We found love in a hopeless place..

di xxannalisa
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Primo Capitolo ***
Capitolo 2: *** Secondo Capitolo ***
Capitolo 3: *** Terzo Capitolo ***



Capitolo 1
*** Primo Capitolo ***


Ricominciare tutto da capo, una di quelle situazioni che all'inizio ti sembrano impossibili, ma che poi, con il tempo, ti accorgi di amare, e ti rendi conto che spesso il cambiamento, il ricominciare, non è altro che un piccolo passo avanti verso qualcosa di migliore.  Si chiama Alex, ed ha 18 anni, è appena stata ammessa alla Columbia a New York, ed è pronta per rivoluzionare totalmente la sua vita.  Ha un fratello minore, Max, unico elemento della sua famiglia che gli mancherà. I genitori di Alex, entrambi medici importanti di New Port, sono sempre stati assenti nella sua vita a causa del lavoro, interessandosi semplicemente di pagare ai loro figli le migliori scuole, le migliori tate e di fare i più costosi regali.  A differenza di altri centinaia di ragazzini cresciuti in questa maniera, definita da Alex squallida, i due fratelli Russo sono cresciuti in maniera autonoma, senza farsi abbindolare da soldi e regali, restando con i piedi per terra. Alex odiava i suoi genitori, li trovava un insulto nei confronti della società. Per fortuna, però, c'era il loro zio. Zio Pacey era il fratello della signora Russo, più piccolo di lei, e il ribelle della famiglia. A soli 17 anni aveva fatto una valigia e si era trasferito a New York per inseguire il suo sogno. Fare il cuoco.  Da semplice lava piatti divenne nel giro di due anni, l'aiuto chef, finchè dopo tanta fatica non fu ripagato.  Il suo ristorante si trovava a Brooklyn, non era di certo nel miglior quartiere di New York, e non era di certo frequentato da gente alla Gossip Girl, ma di certo, in quella zona, era il ristorante più frequentato. Tutti adoravano la sua cucina e la sua simpatia. Per Alex e Max, lo zio Pacey, era un mito. 
"Non approvo sinceramente la tua scelta di stare dallo zio finchè non iniziano le lezioni" si lamentava la madre di Alex mentre guardava la figlia preparare la valigia con la domestica. 
"Sinceramente , mamma, non m'interessa la tua opinione a riguardo" replicò Alex gettando in valigia un paio di stivaletti. "Non puoi attendere ottobre per trasferirti? Perchè cosi presto dico io!"
Alex si voltò verso la madre con le braccia sui fianchi. "Mamma, è New York.  Vorrei ambientarmi un pò prima di perdermi per Manhattan" "E allora perchè non vai in albergo in quel quartiere? Brooklyn non mi piace!" Alex sospirò. "Si va bene mamma, Manhattan sia!" "Non sai quanto mi rende felice saperti in un luogo sicuro!" disse avvicinandosi alla figlia e stampandole un bacio sulla fronte. "Ora devo scappare, ci vediamo per cena" disse correndo via per le scale. Alex roteò gli occhi e riprese a sistemare. "Lei starà ugualmente da suo zio, vero?" le domandò la domestica. "Brava Monique, ormai ragioni come me" disse per poi ridere con quella che praticamente, l'aveva cresciuta.
 
