E' l'alcol che mi fa parlare

di Eldur
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Neanche un vincitore ***
Capitolo 2: *** Una ragazza forte ***
Capitolo 3: *** Non è un buon inizio ***
Capitolo 4: *** Rivelazioni ***
Capitolo 5: *** Quasi come lui ***
Capitolo 6: *** Restate vivi ***
Capitolo 7: *** L'acqua è la tua salvezza ***
Capitolo 8: *** Tu vali molto più di loro ***



Capitolo 1
*** Neanche un vincitore ***


Disclaimer: Questi personaggi non mi appartengono, ma sono proprietà di Suzanne Collins. Questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro.


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1. Neanche un vincitore



L'avevo quasi dimenticato! Felici Hunger Games! — Coglie qualche mora dal cespuglio attorno a noi. — E possa la buona sorte… — Lancia una mora che traccia un arco verso di me. La prendo in bocca al volo e affondo i denti nella polpa delicata. — ... essere sempre a tuo favore! — termino io la frase con la stessa enfasi.
 
Si svegliò all’improvviso con un unico pensiero: la mietitura. Quello era il giorno della mietitura.
L’unica cosa a cui Haymitch riuscì a considerare era che sarebbe stata un’altra inutile edizione in cui ventitre ragazzi innocenti sarebbero morti. La cosa peggiore era il fatto che lui, da mentore dei Tributi del Distretto 12, non fosse riuscito a mantenere in vita neanche un ragazzo, per tutti quegli anni.
Si alzò dal divano e si sfilò la camicia ancora bagnata del liquore che aveva bevuto la sera prima. La lasciò a terra e ne recuperò un’altra da un mucchio di vestiti accatastati nella stanza.
Accese la televisione: come d’abitudine, Capitol City stava trasmettendo l’ennesimo documentario sulla sconfitta dei tredici Distretti di Panem. Disgustato, spense di nuovo l’apparecchio.
La mietitura avrebbe avuto luogo nella piazza del Distretto alle due. Non era il momento di perdere tempo e di guardare il mondo con la mente lucida.
Si avviò verso la cucina e recuperò una cassa piena di bottiglie di liquore che portò fino al divano . Si sedette e stappò la prima bottiglia di molte.
— Non siamo esseri umani — disse, senza curarsi del fatto che avrebbero potuto sentirlo. Poi scolò metà bottiglia in un sol sorso.
 


 
Al Centro d’Addestramento
Haymitch è un personaggio davvero misterioso, per questo ho deciso di scrivere qualcosa su di lui. E’ uno di quei personaggi che cominci ad apprezzare senza rendertene conto. Devo dire che all’inizio ero abbastanza indifferente nei suoi confronti. E per inizio si intende la sua entrata in scena alla mietitura e il primo giorno sul treno per Capitol City. L’ho amato subito dopo.
Sarà la sua sfrontatezza, il suo sarcasmo o la sua malinconia da reduce dei cinquantesimi Hunger Games?
La trilogia degli Hunger Games è qualcosa di ineguagliabile, non trovate? Non è la solita saga a scopo di lucro: i suoi messaggi sono molto chiari. Spero solo di morire prima che gli Hunger Games vengano istituiti dal Governo xD Non sarebbe per niente bello.
Per adesso ho intenzione di scrivere una decina di capitoletti come questo. Poi, non so, magari mi verrà voglia di continuare con il secondo libro :3
Lo scopo di questa raccolta, in pratica, è raccogliere sprazzi di vita di Haymitch durante quello che Katniss e Peeta devono affrontare. Sono solo duecento parole e alcune immagini che vorrei farvi rimanere impresse. Le frasi in corsivo all’inizio sono prese direttamente dal libro e ambientano quello che succede a Haymitch. Quindi, quando Gale ha cominciato a prendere in giro Effie (quella pazza ha la mia approvazione *-*), Haymitch si è svegliato di soprassalto, pensando alla mietitura.
Sì, ho scritto più qui che nel vero capitolo :S Certe cose riesco a farle solo io.
Come ultima cosa… cerchiamo di rendere questo fandom più popolare ç_ç Mi rende triste vedere una manciatina di storie che impallidiscono al confronto dei numeri esagerati degli altri gruppi di fanfiction. Questa trilogia merita davvero di essere acclamata come in USA.
Grazie mille per l’attenzione! :)

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Capitolo 2
*** Una ragazza forte ***


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2. Una ragazza forte



— Guardatela. Guardate questa qui! — urla mettendomi un braccio intorno alle spalle. […] — Mi piace! — […] — Ha un gran... — Per un attimo non trova la parola. — ... fegato! — esclama trionfante. — Più di voi! — Mi lascia andare e si porta sul davanti del palco. — Più di voi! — grida, rivolto direttamente a una telecamera. Parla agli spettatori o è così ubriaco da schernire davvero la capitale e chi comanda?
 
