The New World

di DR EGGMAN
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Come tutto ebbe inizio ***
Capitolo 2: *** capitolo 2: Un Nuovo Mondo ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3: Nuovi Amici ***
Capitolo 4: *** La scoperta della verità ***
Capitolo 5: *** Mondo in Fiamme ***
Capitolo 6: *** CCCP!? ***



Capitolo 1
*** Come tutto ebbe inizio ***


CAPITOLO 1: COME TUTTO EBBE INIZIO

Montagna, ore 15.33

“sta attenta a dove metti i piedi Bloom” disse un uomo con una maschera anti-gas, nel mentre stava risalendo una montagna con in vista alla vetta un palazzo.
 “e tu cerca di non farti ammazzare” disse Bloom con ironia e sarcasmo mentre anche lei stava scalando la montagna con una divisa e un fucile.

Probabilmente vi starete chiedendo “perché non usi i tuoi poteri per volare?” “perché hai una divisa e un fucile? Da quando sei una soldatessa?”
ops non mi sono presentata, io sono Bloom e vi racconterò questa storia, di tempo ce n’è prima di arrivare al palazzo, avrete un sacco di domande penso. Bene, lasciate che vi spieghi: tutto iniziò 1 anno fa, così tanto tempo e così tanto è accaduto, stavamo combattendo un nuovo nemico il suo nome era Galbator, aveva liberato le Trix così stavamo combattendo anche con loro ma quel mago usava i miei stessi poteri, il motivo ancora lo ignoro ma è li che è iniziato tutto, è li……che la mia vita cambiò……..per sempre.


“tutto qui quello che sapete fare? Sono robe da scolaretti ahhahahah” disse il mago con addosso solo un cappuccio e un vestito lungo e nero mentre evitava i miei colpi furiosi e precisi. (beh non tanto precisi…..se li evita…… N.D. A.)

Beh sicuramente vorreste sapere come ha  liberato le Trix e tutto il resto ma è un'altra storia forse un giorno ve la racconterò, ma torniamo a quel giorno….

“prendi questo” e con un impeto rabbioso io li scateno tutta la mia forza, dopo 1 ora di prese in giro da quel bastardo mi ero proprio arrabbiata ma lui rispose al mio attacco prima ancora che potessi lanciarlo a avrei fatto un bel botto se non fosse stata Flora.
“tutto bene?” mi disse flora con un sorriso.
“Si, grazie per avermi salvata” le risposi con un sorriso.

 quando mi alzai le Trix e il mago erano fermi, immobili e anche seri, la cosa mi lasciò un pò stranita perché non l’aveva mai fatto nessuno soprattutto le Trix, ma lasciamo da parte il combattimento e passiamo subito all’inizio dell’avventura, dopo uno scontro furioso le Trix e il mago stavano avendo al meglio, stavamo perdendo, non era mai successo e quindi abbiamo unito i nostri poteri, a mali estremi, estremi rimedi ma il mago rispose al nostro attacco con uno molto potente ed è li che è successo tutto…..i nostri poteri si unirono creando una violentissima esplosione e come se non bastasse si aprì una specie di portale, tutt’ora non capisco cos’era successo ma in questo momento lo ignoro, comunque…..quando il portale si aprì un forte vento ci stava spingendo li dentro e Galbator, il mago che stavamo combattendo, era gia stato risucchiato assieme alle Trix e la stessa sorte stava per toccare a noi ma abbiamo lottato….

“Bloom” urlò Tecna  mentre cercava di prendermi “afferra la mia mano” urlò ancora cercando di aiutarmi, ma anche lei stava scivolando in quel portale.
“attenta” urlai a Tecna, la vedevo ormai finita era troppo vicina al portale avevo perso le speranze quando…… per fortuna Flora riuscì a far arrivare delle liane a Tecna e a metterla in salvo così anche stella (non sono bravo nel drammatico scusate LN.D.A. ) ormai erano tutte salve, a distanza di sicurezza e il portale si stava chiudendo.
“prendi” flora mi lanciò contro le sue liane e io le presi, mi sentivo salva mancava poco e sarebbe stato un altro felici e contenti ma………….le liane si spezzarono e io più veloce di un fulmine caddi nel portale, sentivo le altre urlare il mio nome ma era tardi………
Continua………

Salve ragazzi e ragazze so che è un po corto come primo capitolo ma è quasi mezzanotte cercate di capire e io sono stanco, beh spero vi sia piaciuto come mia primissima story sulle Winx, abbiate un po di pietà ok? Grazie e recensite ^-^ ciau dal DR EGGMAN MUAHAHAHHAHAHAHAHAHAHHAHAHAHHAAHAHAHHA

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Capitolo 2
*** capitolo 2: Un Nuovo Mondo ***


CAPITOLO 2: UN NUOVO MONDO
 
Ricordo ancora quel giorno come se fosse ieri, solo a pensarci il mio sangue diventa freddo, io ero sveglia ma……non volevo aprire gli occhi………avevo tanta paura, paura che non fosse un incubo come pensavo, poco a poco li aprii, davanti a me lo scenario più lugubre che avessi mai visto…………………un mondo devastato, sembrava colpito da mille guerre, rimasi per più di un’ora a vedere quello scenario orribile e apocalittico senz’anima, dopo………

“mio dio” dissi solo quello, non riuscivo a dire altro.
 “me ne devo andare” dissi con tono autoritario cercando di non piangere, vedere questo paesaggio fa davvero piangere anche un uomo adulto.
 “enchantix” gridai con tutta me stessa ma…….niente, non capivo il perché così mi misi a correre senza meta sperando che ci fosse un modo per fuggire di li, e mentre correvo migliaia di pensieri mi affioravano, alcuno che credevo che fosse il futuro, ma mi sbagliavo questo lo scoprii molto dopo…….dopo un pò di tempo ero stanca, mi sedetti a terra……piangevo…….lo ammetto, pensavo alle mie amiche, come mi mancavano, ma dopo un po di singhiozzi senti un rumore di motore avvicinarsi, mi alzai in fretta sperando che mi potesse aiutare.
 “ehiiiiiiiiii” urali solo quello per tutto il tempo mentre sventolavo le braccia, dopo mi accorsi che erano in 2 e che venivano da me, quando si fermarono vidi delle armi umane sulle loro spalle, mi chiedevo il perché e tutt’ora me lo chiedo, ma anche le moto erano umane, corazzate, ma umane, prima che io potessi ringraziarli loro mi puntarono le armi, io spaventato ho urlato “magic Winx” ma niente, ero spaventatissima, il cuore a mille e i polmoni chiedevano sempre più ossigeno, senza poteri o vie di fuga, era la fine, e io che ho pensato di sposarmi e avere dei figli, era davvero al fine.
Quando dissi le parole uno dei soldati mi parlò “sei una fata?” la cosa mi sorprese, ma con un piccolo fiato risposi “si” e allora i soldati scesero dalle moto e……..buio, credo che uno di loro mi abbia picchiata per farmi perdere i sensi, oppure mi hanno sparato, non lo so………..

MONTAGNA, GROTTA, ORE 17.51

“Bloom! Qualcosa non va? Ti vedo molto pensierosa da un po di tempo” mi disse l’uomo con la maschera anti-gas molto premusamente (non so come si scrive e dice XD N.D.A)
“no è che…….” Li dissi ma non completai la frase.
 “cosa?” mi disse sempre con il suo solito spirito.
 “sto solo rivivendo alcuni ricordi” li dissi in modo un po seccato
 “capisco, oggi ci riposiamo qui, domani si riparte alle 7” “d’accordo” li dissi.

Ritorniamo a noi, mi risvegliai che ero in una specie di cella, ero dentro una specie di camion, lo so perché riconosco i rumori……diciamo che Sky mi ha fatto delle “lezioni” gratis sui motori……….beh comunque, quando mi risvegliai ero legata con dei catenacci, sentii una donna dire che ne avevano presa un’altra e che mi avrebbero portata dinanzi a uno che chiamano “cielo”.

