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Dopo
un pò di tempo, rieccomi alla riscossa, con una nuova fanfic
drammatica-romantica sui Pokemon. La dedico a tutti coloro che hanno letto
Oggetti, Talismani e Pozioni, sperando che anche questa possa farvi emozionare
in qualche modo. I personaggi non sono di mia proprietà ovviamente e non sono
usati a scopo di lucro. La situazione iniziale tratta di uno schok, a dire il
vero l'ho fatta un pò alla ceca, poichè non sò cosa succeda in realtà in questi
casi, mi auguro lo stesso che capirete che è frutto di fantasia, e quindi forse
un pò irreale. Non mi resta che augurarvi buona lettura, e mi raccomando,
aspetto recensioni!
Prologo I
Era una stanza bianca, le luce chiara filtrava dalla finestra, limpida, troppo
per lui.
L'odore di medicinali intriso nella stanza, il comodino accanto a lui teneva un
bicchiere d'acqua che si era rifiutato di bere, e mentre lui era li, quello
schifo di mondo continuava a girare.
La Tv color metallo era posta su una mensola, bianca anch'essa, si era
categoricamente rifiutato di accenderla.
A cosa sarebbe servito un apparecchio acceso quando la mente non riusciva a
connettere le cose più semplici?
Solo una cosa per lui era chiara.
Dolore.
Passava le sue giornate a fissare davanti a lui, quando scendeva la sera restava
al buio, in quel lurido letto di ospedale, con un filo penzolante che conduceva
ad un aghetto che si introduceva nel suo braccio, passandogli il cibo rifiutato.
Non voleva la luce elettrica, voleva restare così. A fissare il vuoto.
...
"Ormai è un mese che è in quello stato." Diceva il medico, il suo camice era
bianco. Li dentro tutto era bianco.
Brock chinò il capo incontrando lo sguardo del Pikachu che lo affiancava ai suoi
piedi.
"Quindi?" chiese il moro con uno sguardo crucciato.
"Quindi non sò proprio cosa possiamo fare. Abbiamo provato, come ben sapete, a
farlo parlare con diversi psicologi, ma lui si rifiuta di parlare, anzi continua
a ripetere le solite frasi. L'unico problema è che rifiuta il cibo, e quindi
adesso dovrà andare avanti a flebo... lo abbiamo detto prima anche a sua madre,finchè
non mangia non possiamo fare altro." Enunciò il dottore guardando con
risentimento il ragazzo.
"Lo fa anche con me e gli altri."
"Secondo me l'unica soluzione è obbligarlo a fargli fare diverse sedute
psichiatriche da qualcuno di veramente esperto. Ma verrò al sodo, il tuo amico
sembra sull'orlo della pazzia." Freddo. Come poteva dire così semplicemente una
cosa del genere?
Brock dirignò i denti.
"Ha subito un grave schock, tutti sapevamo quanto contasse lei per lui...
inoltre il modo in cui..." La sua voce venne spezzata da un inizio di pianto.
Era un ragazzo forte, ma se Ash fosse lì lì per non tornare a ragionare avrebbe
perso due suoi amici, i più cari per la precisione, e questo, non poteva
permetterlo.
"Si, ma quel ragazzo rischia seriamente di essere tenuto per un pò in un
ricovero psichiatrico."
Lo fulminò con lo sguardo.
"Ash ha solo bisogno di riprendersi, e non è dandogli del pazzo che lui ci
riuscirà!"
"Sei tenace ragazzo, ma guarda il faccia alla realtà." Il dottore lasciò un
ridolino sommesso.
"Ma se ne vada in quel posto, lei e le sue opinioni." Girò i tacchi innervosito
e Pikachu lo seguì.
Stanza 156 Piano 2.
Quella era la sua stanza,e l'indomani ne sarebbe uscito per tornare a casa, e
non in qualche posto che avrebbe segnato ancora di più il suo trauma.
Aprì la porta e si trovò la solita figura davanti agli occhi.
Lui era lì, con le coperte scompigliate, con la faccia inorridita, e
l'espressione vuota, la mano tesa verso l'alto e ripeteva le solite parole a
rotazione.
"Non ho potuto proteggerla."
Brock si fermò un istante prima di aprire bocca ad osservare ormai la troppa
ripetuta scena. Era impressionante, lui era un ragazzo pieno di aspettative,
vitalità, e voglia di continuare, adesso, era ridotto ad uno straccio in un
letto troppo piccolo per il suo dolore e troppo grande per la sua stazza. Delle
sbarre bianche hai piedi del letto sorreggevano una cartella clinica, sul quale
lo stesso dottore di prima aveva scritto con un pennarello rosso: "entrato il:
6/11/07 esce il: 6/12/07. Danni corporali= 0. Cause ancora presenti: infermità
mentale."
L'amico dai capelli castani lesse con orrore il cartello e lo strappò via,
lanciandolo dietro di se.
"Non hanno capito niente... loro non sanno!"
"Pika..." Il piccolo topo elettrico saltò sul letto del padroncino che non si
era degnato di chinare la testa e guardava ancora avanti a se, in trance.
"Io l'ho lasciata morire."
Chinò la testa abbassando il braccio proteso in avanti e incontrò o sguardo del
Pokemon che parve non vedere. Non lo accarezzò come avrebbe fatto di solito.
"Ehi Ash... ti ho portato qualcosa da mangiare..." Disse Brock posando sul
comodino un pacchetto con del cibo, probabilmente sushi cucinato da lui.
Si voltò con lo sguardo perso a guardare il pacchetto e rise malinconico.
"Ahaha io sciocco...merito di morire."
BIl capopalestra strinse i pugni prendendo una spalla di Ash che si lasciò molle
sotto la sua presa.
"Nemmeno ci provi Ash?!Nemmeno ci provi??!" In preda alla disperazione si
chiedeva se Ketchum provasse a riprendersi, ma a quanto pareva hai suoi occhi
no.
Non ricevette comunque risposta, e era sicuro, che non l'avrebbe mai ricevuta.
Si inginocchiò lasciandosi scivolare sul pavimento con le gambe inginocchiate e
le braccia che poggiavano sul letto con la testa poggiata su di esse.
Le lacrime gli solcavano il volto dagli occhi dal taglio molto fine.
"Perchè?..." Pikachu diede due colpetti sulla spalla dell'amico del padrone con
la zampetta gialla, e il ragazzo fece cenno di ringraziamento.
"Portatemi da lei..."
Ash continuava a parlare, sempre così, sempre le solite frasi, sempre riferite a
quel giorno, come un disco incantato ormai esausto per continuare, stava
socchiudendo gli occhi, probabilmente abbandonandosi ad un sonno troppo doloroso
anche per lui.
E infatti era così.
Sognò ciò che ormai sognava da un mese.
* Una grotta dove l'acqua gocciolava rintoccando sul terreno, e poi tre figure,
lui, Misty e Brock, e sopra la sua spalla un piccolo topo elettrico. Fuori
pioveva a dirotto e i tre parlavano allegramente studiando le prossime tappe.
Come al solito. Ma un rumore interruppe la loro conversazione.
"Houndom attacca!" Un cane dai denti aguzzi si diresse verso di loro, Ash si era
alzato senza esitazioni schierando il suo Sceptile.
Dietro al cane un uomo incappucciato di nero con una rosa bianca dipinta sul
mantello ordinava al Pokemon che cosa fare, ma esso uscì sconfitto dalla
battaglia
"Che vuoi da noi?!" esclamò Misty.
"Voglio il tesoro che giace nelle profondità dei vostri animi." con calma
impressionante, estrasse una pistola puntandola verso di loro.
In panico Ash e gli altri indietreggiarono. Puntò la canna verso colui che stava
sognando.
"Tu sarai il primo a donarmi i tuoi poteri."
Non sapeva di cosa stava parlando, non gli interessava, voleva solo vivere,
Brock a son di indietreggiare era caduto e Misty osservava inorridita la
pistola.
L'uomo teneva il dito sul grilletto e con uno scatto fece pressione, facendo
partire il colpo.
Si buttò da un lato per schivarlo, stavolta con successo, ma a suo mal grado
sbatè contro una roccia.
"Sceptile attaccalo!"
Una barriera estranea a loro però lo protesse respingendo il pokemon d'erba.
"Illuso." E premette il grilletto una seconda volta.
Chiuse gli occhi di impulso, stavolta il proiettile lo avrebbe colpito, ma
qualcosa arrestò la sua corsa, e un sordo urlo di Brock raggiunse le sue
orecchie.
Osò riaprire gli occhi con un orrore degno di una simile scena.
"MISTY!"
La ragazza giaceva davanti a lui, senza muovere un dito,gli schizzi di sangue
erano arrivati fino al suo volto inorridito e spaventato, e gocciolavano giù
fino al mento.
"MISTY!! PARLAMI!" Si mosse d'impulso toccando il corpo della ragazza,
scuotendolo freneticamente, ma lei non rispondeva.
Le sue palpebre erano allargate, la bocca semi aperta e i capelli ricadenti sul
volto, sul suo petto giaceva una macchia che si stava espandendo sui suoi
vestiti.
Era chiaramente sangue causato dal colpo.
"MISTY!" continuò a gridare, mentre sentì dietro di se dei passi veloci, che ne
era sicuro, erano quelli di Brock.
"Tu! Dannato! Vai Forretress!" Lanciò il suo Pokemon verso l'uomo che rise e lui
si chinò a fianco ad Ash prendendo il polso di Misty cercando di sentire se il
cuore batteva ancora.
E si, batteva ancora.
Forretress si avventò sull'altro che lanciò una sfera dal quale uscì uno Sneasel
che controbattè abilmente il Pokemon roccia.
"A.. Ash" disse la ragazza ferita, il colpo di quella pistola doveva essere
vicino al suo cuore, o almeno è ciò che constato Brock, e gli sembrò un miracolo
che fosse ancora viva.
Allungò una mano verso il suo volto.
"Io.." e dopo un sorriso il suo collo si inclinò e il cuore cessò di battere.
"MISTYYY!!!" Probabilmente, quell'urlo, risuonò tanto forte che persino a casa
sua avrebbero persino potuto sentirlo.
"Povero ragazzo.. " Disse solamente l'uomo incappucciato ridendo, mentre Brock
rimase impietrito.
Ash si alzò lentamente, a capo chino e gli occhi coperti dalla visiera del
berretto.
"Tu.." con rabbia.
" L'hai uccisa." con una calma raggelante.
E poi una corsa improvvisa con un braccio proteso in avanti e il pugno stretto,
pronto a riempirlo di botte, pronto a ridurlo a sangue, a sbatacchiarlo a terra
e tenergli chiusa quella maledetta boccaccia.
Ma quando fu pronto per colpirlo, lui era svanito, e con uno scatto si voltò,
notando che stava raccogliendo il corpo di Misty.
"BROCK FERMALO!" Brock si mosse, ma invano. La figura, era già scomparsa assieme
al corpo della ragazza.
Battè i pugni a terra, con rabbia, fino a far uscire sangue dalle nocche ferite
dalla roccia, fino ad urlare e a rimanere senza fiato. Urlo rabbioso fino a
rimanere privo di coscienza.*
Si risvegliò ancora in quel letto di ospedale, affannando di brutto e
completamente fradicio di sudore. Si toccò con una mano il petto palpitante. Ash
non era uscito affatto di senno, era solo molto spaventato, e per riacquistare
la ragione per lui, non sarebbe stato così semplice.
La porta della sua stanza si aprì e entrò una ragazza dai capelli castani e gli
occhi azzurri e profondi.
"Ciao Ash." In mano, portava un mazzo di rose bianche...
Le rose bianche...
Lui si voltò e le vide immediatamente, furono la prima cosa che i suoi occhi
focalizzarono.
Brock entrò a ruota dopo Vera e assieme a lui c'era Max, impressionato da tale
visione.
Ash non era mai stato così.. così… vuoto.
"C.. come stai Ash?" Posò i fiori sul grembo del ragazzo il quale assunse un
espressione strana, quasi irata, e con rabbia li prese e sbattè via.
Brock capì immediatamente il perchè di quel gesto, mentre Vera a dirla tutta,
c'era rimasta un pò male.
“Le rose bianche.” Brock guardò la brunetta appena entrata e accigliata.
Il ragazzo nel letto si portò le mani al capo, mentre nella sua testa
martellavano furiose parole, urla, rumori e lo sparo.
“Gli ricordano quel giorno.” Concluse incrociando le braccia mortificato e
avvicinandosi ad Ash toccandogli una spalla, mentre lui si percuoteva
furiosamente, come se volesse scacciare così i suoi pensieri.
“Calmati. Calmati…” Sussurrò con voce pacifica l’amico, e poco dopo si calmò e
ritornò a fissare il vuoto.
Vera uscì dalla stanza assieme al fratello e l’amico.
“Il tipo che ha sparato quella sera, aveva una rosa bianca ricamata sul suo
mantello. Evidentemente Ash l’associa a quello.” Vera chinò il capo.
“Non lo sapevo”
“Non preoccuparti, non fa niente, si è calmato quasi subito, deve aver capito
che le tue intenzioni non erano cattive. Nonostante l’apparenza, Ash non è
diventato pazzo è solamente profondamente shokkato. Pensa, fino a qualche giorno
fa continuava a toccarsi il volto e a guardarsi le mani, come se potesse ancora
vedere il sangue che era schizzato su di lui quella sera.” Pikachu emise un
piccolo verso alla fine delle parole del amico del suo padroncino.
“Vera, Ash si riprenderà, vedrai.” Max guardò il capopalestra che gli poggiò una
mano sui capelli verde scuro.
“Il nostro Ash tornerà da noi.” Le sue parole furono spezzate dal nodo che si
portava in gola da ormai troppo tempo.
I petali bianchi giacevano sul pavimento, si chinò a guardali, per quanto
potevano essere puri per lui rappresentavano il terrore.
Fine prologo I
Misty sarà morta veramente? Ash si riprenderà dal suo
shok? questo e altro nel prossimo capitolo!
Spero di aggiornare i più presto possibile, se non
dovessi riuscirci mi scuso in anticipo... è colpa della scuola -.-!
Stavano viaggiando in macchina, il professor Oak guidava verso Pallet Town,
accanto a lui Brock dietro Ash con Delia.
Il ragazzo aveva scambiato solo qualche cenno assente alla madre e continuava
comunque a ripetere quelle frasi.
Ma Brock poté giurare di aver visto un piccolo sorriso accennato sulla bocca
dell’amico, quando la madre e il professore erano venuti a prenderlo, finalmente
usciva da quella stanza, li dentro non avevano fatto altro che chiamarlo pazzo.
E lui, non essendolo se ne era reso conto, per quanto la sua mente fosse
distaccata dal mondo reale.
Intravidero la destinazione, dopo tanto tempo, pensò la madre del rilasciato,
suo figlio tornava a casa… ma in quali condizioni?
Gli diede un occhiata e sospirò. Ash aveva sempre avuto una vitalità esemplare,
non poteva crederci che l’avesse persa così, e ne era sicura, aveva fatto tanti
viaggi, aveva affrontato moltissime cose e avventure. Avrebbe sicuramente
superato quella fase, era solo questione di tempo, aveva fiducia in lui. Sorrise
per un piccolo istante, mentre Oak parcheggiava la macchina in uno scanso lì
vicino.
Per quanto fosse in una situazione drammatica, Ketchum riusciva comunque a
camminare perfettamente, questo rendeva già bene l’idea del fatto che sapeva
perfettamente ciò che stava facendo, e quindi poteva essere un passo avanti. I
tre si guardarono lievemente stupiti ma fiduciosi.
La casa era sempre la stessa, esattamente come la ricordava, Ash si fermò
sull’ingresso a scrutarla con lo sguardo privo di luce e la bocca semi-aperta.
Si diresse in camera barcollando e privo di forze, reggendosi alla ringhiera
delle scale e alla spalla della madre che lo accompagnava.
Comunque sia, non emise parola, quando entrò in camera riuscì solo a dire;
“Poteva esserci anche lei.”
Brock diede un occhiata a Delia, la quale aveva capito perfettamente che quella
frase era già diversa dalle altre.
…
Era tardo pomeriggio, il migliore amico di Ash aveva aiutato sua madre a pulire
la casa e ogni tanto a controllare un ragazzo ancora piuttosto vuoto e con lo
sguardo diretto verso la parete dove era posta una foto di gruppo, dove
naturalmente c’era anche lei.
Non diceva niente, guardava con occhi privi e intristiti la foto come se fosse
un quadro da ammirare, con le gambe racchiuse tra le braccia e il corpo
rannicchiato.
Si sentiva impotente, posto di fronte a tale visione, era frustrante vedere una
persona così piena di vitalità ridotta in quello stato.
Brock uscì a prendersi una boccata d'aria, inspirando l'aria fresca del tramonto
e cercando di svuotare la mente. Aprì solennemente le braccia e chiuse gli occhi
già sottili.
Svuotare la mente...
Un fruscio obbligò a se stesso di riaprire gli occhi. Ne era certo, quello non
era assolutamente vento.
Si voltò di scatto, e sentì ancora una presenza.
"Chi sei?!" Chiese calmo ma con voce insospettita.
"Vedo che mi hai sentito." Rispose l'entità, uscendo allo scoperto.
Aveva un mantello nero che lo ricopriva, e un simbolo familiare. Una rosa
bianca.
Non era l'uomo di quella sera, sebbene potesse scambiarlo per esso, era diverso,
più basso e con il corpo meno tozzo. Tutta via, non poteva perdersi in dettagli
e si mise all'avanguardia estraendo dalla tasca una sfera pokè.
"Tranquillo non voglio combatterti." Si passò una mano davanti al volto coperto
dal cappuccio.
" E allora cosa vuoi?!"
" Fornirti qualche informazione. Se sapessero che sono qui e cosa stò per
rivelarti, senza dubbio mi ammazzerebbero." Concluse cercando di tossicchiare,
voleva cercare di nascondere il suo vero tono di voce, evidentemente. Ma per
quale motivo?
"A che gioco stai giocando?" Chiese imperterrito il capopalestra, cercando di
incontrare lo sguardo della figura.
"Ad un gioco che per me sarebbe proibito. Non ho molto tempo quindi ascoltami."
Brock non lo fece continuare e lo interruppe nuovamente.
"E chi ti dice che io voglia ascoltarti?" Il ragazzo senza ombra di dubbio, era
ricolmo di rabbia.
" Io sò che fine ha fatto la tua amica." Probabilmente, pensò, così avrebbe
arrestato l'impertinenza del bruno.
E in effetti così fu.
Strinse i pugni e inclinò il volto.
"Che.. Che discorsi, lo sò che è morta." Le lacrime gli spezzarono la voce.
"Ti sbagli. Non hai considerato un dettaglio, peccato, se ci avessi riflettuto
un momento, ne saresti venuto a capo. Il corpo.."
