore freddo che avevo in dosso per colpa di quella strana bionda. Come fui sotto la cascata sentii Kaaroth ridere. Andai a capirne il motivo. La ragazza era lì e giocava con Kaaroth che esclamò:«È arrivato papà! » Ella si voltò verso di me e arrossì. «Potevi degnarti di vestiti!» Ridendo affermai di essere a casa mia e di aver interrotto la doccia per controllare il piccolo Kaaroth. ******Spero che chi per ora non vuole esprimere il suo parere cambi presto idea!******

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Capitolo 7
*** la mia prima... ***


Osservai la donna che mi guardava imbarazzata, di certo non avrebbe distolto lo sguardo, se non mi fossi spostato per andare a vestirmi. Tornato giù notai in lei uno sguardo perso...mi ricordava Kaaroth quando gli dissi del valore del soldato Bardack. Era assorto nei suoi pensieri mentre ascoltava e si immaginava un solo uomo che affrontava un esercito senza esserne troppo danneggiato. E sapere certe notizie gli faceva brillare gli occhi d'orgoglio. Per suo padre, per la sua razza... Scrollai la testa e mi ritrovai lì che osservavo il bambino. Nella fretta alla donna era sfuggito forse un particolare. «Tua madre aveva detto che avresti passato il fine settimana dal tuo fidanzato. Come mai sei qui? Non vorrai dirmi che sono io il tuo ragazzo. » La osservai mentre cambiava colore per la rabbia. Era troppo bella. Ma che diavolo pensavo! Era solo una che aveva un certo appetito da sfamare. Mentre faceva ridere il piccolo Kaaroth a suon di solletico mi avvicinai a loro e con un gesto fulmineo disintegrai il gesso che aveva il piccolo sulle braccia e sulla gamba. La ragazza si voltò verso di me, parve volermi uccidere. Mentre mi sgridava non riuscii a non fissarle le labbra carnose in un movimento che sembrava essere ormai infinito. La baciai nuovamente e lei mi rispose. A quel contatto mi ripresi e le chiesi, malizioso, dove avrebbe voluto dormire siccome non vi erano stanze degli ospiti. Mi rispose che sarebbe tornata a casa. Mi sentii stretto in una morsa....i miei stessi vestiti mi sembravano uccidere. Kaaroth,felice, si era rimesso a correre, non si sarebbe mai aspettato uno sgambetto... Che ridere! Si era messo a piangere un un modo a dir poco comico: sembrava una fontana! La donna lo sollevò «Papà é proprio un brutto cattivone! » disse «Non ti preoccupare, qui c'è mamma Bulma! Ti proteggerò io da lui.» era piuttosto decisa. Kaaroth, che non sa mai dove tenere le mani, le strappò la maglia di dosso. Bulma rimase a petto nudo e anche senza parole. Era solo un bambino. Non avrebbe potuto prendersela con lui. «Hai una maglia da darmi? Perfavore....» Il suo sguardo si era trasformato in supplichevole. Le dissi di seguirmi e lei non fiatò. Lei si era accomodata sul mio letto. Avevo pensato di darle lo straccio blu che avevo indossato per prenderla e portarla a cena, quando mi voltai. Era strano ciò che mi accadde: mi erano tornati troppo stretti i pantaloni. Senza pensarci due volte me li levai. Ero rimasto in boxer e lei era tornata ad osservarmi.persi il controllo. Come lo ripresi ero lì a baciarla. Le ero addosso, avevo fortunatamente ancora la biancheria in dosso. Decisi di sottrarmi a ciò che stava cercando probabilmente la turchina. Ma non vi riuscii. Fui sorpreso dalla sua reazione. Come le fui dentro sbiancò. Volli sapere cosa aveva. La guardai. Piangeva. Mi spinse a terra, si rivestì e, presa una mia maglia scappò via. Ma perché dovevano capitare tutte a me! ******Recensire non fa male alla salute. Non temete a recensire!******

