A Tokio

di Envy99
(/viewuser.php?uid=21663)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** capitolo1:sfiga ***
Capitolo 2: *** Vieni a casa mia! ***
Capitolo 3: *** A casa...con lei ***
Capitolo 4: *** paperotto ***
Capitolo 5: *** L'amore ***



Capitolo 1
*** capitolo1:sfiga ***


1-1

Envy:che hai oggi?

Ray:stupido…non lo vedi che sono depressa?!?

Envy:depressa di che?

Ray:prendiamo la metropolitana assieme da sei mesi…e non ti sei accorto di niente???

Envy:dipende…

Ray: “dio quanto lo detesto quando fa così!!!” dipende da cosa?

Envy:da ciò che reputo interessante… prova a dirmi quello che è successo e vediamo se è nella mia lista delle cose da ricordare…he he…

Ray:si Envy, prendimi pure per il culo!!! Da quando ti ho conosciuto sei mesi fa…sono iniziate le sfighe!!

Envy:tsk..non dare la colpa a me! Tu la sfiga te la tiri dietro da quando ti sei messa con quell’idiota!

Ray:e allora, visto che l’ho mollato il mese scorso…non dovrei avere più fortuna????

Envy:ah si? Vi siete mollati??.....buona a sapersi…

Ray:eeeeh??

Envy:eh cosa?

Ray:cos’è che hai detto???
Envy:… ah si? Vi siete mollati?

Ray:no, ma dopo!!!!!!

Envy:non ho detto niente!!! Oltre che a dover tirare la cinghia per vivere…devi buttare soldi per l’otorino???

Ray:ah…ti ricordi solo le mie sciagure?? Rammenti solo che sono senza soldi?

Envy:no, che hai anche perso il lavoro!

Ray:ma lo vedi che sei scemo! Non ti ricordi mai cose belle di me!

Envy: perché? Te ne sono successe???

Ray: °‘ . ’° in effetti è vero…ma non è questo il punto!!!

Envy:muoviti! Siamo arrivati!o vuoi restare in treno?

Ray:aspettami! Il cellulare!!

Envy:perdi anche quello dai! Così poi rido!

Ray:sei SADICOOOO! Prova ad essere carino con me ogni tanto!!

Envy:io???

Ray:si tu! Envy!!! Prova ad essere carino con me Ray Harrington!!!

Envy:non cambiare discorso…non dovevi ricordarmi gli avvenimenti di questi ultimi sei mesi? Su, è la priorità della mia vita!!!

Ray:Envy…

Envy:oh…

Ray:il tuo sarcasmo fa schifo!

Envy:chi ha orecchie per intendere intenda, si dice… Tu che devi andare dall’otorino…non intendi e quindi non capisci il mio sarcasmo!

Envy(21 anni) e Ray (19) camminavano per Tokio. Envy aveva un obiettivo fisso, lavorava in un negozio di articoli musicali, anche se di suonare strumenti…non ne sapeva niente.

Ray invece, fino a pochi giorni prima lavorava in un bar, andato in fallimento, quindi cercava lavoro.

Envy:e allora questi avvenimenti?

Ray: 1 ti ho conosciuto…

2 al bar cominciano ad arrivare meno clienti…

3 trovo Ed nell’appartamento di Winry, che ero andata a trovare per caso, che la baciava a mo di ti stacco la lingua, quindi l’ho mollato…

4 il bar fallisce e io non ho un soldo!!!

Envy:…sei proprio sfigata…non c’è dubbio! Ahi!!! Perché mi picchi??

Ray:zitto!

Envy:mh….beh, io sono arrivato, ci troviamo oggi qui per pranzo, io che finisco di lavorare e tu senza lavoro…come al solito?

Ray:se……e poi è solo una settimana “come al solito” sembra che sia senza lavoro da una vita!!!

Envy:ciao…

Ray:ciao…

Ray partì alla volta di cercare lavoro…

Ray: “allora…questo no…questo no…questo no… ah ecco i bar!”

Cercò un lavoro di questo genere perché aveva già esperienza.

Nel primo bar, il gestore era un sessantenne maniaco che non faceva altro che guardarle il seno, insieme ad altri sei sette vecchietti deviati. Il bar era quello del genere che puzza di colonia da vecchi andata a male, cen’è uno in ogni città o paese.

Optò per un altro bar, ma davano uno stipendio misero, la sua situazione non sarebbe cambiata…doveva anche dividere l’affitto con una tipa che condivideva con lei l’appartamento.

Diede un’occhiata ad un altro bar, l’ultima speranza in quel settore che chiedesse aiuto, sembrava una discarica e ne uscirono degli sbandati pieni di tatuaggi, con le creste multicolor. Uscì il gestore…

-hey bella…sei tu la tipa che cerca lavoro??

Ray:ma che vuole da me! Io cel’ho gia un lavoro!!

Andò davanti al negozio in cui lavorava Envy e lo aspettò fuori.

Envy:hey là, com’è andata?

Ray:gestori di tre bar uno peggio dell’altro…maniaci, taccagni, e luridi…

Envy:dove andiamo a mangiare?

Ray:hanno aperto una nuova piadineria non lontano da qui!!

Envy:ok dai, andiamo!!

Presero a camminare e pranzarono.

Ray:Envy…non c’è richiesta di lavoro nel negozio in cui stai tu??

Envy:no…mi dispiace.

Ray rimase attonita per 5 minuti buoni.

Ray: “ha detto mi….mi DISPIACE??? Gli dispiace per me???” ok, chi sei tu e cos’hai fatto a Envy??

Envy:muoviti scema!

Ray:mi sbagliavo…sei proprio tu!...

Envy:unico e inimitabile!

Ray: ma che modestia!

Dopo pranzo Envy tornò a lavoro e Ray…a cercare lavoro.

OOOOOOOk gente… fine primo cappy.

Com’è? Recensite e…vi prego, non linciatemi.

Arriverà il secondo domani credo.

Tanto per essere logorroica, o più perché c’è ancora chi mi chiede chi è Ray, per saperlo c’è la mia fic “Ed’s girlfriend life”…

Mi scuso con chi lo sa già, ma c’è chi è nuovo.

Vi prego, recensiteee!!

This Web Page Created with PageBreeze Free HTML Editor

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Vieni a casa mia! ***


A Tokio2

I due passeggiavano tranquilli per la strada che portava alla metropolitana. Avevano perso il penultimo treno e l’altro passava tra mezz’ora quindi potevano prendersela comoda.

Ray:ooooooh Envyyyyyyy…

Envy:sei inquietante…

Ray:Envyuccioooooo

Envy:ok dai, cosa vuoi?

Ray: un favorino ino ino…piccolo piccolo…

Envy:non ti credo, ma….procedi.

Ray:domani, lunedì…che la metro non fa servizio… e tu devi andare al lavoro… con che ci vai?

Envy:in bici…

Ray:davvero…? E non è che mi puoi portare tu…?

Envy:no

Ray:ma

Envy:no no

Ray:ma io...

Envy:no no no

Ray: ok ora basta sei fastidioso! E……se ti promettessi di restituirti il favore??? Sai che li restituisco sempre!

Envy:uhm….quello si, e sentiamo…come mi ripagheresti??

Ray:tutto quello che vuoi…entro un certo limite…

Envy:oh oh….accetto! allora…domani alle cinque!

Ray:alle cinque??

Envy:si, non è mica la metro! Ce ne vuole per arrivare in centro!

Ray:e se…domani interrompessi la ricerca? Solo per un giorno…

Envy:dici che ce la fai a tirare fino a fine mese con quei due soldi che hai?

Ray:e non parlare così, neanche tu navighi nell’oro!!

Envy:si, ma per lo meno vivo bene!

Ray:beato te… io se non pago l’affitto….. sigh……Amy mi ha detto che mi sbatte fuori da casa…

Envy la guardò un po’ sorpreso: e dove dovresti andare??

Ray:è quello il punto…non lo so.

Envy:eh, sono cavoli…

Ray:speriamo che non mi butti fuori…è che non siamo tanto…amicone.

Envy:dai, è arrivato il treno!

Dopo essersi divisi rientrarono a casa e si buttarono subito a letto, vista l’ora in cui dovevano svegliarsi la mattina dopo.

Envy arrivò a casa di Ray e dopo aver suonato il campanello, ebbe come risposta un semplice “arrivo” detto con voce stanchissima. La vide arrivare giù con un’andatura traballante.

Envy:nottata caliente eh?

Esclamò vedendole i capelli spettinati.

Ray:come no…con chi poi?

Envy:dai sali!

Ray:si……

La ragazza, ancora assonnata, si sedette dietro la bici, sul portapacchi, che era stato imbottito. Per non cadere abbracciò Envy da dietro soprapensiero, visto che se fosse stata lucida non l’avrebbe mai fatto. Il ragazzo arrossì e cercò di non farci caso.

Envy:R…Ray…?

Ray:si…si…brioche e cappuccino al tavolo 2…

Envy sorrise e prese a pedalare.

Arrivato al centro città, svegliò la ragazza, che come al solito iniziò a cercare lavoro e vide Envy andare al negozio.

Fu una giornata un po’ monotona, ma quando arrivarono a casa, iniziò a movimentarsi.

Envy l’accompagnò fino al loro appartamento, ma appena finito di salire le scale, Ray vide tutta la sua roba sul pianerottolo.

Envy:ma che…?

Ray:Amyyyyyy!!!

Provò ad aprire la porta, ma la serratura non era più la stessa, così cominciò a battere i pugni.

Ray:esci brutta bastarda!! Come hai potuto fare una cosa del genere??