Cercai di liberarmi ma ero stanca e non riuscivo a malapena a muovermi “devo farcela, posso farcela” mi dissi autoconvincendomi, persi le speranze dopo 1 ora “ è finita, addio amiche” dissi con le lacrime agli occhi, dopo sentii il rumore di un’ altro camion, direi che stava andando molto veloce, ma non m’importava, dopo sentii il clacson e……..di nuovo buio, stavolta davvero credevo di essere morta, sentivo il braccio rotto e i miei respiri abbandonarmi, era la fine…..di nuovo, ma qualcosa di nuovo mi smentii……..una voce femminile provenire verso di me, per me era familiare, non so perché ma mi rendeva felice, poi vidi una persona, non si chi era…..vedevo tutto nero, non capivo la voce se era maschio o femmina, non riuscivo a capire nulla. “resisti, non ti abbandoniamo, dopo che ti abbiamo salvato tu non morirai, capito?” mi urlò la figura, ero felice, qualcuno in quel posto che teneva a me, mi sentii a casa per un momento, continuava a dire di resistere ma non ce la facevo, poi mi caricarono velocemente m delicatamente su un letto che c’era nel loro veicolo, la figura cerco di curarmi mentre ero addormentata, lo so perché me l’aveva detto, infatti quando mi sveglia vidi che eravamo in una specie di edificio, ben arredato ma era un po cadente, vidi anche apparecchiature militari, come la radio, vicino a me c’era un tavolino con sopra una borraccia, quando l’ho bevuta non sembrava acqua, però avevo sete e di certo non avrei sputato, comunque cercai di alzarmi ma……non riuscivo a muovermi, mi accorsi di essere piena di bende e sangue, mi faceva paura e quindi per distrarmi mi coricai e pensai alle mie amiche, al mio mondo, su dov’ero finita, se ero nel futuro o cosa……e molto altro, dopo a interrompere i miei pensieri entrarono 3 persone equipaggiate e armate sempre con roba umana, 2 erano maschi armati di fucili e l’altra era una donna con il passamontagna, come ho riconosciuto che fosse una donna? Semplice, non c‘è bisogno di guardare in faccia per capirlo, comunque lei mi disse “stai bene? È tutto a posto?” io annuì, non riuscivo a parlare. “mi fa piacere, hai preso davvero delle brutte ferite dovrai riposarti” mi sorrise, quando si tolse il passamontagna io rimasi allibita, ero felice per essere stata salvata, ma anche molto ma molto incredula.
La figura mi sorrise dolcemente e mi disse “mi presento, io sono Icy”
 
EHILà RAGAZZI, SCUSATE MA NON SONO RIUSCITO AFARLO Più LUNGO, SONO MOLTO STANCO, SPERO VI SIA PIACIUTO PERò E SPERO COME SEMPRE DI ESSERE ALLA VOSTRA ALTEZZA, VI PROMETTO CHE IL PROSSIMO CHAPPY SARà Più LUNGO, MA VOI DOVETE RECENSIRE E Più DI 2 PERCHé SONO CATTIVO MUAAHHAHAHAHAHAHA
Ringrazio DJAMUSTAR e ICY per aver recensito la mia storia e di avermi icnoraggiato, grazie mille e continuate con le vostre fantastiche story, invito TUTTI  a vedere la storia di ICY e FANATSTICA, detto questo vi saluto e vi dico AL PROX CHAPPY!!!!!!!!!!!

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Capitolo 3
*** Capitolo 3: Nuovi Amici ***


CAPITOLO 3: Nuovi Amici
 
Eheh ricordo ancora quel giorno, Dio se me lo ricordo, era uno dei giorni più strani che avessi avuto, Icy che mi aveva salvato la vita c’era da ridere, ma in quel momento non volevo ridere, lo ammetto ero spaventata, confusa, e avevo il timore di essere uccisa li, ma…….

“stai bene?” mi disse Icy in modo premuroso “ehi riesci a parlare?” mi disse preoccupata ma in modo premuroso, io li risposi annuendo, ero senza parole e confusa in quel momento.

“I-Icy?” dissi con un filo di voce, sentivo le forze abbandonarmi, ero stanca.

“si, è il mio nome” mi disse con un bel sorriso “tu come ti chiami?”

“c-c-cosa? Non ti ricordi di me? Icy sono io Bloom” li dissi sorprendendomi della domanda, Icy che non si ricordava di me era incredibile, è sempre stata la mia acerrima nemica.

“mi dispiace ma non ti ho mai visto, comunque mi piace il tuo nome: Bloom” lei era felice, almeno lo sembrava, ero sicura, era un tranello delle Trix e di Galbator me lo sentivo, guardai in ogni direzione con sospetto, mi aspettavo le altre da un momento all’altro.

“non scherzare con me, che razza di gioco state giocando voi e Galbator? Eh? Rispondi!”
le dissi minacciosa e con le ultime forze che avevo la presi e iniziai a strozzarla, le guardie che erano fuori avevano sentito ed erano entrate, mi tennero con forza, vidi uno di loro estrarre una siringa, doveva essere veleno non c’era dubbio, la siringa si avvicinava al mio braccio, mi liberai dalla loro stretta e buttai la loro siringa a terra, corsi con le ultime forze che avevo, uscita dalla stanza c’era una stanza grande piena di soldati, persone ai computer ecc…. erano tanti, io cercai comunque di scappare ma mi bloccarono, Icy ordinò loro di liberarmi e di non farmi del male, “che cosa volete da me?” gridai forte e in preda al panico, icy mi tocco la spalla…

“va tutto bene, qui sei al sicuro, non siamo tuoi nemici devi credermi”
mi disse con sicurezza, gentilezza, e sempre con quel sorriso dolce, mi rassicurava, non so perché ma quel sorriso…mi ricordava qualcosa di familiare, comunque io mi calmai e dopo…..buio, di nuovo buio, mi ero stancata del buio, so per certo che ero svenuta perché spari non ne ho sentiti e aghi sulla pelle neppure, quando mi svegliai ero di nuovo sul letto di prima, accanto a me c’era una Icy che mi guardava serena e mi porgeva della cioccolata calda, io rifiutai “non è veleno” mi disse dolcemente “come faccio a  fidarmi?” dissi sospettosa, credevo che fosse veleno, Icy mi smentii bevendo dalla tazza che aveva in mano, ora ero sicura che non fosse veleno e quindi bevevo

“le persone qui fuori……si stanno facendo delle domande su di te” io ero un po sorpresa

“che tipo di domande?” le dissi un po preoccupata “sei una persona malvagia?” mi disse, io ero scioccata e sorpresa allo stesso tempo, nessuno si sarebbe mai fatto delle domande simili su di me.

“tu che li hai detto?” riuscì solo a dire quello, per la prima volta il mio destino era nelle mani di Icy

“li ho detto: spetta a lei scegliere cosa essere” ero alquanto stupita, da quando Icy era così? Mi era ancora tutto incredibile

“perché mi hai slavata?” le dissi con lo sguardo basso e con tono indifferente

“perché? Sei un innocente, e gli innocenti non vanno in prigione, o vengono fucilati, oppure mandati nelle citta come schiavi per costruire i palazzi reali”disse con tono severo, credo fosse arrabbiata, ma non con me, si calmò e si alzò, mia aiutò ad alzarmi e mi disse

“vieni, ti presento il resto della squadra” mi mise su una sedie a rotelle  e mi portò davanti fuori dalla stanza

“ti presento il quartier generale” mi disse con tono fiero e audace, io sorrisi

“quartier generale? E di cosa?” le dissi col sorriso e un po di ingenuità

“ ma come? Della Resistenza” disse con tono sorpreso del fatto che non sapessi nulla di tutto quello, io non risposi e continuammo ad andare in giro, mi portò dinanzi a un ragazzo alto e muscoloso con una maschera anti-gas, no non è quello che mi accompagna sulla montagna, quando si tolse la maschera rimasi allibita

“io sono Riven” mi disse secco, io ero totalmente a bocca  aperta, non riuscivo a  crederci, Riven alleato con le Trix, poi Icy mi sorrise ancora e mi portò dinanzi a una ragazza con i capelli bruni e lisci, era Darcy ne ero certa, quando si voltò ero ancora più allibita

“ciao io sono Flora” mi rispose con sorriso e con un saluto con la mano, subito, neanche il tempo di prendere fiato Icy mi porta davanti a un ragazzo in sedie a rotelle davanti a un computer

“ti voglio presentare il tuo salvatore” mi disse Icy porgendo la mano sul ragazzo e sorrise quando si voltò, io invece ero felice e allibita

“ciao, io sono Timmy, e tu sei?” io ero incredula, non riuscivo a crederci, io li risposi con un sorriso “Bloom, io sono Bloom” ormai avevo accettato il fatto che  ero nuova a questo mondo estraneo

“Timmy si occupa dell’informatica, delle radio, eccetera, è stato lui a trovarti scrutando nelle comunicazioni radio nemiche, senza di lui, saresti morta”disse seria, Timmy invece sembrava orgoglioso

  “ahhhhh vedo che hai conosciuto il capo”  mi disse Timmy con un tono un po malizioso e malandrino comuqnue le sorprese non finivano mai quel giorno, Icy a capo della Resistenza e quindi a capo dei miei amici e di quella decina di persone nella stanza, Icy mi accompagnò a vedere gli altri, per fortuna nessuno che conoscevo, non credo di essere pronta ad altre sorprese per oggi, ci fermammo e lei si sedette su una sedia “allora che ne pensi?” io ero ancora confusa ma li dissi che mi piaceva, lei era molto felice, wow questo giorno è davvero bello, questo giorno non l’avrei mai dimenticato, lei mi chiese se volevo farne parte, io li dissi che non sapevo nulla di nulla e lei ci rimase un po, così lei mi disse che ci trovavamo su Execror un pianeta devastato, la Resistenza di Icy, che lei chiamava i Figli di Omega, si occupava a combattere il crimine, il governo e i Templari per liberare il pianeta dalla dittatura e dalla povertà, icy mi spiegò anche i ruoli dei miei amici, Riven comandante, Flora doveva aiutare il pianeta con la vegetazione, mi disse che voleva me perché voleva che combattessi per liberare il pianeta assieme a lei e agli altri, non mi fidavo di Icy ma sapendo quello non potevo far soffrire della gente innocente solo perché io e Icy eravamo nemiche da tempo e quindi accettai, ebbene si, da quel giorno io non ero più Bloom la fata, ma ero Bloom…………….mercenaria dei figli di omega.
 