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Capitolo 8
*** partenze ***


******Ai lettori(spero siano numerosi): questo capitolo sarà narrato quasi esclusivamente dal personaggio di Bulma. Per distinguere i vari narratori metterò tre volte il simbolo ¥ seguito dal nome del personaggio e nuovamente dai tre simboli ¥. Detto ciò vi auguro buona lettura. A sì, vi avverto che la fuga di Bulma é la fine della parte narrata al passato****** ¥¥¥Bulma¥¥¥ Che vergogna! Neanche lo conosco! Maledetto quel... No il bambino non c'entra assolutamente niente! Deve avergli insegnato Vegeta. Già, quel...quel...mi devo dare 'na calmata! Lui se ne é approfittato immediatamente! Ma perché li ho seguiti per raggiungerli a casa loro! Dovevo andare da Ianko come avevo detto a mia mamma Bunny. Ora si che mi pento di aver detto una bugia a quella donna! Mi ero divertita a guardare Vegeta togliersi la maglia...prendere il biglietto...scappare di corsa! Apro la capsula della mia motocicletta, sto salendo, ma Kaaroth mi ha presa per un calzino. Mi fermo, lo guardo con il volto ancora rigato dalle lacrime. «ora devo andare, che sennò mia mamma si preoccupa. Ciao...» Sono riuscita a scappare da quel maniaco. Ma perché gli ho lasciato il bambino! Devo tornare tornare in dietro! Faccio dietrofront e mi avventuro nuovamente in quella casa.... Mi salì un brivido caldo su per la schiena.... Trovato il bimbo spio ciò che fa... ¥¥¥Vegeta¥¥¥ «Vegeta, Vegeta, alzati! Che hai?» Non gli diedi risposta. Sono in uno stato da far paura: ero ancora in terra dove, poco prima, mi aveva gettato Bulma. Immobile. Quasi non respiro. Kaaroth mi osserva. Mi alzo, loguardo in faccia. Stava piangendo... lo abbraccio, e poi lo mollo. Gli dico di stare bene e che ero solo stanco. Mi vesto e mi sdraio sul letto. Perché mi sento così? Cosa mi succede? Sono sicuro che non sia niente. Devo solo calmarmi! Forse mi sento così perché mi ricorda mia madre. Nel fisico, se ben ricordo, differiscono nel colore dei capelli, e mia madre era un po più massiccia. Anche Bulma ha un carattere combattivo e sembra non arrendersi facilmente.... me la devo levare dalla testa! Domani andrò da Freezer per fargliela pagare. Prenderò due piccioni con una fava: mi distrarrò dalla terrestre e mi vendicherò di quel viscido verme schifoso. Lascerò Kaaroth dai genitori di quella terrestre. Siccome lei sembra averlo in simpatia anche i suoi dovrebbero essere dello stesso parere. «Ti piace passare il tempo con Bulma?» mi risponde di sì con tono sommesso. «Bene vivrà da lei per un po. Io domani parto per un viaggio e non posso portarti con me. Sarebbe da incosciente. Chiaro?» Mi osserva triste e sconsolato. Io sono sempre stato la sua unica compagnia. ¥¥¥Bulma¥¥¥ ascoltata l'ultima frase mi dirigo verso la mia motocicletta a velocità fulminea. Arrivata a casa dico a mia madre che il figlio di un mio amico sarebbe venuto a casa nostra. Lei, col suo solito sorriso va e prepara la stanza per il bambino. Rimarranno sorpresi! Mi concedo un sonno rigenerante. Dopo poche ore mi svegliai: avevo avuto un incubo. Rivivevo nel sonno quel momento della serata. Ma perché! La mattina scesi vestita pronta per la scuola, stavo per uscire quando sentii una voce... «Voglio venire con te! Mi voglio allenare anch'io! Non é giusto! Sei...» si sentiva sonoro uno schiaffo«Comportati da UOMO. Non sei più un bambino.» Quella, la risposta al pianto di Kaaroth. Ormai li vedevo. Dovevo scapparmene a scuola. Infatti prendo la moto e me ne vado. ¥¥¥Kaaroth¥¥¥ Non voglio andare da Bulma. Non voglio! Voglio stare con Vegeta. É l'unico di cui mi possa fidare....siamo già li. Avrei preferito farmi picchiare ancora. Sarei rimasto più tempo con lui... Era la prima volta che sentivo di odiarlo eppure lo sentivo anche più lontano del solito. Non mi degnava neanche di un'occhiataccia gelida. La donna bionda mi prese in braccio e decise di farmi un bagno e di mandarmi a dormire. Non volevo farmi comandare. Ora ci ero abituato e silenzioso obbedisco. Giorno noioso. Era già l'una del pomeriggio, eppure non avevo ancora mangiato. Che fame. Scocciato scendo le scale...un profumino...sembra di sicuro gustoso...mi viene ancora più fame! Corro in cucina e arraffo qualcosa. Lo mangio...che buono! Non mi era mai capitato di mangiare qualcosa di simile! Mi sa che Vegeta non sa cucinare, in fondo.... Me ne vado e aspetto ancora pochi minuti. Una frase paradisiaca mi fa correre a tavola... Quante leccornie! Mi osservano mentre mi abbuffo. Chi sa che avrebbe fatto il mio fratellone al posto mio? ¥¥¥Vegeta¥¥¥ Il viaggio sembrerebbe molto lungo... Un paio di mesi a far niente su di una piccola e stupida navicella spaziale... Che noia. Almeno potrò levarmi dai piedi freezer.