Amy aprì la porta che fu bloccata dalla catenella.

Amy:avevamo fatto un patto, quella che non paga se ne va!

Ray:cazzo, però dovevi darmi del preavviso! Non si può fare una cosa del genere in questo modo! Ma che hai nella testa?

Amy:vattene da casa mia!

Ray:fammi entrare!

Amy: no, non ti preoccupare, tutta la tua roba è in quelle tre valige!! Tu non puoi entrare, ma Envy….tu sei sempre il benvenuto dolcezza!

Envy la guardò storta: scusa Mary…

Amy: Amy!

Envy:è lo stesso, ma la vipera oca e cretina…non è il mio tipo!

La ragazza chiuse la porta.

Ray: maledettaaaaa!!!! Impara a dormire con gli occhi aperti!!! Perché appena ti distrarrai un attimo io…

Envy:Ray…

Ray:si?

Envy: che pensi di fare?

Ray:non lo so…non ho un altro posto e tutte le mie amiche abitano lontano da qui e…

Envy:vieni a casa mia…

Lei rimase interdetta per due minuti buoni. Non capiva che stava succedendo. In quel mondo, in cui tutto andava storto, la persona più inaspettata del mondo, la stava aiutando.

Ray: “oh cavolo…e ora che dico?? È un’offerta gentile (strano da parte sua), ma non posso andare a stare a casa di un ragazzo, in cui non sono neanche mai stata.

E se il vero Envy fosse un maniaco pervertito che…

…naaaaaa…è impossibile non le guarda mai le ragazze, non gliene frega niente di avere la fidanzata.

Oddio, ora aspetta una risposta…che dico??”

Envy:allora?

Ray:si…cioè no…cioè io…

Envy:che???

Ray:Envy…io la trovo un’offerta gentilissima, ma non posso venire a casa tua!

Envy:fa un po’ come ti pare!

Sembrava sia deluso che arrabbiato, quindi scese le scale senza neanche salutarla ed iniziò a procedere verso la bici.

Dopo neanche due secondi che si era seduto, si sentì cingere dolcemente la vita da dietro e poi una voce angelica che si scusava.

Ray:scusa…non è che sono schizzinosa, è solo che non volevo disturbare, ma infondo mel’hai chiesto tu!…Vorrei tanto vedere dove vivi sai, ci conosciamo da sei mesi e non so neanche dove abiti.

…sono sempre bene accetta?...

Envy incontrò per un attimo le iridi ametista di lei, che si aspettava un no quanto un si.

Envy:certo che sei sempre ben accetta! Su, dove sono le valige?

Ray:s…su, ma come fai a portarle tutte??

Envy:ce la faccio, ce la faccio!

Dopo essersi sistemati sulla bici, sembrava che Envy fosse un mulo da soma.

Ray:Hey Envy…lo sai che piaci ad Amy??

Envy:si, ma lei non mi piace, di andiamo…

Ray:no, aspetta, mi aiuti a fargliela pagare???

Envy:o…ok…che devo fare?

Ray:dille di affacciarsi alla finestra e quando te lo dico parti, ok?

Envy:o…ok…

Envy suonò il campanello.

Amy:si?

Envy:Amy, potresti affacciarti alla finestra?

Amy:siiii subito!!

La ragazza si affacciò alla finestra e Ray a quel punto strinse a se Envy, appoggiando la testa sulla sua schiena. Il ragazzo arrossì.

Ray:vai…AMORE…

Envy partì a razzo, scombussolato dal sentirsi chiamare così.

Ray:ah ah guardala, si mangia le mani!!!

Envy:s…si…

Ray:scusa se ti ho chiamato così, ora probabilmente crede che stiamo assieme…scusa…

Envy:no, niente. Almeno gliel’hai fatta pagare!!!

Ecco, anche il secondo è andato!

Com’è?? Recensite e…spero che vi piaccia!

Bye Envy99

This Web Page Created with PageBreeze Free HTML Editor

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** A casa...con lei ***


A Tokio 3

La ragazza rimase attonita nel vedere l’appartamento di Envy. Era il contrario di come se lo immaginava, solare, ordinato e di classe.

Ray:T…tu….tu abiti qui??

Envy :no, è la casa dei vicini, gli ho fregato le chiavi e adesso abitano sotto un ponte…ma certo che abito qui!

Ray:non lo immaginavo così il tuo appartamento!

Envy:e come lo immaginavi?

Ray:non so, dal tuo modo di fare, da come ti comporti, non si direbbe che è casa tua! Complimenti!

Envy sorrise:c…c’è un piccolo problema…

Ray:quale?

Envy:c’è solo il mio letto, ed è singolo.

Ray arrossì violentemente e la cosa compiacque Envy. Ci fu un attimo di silenzio in cui evitarono accuratamente di guardarsi negli occhi.

Ray: “ma perché arrossisco e non lo guardo negli occhi?? È solo un mio amico, abbiamo solo preso la metro assieme e non abbiamo mai parlato di argomenti come innamorarsi o cose così…

Non mi sembra il tipo da parlare di cose del genere…”

Envy: “ma…che faccio?? Non l’ho mai invitata a casa mia e così, dal nulla, salto fuori con questi discorsi. Perché sono così diverso dal solito??”

Ray: beh, avrai un divano o qualcosa del genere?!

Envy:si, ma non ti fa mal di schiena?

Ray:ma no, non ti preoccupare!

Envy:ok…dai, ti faccio vedere un po’ la casa, anche se non c’è poi così tanto da vedere…

Ray:va bene…

Dopo la porta d’entrata c’era una specie di piccolo corridoio, una stanza quadrata. Nella stanza a destra c’era la cucina, in quella a sinistra il salotto, invece nelle due davanti a loro, c’erano a destra la camera da letto e a sinistra il bagno.

Envy:se vuoi puoi mettere le valigie in camera mia e poi il divano è in salotto!

Ray:ok Envy! Sei la mia salvezza!

Envy:hey, hey, guarda che hai detto qualsiasi cosa. Anche se dentro ad un certo limite…è sempre qualsiasi cosa!

Ray:certo, ho intenzione di ripagarti il favore, tel’ho promesso!

Envy era un attimo stupito. Tutti quelli che conosceva, avrebbero risposto che era troppo attaccato ai debiti che gli dovevano, ma lei no…!

Envy:beh, io vado a letto, se hai fame, lì c’è la cucina, fa come se fossi a casa tua.

Ray:ok grazie!

Envy:buona notte!

Ray:notte!!!

Envy si diresse verso la sua stanza e Ray verso il bagno per cambiarsi. Uscì dopo poco con una camicetta nera corta, che la copriva poco sotto le mutandine candide.

Strofinandosi gli occhi si gettò stremata sul divano morbido e prese subito sonno.

Envy era steso sul letto, a pancia in su, con le braccia aperte e lo sguardo preso a fissare il soffitto.

Era una delle sere rarissime, in cui rima di dormire era stanchissimo, ma nel suo letto non riusciva a prendere sonno minimamente.

La luce della luna illuminava il suo torso nudo scolpito, proiettando la sua ombra sul muro. Aveva solo un paio di boxer bianchi addosso. Avere una ragazza nel suo appartamento, una bella ragazza, lo faceva stare sveglio.

Envy: “chissà se sta già dormendo…

…e se dorme…che cosa sogna??

Non mi sono mai posto certe domande per nessun altra persona al mondo, ma allora perché me le faccio per lei…?”

Ray stava dormendo da un pezzo, accoccolata come un gatto sul divano, quando Envy decise di uscire dalla sua stanza per la sete.

Envy: “se dormissi non mi farei tanti pensieri, e di certo non sarei dovuto uscire. Chissà con che pigiama dorme………e se la trovassi con qualcosa di succinto???

Beh, nuda non penso, ma…”

Fece scivolare pian piano lo sguardo nel salotto molto lentamente e questo finì subito sulle sue mutandine. Deglutì pesantemente.

“non mi piace…non mi piace per niente…

Lei non…

E su Envy! Se continuo a farmi tutte ‘ste congetture mi verrà l’emicrania, ma se non ho le palle per dirglielo…me lo merito!!! E poi perché cavolo ho guardato in salotto? Il frigo è in cucina!!!”

Andò in cucina, ma quando era in corridoio, sentì Ray mugolare, quindi girò lo sguardo e la vide messa al lato del divano che quasi cadeva.

Envy: “questa cade adesso ne sono sicuro!”

Le si avvicinò e stando bene attento a non svegliarla, la portò al centro del divano. Il suo respiro era regolare e tranquillo, si sentiva a suo agio a casa di Envy.

Alzò lo sguardo e si diresse verso la cucina, prese una lattina di tè e dopo essersi seduto su una poltrona, accese la televisione.

Non gli interessava molto ciò che facevano, ma solo evitare che gli cadesse lo sguardo su Ray.

Envy: “ma perché sto qui, se non mi interessa quello che fanno in tv e non voglio che mi cadano gli occhi su di lei???? Sono scemo o che cosa??”

Si portò la lattina alla bocca, ma ad un certo punto sentì Ray chiamare il suo nome…

Ray: mmmh…Envy…Envy…

Fu talmente scosso che alzandosi con la schiena dalla poltrona, alzò il gomito riempiendosi il petto di tè (uuuuh! *//.\\*).

Envy: “ah perfetto… fortuna che non mi ha preso i boxer, se no se si svegliava poteva fraintendere…”

Ray:mhmhhh…E…Envy… no…no ti prego…

Envy: “n..no ti prego cosa?? Oddio, qui è meglio che vada a dormire, se no finisce che la mia supposizione di un suo sogno spinto si avvera…”

Riuscì miracolosamente ad addormentarsi, ma il suo risveglio fu…un po’ brusco.