Sì, Capitol City, sono un ubriacone ma non uno stupido, pensò Haymitch, con la mente piena di pensieri confusi. Un momento dopo si chiese da dove venissero quelle riflessioni. Non sapeva né cosa stava facendo né cosa stava dicendo. Ma non gli importava: quei mostri avrebbero dovuto capire che i Giochi erano stati ideati da codardi e ora erano messi in atto da persone ancora più vili, quali loro.
Ecco, era arrivata un po’ di quella lucidità che riusciva a farlo ancora pensare - anche se poco -, ma che volava subito via, come le vita di quei poveri ragazzi, costretti a uccidersi a vicenda per vincere uno stupido titolo, un po’ di cibo, e soprattutto la propria vita. Una vita che era già stata donata e che, illogicamente, doveva essere difesa.
Una ragazza che salvava la piccola sorellina. Quello era un miracolo. Nessuno sarebbe stato in grado di farlo, eccetto lei. C’era qualcosa nel suo cipiglio, sul suo volto pallido ma deciso che secondo Haymitch la rendeva una ragazza forte e… sì, coraggiosa. Non lo aveva appena detto alle telecamere?
Non lo ricordava.
Successe tutto in fretta. Prima di svenire si fece un’ultima domanda: riuscirò a salvarla o lascerò morire anche lei?




Al Centro d'Addestramento
Sono del parere che Haymitch sia rimasto subito colpito da Katniss. Anche se si odiano - dicono di odiarsi, in realtà - non possono fare l’uno a meno dell’altra. Peeta dice a Katniss che Haymitch e lei hanno lo stesso carattere ed è per quello che non si sopportano. E’ vero, anche troppo. Peeta ha la capacità di scavare a fondo nelle persone e di capire ogni comportamento.
Ma, tornando al discorso Haymitch-Katniss, se non fossero stati capaci di capirsi al volo, Katniss e Peeta non sarebbero sopravvissuti. Tutti quei messaggi senza parole nell’Arena…
Sono dell’idea che quei due siano telepatici xD Formano una coppia davvero esclusiva e, beh… esemplare.
Voi che ne pensate? Sarei felice di sentire i vostri pareri su questo strano rapporto mentore-tributo.
Tornando alla fanfiction: Grazie per le vostre recensioni, mi hanno fatto davvero piacere!
La nostra missione? Scaraventare una decina di persone al cinema a vedere Hunger Games! :D 

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Capitolo 3
*** Non è un buon inizio ***


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3. Non è un buon inizio



Mi rendo conto che detesto Haymitch. […] — E così tu dovresti consigliarci — dico […]. — Ve lo do subito, un consiglio. Restate vivi — ribatte Haymitch, e poi scoppia a ridere.[…] — Molto divertente — dice Peeta. All'improvviso dà un colpo alla mano di Haymitch. Il bicchiere che si stava portando alle labbra finisce sul pavimento […]. — Ma non per noi —. […] Io pianto il coltello nel tavolo, tra la sua mano e il liquore […].
 
Haymitch guardò i ragazzi. Qualcosa gli diceva che quell’edizione degli Hunger Games non sarebbe stata come le altre. Qualcosa sarebbe cambiato e forse sarebbe partito direttamente da quei combattenti. Forse il Distretto 12 avrebbe avuto un vincitore.
Prese un bel respiro e scrutò i due, tentando di capire cosa volevano dirgli. Con noi i giochetti non funzionano? Siamo talmente disperati da non voler sentire scuse? Siamo capaci di fare qualsiasi cosa, anche vietarti di bere perché la nostra vita è a rischio? 
In quanto mentore, doveva far capire a quei due scapestrati chi comandava quando si trattava delle sue abitudini. Loro non sapevano cosa potesse significare entrare nell’Arena. Ne avevano solo un vaga idea grazie alla televisione.
Come potevano, quindi, anche solo pensare di potergli togliere ciò che lo faceva sentire bene?
Quando aveva risposto alla ragazza, non stava mentendo. Forse aveva rovinato la serietà della sua affermazione con una risata che di felice non aveva proprio niente, ma era la verità. La prima cosa che avrebbero dovuto sapere era quella. “Resta vivo” era ciò che si era detto sulla piattaforma di metallo durante quei sessanta secondi prima dell’inizio dei cinquantesimi Hunger Games.
Guardò per l’ultima volta il liquido rosso sul pavimento e sospirò. Alcol sprecato.
 
