Road Love

di Acqua Dolce
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prendi i soldi e scappa! ***
Capitolo 2: *** Sai che c'è di nuovo? ***
Capitolo 3: *** Forza macinino! ***
Capitolo 4: *** Verso l'autobus ***
Capitolo 5: *** Liz ***
Capitolo 6: *** E comincia l'avventura ***
Capitolo 7: *** Piacere mio signora Callaghan ***
Capitolo 8: *** A spasso con Liz ***
Capitolo 9: *** New Clodette Colbert ***
Capitolo 10: *** Solo io o Tutte? ***
Capitolo 11: *** It's All Right ***
Capitolo 12: *** Blosson Love... ***
Capitolo 13: *** Sorprese ***



Capitolo 1
*** Prendi i soldi e scappa! ***


"Non sei altro che la figlia di un ladro! Tutto quello che c'è qui, non ti appartiene più, Liz cara! Ho sposato tua madre quando non eravate niente! Ora che anche lei è morta tu puoi fare i bagagli e sgombrare!"
Frederic Throtter aveva chiamato Liz nel suo uffucio.
La ragazza avrebbe compiuto di lì a pochi mesi vent'anni. Era la figlia di un moderno Robin Hood, eroe dei poveri e dei deboli, un ladro gentiluomo, che si era ritirato dalla carriera di ladro quando sposò la madre della ragazza.
Quando Liz aveva nove anni, però, suo padre morì, lasciando la bambina insieme alla madre che dopo qualche anno si risposò con Frederic Throtter che aveva a sua volta un figlio più grande di Liz di due anni.
Benchè tra la ragazza e Frederic non corresse buon sangue, Liz era molto affezionata al fratellastro, Steve, il quale tagliò la corda appena maggiorenne.
"La mia porta è sempre aperta per te, Rossa!" le disse prima di andarsene Steve, e andò ad abitare lontano chilometri su chilometri.
"Fa quello che tu pare, Fred! Ma devi darmi la mia parte di eredità!DEVI!" disse Liz mettendosi seduta sulla poltrona di pelle nera dell'ufficio del patrigno.
"Non fare la furba con me ragazza! Non avrai un centesimo! tuo padre ne fregò tanti alle famiglie come la mia e quella di tua madre!"
"Ne ho sentite abbastanza. Se non me lo darai tu, mi prenderò io quello che mi spetta."
"Devi solo azzardarti che ti faccio sbattere in galera per il resto della vita! Ora fuori di qui! Torna a casa, fa i bagagli e sparisci!"
"Si, com'è l'indirizzo di casa? Viale Rimaniinmutande numero ventiquattro?"
"FUORI!"
Liz con calma infinita si alzò dalla poltroncina e andando verso la porta disse al patrigno "Con tutto il rispetto signor Throtter, essere buttata fuori da casa sua, è molto meglio che essere buttata fuori da un lebbrosario."
Liz lasciò Frederic ad urlare solo nel suo ufficio.

Liz doveva compiere vent'anni a luglio. Era una ragazza intelligente e tremendamente bella.
I capelli le toccavano le spalle ed erano rossi e riccissimi. Gli occhi di un blu talmente intenso da sembrare viola. Benchè avesse i capelli rossi, il sole estivo aveva fatto diventare la sua pelle dorata, la sua figura era sottile e flessuosa.
Orogliosa, ostinata e intelligente... ma pur sempre la figlia di un ladro, che ora alla morte della madre, si ritrovava senza un soldo. Ma non per molto. Sapeva dove Frederic teneva i soldi. Non voleva darglieli di sua spontanea volontà? Benissimo. A mali estremi estremi rimedi. Quella notte sarebbe tornata nell'ufficio e gli avrebbe dimostrato di essere la degna figlia di suo padre e se ne sarebbe andata da Steve! Già, il fratellastro buono, non come Anastasia e Genoveffa, le perfide sorellastre di Cenerentola.
Già... avrebbe preso i soldi e sarebbe scappata... lontano... sempre più lontano...

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Capitolo 2
*** Sai che c'è di nuovo? ***


La Nazionale aveva da poco finito gli allenamenti e si stava cambiando negli spogliatoi.
"Mi stai sfinendo!" sbuffò Julian Ross al compagno Philip Callaghan.
Ma come gli era saltato in mente di dirgli che Amy aveva avuto notizie di Jenny.
"Ma dimmi qualcosa!" continuava l'altro.
"Te l'ho detto un milione di volte: io non so niente! Amy non mi ha voluto dire niente! Mi ha detto..." Philip lo interruppe subito
"Che ti ha detto?"
"Ha detto..."
Nuova interruzione "Allora me lo dici?" disse impaziente il numero dodici.
"Si. Ha detto..."
"Muoviti non sto nella pelle!"
Ross lo guardò spazientito.
"Ti dicevo che ho saputo solo che..."
"Che ha detto?" 
"VUOI STARE ZITTO?!"
Tutta la squadra si girò verso di loro, facendo arrossire Julian e Philip.
Rob Denton rise "Ehi, Philip sta attento a non far venire al nostro campione un attacco di cuore!". tutta la squadra scoppiò a ridere.
Callaghan sogghignò, mentre Julian avrebbe voluto sprofondare.
Nessuno dei due aprì bocca per un po'. 
"Almeno mi ha dato un po' di tregua!" pensò Ross allacciandosi la scarpa e guardando Philip che era entrato in pieno panico appena la sua Jenny era stata nominata.
Quando salirono nella macchina di Philip, che in realtà era una "cosa" a quattro ruote che mezzo secolo prima aveva l'aspetto di un'automobile.
"Allora finisci il discorso." disse Callaghan cercando di mettere in moto.
"Solo se prometti di non interrompermi."
"Va bene, va bene."
"Allora..."
"Ma tu fa presto non resisto!"
"Incominciamo?" disse Ross con rimprovero.
"ok scusa. Parla pure."
"So solo che Jenny è tornata dall'America e che ora è in vacanza nel paese dove abitavano i suoi nonni. Tutto qui."
"E ti sembra poco?! E' da quando avevamo sedic'anni che non la posso abbracciare! Parto domani. So dove abitavano i suoi nonni!Le faccio una sorpresa!!".
"E i quattro anni che hai passato al telefono tra moine e letterine piene di passione che vi siete scambiati?"
Philip arrossì leggermente "Fatti i fatti tuoi. Tu ed Amy le moine ve le scambiate in diretta!"
Fu Ross ad arrossire.
"Stiamo parlando di Jenny. Non di Amy e di me."
"Si, come no! Adesso cerchi di cambiare argomento! Ahah, mi vuoi far credere che tutte le occhiatine dolci dolci, che le lanci durante gli allenamenti sono solo "cenni di saluto". A chi vuoi darla a bere? Julian svegliati!"
"Io dovrei svegliarmi?! Imbranato che non sei altro?!"
"Ti sto solo consigliando di darti da fare, con lei. E' una bella ragazza Amy, che aspetti? Guarda che se arriva qualcuno più sveglio di te, non ti chiede mica il permesso per portasela via!"
Ross aveva capito che non sarebbe mai riuscito a spostare l'argomento su qualche altra scemenza. Non con Philip. Sperava solo che quel trabiccolo arrivasse davanti a casa sua prima di Natale, non voleva passare il resto dell'estate a parlare di come doveva fare con Amy.
"Allora non dici niente Principe del Calcio?"
Ross si trattenne dal saltargli alla gola e con un ghigno sibilò 
"Non ti ho chiesto consigli." Scese dalla macchina, l'arrivo a casa l'aveva salvato dalla discussione.
Philip fece un sorrisetto malizioso.
"Fa niente. Io te li do lo stesso. Buona notte."
Senza dare il tempo a Julian di ribattere il "Macinino", questo era l'affettuoso nome che la famiglia Callaghan aveva dato alla vecchia auto, ripartì.

