Un senso di Te

di _PinkGirl_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1: La Regina di Ghiaccio ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2: La Lettera ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3: Grazie ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4: La Sharpay Nascosta ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5: Felicità ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6: Mai stata più sicura ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7: Debolezze e Voglie ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8: Illusione o realtà? ***
Capitolo 9: *** Capitolo 9: Un Senso di Te ***
Capitolo 10: *** Capitolo 10: Girlfriend (Chaylor) ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1: La Regina di Ghiaccio ***


Un Senso di Te: La Regina di Ghiaccio

Un Senso di Te: La Regina di Ghiaccio

 

“La Regina di Ghiaccio” fin da piccola tutti i suoi compagni di scuola la chiamavano così. “E’ solo invidia!” pensava ogni volta che qualcuno pronunciava quel nomignolo.

Ma questa volta non è successo, quando lui, proprio lui, lo ha pronunciato l’unica cosa che le veniva in mente era: “Sarà vero?”.

Lei e Zeke, che per un biscotto avevano iniziato a frequentarsi, scambiarsi i primi baci, innamorarsi… e adesso? Adesso, lui non c’era più, si era trasferito, se n’era andato, lasciandola sola. Di nuovo.

 

Due settimane prima…

<< Tieni questi sono per te, Sharpay! >> un ragazzo alto ed atletico, dall’aria simpatica, porse ad un ragazza con lunghi capelli biondi un piccolo pacchettino rosso con un fiocco bianco e un dolce bacio sulla fronte << Sono biscotti >>

<< Ohhh! Zeke! Io ti adoro!! >> Sharpay, la ragazza bionda, aprì il fiocchetto con cura e al suo interno trovo grandi biscotti con scaglie di cioccolato: i suoi preferiti << Un momento…>>

<< Che succede? >> disse il ragazzo prendendola per mano.

<< Tu mi regali i biscotti, questi biscotti, quando mi devi dire una cosa o devo affrontare un grosso shock… quale è delle due? >> la Bionda abbassò la testa, solo lui riusciva a fargliela abbassare, mentre pronunciava le parole con amarezze e tristezza.

<< Tutte e due… >> si fermò e si mise davanti alla ragazza. Con la mano le alzò il volto dolcemente, in modo da vedersi negli occhi << Sharpay… fra una settimana mi trasferisco, andrò a vivere New York. Mio padre ha ricevuto una promozione e… >>

 

Tutte le ragazze che avrebbero sentito una notizia del genere, sarebbero scoppiate a piangere: il proprio ragazzo si sarebbe trasferito, un incubo. Ma Sharpay, era molto diversa dal resto: quando affrontava una delusione si teneva tutto dentro. Infatti, quando il ragazzo l’abbracciò lei stette ferma, non si muosse e lo guardava con il suo solito sguardo orgoglioso e lo evitò per tutta una settimana.

Prima che partisse ,Zeke, andò a trovarla la sera prima dell'addio. Alla porta trovò Ryan che lo fece entrare e gli indicò la camera della sorella, anche se sapeva già dove era.

Salì le scale e andò davanti ad una porta rosa con scritto: Camerino di Sharpay. Sorrise. Quel targhetta l’avevano fatta assieme e a lei non bastava solo il suo nome, naturalmente. La Biondà aprì; non chiuse la porta ma, non lo fece neanche entrare. Rimasero sulla soglia, in silenzio, per una decina di minuti, finchè lui disse:

<< Posso darti il nostro ultimo bacio? >>

<< Perché dovresti? >> lo squadrò e tenne la testa alta, anche nella vita sapeva recitare Sharpay Evans.

<< Sai una cosa? >>

<< Cosa? >>

<< Hanno ragione a scuola, sei veramente “La Regina di Ghiaccio”… pensavo che io fossi riuscito a farti scogliere un pochettino, invece no. Tieni >> disse porgendo un lettera << ti avevo pure portato una cosa >>

Zeke se n’ andò, saluto scorbuticamente Ryan e lei non lo vide più.

Il mattino dopo aprì la lettera:

Cara Sharpay,

mi dispiace di non averti avvisata prima, di questo cambiamento, ma ne venni a sapere solo il giorno prima che te lo dissi.

Mi dispiace anche per un'altra cosa: che tu mi abbia un po’ evitato questa ultima settimana… la nostra ultima settimana. Per stare di più con te, avevo dato prima le dimissioni alla squadra; ma penso che tu lo abbia fatto per nascondere la tua tristezza.

Probabilmente non avrò il coraggio di dartela questa lettera e se la stai leggendo Sharpay, volevo dirti una cosa:

Ho capito che ti amo

 

Ti bacerei ovunque:

Tuo Zeke

P.S.: Dietro alla lettere c’è una sorpresa per te! (Ti aiuterà se subirai grosse delusioni e/o shock)!

 

La Regina girò il foglio e vide la ricetta dei loro biscotti: quelli con le scaglie al cioccolato.

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Capitolo 2
*** Capitolo 2: La Lettera ***


Capitolo 2: La Lettera

Un Senso di Te: La Lettera

Da quel giorno piangeva. Piangeva ogni volta che era da sola, mentre continuava a leggere la lettera e la ricetta.
Nel pomeriggio aveva le prove di teatro ma, visto che non aveva grossi impegni, si ritrovò il largo anticipo e sola.
Salì sul palco e si sedette sul ciglio, dondolava le gambe mentre la lettera, come per magia, era uscita dalla tasca della borsa e se la ritrovò fra le mani...
Ho capito che ti amo
Quelle parole le rimbombavano nella mente, aveva trovato qualcuno che l'amava e lei? Lei aveva rovinato tutto.
Calde lacrime iniziarono a rigarle il viso: partirono dagli occhi castani e poi sempre più giù, fino ad arrivare al mento e poi, cadevano a terra. Alle lacrime, si aggiungessero singhiozzi soffocati.
Chi avrebbe visto in quello stato Sharpay Evans avrebbe pensato che fosse una sua sosia o, semplicemente, stava provando per il Musical d'Inverno. Questo fu il primo pensiero di Troy Bolton, che, entrando nella stanza vide la Bionda con la testa bassa che piangeva... non sapeva cosa fare: fare finta di nulla e andarsene? Avvicinarsi?
Optò per la seconda: si avvicinò piano e poi si sedette accanto a lei.
<< In anticipo oggi? >>
<< Si >> rispose la ragazza con un filo di voce, mentre cercava un fazzoletto nella sua borsa. Non lo trovò. << Hai... hai un fazzoletto? >>
<< Come? Ah un fazzoletto... eccolo tieni >> le porse il fazzoletto di stoffa, rosso e bianco naturalmente, e lei si asciugò delicatamente le lacrime. Si fermò un attimo: il fazzoletto profumava, le piaceva quel profumo: forte e delicato nello stesso tempo, un po' come lei.
Tenne il fazzoletto in mano e stettero zitti per un po' di minuti. Quando lui iniziò a canticchiare a bassa una voce a lei nota: << We're soarin', flyin'.
There's not a star in heaven, that we can't reach...>>
<< If we’re trying, so we’re breaking free... >> Iniziarono con un tono basso la canzone, sembrava che le parole le sussurravano, ma non osavano alzare la voce. Troy Bolton non avrebbe mai voluto farsi vedere mentre cantava con la Regina del Ghiaccio, quel nomignolo con cui, lui e Chad, avevano soprannominato Sharpay Evans. Quest'ultima non avrebbe mai voluto, invece, far vedere che era debole e per di più che si faceva consolare da un Wildcats, che non sia il su... Zeke.
Quella magica atmosfera venne spezzata dalla Darbus, che accompagnata da Ryan, il fratello di Sharpay, sbatté la porta dell'auditorium e urlò: << Bolton! >>
Sharpay si alzò e si chiuse nel camerino con la scusa di provarsi i costumi di scena, mentre Troy si alzò e rispose alla professoressa: << Si, Professoressa Darbus? >>
<< Vedo che per una volta non siamo in ritardo...>> un lieve imbarazzo si notò nelle guance del Playmaker, mentre abbassò la testa notò un foglio per terra, si abbassò e vide che era una lettera: era quella che Sharpay teneva in mano quando gli porgeva il fazzoletto.
Fece finta di nulla e la mise nella tasca della tuta. Mentre pensava come riuscisse a chiamare "La Regina di Ghiaccio" una ragazza con la voce così calda.

Arrivato a casa dopo le prove e aver salutato la madre velocemente, Troy si buttò nel letto della sua camera e tirò velocemente fuori la lettera dai pantaloni
. La lesse piano e si chiese come la ragazza potesse piangere. Lui le aveva detto che l'amava e l'aveva perdonata per le sue azioni. E' vero, lui è partirto ma Zeke è Zeke e manca un po' a tutti. Da quando si era messo insieme a Sharpay li frequentava sempre meno. Sharpay stava antipatica a tutta la squadra e il grande affetto era ricambiato da lei. Però nonostante tutto, ogni Wildcats continuava a volergli un mondo di bene, infatti giocava sempre meglio ed aveva un ruolo importante nell squadra: ogni volta che un allenamento andava male o perdevano una partita lui compariva con i suoi dolci, che mettevano il sorriso a tutti. Anche Sharpay era cambiata, restava sempre Sharpay ma un po' più addolcita, ma l'ultima settimana che Zeke è rimasto, prima di partire, era ritornata la Evans di prima.
Si ricordò come lo aveva salutato Zeke e sorrise: << Non metterti mai con una bionda, ricordatelo fratello >> e lui aveva collegato il tutto ad una cheerlader, che gli faceva il filo anche se aveva Gabriella accanto a . Ma adesso, adesso che aveva passato quella mezz'ora con Sharpay aveva capito chi era la bionda che aveva fatto soffrire Zeke, che lui non consigliava a nessuno.