 



Al Centro d’Addestramento
Cari Tributes, sono tornata con un nuovo capitoletto.
Qui Haymitch ancora non conosce Katniss e Peeta, però ha intuito che non sono come gli altri Tributi del Distretto 12.
Loro sì che sono un bel trio :3
Haymitch e Katniss litigano sempre, ma almeno c’è Peeta a calmare un po’ le acque e a tenerli vicini :)
Chiedo venia per il riferimento al libro pieno di puntini di sospensione, ma volevo far capire bene da cosa scaturiscono i pensieri di Haymitch. Ho sempre pensato che la reazione di Peeta alla risata di Haymitch sia un po’ debole, ma in qualche modo efficace. Quella di Katniss è tutta un’altra storia: quel coltello piantato nel tavolo non è sicuramente un gesto d’amicizia xD Anche perché rischiava di staccare qualche dito al suo mentore.
Finalmente è uscito Il canto della rivolta! :D La Mondadori, nella pubblicazione del terzo capitolo della nostra amata saga, non è stata così lenta come si diceva all’inizio. Per fortuna, aggiungerei.
Il mio libro è qui, nella mia libreria, e aspetta solo di essere letto :3
Ringrazio tutte le persone che mi leggono, ma soprattutto Sheireen_Black 22 che mi ha lasciato la sua splendida recensione *-* Grazie!
Un bacio a tutti. 

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Capitolo 4
*** Rivelazioni ***


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4. Rivelazioni



Le scarpe sono la parte peggiore. Non ho mai messo i tacchi alti e non riesco ad abituarmi a camminare praticamente in punta di piedi, barcollando. Effie, però, li usa a tempo pieno e, se ci riesce lei, sono fermamente decisa a riuscirci anch'io. Il vestito pone un altro problema. Continua a impigliarsi nella punta delle scarpe […].
 
Peeta aveva gli occhi lucidi e non riusciva a guardare Haymitch in faccia. La sua confessione aveva scioccato il mentore. Non pensava fosse mai successo qualcosa del genere. La sfortuna era davvero dalla parte di Peeta. Oltre ad essere una persona gentile e altruista e quindi incapace a uccidere, avrebbe avuto anche un problema enorme nell’Arena, appena i Giochi fossero iniziati.
Poggiò una mano sulla spalla del ragazzo e disse — Utilizza questa cosa. Cerca di far risplendere l’attenzione della gente, ma soprattutto degli sponsor, su di voi.
Peeta sorrise e i suoi occhi lucidi sparirono. Haymitch era sorpreso: non aveva versato neanche un lacrima. Era più forte di quello che sembrava.
— Ah, e cerca di entrare il prima possibile nel gruppo dei Favoriti. Ti servono — lo avvertì. Se non avesse parlato con quei Tributi, non sarebbe durato neanche un giorno, negli Hunger Games.
Il ragazzo annuì, però, continuava a tenere gli occhi bassi e fissava il pavimento.
— Peeta, anche io sono stato innamorato. Tutti lo sono prima o poi, nella vita — cercò di rassicurarlo Haymitch.
Peeta fece una smorfia. — E questo include anche il fatto che tutti debbano uccidere la ragazza di cui sono innamorati, nell’Arena? — chiese, ironicamente.
Haymitch sospirò. — No, in effetti no.