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Capitolo 9
*** novità ***


Potrò dormire senza essere svegliato da un pianto! Mi chiedo come faccia Kaaroth a non vergognarsi. Ero più piccolo di lui quando capii l'inutilità del pianto. Mi ricordo che dopo un allenamento eravamo andati a dormire... Poco dopo arriva quasi come spaventato chiedendomi se stavo dormendo.... Lo guardo in faccia e gli dico scazzato che non stavo dormendo ma che ero in coma. Lo guardai con occhi di fuoco. Aveva una faccia compiaciuta e con un gran sorriso mi rispose che siccome mi aveva salvato la vita di sicuro non l'avrei ucciso come nel suo incubo. Pensai di farlo morire in un modo peggiore di sicuro... Non lo avrei mai fatto però. Per mettermi a ricordare qualcosa devo annoiarmi veramente troppo per i miei gusti. Noia. Una parola che raramente era entrata nella mia vita. Molto più frequenti erano le parole rabbia e odio, ultimamente la felicità era entrata nella mia vita....fino a quando non ho incontrato quella terrestre. No-i-a. Non ne posso già più e sono in viaggio da appena 20 minuti. Ogni volta che mi stavo annoiando arrivava Kaaroth a farmi ridere o quasi. Non gli facevo mai vedere che mi divertiva altrimenti ci avrebbe preso gusto! Meglio farsi una dormita. ¥¥¥Bulma¥¥¥ È qui già da una settimana. Si crede a casa sua. Ha preso il vizio di chiamarmi mamma e io davvero non lo sopporto. Non capisco perché si ostini a chiamarmi così. Un conto é chiamare mia madre nonna, ma chiamarmi mamma é veramente troppo!! Ora voglio vedere cosa fa se... «D'ora in poi ti chiamerò Goku. Che ne dici? Non é un bel nome?» Lo osservo mentre ci pensa su. É così buffo! Ha un gomito appoggiato sul tavolo al quale é appoggiata la sua testolina che ha sul viso un'espressione alquanto confusa. A vederlo trattengono a fatica le risate! É veramente comico. «È solo un soprannome» Lo tranquillizzo. Mi guarda, sorridendomi, e mi dice«Ok mamma! » Faccio finta di niente. É solo un bambino che non ha mai avuto una mamma a crescerlo. Lo abbraccio e gli do un bacio sulla guancia. Quella sera avrei dovuto uscire con Ianko, ma non me la sento di lasciarlo a casa da solo: i miei sono sull'isola dei pappagalli in America e mi hanno lasciata a casa con il piccolo. Avviso Ianko che non sarei andata «Ciao Ianko» «Ciao» «Io sta sera non posso venire devo...» «Beh neanch'io. Ho altro da fare. Alla prossima! » Era con un'altra. Ne ero sicura. Non mi potevo sbagliare. Non questa volta. Non gliela avrei data vinta! Lo richiamo e lo mollo. Dopo molti piagnistei da parte sua attacco il telefono. Brutta serata. Dopo cena cercai nuovamente di estorcere qualche informazione da Goku su Vegeta. Mi disse che era suo fratello.«Come?? Tuo fratello?? Ma non era tuo padre?» «É lui che mi ha cresciuto. Quando da piccolo caddi dalla cascata lui e nonno Ghoan mi avevano curato e salvato. Io gli voglio un sacco di BENE! Sai che sei la prima donna che vede, dopo la morte di sua madre?» La prima? «Ma non eravate fratelli?» Dopo una sua risposta affermativa gli chiedo se hanno la stessa madre. Mi dice che sono di due famiglie diverse. Mi racconta del valore di suo padre Bardack in guerra e mi racconta dei suoi sconfinati poteri. Ne rimango molto affascinata...non avevo mai sentito prima qualche bambino parlare in un modo tale di suo padre. Mi racconta anche che Vegeta da piccolo era un mercenario.«Un mercenario?» sembrava gli avessi fatto l'eco. «Già e sotto la forza di quel brutto idiota di...Freezer! Ecco dove é andato! Morirà!» Si era messo a piangere... Non riuscivo a farlo smettere. Arriva una vicina per darmi una mano. Riusciamo a calmarlo. Dopo averle dato dei soldi porto il piccolo ormai abituato al nome di Goku a dormire. Era già passato un mese. Si allena in una maniera mai vista da nessuno. Cerca di diventare abbastanza forte per salvare Vegeta. Io comincio a preoccuparmi. Non per lui: per me! Perché tardano ancora? Non capisco. Mi venivano sempre all'inizio del mese e ancora NON erano venute. Non sarà importante..... ¥¥¥Vegeta¥¥¥ Un mese intero di riposo. Devo sgranchirmi un po le gambe. Scendo sul pianeta più vicino e prendo una gran facciata. La gravità é all'incirca 100 volte superiore a quella terrestre. 10 volte più di quella che reggevo. Ottimo allenamento. Ho deciso: ci rimarrò ancora un mese. Freezer aspetterà. ******Non so se a qualcuno interessa ma io d'ora in poi aggiornerò una volta a settimana anziché una al giorno. Ringrazio chi ha avuto il tempo di leggere la storia fino a qui. Ringrazio particolarmente Teen_Ghoan_and_Pan_fan e meggyla per aver messo la mia storia tra le seguite, Buffy_90 per averla messa tra le ricordate e elymi per averla messa tra le preferite. Anche commenti con suggerimenti per il proseguimento della trama mi fanno piacere in quanto segno di interesse. Vi ringrazio ancora lettori!!!!!******

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Capitolo 10
*** brutte sorprese ***