“Envy!!! Envy alzati!! Svegliati presto!!!”

Vide Ray seduta a lato del suo letto, col pigiama della notte prima, che lo scuoteva per le spalle. Il suo primo pensiero, a vedere il letto scosso in quel modo e sentirsi andare su e giù fu un pelo sconcio, ma poi alzò la schiena dal letto e si strofinò gli occhi.

Envy:che è successo???

Ray:sono le 8 e tu dovresti essere al lavoro tra mezz’ora!!

Envy:che giorno è?

Ray:martedì, ma che importa? Tu lavori tutti i giorni!!

Envy:no, no…il martedì sono a casa guarda!

Le porse un calendario con gli orari e su tutti i martedì era segnata una X.

Ray:m…ma se tu…tutti i martedì prendi la metro con me!! Se non vai al lavoro, dove vai?

Envy:te lo spiegherò…

Il ragazzo si levò di dosso la coperta, restando solo con i boxer. Ray arrossì e si girò di scatto.

Ray:Envy!!!!

Envy:che c’è? Anche tu sei mezza nuda!!

La ragazza si guardò le gambe nude, oltre alla camicetta e le mutandine non aveva altro.

Ray:ACCIDENTIII!!! CHE IMBARAZZO!!!

Uscì dalla stanza tutta rossa, per poi andare in bagno a vestirsi. Si infilò un paio di pantaloni corti e si diresse in cucina.

Envy era intento a frugare nella dispensa per cercare la colazione.

Era fantastico, aveva un paio di pantaloni neri un po’ stretti sul sedere e larghi alle caviglie. Il suo torso nudo e liscio scintillava di qualche piccola goccia di sudore, in effetti, anche se era primavera faceva molto caldo.

Ray: “dio quanto è…allettante…

…m…ma che vado a pensare???”

Envy: hai fame?

Ray:u...un po’ si, cosa c’è da mangiare?

Envy:vuoi un caffelatte?

Ray:ok!

Prese un po’ di confidenza a vederlo così conciato, mentre lui notava che non si era vestita molto di più, aveva solo un paio di short in più di prima. La vide avvicinarsi per aiutarlo a preparare la colazione.

Envy:ci vuoi la schiuma?

Ray:si grazie!

Envy:guarda, lì dovrebbe esserci il…il…come si chiama il coso…

Ray:ah ah…si, ho capito quello che intendi.

Tirò fuori una specie di piccola caffettiera per fare la schiuma e ci mise dentro il latte.

Dopo aver fatto colazione, Envy andò a farsi la doccia e poi fu il turno di Ray.

Entrò il bagno, dopo che lui ebbe finito, un buon profumo e un dolce tepore la avvolsero. Era il suo profumo, un profumo fantastico.

Non era mai stata tanto imbarazzata nello spogliarsi e nell’entrare in una doccia.

In quel bagno, intriso del profumo di lui più del resto della casa…

In quella doccia in cui era stato poco prima anche lui, senza alcun vestito.

Le sembrava che fosse lì con lei.

Aveva la sensazione che le fosse alle spalle

Era come se ci fosse e lei non riuscisse a vederlo.

Si fece la doccia in fretta e furia per poi uscire e trovarsi davanti Envy che disse una sola frase…

Envy:che dici…usciamo a fare un giro??

Prima la doccia con il suo profumo ovunque e poi una qualche specie di appuntamento…era un sogno!

E stava effettivamente riacquistando la sua fortuna!

Fine terzo capitolo.

Recensiteeee! >.< Per favore.

Non vedo l’ora di scrivere il quarto!!!

Bye Envy99

This Web Page Created with PageBreeze Free HTML Editor

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** paperotto ***


A Tokio 4

Ray stava per rispondere di si, ma ad un certo punto le luci si spensero e un boato ruppe il silenzio.

Pioveva a dirotto fuori.

Envy:hem…

Ray:che dici se stiamo a casa.

Envy:si, credo proprio sia meglio così! A meno che tu non voglia farti un’altra doccia.

Ray:no, no, sono stufa di acqua!

Ray avanzò verso il salotto.

Envy:allora… che proponi di fare???

Ray:non lo so, ma forse io dovrò uscire lo stesso. L’hai detto anche tu che non devo perdere tempo e che devo cercare lavoro, no?

Envy:s…si… “non può mica perderlo un giorno??? Non mi ascolta mai, e l’unica volta che lo fa è su una cosa che neanche penso davvero…”

Envy si fermò ad osservare la pioggia scendere sui vetri e pensava a tutta la noia che avrebbe passato se Ray fosse uscita.

Ray:ma…d’altronde… non ho proprio voglia di uscire, con questo tempo poi. Facciamo domani, come al solito…

Envy:ok…forse è anche meglio così. Magari poi ti prendi il raffreddore e resti ferma più di un giorno.

