Simon e Kamina: la vera storia

di EmmaStarr
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Il primo incontro (Kamina) ***
Capitolo 2: *** ti gurdavo da lontano (Simon) ***



Capitolo 1
*** Il primo incontro (Kamina) ***


1- Il primo incontro (Kamina)

 

Non dimenticherò mai quel giorno: faceva freddo, tanto freddo.
Papà mi aveva chiesto di andare a prendere l'acqua alla fontana, ed io avevo obbedito, correndo forte per riscaldarmi. Ho cercato di sbrigarmi, sul serio, ma mentre stavo finendo ho sentito delle voci, come se ci fosse una festa.
Io non ero mai stato invitato ad una festa, figuriamoci un battesimo. Non avevo la più pallida idea di cosa stesse succedendo. Ma una cosa, nella mia testolina di bambino infreddolito, era chiara: dovunque fossero quelle persone tanto allegre, faceva caldo.
Più caldo che a casa mia, più caldo che lì fuori.
Quindi sono andato a dare un'occhiata, e ho visto tanta gente tutta insieme, a ridere, a parlare. Persone importanti, di prestigio. E in mezzo a tutti, tu.
Un bambino piccolissimo, appena nato. Non piangevi, no: i tuoi enormi occhi scuri scrutavano curiosi tutta la stanza. E poi si sono fermati su di me.
Me.
Subito dopo un uomo grasso e pelato mi ha spinto via, gridandomi di tornare a casa, ma a me non importava.
Perché il freddo non lo sentivo più.

 

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Capitolo 2
*** ti gurdavo da lontano (Simon) ***


2- Ti guardavo da lontano (Simon)

Non dico che vivere sottoterra mi piacesse, no, ma fino ad allora non me n'ero preoccupato.
Dicono che non posso ricordarmelo. Errore. Io ricordo tutto.
Ma ero piccolo, e la vita era quella: casa, mamma, papà, capovillaggio, i primi passi... Papà aveva un bel lavoro. E io ero fortunato, lo sapevo bene: vedevo gli orfani tutti i giorni, camminare a testa bassa mentre andavano a lavorare.
E poi gli altri.
Come te.
Gli altri che avevano genitori abbastanza poveri, ma che vivevano a testa alta. Tu, poi.
Tu eri molto più grande, non mi facevo illusioni di poterti conoscere, di poterti piacere: a nove anni non puoi interessarti ad un bambino di due.
Però ti spiavo da casa mia, e quel giorno, che ti ho visto camminare con gli orfani, ho avuto un tuffo al cuore. Speravo fosse un incubo.
Perché anche tu? La vita sottoterra era ingiusta, da allora non l'ho più messo in dubbio.

 

 

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