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Una giovane ragazza dai caelli turchini si stava preparando per uscire. DRIIN! DRIIN!
"pronto?"
"ciao tesoriccio!"
"non dirmelo, non vieni!"
"non è colpa mia!"
"non è mai colpa tua vero Ianco?" Riattaccò e scappò in camera sua in lacrime.
Il mattino seguente si alzò molto presto, aveva fame.
"il deficiente ti ha dato buca ieri vero?"
"questi non sono affari tuoi!"
Vegeta odiava Ianco perchè faceva sempre soffrire Bulma, la sua Bulma. "a volte mi chiedo cosa ci trovi di bello in un'idiota come lui!tu meriteresti di meglio". Avrebbe voluto dire "meriteresti uno come me" ma non disse nulla, non poteva permettere che lei si accorgesse di quanto era attratta da lei e quanto la desiderava.
All'improvviso suonarono la porta. DLIN! DLON!
"ah sei tu!cosa vuoi ancora da me?"
"parlarti di ieri sera"
"sono stufa di te e delle tue bugie!sai cosa ti dico, tra me e te è tutto finito!"
"ma Bulma, io ti amo!"
"se veramente mi amassi, non andresti con le altre donne"
"ma tesoro, loro non significano nulla per me!"
"ah si!" andò verso Vegeta, che intanto guardava la scena sorridendo come per dire "ben ti sta!", e gli diede un bacio, un bacio lungo e passionale, così passionale da sciogliere un iceberg, lasciando il povero Vegeta senza parole, pietrificato. "neanche per me ha significato molto però io non ti amo più".
Ianco rimase senza parole, non si aspettava un gesto del genere da Bulma e andò via, sbattendo la porta.
I due rimasero soli, fermi, guardandosi negli occhi, in silenzio, avrebbero voluto entrambi dire qualcosa ma...
"cara!potresti venire in cucina, per favore?"
"si mamma arrivo!".
Quando Bulma se ne andò, Vegeta rimase solo e pensò a quello che era successo, Bulma l'aveva baciato! perchè lo aveva fatto?
Per tutto il giorno Bulma rimase chiusa nella sua stanza, non riusciva credere a quello che aveva fatto "ho baciato Vegeta!oh mio Dio!ma come mi è venuto in mente di fare una cosa del genere!"
continua...
ERANO PASSATI ALCUNI GIORNI DA QUEL BACIO NESSUNO DEI DUE ERA RIUSCITO A PENSARE AD ALTRO. QUELLA MATTINA I GENITORI DI BULMA ERANO PARTITI PER UNA VACANZA CHE SAREBBE DURATA 3 SETTIMANE. VEGETA ERA NELLA CAMERA GRAVITAZIONALE E BULMA ERA IN CUCINA. INDOSSAVA UNA MAGLIETTA ADERENTE E UN PANTALONCINO.
"DONNA HO FAME"
"ADESSO è PRONTO!"
"DOV'è LA TERRESTRE CON LA VOCE DA CORNACCHIA?"
"LEI E MIO PADRE SONO PARTITI"
MENTRE STAVANO MANGIANDO VEGETA NON RIUSCIVA A NON FISSARLA, ERA COSì BELLA.
"PERCHè MI HAI BACIATO DONNA?" TROVò IL CORAGGIO DI DIRE QUELLE PAROLE, DOVEVA SAPERE PERCHè LO AVEVA FATTO.
"SCUSA! NON L'HO FATTO CON L'INTENZIONE DI FARLO, è STATO ISTINTIVO, FORSE VOLEVO SOLO VENDICARMI DI IANCO E FARGLI PROVARE QUELLO CHE IO PROVAVO OGNI VOLTA CHE MI TRADIVA"
"BEH! NON LO FARE PIù"
"NON MI SEMBRA CHE TI SIA DISPIACIUTO, IN FONDO IO TI PIACCIO"
"STAI SCHERZANDO! UN ELEFANTE è PIù BELLO E SEXY DI TE"
"COSA HAI DETTO? GUARDA CHE IO SONO MOLTO, MOLTO SEXY E TU LO SAI. CHE TI CREDI HO VISTO COME MI GUARDI"
"MA NON FARMI RIDERE!"
"SCOMMETTIAMO!"
"IO NON FACCIO SIMILI IDIOZIE TERRESTRI"
"CHE C'è HAI PAURA! DI LA VERITà NON VUOI AMMETTERE DI PROVARE QUALCOSA PER ME, HAI PAURA"
"IO NON HO PAURA E TU NON MI PIACI"
"LO VEDREMO, LO VEDREMO".