"Il corpo è stato portato via dall'assassino. Lo sò." lo interruppe nuovamente
continuando.
" Già, ma a quale scopo secondo te? Misty, stava vivendo solo una morte
apparente." Sgranò gli occhi sorpresi... ma perchè mai avrebbe dovuto fidarsi?
Chi gli diceva che non er a un inganno? che magari volevano lui o Ash?
"Non ti credo. Ho sentito il suo cuore, ed era fermo."
"Sei libero di non credermi, ma tanto peggio per te. Misty è viva, io posso solo
rivelarti ciò. Non posso spiegarti ne come, ne perchè, sappi solo che è viva."
Concluse aggiustandosi le pieghe del mantello.
" Ah.. prima che me ne vada. Una cosa. Ricordati che è dal mare che è nata la
vita." Detto ciò Brock accigliato, porse un braccio verso di lui, come per
fermalo, ma ormai era già scomparso.
Si inginocchio a terra, quasi incredulo, e rivolse gli occhi al cielo.
"Se è così..."
Si rialzò di scatto e corse in casa a prendere lo zaino.
Doveva correre dall'agente Jenny, avrebbe potuto dirlo ad Ash, ma dato che per
il momento non ne era sicuro, era inutile dargli un ulteriore delusione.
...
Una donna alta con gli occhi coperti da una mascherina e lunghi capelli rossi,
si fece avanti in una sala ricolma di pc e dipendenti che li guidavano.
Al centro di essa, vi era una vasca...
La donna si scostò una ciocca di capelli che rivelarono l'orecchino a forma di
rosa bianca.
Ed una piccola risata scorse sul suo volto.
"Come procedono gli esperimenti?"
"Bene, dovremmo essere quasi vicini al petalo." Rispose frettolosamente un
dipendente.
"Perfetto." Con voce sinuosa, continuò a camminare, facendo risuonare i tacchi
nella zona.
E l'aria cupa e metallica si chiuse alle sue spalle.
...
"Chissà se è vero..." La signora Ketchum aveva sentito ogni singola parola di
quella conversazione, e poteva augurarsi per lei e suo figlio, ma soprattutto
per Misty stessa, che fosse ancora viva e vegeta.
Brock correva furiosamente per la strada, mentre sentiva l'aria sfrecciargli
intorno... era la prima volta che riponeva così tanto la sua fiducia in
qualcosa...
Lui ce la riponeva per il bene di Ash, e perchè sperava che la sua amica fosse
ancora effettivamente viva.
Spalancò la porta di vetro della polizia quando ormai era sera inoltrata.L'agente
Jenny se ne stava comodamente seduta dietro un bancone a sorseggiare un caffè
caldo... era un periodo piuttosto tranquillo, lo si intuiva dalla quiete che
regnava nella città.
"Buonasera." Si limitò a dire la donna, e il ragazzo si sentì un groppo allo
stomaco e un familiare impulso, ma non era quello il momento per pensare alle
donne!
"Agente, con tutti i miei rispetti... io vorrei sapere se lei, o le sue
colleghe, sapete dirmi qualcosa sulla società che come simbolo ha una rosa
bianca." Affannato si sedette su una delle poltroncine lì presenti, e vide
l'agente posare d'impulso la tazza verde.
" La... Società della White Rose?..." Titubante, e con un fremito nella voce la
donna rimase quasi sconcertata, in un modo inspiegabile.
"Non sò come si chiami, ma dato il nome, penso sia quella.Cosa sa lei di loro?"
"A dire il vero... cosa sai tu di loro?" rispose con una domanda, e questa cosa
a Brock irritava e basta.
" Hanno.. penso abbiano ucciso una mia amica. Ma è per questo che sono qui. Devo
scoprire chi sono, e che razza di società sia."
Jenny sospirò e Brock le raccontò tutto nei minimi dettagli, facendo passare
così un buon quarto d'ora.
"La società della White Rose, letteralmente tradotto Rosa Bianca, è un grosso
gruppo di famosi scienziati che credono in una rinascita della terra,e che
trovano questo mondo tanto degradato da meritare di morire. Il loro scopo, è
ricreare la terra, e seguirne i processi." Concluse la donna dalla divisa blu
incrociando le mani.
"E allora cosa centrano Ash e Misty e .. gli altri?!"
" Ho sentito correre molte voci sul conto di questa organizzazione. Pare che per
raggiungere il loro scopo, codeste persone abbiano bisogno di particolari
elementi, che dicono che si trovano solo in alcune forme di vita.C'è un codice
dietro anche al nome stesso, ma noi non riusciamo ad individuarlo. Dalle
indagini è tutto ciò che sappiamo."
Brock esitò. Non osò dire che uno di quegli uomini aveva detto così. Non osò
nemmeno chiedere altre spiegazioni, quelle date erano sufficienti per fargli
capire che in quel luogo non si scherzava.
"Grazie mille agente. Una sera come ricompensa la accompagnerò a cena!" Esordì
senza aspettare risposta e uscì dalla caserma.
...
"Sono 7 petali, i 7 petali del destino... loro danzano, loro gridano, loro
ricostruiscono, loro rimarginano, loro sono i 7 petali, i 7 petali della rosa
più pura, loro sono i 7 petali, i 7 petali di chi vuol morire, loro sono i 7
petali che ci faran rivivere..."
Una bambina canzonettava quella canzone camminando per lunghi corridoi dalle
pareti color latteo e lasciava ondeggiare i capelli neri saltellando, muovendo
le manine piccole e gracili e roteando gli occhi verdi e limpidi.
"I 7 petali che il mondo ricrean..."
...
"Ash caro, sei sicuro di non voler mangiare niente?" Delia si era accucciata sul
suo letto con le lacrime in gola.
Scosse il capo.
Poco dopo sentirono un tonfo di una porta, era indubbiamente Brock.
"ASH!" Non sapeva perchè ma stava gridando il suo nome.
"ASH" Saliva le scale, gridava il suo nome, quasi entusiasta, mentre la donna
apriva la porta di camera.
"ASH MISTY..." Non sapeva nemmeno lui perchè glielo stava dicendo, nemmeno ci
credeva poi veramente...
"Misty con molta probabilità è viva!" Gridò abbastanza forte perchè il ragazzo
dai capelli scompigliati e corvini lo sentisse.
Aveva ancora lo sguardo perso nel nulla, ma si era voltato verso di lui, e già
quello era un cenno del fatto che avesse recepito il messaggio.
"E' morta." Ripetè per l'ennesima volta guardandosi le mani e portandosele al
capo.
"A causa mia." Cominciò a dimenarsi, ad urlare, e Delia cercò di bloccarlo
inutilmente, le sue lacrime erano inarrestabili, scorrevano lungo il viso, e si
abbandonavano sulle lenzuola che le assorbivano.
"morta. Morta. MORTA MORTA MORTA MORTAAAAAAAAAAAAAA!" Lo ripetè talmente tante
volte che il fiato gli sparì completamente di gola, e rimase solo la sua
espressione lugubre, con due occhiaie singolari e gli occhi solo ricolmi di
dolore.
Ma più i giorni passavano e più lui dava idea di umanità.
Oggi aveva pianto.
Ciò significava che il suo ritorno non poteva essere tanto lontano, o almeno
tutti se lo auguravano.
L'amico dai capelli castani lo prese per le spalle e lo scosse. era stufo di
vederlo in quelle condizioni, l'Ash di una volta avrebbe combattuto, sarebbe
venuto a fondo in questa storia, non si sarebbe lasciato andare.
"Ash, torna in te accidenti!" Chinò il capo stringendolo ancora per le spalle
con rabbia, avrebbe voluto, adesso che lui gli posasse una mano sulla spalla in
modo confortante, ma non accadde.
Si limitò solo ad alzare il capo verso il soffitto, verso la luce, pensando a
chissà cosa.
Il capopalestra uscì dalla camera, lasciandolo di nuovo solo con la madre, ma
prima di chiudere la porta disse;
"Lei si è sacrificata per salvarti. Per far si che continuassi il tuo sogno.
Riflettici bene." E con un tonfo chiuse la porta.
Il ragazzo all'interno della stanza aveva capito benissimo cosa voleva dire,
perchè effettivamente lui non aveva chiuso del tutto la mente, o no, la sua
mente si stava riaprendo eccome, solo che non voleva affacciarsi alla cruda
realtà che lo aspettava.
Delia uscì rammaricata dalla stanza, lasciandolo nuovamente solo.
Spense le luci e si alzò dal letto dirigendosi verso la finestra.
Ormai era notte, posò le dita sul vetro freddo della finestra e volse gli occhi
verso la luna...
Emanava una luce candida e splendente, si soffermò ad osservarla.
Era davvero il caso di continuare a tenere la mente chiusa, quando alla fin fine
era più che aperta?
Chiuse gli occhi.
Ma c'era una remota possibilità che Misty fosse veramente viva?
E se c'era... perchè lui era ancora lì a fare il martire?
Perchè nel suo cuore adesso brillava qualcosa di nuovo, e nonostante avesse
fatto finta di niente con Brock, una luce in lui si era riaccesa.
Si tolse la camicia bianca lasciandola scivolare lentamente sul suo corpo, essa
si accasciò al pavimento, e per qualche minuto rimase a torso nudo, che poi fu
ricoperto da una maglietta nera.
Prese il suo berretto con fare calmo, lo indossò guardandosi allo specchio.
Era ora di tornare a vivere.
Fine cap II
Ed
ecco la fine di un altro capitolo di questa fanficion. Mi rendo conto che magari
non sono nemmeno lunghissimi, e mi scuso per questo! Se avete lamentele a
riguardo esprimetele pure XD io faccio solo ciò che è in mio potere ù_ù!
Innanzi tutto passo a
ringraziare i miei recensitori ^_^!
Lele 91: Bè, come vedi
eccoti il capitolo, spero ti piaccia anche questo e che mi seguirai per il resto
della fic!
Alex182: XD codesto
individuo io non lo conosco! Scherzi a parte Alex, grazie per i complimenti che
mi hai espresso nella recensione, e son felice che tu abbia intuito la
malinconia che questa fanfic vuole esprimere...Ora attendo di sapere che ne
pensi di questo capitolo amico mio!
Fedina: Sono felice che
mi abbia lasciato un commento, Quoto in pieno sull'immagine di Brock, che
appunto deve fare quella del fratello maggiore quasi, e dell'amico
indimenticabile, perchè diciamocelo, penso che ormai Ash consideri Brock una
sorta di fratello inseparabile, e penso che il loro filo di amicizia sia molto
saldo, per questo penso che Brock in una tale situazione soffrirebbe ma farebbe
di tutto per salvare l'amico. Questa almeno è la figura che porterò di lui nella
fanfic! Per quanto riguarda l'idea dello shock, a dire il vero mi è venuta in
mente mentre sentivo la canzone di Cristicchi "Ti regalerò una rosa" da quella
song è nata tutta sta fic, che non centra un kispios con la canzone ma fa nada
ù.ù. Alla prossima! ^^
Kate R: Ti proibisco
categoricamente di morire é_é! Scleri a parte,grazie carissima per aver
recensito anche questa fanfic, sappi che una recensione da te è sempre molto
gradita e quindi ti esprimo i miei più sinceri ringraziamenti.Penso che alla
fine di questo cap, il tuo cuore si sia sollevato un pò, e l'idea dello shock ti
si sia levata dalla mente... almeno c'è 1 possibilità su 100 che Misty sia viva
ù_ù consolati! (mi prendi in giro? °_° nd Kate) Tengo comunque troppo alla
AshxMisty, rifletti su questo e giungi alle tue conclusioni xD! Quindi
tranquilla, delle risvolte sulla vicenda ce ne saranno, e anche tanto, ma per
adesso non svelo niente ^__-. Spero che ti sia piaciuto anche questo capitolo e
che lo recensirai ^^
Inoltre un ringraziamento
sincero a Yomawaru che ha letto questa fic commentandomela su msn ^^ grazie
amico mio!
Il mattino seguente, Delia, bussando alla porta della camera del figlio con
crescente timore, sentì un piccolo gemito.
La aprì, e vide Ash disteso nel letto con la sua maglietta nera e fuori dalle
lenzuola.
La donna sorrise, quasi rincuorata, le parole di Brock dovevano aver svegliato
qualcosa in lui, riaccendendo una luce ormai affievolita, come quando si cambia
una lampadina ormai bruciata.
Pikachu era comodamente appallottolato sopra il cuscino, sul suo piccolo musetto
portava un espressione serena anche lui.
Tutto piano piano, sembrava tornare alla giusta normalità.
Ash si mosse appena, e la madre si affrettò ad uscire dalla camera, non era il
caso che la trovasse lì.
Il ragazzo si mosse stropicciandosi gli occhi con fare lento, e si mosse
lievemente. Le sue iridi erano puntate verso la finestra davanti a lui, il sole
splendeva radioso quella mattina.
Piegò lievemente la bocca in qualcosa che si poteva definire un piccolissimo
sorriso.
"Pikachu" sussurò notando il piccolo Pokemon addormentato, e guardandolo con
tenerezza, l'esserino giallo si svegliò e meravigliato, notando il cambio
improvviso del padroncino.
Gli toccò la testolina,accarezzandolo e si alzò dal letto fissando con uno
sguardo un pò perso la porta.
Posò i piedi nudi sul pavimento di legno e aprì con un pò di esitazione la
porta, posando la mano tremante sulla maniglia e abbassandola.
Era giusto così, pensò, era giusto tornare a provare a vivere, per quanto quel
mondo gli avesse spezzato un anello della catena che collegava la vita e i suoi
sentimenti.
Ancora vacillante, scese silenziosamente le scale, non perchè non volesse farsi
sentire, ma perchè effettivamente la sua delicatezza era una cosa allucinante.
Si comportava esattamente come quando un bambino cresceva e scopriva il mondo e
le abitudini per vivere.
Finita la scalinata si ritrovò nel salotto, ancora in pantaloni del pigiama e
senza alcuna calzatura, ma indossando comunque la sua maglietta nera.
"Ash!" Esclamò la signora Ketchum correndo verso di lui e abbracciandolo.
"Ash.." le lacrime cominciarono a solcare il volto della madre, commossa dalla
situazione, suo figlio si stava lentamente riprendendo, e lei non ne aveva
dubbi. Era sempre stato un ragazzo pieno di energie e aspettative,
non sarebbe caduto così!
"Dov'è Brock?" Chiese pacamente, quando Delia lo lasciò.
"E' uscito." Rispose accigliata, e lui si limitò ad annuire.
"Vuoi qualcosa da mangiare?" chiese la donna guardandolo, non era ancora
completamente tornato lui, sul suo volto era ancora dipinta una certa
inespressività, tutta via si notava il cambiamento effettuato.
Annuì.
La signora gli preparò un abbondante colazione, si sedette a tavola e mangiò
lentamente il tutto.
...
"Cavolo! nemmeno un libro che parli di quella maledetta organizzazione!" Brock
era alla biblioteca della città di Pallet, nella vaga speranza di trovare
qualcosa, almeno un indizio sulla White Rose.
Notò un libro piuttosto mal ridotto, e posto in alto, che nonostante lui lo
fosse, non riusciva a toccare.
Prese una scaletta non lontana da lì e montò su di essa, prendendo lo strano
libro ricoperto di polvere, non doveva essere toccato da anni presubilmente.
Sulla copertina vi era incisa una rosa.
Brock cercò di sfogliare le pagine malandate del libro, ma sfortunatamente erano
scritte in una lingua a lui sconosciuta.
"Accidenti!" Senza farsi vedere, portò il libro con se all'esterno della
struttura, lui non ci capiva, ma forse il professor Oak si...
...
"Signora Reisha..." un uomo incappucciato si era inchinato di fronte ad una
donna dalla folta chioma rossa,e dall'orecchino di rosa, che sedeva ad una
sottospecie di trono in marmo, con cuscini di velluto bianco e morbide rose
attornavano il tutto.
"Dimmi pure Gary."
"Il primo tentativo di recuperare il petalo è andato fallito." disse il ragazzo,
lievemente timoroso.
"Vorresti dire, che quegli incapaci di scienziati non sono riusciti a prelevarlo
da una minuta ragazzina?!" il tono della donna era adirato e Gary fece un cenno
di assenso.
" E va bene... che riprovino. Ma poi non gli darò molte altre chance, se
falliranno, saranno loro a morire."
Dopo un inchino, il ragazzo si diresse fuori dalla stanza e corse nella sala
esperimenti.
...
"Sinceramente Brock non conosco molto bene questa lingua. Tutta via se mi lasci
il libro per oggi posso provare a leggere." L'anziano professore sfogliò il
manoscritto preso dalla biblioteca.
"Grazie professore."
"Ma dimmi, sei proprio sicuro che Misty sia viva?" Non sapeva se aveva fatto
bene a fargli quella domanda, ma gliela pose ugualmente.
"Secondo me, si." Il professore fece un piccolo sorriso e richiuse il libro.
"Vedrò di fare del mio meglio. Adesso vai da Ash, mi ha detto sua madre che sta
progressivamente migliorando."
"Ok!"
Corse senza sosta verso la casa dell'amico, la ricerca di Misty sarebbe stata
difficile, ma forse non impossibile se Ash gli avesse dato una mano.
Aprì la porta scavalcando la staccionata bianca, e trovò il ragazzo che finiva
di fare colazione.
Quasi gli veniva da piangere... aveva avuto una reazione!
Si chiese se fosse stato merito delle parole che gli aveva detto il giorno
precedente, ma poco importava. Salutò la donna e si sedette a tavola anche lui,
di fronte all'amico.
"Misty è davvero viva?" Chiese il ragazzo dai capelli corvini, addentando un
toast di seguito, per poi riposarlo nel piatto.
"non ne sono completamente certo, ma penso proprio di si. Tanto vale scoprirlo
no?" Il ragionamento del capopalestra non faceva una piega, e Ash alzò
lievemente il capo guardandolo negli occhi, Brock potè notare il suo sguardo,
era ricolmo di luce.
"Mh... si." finì di mangiare la colazione.
Infondo, Ash era ancora psicologicamente oppresso, e forse non si era ancora
ripreso completamente, la sua mente era ancora annebbiata dal sangue di quella
notte, tutta via, la voglia di rinascere c'era, e glielo si leggeva nello
sguardo determinato di quando Brock aveva annunciato che Misty forse non era
morta.
Un lato di se avrebbe voluto scoprirlo, un altro lato invece no...
e se si fosse solo illuso? Non voleva pensarci... tantovaleva sperare, come
aveva detto saggiamente l'amico.
Infondo cosa gli rimaneva da perdere?
Non sapeva bene quando si sarebbe ripreso, per il momento non voleva ancora
affacciarsi alla finestra e gridare al mondo: "voglio diventare un maestro di
Pokemon" Non era ancora il momento gusto per farlo. Gli sarebbe servito tempo, e
forse le ricerche lo avrebbe aiutato ad aprirsi di nuovo a quel mondo.