Ok ragazzi, so che è corto e che fa schifo, ma è luna di notte e io ho solo mezzo occhio aperto XD anche se è uno schifo spero vi piaccia e mi raccomando recensite in tanti, ringrazio Icy, DJAMUSTAR e Kelly Neidhart  per aver recensito, grazie infinitamente, e per questo vi invito a vedere la nuova story sulle Winx di Icy e di andare a vedere le storie do DJAMUSTAR, grazie e ciau;) al prossimo chappyyyyyyyyyyyyyyyy MUAHAHHAHAHAHAHHAHAHAHAHAHAHHAHA

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Capitolo 4
*** La scoperta della verità ***


Capitolo 4: La Scoperta Della Verità

Era il 12 giugno, erano passati 2 giorni da quando ero alla base di Icy, stavo guarendo in fretta dalle ferite, ma non così velocemente da farmi camminare purtroppo, non continuavo a fidarmi di Icy quindi in qui giorni ho letteralmente strisciato durante la notte per vedere che non mi stesse tramando qualcosa è ho scoperto il nulla, stavo cominciando davvero a pensare che Icy fosse…………buona, devo ammetterlo l’idea mi ha fatto rabbrividire, comunque non trovando nulla tornavo al mio letto un po delusa ma anche sollevata per il fatto che potevo finalmente fidarmi di Icy, e oggi Icy mi ha detto che faremo una piccola “gita” ma Riven la chiamava “missione”, infatti Riven aveva l’ordine, da parte di Icy, di scortarci tutto solo e a lui non piaceva fare da “Baby Sitter” come diceva lui, e quindi………

“no, no, no e poi no” Riven continuava a urlare da mezz’ora le stesse parole.
“Riven! Questo è un ordine!” disse Icy in modo moooolto autoritario, più di quanto la facevo io.
“Signora! Col tutto il rispetto rifiuto l’ordine, io ho uomini e donne da comandare in tutta la regione, non posso assentarmi anche per un secondo, le loro vite dipendono da me, signora.” Riven era mooolto serio e severo quando aveva detto quelle frasi e io ne rimasi sorpresa, non lo facevo così.
“Comandante, capisco che lei ha molte responsabilità, ma non le chiedo di abbandonare i suoi soldati le chiedo di compiere una missione, dei suoi soldati se ne occuperà il comandante Francesi, è tutto Comandante.” Icy sembrava davvero arrabbiata, ma li disse tutto quanto in modo serio, non la riconoscevo più.
“ma signora io…” Riven stava per dire qualcosa ma Icy lo zittì.
“Ho detto: è tutto Comandante!” Riven non disse niente, li diede il saluto e poi se ne andò dalla mia stanza, Icy si avvicinò a me e si sedette sul mio letto facendo attenzione a dove si sedeva.
“perdona il Comandante, è un po scontroso e fa il duro ma in realtà ha il cuore buono.” Mi disse premurosamente e con lo stesso sorriso che metteva sicurezza.
“non ti preoccupare non mi ha offesa, aveva i suoi buoni motivi” le risposi sorridendoli “ però non ho ancora capito perché ci doveva scortare e dove.” Dissi ingenuamente, infatti non sapevo ancora dove dovevamo andare.
“ops, non te l’ho detto?” mi disse Icy ingenuamente dato che non me lo aveva ancora detto. “dato che le tue ferite sembrano essere molto più serie, noi non abbiamo gli strumenti apposta da curare ferite troppo gravi siamo solo in grado di curare qualche ferita da proiettile o da granate oppure dalle magie dei nobili, così ho deciso che io e Riven ti scorteremo in un ospedale della Resistenza appena fuori città.” Icy mi disse quelle parole per non farmi preoccupare e aveva anche aggiunto un po di premura in quelle parole, io li risposi sorridendoli e non dicendo nulla, ero emozionata e non capivo il perché, forse perché era bello rivedere il sole dopo 2 giorni su un letto oppure perché vedevo quel mondo nuovo, non so, non riesco a spiegarmelo.

MONTAGNA ORE 23.14
Ero ancora addormentata ricordando il passato e i primi giorni in questo mondo quando sono stata risvegliata bruscamente dal ragazzo con la maschera anti-gas“che c’è?” li dissi cercando di aprire gli occhi e sbadigliando.
“dobbiamo muoverci! La temperatura è sempre più fredda, se non vogliamo morire di ipotermia durante il sonno dobbiamo accendere l’Elos” mi disse molto forte per farsi capire, crede che io sia sorda che idiota, ad ogni modo l’Elos è una sua invenzione è qualcosa che ci tiene al caldo anche a temperature più fredde grazie a quello non rischiamo di morire di ipotermia quassù comunque torniamo alla mia storia…..

METROPOLITANA ABBANDOANTA ORE 23.25
io ero ancora sulla sedia a rotelle e Icy mi spingeva io le chiesi perché eravamo li in quel posto abbandonato e lei mi disse……
“beh, vedi, i templari mettono il coprifuoco all’intero pianeta alle ore 18 della capitale e ogni orologio del pianeta e costretto ad avere l’orario della capitale, i Templari sparano a chiunque non rispetti il coprifuoco………l’altra settimana………..un gruppo di bambini correva verso casa perché avevano dimenticato il coprifuoco e……….” vidi una lacrima solcare il viso di Icy, giuro che mi faceva pena in quel momento, non l’avevo mai vista così, io li ho stretto la mano per confortarla e lei sia sciugò le lacrime.
“mi spiace Icy, non credevo che….mi spiace” le dissi cercando di confortarla in quel momento ma purtroppo non sapevo che dire.
“n-non importa…..muoviamoci” Icy si asciugò le lacrime e mi spinse più forte, in quel momento ho visto Rivne con lo sguardo cupo, penso che ci fosse stato anche lui in quello spettacolo orribile, poveretti.
Eravamo davanti a 2 piccole rotaie, quelle che trasportano 4 persone e si muovono manualmente, c’erano 1 uomo e 1 donna di Icy li ad aspettarci icy salì su una rotaia e partì per prima, 10 minuti dopo io e Riven partimmo con al 2 rotaia eravamo soli io e lui, Riven mi guardò con occhi tristi e mi disse……… “ho……sentito la storia che ti ha raccontato Icy ed è……….vera purtroppo” anche lui stava piangendo in quel momento e continuò a dirmi la storia, volevo fermarlo per non farlo soffrire ma lui mi zittiva sempre. “ quei bambini…..erano 3………quel giorno noi……dovevamo localizzare un rifornimento di munizioni e arti magiche alle guardie dei nobili e dopo la missione……….tornammo indietro facendo attenzione poiché erano passati 5 minuti dal coprifuoco e………..vedemmo dei bambini che correvano e i Templari……..li avevano visti………2 di loro morirono………..Icy tiene il terzo come se fosse suo figlio nella base” Riven fermo al rotaia non ce la faceva più a spingere e abbassò la testa e la nascose tra le gambe.
“ Riven è………..orribile ……vedere 2 bambini uccisi con dei fucili è…….davvero terrificante, mi spiace e……” prima che finissi Riven rialzò lo sguardo è mi disse con gli occhi rossi e con la rabbia
“no……..non fucilati…………i templari li hanno bruciati vivi coi lanciafiamme, sento la puzza di carne bruciata, le urla dei bambini e le risate dei templari ancora oggi…..il bambino che Icy adottò…………è un pezzo di carne bruciato mezzo-morto, Icy non si è data pace da quel giorno.”
Io dinanzi a quella parole rimasi davvero agghiacciata, non riuscivo a crederci ma dopo quelle parole Riven andò più forte con la rotaia, non parlammo per tutto il tragitto, dopo 2 ore eravamo arrivati a un ospedale sotto una scuola, l’ospedale aveva Tunnel scavati in ogni dove anche una nella metropolitana ed è li ovviamente da dove siamo arrivati, Icy ci stava aspettando con un medico pronto ad aiutarmi, Icy e Riven mi aiutarono a scendere con la sedia a rotelle dalla carrozza era molto gentile da parte loro, le ultime persone che mi sarei aspettata che fossero gentili….soprattutto con ME,  comunque dopo essere scesa il dottore mi diede il benvenuto, il dottore era vestito con un elmetto con la croce rossa e aveva un giubbetto antiproiettile e molte altre cose che non riconoscevo, mi sentivo sempre più spaesata, mi manca la magia e Magix, dopo il benvenuto il dottore mi portò davanti a una dottoressa che era girata di spalle, quando si voltò io rimasi a bocca aperta “ciao, benvenuta a Torrenuvola” lei si presentò in modo molto gentile, io rimasi a bocca aperta davanti a lei non mi sarei MAI aspettata LEI che mi aiutasse e poi che ero a Torrenuvola, non ci capivo più niente   e poi lei che ci faceva QUI.
“Mi presento, mi chiamo Faragonda”
 