IL GIORNO DOPO SI ALZò MOLTO, MOLTO PRESTO. INDOSSò UN BABYDOLL NERO CON UN PERIZOMA NERO DI PIZZO E ANDò IN CUCINA A PREPARARE LA COLAZIONE. QUANDO VEGETA LA RAGGIUNSE RIMASE SENZA PAROLE, ERA ANCORA PIù BELLA DEL SOLITO( TUFFO AL CUORE ).
"BUONGIORNO! BEN ALZATO! HO PREPARATO LA COLAZIONE, VADO A FARMI UN DOCCIA"
QUANDO bULMA SE NE ERA ANDATTA LE UNICHE PAROLE DI VEGETA FURONO "QUELLA DONNA RIESCE A FARMI IMPAZZIRE!"
DOPO UNA MEZZ'ORETTA BULMA SCESE IN CUCINA CON UN COSTUME CHE SE NON SE LO METTEVA ERA UGUALE E CON SUO GRANDE STUPORE, E ANCHE CON PIACERE PERCHè LA SUA VENDETTA POTEVA CONTINUARE, VIDE VEGETA ANCORA LI CHE MANGIAVA
"COSA CI FAI QUì?"
"NON SI VE...( SECONDO TUFFO AL CUORE )...STO MANGIANDO"
"IO VADO IN PISCINA! TI VA DI FARMI COMPAGNIA HO HAI PAURA DI CEDERE ALLA TENTAZIONE" DISSE CON MALIZIA CERCANDO DI PROVOCARLO
"DEVO ALLENARMI!"
"HO CAPITO PECCATO, SI VEDE CHE SEI TROPPO FIFONE"
"IO NON HO PAURA!" E LA SEGUì
"NON HO IL COSTUME"
"NELLA TUA STANZA CE NE DEVE ESSERE UNO" VEGETA SI MISE IL COSTUME E LA RAGGIUNSE "ADESSO TI FACCIO VEDERE IO"
"SEI ARRIVATO! TI VA DI SPARGERMI LA CREMA?"( HI HI HI! TERZO TUFFO AL CUORE)
"CIAO TESORO"
"IANCO COSA CI FAI QUI? E NON CHIAMARMI COSì"
"SAI HO PENSATO MOLTO A QUELLO CHE è SUCCESSO, HO CAPITO PERCHè LO HAI FATTO, VOLEVI FARMELA PAGARE"
"TI SBAGLI MIO CARO! IO L'HO FATTO PERCHè AVEVO VOGLIA DI BACIARE VEGETA, SAI LUI è COSì..." DISSE QUELLE PAROLE PER STUZZICARE VEGETA, FAR INGELOSIRE IANCA E FARGLI CAPIRE CHE CON LUI ERA ORMAI FINITA. "E POI COSA TI ASPETTAVI CHE POTEVI VENIRE QUI E CREDERE CHE IO MI DIMENTICASSI TUTTE LE VOLTE CHE MI TRADIVI E CHE TI PERDONASSI RIMETTENDOMI CON TE"
"è PER LUI VERO?"
"E ANCHE SE FOSSE!"
"MA è UN ASSASSINO!"
"SENTIMI BENE! DELLA MIA VITA NE FACCIO QUELLO CHE VOGLIO è CHIARO! SE VOGLIO FREUENTARE QUALCUNO NON SARAI CERTO TU A DIRMI CHI. E ADESSO VARRENE E NON TORNARE PIù"
CONTINUA...
volevo
ringraziarvi per le recensioni che avete fatto. sono contenta che vi
sia piaciuta e apprezzo anche le critiche e i suggerimenti che mi avete
dati. cercherò di seguirli e migliorare così la mia ff.
Ianco
se ne andò, aveva capito che Bulma ormai l'aveva dimenticato.
Rimase sola per circa una mezz'oretta quando una voce, a lei
molto familiare le rivolse la parola. "Donna!
ho fame!" Bulma non disse una parola, si limitò ad alzarsi e a
dirigersi in cucina, era stanca e non aveva nessuna voglia di mettersi
a discutere con Vegeta. "che hai! non dirmi che sei triste per
quell'idiota ed io credevo che tu fossi una donna intelligente!" "ma tu cosa vuoi da me eh! infondo non posso aspettarmi che tu capisca come mi senta, tu non hai
un cuore e l'unica cosa di cui t'importa veramente è allenarti,
non hai rispetto neanche verso l'unica persona che ti ha mostrato un
minimo di considerazione" "e chi sarebbe questa persona?" "io
Vegeta, io! tutti ci avrebbero pensato sù due volte prima di
ospitarti in casa propria, io invece, mi sono fidata, ti ho dato un
tetto sulla testa, cibo nello stomaco e ti ho anche costruito una CG,
tutto questo senza chiedere nulla in cambio, cosa sono per te Vegeta,
una donna, una serva, cosa?" Vegeta non rispose avrebbe voluto dire
"una donna, la mia donna" ma non dise nulla si limitò a fissarla
e a perdersi in que due magnifici occhi tristi e arrabbiati che
avrebbero voluto sentire quelle parle ma lui non poteva permettersi di
dirle, avrebbe ammesso che l'amava e lui non poteva pemettersi una
simile debbolezza terrestre. Bulma lo continuaa a fissare, voleva una
risposta dal sayana ma quando si rese conto che lui non avrebbe detto
una parola si rimise hai fornelli. all'improvviso squillò il
telefono e Bulma andò a rispondere, non prima di aver servito il
cibo a Vegeta.