Puntò lo sguardo vero la finestra che filtrava la luce mattutina.
"Quando si.. parte con le ricerche?" Chiese timidamente, senza guardare l'altro
negli occhi, che sorrise e diede un occhiata a Delia.
"Da oggi." il capopalestra di roccia, mostrò fiero un pollice alzato e sorrise
apertamente.
...
Era tardo pomeriggio, il sole illuminava ormai i colli di Pallet con la sua luce
rossastra, e Ash era assieme Brock nel laboratorio del professor Oak, che li
accolse calorosamente.
"Allora Ash, come stai?" chiese l'anziano professore.
L'altro abbassò lo sguardo verso il pavimento e non rispose, si diresse solo
verso l'ampia finestra.
Oak non si sorprese molto, ci voleva tempo, prima che lui potesse tornare alla
sua normale vitalità, non poteva pretendere niente.
Pikachu saltò sulla spalla del suo padroncino e si strusciò amorevolmente alla
sua guancia, mentre lo accarezzava sul dorso.
"Allora professore, è riuscito a leggere qualcosa?" chiese l'amico dai capelli a
punta castani.
"Si, ma solo alcune cose..."
Ash si voltò e si diresse verso di loro, dimostrandosi alquanto interessato.
"Vedete, questa è un associazione che si tramanda da anni orsono, e si dice che
cerca i 7 petali che si racchiudono nell'anima di alcune persone specifiche. In
anni di ricerche, tutti i loro esperimenti sono andati falliti, loro credono che
ricostruendo un nuovo mondo, anche la malvagità umana scomparirebbe. Ma... ciò
mette a repentaglio anche la vita dei Pokemon stessi, e degli umani che si
impegnano a rispettare questo pianeta. Comunque, i 7 petali sono collegati a 7
leggendari Pokemon... anche se sinceramente non sò quali siano."
Ash lanciò un occhiata al professore.
Se così era, forse, cercavano lui e Misty forse perchè contengono questo petalo,
e forse Misty non era morta, ma ciò significava che anche lui era in pericolo.
Ci rifletté su e uscì dalla stanza senza dire niente.
"Dova vai Ash?" Brock non fece in tempo a ricevere una risposta, che dovette
inchinarsi in segno di saluto davanti al prof e scappare via per raggiungere il
ragazzo, è vero, si era ripreso, ma non del tutto, e la cosa rimaneva piuttosto
ovvia.
Il sole rosso ormai, fuori dal laboratorio, stava salutando lentamente il cielo,
dipingendolo di meravigliose sfumature dall'arancio all'azzurro intenso e scuro
più tendente al blu.
Il ragazzo dai capelli corvini vi volse lo sguardo e si fece accarezzare dal
lieve vento e osservò quel dipinto che si prestava ai suoi occhi, non avrebbe
permesso che tutto ciò venisse distrutto, tant'è vero che il suo nome,
nonostante tutto era ancora Ash Ketchum, sebbene non nelle più delle migliori
forze, doveva assolutamente proteggere la terra che tanto amava, quelle città
che aveva visitato, e se era ancora viva, doveva aiutare Misty, e proteggere i
suoi amici.
Una missione lunga lo avrebbe aspettato, e voltare pagina sarebbe stato
difficile, continuare a rialzarsi sarebbe stata un ulteriore fatica, ma era
disposto a farlo, era disposto a farlo per lui, per lei e per l'umanità.
Ash tendeva molto spesso a sentirsi un supereroe, ma stavolta non era così,
stavolta sentiva che il suo cuore lo guidava verso la strada più giusta, e che
esso cominciava a spannare la neve che vi era caduta su, congelandolo su un solo
pensiero, quel chiodo fisso che lo accompagnava da tempo, l'apparente morte.
Sospirò, mentre Brock lo aveva raggiunto.
"Che ti prende?"
"Non permetterò che distruggano tutto ciò..." Aprì le braccia, e il piccolo
Pokemon giallo ai suoi piedi annuì.
Il capopalestra socchiuse gli occhi già molto fini e gli lanciò uno sguardo
d'intesa.
Sapevano cosa dovevano fare, cercare il nascondiglio dell'associazione.
"Almeno che non siano prima loro a trovare noi" sussurrò Brock, talmente piano
che Ash non sentì... era giusto così, non doveva udire quelle parole.
Non ora.
...
"Signora Reisha, le abbiamo portato un altro ragazzo che costudisce un
petalo..."
In braccio ad un uomo incappucciato vi era un ragazzo svenuto, aveva capelli
verdi e lucenti e i lineamenti morbidi.
"Ottimo lavoro" Un sorrisino si schiuse sulle labbra della donna, che con la
mano guantata di bianco si posò una mano sulla croce che portava al collo, una
croce gotica con incisa una "R".
"In quale vasca lo portiamo?"
"Vasca 6, il petalo di quel ragazzo è il sesto, senza dubbio." Il ciondolo che
la donna portava in collo emanava una strana luce.
"Ok, lo portiamo immediatamente là."
"ah, giusto, voglio che localizziate il ragazzo amico di quella ... Ash Ketchum.
MI raccomando, portatemelo vivo... magari anche cosciente."
L'uomo incappucciato sgranò gli occhi nel buio.
"Coscente?"
"Sarò io stessa a neutralizzarlo." Lanciò una rosa come indice che il servo
doveva andarsene...
"Sarà la fine di questo inutile pianeta."
...
Ash era disteso sul suo letto, e come di consueto fissava il soffitto nel bel
mezzo della notte, una musichetta interruppe il suo vuoto.
Il cellulare sul comodino stava squillando, e notò con curiosità che la chiamata
proveniva da Vera.
"ASH! ASH SO' LA TUA SITUAZIONE... MA... DREW E' SCOMPARSO! Ti prego Ash..
aiutami!"
Le iridi del ragazzo si spalancarono nel buio della notte, e quasi incredulo
spalancò la bocca, non sapeva cosa rispondere... si sentiva in preda al panico.
"Vera io..."
"Ash! Lui è... lui è scomparso... anzi no, è stato rapito!"
Quelle ultime parole gli fecero venire in mente dei flash su Misty.
"Vera dove ti trovi?"
"Al parco di Tower City" Rispose con voce terrorizzata.
"Aspettami lì, ti raggiungo tra un pò!"
Se lo era promesso.
Avrebbe voltato pagina, avrebbe smesso di veder soffrire altre persone.
Corse verso la camera di Brock aprendola di colpo.
"BROCK A TOWER CITY! PRESTO!"
...
"Al momento il signor Ketchum pare voglia dirigersi a Tower City, abbiamo
intercettato una chiamata." la voce maschile di Gary raggiunse le orecchie di
Reisha.
"Perfetto."
Il ragazzo si voltò chinando il capo.
Lui non voleva...
Fine cap III
Ok, ecco la fine di questo capitolo... mi spiace se avete dovuto
attendere, ma oltre a dei consueti problemi del pc, ora ce l'ho pure alla linea
e a scuola quindi mi dispiace se son così lenta anche a rispondere alle mail!
Fedina: Grazie della recensione e del commento, la VeraxDrew sta
cominciando a sorgere se la cosa ti può fare felice, sta cominciando a nascere,
aspetta e vedrai ^w^! Ah scusa se non ho ancora risposto alla tua mail, vedo di
farlo al più presto, appena ho un rettangolino di tempo... Spero ti sia piaciuto
anche questo cap!
Ery Aqua: Ed ecco un altro chap, ti ringrazio per la recensione... per
quanto riguarda la morte di Misty, in seguito se ne sapranno di più, vedrai.
Spero che recensirai anche sto cap ^_^!
KateR: Stesso discorso che per Fedina, vedo di risponderti alla mail
al più presto! Con questo capitolo forse i dubbi ti sono aumentati, o magari ti
son diminuiti, dipende da che punto di vista lo si legge! Lo sò per adesso non è
molto romantico... ma l'idea che Ash voglia così disperatamente cercare di
salvare Misty e i suoi amici lo fa molto.. lui a mio parere. Spero che anche
questo capitolo sia di tuo gradimento, e w la ashxmisty ^w^! Ti ringrazio del
commento!
Alex182: Sempre gentilissimo, ti ringrazio di cuore anche di questa
recensione, sperando che anche questo capitolo sia di tuo gradimento!
Ringrazio anche Yomawaru (o mark) e coloro che leggono! Al prossimo
capitolo!
Il parco sorgeva davanti ai loro
occhi increduli, di fronte ad una Vera inginocchiata dalla
disperazione.
"Drew... DREW!" Ripetè stringendosi
convulsamente con le braccia.
"Vera, che è successo?" Chiese
Brock, dirigendosi dalla ragazza con il volto rigato completamente dalle lacrime
dolorose.
"No.. Non lo sò bene, qualcuno ha
rapito Drew, qualcuno con una rosa bianca ricamata sul petto..." Tremante,
strinse le mani sulle ginocchia, mentre il parco fievolmente illuminato
aleggiava sulle figure.
Ash era impietrito dalla scena,
quando altre immagini gli balenarono troppo veloci nella sua
mente.
"Rose...
Bianche..."
Si lasciò cadere su una panchina,
sofferente, ripensando al sangue.. tutto quel sangue, che era schizzato su di
lui... per lui.
"Lo .. sembrava lo avessero ucciso..
ma poi.. quando stavano andando via, lui ha aperto gli occhi, l'ho visto! Ne
sono sicura!" Alzò le mani macchiate diun liquido denso rossastro, probabilmente sangue di Drew, anzi senza
nessun probabilmente.
Ash si avvicinò a Vera, era diverso
dal solito, non molto sciolto, e piuttosto teso.
"Vera, che Pokemon ha
usato?"
"Un Houndoom..." rispose esitando, e
nervosamente, nella mente di Ash fulminante apparse un immagine che lo
folgorò... anche nella sera in cui avevano preso Misty c'era un Houndoom di
mezzo.
Poco dopo, su una motocicletta
bianca e blu dal motore ruggente arrivò l'agente Jenny, che era stata chiamata
precedentemente Brock con la solita precedente corte.
"Ragazzina, sei sicura di tutto? di
non ricoprdare nient'altro?"
"Bhe, agente, c'è poco altro da
ricordare..." disse tra i singhiozzi, mentre la donna appuntava il tutto su un
blocchetto bianco.
La donna dai capelli blu socchiuse
gli occhi, e posò una mano sulla spalla a Vera che si stava pian piano
calmando.
"Lo troveremo... e troveremo anche
Misty." con un tono glaciale la voce di Ash ruppe il
silenzio.
"Costi quel che
costi."
...
Rumori di
spade.
"Reisha, sei molto migliorata!" un
altra ragazza, apparentemente più piccola, era presente assieme alla donna nella
stanza, con lunghi capelli argentei e occhi color scuro.
"Grazie Wiry, è merito tuo." Le posò
una mano guantata sulla spalla con un sorriso.
Ripose la spada alla lama
affilatissima e larga nell'apposita custodia in pelle nera decorata di petali
bianchi.
"Signora Reisha!" una ragazza
accorse alla porta spalancandola, l'arrivata pareva piuttosto spaventata e
allarmata.
"Che succede Dirwì?" la donna stava
rindossando i gioielli che si era tolta per gli allenamenti, per paura di
sciuparli, di certo loro non giocavano con le lame, e non si prendevano nemmeno
la briga di indossare armature, tanto qualsiasi ferita di fossero fatte, con un
pò di estratto di rosa sarebbe guarita.
"L'ultimo ragazzo che abbiamo
portato ha ripreso coscienza, stà lottando per i vari laboratori atterrando un
pò di persone!"
Reisha senza dire niente corse nei
corridoi dell'immenso edificio, molto simile ad un labirinto a dire il vero, per
qualche inspiegabile motivo la donna era dannatamente agile, veloce, quasi
insuperabile, scattava come se niente fosse, evitando i dipendenti e coloro che
erano stesi a terra presubilmente da Drew, incontrò un dipendente che le pregò
di aiutarlo ad alzarsi, lo guardò solamente con disprezzo e vi passò sopra.
Nessuno le poteva chiedere aiuto.
Scorse una figura, anzi due, un
ragazzo dai capelli verdi con un Roselia e ne apparse una terza ombra
offuscata.
"Flygon! Attacco Iperraggio!" Il
ragazzo si muoveva agilmente ordinando attacchi ai suoi Pokemon, la donna dai
capelli color fuoco schivò l'attacco, lanciando una
Pokeball.
Un Pokemon simile a Roselia entrò in
campo, era diverso, pareva un Rozureido Shiny, probabilmente un Rozureido
bianco.
"Che razza di Pokemon è?! Roselia,
Petalodanza!" I petali invasero la stanza.
"Tsk, Rozureido, mostragli un vero
petalodanza!" Dalle braccia complete id fiore del Pokemon vi uscirono candidi
petali bianchi taglienti, scorrevano come lame nell'aria, e fluttuavano
velocemente verso l'avversario.
Roselia si ritrovò atterrato sopra
il suo padrone.
"Allora, ragazzino, dove speravi di
andare?" la voce femminile raggiunse le orecchie frastornate dai suoni di Drew,
il quale alzò faticosamente il capo, notando la figura.
Aveva un manto bianco con un
cappuccio che le copriva il volto, e alcuni capelli rossi che le ricadevano con
qualche ciocca sul pezzo di viso visibile.
"Tu.. dannazzione!" si alzò a stento
riuscendo a mettersi sulle gambe.
"Che cavolo volete da me?!" Il
ragazzo strinse i pugni capendo che quella donna non era una semplice recluta
del posto, no probabilmente era qualcuno di più potente.
"Oh, povero ragazzo, non sei nemmeno
a conoscenza dei tuoi poteri... mi dispiace, ma questo edificio è come un
labirinto, per i nostri prigionieri non ne esiste uscita." sul suo volto si
formò un ghigno maligno.
"Ed adesso." Tra le sue dita
comparvero delle lame affilate e lucenti.
Al ragazzo non ci volle molto per
capire cosa volesse fare, e si voltò indietro, richiamando i suoi Pokemon,
cercando di scappare, inutilmente.
La donna gli comparse davanti, con
una velocità impressionate gli conficcò le lamette nel corpo facendolo
svenire.
"Te la sei cercata" Lo prese in
braccio e lo portò aldilà di una porta metallica che si apriva solo con una
particolare password.
...
"Agente, abbiamo trovato delle
tracce di sangue, probabilmente della vittima." uno dei dipendenti di Jenny fece
capolino nella conversazione.
"Ottimo, magari seuendo le tracce
riusciremo a scoprire dove si trova il luogo!"
"Io non ne sarei così sicuro." si
intromise Ash con tono cupo.
"Perchè?" chiese Brock, stupito
dalla reazione dell'amico.
"L'ultima volta quello si è
volatilizzato nel nulla, cosa ti fa pensare che non lo abbia fatto ancora
stavolta e che non sia una trappola? Andiamo..."
Sentì muovere da dietro dei
cespugli, e il suo riflesso fu immediato, si scansò lanciando una Pokeball
contenente un Donphan.
"Ottima deduzione Ash Ketchum."
Disse una figura ombrata, uscendo e mostrandosi alla luce.
Portava un mantello scuro, e infatti
la reazione di Ketchum fu la più prevedibile e immediata.
"DONPHAN ATTACCA!" Il Pokemon di
roccia/terra cominciòarotolare, ma
fu arrestato da un Umbreon lanciato dall'altro.
"Non voglio combattere, ma aiutarvi,
non posso dirvi molto, sappiate solo che per trovare la base dovrete seguire
delle tracce che ora vi lascerò. Esse saranno fatte con dei taglietti incisi per
terra..." detto questo, la figura scomparì nel nulla, lasciando una rosa bianca
a terra.
Erano rimasti piuttosto sorpresi
dall'evento... perchè mai un nemico avrebbe dovuto interessarsi al fatto che
loro dovessero trovare la base? Ash, non riusciva a fidarsi, tutta via, era
quasi sicuro di conoscere chi vi era sotto quel mantello, forse più un istinto
che altro... intuizione si potrebbe chiamare. Scosse la testa ripetutamente
voltandosi verso Brock.
"Che facciamo?" chiese il
capopalestra di roccia.
"Non abbiamo molta scelta. Ci
fidiamo." il suo tono era glaciale come sempre, ma forse più convinto. Pikachu
hai suoi piedi annuì. Non sapeva precisamente perchè, ma il suo sesto senso gli
stava dicendo di proseguire per la stradache gli si proponeva, osò quasi darsi del pazzo da
solo...
"Come puoi... fidarti?" chiese
sconcertata Vera.
"Vera, nella vita ci vuole un pò di
buon senso, è vero, e bisognerebbe stare sempre all'avanguardia... ma... per la
persona che si ama, si deve essere anche disposti ad andare incontro a seri
pericoli, e sebbene io abbia ancora gli occhi abbastanza bendati, solo la
persona che cerco è in grado di sbendarmeli, se allora non la ritrovassi, la mia
vita sarebbe un puzzle senza un pezzo, un bicchiere di cristallo infranto su un
pavimento di marmo, un cuore che non ha più la lampadina per la quale
rispledere."
Nella conversazione era calato il
più completo silenzio... quello nemmeno sembrava Ash,o perlomeno, non l'Ash che
tutti conoscevano, infatti rimasero quasi sconcertati da quelle
parole.
"Tutta via... andrò da solo. Non
voglio che vi mettiate in mezzo in una decisione che ho preso IO." Alzò gli
occhi al cielo cupo esattamente come il suo animo, sentendo il motore della
motocicletta dell'agente Jenny accendersi.
"Penso di capire ciò che provi... ed
è per questo che ti lascerò andare ma..." la donna estrasse da un taschino un
biglietto, su di esso vi era un numero scritto in verde.
"Se ti troverai in difficoltà,
chiamami, e non esitare..."
"Daccordo" Si sforzò di sorridere,
anche se forse, il vecchio Ash lo avrebbe fatto anche in un occasione come
quella.
Quando Ketchum si sentì toccare una
spalla ebbe un sussulto, e si voltò, Vera lo stava guardando con un insolito
sguardo di determinazione, insolito perchè Vera era una di quelle ragazze sempre
allegre e spensierate, o abbattute e demoralizzate, difficilmente il coraggio
gli scorreva fitto nelle vene.
"Per amore, qualsiasi cosa no? Vengo
con te, devo recuperare Drew." Il ragazzo capì perfettamente cosa intendeva
l'amica, chiuse gli occhi per un istante e si rivolse verso Brock che lo
guardava altrettanto determinato.
"Immagino che non ci sia modo di
farvi cambiare idea..."
I due scossero il
capo.
"Allora si parte!"
...
Dei fili e dei computer dominavano
in una stanza metallica, al centro di essa un corpo sostenuto da delle travi di
ferro, ad esso vi erano collegati dei fili...
