Domesticity Arc

di Faith Grace
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Decenza ***
Capitolo 2: *** Eden ***
Capitolo 3: *** E uno steccato bianco ***
Capitolo 4: *** Un oggetto blu ***
Capitolo 5: *** Il prezzo del silenzio ***
Capitolo 6: *** In amore e in guerra ***
Capitolo 7: *** Coming out ***
Capitolo 8: *** O qualcosa del genere ***
Capitolo 9: *** Inaugurazione della nuova casa ***



Capitolo 1
*** Decenza ***


Domesticity Arc



1. Decency


Si stanno baciando, ma si stanno baciando come dei selvaggi. Vederli mangiarsi a vicenda, vedere il loro brancolare frenetico...è (quasi) sufficiente per essere imbarazzati per loro.
Non si accorgono neanche del suo arrivo, troppo assorti in un altro bacio...come se uno di essi potesse sparire da un momento all'altro.

Si schiarisce la gola.

Loro si fermano, ancora avvinghiati, ma hanno la grazia di apparire imbarazzati per essere stati beccati. Non sembrano, comunque, avere alcuna fretta di lasciarsi l'un l'altro - staccano a malapena le labbra.

“Scusate” Kurapika li snobba per aprire la porta.

Sente Leorio balbettare un “K-Kurapika...” prima che il rumore della porta che si chiude sovrastasse qualsiasi altra cosa l'uomo più grande avrebbe potuto dire.

Salvo nell'appartamento, Kurapika si appoggia alla porta per togliersi le scarpe.
Si chiede per la millesima volta perché Leorio non riesca ad mostrare un po' di senso del pudore quando si tratta dei suoi appuntamenti, perché Leorio non riesca a capire che il corridoio non è il luogo adatto per questo comportamento, e perché Kurapika debba sempre imbattersi in queste cose.

Lo infastidisce ogni volta. Ancora di più dopo una dura giornata.

Si fa strada nella sua camera e getta la sua borsa sulla sedia con più forza di quanto sia effettivamente necessario. Cerca di dissipare parte della sua irritazione pulendo i pochi libri sparsi sulla sua scrivania per poi riporli al loro posto sullo scaffale.

A Kurapika non importa che Leorio porta le donne a casa. Desidera solo che il suo amico abbia la cortesia di limitare le sue relazioni alla sua camera da letto o qualunque altra parte che non sia il condominio. Ha gli incubi su ciò che accade nel bagno quando è a lavoro.

E odia tornare a casa e trovare una coppia intenta ad “arrampicarsi” da ogni parte fuori la sua porta.

Ha avuto una giornata particolarmente lunga. È irritabile. E odia i party.

La porta si apre e si chiude.
“Kurapika!” Leorio sembra quasi dispiaciuto “Dove sei andato?”

Kurapika non ha voglia di parlare, così, invece di rispondere inizia a svestirsi. Non sa perché pensa che il silenzio possa dissuadere l'altro, dopotutto conosce Leorio da anni.

Com'era prevedibile, la sua porta si apre non appena ha finito di sbottonare la camicia del suo completo. Istintivamente, tiene la camicia chiusa e guarda male il medico dietro le sue spalle "Ti dispiace?"

“Macché” osserva Leorio, probabilmente soppesando la gravità del suo cattivo umore e valutando se valesse la pena iniziare una nuova discussione o no “Senti, volevo solo scusarmi per quella cosa. Credevo che non saresti tornato per un altro paio d'ore”

“Sono le due del mattino” Kurapika solleva un piede per togliere un calzino, e poi ripete l'azione con l'altro piede “E non è per me...si tratta di mantenere un certo autocontrollo” getta i calzini nella cesta del bucato “Non potevi trovare un posto migliore di quello davanti alla porta?"

Leorio non sembra vergognarsi "Come hai detto tu, sono le due del mattino. E comunque, eravamo silenziosi"

“Ho sentito i suoi gemiti appena sono uscito dall'ascensore” sottolinea l'altro seccamente.

Leorio si stringe nelle spalle. "Beh, almeno ho dimostrato ai nuovi vicini che non dormiamo insieme"

Kurapika vacilla "Cosa?"

Il suo compagno di stanza ridacchia "Pensano che tu sia strano"

"Non importa quello che loro pensano"

“Eppure ti interessa abbastanza il fatto che io e Maya che ci baciamo dove gli altri possano vedere o sentire”

“Baciare? È così che chiami quello che stavi facendo?” chiede il biondo accigliandosi “E non ricordo di aver mai visto Maya da queste parti prima d'ora”

“Casual date*, niente di importante. E scusami se te lo chiedo, ma cosa intendi con 'è così che chiami quello'?” l'uomo ringhia in direzione dell'altro.

Kurapika si avvicina al computer alla sua scrivania per controllare la posta. Non c'è niente di urgente, nessuna questione di lavoro che deve sbrigare domani – o meglio oggi.

Può sentire la collera dello sguardo truce di Leorio, si sente soddisfatto e finalmente risponde “Esattamente quello che ho detto”

“Non sei serio” sembra furibondo “Tu non sei serio

Il biondo chiude il programma di posta, gli lancia un'occhiata e inarca un sopracciglio “Ho toccato un tasto dolente?”

“Maledetto...cos'è stata l'ultima cosa che hai baciato, il dizionario?”

“Tasto dolente” commenta il minore “E comunque non stavi baciando, la tua lingua non era neanche nella sua bocca. Quello si chiama leccare

“E scommetto te l'ha detto il dizionario, vero? Perché non te lo sposi?”

“Non sono pronto per questo tipo di impegno” il tentativo di Kurapika di attenuare la situazione non va in porto. È ancora irritabile “Vuoi uscire dalla mia camera? Sono stanco”

“No, no, no. Non abbiamo ancora finito perché tu hai qualcosa da dirmi”

“D'accordo” Kurapika lo esamina con sguardo fisso “Leorio, baci come un cane”

“Bene” l'espressione di Leorio è ora minacciosa “Allontana il culo da quel computer”

Il biondo lo fa solo nell'interesse di preservare il computer, e si domanda se sono in procinto di venire alle mani “Io non...” con due falcate l'uomo è sopra di lui, che intanto è indietreggiato verso la libreria “Leo...!”

Kurapika è stato baciato un paio di volte, ma l'azione sembra completamente aliena ora. Non sa se è perché non se l'aspettava, o perché è stanco e irritabile, o perché è passato così tanto tempo, o perché è Leorio.
Stordito com'è sente che avrebbe dovuto fare qualcosa – e in un primo momento pensa, ovviamente, che qualcosa sta scappando – ma la bocca di Leorio, la lingua di Leorio, sta tirando fuori una parte di lui che cerca in tutti i modi di fare l'opposto, e lui sta ricambiando il bacio anche se si chiede, Cosa sto facendo?

È stato il più lungo, difficile e doloroso bacio che egli abbia mai avuto. È intrappolato contro la libreria e la schiena gli sta facendo male. Resiste ma non è sicuro del perché, sente che Leorio ha bisogno di aria fresca – ed è sicuro che anche Leorio pensa lo stesso di lui – ma sembra che non riesca a fermarsi.

Sta ancora cercando di raccogliere le forze per interrompere il bacio e scappare quando Leorio lo libera. Il suo amico si tira indietro bruscamente per respirare, e i loro sguardi si scontrano.

Leorio appare sorpreso proprio come Kurapika.

“Scusa” pronunciano all'unisono. Non sono sicuri di cosa si stiano scusando o se fanno sul serio, comunque alcune loro parti non sembrano per nulla dispiaciute.

“Dobbiamo parlare, vero?”

Kurapika si chiude di nuovo la camicia, inizia a scuotere la testa, ma si ferma e dice, a bassa voce "Forse domani?"
Non è qualcosa che vuole affrontare adesso.

“Uhm. Domani” Leorio sembra disorientato, come se gli fosse stata offerta un'alternativa che non aveva considerato prima.

“Bene” le dita di Kurapika si stringono attorno alla piega della camicia.

Magari si dimenticheranno di questa faccenda. Magari no.

“Ehm...buona notte allora” è il debole saluto di Leorio, ma le sue mani sono ancora sulle spalle dell'altro e i loro fianchi sono ancora in contatto.

“Dovremo dormire su questo” Kurapika sospira tranquillamente.



Lui non intendeva letteralmente, ma hanno dormito nella stessa stanza per la prima volta da quando Kurapika aveva 19 anni e nello stesso letto per la prima volta in assoluto...e non è stato male.











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* Casual date: Appuntamento tra persone desiderose di un'avventura che possa rimanere confinata nell'ambito del divertimento senza vincoli o impegni

Angolino inutile dell'autrice.
Salve sono Faith, è la prima volta che mi permetto di pubblicare qualcosa in questa sezione (se devo farlo mi assicuro di avere qualcosa di concreto tra le mani v.v) ma qualcuno dovrebbe già conoscermi per qualche sporadica - e neanche tanto - recensione.
Se siete arrivati fin qui mi congratulo con voi.
Questa storia in origine è stata scritta dalla bravissima Mina Lightstar (QUI ci sono tutti i suoi credit), che è stata tanto gentile da permettermi di tradurla, spero di aver fatto un buon lavoro scorrevole anche perchè a volte i suoi modi di dire e delle espressioni mi hanno fatto andare in crisi XD
Fatemi sapere se vi è garbato questo primo capitolo (please *-*), vi lascio alle anticipazioni del prossimo.


NEXT
2. Eden

"Resta in linea" ride all'improvviso "Fammi chiedere a mia moglie"

Kurapika si irrigidisce [...]. E 'uno scherzo, è stato uno scherzo da quando si sono trasferiti a vivere insieme, ma adesso lo colpisce fin troppo.



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Capitolo 2
*** Eden ***


Domesticity Arc


2. Eden


Kurapika apre gli occhi alle 5:47 perché il sole è quasi sorto e si è dimenticato di chiudere le tende.
Il suo letto è tra la finestra e il comodino: una posizione ideale per essere svegliato dalle mattinate luminose –  sempre se vuole essere svegliato o meno!
Sfortunatamente il cordone della tenda è troppo lontano da lui per essere afferrato in modo da chiuderle.
Realizza che tale movimento richiede un'azione - che non è affatto disposto ad eseguire al momento - così comincia a rotolare, in modo da voltarsi semplicemente dall'altra parte così da dare le spalle al sole e tornare a dormire.
Ha appena iniziato a muoversi quando scopre di avere un problema: c'è un braccio appoggiato sulla sua vita, un corpo caldo occupa metà materasso.
Non è solo nel suo letto.

Lo può sentire adesso: il flebile respiro del corpo accanto al suo. Leorio,  realizza con un quieto sussulto.
Certo, la scorsa notte loro...si sente teso, ma si accorge di ciò che sta facendo e si costringe a rilassarsi. Non è successo niente, si trova a ragionare. Controlla per ogni eventualità, solo per essere sicuro, e tira un sospiro di sollievo quando si accerta di indossare ancora i pantaloni.

...Costosi pantaloni eleganti, ricorda con un sussulto, ed emette un gemito. È un bene che il suo vestito non sia stato affittato, ma poi pensa Perché mi sto preoccupando per un paio di pantaloni? dal momento che ha altro di più importante di cui preoccuparsi.

“Leorio” mormora per svegliare il suo amico, ma la sua voce è troppo debole.
Leorio sospira soddisfatto nel sonno e inizia a muoversi. Finisce ancora più vicino, facendo aderire il proprio corpo con quello di Kurapika.
“Ehi” protesta il biodo appoggiandosi su un gomito e lancia un'occhiata al suo compagno di stanza “Il letto è abbastanza grande perché tu posso tornartene laggiù” precisa ignorando il fatto che l'altro è addormentato e quindi non sta ascoltando una parola di ciò che dice.

Il sorriso di Leorio si allarga improvvisamente, e Kurapika si chiede a cosa stia pensando. Probabilmente Maya. Fa una smorfia e si lascia cadere sulla schiena. Se sta sognando Maya, io...Lui cosa?!
Fino alla scorsa notte era sicuro che i casual date dell'amico non lo infastidivano. Un bacio dopo e lui è...Leorio borbotta qualcosa di insensato e si muove di nuovo.
È piuttosto comico realizzare che un uomo della sua taglia sta cercando di raggomitolarsi...ciò che non è divertente è che si sta accoccolando contro di lui, affondando il viso nel suo collo.
“Imbarazzante” non è la parola giusta.

Chiude gli occhi alla luce del sole e ascolta il respiro ritmico di Leorio, sente le sue calde esalazioni sulla propria pelle.
Improvvisamente l'oggetto dei suoi pensieri sbuffa, si solleva appena e abbassa lo sguardo sul biondo, battendo gli occhi assonnati. Sembra confuso e disorientato.

Kurapika lampeggia e non può fare a meno di notare come essi appaiano: Leorio indossa ancora i pantaloni, ma il modo in cui è stretto al ragazzo, una mano su entrambi i fianchi, è come se...
”Leorio?” prova a chiamarlo, realizzando che il più grande non ha ancora detto nulla “Leorio?”
Si chiede cosa stia succedendo nella mente del suo amico.
Leorio era quello che aveva iniziato il bacio, quello che lo aveva preso per un braccio e guidato a letto, quello che gli si era arrampicato addosso e si comportava come se fosse la cosa più naturale da fare. Forse si rammarica di tutto ciò, si ritrova a pensare, e onestamente non è sicuro se sia un bene o un male.

E poi Leorio fa un sorriso a trentadue denti, come se fosse l'uomo più felice della terra.

Kurapika inarca un sopracciglio, ignorando il modo in cui quel sorriso ha fatto saltare il suo cuore.

L'uomo mormora “Pancakes” e torna a dormire.

Il biondo chiude di nuovo gli  occhi, sentendo che gli sta venendo un forte mal di testa. Non ha avuto neanche tre ore di sonno. Avrebbe dovuto alzarsi, spingere Leorio sul pavimento e camminare su di lui prima di rivendicare il letto per se stesso.

Gira la testa e studia attentamente il suo amico, sdraiato ancora una volta su un fianco e apparentemente felice “Come puoi dormire in un momento come questo?” mormora sollevando una mano per ripararsi gli occhi dal sole.

In risposta alla sua stessa domanda, Kurapika sbadiglia improvvisamente. Finalmente decide che è troppo stanco per preoccuparsene e volta le spalle alla finestra, sistemandosi sul suo lato per tornare a dormire.
Finisce rannicchiato contro il petto del moro, ma è praticamente addormentato quando se ne rende conto.

È più caldo in questo modo. Si chiede come abbia mai fatto senza di esso.


***


Si sveglia di nuovo quando Leorio si muove – lentamente, molto lentamente - dal letto.
Visto che l'amico ha fatto un enorme sforzo per non svegliarlo, Kurapika sta al gioco e finge di dormire mentre l'altro si avvia in punta di piedi verso il bagno.

Si mette a sedere una volta che l'altro ha iniziato a farsi la doccia e si stropiccia gli occhi. Secondo l'orologio sono le 11:16, ma nessuno dei due ha da fare oggi, così Kurapika non si sente come se avesse perso tempo.

D'altra parte questo significa che sarebbero stati insieme tutto il giorno.

Sto esagerando, dice a se stesso, scivolando giù dal letto e andando a caccia dei suoi vestiti. Un bacio non significa niente, lui lo sa.
Naturalmente, dice a se stesso, dato che la sua sessualità era stata raramente esplorata, sta ancora pensando alle labbra Leorio e come si sono sentiti dopo, e come il suo addome si era irrigidito quando Leorio lo aveva messo a letto, e al corpo Leorio e come era caldo e...perché sto piegando i suoi vestiti?!

Immediatamente getta la camicia e giacca sul tappeto e va a fare il caffè.


***


Sbatte la tazza sul tavolo.
Si sente pervaso da una compiaciuta soddisfazione quando Leorio sobbalza e grida "Ma che diavolo?!"

“Il caffè è pronto” cinguetta fingendo di non notare che alcuni schizzi sono finiti sulla tovaglietta, o che Leorio lo sta fissando con incredulità. Si avvia al lavandino e comincia a lavare i piatti, non perché ne ha voglia o perché è il suo turno, vuole solo qualcosa che lo tenga occupato.

“Ehi” l'altro azzarda con esitazione “Stai bene?”

“Proprio bene, perché?"

“Nessun motivo...” risponde con un tono che vorrebbe dire che invece un motivo c'è.

Kurapika borbotta tra sé e sé e decide di ignorare il suo amico per il resto della giornata. È più facile che irrompere con l'argomento di cui avrebbero parlato di prima o poi. Non vuole essere quello che lo tira in ballo, perché Leorio non ha pronunciato parola a riguardo e non è sicuro di ciò che significhi.

Il telefono squilla.
Leorio raggiunge il cordless situato sul tavolo della cucina e risponde “Pronto?...Ciao! Come Stai?..Tutto bene”

Kurapika si chiede se sia Maya. O forse Lina. L'ultima era Lina, vero?

“...oggi? Ehi, non è per caso quel nuovo locale sulla 5th Avenue?...Umm, è quello che ho pensato. Resta in linea” ride all'improvviso “Fammi chiedere a mia moglie”

Kurapika si irrigidisce, le mani strette sullo straccio e sul piatto che sta lavando. È uno scherzo, è stato uno scherzo da quando si sono trasferiti a vivere insieme, ma adesso lo colpisce fin troppo.

“Kurapika” lo chiama Leorio coprendo il ricevitore del telefono in modo che non sentissero dall'altra parte.

“Cosa?” torna a strofinare il piatto, si tiene occupato in modo da non doversi voltare.
Leorio faceva il gioco della moglie tutte le volte, ma non gli ha mai realmente chiesto alcun permesso...

“È un collega al telefono...ti ricordi di Kenji vero?”

“Certo” un'immagine affiora alla mente: un uomo allegro e dall'aspetto giovanile che si tinge i capelli a seconda della stagione.

“Vuole che mi unisca a lui per un convegno - ho dimenticato che Morita-sensei avrebbe dato un discorso oggi – e poi dopo a prendere un drink al Sakura”

“Sembra divertente”

“... non ti dispiace se vado?”

Kurapika lampeggia, non del tutto certo di aver sentito bene. “Perché dovrebbe dispiacermi?”

“Quindi è un no?”

Kurapika si volta per fulminarlo con lo sguardo “No, non mi dispiace. Onestamente, Leorio, non posso credere che tu me lo stia chiedendo! Non mi sono mai infastidito quando tu  sei uscito in precedenza e non ho intenzione di iniziare oggi, ok?”

Si dispiace subito di tutto quel che ha detto, ma ciò che è peggio è che Leorio non sembra sorpreso da quella sua esplosione. Anzi, pare contemplare l'amico e mantiene il suo sguardo fisso su di lui mentre porta di nuovo il telefono all'orecchio “Kenji?..si, non posso venire...ci sentiamo dopo ok? Stammi bene” e attacca.

Kurapika si volta di nuovo, infila le mani nell'acqua calda e torna a strofinare il piatto “Avresti dovuto andare, sembrava interessante”

Leorio ridacchia “Non ho voglia di uscire”

Rimangono in silenzio per alcuni minuti, poi Kurapika sente le gambe della sedia strusciare sul pavimento appena Leorio si alza. Tiene gli occhi sui piatti nel lavandino, continuando a  strofinare meccanicamente lo stesso piatto, ma inizia ad agitarsi quando Leorio appare direttamente dietro di lui.

"Sai ..." l'uomo più alto lo guarda alle spalle “non devi lavar via anche i disegni”

“Guarda...” inizia il minore, ma poi vacilla perché le braccia dell'altro si stringono improvvisamente intorno a lui “...Leorio” sussurra ma non protesta.

Il suo amico appoggia il mento nell'incavo della spalla di Kurapika, che finalmente ha abbandonato il piatto nel lavandino, “Hai intenzione di dirmi cosa c'è che non va?”

Lo odio, si ritrova a pensare sebbene non sia vero.
“Leorio” ringhia lasciando lo straccio e iniziando a lottare per voltarsi verso di lui “Se sei così stupido che devi anche chiedere cosa c'è che non va...”

“Non lo sono” Leorio lo rassicura, e quando sono uno di fronte all'altro, il più alto si getta a capofitto in quello che è il loro secondo bacio.