"pronto?" stette più di un'ora a telefono "ok! ci vediamo!"poi riattaccò.
"chi era?"
"Crilin, domani è natale e ci riuniremo quì per il cenone, vado a fare la spesa, vuoi venire?"
"No!" Dopo tre ore Bulma tornò, con tanto di quel cibo da sfamare un esercito.
Il giorno dopo si alzò molto presto, doveva preparare tutto per
la sera, attaccò un ramo di vischio sotto l'arco della porta
poiandò in cucina. Quando Vegeta si alzò rimase senza
fiato (anche un po'...) non aveva mai visto tante decorazioni, non
sapeva neanche cos'era una decorazione nè cos'era il Natale, la
sua attenzione si soffermò su una cosa in particolare, il
vischio. "ehi! donna! osè questa roba!"
"buongiorno Vegeta, dormito bene!"
"no! fai più rumore tu che una mandria di elefanti"
"scusa! non volevo svegliarti, ma sono così eccitata per
stasera" Bulma si rese conto che Vegeta guardava il vischio incoriusito
e con voce maliziosa..."ti piace!" lui la guardò avvicinarsi
lentamente e incominciò a deglutire, era nervoso. "è
vischio, sai cosa dice la tradizione? quando due persone si baciano
sotto il vischio, il loro amore dura per l'eternità"
"che sciocchezze!" Vegeta non si accorse che si trovava proprio sotto
al vischio con Bulma "forse la tradizione non dirà così
ma, il fatto che due persone si devono baciare è vero!" poi
alzò la testa e quando Vegeta si rese conto di dove si trovava
incominciò a sudare freddo, le sue gambe tremavano, il suo cuore
cominciò a batterre sempre di più a man mano che Bulma si
avvicinava, rimase immobile, non riusciva a muovere u n solo muscolo.
Bulma gli mise le braccia intorno al collo, spingendolo verso il muro,
si era accorta di quanto Vegeta fosse nervoso e cercò di
sfruttare questo punto a suo favore. Gli diede un bacio lento, lungo,
molto più lungo e passionale
del primo, era decisa a farlo cedere, era ora convinta al cento per
cento che lui provava qualcosa per lei. Continuarono a baciarsi ed
entrambi non si resero conto (quando dico entrambi intendo specificare
che neanche Bulma si rese conto che stava per cedere, infondo anche lei
provava qualcosa per lui, ma era così grande la voglia di
stuzzicarlo che non si era resa conto che stava cedendo) che il loro
bacio si era trasformato nell'inizio di qualcos'altro. Si trovarono
sdraiati sul letto della stanza di lui(lei sopra e lui sotto, come ci
sono arivati? questo lo lascio alla vostra immaginazione), con lei che
dalla bocca scese giù a baciarlo sul collo, sul petto e poi a
tornare sù dinuovo sul collo e sulla bocca. Bulma si
staccò da lui, non voleva fermarsi, si tolse la maglietta e
riprese a baciarlo. Mentre lo baciava, le sue mani scndevano giù
ad accarezzare il suo corpo vigoroso. ormai erano pronti quando...
"Bulma ci sei? sono Chichi, ti sono venuta a dare una mano!"
"merda!" Bulma si alzò, s'infilò la maglietta e si diresse in cucina lasciando Vegeta sul letto.
"oh mio Dio! cosa stavamo perv fare! per fortuna la moglie di Kaharoth è arrivat in tempo!"
Grazie
ancora per le recensioni e volevo spiegare il motivo che mi ha spinto ha fare
una Bulma un po' più diretta, è quello che farei io se mi trovassi nella sua
situazione, anzi diciamo che io gli sarei saltata subito addosso fregandomene
anche di quell'idiota di Ianco, però se scrivevo così
che gusto ci sarebbe stato?
"ciao
Chichi"
"dov'eri?" (non sono affari tuoi) "in bagno"
"posso chiederti una cosa?" disse timidamente la ragazza, ma Vegeta è
in casa?"
