LA FORZA DELL'AMORE

di Phoenix Seven
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** IL TRIO E... LA NEW ENTRY ***
Capitolo 2: *** FINALMENTE... GRIMMAULD PLACE ***
Capitolo 3: *** OSPITI ***
Capitolo 4: *** UN ARRIVO INATTESO ***
Capitolo 5: *** IL SEGRETO DELLA MAGIA DEL NATALE! ***
Capitolo 6: *** CORSA CONTRO IL TEMPO ***
Capitolo 7: *** LA RABBIA DI HARRY ***
Capitolo 8: *** LE DECISIONI DELL'ORDINE DELLA FENICE ***
Capitolo 9: *** NOTIZIE DAL PASSATO ***
Capitolo 10: *** UN "CAPODANNO" NORMALE ***
Capitolo 11: *** UNA COMPAGNA PER KREACHER ***
Capitolo 12: *** COSA SUCCEDE? ***
Capitolo 13: *** VENERDI 13 ***
Capitolo 14: *** LA DIFFICOLTA' DEL GRIFONE ***
Capitolo 15: *** UNA PARTITA EMOZIONANTE ***
Capitolo 16: *** RINCORRERE I SOGNI ***
Capitolo 17: *** GUARDARE INDIETRO ***
Capitolo 18: *** INCOMPRENSIONI ***
Capitolo 19: *** INVIDIA ... MAGICA ***
Capitolo 20: *** UN'INFANZIA TRAVAGLIATA ***
Capitolo 21: *** ARIA DI TEMPESTA ***
Capitolo 22: *** OLTRE LE DIFFICOLTA' ***
Capitolo 23: *** IN NOME DELL'AMICIZIA ***
Capitolo 24: *** COSA C'E' DI VERO? ***
Capitolo 25: *** UNA NOTIZIA SCIOCCANTE ***
Capitolo 26: *** MISTERIOSE LEGGENDE ***



Capitolo 1
*** IL TRIO E... LA NEW ENTRY ***


Erano arrivate le vacanze per le feste di Natale e come ogni anno Hogwarts lentamente si spopolava dei giovani maghi e delle giovani streghe che frequentavano questa celebre scuola. Il periodo che si viveva non era dei migliori da due anni, Colui che non deve essere nominato, era tornato prepotentemente sulla scena e voleva disperatamente vendetta. Tuttavia, da quando il preside della scuola era Albus Silente, l’oscuro mago non aveva mai attaccato gli studenti, temeva il vecchio mago a tal punto, oppure si sentiva troppo debole e non in grado ancora di sconfiggerlo? Non per questo, però Lord Voldemort, non sdegnava di ricordare all’intero mondo magico e non che il suo ritorno era reale colpendo indistintamente babbani e non. Tuttavia, da un po’ di tempo non si sentiva più parlare di sospette sparizioni e macabri e spietati omicidi. La vita scorreva tranquillamente. Per la prima volta, dopo sei anni, Harry Potter, diventato maggiorenne, secondo le leggi del mondo magico, avendo compiuto diciassette anni, sarebbe andato via dalla scuola per le vacanze natalizie. Non alla tana, a casa del suo migliore amico Ron Weasley, oppure a casa dei suoi zii, i Dursley al Privet Drive 4, bensì al Grimmauld Place 12. Si, avete capito bene da Sirius Black il suo padrino, con il quale ora abitava avendolo infatti adottato legalmente. Volete sapere di Ron ed Hermione? Anche loro avrebbero lasciato la scuola come sempre andando alle proprie case. Dopo, aver preparato i propri bagagli, i prefetti di ogni casa accompagnano gli studenti del primo anno alla stazione a prendere il treno. Una volta svolto questo compito, Hermione e Ron, prefetti della casa di Grifondoro raggiungono Harry, nello scompartimento dell’espresso, avendoli preceduti ed essendo sempre lo stesso in cui si sedevano. Improvvisamente, si apre la porta ed entra una bellissima ragazza dai capelli lisci e rossi, ad Harry manca il fiato e sente il cuore battere all’impazzata.
“Ciao Ginny!” – disse Hermione.
“Ciao Herm!” – rispose Ginny.
“Cosa vuoi tu? Anche qui non sai stare lontano da noi, miseriaccia?! Non hai altri amici? Perché non stai con Luna?” – disse uno stizzito Ron.
“Non mi interessa cosa pensi! Io voglio stare qui, almeno che a qualcun altro a parte te, ovviamente non dia fastidio… in  quel caso me ne andrei senza  fare discussioni!!” – disse Ginny, guardando subito verso Harry, arrossito violentemente.
“Quindi il mio giudizio non conta niente? A casa sconti tutto Ginevra Weasley, fai come ti pare!” - gridò Ron, mentre Hermione e Harry ridevano a crepapelle.
“Sto morendo di paura,  Ronald Bilius Weasley! Allora, posso sedermi qui o devo andare altrove?” – disse Ginny facendo gli occhini dolci, stava per rispondere Hermione quando Harry, stato zitto finora “ Pensavo non saresti più venuta! Avresti preferito la compagnia di Michael Corner o Dean alla mia! Certo che puoi … anzi devi!”.
“ Effettivamente, ci stavo pensando! Anche perché avevo paura di trovare qui Cho Chang!” – disse Ginny, facendo la linguaccia e poi riprese” ma non il mio Harry, non mi avrebbe mai fatto una cosa del genere!” abbracciò il ragazzo e stava per baciarlo ma Ron, da delicato qual’era “hey amico, ti ho detto che potevi stare con mia sorella ma non sbaciucchiarla davanti a me!” Ginny, esasperata si scambiò un occhiata d’intesa con Hermione che capì al volo.
“Dai Ron,andiamo a dire agli altri di prepararsi che tra venti minuti arriviamo”.
“Vuoi lasciare Harry e Ginny soli? No vai tu io ti aspetto qui”
“Ronald Bilius Weasley! Muoviti è un ordine!” – disse imperiosa Hermione e un riluttante Ron la seguì lasciando finalmente soli i due piccioncini. Finalmente le loro labbra poterono incontrarsi e non si sarebbero staccati presto. Dopo il bacio, che Harry, le  aveva dato dopo la partita vinta contro Corvonero, i due ragazzi erano una coppia a tutti gli effetti, tutta la scuola lo sapeva e i ragazzi avevano un motivo in più per invidiare Harry. Questa relazione non era nota solo ai genitori Weasley e a Sirius, i due ragazzi avevano deciso di mantenere il segreto con loro, almeno per il momento.
“Ora, non ti vedrò per quindici giorni! Mi prometti che mi scriverai ogni giorno e mi verrai a trovare?” disse Ginny.
“Certo, piccola mia! Come potrei non farlo! Sei tutta la mia vita, la mia perla rara! Mi chiedo cosa ho fatto per essere così fortunato per stare ed essere amato da te?” – disse Harry, prendendo il mento di Ginny tra le mani e dandole un tenero bacio a fior di labbra. Tutti i momenti belli,passano in fretta! Il treno rallenta la sua corsa sta arrivando alla stazione. Scesi dal treno, Harry e Ginny, cercano Hermione e Ron e dopo essersi salutati e dati appuntamento tra quindici giorni si separano.     

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Capitolo 2
*** FINALMENTE... GRIMMAULD PLACE ***


Tutta la famiglia Weasley, con a capo la signora Weasley era all’uscita della stazione per prendere i due figli. In tempi come quelli si era più forti, se si stava uniti, ma si sa che solo una persona era riuscito a scampare, pur essendo solo, due volte dalla morte per mano di Voldemort, ciò infatti non gli piaceva e i Weasley lo sapevano benissimo, ma non avevano paura anzi… Molly Weasley accortasi dell’assenza di Harry disse “Ma Harry dove è?”. Allora Ron, con aria un po’ stizzita disse “Mamma, si vede che stai invecchiando! Non ti ricordi che ora vive con Sirius?” Molly Weasley, voleva dare uno scappellotto a Ron, perché le aveva dato della vecchia e non lo era, aveva appena 55 anni, ma pensò che sarebbe stato più utile e istruttivo punire il figlio facendogli sistemare tutta la casa senza l’uso della magia. Allora, la signora Weasley, si battè una mano sulla testa e disse “Ops! E’ vero, mi ero abituata alla sua presenza! Mi mancherà!”. I due gemelli Weasley, Fred e Geoge allora non persero occasione per schernire un pò la sorellina e a mò di canzone George disse “Non ti preoccupareee…., maaaaamma…”, proseguì Fred “Non mancherààààà per mooltoo…, perchèèèèè…”, ma George non potè continuare in quanto Ginny gli aveva assestato una potente gomitata nello stomaco. Allora la signora Weasley, disse “Perché cara?” rivolta alla figlia. Ginny, guardando di sottecchi i due fratelli rispose “Sono sempre i soliti, mamma, li conosci! Sicuramente, intendevano dire che si vedrà sicuramente con Ron in questi giorni!”. All’unisono, i due gemelli dissero “Si, magari per studiare!”, mentre George si teneva lo stomaco ancora dolorante, scoppiarono a ridere. Dopo questa “innocua” discussione la famiglia Weasley arriva alla tana. Nel frattempo, Harry trascinando il suo baule e la gabbia vuota della sua civetta bianca Edwige, arriva a Grimmauld Place e bussa alla porta. Sull’uscio della porta, appare un brutto elfo domestico rachitico, curvo e sempre dall’aria arrabbiata. Contro la sua volontà, aprendo la porta, Kreacher disse ”Bentornato, padron Potter!” e si inchinò in segno di rispetto fino a toccare giù a terra con il naso e sottovoce bisbigliò ”Feccia putrida, che disonora questa casa, la nobile casata Black!” Non era un mistero, e Harry lo sapeva, a quell’elfo non piaceva molto, come non piaceva neanche il suo padrone Sirius, solo perché non era dei Serpeverde. Dal pianerottolo del piano superiore, echeggiò la tonante voce di Sirius “Kreacher! Vai in cucina e restaci finché non ti richiamerò io, qui ora non servi!”. L’elfo, fece un profondo inchino, piegandosi di nuovo fino a toccare a terra col naso borbottò “Kreacher deve obbedire! Kreacher deve rispettare gli ordini di sporchi traditori del proprio sangue! Amici di mezzosangue!” e sgattaiolò’ in cucina. Sirius, scese le scale e andò ad abbracciare il suo figlioccio “Ben tornato a casa, Harry!”. Harry, ricambiò “Ciao, Sirius! Sono felice di poter stare un po’ con te! Ora salgo su a sistemare la roba!” e si congedò. Sirius, guardò il figlioccio che gli ricordava sempre di più il suo migliore amico, il compagno di mille avventure, “Ramoso” o meglio James Potter, appunto suo padre, e andò anche lui nella sua stanza. Improvvisamente, Harry, mentre svuotava il baule sentì bussare alla finestra. Era Edwige, appena ritornata dalla caccia. Non resisteva più… prese carta e penna e iniziò a scrivere, mentre Edwige iniziò a chiurlare rumorosamente, avendo capito che non avrebbe potuto riposare, conoscendo il suo padrone ma lo faceva con piacere, Harry era suo amico, un buon amico.

Caro Ron,
ti andrebbe di venire con tutta la tua famiglia ,qui a casa mia e aspettare l’anno nuovo insieme? Poi, volevo capire perché ti da così fastidio che io stia con tua sorella, discutiamone e chiariamoci. Esponimi tutti i tuoi dubbi. Sei il mio migliore amico e ci tengo alla tua amicizia ma anche Ginny è importante! Non chiedermi di scegliere…ora ti saluto a presto il tuo migliore amico Harry.


Era giusto chiarire una volta per tutte, questa situazione con il suo migliore amico e perché non futuro “cognato”.
 

Cara Herm,
sicuramente sarai molto impegnata nei  preparativi “babbani” delle feste Natalizie, ma volevo invitarti a trascorrere a Grimmauld Place, il Capadanno. Devi assolutamente esserci. Ho già scritto a Ginny e Ron così da esserci tutti. Ti aspetto. A presto il tuo amico Harry.

Era il primo anno, che passava le vacanze Natalizie, lontano da Hogwarts, in una casa che sentiva sua, e sentiva il bisogno di condividere questa felicità con le persone a lui più care.

Cara, dolce Ginny, amore della mia vita,
ci siamo da poco separati e già mi manchi terribilmente. So già che questi quindici giorni sembreranno un’eternità senza di te e che impazzirei, perciò ho scritto a Ron, e vi ho invitato a passare il Capodanno insieme come ogni anno. Con la sola differenza, che lo festeggeremo qui e non alla tana. Conterò i minuti che mancano al tuo arrivo e ti mando un enorme bacio. Ah, dimenticavo! Ti amo! Tuo per sempre Harry.


Finita la lettera per Ginny, le legò tutte e  tre alla zampa della civetta dal candido manto e gli spiegò a chi recapitarle. Fatto ciò, aspettò che Edwige, si alzasse in volo e scese per la cena. Harry, era seduto al fianco di Sirius e nonostante non fosse un ospite in quella casa  si sentiva in dovere di chiedere l’autorizzazione per invitare i suoi amici, pur sapendo che la risposta sarebbe stata positiva. “Senti, Sirius! Ti spiace se invito qui per festeggiare il Capodanno, Ginny e la sua famiglia?”. Sirius, guardò Harry e con un sorrisetto malandrino e rispose “Harry, sai che questa è anche casa tua, puoi fare quello che vuoi! Poi, più siamo, più ci divertiamo! Ma… toglimi una curiosità perché hai detto solo Ginny e la sua famiglia e non hai nominato ne Ron ne Hermione? Sei uguale in tutto e per tutto a tuo padre! Avete gli stessi gusti!”
Harry, accortosi della gaffa e arrossendo abbastanza violentemente “Volevo dire… i Weasley ed Hermione!” sperava di aver rimediato ma Sirius imperterrito e sempre con il suo sorrisetto malandrino e di chi la sa lunga “ Guarda, Harry, non c’è niente di male se ti piace la piccola Weasley, confidati liberamente con me! Ho fatto centro vero?” Harry non sapeva mentire e si limitò semplicemente ad annuire e dopo essersi osservati in silenzio per un po’ scoppiarono a ridere e ripresero a mangiare.

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Capitolo 3
*** OSPITI ***


 Era passato un giorno, da quando Edwige era partita per recapitare le lettere. Erano arrivate a destinazione velocemente. Ma all’insaputa di Harry, a casa Weasley, era arrivata una terza lettera. Era di Sirius! I Weasley erano tutti vicino al camino, pronti ad usare la metro polvere e andare a Grimmauld Place. Ovviamente i più felici erano i due figli minori: Ron e Ginny anche se per motivi diversi, mentre i signori Weasley erano al quanto preoccupati. Altrove, nel maniero della famiglia dei Malfoy, un gruppo di persone era riunito in religioso silenzio, aspettando che quello che sedeva a capotavola, che aveva l’aria di essere il capo, parlasse. Era un uomo non vecchio, per alcuni addirittura bello ma sicuramente aveva un viso molto pallido, due occhi rossi che al solo guardarli, incutevano terrore. Rivolgendosi alla sua destra disse “Allora Severus, che nuove mi porti? Cosa sta organizzando Silente e quel suo patetico ordine? Cosa devo fare per poter finalmente uccidere Harry Potter?”. Un uomo magro, dal naso un po’ aquilino e dai capelli lisci e unti rispose “Oscuro signore, non so cosa stia pianificando quel vecchio, ma se trovassimo il modo di ucciderlo, Potter e tutta Hogwarts saranno più vulnerabili!” Una terribile e sinistra echeggiò per il castello e Voldemort disse “Bravo Severus, sapevo di potermi fidare completamente di te! Bene, signori! Da un po’ che non facciamo rumore! Per oggi ci concediamo qui, alla prossima riunione vi comunicherò le mie decisioni! Il Mondo magico non deve dimenticare che Io, sono tornato e presto sarò il padrone incontrastato di un mondo di soli Purosangue e cancellerò per sempre sia i Babbani che i Mezzosangue!” Un’altra sinistra risata echeggiava mentre tutte le persone riunite sparivano a poco a poco. Siamo al 24 Dicembre, la vigilia di Natale, le strade a Londra brulicano di persone che vanno avanti e indietro con enormi buste in mano. Intorno, ovunque volgi lo sguardo si vedono luci e decorazioni di Natale. Tutte le vetrine dei negozi non volendo sfigurare sfoggiano un luminoso e brillante look per l’occasione. Al centro di Trafalgar Square, si erge maestoso un bellissimo albero e migliaia di bambini “babbani”, accompagnati dai loro genitori vanno a mettere le letterine per Babbo Natale. A questa “magica” e felice atmosfera si contrapponeva un cielo grigio quasi tendente al nero e una coltre di nebbia minacciava di scendere. Che qualche dissennatore non approfittasse di questo provvidenziale habitat? Harry, dalla finestra della sua camera, sita al secondo piano, osservava tutto quel via vai e si chiedeva come facessero quei “babbani” a trovare ciò che volevano senza magia. Si ricordò che doveva comprare i regali per i suoi amici e anche e soprattutto per lei, la sua Ginny… ma non sapeva proprio dove battere la testa. Era inutile, pensarci su senza far niente, così prese i suoi soldi “babbani” e uscì. Dopo circa tre ore di assenza, Harry torna a casa con qualche busta. Era molto pensieroso, quando dalla finestra aperta entrano planando un gufo scuro, che andò dritto a sbattere contro il muro. Era Herrol, il gufo di Ron con due lettere, una dalla busta marrone e l’altra dalla busta turchese. L’altra era Edwige, con un’altra lettera e dopo essersi posata sulla spalla del suo padrone e aver preso un biscotto dalla sua mano, volò nella sua gabbia per prendersi un po’ di meritato riposo. Fece lo stesso con Herrol, che aspettava e dopo aver avuto la sua ricompensa, riprese il volo verso la tana.  Harry, decise di leggere per ultima la lettera dalla busta turchese.
 

Caro Harry,
sei stato davvero gentile ad invitarci. Se non lo avresti fatto, te lo avrei proposto io. Ci stavo appunto, pensando. Per quanto riguarda la tua storia con Ginny, non sono contrario e solo che… ne parliamo di persona! Ah, dimenticavo! Arriviamo stasera, perché Sirius ha scritto a mamma! Meno male che lo ha fatto, miseriaccia! Altrimenti sarei stato ancora in punizione! Ordinare la stanza senza magia non è semplice! Sai, in che condizioni è, solitamente! Ricordami di ringraziare Sirius! A presto.
Il tuo amico Ron.

“Sirius ha scritto alla mamma di Ron?! Spero non le abbia rivelato che mi piace sua figlia” pensò Harry e lesse la lettera portata da Edwige.
 

Caro Harry,
grazie mille per l’invito che accetto volentieri. Solo, che non potrò essere lì, prima del 27. Sai come funziona nel mondo “babbano”, le tradizioni. Il Natale si deve passare in famiglia! Divertitevi e quando verrò mi racconterete tutto. Ah dimenticavo! Fai il bravo con la mia amica Ginny! E… niente lascia stare a presto.
La tua amica Herm.

La solita Hermione! Peccato non possa essere anche lei qui, per Natale. Harry, decise di leggere anche l’ultima lettera quella con la busta turchese.
Caro Harry, amore mio,
non pensavo di poterti mai scrivere una lettera in cui ti dicessi queste cose, ne tanto meno chiamarti amore. Sono felice che passeremo queste feste insieme, come ogni anno. Non proprio! Mi mancavi terribilmente anche tu! Non vedo l’ora di stare di nuovo con te. Mamma, sospetta che sto con un ragazzo ma non ha capito che sei tu! Ti amo.A presto.
La tua per sempre Ginny.

Harry, vide l’orologio e si accorse che segnavano le 17:00. Tra due ore circa, sarebbe arrivata Ginny e tutta la sua famiglia e decise di rendersi presentabile. Cercò di pettinarsi quei suoi capelli mossi, ma invano così rinunciò. Come previsto alle 19:00 si sentì un “puff” provenire dal camino del salone. Erano arrivati i Weasley.
                        




 
N.D.A.
scusate so che non è il massimo, potrebbero esserci errori di scrittura e vi prego di informarmi se ne trovate qualcuno.

fatemi sapere cosa ne pensate e se credete sia il caso che io continui la storia :D 
aspetto con ansia le vostre recenzioni :D

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Capitolo 4
*** UN ARRIVO INATTESO ***


Harry e Sirius, da buoni padroni di casa, andarono in salone ad accogliere gli ospiti. Il cuore di Harry, ebbe un tonfo! Ginny era ancora più bella di come la ricordava. Indossava, una minigonna bianca e un top  celeste che metteva in risalto tutte le sue forme. Sirius, allora dando una gomitata ad Harry sussurrò - “Se solo avessi una ventina di anni in meno!” dopo un attimo di silenzio, riprese “E non piacesse a te, penso che avresti un rivale in più da cui guardarti! Hai buon gusto, non c’è dubbio, su questo, hai preso da me!”.

Harry arrossendo - “Sirius! I signori Weasley non sanno niente…! Non voglio litigare per queste cose con lei!”
“Tranquillo, non parlerò nemmeno se mi facessero bere un intero calderone di Veritaserum” – disse Sirius, facendosi una croce sul petto con le dita. I signori Weasley, che erano gli ultimi ad aver usato la metro polvere raggiunsero i figli e dopo aver salutato piuttosto frettolosamente Harry, soprattutto la Signora Weasley, che non lo aveva “abbracciato” come al solito, guardarono Sirius, che fece segno loro di seguirlo. Congedandosi così, dal resto del gruppo.
Improvvisamente, uno dei due fratelli gemelli di Ron, Fred disse – “Qui gatta ci cova!”
Ma George “Forse, vorrai dire la Fenice cova”- lo corresse.
Fred, fingendo di cadere dalle nuvole - “Da quando la Fenice cova? Non era la gallina che lo faceva?”
George rimproverando il fratello - “Stupidone! Ci sarà qualche riunione dell’Ordine! Hai visto come era preoccupata la mamma, dopo aver letto la lettera di Sirius?”
Fred allora aprì una scatola e disse – “Lo sapevo perciò … voilà … ORECCHIE OBLUNGHE!” si guardò intorno e riprese – “Pensi ancora che sia uno stupido, fratello?”.
George ridendo – “No, fratello! Sei un vero genio! Lo ho sempre detto! Però, dopo di me e devi ammettere che il più bello sono sempre io!”. I due gemelli, si diedero il cinque e scoppiarono a ridere. Harry, che non aveva avuto occhi che per Ginny, tornò alla realtà - “ Se non ci foste, vi dovrebbero inventare, ragazzi!” disse. Fred e George all’unisono – “Lo sappiamo! Però, caro Harry, siamo un pezzo più unico che raro!”. Tutti scoppiarono a ridere. Harry sapeva che si sarebbe divertito un sacco in queste feste e accompagnò i suoi amici nelle stanze a loro assegnate. “Ragazzi, sistemate le vostre cose, ci vediamo in salone!” – disse Harry. Fred e George avrebbero dormito in una stanza di fronte a quella di Harry. Ginny, in un’altra a fianco e Ron nella stanza con Harry. Harry stava per scendere giù, quando Ron lo fermò, da quando era arrivato non si erano nemmeno salutati. Un chiaro segnale, che tra i due amici qualcosa si era incrinato.
Ron – “Avresti preferito dormire con Ginny, vero? Mi spiace, ma ti devi accontentare della brutta copia!”
Harry – “Certo, che avrei preferito lei! Possiamo, comunque, sempre far cambio, non appena arriva Herm!”
Ron divenne dello stesso colore dei suoi capelli – “Ma sei impazzito! Miseriaccia! Io ed Hermione! Sarebbe troppo bello!”
Harry – “Ti piace allora? Ci avevo visto bene! In fondo, non sono così tanto miope! Fatti avanti Ron, buttati! Cosa hai da perdere?” Dopo un attimo di silenzio, riprese “Cambiando discorso! Perché sei contrario alla mia storia con Ginny? Ti ho scritto di non costringermi a scegliere…”
Ron con tono di sfida – “Se lo facessi?”
Harry, prontamente e senza pensarci nemmeno un attimo rispose – “Non sceglierei te, e lo sai!”
Ron con aria sorpresa e allo stesso tempo delusa disse – “Quindi, preferiresti mia sorella! Ricordati, che resta sempre mia sorella! A me? Il tuo migliore amico! Il compagno di mille avventure, l’amico che con te ha sfidato e visto più volte la morte? Ho perfino affrontato un esercito di ragni! Questa è la tua gratitudine? In fondo, cosa ha di così straordinario? È solo Ginny! La stessa Ginny di sempre! Insomma, la solita Ginny!”
Harry subito controbatté – “Non è solo Ginny! È tutto! È un tesoro rarissimo … è eccezionale, allegra, sensibile, coraggiosa, bellissima … che dire praticamente unica. Mi piace tutto di lei … i suoi capelli, la sua risata, i suoi occhi! Non capita la stessa cosa anche a te per Herm?! Sapresti dirmi cosa ti piace di lei in assoluto?”
Ron rimase spiazzato e sapeva in fondo al cuore che il suo amico aveva ragione ma doverlo ammettere gli costava uno bello sforzo tuttavia disse – “Harry, non ti dirò di scegliere! Anche perché il tuo ragionamento non fa una grinza! Voglio che sappi, che non sono contrario al tuo fidanzamento con Ginny! Anzi sono strafelice e solo che …”
Harry impulsivamente e un po’ arrabbiato disse – “Solo che … Cosa, Ron? Caccia il rospo! Esprimiti liberamente!”
Ron, tutto di un fiato disse – “Ho paura per lei!”
Harry sorrise all’amico e lo interruppe – “Ho capito, Ron, dove vuoi arrivare! Non preoccuparti! Niente e nessuno le farà del male! Ti do la mia parola! La difenderò a costo della mia stessa vita!”
Ron ricambiando il sorriso dell’amico disse – “In questo caso, Harry non posso fare altro che condividere la scelta di Ginny! Non potevo, pretendere un fidanzato migliore per lei! Tu, sei l’unico che può proteggerla e so che lo farai! Su questo non ho mai avuto il minimo dubbio! In fin dei conti, sei il “ragazzo sopravvissuto”, il “prescelto”! Amici come prima?”
Harry, ancora sorpreso disse – “No! Come prima no! Ora, non solo amici ma anche cognati!” i due amici si guardarono e scoppiarono a ridere. Avevano chiarito, ora niente li avrebbe più divisi.
Ron, mentre iniziava a svuotare il suo baule disse – “Ora puoi andare “cognato”! Vai a salutare la “nostra” Ginny!”.
Harry non credeva ancora che Ron, da ora in poi non avrebbe avuto più niente da ridire. Aveva accettato senza più mettere vincoli la sua storia con Ginny. In fondo, era il suo migliore amico! Anche se testardo e un po’ brontolone non poteva trovare un altro compagno di avventure come lui! Se Davvero avesse dovuto scegliere, sarebbe stato dura rinunciare a lui. Mentre pensava queste cose era arrivato alla stanza di Ginny, che era a fianco ala sua. Stava per bussare, ma trovò la porta aperta. Tuttavia … TOC TOC.
Ginny senza voltarsi, intenta nello svuotare il suo baule – “Avanti! È aperto!”
Harry, silenziosamente le andò dietro e l’abbracciò cingendole le spalle e disse – “Se non fossi stato io, ma qualcun altro? Lo avresti lasciato entrare così facilmente nella tua stanza?”
Ginny prontamente rispose – “Caro, dimentichi quanto sia brava con le fatture orcovolanti, forse!”
Harry, fingendosi spaventato disse – “Allora, dovrò stare attento a non farti arrabbiare?”
Ginny, sorridendo disse – “Vedo, che iniziamo a capirci!” gli cacciò la lingua e aggiunse – “Comunque, non potrei mai contro il ragazzo che amo e che oltretutto è il migliore insegnante di difesa contro le Arti Oscure, che abbia mai avuto. Il mio preferito! Ora mi saluti per bene o devo iniziare a ricredermi e cambiare idea!” Harry, moriva dalla voglia di farlo appena era arrivata e non facendoselo dire due volte, le diede un bacio pieno di passione. Subito dopo un altro, e poi un altro ancora. Andarono avanti così un bel pezzo finché dopo un po’ di tempo scesero giù e come d’accordo si incontrarono nel salone. Improvvisamente ecco un “puff” provenire dal camino erano Remus Lupin e sua moglie Ninfadora Tonks, che salutarono i ragazzi lì seduti e raggiunsero gli altri. Subito dopo, in rapida successione arrivarono tutti gli altri membri dell’Ordine compresi Bill Weasley e la moglie Fleur Delacour e Charlie Weasley. Erano arrivati tutti. I ragazzi li conoscevano, uno per uno, anche se non potevano partecipare alle riunioni perché ritenuti troppo piccoli. Questo era spesso motivo di discussione tra i membri dell’Ordine, per alcuni, almeno Harry, aveva il diritto e le qualità per parteciparvi. Mancava solo il fondatore, Albus Silente, ma lui si smaterializzava non amava la metro polvere. Tutto taceva quando ecco un altro “puff” provenire dal camino. Tutti i ragazzi si girarono e con enorme sorpresa videro … Hermione.  





 

N.D.A.

scusate ma finalmente ho riavuto il pc.
spero vi piaccia questo capitolo.
 
Ringrazio chi mi segue e chi recensisce.
Se riesco entro stasera avrete anche il 5 capitolo.

         

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Capitolo 5
*** IL SEGRETO DELLA MAGIA DEL NATALE! ***


Nel salone di Grimmauld Place, era calato un silenzio innaturale. Lo stupore per l’arrivo inaspettato di Hermione, aveva creato quell’inspiegabile atmosfera, sebbene non c’era uno di loro che non fosse felice per l’arrivo dell’amica. Hermione accortasi della situazione, per sdrammatizzare disse sorridendo – “Ragazzi, cosa succede? Sembra che abbiate visto un fantasma!”
Ginny, ripresasi dalla sorpresa e felicissima per l’arrivo della sua migliore amica rispose – “No! È solo che proprio ora sono arrivati gli ultimi membri dell’Ordine! Manca solo il Professor Silente! Ma come sappiamo … preferisce smaterializzarsi. Non ti aspettavamo, per oggi! Harry ci ha detto che ci avresti raggiunto tra un paio di giorni! Come mai questa sorpresa?” e corse a salutare l’amica.
Hermione, ricambiando l’abbraccio dell’amica disse – “Infatti, dovevo essere qui, il ventisette, come ho scritto ad Harry, ma poi i miei vedendomi terribilmente giù e abbattuta, mi hanno concesso di unirmi a voi, prima! Così sono andata alla Tana, ma la ho trovata vuota! Allora ho subito capito dove eravate, ed eccomi qui!”
Allora Harry disse – “Bene ora che siamo tutti, siamo tutti più felici!” fece l’occhiolino a Ron e riprese “Vado a dire a Sirius di aggiungere un posto per stasera. Ah! Ginny, Herm dorme con te! L’accompagni tu?”
Ginny rispose – “Si, Harry! Non preoccuparti! Ma sei sicuro che ti lascino entrare?”
Harry sicuro di sé – “Si, la riunione non è ancora iniziata! Silente deve ancora arrivare!” lasciò un attimo i suoi amici.
Hermione ora che non c’era Harry chiese alla sua amica – “Come mai questa riunione improvvisa dell’Ordine? Riguarda Harry?”
Ginny guardò l’amica e rispose – “Non ho idea, Herm! So solo che Sirius ha scritto a mamma e abbiamo anticipato! Altrimenti saremmo dovuti venire qui per Capodanno!”
Hermione, con un sorriso malizioso – “Meglio no! Quindici giorni da passare con il “tuo” Harry! Ma … come farete a stare insieme?” guardò e indicò Ron che stranamente non controbatteva.
Ginny, guardando il fratello e disse – “Non preoccuparti! In qualche modo faremo! Se proprio ci darà molto fastidio gli lancerò un incantesimo di pietrificazione, o una qualsiasi fattura mi venga in mente!” entrambe scoppiarono a ridere immaginando la scena.
Ron, da parte sua, e che fino adesso era stato in silenzio sorrise a trentadue denti, come faceva raramente e proprio questo suo raro sorriso faceva impazzire Hermione che voleva capirci di più! La cosa le puzzava.
“Ciao Ron” – disse Hermione
“C- C- Cia- Ciao H-He-Herm- Hermione!” – disse Ron
“Da quando balbetti? Cosa ti è successo? Come mai non hai nulla da dire su Harry e Gin? – disse sarcastica Hermione.
Ron subito rispose – “Niente è solo che sei un vero schianto!” lo disse tutto di un fiato e facendo arrossire terribilmente Hermione, mentre Ginny se la rideva. Poi riprese – “Non ho nulla contro Harry! È il ragazzo giusto per Ginny!” Ginny ed Hermione rimasero a bocca aperta, non se lo sarebbero mai aspettato da Ron.
Ginny, ancora sorpresa disse – “Ronald Bilius Weasley, sei sotto qualche incantesimo? Hai bevuto qualche strana pozione?”
Ron sorridendo e fingendo un pizzico d’indifferenza – “Niente di tutto ciò, carissima Ginevra! Ho solo capito che qualsiasi cosa facessi o dicessi, tu non avresti mai cambiato idea! Sei una delle ragazze più testarde che conosco!” aveva spiazzato nuovamente tutti, soprattutto le due ragazze.
Fred e George che finora erano stati in silenzio dissero – “Ron, a furia di frequentare Hermione, sei diventato un “secchione so tutto io”. Non ci sarà, per caso, del tenero?”
“Fred dieci galeoni, che entro stasera si mettono insieme?” – disse George.
“Va bene, andata!” – rispose Fred. Nel frattempo, Ron ed Hermione alzarono contemporaneamente lo sguardo, i loro occhi si incrociarono, ma subito entrambi lo abbassarono. Questo particolare non sfuggì ad un’attenta osservatrice come Ginny. In quel momento ritornò Harry e Ginny correndolo a baciare disse – “Come mai tutto questo tempo? Non importa! Devo dirti una cosa importante!” Harry non aveva mai visto Ginny così eccitata poi vedendo l’amico sorridere capì.
Harry rispose – “Dimmi, Ginny! Sono curioso!”
Ginny tutto d’un fiato disse – “Ron, ha detto che sei quello giusto per me e posso baciarti liberamente anche davanti a lui! Bello, vero?”
Harry sorrise alla ragazza e disse – “Veramente, lo sapevo già, tesoro! Abbiamo discusso e chiarito tutto prima!”
Ginny allora facendo l’offesa si allontanò da Harry e disse – “Ma bravo! Volevi tenermi all’oscuro! Mi hai deluso!”
Harry l’abbracciò da dietro e disse – “Dai! Era giusto che a darti la notizia fosse tuo fratello, non sarebbe stata la stessa cosa se te lo avessi detto io!”
Ginny si girò e ricambiò l’abbraccio di Harry – “Hai ragione, tesoro!”
Harry diventando serio e un po’ pensieroso – “Sirius, mi ha scoperto! Ha capito che mi piaci, ma non che stiamo insieme! A questo proposito, ti arrabbi se stasera, dopo cena lo diciamo! Tanto, lo scoprirebbero comunque in ogni modo!”
Ginny sorpresa e allo stesso tempo spiazzata dal volto serio e pensieroso di Harry disse – “Perché dici così?”
Harry le disse allora – “Fidati di me!”
Ginny, in tutta risposta gli diede un tenero bacio a fior di labbra. Harry sorridendole disse – “Lo prendo per un si!”. Dopo essersi tolto questo pensiero, Harry si rivolse agli altri – “Sirius, mi ha confidato che la riunione dell’Ordine sarà tra un paio di giorni. Oggi sono tutti qui, per festeggiare il Natale e ci stanno aspettando per mangiare”.
Erano le 20:30, tutti seduti a tavola per cenare e mentre mangiavano si rideva e scherzare. Harry era felicissimo. Stava festeggiando con gli amici e le persone a lui più care. Ma per la totale felicità si accorse che all’appello mancavano loro: i suoi genitori. Era in momenti come questi, che sentiva maggiormente la loro mancanza. Harry si intristì, mentre il resto continuava a divertirsi. Di questo improvviso cambiamento se ne accorsero solo Ginny, che le stava vicino e subito gli strinse la mano, il suo padrino Sirius e Remus Lupin. La cena era terminata e i due sopravvissuti dei “malandrini” si avvicinarono ad Harry.
“Non devi essere triste” – disse affettuosamente Remus. Quel ragazzo gli ricordava terribilmente il suo amico James. Era, proprio suo figlio! Non a caso il terzo anno, ad Hogwarts, gli si affezionò subito.
“Lunastorta ha ragione! Loro sono nel tuo cuore! Sarebbero fieri di te, Harry! Proprio, come lo sono io!” – disse un emozionato Sirius e sussurrò – “Non solo io, qualcuno non ha smesso di tenerti gli occhi addosso per tutta la serata!” indicando Ginny che lo guardava preoccupata.
Harry allora guardò i due uomini e disse – “Grazie Remus! Grazie Sirius!” e li abbracciò.
I due “malandrini” all’unisono “Di niente, Harry!”. Harry, guardò  Ginny per farle capire che adesso era tutto a posto. Era stato solo un momento. Spesso bastano semplici gesti anziché migliaia di inutili parole. Remus chiamò Sirus – “Vieni qui, in cucina, Sirius! Kreacher ha combinato un macello con il dolce per dopo!” Sirius di corsa si precipitò dall’amico e i due “malandrini” restarono dentro un bel po’. Che stessero escogitando qualcosa? Dopo circa dieci minuti i due uscirono dalla cucina con aria molto soddisfatta e ridendo. Harry, allora vedendo che erano tutti presenti, si fece coraggio salì sul tavolo e puntando la sua bacchetta alla gola gridò “SONORUS!”. Ora, nonostante gli schiamazzi e le risate tutti avrebbero sentito, ma  non appena iniziò a parlare tutti tacquero. “A nome mio e di Sirius, vi ringrazio per essere qui a festeggiare il Natale! Inoltre, ringrazio ognuno di voi, indistintamente! È grazie al vostro coraggio, se sono ancora in mezzo a voi! Non voglio intristirvi, anzi … ma sapete che non sono molto bravo con le parole … Ho deciso di condividere questa cosa con tutti voi! Ciò che vi dirò, sarà una sorpresa per molti! Una certezza per alcuni! Ora la finisco con tutti questi inutili preamboli! Arriverò subito al dunque, nonostante mi fossi preparato un bel discorso! Altrimenti temo di non riuscirlo a dire! A farla breve, io e Ginny stiamo insieme!”. Harry scese dal tavolo e lanciò il contro incantesimo “QUIETUS”, mentre Sirius e Remus subito applaudirono e gridarono – “Bravo, Harry! Sei proprio figlio di tuo padre!”. I signori Weasley, come era prevedibile rimasero sorpresi. Dopo un momento di iniziale imbarazzo la signora Weasley si rivolse alla figlia – “Cara, perché non ce lo hai detto? Tu ed Harry … Fidanzati! Ancora non ci credo! Non sai come mi renda felice questa notizia!” e abbracciò la figlia. Subito dopo si rivolse ad Harry – “Per me, sei sempre stato come un figlio! Ora più che mai!”. Aveva gli occhi lucidi. Il signor Weasley, si avvicinò ad Harry con la sua solita camminata lenta e porgendogli la mano disse – “Beh, Harry! Benvenuto in famiglia!”. In questa lieta atmosfera, ecco i rintocchi del Big Ben, che avvisano l’arrivo della Mezzanotte e il tanto atteso scambio di regali. Hermione regalò ad Harry un libro “I migliori giocatori della storia del Quidditch”; un catenina con un ciondolo a forma di quadrifoglio con una H, incisa dietro, a Ron; un paio di orecchini di Swarovski a Ginny e un formaggio ammuffito a Kreacher. Non aveva dimenticato di essere la fondatrice e per ora unica socia del C.R.E.P.A. Ron, invece aveva preso un kit per la pulizia e la manutenzione della scopa ad Harry; un braccialetto con un ciondolo a forma di cervo per la sorella; una collanina con un cuore dove poter mettere una foto e con una R incisa all’interno ad Hermione. Ginny, aveva preso un paio di guanti da portiere per il fratello, una collana di perle per Hermione; ad Harry regalò un ciondolo ognuno con la metà di un cuore e la lettera del compagno incisa sopra e dietro scritto “Wherever you will go”. Harry avrebbe avuto il ciondolo con scritto G di Ginny, ovviamente. Harry, invece aveva preso un nuovo manico di scopa, la Nimbus 3000, a Ron, ad Hermione un libro “Come e perché cambiare patronus? Si può scegliere se farlo o no?”, mentre a Ginny niente e la ragazza rimase male ma non diede a vederlo o almeno credeva e pensò – “Perché, Harry non mi ha regalato niente? Possibile che, non abbia voluto farlo?”. Harry, si accorse del cambiamento della “sua” Ginny e disse – “Tesoro, non mi sono dimenticato di te! Non potrebbe mai accadere! Solo, che volevo prepararti qualcosa di diverso per il nostro primo Natale, insieme. Spero la sorpresa ti piaccia! Dobby, vieni qui!” Un elfo, molto più giovane di Kreacher e con grandi orecchie a sventola si materializzò dal nulla.
“Harry Potter signore, Dobby è felice di aiutarla ma prima deve darle una cosa!” – disse il piccolo elfo e  subito alzò un dito e iniziò ad indicare, apparentemente a caso, alcune stelle nel cielo e dopo un poco l’attenzione di Harry, fu rivolta al centro del firmamento e con sua grande sorpresa e commozione vide il volto dei genitori che lo sorridevano.
“Dobby, vuole bene a Harry Potter e ha accettato con gioia di preparare questa sorpresa con il signor Sirius e il signor Remus. Harry Potter ha liberato Dobby! Dobby ora è felice e vuole che anche Harry Potter sia felice!”
Harry guardò verso i due “malandrini” e li sorrise. I due ricambiarono il sorriso. Harry allora rivolto a Dobby disse – “Grazie Dobby, sei davvero un caro amico!”. Due lacrimoni, riempivano i grandi occhi dell’elfo e disse – “Harry Potter è vero amico per Dobby. Dobby è felice di essere suo amico!”.  Subito dopo essersi ripreso, il piccolo elfo schioccò le dita e piccoli fiocchi di neve iniziarono a cadere. Dobby, come aveva fatto prima indicò delle stelle, schioccò nuovamente le dita e nell’aria comparvero una serie di note e iniziò ad echeggiare la melodia della canzone “Everything I do … I do it for you!”. Infine schioccò le dita una terza volta e il cielo venne illuminato da stupendi fuochi pirotecnici. All’improvviso, appari nel cielo un fuoco a forma di cuore e dentro una scritta “Buon Natale Ginny!” Il volto della ragazza si riempì di lacrime ed Harry, vedendola in quello stato disse – “Cosa succede Ginny, perché piangi?” Ginny era senza parole ma felicissima – “Grazie! E’ stato bellissimo, Harry. Non mi aspettavo nulla del genere ne me lo meritavo. Ti amo!” diede un bacio tenero e allo stesso tempo pieno di passione ad Harry. Dobby, allora schioccò le dita per l’ennesima volta e fece apparire su di loro un ramoscello di vischio. Ginny, andò dall’elfo e disse – “Grazie Dobby! Sei davvero unico!” gli diede un bacio sulla fronte. Nuovamente gli occhioni di Dobby si riempirono di lacrime e disse – “La fidanzata di Harry Potter ha dato un bacio a Dobby. Dobby, allora è un bravo elfo. Dobby aiuterà sempre Harry Potter e i suoi amici. Dobby ora deve andare!” così dicendo sparì. Tutti, iniziarono a scambiarsi gli auguri e Ginny mentre se li scambiava con Hermione mormorò “INANIMATUS CONJURUS” e sulla testa della ragazza e di Ron apparve un rametto di vischio. Harry, vedendolo disse – “Ron, devi baciare Herm! Sulla vostra testa c‘è del vischio! È di buono auspicio farlo!”. A quel punto, Hermione realizzò cosa stesse per accadere e sentiva il suo cuore fermarsi per un nano secondo per poi riprendere a battere all’impazzata. Quel ragazzo dai capelli rossi, non le era per niente indifferente. Le piaceva da impazzire, ma non aveva il coraggio di dirglielo. Di fronte a lui, tutta la sicurezza che aveva nel lanciare un incantesimo o a rispondere ad una domanda, spariva. Il momento che attendeva da tanto tempo, stava per arrivare. Mentre si avvicinavano, guardando Ron dello stesso colore dei suoi capelli, se non più scuro, vide da dietro Ginny abbracciata ad Harry che sorrideva e le gridò – “Gin, questa me la paghi!”. Ginny, facendole l’occhiolino le rispose – “Dai, Herm! Ho solo dato una mano al destino … e a mio fratello!”. Finalmente, le loro labbra che spesso si erano cercate, si incontrarono in un travolgente e passionale bacio. Sembravano essere fatte proprio l’una per l’altra, combaciavano alla perfezione. Anche questo fa parte della magia del Natale! Mentre tutti si congratularono con la nuova coppia e continuavano a scambiarsi auguri. George disse – “Fratello! Oltre ad essere il più bello, sono anche il più fortunato!”
Fred sorpreso disse – “Perché, scusa?”
George subito rispose – “Semplice ho trovato un cognato che non è niente meno che Harry, una cognata del calibro di Hermione … e ho vinto dieci galeoni! Non male vero?”
Fred fingendosi arrabbiato ma sorridendo disse – “Dannazione! Ron, non potevi aspettare per fidanzarti?!”   
 



 

N.D.A.
scusate il ritardo! Questo capitolo che tuttora non mi convince del tutto mi ha fatto un po' impazzire. 
Spero vi piaccia e non deluda l'attesa.
 
Ringrazio chi mi segue e chi recensisce.

Ringrazio Angelica Weasley per la recensione dell'ultimo capitolo.

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Capitolo 6
*** CORSA CONTRO IL TEMPO ***


L’atmosfera che si era creata a Grimmauld Place, nella sede dell’Ordine della Fenice era piena di allegria. Il male che si propagava a goccia d’olio a causa del ritorno di Colui che non deve essere nominato e delle sue continue, spietate e inquietanti dimostrazioni di forza, sembravano non raggiungere questa casa. Il tempo passava tra scherzi e risate sugli avvenimenti accaduti poche ore prime. Dalla cucina entrò un infastidito Kreacher che aveva in una mano un grosso vassoio, con dentro tante fette di torta alla melassa e nell’altra una bottiglia di fragolino. Come al solito, mentre serviva gli ospiti borbottava – “La casata dei Black invasa da tutta questa feccia! Lupi mannari, sporchi mezzo sangue! Kreacher deve obbedire se solo fosse ancora vivo padron Regulus…!”. Harry e Ron erano seduti sul divano e abbracciavano le rispettive ragazze, mentre osservavano con curiosità la dimostrazione dell’ultima invenzione di Fred e George. Si trattava di una “bacchetta replicante”. In pratica, questa era in grado di ripetere l’ultimo incantesimo lanciato da qualsiasi altra bacchetta. Il funzionamento era semplice. Bastava puntarla verso quella che si voleva replicare e il gioco era fatto. Approfittando della situazione, Sirius si avvicinò ad Harry e Ginny e disse – “Ginny, ti spiace se ti rubo un attimo il “nostro” Harry?” le fece l’occhiolino.
Ginny, arrossendo leggermente rispose – “Nessun problema, Sirius! Comunque, ogni qualvolta hai bisogno di parlare con Harry, prendilo liberamente! Non devi chiedermi nessun permesso! Non è un oggetto di mia proprietà!”
Sirius divertito dall’imbarazzo della ragazza – “Me ne ricorderò! Sei davvero una brava ragazza, oltre che bella e coraggiosa!”  facendo arrossire la ragazza maggiormente, poi rivolto ad Harry – “Harry, vieni con me! Ti devo parlare!” Harry, allora si separò da Ginny e seguì il padrino nella sua stanza.
Harry, timorosamente disse – “Sirius, c’è qualcosa che non va?”
Sirius, sorridendo rispose – “Tranquillo Harry! Penso solo, che sia giunto il momento di darti una cosa! Suppongo, si rivelerà molto utile!” aprì il suo armadio e prese un pezzo di specchio che gli diede. Poi proseguì – “E’ uno specchio magico! L’altra parte la ho io. Ogni qualvolta, ad Hogwarts o ovunque sarai, sentissi l’esigenza di comunicare con me, non devi fare altro che guardare qui dentro e chiamarmi. Comunicare sarà più rapido e sicuro. Presto Voldemort controllerà i camini e intercetterà i gufi. Non starà con le mani in mano a lungo. Io e tuo padre lo usavamo spesso quando eravamo in punizione!”
Una lacrima rigò il volto di Harry, che abbracciò il padrino e disse – “Grazie Sirius! È un regalo magnifico!Oltre al mantello ora ho anche lo specchio di papà”.
Sirius, commosso anche lui rispose – “Per così poco Harry! Aiutarti e starti vicino è il minimo che posso fare per i miei due amici “Ramoso” e Lily! Ora scendiamo, prima che gli altri si preoccupino!”. I due scesero e tornarono ai posti occupati in precedenza mentre i due gemelli continuavano a mostrare altre loro invenzioni. I tre amici, curiosi e preoccupati allo stesso tempo chiesero ad Harry – “Cosa succede?”
Harry, tranquillamente e sorridendo rispose – “Niente! Sirius mi ha dato una cosa che apparteneva a mio padre!”
Ginny, molto curiosa ma un po’ timorosamente, sapeva che per il suo fidanzato parlare dei genitori non era mai semplice, chiese – “Cosa, tesoro? Se posso chiedertelo e vuoi dircelo!”
Harry, guardò la ragazza, le sorrise e rispose con voce un po’ rotta dall’emozione – “Questo specchio!” lo estrasse dalla tasca dei jeans e riprese – “Lo usavano per comunicare e lo stesso faremo anche noi nel caso Voldemort decidesse di bloccare e controllare le principali vie di comunicazione!” Nel sentir pronunciare quel nome Ginny si spaventò e iniziò a tremare, Ron si rabbuiò e iniziò a guardarsi intorno, nel timore di vederselo comparire da un momento all’altro e lo stesso valeva per Hermione. Harry, accortosi della gaffa, subito baciò Ginny,  che sentendo Harry vicino, iniziò a tranquillizzarsi e chiese scusa anche ai due amici. Aveva dimenticato che non avevano ancora il coraggio di chiamarlo per nome. Improvvisamente, Ginny sussultò. Si era appena ricordata di aver dimenticato una cosa alla tana.  Mentre, dopo quel breve momento di paura i nostri amici discutevano su cosa avrebbero fatto alla prossima uscita ad Hogsmeade, appena ritornati a Hogwarts, tutti i membri dell’Ordine se ne andarono dandosi appuntamento tra due giorni per la riunione. Rimasero solo i Weasley, compresi Bill, la moglie e Charlie. Ginny, improvvisamente si alzò e andò dalla mamma, mentre Ron prese una scacchiera e sfidò Harry ad una partita.
Ginny disse – “Mamma devo tornare a casa!”
La signora Weasley, preoccupata disse – “Perché? Cosa è successo? Hai litigato con Harry?”
Ginny rispose sorridendo – “No, mamma! Ho dimenticato di prendere una cosa!”
La signora Weasley, più tranquilla rispose – “Va bene vai! Ma torna in fretta e non farmi stare in pensiero! Usi la metro polvere? E …”
Ginny la rassicurò anticipando la madre – “Chiederò ad Harry, di accompagnarmi! Ci smaterializziamo così facciamo prima e tu stai tranquilla che non sono sola!”
La signora Weasley abbracciò la figlia e le diede un bacio sui capelli, pensando a quanto fosse diventata matura e coscienziosa.  Ginny, tornò dal suo fidanzato e dai suoi amici per parlare con Harry ma vedendolo giocare con suo fratello, pensò di non disturbarli. In fondo era giusto che i due amici passassero del tempo da soli insieme come prima che le due ragazze entrassero nella loro vita scombussolandola un “poco”. Notò Hermione, seduta sul divano leggere una vecchia copia della Gazzetta del Profeta, svogliatamente. Detestava il gioco degli Scacchi dei maghi.
Ginny, allora si sedette vicino la sua migliora amica e disse – “Herm, mi accompagneresti a casa? Te la senti di materializzarci?”
Hermione, guardò con curiosità l’amica – “Si Gin! Volentieri! Ma perché devi tornare a casa?”
Ginny timidamente disse – “Ho dimenticato di portarmi il libro di Astronomia e dobbiamo fare un compito durante queste vacanze. Siccome non sono molto ferrata volevo chiederti anche se saresti disposta a darmi una mano. Sai come è! I G.U.F.O.!”
Hermione sorridendo all’amica – “Certo amica mia! Ti aiuto con piacere! Quei due ne avranno per un bel po’ e  non se ne accorgeranno nemmeno che non ci siamo!” entrambe scoppiarono a ridere e si smaterializzarono.
Alla parte opposta di Londra, nel maniero dei Malfoy. Una luce accesa si vedeva da una finestra. Un gruppo di persone a noi noto sta organizzando qualcosa. Voldemort, sempre seduto a capotavola e accarezzando il suo “animaletto” da compagnia, Nagini, disse – “Bene è tempo di agire! Tutti e dico tutti avrete dei compiti da svolgere! Non deludetemi! Ricordate che chiunque trovi Harry Potter deve portarmelo qui … Vivo! Nessuno osi toccarlo! Lui … è solo mio!Un’altra cosa, non osate chiamarmi per futili cose! Avete capito tutti!”

Guardò tutti i suoi mangiamorte e poi riprese – “Dolohov …, Avery …, Alecto …, Amycus …,Barty …,Jugson …, Bellatrix …, Rodolphus … e Yaxley … voi andrete al ministero della magia! Fate in modo che più persone possibili sposino la nostra causa! Se dovete uccidere! Fatelo! Ciò che conta è il risultato finale! Sapete quanto sia importante avere alleati in quel posto!”.

Dopo un attimo di silenzio, continuò - “Severus e Draco voi sarete le mie spie all’interno di Hogwarts! Severus, tu cercherai di scoprire il più possibile su quel vecchio, Silente. Tutto ciò che sta escogitando con i suoi patetici “soldatini” dell’Ordine della Fenice!” fece segno ad un giovane dai capelli biondi di avvicinarsi e nell’orecchio gli sibilò – “Draco! Cerca di crearti altri alleati all’interno della scuola, credo nelle tue capacità innate di leader e persuasione”.

Voldemort, con un sorrisetto sulle labbra continuò –“Gibbon …, Goyle …, Macnair …, Lucius …, Mulciber …, Nott …, Pius O’Tusoe …, Augustus Rookwood …, Evan Rosier … e Tiger …, per voi un compito facile facile. Spero siate in grado di adempierlo e non mi deludiate come l’altra volta con la storia della profezia.”

Un signore dai capelli lunghi e biondi disse – “Non la deluderemo questa volta, Oscuro signore! Può fidarsi di noi. Ci dica cosa dobbiamo fare?”

Voldemort, scrutando quello che aveva parlato con i suoi occhi iniettati di sangue, rispose – “Vedremo Lucius! Altrimenti non vi manderò ad Azkaban, ma vi ucciderò ... personalmente! Dovete semplicemente andare a Londra ad uccidere e distruggere. La gente babbana e  i mezzosangue devono tremare. Devono aver paura di uscire di casa.”

Con un maligno ghigno sulla faccia, Voldemort ordinò - “Alla Gringott, invece,Wilkes …, Thorfinn Rowle …,Selwyn …,Travers … per cercare di convincere quegli inutili folletti a sposare la nostra causa. Infine Fenrir Greyback e Rabastan Lestrange, a voi spetta il compito di trovare gente disposta a tutto per me. Trovatemi dei ghermidori, mi serviranno in un futuro molto prossimo. Cercherete anche notizie su Harry Potter! Ah, Rabastan! Dimostrami di essere degno di essere un mangiamorte. Fenrir, questa è per te! Iniziamo a purificare il mondo. Prima di tutto, cancelliamo i Mezzosangue!” Fece comparire una lista con tutti i nomi dei mezzosangue noti nel mondo magico. Terminate le assegnazioni, Voldemort  chiamò il suo serpente Nagini e il suo patetico servo Peter Minus, noto anche come “coda liscia”, un uomo dalla faccia da topo e sparirono. Così fecero i mangiamorte, per eseguire gli ordini impartitigli da Voldemort. Nel frattempo le due ragazze erano arrivate alla tana. Ginny, salì in camera sua a prendere il libro, mentre Hermione decise di aspettarla fuori, con aria preoccupata e un pizzico di paura. Aveva uno strano presentimento. Che si stesse sbagliando? Per pura coincidenza, invece, proprio, vicino alla tana nel bosco limitrofe si trovano Fenrir Greyback e Rabastan Lestrange, in ricognizione in cerca di ghermidori da assoldare. I due mangiamorte, stavano per andar via, visto che anche questo posto si era rivelato un fallimento, quando si alzò improvvisamente una folata di vento. Fenrir dilatò le sue sensibilissime narici. Quella folata aveva portato con se l’odore dei capelli di Hermione. Il lupo mannaro cercò di capire da dove provenisse quell’odore, ma, non fece in tempo. Doveva arrendersi! Nel frattempo scese Ginny e disse – “ Herm, andiamo ho fatto!” proprio in quell’istante si alzò un’altra folata di vento ma molto più forte della precedente. Alle narici di Fenrir, che aveva continuato a stare all’erta guardandosi intorno, questa volta arrivò anche l’odore dei capelli di Ginny oltre quello di Hermione. Per il licantropo fu semplicissimo individuare da dove provenisse quell’odore che ormai aveva risvegliato la sua fame.

“Seguimi, Lestrange!  Forse questa ricognizione non si è rivelata proprio un buco nell’acqua!” – disse Greyback. L’altro con molta riluttanza eseguì, non gli andava di essere comandato da quello scherzo della natura. Ma Voldemort, non si fidava abbastanza di lui, da affidargli il comando e quindi finché non avesse dimostrato il suo valore doveva sottostare. Fenrir si leccava già le labbra con famelica gioia, pregustando il suo pasto. Correndo i due arrivarono alla tana e videro le due ragazze che stavano per smaterializzarsi. Hermione lasciò la mano di Ginny ed entrambe si girarono verso i due ultimi arrivati.

Ginny spaventata sussurrò – “Herm, che facciamo?”

Hermione, anche lei spaventata ma non voleva farlo vedere all’amica le sussurrò – “Niente, Gin! Tornare all’Ordine è impossibile! Ci seguirebbero! Uno di loro è Fenrir Greyback! Dobbiamo combattere e cercare di smascherare l’altro. Coraggio fuori le bacchette!”

Ginny sussurrò sempre più spaventata, ma tenacemente – “Hai ragione Herm! Se solo ci fossero Harry e Ron!”

Hermione con sicurezza le sussurrò – “Anche io vorrei che fossero qui! Ma non per questo ci arrenderemo!”

Rabastan, coperto dalla maschera sghignazzando disse – “Cosa avete da confabulare belle ragazze! Buonasera! Dove state andando così di fretta? Fate le brave e non vi sarà torto un capello! Siamo qui solo per un controllo!”

Fenrir Greyback leccandosi le labbra disse – “Smettila di blaterare e dire sciocchezze idiota. Io ho fame!” senza darle il tempo di riflettere con un balzo fece volare la bacchetta ad Hermione e l’atterrò. Nel frattempo Ginny indietreggiava. Non era da lei aver paura. Si ricordò gli incantesimi che il “suo” Harry, le aveva imparato l’anno precedente. Prese tutto il coraggio che aveva e puntando la sua bacchetta verso il mangiamorte che le si avvicinava gridò “REDUCTO”. Il mangiamorte, preso di sorpresa gridò “PROTEGO” ma in leggero ritardo. L’incantesimo di Ginny, colpì la maschera che si spezzò in due, rivelando il volto che celava. Sia Ginny, che Hermione non l’avevano mai visto. Rabastan, arrabbiato per essere stato scoperto, aveva gli occhi iniettati di sangue e subito gridò “EXPELLIARMUS” privando Ginny della sua bacchetta e unica arma di difesa.

Fenrir gridò – “Sei davvero uno stupido idiota, Rabastan! Chiama l’Oscuro signore e chiedigli cosa fare! Muoviti non ho tempo da perdere!”

Rabastan si scoprì il braccio sinistro, ove c’era il suo marchio nero e lo toccò. Questi subito si oscurò come il cielo. Improvvisamente si sentì una voce. Come un sibilo di serpente. La sua voce. Le ragazze iniziarono a tremare. Se fosse arrivato! Ne Ginny ne Hermione lo avevano mai incontrato, né tanto meno avrebbero voluto affrontarlo.

Voldemort usando la telepatia disse – “Perché mi disturbate? Spero abbiate un buon motivo! Avete catturato Harry Potter?”

Rabastan timorosamente disse – “ Oscuro signore, mentre eseguivamo i suoi ordini, casualmente abbiamo trovato due ragazze che ne facciamo di loro?”

Voldemort infuriato rispose – “Razza di inetti! Quante volte mi devo ripetere! Sapete che non lo sopporto!” un violento lampo squarciò il cielo. Subito dopo la voce di Voldemort riprese – “Sapete già cosa fare e poi agite come volete! Fenrir non deludermi anche tu!” La voce di Voldemort non si udiva più e il cielo si schiarì nuovamente. Hermione guardò Ginny che ancora tremava, ma non sapeva come agire. Era anche lei senza bacchetta e non aveva nessuna idea. Improvvisamente, Fenrir disse rivolto ad Hermione, che aveva immobilizzato sotto di lui – “Non mi siete nuove! Vi ho già visto! Ho già sentito il vostro odore! Il tuo … Mi sembra quello di una mezzosangue! A me piacciono da morire le mezzosangue!”.

Hermione pensò che comunque a questo punto mentire non avrebbe cambiato molto. Ma Ginny forse aveva qualche speranza. Fenrir proseguì – “Che ci facevate da queste parti! Chi siete?”

Hermione con un coraggio degno di lei, guardando negli occhi il suo aggressore disse – “Florinda Berry, mezzosangue!”

Fenrir, si leccò nuovamente le labbra e chiese – “Bene! E chi è la tua amica rossa?”

Hermione senza pensarci su disse – “Marina Berry, mia cugina! È purosangue!”.

Fenrir lanciò un’occhiata a Rabastan che prese il foglio datogli da Voldemort e con la bacchetta scorreva sul foglio. Dopo un breve silenzio, Rabastan con un cenno della testa negò la presenza della ragazza nominata da Hermione.

Fenrir, rivolto ad Hermione disse – Cara Florinda, o chiunque tu sia! Non prendermi in giro mai più! Rispondimi sinceramente a queste altre domande! Il vostro destino è già scritto ormai!” guardò Hermione con rabbia e questa non poté fare altro che annuire.

Rabastan intervenne dicendo – “Allora dove stavate andando?”

Ginny, vedendo per la prima volta Hermione, senza parole, rispose – “Abbiamo sbagliato a materializzarci! Siamo ancora inesperte. Dovevamo andare a casa nostra a  Godric’s Hallow!” Guardò Hermione che annuì, mentre i due mangiamorte sembravano soddisfatti.

Fenrir allora disse – “Ultima domanda! Conoscete dove si nasconde l’Ordine della Fenice e colui che si fa chiamare il “prescelto” o meglio Harry Potter?”

Ginny sentendo il nome del suo ragazzo sussultò. Sarebbe morta senza avergli potuto dare un ultimo bacio, dirgli addio. Sentiva le lacrime riempirgli gli occhi. Ma non poteva piangere. Non doveva. Hermione accortasi della reazione dell’amica subito rispose – “Mi spiace ma non sappiamo niente di questo ordine di cui parli. Per quanto riguarda quel Harry Potter abbiamo letto di lui sui giornali! Vero, Marina?”

Ginny, molto titubante ma istintivamente e con impeto rispose – “Si, Florinda ha ragione!”

Fenrir Greyback con un ghigno tra i denti disse – “Molto bene! Ora non mi servite più e potreste rivelarvi delle scomode testimoni! Quindi Addio! Rabastan, occupati della purosangue! Questa qui è mia!”.

Nel frattempo a Grimmauld Place, Harry e Ron ignari di ciò che stava accadendo alla tana giocavano. Durante la partita, dopo che Harry aveva fatto la sua mossa e che aveva permesso a Ron di mangiargli il cavallo disse – “Ma Ginny ed Herm, che fine hanno fatto? È da un po’ che non le vedo?”.

Ron un po’ accigliato per come stesse vincendo disse – “Concentrati Harry! Saranno in bagno o in camera a parlare di cose da donna, o semplicemente a spettegolare! Sai come sono fatte le ragazze!”.

Harry, guardò Ron e la sua faccia accigliata e si mise a  ridere e disse – “Hai ragione, Ron! Ora preparati a perdere!”.

Era il turno di Harry, prese la sua regina e la mosse. In quel momento ebbe una visione. Gli apparvero Ginny ed Hermione alla tana attaccate dai due mangiamorte. Harry, preso di sorpresa da quella visione improvvisa e inquietante allo stesso tempo, si distrasse e posizionò il suo pezzo nel posto sbagliato. Ron, allora gliela mangiò con la torre facendogli, conseguentemente anche scacco matto. Harry si alzò di scatto facendo volare all’aria la scacchiera e i suoi pezzi.

Ron sorpreso disse - “Misieraccia, Harry hai perso solo una partita! Non c’e bisogno di reagire in questo modo! Ancora non ho capito, perché hai fatto quella mossa?”

Harry come in trance e con gli occhi persi nel vuoto disse solo - “Ginny ... Herm ... Tana ... Mangiamorte”

Ron, guardandolo sempre più sorpreso disse – “Harry, ma cosa dici? Stai delirando? Hai la febbre! Le ragazze sono sopra!”

Harry che si era ripreso, guardando preoccupato e allo stesso tempo agitato l’amico, disse – “Ron, seguimi! Vorrei sbagliarmi e non immagini quanto, ma … non c’è tempo da perdere! Ginny ed Herm sono in pericolo! Andiamo alla tana!”

Ron, con un sorriso malizioso disse – “Hai perso e ora per giustificarti hai inventato questa scusa! Che cosa sarebbero dovute andare a fare alla tana, le ragazze? Tranquillizzati, ti stai sbagliando! Dai! Ti concedo la rivincita?”

Harry sempre più preoccupato e serio disse – “No Ron! Ho visto chiaramente il bosco vicino la tana e Ginny ed Herm che affrontavano Fenrir Greyback e un altro mangiamorte! Ora ti do la conferma di quello che dico!”

Harry andò da Sirius e  gli chiese – “Hai visto Ginny ed Hermione?”

Sirius guardando in modo apprensivo il figlioccio disse – “No Harry! Mi spiace! Ma non erano con voi? Cosa succede Harry?”

Harry per non allarmare nessuno, non era sicuro al cento per cento di ciò che aveva visto, anche se aveva uno strano presentimento disse – “Niente, Sirius! Si saranno nascoste su per farci uno scherzo!” guardò Ron con preoccupazione che adesso iniziava a non dubitare delle parole dell’amico. Mentre Sirius tornò in cucina e i due ragazzi stavano salendo, arrivò una signora Weasley molto preoccupata e “abbracciando” Harry disse – “Harry! Sei qui! Siete tornati dalla Tana! E Ginny …”

Harry ormai aveva la certezza che cercava e prontamente interruppe la signora Weasley dicendo – “E’ andata in bagno, a farsi una doccia le dico subito di scendere” fece segno  a Ron di seguirlo in camera.

Ron agitato disse – “Miseriaccia, Harry! Non dubiterò mai più di te! Avevi ragione! Dovremo dirlo a Fred … a George … a qualcuno! Se non facessimo in tempo?”

Harry nervosamente e sempre più agitato disse – “Calmati Ron! Non dobbiamo dirlo a nessuno! Dobbiamo solo fare in fretta! Non preoccuparti ce la faremo! Dobbiamo farcela!” Non era sicuro di  quello che aveva detto a Ron, ma sapeva che avrebbe fatto il possibile. Dovevano salvare Ginny ed Hermione. I due ragazzi, senza pensarci su ulteriormente si presero per mano e si smaterializzarono! Nel frattempo Fenrir, scrutava il cielo in attesa che le nuvole si diradassero, facendo uscire la preziosa luna che gli avrebbe permesso di trasformarsi.

Dall’altra parte, Rabastan rise sinistramente e disse – “Ho deciso! Ti ucciderò con la bacchetta che fino a poco tempo fa era tua!”. Per le due ragazze, era giunta la fine! Solo un miracolo le avrebbe potute salvare. Ma non piangevano, o supplicavano. Ginny, era svenuta e sorrideva. Hermione, sotto il peso del corpo di Fenrir aveva chiuso gli occhi e sorrideva anche lei.

Rabastan vedendo Ginny in quello stato disse – “Fenrir, questa è strana! Anziché aver paura … sorride! Ha capito che è giunta la sua fine!”

Fenrir, che nel frattempo si stava trasformando, in quanto il cielo si era schiarito. Infatti, subito gli spuntarono due  fila di appuntite  fauci in bocca e dalle mani diventate pelose spuntarono lunghi artigli con inaudita rabbia disse – “Anche questa succulenta mezzo sangue! Ma non ci importa! Finiamo il lavoro e andiamo via!” i denti di Fenrir erano a pochi centimetri dal delicato collo di Hermione mentre Rabastan alzò la bacchetta contro Ginny e subito senza ulteriori indugi gridò “AVADA… 

 

 

 


 

N.D.A.
scusate il ritardo! Spero che anche questo capitolo che come il precedente non mi convince a pieno vi piaccia. Sono rimasto colpito dal fatto che invece mi sbagliavo e si verifichi la stessa cosa con questo sesto capitolo. Aspetto vostre recensioni e curiosità. 
 
Ringrazio chi  ha messo questa storia tra le seguite, chi la ha messa tra le ricordate e chi la ha messa tra le preferite.

Ringrazio chi recensisce. Anche chi mi ha solo visitato. Non mi aspettavo quasi 500 visite.
Non so se sono poche o assai ma sono sicuramente un buono inizio. Vi volevo chiedere cosa vi aspettate che succeda? Se volete rispondete nelle recensioni. Il prossimo capitolo lo editerò tra qualche giorno. Forse anche stasera! A presto!   

         

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Capitolo 7
*** LA RABBIA DI HARRY ***


N.D.A.
Salve a tutti! In questo capitolo ho deciso di mettere un’innovazione, e fungerà anche da collante con il capitolo precedente.
Spero piaccia.
Ho ritenuto che avesse un ruolo chiave per comprendere alcuni passaggi nella storia, ripartire subito con la narrazione non avrebbe senso, altrimenti.
Il testo scritto in viola, rappresenta i pensieri e gli stati d’animo delle due ragazze, prima di … beh avete capito! Non voglio anticiparvi niente …
In marrone, i pensieri e gli stati d’animo di Ron, in azzurro, quelli di Harry.
In nero, la narrazione della storia …
Spero che vi piaccia questo capitolo.  
Se qualcuno vorrà gettarmi i pomodori addosso, lo faccia dopo! :-p
Ci si vede sotto.

 
 

Le due giovani streghe, avevano accettato il loro destino. Erano a un passo dalla morte. L’unico rammarico che avevano, era quello di andarsene, senza aver avuto il tempo di salutare le persone a loro care. Avrebbero dovuto rinunciare per sempre a realizzare i loro sogni più segreti. La cosa più difficile di tutte però, era dover dire addio soprattutto a loro.


Si! Quei ragazzi che in questo poco tempo erano riusciti a farli sentire il centro dell’universo. Per Ginny, una cocente sconfitta! Ora che finalmente era felice con Harry, non poteva godersi a pieno questo amore troppo tempo nascosto e spesso sfuggito. L’ultimo suo pensiero andò a lui, quel ragazzo dagli occhi verdi, che amava e da cui era amata. Harry! Aveva il suo sguardo impresso nella mente e sebbene incosciente non una lacrima, doveva solcare il suo viso. Se ne sarebbe andata con il sorriso, non con un espressione di tristezza o peggio di dolore e terrore. Così, l’avrebbe ricordata, in quel modo. Col sorriso sul volto! Lo stesso di sempre, che gli donava volentieri e che ogni volta le illuminava il volto, facendogli capire quanto fosse felice con lui. Per Hermione, L’ennesima delusione! Quando finalmente era riuscita ad aprire il suo cuore e rivelare i propri sentimenti, tra l’altro ricambiati da Ron, doveva rinunciare a lui. Si ricordava, tutti i momenti che aveva passato con quel ragazzo dai capelli rossi che era riuscito a rubarle il cuore, nonostante la sua goffaggine. Ricordò, il primo incontro sull’espresso di Hogwarts, lo scontro con il troll di montagna nel bagno durante il loro primo anno scolastico. Fu proprio, quell’evento che sancì l’inizio della loro indissolubile amicizia, che presto si sarebbe trasformato in qualcosa di molto più intenso e profondo. Quel bacio scambiatosi poche ore prima, doveva essere l’inizio di tutto, finalmente poteva dirsi felice! Invece il destino aveva deciso diversamente! Perché il destino era stato così crudele con loro?Il volto di Ron, doveva essere l’ultima cosa che i suoi occhi avrebbero dovuto vedere. Sorridendo, chiuse gli occhi, aspettando la morte!”

 

Il tempo, come spesso accade è tiranno! La tana non era lontana che appena cinquecento metri, si intravedeva dai folti alberi, il tetto. Avevano, appositamente deciso di materializzarsi un po’ più distante, per prendere di sorpresa i due mangiamorte. Ma la distanza sembrava aumentare, anziché diminuire, nonostante i due ragazzi stessero correndo, anzi volando.

 

Ron correva con il cuore in gola e il solo pensiero che sua sorella fosse in pericolo lo faceva correre ancora più veloce. Avrebbe potuto fare il giro del mondo, se fosse stato necessario. Ma, ciò che lo faceva sentire ancora più in preda al panico, era la “sua” Hermione. L’unica ragazza di cui era davvero innamorato e per cui sarebbe stato disposto a farsi uccidere. Non avrebbe mai potuto rinunciare a lei, alla sua risata, ai suoi occhi, al suo continuo rimproverarlo. Insomma, era il suo mondo, ormai! Era parte di lui. L’avrebbe salvata!

Per Harry, quella distanza sembrava insormontabile e nonostante stesse correndo come un forsennato tra gli alberi, senza preoccuparsi dei rami che lo schiaffeggiassero o lo ferissero, sembrava essere sempre allo stesso posto. L’unica sua preoccupazione, era poter riabbracciare la “sua” Ginny. Non poteva permettere che tutte le persone a cui teneva, dovessero pagare per colpa sua. Si era ripromesso che niente e nessuno avrebbe fatto del male a quella ragazza, che lui aveva capito di amare da sempre, solo da qualche mese, dopo quel loro fatidico bacio in sala comune. Prima, era sempre stata, solo, la sorellina di Ron. Anche a Ron, aveva promesso di difenderla a costo della vita e non gli importava, se avesse dovuto lottare anche contro Voldemort, in persona. Lui, l’avrebbe salvata per l’ennesima volta. Era tutto. Era la sua Ginny. Lo sarebbe stata per sempre, anche se in questa battaglia, ci avesse rimesso la vita!

Arrivati alla tana, Harry non appena sentì il mangiamorte gridare quella terribile maledizione, si sentì squarciare il petto e lo pervase una furia inspiegabile. Contemporaneamente, si videro due raggi rossi illuminare il cielo. Uno, proveniva dalla bacchetta di Harry che prontamente aveva gridato “EXPELLIARMUS”, disarmando Rabastan. L’altro, era uscito dalla bacchetta di Ron, che colpì in pieno Fenrir Greyback, scaraventandolo lontano da Hermione e schiantandolo. Hermione, libera dalla presa di Fenrir e sentendo il trambusto, istintivamente aprì gli occhi e vide i suoi due amici. Una lacrima bagnò il viso della ragazza, era felice ma al tempo stesso preoccupata. Ginny, non si muoveva. Rabastan, ripresosi dalla sorpresa si voltò seguendo la direzione della bacchetta volatagli via e che Harry aveva prontamente preso in mano.
Rabastan, infuriato disse – “Chi ha osato, disarmarmi? Chi è tanto stupido?”, dopo un attimo di sorpresa, con un ghigno tra i denti riprese – “Tu …! Quale onore! Il “celebre” Harry Potter! Il Signore Oscuro, mi ricompenserà quando ti consegnerò a lui! Finalmente, potrà finire ciò che aveva iniziato diciassette anni fa!”
Harry calmo rispose – “Si sono io, in persona! E tu sei? Voglio sapere il nome di chi sto per uccidere!”
Ron, ed Hermione da terra, guardarono con sorpresa Harry. Era irriconoscibile. Non avrebbe mai ucciso neanche una mosca. Come mai aveva detto quelle cose? Rabastan, scoppiò a ridere malignamente e scoprendo il braccio sinistro disse – “Non avrai mai il coraggio di uccidere nessuno, Potter. Sei un debole! Prima di chiamare l’Oscuro Signore, però devo completare quello che stavo facendo prima!” estrasse la sua bacchetta.
Harry, realizzò che quella che aveva in mano era la bacchetta di Ginny, e colto da un fremito di rabbia più forte di quello provato prima, senza dar tempo al mangiamorte di alzare la bacchetta aveva gridato “STUPEFICIUM”. In meno di un battito di ciglia, Rabastan fu scaraventato, vicino Fenrir. Hermione, si alzò di scatto, raccolse la sua bacchetta e corse ad abbracciare Ron.
Ron, mentre stringeva Hermione disse – “Mio- Mione, stai bene? Ti ha fatto qualcosa quella specie di cane cresciuto?”
Hermione ancora un po’ spaventata ma scoppiando a ridere rispose – “No, Ron! Ti devo la vita. Grazie! Sei il mio eroe!”
Ron, arrossendo ma vantandosi leggermente disse – “Dovere, piccola!Se ti fosse capitato qualcosa io …”
Hermione, lo zittì mettendogli un dito sulle labbra e dopo alzandosi leggermente sulle punte gli diede un travolgente bacio. Non voleva più perdere un momento.
Dopo questo lunghissimo e intenso bacio, Hermione corse vicino Ginny e tirò un sospiro di sollievo, vedendo che l’amica respirava ed era solo svenuta.
Ron si avvicinò alla ragazza e disse – “Tesoro, ma perché siete venute qui?”
Hermione sorridendo a Ron disse – “ Dopo, Ron! Ora vediamo di fermare Harry! Non mi sembra in sé!”
Infatti, Harry non si era ancora minimamente preoccupato che Ginny era rimasta a terra, o come stesse Hermione! Voleva solo la testa di Rabastan, quel mangiamorte, che stava per scagliare l’anatema che uccide sulla persona più cara che aveva. Non glielo avrebbe mai perdonato. Finché, avesse avuto vita, quella maledizione non avrebbe più colpito nessuno delle persone a cui teneva. Doveva soffrire. Come aveva sofferto lui.
Si avvicinò al mangiamorte schiantato a terra e alzò la bacchetta e gridò “AVADA …”, Ron prese il braccio dell’amico e guardandolo dritto negli occhi disse – “Fermo, Harry! Torna in te, amico! È tutto finito!”
Hermione, mettendosi davanti alla bacchetta disse – “Harry, Ginny sta bene è viva! Cosa risolveresti, uccidendolo? Guadagneresti solo un posto ad Azkaban! Alla stregua di un qualsiasi criminale! Pensi, che Ginny, Sirius, i tuoi genitori sarebbero fieri di te?! Se pensi sia la cosa giusta, da fare …! Non sarò io …, ne tanto meno Ron a fermarti! Sappi solo …, che tu non sei come … Voldemort!”
Ron, guardò in modo strano Hermione e lo stesso fece Harry e subito disse – “Toglietevi! Se non lo fate, vi faccio togliere io!” Ron, guardò l’amico e poi la ragazza, doveva prendere atto che Harry aveva deciso e niente gli avrebbe fatto cambiare idea. Prese la mano della ragazza e si allontanarono. Harry, era solo davanti ai due inermi mangiamorte. Poteva agire indisturbato. Alzò la bacchetta che aveva in mano e gridò “PIETRIFICUS TOTALUS”. Hermione, allora sospirò, si avvicinò ad Harry, gli sorrise e fece lo stesso incantesimo su Fenrir. Harry, allora mise la bacchetta nei jeans e corse vicino la fidanzata ancora svenuta a terra. Harry, strinse una mano alla ragazza e disse – “Ginny, tesoro è tutto finito! Ci sono io ora!” le diede un tenero bacio sulle labbra. Anche Ron ed Hermione avevano raggiunto Harry, e aspettavano che Ginny si risvegliasse. Dopo poco, di scatto Ginny, aprì gli occhi spaesata e subito riconobbe la sagoma di Harry, che abbracciò immediatamente e si guardava intorno timorosa. All’improvviso, ancora stretta tra le braccia del ragazzo disse – “Sono ancora viva! Ma i due mangiamorte? Ed Herm?”
Hermione, sorridendole disse – “Sono qui, Gin! Ora tranquillizzati! I due mangiamorte, invece sono lì!” e li indicò. Ginny, si girò verso l’amica e le sorrise. Voleva dire qualcosa al “suo” Harry, ma quando lo guardò nei suoi occhi verdi, notò una rabbia che non gli aveva mai visto, ciò la spaventava.
Hermione, allora disse – “Beh, torniamo ragazzi?” i ragazzi annuirono e si presero per mano e stavano per smaterializzarsi quando Ron, li bloccò.
Ron, a sorpresa disse – “Aspettate! Il compagno di Fenrir … ha riconosciuto Harry! Sa che voi siete con lui!”
Hermione, sorrise a Ron e disse – “Ottima osservazione, tesoro! Ci penso io!” Ron arrossì leggermente, mentre Ginny rideva e Harry era perso nel vuoto. Si avvicinò a Rabastan, alzò la bacchetta e gridò “OBLIVION”. Fatto ciò, i quattro ragazzi si presero per mano e si smaterializzarono per tornare a casa. Nel frattempo, un uomo, che era stato lì, tutto il tempo nascosto, dopo l’arrivo dei due ragazzi, uscì appena i quattro ragazzi si smaterializzarono. Estrasse la sua bacchetta e disse “FINITE INCANTATEM”. I due mangiamorte si ripresero e vedendolo, sorpresi, dissero – “Che ci fai qui, tu?”
Questi con riluttanza, rispose – “Non vi interessa! Di sicuro, il Signore Oscuro, non sarà contento per l’esito della missione! Andiamo!” così dicendo i tre mangiamorte si dileguarono. Giunti, a Grimmauld Place, le due ragazze andarono in camera loro. Harry e Ron si fermarono nel salone. All’improvviso, Harry corse in giardino e senza pensarci su estrasse la  prima bacchetta che gli capitò, era quella di Ginny. Iniziò a distruggere tutto ciò che aveva di fronte. Gridava “INCENDIOREDUCTODEPULSO …”. Era una furia.
Sentendo, tutti quei rumori nefasti, tutti furono allarmati, temendo un attacco dei mangiamorte o di Voldemort, ed uscirono in giardino con le bacchette sguainate. Tutti rimasero, sorpresi nel vedere che l’artefice di quel caos era Harry. Ron spazientito e preoccupato per l’amico puntò la bacchetta verso di lui e gridò “EXPELLIARMUS”, ma l’incantesimo di Ron gli si rivoltò contro di lui, disarmandolo della sua stessa bacchetta.
Hermione, allora disse – “Ha alzato una barriera intorno a lui! Deve calmarsi da solo o forse … può riuscirci Ginny!”
Ginny, allora si avvicinò lentamente al fidanzato e lo abbracciò da dietro e disse – “Harry! Basta ora! Non mi è successo niente! Stiamo tutti bene! Calmati ora!”si avvicinò per dargli un bacio ma lui l’allontanò.
Harry, adirato disse – “Calmarmi? Sono Calmo! Non ti è successo, niente? Fortunatamente! Comunque, Ginny, sveglia il mondo non gira intorno a te! Vattene ora! Lasciami solo! Non puoi aiutarmi! Nessuno può farlo! Neanche tu mi capisci!”.
Ginny, guardò negli occhi il suo fidanzato e rivide quella stessa rabbia e capì che ce l’aveva con lei, inoltre si sentiva morire. Era come se avesse ricevuto una pugnalata al cuore. Non poteva credere che Harry, l’avesse trattata in quel modo, le avesse detto quelle cose. Voleva piangere. Ma non doveva. Non poteva, davanti agli altri.
Ginny, non si arrendeva, doveva fermare Harry, prima che distruggesse tutto e chiamò Dobby.
L’elfo domestico, subito apparve e raggiante disse – “La fidanzata di Harry Potter, ha chiamato? Dobby, subito accorre! Cosa deve fare?”
Ginny, preoccupata disse – “Harry, è come impazzito! Nessuno, nemmeno io riesco a fermarlo!” una lacrima sgorgò dagli occhi della ragazza.
Il piccolo elfo, raccolse sul dito, quella lacrima e disse – “Non piangere, Dobby riuscirà a far ragionare Harry Potter!” poi schioccò le dita e riapparve vicino ad Harry e disse – “Harry Potter, Signore! Perché fa così? Cosa è successo?”
Harry, nervosamente disse – “Non ti interessa, Dobby! Non hai niente di meglio da fare che scocciare me! Chi ti ha chiamato! Sparisci!”
Dobby, allora, con gli occhi colmi di lacrime schioccò le dita e fece volare via la bacchetta ad Harry e disse – “Dobby ha promesso che aiuterà sempre Harry Potter! Dobby, vuole bene a Harry Potter e non vuole che si faccia del male!”
Harry, sempre più arrabbiato disse – “Tu! Come ti sei permesso di disarmarmi! Non avevi nessun diritto e non ti deve fregare niente di quello che faccio! Hai capito?”.
Sirius, che finora era stato in disparte e in silenzio si fece largo tra i presenti e avvicinatosi ad Harry, gli diede uno schiaffo, facendolo cadere a terra.
Harry, guardò Sirius con rabbia e disse – “Chi ti credi di essere! Non permetterti mai più! Non sei mio padre!”
Sirius, guardando Harry, anche lui con rabbia disse – “Harry James Potter! Non sono tuo padre, è vero! Ma è come se lo fossi! Mi hai profondamente deluso! Non so a cosa sia dovuta tutta la tua rabbia! Ma guardati attorno! Sono tutti preoccupati, per te! Hai ferito ognuno di loro, con il tuo comportamento! Ora, alzati e andiamo a discutere in salone, da persone civili o se preferisci ti lego alla sedia.”
Tutti, avevano assistito alla scena, ed erano rimasti a bocca aperta. Non avevano mai visto ne Sirius ne Harry così arrabbiati.
Harry, si alzò e si avvicinò a Dobby e abbracciandolo disse – “Scusami! Mi spiace per come ti ho trattato! Ti sei rivelato, ancora una volta un vero amico!”
Dobby, sorridendo e ricambiando l’abbraccio di Harry rispose – “Dobby, perdona il suo amico Harry Potter. Ora Dobby, va via! Ma se lo cercate sapete come trovarlo!” detto ciò sparì. Harry, andò a sedersi in salone, senza guardare negli occhi gli altri. Si vergognava del suo comportamento, e soprattutto di come avesse trattato la “sua” Ginny. Avrebbe chiarito e sistemato tutto con lei, dopo. Era un idiota. Non appena, tutti giunsero in salone e si erano seduti, la signora Weasley, un po’ adirata e spazientita disse – “Ronald … , Ginevra … allora cosa succede?”
Sirius, tranquillamente rivolto al figlioccio – “Harry, ce lo dici tu allora?”. Ma nessuno dei tre parlava.
La signora Weasley, molto tranquillamente disse – “Hermione, cara! Saresti così gentile da dirci tu ogni cosa!”
Hermione, allora guardò i tre amici e poi facendosi coraggio iniziò a raccontare – “Tutto è iniziato, quando Ginny è andata alla tana, a prendere il libro di astronomia. Voleva chiedere a Harry di accompagnarla, ma stava giocando a scacchi con Ron! Così lo ha chiesto a me, ed io lo ho fatto!”
Molly Weasley guardando di sottecchi la figlia prima e poi Ron ed Harry, a mo’ di rimprovero disse – “Fin qui quasi tutto normale! Anche se sapevo che Harry, avesse accompagnato Ginny … comunque andiamo avanti!”
Ginny intervenne – “Sono stata io a non dire niente, ad Harry!” guardò verso di lui ma questi aveva lo sguardo basso non aveva il coraggio di guardarla, allora riprese – “Quando stavamo per tornare … ci siamo trovate di fronte Fenrir Greyback e un altro mangiamorte …”
Sirius incuriosito, ma allo stesso tempo guardando tutti i volti preoccupati dei componenti del’Ordine, lì presenti, chiese – “Ginny, piccola sapresti dirmi chi era?”
Ginny rispose con voce un po’ roca – “Sono riuscita a smascherarlo, ma non so chi sia  ….”
Hermione, corse in aiuto dell’amica, evidentemente rivivere quei momenti non erano piacevoli e disse – “Greyback lo ha chiamato Rabastan e …”
Harry sentendo quel nome si alzò di scatto e si sentì contorcere le budella ma Sirius con una calma angelica disse – “Siediti, Harry! Quindi avete fatto la conoscenza del caro cuginetto!”
Harry sorpreso chiese – “Come cuginetto?”
Sirius sorridendo rispose – “E’ il fratello di Bellatrix! Hermione prosegui!”
Ginny si fece coraggio e continuò – “Eravamo entrambe senza bacchetta! Herm era immobilizzata da Fenrir, mentre io … a terra sotto il tiro della mia stessa bacchetta, ero controllata da Rabastan! Ci hanno chiesto chi fossimo ed Herm prontamente gli ha dato false generalità. Rabastan, ha preso un foglio e ha visto che i nomi detti non c’erano. Fenrir, gli ha ordinato di uccidermi mentre lui avrebbe ucciso Herm. Rabastan stava per lanciarmi quella …” Ginny, si interruppe e scoppiò a piangere a dirotto. Harry avrebbe, voluto consolarla ma lei lo avrebbe sicuramente cacciato. Così la signora Weasley premurosamente disse – “Oddio! Piccola mia! Non immaginavo! Poi cosa è successo?” abbracciò la figlia che piangeva senza sosta, liberando tutto il dolore che aveva.
Sirius, un poco preoccupato disse – “Quindi erano solo in due? E cosa facevano da quelle parti, non lo sapete? Va bene, Hermione, ti spiace terminare il racconto?”
Hermione, con voce un po’ roca proseguì – “Ormai era finita. Fenrir, si era trasformato e stava per mordermi! Ginny, era svenuta, ma la credevo morta, in quanto ho sentito Rabastan lanciare l’anatema. Fortunatamente, sono arrivati Ron ed Harry. Il primo ha schiantato subito Fenrir, mentre Harry ha disarmato l’altro, però …”
Sirius, sempre più preoccupato chiese – “Però … cosa è successo?”
Hermione, guardò Harry e vedendolo con lo sguardo basso proseguì – “Però Rabastan, lo ha riconosciuto ed Harry lo ha schiantato e preso da follia come qui, voleva ucciderlo. Se non ci fossimo stati noi a farlo riflettere, forse lo avrebbe fatto! Dopo lo ha solo pietrificato. Stavamo per tornarcene, quando Ron si è ricordato di questo particolare. Così gli ho cancellato la memoria il resto lo sapete …”
Sirius, sorrise ad Hermione e disse – “Bravissima Hermione! Sei davvero la strega più geniale della tua età!”. Dopo un attimo di silenzio, Sirius fece cenno alla signora Weasley, di lasciarlo solo con Harry.
La signora Weasley, annuì e disse – “Ginny, Hermione, care! Venite a prendervi una tazza di the! Vi farà bene! Coraggio, Ron, vieni anche tu!”. I tre ragazzi seguirono la signora Weasley in cucina e lo stesso fecero il resto della famiglia Weasley lasciando soli Harry e Sirius.
Harry, guardando il padrino disse – “Grazie, Sirius! Avevo bisogno di parlare con te!”
Sirius, sorridendogli rispose – “L’immaginavo! Comunque, scusami per quello schiaffo!”
Harry, ricambiando il sorriso disse – “No, Sirius! Anzi, mi serviva una scossa! Scusami tu, per quel casino che ho fatto in giardino. Non so cosa mi sia successo. Sentivo solo l’impulso di distruggere e di uccidere. Forse, sono davvero come Voldemort!”
Sirius, sorpreso e un po’ arrabbiato disse – “Non credo, Harry! Rifletti! Cosa ti ha spinto a reagire in quel modo?”
Harry, ormai in lacrime, disse – “Quando ho visto Ginny, a terra e quell’essere abominevole che stava per colpirla con quella maledizione … se non fossi arrivato in tempo! Avrei perso, Ginny allo stesso modo, come mamma e papà. Non me lo sarei mai perdonato! Ci tengo a lei! Però l’ho persa per il mio comportamento da idiota di stasera.”
Sirius, premurosamente disse – “Harry! Vedi, cosa differenzia te e Voldemort?! Entrambi, siete famosi e potenti maghi. Solo, che tu sei in grado di amare, lui no! Non ti preoccupare, Ginny ti ama! Non la perderai per una sciocchezza! Ti lascio riflettere. Ci vediamo in salone dopo!”
Harry sollevato disse – “Grazie, Sirius di nuovo! Non so cosa farei, senza di te! Vado in giardino a sistemare tutto!” corse ad abbracciare il padrino.
Harry andò in giardino, subito dopo rientrò in salone la famiglia Weasley ed Hermione. Sirius sorrise e Ginny preoccupata disse – “Sirius! Dove è Harry? Posso parlarci o ce l’ha ancora con me? Potrebbe farmi del male? Non ho mai visto quella rabbia nei suoi occhi!”
Hermione, sorridendo all’amica disse – “Secondo me, Gin! Harry, non ce l’ha con te! Non ce l’ha mai avuta! Chiamalo … intuito femminile”
Sirius, facendole l’occhiolino disse – “Ginny, la tua amica ha ragione! Non ce l’ha con te! Non potrebbe mai avercela, ne tantomeno potrebbe farti del male! Era solo, arrabbiato con se stesso! Sai, che è il suo modo di difendersi, quello di isolarsi! Ora, vai in giardino! Sicuramente, gli farà piacere vederti!” Ginny sorrise e corse via tra gli sguardi felici dei suoi amici e parenti.
Ginny, arrivò davanti la porta socchiusa e rimase titubante sul da farsi. Si fece coraggio e TOC TOC …
Harry, continuava a dire “REPARO” e sentendo bussare disse – “Avanti! È aperto!”
Ginny, timorosa disse – “Ciao … Harry!” non aveva il coraggio di avvicinarsi anche se moriva dalla voglia di farlo.
Harry, imbarazzato ma felice disse – “Ginny! Scusami! Anziché starti vicino per tutto quello che avevi passato. Ti ho detto quelle stupidaggini! Ti sarò sembrato, un animale! Un insensibile! Dillo un idiota e “stronzo” che finora ti aveva solo illuso! Ti ho spaventato? Se non vorrai più niente a che fare con me … lo capirò!”
Ginny, con le lacrime agli occhi, corse ad abbracciarlo e disse – “Sei uno stupido, Harry Potter! Come potrei non amarti più, se continui a dimostrarmelo ogni giorno! Se sono viva, è solo grazie a te! Al tuo coraggio! Avresti ucciso! ”
Harry, stringendo maggiormente Ginny a sé disse – “Non pensavo, quello che ti ho detto! Avevo solo una terribile paura di perderti per sempre! Se fosse successo! Non mi sarei dato pace! Avrei ucciso tutti, finché non ti avessi vendicato e poi ti avrei raggiunto! Potrai mai perdonarmi?”
Ginny, guardando i suoi occhi verdi che la facevano impazzire, che ora brillavano, e dove neanche un velo di rabbia si intravedeva, disse – “Certo che ti perdono, tesoro! Ti amo, lo sai!” gli diede un bacio passionale.
Dopo un tempo indefinito, Harry prese per mano Ginny e andarono in salone. Tutto era tornato come prima.
Bill, vedendo Harry tranquillo gli chiese – “Toglimi una curiosità, come hai fatto a capire che mia sorella ed Herm, erano in pericolo? Con Ginny, potrei anche riuscire a immaginare ma con Herm …”
Harry sorridendo rispose – “Non so se Ginny mi abbia mandato qualche messaggio telepatico, so solo che mentre stavo giocando ho avuto una visione di ciò che stava accadendo … e ho anche perso la partita!”
Tutti scoppiarono a ridere, ma improvvisamente Harry, si accasciò al suolo toccandosi la sua cicatrice. Subito, Ginny, Ron ed Hermione gli corsero accanto.
 

 
 
 

N.D.A.
scusate il ritardo! Anche se a dir il vero penso di essere nei tempi. Vi è piaciuto questo capitolo?
Vi dirò, questo capitolo lo ho trovato molto difficile da scrivere e spero di essere riuscito a  trasmettervi ciò che mi passava per la mente.
Ho provato ad entrare nell’ inconscio e nella psicologia di ogni personaggio. Trasmettendo le loro preoccupazioni e paure.
Non sono stato bravo lo so!
Comunque aspetto le vostre recensioni per e con qualsiasi giudizio.
Se ne avete voglia!
Non si smette mai di imparare e si può sempre migliorare!  
 
Ringrazio chi  ha messo questa storia tra le seguite, chi la ha messa tra le  ricordate e chi la ha messa tra le preferite.
Ringrazio Ery96 per la recensione dell’ultimo capitolo.
Anche chi mi ha solo visitato...,
infatti nonostante le poche recensioni, mi fa piacere, constatare che questa storia, ha un buon numero di visitatori! Quindi vi ringrazio!
Spero continuiate a farlo e io mi impegnerò ad aggiornare il prima possibile
e perché no ad incuriosirvi.
Vi anticipo che tra due capitoli Sirius ed Harry si troveranno qualcosa tra le mani….
 
A presto con il prossimo capitolo.
Themysticgohan

 
 
 
                                        

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Capitolo 8
*** LE DECISIONI DELL'ORDINE DELLA FENICE ***


Harry si dimenava a terra dal dolore. Ogni volta che succedeva, era una sofferenza atroce. Era il suo dono. Ma anche la sua maledizione. Si, avete capito! Era in contatto telepatico con Voldemort, sentiva le sue stesse emozioni, i suoi stessi pensieri.


Infatti nel maniero dei Malfoy, Voldemort stava seduto al suo  solito posto, al quanto nervoso, facendo girare tra le mani la sua bacchetta, aspettando che tutti i suoi mangiamorte tornassero dalle missioni che gli aveva affidato. Nell’arco di dieci minuti tutti gli uomini incappucciati erano arrivati e aspettavano seduti che il loro “padrone” parlasse. Voldemort, si  alzò e camminando tra i suoi “seguaci” disse – “Bene! Sono lieto di comunicarvi, che siete una massa di idioti! Non tutti, ovviamente. Ma devo generalizzare! Alcuni di voi, sono stati abilmente battuti da due insignificanti ragazzine! Due mangiamorte, sconfitti così facilmente? Se vi foste imbattuti in Potter, non sareste stati nemmeno in grado di disarmarlo. Siete una vergogna!”. Nessuno, osava controbattere, ne tanto meno tentare una difesa. Far arrabbiare Voldemort, non era consigliabile. Voldemort, molto tranquillamente, riprese: - “Fenrir …, Rabastan…, allora cosa è successo? Ho voglia di ridere un po’ anche io! Come sicuramente staranno facendo quelle due luride mezzosangue!”
Fenrir, allora timorosamente rispose : -“Veramente, Oscuro Signore, una era Purosangue, e aveva …”
Voldemort, accigliato disse : - “Taci, tu! Non ti elimino, solo perché il tuo aiuto mi occorre per avere, quelli della tua razza con me, ma mi hai deluso! Devi imparare a reprimere i tuoi istinti e ad agire prima. Ora sparisci dalla mia vista. Per la prossima riunione, verrai avvisato. Non pensare che abbia avuto pietà di te, risparmiandoti la vita!” detto ciò Fenrir, stava per smaterializzarsi quando Voldemort estrasse la sua bacchetta e disse “CRUCIO”. Fenrir, si divincolava e si sentiva come se una mandria di bufali impazziti lo avessero travolto e calpestato. Voldemort, aveva un sinistro ghigno dipinto sul volto e dopo cinque minuti liberò dalla tortura il suo mangiamorte e disse “Questo è solo un avvertimento di ciò che ti capiterà se mi deluderai nuovamente!”
Mentre Fenrir si dileguò, Rabastan prontamente rispose – “Io non ricordo, bene ciò che è successo! Ma quell’impiastro di Fenrir è stato subito messo K.O. e poi perché ci siamo ritrovati spiati da…”
Voldemort, con i suoi occhi iniettati di sangue lo interruppe dicendo –“Inutile reietto! Come osi discutere le mie decisioni! Non sono il tipo che concede una seconda possibilità! Tu, per l’ennesima volta mi hai deluso e ora tutti devono vedere cosa succede a chi tradisce la mia fiducia! Portami la tua bacchetta, Rabastan!”
Rabastan, un po’ titubante si avvicinò al suo padrone e gliela diede. Voldemort, disse – “Codaliscia, sai cosa devi fare!”. Un’uomo, dalla faccia da topo e con i denti un po’ sporgenti, prese la bacchetta e la spezzò. Dopo fatto ciò, si avvicinò alla sedia del mangiamorte e ridendo disse “INCARCERAMUS”. Rabastan, intuendo le intenzioni di Voldemort, lo supplicò dicendogli – “Signore, la prego, pietà! Mi dia l’opportunità di dimostrarle il mio valore. Se solo avessi avuto un compagno migliore …” Voldemort, guardando gli altri mangiamorte, lo prese in giro dicendo – “Pietà?! Cosa è qualcosa che si mangia?” tutti si misero a ridere e mentre Codaliscia lo sollevò con “WINGARDIUM LEVIOSA” e lo depositò al centro del tavolo. Voldemort estrasse la sua bacchetta e disse “AVADA KEDAVRA”. Un raggio verde, uscì da quella bacchetta e colpì Rabastan, che morì con gli occhi dilatati, e colmi di lacrime e un’espressione di terrore dipinta sul volto. Voldemort, scoppiò a ridere seguito dagli altri mangiamorte e disse – “Non vorrei più ripetere quello che ho fatto stasera! Ma se voi continuate a deludermi questo vi aspetta!Nagini, la cena è servita! Ora andiamo, ci aggiorneremo presto.” mentre il lungo serpente consumava la sua cena. Poco a poco sparirono tutti, lasciando nel castello un silenzio tombale.


Nel frattempo, a Grimmauld Place, Harry  aveva vissuto tutto, come fosse stato presente al castello dei Malfoy. Infatti, non aveva smesso un attimo di dimenarsi e contorcersi. Al momento della morte di Rabastan aveva persino gridato e stava sudando. Nessuno aveva osato avvicinarsi o cercare di calmarlo solo Ginny, vedendo il suo ragazzo soffrire in quel modo, gli stringeva la mano e cercava di parlargli ma invano. Sempre più preoccupata disse – “Harry! Cosa ti succede? Ti prego rispondimi!”
Hermione abbracciò l’amica e disse – “Tranquilla, Gin! Tra poco starà meglio! Ogni volta che entra in contatto con la mente di Tu Sai Chi, è sempre così! Non è un bello spettacolo, lo so! Maggiormente per te!”
Ginny, ricambiando l’abbraccio disse – “Sta malissimo! Devo aiutarlo. Lui farebbe lo stesso per me!”
Sirius e i signori Weasley si scambiarono un occhiata fugace e sui loro volti spuntò un sorriso. All’improvviso Sirius disse – “Appena, si interromperà questo doloroso collegamento, Harry ci dirà tutto. Non fategli domande! Ginny, restagli a fianco! Vedrai che sarai la prima persona che cercherà! Avrà paura, che ti sia capitato qualcosa.”
Ginny, guardò i genitori che annuirono sorridendo e poi rivolta a Sirius disse – “Ok, Sirius! Ma cosa te lo fa pensare, che sarò io la prima persona che cercherà e non Ron, Herm o te?”
Sirius, sorridendo e scherzando le disse – “Vedrai! Cosa vuoi scommettere?”
Ron interrompendo tutti disse – “Sorellina, ha smesso di agitarsi e sudare! Meno di due minuti e Harry sarà di nuovo tra noi”.
Infatti, non appena Ron finì di parlare, Harry, aprì di scatto gli occhi e subito guardò la ragazza che gli stringeva la mano e disse - “Gin, stai bene? Io …”
Ginny, mettendogli un dito sulle labbra disse – “Shh …, si amore sto bene, tranquillo!” gli diede un tenero bacio a fior di labbra.
Ginny, guardò i genitori, imbarazzata e questi la sorrisero ed Harry, invece guardò Sirius che annuì e disse – “Voldemort … è su tutte le furie! Era in riunione con i suoi mangiamorte e ha prima torturato Greyback con la maledizione Cruciatus, e poi si è fatto dare la bacchetta da Rabastan che Codaliscia ha spezzato. Fatto ciò, Codaliscia lo ha legato e fatto lievitare sul tavolo. Voldemort, ridendo, ha cacciato la sua bacchetta e lo ha ucciso!”
Ron curioso disse – “Perché lo ha fatto? Era un suo uomo!”
Harry guardò Sirius, poi i signori Weasley, infine la ragazza ed Hermione e disse – “Fenrir, non lo ha ucciso solo perché gli serve ancora. Rabastan non più! La loro colpa è stata quella di aver fatto scappare Ginny ed Herm!”
Ron, allarmato chiese – “Miseriaccia, Harry! Vuoi dire che V- … cioè Tu Sai Chi, sa che erano Ginny ed Herm?
Harry, calmo disse – “No Ron, Fenrir non mi hai mai visto. A Rabastan abbiamo cancellato quei momenti dalla sua memoria. A Voldemort ha dato solo fastidio che due mangiamorte fossero stati battuti da due “inutili ragazzine” e non siano riusciti a portargli notizie su di me!”
Sirius, allora un po’ preoccupato chiese – “Voldemort, ha detto ai suoi mangiamorte che devono fare ora?”
Harry, guardò il padrino e disse – “No ha detto che si sarebbero aggiornati presto ma non gli ha dato altri ordini!”
Sirius sorridendogli, disse – “Va bene Harry, salite sopra un po’ a riposarvi. Vi verrò a chiamare io per la cena!”
I quattro ragazzi salirono e decisero di stare tutti nella camera di Harry. Harry e Ginny su un letto e sull’altro Ron ed Hermione.
Ginny, guardando il ragazzo, preoccupata gli sussurrò– “Sicuro, che non ci cercheranno, tesoro?”
Harry, stringendola più che poteva a sé e baciandola sulla fronte le sussurrò – “Nessuno ti farà del male. Vengano, pure a cercarti! Finché, ci sarò io non devi temere niente e nessuno!”
Ron incuriosito disse – “Voi due, la smettete di confabulare e rendete partecipi anche noi?”
Hermione rimproverandolo disse – “Anziché voler conoscere tutto ciò che tua sorella ed Harry si dicono puoi anche pensare un po’ di più a me! Se hanno parlato tra loro evidentemente è una cosa personale! Sei sempre delicato, tu!”
Ron, guardò Hermione e disse – “Mione hai ragione! Scusa!”le diede un bacio passionale. Harry e Ginny si misero a ridere per poi emularli anche loro.
Dopo appena cinque minuti, quella stanza fu invasa da due furie dai capelli rossi, ma i quattro ragazzi non se ne erano accorti.
Fred schiarendosi la voce - :”Ehm … ehm …! Scusate piccioncini!”
Le due coppiette si allontanarono imbarazzati mentre i due gemelli ridevano e George riprese – “ Tubate dopo, avrete tempo! Ora sta per iniziare la riunione dell’Ordine! Sono appena arrivati Lupin, Tonks e Shacklebolt! Andiamo!”
Fred e George all’unisono facendo l’occhiolino ad Harry e Ron dissero – “Speriamo, solo di non aver interrotto niente!”
I quattro ragazzi si alzarono e seguirono i due gemelli. Stavano andando in salone, quando sul divano, seduto, trovarono qualcuno ad aspettarli. Era un uomo abbastanza vecchio, con una lunga barba bianca e un leggero sorriso accennato sulle labbra.
I ragazzi nel vederlo rimasero sorpresi e questi disse – “Buongiorno, signorina Granger! Anche a lei, signorina Weasley. Vi trovo bene! Raggianti e tranquille! Si vede che siete innamorate!“ gli fece l’occhiolino e le due ragazze arrossirono.
Guardò Ron e disse – “Buonasera, anche a lei signor Weasley! Come sempre in compagnia del suo miglior amico! Nella buona e cattiva sorte! Siete davvero inseparabili!” gli diede una pacca sulla spalla
Guardò Harry e sorridendo disse – “Buonasera Harry! Ormai, puoi fare a meno di venire a scuola! Anzi potrei offrirti la cattedra di Difesa contro le Arti Oscure!” gli fece l’occhiolino.
I quattro ragazzi all’unisono dissero – “Buonasera professor Silente!”
Harry, incuriosito chiese – “Ma professore, mi scusi come fa …”
Silente lo interruppe dicendo – “Dopo Harry,  avremo modo di raccontarci tutto. Ora ho una riunione da presiedere!Volevo solo salutarvi!” entrò nella sala adibita per la riunione.
Era una stanza, molto spaziosa e senza finestre. Al centro c’era un grande tavolo rettangolare dove a capo tavolo era solito, sedere lui, Albus Silente! All’ingresso di questi, tutti si alzarono. Il vecchio mago fece segno loro di stare comodi e prese posto. Stette un attimo con la testa tra le mani, come per raccogliere tutti i pensieri prima di parlare. Nell’frattempo, all’esterno della stanza, Fred e George avevano posizionato le orecchie oblunghe per ascoltare i segreti dell’Ordine!
Silente, iniziò dicendo – “Buonasera, amici! Non pensavo che Voldemort, decidesse di iniziare la sua epurazione così presto. Tuttavia, il suo obiettivo principale, come sapete, resta sempre lo stesso. È la sua ossessione! Dobbiamo incrementare le sicurezze, i turni di guardia e di ronda. So che vi chiedo molto. Ma dobbiamo farlo, purtroppo, i nostri timori erano fondati! Voldemort, userà qualsiasi mezzo pur di raggiungere il suo scopo … però prima …” il vecchio mago cacciò la bacchetta e disse  “MUFFLIATO”.
I sei ragazzi, rimasero sorpresi come aveva fatto Silente, a scoprirli? C’era un motivo se anche il mago più temuto nell’intero mondo magico non riusciva a sconfiggere questo vecchio mago. I ragazzi si rassegnarono e andarono nelle proprie stanze. Ora che era certo di non essere udito, Silente proseguì dicendo – “ Allora, abbiamo scoperto cosa ha spinto Voldemort, a mandare due mangiamorte nei dintorni della tana? Non credo volesse spiare Arthur o Molly, né tanto meno sa che Harry è ed era un vostro gradito ospite. Non sa che lì vive il suo migliore amico e la sua fidanzata! Quindi no riesco a capire cosa li abbia spinti!”
Sirius disse – “Ci spiace Albus! Siamo riusciti, solo a sapere che andavano in giro con una lista, a detta di Hermione e Ginny, dove sono scritti tutti i nomi dei mezzosangue noti del mondo magico. Quindi suppongo sia per la sua epurazione e la creazione del mondo perfetto. Perché no! Dovevano anche cercare, qualche notizia su Harry!”
Silente calmo disse – “La penso come te, Sirius!”
Sirius, tranquillo disse – “Voldemort, è diventato più spietato di prima. Ha eliminato qualche ora fa mio cugino Rabastan e torturato Greyback, solo perché si erano fatte scappare  le due ragazze ma …”
Silente sorridendo disse – “Tipico di Voldemort, fare queste azioni in grande stile. A questo proposito, devo dire che non mi aspettavo un tale sangue freddo da quelle due ragazze! In verità, la signorina Granger, non mi ha sorpreso più di tanto, in quanto in questi cinque anni ci ha fatto sorprese del genere. E’ molto geniale. La rivelazione è stata, Ginny, Molly! Non ha dato segni di cedimento nemmeno di fronte a una maledizione senza perdono. Sarebbe morta pur di non tradire le persone a cui tiene, soprattutto il “suo” Harry. Si vede, che quel ragazzo ha una “cattiva influenza” su tua figlia!”.
La signora Weasley leggermente arrabbiata ma fiera disse –“E’ stata un’imprudente! Tutto per uno stupido libro di astronomia! Tuttavia, se permetti, Albus devo contraddirti. Harry per me è come un figlio, ora più che mai! Non penso abbia una cattiva influenza su Ginny, anzi … è una vera manna dal cielo. Non sai come sto tranquilla a saperla con Harry. È proprio grazie al suo coraggio, se posso ancora abbracciare mia figlia! E’ il ragazzo più bravo e coraggioso che conosco!” non era un mistero che quella donna dai capelli rossi stravedeva per quel ragazzo. Già dalla prima volta che lo aveva conosciuto.
Silente sorridendo le disse – “Lo so Molly! Proprio qui volevo portarti. Volevo vedere come avresti reagito! Inoltre, vorrei sapere che ne pensate di una proposta di Sirius, che adesso vi esporrà! Io non ho nessuna obiezione, se qualcuno ha qualcosa in contrario, può e deve liberamente esprimere il proprio pensiero!”
Sirius, sorridendo disse – “Vorrei proporvi di far entrare Harry, come membro nell’Ordine. Ha dimostrato, di essere più maturo degli anni che ha. Dovremo dargli questa occasione, tutti d’accordo?!”
Nessuno era in disaccordo, allora Silente disse – “A mio avviso, meriterebbe questa occasione, anche, il signor Ronald Weasley. È la spalla ideale di Harry e oltretutto sono inseparabili, proprio come Sirius e James. Erano una coppia terribile, è vero, ma pur sempre imbattibile!” Guardò verso Sirius e gli sorrise.
A questo punto prese la parola Remus Lupin e disse –“Secondo me, non possiamo escludere la signorina Granger. Non solo, perché è il vero cervello del gruppo. È anche e soprattutto il freno dei due. Evita di fargli commettere imprudenze!”
Silente, sorrise a Remus e disse – “Concordo con te, Remus. La signorina Hermione Granger, svolgerebbe il tuo stesso ruolo all’interno dei “malandrini”.
Sirius si fece coraggio e disse – “Non dimentichiamo …”
La signora Weasley, intuendo qualcosa, interruppe Sirius dicendo –“No Sirius! Ginny è minorenne ha ancora la traccia addosso! Non la esporrò ad ulteriori rischi”
Sirius calmo rispose – “Hai ragione, Molly e ti capisco! Ma conosci anche tua figlia. Credi davvero che se ne starà buona casa, sapendo che le persone a cui tiene siano in pericolo?”
La signora Weasley tranquilla controbatté – “Se occorrerà la legherò!”
Sirius soffocando  una risata cercando di essere serio disse – “Va bene, quando sarà qui o alla tana, ma quando sarà a scuola, come la fermerai?”
La signora Weasley, guardò verso una donna, che annuì, seduta al suo fianco e disse –“Ci penserà Minerva, a tenerla sotto controllo!”
Sirius stava per risponderla, quando intervenne Silente per cercare un punto d’incontro e disse – “Molly, capisco le tue preoccupazioni, ma tua figlia non è facile da domare. Lo sai, anche tu quanto è testarda e consentimelo come Harry, poco rispettosa per le regole. Non per questo una cattiva ragazza, anzi tutt’altro. Come saprai, l’anno scorso faceva parte di quel gruppo, chiamato Esercito di Silente. Credo, anche, che non sia mai cessato di esistere! Inoltre Ginny, mi ricorda molto Lily, la mamma di Harry. Non solo dal punto di vista fisico, i suoi capelli rossi e l’essere molto popolare tra i ragazzi. Ma anche e soprattutto per la sua mente acuta e la spiccata tenacia”
La signora Weasley, sorrise e disse – “Hai ragione, Albus! Ricordo, che Lily era una delle poche persone che riusciva a far ragionare James, quando Remus non riusciva o era “impossibilitato”. In poche parole si ricrea il gruppo dei “malandrini” nel secondo Ordine della Fenice!”
Sirius sorridendo disse – “No perché due malandrini originali ancora ci sono! Diciamo che l’Ordine accoglie tra le sue fila quattro validi elementi” tutti scoppiarono a ridere.
Silente tornando serio disse – “Bene, quindi i quattro ragazzi da oggi entreranno a pieno titolo nell’Ordine. Per quanto riguarda quelle due pesti dei gemelli Weasley, anche loro assisteranno alle riunioni in qualità di alleati dell’Ordine. Voldemort, non potrà mai sospettare di due ragazzi con un negozio di scherzi a Diagon Halley”.
Il piano di Silente, non faceva una piega, anche i signori Weasley dovettero convenire che fosse perfetto. In fondo, ci sarebbero stati anche loro. Inoltre, riprese Silente – “Appena torneremo ad Hogwarts, Harry, seguirà delle lezioni speciali con me! Ora penso sia giusto avvertire i ragazzi delle novità. Ci pensi tu Sirius?
Sirius annuì e subito cacciò dalla tasca lo specchio a doppio senso.
Nell’frattempo, Harry era sul letto con Ginny, e osservava il soffitto cercando di capire come aveva fatto Silente a sapere ciò che era successo. Ron, sonnecchiava sul suo letto con Hermione, che parlava con Ginny di acconciature e moda delle donne “babbane”.
Improvvisamente, Ginny, appoggiata al petto di Harry, notò qualcosa illuminarsi nella sua tasca e baciandolo sulla guancia lo distolse dai suoi pensieri.
Harry, guardò la ragazza sorpreso e disse – “Dimmi, tesoro! Ti sto trascurando?”
Ginny, sorridendo disse – “ Si un poco, tesoro! Ma ti farai perdonare! Volevo dirti che qualcosa nella tasca dei jeans si illumina!”
Harry, sussultò, mise la mano nella tasca e vide con sua grande sorpresa nello specchio, il volto di Sirius.
Harry, spaventato disse – “Sirius, che succede? Perché usi lo specchio?”
I tre amici di Harry, erano curiosi e al tempo stesso spaventati, quando Sirius calmo rispose –“Non preoccuparti! Sono in riunione. Silente, mi ha detto di chiamarvi! Chiama anche Fred e George e venite! Vi vuole parlare!” Il volto di Sirius sparì dallo specchio e Harry lo rimise in tasca. Tutti si guardarono sorpresi e Ron, con un balzo scese dal letto, scaraventando quasi a terra Hermione e corse a chiamare i fratelli. In meno di cinque minuti, i sei ragazzi erano davanti la porta della sala riunioni. Harry stava per bussare quando Silente, agitando la sua bacchetta aprì la porta e disse – “Eccovi! Questa chiamata, vi sembrerà strana! Ma, io con il resto dell’Ordine abbiamo ritenuto fosse giusto fare così. A tempo debito, capirete tutto! Devo parlare con ognuno di voi, singolarmente! Quando vi chiamerò, fate solo un passo avanti. Iniziamo …! Harry James Potter! Per l’enorme coraggio dimostrato finora e il tuo intramontabile sangue freddo ci hanno spinto a nominarti ufficialmente membro dell’Ordine della Fenice”.Fece comparire una sedia tra lui e Sirius e proseguì –“Siederai, qui! Tra me e il tuo padrino!” Harry, guardò gli amici. Ginny  ed Hermione erano felicissime, Ron invece si imbronciò. Seguì un applauso tra tutti i membri seduti. Appena si sedette, Sirius, commosso gli sussurrò –“Questo era il posto dove sedeva tuo padre!” Harry allora gli sorrise. Silente, subito fece apparire un’altra sedia di fronte a quella di Harry e vicino a Remus Lupin e disse – “Ronald Bilius Weasley! Sei l’ombra di Harry. Sembrate essere una sola persona pur essendo due persone separate, e create una coppia invincibile. Sei la sua spalla ideale! Ti do il benvenuto come membro nell’Ordine! Siederai qui, di fronte al tuo amico!” Ron tremando ma felice andò a sedersi e subito si scambiò il cinque con Harry, sotto gli occhi divertiti di Silente, mentre tutti lo accolsero con un applauso. Il vecchio mago, subito fece apparire una terza sedia, vicino a quella di Ron e disse –“Hermione Jean Granger! La tua presenza in questa coppia è essenziale! Tu, sei sempre stata e continuerai ad essere il cervello di questo trio, che non ha mai deluso! Siederai tra me e Ron e sono lieto di darti il benvenuto tra i membri dell’Ordine!”. Anche qui, ci fu uno scrosciante applauso. Mentre Hermione, si andava a sedere,guardando un po’ rammaricata Ginny, Silente fece apparire una quarta sedia, vicino ad Harry e disse –“Ginevra Molly Weasley! Ci vuole una forte tempra morale e una certa determinazione per tenere il passo di questo trio! Non aver paura di affrontare pericoli, e cosa più importante dimostrare una forte lealtà verso le persone a cui si tiene pur a rischio della propria vita! Quindi nonostante tu sia ancora minorenne, convengo per le ragioni che ti ho detto prima, ammetterti a tutti gli effetti come membro dell’Ordine. Benvenuta! Il tuo posto sarà quello tra me ed Harry!”Subito, Hermione, fece partire un applauso e si alzò, seguito da Harry, e il resto dei membri dell’Ordine. Ginny, timorosamente si avvicinava al suo posto mentre Harry guardò Sirius che annuì e gli fece un sorriso. Ginny, appena arrivata al suo posto si sedette e strinse la mano al fidanzato che subito le diede un bacio sulla fronte. Silente fece apparire altre due sedie di fronte a lui e disse “Fred e George Weasley, anche voi parteciperete alle nostre riunioni ma non come membri bensì come alleati! Abbiamo bisogno di intermediari, per controllare il mondo magico ventiquattro ore su ventiquattro e il vostro negozio a Diagon Halley, è perfetto!”
Dopo un attimo di silenzio Silente, disse –“Detto questo, vi comunico che nessuno di voi membri nuovi, uscirà in ricognizione da solo. Sarà sempre affiancato da un membro più anziano ed esperto dell’Ordine!”
Harry, si alzò e chiese – “Professore! Posso chiedervi un favore!?”Guardò Ron che gli sorrise e annuì.
Silente sorrise e disse – “Vorresti scegliere il compagno per le missioni, vero?”
Harry, arrossendo essendo scoperto disse – “Si Professore! Come ha detto lei la mia spalla ideale sarebbe Ron! Ma…”         
 Silente tranquillo e sorridendo disse –“Ti senti più tranquillo se la signorina Weasley, sta con te e la signorina Granger con il tuo amico Ronald! Non avevo dubbi su questo, Harry! L’accompagnatore ti va bene uno qualsiasi?”
Harry, guardò Ginny, che lo sorrise e disse – “Si, Professore! Se le coppie per lei sono un problema le scelga lei. Non voglio, assolutamente mancarla di rispetto!
Silente, rise appena e disse – “No avevo già pensato di dividervi così!Per svariati motivi che non sono qui a spiegarvi! Anche Molly ed Arthur non hanno niente in contrario. Ora vi spiego come agiamo solitamente”
“Le squadre per le ricognizioni le chiamiamo con nomi in codici e solitamente escono due alla volta. Per comunicare tra noi, come sapete usiamo i patronus. Spero che tutti voi lo sappiate evocare altrimenti Harry, confido che glielo insegni, anche con l’aiuto di Remus” disse Silente.
Silente estrasse la bacchetta e fece apparire un foglio e disse –“Ora vi leggerò la composizione e i nomi di ogni singola squadra. Il primo nome, di ognuna di queste, ne sarà anche il coordinatore. Abbiamo dodici squadre finora, eccole:

·        Squadra Moony: Remus Lupin,  Ninfadora Tonks;
·       Squadra Red: Molly Weasley, Arthur Weasley;
·        Squadra Big: Rubeus Hagrid, Olympe Maxime;
·        Squadra Evil eye : Alastor Moody, Mundungus Fletcher;
·        Squadra Cat: Minerva McGranitt, Arabella Figg;
·        Squadra Fire: Hestia Jones, Sturgis Podmore;
·        Squadra Gold: Kingsley Shacklebolt, Dedalus Lux;
·        Squadra Padfoot: Sirius Black, Charlie Weasley;
·        Squadra Light: Emmeline Vance, Amelia Bones;
·        Squadra Wolf- fair: Bill Weasley, Fleur Delacour;
·        Squadra Funny: Harry Potter, Ginny Weasley;
·        Squadra Spider: Ron Wasley, Hermione Granger.


Silente proseguì –“ Harry e Ginny, sarete sotto la tutela di Sirius, mentre Ron e Hermione di Remus e Ninfadora. Vi sarà comunicato giorno per giorno quando sarà il vostro turno. Decreto, terminata la riunione di oggi!”
Harry, di scatto, oramai impaziente si alzò e chiese – “Professore perché ci ha fatto entrare nell’Ordine?Come mai abbiamo questi posti? Come faceva a sapere quello che era successo?”
Silente guardò Harry negli occhi, poi sorridendo disse – “Harry, Voldemort non sospetterà mai che il suo peggior nemico, fa parte della stessa società di maghi creata per combatterlo. Così, sarai a due passi da lui e ben lontano dai pericoli. Per quanto riguarda, i posti, dovevate sedere da qualche parte. Diciamo che “casualmente” il tuo posto e quello della signorina Weasley, appartengono a persone che hanno lasciato il segno. Persone a te molto care! Il vostro ingresso è stato fortemente voluto e caldeggiato da due superstiti di quel quartetto. Il vostro non sarà da meno! Anche se, come ho detto prima, comunque questo posto lo avete largamente meritato. Come sapevo ciò che era successo? Beh, sai che sono un abile legilimens e un discreto veggente. Tuttavia, per sicurezza avevo mandato a sorvegliare le ragazze da Funny. E nel caso, occorresse, sarebbe intervenuta. Fortunatamente, tu e Ronald siete accorsi subito. Ad Hogwarts, avremo modo di passare del tempo insieme e mi spiegherai alcune cose! Ora vado, a presto ragazzi”. Così dicendo, sparì e anche il resto dell’Ordine seguì il suo esempio. I ragazzi, dopo questa lunga ma emozionante giornata dopo aver salutato le fidanzate con un tenero ma intenso bacio, andarono a dormire, ognuno nelle proprie stanze. Tutto taceva. Si sentiva solo il ticchettio dell’orologio che si avvicinava a mezzanotte. Nella casa echeggiarono i dodici rintocchi. Contemporaneamente, dalla cucina si sentirono strani rumori e Ginny si svegliò di soprassalto… 
 
 
 
 
 

N.D.A.
 Ecco a voi un altro capitolo!
Penso sia un po’ noioso ma mi serviva nelle dinamiche della storia.
Spero vi piaccia, comuque!
Avevo pensato di spezzarlo ma la cosa non mi convinceva, come il capitolo, in alcune parti. Vi è piaciuto?

Vi voglio porgere alcune domande.
Se volete rispondere, fatelo ovviamente nelle recensioni.
1.     Chi era il terzo mangiamorte, del capitolo precedente?
2.     Come mai Silente, ha dato quei nomi alle squadre?
3.     Quando andranno in ricognizione, e se andranno,
come farà Ginny a evocare un eventuale patronus o a difendersi eventualmente senza bacchetta?
4.     Cosa vi attendete che accadrà ora?
 
Aspetto le vostre recensioni con qualsiasi giudizio.
Se ne avete voglia!
Non si smette mai di imparare e si può sempre migliorare! 
 
Ringrazio chi  ha messo questa storia tra le seguite, chi la ha messa tra le  ricordate e chi la ha messa tra le preferite.
 
Ringrazio Ery96 per la recensione dell’ultimo capitolo.
 
Ringrazio le 720 persone che mi hanno solo visitato. Questo, non può che farmi piacere, Spero continuiate a farlo!
 
Ecco un piccolo spoiler del prossimo capitolo.

… ma questa si svegliò subito – “Gin, che succede?Mi hai spaventata! Come mai sei sveglia?”
Ginny tranquilla rispose – “Niente Herm! Ho sentito dei rumori giù, in cucina e volevo controllare!
Ma sono senza bacchetta!
La mia non la trovo più, dall’attacco alla tana!
Probabilmente, ora è nelle mani di Voldemort! E volevo prendere in prestito la tua!”
 
A presto con il prossimo capitolo.
Themysticgohan
 

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Capitolo 9
*** NOTIZIE DAL PASSATO ***


Quei rumori, provenienti presumibilmente dalla cucina, avevano spaventato Ginny, che si era subito svegliata. Dopo, l’attacco subito alla tana, non dormiva più tranquilla ma non aveva detto niente ad Harry. Non voleva che il fidanzato la ritenesse una “fifona”. Inoltre, non si riteneva bellissima e aveva sempre paura che la potesse lasciare e correre nelle braccia di Cho. Doveva dimostrargli, di essere sempre la stessa Ginny, di meritarsi di essere la fidanzata del “bambino sopravvissuto”. La tentazione, di correre a chiamare Harry, era forte, ma doveva resistere. Si alzò silenziosamente, cercando la sua bacchetta, ma si ricordò che non l’aveva più. Probabilmente, era persa per sempre! Era affezionata, a quella bacchetta! La sua prima bacchetta! Ma, non poteva farci niente, ormai. Avrebbe detto, alla mamma di comprarne un’altra, domani! Si avvicinò, al letto dell’amica, che sembrava dormire tranquilla, per prendere la sua, ma Hermione si sveglió subito e disse – “Gin, che succede?Mi hai spaventata! Come mai sei sveglia?”
Ginny tranquilla rispose – “Niente Herm! Ho sentito dei rumori giù, in cucina e volevo controllare! Ma sono senza bacchetta! La mia non la trovo più, dall’attacco alla tana! Probabilmente, ora è nelle mani di Voldemort! E volevo prendere in prestito la tua!”
Hermione, sorridendo le disse – “Ora sono sveglia e ti accompagno! Comunque, sarà Kreacher! Nessuno può entrare qui a parte i membri dell’Ordine! Ma, controllare non ci costa niente! La tua bacchetta, non è mai stata in mani più sicure! La ha Harry! Strano che non te l’abbia ancora data! Perché non l’andiamo a prendere?”
Ginny, fingendosi arrabbiata disse – “Domani, il signorino mi sente!” si guardarono e scoppiarono a ridere.
Senza far rumore, a piedi nudi, Hermione andando avanti disse “LUMOS”. La punta della bacchetta si illuminò, irradiando una tenera luce ma sufficiente per vedere. Arrivate in cucina, trattennero a stento, un urlo. Era un casino! Dappertutto, seminate a terra c’erano indumenti e roba vecchia! Sembrava che fosse entrato un ladro. Si guardarono, intorno e videro Kreacher, cacciare dall’armadio un enorme baule. Accortosi della luce di una bacchetta, il vecchio elfo gridò – “Chi è là? Kreacher, non ruba! Kreacher è a casa sua!”
Hermione, abbassando, la bacchetta e gridando “NOX” disse – “Calmo Kreacher! Siamo noi! Abbiamo sentito dei rumori e siamo venute a controllare!”
L’elfo, guardò spaventato le due ragazze e scontrosamente disse – “Siete sole? O ci sono anche i padroni?”
Ginny, si avvicinò per accarezzarlo, ma questi si ritrasse con disgusto. Accortasi, della reazione della creatura disse – “Si Kreacher! Solo noi due! Sia Harry, che Sirius dormono! Cosa stai facendo?”
Kreacher guardò Ginny e disse – “Non sono fatti tuoi! Kreacher, non dorme mai la notte! Kreacher vuole andare via! Ma Kreacher, non può! Kreacher, non può lasciare la casa dei Black! Kreacher, detesta padron Sirius e odia padron Potter! Kreacher ora ha parlato male dei suoi padroni e deve punirsi!”
L’elfo corse verso il camino e prese l’attizzatoio per darselo in testa ma Hermione gridò – “Fermo Kreacher! Non punirti! Ne io ne Ginny, diremo cosa hai detto sui tuoi padroni ma perché pensi questo di loro?”
Kreacher, guardò sorpreso Hermione e disse – “Kreacher, non può rivelare segreti! Kreacher deve obbedire! Kreacher è nato per obbedire! Kreacher non sopporta nobile casata Black invasa da feccia, e sporchi mezzo sangue! Kreacher, non è ben accetto, qui. Padron Sirius, sempre maltratta Kreacher. Kreacher, per lui è solo servo. Anche padron Potter, non vuole bene a Kreacher. Dovrebbe morire, non merita di stare in questa casa! A Kreacher, manca padron Regulus, lui voleva bene a Kreacher. Kreacher ha già detto assai. Voi tradisce Kreacher! Kreacher non deve rispettare voi! Andate via e lasciate Kreacher con suoi ricordi!” gli occhi dell’elfo si stavano riempiendo di lacrime.
Ginny, impietosita disse – “Va bene Kreacher, andiamo via! Ma devi sapere, che Harry ti vuole bene, come Sirius. Devi solo dimostrarti più gentile nei loro riguardi e vedrai che ti troverai bene con loro! Buona notte, a domani!”
Hermione, anche lei dispiaciuta disse – “Ginny, ha ragione! Conosci, Dobby? È un elfo come te. Harry, lo ha liberato da cattivi padroni e lui lo tratta come un padrone, ora! Harry e Sirius sono due ottimi padroni! Kreacher, tu devi solo essere meno scorbutico e offendere di meno. In fondo sei un bravo elfo. Notte, ce ne andiamo!”
Le ragazze, stavano per andarsene quando Kreacher le fermò e disse – “Kreacher, conosce Dobby! Dobby è elfo stupido. Lui abitava in casa di famosi e ricchi purosangue. Dobby, non meritava di stare lì. Kreacher, vi ringrazia e proverà a fare come avete detto voi! Se la situazione non migliora, Kreacher allora, va via!”
Le ragazze, gli sorrisero e se ne andarono in camera e prima di addormentarsi Hermione disse – “Gin, sei stata brava con Kreacher! Che ne pensi di entrare nel C.R.E.P.A.?”
Ginny, alzò gli occhi al cielo e non sapendo come fare per non offendere l’amica disse – “Herm, mi ha impietosito! Sai, che cosa ne penso, di quel progetto! Ma sei anche la mia migliore amica e non mi costa niente! Quindi, accetto la tua offerta.”
Hermione, felicissima disse – “Grazie, Gin! Sei davvero un’ ottima amica! Ora sarà più facile convincere Harry e Ron! Notte, a domani!”.
Sembrava che si fossero appena addormentate, che un raggio di sole entrò dalla finestra, svegliandole. Si alzarono e scesero giù per fare colazione. Erano già tutti a tavola, mancavano solo loro e le stavano aspettando. Dopo aver salutato tutti, e dato un bacio ai rispettivi fidanzati si sedettero.
Sirius chiamò Kreacher e disse – “Siamo tutti, puoi servire la colazione!”
Kreacher, subito iniziò a servire, stranamente silenzioso, non borbottando come al solito e nel servire le due ragazze era imbarazzato. Queste, come al solito lo ringraziarono e gli sorrisero. Sirius, aveva notato il comportamento del suo elfo ma non disse niente.
Ginny, mentre beveva il suo cappuccino, guardò di sottecchi Hermione, che annuì. Dopo aver sorseggiato anche lei un po’ di cappuccino disse – “Harry, Sirius dobbiamo dirvi una cosa. Non dovremo, ma è giusto che sappiate!”
Harry e Sirius all’unisono dissero – “Dite! Non uscirà da questa stanza se è quello che vi preoccupa!”
Hermione, intristita disse – “Non è questo! È che vengo meno ad una parola data! Comunque, stanotte è successa una cosa strana. Ginny, ha sentito dei rumori provenire dalla cucina e …”
Harry allarmato disse –“E … cosa è successo Gin? Perché non sei venuta in camera a svegliarmi?”
Ginny trattenendo una risata disse – “Tranquillo, niente! Se fate finire di parlare Herm! Sarei scesa da sola, se avessi avuto una bacchetta … Sono andata verso il letto di Herm, per prendere la sua in prestito, ma lei si è svegliata ed è venuta con me!”
La signora Weasley, premurosamente disse – “Cara, perché non mi hai detto, che l’hai persa? Vuoi andare oggi o domani a comprarne un’altra?”
Ginny, sorridendo alla madre disse – “Mamma, non l’ho persa!Qualcuno di nostra conoscenza, si è talmente affezionato, che non vuole ridarmela! Vero, signor Harry Potter!” scoppiò a ridere e cacciò la lingua ad Harry che le sorrise pensieroso.
Sirius, serio disse – “Ginny, il problema è un altro! Harry, ha avuto la tua bacchetta disarmando il caro cuginetto! Ora non ti riconoscerebbe come sua padrona, non ti ubbidirebbe! L’unico modo sarebbe … quello di sconfiggerlo in duello e disarmarlo a sua volta. Ma sei senza bacchetta!”
Hermione, battendosi una mano in fronte disse – “Per la barba di Merlino! È vero! Avevo dimenticato la prima legge di Murphy!”
Ginny, allora guardò con occhi da cucciola, il “suo” Harry, che nel frattempo aveva avuto un idea.
Sirius, allora pensieroso disse – “Ragazze, continuate! Per la questione bacchetta, se la vede Harry!”
Hermione, annuì e disse – “Siamo scese e abbiamo visto Kreacher, armeggiare in un baule e ci ha anche detto che …”
Sirius, interruppe il racconto della ragazza e chiamò arrabbiato il suo elfo – “Kreacher, vieni un attimo! Subito!”
Kreacher, con una scopa in mano entrò di corsa e inchinandosi disse – “Comandi, padron Sirius!”
Sirius, con calma disse – “Kreacher, è da tanto tempo che vorrei togliermi una curiosità, cosa fai la notte?”
Kreacher, guardando verso le due ragazze con odio sussurrò – “Sporca mezzosangue! Brutta rossa! Traditrici! Non meritano di stare nella nobile casata Black. Kreacher è stupido elfo! Kreacher è stato ingannato!”
Harry, avendo visto lo sguardo indirizzato alle ragazze dall’elfo disse – “Kreacher! Non ti facciamo niente! Sirius, è semplicemente curioso! Le ragazze, non ci hanno detto niente, anche perché erano in camera loro a dormire! Non hai nulla da temere, per qualsiasi cosa tu abbia fatto! Purché non sia pericoloso per te o per noi. Puoi stare tranquillo!” fece l’occhiolino alle ragazze e guardò Sirius che annuì.
Sirius, sempre calmo disse – “Allora, Kreacher! Hai sentito Harry! Mi vuoi degnare di una risposta e non borbottare sempre!”
Kreacher, più tranquillo, convinto di non essere stato scoperto disse – “Kreacher,dormiva, padrone! Come fa tutte le sere!” e fece un profondo inchino, come al suo solito.
Sirius, guardando il suo vecchio elfo disse – “Va bene, ti credo Kreacher! Ma se scopro che mi nascondi qualcosa o mi hai ingannato, peggio per te! Ora, vai torna in cucina.” L’elfo fece un ennesimo inchino a Sirius e uno ad Harry ed eseguì l’ordine di Sirius.
Sirius, leggermente preoccupato disse – “Ragazze, grazie! Stasera, verrò io a controllare! Harry, vieni anche tu?”
Harry annuì ed Hermione e Ginny all’unisono dissero – “Grazie Sirius, che ci hai coperto con Kreacher, gli avevamo promesso che non vi avremmo detto niente!”
Sirius, sorridendo disse – “Non dovete ringraziare me, ma Harry! Io ho solo retto il vostro gioco!”
Ginny, diede un tenero bacio sulle labbra al fidanzato, mentre Hermione lo abbracciò. Harry, sorridendo disse – “Non ho dimenticato, Herm, che sei la fondatrice e unica socia del C.R.E.P.A.”
Hermione ridendo, disse – “Non più, caro Harry! Da ieri ho una nuova socia, e ho deciso di nominarla vice- presidente …”
Ron, divertito disse – “Miseriaccia, tesoro! Hai fatto, progressi! E chi sarebbe sta pazza … Ops! Volevo dire questa sensibilissima ragazza?”
Ginny, leggermente offesa disse – “La “pazza” sarei io, Ronnie!”
Ron, spalancando la bocca dalla sorpresa disse – “Tu! … Non sei portata per questo genere di cose!”
Ginny, arrabbiata disse – “Cosa vorresti dire? Che sarei un’insensibile, Ronald Weasley?”
Hermione guardando male Ron disse – “Avresti dovuta vederla con Kreacher, Ron!”
Ron, per paura di una reazione della sorella, guardò l’amico in cerca di aiuto, che alzò le mani e disse – “No Ginny! Ho sempre pensato che oltre al Quidditch, non ti interessasse niente. Quello volevo dire! Non ho mai pensato che sei un’insensibile! Misieraccia, sei la mia sorellina!”
Ginny, sorrise e Ron sospirò, si era salvato in corner. Tutti, scoppiarono a ridere.
All’improvviso, Harry ritornando serio disse – “Sirius, dove posso fare un duello?”
Tutti, guardarono sorpresi Harry anche Sirius. Dopo un attimo di iniziale incertezza, Sirius, sorridendo gli chiese – “Perché? Vuoi duellare? Comunque, penso che il giardino vada benissimo!”
Harry, serio disse – “Ginevra Weasley, ti sfido! Vieni!”
Ginny, preoccupata disse – “Stai scherzando, Harry?! Non ho voglia di duellare con te! Perché non lo fai con Ron, o Sirius! Poi dimentichi, che sono senza bacchetta!”
La signora Weasley, stava andando verso Harry quando Sirius, la bloccò facendole capire che era tutto un piano di Harry. La Signora Weasley, allora, non poté fare a meno di guardarlo e sorridere!
Harry,prontamente, disse – “Non ti preoccupare, organizzo tutto io! Vado in giardino, a preparare tutto! Tesoro, ti conviene studiare una strategia per battermi!”
Ginny, preoccupata ma non volendo mostrarsi debole disse – “Sei sicuro di vincere, allora signor Potter?”
Harry, soffocando una risata e cercando di essere serio disse – “Mai stato più sicuro!” e andò con Kreacher, in giardino.
Nel frattempo, Fred e George, che non perdevano mai occasione per divertirsi e guadagnare qualcosa all’unisono dissero – “Scommettete! Chi sarà il vincitore di questo tenero duello? Il celebre Potter o la piccola Ginny Weasley!”
George ridendo disse – “Io scommetto 10 falci su Ginny!”
Fred incredulo “rimproverò” il fratello – “Sei pazzo! Harry non la farà mai vincere! 15 falci su Harry!”
Ron, voleva scommettere anche lui ma Hermione lo fermò. Era preoccupata dell’atteggiamento dell’amico.
Sirius, ridendo disse – “10 galeoni su Ginny!” sia i gemelli che Ron e Hermione guardarono stupiti Sirius. Sapeva che Ginny, era svantaggiata con il figlioccio, allora perché quella scommessa? Ci volle un po’ ad Hermione per capire la situazione e ridendo disse “Fred 50 falci su Ginny!”
Ron, sorpreso disse – “Miseraccia, Mione! Io non potevo scommettere e tu si! Cosa sono queste ingiustizie?”
Hermione, ridendo disse – “Ho cambiato idea! Ron, se vuoi puoi scommettere!”
Ron, felice disse – “20 falci su Harry!”
All’improvviso la signora Weasley disse – “Io scommetto che vince Ginny, Harry non le farà mai del male, 10 galeoni!”
Fred sorpreso disse – “Mamma, sei impazzita! Non capisci niente di scommesse! Harry non farà vincere Ginny!” La signora Weasley, tuttavia era irremovibile.
Tutti andarono nel giardino, per assistere a questo “inaspettato “duello. Arrivati, in giardino, trovarono Harry, con in mano già la bacchetta e di fronte a lui, su un tavolo uno scatolo chiuso con dentro una bacchetta.
Sirius,tentando di essere serio disse – “Ti spiace, se assistiamo! Vorrei vederti all’opera! Comunque ho scommesso dieci galeoni sulla tua sconfitta!”
Harry, reprimendo una risata disse – “Mi spiace, Sirius! Hai sbagliato a scommettere! Comunque nessun problema! Certo che potete assistere!”
Ginny, andò di fronte al fidanzato e prese la bacchetta nello scatolo e si mise in posizione. Harry, tranquillo disse – “Tesoro, voglio che mi affronti come se fossi la persona che odi di più e non il tuo ragazzo! Fai finta, che siamo in missione per l’Ordine! Pensa che io sia un mangiamorte o Voldemort! Non aver paura di farmi male!”
Ginny, annuì ma averlo di fronte e doverlo attaccare non era facile. Aveva paura! Non avrebbe mai potuto duellare contro di lui! Harry, notando o meglio conoscendo questa incertezza della fidanzata, ne approfittò e subito disse “EXPELLIARMUS” e la bacchetta, che Ginny aveva in mano, volò in quella di Harry. Sirius e i signori Weasley si guardarono sorridendo.
Ginny, voleva sprofondare, era stata disarmata così facilmente che si vergognava da morire ed era sul punto di piangere, quando Harry disse – “Kreacher, portami l’altro scatolo!”.
Il vecchio elfo, subito fece quello che Harry aveva detto. Ginny, che stava con la testa bassa disse –  “Harry, non riesco a combattere con te. Ho un blocco! Non potrò mai esserti utile nelle missioni. Anzi sarò un peso e un’ulteriore preoccupazione per te!”
Harry, si avvicinò. Le diede la bacchetta e un bacio a fior di labbra e sussurrò – “Sono sicuro che ce la farai! Ricordati, hai di fronte non Harry, ma la persona che più detesti!”
Entrambi si misero in posizione. Ginny, non voleva deludere il fidanzato e  puntò la sua nuova bacchetta verso quella che impugnava Harry. Prima, che avesse modo di dire qualcosa, la bacchetta che Harry, aveva in mano, volò nelle sue. Ginny, rimase sorpresa, non capendo cosa era accaduto.
Ron, sorpreso disse – “Miseriaccia, Ginny ha vinto! Lanciando un incantesimo di disarmo non verbale! Ma  …  Scusate … esiste? Inoltre, ho perso anche 20 falci”. Dopo un breve istante, riprendendosi un po’ dallo stupore gridò –“ Harry, come diavolo hai fatto a perdere?”
Tutti scoppiarono a ridere ed Harry, andò vicino a Ginny e le disse – “Prova a colpire quell’albero, laggiù! La bacchetta dovrebbe ubbidirti nuovamente! In fondo, è sempre stata tua!”
Ginny, ancora più sorpresa disse – “ Vuoi dire che questa è …”
Harry annuì e disse – “ Si, amore! La prima volta, ti ho dato la mia bacchetta, da cui ti ho disarmato, usando la tua e poi …”
Ginny, continuò dicendo – “ Mi hai dato una replicante! Essendo, l’ultimo incantesimo che avevi lanciato, quello di disarmo, ho riottenuto la mia bacchetta!”
Ron, arrabbiato disse – “Harry, questo è barare! A saperlo, non avrei mai scommesso su di te!”
Hermione, ridendo disse – “Tesoro, ma ragiona, per Merlino! Avrebbe mai potuto duellare … seriamente? Con Ginny...”
Ron rimase a bocca aperta e disse – “Sono un … vero idiota!” e si scatenò l’ilarità tra i presenti.
Nel frattempo Ginny, puntò la sue bacchetta verso l’albero indicatole da Harry e disse “REDUCTO”. Questo si spezzò a metà.
Sirius, allora ridendo disse – “Harry, non ti conviene far arrabbiare la “tua” Ginny! Potrai sopravvivere a Voldemort, o a qualunque mangiamorte, ma non credo a lei!” tutti risero.
Ginny corse ad abbracciare Harry e gli sussurrò – “Grazie, amore mio! Sai a quanto sono affezionata a questa bacchetta! Quindi tu non volevi combattere realmente contro di me!”
Harry, stringendola a sé e baciandole teneramente la fronte disse – “No, mi sarebbe stato molto difficile, colpirti! Non avrei mai avuto il coraggio di farlo! Già disarmarti, non è stato semplice. Anche se in realtà, lo eri già, perché, come sai, la mia bacchetta non ti avrebbe ubbidito facilmente!”. Dopo cena, ognuno andò a dormire nelle proprie stanze. All’una, Sirius, silenziosamente andò da Harry e lo svegliò. Questi, si mise gli occhiali e senza far rumore, per non svegliare l’amico che russava beatamente, scese in cucina con il padrino. Con loro grande sorpresa, videro Kreacher, seduto a terra di fronte una vecchia foto e che piangeva, poggiato con le spalle a un grosso baule aperto. In mano aveva, una lettera chiusa.
Sirius, tranquillo disse – “Kreacher, cosa fai sveglio? Da dove è uscita tutta questa roba? Cosa è quella lettera?”
Kreacher, sulla difensiva disse – “Kreacher, non ha rubato! Kreacher ha conservato ricordi del suo adorato padron Regulus. Questo è tutta roba di Kreacher. Kreacher, tutte le sere va nella camera di padron Regulus!”
Sirius arrabbiato disse – “Kreacher! Vai a mettere nella stanza di Regulus, tutte queste cose e non toccarle mai più!”
Kreacher offeso e arrabbiato disse – “Kreacher obbedisce! Kreacher anche se non vuole, deve obbedire a padron Sirius! Lui tratta sempre male Kreacher! Kreacher ha questa lettera per padron Sirius!”
Sirius, prese la lettera che l’elfo aveva in mano e notò che sulla busta c’era scritto, con una scrittura a lui nota, per SIRIUS BLACK. Aspettò che l’elfo eseguisse i suoi ordini, poi iniziò a leggere ad alta voce.
 
Caro Sirius,
quando leggerai questa lettera,probabilmente sarò parte del passato, un semplice ricordo.
Di errori, in vita, ne ho fatti tanti. Sono arrivato persino ad odiarti! Non ho mai sopportato l’idea che tu preferissi Grifondoro a Serpeverde. Era tipico di te! Ti è sempre piaciuto, distinguerti dalla massa. Non ho mai visto di buon occhio, la tua amicizia con James Potter, Remus Lupin e Peter Minus. Vi credevate invincibili, intoccabili! Forse proprio, questa mia invidia, nei tuoi confronti, mi ha portato a prendere quella strada senza uscita. Avrei dovuto darti ascolto, quando mi mettevi in guardia. Dovevo ascoltare, il mio cuore, non il mio orgoglio! Io non ero e non sono superiore a te! Anzi , forse tra i due, il migliore sei sempre stato tu! Volevo dimostrarti che anche se eri il maggiore, ero riuscito a superarti in qualcosa. I miei amici, erano migliori dei tuoi. Dovevo dimostrarti, quanto fossi stato stupido e cieco e stavi sbagliando. Invece …  come al solito, avevi ragione! Hai sempre avuto ragione! Chi correva dalla parte sbagliata ero io! Tu e i tuoi amici eravate nel giusto. Vi ho sempre ammirato! Non vi siete, fatti abbindolare, come me, da allocchi. Avete seguito sempre e comunque la vostra strada! Sono rimasto al quanto sbalordito, quel 24 ottobre 1981, una settimana prima, del giorno in cui la tua vita è stata rovinata per sempre, veder il tuo amico Minus chiedere del “mio” Signore. Ci fu proibito, ascoltare! Dovevano discorrere, di affari personali! Questa fu la versione dei fatti, dei fedelissimi. Se avessi saputo, le Sue “vere” intenzioni avrei trovato il modo di parlartene. Era già da tempo, che stavo cercando di rimediare ai miei sbagli. Quale miglior modo? Ricordo, che ci venne detto, che quel uomo ci aveva fornito delle informazioni essenziali. Il “Signore” era felicissimo e il tuo amico se ne andò soddisfatto. Non l’avevo mai visto ridere, come quel giorno, neanche quando era con voi. Per voi, sarà stato un duro colpo. Per te, in particolar modo. James e sua moglie erano la tua famiglia. Quella famiglia che io non ho fatto niente per salvare, rendendoti orfano una seconda volta. Solo adesso, guardando il mio braccio sinistro, dove quel “maledetto” simbolo è impresso sulla mia pelle, realizzo che sono stato un fallimento. Non ho fatto niente, affinché si possa dire qualcosa di buono su di me. Nemmeno il servitore, sono stato in grado di fare. Ma quello che Lui, ci ha chiesto di fare, andava contro ogni principio di moralità. Un po’ tardi per redimersi, penserai?! Ma, Sirius credimi! Io, non sono un assassino! Non avrei mai potuto uccidere quei “babbani”, per dimostrare che avevamo il potere ed eravamo superiori. Ma ciò che, mi ha dato la forza di ribellarmi, è stato quando quell’abominevole Peter Minus, per le informazioni date a Lui divenne uno di noi. Ci svelò l’esistenza di un’organizzazione segreta, dal nome “Ordine della Fenice”, rivelando i nomi di ogni suo componente. Avrei preferito morire, anziché sentire il tuo nome tra quelli. Ci ordinò di uccidervi, tutti. Solo, il vostro capo dovevamo risparmiare, Albus Silente. Aveva qualcosa in sospeso con quell’uomo. Si, la stessa sera in cui Lui sarebbe andato dai Potter. Lentamente, ognuno di noi, sparì per eseguire i suoi ordini, io feci lo stesso. Solo che anziché venire alla vostra ricerca, andai a casa “Sua”. O meglio, quella di suo padre. Avevo scoperto, che stava facendo strani esperimenti. Voleva fare qualcosa che, mai, nessuno prima d’ora, aveva avuto il coraggio di mettere in pratica. Credimi, ho le prove di quello che dico. Non ho capito cosa sia, ha l’aria di essere una filastrocca o una formula magica. Ma purtroppo è solo una parte. Non so se c’è il resto o questa è la brutta copia. Sono sicuro, che tu e i tuoi amici riuscirete a svelare l’arcano. La tiene Kreacher, gli ho detto di conservarla gelosamente e darla solo a te, a nessun altro. Mi vuole davvero bene quell’elfo. Ti chiedo solo una cosa, Sirius. Non ti ho mai chiesto niente! Questo puoi farlo! Non maltrattarlo, prenditi cura di lui. Potrà esserti utile. Già soffrirà molto, quando non mi vedrà tornare. È più sensibile di quello che sembra! Io scegliendo di seguirLo, ma al tempo stesso di disobbedirliGli, ho scelto di morire. So, che questo mi aspetta! Ma voglio, che tu ti ricordi di me, non come un mangiamorte ma come un Serpeverde con il coraggio di un Grifondoro e che alla fine ha scelto di correre dalla parte giusta. Non sarò un eroe, é vero! Ma neanche un traditore o un fratricida. Spero che un giorno potrai perdonarmi, e queste ultime parole che ti scrivo sono il mio modo di chiederti scusa e dirti addio, Sirius! Ti Voglio Bene! Te ne ho sempre voluto e sempre te ne vorrò.

Tuo fratello Regulus Arcturus Black

 
Harry, guardò Sirius, che aveva gli occhi lucidi e disse – “Sirius, tuo fratello ha avuto coraggio! Devi essere fiero di lui! Mi spiace, che vi siate lasciati come due estranei, e odiandovi! Tutto per colpa mia! Cosa possa fare per aiutarti?”
Sirius, abbracciò il figlioccio e disse – “Harry, non è colpa tua! Semmai la colpa è del mio stupido orgoglio! So che mio fratello alla fine aveva scelto la strada giusta e ciò mi rende felice. Ha scelto di morire per rendere il mondo migliore. Io per onorare la sua memoria, esaudirò la sua ultima richiesta!”
Harry, ricambiando l’abbraccio del padrino sorrise e disse – “Kreacher! Puoi venire un attimo! So che sei sveglio!”
Subito il vecchio elfo, comparve al cospetto di Harry e fece il suo solito profondo inchino, fino a toccare a terra con il naso e Sirius calmo disse – “Kreacher! Ti devo chiedere scusa per come ti ho trattato finora! Solo adesso ho capito cosa hai passato! Che ne pensi di ricominciare? Mi puoi perdonare?”
Kreacher, guardava con diffidenza Sirius. Non si riusciva a fidare di lui. Allora, Harry disse – “Kreacher! Ricordi quella foto di Regulus che prima avevi in mano …? È tua! Sirius ed io te la regaliamo! Puoi mettertela in cucina, vicino al tuo letto!”
L’elfo aveva le lacrime agli occhi, ma non poteva credere a ciò che aveva sentito e guardò scontrosamente sia Harry che Sirius.
Sirius, si avvicinò all’elfo che indietreggiava impaurito e disse – “Non aver paura! Non voglio farti niente! Si, Kreacher è tua! Sono d’accordo con Harry! So quanto gli eri affezionato!”
Kreacher non riuscendo più a trattenere le lacrime disse – “Kreacher ringrazia i padroni! Kreacher ora è felice di servire i padroni! Kreacher, sbagliava a giudicare! Le due ragazze, amiche di padron Potter, avevano ragione! I padroni vogliono bene a Kreacher anche se lui a volte è scorbutico! Kreacher ha richiesta da fare?”
Sirius ed Harry si guardarono e poi quest’ultimo disse – “Parla Kreacher, ti ascoltiamo! Cosa devi chiederci?”
Kreacher, guardando timorosamente i due padroni disse – “Kreacher, vorrebbe abbracciare i padroni!”
Sirius ed Harry, sorrisero e si piegarono per permettere all’elfo di abbracciarli.
Kreacher inchinandosi chiese – “Kreacher, va a prendere foto e poi va un po’ a riposare! Deve fare qualche altra cosa per i padroni?”
Sirius, gentilmente disse – “Si, Kreacher! So che Regulus, ti ha lasciato un foglietto. Ti ha detto di consegnarlo solo a me! Puoi portarmelo? Dopo, vai tranquillamente a riposare!”
Kreacher, abbozzando un sorriso disse – “Kreacher, va subito padron Sirius!” si inchinò ad entrambi i padroni e sparì
Dopo appena due minuti, il vecchio elfo ritornò con in mano la fotografia e un pezzo di carta ingiallita e lo diede a Sirius.
Harry e Sirius all’unisono dissero – “Grazie, Kreacher! Buona notte, a domani!”
L’elfo si inchinò e rialzatosi sparì.
Sirius spiegò il foglietto ingiallito e lesse ad alta voce:
 
Del mondo magico, Signore,
persino a Merlino superiore,
in eterno sarò.
Solo terrore e morte diffonderò.
 
Nessuno fermar mi potrà,
nell’aria il mio nome echeggerà.
Un incubo diventerà e
solo paura e dolore incuterà.
 
Importante, per me sarà,
un gioiello di famiglia che qualcosa celerà.
Sorprese porterà
e il legame col odiato mondo babbano spezzerà.
 
Di un semplice oggetto, che un adolescente largo uso far potrà,
un ruolo chiave avrà,
per chi in possesso ne entrerà,
mortale diventerà.
 
Da un’anziana signora, importanti cimeli prenderò,
di vitale valore renderò,
altri due trovar dovrò,
se la mia opera completar vorrò.
 
N …

 
Harry, guardò Sirius, entrambi sorpresi e disse – “Cosa pensi sia? Che ne facciamo ora?”
Sirius, tranquillo disse – “Appena potremo ne parliamo con Silente! Per ora, non farne parola con nessuno, neanche con i tuoi amici! Tienila, tu! Andiamo a riposarci anche noi, ora!”
Harry prese il foglietto e lo mise in tasca e insieme al padrino salirono le scale. Erano le quattro. Harry arrivato in camera sua, prese la sua bacchetta e disse “LUMOS” e rilesse per l’ennesima volta quella strana filastrocca.
    
     
    

N.D.A.
Scusate il ritardo, era pronto da sabato, ma ho avuto problemi con pc!
Eccovi il tanto atteso capitolo 9!
È più corto degli altri, ma un pò più impegnativo!
La lettera di Regulus mi ha fatto letteralmente sbarellare!
Non parliamo del foglietto ingiallito!
Spero che questo capitolo, che io reputo di passaggio ma non meno importante
vi piaccia, comunque!
Sono contento che il capitolo precedente vi abbia colpito, spero di ripetermi anche in questo.
 
Come sempre, aspetto le vostre recensioni con qualsiasi giudizio.

 Ringrazio chi  ha messo questa storia tra le seguite, chi la ha messa tra le  ricordate e chi la ha messa tra le preferite.
 
Ringrazio Griphook e Ery96 per la recensione dell’ultimo capitolo.
 
Ringrazio le numerose persone che mi hanno solo visitato. Questo, non può che farmi piacere, Spero continuiate a farlo!
 
Anticipazioni sul prossimo capitolo?
No vi tengo sul lastrico! Sono cattivello!
Forse con  la maledizione Imperius … potrei dirvi qualcosa!
 
A presto con il prossimo capitolo.
Themysticgohan

 

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Capitolo 10
*** UN "CAPODANNO" NORMALE ***


N.D.A.
Salve a tutti! Vi chiedo venia per questa attesa.
Generalmente il fine settimana aggiorno ma questo capitolo mi ha messo in difficoltà.
In questo capitolo, ho pensato di mettere un'innovazione!
Dare voce ai pensieri di alcuni personaggi. Spero vi  piaccia.
Il testo scritto in viola, rappresenta i pensieri di Ginny;
in fucsia, i pensieri di Hermione:
in arancione, i pensieri di Ron;
in azzurro, quelli di Harry;
in grigio, quelli di un personaggio nuovo che non voglio rivelarvi …
lo capirete leggendo;
in marrone quelli di Sirius;
in nero, la narrazione della storia …
Spero che vi piaccia questo capitolo.
Buona lettura!
Ci si vede sotto.

 

Era il 31 Dicembre, il giorno della vigilia di Capodanno. Nel mondo “babbano”, c’era un continuo via vai di persone. Le strade erano affollate di gente che uscivano dai negozio con le mani piene di buste con la spesa per il cenone della sera,  bus e macchine sfrecciavano, per le strade, anche se innevate, di Londra. A ciò si aggiungeva, il lieto vociare dei bambini che correvano e giocavano nella neve. In questa atmosfera, una casa celata, alla vista dei “babbani” e non solo, tra il numero 11 e 13, in Grimmauld Place era stranamente, ancora silenziosa. Come sempre, sembrava disabitata. Ginny ed Hermione, si erano svegliate da poco. Affacciandosi alla finestra, rimasero colpite nel vedere Londra ricoperta di neve. Tutto, quel bianco, in contrasto con ciò che accadeva intorno a loro, a causa di Voldemort, rendeva quegli ultimi giorni di vacanze, più magici e felici. Decisero, di scendere giù, convinte di trovare i “loro”cavalieri, ad aspettarle. Invece con un pizzico di delusione, vi trovarono solo, i signori Weasley. Le sorprese, tuttavia non erano finite. Videro la signora Weasley, intenta a preparare la colazione per tutti.
Ginny, esterrefatta disse – “Mamma, come mai stai preparando tu la colazione?”
La signora Weasley stava per rispondere alla figlia quando arrivò Sirius e disse –“Buongiorno! Molly, ma che stai facendo? Dove è Kreacher?”
Il signor Weasley, smettendo di leggere la Gazzetta del Profeta, disse – “Ciao, Sirius! Non lo sappiamo è da stamattina che non lo si vede!”. Nel frattempo, le due ragazze, apparecchiavano, per aiutare la signora Weasley.
Sirius, guardandosi intorno, tranquillamente disse –“Sarà andato a fare la spesa, quando torna, però, mi sentirà! Ma Harry e Ron stanno ancora dormendo?”
Ginny, sorridendo disse – “Si! Avete fatto tardi ieri sera, Sirius?” Mise involontariamente le mani sui fianchi, come era solita fare la signora Weasley.
Sirius, ridendo per l’atteggiamento assunto da Ginny, disse – “Un pochino! Le chiedo scusa, signora “Potter”! Troverò il modo di farmi perdonare! Ma la prego non mi affatturi!” si scatenò l’ilarità dei presenti, mentre Ginny arrossì violentemente, diventando più rossa dei suoi capelli.
Ginny, imbarazzata disse – “Harry, solitamente non si sveglia mai tardi! Ron, invece presto che deve fare scenderà per le undici, se non viene chiamato. Herm, salgo su a chiamarli! Vieni con me?”
Hermione, sorridendo disse – “Si Gin! Sai che non ti sta male il cognome Potter! Ginevra Weasley Potter!”
Ginny, cacciò la lingua all’amica e stava per salire ma Sirius, la bloccò dicendole – “Ginny! Non volevo prenderti in giro prima. Spero davvero che presto diventi la signora Potter!”
Ginny, sorrise a Sirius  e arrossendo prese la mano dell’amica, facendole segno di far silenzio e salirono le scale. A metà rampa, furono sorprese nel vedere scendere un Ron insonnolito e con voce impastata disse – “Giono ahhh…  Mione! Giono Cinny! Ho f … ahh… ame!” prese per mano la fidanzata e le diede un leggero bacio a fior di labbra
Hermione, ridendo disse – “Ecco, perché ti sei svegliato. Il tuo stomaco reclamava! Gin, ti aspettiamo giù!”
Ginny, continuò a salire e arrivata nella stanza da dove era appena uscito il fratello, vide Harry, stringere un foglietto e in mano la bacchetta. Ma la cosa strana era quella di vederlo steso sul letto ancora vestito e con tanto di scarpe. Era curiosa, di leggere quel foglietto.

“Ginny, tranquilla! Non hai nulla da temere! Harry, ha scelto di stare con te! E se fosse … se fosse una lettera di quella papera. Di quella Cho Chang! O una qualsiasi altra ragazza di cui io non so nemmeno l’esistenza! Devo leggere, altrimenti rischio di impazzire! Harry, ha un'altra! Non ha nemmeno il coraggio di dirmelo? In fondo, lui è il “bambino sopravvissuto”! Avrà un sacco di pretendenti! Perché dovrebbe scegliere me! Un’ inutile Weasley! Forse, ti ama Ginny! Forse si, forse no! Basta devo fidarmi di lui! L’ho sempre fatto! Ho aspettato cinque anni per potere dire che è il mio ragazzo! Ora mando tutto all’aria. Sicuramente, mi dirà tutto quando si sveglierà! Perché non dovrebbe farlo?! Ieri ha fatto tardi con Sirius, sarà stanco! Scendo giù! Se non si sveglia, più tardi gli porterò la colazione! Ti amo, Harry Potter!”

Chiuse la porta e scese giù ancora pensierosa. Nel vederla scendere giù sola, tutti rimasero sorpresi e la signora Weasley, apprensivamente disse – “Ginny, cara! Come mai, Harry non è con te? Non eri andata, a chiamarlo?
Ginny, fissando il vuoto disse – “Si! Ma dormiva beatamente e non mi andava di svegliarlo …” Dopo un attimo di pausa riprese – “Veramente, era sul letto vestito, con le scarpe e in mano aveva la bacchetta e un foglietto …”
Sirius, un po’ preoccupato disse – “Ginny, per caso lo hai letto?”
Ginny, guardò Sirius e disse – “No! Avrei voluto farlo! Ero sul punto di farlo, però poi …”
All’improvviso alle spalle della ragazza si materializzarono Fred e George. Fred, facendo l’occhiolino a George disse – “La paura, di scoprire che Harry, ha un’altra ti ha fatto desistere, sorellina!”
Ginny, arrabbiata e un po’ preoccupata disse – “No! Harry, non ha nessuno! Se non me lo ha detto è solo perché oggi non ci siamo ancora visti! Quando si sveglierà, mi spiegherà tutto!”
George, divertendosi nello stuzzicare la sorella disse – “Sveglia, sorellina! Stiamo parlando del “prescelto”! Inventerà una scusa! Oppure, ti dirà che non aveva niente in mano! 15 falci, che è una lettera della Chang! Si sa, Harry non la ha mai dimenticata!”
Fred, diede man forte al fratello dicendo – “25 falci che è una lettera della Chang, o di Calì Patil, oppure di Pansy Parkinson o una delle sue tante ammiratrici!”
Ginny, sempre più arrabbiata, sbattendo il cucchiaio sul tavolo disse – “George, 50 galeoni e una puffola pigmea che quella che ha Harry, non è una lettera di Cho, ne di nessun altra!”
Fred, ridendo a crepapelle disse – “Sorellina, non si può scommettere ciò che non si ha! Va bene la puffola nel caso di una tua vittoria, te la regaliamo, ma i 50 galeoni …”
Sirius, vedendo la ragazza sul punto di piangere e avendo notato da quando era scesa che era preoccupata e anche se divertito da questa innocente “lite” familiare, dispiacendosi, in quanto i fratelli stavano giocando con i suoi sentimenti, intervenne  dicendo – “Glieli presto io, alla mia “futura figlioccia” 50 galeoni. Comunque, ragazzi! Harry, è stato con me fino le quattro ieri e poi quando siamo tornati nelle nostre stanze, lui ha continuato a leggere ciò che abbiamo trovato. Non è ne una lettera della Chang, ne di altre ammiratrici. È una lettera dei suoi genitori. Quindi, Ginny ha vinto 50 galeoni e la puffola!”
Fred e George rimasero a bocca aperta e all’unisono dissero – “Sorellina, ci hai fregato! Ricordaci che la prossima volta non dobbiamo scommettere contro di te su argomenti in cui giochi in casa come sul “tuo” Harry!” tutti risero. Ginny più sollevata, gli cacciò la lingua e poi guardò verso Sirius sorridendogli. Sirius ricambiò, mentre la signora Weasley lo guardò in modo interrogativo e Sirius la tranquillizzò facendole capire che andava tutto bene. Improvvisamente, si materializzò Kreacher con le buste della spesa e uno strano sorriso. Prima che Sirius, poté dire qualcosa l’elfo inchinandosi, disse – “Padron Sirius, Kreacher chiede scusa! Kreacher, non voleva scappare! Kreacher, voleva preparare qualcosa di speciale per cena stasera, ma a Kreacher mancavano alcuni ingredienti. Kreacher, non voleva mancare di rispetto! Kreacher non voleva svegliare i padroni che dormivano! Kreacher, ora si punisce!” corse verso il camino a prendere l’attizzatoio che solitamente usava darsi in testa, ma Sirius, ricordando le parole del fratello lo fermò e disse – “Fermo, Kreacher! Non è successo, niente! Ti perdono, però la prossima volta se non vuoi svegliarmi lasciami un biglietto!”. Kreacher, sorrise e inchinandosi a Sirius e salutando tutti i presenti se ne andò. Dopo pochi attimi, arrivò Harry e disse – “Buongiorno! Scusate il ritardo!”
Ginny, facendo quasi volare tutto, corse dal fidanzato e gli diede un tenero bacio sulle labbra e disse – “Ciao, pigrone! Hai preso la “Ronnite”?”
Ron, che stava bevendo un succo si affogò e disse – “Che simpatica, che sei Ginevra!”
Harry, dando la mano alla fidanzata e andando verso il tavolo, ridendo disse – “Si, oggi sono stato colpito da quel virus! Perché, non sei venuta a svegliarmi? Sarebbe stata un’ottima cura e un dolce risveglio!”
Ginny, timidamente disse -  “Veramente ero venuta su per svegliarti, ma poi ti ho visto sul letto vestito e con le scarpe e …” si intristì di colpo.
Harry, prese il volto della ragazza tra le mani e disse – “Gin, ti conosco ormai. Che succede? Perché ti sei imbronciata?”
Ginny sorrise ad Harry e disse – “Niente, tesoro! Ho pensato a una stupidaggine andiamo a fare colazione!”

Mentre era seduta Ginny pensò : “Ginny sei una stupida! Ti vuoi convincere o no che Harry vuole solo te! Anche Sirius, ti ha detto che aveva una lettera dei genitori. Te ne parlerà appena sarete soli o al massimo in presenza di Herm e quel ficcanaso, ma in fondo buon fratello, di Ron.”

Anche Harry era pensieroso.

“Devo dirlo a Ginny. Non voglio esistano segreti tra noi. È più triste, oggi. Qualcosa, la proccupa! Ginny, perché non vuoi parlare con me? Non tenerti tutto dentro! Sei tutto per me! Non voglio che tu soffra per colpa mia! Harry, forza prendile la mano! Falla sentire, importante!”

Harry prese la mano a Ginny. La ragazza, tornò alla realtà e guardando il ragazzo gli sorrise.
All’improvviso Fred, avvicinatosi ad Harry disse – “Allora, Harry come è la Chang in sogno? Meglio o peggio di Ginny?”
George, divertito dalla facce di Harry e Ginny, disse – “Cosa ti ha scritto? Oppure hai avuto lettere da altre ragazze! Dai, a noi puoi dirlo! Non lo saprà nessuno! Solo pochi amici, quindi mezza Diagon Alley!”
Harry leggermente alterato disse – “Ma che avete bevuto? Io la Chang, ne la vedo ne le scrivo ne tantomeno voglio sognarla. C’è e ci sarà sempre e solo Ginny. I miei sogni, purtroppo non sono sempre felici! Anzi il più delle volte …” si intristì e la signora Weasley diede uno scappellotto a entrambi.
Fred e George, all’unisono dissero – “Ahia, mamma! Non siamo più due bambini? Perché ci picchi?”
La signora Weasley seria disse – “Perché ve lo siete, meritato! Sirius, ve l’ha detto prima! Sapete solo dire stupidaggini!”
Hermione, aveva osservato la sua migliore amica tutto il tempo e aveva notato che da quando era scesa era preoccupata per qualcosa e disse – “Gin, ti va di andare fuori a fare un pupazzo di neve?”
Ginny, sorrise all’amica e disse – “Tesoro, ti aspettiamo fuori!” tutti si alzarono e uscirono, lasciando soli Sirius e Harry.
Sirius, un po’ preoccupato disse – “Quante volte hai letto quella lettera, ieri?” 
Harry, posando la sua tazza di caffè latte disse – “Non lo so Sirius! Più che altro ho letto e riletto, quella strana filastrocca, ma non sono riuscito a capirci niente! Sicuro fino alle sei. Poi mi sono addormentato!”
Sirius, sorridendo disse – “Sei fortunato Harry! Non pensavo che la piccola Weasley, ti amasse così tanto. È venuta su a svegliarti, ma poi vedendoti stanco e con il foglietto in mano ci ha rinunciato! Stava per leggerlo, però ha desistito. Si fida di te. Aveva solo paura che fosse una lettera … poi sai che i gemelli si divertono a …”
Harry, affogandosi disse – “Ora capisco, cosa intendevano quei due! Devo …”
Sirius sorridendo disse – “Non ti preoccupare,Harry! Per tranquillizzarla, le ho detto che era una lettera dei tuoi genitori. Inoltre ha vinto 50 galeoni e una puffola pigmea! Ho capito! Vuoi dirlo a Ginny e ai tuoi amici! Vero? Non avevo dubbi! Siete proprio uguali a noi! Sapevo già che prima o poi glielo avresti detto! Fallo quando lo ritieni più opportuno! Appena ne avremo occasione, però dovremo parlarne con Silente!”
Harry annuì e scoppiò a ridere insieme al padrino. Si alzarono e raggiunsero gli altri fuori. Mentre, si avvicinò a Ginny e i suoi amici, intenti nel fare la base del pupazzo, Harry si sentì colpire dietro al collo da qualcosa di freddo. Si girò e vide Sirius che rideva e in mano aveva una palla di neve che gli lanciò colpendolo in faccia. Harry, si preparò a rispondere al fuoco, ma venne colpito contemporaneamente da tre palle di neve.
Harry, sorpreso disse – “Ma cosa avete contro di me, oggi?”
I tre amici ridevano e Harry, si fiondò su Ginny e iniziò a torturarla nel modo più atroce che conosceva. Sapeva che la ragazza non lo sopportava, il solletico.
Mentre la solleticava in tutti i posti che poteva raggiungere, per quanto gli permetteva il maglione della ragazza disse – “Da quando si colpisce a tradimento alle spalle, Gin?”
Ginny, implorando il fidanzato di smettere disse – “Scusa, tesoro! Dai smettila! Non lo faccio più!” Ridendo riprese – “Quindi, sei anche tu vulnerabile quando abbassi la guardia, signor Potter!” senza pensarci due volte gli scompigliò i capelli, sapeva che ad Harry piaceva e lo baciò teneramente.
Hermione, approfittando che Ron stava guardando Harry e Ginny, gli lanciò una palla di neve in pieno viso.
Ron sorpreso disse – “Miseriaccia Mione! Se ti prendo vedi!” iniziò a correre dietro la ragazza, che rideva. Dopo pochi minuti, Ron aveva raggiunto Hermione e avendola stretta a sé la baciava teneramente, sdraiati nella neve. Tutti erano entrati dentro, essendo ora di pranzo. Dopo poco anche i quattro ragazzi entrarono e andarono sopra a cambiarsi. Nell’arco di dieci minuti erano tutti a tavola a pranzare. Terminato il pranzo, come al solito andarono nella stanza. Harry, andò vicino la scrivania, prese il foglietto “ingiallito” e tornò sul letto a fianco a Ginny.
Harry, disse – “Tesoro, questo avevo stamattina in mano vero?”
Ginny, timidamente disse – “Si, ma ti giuro non l'ho letta!”
Harry, sorridendo disse – “Lo so! Ma  potevi farlo! Non ho niente da nascondere! Tuttavia, non è una lettera dei miei genitori, Gin!”
Ginny, sbiancò e stava per allontanarsi dal ragazzo, era sul punto di dargli uno schiaffo e anche i due amici lo guardarono sorpresi.
Harry, accortosi della reazione di Ginny riprese – “Tranquilla tesoro! Non è neanche una lettera di Cho. Nel mio cuore ci sono solo due donne. Una si chiama Lily … L’altra penso la conosci! Ha I capelli rossi ed è molto gelosa a quanto pare!”
Ginny, gli diede un bacio sulla guancia e disse – “Va bene, scusa! Ci dici cos’è allora! Ora sono curiosa, amore!”
Harry, serio disse – “Era insieme ad una lettera che Regulus, il fratello di Sirius, gli ha scritto. Io l’ho letto un casino di volte ma non sono riuscito a dedurre niente. Leggetelo!” diede il foglietto a Ginny che lo spiegò e iniziò a leggerlo ad alta voce.
I tre ragazzi si guardarono sorpresi ed Hermione disse – “Cosa significa? Di chi è questa scrittura? Sembrerebbe una semplice filastrocca!”
Harry preoccupato e pensieroso disse – “Herm! È stata scritta da …”
Ron allarmato disse – “Miseriaccia Harry! Vuoi dire che … che è di V – V- …”
Harry sempre pensieroso disse – “Si Ron! Voldemort! O Tom Riddle, all’epoca era il suo nome. Pensiamo potrebbe essere una formula magica. Regulus, la aveva data a Kreacher! Appena potrò ne parlerò con Silente!”
Ginny, si strinse di più ad Harry ed Hermione a Ron. L’atmosfera, nella stanza era diventata leggermente pesante. Quella rivelazione di Harry aveva intimorito tutti, specialmente le due ragazze.

Ron pensò “Devo fare qualcosa, per alleggerire questa tensione! Se solo avessi un quarto dello spirito di Fred e George, me ne uscirei con una battuta … ho trovato …”

Ron all’improvviso disse – “Ragazzi! Stasera ho voglia di andare a mangiare come si dice … una  “ZIPPA” e andare a ballare in quei luoghi con la musica alta, dei “babbani”, la “CISTODECA”!”
Ginny, guardò sorpresa il fratello mentre Harry ed Hermione ridevano.

Harry, avendo capito le intenzioni dell’amico sorrise e pensò “Ron, sei un genio! Uscendo le ragazze, si svagheranno e non penseranno a questo “strano” biglietto! Ottima idea! Si vede che la compagnia, di Hermione sta dando i suoi frutti! Che diavolo vai a pensare, Harry! Farà bene, anche a te uscire!”

Hermione ridendo disse – “Intendi “PIZZA” e andare in “DISCOTECA”!”
Ron, leggermente imbarazzato disse – “Si, Mione! Sai che con i termini “babbani” non sono bravo! Ma l’importante è che ci siamo capiti. Poi è Capodanno, miseriaccia!”
Harry, accarezzando i capelli di Ginny e ridendo disse – “Per me non c’è problema! Vado a dirlo a Sirius!”
Harry, stava per scendere quando i tre ragazzi all’unisono dissero – “Aspetta, Harry! Veniamo, anche noi!”
I due ragazzi presero per mano le rispettive ragazze e scesero in salone dove trovarono tutti a vedere un film in televisione.
Harry, tranquillo disse – “Sirius, stasera noi quattro usciamo!”
La signora Weasley, preoccupata disse – “Harry, caro! Dove andate? Sarà pericoloso!”
Ron, leggermente spazientito disse – “No, mamma tranquilla! Andiamo a mangiare una “PIRSA” e andiamo a ballare in “TICOSDECA”!”
La signora Weasley, ancora più preoccupata disse – “Cosa hai detto Ron? Che razza di incantesimi vai blaterando?”
Ginny, divertita disse – “Sei un disastro Ron! Hermione ti ha detto “PIZZA” e “DISCOTECA”!”
Hermione ridendo disse  - “Vorremo passare un Capodanno “babbano”! Se per voi non è un problema!”
Sirius annuì e guardò la signora Weasley che disse – “Va bene! Ma state attenti! Mi fido di voi! Per qualunque cosa, sapete come avvertirci! Fate parte dell’Ordine, ora!”
Harry, sorridendo disse – “Si! Se proprio non sarà possibile, ho sempre lo specchio a doppio senso!”
I quattro ragazzi salirono e andarono nelle proprie stanze a prepararsi. Come era logico e normale i primi ad essere pronti furono Ron ed Harry. Il primo indossava una camicia marrone e un jeans grigio chiaro. Il secondo invece indossava una camicia azzurra, sotto una giacca blu e un pantalone di cotone blu scuro. Quando scesero le ragazze, i ragazzi stavano per svenire tanto erano splendide quella sera. Hermione, indossava un vestito fucsia con le spalline, di un rosa trasparente. Agli occhi aveva messo un tratto di matita. Invece i capelli non erano ricci, ma raccolti in una semplice acconciatura, che lasciava libera solo una ciocca sul lato destro. Ginny, invece aveva un vestito beige, che le lasciava scoperte le spalle. Anche lei come l’amica aveva messo un tratto di matita. I capelli, li aveva sciolti ma non lisci come al solito, più ondulati. Tutti rimasero a bocca aperta.
Charlie, il fratello di Ron sorridendo disse – “Siete stupende ragazze! Harry e Ron avranno il loro bel da fare stasera!”
Le ragazze arrossirono violentemente, e prendendo per mano i rispettivi fidanzati stavano per uscire quando davanti a loro si materializzò Kreacher e disse – “Padron Harry! Non mangia qui, stasera? Kreacher le aveva preparato la sua torta preferita?”
Harry, sorridendo al vecchio elfo disse – “Kreacher, grazie! Ci conserverai un pezzo! Avevo promesso a Ginny e gli altri che oggi saremmo usciti!”
Kreacher, inchinandosi al padrone disse – “Si diverta, padrone! Kreacher conserva torta per lui e suoi amici!”
I quattro ragazzi uscirono e decisero di andare in un ristorante nel centro di Londra, il “St. James’s Hotel”. A vederlo, sembrava una semplice casa bianca, esteticamente non era niente di eccezionale. Entrando, però dovettero ricredersi. Sembrava un castello. Al centro, vi era una larga scala con le ringhiere d’oro che portava nella migliore stanza del locale. Un’enorme terrazza, da dove si vedeva tutta Londra. Quella sera, era anche molto serena. In cielo, vi era una splendida luna piena e un meraviglioso cielo stellato. I quattro ragazzi, si accomodarono e mentre leggevano il menù ridevano e scherzavano. Ron sbagliava a leggere tutte le portate. Non si erano ancora accorti, che nello stesso ristorante a pochi tavoli di distanza da loro, c’erano due vecchie conoscenze dei nostri amici. Una semplice coincidenza. Chi erano? Semplice, Michael Corner e Cho Chang, due ragazzi, che frequentavano Hogwarts e appartenevano alla casa di “Corvonero”. Cho, una ragazza bruna dai tratti orientali, vedendo Harry, scherzare e baciare Ginny, divenne verde d’invidia. Non sopportava, che la rossa stesse con lui! Non aveva mai rinunciato a lui e voleva riconquistarlo. Michael Corner, un ragazzo dai capelli bruni, lunghi che dava l’impressione di avere strane “tendenze”, per questo suo taglio di capelli, era stato il primo ragazzo di Ginny. Era convinto anche lui, di riavere presto Ginny. Non poteva vedere Harry, ma allo stesso tempo lo voleva emulare e superare.
I due ragazzi si avvicinarono ai quattro “amici” e Michael disse – “Ciao Ron! Ciao Hermione! Ciao … bellissima! Ah, Potter! Ci sei anche tu, non ti avevo visto!”
Ginny, si era innervosita lo avrebbe volentieri affatturato ma semplicemente disse – “Ciao Michael! Sarei mai potuta uscire senza Harry! Solo con mio fratello e Herm … per reggere la candela!” guardò Cho, che la guardò con odio.
Ron ed Hermione contemporaneamente dissero – “Ciao Michael! Che ci fai nella Londra “babbana”?”
Cho, che finora era stata in silenzio, sorridendo disse – “Ciao ragazzi! Ciao, Harry! Siamo venuti a festeggiare il nostro anniversario! È un anno che stiamo insieme! Voi?”
Harry, non la calcolò proprio. Non aveva dimenticato che per colpa sua l’ES era stato scoperto.
Ginny, corse in aiuto del ragazzo dicendo – “Ciao, pap … Cho!” nel salutarla Ginny, fece l’imitazione di una che stava per vomitare.
Hermione, abbracciata a Ron rideva per le smorfie che Ginny faceva a Cho ma allo stesso tempo era anche preoccupata!

“Speriamo Ginny, si controlli! So che non sarà facile con quella papera di Cho. Io al suo posto non so se mi sarei riuscita a trattenere. È vero anche che Gin, non è dolce di sale, la serata è lunga! Tanti posti ad Hogsmeade, proprio qui dovevano venire questi due! Godric aiutaci!”

Michael sorridendo disse – “Vi spiace, se ci uniamo a voi?” Senza attendere risposta si spostò insieme a Cho vicino il loro tavolo, ancora vuoto.
All’improvviso, in un attimo di silenzio si sentì un CRAC. I pantaloni di Harry, si erano strappati.
Michael ridendo disse – “Potter! Li hai presi troppo stretti quei pantaloni!” mentre Harry, arrabbiato si alzò e andò in bagno, il ragazzo, si chiuse la giacca dopo essersi toccata la tasca interna. Dopo cinque minuti che Harry, era in bagno, anche Michael Corner, si alzò e lo raggiunse.
Nel frattempo, al tavolo arrivò il cameriere con gli aperitivi per i quattro ragazzi, quando al cameriere, scappò “involontariamente” un bicchiere sul vestito a Ginny. La ragazza, arrossendo leggermente si alzò mentre il cameriere le chiedeva scusa, andando in bagno. Seguita immediatamente da Cho.
Ron, rimasto solo con la ragazza disse – “Tesoro, secondo me quei due vogliono rovinarci la serata! Soprattutto a Ginny ed Harry! Ma miseriaccia! Non potevano festeggiare il loro compleanno da Fortebraccio!”
Hermione, guardò Ron e scoppiando a ridere disse – “Compleanno? Vuoi dire Anniversario, tesoro! Per Merlino! Sei davvero unico! Comunque, sei perspicace stasera. Si vede che la mia influenza ti sta iniziando a far bene!” gli diede un tenero ma passionale bacio sulle labbra.
Nel frattempo Harry, nel bagno dopo aver insonorizzato la stanza avendo detto “MUFFLIATO”, si era tolti i pantaloni e dicendo “REPARO”, stava ricucendo lo strappo. Quando tutto era tornato alla “normalità”, uscì dal bagno e vi trovò Michael Corner, appoggiato al muro di fronte che sorridendo disse – “Tutto a posto, Potter? Volevo, chiederti, anche quest’anno riprenderemo con gli incontri dell’ES?”
Harry, disinvolto disse – “E’ inutile che fai il simpatico, Corner! So che sei stato tu a farmi lo strappo! Siamo tra i “Babbani” se no … comunque per la storia dell’ES, non lo so se ci saranno altri incontri. Il galeone lo hai? Se si illuminerà ci saranno … ora vado, ci si vede!”
Michael, prendendo un braccio di Harry, disse – “Non così in fretta, Potter! Sappi, che prima o poi Ginny tornerà da me! È sempre stata perdutamente innamorata di me. Ti sta dietro solo perché sei famoso! Ah, questo è perché me l’hai rubata!” gli diede un pugno in pieno volto e gli ruppe il naso che iniziò a sanguinare copiosamente.
Michael, ridendo disse – “Potrai essere il "bambino sopravvissuto", il “prescelto”! Scegliti il soprannome che più ti aggrada. Ma resti sempre e comunque un idiota e una nullità!” si girò e se ne andò.
Nel bagno delle ragazze, Ginny dopo aver insonorizzato la stanza, estraendo la bacchetta per l’ennesima volta disse “DROUGHT”. Il vestito della ragazza iniziò ad asciugarsi e nel giro di venti minuti tornò come prima. In quel momento arrivò Cho che disse – “Bene Ginevra Weasley! Alla fine sei riuscita a mettere le tue luride mani sul “mio” Harry! Ma, bimba, non ti illudere! Si stancherà presto di te e tornerà da me! Sai che è una vera bomba a letto?” la guardò e sorrise maliziosa.
Ginny, tranquilla sorridendole disse – “Lo vedremo oca! Te lo avremo detto a giorni, appena ti avremo visto!” Si toccò la pancia e riprese – “Vorremmo che fossi tu la madrina di nostro figlio! Mio e di Harry!” Ginny se ne andò, lasciando Cho a bocca aperta.
Michael Corner, ritornato in terrazza con un ghigno sul volto disse – “Ron! Il tuo amico ha bisogno di una mano in bagno. Vai a vedere!”
Ron, subito corse in bagno e vide Harry, che si manteneva il naso.
Harry vedendo l’amico disse – “Beno bale Bon! Bai a iamare Berm! Ba on bire biente a Binny!”
Ron, tornò di corsa giù e disse tutto nell’orecchio alla ragazza, Ginny, da poco ritornata e sospettando qualcosa li seguì. Hermione, appena arrivata nel bagno estrasse la sua bacchetta e disse “EPISMENDO”, aggiustando così il naso di Harry. Ginny, andò dal fidanzato e disse – “Perché non hai fatto niente a quell’idiota di Michael Corner?”
Harry sorridendole e accarezzandole una guancia disse – “Questa è la nostra serata “babbana”! Lui farà di tutto per rovinarcela! Ma a me non interessa! L’unica cosa che conta averti qui al mio fianco!” le diede un tenero bacio sulle labbra.
I quattro ragazzi, tornarono sulla terrazza per mangiare. Nel frattempo a Grimmauld Place, i signori Weasley e Sirius stavano sul divano a guardare la tv e si prendevano in giro o si raccontavano vecchi aneddoti. Improvvisamente, nel salone, apparve uno strano animale argentato, dalle fattezze di un uccello. Subito, riconobbero la fenice, il patronus di Albus Silente. Cosa succedeva? Sicuramente, qualcosa d’importante! Si udì la profonda voce del vecchio mago “Buonasera, signori! So che avreste preferito, restare tutti a casa a riposare e festeggiare! Ma conosciamo Voldemort! Quale miglior giorno, per attaccare, se non uno di festa! Oggi, andranno in ricognizione la squadra Funny, che darà il cambio alla Big e la squadra Spider che rimpiazzerà la Wolf-fair. Mi spiace, guastare i programmi dei ragazzi, ma converranno con me che saranno costretti a rinviarli. A presto.”
Il patronus si diradò e tutti i presenti si guardarono sorpresi. La signora Weasley, leggermente agitata disse – “Dobbiamo avvertire i ragazzi!”
Il signor Weasley, tranquillo disse – “Ci penso io! Conoscono il mio patronus!” estrasse la bacchetta e stava per lanciare l’incantesimo ma Sirius lo bloccò.
Sirius disse – “Aspetta, Arthur! I ragazzi sono nel mondo babbano! Andrò io tanto devo andare insieme ad Harry e Ginny. Nessuno mi riconoscerà!” senza perdere altro tempo si trasformò in un enorme cane nero e uscì per la Londra “babbana”, in cerca del figlioccio e dei suoi amici. I quattro ragazzi erano andati a farsi una passeggiata e si erano seduti su una panchina a Central Park. Ridevano e scherzavano, come sempre. Solo Ginny, ogni tanto si isolava.

“Speriamo che non vengano a disturbarci quei due! Quell’oca di Cho e quel buffone di Michael. Come ho fatto a stare con uno come quello. Va bene, che stavo con lui e pensavo ad Harry. Quei pochi baci che gli ho dato, immaginavo di darli ad Harry! Voglio passare una tranquilla serata con il mio ragazzo e i miei amici. Non penso di chiedere troppo! Quasi quasi preferirei essere in missione per l’Ordine! Per fortuna, Harry ora è qui con me!”

All’improvviso, girando lo sguardo nei cespugli dietro di loro, Ron, vide due occhi che lo fissavano e un cane nero, spaventato gridò – “Miseriaccia! Un g - gra- Gramoo! Tesoro, è stato bello conoscerti, ti amo e sarà per sempre! Harry, prenditi cura di Ginny, come hai fatto finora!”
Hermione e Ginny, guardarono nella stessa direzione di Ron, ma non videro niente allora guardarono sorprese Ron.
Harry, ridendo disse – “Ron, non morirai tranquillo. Quello è Sirius, trasformato in cane!”. Si alzò, avvicinandosi al cane e fece segno agli amici di raggiungerlo. Subito Ginny, Hermione e Ron arrivarono di corsa. Sirius, riprese le sue sembianze umane e Ron disse – “Per Merlino, Sirius! Mi hai fatto prendere un colpo, miseriaccia! Non ti ricordavo così grande!”
Harry ridendo come gli altri, tornando serio disse – “Cosa succede, Sirius? Perché non mi hai chiamato con lo specchio o non ci avete mandato un patronus?”
Sirius sorridendo maliziosamente disse – “Onestamente, avevo voglia di farmi una corsa. Era da un po’ che non mi trasformavo! Avevo paura di dimenticarmi come si faceva. Inoltre, vi avrei dovuto per forza raggiungere. Silente ci ha comunicato che oggi di ricognizione saranno la squadra Funny e la Squadra Spider! La prima sostituirà la Big, l’altra la Wolf-fair! Dobbiamo solo aspettare Remus e Dora!”
Harry guardò sconsolato Ginny e i suoi amici e disse – “Ragazzi, la serata è saltata! Gin, mi spiace!”
Ron ed Hermione gli sorrisero e Ginny sorridendogli disse – “Tesoro! Non è successo niente! L’unica cosa che conta per me è stare con te! Dobbiamo andare in missione per Silente? Lo facciamo! Il resto non importa! Peccato solo che dovrò aspettare … meglio però! Se avessi incontrato di nuovo quell’oca giuliva di Cho, l’avrei affatturata! È fortunata, per Merlino!” si scatenò l’ilarità dei presenti.
Sirius, sorridendo disse – “Ho l’impressione, Ginny, che stasera non ci conviene farti arrabbiare! Le decisioni che dovremo prendere, le valuteremo con te prima di attuarle, dillo se non sei d’accordo!"
Ginny sorridendo disse - "No Sirius! Il professore Silente ha deciso che il coordinatore sia Harry e tu ci assisterai e a me va benissimo qualsiasi decisioni prendiate. Mi fido completamente di te e del "mio" Harry, naturalmente, come non potrei? Sono fiera e felicissima di appartenere all'Ordine!"
Hermione eccitata disse - "Andiamo ad Hogsmeade ai "Tre manici di scopa" dove sicuramente ci aspetteranno Lupin e Tonks"
Sirius tranquillamente disse - "Hermione, ha ragione! Andiamo!" tutti e cinque si presero per mano e si smaterializzarono. Arrivati al pub, ordinarono cinque burro birre e nella sua Hermone fece aggiungere dello zenzero. Dopo dieci minuti dal loro arrivo mentre bevevano ecco arrivare Ninfadora Tonks.
Una ragazza abbastanza giovane e dai capelli grigi salutando tutti disse - "Ciao ragazzi! Scusate il ritardo! E’ assai che state aspettando?"
Tutti la guardarono sorpresi e Sirius disse - "No, Dora! Siamo arrivati poco fa! Ma tuo marito?"
Dora leggermente preoccupata disse - "Si scusa di non poter venire, ma stasera c'è il plenilunio e non aveva una pozione antilupo pronta!"
Sirius guardando l'amica sorrise per tranquillizzarla e disse - "Non ti preoccupare Dora! Ora capisco anche il perché del colore dei tuoi capelli, dovevo arrivarci da solo. Allora con la Spider dove vai?"
Dora sorridendo disse - "Se per voi va bene, noi ci controlliamo il mondo magico! Tu con la Funny avete problemi per il mondo “babbano”?"
Sirius, guardò Harry che con un cenno della testa annuì. Dora allegra disse – “Bene, ragazzi! Per qualsiasi cosa teniamoci in contatto!”
Hermione, abbracciando l’amica disse – “Gin, stai attenta!”
Ginny sorridendo disse – “Tranquilla Herm! Io sarò al sicuro! Mi raccomando a mio fratello, stai attenta che non combini qualche guaio!” le due ragazze si guardarono e si misero a ridere, mentre Ron ad Harry si dettero il cinque, per poi separarsi.
Dora disse a Ron – “Tu ed Hermione terrete d’occhio il lato Sud di Diagon Alley, in particolar modo la Gazzetta del Profeta, il negozio di Olivander e Nocturn Alley. Io invece il lato Nord in particolare, il Ghirigoro, Magie Sinister e la Gelateria Florian! Sei d’accordo o vuoi fare cambio?”
Ron, tranquillo sussurrò – “No, va benissimo Tonks! Ma stai attenta! Non esitare a chiamarci, se sei in difficoltà!” Dora sorrise e il gruppo si separò.
Nel frattempo poco lontano, nella Londra “Babbana”, Sirius disse – “Io mi trasformerò in cane, in modo da non dare nell’occhio. Voi due, come foste due semplici fidanzati “babbani” passeggerete ma occhi aperti. Voldemort o qualche suo tirapiedi potrebbe attaccare.” Dopo una breve pausa, riprese - “Ah Harry, non ti distrarre troppo con Ginny, mi raccomando!” Fece l’occhiolino alla ragazza che arrossì.
Harry ridendo e fingendosi offeso disse – “Felpato! A cuccia! Comunque non ti preoccupare! Piuttosto, stai attento e non farti problemi a chiamare, non fare l’eroe!” Sirius annuì e trasformatosi si allontanò dai due ragazzi che iniziarono a camminare mano nella mano. All’improvviso si alzò un vento gelido, Ginny iniziò a tremare dal freddo avendo le spalle coperte e un vestito non molto pesante.
Ginny, nervosa disse – “Porco Merlino! Solo questo vento che taglia la faccia ci voleva! Vado a casa a prendere un copri spalla! Faccio subito!”
Stava per smaterializzarsi, ma Harry, si tolse la giacca e la mise sulle spalla della ragazza che disse – “Tesoro, ma ora tu solo con la camicia addosso non sentirai freddo?”
Harry abbracciò la fidanzata e disse – “Non ti preoccupare! Quando sto con te non sento mai freddo, amore! Tu ne hai più bisogno di me!”
Ginny, guardò il fidanzato e subito gli diede un travolgente bacio e poi un altro. Non si sarebbero separati molto velocemente se non avessero udito alle loro spalle una voce che disse – “Potter! Ora basta! Toglile le mani di dosso!”
I due ragazzi si girarono di scatto e videro Michael Corner.
Michael arrabbiato guardando Ginny disse – “Ginny, la smetti di fare la sgualdrina! Vorrei tanto sapere cosa ci trovi in questo “sfregiato” con gli occhiali! Sveglia! Credi davvero che ha affrontato tre volte Tu Sai Chi? Per poi tornare incolume!” Davvero pensi sia il prescelto? Solo perché l’anno scorso ci ha insegnato qualche incantesimo! Io lo batto ad occhi chiusi! L’invincibile Potter …”
Harry stava andando da Corner quando Ginny lo fermò e disse – “Michael, ma cosa diavolo vuoi da me? Lo vuoi capire che è finita! Anzi non è mai iniziata! Non ti ho mai amato! Sono stata con te solo per far sì che qualcuno si accorgesse di me!”
In quell’istante arrivò anche Cho e disse – “Sempre tu! Ma non riesci proprio a stare lontano da Harry! Lui è mio!”
Sia Harry che Ginny erano al limite della sopportazione. Harry prese la mano della ragazza e senza dire niente fece per allontanarsi da quei due. Ma Michael disse – “Scappi, Potter! Facciamo un duello! Così vediamo chi tra noi è più bravo! Cosa ci giochiamo!”
Harry, non lo calcolò e Michael Corner allora riprese – “Come immaginavo, sei un vigliacco! Allora, facciamo così. Se vinco io, Ginny torna con me. Tu non dovrai neanche più parlarle. Se vinci tu, ti ritorno il Galeone dell’ES!”
Sirius, che aveva visto tutto era sul punto di intervenire ma Harry gli fece segno di stare tranquillo. Infuriato disse – “Michael Corner! Non farò nessun duello con te per tre motivi. Primo: Ginny, non è un trofeo da vincere. Lei è ed è stata sempre libera di scegliere con chi stare! Quando stava con te, mi sembra di non essermi intromesso anche se … Secondo: Non ho tempo da perdere e non mi va di rovinare la serata a Ginny. Terzo: Siamo tra i “babbani”. Cosa spiegherai agli obliviatori, nel caso dovessero intervenire, se un qualsiasi “babbano” ci veda. Andiamo Gin!” Michael Corner rimase a bocca aperta. Subito riprese dicendo –“Allora, Potter se non vuoi combattere per lei non l’ami ne l’hai mai amata! Sai che sono più in gamba di te e vuoi salvare la tua reputazione! Si sa che i Corvonero sono più intelligenti dei Grifondoro! Ginny, vergognati! Hai un fidanzato che non è in grado di difenderti. Mi hai lasciato per un “damerino” come quello!”
Harry senza voltarsi e calmo disse – “Hai ragione in tutto quello che hai detto Corner! Sei più in gamba di me! Spero che tu riuscirai a battere Voldemort, una volta per tutte, se te lo trovi di fronte! Il vero prescelto, evidentemente sei tu!”
Corner, sentendo Harry nominare il nome del mago oscuro si pietrificò, rimanendo stupito

“Quel maledetto Harry Potter, dice quel nome come se nulla fosse! Che stia sbagliando a sfidarlo così apertamente? Forse non ci ha imparato neanche un decimo degli incantesimi che conosce. Ginny, non ha avuta nessuna reazione nel sentire quel nome. Che Harry Potter sia davvero il Prescelto! Non una delle tante bugie che vengono scritte sulla Gazzetta del Profeta! In quel caso non avrei nessuna speranza con lui. Devo sapere! Ginny deve essere di nuovo mia! Mi ricordo che Ginny, mi diceva che Potter, aveva assistito al ritorno di Colui che non deve essere nominato. La stessa notte in cui Diggory è morto. Aveva gli ovcchi che le brillavano, come l'anno scorso ogni volta che lui le faceva un complimento. Abbiamo litigato. Non volevo crederle e lei si ostinava a difenderlo. Non può essere migliore di me! Sono sicuro che il suo è un bluff!  Ha la mia stessa età, non può conoscere incantesimi che io non so!”

Ginny, stava per andare da Michael con la bacchetta in mano ma Harry, le disse – “Gin, lascialo perdere! Se vuoi lasciarmi, che credi a Michael puoi farlo! Non ti tratterò! Ma non ti metterò mai in palio! Sono sicuro di vincere, ma per me non sei un trofeo, ma la mia vita. Morirei per te lo sai! Andiamo! Abbiamo una missione da compiere!”
Ginny, baciando il fidanzato disse – “Harry James Potter! È’ l’ultima volta che te lo dico! Non ti lascerò mai, ti amo troppo. Ho aspettato cinque anni che tu ti accorgessi di me!” abbracciò il fidanzato.
Michael accecato dall’invidia estrasse la bacchetta e cercò di schiantare Ginny, ma Harry, prontamente si parò davanti proteggendola estraendo a sua volta la sua bacchetta.
Approfittando della situazione, Cho che finora era stata in disparte disse – “Ginevra Weasley, so che non hai mai sopportato l’idea che Harry potesse trovarmi più attraente di te! Quando stavi con il “mio” Mike volevi che fosse Harry. Quando hai visto che Harry mi baciava, a Natale, l’anno scorso, volevi morire. Il primo bacio non si scorda mai. Come il primo amore! Una cosa però devo concedertela. Mi hai battuto! Harry, non mi hai mai sfiorato! Invece tu addirittura aspetti un figlio da lui. Questo non lo sopporto! Come farai con la scuola, con il Quidditch? Che figura farai! Duelliamo!”
Ginny, tranquilla disse – “No, Cho! Per gli stessi ultimi due motivi che Harry ha detto a quell’idiota del tuo ragazzo che sta consumando inutilmente energie! Contro Harry, non ha speranze e insiste!”
Cho irritata disse – “Sei una fifona! Sai che faresti una figura mediocre! Non riusciresti nemmeno a disarmarmi.”
Ginny, spazientita disse – “Va bene, oca giuliva! Ora ti faccio vedere io chi è Ginny Weasley! Scusami Harry!”
Mentre si metteva in posizione la mente di Ginny correva veloce.

“Se non riuscissi a battere questa stronza! Se non fossi all’altezza? L’anno scorso nell’ufficio dei misteri non riuscii ad aiutare Harry, come avrei voluto! Alla Tana, sono stata disarmata subito! Harry, mi ha disarmato con facilità estrema! Forse, sono davvero una mediocre! Ma perché Silente, si fida di me allora? Quest’oca non sarà mai all’altezza dei mangiamorte o del mio Harry. L’anno scorso non era in grado neanche di schiantare un manichino! Ginny, puoi battere tranquillamente questa papera. Harry crede in te! Non puoi deluderlo!”

Nel frattempo, nel mondo magico, le ricognizioni procedevano tranquillamente, anzi ci si iniziava ad annoiare, quando Ninfadora Tonks, vide muoversi con fare sospetto una piccola creatura, nei dintorni della Gelateria Florian e la seguì silenziosamente. Con sua enorme sorpresa, vide che era un elfo domestico. Non un comune elfo, ma Kreacher con un mazzo di fiori. Tonks, continuò a spiare, indecisa sul da farsi quando comparve un elfo femmina, un po’ più giovane di Kreacher. Si trattava di Winky, l’elfo domestico di Barty Crouch, ora fedele al figlio di questi, nonché noto mangiamorte. A questo punto, Tonks, riconosciuto l’elfo evocò il suo patronus, che assomigliava ad un grosso lupo. Ron ed Hermione, avendolo visto subito raggiunsero la “collega”. Hermione preoccupata disse – “Tonks, dobbiamo avvertire gli altri!” Ninfadora, senza pensarci due volte mandò il suo lupo argentato nel mondo “babbano”. Sirius, nascosto in un cespuglio lo vide e sempre sotto sembianza di cane si avvicinò ad Harry, che continuava a difendersi dai patetici attacchi di Corner, che stava tentando di schiantarlo da una buona mezzora.
Michael vedendo Sirius, spaventato disse – “Un gramo! Non c’è che dire Potter! Porti iella! Sicuramente è qui per portarti via! Addio, riposa in pace!”
Sirius guardò in cagnesco Michael Corner e pensò

“Sono due volte che mi scambiano per un Gramo! Prima Ron! Ora questo “ragazzo”. Ma è maschio o femmina? Certo che Ginny, poteva trovarne uno migliore! Mi sembra una femminuccia! Come voleva dimenticare Harry! Come se per lei fosse stato possibile. Gli staccherei la testa a morsi, a questo belloccio! Gli sta dando fastidio da un sacco di tempo. Harry perché non lo schianti così per un po’ si sta zitto. ”

Harry avvicinandosi al padrino disse – “Ho visto! Recuperiamo Ginny e andiamo! Procedici!”
Sirius con un cenno della testa negò. Aveva visto Corner, alzare la bacchetta e dire “STUPEFICIUM”, Harry, colpito a tradimento stava per cadere a terra, ma Sirius, si mise sotto di lui facendolo cadere sul suo dorso.
Questo comportamento, privo di lealtà, faceva innervosire Sirius, non lo sopportava, subito aprì la bocca digrignando i denti verso Corner, che scappò a gambe levate. Raggiunse Cho, che era sul punto di combattere con Ginny e prendendole la mano disse – “Vieni Cho. Ho appena colpito Harry Potter e ora c’è un gramo che non contento di lui, vorrà prendere anche noi! Andiamo, svelta!”
Cho sorpresa e leggermente spaventata disse – “Un gramo? Qui, a Londra! Stai scherzando, vero Mike!? Comunque, Ginevra Weasley, ci vedremo presto!” i due ragazzi all’istante si smaterializzarono.
Ginny, tranquilla si voltò nella direzione da dove era venuto correndo Michael Corner e si rivolse sorridendo a Sirius, che rideva anche lui, sebbene ancora trasformato. Quando, vide Harry esanime, si sentì sprofondare, stava per piangere. Voleva morire, la paura di averlo perso era fortissima. Corse da lui, con gli occhi lucidi. Sirius, vedendo la ragazza in quello stato d’animo, tornò nelle sue sembianze umane e posando Harry a terra,abbracciò Ginny e disse – “Ginny, tranquilla! Harry, sta bene! Quel “vostro” amico bruno, secondo me gay, lo ha schiantato, a tradimento mentre parlava con me! Ma toglimi una curiosità! Perché tutti mi scambiano per un gramo! Sono così brutto, come cane!”
Ginny, non riuscì a trattenere una risata e disse – “No sei un bel cagnone! Comunque quel maledetto Corner, me la pagherà. Cosa fa il patronus di Tonks, Sirius è successo qualcosa?”
Sirius, sorridendo disse – “Non lo so Ginny. Per questo sono venuto a chiamarvi! Andiamo a vedere.” Harry, era ancora schiantato, con un braccio sanguinante e in braccio a Sirius. Si presero per mano e si materializzarono dagli altri.
Ninfadora rilassata disse – “Finalmente, siete arrivati, ma …”
Ron interrompendo Tonks disse – “Miseriaccia, ma ad Harry che è successo? Ginny, cosa hai combinato? Conoscendoti …”
Ginny nervosa disse – “Taci Ron! Che la fattura Orcovolante la faccio a te o ti trasformo in insetto!”
Hermione, vedendo la sua migliore amico in quello stato disse – “Gin, cosa è successo? Perché non ci avete chiamato?”
Ginny, sempre più arrabbiata disse – “Perché siamo perfettamente in grado di contrastare Michael Corner e Cho Chang!”
Hermione sorridendo disse – “Ho capito! Gin, poi a casa, ci racconterete tutto! Scusa, pensavo qualcosa di peggio!”
Ginny sorridendo all’amica disse – “Si Herm! Contaci! Scusa tu è solo che sono arrabbiata nera! Quel Michael Corner è un viscido e un codardo.”
Sirius divertito dalle parole di Ginny disse – “Allora Dora, che succede?”
Tonks, preoccupata disse – “Guarda, Sirius! Quello è Kreacher! Cosa facciamo? Sta parlando con un altro, elfo domestico! Non è che ci sta tradendo?”
Sirius, agitato disse – “Dora! Cura il braccio ad Harry! Io vado a parlare con il mio elfo, vediamo cosa ha da dirci!”
Hermione, improvvisamente disse – “Aspetta Sirius! È meglio che andiamo io e Gin! Si sentirà meno controllato e forse si aprirà di più!”
Sirius guardò Dora che annuì e le due ragazze andarono verso i due elfi.
Nel frattempo Tonks, curava il braccio di Harry. Le due ragazze all’unisono dissero – “Ciao Kreacher! Cosa fai qui? Sirius, lo sa che sei uscito? Chi è la tua amica?”
Kreacher sorridendo alle due amiche e inchinandosi a Ginny disse – “Buonasera, signorine! Ma padron Potter, non è con voi?”
Ginny guardando l’elfo in modo truce disse – “Padron Potter! Chi diavolo sarebbe questo Potter?” si morse la lingua.
Kreacher spaventato dallo sguardo della rossa e capendo la gaffa disse – “Kreacher è stupido! Kreacher, parla sempre assai! Kreacher, ha sbagliato e appena torna a casa si punisce!”
Winky spaventata, stava per scappare, quando Kreacher la fermò dicendo – “Winky, queste due signorine, sono amiche di Kreacher. Una è la fidanzata di … Kreacher sta zitto! Kreacher, protegge Winky!”
Winky tuttavia si sentiva a disagio e disse – “Grazie Kreacher, per i fiori, ma Winky ora deve andare a preparare la cena per il suo padrone e alcuni suoi amici. A presto. Winky vuole bene a Kreacher!” gli diede un bacio sulla guancia lasciando Kreacher senza parole.
Hermione ridendo disse – “Ho capito, Kreacher! Sei innamorato di Winky! Ma dimmi chi sono gli amici e il padrone di cui parla la tua amica?”
Kreacher, guardando Hermione disse – “Kreacher, ora te lo fa dire da Winky! Tu rifai la stessa domanda che hai fatto a Kreacher a lei!”
Hermione rifece la domanda e l’elfa guardando l’amico che annuì disse – “Winky non può rivelare segreti. Non può parlare male dei suoi padroni! Winky va via!” stava per smaterializzarsi quando improvvisamente Ginny sorprendendo tutti disse “PIETRIFICUS TOTALUS”.
Hermione, guardò la sua migliore amica e leggermente accigliata disse – “Gin, perché lo hai fatto? Winky non ti ha fatto niente!”
Ginny tranquilla disse – “Si Herm! Mi spiace e tanto! Ma non potevamo farla tornare a casa, senza averle cancellato la memoria! Kreacher, ha nominato Harry! Se lei sta con i mangiamorte, o Voldemort …”
Hermione, sorridendo disse – “Hai ragione, Gin! Scusa! Hai fatto bene!”
Le due ragazze portarono Winky e Kreacher dagli altri e Ron ancora sorpreso disse – “Miseriaccia! Sorellina sei terribile! Avevi scambiato quest’elfo per Corner! Sembravi furiosa!” Tutti risero.
Sirius e Ninfadora, ritornando seri all’unisono dissero – “Ben fatto, Ginny! Cosa avete scoperto!”
Hermione dispiaciuta disse – “Winky, non ha parlato! Giustamente non può tradire i segreti dei suoi padroni! Ma potremmo …”
Sirius, guardava in modo truce Kreacher, dall’arrivo delle ragazze. L’elfo impaurito si era nascosto dietro Ginny.
Ginny, gentilmente disse – “Kreacher, allora cosa ci facevi qui? Aiutaci a capire! Chi è questo elfo? Dove abita?”
Kreacher, spaventato anche da Ginny, ricordando il suo sguardo rispose – “Kreacher, non ha tradito i suoi padroni! Neanche i suoi amici! Kreacher, aveva appuntamento con Winky. A Kreacher, piace molto Winky! Kreacher, chiede scusa a signorina Ginny, fidanzata di padron Harry! Lei, ora è arrabbiata con Kreacher! Per questo ha colpito Winky! È arrabbiata, perché Kreacher, ha chiesto di padron Harry, davanti a Winky! Winky è brava però …”
Sirius, infuriato disse – “Che hai fatto, Kreacher? Dimmi subito dove abita Winky e chi serve!”
Kreacher, sempre più impaurito non parlava, allora Ginny avvicinandosi disse – “Tranquillo Kreacher! Non ti facciamo niente! Non sono più arrabbiata con te! Vedi, Harry è qui ferito, ero preoccupata! Ora, rispondi a Sirius! Non ti farà niente! Ti do la mia parola! Fidati di me!” gli sorrise.
Kreacher più tranquillo disse – “Kreacher si fida di fidanzata di padron Harry! Padron Sirius, mi perdoni! Winky abita a Notturn Alley, e serve da anni la famiglia Crouch.”
Sirius calmo ma preoccupato disse – “Cosa le hai detto, Kreacher? Le hai mai parlato di Harry o di noi?”
Kreacher, tranquillo disse – “No, padron Siirius! Kreacher, non ha mai parlato con Winky di padron Harry o dell’Ordine! Kreacher, non tradisce! Kreacher, sa che il padrone di Winky è molto cattivo! Lui picchia sempre e senza motivo la povera Winky. Anche padron Regulus, mi ha sempre detto di non rivelare a nessuno di quello che avviene in casa Black! Kreacher, vorrebbe che Winky venga ad abitare con lui! Kreacher è perdonato?”
Sirius, guardò l’elfo poi sorridendo disse – “Si Kreacher, sei perdonato! Kreacher, ti prometto che prima o poi verrà da noi. Ora torna a casa!” L’elfo si inchinò al padrone e agli altri e si smaterializzò.
Sirius, guardando gli altri disse – “Ci mancava solo Kreacher, innamorato! Abbiamo rischiato, molto! Ginny, brava! So che è stato difficile per te mentire su Harry! Hermione, ci pensi tu a Winky, vero?”
Hermione, sorridendo disse – “Si, Sirius! Meglio cancellarle gli ultimi momenti dalla memoria.”
Estrasse la bacchetta e puntandola verso l’elfa disse “OBLIVION” e dopo “FINITE INCANTATEM
Winky, ripresasi si trovò spaesata, non ricordando cosa stesse facendo lì, schioccò le dita e si smaterializzò. Ecco che dal mondo “babbano” si sentivano i colpi che si sparano di solito per dare il benvenuto al nuovo anno. A conferma di ciò i rintocchi dell’orologio del Big Ben, alla Mezzanotte. Dopo alcuni attimi, si riprese anche Harry e si guadò spaesato, massaggiandosi la testa. Ginny, si voltò e una lacrima rigò il suo volto. Harry asciugandola disse – “Gin, tranquilla sto bene! Non dovevo distrarmi! Scusa, non volevo farti preoccupare! Buon anno tesoro!” le diede un tenero bacio a fior di labbra e tutti si scambiarono gli auguri.
Harry, improvvisamente disse – “Sirius, scusami! È successo, qualcosa mentre “riposavo” dal momento che siamo tutti insieme?” si scatenò l’ilarità dei presenti
Sirius, calmo disse – “Scusa di cosa! Non è colpa tua! Abbiamo solo visto il nostro elfo, Kreacher, parlare con Winky, l’elfo dei Crouch!”
Harry sorpreso disse – “Vuoi dire che Kreacher è innamorato! Ma …”
Tonks, interrompendo Harry disse – “Si, Harry! Ma tranquillo … la “tua” Ginny ti ha salvato evitando che l’elfa tornasse dai suoi padroni, prima di averle cancellato la memoria. Kreacher ha involontariamente fatto il tuo nome!”
Harry, sorridendo disse – “Tesoro, allora sono in debito con te!”
Ginny, ridendo e cacciandogli la lingua disse – “Si, da una vita! Scherzi a parte! Era il minimo che potevo fare per te! Tutte le volte che mi hai salvato tu, e da pericoli maggiori! Prima che ci danno il cambio, però voglio schiantare Corner! La notte è ancora giovane! Ti spiace, amore, se me la vedo io!”
Harry, abbracciandola stretta e ridendo disse – “No è tutto tuo! Io non so se riuscirei a trattenermi dall’uccidere, quel vile!” stava per darle un bacio quando Ron …
Ron fingendosi imbarazzato disse – “Miseriaccia, Harry! La smettete con queste smancerie! Poi con mia sorella, e davanti a me! Ti ricordo che siamo in missione …” scoppiò a ridere come tutti.

Nel frattempo a Notturn Alley, in una casa dietro il negozio di “Borgin and Burkes”, la casa dei Crouch, abitata solo da Barty Crouch Jr, dopo che questi aveva assassinato due anni fa il padre, durante il torneo Tremaghi, vi era innaturale silenzio. Il proprietario era rientrato da poco, e aveva invitato tre suoi amici. Nientemeno che Dolohov,  Augustus Rookwood e Yaxley

Barty sedendosi a tavola gridò – “Winky, è pronta la cena?”

L’elfo, apparendo e  inchinandosi al padrone timorosamente disse – “Winky, si scusa con il padrone che deve aspettare un po’! Winky è andata a fare la spesa e ha trovato gente!”

Barty sghignazzando e arrabbiato disse – “Sai che non sopporto che mi si menta! Dove sei stata? Non sei andata solo a far la spesa! Visto che hai tutti quei gioielli! Parla, stupida!”

Winky era infatti ancora agghindata come aveva incontrato Kreacher, ma per l’incantesimo di Hermione, non ricordava di aver parlato con l’elfo e disse – “Winky non ricorda perché ha gioielli addosso! Winky è andata solo a fare la spesa! Winky torna in cucina a finire di preparare!”

Stava per andarsene, quando Barty estrasse la bacchetta e disse “CRUCIO”. La povera elfa, colpita dalla maledizione si contorceva e implorava il padrone di smettere. I quattro mangiamorte ridevano. Dolohov, prese la bacchetta di Crouch e diede la sua a Barty che sghignazzando, avvicinandosi alla creatura gridò “FLAGELLUM”.  Come se ci fosse una frusta invisibile, l’elfo veniva colpito ripetutamente.

Dopo una mezz’ora di interminabili frustate, e ancora sotto l’effetto della maledizione Cruciatus, l’elfa si stava arrendendo, aspettando la morte, mentre i quattro uomini ridevano a crepapelle. All’improvviso, Yaxley disse – “Ho fame, Barty! Basta così, ha capito! Mandala in cucina!”

Barty, sghignazzando, interruppe gli incantesimi e disse – “Ora, vai Stupido elfo! Tra cinque minuti voglio la cena se non vuoi che riprendiamo il trattamento!”

Winky, si inchinò e andò in cucina, con le lacrime agli occhi. Come le aveva ordinato il padrone, l’elfo portò a tavola la  cena quasi subito.

Barty, urlando disse – “Ora vai! Non farti vedere fino a domani mattina!”

L’elfa si inchinò per l’ennesima volta e se ne andò in cucina. Senza capire il motivo per cui lo stesse facendo, si materializzò nella cucina di Grimmauld Place. Winky, vedendo il viso sorridente di Kreacher, corse ad abbracciarlo.

Nel frattempo Harry, Ginny e Sirius erano ritornati nella Londra Babbana per le ricognizioni, mentre Ron, Hermione e Ninfadora Tonks sorvegliavano il mondo magico. Sembrava tutto tranquillo.

 

 

N.D.A.
Vi è piaciuto questo capitolo?
Vi è piaciuta l’idea di dare voce ai pensieri o preferite di più come prima?
Ho pensato la storia diventi più coinvolgente.
Sembra di viverla dall’interno.
Ma se non vi piace, torno come ho fatto finora!
A me non convince molto, questo capitolo, veramente.
Forse avrei dovuto spezzarlo.
 
Comunque aspetto le vostre recensioni per e con qualsiasi giudizio.
Se ne avete voglia!
 
Ringrazio chi  ha messo questa storia tra le seguite,
chi la ha messa tra le  ricordate e ... 
chi la ha messa tra le preferite.
Ringrazio Griphook e Ery96 per la recensione dell’ultimo capitolo.
 
Ringrazio le numerose persone che mi hanno solo visitato.
Questo, non può che farmi piacere, Spero continuiate a farlo!
 
Anticipazioni sul prossimo capitolo?
 
Vi dico solo che farà la comparsa un nuovo personaggio, in questa storia,
ma è una vecchia conoscenza! Sarà meno imbrogliato di questo e con qualche colpo di scena.
Ho già detto assai!
 
A presto con il prossimo capitolo.
Themysticgohan

 

 

 

        
 
 
 
 
 
     

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Capitolo 11
*** UNA COMPAGNA PER KREACHER ***


N.D.A.
Salve a tutti! Ecco il capitolo 11!Spero vi piaccia! Questo capitolo è la continuazione del precedente,al tempo stesso un po’ di passaggio. Ho letteralmente cacciato il fumo dalle orecchie. Mi sono impegnato molto. Spero di riuscire a emozionarvi un poco. Lo riscritto cinque volte e ancora qualcosa non mi convince. Nel capitolo ho inserito alcuni indizi che nelproseguimento della storia ritorneranno. Ogni personaggio, ha un perché! Non vi rivelo altro.

Visto il successo riscontrato, anche in questo capitolo, come nel resto della storia, i pensieri di alcuni personaggi hanno voce. I colori saranno sempre gli stessi. Qualora ci saranno novità ve lo dirò.

Il testo scritto in viola, rappresenta i pensieri di Ginny;
      in fucsia, i pensieri di Hermione;
             in arancione, i pensieri di Ron;  
in azzurro, quelli di Harry;
in marrone, quelli di Sirius;
in nero, la narrazione della storia ...

Buona lettura! Ci si vede sotto. Con qualche domandina!

La serata si annunciava tranquilla sia per Harry, Ginny e Sirius nel mondo “babbano”, sia per Ron, Hermione e Tonks. Infatti, Harry si era ripreso bene e camminava tranquillamente, mano nella mano con la fidanzata e a fianco del padrino. Tutti e tre ridevano e scherzavano.
Sirius, improvvisamente disse – “Harry! Scusa un po’, ma non ho capito molto bene, che voleva da te quel viscido che ti ha schiantato! Perché non lo hai affrontato? Era una mezza cartuccia, si vedeva! Ho solo capito che il motivo della discussione, era … Ginny!”
Ginny sorridendo e leggermente imbarazzata disse – “Si! E’ il mio ex. Si è messo in testa di riconquistarmi! Ma per la barba di Merlino, Harry è troppo leale! Quell’idiota voleva fare un duello e il vincitore mi avrebbe avuto in premio. Ma, conosci il tuo figlioccio! Ovviamente, non ha accettato. Non per vigliaccheria, ma per me! Non voleva rovinarmi la serata … poi lui …”
Sirius, interrompendo la ragazza disse – “Vedendolo distratto, nel parlare con me, lo ha colpito! Mica è nei Grifondoro?! Per quanto è disonesto, sarà sicuramente, un Serpeverde!”
Harry, ridendo disse – “No, Sirius! Penso, che tuttavia starebbe bene lì! Appartiene a Corvonero e mi chiedo come mai il Cappello lo abbia mandato lì. Invece la ragazza era …”
Sirius, ridendo lo interruppe – “La tua ex … la Chang vero? L’ho capito dalle parole “gentili” di Ginny e da come la brunetta ti guardava!”
Ginny, imbronciandosi disse -  “Come lo guardava, Sirius? Devo strapparle gli occhi? Ha avuto la sua occasione! Se è stupida che colpa ne ho io! Tu, tesoro, non sei d’accordo con me?!”
Sirius ridendo sempre più di gusto disse – “Tranquilla, Ginny! Harry, non la scambierebbe mai con te! Anche perché penso non vivrebbe dopo! Scherzi a parte, non capisco cosa ha aspettato finora per dichiararsi!”
Harry, imbarazzato disse – “Sirius, sai che Gin è la sorella di Ron! Il mio migliore amico! Non era facile scegliere. Ron è gelosissimo della sorella! Ma …”
Ginny, ridendo disse – “Per fortuna ha capito cosa rischiava di perdere. Poi ha sempre avuto la benedizione della Mamma. Ha sempre stravisto per lui. La mia vera “rivale” è lei! Altro che Cho Chang! Mamma ha un certo fascino. Poi è brava in cucina, dove io sono negata!”
Sirius, divertito disse – “Beh! Harry allora congratulazioni! Hai due suoceri che stravedono per te. Nessuno dei fratelli di Ginny, può andare contro la sorellina! Dopo Molly, è la seconda persona più temuta in famiglia. Solo Ron ci ha provato, ma tra Hermione e la sorella, e senza l’aiuto del suo migliore amico non vedo molte vie di fughe. Per quanto mi riguarda, non ho nulla contro il vostro matrimonio, anzi lo avevo detto a tuo padre che anche tu ti saresti innamorato di una rossa, che a quanto ho visto non ha nulla in meno di Lily …” si isolò un attimo

“James, saresti fiero di tuo figlio e di tua nuora. Vedendoli insieme, mi sembra di rivedere voi. Non li ho mai visti litigare seriamente, ma penso che non riuscirebbero a stare lontani per molto. Ginny, stravede per tuo figlio, pende dalle sue labbra. Harry, invece sarebbe pronto a morire e a rinunciare a tutto per lei, pur di vederla felice. Lily, vedendo il sorriso di questa ragazza, mi sembra di rivederti. Mi mancate! Sarebbe stato bello essere tutti insieme. Noi quattro e il nuovo quartetto. Chissà quale sarebbe stato il più terribile e affiatato? A dire il vero sarei stato un po’ di troppo. Tu e James. Remus e Dora. Harry e Gin. Ron ed Herm!”

Ginny notando l’ isolamento di Sirius disse – “Sirius, tutto bene! Nostalgia del passato?” gli sorrise.
Sirius sorridendole disse – “Stavo ricordando alcune cose vecchie! Allora Harry, mi raccomando vorrò essere il primo a sapere delle nozze!”
Harry imbarazzato, disse – “Bravi! Vi siete messi d’accordo! È una congiura contro di me!” si misero a ridere. Mentre camminavano, Harry andò a sbattere contro un  ragazzo un po’ più alto di lui e molto corpulento, appena uscito da un bar, in fretta e in compagnia di altri due ragazzi.
Harry, toccandosi la fronte disse – “Dannazione! Stai più attento a dove …” le sue labbra si aprirono in un sorriso.
Il ragazzo sorpreso disse – “Ciao, Harry!”
Harry, felice disse – “Ciao, Big D.! Come va? Che fai da queste parti?
Dudley, timorosamente disse – “Non c’è male, cugino! Sono in giro con degli amici tu? Sai, mi spiace che non stai più con noi! In fondo mi eri simpatico! Ma c’è anche quel tuo amico alto con la barba?”

Harry, ricordò “Avrei compiuto, il giorno dopo undici anni. Ci eravamo trasferiti in quella catapecchia sullo scoglio. Zio Vernon, era convinto,che non avrei saputo più niente di Hogwarts. Non avrei ricevuto nessuna lettera, invece mentre fuori imperversava una tempesta, la porta venne buttata giù. Entrò un grosso uomo con la barba. Il mio primo amico del mondo a cui appartengo. Hagrid! Mi svelò cose che fino allora non sapevo, come l’essere un mago e che i miei genitori non erano morti in un incidente come mi avevano sempre detto i miei zii, ma uccisi da lui! Da Voldemort! Non dimenticherò mai la furia di Hagrid, nello scoprire le bugie raccontatemi sui miei genitori.. Mi aveva portato una torta per il mio compleanno, su cui “involontariamente” si era seduto. Aveva sbagliato a scrivere con la glassa. Si leggeva Happy birtdae anziché birthday. Mi diede la lettera di Hogwarts che non avevo ancora letto. Poi Dudley, si fiondò sulla mia torta e Hagrid gli fece spuntare un codino da porcello. Fu così che il giorno dopo andai alla stazione di King Cross in cerca di un binario strano. Il 9 ¾. Non esisteva. Quando, ormai avevo perso ogni speranza, fu allora che sentii una signora con i capelli rossi gridare “per di qui”. Aveva per mano una bimba, anche lei con i capelli rossi. Mi avvicinai e timorosamente gli chiesi dove trovare questo fantomatico binario. Lei con un sorriso mi disse che era il primo anno anche per suo figlio Ron, e ci indicò la strada. Si. Da quel giorno io e Ron diventammo inseparabili. Ricordo anche la voce della bambina che mi disse con un leggero sorriso “Buona fortuna!”. Era la “mia” Ginny!”

Harry, sorridendo disse – “No! Sono con il mio padrino e la mia …” si interruppe vedendo Ginny, accerchiata dai due ragazzi che la costringevano ad arretrare vicino il muro di una casa.
Il primo, un ragazzo bruno un po’ più magro e meno alto di Dudley disse – “Ciao, bella! Ti va di prendere qualcosa con me?” le voleva accarezzare la guancia ma Ginny si scansò
L’altro, biondo, magro e molto più basso degli amici disse – “Hans, sei proprio un idiota! Non ci sai proprio fare! Guarda e impara! Pupa! Togliti quell’orrenda giacca. Con me non sentirai freddo, vedrai!” si avvicinava pericolosamente.
Ginny schifata disse – “Non mi interessa! Non vengo da nessuna parte! Spiacente, ma sono già impegnata! Qualora non lo fossi, non certo uscirei con voi! Lasciatemi stare, se non volete le braccia al posto dei piedi!” andò verso Harry.
Hans, ridendo disse – “Christian! Complimenti, hai fatto davvero una bella figura di …”
Christian, infuriato verso Ginny disse – “Stupida, rossa! Chi sarebbe il fortunato, dunque il Quattrocchi, o il vecchio barbone pazzo!”
Harry e Sirius stavano sul punto di esplodere erano furiosi neri.

“Vecchio barbone! Pazzo! A me! Ma si è visto allo specchio. Chi se lo potrà mai filare questo. Se non fossimo tra i “Babbani” gli avrei fatto vedere io. Calmati Sirius! Controllati!”

“Come hanno osato, insultare Ginny! Stupida rossa! Mi sembra la brutta copia di Malfoy. Lo trasformerei in furetto. Stupida a Ginny! Non riesco a pensarci. Sento di scoppiare dalla rabbia. Dudley, o intervieni tu o non risponderò più delle mie azioni. Sento che lo uccido! Chi mai lo piangerà!”

Harry, prese per mano Ginny e stava per avvicinarsi ai due ragazzi quando Dudley disse – “Hans, Christian chiedete subito scusa! È un ordine! Sapete chi sono, queste persone?”
Christian ridendo disse – “La rossa, la mia nuova fiamma. Gli altri due? Due emeriti idioti!” diede il cinque ad Hans.
Dudley, sempre più nervoso disse – “Imbecille! Stupido! Stai scherzando con il fuoco! A giocarci troppo, si rischia di bruciarsi! Il ragazzo con gli occhiali è mio cugino Harry e …”
Hans, divertito disse – “Vuoi dire il tuo cugino strano. Quello che parlava nel sonno che stava da te. Dai big D. picchiamolo! È tanto che non ci divertiamo con qualcuno!”
Dudley, rosso dalla rabbia disse – “Sapete chi comanda, vero? Se non volete che mi diverta io! Andate nel bar e aspettatemi lì! Vi raggiungo subito! Il tempo di salutare mio cugino!”
Hans e Christian, impauriti dissero – “Va bene big D.! Scusaci!” salutarono e entrarono nel bar.
Dudley si avvicinò ad Harry e porgendo la mano a Ginny abbracciata al ragazzo disse timidamente e arrossendo, nonostante fosse grande e grosso – “Piacere, Dudley Vernon, il cugino di …”
Ginny sorridendo disse – “So chi sei … piacere mio! Io sono Ginevra Weasley! Ma puoi chiamarmi Ginny! La fidanzata di tuo cugino! Lui invece è …”
Sirius, si avvicinò a Dudley e porgendogli la mano disse – “Sirius Black! Il padrino di Harry! Non sei come tuo padre. Molto più serio e migliore!”
Dudley, guardando Ginny incantato disse – “Gr- gra-  grazie!”
Harry sorpreso disse – “Dudley cosa c’è? Sembra hai visto un fantasma!”
Dudley timidamente disse – “Ginny! Assomigli leggermente ad una persona che Harry, aveva in una foto sul comodino!”
Ginny guardò Harry  in modo truce. Harry le sorrise e sussurrò – “Tesoro, si riferisce a mia madre. Come sai non ha mai conosciuto la zia!”
Ginny sorridendo ad Harry prima e Dudley dopo disse – “Ho capito, Dudley a che foto ti riferisci!”
Dudley leggermente preoccupato disse – “Harry, ma anche loro sono “strani” come te? Fanno quelle cose che fai tu?”
Harry, sorridendo disse – “Si Big D.! Sirius è un mago come me e Ginny è una strega! Perché?”
Dudley sempre agitato disse – “Semplice curiosità! Quindi posso parlare liberamente! Per questo ho mandato quei due impiastri nel bar in cui, finora siamo stati nascosti!”
Harry incuriosito disse – “Hai fatto bene Diddy! Dimmi!”
Dudley, guardandosi intorno disse – “Ricordi, quelle persone nere incappucciate che l’anno scorso ci hanno attaccato. Io avevo dato la colpa a te, davanti ai miei. Poi li ho visti sul giornale e ti ho chiesto scusa. Ne ho visti tre aggirarsi qui. Beh, Harry mi ha fatto piacere rivederti. Ci vediamo. Io rientro. Ciao Ginny. Ciao Sirius.”
Tutti e tre all’unisono dissero – “Ciao Dudley, grazie!”
Sirius sorpreso disse – “Harry, non mi aspettavo un tale cambiamento da parte di tuo cugino, nei tuoi confronti! Gli hai fatto qualcosa?”
Harry ridendo disse – “Niente, Sirius! È cambiato, prima di trasferirmi da te, l’anno scorso! Dopo, che l’ho salvato dai dissennatori!”
Ginny, baciandolo sulla guancia disse – “Nessuno può odiarti, tesoro!”
Harry, sorridendo disse – “Ti sbagli piccola! Sicuro tre persone non solo mi odiano ma vogliono la mia testa!”
Sirius, divertito disse – “Senza dubbio quel belloccio dell’ex di Ginny!”
Ginny, tranquilla disse – “Corner, è un idiota! Gli altri due chi sono? Ah, quel fanatico di Malfoy!”
Harry tranquillo disse – “Si amore, ma dimenticate lui, Voldemort!”

Ginny, si fermò titubante “Dannazione! Voldemort! Avevo dimenticato che Harry continua a evitare la morte per sua mano da quanto aveva un anno. È proprio, questa storia. La storia di quel bambino sopravvissuto che mi colpì e mi incuriosì. Chiedevo a mamma di raccontarmela. Ero affascinata. Quando poi l’ho visto a casa volevo morire. Mi piaceva da impazzire, già allora. Ed io ero solo la sorellina del suo migliore amico. Ora, invece è il mio ragazzo. Cosa vado a pensare, che un qualsiasi Corner o Malfoy, possano togliermelo. Il vero pericolo è lui! Voldemort! E se Voldemort, riuscisse ad ucciderlo? Io che farei! Perché proprio tu, Harry!”

Harry, vedendo la fidanzata intristirsi disse – “Gin, piccola! Non preoccuparti! Non ti lascerò mai sola!” dopo un attimo di pausa disse “Sirius, ti spiace trasformarti e andare ad avvertire Tonks, Ron ed Herm dei dissennatori! Noi aspettiamo qui il tuo ritorno!” Sirius si trasformò mentre Harry, stringeva a sé più che poteva Ginny, per tranquillizzarla. La ragazza era scossa.
Nel frattempo Ron ed Hermione, camminando silenziosamente e in modo circospetto, sussultarono nell’udire una voce a loro nota che disse – “Weasley! Granger! Che bella coppietta! Da quanto tempo, questa novità?”
Ron ed Hermione, leggermente imbarazzati dissero contemporaneamente – “Salve Malfoy!”
Ron stizzito disse – “Perché sei invidioso? È una settimana!”
Malfoy sogghignando disse – “Di chi? Di una sporca mezzo sangue! Io posso avere tutte le ragazze che voglio stupido Weasley!”
Ron, serio disse – “Ok! Latin lover! Vedi che i fidanzati non contano, però! Comunque, lasciaci passare! Non abbiamo tempo da perdere con te!”
Da dietro il ragazzo biondo ecco apparire altre quattro persone. Erano i suoi amici di mille avventure. Si trattava di Blaise Zabini, un ragazzo scuro di pelle, Gregory Goyle, Vincent Tiger e Pansy Parkinson.  
Hermione, nervosa disse – “Malfoy, sei sempre il solito codardo! Non sai stare senza guardie del corpo? Vuoi duellare?”
Malfoy, ridendo disse – “Tranquilla, Granger! Non voglio duellare, anche perché non sareste alla mia altezza! Volevo solo salutarvi e augurarvi un felice Capodanno, come quello che passerò io! Ma non manca qualcuno?”
Blaise sputando a terra disse – “Si! I tre moschettieri sono rimasti in due!”
Pansy Parkinson, una ragazza dai capelli bruni, ridendo disse – “Ragazzi, ma lo sapete che da quando sta con la Weasley, non sta più con loro?”
Malfoy ridendo disse – “Allora, Weasley! Il caro Potter, ti ha lasciato solo? Dove è ora? Con la tua brutta sorellina! Lo sfregiato e una purosangue di serie B!”
Ron rosso per la rabbia disse – “Harry, non lo vediamo dalla fine della scuola! È restato a casa!”
Malfoy con un ghigno disse – “Cosa aveva da fare a casa di così importante! Prepararsi per qualche altra intervista! Andrò a trovare il “Prescelto” Potter, con degli amici in questi giorni!” si toccò “involontariamente” il braccio sinistro. Ron ed Hermione notarono questo suo strano gesto e si guardarono allarmati, mentre i cinque ragazzi serpeverde, entrarono nella gelateria Florian.
Subito corsero da Tonks, nel frattempo raggiunta da Sirius, trasformato in cane. Nel vederlo, lì Ron ed Hermione si preoccuparono maggiormente. Sirius, si trasformò nuovamente in umano.
Hermione, preoccupata disse – “Sirius, è successo qualcosa a Gin o ad Harry?”
Sirius tranquillamente disse – “No, tranquilli! Sono venuto solo ad avvertirvi che ci sono tre dissennatori, che vagano liberamente per Londra! Quindi evocate un patronus, come eventuale protezione. Lo faremo anche noi! Era solo per evitare di spaventarvi nel vedere il nostro. Avreste potuto fraintendere! Piuttosto, vi vedo agitati?”
Ron, ansimando per la corsa disse – “Dra- Draco Malfoy! L’abbiamo visto poco fa con quattro suoi amici! Ci ha chiesto di Harry e …”
Sirius preoccupato disse – “Cosa gli avete detto?”
Hermione agitata disse – “Niente! Che Harry era a casa! Lui, toccandosi il braccio sinistro, ha detto che tra qualche giorno andrà con degli amici a fargli visita!”
Sirius allarmato disse – “Volete dire che anche lui, come il padre è un mangiamorte?!”
Hermione sempre più agitata disse – “Non lo sappiamo! Ma la cosa ci preoccupa …”
Sirius guardando Tonks, disse – “Va bene, ragazzi! Non vi preoccupate! Ora vediamo come fare!”
Si girò verso il pino alle loro spalle e disse “Fanny! Hai ascoltato tutto? Vai! Aspettiamo ordini da Silente!”
La fenice, finora appollaiata silenziosamente, volò subito via.
Hermione, Ron e la stessa Tonks guardarono sorpresi Sirius e dissero contemporaneamente – “Da quanto tempo avevi notato, Fanny?”
Sirius sorridendo disse – “Dalla prima volta, che sono venuto qui quando abbiamo spiato Kreacher! Dora, non te ne eri accorta? Sei preoccupata per Remus, vero?”
Tonks, sforzandosi di sembrare spensierata annuì.
Sirius sorridendo disse – “Vai, Dora! Torna  a casa! Non ti preoccupare, li controllo io! Sono quattro ragazzi in gamba!”
Tonks, ringraziando disse – “Scusatemi, ragazzi! Ma in questi momenti, Remus è molto vulnerabile!”
Hermione sorridendole disse – “Tranquilla Tonks! Ci vediamo presto! Salutaci Lupin!” Tonks ricambiando il sorriso si smaterializzò
Sirius tranquillo disse – “Vado da Harry e Ginny a dirgli ciò che è successo! Non fate niente di avventato! Limitatevi solo a tenere d’occhio il “vostro” amico! Aspettiamo Silente! Ron, prendi questo! Nel caso abbiate bisogno, sai come funziona, vero?”
Ron alzò il pollice e Sirius trasformandosi in cane tornò dagli altri. Mentre raggiungeva Harry, lo vide evocare il suo Patronus. Un enorme cervo argentato.

“James, Lily vostro figlio è un portento. Vi ha superato! È stato in grado di imparare l’incanto Patronus al suo terzo anno. È normale che tutti noi come l’intero mondo magico ci  aspettiamo grandi cose da lui. Forse, anche Voldemort, lo teme, più di Silente stesso!”

Sirius, tornato umano disse ai due ragazzi – “Dora è andata da Remus. Era molto preoccupata. Stiamo aspettando notizie da Silente!”
Harry e Ginny lo guardarono sorpresi.
Sirius, sedutosi a terra riprese- “Ron ed Hermione, hanno visto il vostro “amico” Draco Malfoy, toccarsi il braccio sinistro e …”
Harry, stupito disse – “Sospettano sia uno di loro?”
Sirius tranquillo disse – “Si! Anzi c’è di più ha detto che tra qualche giorno, verrà con degli amici a farti visita a casa!”
Ginny allarmata e spaventata disse – “A Grimmauld Place?”
Sirius tranquillo disse – “Non lo so Ginny! Perciò aspettiamo cosa decide Silente!”
Ginny guardò Harry, quasi con le lacrime agli occhi. Harry abbracciandola stretta a se e dandole un tenero bacio sulle labbra disse – “Amore, non mi succederà niente! Non sarà Draco ad uccidermi! Se è veramente uno di loro, Voldemort non permetterà a nessuno di farmi qualcosa. Il diritto di uccidermi, spetta a lui!”
Sirius sorridendole disse – “Gin, Harry ha ragione! Stai tranquilla! Poi comunque prima di arrivare a lui dovrà vedersela con tutti noi!”

Ginny si rilassò un po’ e pensò: “Sirius ha ragione, lo so ma Harry non permetterà a nessuno di noi di intervenire in un eventuale duello contro Voldemort. Io sarò sicuramente, la prima che vorrà salvare! Harry, tu prego non mi lasciare! Se saremo in pericolo. Scappiamo. Per una volta non fare l’eroe. So che non lo faresti mai ma pensa a noi. Come farei senza di te.  Ho mille paure. Tutte riguardano solo te. Ogni giorno, ogni attimo che passo con te mi sento in grado di toccare il cielo con un dito. Mi hai rubato il cuore, Harry!” si intristì

Sirius pensò : “Harry! Coraggio, figliolo! Prendi in mano la situazione! Dai forza a questa ragazza. Sta soffrendo. La paura di perderti è grande. Tu sai come tranquillizzarla. Ti ho visto, farlo altre volte. Ti ammiro, lo sai. Hai accettato il tuo destino senza fiatare. Sei entrato nell’Ordine e hai preteso che Ginny, stesse in missione solo con te, per difenderla. La tua determinazione è pari a quella di tuo padre. Il tuo incondizionato amore non solo per questo ragazza, forse per lei maggiormente. Ma anche per tutti i tuoi amici, lo hai ereditato da tua madre. Non sai come sono fiero di te!”

Harry pensò:  “Coraggio,Harry! Non puoi permettere che la “tua” Ginny stia così male. Se ha una colpa è quella di essersi innamorata di te! Baciala, stringila. Falla sentire il centro del mondo. Il tuo mondo. Come hai fatto finora. Anzi di più. Non ai livelli di Dean è ovvio. Ma non trascurarla mai. Lei morirebbe per te, anche se  non glielo permetteresti mai. Nessuna ti ama come ti ama lei. Adesso baciala come non hai mai fatto. Fallo, come se fosse l’ultima volta. Ha bisogno di te.”

Harry, senza pensarci su due volte, prese Ginny e le diede un bacio così intenso che alla ragazza sembrava mancasse l’aria. Stentò quasi a riconoscere che fosse il timido ragazzo di cui lei era follemente innamorata.

Sirius sorpreso e sorridendo pensò: “Bravo Harry! Sei proprio figlio di tuo padre! E anche il mio figlioccio! Hai stupito Ginny. Non si aspettava una tale intraprendenza. La stessa che ha sempre avuto tuo padre nel conquistare Lily. Trasmettile tutto l’amore che provi per lei. Ginny, non ti lascerà mai. Su questo sono certo.”

Dopo un dieci minuti, Harry interruppe quel suo bacio passionale e Ginny gli sorrise felice. Fu in questo momento che notarono una strana figura argentata, precisamente un Jack Russel Terrier, e riconobbero il patronus di Ron.
Dopo pochi attimi si udì un suono acuto ma quasi impercettibile. Era arrivata Fanny, che si andò a posare sulla spalla di Harry, che subito accarezzò l’animale.
Ginny, guardò stupita quella scena e la sua mente tornò indietro la prima volta che aveva visto quello straordinario uccello.

“Era il mio primo anno ad Hogwarts, il 31 ottobre. E probabilmente, adesso non sarei qui. Se un ragazzo con gli occhiali e splendidi occhi verdi non mi avesse trovato. Si è il mio eroe. Lo stesso che mi ha preso il cuore. Lo ho sempre amato. Chissà se anche lui provava le stesse cose per me. Ricordo, in lontananza la sua voce implorante e preoccupata … “Svegliati, Ginny. Svegliati, ti prego”. Nonostante i miei sforzi per aprire gli occhi non ci riuscivo. Mi toccò la mano, me la strinse. Volevo ricambiare. Svegliarmi, baciarlo ma il mio corpo non mi rispondeva. Poi una sinistra voce. Quel ragazzo Tom Riddle, il padrone del diario in cui io avevo confidato i miei segreti, avevo aperto il mio cuore. E nonostante quella pessima esperienza ho ancora la mania di scriverlo, che stupida! La mia fine era arrivata. Ma Harry, il “mio” Harry, con una zanna di basilisco distrusse quel diario. Io mi svegliai di botta. Harry era ferito. La sua voce era debole e flebile. Mi disse di uscire dalla stanza. C’era Ron che mi aspettava. Per lui era la fine, il veleno del basilisco era in circolo nel suo corpo. Fanny, pianse. E quelle lacrime caddero sulla ferita di Harry, che si rimarginò subito. Insieme a quell’impiastro di Gilderoy Allock uscimmo dalla camera. Non ho mai ringraziato a dovere Fanny, né Harry, di cui stavo per causarne la morte. Stavo per uccidere la mia unica ragione di vita. Ironia della sorte, lo stesso giorno, in cui i suoi genitori furono uccisi, nel lontano 1981, quando io ero solo una bimba di pochi mesi. Mi piace credere, che in quel giorno, che per me ha un significato speciale, Harry, abbia deciso di salvarmi, non solo perché ero la sorella del suo migliore amico. Non voleva perdermi! Chissà Ginny, se hai ragione! Ora però è con te e ti ama. Questo è ciò che conta!”

Spontaneamente, allungò la mano verso quell’uccello rosso fuoco. Questi, fissò la ragazza negli occhi, che timidamente ritirava la mano. Vide quella ragazzina, spaventata della Camera dei Segreti, ma dal cuore puro. Si sa che le fenici non sono animali molto affabili, ne facilmente addomesticabili. Ma con enorme sorpresa, Fanny, restò appollaiata sulla spalla di Harry, avvicinando la testa alla mano di Ginny, facendosi accarezzare con facilità anche da lei. In questo istante, apparve Albus Silente, che sorridendo disse – “Sapete, siete le uniche persone di cui Fanny si fida dopo di me! Le uniche a cui si avvicina e da cui si fa accarezzare! Con Harry, ha un legame particolare,ma con Ginny, non me l’aspettavo! Buona sera, ragazzi!”
Ginny gli sorrise e disse – “Buona sera professore!”
Sirius, leggermente preoccupato disse – “Albus che …” Silente alzò una mano, facendogli capire di pazientare un po’.
Harry, mentre accarezzava Fanny, disse – “Buona sera signore! Allora chiamo Ron ed Herm?”
Silente annuì ed Harry, stava per mandare il suo patronus, ma Sirius lo fermò dicendo – “Harry, non togliamo la protezione. Non sappiamo dove siano questi dissennatori! Ho lasciato a Ron, il nostro specchio. Chiamali con quello!”
Ginny, timidamente disse – “Tesoro … posso farlo io?”  
Harry sorrise e diede lo specchio alla fidanzata che chiamò Hermione. Hermione, udendo il suo nome e vedendo lo specchio nella tasca dei pantaloni del fidanzato illuminarsi, lo prese e vide il volto sorridente di Ginny.
Hermione, felice disse – “Ciao, Gin! Qualcosa non va? Dicci tutto!”
Ginny, serena disse – “Tutto bene, Herm! Vedete il patronus di Harry? Precisamente,siamo nei cespugli dove Ron, ha visto il gramo, a Central Park. Raggiungeteci qui, che il professor Silente ci dirà il da farsi! A tra poco!” La comunicazione si interruppe e Ginny diede lo specchio al fidanzato mentre Ron ed Hermione, prendendosi per mano, si smaterializzarono raggiungendo gli altri che li  aspettavano.
Ron ed Hermione, all’unisono dissero – “Buona sera, professore Silente!”
Silente, sorridendo disse – “Buona sera signor Weasley! Signorina Grenger! Ho visto che tutto sommato la situazione è tranquilla penso sia opportuno ritirarci e domani in riunione decideremo come comportarci. Mi duole avervi sconvolto i piani, perciò penso di dovervi dare un meritato riposo. Avete avute molte avventure, per essere la prima missione che devo dire avete affrontato egregiamente! Ah signorina Weasley, credo che dovrà aspettare, ma credo non le dispiaccia stare a casa con Harry e i suoi amici” fece l’occhiolino a Ginny che arrossì mentre gli altri ridevano. Silente evocò il suo patronus poi rivolto a Fanny, che sonnecchiava sulla spalla di Harry disse – “Fanny, torna dove eri prima e controlla che tutto sia nella normalità! Voi ragazzi andate, ci vediamo domani!” Fanny, guardò Harry, poi Ginny e Silente ed emettendo un tenue verso volò via. Silente si smaterializzò e lo stesso fecero i quattro ragazzi e Sirius materializzandosi a Grimmauld Place.
Nel vederli tornare, così presto tutti rimasero sorpresi.
La signora Weasley leggermente preoccupata disse – “E’ successo qualcosa che siete già di ritorno?”
Sirius sorridendo disse – “Niente, di preoccupante, Molly. Silente ha ritenuto opportuno mandarci a casa, in quanto purtroppo non ci sono belle nuove. Domani abbiamo una riunione! Potremo venire attaccati dai mangiamorte. Domani ci spiegherà tutto, Albus!”
La signora Weasley, un po’ più tranquilla, vedendo i ragazzi particolarmente giù e infreddoliti decise di andare a prendere della cioccolata calda. Sirius allora disse – “Kreacher! Vieni un attimo!”
La signora Weasley, sorridendo disse – “Sirius! Forse Kreacher, sta dormendo! Sono le 2. Vado io!”
Sirius, sorridendo annuì. La signora Weasley, arrivata in cucina emanò un urlo. Tutti accorsero con le bacchette sguainate.
Tutti rimasero a bocca aperta e Sirius sorpreso disse – “Kreacher, che ci fa Winky qui?”
Kreacher inchinandosi ma risoluto disse – “Padrone, Kreacher non lo sa! Winky è venuta da Kreacher che piangeva. Kreacher ha solo consolato Winky!”
Sirius, allora si avvicinò a Winky con la bacchetta sguainata per illuminarla e questa, spaventata si nascose dietro Kreacher.
Hermione, preoccupata disse – “Sirius, è troppo spaventata! Sarà molto difficile riuscire a farla parlare, però potremo provarci!”
Sirius sorridendo alla ragazza disse – “Va bene, Herm! Ci fidiamo di te e Gin! Noi andiamo di lì, vi aspettiamo in salone!”
Harry e Ron, diedero un tenero bacio sulla fronte alle rispettive fidanzate e seguirono gli altri nel salone.
Hermine avvicinandosi agli elfi disse – “Ciao Winky! Io sono Hermione Grenger e lei è Ginny Weasley! Vogliamo aiutarti, cosa è successo?”
Winky, guardò spaventata Kreacher e questo disse – “Winky, non deve aver paura. Queste due signorine, sono buone. Hanno aiutato Kreacher! Sono amiche di Kreacher!”
Ginny sorridendo a Winky e avvicinandosi disse – “Nessuno ti farà del male! Ora sei tra amici!”
Winky iniziò a tranquillizzarsi e disse – “Winky è scappata di casa! Ora che torna a casa, Winky verrà nuovamente trattata male e picchiata. Winky, ha cattivo padrone. Il padrone di Winky, si diverte a veder soffrire Winky!”
Hermione, dispiaciuta disse – “Cosa ti ha fatto il tuo padrone?”
Winky non parlava, era come bloccata allora Ginny rassicurante disse – “Winky, ti prometto che ti aiuteremo e so che ti costa molto dirlo ma devi fare uno sforzo e dirci cosa ti ha fatto il tuo padrone!”
Winky ormai piangeva e disse – “Winky, ricorda tanto dolore da tutte le parti! Poi tante frustate! Come sempre! Solo che questa volta perché la cena non era pronta all’arrivo del padrone!”
Ginny dispiaciuta disse – “Va bene Winky! Ascoltami! Ora ti calmi, prenditi qualcosa di caldo, o un bicchiere d’acqua quello che preferisci! Poi ci raggiungeresti con Kreacher di lì in salone e ripeteresti quello che hai detto a noi, anche ai nostri amici, così da poterti aiutare? Kreacher, mi raccomando non farti nessun problema a cucinare per la tua amica o a venire di lì a chiamarci!”
Kreacher si inchinò mentre Winky annuì e sorrise. Le due ragazze le accarezzarono la testa ed Hermione prendendo in giro l’amica disse – “Gin! Sei già entrata nell’ottica di essere la padrona di Kreacher? Quell’elfo si inchina a te e pende dalle tue labbra. Dico male signora Potter?”
Ginny, arrossendo disse – “Smettila, Herm. Sai che mi piacerebbe, da morire! Ma non credo che Harry, sia preso a tal punto da me!” scoppiarono a ridere mentre Hermione pensava

“Ti sbagli, Gin! Harry è innamorato perso di te. Non hai idea di come ti guardava, l’anno scorso, quando Dean ti baciava. Ammettiamo che tu lo sei di più, ma il nostro amico deve solo essere meno timido. Poi sai che si trova sempre nei guai. È come se li attirasse. Resto convinta, tuttavia, che in un giorno non molto lontano vi sposerete, amica mia! Non conosco una coppia, più affiatata della vostra. Vi invidio un po’! Chissà se quell’”idiota” di tuo fratello lo chiederà anche a me. Non mi spiacerebbe, imparentarmi con te e diventare la Signora Weasley!” 

Le due ragazze arrivarono in salone e si sedettero vicino i rispettivi fidanzati. Prima che gli altri potessero rivolgergli qualche domanda Hermione disse – “Tra poco, Winky, verrà qui con Kreacher e vi dirà quello che ha passato ma …”
Ginny interrompendo l’amica disse – “Non mostrate bacchette e fate parlare solo noi! È scappata di casa. Crouch l’ha torturata e picchiata! Vorremo aiutarla ma come possiamo fare?”
Dopo dieci minuti, i due elfi entrarono in salone, con Kreacher, in testa. Winky, lo seguiva timorosamente. Kreacher, si inchinò ai suoi due padroni che gli sorrisero.
Hermione, sorridendo disse – “Winky, saresti così gentile di ripeterci quello che hai detto prima?”
Ginny, sorridendole disse – “Ti abbiamo promesso che ti avremo aiutato! Non diciamo bugie, tranquilla!”
Winky rilassata disse – “Winky è scappata da casa! Winky ha paura di tornare a casa ora! Il padrone di Winky fa male e picchia sempre Winky e ride di sofferenza di Winky!”
Tutti si guardarono e le due ragazze all’unisono dissero – “Cosa possiamo fare? È sempre un essere vivente, anche se deve servire va trattata con rispetto. Sirius, perché non la tieni qui con Kreacher?”
Sirius, serio disse – “Ragazze, mi piacerebbe! Però lei, è ancora legata al suo padrone e come sapete gli elfi domestici non possono abbandonare le loro case!”
Harry avendo avuto un idea disse – “Winky, ascoltami bene! Ora torna a casa tua! Fai bere al tuo padrone, mentre mangia, la migliore bottiglia di idromele che avete a casa e aspetta in cucina, che finisca di mangiare. Ti prometto, che entro stasera sarai libera. Non tornerai mai più, in quella casa! Vuoi andare via, vero?”
Winky annuì e andò in cucina con Kreacher e disse – “Winky, però vuole lavorare! Winky non ce la fa più ad essere picchiata”
Tutti guardarono straniti Harry, che spiegò la sua idea – “Allora, Winky farà ubriacare Crouch e i suoi amici. Poi manderemo Kreacher in camera del signor Crouch a prendere un suo calzino e glielo faremo mettere sotto il piatto in cui ha mangiato. Quando Winky, sparecchierà lo troverà ed essendo sotto il piatto del padrone, lei sarà libera! Allora la prenderemo noi! Ci sarà fedele Sirius, vedrai! Al tempo stesso potremo scoprire qualcosa in più su loro eventuali piani!”
Sirius, sorridendo disse – “Bel piano Harry! Hai avuto un ottima idea! Bravo!”
Ron fingendosi offeso disse – “Miseriaccia! Mai una volta che vengano a me queste idee!” si scatenò l’ilarità dei presenti.
In quel momento, arrivò Winky che si inchinò e disse – “Winky ringrazia e ora va via. Winky spera di rivedervi presto!” si smaterializzò schioccando le dita.
Sirius, tranquillo chiamò il suo elfo – “Kreacher! Vieni qui, devi farci un favore!”
Kreacher, subito apparve e inchinandosi disse – “Padron Sirius, padron Harry! Kreacher è qui per servire!”
Harry, sorridendogli disse – “Kreacher, allora, adesso devi materializzarti nella camera di Crouch, il padrone di Winky, prendere un suo calzino e tornare qui subito!”
L’elfo si inchinò e subito sparì per eseguire gli ordini di Harry. Dopo cinque minuti, Kreacher ritornò con un calzino di Barty Crouch Jr.
Harry sorrise e Sirius disse – “Bravo Kreacher! Ora devi fare un ultima cosa. Torna di nuovo in quella casa, ma fai attenzione a non farti vedere da Winky. Aspetta che lei, sia in cucina e Crouch dorma e fai apparire questo calzino sul piatto del suo padrone! Fatto ciò, torna qui e vai a riposare!”
Kreacher si inchinò ed eseguì gli ordini di Sirius. Passò un oretta e l’elfo fece ritorno a Grimmauld Place. Ridendo e scherzando erano le 6 del mattino. Era appena sorto il sole. I quattro ragazzi, non avevano proprio riposato e la stanchezza si iniziava a far sentire. Complici le numerose emozioni vissute e vicissitudini accadute, Ginny ed Hermione, stanchissime si abbandonarono sulle spalle dei loro rispettivi fidanzati, addormentandosi.
La signora Weasley, sorridendo disse – “Ragazzi, siete stanchi anche voi! Non dovete dimostrarci niente! Andate a riposarvi, ne avete bisogno! Vi chiamiamo per il pranzo!”
Sirius, maliziosamente disse – “Si Harry! Andate in camera! Se è qualcosa ti chiamo con lo specchio, non vorrei …”
Harry avendo intuito la continuazione della frase del padrino, arrossendo disse – “Sirius, dormiamo in camere separate!”
Sirius divertito disse – “Forse, di notte! Non certo, ora! Altrimenti, io sono mago Merlino!”
Harry, Ron e il resto della combriccola si misero a ridere, poi prendendo in braccio Ginny ed Hermione andarono in camera per riposare. Come aveva detto Sirius, Harry mise Ginny sul suo letto. Lo stesso fece Ron con  Hermione. I due ragazzi si stesero, a fianco a loro e le ragazze, automaticamente si appoggiarono sui petti dei fidanzati, raggomitolandosi come due gattini indifesi e infreddoliti. Ron guardando la sua Hermione pensò:

“Miseriaccia! È straordinariamente bella, quando dorme! È la prima volta che la vedo senza un libro in mano. Se penso che quell’antipatico di Krum, l’ha baciata mi viene un nervoso che spaccherei tutto! Ma d’altronde che voglio! Lui è il migliore Cercatore del mondo! Non capisco cosa trova in me. La cosa mi piace, e non poco ma vorrei capire! Nel nostro trio, che adesso è un quartetto da quando c’è quella “peste” di Ginny, io sono sempre stato solo l’ombra di Harry. Perché mai ha preferito me a lui? Non penso per rispetto a Ginny! Forse ho anche io le mie qualità! Ma cosa vado a pensare! Hermione mi ama, sta bene con me! Io non vivo che per lei allora … Ron potresti pensarci un eternità ma non riusciresti mai a trovare il bandolo della matassa. La mente delle ragazze è troppo complicata. Avresti qualche speranza se fossi un legilimens…” sbadigliò e abbracciando stretta la ragazza si addormentò.

Harry, guardava Ginny che dormiva tranquilla sul suo petto e accarezzandole i morbidi capelli rossi anziché dormire era in preda a mille pensieri.

“Chissà se Malfoy è davvero un mangiamorte? Se lo è quando lo è diventato? Perché non mi ha ancora consegnato a Voldemort? Se decidesse di colpire Ginny? Sa che è la mia ragazza! Non glielo permetterò dovessi ucciderlo io! Non si avvicinerà nemmeno a lei! In questi giorni, ha detto sarebbe venuto a trovarmi  a casa. Non sa l’esistenza di questa! Quindi attaccherà Privet Drive? No, sa che l’altra “mia” casa è la Tana! La casa della “mia” Ginny! Per fortuna, sono tutti qui! Ginny è qui! Dirò a Silente che ho intenzione insieme a Sirius e Charlie di sorvegliare la Tana! Non posso permettermi che Ginny, la “mia” Ginny, perda la casa di mille ricordi. La casa in cui è cresciuta. Ginny, resterà qui al sicuro! Ci sono, Ron, Hermione e i fratelli come ogni singolo componente dell’Ordine qui pronti a morire per lei. Come per qualsiasi altro. Di una cosa sono sicuro. Ginny, è la persona più importante della mia vita! Nessuno la toccherà, finché avrò vita!” 
le diede un tenero bacio sulla fronte e stava per scendere giù per parlare con Sirius, ma sentì la mano di Ginny, sebbene addormentata, stringersi alla sua.

“Non posso lasciarla sola! Non voglio! Ha bisogno di me! Ginny, ti amo! Parlerò dopo con Sirius! Anche io ho bisogno di riposo!” 
chiuse gli occhi in attesa che sopraggiunse il sonno.
Cosa era successo a Notturn Alley, in casa Crouch? Crouch e gli altri tre mangiamorte, complice l’ottimo idromele, dormivano spaparanzati sul tavolo. Alla povera Winky, non restava che sparecchiare e ordinare nella speranza che il padrone non volesse divertirsi con lei al suo risveglio. Nel togliere il piatto al suo padrone, vedendo il calzino, l’elfo emanò un urlo. Tutti i presenti, sussultarono svegliandosi e Crouch infuriato disse – “Winky, che hai da gridare? Finisci di sparecchiare e sparisci dalla mia vista!”
Winky restò immobile e disse – “Il padrone ha regalato un calzino a Winky! Winky ora è un elfo libero! Winky ringrazia il padrone e va via!”
Crouch, stupito disse – “Winky cosa stai dicendo? Io non ti ho regalato niente! Non potrei mai regalarti nessun indumento! Non sono stupido! Se lo facessi con chi mi diverto poi?” estrasse la bacchetta ma Winky schioccando le dita lo disarmò e disse furiosa – “Winky ha trovato questo calzino nel piatto del padrone. Winky ora va via da questa brutta casa!” detto ciò sparì lasciando i quattro uomini a bocca aperta, incapaci di darsi una spiegazione. Mentre si guardavano, ecco che si oscurò improvvisamente il loro marchio nero. Ciò significava riunione al Malfoy manor. Nel frattempo nel quartier generale dell’Ordine, a Grimmauld Place tutti erano nel salone a guardare la tv. Timorosamente, entrò Kreacher con un calzino in mano.
Kreacher, inchinandosi disse – “Padron Sirius! Kreacher può far venire una persona a parlare con lei? Se non disturba!”
Sirius, sorridendo disse – “Si Kreacher, falla entrare!”
Subito apparve Winky, che inchinandosi disse a Sirius – “Winky, vorrebbe lavorare qui con il suo amico Kreacher! Winky vi ringrazia! Kreacher ha raccontato cosa avete fatto per Winky! Questo è il solo modo che Winky conosce per sdebitarsi! Winky vi servirà e ubbidirà umilmente!”     
Kreacher, timorosamente disse – “Scusi, padron Sirius! Padron Harry, sta dormendo! Se non vuole Winky? Vado a svegliarlo!” l’elfo stava per salire le scale quando Sirius lo fermò e disse – “No, Kreacher! Lascialo riposare! Lui, sarà sicuramente d’accordo! Winky, sei la benvenuta a casa Black! Kreacher ti spiegherà tutto!” i due elfi si inchinarono e tornarono in cucina.
La signora Weasley, allegra disse – “Sirius, il tuo è stato un bel gesto! Kreacher è felicissimo!”
Sirius ridendo disse – “Si l’ho fatto anche per lui! Ora, però mi devo trovare una compagna anche io!” tutti si misero a ridere.
Era arrivata l’ora di pranzo e la signora Weasley disse – “Vado su a svegliare, quelle marmotte!” salì silenziosamente e vedendoli dormire tutti abbracciati e teneramente gli dispiaceva svegliarli. Andò vicino la figlia e sussurrò – “Ginny, cara sveglia! A tavola! Vedi di far alzare quel pigrone di tuo fratello! Fate presto!” senza aspettare che i ragazzi si alzassero, scese. Era sicura che tra non molto i ragazzi si sarebbero svegliati. Infatti, Ginny, ancora intontita si svegliò, e rimase sorpresa guardandosi intorno, non conoscendo la stanza. Ci vollero un buon cinque minuti, per capire che era nella stanza di Harry.

“Wow! Ho dormito con lui! Con il mio Harry!Anche se solo per poche ore! Spero di non aver russato! Ne avergli dato qualche calcio o pugno. Non dormo quasi mai tranquilla. Chissà che penserà di me ora! Avrà dormito pure lui … mi ha portato lui qui, in braccio?” 
Arrossì leggermente poi riprese: “Ma anche Herm e Ron hanno dormito insieme! Chissà Herm, cosa sta provando! Appena potrò mi farò raccontare tutto.”

Si girò e vide Harry, che dormiva beatamente, stringendole ancora la mano sinistra con la sua mano destra. Ginny gli diede un tenero e leggero bacio sulle labbra ed Harry si svegliò, come succedeva nelle favole “babbane” di cui le parlava sempre Hermione .
Ginny, guardando i suoi occhi verdi disse – “Giorno pigrone! Ti sei deciso a svegliarti?”
Harry ridendo e abbracciando la sua fidanzata disse – “Senti chi parla! Chi si è addormentata, sulla mia spalla, mentre eravamo seduti! Comunque giorno tesoro!”
Ginny, euforica disse – “Herm, sveglia! Sarà pronto è venuta la mamma a chiamarci! Vedi di svegliare quel dormiglione del tuo ragazzo. Appena sveglio è sempre suscettibile, con me in particolare!”
Hermione guardando il fidanzato che dormiva spaparanzato pensò:

“Ho dormito, con Ron! Io Hermione Granger, la ragazza che non si innamorava di nessuno. La so tutto io. Non pensavo di sentirmi così felice. Ronald Weasley, grazie di esistere. Mi fai sentire unica e speciale! Ora, però dobbiamo alzarci e so come farti schizzare bel pigrone! ”

Hermione rise da sola e poi diede un tenero bacio a fior di labbra a Ron, che non si mosse minimamente. Allora Hermione gridò “Ronald … Bilius … Weasley! Possibile che dobbiamo aspettare sempre te! Se non ti alzi subito, ti faccio pulire tutta la casa senza magia!”. L’imitazione della voce della signora Weasley era così perfetta che Ron, subito schizzò sugli attenti, chiudendo gli occhi, in attesa della puntuale ramanzina della madre. In tutta risposta, sentì i tre amici ridere a crepapelle e Ginny asciugandosi le lacrime per il tanto ridere disse – “Herm, se non fossi stata qui! Avrei creduto che fosse davvero mamma!”
Ron leggermente offeso disse – “Miseriaccia, tesoro! Che diavolo di scherzi fai? Per Merlino! Comunque giorno ragazzi!” Le diede un fugace bacio sulle labbra e poi riprese “Ho fame! Andiamo a mangiare!”
Harry, ridendo disse – “Ron, sei unico!” prese per mano Ginny come fece Ron con Hermione e scesero giù.
Arrivati in salone, salutarono tutti i presenti e si sedettero. All’improvviso, si aprì la porta della cucina ed entrò un Kreacher sorridente come non mai, con i piatti e disse – “Giorno, padron Harry! Ha riposato bene? Giorno anche a voi, signorina Ginny! Signor Weasley, signorina Granger!” si inchinò
Harry sorridendo disse – “Giorno, Kreacher! Come mai siamo così felici?”
Kreacher euforico disse – “Kreacher deve ringraziare padron Sirius e padron Harry! Ora Kreacher, ha sua amica!”
Ginny ed Hermione, felici e sorprese dissero all’unisono – “Kreacher, vuoi dire che Winky …”
Kreacher sparì per  comparire dopo pochi attimi con l’elfa e questa inchinandosi disse – “Giorno padron Harry! È un onore per Winky servire e vivere con Harry Potter, il “bimbo sopravvissuto”! Winky, ringrazia le due amiche di padron Harry, che hanno mantenuto la promessa di aiutare Winky! Winky non tradirà i padroni! Winky è un elfo fedele!”  
Harry, allegro disse – “Sono felice di averti qui, Winky! Lo so che sei brava! Ora andate in cucina e riposatevi!” i due elfi si inchinarono ai padroni e agli altri e andarono via.
Nel frattempo, al Malfoy Manor, un gruppo di persone, ormai noto era seduto in religioso silenzio e come al solito aspettava che il loro capo Voldemort, parlasse. L’attesa non fu lunga, infatti quasi immediatamente, il temutissimo mago con un terribile ghigno sul volto disse – “E’ tempo di agire! Finora abbiamo giocato, ora tutti devono sapere che Lord Voldemort è tornato e devono tremare come tante foglie!” Seguì un attimo di silenzio in cui Voldemort guardò negli occhi ognuno dei suoi mangiamorte e poi subito riprese – “Come al solito, non agiremo tutti insieme, ma tutti avrete qualcosa da fare, non dubitate! Non ammetterò insuccessi, sappiatelo!”. Si avvicinò a Crouch e gli sibilò - “Confesso, Barty che mi hai deluso e non poco. Ti sei fatto ingannare da una creatura insignificante come un elfo domestico. So che ti farai perdonare! insieme, a Dolohov, Rookwood e Yaxley, scoprite dove si è nascosto e se non ha rivelato a nessuno i nostri piani. Sapete che il suo destino è scritto. Dovete ucciderla! Inoltre ne approfitterete per portarmi il nostro “vecchio” amico Igor Karkaroff, che sono due anni, che “muore” dalla voglia di parlarmi.” Ridendo sinistramente disse – “Tutti gli altri ad eccezione di Bellatrix, Severus e Draco, disperdetevi in giro a distruggere, razziare e uccidere. Quegli stupidi dell’Ordine, si aspettavano un attacco nella giornata di ieri, oggi se siamo fortunati riusciremo a prenderli di sorpresa, avranno le difese basse. Ma sicuramente quello stolto di Silente starà in guardia e quindi sospetto che qualche Auror, o qualche inutile membro dell’Ordine, in giro lo troveremo. Conoscete tutti i componenti dell’Ordine, grazie a Codaliscia e qualora, come spero, con questa mossa di farli uscire allo scoperto, vi imbattiate in loro, prima di punirli come meritano e nessuno vi tratterà. Sappiate, che pretendo di conoscere dove è il loro quartier Generale! Dove nascondono quell’odioso Potter! Non potrà stare per sempre attaccato alle vesti di Silente! Sapete come ottenere le informazioni da loro. Saremo noi a mettere la parola fine a questo gruppo di eroi che troppe volte mi ha rovinato i piani! Inoltre, se fortuitamente, qualcuno di voi avrà l’onore di imbattersi in Potter, non prendete nessuna iniziativa, ne attuate vendette personali, chiaro Lucius?! Sarete ricompensati! Ma dovrete portarlo vivo. Nessuno osi torcergli un capello, il ragazzo è mio! Potrete uccidere tutte le persone che volete, voglio solo che mi portiate, inoltre, qui vivi, i due costruttori di bacchette Gregorovich e Olivander. Severus, tu torna ad Hogwarts, e continua a fare quello che hai fatto finora egregiamente, spiare quel vecchio stolto di Silente. Draco, tu, invece resterai qui! L’Ordine non sa che tu sei tra i miei adepti e mi sarai molto utile. Non posso permettermi di bruciarti. Bellatrix, tu verrai con me alla Gringott prima e al Ministero poi! Ora andate ci aggiorneremo presto!” tutti i mangiamorte lentamente si smaterializzarono per svolgere i compiti assegnati. Dopo circa due minuti, anche lui e Bellatrix sparirono, lasciando il castello nella sua abituale cupa atmosfera.
A Grimmauld Place, tutti mangiavano tranquillamente e si rideva e scherzava. Ad Harry, bruciava leggermente, la cicatrice, ma stranamente meno delle altre volte. Automaticamente, il ragazzo la toccò. Questo gesto non sfuggì alla fidanzata, il padrino e ai suoi due amici.
Sirius, leggermente preoccupato sussurrò – “Harry …?”
Ginny ed Hermione lo fissarono preoccupate ma il ragazzo, accarezzando dolcemente la guancia alla fidanzata e sorridendo agli altri sussurrò – “Niente di preoccupante, una leggerissima fitta. Ve ne sareste accorti, se fossi stato in contatto con Voldemort”
Avevano appena finito di pranzare, quando il salone si iniziò ad affollare. Ad uno ad uno, arrivarono tutti i membri dell’Ordine, accorsi per l’improvvisa riunione. Tutti andarono nella sala delle riunioni, sedendosi ai posti loro assegnati, aspettando l’arrivo di Silente. Con loro enorme sorpresa, al posto dove sedeva Silente, a capo tavola, trovarono una fenice argentata. Immediatamente, questa sparì e al suo posto comparve, con la testa tra le mani il vecchio e saggio mago. Dopo un attimo di silenzio Silente disse – “Allora, ragazzi, buon pomeriggio. Vi ho convocato per darvi non certo buone notizie, anzi direi tutt’altro. Per prima cosa, mi riferisco propriamente a te Kingsley, dobbiamo scoprire perché i dissennatori, girano a piede libero per Londra. Infatti per ragioni a noi sconosciute, sono stati avvistati lontani da Azkaban. Inoltre, c’è il rischio che in questi giorni potremo subire un attacco da parte dei Mangiamorte. Io credo che sia un allarme del tutto infondato, è vero Voldemort, desidera Harry, ma è altrettanto vero che non è così stupido da buttarsi in una battaglia suicida. Anche perché il modo in cui la squadra Spider, l’ha scoperto, mi lascia non pochi dubbi. Sarebbe fin troppo facile!”
Tonks, allarmata disse – “Ron, ma dopo che me ne sono andata io, siete stati in difficoltà?”
Ron tranquillo e sorridendo disse – “No, Tonks! C’era comunque Sirius! Dovevamo solo spiare, i movimenti di Malfoy! In casi estremi, come sempre, ce ne saremo usciti in qualche modo. Sono cinque anni che io, Mione, ed Harry, sfuggiamo alla morte!” si scatenò l’ilarità dei presenti
Tonks, seria e timidamente disse – “Albus, scusami! Non mi sarei mai dovuta allontanare dalla squadra che avevo in tutela! Forse …”
Silente sorridendo disse – “Dora! Sirius, non ha fatto nessun obiezione! Anzi a quanto ne so è stato lui a dirti di allontanarti tranquillamente. Aveva tutto sotto controllo! Onestamente, concordo con lui! Nello stato psicologico in cui eri, non credo saresti riuscita a prendere decisioni giuste e valutare serenamente. La squadra Spider, resta sotto la tutela tua e di Remus, come deciso!”
Harry preoccupato disse – “Mi scusi, signore!”
Tutti guardarono sorpresi Harry e Silente tranquillo disse – “Ora, avremo discusso questo punto! So cosa vuoi propormi! Ma permettimi di contraddirti e ti spiego anche i motivi! Secondo me, è proprio il genere di mossa che Voldemort, si aspetta. Che si tratti di una semplice trappola? Può darsi, Harry. Ma noi non ci cascheremo. Sai anche che Draco Malfoy, non è molto coraggioso. Che sia uno sbruffone, posso concedertelo …!”
Harry, sempre più preoccupato lo interruppe – “Ma Signore, io penso che possano prendere di mira … anzi quasi sicuramente …”
Silente sorridendo disse – “La Tana! Solo perché il tuo amico Ron, gli ha detto che eri a casa e non con loro? Giustamente, non sanno che questa è la tua “vera “ casa e logicamente, convergeranno lì! Ma come ti ho detto prima Voldemort non è uno sprovveduto. In primis,non avrebbe mai permesso ad un suo adepto di rivelare un suo piano, ammesso che il giovane Malfoy, sia realmente uno di loro! Secondo, attaccare la Tana gli costerebbe un immane consumo di forze e tempo, privandolo così dei suoi uomini per il vero obiettivo. Terzo e cosa più importante per te! Sia la “tua” Ginny che il tuo amico Ron come il resto della famiglia sono qui al sicuro e non rischiano niente. Quindi il tuo piano di sorvegliare quella zona non ha senso. Ti garantisco, che durante le ronde sarà prioritario proteggere quella casa ma non dovremo lasciare niente al caso e cercare di capire cosa ha realmente in testa Voldemort! Questo fantomatico attacco, credo, anzi sono certo, sia solo un diversivo per distoglierci dal suo vero bersaglio. Spera così in qualche modo di catturarti. Tuttavia saremo pronti, ad ogni evenienza, non temere!”
Ginny, timidamente disse – “Scusi, professore! Ma allora perché è stato Malfoy a dirci una cosa del genere, se a quanto ho capito, non siamo certi, sia un mangiamorte e non sa che noi quattro siamo membri dell’Ordine, e far scattare questa eventuale trappola? Potrebbe essere una sua semplice provocazione! Anche perché sa che Harry passa le feste a casa del suo migliore amico. Ora avrebbe  un motivo in più dato che …” si fermò arrossendo violentemente
Silente sorridendo disse – “Vedo, signorina Weasley, che ha centrato il bersaglio e compreso la situazione!”
Sirius ridendo disse – “Ginny, ormai non ho più dubbi! Sei la reincarnazione di Lily!” tutti risero.
Mentre Silente stava per riprendere la parola, bussarono alla porta ed entrò di corsa Winky, che Kreacher tentò invano di fermare. Winky, inchinandosi ai padroni disse – “Winky, ha portato del the!”
Sirius gentilmente disse – “Winky, grazie ma non dovevi! Lascia tutto qui e vai in cucina! Ricordati, però che non devi interrompere le riunioni!”
Winky con le lacrime agli occhi disse – “Winky è dispiaciuta assai. Winky ora si punisce!”
Harry, calmo disse – “No, Winky, ferma! Non è successo niente! Vale per le prossime volte, ora vai. Kreacher, spiegagli tutto per bene nuovamente!” i due elfi si inchinarono e chiudendo la porta se ne andarono.
Silente, spensierato disse – “Bene, riprendiamo! Ma da quando avete anche Winky? Alla fine Crouch, ha deciso di liberarla?”
Harry timidamente disse – “Veramente, l’ho liberata io con un escamotage! Lei per sdebitarsi è venuta a servirci!”
Silente ridendo disse – “Tipico di te Harry! Prima di andare a cenare e chiudere la riunione, vi devo comunicare che stasera di turno saranno la squadra Gold e la squadra Light. Prenderete servizio subito dopo cena. Inoltre tra qualche giorno, riprenderanno le lezioni ad Hogwarts, quindi i componenti della squadra Funny e Spider, in questi giorni e momentaneamente saranno esonerati dalle missioni di routine, anche perché hanno i compiti e i G.U.F.O. Sospetto un attacco alla stazione il giorno del rientro, dalle vacanze natalizie. Voldemort, sa che Harry, deve tornare a scuola, quindi potrebbe tentare di catturarlo in quell’occasione, a distanza ci saranno la squadra Padfoot, la squadra Moony, la squadra Wolf-fair e la squadra Red. Infine, terremo d’occhio Draco Malfoy. Confido, Harry, che te la vedrai tu con i tuoi amici. Vi aiuterà anche Minerva, nel caso al coprifuoco non siate nei vostri dormitori. Con questo la riunione è tolta! Ora, andiamo a cenare!”
Terminata l’abbondante cena preparata dai due elfi. Tutti sparirono e gli abituali di Grimmauld Place, decisero  di andare a letto. I ragazzi, avevano accompagnato da poco le fidanzate nella stanza e con un tenero bacio sulle labbra, augurato la buonanotte.  Giunti nella loro stanza, Ron disse – “Harry, pensi davvero che Tu Sai Chi, ha scelto Malfoy? Come lo scopriamo?”
Harry serio disse – “Amico mio! Non ho la più pallida idea! Vediamo se viene qualche buona idea a Gin o ad Herm! Ora penso, ci meritiamo un po’ di riposo! Speriamo …”
In quell’istante bussarono alla porta ed Harry leggermente innervosito disse – “Avanti!”
La porta si spalancò ed entrarono quasi di corsa, Ginny ed Hermione, molto spaventate e agitate. Ginny, abbracciando Harry, tremava tutta e lo stesso valeva per Hermione tra le braccia di Ron. I due ragazzi, senza pensare che fossero con i soli boxer si alzarono preoccupati.
Harry, stringendo Ginny disse – “Gin, che succede? Non è da te comportarti così?”
Ron, anche lui, preoccupato e stringendo Hermione disse – “Mione, che succede di così terribile? Mi stai spaventando!”
Ginny ed Hermione all’unisono, con la faccia nascosta nei petti dei loro fidanzati dissero – “Guardate, fuori dallla finestra!”
Harry e Ron si affacciarono e rimasero colpiti da un panorama molto “suggestivo”. Davanti, l’ingresso della casa, sebbene fosse celato, videro la testa di due “babbani”, una addirittura, con un solo occhio. Poco distanti i corpi dei due sfortunati e un soddisfatto Fenrir Greyback, che si leccava i baffi, per l’abbondante pasto. Girando lo sguardo, vi erano tre mangiamorte, vicino  a tre corpicini inermi. Presumibilmente, tre bambini. Si stavano divertendo a renderli irriconoscibili. Nei volti, delle tre povere e innocenti vittime, si poteva leggere la sofferenza e il dolore. Sui loro volti, una nota espressione, di terrore. Avevano gli occhi spalancati e pieni di lacrime. I due ragazzi si spostarono, ed entrando nella stanza di Fred e George, videro un dissennatore, “baciare” un bambino. Dappertutto incendi e distruzione. Harry, non ce la faceva più. Si mise un pantalone e una maglietta, e disse – “Ron, resta con le ragazze! Torno subito!” baciò rapidamente Ginny e scese velocemente le scale. Per nulla, sorpreso trovò tutti i membri dell’Ordine, con le bacchette in mano appostati dietro i vetri.
Silente, vedendo Harry sorridendo, seppure leggermente preoccupato disse – “Harry! State tutti bene?Le ragazze?”
Harry, serio disse – “Signore, stiamo tutti bene! Le ragazze sono solo spaventate, sono su con Ron! Che dobbiamo fare?”
Silente tranquillo disse – “Stiamo aspettando notizie dalle squadre di ricognizione! Un attacco di una tale furia non me l’aspettavo! Vai a chiamare i tuoi amici. Tenetevi pronti potremo essere costretti a combattere e ahimè sarò costretto a metterti in pericolo, Harry. Mi duole!”
Harry, sorridendo disse – “Signore, non si preoccupi! Se occorre per salvare poveri innocenti. Uscirò allo scoperto facendo da esca e attirando la loro attenzione. Alla fine mi stanno cercando, potrei …”
Silente, tranquillo disse – “No, Harry. La posta in palio sarebbe troppo alta. Pensa alle persone a cui tieni! Le metteresti inutilmente in pericolo. Non prendere iniziative, di cui potresti pentirti. Vai su a chiamare gli altri.” Corse su e spiegò tutto agli amici. Aspettò che Ron si vestisse velocemente, come lui, con i primi indumenti che trovò e prendendo per mano rispettivamente Ginny ed Hermione, raggiunsero gli altri.
Arrivarono, anche Fred e George in pigiama. Fred, fingendosi sorpreso disse – “Che succede, Ronnie? C’è una festa e non ci invitate?”
Ron, preoccupato disse – “Festa? Quale festa, Fred! Miseriaccia! Sembrerebbe un attacco dei mangiamorte, in piena regola! Stiamo aspettando notizie dalle squadre in ricognizione!”
George, fingendosi impaurito disse – “Ronnie, ci proteggerai vero?” i due gemelli risero e si scambiarono il cinque. Improvvisamente, apparve il patronus di Kingsley, che aveva la forma di una lince. Dall’animale argentato, si udì la voce profonda dell’uomo che disse – “Albus, tutto a posto! Allarme rientrato! I mangiamorte, come ci hanno visti anziché cercare lo scontro, pur essendo in  maggioranza si sono ritirati. Sembra che questo sia stato solo un atto di forza, non un vero attacco. Ci sono state solo sei vittime. Ti teniamo aggiornato!” il patronus sparì.
Silente tranquillo  disse – “Bene, ragazzi andate pur a riposare! Sirius, è un problema per te, se stasera restiamo, tutti qui!”
Sirius felice disse – “Albus, non dirlo neanche per scherzo! Sai, che siete i benvenuti qui! Chiamo Kreacher e Winky per preparare i letti in salone!” mentre i due elfi eseguivano l’ordine di Sirius, i ragazzi diedero la buonanotte e salirono sopra. Giunte davanti la porta della loro camera, Ginny ed Hermione si fermarono.
Ginny arrossì e timidamente disse – “Harry, ti spiace se stanotte, dormo con te?”
Harry felice ma imbarazzato disse – “No, certo che mi piacerebbe e molto ma …” guardò Ron.
Ron, non riuscendo a trattenersi disse – “Miseriaccia, Harry! Non vorrai dormire con mia sorella. Con me nell’altro letto! Se proprio … “ Si morse la lingua e poi riprese – “Ginny, andate nella stanza tua. Io non vedo niente e faccio finta di non saper niente!”
Hermione, in modo supplichevole disse – “Ti prego, Ron! Vieni tu, a dormire qui con me! Non lasciarmi sola! Ho bisogno di te! Harry e Ginny, dormiranno nella stanza vostra!”
Ron ci pensò un attimo poi arrossendo violentemente disse – “Va bene, tesoro! Ma … Harry, mi raccomando tieni le mani a posto!”
Harry sbuffò e sorrise all’amico. Ginny, corse a prendere la sua camicia da notte, mentre Harry l’aspettava. Harry prese per mano la fidanzata e insieme andarono in camera.
Improvvisamente Ginny disse – “Amore, io dormo nel letto di Ron, non preoccuparti!”
Harry, sorprendendosi per quello che stava per dire, rispose –“Non devi neanche pensarlo, tesoro. Tu dormi con me! Il difficile sarà resisterti!”
Ginny, sorridente disse – “Va bene, caro “prescelto”! Ora però, chiudi gli occhi che mi devo vestire e non sbirciare!”
Harry fece come aveva detto la fidanzata, ma la tentazione fu troppo forte, e spinto da un inspiegabile istinto aprì gli occhi. Non appena vide la fidanzata con la sola biancheria intima, Harry, sentì il cuore arrivargli in gola e battere all’impazzata. Era una visione angelica. Ginny, istintivamente si girò e incrociò lo sguardo di Harry, che subito richiuse gli occhi. Ginny, ridendo disse – “Bene, tesoro! Ho scoperto che non sei così leale, come sembri. Hai sbirciato eh?”
Harry arrossendo leggermente disse – “Un pochino, Gin! Sai che sei stupenda!”
Un attimo dopo era premuta, contro la sua bocca. Una mano del ragazzo si era tuffata nei suoi capelli sciolti, accarezzandoli amorevolmente, mentre l’altra stringendola con forza a sé, le accarezzava la schiena. Con un colpo di reni, Harry si girò, adagiando la ragazza sul materasso, senza interrompere il bacio. Forse quello era il più passionale che si fossero scambiati. I capelli fiammanti erano scomposti sul cuscino e alla luce tenue sembravano ancora più rossi. Era ancora più bella! Si era fermato. La punta del naso sfiorò lentamente l’attaccatura della chioma e la base del collo, prima di aprirsi un varco per baciarlo e poi scendere fino alla spalla.
Ginny, sorpresa e leggermente agitata disse – “Harry …”
Harry, sorridente disse – “Non preoccuparti …” si fermò per darle un leggero morso sulla clavicola e riprese  – “Voglio solo farti star bene … Donarti un pizzico di felicità!”. La sua voce era roca, bassa, e dannatamente sensuale. Ginny poteva percepire i tonici muscoli delle gambe che erano a contatto con le sue, gli addominali contratti, i pettorali scolpiti che le scaldavano la schiena. Tutto il corpo di Harry le trasmetteva calore e sicurezza. Si era perso in quella bella sensazione quando sentì qualcosa premerle contro la coscia … senza rendersene conto cercò di allontanarsi. Il ragazzo a quella mossa, si era fermato di colpo.

“Harry che idiota! Come hai, anche solo per un minuto, potuto dimenticare che forse lei non vuole. È la vostra prima volta!”

La stava liberando dalla sua presa quando si sentì afferrare per i polsi e trattenere.
Harry, preoccupato disse – “Gin, tesoro …”aveva la gola secca.
Ginny, sorridendo disse – “Non voglio che ti fermi…” stava parlando piano e teneva il capo inclinato in avanti. Dopo poco riprese – “Voglio che arrivi… arriviamo in fondo… lo voglio davvero!”  appena dette quelle ultime parole girandosi, aveva puntato i suoi occhi in quelli di lui. Erano più scuri e intensi del solito … non poté non trovarli bellissimi ma anche leggervi desiderio. Gli accarezzò il volto sorridendogli dolcemente, legò in un chignon i capelli e si rigirò aspettando che lui ricominciasse dove lo aveva interrotto.          
Finalmente riuscì a riacquistare la voce, Harry leggermente agitato disse – “Sei sicura Gin?”                     
Ginny, decisa rispose – “Sì! Se non ho visto o sentito male, lo vuoi anche tu! Prima mi hai detto “Voglio solo farti star bene e donarti un po’ di felicità”, quindi fallo!” inclinò la testa appoggiandola al petto di Harry. Harry le si riavvicinò – “No, non ti sei sbagliata, è solo che … beh, non avrei mai creduto di essere capace di dire una cosa del genere a voce alta!” sentiva il volto in fiamme ma non se ne preoccupò.                           
Baci che, da lenti e ardenti, divennero frettolosi e vogliosi. L’affanno era così intenso che ogni contatto li faceva fremere.                                                                                                                                                         
Harry si spostò sulla guancia, per poi riscendere sul collo: lo adorava, così sottile, così morbido, così profumato, così sensibile. Ginny lasciò cadere indietro la testa serrando gli occhi e emettendo un forte sospiro, pensando:

Solo tu sei riuscito a irretirmi in questo modo. Solo tu riesci a farmi perdere il contatto con la realtà. Solo tu, sai farmi vibrare come una corda di violino nelle mani di un abile musicista. Solo tu mi hai detto che mi volevi! Non posso negare di essere rimasta stupita, perché so che non sei esattamente un latin lover… ma non è importante! Sono semplicemente felice. Ti amo Harry.”
 
Le mani di Harry le accarezzavano i fianchi, in ampi movimenti sopra la camicia da notte. Ginny che a sua vota, aveva cominciato a solleticargli il collo con la lingua, si bloccò e con un unico gesto restò solo con il semplice reggiseno di pizzo bianco. Lui, senza rendersi conto che anche la sua maglietta finiva in un angolo non ben precisato della stanza, non riusciva a staccarle gli occhi di dosso. Harry si inginocchiò a terra di fronte a lei, continuando a riempirla di ardenti baci sul suo addome, lasciò che lei continuasse ad accarezzargli i capelli corvini.
Ginny gli fece segno di alzarsi. Catturando i suoi occhi portò le mani, che tremavano, ai suoi pantaloni, che in due mosse gli stava calando, subito dopo si prese il suo tempo per squadrarlo attentamente. Era perfetto! Nel vederlo, quasi nudo, indossava solo un paio di boxer aderenti grigio scuro, non arrossì per l’imbarazzo ma si sentì pervadere da una gioia e orgoglio che non aveva mai provato prima e che non voleva perdere tempo a spiegarsi.
Anche lui non era arrossito, quando si era visto spogliare da lei. Gli sembrava un sogno!
Harry inghiottì a vuoto, e pensò:

“Posso anche ricevere un Avada Kedavra in questo momento ma sarei contento di morire, nelle sue braccia!”

Ginny felice, incrociò le caviglie dietro il suo fondoschiena e con un gesto lo invitò a entrare in lei. Senza quasi accorgersene, presi dalla travolgente passione, Harry cominciò a rendere le spinte più frequenti e profonde. Ginny iniziò ad ansimare, inarcando la schiena e serrando gli occhi.
Le goccioline di sudore scorrevano prima lente poi sempre più veloci lungo i loro copri intrecciati che danzavano in perfetto unisono. Fu un tempo incalcolabile, fino a raggiungere il piacere assoluto.
Lui si lasciò cadere stremato sul corpo ansante di lei che lo abbracciò chiudendo gli occhi.
Anche i loro cuori sembravano battere insieme. Harry, lentamente si spostò sul letto facendo adagiare sul suo petto la fidanzata, che sorridendo si addormentò.
Contemporaneamente, nella stanza accanto Ron ed Hermione erano abbracciati nel letto. La ragazza, cercava in tutti modi di provocare il rosso, ma questi aveva la testa altrove. Senza pensarci ulteriormente, Ron disse – “Miseriaccia Mione! Pensi che adesso Harry e Ginny stiano … sarà pure il mio migliore amico, posso accettare che stiano insieme e si sbaciucchino, ma se scopro che l’ha toccata solo con un dito, lo uccido!”
Hermione, spazientita disse – “Per Merlino, Ron! Preferiresti che al posto di Harry, ci sia qualcun altro? Se anche ora sono molto “vicini”, non certo Gin è sotto maledizione imperius! Si amano e sai da quanto tempo tua sorella è innamorata di Harry. Lasciagli, vivere in pieno, finalmente il loro amore! Anziché preoccuparti di loro, perché non vedi come farmi sentire speciale, tesoro!”
Hermione, in modo molto seducente, si avvicinò al fidanzato e gli mordicchiò il lobo dell’orecchio. A questo punto, Ron perse tutte le sue inibizioni e paure, liberò la mente da tutti i pensieri e iniziò a baciare passionalmente la fidanzata sul collo. Senza interrompere questa magia, con un colpo di reni, si trovò su Hermione e spinto da un impulso irresistibile cercò disperatamente le sue labbra. Mentre, una mano le accarezzava la schiena l’altra era abilmente sotto la camicia da notte.
Spinti dalla passione, si liberarono del superfluo. Hermione, rimase solo con il suo completino nero di pizzo, Ron, invece era a petto nudo con i suoi boxer color melanzana. Ron, deglutì a vuoto. Si era fermato. Aveva notato che Hermione si era irrigidita. Sembrava che l’atmosfera presente prima fosse sparita.

“C’è voluto del tempo per farti capire che ti desideravo e volevo che le tue mani mi toccassero. Mi stringessero. Sono sempre stati solo i tuoi baci quelli che cercavo e le mie labbra richiedevano disperatamente. Non credevo che avrei mai avuto il coraggio di ammetterlo. Ma Ronald Weasley, ti amo da morire. Non lasciarmi mai!”

Ron preoccupato disse – “Tesoro, non ti senti pronta? Nessuno ci corre dietro!”

“Che verme sono! Lei forse non si sente pronta a far un passo del genere. Oppure semplicemente non mi desidera come la desidero io. Se si fosse già concessa a Krum? No! Altrimenti perché tutta questa paura? Che faccio, miseriaccia! Godric, aiutami tu! Dammi il coraggio di fare la scelta giusta!”

Hermione sorridendo sussurrò – “No amore, ti desidero e non voglio che ti fermi. Arriviamo fino in fondo!” Ron, le accarezzò la guancia e iniziò a baciarla sul collo per poi scendere alla clavicola e scendere sempre più lentamente. Ad ogni contatto delle sue labbra, Hermione ansimava e gemeva. Hermione, fece segno a Ron di alzarsi e incrociando le caviglie dietro il suo fondoschiena, con un gesto lo invitò a entrare in lei. Ron, cominciò a rendere le spinte più frequenti e profonde. Hermione iniziò ad ansimare, inarcando la schiena e serrando gli occhi. Fu un tempo incalcolabile ogni spinta provocava una marea di brividi. Ron, riusciva ad alternare movimenti veloci e brevi a lenti e profondi, fino ad essere pervasi dal piacere assoluto. Ron lentamente si spostò sul letto facendo adagiare sul suo petto la fidanzata, i loro cuori battevano all’unisono e vinti dalla stanchezza ma felici si addormentarono.
La mattina seguente, Ginny, aprì gli occhi di scatto. Allora non era stato un sogno! Si era dovuta ricredere vedendo il volto perfetto di Harry, quando aveva sollevato la testa dal suo petto.
Harry, accarezzando i suoi capelli disse – “Buongiorno, piccola!” uno sbadiglio subito dopo, le fece capire, che "qualcuno" aveva lasciato Morfeo, già da un po’.
Ginny, felice disse – “Ciao amore!” gli sfiorò le labbra con le sue in un “casto” bacetto. Probabilmente, a suo fratello sarebbe venuto un infarto se li avesse visti così … ma prima avrebbe sicuramente ucciso il suo migliore amico. Ipocrita! Rise all’idea della faccia stupita di Ron!
Harry, guardando la fidanzata disse – “Quando mi sono svegliato, avevi un musetto tutto corrucciato!” le accarezzò con un dito il profilo del viso e riprese – “A cosa stavi pensando, Gin?”
Ginny ridendo disse- “Tesoro, pensavo a Ron! A come reagirebbe se entrasse in questo momento da quella porta!”
Harry ridendo disse – “Credo che toglierebbe la fatica di uccidermi a Voldemort! È vero ha accettato il nostro fidanzamento ma non so se accetterebbe anche questo!” Quando era con Ginny, riusciva pure, a scherzare sul suo destino … ma a quanto sembrava lei non era dello stesso avviso.
Gli occhi marroni della ragazza lo scrutarono seri, un attimo.

“Che stupido che sono! Devo fare qualcosa per allentare la tensione che stupidamente ho creato!”

Con un colpo di reni, si era girato spostandola sul materasso. Adoro averla così vicina. Sono sicuro di una cosa. La amo perdutamente!”

“Harry non si rende minimamente conto dell’effetto che provoca a chi gli sta intorno, soprattutto se queste sono ragazze. Deve essere la stessa cosa anche quello che provoca in me. Né Micheal, né Dean, erano riusciti a darmi quel senso di vertigine e di gioia anche nel solo scorgerlo fugacemente nei corridoi. Più di una volta la notte l’ho sognato, ho desiderato che i nostri baci si spingessero un po’ più in là. Finalmente il sogno è divenuto realtà. Ho fatto l’amore con Harry. È stato bellissimo. Grazie! Sono la ragazza più felice della Terra. Tra tante, hai scelto me!” una lacrima rigò il volto di Ginny. 
“Non scherzare più così,però, amore mio. Non voglio perderti. So che hai un nemico potente e crudele ma non deve ucciderti per forza. Sono certa che alla fine vincerai tu!”

Controvoglia, si vestirono e si alzarono. Aspettarono i due amici per scendere giù.La mattina seguente, a colazione, i quattro ragazzi erano raggianti e le due ragazze avevano gli occhi che gli brillavano. Entrambe erano curiose e volevano raccontarsi ciò che era accaduto. Si guardarono e sorrisero, tra qualche giorno sarebbero tornati ad Hogwarts e avrebbero potuto parlare. I pochi giorni di vacanza volarono tranquillamente, e arrivarono le 10:55 del 7 gennaio. L’espresso per Hogwarts, sarebbe partito tra appena cinque minuti. I ragazzi salutarono tutti e si smaterializzarono alla stazione. Le prime ad attraversare, il varco tra i binari 9 e 10 furono le due ragazze. Poi fu la volta dei ragazzi, che però stranamente, non riuscirono a passare, come i loro effetti personali. Il passaggio si era chiuso, improvvisamente.
 
 

N.D.A.
Vi è piaciuto questo capitolo?
Volete uccidermi, fatelo ;-p
1.   Quale personaggio finora vi piace di più? Quale di meno?
2.   Cosa vi è piaciuto di più nel capitolo? Cosa di meno?
3.   Perché si è chiuso il passaggio, secondo voi?
4.   Cosa vi aspettate succeda?
Comunque aspetto le vostre recensioni per e con qualsiasi giudizio.
 
Ringrazio chi  ha messo questa storia tra le seguite, chi la ha messa tra le  ricordate e chi la ha messa tra le preferite.
Ringrazio le fedelissime 
Ery96, Griphook e Angelica Weasley,  per le recensioni dell’ultimo capitolo.

Ringrazio le numerose persone, che leggono silenziosamente e che mi hanno solo visitato. Questo, non può che farmi piacere, Spero continuiate a farlo!
 
                                Anticipazioni sul prossimo capitolo?
                                              Beh … Sarà il 12°!
                                    A presto con il prossimo capitolo.
Themysticgohan
(D.P.)

 

 

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Capitolo 12
*** COSA SUCCEDE? ***


Harry e Ron, si alzarono stupiti, guardandosi e non riuscendo a darsi una spiegazione per ciò che fosse accaduto, massaggiandosi la fronte tumefatta e indolenzita.
Un vigilante “babbano”, avendo visto tutto, gli si avvicinò e disse – “Ma siete impazziti? Non avevate visto il muro? Sembra che vi ci siate buttati contro di proposito!”
Ron stava per parlare e rispondere all’uomo, quando Harry intervenne dicendo – “Ha ragione, signore! Stavamo giocando con il mio amico e ci siamo distratti un attimo e abbiamo “incontrato” il muro. Ecco i nostri genitori!”

“Miseriaccia, adesso come raggiungeremo il binario? Il treno sta per partire! Mione, non crederà mai che si è chiuso il passaggio! Anche perché i nostri effetti personali, sono passati. Tutte a me capitano, per Godric! Adesso, cosa dirò a mamma? Mi aspetta una bella ramanzina! Dirà che devo prendere ad esempio quel fessacchiotto di Percy, o Ginny. Ma lei è una ragazza! Poi è naturale che straveda per lei! È la sua unica figlia femmina. Per le mutande di Merlino, ora posso dimenticarmi, la scopa nuova…”

“Cosa mai può esser successo? Chi dovrebbe impedirmi di raggiungere, la scuola? L’altra volta, Dobby, mi chiuse il passaggio ma era una chiusura totale. Invece adesso sembrava che ci fosse un incantesimo, che impedisse agli uomini di attraversarlo! Qualcuno, non vuole farmi tornare ad Hogwarts! Si, ma chi? Che sia opera di Malfoy?! È un vile, ma non a tal punto! Se, invece fosse stata opera di Voldemort? Strano, però! Se la mia teoria è corretta, perché allora, in giro non c’è ombra di mangiamorte! Chissà Gin, come sarà preoccupata …”

Il vigilante, guardò sospettosamente i due ragazzi, poi si voltò subito verso i signori Weasley e Sirius che stavano accorrendo. Alzò le spalle e se ne andò sempre più stupito.  Nel frattempo, al di là del passaggio, sul binario 9 ¾, Ginny ed Hermione, accortesi del ritardo dei loro fidanzati, si guardarono preoccupate ed erano al quanto agitate. Volsero un rapido sguardo, all’orologio, sul muro, che inesorabile segnava le 10:59. Un minuto e l’espresso per Hogwarts, sarebbe partito.  Restando molto stupite, le due ragazze notarono i bauli dei fidanzati con tutti i loro effetti personali. Sopra, vi erano le gabbie con Edvige ed Herrol, che chiurlavano rumorosamente, abbandonate subito dopo il passaggio.

“Ron, è idiota ma non fino a tal punto. Non avrebbe mai potuto pensare di farmi uno scherzo del genere. Oltretutto è un prefetto, come me! Sa che ha delle responsabilità, ne si farebbe espellere così. Sa dei sacrifici dei genitori e quanto sia importante l’istruzione per realizzare i suoi sogni. Deve essere successo qualcosa, di grave! Devo trovare il modo di dirlo, appena arriviamo alla professoressa McGranitt. Non ci crederai, ma mi manchi Ron! Vedi di non farmi scherzi! Ti amo!”

“Cosa sarà successo? Harry, non mi avrebbe mai lasciata così! Vuoi vedere che … Harry Potter, non devi dimostrarmi niente. I miei sentimenti per  te non cambieranno mai! Se ti succede qualcosa, io non vivrei. Siamo una sola persona, ormai! No, Ginny! Sforzati di pensare positivo, ogni tanto! Ma … Se, invece ora stanno combattendo con Voldemort, ed Harry, non dovesse farcela? No, Ginny, tranquilla! Harry come Ron sono al sicuro. C’erano tutte quelle squadre dell’Ordine a proteggerci. Perché ho questa strana sensazione,allora? Continuo ad aver paura! Ho deciso! Tornerò indietro! Se Harry, combatte. Io voglio essere al suo fianco. Non riesco a star lontano da lui. Sono pazza, lo so! Ma di Harry!”

Senza pensarci due volte, le ragazze, contemporaneamente, corsero verso il passaggio ma lo trovarono chiuso. Ginny, si accasciò al suolo, disperata non riuscendo più a trattenere le lacrime, mentre qualcuno da sopra il treno guardava quella scena divertendosi.
Hermione, abbracciando l’amica disse – “Gin, so che desideri, quanto me tornare! Però devi stare tranquilla, sono sicura, che quei due “scansafatiche” stanno bene. C’erano quattro squadre dell’Ordine a scortarci e sorvegliarci. Quindi non devi temere niente … vedrai che stasera ci raggiungeranno a scuola! Carichiamo queste cose, dai!”
Ginny, con le lacrime agli occhi disse – “Ok, Herm! Ma se tutto ciò è opera di Voldemort e ora stanno combattendo con lui?” guardò verso il passaggio
Hermione, rimase un attimo senza parole, stupita dal fatto che l’amica avesse pronunciato quel nome in maniera naturale. Poi disse – “Non pensare a queste cose, Gin! Stanno bene, vedrai! Poi se ci fosse un combattimento, non credi che avremmo sentito qualcosa, anche da qui?”

“Hermione, ammettilo che non sei sicura di quello che hai detto a Gin! Vuoi consolarla, ma hai paura anche tu! Diamine, sai, che in realtà, Gin potrebbe avere ragione! Aspetta, Hermione! Calmati e rifletti! È un dato di fatto che il passaggio, è chiuso da un incantesimo, nessuno può entrare e nessuno può uscire! Ma se fosse opera sua, perché intrappolarlo tra i babbani dove avrebbe come nascondersi, anziché sul treno per Hogwarts, più facile da controllare e senza via di uscite? Ron e Harry, vi uccido io appena vi prendo, se è un vostro stupido scherzo!”

“Herm, ti ringrazio per le parole che mi hai detto, ma ormai ti conosco e vedo nei tuoi occhi la stessa preoccupazione che ho io! Vorresti, convincerti che hai ragione, ma sai che potresti sbagliarti e temi per l’incolumità del tuo fidanzato e del tuo migliore amico. Harry James Potter, non permetterti di lasciarmi sola. Vedi di non fare scherzi! Sai che ti seguirei, subito! Ron, anche tu, se no con chi litigo io?!”

Le due ragazze, rassegnate caricarono i bauli dei rispettivi ragazzi e fecero appena in tempo a metterle nel corridoio, che le porte del treno si chiusero e questo iniziò a percorrere lentamente i binari, allontanandosi dalla stazione. Le due ragazze, trascinarono a fatica i bauli, verso lo scompartimento dove erano solite sedere. Tutti le guardavano con un misto di derisione e stupore. All’improvviso, qualche vagone prima del loro abituale, si aprì ed uscì un ragazzo bruno, che disse – “Ciao, ragazze! Volete sedervi qui? Vi do una mano!” prese i bauli dalle mani delle ragazze e li sistemò, sugli scaffali sopra le loro teste.
Hermione e Ginny all’unisono dissero – “Grazie, Neville. Ci fermiamo qui, volentieri!”
Entrando nel vagone trovarono una ragazza bionda, con in testa uno strano paio di occhiali, che stava leggendo un giornale a testa in giù e un ragazzo coetaneo di Ginny, che stava pulendo la sua macchina fotografica.
Ginny ed Hermione contemporaneamente, sedendosi dissero – “Ciao Luna! Ciao Colin!” Ginny abbracciò, subito la ragazza bionda.
Neville sedendosi e chiudendo la porta disse – “Scusate, ragazze! Ma Harry e Ron, dove sono? Avete litigato?Questi non sono i loro bauli e gufi?”
Ginny, intristendosi disse – “Non abbiamo litigato! Erano dietro di noi, poi mentre stavano attraversando il passaggio, questo si è chiuso improvvisamente ma non riusciamo a capire come è successo.”
Luna, interrompendo la lettura disse – “E’ stata sicuramente opera dei Nargilli, o degli gnomi. Sono creature a cui piace molto scherzare!”
Ginny ed Hermione, non poterono fare a meno di ridere. Questa era Luna. Ogni volta se ne usciva con una risposta stramba, che però per lei era logica, quindi non osarono controbattere, anche perché non potevano allarmare anche loro, pur essendo, forse tra i pochi fedelissimi dell’ES.
Nel frattempo, alla stazione King’s Cross, i signori Weasley, Sirius e gli altri membri dell’Ordine si erano avvicinati ai due ragazzi. Ron, vedendo la mamma chiuse gli occhi, pronto alla ramanzina ma dovette presto ricredersi.
La signora Weasley, sorridendo e calma disse – “Ron, Harry! Come state cari? Abbiamo visto che stavate per attraversare il passaggio e questo si è chiuso immediatamente! È la prima volta, che succede una cosa del genere!”
Ron, stupito disse – “Ma come mamma, non sei arrabbiata che ho perso il treno?!”
La signora Weasley, ridendo disse – “Se fosse stata una tua negligenza, ti avrei mandato a calci ad Hogwarts, ma questa volta non è colpa tua, quindi non posso arrabbiarmi!” Abbracciò i due ragazzi, stritolandogli quasi le costole.
Harry, preoccupato disse – “Questa è la seconda volta che mi capita, in realtà. La prima volta, fu quando Dobby, mi impedì di passarlo … era  lo stesso anno in cui salvai Ginny, dalla Camera dei segreti! Devo parlarle … sarà preoccupata!”
Sirius, mettendo una mano sulla spalla del figlioccio disse – “Tranquillo, Harry! Ora torniamo a Grimmauld Place e lì parlerai con Ginny.  Vedremo, anche come farvi raggiungere Hogsmeade! Come sapete, materializzarsi a Hogwarts è impossibile” tutti si presero per mano e si smaterializzarono nel quartier generale dell’Ordine.
Mancava, ancora un ora all’arrivo ad Hogwarts, quando il treno, appena arrivato in aperta campagna, poco lontano da Stonehenge, si fermò improvvisamente. L’aria, divenne subito fredda e sembrò che fossero sommersi in una nebbia. Si sentiva una forte tristezza dappertutto, neanche una risata.  Stettero fermi  una buona mezzora, e nessuno osava chiedere cosa fosse successo. In lontananza, Ginny ed Hermione sentirono l’odiosa e subdola voce di Malfoy, indicare i vagoni dove erano soliti sedere loro e tutti i Grifondoro.
Il treno riprese la sua corsa lentamente ma inesorabilmente. Quell’atmosfera cupa che si respirava, fino a pochi momenti prima, era sparita, tornando ad essere allegra e spensierata come sempre. Anche quella sensazione di freddo era sparita. Ginny, incuriosita, si affacciò dalla porta del vagone e vide con grande sorpresa, due dissennatori allontanarsi dal treno, mentre due uomini incappucciati e mascherati, avanzare pericolosamente verso il loro vagone ed aprire tutti gli scompartimenti, che però erano vuoti.
Ginny, chiuse la porta e disse ai compagni di viaggio cosa aveva visto. Colin preoccupato disse – “Cosa vogliono da noi?”
Neville e Luna impugnarono prontamente le bacchette mentre Ginny ed Hermione si guardarono rapidamente negli occhi avendo intuito il motivo della loro presenza sul treno.

“Per Merlino! Voldemort, ha mandato quei due per catturare Harry, sapeva che qui era senza protezione! Certo di non incontrare nessun membro dell’Ordine. Risultando, Harry così più vulnerabile e di conseguenza una preda più facile. Ha dei buoni informatori, tra i suoi ranghi! Gin, quindi può stare tranquilla sia Harry, che Ron non sono stati attaccati. Miseriaccia, Hermione Granger! Sei una stupida! Il passaggio lo ha chiuso Silente! È un genio quel mago! Si vede, Hermione, che sei proprio innamorata! Ora parli come Ron! Non mi stupirei di trovarli al banchetto, ad aspettarci! Non vedo l’ora di rivedere il mio “Ron”, che naturalmente mangerà come se niente fosse successo! Anche per questo mi piace! Per la sua semplicità!”

 “Quei due sono qui per il “mio” Harry. Dovessero torturarmi, io non dirò niente. Non lo tradirò mai! Mi uccidano anche, avrò solo il rammarico di non essere tra le sue braccia. Malfoy, che vile! Avrà fatto la parte del ragazzo spaventato davanti ai suoi amici per non svelare che è uno di loro. Ma lo smaschererò, quel furetto platinato! Ora, però, mi viene un dubbio! Silente, ci ha detto che sospettava, un attacco alla stazione non sul treno, che Voldemort, ci spii in qualche modo? Oppure oltre a Malfoy, ha qualche altro adepto? E se ci stessimo sbagliando? In questa storia, non centra ne Malfoy, ne nessun altro è una semplice coincidenza?”

Poco lontano dal vagone, dove erano seduti Ginny, Hermione, Neville, Luna e Colin, i due uomini si fermarono e uno dei due disse – “Travers, abbiamo controllato tutto il treno, ma niente! Secondo me stiamo perdendo tempo, ma il capo sei tu e non discuto le tue decisioni! Ma, qualora lo troviamo, non si farà catturare senza combattere! Non possiamo fargli del male, quindi come facciamo?”
Travers disse – “Nott, sei un idiota! Gli lanciamo una maledizione Imperius e gli ordiniamo di seguirci. Chiunque si intrometta, uccidilo senza pietà! Anche se non credo ci sia qualcuno così stupido!”
Nott serio disse – “Hai ragione Travers! Ma toglimi una curiosità come fai ad essere certo di trovarlo sul treno?”
Travers, spazientito disse – “Nott, sei davvero stupido allora! Piton, ha detto che oggi tutti sarebbero dovuti rientrare alla scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts. È risaputo, che l’unico mezzo per arrivare fino ad Hogsmeade, alla stazione, è questo treno! Ora basta con i tuoi dubbi e i continui perché e vediamo di portare a termine la nostra missione!”
Senza indugiare, ulteriormente, aprirono il vagone dei nostri amici e li trovarono come niente fosse a ridere e scherzare.
Nott stupito disse – “Siete solo voi cinque?”
Hermione acida disse – “Si, non sai contare? Ma chi siete e che volete?”
Travers, adirato disse – “Ragazzina, chi ti credi di essere? Il mio amico ti ha solo fatto una semplice domanda. Inoltre spontanea visto che ci sono due bauli in più, sugli scaffali! Potreste benissimo nascondere qualcuno!”
Ginny, altrettanto acida disse – “Quando siamo venuti, erano già qui! Probabilmente qualche ragazzo lo ha dimenticato qui durante le vacanze di Natale. Rispondete alla mia amica, altrimenti andatevene. Avete fatto il vostro censimento, o sbaglio?”
Travers, guardò Nott che estrasse la bacchetta e disse – “HOMINEM REVELIO”. Ma dovettero, accettare che le ragazze avevano detto la verità.
Travers, calmo disse – “Visto che avete detto la verità, un’ultima domanda e poi vi lasciamo stare. Sapete dove si è nascosto Harry Potter, sappiamo da fonti certe che è su questo treno!”
Ginny sbiancò ed Hermione, senza farsi notare le strinse la mano, Colin stava per dire qualcosa ma le due ragazze lo fulminarono con lo sguardo. In questo innaturale silenzio, come se si fosse materializzata dal nulla, Luna disse – “Intendete dire, quel  ”Harry Potter”? Quello che la Gazzetta del Profeta chiama “il prescelto”? A questo proposito, stavo leggendo su questo giornale, di Xenophilius Lovegood, il Cavillo, che forse potrebbe essere realmente il predestinato. Il direttore di questo giornale, era l’unico …”
Nott spazientito la interruppe dicendo – “Stupida, non ci interessa niente delle teorie e delle chiacchiere, vogliamo sapere di Potter!”
Neville esasperato disse – “Ehi sfigati, non lo abbiamo visto oggi! Mi spiace, non lo conosciamo di persona! Credete davvero che si mischi ai noi comuni mortali!Ora andatevene, qui come avete visto non c’è!”
Nott, voleva attaccare Neville, per la sua sfrontataggine, ma Travers lo trattenne e disse rivolto a Colin – “Tu, con la macchinetta! Che ci dici? Ho la strana impressione che conosci molto bene questo nostro comune amico!”
Colin arrossendo disse – “No, vi sbagliate!E’ vero, io stravedo per lui! Come tutti d’altronde! Sono riuscito ad avere una sua foto! È il mio idolo, ma non lo conosco di persona, purtroppo! Però, oggi ricordo di averlo visto al binario, a Londra, ma non salire sul treno!” i quattro ragazzi gli sorrisero.
Nott, sghignazzando disse – “Bravo bambino! Ora ci divertiamo un po’!” estrasse la bacchetta pronto a lanciare qualche maledizione quando, quasi senza accorgersi i due mangiamorte si trovarono a terra schiantati da quattro fatture. Due su Travers lanciate da Hermione e Ginny e due su Nott, lanciate da Neville e Luna.
Hermione e Ginny dissero “INCARCERAMUS” su i due malcapitati, mentre Neville li pietrificò entrambi. Luna con la sua bacchetta disse “WINGARDIUM LEVIOSA” mentre Colin aprì le porte del treno e i due malcapitati vennero fatti volteggiare e poi adagiati “delicatamente” sui binari.
I cinque amici si congratularono tra loro e Ginny disse – “Colin, Harry sarebbe stato fiero di te! Bravo!  Mitica, Luna! Neville grazie, non so se fossimo state sole che avremmo fatto!”
Neville leggermente imbarazzato disse – “Ve la sareste cavate ugualmente! Avete tenuto testa a quei due praticamente da sole! Avete avuto un sangue freddo ammirevole, è stato proprio questo a darmi il coraggio anche a me! Poi mi sono ricordato che Harry, ha sempre creduto in me! Non potevo deluderlo. Ginny, non per niente, tu sei la fidanzata del celebre Harry Potter e Hermione … beh tu sei “solo” Hermione, la migliore tra tutti noi, Grifondoro!” i cinque ragazzi scoppiarono a ridere
Ginny, rivolta ad Hermione disse – “Herm, ti spiace venire con me in bagno, vorrei rendermi un po’ più presentabile!”
Hermione, guardò l’amica sorpresa e disse – “Gin, ma sei perfetta! Perché vuoi …”
Ginny, guardò l’amica e senza farla finire di parlare estrasse la sua bacchetta e disse “ACCIO SPECCHIO”. Qualcosa, bussava in un baule chiuso che tentava disperatamente di uscire. Ginny, si avvicinò al baule di Harry e prese lo specchio.
Hermione, intuendo tutto finalmente, disse – “Ragazzi torniamo subito, iniziate a cambiarvi tra poco arriviamo ad Hogwarts, aspetta Gin” estrasse la sua bacchetta e disse “ACCIO DIVISE”, due divise subito arrivarono nelle mani di Hermione.
Luna chiudendo il suo giornale disse – “Aspettate ragazze, vengo anche io, così mi cambio!” Ginny ed Hermione si guardarono ed annuirono.
Arrivate nel primo bagno libero, Hermione e Ginny entrarono in uno e in un altro Luna. Hermione estrasse la sua bacchetta e disse “MUFFLIATO”.  Ora, senza indugiare ulteriormente, avendo insonorizzato la stanza, Ginny, prese lo specchio e chiamò Sirius.
Lo specchio, era nella stanza, al piano superiore quindi la ragazza chiamava invano, stava perdendo le speranze. Casualmente, Kreacher e Winky, si trovavano nella camera del padrone.  l primo, rifaceva il letto mentre Winky spolverava . Sentendo una voce nota, Kreacher si avvicinò timorosamente allo specchio. Prese l’oggetto in mano e vide il volto di Ginny.
Kreacher, felice disse – “Salve, padroncina Ginny! Tutto bene? Vuole che Kreacher le chiami padron Harry?”
Ginny, guardò felice Hermione e disse – “Ciao Kreacher! Sto bene! Si, grazie chiamami Harry.”
Kreacher andò vicino a Winky e gli disse – “Winky, Kreacher porta questo specchio a padron Harry. C’è la padroncina Ginny, che lo cerca! Torno subito!”
Winky felice salutò Ginny ed Hermione, mentre Kreacher  scese giù con lo specchio. Arrivato in salone si inchinò ai padroni e disse – “Padron Harry, c’è la padroncina Ginny che chiede di lei? Se cercate Kreacher e Winky sono su a sistemare la camera di padron Sirius!” diede lo specchio ad Harry e salì.
Harry, finalmente rincuorato chiamò Ron e andò a sedersi sul divano e disse – “Ciao piccola! Spero non ti sei preoccupata molto …”
Ginny, con le lacrime agli occhi disse – “Ho avuto paura, amore! State bene? Quando ci raggiungete? Non fateci aspettare molto! Ah, Harry, ricordi che il professor Silente, sospettava un attacco alla stazione, poi però…”
Ron, intervenendo nella discussione disse – “Sorellina, non ti capiamo. Che stai dicendo? Calmati! Che centra il professor Silente!”
Hermione, agitata disse – “Ron, non farmi più scherzi del genere!” Scoppiò a ridere e riprese - “Il professor Silente ha capito che l’attacco, sarebbe stato sul treno, e ha fatto in modo, che Harry non ci fosse! Al posto tuo, con lui, poteva esserci Ginny … oppure io o nessuno. L’unico che il professore Silente non voleva sul treno era Harry!”
Tutti si guardarono sorpresi ed Harry allarmato disse – “Cosa? Vi hanno attaccato? In quanti erano? State bene? Gin, amore, siete sole o lo siete state?”
Ginny sorridente disse – “Tranquillo, tesoro. Erano due dissennatori che sono scesi subito e due mangiamorte, un certo Travers e un altro che si chiamava Nott. Abbiamo scoperto i loro  nomi, in quanto hanno discusso poco lontano da dove eravamo seduti noi. Cercavano te! Ci hanno proprio chiesto dove trovarti! Piton, gli ha detto che oggi saremo tutti tornati a scuola. Quindi erano sicuri di trovarti qui. Siamo nel vagone con Neville, Luna e Colin. Ora dobbiamo lasciarti, stiamo per arrivare a scuola. Ci mancate!” interruppero la comunicazione. Hermione e Ginny, si cambiarono e uscirono dal bagno. In quell’istante uscì anche Luna e le tre ragazze raggiunsero i due amici nel vagone. In lontananza si vedeva la stazione di Hogsmeade. Nel frattempo a Londra, a Grimmauld Place, tutti i membri presenti dell’Ordine discutevano ed  Harry disse – “Sirius, credi sia stata davvero opera di Silente, la chiusura del passaggio?”
Sirius, preoccupato disse – “No, Harry, Albus non centra niente. Se fosse stata opera sua lo avremmo saputo e anziché farci sorvegliare la stazione avrebbe inserito uno di noi sul treno. Le ragazze sono state fortunate. Quei due mangiamorte, sono quelli tra i meno pericolosi che Voldemort vanta tra le sue fila. Diciamo i “più buoni”. Ecco, perché ne ha mandati solo due, anche perché il loro compito non era complicato. Dovevano solo catturarti! Se noti non sono mai in prima linea, nessuno di noi li ha mai visti, ne sentiti finora! Appena sarete a Hogwarts, parlatene con Albus, comunque.”
Dopo un attimo di pausa disse – “Ho trovato come farvi arrivare ad Hogwarts. Andrete in sella a Fierobecco. Io nel frattempo avvertirò Hagrid del vostro arrivo, e gli spiegherò tutto. Dormirete lì poi la mattina, prima di colazione entrerete nel castello. Fierobecco mangerà qualcosa e poi tornerà qui!” Salutarono tutti e seguirono Sirius.
Sirius, portò i due ragazzi nella soffitta e qui trovarono il grande ippogrifo che riposava. Harry, ricordando ciò che gli aveva detto il suo amico Hagrid, si inchinò all’animale aspettando che questi ricambiasse l’inchino per avvicinarsi, mentre Sirius scriveva una lettera. L’animale, guardò un attimo Harry, per poi inchinarsi anche lui. Harry si avvicinò e lo accarezzò e i due amici gli salirono in groppa, Sirius li salutò e  diede la lettera ad Harry. L’ippogrifo spiegò le sue enormi ali e si librò in aria.
Ron stringendosi ad Harry disse – “Miseriaccia, ma non può andare più piano sto coso?”
Dopo l’iniziale spavento anche Ron rideva come Harry, godendosi questo strano ma eccitante ritorno ad Hogwarts.
Nel frattempo, il treno era arrivato alla stazione di Hogsmeade, e un grosso omone con la barba e una lampada che agitava per farsi notare maggiormente gridò - “I ragazzi del primo anno, qui!”
Ginny e Hermione, si avvicinarono, al mezzo gigante e dissero contemporaneamente - “Ciao Hagrid!”. Mentre gli altri tre si fermarono un po’ prima.
Hagrid, sorpreso ma felice disse – “Ciao ragazze, ci sono felice di vedervi! Ma essere sicuro che mancare qualcuno! Dove Sono Harry e Ron? Perché non con voi?”
Ginny ridendo disse – “Si sono svegliati tardi! Felpato ti spiegherà tutto! Ora, andiamo a prendere la carrozza! Ci vediamo dentro!” salutarono il loro amico e si sedettero su una carrozza libera, che come sempre sembrava mossa con la magia, ma in realtà era trainata dai Thestral, animali che solo Luna vedeva.
Hermione, senza farsi sentire dagli altri sussurrò – “Gin, come fai essere sicura che Sirius, parlerà con Hagrid, ed Harry e Ron non sono già nel castello?”
Ginny, sorridendo disse – “Se i nostri fidanzati, fossero già qui, Hagrid  ci avrebbe posto la domanda in modo diverso! Non ci avrebbe chiesto dove fossero!”
Hermione, stupita disse – Per Merlino, Gin! Sei un genio!”
Ginny, ridendo disse – “Sto seguendo le orme della mia cognata preferita!”
Hermione arrossì e poi entrambe scoppiarono a ridere. Arrivarono, davanti al cancello della scuola e furono sorpresi nel vedere che c’erano degli Auror all’ingresso, tra cui Hermione e Ginny riconobbero i due membri dell’Ordine Dedalus Lux e  Kingsley Shacklebolt, che guardarono in modo interrogativo le due ragazze, vedendo che erano senza i fidanzati. Dopo averle, controllate per prassi, anche se molto superficialmente e velocemente, le fecero entrare.
Mentre tutti si sedevano, Hermione, in qualità di prefetto, doveva aspettare i Grifondoro del primo anno e andare a comunicare le ultime notizie al direttore della propria casa. Stessa cosa dovevano fare anche gli altri prefetti delle altre case. Ginny, si sedette vicino due amiche del suo anno. Erano, una ragazza bionda di nome Mary, e una ragazza bruna, Demelza Robins, che come lei, faceva parte della squadra di Quidditch.
Demelza, sorpresa e abbracciando l’amica disse – “Ciao Ginny, mi togli una curiosità? Tutto bene con il nostro capitano? Non vorrai dirmi che vi siete lasciati, dopo tutto il tempo che gli sei andata dietro?”
Ginny, sorridendo disse – “Tranquilla, Demelza!  Harry ha avuto un imprevisto insieme a mio fratello perciò non  ci sono, ora speriamo solo …”
In quel momento, da li vicino passarono due ragazzi di Corvonero, mano nella mano, erano Michael Corner e Cho Chang.
Cho maliziosamente disse – “Ciao Ginevra! Oggi preferisci fare la Charlie’ s Angels? Dove è il tuo amorino? Ha preferito lasciarti? Non era pronto per una responsabilità grande come quella di un bimbo o semplicemente si è stancato di te?”
Ginny aspramente disse – “Altri sei mesi e sparisci finalmente Cho Chang. Tu non prenderai i M.A.G.O. ma il diploma in paperologia! Ciao oca!” le tre ragazze risero
Cho, imbarazzata disse – “Vedrai che Harry sarà di nuovo mio! Ricordati ottengo sempre ciò che voglio!”
Michael ridendo disse – “Bellissima, congratulazioni! Da oggi sei il nuovo capitano di Grifondoro, credo! Almeno che non decidiate diversamente! Ho la sensazione che il “prescelto” Potter, verrà espulso, in quanto oggi non è presente e non ha giustificazioni. Devo dire mi aspettavo, qualcosa di meglio dal fantomatico Harry Potter, colui che è destinato a sconfiggere Tu Sai Chi! È bastato un semplice incantesimo di ostruzione, per bloccarlo alla stazione! Domani facciamo colazione insieme, per festeggiare! Ciao bambola!” gli fece l’occhiolino e le mandò un bacio.
Ginny infuriata si alzò e gridò – “Corner, vai a …” subito le due amiche misero le mani sulla bocca a Ginny e la trattennero, facendola sedere. Stava per corrergli dietro con la bacchetta sguainata. Tutti si rivolsero verso il tavolo dei Grifondoro, compresi i professori. Dappertutto si udivano bisbigli e risate. All’ improvviso si udì un battito di mani per richiamare l’attenzione, una strega con un cappello a punta andando verso il centro della sala disse – “Silenzio! Non gingillatevi, i prefetti di ogni casa vengano avanti con i ragazzi del primo anno!”
Silente, bisbigliò qualcosa ad Hagrid, che si alzò “silenziosamente”. Infatti fece solo strisciare la sedia sul parchè e sbatté le gambe vicino il tavolo e lasciò la sala dei banchetti. Vicino la professoressa McGranitt, direttrice della casa di Grifondoro, si posizionarono la professoressa Pomona Sprite, professoressa di erbologia e direttrice della casa di Tassorosso, un professore canuto e di bassissima statura, insegnante di musica e incantesimi e direttore di Corvonero, il professor Filius Vitious e infine un professore, dai capelli lisci e unti, professore di pozioni e spesso supplente della cattedra di difesa contro le arti oscure, che quest’anno era vuota. Era il direttore dei Serpeverde, il professor Severus Piton.
I primi a parlare, furono i prefetti di Serpeverde, Draco Malfoy e Pansy Parkinson che non comunicarono nessuna novità, subito dopo fu il turno dei prefetti di Tassorosso, Ernie Macmillan e Hannah Abbott anche loro senza novità. Seguirono i prefetti di Corvonero, Anthony Goldstein e Padma Patil, anche loro senza novità. infine, fu il turno di Grifondoro, privi di un prefetto, cosa che non passò inosservata.
La professoressa McGranitt sorpresa disse – “Signorina Granger? Come mai è sola lei? Il Signor Weasley dove si è cacciato? Mi dica tutto!”
Hermione, timidamente disse – “Avrei dovuto parlargliene prima, ma non ho avuto occasione. Devo dirle che mancano sia Ron Weasley che Harry Potter! Ma …”
Piton, con un ghigno sul viso disse – “Tipico di quei due ragazzi, Minerva devi prendere una decisione! Non ti hanno dato una giustificazione!”
Draco, guardò sorpreso e stranito Hermione. La professoressa McGranitt, dopo un attimo di silenzio disse – “Va bene signorina Granger, domani mattina ne parliamo, tuttavia devo con rammarico togliere venti punti a Grifondoro, dieci punti per ogni ragazzo assente, e parlare con il professore Silente, per un eventuale sospensione!”
I professori andarono a sedersi come i sette prefetti. Nel tavolo di Grifondoro, era calato il silenzio, Ginny ed Hermione, mangiarono quasi senza parlare. La maggior parte dei componenti le guardarono con un misto di preoccupazione ma allo stesso tempo di disprezzo. Non sopportavano di venir umiliati così e perdere punti in quel modo.
Nel frattempo, Hagrid, che aveva lasciato, la sala dei banchetti era tornato a casa, aspettava l’arrivo di qualcuno. Infatti, dopo una mezzora che aveva lasciato la sala arrivarono i due ragazzi con l’ippogrifo. Harry abbracciò l’amico e diede la lettera di Sirius ad Hagrid. Il mezzo gigante, dopo aver letto ciò che Sirus, gli  aveva scritto, abbracciò i suoi due amici e disse – “Harry, Ron stasera ci dormite sul divano. Poi domani mattina alle 6 vi ci accompagno a scuola, ora vado a dirlo a Kingsley così che domani non ci fa problemi ad entrare! Dovete sapere che il ministero ha imposto il controllo degli Auror e dei dissennatori. Ma Silente che ci è un grande uomo. Ha detto che non ci devono entrare nel castello, intendo i dissennatori! A dopo, c’è della zuppa sul fuoco mangiate!”
Il mezzo gigante, lasciò i due ragazzi e tornò nella scuola, Silente lo guardò e Hagrid annuì poi rivolse un largo sorriso a Ginny ed Hermione, che ricambiarono, anche se tristi.
Silente, alzandosi prese la parola e disse – “Bentornati, a scuola, ragazzi! Come avete visto, al vostro ingresso, siete stati controllati e perquisiti, dagli Auror. Una precauzione del ministro della magia. Inoltre, ci è stata imposta, anche la presenza di alcuni dissennatori, essenziali per la salvaguardia dell’incolumità della scuola, nonostante io non fossi a favore. Dovete sapere, non sono creature intelligenti. Non distinguono i maghi buoni da quelli cattivi. Si nutrono, semplicemente di sentimenti negativi.” Guardò Ginny ed Hermione, con un leggero sorriso e subito riprese - “Ho preteso che non entrino nel castello, ma a voi chiedo di non dar loro occasione di avvicinarvi, non li provocate in nessun modo! Le novità, tuttavia, non sono finite. Questa seconda parte dell’anno prevederà alcune lezioni in contemporanea tra alunni del quinto e del sesto anno e del sesto e settimo anno della stessa casa. Oltre, come al solito lezioni comuni per tutte le case dello stesso anno. Inoltre, il nostro guardiacaccia Hagrid, verrà affiancato in alcune lezioni di cura delle creature magiche, dalla professoressa Caporal. Infine, un ultima novità, sempre su espressa richiesta del ministro della magia. Ci è stato imposto un supervisore, che potrà decidere se licenziare o addirittura sostituire nella sua stessa persona, il professore o la professoressa di quella materia. Sceglierà lei, quale lezioni e quale anno seguire, cercando di rimediare alle carenze che secondo lei sono presenti. L’orario delle lezioni, al solito, lo troverete domani mattina nella bacheca delle vostre sale comuni. Ora prima di riprendere il banchetto per poi andare a dormire diamo il bentornato al sottosegretario anziano del ministero della magia, Dolores Jane Umbridge.”
Ginny ed Hermione, si guardarono stupite e preoccupate. 
     
 

N.D.A.
Salve a tutti! Vi chiedo scusa per quest’attesa. Spero di non deludervi e che questo capitolo vi piaccia! Ho ritenuto di spezzarlo, per due motivi.
Uno: il capitolo come si evolveva me lo permetteva.
Due: siccome potrebbe essere un po’ noioso, (spero di sbagliarmi) e ho notato che gli ultimi due “capitoletti” erano un po’ lunghetti ve lo ho alleggerito.
Spero non ci siano orrori.
 
Comunque, come sempre aspetto le vostre recensioni per e con qualsiasi giudizio.
 
Dopo 12 capitoli permettetemi, di tirare un po’ le somme.
Mi è dispiaciuto perdere una persona tra le seguite, ma accolgo felicemente
Romina Cullen.
Ammetto di aver pensato più volte di sospendere questa storia due capitoli fa … poi però grazie all’incoraggiamento di alcune lettrici, che mi esortavano a continuare, ho deciso di farlo.
Ringrazio perciò le fedelissime Angelica Weasley, Ery 96, Griphook e
Ginnyweasley, Romina Cullen.
 
Ringrazio chi ha messo questa storia tra le seguite, chi la ha messa tra le  ricordate e chi la ha messa tra le preferite, sperando che il numero continui ad aumentare.
 
Ringrazio nuovamente le fedelissime Angelica Weasley, e Ery96 per le recensioni dell’ultimo capitolo.
Ringrazio le numerose persone, che leggono silenziosamente e che mi hanno solo visitato. Questo, non può che farmi piacere, Spero continuiate a farlo e ad essere sempre più numerose!
 
Anticipazioni sul prossimo capitolo?
Siete superstiziosi? Per non fare torto a nessuno non lo posterò Venerdì. Il capitolo sarà il 13° e il titolo potrebbe essere per coincidenza “Venerdì 13” oppure lo chiamerò solo capitolo 13 facendolo scegliere a voi e aggiungendolo in un secondo momento. Vediamo …
Cosa succederà?
Per farmi perdonare per questo mio ritardo vi dico solo che ci sarà un evento raro …
A presto con il prossimo capitolo.
Themysticgohan
 

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Capitolo 13
*** VENERDI 13 ***


N.D.A.
Salve a tutti! Eccovi il 13° capitolo e vi chiedo scusa per l’attesa.
Devo darvi alcune delucidazioni.
In questo capitolo, oltre ai pensieri dei quattro protagonisti, sempre degli stessi colori, troverete alcune parti
in grigio, che sono quelli di Michael Corner, come nel 10° capitolo, quindi sarà il suo colore …
in verde quelli di un personaggio nuovo che capirete leggendo;
come sempre in nero, la narrazione della storia …
Spero che vi piaccia!
Buona lettura!
Ci si vede sotto
.

 
 
Seguendo l’esempio del preside della scuola, professori e studenti, anche se controvoglia, soprattutto i Grifondoro, applaudirono. Il professore Silente, stava per riprendere la parola quando si udì un’inconfondibile “Hem  … Hem …”. Una professoressa, somigliante ad un grosso rospo flaccido, sgraziato e tozzo, vestita con un odioso vestito rosa ed estremamente lezioso con un sottospecie di sorriso disse – “Grazie, Albus! A nome del ministro della magia Scrimgeour , ti ringrazio per riavermi riaccolto in questa scuola dopo ciò che è successo l’anno scorso. Tuttavia, ci tengo che sappiate che non ho cambiato il mio modo di pensare, e non sono ancora convinta a pieno che Colui che non deve essere nominato, sia realmente tornato. Potrebbe essere uno dei suoi tanti seguaci, che si spaccia per lui. Sarebbe tornato, per fare cosa? Non ci sono prove del suo effettivo ritorno! Inoltre, le dimissioni di Cornelius Caramell, quale ministro della magia erano state già decise da tempo e non conseguenti a ciò che è successo l’anno scorso, al ministero e ad Azkaban. A conferma, della mancanza di prove sul ritorno di Tu sai Chi, è che nessuno lo ha visto, a parte il nostro amato Preside e un ragazzo che oggi, per ragioni sconosciute non è tra noi, Potter. Io credo, che lui, si diverta a dire queste cose, perché sa che è l’unico modo che ha di far parlare di sé. Come tutti è attratto dal potere, e vuole essere al centro dell’attenzione! …”
Ginny, esasperata e infuriata disse – “ Scusi, sottosegretario. Con tutto il rispetto, quello che finora ha detto, sono una montagna di bugie. Harry, non ha mai voluto la notorietà, come lei sostiene. Mi ha detto, più volte, che è una cosa che non ha scelto lui. È nato con un destino, già scritto. Non ha idea, come vorrebbe essere come gli altri. Ma lei, questo non lo capisce per quanto è cieca e come si ostina a sfuggire alla realtà. È inutile, che tenta di nascondere la verità, Voldemort è tornato! Lo sa anche lei! Oggi, mentre stavamo venendo a scuola, il treno è stato attaccato da due Mangiamorte che volevano Harry, ho le prove di ciò che dico!” Guardò verso i professori, soffermando lo sguardo sul professor Piton, che guardò Ginny gelidamente.
Dolores Umbridge infuriata disse – “Signorina Weasley, in qualità di supervisore di Hogwarts, ho la facoltà di decurtare punti alle case e lei per la sua stupida arroganza e la divulgazione di accuse infondate e intimidatorie fa perdere 50 punti a Grifondoro, e altri 50 punti per aver detto un nome che il ministero ha proibito. Si sieda, poi andrà dalla sua direttrice per una punizione, che mi aspetto esemplare e inoltre …”
Hermione, infuriata disse – “Sottosegretario, non mi importa dei punti che ci toglierà, abbiamo sei mesi per recuperare, ma non può continuare a mentire, ciò che ha detto Ginny è vero e possono testimoniare Neville, Luna, Colin e tutti gli altri presenti sul treno, ma sono certa che molti non avranno mai il coraggio di dirlo. Lo chieda a chi vuole! Draco Malfoy, fai l’uomo e dillo davanti a tutti che hai indicato ai mangiamorte i nostri vagoni!” mente Neville, Colin e Luna  si alzarono, Malfoy, finse l’indifferenza più totale e pensò:

“Maledetta, sudicia mezzo sangue! Odiosa Granger!Come fa ad avermi sentito? Erano lontani! Come fa ad essere certa che sono stato io? Che Potter, fosse nascosto, nel nostro vagone? Poi, dopo che quei due sono passati sia tornato nel loro vagone? Ma se fosse così, perché non è con loro? E il suo amico lenticchia? Il cognatino Weasley, dove è stato? Dove si sono cacciati? Le due ragazze, sono tranquillissime, addirittura quella mezza cartuccia della Weasley, ha avuto il coraggio di chiamare per nome l’oscuro signore! Ad oggi, solo due persone, hanno avuto il coraggio di una tale impresa! Silente e lui, quell’odioso di Potter! Ho capito! Avete commesso un errore ragazzi! Le vere assenti sono la Grenger e la Weasley. I due bambocci, hanno preso una pozione polisucco! Ma il motivo? Li smaschererò, e li denuncerò alla Umbridge!”

Dolores Umbridge infuriata disse – “Bene, signorina Granger, ora che avete finito con questa commedia, tu e la tua amica, sono fiera di comunicarti che hai fatto perdere altri 60 punti alla tua casa per aver coinvolto nelle tue bugie gente innocente, inoltre Grifondoro perde altri 20 punti per ogni ragazzo che appoggia questa pagliacciata. 30 punti per ogni ragazzo assente ingiustificato e propongo sequestro della bacchetta e immediata sospensione! 20 punti in meno anche alla Signorina Lovegood. Inoltre saranno vietate organizzazioni studentesche. Il decreto verrà ufficializzato e reso effettivo da domani. Sono aperte come l’anno scorso le iscrizioni per la squadra d’inquisizione, per ottenere punti extra.  Con il permesso del preside Silente,inoltre, vi comunico di essere io nuovamente, per ora, solo l’insegnante di Difesa contro le arti oscure, essendo l’unica cattedra libera. Ma presto più di qualcuna si libererà! L’anno che seguirò principalmente sarà il sesto, grazie e buon appetito”
Silente si alzò e sorrise a Ginny ed Hermione e disse – “Grazie Dolores, tuttavia devo intervenire in alcuni punti. Come stabilito, non posso intervenire sulla tua decisione di prendere la cattedra di Difesa, che rientra nei compiti di supervisore, ma sul resto posso intervenire come preside, e non c’è nessun decreto che me lo impedisce. Primo, non sarà vietata nessuna associazione studentesca, a patto che questa abbia fini di studio” fece l’occhiolino alle due ragazze che gli sorrisero e poi riprese - “Per il sequestro della bacchetta e l’immediata sospensione dei due ragazzi assenti, il signor Potter e il Signor Weasley, temo che dovremo rimandare il tutto a domani, previa una regolare riunione dei professori e dopo aver ascoltato le loro eventuali motivazioni. Inoltre, il tuo giudizio per decurtare punti è errato. I 100 punti, tolti alla signorina Weasley, sono sottratti ingiustamente, in quanto ha detto la verità sul ritorno di Voldemort, io lo visto e ci ho combattuto, o pensa che Potter, sia stato in grado di farmi un incantesimo così potente da costringermi a far vedere ciò che voleva? Ha nominato il nome del mago oscuro? Non ha fatto niente di male, lo faccio, sempre anche io! A me, allora dovrebbe togliermi la carica di preside? Stesso discorso vale per i punti decurtati alla signorina Granger, che non aveva motivi per mentire, se non andare in aiuto di una sua amica. Può mai essere punibile, un segno di così grande affetto e lealtà? Discorso analogo per i punti decurtati al signor Paciock, al signor Canon e la signorina Lovegood di Corvonero. I punti decurtarti ai signori Potter e Weasley non hanno senso, in quanto ha già provveduto la professoressa McGranitt, come direttore della casa di Grifondoro, casa a cui i ragazzi appartengono. Devi rivedere alcune priorità, Dolores! Ora riprendiamo e poi tutti a nanna”
Corner, indispettito disse – “Professore, scusi, il suo ragionamento è ingiusto, sia Potter che Weasley, vanno sospesi in quanto assenti ingiustificati, è nel regolamento di Hogwarts! Ora, solo che Potter, è il suo preferito, e appartiene alla casa per cui lei ha un debole, usa due metri di giudizi.”
Silente, sorridendo disse – “Signor, Corner! Non mi sembra, di usare due metri, ho tornato i punti, anche alla sua casa o sbaglio? Tuttavia, devo convenire con lei che ha ragione, ma volevo ricordarle altresì, che nel regolamento è anche scritto, che prima si devono sentire le motivazioni che la parte in causa esprime, poi il consiglio valuta e prende la decisione. Inoltre, se il motivo è causa esterna, come ad esempio un incantesimo di ostruzione, non esistono gli estremi per una sospensione” lo guardò e questi  abbassò lo sguardo imbarazzato.

“Come ha fatto, il professor Silente, a scoprire dell’incantesimo di ostruzione? Se cacciano me adesso? Ho provato a danneggiare il prescelto, il “cocco” del professor Silente, ma non ho ottenuto niente. Da quando quella sgualdrina di Ginny, è così coraggiosa? Dire il nome del mago oscuro come fosse il mio. Si è montata la testa, solo perché è la fidanzata di quel bamboccio di Potter. Tornerà da me, e le farò vedere cosa significa essere amata e sarà mia per sempre. So che mi  desidera. Diventeremo una cosa sola. Sarò io e non quel gay di Potter ad avere le sue grazie. E Cho, che gli muore dietro? Cosa ci troveranno in lui? È brutto, rachitico! Cho, tra sei mesi se ne va ma io posso benissimo stare con entrambe! Cho, comunque è pazza di me, soprattutto dopo Capodanno, non riesce più a dirmi di no! Ora però devo avere Ginny. E ci riuscirò! Devo solo pazientare, e chissà che la Umbridge, non riesca davvero a togliermi dai piedi Potter!”

Tutti ripresero a mangiare. Finito il banchetto, i prefetti di ogni casa, in testa, scortavano i ragazzi del primo anno nei dormitori. Erano tutti nelle proprie sale comuni e Ginny, seduta sul divano, aspettando Hermione, che non si vedeva da nessuna parte, parlava con Neville.
Neville serio disse – “Ginny, pensi che Harry, voglia riunire l’ES? A me farebbe piacere, anche perché con quella strega dell’Umbridge, non credo impareremo molto. Tu riusciresti a convincerlo?”
Ginny, ridendo disse – “Neville, non ho tutto questo potere su Harry. Non voglio imporgli niente! Comunque, tranquillo, se Harry, avrà questa intenzione ce lo comunicherà e tu sarai tra i primi ad essere interpellato. Anche perché conosce di cosa sei capace. Ora speriamo solo che non gli succeda niente, altrimenti …”
Neville tranquillo disse – “Silente, non lo farà espellere. È stato un bene, che il preside, lo abbia preso così in simpatia, altrimenti, da un casino di tempo fosse stato espulso! E …
Come dal nulla, apparve Hermione e disse - “Siamo fortunati che Silente, è stato un Grifondoro …”
Ginny e Neville sussultarono poi Ginny abbracciò l’amica e disse – “Sei stata in biblioteca? A fare cosa Herm?”
Hermione ridendo disse – “Volevo capire meglio cosa fosse un incantesimo di ostruzione, e ho scoperto, che è semplice da fare … ed è proprio ciò che è successo …”
Ginny, ridendo disse – “Ad Harry e Ron! È stato Corner, a farlo! Me lo ha detto oggi, quando tu davi le notizie alla McGranitt, poi non abbiamo avuto tempo per parlarne!”
Hermione ridendo disse – “Ecco perché hai gridato in quel modo a Corner, oggi! Sei unica Gin! Andiamo su a dormire?” scoppiarono a ridere dopo aver salutato Neville, che raggiunse il suo dormitorio. Trovò due ragazzi, che lo aspettavano erano Seamus Finnigan e Dean Thomas.
Seamus facendogli l’occhiolino disse – “Neville abbiamo fatto tardi, eh?”
Dean sorridendo maliziosamente disse – “Beh la compagnia, non era  male? L’hai baciata? Io ricordo, non era niente di eccezionale, comunque. Cinque baci ci siamo dati, ad occhio e croce. Però per essere bella è bella!”
Neville scioccato disse – “Ma siete impazziti? Cosa state dicendo? Chi avrei dovuto baciare?”
Dean sorpreso disse - “Ginny Weasley, chi se no, Neville!”
Seamus scherzando disse – “Oppure, Hermiome Granger! Non sei stato con loro finora e anche sul treno?”
Neville leggermente arrabbiato disse - “Si ma sono solo due amiche, sapete che sono fidanzate e oltretutto con due dei miei migliori amici.”
Seamus serio disse – “Si ma non ci sono, e potrebbero non voler tornare! Peggio espulsi!”
Neville infuriato disse – “Non so come abbiate potuto pensare una cosa del genere, Hermione ha occhi solo per Ron, mentre Ginny, è sempre stata una delle mie migliori amiche e poi Dean, dovresti saperlo, che il suo cuore ha sempre battuto per una sola persona … “
Dean intristendosi disse – “Si, Harry! Non ho, niente contro di lui, ma vorrei capire cosa ci trova Ginny!”
Neville tranquillo disse  – “E’ innamorata di lui, da quando aveva dieci anni, e al ballo due anni fa mi disse, che a saperlo che Harry, sarebbe andato, pur se per ripiego, con Calì Patil essendo stato rifiutato da Cho, avrebbe accettato senza esitare, se glielo avesse chiesto. Tuttavia, quando lo ha saputo aveva già accettato il mio invito, anche perché non sapeva se Harry l’avrebbe invitata. Poi a me interessa un’altra persona! Notte ragazzi, io faccio finta che non avete detto niente, ma al vostro posto, quando vedrete Harry e Ron, mi scuserei!” si mise sotto le coperte e si mise a dormire.
Nel frattempo nel dormitorio, femminile Hermione e Ginny, si guardavano senza parlare.

“Gin, non ci crederai, ma ho fatto l’amore con tuo fratello. Io che pensavo non ci sarei mai cascata, invece … pensare, che ho rifiutato Krum. Non so perché, ma da quando sto con Ron, mi sento viva e donna. Anche se lui, non è che mi faccia molti complimenti, ma sai che tipo è! Lo conosci! Ma se dicendoti questa cosa, rovinassi, questa complicità che c’è tra noi. Ho paura che pensi male di me! Oppure avresti preferito che fosse un'altra? Aspetta Hermione Granger! Stai parlando di Gin. Chi è geloso della vita sentimentale della sorella è Ron. Il tuo Ron. No, viceversa. Sicuramente, le farà piacere. Diglielo. Vi dite sempre tutto!”

“Herm, finalmente, il mio più grande sogno è diventato realtà. Ho fatto l’amore con il ragazzo, che ho sempre amato e con cui ho sognato di stare. È stato bellissimo. Vorrei gridarlo, al mondo intero, però ho paura di una tua reazione. Tu ed Harry, siete amici da sei anni. Sei fidanzata con mio fratello, però se anche tu provi qualcosa per Harry? Hai solo rinunciato a lui, per rispetto a me? Sapevi da quando ci morivo dietro! Non voglio rovinare la nostra amicizia. Ginny, calmati! Ha avuto sei anni a disposizione, se avesse avuto un debole perché non provarci? Non per tutti, Harry è questa bellezza rara! E se lo dicesse a Ron? No Herm, non mi tradirebbe mai, è come una sorella maggiore!”

Contemporaneamente, dissero i loro nomi e le due ragazze si misero a ridere.
Hermione, ridendo disse – “Gin, prima tu!”
Ginny arrossendo violentemente disse – “Herm, promettimi che non ti arrabbi?!”
Hermione, tranquilla disse – “Gin, perché dovrei? Hai ucciso, per caso  qualche elfo? Siamo amiche, quindi parla tranquillamente!”
Ginny, ancora rossa disse – “E’ successo, l’abbiamo fatto ed è stato bellissimo. Il primo volevo che fosse lui e così è stato. Anche per lui sono stata la prima! Ora però non vorrei …”
Hermione ridendo disse – “Finalmente, Harry, è riuscito a mettere da parte la sua timidezza. Meno male sono felice per voi! Comunque, tranquilla, per me Harry è solo il mio migliore amico come tu non hai occhi per lui, io per tuo fratello. Non gli dirò niente, comunque, non penso che la prenda benissimo. Sai Gin, anche noi l’abbiamo fatto!”
Le due ragazze si abbracciarono e scoppiarono a ridere. Dopo un poco, Hermione disse – “Beh, Gin, mettiamoci a letto a domani, notte!”
Nella casa di Hagrid, i nostri amici, stavano dormendo, da un po’ e non si accorsero del ritorno a casa del mezzo gigante. Morfeo, aveva raccolto, tra le sue braccia tutti. Sia quelli nel castello di Hogwarts, sia gli inquilini a casa di Hagrid. Ecco un raggio, di sole illuminare la piccola casa di Hagrid, e dal camino si sentiva il borbottare di una teiera. Harry, aprì gli occhi guardandosi intorno stranito, e con un piede quasi in bocca. Hagrid sorridendo disse – “Giorno, Harry ti ci sei svegliato? Sono le cinque e trenta vuoi del the o ci vuoi andare già a scuola? Il professor Silente mi ci ha detto che per le otto ci vuole tutti al banchetto? Che ci vuoi fare?”
Harry arrossendo leggermente disse – “Grazie Hagrid, mi prendo una tazza di the, poi svegliamo Ron e andiamo a scuola vorremo vedere…“
Hagrid ridendo disse – “Ho capito ci volete stare un po’ con Ginny ed Hermione! Facciamo come vuoi! Facciamo mangiare Thor, sleghiamo Beccuccio e andiamo” prese due tazze e versò del the.
Dopo aver bevuto il the, mentre Hagrid dava da mangiare il suo enorme cane da caccia, Harry, doveva superare una sfida terribile, svegliare il suo migliore amico, che neanche le cannonate svegliavano.
Harry avvicinandosi a Ron disse – “Ron, sveglia, dobbiamo andare a scuola ci sono …”
Ron, aprì gli occhi di scatto e disse – “Mione e quella ficcanaso di mia sorella che ci aspettano … andiamo!”
Harry, ridendo, disse – “Quindi non hai dormito stanotte? Pensavo fosse stato più difficile svegliarti. Indossiamo le divise!”
In cinque minuti erano pronti e dopo aver salutato Fierobecco e aspettato che fosse volato via, accompagnati da Hagrid arrivarono alle porte di Hogwarts e con loro sorpresa trovarono Kingsley Shacklebolt, che sorridendogli, aprì il cancello togliendo gli incantesimi protettivi e li fece entrare. Hagrid si congedò dai due ragazzi, tornando a casa, mentre i due ragazzi salirono verso i propri dormitori.
Giunti davanti al ritratto della signora grassa, che russava sonoramente, Ron la chiamò e disse “excursus” e questa si aprì facendoli entrare. La sala comune era silenziosa, e Ron ed Harry, visto l’orario decisero di fare una partita a scacchi aspettando le sette per svegliare le loro fidanzate. Fortunatamente, il tempo volò e silenziosamente salirono sopra nel dormitorio femminile. Ron andò vicino ad Hermione ed Harry, vicino a Ginny. Entrambi baciarono delicatamente e leggermente le labbra delle fidanzate e si sedettero per vedere la reazione. Quasi come se si fossero messe d’accordo, le due ragazze aprirono gli occhi di soprassalto, ed Hermione incontrò due occhi azzurri, mentre Ginny due occhi verde smeraldo. Stavano per urlare, ma vedendo le tre amiche che  dormivano si fiondarono tra le braccia dei fidanzati, baciandoli con passione e con le lacrime agli occhi. Dopo una lunga serie di interminabili baci a malincuore Harry e Ron dissero – “Tesoro, vi aspettiamo giù. Meglio evitare che ci trovino qui nel vostro dormitorio!” i due ragazzi scesero giù mentre le ragazze si prepararono. Anche le altre ragazze si svegliarono e salutarono le due amiche, nel frattempo, giù in sala comune si sentiva un innaturale chiasso. Ginny ed Hermione, distintamente udirono la voce di Colin, che salutava Harry e Ron felicissimo. Tutti erano felici per l’arrivo dei loro amici, o fingevano. Arrivarono anche i compagni di dormitorio dei due ragazzi, Neville subito andò a dargli il cinque, mentre Seamus e Dean erano un  po’ imbarazzati. Arrivarono anche Ginny, Hermione e tutte le altre ragazze. Le due ragazze, corsero subito vicino ai fidanzati e tutti insieme uscirono per raggiungere la sala Grande.
All’arrivo dei due ragazzi, sul tavolo dei Tassorosso, c’erano sorrisi e gioia, su quello dei Corvonero, in alcuni tra cui, spiccava Luna, c’era allegria, mentre in altri tra cui Michael Corner  vi era astio e questi appariva vistosamente nervoso.

“Dannazione. Il nostro eroe, ha fatto il suo ingresso trionfale! La sua fortuna è che il professor Silente, parteggia per lui se no … però potrebbe ancora venire espulso, se la maggior parte dei professori decideranno di cacciarlo, Silente non potrà far niente. Sarà un duro colpo per Grifondoro, perdere la loro celebrità. Voglio vedere poi Ginny, come farà la spavalda o con chi si consolerà, Potter sarà solo un ricordo. Gli, sta appiccicata, come una sanguisuga! Dovevamo far colazione insieme, stupida! Ricordo che a me stava sempre lontana. Potter, non osarla toccare! Solo a me spetta il privilegio, di portarla a letto. Sono il suo primo ragazzo. E il primo amore non si scorda mai!”

Al tavolo di Serpeverde, c’erano bisbigli e insinuazioni. Ognuno di loro aveva sospetti e diceva la sua sull’assenza di ieri. Alla fine del tavolo cinque ragazzi, li guardavano silenziosamente e tra essi Draco, fissava il vuoto.

“La Granger, ieri ha detto la verità! Sfregiato e lenticchia, non c’erano. Ma come sono arrivati qui, sul treno non c’erano? Scoprirò ogni tuo segreto, Potter non temere! Altrimenti, quei due lo avrebbero trovato! Ci sarà qualche passaporta, devo scoprirla, potrebbe tornarci utile. Potter,  presto, molto presto mi implorerai di ucciderti!”

Iniziò il banchetto della colazione, per tutti vi era un bicchiere di succo di zucca, un budino alla fragola, e una crepe al cioccolato o alla marmellata. 
Mentre mangiavano, Ginny all’improvviso preoccupata disse – “Tesoro, ma ora vi espelleranno per l’assenza ingiustificata di ieri?”
Hermione, tranquilla disse – “No Gin, mi sono informata, non possono farlo, perché impediti da un incantesimo di Ostruzione e …”
Harry e Ron contemporaneamente dissero – “Si, ma non abbiamo prove che sia stato quello a impedirci di passare né sappiamo chi …”
Ginny sorridendo disse – “Qui vi sbagliate, cari! Mi ero dimenticato della confessione di Corner. Ricordami, Herm, che devo dargli un bacio!”
Harry, innervosito disse – “Cosa? È stato Corner? Che devi fare, Gin? A chi devi baciare?”
Ginny ridendo disse – “Si, è per fortuna con me c’erano Demelza e Mary! Mi piace questa tua gelosia amore, vuol dire che ci tieni a me, anche se non avevo dubbi!” cacciò la lingua ad Harry, che in tutta risposta le scoccò un leggero bacio a fior di labbra.
Si scherzava e si rideva, e il banchetto terminò i ragazzi stavano tornando nelle proprie sale comuni per prepararsi per le prime quattro ore di lezione, il quinto anno aveva lezione di incantesimi con il Professor Vitious, mentre il sesto anno trasfigurazione con la professoressa McGranitt. Improvvisamente, i quattro amici, si sentirono chiamare.
 La professoressa McGranitt disse – “Potter, Weasley! Dovete andare subito, nell’ufficio del professor Silente. Dobbiamo decidere, se espellervi o meno! Ah signorina Granger, signorina Weasley, andate anche voi!”
i quattro amici si presero per mano e andarono nell’ufficio del preside. Entrando, rimasero sorpresi nel vedere una vera e propria aula processuale, con due sedie al centro e tutti i professori seduti di fronte a loro, a mo’ di giuria. Spiccavano due sedie vuote, che vennero subito colmate dall’arrivo della professoressa McGranitt e del professor Vitious.
Il professor Silente allegro disse – “Buongiorno, signori! Siamo qui per giudicare se questi due ragazzi devono venire o meno espulsi dalla scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts! Chiedo, perciò ai signori Potter e Weasley, il motivo della loro assenza nella giornata di ieri!”
Harry serio disse – “Signore, ieri stavamo per attraversare il passaggio, quando questo si è chiuso, bloccandoci nella Londra babbana. Si è trattato di un incantesimo di Ostruzione, lanciato da …”
Harry, fu interrotto da un “Hem … Hem”. La Umbridge disse – “Tipico di te Potter! Ti sei informato, che con questa scusa, non potrai essere espulso e ti sei preparato il discorsetto. Hai qualcuno che può sostenerti in  questa accusa e fornirci una prova tangibile!”
Harry guardò Ginny  e abbassò lo sguardo.

“No, Non coinvolgerò Gin! Ha già rischiato molto per me, sul treno. Scusami tesoro!”

 Ron fece lo stesso dopo aver visto Hermione.

Mione, tu sai cosa è successo e questo mi basta. Ma non chiederò il tuo intervento. Se ci devono espellere e sia. Grazie di tutto tesoro”

Allora Ginny ed Hermione si alzarono sotto lo sguardo attonito dei due ragazzi e il professor Silente, sorridendo sotto i suoi occhiali a mezzaluna disse – “Signorina Weasley, signorina Granger, cosa volete dirci?”
Ginny, timidamente disse – “Io posso dimostrare chi ha lanciato, quell’incantesimo, a sostenermi ho due testimoni Demelza Robins e Mary McDonald…”
La Umbridge maliziosamente disse – “La sua testimonianza non sarebbe attendibile, in quanto coinvolta emotivamente, signorina Weasley, è la sorella di uno dei due, può benissimo convincere le testimoni …”
Hermione innervosita disse – “Allora sequestrate la bacchetta della persona che vi diremo e vedete l’ultimo incantesimo che ha lanciato!”
La Umbridge, sempre più adirata disse – “Spiacente, signorina Granger, anche la sua testimonianza sarebbe falsata, in quanto è risaputo il rapporto che intercorre con i due ragazzi!”
Ginny esasperata disse – “Bene, allora dateci da bere del veritaserum, vediamo se sarà ancora falsata la  testimonianza. L’anno scorso, professoressa Umbridge, la già usato!”
Hermione sarcastica disse – “Ma la professoressa sa che è illegale e vietato quindi adesso vorrà punirti Gin! Per aver spifferato il suo segreto!”
Silente sorridendo sotto la sua  barba disse – “Avendo visto che le due ragazze, insistono di aiutare i loro amici, io opterei per ascoltare le loro testimonianze e poi dopo aver vagliato tutto decideremo. Minerva, mi andresti a chiamare la signorine McDonald e Robins”
La professoressa McGranitt, uscì per poi ritornare dopo circa dieci minuti con le due ragazze.
Silente, disse – “Allora signorina Weasley, sa di dover dire solo la verità, anche se questa dovesse essere contro suo fratello e il signor Potter! Ci dica ciò che sa!”
Ginny sicura di sé disse – “Herm era con i Grifondoro del primo anno, e doveva andare dalla professoressa McGranitt a comunicarle le ultime notizie in quanto, nostro prefetto. Io ero seduta al tavolo con Demelza e Mary a ridere e scherzare, come al solito. Poi, siamo state avvicinate da due ragazzi di Corvonero, la Chang e Corner. Dopo un iniziale ma veloce scambio di battute con la Chang, Corner, mi ha detto che si aspettava molto di più da …” si interruppe e guardò Harry che le sorrideva come Ron, mentre Herm, le stringeva la mano.
La professoressa McGranitt disse – “Coraggio, signorina Weasley, finora, tutto ciò che sta dicendo corrisponde al vero, ho notato tutto ciò anche io, sebbene lontana!”
Ginny, sorridendo alla sua professoressa disse – “Dal “prescelto” Potter. È bastato un semplice incantesimo di ostruzione per bloccarlo. E io mi sono alzata e gli stavo gridando dietro cose poco piacevoli e stavo per affatturarlo, se le mie due amiche non mi avessero fermato!”
Silente pacatamente disse – “Signorina Robins, signorina McDonald, confermate ciò che dice la signorina Weasley o avete qualcosa da correggere o aggiungere?”
Demelza e Mary contemporaneamente dissero – “No professore, Ginny ha detto tutto!”
Il professor Vitious disse – “Albus, prima di passare alla votazione, visto che sono stati accusati dei ragazzi della mia casa, permettimi di seguire il consiglio della signorina Granger, in qualità di direttore della casa, di prendere la bacchetta del signor Corner e vedere gli ultimi incantesimi lanciati.”
Silente sorridendo disse – “Certo, Filius! Noi vogliamo la verità e se ci sarà da punire lo faremo” Mentre il piccolo professore andava verso la sala di trasfigurazioni, Silente, guardò Ginny ed Hermione e annuendo leggermente sorrise, e queste ricambiarono.
Dopo circa cinque minuti arrivò il professor Vitious, con la bacchetta di Corner e puntandoci su la sua bacchetta disse “REVELIO ULTIMUM”. Prese la bacchetta e la puntò contro una cornice dello studio. Dalla bacchetta uscì un raggio azzurro.
Silente, chiamò il cavaliere che abitava quell’arazzo e disse – “Sir, può passare in questo altro quadro qui a fianco, cortesemente?” ma nonostante i numerosi tentativi, il cavaliere non riusciva. Il professor, Vitious estrasse la bacchetta e disse “PASSUS APERIO”.
Silente, calmo disse – “Bene, abbiamo provato che i due ragazzi sono stati bloccati da un incantesimo di Ostruzione, quindi non ci sono gli estremi per un espulsione. Quindi reintegro i due ragazzi, senza pena e punizione alcuna! Filius, che dobbiamo fare con il tuo ragazzo, lascio la decisione a te, come direttore della casa di Corvonero!”
Il professor Vitious, disse – “Corner, mi ha deluso molto, ha fatto vergognare, l’intera casa di Corvonero, distintasi sempre per la sua saggezza, quindi proporrei con rammarico …”
Harry, non capendo il motivo ma seguendo l’istinto che lo contraddistingueva, interruppe il professore e disse –
“Aspetti, Professor Vitious! Non proponga l’espulsione di Corner! Avrà fatto questa cosa per attirare l’attenzione di qualche ragazza, io non c’è l’ho con lui come Ron!”
Il professor Vitius sorridendo disse – “Va bene Potter! Hai evitato la vergogna per la mia Casa, e ti ringrazio. Però mi sembra giusto, ricambiare e toglierò 90 punti al Corner, per il suo gesto e 20 punti alla Chang, per la complicità a Corner, tacendo sull’accaduto.”
Silente, disse – “Bene ragazzi, andate a fare lezione ora!” i ragazzi se ne andarono e così i professori.
Ginny e le altre due ragazze andarono in aula incantesimi mentre Harry, Hermione e Ron in quella di trasfigurazioni.
Le quattro ore di lezioni passarono in fretta e arrivò l’ora del pranzo. Si rideva e scherzava. All’improvviso si avvicinò la professoressa McGranitt che disse – “Potter, posso disturbarla?”
Harry sorpreso disse – “Mi dica professoressa McGranitt, cosa le preoccupa?”
La professoressa McGranitt seria disse – “Mi segua devo parlarle un attimo, in privato!”
Harry si alzò e seguì la professoressa McGranitt, nel suo studio.
La professoressa McGranitt preoccupata disse – “Stamattina, dopo il suo processo, Potter, il professor Vitious, mi ha ricordato che ogni duecento anno si disputerà la supercoppa delle case di Quidditch. Si sfideranno la detentrice dell’ultimo titolo con la seconda classificata. Quindi dovremo vedercela con Corvonero. Ironia della sorte il loro cercatore, Cho Chang, si è infortunata durante gli allenamenti. Hanno quindi un nuovo cercatore, Michael Corner. A quanto pare, ultimamente,le vostre strade si incrociano spesso. La partita è prevista per Venerdi 13 alle 21:00. Abbiamo una settimana. Riunisci la squadra e allenatevi già da stasera, ti ho prenotato io il campo. Mi aspetto la vittoria, Harry!”
Harry intristito disse – “Certo, professoressa! Mi piacerebbe molto, ma io non potrò giocare! Devo ancora scontare la squalifica che mi ha imposto l’anno scorso quella strega dell’Umbridge!”
La professoressa McGranitt abbozzando un sorriso disse – “Questo è un problema Potter! Vedrò se può far qualcosa il Professor Silente! Ora, torniamo al banchetto, domani poi vieni nel mio ufficio e mi porti i nomi dei giocatori con i rispettivi numeri e ruoli!”
Harry, tornò a sedersi al suo posto e sul volto aveva dipinto un espressione mista tra gioia e felicità ma anche tristezza e disperazione.
Ron leggermente preoccupato disse – “Hey, amico! Cosa è quella faccia?”
Harry, stava per rispondere quando dal pulpito degli insegnanti, si alzò il professor Silente e disse – “Ragazzi, un attimo di attenzione! Quest’anno avremo l’onore di vivere un evento raro, che accade ogni duecento anni. Tra una settimana, venerdì 13, alle 21:00 ci sarà la sfida di supercoppa delle case di Quidditch. Se la contenderanno, la detentrice dell’ultimo titolo, quindi Grifondoro, con la seconda  classificata Corvonero. In accordo, con i direttori delle case e gli altri professori, abbiamo deciso di sospendere le lezioni di oggi pomeriggio e alleggerirvi il carico dei compiti, per permettervi di allenarvi. Ci sarà anche il ministero della magia, e gli osservatori di due squadre di Quidditch,una femminile e l’altra maschile, di alta categoria, e il selezionatore della nazionale inglese, qualcuno, potrebbe essere scelto per giocare in nazionale. Per la prenotazione del campo, i due capitani decidano come organizzarsi e il periodo che gli serve e lo comunichino ai direttori delle loro case. Ah, tra poco arriveranno i gufi con la posta. Abbiamo optato di spostarla dalla mattinata di oggi all’ora di pranzo. Detto questo torniamo al nostro ricco banchetto.”
Ron, tranquillo disse – “Abbiamo, la vittoria in pugno, Cho avrà occhi solo per Harry, trascurando il boccino! Alla porta ci penserò io!”
Ginny, leggermente offesa disse – “Fratellino, sei sicuro che Cho, riesca a vedere Harry, è Venerdì 13! Potrebbe capitargli qualcosa, una fattura Orcovolante, un accecamento provvisorio o una faccia piena di brufoli che cacciano liquido!”
Hermione divertita disse – “Si potrebbe essere colpita dal nuovo uragano rosso, Ynnig!”
Harry serio disse – “Ragazzi, la maledizione del venerdi 13 ha già colpito Corvonero, Cho, non giocherà si è infortunata durante gli allenamenti, hanno un nuovo cercatore, e comunque neanche io potrò giocare! Sapete che ho ancora tre partite di squalifica, per colpa della Umbridge, da scontare!”
Ron preoccupato disse – “Miseriaccia! Quindi saremo senza  cercatore? Abbiamo bisogno del nostro capitano! Non abbiamo nessuno che sia alla tua altezza!”
Harry, rassegnato disse – “Ci alleneremo insieme, comunque so che vinceremo, a differenza di Corvonero,  noi abbiamo un cercatore bravo quanto me se non di pìù …”
In quel momento arrivarono i gufi con la posta, per il quartetto non c’era niente tranne Edvige con un foglietto e Leotordo, il gufo di Ginny con un pacchetto e lo stesso foglietto che aveva Edvige.
Harry aprì il foglietto ma non trovò scritto niente. Lo girò e lo rigirò ma niente allora decise di gettarlo via. Facendo questo gesto, sul foglietto comparvero delle scritte che Harry lesse:

Potter, non credere che ti sarò riconoscente per aver fatto sì che Vitious, non mi espellesse. Ti sei dimostrato per l’idiota che sei. Era la tua occasione per liberarti di me, ora inizia a tremare, perché la ragazza di cui sei innamorato, o dici di esserlo … sarà mia! Ginny, tornerà da me! Già ti ho preso Cho! Mi spiace che non ci sarai alla partita. Mi sarebbe piaciuto umiliarti!
Ciao prescelto.


Harry, piegò il foglietto e lo mise in tasca girandosi verso il tavolo dei Corvonero guardando Corner, che sorrideva come un ebete. Ginny, nel frattempo, aprì il pacco e con sua grande gioia vi trovò una puffola pigmea fucsia insieme ad un biglietto, che Ginny lesse:

Ogni promessa è debito, sorellina!

Speriamo ti piaccia, in caso contrario, appena vieni da queste parti, te la cambiamo.
Dobbiamo darti, anche 50 galeoni. Avrai, anche quelli, prima che farai vecchia, però per ora devi aspettare.
Ora ti lasciamo. A presto.
P.S. Ricordaci di non scommettere mai più contro di te, sorellina.
Salutaci, il caro cognatino Harry, la cognatina Hermione e per evitare che si offenda anche Ronnie!
Ti vogliamo bene Fred e George.


Ginny, non si era accorta del foglietto bianco, che si mise in tasca insieme al biglietto di Fred e George. Finito il pranzo, tutti i professori se ne andarono e lo stesso fecero i ragazzi, andando ognuno nelle sale comuni delle proprie case. Harry, serio disse – “Ragazzi, tra un’oretta vediamoci qui che vi dico alcune cose riguardo la partita di supercoppa!” Hermione e Ginny, dando un bacio ai loro fidanzati, salirono sul proprio dormitorio per fare una doccia. Ginny, andava piuttosto di fretta, voleva scendere prima per stare un po’ da sola con il fidanzato. Prima di gettarsi sotto l’acqua calda, la sua attenzione fu però attirata da uno strano foglietto che prese e lesse:

Cara stupenda Ginny,
mi duole molto dover competere con te. Preferirei molto più baciarti, che correre dietro una stupida pallina dorata. So che tra non molto, assaporerò di nuovo le tue labbra e questa volta sarà per sempre. Diventeremo una cosa sola e non saprai più dirmi no. Vedo come mi guardi! Ho notato, la bramosia, la passione che avvampa in te. Non riuscirai a starmi lontano per molto. Ti amo e ti ho sempre amato. Lo stesso provi tu per me. So che sei molto testarda, e ti propongo un’offerta. So che prima di rifiutare ci penserai. Vediamoci alle cinque, in biblioteca, da sola, non portarti nessuno! Da questo incontro, dipenderanno molte cose.
Un bacio il tuo Mike Corner.


Ginny, arrabbiata, appallottolò il foglietto e lo lanciò andando a finire sotto il letto e si concesse la sua doccia calda per poter scendere giù da Harry.






 

      N.D.A.
Spero di non avervi deluso e che questo capitolo vi sia piaciuto!
 
Comunque, come sempre aspetto le vostre recensioni per e con qualsiasi giudizio.
 
Do il benvenuto con gioia tra le persone che seguono questa delirante storia a 
Darkblu.

 Come sempre, ringrazio chi ha messo questa storia tra le seguite, chi la ha messa tra le  ricordate e chi la ha messa tra le preferite, sperando che il numero continui sempre ad aumentare.
 
Ringrazio sempre le fedelissime Angelica Weasley, Ery96, Griphook e_Ginnyweasley_ per le recensioni dell’ultimo capitolo.
Ringrazio le numerose persone, che leggono silenziosamente e che mi hanno solo visitato. Questo, non può che farmi piacere, Spero continuiate a farlo e ad essere sempre più numerose!
 
Anticipazioni sul prossimo capitolo?
Accetto scommesse!
A presto con il prossimo capitolo.
Themysticgohan
 

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Capitolo 14
*** LA DIFFICOLTA' DEL GRIFONE ***


L’acqua calda scendeva sul corpo di Ginny, che cercava di rilassarsi il più possibile, ma nella mente gli tornavano sempre le stesse parole, che la preoccupavano terribilmente:

-Vediamoci alle cinque, in biblioteca, da sola, non portarti nessuno! Da questo incontro, dipenderanno molte cose!

“ Cosa vorrà ora Corner! Alle cinque? Dobbiamo parlare della partita! C’è il “mio” Harry, che mi aspetta, non posso mancare! In fin dei conti che mi importa di Corner! Non ci vado! E se dico ad Harry, che mi serve un libro per i G.U.F.O.? Insisterà per voler venire, anche lui! Non voglio, mentirgli, ma forse, questa potrebbe essere la volta giusta di liberarmi di Corner. Chiederò ad Herm, di accompagnarmi! No, dovrò portarmi dietro anche Ron! Calma, Ginny, rifletti! Non andare a quello stupido appuntamento! Muoviti, vai dal tuo fidanzato e digli tutto! Insieme, troverete una, soluzione! Aspetta, Ginny!  Perché no? Chiedilo a Demelza, siete dello stesso anno e così potrebbe funzionare meglio, la scusa del libro! Però poi sarai costretta a dirle il vero motivo! Ma perché tutti questi problemi? Tu, non stai tradendo Harry, quindi puoi stare tranquilla, però ti senti in colpa perché gli devi mentire! Non vuoi nascondergli niente, allora non andarci, non ti costringe nessuno!                                                            
Basta, non voglio più essere rotta da quel gay Corvonero, andrò a vedere, cosa vuole! Scusami, amore, verrò cinque minuti più tardi, alla riunione! Ora, ho bisogno di stare da sola con te! Sarà il senso di colpa, o solo la semplice voglia di te, tesoro.”


Chiuse l’acqua e con i capelli bagnati e con un accappatoio rosa addosso, scese di corsa in sala comune e trovò Harry, seduto sul divano che scriveva nervosamente su un foglio. Ginny, senza pensarci su, si precipitò tra le braccia del fidanzato.
Harry, spaventato disse – “Piccola, cosa è successo? Perché non sei sopra a riposarti, è presto per le 17?”
Ginny, con le lacrime agli occhi disse – “Lo so tesoro! Ma avevo voglia di stare con te, da sola! Ti prego, stringimi!”
Harry, era inebriato dal profumo della fidanzata e mentre le accarezzava i capelli, la baciò con passione.

“Gin, cosa c’è? Non è che non mi faccia piacere che tu voglia stare da sola con me, ma questa richiesta mi preoccupa! È come se volessi nascondermi qualcosa. Esprimiti tesoro, liberamente,io ti resterò sempre vicino, insieme saremo imbattibili. Sei stupenda, e tra non molto, non risponderò più delle mia azioni. Mi stai facendo impazzire. Harry, cosa diamine vai a pensare! Vergognati! Reprimi i tuoi ormoni! Ginny, è preoccupata per qualcosa. È venuta ad implorarti di stringerla, ha bisogno di te. Quante volte l’hai vista in questo stato? Pensaci!  Coraggio coccolala! Tranquillizzala!”

 Harry la strinse a se e la ragazza si rannicchiò sul suo petto, non avendo il coraggio di guardarlo negli occhi e baciandole la fronte disse – “Amore mio, sali su a vestirti, e poi riscendi! Non vorrei che decidesse di scendere Ron, prima e ti trovasse così! Penso, mi ucciderebbe! Io ti aspetto qui!”
Ginny, ridendo disse – “Hai ragione, tesoro. Non credo ci crederebbe, anche se mi piacerebbe vedere la sua faccia! Posso dirti una cosa, senza che ti arrabbi?”
“Dimmi, amore, non potrei mai arrabbiarmi con te!”
“Io tra poco, devo andare con Luna in biblioteca, dobbiamo fare una ricerca per Piton! Quindi farò un po’ tardi per la riunione!”
“Non c’è problema, piccola! Aspetterò che torni!Senza di te non inizio la riunione!” le diede un travolgente bacio.

“Harry, perché sei così dolce  con me? Io non ti merito! Ti sto prendendo in giro, ma lo faccio per noi. Ti direi la verità. Ma ti conosco, ormai! So, che niente e nessuno, ti tratterebbe questa volta dall’uccidere Corner. Non ti biasimo, anzi sarei felice. Ti giuro, che stasera ti dirò tutto. Non voglio ci siano segreti, tra noi. Grazie, Harry, per tutto quello che fai per me e per il tuo immenso amore. E se si arrabbierà con me, quando gli dirò tutto?” si intristì.

Iniziò a salire le scale per raggiungere il dormitorio femminile, mentre Harry continuava a scrivere sul foglietto. Improvvisamente, Harry colto da un’improvvisa stanchezza, si addormentò sul divano. Ginny, scese dal dormitorio, e prima di uscire decise di salutare il fidanzato e ricordargli che l’amava. Rimase sorpresa, nel vederlo dormire e il senso di colpa aumentava. Si sentiva schiacciare il cuore e non aveva la forza di reagire. Si avvicinò, e notò un dolcissimo sorriso illuminare il volto di Harry, che dormiva beatamente, complice la stanchezza accumulatasi finora.
Ginny, gli diede un tenero bacio sulle labbra e si fermò ad ammirarlo.

“Mi faccio schifo! Sto andando in biblioteca ad un appuntamento di Corner. Non me ne frega un cavolo di lui! Eppure, sto andando da sola, da un mio ex! E se avesse cattive intenzioni? Diamine, sono Ginevra Weasley, non Cho, annaffiatoio umano, Chang. Io amo Harry, e con lui che voglio stare, gli scriverò un biglietto e gli dirò di raggiungermi in biblioteca. Sicuramente, si arrabbierà con me, ma come biasimarlo? Dopo chiariremo tutto! Spero solo non mi voglia lasciare, preferirei morire!”

Ginny, sentendo dei rumori, uscì in fretta lasciando il foglietto in bianco e la piuma, vicino ad Harry. Dal dormitorio maschile scesero Neville, Seamus e Dean. Vedendo, Harry che dormiva, tornarono sopra per non svegliarlo, anche perché erano ancora le 16:30.
Nel frattempo, Ginny era arrivata in biblioteca, sperava che quell’odioso di Corner, decidesse di anticipare.

“Corner, in anticipo o puntuale? Sto bestemmiando! Quando stavamo insieme! Uno dei più grandi errori, della mia vita, strano da dire, ero io che aspettavo lui. Beh, per passare il tempo, fino alle 17, leggerò qualche libro o qualche gazzetta del profeta. Corner, muoviti, non ho voglia i far aspettare il ragazzo, più bello e dolce che conosco. Spero, avrai un valido motivo, altrimenti ti affatturo.”

Ginny, andò nel reparto dei libri sportivi, e rimase sorpresa nel vedere un ragazzo dai capelli lungi e neri che disse – “Ciao, bambola! Non pensavo saresti venuta in anticipo, si vede che morivi dalla voglia di vedermi!” si avvicinò per baciarla.
Ginny allontanandosi disse – “Corner, non avvicinarti, se non vuoi che ti affatturi! Cosa diamine vuoi! Ho anticipato, solo perché tra mezzora ho la riunione con la mia squadra …”
Corner ridendo disse – “Allora, arriviamo subito al sodo, non vorrai far aspettare quel gay di Potter! Allora …”
Infuriata disse – “Harry non è gay. Tu non sei nemmeno un centesimo di lui. Non potrai mai essere alla sua altezza!”
Ridendo disse – “Hai ragione, io non sono stato prescelto! Potter è la vostra celebrità! Ho avuto la conferma che tu stai con lui solo perché è famoso. Non lo ami! Tu vuoi me!”
Spazientita disse – “Corner, pensa quello che vuoi. Ma non illuderti, troppo! Potresti rimanere male, quando scoprirai la realtà. Se siamo qui, per queste stupidaggini, me ne vado!”
Sghignazzando disse – “Non così in fretta! Ti propongo un compromesso. So che accetterai, sei una ragazza intelligente.”
Ginny, incuriosita disse – “Sentiamo, Corner, questo compromesso!”
Divertito disse – “Potter, vi avrà detto che Cho è infortunata, e i Corvonero hanno un nuovo cercatore. Sono io! Siccome, la vostra celebrità, non potrà giocare, al 99% il suo ruolo, lo svolgerai, tu! Già l’anno scorso lo hai sostituito. Bene, tu non prendere il boccino, e fai in modo che perdiate e io in cambio ti prometto che ti lascerò vivere la tua storia d’amore con quella nullità di Potter. sappi che comunque, ti riconquisterò. In un modo o nell’altro sarai mia! Se invece, deciderai, di prendere il boccino e vincere la partita, allora lascerai Potter e tornerai ad essere la mia fidanzata. A te la scelta, Ginny! Ora vedrai, che non mento!”
Estrasse la bacchetta e disse “IMMOBILUS” paralizzando Ginny e rendendola incapace di compiere il minimo movimento. Michael Corner, si avvicinava pericolosamente, una lacrima rigò il volto della ragazza. Ecco che arrivò Luna, che disse – “Eccoti, Michael, ti cercavano in sala comune!”

“Dannazione, ci voleva solo questa rottura di Luna. Mi mancava poco e avrei nuovamente baciato Ginny e non mi sarei limitato a quello! Me la pagherà quella svampita di Luna Lovegood! Ginny sei fortunata, ora vediamo cosa sceglierai.”

Corner ridendo disse – “Ciao, Ginny, ora vedi tu cosa fare. A presto!”
Corner, se ne andò e Luna estraendo la sua bacchetta disse “FINITE INCANTATEM”. Ginny, abbracciò l’amica e disse – “Grazie, Luna. Mi hai salvato? Ma cosa facevi qui?”
Luna tranquilla disse – “Ho visto Michael, uscire e venire in biblioteca e lo seguito. Ho sentito quello, che ti ha detto, e se vuoi un mio consiglio. Parlane con Harry e comunque, non cedere al suo ricatto! Ciao, Ginny ci vediamo.” Saltellando se ne andò.
Ginny, guardò l’orologio e vide che mancavano cinque minuti alle 17 e corse in sala comune. Arrivò, nella torre di Grifondoro, e con sua sorpresa, non vi trovò nessuno, solo Harry, che dormiva.
Ginny, avvicinandosi al fidanzato lo baciò delicatamente sulle labbra ed Harry, si svegliò di soprassalto e disse – “Scusa, Gin mi sono addormentato! Ma gli altri?”
Ginny, sorridendo disse – “Non è successo niente, tesoro. Ora sono tornata dalla biblioteca. Tra poco arriveranno, non sono ancora le cinque.”
Subito dopo, scesero Hermione, Ron e tutti gli altri. Mentre i componenti della squadra di Quidditch, compresi le riserve andarono vicino al divano per sentire cosa avesse da dire loro Harry, gli altri ne approfittarono per giocare a scacchi magici, a gobbiglie o nel caso di alcune ragazze di sparlare, non solo delle altre case, ma anche delle ragazze dei Grifondoro.
Harry prendendo un foglio e la piuma disse – “Bene, ragazzi. Come sapete, tra una settimana, avremo la partita. Ci alleneremo tutte le sere, dalle 20:30 alle 22:00. Per stasera, il campo, lo ha prenotato la McGranitt. Con rammarico, vi ricordo che non potrò essere dei vostri, ma sono sicuro che vinceremo lo stesso. La nostra formazione sarà la seguente: Ron tu sarai il portiere, battitori saranno Jimmy Peakes e Ritchie Coote, nel ruolo di cacciatori confermo Demelza ed Hermione. Il terzo sarà Dean. Il nostro cercatore, sarà Ginny. Sarà anche il capitano e dovete rispettarla come fate con me. Venite al banchetto, già vestiti per l’allenamento!”
 Ron, avvicinandosi ad Harrry disse – “Amico, vieni a giocare con me Seamus, Dean, e Neville a gobbiglie?”
Hermione, restata sola con Ginny, Demelza e Mary, vide l’amica particolarmente giù e disse – “Gin, cosa c’è? Qualcosa che non va?”
Ginny, sforzandosi di sorridere, negò e si mise a scherzare con le amiche. Hermione, la guardò

“Gin, ti conosco e so che qualcosa non va! Sono sicura che centra il nostro amico Harry! Non è da te restare in silenzio soprattutto prima di un allenamento di Quidditch. Quando vorrai parlarmi, sai dove trovarmi! Se ti preoccupa, il fatto che sarai il capitano! Non devi! Perché tutti ti rispettano, e poi nessuno andrà contro Harry. Nessuno, osa controbattere qualsiasi sua decisione. Nessuno, può sostituirlo, meglio di te. Dobbiamo vincere, anche per Harry! Soprattutto per lui! Coraggio Gin!”

Nel frattempo, nella sala comune di Corvonero, il capitano Roger Davies disse – “Come sapete, ragazzi, il nostro cercatore, Cho si è infortunata, verrà sostituita da Michael. Grifondoro, non va sottovalutata, nonostante, le numerose assenze, resta comunque la squadra da battere. Giocate pulito, e soprattutto, cerchiamo di segnare più punti possibili. Ci alleneremo tutti i giorni, dalle 17 alle 19:30. Qualcuno di voi, ha in mente qualche strategia. Io vorrei vincere la coppa, essendo l’ultimo anno che sarò con voi!”
Corner, sghignazzando disse – “Capitano, secondo me, questa partita l’abbiamo già vinta. Grifondoro, non avrà una squadra, alla nostra altezza.”
Roger Davies, sorpreso disse – “Michael, ti ho già detto, di non sottovalutare Grifondoro, non solo hanno una squadra molto forte, ma anche un bel po’ di fortuna dalla loro. Sono cinque anni consecutivi che vincono il campionato. Gli unici con cui hanno sempre perso è Tassorosso, ma erano sempre senza Potter! Cosa ti fa credere, che vinceremo?”
Corner tranquillo disse – “Semplice, Potter è squalificato e non può giocare per tre partite, in porta ci sarà quella schiappa di Weasley, i tiri da vicino e bassi sono il suo punto debole. Il cercatore, sarà la mia ex, Ginny Weasley, a cui ho già fatto un discorsetto. L’unico pericolo, potrebbe essere la Robins, ma marcata stretta va nel panico. I due battitori, sono delle nullità, i gemelli Weasley erano davvero bravi. Gli altri cacciatori, sono delle riserve, in quanto Ginny sostituisce il loro capitano, e Angelina Johnson se ne è andata diplomandosi”
Davies felice disse – “Bravo, Michael! Hai scoperto come battere Grifondoro, vedo che hai osservato attentamente le loro partite. Useremo le tue strategie allora!”  nella sala comune si udivano urla di gioia.
Arrivate le 20:30 la squadra di Grifondoro, raggiunse il campo di allenamento ed Harry disse – “Allora simuleremo una partita vera e propria. Ron tu sei il portiere di Grifondoro, con te avrai Dean, Ritchie e Gin. L’altra squadra sarà formata da me, Herm, Demelza e Jimmy. Demelza, Herm mi raccomando sapete qual è il punto debole di Ron, dovremo far in modo che diventi il suo punto forte!”
Harry liberò la pluffa, i bolidi e il boccino e salì sulla sua Firebolt. Le due ragazze, come aveva detto Harry, tirarono sempre da vicino e basso a Ron, che ora iniziava a parare. Il boccino era fermo da una buona mezzoretta davanti a Ginny, che aveva lo sguardo perso nel vuoto. Harry, preso dall’allenamento non aveva fatto caso al boccino quando guardando verso la fidanzata lo vide. Subito lo prese e leggermente arrabbiato disse – “Tesoro, diamine, il boccino era fermo davanti a te e tu non lo hai visto, ma dove avevi la testa finora?! Forza! Che ti succede?”
Dean, infuriato disse – “Harry, chi ti credi di essere. Non tutti viviamo per il Quidditch, come te. Dici di amare Ginny, ma ti rendi conto che sta male? Tu anziché aiutarla, le urli contro? Spero si accorga presto di quello che sei, e ti lasci!”
Harry, arrabbiato disse – “Si, così da tornare con te! Ti piacerebbe, Dean! Forse, hai ragione, ho esagerato, ma non possiamo perdere. Anche tu hai giocato malissimo! Non abbiamo altri cacciatori se no ti avrei tolto dalla squadra.”
Dean, deluso disse – “Non ti fidi di me, allora arrangiatevi, io non gioco. Buona fortuna!”
Ginny nervosa disse – “Dean, non hai diritto di lasciare la squadra! Harry, ha ragione. Il mio compito è prendere il boccino. Ho sbagliato a non concentrarmi. Quindi, dai riprendiamo forza!”
Harry, liberò nuovamente le due palle e i bolidi. Ginny avvicinandosi a lui disse – “Scusami, tesoro! Non volevo deluderti. Mi perdoni?”
Harry, accarezzandole la guancia disse – “Certo, amore! Anzi scusami, tu non dovevo aggredirti in quel  modo!”
Ma purtroppo, Ginny non riusciva a concentrarsi, venne colpita due volte da un bolide, mentre il boccino le girava attorno.
Harry preoccupato disse -  “Ragazzi un attimo di pausa poi riprendiamo. Gin, tesoro, cosa c’è perché non riesci a concentrarti?”
Ginny, guardando il fidanzato con gli occhi colmi di lacrime disse – “Tesoro, ti prego diamo forfait!”
Sorpreso disse – “Amore, non è da te arrenderti, così! E’ vero io non sarò con voi. Ma tu sei molto brava come cercatrice, forse più di me!”
Triste disse – “Non me la sento di giocare, al tuo posto.”
Rassegnato e dispiaciuto disse – “Va bene, domani dirò alla McGranitt, che ci ritiriamo. Solo per te lo faccio, però tesoro!”
Tentando di sorridere disse – “Grazie amore mio! Ti amo!” gli diede un travolgente bacio.
Harry serio disse – “Bene, ragazzi per oggi finiamo l’allenamento prima, siamo tutti stanchi. Domani vi aggiornerò su orario ed eventuale allenamento. Potrei non esserci!”
Ginny voleva aiutare il fidanzato a sistemare le attrezzature e parlargli ma Demelza la chiamò – “Gin, vieni ti devo raccontare una cosa!”
Ginny guardò Harry che sistemava le cose rammaricata

“Sono un egoista! Se ci arrendiamo così Corner, avrà vinto. Io cedendo al suo ricatto, sto ferendo tutti. Ron, Herm, Demelza e soprattutto lui, il “mio” Harry. Non farebbe niente, che mi faccia soffrire, mi ha addirittura coperto, con la squadra. Oggi, ho giocato davvero male. Se mi avesse visto Cho! Si sarebbe messa a ridere! Se ci ritiriamo, deluderemo anche il professor Silente, la professoressa McGranitt e tutti coloro che credono in noi. Luna, ha ragione, devo parlarne con Harry!”

Hermione che aveva visto tutto pensò:

“Gin, cosa è successo! Non vuoi parlarne con Harry, ma confidati con me. Oggi, non eri solare come al solito. Chiedere ad Harry, addirittura, di ritirarci, vuol dire che la cosa è grave. Ti arrendi senza combattere non è da te. Due motivazioni, possono spingerti  una tale scelta. O temi Corvonero, ma non penso dato, che l’hai già battuti! Oppure, cosa più sicura, sei stata costretta da qualcuno a dire quelle cose ad Harry. Stasera, mi dirai tutto, Gin!”

Ron, dando un bacio sulle labbra ad Hermione, avvicinandosi ad Harry disse – “Hey, amico ti do una mano!” Harry con un volto spento annuì

“Miseriaccia, non ho mai visto Harry, così giù. Che abbia litigato, con quella ficcanaso di mia sorella? No, Mione, sarebbe stata con lei. Che, stia così per l’allenamento di oggi? Fosse colpa della discussione con Dean? Ginny, non lo lascerebbe, mai, ne per Dean ne per nessuno! Tra non molto diventerò il cognato di Harry Potter. Beh, avrà i suoi vantaggi! Tranquillo amico, si aggiusterà tutto. Abbi fiducia in noi!”

Ron preoccupato disse – “Harry, c’è qualcosa che non va? Problemi con Ginny?”
Harry serio disse – “No Ron! Tutto a posto. Ho solo pensato ad alcune cose poco piacevoli.”

“Gin, amore. Da oggi pomeriggio che sei strana. Cosa succede? Qualsiasi cosa, dimmela. Voglio solo la tua felicità anche se questa dovesse essere lontano da me. Mi sto preoccupando molto! Non ti ho mai visto giocare così male come oggi. Sarà forse, che ti ho dato troppe responsabilità? No, perché sei in grado, più di me! Parlerò con Herm! Anzi, che stupido, Luna! Devo parlare, con Luna. Sarà successo qualcosa in biblioteca!”

Mentre pensava, Harry aveva chiuso tutto e decise di portarli da madama Bumb.
Harry, calmo disse – “Torna in sala comune, e dici a Ginny, che sono da madama Bumb, se non vuole aspettarmi, dille che ci vediamo domani.”
Ron, allegro disse – “Ok, ma credo che ti aspetterà! A tra poco!”
I due amici si separarono, e quando Ron, arrivò in sala comune, trovò la professoressa McGranitt che vedendolo arrivare solo chiese – “Buonasera, signor Weasley! Il Signor Potter?”
Ron imbarazzato disse – “Sera, professoressa! Harry, tra poco arriva è andato a consegnare l’attrezzatura a madama Bumb.”
La professoressa McGranitt tranquilla disse – “Va bene, appena Potter, torna … mandatelo nel mio ufficio dobbiamo discorrere di alcune cose!”
I tre ragazzi annuirono e la professoressa se ne andò. I tre ragazzi si guardarono a vicenda, e Dean che finora era stato in disparte disse – “Ginny, stai meglio? Quell’animale  di Harry, ti ha trattato malissimo! Perché non lo lasci, non ti merita.”
Ron stava per andare da Dean ma la fidanzata lo bloccò.

“Hey, Thomas! Pensi che mia sorella preferisca te all’unico ragazzo che abbia mai amato. L’unico che può stare con lei è Harry. Voi altri, levatevela dalla testa. Se Harry, mi dicesse Ron ho fatto l’amore con tua sorella! Prima lo avrei ucciso, adesso gli direi: Beh meglio tu che un altro! Devo ammetterlo la mia Mione, ha ragione! Ginny è innamorata di lui da quando aveva dieci anni ed Harry, non costringerebbe mai Ginny a fare qualcosa contro la sua volontà. Miseriaccia, Ron, che diavolo vai a pensare. Ginny ora darà il benservito a Dean, vedrai! È una Weasley!”

Ginny scontrosa disse – “Dean, non è successo niente! Harry, aveva tutte le ragioni, per rimproverarmi. Anzi, è stato fin troppo dolce con me, come lo è stato con te! Se questo è il tuo modo per riattaccare con me, stai sbagliando. Tra noi non ci può essere altro che amicizia. L’unico che abbia mai amato è Harry. Ora lasciatemi in pace!” scoppiò in lacrime e se ne corse nel dormitorio.
Dean rimase a bocca aperta, non aspettandosi quelle parole da Ginny. Qualche momento prima era arrivato Harry, che aveva visto la ragazza in quello stato e accecato dalla rabbia avvicinandosi a Dean disse – “Cosa le hai fatto! Dean, siamo amici ma Ginny ora sta con me e chiunque la ferisca, sia anche uno dei suoi fratelli se la vedrà con me. Ora parla, oppure userò una delle maledizioni senza perdono. Non mi importa di andare ad Azkaban!”
Dean, sorpreso disse – “Harry, credimi, le ho solo chiesto come si sentiva, dato che secondo me oggi l’hai trattata un po’ maluccio. Lei, ti ama, ha continuato a difenderti. Poi è scappata sopra! È impazzita!”
Harry, nervoso disse – “Cosa hai detto, Dean? Domani, chiedile scusa, altrimenti ti costringo a farlo.”
Harry, stava per salire sopra per parlarle ma una mano sulla spalla lo fece girare era Ron.
Ron sorridendo disse – “Tranquillo Harry, Dean ha detto la verità. Non ha fatto niente di male, davvero. Se no non sarebbe stato, qui per raccontartelo. Ora va Mione, a parlare con Ginny. Tu vai dalla Mc Granitt, che ti cercava.”
Harry ricambiò il sorriso dell’amico e disse – “Herm, vedi se si confida con te. Qualcosa la preoccupa, ma non vuole dirmelo. Forse si vergogna!”
Hermione, sorridendo disse – “Tranquillo Harry, vedrai che presto Gin, tornerà quella di sempre!”
Harry passò per l’ennesima volta dal ritratto della Signora Grassa, per raggiungere l’ufficio della professoressa McGranitt.
Nel frattempo, Hermione era salita nel  loro dormitorio e sentì piangere forte Ginny. Subito si avvicinò e disse – “Gin, ti va di raccontarmi tutto. Harry è andato dalla McGranitt, e prima quando ti ha visto scappare, si è arrabbiato con Dean. È preoccupato! Come me e Ron!”
Ginny con la voce rotta dal pianto disse – “Herm, per-de-remo e sa-rà tut-ta col-pa mia!”
Abbracciando l’amica disse – “Non è vero, Gin! Harry, oggi ha esagerato un po’ è vero, ma non pensava quello che ti ha detto.”
Leggermente più calma disse – “Se Harry, sapesse, mi manderebbe a quel paese. Io devo boicottare la partita, Herm. Come pensi mi senta?”
Iniziandosi a preoccupare disse – “Gin, ma stai delirando? Non riesco a seguirti! Spiegati meglio!”
Guardando il vuoto con gli occhi rossi disse – “Herm, promettimi che non mi giudicherai male! Io sarò costretta a non prendere quel boccino. La posta in palio, è alta. Io non solo mi gioco la supercoppa, o un posto nella sala dei trofei o qualsiasi altra cosa. Mi gioco la dignità. Quel Corner, ieri, mi ha mandato un biglietto, che è sotto il letto, prendilo e leggilo.”
Hermione, fece come la rossa aveva detto e dopo aver letto disse – “Bene, sei andata all’appuntamento, senza dire niente ad Harry e che è successo?”
Ginny, sempre con espressione spenta disse – “No ho detto ad Harry, che dovevo andare in biblioteca con Luna a far una ricerca per Piton. Comunque arrivata in Biblioteca, mi ha messo di fronte un bivio. Se vinciamo, devo lasciare Harry e tornare con lui, se invece perdiamo, mi lascerà vivere la mia storia con Harry, e lui riuscirà a riconquistarmi senza problemi. Poi mi ha immobilizzato e mi stava per baciare… per fortuna Luna lo aveva seguito, e mi ha salvato. Non temo Corner, ne i suoi tentativi di riconquista. Io non tornerò mai con quel damerino. Sai che amo Harry ed è lui che voglio. Sto male al pensiero, che dovrò tradire Grifondoro e Harry al tempo stesso. Lui ha piena fiducia in me. Gli ho detto, che non me la sentivo di giocare al suo posto, e di dire alla McGranitt che ci ritiriamo. Lo ho ferito e deluso!” scoppiò nuovamente in lacrime,
Abbracciando la sua migliore amica disse – “Gin, tranquilla. Ora capisco, cosa stai passando. Troveremo una soluzione. Ma perché non ne parli con Harry. Vedrai che ti capirà e soprattutto ti aiuterà. Ricordi, che non c’è niente che Harry non può superare. Penso sia giusto che sappia quello che stai vivendo. Non lo mai visto così preoccupato. Torniamo in sala comune, ti va?”
Ginny leggermente più calma disse – “Grazie, amica mia! Non so cosa farei senza di te.” Le due ragazze si abbracciarono e scesero in sala comune.
Ginny andò dalla sua amica Demelza, mentre Hermione, prendendo per mano il fidanzato uscì dal ritratto della signora Grassa.
Ron, sorpreso disse – “Mione, che facciamo qui fuori?”
Hermione sorridendo disse – “Vedi se non arriva Harry, poi ti spiego!” Hermione cacciò un foglio e una piuma e scrisse per un dieci minuti. Finito di scrivere disse alla signora del ritratto di dare questo foglietto ad Harry Potter appena fosse ritornato, e ritornarono in sala comune.
Nel frattempo, nell’ufficio della professoressa McGranitt, Harry appena arrivato notò la professoressa stranamente felice. Harry titubante disse – “Professoressa, volevo dirvi che abbiamo deciso …”
La Professoressa McGranitt euforica lo interruppe – “Potter, sono stata dal preside! Ho una notizia per te!”
Gli diede una busta che Harry aprì e lesse velocemente incredulo:
 

Io, in qualità di preside della scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts, dichiaro tutti i provvedimenti, presi dalla Signora Dolores Jane Umbridge, lo scorso anno, in mia assenza, di qualsiasi natura essi siano, inequivocabilmente nulli.
In fede Albus Percival Wulfric Brian Silente

La professoressa McGranitt allegra disse – “Potter, torna dai tuoi amici e comunicagli le novità. Domani, ti aspetto con le carte che ti ho chiesto!” Harry salutò e corse in sala comune mentre la professoressa McGranitt andò in sala grande ad affiggere la delibera di Silente. Arrivato davanti, al ritratto della signora grassa, questa diede il biglietto ad Harry, dove Hermione, spiegava per filo e per segno tutto ciò che era accaduto a Ginny e la preoccupava. Harry, leggendo:

“Maledetto Corner! Troverò il modo di farti pagare questo giochetto! Povera Gin, pur di non metterci in difficoltà, era disposta a dare forfait, per non dover perdere la partita, e rinunciare a me! Come ho fatto, a non capirla? Forse Dean, ha ragione. Dovrei capirla di più. Avrei dovuto starle più vicino. Spero mi possa perdonare. Se solo avessi saputo, cosa stava passando. Scusami tesoro!”

Disse la parola magica ed entrò nella torre  di Grifondoro, e con sua grande sorpresa, trovò l’intera squadra di Quidditch ascoltare le strategie e le marcature che Ginny, voleva mettere in pratica per la partita. Silenziosamente, Harry si avvicinò alla fidanzata e le diede un bacio sul collo, facendola sussultare, mentre gli altri ridevano. Ginny, ripresasi disse – “Tesoro, devo parlarti, vieni un attimo!”
Harry abbracciandola da dietro le sussurrò – “Dopo, amore! Ora comunque stai tranquilla è tutto a posto. Scusa se non ho capito cosa non andava, ma non sapevo! Scusami davvero! Inoltre ho deciso, anche se te lo avevo promesso che non ci ritiriamo, giocheremo questa partita.”
Ginny ricambiando l’abbraccio disse – “Certo che giocheremo, e vinceremo Capitano. Noi Grifondoro non ci arrendiamo facilmente. Che ne pensi delle mie strategie?”
Harry ridendo disse – “Il capitano sei tu, io sono squalificato quindi la squadra è nelle tue mani. Solo che ho deciso un cambio di formazione. Tesoro, tu giocherai nel tuo ruolo abituale, il cercatore lo farà un altro. Non è un granchè, ma I Corvonero non se lo aspetteranno. Ragazzi andiamo a dormire, domani sera vi aspetteranno duri allenamenti. Il nuovo cercatore dovrà abituarsi agli schemi velocemente.” Dean, rimase leggermente male.
Tutti se ne andarono a letto, rimasero solo Harry, Ron, Ginny ed Hermione.
Ginny preoccupata disse – “Amore, sicuro che non sei arrabbiato con me? Avrei voluto dirtelo, ma non sapevo  come fare, poi  la squadra era già in difficoltà, non potevo venire meno anche io, scusa …”
Harry la zittì con un bacio poi disse – “Piccola, la prossima volta, però dimmelo prima. Mi sono preoccupato. Vedevo che qualcosa ti impensieriva ma non riuscivo a capire cosa. Non voglio segreti!”
Hermione staccatasi dalle labbra di Ron disse – “Visto, Gin che ti avevo detto, che Harry ti avrebbe capito e aiutato?”
Ginny ridendo disse – “Come sempre, hai ragione cognatina! Solo su una cosa hai sbagliato, ad innamorarti di quel pigrone di mio fratello!” Hermione arrossì mentre Ginny divertita cacciò la lingua al fratello
Ron fingendosi offeso disse – “Miseriaccia, Ginny! Possibile che per me hai solo questi complimenti!” i quattro ragazzi si misero a ridere.
Hermione sbadigliando disse – “Ragazzi, che ne dite di andare a letto? Voi avete bisogno di dormire.”
I tre ragazzi annuirono e scambiandosi dei lunghi intensi baci andarono nei propri dormitori. Sembrava che si erano appena messi nel letto, che baciati da un raggio di sole si svegliarono. Scesero in sala comune e aspettarono che li raggiungessero le fidanzate.
Le due ragazze, non si fecero attendere molto, raggiunti i due ragazzi e salutati con un casto bacetto scesero in sala grande per la colazione. Le bacheche della sala erano stranamente affollate di gente, dappertutto si sentivano bisbigli e pettegolezzi.  Harry, come niente fosse andò a sedersi al tavolo e Michael Corner provocatorio disse – “Hey, raccomandato! Non cantar vittoria, molto presto Ginny sarà mia di nuovo. Ieri, mi ha baciato con una tale passione!”
Harry tranquillo disse – “Inizia a fare il conto alla rovescia Corner! Lo vedremo! A proposito, non è che hai bagnato il letto, stanotte! Ah, fai nuovamente quello che hai fatto ieri e ti insegno un nuovo incantesimo! Buon appetito!”
Anche Ginny, Ron ed Hermione erano curiosi di leggere le bacheche ed erano in fila aspettando che si liberasse per poter leggere l’oggetto di tanta curiosità. Non appena Ginny, lesse stava per svenire, e abbracciò Demelza, appena arrivata. Ron prese Hermione e le diede un bacio passionale incurante di dove si trovava. Ginny e il resto della squadra corse da Harry e Ginny disse – “Quindi, il cercatore che non era un granché saresti tu, tesoro?”
Harry ridendo disse – “Si amore, chi se no?” le diede un bacio a fior di labbra, mentre il resto dei Grifondoro si scambiava il cinque o si abbracciavano.
Ormai, nulla sembrava poter togliere a Grifondoro, l’ennesima gioia.  
             
 

      N.D.A.
Eccomi puntuale con il nuovo capitolo. Spero come sempre che questo capitolo vi sia piaciuto!
 
Come sempre aspetto le vostre recensioni per e con qualsiasi giudizio.
 
Come di consueto, ringrazio chi ha messo questa storia tra le seguite, chi la ha messa tra le  ricordate e chi la ha messa tra le preferite, sperando che il numero continui sempre ad aumentare.
 
Ringrazio sempre le fedelissime Angelica Weasley, Ery96, _Ginnyweasley_ per le recensioni dell’ultimo capitolo.
Ringrazio anche WordsEnchantress per alcuni consigli che mi ha dato.
 
Ringrazio le numerose persone, che leggono silenziosamente e che mi hanno solo visitato. Questo, non può che farmi piacere, Spero continuiate a farlo e ad essere sempre più numerose!
 
Anticipazioni sul prossimo capitolo?
Ci sarà la partita e poi dovrete aspettare ….
Se volete potete dire cosa succederà!
A presto con il prossimo capitolo.
Themysticgohan

 
 
 

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Capitolo 15
*** UNA PARTITA EMOZIONANTE ***


Finalmente, era arrivato! Il giorno della partita di supercoppa. Hogwarts, era in fermento per quell’evento raro, e siccome il professore Silente, era un appassionato di questo sport e non aveva mai fatto mistero a nessuno che avesse qualche particolare “simpatia” per la casa dai colori scarlatto - oro, aveva deciso di sospendere tutte le lezioni per quel giorno. I motivi di tale, simpatia restavano tuttavia ancora un mistero. La sospensione delle lezioni, tuttavia, non faceva piacere alla Umbridge, che in questo stesso giorno, aveva lezioni con il sesto anno. Non avendo fatto, in tempo ad ottenere un decreto speciale dal  ministero, dovette accettare passivamente le decisioni del preside della scuola. Si erano create diverse fazioni. I Tassorosso, erano schierati apertamente dalla parte dei Grifondoro, per due motivi. Primo,  volevano la sconfitta  dei Corvonero, in quanto li avevano superati di soli dieci punti, scalzandoli, così dal secondo posto. Secondo, si sentivano più vicini alla casa dei coraggiosi che a quella bronzo -  blu. I Serpeverde, invece, non si schierarono da nessuna parte, solo Malfoy e i suoi quattro amici si schierarono dalla parte di Corvonero, non potendo mai parteggiare per gli odiati rivali. Luna, invece, come sempre si distinse dalla massa, pur appartenendo alla casa di Corvonero, decise di commentare la partita insieme a Zacharias Smith, un ragazzo alto e biondo, che era anche il cercatore di Tassorosso, dopo la morte di Cedric Diggory. Come sempre, avrebbe indossato il suo cappello, con il leone ruggente. Luna, inoltre, era una delle migliori amiche di Ginny, ed era anche molto amica di Harry. Da parte loro, anche i professori parteggiavano per una o per l’altra squadra. In sala comune dei Corvonero, la squadra riunita stava cercando una strategia vincente. Il ritorno di Harry, li aveva messi in crisi.
Corner, sghignazzando e baciando Cho disse – “Roger, la Weasley, non ci farà neanche un punto! La Robins, la marcheremo stretta, tagliandola così fuori. La Granger, dovrebbe essere l’altra cacciatrice. Tuttavia, è innocua! Non conosce neanche le regole del Quidditch! Si trova in squadra, solo perché è nella cerchia di Potter. Come sai, la squadra la ha scelta lui. Grifondoro, non è forte quanto l’anno scorso. Al boccino, ci penso io!”
Roger Davies felice disse – “Michael, voglio fidarmi di te. Vedo che hai pensato a tutto. Sai addirittura come giocheranno! Non potevamo trovare un sostituto migliore per la tua fidanzata. Vado dal professore Vitious a confermargli la nostra formazione. Siete liberi fino alle 17.”
Nella sala comune di Grifondoro, invece il nervosismo e la tensione si potevano tagliare con un coltello. Tutti  aspettavano che Harry tornasse dall’ufficio della McGranitt, a cui era andato a portare la formazione per la partita. Ron era preoccupatissimo, sentiva il peso di quella partita.
Hermione vedendo il fidanzato in quello stato disse – “Forza tesoro! Sono sicura che vinceremo! Sai che dovrebbe essere il contrario? Dovresti essere tu ad incoraggiare me! Ma anche per questo mi piaci! Dietro questa tua insicurezza si nasconde il coraggio di un leone e me lo hai dimostrato!” gli diede un tenero bacio a fior di labbra.
Ron, sentendosi invincibile, avendo la fiducia della fidanzata disse – “Hai ragione, amore. Siamo noi i più forti!” si scatenò l’ilarità di tutta la squadra.
In quell’istante entrò Harry con un sacco e calmo disse – “Mi sono perso qualcosa? Comunque ragazzi, state calmi! Non possiamo perdere. Non contro Corvonero! Jimmy, Ritchie siete due bravi battitori, giocate come sapete e andrà tutto bene!” Gli diede le divise per la partita che indossarono emozionati.
Andò vicino il suo migliore amico e disse – “Ron, so che ti stanno tremando le gambe. Ma credimi, non c’è persona più in gamba di te per difendere gli anelli. Corvonero non conosce il tuo reale punto debole solo io tua sorella e la tua Herm! Vinciamo questa partita, forza!” gli diede la sua divisa e gli fece l’occhiolino che l’amico ricambiò sorridendo.
Proseguì andando vicino le tre ragazze e disse – “Demelza, non preoccuparti se non dovessi riuscire a segnare subito. Non abbatterti, prima o poi riuscirai. Anzi sono sicuro che oggi ci sorprenderai. Ah, sicuramente ti marcheranno stretta, molto di più di come abbiamo fatto noi. Tu stai tranquilla, tieni stretta la pluffa e se vedi di non poter  tirare passala. Non abbatterti! Io credo in  te!” le diede la sua divisa e stava per proseguire  ma si sentì chiamare.
Demelza con le  lacrime agli occhi disse – “Har … Scusa capitano. Grazie per la fiducia. Sei il migliore! Porterò con onore questa maglia!” guardò Ginny che sorrideva.
Ginny divertita disse – “Dem … puoi benissimo chiamarlo per nome. Non si arrabbia e poi non mi ingelosisco per così poco. “
Demelza divertita disse – “Hai ragione, Ginny. Come se potessi competere con te! Siete  una sola cosa. Era ora che Harry, capisse cosa rischiava di perdere!” tutti risero e Harry arrossì
Ancora rosso in volto andò dalla sua migliore amica e disse – “Herm, contrariamente a quello che pensano molti, ho voluto il tuo ingresso in questa squadra, perché ho visto le tue potenzialità, la tua grinta. So che non avrai problemi ad indossare la maglia di una delle nostre cacciatrici più forti. Non c’è niente in cui non ti dimostri all’altezza e cerchi sempre di superare i tuoi limiti.” Le diede la sua divisa che Hermione guardò sorpresa
Hermione a bocca aperta disse – “Ma questa era il numero di … Perché non a Gin? E’ più meritevole di me!”
Ginny tranquilla disse – “No, Herm! Sono d’accordo con Harry, è giusto che la prenda tu! Ho detto io ad Harry, di non darmi quel numero!”
Hermione sorrise e abbracciò prima l’amico e poi la rossa. Infine Harry andò dalla fidanzata e disse – “Tesoro, non so perché ma di fronte a te perdo tutte le parole. Vorrei incoraggiare anche te, come gli altri. Forse  più degli altri per quello che hai passato ma …”
Ginny interrompendolo disse – “Tesoro, non serve! Saremo insieme e so che nessuno potrà batterci. Non vedo l’ora di vedere Corner che cerca ancora il boccino e noi che festeggiamo te che lo hai in mano.“ lo baciò sulle labbra con passione
Harry imbarazzato disse – “Riesci sempre a trovare le parole giuste, amore e ciò mi fa impazzire. Anche per questo che ti amo. Tuttavia, permettimi almeno di dirti questo. Sei il nostro valore aggiunto! Sei la mia ancora di salvezza, il mio faro nella notte! La tua divisa tesoro” le diede la sua divisa e le diede un altro bacio.
Harry indossò la sua divisa e mettendosi in testa guidò la squadra al campo di quidditch.
Gli spalti si erano riempiti di gente. Nella zona riservata ai professori vi erano alcuni posti riservati. Uno era per il ministro della magia Scrimgeour, che era già arrivato. Gli altri erano per gli osservatori delle due squadre e il selezionatore della nazionale inglese. I giocatori erano nel passaggio tra gli spogliatoi e il campo con madama Bumb, pronti ad entrare in campo alla lettura delle formazioni.
Dopo circa dieci minuti di “silenzio” il professor Silente si alzò in piedi e puntando la sua bacchetta alla gola disse “SONORUS” amplificando la sua voce  – “Buonasera a tutti! In qualità di preside della scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts, sono fiero di poter assistere a questo raro evento. Colgo l’occasione per ringraziare della sua presenza il nostro ministro della magia Rufus Scrimgeour. Inoltre ringrazio, il Signor Andrew Hugson, selezionatore della nazionale Inglese, venuto qui per scovare qualche talento tra i nostri giovano giocatori a cui far indossare i colori della nazione. Tuttavia le sorprese non finiscono qui. Tenetevi forte ragazzi, diamo il benvenuto all’osservatore dei Chudley Cannons e il selezionatore delle Holyhead Harpies che potrebbero selezionare qualcuno, quindi date il meglio di voi. Prima di passare la parola, ai nostri speaker, voglio augurarvi buon divertimento e spero di vedere un partita pulita ed emozionante!” Si sedette e lanciò il contro incantesimo mentre sugli spalti si diffondeva un applauso. Subito si sentì la voce di  Zacharias Smith, prendere la parola e dire - “Buonasera, signori da Zacharias Smith e Luna Lovegood, che commenteranno per voi questa partita. Senza ulteriori indugi, procediamo alla lettura delle formazioni. Iniziamo con la casa di Corvonero, che giocherà con la classica divisa azzurra.  A difendere gli anelli, con il numero 1, il capitano Roger Davies. Con il numero 2, il ragazzo più goloso di tutta Hogwarts, il battitore Marcus Belby. Con il numero 3, il “più tranquillo” l’altro battitore Ackerley Stewart. Con il numero 4, il ragazzo che sorride sempre, Morag McDougal, nel ruolo di cacciatore. Con il numero 6, il serissimo cacciatore Terry Steeval. Con il numero 7, uno delle chicche della casa, il gentilissimo prefetto, Anthony Goldstein, ultimo cacciatore. Infine, con il numero 5, il cercatore, l’affascinante vice capitano Michael Corner.” Tutta la squadra, con il testa il capitano, seguito da Corner e dagli altrisi alzò in volo e fece il giro del campo tra gli applausi dei suoi sostenitori, per fermarsi al centro.
Smith, riprese dicendo – “Arbitrerà l’incontro la precisissima madama Bumb. Passo la parola a Luna Lovegood”
Luna schiarendosi la voce disse – “Salve Signori! Ecco la formazione di Grifondoro, la squadra detentrice del titolo per cinque anni consecutivi, la squadra da battere. In difesa degli anelli, il re dei portieri, dai rossi capelli fuoco, con il numero 1 Ron Weasley. Con il numero 2, l’attentissimo e concentrato  Jimmy Peakes, nel ruolo di battitore. Con il numero 3, l’altro battitore, il ragazzo dai capelli cespugliosi e neri, Ritchie Coote. Con il numero 4, la rivelazione di questa squadra, alla sua terza partita, l’intelligentissima e affascinante cacciatrice dai capelli castani e ricci, Hermione Granger, che ha l’onore di indossare lo stesso numero che fino all’anno scorso era di Angelina Johnson, che ora milita nelle Holyhead Harpies. Con il numero 5, l’abilissima e velocissima cacciatrice Demelza Robins. Con il numero 6, il jolly della squadra, abile cercatrice e indomabile cacciatrice, suo ruolo naturale, la fiammeggiante e affascinante vice capitano, che stasera giocherà nel suo ruolo, Ginny Weasley e infine, dopo un periodo di ingiusta squalifica, l’anima della squadra, con il numero 7, il capitano, il fiore all’occhiello di Grifondoro, il cercatore, l’unico e inimitabile HarryPotter!” Harry accarezzando Ginny sulla guancia e guardando tutta la squadra si alzò in volo seguito da Ginny e gli altri per fare il giro dello stadio e raggiungere il centro del campo. Gli spalti erano in tumulto, i sostenitori di Grifondoro erano in netta maggioranza. Dopo i gesti di rito e le raccomandazioni di madama Bumb, vennero liberate la pluffa, i due bolidi e l’inafferrabile boccino dorato che volò davanti ai due cercatori per sparire poi velocemente. La partita era iniziata da un quarto d’ora e nonostante i numerosi tentativi nessuna delle due squadre era riuscita a violare finora la porta, un po’ per la sfortuna, un po’ per l’abilità dei due portieri. All’improvviso si udì la voce di Smith dire – “ Robins viene intercettata nel passaggio da Steeval, che passa subito la pluffa a Goldstein, che si ferma. Vuole provare un tiro da lì, sono 15 m…” Dall’altra parte del campo Davies gridò – “Avvicinati Anthony, Weasley ha difficoltà nei tiri ravvicinati! Non sprechiamo occasioni!” in quel momento Goldstein, lanciò la pluiffa contemporaneamente ad un bolide colpito da Stewart. Ron, rapidamente si sposta per evitare di venir colpito dal bolide lasciando così un angolo scoperto nell’anello sinistro. Sembra che la pluffa sia destinata ad entrare. Ron, sulla sua nuova Nimbus 3000, virò subito verso l’angolo scoperto e fermò la pluffa. Senza pensarci, su due volte rinviò lungo, in direzione della fidanzata che tirò al volo e si udì la voce di Luna commentare – “Hermione, tira al volo e insacca un incolpevole Roger Davies. Grifondoro conduce 10 a 0 su Corvonero.” Ginny e Demelza andarono vicino all’amica e la rossa le diede un cinque. Ron le fece l’occhiolino ed Harry le sorrise i due battitori si diedero il cinque. I cacciatori di Corvonero attaccarono con più insistenza, tanto che le tre cacciatrici in divisa scarlatta non riuscivano a privarli della pluffa. Tuttavia, Ron aveva alzato una saracinesca, non riuscivano a passarlo in nessun modo.
Smith euforico disse – “ Weasley ha appena parato un tiro a distanza ravvicinata e rinvia passando la palla a Granger, che però è marcata e non può tirare. Scarica allora la palla alla Weasley, che con un potente tiro a effetto, insacca nell’angolino basso a sinistra di Davies. Punto per Grifondoro che si porta a 20 mentre Corvonero è fermo a 0. Sarà dura per Corvonero risalire la china. Del boccino neanche l’ombra! Nessuno dei due cercatori sembra averlo scorto!”
Michael Corner infuriato per la piega presa dalla partita vola verso Ginny, che stava ritornando verso i suoi amici. Harry, si stava guardando attorno e notando la manovra di Corner pensò:

“Che Corner, abbia avvistato il boccino? Se fosse così, perché non si muove e sta immobile? È come se stesse aspettando qualcuno. Certo! Ho capito, vuole mettere in agitazione Gin! Amore, non dargli retta! Meglio avvicinarmi un  po’.”

Corner, con gli occhi iniettati di sangue disse – “Ginny! Ricordati cosa succede se vincete!”
Ginny indifferente disse – “Mi  spiace deluderti! Ma non succede niente sia che vinciamo sia che perdiamo! Io resto con Harry! Lo amo e ho sempre amato solo lui! Sono stata una stupida a venire in biblioteca! Rassegnati, Michael Corner. Diventerò un giorno la signora Potter, non la signora Corner!” riprese a volare in direzione dei suoi compagni che l’aspettavano per congratularsi.
Corner era fuori di sé per la risposta di Ginny e mentre si avvicinò a Bemby pensò:

“Stupida! Crede che io mi arrenda così facilmente! Se non la posso avere io non la avrà nessuno. Riuscirò a farla tornare mia! Prima che abbia il tempo di capirlo, sarà già troppo tardi. Intanto, cara Ginny, la supercoppa, per te finisce qui!”

Prese la mazza dalle mani dell’amico e colpì un bolide verso la rossa. Harry che aveva visto tutta la manovra nell’istante in cui Corner colpì il bolide gridò – “Amore, vira subito verso destra!” Ginny sentendo Harry, fidandosi ciecamente, senza capire ancora il motivo fece come le aveva detto il fidanzato, vedendo il bolide passarle di lato. Si girò e sorrise al fidanzato che le fece l’occhiolino.
Harry infuriato vedendo Corner cercare un altro bolide si portò davanti a lui e gridò – “Corner, sei un cercatore. La sfida è tra noi due! Preoccupati solo e unicamente del boccino! Se lo prendi, non solo vincerai la partita, ma anche Ginny!”

“Proposta allettante! Potter vorrebbe giocarsi la fidanzata, in questa partita? No! Non è così stupido! Anche se sa di essere migliore di me. Ammettiamolo, più abile di me! Non metterebbe in palio mai Ginny! È solo un modo per evitare che la continui a prendere di mira e sa che non può guardarle le spalle per tutta la partita, deve avvistare e prendere la pallina dorata. Fingerò di stare al gioco e accetterò questa pseudo sfida. Alla prima occasione la farò capitolare. Ginny non dovrà vedere la fine di questa partita! Ma neanche il “mitico” Potter, dovrà vederla!”

“Scusami, amore! Sai che sei la mia vita! Spero capirai questo bluff! Non posso pensare al boccino e a Corner che cercherà di renderti la vita impossibile. Devo tenerlo sotto controllo. Lo sai che ti amo! Non ti scambierei per nulla al mondo. Tu sei la mia vita!”

Luna stranamente eccitata disse – “Grifondoro ha la pluffa, Demelza Robins è marcata e ha scaricato la pluffa a Ginny che per una ragione inspiegabile ha sbagliato, tirando lontano dagli anelli. Non è da lei fare queti errori. Sembra irriconoscibile! La pluffa è stata conquistata da Corvonero con Marog McDougal che avanza …”
Ginny aveva sentito le parole di Harry, proprio mentre stava tirando e si era persa nei suoi pensieri:

“Possibile, che Harry sia disposto a barattarmi per una stupida coppa? Conto così poco per lui? Mi ha sempre preso in giro, allora?”

Hermione guardò l’amica negli occhi e siccome la conosceva troppo bene, capì subito cosa le passava  in testa:

“Dannazione, Gin! Perché a volte sei così fragile? Soprattutto, quando Harry, istintivamente agisce di impulso! Sbagliando forse anche a parlare!  Stai dubitando di voi! Non devi! Harry morirebbe per te e te lo ha dimostrato più di una volta. Ricordi, lo scontro con Rabastan e Fenrir?  Reagisci Gin, dobbiamo vincere!”

Hermione avvicinandosi all’amica disse – “Gin! Harry ha detto quelle cose, solo per evitare che Corner, continuasse a colpirti. Dovresti conoscerlo?”
Ginny tranquilla disse – “Hai ragione, Herm. Sono stata una stupida! Ho sempre paura di non meritarmi un ragazzo come lui e che si possa stancare di me! Andiamo a fermare quei pollastri!” le due ragazze risero e volarono all’inseguimento dei cacciatori in azzurro.
Smith improvvisamente disse – “ Robins ha la pluffa, di cui subito se ne impossessa Goldstein che avanza pericolosamente verso la porta di Grifondoro e senza esitare tira …”
Hermione che aveva seguito l’azione da lontano, capì che questa volta erano nei pasticci. Due bolidi erano diretti verso Ron, uno da sinistra e l’altro da destra, mentre la pluffa arrivava dal centro.
Hermione gridò – “Tesoro, attento alla tua destra!”. Ron, si girò e vedendo il bolide lo evitò e con una piroetta parò la palla.

“Miseriaccia, questa volta ho rischiato, grosso. Per fortuna, che Mione mi ha avvertito! Devo stare concentrato di più, non solo sulla pluffa! Harry, ma ti vuoi decidere a prendere questo boccino.”

Stava per rinviare la pluffa, ma non si accorse del bolide proveniente da sinistra che lo colpì allo stomaco, facendogli sbattere la schiena ad un anello, precipitando al suolo.
Si udì la voce preoccupata di Luna commentare – “Il portiere dei Grifondoro, Ron è stato colpito da un bolide. Sembra che il ragazzo, non sia in grado di riprendere. Un vero peccato. Ora la porta di Grifondoro è scoperta. Ron stava disputando un ottima partita!” 
La partita prese subito un’altra piega. Infatti Smith eccitato disse – “Nonostante gli sforzi delle tre cacciatrici, in divisa scarlatta, la pluffa è ancora saldamente nelle mani di Steeval che tira e segna Corvonero, accorcia le distanze 10 a 20. La Weasley passa la palla a Granger, questa a Robins, ma viene intercettata da McDougal che tira e segna. Corvonero pareggia. Grifondoro, sembra aver perso quello sprint iniziale e non è in grado di reagire restando chiusa in difesa. Facilitando il compito a Corvonero che avanza con Goldstein che tira e segna. Corvonero conduce ora per 30 a 20.”
Dopo dieci minuti, il risultato era crudele. La casa di Corvonero era a 100, mentre quella di Grifondoro era fermo a 20. Le cacciatrici di Grifondoro erano stanche e abbattute, i due battitori erano nel panico solo Harry era in aria che muoveva rapidamente gli occhi a destra e a sinistra. Guardò subito Ginny, che capì cosa le voleva dire.
Ginny tranquilla disse – “Ragazze, Harry ha avvistato il boccino. Lo sta tenendo sotto controllo e sta controllando che Corner, non lo abbia visto. Vuole prima che pareggiamo e poi lo prenderà senza dare il tempo a Corvonero di poter attaccare, lasciandoli a 100. So che la strategia è rischiosa, però non vuole chiudere la partita subito. Dem, vuole un tuo punto. Vuole che l’osservatore delleHolyhead Harpies, possano valutarti in tutte le tue qualità!”
Hermione sorrise all’amica e Demelza sorpresa disse – “Come fai ad esserne certa Ginny? Ci hai parlato? Sarebbe disposto a fare questo per me?”
Ginny sorridendo disse – “Me lo hanno detto i suoi occhi. Spesso ci capiamo, solo guardandoci! Hai detto anche tu che siamo una sola cosa! Comunque, l’ho visto anche io il boccino e mezzora che sta sotto la curva di Corvonero!”  
Corner dall’alto del suo manico di scopa si sbellica dalla risate, vedendo le cacciatrici di Grifondoro, non riuscire a segnare. Ma quando udì la voce euforica di Luna – “La pluffa è ora nelle mani di Hermione che evita un bolide, scansa l’intervento di Terry e scarica a Ginny che vola decisa verso Roger. Ecco scansare l’intervento di Anthony. Si ferma. Va verso il terreno per risalire, evitando un bolide e passa a Demelza che libera insacca Roger centralmente. Punto per Grifondoro, ora a 30, mentre  Corvonero fermo a quota  100.”dovette tornare serio e iniziò a preoccuparsi e osservava Harry aspettando che lui avvistasse la piccola pallina dorata.
Si udì nel arco di cinque minuti, udire le voci di Zacharias e Luna, entusiasti dire – “Ancora Robins a fare punto”.
“Tiro preciso di Hermione, che insacca!”
“Ancora una scatenata Granger , a segnare per Grifondoro.”
 “Hermione, insacca per l’ennesima volta Roger”
“Grifondoro è innarestabile, avanza con la Weasley che non sbaglia”
“Ancora Ginny che ha preso per mano la squadra, insaccando un irriconoscibile Roger ancora una volta” “Non ci crederete, ragazzi è ancora la Weasley a segnare. Il risultato ora è di nuovo in parità 100 a 100. Nonostante l’inferiorità numerica Grifondoro sta giocando alla grande.”
Improvvisamente il boccino si spostò da dove era sempre stato ed Harry che non lo aveva perso un attimo di vista lo seguì con lo sguardo. Notò il suo scintillio vicino il rosso dei capelli di Ginny, che stava tornando dopo aver segnato. Harry, allora sulla sua Firebolt, volò veloce verso la sua fidanzata. Un secondo dopo,  anche Corner, che seguiva ogni movimento di Harry, vide finalmente la piccola pallina dorata. Ma è tardi! Harry, lo ha quasi preso. Allora, Corner grida al suo battitore più vicino – “Marcus! Presto lancia il bolide che sta arrivando, su Potter! Devi colpirlo! Deve cadere da quella maledetta scopa!”
Marcus Belby, fece come gli aveva detto Michael Corner, colpendo con violenza inaudita il bolide, tanto da spezzare la sua mazza. Nel frattempo, il boccino era volato in alto, tra gli stendardi che decoravano il campo. Harry, si sporse più che poteva, allungando la mano per afferrare il boccino quando sentì  Jimmy Peakes gridare – “Attento capitano!”. Harry, girandosi non fece a tempo ad evitare il bolide che lo colpì in pieno volto. Harry, cadde dalla scopa, precipitando al suolo e sbattendo violentemente testa e schiena. Sugli spalti, si vivevano attimi di terrore, e si udì Luna preoccupata dire – “Un altro duro colpo per Grifindoro. Harry Potter, è stato colpito da un bolide, e non sembra riuscire a riprendersi. Corvonero, adesso ha la partita in pugno. Ma del boccino, ancora nessun ombra. Grifondoro è chiamata ad un estenuante difesa in inferiorità numerica. Vediamo se Madama Bumb, concederà un po’ di pausa. In questo caso, Grifondoro potrebbe sostituire i suoi due infortunati.”
Ginny, che aveva visto tutto, non curandosi di avere la pluffa in mano, volò verso il basso, per andare dal fidanzato seguita dagli altri compagni e dai Corvonero. Ginny preoccupata gridò – “Tesoro …”
All’improvviso si sentì il fischio di madama Bumb che disse – “Signorina Weasley! Se mette un piede a terra, sarò costretta a squalificare l’intera squadra. Conosce le regole. Il boccino non è stato ancora preso, quindi l’incontro non è finito. Posso darvi due minuti di pausa,e permettervi di sostituire i vostri giocatori! Cosa decide?”
Ginny guardò Hermione, Demelza, Ritchie e Jimmy e disse – “Madama Bumb, prenda la pluffa e riprendiamo il gioco da centrocampo! Giocheremo, questa partita in inferiorità. Siamo senza portiere e senza cercatore, ma non sarà un problema! Prima che Corvonero, prenda il boccino noi avremo 200 punti di vantaggio!”
Madama Bumb sorpresa disse – “E sia signorina Weasley! Ma non avrete più occasione di sostituire giocatori!”
Zacharias Smith eccitato disse – “Incredibile decisione di Grifondoro! Non sostituirà nessuno dei due giocatori. Giocheranno la partita in inferiorità. Un vero suicidio. Il risultato è in parità, e non hanno un cercatore. Non potranno mai prendere il boccino. La partita non sta deludendo l’attesa!”
Mentre tra i sostenitori di Grifindoro si alzavano boati e scroscianti applausi, Silente guardò di sottecchi la professoressa McGranitt e sorrise, Ginny, chiamò i suoi amici a raccolta e disse – “Herm, per adesso tu starai più dietro. Dobbiamo evitare che segnino! Ci scambieremo di posto in continuazione. Quando la pluffa sarà in mano nostra la cacciatrice che è dietro scatterà in avanti. Non devono avere punti di riferimento. Dem, tu adesso vieni con me a centrocampo e cerchiamo di recuperare la pluffa. Dobbiamo fare almeno altri 16 goal. Corner, vorrà del tempo prima di prendere il boccino. Ritchie e Jimmy, quando la pluffa l’abbiamo noi, tirate i bolidi, sempre su Corner, ma non dovete colpirlo. Solo distrarlo. Non possiamo abbatterlo anche se mi piacerebbe!”
Tutti i ragazzi di Grifondoro, approvarono la strategia di Ginny.

“Gin, sei in gamba! Hai notato che Corner, è una schiappa da cercatore e pur di non sostituire i nostri fidanzati e dimostrare a tutti la loro unicità hai deciso di rischiare. Harry, sarebbe fiera di te. Questa partita la vinceremo per la tua determinazione. Ti avevo detto che nessuno, avrebbe osato controbattere una tua decisione. Sanno, che Harry, si fida ciecamente di te, e loro si fidano di lui!”

“Speriamo, che sia la strategia giusta! Il boccino non lo vedo più da un po’! Corner, non lo ha ancora preso, e finora non sembra averlo mai notato, neanche quando Harry temporeggiava. È pur vero che mi sono distratta, ma non lo vedo! Questa coppa la deve alzare Harry! Non potevo sostituire solo Ron! Non potevo fare questo torto a mio fratello e ad Herm. Nella sala dei trofei non deve comparire ne il nome di McLaggen ne quello di Dean. Loro sono insostituibili per noi come per la squadra!”

Ginny e Demelza raggiunsero il centro del campo mentre Madama Bumb scodellava la pluffa in aria. Nel frattempo, Davies gridò – “Mike, dannazione! Sei l’unico cercatore. Trova e prendi quel boccino. Quei stupidi di Grifondoro, sono convinti di batterci lo stesso. Perché credi, non abbiano fatto sostituzioni? Lascia stare giochetti e sotterfugi per ora, ok Michael?”
Michael Corner annuì mentre si udì Luna calma dire – “La Pluffa è nelle mani di Grifondoro, che avanza velocemente con Demelza, che scarica su Ginny che si prepara al tiro … Roger avanza verso la cacciatrice scarlatta che invece passa lateralmente ad Hermione che insacca con precisione nell’anello centrale. Grifondoro passa in vantaggio e conduce ora 110 a 100!”
Mentre le tre cacciatrici tornano verso il centrocampo Corner, grida – “Ginny! Hai deciso di perdere la partita allora? Perché non hai sostituito tuo fratello e il gay? Pensi che io mantenga il patto?”
Ginny tranquilla disse – “Michael, Harry e Ron sono insostituibili nel mio cuore, come per la squadra. Questa partita è già vinta per noi! Non mi interessa niente di te! Te lo già detto. Anzi ti do un consiglio vedi di prendere al più presto quel boccino perché ho intenzione di umiliarti. Stravinceremo!” riprese a volare.
Corner era furioso:

E’ sicura di vincere la ragazzina? Vuole umiliarmi? Adesso gli rovino quel bel faccino! Se Roger non mi avesse imposto di trovare quel boccino. Ma dove diavolo è finito?. Non c’è! Non lo vedo! Potter, l’aveva visto dovevo aspettare a colpirlo. Meglio cercarlo!”

Zacharias Smith eccitato disse – “Corner, sta cercando il boccino, ma questo sembra sparito. Nel frattempo, vediamo Corner evitare due bolidi che per poco non lo toccavano. La pluffa è stata respinta da Robins, che ha scaricato sulla Weasley che ha finto di tirare a destra per insaccare la pluffa a sinistra. Grifondoro, allunga 120 a 100. Sta giocando in maniera impressionante. Nonostante la superiorità numerica di Corvonero, sono i giocatori scarlatti a fare la partita”
All’improvviso le dita di Harry, a terra svenuto si aprirono e sul suo palmo ecco volteggiare il boccino. Madama Bumb, allora fischiò tre volte decretando la fine dell’incontro. Dagli spalti tra i sostenitori dei Grifondoro si sentirono scroscianti applausi e cori, mentre tra i sostenitori di Corvonero, applausi sportivi ma molta delusione. Si udì una felicissima Luna – “Questa partita al cardiopalma è finita. Rispettando i pronostici, Grifondoro, si aggiudica la vittoria. Harry Potter ha preso il boccino, portando 150 punti alla sua squadra. L’incontro si conclude sul punteggio di 270 a 100.”
Ginny ed Hermione erano subito scese in picchiata vicino i rispettivi fidanzati come il resto della squadra Davies, avvicinandosi a Ginny disse – “Complimenti, Weasley! Bella vittoria! Hai avuto coraggio a giocare in inferiorità!” le strinse la mano.
Dalla postazione dei professori scese Madama Chips, che evocò due barelle e posizionando sopra i due ragazzi convalescenti li porta in infermeria.
Mentre i ragazzi di Corvonero, ritiravano la medaglia si avvicinò a loro la professoressa McGranitt che disse – “Complimenti ragazzi! C’è la coppa da ritirare! Il signor Potter, è impossibilitato. Chi va al suo posto? Lei signorina Granger, come prefetto?”
Hermione sorridendo disse – “Professoressa McGranitt! Sarà Ginny a ritirarla per noi!” La professoressa McGranitt abbozzò un sorriso,  e raggiunse gli altri professori. Rivolta all’amica disse – “Gin! Tocca a te! Abbiamo vinto grazie alla tua strategia! Poi, sei il nostro vice capitano. Ricordi cosa ci ha detto Harry quando era squalificato? Di rispettarti e ascoltarti come facciamo con lui! Inoltre, sono sicura che in ogni caso, Harry avrebbe voluto che a ritirarla, fossi tu!”
Ginny abbracciando l’amica disse – “Come sempre hai ragione, cognatina!”
Tutti i Grifondoro presero la medaglia, Hermione ritirò anche quella di Ron. L’ultima fu Ginny, essendo il capitano e dopo aver ritirato la sua medaglia ed una per Harry, ritirò la coppa che subito alzò al cielo, che si dipinse dei colori di Grifondoro. Nell’arco di una mezzoretta, tutti se ne tornarono nelle sale comuni delle proprie case. Ginny ed Hermione, erano scappate subito in infermeria come il resto della squadra. Ginny era vicino ad Harry e gli teneva la mano. Al suo fianco c’erà Demelza. Hermione, invece era vicino a Ron, anche lei molto preoccupata insieme a Ritchie e Jimmy. Madama Chips, vedendole in quello stato disse – “Tranquille ragazze! Stanno bene gli ho somministrato dei tranquillanti. Non si sveglieranno fino a domani mattina!”
Ginny ed Hermione all’unisono dissero – “Scusate madama Chips. Possiamo restare qui solo per stanotte?”
Madama Chips tranquilla disse – “Sapete, che dovete chiedere il permesso al direttore della vostra casa o al preside!”
Demelza sorridendo disse – “Ginny, Herm! Io vado allora, ci vediamo domani. Dobbiamo festeggiare, appena si riprendono!”
Ginny ed Hermione dissero contemporaneamente – “Certo Dem! È ovvio! Notte a domani!” se ne andò insieme ai due ragazzi che le salutarono
In quel momento, arrivarono il professor Silente e la professoressa McGranitt.
Ginny ed Hermione all’unisono dissero – “Sera Professore! Sera professoressa!”
Hermione tranquilla disse – “Professoressa! Potremo restare qui stanotte?”
La professoressa McGranitt guardò il professor Silente che annuì e disse – “Va bene, signorina Granger! Dopotutto al cuore non si comanda! E conoscendovi, avreste trovato il modo di sgattaiolare e venire qui. Domani mattina però, puntuali alle otto, in sala grande! Notte, ragazze”
Ginny ed Hermione contemporaneamente dissero – “Notte Professoressa!”
Il professor Silente, con un leggero sorriso disse – “Complimenti ragazze! Bella partita! Signorina Weasley, sono fiero della sua scelta di continuare a giocare in inferiorità, pur di non togliere il prestigio della vittoria ai vostri fidanzati. Confido, che non avrà problemi, a dare questa lettera, della massima urgenza ad Harry, appena si sveglierà. Saprete tutto a tempo debito! Notte ragazze!”  
Ginny prese la lettera e la mise nella tasca interna della sua divisa e salutarono il professore che se ne andò  insieme alla professoressa McGranitt. Dopo circa dieci minuti, se ne andò anche Madama Chips, lasciando sole le due ragazze.
Ginny all’improvviso disse – “Herm, ma Harry, in questi anni ti aveva mai parlato di me? Pensi che sia realmente innamorato di me?”
Hermione sorridendo disse – “Gin! Dovevi vederlo, come ti guardava ed era geloso che Dean ti accarezzasse o ti baciasse. Certo, che è innamorato di te! Ora perché tutti questi dubbi? Non sarà, ancora per quello che ha detto Harry, durante la partita?”
Intristendosi disse - “Anche per quello, Herm!Ma non solo! A volte, diventa assente. Non mi sente neanche che lo chiamo. I suoi occhi diventano rabbiosi! Probabilmente, si annoia con me! Sta con me solo per pietà, e per soddisfare le sue voglie!”
Arrabbiata disse – “Gin, ma sei impazzita? Harry è perdutamente innamorato di te. Ci ha messo un po’ a capirlo, ma sai come è fatto!” dopo un po’ di silenzio, preoccupata riprese – “Tu, stai maggiormente a contatto con lui! Quante volte ti è sembrato assente negli ultimi giorni?”
Timidamente disse – “Mai, almeno davanti a me, dopo l’attacco subito alla tana! Ma ricordo bene i suoi occhi!”
Sorridendo disse – “Gin, era in contatto telepatico con Voldemort, ricordi, come stava male? Però appena si è ripreso eri la prima persona che ha cercato? Sei ancora convinta che non ti ami?”
Imbarazzata disse – “Herm, hai ragione! Cosa possiamo fare se accade di nuovo?”
Tranquilla disse – “Come l’altra volta stargli vicino! Hai visto come soffre! È peggio di ricevere una maledizione cruciatus!”
Annuendo disse – “Herm, ti invidio lo sai?”
Sorpresa disse – “Gin, perché? Non sono  bella quanto te, ne ho tanti ammiratori, a cui dare buca, come te, visto che ora hai l’amore della tua vita!”
Con le lacrime agli occhi disse – “Herm è che tu e mio fratello, avete vissuto tante avventure con Harry, che io non potrei mai immaginare. Mi sarebbe piaciuto, essere con voi! Io ho solo rischiato di ucciderlo, il mio primo anno qui, ad Hogwarts!”
Sorridendo disse – “Gin, ti sbagli. Tu eri con noi! Harry, ti ha sempre avuto nel suo cuore. Ho sempre avuto il sospetto, che fosse innamorato di te già dalla prima volta che ti ha visto!”
Le due ragazze si misero a ridere poi vinte dal sonno si poggiarono con le mani in quelle dei fidanzati sui letti, al loro fianco, facendosi accogliere tra le braccia di Morfeo. Erano già le tre. Il tempo volò e arrivarono le sette. I due ragazzi si svegliarono un po’ spaesati poi girandosi videro le due ragazze che dormivano infreddolite, ai loro fianchi. Sia Harry, che Ron le presero e le adagiarono sotto le coperte. Involontariamente, per la fretta, le due ragazze sussultarono e si svegliarono e felici baciarono con trasporto i fidanzati.
Harry abbracciando Ginny disse – “Tesoro, come è finita la partita? Ricordo che stavo per prendere il boccino e poi …”
Ginny sorridendo disse – “Come sempre! Sei stato grande! Abbiamo vinto, tesoro! Però quando ti ho visto cadere stavo per morire. Mi sono spaventata!” gli diede la sua medaglia e un tenero bacio a fior di labbra
Harry accarezzandole la guancia disse – “Scusa piccola! Non succederà più!”
Mentre i due si baciavano con passione, Hermione guardando Ron fiera disse – “Sei stato stupefacente oggi, tesoro! Non riuscivano a superarti in nessun modo!” gli diede la sua medaglia e un tenero bacio sulle labbra.
Ron, sorpreso disse – “Anche tu, amore! Miseriaccia, c’è qualcosa in cui non sei brava oltre che bella. Per Godric!”
Hermione ridendo disse – “No Ronald, spiacente sono praticamente perfetta!” abbracciò il fidanzato e si baciarono passionalmente.
In quel momento arrivò Madama Chips, che decise di concedere ancora un po’ di intimità alle due coppiette occupandosi delle finestre e dello scaffale dei medicinali. Dopo circa una mezzoretta, i ragazzi si accorsero della presenza dell’infermiera e si guardarono imbarazzati. Madama Chips, dopo aver visitato i due ragazzi , ormai guariti li dimise. I quattro ragazzi mano nella mano andarono nei loro dormitori a cambiarsi per poi scendere in sala grande per il banchetto della colazione.
All’arrivo dei due ragazzi, la sala grande, arredata con i colori e stendardi di Grifondoro, si riempì di urla e schiamazzi, soprattutto tra i compagni di casa. Mentre Michael Corner e Cho Chang,  oltre i Serpeverde, li guardavano con odio.  Il silenzio, calò immediatamente, non appena  il professor Silente, si alzò e si avvicinò al leggio che si aprì.   
 

    N.D.A.
Salve, a tutti!
Non volevo farvi aspettare così tanto. Il capitolo era pronto da un bel po’. Ma a causa di alcuni problemi non ho potuto pubblicarlo prima. Spero come sempre che questo capitolo vi sia piaciuto! So che forse, risulterà un po’ noioso e vorrei tanto sbagliarmi. Spero in una vostra smentita. Un capitolo di passaggio. Come sempre vi sono indizi per il proseguimento della storia che posso dirvi al 100% avrà una seconda parte e forse addirittura una terza. Sperando di riuscire ad accattivarvi sempre più.
Spero, vi piacciano anche le immagini che ho messo ad ogni capitolo.
 
Come sempre aspetto le vostre recensioni per e con qualsiasi giudizio.
 
Come di consueto, ringrazio chi ha messo questa storia tra le seguite, chi la ha messa tra le  ricordate e chi la ha messa tra le preferite, sperando che il numero continui sempre ad aumentare.
 
Ringrazio sempre le fedelissime Angelica Weasley, Ery96, per le recensioni dell’ultimo capitolo.
 
Ringrazio le numerose persone, che leggono silenziosamente e che mi hanno solo visitato. Questo, non può che farmi piacere, Spero continuiate a farlo e ad essere sempre più numerose!
 
Anticipazioni sul prossimo capitolo?
Siete sicuri che ci sarà?
A presto … con il prossimo capitolo.
Themysticgohan

 

 

 
  

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Capitolo 16
*** RINCORRERE I SOGNI ***


N.D.A.
Salve a tutti! Eccovi il nuovo capitolo. Scusatemi per qualche errore. Non dovrebbero esserci però potrebbe essermi scappato …
In questo capitolo, oltre ai pensieri dei quattro protagonisti, sempre degli stessi colori,
ci saranno in grigio, quelli di Michael Corner,
in bordeaux quelli di un personaggio che capirete leggendo;
come sempre in nero, la narrazione della storia …
Spero che questo capitolo vi piaccia.
Buona lettura! A dopo!

 
Nella sala grande, ormai regnava il silenzio. Tutti, indistintamente, anche gli appartenenti alle case non coinvolte dalla partita, attendevano le parole del vecchio ma saggio mago, nonché preside della scuola. L’attesa non fu particolarmente spasmodica. Infatti, ecco la sua profonda voce  – “Buonasera ragazzi! Innanzitutto volevo congratularmi sia con i ragazzi di Grifondoro sia con quelli di Corvonero per la partita disputata. Prima di conoscere le decisioni dei selezionatori, volevo rammentarvi alcune cose. Da sabato prossimo riprenderemo con le uscita ad Hogsmeade, e come al solito per i minorenni servirà l’autorizzazione dei genitori. Chiunque, sia sprovvisto di tale documento non potrà uscire dal castello.  Inoltre, per gli studenti, che quest’anno prenderanno i M.A.G.O. entro la fine del mese dovranno comunicare alla professoressa McGranitt, quale sarà la loro professione futura e  concordare con lei un eventuale aggiunta di corsi nel piano di studi. Discorso analogo, vale per gli allievi del sesto anno. Inoltre, in  ognuna delle vostre sale comuni, troverete il piano di studi aggiornato con il recupero di eventuali lezioni sospese o rinviate. Adesso, prima di lasciarvi al nostro ricco e gustoso banchetto, vi comunicherò cosa è stato deciso.”
Il preside fece silenzio e mosse rapidamente gli occhi su ogni tavolo, poi estraendo  la sua bacchetta fece apparire tre buste. Con la sua tipica calma, disse – “Non siete costretti ad accettare, o a rispondere subito. Tuttavia, credo sia opportuno chiamare qui vicino a me i due capitani delle due squadre.”
Roger Davies, si alzò e subito andò vicino al preside. Harry, invece era più titubante, non gli piaceva essere al centro dell’attenzione. Guardò Ginny, che gli sorrise. Harry, allora lasciò la mano alla fidanzata e raggiunse il preside.
Silente senza indugiare ulteriormente, lesse la prima lettera.
 

Scegliere, per me non è stato semplice. Tutti meriterebbero di essere chiamati, ma dovendo scegliere, ho cercato di trovare i migliori in assoluto. Premetto, che spiegherò per ognuno dei giocatori, i motivi della mia scelta. Spero che questi siano contenti e accettino. Arriviamo al dunque. Di seguito, troverete solo cinque nomi con le rispettive motivazioni. Sono ancora molto scosso! Non pensavo di trovarne tanti in una sola partita, quasi una squadra completa. Innanzitutto, Ronald Weasley, nonostante, non abbia potuto finire la partita, un po’ forse, anche per una sua distrazione. Ho ritenuto, tuttavia, che nessuno sia più forte di lui nella  difesa degli anelli. Non a caso, finché non è stato colpito, la sua squadra, era rimasta imbattuta. Non aveva subito nemmeno un punto. La cacciatrice Hermione Granger, per la sua bravura e destrezza nell’evitare bolidi, oltre alla freddezza nel segnare. Il cacciatore, Anthony Goldestein, per aver continuato a lottare anche quando il divario tra le due compagini era chiaramente visibile. Inoltre, ha giocato sempre lealmente, senza usare sotterfugi. Mi sembrava corretto premiarlo per la sua onestà. Non potevo non poter selezionare l’altra cacciatrice Ginevra Weasley. Per il coraggio dimostrato nel giocare una partita in inferiorità e l’abilità nel guidare la sua squadra a recuperare uno svantaggio abissale. Giocatrici con tale carisma non possono mancare. Infine, il cercatore Harry Potter, non come molti, penseranno per la sua fama, che potrebbe senza dubbio contribuire e influire. Il vero motivo è stato, la freddezza e l’abilità nel tenere d’occhio il boccino per tutta la partita e  aver deciso di prenderlo al momento opportuno, dando occasione a tutti i suoi compagni, di dimostrare il loro reale valore. Vero leader dentro e fuori dal campo.
Andrew Hogson


Silente fece partire un applauso  e le persone nominate restarono in piedi. Silente subito riprese dicendo – “Signor Davies, legga questa lettera, l’altra la leggerà il signor Potter!”
Roger prese la lettera e mettendosi al centro di fronte al leggio lesse:
 

Io, in rappresentanza dell’allenatore dei Chudley Cannons, vi comunico quanto segue:
La nostra squadra è al completo, ma tuttavia vorremo rinnovare e svecchiare l’organico. Abbiamo messo gli occhi su tre giocatori. Però per una scelta definitiva, aspetteremo di vederli all’opera in altre partite e abbiamo avuto già il permesso di visionarli dal preside. Per correttezza, vi portiamo a conoscenza degli osservati.
Il portiere, Roger Davies, conoscevamo il suo curriculum, e lo seguivamo da tempo. Siamo rimasti sorpresi, però, nel vedere la facilità con cui è stato battuto, in questa partita. Indubbiamente, bravura degli avversari. Sfortunatamente, l’altra squadra aveva solo cacciatrici, se no li avremo optati immediatamente, senza dubbi. Tuttavia, il ragazzo ha mostrato carisma ed è stato uno degli ultimi ad arrendersi.
Il portiere Ronald Weasley, una vera saracinesca. Tuttavia, non ce la sentiamo ancora di prenderlo, a causa della sua inesperienza in campo internazionale e nel giocare tra i professionisti, ma lo terremo d’occhio. Ha tutte le capacità per diventare un grande giocatore.
Infine Harry Potter, un cercatore del suo livello farebbe comodo a qualsiasi squadra. Con lui in campo la vittoria è presumibilmente scontata. Ha carisma da vendere ed indubbiamente un’ abilità innata.
Tuttavia, come detto in precedenza, ci prenderemo del tempo prima di prendere la decisione finale.
A presto Sean Carter.

 

Harry, prima di aprire la lettera guardò verso il suo tavolo e guardò per un istante lunghissimo, che sembrava un eternità, Ginny.

“Amore, vorrei tanto che qui dentro ci fosse il tuo nome. Non me lo hai mai detto, apertamente ma so che è tra i tuoi sogni giocare con le Holyhead Harpies. Ti prometto che farò di tutto per realizzare questo tuo desiderio! Ho già in mente qualche idea. ”

“Non è possibile, i mitici Cannons! La mia squadra del cuore, vorrebbe selezionarmi! Sarebbe un sogno, ma devo battere Davies. Chiederò ad Harry, di allenarci di più. Miseriaccia, optato anche per la Nazionale! Grazie, amico! Se non fosse stato per te. Sarei solo Ronald Weasley! Sei entrato nella nostra vita silenziosamente, ma ce l’hai cambiata!”

“Giocare a quidditch, in Nazionale? Sono davvero, così brava? Sicuramente, me la cavo per avermi notato, ma nel mio futuro non ci sarà il quidditch e non so se giocherò in nazionale. Gin, sarà un abilissima giocatrice, invece. Spero ci sia il suo nome in quella lettera. Almeno finché non metterà su famiglia con il suo Harry!”

“Se le Harpies, mi selezionano, sarei tra le ragazze più fortunate del Mondo magico. Un sogno che diventa realtà. Certo, che se mi dicessero di scegliere se giocare con le Harpies o diventare la signora Potter …  Ginevra Potter, suona terribilmente bene. Sirius, aveva ragione tutto sommato! Non avrei dubbi su cosa sceglierei. “

“Tutte le fortune a quel idiota! Non solo il destino del mondo magico sulle spalle dalla nascita. Questo non glielo invidio, anzi … Inoltre, neanche ci credo. Selezionato, forse per giocare nei Cannons. È un posto assicurato in Nazionale. Ma ciò che mi fa più rabbia, è Ginny. Dannazione! E’ completamente, totalmente e incondizionatamente innamorata di quella nullità. In fondo, cosa ha lui che io non ho?  Eppure sono stato io il primo che ha baciato. Il suo primo amore! Forse perché Potter ha potere ed è famoso? L’affascina avere il fidanzato celebre? Allora cercherò il potere! Avrò anche io la fama! Oppure potrei … no mai amico di colui che mi ha preso la donna che amo e che presto riavrò!”

Corner infuriato disse – “Ehi, sua santità Potter! La smetti di sognare ad occhi aperti e leggi quella stramaledetta lettera. Sfregiato, hai mai pensato, che se la tua ragazza, viene scelta tu potresti ritrovarti “cervo a primavera”? E’ risaputo che in quella squadra, come in tutte le femminili di Quidditch, le coppie si sfaldano! Fossi in te, non vorrei mai che lì ci fosse il suo nome. Anche se alla fine, Weasley è sempre stata una … come dire facile!”
Harry come Ron non ci videro più, Harry era quasi da Corner, quando sentì una mano sulla spalla. Si voltò e vide Silente che lo tratteneva con uno sguardo che non gli aveva mai visto e scuotendo la testa  prese la parola – “Signor Corner, devo con rammarico constatare, che forse il metodo dello smistamento, non sia più tanto corretto. Il nostro vecchio ma infallibile cappello parlante, questa volta ha avuto una svista. Lei è stato smistato nella casa di Corvonero, che come sa si è sempre distinta per la sua saggezza, giusto?. Lei invece, si sta dimostrando, non vorrei offenderla, ma se ciò accade, vorrà dire che non sa vedere oltre il suo naso, come un bambino viziato e invidioso. Se non è stato scelto, da nessuno è perché non ha dimostrato chi era. Ha ritenuto di rendere la vita impossibile ai suoi avversari, giocando spesso slealmente. Mi chiedo, a volte quale casa sarebbe più indicata per lei? Non certamente Tassorosso, non sa cosa siano la pazienza e la tolleranza. Grifondoro, nemmeno lontanamente, non occorre che le spiego i motivi. Strano a dire ma neanche Serpeverde, sarebbe adeguata. Tolto il fatto che i suoi genitori sono entrambi maghi, non ha nessun altra qualità che il suo fondatore cercava. Detto questo, tuttavia non prenderò altri provvedimenti. Potrei benissimo farla espellere, ma penso che un’umiliazione come questa porterà sicuramente i suoi giovamenti e dopotutto ognuno di noi merita una seconda occasione. A dir il vero, per lei sarebbe la terza. Quella volta, qualcuno intercesse per lei. La stessa che poco prima stava per schiantarla, credo! Quando si dice destino! Signor Potter, proceda nella lettura.” Sia Harry che Ron si erano calmati, Silente indietreggiò accennando un sorriso e facendo l’occhiolino a Ginny che sorpresa rideva insieme agli altri, mentre Hermione le teneva la mano.
Corner imbarazzato disse – “Professor Silente, la smetta di ostentare un’ imparzialità che non ha. Si vede lontano un miglio, che lei come tutti, stravede per quello sfregiato. Sono convinto, che ha detto lei chi selezionare. Inoltre, se non ci fosse stato Potter in campo, grazie al suo decreto, a quest’ora avremmo vinto. Inizio a credere che Harry Potter, sia un suo parente. L’unico falso qui è lei! Sono sicuro che non è in grado di fare il più elementare degli incantesimi!”
Tutti i Corvonero, lo guardarono sorpresi e scandalizzati, Silente stava per rispondere ma si alzò sulla sedia il Professor Vitious che disse – “Scusa Albus! Permettimi di dire due cose!” Silente annuì e Vitious riprese – “Signor Corner, mi vergogno di essere il direttore della casa di Corvonero. Non so, se quello che dice è la verità o parla per rabbia. Tuttavia, non credevo che si sarebbe rivolto così al nostro preside. Con mio enorme rammarico, le comunico che con questo suo atteggiamento, ha danneggiato la sua casa in quanto le tolgo la bellezza di 300 punti. 50 punti per aver usato un linguaggio poco consono verso una sua compagna di scuola, anche se di un’altra casa, non tollero certi comportamenti. 100 punti per aver infangato il nome della sua casa senza motivo e facendosi rimproverare dal preside in persona. 150 punti per aver calunniato il preside, mostrando una chiara mancanza di rispetto. Complimenti, adesso la nostra casa è all’ultimo posto. Meriterebbe la sospensione. Inoltre per quanto riguarda la partita, devo rammentarle che abbiamo perso, ma il signor Potter  non era in campo. Aveva già preso il boccino è vero, ma nessuno lo sapeva. Inoltre la sua squadra, o meglio la Signorina Weasley, ha scelto di continuare a giocare in inferiorità, pur sapendo a cosa andavano incontro. Dimostrando un affiatamento senza eguali. Torni a sedere e pensi prima di parlare. Signor Potter, so cosa voleva fare e la ringrazio per essersi trattenuto. Legga quella lettera!”
Harry ringraziò il professor Vitious e aprì la lettera:
 

In qualità di selezionatore delle Holyhead Harpies, il mio compito è stato molto facile in quanto c’erano poche giocatrici da visionare ed eventualmente selezionare. Tuttavia, seguendo il consiglio di una nostra giocatrice, avevo già un idea di chi scegliere. Però non ho potuto vederla all’opera, quindi rimanderò tutto alle prossime partite. Spero di non aver deluso nessuno.
A presto Carol Henry Nicolson


Harry diede la lettera a Silente e guardò verso la ragazza che stranamente da quando si aspettava  sorrideva.
Silente tranquillo disse – “Tutti quelli che sono stati chiamati, possono riflettere e far sapere tutto ai direttori delle rispettive case. Ora facciamo colazione e poi si torna alla solita routine.”
Harry e Davies erano tornati ai loro posti. Harry, accarezzando la fidanzata disse – “Tesoro, tutto bene? Prima quell’idiota di Corner, poi Le Harpies …?”
Ginny sorridendo disse – “Si tesoro, ho ancora due anni per farmi notare dall’Harpies. Sai, però che hai rischiato di farti espellere! So che volevi vendicarmi, però mi devi promettere di essere meno impulsivo!”
Infuriato disse – “Nessuno deve permettersi di chiamarti in quel modo. Silente si è sbagliato nel dire che lo avrei schiantato. Lo avrei ucciso. Volevo solo la sua morte!”
Baciandolo teneramente – “Amore, non sei un assassino! Non sei Voldemort! Tu sei il mio Harry e lo sarai per sempre!”
Ron imbarazzato disse – “Harry, possiamo aggiungere una seduta di allenamento in più?”
Harry sorridendo e abbracciando la fidanzata disse – “Certo Ron, ma solo perché ho in testa una strategia. Io non accetterò la convocazione in Nazionale, non ora che Voldemort è a piede libero, e intacca la nostra felicità. Neanche una eventuale dei Cannons, dopo Hogwarts, entrerò in accademia per diventare Auror. Dopo lo dirò alla McGranitt.”
Hermione abbracciata al fidanzato anche lei disse – “Anche io penso di rifiutare la convocazione in Nazionale. Voglio entrare in Magisprudenza e lottare per il C.R.E.P.A., ottenendo un posto nel Ministero. Tu Gin, hai due anni ancora, invece!”
Ginny ridendo disse - “Non so se rifiuterò anche io la convocazione in Nazionale, ma conosco cosa voglio nel mio futuro. Ho ancora due anni per entrare nelle Harpies, e riuscirò a diventare una giocatrice professionista di Quidditch. Inoltre, non mancheranno dei figli e naturalmente Harry!”
Ron imbarazzato disse – “Ho deciso che seguirò il mio “futuro” cognato. Entrerò anche io nell’accademia per Auror. Alla fine era uno sogno che avevo fin da bambino. I Cannons e la Nazionale faranno a meno di me. Come dice Silente, la spalla ideale di Harry sono io!”
Ginny fingendosi offesa disse – “Si, fratellino ma dopo di me! Ti ricordo che Harry, viene in missione con me per l’Ordine, non con te! Come vedi, ha me tra le sue priorità!” si scatenò l’ilarità dei quattro ragazzi.
Poco lontano al tavolo dei Corvonero, Anthony Goldstein infuriato disse – “Michael, ma sei impazzito a dire quelle cose a Silente, non ho mai visto il professor Vitious così arrabbiato. Ora sarà quasi impossibile recuperare tutti quei punti. Grazie”
Corner irato disse – “E’ facile per te Anthony. Prefetto, selezionato per la nazionale. Felicemente fidanzato. Non hai subito ingiustizie.”
Sorpreso disse – “Anche tu sei fidanzato. E con la ragazza più bella di Hogwarts. Tutto questo solo perché non sei stato scelto? Ma onestamente, quante speranze volevi avere contro Potter? Cho cosa pensi? Dici qualcosa al tuo ragazzo, sei l’unica che riesce a farlo ragionare!”

“Le Harpies non hanno scelto nessuno. Hanno scritto che sapevano già chi scegliere ma non hanno potuto vederla all’opera. Siamo solo in quattro che giochiamo. Volevano scegliere me? Così dimostrerò ad Harry che sono la migliore. Mille volte meglio di quella inutile e bruttissima Weasley, che gli sta appiccicata come una sanguisuga. Prima le Harpies e poi lui, il mio sogno proibito, Harry. Quando lo avrò di nuovo, il caro Michael potrà prendersi la sua brutta fidanzata e saremo tutti e quattro felici. Anzi le chiederò di farci da testimone e la madrina ai nostri figli. Tanti bambini bruni simili a lui. Tanti  piccoli Harry. Cho sei tu quella giusta per lui!”

Finita la colazione tutti gli studenti si fermarono in sala comune delle proprie case, a leggere l’orario dellle lezioni. Il quinto anno aveva lezione di divinazione, poi trasfigurazioni e pozioni. Mentre il sesto anno un’ora libera, poi storia della magia, incantesimi e dopo pranzo difesa contro le arti oscure. Harry, sperava di avere qualche lezione in comune al quinto anno, invece dovette rassegnarsi. Sapeva che nel pomeriggio, la Umbridge lo avrebbe tartassato.
Harry, seguito da Ron ed Hermione accompagnarono Ginny fino all’aula della professoressa Cooman e dopo averla salutata Hermione imitando la voce profonda della professoressa disse –“Vedo un pericolo mortale, per lei! Gin, ci vediamo a pranzo e dai retta al tuo occhio interiore!” tutti risero.
Ron ridendo disse – “Harry, ti aspettiamo in biblioteca. Ma mi raccomando non far fare tardi alla mia sorellina!”i due ragazzi se ne andarono ed Harry diede un bacio passionale a Ginny per poi raggiungere Ron ed Hermione in biblioteca mentre Ginny entrava dentro.
Arrivato in biblioteca, Ron chiese – “Harry, non ti sembra strano il ritorno dell’Umbridge?”
Harry guardando il migliore amico disse – “Si, Ron! Oggi pomeriggio vedrai come ci renderà la vita impossibile. Non ha dimenticato quello che è successo lo scorso anno. Saremo il suo bersaglio. Ma faccia di rospo, troverà pane per i suoi denti! Vorrei evitare di coinvolgere, Gin però!”
Hermione sorpresa disse – “Conosci la tua fidanzata, Harry! Pensi che abbia paura dell’Umbridge o starà buona? Sai che è la tua ombra. Non ti lascerà mai!”
Harry preoccupato disse – “Lo so Herm. Ma finché non capisco, cosa ci fa qui la Umbridge. Gin starà fuori da qualsiasi azione. Anzi Herm, per non adirarla e farla sentire messa da parte, anche tu resterai fuori, agirete dietro le quinte. Ho solo paura per lei! Se la Umbridge sta dalla parte di Voldemort? “
Adirata disse – “Harry James Potter! Ne io ne Gin staremo buone a vedervi mettere in pericolo la vostra vita. Anche noi siamo dell’Ordine e poi se i tuoi sospetti erano fondati non pensi che Silente ci avrebbe detto qualcosa?”
Hermione sussultò e si ammutolì:

“Gin, si è dimenticata di dare la lettera di Silente ad Harry. Forse, Harry non ha tutti i torti! Ma allora perché Silente, non ha convocato l’Ordine? Se mi sbagliassi! Quella lettera è una lettera personale per Harry! Non capisco più niente!”

Ron notando il cambio d’umore della fidanzata disse – “Tesoro, che succede? A cosa stai pensando?”
Hermione sorridendo al fidanzato e riprendendosi dai suoi pensieri disse – “Niente, tesoro solo ad oggi pomeriggio! Harry, ma ultimamente hai sentito dolori? Hai avuto incubi?”
Harry leggermente arrabbiato disse – “Herm, ma credi che se fosse accaduto qualcosa, non ve lo avrei detto!”
Hermione calma disse – “Hai ragione Harry. Scusa! Solo che pensavo non volessi far preoccupare Gin!”
Calmo disse – “Non riuscirei a tenerla all’oscuro! Sia perché riesce a capirmi senza bisogno di parole. Poi ogni volta che mi capita, penso sempre che le sia successo qualcosa. Ricordi alla tana? Quindi sia tu che Gin per il momento non starete in prima linea!”
Leggermente offesa – “Ok Harry! Ma lo spieghi tu alla tua fidanzata! Andiamo a lezione ora!” prese per mano Ron e se ne andarono.

“Miseriaccia, se Harry ha ragione? Devo parlarci! Non riusciamo a stare lontano dalle nostre fidanzate, finiremo per preoccuparci e non saremo tranquilli. Mione, non solo ci ha fatto sopravvivere finora,devo averla con me, non  posso immaginarla in pericolo. Se fosse una strategia, per renderci più vulnerabili? Anche Harry, sarà preoccupato per Gin. So che commetteremo,inevitabilmente qualche errore!”

“Ti Capisco Harry. Ma sono leggermente delusa. Eravamo un trio! Anzi un quartetto, ora perché vuoi diventare una coppia? Avrete modo di lavorare insieme, tra due anni. Perché Ron non si è schierato dalla mia parte! Perchè? Faremo credere ad Harry di ascoltarlo, poi invece con Gin agiremo. Se è quello che vogliono, faremo due gruppi!”

“So che Gin penserà che la reputi troppo piccola e si infurierà e anche molto. Ma non mi perdonerei mai se gli accadesse qualcosa. Il ritorno dell’Umbridge non mi tranquillizza. Inoltre sembra che Voldemort, sia sparito. Non sta facendo niente. Nessun attacco. So che mi capirà”

Nel frattempo nell’aula di divinazione, Ginny era seduta con Demelza, Mary e Luna e  aspettavano l’arrivo della professoressa Cooman, ridendo e scherzando sulle previsioni che oggi la strana professoressa avrebbe fatto.
Demelza ridendo disse – “Ginny, oggi a chi predirà la morte?”
Ginny allegra disse – “Spero non a me! Sono ancora giovane e poi non sono ancora la fidanzata ufficiale di Harry!”
Mary sorpresa disse – “Davvero? Allora, ho qualche speranza con lui?”
Ginny fintamente arrabbiata disse – “Mary, non ci provare! Sai quanto ho dovuto lottare per averlo. Ultimamente però è strano.”
Luna come sempre sognante disse – “Ginny è colpa dei Gorgosprizzi. Glielo sempre detto che ne ha la testa piena! Harry deve lavarsi i capelli con il succo di zucca, se ne andranno. Odiano il succo di zucca!”
Ginny sorpresa e ridendo disse – “Va bene Luna. Se il problema è solo questo glielo dirò!” guardò le altre due amiche che ridevano.
Arrivò la professoressa Cooman più agitata e nervosa del solito e disse – “Buon- buongiorno Ra- ragazze! Oggi proveremo a leggere nella sfera di cristallo. Aprite il libro a pagina 35.”
Ginny alzandosi in piedi disse – “Professoressa, perché è agitata oggi? Vorrebbe dirci qualcosa ma che non dovremmo sapere?”
La signorina Cooman guardando negli occhi Ginny disse – “Volevo dirvi … che la lettura della sfera di cristallo potrebbe essere materia d’esame”
Quando la professoressa Cooman stava per dire ciò che la preoccupava si sentì nell’ aula un inconfondibile finto colpo di tosse.
La Umbridge calma disse – “Allora Sibilla. Vedo che ha ancora il suo posto. Nonostante l’anno scorso l’avevo licenziata.”
La Cooman fintamente tranquilla disse – “Il Preside mi ha concesso di restare e divido la cattedra con il professor Fiorenzo!”
Infuriata disse – “Di bene in meglio. Una svampita e un ibrido metà uomo, metà cavallo. Dovrò licenziare entrambi. Non potete dare un’adeguata istruzione a questi ragazzi. Le spiacerebbe prevedermi qualcosa? Spero non nuovamente la mia morte o qualche grave pericolo incombente!”
Preoccupata disse – “Veda che l’occhio interiore non funziona a comando!”
Deridendola e alterata disse – “Queste – Sono – Bugie! Lei non ha nessun dono. Sa predire solo morte e pericoli. Prepari le sue valige entro stasera dovrà andarsene!”
Ginny, intanto era pensierosa:

“E’ vero la Cooman non ha questo famoso occhio interiore di cui si vanta tanto e dice che dobbiamo scovare dentro noi. Divinazione non è la mia materia preferita, però la Umbridge non ha diritto di trattarla così. Darle della svampita? Per essere strana è strana! Ma se Silente le ha lasciato la cattedra, con il professor Fiorenzo, avrà le sue motivazioni. Silente, sa sempre quello che fa. Harry, si fida ciecamente. È il suo mentore, dopotutto. Anche io mi fido. Finora non ci ha mai deluso.”

Ginny esasperata disse – “Scusi professoressa Umbridge!”
La Umbridge sorridendo forzatamente disse – “Si, mi dica signorina Weasley!”
Tranquilla disse – “Volevo dirle che si sbaglia. Stamattina la professoressa Cooman, mi ha predetto qualcosa e non si trattava di morte” la professoressa Cooman la guardò sorpresa.
Agitata disse – “Signorina Weasley. Vedo che no ha smesso di dire bugie. Vuole un altro pomeriggio di punizione con me?”
Ginny stringendo la mano dove vi era una piccola cicatrice appena visibile disse – “Anche una settimana se occorre. Lei è e resterà sempre una falsa ipocrita. Si ricordi, Dolores Jane Umbridge, che finché ci sarà un motivo per lottare e porre fine alle ingiustizie, io non  mi tirerò indietro. Sarò tra i suoi peggiori incubi!”
La Umbridge alterata e ridendo disse – “Signorina Weasley, vedo che le piace fare l’eroina. Si è montata la testa solo perché è la concubina di Harry Potter! Come lo chiamano “il prescelto”. Si, il prescelto per morire …”
Accecata dall’ira e rossa in volto disse – “Brutto rospo! Per sua informazione non sono la concubina ma la fidanzata. Se non sa la differenza, la cerchi su Hogwipedia o su qualche dizionario in biblioteca. Una certezza la ho però. Lei teme Harry, più del professor Silente!”
Diventando viola disse – “Signorina Weasley, mi chieda scusa immediatamente. Sono una sua professoressa. Vada subito dal preside. Io parlerò con la sua direttrice sperando approvi la mia proposta di espulsione o le dia almeno un’esemplare punizione. Inoltre per l’insubordinazione dimostratami, tolgo 50 punti a Grifondoro!”
Sorridendo disse – “Non  le chiederò scusa, professoressa. Perché adesso, è qui in funzione di supervisore e non come professoressa. È stata una semplice discussione tra un’alunna e un funzionario del ministero. Inoltre, volevo dimostrarle che la professoressa Cooman, aveva ragione. Mi aveva detto che oggi sarei andata dal preside e avrei tolto qualcosa ai miei amici. Alla prossima!” guardò le tre amiche che la sorridevano si recò nell’ufficio del preside.
La Umbridge chiuse il suo block notes se ne andò adirata. Dopo poco tempo, la professoressa Cooman ripresasi dallo shock disse – “Ragazzi, vi spiace se oggi finiamo la lezione prima! Devo andare dal preside!”
I ragazzi erano felici e ognuno si recò nelle proprie Sali comuni.
Nel frattempo Ginny era al cospetto di Silente, ed era accorsa anche la McGranitt, preoccupata.
La professoressa McGranitt disse – “Albus, quella Dolores, è venuta da me su tutte le furie dicendo che la signorina Weasley, meritava l’espulsione. Il motivo, tuttavia non lo conosco! Me lo spiegheresti?”
Silente sorridendo disse – “La signorina Ginevra, mi ha raccontato tutto. Ha avuto una discussione con Dolores, durante l’ora di divinazione. Voleva un pretesto per licenziare Sibilla, mettendo in dubbio il suo occhio interiore. Voleva  una profezia. La signorina Weasley, allora, ha fatto in modo che si avverasse una profezia di Sibilla. In pratica, sarebbe stata convocata da me e avrebbe tolto qualcosa agli amici. Infatti Dolores ha tolto 50 punti a Grifondoro per insubordinazione. Questo è tutto Minerva!”
La porta dell’ufficio del preside si aprì di colpo e arrivò un ansimante Sibilla che disse – “Minerva, Albus non sospendete la signorina Weasley. È stata l’unica a prendere le mie parti.”
Silente sorridendo disse – “Calmati Sibilla. La signorina Ginevra Weasley, resterà qui con noi, non ho intenzione di sospenderla. Motivo? Per aver difeso una professoressa? Non mi sembra che abbia infranto qualche regola, giusto Minerva?”
La professoressa McGranitt, per la prima volta sorrise. La professoressa Cooman tranquilla disse – “Albus, con il tuo permesso vorrei tornare i punti tolti ingiustamente alla Signorina che non saprò mai come ringraziare.”
La professoressa McGranitt seria e orgogliosa disse – “Signorina Weasley, vedo che ormai è parte integrante del celebre trio di Grifondoro. Ogni volta che succede qualcosa, ci sono in mezzo loro. Tuttavia, da vera Grifondoro, ha dimostrato un coraggio fuori dal comune a sfidare apertamente l’Umbridge . Per questo do altri 30 punti a Grifondoro! Ora vada signorina Weasley!”
Sia  Ginny che la Cooman se ne andarono e la McGranitt disse – “Albus, è impressionante come la Weasley, sia cambiata. Da quando è la fidanzata di Potter! Sembra che …”
Silente sorridendo disse – “Si Minerva! Lily ha scelto lei come sua erede!Sembra che Lily, vuole che Ginny Weasley, sia la compagna di suo figlio, è non solo per il suo aspetto. Restando in tema di previsioni, era destino che James stesse con Lily, e trovasse in Sirius e Remus due amici fidati. La storia si ripete con Harry, che ha Ronald ed Hermione come amici fidati. Questa volta forse potremo davvero distruggere Voldemort. Minerva, un ultima cosa, tieni d’occhio Dolores.”
La professoressa McGranitt annuì ed uscì dallo studio del preside. Arrivò l’ora di pranzo erano tutti a tavola mancavano solo quelli del quinto anno. Harry si guardava intorno quando ecco arrivare Ginny con Demelza e Mary che ridevano. Ginny, guardò il tavolo dei Grifondoro, preoccupata. Quando vide la sedia al suo fianco vuota sorrise e corse dal fidanzato dandogli un bacio passionale.
Harry sorpreso disse – “Tesoro come mai questo ritardo?”
Ron meravigliato disse – “Ragazzi avete visto la nostra clessidra ha riempito due parti siamo primi da soli!”
Ginny sorridendo disse – “Grazie a me fratellino!”
Hermione felice ma preoccupata disse – “Gin, che hai combinato? Sei fin troppo euforica!”
Demelza calma disse – “E’ stata, semplicemente fenomenale, stamattina, con la Umbridge. Non ho mai visto quella donna in difficoltà come oggi. Harry, stai portando Ginny sulla cattiva strada!” scatenò l’ilarità di tutti.
Harry preoccupato disse – “Tesoro, raccontami la tua impresa sono curioso!” le diede un tenero bacio sulle labbra.
Ron, fintamente arrabbiato – “Harry, stai esagerando! Da oggi ti vieto di baciare mia sorella. Sei un ragazzo davvero cattivo!” tutti risero
Ginny fingendo di imbronciarsi disse – “Allora non vi interessa?”
Hermione ridendo per la faccia dell’amica disse – “Si, Gin scusaci! Ti ascoltiamo!”
Ginny raccontò tutto nei minimi particolari al fidanzato, al fratello e la migliore amica che la guardarono sempre più stupiti e Harry pensò:

“Tesoro, sei davvero mitica. Chiamare la Umbridge per nome e brutto rospo. Solo tu potevi farlo. Sei unica. Mi chiedo come ho fatto a non accorgermi di te prima. Ti amo, Ginevra! È  ora di farlo capire sia a Corner che a Dean. Non ho intenzione di perderti.”

“Miseriaccia, Gin sei terribile! Sfidare apertamente la Umbridge. Sei proprio una Weasley. Inoltre per stare al fianco di Harry, bisogna per forza di cose, avere sprezzo del pericolo. Benvenuta nel magico trio, sorellina. Prima, fino ad oggi, la pensavo come Harry, non eri pronta a vivere in prima persona ciò che facciamo noi. Ma adesso, mi hai dimostrato che mi sbagliavo!”

“Gin, ci hai messo in un bel pasticcio. Ora abbiamo lezione con il rospo, farà di tutto per punirci. Già prima, non poteva vederci, ora ancora di più. Però sei stata grande. Hai dimostrato a tutti chi è Ginny Weasley. Hai spiazzato,Harry. Ho letto un orgoglio nei suoi occhi che non avevo mai visto. Ora, sono sicura, conoscendo il mio migliore amico, che non penserà, più di metterci in seconda linea. Va bene che non lo avremo fatto, comunque”

Il pranzo finì e i nostri amici si separarono Harry, Ron ed Hermione che si tenevano per mano andarono a lezioni di difesa. Mentre Ginny e le sue amiche scesero nei sotterranei.  In aula c’era uno strano silenzio, la professoressa Umbridge era ancora visibilmente nervosa, tuttavia disse – “Via le bacchette! Come l’anno scorso in questo corso imparerete solo la teoria. Fuori non c’è nessun pericolo, quindi non occorre la pratica”
Harry esasperato disse – “La smetta professoressa! Sa benissimo che Voldemort è tornato. Lei cosa fa? Continua a mentire e ci dice di leggere stupide cose teoriche. La gente li fuori muore. Io ho perso i miei genitori. Se pensa che me ne stia buono qui senza far niente, si sbaglia!”
Soddisfatta disse – “Potter, sono tutte bugie. Nessuno a parte lei e il Preside ha visto Colui Che Non deve essere Nominato! I tuoi amici, possono provare il suo ritorno? Quindi, si sieda e torni a leggere”
Infuriato disse – “Dolores Umbridge! Io sono qui per imparare. Voldemort, vuole la mia morte. Ed io devo essere pronto per affrontarlo. È una stupida, Dolores. Non creda, che Voldemort, sia magnanimo con lei solo perché è dalla sua parte. Quando non gli sarà più utile si sbarazzerà di lei.”
Diventando viola per la seconda volta in quel giorno disse – “Potter, lunedì sera nel mio ufficio alle 19. Faremo una bella chiacchierata. E non si permetta più di rivolgersi a me chiamandomi per nome. Anche la Weasley, l’ha fatto stamattina, resto sempre la vostra professoressa. Ora scelga, signor Potter . Non si dica che non sono magnanima. Viene lei lunedì o vuole che punisca la signorina Weasley?”
Tranquillo disse – “Lasci fuori da questa storia, Ginny! Avrebbe trovato comunque un modo per punirmi. A lunedì Dolores Jane Umbridge!” la guardò con rabbia
Nel frattempo Draco Malfoy, si era avvicinato a Michael Corner e gli aveva dato un foglietto che questi si era messo in tasca.
Harry era tornato al suo posto e anziché leggere come facevano gli altri guardava fisso la professoressa Umbridge che non riusciva a sostenere lo sguardo e più volte aveva impugnato la sua bacchetta. Ogni volta, però dovette rinunciare ai suoi propositi, vedendo che anche Ron, Hermione e Neville avevano seguito l’esempio di Harry.
La lezione tutto sommato passò in fretta e Harry, Ron e Hermione senza salutare andarono in sala comune. Harry era visibilmente nervoso ed Hermione a sorpresa disse – “Harry, hai fatto la cosa giusta! Anzi è da un po’ che ci penso. Parlane con Silente. Insieme troverete una soluzione!”
Quando Harry stava per risponderle arrivò Ginny che si fiondò di corsa sul fidanzato. Hermione sorrise, sapeva che Ginny, era la sola che poteva calmare l’amico e prendendo per mano il fidanzato si allontanarono.
Ginny preoccupata disse – “Amore, cosa c’è! Non sei felice di avermi qui. Forse ho interrotto un discorso importante con i tuoi amici!”
Harry, guardando gli occhi color cioccolato della fidanzata velati da lacrime disse – “No tesoro! Scherzi? Per fortuna che ci sei. Solo tu riesci a capirmi, mi sostieni e non mi giudichi. Grazie Gin! Ti amo, piccola!”
Sorridendo disse – “Sei fortunato, prescelto, che sono innamorata di te se no … allora mi dici perché eri così nervoso?”
Harry stava per rispondere quando arrivò un ragazzo dai capelli neri, ricci e di colore e disse – “Perché non glielo dici, Harry Potter! Davanti a lei non fai, il gradasso. Sai che ti sbava dietro e non devi dimostrarle niente. Invece a lezione e davanti alle altre case devi sempre fare l’eroe.”
Ginny sorpresa disse – “Dean, da quanto tempo eri qui? Cosa vuoi?”
Dean arrabbiato disse – “Quell’idiota ha sfidato la Umbridge e ha nominato il nome di tu Sai Chi per tre volte. Solo perché la Umbridge, non vuole farci fare pratica. Non potrà mostrare la sua abilità, che peccato! Ora lunedì deve andare nell’ufficio dell’Umbridge. Ginny, lascialo ti farà soffrire!”
Ginny arrabbiata disse – “Dean, l’idiota sei tu. Voldemort è tornato. Io ho rischiato due volte la vita. Durante le feste di Natale e qualche settimana fa. Io sono d’accordo con Harry. Dovremo esser pronti. Ora se permetti vorrei finire di parlare con il mio fidanzato!”
Dean se ne andò guardando Ginny e lanciando un occhiata ad Harry. Ginny allegra disse – “Tesoro, come hai potuto credere che ce l’avessi con te. Quando vorrai mi racconterai tutto! Ti ho già detto che ti amo, vero? Ricordati, niente segreti tra noi!” si scambiarono un bacio pieno di passione.
Improvvisamente, Ginny sussultò e senza dire niente corse di sopra, proprio mentre ritornavano Hermione e Ron.
Ron vedendo la sorella correre disse arrabbiato all’amico – “Harry, cosa hai fatto a mia sorella?”
Harry tranquillo disse – “Ron, sai quanto tengo a tua sorella. Niente, all’improvviso è corsa sopra!”
Hermione scoppiò a ridere sotto gli occhi stupiti dei due ragazzi. Dopo circa due minuti ritornò Ginny, con una lettera.
Ginny, andandosi a sedere in braccio al fidanzato disse – “Tesoro, questa me l’ha data Silente, quando tu eri in infermeria dopo la partita. Ma finora, non avevo avuto il tempo di dartela. Forse preferisci leggerla da solo. A dopo tesoro!”
Harry calmo disse – “No, tesoro! Resta, non ci sono segreti tra noi. Anche voi ragazzi. Siamo una squadra!”
Ginny tornò a sedersi in braccio ad Harry e attese che il ragazzo iniziasse a leggere la lettera.
 

Caro Harry,
ti sarai certamente accorto che ultimamente Voldemort, è troppo silenzioso. Sembra che stia aspettando qualcuno o meglio qualcosa. Ho la sensazione che stia preparando qualcosa di grande. Dovremo essere pronti a tutto. Avrei voluto aspettare, ma non penso che lui ce lo conceda. Dovrò toglierti un po’ di tempo da passare con la tua fidanzata e i tuoi amici, so che capiranno. Bando alle ciance, ti chiedo di venire nel mio ufficio, lunedì alle 21:00. Non mi dilungherò ulteriormente, ti spiegherò tutto dettagliatamente di persona.
A presto  Albus Silente.

 
I quattro amici si guardarono sorpresi.
 
 

THEMYSTICGOHAN‘S ANGOLO
Salve, a tutti!
Un bel po’ di cose in questo capitolo! Spero come sempre che vi sia piaciuto!
Come sempre aspetto le vostre recensioni per e con qualsiasi giudizio.
 
Come di consueto, ringrazio chi ha messo questa storia tra le seguite, chi la ha messa tra le  ricordate e chi la ha messa tra le preferite, sperando che il numero continui sempre ad aumentare. Non abbiate paura di dire la vostra, non vi mangio!
 
Ringrazio come sempre le mie fedelissime e dolcissime lettrici  Angelica Weasley, Ery 96, Ginnyweasley, Griphook e Romina Cullen per le recensioni dell’ultimo capitolo.
Grazie ragazze, siete la mia forza!
 
Ringrazio inoltre le numerose persone, che leggono silenziosamente e che mi hanno solo visitato. Questo, non può che farmi piacere, Spero continuiate a farlo e ad essere sempre più numerose!
Siccome andrò fuori, le feste incalzano…
Buon Natale e un felice anno nuovo.
 
Anticipazioni sul prossimo capitolo?
Voglio vedere cosa vi aspettate possa succedere. Sono curioso!
A presto … con il prossimo capitolo.
Themysticgohan
 

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Capitolo 17
*** GUARDARE INDIETRO ***


N.D.A.
Salve a tutti! Eccovi il nuovo capitolo. Scusatemi per qualche errore. Non dovrebbero esserci però potrebbe essermi scappato …
Un capitolo un po’ movimentato e con qualche innovazione.
In questo capitolo, oltre ai pensieri dei quattro protagonisti, sempre degli stessi colori,
ci saranno in giallo ocra, quelli di un ragazzo di Grifondoro,
in blu quelli di un altro Grifondoro
scoprirete chi sono entrambi leggendo;
come sempre in nero, la narrazione della storia …
inoltre tra < > saranno avvenimenti che entrano nella storia
capirete anche questi leggendo cosa sono e che servono.

Permettetemi un po’ di mistero, per non rovinarvi la suspance.
Spero che questo capitolo vi piaccia.
Buona lettura! A dopo!

 
 
I quattro ragazzi ancora sorpresi cercavano di capire cosa volesse Silente da Harry. Tra una risata e l’altra tentavano di indovinare.
Hermione seria disse – “Sicuramente, è qualcosa di importante, se si è scomodato Silente in persona!”
Ginny calma disse – “Si, Herm! Non può che trattarsi di Vold…”
Ron preoccupato interrompendo la sorella disse – “Miseriaccia, sorellina! Non dire quel nome porta iella! Harry, poi ci dirai tutto vero?”
Harry divertito disse – “Ron, non puoi temere un semplice nome. Posso dirti, però, che averlo di fronte non è una bella sensazione. Certo, che vi dirò tutto! Siamo una squadra!!”
Nella sala comune dalla parte opposta ai quattro ragazzi vi erano due ragazzi che giocavano a scacchi. Uno era riccio dai capelli scuri e di colore, l’altro dai capelli color sabbia. Erano Dean Thomas e Seamus Finnigan.
Dean arrabbiato disse – “Sea io non sopporto più, Harry! Vorrei tanto che tu Sai Chi lo uccidesse!”
Seamus sorpreso disse – “Dean, stai scherzando? Ammetto che a volte sia un po’ spaccone però è tra i nostri migliori amici ed è in gamba. Se Grifondoro, è così temuta e invidiata è soprattutto per lui. Dai, sputa il rospo, cosa ti infastidisce?”
Imbarazzato disse – “Vorrei essere al suo posto, ora!”
Meravigliato disse – “Avere l’intero destino del mondo magico sulle spalle? Modesto Dean!”
Arrossendo violentemente disse – “No Sea! Non lo invidio per quello. Gli invidio Ginny! Mi aiuteresti a riconquistarla? So che in fondo lei, ancora mi ama. Ogni volta che mi vede mi evita o mi tratta male!”
Serio disse – “Dean, sai che sei il mio migliore amico e farei di tutto per te! Però, permettimi di evitarti questa sofferenza! Non ti aiuterò! Ginny, è sempre stata innamorata di Harry. Ora, che anche lui, si è accorto di lei, nessuno ha più speranze! Inoltre, non dimenticarti, Ron! Sai che è gelosissimo della sorella!”
Infuriato disse – “Sei uno stronzo, Sea! Non hai coraggio! Farò tutto da solo, io non temo niente e nessuno. Vatti a fidare degli amici!”
Tentando di calmarlo – “Dai Dean! Sai che ho ragione e se non ti appoggio è solo perché ne soffriresti! Rifletti, perché Ginny non ti ha fatto giocare, in supercoppa?”
Convinto disse – “Perché non avevano un altro cercatore e anche perché non avrebbe resistito dal baciarmi!”
Esausto disse – “Dean, ci rinuncio. Non ho visto una persona più testarda di te! Se vuoi farti del male fallo da solo!”

“Seamus si sbaglia su Ginny. Lei è perdutamente innamorata di me. Harry? Una cotta. Una semplice cotta! Lei sarà mia. Le proporrò di venire con me ad Hogsmeade. Una volta lì, non mi sfuggirà!”

“Non pensavo che Dean fosse, così stupido. Correre ancora dietro Ginny Weasley. Persino Gazza, si è reso conto che ama e ha sempre amato Harry. Non so se è solo, perché è il “prescelto” oppure ha un interesse reale. Se mi chiedesse di aiutarlo con la McDonald, lo farei ad occhi chiusi. Demelza Robins, è mia! Se solo trovassi il coraggio di dichiararmi.”

Nel frattempo Harry, Ginny, Hermione e Ron intenti nei loro discorsi non avevano udito la lite tra i due amici.
Ron improvvisamente disse – “Miseriaccia, Harry. Lunedì sera, abbiamo l’allenamento alle venti e mezza? Se lo anticipiamo?”
Hermione divertita disse – “Impossibile, Ronald! Harry, alle diciannove deve andare dalla professoressa Hem … Hem”
Harry tranquillo disse – “Lo farete senza di me! Gin, è perfettamente in grado di organizzarlo.”
Ginny ridendo disse – “Harry, tu hai troppa fiducia in me! Non sono in gamba e una so tutto io come Herm!”
Hermione fingendosi offesa disse – “Gin, forse non sei una so tutto io come me! Ma hai la macchinetta dell’elimina code davanti al dormitorio!”
Ron e Ginny sorpresi dissero contemporaneamente – “Macchinetta elimina che?”
Harry divertito disse – “Herm, sei terribile! Gin, Ron è un oggetto babbano!”
Ron ritornando serio disse – “Ragazzi, che ne dite di andare a mangiare? Non so voi, ma io ho un leggero languorino!”  si scatenò l’ilarità dei quattro ragazzi.
I quattro ragazzi prendendosi per mano scesero in Sala Grande.
Nel frattempo al tavolo di Corvonero, Michael Corner, abbracciato a Cho leggeva un biglietto sempre più stupito.

Ciao Corner,
volevo farti i miei complimenti per come hai tenuto testa al professor Silente. Dal tuo discorso ho dedotto che come me odi San Potter. Vorrei proporti un accordo, che gioverà ad entrambi. Io posso aiutarti. Entrambi odiamo Potter, anche se presumibilmente per motivi diversi. Tuttavia, insieme possiamo liberarci di lui. Se accetti la mia proposta vediamoci venerdì in biblioteca alle 18.00, ti svelerò i miei piani.
il principe di Serpeverde, Draco Malfoy


Finito di leggere la lettera Corner, piegò il biglietto e lo mise in tasca.
Cho preoccupata disse – “Mike, non hai intenzione di andare all’appuntamento? Malfoy, non è un tipo di cui fidarsi!”
Corner tranquillo disse – “Non so, se andrò Cho! Ma con Malfoy, come alleato potrò liberarmi di Potter, e riprendermi Ginny!” si mise a ridere sinistramente e rumorosamente, mentre gli  altri mangiavano tranquillamente
Intanto, al tavolo di Grifondoro, ai quattro amici, si erano uniti Neville e le due amiche di Ginny, Demelza e Mary.
Demelza leggermente preoccupata disse –“Harry, oggi ti spiace se l’allenamento lo posticipiamo? Abbiamo da scrivere per domani tre fogli di pergamena sulle pozioni curative!”
Harry tranquillo disse – “Dem, per me non ci sono problemi. Però, oggi di ciò dovete discuterne con Gin, io non potrò esserci. Faccia di rospo mi ha messo in punizione!”
Ginny calma disse – “Dem, lasciamo l’orario stabilito. Per il compito, vediamo come fare!” guardò Hermione, che ridendo annuì.
Mary preoccupata disse – “Ragazze, ho un problema. Riguarda Hogsmeade!”
Hermione seria disse – “Mary, se si tratta di falsificare l’autorizzazione non contare su di me, sai che è contro le regole!”
Divertita disse – “No, Hermione. Si tratta, di un ragazzo. Mi piace molto ma non penso che lui, si sia accorto di me. Vorrei invitarlo io, visto che non lo fa lui. Ma non so come avvicinarlo!”
Ginny incuriosita disse – “Chi è Mary? Lo conosco?”
Mary, imbarazzata disse – “Si, Ginny molto bene anche! È della nostra casa. Gioca anche a Quidditch!”
Entusiasta disse – “Bene oggi all’allenamento gli parlerò e farò in modo che ti inviti ma …“
Mary imbarazzata ancora di più disse – “Ve lo dirò, ma solo quando saremo solo donne. Harry, Ron, Neville non ce l’abbiate con me!”
Hermione fingendosi arrabbiata disse – “Tesoro, sai che mi aspetto ufficialmente il tuo invito, vero?”
Ron fingendosi deluso disse – “Miseriaccia, Mione! Lo avrei fatto quanto eravamo soli! Rovini sempre tutto!“ si scatenò l’ilarità di tutti mentre le diede un “casto” bacio sulle labbra, mentre una ragazza li guardava con rabbia.
Ginny fingendosi imbronciata disse – “Amore, lo stesso discorso vale per te lo sai?”
Harry fingendosi arrabbiato disse – “Io che volevo andarci con Cho o con qualcun'altra!”
Ginny innervosendosi disse – “Con chi volevi andarci, tu? Vuoi che sia io a portare a compimento ciò che “Qualcuno” non è riuscito a fare?”
Harry ridendo le diede un bacio passionale sulle labbra.
Dopo questi momenti di intimità, Ginny disse – “Dem, tu con chi vai ad Hogsmeade?”
Demelza ridendo disse – “Con nessuno in particolare, Neville se non hai già una ragazza con cui andare, verresti con me da amico!”
Neville imbarazzato disse – “Demelza, mi spiace, ma avrei intenzione di chiederlo ad un’altra ragazza”
Tutti guardarono sorpresi Neville fatta eccezione di Hermione e Ginny. Tra una risata e l’altra la cena passò in fretta e tutti i ragazzi tornarono nei propri dormitori. Il giorno seguente trascorse nella calma più totale. Il week-end volò e arrivò il lunedì. La vita quotidiana riprese imperterrita. Dopo le estenuanti lezioni  nel pomeriggio, tutti erano nelle proprie sale comuni. Vicino al divano, di fronte il camino c’erano quattro ragazzi seduti.
Harry, tranquillo disse – “Gin, tesoro non mi aspettare sveglia. Non so se con Silente, si tratta di una cosa veloce o no! Ragazzi, mi raccomando, convincetela. Anche perché sarete stanchi, dopo l’allenamento!”
Ginny abbracciandolo disse – “Non preoccuparti, amore! Devo comunque fare il compito di pozioni con Herm, quindi dovrò per forza restare sveglia. Inoltre, vorrei venire con te da quella strega!”
Calmo disse- “Sei proprio testarda, tesoro. Non c’è niente che ti possa far cambiare idea, vero? Beh ragazzi vado a dopo!” salutò i due amici e diede un tenero bacio a Ginny
Ron urlandogli dietro disse – “Harry, ti porto sopra del cibo! Stai attento, però amico!”
Hermione divertita disse - “Amore, ma possibile che pensi solo al cibo? Vatti a preparare va?”
Leggermente offeso disse – “Non è vero Mione, anche tu sei tra i miei pensieri. Anzi spesso più del cibo!”
Ridendo disse – “Lo so tesoro!” gli diede un passionale bacio sulle labbra.
Ginny ridendo disse – “ Siamo suscettibili fratellino? Da quanto?”
Ron arrossendo se ne andò mentre le ragazze ridevano. Nel frattempo, Harry era arrivato nello studio della Umbridge che lo aspettava seduta con una tazza di the. Harry bussò e la Umbridge sorridendo disse – “Buona sera, signor Potter, vedo che tra i suoi pregi non manca la puntualità! Gradisce una tazza di the?”
Harry tranquillo disse – “No, professoressa, cosa devo fare per scontare la punizione?”
Adirata disse – “Mi dia subito la sua bacchetta!”
Calmo disse – “E’ in camera mia! Sa, pensavo dovevo scrivere qualcosa per lei, e la bacchetta non mi sarebbe servita. Oltretutto, se non erro il suo decreto n°77 sancisce il divieto di uso della bacchetta al di fuori dell'orario di lezione!”
Sempre più adirata disse – “Potter, la smetta di prendermi in giro e giochiamo a carte scoperte!” prese la sua bacchetta e chiuse la porta. Poi girò la foto del ministro della magia sulla sua scrivania e disse – “Adesso, prima risponderà ad alcune mie domande e poi come ha detto lei scriverà qualcosa per me con la mia penna!”
Alzò la bacchetta e puntandola verso Harry disse “INCARCERAMUS” ma Harry rapidamente aveva estratto la sua bacchetta e gridato “PROTEGO” vanificando l’incantesimo della Umbridge.
La Umbridge infuriata disse – “Noto con rammarico, che nonostante le punizioni dell’anno scorso, continua imperterrito nel dire bugie! Inoltre ha disubbidito al mio decreto n°77. Ciò comporta 20 punti in meno a Grifondoro!”
Harry fieramente disse – “Si sbaglia Dolores Umbridge! I suoi decreti non hanno nessuna valenza, da quanto il professore Silente li ha annullati tutti. Non ricorda? Inoltre sapevo che avrebbe cercato di farmi qualcosa e dovevo difendermi. Tuttavia, se la farà stare meglio, scriverò qualsiasi cosa per lei ma non con la sua penna ma con la mia!”
Perdendo le staffe disse – “Potter, adesso le farò passare io la voglia di fare gradasso!”
Prese la sua bacchetta e puntandola sul ragazzo disse “IMPERIO”, ma Harry, anche questa volta fu rapido a gridare “PROTEGO” evitando così la maledizione.
La Umbridge nervosa disse – “Potter, come si permette di difendersi? Ho come l’impressione che mi legga nella mente!”
Harry divertito disse – “Può essere Dolores! Allora cosa devo scrivere? Per caso “IO NON SONO IL PRESCELTO!” le bastano dieci fogli di pergamena?”
Esasperata e infuriata disse – “No Potter, vada. Mi vendicherò non tema. Si ricordi, che io qui ho più potere di Silente stesso e vedrà che si pentirà di questa sua spavalderia. L’attaccherò al cuore!”
Harry andandosene:  

“Come ho fatto a prevedere tutto ciò che la Umbridge, aveva in mente? Che gli abbia letto davvero la mente? Cosa vorrà dire che mi attaccherà al cuore? No! Non glielo permetterò. Cercherà in tutti i modi di colpire Ginny!”

Nel frattempo, nel sala comune di Grifondoro, la squadra di Quidditch stava aspettando Hermione e Ginny che erano andate a prepararsi. Mentre stavano scendendo, passando dal dormitorio maschile, dalla porta aperta, lasciata da Ron, si intravide una luce, sul comodino di Harry. Ginny, guardò Hermione che capì tutto.

“Harry, ha lasciato lo specchio a doppio senso sul comodino! Forse voleva parlare con Sirius. Ma non ha avuto tempo. Prima la punizione, poi l’incontro con Silente. Ora Sirius, vuole parlargli! Chissà cosa sarà successo. Meglio avvertire anche Ron. Inoltre, non mi fido a lasciare lo specchio lì. Lo terrò io. Dopo tutto sono la sua fidanzata, certamente non si arrabbierà!”

“Gin, ha ragione. Dobbiamo chiamare Ron. Sirius, per contattare Harry con lo specchio, è sicuro preoccupato. Dovremo aspettarci anche una riunione straordinaria. Ma cosa sta succedendo?”

Hermione calma disse – “Ron, tesoro, Sali un attimo. Devo parlarti è urgente!”
Ron sorpreso:

“Miseriaccia! Adesso per cosa mi vorrà rimproverare? I compiti li ho fatti tutti. Il cibo per Harry l’ho preso. Mi sono preparato in fretta. Dove ho sbagliato? Aspetta ho capito il disordine sul mio letto e ho lasciato la porta aperta del dormitorio. Ahia! Adesso sarà nervosissima. Detesta il disordine! Comunque, l’ultimo ad uscire dalla stanza è stato Dean!”

Ron timorosamente salì la scala e raggiunse le due ragazze, pronto ad avere la puntuale ramanzina dalla fidanzata che invece lo stupì per l’ennesima volta.
Hermione tranquilla disse – “Amore, meno male che hai lasciato la porta aperta! Ora però vediamo cosa vuole Sirius!”
Ron stupito disse – “Sirius?!”
I tre ragazzi dopo aver chiuso la porta si sedettero sul letto di Harry e Ginny prese lo specchio in mano, dove si udiva Sirius chiamare il figlioccio.
Ginny leggermente allarmata disse – “Sirius. Che succede?”
Sirius agitato disse – “Ciao, Ginny! Ciao Hermione! Ciao Ron! Come mai avete voi lo specchio? Dove è Harry?”
Ginny un po’ più tranquilla disse – “Harry, è andato dalla Umbridge in punizione. Poi aveva un incontro con Silente. Dì  a noi. Avvertiremo noi Harry. Lo sai che io non gli nascondo niente come Herm e Ron!”
Divertito disse – “La Umbridge di nuovo ad Hogwarts? Harry, già in punizione? Tipico dei Potter è tutto suo padre! Tuttavia ragazzi, tornando a noi, la situazione qui non è delle migliori. Silente, deve sapere già qualcosa, ecco il motivo di una discussione segreta con Harry. L’ordine è già stato allertato. Quando andate ad Hogsmeade? Me lo fate sapere e ci vediamo alla Stanberga Strillante. Inoltre, aspettatevi una riunione straordinaria. Ma Harry, ha avuto qualche premonizione delle sue, ultimamente?”
Preoccupata disse – “No, Sirius! Sta sempre con me, Herm e Ron. Non è successo niente di strano. Sai che ti avrebbe avvertito. Ma cosa succede?”
Agitato disse – “Qualcuno nell’Ordine sta facendo il doppio gioco. Quindi diffidate di tutti. Fate attenzione! Ginny, Ron state tranquilli, stiamo indagando e i vostri genitori, come Bill e Charlie non sono loro i traditori!” il volto di Sirius sparì e i tre ragazzi si guardarono stupiti.
Improvvisamente, il galeone dell’ES, nella tasca di ognuno di loro si illuminò. Ciò significava riunione in corso. Ma l’unico Galeone, in grado di fare ciò apparteneva ad una sola persona. Harry.

Ginny era delusa e al tempo stesso preoccupata:

“Perché Harry, ha deciso di ricreare l’ES e non mi ha detto niente? Che non voglia la mia presenza?! Oppure, non si fida più di me! Stasera che torna mi sente. Mi dovrà delle spiegazioni! E se fosse lui la talpa? No, Ginny che diavolo vai a pensare! Harry, alleato dell’assassino dei suoi genitori! Mi dirà tutto appena ritornerà.”

“Gin, è nervosa e preoccupata. Non solo per le parole di Sirius ma anche per il fatto che Harry ha riconvocato i membri dell’ES, senza dirle niente. Si sente scavalcata. Prevedo che stasera ci saranno urla in Sala Comune. Questa volta, Hermione, non immischiarti. Harry ha sbagliato ed è giusto che Gin lo rimproveri. Anche se so che dopo dieci minuti, i piccioncini saranno insieme come nulla fosse. È tipico di quei due.”

“Miseriaccia, amico che diavolo stai combinando? Va bene, non dire niente a mia sorella, per ora. Passi, che non hai detto niente a Mione, ma tenere me all’oscuro. Il tuo migliore amico?! Non si fa così Harry. Io sono sempre dalla tua parte, lo sai. Anche quando le cose risultano essere stupide e insensate.”

I tre ragazzi fingendo che fosse tutto regolare, scesero e Neville sprizzava gioia da tutti i pori.
Ignaro di tutto, Harry era arrivato allo studio di Silente che lo aspettava piuttosto agitato. Infatti camminava avanti e indietro per la stanza. Non appena arrivò Harry, Silente, si sedette e disse – “Buona sera, Harry!”
Harry, rilassato disse – “Buona sera, Signore!”
Calmo disse – “Ti starai chiedendo, cosa faremo stasera? Avrai tutte le spiegazioni che vorrai, ma prima dovrai rispondermi ad alcune cose?”
Altrettanto calmo disse – “Certo, Signore. Cosa vuole sapere?”
Agitato disse – “Harry, ultimamente hai avuto altri contatti telepatici con Voldemort?”
Calmo disse – “No, Signore! Perché? Mi scusi!”
Sempre agitato disse – “Tra le fila dell’Ordine si nasconde un traditore! Ma siamo ancora lontani dallo scovare! Tuttavia, per adesso non ce ne cureremo. Non stasera e in questa sede. Tornando a noi, ora ti spiegherò cosa faremo in queste lezioni. Ti insegnerò, a leggere nella mente degli altri e a chiudere la tua. In parole povere, ti insegnerò la Legilimanzia e l’Occlumanzia. Voldemort, ancora, non sa che tu senti le sue emozioni e i suoi pensieri. Quando si accorgerà di questo legame, dovremo essere pronti. Potrebbe scoprire i tuoi punti deboli. Oppure scoprire i piani dell’Ordine! Inoltre … “
Interrompendo il professore disse – “Mi scusi, prima, dall’Umbridge, spinto da ira verso quella donna, per come mi trattava e soprattutto come ha trattato Ginny…”
Sorridendo disse- “Hai previsto tutto ciò che ti avrebbe detto o fatto, quando sei andato da lei per scontare quell’inutile punizione, vero? Proprio lì, volevo arrivare! Ti insegnerò a farlo, ogni volta che vorrai, non solo quando sei spinto da uno stato d’animo particolare, sia esso rabbia, delusione o frustrazione. Inoltre, cercheremo di scoprire come distruggere Voldemort, una volta per tutte. Tu solo potrai farlo, e a tempo debito capirai ogni cosa. Presto arriverà il tempo di scegliere tra cosa è semplice e cosa è giusto. Vogliamo iniziare?”
Sorridendo disse – “Certo, professore! Ha altri ordini da darmi!”
Serio disse – “Sapevo che fossi perspicace, ma non fino a tal punto. Ciò che succederà in questa stanza, per ora deve restare tra noi. Non farne parola, con la tua Ginny, ne con Ron, ne con Hermione. Momentaneamente, è necessario restino all’oscuro di ciò che ti mostrerò! Puoi dirgli le cose per grosse linee!”
Harry annuì e si mise di fronte al professore che nell’estrarre la sua bacchetta gli spiegò cosa dovesse fare. Silente la puntò e disse “LEGILIMENS” Harry, un tantino in ritardo disse “PROTEGO” permettendo al vecchio mago di leggere tutto ciò che passasse nella mente del ragazzo. Dopo circa due ore di esercitazione e con qualche leggero miglioramento da parte di Harry, un esausto Silente disse – “Harry, come prima volta non c’è male ma temo che le prossime lezioni, non le seguirai più con me. Ho notato, che non hai abbastanza paura di me, forse mi rispetti troppo oppure non vedi in me una reale minaccia e chiudi la mente sempre in leggero ritardo. Ciò, ricordati, sarà sempre un vantaggio per Voldemort. Tuttavia, andiamo avanti, con le lezioni. Seguimi!”
Si alzarono ed entrambi si avvicinarono ad un bacile di pietra,ornato da rune,colmo di una sostanza né liquida né gassosa, all’angolo dello studio, in un armadio.
Harry incuriosito disse – “Cosa è questo, Signore?”
Silente ridendo ed estraendo un filo argenteo con la bacchetta e depositandolo dentro disse – “Questo è un pensatoio. Molto utile, quanto, come me si ha la testa affollata. Ora, immergi la testa qui dentro!”

Harry ubbidì e fece ciò che il professore gli disse.

< Stazione di Hogsmeade.

Un giovanissimo Hagrid che invitava i ragazzini del primo anno a seguirlo e li faceva salire sulle barche, per portarli a scuola. Ecco delinearsi in lontanaza, il castello di Hogwarts, uguale a come è adesso.


Sala Grande, interno del castello di Hogwarts.

Tanti ragazzini in fila indiana si guardavano eccitati intorno. Al centro della sala uno sgabello con sopra un vecchio cappello a punta, da mago. Tutto rattoppato, consunto e pieno di macchie. A fianco ad esso una giovane strega, con un cappello simile a punta in testa e una lunga pergamena in mano, era la professoressa McGranitt, più giovane. Dietro, al tavolo dei professori, al centro, il posto del preside, sedeva un mago dai capelli e barba brizzolati, un Albus Silente, anche lui più giovane.
La donna, ottenuto il silenzio, disse – “Quando chiamerò il vostro nome, voi metterete il cappello in testa e vi siederete sullo sgabello per essere smistati” “BLACK … SIRIUS”. Un ragazzo dai capelli lunghi e mossi. Il cappello, appena toccò la sua testa disse – “Coraggio, lealtà, fierezza e istinto nel DNA. Non si può tralasciare una grande testardaggine e un pizzico di ostinata ricerca nel cacciarsi nei guai. GRIFONDORO!”  “EVANS … LILY”. Si avvicinò una ragazzina dai capelli rossi e gli occhi verdi. Il vecchio cappello disse senza indugi “GRIFONDORO”. Adesso fu la volta di un ragazzo dallo sguardo triste, “LUPIN … REMUS”. Il cappello sulla sua testa disse – “Hai tutte le qualità, per essere un ottimo Corvonero. Saggezza ne hai da vendere ma non meno coraggio. Meglio GRIFONDORO!”. Subito dopo, fu la volta di un ragazzo dalla faccia smunta e simile a un topo. “MINUS … PETER”. Il cappello disse – “Personalità ambigua, buona dose di coraggio tuttavia ma tolleranza zero. Saggezza neanche un briciolo. Astuzia da vendere. Dove ti colloco?  GRIFONDORO potrebbe andare!”. Ecco avvicinarsi al cappello un ragazzino dai capelli lunghi unti e bruni e il naso leggermente adunco. “PITON … SEVERUS”. Il cappello disse – “Il tuo destino era già scritto dalla nascita. Astuzia a iosa. Ambizione e intraprendenza a volontà. SERPEVERDE!” il ragazzo guardò verso il tavolo di Grifondoro, con delusione. Infine si avvicinò un ragazzo dai capelli bruni spettinati, con gli occhio castani. “POTTER ... JAMES”. Il cappello posizionato sulla testa disse – “Bene, bene! Ambizione, intraprendenza e astuzia a volontà. Spiccata avversione per il rispetto delle regole. Molta spavalderia e irrequietezza. Tuttavia, grande bontà di cuore e coraggio da vendere. GRIFONDORO!” >

Harry, fu spinto fuori ritrovandosi asciutto nello studio di Silente.

Il vecchio mago disse – “Ho ritenuto mostrarti questo mio ricordo, anche se con Voldemort, non centra niente. Era giusto mostrarti già che persone meravigliose fossero i tuoi genitori. Adesso ti mostrerò altri due ricordi uno bello l’altro decisamente molto meno, ma ritengo  entrambi importanti. Dopo questi due per oggi abbiamo finito. Ti farò sapere io quando vederci. Non passerà molto tempo.”
Harry voleva ringraziare il professore ma era senza parole e con le lacrime agli occhi. Silente, gli aveva fatto uno dei regali più belli.

Silente prese una boccetta e la svuotò nel pensatoio. Harry si immerse.

< Quattro ragazzi in divisa di Grifondoro, camminavano per il castello di Hogwarts. In testa un ragazzo con gli occhiali. Si avvicinarono ad una bella ragazza dai capelli rossi, che parlava con un ragazzo dai capelli bruni e il ragazzo con gli occhiali che aveva l’aria di essere il leader, disse – “Chi vuole vedere le mutande di Mocciosus?” estrasse la bacchetta e disse “LEVICORPUS”. Il povero serpeverde appeso a testa in giù era fatto rosso di vergogna. In sua difesa, era intervenuta la ragazza che disse – “Lascialo stare, Potter! Non sei per niente simpatico.”
James Potter ridendo disse – “Lo farò Evans, ma solo se tu accetti di uscire con me!”
Lily Evans schifata disse – “Mai, Potter! Preferisco farmi suora anziché uscire con un maleducato e sbruffone come te. Non mi interessa che sei il cercatore di Grifondoro!”
James ferito nell’orgoglio, lasciò cadere il giovane Severus Piton, andandosene. Lily, si avvicinò premurosamente all’amico – “Come stai, Severus? Tutto bene?”
Severus Piton umiliato per la figura fatta davanti all’amica disse – “Si, non preoccuparti! Lasciami stare solo, ora, Lily!”
Lily sorridendo disse – “Non lo calcolare a Potter.”
Severus esasperato disse – “Non capisci niente, stupida mezzosangue!”
Guardando Lily, Severus capì che con quella frase aveva perso per sempre Lily.

05/01/1975.

Era il quinto anno, che frequentavano la scuola Sirius, James e Peter, andarono dal prefetto di Grifondoro, inoltre loro grande amico, Remus Lupin e dissero – “Remus, stasera, ci vediamo nella Stamberga Strillante!”
Remus sorpreso e preoccupato per tale richiesta annuì. Aveva un terribile segreto che non aveva rivelato neanche ai suoi migliori amici. Arrivò la sera e come stabilito si incontrarono nella Stamberga. Arrivati lì i tre amici rivelarono a Remus la loro identità di Animagus. James, si tramutò in un cervo. Sirius in un grosso cane nero e Peter in un topo grigio. Dopo poco ripresero le loro sembianze umane.
Remus, li guardò sorpreso e disse – “Perché? Da quanto sapete che io …”
Sirius divertito disse – “Che sei un lupo mannaro? Da un po’! Avevamo notato, che sparivi, ogni mese con futili scuse, ma non sapevamo il motivo. L’unica cosa che ricorreva puntualmente,era la luna piena! Lì per lì non ci avevamo dato peso!”
James serio disse – “Fin quando in biblioteca, facendo una ricerca sui lupi mannari abbiamo capito cosa ti succedeva e abbiamo intensificato i nostri esercizi per diventare animagus per aiutarti durante le trasformazioni ed esserti di conforto in quelle notti. Sei il nostro migliore amico!”
Remus commosso disse – “Grazie amici! Adesso mi sentirò meno solo! Tutto è successo, quando venni morso da bambino dal lupo mannaro più feroce d'Inghilterra, Fenrir Greyback. Posso frequentare Hogwarts, grazie alle misure di sicurezza progettate da Albus Silente. Fu, Silente che fece piantare il Platano Picchiatore, dal quale parte il tunnel fino alla Stamberga Strillante, dove vengo a trascorrere le terribili notti di Luna Piena!”
Sirius consolando l’amico disse – “Adesso in quelle notti verremo anche noi qui con te! Dovremo, però trovare un modo per ritornare ad Hogwarts, senza farci scoprire. Se disegnassimo una mappa?”
James guardando l’amico disse – “Ottima idea, Felpato! Dopo tutte le nostre occasionali fughe da scuola abbiamo scoperto molti passaggi segreti di Hogwarts. Che ne dite se la chiamiamo: la Mappa del Malandrino?”
I tre amici annuirono dando vita alla mappa in quella stessa sera e firmandola con i loro soprannomi:  Lunastorta (Lupin),Codaliscia (Minus), Felpato (Sirius) e Ramoso (James).
I quattro amici erano più uniti che mai, niente sembrava scalfirli, erano ormai arrivati all’ultimo anno di scuola. Tuttavia James, non era più lo stesso da un po’ di tempo. Non provava più gusto a lanciare incantesimi sugli altri. Sembrava un’altra persona.
Remus serio disse – “James, perché non glielo chiedi di nuovo alla Evans di uscire con te? Non mi dirai che hai paura?”
Sirius divertito disse – “James che ha paura Remus? Hai voglia di scherzare?! James sposerà la rossa e io farò il testimone. Quando vuoi scommettere?” i quattro amici risero di gusto.
Nel frattempo Lily Evans parlava con la sua amica Emmeline.
Emmeline preoccupata disse – “Cosa c’è che non va Lily?”
Lily sospirando disse – “James Potter non mi calcola più come prima?”
Emmeline sorpresa disse – “Aspetta! Vorresti farmi credere che adesso ti interessa Potter? Va bene che è affascinante, ma è così pieno di sé e anche uno sbruffone!”
Lily imbarazzata disse – “Emmeline, è cambiato molto. Oltre ad essere bellissimo è unico. Credo di essermi innamorata di lui!”
James spinto dagli amici va vicino Lily e disse – “Evans, ti andrebbe di venire con me ad Hogsmeade? Mi piaci terribilmente! Non mi spiacerebbe conoscere tutto di te!”
Lily arrossendo disse impetuosamente – “Certo Potter! Non aspettavo altro!”
Lily e James uscivano sempre più spesso insieme, ormai facevano coppia fissa. Conoscevano ogni cosa dell’altro. Lily, sapeva l’abilità del fidanzato di animagus e il segreto di Remus. Era entrata a tutti gli effetti nel gruppo dei Malandrini. Ciò non piaceva a Severus, che aveva rotto i rapporti con Lily da quella sua uscita poco felice, chiamandola Mezzosangue.
Non appena la scuola finì James e Lily si sposarono e Sirius fu il loro testimone di nozze.>


Harry si ritrovò nuovamente nello studio di Silente. Vicino a lui, trovò il vecchio mago che gli sorrideva.
Silente disse – “Questo che hai appena visto, era un ricordo di Remus Lupin! Come hai visto tuo padre era molto simile a te. Adesso ti mostrerò un ricordo, del tuo padrino!”

Prese per l’ennesima volta un’altra boccetta e la svuotò nel pensatoio. Harry, si immerse nuovamente nel pensatoio.

Arrivò di corsa un giovanissimo Sirius, che entrò di corsa in casa dell’amico.
James sorpreso disse – “Sirius, cosa ti porta qui a Godric’s Hollow?”
Sirius divertito disse – “La nascita del mio figlioccio!”
Lily divertita e camminando a fatica per il pancione disse – “Mancano ancora due settimane, Felpato. Poi chi te lo dice che sarai tu il padrino?”
Sirius fingendosi offeso disse – “Ramoso me lo ha promesso, Evans! Chi dovrebbe essere altrimenti? Tuo cognato?”
I tre amici scoppiarono a ridere.
James allegro disse – “Felpato, resti a cena vero? Dovrebbero arrivare anche Lunastorta e Codaliscia!”
Sirius felice disse – “Sai, Ramoso che non dico mai no ai piatti di Lily!”.
Dopo poco arrivarono anche gli altri due Malandrini e i cinque mangiarono allegramente.

Due settimane dopo, il 31 luglio 1980, la quiete di Godric’s Hollow, venne interrotta da un pianto di un neonato.

Nuovamente, ecco Sirius, presentarsi di corsa a casa dell’amico. Voleva essere il primo, a vedere il bambino.
Sirius eccitato disse – “Ramoso, Lily. Ora ci siamo vero? È nato? Come si chiama?”
James divertito disse – “Si Felpato, è nato. Ti presentiamo il tuo figlioccio: Harry James Potter!”
Sirius felice diede gli auguri ai due nuovi genitori. Dopo poco arrivarono anche Remus e Peter a congratularsi con gli amici. La casa dei Potter, ogni giorno era piena di visite per il piccolo bambino.

31 luglio 1981, Godric's Hollow.

Era passato un anno dalla nascita di Harry e la felicità della famigliola, sembrava non poter essere intaccata in nessun modo. Ma qualcuno tramava  nell’ombra. Come al solito Sirius, stava spesso dai Potter.
Lily allegra disse – “Grazie, Felpato! Harry si diverte molto con la tua scopa-giocattolo!”
Sirius beffardamente disse – “Se non ci penso io ad Harry …”
Lily ironica disse – “Si lo stai indirizzando a seguire le orme tue e di suo padre. Povera me! Sai cosa ha combinato il tuo adorato figlioccio?”
Sirius divertito ed eccitato disse – “No! Racconta Evans!”
Lily ridendo disse – “Il piccolo sfrecciava sulla sua scopa e ha rischiato di uccidere il gatto, poi non contento ha rotto un orrendo vaso che mi ha regalato mia sorella Petunia. È il vostro degno successore!”
James ridendo disse – “Tuttavia è buffissimo! Ora vi faccio una premonizione: da grande sarà un vero e abilissimo giocatore di Quidditch, come suo padre. D’altronde, buon sangue non mente!”
Sirius ridendo disse – “Forse, hai ragione Ramoso. Ma senza il mio “prezioso” contributo, Harry non avrebbe mai conosciuto il Quidditch!”
I tre amici ridevano mentre il piccolo Harry saettava sulla sua scopa a giocattolo. Improvvisamente ecco materializzarsi Silente, molto preoccupato.
Lily tornando seria disse – “Ciao Albus! Problemi all’Ordine?”
Silente agitato disse – “Lily, James! Voldemort vi sta cercando!”
James abbracciando la moglie disse – “Cosa vuole da noi?”
Silente leggermente più tranquillo disse – “Voldemort vi cerca per uccidervi sia perché, come Sirius, fate parte dell'Ordine della Fenice,sia soprattutto a causa di una profezia secondo la quale il piccolo Harry sarebbe l'unico mago in grado di sconfiggerlo …”
Lily preoccupata abbracciata al marito disse – “Harry? Ma è solo un bambino! Albus, cosa proponi di fare?” Silente calmo disse – “A questo punto, la cosa migliore da fare, per garantire la vostra incolumità fisica è l'Incanto Fidelius, cioè un incantesimo che consiste nel nascondere con la magia un segreto dentro una sola persona vivente. Nessuno può conoscere il detto segreto se il Custode Segreto, la persona in questione, non glielo rivela personalmente.”
James sorridendo disse – “Va bene Albus! Posso parlare un attimo con mia moglie?”
Silente annuì e i due Potter si allontanarono un attimo.
Lily calma disse – “Tesoro, so cosa vuoi dirmi. Non potevi fare scelta migliore!” gli diede un tenero bacio sulle labbra.
James abbracciato alla moglie disse – “Sirius, ancora una volta ho bisogno del tuo aiuto. Io e Lily, vorremo te come nostro Custode Segreto.”
Sirius commosso ma dispiaciuto disse – “James, sai che sarei disposto a morire per voi. Accetterei senza remore, ma credo che sia più opportuno che sceglieste Peter Minus, così da ingannare Voldemort che di sicuro subito penserà a me!”

31 ottobre 1981.

Era un sabato grigio e uggioso. I Potter, aspettavano come al solito Sirius, Invece inaspettatamente alla porta comparve lui, Voldemort, con un orribile ghigno dipinto sul volto. Nel frattempo, Sirius aveva deciso di andare a vedere se Peter, stesse bene, ma quando arrivò nel suo nascondiglio si accorse di qualcosa di strano.
Sirius preoccupato disse – “Peter, Peter! Tutto bene? Dove sei? Non ho voglia di giocare!”
Di Peter nemmeno l’ombra, eppure la casa era priva di segni di lotta. Sirius si spaventò e decise di andare subito dai Potter.

Contemporaneamente a Godric’s Hollow, a casa Potter.


James sentendo rumori andò alla porta e trattenne a stento un urlo.
Ripresosi gridò – “Lily, amore prendi Harry e scappa!”
Voldemort ridendo disse – “Cosa credi di fare? Sei patetico. Devo ammettere, però che hai coraggio. Muori da uomo fiero. Nonostante hai davanti a te il più grande Mago Oscuro e sei disarmato, cerchi di trattenermi, per permettere alla tua famigliola di salvarsi. AVADA KEDAVRA
Lily rimase pietrificata nel vedere Voldemort, avvicinarsi a lei e al piccolo Harry. Anche lei era disarmata e stringeva tra le braccia il figlio.
Lily supplicante disse – “Ti prego lascia stare, Harry!”
Voldemort, stette una frazione di secondo con la bacchetta alzata, pensando probabilmente di risparmiare la vita a Lily. Harry, che fino a quel momento non aveva pianto, come se intuisse ciò che stesse per succedere, scoppiò in lacrime.
Lily allora decise di morire per salvare l'indifeso Harry e gli sussurrò – “Harry, Harry sei tanto amato, tanto amato... Harry, mamma ti ama, papà ti ama... Harry, sii prudente. Sii forte.”
Voldemort alzando la bacchetta disse – “AVADA KEDAVRA”. Un lampo di luce verde e Lily Potter che si era frapposta tra il mago e il piccolo si accasciò al suolo, esanime.
Ora niente e nessuno, sembrava poter fermare Voldemort, dal completare la sua vendetta. Alzò nuovamente la bacchetta, versoil piccolo in lacrime pronto a scagliare l’anatema che uccide, ma qualcosa andò storto facendo sparire il mago e lasciando sulla fronte del piccolo la sua cicatrice a forma di saetta.
Nel frattempo, arrivò Sirius, e vedendo la casa distrutta si precipitò dentro e vedendo i corpi dei due amici – “James! Lily! No! Maledetto Peter! Vigliacco me la pagherà. Ci ha traditi tutti! Ha consegnato i suoi due amici a Voldemort. Infame! Lo ucciderò personalmente!”
Qualche giorno dopo, Sirius conoscendo Peter, aveva costantemente osservato la casa dell’ex amico, aspettando con ansia che Peter tornasse per prendere i suoi effetti. Non appena questo mise piede in casa,  Sirius lo seguì …
Sirius accecato dall’ira disse – “Vigliacco traditore! Adesso vendicherò James e Lily Potter! Combattiamo!”
Peter conoscendo la sua inferiorità inscenò la sua morte durante il duello che ne seguì. Causò un'esplosione in una via pubblica uccidendo molti babbani e, tagliandosi un dito, scappò sotto forma di topo.
Sirius Black viene spedito ingiustamente senza un processo ad Azkaban, la prigione dei maghi, per il tradimento ai Potter, l’uccisione dei babbani e di Peter Minus, mentre Peter Minus viene insignito dell'ordine di Merlino, prima classe, alla memoria.>


Harry, si ritrovò nello studio di Silente per l’ennesima volta e il vecchio mago disse – “Ora, Harry, sai tutto ciò che è accaduto! Ricordati, niente è più forte dell’amore! Ora è tardi, vai ti faccio sapere io quando ci vediamo!”
Harry stava per andarsene quando improvvisamente disse – “Signore, volevo farvi vedere questo foglietto. Lo aveva affidato Regulus Black a Kreacher insieme ad una lettera per Sirius!” uscì dallo studio del preside.
Erano le ventitre. Il castello era silenzioso ed Harry arrivò ansimando davanti al ritratto della Signora Grassa.
 

THEMYSTICGOHAN‘S ANGOLO
Salve, a tutti!
Scusate il ritardo! Ma il capitolo mi ha fatto sbarellare. Soprattutto l’ultima parte e la prima che non mi convince a pieno. Oltre ad alcuni problemi di natura personale. Spero come sempre che vi sia piaciuto!
Come sempre aspetto le vostre recensioni per e con qualsiasi giudizio. Vi piace l’idea delle parti tra <> o devo trovare un'alternativa.
 
Come di consueto, ringrazio chi ha messo questa storia tra le seguite, chi la ha messa tra le  ricordate e chi la ha messa tra le preferite, sperando che il numero continui sempre ad aumentare. Non abbiate paura di dire la vostra, non vi mangio!
Do il benvenuto a Olgaboarino e Sara Cullen98.
 
Ringrazio come sempre le mie fedelissime e dolcissime lettrici  Angelica Weasley, Ery 96, Ginnyweasley.
 
Ringrazio inoltre le numerose persone, che leggono silenziosamente e che mi hanno solo visitato. Questo, non può che farmi piacere, Spero continuiate a farlo e ad essere sempre più numerose!
Themysticgohan
 

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
     
 
 
 

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Capitolo 18
*** INCOMPRENSIONI ***


Harry, sapeva che il coprifuoco, era già passato da un’ora. Tuttavia, era certo, che la McGranitt, sapeva tutto e poteva stare tranquillo, ma la Umbridge o i prefetti di Serpeverde, niente meno che Malfoy e la Parkinson, non avrebbero accettato nessuna scusa e non aspettavano altro per colpire Grifondoro. La signora Grassa, dormiva beatamente ed Harry, leggermente dispiaciuto la svegliò.
La Signora Grassa disse – “A quest’ora, ancora, in giro? Potrei farti passare ed evitarti qualche inutile scocciatura però gli abitanti dei quadri qui vicino mormorerebbero. Parola d’ordine?”
Harry disse rapidamente “ANIMUS” e il ritratto si aprì lasciandolo entrare. Varcato l’ingresso, la sua bocca si allargò in un sorriso. Hermione e Ron dormivano su un divano, con la ragazza che aveva la testa su quella del rosso. Sull’altro c’era Ginny, con un braccio sotto la testa e l’altro che pendeva  dal divano. Harry stette incantato a guardarla per un tempo che sembrava infinito. Quando, si decise ad avvicinarsi a lei, il suo sguardo fu catturato da un foglio di carta appallottolato, poco lontano dal braccio penzolante di Ginny. Silenziosamente, si avvicinò e lo prese. Nello spiegare, rimase a bocca aperta, riconoscendo la sottile e ordinata scrittura

Questa non te la perdono, amore!”

“Gin, tesoro cosa non mi perdonerai? Cosa significano queste parole che hai scritto? Sei la mia vita e la sola idea di sapere che qualcosa possa preoccuparti e che potrebbe essere colpa mia mi fa stare ancora più male. Ora non mi va di svegliarla, sembra un angelo! Il mio angelo! Ma domani mattina, devo assolutamente parlarci . Devo svegliare Ron ed Herm?! No! Domani mattina, mi sorbirò la ramanzina di Herm, e le domande curiose di Ron. Invece, Gin è dannatamente bella anche quando dorme, perché … ora sarà meglio che vada a dormire!”

Harry, aveva appena preso in braccio la fidanzata e stava per salire su con lei, quando qualcosa bagnò la sua mano. Automaticamente guardò Ginny e sentì come se il suo cuore si fosse spezzato. Aveva pianto! Quasi mai aveva visto piangere la fidanzata, se non in occasioni speciali e particolari. Quella lacrima era sfuggita al controllo della rossa, che vinta dal sonno l’aveva lasciata libera di uscire. Harry, perse tutte le forze. Si adagiò sul divano e fece appoggiare la ragazza al proprio petto, stringendola forte a sé, mentre Ginny continuava a dormire tranquilla. Harry nel frattempo fissava il soffitto della camera comune sempre più preoccupato e pensieroso:

“Gin ha pianto! Cosa diavolo sarà successo?”

La notte passò abbastanza velocemente, sebbene per Harry, sembrava lunghissima, non avendo chiuso occhio. Un pallido, raggio di sole, fece capolino tra le nuvole, illuminando la sala comune di Grifondoro.  Come sempre, essendo molto mattutina Hermione si svegliò e rimase molto sorpresa nel vedersi abbracciata a Ron, sul divano. Le bastò poco per ricordare cosa era successo.
Harry, accortosi che la migliore amica era sveglia disse – “Giorno, Herm! Non vi ho voluto svegliare ieri ma cosa è successo a Gin?”
Hermione, freddamente disse – “Giorno, Harry! Scusa ma ora devo andare a farmi una doccia!” si alzò e andò via  lasciando il moro a bocca aperta.

“Harry, ma perché sei così stupido? Possibile che non ti rendi conto quanto sbagli? Hai pure il coraggio di chiedermi cosa è successo? Se fossi in te, mi allontanerei presto da Gin! Non credo le faccia piacere sapere che ha dormito con te, dopo il tuo insulso comportamento. Aspetta, almeno che … No, solo il galeone del capo può far accendere gli altri. Il galeone era il suo! Harry, dovrai cavartela da solo questa volta, almeno che il tuo fedele amico non ti appoggi!”

Dopo circa dieci minuti tornò Hermione, che diede un tenero bacio sulle labbra a Ron che si svegliò stranamente subito e si voltò felice verso la fidanzata che gli fece cenno di guardare sul divano.

“Miseriaccia, Mione è arrabbiata nera! Harry, questa volta sei nei guai. Ora che si sveglia la mia “dolce” e “tenera” sorellina dovremo solo scappare. Goditi, la quiete, prima della tempesta! È vero, Mione, non c’è l’ha con me, almeno questa volta! Comunque, io non ti lascio solo! Non l’ho mai fatto, perché dovrei oggi?”

Ron allegro disse – “Amico, allora cosa hai fatto ieri? Racconta!”
Harry reprimendo un sorriso disse – “Aspetta un attimo, Ron! Fammi salutare tua sorella e vi dirò tutto!”
Preoccupato disse – “Te lo sconsiglio, amico. Goditi questa quiete.”
Sorpreso disse – “Ron, ma cosa stai farneticando?” senza ulteriori indugi accarezzò una guancia di Ginny e le diede un casto bacetto sulle labbra.
La ragazza sussultò e si svegliò. Harry sorrise ma vedendo la “sua” Ginny, capì cosa voleva dire Ron poco prima. Negli occhi cioccolato della rossa vi era delusione e tristezza.
Harry timorosamente disse – “Giorno, tesoro!” si avvicinò per darle un bacio sulle labbra ma Ginny si scansò.
Ginny calma disse – “Ciao Harry! Non devi dirmi niente?”
Sorpreso disse – “No. Cioè devo dirvi quello che è successo ieri! Però prima Gin, vorrei sapere alcune cose da te! Per esempio, cosa non mi perdonerai? Perché piangevi ieri sera?”
Leggermente adirata disse – “Harry James Potter, non far finta di non saperlo. Cosa hai fatto ieri? So che ci arrivi! Ah, non ti preoccupare, io non verrò! Capisco, quando non sono desiderata! Con il tuo permesso, vado a prepararmi!”
Sempre più sorpreso disse – “Gin! Aspetta che …” Mentre saliva verso il suo dormitorio, Ginny non resistendo, si voltò e incrociò gli occhi del fidanzato e dopo poco non riuscendo a sostenere il suo sguardo, si rigirò e andò su, seguita da Hermione.

“Dannazione! Perché ogni volta che guardo i suoi occhi non capisco più niente? La rabbia e la delusione, che provavo è sparita! Non è solo perché lo amo, ma anche perché vi ho visto la sincerità! Ma il galeone allora? Maledetta impazienza targata Weasley. Lo ho ferito! Ora non mi vorrà più! Non mi ha mai mentito finora, perché avrebbe dovuto farlo questa volta?”

Gli occhi di Ginny si velarono di lacrime ed Hermione abbracciandola disse – “Gin, che c’è?”
Ginny tristemente rispose – “E’ la prima volta che discuto con Harry! Ma , Herm, sai cosa mi fa più male?”
Guardando l’amica disse – “Si, Gin! Non ti ha detto che voleva ricostituire l’ES! Secondo me, hai fatto bene a dirgli quelle cose. Vedrai, che farà di tutto ora per fare pace con te!”
Sempre più tristemente disse – “No Herm! Non gli ho dato neanche il tempo di spiegarsi e poi mi è bastato guardarlo negli occhi un attimo per capire che lo stessi incolpando, di una cosa che non ha fatto!”
Sorpresa disse – “Vuoi dire che è stato qualcun altro? Se è così scendiamo giù e chiariamo!”
Nel frattempo, giù in sala comune i due amici rimasti soli si guardavano imbarazzati. Il primo a rompere questo esasperante silenzio fu Harry.
Harry leggermente nervoso disse – “Ron, posso sapere cosa è successo a Gin ed Herm? Perché sono arrabbiate con me?”
Ron sorpreso disse – “Dici, davvero Harry?! Possibile che non ci arrivi?!”
Esasperato disse – “La piantate con questi misteri e mi fate capire!”
Imbarazzato prese dalla tasca il galeone e disse – “Per questo! Sia Ginny che Mione sono rimaste male perché hai deciso di formare nuovamente l’ES e non ci hai detto niente. Mia sorella ci è rimasta davvero male, anche se capisco che vuoi proteggerla. Effettivamente, però a me potevi dirlo!”
Sorpreso disse – “Ron, io non c’entro niente. Sai che non vi avrei mai potuto tenere una cosa del genere nascosta, o non dire niente a Gin. Inoltre, il mio galeone è sempre stato nel baule. Non lo avevo dietro!”
Stupito disse – “Miseriaccia, Harry! Vuoi dire che …”
Annuendo disse – “Si Ron, qualcuno dell’ES mi ha rubato il galeone. Andiamo a fare colazione, è da ieri che non mangio! Ma oggi cosa abbiamo?”
Sorridendo disse – “Storia della magia con il quinto anno, Incantesimi con il quinto anno e dopo pranzo Pozioni.”
Mentre i due ragazzi scesero verso la sala grande per la colazione arrivarono Ginny ed Hermione di corsa.
Ginny intristendosi:

“Non c’è! Non ha voluto nemmeno aspettarmi. Adesso non vorrà più vedermi. Se lo trovo con Cho o con qualcun’ altra? Che stupida, che sono stata!”

“Gin questa volta devo ammettere che ho sbagliato. Ho tratto le mie conclusioni troppo in fretta. Non ho saputo neanche consigliarti. Per una volta, Ron ha visto meglio di me. È vero che è stato fortunato. Non si sarebbe mai messo contro il suo miglior amico però non gli ha voltato le spalle, anche se non c’è niente di concreto che provi realmente la sua innocenza! Questo è il “mio” Ron!”

Hermione sorridendo disse – “Coraggio Gin. Chiarirete, non ti preoccupare ora abbiamo Storia della magia e Incantesimi insieme. Dopo pranzo noi Pozioni e voi niente.”
Ginny ricambiando disse – “Hai ragione, grazie Herm!”
Le due ragazze scesero in sala grande e raggiunsero i due ragazzi al tavolo ma furono costrette a sedersi lontano da Harry e Ron, in quanto al loro fianco vi erano già due persone. Vicino ad Harry, c’era Dean e vicino a Ron una ragazza bionda e riccia, Lavanda Brown che non appena vide arrivare le due ragazze si avvicinò ancora di più a Ron. I quattro ragazzi si guardarono, finché Harry e Ron non sbottarono.
Ron esasperato disse – “Scusa Lavanda, ma questo posto come sai è di Hermione. Potresti andare più là e far sedere qui la mia fidanzata?”
Lavanda ridendo disse – “Mi spiace, caro Ron. Non c’è scritto il suo nome. Oggi dovrà sedersi altrove. Si svegliava prima!”
Hermione la guardò e si andò a sedere mangiando con rabbia.
Harry nel frattempo guardava Ginny e disse a Dean – “Dean, ti siederesti altrove avrei bisogno di parlare con Ginny, abbiamo avuto una piccola discussione …”
Dean divertito disse – “Mi spiace Harry, ma non sarò io a far si che tu e Ginny vi riappacifichiate. Tu, non ci hai pensato su due volte a prendermela. Il grande Harry Potter, deve sempre avere ciò che desidera! Finalmente si è resa conta che abominevole essere sei!” Ginny, rassegnata se ne andò vicino ad Hermione ed entrambe guardavano i fidanzati.
Harry, fu preso da un impeto di rabbia e guardò Dean che iniziò a tremare, guardandolo nei suoi occhi verdi.
Infuriato disse – “Dean, che gioco stai facendo? Vuoi sentirti importante! Non ho deciso io di essere il “prescelto”! Pensi, che sia bello temere per la tua vita e per quelli che ami. Non mi sarebbe piaciuto conoscere i miei genitori?! Non ho deciso io, che Voldemort, mi scegliesse. Ricordati Dean, finché avrò vita nessuno farà del male a Ginny! Ora me ne vado altrimenti …” tutti i Grifondoro guardarono straniti Harry.
Dean imbarazzato e fingendosi disinvolto disse – “Ma è impazzito? A Harry, la notorietà gli ha dato in testa! Avete capito cosa farneticava? Ginny, devi farlo dormire quel ragazzo! Sapete, che stanotte non è tornato in dormitorio?! Io, non mi sono mai permesso di dormire nello stesso letto di Ginny. Rispettavo troppo la mia casa. Il “prescelto” invece si arroga ogni diritto. A lui è concesso tutto!. Inoltre ha l’autorizzazione del fratello …”

“Come diavolo ha fatto Potter! Ha risposto alle domande che avevo in testa. Non può essere in grado di leggere nella mente. Si sarà semplicemente sfogato. È stata una coincidenza! Se mi sbagliassi? Se mi abbia letto nella mente? Dannazione! Se è così! Ora sa del galeone! Non capisco, però! Perché, non mi ha smascherato, allora? Ho capito, deve essere il motivo del litigio con Ginny. Quindi ora potrò farmi avanti. Anzi dovrò far in modo che i due non chiariscano!”

Ginny stava per rispondere a tono a Dean quando intervenne Ron – “Dean, per tua informazione Harry è stato tutta la notte sveglio con me sul divano in sala comune. Per quanto riguarda mia sorella. È vero, sono felice che stia con Harry, molto meglio lui di te ma è pur sempre mia sorella ed Harry lo sa.”
Dean arrabbiato disse – “Ron, che ti piaccia o no Ginny sarà di nuovo mia.”
Ron estrasse la sua bacchetta e stava per lanciare un incantesimo quando si sentì l’inconfondibile Hem … hem”
Ron impallidì leggermente mentre la Umbridge allegra disse – “Bene bene. Uso illecito di bacchetta e rissa tra compagni. 25 punti in meno a Grifondoro. Sapete vero che stasera l’appello al coprifuoco sarà di mia competenza. Spero di trovarvi tutti in sala comune!”
Ron si alzò e andò da Hermione e Ginny.
Ginny intristita disse – “Grazie Ron! Ma Harry?”
Ron dispiaciuto disse – “Non lo so Ginny! Hai visto come stava prima. Non capisco, però Dean! Ah, dimenticavo! Harry mi ha detto che non è stato lui a chiamarci con il galeone, ma qualcun altro che glielo ha rubato!”
Hermione sorpresa disse – “Bravo tesoro! Troverò la talpa! Andiamo in aula dai! Vieni Gin, vedrai che Harry, sarà là ad aspettarci!”
Ginny annuì e seguì il fratello e l’amica. Hermione, però si era sbagliata. In fondo all’aula, dove erano soliti mettersi i due ragazzi, per poter dormire il banco era vuoto. Ron si andò a sedere seguito dalle due ragazze. Entrambe si guardavano attorno, mentre Ron alzando il libro in verticale, vi si nascose dietro e iniziò a dormire.  In quel momento arrivò il professor Ruf, l’unico professore di Hogwarts ad essere un fantasma, che con la sua monotona voce:

“Eravamo rimasti al 1287. In quei tempi, si credeva che in una caverna, sull’isola di Man, vivesse un uomo, trasformato in un troll malvagio, che rispondeva al nome di Willow Smith. Si diceva, sarebbe restato così fin quando, qualcuno non gli avesse dimostrato davvero cosa fosse l’amicizia. Ogni volta che qualcuno si calava giù per le scogliere per catturare gli uccelli marini, spuntava una mano grigia e pelosa che tagliava le funi, facendo precipitare e morire lo sventurato. Alla fine, al prete Pall Tomasson, fu chiesto di benedire la scogliera. Pall scorse alcuni spuntoni taglienti, che sporgevano dalla scogliera e che logoravano le funi e aveva notato, anche, qualcuno nascondersi non appena aveva visto l’uomo scendere. Legato a una corda, si fece calare lungo la parete del dirupo, portando con sé di nascosto un martello. Chiese agli uomini di continuare a cantare salmi a gran voce, fino a che non avesse detto loro di tirarlo su. 
Gli abitanti dell’isola credettero così, che Pall stesse benedicendo la scogliera, mentre in realtà il prete aveva chiesto loro di cantare, per evitare che lo udissero, frantumare gli spuntoni taglienti che sporgevano dalla parete. Willow incuriosito, si avvicinò a Pall. Il prete, per nulla spaventato,estrasse dal suo zaino, una galletta e la diede al troll che la divorò voracemente. Il prete venne tirato su e ogni giorno questi andava alla scogliera , con il pretesto di rafforzare la benedizione. Invece, andava a trovare il troll, imparandogli a parlare,leggere e scrivere. I due erano ormai molto amici, tanto che Willow si fidò ciecamente dell’uomo rivelandogli i tesori che aveva nascosti nella grotta. Alla vista di tutti quei preziosi, il prete perse il senno e iniziò ad insultare il povero troll. Durante la notte, si recò nella grotta e colpì violentemente il troll con il martello. Si riempì le tasche e lo zaino con tutto l’oro possibile e stava per andarsene quando una mano grigia lo trattenne. Gli occhi del troll erano iniettati di sangue, deluso dal comportamento del presunto amico lo pietrificò toccandolo con il naso. Dopo prese il martello e glielo lanciò contro, distruggendo la statua e uccidendolo. Da allora, lassù non è salito più nessuno, anzi si dice che i troll siano proliferati e abbiano iniziato a conquistare il mondo magico. Come sapete l’imperialismo dei troll durò poco …”

a salvare i ragazzi ci pensò il suono della campanella. I ragazzi mentre andavano al terzo piano verso l’aula di Incantesimi per la prossima lezione:

“Tesoro mio, dove sei? Stamattina, ho sbagliato a comportarmi in quel modo con te. Tu invece hai ancora una volta dimostrato quanto ci tieni a me. Ho bisogno di te, sto impazzendo. Scusami!”

“Gin si sente terribilmente in colpa! Ma per Godric, dove diavolo si è cacciato Harry. Saltare le lezioni? A Piton non sfuggirà la sua assenza. Poveri noi! Stasera devo assolutamente ricreare i galeoni nuovi e togliere tutti i vecchi. Scoprirò chi ha fatto questo scherzo e me la pagherà. Lo devo ai due miei migliori amici! Non li ho mai visti così!”

“Miseriaccia, le lezioni del professor Ruf sono davvero interessanti. Ha fatto bene Harry! A proposito, dove si sarà cacciato. Devo trovarlo. Se fosse scappato ed è stato catturato da Tu Sai Chi? Aspetta ad Hogwarts è proibito smaterializzarsi e poi, lo sapremmo subito, no? Tu Sai Chi, avrebbe lanciato il suo Marchio Nero o fatto sapere che il suo acerrimo nemico era in mano sua!”

Ron, tuttavia preoccupato disse – “Tesoro! Sorellina! Andate avanti, vi raggiungo subito il tempo di andare un attimo in dormitorio!”
Hermione timorosa disse – “Tesoro, non è che neanche tu vieni a lezione?”
Ginny intuendo tutto e cercando di sorridere disse – “Ron, portami Harry! Quel legame che ci univa si è spezzato ormai!”
Ron sorridendo disse – “Scoprirò dove è Ginny! Comunque, non temere quel legame c’è ancora. Anzi era ora che avevate qualche incomprensione! Eravate troppo perfetti!”
Ginny guardò Hermione che rideva mentre Ron correva nel dormitorio. In cinque minuti, il ragazzo era nel suo dormitorio ed estrasse dal baule del migliore amico un foglio tutto bianco piegato . Prese la sua bacchetta e disse - “GIURO SOLENNEMENTE DI NON AVERE BUONE INTENZIONI”. Subito comparve una mappa del castello e del parco di Hogwarts e tutto ciò, che le persone facevano al suo interno. Ron vide Hermione e Ginny, andare al terzo piano all’aula di Incantesimi. Guardando la mappa velocemente e in ogni parte, notò con dispiacere di non vedere da nessuna parte Harry. Ron chiuse la mappa e sfiorandola con la bacchetta disse – “FATTO IL MISFATTO”. Ripose la mappa nel baule e si precipitò di corsa al terzo piano.
Le due ragazze vedendo Ron sconsolato si intristirono e prima che chiedessero qualcosa, disse – “Ragazze, di Harry, non c’è traccia. Ho visto da Hagrid ma era solo. Neanche da Silente c’è. Ho paura che gli sia successo qualcosa!”
Ginny intristita e a occhi bassi disse – “Ragazzi, Harry voleva evitarmi. Non vuole più niente a che fare con me. Vedrete che oggi  pomeriggio ci sarà a lezione. Il magico trio non cesserà di esistere per colpa mia. Stasera andrò da Silente e gli dirò che non posso più far coppia con Harry, in missione per l’Ordine. Mi spiace dividervi, però! Forse, è meglio che me ne esca proprio. Così da tornare ad essere solo voi tre. È stato bello! Ma è finita!” una lacrima uscì dagli occhi di Ginny.
Hermione adirata disse – “Gin, tu non farai un bel niente. Non ti riconosco più! Vedrai, che tu ed Harry chiarirete e questo sarà solo un brutto ricordo! Non credo voglia evitarti, anzi come Ron temo …”
Ginny infuriata disse – “No! Stiamo parlando di Hogwarts e Silente. Voldemort non è così pazzo da venire qui. Credo sia ad Hogsmeade o nascosto da qualche parte. Harry non mi lascerebbe mai, così, senza dirmi niente!”
Quando Hermione stava per rispondere arrivò il piccolo professor Vitious seguito dalla professoressa Umbridge con il suo immancabile blocco notes.

“Buongiorno ragazzi, oggi come vi avevo accennato parleremo delle bacchette magiche. Come sapete, sono bastoncini, diritti e sottili, che possono essere di vari tipi di legno e di varie misure. Grazie ad essa infatti si possono eseguire ogni genere di incantesimi. Si dice che è la bacchetta a scegliere il mago e non viceversa. Ogni bacchetta si caratterizza, principalmente per alcune cose. Primo, il materiale di cui è fatta. Alcuni dei legni usati sono: ciliegio, biancospino, agrifoglio, carpine, sequoia, mogano, vite, acero, quercia, salice, nocciolo, tasso, cedro, corniolo e frassino. Secondo alcuni, il tipo di legno della bacchetta è scelto in base alla data di nascita del possessore. Secondo altri, è il “temperamento del legno” che sceglie il mago o la strega. Un’altra importante caratteristica, è il suo peso, oltre naturalmente la lunghezza, che nella maggior parte oscilla tra i nove e i quattordici pollici. Inoltre, varia anche la rigidità, che passa da “rigida” a “elastica”. All’interno della bacchetta vi è l’essenza, o meglio nota come “anima”, che origina il nucleo, che viene scelto in base al proprio carattere. Rappresenta la caratteristica principale della bacchetta. Ciò che vi dico è in generale perché come sempre per ogni cosa ci sono delle eccezioni alla regola. I nuclei noti sono: Crine di Unicorno, Corde di Cuore di drago, Piuma di Fenice, Capello di Veela e crine di Thestral. Solo una bacchetta ha un nucleo diverso: la Bacchetta di Sambuco. Questa la esamineremo con calma alla prossima lezione. Prima di passare alla parte pratica devo lasciarvi il compito per la prossima lezione. Prendetelo, come un gioco se vi va, ma è una ricerca vera e propria, che vi farà capire molte cose. La prossima volta riprenderemo il discorso e discuteremo delle vostre risposte …”

Proprio mentre il professor Vitious stava dando i suoi compiti fu interrotto dal fastidiosissimo “Hem … Hem!”.
La Umbridge soddisfatta disse – “Mi perdoni, professor Vitious. Volevo farle i complimenti per questa lezione, a mio avviso molto istruttiva. Spiegata bene e secondo i canoni richiesti dal ministero. Può stare, quindi tranquillo, non avrà altre ispezioni speciali e nessuno è più sicuro di lei nel mantenere il posto. Uno dei pochi, forse. Tuttavia, la prossima volta, si assicuri che siano tutti presenti prima di fare lezione. Arrivederci professore. A stasera ragazzi!” prima di andarsene guardò verso Hermione, Ron e Ginny.
Il professor Vitious rilassato disse – “Meno male che quella strega se ne è andata! Non toglierò punti a Grifondoro, tuttavia vorrei sapere perché il signor Potter, non è presente! Adesso potete parlare, liberamente!”
Tutti si guardarono sorpresi quando Ginny disse – “Professore è stato chiamato dal professore Silente, stamattina presto. Vi farà avere al più presto la giustifica e la spiegazione di questa assenza.” Hermione, Ron e Dean guardarono Ginny.
Il Professor Vitious sorridendo disse – “Va bene signorina Weasley. Per la prossima volta, dovrete sapere tutto sulle vostre bacchette. Potete anche lavorare in gruppo. Ora esercitatevi con gli incantesimi imparati nell’ultima lezione”
I ragazzi ubbidirono e la lezione passò in fretta. Arrivò l’ora del pranzo. Ma di Harry, ancora neanche l’ombra. I tre amici mangiavano silenziosi e preoccupati. Dean si avvicinò al trio, ma non appena lo vide Ginny, si alzò e andò in sala comune seguita da Hermione e Ron. Lentamente, come al solito dopo il pranzo tutti, si recarono nei propri dormitori. Subito  nella sala comune dei Grifondoro si susseguirono bisbigli e urla di gioia. Alla bacheca degli orari era stato affisso un avviso che recitava:
 

Gli alunni del sesto anno, che avrebbero dovuto avere lezioni di pozioni questo pomeriggio, sono esonerati a causa dell’assenza del Professor Piton. Gli alunni, tuttavia non devono assolutamente girovagare per il castello, ma impegnare queste ore libere in maniera proficua. Possono recarsi in biblioteca, come sempre, oppure approfittare per andare a chiedere chiarimenti e delucidazioni ai professori che non sono impegnati in altre lezioni.
LA DIRETTRICE DI GRIFONDORO
Minerva McGranitt.

Ron baciò Hermione, che sorridendo guardava Ginny. Avevano tutto il tempo per trovare Harry. Anzi, avrebbero approfittato per andare a parlare con Silente.
Nel frattempo Harry, dopo essersene andato dopo la colazione, infuriato con Dean vagava per il castello. Senza accorgersene, si ritrovò al settimo piano, davanti ad un apparente muro bianco. Fermatosi di fronte, ecco aprirsi una porta. Harry, capì subito che si trattava della stanza delle Necessità. Entrando, trovò centinaia di manichini con le sembianze di Dean. Harry, allora estrasse la sua bacchetta e distrusse tutti quei fantocci, sfogando tutta la sua rabbia. Vinto dalla stanchezza e calmatosi, si lasciò andare su un letto appena comparso, e si addormentò subito, senza accorgersi del tempo che passava e che era arrivata l’ora delle lezioni.
Nella torretta di Grifondoro, i tre ragazzi, vicino al camino bisbigliavano, finché Ginny, come se morsa da una tarantola si alzò di scatto e fece segno ai due amici di seguirla nel dormitorio femminile.
Hermione e Ron, si guardarono e senza proferire parola alcuna la seguirono. Ginny, chiuse la porta a chiave, insonorizzò la stanza e sedendosi sul suo letto prese lo specchio a doppio senso di Harry e chiamò Sirius.
Ginny era sempre più disperata, stava perdendo ogni speranza quando ecco apparire il volto di Sirius.
Sirius, sorpreso disse – “Ciao, signora Potter! Ron, Hermione! Non mi aspettavo … Ma vedo che non siete in vena di scherzi. È successo qualcosa ad Harry?”
Ginny, con gli occhi velati da lacrime disse – “Non lo sappiamo Sirius! Ho litigato, con lui stamattina e poi è sparito!”
Preoccupato disse – “Come sparito? Silente lo sa? Il mio figlioccio è impulsivo è vero, come me e il padre ma non uno sprovveduto.”
Agitata disse – “E’ tutta colpa mia! Non mi vuole più. Questa volta l’ho deluso e soprattutto l’ho ferito.”
Allarmato ma sicuro disse – “Calmati, Ginny. Spigami tutto dall’inizio!”
Con la voce rotta ma cercando di non piangere disse – “Come sai, ieri sera è stato prima dall’Umbridge in punizione e poi dal professore Silente. Ad un certo punto, il galeone dell’ES, si è illuminato, segno che a breve ci sarà una riunione. L’unico galeone, che comanda gli altri è quello del capo, che è Harry. Io, ci sono rimasta male, perché il mio fidanzato, mi aveva nascosto una cosa stupida si, ma mi aveva estromessa dalla sua vita. Non volendoci pensare, mi sono fatta aiutare da Herm,a fare un compito di pozioni per Piton e volevamo aspettare Harry, per chiarire. Ma vinti dalla stanchezza, ci siamo addormentati …” Ginny si interruppe.
Preoccupato ma incuriosito disse – “Poi cosa è successo? Avete saputo cosa è andato a fare da Silente?”
Ginny imbarazzata disse – “No, non sappiamo a che ora sia tornato, perché non ci ha svegliato anzi …” arrossendo leggermente disse – “Si  è steso vicino a me e mi ha fatto dormire tra le sue braccia. Stamattina quando mi sono svegliata …”
Ridendo disse – “Che romantico, il mio figlioccio! Non vorrai dirmi che … beh congratulazioni Ginny. Si vede che è più sveglio di Ramoso, almeno sotto questo punto di vista. Ma Ron come hai preso la notizia?”
Ginny scoppiò a piangere e Sirius si intristì vedendo la ragazza in quello stato. Subito disse – “Scusami, Ginny. Non volevo prenderti in giro, torno serio. Quindi avete litigato per quale motivo?”
Ron imbarazzato disse – “Mi spiace deluderti Sirius, ma non è successo niente, almeno stanotte! Ginny anziché saltargli addosso come al solito e sbaciucchiarlo, lo ha iniziato ad accusare di doverle dire qualcosa e di non fare il finto tonto. Harry, non sapendo il motivo del comportamento di Ginny non le ha detto niente. Quando siamo rimasti soli, mi ha chiesto cosa era successo e gli ho detto del galeone e che Ginny era rimasta male. Harry, allora mi ha detto che il galeone era rimasto nel baule, e qualcun altro lo ha preso. Si vede che è la stagione delle talpe. A colazione,Harry ha litigato con il ragazzo vicino a lui, che era l’ex di Ginny e ha detto che se ne andava altrimenti lo avrebbe ucciso. Da allora, non lo abbiamo più visto. Ho controllato anche sulla mappa ma di Harry nessuna traccia. Questo è tutto. Cosa ne pensi?”
Sirius tranquillo disse – “Innanzitutto, ritirate i vecchi galeoni e fatene altri nuovi. Ma conoscendovi ci avrete già pensato. Hermione, mi meraviglio che non ci sei ancora arrivata. Probabilmente non hai riflettuto abbastanza. Harry è a Hogwarts! Ginny, tranquilla! Harry non rinuncerà a te, chiarirete presto. Quando potete, dite a quello scapestrato del mio figlioccio di trovare un po’ di tempo per me. A presto!” il volto di Sirius sparì e i tre ragazzi si guardarono stupiti.

“Miseriaccia Harry è ad Hogwarts. Ma dove? Che sia con Silente da qualche parte? No, la mappa mi mostrava Silente nel suo studio.”

“Perché amore, non vieni a cercarmi? Tutti sono sicuri che mi ami. Su questo non ho dubbi. Ma sul fatto che chiariremo, non ci credo. Se volevi punirmi, ci sei riuscito benissimo. Spero, mi perdonerai.”

“Sirius, ha detto che Harry è ad Hogwarts! Dovrei arrivarci, devo soffermarmi a rifletterci. Sulla mappa, non c’è traccia di Harry! Che stupida, certo!  Ecco perché non lo vedevamo!”

Hermione allegra disse – “Ron, vai a prendere la mappa. So dove è Harry!”
Ron, guardò la ragazza stupito e andò a prendere la mappa. Dopo poco tornò ed Hermione la prese e disse – “Guardate qui siamo noi tre. Silente è nello suo studio ed ora è appena scomparso. È andato da Harry!”
Ginny incuriosita disse – “Ma dove sono, allora? Il castello è questo!”
Hermione divertita disse – “Quale è l’unica stanza che non si può vedere e appare solo in alcuni casi?”
Ron e Ginny contemporaneamente dissero – “La stanza delle Necessità. Ecco perché Harry non si vede!”
Ginny corse ad abbracciare l’amica mentre Ron le sorrideva.
Nel frattempo nella stanza delle necessità Harry si era svegliato e davanti a lui trovò niente meno che Fanny, la fenice di Silente, che si era appoggiata sulla sua spalla e si faceva accarezzare da Harry. Subito dopo si sentì un crac e apparve in tutta la sua maestosità Albus Silente.
Harry imbarazzato disse – “Salve, Signore. Volevo chiederle scusa per aver saltato le lezioni oggi!”
Sorridendo disse – “Harry, non è successo niente. Ti ho giustificato, io l’assenza ad incantesimi. La “tua” Ginny ti ha coperto dicendo che eri con me e io gli avrei fatto avere la giustifica e la motivazione della tua assenza, essendo tu con me. Pende davvero dalle tue labbra quella ragazza. Devi esserne fiero!”
Felice disse – “E’ stupenda Signore. Non solo fisicamente. A proposito, oggi ho letto nella mente di Dean. È stato lui a …”
Interrompendo Harry disse – “Harry, dimentichi che come Occlumante fai non pietà di più, come Legilimens, invece, sei quasi perfetto. Permettimi di dirtelo. Infatti, da oggi fino a venerdì tutte le sere dalle 17 andrai dal professor Piton per perfezionarti in queste due scienze. Impegnati, mi raccomando. Ah, guardati dagli amici, come già sai. Ti manderò una lettera per confermarti la lezione con me dopo domani. Ora vai dal professor Piton. Ti aspetta per le lezioni.” Detto questo Silente sparì mentre Fanny restò appollaiata sulla sua spalla, mentre Harry scrisse un biglietto. Non appena Harry, uscì dalla stanza, Fanny volò sul trespolo sopra il ritratto della signora Grassa. I tre amici, videro Harry andare verso i sotterranei e Ginny era uscita di corsa per intercettarlo, ma non fece in tempo. Stava per rientrare mesta, quanto un sibilo attirò la sua attenzione. Fanny si appoggiò sulla sua spalla e le diede il foglietto che aveva nel becco. Ginny, accarezzò l’uccello che stava tranquillamente sulla sua spalla. Aprì il foglietto e lesse ad alta voce il messaggio ai due amici che l’avevano raggiunta.
 

Ciao tesoro,

So che oggi sarai stata preoccupata per tutto il giorno. Mi spiace esserne stata io la causa. Giuro, che stasera, appena torno vi spiegherò tutto. So che Ron ed Herm, non ti hanno mollata un secondo e ti avranno tranquillizzata. Avrai pensato, che non ti volevo più. Gin, non ti libererai facilmente di me! Spero, che questo lo hai capito! Ron, mi starà tenendo sotto controllo con la mappa e sa che sto andando da Piton. Herm, invece, è stata lei a capire che l’unica stanza che non appare sulla mappa è quella delle necessità. Gin, sappi, che non c’è l’ho con te. Non potrei mai estrometterti dalla mia vita. Silente, mi ha detto che cosa hai fatto oggi ,per coprirmi. Non dovevi! Un’ultima cosa, ritirate tutti i galeoni dell’ES, anche alle altre case. Dite loro che ho deciso così, perché bisogna rivederli, in quanto non funzionano bene. So chi è la talpa. Quella la sistemo io.
Ti amo.
Tuo Harry.


Ginny felice rientrò in sala comune, seguita dai due amici, mentre Fanny volò nuovamente sul trespolo sul ritratto. I tre amici iniziarono a ritirare i galeoni. Neville riluttante disse – “Perché Ginny? Non sono più degno di fare parte dell’ES?”
Ginny allegra disse – “Non preoccuparti. Harry sa di poter contare su di te appena avrà capito dove è il problema, te lo renderà!”
Neville sorrise e annuendo consegnò il galeone a Ginny. Dean, sorpreso disse – “Lo vado a prendere nel dormitorio.”
Ron annuì. Dean salì di corsa sopra e rivoltò la tasca della sua divisa, nel baule di Harry, facendo cadere il galeone. Prese il suo e scese giù nuovamente, consegnandolo a Ron.
Hermione, nel frattempo segnava sulla pergamena quelli che ancora mancavano. Nel frattempo Harry, era arrivato dal Professor Piton.
Piton beffardo disse – “Non capisco come faccia Silente, a fidarsi ciecamente di te. La Legilimanzia, è un’arte per pochi eletti e sfortunatamente a quanto sembra, tu sei tra questi. C’è da dire, comunque,  che chiunque sia molto sensibile può facilmente impararla. Invece l’Occlumanzia, è un dono. Io, tuttavia, cercherò di insegnartela! Ma, Potter, devi buttarci l’anima!”
Harry sicuro disse – “Ci riuscirò, Professore!”
Dopo i primi tentativi, risultati vani, Harry per poco istanti aveva impedito al professore di leggergli la mente. Andarono avanti così, per ore.
Nel frattempo, era arrivata l’ora della cena e i tre amici approffitarono per ritirare i galeoni agli appartenenti delle altre case. Ritornando, in sala comune Hermione notò che mancavano ancora Harry, i gemelli  Weasley, Alicia Spinnet, Angelina Johnson, Lee Jordan, Michael Corner e Cho Chang.
Erano arrivate le nove e trenta. Tra mezzora, sarebbe arrivata la Umbridge, per fare l’appello. Dovevano fasi trovare in sala comune, tutti in ordine. Ginny ed Hermione si erano precipitate su a prepararsi e prese dalla foga, non avevano notato che sui loro letti vi erano due lettere. In meno di cinque minuti, le due ragazze erano pronte e sedute sul divano.
Dean, timidamente, disse – “Ginny, ma Harry? Non lo vedo da stamattina. Sa che oggi viene la Umbridge? Vuole farci perdere punti? Spero lo espellino!”
Ginny infuriata disse – “Mi sembra che eri presente, stamattina o no? Ho già detto che è dal professor Silente. Sia la professoressa McGranitt, che il rospo rosa lo sanno, quindi puoi stare tranquillo!”
Dean sorpreso per il tono di Ginny disse – “E’ vero, scusa! Posso sedermi?”
Ginny acida disse – “Prego, il divano è di tutti i Grifondoro. Non è proprietà mia!”

“Da quando è così acida Ginny? La farò rinsavire io! Se pensa di essere al sicuro con Harry Potter, si sbaglia! Lei, sarà nuovamente mia! Potter, da Silente? Sicuro! A fare, cosa? Ginny, puoi ingannare Vitious, gli altri, ma non Dean Thomas!”

Ad interrompere i pensieri di Dean, ci pensò l’inconfondibile “Hem … hem” della Professoressa Umbridge, entrata nella sala comune con i due prefetti di Serpeverde.
Volgendo un rapido sguardo nella sala, notò subito che mancava qualcuno. Sul suo volto si dipinse un ghigno, mentre guardava verso Ginny, Ron ed Hermione.
La Umbridge, iniziò a far l’appello non vedendo l’ora di arrivare alla “P”. Nel momento in cui chiamò Neville Paciock, il ritratto della signora Grassa si aprì ed entrò Harry, con Fanny.
Ginny, felice disse – “Tesoro? Come è andata?” corse dal fidanzato che l’ abbracciò sorridendo.
 La Umbridge entusiasta disse – “Quale onore signor Potter! Sa che non era presente, al coprifuoco? Spero abbia un buon motivo, per giustificare la sua assenza! Ci illumini!”
Harry tranquillo disse – “Si sbaglia professoressa. Lei è ancora a Paciock, prima di arrivare a Potter, deve chiamare ancora Patil e Peakes. Non può punirmi ne togliere punti a Grifondoro, perché sono presente e in ordine!”
La Umbridge adirata disse – “Signorina Weasley, dove pensa di stare? Queste manifestazioni di affetto sono vietate. Lei, signor Potter, sa che questa è una scuola e non uno zoo e quindi è vietato l’ingresso ad altri animali oltre i gufi, rospi o gatti?”
Ginny stava per rispondere alla Umbridge, ma Harry le prese la mano e disse – “Professoressa, con tutto il rispetto, Ginny non ha fatto niente che vada contro il buon costume. Quindi, cerchi un modo migliore per attaccarmi. So, di essere ad Hogwarts e non ad uno zoo e questo non è un mio animale, ma la fenice del Professor Silente. Dato che oggi sono stato con lui, mi ha seguito.”
La Umbridge, guardò con odio Harry e quando stava per rispondere si materializzò il preside in persona.
Silente ammiccando verso i quattro amici disse – “Buonasera ragazzi. Sera anche a lei professoressa Umbridge. Ecco dove si era cacciata Fanny. Ti sta sempre appollaiata addosso, Harry. Notte a domani. Andiamo Fanny.”
La fenice si alzò in volo e Silente attaccandosi ad essa si smaterializzò. Lo sguardo di Dean era indecifrabile, mentre guardava Harry, che abbracciava Ginny, mentre la Umbridge terminò di far l’appello sempre più nervosa.
 
 

THEMYSTICGOHAN‘S ANGOLO
Salve, a tutti!
Scusate il ritardo! Ma ho scritto il capitolo otto volte e ancora non mi convince a pieno in alcune parti. Spero come sempre che vi sia piaciuto!
Come sempre aspetto le vostre recensioni per e con qualsiasi giudizio.
Se avete qualche dubbio potete chiedere!
Come di consueto, ringrazio chi ha messo questa storia tra le seguite, chi la ha messa tra le  ricordate e chi la ha messa tra le preferite, sperando che il numero continui sempre ad aumentare. Non abbiate paura di dire la vostra, non vi mangio!
Do il benvenuto a MaRymusic e Astoria93.
 
Ringrazio come sempre le mie fedelissime e dolcissime lettrici  Angelica Weasley, Ery 96.
 
Ringrazio inoltre le numerose persone, che leggono silenziosamente e che mi hanno solo visitato. Questo, non può che farmi piacere, Spero continuiate a farlo e ad essere sempre più numerose!
 
Nel prossimo capitolo: lezioni di Harry con Silente e sorpresina per alcuni brutta!
Alla prossima
Themysticgohan



 
 
 

 

    
 

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Capitolo 19
*** INVIDIA ... MAGICA ***


La professoressa Umbridge, terminato l’appello se ne andò sbraitando, seguita dai due prefetti di Serpeverde, per andare nelle restanti case. Ginny, stava attaccata ad Harry, che felice, la baciava spesso sulla fronte. Hermione e Ron, anche loro abbracciati sorridevano.
Harry calmo e sedendosi sul divano disse – “Ragazzi, avete ritirato tutti i galeoni?”
Hermione sorridendo  – “Si, Harry! Mancano il tuo, quello di Fred e George, Angelina, Alicia, Lee, Corner e Cho!”
Tranquillo disse – “Vedrò io di recuperare quelli di Corner e Cho, per gli altri invece …”
Ginny baciandolo sulla guancia disse – “Scriverò io a Fred e George e dirò di ritirarli a tutti e portarli a Diagon Halley. Li prendiamo ora che andremo ad Hogsmeade, sabato.”
Ron fintamente imbronciato disse – “Miseriaccia! Perché queste idee geniali vengono solo a voi?” si scatenò l’ilarità tra i quattro ragazzi.
Tornati seri i tre ragazzi chiesero ad Harry – “Cosa stai facendo con Silente? Perché sei andato da Piton?”
Harry imbarazzato disse – “Silente ieri sera mi ha insegnato la Legilimanzia e l’Occlumanzia. Ha detto che Voldemort, non conosce il legame tra le nostre menti e quando lo scoprirà devo essere pronto. Solo che ha notato, che con lui non mi applicavo molto, chiudevo la mente sempre in ritardo. Per questo, fino a venerdì alle 17 andrò da Piton per perfezionare, queste due scienze. Invece, con lui troveremo il modo per sconfiggere Voldemort. Questo è tutto!”

“Scusatemi amici! Non posso dirvi dei ricordi. Non vorrei tenervi all’oscuro. Ma Silente mi ha fatto promettere di tacere. Per il momento è necessario. Non capisco il perché ma dobbiamo fidarci! Vorrei dirvi che posso leggere nelle menti delle persone. Devo ancora migliorare, ma non manca molto! Herm, non risponderò ad altre domande su come faremo per sconfiggere Voldemort! Ti conosco e so che muori dalla voglia di chiederlo. Ron, ti darò qualche dritta per sorprendere la tua ragazza. Gin, amore mio, con te, non ho bisogno di usare la Legilimanzia. Mi basta guardarti negli occhi.”

“Harry, ma è meraviglioso! L’Occlumanzia è una delle scienze più difficili da imparare e se Silente vuole che la impari, avrà le sue ragioni. Ma come scoprirete come sconfiggere Voldemort? Ti conosco e so che non mi risponderai mai a una domanda del genere. Per lo meno, non davanti a Gin. Soprattutto se si tratta di … non oso pensarci! Sei come un fratello per me, Harry, oltre ad essere il mio migliore amico!”

“Miseriaccia, Harry la Legilimanzia. Sono il tuo migliore amico! Devi darmi qualche dritta, così da usarla con la mia Mione, almeno per evitare i litigi. Ma si deve essere dei predestinati o studiare molto? In fondo lo sai fare tu e sappiamo che non sei uno dei tanti. Colui che non deve essere nominato,  beh lui è quello che è. Silente, è un enciclopedia vivente e Piton, insomma quell’uomo non ha nessun genere di contatto sociale! Forse è meglio lasciar stare!”

“Wow, tesoro! Se sconfiggerai Voldemort, niente potrà separarci, finalmente. Adesso però, avremo meno tempo per stare insieme. Spero tanto, venerdì sia l’ultima lezione. Stai tranquillo, nessuno, saprà questo segreto, contaci, amore. Non ti tradiremo! Per me è semplice. Sei la persona a cui tengo di più. Herm e Ron, sono sempre dalla tua parte.”

Harry, abbracciato alla sua Ginny, rideva e scherzava con i suoi due migliori amici quando udì una voce a lui nota. Era Dean con il suo migliore amico Seamus.
Dean leggermente alterato disse – “Harry, possiamo parlare?”
Harry tranquillo lo guardò negli occhi e disse – “Dean, ti ascolto! Dimmi tutto!”
Sempre più alterato disse – “Puoi, allontanarti un attimo dai tuoi amici, e da Ginny. Nessuno te la ruba!”
Rilassato disse – “Non ho segreti, con loro! Non temo che mi rubino Ginny, se vuole può lasciarmi, non è sotto incantesimo. Ma, stai certo che non correrà tra le tue braccia!”
Nervoso disse – “Alzati sbruffone! È giunta l’ora di chiarire una volta per tutte. A me non importa che tu sia o meno il “prescelto”. Non sopporto più una serie di tuoi comportamenti. Chi ci va per sotto è sempre Grifondoro!”
Seamus preoccupato disse – “Dean, smettila! Finirai col farti male! Sai che ad Harry alcune cose in particolare danno fastidio e tu …”
Dean infuriato disse – “Seas, da che parte stai? Anche tu veneri questo idiota? Non vuole che si parli dei suoi genitori, due stupidi che non sono stati in grado di evocare neanche un incantesimo di difesa. Si crede il migliore, solo per quella stupida cicatrice. Chi ci dice che gliela lasciata davvero “Lui”? Infine …”
Seamus agitato disse – “Dean, questa volta non contare su di me! Hai varcato il limite e ti consiglierei di smetterla. Harry, non ti perdonerà quello che stai per dire!”
Dean innervosito disse – “Piantala Seas, Harry qui! Harry lì! È solo un egocentrico montato! Il cocco del professor Silente! Ron, sei sicuro che sia davvero tuo amico? Non hai mai pensato, che ti abbia avvicinato solo per poter portarsi a letto tua sorella? Ginny, lo sai anche tu che presto ti lascerà. Ma, non temere! Io sarò lì ad aspettarti! Adesso Potter, scegli! La fama o Ginny?”
Harry seduto sul divano era immobile con gli occhi chiusi. Sia Ginny che Ron erano schizzati in piedi, preoccupati e al tempo stesso arrabbiati. Hermione, trattenendo a fatica il fidanzato, tenendolo per mano disse – “Dean, perché tutto quest’odio per Harry? Malfoy, in confronto a te sembra un agnellino!”
Dean arrabbiato disse – “Non sei la strega più brillante del nostro anno! Il tuo caro amico, non solo ha preferito te a me nella squadra di Quidditch. Ma cosa più grave, mi ha preso con l’inganno la ragazza che amo e da cui sono amato, Ginny. Adesso vedremo, chi tra noi è il migliore!”
Hermione anche lei stava per rispondere, ma Harry aprendo gli occhi si alzò e pose una mano sulla spalla a Ron e gli fece segno di stare calmo. Dopo fece lo stesso con Hermione e infine baciò Ginny e le diede la mano.
Harry calmo disse – “Dean, iniziamo dal principio. Tu sai come sono morti i miei genitori?! Sapresti difenderti dall’anatema che uccide? Sulla cicatrice non voglio neanche risponderti, sono cinque anni e mezzo che mi conosci, quindi” dopo un breve silenzio riprese – “Su una cosa, tuttavia hai ragione. Ho scelto Herm, non solo perché è più abile di te ma anche perché in realtà ero un po’ geloso di te. Mi fido di Ginny ma non di te, la squadra ne avrebbe risentito. Avresti cercato in tutti i modi di riconquistarla, arrivando a minare la pace nella squadra. In ogni caso, ci tengo a precisare che parti già sconfitto. Vuoi fare un duello, vero?  Accetto anche le tue tre prove!”
Dean sorpreso disse – “Come fai a sapere che ti avrei proposto le tre prove?”
Harry divertito disse – “Ho indovinato. Sono il prescelto, no?”
Spazientito disse – “Ti farò abbassare la cresta, Harry non temere. Allora la prima prova, sarà di abilità. La seconda di resistenza o intelligenza e la terza un duello di magia. Sabato al ritorno da Hogsmeade. Non trovare scuse. Hai diritto di scegliere il tuo secondo, che ti può aiutare nelle prove. Permetti di scegliere a me, per primo?”

“Ora vedrai che ti combino. Resterai spiazzato! Questa sarà la mia prima vittoria contro di te. Se dovesse rifiutare? No! Non lo farà mai! Se poi anziché aiutarmi, mi complica favorendo il fidanzato? No, Ginny è troppo leale!”

“Sei un illuso Dean! Farai solo la figura dell’idiota. Chi potrebbe essere il mio secondo. Gin, sarebbe disposta, ma comunque starebbe con me lo stresso e non mi va di coinvolgerla di persona. Herm, potrebbe essermi utile sotto vari aspetti, ma la mia spalla ideale è sempre stata Ron!”

Sorridendo disse – “Scegli pure, Dean! Ma il secondo cosa dovrebbe fare?”
Felice disse – “Appoggiarti ed aiutarti e se non puoi essere presente alle prove, ad esempio una punizione, o impossibilitato per ragioni ovvie e giustificate, deve sostituirti. Harry, io voglio te non il tuo secondo!” guardò Seamus e poi Ginny.
Stanco disse – “Allora, finiamo questa farsa, e dimmi chi scegli?”
Allegro disse – “Ovvio … Ginny!”
Ginny sorpresa e arrabbiata “Come si permette quest’idiota? Ovvio! Io contro il mio fidanzato? Adesso mi sente! Spero che questa volta Harry, lo distrugga. Io amo Harry e voglio stare con lui! So che non mi sceglierà, non vorrà coinvolgermi, ma se lo facesse accetterei subito. In ogni caso, io starò sempre dalla sua parte ”

“Gin, ora lo ammazza a Dean! Cosa gli passa per la testa a quel ragazzo! Crede di averlo spiazzato e che Ginny accetterà. È stupido o lo fa? Dean non ha visto ancora la faccia di Harry. Se non lo conoscessi penserei che sta per lanciargli una Cruciatus o peggio un’ anatema!”

“Miseriaccia, Dean ha commesso il più grande errore della sua vita! Sono sicuro che adesso succederà qualcosa di irreparabile! Io non lo fermerò! Mia sorella può stare solo con Harry, non con Thomas. Se non lo fa Harry, lo faccio io!”

Ginny infuriata disse – “Ovvio? Thomas hai appena firmato la tua condanna a morte! Con quelle due parole! Sai, quanto Harry tiene a me! Tuttavia, non accetto non potrei mai andare contro il ragazzo che amo!”
Dean anche lui infuriato disse – “Non ti ama Ginny. Non come me! Poi non avete litigato ieri? Ti ha mentito non è stato dal professor Silente, ma con un'altra ragazza. Ho le prove di ciò che dico!”
Ginny stava per rispondere e si lanciò verso Dean, Harry prendendola per un braccio, calmissimo disse – “Dean Thomas! Allora ascoltami bene! Chiedi, subito scusa a Ginny. Abbiamo litigato e il motivo lo dovresti conoscere bene! Sbaglio, forse? Toglimi una curiosità! Da quando sei il migliore amico di Ginny? Non si confida più con Herm e Luna? Ho perso qualche passaggio, a quanto pare!”. Puntandogli uno sguardo penetrante e leggermente irato disse – “Non osare più mettere Ginny, contro di me dicendo bugie o sceglierla come partner. Non riuscirai a colpirmi così. Spero di essere stato chiaro. Inoltre, impara a dar retta ai tuoi amici. Posso passare su tutto. Facendo uno sforzo, accettare anche che si dia degli inetti ai miei genitori, ma non che si dubiti sul mio amore per Ginny. La prossima volta che lo fai, vediamo se sei anche tu un inetto o meno. Non credo che sapresti difenderti, senza bacchetta da una maledizione senza perdono, come tentò di fare mio padre!”
Ginny sorrise ad Harry che le diede un bacio sulla fronte.

“Maledetto Potter! Riuscirò a fargli abbassare la cresta e Ginny tornerà da me. Cosa sarebbe questa storia che il padre tentò di difendersi disarmato. Chi è davvero Harry Potter? Come mai oggi non ha ancora perso le staffe. Eppure so di aver toccato i tasti giusti.”

Dean arrabbiato disse – “Va bene Potter, avrai venerdì la spiegazione delle singole prove. Visto che non posso avere Ginny come secondo neanche tu puoi averla. Io scelgo Seamus, tu avrai Ron ok?”
Ridendo disse – “Ok, notte Dean! Ciao Seas!”
I due ragazzi se ne andarono a letto mentre i quattro amici restarono ancora un po’ sul divano. Ginny abbracciata ad Harry disse – “Tesoro, perché non rifiuti questa inutile sfida? Io voglio solo te quindi non serve che mi dimostri niente!”
Harry abbracciando la fidanzata disse – “Lo so, tesoro. Ma è giunto il momento che Dean capisca, che tu non lo ha mai amato e deve lasciarti in pace. Herm, riesci a preparare per sabato altri galeoni?”
Hermione felice e abbracciata a Ron disse – “Certo, ma perché Harry?”
Ron leggermente preoccupato disse – “Vuoi ricostituire l’ES? Miseriaccia, Harry che succede?”
Harry sorridendo disse – “Niente! Per il momento. Però è giusto, che siamo pronti. Ora andiamo a riposare. Domani mattina abbiamo Divinazione, Pozioni, Trasfigurazioni e dopo pranzo studio libero.”
Ginny allegra disse – “Noi invece Erbologia, Storia della Magia, Babbanologia, Pozioni e dopo pranzo anche noi studio libero! Nel pomeriggio andiamo in biblioteca per svolgere il compito di Vitious!”
Hermione sorridendo disse – “Certo, Gin è una grande idea. Con il libro giusto, finiremo il compito in dieci minuti”
Ron triste disse – “Io volevo stare qui a non far niente! Vediamo di fare in fretta”
Harry sorpreso disse – “Che compito? Io non so niente!”
Ginny battendosi la mano in fronte disse – “E’ vero, amore! Scusa! Vitious ci ha dato da fare una ricerca sulle nostre bacchette per poi parlarne la prossima lezione. Domani ti faccio vedere gli appunti.”
Ron malizioso disse – “Ragazzi, che ne pensate se stanotte dormiamo di nuovo qua?”
Harry dispiaciuto disse – “Ron, io salgo su. Dean cercherà un pretesto per colpirmi. Non ha digerito l’umiliazione. Tu ed Herm, restate! Notte a domani! Gin, andiamo ti accompagno!”
Harry diede la mano a Ginny e iniziarono a salire verso i dormitori. Ron ed Hermione si guardarono in faccia e dandosi un tenero bacio raggiunsero i due amici. Giunti davanti al dormitorio femminile i due ragazzi salutarono le rispettive fidanzate con un passionale ma tenero bacio sulle labbra e andarono nel loro dormitorio. Nel frattempo, le due ragazze si stavano mettendo il pigiama quando il loro sguardo fu colpito da due buste sui loro comodini. Il volto di entrambe, si allargò in un sorriso pensando fosse opera dei fidanzati e subito aprirono le buste.
 

Ciao Granger,
non ti ho mai digerito. Sempre pronta a far sfoggio di cultura! Sempre con quella tua odiosa mano in aria. Devo dirti, tra l’altro per nulla curate. Dovrei esserti grata, per i punti che ci fai guadagnare, ma credo, in realtà sia, solo,  un modo per metterti in mostra, davanti a quel fusto di Ron Weasley. Inutile, girarci attorno, non ti è mai piaciuto venir superata in niente. Quindi, da abile stratega quale sei, hai pensato di diventare intima amica di Harry Potter. Avendo così anche la fama. Sono anche sicura che il cosiddetto”prescelto” te lo porti a letto. Quella stupida della Weasley, crede di essere l’unica privilegiata! Io al suo posto ti temerei e ti odierei. Non sai cosa significa la parola amicizia. Ti chiederai chi sono e dove voglio arrivare. Presto detto, sono l’unica ragazza di cui Ron è innamorato. Ora sta a te capire. Dicono che sei la strega più brillante della tua età. Per farla breve, ti chiedo di farti da parte da sola e litigarti Harry Potter, con quella piattola di Ginny. Altrimenti, ti faccio sparire io! A presto.


Hermione guardò Ginny che leggeva alterata la sua lettera
 

Ciao Ginevra Weasley,
mi chiedo come fai a piacere a tanti ragazzi. Sei odiosa, antipatica e vanitosa. Sei bruttina e hai dei capelli orribili. Capelli rossi! Sai, che i babbani comprano una cosa che chiamano tinta per colorare i capelli. Ti servirebbe! Non che ti migliori, ma per lo meno ti renderà più presentabile. Chi nasce quadrato non può morire tondo! Non parliamo delle tue lentiggini! Io, con un volto così, non avrei il coraggio di girare per la scuola, mi chiuderei nel bagno di Mirtilla Malcontenta e ci resterei! Ti credi superiore, tanto da sfidare la Umbridge , solo per farti bella agli occhi di un ragazzo che non ti ama. Non crederai che il meraviglioso Harry Potter, si accontenti di te. Tu sei solo l’ennesima tacca sulla sua cintura. Quando si stancherà di te, verrà da me. Questo capiterà molto presto, non temere Ginevra. Finora, hai temuto la Chang, perché è stata il primo amore del “prescelto” ma il vero pericolo è più vicino di quanto credi, Weasley. Se ne sei capace, tieniti l’amore della tua vita. Ma attenzione, potresti risultare troppo ossessiva. Sei nei guai! A presto.


Le due ragazze si guardarono e si scambiarono le lettere. Dopo averle lette, Hermione disse – “Gin, andiamo a dormire giù sul divano” Ginny, annuì e seguì l’amica.

“Chi diavolo è questa! Chi  mi potrebbe mai odiare tanto! Scoprirò chi è questa oca e le farò rimangiare tutto. Ron innamorato di un’altra! Mi  fa tanto stupida questa?  Se solo potessi parlare con Ron. Ho bisogno di una sua parola. Ho bisogno di lui. Non ho nessuna idea! Chissà Gin. Anche lei vorrà parlare con Harry. A differenza mia, però lei avrebbe il coraggio di salire in dormitorio.”

“Quanti complimenti! Ma chi ha scritto questa lettera? Una dea! Sarà perfetta, visto che di me ha trovato solo difetti! All’inizio visto il rancore e l’odio che traspaiono, avevo pensato alla mia “amica annaffiatoio umano Cho Chang” ma questa volta non centra niente. Se solo potessi trovare il modo per parlarne con Harry, prima di  domani. Se non dormisse con Dean sarei andata su. Quello non aspetta altro che un pretesto per far cacciare Harry. Ci vorrebbe una persona fidata!”

Appena stese sul divano mentre fissavano il soffitto, udirono il rumore di una scopa  e Ginny  sedendosi riconobbe la figura e disse – “Dobby, vieni un attimo devo chiederti un piacere!”
Subito l’elfo dispiaciuto disse – “Dobby, si scusa! Dobby, non voleva fare rumore! Dobby, pensava di essere solo! Dobby, è dispiaciuto di aver disturbato la fidanzata di Harry Potter, signore!”
Ginny vedendo l’elfo agitato disse – “Ehy, Dobby. Io ed Hermione eravamo qui a parlare. Tu non ci hai disturbato, quindi tranquillo. Prima di finire il tuo lavoro. Mi faresti un piacere?”  
Gli occhi dell’elfo brillarono e inchinandosi disse – “Dobby è felice di aiutare la fidanzata e la migliore amica di Harry Potter! Harry Potter ha liberato Dobby! Dobby non dimenticherà mai. Dobby ci sarà sempre per Harry Potter e i suoi amici. Cosa deve fare Dobby?”
Sorridendo disse – “Grazie Dobby! Porta queste due lettere nella camera di Harry. Quella scritta per Ginevra Weasley, la metti sul comodino di Harry sotto i suoi occhiali. L’altra, intestata ad Hermione Granger la metti sul comodino di Ron!”
Dobby si inchinò alle due ragazze e schioccando le dita sparì. Dopo due minuti, l’elfo tornò e disse – “Dobby, ha fatto quello che avete chiesto. Dobby, ora continua suo lavoro e vi augura la buonanotte. Ricordatevi di salutare Harry Potter per Dobby!”
Ginny ed Hermione all’unisono – “Grazie Dobby e buonanotte” gli diedero un bacio sulla fronte e mentre l’elfo continuava i suoi lavori le due ragazze si addormentarono. Puntuale come sempre, il sole fece capolino tra le nuvole illuminando seppur debolmente il dormitorio maschile. Harry, si svegliò di soprassalto, temendo di aver fatto tardi.  Guardò l’orologio sulla parete e vide che erano ancora le sei. Fu tentato di riaddormentarsi, ma i suoi occhi furono colpiti dalla busta sul comodino. Inforcò gli occhiali e vedendo l’intestazione, guardò verso Dean. Aprì la lettera e lesse colto da un ira irrefrenabile. Si vestì e decise di scendere in sala Comune. Andò verso Ron e notò una lettera, simile alla sua e a malincuore decise di svegliarlo sperando di riuscirci.
Harry bisbigliò in un orecchio a Ron – “E’ pronta la colazione, svegliati Ron!”
Ron spalancò gli occhi e disse – “Miseriaccia, Harry! Perché non mi hai svegliato prima!Ora non troveremo quasi niente”
Ridendo disse – “Tranquillo Ron, sono solo passate da poco le sei! So che è prestissimo, ma qualcuno si sta divertendo a prendere in giro le nostre fidanzate. Sul tuo comodino, c’è una lettera simile a questa!”
Ron, si vestì e lesse la lettera. La reazione del rosso fu la medesima del suo amico. Scesero entrambi in sala Comune e sui loro volti apparve un sorriso quando videro le due ragazze dormire sul divano. Silenziosamente, si avvicinarono e le baciarono teneramente. Le due ragazze si spaventarono e stavano per urlare se non avessero incontrato gli occhi dei due ragazzi di cui erano perdutamente innamorate. Le due ragazze si fiondarono subito tra le braccia dei fidanzati.
Harry e Ron all’unisono dissero – “Tesoro, non crederete a quelle stupidaggini! Te lo prometto, scoprirò il colpevole e me la pagherà! Ma perché non siete rimastre sopra o ci avete svegliato?”
Ginny ed Hermione ridendo dissero – “Non siamo salite noi a portarvi le lettere, ma una persona fidata. Tutte le sere viene qui! Si tratta di Dobby, che si è raccomandato di salutarvi.”
I quattro ragazzi stettero abbracciati a ridere e scherzare fino alle otto quando scesero giù in Sala Grande per fare colazione. Terminato l’abbondante banchetto, Harry, Ron e Hermione accompagnarono Ginny alle serre di erbologia ed Harry notando una ragazza dai capelli ricci bruni che lo fissava disse – “Ciao tesoro. Ti amo e ricordati che per me sei l’unica. Stanotte, non vedo l’ora di replicare!”
Ginny sorrise e dandogli un bacio a fior di labbra bisbigliò – “Grazie amore! Anche io ti amo!”. Mentre Ginny raggiunse Demelza, Mary e Colin la ragazza bruna e riccia la guardò con rabbia. Ron ed Hermione, avendo notato la stessa cosa abbracciati, sorrisero.
I tre amici andavano nella sala di divinazione. Lentamente le lezioni passarono nella abituale tranquillità e arrivò l’ora di pranzo. Una volta finito il lauto pranzo, si alzarono e andarono in biblioteca. Ginny, fece leggere gli appunti ad Harry, mentre Hermione era andata a prendere il libro che gli occorreva. Se c’era una persona che sapeva quale libro serviva e dove trovarlo, questa era Hermione. Dopo cinque minuti, la ragazza tornò con un enorme libro dalla rilegatura molto fragile, le pagine ingiallite e al solo toccarle si rischiava di strapparle e trovarsele in mano. La copertina era in pelle nera e il titolo in lettere dorate era “CATALOGO BACCHETTE MAGICHE” . Vedendola arrivare con il libro Ron disse – “Tesoro, questo sarebbe il libro che ci farà finire in dieci minuti? Miseriaccia, è enorme. Ci vorranno secoli, per leggerlo tutto!”
Harry e Ginny, vedendo il volto di Ron risero e Hermione sorridendo disse – “Sei sempre il solito pessimista, tesoro! Qui sopra ci sono tutte le bacchette catalogate secondo il nome del suo possessore, con tanto di disegni e per ognuna ci sono scritte curiosità e notizie!”
Ron si passò una mano sulla fronte, fingendo di togliersi il sudore, scatenando l’ilarità dei presenti.
Harry tristemente disse – “Herm, vuoi dire che su questo libro, ci sono anche le bacchette dei miei genitori?”
Ginny, strinse la mano al fidanzato. Hermione lo guardò e sorridendo disse – “Certo Harry. Dopo aver fatto la nostra ricerca, potremo vedere anche le loro se ti va!”
Hermione aprì il libro e iniziò a cercare il suo nome e dopo poco tempo disse – “Gin, mi leggeresti che c’è scritto così da poterlo trascrivere.”
Ginny annuì e prendendo il grosso libro:

“Hermione Jean Granger, nata babbana, il 19 settembre 1979, appartiene alla casa di Grifondoro. Ha comprato la sua bacchetta a Diagon Halley, al negozio di Olivander. La sua bacchetta, fu costruita prima del 1991. È lunga 10 pollici e ¾ e fatta di legno di vite con il nucleo di corda di cuore di drago, molto elastica. È perfetta per molti tipi d’incantesimi.”

Hermione soddisfatta disse – “Basta Gin. Vediamo le vostre! “

Hermione prendendo il libro:

“Harry James Potter, mezzosangue. Figlio di James Potter e Lily Evans, nato il 31 luglio 1980. Da tutti conosciuto come il “Bambino che è sopravissuto”, appartiene alla casa di Grifondoro. Acquista la sua bacchetta a Diagon Halley, da Olivander. La sua bacchetta, fu costruita prima del 1991. È lunga 11 pollici, di agrifoglio. L’efficacia di questo legno tra i più rari, varia molto a seconda del nucleo. Il suo nucleo è una piuma di fenice. È difficilissimo unirlo alla piuma di fenice perché entra in conflitto con il temperamento distaccato della fenice, tuttavia, se questa combinazione trova il suo proprietario ideale, niente e nessuno dovrebbe provare a fermarli. Bella flessibile. È “sorella” della bacchetta …”


Harry contrariato disse – “Basta, sapevo già che la mia bacchetta era sorella di quella di Voldemort, me lo disse Olivander.” Ginny guardò sorpresa Harry e il ragazzo accortosi della preoccupazione della ragazza la tranquillizzò accarezzandole una guancia.

“Ginevra Molly Weasley, nata purosangue, ultima di sette figli, ma prima figlia femmina Weasley da generazioni, l’11 agosto 1981. Appartiene alla casa di Grifondoro. Compra la sua bacchetta, costruita prima del 1992, a Diagon Halley, da Olivander. È lunga 10 pollici e ¼ , di salice, legno molto bello e difficile da trovare. Adatto per streghe con insicurezze (spesso ingiustificate) che nascondono molto bene. Il nucleo è una piuma di fenice, sibilante. Ottima nelle magie avanzate e negli incantesimi non verbali.”

Ronald Bilius Weasley, nato purosangue, penultimo di sette figli, il 01 marzo 1980. Appartiene a Grifondoro. La sua prima bacchetta era scheggiata e appartenuta a suo fratello Charlie, fatta di frassino con un cuore di crine di unicorno, lunga 12 pollici. All’inizio del suo secondo anno, si ruppe quasi in due a causa del Platano Picchiatore. Cercò di sistemarla usando del Magiscotch. In realtà, la bacchetta di frassino (soprattutto con un nucleo di unicorno) resta sempre fedele al suo legittimo padrone e non dovrebbe essere mai tramandata né regalata poiché perderebbe i suoi poteri e le sue doti. Infatti, la vecchia bacchetta di Charlie non lo ha mai riconosciuto come suo padrone e il ragazzo otteneva sempre risultati molto mediocri nelle magie eseguite al suo primo anno. Fu prima del suo terzo anno, che il padre vincendo una lotteria della Gazzetta del Profeta, comprò una nuova bacchetta al figlio, costruita prima del 1993. Era lunga 14 pollici, in salice e per nucleo aveva crine di unicorno,elastica.”



I ragazzi erano felici e stavano per tornarsene in Sala Comune, quando arrivò Edvige, la civetta bianca di Harry. Questa si posò sulla spalla di Harry, facendosi accarezzare da tutti e aspettando che le desse la sua ricompensa. Harry, le diede i suoi biscotti preferiti e la civetta volò via non appena Ginny aveva preso la lettera che teneva attaccata.
 

Ciao Harry,
come ti avevo promesso eccomi puntuale a confermarti, la lezione di stasera nel mio ufficio, dopo essere stato dal professor Piton, come ogni giorno. So, che stai perdendo la pazienza. Vorresti stare di più con i tuoi amici e la tua fidanzata, ma confido che capiranno. In caso contrario, non ti costringerò più a seguirmi, se non vuoi. Sono certo, che essendo un ragazzo serio e leale, credo che farai la scelta giusta. Ti chiedo di venire concentrato, qualora decidessi di completare il nostro percorso. Mi necessita la tua massima attenzione, in quanto le lezioni saranno molto impegnative e non sempre piacevoli.
A più tardi.
Albus Silente

I quattro ragazzi andarono in Sala Comune e Ron sfidò Ginny ad una partita a scacchi magici. Hermione, invece sfogliava il libro di storia della magia. Harry salutò gli amici e la fidanzata e corse giù nei sotterranei, dal professor Piton. Le lezioni, passarono in fretta ed Harry aveva fatto notevoli progressi. Per la prima volta sul volto dell’arcigno professor Piton, comparve qualcosa molto simile ad un sorriso. Alle 19, Harry era già nell’ufficio del preside, che vedendolo lo accolse con un sorriso davanti al pensatoio.
Silente felice disse – “Ciao Harry. Apprezzo quello che stai facendo. So quanto ti costa. Devo complimentarmi con i tuoi amici che si fidano a tal punto di te, non chiedendoti più di quello che gli dici! Oggi, vedremo solo due ricordi. Entrambi importanti, ma difficili da comprendere. Sembreranno semplici episodi di infanzia ma sono l’origine di tutto. Per avere il primo, ho dovuto faticare un po’. Il secondo, invece è un mio ricordo. Come avrai capito, d’ora in avanti, dovremo abbandonare il solido fondamento dei fatti e viaggeremo insieme attraverso le putride paludi della memoria.Iniziamo?”
Harry titubante disse – “Certo, Signore! Quindi riguardano l’infanzia di Voldemort? Posso parlarne con Ginny e gli altri?”
Sorridendo disse – “Dopo averli visti cercherò di rispondere a tutte le tue domande.” Dribblando di proposito la domanda riprese – “Sono sicuro che ne avrai! Il primo, apparteneva a Bob Ogden! Venne assunto dal Dipartimento di Applicazione della Legge Magica. È morto qualche tempo fa, ma non prima che lo avessi rintracciato e convinto a confidarmi queste memorie. Lo seguiamo in una visita che fece nel corso dei suoi compiti.”
I due si avvicinarono al pensatoio, mentre Silente svuotava una fiala. Subito si trovarono, ad un posto ad Harry sconosciuto.

< Little Hangleton, 1925.

Un piccolo uomo grasso con occhiali talmente grandi stava leggendo una segnaletica di legno che spuntava dai rovi sul lato sinistro della strada. Indossava la giacca di un frac e ghette su un costume da bagno rigato tipo body. Quest’uomo dall' aspetto bizzarro era Bob Ogden. Si scorse una costruzione per metà nascosta tra tronchi ingarbugliati. Uno strano posto da scegliere per una casa. Sembrava disabitata. I muri erano coperti di muschio ed erano cadute così tante tegole dal tetto che vi erano travi ben visibili dappertutto. Tutto intorno crescevano ortiche, le loro estremità raggiungevano persino le imposte, anch’esse minuscole e sporchissime. improvvisamente, una delle imposte venne spalancata con un vocio e ne uscì un leggero gocciolio di vapore o fumo, come se qualcuno stesse cucinando. Arrivato, davanti alla porta si fermò nuovamente fissando la porta d’ingresso, su cui qualcuno aveva inchiodato un serpente morto. Subito dopo ci fu un mormorio e una sorta di scoppio, e un uomo vestito di stracci cadde dall’albero più vicino, atterrando in piedi proprio di fronte ad Ogden, che sussultando inciampò sul suo stesso frac. L’uomo, aveva folti capelli talmente sporchi che avrebbero potuto essere di qualsiasi colore. Gli mancavano alcuni denti. I suoi occhi erano piccoli e scuri e fissavano in direzioni opposte. Ciò che la sua vista generava, era un senso di terrore. Ogden fece qualche passo indietro prima di iniziare a parlare -“Ehm… buongiorno. Vengo dal Ministero della Magia…”
L’uomo stizzito disse - “Non sei il benvenuto.”
Ogden nervosamente  - “Ehm… mi dispiace… ma credo di non riuscire a capirla.”
L’uomo vestito di stracci si stava avvicinando ad Ogden, coltello sporco di sangue in una mano, bacchetta nell’altra.
“Guardi, ora…” iniziò Ogden, ma era troppo tardi: ci fu una sorta di scoppio e Ogden cadde a terra, stringendo il naso, mentre una disgustosa sostanza giallastra e appiccicosa gli schizzava tra le dita.
All’improvviso si udì forte -  “Orfin!”
Un uomo anziano arrivò in gran fretta dal cottage, sbattendo la porta dietro di sé, cosicché il serpente morto oscillò. Quest’uomo era più piccolo del primo e stranamente proporzionato: le spalle erano molto larghe e le braccia oltremodo lunghe, con i suoi occhi castano chiaro, i corti capelli aridi e il volto raggrinzito. Si fermò accanto all’uomo col coltello, che adesso stava ridacchiando alla vista di Ogden per terra.
L’uomo più anziano, guardando giù verso Ogden, chiese -  “È il Ministero?”  
Ogden incollerito, sfiorandosi il volto disse - “Esatto! E lei, suppongo sia il signor Orvoloson Gaunt?”
Gaunt aggressivamente disse - “Non crede che avrebbe dovuto avvisarci del suo arrivo? Questa è proprietà privata. Non può pretendere di poter passeggiare qui dentro senza aspettarsi che mio figlio non si difenda.”
Curioso chiese - “Si difenda da cosa esattamente?”
Tranquillo rispose - “Ficcanaso. Intrusi. Babbani e sporcizia del genere.”
Ogden si puntò la bacchetta al naso, da cui stava ancora fuoriuscendo una gran quantità di qualcosa simile a pus giallo e subito il flusso si arrestò.
Il signor Gaunt sibilò con l’angolo della bocca verso Orfin – “Entra in casa. Non discutere.”
Era in serpentese.  Orfin sembrava essere sul punto di ribattere ma, quando suo padre gli lanciò uno sguardo minaccioso, cambiò idea dirigendosi verso il cottage con una strana andatura traballante e sbattendosi dietro la porta principale, cosicché il serpente oscillò tristemente un’altra volta.
Ogden disse - “Sono qui per suo figlio, signor Gaunt! Quello era Orfin, non è vero?”
L’anziano  con indifferenza disse - “Si, era Orfin!”.  Subito riprese aggressivo - “Lei è un purosangue?”
Freddamente rispose - “Questo non c’entra! Forse potremmo continuare questa conversazione dentro?”
Titubante chiese -  “Dentro?”
Energico controbbattè -“Si, signor Gaunt. Mi sembra di averglielo già detto. Sono qui per Orfin. Abbiamo mandato un gufo…”
Gaunt, rispose con ribrezzo - “Non sopporto i gufi! Non apro le lettere.”
Aspramente disse - “Allora non può certo lamentarsi del fatto di non aver avuto nessun preavviso della mia visita. Mi trovo qui a causa di una grave infrazione della legge magica, che ha avuto luogo qui nelle prime ore di questa mattina …”
Gaunt  mugugnò - “Va bene! Entriamo in questa maledetta casa, allora!”
Orfin era seduto su di una sudicia poltrona accanto al fuoco attorcigliando una vipera viva tra le grosse dita.
Nell’angolo accanto alla finestra aperta, c’era qualcun altro. Una ragazza, il cui vestito grigio stracciato aveva esattamente lo stesso colore del muro di pietra dietro di lei. Si trovava in piedi accanto ad una pentola fumante posta su uno sporco fornello nero, e stava ciondolando accanto ad uno scaffale su cui vi erano pentole e padelle dall’aspetto squallido. I suoi capelli erano lisci e opachi, ed aveva un viso non particolarmente bello, pallido e piuttosto triste. I suoi occhi, come quelli del fratello, guardavano in due direzioni diverse. Tuttavia, sembrava un po’ più pulita dei due uomini.
Mentre Ogden la guardava con sguardo indagatore, Gaunt malvolentieri disse - “Mia figlia, Merope!”
Ogden disse -  “Buongiorno”
La ragazza non rispose, ma lanciò uno sguardo impaurito verso il padre e si voltò, continuando a riordinare le pentole sullo scaffale.
Imperterrito disse - “Bene, signor Gaunt, per andare dritto al punto, abbiamo ragione di credere che suo figlio, Orfin, abbia usato la magia di fronte ad un Babbano l’altra notte sul tardi.”
Ci fu un rumore fragoroso. Merope aveva fatto cadere una delle pentole.
Gaunt urlò - “Raccoglila! Usa la magia! A che ti serve la bacchetta, inutile sacco di letame?”
Ogden con voce sconvolta disse - “Signor Gaunt, per favore!”mentre Merope, che aveva già raccolto la pentola, arrossì. Tirò fuori lentamente la bacchetta dalla tasca, e la puntò alla pentola mormorando un frettoloso e impercettibile incantesimo che lanciò la pentola dall’altra parte del pavimento, e la fece sbattere sul muro opposto rompendola in due. Orfin emise una sciocca risata, mentre Gaunt urlò -“Riparala, inutile lunatica che non sei altro, riparala!”.
Merope inciampò attraversando la stanza ma prima che avesse il tempo di sollevare la bacchetta, Ogden aveva sollevato la sua dicendo fermamente “REPARO”. La pentola si aggiustò immediatamente.
Gaunt fissò per un momento Ogden come se stesse per urlargli contro, ma sembrò pensarci meglio e si prese gioco di sua figlia - “Per fortuna questo simpatico uomo del Ministero è qui, non è vero? Può darsi che ti porterà via dalle mie mani, può darsi che non gli dispiacciano gli sporchi Magonò…”
Senza guardare nessuno o ringraziare Ogden, Merope raccolse la pentola da terra e la riportò con mani tremanti sullo scaffale. Poi rimase tranquilla con la schiena contro il muro tra la finestra sudicia e il fornello.
Ogden riprese - “Signor Gaunt, come le ho detto: la ragione della mia visita…”
Gaunt scattò - “L’ho già ascoltata la prima volta! E allora? Orfin ha dato a un Babbano quello che si meritava … cosa c’è di strano?”
 Severamente disse - “Orfin ha infranto la legge magica,”.
Gaunt stizzito disse - “Ha dato una lezione ad uno sporco Babbano, è illegale questo?”
Ogden semplicemente  disse “Si, mi dispiace, lo è.”
Tirò fuori un piccolo rotolo di pergamena dalla tasca e lo srotolò.
Gaunt con voce sempre più stizzita chiese - “E quella cos’è, adesso, la sua sentenza?”.
Rispose scontatamente- “È una convocazione del Ministero per un’udienza …”
Irato disse - “Convocazione? Chi si crede di essere, per convocare mio figlio da qualche parte?”
Ogden vantandosi - “Sono il Capo della Squadra di Applicazione della Legge Magica,”
Gaunt avanzando verso Ogden con un dito dall’unghia gialla puntato al suo petto urlò - “E lei crede che noi invece siamo feccia, vero? Feccia che arriva di corsa non appena il Ministero gli dice di farlo? Ha la minima idea di con chi sta parlando, lei, sporco piccolo mezzosangue?”
Ogden, guardandolo con sospetto disse -  “Avevo l’impressione di stare parlando al Signor Gaunt”
Gaunt ruggì - “Esatto!”. Gli mostrò l’orribile anello di pietra nera che portava sul dito medio, agitandoglielo davanti agli occhi - “ Lo vede questo? Sa cos’è? Sa da dove viene? Per secoli è stato nella nostra famiglia, ecco da dove proveniamo, e completamente purosangue! Sa quanto mi è stato offerto per questo, con lo stemma di Peverell inciso sulla pietra?”
Con un urlo di rabbia, Gaunt corse verso sua figlia. La stava trascinando verso Ogden tirandola per una catena che aveva intorno al collo.
“Lo vede questo?” agitando un pesante medaglione d’oro, mentre Merope sputacchiava e respirava affannosamente.
Ogden disse subito -  “Lo vedo, lo vedo!”.
Gaunt urlò -  “Apparteneva a Serpeverde! A Salazar Serpeverde! Noi siamo i suoi ultimi discendenti in vita, cosa ne dice di questo, eh? Quindi, non si rivolga a noi come se fossimo sporcizia sotto le sue scarpe!”.  Sputò sul pavimento ai piedi di Ogden. Orfin ridacchiò ancora. Merope,rannicchiata accanto alla finestra, con la testa china e la faccia nascosta tra i lisci capelli, non diceva nulla.
Ogden ostinatamente disse - “Signor Gaunt! I nostri informatori affermano che Orfin ha compiuto un malocchio al Babbano in questione, causandogli un’orticaria al quanto dolorosa.”
Gaunt insolentemente disse - “E allora? Anche se lo avesse fatto? Credo abbiate già provveduto a pulire la sporca faccia di Babbano che si ritrova, così come la sua memoria …”
Ogden disse - “Non è questo il punto, non è vero, signor Gaunt? Questo è stato un attacco ingiustificato su di un indifeso …”
Gaunt sputando di nuovo sul pavimento sogghignò - “Ah, ho capito che era un amante dei Babbani dal primo momento che l’ho vista”
Ogden fermamente disse – “Questa discussione non ci sta portando da nessuna parte. È chiaro, dall’atteggiamento di suo figlio, che non prova alcun rimorso per quello che ha fatto.” Guardò nuovamente sul rotolo di pergamena e disse - “Orfin si presenterà all’udienza il 14 settembre per rispondere dell’accusa di aver usato la magia davanti ad un Babbano e aver causato danni e dolori allo stesso Babb…”
Ogden si interruppe. Dalla finestra aperta entravano tintinnii, rumori di cavalli e forti voci che ridacchiavano. Evidentemente il tortuoso sentiero che portava al villaggio passava vicinissimo al boschetto che circondava la casa. Gaunt si bloccò allargando gli occhi e cercando di ascoltare. Orfin sibilò qualcosa e si voltò nella direzione da cui provenivano le voci con espressione bramosa. Merope alzò il capo, impallidendo vistosamente.
La voce di una ragazza risuonò - “Mio Dio, che pugno nell’occhio! Tuo padre non ha potuto sbarazzarsi di questo tugurio, Tom?”
La voce di un ragazzo disse - “Non è nostro. Tutto ciò che si trova nell’altro lato della valle appartiene a noi, ma quel cottage appartiene a un vecchio vagabondo di nome Gaunt, e ai suoi figli. Il figlio è quasi del tutto pazzo, dovresti ascoltare alcune delle storie che raccontano al villaggio.”
La ragazza rise. Orfin fece per alzarsi dalla poltrona ma suo padre lo ammonì in Serpentese - “Resta seduto”.
La ragazza disse ancora - “Tom, potrei sbagliarmi … ma qualcuno ha inchiodato un serpente su quella porta?”
L’uomo disse - “Buon Dio, hai ragione! Sarà stato il ragazzo, te l’ho detto che ha qualche rotella fuori posto. Non guardarlo, Cecilia, cara.”
Orfin guardando sua sorella bisbigliò in Serpentese - “Cara”! Così l’ha chiamata. Quindi è probabile che non ti voglia più.”
Merope era sempre più bianca.
Gaunt passando con lo sguardo dal figlio alla figlia disse rapidamente in Serpentese - “Di che si tratta?Di cosa stavi parlando, Orfin?”
Orfin con un espressione crudele sulla faccia mentre fissava la sorella terrificata disse - “Le piace andare appresso a quel Babbano! Sempre in giardino quando passa, scrutandolo attraverso la siepe, non è vero? E la notte scorsa…”
Merope scosse la testa di scatto, implorandolo, ma Orfin proseguì senza pietà - “Sempre fissa alla finestra aspettando che tornasse a casa a cavallo, non è vero?”
Gaunt con calma disse - “ Ferma alla finestra per guardare un Babbano?”.
Tutti e tre i Gaunt sembravano aver dimenticato Ogden che li guardava disorientato.
Gaunt con voce implacabile chiese - “È vero? Mia figlia … una purosangue discendente di Salazar
Serpeverde … che muore di desiderio per un sudicio Babbano dal sangue sporco?”
Merope scosse freneticamente il capo.
Orfin ridacchiando disse - “Però io l’ho colpito, Padre! Mentre passava e non sembrava più così carino con l’orticaria su tutto il corpo, vero, Merope?”
Gaunt perdendo il controllo e  afferrando la figlia per la gola ringhiò - “Tu, piccola, disgustosa Magonò, tu, sporca piccola traditrice del tuo stesso sangue!”
Ogden alzò la sua bacchetta e urlò, “RELASCIO!”
Gaunt venne scagliato indietro, lontano da sua figlia; inciampò su di una sedia e cadde di schiena. Con un urlo di rabbia, Orfin si alzò con un balzo dalla sedia e corse verso Ogden, brandendo il suo coltello coperto di sangue e scoccando malefici. Ogden scappò via per salvarsi la pelle, materializzandosi al Ministero, tornando in quindici minuti con alcuni rinforzi. Orfin e suo padre tentarono di opporsi, ma furono schiantati entrambi, allontanati dal cottage e, successivamente, condannati dal Wizengamot. Orfin, che aveva già un precedente per aver attaccato un Babbano, fu condannato a tre anni da scontare nella prigione di Azkaban. Orvoloson, che aveva ferito alcuni impiegati del ministero oltre ad Ogden, ricevette sei mesi.
 
Poco tempo dopo, marzo 1926, Little Hangleton.
 
Una volta che rimase sola e libera per la prima volta nella sua vita, Merope, diede libero sfogo alle sue abilità e programmò la sua fuga dalla vita disperata che aveva condotto per diciotto anni. Approfittando di una calda giornata, quando Riddle stava cavalcando da solo,  gli offrì un bicchiere d’acquae  lo sedusse con un filtro d'amore, riuscendo così a farlo innamorare di lei.  Dopo pochi mesi il villaggio di Little Hangleton godeva di un tremendo scandalo. Il figlio del signore del villaggio era scappato con Merope, la figlia del vagabondo. Ma lo shock degli abitanti del villaggio fu niente a confronto di quello di Orvoloson. Ritornò da Azkaban, sicuro di trovare la figlia al lavoro che aspettava il suo ritorno con un pasto caldo già pronto in tavola. Invece, trovò solo due centimetri di polvere e il suo biglietto d’addio, dove spiegava cosa aveva fatto. I due ragazzi, si sposano e Merope rimane incinta. Per timore della reazione di suo padre , scappò a Londra, dove per avere qualche soldo vendette il medaglione di famiglia a  Magie Sinister. Dopo il matrimonio però Merope, tuttavia, provando verso Tom un amore sincero e sentendosi in colpa per lo stratagemma utilizzato ed in parte illudendosi che il marito, anche senza "magia", potesse amarla, scelse di smettere di somministrargli il filtro d'amore con cui l'aveva soggiogato.
Merope felice disse – “Tom, penso sia giusto che tu sappia tutto di me. Io sono una strega. Finora ti ho ingannato, somministrandoti una pozione. Però, ora so che sei innamorato davvero di me. Aspettiamo un bambino, quindi non ho più bisogno del filtro, saremo felici!”
Tom la guardò sorpreso e disse – “Chi sei tu? Stai scherzando! Io amo Cecilia, me ne vado addio!”
Così Tom riprese il controllo di sé e fuggì, lasciandola nonostante fosse incinta, facendo cadere Merope in un grave stato di depressione e portandola a rinunciare alla vita. Dopo l'abbandono da parte di suo marito, smise di usare la magia, perché si vergognava di essere una strega, o forse perché il dolore causato dalla perdita l'aveva privata dei suoi poteri. Arrivò in un orfanotrofio babbano dove morì poche ore dopo il parto, lasciandovi suo figlio e chiedendo che fosse chiamato Tom Orvoloson Riddle. "Tom", come il marito, e "Orvoloson", come il padre. Era il 31 dicembre 1926.>

Harry si ritrovò nello studio del preside, mentre nella sala comune di Grifondoro.
 
 

THEMYSTICGOHAN‘S ANGOLO
Salve, a tutti!
Anche se un po’ a rilento eccovi il capitolo 19. Avrete notato che risulta incompleto. Ho scelto di spezzarlo, per non annoiarvi nella lettura. 
Il capitolo me lo permetteva. Spero come sempre che vi sia piaciuto!
Come al solito, aspetto le vostre recensioni per e con qualsiasi giudizio.
Se avete qualche dubbio potete chiedere!
Come di consueto, ringrazio chi ha messo questa storia tra le seguite, chi la ha messa tra le  ricordate e chi la ha messa tra le preferite, sperando che il numero continui sempre ad aumentare. Non abbiate paura di dire la vostra, non vi mangio!
Do il benvenuto a Edvige forever e Scarlett90.
 
Ringrazio come sempre le mie fedelissime e dolcissime lettrici  Angelica Weasley, Ery 96.
 
Ringrazio inoltre le numerose persone, che leggono silenziosamente e che mi hanno solo visitato. Questo, non può che farmi piacere, Spero continuiate a farlo e ad essere sempre più numerose!
 
Anticipazioni prossimo capitolo?
Molto presto. Mezzo è già pronto e potete capire cosa tratta.
Anzi se volete ditelo. Vediamo se avete seguito attentamente.  
Alla prossima
Themysticgohan
 

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
  

 
  
 

 
 
 
 
 
 
 
 
 

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Capitolo 20
*** UN'INFANZIA TRAVAGLIATA ***


Mentre Harry si trovava nello studio del preside, l’aria nel dormitorio di Grifondoro era alquanto rovente. L’assenza di Harry, infatti, non era sfuggita. Con un ghigno sulla faccia Dean, si avvicinò al trio vicino al camino e sedendosi vicino a Ginny, disse – “Dove è andato il nostro caro Harry? Sentiamo cosa vi inventerete, oggi!”
Ron spazientito disse – “Harry è grande e vaccinato. Non siamo i suoi baby sitter. Ma dato che ti interessa, è stato chiamato d’urgenza dal professor Silente.”
Ridendo disse – “Non avete proprio fantasia. Questa scusa del professor Silente non regge più, oramai. Questa volta è nei guai!” passò un braccio sulle spalle di Ginny.
Ginny arrabbiandosi disse – “Togli subito il tuo braccio da lì. Chi ti da tutta questa confidenza? Sei libero di non credere a mio fratello ma non credo che Harry, ti perdoni pure questa, appena lo saprà. Stai esagerando.”
Dean infuriato togliendo il braccio disse – “Sei una stupida Ginny. Credi a tutto ciò che ti dice quello sfregiato? Lo vuoi capire che non ti ama e non lo ha mai fatto! Lui vuole tutto e subito. Non vuole essere superato in niente da nessuno. Continuate anche a coprirlo! Vi sta solo usando! Ron, tu credi di essere il suo migliore amico? Ma ti aveva detto che era interessato a tua sorella? Hermione, devi sentire cosa dice sul tuo conto. È giunta l’ora che tutto questo finisca!”
 
“Dean su una cosa ha ragione. Harry, dice di essere il mio migliore amico, però, perché non mi ha mai detto che provava interesse per Ginny? Conosceva il mio debole per Mione! Non è stato onesto! Aspetta, Ron. Non essere impulsivo come sempre! Harry, non mi ha detto niente, perché sa quanto sono geloso di Ginny. Anzi, ora che mi ricordo, mi disse che teneva alla nostra amicizia ma anche a Ginny. Se lo avessi costretto a scegliere, avrebbe scelto lei. So che non potrebbe farle mai del male. Harry e Ginny sono destinati a stare insieme. Neanche Dean, a suo tempo me lo disse. Quello fu un tradimento.”
 
“Se riesco a dividere Harry e Ron. La vittoria sarà mia. Automaticamente, Ron vieterà a Ginny di stare con Harry. E pur di non litigare, i due fratelli dovranno allontanarlo. Hermione, è fidanzata con Ron, e si schiererà dalla sua parte. Harry rimarrà, così solo. Lo priverò dell’amore e dell’amicizia. Lo step successivo, sarà quello di allontanarlo anche da Neville e da quella svampita della Lovegood. Infine, gli metterò contro tutta la squadra di Quidditch. Devo solo trovare un alleato.”
 

Ron alzandosi e ribaltando la scacchiera, furioso disse – “Dean vai a farti un giro prima che ti uccido. Non permetterti più di dire che Ginny è una stupida e che il mio migliore amico la sta usando. Si, Harry è il mio migliore amico. Sai che mi disse tempo fa? Se avesse dovuto scegliere tra me e Ginny, avrebbe scelto lei, senza dubbio, nonostante sia stato al suo fianco in ogni occasione. Tu lo avresti fatto? Tra Seas e Ginny, chi avresti scelto? Un’ultima cosa non dire falsità su Hermione. Ti sei dimenticato che dormiamo nella stessa stanza? Seas, portalo fuori. Io non sono Harry. Non so controllarmi.”
Ginny ed Hermione lo guardarono sorprese. Hermione lasciò cadere il libro e corse dal fidanzato a baciarlo teneramente sulle labbra, sia per le parole appena dette che per calmarlo.
 
“Sei stato unico, tesoro. Mai nessuno aveva preso le mie difese come hai fatto tu. Un’ennesima dimostrazione del tuo amore. Ora basta altrimenti, potrei abituarmi. Ora ho avuto la certezza che per te sono la cosa più importante!”
 
“Grazie Ron. Sai che sono in grado di difendermi da sola, ma sono più impulsiva di te. Harry non mi aveva mai detto quello che è successo tra di voi. Siete davvero unici. Il mio Harry, che rinuncia alla sua amicizia con te per me e tu che ancora mi vedi come la tua sorellina, con la quale giocavi, da difendere. Ti voglio bene fratellone.”
 
Dean infuriato disse – “Credete di aver vinto? Ora andrò a dire alla McGranitt, che Harry si allontana puntualmente dopo le lezioni.  La leggenda di Potter  è finita! Non per merito di Voi Sapete Chi, ma per merito di Dean Thomas!”
Hermione divertita disse – “Grande Mago Dean Thomas. Non far tardi, altrimenti dovremo segnalare anche la tua assenza. Ti ricordo che oggi il rispetto del coprifuoco spetta ai prefetti. A differenza, di Harry, per te non abbiamo nessuno permesso del professor Silente.” Si scatenò l’ilarità di tutta la sala mentre Dean arrossendo era uscito con Seamus. Nel frattempo, nello studio del Professor Silente, la lezione proseguiva. 
Silente ed Harry stavano per entrare nuovamente nel pensatoio quando il ragazzo stupito chiese - “Orvoloson?”
Silente, sorridendo in segno di approvazione disse - “Esatto! Sono felice di vedere che stai comprendendo!”
Ancora stupito continuò - “Quel vecchio era …?”
Il saggio mago annuendo riprese - “Il nonno di Voldemort! Orvoloson, suo figlio Orfin, e sua figlia Merope, erano gli ultimi discendenti dei Gaunt, una famiglia di maghi molto antica, nota per una certa instabilità e violenza che si è ripetuta attraverso le generazioni a causa della loro abitudine di sposare i propri cugini. Una mancanza di facoltà mentali, unita a eccessive manie di grandezza, lasciano intendere che l’importante famiglia sia andata logorandosi sempre più per diverse generazioni, prima della nascita di Orvoloson. Lui, come hai visto, venne lasciato nello squallore e nella povertà più assoluta, con un temperamento pessimo, una gran quantità di arroganza e orgoglio, e un paio di oggetti di famiglia che custodiva gelosamente tanto quanto suo figlio e certamente molto più di sua figlia.”
Fissando Silente disse - “Signore, quindi, Merope?! Quindi Merope era …, lei era … la madre di Voldemort?”
Semplicemente disse - “Sì! E da quello che è accaduto, abbiamo anche avuto un’apparizione fugace del padre. Te ne sei accorto?”
Annuendo chiese - “Il Babbano attaccato da Orfin? L’uomo a cavallo?”
Sorridendo disse - “Davvero molto bene! Si, quello era Tom Riddle Senior, il Babbano di bell’aspetto che aveva l’abitudine di andare a cavallo oltre il cottage dei Gaunt e per il quale Merope Gaunt provava una segreta e ardente passione. Abbiamo visto, anche che non appena Merope non somministrò più la pozione, quel babbano attraente, Tom Riddle, aveva abbandonato sua moglie strega, Merope, ed aveva fatto ritorno alla sua casa di famiglia a Little Hangleton. Merope fu lasciata da sola a Londra, in attesa dell’arrivo del bambino che un giorno sarebbe diventato Lord Voldemort, dopo poche ore dalla nascita del bimbo, Merope morì.”
Harry incuriosito disse – “Signore! Ma Merope,non poteva restare in vita almeno per suo figlio? L’unica cosa che la legava all’uomo che amava?”
Silente aggrottando le sopracciglia disse - “È possibile che ti dispiaccia per Voldemort?”
Subito disse – “No, ma lei ebbe una possibilità, non come mia madre…”
Gentilmente disse – “Anche tua madre ebbe una possibilità! Tuttavia, Si! Merope Riddle scelse di morire piuttosto che crescere un figlio che aveva bisogno di lei, ma non giudicarla troppo duramente, Harry. Lei era molto debilitata dalla lunga sofferenza e non ha mai avuto il coraggio di tua madre. E ora, vogliamo proseguire!”
Harry annuì e si inclinò sopra il Pensatoio.
 
< Una frenetica e antiquata via londinese, 1937.
 
Un giovane Silente aveva i lunghi capelli e la barba ramati. Indossava uno sgargiante completo di velluto color prugna. Attraversò una serie di cancellate di ferro per entrare, infine, in un cortile spoglio che fronteggiava un edificio squadrato, piuttosto arcigno, circondato da alte ringhiere. Risalì i pochi gradini che conducevano al portone principale e bussò una volta. Dopo un secondo o due, la porta fu aperta da una ragazzina trasandata con indosso un grembiule.
“Buon pomeriggio. Ho un appuntamento con la Signora Cole che, credo sia, la Direttrice?”
La ragazzina osservando l’aspetto eccentrico di Silente, confusa disse - “Oh! Uhm… solo un mo… SIGNORA COLE!” urlò da sopra le spalle.
Si udì una voce distante urlare qualcosa in risposta. La ragazza si rigirò verso Silente e disse - “Venga, sta arrivando.”
Silente camminò in un corridoio piastrellato in bianco e nero. L’intero posto era scialbo, ma accuratamente pulito. Una donna ossuta e dall’aria afflitta si avvicinò loro. Aveva un viso dai lineamenti appuntiti che appariva più ansioso che scortese e, mentre camminava verso Silente, parlava di sbieco con un aiutante in camice.
“… E porta la tintura di iodio a Martha, Billy Stubbs si sta grattando le croste ed Eric Whalley trasuda liquido sulle lenzuola... varicella al massimo stadio,” disse a nessuno in particolare, fissando subito dopo gli occhi su Silente e bloccandosi, attonita.
Silente, porgendo la mano, disse - “Buon pomeriggio!”
La Signora Cole semplicemente sgranò gli occhi.
“Mi chiamo Albus Silente. Le ho spedito una lettera con la richiesta di un appuntamento e Lei mi ha invitata, molto gentilmente, per oggi.”
La Signora Cole sbatté le palpebre. Avendo evidentemente deciso che Silente non era un’allucinazione, disse con voce flebile, “Oh, si. Bene… bene, allora… è meglio che mi segua nella mia stanza.”
Condusse Silente in una piccola camera che pareva in parte una sala d’attesa, in parte un ufficio. Era scialba come il corridoio e il mobilio era vecchio e male assortito. Invitò Silente ad accomodarsi su una sedia traballante e sedette a sua volta dietro un’ingombrante scrivania, scrutandolo nervosamente.
Silente serio disse - “Sono qui, come anticipato nella mia lettera, per discutere di Tom Riddle e degli accordi per il suo futuro.”
La Direttrice chiese -  “Lei è della famiglia?”
Sorridendo rispose - “No, sono un insegnante! Sono venuto per offrire a Tom un posto nella mia scuola.”
Incuriosita chiese - “Di quale scuola si tratta, allora?”
Subito Silente rispose - “Si chiama Hogwarts!”
Titubante disse - “E come mai siete interessati a Tom?”
Semplicemente rispose- “Crediamo che abbia alcune qualità che stiamo cercando.”
Stupita chiese - “Intende dire che ha vinto una borsa di studio? Come può aver fatto? Non ha mai concorso per ottenerne una.”
Sorridendo disse - “Beh! Il suo nome è registrato alla nostra scuola dalla nascita …”
Incuriosita disse - “Chi l’ha iscritto? I suoi genitori?”
Non c’erano dubbi che la Signora Cole fosse una donna fastidiosamente perspicace. Silente fece scivolare la bacchetta fuori dalla tasca del vestito e, nello stesso tempo, raccolse dalla scrivania della Direttrice un pezzo di carta perfettamente bianco.
Silente, agitando la bacchetta mentre le passava il foglio disse -  “Ecco! Credo che questo renderà tutto chiaro.”
Gli occhi della Signora Cole si appannarono e ripresero fuoco mentre fissava intensamente il pezzo di carta.
disse restituendoglielo - “Sembra perfettamente in ordine!” Poi i suoi occhi si posarono su una bottiglia di gin e su due bicchieri che di certo non c’erano pochi secondi prima e con voce molto raffinata riprese - “Posso offrirle un bicchiere di gin?”.
Silente, raggiante disse - “Molte grazie!”.
Fu subito chiaro che la Signora Cole non era una novellina in fatto di bevute di gin. Versando a ciascuno una quantità generosa, mandò giù il suo bicchiere in un solo sorso. Schioccando le labbra apertamente, sorrise per la prima volta a Silente, che non esitò a sfruttare l’occasione - “Mi domandavo se potesse raccontarmi qualcosa della storia di Tom Riddle? È vero che nacque qui in orfanotrofio?”
La Signora servendosi altro gin disse - “È vero. Ricordo chiaramente tutto, perché avevo appena iniziato a lavorare qui. Era la vigilia di Capodanno. Un freddo intenso. Nevicava! Una notte orribile. E questa ragazza, non molto più grande di quanto fossi io all’epoca, salì, barcollando i gradini all’ingresso. Beh, non era la prima! La portammo dentro e partorì il bambino entro un’ora. Ed era morta nell’ora successiva.”
La Signora Cole annuì solennemente e si scolò un altro generoso sorso di gin.
Silente chiese - “Ha detto qualcosa prima di morire? Qualcosa sul padre del ragazzo, per caso?”
La Direttrice col gin in mano disse - “Beh, si dà il caso, che lo fece! Ricordo che mi disse «Spero che somigli al suo papà,» e non mentirò, aveva ragione a sperarlo, perché lei non era bella … e poi mi disse che si sarebbe chiamato Tom, come suo padre, e Orvoloson, come il nonno materno. Un nome buffo, eh? Ci chiedemmo se fosse venuta da un circo … e disse che il cognome del bambino doveva essere Riddle. Morì subito dopo, senza dire altro. Lo chiamammo come lei ci aveva detto, sembrava così importante per quella ragazza. Ma nessun Tom, nessun Orvoloson e nessun Riddle venne mai a chiedere di lui, né nessun altro familiare, così rimase in orfanotrofio ed è qui da allora.”
La Signora Cole si versò, quasi senza accorgersene, un’altra salutare dose di gin. Due macchie rosa le erano apparse sulle gote. Poi disse - “È un ragazzo singolare!”.
Silente disse - “Si. Credo che potrebbe esserlo!”.
La Signora Cole bevendo continuò - “Era anche un bambino bizzarro. Ha sempre pianto difficilmente, sa. E poi, quando crebbe un po’, divenne … strano.”
Gentilmente chiese - “Strano in che modo?”
“Beh, lui …” Ma tagliò corto, e lanciando uno sguardo inquisitorio verso Silente riprese -  “Mi diceva che ha un posto assicurato nella sua scuola?”
Silente disse -  “Senza dubbio!”
Titubante chiese - “E niente che io possa dire cambierà le cose?”
Rassicurandola disse - “Niente!”
Guardandolo stranita chiese - “Se lo porterà via, comunque?”
Silente ripeté seriamente -“Comunque.”
Lo guardò di sbieco, come per decidere se credergli oppure no. Apparentemente decise di si, perché disse con un’urgenza improvvisa - “Spaventa gli altri bambini.”
Silente chiese - “Intende dire che fa il prepotente?”.
Accigliandosi lievemente disse - “Credo che potrebbe esserlo,ma è molto difficile coglierlo in fallo. Ci sono stati incidenti, cose riprovevoli …”
Silente non insistette, seppure interessato. Lei bevve un altro sorso di gin, e le sue guance rosa divennero ancora più rosee e continuò - “Il coniglio di Billy Stubbs … beh, Tom ha detto di non averlo fatto e non vedo come possa averlo fatto, ma nondimeno, è stupido impiccarsi da soli, no? Ma sarei sorpresa se sapessi come è riuscito a farlo. Tutto ciò che so è che lui e Billy avevano litigato il giorno prima. E poi …” La Signora Cole prese un altro sorso di gin, versandosene un po’ sul colletto, questa volta - “Durante la gita estiva, li portiamo fuori una volta all’anno, sa, in campagna o al mare. Beh, Amy Benson e Dennis Bishop non si sono mai perfettamente ristabiliti successivamente, e tutto ciò che hanno mai detto è che erano andati dentro una caverna con Tom Riddle. Lui giurò che erano soltanto andati in esplorazione, ma qualcosa successe lì dentro, sono sicura. E, sono successe molte cose, cose stravaganti …”
Si voltò ancora verso Silente, e sebbene le sue guance fossero arrossate, il suo sguardo era fermo e riprese -  “Non credo che qualcuno sarebbe dispiaciuto di vederlo andar via.”
Silente serio disse - “Lei capisce, sono sicuro, che non lo terremo con noi continuativamente? Dovrà tornare qui, come minimo, ogni estate.”
la Signora Cole con un leggero singhiozzo disse - “Oh, bene, è meglio di un colpo sul naso con un attizzatoio arrugginito.” Alzandosi, nonostante l’enorme quantità di Gin bevuta fu piuttosto stabile e disse - “Suppongo che lo voglia vedere?”
Silente, alzandosi a sua volta, disse - “Molto volentieri”
La Signora Cole lo guidò fuori dal suo ufficio e poi su una scala di pietra, urlando istruzioni e ammonizioni ai suoi aiutanti e ai bambini mentre passava. Gli orfani, indossavano tutti la stessa tunica. Sembravano ragionevolmente ben curati, ma non c’era dubbio che quello fosse un posto cupo in cui crescere. Si fermarono fuori dalla prima porta in un lungo corridoio. Bussò due volte ed entrò.
“Tom? Hai una visita. Questo è il Signor Solvente… scusi, Salante. È venuto per dirti… bene, lascerò che lo faccia lui.” la Direttrice chiuse la porta e se ne andò dietro di loro.
Era una stanza piccola e spoglia, vuota ad eccezione di un vecchio armadio e un letto di ferro. Un ragazzo stava seduto su delle coperte grigie con le gambe stese, tenendo un libro.
Non c’era traccia dei Gaunt nel viso di Tom Riddle. Il desiderio di Merope si era avverato: era la miniatura del suo avvenente padre, alto per essere un undicenne, con i capelli neri e pallido. Socchiuse leggermente gli occhi di fronte all’aspetto eccentrico di Silente. Ci fu un momento di silenzio.
Silente, facendosi avanti e tendendo la mano chiese - “Come stai, Tom?”
Il ragazzo esitò, poi la prese, e si strinsero la mano. Silente avvicinò la solida sedia di legno accanto a Tom, così che sembravano più un paziente in ospedale e un suo visitatore.
“Io sono il Professor Silente.”
Tom sospettoso ripeté - “Professore? Come un dottore? Perché sei venuto qui? Ti ha fatto venire quella, per farmi esaminare?”
Stava indicando la porta dalla quale era appena uscita la Signora Cole.
Silente, sorridendo disse - “No, no”
Titubante rispose - “Non ci credo. Quella vuole farmi analizzare, vero? DI’ LA VERITÀ!”
Pronunciò le ultime tre parole con una considerevole forza che risultò quasi disdicevole.
Era un ordine, e suonava come se Tom l’avesse dato molte volte prima. Aveva spalancato gli occhi e fissato Silente, che non rispose, a parte continuare a sorridere benevolmente.
Dopo qualche secondo Riddle smise di squadrarlo, sebbene sembrasse, ancora più diffidente -“Chi sei?”
“Te l’ho detto. Io sono il Professor Silente e lavoro in una scuola che si chiama Hogwarts. Sono venuto qui per offrirti un posto nella mia scuola … la tua nuova scuola, se vorrai venire.”
La reazione di Riddle a questo fu la più sorprendente. Balzò giù dal letto e indietreggiò lontano da Silente, furioso - “Non riuscirai a prenderti gioco di me! Il manicomio, è da lì che vieni, vero? «Professore,» ma certo … bene, non ci vengo, capito? Quella vecchia gatta è l’unico essere che dovrebbe andare in manicomio. Non ho fatto niente alla piccola Amy Benson o a Dennis Bishop, puoi chiederglielo, te lo confermeranno!”
Silente pazientemente disse - “Non vengo dal manicomio. Sono un insegnante e, se vorrai sederti tranquillo, ti racconterò di Hogwarts. Certo, se non vorrai venire alla scuola, nessuno ti obbligherà … Hogwarts, è una scuola per persone con abilità speciali …”
Infuriato disse - “Non sono matto!”
Sorridendo disse - “So bene che non sei matto. Hogwarts non è una scuola per pazzi. È una scuola di magia.”
Riddle era impietrito, nessuna espressione sul suo viso, solo gli occhi si agitavano avanti e indietro tra quelli di Silente, come se cercasse di scoprire uno dei due mentire.
Sorpreso ribatté in un soffio - “Magia?”.
Silente disse - “Esatto”
Felice chiese - “È … è magia, quello che riesco a fare?”
Curioso chiese - “Cos’è che puoi fare?”
Tom mormorò - “Un po’ di tutto. Riesco a far muovere le cose senza toccarle. Posso far fare agli animali ciò che voglio, senza addestrarli. Possa far succedere brutte cose alle persone che mi irritano. Posso far loro del male, se lo voglio.”
Le sue gambe stavano tremando. Inciampò e si sedette di nuovo sul letto, fissandosi le mani, la sua testa chinata come se stesse pregando e bisbigliò alle sue dita tremanti -“Sapevo di essere diverso, di essere speciale. Sapevo sempre, che c’era qualcosa.”
Silente, che non stava più sorridendo, ma guardava Riddle intensamente disse - “Be’, avevi ragione. Tu sei un mago.”
Riddle sollevò la testa. Aveva il viso stravolto. Mostrava un felicità selvaggia, che per qualche ragione non lo fece diventare più piacevole. Al contrario, i suoi tratti finemente scolpiti sembravano in qualche modo più grinzosi, la sua espressione quasi bestiale.
Curioso chiese - “Anche tu sei un mago?”
Semplicemente rispose - “Si.”
Riddle disse subito, nello stesso tono di comando usato poco prima quando disse, “Dì la verità.”- “Provalo!”
Silente aggrottando le sopracciglia - “Se, da come ho capito, stai accettando il tuo posto a Hogwarts …”
Interrompendolo disse - “Sicuro che lo accetto!”
Silente serio riprese - “Allora dovrai rivolgerti a me chiamandomi «Professore» o «Signore».”
L’espressione di Tom si indurì per un istante prima di dire, con un’irriconoscibile voce educata - “Mi scusi, Signore. Volevo dire … per favore, Professore, può mostrarmi …?”
Silente estrasse la bacchetta da una tasca interna della giacca, la puntò verso il malridotto armadio nell’angolo e diede un colpetto casuale alla bacchetta. L’armadio prese fuoco.
Riddle saltò in piedi. Appena Riddle si girò verso Silente, le fiamme svanirono, lasciando l’armadio perfettamente intatto.
Riddle guardò con meraviglia il guardaroba e poi Silente, e allora, con bramosia, indicò la bacchetta - “Dove posso prenderne una?”
Silente disse - “Tutto a suo tempo. Mi sembra che ci sia qualcosa che sta tentando di uscire dal tuo armadio.”
Effettivamente si poteva sentire un debole tintinnio provenire dall’interno. Per la prima volta, Riddle sembrava impaurito.
Silente gli ordinò -“Apri la porta.”
Riddle esitò, poi attraversò la stanza ed aprì le ante dell’armadio. Sullo scaffale più alto, sopra un attaccapanni pieno di vestiti consunti, una piccola scatola di cartone si agitava e sbatacchiava come se dentro fossero intrappolati diversi topolini frenetici.
Silente disse - “Tirala fuori!”
Tom tirò giù la scatola tremolante. Sembrava nervoso.
Silente chiese - “C’è qualcosa in quella scatola che non dovrebbe essere lì?”.
Ridde lanciò a Silente una lunga, inequivocabile e scaltra occhiata e  con voce atona disse -“Si, suppongo di si, Signore”
Silente calmo disse - “Aprila.”
Ridde tolse il coperchio e rovesciò il contenuto sul suo letto senza guardarlo. Un mucchietto di piccoli oggetti comuni: tra di essi, uno yo-yo, un ditale argentato, un’armonica a bocca ossidata. Una volta fuori dalla scatola, smisero di fremere e rimasero immobili sulle coperte leggere.
Silente, rimettendo la bacchetta nella tasca della giacca, pacatamente disse - “Li restituirai ai legittimi proprietari, scusandoti. Io saprò se l’avrai fatto. E stai attento: i furti non sono tollerati a Hogwarts.”
Riddle non sembrava neanche lontanamente imbarazzato; stava ancora fissando freddamente e scrutando Silente. Alla fine disse con voce piatta -  “Si, Signore.”
Silente continuò - “A Hogwarts, ti insegneremo non solo a usare la magia, ma anche a controllarla. Tu hai, inavvertitamente, sono sicuro,  adoperato i tuoi poteri in un modo che non è né insegnato, né tollerato nella nostra scuola. Non sei il primo, e non sarai l’ultimo, che si è fatto trascinare dalla magia. Ma devi sapere che si può essere espulsi da Hogwarts e il Ministero della Magia. Si, c’è un Ministero! Punisce i fuorilegge ancora più severamente. Tutti i nuovi maghi devono accettare che, entrando nel nostro mondo,
dovranno attenersi alle nostre leggi.”
Riddle disse ancora - “Si, Signore”. Mentre rimise il piccolo gruzzolo di oggetti rubati nella scatola di cartone, si girò verso Silente e disse duramente, “Non ho un soldo.”
Silente estraendo un portamonete di pelle dalla tasca disse- “A questo si può rimediare facilmente. Esiste un fondo a Hogwarts per i ragazzi che hanno bisogno di aiuto per comprare libri e vestiti. Dovrai acquistare alcuni libri di incantesimi, magari di seconda mano, ma …”
Riddle, che aveva preso il pesante borsellino senza ringraziare Silente, lo interruppe - “Dove si comprano questi libri?”
Silente disse - “A Diagon Alley. Ho qui con me la tua lista dei libri e del materiale scolastico. Posso aiutarti a trovare tutto …”
Riddle, alzando gli occhi chiese - “Sta venendo con me?”.
Calmo rispose -“Certamente, se tu …”
Riddle, lo interruppe - “Non ho bisogno di Lei. Sono abituato ad arrangiarmi da solo, giro da solo per Londra tutte le volte.” Richiamando l’attenzione di Silente, aggiunse - “Come si arriva a questa Diagon Alley … Signore?”
Silente consegnò a Riddle la busta contenente la lista dell’occorrente, e dopo avergli detto esattamente come raggiungere il Paiolo Magico dall’orfanotrofio, disse - “Riuscirai a vederlo, nonostante i Babbani, chiamiamo così le persone non magiche, tutt’intorno non possano. Chiedi di Tom il barista. Abbastanza facile da ricordare, visto che porta il tuo nome …”
Riddle fece una smorfia irritata, come per scacciare una mosca fastidiosa.
Curioso disse - “Non ti piace il nome «Tom»?”
Riddle borbottò - “Ci sono molti Tom.”. Poi, come se non potesse soffocare la domanda, come se scoppiasse dalla voglia a dispetto di se stesso, domandò - “Mio padre era un mago? Anche lui si chiamava Tom Riddle, mi hanno detto.”
Silente gentilmente disse - “Mi dispiace, non lo so”
Riddle, più a se stesso che a Silente disse - “Mia madre non poteva essere magica, altrimenti non sarebbe morta. Doveva essere lui. Quindi … una volta comprate tutte le mie cose … quando potrò venire a questa Hogwarts?”
Silente disse - “Tutti i dettagli sono scritti nella seconda pergamena nella busta. Partirai dalla Stazione di King’s Cross, il primo di settembre. Lì dentro c’è anche un biglietto del treno.”
Riddle annuì. Silente si alzò in piedi e gli tese ancora una volta la mano. Stringendola, Riddle disse: “Posso parlare con i serpenti. L’ho scoperto quando andammo in gita in campagna … mi scoprirono, parlavano con me. È normale per un mago?”
Silente, dopo un momento di esitazione, disse - “È insolito! Ma non senza precedenti.”
Il suo tono era casuale ma i suoi occhi osservavano curiosi il viso di Riddle. Si fermarono un momento, scrutandosi a vicenda. Poi la stretta di mano finì. Silente si fermò sulla porta e disse - “Arrivederci, Tom. Ci incontreremo a Hogwarts.” >
 
Harry e Silente si ritrovarono nello studio del preside. Harry ripresosi chiese - “Signore, Lei sapeva … allora?”
Silente disse - “Se sapevo di aver appena incontrato il più pericoloso mago di tutti i tempi? No, non avevo idea che cresciuto sarebbe diventato quello che è ora. Comunque, ero sicuramente interessato a lui.” Dopo un momento o due riprese - “Credo sia tutto per stasera, Harry.”
Harry disse - “Si, Signore.”
Si voltò per andare, ma poi gli venne in mente un’altra domanda e si voltò indietro di nuovo - “Signore, ho il permesso di dire a Ginny, Ron ed Hermione tutto ciò che mi ha detto?”
Silente prese in considerazione la proposta per un momento, poi disse, “Si, credo che il Signor Weasley e le signorine Weasley e Granger abbiano dato prova di essere amici fidati. Ma Harry, devo però chiederti di dire loro di non rivelare niente di tutto ciò a nessuno. Non sarebbe una buona idea se circolassero informazioni su quanto so, o sospetto di sapere, sui segreti di Voldemort.”
Felice disse - “No, Signore, posso garantirle che lo dirò solo a Ginny, Ron ed Hermione. Buona notte.”
Sorridendo disse – “Buona notte Harry. Ti farò sapere io quando avremo la prossima lezione. Presumibilmente lunedì.”
Harry uscì dall’ufficio del preside e si diresse verso il settimo piano, dove si trovava la sua casa. Stava quasi arrivando al ritratto della signora Grassa, quando qualche rampa davanti a lui vide salire la professoressa McGranitt accompagnata da due ragazzi. Riconoscendo subito Dean Thomas e Seamus Finnigan, capì che c’era aria di guai. Si affrettò per raggiungere l’ingresso. Non appena, la porta si aprì tutti si girarono e riconoscendo la Professoressa di trasfigurazione, smisero di fare ciò che facevano aspettando che questa parlasse. Vi era un innaturale silenzio. A interrompere quest’atmosfera, ci pensò Hermione più calma che poteva disse – “Buonasera, professoressa McGranitt. È successo qualcosa?”
La professoressa McGranitt guardandosi intorno disse – “Non lo so signorina Granger. Il vostro amico Dean Thomas, mi ha comunicato alcune cose. Se queste dovessero avere riscontro, mi vedrò costretta a prendere provvedimenti. Inoltre, dovrei destituire te e il signor Weasley, dalla carica di prefetti. In alcuni casi, bisogna saper mettere da parte l’amicizia!”
Ron arrossendo disse – “Non riusciamo a capire, professoressa.”
Seria disse – “Sarò più chiara signor Weasley! Mi è stato riferito che …”
La direttrice di Grifondoro, si interruppe, dal momento che si era aperto il passaggio e qualcuno stava entrando. Harry entrò nella sala, per la prima volta estremamente silenziosa. Aveva tutti gli occhi puntati. Ginny voleva correre da lui, ma si trattenne mentre Dean lo guardava con un ghigno maligno e un aria soddisfatta.
La professoressa McGranitt alterata disse – “Buonasera, signor Potter! Bentornato! Posso sapere dove è stato finora? Non menta me ne accorgerò.”
Calmo disse – “Sono stato dal Professor Silente, se non mi crede può chiederglielo. Mi ha detto, che lei era stata avvertita.”
Seria disse – “Si Potter, ero a conoscenza di ciò. Il professor Silente, mi aveva detto che forse non ci saresti stato per il coprifuoco. Tuttavia, toglierò con rammarico 40 punti a Grifondoro, per calunnie nei confronti di un amico. Ringraziate, il vostro amico Dean Thomas. Signorina Granger, signor Weasley potete seguirmi un momento?”
Mentre la McGranitt, si recava con Ron ed Hermione nel suo ufficio. Ginny andò da Harry e gli diede un tenero bacio sulle labbra. Nello stesso momento Dean estrasse la bacchetta  andò furioso verso Harry.
Dean arrabbiato disse – “Potter, che gioco stai facendo? Non solo Silente, anche la McGranitt. Chi non hai dalla tua parte?”
Harry tranquillo, tenendo Ginny per mano, disse – “Io non sto facendo nessun gioco. Sto solo affrontando qualcosa che è più grande di me e di te.“
Accecato dalla rabbia puntando la bacchetta verso Ginny disse “CAESUM”. Harry, avendo letto nella mente del ragazzo si era messo davanti la fidanzata. Sul collo del ragazzo, apparvero numerosi tagli, che sanguinavano copiosamente.
Seamus preoccupato disse – “Dean, sei impazzito. Non ti basta, averci fatto perdere 40 punti. Cosa volevi fare? Uccidere Harry? Vuoi farti espellere?”
Dean guardava a terra e Harry disse – “No, voleva colpire Ginny. Ti avevo detto che finché ci sono io nessuno la toccherà.” Le ferite stavano sanguinando da un po’ e Harry sempre più debole stava per cadere a terra. Fu subito sorretto da  Neville, che lo fece sdraiare sul divano. Ginny, si era seduta al suo fianco, e cacciando la bacchetta disse “EPISMENDO” iniziando a far rimarginare le ferite.
Nel frattempo, Hermione e Ron erano arrivati nell’ufficio della McGranitt. La professoressa facendo apparire due sedie disse – “Ragazzi, allora posso sapere che sta succedendo tra il Signor Potter e il signor Thomas? Non sono mai stati intimi amici, è vero, ma neanche nemici! Il signor Thomas ha accusato il signor Potter di allontanarsi ripetutamente dopo le lezioni, facendo intendere che lascia il castello.”
Hermione timidamente disse – “Professoressa, Harry va a lezione dal professore Silente, come sa.”
Ron timidamente disse – “Dean accusa Harry di farsi scudo della sua storia e della conseguente fama solo per darsi delle arie. Tutto perché non si rassegna all’idea che mia sorella è sempre stata innamorata di Harry, da quando aveva dieci anni”
Il volto della McGranitt si contorse leggermente in un sorriso – “Ecco il perché della sfida, allora. Penso che il povero signor Thomas dovrà rassegnarsi. A proposito, il signor Thomas mi ha detto della sfida al signor Potter. Io farò finta di non sapere niente, anche se non condivido. Ma almeno forse tornerà la pace nella mia casa. Mi spiace per il signor Thomas, ma sarà nettamente sconfitto, nonostante la prima prova sia molto più favorevole a lui. Fate attenzione a faccia di rospo. Ora andate a fare l’appello e a letto!”
Ron ed Hermione salutarono e si guardarono sorpresi.
Nel frattempo, in sala Comune, Ginny aveva finito di curare Harry. Ma il ragazzo non si riprendeva e Ginny era preoccupata e con gli occhi colmi di lacrime. Dean, si avvicinò alla ragazza e disse – “Scusa Ginny. Non so cosa mi sia preso. Non avrei mai potuto farti male!”
Ginny stava per rispondergli quando si udì una voce flebile dire – “No! Ti avrei solo tagliuzzato un poco! Dean, sei fortunato che sono debole. Non …”
Ginny interruppe Harry baciandolo con passione e lasciando uscire qualche lacrima. In quel momento arrivarono i due prefetti, che vedendo tutti intorno al divano chiesero informazioni e Neville gli spiegò tutto. Ron, si sarebbe lanciato contro Dean se non fosse stata per Hermione che lo tratteneva per un braccio. Non appena fu terminato l’appello Hermione disse – “Grifondoro, in questi anni si è sempre distinta. Quest’anno abbiamo un bel po’ di punti da recuperare. Dovremo stare uniti.  Quindi, non possiamo portare Harry da madama Chips, almeno che non vogliamo che Dean, venga espulso, anche se lo merita.”
Ron abbracciando Hermione disse – “Spero che nessuno di voi” guardando verso Dean riprese - “Avrà problemi se Harry resta a dormire qui. Lo diciamo, affinché domani se svegliandovi lo trovate qui, conosciate il motivo.”
Tutti annuirono ma Dean e Ginny volevano parlare. Hermione sorridendo disse – “Ovviamente, Gin a te sarà concesso di restare accanto al tuo fidanzato. Nessuna ragazza farà obiezione. Quelle del tuo dormitorio potrebbero ma non credo, dato che le tue compagne siamo io, Mary, Dem e Natalie”.
Le ragazze menzionate sorrisero e annuirono. Ron stizzito disse – “Cosa vuoi Dean?”
Dean imbarazzato disse – “Potrei restare anche io?!”. Tutti lo guardarono sorpresi e Ron serio disse – “No, Dean. Tu andrai a dormire su con Neville e Seas. Resteremo qui io ed Herm. Sia perché siamo prefetti, sia perché Harry è il nostro migliore amico.”
I ragazzi andarono tutti nei propri dormitori. Finalmente Morfeo, accolse tutta la casa di Grifondoro, tra le sue braccia. Arrivarono le sette e Ron ed Harry si svegliarono. Accarezzarono le rispettive ragazze e le baciarono teneramente. Le due ragazze si svegliarono e felici  andarono su a prepararsi come fecero anche i due ragazzi. Lentamente si alzarono tutti e alle otto erano tutti in sala grande per il banchetto della colazione. Finita la colazione, i ragazzi andarono a seguire le lezioni, che essendo Venerdì erano fino all’una e passarono anche velocemente.  Anche il pranzo, come al solito ricco e abbondante passò rapidamente. Una volta sazi, tutti i ragazzi andarono nelle proprie sale comuni. Harry, Ginny, Hermione ,Ron e Neville si misero sui divani a ridere e scherzare fino alle 17:00. Harry intristendosi disse – “Ragazzi, ci vediamo tra un paio d’ore. Devo andare in biblioteca a fare quella ricerca per Vitious sulle bacchette.” Fece l’occhiolino agli amici e diede un bacio a Ginny.
Ginny felice disse – “A dopo tesoro. Non fare tardi, almeno per cena,  stasera vorrei stare con te!”
Nevillle curioso chiese – “Ginny, perché non vai con lui? Qualcosa non va?”
Ginny sorridendo disse – “Tutto a posto Neville. Solo che devo scrivere a Fred e George per farmi portare domani tutti i vecchi galeoni dell’ES.”
Neville sorridendo annuì.  Era passata un ora, da quando Harry era andato da Piton, come ogni giorno ormai. In quello stesso momento, nella biblioteca, un ragazzo biondo leggeva un libro di pozioni nel reparto proibito. Si avvicinò a questo un ragazzo dai capelli bruni lunghi e lisci.
Il Ragazzo biondo disse – “Bene Corner. Vedo che hai accettato il mio invito. Allora ci avevo visto bene.”
Corner sorridendo disse – “Non avrei mai potuto rifiutare l’invito del principe delle Serpi. Allora Malfoy, che dobbiamo fare?”
Malfoy sghignazzando disse – “Posso sapere perché detesti tanto San Potter, Corner?”
Corner imbarazzato disse – “Vorrei riprendermi la sua fidanzata, ne sono ancora innamorato!”
Sorpreso disse – “Quella piattola della Weasley? Ma la tua è mille volte più bella. Comunque, non mi interessa. L’importante è che abbiamo lo stesso scopo. La prima cosa da tenere in considerazione è che non dovrai dire a nessuno di questa nostra alleanza e dei nostri incontri. Comunicheremo, via lettera. Io mi firmerò Principe tu sarai Crow. Faremo in modo che Sfregiato, venga isolato dai suoi amici e dalla piattola. Sarai tu a far sì che ciò avvenga. Dovremo solo pazientare però e aspettare il momento opportuno per agire. Ora vai ci aggiorniamo presto. Se ti viene qualche idea puoi comunicarmela. Il fine deve essere sempre quello!” Malfoy, prese il libro che stava leggendo e se ne andò e lo stesso fece anche Corner.
Nel frattempo nel sotterraneo, le lezioni di Piton ad Harry proseguivano senza sosta. Alle 20:00 l’arcigno professore di pozioni disse – “Bene, Potter abbiamo finito. Non sempre riesci a chiudere la mente in tempo, però sei migliorato molto. Il mio compito finisce qui. Ora vai a cena.”
Harry giunto alla porta stava per andarsene quando si girò e disse – “Grazie professor Piton!”
Disprezzante disse – “Non ringraziarmi Potter. Se fosse stato per me non ti avrei mai imparato queste arti. Ho solo eseguito gli ordini del preside. Tra noi, non cambierà, niente. Anzi sarà tutto come prima. Non illuderti.”
Harry e Piton si guardarono un attimo. Il ragazzo, si voltò e lasciò il sotterraneo per andare in sala grande dove stavano andando tutti per la cena. Come al solito, Ron, Hermione e Ginny si sedettero al solito posto e Harry li raggiunse, sedendosi vicino la fidanzata.
Harry felice disse – “Ragazzi ho finito le lezioni con Piton. Dopo vi devo raccontare una cosa, ma dovrete promettermi che non ne farete parola con nessuno.”
I tre ragazzi annuirono e mangiarono.

“Miseriaccia, quando Harry è così ambiguo e frettoloso. Non sono mai belle notizie. Spero di sbagliarmi. Che ci voglia rivelare qualcosa delle sue lezioni private con Silente? Ma allora, perché non possiamo farne parola con nessuno? Come vorrei saper leggere nella mente ora”

“Harry, ci dirà senza dubbio qualcosa che gli ha rivelato Silente. Siamo i suoi migliori amici, e naturale che ci confidi tutto. Ma non riesco a capire perché solo ora, dopo la seconda lezione. Spero, non siano cose spiacevoli, altrimenti per Gin sarà uno shock, anche se non ho mai conosciuto una ragazza forte come lei. Ma ogni volta che si tratta di Harry … è anche normale! Ha sempre desiderato essere la sua fidanzata e adesso ha paura di perderlo.”

“Tesoro, so che ciò che ci dirai sarà qualcosa di bello e non pericoloso. Non ce lo avresti rivelato, altrimenti. Non a me almeno. È vero, che ormai sono parte integrante del “golden trio” ma tenti sempre a mettermi da parte per proteggermi. Ma vorrei farti capire, che io sono al sicuro più quando sono con te, che quando sono lontana. Ne io ne tu abbiamo preoccupazioni. Comunque, qualsiasi cosa ci dirai, non lo saprà nessuno. Sai di poterti fidare. Ti amo, Harry.”

Finito di cenare tutti tornarono nella propria casa. Harry, Ron, Ginny ed Hermione andarono nel dormitorio maschile e dopo aver insonorizzato la stanza, i tre ragazzi all’unisono chiesero – “Harry, cosa dovevi dirci?”
Harry dopo un attimo di esitazione e guardando gli amici e la fidanzata negli occhi disse – “Silente mi ha dato il permesso di rivelarvi cosa facciamo. Ma a patto che voi non ne facciate parola con nessuno. Sapeva che vi avrei comunque rivelato qualcosa presto o tardi. Comunque, stiamo viaggiando nel tempo attraverso i ricordi e vivendo passo per passo la vita di Voldemort. Silente è convinto che in questo modo scopriremo come sconfiggerlo!”
Hermione e Ron lo guardarono stupiti e Ginny dandoli un bacio sulla guancia disse – “Tesoro, puoi stare tranquillo non tradiremo la tua fiducia ne quella di Silente. Spero che porterai anche noi qualche volta! Non puoi essere sempre solo tu il privilegiato, amore!” gli fece la linguaccia scatenando l’ilarità degli altri.
Ron serio disse – “Scendiamo giù. Oggi dovremo avere notizie della sfida di Dean o sbaglio?”
Gli altri tre annuirono e Harry prendendo Ginny per mano come fece Ron con Hermione scesero in sala comune andando a sedersi a terra vicino il camino. Dopo circa dieci minuti, come Dean ebbe finito di giocare a gobbiglie con Seamus Neville, Jimmy e Ritchie, si avvicinò al quartetto e diede un foglietto ad Harry. Harry lo spiegò e iniziò a leggere:

 Harry Potter,
domani alle 16:00 al ritorno da Hogsmeade, avrà luogo la nostra sfida, suddivisa in tre prove. 
Nessuno ci interromperà, ho parlato con la McGranitt e a quanto pare non ha fatto nessun obiezione. 
Nessuno potrà intervenire, ad eccezione dei nostri secondi. 
Rispettivamente, Seamus Finnigan per il sottoscritto e Ronald Weasley per te. 
Dopo questa breve premessa, ti spiego in cosa consistono le tre prove per grosse linee e le regole da rispettare.
1.      Non si può uccidere;
2.      È consentito solo ferire l’avversario;
3.      Non si potrà usare la propria bacchetta magica, ma altre da scegliere o da quelle che saranno messe 
a disposizione da altri o dal proprio secondo.
Prima prova:
Si tratterà di una prova di abilità, suddivisa in tre manche. Si terrà nel campo di Quidditch. 
Nella prima, entrambi saremo con gli occhi bendati e guidati dai nostri secondi. 
Dovremo cercare di evitare che alcuni bolidi incantati ci colpiscano. 
Nella seconda manche, sarà compito di entrambi cercare di colpire i bolidi incantati, 
contro i cacciatori e impedire loro di segnare negli anelli vuoti. 
Infine nella terza manche ci si troverà di fronte ad un armadio …
Seconda prova:
Sarà quella di resistenza. Sarà molto semplice, ma non da tutti. Si terrà nella stanza della necessità. 
Si dovrà attraversare un labirinto di fuoco incantato. 
Per attraversarlo, senza scottarsi, bisognerà avere una determinata caratteristica.
Terza prova:
Il classico duello di magia.
Devo chiedere ad Hermione, di incantare i bolidi e il fuoco. 
Spero, non ti faccia sotto dalla paura e domani verrai Potter, in bocca al lupo. 
Non vedo l’ora di vederti umiliato.
Dean Thomas. 

Ginny, Hermione e Ron guardarono l’amico preoccupato e Harry piegò il biglietto e prendendo per mano Ginny andò verso il dormitorio. La stessa cosa fece Ron con Hermione. Giunti davanti al dormitorio femminile salutarono con un tenero bacio le rispettive ragazze e andarono nel loro. Non appena, si misero nel letto, vinti dalla stanchezza si addormentarono. Neville, Dean e Seamus già ronfavano da un bel po’.  Si udirono i rintocchi della mezzanotte. La porta del dormitorio si aprì ed entrò qualcuno.     

 

THEMYSTICGOHAN‘S ANGOLO
Salve, a tutti!
Scusate il leggero ritardo ma non ho potuto aggiornare prima.
Il capitolo era pronto da mercoledì sera. Ma non sono stato a casa.
Vi chiedo scusa, se lo attendevate.
Spero come sempre che vi sia piaciuto!
Come al solito, aspetto le vostre recensioni per e con qualsiasi giudizio.
Se avete qualche dubbio potete chiedere!
Come di consueto, ringrazio chi ha messo questa storia tra le seguite,
chi la ha messa tra le  ricordate
e chi la ha messa tra le preferite,
sperando che il numero continui sempre ad aumentare.
Non abbiate paura di dire la vostra, non vi mangio!
Do il benvenuto a Valepassion95.
 
Ringrazio come sempre le mie fedelissime e dolcissime lettrici:
Angelica Weasley, Ery 96, Romina cullen, Ginny Weasley, Beatifulday, Sara Cullen98, Bella93.
 
Ringrazio inoltre le numerose persone, che leggono silenziosamente
e che mi hanno solo visitato.
Questo, non può che farmi piacere, Spero continuiate a farlo e ad essere sempre più numerose!
Un particolare grazie anche a chi ha detto che la mia storia fa “cagare” e non gli interessa,
nonostante l’abbia continuata a seguire fino al capitolo scorso.

Gli farò avere qualcosa per stringere allora! ;-p
 
Anticipazioni del prossimo capitolo?
Vorrei vedere voi cosa vi aspettate. Alla prossima
Themysticgohan

 
 

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Capitolo 21
*** ARIA DI TEMPESTA ***


L’intero castello era avvolto nel silenzio. Gli unici rumori che si udivano erano il lento ma inesorabile ticchettio dell’orologio e il dolce picchiettare della pioggia, ma non tutti erano nelle braccia di Morfeo. Nella stanza 8, dove dormivano Harry, Ron, Seamus, Dean e Neville era entrato qualcuno che dopo un attimo di esitazione, chiuse la porta. Senza perdere, ulteriore tempo, si tolse i pantaloni del pigiama e conseguentemente si sfilò gli slip di pizzo bianco e il reggiseno, che indossava. Lasciò, gli indumenti  a terra vicino al letto di Ron e uscì dalla stanza. Chiuse la porta e se ne tornò con un ghigno nel suo dormitorio.

“Vedremo adesso la Granger cosa farà! Le avevo detto di farsi da parte, ma lei niente! Vada a consolarsi da quel mostro di Potter. Se lo contenda, pure con Ginny! Ron, dovrà essere mio!”

La notte trascorse rapidamente. Harry era sveglio già da un po’ e fissava il soffitto. Edvige, in gabbia chiurlava rumorosamente, per attirare l’attenzione del suo padrone. Controvoglia, Harry si alzò e andò a liberare la civetta, facendola volare fuori. Harry, visto l’orario ed essendo appena le 6, tornò nel letto.


“Devo ricordare ad Herm, di portare i nuovi galeoni ad Hogsmeade. In realtà, devo ammetterlo, sono un po’ preoccupato. Dean, cercherà in tutti i modi di mettermi in difficoltà. Se dovesse riuscire a colpire Ginny? Sa che non starei tranquillo. Sarei più vulnerabile. Dean, ha qualche idea in testa. Dovrò stare attento!”

Nel frattempo, Hermione come sempre si era svegliata presto e andò vicino a Ginny, per farla alzare. Le dispiaceva, avendo visto l’amica sorridere nel sonno e capendo che stava sicuramente sognando.
Delicatamente disse – “Gin, svegliati!”
Ginny, con voce assonnata, disse – “Mamma, dai ancora un po’ e mi alzo!”
Ridendo disse – “Gin, mi dispiace interrompere il tuo sogno … ma devi aiutarmi. Altrimenti, glielo spieghi tu al “tuo” Harry!”
Ginny sentendo il nome di Harry, sussultò e spalancò gli occhi. Dopo un breve momento di smarrimento chiese – “Cosa devo spiegare ad Harry?”
Hermione divertita disse – “ Se i galeoni non sono pronti. Ma perché credi li voglia per oggi? Sono quasi sei anni che lo conosco, ma non sempre riesco a  capire le sue intenzioni. Invece per te sembra la cosa più facile e normale al mondo!”
Ginny alzandosi e sorridendo disse – “Non lo so Herm. Mi basta guardare Harry, per capirlo. Non mi era mai successo ne con Michael ne con Dean.”
Hermione guardò l’amica di capelli fiammanti e ridendo  prese la sua bacchetta. La puntò su un galeone e disse “PROTEUS”. La stessa cosa fece, subito dopo, con un sacchetto pieno. Ginny, la guardava ammirata.

“Herm, sei mitica! Non avevo mai capito, come funzionasse questa storia dei galeoni! Sei davvero, la strega più brillante. Spero che mio fratello, da tonto qual è, non si faccia scappare una come te. Anche se, sembrerebbe, che questa volta abbia aperto gli occhi. Siamo un quartetto, imbattibile. Spero diventeremo cognate. Sarebbe fantastico!”

“Gin, basta davvero poco a sorprenderti. Ti conosco, ormai! Sei la mia migliore amica! Non mi hai avvicinato per utilità ma perché ci tenevi davvero a conoscermi. È una delle tue qualità. Non giudichi mai gli altri, basandoti sull’apparenza. Lo stesso hai fatto con Luna. Tutti la mettevano da parte per le stranezze che diceva, ma non tu. Sei davvero unica e speciale!”

Hermione sorridendo disse – “Gin, tocca questa moneta! Vediamo se l’incantesimo è uscito!”
Ginny fece come le disse l’amica dai capelli castani e il numero sulla moneta di Ginny cambiò facendo apparire lo stesso numero sulle altre e facendole diventare roventi.
Dopo poco più di dieci minuti, sulle scale si udirono Harry e Ron, che scherzando scendevano le scale. I due ragazzi rimasero allibiti nel vedere le due ragazze sveglie e sedute sul divano. Senza ulteriori indugi, presero le rispettive ragazze e le iniziarono a baciare con passione. Non si sarebbero fermati e probabilmente sarebbero andati oltre se non avessero sentito che tutti gli altri Grifondoro si stavano svegliando. Le due ragazze a malincuore, si alzarono e andarono  nel Dormitorio a prepararsi, per andare a colazione. Nel frattempo nel dormitorio maschile, anche gli altri tre compagni di Harry e Ron si svegliarono.
Seamus, felice per l’assenza di lezioni odierne disse – “Muoviti Dean, andiamo a far colazione poi finalmente andremo nuovamente a Hogsmeade.”
Dean stiracchiandosi disse – “Ok Seas. Iniziati ad avviare, vi raggiungo subito. Ma Potter e Ron?”
Seamus vicino la porta disse – “Saranno giù insieme a Ginny ed Hermione. Dubito anche che abbiano dormito qui! Muoviti, Dean.”
Dean infuriato si preparò quando il suo sguardo fu catturato dagli slip a terra davanti il letto di Ron. Sul suo volto apparve un ghigno maligno.

“Bene, bene! Potrei usarli per insinuare il dubbio in Ginny. No, se quell’odioso di Harry Potter è stato con lei? Il solo pensiero mi rode e mi da fastidio. Da me non si è mai fatta neanche sfiorare. Che sgualdrina! Userò questi slip per seminare discordia tra Ron ed Hermione. Alla fine anche Potter e Ginny dovranno schierarsi dalla parte di uno o dell’altro. Finendo inevitabilmente con litigare. Non so chi sia stata questa mente diabolica, però mi ha fatto un enorme piacere. Se scopro chi è la devo ringraziare. Potrò attuare il mio piano. Dopo la sfida ci divertiremo.”

Dean prese gli slip e li nascose nel suo baule. Felice, come non mai, raggiunse Seamus giù. Come sempre, alle 08:00, tutti erano in sala grande per il banchetto della colazione. Alcuni ragazzi stavano leggendo alcuni foglietti e guardavano verso il tavolo della casa rosso- oro.
Hermione, abbracciata a Ron disse – “Harry, i galeoni sono pronti. Ora, che andiamo ad Hogsmeade, mi sono permessa di dire ai vecchi membri dell’ES di vederci al “testa di porco”. Che ne pensi?”
Harry sorridendo e tenendo la mano a Ginny disse – “Hai fatto bene, Herm. Ora andate a prepararvi. Ci vediamo qui, tra un quarto d’ora.”
Le due ragazze salutarono i rispettivi fidanzati e corsero verso il dormitorio. I due ragazzi restati soli ne approfittarono per parlare.
Ron imbarazzato disse – “Harry, stanotte ho fatto un sogno stranissimo …”
Harry fintamente preoccupato disse – “Hai sognato Voldemort?!”
Spaventato disse – “Miseriaccia Harry! No! È un onore che lascio a te! Ero nel dormitorio quando la porta si è aperta ed entrato qualcuno. Ma non sono riuscito a capire chi fosse. Si è solo avvicinato al mio letto …”
Divertito ma serio disse – “Tranquillo Ron. Hai russato come al solito. Probabilmente hai sognato la tua “Mione”. Capita anche a me … Di sognare Ginny …”
Sorpreso disse – “Vuoi dire … che sogni mia sorella … cioè tu vorresti … Harry, hai il mio permesso per stare con Ginny ma non di … insomma hai capito! Ti ammazzo, in caso contrario!”

“Sono fortunato allora che credi che ancora io e tua sorella non siamo andati oltre i baci. Altrimenti, credo proprio che dovrò guardarmi più dal mio migliore amico che da Voldemort! Sappi, però Ron, che non farei mai niente che Gin, non voglia. La amo e la rispetto troppo. Non vorrai farmi credere che tu ed Herm non abbiate fatto niente.”

“Harry, se scopro che hai toccato mia sorella, ti ammazzo! È pur vero, meglio tu di cui mi fido e so che la ami, che quel damerino di Corner, oppure quell’idiota di Dean. Ma miseriaccia, è mia sorella! Non riesco proprio a immaginarlo.”

Ron preoccupato disse – “Harry, sei il mio migliore amico. Me lo diresti se tu e Ginny …”
A salvare Harry da questa imbarazzante situazione, fu l’arrivo provvidenziale delle due ragazze,che corsero subito dai rispettivi fidanzati. Ron guardando Harry disse – “Harry, questo discorso lo completiamo dopo. Esigo una risposta!”
Ginny ed Hermione li guardarono sorpresi ed Harry leggermente arrossito disse – “Si Ron, tranquillo. Ora, pensiamo a goderci questa giornata.”
Prima di uscire, Argus Gazza, un uomo dai capelli grigi e custode di Hogwarts, davanti al portone chiedeva ad ogni ragazzo il permesso per uscire. Chiunque, veniva sorpreso privo di esso, non poteva lasciare il castello e veniva mandato dal preside. Quel giorno, tutti i ragazzi avevano il permesso. Era una bella giornata invernale. Poche nuvole in cielo e non un alito di vento. Alle 09:30 tutti gli studenti della scuola erano ad Hogsmeade. Harry, Ginny, Ron ed Hermione come avevano deciso andarono al negozio “Tiri Vispi Weasley”,  il più spettacolare di tutta Diagon Alley. L’entrata ha due vetrine in grado di attirare l’attenzione anche del più distratto dei passanti: quella di sinistra per l’esplosione di colori e di suoni prodotti da un ricco assortimento di oggetti incantati e quella di destra per un provocatorio cartellone viola, a lettere gialle lampeggianti, recante la scritta:

Perché aver paura di Tu Sai Chi? 
MEGLIO aver paura di 
NO-PUPÙ-NO-PIPÌ 
La Sensazione Di Occlusione che Stringe la Nazione!


Come al solito, il negozio era pieno di ragazzi, intenti a comprare le varie stramberie. Ma dei proprietari, i due gemelli Weasley, neanche l’ombra. Mentre Ginny ed Hermione si soffermarono a guardare delle strane bottigliette, immerse in un denso liquido rosastro, i due ragazzi andarono nel retro bottega per vedere se Fred e George erano lì. Ma dei due ragazzi neanche l’ombra.  Ma dopo poco tempo,eccoli materializzarsi, silenziosamente dietro a Ginny ed Hermione, con un sacchetto in mano.
Fred all’improvviso disse – “Salve ragazze! Siete interessate ai Filtri d’amore Tumistreghi?”
George continuando la frase del fratello disse – “Funzionano davvero! Anche se non credo a voi servano! Ci risulta che avete già dei compagni …”
Fred divertito disse – “Però, stranamente non vediamo! Non è cortese, lasciarvi sole. Da Ron, potevamo aspettarcelo, ma da Harry … mai!”
Harry felice disse – “Mai, infatti! Dove siete stati, vi abbiamo cercato dappertutto!” Harry salutò i due gemelli dandogli il cinque. Lo stesso fece Ron, mentre Ginny ed Hermione li abbracciarono.
Non appena ebbero terminato i saluti i due gemelli all’unisono dissero – “Siamo appena tornati dal Peru. Abbiamo importato questa polvere. L’abbiamo chiamata “Polvere Buiopesto” e la vendiamo a dieci galeoni. Molto utile per scappare!”
Fred prese una decina di pietre dal sacchetto e dandogliela ad Harry disse – “Tieni Harry. Prendile, potrebbero esserti utili!”
George continuò – “Non ci devi niente. Sia perché sopporti nostra sorella, sia perché è grazie a te se abbiamo aperto il negozio.”
Fred dandogli una pacca sulla spalla disse – “Noi non dimentichiamo. Non ti ringrazieremo mai abbastanza”. Harry arrossì leggermente, mentre Ginny gli stringeva la mano sorridendo.
George serio disse – “Allora, che novità ci portate dalla vecchia cara Hogwarts?”
Fred continuò – “Quando abbiamo visto arrivare Edvige, abbiamo subito capito che ci sareste venuti a trovare. Harry, non ci scrivevi da quando ci hai dato il premio che hai vinto al torneo Tremaghi!”
George sorridendo – “Anche se in realtà era Ginny a scriverci. Sorellina, abbiamo portato i galeoni come ci hai chiesto. Andiamo nel retro bottega!”
I quattro ragazzi seguirono i due gemelli, nel retro bottega. Fred e George, da un cassetto di un tavolo, cacciarono un sacchetto con i galeoni falsi e lo diedero ad Hermione.
Harry, dandogli i nuovi disse – “Grazie ragazzi! Questi sono quelli nuovi. Dateli anche agli altri. Il funzionamento e lo stesso. In quel caso ci vediamo nella Stanza delle Necessità! Noi, ora andiamo.”
Fred all’improvviso disse – “Aspettate! Ginny, abbiamo un debito da saldare con te! Dobbiamo darti 50 galeoni.”
George serio – “Noi paghiamo sempre i nostri debiti, quindi devi accettare!”
Ginny abbracciata ad Harry disse – “Mi regalerete qualcosa al mio compleanno, se proprio ci tenete!” I sei ragazzi scoppiarono a ridere.
Mentre ridevano, i quattro ragazzi salutarono i due gemelli e abbracciati si avviarono al pub “testa di porco”, Harry si rabbuiò:

“Gin, forse voleva qualcosa di più romantico. Dovrò farmi perdonare. Questa è la nostra prima uscita ad Hogsmeade da fidanzati , dopotutto e la stiamo passando così. Che stupido che sono!”

“Harry, mi basta guardarti e capire cosa ti passa per la testa. Non mi importa se la nostra prima uscita ad Hogsmeade si sta rivelando poco romantica. La cosa che per me conta è stare solo con te. Ogni attimo che passo con te è unico e so che sarà speciale come lo sei tu per me.” Gli diede un tenero bacio sulla guancia.

“Speriamo che vengano tutti. Ho organizzato questa riunione solo perche Harry abbia l’occasione di spiegarci cosa lo preoccupa. Anche se, dubito che lo faccia!”

“Miseriaccia, dopo quasi sei anni mi chiedo perché, ogni volta che succede qualcosa, ci troviamo sempre coinvolti noi nel bene e nel male. Avremo mai un anno tranquillo? Dubito! Persino nelle vacanze, siamo in pericolo. Quando sarò vecchio, avrò cosa raccontare.”

Arrivati nel pub, i quattro ragazzi si sedettero dietro un tavolo e lentamente tutti i membri dell’ES, si presentarono. Hermione, prese un sacchetto e  diede a ciascun membro, un falso galeone e disse – “Abbiamo pensato, chesarebbe parso sospetto se ragazzi di Case diverse si fossero raggruppati troppo spesso nella Sala Grande.” Dopo una breve pausa riprese – “Vedete le cifre attorno al bordo delle monete? Sui galeoni veri è solo un numero di serie riferito al goblin che li ha coniati. Su questi falsi, invece, il numero cambierà per comunicare l'ora e la data del prossimo incontro. Quando la data cambierà, le monete diventeranno calde; ve ne accorgerete se le porterete in tasca. Ne prendiamo una ciascuno: ho messo un Incanto Proteus su tutte, così quando Harry decide la nuova data e il numero sulla sua moneta cambia, anche le altre cambieranno”. Un silenzio totale accolse le parole di Hermione. Lei guardò le facce che la fissavano, stupita. All’improvviso un ragazzo, anche lui del sesto anno, ma appartenente a Corvonero, di nome Terry Steeval, le chiese stupito– “Tu sai fare un Incanto Proteus?". Hermione rispose sicura – “Si”.                                                                                                                                              
Lui la osservò debolmente – “Ma... è un livello da M.A.G.O.”.                                                                           
Hermione, cercando di apparire modesta, disse – “Oh! Beh, si ... Credo di si!”                                                 
Steeval  guardandola, con qualcosa di simile alla venerazione, chiese – “E come mai non sei a Corvonero? Con un cervello come il tuo? E non solo!”                                                                                                                                                                                                                                                          

“Ma chi si crede di essere quello? Ci sta provando con la mia “Mione”. Se non conoscessi bene la mia fidanzata sarei geloso di quello. Anche se devo ammettere, che lo sono lo stesso. Mione è troppo bella e in gamba per uno come me. Ma da quando i Corvonero, sono così don Giovanni? O provano attrazione solo per le Grifondoro fidanzate?” abbracciò Hermione che gli sorrise.

Hermione ancora abbracciata al fidanzato disse allegramente – “Beh, il Cappello Parlante ha preso seriamente in considerazione l'idea di mandarmi a Corvonero. Ma alla fine ha deciso per Grifondoro. Questo significa che useremo i galeoni, nuovamente?” Ci fu un mormorio di assenso.                            
Harry lanciò a Hermione un'occhiata di traverso e disse – “Sai che cosa mi ricorda?”                                
Hermione sorpresa disse – “No, che cosa?”                                                                                                            
Serio disse – “Le cicatrici dei Mangiamorte! Voldemort ne tocca una, e tutte le cicatrici bruciano, così gli altri sanno che devono andare da lui.”                                                                                                                         
Ammise piano – “Ecco... si! L'idea l'ho presa da lì ... ma noterai che ho deciso di incidere la data su pezzi di metallo invece che sulla pelle dei nostri associati.”                                                                                                          
Harry facendosi scivolare il galeone in tasca, con un sorriso, rispose – “Già ... preferisco il tuo stile. Immagino che l'unico rischio, sia che questo puoi spenderlo per sbaglio.”                                                                     
Ron, che stava esaminando la sua moneta falsa, disse – “Non c'è pericolo! Non ho galeoni veri con cui confonderlo”.
                                                                                                                                                                           
Tutti i ragazzi convinti se ne andarono felici, mentre Hermione ripiegava la pergamena che ognuno di loro aveva firmato nuovamente e la mise nella tasca interna della sua borsa.
I quattro ragazzi avevano deciso di andare da Florian Fortebraccio, quando Ginny,improvvisamente disse – “Ragazzi dobbiamo andare alla Stamberga Strillante, abbiamo appuntamento con una persona!”
Hermione e Ron abbracciati, annuirono sorridendo, mentre Harry abbracciato alla fidanzata disse – “Con chi, Gin?”
Ginny baciandolo sulla guancia disse . “Lo capirai tesoro!” lo prese per mano e insieme andarono sul luogo dell’appuntamento con questa misteriosa persona. La Stamberga Strillante,  posta su una collinetta, come al solito appariva inquietante, con le finestre chiuse da tavolati e il cupo giardino. All’interno vi erano stanze polverose, disordinate e logorate dal tempo. La carta da parati era scollata dai muri, il pavimento macchiato e tutti i mobili erano rotti e fatiscenti. Harry si guardava intorno spaesato, quando all’improvviso si udì un lungo latrato. Harry prontamente sguainò la sua bacchetta e si pose davanti a Ginny che insieme agli altri tre amici rideva. Da un angolo, uscì un grosso cane nero, che guardando negli occhi Harry, emise un latrato simile a una risata. Nell’arco di cinque minuti, il cane era sparito e al suo posto era comparso Sirius. Harry, vedendo il padrino, corse ad abbracciarlo. Tuttavia, sebbene fosse felice di rivedere il figlioccio, Harry notò che qualcosa, preoccupava Sirius.
Ginny divertita disse – “Ultimamente, eri un po’ giù. Volevamo farti sorridere, tesoro!” gli diede un “casto” bacetto a fior di labbra, mentre il resto della comitiva rideva spensieratamente.
Sirius, tornando serio disse – “Ragazzi, vi avevo chiesto di vederci, per dirvi che probabilmente in questi giorni avrete un permesso speciale. Silente, ci vuole tutti all’Ordine. Inoltre, dobbiamo scovare la talpa che non è ancora uscita, nonostante abbiamo interrogato ogni singolo componente dell’ordine. E vi chiedo scusa per quello che farò, ma sono costretto.”
Sirius estrasse la bacchetta e puntandola verso Harry subito disse “INCARCERAMUS”.  Ginny, stava per intervenire come Hermione e Ron che avevano preso le loro bacchette.
Il ragazzo, per nulla spaventato e tranquillo disse – “Fermi! Sirius non mi farà del male. Deve farlo per togliersi ogni scrupolo, anche se conosce la nostra innocenza. Ah, iniziato con me per mostrarvi cosa vi aspetterà. Non temete, niente di doloroso.”

Sirius guardando sorpreso il figlioccio: “Harry, ma come diavolo hai fatto? Ora sei anche un lettore di anime. Da quando? Perché non mi hai detto niente? Poi mi devi spiegare tutto. James, Lily, sono certo che sareste fiero di vostro figlio. È diventato un vero leader.”
 
Sirius con la bacchetta puntata su Harry disse – “Dimostrami di essere il vero Harry Potter. Cosa abbiamo regalato a Kreacher, la notte prima della vigilia di Capodanno?”
Harry tranquillo disse – “Una foto di Regulus, la sua preferita!”
Sirius sorridendo disse “RELASCIO” per poi riprendere – “Harry, non avevo dubbi su di te ma tu capisci che.. Ma come hai fatto a ..”
Harry divertito disse – “A sapere cosa ti passasse per la testa. Silente mi ha insegnato l’Occlumanzia e la Legilimanzia. Voldemort, non sa ancora del nostro legame emotivo e quando lo scoprirà vuole che sia pronto. Ho visto che eri preoccupato e ho cercato di capirne il motivo!”
Sirius sorpreso disse – “E’ meraviglioso, Harry! Li interroghi tu i tuoi amici?”
Annuendo disse – “Va bene Sirius, ma non li legherò! ”
 
Sirius sorridendo : “Tipico di te Harry. Sai che sono innocenti e già sottoporli a interrogatorio ti innervosisce. Ma non vuoi legarli, soprattutto per lei. Non avresti il coraggio di lanciare l’incantesimo alla “tua” Ginny. Siete proprio come Ramoso e Lily. Indivisibili. Sono curioso di vedere che gli chiederai.”
 
Sirius chiamò Ron che si sedette sulla sedia dove era seduto prima Harry e attese.
Harry dopo un attimo di esitazione disse – “Se sei Ron Weasley, dimostramelo. Cosa ti ho risposto nel dormitorio, alla tua domanda ma cosa ci trova Dean in lei , in Ginny ?”
Ron imbarazzato disse – “Mi avevi detto che non lo sapevi ... sicuramente è una ragazza in gamba, spiritosa, attraente e che ha una bella pelle. Io poi subito ti ho detto testuali parole “Hermione ha una bella pelle . Non pensi ? Ne nella scala delle pelli , intendo ...” . Harry annuì e sorrise facendo capire all’amico che era giusto.
Sirius divertito disse – “Bene, bene. Interessante! Vediamo cosa altro scopriamo.”
 Le due ragazze si guardarono sorprese.
 
“Harry pensa che ho una belle pelle. Voglio sperare che non sta con me solo per un futile motivo, come questo. Se no tolgo l’onore a Voldemort di ucciderlo. Ti amo e lo sai. Sono sicura che anche tu mi ami, ma mi devi spiegare bene questo fatto!”
 
“Ron, che impazzisce per la mia pelle. Ma che discorsi facevano quei due? Comunque, Ron dovrai spiegarmelo questa scala. Sono curiosa. Spero, di essere la prima, altrimenti ti ammazzo.”
 
Sirius chiamò Hermione che prese il posto di Ron ed Harry le chiese – “Sei Hermione Granger? Allora per liberare Sirius, durante il nostro terzo anno ad Hogwarts, come abbiamo fatto?
Sirius la guardò sorpreso ed Hermione imbarazzata disse – “Abbiamo usato la giratempo, che mi aveva dato, sotto mia richiesta, la professoressa McGranitt per poter seguire più corsi, contemporaneamente!”
Harry sorrise, annuendo.
Sirius imbarazzato disse – “Basta Harry! Fermiamoci qui. Non vorrei che mettessi in imbarazzo la “signora Potter”! Ho avuto le conferme che cercavo.”
Ginny divertita ma preoccupata disse – “No Sirius, è giusto che mettiate alla prova anche me!”
Ginny andò a sedersi e guardò negli occhi il fidanzato che stava pensieroso. Dopo una breve esitazione disse – “Se sei la mia “Ginny” potrai rispondere facilmente a questa domanda. La notte di Capodanno, quando abbiamo dormito insieme, ti ho detto una cosa, che non credevo di riuscire a dire ad alta voce, cosa?”
Ginny sorridendo fece segno ad Harry di avvicinarsi e il ragazzo lo fece. Non appena erano uno di fronte all’altro, mentre lei si specchiava nei suoi occhi verdi disse – “Voglio solo farti star bene e donarti un po’ di felicità.” Sappi, amore, che ogni giorno che sto con te, sono la persona più felice del mondo” gli diede un bacio passionale e Harry ricambiò.
Sirius imbarazzato disse – “Hem … ragazzi, scusate! Ora andate, ci vediamo presto. Harry, per ogni cosa non farti scrupoli a chiamarmi.” Hermione e Ron salutarono Sirius e anche Ginny fece lo stesso e disse – “Tesoro, ti aspettiamo ai “Tre Manici di Scopa”. Resta ancora un po’ con il tuo padrino!”.
Sirius sorridendo a Ginny disse – “Grazie Gin. Ricordati, che se mai Harry dovesse ferirti in qualche modo, anche se dubito, di dirmelo. Ci penserò io a rimetterlo in riga. Te lo rubo solo cinque minuti.” Ginny arrossì e uscì insieme a Ron ed Hermione.
Harry rimasto solo con Sirius disse – “Sirius, cosa c’è? Cosa ti preoccupa?”
Sirius preoccupato disse – “Non ti si può nascondere niente?! Mi preoccupa, Voldemort! Da quella volta a Capodanno, non ha più fatto niente. Ne una azione dimostrativa, ne ha continuato con la sua epurazione. Tieniti stretti gli amici, Harry. Ora vai non far aspettare la “tua” Ginny. A presto”. Harry corse ad abbracciare Sirius. Dopo un tempo indefinito, Harry uscì dalla stamberga, insieme ad un grosso cane nero.
Harry fermandosi a metà strada disse – “A presto Felpato. Vai a casa e se hai bisogno sai come chiamarmi!”
Il cane lo guardò e emettendo uno strano latrato annuì e se ne andò. Questa singolare scena non sfuggì agli occhi di due ragazzi usciti dal negozio di scherzi di Zonko. Erano Dean e Seamus.
Harry aveva appena raggiunto gli amici e stava prendendo la sua burro birra ordinata da Ginny, che fu raggiunto dai due ragazzi.
Dean allegro disse – “Harry, goditi questi attimi di felicità che saranno gli ultimi. Salutami il gramo!”
 
Seamus spaventato : “E’ vero! Harry era in compagnia di un animale, che era sicuramente un Gramo. Ma ci parlava. Se ha pattuito la morte di Dean? Se fossi io, mi ritirerei. La posta in palio non vale tanto. Inoltre, Ginny Weasley, non è bellissima ed è risaputo che è perdutamente innamorata di Harry.”
 
“Speravo di esser riuscito a incutere terrore in quei quattro. Ma Harry è come al solito impassibile. Mi chiedo, se sia in grado di aver paura. Che abbia, davvero incontrato e affrontato diverse volte Colui Che Non Deve Essere Nominato? Ron, mi ha guardato e ha sorriso come se non mi credesse. Hermione, ha continuato a scherzare con Ginny, come nulla fosse. E Ginny? Non mi ha degnato di uno sguardo! Ammetto, che speravo che si spaventasse e corresse ad abbracciarmi, ma non si è preoccupata neanche per Potter, che dice di amare. Che sia successo qualcosa tra quei due? Qui gatta ci cova! Lo scoprirò tra poco!”
 
Dean salutando disse – “A tra poco Potter. Fai ancora in tempo a ritirarti.”
Harry abbracciò Ginny come se lui non ci fosse e continuò a parlare con i suoi amici. I due ragazzi se ne andarono. Seamus, invano, cercava di parlare con un infuriato Dean.     
Erano le 16:00 e come stabilito, tutti i ragazzi tornarono al castello di Hogwarts. Nella sala comune di Grifondoro c’era una strana frenesia. La sfida tra Dean ed Harry era ormai a conoscenza di tutti. All’interno di Grifondoro si erano create due fazioni. La maggior parte dei ragazzi erano schierati dalla parte di Harry, tuttavia, per diverse ragioni. Dean aveva spiegato ai giocatori della squadra di Quidditch, in cosa consisteva la prima prova ma non tutti erano pronti. Demelza Robins infuriata disse – “Non farò questa cosa. Ginny è una delle mie migliori amiche. Ed Harry, è …”
Seamus alterandosi leggermente disse – “Non mi dire che anche tu sei innamorata di Harry. Non potete tutti correre dietro a lui.”
Demelza infuriata maggiormente – “No! Harry è il fidanzato di Ginny, e tra le altre cose non è il mio tipo. Si vede che sono fatti per stare insieme e solo un cieco non se ne accorgerebbe. Harry è stato uno dei pochi a credere in me. Grifondoro è fortunata ad averlo tra le sue fila.”
In quel momento arrivarono Harry, Ginny, Ron ed Hermione. Harry, ancora con la sua  mano in quella di Ginny disse – “Gin, Herm, andate a prepararvi! Dem, vai anche tu! Sarà un modo diverso per allenarci. Fidati di me.”
Ginny sorrise al fidanzato e prendendo per mano l’amica andarono nel dormitorio a prepararsi. Arrivate nel dormitorio Demelza incuriosita disse – “Ginny, ma non hai paura che Dean possa barare? Perché non convinci il “capitano” a non accettare?”
Ginny sorridendo all’amica disse – “Devi sapere che Harry è testardo e non è tipo di tirarsi indietro. Poi mi fido di lui. Vedrai che andrà tutto bene!”
Demelza guardò verso Hermione che le sorrise e le tre ragazze si prepararono. Dopo dieci minuti le tre ragazze scesero e Dean arrabbiato disse – “Quanto tempo ci avete messo ragazze? Una divisa dovevate indossare. Ginny …”
Harry calmo disse – “Rilassati Dean, nessuno ci corre dietro. Le ragazze potevano metterci anche tre ore per prepararsi. Hai paura di raffreddarti?! Andiamo allora!” prese per mano Ginny come fece Ron con Hermione e andarono al campo di Quidditch.
Appena furono arrivati al campo, Hermione staccatosi da Ron estrasse la sua bacchetta pronta ad incantare i due bolidi, quando udì la voce della Professoressa McGranitt.  Tutti i grifondoro impallidirono, tranne il quartetto di Harry, Dean e Seamus.
La professoressa McGranitt disse – “Aspetti signorina Granger. Incanterò io questi due bolidi e farò anche da giudice nelle prove, se il signor Thomas non ha nulla in contrario!”
Dean felice disse – “Assolutamente! Non potevo pretendere un arbitro più imparziale di lei professoressa. Se al suo posto ci fosse stato il Professor Silente …”
La professoressa McGranitt arrabbiata, guardò Dean che deglutì. Prese la sua bacchetta e puntandola verso i bolidi disse “FERLATUM”, mentre Seamus bendava Dean e insieme volarono in alto.
La Mcgranitt dal basso disse – “Da adesso … ha inizio la sfida! Signor Thomas dovrà evitare i bolidi per quindici minuti!”
I bolidi furono liberati e i due battitori li colpivano ripetutamente verso Dean che li evitava guidato abilmente da Seamus. I quindici minuti passarono e Dean non venne colpito neanche una volta. Scesi giù i due amici si dettero il cinque. Mentre Ron bendava il suo amico, Dean lo guardava con odio. Harry stava per librarsi in volo, quando sentì una mano sulla sua.
Harry sorridendo disse – “Tranquilla tesoro. Non mi colpiranno. Però un aiuto extra mi farebbe bene!”
Ginny sorridendo gli bisbigliò – “Buona Fortuna!” e gli diede un bacio sulle labbra sotto gli occhi furiosi di Dean.
La McGranitt ripeté le stesse cose ad Harry. Anche per Harry evitare i bolidi fu estremamente semplice, guidato impeccabilmente da Ron. Passato il tempo stabilito, anche i due amici scesero a terra dandosi il cinque. La McGranitt preoccupata disse – “Passiamo alla seconda manche della prima prova. Cacciatori! Dovrete cercare di segnare in 15 minuti, più punti possibili, evitando i bolidi incantati, colpiti dal signor Thomas prima e il signor Potter poi.”
Le tre cacciatrici salirono sulle scope, mentre Dean, presa una mazza si preparava a colpire. La McGranitt diede il via e Dean aspettava a colpire i bolidi. Le tre cacciatrici si passavano la pluffa. Questa arrivò a Ginny, che stava per segnare, ma all’ultimo momento dovette cambiare direzione per evitare che il bolide la colpisse. Demelza ed Hermione avevano segnato due punti a testa senza essere mai inseguite da nessun bolide. Ogni volta che Ginny aveva la pluffa, Dean, stranamente colpiva i bolidi. Questa volta la ragazza aveva due bolidi da fronteggiare e non aveva vie di fuga, in quanto si trovava proprio in mezzo .  Un bolide davanti e uno dietro. L’impatto era inevitabile. Mancavano ancora cinque minuti, allo scadere del tempo. Ginny si fermò e chiuse gli occhi. All’improvviso udì Harry gridare qualcosa. Aprì gli occhi e vide il suo fidanzato sulla sua Firebolt, al suo fianco e con la bacchetta sguainata. Harry aveva prontamente alzato uno scudo protettivo su di loro facendo si che i due bolidi non poterono proseguire oltre.
Harry stava sudando ma era felice e disse – “Gin, amore. Tutto a posto?”
Ginny ridendo disse – “Si, grazie tesoro. Ma Dean ha un bolide al posto del cervello?” guardò Harry negli occhi ed entrambi scoppiarono a ridere. Specchiandosi negli occhi color cioccolata della fidanzata, Harry capì di togliere lo scudo un attimo, per poter farle tirare la Pluffa. Ginny segnò e insieme ad Harry scesero giù a terra. Tutti i compagni di squadra accorsero dalla loro amica e Dean infuriato disse – “Potter, non dovevi intervenire. Sei un imbroglione. Avevi bisogno di metterti in mostra?”
Harry calmo disse – “Non ho infranto nessuna regola. Ho solo impedito, che Ginny si facesse del male! Semmai, tu hai violato il regolamento. Si poteva solo ferire, il tuo avversario … che sono io. Non Ginny! Non riesci a colpire me e te la prendi con lei?!”
Dean arrabbiato disse – “Mi hai penalizzato! Quindi ora io penalizzerò te! Partirai già con due punti al tuo passivo. Inoltre, sarai bendato. Così non potrai fare favoritismi. Sarai costretto a colpire i bolidi senza poter scegliere!”
Harry guardò calmo Dean e annuì. Ron lo bendò mentre Dean lo disse alla McGranitt.
La McGranitt preoccupata disse – “Potter, è sicuro di quello che fa. Me lo dica e io sospenderò la prova, immediatamente.”
Ginny, Hermione e Demelza erano preoccupate. Non appena la McGranitt , diede il via alla prova, Ginny guardò le amiche e presa la pluffa volò in direzione degli anelli, passando appositamente vicino ad Harry, inebriandolo con il suo profumo, che stava immobile.

“La pluffa la ha Ginny. Il che vuol dire, che vorrà segnare lei. Io, allora farò in modo che ci riesca. Non colpirò nessuna di loro. È volata di proposito vicino a me. È il suo modo di aiutarmi. Grazie tesoro! Non potendo vederti, non sapevi come comunicare con me. Ma sapevi che avrei riconosciuto il tuo odore, tra mille.”

Harry si girò di spalle e colpì i due bolidi. Mentre questi si avvicinavano pericolosamente a lui, estrasse la bacchetta e disse “PROTEGO”, innalzando lo stesso scudo di prima.
La professoressa McGranitt come Demelza, Ginny ed Hermione sorrisero.

“Amore sei unico. Stai facendo diventare viola Dean. Anche la McGranitt sorride. Ora, però anche noi faremo la nostra parte. Dirò a Dem ed Herm di segnare solo un punto oltre a questo, così sarete pari. Io non vorrei segnare, però poi sarebbe troppo evidente, che siamo dalla tua parte!”

“Gin, sei stata in gamba. Sei passata di proposito davanti ad Harry. In questo modo lui ha capito il vostro linguaggio segreto e ha preso la sua decisione. Avete barato! Però è anche vero che Dean non vuole capire che tra voi c’è qualcosa di unico e meraviglioso.”

Ginny segnando il punto fece segno ad Hermione e Demelza da sopra la scopa con l’indice il numero uno. Le due ragazze capirono e guardarono verso Harry sorridendo.
Hermione e Demelza segnarono due punti e scesero a terra allora la McGranitt puntando la bacchetta verso i bolidi disse “INCARCERAMUS”. Harry levò lo scudo e slegandosi gli occhi scese a terra.
Dean infuriato disse – “Harry Potter, non stai giocando lealmente! Sei un vigliacco! Ginny, mi hai lasciato per uno come lui? Dopo, questa terza manche vedremo chi sarà il migliore.”
Andarono al centro del campo dove Seamus e Ron avevano portato un armadio. Al suo interno qualcosa si muoveva, come se volesse uscire. Dean, posizionato di fronte all’armadio stava con la bacchetta sguainata. Seamus lo aprì e ne uscì una mano mozza. Dean gridò “RIDICULUS” e sulle dita della mano apparvero un cappello a cilindro e un bastone e iniziò a ballare il tiptap. Tutti i presenti ridevano. Era il turno di Harry. Anche lui si era posizionato davanti all’armadio con la bacchetta in mano. Quando la McGranitt disse – “Basta così. Signor Potter, non avrà problemi a lasciare questa prova al signor Thomas. Anche perché il molliccio qui presente di fronte a lei, potrebbe benissimo trasformarsi in Tu Sai Chi. Si scatenerebbe il caos, richiamando gli altri professori. Inoltre, è anche ora di cena, tra poco. Vi propongo, di concludere domani le altre prove.”
Harry sorridendo disse – “Va benissimo professoressa. Sei d’accordo Dean?” Dean annuì pensieroso:

“Davvero, non avevo pensato che il molliccio di fronte ad Harry avrebbe potuto trasformarsi in Tu Sai Chi.La McGranitt, ha ragione, si sarebbe diffuso il caos! Forse, sarebbe più giusto terminare questa prova in parità. No! Se riesce, recupererà con le altre, se è in gamba come dice! Ora andiamo a mangiare che ho fame.”

Abbracciò Seamus, mentre Harry abbracciato a Ginny, baciandola teneramente sulla fronte, come faceva Ron con Hermione, scherzava con i suoi amici, Demelza e Neville.
Arrivati nel castello tutti i Grifondoro tornarono in sala comune mentre i componenti  della squadra erano andati a cambiarsi. Anche Dean era salito su a prendere una cosa.
Erano passati dieci minuti, quando Ginny  ed Hermione cambiandosi in fretta, erano scese giù dai loro fidanzati.  Ginny tra le braccia di Harry disse – “Harry, Ron vi spiace se aspettiamo Dem  per andare a mangiare?” Harry e Ron all’unisono dissero – “No. Nell’attesa …” baciarono passionalmente le rispettive fidanzate.
All’improvviso ad interrompere questo idillio ci pensò Dean Thomas.
Dean felice disse –“ Harry, domani non sarai così fortunato! Ah, Ron! Quando, con Hermione fai determinate cose, falle altrove! No, nel dormitorio! Se proprio devi, poi non dimenticarti niente.” Mostrò gli slip di pizzo bianco e poi riprese – “ Se al mio posto li avesse trovati la Umbridge? A domani.” lanciò gli slip ad Hermione.
Hermione li guardò e sorprendendo tutti i presenti, arrivò ….. potente e inaspettato. Un sonoro ceffone che lasciò il segno delle dita sul volto di Ron. 
 

THEMYSTICGOHAN‘S ANGOLO
Salve, a tutti!
Scusate se procedo molto lentamente. Mi scuso anche per eventuali errori, che non dovrebbero esserci … ma qualcuno potrebbe essermi sfuggito.
Spero come sempre che vi sia piaciuto!
Come al solito, aspetto le vostre recensioni per e con qualsiasi giudizio.
Se avete qualche dubbio potete chiedere!
Avete capito di chi sono i pensieri in rosa
Sono aperte le scommesse … So che gli amanti della coppia Ron/Hermione vogliono la mia testa.
 
Come di consueto, ringrazio chi ha messo questa storia tra le seguite, chi la ha messa tra le  ricordate e chi la ha messa tra le preferite, sperando che il numero continui sempre ad aumentare. Non abbiate paura di dire la vostra, non vi mangio!
Do il benvenuto a Marghe Puffola99, Olivia101, TheUnbroken, MarianneRey.
 
Ringrazio come sempre le mie fedelissime e dolcissime lettrici:
Angelica Weasley, Ery 96, Romina cullen, , EmoTrilly, Sara Cullen98, Bella93.
A Ginny Weasley, un grazie anche per l’idea che mi ha dato. Spero non si arrabbi per essermi preso la paternità di una sua frase.
 
Ringrazio inoltre le numerose persone, che leggono silenziosamente e che mi hanno solo visitato. Questo, non può che farmi piacere, Spero continuiate a farlo e ad essere sempre più numerose!
Themysticgohan

 
   
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

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Capitolo 22
*** OLTRE LE DIFFICOLTA' ***


L’intera sala comune era rimasta allibita. Nessuno si sarebbe aspettato una tale reazione dalla sempre “tranquilla” e “pacifica” Hermione. Ciò che aveva fatto maggior scalpore, però era che Ron ed Hermione erano la coppia più indissolubile di Grifondoro, dopo la tanto ammirata e sparlata coppia, Harry e Ginny (il “prescelto” e la ragazza più popolare della scuola). Nonostante, i numerosi litigi, i due erano sempre riusciti a resistere. Di questa situazione sembravano goderci solo due persone, seppure per motivi diversi.

“Non pensavo che Hermione potesse reagire in tale modo. Mi spiace per Ron. Ma dovevo iniziare a minare l’unione di quei quattro. Ora Potter, si schiererà con il suo amico e la meravigliosa Ginny, la bambola sexy, la donna dei miei sogni, ovviamente si schiererà dalla parte della sua migliore amica. Dovranno per forza litigare. Si lasceranno ed è qui che entrerò in gioco io. Offrirò la mia spalla alla piccola e sconsolata Ginny. Non solo la spalla. Sei un genio Dean!”

“Dean Thomas, sei stato a dir poco mitico. Credevo che il mio piano fosse fallito, invece grazie a te è diventato realtà. Devo ricordarmi di ringraziarti. Anzi essendoti debitrice, farò per te qualsiasi cosa. Povero Ron, però! Quell’odiosa Granger, come ha potuto colpirlo. Me la pagherà!”

Ron massaggiandosi la guancia arrossata e dolorante disse – “Mione, tesoro ma perché …”
Hermione infuriata disse – “Non fare il finto tonto Ronald! Osi anche chiedermi perché?! Quando me lo avresti detto?”
Ginny ed Harry si guardarono preoccupati, vedere i loro amici in quello stato li faceva stare male, un litigio di quelle dimensioni non lo avevano mai avuto.

“Come hai potuto tradirmi, Ron. Sei un odioso bugiardo. Mi hai abilmente preso in giro. Abbi almeno il coraggio di dirmi chi è. E spero, farai l’uomo dicendomelo, guardandomi negli occhi. Cosa non andava tra noi? Il sesso?! Non credevo per te fosse così importante! Pensavo tra noi ci fosse amore.” Scoppiò in lacrime e corse su nel dormitorio.

“Herm, sono sicura che ci sarà una spiegazione. Chi potrebbe mai prendersi mio fratello? A volte mi chiedo cosa ci trovi tu in lui. Forse anche per te ha una bella pelle. Ma che diavolo vai a pensare Ginny? La tua migliore amica ha appena scoperto che il suo ragazzo/ tuo fratello la tradisce. Ha bisogno di me. Lei c’è sempre stata per me. Tuttavia, ci deve essere una spiegazione. Ron è innamorato cotto di lei. Harry, tesoro dobbiamo scoprire cosa è successo!” guardò il fidanzato negli occhi che annuì, e dandogli un bacio sulla guancia salì dall’amica.

“Miseriaccia! Mione picchia duro! So adesso cosa ha provato Malfoy tre anni fa. Ma il motivo non mi è chiaro. Tutto è iniziato dopo che Dean ha lanciato quegli slip. Ma di chi diavolo sono? Cosa vuole fare quell’idiota? Non gli basta mia sorella che può guardare col telescopio e rigorosamente vestita. Harry non gli permetterà che le si avvicini. Ora vuole la “mia” Mione. Glieli strappo quegli occhi.” Rosso per la rabbia, si era avvicinato pericolosamente a Dean che stava ridendo e derideva Ron. Due braccia, lo trattenevano anche se a fatica.

“Per Godric, sembra un toro infuriato. Devo trattenerlo. Sarebbe capace di ammazzare Dean. Ron, ti prometto che saliremo a capo di questa storia. Io so che tu ami Herm, e non saresti mai capace di tradirla. Ginny, cercherà di convincerla. Non vi abbandoneremo. Ma di chi sono quei slip? Dove o meglio come se li è procurati Dean? Perché ha colpito Ron, se voleva colpire me? Ora so io come calmarti.”

Harry trascinato da Ron, molto più robusto e alto di lui e spinto da un’inspiegabile furia disse – “Ron, vieni con me. Andiamo a prendere un po’ d’aria. Cosa risolveresti colpendo Dean. Ora ciò che conta è far pace con Herm!”
Ron si fermò come se Harry lo avesse colpito con una maledizione imperius e disse – “Hai ragione Harry. Come sempre! Grazie amico mio!” stavano per uscire quando Ron voltandosi disse – “Dean, non mi sporco le mani con te solo perché spero che domani Harry ti colpisca per sbaglio con qualche incantesimo. Magari un Avada Kedavra. