Sono sicura che non riuscirò a sopravvivere.

Questa sarà una battaglia decisa sin dall’inizio, una battaglia dalla quale uscirò perdente.

Un altro passo.

L’obbiettivo s’avvicina, potrò resistere ai suoi attacchi, ma per quanto riuscirò a sopportarlo?

Insomma, potrei provare ad attaccarlo in tutti i modi, ma lui troverà un modo per essere sempre un passo in più davanti a me.

Un altro passo.

Vita o morte: è questo il dilemma!

Dovrò cercare di tenerli testa fino alla fine, ma in cuor mio so che quando uscirò da questo campo di battaglia, ci sarà solo un sopravvissuto e quello lui.

Un altro passo.

Ora ce l’ho davanti e scorgo nel suo sguardo una determinazione mai vista, che credevo fosse inesistente e una forza inarrestabile. Mi guarda 'storto' dal basso verso l’alto, come se avesse la puzza sotto il naso.

Ma è ovvio che faccia così, infondo sarà il vincitore. E

lo stesso non ci posso credere, non posso credere che sarò battuta da uno smidollato come lui.

E poi, c’è quella strana mossa dalla quale non sono mai riuscita a liberarmi.

E' una mossa micidiale, che mi intrappola.

Ma i miei bellissimi pensieri sono interrotti dalla voce di quel mostro davanti a me.

- Come sta la mia piccola Maka? Vuole bene al suo adorato paparino? -

E m’intrappola in un abbraccio,

e non ho più scampo,

ho perso.

Siamo in chiesa, luogo sacro e religioso, durante un matrimonio.

- Vuole lei, Mark Elvin prendere come sua legittima moglie la cui presente Marianna Stone? - chiese il prete.

- Sì, lo voglio - rispose Mark, un uomo alto e slanciato, coi capelli castani e gli occhi verdi.

- E lei, Marianna Stone, vuole prendere come suo legittimo sposo il cui presente Mark Elvin? - domandò nuovamente il prete.

- Sì, lo voglio! - confermò felice ed emozionata la futura sposa, una ragazza di media statura con capelli color rame e occhi azzurro cielo, guardando il suo amato.

- Allora, se qualcuno qui presente è a conoscenza di fatti ambigui, che vanno oltre al regolamento del sacro matrimonio si faccia avanti. In sostanza, chi si oppone? - Chiese il prete agli invitati.

- Il grande Me si oppone! - proclamò, quasi urlò, una voce proveniente dai parenti della sposa.

Nessuno sapeva chi era così, incuriositi, si voltarono verso il diretto interessato.

Videro una chioma azzurro puffo come il gelato che era salita sopra una sedia, sbraitando cose sull'essere un Dio e robe simili.

- 'Chi sei essere superiore ad un dio' e perché ti opponi? - cercò di capire urlando il prete, per farsi sentire.

- Beh, chi sono non sono affari vostri, ma ho interrotto questa cerimonia perché... -incominciò il ragazzo.

- Perché? - continuò il pubblico ormai curioso.

Il ragazzo in questione salì sul palco facendosi vedere: era alto all'incirca un metro e sessanta, un corpo contornato da muscoli, una capigliatura blu a spazzola e degli occhi verde acqua.

- Perchè non avete recitato la grande preghiera! - disse il ragazzo come se nulla fosse, tutti ovviamente erano perplessi.

- Eh? - chiesero in coro i presenti, perfino i neoconcubini e il prete.

- Oh, se non la sapete, sarò onorato di insegnarvela! Allora, mettetevi una mano sul cuore e pronunciatela dopo di me - inizò allegramente il bluetto.

- D'accordo... - risposero in coro gli invitati.

Il ragazzo allora proseguì.

' Oh, grande Dio Black Star,

protettore dei più deboli,

nonché nostro solo e unico Sovrano,

noi ti ringraziamo e ti aduliamo,

perché tu con il tuo sorriso ci illumini la strada,

sei come la stella cometa,

colei che indicò il percorso ai Re Magi.

Oh, grande Dio,

proteggici dai mali

Amen. '