"sì! Ma non so dov'è" lo disse cercando di nascondere il suo
imbarazzo, sapeva benissimo dov'era e avrebbe voluto
tanto stare con lui in quel momento ma non lo disse all'amica, sapeva che lei
non l'avrebbe capita, quella donna odiava Vegeta ma gli rivolgeva la parola
solo per rispetto nei confronti di Goku, che considerava Vegeta un amico, anche
se Vegeta lo odiava, ma Goku sapeva che l'odio che vegeta provava per lui era
superficiale e che nel suo piccolo provava un piccolo senso, molto piccolo, di
ammirazione.
Le due donne si misero ai fornelli parlando un po' dei vecchi tempi, non si
vedevano da molto ed erano tante le cose che volevano raccontarsi. Chichi si
vantava molto dei progressi che il figlio faceva a scuola nonostante i continui
allenamenti che Piccolo e suo padre gli sottoponevano, di cui si è sempre
lamentata e si preoccupava per l'amica da, quando aveva saputo di lei e Ianco.
Arrivò presto l'ora della cena e tutti sembravano impazienti di sedersi a
tavola. Vegeta era nella CG ad allenarsi, quando lo schermo del monitor si
accese
"ehi amico! Aspettiamo solo te per mangiare!"
"non ho fame! Vattene Kaharoth!"
"fai come vuoi! Non sai cosa ti perdi! Chichi e Bulma hanno cucinato tante
cose buone"
"non ho alcuna intenzione di mangiare qualcosa preparato da quelle due
donne ed ora vattene!
"va bene! Però non arrabbiarti!" Goku rinunciò a convincere Vegeta e
si sedette a tavola.
Dopo la cena si scambiarono i regali e tornarono a casa.
Vegeta uscì dalla CG e si diresse in cucina dove trovò Bulma che stava
cucinando. "ma tu cucini solo?"
"tu ti alleni e io cucini, ma se non vuoi mangiare..."
"stavo scherzando...”. Poi vide un pacchetto sul tavolo
"...cos'è questo?"
"quello è per te, aprilo!" Vegeta la guardò un po' incredulo, quella
donna le aveva fatto un regalo "dopotutto è natale, ma io non ti ho fatto
alcun regalo"
"non importa, mi basta un sorriso!"
Lui si alzò e si diresse verso di lei con passo felino, come se un leone
volesse catturare la sua preda, la prese tra le braccia e la poggiò sul
tavolo della cucina, le strappò letteralmente i vestiti di dosso con una forza
da renderli a brandelli e cominciò a baciarla, giù lungo tutto il corpo, fino
alle sue parti più intime. Bulma gemette e con le mani si aggrappò al corpo
possente di Vegeta, sapeva che il giorno dopo di tutto sarebbe stato come
sempre ma in quel momento lui la desiderava e lei desiderava lui. Le mani di
Vegeta percorrevano il corpo esile di Bulma, accarezzavano le forme perfette
del suo corpo, quanto aveva desiderato possedere quel corpo, ma il suo orgoglio
sayan lo aveva frenato, ma il suo istinto lo aveva tradito.
noi ti aspetteremoLa
mattina seguente Bulma si svegliò nella sua stanza, "deve avermi
portato Vegeta" pensò. Rimase tutta la mattinata nel letto a
ricordare gli attimi trascorsi insieme a lui e a quanto si sentiva
felice. Non aveva mai provato certe sensazioni, neanche quando stava
con Ianco. Si accorse che qualcosa in lei era cambiato "no! non
può essere..."
Corse in bagno a fare il test, "sono incinta e adesso? come glie lo dico"
Si diresse in cucina e con suo grande stupore trovò sua madre che stava preparando del the.
"cosa ci fai qui? quando siete tornati?"
"buongiorno cara! tuo padre ha avuto un impegno improvviso e siamo dovuti tornare prima, siamo arrivati questa mattina presto.
Intanto arrivò il padre dal laboratorio che vedendo la figlia le
diede un bacio sulla fronte e si sedette al tavolo per bere il
thè. "Dov'è vegeta cara?"
"ed io che ne so! sarà ad allenarsi"
"la camera gravitazionale è vuota... va beh! non importa!
tornerà prima o poi. Quando lo vedi digli che la navicella
è pronta e che quando vuole può partire, noi usciamo,
ciao"
"partire? quando ha deciso di partire?" pensò una Bulma sempre
più spaventata all'idea di perdere l'uomo che amava e da cui
aspettava un figlio. Si sedette sul divano e aspettò il suo
ritorno con una tale impazienza che il cuore le batteva come se volesse
scoppiare. Non avrebbe permesso a quell'uomo di partire senza neanche
una spiegazione. Lei doveva sapere perchè e lui doveva sapere
che era incinta.
