Piacere Harry, Harry Styles

di Accadoppiaelleennezeta
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Inizio di una nuova vita. ***
Capitolo 2: *** Coinquilino, puttanella, ragazza incinta. ***
Capitolo 3: *** Ciao Harry, diventerai papà ***



Capitolo 1
*** Inizio di una nuova vita. ***


''Signorina, può passare avanti'' mi disse una gentilissima hostess.
Mi ero soffermata a guardare nel vuoto. Avevo le palle piene, non mi andava di prendere un altro aereo.
Passai avanti e feci il check-in.
Mi poggiai su una sedia e aspettai per circa mezz'oretta, prima di potermi imbarcare sul volo.
Fila 24 posto b. Ovviamente, mi misi dal lato del finestrino, non capita tutti i giorni di prendere un aereo per Londra.
Presi dalla tasca dello zaino l'ipod e misi riproduzione casuale. I due posti accanto a me, erano ancora vuoti.
Amo viaggiare da sola in aereo, ogni tanto, accanto, ti capitano persone simpatiche, vecchietti che ti raccontano la loro vita,bimbi che ti raccontano della loro scuola, delle bambole.
I giovani sono quelli antipatici, le ragazze si vantano solo dei ragazzi che hanno conquistato al college, i ragazzi viceversa.
Chi sa chi avrei beccato oggi.
Il volo era quasi pieno, ma accanto a me ancora nessuno.
Forse ero sola, già, mi sarei dovuta abituare alla solitudine, insomma, ricominciare in una nuova città senza conoscere nessuno è un pò difficile.
Sentì le hostess lamentarsi tra di loro.
''Manca un certo Styles'' disse arrabbiata la mora
''Siamo obbligati ad aspettarlo'' replicò la biondina con aria annoiata
Pff,se fossi stato io quel pilota sarei partito ugualmente, con o senza quello..stal..style..styles, si Styles.
Vidi la gente alzarsi all'improvviso e urlare.
''Ma state zitti Cristo'' dissi nella mia testa.
Vidi un ragazzo arrivare e posare il suo pesante borsone nel ripiano sopra la mia testa, per poi sedersi accanto a me.
Occhi verdi, un ammasso di capelli scombinati e l'aria di chi ne aveva fin sopra la testa di tutto.
Non mi faceva per niente simpatia, per colpa sua il volo aveva anche ritardato quindi, sarei anche arrivata in ritardo.
Disse qualche parola in inglese tra se e se, ma per via della musica non riuscì a capire niente.
Poi si girò e mi disse qualcosa. Non capendo niente mi tolsi le cuffie. Che cazzo voleva?
''Piacere Harry, Harry Styles'' disse in inglese porgendomi la mano.
''Sofia'' sussurrai.
Mi girai a guardare fuori dal finestrino, l'aereo si stava già muovendo in pista per partire.
Nell'aria era evidente l'imbarazzo. Nè io nè lui sapevamo cosa dire..
''Cioè...ho fatto ritardare l'aereo, scusami, ma non ne posso più di questa vita, i fans, i concerti,sono rimasto bloccato all'entrata perchè un gruppo di fans mi aveva bloccato'' disse incerto.
''Nah, tranquillo, arriverò solo in ritardo il mio primo giorno di lavoro, ma dai, niente.'' dissi ironica.''Ma poi scusa..fans?''
Non  feci in tempo a finire la frase che due ragazze si avvicinarono urlando tra di loro, chiedendogli una foto o un autografo. Rimasero cinque minuti rompendo le palle a quel povero ragazzo,
cercando di mostrare le tette e atteggiandosi come ochette. Per fortuna un hostess le fece tornare a posto, a quanto pare durante il volo non si ci poteva alzare.
''Scusami..comunque si, sono un cantante, faccio parte di una band.'' rispose sorridendo.
Uuuuuau, aveva le fossette e un sorriso bellissimo, insomma, non era niente male come ragazzo.
''Davvero? No, perdonami, non ti conoscevo. In che band sei?'' chiesi
''One direction.''
Si e ora a questo chi glielo diceva che non mi piacevano?
''Ah, in realtà non ho mai ascoltato niente di vostro, diciamo che non fate per i miei gusti'' si dai, come risposta poteva andare bene.
Un'altra ochetta venne a interrompere il discorso. Sapete quelle alte 1.90 bionde platino che parlano come dei personaggi dei cartoni animati? Quelle che sculettano e si atteggiano?
Con le unghie che sembrano artigli e tutto rosa? Mi girai a guardarla facendo una smorfia di disgusto.
Passati venti minuti mi girai e le urlai:
''Scusami barbie, ci stavo parlando io con lui.''
Mi guardò in cagnesco salutò Harry e se ne andò.
''E' la presenza di ragazze come queste che rovina il genere femminile, non sapeva mettere due parole insieme''
''Ma aveva un bel culo'' disse Harry ridendo.
''La superficialità in questa società fotte le persone. Io stessa sono la prima a guardare l'aspetto estetico di un ragazzo, ma se poi è stupido non me ne faccio niente''
''Il suo culo rimane comunque bello''
Madonna mia che ragazzo antipatico, superficiale e..antipatico, si due volte antipatico.
Rimisi le cuffie alle orecchie. Dopo 10 minuti Harry me ne tolse una, e ne mise una, con della musica che veniva dal suo telefono.
''Now that you can't have me, you suddenly want me, now that i'm whit somebody else, you tell me you love me......''
Uh, davvero una bella canzone.
''Bella, di chi è?''
''Di cinque ragazzi:Niall Horan, Zayn Malik, Louis Tomlinson, Liam Payne e..Harry Styles''
''Non facevi prima a dire: mia?''
''Così fa più effetto''
Mha, che ragazzo strano. Abbastanza egocentrico, pensai.
Finalmente, ero arrivata a destinazione. Ho aspettato anni prima di varcare definitivamente la soglia Italiana per stabilirmi altrove. Cominciava una nuova vita.
C'era più freddo di quanto mi aspettavo. Cominciai a tremare non appena scesa dall'aereo.
Insieme agli altri passeggeri aspettavo il pullman che ci avrebbe portato all'entrata dell'areoporto.
Fu in quel momento, che accadde una cosa assurda. Mi sentì cingere le spalle, era la giacca di Harry, che mi aveva poggiato per farmi riparare dal freddo.
''No davvero, appena prendo la valigia tiro fuori un cappotto, ripendi la giacca che poi muori dal freddo'' dissi quasi vergognata.
''Tranquilla, ho un maglione che mi copre abbastanza.''
Arrivò il pullman. Arrivata in areoporto presi la valigia, cercai Harry per ridargli il cappotto, ma era scomparso. Frugai tra le tasche e trovai un telefono, un preservativo e delle gomme.
Feci un altro giro sperando di trovarlo. Ma niente.
Fuori mi aspettava un autobus che mi avrebbe portato al centro della città, così prima sarei andata a lavoro e poi, trascinandomi, sarei tornata nel mio nuovo buco chiamato casa.
Avevo preso lavoro in uno Starbucks,ma, il ritardo al primo giorno era una cosa che non mi avrebbe fatto cominciare bene.
Mi precipitai dentro.
''Ritardo il primo giorno..'' disse incazzato il titolare.
''Mi scusi, l'aereo è partito in ritardo per colpa di un ragazzo.''
Mi diede una maglietta e mi fece segno di andarmi a cambiare. Wow che bello passare il pomeriggio a fare frullati e a offrire dolci a gente in vacanza o che magari si diverte, consapevole
che la tua vità sarà solo studio e lavoro.
Finito il mio turno presi la valigia, e la giacca. Guardai il telefono, c'erano circa 10 chiamate perse e 8 sms, ma, non avendo il codice di sblocco non potevo nè chiamare nè vedere i messaggi,
potevo solo aspettare che qualcuno chiamasse per prendere la chiamata e spiegare la situazione. In realtà 5 minuti dopo chiamò un numero, segnato come ''Zayn'', risposi.
''Pronto, non sono Harry''dissi
''Si lo so, sono io che sto chiamando con questo telefono'' rispose
''Dovrei ridarti giacca..telefono..gomme...e..preservativo'' dissi ridendo
''Dove lavori?'' disse
''Starbucks, dalle 4 alle 8 di sera.''
''Alle 8 domani sono lì.''
Chiuse la chiamata.

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Capitolo 2
*** Coinquilino, puttanella, ragazza incinta. ***


Non avevo ancora visto la nuova casa, sapevo solo che era composta da una camera, un bagno, una cucina e un piccolo terrazzino. Un buco insomma. Con me viveva un coinquilino, almeno così mi avevano detto, non sapevo se maschio o femmina. Per entrare avrei solo dovuto suonare, il/la mia/o compagno/a di stanza mi avrebbe aperto e in seguito dato le chiavi.  Svoltai l'angolo e arrivai al portone. Suonai, passarono due minuti e una voce maschile mi rispose. "Chi é?" disse  "la tua nuova compagna di camera" Sentì il portone aprirsi e entrai. Presi l'ascensore e arrivai al 5 piano, trascinai la valigia e lo trovai davanti la porta con le gambe incrociate appoggiato sullo spigolo, la solita posizione da "sono un playboy" per intenderci. Appena lo vidi cominciai a atteggiarmi, a camminare tipo modella e a muovere i capelli per fare la "figa". Si ok, poi inciampai e cascai con la faccia per terra.  Che figura di merda. Ed era la prima volta che lo vedevo.  "l'equilibrio non é il tuo forte" disse ridendo "Sono una frana in tutto, scusami" risposi con la testa bassa. Entrai in casa e lui chiuse la porta.  Era evidente che in quella casa abitava un uomo, solo. Sapete quando non si riesce a vedere il pavimento per i troppi vestiti per terra? Quando il lavandino della cucina è sommerso da piatti e bicchieri? Ecco, lui era peggio. "Se dobbiamo vivere insieme la prima cosa che voglio è l'ordine" urlai mentre lui era di là. "No signorina, non cominciare a dettare regole, piuttosto cerca di lasciare casa libera stasera se non vuoi assistere a un film a luci rosse dal vivo"  Era pazzo? Dovevo lasciargli scopare le ragazze nella mia camera? "Non voglio puttanelle in casa, condividiamo anche la stanza, che schifo, non voglio pensarci." Andai di lá per sistemare le mie cose nell'armadio. Lui, credo che si fece una doccia e uscì. Io ero fin troppo stanca e mi addormentai verso le 11. Il mattino dopo mi svegliai alle 7 per sistemarmi e andare all'università. Mi svegliai con un paio di mutande accanto al cuscino mi girai e vidi che Dan era a letto con una. Mi alzai e la buttai dal letto. "Insomma, puttanella, fila via, non ci starai ancora in casa mia" le urlai. Lei era ancora confusa per via della "strana sveglia". Le lanciai ció che rimaneva dei suoi vestiti addosso e la buttai fuori dalla porta. Mi voltai verso il letto e vidi Dan mugugnare qualcosa per poi alzarsi di scatto e urlarmi contro. "Me la dovevo riscopare di mattina, come ti sei permessa a mandarla via?!" "Mi sono svegliata con le sue mutande accanto alla faccia e lei nuda nel tuo letto, è l'ultima volta." "Scopa di più e lamentati di meno"  Disse chiudendo la porta del bagno. Mi infilai un paio di jeans e andai. Arrivai all'universitá, non conoscevo nessuno. Accanto avevo una ragazza, abbastanza simpatica. Si presentó molto cordialmente e mi raccontó un pó di lei.  All'improvviso sentì suonare il cellulare. Uscii dalla classe e andai a rispondere. "Pronto?" dissi Una voce femminile al telefono mi urló contro "Sono incinta é colpa tua" "Ma chi é?" "Caro Harry, non fingere, ora ti prendi le tue responsabilitá"  Chiusi il telefono. Avevo sbagliato, avevo preso il suo invece del mio, succede quando hai due telefoni completamente uguali. 

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Capitolo 3
*** Ciao Harry, diventerai papà ***


Cioè, cosa potevo dire ad Harry? ''Ei ciao, una donna incazzata/incinta ti ha chiamato, io ho preso il tuo telefono per sbaglio invece del mio e niente, volevo solo darti la notizia che presto diventerai padre'' Posai il telefono e tornai a sentire la lezione. Non ascoltai nemmeno una parola di ciò che diceva il professore, avevo troppe cose a cui pensare. La scuola, il lavoro, quel tizio con cui vivevo, dovevo anche rassicurare i miei parenti in Italia che tutto andava bene. Verso le 12 tornai a casa. Entrai, nessuno. Vestiti sparsi per casa e una tazza sul tavolo. Misi su un pò d'acqua e mi preparai un piatto di pasta. Mentre cucinavo presi il libro e cominciai a studiare, quando potevo farlo se il pomeriggio ero a lavoro e la sera ero stanca morta? Insomma, non era per niente facile questa vita, e dire che ero lì solo da 1 giorno. Lavai i piatti che avevo sporcato e andai a riposarmi per circa mezz'oretta. A svegliarmi fu la chiamata di mio padre. ''Amore..come va?'' mi urlò entusiasta per telefono. ''Tutto bene papi, stavo dormendo che tra un pò devo correre a lavoro.'' Niente, poi la solita chiamata, le ultime novità del quartiere, del lavoro, informazioni delle condizioni di salute dei miei 60 parenti, le solite raccomandazioni e basta, tanta nostalgia nel sentirlo parlare, nonostante ero lì solo da un giorno. Andai a farmi una doccia, mi truccai,mi sistemai, presi il mio telefono e quello di Harry e uscì di casa. Fuori dalla porta incontrai Dan. Gelo totale. Nessun salutò e nessuna parola, nè da parte mia, nè da parte sua. Solo sguardi assassini, niente di più. Non lo aveva capito, lui, che se non sottostava alle mie regole era fottuto, sono bassina, ma so rompere i coglioni abbastanza. Accesi la radio, per vedere cosa trasmettevano. La voce dello speaker disse:''adesso, ragazze, questa è per voi'' Partì una canzone. Assurdo, era meravigliosa, aveva un significato assurdo. Da ragazzina ci avevo sofferto, di anoressia. Ero troppo grassa, troppo formosa, troppo troppo. Quindi non ho mangiato per un periodo. Ero debole, quindi la mia esistenza dipendeva dal giudizio altrui. Poi la vita è diventata difficile e ho fatto uscire i controcoglioni. Insomma, mi sono fatta le ossa. Ho lottato per me stessa, per i miei diritti, sono andata contro a gran parte della mia famiglia, ho rinnegato metà dei miei familiari. Poi, appena ho finito le superiori finalmente sono riuscita a scappare da quel fottuto paese minuscolo. Da quell'Italia di merda. Se non decidi fin da giovane di prendere la tua vita in mano non riuscirai mai a fare niente,se non ti spacchi il culo per il tuo futuro ORA non avrai futuro. Arrivai a lavoro e cominciai a servire. Che due palle. Ogni 5 minuti guardavo l'orologio sperando che arrivassero le 8..per tornare a casa..credo. 7.55, vidi una macchina fermarsi e 5 ragazzi scendere. Entrò per primo un biondino, con gli occhi azzurri, OK, ERA UNO DEI RAGAZZI PIù BELLI CHE AVEVO MAI VISTO. Poi un ragazzo, con la pelle color cioccolato, i capelli castani e un ciuffo meraviglioso. 'sono tutti così i ragazzi di cui?' pensai. Il terzo, aveva degli occhi blu. Avete presente il mare quando è di quel blu intenso? Ecco, un blu ancora più bello. Quando vidi entrare il quarto, la bava cominciò a scendere. Il quinto lo conoscevo, era Harry. 'Hey Harry me li presenti?' avrei voluto dirglielo, erano così fottutamente belli. La gente cominciò ad urlare. Harry si avvicinò e mi salutò con un bacio sulla guancia. Mi levai il grembiule e lo porsi alla ragazza che lavorava con me. Lei si avvicinò e mi sussurrò piano ''Li conosci?'' ''Solo Harry'' Andai da lui e gli diedi il telefono. ''Devo dirti una cosa, ma ci vuole un pò di calma, in mezzo a tutti, tutti potrebbero sentire'' gli dissi all'orecchio ''Andiamo in macchina'' Richiamò i ragazzi e entrammo in macchina. ''Insomma, mi è arrivata una chiamata, anzi è arrivata a te, ma avevo scambiato i nostri telefoni e per sbaglio ho risposto. Era una ragazza, diceva di essere incinta e che il figlio era tuo'' ''COSA?!'' rispose urlandomi in faccia. Se vi va, lasciate una recensione

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