Stranamente, Kurapika si sente meno in conflitto a riguardo rispetto all'ultima volta. Il bancone della cucina è molto più confortevole della  libreria, riflette. Poi smette di pensare, perché è difficile farlo mentre l'altro sta succhiando la sua lingua.
Il più grande lo avvicina di più a sé, le dita si arricciano sul tessuto della sua canottiera blu e Kurapika porta le braccia al suo collo - deve aggrapparsi in qualche modo.
Leorio non indossa ancora la camicia, il suo profumo è così buono, e i suoi capelli appena lavati sono così morbidi.

Non sa per quanto tempo rimangono intrappolati in quell'abbraccio, travolti da baci e timide carezze. Quando finalmente si sciolgono dalla presa, a Kurapika sembra che soltanto il bordo del bancone possa aiutarlo a tenersi in piedi.

Leorio ansima, sembra allo stesso tempo bramoso e frustrato "Noi ... io e te ...."

Il biondo sa di avere un'espressione simile, se non identica.
“Questo” deglutisce – non riesce a capire perché perché la sua gola è così secca dopo tutta la saliva che si sono scambiati – “questo potrebbe essere un errore molto grande”

“Errore?” gli fa eco Leorio.
“Io non credo che questo...” si strofina contro Kurapika, facendogli sentire la sua eccitazione quando si schiaccia sul suo stomaco“...o questo...” porta una gamba tra quelle di Kurapika e spinge contro la sua erezione, facendolo così ansimare “...sia un errore”

“Leorio...” Kurapika respira a fatica “Noi...”
Ha ancora dei dubbi, un po' di paura...ma svanisce tutto quando Leorio lo bacia di nuovo.

Quando finiscono di baciarsi, Leorio si allontana e prende una sua mano “Vieni?” chiede apparentemente stupito ma felice, molto felice.

“Dove?” mormora il biondo anche se lo sta già seguendo - ha la sensazione che avrebbe seguito Leorio ovunque.

L'altro gli sorride mentre lo guida.
“Torniamo a letto”






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Angolino dell'autrice.
Ben ritrovati! E anche il secondo è andato...solitamente quando aggiorno sono molto veloce  ma questa traduzione è un bel lavoraccio, poi c'è lo studio, l'università, i miei vagheggiamenti inutili e quindi mi riduco sempre all'ultimo minuto... ma mi piacciono le sfide!
Diciamo che i primi due sono una sorta di prologo/introduzione alla storia, gli altri capitoli saranno un po' differenti!

Ringrazio chi ha commentato e chi ha inserito la storia tra i preferiti, mi rende davvero felice leggere le vostre opinioni e sapere cosa ne pensate dal momento che per me è un lavoro molto faticoso, far felici i lettori è la prima cosa quindi voglio migliorare sempre di più.
Alla prossima *w*

NEXT
3. And a White Picket Fence  
“Hai comparato i miei occhi a un ammorbidente
“Stavo cercando di essere romantico!"
“Ammorbidente non è romantico”

“Kurapika tu sai cucinare, pulire, fare il bilancio e mettere al tappeto i malviventi...avrei dovuto sposarti anni fa”



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Capitolo 3
*** E uno steccato bianco ***


Domesticity Arc


3. And a White Picket Fence


“Oh no” mormora fermandosi a meditare, con una mano a mezz'aria. Essa rimane così per qualche istante finché lentamente si abbassa e le sue dita vanno a coprire la bocca spalancata.
E ora?

Kurapika di professione è un Blacklist Hunter, lavoro che cambia a seconda del suo stato d'animo e della sua motivazione, e al momento è impiegato come bodyguard per una famiglia benestante.
A dire il vero, il suo attuale lavoro è più che altro un'“apparenza professionale”, dal momento che è molto più sicuro di molte delle sue precedenti occupazioni. Tuttavia, data la sua scelta di carriera - e per non parlare della vita che conduceva prima – decidere in una frazione di secondo può fare la differenza tra la vita e la morte, vittoria e sconfitta.

E ancora non riesce a decidere tra EverSoft e GotFluff.

Sono entrambi in sconto. Dov'è la fregatura?
Kurapika alza nuovamente una mano e raggiunge una bottiglia di entrambe le marche per esaminarle.
Il contenitore di GotFluff è blu e guadagna punti perché il blu è il suo colore preferito. Però EverSoft è quello che usano sempre a casa, mentre l'altro non lo ha mai visto prima d'ora. È combattuto tra la fedeltà alla marca e un nuovo favorito potenziale.

Se potesse fare qualcosa per le nostre camicie...

Il filo dei sui pensieri si interrompe e lampeggia un paio di volte, preso dalla strana sensazione che ultimamente lo investe ogni volta che pensa a cose come “noi” e “nostro”. Si sente confuso perché non gli avevano mai fatto quell'effetto.
Certo, anche prima Kurapika pensava a molte cose che includevano Leorio, però adesso è diverso. È solo che ci sono più cose a cui pensare!

L'amore rende le persone strane.
Non che lui lo sia, perché sa di non essere innamorato, però se lo fosse sarebbe stato molto strano. Probabilmente.

Sente un carrello della spesa arrivare dietro di lui, giusto un attimo prima che un sospiro familiare raggiungesse le sue orecchie.
Non posso credere che sono ancora così preso da te” e prosegue prima che Kurapika possa aprire bocca “No aspetta, io ci credo. Sono solo sorpreso che non hai ancora perso il tuo vizio”

Il biondo si gira aggrottando le sopracciglia e lancia un'occhiata al carrello quasi pieno dell'altro “Cos'hai preso?” chiede curioso, facendo un passo avanti.

No!” Leorio si sporge in avanti, facendo un mezzo tentativo di coprire la parte superiore del carrello con il suo corpo - Kurapika non gli fa notare che comunque si vede tutto anche se si mette davanti o no.
Non guardare! Altrimenti inizierai a confrontare tutti i prodotti, cercare i pro e i contro e fare la loro tracciabilità da quando stavano ancora crescendo nella campagna. E noi staremo qui tutto il giorno”

Oh ma io non lo farei” mise il broncio e si voltò.

...e, davvero, tu stai pensando troppo” Leorio prosegue “Lo dico sempre ma non mi ascolti mai. Tu pensi troppo a lungo e troppo intensamente anche su cose come il formaggio spalmabile. Non ci vogliono dieci minuti per scegliere una marca di formaggio”

L'altro gli l'ancia un'occhiataccia da sopra la spalla “Stavo solo cercando l'affare migliore”

L'affare migliore era quello con il cartellino rosso, quello contrassegnato come l'affare migliore

A quel punto Kurapika si sporge nuovamente “È meglio per te se non hai preso gli articoli più costosi"

Ho detto non guardare!” Leorio sorpassa il carrello e lo prende per le spalle per farlo voltare nuovamente verso il ripiano “Concentrati sul mistero dell'ammorbidente...anche se mi piace quello che già usiamo...è morbido"

Il ragazzo vorrebbe fare un commento sarcastico ma preferisce tenerlo per sé “Va bene, prenderemo EverSoft” e lo porge a Leorio in modo che lo metta nel carrello.

Il castano lo fa ma sembra perplesso “Perché mi hai ascoltato?”

Cosa?” chiede stranito dalla domanda.

Leorio indica il contenitore giallo che è ora vicino al succo di frutta “Ti ho detto prendi quello e tu hai detto ok”

...e hai qualche problema con ciò?” Kurapika sembra ancora più confuso.

Si! Perché non l'hai mai fatto. Stiamo qui e discutiamo per cinque minuti prima di esser d'accordo su qualsiasi prodotto – beh a parte le cose che abbiamo comprato quando siamo andati a vivere insieme -. Ma non abbiamo...cioè non hai mai detto 'certo' e fatto quello che io ho detto”

Io ti ascolto...”

Non è vero, bugiardo!”

...quando hai ragione” Kurapika alza lo sguardo “In ogni caso ti sbagli. Siamo d'accordo su un sacco di cose, solo che io cerco il meglio mentre tu il più veloce”

Ti concentri troppo sul prezzo” brontola Leorio

Prezzo contro vantaggio” chiarisce Kurapika “Per questo pianifico il bilancio...sono attento con il denaro perché per molto tempo ne avevo poco e con difficoltà” aggiunge poi aggrottando le sopracciglia.

Lo so” la sua espressione si addolcisce.
Improvvisamente l'uomo più alto alleggerisce l'umore indicando il ripiano più alto dello scaffale, dove si trova la marca
Breeze Spring “Oppure potremmo fare un compromesso e prendere quello. È del colore dei tuoi occhi”

Il biondo sussulta “Non puoi averlo detto...”

Perché? Cosa c'è di sbagliato con quello che ha detto?”

Hai comparato i miei occhi a un ammorbidente

Stavo cercando di essere romantico!"
Ammorbidente non è romantico”

Leorio si avvicina “Beh, non c'è bisogno di perdere la calma sulla mia apparente mancanza di romanticismo...il che
, se posso aggiungere, è sbagliato, perché io sono romantico e tu sai che lo sono perché l'hai detto ieri sera, quindi non...”

Kurapika incrocia le braccia e si gira sui tacchi “Andiamo. Finiamo la spesa prima di ucciderci a vicenda.

Oh...ho toccato un tasto dolente?”

Il biondo non si volta indietro, ma solleva un pugno “Stai mettendo alla prova i miei riflessi?"

Leorio alza la voce di un'ottava “Forse dovrei dire all'intero magazzino cosa succede quando mordo il tuo...”

"Leorio, ti lancio tra quegli scaffali, te lo giuro”

L'uomo non replica, ma per qualche motivo, Kurapika si sente di aver perso questo round.


***



Quando Leorio menziona che sta per andare a stirare, Kurapika realizza qualcosa.

Oh” dice con un tono che suggerisce che è venuto a conoscenza di qualche rivelazione personale.

“Oh?” gli fa eco Leorio inclinando la testa “Oh, che cosa? Oh, ti sei dimenticato di fare il bucato? Oh, non hai niente che ha bisogno di esser stirato? Cosa?”

Kurapika alza lo sguardo dal suo lavoro al computer e guarda il migliore amico che è diventato qualcosa di più “... hai stirato prima...” mormora a se stesso.

L'altro lo guarda in modo strano “Sì, l'ultima volta che ho stirato è stata la settimana scorsa”

No, voglio dire...prima” spiega girandosi di nuovo verso il suo schermo. Sembra frustrato, anche se non lo è, si sente solamente confuso.

Prima quando? Dammi almeno un indizio” di sua spontanea volontà Leorio fa un giro della camera da letto Kurapika alla ricerca di eventuali camicie che hanno bisogno di una stirata.

“Prima...” al biondo non piace usare parole come "noi" o "ci" ad alta voce in tale contesto, perché potrebbe suggerire delle cose “Prima che... prima che noi cominciassimo a baciarci”

Dal momento che Leorio non risponde, Kurapika gira attorno alla sua sedia per guardare l'altro.

Il medico sembra avvilito “Che cosa ha a che fare lo stirare con il baciare?”

Soddisfatto, il più piccolo torna al lavoro “Guarda, non è cambiato nulla”

“Tu...sei così
strano

***


Non è cambiato nulla. Tutto quello che facevano prima di diventare una coppia, lo fanno ancora adesso che
sono una coppia, e da una parte Kurapika si sente sollevato perché un cambiamento era l'ultima cosa che voleva. Dopotutto gli piaceva quello che avevano: una profonda e confortevole amicizia, una di quelle che richiede anni per perfezionarsi, e per questo aveva paura di compiere un passo che avrebbe potuto rovinarla.

Però il fatto che questo “passo” non abbia rovinato nulla lo confonde ancora di più.
Egli è perplesso perché
niente è cambiato, perché era sicuro che le cose sarebbero cambiate, ma non è stato così, anche se logicamente avrebbero dovuto perché prima non erano innamorati mentre ora in un certo senso lo sono – e in genere, a quanto ha sentito, l'amore dovrebbe cambiare certe cose e...

Kurapika lo stai facendo di nuovo. Smettila”

Cosa sto facendo?”

“Non lo so, ma hai finito di tagliare le carote circa due minuti fa e ora il tagliere si sta chiedendo cosa ti abbia mai fatto di male"

Kurapika si ferma subito adocchiando il tagliere che stava maltrattando e aggrotta le sopracciglia.

“Oh Dio hai quello sguardo...metti subito giù il coltello”

Il biondo obbedisce, solleva il tagliere e lascia cadere le carote in pentola “Quale sguardo?”

“Lo sguardo che mi dice che stai pensando troppo” Leorio si appoggia sulla scopa e lo guarda attentamente “Sai cosa ho intenzione di fare? Andare in farmacia, comprare quelle pillole che ti mandano in estasi e poi metterti a sedere su quella grande poltrona in salotto, così tu potrai stare nel tuo felice stato di spensieratezza per un giorno intero e io potrò avere pace e tranquillità”

L'altro lo fulmina con lo sguardo “Come fa il mio pensare disturbare la tua pace e tranquillità?” si informa mentre aggiunge delle spezie alla zuppa.


Semplicemente, lo fa” risponde Leorio tornando a spazzare “Vuoi parlarne?”

No” risponde con una voce che non sembra la sua.

A me sembra il contrario” il castano finisce di pulire mentre Kurapika mescola la minestra e alza il fuoco.

Ho anche cucinato per
noi” mormora pensieroso, fissando la turbinante massa di ingredienti che sarebbe diventata la loro cena.

Abbiamo bisogno di un dispositivo di traduzione
da Kurapika a Leorio, così almeno avrò un idea di cosa tu stia parlando”

Che cosa hai detto a Maya?” chiede improvvisamente il kuruta “Deve aver chiamato ad un certo punto, no?”

Maya? Oh intendi quella ragazza così raffinata? Le ho detto che mia moglie era gelosa” Leorio accenna un sorriso che subito svanisce alla vista dell'espressione dell'altro “Ehi, stai iniziando a preoccuparmi. Cosa c'è che non va? “

Non è cambiato niente” quest'ultimo sbuffa, cercando di capire se sia tutto un grande errore.

Kurapuka è intelligente, sa di esserlo, ed è cordiale e comprensivo. Non gli dispiace aiutare gli amici con i loro problemi emotivi. Sono i
suoi che lo mettono in difficoltà.

Cambiato?” chiede il medico con un'espressione smarrita.


“Facciamo tutto quello che prima eravamo soliti fare: facciamo i turni, puliamo e cuciniamo...e litighiamo al supermercato. Avevo paura che questo ci avrebbe reso diversi, ma dal momento che non lo siamo mi sento solo più confuso”
C'è un motivo per cui Kurapika non ha mai avuto alcun rapporto serio, neanche dopo i Ragni: semplicemente non è mai stato pronto.

Leorio sembra prendere in considerazione le parole del biondo “Beh, anche io credo che non ci comportiamo in maniera tanto diversa...però facciamo molto sesso!"

Kurapika si portò una mano in piena faccia e sospirò.

“Che c'è? È vero!”

“Leorio, tu mi ami?”

“Cosa? Cosa intendi?” il medico lampeggia, sembra sorpreso, e continua dopo una breve pausa “Vuoi dire che non mi ami?”

“Beh, non lo so, è quello che sto cercando di capire!”

“Perché, hai anche bisogno di capirlo?”

Cosa dovrei pensare allora quando tutto ciò che è cambiato è che dormiamo in una stanza invece che in due?” borbotta Kurapika guardando male la zuppa indifesa.

Umm...c'è quell'arco di tempo in cui noi non stiamo propriamente dormendo

Leorio, il sesso non costruisce una relazione”

“In realtà..."

Calmo...non darmi alcun tecnicismo, tu sai cosa voglio dire”

“Non è come quando in genere gli amici si incontrano e non vogliono poi che nulla possa cambiare quello che c'è tra loro?” il più grande scuote la testa e si avvicina “Perché è stato bello cominciare insieme e per questo si sono innamorati, vero?”

Kurapika smette di agitarsi e abbassa il fuoco sotto la pentola, continuando a dargli le spalle “Ho sempre pensato che sarebbe stato diverso...'cambiamenti', è quello che ho sempre sentito dire”

L'altro rimugina per qualche secondo e inarca un sopracciglio “Cos'è, vuoi che ti compri un grembiule e metta un recinto bianco in giardino proprio come nei film?”

“Leorio...viviamo in un appartamento” cerca di fargli notare voltandosi verso di lui.

Ma lui continua imperterrito “...e tu ti senti diverso, ma non lo dici perché ci rimugini troppo”
Ora gli è di fronte e lo circonda con le sue braccia. Il biondo dal suo canto ha scoperto di amare gli abbracci dell'altro
così appoggia la testa contro il petto di Leorio e ascolta il suo battito cardiaco.

“Credi davvero che io penso troppo?”

“Si” risponde senza esitazione Leorio “Ma va bene, credo. Anche se a volte, avresti bisogno di abbandonarti a ciò che ti succede intorno senza rifletterci tanto”

“Ma io lo faccio...” Kurapika ribatte ricordando quella fatidica notte di Martedì scorso “...a volte”

“Già, ma quella volta non conta...perché non credo che qualcuno possa pensare mentre lo sta facendo”“Credi che siamo innamorati, razza di donnaiolo?”

“Kurapika tu sai cucinare, pulire, fare il bilancio e mettere al tappeto i malviventi...avrei dovuto sposarti anni fa”

Il più piccolo ride e pensa che forse anche lui è davvero innamorato.




•·.·´¯`·.·•·.·´¯`·.·•·.·´¯`·.·•


Angolino dell'autrice.
Bene, ok, ho fatto quasi un mese di ritardo...però il capitolo è più lungo! Il fatto è che ultimamente ho iniziato la stesura di un libro quindi mi prende un po' di tempo.
Anyway tornando al capitolo come potrete ben notare non è propriamente una storia continua ma una raccolta di one-shot, a parte i primi due che fungevano da inizio/prologo agli eventi ridicoli/raccapriccianti/imbarazzanti che si susseguiranno da ora in poi.
Volevo fare una noticina, a volte nei pensieri di Kurapika mancano le virgole o ce ne sono troppe...la cosa è voluta proprio per sottolineare quanto siano ingrovigliati XD
Infine volevo aggiungere solo un'ultima piccola cosina prima di lasciarvi alle anticipazioni.
Ho notato che la mia storia ha ricevuto molte visite e svariate persone l'hanno inserita tra i
preferiti e le storie seguite – persone che ringrazio dal profondo del cuore (oltre quelle che hanno commentato)– e, so di essere una grande scocciatrice e che mi sto dilungando troppo, però sarei ancora più felice e invogliata a pubblicare se oltre a leggere lasciaste una recensione, dopotutto EFP è fatto apposta per scambiarsi pareri e commenti e io stessa sono pro-recensioni (potete vederlo anche dal mio profilo XD)...quindi niente, spero di aver fatto breccia nel vostro cuoricino.
Alla prossima


NEXT
4. Something Blue

Dovrei portargli qualcosa. Un regalo o una cosa del genere...ma cosa? Come ci si scusa per una discussione sul sesso?

Poi ricorda che non lontano da lì c'è un sexy shop.



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Capitolo 4
*** Un oggetto blu ***


Domesticity Arc


4. Something Blue

Non c’è niente di meglio di una Domenica mattina. Puoi dormire, non devi andare a lavoro, ed è sempre bello quando non c’è assolutamente nulla che richiede la tua attenzione. L’unica cosa che a Leorio piace di più di una Domenica mattina è il Venerdì notte. Non perché è la notte “Birra e Onigiri”, ma perché è la notte del lungo, interminabile e incredibile sesso. Qualche volta anche più di una.

Quando Leorio apre gli occhi alle 10:37, si siede contento sul letto dopo un grande sbadiglio e si sente ampiamente soddisfatto e pronto per affrontare la giornata.

E poi lo sente.


***


Vieni qui” dice Kurapika, preparandogli una tazza di caffè. Leorio inala profondamente l’odore che aleggia fino alle sue narici.

Continua a sentirlo, ma non sa perché, eppure lui è un dottore, ma non lo capisce. Forse sta esagerando. O allucinando. O forse si sta restringendo. Aspetta un attimo, non può essere…

Leorio, stai bene?”

