- FESTINO - di Jessire
Vide confusamente tre ragazze che si davano da fare intorno
ad un unico ragazzo, steso su u divanetto verde.
La vergogna non la sfiorò nemmeno, tanto era nel mondo governato dall’alcool.
Qualcuno le passò affianco sfiorandola con spalla e poco
dopo si ritrovò in mano un bicchiere pieno di un liquido violaceo
che
ingurgitò senza pensarci.
Percepì un calore al fianco e abbassando lo sguardo vide una
mano diafana posata possessivamente sulla sua vita.
Sentì un capogiro e si appoggiò
al ragazzo che l’abbracciò ulteriormente ridendo.
Vide la stanza girare e non senti
più il pavimento sotto i piedi, né il camino su cui stava appoggiata con il
braccio sinistro.
Le braccia calde del ragazzo l’avvolgevano tutta e sentii
una forza premerle sotto le ginocchia e sul fianco.
Quel “tipo” non ben definito attraversò la stanza con la
ragazza in braccio, sino a raggiungere un corridoio buio su cui si
aprivano
molte porte di legno massiccio con delle targhette su di esse.
Quando la ragazza tornò con i pedi per terra, nonostante il
pulsare della testa, la sua incapacità di stare in piedi e di non
barcollare
esageratamente, fissò il ragazzo.
In quel momento non riusciva a
capire cosa volesse da lei quel ragazzo.
Da sfocato il viso del giovane assunse pian piano una forma
abbastanza simile a quella normale,
così
la ragazza potè distinguere dei capelli neri lisci e corti, due occhi chiari di
un azzurro luminoso e un corpo ben fatto.
Non riusciva a collegare un nome
preciso a quella faccia.
Poi vide solo la faccia del
ragazzo appiccicata alla sua.
Le mani del ragazzo la
premettero contro il proprio corpo maschile sodo e ben delineato
La lingua del ragazzo esplorò e forzò la bocca della ragazza
che non oppose resistenza (ripeto: era ubriaca fradicia…nd_A)
Improvvisamente sentì il corpo del ragazzo moro irrigidirsi
così aprì gli occhi, trovandosi davanti non solo il giovane a cui era
ancora
abbracciata ma anche un ragazzo biondo.
Quest’ultimo aveva una cosa
luccicante sull’abito scuro, e teneva per un braccio il ragazzo moro.
- che cazzo fai, Nott??!!-
La ragazza spalancò gli occhi stupita.
Nott…un serpeverde bello, tenebroso, corteggiato e
desiderato da molte studentesse - naturalmente mai quanto era odiato e adorato
Malfoy - ma bastardo come tutti gli altri Serpeverde.
- lasciaci stare, Malfoy! Non vedi che siamo piuttosto
impegnati?!- borbottò il moro
Nott strattonò il suo braccio ancora imprigionato dalla mano
di quello che ora la ragazza sa essere Malfoy.
- so benissimo quello che vuoi fare e so pure un’altra cosa-
disse il biondo prendendolo per le spalle e
allontanandolo dalla giovane
– sei ubriaco
fradicio e fatto fino all’ultima punta dei tuoi dannatissimi capelli di chissà
quanta roba, stupido!-
Nott però si avvicinò di nuovo
alla ragazza e la schiacciò al muro.
Le accarezzò i capelli rossi e lunghi per poi abbracciarla
goffamente, risultato di chissà quale erbe illegale e
di quintali di Whisky
Incendiario.
Il biondino si infuriò ancora di
più
- NOTT!! Cazzo, smettila! Sei un purosangue e comportati da
tale! Dio è una babbanofila,
anzi è LA babbanofila, amica di
Lenticchia, Potter e della Mezzosangue Zannuta! SVEGLIATI!!!-
- ma smettila tu! Senti non venire
a dirmi cosa devo o non devo fare! proprio
tu che ti fai mezza Hogwarts e ti ho visto parecchie volte
occhieggiare
la Mezzosangue
e anche lei - disse il moro indicando la rossa tra le sue braccia - ora che me
la sono presa fai tutte ‘ste
storie!! Fottiti!-
E detto questo posò di nuovo le
labbra su quelle di Ginevra Weasley, la ragazza schiacciata al muro da Theodore Nott,
sotto lo sguardo schifato e furioso
di Draco Malfoy, Caposcuola di Serpeverde.
- PIETRIFICUS TOTALIS!-
Il moro si immobilizzò mentre il biondo
prese Ginny per le spalle la trasportò fino alla Sala Comune
- dove sono le tue amiche?- chiese
il biondino senza guardarla
Lei rimase zitta
-Weasley ti ho fatto una domanda-
- sta zitto, Malfoy! Ho un mal di
testa allucinante!- disse la rossa portandosi una mano alla testa
Lui le si avvicinò all’orecchio e
le mormorò con un tono di voce sostenuto – vai a cercarle- e poi se ne andò.
