Yes,It's crazy but.. I love you!

di No_H8
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Hurt like Heven ***
Capitolo 3: *** I don't know who I am.. ***
Capitolo 4: *** I little piece of Paradise. ***
Capitolo 5: *** I want your lips ***
Capitolo 6: *** We are the perfect dream ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


THE PERFECT TWO
 

Cosa potrebbe succedere se una semplice amicizia si trasformasse in qualcosa di più grande?
Si può vivere nascondendo al mondo intero il vero te stesso,fingendo di essere un’altra persona,ciò che non sei?
E se un giorno ti trovassi davanti a una scelta:
Amare o rinnegare se stessi?
Avresti il coraggio di provare,anche a costo di farti male?
O scapperesti,come fanno tutti?

 
Due ragazzi.
Un amore difficile che sfida le convenzioni sociali,che va oltre ciò che la mente umana è abituata a conoscere.
Un amore travolgente e intenso,una passione che si nasconde negli angoli più bui della loro esistenza,rendendo la vita complicata,a tal punto da decidere di rinnegare i propri sentimenti.
Un amore che ha come unico nemico la Società!
Due destini che si fondono,dando vita ad un’unica,intensa STORIA D’AMORE!
 
 
Here I'm: Buoncccciorno(?) Ragazze :'D
Lo so che ho ancora da finire (anzi,diciamo che è appena iniziata!) la storia di Judit,ma ho avuto questa nuova idea e ho pensato "Perchè non sfruttarla??"
Come avrete capito questa storia parla di Larry Stylinson...
Allora,premetto che non sono una Larry Shipper e che non "credo" in Larry come coppia,o per meglio dire,stò iniziando a sospettare che tra di loro ci sia più di una semplice amicizia,ma sono ben lontana dal ragionamento quasi "ossessivo" delle Larrys.
Posso però dirvi che,se questa teoria si dovesse rivelare fondata non me ne andrei certo schifata,anzi,lo sosterrei come sempre e forse anche di più!
Vabè,a parte questo,l'idea per questa storia è nata grazie ad una ragazza stupenda che ho conosciuto qualche sera fa,una Larry Shipper accanita,ma con cui è facile e bello parlare :3
Quindi bhè,questa FF è dedicata a lei!
Cercherò di postarvi il primo capitolo in questi giorni,per i prossimi poi vedrò come riuscirò a destreggiarmi tra Judit,questa e sopratutto i compiti D:
 
Mi farebbe piacere se lasciaste un commentino,anche se per ora il prologo è molto vago,ma con il tempo capirete com'è strutturata la storia! ;)
Se mi cercate su Twittah sono @MusicChangedMe
 
Buona lettura :) _Costy_

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Capitolo 2
*** Hurt like Heven ***


I don't know what I do if you left me
so plese
don't go away.

 
Le gocce di pioggia si schiantavano con un rumore sordo contro il vetro,facendo da perfetto sottofondo alla camminata sincopata e timorosa di Harry.
La stanza era buia e silenziosa,tutti gli altri ragazzi della band erano fuori,con le loro ragazze,o a ubriacarsi in qualche locale; tutti trann
e Louis,la cui figura spiccava nitida nella notte,illuminata a tratti dalla poca luce che giungeva dalla finestra.
Era girato di spalle,avvolto nelle coperte a righe,incurante e sereno,in quella notte tanto rumorosa.
Harry percorse con cautela la stanza,facendo attenzione a non far rumore,ma non riuscendovi comunque totalmente.
Ad ogni passo sentiva il suo cuore battere più forte,così forte da far paura persino a lui stesso.
Odiava quelle notti,in cui si aveva l’impressione di trovarsi la mattina dopo con l’acqua che arrivava al tetto,quelle notti in cui la luce intensa dei lampi lo teneva sveglio,immerso in dei pensieri da cui non riusciva a uscire…
Perché si sa,la notte può essere maligna,di notte la mente,troppo debole persino per raccontarsi bugie,ti costringe a vedere la realtà,fa riaffiorare i ricordi,in primis quelli più dolorosi…
Per questo odiava quelle notti,perché lo tenevano sveglio con se stesso!
Un tuono echeggiò nel cielo,potente e minaccioso e Harry fu costretto a portarsi le mani al viso per resistere alla tentazione di urlare.
Si,era una stupida paura quella,eppure il ragazzo,nella sua ingenuità di diciottenne,era convinto che quella fosse l’unica cosa che valeva veramente la pena di sapere su di lui.
Non ne aveva mai fatto parola con sua madre,ne tanto meno con gli altri ragazzi della band,l’unico a conoscere quella sua “insulsa” paura era lui,il suo migliore amico,la persona di cui si fidava più al mondo,Louis!
Un altro tuono.
Harry si costrinse a non urlare,continuando a ripetersi che presto sarebbe stato al sicuro sotto le coperte a righe dell’amico.
Ancora qualche passo e fu accanto al letto di Louis.
Il ragazzo gli dava le spalle,senza proferire parola,dando l’impressione,totalmente errata,di star dormendo.
Ad ogni passo che il riccio faceva sentiva il cuore battergli forte in gola e le lacrime pizzicargli gli occhi,a tal punto da dover esercitare un gran controllo su se stesso per impedir loro di rigargli le guance.
Anche lui aveva un segreto,un segreto che faceva molta più paura di quello dell’amico,un segreto che nessuno conosceva,che giorno dopo giorno si prendeva una parte di lui,lasciando solo un vuoto immenso,che nessuno sarebbe riuscito a colmare,se non LUI,la causa stessa di quel vuoto…
Harry prese un respiro profondo,chiudendo gli occhi,per impedirsi di vedere la luce dei lampi,che illuminava prepotentemente la stanza.
-Boo…Sei sveglio?- chiese con voce flebile e spaventata.
Louis si morse il labbro,continuando comunque a mantenere quel folle silenzio in cui era precipitato.
Eppure il riccio percepì all’istante che il ragazzo non stesse realmente dormendo.
Infatti,senza aspettare risposta dall’amico,si infilò sotto le coperte,provocando un brivido lungo la schiena di Louis.
Quest’ultimo si fece quindi più in la,per lasciare spazio al ragazzo.
Passarono secondi interminabili,in cui il ticchettio della pioggia si fuse con il battito amplificato di Harry e con quello fin troppo accelerato per sembrare regolare,di Louis.
Harry fissò ancora un po’ il soffitto,non riuscendo a nascondere la tranquillità che la vicinanza dell’amico gli trasmetteva,nonostante il temporale che infuriava fuori dalla finestra.
Louis era l’unico dei ragazzi ad avere un letto matrimoniale,presumibilmente per quando veniva Eleanor a casa; Non che ci avessero mai fatto qualcosa,chiaro,o almeno non quando in casa erano presenti gli altri ragazzi,ma era comunque più comodo di un letto singolo.
Così Harry,ogni volta che gli altri mancavano si rifugiava li,accanto al suo migliore amico.
Era un po’ la sua cuccia,il suo rifugio segreto,come un abbraccio caldo durante un gelido inverno.
Li riusciva a trovare la pace,qualsiasi problema lo affliggesse.
Adesso che ci pensava bene era strano,si.
Era strano che Louis riuscisse sempre a farlo sentire così sereno,così in pace con se stesso; quel ragazzo riusciva a farlo sentire a casa,ovunque lui fosse!
Harry scosse la testa con fermezza,convincendosi che fosse normale…In fondo era il suo migliore amico!
Il riccio portò le mani incrociate,all’altezza dello stomaco e boccheggio più volte,non riuscendo realmente a trovare qualcosa da dire.
Negli ultimi giorni Louis si comportava in modo diverso con lui e questo lo metteva a disagio.
-Sei strano negli ultimi tempi,Lou..- si limitò a dire,fissando il soffitto,che era appena ricaduto nelle tenebre,dopo l’ennesimo fulmine.
Louis si mosse di poco,girandosi verso di lui,troppo nascosto dal buio per lasciar notare all’amico la preoccupazione segnata sul suo volto.
Era veramente così evidente quel suo cambiamento negli ultimi tempi?
Nel luccichio degli occhi di Harry,due fari verdi,che rischiaravano la stanza buia,Louis vide tutto ciò che credeva di essere riuscito a tenere nascosto a tutti e si sentì morire.
-Non è niente,Harry..- sospirò flebilmente,provando a distinguere i lineamenti delicati del ragazzo,nell’oscurità della stanza.
-è per caso colpa mia?!- insistette il riccio,come se non avesse udito le parole dell’altro.
-Ti ho detto che non è niente!- lo mise a tacere Louis,marcando di più il tono della voce rispetto alla frase prima.
Il ragazzo si zittì ed in un attimo venne nuovamente rapito dai suoi pensieri.
Perché Louis si comportava così con lui?
Cosa aveva fatto di male?
Si sentiva colpevole di qualcosa che neanche conosceva.
Si,perché lui era fatto così: sicuro e sfacciato all’apparenza,ma dentro era pieno di insicurezze,di timori,si dava la colpa di qualsiasi cosa,anche di ciò che non lo riguardava direttamente.
-Scusa.- riuscì a dire con poca voce,quasi in audibile,considerando che venne improvvisamente sovrastata dalla potenza di un tuono.
Eppure il suo migliore amico la udì forte e chiara,cristallina,quella notte più di ogni altra.
Eppure non parlò,non gli rispose,non si scusò a sua volta,anche se sapeva che era doveroso farlo.
Lo aveva trattato male senza motivo e adesso se ne pentiva,ma non avrebbe saputo spiegargli la ragione di quel suo gesto,visto che faceva fatica a spiegarla persino a se stesso!
Quello che provava verso Harry era qualcosa di “proibito”,qualcosa che nessuno avrebbe mai accettato e che lui stesso per primo faceva fatica a capire.
Gli voleva bene,certo che gliene voleva,non c’era niente di male,eppure sapeva che quel sentimento andava ben oltre l’amicizia.
Per questo lo stava evitando,perché aveva paura che quel sentimento potesse degenerare,fino a diventare incontrollabile,fino a non poterne più uscire,ammesso che non fosse già troppo tardi.
Non era sua intenzione ferirlo,anzi,tutt’altro,ma era consapevole che,reagendo in quel modo gli stava solo facendo del male.
-Boo…-
La voce limpida di Harry riempì di nuovo la stanza,leggera e vellutata,come la prima volta che l’aveva udita.
-Che c’è Harry?- gli chiese Louis,cercando di apparire calmo.
Si coprì meglio con la coperta e attese che il riccio parlasse,assaporando avidamente ogni suo respiro.
-Tu mi vuoi bene?- chiese di rimando il ragazzo,alquanto imbarazzato.
Si sentiva stupido a chiedere quella cosa al suo migliore amico.
Una stupida ragazzina in cerca di affetto,ecco come si sentiva.
Non avrebbe dovuto fare quella domanda a Louis,odiava mostrare la sua fragilità.
Con il tempo aveva costruito un muro davanti ad essa,un muro alto e impenetrabile,fatto di sfacciatezza e noncuranza,che nessuno era mai riuscito a superare.
Poi un giorno era arrivato,che con la sua risata cristallina e l’aria da eterno bambino era riuscito a creare un varco attraverso quel muro e a passare aldilà,scoprendo quel lato del carattere di Harry che nessuno aveva mai conosciuto.
Inizialmente il riccio se ne era sorpreso,ma poi aveva capito,lui era Peter Pan,lui sapeva volare,non con le ali,ma con il cuore,niente gli era impossibile.
Lui era diverso dagli altri,in modo migliore!
-Ma certo che ti voglio bene,Harry,come puoi metterlo in dubbio?- si stupì Louis,cercando di immaginare l’espressione che Harry avesse in quel momento.
Gli voleva bene più di ogni altra persona al mondo,non voleva che Harry ne dubitasse,lo Amava e questo valeva di più.
Il riccio non rispose,ma si fece più vicino a lui.
Dopo un attimo di esitazione Louis cedette al tentativo di “riappacificazione” di Harry e lo accolse timorosamente in un abbraccio caldo.
Un abbraccio che sapeva della loro bellissima amicizia,quell’amicizia che lui stesso stava rovinando con i suoi modi di fare enigmatici,con quei sentimenti proibiti di cui non riusciva a capacitarsi.
Harry sospirò tranquillo,come un bambino al rifugio nell’abbraccio della propria madre,si sentiva così impotente davanti al calore che gli trasmetteva il suo migliore amico…
Eppure quella sera c’era qualcosa di diverso,Harry lo sentiva,lo percepiva chiaramente,qualcosa stava cambiando e lui aveva paura dei cambiamenti!
Riuscì persino a percepire il cuore dell’altro battere più forte del normale e nella sua assurda innocenza se ne meravigliò!
A dir la verità Louis gli faceva questo effetto.
Lo rendeva fragile,accanto a lui si sentiva impotente,un cucciolo desideroso d’affetto.
Quando era con lui non era più Harry il puttaniere,ma un semplice diciottenne che in fondo non sa un gran che della vita e questa cosa,pur inconsciamente,lo faceva stare bene.
-Ti voglio bene,Lou..- sussurrò,ormai noncurante del temporale che si stava abbattendo sull’inquieta Londra,per poi precipitare in un sonno profondo.
Louis ne ascoltò il respiro regolare,maledicendosi della voglia irrefrenabile che si appropriava di lui ad ogni minimo contatto con la sua pelle.
“è solo il tuo migliore amico,è solo il tuo migliore amico..” continuava a ripetersi,pur sapendo che non ci avrebbe mai creduto veramente.
Accarezzò i riccioli folti di Harry con dolcezza,percependo che un sorriso inconsapevole era spuntato sul volto del ragazzo nel dormiveglia.
-Scusami Hazza…- sussurrò con poca voce,lasciando finalmente spazio a qualche lacrima,che percorse veloce la sua guancia calda,andando a morire tra le sue labbra.
Poi con delicatezza scostò il braccio da dietro la schiena di Harry e si voltò,dandogli le spalle.
Pochi secondi dopo ance lui cadde in un sonno profondo,che però,a differenza dell’amico fu inquieto e sovrastato da troppi pensieri per potere comprendere a pieno il senso.
 