Hah?” rispose guardando l’amante dall’altra parte del tavolo. “Sembra che non stia bene?”

No”

Infatti, non sto bene”. Leorio aggrotta le sopracciglia al pensiero “Hai fatto qualcosa di…diverso…la scorsa notte?”

Kurapika gli fece un occhiolino, portando la tazza alle labbra. “Differente in che senso?”

Differente nel senso…dolorosamente differente?”

Ora è confuso. “No, non ricordo di aver fatto nulla al di fuori dell’ordina…aspetta!” lo guarda preoccupato “Leorio, non puoi essere…o sei…ehm, dolorante?”

Leorio sussulta. “Un po’, si”

Kurapika lo fissa e resta in silenzio per un po’. Alla fine dice “Davvero”, e nasconde il volto nella tazza.

Hey!” scatta Leorio, proteso in avanti e puntandogli contro il dito. “Cos’era quella cosa che hai fatto proprio ora?”

Cos’era…cosa?”

Quello! Quel…sorriso!”

Quale sorriso?” domanda Kurapika. Ed era ancora lì, trattenuto a stento.

Quel sorriso!” gli fece notare puntandolo di nuovo, più forte. “E non dirmi che non stavi sorridendo perché ormai ho capito che sorridi sempre in quella maniera quando stai per metterti contro di me o altro di ugualmente ambiguo e pervertito!”

Hey!” Kurapika alzò la voce, “Non sono pervertito”. Mise giù la tazza facendogli uno sguardo ferito.

Porca miseria, non lo sei”, brontolò Leorio. “Ma non è questo il punto. Il punto è che stai ridendo di me mentre sto cercando di parlarti di qualcosa di importante!”

Non sto ridendo di te” lo rimprovera Kurapika. “Ho appena…beh, a dire il vero, per un secondo l’ho fatto, pensando che fosse…divertente”

E posso chiederti perché?

Beh, perché…” Kurapika muove la testa, guardandolo con timidezza, ma ancora divertito. “Non ho mai avuto nessun problema nel soddisfarti. Si porta la mano sulle labbra ridendo sotto i baffi.

Ok, brutto figlio di…” Leorio si alza con così tanta forza che fa muovere il tavolo, “se vuoi iniziare a fare paragoni sulle dimensioni, prendiamo semplicemente il metro e…”

Non essere assurdo”. Kurapika gli tocca le labbra. “Sei sicuro che non stai esagerando o immaginando cose? O forse ti sei fatto male da solo in un altro modo, e pensi che sia a causa della scorsa notte?”. Non sa proprio cosa suggerirgli per fargli capire come probabilmente si è fatto male proprio lì da solo. “E quella non è nemmeno stata la prima notte per te”

Perché devo essere io il problema?” chiede Leorio. “Non sei forse tu il problema? Forse sei tu che non sei attento? Forse sei tu che non sai rallentare?

Kurapika vacilla, guardandolo apologetico e colpevole. “Ma non hai mai detto nulla nel mentre” risponde.

Leorio lo fulmina con lo sguardo.

Beh, non sono pazzo!”. Gli dà uno sguardo implorante. “Se non sono stato attento, ti chiedo scusa. Non intendevo farti del male”

Quello sguardo era perfetto. Maledetto! “Voglio una lista delle scuole in cui sei stato!”

“…perché?” Kurapika sembra confuso.

“…non importa” Leorio agita la mano. “Senti, sono ancora arrabbiato perché mi fa male un po’ quando mi siedo…”

Mi dispiace”

“…e tutto ruota attorno alla comunicazione sai? Se stai per provare qualcosa di diverso, dovresti come minimo chiedermelo prima di iniziare.”

Non ho fatto niente di diverso!” scatta Kurapika. È in piedi anche lui, guardandolo furioso. “E voglio approfittare di questo momento per puntualizzare che nemmeno una volta, mai, ho protestato! Nemmeno quando facevi qualcosa quando avresti dovuto farne un'altra!”

Non ho mai fatto una cosa per un’altra!”

Oh sì, lo hai fatto, ma sai cosa? È ok, perché capisco che a volte ti fai trascinare troppo!” Kurapika gli toglie la tazza del caffè e versa il resto del suo contenuto nel lavandino. “Vado a rivedere il budget” dice camminando verso Leorio.

Devi farlo” brontola Leorio, portando il naso all’insù. “Io sto uscendo!

Ad ogni modo”. Kurapika lo ferma in prossimità della porta della cucina e si avvicina, “forse dovresti mettere del ghiaccio la sopra”


***


Per il momento Leorio riesce a placare la sua rabbia (ci vogliono entrambi i blocchi di ghiaccio) e inizia già a pensare a come sistemare le cose. Litigano sempre, a volte è anche un modo per mostrare affetto, ma non hanno mai discusso sul sesso prima.

Beh, ad essere onesti, stiamo facendo sesso da circa sette mesi. Forse non ne abbiamo mai avuto motivo? Leorio si sente terribile. Sa che non hanno mai avuto intenzione di farsi del male l’un l’altro, e Kurapika ha ragione: il biondo non si è mai lamentato dopo averlo fatto. È anche sicuro che involontariamente è stato duro una o due volte. Dopotutto sono solo esseri umani.

Spera che lavorare sul budget faccia passare la rabbia a Kurapika, perché non se la sente di essere trattato col silenzio quando torna a casa.

Dopo aver pensato a ciò lungo una delle strade principali della città, Leorio inizia ad avviarsi verso il loro appartamento. Poi si ferma, pensando, dovrei portargli qualcosa. Un regalo o qualcosa del genere. Ma di che tipo? Come si fa a chiedere scusa su una discussione sul sesso?

Poi si ricorda che non è molto lontano da uno dei sexy shop. Ride. Neanche per sogno! Perché non hanno ne hanno mai usati…mai sentito il bisogno…nulla se non loro due.

Ma poi pensa, forse qualcosa di nuovo? Potrebbe portare il sesso ad un nuovo livello, completamente nuovo.

Stava andando verso il negozio senza rendersene conto.


***

Kurapika realizza che niente lo calma meglio della contabilità e un buon libro. Considera se stesso un intellettuale a cui capita di guadagnarsi da vivere pestando la gente e mandandola in prigione.

Ma gli piacciono anche i libri!

E Leorio è stupido, ma perdonato.

La porta d'ingresso si apre, annunciando il ritorno del suo amante. Kurapika rimane seduto alla scrivania vicino al computer e annuncia “Ho appena fatto quadrare i nostri conti. Vieni ad insultare un altro po' la mia bravura e forse migliorerò il nostro credito”

Questo significa che sono perdonato?” risponde Leorio, e Kurapika lo sente sfilarsi le scarpe.

Uhm, Probabile”

Bene” invece di andare nell'ufficio come si aspetta Kurapika, Leorio si dirige nella cucina, dove si sente un rumore di imballaggio aperto. “Il tuo colore preferito è sempre il blu vero?”

Era blu ieri...” risponde ironicamente.

Perfetto” Leorio arriva nell'ufficio “Indovina cosa ti ho portato?”

...la tua dignità?”

Non sei per niente divertente. Ad ogni modo...” sente Leorio trafficare in un sacchetto di carta “dai un'occhiata a questo” e regge l'oggetto davanti alla sua faccia: un bagliore blu scuro.

Oddio!” Kurapika barcolla all'indietro e nell'alzarsi colpisce Leorio con la sedia facendolo urlare e fa cadere qualunque cosa abbia in mano.

Il mio dito” piagnucola.

Kurapika però è occupato su ciò che si trova sulla sua tastiera “Leorio che diavolo...?”

Leorio è inginocchiato e massaggiandosi il piede risponde: “Sai cos'è no?”

Beh...si ma...”

Ma?”

Il biondo guarda Leorio in modo strano “È blu

E molto attraente!” il castano aggiunge allegramente alzandosi in piedi “Era anche costoso. Non so perché”.

In realtà Leorio non ha mai usato davvero vibratori prima d'ora...senza contare quella volta che ha ingannato una ragazza usando uno di questi per farla venire. Ovviamente quello che ha usato quella volta non assomigliava per niente a questo blu.

E tu...” Kurapika parla lentamente “...hai comprato questo...”

Questi!” lo corregge.

Eh?”

Leorio ridacchia e raccoglie il sacchetto caduto e lo avvicina all'altro “Avanti, metti la mano dentro”

Kurapika mette immediatamente le mani dietro la schiena e guarda l'altro con fare sospetto “Perché?”

È una sorpresa” Leorio mostra il suo miglior sorriso.

No...la cosa non mi piace” mormora il biondo allungando comunque la mano.

Leorio sorride compiaciuto guardando in che modo i suoi occhi verde acqua si spalancano quando tira fuori quello rosa.

Quindi, quindi? Cosa ne pensi?”

La bocca di Kurapika si apre e si chiude un paio di volte prima che esca qualche suono “...penso che non dormirò mai più con te

Leorio sospira “Beh allora è un bene che ho comprato i vibratori”


***


Mi chiedo quando quanto dureranno le batterie” si domanda Leorio tenendo entrambi i modelli e comparandoli. Quello rosa è sottile e lucido, decorato con perline lungo il manico flessibile e ha varie velocità, anche se Leorio non le ha ancora sperimentate. Quello blu scuro è più simile a un pene con una punta tondeggiante, ed è così liscio che Leorio vorrebbe fargli quasi un servizietto.

Mette giù quello rosa e prende a sfregare la mano su quello blu.

Non posso credere quanto sia liscio questo”

Kurapika mette giù violentemente il suo cucchiaio “Smettila di giocare con quei cosi sul tavolo della cucina!

Cosa...sei geloso?”

Perché mai dovrei essere geloso di....no, non continuerò questa conversazione” il biondo si concentra sulla sua zuppa.

Mi domando cosa si possa sentire la sotto” medita il castano strofinandosi l'oggetto sulla guancia.

Mio dio...vorresti almeno lavarlo prima?”

Era nella confezione! E non l'ho infilato da nessuna parte”

Io...” Kurapika si massaggia le tempie, si alza e va fuori dalla cucina “Io vado a fare una doccia”

Vuoi portare un vibratore con te?”

No, assolutamente


***


Kurapika è quasi addormentato quando sente un debole ronzio. Si mette a sedere e si gira velocemente con una mano pronta a colpire “Non ci provare”

Leorio si pietrifica pronto a ritrovarsi con un occhio nero “Uh...stavo solo giocando. Hai visto come vanno veloci?”

Kurapika resta seduto ancora per un po' “Perché non te ne vai nella tua stanza per quello?”

Ehm...questa è la mia camera”

Sai cosa intendo”

Allora perché non te ne vai tu nella tua stanza?”

Bene!” borbotta iniziando ad alzarsi, ma Leorio lo blocca per un polso.

Non volevo dire questo. Rimani?”

Va bene” Kurapika sbuffa “Ma se provi a fare qualcosa ti ficco quello rosa nel posteriore”

Serve proprio a quello!”

Kurapika si porta una mano al volto e mugugna qualcosa.

Per qualche minuto la camera è tranquilla a parte il lieve ronzio del giocattolino rosa.

Ehi” Leorio rompe il silenzio “Sei sicuro che non vuoi tenerlo?”

Abbastanza”

E quello blu? È migliore” chiede porgendoglielo “Dai...l'ho comprato perché è il tuo colore preferito!”

Kurapika sospira ma alla fine accetta “Non ci posso credere. Se il vibratore è la tua idea di regalo “giusto per” cosa diavolo farai per il mio compleanno?”

Leorio risponde con un sorriso maniacale “Aspetta e vedrai”

L'altro sospira “...però è liscio”

Il castano ridacchia, si china e gli bacia l'orecchio “Non dobbiamo usarlo per forza stasera se proprio non vuoi”

Kurapika è combattuto perché Leorio vuole evidentemente usarli “Beh e se...” esita “...e se li sperimentassimo domani? Domani è domenica”

Sente Leorio sorridere contro il suo collo “Certo potremo anche farlo”

Kurapika sospira di nuovo, questa volta è soddisfatto “Anche se....sono contento che non ne hai comprato uno con il colore di pelle tradizionale”

Perché?” chiede l'altro facendo correre la punta del vibratore rosa sull'avambraccio del biondo che non si tira indietro “Ti avrebbe fatto andare fuori di testa?”

No” Kurapika sorride “Ne ho già uno così” lascia cadere la mano tra le cosce di Leorio e i vibratori sono dimenticati.


•·.·´¯`·.·•·.·´¯`·.·•·.·´¯`·.·•


Angolino dell'autrice.
C'è ancora qualcuno sintonizzato su queste frequenze? D:
Ritardo assurdo, sono deplorevole ma sono molto pigra ho avuto tanti impegni e esami. Che dire a proposito del capitolo, penso che si commenti da solo XD e spero che vi sia piaciuto...per chi aspetta l'arrivo di Gon e Killua, la loro attesa sarà ripagata nel prossimo capitolo :D ma dovete incitarmi nella pubblicazione u.u
Prima di tutto vorrei ringraziare il mio amico moshi super strettissimo  Rebel_3 che mi ha aiutato nella traduzione e a velocizzare il tutto e a cui voglio tanto bene <3
e ora ringrazio chi ha recensito gli scorsi capitoli, ha inserito la fic tra le preferite, seguite, robe varie e chi legge solamente (spero di non aver dimenticato nessuno)

akima

B A L A L A I K A
Crazyforever
Elhisoka
Jules Lawliet
Keyla99
kirauchiha97
LenShiro
micchan91 
Orosaiwa
STchaviskij 

Sunight 
Will_Power


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5. Enough to go by
Poi i suoi occhi marroni si illuminano "Oh si! Qual'è stata l'ultima stanza in cui avete fatto sesso?"
"Co-cosa?" farfuglia Leorio e nota che a Kurapika cade una pentola, spera che non ci fosse niente al suo interno.
"Gon" Killua sibila afferrando l'orecchio del suo migliore amico.
"Cosa?" Gon guarda Leorio implorante "Ho chiesto perché volevo solo sapere quale camera aveva avuto più tempo per arieggiare"



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Capitolo 5
*** Il prezzo del silenzio ***


Domesticity Arc



5. Enough to Go By

Quando il loro campanello suona Leorio risponde ai visitatori senza neanche verificare la loro identità al citofono. Se ne rende conto solo dopo aver aperto la porta del palazzo. È una delle sue cattive abitudini. Oh beh, pensa senza preoccuparsene troppo, perché se per qualche ragione è qualcuno che non ha proprio buone intenzioni...beh è questo il motivo per cui ha sposato un Blacklist Hunter. Non che non possa difendere adeguatamente se stesso, sia ben chiaro!
Tuttavia pensa che sono fortunati perché vivono in un bel quartiere.

Quindi Leorio si rimette a sedere sul divano e poggia una mano sulla coscia di Kurapika.

“Hai aperto di nuovo senza controllare”

Non è una domanda quindi il castano mugugna solo un assenso.

“E se fosse qualche venditore?” chiede Kurapika “L'ultimo continuava a parlare anche dopo che gli abbiamo chiuso la porta in faccia”

“Risponderemo alla porta nudi dicendo ci scusi signore, eravamo occupati

Ci furono dei colpi alla porta e Leorio si alza per andare a rispondere, lasciando un Kurapika borbottante. Apre la porta senza neanche guardare chi sia.

“Ciao!” trillò l'allegra e familiare voce di Gon accompagnata da un entusiastico gesto della mano.

“Yo” aggiunge Killua alzando una mano in segno di saluto.

Leorio chiude immediatamente la porta con un tonfo.

“EHI”

“Leorio!” lo rimprovera Kurapika facendosi strada verso la porta “Che diavolo...?”

“Zitto” sibila l'uomo “Zitto e nascondi i vibratori”

“Oh” è l'unico suono che esce dalla bocca del biondo prima che fugge in un lampo. Si erano dati da fare nella doccia prima e non tutte le prove erano state ancora rimosse.

“Ragazzi di cosa state parlando?” la voce di Gon è curiosa ma confusa “Perché non ci fate entrare?”

“Trovati!” arriva la voce di Kurapika dal bagno.

“Scusate” Leorio apre di nuovo la porta grattandosi la nuca con una mano “Ci stavamo solo assicurando che la casa fosse pulita”

Killua lo guardò sospettoso.

“Quindi, quindi?” Gon gli sorride e l'uomo fa altrettanto di rimando. Non importa quanti anni abbia Gon, a diciotto anni continua ad avere quel suo tipico fascino infantile “Siete sorpresi?”

“Puoi scommetterci” risponde Leorio, poi nota i loro zaini e il sorriso si allarga “Cosa vi porta qui?”

“Visita a sorpresa”  Killua si fa strada dentro dopo essersi tolto le scarpe.

“Dov'è Kurapika?” chiede poi Gon guardandosi attorno.

“Proprio qui” cinguetta il biondo apparendo dalla cucina “Eravate da queste parti?”

“Nah” Killua agita una mano “Ma non abbiamo bisogno di un motivo in particolare per farvi visita, no?”

“No, certo che no” Leorio è abbastanza nervoso, ma non sa il perché. Probabilmente ha a che fare con tutto il sesso che ora si consuma nell'appartamento.

“Certo che no” gli fa eco Kurapika. Le sue mani sono nella tasca della felpa verde scuro che indossa, e il medico spera che i vibratori non siano nascosti lì.

“Grande!” a quel punto esulta Gon.

Killua, d'altra parte, li guarda con occhio critico “State bene?”

“SI!” rispondono all'unisono. Segue un silenzio imbarazzante ma Leorio cerca un modo per rompere il ghiaccio “Come...uhm...come sta la zia Mito?”

“Sta bene” ribatte Gon con tono soddisfatto “Le fa piacere quando le porto dei gingilli da ogni parte del mondo”

“Le fa piacere anche quando noi non ci siamo” aggiunge subito l'albino “Dice che mangiamo troppo”

“È sempre bello vedervi” afferma Kurapika prima di scivolare in cucina “Rimanete a cena vero? Il venerdì non è niente di speciale, possiamo ordinare qualcosa”

“Il venerdì è la Notte Birra e Onigiri” spiega il medico leccandosi le labbra “L'abbiamo provato una volta e ci è piaciuto così tanto che lo facciamo ormai ogni venerdì”

“Birra e onigiri?” ripete Gon un po' perplesso.

“Lo proverò per una volta” mormora Killua “Dopotutto abbiamo fame”

“Tanta fame”

“Sostituiremo la birra con un bicchiere di vino dolce per voi due” suggerisce Kurapika “È quello che bevo anche io...odio la birra”

“Più birra per me allora!” dichiara Leorio entusiasta ma la sua felicità si placa quando cattura l'occhiata del biondo “Uh?”

“Meglio di no” lo mette in guardia  “Potresti diventare...amichevole

“Oh giusto” deglutisce e poi termina con una sonora risata “Non vorremo traumatizzare il povero Gon”

“No” annuisce Killua “Non vorremo affatto”

“Accidenti non state parlando con un bambino” Gon sembrava esasperato ma poi i suoi occhi marroni si illuminano "Oh si! Qual'è stata l'ultima stanza in cui avete fatto sesso?"

"Co-cosa?" farfuglia Leorio e nota che a Kurapika cade una pentola, spera che non ci fosse niente al suo interno.

"Gon" Killua sibila afferrando l'orecchio del suo migliore amico.

"Cosa?" Gon guarda Leorio implorante "Ho chiesto perché volevo solo sapere quale camera aveva avuto più tempo per arieggiare"

“A...arieggiare?”

“Zitto stupido!” Killua lo raggiunge e porta una mano sulla bocca dell'amico.

“Mm-mm-mmm!” prova a controbattere il moro.

Leorio cerca di recuperare la sua compostezza, si strofina il viso con entrambe le mani “Perché...perché comunque volete saperlo?”

“Perché staremo qui un paio di giorni” spiega Killua “E gli ho detto che voi avevate bisogno solo di un letto e che quindi ci avreste prestato l'altra camera da letto invece del divano. E Gon...” indica l'amico ancora tra le sue braccia “...non ha ancora imparato che non bisogna essere così diretti quando si parla di sesso”

“Beh credo che una notte sul divano potrà porre rimedio” riflette Leorio ma poi scuote la testa allo sguardo afflitto dell'amico più piccolo “Gon non ti faremo dormire sul divano, ma cosa vi fa pensare che potete piombare qui annunciando che non ripartirete prima di un paio di giorni?”

Il sorriso che gli rivolge Killua è contagioso “Per piacere...non ci faresti andare alla ricerca di un hotel?”

“No, ovviamente no” Leorio accondiscende e poi indica il soggiorno “Fate come se foste a casa vostra, io vado ad assicurarmi che l'audacia di Gon non abbia fatto svenire Kurapika e che non manchi molto alla cena”

“Suona bene” esclama l'albino mentre il più grande dei tre scompare in cucina.


***


“Certo che era inaspettato” Leorio sussurra all'orecchio del biondo.

“C'è abbastanza spazio per quattro, andrà tutto bene” sussurra tranquillamente l'altro.

“Come sapevano che questa settimana eravamo in vacanza?” si domanda a quel punto Leorio. Non è infastidito, dopotutto non vedono Gon e Killua da molto tempo, è solo curioso.

“In realtà sarebbe colpa mia” confessa inaspettatamente Kurapika per poi guardare l'altro dietro di sé “Ho parlato con Gon la settimana scorsa...spero che non sei arrabbiato”

“No, no” Leorio mantiene la sua presa intorno alla vita di Kurapika.

"E 'un po' strano però" continua il più giovane “"Loro lo sanno, ma non hanno mai visto, quindi...."

Leorio si stringe nelle spalle “Andrà tutto bene”

“No...intendo che prima eravamo tutti amici, quindi potrebbe essere strano che due di questi amici siano diventati qualcosa di più”

“È strano che sono quasi le otto e io non ho ancora cenato” la voce di Killua fa capolino da fuori la cucina “Ehi, vecchio, togli le mani da lui così può finire di preparare la cena, ok?”

Chi sarebbe il vecchio?” Leorio grida e si gira agitando un pugno in direzione del ragazzo che se la rideva sotto i baffi “Sembra che qualcuno passerà la notte sul divano”

“Quello potresti essere tu se non ti comporti bene!”

“Quel ragazzino mi farà impazzire” Leorio borbotta bonariamente e poi da un colpetto nel fianco del biondo che se la rideva “Perché stai ridendo? Ti comporti come se fossi io l'unico che possa essere condannato al divano”

“Davvero? Allora fatti da solo i tuoi onigiri”

“Non è davvero giusto, lo sai?”

Kurapika si stringe nelle spalle, il suo tono è giocoso “Prendere o lasciare”

Quando sono soli Leorio continua le discussioni come questa e in genere qualsiasi attività che li occupano di evolve in qualcos'altro. Ma questo quando sono soli, e ora non sono soli così si limita solamente a picchiettare sulla spalla Kurapika di nuovo e dice “Me ne ricorderò e ci sarà una vendetta”

“Ohh” Kurapika non sembra convinto.

“Ehi” Leorio si sporge verso l'orecchio dell'altro “Comunque dove sono i...tu sai cosa?”

“Segreto”


***


"Allora, è divertente essere sposati?" chiede Gon curioso, Kurapika e Leorio sollevano le sopracciglia all'unisono. Killua pensa che la loro sincronizzazione fa quasi paura.

"Beh" dice Kurapika proprio mentre Leorio inizia a parlare "Uh" e si fermano di nuovo.

"Siete divertenti" dice Killua ridendo "Gon, non sono neppure realmente sposati. È solo che un giorno Kurapika ha deciso che, dato che ha già sprecato tanti anni con Leorio, tanto valeva restare con lui per sempre"

"Io" inizia Kurapika, che subito dopo si ferma.

"Ehi" Leorio sembra disturbato "lui è strano...glielo dico tutto il tempo... ma non è questo...“

"Allora, come funziona?" Gon cambia rotta "Come, si fa a decidere chi pulisce la cucina e cose del genere?"

A quel punto il medico cerca di ricordare. “Bè, all'inizio, quando siamo andati a vivere insieme, abbiamo pensato di affidare questi lavoretti di routine a chi li sapeva svolgere meglio"

"Ma questo avrebbe significato che avrei finito per fare tutto io” taglia corto Kurapika.

"Zitto, alla fine abbiamo deciso di fare i turni."

"Prima di sposarti, vuoi dire?"

"Ehm, è tutto vago sai?" dice Leorio grattandosi la testa "Ora è una specie di chi, dove, come, quando…siamo entrambi piuttosto occupati"

"Sono contento" Gon sospira felice "Voglio dire, sapevo che voi due eravate come me e Killua, ma..."

"Ma siamo contenti che questi anni insieme non vi hanno fatto uscire fuori di testa" chiarisce Killua sorridendo di nuovo "Cattive abitudini, stranezze, e così via." 

"Non è così male" Kurapika li rassicura.

"Nemmeno discutere per dieci minuti su che qualità di mele acquistare" dice Leorio.

"O sul non lavaggio delle lenzuola per mesi, non posso credere che dormi su quelle federe."

"Non avrebbero bisogno di essere lavate spesso se tu non ci sbavassi sopra."

"Io non…"

"Vuoi che faccia vedere a tutti come le macchie provano la mia teoria?"

"Io…io non lo faccio apposta"

"E alla fine lo ammette! Voi ragazzi siete testimoni".

"Certo" dice Gon. Il suo mento è appoggiato sulle mani, guardando la discussione con interesse "Il matrimonio è cool."

"Yo" interrompe Killua "state discutendo così dopo potrete riconciliarvi a modo vostro?"

"No" Kurapika nega proprio ciò che Leorio dice "Certo"

***




Kurapika ha difficoltà a dormire. Probabilmente ha qualcosa a che fare con il modo in Leorio lo rimprovera. Egli infatti continua ad insistere sul lavaggio delle lenzuola e delle federe sputandoci sopra per rappresaglia.

"Vuoi smetterla?" sibila ferocemente. Ma Leorio è profondamente addormentato e non può sentirlo. È occupato con qualche sogno erotico che sta facendo.

Kurapika sospira, e cerca di trattenersi dallo spingere il sedere contro l’erezione di Leorio (è una sua vecchia abitudine)

Poi sente un tonfo e delle risatine imbarazzate. Per un attimo dimentica il maniaco sessuale che non la smette neanche quando dorme, e cerca di capire cosa sta succedendo dall'altra parte del corridoio nell'altra camera da letto, nella sua camera da letto.

Sente le molle del letto cigolare, e subito dopo il silenzio.

"Assolutamente no!". Kurapika si siede, anzi, quasi si alza dal letto. Leorio sbuffa. Sentendosi uno sciocco, Kurapika si sistema di nuovo. Probabilmente sto immaginando le cose. Forse. Un’altra ipotesi è che il suo rapporto con Leorio è così avvincente da fargli venire sospetti anche su Gon e Killua.

"Che cosa c'è che non va?" Leorio borbotta assonnato.

"Assolutamente no!" sussurra ancora "Non può essere che Gon e Killua…”

"Non può essere che Gon e Killua cosa ...?" Poi Leorio ci ripensa "Aspetta, stai parlando delle molle del letto cigolanti? Allora non le ho immaginate"

"Shh" sussurra Kurapika. "Non fare rumore…"

"Non è possibile, non stanno facendo nien...ok, si" Leorio cambia idea.

Mentre Leorio fa per andare nell'altra stanza per professare pace e tranquillità, Kurapika lo raggiunge, gli afferra il braccio per trattenerlo, ma involontariamente finisce per toccargli il petto.

"Ehi" protesta Kurapika, dimenticandosi di sussurrare. Leorio gli copre la bocca.

"Shh" lo intima. “Faremo piano." Si sporge in avanti e sussurra qualcosa all'orecchio di Kurapika. "Ho pensato che se gli ospiti possono fare sesso in una delle nostre camere da letto, allora possiamo farlo anche noi."

Ma non sappiamo se sono a letto insieme! è ciò Kurapika vorrebbe dire, ma la mano di Leorio gli copre la bocca.

"È tutto ok?" gli chiede Leorio, vedendo Kurapika annuire suo malgrado.

Indossano ancora la biancheria intima, ma è facile da aggirare questo problema.


***


Kurapika sta preparando il caffè, quando la testa di Gon gli appare alle spalle chiedendogli: "Cosa si prova durante il sesso?"

Si era aspettato una domanda del genere da parte di Gon, ed era pronto a rispondergli, tant’è che non ha rovesciato l’intero contenitore dello zucchero nella tazza di Leorio. "...Perché me lo chiedi?"

"Oh, sono solo curioso" lo rassicura Gon, seguendolo in cucina e verso il tavolo.

"Gon, c'è qualche motivo particolare per cui sei la mia ombra stamattina?"

"Uhm, beh…sai…" dice osservando Kurapika come se fosse una specie di animale "Ho sentito...che...quando una cosa del genere succede tra due ragazzi, uno dei due il giorno dopo non riesce a camminare dritto…ma tu ci riesci bene ora"

"Dipende da...no Gon, aspetta, dovresti scoprire questo genere di cose con la persona che ti piace." Kurapika agita il suo caffè e ne beve un sorso.

"Fa male?"

"Di solito no" Kurapika risponde con qualche senso di colpa.

"No, non solo. Intendo l’intera cosa. C'è qualcosa che fa male?"

"Dipende..." sfugge a Kurapika. "Qualcuno dice sì, qualcuno sperimenta ancora...ma mi fermo adesso"

"Cosa mi sai dire di questo?" dice Gon indicando un livido da morso che Kurapika ha sul collo. "Ha fatto male?"

Kurapika inconsciamente alza una mano per coprire il morso. Se ne era dimenticato; la sua canottiera non lo nascondeva. "Questo..." spiega Kurapika esitante "...è il prezzo del silenzio."

"Sembra che faccia male" l'altro si china di più per vederlo e Kurapika si ritrae, perché a volte ha ancora dei problemi ad accettare il fatto che Gon e Killua ora sono alti come lui "Vuoi che morda Leorio per te?"

"Ah, no, posso farlo io stesso."

"D…davvero…?”

"...non ti rispondo più”


***


"Ehi zio! Ho sentito che hai scosso il mondo la scorsa notte. Ottimo."

Killua gli dice queste cose per punzecchiarlo, e lui lo sa. Ma in ogni caso, reagisce prendendolo scherzosamente a bastonate.

"E cosa te lo fa pensare?" chiede, strofinandogli una mano nei suoi capelli soffici.

"Gon mi ha detto che Kurapika ha un bel livido sul collo"

"Senti chi parla" ironizza Leorio. "Avete svegliato Kurapika. Grazie per questo, tra l'altro."

"Eh?" Killua è confuso. "Di cosa stai parlando?"

Leorio inizia a fare il sarcastico. “Stanotte il divertimento tuo e di Gon ha tenuto svegli tutti”

"Il nostro...divertimento?"

Ora Leorio è a disagio. Forse Kurapika aveva ragione: forse i rumori non erano ciò che sospettavano. "Scusa…forse abbiamo frainteso…"

"Aspetta…ho capito…" Killua ride. "Nah, non è successo niente; è che le mie abitudini e quelle di Gon non sono cambiate molto. Ci spostiamo ancora in lungo e in largo sul letto fin quando uno di noi di solito finisce per terra." Ridacchia. "Ieri sera ho preso a calci Gon facendolo cadere"

"Ah…" Leorio si sente completamente imbarazzato ora. "Ehm...senti…mi dispiace molto per il fraintendimento, spero di non aver…"

"Di non aver...?" Qualcosa cambia nel tono di Killua, e la sua espressione si fa più seria.

Leorio sospira. "Spero di non aver rovinato niente." Se non fosse per il fatto che forse ha già rovinato qualcosa, e che forse non si può fare nulla per rimediare.

Killua si appoggia sui cuscini. "No, non hai rovinato niente."

"Sicuro?" insiste Leorio. "Voglio dire, avrei dovuto sapere che voi ragazzi non eravate ehm…non stavate facendo…oddio, non stavate lavorando su qualcosa...."

“Bè, il fatto è che non è colpa mia, io a volte mi trovo ad agitare quasi delle bandiere per farmi notare e per fargli capire cosa provo per lui, ma lui non ne vede il significato e di conseguenza non reagisce”

“Lo vedo” pensa Leorio. “Non puoi semplicemente dirglielo e basta?”

“Come vorrei” Killua arrossisce e distoglie lo sguardo. “Sai com’è sciocco Gon quando gli si dicono cose del genere. Risponderebbe 'oh sì, ti amo anche io Killua', e  poi subito dopo chiederebbe un un gelato.”

“Quindi…? Lo ami o no?”

“Ma come faccio a saperlo? Come faccio a capire se è innamorato?”

“Chiedi a Kurapika” gli suggerisce Leorio. “Sta scrivendo una specie di saggio su questa cosa”

“Mmm”


***


Quando Gon e Kurapika tornano dal fare la spesa, Leorio li prende con la forza e li mette davanti alla televisione, sintonizzata su una commedia. Mezz'ora dopo l’inizio del film dice: "Accidenti, dovevamo prendere delle bevande. Dammi una mano Kurapika."

Kurapika risponde distrattamente: "Non hai bisogno di me. Ah…si…ok, sto arrivando"

"Avete bisogno di privacy vero?" li segue la voce di Killua.


***


"Sì, so che Gon e Killua non fanno sesso." Dice Kurapika strofinandosi il braccio appena strattonato.

"Davvero?"

"L'ho capito quando Gon mi ha chiesto come ci si sente dopo averlo fatto" Kurapika lancia un’occhiata verso la porta che conduce al soggiorno. "É...curioso però."

"E Killua sembra molto interessato" aggiunge Leorio spiegandogli poi sussurri sulle precedenti conversazioni. "Allora, cosa pensi che dovremmo fare?"

"Perché, dovremmo fare qualcosa?" risponde il biondo.

"Stanno andando bene le vostre cose in cucina?" Gon grida.

"Sì" gli urla il più grande.

Kurapika si strofina gli occhi. "Guarda, è evidente che entrambi ci stanno pensando, ho la sensazione che sta per accadere qualcosa, e sono certo che accadrà. Si parla di Gon e Killua dopotutto."

"Che tenerezza" ammette Leorio. "Sono entrambi lì, sentono la stessa cosa ma nessuno dei due fa un passo avanti." Dà a Kurapika uno sguardo supplichevole. "Non possiamo neanche dar loro solo un suggerimento? Tipo organizzargli un appuntamento?"

"Non mettergli fretta!"  intima Kurapika, usando il tono di voce a cui Leorio sa di non dover risopndere.

"Ok, non lo faremo." Sorride quando Kurapika gli prende la mano per tornare al divano.

"Wow, è stato veloce vero?" ridacchia Killua.


***


Kurapika si sveglia di soppiatto alle 4:25 perché sente un colpo di pistola. Proviene dalla televisione, ovviamente, e si rende conto che Gon e Killua l’hanno dimenticata accesa prima di andare a letto. Così si districa da Leorio e scivola fuori dal letto.

Il soggiorno è immerso in una luce bluastra; Kurapika vede il telecomando sul tavolo. Poi si accorge che Gon e Killua non sono andati in camera da letto. Si sono addormentati sul divano, completamente vestiti e impigliati tra di loro. Gon ha la testa appoggiata sulla spalla di Killua e il braccio Killua è posato con noncuranza sul dorso Gon.

"Sono così carini". La voce di Leorio irrompe sussultando, posizionandosi alle spalle di Kurapika.

Kurapika si appoggia contro di lui e spinge delicatamente il tasto di spegnimento del telecomando.

Il televisore si spegne e la camera diventa nera.

E ritornano a letto.



•·.·´¯`·.·•·.·´¯`·.·•·.·´¯`·.·•


Angolino dell'autrice.
Questa volta ci ho messo quasi un mese per aggiornare, sto facendo progressi...e tutto grazie a VOI e alle vostre splendide recensioni <3 grazie mi avete fatto un bel regalo di compleanno (sì, è oggi u.u)  quindi premiate la mia fatica con una bella recensione XD Sì perchè dipende tutto dai vostri incoraggiamenti v.v
Ad ogni modo, sono entrati in scena anche Gon e Killua, non sono carini insieme? E soprattutto non è carino il fatto che i due piccioncini stanno diventando più alti di Kurapika? Ok basta la smetto XD
Oggi l'angolino sarà breve perché tra poco devo scappare ma prima di chiudere i RINGRAZIAMENTI!
Prima di tutto un sentito grazie al mio moshi preferito
Rebel_3 che ormai sembra vuole prender parte alla traduzione della fic xD
ed un grazie a (sperando di non dimenticare nessuno):

akima
B A L A L A I K A
Crazyforever
Elhisoka 
ESTchaviskij
Flame Drago del Fuoco
Jules Lawliet
kirauchiha97
LenShiro
micchan91
Orosaiwa 
 Sunight 
Will_Power 
Death Angel


NEXT
6. In Love and in War
"San Valentino?" Leorio sussurra ma poi la realizzazione lo colpisce.
Abbiamo un problema.


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Capitolo 6
*** In amore e in guerra ***


Domesticity Arc



6. In Love and War

Leorio ascolta Kurapika gorgogliare il collutorio in bagno per una trentina di secondi prima di fare il primo passo “Non mi avevi detto che ti stava venendo il mal di testa”

“Ti sei lanciato nella mia bocca” Kurapika borbotta, il suo tono trasuda veleno da tutte le parti “Non potevo dire nulla

“Beh” continua Leorio, “Non doveva essere così male dato che non mi hai fermato”. Si ferma a contemplare per qualche secondo il muro della stanza e si chiede se i vicini fossero a casa. Spera di no.

Il biondo riappare sull'uscio della porta, sorreggendo un bicchiere di acqua e due aspirine, e gli lancia uno sguardo astioso. “Avrei dovuto morderti”

Leorio fu colto da un'idea geniale “Dovremo avere una parola d'ordine per situazioni come queste. Tipo Hisoka”

Kurapika rabbrividisce e butta giù le pillole senza commentare.

“O Mito-san. Come ti sembra?”

“Non abbiamo bisogno di una parola d'ordine” ribatte il biondo “Abbiamo bisogno solo di non non farlo mai più”

Leorio mette il broncio, perché gli piace quel po' di violenza che ogni tanto ci mettono, e sa che piace anche a Kurapika. “Oh non dire così. Mi dispiace” si gratta la nuca “Non sapevo che stavo sbattendo la tua testa nella parete un po'...diciamo...un po' troppo forte”

“Come hai fatto a non sentirlo?” Kurapika appoggia con violenza il bicchiere sul comodino “Io penso che le persone in fondo al corridoio abbiano sentito magnificamente”

“Possiamo per piacere ricordare la foga del momento? È stato bello no?” gli occhi del castano sono quasi chiusi mentre ripercorre ciò che avevano fatto la notte precedente: era come se stavano lottando e Leorio non può dimenticare l'ebbrezza di avere Kurapika prima contro il muro, poi sul pavimento e poi nei suoi pantaloni.

“La testa mi fa male!” il Kuruta lo guarda minacciosamente.

Il senso di colpa è così forte da far sentire un coltello piantato nello stomaco di Leorio, ma invece di ritirarsi dalla discussione, ci tiene a puntualizzare “Ehi, ti ricordi di quando mi hai rotto il culo? Ti ho perdonato?”



Kurapika sospira infelice e disarmato.

“E comunque non ti sei lamentato quando ti ho preso per i capelli e ti ho detto di farlo!” Leorio si sente giustificato.

Il biondo con una scrollata di spalle sale sul letto, e quando sprofonda tra i cuscini l'altro parla di nuovo. “Se domani sei ancora dolorante possiamo giocare al dottore?”

Il suo amante borbotta qualcosa che può assomigliare sia ad un “Certo, va bene” o a uno “Stai zitto, ingrato”.

Leorio si sporge verso di lui “Ehi... sono perdonato vero? Non volevo farti male”. Dopotutto ha il presentimento che Kurapika sia più infastidito dal rumore che avevano fatto piuttosto che al modo in cui lo aveva spinto freneticamente contro il muro. E poi cavolo, lui lotta contro i criminali. Può gestire un paio di bernoccoli in testa.
Il più grande trattiene a fatica un sorriso al ricordo dello sguardo intontito di Kurapika dopo l'accaduto, non si ricordava di averlo mai visto lamentarsi per un mal di testa fino a quel punto... ma forse perché questa volta aveva una commozione cerebrale.