Rimase tutto il giorno su quel divano e quando la notte calò lui
tornò, e con suo gran stupore c'era lei che lo aspettava
con le lacrime agli occhi. "dimmi perchè, perchè vuoi
partire, cosa ti ho fatto, perchè mi tratti in questo modo?
Credevo che dopo quello che era successo tra noi..."
"cosa? che avessi rinunciato a tutto per stare accanto a te. illusa!
niente e nessuno potrà impedirmi di diventare un super sayan,
distruggere i cyborg e uccidere kaharoth e se resto quì non
riuscirò a farlo"
"non voglio perderti!"
"ma se di me non ti è mai importato nulla, facevi tutta quella
scena solo per divertirti nel vedermi cedere, beh! hai ottenuto quello
che volevi, cosa vuoi ancora da me?"
"allora non hai capito nulla! forse all'inizio era un gioco ma
stanotte, ieri notte, non lo è stato, io ti amo e son sicura che
anche tu provi lo stesso per me, l'ho capito da come mi guardi..." e lo
guardò "da come mi tocchi..." e lo toccò "da come mi
baci..." e lo baciò.
"vuoi sapere cosa ho provato io?" le strinse i polsi così forte
da fallemale "nulla, per me è stato solo un gioco, puro
divertimento" Vegeta non finì neanche di dire quella frase che
Bulma gli diede uno schiaffo così forte da lasciargli le cinque
dita in faccia, poi scappò via in lacrime. (mi scuso con le
lettrici, mi rendo conto che non è bello però voglio
giustificarmi chiedendovi cosa avreste fatto voi al suo posto? se un
uomo, l'uomo che amate per giunta, vi avrebbe detto quelle parole dopo
una calda notte di passione voi cosa avreste fatto?)
Vegeta rimase immobile, non si sarebbe mai aspettato una simile
reazione da lei. Dopo un po' si alzò in volo fino alla finestra
di Bulma e le disse: "non appena sarò diventato un super sayan
tornerò e ti dirò tutto, addio amore mio" salì
sulla navicella e sparì nella volta celeste.
Bulma si alzòdi scatto, aveva sentito tutto si avvicinò alla finestra e gli urlò: "NOI TI ASPETTEREMO!!!"
Grazie
ancora per le stupende recensioni. Sono felice che vi sia piaciuta. Cercherò in
questo capitolo di migliorare ancora di più.
Passavano i giorni e Bulma cresceva il suo bambino con la sicurezza che da un
momento all'altro lui sarebbe tornato, almeno così sperava, ma ogni giorno che
passava la sua sicurezza svaniva sempre di più fino a, quando un giorno il suo
cuore non si rassegnò all'evidenza: Vegeta non avrebbe mai fatto più ritorno,
l'aveva abbandonata e quello che era peggio, lui non sapeva che dentro di lei
cresceva un bambino, suo figlio. Bulma era triste, piangeva ogni notte e sia
sua madre che suo padre erano preoccupati per lei, come avrebbe portato avanti
una gravidanza in quelle condizioni?
Erano passati cinque mesi da, quando Vegeta era partito e lei ormai aveva
superato il periodo critico della sua gravidanza. Era seduta sul divano del
salotto e stava mangiando una barretta di cioccolato (si sa! Le donne incinte
hanno sempre piccole voglie).
"non dovresti mangiare quelle schifezze, poi ti lamenti tutto il giorno
davanti allo specchio. Guardati sei diventata una balena, non credevo che la
mia mancanza ti facesse quest'effetto!"
Bulma strabuzzò gli occhi, non poteva credere che lui fosse lì, davanti a lei.
Finalmente era tornato, aveva mantenuto quella promessa che una notte di cinque
mesi fa le aveva fatto.
"vedo che alla fine sei tornato, che c'è hai capito di non essere
all'altezza di Goku" e fece un sorrisino malizioso che, però nascondeva
tanta felicità nel rivederlo ancora.
"ridi, ridi pure! Intanto sono un Super Sayan e, per quanto riguarda
Kaharoth, presto farò vedere ad entrambi chi è il migliore...a proposito, non
c'è niente da mettere sotto ai denti, ho una fame!"
Bulma si alzò con fatica dal divano, sotto lo sguardo incuriosito di Vegeta e
si diresse in cucina.
"non credi di aver esagerato un po' con il cibo in questi giorni"
"guarda che non sono grassa, sono solo incinta”a quelle parole
Vegeta cambiò espressone. Ma come era possibile! Era stato via così tanto
tempo…”e così tu e il deficiente siete tornati insieme!”
“mi
dispiace deluderti! Il figlio non è di Ianco, vorresti sapere di chi è, non è
vero?”