Il corpo esile e dalla pelle
perlacea, e i capelli biondi ricadenti sul viso, gli occhi chiusi e una
mascherina alla bocca, quel corpicino appartenente ad una bambina di circa 10
anni.
La donna dai capelli color del fuoco
le si avvicinò sfiorandole con i polpastrelli delle dita il viso
cadaverico.
"Tornerai a vivere Ehil... te lo
prometto."
Solo il rumore dei computer, solo
energia artificiale che alimentava un corpo che ormai era schiavo di essa, nella
mano della donna, vi era chiusa un altra piccola manina che conduceva al corpo
di una bambina dai capelli neri e iridi verdi.
"Ehil tornerà con noi Chiria, e
finalmente potrete riunirvi."
La bambina chiuse gli occhi e
abbracciò la donna nel silenzio assordante dei macchinari.
...
Ash chinò lo sguardo notando dei
segni per terra, evidentemente dovevano essere quei segni di cui gli aveva
parlato la misteriosa figura.
Brock prese la torcia per vederli
meglio, in effetti erano incisi sul terreno, forse con una
lama.
"Umbrè!" da dietro un cespuglio
spuntò fuori l'Umbreon che avevano visto prima, esso si diresse cautamente verso
il gruppetto.
"E tu che vuoi?" Vera irritata, si
ritrasse indietro dopo aver pronunciato quelle parole.
Il Pokemon chiedeva palesemente di
essere seguito, l'allenatore lì presente lo capì subito lasciando indietro
l'amica e l'allevatore che erano perplessi di fronte a tale situazione, anche se
alla fine cominciarono ad avanzare e a seguire il Pokemon imitando il gesto di
Ash.
"Umbreon, sei sicuro di conoscere
perfettamente la strada?" chiese Ash, mentre stavano affrontando un fitto
sentiero buio, dove nemmeno la luce lunare riusciva a filtrare tra le chiome
degli alberi, che di notte incutevano una certa paura.
Passo dopo passo, si sentivano i
rumori inquietanti della foresta, del fruscio delle foglie, e ogni tanto il
muoversi di un qualche Pokemon selvatico, che li faceva sussultare, Umbreon
proseguiva, illuminando fievolmente il loro cammino, forse stanco anche lui di
proseguire... era un Pokemon che viveva di luce lunare, e per essere sinceri
quella notte non era poi così potente.
Quando era quasi l'alba,
cominciarono a scorgere la fine della foresta, ma davanti a loro, si prestava un
paesaggio alquanto insolito. Un lago, e al centro di esso una staccionata
metallica costruita su una zolla di terra in mezzo ad esso. Una sola staccionata
metallica...
"Ma si può sapere dove ci hai
portati?" Ash non riusciva a crederci, avevano camminato per un bel pò di ore, e
ciò che riuscivano a vedere adesso era solo una misera steccata di metallo, che
non ci stava a far niente in mezzo ad un lago!
"Ma ci stai prendendo in giro?!"
Vera indignata si parò davanti al Pokemon poggiando le mani sui
fianchi.
"Ascoltami bene, non siamo in vena
di scherzi, dicci IMMEDIATAMENTE dove sta quella stramaledettissima base!" Il
Pokemon, quasi impaurito indicò con la testa i pezzi di
metallo.
"Vuoi forse dirci che in quella
zolla si nasconde la base?... o meglio, che lì vi è una scala che ci porta ad un
edificio sotterraneo e quindi sotto questo lago?" Brock aveva pressochè fatto
centro, la sua ragionevolezza e pazienza in certe cose era una qualità che
mancava sia ad Ash che a Vera e che in situazioni simili poteva essere la più
importante da possedere.
"Posto bizzarro... c'è da dirlo."
Ash inarcò il sopracciglio facendo uscire da una Pokeball un Gyarados che si
immerse nel lago.
"E quello quando lo hai preso?!" la
ragazza che era con loro rimase stupita.
"E' di Misty, ad ogni modo... mi
sembra strano che in questo posto non vi siano protezioni, barriere o chessòio."
Ash si guardò intorno, in effetti quel posto era stranamente troppo tranquillo,
e nei dintorni non si avvistavano telecamere ne niente.
"Questo posto è più che sorvegliato,
ma io e Umbreon abbiamo disattivato le varie protezioni." Una voce si schiarì
alle loro spalle, la stessa tonalità di colui che prima li aveva invitati a
raggiungere quel luogo.
"Perchè fai tutto questo?" chiese
Ash, giustamente, quella domanda se la ripeteva mille volte... chiedendosi alla
fin fine quali erano i reali scopi di quell'individuo.
"Lo scoprirete a tempo debito." E
con un fruscio lui e il suo Pokemon si volatilizzarono nel
nulla.
...
"Signora Reisha, ho recapitato fino
a lei Ash, con lui però vi sono altre due persone."
"Oh, non sarà un problema... grazie
mille Gary, ora puoi andare a riposarti."
Il ragazzo scomparve dalla sua
vista, mentre lei, sorseggiava un bicchiere di latte fresco gustandoselo e
ridacchiando.
"Ed adesso, devo catturare anche
questa pedina... che mi aiuterà a fare scacco matto." Si alzò in piedi
cominciando a camminare via dalla stanza del trono, e le sue sonore risate si
erano espanse per tutto l'edificio.
Fine Cap IV
Bene, eccovi anche la fine di questo
capitolo, mi scuso per il ritardo ma la scuola mi crea problemucci dai quali non
posso sottrarmi altrimenti, chi racconta a mia madre delle insufficienze ^_^?
dopo addio pc... e quindi.
Questo capitolo, sinceramente, non
mi piace nemmeno un pò... spero anche di non aver messo troppa carne al fuoco, e
penso che tutti abbiate capito il ruolo di Gary, anche se appare
confuso.
Ringrazio comunque Fedina, Alex182,
Mark, KateR e Kogarashi, grazie e continuate a seguirmi!
^_^
L'atmosfera del posto non era una delle più accoglienti, come prevedibile del
resto.
Ash si muoveva assieme agli altri in modo timoroso nell'edificio che appariva
così... accogliente e privo di ostacoli, troppo per i loro gusti.
A guidarli Gary, aveva inviato un pokemon molto abile, ovvero un Keckleon, un
pokemon simile ad un camaleonte capace di mimetizzarsi, se ce ne sarebbe stato
bisogno, con il suo potere avrebbe potuto far mimetizzare anche Ash e gli altri.
"Ash ma tu non hai..."
"Paura Vera, no... no non ne ho." rispose tranquillo.
"Certo, dovevo immaginarmelo! Tu del resto sei l'invincibile eroe."
Ketchum le scoccò un occhiata fredda, poco sua in realtà.
"Sai, il supereroe Ketchum fino a qualche giorno fa era in catalessi, ma forse
non lo hai notato..." La sua risposta era acida, la sua risposta non era da lui.
Brock diede una pacca sulla spalla di Vera scuotendo il capo.
"Lascialo stare." sussurrò cercando di non farlo sentire all'amico, quell'ambiente
li innervosiva moltissimo, e non solo, anche Ash era particolarmente nervoso e
agitato, ma quello era dipeso anche dallo schok che si portava ancora sulle
spalle.
***
"Protezione vasche livello 8" la voce di una dipendente dagli occhiali neri
raggiunse le orecchie della rossa che stava nervosamente girando per la stanza.
Intorno a lei grandi vasche contenti un liquido verde-azzurrino, attaccate ad
esse delle ventose e dei fili, i pc trasmettevano un energia ad impulsi
regolari.
"Ok, allora possiamo andare... Wiry, seguimi, dobbiamo dare il benvenuto ai
nostri ospiti." La ragazza dai capelli argentei seguì Reisha, le due formavano
da anni un duo invincibile nei combattimenti di spade, una era la mente, l'altra
l'arma...
"Signora Reisha! La capsula dell'ultimo ragazzo catturato ha dei problemi, esso
pare in parte cosciente!"
"Sistematelo in qualche maniera, adesso ho altri problemi!" Rispose
aggressivamente uscendo dalla stanza tramite la porta di metallo che si richiuse
alle sue spalle, mostrando davanti a lei un corridoio grigio e immenso.
"Finalmente il desiderio che abbiamo da anni si realizzerà, finalmente questo
mondo si ribellerà all'egoismo umano..."
"Signora Reisha, a lei questa Pokèball" Le porse una sfera dal colore azzurrino,
lanciandola ne uscì un Pokemon abbastanza imponente, un Rapidash dalla crine
azzurrina, il suo fuoco era bianco e blu e le fiamme circondavano a scatti
rotatori il suo corpo delineato e da corsa.
"Perfetto, allora sbarriamo la strada a quei ragazzini." Salì in groppa al
cavallo assieme all'amica e cominciò a cavalcare nell'edificio.
***
"E adesso?" Davanti a loro si era bloccata la strada, una porta rotta gli
impediva il passaggio e quindi di proseguire.
"E adesso sfondiamo questa cosa. Pikachu, attacco locomovolt!" Il Pokemon giallo
venne avvolto da un bagliore immenso che emanava scintille e si schiantò contro
la porta che si piegò appena.
"Cavolo! Quello è uno dei suoi attacchi migliori e non l'ha nemmeno scalfita più
di tanto..." Osservò Vera estraendo dalla tasca una Pokéball.
"Vai Blaziken!" Un Pokemon rosso e dalle sfumature gialle molto imponente uscì
dopo un bagliore rosso di luce proveniente dalla sfera.
"Blaziken! Sfonda quella porta con l'attacco Stramontante!" Il Pokemon sferrò
una serie di calci molto potenti prendendo la rincorsa e saltando finchè la
porta non cadde definitivamente sollevando polvere che non lasciava intravedere
dalla parte avversa.
Un battito di mani.
"Bene, Ketchum, noto con immenso piacere che sei giunto fin qui... adesso, il
tuo compito è trovarmi." Svanito il fumo, davanti ai loro occhi si parò un
immagine ad ologramma che illustrava una donna dalle braccia incrociata e i
fluttuanti capelli rossi.
"Chi sei?!" Chiese d'impulso dirignando i denti.
L'ologramma sorrise malignamente alzando un pò il capo e rivelando gli occhi.
"Sono Reisha, il capo di questo edificio." disse la voce elettronica posta sulla
piettaforma, come una trasmittente.
"Dov'è Misty?!"
"Calmo ragazzino, una cosa per volta... innanzi tutto, un pò di cortesia, non mi
va di parlarti così. Trovami." L'ologramma si spense sotto ai suoi occhi
lasciandolo di sasso.
Ash afferrò l'attrezzo nero che trasmetteva l'immagine e lo spaccò lanciandolo a
terra.
"TROVAMI? CHE RAZZA DI RISPOSTA E'?" La rabbia gli stava pulsando in tutte le
vene del corpo e il battito del cuore era pericolosamente accelerato.
"Pika..." sussurrò il piccolo esserino giallo.
"Ebbene, la ragazza vuole giocare? Avrà il suo gioco." Negli occhi del ragazzo
brillava una luce piuttosto strana, una luce inconsueta.
"Ash..?" Vera aveva ritirato il suo Blaziken e lanciò un occhiata preoccupata
all'amico Brock il quale aveva scosso la testa. Da quando avevano messo piede lì
dentro sembrava cambiato radicalmente... forse era quel posto a fargli quell'effetto.
L'allenatore proseguì scavalcando le macerie il suo cammino.
Avrebbe trovato quella donna e avrebbe salvato Misty, a qualunque costo.
***
Chiuse la trasmittente sorridendo e volgendo lo sguardo verso l'amica che teneva
a freno il suo Rapidash con le briglie.
"Eh... non ho dubbi sul perchè il petalo è racchiuso nel suo corpo. Proprio il
degno figlio di suo padre, non c'è che dire." Reisha sorrise alla donna che
ricambiò il ghigno.
"Peccato, suo padre era così un bell'uomo... si sacrificherà per una nobile
causa comunque."
"Direi di si." Wiry afferrò le briglie e rimontò su Rapidash seguita da Reisha.
"Direi che è il caso di andare a nasconderci dove vogliamo far arrivare il
prigioniero." Le due scomparirono dirigendosi altrove.
***
"Dannazione, chissà dove sono quelle!" Camminava con prepotenza in quel
corridoio, troppo grigio, troppo uguale, troppo metallico.
Tutti i corridoi erano esattamente uguali, peggio di un labirinto.
"Per trovare la stanza che cerchi avrai bisogno di un buon occhio..." una voce
venne trasmessa dagli autoparlanti inseriti nelle mura dei corridoi.
"Ovvero?" Chiese Brock con cautela.
"Ovvero, guardate bene il pavimento." Fu l'ultimo messaggio.
I ragazzi cominciarono a guardare il pavimento notando dei segni di zoccoli.
"Penso si riferisca a questi." Indicò Vera.
"Seguiamoli."
Cominciarono a seguire le tracce, sebbene non fossero esattamente molto chiare,
ma senza dubbio li avrebbe portati al luogo interessato. Keckleon nel frattempo
era scomparso per qualche minuto... e il ragazzo misterioso che li aveva
condotti fin lì che fine aveva fatto?
Ash scosse il capo ripensandoci, chissà se stavano facendo la cosa giusta.
"Ehi, guardate!" davanti a loro dopo un breve percorso appariva un ennesima
porta metallica, che però si presentava in maniera lievemente diversa, infatti
su di essa vi erano incise delle lettere e una rosa, la porta si spalancò
davanti hai loro occhi.
"Bene, Ash Ketchum, è un piacere averti qui." Disse la donna facendo un breve
inchino e mostrandosi nella sua eleganza.
"Dov'è Misty?" chiese nuovamente avanzando verso la donna.
"Oh no, no, queste non sono maniere che si addicono ad un portatore della rosa.
Dovresti essere più garbato." La donna sogghignò e la sua voce era morbida e
calda.
Dietro alle due donne spuntò una bambina dai capelli neri e occhi verdi.
"Che cavolo stai dicendo?! piantala di giocare, sono qui per riavere ciò che è
mio!" Ash quasi buttò fuori tutta l'ira che aveva in corpo correndo verso la
donna a pugno serrato e posto in avanti, ma una barriera lo fermò di colpo.
"Chiria, potevo difendermi anche da sola, ma grazie." La donna si rivolse alla
bambina appena entrata in scena sorridendole dolcemente.
La piccola teneva una mano alzata, probabilmente con essa aveva innalzato la
barriera.
"Ma.. cosa siete voi?" Azzardò Brock titubante.
"Io, sono una comune mortale, lei, è una bambina dall'amaro destino. Portatrice
di poteri, serva del mondo che sta reggendo sulle sue spalle, lei è la padrona
della luce che comanda questa terra. Ha il diritto di vivere normale, unita
dalla parte a lei mancante, Ehil, parte fondamentale perchè diventi una bambina
normale che cambierà le sorti della terra."
I presenti rimasero allibiti, quella piccola bimba dentro di se aveva un potere
tanto immenso da rivoluzionare il mondo?
"Rivoluzionare la terra è? A me sinceramente importa pochissimo, il nostro mondo
è bello così com'è!" Ash si rialzò in piedi furente.
"Oh, si certo, bello questo mondo, pieno di inquinamento e di malvagità... si
si, proprio molto bello... ah che delusione, e dire che tuo padre non la pensa
allo stesso modo..." Sussurrò la donna dai capelli rossi stringendosi le
braccia.
"Mio padre è morto." Affermò Ash chinando il capo.
"Fossi in te non ne sarei così sicuro." Reisha sorrise schioccando le dita.
Dietro di se si aprì un altro portellone che fece un rumore assordante.
"Chiria, energia prego." La bambina sotto l'ordine alzò le braccia esili e partì
una scarica elettrica da esse.
"Tu vieni a rimproverare noi, ma stai usando quella bambina come se fosse una
macchina! Uno strumento!" esordì Vera stringendo le mani al petto e mostrando
tutta la pena e rabbia che provava solamente con lo sguardo immenso dei suoi
occhi azzurri.
"Lei è un arma. Lei è colei che può distruggere il mondo se nelle sue mani ci
sarà la Rosa Bianca." Disse voltandosi e mostrando loro uno spettacolo
disgustoso scostando un tendone nero.
Una luce azzurrina illuminò la stanza nella quale erano, immensamente grande, pc
ovunque e 7 vasche, i dipendenti circondavano la stanza seduti su delle sedie e
al comando dei pc.
Le 7 vasche contenevano un liquido verde-azzurro ad esse erano collegati dei
cavi, i ragazzi rimasero a bocca aperta.
Ash scorse con orrore ogni vasca posandoci sopra lo sguardo, la prima vasca
conteneva il corpo di un uomo sospeso in essa con un panno fluttuante che
copriva solo parzialmente il corpo, i suoi capelli erano neri e gli occhi chiusi
con una mascherina alla bocca che si direbbe quella dell'ossigeno quando si è
ricoverati all'ospedale.
Eppure gli ricordava qualcuno...
Qualcuno che sentiva essere molto legato a lui.
"Allora, uno spettacolo no?" Fiera la donna avanzò davanti alla sua visuale
della vasca.
"No... è assolutamente agghiacciante." Ammise Vera, mentre Ash era rapito da
quella visione per dire qualcosa.
"Ti ricorda qualcuno non è vero?"
"Si..."
" E' tuo padre Ash Ketchum. Quest'uomo è tuo padre." Posò una mano sulla vasca
mentre al ragazzo stava crollando il mondo da sotto i piedi, gli si stava
sgretolando lentamente.
"Non.. non.. può..." Si avvicinò di corsa alla capsula toccandone il vetro
freddo e quasi inciampando nei cavi collegata ad essa.
Brock rabbrividì, se Ash avesse dato uno sguardo alle capsule successive avrebbe
dato di matto.
"Vuoi che ti racconti come mai è qui? e cosa è successo?" Il tono della donna
era troppo, troppo calmo, quasi innaturale, doveva essere pazza fino al
midollo...
Ketchum era inginocchiato davanti alla vasca e annuì debolmente, tremando.
"Io e tu padre ci amavamo."
Un brivido gelato percorse la schiena di Ash e la voglia di ucciderla era salita
alle stelle, ma non avrebbe potuto toccarla, non finchè quella bambina era in
circolazione.
"Puttana." sussurrò solamente.
"Fammi finire, io e lui avevamo fatto una bambina assieme, Chieil, un giorno
però quando ha saputo che io ero l'erede a prendere in dotazione la società
della White Rose ebbe paura di me, del potere della sua stessa figlia, scappò...
che vigliacco, e incontrò tua madre convinto di fare una vita normale si sposò
con lei, e nascesti tu.