Il biondo si gira così che Leorio può vederlo “Sì sei perdonato”, e detto questo si mette un cuscino sulla testa.

“Forse sarebbe stato meglio se ti avessi appoggiato alla parete” riflette il castano, accarezzando con una mano la schiena di Kurapika, “Però...una cosa del genere non sarebbe stato adatta al gioco, doveva essere rude”. Il biondo non risponde, ma sa che non sta dormendo ancora. “Ehi” Leorio lo punzecchia con un dito “Domani penso che rincaserò tardi. Vuoi ordinare la cena oppure te ne occupi tu?”

Questa volta il borbottio di Kurapika è udibile “Ti aspetto”

A Leorio piace la sensazione di sollievo che segue dopo che è stato dichiarato che va tutto bene.


***



Quando la sveglia inizia a suonare alle sei in punto, Leorio getta un braccio sul comodino alla ricerca del bottone “off”. Lo trova quando Kurapika ha iniziato a stirarsi e si sente geloso del biondo perché lui non deve alzarsi prima di un ora.

Leorio rotola giù dal letto, lasciando Kurapika dormire da solo nella pozza della sua stessa saliva, e si appresta alla sua solita routine mattutina.

Neanche un ora dopo il medico lascia l'appartamento, armato con la sua valigetta e finisce col prendere l'ascensore con uno dei loro vicini, Ishida, e si accorge della strana occhiata che gli lancia l'uomo.
Tira un sospiro di sollievo quando, al piano di giù, entrano altre persone. Il castano ascolta il brusio soffuso della conversazione, vinto dalla curiosità dei banali pettegolezzi della vita quotidiana, ma si sente improvvisamente paralizzato quando qualcuno accenna all'imminente arrivo del San Valentino.

"San Valentino?" Leorio sussurra ma poi la realizzazione lo colpisce.
Abbiamo un problema.


***



Sono quasi le nove di sera quando Leorio irrompe nell'appartamento, senza fiato, perché aveva preso le scale invece dell'ascensore.

Kurapika è seduto sul divano con il telefono ancora in mano perché aveva appena ordinato la cena. Inarca un sopracciglio alla vista dell'aspetto arruffato del suo amante. “Stai bene?”

Leorio si unisce all'altro sul divano, dopo aver gettato la valigetta su una sedia. “Sapevi che San Valentino è tra meno di una settimana?”

Kurapika lo guarda perplesso “Sì e allora?”

Immediatamente l'uomo si inginocchia davanti all'altro, le dita stringono la stoffa dei pantaloni in segno di nervosismo. “Kurapika, vuoi sposarmi?”

“Co-cosa?” cerca di assimilare la domanda “Perché?”

“Rispondimi e basta” Leorio sembra disperato “Sì o no!”

“Ok allora: no, non voglio”

“Dannazione” borbotta il castano tornando a sedersi sul divano con fare imbronciato.

“Non arrabbiarti” lo ammonisce il ragazzo “Non mi hai neanche regalato un anello. Sei andato sull'economico”

Leorio è stravaccato sul divano con braccia conserte ma si volta appena alle parole del Kuruta “Se ti comprassi un anello allora diresti di sì?”

"No."

"Dannazione"

Kurapika aggrotta le sopracciglia al comportamento dell'altro. "Leorio, perché mai vorresti sposarti?"

"In realtà non voglio."

Ora Kurapika lotta contro l'urgenza di strangolarlo “Allora perché me l'hai chiesto?”

“Per vedere se avresti iniziato a fare i salti di gioia, piangere e dire di sì”

“...a volte mi chiedo se mi conosci davvero. E se avessi detto sì?”

“Oh, ti avrei sposato ovviamente. Tanto siamo già praticamente sposati”

Il biondo lo guarda incerto per qualche istante “Però questa dovresti spiegarmela”

“Come ben sai il giorno di San Valentino sta arrivando” inizia a spiegare con tono pensieroso.

“Questo non significa che dobbiamo sposarci” lo rassicura Kurapika, proprio come se stesse parlando ad un bambino.

“Lo so! Ma a San Valentino le ragazze fanno dei regali ai ragazzi”

“...E?”

“Beh...uno di noi dev'essere la donna

È così difficile non ridere in faccia a Leorio. “Perché?”

“Perché uno di noi deve fare un regalo e l'altro deve fare altrettanto nel White Day!”

Kurapika sta per rispondere ma viene interrotto dal suono del campanello. La cena è arrivata. Si alza per andare ad aprire al ragazzo delle consegne e una volta tornato indietro con le ordinazioni, scuote il capo “Leorio, la tua logica è...interessante. Ma dovrei essere io quello ad aver avuto una commozione cerebrale la scorsa notte, o sbaglio?”

“Stavo solo cercando di realizzare chi dovrebbe essere la ragazza per San Valentino” si difende Leorio “Se conosci un modo migliore allora sono tutto orecchie”

“D'accordo. Mi vuoi sposare?”

“Cavolo no! Non indosso mica un vestito”

Kurapika prende le sue bacchette di legno e le divide “Hai sentito? Quello è il suono del mio cuore infranto”

“Stai zitto! Tu sai anche truccarti... dovresti essere tu la ragazza”

“Perché non ci scambiamo regali in entrambe le feste?” suggerisce allora.

"No," Leorio risponde dopo aver mangiato il suo raviolo al vapore. "Mi rifiuto di essere castrato solo per beneficio di qualche compagnia di cioccolato"

"Ok allora perché non ci asteniamo dal festeggiarle entrambe?"

“Cosa? No! Sono delle feste dell'amore e siccome noi ci amiamo dobbiamo celebrarle”

“A me sembra che sono più delle
feste della cioccolata ma va bene comunque. Tiriamo una monetina?”

“Non posso credere che stai scommettendo il mio pene con una monetina”

“Non posso credere che stiamo facendo questa discussione”

“Beh se è stupida allora perché non fai la ragazza?”

"No."

“Perché no? Qualcuno dovrà pur esserla”

“No, è stupido. Non sono una ragazza e non farò neanche la sua controfigura”

“Ma sarebbe come prendere due piccioni con una fava”

“Sei un idiota e la risposta è no!”

“Ma...!”

“E sei così terribilmente attaccato alla tua cosiddetta 'mascolinità'” Kurapika ruba un raviolo dal cartone di Leorio “Cos'è, sei insicuro?”

“Se sei così fiducioso in te stesso allora fai la ragazza!”

"No."

Leorio ringhia sotto voce e borbotta "Tutti comunque hanno sempre detto che sei mia moglie"

Kurapika assottiglia pericolosamente lo sguardo. "Spero che hai trovato i vibratori perché potrai dimenticarti di me stanotte"

"Visto?" Leorio sbraita. "Donna!"

***




Quella mattina Leorio esce prima del normale, così Kurapika non sa se sono ancora sull'argomento della sua castrazione per San Valentino – ovviamente spera che l'uomo abbia deciso di abbandonare l'argomento lasciar cadere la questione
Onestamente, proporre un matrimonio a causa di una stupida festa della cioccolata, e tutto solo perché uno dei due debba fare la donna per un giorno? E poi la gente dice che sono IO quello strano.

La tranquillità regna sovrana nella casata Yamada tanto che il pezzo forte della giornata di Kurapika è dover andare a prendere la piccola Aiko Yamada a scuola – Proprio come a casa Nostrado, pensa ironicamente.
Quando torna a casa, però, il maggiordomo lo informa che è arrivata una consegna per lui.


“Hai avuto un regalo?” Aiko gli chiede curiosa dopo che il maggiordomo si allontana per andare a ritirare il pacco.

Il biondo risponde con una scrollata di spalle perché sospetta chi c'è in realtà dietro quella inaspettata consegna – e perché era stata recapitata a casa Yamada invece del suo appartamento.

Quando il maggiordomo ritorna con un bouquet di una dozzina di rose rosse, Kurapika nasconde la faccia tra le mani.

“Carino!” esclama Aiko.


***




Leorio è con i pazienti quando il suo cellulare squilla. Dalla suoneria capisce che è Kurapika, e quindi la prima cosa che dice quando risponde è: "Baby, ciao, come stai?"

"Ti odio così tanto."

"È così crudele" osserva Leorio. "Qualcosa non va?"

"Ci sono dodici cose che mi danno fastidio. Cosa stai facendo?"

Leorio sorride ampiamente perché Kurapika non può vederlo. "Sto solo cercando di fare l'amante più bello del mondo"

"Non sono per niente lusingato."

Leorio sposta il telefono lontano. "Vuoi dire che...non ti piacciono?" Mette un po di dolore e di esitazione nella voce.

Sente Kurapika combattuto all'altra estremità. "Sto per attaccare il telefono"

"Bye-bye, cupcake."

E' difficile riagganciare il cellulare con violenza, ma immagina che Kurapika lo stia facendo.




***


Kurapika è in genere il primo ad arrivare a casa, e quindi di solito finisce di preparare la cena proprio quando Leorio ritorna.


Non oggi però.


Si aspetta di ritrovarsi un mazzo di fiori in faccia, ed è sorpreso quando non succede nulla. Anzi, è ancora più sorpreso di trovare le rose in un vaso sul tavolo della cucina.

"Mio Dio, l'ho trasformato in una donna."

Ma non è così perché Kurapika sta riposando sul divano e sembra essere ancora un ragazzo.
Il medico posa le sue cose e va a sedersi sul bordo del divano accanto all'altro, facendolo svegliare quando inizia a tracciargli la linea della mascella.
Le rose più che altro erano uno scherzo, ma il fatto che Kurapika le avesse comunque tenute gli provoca un nodo allo stomaco.

"Non sono una donna" borbotta Kurapika e Leorio inizia quando vede gli occhi azzurro-verdi che gli danno uno sguardo semichiuso.

"Un po sì dai" Leorio risponde girandosi e spostandosi sopra al biondo.

Stranamente però incontra resistenza. Guarda la sua piccola (ma forte) mano contro il suo petto, che lo trattiene. "Kurapika?"

"Ho detto, non sono una donna." dice Kurapika spingendolo, ma finiscono entrambi sul pavimento.

Per la prima volta da quando sono insieme, lottano per chi deve stare sopra.



***



Leorio sente dolori ovunque, soprattutto sulla schiena. Le unghie di Kurapika sono troppo piccole per far danni, ma il biondo sa benissimo come far male comunque. Ha un livido sul braccio sinistro, un altro sulla coscia destra e un segno di morso sulla spalla sinistra. (Nonostante il suo insistere sul “io non sono una donna”, Kurapika a volte non esita ad usare denti e unghie). E lui non sa cosa ha fatto a Kurapika, eccezion fatta per un enorme livido sul suo fianco destro.


Non pensa che la notte scorsa è stata particolarmente soddisfacente per entrambi. Non ci sono stati né vincitori, né vinti; solo un sacco di wrestling.


La sua segretaria si affaccia nel suo ufficio. “Sensei? C'è un pacchetto per lei alla reception”


Leorio geme perché non vuole muoversi. “Va bene” dice, e mette la sua firma per la consegna. Ha la sensazione che sa chi è il mittente.


Ha ragione.


Sensei” dice dolcemente una delle sue segretarie. C'è un leggero rossore sulle sue guance e si porta una mano sulla bocca. “E' così romantico!”


No, non lo è. E' soltanto una rappresaglia”. Leorio non fa nemmeno caso alle rose e scarta il pacchetto. È una scatola di cioccolatini, a forma di cuore ovviamente, perché Kurapika è un idiota. Ne mangia uno e legge il biglietto. Quando lo legge, diventa rosso come la carta che li conteneva.


Per mia moglie”


...quella puttanella.


***



Kurapika sorride quando sente squillare il cellulare. Dalla suoneria capisce che è Leorio. Era per strada, ma c'era così tanto traffico e procedevano così lentamente, che rispose. “Si?”


Hai delle belle gambe” gli dice Leorio. “Pertanto, ricordi quella gonna che hai indossato qualche anno fa durante il fiasco dell'asta di York Shin? Dovresti indossarla per me stanotte.”


No, penso che TU debba indossarla per me”


Oh, non credo proprio. Penso anche che dovresti tornare a casa prima di me, se sai cosa è bene per te.”


Ma io sono...”


Hai anche la macchina oggi. Io devo tornare a casa portando tutti questi pacchetti in metropolitana.”


Ma, non dovresti essere al lavoro?”


Sono uscito prima. Il direttore mi ha lasciato uscire prima per incontrare la mia amante. Lei ovviamente è sposata”. Leorio attacca.


Kurapika resta immobile al telefono per qualche secondo. Subito dopo gira in una strada per uscire dal traffico, e poi prendere la strada di casa.



***



L'ascensore ci mette troppo tempo ad arrivare, così Kurapika corre per le scale. Mentre apre la porta pensa al fatto che stavano diventando troppo ridicoli e a cosa abbia in mente Leorio.


Si fionda nell'appartamento e chiude la porta. La prima cosa che nota è un nuovo componente della famiglia: un enorme orso marrone con un altrettanto enorme cuore in mano, seduto sulla sedia nel salotto.


Molto divertente” borbotta, sapendo che Leorio è probabilmente in camera giudicare dalla luce che sotto la porta chiusa. “Quest'orso è adorabile. Penso che dormirò con lui stanotte”.


Mentre si dirige verso la stanza, cambia rapidamente direzione per la cucina. Sorride quando vede una gran quantità di rose sul tavolo. A quanto pare anche Leorio aveva conservato le sue.


Quando apre la porta della camera da letto, si sente preso alla sprovvista.
Le luci e le ombre provengono da dozzine di candele sparse per la stanza, sono tutte accese nonostante ci siano delle rose vicino, le lenzuola sono di colore blu scuro e di esse poggiano dei petali. Quella stanza sembrava il negozio di un fioraio.


...Leorio, qua rischiamo di far incendiare tutto”


Non credo” la porta viene chiusa e Leorio, che si stava nascondendo dietro di essa, gli salta addosso.


***


Più tardi, l'odore delle rose è tutto ciò che riesce a sentire...assieme alle fragole, alla panna montata e a Leorio.
È stata un'ottima tattica, ammette Kurapika.
Si ritrova a pensare a un modo per colpirlo di nuovo, anche se in maniera più delicata, perché non è in vena di fare chissà cosa al momento. Leorio intanto si diverte a raccogliere i petali e a lanciarli sui loro corpi. Poi accarezza quelli che si trovano sulla schiena di Kurapika.


Basta.” Kurapika rompe il silenzio dopo un po'. Stava cercando di dormire e i petali lisci assieme alle mani di Leorio, gli davano fastidio.


Questo perché adesso odori come una ragazza?”


Kurapika si irrigidisce, ricordando che sono ancora nel mezzo di una pseudo-guerra. “Ci vuole ancora tempo per San Valentino”. Si chiede, ancora ora, a come possono risolvere questa situazione, perché nessuno dei due vuole essere la “donna” nella coppia.
Leorio non vuole perché tiene troppo alla sua mascolinità, Kurapika semplicemente per principio.


Come pensi di risolvere questa cosa?” disse Leorio, “sono stato bravo no?”


Kurapika morde il cuscino per evitare di dire qualcosa di brutto.


***


Leorio è sicuro di aver speso più soldi per Kurapika la scorsa settimana rispetto a quanto abbia mai fatto da quando si conoscono.
Nei due giorni prima di San Valentino, la loro casa era diventata una sorta di foresta di fiori, avevano più cioccolato di quanto potessero immaginare e condividevano la casa con una decina di orsacchiotti di varie dimensioni. Leorio addirittura si spinse oltre e prese una collana di perle a Kurapika.

Ma Leorio pensava di aver vinto, e sorrise. Non solo aveva riservato un tavolo al “The Gilded Platter”, ma Kurapika tornò a casa senza nessun regalo. Forse questo significava che aveva accettato la sconfitta. Forse otterrà tanto cioccolato domani.



***



Leorio non riceve cioccolata,
cosa in realtà lo fa incespicare all'indietro, lontano dal piano della cucina è una piccola scatolina nera “Co-cosa?”
La parte peggiore è che
è davvero carino

“Dunque?” domanda il biondo quando appare nel corridoio “Cosa ne pensi?”

“Penso...” Leorio deglutisce e serra i pugni “Penso...”

“Vuoi sapere cosa penso io? Io penso che ho vinto” compare un sorrisetto sul viso di Kurapika e si avvia in cucina per fare il caffé.

Leorio ridacchia e continua per così tanto che Kurapika si volta per guardarlo con preoccupazione.

“Leorio, stai bene?”

“Hai vinto” canticchia trionfante, lasciando un Kurapika sgomento. Il castano prende la scatola e ne tira fuori l'anello “E , voglio sposarti”

“Ah?” chiede l'altro stupidamente.

“Come hai indovinato la misura del mio dito così così perfettamente?” Leorio si infila l'anello e porta la mando alla luce per vedere come luccicavano i diamanti.

Ora Kurapika sembra nervoso “Leorio, cosa stai facendo?”

L'uomo simula sorpresa “Sto accettando la tua proposta ovviamente”

“Nono non ti ho proposto proprio nulla” il biondo si avvicina per riprendersi l'anello.

Leorio si ritrae con l'anello fuori dalla presa dell'altro “Non puoi riprenderti qualcosa del genere indietro”

“Oh sì che posso” Kurapika cerca di afferrarlo, ma Leorio riesce a prendergli il polso e gli infila l'anello al dito.


“Ti amo anche io” gli dice godendosi l'occhiataccia che riceve.

“Smettila e ridammelo. Mi è costato 245,348 yen."

Leorio fischietta sorpreso “Spero per te che hai conservato lo scontrino”

“Certo!” mormora imbronciato il più giovane “Avresti dovuto tirarmi un pugno per aver ricevuto un anello e non mettertelo”

“Ma ho imparato la lezione” risponde Leorio “Nessuno di noi farà la donna. Possiam essere ermafroditi”

“ È fantastico, ora ridammelo” boccheggia quando Leorio gli toglie di nuovo l'anello e se lo tiene per sé. Kurapika si sporge sul mobile della cucina e ricominciano una lotta per l'anello, ma si ferma quando vede l'espressione seria di Leorio.

“Dopo?” Leorio gli chiede e si avvicina chiedendo un bacio. L'anello è ancora qualcosa di estraneo al suo dito ma vuole che Kurapika senta i diamanti sulla sua pelle.

Il Kuruta indietreggia appena, però dietro di lui c'è la credenza quindi non può muoversi più di tanto. Il cuore di Leorio si appesantisce per un istante, pensando che magari il biondo è ancora arrabbiato per quello che aveva fatto.


Ma tutto quello che Kurapika dice è “Spegni prima la macchinetta del caffé”.

***


Quel pomeriggio portano indietro l'anelo e finiscono per dare in beneficenza tutti i pupazzi acquistati ai bambini dell'ospedale locale. Però tengono per sé la cioccolata e i petali di rosa sono una frequente aggiunta al loro letto




·.·´¯`·.·•·.·´¯`·.·•·.·´¯`·.·•




Angolino dell'Autrice.
C'è ancora qualcuno sintonizzato su queste frequenze? *Faith esce cautamente dal suo angolo oscuro* Ormai Togashi mi ha infettato.
Scusate per questo immenso ritardo ma dopo che ho pubblicato il precedente capitolo ho iniziato a studiare per gli esami e....
perché intanto hai pubblicato un'altra fic? Ok, sono pigra. MA se continuate ad incoraggiarmi nel magnifico modo in cui state facendo ora a breve ci saranno delle sorpre, prima di tutto tra un paio di capitoli ci sarà un intero capitolo dedicato alla KiruGon (da lì in poi saranno ospiti fissi della fic) e ora passiamo al televoto.