 
 
 
 
ZONA SCONOSCIUTA, ORE ???
“Ahhh, dove mi trovo” disse una figura alzandosi da terra “ora ricordo……….Bloom, le Trix ahhhh” la figura si teneva la testa tra le mani e si guardò intorno “ ma……dove sono?” la figura era seria e fredda di fronte allo spettacolo orrendo che li si presentò davanti. “ non sento la magia, che razza di mondo è questo?” improvvisamente la figura si guardò indietro sentendo un rumore, erano 2 uomini armati, gli stessi che hanno catturato bloom, li puntarono la armi addosso e li chiesero se era un mago, la figura non rispose, con ipervelocità arrivò davanti a uno dei 2 uomini li prese il fucile e li diede il calcio del fucile in faccia, l’altro uomo stava per spararli ma la figura usò il fucile per deviare quello dell’altro deviando così il colpo, poi li prese le braccia e glie le spezzò poi senza lasciare le braccia li diede un calcio in mezzo al torace e lo fece volare per 3 metri, quando finì la figura guardò i due uomini a terra. “moriranno entro 2 minuti dissanguati dall’interno, meglio muoversi” la figura stava per camminare ma uno degli uomini si risveglio “tu……chi……sei?.....il diavolo?” la figura si guardò indietro, notò che l’uomo era ricoperto di sangue sulla bocca, evidentemente stava sputando sangue, la figura si avvicinò e li diede un calcio in faccia. “io sono…..Galbator”
 
EHILààààààààààààààààà RAGAZZIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII SCUSATE IL RITARDO MA HO DOVUTO AFFRONTARE MOLTE ARDUE PROVE, BEH SPERO CHE VI PIACCIA ^_^ E CHE NON VI ABBIA DELUSI AFFATTO ^^’’’’’’’’’’ BEH SE VI è PIAVIUTA RECENSITE E SPARGETE LA VOCE, CIAU ;) MUAHHAHAHAHHAHAHAHAHHAHAHHHAHA
 

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Capitolo 5
*** Mondo in Fiamme ***


Capitolo 5: MONDO IN FIAMME
 
LUOGO SCONOSIUTO, ORE 23.47
in quei giorni ricordo che io stavo andando a zonzo, non avevo meta, oh chiedo venia miei amici non mi sono presentato, il mio nome è Galbator e vi sto raccontando la mia storia in questo nuovo mondo, la storia di un cattivo, vi prego di ascoltarla, poiché è vero che son cattivo ma cattivo non significa mostro, voi forse la pensate diversamente poiché siete stati soggiogati da coloro che chiamate “buoni” o “eroi” e non ve ne siete mai accorti, ma non siamo qui per questo, vi chiedevo di ascoltare la mia storia o miei amici e spero solo che almeno la ascoltiate, non mi aspetto che vi piaccia o che mi capiate, quando mai l’avete fatto per uno solo di noi, io purtroppo vengo dal futuro e non potrò mai capire come siete così cattivi contro di noi, allora……….io ero appena sbarcato in un mondo a me estraneo, ero senza meta, andando avanti dopo un bel po di tempo vidi una specie di sagoma, speravo non fosse un miraggio, un riparo dal sole e………