Chieil cominciò a dimostrare strani poteri fin da quando era nata, e quindi lui
giustamente aveva pensato di darsela a gambe.. come biasimarlo? La piccola
bambina aveva un occhio verde e uno azzurro, mezzi capelli biondi e mezzi neri,
prova evidente della sua anormalità, quindi io ho cresciuto questa figlia non
normale da sola, reggendo sulle mie spalle la società della White Rose, un
giorno però Chieil cominciò a manifestare strani fenomeni, finchè un giorno non
trovai nella sua camera tuo padre e due bambine e non più la mia Chieil."
Reisha cercò di reprimere le lacrime che le stavano violentemente pulsando negli
occhi.
"Da anni, la White Rose aspettava il suo degno erede, il compitore del destino
per la quale era nata la società.. e tuo padre, lui fece delle ricerche e riuscì
a separare in due corpi distinti quella che era la salvezza della terra, colei
che poteva rigenerare tutto. Oh si, aveva pensato bene di separare Chieil in due
entità diverse sminuendo così il loro potere. Un genio tuo padre, peccato che
non aveva calcolato che anch'io avevo sviluppato abilità e ricerche. Infatti
avevo scoperto che nel suo cuore c'era un petalo della Rosa Bianca. Il primo
petalo. Non ci misi troppo a lanciargli una spada quando lo vidi nella camera
con le due bambine, e nemmeno a rinchiuderlo in queste vasche. Tuo padre ha
voluto giocare a fare l'eroe, proprio come te."
Ash spalancò gli occhi e strinse i denti mentre gli amici guardavano
meravigliati.
"Sorpreso?"Chiese infine.
"Disgustato..." sussurrò chinando lo sguardo e rialzandolo con ferocia inaudita.
" Oh, ma io amo ancora tuo padre... e lo amo ancora di più perchè grazie a lui
so' come riunire le due bambine e come donare nelle mani della creatura che sa
gestire i poteri dei più potenti Pokemon al mondo, un potere tale da distruggere
ogni malsanità di questo pianeta." Tranquilla accarezzò il volto di Ash che
scacciò via la mano disgustato.
"Se deciderai di collaborare accettando la nostra offerta, allora eviteremo di
prenderti con la forza... inoltre guarda il lato positivo, chi contiene un
petalo della White sopravvive alla distruzione."
Ash si alzò di scatto raggiungendo gli amici, aveva paura, sentiva il terrore,
il nervoso, la rabbia, il rancore... stava male, molto male.
"SCORDATELO!" Guardò in fretta verso le altre vasche e vide ciò che stava
realmente cercando.
"MISTY! LIBERALA! CAPITO LIBERALA!" Corse verso la capsula numerata con un 4 e
vide il suo corpo fluttuante nell'acqua.
Cominciò a battere sul vetro mentre la donna lo osservava ridacchiando.
"Commuovente... "
"MISTY! MISTY! TI TIRERO' FUORI!" Batteva e batteva con i pugni, il dolore era
quasi lancinante che attraversava ogni millimetro delle sue mani e braccia.
Vera intanto si era diretta verso la capsula n 5, rimanendo a bocca asciutta,
Drew era circondato da quello strano liquido e ... chissà se era vivo.
"Ahhh poveri piccoli innamorati, le loro dolci metà sono in quelle capsule... oh
poveri." ripeté con sarcasmo Reisha piegando in una smorfia le labbra.
"TU! MISERABILE! LIBERA TUTTI! ORA!" Ash corse nuovamente verso la donna e
scagliò una Pokéball dalla quale ne uscì uno Sceptile.
"Sceptile attacco fendifoglia!" Il Pokemon balzò in alto ma fu arrestato dalla
veloce mossa di un altro Pokemon che si intromise.
Un Umbreon.
Accanto a Reisha si rivelò una figura nera incappucciata.
"Tu.. sei quello di prima..."
"Rivelati a loro." disse la donna sorridendo ancora.
L'uomo si tolse il cappuccio rivelando il suo volto, i suoi capelli castani e i
suoi occhi dello stesso colore.
"Ga.. Gary?"
Fine Cap V
Scusate la lunga attesa, ma per colpa della scuola non ho avuto molto tempo
per scrivere.
Passando hai ringraziamenti:
Un grazie a: Kogarashi, Fedina, Alex182, Mark, e Ila. Sperando
che continuerete a seguirmi ancora ^^
"Gary... che ci fai qui?" Il fiato di Ash era letteralmente mozzato dalla
sorpresa.
"Vi conoscete?" chiese la donna alquanto sorpresa.
"Ash..." sussurrò solamente l'altro cucciando lo sguardo.
"Quindi.. quindi sei tu! sei tu ad aver causato tutto questo! Ho fatto male a
fidarmi!" esclamò dimenando le braccia dalla rabbia e dallo stupore.
"Oh, ma che scenetta... " Reisha circondò un braccio attorno alle spalle di Gary.
"Questo tuo amico, a differenza di te, sa da che parte stare." la rossa sorrise
malignamente al ragazzo il quale sentiva l'ira crescere in lui.
"Gary... mi hai deluso grandemente." L'ira negli occhi di Ash era perfettamente
leggibile, mentre l'espressione dell'altro era letteralmente indecifrabile
L'allenatore strinse i pugni e si alzò in piedi smettendo di avere contatto con
il pavimento freddo.
"AH, povero ragazzo, così tante cose in un solo momento, o come si suol dire, 3
piccioni con una fava in questo caso. Tuo padre, la tua amichetta e la
rivelazione del secolo sul tuo amico... povero, povero prescelto della rosa."
Reisha sorrise incrociando le braccia e avvicinandosi a passi lenti verso Ash
che rimaneva immobile mentre vedeva la sua figura sempre più vicina.
Pikachu si parò di fronte a Ketchum ringhiando come per vietare a lei di
avvicinarsi.
"Oh, ma guarda il piccolo tenta di proteggerti."
"Eh.. ho allenato molto bene il mio Pikachu." Ash sorrise beffardo, Brock notò
quella smorfia e... non era da Ash.
"Oh si non ho dubbi, ma adesso vorrei proporti un accordo." Ormai la rossa era
vicinissima, e Pikachu cominciò ad emanare scintille elettriche
"Proceda." Ash passò ad usare il lei.
"Se tu deciderai di farti operare e di consegnarmi il petalo che è in te, io ti
prometto che quando la terra verrà distrutta salverò te e i tuoi amici. Mi
sembra una proposta allettante, non trovi?"
"Per qualcuno forse -rivolse un occhiata a Gary- ma non per me! Pikachu attacco
tuono!" La donna sorrise e si scansò evitando la scossa.
Brock afferrò Vera e fece cenno di scappare, perchè ovviamente il capopalestra
di roccia aveva già capito le intenzioni di Ash e quindi non aveva nemmeno
esitato.
"Ragazzino dove pensi di andare?!" Reisha scattò in avanti afferrando Ash che
stava cercando di rompere i fili attaccati alle vasche, la donna lo strattonò e
lui si aggrappò alla sua gamba cadendo a terra cercando di farle perdere
l'equilibrio.
"Pikachu! LOCOMOVOLT!" Il topo elettrico partì alla rincorsa illuminandosi verso
la principale dell'associazione che era bloccata dal ragazzo.
"VERA!BROCK CERCATE DI STACCARE I CAVI!" I due annuirono e Vera, naturalmente,
si precipitò verso la capsula di Drew aggrappandosi ai cavi elettrici, Reisha
intanto evitò l'attacco di Pikachu scrollandosi con forza incontrollabile Ash di
dosso.
"Gary aiutami invece di stare lì!" la rossa invitò l'aiutante a combattere, ma
lui era impietrito, stringeva i denti e non sapeva più cosa fare... affogato nei
suoi stessi ricordi e pensieri guardava con occhi persi il suo amico d'infanzia.
Perchè?...
Il ragazzo arruolato nell'associazione e scosse il capo scappando altrove.
"Gary! Al diavolo ragazzino!" la voce femminile risuonò nella stanza, mentre i
dipendenti erano impegnati a controllare le vasche, e come sotto ordine
precedente, non avrebbero dovuto muoversi di lì, così afferrò la spada e la
rivolse verso il soffitto. Ash si fermò di colpo, e la bambina dai capelli neri
si parò davanti alla donna.
"Dannazione..." sussurrò Ketchum, intorno a lui e ai suoi amici si era innalzata
una barriera.
"Uhuhuh... poveri miei cari ragazzini in trappola... Brava Chiria, ci hai
pensato tu." le accarezzò dolcemente i capelli avvicinandosi alla barriera.
Il ragazzo dai capelli corvini era inginocchiato nuovamente a terra e teneva lo
sguardo fisso su Reisha, mentre Brock gli aveva messo un braccio intorno alle
spalle come simbolo di sostenimento.
Vera invece aveva lo sguardo perso sulla capsula che racchiudeva il corpo di
Drew, e proprio in quell'istante avrebbe giurato di aver visto muovere le sue
labbra.
"Drew..." sussurrò piano.
Ash rovistò furiosamente nelle sue tasche estraendone delle Pokéball.
" Sceptile! Swellow! Pikachu! Attaccate la barriera!" Accecato dalla rabbia,
dalla furia, dall'inquietudine di quel luogo... cos'erano quelle vasche? e come
poteva salvare Misty? Come come come?
Ma niente, la barriera rimaneva intatta.
"Speravo che avresti collaborato... e invece, non mi lasci scelta vi dovrò
imprigionare." La donna rivolse uno sguardo alla bambina, che battendo le mani
formò delle catene che tenevano legati i tre e aveva dissolto la barriera.
Inizialmente l'allenatore si divincolò ma con scarso successo, purtroppo le
catene erano troppo strette per permettergli di muoversi liberamente.
"Wiry!" La donna dai capelli argentei comparì dal nulla.
"Portali nelle celle, separati mi raccomando... penso che il nostro amico Ash
rifletterà su qual'è la scelta giusta." Un solo sorriso evidenziato sulla sua
bocca dipinta.
"Perchè fai tutto questo?! PERCHE'?" Chiese Ash mentre veniva trascinato via.
"Perchè ho le mie ragioni." Un ennesima porta metallica si chiuse alle sue
spalle mentre la risposta si sperdeva nel buio.
...
"Ed adesso? adesso cosa devo fare?" Gary era disteso sul letto della camera che
gli era stata offerta nell'edificio.
Si mise le mani tra i capelli e osservò una foto che aveva sul comodino,
ritraeva lui e il suo migliore amico di infanzia... Ash. Sebbene la loro fosse
una rivalità apocalissale, si erano sempre voluti bene, e adesso? Adesso cosa
aveva combinato? Stava rovinando tutto a causa del suo egoismo...
Chiuse gli occhi e ricordò.
**Flashback**
"Ehi ragazzo..." Una donna si era parata davanti a lui sorridendo.
"Che vuole?" Non era esattamente una giornata ideale...
"Depresso?" chiese l'entità misteriosa.
"No... soltanto odio questo schifo di mondo a volte..."
" Se hai tempo ti posso raccontare una storia."
"Non voglio sentire favolette."
"Oh ma non è una favola, è un futuro che coinvolgerà anche te."
Il ragazzo si sedette su una panchina, e la donna vestita di bianco fece lo
stesso.
"Innanzi tutto mi presento, sono Reisha, e sono colei che potrà salvarti dalla
distruzione di questo mondo, che avverrà a causa degli umani stessi."
"Oddio, spero stia scherzando..." Era già sul filo di andarsene.
"ragazzo, forse non hai capito cosa ti stò presentando."
"No. E non lo voglio sapere." si alzò dalla panchina.
"Un occasione per sopravvivere e diventare più forte."
Gary si risedette e guardò la donna. Da lì seguì una lunga chiacchierata, ma non
sapeva cosa sarebbe stato costretto a fare.
**Fine Flashaback*
"Devo prendere una decisione... " aprì gli occhi e camminò fino allo specchio.
"Anche se credo già di sapere qual'è."
...
"LIBERATECI! LIBERATECI!" Ash batteva ripetutamente sulle sbarre in ferro fino a
che le sue mani erano divenute rosse.
"Ash non ti servirà a nulla." Affermò una voce maschile proveniente dalla cella
accanto alla sua.
"Brock, ma a te va bene di stare in questo lurido posto?!"
"Ovvio che no, ma battere sulle sbarre non servirà a niente!"
Vera si era accovacciata a terra e si stringeva le ginocchia.
"Io.. io credo di aver visto muovere Drew..." sussurrò con voce calma e cauta
interrompendo la lite di Ash e Brock.
"Come scusa?" richiese Ash.
"Drew... prima, se non sbaglio ha mosso le labbra."
"Allora.. è vivo anche lui." affermò Brock.
"Credo di si."
"Cazzo, ma se non ci liberiamo di qui voglio vedere come cavolo salviamo quelli
là! E poi, la storia su mio padre..." La voce di Ash si abbassò improvvisamente.
"Chissà se è lui..." Allentò anche la presa alle sbarre per abbandonarsi sul
letto piuttosto duro.
"Comunque, da Gary non me l'aspettavo." disse l'amico tra le sbarre della stanza
accanto.
"Non dirlo a me..." la sua voce rispose con un misto di odio e di tristezza.
"Dobbiamo uscire di qui... dobbiamo uscire di qui." ripeté quella frase diverse
volte, quel giorno, ma non osò contare quante, erano decisamente troppe, forse
aspettava che la cella si aprisse da se, o che si svegliasse e scoprisse che era
tutto un incubo... ma purtroppo non sarebbe stato così.
...
"Quel ragazzino dovrà stare al nostro gioco, ma dannazione, perchè? perchè?! E'
la fotocopia sputata di suo padre..." Reisha era seduta su un divano in pelle
accompagnata da Wiry che stava sorseggiando del thé freddo.
"Reisha, noi ci siamo preparate duramente, e abbiamo fatto molti esperimenti, io
direi che se non vuole stare al gioco c'è una cosa che possiamo tentare..." La
ragazza si spostò i capelli rivelando un sorriso.
"Penso di aver capito cosa intendi..." sorrise a sua volta.
"Solo una cosa... perchè non lo obblighi a darti la rosa, per te sarebbe un
giochetto da ragazzi Reisha." con voce titubante Wiry pose la sua domanda.
"Bè, perchè lui... "
"Non hai il cuore di ferirlo perchè somiglia dannatamente a suo padre?" La rossa
annuì tristemente.
"Ma lui sta rinchiuso là..." il ragionamento dell'amica non faceva una piega,
infondo, lei aveva rinchiuso là suo padre, che difficoltà avrebbe avuto a ferire
il figlio?
"Si, a vorrei che lui si potesse ravvedere, mi piacerebbe averlo dalla mia parte
cosciente, anzi sò da varie ricerche che il potere del petalo che contiene lui è
il più potente, se riuscissi a convincerlo a consegnarmelo, componere la rosa, e
metterla nel suo corpo per purificarla pienamente... sicuramente Chiria e Ehil
si potrebbero riuniure tranquillamente... adesso, per quanto riesco a capire la
rosa non è ancora pura sebbene sia spezzata, ma non è quello il punto... è che
quel ragazzo ha i requisiti per purificarla."
Concluse cercando un'altra possibile soluzione.
"In ogni caso, se non c'è scelta, l'elisir di memoria penso possa dare una
aiuto."
"Può darsi." La donna focalizzò la vista su una foto attaccata alla parete della
stanza, su di essa erano raffigurati 4 corpi, quello di una ragazza con i
capelli rossi, quello di un uomo, quello di un altra ragazzina dai capelli blu e
un ragazzo dai capelli verdi, tutti e 4 i corpi erano rinchiusi nelle vasche e
due tre erano vuote... ma in una di esse vi era un petalo bianco.
...
"D.. dove sono?" i suoi occhi si stavano lentamente spalancando rivelando le sue
iridi verdi.
"E.. quest'acqua..." i suoi pensieri vagavano vuoti nel silenzio.
"Chiuso... qua dentro?"
...
Dei passi risuonavano nel vuoto silenzio delle celle.
"Chi è là?!" Ash saltò subito su notando una figura muoversi nell'ombra con un
tintinnare delle chiavi.
"Shh! Sono qui per liberarvi!" Quella voce, pareva dannatamente familiare.
"Gary?..."
Il ragazzo fece un piccolo sorriso e inserì la chiave nella serratura.
Fine cap VI
Ok, ok, ci ho messo una vita, e stavolta non ho scuse, non è per colpa della
scuola. Semplicemente sono in crisi, e non riesco a scrivere come vorrei...
Quindi che dire, questo cap mi fa schifo perchè non è venuto come vorrei, ma
spero che a voi piaccia, e che deciderete di lasciare un commento.
Come al solito ringrazio chi mi recensisce, Alex, Mark, Kogarashi, Ila e Fedina!
Un enorme grazie ^^
La serratura schioccò nel silenzio aprendosi.
E adesso era l'ora di darsela a gambe come mai avevano fatto in vita loro...
"Perchè sei venuto ad aiutarci?" chiese Ash di corsa e sottovoce.
"Perchè tu sei Ash Ketchum, il mio amico d'infanzia e il mio più grande rivale.
E io sono Gary Oak, un emerito testardo che non può fare a meno che seguire i
propri istinti."
Ketchum lo guardò sospettoso, sebbene in se fosse convinto che aveva detto la
verità, una parte di lui non riusciva ancora a fidarsi.
"Comunque, come usciamo da questo posto?" Vera aveva i riflessi pronti per
questo genere di cose, se c'era una cosa che odiava infatti e trovarsi in
situazioni simili.
"Ci dovrebbero essere particolari uscite segrete, dovremmo trovarle...
altrimenti dobbiamo fare la strada che percorre tutto l'edificio, ma
sinceramente non lo trovo conveniente, ne per me ne per voi. Reisha è molto più
forte e furba di quanto ci aspettiamo."
"Allora sbrigati a trovare una soluzione!" lo incitò il vecchio amico di
infanzia.
"Taci." Gary estrasse dalla tasca dei pantaloni un palmare, su di esso comparve
una cartina che illustrava i vari luoghi, con una pennina dava dei tocchi
leggeri ingrandendo la zona desiderata.
Passò qualche millesimo di secondo che parevano un eternità. Quel buio, quel
clima in un certo senso glaciale non era esattamente tra i più confortanti.
"Bene, la strada è libera, Reisha per il momento è nella stanza 0.9 del secondo
piano, considerando che noi siamo sotto terra in ogni caso dovremo arrivare al
secondo piano, perchè rispecchia il piano terra... Con lei c'è anche Wiry che
letteralmente è il suo braccio destro, e Chiria pare essere nella stanza di Ehil.
Tutto sommato dovremmo farcela, però non riesco a localizzare uscite
alternative." Concluse riponendo il palmare.
"Quindi?"
"Quindi dovremo farci i vari piani rischiando di incontrare qualcuno."
"Siamo pronti a correre il rischio." Concluse Ash dando un occhiata ai suoi
compagni che accennarono un si con il capo.