Nel prossimo capitolo cosa preferite:
a) primo piatto di sesso LeoKura accompagnato da un contorno di KiruGon (ossia seguire il normale andamento della fic)
b) le strambe teorie di Leorio e la sua ossessiva paura che Kurapika si stia tramutando in una donna (ossia saltare il capitolo più spinto)

Aggiornerò quando mi farete sapere perché non ho davvero idea di cosa fare (quindi vi conviene recensire buahahaha XD) sapete, non vorrei urtare nessuno!
Mi sono dilungata troppo quindi purtroppo oggi non posso elencarvi tutti ma ringrazio
- Rebel_3, co-traduttore della fic

- TUTTI quelli che hanno recensito
- gli 8 preferiti
- le 23 seguite
- le 2 ricordate
- e infine chi continua ad inserirmi tra gli autori preferiti *si commuove*

Alla prossima :3


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Capitolo 7
*** Coming out ***


Domesticity Arc



7. Coming Out

Il telefono squilla, ma loro se ne accorgono solo perché è verso la fine del tavolino, proprio vicino le loro teste.
Ma lo ignorano.
Kurapika gli morde il pomo d'Adamo quando cambia la sua posizione dal loro groviglio di corpi. Leorio invece apre le braccia sperando che il biondo prenda nota della postura di sottomissione e scenda su di lui.

Ma nel fare ciò finisce per schiacciare il tasto verde del telefono squillante, entrambi si irrigidiscono all'istante. Leorio trattiene il respiro. Kurapika si stacca, separando i loro corpi sudati e si sorregge con le braccia che tremano leggermente.

Oops? Fa segno Leorio.

Kurapika aggrotta le sopracciglia e si schiarisce la voce “Pronto?”

“Pronto?” la voce di Gon riecheggia nell'appartamento “Pronto? Che figo c'è il vivavoce?”

“Gon” lo saluta Kurapika “Come...Come stai?”
Il biondo sembra così normale, come se non avesse appena limonato con Leorio...su di lui, tra i cuscini del divano.

Questo fa ricordare a Leorio cosa il suo amante dovrebbe star facendo e lo tocca di nuovo (è solo Gon dopotutto, non è che non sa). L'effetto è soddisfacente: Kurapika appare scioccato all'audacia di Leorio e nasconde la faccia nel collo del castano per non fare rumori. Rabbrividisce quando Leorio gli strofina la schiena con una mano e cerca di apparire normale nonostante le dita inquisitorie dell'altro.

“Bene, bene!” risponde Gon, ignaro della situazione critica in cui versava il biondo “Che state facendo voi?”

Kurapika è incapacitato così risponde Leorio al suo posto “Oh, stiamo facendo solo sesso”
Il corpo sotto la sua mano si irrigidisce.

“Davvero?”

“S--ARGH--no, stavamo solo passando del tempo insieme” fa una smorfia sapendo che rimarrà il segno dove Kurapika l'ha appena morso “E tu?”
Leorio sa che dovrebbero sedersi e parlare normalmente, ma proprio non riesce a farlo. E poi si chiede se questa è una di quelle fantasie che può sbarrare sulla sua immaginaria 'lista delle cose da fare': sesso mentre è al telefono con qualcun altro.

“Leorio,” Kurapika sussurra sul suo collo con voce sforzata.
Il castano a quel punto ritira le sue dita, solo per prendere un po' di lubrificante dalla scodella accanto al divano.

“Ho grandi notizie!” esclama Gon, suonando impaziente ed eccitato ora che è il suo turno di parlare.

“Oh?” Leorio risponde con un sorriso. Il suo sorriso è diretto sia all'amico che al modo in cui il suo amante si stava dimenando, e questo gli rendeva le cose più semplici “Cosa succede?”

“Volevo prima ringraziarvi ragazzi! Se non fossimo venuti a trovarvi non sarebbe mai successo”

Leorio ha il presentimento di sapere cosa sta per dire l'altro e il suo sorrisetto si allarga “Qualcosa con Killua?” gli chiede mentre esorta Kurapika a sedersi e riaggiustarsi. Le sue mani possono muoversi liberamente adesso ma la sua erezione si sente trascurata, così allunga un braccio per raggiungere il lubrificante e lo lancia nelle mani del biondo.

All'inizio l'altro scuote freneticamente la testa in senso di diniego, ma qualche insistente spinta giù in basso gli fa cambiare idea, ed è costretto a piegare la testa all'indietro e mordersi il labbro per non fare alcun rumore. E così non può fare altro che tornare a dedicarsi ai lavoretti che stava precedentemente facendo a Leorio.

“Io e Killua...beh, abbiamo parlato” dice Gon “E lui sembrava piuttosto nervoso, la cosa era divertente e anche abbastanza tenera. Ma poi mi ha regalato della cioccolata per San Valentino! Io non l'ho mai festeggiato da piccolo quindi all'inizio ero un po' confuso, ma poi mi ha fatto così felice! Così al White Day, mi sono chiesto, come potrei mai ripagarlo e mostrargli che davvero tenevo anche io a lui?”

“Gli hai regalato della cioccolata?” ipotizza Leorio, sperando che non deve parlare ancora per molto perché intanto Kurapika gli sta facendo un servizietto e...oh Dio...

“Gli ho dato un orgasmo!” esulta il più piccolo.

Leorio strabuzza gli occhi mentre invece Kurapika scivola e cade proprio “sopra” Leorio – il che gli lascia una strana espressione in volto, come se non sa se sentire dolore o piacere.

“Due volte!” aggiunge sempre Gon.

Leorio deve provare ben tre volte prima di riuscire a parlare. “Da-davvero?”. Forse è perché è nel bel mezzo del sesso o perché è proprio un pervertito, ma proprio in quel momento si immagina Gon che scende giù per il corpo di Killua dentro la doccia.
E non sa se la cosa lo eccita o lo disturba.

“È stato così divertente” prosegue Gon “Anche se non avrei mai pensato che Killua fosse così timido, eheheh” e Leorio riesce ad immaginarsi il ragazzo che si gratta mestamente la nuca.

“Ma non mi dire!” farfuglia Leorio “Siamo...felici...per voi due!”

“...Ehi ragazzi, sicuri che non state facendo sesso? Si sente un imbarazzante ansimare dalla vostra parte”

“Siamo sicuri” ansima Leorio, ma poi si rivolge al biondo e gli da una pacca sulla coscia “Hai intenzione di stare lì seduto tutto il giorno?” sussurra disperatamente, non preoccupandosi che magari Gon possa sentire “Muoviti pigrone...”

“Ci sto provando” Kurapika sussurra in risposta, il suo intero corpo sta tremando “Ma...” e fa un cenno verso il telefono “Non posso...”

“Comunque vi ho chiamato anche per un consiglio...avete presente tutte quelle cose profumate che voi usate? Killua dice che possiamo usare qualcosa trovata in casa ma io sono sicuro che Mito-san si accorgerebbe se iniziassero a sparire gli oggetti, quindi sarebbe meglio se li comprassimo”

Leorio non vuole pensare a tutte quelle cose eccitanti. Non quando Kurapika è aggrovigliato a lui a lui...e non si è ancora mosso.

“E..beh...volevo sapere, quale marca è la migliore? Perchè Killua potrebbe....ehi, Killua! Finito con la doccia? Stavo giusto...”

“Gon!” Killua sembra esterrefatto “Cosa stai facendo?!”
Poi seguono suoni di lotta, risate e discussioni.

“Ragazzi” Leorio riprende la parola afferrando il telefono “Vi metto in attesa giusto per un minuto, rimanete in linea” e schiaccia il bottone prima che questi possano protestare. Ormai non ne può più.
“Scendi” si rivolge a Kurapika, che esegue subito l'ordine.

Il biondo si lascia afferrare da Leorio, quest'ultimo lo gira e lo scopa sul divano. È veloce, violento e rumoroso ma ormai ne hanno abbastanza della pazienza e della calma.

Sono ancora avvinghiati sullo schienale del divano quando Leorio preme nuovamente il bottone per riprendere la chiamata “Ci siete ancora”

“Ma che diavolo?” sbotta Killua. In sottovoce sente delle strilla e degli strani versi, ed immaginaria che l'ex assassino stia tenendo l'altro ragazzo per il collo “Che avevi in testa lasciandoci in attesa per tutto quel tempo?”

“Scusa, scusa” ridacchia Leorio con un sorrisetto “Stavo dando un orgasmo a Kurapika”

“Cosa?” sbraita Killua proprio mentre Gon urla un “Forte!”

A quell'affermazione, Kurapika gli da una gomitata, ma l'altro non può far altro che sorridere.

“Ma solo una volta” aggiunge.




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Angolino dell'Autrice.
È vero, è vero avevo detto che avrei aggiornato presto, ma si sa che l'estate porta pigrizia con sé...volevo farlo a inizio settembre, ma poi mi sono ritrovata con l'altra fic tra le mani, un esame brutto come la morte e ho iniziato pure a pubblicare una fic in inglese...poi mi sono ricordata che il 29 settembre era una data importante e allora ho detto “sì questo è il giorno!”. Esatto gente se avete adocchiato bene le date, oggi Domesticity Arc compie 1 anno su EFP...la versione italiana ha 1 anno, quella originale tra un po' ne compie 10 xD
Passiamo a noi!
Ma quanto posso amare le vostre recensioni? *-* E non solo quelle, ci sono anche gli mp e le seguite, preferiti e ricordate...sappiate che vi adoro tutti e spero che questo capitolo un po' più piccante, seppur breve, vi sia piaciuto.
Ho tradotto questo capitolo di tutta fretta, diciamo che da quando ho fatto l'esame ho passato i miei giorni tra documenti word e telefono perché la gente è stata abbagliata dalla mia resurrezione dal mondo universitario e ha colto l'oppurtunita xD.
Spero di aver usato un linguaggio consono e che non sfociasse nel volgare, ci tenevo a non alzare il rating e nonostante questo non ho fatto censure mediaset dovrebbe prendere da me. Adesso però mi metterò seriamente di impegno e cercherò di aggiornare regolarmente e non fare pause mostruose, tanto adesso non ho più corsi da seguire all'univeristà ma solo tesi e due esami quindi...sì ce la devo fare! \\(°w°)// ma mi raccomando, esortatemi anche voi
Bella gente, come sempre vi esorto a farmi sapere le vostre opinioni in merito...accetto anche i pomodori addosso ma fatevi sentire :3


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8. Or Something like It
 Leorio pensa che erano come sposati da quando hanno iniziato a convivere ma non l'aveva mai realizzato. A questo pensiero il suo cervello gli chiede “Come puoi essere gay e non essertene mai accorto?” e Leorio spiega “Beh, perché questo non è essere gay, sai?” e il suo cervello risponde “Sai almeno di che stai parlando?” e alla fine Leorio non può che ammettere “No”



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Capitolo 8
*** O qualcosa del genere ***


Domesticity Arc


8. Or Something Like It

Leorio si agita sulla sedia. In quel momento dovrebbe rivedere un elenco di un elenco di pazienti che ha visitato quel giorno ma che avrebbe dovuto vedere nuovamente in futuro. Naturalmente non sta prestando molta attenzione perché oggi è Venerdì e Kurapika, che è stato via per tutta la settimana, torna proprio stasera.

Leorio pensa che da quando hanno iniziato a convivere, loro erano come sposati ma non l'aveva mai realizzato. A questo pensiero il suo cervello gli chiede “Come puoi essere gay e non essertene mai accorto?” e Leorio spiega “Beh, perché questo non è essere gay, sai?” e il suo cervello risponde “Sai almeno di che stai parlando?” e alla fine Leorio non può che ammettere “No”

Va tutto bene, però, perché è Kurapika che si occupa della comunicazione e dei risvolti psicologici. Leorio non è stupido, è solo che non gli piace prendere le cose, romperle in due e analizzare il loro interno se comunque funziona tutto perfettamente. Pensare troppo fa male alla salute... non che Kurapika lo ascolti mai, però quelle poche volte che lo fa è come se mettesse il loro rapporto su tutto un altro piano, almeno secondo le prospettive di Leorio. Perché, davvero, Kurapika non ascolta nessuno a meno che non è costretto o non sa che quella persona ha ragione... o perché vuole, il che significa che quando Leorio chiede qualcosa al biondo ha il cinquanta percento di possibilità che quest'ultimo possa essere accondiscendente. O forse è il trenta percento, perché sa che a Kurapika gli piace dare del filo da torcere quasi quanto ama uscirsene improvvisamente con frasi tipo “Certo Leorio, hai ragion, faremo così” per tenerlo all'erta. È come se Kurapika abbia preso una laurea nell'arte di far uscire pazzi gli uomini oltre alle lezioni per acquistare il suo perfetto Sguardo di Disapprovazione.
Quel pensiero lo fa ridere perché, onestamente, solo Kurapika può altalenare tra ragazzo mite e gentile e casalinga intelligente... con un pizzico di combattente del crimine per insaporire il tutto. È proprio come un personaggio dei fumetti.

Kurapika è davvero, davvero strano. Però riesce ad accendere il desiderio in Leorio, il che significa che anche Leorio dev'essere strano. E questo lo riporta al pensiero di quella cosa del matrimonio.

“Dovrei telefonare i vicini” mormora a se stesso “E chiedere loro come facevano a saperlo prima di noi”

Kurapika non parla mai davvero con i vicini; lui va e viene come il vento. Correntemente, lavorando come bodyguard per una ricca famiglia e venendo pagato fin troppo bene per quel lavoro, Kurapika è spesso via per essere usato come un accessorio carino a feste o viaggi di lavoro.

La prima volta che Leorio ha portato una donna nel loro appartamento, immagina che le grida di lei abbiano svegliato la famiglia Ishida perché il giorno dopo il marito ha avuto il coraggio di chiedergli se avesse tradito Kurapika.
Leorio si ritrova a ridacchiare, ricordando quando aveva riso quella volta.

“No” disse “Io e lui siamo solo amici”

E Ishida gli diede una di quelle occhiate che dicevano che non credeva ad una di sola parola. Nelle seguenti conversazioni con tutti gli altri vicini, beh, l'opinione generale era che solo Kurapika era gay.

Solo che Kurapika non è gay neanche ora. È solo Kurapika.

Il che significa che probabilmente neanche Leorio è gay, perché dopotutto lui apprezza sempre le belle donne. Il castano era solito dire che lui amava le donne ma non era innamorato di loro: gli piace cacciare, flirtare, fare il romantico e le cene. Se ciò porta al sesso allora è ancora meglio; se non è questo il caso, si è comunque divertito. Se questo porta ad una storia d'amore... beh è successo solo una volta.

Ma in questi ultimi mesi sente di non aver bisogno di andare a caccia, segno che si trova più che bene con Kurapika. È consapevole, infatti, che se va a casa dopo il lavoro troverà la migliore preda perché tra di loro non c'è stato nessun inseguimento.
Capisce quindi perché tutta la cosa per Kurapika sia un po' confusionaria; tutto quello tra loro è successo e basta. E Leorio non sa a chi dare la colpa: lui stesso perché è andato spedito, dritto verso il biondo e l'ha baciato, o Kurapika, perché ha praticamente sfidato Leorio a farlo.

Però riflettendoci non è una questione di chi deve addossarsi la colpa perché quel primo bacio non è stato affatto male, anzi è stato una rivelazione. Qual'era quel detto, 'essere ciechi davanti all'ovvio'?

Ecco perché pensa che loro siano stati una coppia ancora prima di saperlo. Erano sempre stati compagni in tutto... tranne che a letto. E alla fine anche questo è arrivato, improvvisamente, e da allora Leorio è orgoglioso di dire che loro hanno compensato a tutti quegli anni persi. Era stato solo un bacio a far capire tutto.

Non è che Leorio non ha mai saputo che Kurapika era bello. Lo sapeva e lo ammetteva regolarmente, ma questo non conta perché chiunque pensa che Kurapika sia bello. L'intera città pensa che Kurapika sia bello... ma irraggiungibile, neanche da provarci.

Leorio sorride e lancia uno sguardo all'orologio. Sette meno dieci. Il volo di Kurapika dovrebbe atterrare a breve e lui dovrebbe tornare in un paio d'ore al massimo. Prima che il biondo partisse, Leorio gli aveva offerto di andare a prenderlo, dopo che avesse finito di scortare il suo capo a casa, ma Kurapika aveva declinato.

Leorio non si era mai accorto di quanto l'appartamento senza di lui sembrava così solitario. Questa è stata la prima volta che con la casa vuota a disposizione non si era portato nessuna donna. E questa sarà anche la prima volta che Kurapika non avrà niente da dire sullo stato del bagno.

***

Leorio non vuole addormentarsi prima dell'arrivo del ragazzo, ma lo fa, inevitabilmente, e si risveglia solo al rumore delle chiavi e della porta che si apre. Appoggia tutte le sue carte sul tavolo, vicino la lampada e va a salutare il suo amato.

Un abbraccio è d'obbligo, si dice. Un caldo abbraccio, un bacio profondo e qualche domanda sulla loro settimana e una constatazione sul fatto che dovrebbero andare a letto il prima possibile.

Ma Leorio sa anche che lui e Kurapika non sono come le altre coppie: loro sono Leorio e Kurapika.
Così il medico sospira “Immagino che non sono così importante da meritarmi una chiamata, eh?”

Come si aspettava, Kurapika è subito indignato “Beh” sbotta “Le persone che hanno un cellulare dovrebbero assicurarsi che esso sia acceso

“Beh, ovviamente qualcuno non sembra ricordare che possediamo un telefono fisso” Leorio incrocia le braccia e lancia un'occhiata esasperata al biondo “Quanti anni hai, 23? Troppo giovane per perdere già la memoria. Che peccato”

“La linea fissa è ancora più efficiente con una segreteria telefonica, che abbiamo e che dovresti controllare più spesso” Kurapika fa una pausa, esita e poi aggrotta la fronte “E comunque, che razza di saluto è mai questo?” e guarda il castano come se stesse aspettando qualcosa di meglio.

“Era un 'ciao'... o qualcosa del genere” ride l'altro.

“Non era un ciao” Kurapika sembrava non voler altro che mettere via il suo bagaglio, fare una doccia, dare un pugno nello stomaco a Leorio e andare a letto. Ciò nonostante, si ricompone nella sua miglior posa da maestrina e da il via alla sua sviolinata. “Quella era un'accusa perché tu ritieni che io non ti abbia chiamato per avvertirti, cosa che ho fatto, quindi la tua accusa è inutile perché tu non ti degni neanche di controllare la segreteria”

“Il tuo rimprovero è più debole e pigro rispetto agli altri” l'altro risponde con disapprovazione.
“Sono stanco” gli ricorda Kurapika “E le riunioni dei consigli di amministrazione sono noiosi”

Leorio ridacchia. Gli piace sapere di essere l'unico che può vedere Kurapika lamentarsi.
“Ecco” prende la valigia del biondo “Vai a fare una doccia”. Dopo un ripensamento, aggiunge “Usiamo la mia stanza? Il letto è sfatto... è come tornare a casa”

“Io sono appena tornato a casa” Kurapika puntualizza ma poi sorride quando si avvicina all'altro. “Potrei addormentarmi nella doccia, se non sono fuori tra una ventina di minuti vieni a controllarmi”

“Lo farò” risponde il castano, lui vorrebbe andare a controllarlo subito, magari per fargli compagnia ma si frena. Ha aspettato un'intera settimana, adesso può aspettare quindici minuti. Kurapika è esausto quindi un materasso è preferibile alla vasca. Inoltre potrebbero rompere di nuovo l'asse della tenda.

Così Leorio si limita ad andare nella sua stanza, pulisce un po', si siede sul letto e lo aspetta, ascoltando il rumore dell'acqua corrente in sottofondo. Il suo amato lo raggiunge diciassette minuti dopo con la pelle arrossata e i capelli umidi.

***

Leorio chiama la loro relazione proprio così: una relazione. Non la denomina come omosessuale perché rimane comunque dell'opinione che loro non sono gay, non lo sono. È successo solo che si sono innamorati e per caso sono entrambi uomini. Non che Leorio ha un problema con l'idea di essere gay ma sa di non esserlo, nonostante la sua relazione con Kurapika sia più profonda della semplice attrazione sessuale.

Il signor Leorio, genio-rivelazione dell'ospedale più prominente della città, ben conosciuto e ben rifiutato da ogni dottoressa, infermiera e segretaria, lui non è certamente gay.