 
Al Centro d’Addestramento
Salve, amanti della saga degli Hunger Games. Sono sempre io che vi rompo con queste flashfic da duecento parole.
Eccoci arrivati alla confessione di Peeta a Haymitch, e all’idea del mentore di utilizzarla come strategia per gli sponsor. So cosa state per dire: nel libro è Peeta che dice a Katniss di aver avuto l’idea di confessare il suo amore durante l’intervista. Ma… c’è qualcosa che mi dice che è stato Haymitch a suggerirglielo. E’ un’idea molto da lui, ahah. Con il suo cinismo, volete che non sia stato lui? xD
Questa volta, tra i pensieri di Haymitch, ho voluto aggiungere qualche discorso diretto. Spero vi piaccia :3
Passando ad altro… qualche giorno fa giravo su Internet e ho trovato “La guida ufficiale illustrata al film”. Sono quasi impazzita. Devo avere quel libro u.u E poi, costa solo 16, 90 €. Dieci centesimi in meno dei libri ufficiali della saga ed è pure illustrato!
Ce n’è anche un altro riguardante i tributi, però è un volumetto piccolo e il prezzo è sui 9 €, se ricordo bene. Se devo spendere, preferisco farlo in grande xD
Ok, bando agli scleri da pubblicità esterna. Yeee, ahahah :D Giuro che non lo farò più, anche perché sono sicura che se siete arrivati fin qui (e se davvero avete letto tutto siete santi :O) vi sarete davvero rotti di leggere i miei commenti (che, per un'altra volta, sono più lunghi del vero capitolo. Sono una frana >.<). Ma questi sono dettagli, giusto? Coro che mente: Sìììì!
Tornando a noi (era anche ora), ringrazio tutti anche solo se leggete. Mi farebbe piacere, però, sapere che qualcuno apprezza ciò che scrivo :)
Al prossimo capitolo e un abbraccio!  

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Capitolo 5
*** Quasi come lui ***


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5. Quasi come lui



L’urna di inclina e si fracassa in migliaia di pezzetti. Peeta atterra tra i frammenti e subito il sangue gli sgorga dalle mani. — E questo per che cos’era? — chiede atterrito. — Non ne avevi nessun diritto! Nessun diritto di andare a dire quelle cose su di me! — gli grido. In quel momento gli ascensori si aprono e appare tutta la combriccola, Effie, Haymitch, Cinna, Portia.
 
Haymitch guardò la scena che gli si era presentata sotto gli occhi. Peeta steso a terra e Katniss che troneggiava sopra di lui.
Quanto era docile e gentile, quel ragazzo. Non avrebbe fatto male a una mosca. Ma, in quel momento, era lì mentre una ragazza - la ragazza che amava - lo sovrastava con in viso un’espressione rabbiosa e ostile.
Da quando aveva saputo che Peeta era innamorato di lei, non aveva potuto fare a meno di chiedersi com’era possibile che un ragazzo così affabile e generoso potesse essere attratto da una ragazza fredda e senza scrupoli come lei. Come lei, come lui. Sì, perché Haymitch si rivedeva in lei.
Ma non sarebbe mai stato in grado di ammetterlo. Era troppo orgoglioso per farlo.
Al contrario, quel ragazzo non aveva segreti. Era amato e benvoluto da tutti grazie al suo carattere aperto che, però, sarebbe stata la causa della sua morte nei Giochi.
Anche lui sapeva di non poter sopravvivere. Ecco perché aveva puntato i suoi ultimi momenti di vita sulla salvezza di lei. L’aveva chiesto esplicitamente a Haymitch e lui l’aveva accontentato.
Perché nessuno poteva resistere a un ragazzo così semplice che chiedeva di morire per gli altri.
Un attimo dopo sentì la rabbia montagli dentro.
 
 



Al Centro d’Addestramento
Dopo una lunghissima assenza, sono tornata :) Spero che vi sia piaciuto questo nuovo capitoletto u.u Sì, ormai li ho soprannominati così. “Capitoletti”. Non suona male, no?
Sbaglio o Hunger Games sta avendo un pochino in più di successo rispetto a quando è uscito il film a maggio? Io spero proprio di sì, perché se quello che ho notato è falso, mi deprimerò ancora di più ç_ç Hunger Games è una saga stupenda! “Seguila, seguila” è l’eco che qualsiasi persona dovrebbe sentire appena entrata in libreria u.u
Mockingjay mi è piaciuto proprio tanto. Ho pianto moltissimo, bisogna dirlo, però non ha smentito gli altri due libri e di questa cosa sono contenta. A voi è piaciuto? :)
Per quanto riguarda la fine del capitolo, spero che si capisca che la rabbia di Haymitch nasce per il fatto che Katniss abbia maltrattato Peeta. In fondo il mentore è affezionato anche a lui *-*
Ora ci tocca aspettare agosto per il DVD di Hunger Games e novembre 2013 per il secondo film. Troppa attesa piena di ansia ç_ç Però noi ci saremo quando usciranno!
Siamo arrivati alla fine di queste note (qualcuno - sempre se qualcuno è arrivato fin qui a leggere - si chiederà perché non la finisco con questa menata e avrebbe tutta la mia comprensione, già) in cui ringrazio le persone che mi seguono e leggono le mie piccole (ma proprio piccole) creazioni. Grazie infinite. Se volete lasciarmi un commento, qualsiasi cosa, io ne sarò contenta ^^
Al prossimo capitoletto :D 