Cominciarono a camminare nell'oscurità illuminati dalla luce di Umbreon che Gary
aveva allevato bene il suo Pokemon anche di notte, quindi era abituato a fargli
usare quel potere.
"Ma come facciamo per salvare Misty e gli altri?" L'allenatore con il Pikachu
sulle spalle interruppe il silenzio che si era creato, e che forse era
necessario in tale situazione.
"Intanto pensiamo a come farvi scappare, l'importante adesso è che non prenda il
tuo petalo, Ash."
"Ma stai scherzando spero... Io sono qui per salvare Misty." controbatté con
determinazione, e ormai tutti lo sapevano, non c'era persona più cocciuta di Ash.
"Quando sarai fuori di qui potrai farti un piano appurato su come aiutarla. E
adesso stai zitto, te lo consiglio."
Uscirono dal buio in silenzio incontrando la luce artificiale azzurra emessa da
lampade che erano sparse per l'edificio, esse illuminavano i corridoi metallici
e tutti uguali.
"Ed adesso un paio di raccomandazioni. Niente urli, ne parole, solo silenzio,
niente scatti strani, niente domande. Seguitemi e basta."
...
Gli occhi gli bruciavano tremendamente, non era facile tenerli aperti in acqua,
inoltre chissà che acqua era per avere un colore simile.
Il panico lo stava assalendo, tentò di muovere un polso senza successo, era
fortemente legato a qualcosa... e un panno bianco era sospeso intorno a lui
coprendo alcune parti del suo corpo.
"Ma.. io dove sono?" Drew mosse la testa preso dalla disperazione.
Il suo corpo era immobile, i suoi occhi bruciavano, e... quell'acqua, era
completamente intrappolato. Cominciò ad agitarsi, notò con suo grande sforzo,
che accanto a lui c'erano delle vasche, anche in esse vi erano dei corpi.
Tutt'ad un tratto una sorta di allarme lo colse di sorpresa.
"Allarme 7, il prigioniero della vasca numero 4 è in fase di risveglio, le sue
onde celebrarli si sono riattivate!" La voce elettronica usciva dagli
altoparlanti situati nell'edificio, senz'altro stavano cercando di avvertire
Reisha.
"Cazzo.." pensò Drew cercando di divincolarsi, ma era tutto inutile, quei cavi
lo tenevano legato.
...
Il gruppetto riuscì con successo a passare sul primo piano, rimaneva adesso
passare sul secondo piano, peccato che era lì che Reisha stava dialogando con
Wiry, o meglio in una stanza di quel piano.
Un allarme cominciò a suonare e luci rosse a lampeggiare.
"Che cavolo sta succedendo?!" Chiese Ash allarmato mentre Pikachu risalì rapido
sulla sua spalla.
"L'allarme... deve essere successo qualcosa di grave nella stanza delle
vasche... conviene darcela a gambe!" Gary cominciò a correre a tutta velocità,
ma un portellone gli sbarrò la strada.
Il gruppo si voltò di scatto notando la donna di prima dietro di loro a braccia
incrociate con un lieve sorrisino.
"Cosa speravate di fare?"
Reisha diede un occhiata dietro di lei e vide Wiry ordinandole di intrattenerli
mentre lei andava a vedere cosa era successo nella stanza esperimenti.
Così la chiamava, stanza esperimenti.
Come se quelle persone fossero solo cavie da laboratorio, come se quelle persone
non fossero viventi.
Tutto ciò fece salire i nervi di Ash in una maniera impressionante.
"Ehi Reisha! Te la dai a gambe?!" Urlò provocando la pazienza della donna, la
quale però non si voltò nemmeno, si fermò soltanto dietro le spalle di Wiry
dicendo:
"No, sei tu che stai scappando. Scappando dal tuo destino."
Ash d'impulso corse verso di lei ma fu bloccato immediatamente da Wiry che con
uno scatto che scosse la sua chioma argentea lo bloccò puntandogli una spada
alla gola.
"Un altra parola, un altro passo e siete morti." le braccia della ragazza lo
tenevano al collo, e in una mano impugnava la spada.
Reisha continuò a camminare scomparendo dalla scena.
"N.. non mi u..cciderai... vi servo vivo." disse con fare beffardo senza
rendersi conto che la sua situazione era veramente precaria.
"Possiamo prenderti il petalo anche da morto." rispose glaciale la ragazza.
Vera provò ad allungare la mano verso la tasca dello zainetto, se fosse riuscita
a prendere una pokéball, magari quella di Blaziken, avrebbe potuto liberare Ash.
" E tu ragazzina, e anche i tuoi amichetti, fate una mossa e giuro che siete
morti, dato che nemmeno ci servite." Al momento era Wiry a controllare la
situazione, ed estrasse a sua volta due Pokéball, una contente due Pokemon, uno
Steelix ovvero un imponente Pokemon di acciaio, e da un altro bagliore uscì un
Rapidash.
Ash ebbe un impulso. Mordere il braccio della ragazza che lo stava tenendo, e
infatti come previsto lo lasciò di scatto e lui ne approfittò subito per
sferrarle un calcio e farla cadere.
"Dannato!" Cominciò a correre con tutta la forza che aveva in corpo, non sapeva
nemmeno dove stava andando, ma una cosa era certa, doveva trovare quella stanza.
"BLAZIKEN VAI! Attacco Vampata!" Il pokemon si accese di rosso e cominciò a
emanare un forte calore che si espanse nel corridoio rilasciando una palla
infuocata che colpì Steelex, e Vera sapeva bene che l'acciaio perdeva contro il
fuoco.
Gary scese a dare man forte lanciando il suo Blastoise che colpì Rapidash senza
dare tempo di reazione alla ragazza dai capelli argentei che rimase stordita a
terra, che dopo un altro colpo per l'impulso dato svenne.
"Troviamo Ash!" scavalcarono il corpo e andarono nella stessa direzione
dell'allenatore.
...
"Dove sono.. accidenti, mi sono perso." SI guardò intorno vedendo solo metallo.
Metallo, metallo e ancora metallo... con fessure.
"Una porta..."
Ash poggiò la mano su di essa ma su uno schermo che apparve vide una scritta.
"Accesso Negato."
"Cavolo!"
"Vedo che hai trovato la seconda entrata della stanza delle vasche." Una voce
maschile lo raggiunse da dietro.
"Gary!"
"Ti aiuto ad aprirla, aspetta." Il ragazzo si cucciò e inserì una password su
dei tasti metallici.
"Ash... stiamo facendo una pazzia." Affermò Brock.
"Brock ha ragione, nemmeno sappiamo come contrastarla." concluse Vera.
"Troveremo un modo." La porta si aprì davanti ai loro occhi mostrando nuovamente
la stanza.
"Oh, siete arrivati ugualmente." Reisha interruppe il dialogo con una dipendente
per dedicarsi agli arrivati.
Vera voltò immediatamente lo sguardo verso la vasca di Drew... e i suoi occhi
erano aperti.
"DREW!" Non resistette all'impulso e corse verso la capsula di vetro, battendo
contro di essa come aveva fatto prima Ash, ma non c'era verso di romperla.
Reisha dal canto suo rimaneva impassibile davanti a tale scena e continuò a
parlare con la dipendente.
"Inserite del siero del sonno nella vasca 4." Annunciò infine.
"NO!" Vera si lanciò verso i cavi della vasca e lasciò uscire dalle pokéball
Blaziken e Evee.
"ATTACCATE OVUNQUE, OVUNQUE!" La sua voce era carica di panico e i Pokemon
cominciarono a devastare la zona mentre Reisha rimase lì dove era guardando il
tutto.
"Che cosa credi di fare?" Gli attacchi dei due Pokemon non raggiungevano niente,
venivano semplicemente deviati o annullati.
Chirie apparve davanti a Reisha e allora si spiegava tutto.
"Tu sei una dannata. Usi quella bambina come scudo, perchè hai paura di farti
avanti!" Ash corse davanti alla capsula di Misty e di suo padre, li avrebbe
liberati, non sarebbe tornato a mani vuote fuori da quella stanza.
"Non sono codarda, semplicemente, ci tengo a salvarmi la pelle e il progetto.
Non lo trovi sensato?" Alzò le spalle e accarezzò il capo della bambina come era
solita a fare.
"Ash, per te è meglio se non mi faccio avanti credimi." rise di gusto, ancora,
ancora, ancora, quella risata lo infastidiva come niente di più, avrebbe voluto
spaccarle la faccia, dirle quanto la odiava in simili momenti!
"Drew!Drew!" Batteva le mani sul vetro a ripetizione, sentendo il dolore
attraversargliele, ma non le importava lo avrebbe liberato.
"Allora è pronto quello stramaledetto siero del sonno???" Reisha sembrava
impaziente di rivedere il ragazzo addormentato.
...
"Vera" Il cuore di Drew ebbe un sussulto, era lì lei era lì, poteva liberarlo,
poteva aiutarlo, vedeva le mani della ragazza battere insistentemente sul vetro,
lo faceva on insistente ripetizione, e la sua gioia aumentava.
Notava con sguardo offuscato le lacrime che le solcavano il volto insieme alla
frustrazione.
"Vera... liberami..." Provò solo a dischiudere le labbra ma il liquido entrò
nella sua bocca e così le chiuse immediatamente...
Poi un odore strano invase la vasca, esso lo stava stordendo era una sorta di
liquido che veniva innietato pian piano.
I suoi occhi cominciarono a divenire pesanti, e l'immagine di Vera si sfocava
sempre di più.
"Ve.. ra..."
...
"DREW!DREW STA SVEGLIO DREW!" le sue lacrime ripresero a uscire sempre più forti
dai suoi occhi azzurri.
"Mi dispiace ragazzina, ma lui non ha il permesso di stare sveglio. E adesso
smettila di piangere o ti tapperò la bocca io!" Esordì irritata Reisha mentre si
era seduta a lavorare ad un pc, impassibile come sempre.
Chirie dal canto suo teneva su la barriera, e grazie ad essa niente poteva
essere attaccato.
Ash strinse i pugni mentre Gary lo teneva serratamente con la mano destra sulla
spalla.
"Gary lasciami." Il ragazzo ritrasse la mano e diede un occhiata a Brock, non
capivano cosa volesse fare, ne cosa stava facendo Reisha, era tutto così
confuso...
Quella mentre stava accadendo tutto se ne stava là, al pc, senza muovere un
passo e lasciava fare, lasciava tutto nelle mani della bambina, convinta che
nessuno avrebbe avuto il coraggio di toccarla.
"Ash, Ash, Ash...immagino che tu voglia sapere come mai ti stò tenendo il
libertà con i tuoi amichetti." La donna cominciò a parlare poco lontana da lui,
aveva abbandonato il suo posto dal pc e lasciato là gli occhiali che aveva
indossato per guardare i lucenti schermi.
Lui si avvicinò a lei, era a tiro di colpi.... avrebbe potuto mollarle un
cazzotto.
"Esattamente."
"Voglio che tu mi dia il tuo petalo, non voglio costringerti, e non intendo
nemmeno ferirti, voglio solo che tu mi permetta questo esperimento." disse
calma, con un tono così lascivo da lasciar senza parole.
"Forse non hai compreso le mie intenzioni." Riaffermò deciso il ragazzo.
Pikachu era ai suoi piedi, emanava scintille elettriche pronto a proteggere
nuovamente il suo padrone.
"Le ho comprese benissimo Ash Ketchum, ma posso proporti un altro patto. Se tu
mi darai il tuo petalo e ti disporrai come contenitore temporaneo appena avrò
preso quella dei tuoi amichetti eviterò che loro muoiano e gli donerò un pò di
vita, salvandoli e portandoli su un altro pianeta assieme a me e a chi si
salverà o meriterà di essere salvato."
"ma il mondo sarà distrutto comunque..." guardò la vasca dove era suo padre
ammettendo a se stesso che per un momento aveva valutato l'idea. Ma a quel punto
sarebbe stato un egoista. Avrebbe accettato il patto solo per conoscere suo
padre... suo padre lo aveva sognato tante volte e senza volto. Avrebbe salvato
però anche Misty, cosa non meno importante, ma avrebbe distrutto il mondo per
ciò...
"Si."
"Tu mi userai come uno strumento, tu usi tutti come strumenti. Cos'è che vuoi?
cosa?" Ira, confusione, cosa poteva fare? cosa? era ancora lì a chiederselo
mentre guardava le vasche, le lacrime di Vera, la trappola nella quale era stato
teso Gary... e tutto il resto.
La rabbia di Ash si intensificò, le sue motivazioni erano abbastanza valide per
fargliela crescere.
"Drew..." la voce fioca di Vera.
Si voltò verso di lei incontrando gli occhi chiusi del ragazzo nella vasca,
scorrendo, incontrando quei corpi, Misty... fino ad allora pensava fosse morta,
pensava che non potesse più rivederla, era rimasto persino scioccato, suo padre,
quante volte ci aveva provato a sognarlo, quante volte? E quella ragazza dai
capelli blu chissà chi era, magari una giovane allenatrice speranzosa di avere
successo.
Quella donna per il suo egoismo stava distruggendo dei sogni, delle speranze e
la terra stessa.
Ash strinse i denti e guardò con rabbia Reisha che teneva lo sguardo sospeso su
di lui con fare saccente, ma chissà perchè sorrideva. Lei sorrideva sempre,
anche se lui si arrabbiava.
"Forza Ash, spriigiona la tua rabbia." sussurrò leggermente.
E il corpo del ragazzo cominciò ad emanare piccole scintille bianche che si
propagavano intorno a lui.
"Ash..." sussurrò Brock guardando la scena.
Il bagliore si intensificava sempre di più, la luce che lo circondava era quasi
accecante.
Reisha sorrise ancora e si voltò verso Chirie.
"Bambina mia, tra qualche ora o giorno conoscerai la normalità!"
Fine cap VII
Capitolo agonioso, lo sò °° ma che ci posso fare, il mio cervello sta buttando
le cose là senza pensarci troppo.
Un grazie a: Fedina, Alex182, Mark, Kogarashi, Ila e Love 92!
Il
suo corpo continuava ad illuminarsi ripetutamente, quasi come se fosse un
Pokemon in punto di evoluzione.
"Ash?"
debolmente Vera si rimise in piedi cercando di mantenere quella poca calma e
ragionevolezza che le era rimasta.
Ash
stava stringendo i pugni e delle lacrime gli solcavano il viso lente e
dolorose.
"Dai,
Ash, fammi vedere cosa sei un grado di fare... " Reisha sorrise ancora una volta
con la sua solita arroganza, quasi degna di qualcuno che la sapeva pià lunga di
lui.
I pc
nella stanza cominciarono ad emettere scintille elettriche e a sfavillare.
"Signora
Reisha si sta verificando un danno nel sistema!" Si udì la voce di una
dipendente che ricevette una risposta immediata.
"Non
preoccuparti, risistemeremo tutto dopo... è affascinante...." La donna rimase
interdetta; Reisha era tanto affascinata da quella dimostrazione di puro potere,
prova che il petalo dentro di lui poteva agire se stimolato.
"Che
sta succedendo ad Ash?!" Brock si innervosì a tal punto che avrebbe potuto
spaccare la faccia alla donna che come risposta disse solamente: "sta a
guardare..."
"Il
potere del petalo ha preso il sopravvento su di lui." Intervenì Gary "è successo
anche con me, prende il controllo del tuo corpo, è in grado di darti una
smisurata forza, il punto è che poi si libera da solo..."
"Vorresti
dire che... anche tu ne possedevi uno? E che adesso Ash sta usando il suo
potere...e quella lo prenderà?"
"Esattamente."
Puntualizzò il nipote di Oak.
"ASH
DEVI FERMARTI! ASH MI SENTI?!" Brock corse velocemente verso di lui, ma non
riuscì nemmeno a sfiorarlo la barriera lo rigettò indietro e a terra.
Ash
si voltò verso l'amico, e Brock poté giurare si avergli sentito sussurrare uno
"scusami...".
L'allenatore
accumulò un intensa vastità di energia che si venne a sovraccaricare nel suo
corpo rendendolo luminescente e creando una sorta di vento.
Il
suo corpo sprigionava une nergia così intensa da essere sorprendente e
sovranaturale.
"Benissimo,
dai, sfoga la tua ira!" Reisha non stava attendendo altro, era il momento giusto
per prendere il suo petalo, esattamente come era successo con Gary...
I pc
emanavano scintille elettriche, e uno ad uno cominciarono ad esplodere, la luce
intorno alle vasche si spense e il campo di energia si allargava pian piano
rovinando l'ambiente circostante.
"ASH!"
Una voce risuonò nelle sue orecchie, una voce che nessuno aveva usato, sembrava
quasi quella di Misty, ma il che era impossibile perchè quando voltò lo sguardo
verso la capsula lei era ancora lì dentro, eppure il suo cuore aveva avvertito
quella fitta, e delle immagini veloci sfrecciarono nella sua mente.
Il
loro primo incontro nel fiume, quando lo aveva ripescato, quando lo aveva
salvato nell'avventura con Lugia, e immagini, avventure, ancora ancora e
ancora... ogni immagine era sempre più veloce, nitida e confusa, la sua mente si
sentiva oppressa a tale visione e le lacrime solcavano lente il suo viso, aveva
sempre fatto l'eroe, era abituato a salvare persone o l'umanità, ma stavolta
c'era qualcosa di diverso, una forza inspiegabile che gli dava la motivazione di
sentirsi forte e di spigionare quell'incredibile energia.
Brock,
Vera e Gary si sentirono completamente impotenti, non sapevano ne come fermarlo
ne come fare, Chirie aveva innalzato una barriera che li esternava da lui perchè
non lo interrompessero proprio nel momento cruciale.
La
luce si espanse in tutta la sua potenza fino a creare delle crepe sulle vasche e
a farne fuoriuscire il liquido, dopo di ché la pressione era diventata troppo
forte e i vetri si ruppero del tutto facendo scattare l'allarme.
"Signora
Reisha rimanere qui è troppo pericoloso!" disse una donna avvicinandosi a lei,
ma venne respinta con una risata pazza della padrona la quale aveva gli occhi
brillanti e pieni di gioia a tal visione.
"Questo
è il potere più forte che abbia mai avvertito! ll suo cuore è tanto puro da fare
ciò!" Aprì le braccia in segno di conquista e fierezza, mentre il lquido delle
vasche raggiungeva i suoi piedi.
"Ma
signora guardi cosa sta facendo!" repliucò la dipendente.
"Ripareremo
tutto, adesso lascia che sprigioni la sua energia!" Scheggie del vetro della
vasca si sparsero per la stanza graffiando anche il volto stesso della donna dai
capelli di fuoco, la quale venne afferrata per un braccio da Wiry.
"Reisha
devi scappare! Questo distruggerà il laboratorio, sai meglio di me che questo
potere è inarrestabile!"
Il
potere di Ash era alimentato dai ricordi felici, dalle vittorie, dai sentimenti,
e il petalo più li avvertiva più diventava forte.