 
Here I’m: Eccomi quiiii :)
Avevo troppa voglia di postarvi questo capitolo,non potevo aspettare,ma vi prometto che a breve arriverà anche il prossimo di Judit e Justin! ;)
Voglio ringraziare nuovamente Vanessa,la ragazza di cui vi ho parlato nel prologo,perché senza di lei questa storia non l’avrei mai scritta!
Quindi grazie Ness,Ti voglio bene

Spero che la storia vi piaccia e che la recensiate in tanti,perché devo ammettere che mi sta proprio prendendo,nonostante io non sia poi tutta questa bravura a scrivere!

 
Quindi.. niente,al prossimo capitolo! :D
 
_Costy_

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Capitolo 3
*** I don't know who I am.. ***


Io non lo so chi sono
e mi spaventa scoprirlo,
guard il mio volto allo specchio,
ma non saprei disegnarlo!




Zayn entrò in cucina strascicando per tutto il tragitto le pantofole sul parquet,per niente stupito del fatto che gli altri fossero già accomodati a tavola.

D'altronde ormai lo sapevano tutti,era lui il più pigro della band,inutile nasconderlo!
-Ben svegliato dormiglione!- ridacchiò Niall lanciandogli un’occhatina furba con quegli occhioni color cielo che mai sarebbero potuti essere più dolci.
Louis si aggiunse alla risata,seguito a ruota dal piccolo Hazza,i cui grandi occhi smeraldo,quella mattina,capeggiavano sotto un folto cesto di capelli più spettinati del solito.
Louis,pur sentendosi terribilmente in colpa,ne osservò con meticolosità la perfezione dei lineamenti,restandone affascinato.
Quando Harry si girò di poco verso Louis,sorridendogli teneramente,il ragazzo  si sentì le guance andare a fuoco e abbassò velocemente lo sguardo.
-Allora Niall,com’andata ieri?- domandò Liam,alludendo all’appuntamento che il biondo aveva avuto la sera prima con Demi Lovato.
-Tutto bene… cioè,ci siamo divertiti… è molto simpatica…- biascicò Niall mantenendosi vago.
Zayn e Harry si guardarono di sottecchi e capirono immediatamente di aver pensato la stessa cosa.
-Taglia corto.- lo incalzò il riccio spostandosi una ciocca di capelli dal viso –Te la sei portata a letto o no?-
Il colore del biondo mutò velocemente da un bianco latte ad un rosso fuoco e istintivamente tutti nella stanza scoppiarono in un’ennesima risata.
-Il piccolo irlandese ha fatto colpo!- disse Zayn accentuando il tono di voce per renderlo il più smielato possibile.
-Smettetela!- sbraitò Niall ormai vicino ad un color amaranto,nascondendo il viso tra le mani.
Liam si dondolò di poco sulla sedia,per poi rivolgere al riccio una domanda alquanto insolita.
-E voi due che avete fatto ieri sera?- chiese sorseggiando il succo di frutta che era solito bere per colazione –Vi siete dati da fare anche voi?- continuò con un sorrisetto ironico-
Per quanto la domanda di Liam fosse scherzosa Louis si sentì comunque precipitare il cuore in fondo allo stomaco.
Tanto che buttò giù nervosamente tre dita di latte bollente che gli bruciarono la gola.
Anche Harry rimase alquanto colpito da quelle parole e inconsciamente si fermò a pensare a come sarebbe stato se quello che aveva appena detto Liam fosse accaduto veramente.
Per un attimo un pensiero assurdo ed “oscuro” si fece spazio nella sua mente: immaginò le forti braccia di Louis che lo tenevano stretto a se,le loro labbra che si sfioravano,cercandosi con rabbia,riuscì a percepire il calore di quel contatto fisico tra di loro e se ne vergognò…
“Che cosa stupida!” si rimproverò scotendo la testa,come per cacciare via quel pensiero.
Gli altri tre ragazzi li guardarono confusi,come se non riuscissero a capacitarsi dell’inconsueto silenzio che era piombato nella stanza.
Louis trasalì e si rese conto che era ora di uscire da quella situazione imbarazzante,prima che potesse sfuggirgli di mano.
-Ne dubitavi?- si riferì a Liam accennando una risata che mai sarebbe potuta essere più finta. -…Io e Harry ci sposeremo presto! Non è vero Hazza?- continuò poi aprendosi in un sorriso,sforzandosi di sostenere lo sguardo profondo del riccio.
Quest’ultimo,dopo aver riacquistato la sua tipica aria sfacciata,gli rivolse un sorriso malizioso,alzandosi in piedi e trascinandolo con se al centro della cucina.
-Tan-tan-ta-tan…- canticchiò allegramente,alludendo ad una marcia nuziale.
Niall,appena compreso il senso della reazione di Harry,si unì al coretto,movendo le dita come se stesse suonando un pianoforte.
Pochi secondi dopo anche gli altri capirono come stavano le cose e scoppiarono a ridere,inventandosi particolari sempre diversi.
Liam strappò alcuni fiori dal vaso che gli aveva regalato Danielle e li legò insieme porgendoli ad Harry,mentre Zayn,con entrambi i piedi poggiati sul tavolo si limitò ad urlare pigramente tra una risata e l’altra: -Io faccio il prete!-
Il riccio si guardò intorno e ne fu compiaciuto.
Si,erano quelli gli One Direction,i ragazzi che mezzo mondo amava,gli idoli delle “ragazzine”.
Cinque cretini non tanto diversi da dei normali adolescenti.
Cinque ragazzi che stavano vivendo il proprio sogno,che in poco tempo erano stati proiettati in una realtà inverosimile e si davano una mano a vicenda a restare con i piedi per terra.
Cinque amici che si volevano bene come se si conoscessero da una vita!
Gli occhi di Louis e Harry si mossero velocemente nel caos generale e,per una serie di svariati scherzi del destino,si andarono a scontrare.
Per quanto entrambi lo volessero,nessuno dei due riuscì ad abbassare lo sguardo,così si ritrovarono a guardarsi negli occhi,ognuno perso nel suo assurdo ragionamento.
I loro sguardi si intrecciavano,si desideravano,a tal punto che i loro corpi sembravano
fluire l’uno nell’altro attraverso quel semplice contatto.
Quant’era bello Harry quella mattina.
Guardandolo bene Louis si accorse di quanto fosse cambiato in quei pochi anni che lo conosceva.
La folta cesta di ricci che neanche due anni prima capeggiava sulla pelle chiara con il tempo si era appiattita,andando a creare dei deliziosi boccoli che scendevano lineari lungo il collo,poco sopra le spalle.
Gli occhi si erano fatti più vispi e attenti e i lineamenti del viso si erano accentuati,prendendo una conformazione quasi adulta.
Tutti quei piccoli particolari dell’adolescenza si erano assottigliati,lasciando spazio a dei tratti più maturi.
Solo in quel momento Louis si rese conto di quanto fosse cresciuto colui che,ai tempi in cui lo aveva conosciuto era poco più di un bambino.
Il piccolo Hazza stava diventando un uomo e appena il ragazzo lo realizzò ebbe l’impressione che il tempo gli stesse sfuggendo troppo velocemente dalle mani.
Fu come fissare le lancette di un orologio.
Non le vedi muovere,non vedi l’orario mutare,eppure il tempo passa,alla con una velocità costante,indipendentemente che tu te ne accorga o meno!
Intanto,nascosto dietro i suoi grandi occhi smeraldo,al sicuro dai pensieri del più grande,Harry scrutava il suo migliore amico,con l’infantile curiosità che con il passare degli anni non l’aveva mai abbandonato.
Si chiedeva cosa stesse succedendo in quei giorni,cosa stesse succedendo a Louis e forse anche a se stesso.
Non era stupido,aveva capito che qualcosa stava cambiando!
L’aveva percepito la sera prima nel tono distaccato di Louis e ne aveva avuto la conferma quella mattina,nel suo ingenuo pensiero.
Con la mente tornò indietro di qualche minuto,al momento in cui Liam aveva pronunciato quell’innocua frase che aveva dato inizio al caos che in quel momento regnava nella sua testa,oltre che nella cucina del loro appartamento.
Una semplice frase l’aveva mandato in tilt come poche cose riuscivano a fare.
Rimuginò per secondi interminabili su quel suo assurdo pensiero,su quel contatto immaginario con il corpo di Louis,così caldo,così attraente.
Arrivò persino a desiderare quelle labbra e si sentì sporco dentro.
“...Don’t wanna break your heart,
I wanna give your heart a break...”