***


Eccomi qui con un nuovo capitolo, scusatemi se il primo è scritto un po' male, ma, ho cercato di correggerlo un pochino.
Volevo ringraziare Evascence88 per la sua recensione: sono contenta che ti piaccia e spero la seguirai fino alla fine. ^^
Recensite ancora! Mi raccomando! ;)

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Capitolo 3
*** Capitolo 3: Grazie ***


Un Senso di Te: Grazie

Un Senso di Te: Grazie

 

Gabriella Montez era sicuramente una delle ragazze più popolari della scuola. Popolare da quando era la ragazza, da circa un anno, di Troy Bolton il capitano della squadra di basket dell’East High: I Wildcats.

Pian piano Gabriella divenne sempre più considerata: la perfezione.

Ma come si poteva negarlo? Era affascinante, con un bel fisico, aveva uno sguardo da cerbiatta, tanti amici, dotata di buon cervello e doti artistiche.

In qualche modo era anche riuscita ad unire un po’ la scuola. Infatti aveva tante amiche cheerleaders, ma faceva parte del Club della Scienza e del Drama Club, per esempio.

Lei era perfetta e anche la sua vita ormai lo era diventata: ottimi voti, un bravo ragazzo e un musical di gran successo alle spalle. Non si sarebbe mai aspettata che in New Mexico avrebbe trovato tanta felicità. Ma in questi ultimi giorni Troy la preoccupava: era distratto, non la ascoltava… aveva la testa fra le nuvole e non capiva il perché.

E adesso seduta da sola nel tavolo a mensa torturava la sua purea per avere risposte.

<< Ciao Gabriella! >>

<< Ciao Tay >> disse Gabriella sforzando un sorriso. Tay, o meglio Taylor McKassy era la migliore amica di Gabriella. Quando quest’ultima divenne popolare anche lei lo divenne. Però la vita di Taylor non cambiò molto, a parte che un sacco di persone che non conosceva la salutavano, ma era rimasta la solita “secchiona” della scuola, capo del Club di Scienza. Taylor, al contrario dell’amica, non era una bellezza che spiccava a scuola, ma qualcuno era riuscita a vederla questa bellezza: Chad Danforth. Chad che l’aveva fatta sognare e fargli scoprire un nuovo mondo che non era sua, distrutto da una stupida cheerleader rossa. Fra Taylor e Nikki fu subito odio, ma, come succedeva prima dell’avvenuta di Gabriella, la cheerleader vinse.

<< Che hai? >>

<< E’ Troy… si comporta stranamente in questo periodo… >>

<< Io forse lo so perché >> disse seria Taylor.

<< Perché? >>

<< Girano delle voci. Dicono che Troy e Sharpay siano stati chiusi nell’auditorium per mezz’ora, da soli. Li hanno trovati attaccati. >>

<< Sharpay Evans? >> chiese Gabriella ingoiando l’aria. L’amica annuì. << No… non è possibile. Sono solo voci, poi Troy odia Sharpay… >> sembrava che si dovesse dare una motivazione da sola.

Il discorso ingarbugliato finì quando arrivò Troy, diede un delicato bacio stampo alla ragazza e si sedette davanti a lei.

<< Di cosa stavate parlando? >> chiese mentre apriva una lattina di Coca-Cola (Pubblicità occulta xD NdA).

<< Di nu… >> ma la ragazza fu bloccata da Taylor che disse:

<< Stavamo parlando delle voci che girano. Soprattutto una… >>

<< Ah si? E quale? >> era curioso di sapere quale era questa voce che poteva interessare tanto a Gabriella, mentre pensava a questo iniziò a bere la Coca-Cola.

<< Si dice… che tu e Sharpay Evans siete stati da soli, chiusi nell’auditorium ed eravate appiccicati >> ad un tratto le parole di Taylor fecero colpo su Troy e per la sorpresa la bibita che aveva in bocca finì addosso a Gabriella.

<< Oh c***o! Scusami Gabriella! >> cominciò a farfugliare mentre con una pila di tovaglioli le puliva soprattutto il volto. Tutta i ragazzi che si trovavano a mensa si girarono verso quel tavolo al centro, dove stava succedendo qualcosa.

<< E’ vero!? >> Gabriella urlò, mentre gli occhi di cerbiatta le stavano diventando lucidi << Ma tu non l’odiavi quella? Sei un meschino, un bugiardo, uno… >>

<< Gabriella, non urlare… >>

<< IO URLO QUANTO VOGLIO! >>

<< Puoi urlare ma almeno lo possiamo fare in privato? >> propose a denti stretti Troy.

<< OKAY! >> ringhiò la ragazza, mentre un varco di studenti si creava per farli passare e dirigersi in un corridoio che pensavano fosse solo.

 

“Dai Sharpay, non sarà così difficile… devi dire solo gr-grazie! Ma se non lo riesco neanche a pensare come faccio a dirlo??” Sharpay Evans, stava camminando in un corridoio isolato mentre si dirigeva a mensa: aveva bisogno di Troy Bolton.

Non era un corridoio molto frequentato, soprattutto a pausa pranzo e si stupì quando ad un tratto sentì delle voci:

<< Gabriella io… >>

<< NON ACCETTO SCUSE! >>

<< Fammi spiegare… dai, dammi una possibilità! >>

<< Okay, ma solo una! >> ringhiò una seconda volta la ragazza, mentre le lacrime ormai si erano lasciate andare.

<< E’ vero siamo stati da soli, vicini per più di mezz’ora… ma non è successo nulla >>

<< Nulla? >>

<< Si. L’ho vista piangere e allora mi sono avvicinato, non potevo far finta di niente >>

<< Hai ragione, ma... non sono sicura… >> farfugliò lei, mentre il ragazzo si faceva sempre più vicino.

<< Posso darti un bacio? >> non aspettò una risposta, si avvicinò piano e lei chiuse gli occhi fino ad essere uniti con le bocche << Sai di Coca-Cola >> disse lui e così fece ridere la ragazza di fronte a lui.

<< Non fare lo stupido! Senti.. >>

<< Si? >>

<< Ma veramente piangeva? >> il ragazzo annuì << Non ci credo Troy Bolton è riuscito a far scogliere la Regina di Ghiaccio, Sharpay Evans… devo stare più attenta, le tue doti di Don Giovanni… mi preoccupano… non ci credo la Evans che piange >> la Bionda era nascosta, e all’improvviso le sue pupille si dilatarono… stavano parlando di lei.

<< Già dovevi vederla >> disse Troy ridendo, ma smise appena vide Sharpay Evans che fiera, orgogliosa e offesa gli passò accanto velocemente. Aveva una mano libera e ad un tratto ne sentì un’altra che gli consegnò qualcosa: il suo fazzoletto rosso e bianco. Una cosa notò subito: la mano di Sharpay tremava.

 

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Capitolo 4
*** Capitolo 4: La Sharpay Nascosta ***


Capitolo 4: La Sharpay Nascosta

Capitolo 4: La Sharpay Nascosta

 

<< Le prove sono finite, mi raccomando domani vi voglio più energici! Io lo so perché siete così, sono i cellulari che vi fanno male… >> come al solito, la Darbus prima di mandare via gli attori del musical definitivamente parlava del suo male di tecnologia.

Ma Troy non ci fece caso, stava pensando ad altro. Il contatto che aveva avuto con Sharpay la settimana prima lo stava torturando, non dormiva la notte per pensare, perché la sua mano tremava? Ormai aveva deciso, le avrebbe parlato appena le prove sarebbero finite.

<< Troy, andiamo? >>

<< Mi dispiace Gabriella, ma oggi… oggi devo aiutare la Darbus a mettere a posto, sai sono arrivato di nuovo in ritardo… >>

<< Okay, allora ciao! >> disse e poi dopo lo salutò con un bacio veloce.

Appena vide Gabriella allontanarsi Troy corse nel camerino di Sharpay e bussò. Niente. Ribussò. Ancora nulla. Decise di appoggiare l’orecchio alla porta per vedere se era tutt’apposto quando… la porta si aprì.

Davanti si ritrovò Sharpay Evans, era senza trucco e con addosso una tuta da ginnastica. Troy notò che aveva gli occhi gonfi. Era la Sharpay che non vedeva nessuno: triste, semplice e offesa veramente, non perché qualcuno non le aveva detto che cantava bene. La Sharpay Nascosta.

Si guardarono negli occhi per pochi secondi, lui sorrise e lei chiuse la porta, non ci riusciva. Il Playmaker aveva messo il piede prima che si chiudesse del tutto e riuscì ad entrare.

<< Sharpay… >>

<< Per te, Bolton, sono Evans >> disse lei secca e diretta.

<< Va bene. Allora: Evans sono venuto a chiederti… >>

<< Umilmente scusa! Perché sei un cretino, viscido e insensibile? >>

<< Si… >> ripose lui, imbarazzato.

<< Niente da fare, se adesso me lo permetti dovrei prepararmi >>

<< Tanto non puoi uscire, potresti farlo davanti a me >> disse malizioso Troy, scherzando naturalmente, e mettendosi davanti la porta. La stava sfidando.

Sharpay non era come tutte le ragazze, una sfida doveva vincerla e iniziò a togliersi la felpa della tuta e la posò con cura sopra la sedia. Troy la guardava stupito mentre lei si stava alzando la T-Shirt. << Azz >> disse lui.

<< Come scusa? >>

<< No nulla… >> non era vero, sotto la T-Shirt aveva un canottiera e quindi fu come vederla in maglietta e il ragazzo era rimasto deluso. (Cosa pensavate!? Zozzoni! XD NdA)

La guardò mentre si abbottonava una camicia rosa, non aveva mai notato come Sharpay fosse così precisa nei movimenti. Poi prese la gonna era bianca con le cuciture rosa, che riprendevano a meraviglia con la camicia. Stava togliendo i lacci al pantalone ma…

<< Ehi sorelli… >> Ryan Evans, il fratello di Sharpay aprì di scatto la porta. Lo aveva fatto tante volte ma non aveva mai visto sua sorella con un ragazzo nel camerino, neanche Zeke << e che ci fa Troy Bolton, qui? >>

<< Ryan… >> Troy stava cercando di trovare le parole adatte, non poteva dire al fratello di una ragazza che la stava guardando mentre si spogliava.

<< Non preoccuparti Ryan, mi stava guardando mentre mi spogliavo >> Sharpay rise stupidamente. Ryan abboccò al tranello e scoppiò a ridere sguaiatamente.

<< Eh già… >> Troy sorrise un po’ impacciato.

<< Sei sempre più simpatica Sharpay… >> disse ridendo ancora Ryan, ma quando smise di ridere fece: << No, seriamente perché è qui? >>

<< Te l’ho già detto Ryan >> insistette la sorella.

<< Si ma era una battuta vero? >> Il Biondo scrutò i due ragazzi, che impacciati cercavano di sviare lo sguardo ma all’improvviso Ryan scoppiò a ridere << Ci siete cascati! Facevate troppo ridere! Ahaha! Secondo te, io posso credere che Troy Bolton ti abbia chiuso nel tuo camerino e ti abbia fatto cambiare davanti a lui… ahahah! >>

Le due povere vittime si guardarono e fecero un sospiro di sollievo mentre Ryan, ancora che rideva chiuse la porta dicendo: << Mia sorella che si spoglia davanti a Troy Bolton… ahaha… >>

Appena le risa del fratello di Sharpay non si sentirono più, cadde un forte silenzio imbarazzato fra loro. Tenevano tutti e due la testa bassa e ogni tanto Troy l’alzava un po’ per guardare la Sharpay Nascosta, quella che non vedeva nessuno.

Ad un tratto lei si alzò, prese una giacchettà bianca e se la mise addosso:

<< Dove vai? >>

<< Vado a casa, Bolton, se prima mi permetti di mettermi la gonna… >>

<< Fai pure >>

<< Fuori! >> tuonò la ragazza, la Sharpay che conoscevano tutti era ritornata.

Il ragazzo uscì e chiuse la porta lentamente, ma non se ne andò. Rimase lì accanto alla porta finchè non si aprì:

<< Sei ancora qui? >> chiese lei stupita. La ragazza in meno di 10 minuti era riuscita a lisciarsi i capelli e truccarsi perfettamente.

<< Si, io devo ancora parlarti >>

<< Il tempo a mia disposizione è finito, devo andare a casa prima di cena >>

<< Allora ti accompagno >> disse lui mettendosi davanti a lei, non lasciandole più via di uscita.

Lei si mise in punta di piedi, in modo da guardarlo severamente dritto neglio occhi: << Sei odioso >> sillabò.

<< Anche tu >> rispose il ragazzo alla provocazione, mentre con la mano destra appoggiata alla spalla di lei l’abbassava << Non provocarmi >>

<< Lo stesso vale per te >>

<< E se ti dicessi che ho una tua certa: ricetta? >> Troy tirò fuori dalla tasca un foglietto piegato, un po’ bagnato. Bagnato dalle lacrime delle Bionda.

Sharpay rimase a bocca aperta, ecco dove era finita la lettera che per tutto il giorno aveva cercato e aveva temuto di averla persa.

<< Brutto ladro schifoso! Ridammela! >> come una leonessa attacca la sua preda Sharpay saltò addosso a Troy e con le unghie cercava di riprendersi ciò che le apparteneva.

Il ragazzo allontanava sempre di più la lettera dalle mani di Sharpay, ma la riuscì a prenderla. Adesso tutti e due avevano in mano la lettera.

<< Eh lasciala! >>

<< Non te la posso lasciare! >>

<< E’ mia!! >> disse tirando sempre più forte Sharpay.

<< Lasciala stare! Si potrebbe romp… >> all’improvviso i due ragazzi si ritrovarono ognuno con metà della lettera.

<< Cioccolata calda? >> propose il ragazzo cercando di sorridere, mentre si allontanava sempre di più da Sharpay, che lo guardava con odio.

Non ottenne una risposta verbale, anzi.

 

Splash! Si svegliò di scatto qualcuno lo aveva bagnato.

<< Ma… che sta succedendo! >>

<< Non ti svegliavi e quindi ti ho bagnato Bolton >> disse beata Sharpay Evans << Fammi controllare l’occhio! >>

La ragazza si inginocchiò e si avvicinò al volto del ragazzo bagnato. Con gli occhi nocciola continuava a scrutare l’occhio sinistro del Playmaker.

<< Ahi! Non toccare fa male! >>

<< Che frignone! >>

<< Guarda che me l’hai causato tu questo! >> disse Troy indicando il suo occhio… nero.

<< Se TU non avessi rotto la lettera, non sarebbe successo nulla! >>

<< Se TU mi avresti lasciato spiegare, non sarebbe successo nulla! >>

<< Almeno alzati! >>

<< E dove andiamo? >>

<< A casa mia a prendere un antidolorifico! >> disse secca la ragazza.

<< Ah quindi, volevi che ricevessi un occhio nero prima di mettere piede a casa tua? >>

<< A Ze… Ho sempre fatto scegliere o due mesi o l’occhio nero. Per te ho deciso io >> disse lei facendo un ghigno.

Il ragazzo si alzò, gli sembrava strano ma sembrava che Sharpay stesse dicendo il nome di Zeke. “No! Impossibile!” pensò lui, purtroppo non sapeva che aveva ragione.

 

 

Eccomi qua! Oggi ho scritto molto visto che sono stata a casa tutto il tempo, purtroppo. Mi è piaciuto inserire una Sharpay con un destro che è una favola. xD

Passiamo alle recensioni (poche ma BUONE xD)
Vivy93: a me invece mi è sempre piaciuta Sharpay e sono sicura che la storia ti stupirà
J
Herm90: Grazie per i complimenti e poi... secondo te perchè ho evidenziato questa Nikki?? xD *Gaia inizia a fare una risata diabolica*
Titty90 : Grazie anche e te! Ripeto per la cosa di Nikki ^^

Sostenete Tropay xDxDxD

 

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Capitolo 5
*** Capitolo 5: Felicità ***


Capitolo 4:

Capitolo 5: Felicità

 

<< E Troy? >>

<< E’ rimasto a sistemare l’auditorium, detenzione dalla Darbus >> rispose una ragazza con lunghi boccoli bruni.

<< Povero, la Darbus lo odia… chissà cosa gli starà facendo fare, comunque oggi è venerdì hai voglia di combinare qualcosa? >>

<< Taylor? >>

<< Si, Gabriella? >>

<< Possiamo andare avanti, per favore? E promettimi che non guarderai dietro di noi… okay? >> disse Gabriella lentamente.

<< Okay >> disse Taylor, all’improvviso la sua felicità si spense.

Le due continuarono ad andare avanti e Taylor, come aveva promesso non si girò. Sapeva chi c’era dietro di loro e non voleva vederli: di nuovo.

Chad, anche se ogni volta che lo vedeva lei diventava acida… Taylor nutriva ancora qualcosa per lui e vederlo insieme a Nikki gli faceva male. Ma la cosa che più gli dava fastidio, oltre a vedere Chad e Nikki insieme, era Nikki stessa. Era il contrario di lei: capelli lisci rossi che teneva solo fino alle spalle, poi aveva un fisico da modella alta e magra ed era incredibilmente gentile, anche se l’odio fra le due era reciproco Nikki riusciva sempre a sorridere quando la salutava, quando la  incontrava o quando hanno dovuto fare ricerche assieme. Era così con tutti e forse è stata questa gentilezza a fregarla, già, lei non è così gentile: anche quando stava con Chad si comportava così, le piaceva fare quei battibecchi che finivano sempre con un bacio.

Le venne in mente quella volta, prima che si lasciassero, che aveva provato a comportarsi come Nikki. In quella settimana preparava il pranzo a Chad tutti i giorni o lo chiamava con parole dolci, e lui? Lui pensò che avesse la febbre e un giorno la portò a casa lui stesso, la mise nel letto sotto le coperte e le disse di rimettersi presto. Sorrise.

<< Come mai quel sorrisino? >> chiese curiosa Gabriella.

<< Mi è venuta un’idea >> disse Taylor, con un sorrisino alquanto sadico.

 

Tutti sapevano che Sharpay vivesse in una famiglia agiata, ma nessuno si immaginava quanto fosse agiata la loro casa.

<< Questa è casa tua? >> chiese Troy a bocca aperta.

<< Si, se ho le chiavi mi chiedo come faccia a non esserlo >>

<< Spiritosa >>

<< Non te ne basta uno di occhio nero? >> la Bionda fulminò con lo sguardo il Playmaker, mentre apriva le chiavi << Ah si, accomodati pure e blabla… >> aggiunse annoiata.
<< Vedo che sei entusiasta della mia presenza >>

<< Non ti dico come, potrei finire con parole volgari >> Sharpay rispose alla provocazione, mentre faceva segno a Troy di seguirla in cucina. Gli diede del ghiaccio. << Non togliertelo, vado un attimo a prendere quell’antidolorifico che ti dicevo >>

<< Okay >> La ragazza salì le scale e Troy resto lì a guardarsi attorno. C’erano quadri, vasi o statuine dappertutto e tutte avevano un’aria particolarmente costosa. Però gli piaceva quella casa era moderna e antica nello stesso tempo. Stava fissando una quadro per capire cosa rappresentasse quando sentì un rumore venire da sopra, qualcosa che cadeva.

Corse velocemente le scale e vide una porta aperta, entrò e vide Sharpay a terra. Andò verso di lei e cercò di aiutarla ad alzarsi, ma lei si alzò appena lo vide.

<< Cosa è successo? >>

<< Niente, Bolton >>

<< Non è vero, sei caduta >>

<< Hai torto, carino >>

<< Stiamo facendo passi avanti, da Bolton a Carino… domani mi chiamerai Baby? >> disse Troy divertito, avvicinandosi sempre di più alla Bionda.

<< Quando ti chiamerò Baby, se mai ti chiamerò, te lo giuro che verrò a giocare nei Wildcats >> disse ironica la ragazza.

Troy era sempre più vicino alla Bionda e sussurrò << Non giurare mai, potresti pentirtene >>

<< Oh mio Dio! >> urlò la ragazza.

<< Cosa succede? >>

<< Ci sono i miei genitori, ti devi nascondere! Ho sentito l’auto che parcheggiava >>

<< Ma perché? >>

<< Vieni, prima che entrino! >> Sharpay prese violentemente la mano del ragazzo e iniziò a camminare velocemente, fino ad arrivare camera sua ed aprire la grande cabina armadio << Entra qua dentro! Ti dico io quando uscire! >>

Troy entrò velocemente e sentì la ragazza chiudere la porta. Era al buio insieme ad un sacco di vestiti sul rosa. Stette lì per un po’, non sentiva nessun rumore.

<< Pss, Sharpay… posso uscire? >> nessuna risposta. Aprì piano la porta e vide una beata Sharpay coricata nel letto, che con il cuscino tratteneva le risate.

<< Finalmente sei uscito! Cosa hai fatto dentro tutto quel tempo da solo? Siamo sicuri che poi quei vestiti li posso rimettere? >> disse divertita la ragazza.

<< Hai sfidato Troy Bolton, Sharpay Evans! >>

Ad un tratto la Bionda si alzò dal letto e iniziò a scappare dal Playmaker per tutta la stanza. Si stava divertendo per una volta non stava piangendo Zeke, non pensava a lui, pensava a qualcos’altro che neanche lei sapeva spiegare dopo un mese di astinenza: era felice.

Si buttò nel letto a due piazze, unica via di scampo, e pure Troy lo fece. Ad un tratto un rossore comparve nelle guance dei due, si trovavano uno sopra l’altro, si fissavano come imbambolati per pochi secondi.

<< Il letto è a due piazze Bolton, guarda che ci stai >>

<< Ah, scusami ShaEvans >>

E stettero lì, uno di fianco all’altro per un tempo indefinito, in silenzio e insieme.

 

 

Ecco un altro capitolo. Ho copiato la parte dell’armadio da Ho Voglia di Te, ma io trovo che ci stia particolarmente bene.

Come vedete sto mettendo a moto il cervello di Taylor e solo io so cosa succederà… AHAHAH

Vi saluto e alla prossima.

 

 

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Capitolo 6
*** Capitolo 6: Mai stata più sicura ***


Capitolo 4:

Capitolo 6: Mai stata più sicura

<< E da ieri che hai quel sorrisino sadico, hai voglia di spiegarmi il motivo? >>
<< Gabriella, ti fidi di me? >>
<< Certo, Taylor... ma se mi spiegassi...>> erano a mensa, pausa pranzo, c'era una marea di gente quel giorno e non si trovavano i posti.
<< Guarda ci sono dei posti lì! >> Taylor indicò un tavolo circolare, bianco, in cui c'erano due figure: una aveva lisci capelli rossi, l'altra da lontano sembrava un cespuglio di ricci castani. Nikki e Chad.
<< Ma sei sicura? >>
<< Mai stata più sicura >> le due si sedettero al tavolo e Taylor esibendo il sorriso più falso che riusciuva a fare fece: << Ciao Nikki! Ciao Chad! Non c'erano posti e ci siamo messe qua, non vi stiamo disturbando vero? >>
<< Nono, figurati >> rispose gentile Nikki, segnado di sedersi accanto a lei, ma Taylor si sedette vicino a Chad.
<< Grazie >> rispose Gabriella, cercando di rallentare la tensione fra le due.
Chad iniziò a mangiare la sua bistecca mentre sentiva le chiacchiere di Taylor e Nikki, quando ad un tratto: << Ma sai, Nikki, che tu e Chad, siete una delle coppie più belle che io abbia mai visto? >>
<< Oh mio dio! Chad! Chad! >> Taylor spaventata iniziò a battere dietro la schiena del ragazzo, non riusciva più a respirare, gli si era bloccato qualcosa in gola << Bevi! >> disse mentre gli porgeva velocemente un bicchiere d'acqua. Tutta la scuola a quelle urla si girò in quel tavolo, dove ogni giorno succedeva qualcosa. Chad pian, piano riuscì a respirare più o meno regolarmente << Forse è meglio che vai in infermeria Chad, ti accompagno io? >> propose Taylor.
<< Non preoccuparti... >> disse Nikki ma venne bloccta da Taylor.
<< Non preoccuparti tu, Nikki non hai gli allenamenti delle cheerleader? >>
<< Si >> rispose Nikki, non riuscendo a nascondere un po' dell'odio per quella ragazza.
<< Quindi noi andiamo! Ciao Nikki, Ciao Gabriella! >> disse tutta felice la mora, mentre con Chad si allontanava.
<< Nikki, hai per caso visto Troy? >> disse dopo un po' Gabriella.
<< No >> ripose la Rossa.
<< Ah, grazie lo stesso. Ieri non l'ho visto perchè era in detenzione con la Darbus e oggi avevamo lezioni differenti... >>
<< Impossibile >> disse Nikki, cercando di farla incuriosire il più possibile.
<< Cosa è impossibile? >>
<< Ieri la Darbus, non ha mandato nessuno in dentenzione, stranamente >>
<< Sei sicura? >>
<< Mai stata più sicura >> disse Nikki e quella volta non riuscì a sorridere veramente, forse riuscì a fare un sorriso più falso di quello che aveva fatto poco prima Taylor, perchè lei aveva visto poco prima Troy Bolton con chi era.

<< Ciao, vieni a mensa con me? >>
<< No, Bolton >>
<< E dove stai andando? >>
<< A mensa >>
Troy Bolton si fermò, ma la ragazza a cui stava parlando continuò ad andare avanti, non degnandolo di uno sguardo << Sharpay? >>
<< Ho detto che per te sono Evans >> rispose secca.
<< Se stai andando a mensa, perchè non posso accompagnarti? >>
<< Semplice Bolton >> si avvicinò al ragazzo fino a stargli un palmo dal naso << non ho voglia di averti in mezzo ai piedi >>
<< Vedo che la gentilezza è il tuo primo pregio >> disse Troy ironico, mente continuava a guardarla negli occhi.
<< Ne ho molti di pregi, baby, chi ti dice che la gentilezza non è uno di questi? >> rispose sarcastica lei, ma in attimo si ritrovò a correre con Troy Bolton che l'aveva presa per mano << Cosa stai combinando? >>
<< Devi stare più attenta alle cose che dici, Sharpay? >>
<< Perchè? >> chiese curiosa lei.
Erano davanti alla palestra, lui si fermò e le disse: << Non ti ricordi? >> lei fece segno di no << Quanto ti chiamerò Baby, se mai ti chiamero, giurò che verrò a giocare nei Wildcats >> disse imitandola << Ed eccoci qui, Evans >>
<< Oh mio dio >> disse lei con molte pause.
<< Ti vado a cercare una tuta >> disse il ragazzo allontanandosi.
<< Aspetta Bolton >> nullla non si girava << Troy! >>
<< Si, Baby? >> chiese ridendo.
<< Io non gioco a basket >> disse secca, alzando il naso in aria.
<< Dai, ti sto pure aiutando... >>
<< Cioè? >>
<< Dovrai giocare solo con me, non proprio nei Wildcats >>
<< E tu lo chiami aiuto? >>
<< Certo, poche hanno la possibilità di giocare con il più bello della scuola >>
<< Mi eviti questo spettacolo? >>
<< Vieni >> La prese per mano dolcemente e la portò negli spogliatoi, mentre cercava una tuta da darle e mettersi la sua. Prese una tuta bianca e gliea diede: << Spero ti stia, non ne abbiamo di più piccole >>
<< Devo proprio farlo? >>
<< Si >>
<< Allora, dove mi cambio? >> non lo faceva vedere, ma le divertiva l'idea di giocare a basket con Troy. Ieri a casa con lui era stata felice e adesso ha un'altra possibilità. << Qui >> rispose semplicemente.
<< Scordatelo >>
<< Perchè? Lo hai già fatto una volta >>
<< Ed è entrato mio fratello, se adesso entrasse tuo padre? >>
<< Figurati, verrà in palestra di pomeriggio non ora >>
<< E poi... >>
<< E poi? >>
<< Questa volta non ho una canottiera >> disse, tutto ad un fiato, l'amante del rosa.
<< Allora chiudo la porta e mi cambio io fuori... >> era tutto rosso e impacciato, per un attimo si era immaginato Shapay senza canottiera. Senza quella canottiera che ieri aveva voglia di strappare.
Uscì e si cambiò la maglia e i pantaloni velocemente e appena ebbe finito usci Sharpay. Non si era cambiata e rideva: << Pensa se passava qualcuno >>, gli aveva fatto uno scherzo. Un altro.
Adesso erano in palestra, ognuno con un pallone in mano. << Dai facciamo qualche tiro libero >> La Bionda tirò la palla senza entusiasmo. Troy riprese la palla: << Lo so che sei così entusiasta di giocare, ma almeno fingi di non esserlo... >>
<< Non ho mai giocato a Basket >>
<< E io fino all'anno scorso non avevo mai cantato >>
<< Ma è diverso >>
Lui andò verso gli spalti e si sedette, fece segno alla ragazza di fare la stessa cosa.
<< Cosa provi quando canti? >> chiese lui.
Lei non rispose, si vergognava a dirlo. Quando cantava si sentiva un stella. Una stella luminosa che sopra di tutti si faceva valere, faceva vedere a tutti come brillava e quanta energia dava. No non si sentiva una stella, si sentiva energia. Energia pura che le saliva dal cuore. << Energia >> sussurrò.
<< Urlalo >>
<< Fallo tu >> disse lei, non pensando più all'energia.
<< IO QUANDO CANTO MI SENTO LIBERO >> urlò il ragazzo e la sua eco si sentì per tutta la palestra << Adesso tocca a te >>
<< Non ci penso neanche >>
<< Tu mi hai chiuso in un armadio, mi hai fatto cambiare fuori dallo spogliatoio e adesso tu devi urlare, mi hai sulla coscienza >> la guardò con quei suoi occhi azzurrini, aveva ancora un po' il segno del pugno e si sentiva un po' in colpa, quello sguardo la faceva scogliere, in qualche modo:
<< IO QUANDO CANTO MI SENTO ENERGIA >> urlò lei, anche la sua eco si sentì per tutta la palestra.
<< Il Basket e il canto si assomigliano, io quando canto mi sento libero... ma anche quando gioco a basket. E tu, se ci provi, potresti sentire tutta quella energia che provi quando canti e balli >> si girò verso lei e sorrise.
<< Ci proverò >> sussurrò lei << ma non ora >> aggiunge dopo un po', bloccando un po' tutta l'atmosfera.
<< Perchè? >> chiese sussurrando anche lui.
<< Perchè in teoria dovevamo essere dalla Darbus 15 minuti fa >> disse lei, mentre iniziava a correre seguita da Troy.
Cercarono di prendere tutte le scorciatoie possibili, quando Troy si fermò: << Io non entro >> fece un lunga pausa << è il bagno delle ragazze! >>
Lei lo prese per mano e sussurrò << Se vedi qualcuno fai finta di essere il mio ragazzo >>
<< Perchè mi scusano se sono il tuo ragazzo? >>
<< No, perchè poi se ne vanno pensando che vogliamo fare chissà che cosa >>
<< Hai un buon cervello, Sharpay >>
<< Lo so >> disse lei battendo le mani piano.
Entrarono nel bagno vicini e per loro sfortuna c'era una ragazza, Troy prese Sharpay per mano, come fanno le coppiette e la girò verso di sè: << Resterà fra noi due? >> sussurrò. Lei annuì, un po' incuriosita dal suo comportamento. << Secondo te andrò a vantarmi, perchè ho finto di... >> venne bloccata dal Playmaker, fu un attimo, si avvicinò al collo della ragazza e lo baciò, salì piano al viso, mentre la ragazza del bagno li guardava straniti e se ne andò via, quando la porta si chiuse Troy era ad un dito di distanza dalla bocca della Bionda.
<< Ma sei pazzo? >> urlò Sharpay.
<< Non urlare >> disse con un tono basso e severo.
<< Sai chi era quella lì? >>
<< No >>
<< E' quella che scrive tutti i pettegolezzi sul giornalino della scuola >>
<< Possiamo uscire dal bagno e parlarne da un'altra parte? >>
<< No >> disse la Bionda disperata, poi però lui la guardò con quello sua sguardo, che la faceva scogliere << okay...un momento! >>
<< Cosa succede? >> chiese Troy, mentre guardava strano Sharpay che si specchiava nervosamente.
<< Mi hai fatto un succhiotto! >> disse lei stupita e alterata.
<< Emh... >>
<< Andiamo a parlarne al mio armadietto >> La ragazza indicò l'uscita nervosamente e andò velocemente al suo armadietto rosa, lo aprì con violenza mentre cercava qualcosa.
<< Cosa stai cercando? >>
<< Una sciarpa, o qualsiasi cosa per coprire questo orrore >> disse indicando quel segno che l'aveva lasciato.
<< Scusami, ma... >>
<< Sono rovinata... la mia dignità, la mia reputazione... rovinate... >> parlava a vanvera mentre si metteva una sciarpa estiva bianca sul collo.
<< Sharpay! >> La ragazza si girò e lo guardò negli occhi: << Non preoccuparti, adesso andiamo dalla Darbus e poi rintracciamo quella tipa lì e risolviamo tutto... va bene? >> la Bionda annuì.

<< Troy è in ritardo di 25 minuti, oggi si beccherà veramente una punizione >> disse infastidita Gabriella a Kelsie Nielsen.
<< Dai Gabriella, avrà avuto i suoi buoni motivi per mentirti >>
<< Hai ragione, però poteva dirmelo lo stesso... >>
<< Signorina Montez! Non trova interessante la mia lezione? >> chiese la professoressa Darbus offesa.
<< No professoressa, stavo chiedendo a Kelsie se sapeva del Musical che faremo quest'anno >>
<< E' una buona domanda signorina, ma non si parla durante la mia lezione. Resterà in dentenzione! >> rispose severa la professoressa e una triste Gabriella abbassò la testa << il musical di quest'anno è tratto da due libri italiani... >> ma la professoressa venne bloccata di nuovo.
<< Scusi per il ritardo professoressa Darbus >> disserò all'unisuono Sharpay e Troy con il fiatone.
<< 30 minuti in ritardo. Vuol dire che farete compagnia alla signorina Montez in detenzione... >> sorrise sadica, mentre guardava i tre capitti nelle sue fauci.
I due si separarono, Sharpay andò di fianco al fratello e invece Troy da Gabriella.
<< Ciao Tesoro >>
<< Ciao >>
<< Ma sei arrabbiata? >>
<< No >>
<< Sicura? >>
<< Mai stata più sicura >> fece una pausa << Troy >> e quest'ultima parola aveva una cadenza minacciosa.

Ecco qui con un nuovo capitolo, scusate il ritardo ma ieri era il mio compleanno e non ho scritto. Comunque ho notatoche Nikki, senza farlo apposta, rispecchia completamente una chearleader del film. XD
Ho già idee per il prossimo capitolo che forse scriverò oggi stesso. Volevo ringraziare per le recensioni:
Vivy93: Per i verbi sto cercando di essere sempre più attenta. Ryan è Ryan e quando rideva era un po' pazzo.
Herm90: La scena del letto anche a me piaceva, ma quella scena ritornerà. Come hai notato in questo capitolo è soprattutto Troy che ha questa debolezza. Chaylor marcia. ^^ BarbyCam: Grazie Elisa... come faccio a sapere il tuo nome?? Perchè sono io: Gaia!! xD

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Capitolo 7
*** Capitolo 7: Debolezze e Voglie ***


Capitolo 4:

Capitolo 7: Debolezze e Voglie

Durante i minuti di lezione e dentenzione insieme alla Darbus era irresistibile,per Troy Bolton, non guardare Sharpay.
Durante i minuti di lezione e dentenzione insieme alla Darbus era irresistibile,per Gabriella Montez, non guardare Troy che con lo sguardo la stava tradendo.
Durante i minuti di lezione e dentenzione insieme alla Darbus era irresistibile per Sharpay Evans non girarsi verso Troy e sorridergli, lanciargli lunghi sguardi di intesa o fissarlo. Ma cercava di trattenersi, non doveva far a vedere tutti cos'era la sua debolezza, o meglio, chi.
Solo gli urli della Darbus bloccavano questa voglia irresistibile, perchè tutti e tre dovevano far finta di lavorare.
<< Gabriella? >> disse sussurrando Troy.
<< Si? >>
<< Che facciamo stasera? >>
<< Esco con Taylor >> bugia << quindi niente, con te >>
<< E non posso venire con voi? Siamo usciti un sacco di volte con Taylor >> chiese lui, alzando un po' la voce.
<< E' una serata fra donne! >> anche lei l'alzò un po' << E poi, potresti uscire con Sharpay! >> le scappò, perchè proprio ora non si era trattenuta.
<< Hai ragione: adesso le chiedo di uscire >> disse Troy, posando il pennello e alzandosi.
<< No, Troy... aspetta! >>
<< Si? >> disse lui, avvicinandosi.
<< Scusami >> disse con la testa bassa e poi fece un breve pausa << ma in questi giorni ti vedo sempe con Sharpay e sembra che siate tu e lei una coppia, non io e te... >>
<< Vieni >> le prese la mano, senza farsi vedere dalla Darbus e la portò in uno dei camerini. Si avvicinò pian piano alle sue labbra e lei sentì un strano profumo, che non apparteneva nè a lei nè a Troy, ma era addosso a lui. Cerco di toglierselo dalla testa e si scambiò un bacio con Troy, non era dolce come al solito, ma sembrava più aggressivo, arrabbiato e... forzato. Come se si fosse obbligato da solo, ma lei cercava di non pensarci, era solo la sua immaginazione, pensava mentre si scambiava quel bacio diverso da tutti gli altri.
<< Troy? >>
<< Si, Gabriella? >> adorava quando la chiamava per nome, soprattutto dopo ai baci. E lui lo sapeva.
<< Oggi mia madre non c'è a casa, adesso vieni a casa mia, ci prepariamo una cenetta e poi ci guardiamo un film, insieme... a te va bene? >> stava giocando la cerniera della maglia della tuta di Troy.
<< Mi va bene, però posso venire solo a casa tua per la parte: guardiamo un film in poi... >>
<< Perchè? >>
<< Devo fare una cosa con... >> non poteva dire quel nome, stavano per litigare prima e...
<< Con? >>
<< Con una del giornalino della scuola, voleva farmi un'intervista per il campionato... >> un'altra bugia.
<< Uffa... >>
<< Ma dopo ci sarò e tutto per te >> fece un sorriso un po' malizioso.
<< Va b... >>
<< MONTEZ E BOLTON! >> le urla della professoressa gli arrivaono alle orecchie, si divisero e fecero finta di mettere a posto il camerino << Eravate spariti, ma vedo che vi davate da fare... comunque la punizione di Montez è finita. Tu Bolton devi venire con me di là >> Gabriella salutò con la mano e un sorriso Troy, che stava seguendo la Darbus.
<< Bolton, adesso lei dovrà aiutarmi per il musical >> poi si girò verso Sharpay << Evans, dica a Bolton cosa deve fare >>
La Bionda si avvicinò al Castano << E' semplice, devi solo cantare questa canzone, io farò tutto il resto... >>
<< Sharpay, ti devo parlare >>
<< ... vedi faccio una piroetta e poi devo muovere le braccia >>
<< Perchè non mi ascolti? >>
Sharpay, non potè rispondere: venne bloccata dalla Darbus.
<< Evans, si tolga quella sciarpa... da un brutto effetto nel ballo e nella canzone! >>
<< Io lo farei volentieri professoressa Darbus, ma... ho un po' di mal di gola e non vorrei che peggiorasse, se peggiora poi non posso cantare e non vorrei rallentare la preparazione del musical >>
<< Evans, ci sono 25° gradi >>
<< Sono molto debole, professoressa >>
<< Non penso che per cinque minuti di canzone, tu possa ammalarti >>
<< Prevenzione, prevenzione prima di tutto Signora Darbus >>
<< Insomma signorina! Se la tolga! >> disse brusca la professoressa, agitando spazientita lo scialle.
<< Signora... io penso che se Sharpay non voglia togliersi questa sciarpa, ci sia un valido motivo >>
<< Nessuno, le ha chiesto nulla Bolton. Adesso poche storie e si tolga la sciarpa >>
La Bionda deglutì l'aria, prese l'inizio della sciarpa e iniziò a sfilarsela lentamente.

DRIIIN!
<< Cos'è un cellulare? >>

<< No, la campanella professoressa... possiamo andare? >> chiese sbrigativo Troy.
<< Andate... Evans? >>
<< Si, professoressa? >> la ragazza si girò con disivoltura.
<< E lei che deve stare alle regole del teatro, non il teatro alle sue regole >> Sharpay non rispose, si girò e andò a prendere le sue cose.

Dopo essersi cambiato Troy aspetto Sharpay.
Lei uscì con una sciarpa che le copriva perfettamenti il collo, che poco prima Troy era riuscito ad assaggiare.
<< Andiamo da quella lì? >>
<< No >> risponde fredda, mentre andava avanti.
<< Perchè? >> Troy iniziava a seguirla velocemente.
<< Ho avuto il tempo di pensarci e l'unico rimarrà fregato sei tu >>
<< Ma non dicevi della tua reputazione... >>
<< Vanessa Smith ha visto chiaramente... >>
<< Chi è Vanessa Smith? >> chiese Troy iniziando ad innervosirsi, perchè ad un tratto aveva quel comportamento.
<< Quella lì, come la chiami tu... comunque la Smith ha visto tu che mi... baciavi il collo >>
<< E allora? Non mi è sembrato che ti sia dispiaciuto! >>
Sharpay arrossì violentemente, le era piaciuto? Non sapeva darsi una risposta.
<< Piaciuto o non piaciuto non c'entra nulla, il fatto è che io non ho fatto N - U - L - L - A >>
<< Allora ti è piaciuto >> disse calmandosi Troy.
<< Io n-n-on ho detto quello >>
<< Invece si >>
<< Invece no >>
<< Si >>
<< No >>
<< Si >>
<< NO! >>
<< Dai, non mentirmi... ti è piaciuto >>
<< OKAY! Andiamo da Vanessa Smith! >> disse ad un tratto Sharpay.
Iniziarono a camminare per i lunghi corridoi, c'erano davvero poche persone. E tutti sapevano che il giornalino era sempre attivo, o quasi.
La sede del Giornale della Scuola era al piano terra in un angolo della scuola. Quando Sharpay e Troy entrarono tutti rimasero abbiliti, non era da tutti giorni avere nella sede il ragazzo più popolare della scuola e la Regina di Ghiaccio.
<< Voglio Vanessa Smith >> disse un po' irata Sharpay, il ragazzo che aveva aggredito non rispondeva ma continuava a guardarla con la bocca aperta << Allora? Vuoi uno spelling? V - A - N - E - S - S - A / S - M - I - T - H! >> Troy trattenne una risata, quando Sharpay era arrabbiata era la cosa più buffa da vedersi.
<< V-Vanessa... n-on c'è >>
<< COSA?! >> dissero all'unisuono i due.
<< Ha lasciato il suo articolo e poi se n'è andata >>
<< Dove abita? >> chiese prontemente Troy.
<< Non possiamo dare il suo indirizzo... >>
<< ORA! >> ordinò la Bionda.
Il ragazzo con gli occhialoni iniziò a cercare dappertutto velocemente e nervoso, Sharpay metteva davvero in soggezione. Ma niente, e ancora più spaventato iniziò a chiamare amici.
<< Signorina Evans? >> Sharpay si girò, era appena entrata Vanessa Smith << So che lei e Bolton mi stavate aspettando >>
<< Si, dobbiamo parlarle... >> poi si girò attorno << in privato! >> ordinò di nuovo.
Il ragazzo con gli occhialoni mostrò un ufficio e fece accomadare i tre. << Puoi chiudere Richard >> disse la giornalista.
<< Bene, bene... bene >>
L'ufficio era buio e vuoto, metteva ansia, angoscia e noia. Era tutto così terribilmente monotono.
<< Siamo venuti qui per affari, Smith >>
<< Evans, deve sapere che per certi articoli il prezzo è alto... soprattutto >> si girò verso Troy e lo fulminò con lo sguardo << se si scopre un, come potrei dire, TRADIMENTO colossale >>
<< Possiamo trattare? >>
<< La posta è alta, cara signorina >>
<< Se lei non dirà a nessuno di questo Scoop e non pubblicherà l'articolo, anzi lo consegnerà a noi. Lei potrebbe avere un appuntamento con mio fratello Ryan >> Sharpay fece un ghigno a vedere la faccia di Vanessa colorarsi di rosso, mentre ci mostrava l'articolo e lo consegnava alla Bionda, cercando di non mostrare la sua debolezza < E' un piacere fare affari con lei, Vanessa >>
Si alzò e fece segno a Troy di fare lo stesso. Ma prima di chiudere la porta disse: << Si ricordi che se qualcuno saprà di qualcosa, io... avrò vendetta >> e si esibì con un ultimo sorriso falso.
Uscirono dall'ufficio << Ma sei sicura che Ryan uscirà con la Smith? >>
<< Gli dico che è figlia di un produttore e farà di tutto per vederla >>
<< Sharpay? >>
<< Si? >>
<< Anche a me è piaciuto >>
* * * * *

evanescense88: grazie, sono contenta che ti piaccia la mia FF.
Barbycam: che come sai tu, sono tutto, tranne che Pink xD Grazie anche a te per il complimento.
smartgirl: grazie ^^
Herm90: anche a me dispiace un po' per Gabrilla, se devo essere sincera. E l'idea dell'urlo e dello spogliatoio non so neanche come mi sono uscite.
Vivy93: magari lo trovassi io Troy Bolton nel bagno xD, no non faranno i clandestini, o almeno, spero. Io preferisco Sharpay, non odio Gabriella. Sharpay è determinata, preseuntuosa, moolto modesta... come me xD Volevo cambiare un po' la storia, perchè è vero che Gabriella e Troy stanno benissimo assieme ma... basta cone le coppie dolci xD W TROPAY!!

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Capitolo 8
*** Capitolo 8: Illusione o realtà? ***


Capitolo 8: Illusione o realtà

Capitolo 8: Illusione o realtà?

 

Dopo quel giorno Sharpay non ebbe l’opportunità di parlargli. Non che il fatto le dispiacesse, in più la settimana dopo iniziarono le vacanze natalizie.

Quando lui le disse: “Anche a me è piaciuto” lei gli tirò uno schiaffo e se ne andò correndo.

Provava una grossa vergogna per quel gesto, non voleva fargli del male ma è stato istintivo. Lei Sharpay Evans non doveva a dimostrare a nessuno le sue debolezze, neanche al causatore della sua debolezza.

Le vacanze duravano tre settimane e non aveva nessuna informazione di Troy, tranne un piccolo biglietto che ha ricevuto a Natale:

Ciao Sharpay,

prima di tutto volevo augurarti un felice Natale.

Ti ho scritto questo biglietto per dirti che ti ho comprato un regalo e se lo vuoi verso le 16 ci troviamo io, Gabriella, Chad, Taylor e Nikki a casa mia.

Allora? Che ne dici di una cioccolata calda e compagnia?

Spero di rivederti oggi:

Troy!

Non c’era andata.

Odiava il suo comportamento gentile e premuroso, lei non voleva compassione da nessuno e lui continuava a dargliela.

Gli aveva tirato uno schiaffo, non gli parlava e lui l’aveva invitata a “bersi una cioccolata calda” insieme ai suoi amici e… alla sua ragazza.

Anche Gabriella, è stata uno dei motivi per cui non è andata. Si sentiva a disagio con lei vicino. Si sentiva a disagio di aver provato piacere in quei passionali piccoli baci di Troy. Si sentiva a disagio che pure Troy ha provato le stesse sensazioni, anche se aveva lei: Gabriella.

Stava accanto a Gabriella facendo finta di non avere colpe, riuscendola ad accarezzare, abbracciare e… baciare, senza problemi.

Poi odiava lui. Lui che per poche settimane l’aveva illusa di aver trovato qualcuno con cui confidarsi, qualcuno a cui volergli bene. Era il suo giocattolo e lei non voleva essere il giocattolo di nessuno. Non voleva appartenere a qualcuno, lei apparteneva a sè stessa, non a Troy Bolton o chicchessia.

Nonostante odiasse Troy e il suo comportamento aveva ancora quella irresistibile voglia di averlo affianco a se o fissarlo o sentire ancora quel profumo, il suo.

Quel profumo che aveva sentito quando gli ha dato il fazzoletto, quando lui era stato sopra di lei in camera sua, quando erano stati per tantissimo tempo uno di fianco all’altro nel letto e quando le ha dato quei baci. Ormai lo chiamava il suo profumo, perché lei era convinto che fosse nato con quel profumo addosso che la prima volta che lo ha sentito aveva paragonato a lei stessa: forte e delicata.

Ma ora, si era convinta che doveva resistere al suo profumo. Ora si era convinta che lui non sarebbe mai stato suo.

Sharpay Evans non avrebbe mai immaginato, che, per una volta, il suo pensiero era sbagliato.

 

Quando aveva aperto il regalo di Gabriella, Troy era rimasto stupito.

Lei dolce secchiona gli aveva regalato due libri sull’azzurro. Il Playmaker si aspettava da lei del libri, ma non dei libri che per di più erano indirizzati ad un pubblico femminile.

Sulla copertina del primo aveva scritto una piccola dedica:

Ciao Tesoro,

lo so che non sei un grande lettore e neanche una ragazza. Ma questo libro mi ha fatto arrivare solo dove gli innamorati riescono ad arrivare…

Non preoccuparti, non sto impazzendo! Ma se leggerai il libro capirai tutto.

Grossi Bacini, il tuo amore…

Gabriella

Troy aveva ringraziato la sua dolce ragazza e usando il talento recitativo la ringraziò. Aveva già pensato di metterli in un cassetto e non leggerli.

Troy Bolton non avrebbe mai immaginato, che, per una volta, il suo pensiero era sbagliato.

Infatti una sera, più che altro per noia prese il primo libro:

“Tre Metri sopra il Cielo” di Federico Moccia, un autore italiano. Il libro è stato considerato un simbolo per tutta una generazioni, dicendo di aver fatto sognare tutti gli italiani.

Inizio a leggere i primi capitoli e per curiosità continuò a leggere il libro.

Non si rendeva conto ma iniziava ad amare il mondo di Step e Babi, di Step e Pollo, di Pollo e Pallina…

Si sentiva un po’ a disagio quando leggeva la prima volta che fanno l’amore i due protagonisti. Di certo lui non era stato come Step. (NdA non vi scandalizzate! xD La FF è ambientata quando Troy e Co. hanno sui 16/17 anni)

Pensava che Gabriella glielo avesse regalato per prendere esempio, ma quando arrivò alla fine ripensò di aver sbagliato. Step e Babi si lasciano, Pollo muore. Non era la solita favola, proprio per nulla.

Ormai le vacanze erano quasi finite, mancavano pochi giorni al ritorno. Aveva passato un bel Capodanno insieme agli amici e Gabriella, che insieme festeggiarono un anno da quando si erano conosciuti e Troy cercò di assomigliare un po’ a Step, ripensando al suo primo pensiero del regalo di Gabriella.

Ma quello che in queste tre settimane gli aveva rubato i pensieri era Sharpay Evans.

Ormai il succhiotto era già sparito e gli dava fastidio. In qualche modo faceva capire che Sharpay era di qualcuno, era sua.

Non era mai stato un ragazzo possessivo, ma da quando aveva conosciuto la Sharpay Nascosta non la voleva farla trovare da nessuno. Era sua, sua e solo sua. Si meravigliò da solo dei pensieri che stava facendo, non è che si era…

 

Ad un tratto Sharpay si sedette di colpo nel letto in cui poco prima era coricata.

Innamorata?

Quella parola le suonava strano. Era impossibile...

 

 

Eccomi qui!

Scusate se non ho aggiornato molto presto ma ho pensato molto a questo capitolo. >.<

Come avete notato è un capitolo molto diverso agli altri, più riflessivo con meno discorsi… mi è piaciuto scriverlo!

Passiamo alle recensioni:

Herm90 anche in questo capitolo non ho parlato di Chaylor e Chaikki (Chad + Nikki xD) ma sono sicura che nel prossimo capitolo ci sarà qualcosa che vi piacerà, se non il prossimo fra due capitoli. ^^

evanescense88 Grazie! ^^

Vivy93 ti evito di ripetere la stesa cosa che ho detto ad Herm90. Comunque grazie e bacini anche a te!

 

 

 

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Capitolo 9
*** Capitolo 9: Un Senso di Te ***


Capitolo 9: Un Senso di Te

Capitolo 9: Un Senso di Te

 

(NdA Leggete questo capitolo sentendo la canzone di Elisa: Eppure Sentire, è un consiglio ;))

 

Sharpay, Sharpay, Sharpay, Sharpay, Sharpay, Sharpay, Sharpay, Sharpay…. Solo questo riuscì a pensare Troy Bolton il primo mese, dopo il ritorno da scuola. Lui e Sharpay non si erano ancora rivolti la parola, lui tentava sempre di parlarle ma ogni volta che le si avvicinava lei all’improvviso scompariva.

Quel giorno arrivò molto presto a scuola, entrò subito in aula e vide che c’era qualcuno. Una ragazza. Una ragazza con lunghi capelli biondi seduta su un banco che guardava la finestra. Nelle orecchie aveva le cuffie del lettore MP3, chissà cosa stava ascoltando per prenderla così, per non accorgersi della sua presenza. Non resistette e si avvicinò. Piano piano, la distanza fra lui e la ragazza si riduceva, finchè lui non si trovò di fianco a lei e prese dolcemente un cuffia e se la mise all’orecchio.


A un passo dal possibile
A un passo da te

 

Sharpay siamo sempre stati distanziati da un passo, solo un passo.

Troy, se io fossi stata meno dura forse… forse sarei riuscita ad averti.


Paura di decidere
Paura di me

 

Ma devi capirmi. Ho paura Sharpay. E se non funzionasse? Scegliendoti perderei tutto. Ma… Ho anche paura di perderti.

Io non posso. Ho paura. Paura di quello che potrebbe succedere.

Di tutto quello che non so
Di tutto quello che non ho

 

Non so cosa provi per me. Non so cosa provo per te. Ma so che questo sentimento è forte, è unico, è… energia.

Mi sento libera con te! Non so il perché, non so come sia successo… ma so solo che adesso sono Libertà.

Eppure sentire
Nei fiori tra l'asfalto
Nei cieli di cobalto - c'è


Eppure sentire
Nei sogni in fondo a un pianto
Nei giorni di silenzio - c'è

un senso di te

 

<< Sharpay? >>

<< Si? >>

<< Io… >>

<< Tu? >>

<< Io sento un senso di te >>

Sussurravano e non sapevano il motivo. Non c’era nessuno, solo loro due. Ma quelle poche parole, che a tutti potrebbero significare nulla per loro erano tutto.

C'è un senso di te

Eppure sentire
Nei fiori tra l'asfalto
Nei cieli di cobalto - c'è


Eppure sentire
Nei sogni in fondo a un pianto
Nei giorni di silenzio - c'è


un senso di te

Sharpay sorrise sinceramente. Come non aveva mai fatto.

Lui era riuscito a donargli sorrissi, risate, felicità, liberta, energia e amore. Amore come non aveva mai provato.

Zeke ci stava riuscendo, ma nessuno era riuscito come lui… Troy.


C'è un senso di te

 

<< Troy… >>

<< Si? >>

<< Io… >>

<< Tu? >>

<< Anche io sento un senso di te >>


Un senso di te
C'è un senso di te

 

Ad un tratto ebbero tutto, capirono tutto, la loro paura scomparì e il passo che li distanziava non c’era più.

Un abbraccio. Non un abbraccio fra amici, fra fidanzati, fra parenti… nulla di questo. Molto di più.

Un abbraccio che faceva trasparire il loro senso. Un senso, una voglia che avevano l’uno dell’altro.

Tutti ricordano ancora queste parole. Quelle parole che rimasero impresse lì. In quel banco tutti possono vedere, in un angolo a destra, una piccola scritta che nessuno volle rimuovere:

 

C’è un senso di te...

 

 

Eccoci al penultimo capitolo, che sarà dedicato solo a Chaylor! Come vedete la FF è stata abbastanza breve e la fine è molto semplice, ma secondo me rende meglio.

Per l’ultimo capitolo volevo ringraziare:

Barbycam: come vedi sono guarita! xD Comunque lo so che era corto, ma era anche più descrittivo se lo facevo troppo lungo annoiava.

Herm90: Che brava hai capito subito *ç* Infatti volevo far vedere una parte diversa di Troy… che ragiona xD

Vivy93: per Chaylor come ho scritto sopra sarà dedicato l’ultimo capitolo.

biba: non posso rispondere a tutte le tue domande… perché forse farò un seguito (ma non subito!). Grazie per i complimenti ^^

Titty90: che bello anche a te piace! (a me piacciono solo i libri, non i film =P) Comunque sono contenta che ti piaccia anche Tropay *ç*

Delyla: sono contenta che tu sia contenta perché io apprezzo Tropay e Sharpay xDxD

 

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Capitolo 10
*** Capitolo 10: Girlfriend (Chaylor) ***


Capitolo 10: Girlfriend

Capitolo 10: Girlfriend

 

Ormai aveva attuato il suo piano. Chad adorava ascoltare la musica e allora… perché non dichiararsi con una canzone?

Non l’avrebbe mai cantata, la timidezza l’avrebbe mangiata

Ormai si stava arrendendo, ma dopo pochi mesi: ecco il miracolo.

Stava cucinando insieme a sua madre, sua madre cucina sempre con la radio accesa e ad un tratto trovò la canzone.

Era perfetta: c’era il ritmo, c’erano le parole… c’era tutto.

Abbandonò l’insalata, che stava condendo, con una scusa e corse al computer in camera sua, cercò in tutti in modi la canzone e quando la trovò la salvò in un CD.

Il giorno dopo andò a scuola e aspettò impazientemente la lezione di Musica, quarta ora e finalmente arrivò.

Essendo una studentessa modella i professori le chiedevano sempre dei favori o dei piccoli compiti da fare e il professore di musica le faceva sempre inserire i CD nel lettore, i CD che contenevano i brani che dovevano analizzare. In quella lezione, come tutte le altre, il professore si rivolse a Taylor:

<< Signorina McKassie? Sarebbe così gentile di inserire il CD di Mozart così oggi analizzeremo un sua sinfonia? >>

<< Certo professore >> disse tranquilla Taylor e furtivamente si infilò il Suo CD in tasca. Andò verso l’armadio e scambiò velocemente la copertina.

Inserì il CD nel lettore e si andò a sedere al suo posto, ma poco prima passando davanti la banco di Chad disse: << Ascolta e capisci >>

Il professore incosciente di quello che stesse per accadere schiacciò il tasto Play del suo telecomando.

Hey hey dico a te
non mi piace la tua ragazza
per niente, per niente
penso che tu abbia bisogno
di una nuova ragazza
hey hey dico a te
io potrei essere la tua ragazza

 

Appena la parole e il ritmo della canzone iniziarono ad udirsi, Chad si girò verso Taylor e la vide li che canticchiava la canzone.


hey hey dico a te
so che ti piaccio
non c'è altra soluzione
so che non è un segreto
hey hey dico a te
voglio essere la tua ragazza

Non riusciva a capire: perché Taylor gli aveva detto di ascoltare la canzone e capirla? Parla di una ragazza che vuole conquistare un ragazzo occupato e…


sei così bello, voglio che tu sia mio
sei così delizioso, penso a te tutto il tempo
sei come una droga per me, sei cosciente di
quel che posso fare per farti sentire bene?
sentire bene, sentire bene, sentire bene


non far finta di no, penso che sai che
sono dannatamente preziosa
e diamine, sono una fottuta principessa
posso dire che anche io ti piaccio
e tu sai che ho ragione
sai che ho ragione, che ho ragione...


Taylor pensi veramente questo?

Sai cosa penso? Che hai dannamente ragione.

 

lei è una qualunque
puoi fare di meglio
penso che dovremmo stare assieme adesso
ed è quello di cui tutti stanno parlando

 

Perché sono stato così stupido? Perché non ho capito prima.

Come al solito rovino tutto, ma questa volta non cercherò di aggiustare il tutto. E’ una promessa.


riesco a vedere il modo in cui mi guardi
e anche quando scosti lo sguardo
so che stai pensando a me
so che parli di me tutto il tempo
sempre, sempre, sempre
quindi vieni qui e dimmi cosa vuoi sentire
meglio ancora se fai scomparire la tua ragazza
non voglio sentirti dire il suo nome mai più
mai più mai più mai più

 

Tutta la classe ormai si era scatenata. Alcuni avevano iniziato a ballare, altri saltavano sui banchi e il professore prima tentato di spegnere il lettore non lo fece, non aveva mai visto la classe così presa per una canzone durante la sua lezione, e così alzò il volume.

C’erano solo due persone che non stavano facendo nulla: Taylor e Chad.

Stavano seduti nei loro posti e ogni tanto rubavano uno sguardo all’altro. Ad un tratto Chad si alzò e andò verso la ragazza.

perchè lei è una qualunque
puoi fare di meglio
penso che dovremmo stare assieme adesso
ed è quello di cui tutti stanno parlando


<< Tay! >> disse urlando Chad. La musica era altissima e per farsi sentire dovettero urlare.

<< Si, Chad? >>

<< Ti devo dire una cosa! >> dissero insieme. Ma lei fece segno di iniziare lui.

<< Vedi Taylor. Ti avevo lasciato perché sentivo la gente che parlava di noi, ci sottovalutava e poco dopo mi sono fatto convincere da tutte le voci. Pensavo che io e te non saremo durati e prima che potesse succedere qualcosa di più di qualche uscita assieme, ti lasciai con la scusa di Nikki >>

<< Lo so… >> disse lei, abbassando un po’ la voce.


oh in un secondo sarai avvolto attorno al mio dito
perchè io posso, io posso fare di meglio
non c'è nessun'altra, quando lo annunceremo?
lei è così stupida, a cosa diavolo stai pensando?
 

 

<< E sai cosa penso adesso? >>

<< Cosa? >>

<< Che sono stato un grande cretino! >>

Si avvicinò a lei e la baciò. Non pensò agli altri, non pensò a Nikki che era nella stessa stanza, al professore… pensava solo a lei: Taylor.

Quando finì la canzone erano ancora travolti da quel bacio e il professore li cacciò dall’aula.

Ma non si preoccuparono, anzi, andarono via ridendo verso il giardino della scuola dove potevano parlare più tranquillamente, anzi… dove potevano cantare più liberamente quelle travolgenti parole che li aveva riuniti.

 

 

Eccoci all’ultimo capitolo.

L’ultimo capitolo Chaylor è breve ma ha molto più pretese che dell’altro di Tropay.

Spero che questa FF, non molto lunga, vi sia piaciuta e volevo ringraziare tutte le persone che hanno lasciati commenti e tutti che quelli che li lasceranno (si spera).

Fra poco posterò una mia nuova storia intitolata: The Last First Kiss. L’idea mi è venuta guardando questo video: http://www.youtube.com/watch?v=5EjtEO_KHr0.

Spero che vi ispiri e chi mi seguiate anche nella prossima mia FF!

Grazie ancora e bacioni! ;)

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