Le
vasche furono completamente distrutte, e i corpi che contenevano caddero a terra
senza più sostegni staccando di peso i fili elettrici che li tenevano collegati
ai pc ormai andati in cortocicuito.
"Incredibile..."
sussurrò l'amico capopalestra di roccia.
"Dobbiamo
uscire da questa stanza, ora che Chirie ha abbandonato la barriera scappando con
Reisha non abbiamo protezioni, rischiamo di morire schiacciati dalla sua energia
o dal tetto della stanza che quasi sicuramente crollerà!" I ragazzi alzarono la
testa notando delle brutte crepe sul soffitto.
"E
Ash?! e loro?" Vera indicò i corpi stesi a terra di un uomo, di Misty, di una
ragazzina e di Drew, si soffermò particolarmente su quest'ultimo.
"Li
salveremo dopo!" Gary cominciò a correre al fianco di Brock, incerto, verso
l'uscita, Vera provò a seguirli, ma prima di raggiungere la porta si voltò
vedendo Ash in ginocchio che si teneva il capo tra le mani, poi voltò lo sguardo
verso il corpo di Drew che pareva avere qualche reazione indecifrata.
"Devo
salvare Drew... e Ash." con passo veloce si diresse verso il corpo del ragazzo
coordinatore e lo raccolse cercando di sollveralo.
"Drew.
Drew mi senti?" lo scosse un pochino, ma lui perdeva sangue da alcune ferite
procurate dal brusco staccamento dei cavi, il ragazzo mosse appena le ciglia per
poi aprire lentamente gli occhi.
"VERA!"
Gridò fuori dalla stanza Brock ma lei non lo degnò molto, e rivolse lo sguardo
di nuovo ad Ash che pareva che stesse esaurendo la sua energia.
I
pezzi di soffitto si sgretolavano lentamente cadendo un pò su di loro, niente di
disastroso comunque.
Finalmente
dopo alcuni scatti la luce si spense, e Pikachu fu il primo a correre dal
padrone che cadde a terra senza forze.
"Dobbiamo
scappare, dobbiamo muoverci e salvare loro!" disse Gary che era rientrato
sollevando il corpo inerme e senza forze di Ash, ma per un piccolo momento dal
punto del suo cuore riuscì un bagliore bianco, un petalo.
Qualcosa
di veloce si avvicinò a loro e lo afferrò immediatamente con stupore dei
presenti.
Riuscirono
a vedere la bambina dai capelli neri che era rimasta nell'edificio, Chirie,
tenere fiera e trionfante il petalo nelle sue mani, assieme a quello di Gary che
era stato preso tempo priam e rinchiuso in una delle vasche ormai rotte.
"Non
finisce qui." disse la bambina sorridendo dolcemente e scomparendo nel
nulla.
"Adesso
si che siamo nei guai..." Altri pezzi di soffitto continuavano a crollare e
tremare.
"Sarà
bene muoverci, Brock, ce la fai a prendere quell'uomo?" Indicò il presunto padre
di Ash ricevendo un breve cenno d'assenzo.
"Posso
prendere anche a ragazzina sconosciuta." Raccolse anche la gracile ragazzina dai
capelli blu.
Vera
invece faceva tenere Drew a se stessa, era chiaramente stordito e non erano
ancora riusciti a dirsi una parola, ma del resto era comprensibile.
Gary
lanciò una pokéball dalla quale uscì un Arcanine, ad esso ordinò di prendere
Misty sulla sua groppa, e infine scapparono fuori dall'edificio, anche se la
cosa non risultò molto semplice viste le intricazioni dei corridoi.
Una
volta fuori dall'edificio, alzarono gli occhi al cielo e notarono una sorta di
Jet, e se la vista non ingannava era Reisha quella donna che si era esposta
fuori dal finestrino.
"Non
è finita qui!" Gridò.
Brock
guardò Gary e Vera sospirando.
"Portiamoli
in ospedale..." disse il ragazzo capopalestra incamminandosi verso la foresta,
certo non sarebbe stato facile reggere i pesi di corpi per una lunga
camminata.
...
"Drew..
come stai?" Vera aveva le lacrime agli occhi, finalmente era riuscita a
riprenderlo.
"Non
molto bene... mi sento uno straccio." Si erano fermati, era sera ormai, giusto
per mangiare qualcosa, quell'avventura non era stata delle più piacevoli.
Il
ragazzo dai capelli verdi steso a terra si voltò verso Ash che anche lui era
steso sul terreno.
"E'...?!"
"E'
vivo." intervenì Brock. "Solo deve essere molto stanco."
"e
loro?" chiese ancora Drew che era l'unico ad aver ripreso coscienza, indicò
Misty, la ragazzina e l'uomo.
"Bhe,
il cuore batte a tutti e tre, il punto è che non sappiamo quando si
risveglieranno. Le ferite procurate dai cavi non sono molto gravi, le ho
fasciate tutte e con un buon medico non ci saranno problemi. Per quanto riguarda
il loro fisico, è molto debole, sono senza nutrimento da giorni e giorni.
Quell'uomo anche da anni, infatti guarda il suo volto... è talmente magro."
Brock
era sempre stato un esperto in questi casi, per questo era utile quando
viaggiava con loro.
"Ok.."
Drew si ristese a terra e Vera posò sulla sua fronte uno straccio bagnato.
"Come
ha fatto?" la voce della ragazzina era appena udibile.
" A
fare cosa?" chiese Gary.
"Ash,
ha emanato quell'energia.. incredibile."
"Bhe,
il petalo bianco rappresenta l'amore che provano le persone, di conseguenza nel
suo cuore c'è una tale purezza che è in grado di fare ciò... quando l'ho
sprigionato io ho emanato molta meno energia." rispose riflettendo sulla sua
esperienza.
"In
effetti Ash ha sempre dimostrato di essere una delle persone migliori di questo
mondo, per quanto la sua ingenuità sia grande." commentò l'amico dagli occhi
fini, del resto lo conosceva da anni e viaggiava con lui ogni giorno.
"Ma..
perchè Reisha vuole questi petali?"
"Te
lo ha spiegato, Vera. Vuole distruggere questo mondo per crearne uno nuovo, lei
e suo padre e tutta la sua discendenza sono convinti che questo mondo sia
infettato da cattiveria, e quindi dopo approfondite ricerche, hanno trovato chi
contiene la purezza assoluta, ovvero i petali, riunendoli tutti e sette
formeranno una rosa la quale sarà impostata nel corpo di Chirie che si riunirà
ad Ehil, ovvero la sua parte gemella, Quando saranno riunite formeranno un unica
entità la quale sarà capace di scatenare i pokemon che proteggono le forze
naturali, come Celebi, Kyogre, Mew, Groundon, insomma tutti i Pokemon dominanti
che con lo squilibrio e attratti dalla forza della bambina, sotto suo ordine
distruggeranno il mondo salvando solo lei e Reisha, e chiunque altri vogliano
loro."
"Ma è
assurdo... "
"Si.Ma
farà di tutto per averci. Del resto, gli antenati prima di lei fallirono perchè
non avevano una discendente adatta a fare la portatrice di petali, adesso che
era nata ovvero quella che si è divisa in Chirie e Ehil, hanno rovinato i loro
piani, Reisha sarebbe fiera di realizzare il suo progetto, sarebbe la prima a
farcela." confermò Drew tenendosi lo straccetto sulla fronte.
Calò
il silenzio, non c'era molto altro da dire in realtà, Reisha avrebbe continuato
a dargli la caccia, Misty era viva e Ash si era dato peso per mesi per
niente!
Una
voce, un sussurro interruppe il silenzio.
"A..
Ash..."
Quel
nome provenne dalle labbra di Misty.
Fine
cap VIII Infine, un ringraziamento speciale a Fedina che ha terminato i suoi
esami ^O^/ e a: Kogarashi,Mark,Crikke (Amowa *^*),Love92, Ila, e a chiunque mi
segue ^__^! (se nel capitolo ci sono errori mi scuso non ho riletto a causa del
mio umore e salute, che non sono ottimali -.-)
Gli occhi di Misty si stavano lentamente spalancando, su di lei gli occhi di una
Vera la guardavano altrettanto curiosa.
"Ash?" Ripeté con voce più schiarita e nitida, Brock fece mettere da parte Vera
per poter vedere se nell'amica andava tutto bene.
"No, sono Brock." La ragazza dai capelli arancio-rosso aprì gli occhi
definitivamente cercando di alzarsi puntandosi sui gomiti delle braccia.
"E.. che è successo?" Chiese debolmente cercando di mettersi a sedere.
Gary la guardò con sguardo serio e voltò gli occhi su Ash che era steso
esattamente accanto a lei.
"Ash ti ha salvato." Rispose rapidamente il capopalestra, riprendendo a
spiegare.
"Pensavamo tu fossi morta, ma poi Gary ha fatto di tutto per contattarci. Ash è
rimasto sotto shock dopo quella sera, quella sera in cui ti hanno presa per
volere il tuo petalo..."
La ragazza confusa non riuscì a capire bene ciò che stava dicendo l'amico, e
quindi lo interruppe.
"Spiegamelo poi.. adesso io voglio veder aperti i suoi occhi!" indicò Ash
chinandosi su di lui con le poche forze che aveva.
"Forse prima dovresti mangiare qualcosa..." tentò Vera, ma l'altra non la degnò
di uno sguardo.
La corporatura di Misty era decisamente smagrita, come chi manca di nutrimento
per settimane, Brock si sorprese nel non vederla svenire.
"Ash, svegliati ti prego..."
"Misty, lui ha sprigionato una tale forza che mi sorprenderei se si svegliasse."
Affermò il rivale che si era appena tolto il mantello della White Rose.
"Ha fatto di tutto per salvarti... per salvarci" Drew rivolse la parola alla
ragazza nonostante non l'avesse mai vista.
"Anche tu eri stato rapito?"
"Si, e anche loro." Il ragazzo dai capelli verdi indicò l'uomo e la ragazza
accanto a lei.
"Ash, svegliati!" chissà se la sua voce poteva raggiungere le orecchie di Ash...
Chissà se poteva ancora rivederlo negli occhi...
Lei stessa aveva paura di essere morta per risvegliarsi mai più.
"Misty, vedrai che si risveglierà." Commentò Gary irritato.
"Zitto tu! Non puoi capire!" rispose acida come non mai, si era appena
svegliata, aveva le forze pari a 0, ma doveva assolutamente notare la luce negli
occhi di Ash, poi l'avrebbe abbracciato...
Gli era sembrata una vita, un eternità che non rivedeva quel volto.
Cominciò ad accarezzargli lentamente, e gli amici si rassegnarono, non potevano
farci molto se lei si era intesardita. Brock inoltre dovette riconoscere che
aveva tutte le ragioni di voler sveglio Ash.
"Brock credo che dovremmo portarlo da un dottore..." sussurrò la ragazza.
"Si, ma non possiamo attraversare la foresta di notte, rischiamo di perderci, e
abbiamo tutti bisogno di riposo."
"Non è facile riposare, cosa credi che Reisha non ci cercherà?" Il tono di Gary
era particolarmente nervoso, tanto da far aumentare i nervi dell'allevatore, il
quale cercò di trattenersi e rispose gentilmente.
"Certo che lo sò, ma adesso che vuoi fare? camminare nella foresta buia?" Il
ragazzo dai capelli castani ex alleato con l'associazione tirò fuori dal suo
zaino un sacco a pelo, che molto probabilmente dimostrava la sua resa al
programma.
Misty dal canto suo annuì solamente e guardò tristemente Ash... era cambiato,
era stato male a causa sua.
Appoggiò la testa sul suo petto sdraiandosi quindi solo in parte a terra, e non
le importava se c'era quella ragazzina, Vera, quel ragazzo dai capelli verdi,
Brock e Gary, aveva bisogno di stargli accanto e non si sarebbe intimorita per
questo.
Del resto loro avevano capito.
Drew face barcollare il cucchiaio che teneva in mano per mangiare e la sua vista
calò per qualche secondo.
"Stai bene Drew?" chiese Vera guardandolo accigliata.
"A dire il vero non molto."
"Sarà bene che tu ti stenda..." Vera rovistò nello zaino di Brock dove aveva
riposto il suo sacco a pelo.
"Tieni, prendilo e riposati." Il ragazzo avrebbe voluto controbattere, ma decise
di arrendersi fin da subito, conosceva quello sguardo determinato, e doveva
anche riconoscere che un bel sonnellino male non gli faceva.
...
"Bene, a conti fatti adesso abbiamo ancora il petalo di Gary e del ragazzino,
Ash." Reisha entrò in una stanza metallica molto simile a quella che aveva alla
base precedente.
"Sorella, e gli altri petali?" Chiese un ragazzo alle sue spalle, alto dagli
occhi castani e capelli neri.
" Bhe, per quanto riguarda il padre del ragazzino, diciamo che con un altro paio
di giorni potevo estrarglielo, ma comunque se avrà attacchi di rabbia lo
espellerà da solo, Misty anche lei non è in un cattivo punto, però ha qualcosa
con cui riesce a trattenerlo, qualche sentimento evidentemente, desiderio di
vita, Hikari la ragazzina lo tiene ben nascosto, devo intuire i suoi punti
deboli. Drew il ragazzo dai capelli verdi è quello più a lento procedimento...
non sò perchè non riuscivo nemmeno a neutralizzare momentaneamente le cellule
vitali."
Affermò la donna con uno sguardo serio voltandosi verso il ragazzo.
"E tu Raito cosa pensi di fare?"
Raito sorrise lievemente osservando la sorella, aveva un bel pò di anni in più
lei in realtà, ma solo perchè lui era stato adottato e non era esattamente
quindi fratello di sangue.
"La ragione per cui sono stato adottato era questa no? Quindi mi pare ovvio
parteciperò all'esperimento."
Il ragazzo non pareva afflitto, quasi grato di poter partecipare all'oscuro
progetto.
Reisha sospirò avvicinandoglisi e dandogli una pacca sulla spalla.
"Se tutti fossero come te..."
...
Ormai era più o meno notte fonda, e l'unica luce presente nella foresta era
quella del fuoco acceso precedentemente da Brock.
Misty si era addormentata con il capo sul petto di Ash e il resto del corpo su
un telo precedentemente steso.
Lo sentì muovere appena, quel percettibile movimento che la face svegliare di
colpo.
"Ash?!Ash?" Cercò di rimanere con un tono basso per non svegliare gli altri, ma
non ci riuscì, infatti la sua voce aumentava ad ogni richiamo.
Vide le palpebre del ragazzo che tremavano appena per poi aprirsi e rivelare i
suoi occhi neri-marroni.
"ASH!" Misty gridò al punto che svegliò anche i suoi compagni.
"M.. misty..." Si lamentò Brock che si strofinò gli occhi.
Vera e Gary fecero presto a collegare e corsero verso il ragazzo, imitati poi da
Brock che aveva un sorriso a trentadue denti stampato in faccia.
Il ragazzo spalancò definitivamente gli occhi, e fu immediatamente abbracciato
da Misty che gli circondò il collo.
Ma la sua mente non era quella di prima, e lei non poteva saperlo.
"Ash!Ash sei tornato!!" Lui si mise a sedere a fatica e lei non si staccava da
lui, prese a piangere, mentre lacrime di gioia le solcavano il volto.
Gli altri mantenevano un sorriso, e Gary rimase nel suo sacco a pelo tirando un
sospiro di sollievo.
Ash staccò Misty, ma lei non capì il significato di quel gesto.
"Ma.. chi siete?" il ragazzo assunse un espressione interrogativa, e l'aria di
gioia si spense immediatamente.
"Ma come chi siamo? Non ci riconosci?" Disse Vera sul punto di delirare.
"Sentite, io non vi ho mai visto in vita mia, e voglio sapere cosa mi avete
fatto? come mai sono qui con voi?!"
"Ash se è uno scherzo non è divertente." Misty ora era sul punto di piangere per
disperazione.
Il ragazzo guardò tutti come se fossero pazzi.
"Non sta scherzando. Non si ricorda più nulla... dimmi ti ricordi il tuo nome?"
Gary si era infiltrato nella situazione.
Ash rimase bloccato per qualche secondo.
Non sapeva ne chi erano loro, ne chi era lui.
Guardò con occhi più spalancati di loro l'ambiente circostante.
Si strinse le mani in un pugno e se le portò al petto.
"Chi.. chi sono io?" Aveva paura, aveva paura di quella stessa domanda.
Misty voleva possibilmente svegliarsi se quello era un incubo, ma si rese conto
che era troppo reale per esserlo.
"CHI SONO IO?!" I ragazzi andarono in panico, e Brock andò da lui posandogli una
mano sulla spalla destra, chinò il capo come se si volesse scusare, come se
sentisse che tutto ciò era colpa sua, come se avesse potuto fermarlo prima che
succedesse l'irreparabile.
"Sei Ash Ketchum della città di Pallet." Disse con tono poco coraggioso
allontanandosi da lui e abbassando il braccio.
Misty si alzò dalla posizione in cui era con le poche forze che aveva.
"Come puoi non ricordarti niente?! Come puoi non ricordarti dei viaggi che hai
fatto con noi?! Con me, con Brock, con Vera! Non ti ricordano nulla questi
nomi?!" Era infuriata, si sentiva responsabile e non accettava tutto ciò.
"Non ricordo niente. Io sono Ash?" Un nodo alla gola si aggrappò furiosamente al
collo di Ash... aveva voglia di piangere, se veramente la situazione era quella.
Ma evidentemente lo era, e non poteva scapparne.
Drew se ne era rimasto a terra, quasi sconvolto, e diede un occhiata a Gary,
loro due erano gli unici ad aver capito il perchè della perdita della memoria.
"Penso che sia a causa del petalo che ha perso... evidentemente lì dentro erano
contenuti tutti i suoi ricordi più preziosi." Intervenne il vecchio rivale.
"E allora perchè tu non sei senza memoria?" Intervenne Misty con singolare
acidità.
"Perchè io ho ceduto il petalo senza oppormi, e perchè forse sono meno puro di
lui." Sospirò rispondendogli per le rime.
"Spiegatemi tutto. Voglio sapere chi sono." affermò l'allenatore mentre Pikachu
si lamentava ai suoi piedi.
Avrebbe voluto che qualcuno gli dicesse che era tutto uno scherzo, ma anche lui
stesso sapeva che non era così.
Si sedette pronto ad ascoltare il racconto che aveva probabilmente innalzato le
sue esperienze e la sua vita stessa.
...
"Raito... mi dispiace..." sussurrò la donna dai capelli di fuoco.
"Di cosa?" chiese sorridente il ragazzo ammirando la vasca con liquido verde
azzurrino.
"Di doverti rinchiudere là dentro." La donna abbassò lo sguardo indicando le
vasche.