La suoneria del cellulare di Niall riportò prepotentemente i due ragazzi alla realtà,mettendo fine anche al fastidioso rumoreggiare degli altri.
Il biondo sfilò il suo Black Berry dalla tasca e un tenero sorriso si disegnò sul suo volto.
-Ragazzi.. io…- balbettò imbarazzato,portandosi una mano dietro al collo.
Ma con loro quattro non aveva bisogno di parole!
-Muoviti! Corri dalla tua bella…- lo incitò Zayn dandogli una pacca amichevole sulla spalla.
Niall assunse un colorito rosso,molto vicino al porpora,poi uscì dalla stanza in fretta, saltando tutti con uno dei suoi splendidi sorrisi.
Zayn si guardò intorno e,notando il silenzio che era calato nella stanza,decise di dileguarsi con la stessa velocità del biondino.
-Ragazzi,io vado a fare una Twitcam…- disse togliendo i piedi dal tavolo e riponendo la tazza sporca di cioccolata nella lavastoviglie.
Ed ecco 3 paia di occhi visibilmente stupiti puntarsi su di lui.
-Tu? Una Twitcam?- disse Liam indicandolo –In quale mondo?-
Louis e Harry si lasciarono andare ad una lieve risata che servì,almeno in parte,a sciogliere la tenzione che si era creata tra di loro,mentre Zayn si passò le dita tra i capelli sbuffando.
-Cosa c’è di strano!- chiese guardando un punto indefinito alle spalle di Liam,fingendosi offeso.
Ma non avrebbe mai potuto esserlo,non con Liam,gli voleva troppo bene.
-C’è che non sai neanche accendere un computer!- lo incalzò Liam,con la sua solita calma,lavando la sua tazzina da caffè e riponendola delicatamente accanto a quella di Zayn.
-Per questo mi aiuterai tu,genio!- sentenziò quest’ultimo infilandosi le mani in tasca.
Gli occhi del ragazzo si illuminarono di gioia.
Tutti sapevano quanto lo allettava l’idea di far felici le sue fans e fare twitcam era una delle cose che più lo entusiasmavano.
Era un ragazzo dal cuore d’oro e non sarebbe mai riuscito a nasconderlo…
In pochi minuti i due scomparvero dietro la porta della cucina,lasciando Louis e Harry soli,proprio come la sera prima!
Erano ancora in piedi al centro della cucina,a poca distanza l’uno dall’altro,ma adesso i loro sguardi seguivano traiettorie divergenti,come se avessero il timore di potersi incontrare di nuovo.
Harry si guardò intorno abbastanza imbarazzato e,non trovando qualcosa di convincente di dire,si lasciò andare sulla prima sedia che trovò,sfilando dalla tasca il suo novo modello di I-phone e iniziando a vagabondare per Twitter.
In cuor suo sperò che Louis parlasse,che sciogliesse la folta coltre di silenzio che si era creata tra di loro,ma questi rimase zitto,immobile al centro della stanza,con lo sguardo rivolto verso la finestra.
Quel sorriso strafottente che Harry aveva sempre visto sul suo viso sembrava essersi dissolto,lasciando spazio ad un espressione stanca,quasi malinconica.
Il riccio fece scorrere velocemente la time-lin e lesse distrattamente qualche tweet.
Più leggeva i tweet a lui rivolti più si rendeva conto di quanto fossero forti eppure terribilmente divise le Directioner.
C’erano quelle impegnate nella lotta contro le Beliebers e quelle che,facendo parte di entrambi i fandom,proponevano una tregua.
C’erano le sostenitrici di Danielle,Eleanor o Perrie e coloro che invece le trovavano presuntuose e arroganti.
Chi sperava nella coppia Niall e Demi e chi proprio non ce li vedeva insieme.
La maggior parte di queste criticavano la passata relazione di Harry con Caroline Flack,attribuendole addirittura soprannomi come “Nonna Flack”,ma contro di loro si schieravano quelle poche ragazze che sostenevano l’assoluta libertà di Harry nel frequentare chi volesse.
E poi c’era un gruppo,un po’ più inconsueto degli altri,una piccola divisione che,dalla maggior parte delle Directioner non era vista poi tanto bene: Le Larry Shipper!
Casualmente ad Harry cadde l’occhio proprio sul tweet di una di queste e ne rimase affascinato e infastidito allo stesso tempo.
Un brivido di inquietudine gli percorse la schiena,andando a depositarsi proprio sotto la sua pelle.
Istintivamente il ragazzo alzò lo sguardo per cercare quello di Louis,ma quest’ultimo,quando se ne accorse,seppe soltanto restituirgli uno sguardo vuoto.
Allora il riccio,preso da un attimo di smarrimento decise di buttare tutto sul ridere.
-Larry è reale! Come fate a non capirlo? Accettate che si amino e smettete di fare le bambine…- lesse Harry ad alta voce,catturando immediatamente l’attenzione dell’amico.
-Queste stanno proprio male!- commentò accennando una risatina strafottente.
Le pupille di Louis si dilatarono di poco e,facendo un grande sforzo sulla sua forza di volontà,il ragazzo riuscì persino a evitare di piangere.
-Già,è ridicolo!- disse con una smorfia,portando lo sguardo sulla punta delle sue scarpe verdi acqua.
Ma la sua voce era tutto fuor che convincente!
Harry si spostò una ciocca di capelli dal viso e lasciando affievolire lentamente la risata macchinosa a cui si era lasciato andare un attimo prima,si alzò in piedi,accennando qualche passo verso Louis.
Poi successe tutto troppo in fretta,così tanto in fretta che nessuno dei due ebbe il tempo di fermarsi a pensare a quanto fosse strana quella situazione.
In un attimo Louis fu a metà delle scale che portavano al piano di sopra ed Harry gli fu dietro,ai piedi di queste. 
-Louis,aspetta…- provò a dire il riccio,mettendo una mano davanti a se,come a volerlo fermare.
Louis si girò e cercò istintivamente lo sguardo languido e spaesato dell’amico.
In quel momento non esistevano parole e,anche se ci fossero state lui non avrebbe saputo trovarle!
Quello era uno dei tanti lati del suo carattere che Louis odiava: Non sapeva nascondere il suo stato d’animo,gli era impossibile fingere un sorriso quando il mondo gli stava crollando addosso.
Si sentiva come se avesse avuto in fronte una scritta luminosa e ben visibile che descriveva come si sentiva,tutti potevano intuirlo,primo tra questi Harry.
Non sapeva mentire,ne tanto meno nascondere i suoi sentimenti,soprattutto se la causa stessa di quest’ultimi lo guardava in quella maniera così terribilmente dolce.
-Scusami Harry…- disse con voce così bassa da essere sicuro che il ragazzo non se ne fosse neanche accorto -…Devo telefonare a Eleanor!- buttò li,correndo su per le scale e lasciando il riccio solo a fissare sconvolto il vuoto.
Louis,arrivato in camera sua,sbattè con forza la porta,poi,preso da uno scatto d’ira,gettò a terra la boccia di vetro piena di caramelle,che stava sul tavolino,scoppiando in un pianto dirotto.
Si sentiva una di quelle patetiche adolescenti dei film americani che si gettano sul letto piangendo dopo un litigio con il fidanzato.
Si sentiva così stupido,si vergognava di quella sua reazione tanto infantile,ma sapeva che non avrebbe saputo reagire in altro modo.
Uno dopo l’altro anche la cornice di vetro contenete una foto della band in tour e il prezioso vaso da fiori di Eleanor finirono in pezzi sul pavimento.
Sapeva benissimo che la ragazza gli avrebbe chiesto spiegazioni sull’accaduto,ma era bravo a mentire quando non si trattava di Harry.
Avrebbe certamente saputo inventare una scusa plausibile!
Quando si fu un po’ calmato Louis prese una busta di plastica dall’armadio e vi buttò dentro tutti i pezzi di vetro sparsi per il pavimento della camera,per poi chiuderla e nasconderla sotto il letto.
L' avrebbe buttata la mattina dopo,prima di andare in studio,e gli altri non si sarebbero accorti di niente.
Si inginocchiò per sfilare la foto dalla cornice ormai rotta che giaceva sul pavimento e,quando la sollevò,per caso un pezzo di vetro gli scivolò tra le dita.
Louis lo guardò per un attimo perplesso,poi,istintivamente,quasi perdendo la cognizione di ciò che stava facendo,lo strinse con forza nel palmo della mano.
Una fitta di dolore gli percorse la pelle,manifestandosi sotto forma di smorfia sulle sue labbra.
Pochi secondi dopo,Louis diminuì lentamente la pressione delle dita,schiudendo lentamente la mano.
Il pezzo di vetro,ormai impregnato di sangue, cadde a terra,macchiando leggerente il tappeto arancione carota,ma il ragazzo non si mosse.
Rimase fermo,quasi in trans ad osservare il taglio che adesso gli rigava la mano.
Ci mise alcuni secondi a rendersi conto che la ferita iniziava a bruciargli e che avrebbe dovuto disinfettarla!
Così si alzò da terra barcollando e a fatica raggiunse il bagno,che,per sua fortuna,era annesso alla camera.
Sciaquò velocemente la mano sotto il getto di acqua fredda e un brivido di sollievo gli percorse tutto il corpo.
Quando lo sguardo di Louis si alzò distrattamente dalla sua mano,il ragazzo di trovò davanti la sua immagne riflessa nello specchio.
Era da tanto tempo che non gli capitava di specchiarsi,almeno non in quel modo,non così attentamente.
Così,come poco prima aveva notato il cambiamento di Harry,adesso si trovava davanti il suo.
Anche i suoi capelli con il tempo si erano accorciati,lasciando spazio ad un taglio più scompigliato i sbarazzino.
Il sorriso si era fatto più misterioso ed attraente,pur conservando la sua vecchia luminosità e gli occhi,vispi e allegri,adesso erano circondati da pesanti occhiaie,che mettevano in risalto la stanchezza di quei giorni,che esprimevano chiaramente tutte le parole non dette tra lui ed Harry.
Louis si guardò allo specchio e si vide cambiato!
Quello non era lui,il ragazzo sempre allegro,il Louis Tomlinson che tutti conoscevano.
Non era più lui!
Louis si guardò allo specchio e per la prima volta ne ebbe paura!