Crescendo Alex aveva avuto tanti amici. C'era il suo vicino Tom,  la figlia di un amica della madre, Alice, il fratello maggiore del migliore amico di Max, Richard e la simpaticona del corso di danza,  Kate. Ma tra tutti i suoi vari amici, scuola compresa, solo uno le era rimasto accanto per davvero. Lui era Joe.  Alex e Joe si erano conosciuti  grazie una vecchia conoscienza di entrambi quando avevano 15 anni.  Erano diventati subito amici,  e nonostante i loro soli 3 anni di conoscienza, sembrava si conoscessero da tutta una vita. 
"Se qualcuno te lo chiede, io sono in un lussuoso hotel a Manhattan!" fu la prima cosa che disse Alex entrando in macchina. Joe la guardò alzando un sopracciglio. "Tua madre?"  l'amica sospirò. "Davvero, è insopportabile" "Dai, ancora qualche ora e poi sarai libera e indipendente"  "Ho il terrore mi controlli anche se sono dall'altra parte dell'America" Joe rise. "Tranquilla andrà bene" Alex sorrise.  I due andarono in spiaggia, il loro punto fisso di ritrovo.  
"Sei pronta per New York?" "Mmmmh no" disse accennando un sorriso.  
"Andrà bene, sei in gamba" I due erano stesi sulla sabbia a guardare il cielo stellato.
"Oh si, sicuramente avrà ottimi voti.. tra l'altro con la mia simpatia, e la facilità con la quale faccio amicizia, avrò una gran bella vita sociale!" disse ironicamente.  Joe scosse la testa.
"Alex.. " si sedette e la guardò. "Sei la mia migliore amica, lo sai. Hai sempre conosciuto tanta gente, hai soltanto avuto sempre tanta paura di soffrire" La ragazza lo guardò per un istante, per poi tornare a guardare il cielo. "Non lo so Joe, penso solo che sarà triste. Mi mancherai, e li è totalmente differente da Los Angeles.. e poi fa freddo" Joe rise. "E questo cosa centra?" "Odio la neve, ti ricordi l'anno scorso a Parigi per natale?" rise accompagnata da Joe. 
"Dio, eri insopportabile. Penso sia stato l'unico momento in cui la mia famiglia ti ha odiato" 
"Mi mancheranno anche loro. Kevin che si tormenta se chiedere o meno a Danielle la mano, Nick che se non porta a casa almeno una A impazzisce, e Franky che puntualmente si domanda se è stato adottato" rise.  "Non so se te l'ho mai detto, ma con voi mi sono sempre sentita .. in famiglia. A differenza di casa mia" si sedette anche lei. "Sei parte della famiglia Alex" le sorrise. 
Alex lo abbracciò. "Mi mancherai" "Anche tu" I due si strinsero forte, come ogni volta che si abbracciavano. Spesso avevano chiesto ad entrambi se c'era qualcosa tra loro, ma le risposte erano sempre state più che negative. 
 
* "State davvero bene insieme" disse Mandy, la cugina di Joe, sorridendo. I due si guardarono e poi la guardarono ridendo. "non stiamo insieme" la cugina rimase un attimo in silenzio. "davvero?" i due annuirono. "siamo solo amici" aggiunse Alex. Mandy annui continuando a guardarli. "Se lo dite voi ci credo... e non ci è mai stato... nulla?" I due si guardarono e poi guardarono Mandy. Risero. "Nulla, che schifo!" *


Spero vi piaccia! Non scrivevo da molto, ma finalmente ho deciso di riprendere, e mi sono iscritta qui!
I protagonisti sono Selena , con il nome di Alex, Joe Jonas, Vanessa Hudgens, Ashley Benson, Logan Lerman e Zac Efron
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Capitolo 2
*** Secondo Capitolo ***