Ray:Si! Hai proprio ragione… hey, da quanto tempo è che non mangi una torta?

Envy:una torta? Ma che… c…cioè… Penso dal mio compleanno dell’anno scorso…Perché questa domanda?

Ray:vedi, ogni tanto, quando pioveva tantissimo come oggi… io e mia madre, quando ero piccola, facevamo una torta!

Envy:ah si? Beh, se vuoi…ti aiuto…

La ragazza rimase sorpresa, molto sorpresa, non ce lo vedeva ai fornelli.

Ray:bene, allora mettiamoci il grembiule…

Attaccati ad un gancio cen’erano due. Uno era azzurrino e l’altro era rosa pieno di paperelle gialle, Ray glielo aveva regalato per gioco, in una scommessa che lei, tanto per cambiare, aveva perso.

Si scambiarono un’occhiata ambigua, per poi fondarsi contro il gancio.

Per una volta Ray aveva avuto fortuna e aveva preso quello azzurro.

Ray:siii! Adesso ti metti questo!!

Fece lei sventolandogli davanti il grembiule a paperelle.

Envy:oh, non ti darò la soddisfazione di costringermi!

Detto questo se lo infilò e anche quel poco di dignità che aveva, scemava velocemente.

Ray:bene, allora paperotto…che torta facciamo?

Envy:guai a te se mi chiami ancora paperotto!

Ray:giusto, hai ragione…Mamma oca è molto meglio!

Envy:no, no!!! Paperotto mi va bene!!

Ray:che ne dici di una crostata?

Envy:ok, con che cosa?

Ray:patè d’oca?

Envy:smettila!

Ray:ah ah ah…ok, ma è difficile! Facciamo con la cioccolata?

Envy:hum…ok, dai!

Inizialmente Envy sembrava molto portato per la crostata, ma durante la cottura Ray rischiò un’emicrania.

Sentì circa un centinaio di volte la stessa frase: ma è pronta adesso?

Ray:Envyyyy!!

Envy:che ho fatto?

Ray lo prese per le spalle.

Ray:chiedimi ancora quando è pronta e ti lincio!!! È pronta quando è pronta!!!

Envy:ma…quando è…

Ray gli bloccò la bocca con una mano e lui arrossì violentemente.

Ray:giuro che quando suona il timer del forno… sentirò il coro dell’alleluia!!

Dopo averla sfornata, ne assaggiarono un pezzo.

Envy:niente male!

Ray:già, ci è venuta bene!!

Envy:la possiamo mangiare anche dopo cena…

A proposito del dopo cena…

Erano stanchissimi tutti e due, così si buttarono subito a letto, senza dar conto al fatto che l’altro era nella stanza vicina, presero sonno immediatamente.

Ray non si svegliava quasi mai di notte, neanche quella, in cui cadde giù dal divano, piantando la schiena sul pavimento.

Il ragazzo si svegliò di soprassalto e pensò che avessero bussato alla porta, così si alzò dal letto in boxer, aprì la porta, ma non vide nulla.

Envy:ma che…? Aah…lasciamo perdere!!

Percorrendo il piccolo corridoio, girò lo sguardo verso il salotto e vide Ray a terra. Corse preoccupatissimo verso la ragazza, si accorse poi che stava solo dormendo.

Envy:certo che sei proprio sfortunata…vediamo se…

Provò a sollevarla per riportarla sul divano, ma minacciava di svegliarsi, quindi abbandonò l’idea.

Si fermò a guardare il suo viso e le invitanti labbra semi aperte che gli si presentavano davanti.

Le sue guance erano illuminate dalla luce della luna, come il resto del suo corpo del resto.

Envy iniziò a domandarsi perché Ed l’avesse tradita, non riuscendo a darsi una risposta.

Envy: “e anche questa notte mi ritrovo a guardarti dormire…

Ma che sto facendo…..? non lo so nemmeno io.”

Sentì Ray che lo prendeva per un braccio, stringendolo a se e mugolando nel sonno strane frasi…

Ray:mhmhh…Envy…

Envy: “eh no! un altro sogno erotico???”

Ray:mh…andiamo a mangiare il sukiyaki!...(se si scrive così…è un piatto giapponese)

Envy:”si, ma che belle fantasie! Molto spinto, una vera oscenità….tsk”

Sorrise e le poggiò un dito sul naso dolcemente. Ray inarcò le sopracciglia e cominciò ad aprire gli occhi.

Envy:”no…no!!! Dormi! Non svegliarti!!! Mi ammazzerai se no!!!”

Ray aprì gli occhi strofinandoseli, sentì il dolce tepore del corpo di Envy, ma si accorse dopo che proveniva da un corpo.

Ray:E…Envy?

Envy:c…ciao…

Ray:c...che cosa ci facciamo stesi per terra?