L'allenamento é sicuramente inutile per me! Sono forte abbastanza per battere Freezer. Sono certo di quel che penso. Io sono il principe dei Sayan. E lui chi é? Nessuno sa chi sia Freezer sulla terra. Quindi non dovrebbe essere un gran che. Un paio di esercizi in più non mi faranno sicuramente del male! E poi sono sicuro che se io fossi il guerriero più potente dell'universo quella terrestre striscerebbe ai miei piedi per... Devo levarmela dalla testa. Forse la stanerò da li con un piede di porco. Ma anche no. Kaaroth mi dava sempre quello stupido consiglio, quando non riuscivo a dimenticarmi di qualche cosa. Io ovviamente lo sgridavo oltre ogni limite dell'immaginazione. Ora mi manca. Basta perdere tempo: mi devo allenare. Devo restare calmo e concentrato. Prima o poi diverrò un super Sayan. Ne sono convinto. Quello é il mio vero scopo. Il super Sayan. ¥¥¥Bulma¥¥¥ Il piccolo oggi non vuole mangiare. Io mi sto preoccupando. «Perché non mangi? Lo sai che la mamma si preoccupa! Mangia almeno un boccone!» Con lo sguardo sconsolato che ormai da troppo accompagna il suo dolce viso mi risponde: «Vegeta é morto,non é vero? Tu ne sai qualcosa mamma Bulma? Ne hai qualche notizia? Dimmi che non voleva affrontare Freezer!» Non sapevo cosa rispondergli. Decisi di non dire niente. Lui scoppiò in lacrime... Mi faceva soffrire vederlo così. Mi persi poi nei miei pensieri. Certo che il "paparino"di Goku era di una bellezza mozzafiato! Era già il secondo mese che non mi venivano. Penso che sia un ritardo normale...più o meno. Allora: nuovo giorno, nuova vita... Finalmente la domenica! Domani tornano i miei dall'America. potrò uscire di nuovo con Ianko!! Ah no. L'ho lasciato. Pazienza. Ne troverò un altro. In fondo una come me può trovare chiunque: sono intelligente, bella e RICCA. Nessuno può resistermi. Martedì. Ho un appuntamento con Isaac. É un vero macho che ho incontrato un paio di giorni fa al centro commerciale. Viene da Los Angeles ed é il figlio del proprietario di un'azienda automobilistica. Potrei aver anche trovato un nuovo socio per papà. É un Po che parliamo. Poi mi prende per la manica della maglia....porta il suo viso vicino al mio......già mi immagino il bacio....ma......... «Mamma cosa fai? Papà non sarebbe felice nel vederti con un altro.....mi compri un gelato? Dai.....lo sai che ne vado matto!» Non riesco a guardare di nuovo in faccia Isaac che sento: «Non mi avevi detto di avere un figlio.... Me ne vado. Ci stavo cascando con tutte le scarpe. Tu e i trucchi da madri divorziate con l'affidamento del bambino!» Mi aveva rapita e poi aveva calpestato il mio cuore. Ma come faceva Goku a sapere che io ero qui???? Tornata a casa penso sia l'ora di dire a mia madre cosa accadde la sera prima