"E' una cosa di mia volontà, non mi rimarrà impossibile rimanere un pò
rinchiuso." Sorrise ancora.
Aveva un sorriso unico, nessuno poteva capire la sua concezione della vita, lui
Raito, se la prendeva per le cose più futili, ma non per qualcosa che ne andava
della sua vita.
Reisha tavolta non riusciva a crederci.
Fine cap IX
Allora, avete una grande voglia di uccidermi vero? °_°' presumo di si.
Sappiate che siamo nel vivo della storia, ma che mancano ancora molti
avvenimenti...
Il capitolo è dedicato a Yomawaru, appena leggerà lui capirà il perchè °-°
Intanto ringrazio:
Kogarashi: eccoti il cap ^^ si, sono sadica lo sò. Spero ti piaccia XD
Crazy Dark Queen: (sò che la fic è strana ma non posso farci niente XD lieta che
ti piaccia.)
Ila: Spero che il capitolo sia di tuo gradimento, anche se forse desideri di più
uccidermi XD
Crikke: ohh la mia crikkettuccia *-* ti lovvo anch'io, ma non serve essere così
apprensivi XDDD comunque, ecco qua il mio sadico chap, sono curiosa di sapere
che ne pensi ^*^
Fedina: ^_^ come al solito, grazie delle reccy, e per averle fatte cap per cap,
dovrei farti un monumento XD
e come al solito, attendo i vostri commenti e grazie ^.^!
Ash si sentiva dannatamente strano, ma non solo, si odiava dal profondo.Odiava
vedere quella gente attorno a se, quella ragazza così preoccupata e odiava
persino non riuscire a capire il motivo di tutto ciò.
La ragazza dai capelli arancioni cominciò a raccontargli delle avventure vissute
assieme, lei dichiarò di chiamarsi Misty, nome che gli risuonava nella testa e
nel cuore senza un preciso motivo, Brock, Vera, Drew, e Gary quello che aveva
affermato di essere il suo rivale ma anche amico di infanzia.
Gli avevano raccontato tante di quelle cose da rimanere impietrito.
Come aveva potuto scordarsi tutto? Era impensabile.
"Ora pensi di ricordare qualcosa?" Chiese Brock concludendo il racconto, aveva
incluso in esso anche le esperienze avute per salvare Misty e gli altri
prigionieri dall'interno dell'edificio, sorprendendo la ragazzina dai capelli
rossi che si strinse una mano sul petto; Ash aveva rischiato parecchio per
salvarla.
L'allenatore scosse la testa. Nemmeno il minimo flash aveva attraversato la sua
mente, ma sapeva effettivamente, per qualche motivo, che ciò che gli stava
dicendo l'amico non era niente di falso.
Misty guardò il terreno sotto di loro e rivolse un occhiata a coloro che avevano
salvato, erano ancora svenuti chissà se si sarebbero ripresi. Volse poi un
occhiata all'uomo presente, aveva dei lineamenti familiari, e in effetti
potrebbe essere stato davvero il padre di Ash.
"Ora dobbiamo fare in modo di recuperare il tuo petalo Ash; senz'altro è la
chiave per recuperare la tua memoria." azzardò Gary, la sua quasi senza dubbio
era l'ipotesi più plausibile.
Il ragazzo si strinse le ginocchia.
Aveva perso tutto.
Si sentiva smarrito.
Il silenzio era di nuovo calato su di loro, quando un mugolio li fece tornare
alla realtà, il suono proveniva dalla ragazzina dai capelli blu che avevano
salvato che aprì lentamente gli occhi che si rivelarono blu come l'oceano.
"D.. dove sono?" la ragazzina si stropicciò gli occhi, mentre i presenti
rimasero ammutoliti a guardarla. Aveva una vocina dolce e zuccherosa e guardava
interrogativamente tutti, avrà avuto si e no l'età di 14 anni, o forse così li
dimostrava.
"Immagino che tu sia Hikari vero?" chiese il nipote di Oak rivolgendosi
direttamente a lei che annuì con il capo.
"Come conosci il mio nome? e come sono finita qui?" Ash stava arrivando a
capirci sempre meno, inoltre guardò l'uomo poco distante da lui e un brivido gli
percorse fulmineo la schiena.
Perchè?
"Sei stata rapita da me personalmente, e no, non farmi quella faccia allarmata,
non sono più cattivo. Semplicemente ero ai comandi di Reisha colei che desidera
i petali della rosa bianca..."
Il racconto continuò, e la ragazza tacque ascoltando ogni parola con la massima
attenzione, sorprendendosi tra l'altro di aver scoperto così tante cose, e di
ricordarsi così poco.
"Bene, adesso presumo che sarebbe corretto che anche voi mi diceste i vostri
nomi."
"Bè, io sono Gary Oak, lui è Ash Ketchum -la schiena di Ash venne scossa da un
altro brivido-, lei è Misty Williams, lui Brock Peter, Drew, Vera e infine c'è
l'uomo steso lì, sempre vittima di questo incidente.
Hikari inarcò un sopracciglio, cercando di fare mente locale su cosa fosse
avvenuto dopo la sua morte apparente.
In effetti si ricordava delle voci, anche se solo molto vaghe, e il nome Raito
fu il primo che le volò fra i pensieri. Si ricordava di esso pronunciato da una
voce femminile, molto melliflua in effetti.
"Comunque, ci conviene tornare a dormire, volenti o nolenti, domani mattina
ripartiremo all'alba e dobbiamo arrivare in città e cercare di raccontare tutto
ciò alla polizia. Potrebbe essere un valido aiuto." concluse il ricercatore dai
capelli castani.
Gli altri annuirono, e Misty lanciò un altra occhiata triste ad Ash facendolo
sentire quasi in colpa.
Ma aveva idea di come si sentiva lui?
Prese quello sguardo quasi come un atto egoistico, rendendosi conto che forse
dormire e risvegliarsi scoprendo che tutto ciò era solo un sogno, gli avrebbe
fatto bene.
Ancora il silenzio.
Si senti profondamente imbarazzato e confuso, non riusciva assolutamente a
dormire e si muoveva di continuo. Fissava le ombre degli alberi che muovevano
lenti la loro chioma con un fare quasi inquietante, si accorse poi di non essere
l'unico sveglio, anche Hikari, la ragazzina, si era svegliata.
"Non riesci a dormire?" chiese con la vocetta gentile.
"No."
"Tu... cosa ti senti?"
"Vuoto... Ho perso la memoria." La voce gli si spezzò in gola.
Aveva perso la memoria, ogni frammento, ogni anno della sua vita era andato a
farsi fottere. Ironia della sorte era l'unico ad essere in quella situazione, e
invidiava chiunque osasse lamentarsi. Come potevano lamentarsi? Almeno loro si
ricordavano chi era suo padre, sua madre ecc... e poi lui ce l'aveva una
famiglia? Questo non glielo avevano detto, e nemmeno gli avevano detto chi era
quell'uomo, sentiva solo di avere un legame con lui.
Strano sentire cose simili quando la memoria ormai ha fatto ciao ciao con la
manina.
Hikari abbassò lo sguardo verso il terreno, non aveva molto da dire, e anche lei
dal canto suo si sentiva confusa.
"Ti ... auguro di ritrovarla."
"Grazie."
Parole deboli che si spersero nell'oscurità della notte.
...
"Sicuro di star bene Raito?" Reisha appoggiò una mano dalla carnagione bianca
sul vetro spesso di una vasca.
Il ragazzo rinchiuso al suo interno annuì con il capo, sorridendole
amorevolmente.
Raito e Reisha. Avevano un rapporto particolare, a volte sembrava che andasse
aldilà di essere fratello e sorella, lui avrebbe dato ogni singola cellula per
la felicità della rossa, e lei d'altro canto non rifiutava mai un suo aiuto.
Reisha rivolse gli occhi altrove afferrando una spada dalla lama luminosa e
pulita.
"Che ne dici Wiry se ci alleniamo?" L'amica annuì.
Nel frattempo, attorno al loro, nella stessa stanza in cui le spade si
infrangevano scontrandosi con le lame, rumori e ventole di pc dominavano la
stanza piene di nuovi collaboratori per la White Rose.
...
L'alba si specchiò negli occhi di Ash.
Non era riuscito ad addormentarsi, e leggeri raggi del sole lo colpivano in
pieno viso filtrando dai rami e le foglie dolci degli alberi, e lui moralmente,
si sentiva davvero a pezzi.
"Bene, è ora di mettersi in viaggio. Prepariamoci." Brock, come al solito stava
organizzando il gruppo, sebbene tutti tranne l'uomo fossero svegli, quindi a
qualcuno sarebbe toccato portarselo sulle spalle, e all'allevatore non ci volle
molto per capire che quel qualcuno era lui.
Hikari aveva rivolto un gran sorriso ad Ash e gli altri, pareva una ragazza
molto cordiale nonostante tutto e beata lei che riusciva ad essere così.
Misty si preoccupò immediatamente di Ash, lo guardava con sguardo triste, come
se fosse stata appena colpita di qualcosa di tagliente, e la sua ferita fosse
così grave da non rimarginarsi mai, non capì perchè ma Ash si sentì in colpa.
Pikachu gli montò sulla spalla senza esitazioni, quello che doveva essere il suo
migliore Pokemon. Così gli avevano detto.
Lanciò una breve occhiata all'uomo steso atterra mentre Misty gli teneva serrato
il braccio.
Brock fece per prenderlo, ma l'uomo si mosse appena, e i suoi occhi chiusi
ebbero un piccolo fremito, il ragazzo castano si cucciò e provò a scuoterlo,
l'uomo aprì lentamente gli occhi.
La sua vista era appannata, non ci vedeva molto bene, si sentiva come se non
vedesse la vita da anni, come se fosse morto e poi tornato a vivere, Ash con
istinto si era chinato immediatamente su di lui, e infatti la prima faccia a
vedere fu la sua.
La reazione del ragazzo era stata stranamente immediata, non c'era una
spiegazione a tutto ciò, solo un attimo di silenzio, dove i rumori naturali
regnavano, e nessuno osò dire niente, l'uomo ebbe il tempo di reagire.
"Chi... siete?" Si toccò la testa alzandosi molto lentamente, Brock estrasse
immediatamente del cibo, quell'uomo doveva assolutamente mangiare, gli porse un
tozzo di pane, lo afferrò senza chiedere ma continuava a tenere gli occhi fissi
su Ash, quel ragazzo gli trasmetteva qualcosa di inspiegabile.
"Signore, come si sente?" chiese Misty, chinandosi anche lei, lui la guardò con
aria stanca.
"Non molto bene immagino, ho pochissime forze. Ma voi chi siete?" Era di una
lucidità straordinaria, tutti parvero chiedersi come poteva riuscirci.
"Io sono Misty, lui è Ash -si soffermò qualche minuto-, Brock è il ragazzo che
le ha offerto il pane, Gary è il ragazzo seduto là -indicò-, Drew è il ragazzo
dai capelli verdi, Hikari invece è la ragazzina alla sua destra."
"Ah... io sono ... Ashura Kiryuza Ketchum." Ash si soffermò un attimo.
Anche il suo nome...e la prova decisiva era il cognome.
"Tu.. ti chiami Ash?"
"Si."
"Cognome?"
Ash ebbe un fremito. L'avrebbe preso per pazzo, e al momento aveva già tante
grane.
"Ketchum" Sussurrò.
Ashura si lasciò cadere il pane che stava addentando con fatica.
"Ash Ketchum?" Riuscì a ripeterlo con labbra socchiuse e fiato corto, come se
avesse fatto una corsa faticosa, e una serie di immagini sfrecciarono veloci
nella sua mente.
Una donna dai capelli castani era incinta, lui sorrideva, le stringeva la mano.
"Come lo chiameremo?"
"Non sò... io..."
"Che ne dici di Ash? E' un nome corto, e sono sicura che potrebbe andare." aveva
uno sguardo sereno, quella donna.
"D'accordo Delia, vedremo."
Sorrisero entrambi, e strinsero le mani intricate.
Un bambino, piccolo, e occhi grandi, lucenti e marroni.
La stessa luce, che brillava ancora negli occhi del figlio.
"Non ci credo... sono anni, che io... io... oddio. Tu sei così grande, e io sono
stato così... Inutile. Ora mi ricordo, ora ricordo, Reisha mi ha rinchiuso in
quell'orribile posto, ma per quanti anni?"
"19 a quanto pare." rispose solamente il ragazzo.
Suo padre si guardò le mani ossute, aveva perso parecchi Kili, questo era certo,
si avvicinò e abbracciò Ash con grande sorpresa.
"Guarda... io non vorrei interrompere niente." Sciolse l'abbraccio. "Ma io non
ricordo niente. Io ho perso la memoria, tutto ciò che sò me lo hanno detto
loro." Indicò i suoi amici.
"La memoria... si dovevo immaginarmelo, anzi mi sorprendo. Potevo perderla
anch'io."
Quell'uomo stava parlando come se i ricordi fossero di ieri, a Gary parve
evidente, si erano "congelati" nella sua mente. In pratica era morto e
rivissuto.
"Tu sai tante cose su Reisha." Afferò Gary. "Ci potrai aiutare su come farla
fuori."
"Sicuro." Misty guardò Ashura.
Era identico ad Ash, se non fosse stato più grande, anche per le risposte,
sembrava deciso e determinato, anche se l'Ash atturale, era perduto in un mare
vuoto.
"Comunque, tu... saresti mio padre, e suppongo che mia madre avrebbe piacere di
rivederti... credo." Ashura posò gli occhi sul figlio e lo guardò addolcito.
"Certo, e non preoccuparti, ritroveremo anche la tua memoria, penso di sapere
come fare, anche a me Reisha ha fatto quello scherzo un tempo, ma in quanto
furbizia avevo i miei appoggi. Sono davvero curioso di rivedere Delia e io mi
sento così sperso, come se fossi statao congelato per anni."
"In sintesi lo eri..." disse Gary con voce ferma.
"Suppongo che tu sia figlio di Gayuka Oak. Si, tuo padre era un grand'uomo, mi
aiutò molto a suo tempo."
"Già." Annuì il ragazzo tristemente.
Nessuno capì perchè stavano parlando in modo così triste.
"Emh, Gary, tuo padre è...?" la vocettina di Hikari si fece spazio nella
conversazione.
"Morto si."
"Suo padre è morto nel tentativo di salvarmi."
Gary scattò su con il capo.
"Può ripetere?"
"Tuo padre non ha avuto alcun'incidente o cosa accidenti ti hanno raccontato.
Tuo padre mi è morto tra le braccia, quindi lo sò bene, e ricordo il dolore come
se fosse oggi."
Tra poco al ragazzo nipote del Prof.Oak non prese un colpo, aveva sgranato gli
occhi e la sua espressione era incredula.
Aveva vissuto 18/19 anni nella convinzione che suo padre fosse morto sommerso da
una frana, e invece, ora, gli vengono a dire tutt'altro.
"Reisha lo ha eliminato, e per non far troppe discussioni, ha creato una frana e
ha provveduto a sotterrarci tuo padre." Era schiacciante tutto ciò.
Ashura si era risvegliato da si e no dieci minuti e stava smontando verità dette
da anni e anni, in telegiornali e cavolate varie. Come mentivano bene.
Gary si rattristò non poco, come poteva aver creduto ad una scemenza per tutto
questo tempo?
Eppure, il destino... era inspiegabile e assurdo.
"Comunque, signore pensa di potersi alzare?" chiese Brock, che aveva appena
sentito dei rumori strani.
"Bhe, suppongo di si."
"Dobbiamo uscire da questa foresta. Non siamo al sicuro."
Dietro ad un cespuglio, furtivo, due occhi di cristallo osservavano i loro
movimenti.
...
"Mia signora, Ashura si è risvegliato." un ragazzo dai lunghi capelli viola,
legati in un codino, e occhi azzurri come il ghiaccio era inchinato al cospetto
della sua padrona.
Reisha mosse appena il bicchiere che conteneva del ghiaccio e le fece
tintinnare.
"Bene, lo immaginavo, e ricorda?"
"Sfortunatamente pare di si." rispose il servo.
Reisha strinse con rabbia il bicchiere.
"Quell'uomo non finirà mai di stupirmi. Dobbiamo trovarli tutti, devo tutti i
possessori di petali sono radunati, non ci vorrà molto a prenderli in un sol
colpo, basta solamente essere più furbi di loro."
"Non ho dubbi, mia Signora."
"Akito, prendi questo. Ti aiuterà sicuramente." Gli lanciò una Pokéball
scintillante.
"E' il mio Rukario, sono sicura che ti sarà d'aiuto, fin ora non mi ha mai
tradita. E' agile e veloce, potrebbe affrontare molti Pokémon in un colpo solo,
con te comunque manderò anche Wiry. Lei ti darà man forte." Guardò la ragazza
dai capelli argentei che annuì.
"Per la caccia avrai tempo 5 giorni, se non riuscirai in essi puoi considerarti
morto al posto loro." il suo tono era calmo, come al solito, la sua vena di
pazzia in effetti risiedeva lì.
"Daccordo." Sparì nel nulla assieme alla ragazza.
"Ashura... tornerai di nuovo tra le mie mani. Ormai, il petalo di suo figlio, e
di Gary è nelle mie mani... e anche il suo ovviamente. 3 petali, cosa spera di
fare... lui?" Lo chiedeva più a se stessa che non all'uomo incappucciato al suo
fianco che reggeva un lungo bastone bianco dalla punta luminosa.
Accanto a lei, anche Chirie la guardava curiosa, ormai il tempo di riunirsi alla
sua metà era vicino, tanto quanto la rosa si stava per riunire e finire nel suo
corpo.
Il mondo sarebbe distrutto per rinascere ancora nella sua purezza, e grazie alla
White Rose tutto sarebbe andato a buon fine.
O così sperava.
Fine cap X
Scusatemi per il ritardo esagerato, ma questo capitolo l'ho scritto 30 volte (o
quasi -.-) senza mai essere soddisfatta, non che ora lo sia, ma almeno mi son
tolta il punto nero e andrò avanti più velocemente.
Spero che come capitolo vi sia piaciuto, e che non riteniate banale l'idea del
nome del padre di Ash.
Per quanto riguarda le recensioni, un grande merito va a Ya-Chan che si è letta
tutti i capitoli in un sol colpo, grazie *_*!
Naturalmente un ringraziamento e una dedica vanno ad Alex che sta lavorando con
foga pur di venire al comics, e durante il suo tempo libero si legge le mie fic!
Grazie Al!
Altro ringraziamento va a Mark, senza di lui l'idea di Raito e mille altre non
mi sarebbero passate per il cervello.
Grazie anche a Crikke90, Ila, Crazy Dark Queen, Kogarashi e Fedina che mi
recensiscono regolarmente.
Spero che il cap vi sia piaciuto, e mi scuso ancora per la lunga attesa.