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Capitolo 6
*** Restate vivi ***


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6. Restate vivi



Poi sento il leggendario annunciatore, Claudius Templesmith, e la sua voce rimbomba tutto intorno. — Signore e signori, che i settantaquattresimi Hunger Games abbiano inizio!
 
Consigli finali?”. “Restate vivi”.
Le ultime parole che si erano rivolti rimbombarono nella testa del mentore, mentre i sessanta secondi scorrevano.
Haymitch guardò i suoi due protetti attraverso gli schermi della sua stanza di controllo. Lì poteva assistere al reality e aiutare i Tributi del Distretto 12, se fossero sopravvissuti.
Sullo schermo, lo sguardo di Katniss era incerto. Guardava a intermittenza la Cornucopia, ciò che era sparso lì attorno e tutta l’Arena. Peeta, invece, era completamente disinteressato. Dopo aver dato una veloce occhiata al posto, il suo sguardo si era fissato sulla ragazza. Forse sperava che lo guardasse prima che suonasse il gong d’inizio.
Haymitch pensò a quanto Katniss non fosse affidabile e pregò che non si facesse tentare dagli oggetti davanti alla sua piattaforma. Non ne valeva proprio la pena.
Improvvisamente notò Peeta scuotere la testa in direzione di Katniss, che finalmente lo stava guardando. Ma quel blando  movimento fu in grado di metterla ancora più in difficoltà.
Il gong suonò e lei, indecisa, si mosse lentamente, raggiungendo il prato. Si guardò ancora attorno e poi, inaspettatamente, scattò a raccogliere quello che aveva davanti.
— Ma cosa diamine stai facendo! — urlò Haymitch, sbattendo un pugno sul tavolo elettronico. Prese una bottiglia di liquore e ingollò il contenuto, furioso.
 




Al Centro d’Addestramento
Stavolta non mi dilungherò tanto nelle note finali, ma ci tengo a ringraziarvi anche se leggete soltanto. Questa storia - tra le virgolette - è nata per uno scherzo del destino e più scrivo più mi ci affeziono. Non è niente di che, sono d’accordo, eppure, ogni volta che rileggo quello che ho scritto in una decina di minuti, mi sento soddisfatta. Lo dirò: questa è la fanfiction che mi ha dato più appagamenti fino ad adesso, anche se in realtà non dice proprio niente di diverso dalla saga originale.
Siamo arrivati all’Arena, finalmente. Vedremo come si destreggerà Haymitch tra gli sponsor, Effie Trinket, gli Strateghi e i due piccioncini (♥ ) nell’Arena. Spero di non deludervi!
A presto :)
 
Ps. Un piccolo spoiler: il prossimo capitolo si intitolerà “L’acqua è la tua salvezza” e parlerà di Katniss mente cerca l’acqua sotto lo sguardo di Haymitch. Quello dopo riguarderà una piccola conversazione tra Peeta e quei mostri dei Favoriti - perché non sono altro che mostri - sempre dal punto di vista del mentore. 

 

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Capitolo 7
*** L'acqua è la tua salvezza ***


Dedicato a RainbowGem per il suo compleanno. Grazie di tutto.


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6. Restate vivi



Forse Haymitch non si rende conto di quanto ne ho bisogno. Nel tono di voce più alto che posso azzardare, dico: — Acqua. — Piena di speranza, aspetto che un paracadute scenda dal cielo. Ma non compare nulla. Mi sono illusa riguardo alla questione degli sponsor? […] No, non credo. Là fuori c’è qualcuno che vuole comprarmi dell’acqua, solo che Haymitch si rifiuta di farla passare.
 