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Capitolo 3
*** Forza macinino! ***


Erano le dieci e mezza di sera. Liz aveva aspettato seduta nella sua macchina nera che la luce nell'ufficio di Frederic si spegnesse.
Quando nascosta dal buio lo vide uscire dall'edificio e alontanarsi, scese e con le SUE chiavi entrò.
"Se il cuore non rallenta un po' ci lascio le penne!" si disse.
Era il suo primo furto. "Ma quale furto?! Mi sto riprendendo ciò che mi appartiene di diritto!".
Precisione. Bastava solo precisione e il gioco era fatto. Ecco scattare il lucchetto della cassaforte. Non c'era bisogno di un genio per capire la password: Eva. Il nome di sua madre.
I soldi. Milioni. I suoi soldi. 
"No... non ho intenzione di farti andare al lastrico Fred." diceva a bassa voce Liz ad un immaginario Fred, infilando alcuni mazzi di banconote in una valigetta "Ohh, non ti illudere. Te ne prenderò parecchi.".
Liz infilò una decina di pacchetti da cento e dopo richiuse con cautela la cassaforte, ridiscese silenziosamente le scale e richiuse a chiave la porta.
Sapeva che se ne sarebbero accorti. Sapeva che Fred avrebbe senza dubbio puntato il dito su di lei. Ma che importanza aveva? Liz mise la valigetta sul sedile posteriore e dopo essere risalita in macchina partì verso l'infinito e oltre!!

Erano le sei di mattina quando Philip, dopo aver infilato in valigia quattro cose in croce, partì per raggiungere Jenny a casa dei nonni paterni di lei.
Non aveva chiuso occhio tutta notte. 
Era troppo ansioso di rivederla.
"Se solo non fossi così imbranato..." pensava mettendo in moto il Macinino.
Già essere imbranati era una caratteristica dei Callaghan dall'era glaciale!
E Philip rispettava la tradizione. Sempre sicuro di sè, fiero e anche leggermente orgoglioso, ma appena un essere del sesso opposto lo colpiva al cuore ecco che l'imbranataggine compariva dal nulla e diventava un salame.
"Ora forza Macinino, partiamo verso l'ignoto." disse dando una pacca al cofano della macchina che però fece uno strano rumor di ferraglia lasciando il ragazzo un po'... perplesso.
"Non ti metto nessuna fretta!" disse alla vecchia macchina, come se quello strano rumore fosse stato causato da un incitamento "E, già Macinino! Non ci aspettano."
Sarebbe stata certo una bella sorpresa...

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Capitolo 4
*** Verso l'autobus ***


Aveva viaggiato tutta la notte ed era stanca morta.
Sicuramente Fred aveva già sguinzagliato i segugi per riportarla indietro.
L'ideale era mollare la macchina e proseguire con qualche altro mezzo.
Liz continuava a guidare cercando di trovare un sistema per arrivare da Steve.
"Ma chi cavolo è questo deficiente?!" disse ad alta voce quando si accorse che un macinino scassato che andava ai venti all'ora, era davanti a lei.

"Calma, adesso passi!" pensava Philip vedendo che la macchina dietro era decisamente impaziente di superarlo. 
Se la persona che guidava dietro di lui avesse saputo che impresa fosse quella di mettere in moto il Macinino, allora avrebbe avuto meno fretta!
Philip guardò nello specchietto retrovisore e vide una ragazza della sua età al volate, con bellissimi occhi blu e i riccioli rossi.
"Però! Che zuccherino! Se Jenny mi sentisse mi fucilerebbe!"

"Allora ti vuoi muovere con quella vecchia carcassa!! Accidenti ho fretta!" Stava diventando matta. Sembrava che il ragazzo al volante lo facesse apposta ad andare piano! 
Se fosse stato lui, quello inseguito da mezza città, allora si che si sarebbe dato una mossa!
"Dai su, muoviti!"
Quella lentissima passeggiata per le strade di campagna portò gli occhi di Liz a posarsi sulla temporanea soluzione:
" NIGHT BUS: STAZIONE AUTOBUS A 20 Km"
Poi riportò lo sguardo alla carretta davanti a lei.
"Venti chilometri a questa velocità? Qui prima di capodanno, non arriviamo!"

Il Macinino andava sempre alla stessa velocità, e appena fu possibile la macchina nera lo superò a gran velocità.
"Pirata!" borbottò Philip tra sè "Non andavo mica così piano!"
Improvvisamente lo squillo del telefonino lo fece sobbalzare. Per fortuna che essendo delle stradine di campagna erano esclusi affollamenti di macchine e sopratutto di vigili.
"Pronto?"
"Ehi, Phil! Sei partito sul serio?" Era Julian.
"Non te l'avevo detto?"
"Si, ma non do molto peso a quello che dici."
"E fai male. Sono partito stamattina presto. Ci vuole una giornata intera per arrivare laggiù."
"Se sei partito con quella carretta ti ci vorrà una settimana!" disse Julian preoccupato.
"Ahah. Ora ti saluto, mi farò sentire."
"Ok, ciao. E... Philip!"
"Siiiiiii?"
"Non combinare uno dei tuoi soliti pasticci, ok?"
"Quando mai combino pasticci?!"
"Ciao." Julian riattaccò.

"Coooooooosa? E io devo aspettare otto ore prima di ripartire?" Liz si stava decisamente scaldando.
"Si, signorina. L'autobus parte alle otto di stasera."
"Ma io non posso aspettare otto ore qui!"
"Ma chi vuole che le corra dietro? Un fidanzato geloso?!"
Che impiccione!
"Mmmmm. Più o meno!" disse seccata.
"Non si preoccupi di certo non la verrà a cercare qui! E poi otto ore passano in fretta."
Non c'era altro da fare. Se avesse continuato con la macchina avrebbe rischiato certamente di essere presa, se invece fosse rimasta lì, avrebbe confuso un po' la situazione e forse sarebbe riuscita a squagliarsela.
"D'accordo aspetto. Dov'è la biglietteria?"

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Capitolo 5
*** Liz ***


"NOOOOOOOOOOO! Macinino! Non farmi questo! Non ti puoi fermare! Non ora! Non QUI!"
Il Macinino aveva fatto la sua epoca e ora era MORTO.
Niente da fare il Macinino non partiva.
Philip prese il cellulare.
"Pronto?"
"Julian? Sono Philip."
"Che è successo Callaghan?"
Come era possibile che avesse già capito che era successo qualcosa?
"Ti disturbo? Hai una voce strana..."
"No. Non ho nessuna voce."
"Eri impegnato è vero??" fece Philip sghignazzando al pensiero di Ross tra le spire di qualche ragazza.
"Philip, non mi hai chiamato per dirmi qualcosa?"
Dall'altra parte del telefono Julian era arrossito ferocemente.
"Si, si in effetti si. E' morto."
Julian si drizzò a sedere.
"COSA?"
"Hai capito."
"Ma... ma... chi?!" era allarmatissimo.
"Il Macinino." 
"Ahhhhhhhhh. Sei rimasto a piedi!" Julian tirò un sospiro di sollievo appoggiandosi con la schiena contro il muro "E ti sorprendi? Quella vecchia carretta..."
"Non è una vecchia carretta! E' un Macinino!" lo corresse un po' offeso Philip.
"E va bene, va bene. Il Macinino ha non so quanti anni! E' normale che anche per quell'affare sia giunto il canto del cigno!"
"Julian, non capisci. Sono in aperta campagna! La stazione di servizio più vicina è a chilometri da qui!"
"Ho capito, ho capito. Vengo a prenderti."
"No aspetta. C'è una stazione d'autobus qui vicino. Proseguo con un di quei trabiccoli. Ciao."
Riattaccò. Julian si risdraiò nel letto.
"Chi era?" Amy si mise a sedere accanto a Ross tirandosi il lezuolo fino al seno.
"Callaghan. E' rimasto a piedi."
"Oh. Devi andarlo a prendere?" domandò la ragazza. Julian scosse la testa.
"Non ora." si avvicinò a lei e la baciò. Amy gli passò le braccia dietro il collo e insieme riscivolarono tra le lezuola.

Philip intanto aveva tirato giù dal Macinino il suo borsone e si incamminò verso la stazione, verso i guai e verso Liz...

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Capitolo 6
*** E comincia l'avventura ***


Finalmente era salito sull'autobus. Philip era arrivato alla stazione sotto un cocente sole di Giugno e rantolando comprò il biglietto.
"Ho bisogno di risorse idriche!" disse all'addetto alla biglietteria.
L'uomo lo guardò "Ragazzo ti senti bene?"
"Mai stato peggio. Devo bere!".
L'uomo indicò con la mano "Scendi le scale a sinistra."
Philip non se lo fece ripetere due volte e con quattro balzelli...
"Ahu!"
"Ehi!"
Philip era rovinato addosso a...
"Sc-scusa, non ti avevo vista..." disse imbarazzato cercando di tirarsi su, ma riscivolando addosso alla ragazza.
La giovane non aveva l'aria felice. E come darle torto. Philip le era caduto letteralemente addosso in una posizione moooooolto equivoca.
"Ti dispiace levarti dalle mie gambe!?" disse seccata tirandosi su a sedere.
Philip arrossì e dopo essersi tirato su aiutò la ragazza dai capelli rossi a tirarsi su.
Somigliava in modo impressionante alla ragazza della macchina nera. I riccioli rossi, gli occhi viola... si era lei. 
Altro che zucchero! Questa era un peperoncino!
"Ti sei fatta male?" le chiese cercando di rompere l'imbarazzo.
"No, no. Tu?" era sempre seccatissima.
"No. Bè... mi dispiace..." disse allontanandosi e cercando di evitare lo sguardo severo della ragazza.
"Che tipo!" borbottò Liz rimanendo ferma a guardare il ragazzo che le era piombato addosso. Poi guardò il suo borsone nero. Era uguale a quello del ragazzo. Si inginocchiò per assicurarsi non ci fossero stati degli sbagli dopo lo scontro.
Aprì la cerniera e frugò tra i vestiti. Erano i suoi per fortuna. 
Con la mano tocco il fondo del borsone dove aveva accuratamente sistemato i soldi.
Si era liberata di quella scomoda valigetta e avrebbe dato meno sospetti.
Guardò l'ora. Prima di partire mancavano tre ore.

Alle otto Philip salì sull'autobus che lo avrebbe portato da Jenny. Ci sarebbe voluta tutta la notte, ma per la sua Jenny questo ed altro.
Callaghan si guardò intorno. Neanche un posto libero. In fondo all'autobus però c'era un posticino. 
"Oh no..." pensò vedendo che però avrebbe dovuto viaggiare accanto a ...

Liz vide il giovane che le era caduto sopra poche ore prima.
"DEve solo azzardarsi a venire a sedere qui!No....No, ma che..."
"E' libero?" le chiese il ragazzo.
Liz fece spallucce e tolse il suo borsone mettendoselo sulle ginocchia.
Il ragazzo la guardò divertito.
"Se mi dici grazie posso anche sistemarti la valigia."
Aveva anche la faccia tosta di chiederle se aveva bisogno?! Mai! Aveva preso la sua eredità senza l'aiuto di nessuno, figurarsi se le serviva una mano per sistemare un maledetto borsone.
"Ce la faccio." disse cercando in tutti i modi di mettere a posto la valigia.
L'autobus partì al'improvviso facendola sbilanciare e cadere in braccio a Philip.

"Accidenti sembra quasi che lo faccia apposta!" disse fra sè Philip mentre la ragazza si risistemava al suo posto molto imbarazzata.
La guardò. Era molto bella e aveva un caratteraccio, quello lo aveva già sperimentato. Indossava un vestitino sottoveste lilla che faceva risaltare i capelli rossi e gli occhi blu-violacei e la doratura della pelle.
"Che buffo. Una rossa abbronzata." pensò Philip.
Per tutto il viaggio nessuno dei due spiccicò parola.
La ragazza sembrava preoccupatissima, mentre Philip sognava ad occhi aperti il suo incontro con Jenny.
Guardò fuori dal finestrino. La campagna era immersa nel buio e stava cominciando a piovigginare.
L'autista ad un tratto si dovette fermare.
"Scusate signori. Ma la strada è bloccata e dovremo proseguire per un'altra via, che purtroppo è più lunga. Ho già contattato il capolinea che arriveremo in ritardo."
La ragazza sembrò essersi svegliata da un sogno.
"Quante ore ci vorranno per arrivare al capolinea?" chiese ansiosa.
"Mi dispiace ma almeno sei ore in più del previsto. Sempre che non ci sia traffico."
L'autista si rimise al volante e ripartì.
La ragazza si abbandonò sconsolata al seggiolino.
"Accidenti!" la sentì dire Philip, che però non disse nulla.
Ad un tratto l'autobus si rifermò e l'autista ricomiciò a parlare.
"Signori se volete rifocillarvi là c'è un'area di servizio. Si riparte tra venti minuti.Vi consiglio di portarvi appresso valige e borsoni."
E tutti scesero.

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Capitolo 7
*** Piacere mio signora Callaghan ***


Liz aveva preso un caffè freddo e aspettava appoggiata all'autobus parcheggiato di ripartire.
Philip la guardava da lontano. La ragazza aveva il suo borsone appoggiato dietro di lei e non sembrava ci facesse molta attenzione.
Quando Liz alzò gli occhi e incrociò lo sguardo di Callaghan, il ragazzo distolse subito gli occhi che fino a poco prima erano fissi su di lei.
Liz non si accorse neanche dell'uomo alle sue spalle che silenziosissimo prese il borsone della ragazza e corse via.
"Ehi!" urlò Philip andando incontro a Liz che lo guardava avvicinarsi.
"E' scappato via." le disse raggiungendola.
Liz lo guardò con un sorrisetto.
"E allora? Non mi interessano le corse."
Philip sorrise. Non si era accorta che le aveva portato via il borsone.
"Ah no? Credevo ti interessasse la valigia."
Liz si girò di scatto temendo quello che in effetti era accaduto.
"La va... EHI!" corse dietro all'uomo che però era già scomparso nel buio in uno dei viottoli di campagna.
Quando Liz tornò indietro però...
"Ehi, dov'è finito l'autobus?" chiese al benzinaio.
"Quale autobus?"
"Come quale? L'unico autobus che c'era qui!" 
"E' ripartito." disse la voce di un ragazzo.
Liz si girò di scatto. "E tu che ci fai qui?"
"Hai un orecchino." disse allungandole un anella d'argento "E questo." le porse anche il biglietto.
"Grazie. Ma perchè non sei...?"
Philip la prese da parte e si allontanarono dal benzinaio.
"Di la verità. Sei nei guai?"
"Chi?Io? No assolutamente."
Philip la guardò dritta negli occhi "Sicura?"
"Si. Perchè non dovrei esserlo?".
Philip prese il suo borsone e si avviò verso il motel poco distante insieme a Liz.
"Dove vai di bello?" le chiese come se niente fosse.
"Da mio fratello." disse senza guardarlo in faccia.
"E' successo qualcosa che non va? Sembri nervosa."
"Niente. Niente che non va." 
Philip si fermò davanti a lei "Senti non fare la furba con me ragazza!"
Liz si guardò intorno." Non è il luogo ideale per parlarne." Liz guardò il gestore del motel
"Aspetta qui." la ragazza entrò e riusci pochi minuti dopo con in mano una chiave.
il proprietario del motel si affacciò alla porta e disse ai due ragazzi "Domano verso le sette ripassa un autobus. Buona notte signor Smith, 'notte signor Smith.
Philip rimase di stucco. Signor Smith? Lui?
Quando la ragazza chiuse la porta della stanza notò con disappunto il letto matrimoniale.
"Che hai raccontato a quell'uomo?" chiese Philip ancora perplesso.
"Niente solo che avevamo bisogno di una camera"
"E perchè mi ha chiamato Smith?"
"E' il nostro nome. Siamo registrati come il signore e la signora Smith."
"Gli hai detto che eri mia moglie?"
"Si certo. Che c'è non vado bene come moglie?" gli chiese in tono di sfida. Philip la squadrò.
"No, vai benissimo. Ma "Smith"? Che fantasia! E ... ti ha creduto?"
Liz si portò le mani ai fianchi "E perchè non avrebbe dovuto farlo?"
Inutile. Si stava impantanando, come suo solito.
"Non dovevamo parlare?" chiese cercando di sviare la conversazione.
"Ho cambiato idea." disse togliendosi le scarpe da tennis e sedendosi sul letto.
Philip si guardò intorno. Un bagnetto, un cucinino e... il letto matrimoniale. Certo era imbarazzante passare la notte con una ragazza come quella.
Fu Liz a rompere il silenzio che si era creato.
"Come ti chiami?"
"Philip. Philip Callaghan."
Liz arricciò il naso "Philip?... mmmm non mi piace."
"Mi dispiace ma lo tengo lo stesso."
"Va bè. Tanto piacere Philip Callaghan"
il ragazzo ridacchiò "Piacere mio... signora Callaghan."

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Capitolo 8
*** A spasso con Liz ***


"E così ho preso la mia parte di ereditò e ho tagliato la corda." concluse Liz.
"Hai rubato da sola tutti quei soldi?!" chiese stupito Philip.
La ragazza scattò in piedi seccata "Non li ho rubati. Li ho semplicemente presi. Quei soldi mi appartengono di diritto." precisò "Ma a quanto pare il mio diritto me l'ha rubato quel tipo, poco fa." disse sconsolata riferendosi all'uomo che le aveva portato via il borsone con dentro i soldi.
"Va bene. Domani c'è un autobus da prendere. Andiamo a dormire."
Liz guardò il letto a due piazze.
"Vuoi dormire qui?" chiese alludendo alla parte destra del letto.
"Oh si. E a quanto pare ci dormirai anche tu visto che la camera la pago io... cara moglie"
Non le piaceva per niente quel tipo. E ora si azzardava anche a fare lo spiritoso.
"Tieni. Sarò buono anche se mi hai trattato male, e ti darò metà del mio pigiama." disse allungandole la maglia. Liz guardò l'indumento disgustata. Doveva mettersi la roba di un tizio mai visto? Si vedeva che era pulita quella maglia ma...
Philip la guardò "Preferisci i pantaloni?"
Liz sorrise "La maglia andrà benissimo."
Un po' imbarazzati si infilarono nel letto.
"Non ti preoccupare. Non allungo le mani.Ho l'abitudine di rispettare le ragazze che non conosco."
Liz si girò su un fianco.
"Non mi preoccuapano le tue mani. Si vede che sei imbranato. Non ti troveresti il naso neanche con la luce accesa! Figuriamoci se sai riconoscere le parti anatomiche di una donna!"
L'aveva freddato. E soprattutto aveva già capito che era imbranato! Stava per ribattere ma Liz parlò ancora
"E in ogni modo bada di stare dalla tua parte e magari domani mattina sei ancora tutto intero. Buona notte!"

Bussavano alla porta con insistenza.
"Ehi aprite polizia!"
Liz scattò seduta sul letto insieme a Philip.
"Accidenti che facciamo?!" chiese allarmata.
"Un momento!" urlò Philip cercando di prendere tempo e inventarsi qualcosa "Ehi ho un'idea. Togliti quella maglia."
Liz era indignata "Cosa?!"
"Fa come ti ho detto!" le disse Philip irritato e cominciando a blaterare aprì la porta.
"Ehi che volete?" chiese all'uomo con il proprietario del motel.
"Sto cercando una ragazza." disse entrando e guardando la ragazza coperta dalle lenzuola.
"Ehi! Quella è mia moglie. Se ne vada!" disse Philip bloccando il poliziotto per la manica della camicia.
L'uomo era un po' imbarazzato per la situazione in cui aveva sorpreso i due giovani.
La ragazza nel letto aveva la faccia coperta dai riccioli e non aveva detto una parola.
"Gliel'avevo detto! Sono marito e moglie... credo..." disse il proprietario chiudendo la porta e andandosene insieme all'altro.
I due giovani scoppiarono a ridere.
"Che ore sono?" chiese Philip cercando di smettere di ridere.
"Le... oh nooooooo!"
"Cosa c'è?"
"L'abbiamo perso!" 
"Cosa?"
"L'autobus!"
Callaghan si portò una mano alla fronte. Avrebbero proseguito a piedi anche quel giorno.
La ragazza raccolse da terra la maglia di Philip.
"Ehm... potresti..." chiese imbarazzata.
Callaghan arrossì di colpo "Oh si scusa!" si girò per permettere a Liz di infilarsi la maglia senza troppe acrobazie. A quelle ci pensavano i gemelli Derrick.
"Philip?"
Il ragazzo si girò "Si?"
"Avrei un altro favore da chiederti."
"Certo. Dimmi."
"E' un po' imbarazzante, ma..."

"Cosa?" Julian stava andando al campo per gli allenamenti insieme a Oliver Hutton e Tom Becker.
"Chi è Julian?" gli chiese Holly che guardava l'amico che parlava al telefonino.
"Callaghan." gli rispose coprendo il cellulare.
Poi tornò a parlare "E quindi vuoi arrivare fin là a piedi?"
"Ma no, ma no! Appena riusciamo prendiamo un altro autobus."
"Prendiamo chi?" chiese Julian.
"Io e una mia nuova amica."
"Hai incontrato una ragazza? Phil non è meglio che ti venga a recuperare prima che succeda un disastro?" Lo conosceva come le sue tasche quel ragazzo. Sapeva che se quella ragazza aveva un certo carattere avrebbe fatto girare la testa a Philip. Sempre che non l'avesse già fatta girare prima.
"Ma che vuoi che succeda Ross?! Sei un allarmista! Ora devo andare. Ciao saluta gli altri."
"No aspetta Philip! Ha riattaccato! Ha riattaccato! Non posso crederci ha riattaccato!"
"Julian che è successo?" chiese Tom avvicinandosi a Ross.
"E' successo che quell'idiota ha incontrato una ragazza."
Holly rise "E allora non è grave. Se ne incontrano tante in giro."
Gli altri due lo guardarono. Possibile avesse in testa solo il pallone?
"Come se non conoscessi Philip! Quello imbranato com'è, si fa incuccare subito!" disse Philip.
"E Jenny allora?" chiese Hutton che non riusciva a capire a pieno la situazione.
"Appunto." disse Tom che invece era un po' più sveglio.
"Che hai intenzione di fare Julian?" chiese Holly.
"Purtroppo non posso fare niente. Solo andarlo a prendere e riportarlo qui."
"Ti va un po' di compagnia?" saltò fuori Bruce Harper abbracciando da dietro sia Holly che Tom.

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Capitolo 9
*** New Clodette Colbert ***


I Jeans le stavano grandi ovviamente e aveva dovuto metterci una cintura. I lembi della camicia bianca erano annodati e le lasciavano scoperto l'ombelico.
"Non so come rigraziarti, ma il vestito che avevo ieri sera non era l'ideale per una scampagnata!" disse Liz che camminava insieme a Philip da tre ore buone.
"Già... ma stavi molto bene." disse senza pensarci.
Liz lo guardò "Oh. Grazie."
Philip si rese conto di ciò che aveva detto quando ormai era troppo tardi "Cioè non volevo dire..." Che salame! Si era impantanato di nuovo.
Liz si fermò e lo guardò imbronciata.
"Cioè volevo dire, ma non volevo ..."
Liz scoppiò a ridere "Non sarai così imbranato anche con la tua ragazza, spero!"
Philip arrossì.
"E' per questo che ti sei messo a viaggiare, vero?" continuò Liz sventolando una fotografia di Jenny.
"Ehi, dove l'hai presa quella?!" Philip tentò di riprendersela inutilmente.
"Era nei tuoi jeans. Quanti anni avevate?"
"Sedici. E' di quattro anni fa."
"Hai vent'anni anche tu?"
"Si li faccio tra una settimana. il 21 di giugno. Tu?"
"Non si chiede l'età di una signora!"
"io non ti ho chiesto l'età. Ti ho chiesto quando compi gli anni."
Liz sorrise "Il 13 di Luglio ne faccio venti come te. Ma non mi hai ancora risposto. Sei venuto per lei?" chiese ritirando fuori dalla tasca la foto.
Philip fece un secondo tentativo di riprendersela "Si. E' partita per l'America quattro anni fa, e quando i miei amici mi hanno detto che era ritornata, sono partito."
Liz si passò da una mano all'altra la fotogrfia mentre Philip tentava di riprendersela.
"Strano." disse la ragazza.
"Che cosa? Ehi vuoi ridarmela?!"
"Bè sono stati i tuoi amici a dirti che era tornata no?"
"Si è stato uno di loro. Perchè?"
"Bè, se io fossi stata via per quattro anni senza vedere il mio ragazzo... l'avrei chiamato io."
Philip si fermò. Non era riuscito a strappare di mano la foto e in più un'ombra di perplessità calò su di lui. Già... perchè non l'aveva chiamato Jenny? Forse non voleva che... Sciocchezze!
"Presa!" disse allungandosi per prendere la foto dalle mani di Liz che però vedendo che stava per prenderla allontanò la mano e il ragazzo le cadde addosso.
Rimasero tutti e due paralizzati quando si accorsero che le loro labbra per pochi millimetri non si sfioravano.
Imbarazzatissimi nessuno dei due osava fiatare.
Philip si tirò su e allungò la mano per aiutare Liz a tirarsi su.
Erano più rossi che mai.
"Sc-scusa..." disse massaggiandosi la testa Callaghan.
"No... Non fa niente... Piuttosto cerchiamo qualcosa per accellerare i tempi e arrivare da questa ragazza e da Steve il più presto possibile." cercò di cambiare argomento Liz.
Che strano... Jenny non era più al centro dei suoi pensieri come prima di partire. Era contento di questo bizzarro incontro e di questa pazzesca avventura in cui era precipitato.
Dal canto suo Liz era preoccupatissima. Il pensiero che i "piedipiatti" l'avessero quasi arrestata e che la stessero tuttora cercando la terrorizzava.
"Hai ancora paura?" le chiese Philip quasi le avesse letto nel pensiero.
"Bè... non sono abituata ad essere ricercata, ma a parte questo va tutto bene."
Camminarono per un'altra ora quando sentirono il rumore di una macchina e Liz spinse il suo compagno di viaggio al bordo della strada.
"Aspetta qui."
"Che vuoi fare?" le chiede appoggiando il borsone per terra e sedendosi su uno steccato.
"L'hai mai visto il film "Accadde Una Notte"?"
Philio ci pensò un attimo "No perchè?"
"Bè questo viaggetto lo ricorda molto! Tutto lo ricorda molto!"
Liz si mise sul ciglio della strada e slacciandosi la camicia in modo che il decolletè fosse ben in vista e fece il segno di autostop.
La macchina, che senza neanche a farlo apposta era un autobus si fermò di colpo.
"Vieni!" esclamò la ragazza soddisfatta del risultato ottenuto.
"ce-ce-certo..."
Philip salì sull'autobus senza ricordarsi della valigia al suo fianco.

Viaggiavano da ore e ancora nessuna traccia di Philip.
"Ehi, ma sei sicuro di avere preso la strada giusta Julian?" gli chiese Bruce che di stare in macchina non ne poteva più.
"Si. So dove abitano i nonni di Jenny e c'è una sola strada per arrivarci ed è questa!" disse seccato Ross.
"Ehi, ma quella non è la carretta di Callaghan?" chiese Holly indicando il Macinino fermo sul ciglio della strada.
"Direi di si. E' rimasto a piedi che tu sappia?" domandò Tom.
"Si. Ma ha un vantaggio su di noi di una notte e qualche ora di pullman. Può essere lontano da qui."
Holly lesse il cartello "NIGHT BUS" e lo indicò agli amici "Ha preso l'autobus eh?"

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Capitolo 10
*** Solo io o Tutte? ***


Avevano pagato il biglietto all'autista. Fortunatamente Philip aveva i soldi e il telefonino nella tasca della giacca.
"Ehi. Dov'è il mio borsone?" chiese accorgendosi di non averlo più con sè.
"Come non l'hai preso dal motel?"
"Si certo che l'ho preso l'avevo prima di..."
"Bè la mia è solo una supposizione, ma credo sia dallo steccato dove ci siamo fermati prima!" disse Liz cercando di non scoppiare a ridere. 
"Ridi pure tu!" la rimproverò Philip.
Liz scoppiò in una risata "Eddai! Non te la prendere! E' solo che questa situazione è così buffa!"
L'autobus si fermò improvvisamente per far salire un uomo.
"Accidenti! E ora come faccio!" Disse Liz vedendo che era il poliziotto che la cercava.
Philip guardò l'uomo avvicinarsi a loro.
Accidenti! Non potevano certo spogliarsi come avevano fatto nel motel!
Liz stava sprofondando nel cantuccio affianco al finestrino. Il poliziotto si avvicinava sempre di più a loro, sapeva di averli già visti da qualche parte.
"Philip! Fa qualcosa per la miseria!" bisbigliò ormai in preda al panico, Liz.
Callaghan guardò ancora una volta l'uomo che 
osservava i passeggeri uno ad uno.
"Ok, Philip prendi coraggio e salvala dalla galera!" si disse.
Philip si avvicinò a lei e la baciò con passione.
"Ma che fai!?" bisbigliò lei appena le labbra del ragazzo si allontanarono.
"Dammi retta e reggi il gioco!" disse Callaghan
con una sicurezza che non aveva mai avuto.
La ragazza sbirciò dietro le spalle del ragazzo e vedendo il poliziotto che ormai stava arrivando mise le braccia intorno alle spalle di Philip e lo baciò di nuovo.
Il poliziotto li guardò un po' perplesso, indeciso se disturbarli oppure andarsene.
"Se fosse lei Liz Throtter?" guardò la ragazza che stava baciando quel tizio.
"I capelli sono uguali, ma non riesco a vederla bene in faccia... ma vuoi che una ragazza di una buona famiglia come quella baci un ragazzo su un autobus?!" 
Il poliziotto tornò dall'autista che lo fece scendere alla prima stazione di servizio.
Philip e Liz avevano fatto finta di scambiarsi effusioni per due ore, finchè quel dannato poliziotto non scese.
"Bè... che rimanga tra noi..." disse Liz che era rimasta quasi senza fiato.
"E chi dovrebbe saperlo?"
Liz alzò un sopracciglio. Non si ricordava della sua ragazza? Tirò fuori la fotografia di Jenny.
"Ah... Jenny." si ricordò Philip. Chissà perchè non gli era venuta in mente subito. Da quando aveva incontrato Liz, non era più un'ossessione Jenny.
"Sarà meglio scendere alla prossima stazione. Dormiremo da qualche parte e poi ripartiamo domani." disse Callaghan cercando di cambiare arogomento.
Liz lo guardò "Posso farti una domanda?"
"Cosa c'è?"
"Tutte le ragazze risvegliano la tua imbranataggine o solo io?"
Philip fece una smorfia incompernsibile.
"Ma perchè vuoi fermarti? In quattro ore arriviamo dalla tua..."
"JEnny." disse lui "Ci fermiamo per due ragioni. Primo: arriviamo alle tre del mattino e a quell'ora dormono tutti. Secondo: Se quel tipo capisce dove sei diretta è meglio che creda di starti dietro e non davanti. Quindi se noi ci fermiamo, domani mattina lui ci sorpasserà e tu ti potrai fermare dovunque tu voglia senza la preoccupazione che arrivi lui a cercarti in un posto dove ti ha già cercata e non trovata!"
Liz si appoggiò allo schienale e non disse nulla per il resto del viaggio.

"Mamma mia Julian non ne posso più! Fermiamoci..." era tutti sfiniti e Bruce rompeva l'anima da due ore.
"E va bene. Prendiamo un caffè. Così chiediamo a quel matto dov'è finito." Julian si fermò ad una stazione di servizio.
Tom, Holly e Bruce scesero dalla macchina e si diressero verso il bar.
"Lo prendi anche tu Julian?" chiese Tom all'amico che aveva aperto la portiera e aveva appoggiato un piede sull'asfalto cercando di vedere chi stesse chiamando.
"Si. Grazie."
Tom raggiunse gli altri due.
Julian riuscì a prendere la linea per telefonare a Philip Callaghan.

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Capitolo 11
*** It's All Right ***


Finalmente arrivarono al motel dove avrebbero passato la notte. L'ultima notte.
"Mi ci sono affezionato troppo!" pensò Philip buttandosi sul letto mentre Liz si faceva una doccia.
Si guardò intorno. Il letto matrimoniale, una lampada a gambo lungo, un paravento, il cucinino e il bagno dove ora c'era Liz. 
Philip sentì il cellulare vibrare nella tasca della giacca.
"Pronto?"
"Philip dove sei finito?"
"Che c'è Julian?"
"Ti sto venendo incontro imbranato!"
Possibile che tutti gli dessero dell'imbranato?
"Da qualche parte. Non so bene dove, ma ormai sono arrivato."
Dall'altra parte del telefono ci fu un attimo di silenzio.
"Allora...posso tornare indietro?" Julian Ross sembrava preoccupato per qualcosa.
"Direi di si..."
"Phil?"
"Cosa?" chiese seccato.
"E'... tutto ok? Voglio dire..."
"Lo so quello che vuoi dire. Tu sei preoccupato per quella ragazza di cui ti ho parlato."
"A dire la verità si. Cioè..."
"Cioè cosa? Credi che le salti addosso? O che magari possa innamorarmi di lei?"
Julian prese fiato e dopo un attimo di esitazione rispose semplicemente "Si."
"Bè hai indovinato."
"Cosa?!" 
"Bè io non lo so! Julian è catastrofico solo che..."
"Credevo che ti interessasse solo rivedere Jenny!"
"E' questo il paradosso! Fino all'altro giorno era quello che volevo anch'io solo che ora... non me ne importa più."
Julian rimase in silenzio un po'. Certo che era un bel guaio. O forse no? Chi poteva saperlo.
"Philip conosci questa ragazza da due giorni!"
"Lo so! Ma ho condiviso momenti più belli con Liz in due giorni che con Jenny in una vita... Julian...Julian io credo seriamente di... di..."
Julian scosse la testa "Credi o ne sei sicuro?"
"Accidenti Julian, non starei qui al telefono come un imbecille se ne fossi sicuro!"
Si era arrabbiato. C'era un solo modo per capire se era davvero innamorato di questa ragazza.
"Philip, dammi retta. Stanotte mollala nei suoi guai, prima che trascini nei casina anche te! Vattene da Jenny e non avere a che fare con questa Liz! Ti sta fregando e basta!"
"Ma io non voglio lasciarla nei guai!!"
"Ti ha mai chiesto aiuto?"
"No, ma non mi importa. Io la voglio aiutare. E poi non mi sta fregando!"
Sentì Julian ridacchiare.
"Che hai da ridere?!"
"Niente è solo che la prova del nove ha funzionato. Hai ragione. Ne sei innamorato smetti ti torturarti torna indietro e vivi felice e contento la tua vita. Ora ciao."
Julian riattaccò senza che Philip rispondesse.
Tom, Holly e Bruce tornarono con i caffè.
"Allora? Che ha detto?" chiese Holly.
"E'innamorato di questa ragazza conosciuta per strada."
"COOOOOOOOSA?" esclamarono all'unisono.
"Già. E' quasi arrivato da Jenny e si è scoperto follemente innamorato di Liz."
"Liz è l'altra ragazza?" chiese Bruce.
Julian annuì.
"E che ha intenzione di fare?" chiese Holly.
"Non lo so. Questo non me l'ha detto e francamente non ci tengo a saperlo." disse Julian finendo il suo caffè.
"Allora che facciamo? Torniamo a casa o andiamo da loro?" domandò Bruce.
"Secondo me è meglio continuare ad andargli incontro. Siamo arrivati fino a qui, e in ogni modo bisognerà che torni indietro prima o poi."
disse Tom.
"Si credo anch'io sia meglio così." disse Julian rimettendosi al volante.

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Capitolo 12
*** Blosson Love... ***


Il getto d'acqua fresca era piacevolissimo. Liz sentì tutto lo stress e tutta la sua stanchezza scivolare via con l'acqua.
Ripensò a quando era partita due giorni prima e a quando aveva incontrato... o meglio scontrato, Philip.
Strano ragazzo. Era il primo che era stato gentile con lei solo perchè aveva denaro o perchè voleva portarsela a letto.
Sentì bussare alla porta.
"Si?"
"Posso entrare un attimo? Prometto che non guarderò!".
Liz sorrise. Parole banali che con qualunque altro ragazzo sarebbero state gocce nel mare, anzi una ridicola scusa per dare una ... sbirciatina, ma sapeva che Philip non avrebbe guardato sul serio. Sarebbe stato in imbarazzo, ma non l'avrebbe guardata.
"Vieni." disse assicurandosi che la tendina della doccia fosse chiusa a dovere (fidarsi è bene non fidarsi...!)
"Scusa, prendo le forbicine e vado."
"Si, credo siano lì sotto!" disse indicando uno sportellino accanto al lavabo.
"ok... scusa."
Philip uscì chiudendosi la porta alle spalle, che però rimase socchiusa.
Il ragazzo si riavvicinò per richiuderla, ma non potè fare a meno di guardare Liz.
Era davvero bella. Vide la sagoma scura del suo corpo dietro la tendina della doccia.
"Philip! Che stai facendo!? Non fare il guardone!" si rimproverò dandosi un colpo sulla fronte. Poi si sentì chiamare.
"Philip. Potresti allungarmi la maglia del pigiama?" disse Liz affacciandosi alla porta del bagno coperta da un lungo asciugamano che tratteneva al petto con una mano.
Callaghan rimase un attimo imbambolato.
"Allora? Ti muovi?!" disse lei cercando di nascondere il suo imbarazzo.
"S...si!Si! Tieni." disse dandole la maglia del suo pigiama.
Liz scomparve ancora una voltaa nel bagno.
Philip incrociò la propria immagine nello specchio.
"Oh! Cavolo!" era rosso come un peperone.
Liz uscì dal bagno con addosso la maglia del ragazzo che le arrivava a metà coscia e le lasciava scoperte le gambe e una spalla.
I riccioli erano bagnati e alcune ciocche le ricadevano davanti agli occhi viola.
Philip sentì un battito del cuore venirgli a meno, mentre la ragazza si sedeva sulla sinistra del letto matrimoniale passandosi il pettine tra i capelli bagnati.
"Hai fatto?" le chiese prima di infilarsi nel bagno.
"Oh si. Aspetta lo rimetti a posto per favore?" gli allungò il pettine.
Lui lo prese sfiorandole le dita e si infilò nel bagno.
"Oh cavolo! Ohhhh cavolo! Mi sono innamorato di lei! E forse non la rivedrò più!"
Liz si appoggiò contro lo schienale del letto incrociando le gambe.
"Che mi prende?! Perchè mi dispiace di finire il viaggio?! Perchè ho paura di non rivedere più Philip?! Ma perchè è già impegnato?!" pensava Liz attorcigliandosi un ricciolo bagnato intorno all'indice sinistro "E me lo domando anche? Un ragazzo come lui non si trova da nessuna parte è chiaro che la prima a cui è capitato sotto tiro se l'è accaparrato anima e corpo! E' gentile, simpatico, dolce e tremendamente carino! Mhm ma perchè sono così stupida?! Ragazza di Philip ti invidio alla follia!"

"Allora Philip. Di là c'è una ragazza bella, intelligente, simpatica... quando vuole... e tu te ne sei innamorato. E' normale. O forse è follia momentanea. Ti si presentano dei problemi. Primo: La tua storica imbranataggine.
Secondo: Non sai come reagirà lei quando le dirai che l'ami dopo due giorni che la conosci e terzo... Stai ancora parlando con te stesso allo specchio!" Philip aprì i rubinetti del lavandino e si rinfrescò la faccia. Poi si levò i vestiti e si infilò sotto la doccia.

Liz si stava torturando le unghie. "Accidendi a me! Accidenti a Frederic! Se mi avesse dato i soldi senza fare storie, non sarei in questa situazione! Non mi avrebbe costretto a rubarli,non tenterebbero di arrestarmi, non mi sarei messa in viaggio, non mi avrebbero derubata, non avrei conosciuto Philip e a quest'ora non starei qui a rodermi le unghie cercando di non innamorarmi perdutamente di lui!" O forse si era innamorata di lui fin dall'inizio? Certo quando le era piombato tra le gambe alla stazione degli autobus non le aveva fatto molto piacere, però gli occhi per giudicare gli aveva, e Philip era un bel ragazzo. Poi aveva avuto modo di conoscerlo meglio. Aveva dimostrato di essere disponibile ad aiutare gli altri, era gentile, di un imbranato mai visto che però lo rendeva così... dolce... Che altro sapeva di lui? Che giocava a calcio, che era partito per amore su una vecchia carretta per raggiungere una persona a lui cara... già... Jenny.
"Ma perchè non posso esserci io al posto di Jenny!?" si disse tappandosi la bocca con entrambe le mani per non gridarlo.
"Liz?" ora era Philip a sporgersi dalla porta.
"Vuoi il pigiama?" sorrise Liz alzandosi e avvicinandosi alla porta per porgergli l'altra metà del pigiama.
Quando arrivò alla porta però Philip non potè fare a meno di trascinarla nel bagno con lui e di iniziare a baciarla.
"Philip?!..." mormorò lei un po' spaesata.
Lui sembrava non sentirla. Le teneva il viso tra le mani e continuava a riempirla di piccolissimi baci. Poi si bloccò improvvisamente rendendosi conto di ciò che aveva fatto.
"Ecco... io..."
Liz scosse la testa. Non sapeva dove guardare.
"Ti... ti ho portato...il..." indicò i pantaloni del pigiama. Philip tenendo stretto l'ascigamano che aveva in vita si chinò per prenderli.
"grazie..." disse mentre lei usciva rossissima dal bagno.
Quando anche Philip si sdraiò nel letto accanto a Liz, nessuno dei due aprì bocca. Poi Callaghan cercò di scusarsi.
"Io... non so cosa dire... mi dispiace..."
Sentì la ragazza girarsi verso di lui e la sentì il petto di lei schiacciarsi contro il suo torace tonificato. Liz appoggiò la testa sul cuore di lui e si addormentarono abbracciati l'uno all'altra.

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Capitolo 13
*** Sorprese ***


La macchina fece un piccolo balzo quando passò sopra una buca svegliando solo Tom.
"Ehi...ma che?"
"Dormito bene?"
Tom si girò e vide che Bruce e Oliver dormivano ancora profondamente.
"Si...ma... Tu hai guidato tutta la notte?"
Julian sorrise "Più o meno. VErso le quattro mi sono fermato a fare un riposino, ma siamo ripartiti subito."
"Vuoi che ti dia un po' il cambio?" si propose Tom vedendo lo sbadiglio di Ross.
"No grazie. Sono le nove meno dieci. Fra un'oretta siamo arrivati da Jenny."
"Secondo te Philip è già arrivato?"
"Non lo so. Ieri sera era in un motel con questa famosa Liz."
Come previsto dopo un'ora quando anche Harper e Hutton furono svegli, arrivarono a casa di Jenny.
"Ehi! Julian! Che... che sorpresa!" disse la ragazza bruna aprendo la porta.
"E' un po' che non ci si vede." disse abbracciandola.
"Ehm... come mai da queste parti?"
I quattro si guardarono. Poi Holly parlò
"Siamo venuti a prendere Philip. E' rimasto a piedi e pensavamo fosse già arrivato da te."
Jenny appena sentì pronunciare il nome di Callaghan trasalì.
"Non è qui?" chiese Bruce.
"Bè spero di no... anche perchè troverebbe una brutta sorpresa..."
I quattro sentirono dei passi scendere dalle scale.
"Ehi tesoro chi c'è? Oh... Sono dei tuoi amici?"
Julian, Tom, Holly e Bruce rimasero sbigottiti davanti al ragazzo che si avvicinò a loro e che baciò Jenny con passione.
"Si amore... Questi sono Oliver, Julian, Tom e Bruce. Giocano in Nazionale. Ragazzi questo è David, ci sposeremo l'anno prossimo..."
I quattro amici erano pietrificati.
"Ehm... ma... Eheh.. Philip lo sa?" chiese Julian cercando di apparire meno imbarazzato degli altri.
"E' per questo che ne ho parlato solo ad Amy del mio ritorno... Ma non ho pensato che Philip potesse venire da me..."
"BEne... allora noi... vi salutiamo... e... auguri a tutti e due." sorrise Holly.
"Oh grazie, Salutatemi Evelyn, Patty ed Amy."
"Si certo!" disse Bruce lanciando un sorriso a Jenny.
"Leviamoci di qui!" disse Tom saltando in macchina seguito dagli amici.
Poi veloci ripartirono alla ricerca di Philip.

Liz e Philip si svegliarono verso le nove.
Nessuno dei due parlò.
In silenzio si rivestirono e fecero colazione al bar.
"E siamo giunti alla fine del viaggio." disse Liz finendo il caffè e rompendo quel triste silenzio.
"già..."
"Potrai finalmente riabbracciare la tua amata." disse Liz quasi per ricordargli il motivo del suo viaggio.
"E tu da tuo fratello."
"Fratellastro." lo corresse fredda.
"Come?"
"Non è mio fratello. E' il figlio di Frederic. Non abbiamo una goccia dello stesso sangue... per fortuna."
Philip trangugiò l'ultimo morso della brioche e uscirono.
"Bene. Qui le nostre strade si dividono." disse Liz indicando la strada di campagna che si biforcava.
"Già." ridisse Philip.
"Bè... è stato un piacere conoscerti." disse porgendogli la mano.
"Anche per me. Cioè, hai un caratteraccio, sei permalosa come una scimmia e vuoi sempre avere ragione... ma è stato un piacere viaggiare con te."
"Ciao." disse Liz incamminandosi verso sinistra.
Philip esitò un attimo e dopo averle detto "ciao" si incamminò verso destra.
Mmhm. Stava camminando da un'ora e già gli mancava da morire.
"Ok. Ora torno indietro."
Il telefono squillò.
"Pronto?"
"Philip!"
"Che vuoi Ross!?"
"Dove sei?"
"Sulla strada per arrivare a casa di Jenny." disse sbuffando Callaghan.
"Non fare un passo da dove sei! Chiaro?!" 
"Cosa? Ma che stai..."
"Philip non muoverti di lì! Stiamo arrivando."
"Julian stai blaterando!"
"No tu fa come ti dico!"
"Julian!" sembrava agitato. Strano. Ross era famoso per avere sempre il controllo della situazione.
"Dammi retta per una volta! Poi ti spiego! Fra due minuti sono lì!"
"E va bene."
Philip si appoggiò ad un albero e aspettò due minuti guardando nella direzione da cui era venuto.
Poi sentì venire verso di lui il rumore di una macchina.
"Ehi! Ma non dovevi arrivare dall'altra parte? E... e voi tre che ci fate qui?!"
"Dov'è?" chiese Ross.
"Dov'è chi?"
"CHI?! IMBRANATO QUELLA PER CUI HAI DETTO DI AVER PERSO LA TESTA!!"
"E'... andata via. Le ho detto addio."
Julian appoggiò la testa sul volante.
"Ma non hai detto di esserne innamorato?!"
"Si...ma..."
"MA?"
"Ma ho rovinato tutto con uno dei miei colpi di testa e così..."
"Ma l'ami o no?!" sembrava addirittura ansioso.
Philip guardò verso l'alto e annuì "Io...io... l'amo da morire."
Julian alzò la testa di scatto.
"Allora salta in macchina!"

Liz camminava da un'ora. La strada di campagna era deserta. Il cinguettio degli uccellini era il solo suono che le facesse compagnia.
E pensare che se solo avesse voluto con lei poteva esserci Philip.
La ragazza era in lacrime da quando si erano salutati. Ormai era più stanca per il pianto che per la camminata sotto il sole. 
Addosso aveva di vestiti di Philip. I suoi jeans e la sua camicia.
E pensare che non sapeva neanche il suo indirizzo per poterglieli rimandare.
Poi il silenzio della campagna fu rotto dal rumore di una macchina.

"Fermati qui." gli disse Philip.
"Qui?!" fece Bruce.
"Si certo. Qui." confermò Callaghan.
Scese dalla macchina e comiciò a correre lungo il sentiero dove già appariva da lontano la figura di Liz. "LIIIIIIIIZ! LIIIIIIIIIIZ!!"
correva come non aveva mai corso in vita sua. Neanche quando inseguì Jenny fino all'aereoporto corse così veloce.
Bruce appoggiò il mento sullo schienale del sedile del passeggero "Voglio proprio vederla questa ragazza!" disse perplesso.

Liz sentendosi chiamare si girò. Sembrava... no, non poteva essere! Quasi non ci sperava..
"Philip!" Lo vide che le correva in contro.
Non aveva la forza di muovere un muscolo, non poteva crederci, era tornato da lei!
Philip continuò a correre verso di lei e quando finalmente la raggiunse le prese il viso tra le mani e la baciò.
Questa volta se ne sarebbero tornati a casa insieme.

"Però. Certo che non è stato mica male questo viaggetto!" disse Bruce.
Tutti lo guardarono.
"Bè? Che avete da guardare? Un viaggio pieno di sorprese." continuò Harper.
"Più sorprese di così." cnfermò Holly.
Tom si limitò ad alzare le spalle, mentre Julian stava per richiamare i due ragazzi che si stavano ancora baciando quando squillò il telefono.
"Oh, per favore basta con le sorprese." disse Tom.
"Pronto?"
"Julian sono Amy."
"Ti è successo qualcosa?" chiese allarmato.
Gli amici si erano avvicinati al telefono preoccupati.
"Bè... non proprio... cioè... la cosa è successa a tutti e due... papà." concluse Amy lasciando il ragazzo senza parole.
Gli altri tre non avevano capito una sola parola. 
"Aspetta... aspetta che scendo." disse uscendo dalla macchina con l'emozione alle stelle.
"Dillo ancora..." disse passandosi una mano sudata tra i capelli.
"Che cosa? Non ti piace l'idea di avere un piccolo Ross tra i piedi?"
Julian sorrise "Quando... quando l'hai saputo Amy?"
"Julian che è successo?" chiese mettendo fuori la testa dal finestrino Bruce.
"TORNA DENTRO TARTARUGA!" gli urlò Julian.
"Dicevamo..."
"Stamattina. ho già una radiografia del pupo."
"Aspettami arrivo stasera... signora Ross!"

FINE

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