dell'arrivo del piccolo Goku alla Cc. Le ho detto proprio tutto...a partire dal bambino che mi strappa la maglia alla fuga....al fatto che non mi venivano da due mesi. Sento un rumore di ceramica rotta e vedo mio padre attraversare la stanza a grandi falciate, finché mi fu difronte. Mi prese per le spalle e mi fissò negli occhi. Non lo avevo mai visto fare così. «Perché non ci hai detto prima cosa era successo quella sera? Lo sai che potresti essere incita di...» Goku lo interrompe gridando felice:« Incinta di Vegeta! Evviva avrò un fratellobarranipote! Sono così felice!!!!» Io non sono svenuta per poco... Io. Bulma Brief. Incinta di uno che manco conosco? Impossibile....inverosimile.....non poteva succedere....non a me! La mia sfortuna si faceva sentire.....per la prima.....volta.....dopo due mesi. I miei devono essersi accorti della mia faccia sconvolta. Infatti, mentre mia madre raccoglie i resti della tazzina da cafè di mio padre, il secondo mi offre una camomilla. Mi dicono che il giorno successivo mi avrebbero portato a fare dei test che.... .... ....risultarono tutti POSITIVI. Un altro colpo basso. Ce l'avrei fatta a sopravvivere? ¥¥¥Vegeta ¥¥¥ Ora sono imbattibile! Mi sono rimesso in viaggio e sono quasi arrivato. 15 secondi all'atterraggio. Fremo dalla voglia di vedere di nuovo Freezer e di fargli il cu... Sento un'aura molto potente. Azzero il mio livello, un trucchetto imparato dai terrestri, e aspetto. Sento qualcuno prendermi per la spalla e dire:« Vegeta! Che magnifica sorpresa rivederti....» Non potevo confondere quella voce... Era Freezer. aveva un livello spaventoso...... Mi portò nel suo "ufficio" accompagnato da Dodoria e Zarbon, che sono rimasti i suoi tirapiedi scelti. Con un cenno del capo Freezer li mandò via. Mi guardò. Sibilando mi dice: «Riprendiamo da dove avevamo lasciato l'ultima volta: calati i pantaloni....» Per tutta risposta gli sputo in faccia. Lo vedo arrabbiarsi oltre ogni limite..... Mi arriva un colpo dietro il capo, poi più niente..... Ecco perché odiavo Freezer. il verme ha sempre adorato abusare di me, ma era abituato al corpo di un colpo bambino...era abituato alle mie grida e se ne compiaceva. Forse mi aveva riservato quel trattamento per paura. Mi ripresi totalmente....i miei pantaloni neri erano a brandelli, la mia maglia era fatta a fette e mi sentii avvolto da un freddo glaciale. Mi guardai intorno. I suoi tirapiedi mi guardavano e dicevano frasi tipo 'no' 'non vorrei essere al suo posto', 'poveretto', 'ha una sfortuna terribile' e altre cose. Sentii un lancinante dolore al petto, all'altezza del cuore. Il mio orgoglio ne risentiva. Mi accorgo di essere pieno di graffi. Non ho la forza di alzarmi.... Non pensavo fosse migliorato tanto, quel verme...