New York, la Grande Mela. Eccola con le sue luci, con le centinaia di persone, gli enormi grattacieli, e il grande parco del central park. Eccola la bella New York. Alex era giunta a destinazione, aveva preso un taxi e si era diretta verso il ristorante di suo zio. Sorrideva osservando la meravigliosità di quel posto, ancora incredula di essere li. La prima e unica volta che aveva visitato New York aveva 9 anni, per far visita allo zio Pacey. Se ne era innamorata e sognava con tutta se stessa di tornare li un giorno, per questo organizzò il piano che le avrebbe permesso di recarsi li il primo possibile: il college, la Columbia. La Columbia era decisamente una delle migliori scuole di tutto il continente, e molti sognavano di frequentarla. Alex era sempre stata una con le idee chiare, rivoluzionaria , e decisa a voler cambiare il mondo, per questo il suo percorso di studia riguardava la politica. In quel college, effettivamente, aveva studiato il suo mito, Barack Obama, amava quell'uomo. "la ringrazio" disse Alex dopo aver lasciato i soldi al taxista. Si voltò verso il ristorante di suo zio e sorrise. Il nome del posto era abbastanza scontato, ma di grande effetto tutto sommato: Da zio Pacey. Si recò verso l'entrata trascinando la sua enorme valigia, ed entrò. Si guardò intorno. Quel posto era accogliente, decisamente un posto dove avrebbe cenato volentieri. Era pieno di tavolini con tovaglia bianca, sedie in legno, candele al centro contornate da fiori, la musica anni 80 come sotto fondo, e tanti bambini sorridenti. Un bel locale di famiglia. Accennò un sorriso, pensando alla sua di famiglia, non erano mai stati in un posto del genere, non erano mai davvero stati una famiglia.
"Alex!!" la ragazza si voltò di scatto. "Zio Pacey!" lasciò la valigia e corse verso di lui abbracciandolo.
"Dio santo come sei cresciuta!" "Ma ci siamo visti la scorsa estate!" "L'ultimo anno del liceo si cambia tanto tesoro" le fece fare un giro su se stessa.
"Dio sei uno schianto, avessi la tua età e sangue diverso dal tuo, ci proverai... ma immagino che tu mi rifiuteresti perchè hai il ragazzo" Alex rise.
"Ti ringrazio ma.. no, nessun ragazzo""Scherzi?" la guardò perplesso. "Serissima"
"Senti, finisco di condire un insalata e ce ne andiamo a casa, per stasera lascio la cucina al mio aiuto chef.
"Ma i tuoi clienti..." "Oh, tranquilla" Lo zio si voltò verso la sala. "Signori, signore e bambini! Posso avere un attimo la vostra attenzione?"
"Zio, per favore" disse la ragazza a bassa voce arrossendo. "Vi presento la mia dolcissima e bellissima nipote preferita, non che unica nipote effettivamente" disse guardandola.
Alex lo guardò male e rise. "Comunque.. non prendetela a male, ma ora devo assolutamente abbandonarvi per dedicarmi un attimo a lei... grazie a tutti" all'inchino dello zio tutti applaudirono.
Alex lo guardò entusiasta. Ammirava davvero quell'uomo. "Purtroppo la casa è piccola, ma sono solo in affitto, sto cercando casa... una più grande" le spiegò.
"Tranquillo zio, il divano andrà benissimo" gli sorrise sedendosi sopra. "Allora.." si sedette sul tavolino davanti a lei. "Racconta un pò, come vanno le cose?"
"Al solito... mamma e papà continuano ad essere sempre a lavoro, oh e se la mamma chiama io alloggio in un hotel a Manhattan" la guardò perplesso.
"Non le piace Brooklyn" disse roteando gli occhi. "Vabbè è mia sorella, devo smettere di sorprendermi di queste sue sparate" "Già" "Per il resto? Max?"
"E' l'unico membro della famiglia che mi manca, giuro. Comunque cresce, è diventato un gigante nel giro di quest'anno, a scuola ha qualche problemi, e l'ho beccato in camera a fumare qualche canna un paio di volte, ma.. alla fine è tranquillo" "Tutto suo zio" disse soddisfatto. Alex rise. "E tu? Davvero non hai il ragazzo?" "Ancora? Giuro!"
"E quel Joe? Vedo su facebook che avete tantissime foto insieme!" "Oh no no, è solo il mio miglore amico"
"Solo il tuo migliore amico? Non è lo stesso Joe che l'estate scorsa ti ha baciato, scioccandoti?" Alex lo guardò titubante.

* "Questa festa, è uno sballo!" disse Alex sedendosi su uno scalino, un pò ubriaca. Joe ridendo si sedette accanto a lei. "Non mi divertivo cosi da troppo" "Dobbiamo assolutamente ringraziare Miley per averci invitato!" disse Alex alzandosi di scatto, ma un giramento di testa la fece ricadere immediatamente. Joe la prese tra le sue braccia. "Attenzione, imbranata!" disse ridendo. "Io non sono imbranata!" "E non sei neanche ubriaca, vero?" Alex annui seria per poi ridere. "Forse un pochino" Joe rise e le spostò una ciocca di capelli davanti al viso. "Sei dolcissima da ubriaca sai?" "Hey io lo sono sempre!" "Oh si certo" disse prendendola in giro. "E' vero" disse Alex prendendo il suo viso tra le mani. "Cosi fai ridere" aggiunse ridendo. "Dici?" disse in maniera buffa. Alex mollò la presa ridendo, e improvvisamente si ritrovò le labbra di Joe sulle sue. *

"Vuoi della pasta per cena?" Alex si voltò verso lo zio tornando con i piedi per terra. "Si.. la pasta va bene" accennò un sorriso.