ZONA SCONOSCIUTA, ORE 12.38

Stavo ormai camminando da ore, sono stanco e affamato ma se mi fermo sarà peggio…….credo, dopo 1 ora di cammino o forse più intravidi una specie di fortino, giuro che sembrava Fort Knox visto da lontano, ma non lo era…….grazie a Dio, mi avvicinai e mi accorsi che era un villaggio fortificato, e quando ero li, fermo, davanti a  quella che sembra una porta…….chi sei?” una voce femminile mi urlò contro, molto irritata mi pareva, io cercai in giro ma non la vidi, poi la porta si aprì e lei mi parve davanti, era una ragazza con la maschera anti-gas e un giubbetto anti-proiettile che le faceva, credo, da maglietta e dei pantaloni corti militari strappati, devo ammettere che la cosa mi era strana ma…..ormai mi aspettavo di tutto, anche Babbo natale, sarebbe stato impossibile, ma come ho detto mi aspettavo di tutto, comunque la ragazza mi si avvicinò così tanto che sentivo la sua rabbia come se fosse la mia, lei fece un movimento brusco con la testa contro di me e….ho chiesto: chi sei?”le sue parole sembravano mooolto irritate quindi li risposi subito sono Galbator…...e tu?” lei mi punto subito un coltello alla gola, io non mossi neanche un muscolo, non mi faceva ne caldo ne freddo, ero abituato a tutto, lei in goni caso aveva ancora il coltello puntato alla mia gola faccio io le domande qui!........entra dentro”la ragazza aprì la porta con una leva che era nascosta da delle rocce finte, il cancello si aprì e mi accorsi solo ora che il cancello, così come le mura, erano di metallo, quasi arrugginito, e con delle punte d’acciaio, erano rottami più  che mura, comunque entrammo e vidi una città in rovina, non c’era nessuno, neanche un cane, lei mi spinse per farmi andare avanti e mentre camminavamo allora…….che ci fa qui una ragazza come te, da sola in questo posto sperduto?” la ragazza non mi rispose, continuò a fissarmi  fino ad arrivare a un hotel in rovina, lei mi spinse dentro l’hotel e andammo in una camera da letto, la stanza era messa bene per essere un hotel abbandonato lei mi si avvicinò e rimettendo il coltello a posto mi disse questa è la tua stanza, riposati, domani tu te ne andrai, capito?” io risposi di si con la testa, subito dopo lei uscì fuori e sbatté la porta, sentì che l’aveva chiusa a chiave, per accertarmene controllai, era chiusa davvero, dato che non potevo fare molto mi riposai sul letto, dopo 3 ore, la ragazza arrivò con un vassoio in mano “questa è la tua cena, mangiala”mi disse con il solito spirito, che sembrava quello di un dannato carceriere perché mi tratti così? E dove sono gli altri? E…….perché mi hai dato asilo, a me? Uno sconosciuto” lei si sedette e si tolse la maschera, la ragazza devo ammettere che era carina, capelli…..ametista!?..o beh, lei mi guardò e inizio a parlare “1: un pasto caldo e un tetto dove dormire non si negano a nessuno, nemmeno al più terrificante dei miei nemici………2……” vidi che iniziare la frase per lei era difficile, iniziò a piangere,  io mi avvicinai e la strinsi forte, nessun cattivo fa piangere una signora, io li dissi che andava tutto bene e che non era forzata a rispondere, lei mi allontanò e mi disse… li hanno presi, tutti, sono l’ultima” la ragazza mi disse tra i singhiozzi e le lacrime chi ha preso chi?” le dissi in modo chiaro e preciso , ma lei iniziava a piangere a dirotto i..te….plari….preso…..tut…portati…via……..io….sola……..tut….sol” a malapena avevo capito, era quasi tutto coperto dalle lacrime e dai singhiozzi, ma avevo capito bene attraverso i suoi occhi, si io riesco a leggere negli occhi e vidi ciò che era successo, vidi i templari con dei camion e mitra prendere tutti, uomini, donne e bambini e portarli sui camion e chi si rifiutava veniva fucilato, lei era nascosta sotto il corpo di sua madre che era stato sgozzato, poi più nulla, io ero di una rabbia indescrivibile, la ragazza si spaventò di fronte ai miei occhi pieni talmente pieni rabbia che luccicavano persino nella tenebra che mi faceva il cappuccio al mio volto, nessuno può fare questo e passarla liscia, ma devo ammettere che in quella rabbia ero sorpreso di vedere camion e mitra, io li avevo visti solo sulla terra, si io ho abitato li, e i templari erano magici se non sbaglio, dovevo non solo liberare i civili ma anche scoprire ciò che è successo e cos’è questo mondo, nessun cattivo o buono fa del male ai civili, puoi portarmi dove hanno portato via tutti?” dissi alla ragazza, cercando di consolarla e di darle coraggio, lei accettò subito senza parlare, scendemmo dal buco nel pavimento, le scale erano distrutte, prima di partire diceva di fare scorte, prendemmo 2 sacche e le riempimmo con alcool, acqua, cibo, tutto ciò che ci poteva aiutare, lei mi diede un fucile a pompa e delle munizioni, le presi poiché non avevo magia e da solo non sarei MAI riuscito a farcela, dopo uscimmo dalle mura e iniziammo a camminare “ come mai hai quel cappuccio? Non te l’ho sei mai tolto.” mi disse con estrema curiosità, sembrava finalmente felice, io le risposi gentilmente per ripararmi dal sole, comunque tu come ti chiami? Non me lo hai detto” lei mi guardò stranita e poi si ricordò di prima e mi disse tutto oltre che al nome mi chiamo Sara, tu non sei di queste parti vero?”lei mi vide con gli occhi un po’ da chi sapeva di aver scoperto l’assassino, io la guardai un attimo…”come lo sai?” ero incredibilmente sorpreso anche se non lo facevo notare, non facevo vedere niente sul mio volto, lei con aria da saputella  e con un sorriso “semplice….sei stato gentile e non hai cercato di uccidermi” io ero incredulo a quelle parole, ucciderla? E perché? Non avevo alcun motivo per farlo, non era mio nemico, anche se mi ha puntato un coltello alla gola, dopo 1 ora abbondante eravamo in una grotta, grazie a Sara eravamo all’ombra, non sarei sopravvissuto se non fosse per lei, la notte arrivava più in fretta del normale e stavamo per andare a dormire, ci infilammo sotto i nostri rispettivi sacchi a pelo, prima di dormire le chiesi dov’eravamo e lei…”su Execror, questo è il deserto del sole, il posto più caldo dopo Domino, ed ecco svelato perché fa così caldo, ora dormi e prega che qualcuno non ci uccida nel sonno, qui passano solo briganti o militari” detto questo tornò a dormire, io non ero preoccupato se qualcuno ci uccideva, ero abituato, gli eroi lo hanno cercato di fare così tante volte…e non solo loro....comunque non potevo permettere che un civile, mio protetto, morisse nel sonno, così montai la guardia, per 3 ore sono rimasto sveglio, ma la stanchezza cominciava a farsi sentire dopo quella camminata nel deserto, e così non potendo farcela…….mi……mi misi a dormire.
ORE: ??? POSTO: ???
sentivo una voce……femminile……..bellissima……..e familiare…….lentamente aprii gli occhi……mia moglie mia moglie iniziò a ridere, il suo nome era Fiamma, Julian era mio figlio, ricordo questo posto, è casa mia……2 giorni prima della mia partenza……se è un sogno……..è il migliore che ho, dopo 1 anno di sofferenze contro quelle fate……..mia moglie mi fa dimenticare tutto, si avvicina a me con fare raggiante e inizia a baciarmi
ORE: 3.52
mi svegliai bruscamente, Sara era davanti a me che mi spingeva. le dissi con tono acido, non volevo essere svegliato durante un bel sogno, lo odio < dobbiamo muoverci! Fra 20 minuti passeranno dei soldati qui……..e se mi chiedi come lo so: è perché è il cambio della guardia, passano di qua i soldati del cambio>
beh mi ha risposto a più domande contemporaneamente………..immagino che li dovrei  dire grazie, ma per avermi svegliato da un bel sogno, non se lo merita, in ogni caso prendemmo le nostre robe alla svelta e partimmo alla volta della prigione dove avevano racchiuso al popolazione del villaggio di Sara, 3 giorni………..3 stramaledetti giorni ci abbiamo messo per arrivarci, ed eccoci qui……ed eccola,  prigione dei miei stivali, siete pronti per l’inferno? Però………..mi accorsi che avevano delle mura, letteralmente, elettriche, muri elettrici che sovrastano la prigione, ma la cosa più inquietante era il resto, sembrava una prigione nazista, lo giuro ho avuto i brividi al ricordo………..di quello che mi hanno fatto…………a Roccaluce……..di cosa sono davvero i Templari, Giuro che se posso evitare che qualcun altro abbia la mia stessa sorte………..lo farò! A costo della vita, ma torniamo a noi, alla prigione, le mura erano di puro metallo, forse piombo, le torri erano altissime e si muovevano, come diamine facevano? Comunque quelle torri avevano enormi riflettori con mitragliatrici, non passeremo mai da sopra.
< bene, adesso che facciamo genio! Sei tu che mi hai portato in questo casino> si era vero, non potevo darli torto, ciò che è giusto è giusto, io la guardai col mio solito sguardo glaciale < vedi quell’acqua sporca? Vuol dire che ci sono delle fogne, so che il Cerchio Nero sulla Terra ha affrontato le Winx era nascosto nelle fogne e nessuno li ha visti, e da li che passeremo.> mi guardò severa e dubbiosa < il Cerchio Nero era sotto un’intera città…….nascosto, con un po di dinamite facevano saltare il lor nemico, noi faremo lo stesso nella fuga, andremo all’armeria prenderemo quanto più esplosivo possibile e riempiremo di esplosivo, nei punti giusti, la base a cominciare da quelle maledette torri della morte ambulanti>
lei mi guardò felice e stupita, non so il perché, iniziai a cercare un’entrata alle fogne, prima dissi a Sara di restare qui, non volevo si facesse male, era un’amica dopotutto e mia protetta era mio impegno e dovere proteggerla dalla morte, avevo trovato una entrata dopo 10 minuti, era vicino a degli alberi bruciati in mezzo ad alcune rocce acuminate, uno spettacolo orrendo e bellissimo allo stesso tempo, la libertà per i civili era vicina ma era meglio non abbassare la guardia, ero entrato……..ero sotto la prigione, lo sentivo dalle guardie che parlavano e dai prigionieri che camminavano con le catene che tintinnavano, mi faceva vomitare dal ripudio di quel suono maledetto, mi stavo addentrando sempre di più nelle fogne della prigione…..disarmato, vi ho detto che degli sciacalli ci hanno attaccato e distrutto le armi? Beh ora lo sapete, quando ero vicino all’armeria sentii una voce femminile parlare con qualcuno alla radio, aveva detto che si chiamava “cielo” e lo chiamò Maestà, io ero incredulo a quelle parole, perché la voce era troppo familiare, la ricordo, giuro su Omega che la riconoscevo, ma dovevo essere certo , prima la missione…….ero praticamente sotto l’armeria, non essendoci tombini o dovuto con un pugno crearmene uno io, ero entrato……Cristo c’erano così tante armi che a  confronto l’arsenale dell’esercito sovietico sembrava una buca da mini-golf……..beh c’erano tante armi, io presi un fucile ACR era in buone condizioni………..ma come cazzo fanno ad avere armi umane? Beh presi quell’arma e più munizioni che potevo, ne avrei avuto bisogno, poi passai all’esplosivo, C4, Dinamite, fatto ciò ero carico come un mulo e rientrai nelle fogne, non stivo il peso di tutta quella roba, ero abituato a peggio……..non scherzo, piazzai dovunque l’esplosivo, tranne nelle prigioni, non potevo ferire degli innocenti, quando arrivai vicino alla prigione sentii di nuovo quella voce femminile, ma stavolta avrei visto chi era……..beh dopo un bel po, stavo per passare all’azione, mentre mi preparavo udii quella ragazza parlare

mentre ascoltavo quelle parole vidi fuori da una grata che lei mi stava guardando, con quegli occhi, ora la riconoscevo, sapevo che era lei,  ma non ci credevo < so anche dov’è> ero sbalordito, ma quando aveva finito la frase vidi delle granate  entrare dalle grate e dai tombini, iniziai a correre ma le granate esplosero……..una vampata di fuoco prese tutte le fogne, io mi lanciai in acqua…..era sporca ma sempre meglio che morire bruciata, mentre mi lanciavo la vampata di fuoco mi raggiunse, io emisi un urlo disumano dal dolore……….e caddi in acqua……..credevo fosse la fine……….non sento più niente, solo l’acqua che mi trasporta con se………..vedo il buio………….non sento più nulla.
 