“ti
sbagli, a me non importa nulla del tuo stupido bambino”
“hai
visto tesoro!“ rivolgendosi al suo enorme pancione come se volesse
rivolgersi al bambino “ …a tuo padre non importa nulla di te, spero
che quando nascerai non assomiglierai per niente a lui…” suo
figlio! Quel bambino era suo figlio! Ma come è potuto accadere!
Bulma
versò il pranzo a Vegeta e poi andò a risedersi sul divano, era stanca e aveva
voglia di riposarsi. Dopo aver mangiato Vegeta si sedette affianco a lei. Era
arrabbiato, frustato. “perché non me lo hai detto? Non credevi che avessi
tutto il diritto di saperlo”
“e
quando avrei dovuto dirtelo, prima o dopo avermi detto che per te non valevo
nulla e che quello che c’era stato tra noi era stato solo un gioco, puro
divertimento? Come pensi che mi sia sentita io?” e scoppiò
a piangere tra le braccia del suo amato. Aveva sognato da troppo tempo di poter
riabbracciare l’uomo che amava. Anche se lui se n’era andato e
l’aveva trattata male, lei continuava ad amarlo. Sapeva in cuor suo che
anche lui era innamorato di lei, lo aveva sempre saputo, e quella notte di
cinque mesi fa ne ebbe la conferma.
All’improvviso
suonarono alla porta. “ti dispiace andare a vedere chi è?”
“io
già so chi è! È quell’idiota”
“Ianco!
Cosa ci fa qui?”
“sarà
venuto a consolarti, ancora non ha capito con chi a che fare”
“ma
lui non sa che te ne eri andato, né che sono incinta”
“allora
cosa ci fa qui?”
“non
lo so, ma non ho voglia né di vederlo né di mettermi a discutere con lui, non
ho le forze necessarie per affrontarlo, io vado di sopra, ti dispiacerebbe
sbarazzarti di lui”
“con
vero piacere!”
“a
proposito, non dirgli che sono incinta”e se ne andò in camera sua.
Vegeta
aprì la porta.”cosa ci fai qui”
“sono
venuto a trovare Bulma”
“lei
non c’è sta riposando”
“ma
tu non eri partito?”
“adesso
sono tornato, qualche problema?adesso ho capito perché sei qui! Io ero partito
e tu volevi approfittare per riconquistare Bulma, non è vero? Ma hai fatto mali
i conti, mio caro! E adesso sparisci”
“sentimi
bene! Tu non hai il diritto di trattarmi così!” ma
Vegeta non lo ascoltava e lo cacciò di casa sbattendogli la porta in faccia.
Quella
sera Vegeta era sotto la doccia e Bulma era nella sua stanza. Era sul letto, la
finestra era aperta. Stava riposando, quando sentì la presenza di qualcuno “chi
è?”
“ciao
Bulma!”
“Ianco!
Mi hai fatto prendere un colpo, cosa ci fai qui? A quest’ora poi?” Bulma
si accorse che era nuda e si coprì.
“beh
oggi non stavi bene, ero venuto anche a trovarti m qualcuno ha pensato bene di
cacciarmi”
“lo
so! Me l’ha detto che sei passato. Grazie comunque!”rimasero per
qualche secondo in silenzio, poi Bulma si rivestì e scese in cucina seguita da Ianco
che l’ammirava in tutta la sua bellezza.
“dimmi
la verità Ianco! Perché sei venuto oggi?”
“dovevo parlarti”
“lo
so già dove vuoi arrivare…”la voce di bulma aumentò sempre di più e
il suo stato d’animo divenne sempre più nervoso (male!male! Una donna
incinta non deve mai innervosirsi, fa male al bambino) e il suo nervosismo lo percepì
anche Vegeta che accortosi della presenza di Ianco si diresse in cucina e si
nascose dietro l’arco, voleva e doveva ascoltare la loro conversazione “ma come te lo devo dire che tra noi è
tutto finito? Ormai sono una donna impegnata e se tu non l’hai ancora
notato, sono anche incinta”
“tu
forse lo ami, ma lui?”all’improvviso un fascio di luce colpì Ianco
che scaraventò fuori alla finestra. Vegeta lo raggiunse e picchiò senza pietà
poi con lo sguardo di un uomo che sta per uccidere la sua preda (classico
sguardo da maniaco omicida) gli disse “io Vegeta, principe della stirpe
Sayan, non permetto a nessuno di criticare me e la mia Donna, chiaro! Ed ora
sparisci e non farti più vedere!”
Ciao
a tutti! Ancora grazie per le stupende recensioni, sono contenta che vi stia
piacendo. Voglio confidarvi un segreto: man mano che la scrivo mi emoziono
anche io e la voglia di scrivere cresce sempre di più. Questa passione per le
ff l'ho avuta grazie a voi e alle vostre stupende storie e se sto migliorando è
grazie ai vostri preziosi consigli, quindi grazie mille a tutti quelli che mi
hanno recensito.