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Capitolo 11
*** nuove speranze ***


angolo autrice: da ora in poi, se tutto andrà bene, scriverò le diverse parti con i titoli di colori differenti scusate per le maiuscole e la lunghezza.
Bulma
Oh no, con tutte le disgrazie che potevano capitarmi, proprio questa no!
non un bambino! non in questo periodo! non figlio suo!
cerco di fare una faccia felice, e, dopo avere esultato di falsa gioia, esco dall'ufficio del ginecologo guardando con aria sconfitta i miei genitori.
torno a casa con il piccolo Goku appoggiato alla pancia. da un paio di giorni a questa parte è tornato quasi felice, lo vedo sempre con qualche lacrimuccia che gli passa sulla guancia, specie quando gli capita di guardare il cielo.
so chegli manca vegeta, ma se fosse morto solo le sferedel drago potrebbero farlo tornare alla vita.
le sfere del drago! la soluzione ai miei problemi! ecco, una volta trovate tutte e sette ed evocato il drago potrei chiedere dinon essere più incinta. mi sento già sollevata.
poi guardo goku mentre osserva nostalgico le stelle e penso sia meglio usare il desiderio per lui....
-che ne dici se ci mettiamo a cercare le sfere del drago perriportare qui vegeta? non sarebbe magnifico?-
non sentendo risposta mi preoccupo e gli do un'occhiata. ha gli occhi lucidi.
-che hai? sei triste?-
-no, al contrario: sono felicissimo! qiando si parte!!!-
finalmente riscorgo in lui quel bambino energico che mi piaceva avere l'onore di osservare
lo abbraccio forte e gli sussurro all'orecchio: -tranquillo: quel cattivone di vegeta tornerà qui.-
mi appresto a preparare la nostra roba per la partenza.
' vegeta
mi riprendo dopo alcuni minuti all'interno di una vasca di rianimazione...
come al solito freezer aveva ordinato di ripormici spoglio, non che mi fosse avanzato granchè dei miei vestiti...
senza pensarci due volte filo da un componnte della squadra giniu e mi faccio dare una missione molto difficoltosa (tanto per allenarmi).
parto fulmineo e mi dirigo sul pianeta dogshit.
il nome è proprio appropriato... non si può resistere su quel pianeta. vedo di darmi una mossa e di spazzare via qualunque trccia di quei luridi abitanti, che non era tanto per dire...
però! ho avuto una bella idea: proverò a contattare kaaroth con il rilevatore parlandogli in una lingua conosciuta solo da me, mio padre e kaaroth. chissà se risponderà.

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