Ma Kurapika, il geniale Blacklist Hunter che era così concentrato sui suoi obiettivi che, per un tempo infinito, non ha mai pensato al sesso e non aveva mai visto un reggiseno in vita sua (e se era mai successo, era probabilmente per sbaglio).... beh, qualche volta, Leorio pensa davvero che lui lo sia. Però la cosa non gli interessa, quello che lo infastidisce è che i vicini se ne siano accorti per primi. Di nuovo.
Leorio si chiede solo perché gli ci è voluto tutto quel tempo per realizzarlo. Così quando entra nell'ascensore per raggiungere il loro piano, rivede alcuni dei punti più strani riguardo il suo amante che di cui non si era mai chiesto prima.

Uno, Kurapika si è travestito. Questo da solo non ha molto significato; una volta la vendetta per Kurapika significava più della sua stessa vita e Leorio era sicuro che il biondo avrebbe venduto anche i suoi testicoli per quella causa. Vestire abiti da donna non importava... quello che importava era che Kurapika ce li aveva ancora. Sono in fondo all'armadio e quello spaventa Leorio.

Due, i vestiti tribali di Kurapika. A Leorio non interessa ciò che dice Kurapika: non è assolutamente possibile che tutti gli uomini Kuruta indossavano gonne. È impossibile. È anche vero che Kurapika adesso li indossa raramente, ma anche quelli, comunque, sono nel suo armadio.

Tre, Kurapika risulta bello con qualsiasi cosa addosso. Ok, questo non è un punto valido ma a Leorio piace pensarci.
Quattro, a Kurapika piace cucinare. Normalmente Leorio attribuirebbe questo al fatto che il ragazzo abbia dovuto vivere da solo fin da piccolo, eccetto per il fatto che Kurapika ci tiene ad abbinare i cibi. Usa verdure e spezie per scopi decorativi.

Cinque, Kurapika fa sesso con Leorio... tanto sesso. Questo non è un motivo valido, ma a Leorio piace pensare anche a questo.

Sei, anche dopo tutto quel fiasco di San Valentino in cui rifiutava di essere preso per donna, Kurapika continua a portare fiori a casa – anche se non sono le rose con cui giocare a letto.

Sette, a Kurapika piace stare sotto. In realtà non dice che gli piace, e probabilmente non lo farà mai, ma è ovvio che gli piace. Questo comunque non significa che a Leorio non piace stare sopra e sa che non è un valido argomento, ma l'uomo adesso è distratto e sa esattamente cosa farà quando vedrà il biondo.
“Leorio-Kun!” una voce femminile lo rimprovera “Hai un'espressione malvagia. Cosa stai pianificando?”

“Ah?” chiede Leorio, stupidamente, e improvvisamente si ricorda di non essere da solo nell'ascensore “Oh... Ishida-san. Ciao” sorride.

La signora Ishida risponde al sorriso “Quindi, quindi? Come mai così eccitato? Stai già pianificando qualcosa di grande?”

“Grande?”

Lei gli da qualche colpetto col gomito “Dai, a me puoi dirlo. Mancano solo un paio di settimane; devi aver pensato a qualcosa”

“Qualcosa?”

La signora mette il broncio e Leorio si chiede come fa una donna di trent'anni ad essere così carina. “Per Kurapika-kun! Il suo compleanno è tra poco no? Il 4 Aprile”

"... Oh. Oh. Uh, no, non ho ancora pianificato nulla”. Deve ancora andare al sexy shop e, cavolo, i
loro vicini davvero sapevano tutto. E se avevano delle telecamere nascoste nel loro appartamento?

“E cosa stai aspettando?” lei gli chiede in un tono che gli ricordava sua madre.

“Uh...ehm...oh! È il nostro piano” le porte dell'ascensore si aprono “Ishida-san, godoti il resto della giornata. A domani!”

“A-ah. Abbi cura di te, Leorio-kun” lei risponde camminando verso la sua porta. Sono troppo vicini, riflette Leorio, lui e Kurapika hanno troppi soldi per rimanere confinati in un palazzo così affollato.
Leorio la saluta con la mano ed entra.

“Sono a casa” saluta, sbattendo la porta e togliendosi le scarpe. Aggrotta la fronte in disappunto quando però il saluto non è corrisposto, si mette le ciabatte e si avventura per casa. “Kurapika?” lo chiama mentre si toglie giacca e cravatta.

È in salone quando vede attraverso la porta scorrevole che Kurapika è fuori al terrazzo. Il biondo è inginocchiato ad aggiustare qualcosa... che cavolo? Sono vasi di fiori? Vede Kurapika alzarsi, mettere a posto gli ultimi vasi, spolversarsi i vestiti e rientra dentro.

“Oh. Quando sei arrivato?” chiede sorpreso quando vede Leorio.

Il medico lo studia per un momento, notando le macchie di sporco. Il biondo sta indossando un paio di vecchi jeans e una delle “orrende” magliette di Leorio.
“Proprio ora” sorride ferino “E ho fame”

“Oh?” Kurapika spaesato “Non ho ancora preparato la cena”

Il castano è visibilmente deluso e la sua libido perisce a causa di quelle parole e quando si accorge di quanto piccolo sembrava Kurapika con la sua maglia.

“Vuoi qualcosa di leggero o sostanzioso?” chiede Kurapika mentre va in bagno e si toglie la maglia “Faccio una doccia e preparo”

Il più grande volta il capo verso le piante che decorano il balcone, verso il suo ragazzo in ritirata e imita il broncio di Ishida-san. Tra l'improvvisa stranezza e Kurapika che in deliberatamente ignora le implicazioni della dichiarazione di Leorio, questi si riduce a borbottare contrariato.

“T-Tu... io ero pronto per un round sul divano, sai?”

“Oh? Allora vengo per il prossimo round”

“E voglio il curry!”

***

Kurapika è molto, molto strano. Leorio l'ha sempre saputo, e l'ha sempre trovato sconcertante e tenero allo stesso tempo: il biondo trova rilassanti cose come regolare il budget e troppo spesso ha il naso così immerso in libri più grandi di lui che, Leorio giura che può appendersi tutto attorno al suo corpo prima che lui se ne accorga. Può impiegarci anche quindici minuti per scegliere una marca di salsa di soia e comprare anelli di fidanzamento per vincere discussioni.
Quindi quando Kurapika inizia a fare cose come a caso trasformare il loro balcone in un giardino...beh, Leorio non chiede neanche più.
Invece dice “Carini i fiori”. Riesce a vedere il piccolo giardinetto dal divano, allunga un braccio per prendere un pezzo di curry dal suo piatto che è sul tavolino basso. È ancora caldo e saporito... la loro era stata davvero una sveltina. “Mmmm”

“Non ti dispiace?” Kurapika sembra leggermente sorpreso.
“Perché dovrei?” chiede il castano con un boccone di pollo in bocca “Non usiamo il balcone per altro”

Il più piccolo si muove sotto di lui, cercando di districare i loro corpi, senza successo “Posso avere il mio curry ora? Non mangio da stamattina”

Leorio gli da un boccone “Come mai?”

“Ho avuto ospiti” l'altro risponde con un tono che implica che non vuole dare altre spiegazioni.

“Non parlare con la bocca piena”

Almeno adesso Leorio sa perché di tutti quei fiori.

***

Kurapika è fin troppo soddisfatto del suo piccolo giardino. Quando il tempo è bello, si siede fuori e legge, la schiena contro la porta. Leorio si domanda anche di questo ma siccome leggere non è un nuovo hobby, non chiede altro. Dev'essere un libro davvero bello perché il biondo sta fuori finché non fa buio e non può leggere senza la luce del salotto... ossia finché Leorio non lo tira dentro.

Tre notti dopo la creazione del giardino, Leorio borbotta “Il libro e le piante ti hanno rapito”. Tutto ciò è stupido e ingiusto perché non si tratta di una donna ma di piante e un libro, solo che Leorio si ostina a pensare che sia colpa loro. È geloso? Sospira e si sente ridicolo e insicuro, per la prima volta in tanti mesi.

Kurapika appare sorpreso e poi genuinamente apologetico. Mette il libro da parte e racchiude Leorio in un abbraccio.
Quella sera però non fanno sesso perché non è così che risolvono le cose.

***

Verso la fine della settimana, Leorio spera che il fascino di Kurapika verso nuove piante sia diminuito, in un certo modo. Venerdì è Birra e Onigiri Night con sesso per dessert, ed è sempre stato così. Lui pensa che sia viziato: Leorio non è abituato a non avere Kurapika per sé quando sono entrambi a casa. Ma ora invece deve competere. Con delle piante.

Per fortuna Leorio trova gli onigiri sul tavolo quando arriva in cucina e scorge Kurapika contro il bancone per salutarlo entusiasta. Tutto è tornato alla normalità, pensa sollevato.

Pensa ciò finché la mattina seguente, avventurandosi in cucina in cerca di caffè, non trova Kurapika con una tazza in mano. Si sofferma qualche istante in più, assicurandosi di vedere proprio quello che pensa di vedere e poi sbianca.

Kurapika sta sfogliando un catalogo, guardando delle tende.

“Questo è molto peggio” Leorio pronuncia, ignorando l'espressione dubbiosa che gli rivolge il biondo.

“Cosa intend...EHI! Che stai-?”

“Oh...bene” sospira Leorio dopo aver controllato “Sei ancora un maschio”

“... di che stai parlando?”

“Ho bisogno di caffè” prende la tazza di Kurapika e ingurgita tutto il contenuto.

“Ne hai avuto. Adesso preparamene altro”

“Solo se giuri che non sottoscriverai un abbonamento a riviste femminili e iniziare a fare quiz tipo 'Quanto sei sexy?'”

Kurapika guarda Leorio come se davanti a sé ha un pazzo “Non posso credere che tu pensi che quello strano sia io”

***

Leorio ama Kurapika. Gli piace pensare che amerà sempre Kurapika, non importa cosa il biondo possa essere o diventare: maschio, femmina, cane... ok forse non cane, ma quello è il senso. Il punto è che Leorio può gestire un Kurapika maschio, potrebbe gestire un Kurapika femmina, ma non riuscirebbe a gestire qualcosa a metà. Kurapika è abbastanza strano com'è normalmente.

Quando Leorio torna a casa e trova Kurapika intento a sorseggiare il caffè e sfogliare una rivista di interior design, perde la testa.
“Ok questo è troppo!” urla, sbattendo le mani sul tavolo “Gardami, guardami, guardami, guardamiguardamiguardami”

“Ti sti guardando” dice Kurapika asciutto. Non suona neanche un po' sconvolto o impaurito dall'improvviso scatto di Leorio, perché sono cose naturali da parte del castano. Prende un altro sorso di caffè.

“Guarda, se vuoi essere così tanto donna perché non me lo dici? Possiamo farti fare un'operazione, se vuoi... Kurapika stai bene?”

Ci vuole un po' per farlo smettere di soffocare, e Leorio fa una smorfia prima divertita, poi di disgusto quando vede il caffè schizza prima sul tavolo e poi sul pavimento... e poi annuisce con approvazione perché è una buona distanza, considerando che il caffè è gli è uscito dal naso.

“Di-cosa-stai-parlando?” il biondo domanda tra un colpo di tosse e l'altro.

Il può grande lo colpisce tra le scapole “Tu! Tutto questo... fiori e cose da femmine. E che cavolo, mi hai fottuto il cervello la prima volta quando scherzavo sul fatto che tu fossi la donna e ora vuoi diventarne una?”

Kurapika lo fulmina con lo sguardo “Non ho fatto niente e non sto facendo niente!”. Si alza arrabbiato “E se questo è qualche stupido stratagemma per convincermi a indossare quella gonna a letto...”

“Oh, lo faresti?” chiede l'altro con tono sognante, augurandosi di essere accattivante.

“No! E comunque, da dove ti è venuta quell'idea?”

“Oh non so... magari tutte quelle abitudini femminili...”

“Stai stereotipizzando... e ti piace l'idea che so cucinare e pulire quindi stai zitto! Anche tu cucini e pulisci!”

“Ma io non mi comporto da ragazza!”

“Non fare l'idiota!”


“E TU STAI DIVENTANDO RUMOROSO ED EMOTIVO”
“Perché diavolo continui ad imporre stereotipi femminili su di me?!”

“Sto cercando di essere supportivo! Ed è quasi il tuo compleanno, quindi deciditi perché devo sapere se regalarti un boxer o un reggiseno”

A volte però Leorio dimentica che Kurapika sferra dei potenti ganci destri.
Quando si risveglia, qualche minuto dopo, si ritrova sul divano. Kurapika è seduto sulla poltrona e quando Leorio si mette a sedere, trova acqua e aspirina sul tavolo, che prende senza fiatare. “Ok... forse me lo sono meritato?”

“Non proprio” Kurapika acconsente “L'ho fatto per amore. Stavi diventando indubbiamente pazzo... qualcuno doveva farti rinsavire”

“Non l'hai fatto per amore, piccolo stron-”

“Stai zitto o ti stendo di nuovo, sono un po' arrabbiato”

Leorio si massaggia la faccia “Avrò un bel livido”

“... mi dispiace”

“Sì lo so”

“Perché quella stupida asserzione?”

“Essere donna non è male, no?”

“No ma... oh non lo capisco neanche io. Se iniziamo a parlare di questo non ci fermeremo più” sospira il biondo “Perché non mi hai chiesto solamente cosa stavo vedendo nei cataloghi?”

Leorio scrolla le spalle “Pensavo che non volessi che te lo chiedessi. Tu sei davvero strano, lo sai? Perché non mi hai detto tu perché li stavi sfogliando?”

“Pensavo che non fossi interessato. Sei stato così assorto nel tuo lavoro ultimamente, comunque ti avrei detto tutto una volta che avrei deciso cosa fare”

“Cos'hai deciso di fare?”

“Cambiare sesso”

“Oh, ok... ehi! Non prendermi in giro, stronzo!”

“Leorio, abbiamo vissuto qui per anni. Voglio cambiare almeno il bagno. È così... beh, la pittura sta iniziando a scrostarsi e così via. Potremo ristrutturarlo e...” esita per un secondo “... e stavo pensando che magari potremo togliere di mezzo una delle nostre camere e fare una vera stanza per gli ospiti con un letto matrimoniale...sai, per Gon e Killua”

Leorio inizia a sentirsi un idiota "... Oh. Oh. Oh." sorride. “Volevi solo cambiare un po'. Capisco. E pure il giardino?”

“Oh” Kurapika sorride, ma è più rivolto a se stesso che altro “No, il giardino, ehm, hai presente Ana-san del piano terra?” Leorio annuisce “Era qui l'altro giorno e mi ha fatto notare che non avevamo piante nell'appartamento. Non so come, abbiamo iniziato a parlare di giardini e vengo a sapere che a lei piace tanto il giardinaggio proprio come piaceva a mia madre, e questo mi ha fatto ricordare...”

Leorio si massaggia le tempie e si domanda per quanto tempo Kurapika si era portato dentro questo velo di nostalgia, mentre lui era sommerso di lavoro e lontano da casa. Ora si sente male per aver tenuto il biondo dai ricordi tutte quelle volte “Scusa. Avrei dovuto accorgermene”

“Va tutto bene” risponde Kurapika facendo capire che era quello che sentiva davvero “Tu sei qui ora e questo è più importante dei soli ricordi”. Ora stanno iniziando a diventare sdolcinati così si affretta a cambiare argomento “Mi vuoi aiutare a scegliere le nuove tendine per la doccia?”

“Va bene” acconsente Leorio “Ma scelgo io i colori”

Alla fine decidono verde, proprio come un giardino.




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Angolino di Faith.
Solo oggi mi sono accorta che tra pochi gironi sarebbero scoccati due mesi dall'aggiornamento, così mi sono messa sotto e ho sfornato il nuovo capitolo! E dato che dovevo farmi perdonare ho unito ben DUE capitoli xD. Devo ammettere che mi sono abbastanza divertita con questo capitolo che si potrebbe chiamare “Le pippe di Leorio... o qualcosa del genere”. Mi sono anche accorta che ho detto troppe volte la parola 'capitolo' ma è sempre meglio abbondare... capitolo!
Il prossimo capitolo (!) sarà finalmente tutto su Gon e Killua che fanno gli sporcaccioni eheh.
Oh angolo news. È uscito il nuovo trailer sul secondo film di hxh, *-* Per chi non lo sapesse si chiama HunterxHunter - The Last mission e se avete voglia seguitemi su tumblr dove ogni tanto posto qualche notizia akuroku-perfectillusion.
Scusatemi se non ho risposto alle recensioni ma vado di frettissima, come sempre vi ringrazio tantissimo sia per le bellissime recensioni che per preferiti, seguite ecc che aumentano sempre di più e allo stesso tempo vi esorto sempre a continuare così perché questo è un sito in cui scambiarsi opinioni è fondamentale <3 oh se avete tempo e voglia e vi piace Kingdom Heart vi rimando ad un'altra fic che sto scrivendo, Viva la Vida
Detto ciò ci rivedremo al prossimo capitolo... ovviamente ci rivederemo solo se invece di leggere solamente mi lascerete anche un parere u.u


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9. Housewarming
“Non essere cattivo!” Gon prende a saltellare sul letto per protesta “Dimmi perché vuoi trasferirti?”. Deglutisce, sentendosi colpevole, ma pòoi realizza che non ha fatto nulla per cui sentirsi in colpa. “È... Ho... ho fatto qualcosa di sbagliato? AH!” afferra la mano di Killua “È a causa della bruciatura sul tappeto? Killua mi dispiace tanto! Ti prometto che non lo faremo più sul pavimento!”


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Capitolo 9
*** Inaugurazione della nuova casa ***


Domesticity Arc

9. Housewarming


Killua si sta versando una tazza di caffè quando arriva Gon. I capelli sono spettinati, l'aria ancora addormentata e l'alito pesante di chi si è appena svegliato; sembra essere rotolato giù dal letto senza essersi fatto neanche una doccia.

“Buongiorno” farfuglia mentre si strofina un occhio. Si avvicina a Killua ma quest'ultimo gira il capo per evitare un bacio sulla bocca.

“Hai chiuso la porta a chiave, vero?” Killua chiede quando le labbra di Gon raggiungono invece il suo orecchio “Non voglio che la zia Mito veda il casino”

“Certo che l'ho chiusa” Gon ridacchia e si gratta la nuca “Non vorrei mai che vedesse quello”. Improvvisamente appare abbattuto e aggiunge “Ma sai...probabilmente dovremo chiederle come pulire”

Killua freme a quelle parole ma cerca di non far trapelare un certo nervosismo “Stupido, non può essere tanto difficile da pulire... Probabilmente funzionerà pure lo shampoo”

“Lo pensi davvero?” il volto di Gon si illumina.

Killua si prende giusto il tempo di un sorso del suo caffé prima di rispondere.

“Comunque ho una bruciatura da tappeto sul ginocchio”

“Oh...” Gon appare stupito, senza parole, per alcuni secondi e poi si affretta ad aggiungere un imbarazzato “Scusa?”, ma Killua fa spallucce e gli assicura che non è niente di importante perché in realtà sta ripesando alle Cose™ che hanno fatto e che gli hanno provocato quell'escoriazione. Non gli dispiace affatto, in realtà.

***

La sua intenzione era di parlarne prima con Gon, in privato, ma poi per qualche motivo ha sparato tutto a cena quella sera.

“Me ne vado” annuncia di punto in bianco e il quieto trafficare per la cucina cessa immediatamente.

“Killua?” chiede confusa Mito, “Te ne vai dove?”

Gon nel frattempo gli rivolge un'occhiata che praticamente gli dice “E quando ti saresti degnato di dirmelo?”

“In un appartamento tutto mio” spiega il ragazzo cercando di non essere troppo irruento con le parole. Non è che a lui non piaccia vivere qui, perché lui vuole davvero bene a zia Mito però... “Ho bisogno del mio spazio”

“Il tuo spazio?” Gon gli fa eco, colpito nel vivo “Ma...ma-”

Mito si avvicina con fare ansioso “Ma perché?”

“Niente di personale” Killua si affretta a rassicurarli “È solo che...” è solo che vorrebbe essere normale per una volta, come tutti gli altri ragazzi “Sto crescendo, no?”