Comincerò questo capitolo da dove avevo lasciato.
Vegeta sfogò
tutta la sua rabbia su Ianco, quell'essere inferiore, come lo chiamava lui, lo
aveva insultato davanti a Bulma e questo non poteva permetterlo, voleva ucciderlo,
ma sapeva che questo Bulma non glie lo avrebbe mai perdonato, dopotutto...
raggiunse Bulma e prendendola fra le braccia la portò nel suo letto
"grazie! Grazie per non averlo ucciso! Lo so che lo facevi!" Vegeta
non rispose, la coprì con il lenzuolo e uscì dalla stanza.
Mancavano solo due mesi al grande giorno e la povera Bulma ormai non ce la
faceva più, era stanca, la sua pancia cresceva a dismisura e con ansia
aspettava la fine della sua gravidanza per poter vedere e abbracciare il suo
bambino. Anche Vegeta era impaziente. Anche se non l'ammetteva, e noi sappiamo
perchè, o meglio per cosa, non vedeva l'ora di conoscere suo figlio, il suo erede,
sangue del suo sangue. E poi non sopportava le continue urla di quella donna,
(eh beh! Gli ormoni ragazzi! Giocano brutti scherzi alle donne incinte),
"Donna! Se non fosse che porti in grembo mio figlio, ti avrei già
uccisa!". Quel giorno era ad allenarsi, come al suo solito, quando lo
schermo del computer si accese. "Esci subito da lì, CAPITO!"
"che cosa vuoi?"
"dobbiamo uscire"
"dobbiamo! Tu forse, io cosa centro?"
"devo andare dalla dottoressa a fare un'ecografia e tu devi venire con me,
chiaro!"
"io non vengo da nessuna parte! Ed ora, Sparisci!"
"a te non importa nulla di me e neanche del bambino, non riesco ancora a
capire cosa ci fai qui!"
"non usare la scusa del bambino per farmi venire con te dal dottore”
“ma per chi credi che vada dal dottore, per me, devo andare a fare un
ecografia e visto che il bambino è tuo ora tu esci da lì, ti fai una doccia, ti
vesti e mi accompagni dalla dottoressa, o preferisci che chiami Ianco?"
Colpito e affondato! Bulma aveva toccato il tasto dolente. Vegeta uscì dalla cg
e in meno di dieci minuti era pronto, salirono sulla macchina e si diressero in
ospedale. Per tutto il tragitto non dissero una parola. Quando furono arrivati
Bulma chiuse la sua auto nella capsula ed entrarono nell'edificio, "se
venivamo volando avremmo fatto sicuramente prima". Bulma sorrise e
prendendolo per mano lo trascinò all'interno dell'ospedale "è possibile
che devi sempre lamentarti!" Vegeta la guardava, quella donna era sempre
stupenda anche con dieci kili in più. Arrivati all'accettazione Bulma trovò
un'infermiera che stava compilando dei moduli. "salve! Dovrei fare
un'ecografia. Ho un appuntamento con la dottoressa Lang"
"Bulma! Ma che bella sorpresa!"
"ciao Sakura! Come va? è da una vita che non si
vede, da quanto tempo lavori qui?"
"da un paio di settimane! A quando il grande giorno?"
"presto! Due mesi ancora e poi..."
"sono contenta per te"
"grazie!"
"ci vogliamo muovere o vogliamo stare tutto il giorno quì
a perdere tempo, ho da fare io"
"ho capito, ho capito! Adesso andiamo...perdonalo! Dove devo andare per
l'ecografia?"
"al primo piano. Mi raccomando fatti sentire appena puoi!"
"lo farò sensaltro!"
Bulma e Vegeta salirono al primo piano ed entrarono nella stanza. Vegeta si
mise seduto su una sedia, non aveva alcuna intenzione di avvicinarsi, anche se
la curiosità di vedere quello che succedeva era tanta. Guardava la moglie che
sorrideva nel vedere all'interno di quella "strana televisione", come
la chiamava lui, e non riusciva a capirne il motivo. Voleva avvicinarsi, ma non
lo fece, sapeva che in quel modo avrebbe dato soddisfazione a Bulma e lui non
poteva permettersi una cosa del genere, no lui. Il fatto che Bulma avesse
ragione e che lui ci tenesse a quel bambino lo facevano così arrabbiare. Bulma
dal canto suo aveva capito tutto, come se potesse sentire i pensieri di
quell'uomo. "perchè non vieni più vicino, non vuoi vedere tuo
figlio?" Bulma amava stuzzicare quell'uomo. Vegeta s'avvicinò e guardando
lo schermo poteva percepire la figura di suo figlio, appoggiò la mano sul
ventre di Bulma e provò a sentirne l'aura e le uniche parole che disse sono:
"Mio figlio, questo è mio figlio!"
ok! Ragazzi ci siamo! Siamo arrivati
all'epilogo finale. Cosa succederà? per scoprirlo non
vi resta che leggere. Spero che anche questo capitolo vi piaccia,
non sapete quanto sia contenta nel sapere che la mia storia vi sia piaciuta, e
se anche questo capitolo sarà di vostro gradimento, vi prometto che scriverò
un'altra storia. Tutto dipende da voi.