La ragazza lo maledì mentre si
aggirava ancora barcollante per la Sala
Comune piena di Serpi e di altre Case.
Individuò la chioma bionda della sua amica Luna e si accinse
a raggiungerla quando, a metà strada e nello spazio lasciato libero dagli altri
ragazzi, vide una scena orripilante.
La sua amica Luna ubriaca che schiacciava al muro
l’orribile, per lei, Roger suo compagno di Casa nonché capitano della squadra di Quiddich.
A quella vista Ginny rimase immobile indecisa se
interrompere l’opera della sua amica o fuggire.
Come se si risvegliasse da un sogno, scosse la testa e
sembrò che la stanza assumesse un colore più vivo e soprattutto che smettesse
di girare.
Così, con occhi più “normali” vide parecchie ragazze
svestite stese su ragazzi anche loro mezzi svestiti nei divanetti sparsi per la
sala.
Si senti inorridita vedendo lo sfregamento di tutti quei
corpi in cui la vergogna e il pudore non operavano.
Sentii di essere nel posto sbagliato e che l’unica ragione
della sua presenza lì era un ragazzo.
Già! Ginevra Weasley era innamorata di un Serpeverde.
Non si erano mai parlati, tranne i lievi insulti quando passava
davanti a lui e alla sua compagnia con il Trio- anche se non succedeva spesso.
Ma nonostante questo il suo cuore aveva iniziato a battere
per il questo ragazzo.
Questa cotta la portava ad attraversare mezzo castello solo
per vederlo, per scambiare qualche sguardo con lui. Più di una volta era stata
sul punto di rivelargli i suoi sentimenti ma rimandava
sempre dicendosi
- gli parlerò la
prossima volta quando sarà solo, senza Malfoy tra le
calcagna o altre Serpi in giro-
Naturalmente il ragazzo non la degnava di uno sguardo.
A lui interessavano solo belle ragazze, truccate sino
all’immaginabile, con gonne cortissime e maglie aderentissime che non
lasciavano nulla all’immaginazione e con una reputazione non proprio
immacolata.
In quel momento vide questo ragazzo con Pansy Parkinson
seduta sulle sue gambe la quale gli accarezzava il
torace e con il viso a pochi centimetri da quello del ragazzo.
Ginny sentii una fitta al cuore e percorse gli ultimi metri
verso la porta della Sala Comune dei Serpeverde, contrassegnata da una giovane
donna molto bella dai lunghi capelli mossi neri e un bel viso dai lineamenti
austeri.
Dopo aver detto la parola d’Ordine uscì nel buio e nella
tranquillità del corridoi con lo scopo di raggiungere
il suo adorato rifugio: la Sala Comune
dei Grifondoro e precisamente la sua camera calda e accogliente sperando di non
trovare ancora svegli Harry o, molto improbabile da quando si erano messi
assieme, Ron ed Hermione.
I due ragazzi ritenevano adeguati ogni tipo di luogo buio ed
estraneo ad altri ragazzi per non essere scoperti in atteggiamenti intimi.
Per quanto riguarda Harry…beh non
gli importava poi molto del moro perché:
1- era lui che l’aveva mollata
2- non le piaceva più da
tempo
3- doveva anche lei avere una vita sociale sennò sarebbe
diventata una donna vecchia e ancora zitella come la prozia Tessy,
l’adorata vecchietta che aveva una predilezione per il fratello di Ginny, Ron e
non perdeva mai l’occasione per sbaciucchiarselo per bene.
Questi orribili pensieri furono interrotti da una voce
piuttosto stridula che urlava
- Ehi tu, bel giovane! Sto parlando con te! Ma guarda che
maleducato!non si saluta più una bella donna?!-
Si sentirono come risposta dei borbottii incomprensibili e
si vide un’ombra avanzare dalla porta dei Serpeverde.
Ginny si era fermata, nel frattempo, così il ragazzo le si avvicinò. Man mano che si avvicinava alle luci delle candele il viso prendeva un’espressione che agghiacciò la
rossa.
Pensando che fosse uscito per fare i cavoli suoi Ginny
riprese a camminare anzi a barcollare dato che la quantità di
alcool bevuto quella sera era ancora alto nel suo corpo.