Ooooooooooooooook ragazzi ed ecco qua un nuovo chappy della mia story ^_^ lo so lo so, fa uno schifo tremendo ed è cortiiiiiiiiiiissiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiimaaaaaaaaaaa ma capitemi……..non avevo idee ne voglia, vi chiedo perdono, comunque al prossio chappy ^_^ ciau;)
 
P.S vorrei approfittare di questa occasione per dire delle paroline a dei fanscrittori come noi, per ora mi ricordo solo di: Poison_pen (se mi ricorderò degli altri ve lo farò sapere v.v) : ALLORA! VOI MALEDETTI, E ALSCIATEVELO DIRE, HO ELTTO EL VOSTRE STORY E SONO ASSOLUTAMENTE BELLISIME, VOI AVETE TALENTO NATURALE, MA QUELLI COME Poison_pen HANNO ROVINATO AL MIA VOLGIA DO FARE FANFICTION PERCHé HO VISTO CHE LE ABBNADONANO, IO NON EL ABBANDONO, IO EN FACCIOA LTRE SE MA I MI VEINE IN MENTE QUALCOSA RFACCIO QUELLE, HO EPNSATO CHE ANCHE VOI FACESTE AL STESSA COSA MA POI HO VISTO UN INTERO ESERCTIO DI STORY è_é QUESTO È ABBANDONO E MI FA SCHIIIIIIIIIIIFO è_é QUINDI ORA COSA FARETE? EH? DITEMELO SE STATE LEGGENDO, PERCHé IO MI SONO LETTERALMENTE INNAMORATO DI QUESTE STORY AM VEDERLE ABABNDOANTE COSì COME CANI SUL CIGLIO DELLA STRADA……GUARDATE NON HO PAROLE, MI FATE VERGOGNARE DI ESSERMI SICRITTO, IO OGNI GIORNO MI SOFRZO DI PENSARE A DELLE NUOVE IDEE PER FARVI PIACERE, PER FARVI SORRDIER O SOGNARE E LO FACCIO EPRCHé MI PIACE, PERCHé ADORO FARVI SORRIDERE, ORA IO PER PROTESTA NON AGGIORNERò EN METTERO NUOVE STORY FINCHEé NON VEDO AGGIORNATE (ALMENO UNA) STORY DI CUI MI SONO INNAMORATO: FRAMMENTI D’OMBRA,   LA LUCE NELL’OMBRA,  VITA E MORTE,  Fairies and W.I.T.C.H.es,  L’EFFETTO FARFALLA,  WATER TO ME……….QUESTE SONO ALCUNE DELEL STORY DI CUI MI SONO INNAMORATO, COM HO GIA DETTO PER PROTESTA NON AGGIORNERò BNE METTERò NUOVE STORY FINCHE NON NE VEDRò ALMENO UAN DI LORO AGGIORNATA, TANTO LO SO CHE NON VI DISPIACE V.V CIAU A TUTTI BUON 2013 :) 

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Capitolo 6
*** CCCP!? ***


salve di nuovo. Devo ammettere che sono impressionato che mi ascoltiate. NESSUNO ascolta un cattivo. comuqnue quando mi svegliai non pensai che avrei incontrato lei... e in quelle condizioni poi! ma è bello averla rivista...


Buio... Galbator non riusciva a tenere il conto del tempo che è rimasto così. poco a poco Galbator cominciò a svegliarsi e ad aprire gli occhi, quando li riaprì compleatamente notò di essere legato a qualcosa con delle cinghie riuscendo ad immobilizarlo, l'unica cosa che vedeva era un soffitto girgio e sporco, in parte fatto di roccie. 

Lo stregone provò a liberarsi ma senza successo e capii che non sarebbe uscito da quella piccolla prigione senza aiuto. non li rimase altra scelta che aspettare.
dieci interminabili minuti passarono in quella specie di prigione che lo legava, ad un tratto senti uno rumore metallicco vicino a lui, era una porta da cui passarono tre individui, due maschi e una ragazza, purtroppo per colpa del buio non si riusciva a capire chi fossero.

" finalmente ti sei svegliato!" disse la ragazza, che, lentamente, si avvicinò allo stregone legato "sei un tipo tosto, devo ammetterlo. nessuno sarebbe sopravissuto a quell'esplosione"  la ragazza aveva la voce indifferente, ma liberò la testa dello stregone permettendogli di vedere, in parte, cio che c'era nella stanza.
purtroppo, per il buio, non si riuscì a vedere chi erano le tre figure, anche se si vedeva chiaramente che i due uomini erano armati e che le armi aveva forme strane. Galbator, oltre a questo, notò che era su una specie di branda legasto con delle catene. vicino a lui delle apparecchiature mediche.

" chi sei?" chiese lo stregone con voce flebile.
"chi sono?! davvero non mi conosci?..." la voce della ragazza sembrav sorpresa ma tornò subito seria e indifferente "...non importa chi sono io. non devi saperlo. piuttosto... chi sei tu?"
lo stregone cercò di ripsondere ma le parole non li uscivano, sentiva la testa debole e le palpebre pesanti, cercò di resistere ma era inutile e cadde in un sonno profondo. 
***********************
"Tesoro? sei sveglio?" lo stregone si sentii scuotere il corpo "ehi poltorne! svegliati!" inseme allo scuotere di prima sentii na piccola risata frizzante. poco a poco Galbator aprii gli ochhi e notò che davanti a lui si stagliava sua moglie.

aveva i capelli rossi, con una ciocca di biondo vicino all'occhio sinistro, gli occhi azurri la pelle candida, una 4^ di seno, ottime curve, un fisico snello e tutto era ricoperto da una maglietta a maniche corte viola scuro e dei Jeans neri, con delle scarpe da ginnastica bianche.

"era ora! senti oggi i bambini sono a scuola, che ne dici se noi due ci... divertiamo?" la ragazza si avvicinò lentamente e gli diede un piccolo bacio sulla guancia destra. "Galbator?" lo stregone si sentii di nuovo scuotere anche se vide che la moglie non lo stava toccando " ehi? sei sveglio?...."
***********************
 Lo stregone si risveglio bruscamente in una stanza buia e rocciosa, la cui unica luce era una lampadina semi-fulminata al centro della stanza. sotto c'erano un tavolo e due sedie di legno. dietro allo stregone si stagliava una porta d'acciaio e con una specie di marchingegno sferico con un'occhio rosso al centro che fissava lo sstregone.
Galbator notò di non avere più i suoi vestiti e le sue cose. quindi era nudo e si vedeva, in parte, com'era fatto.

era alto un metro e novanta, aveva gli occhi color ghiaccio, i capelli erano viola scuro, le sopracciglia fini di colore viola e la pelle pallida.
era muscoloso in ogni parte, segno che era molto allenato. Aveva una enorme cicatrice sul volto nella parte sinistra che partiva dall'occhio fino all bocca.

portava una fede al dito. non aveva magliette così si trovava a torso nudo ma aveva dei pantaloni color grigio come le scarpe da ginnastica che indossava.
lo stregone, non potendo fare niente, si sedette su una delle sedie. dopo pochi minuti la porta si aprì accompagnata da uno stridio metallico. dalla porta entrò una ragazza.

aveva i capelli li arrivavano fino alla vita ed erano lisci e grigi, con una striscia di biondo che arrivava alla fine dei capelli. portava un basco rosso con una stella rossa al centro. gli occhi erano verdi e la sua pelle era candida e pallida. il suo vestito erano dei pantalonicini militari corti, una maglietta rossa con una fondina con pistola nella parte sinistra.

la ragazza squadrò, con sguardo spento, lo stregone e lentamente, seguita dalla sguardo di Galbator, si avvicinò ad una delle sedie e si sedette.
" chi sei?" li chiese la ragazza con voce e sguardo freddo. ma lo stregone non rispose, restò li immobile a fissarla indifferente.
"ti ripeto: chi sei?..." la voce fredda della ragzza sembrava congelare le pareti rocciose "parla e non ti sarà fatto del male" e il suo sguardo faceva paura.
"Galbator" rispose lo stregone con lo stesso tono di voce dell'interrogatrice. per un'attimo calò il silenzio e la ragazza lo guardò fisso negli ochhi, poi ruppe il silenzio con la sua voce fredda.

"cosa sei?" li disse son una punta di sospetto.
"non ti seguo." per un'attimo lo stregone la guardò con fare stranito
"cosa sei?" li ripetè la ragazza con una punta di amarezza.
"non-ti-seguo." li ripetè lo stregone con sguardo di sfida e voce irritante.
"cosa sei?..." sbettè le mani sul tavolo ma la sua voce e lo sguardo rimasero calmi " sei uno stregone o un mago?" l'interrogatrcie sembrava inziare a spazientirsi.
"stregone! e ne vado fiero se posso dirlo." disse galbator con orgoglio e battendo il pugno destro sul suo petto.
"bene..." la ragazza fece un sorriso beffardo e mise una mano dentro la sua maglietta esattamente sul seno destro "ora vedremo se dici il vero."
tirò fuori la mano e su di essa c'era un congengo strano. era una lente completamente nera, l'interrogatrice se lo mise sul suo occhio sinistro e subito messa la lente l'ochhio divenne completamente rosso, senza pupilla.
lo stregone per tutto il tempo aveva uno sguardo un po stranito verso l'interrogatrice.