“Anche io se è per questo” ribatte Gon, con aria ferita come se Killua lo avesse tradito in qualche modo “E io-”

“Gon. Dopo, okay?”

“Cosa ti ha spinto a prendere questa decisione?” chiede Mito di soppiatto “Perché così all'improvviso? Non ti piace più qui?”

“Certo che mi piace!” cerca di spiegare Killua ma Mito non ne vuole proprio sapere.

“Allora puoi stare! Non sei un problema, e non mi fai neanche penare come Gon”

“Zia Mito!”

“Grazie” risponde Killua con un cenno del capo “Ma mi sto già organizzando. Non andrò lontano... però... però vado” si affretta ad aggiungere alla vista delle loro facce orribili. Dopo aver mollato la bomba sui due, si alza da tavola scusandosi e sa che la cena non continuerà in silenzio e che la questione non sarà certamente chiusa, perché dopotutto Gon è Gon.


***


Gon si sente un pochino ferito. O forse non proprio un pochino. Killua è il suo tutto e lui ne è certo. Ne hanno passate così tante insieme che non può non considerarlo il suo tesoro più grande, e il fatto che Killua abbia preso una decisione del genere senza neanche consultarlo... fa male, ecco.


“E comunque!” borbotta allo specchio del bagno “Quando sei sposato-... non saresti tenuto a portare con te la persona con cui sei sposato quando decidi di trasferirti?”

Alla fine conclude che Killua sta facendo lo scemo, e quando finisce di spazzolarsi i denti, si precipita nella sua camera (la loro camera) e chiude la porta con un tonfo.

“Sì, Gon?” gli chiede Killua con calma senza muoversi dal letto.

“Tu!” il ragazzo gli punta un dito accusatore “Tu avevi promesso che saresti stato con me per sempre!”

Killua appare considerare la sua esclamazione per qualche secondo “Non capisco come questo mi costringa a starti sempre appiccicato in ogni momento della giornata”

“Non essere cattivo!” Gon salta sul letto e il materasso protesta sotto quell'improvviso peso “Dimmi perché te ne vuoi andare”. Deglutisce sonoramente, sentendosi colpevole, ma poi si rimprovera perché è sicuro di non aver fatto niente di cui sentirsi colpevoli. “È che...cioè... ho fatto qualcosa di sbagliato?- Ah!” afferra la mano di Killua “ È a causa della tua bruciatura da tappeto? Killua, mi dispiace tantissimo! Non lo faremo mai più sul pavimento!”

“No, stupido!” l'altro si scansa e colpisce Gon con un pugno giocoso dritto in testa “Tu non hai fatto niente”

“Eh? Allora... quello è il problema? Che non ho fatto niente?” domanda preoccupato facendo gli occhi a cui sa che Killua non sa resistere “Eh, Killua?”

Il ragazzo dai capelli argentati sospira.

“Senti Gon... è che non mi va più di vivere a spese di zia Mito”

Gon sembra pensarci qualche secondo prima di realizzare, pochi secondi dopo, cosa Killua voglia davvero dire.

“Guarda che non sei un problema” fa eco alle parole della zia, “Zia Mito vuole che stiamo qui con lei! Le piace fare il bucato e tagliarci i capelli e prepararci la cena e-”, fa una breve pausa e corruccia la fronte “E comunque stiamo raramente qui con lei, quindi qual è il problema?”

Gon lo guarda speranzoso, Killua invece sembra avere dei conflitti interni.

“Gon, la mia famiglia è ricca. Abbiamo un'intera regione per noi”

L'altro inclina la testa “Sì...?”

“Non ho mai fatto niente di normale come vivere per conto mio, in un mio piccolo spazio personale” Killua spiega con espressione accigliata “Voglio solo qualcosa del genere. Trovare un appartamento, un lavoro e vivere una vita normale”

“Non hai bisogno di un lavoro, siamo Hunter e-”

“Non è questo il punto!” Killua incrocia le braccia al petto e sposta lo sguardo “Se non capisci, lascia cadere la questione e fammi fare quello che voglio”

Le parole di Killua risuonano amare nella stanza e per l'ennesima volta Gon, testardo com'è, non si da per vinto, getta infatti le braccia attorno all'altro e lo stringe in un forte abbraccio “Io penso che questa sia solo una tua fase” afferma con un sorriso “Ma va bene. Fai quello che vuoi, l'importante è che non vai troppo lontano!”

“Tranquillo” gli promette Killua, non riuscendo a trattenere un sorrisetto quando Gon lo spinge in posizione prona “Ti ho dello che sarei stato con te per sempre, no?”

“E così sarà!” cinguetta felice Gon, perché sta già pensando a quella cosa.

***

L'ultima cosa al mondo che vuole Mito è che loro crescano, però allo stesso tempo è quello che desidera. Vuole che imparano a prepararsi da soli la cioccolata calda e le uova fritte, però allo stesso tempo vuole mandarli via dalla cucina e vedersela lei con tutti i preparativi. Vuole che imparano a dividere bene i bianchi dai colorati, però non appena li mette a lavoro vorrebbe abbracciare i loro morbidi golfini e lavarli lei stessa per i suoi bambini. Le piace l'idea di aver insegnato loro l'igiene e le buone maniere a tavola, eppure le manca il suo Conto Alla Rovescia per le Pulizie e schiaffare la mani di Gon quando non usa la forchetta.


Soprattutto, le piace far finta di non sapere che fanno sesso al secondo piano della sua casa. Gon sa di non poter mentirle e così non lo nasconde nemmeno.

I suoi ragazzi stanno crescendo e lei non è sicura di come debba prenderla. Le piace sfoltire le acconciature maschili e la lavatrice piena di boxer... Le piace il caffé bollente che aspetta lei non appena entra in cucina.

A Mito piace essere madre, soprattutto perché non le capita di esserne una molto spesso - non più ormai. E la parte più difficile di essere madre è stare dietro quando i bambini lasciano il nido.

***

Killua passa le successive ventiquattro ore a preparare tutte le sue cose e raggiunge una cittadina vicino per andare alla ricerca di qualche appartamento. Non cerca niente di stravagante perché la metà del suo tempo conta di passarlo comunque insieme a Gon in giro per il mondo. Ha semplicemente bisogno di un posticino in cui mangiare, dormire e lavarsi la biancheria. E magari guardare la tv.

Alla fine riesce a trovare un appartamentino in un piccolo condominio. Non è male ma non lo convince neanche del tutto, non riesce neanche a chiamarlo 'condominio' perché è stato a casa di Leorio e Kurapika, e, cavolo, quello è un vero condominio!

“Penso che lo prendo” mormora e vede gli occhi del proprietario illuninarsi nonappena le sue parole lo raggiungono. Killua gli assicura che sarebbe tornato il giorno successivo e caccia il cellulare una volta rimessosi in viaggio verso la casa di Gon.

Pronto?” dopo qualche squillo risponde la voce di Leorio.

“Ehi, vecchio, parlami un po' del mondo degli adulti” Killua sorride.

"...dovresti restringere il camp," risponde Leorio dall'altro capo.

"Okay, allora consigliami a quale pay-tv abbonarmi"

***

Quando Gon torna a casa dopo aver fatto compere con la zia Mito, i bagagli di Killua non sono più nell’angolo della loro camera dove li aveva riposti in precedenza. Il ragazzo storce il naso ma non ci bada troppo, non troppo almeno. Dopotutto ha un piano.

***

“Zia Mito” esordisce a cena “Che ne pensi se andassi a vivere per conto mio?”

Sua zia si blocca momentaneamente, con la forchetta ancora in mano, come se stesse combattendo una guerra dentro di sé. La vede spostare lo sguardo sulla sedia vuota di Killua – non è tornato per cena – e finalmente sussurra “Sarei triste ma capirei.” dopo una breve pausa continua poi con voce decisa “Avete viaggiato e visto tante cose... come potrei aspettarmi di tenervi legati qui su questa isola oer sempre? La tua carriera di Hunter ti ha portato lontano, Gon. Ti meriti di meglio di questa casa di campagna”

“A me piace questa casa!” insiste il ragazzo “È casa mia, ma...” non può mentire alla zia Mito “Sai che ho ancora tante cose da fare, cose da vedere. E noi... e noi-” la sua voce va pian piano affievolendosi quando giunge alla realizzazione di quello che sta davvero accadendo.

“...rimarremo sempre in contatto, vero?” conclude lei riscuotendolo dai suoi pensieri e incontrando il suo sguardo.

“Certo!” conferma lui - come se potesse mai dimenticarla, del resto “E ovviamente verrei a trovarti!”

È difficile per lei, glielo si legge in faccia. Per lei non è stato facile lasciarlo andare quando aveva dodici anni. Ma la zia Mito è una delle persone più forti che conosce e sa che se è stata bene allora, lo stesso sarà adesso.

“Allora torno più tardi”

“Vai a vedere la casa di Killua?”

Gon ridacchia e si gratta il capo “Qualcosa del genere”

Prima di andare, aiuta la zia a lavare i piatti e a mettere tutto a posto. Durante il cammino, caccia il cellulare dalla tasca del pantalone e compone il numero che ormai conosce a memoria. Dopo qualchr squillo si ricorda di aver dimenticato del fuso orario e si dispiace quasi di sentire la voce assonnata di Kurapika dall’altra parte della linea.

“Pronto?”

“Lavori domani?” Gon taglia a corto tutti i convenevoli, optando invece per arrivare dritto al sodo.

“...no, perché?”

“Okay, bene. Posso parlarti?”

Kurapika sembra più sveglio adesso “Cosa succede?”

Anche se Killua spesso lo chiama stupido, Gon in realtà non lo è per niente. Sa esattamente cosa sta facendo.

***

Killua sta ispezionando il piccolo appartamento per decidere dove mettere le cose quando sente bussare alla porta, e subito si chiede cosa possa volere il padrone di casa a quell’ora, perchè , ovviamente, lui era l’unico a sapere che si era trasferito qui... e invece-

“Come facevi a sapere che ero qui?” chiede immediatamente una volta aperta la porta.

Gon inarca un sopracciglio “Killua, hai detto tu stesso che non saresti andato lontano e questo è l’unico palazzo in cui ci sono posti disponibili. Non ci vuole un genio per capirlo”

Ora è Killua a fare una faccia scettica ma lo lascia comunque entrare e lo invita ad aggirare una pila di roba ammassata vicino la porta.

“E questo è tutto?” Gon sbatte le palpebre e lo guarda perplesso “Dove sono i mobili?”

“Li ho nascosti”

“Eh? E come hai- ehi! Cretino” gli diede uno spintone, imbarazzato perché stava cascando in una delle sue prese in giro.

Killua si scansa con un ghigno “Scemo sono appena arrivato qua, è normale che non ho ancora i mobili”

“E quando mi avresti detto che ti saresti trasferito?” con uno scatto Gon si avvicina pericolosamente a lui e si compiace quando vede che Killua indietreggia come intimorito.

“Non arrabbiarti, sarei tornato stanotte. Volevo solo...beh sai, volevo rendere la casa presentabile per quando saresti venuto a vederla”. Fa così strano parlare di cose del genere. Killua, in tutte le sue esperienze e in tutti i suoi viaggi, non ha mai fatto una cosa così semplice come arredare e rendere accogliente un appartamento vuoto.

“Queste organizzazioni dovremo farle insieme” lo rimprovera Gon con severità.

Killua lo guarda accigliato, quasi sul punto di arrendersi, e Gon sfrutta quel momento per afferrarlo per i polsi e tirarlo a sé. Non importa che non ci sia letto, un futon, un divano, o neanche un tappeto nella nuova casa di Killua, da un paio di giorni a questa parte le cose sono state tese tra loro ed è il momento che vengano sistemate.

***

“E comunque” annuncia Gon più tardi “Dovremo trasferirci insieme” si muove in cerca di una posizione più comoda, anche e la parete è tutt'altro che comoda.

Killua alza il volto dalla spalla di Gon dove si stava dedicando e sospira “Lo sapevo che l'avresti detto. Per questo non mi sono allontanato troppo, così saresti potuto stare con la zia Mito”

“Questo è? Hai fatto tutto questo per la zia Mito?”

“Non... non volevo portarti via da lei” ammette Killua con un po' di difficoltà. Ora è il suo turno di muoversi dalla sua posizione distesa tra le gambe di Gon, ma l'altro stringe la presa attorno al busto del suo ragazzo perché non hanno ancora finito.

“Killua” mormora Gon “La zia Mito vuole che facciamo quello che vogliamo, che viviamo come vogliamo e dove vogliamo” fa una breve pausa “È quello che mi ha detto prima che venissi qui da te. Lei non si rattristerà”

Killua rimane in silenzio per un po' mentre giocherella con i capelli appuntiti di Gon. Alla fine, afferma con spirito ritrovato “Penso che sarebbe veramente fantastico. Sai, per avere un appartamento tutto nostro, un lavoro, e fare qualche viaggetto di tanto in tanto.... e fare tutte le cose insieme come abbiamo sempre fatto”

Gon annuisce e si avvicina ancora di più all'altro con un colpo di bacino “E possiamo fare anche questo molto più spesso, senza preoccuparci di essere colti in flagrante da zia Mito”

“Scemo” Killua ridacchia e si appoggia di nuovo sulla spalla di Gon.

I due rimangono in silenzio per qualche minuto, godendo il piacere della sola vicinanza dei loro corpi, e poi Gon parla di nuovo, prendendo Killua alla sprovvista “Penso che dovremo trasferirci più lontano”

“Eh?”

Il ragazzo sorride felice “Hai detto che vuoi vivere una vita normale, o comunque quello che ci è concesso dal nostro status di Hunter, no? Ma vorresti davvero vivere in campagna, sull'Isola Balena per tutta la tua vita? Non succede molto da queste parti...”

“Ma Gon-”

“E il lavoro qui sarebbe noioso qui, non ci sono molte opzioni per noi Hunter” Gon fa finta di rifletterci qualche secondo e scuote il capo “Hmmm, no. Anche se mi piace andare a trovare la zia Mito, non penso che io e te apparteniamo qui”

Killua lo fissa basito e sa che Gon sta architettando qualcosa “E allora dove apparteniamo?”

“Mah... forse Yorkshin City?” il sorriso di Gon diventa ancora più ampio “In un enorme palazzo”

“Gon! Mi staresti dicendo che dovremo trasferirci con Leorio e Kurapika?!”

Gon ride sotto ai baffi alla vista dell'espressione scioccata di Killua “No, non con loro ma nello stesso palazzo! C'è un appartamento libero al piano inferiore al loro” esclama eccitato “E a quanto pare ci sono un sacco di lavori disponibili” gli da un bacio sulla guancia “E vivono un sacco di ricconi in quella città, questo significa che-”
“I bodyguard sono in voga” conclude l'altro, ricordando cosa aveva detto loro Leorio una volta, e sorride “Vuoi che diventi bodyguard?”

Gon annuisce “Potresti fare viaggi di lavoro e vedere un sacco di posti nuovi... e poi saresti il miglio bodyguard del mondo!” lo stringe forte “Kurapika ha detto che avrebbe parlato con il suo capo, magari di assumerti direttamente o di suggerire il tuo nome a qualche altro uomo d'affari. E Leorio ha detto che se vogliamo quell'appartamento vacante loro potrebbero pagare subito la cauzione per noi per fermarcelo finché non siao pronti per partire. Sono degli amici davvero fidati, voglio loro un mondo di bene, ti piacerebbe come piano? Eh, Killua?”

Killua considera quella proposta, nel frattempo Gon gli sorride e gli accarezza i morbidi capelli argentati. Alla fine il ragazzo sorride e risponde “Siamo ancora giovani, Gon. Qualche anno qui, qualche anno la, non importa dove li passiamo, basta che sia divertente è che stiamo insieme. E devo ancora firmare il contratto di locazione”

“Quindi è un sì?” Gon esulta.

“Chiamiamo Leorio” Killua ridacchia alla sua espressione e abbraccia l'altro “Ma non ora”

***

Non una lacrima viene versata quando i due salutano la zia Mito, lei vede la loro partenza come se si stessero imbarcando in una nuova avventura. Loro sono i suoi bambini, la andranno a trovare spesso e non saranno mai troppo grandi per gli abbracci. Le va bene così.

***

Dato che non hanno mobili o molti bagagli con loro, Gon e Killua sono liberi di correre e fare gare di velocità su per le scale, fino al piano di Leorio e Kurapika.


“Buongiono, Ishida-san!” esclama Gon quando la vicina di casa apre la porta di casa proprio quando i due ragazzi hanno raggiunto quella degli amici.

“Oh, ciao!” la donna li saluta “Siete tornati per una visita?”

“Più o meno!” risponde Killua, incrociando le braccia dietro la nuca, senza distogliere lo sguardo da Gon intento a bussare.

Quando Leorio risponde, Gon gli salta addosso gioioso. Killua rotea gli occhi, divertito dall'atteggiamento del suo ragazzo e saluta la signora prima di entrare in casa e chiudere la porta.

“Qui ci sono le vostre chiavi” dopo tutti i convenevoli, Leorio consegna a ciascuno dei due un portachiavi e comincia con le spiegazioni “La fattura dei mobili e tutto il resto è in cucina, ma vi lascerò sistemarvi prima di chiedervi i soldi” ridacchia “Non sono entrato a vedere com'è la situazione da quando abbiamo fatto le ordinazioni che avete chiesto. Kurapika è in una strana fase di interior designer ultimamente, quindi, nel caso, preparatevi. Ho dovuto fare del mio meglio per tenerlo lontano da quelle mura spoglie, ma non posso controllarlo tutto il giorno, no?”

“Allora andiamo a dare un'occhiata alla casa e torniamo qui!” risponde Gon, prendendo la mano di Killua per trascinarlo al piano inferiore. “Ci vediamo dopo!”

“Tornate per cena” ribadisce l'uomo affacciandosi alla porta “Penso che Kurapika avrà delle news per Killua quando torna a casa”

“Okay!”

Killua non può fare a meno di sorridere mentre si lascia trascinare da Gon.

***

I due ragazzi si innamorano a prima vista dell'appartamento. È molti simile a quello di Leorio e Kurapika, solo che è un pochino più piccolo perché ha una stanza in meno. Però è comunque spazioso, è quasi completamente arredato grazie ai loro amici, e si trova nel cuore di una città enorme e piena di opportunità. E soprattutto, quell'appartamento è tutto loro. Possono fare tutto quello che vogliono, anche decorarlo (dato che a quanto pare Kurapika non ha avuto la possibilità di farlo). Girandosi attorno hanno visto che il biondo ha lasciato un messaggio, “Per piacere mettete almeno le tende”.

Gon è super eccitato per l'inizio di questo nuovo capitolo della loro vita.

“Non so cosa dire” confessa con voce soffocata dall'emozione.

“Allora non dire niente” risponde Killua con un ghigno.

E così, per prima cosa, inaugurano il loro nuovo letto.


***

Questo è il decimo anno dalla prima pubblicazione di Domesticty Arc, come vola il tempo.

Scommetto che nessuno si sarebbe più aspettato un aggiornamento, sempre se è ancora sopravvissuto qualcuno che seguiva questa storia e se non fosse stato per la mia cara amica Scarlett non credo che l'avrei mai fatto. Negli ultimi anni sono cambiate un po' di cose, prima di tutto mi sono laureata, ora sto per laurearmi di nuovo e vivo in Inghilterra, ho cambiato vari fandom, mi sono fatta conoscere su EFP e poi l'ho abbandonato in cerca di qualche riconoscimento internazionale su AO3 – a proposito di questo, dovrei aggiornare anche lì.
Mi dispiace aver lasciato così questa storia, vi prometto che non lo farò più, o meglio, cercherò di essere più decente con gli aggiornamenti.

So che i capitoli precedenti sono meno fluidi, ero ancora inesperta, e anche se vorrei tanto riaggiustarli non credo che lo farò per mancanza di tempo e voglia so, bare with me.
Prima di lasciarvi ringrazio tutti per le vostre recensioni, per i messaggi privati che mi mandate e per i preferiti, seguite ecc ecc. Grazie mille <3

Nel prossimo capitolo


10. Reality bytes

“Non ti permetterò di impostare sfondi di pornografia lesbo su un computer che porterai a casa e a lavoro”


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