- Weasley!-
- Z-zabini?-
- non mi sembri nella condizione migliore per girare nel
castello-
- fati i cavoli tuoi!Mi sembravi piuttosto
impegnato prima; non mi sarei certo aspettata che ti accorgessi che c’ero pure
io alla festa organizzata da voi-
- me ne ero accorto, invece- lui la
guardò attentamente e poi disse - sei ubriaca-
- ma noooo! Sarei mai entrata nel
festino organizzato da voi serpi senza avere in corpo almeno la metà delle
bottiglie di Whisky Incendiario di Hogsmeade?? E per
te avrei mai provato questa cosa da lucida??!!-
Lui rimase immobile davanti a lei con un ghigno divertito –
hai fegato, ragazzina-
- non sono una ragazzina! Ho solo un anno meno di te, brutto
idiota ed egoista e presuntuoso e…non mi viene in mente nient’altro- disse
Ginny tristemente soprattutto per le ultime parole
Lui ghignò ancora di più.
- maledetta quella volta che ho deciso di venire da voi!!-
- spiegami allora che ci facevi da noi-
- perché…abbassa la voce, per
Merlino! Ho un terribile mal di testa!-
Ginny ritornò a camminare senza accorgersi che Blaise la
osservava dal punto in cui si era fermato tempo prima
e non muoveva un passo verso di lei.
- Ehi Weasley io sono ancora qui!-
- e come posso
dimenticarmene dato che entri ogni notte nei miei sogni più segreti??- pensò la rossa cercando di far scomparire il rossore
comparso sulle guance e di apparire il più fredda possibile
- e cosa dovrei fare,scusa?-
Lui non rispose ma la ammirò così a
lungo da far apparire sul suo viso meraviglioso un ghigno malizioso, che lei
non vide poiché si girò subito aver pronunciato queste parole.
- Zabini, sono stanca e ho mal di
testa! vorrei andare a dormire-
-Beh se era solo
questo potevi chiedere ad uno di noi di accompagnarti
in una delle sue stanze-
- no grazie mi basta l‘esperienza con Nott- disse senza
pensare Ginny
Blaise si accigliò - scusa? che
significa ?-
- quello che ho detto. Se vuoi delle delucidazioni chiedi al
tuo compagno di Casa-
- ci sei andata a letto?-
La rossa si fermò immediatamente
- nooo!- rispose Ginny
scandalizzata
- e allora che è successo? Nott non
è un tipo che rinuncia così facilmente a passare una nottata di puro piacere-
- come tutti voi,d’altronde-
Il ragazzo non si accorse che la rossa si era fermata o
almeno non lo diede a vedere fino a quando,
guardandosi affianco, si girò fermandosi.
- beh, che fai? -
- scusa? ma volevi seguirmi??-
mormorò lei sperando che non l’avesse vista ammirarlo mentre camminava
- Guarda che il mondo non gira attorno a te, Weasley!-
- ma senti chi parla! Proprio tu!! Tu che ti credi il più figo del
globo..- stava per ribattere ancora ma si ritrovò tra le braccia di Blaise.
- è uno dei miei sogni??- si chiese Ginny ma poi, messa la mano sopra quella
di Blaise posata sulla sua vita, si rese conto che era la pura realtà.
- ma è possibile che non guardi mai dove metti i piedi??!!- mormorò un pò stupito il moro
Ricapitoliamo: Ginny stava per cadere dato che a causa del
“litigio” con il moro e con la quantità- non proprio limitata- di alcool in corpo, non si era resa conto di essere arrivata
alle scale che portavano ai piani superiori. Per cui, per evitare alla ragazza
una brutta caduta, Blaise la trattenne.
- ti ricordo che sono ubriaca fradicia-
- e anche un pò ritardata-
- Saranno i fumi che
aleggiavano nella TUA Sala Comune e ti ricordo…quei fumi li hai
aspirati pure tu- disse Ginny cercando di liberarsi dall’abbraccio che la stava
rendendo nervosa.
Quel ragazzo così bello, il suo corpo così
vicino a quello della rossa, le sue labbra così vicine alle proprie, quei
capelli fatti per essere accarezzati.
La vicinanza fece andare in balla il sistema ormonale di entrambi i giovani.
Blaise mollò la prese facendola
vacillare, ma subito accorsero di nuovo
le braccia del moro come aiuto.
Il moro si chinò sull’orecchio destro della Grifondoro e le
mormorò- meglio che ti riaccompagni alla tua Torre, Grifoncina-
Ginny non si lamentò del termine grifoncina, tanto
era estasiata dalla voce così roca del moro all’orecchio.
Percorsero il resto dei corridoio
in perfetto silenzio.
Dopo un po’ di minuti arrivarono davanti alla Torre dei
Grifondoro.
Ginny stava per dire a Blaise di lasciarla da sola ora ma il moro le prese un braccio e l’avvicinò dandole un
piccolo bacio a fior di labbra, pensando
- tanto non se lo
ricorderà domani, essendo così ubriaca. Che bella è questa
sera, nonostante abbai gli occhi scintillanti più del solito a causa dell’alcool.
Devo calmare il battito del cuore, che non si ferma più da
quando vidi Malfoy e lei uscire dal corridoio che porta ai dormitori maschili
di noi, Serpi-