Envy:ecco…s…sei caduta dal divano e…ho provato a rimetterti a posto, ma ti stavi per svegliare…

Ray:ma…perché sei rimasto qui?? Non potevi tornare in camera vedendo che non ci riuscivi?

Envy:non volevo…

Ray arrossì molto, ma non credeva che il motivo fosse proprio che…

Ray:e…pe…perché?

Envy:perchè mi andava di stare qui…con te. Non faccio le cose senza una ragione!

Ray:e…e allora perché vieni in centro con la metro di martedì…se non vai al lavoro?

Envy:per lo stesso motivo…per stare con te!

Ray lo guardò allibita e non capiva cosa stava succedendo…

…non distingueva se quello era un sogno o se era la realtà. Infondo, Envy non le avrebbe mai detto una cosa del genere.

Ray:Envy…ti senti bene?

Envy:certo e…ti smentisco già, non stai dormendo!

Fece lui dandole un piccolo pizzicotto sul braccio.

Ray:ma Envy…che ti prende??

Envy:mi prende che non avevo le palle per dirti una cosa…detta schietta, schietta.

Ray:e…cos’è che mi dovevi di…dire?

Envy:una cosa importante! Tel’ho sempre tenuta nascosta. Non è complicata, ma è difficile dirlo. Io…ti…

Non volle continuare a parole, quindi si avvicinò rapidamente alle sue labbra, unendole alle sue.

Non ci fu reazione nei primi secondi, ma poi entrambi iniziarono ad esplorare nella bocca dell’altro con la lingua, ogni singolo centimetro.

Envy percepiva il desiderio nel bacio di Ray, anche lei provava le stesse cose, ricambiava i suoi sentimenti.

Si accoccolarono sul divano abbracciati.

Envy si sentiva finalmente libero, si era confidato…

Ray invece aveva debellato la sfortuna per sempre!

Ecco, adesso è finito pure il quarto.

Vi giuro che il prossimo sarà migliore!!

Questo, apparte la scena del paperotto… non mi soddisfa molto.

Alla prossima! Envy99

This Web Page Created with PageBreeze Free HTML Editor

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** L'amore ***


A Tokio5

La mattina dopo si svegliarono ancora abbracciati, ancora stretti sul divano, uno vicino all’altra.

Aprirono gli occhi nello stesso momento.

Envy:buongiorno!

Ray:c…ciao…

Il ragazzo si prese del tempo per guardare il viso di lei, gustandone ogni sfumatura del colore che si era andato a creare sulle guance per l’imbarazzo.

Envy: Ray…

Ray: s…si?

Envy:sai…quel favore che mi dovevi?

Ray:si, certo.

Envy:avrei un modo per farmi ripagare…

Ray:ah si? Q…quale…?

Il ragazzo le avvicinò il viso, ma prima di baciarla, le disse: vuoi abitare qui? Con me?

Dopo aver unito le loro labbra con passione, Ray appoggiò la fronte sul petto nudo di lui.

Ray:mi resterebbe comunque il debito…perché un favore…lo faresti a me…

Envy sorrise dolcemente per quella frase e prese ad accarezzarle i capelli.

Passò ben un mese da quel giorno.

Abitare insieme ad Envy era fantastico.

Si amavano tantissimo e tutte le mattine, svegliandosi, ringraziavano il cielo di avere vicino la persona che avevano tra le braccia.

Una sera erano seduti sul divano, in salotto.

I programmi in tv non erano il loro massimo interesse, infatti erano più intenti a farsi le coccole.

Ogni bacio, ogni carezza, li rilassava tantissimo e stavano quasi per addormentarsi.

Ray:che dici…se andiamo a dormire?

Envy:si, sono un po’ stanco anche io.

Si diressero in camera e dopo essersi messi comodi presero sonno quasi subito, ma prima Envy le pose una domanda.

Envy:R…Ray…

Ray:s…si, cosa c’è?

Envy:io…volevo chiederti una cosa importante…

Ray:e…c…cioè?

Envy:tu….ti sentiresti pronta per…venire a letto con me?

Ray arrossì visibilmente e distolse lo sguardo da lui.

Nella sua mente, passarono tante, troppe emozioni.

Colui che fino a un mese fa, o poco più, considerava un amico, le aveva fatto una domanda tanto importante.

Ray:i…io…n…non lo so…

Envy:stai tranquilla…

In realtà non si sentiva pronta per niente, ma non aveva trovato il modo di dirglielo.

Si strinsero l’uno all’altra, addormentandosi.

La mattina dopo presero la metro. Ray aveva finalmente trovato lavoro, in un negozio di articoli da regalo.

I separarono e nel frattempo, mentre lavorava, Ray era turbata.

Ray: “che posso fare?

E se poi non prendesse di buon grado la mia risposta?

Non mi sembra il tipo da insistere su una cosa del genere.

Forse…sarebbe stato meglio che non mel’avesse chiesto.