Here I'm: Scusatemi,ma oggi non posso dilungarmi,devo proprio scappare!
Mi dispiace per gli eventuali strafalcioni,ma non ho avuto modo di rileggere...
So che il capitolo fa schifo,ma spero di rifarmi con il prossimo!

Un bacione a Ness.. ti voglio bene :)

_Costy_

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Capitolo 4
*** I little piece of Paradise. ***


I just wanna kiss you,
Baby,I just wanna hug you till the end.

 
Se ci pensate bene é vero che per ognuno di noi esiste una persona giusta; una persona che sia compatibile con noi,la nostra copia perfetta.
É anche vero però che la persona giusta sa fare solo cose giuste: Arriva puntuale,ti sta ad ascoltare per ore in silenzio e alla fine dice sempre cose giuste.
La persona giusta non sbaglia quasi mai e anche quando sbaglia i suoi errori non sono attendibili,o minimamente calcolabili,la persona giusta é amata e rispettata da tutti...
É semplicemente perfetta,in tutto quello che fa!
Si,Eleanor era la sua persona giusta di Louis e lui ne era consapevole.
Eppure questo tipo di persona non riesce a farti emozionare,perché,se vi fermate a pensare,noi non abbiamo bisogno sempre di cose giuste!
Ed é proprio qui che entra in gioco un altro tipo di persona: quella sbagliata! 
La persona sbagliata é quel tipo di persona che ti fa fare pazzie,perdere la testa,morire d'amore...
La persona sbagliata é quella per cui piangi la notte,solo nella tua stanza,é la stessa persona che ti spezza il cuore tanto volte eppure é sempre pronta ad aggiustarlo.
Perché solo la persona sbagliata sa far battere il tuo cuore,in un modo che la persona giusta neanche può immaginare.
Ognuno di noi nel lungo percorso della sua vita incontrerà la sua persona sbagliata,sta poi a noi saperla riconoscere.
Louis la sua l'aveva trovata!
Era Harry la sua persona sbagliata ed era la stessa persona con cui avrebbe voluto vivere per il resto della sua vita.
-Amore... Qualcosa non va?- 
Eleanor alzò la testa e lo guardò negli occhi,appoggiandosi con le mani contro il suo petto caldo.
Erano distesi sotto le coperte,uno accanto all'altra,come una delle tante mattine che Louis si ritrovava a passare a casa della sua ragazza.
I loro vestiti erano ancora sparsi qua e la sul pavimento ed il chiarore dell'alba disegnava strisce di luce sulla parete.
A completare il quadro romantico vi era il silenzio di una Londra ancora addormentata che presto si sarebbe riempita del quotidiano via vai.
Louis scosse la testa con fermezza.
-No- disse accennando un sorriso nervoso -Cosa non dovrebbe andare?- chiese rotoricamente di rimando.
La ragazza si sporse leggermente verso di lui,stampandogli un bacio casto sulle labbra e lui se le leccò per riuscire a percepirne il lieve sapore di fragola.
Louis la guardò per un attimo incantato,rendendosi conto di quanto fosse stupida quella situazione.
Tre quarti dei ragazzi di questo mondo avrebbero pagato pur di avere Eleanor Calder nuda tra le proprie lenzuola e lui non era minimamente eccitato dal suo corpo.
La verità era che lui da un bel po di tempo non provava più niente per quella ragazza.
Le voleva bene,certo,ma non l'amava.
Si era illuso di amarla il giorno in cui l'aveva conosciuta.
Aveva creduto che quello che provava per lei fosse amore,solo perché quel sentimento in realtà non lo aveva mai provato!
Solo più tardi aveva scoperto l'amore,quello vero,quello che ti cambia la vita,ma ormai era troppo tardi e troppo rischioso tornare indietro.
La ragazza si mosse delicatamente tra le lenzuola,tirandosi su ed appoggiando la schiena alla spalliera del letto.
-Andiamo,Louis! Stiamo insieme da quasi due anni ormai..- iniziò con una di quelle frasi già fatte,tipiche dei film. -Pensi che non abbia capito che negli ultimi tempi c'é qualcosa che ti turba?- concluse coprendosi meglio con il lenzuolo.
Nei suoi occhi limpidi Louis vide riflesso tutto ciò che aveva sempre creduto invisibile e ne rimase sorpreso.
Era intelligente quella ragazza,più di quanto immaginasse.
Anche lui si mise a sedere e si posizionò davanti a lei,prendendole le piccole mani tra le sue.
-Va tutto bene!- disse per tranquillizarla,ma ormai sapeva che El non si sarebbe accontentata di una simile risposta.-É solo un momento di confusione... Passerà!- disse fermamente,credendo per la prima volta in ogni singola parola che stava pronunciando.
Per rendere l'idea più chiara annuì,come a volerla convincere che andasse davvero tutto bene.
Per quanto gli occhi della ragazza fossero belli Louis non si sentiva minimamente in soggezione a fissarli,anzi,lo facevano sentire leggero e in un certo senso anche protetto.
Sapeva che a lei non avrebbe dovuto mentire,ma quello non era ne il momento ne il luogo per parlare della confusione che aveva in testa.
La ragazza annuì,sorridendogli e Louis non poté fare a meno di seguirla,tanto era dolce il suo sorriso.
-Sai che a me puoi dire tutto!- disse Eleanor,avvicinandosi di più a lui.
Louis le strinse più forte le mani,come a volerle dire che non ne aveva mai dubitato.
In uno scatto Eleanor sfilò velocemente le mani dalla presa salda di Louis e le portò sulle sue guance,avvicinando i loro volti.
Senza troppo indugiare fece aderire le loro labbra,in un bacio che non aveva niente a che fare con la passione che un tempo li coinvolgeva.
-Capito?- gli soffiò sulle labbra,allontanandosi leggermente per riprendere fiato.
-Capito!- sorrise Louis.
In quel momento l'unica cosa che lo spaventava era il momento in cui sarebbe stato costretto a spezzarle il cuore!

LA SERA STESSA.

Il giardino era silenzioso a quell'ora della sera.
La quiete sembrava essersi violentemente impossessata della chiassosa Londra e in quel momento l'unico rumore a regnare sovrano era il lieve respiro del vento.
Louis notò con grande sorpresa che tutte le luci della casa erano spente,segno che gli altri stavano già dormendo da un pezzo.
Si mosse cautamente nel chiarore della sera,facendo attenzione a non fare troppo rumore.
In fonda al giardino primeggiava una quercia,piuttosto grande,sotto la quale amava sedersi,quando aveva bisogno di pensare,o semplicemente di staccare la spina ed uscire dalla solita routine.
Era l'albero più imponente del giardino e anche il più bello,perché da li si potevano osservare bene le stelle.
Louis fece ancora qualche passo,poi si fermò,non riuscendo a trattenere un tenero sorriso rivolto al ragazzo che si trovò davanti.
-Harry...- sussurrò avvicinandosi ancora un po' a lui,per poter osservare più attentamente il suo viso. 
-Sapevo che saresti venuto qui.- lo precedette il riccio,battendo una mano sul terreno accanto a se,come a volerlo invitare ad accomodarsi.
Cogliendo al volo il gesto del ragazzo,Louis si sedette,appoggiando la schiena al tronco dell'albero.
Il riccio alzò lo sguardo al cielo,e si perse ad osservare la moltitudine di stelle che lo illuminavano,non riuscendo realmente a trovare le perole per chiedere a Louis ciò che tanto lo assillava.
Intanto quest'ultimo lo osservava in silenzio,cogliendo ogni suo movimento,dal modo furtivo in cui i suoi occhi vispi si muovevano al suo dolcissimo modo di sorridere.
Involontariamente registrava e catalogava ogni minima azione del ragazzo,ogni sua movimento,ogni sua reazione.
-Boo.. Tu pensi che io sia sbagliato?- gli chiese di colpo Harry,facendo affidamento su tutto il coraggio che aveva.
Louis lo osservò portarsi istintivamente le ginocchia al petto e apoggiarvi su la testa,rivolgendo il suo sguardo verso di lui.
In quel momento un raggio di luce lunare gli illuminò il viso,mettendo in risalto i suoi lineamenti ben delineati,in un modo che a Louis tolse il fiato.
-Sbagliato?- chiese Louis scioccato,facendosi più vicino al suo migliore amico. -Come puoi dire una cosa del genere,Harry?-
Il ragazzo di strinse nelle spalle e Louis osservò attentamente i suoi occhi brillare,sotto il chiarore della luna.
-Andiamo Lou!- lo incitò il riccio distogliendo lo sguardo -Ormai lo sanno tutti!-
Eppure Louis continuava a non capire.
-Liam é il ragazzo dolce che ogni donna dovrebbe avere,Niall é quello che ascolta le ragazze e le sa capire,tu le fai ridere e divertire e Zayn,Bhe,quale ragazza resisterebbe al sorriso malizioso del Bad Boy from Bradford?!- continuò Harry,senza lasciare spazio tra una parola e l'altra,ma questa volta accennando un sorriso.
Louis annuì,lasciandosi coinvolgere in una lieve,ma sincera risata.
-Ed io chi sono?- chiese poi Il riccio,tornando subito serio. -Solo un puttaniere...- si rispose da solo con un filo di voce.
Il cuore di Louis fece un tuffo,tanto che il ragazzo lo sentì finire in fondo allo stomaco ad una velocità impressionante.
Davvero Harry si vedeva così? Davvero qualche innocua frase delle fans,magari detta in modo scherzoso,poteva turbarlo tanto?
In quel momento Louis ebbe prova della fragilità del suo migliore amico e si sentì un pò meno solo.
-No Harry..- disse avvicinandosi ancora di più a lui,fino ad essergli a pochi centimetri di distanza. -Sai benissimo di non essere così!- affermò cingendo le sue spalle con un braccio ed avvicinandolo a se,per fargli sentire la sua presenza costante.
-Tutte le fans mi vedono male!- susurrò Harry con la voce incrinata da un leggero pianto,per poi abbassare di scatto la testa -Io sono sempre quello sicuro di se,che si porta a letto le ragazze fregandosene dei loro sentimenti! Non ne faccio mai una giusta!- 
Harry tirò fuori tutto ciò che lo opprimeva,tutte le sue preoccupazioni,le sue insicurezze.
Sapeva che davanti al suo migliore amico non doveva mentire!
Senza bisogno di parlare Louis lo attrasse ancora più a se,posandogli un bacio amichevole sulla fronte.
-Tu non sei sbagliato Hazza!- gli sussurrò prendendo il viso del ragazzo tra le mani e avvicinandolo così tanto al suo,a tal punto da far diventare i loro respiri una cosa sola.
Harry sorrise e Louis si rese conto che quello era un sorriso vero,un sorriso che gli veniva dal cuore!
Restarono li,fermi a fissarsi,mentre il silenzio li avvolgeva,ma le parole in quel momento non servivano,perché i loro sguardi parlavano da soli.
-Sei un cretino Styles!- disse Louis scoppiando a ridere,mentre il collegamento tra i loro sguardi si scioglieva e il riccio sprofondava le sue braccia.
Harry si strinse forte al corpo di Louis desiderando soltanto che quel momento non finisse più.
-Non pensare mai più di essere sbagliato,ok?- gli sussurrò il ragazzo,avvicinando le labbra al suo orecchio.
Harry era confuso,non riusciva più a capire cosa passasse per la testa di Louis: un giorno lo abbracciava,l'altro lo ignorava,certe volte i suoi occhi si riempivano di terrore e altre volte scoppiava a ridere senza un apparente senso logico...
Eppure in quel momento non gli importava!
Voleva solo sentirlo vicino e non avrebbe permesso ai suoi dubbi di strappargli quel piccolo attimo di paradiso.
Perché tra le braccia di Louis il tempo sembrava fermarsi e tutto diventava speciale.
Harry aprì gli occhi e ancora stretto nell'abbraccio dell'amico fissò il cielo.
Quella sera l'aria era limpida e pulita e,per quanto accecanti fossero le luci di Londra,si poteva contare ogni singola stella del firmamento.
Eppure l'unica cosa che in quel momento agli occhi del ragazzo sembrava brillare era il sorriso sincero di Louis.
Tra le sue braccia aveva trovato pace e quella era un emozione che nessuno avrebbe mai potuto portargli via!