Quella parola fu esclamata quasi come un ordine. Acqua.
— E adesso vorrebbe che le facessi avere dell’acqua? — domandò ironico Haymitch, con un sorrisino strafottente stampato in viso.
— Sei il suo mentore, si aspetta questo e altro da te — dichiarò tranquillamente Effie Trinket, portandosi lentamente una tazzina di tè caldo alle labbra con il mignolo alzato. — Allora, chiami uno dei suoi sponsor?—
Haymitch rise. — Neanche per sogno. E’ quasi arrivata. Quando capirà che non ho sprecato uno dei regali degli sponsor mi ringrazierà. —
Effie sbuffò. — Sei un uomo sadico, l’ho sempre detto. —
— Io non ho mai detto di non esserlo — rispose il mentore, facendo sbuffare nuovamente Effie.
Quella donna aveva vissuto a Capitol City, quindi aveva assorbito su di sé ogni costume e modo di pensare di quel posto. Haymitch la disprezzava un po’, però la trovava più umana degli altri. Sotto strati di trucco e apparenza, si preoccupava per i suoi tributi e ci si affezionava.
Ma continuava imperterrita ad amare gli Hunger Games.
Passata un’ora la tranquillità di Effie era sfumata, lasciando spazio alla preoccupazione. — Vai Katniss, vai — disse, guardando ancora una volta gli schermi dove Katniss regnava in primo piano. Non beveva da parecchie ore ed era pallida e moribonda. — Katniss, l’acqua è la tua salvezza. — 






Al Centro d’Addestramento
Salve a tutti! Stavolta sono veramente in ritardo. Mi spiace >.<
Avevo deciso di provare a scrivere qualcosa di originale... e ce l'ho fatta :D Dopo molte sofferenze, in realtà,
Tornando a noi, in questo capitoletto ho deciso di dar più spazio a Effie Trinket. Spero di essere riuscita a descriverla bene e ad averle fatto giustizia. Dovete capirla, lei ha vissuto a Capitol City e non è colpa sua se quella città è così. Però ama Katniss e Peeta e questo, per me, basta per scagionarla u.u
Grazie se siete arrivati fino a qui a leggere :)
Non so quando pubblicherò il prossimo capitolo, però non mangiatemi. Va beh, non potete, anche perchè non sembra che questa storia vi piaccia molto. Amen, me ne farò una ragione xD Comunque, grazie a RainbowGem per il suo supporto.
Alla prossima.

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Capitolo 8
*** Tu vali molto più di loro ***


Stavolta niente note, ma vi auguro una buona lettura.

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8. Tu vali molto più di loro



Qualche ora dopo, il rumore di una fuga disordinata mi risveglia. Mi guardo intorno confusa. Non è ancora l’alba, ma i miei occhi brucianti riescono a vederlo. Sarebbe difficile non accorgersi del muro di fuoco che mi sta piombando addosso.
 
— ­Svegliati, Ragazzo Innamorato! — urlò Cato, scuotendo senza ritegno Peeta. —Nessuno ti ha detto che puoi dormire fino all’alba! —
Haymitch sbuffò forte, quasi volesse farsi sentire attraverso gli schermi.
— Sono sveglio — mormorò Peeta, alzandosi a sedere. Cato lo spinse, facendolo finire ancora disteso a terra. Scoppiò a ridere e insieme a lui si unirono tutti gli altri.
Haymitch si passò una mano sul viso. Peeta non era il ragazzo giusto per poter frequentare un gruppo di animali come quelli. — Fatti valere, ragazzo — disse, e sperò davvero che si ribellasse. Gli serviva la loro protezione, ovvio, però non per questo avrebbe dovuto lasciarsi trattare così.
— Se noi rimaniamo svegli per non morire, anche tu devi farlo. Prova a riaddormentarti e non vedrai più la luce del sole, siamo intesi? Non facciamo i tuoi comodi — commentò Clove.
— Sì, giusto. Siccome mi avete svegliato vado a riempire le bottiglie — disse Peeta e si alzò. Recuperò le bottiglie vuote e, all’ultimo, rubò una mela dallo zaino delle provviste.
Haymitch sghignazzò e quasi si mise a battere le mani.
Clove e altri due ragazzi cercarono di fermarlo agguantando le prime armi che trovarono, ma Cato li bloccò. Mimò un coltello, una gola squarciata e sussurrò: — A suo tempo… —
Poi Haymitch vide il fuoco che divorava tutto in lontananza. 

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