Ma lui è il mio ragazzo e se mi ama come credo che sia…mi capirà…”

Continuava a rimanere viva in lei l’ipotesi di non essere capita da Envy.

Quella sera, nel farsi le coccole, Envy notò qualcosa di diverso. Ray era tesa, non riusciva a stare tranquilla.

La stava baciando sulle labbra, scese poi al collo.

Ray cercava di rispondere senza svelare i suoi veri sentimenti.

Il ragazzo capì subito che c’era qualcosa che non andava.

Envy:Ray…che cos’hai?

Ray:nu…nulla, non preoccuparti!

Envy:guarda che ti conosco, non è vero che non c’è niente.

Ray:no, ascolta…so…sono cose mie, non c’è niente di grave.

Envy:ma se ti senti male per qualcosa io…

Vide qualche lacrima rigarle il volto.

Envy: hey…hey Ray stai tranquilla!

Ray:E…Envy io…ho paura di non essere la ragazza giusta per te…

Envy:come puoi pensare una cosa del genere??

Ray:sigh….sigh…io non mi sento pronta per fare l’amore con te…e per questo avevo paura che tu ci restassi male e che non…

Envy la strinse dolcemente:no, no! Stai tranquilla! Se non sei pronta non c’è niente di male, in effetti non ne abbiamo mai parlato. Vedi neanche io mi sento troppo pronto! Era solo per sapere, mica volevo farlo subito. Io rispetterò i tuoi tempi e mi dirai tu quando te la sentirai…

Ray:oh…d…dici davvero?

Envy:si! Tu sei la mia ragazza e io ti amo! Non importa se non sei decisa nel farlo, non fa nulla! Sei la mia ragazza anche se non facciamo l’amore!

La ragazza lo strinse a se con tutto l’amore che provava per lui.

Envy:e io… sono il ragazzo giusto…per te?

Ray:si…lo sarai sempre! Io ti amo!

Envy:anche io, però non pensare più di non essere alla mia altezza o cose del genere, ok?

Ray:promesso…

Envy le asciugò le lacrime prima con delle carezze e poi con le sue labbra. Il tepore della sua bocca dischiusa, sulle guance è una sensazione meravigliosa.

Envy:va un po’ meglio ora?

Ray:si…molto meglio. Però… vedi…

Envy:cosa c’è? C’è qualcos’altro che ti turba?

Ray:no…solo che…non è detto che per dimostrarsi l’amore reciproco…debba essere sempre corporeo. Avremmo anche noi i nostri momenti, ma per ora anche le coccole vanno molto bene. Poi, mi basta solo che ci sia tu al mio fianco.

So che siamo già grandi e…penso che la nostra prima volta…non sarà la prima per eccellenza…no?

Envy:n..no... ma, lo si fa quando si è pronti…non c’è motivo di insistere.

Ray lo baciò teneramente per poi far partire da quel bacio, una lunga serie di altri baci e carezze.

Ray era stesa accanto a lui, al ragazzo che amava.

Era la prima volta che Envy le vedeva il seno, mentre lei in boxer lo aveva già visto.

Non facevano nulla di spinto, solo una sorta di amore incorporeo, fatto di baci e carezze.

Il ragazzo le faceva scorrere un dito sul mento, passando poi al collo, al centro del seno per poi fermarsi poco prima del bordo degli slip.

Poggiò poi tutto il palmo della mano sul suo addome, per poi risalire lievemente e cogliere la morbidezza dei suoi seni.

Ray: “il suo tocco sulla mia pelle…è talmente dolce…”

Envy: “che bella che sei…

…non voglio più vederti piangere”

Ray si girò di lato e, dopo uno sguardo fugace tra i loro occhi, iniziò a tracciargli dei ghirigori immaginari sul torace. Posò un bacio al centro del suo petto per poi stenderci il viso.

Ray:ti amo tanto! Sai, all’inizio non ti credevo così sentimentale.

Envy: cercavo di nasconderlo…perché pensavo di non piacerti…

Ray:ma no dai……PAPEROTTO!!!

Envy sorrise a quella parola che lei ogni tanto usava.

Envy:e io…come ti potrei chiamare??

Ray:non so…scegli tu…

Envy:uhm….ci penserò!!

Dopo qualche minuto di silenzio…

Ray:scusami…

Envy:e di che??

Ray:per come mi sono comportata… alla mia età mi sono messa a frignare come una ragazzina…

Envy:tutti piangono! Non è mica un reato, se ti sentivi male!

Ray:ti ringrazio!

Si baciarono ancora, molto appassionatamente, per poi prendere sonno l’uno tra le braccia dell’altra.

Di nuovo abbracciati

Di nuovo assieme

Per amarsi giorno dopo giorno.

Fine.

Eccolo qui, l’ultimo capitolo.

Allora com’è? Spero non sia finita troppo presto…^_^’

Commentate per favore!

This Web Page Created with PageBreeze Free HTML Editor

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=128071