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Capitolo 3
*** Terzo Capitolo ***


Alex era a New York da ormai cinque giorni, ma ancora non aveva messo piede fuori da Brooklyn. Non conosceva quell'enorme città, e suo zio, troppo occupato con il ristorante, non aveva alcuna intenzione di farla andare da sola, per questo la moretta si trovava seduta su un bancone nella cucina del ristorante di suo zio in attesa di Joey Potter, la sua compagna. "E' simpatica?" gli domandò. "Mmmmh si" "Perchè non mi sembri cosi convinto?" domandò Alex. "Bè diciamo che Joey è una tipa un pò particolare" "Definisci.. partcolare" "Può risultare un pò acida all'inizio, però dopo si affeziona e.." "Andrò da sola" "Ferma li!" disse puntandole contro un enorme cucchiaio. Alex guardò quell'arnese e poi lui. "Pensi di spaventarmi.. con un cucchiaio?" alzò un sopracciglio. "Senti Alex, tua madre ha già scoperto che vivi da me e non sei in hotel, per favore non facciamola agitare troppo, o ci vai a dicapito sia tu.. che io" disse annuendo terrorizzato. Tutti avevano paura di Gabrielle Russo. "Non deve mica saperlo per forza che ci sono andata sola!" provò a convincerlo. "Alex.." Pacey non terminò la frase che in cucina entrò Joey. "Amore!" andò verso di lei per abbracciarla. Joey gli puntò un dito contro. "Che cosa hai fatto, cosa stai per fare, o cosa dovrei fare" anticipò Joey. Pacey si rivoltò nuovamente verso la nipote, per poi riguardare Joey, cercando rapidamente un modo per convincere la sua difficile ragazza. "Ti ricordi di mia nipote Alex?" "Oh, si.. è arrivata? Voglio conoscerla!" disse sorridendo. "Ecco... Joey , ti presento Alex" Joey guardò Alex e poi Pacey. "Sicuro che è tua parente? E' cosi carina" Pacey roteò gli occhi. "Piacere di conoscerti" disse presentandosi. "Il piacere è mio" Rispose Alex. "Allora, ecco il favore che devo chiederti.. bè lei dovrebbe un pò ambientarsi a New York, e con New York intendo tutta New York non solo qui a Brooklyn, però ti ho parlato di mia sorella no? Ecco.. non posso farla andare da sola, ma sono troppo occupato al ristorante, è pieno di turisti ultimamente! Quindi insomma mi chiedevo se.." "Si, Pacey, respira.. ho capito. Andrò io con lei, nessun problema" "Dici sul serio? Ce la fai con il lavoro e.. " "Certo, tranquillo" gli sorrise. "Grazie, ti amo!" disse prendendo il suo viso tra le mani e stampandole un bacio. Joey le sorrise. "Ok bellezza, andiamo!" disse facendo segno ad Alex di andare.
Alex era a New York da ormai cinque giorni, ma ancora non aveva messo piede fuori da Brooklyn.  
Non conosceva quell'enorme città, e suo zio, troppo occupato con il ristorante, non aveva alcuna intenzione di farla andare da sola, per questo la moretta si trovava seduta su un bancone nella cucina del ristorante  di suo zio in attesa di Joey Potter, la sua compagna. 
"E' simpatica?" gli domandò. "Mmmmh si" 
"Perchè non mi sembri cosi convinto?" domandò Alex. 
"Bè diciamo che Joey è una tipa un pò particolare" "Definisci.. partcolare" 
"Può risultare un pò acida all'inizio, però dopo si affeziona e.." 
"Andrò da sola"  "Ferma li!" disse puntandole contro un enorme cucchiaio. 
Alex guardò quell'arnese e poi lui. "Pensi di spaventarmi.. con un cucchiaio?" alzò un sopracciglio. "Senti Alex, tua madre ha già scoperto che vivi da me e non sei in hotel, per favore non facciamola agitare troppo, o ci vai a dicapito sia tu.. che io" disse annuendo terrorizzato. Tutti avevano paura di Gabrielle Russo.  "Non deve mica saperlo per forza che ci sono andata sola!" provò a convincerlo. "Alex.." Pacey non terminò la frase che in cucina entrò Joey. 
"Amore!" andò verso di lei per abbracciarla. Joey gli puntò un dito contro. 
"Che cosa hai fatto, cosa stai per fare, o cosa dovrei fare" anticipò Joey. 
Pacey si rivoltò nuovamente verso la nipote, per poi riguardare Joey, cercando rapidamente un modo per convincere la sua difficile ragazza. "Ti ricordi di mia nipote Alex?" 
"Oh, si.. è arrivata? Voglio conoscerla!" disse sorridendo. "Ecco... Joey , ti presento Alex" 
Joey guardò Alex e  poi Pacey. "Sicuro che è tua parente? E' cosi carina" Pacey roteò gli occhi. 
"Piacere di conoscerti" disse presentandosi. "Il piacere è mio" Rispose Alex. 
"Allora, ecco il favore che devo chiederti.. bè lei dovrebbe un pò ambientarsi a New York, e con New York intendo tutta New York non solo qui a Brooklyn, però ti ho parlato di mia sorella no? Ecco.. non posso farla andare da sola, ma sono troppo occupato al ristorante, è pieno di turisti ultimamente! Quindi insomma mi chiedevo se.." 
"Si, Pacey, respira.. ho capito. Andrò io con lei, nessun problema" 
"Dici sul serio? Ce la fai con  il lavoro e.. " "Certo, tranquillo" gli sorrise. 
"Grazie, ti amo!" disse prendendo il suo viso tra le mani e stampandole un bacio. 
Joey le sorrise. "Ok bellezza, andiamo!" disse facendo segno ad Alex di andare. 
Alex sorrise e scese dal bancone. "E' cosi simpatica e disponibile, non capisco perchè tu l'abbia descritta diversamente" commentò. Joey guardò Alex e poi Pacey incrociando le braccia.
"Sta scherzando" disse giustificandosi.  
 