I nove
mesi stavano per scadere ed ogni giorno che passava Bulma diventava sempre più nervosa.
Era nella
sua stanza, troppo stanca per alzarsi dal letto. Leggeva una rivista, quando
una forte contrazione interruppe la sua lettura. Non era come le solite, era più
forte e dolorosa, Bulma capì: era arrivato il momento. Con tutto il fiato che
aveva in gola chiamò la madre. Le sue urla furono udite anche da Vegeta, che
non appena udì il suono della voce di Bulma, spense la cg e si diresse nella
stanza della ragazza. “Donna! Che hai da urlare!”
“oh
Vegeta! Finalmente sei arrivato! Bulma deve correre subito all’ospedale,
sta per partorire” Vegeta la prese tra le braccia e la portò in ospedale.
“sono
contenta che tu sia qui”sospirò la donna e stringendo le braccia intorno
al collo di vegeta pianse. Il suo non era né un pianto di tristezza né di
dolore, era solo felice perché quell’uomo, così rozzo e orgoglioso, era
lì accanto a lei, ad aiutarla, a confortarla.
***
Erano passati
venti minuti e Vegeta aspettava muovendosi avanti e indietro agitando pugni e
calci all’aria, quegli stupidi terrestri non si decidevano a fargli
sapere qualcosa e ormai lui stava perdendo la pazienza. All’improvviso un
dottore si avvicinò a Vegeta.
“è
lei il marito?”
“no!
Noi non siamo sposati, facciamo solo sesso!”
“ah…capisco!
Comunque la signora ha chiesto di lei”
“dimmelo!
Dimmi dov’è se ci tieni alla tua vita!” domandò un sempre più
nervoso Vegeta.
“è
in quella stanza” rispose il dottore che spaventato dalla figura di
Vegeta si rannicchiò in se stesso, temendo per la sua incolumità.
Vegeta si
diresse verso la stanza di Bulma. Entrò e vide la donna che stringeva tra le
braccia un bambino. Avanzò titubante, come se avesse paura di quello che
avrebbe trovato, poi vedendo il dolce sorriso della donna e la lunga coda del
Bambino, si avvicinò al letto.
“hai
visto! È tale e quale a te, spero solo che a intelligenza abbia preso da me”
“che
vorresti dire donna?”
“nulla!
Scherzavo!”
“ed
io che credevo che non saresti riuscita a farlo nascere!”
“adesso
chi è che offende!”
“sai
far nascere un bambino sayan non è cosa da poca”
“cos’era
un complimento?”
“ma
non diciamo sciocchezze…possiamo tornare a casa ora?”
“veramente…”
Bulma avrebbe voluto aggiungere che quando una donna partorisce deve stare
alcuni giorni in osservazione ma conoscendo Vegeta e vedendo la sua espressione
preferì non dirgli nulla “certo! Però dovresti mantenere il bambino,
mentre mi vesto”
“dico
stai scherzando!”
“e
come pensi che riesca a vestirmi con lui in braccio?”
“perché
non puoi gettarlo sul letto?”
“gettarlo!
Ma come ti permetti di parlare così di tuo figlio! Sei solo uno scimmione! Ti è
piaciuta la bicicletta? E mo pedala! Adesso tu prenderai tuo figlio in braccio,
mentre io mi vesto e non dirai neanche una parola, mi hai capito”
Vegeta fu
costretto a prendere il figlio tra le braccia. Era una strana sensazione quella
che provava. Era felice, una felicità diversa da quella che provava, quando era
in intimità con Bulma. I suoi occhi incrociavano quelli del bambino. Il suo
sguardo era fiero, proprio come quello dei sayan, nonostante fosse così
piccolo. Bulma aveva ragione! Era tale e quale a lui! Stessi occhi, stesso
sguardo! Ne era certo ormai, quel bambino era suo figlio.
Fine
Verrei scusarmi
con tutti! Mi rendo conto che il finale è un po’ brutto, ma non sono
riuscita a trovare un finale migliore. Spero comunque che vi piaccai.