"che c'è?" chiese curiosa la ragazza, ma allo stregone non uscivano le parole e cercò di far  vedere cos'ha fatto la ragazza con i gesti. la ragazza divenne un pò rossa in viso " non ho le tasche!  ok!?" detto questo la ragazza tornò a fare quello che stava facendo.
senza neanche accorgersene lo stregone ebbe una luce rossa sul tutto il corpo proveniente dall'occhio dell'interrogatrice. finito ciò lo stregone guardò l'interrogatrce, che si era alzata, con fare interrogativo.

"si... sei uno stregone. lo sacanner di rilevamento magico dice che è così" la ragazza gli porse la mano allo stregone, che aveva ancora l'aria interrogativa " perdonami per la scannerizzazione. ma la prudenza non è mai troppa, vero?" Galbator li prese la mano e si alzò mentre lei faceva una risata nervosa.
"non mi sono presentata..." gli fece un sorriso provocante " io sono Clarissa, la tua interrogatrice nonché quella che ha dovuto spogliarti per curare le tue ferite." lo stregone divenne leggermente rosso.
"tranquillo non c'e bisogno di vergognarsi, sono un dottore" oltre al sorriso anche la sua voce divenne provocante " e se posso dirlo: sei ben messo" lo stregone divenne ancora più rosso.
Galbator per un'attimo guardò in basso sui suoi pantaloni e poi di nuovo alla ragazza guardandola in modo ostile
"non mi avrai mica..." le puntò l'indice addosso con fare minaccioso "purtroppo no..." lo schernì Clarissa con voce sensuale "non pensare male. Avrei voluto, ma... porti la fede al dito quindi..." fece spallucce al ragazza.
"grazie..." disse Galbator mentre cercava di nascondere il rossore. " sia per i complimenti che... per l'altra cosa. Ma possiamo smetterla di parlare delle mie parti basse e dirmi dove mi trovo e che ci faccio qui?" lo stregone divenne nuovamente serio e freddo.

" ohhh... che peccato" Clarissa fece la finta imbronciata "beh posso dirti solo che sei dentro una fortezza e che questa è la nostra base. Per il fatto 'che ci fai qui' beh... ti posso dire che cerchiamo ogni giorno reclute come noi, streghe e stregoni, poi li portiamo dal nostro capo. tutto chiaro?" Galbator annuì mentre Clarissa si avvicnò alla porta, mise la mano sulla mangilia e si fermò vedendo che lo stregone non la seguì "Andiamo?"
Galbator annuì di nuovo, e a quel punto uscirono dalla stanza.
Galbator seguì per tutto il tempo Clarissa attraverso i stretti corridoi e le caverne ornate di cavi, lampadine e tecnolgoia bellica strana. ogni tunnel era uguale fatti di cavi e le lampadine ogni tre metri, le stanze invece erano poche ma diverse, una era piena di computer, radio e ogni genere di roba, un'altra era piena di armi strane, non erano umane erano di una tecnologia avanzata e sconosciuta, mentre un'altra era una specie di piazza dove c'era un'ufficiale che faceva propaganda e intorno miliaglia di soldati, l'ultima che aveva visto era una specie di ospedale da campo, c'erano attrezzature mediche quanto erano i feriti.

dopo l'ospedale da campo c'era solo un lungo, stretto, corridoio che sembrava non finire più. dopo degli interminabili minuti lo stretto corridoio finì e davanti a Galbator e Clarissa si staggliava un'enorme porta d'acciaio, aperta. la porta era alta due metri e largha uno e mezzo. vicino alla porta c'era una pulsantiera con un solo pulsante di colore verde, sopra la pulsantiera c'era un piccolo schermo spento. c'era un'altra porta dall'altra parte, tale e ugale all'altra ma senza pulsantiera o schermo, ma c'era un globo nero con l'occhio rosso sul soffitto che si muoveva dapperttutto come se fosse posseduto.

Clarissa si fermo e guardò Galbator con serietà e con voce fredda " non posso entrare con te, devi andare da solo. ma sappi che io sono qui fuori... niente scherzi" detto questo Galbator entrò dentro quella stanza.
entrande rimase un paio di secondi davanti all'altre porta e neanche il tempo di calcolare che la porta dietro lo stregone si chiudde. Galbator rimase in trappola tra quelle due piccole pareti d'acciaio, ma rimase calmo.

qunado la porta si chiudde il globo stava a mezz'aria sopra la testa dello stregone, in poco tempo Galbator si ritrovo dentro una specie di cono rosso che aprtiva dal globo sopra la sua testa e delle linette stava viaggiando su tutto il suo corpo come se fosse il suo stesso sangue. in meno di pochi secondi il globo sembrò terminare la sua scansione e una luce verde iniziò ad avvolgere la sfera nera, quando finì la sferà svanì nel nulla come se fosse diventata invisibile.
la porta davanti a Galbator si aprì accompagnata da un debole stiridio metallico, Galbator entrò dentro la stanza e ntò che non c'era nessuno, solo lui.

la stanza era rocciosa come le altre, ma aveva alcune pareti metalliche, sulle pareti metalliche c'erano delle bandiere rosse con falce e martello uniti di colore giallo, ma c'erano anche delle foto molto vecchie di  un uomo molto barbuto e di un'altro che sembrava un comandante che fumava un sigaro, ma ce n'era una più grande in fondo alla sala, con un'uomo calvo, tranne per i lati, aveva il pizzetto e la statura fiera. sotto la foto più grande c'era ua scrivamia in mogano con una bandiera rossa attacata che penzoalava davanti, sopra c'era un computer olografico ancora acceso, vicino al computer c'era una strana pistola cone delle linee blu al neon che la ornavano e lo stesso valeva per i proiettili che erano alquanto strani. dietro Galbator c'era un'enorme striscione con la scritta 'CCCP'.
lo stregone attese lì per un'intera ora, e alla fine sentì uno stridio metallico dietro di se, si girò e spalancò gli occhi dall'incredulità alla vista delle ragazza che li si presentò davanti.

la ragazza che entrò stava leggendo un foglio e non prestava alcuna attenzione allo stregone che c'era nella stanza.
la strega aveva i capelli tempestosi di colore magenta e aveva del trucco sotto gli occhi del medesimo colore. metà della faccia era ustionata assieme ad alcune aprti dei suoi capelli e aveva delle cicatrici di taglio ai polsi.

indossava: una giacca di pelle a maniche lunghe viola scuro, sotto un giubbettoa ntiproiettile di colore magenta con dei fulmini di colore nero, una collana pendeva dal collo con la lettera 'S' , dei pantaloni militari con una fondina che circondava la vita con dentro una pistola strana di colore viola scuro e con una lettera 'S'  in nero che ornava la pistola e una luce al neon di colore azzurro che tagliava in due la pistola e indossava degli scarponi militari di colore magenta.

" salve compagno" tolse dalla sua vista il foglio e stava guardando coni suoi occhi quelli color ghiaccio dello stregone, ch erano sorpresi dalla vista del comandante.
"Stormy?" disse lo stregone con estrema sopresa
Stormy non rispose, guardò lo stregone con fare sospetto e lentamente la sua mano si avvicinò alla sua pistola. Quando la raggiunse iniziò ad accarezzarla, segno che si stava preparando ad estrarla.
"come mi conosci? so che nessuno ti ha parlato di me" le disse la strega delle tempeste con voce autoritaria.
lo stregone notò subitò il movimento della mano di Stormy e perciò non perse tempo a rispondere.
"dalle mie parti tutti ti conoscono" disse con voce fredda alla Strega delle tempeste.
Stormy lentamente si avvicinò allo stregone con al stessa aria sospetta.
" e... da dove vieni? su quale piante mi conoscono così bene?" lentamente Stormy stava estraendo la sua pistola personale.
lo stregone per tutta rispossta fece un sorriso fiducioso "ovviamente su Zenith mia cara. Oppure non lo sapevi"

la Strega controllò bene lo stregone per trovare qualche traccia che lo tradisse, qualcosa che li avrebbe detto li ha detto una bugial. Niente. La Strega comicniò a rimettere la pistola nella sua fondina e a tendere la mano allo stregone.
"come ti chiami? io sono... beh lo sai" Stormy fece un sorriso amichevole a Galbator e lo stregone li strinse  la mano fidcuciosamente.
"Galbator. Sono uno Stregone... non di Zenith" subitò tolse la sua mano dalla stretta. la Strega delle tempeste era sorpresa dalla risposta dello stregone.
"ma tu hai detto..." prima che potesse finire la frase Stormy venne bloccata da Galbator.
"ho detto che ti conoscono li, ma non ho detto di venire da li" rispose con voce frizzante lo stregone e Stormy lo guardò con acidità
"allora mi vuoi dire qual'è il tuo pianeta?!" disse Stormy con impazienza
"no" disse semplicemente lo stregone. Stormy iniziò a stringere i denti.
"e mi vuoi dire perché 'no'?!" la sua voce era più impaziente.
"perché, anche se lo vorresti, non ci crederesti mai" disse con un sorriso beffardo sulla bocca. La strega sbuffò e si calmò sapendo che non avrebbe avuto altro dallo stregone.