"Come vi siete conosciuti?" chiese Alex mentre passeggiavano per il Central Park. 
"Io e Pacey ci conosciamo da una vita, eravamo amici tempo fa..  siamo anche stati insieme per un pò al liceo, ma era una situazione complicata e non  è durata.. poi ui è andato via per inseguire il suo sogno, e due anni fa quando mi sono trasferita a New York per lavoro ci siamo casualmente rincontrati e... bè , lo sai" sorrise.  "Zio Pacey è un grande, era inevitabile" disse convinta. Joey rise. "Si, lui ha il fascino da eroe" "A volte avrei preferito essere sua figlia piuttosto che di mia madre" 
"Si, mi ha parlato di lei.. però se fosse stato tuo padre non sarebbe più stato cosi fico per te" 
"Bè, effettivamente" disse ridendo. "E tu? Nessun fidanzato lasciato dall'altra parte dell'America?" "Mmmmh, no, non direi" "Nessun cuore infranto? Nulla?" 
Alex scosse la testa. "Solo io ho fatto strage al liceo?" Risero. 
"Bè non sono una che fa amicizia facilmente, ho avuto solo due ragazzi e.. li ho mollati drasticamente, ma non credo di aver fatto stragi" 
 "Un consiglio? Pensa di aver fatto strage, tutto ciò ti rafforza" le due risero.
 
Alex tornò a casa la sera soddisfatta di quella giornata. Joey le stava simpatica, New York l'amava sempre di più e l'attesa per l'inizio del college aumentava, l'unica cosa negativa era Joe. Le mancava terribbilmente. "New York è uno spettacolo.. devi assolutamente venirmi a trovare prima o poi, ci divertiremmo troppo.. e poi andresti d'accordo con mio zio, che tra l'altro è un cuoco eccezionale.. è tutto bellissimo, e se ci fossi anche tu qui.. sarebbe davvero perfetto.. buonanotte :)"

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