Here I am: Eccomi qui,con un capitolo più corto,ma decisamente meno deprimente dell'altro! ;)
Sooo... Come potete vedere entra in scena Eleanor,ma é un personaggio totalmente positivo che ha nella storia il semplice compito di essere per Louis un metro di paragone per capire i suoi veri sentimenti per Harry. 
Non so se sono riuscita a spiegarvi bene il concetto di persona giusta e persona sbagliata é un po complicato,ma ho fatto del mio meglio!

P.s. Visto Ness,ti ho postato il capitolo e tra poco arriverà anche il tanto atteso bacio :')

Mi scuso con tutti voi [anzi,con Vanessa,perché é l'unica a leggere la mia storia (sono sicura solo per farmi un piacere u_u),ma vabé,io scrivo per Hobby,non perché qualcuno legga le mie cagate,quindi.. ahaha :3] per la deprimenda del capitolo precedente!
Lo,so,faceva pena,ma ho scelto il momento peggiore per scrivelo!
Ok... Mi dileguo!

Bye Guyssss :D _Costy_

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Capitolo 5
*** I want your lips ***


Kiss me like you wanna be loved
Wanna be loved
Wanna be loved

This feels like I’ve fallen in love
Fallen in love
Fallen in love



-Dobbiamo andare,Harry! Quanto ti manca?-
Harry notò la figura sottile di Louis appoggiarsi contro la porta della loro camera d'albergo e ne seguì attentamente i movimenti,riflessi nello specchio.

-Ho quasi fatto!- fu la sua risposta,mentre si aggiustava accuratamente la giacca
Dopodiché si girò e regalò all'amico uno dei suoi teneri sorrisi.
-Mi manca solo il papillon!- aggiunse.
Louis mosse qualche passo avanti verso di lui,arrivandogli a pochi centimetri dal viso.
-Lascia fare a me...- sussurrò,in modo tale che Harry riuscisse a percepire il suo respiro sulla pelle.
Da qualche giorno aveva iniziato a monitorare il suo migliore amico,a spiare ogni suo movimento,ogni sua reazione quando lui gli era vicino.
Voleva capire se anche il riccio provasse qualcosa per lui.
Sapeva bene di essere un illuso.
Harry aveva milioni di ragazze ai suoi piedi,se le ritrovava nel letto dopo un solo sguardo.. Di certo non si sarebbe confuso con lui e con quel suo malsano sentimento.
Eppure sentiva il bisogno di una conferma,o almeno di qualche piccola illusione...
Harry sorrise e non sembro scomporsi più di tanto davanti a quella presenza troppo ravvicinata,poi gli porse il papillon,lasciando che scivolasse dalle sue dita a quelle di Louis.
Con cautela Louis strinse il laccio del papillon attorno al collo di Harry e poi lo chiuse con un fiocco senza smettere neanche per un secondo di fissare i grandi occhi smeraldo del piccolo Hazza.
Erano belli quegli occhi,belli sopra ogni misura,ridenti e fuggitivi.
Louis era sicuro di essere l'unico ad aver notato quella piccola luce che li accendeva quando era felice,quel tremolio che vagava nei suoi occhi,quello sguardo vulnerabile dietro a una maschera di sfacciatezza.
Amava quegli occhi,quello sguardo intenso,quella genuina spontaneità che solo Harry Styles poteva avere.
Ed ecco che,anche quella volta,come tutte le altre d'altronde,quegli sguardi che avrebbero dovuto mettere in soggezione il riccio finivano per far perdere la testa a lui.
-Fatto.- sussurrò,questa volta con il respiro in parte smorzato da quel sentimento che giorno dopo giorno,ora dopo ora continuava a crescere sempre più forte in lui.
-Grazie!- gli sorrise Harry prima di voltarsi e osservare la sua immagine riflessa nello specchio.
La giacca grigia,morbida,di una stoffa pregiata,che gli stringeva la vita,mettendo in risalto la sua forma snella,la camicia con alcuni bottoni aperti in cima,che lasciava intravedere il suo fisico statuario e un papillon sull'amaranto,che poco si addiceva alle sue tipiche Converse bianche.
Era dannatamente perfetto Harry Styles,perfetto,nella sua tenera strafottenza,perfetto,in ogni suo movimento,in ogni piccolo gesto.
Perfetto come nessun altro al mondo sarebbe potuto essere.
-Possiamo andare!- disse convinto lanciando un'ultima occhiata alla sua immagine.
-Scendiamo... I ragazzi sono già in macchina!-

Quando qualcosa non andava bene Harry era il primo a notarlo.
Chiamatelo potere sovrannaturale o semplicemente sesto senso,ma quando stava per accadere qualcosa di diverso dal solito,bello o brutto che fosse,Harry lo percepiva,come una morsa che gli chiudeva lo stomaco e lo faceva restare in fibrillazione.
Si,era quello il suo stato d'animo in quel momento... Un'apprensione euforica,una suspance che stava nascendo tutta insieme dentro di lui.
Quella sera sarebbe successo qualcosa,lo sentiva!
-Harry,qualcosa non va?- chiese Zayn voltandosi verso di lui,mentre scendevano dalla macchina e affondavano i piedi nella sabbia fine della spiaggia di Malibu.
-No,no.. É tutto ok!- mentì il riccio,portandosi una mano sulla pancia,all'altezza dello stomaco.
Zayn annuì e raggiunse Liam,camminando a passi veloci sulla sabbia.
Malibu Beach,America.
Una delle più belle spiagge della California illuminata dai pochi raggi di sole che ancora rischiaravano il cielo,un paradiso tropicale perso sulle coste bagnate dall'Oceano.
Sabbia finissima,mare cristallino e un sostanzioso gruppo di amici con cui divertirsi.
Una sera come tante altre.
Solita routine,vissuta in un continente che,pochi anni prima i cinque ragazzi si sarebbero accontentati di visitare una volta nella vita.
Musica,luci e fiumi d'alcool...
Non sarebbe successo niente. 
Harry se lo ripeteva continuamente,non riuscendo comunque a crederci più di tanto
-Hey ragazzi,siete pronti?- gridò entusiasta Ed Sheeran che,ormai da due ore,era seduto alla console montata sulla spiaggia a preparare l'ordine in cui far partire i pezzi.
Niall gli batté il cinque,rispondendo -Si!- con tono elettrizzato.
Allora Ed appoggiò una mano sulle cuffie che portava alle orecchie e con l'altra fece girare più volte il disco alla console,proprio come fanno i veri Dj.
-E allora.. CHE LA FESTA ABBIA INIZIO!-

Le luci stroboscopiche che erano state montate sulla spiaggia scoppiavano,ubriacando il cielo di colori fluorescenti.
Il volume troppo alto della musica sovrastava ogni pensiero,penetrando nelle orecchie.
L'odore d'alcool era forte e copriva quasi totalmente la brezza fresca di mare,mentre un denso aroma di talco aleggiava nell'aria,impregnando i vestiti,rendendo l'atmosfera euforica.
Louis aveva appena finito di fare una battuta e tutti ridevano di gusto,un po' perché sopraffatti dall'alcool,un po' per l'allegria del momento.
Eleanor si accoccolò meglio al petto di Louis che se ne stava seduto a terra,con le mani affondate nella sabbia fine,dondolando allegramente la testa.
-Amore mio,sei stanca?- le chiese il ragazzo con occhi vacui e ridenti.
Eleanor scosse la testa,accennando una risatina euforica.
Era ubriaca fradicia,già a metà serata,Louis sapeva che non avrebbe retto ancora per molto senza vomitare.
-No,tesoro,sto bene.!- rispose buttando giù altre due dita di vodka,per poi passare il bicchiere a Louis che fece la stessa cosa.
-Ti voglio pronto per stasera..- lo prese alla sprovvista mettendosi in ginocchio e avvicinando i loro volti,per poi aprirsi in un sorriso tra il tenero e il provocante.
Uno di quei sorrisi che avrebbe mandato in tilt qualsiasi ragazzo,ma che a Louis non faceva nessun effetto.
Non era normale quella cosa e Louis,anche nella scarsa lucidità del momento,riusciva a rendersene conto.
Così si limitò a ridere,lasciando che il suo respiro alcolico asciugasse le guance umide della ragazza.
"Bacio,bacio!" una folla esultante iniziò a battere le mani a tempo,pretendendo un contatto più ravvicinato tra i due.
Eleanor lanciò un'occhiata veloce a Danielle,che se ne stava stretta tra le braccia di Liam e,dopo aver ricevuto un sorriso accondiscendente,si voltò nuovamente verso il ragazzo,prendendolo per il colletto della camicia.
Così le labbra di Louis e Eleanor si unirono furtive,tra gli "Ohhh.." generali,provocando in Harry un piccolo moto di ribellione.
Il riccio storse le labbra con disgusto,per poi alzarsi e dirigersi verso la postazione del Dj.
Poco distante da li,sulle fredde seggioline girevoli tipiche dei Bar,Niall e la sua nuova fiamma,Demi Lovato,se ne stavano seduti,in disparte a scambiarsi timidi sguardi.
-Quindi tra un pò inizia l'avventura di XFactor anche per te...- provò a dire il biondino,dopo aver pensato a lungo a qualcosa per iniziare il discorso.
-Già!- gli diede ragione la ragazza. -Solo che io sarò dall'altra parte del tavolo.- rise,alludendo al fatto che non avrebbe parteciato in veste concorrente,ma di giudice.
Poi girò vorticosamente la cannuccia nel suo whisky ghiacciato e ne buttò giù un sorso,per sciogliere la tensione.
Per quanto ci provasse Niall non poteva fare a meno di pensare a quanto fosse bella,con quel sorriso luminoso e vero che solo chi ha sofferto tanto può avere.
Bella con quel suo sguardo che sembrava scrutarti l'anima,con quei capelli biondi che le cadevano lineari sulle spalle,terminando in delle piccole ciocche rosa,bella nella sua spontaneità.
Quando la ragazza alzò la testa,dal bicchiere ormai mezzo vuoto e lo fissò negli occhi Niall capì che era il momento di buttarsi,di provare il tutto per tutto con lei.
Si,é vero,erano già andati a letto insieme,ma quello era irrilevante ed era successo una sola volta per di più.
Adesso voleva una conferma,voleva leggerle negli occhi ogni singola emozione e lo voleva in quel momento,prima che tutti e due fossero troppo sopraffatti dall'alcool persino per pensare...
Perché era palese che sarebbe stato così!
Dopo aver preso un respiro profondo il biondo allungò una mano sul tavolo,verso la ragazza,finché non arrivò a sfiorare la sua.
Così le loro dita si intrecciarono,silenziosamente,mentre gli occhi di Demi continuavano ad affondare in quelli celesti di Niall e viceversa...
Harry distolse lo sguardo in modo rapido e nervoso.
Non gli interessava davvero sapere cosa sarebbe successo di li a pochi minuti e non aveva voglia di vedere l'ennesima coppia sbaciucchiarsi.
Con lo sguardo cercò nuovamente gli occhi limpidi del suo migliore amico,ma con suo grande rammarico li trovo affogati in quelli ridenti di Eleanor.
Fu Ed Sheeran,Alias Carota, a riportare Harry alla realtà,con un semplice -Ehy Haz.. Qualcosa non va?-
Il riccio si girò,buttando giù tre quarti di liquido rosso del primo bicchiere che si trovò tra le mani,poi con un espressione quasi scettica in volto rispose secco: -Non c'é niente che non va!-
Il ragazzo dai capelli rossi rise e Harry non riuscì a comprendere il motivo di quel suo improvviso gesto.
Allora Ed gli pose una domanda,semplice e concisa,che alle orecchie di Harry sembrò apparire più un dato di fatto. -Non é che sei un pò... geloso!?- 
Il rosso marcò più del dovuto l'ultima parola,per poi togliersi le cuffie e lasciare andare la musica nella sequenza programmata poco prima.
Tipiche di Ed quelle uscite improbabili e totalmente sconclusionate,che se ascoltate non solo con le orecchie,ma con il cuore,ti colpivano nel profondo. 
Un pò come la sua musica,d'altronde!
Harry storse le labbra,poi poggiò il bicchiere ormai vuoto sul tavolo,rispondendo con un semplice: -Io?-
Lo sguardo di Ed si fece più intenso e il riccio non seppe sopportarlo.
-Di chi dovrei essere geloso,sentiamo!?- ridacchiò spostando un ciuffo di capelli che gli copriva gli occhi lucidi a causa dei troppi alcolici ingeriti quella sera.
Ed ecco un'altra risata di Ed,limpida e travolgente come quella di prima e forse anche più.
-Un giorno capirai,piccolo Styles...- si limitò a dire,tirando fuori quella voce compassionevole che si usa solo con i bambini,benché il riccio avesse solo qualche anno meno di lui -Un giorno capirai.-
L'unica cosa che Harry invece aveva capito era che quel ragazzo aveva qualche rotella fuori posto.
Era strano,misterioso e anche un pò infantile.
Harry pensò che non avrebbe dovuto neanche tentare di capire le sue parole,che erano totalmente insensate.
Eppure quella parola,"Geloso", gli riecheggiò in testa,incastrandosi al centro di un fitto groviglio di pensieri fino a non poterne più uscire.
"Geloso"...lo era davvero? 
E se anche lo fosse stato,di chi poteva essere Geloso?
Dopo essersi trovato per l'ennesima volta davanti agli occhi gli sguardi maliziosi tra Eleanor e Louis ,il riccio cercò di nuovo quello limpido del rosso,che sembrava essere l'unico ancora sobrio a quella festa.
-G-E-L-O-S-O- scandì bene quest'ultimo in modo che Harry potesse leggergli il labiale.
Geloso...
Si,fu proprio Ed Sheeran ad accorgersi per primo di ciò che Harry e Louis avrebbero capito solo molto più tardi.

Notte fonda,luna piena,il mare rumoreggiante che si schiantava contro le rocce a picco poco lontane dalla spiaggia.
Musica,luci e ancora alcool... Quel tanto che bastava per rendere l'atmosfera surreale,in una notte che sembrava non poter finire più.
Zayn se ne stava sulla spiaggia,assopito in un languido bacio insieme a Perry.
Alcuni ciuffi di capelli biondo platino della ragazza gli ricadevano sulla fronte e sulle guance,pizzicandogli la pelle,facendogli il solletico.
Le loro dita si intrecciavano tra la sabbia bianca e i loro cuori battevamo all'unisono.
Zayn pensò che non avrebbe potuto desiderare niente di più,più di quello.
Più dell'affetto della persona che amava!
Anche Liam poco distante da li sembrava essere dello stesso parere.
Fissava l'orizzonte in silenzio,stringendo Danielle con forza tra le braccia,come se avesse paura che da un momento all'altro potesse sfuggirgli.

Quest'ultima appoggiò la testa contro il suo petto,lasciando che i folti capelli castani ricadessero sulle spalle del ragazzo annodandosi in piccoli riccioli.
Appena percepì le mani di Liam stringersi più forte intorno ai suoi fianchi sussultò,trattenendo istintivamente il respiro per poter percepire il suo.
Benché la musica fosse alta riusciva a sentire il battito del cuore di Liam mescolarsi con il suo e lentamente si addormentò cullata da quella dolce melodia.
Tra le varie ombre che si allungavamo sulla sabbia,muovendosi come se fosse il loro ultimo ballo,ve ne erano due in particolare che si distinguevano bene tra le luci psichedeliche... Quelle di Niall e Demi.
La ragazza si scatenava,muovendosi in un modo tanto naturale quanto sensuale,che a Niall toglieva il fiato.
Il ragazzo,che dopo un primo momento di timidezza,si era lasciato totalmente andare tentava di seguirla,assecondandone i movimenti.
Poi improvvisamente si fece più vicino,fino ad arrivare a prenderla per i fianchi,stringendola a se.
Adesso erano davvero uno davanti all'altra ed entrambi sapevano che un qualsiasi movimento,se pur minimo,avrebbe potuto cambiare radicalmente la sorte di quell'amicizia enigmatica e piena di silenzi che si erano costruiti.
Per quanto sentissero le loro guance avvampare continuarono a fissarsi negli occhi,finché lo sguardo di Niall non cadde sulle labbra che la ragazza stava mordendo leggermente.
Si,quelle labbra erano così irresistibili che il biondino le volle assaggiare,gustandosi a pieno,per un istante,quella notte magica.
Attorno a loro la gente ballava,beveva o parlava con la prima persona che capitava.
Le voci si sovrapponevano,mischiandosi alla musica,creando un caos tale che,se anche,tanto per fare un'ipotesi,tra i tanti invitati ne fossero scomparsi due nessuno se ne sarebbe accorto... Questo era certo!
Ma chi se ne sarebbe mai potuto andare in giro a quell'ora della notte?

-Dove stiamo andando,Haz?- aveva chiesto Louis pochi minuti prima,giocherellando distrattamente con l'elastico delle bretelle.
Il riccio,che lo precedeva di un passo,si era voltato,sorridendo sghembo.
Poi si era stretto nelle spalle come a dire: "Non ne ho idea!"
-Che ti importa!- aveva risposto invece,ridacchiando di gusto.
Aveva i capelli scompigliati,che gli ricadevano alla rinfusa sul viso,gli occhi eccitati e lucidi,segno che aveva bevuto molto,forse troppo,e un espressione più sfacciata del solito.
Louis aveva sentito tornare su tutto l'alcool che aveva ingerito,e aveva avuto voglia di vomitare.
Poi aveva represso quella sensazione con una smorfia di disgusto.
Avevano percorso in silenzio un tratto di spiaggia,poco distante dal luogo in cui si teneva la festa,ognuno assorto nei propri pensieri. 
Nessuno dei due sapeva realmente come ci erano arrivati li,ma in fondo non gli importava.
Camminavano uno dietro l'altro,costeggiando un muro di mattoni,alto poco più delle loro teste,che divideva la spiaggia da alcune case abitate.
Poi improvvisamente il riccio si era fermato,guardando Louis dall'alto del suo metro e ottanta.
Lo aveva fissato insistentemente,senza proferir parola,per alcuni secondi,poi si era avvicinato e in un attimo Louis si era ritrovato con le spalle al muro e il volto di Harry troppo vicino al suo.
Adesso erano li,fissi a guardarsi negli occhi,senza che nessuno avesse il coraggio di muovere un muscolo.
-Stai tremando,Tommo?- chiese Harry buttando la testa indietro e scoppiando in una risata strafottente.
La sua risata echeggiò nell'aria,disperdendosi in quei pochi metri di spiaggia,mischiandosi al rumore ovattato della musica.
-Non provocarmi,Styles!- rispose prontamente Louis,fronteggiandolo.
I suoi occhi brillavano ed Harry si convinse che fosse solo perché era totalmente sbronzo.
Come a non averlo sentito il riccio appoggiò entrambe le mani contro il muro,imprigionando Louis tra il suo corpo e la parete di mattoni.
Poi inclinò leggermente la testa,facendo arrivare il suo viso all'altezza di quello dell'amico.
Quello che stava per fare era totalmente illogico ed Harry,se pur completamente ubriaco,se ne rendeva conto.
Sarebbe voluto scappare via,ma i suoi muscoli era bloccati,non avrebbe saputo muovere un passo.
Sentiva il cuore battergli sempre più forte in gola e si accorse,con grande stupore,di quanto fosse bella e pura quella sensazione.
-Louis..- provò a dire quando le sue labbra furono troppo vicine a quella dell'amico.
Ma Louis non lo stava più ascoltando.
Quella sera si sentiva sicuro,come non ricordava di essere mai stato prima,così tanto sicuro da non potersi più fermare.
Voleva assaporare le labbra piene e vellutate di Harry,quella sera non avrebbe potuto più farne a meno.
Sapeva che non era giusto,perché il riccio era ubriaco almeno quanto lui,perché Harry non lo voleva veramente,ma quella sera la tentazione fu troppo forte.
Al suono della voce di Harry chiuse gli occhi e in uno scatto lo fece.
Coprì la distanza tra le loro labbra.
Lo baciò.
Baciò Harry Styles,il suo migliore amico.
Mai avrebbe pensato che il loro primo bacio sarebbe stato così,anche perché mai si sarebbe aspettato che quel suo illogico sentimento prendesse forma.
In una frazione di secondo tutto intorno a lui scomparve.
Il mare,la musica,la festa e tutta quella gente che ballava,ignara di ciò che stava irrimediabilmente accadendo poco più in la...
Erano solo immagini sfocate davanti alla morbidezza delle labbra di Harry,al calore che il suo corpo gli trasmetteva. 
Il riccio,dal canto suo,non ebbe neanche il tempo di riflettere su ciò che stava facendo.
Quando le labbra di Louis si poggiarono sulle sue con una delicatezza quasi innaturale,rimase immobile,gli occhi sbarrati,le mani contro il muro.
Un turbine di emozioni si scatenò nel suo stomaco,e lui non riuscì a gestirle.
Lentamente chiuse gli occhi e si lasciò andare,cullato dal respiro leggero del suo migliore amico.
Poi,quasi non essendo più partecipe delle sue azioni,premette con più forza le sue labbra su quelle morbide di Louis,come a chiedergli un contatto più ravvicinato.
Quando sentì le labbra del ragazzo incurvarsi in un sorriso e successivamente schiudersi,lasciando incontrare le loro lingue,il suo cuore fece un balzo,finendogli in fondo allo stomaco.
Il modo in cui Louis faceva scivolare la lingua all'interno della sua bocca,il modo in cui lo faceva sentire suo,tendendogli una mano dietro la schiena,stringendolo a se,come per realizzare che stesse accadendo davvero...
Harry nella sua breve vita di diciottenne non riusciva a ricordare di aver mai provato un emozione tanto forte,un sentimento così puro e fuori dagli schemi.
Aveva avuto ragione: quella sera era successo davvero qualcosa di insolito.
Qualcosa che avrebbe potuto cambiare per sempre il corso delle loro vite.
Entrambi sapevano che tutto ciò era surreale,che sarebbe durato una notte e,al termine di essa,probabilmente non avrebbero ricordato niente.
Sapevano di essere ubriachi,di non essere veramente padroni delle proprie azioni,ma ciò che adesso li univa era più forte,più forte di tutto.
Ed ognuno di loro,in cuor suo,era cosciente del fatto che niente e nessuno avrebbe più potuto dividerli.


E dopo minuti,ore,giorni,settimane,anni,secoli....posso dire finalmente HERE I AM :D
Allora,intanto mi scuso subito per il ritardo,ma ho avuto moltissimo da fare in questi giorni.
Come vedete siamo arrivati al fatidico bacio... :3
Non ho molto da dire,a parte il fatto che la prima parte mi fa schifo e diciamo che l'ultima è un po' più accettabile!
Vabè chiudo che ho il 'coprifuoco' ._.
Come sempre ringrazio Ness che mi assilla ogni volta chiedendomi a che punto sono con il capitolo... TI ADORO NESS 


p.s. colgo l'occasione per invitarvi a leggere le sue OS,così magari gli fate anche capire che è bravissima a scrivere,visto che lei non ci crede u_u
Non so come taggare,quindi se vi va (non è un invito amichevole,ma un ordine ahaha) cercatela.. é la ragazza che recensisce sempre i miei capitoli,alias
Sherlock24 

Buona lettura 

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Capitolo 6
*** We are the perfect dream ***


We are the perfect dream
Come true
And I can promise you
That I hear a silly love
Song in my heart


Era passata quasi una settimana da quel giorno e nessuno aveva più riparlato della festa.
Quella sera gli altri membri della band e tutti i partecipanti all'evento li avevano visti tornare insieme,mano nella mano,Harry qualche passo avanti a Louis,la sua camminata sbilenca a bilanciare perfettamente quella dell'amico. 
Non sorridevano e i loro sguardi seguivano traiettorie differenti,ma era come se i loro corpi fluissero in continuità l'uno nell'altro,attraverso le dita intrecciate.
Avevano un'espressione spaesata,come se fossero appena tornati da un posto lontano,che conoscevano solo loro.
Arrivati davanti alla pista da ballo si erano divisi a fatica,come se nessuno dei due in realtà lo volesse: Louis si era diretto verso Eleanor,che ancora un pò frastornata,gli aveva chiesto: -Dove sei stato?-
Mentre Harry era andato a sedersi poco distante da lui,al fianco di Ed Sheeran che,con uno sguardo compiaciuto aveva esclamato: -Ben fatto amico!- 
Nessuno,nemmeno Harry e Louis,ricordava qualcosa di quella sera,a parte qualche piccolo particolare estremamente ininfluente.
Il riccio sapeva solo che il mattino dopo si era svegliato con un sapore nuovo e incredibilmente travolgente sulle labbra.
Non ricordava di aver mai sentito un sapore simile in tutta la sua breve vita da 18enne,ma comunque non gli aveva dato peso più di tanto.
In fondo chissà con quante ragazze doveva aver limonato la sera prima!
Eppure quel sapore gli era rimasto impresso in mente,fondendosi con una parola,"Geloso",che non ricordava bene a cosa fosse riferita.
Non ne aveva mai parlato con Louis,ne tantomeno era entrato nell'argomento con gli altri ragazzi,ma ogni tanto gli capitava distrattamente di pensarci,per lo più quand'era solo,di notte,quando il silenzio si faceva troppo forte.
Anche quella mattina,per una pura serie di coincidenze se ne ricordò,mentre il suo sguardo affogava nella tazza colma di caffè fumante.
Cercò di far mente locale a quella sera,ripercorrendo passo dopo passo i suoi movimenti,ma l'unica cosa che riuscì a ricordare furono i lineamenti perfetti di Louis,messi in risalto dalle luci stroboscopiche.
E,con rassegnazione,fu costretto ad ammettere a se stesso quanto fosse dannatamente bello il suo migliore amico.
Si,Louis era incredibilmente perfetto,quella mattina come sempre,con quei capelli scompigliati,arruffati in avanti sulla fronte,il pigiama a righe stropicciato e le parole ancora impastate dal sonno.
-Harry? Mi stai ascoltando?- 
La voce di Louis echeggiò improvvisa nella stanza ed Harry sobbalzò,facendo cadere a terra la scatola colma di biscotti.
-Eh.. Sisi- disse frettolosamente,chinandosi a raccoglierla.
Louis rise davanti all' impacciatezza del riccio,poi,con una mossa veloce,si precipitò nell'atrio,dove il telefono aveva iniziato a suonare con un trillo alquanto irritante. 
Harry scosse la testa,come a voler cancellare l'immagine di Louis dalla sua mente,poi,dopo aver riposto al proprio posto la sua tazza,si avvicinò alla porta,per poter udire la conversazione di Louis.
-Pronto?!- esclamò quest'ultimo con voce più squillante del solito.
Passarono alcuni minuti,in cui Louis fu occupato ad interloquire con la persona dall'altra parte del telefono,ma Harry non capì realmente di cosa stessero parlando.
Poi Louis attaccò la chiamata ed il riccio,con una rapidità di cui lui stesso si stupì, uscì dalla cucina e gli fu accanto.
-Chi era?- gli chiese precedendo qualsiasi sua domanda.
Il ragazzi gli sorrise per una frazione di secondo,poi rispose ad alta voce,in modo che anche gli altri potessero sentirlo dal piano di sopra: -Lou deve andare a uno stage e non sa a chi lasciare la piccola Lux,voi...-
Ma non riuscì a concludere la frase che Niall corse giù dalle scale ad una velocità impressionate.
-Ragazzi scusatemi,ma ho un intervista tra 10 minuti..- biascicò afferrando al volo la sua giacca e la prima Brioche che trovò sul tavolo.
-Scusatemi- ripeté un ultima volta e,prima che Harry potesse davvero rendersene conto,fu fuori dall'appartamento.
Louis si girò allora verso le scale,dove Liam e Zayn stavano confabulando in gran segreto,ed ebbe l'impressione che loro sapessero cose che a lui erano sfuggite.
-Ragazzi,voi..- provò a dire,ma nuovamente la frase fu interrotta.
-Non guardare me!- disse Liam bevendo d'un sorso il suo the caldo -Danielle mi ha incastrato con una giornata di shopping!- continuò,ma la sua espressione non sembrava dispiaciuta.
-Stessa cosa!- lo appoggiò Zayn con un sorrisetto che Harry non sapé definire.
In pochi minuti i due ragazzi scomparvero dietro la grande porta del loro appartamento lasciano Harry e Louis soli,come succedeva forse troppo spesso in quei giorni.
Louis si girò verso Harry e lo guardò con un aria supplicante,senza dire niente,perché sapeva che con lui non aveva bisogno di parlare.
-Resto io.- sorrise il riccio accompagnando l'affermazione con un gesto del capo,che gli fece finire tutti capelli arruffati sul viso.
-Sembri un barboncino,Styles- rise Louis,ma appena Harry cercò i suoi occhi abbassò immediatamente lo sguardo dicendo:-Muoviamoci,Lux sta per arrivare!-


 

-Ma chi é questa bella bambina?!- chiese Harry con una voce che a suo parere lo faceva sembrare un po' rincoglionito,sollevando Baby Lux e facendola girare.
Lux rideva e lui non poteva far a meno di fare lo stesso.
Amava quella bambina,sapeva renderlo sereno.
Aveva un debole per lei e Louis se ne accorgeva sempre di più ogni secondo che li guardava.
Se ne stava seduto sul bordo del letto ad osservare Lux ed Harry che ridevano,distesi sul pavimento di camera sua.
I giocattoli erano sparpagliati ovunque ed a terra c'erano anche i cubi con le lettere che si usano per insegnare a leggere ai bambini.
Non che a Lux servissero tanto,in fondo aveva solo un anno,ma Louis aveva trovato in un baule quelli vecchi di Daisy e Phoebe e aveva deciso di regalarglieli per quando fosse stata più grande.
-Lux- lesse Harry seguendo la sequenza dei mattoncini che aveva disposto.
-Lux- ripeté la bambina barcollando verso di lui.
Il riccio si mise a sedere,poi aprì le braccia,lasciando che la piccola sprofondasse nel suo caldo abbraccio.
-Brava!- le sussurrò all'orecchio,rempiendogli le guanciotte tonde di baci.
Poi spostò di nuovo l'ordine dei cubi,mentre la bimba si accomodava meglio tra le sue braccia.
-Louis.- lesse questa volta il riccio,rivolgendo a Louis uno sguardo tenero,quasi infantile,che lo fece sorridere.
-Louis- disse la bambina battendo le mani e ridendo allo stesso tempo.
Harry le accarezzò i capelli e le baciò il capo,stringendola di più a se.
Era la dolcezza in persona Harry Styles e Louis era convinto che chiunque lo considerasse solo uno strafottente pervertito non ci avesse capito proprio niente.
Ogni piccolo gesto,ogni sorriso sprizzava dolcezza ed un immensa voglia di vivere.
Quel sorriso radioso che gli disegnava due piccole fossette ai lati della bocca e ne assottigliava le labbra a tal punto da sembrare incise con una punta affilata.
Quel sorriso di cui lui si era innamorato,fin dal primo momento.
-Louis,che dici,avrà fame?- chiese Harry spostando rapidamente lo sguardo dalla bambina che teneva in braccio al suo migliore amico.
Louis scosse leggermente la testa,poi sorrise.
-Lascia fare a me.- disse solo,alzandosi e prendendo la bambina dalle braccia di Harry.
La piccola gli gettò le braccia al collo,poi gli baciò una guancia,un pò intimidita.
-Rimetto a posto i giochi e scendo- disse Harry alzandosi da terra e battendo una pacca sulla spalla all'amico.


 

-Arriva l'areoplanino...-
Harry scese le scale in silenzio,ascoltando la voce di Louis che,in cucina,provava a dar da mangiare a Lux.
-Apri la bocca!- 
Il riccio si affacciò alla porta e trattenne il respiro,per udire meglio la voce limpida dell'amico.
L'immagine che si trovò davanti gli fece tremare il cuore.
Lux era seduta sul seggiolone,al collo portava un bavaglino su cui era ritratta una carota stilizzata,e Louis,davanti a lei,faceva volare in aria il cucchiaio come fosse stato un aeroplano.
-Brava la mia piccola!- disse pizzicandogli una guancia dopo che la bimba ebbe mangiato anche l'ultimo cucchiaio di pappa.
Harry socchiuse la porta e in un attimo gli fu alle spalle.
Non ebbe neanché il tempo di rendersi conto di ciò che stava per fare; lo fece e basta,senza pensare alle conseguenze.
-Sarai un bravissimo papà,Louis..- gli sussurrò all'orecchio chinandosi verso di lui e Louis ebbe l'impressione che la sua voce sembrasse più roca e sensuale del solito.
A quelle parole il ragazzo con la maglietta a righe rimase spaesato,senza riuscire a muoversi o a parlare.
Non appena sentì la mano di Harry posarsi sulla sua spalla,accarezzandola piano,lasciò scivolare il cucchiaio nel piattino,davanti agli occhi curiosi della piccola.
-H-Harry...- riuscì solo a dire,voltandosi lentamente verso di lui.
-E chi vuoi che sia!?- rise il riccio che sembrava aver improvvisamente perso il suo fare da seduttore.
Louis lo seguì con lo sguardo,mentre prendeva Lux dal seggiolone e la baciava sulla guancia.
-Vado a metterla a letto- disse facendogli l'occhiolino e Louis sentì il cuore finirgli nello stomaco per la seconda volta in pochi minuti.
Non parlò,ma annuì soltanto,alzandosi per mettere apposto le stoviglie.
-Ti raggiungo appena ho finito- disse senza voltarsi,sentendo il respiro di Harry troppo vicino.
Il riccio scompigliò i capelli della bambina con il palmo della mano,poi uscì dalla stanza,lasciando Louis solo con i suoi pensieri.
E Louis di pensare proprio non ne aveva voglia.
Era stufo di aspettare,non ce la faceva più.
E l'idea che per quanto ci provasse il suo sogno non si sarebbe mai realizzato lo faceva stare ancora peggio.
Voleva provare,buttarsi,anche farsi male se era necessario,ma era cosciente del rischio che stava correndo.
La posta in gioco era alta,troppo.
Con poche semplici parole avrebbe potuto distruggere la sua amicizia con Harry e il sangue gli si gelava nelle vene alla sola idea.
Louis chiuse la lavastoviglie e decise di non pensarci ulteriormente.
Con la schiena si appoggiò muro e chiuse gli occhi,immaginando che Harry fosse li,ad abbracciarlo e dirgli che sarebbe andato tutto bene.


 

-Hazza...-chiese Louis a bassa voce,socchiudendo la porta della sua camera.
Non udendo risposta l'aprì totalmente e lentamente entrò.
Harry era disteso sul suo letto con la piccola Lux accanto,le labbra socchiuse,i folti riccioli che ricadevano disordinatamente sul cuscino.
Teneva le gambe rannicchiate,una mano era posata dietro la piccola schiena della bambina e l'altra ben nascosta sotto il cuscino,all'altezza della testa.
Aveva un aria serena,quasi commovente,accentuata dai lineamenti ancora in parte infantili che gli solcavano il viso.
Louis si morse leggermente il labbro,cercando di non far notare a se stesso che il suo cuore stava letteralmente esplodendo dalla voglia di andare li e baciare quelle labbra rosee e perfette.
A piccoli passi si mosse per la camera,nel tentativo di raggiungere il letto facendo meno rumore possibile. 
La fioca luce di fine pomeriggio disegnava strisce luminose sul pavimento in legno,avvolgendo la camera in una deliziosa quiete,resa ancora più surreale dai respiri lievi dei suoi due "bambini".
Mentre vagava con lo sguardo per la stanza silenziosa Louis notò un particolare di cui,a primo impatto,non si era accorto.
Il pavimento era vuoto ed Harry aveva messo apposto ogni giocattolo nella propria scatola,che poi aveva posizionato in ordine sulle mensole.. Solo,al centro della stanza erano rimasti cinque cubi colorati,perfettamente allineati.
Louis strizzò gli occhi e lesse le lettere in rapida sequenza: LARRY.
Larry.
Larry.
Larry.

Lesse e rilesse quelle cinque lettere parecchie volte senza riuscire a crederci.
Si stropicciò gli occhi con le mani,poi spostò velocemente lo sguardo su Harry.
Per una frazione di secondo ebbe l'impressione che il ragazzo lo stesse fissando e che avesse improvvisamente chiuse gli occhi appena lui si era girato.
-Louis...- biascicò pochi secondi dopo il riccio,con gli occhi ancora socchiusi,ma lui restò immobile a fissare quella scritta insensata sulla fila di mattoncini.
-Tommo...- lo chiamò per la seconda volta Harry stropicciandosi gli occhi con la manica della felpa.
-Che c'é Haz?- 
Louis distolse lo sguardo dai cubi colorati e fissò il suo migliore amico,che adesso aveva aperto totalmente gli occhi e lo guardava con quel visetto da cucciolo impaurito.
-Ti stendi qui accanto a me?- gli chiese con la voce ancora leggermente impastata dal sonno,accarezzando lentamente la schiena della bambina che dormiva tra le sue braccia.
Louis annuì pensieroso,fissando prima il volto della piccola Lux poi quello del suo migliore amico,dopodiché si avvicinò al letto e scostò le coperte.
Immediatamente Harry si fece più in la,sollevando la bambina per poi adagiarla di nuovo sul letto accanto a se.
Louis si distese sotto le coperte insieme a loro,con il corpicino della piccola che lo divideva dal riccio.
Larry.
Doveva essere stato tutto frutto della sua insana immaginazione...
Si rendeva conto che ormai quella che all'inizio era una semplice attrazione verso il suo migliore amico si era trasformata in un ossessione,in una malattia impossibile da curare. 
O forse era lui che non voleva farlo,non voleva guarire,perché,per quanto soffrisse per quella situazione, il innocente sorriso di Harry,lo faceva stare bene,lo rendeva felice come non ricordava di essere mai stato.
Harry era il suo angelo custode,il suo primo pensiero la mattina e l'ultimo desiderio ogni sera,quando con la testa affondata nel cuscino si rendeva conto di quanto assurda stesse diventando quella situazione.
Harry era il suo tutto e lui non avrebbe saputo farne a meno,bramava in silenzio il giorno in cui avrebbe potuto stringerlo tra le braccia e rendere sue quelle labbra perfette e dannatamente invitanti.
-Boo...- lo distrasse Harry muovendosi lentamente nel letto.
Louis girò la testa e lo fissò negli occhi,per poi spostare lo sguardo sul corpicino della piccola Lux,dove anche quello del riccio si era posato.
-Sta dormendo- sussurrò Harry aprendosi in un sorriso ingenuo.
-Già...- disse Louis spostandogli con dolcezza un riccio ribelle che gli ricadeva sugli occhi.
Harry alzò lo sguardo e gli sorrise,come a volerlo ringraziare.
-É bellissima..- continuò tornando a fissare la bambina con la dolcezza con la quale un padre fisserebbe sua figlia.
E Louis ne era certo... Harry sarebbe stato un padre stupendo!
Il riccio appoggiò nuovamente la testa sul cuscino e si lasciò andare ad un sospiro leggero.
-Quando torna Lou?- chiese fissando l'amico dritto negli occhi.
Gli occhi di Louis erano bellissimi,di un celeste intenso,ma al sole diventavano quasi trasparenti.
Erano ridenti,sprizzavano voglia di vivere,trasmettevano allegria.
Amava immergersi in quegli occhi profondi e dannatamente perfetti,perdersi nelle sfaccettature di quello sguardo seducente.
-Verso le otto- gli rispose Louis interrompendo spudoratamente lo scorrere dei suoi pensieri.
Harry annuì un pò titubante,poi prese un respiro profondo e si decise.
La sua mano si allungò silenziosamente sotto le coperte e andò a sfiorare quella di Louis che al contatto con la sua pelle sussultò.
Sentendo che il ragazzo non opponeva resistenza il riccio intrecciò le sue dita a quelle di Louis,per poi portare le loro mani all'altezza del cuscino,poco più su del capo di Lux.
Poi socchiuse gli occhi e in un sussurro disse:-Buonanotte Boo- pur sapendo che erano solo le quattro di pomeriggio.
Louis fissò le loro dita intrecciate e sentì lo stomaco accartocciassi su se stesso.
-Notte piccolo mio!- sussurrò a sua volta,lasciandogli un bacio leggero sulla punta delle dita.
Si addormentarono così; con le dita intrecciate e i respiri leggeri che si fondevano con i lievi sospiri della piccola Lux.
Entrambi sapevano che tutto da li a poco sarebbe cambiato,perché in fondo é vero: tra amore e amicizia c'é la distanza di un bacio...
E quella distanza loro l'avevano inconsciamente distrutta giorni prima,quando le labbra di Louis si erano posate dolcemente su quelle di Harry.


Here I am: Eccovi finalmente il capitolo.. non ricordo il numero ahaha
Allora: lo so che è corto,non avevo idee,quindi è il massimo che sono riuscita a fare :c
Spero vi piaccia comunque.. ho cercato di farlo fluffoso e tenero :3 (anche perchè Ness ha bisogno di fluff,quindi se gli scrivevoo una cosa drammatica ero morta ahaha)

vabè niente di più da dire :)
Grazie a tutti quelli che continuano a seguirmi e alla mia Ness,ovvio! .. A presto 
(L'invito per leggere le OS di Vanessa,alias Sherlock24,è sempre valido :3)

Buona lettura :D

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