"e va bene..." iniziò la Strega con tono rassicurante "ma sarai un soldato dei nostri, chiaro?" lo guardò negli occhi con estrema serietà. Galbator rimase attonito da quello che gli aveva detto.
"cosa?! perché? non posso scegliere?" iniziò velocemente lo stregone senza neanche a dare il tempo di spiegare a Stormy.
"no, non puoi. Non mi fido di te... non ancora. La fiducia va guadagnata" disse la Strega delle tempeste con tono calmo ma autoritario. Se non lo sapesse il povero Stregone non l'avrebbe riconosciuta ne oggi ne mai.

la Strega li strinse la mano con più forza di prima e lo guardò negli occhi con estrema serietà
"sappi che siamo tutti Strege e Stregoni, come te, uniti contro la luce. Contro coloro che ci vogliono morti" l'aria divenne improvvisamente gelida e lo sguardo della strega divvene perfido ma serio, mentre quello dello stregone era interrogativo

la Strega prese con l'altra mano un macete che era dietro al sua schiena coperto dai suoi capelli. Galbator non era spaventato di ciò, era serio ora. La Strega avvicinò il coltello alle mani unite dei due e inizià a fare un picollo taglio ai polsi di entrambi.
"questo patto di sangue ci vincola come fratello e sorella...come lo è ognuno della nostra gente e di chiunque abbia deciso di ribellarsi!" la sua voce era seria e debole
"come tutti qua sotto, tutti Strege e Stregoni, noi resisteremo contro la luce e riavremo la nostra libertà, i nostri diritti e ci vendicheremo dei Templari, delle fate, dei maghi e di chiunque altro abbia massacrato i nostri genitori, i nsotri figli..." Galbator non sapeva di cosa stava parlando... ma sentiva una brutta sensazione a riguardo. Forse Stormy li nascondeva qualcosa.
Stormy lasciò la mano di Galbator, ormai piena di sangue come la sua "benvenuto negli Orsi Rossi, compagno" 

"grazie" disse semplicemente lo Stregone. Stormy si avvicinò alla scrivamia e premette qualcosa sul computer olografico. subito entrò Clarissa che aveva cone se una piccola scatola di primo soccorso.
"salve, compagno" disse Clarissa con un piccolo sorriso allo stregone, Clarissa inizò a curare subito el ferite dei due personaggi. 
mentre Clarissa stava curando i pazienti nella stanza reganva il silenzio, fu Stormy a rompere il silenzio.
"Galbator..." lo stregone rivolse la sua attenzione alla strega delle tempeste. "so già che hai fatto conoscenza con Clarissa, il nostro medico" Galbator divenne leggermente rosso al pensiero di ciò che c'era prima e del pernsiero che la ragazza lo abbia visto nudo.
"tu sei bravo in medicina?" chiese la Trix delle tempeste
"si... abbastanza da definirmi medico" disse lo stregone con fare spento.
Stormy divenne raggiante e Clarissa non era da meno "bene! allora, tu starai con Calrissa e la aiuterai cone le faccende mediche" Stormy rivolse la sua attenzione al suo medico "sentito? avrai un bel fusto che ti farà compagnia" finì la frase con un'occhiolino al medico.

Galbator e Clarissa divennerò leggermente rossi.
"Già. Peccato che è sposato, ma..." Clarissa si fermò e voltò la sua attenzione verso lo stregone.
Clarissa aveva la voce gli occhi e il corpo in modo sensuale
" so che sei sposato ma... ci divertiremo un mondo noi due" terminò la frase con un occhiolino e con una frizzante risata.
i succesivi intemrinabili minuti furono pieni di risate, scherzi, battute normali e di battute a doppi sensi a sfondo erotico da parte delle due streghe, tra le risate Stormy fece uscire Clarissa e Galbator dalla stanza lasciandola a ridere come una pazza.

Clarissa accompagnò Galbator a una specie di ospedale da campo:
l'ospedale era pieno di barelle da ospedale moderno e di apparecchaiture molto strane che Galbator non aveva mai visto, sapeva come erano fatte le apparecchiature mediche ma queste non le comprendeva e la lingua in cui ernao scritte erano indecifrabili, sembravano geroglifici alieni. La stanza era piena di feriti di guerra e i lamenti non mancavano.

Galbator seguì Clarissa verso una stanza blindata con il logo della corce rossa dappertutto, la stanza era piena zeppa di medicinali e apparecchiature mediche spente. c'erano due armadi di ferro e una scrivamia in legno con un computer olografico sopra. Dentro non c'era nessuno, erano solo lo stregone e l'infermiera.

"allora..." iniziò Clarissa, rompendo il silenzio tra i due "non abbiamo camici, ma abbiamo delle fasciette con cui noi strege e stregoni medici ci facciamo riconoscere" detto questo tirò fuori da una tasca una fascietta bianca con una croce rossa e un filo rosso che divideva in due la fascietta. Clarissa la lanciò allo stregone il quale la prese subito con una mano e se lo mise sul suo braccio sinistro.

"avrei delle domande che mi premono da un pò..." iniziò lo stregone con aria seria
"chiedimi pure" Clarissa li fece un piccolo sorriso.
"uno: perché ci provi con me se sai che sono sposato?" Galbator guardò fredda la ragazza la quale scoppiò subito in un'enorme risata
"io... io non ci provo con te ahah io ti prendo solo in giro amico." finì la ragazza con aria divertita "qual'e l'altra domanda?"
"dove mi trovo?" disse con aria gelida lo stregone
"oh si. Giusto. ti trovi a Torrenuvola, o meglio... sotto le macerie di Torrenuvola" Clarissa non sembrò affatto contenta quando finì la frase e senza se e senza prese a Galbator un braccio e lo trascinò fuori
"avanti! i nostri fratelli e sorelle non guariranno da soli" subitò tornò il sorriso e Galbator si fece trascinare volentieri da Clarissa.

le succesive ore erano stancanti e vomitevoli. Galbator dovette curare insieme a Clarissa ogni genre di ferita, in ogni genere di posto. Clarissa sembrava felice e questo a Galabtor faceva piacere, sapeva cosa fare e avere qualcuno che ti aiuta o tu che lo aiuti era bello per lui e sapeva il perché strege e stregoni si dovevano aiutare a vicenda in queste situazioni.

ad un tratto mentre finivano un'altro paziente Galbator sentì uno stridio di metallo. quandò andò a controllare trovo una carrozza di metallo da cui uscirono tre persone.

era troppo lontano per capire chi fossero le prime due ma vide chiaramente la terza.

era su una sedie a rotelle, fasciata da capo a piede con delle bende e aveva i capelli rossi e gli occhi azzurri.
Galbator riconobbe subito chi era, e in men che non si dica il sangue li arrivò al cervello, stringeva le mani così forte che sembrava che se le stesse per rompere e i denti digrignavano così forte che sembravano per spezzarsi.

una sola parola, piena di odio e rabbia è uscita dallo stregone, una che è bastata a farli rivivere il passato "Bloom!"

OK! OK! OK! basta cone le parolacce! lo so che fà DAVVERO schifo stavolta, sopratutto il finale! e che ho aggiornato dopo 1000 anni! ma cercate di capirmi, non avevo la voglia di fare nulla e non avevo idee, sono stanco ecc... in più ora sto usando Word Pad perché non mi funziona Microsft, così è venuta fuori sta roba, ma ora SPERO davvero che mi tornino le idee, la voglia e la fortuna di un tempo nello scrivere fanfic, o almeno spero di migliorare T_T così potrò fare nuovi chappy belli e lunghi... o almeno decenti! e poi è sempre l'inizio e il finale che non mi usciranno MAI bene T_T vorrei piangere.
beh ^^ recensite in tanti, ciau ;)

P.S. spero tanto di farlo MOLTO meglio e più entusiasmante il prox chappy!

P.P.S. ho deciso di farlò in...ehm, terza persona (se non sbaglio) perché mi sembrava che venisse brutto e non credibile in prima persona. così ho deciso che solo le parti colorate saranno fatte dai personaggi.

P.P.P.S. certe volte potrei introdurre cose che non ci sono nella storia ma bensì nel prequel che un giorno farò, sapete quelle in cui Galbator si allea con le Trix ecc...? bene io ve l'ho detto.

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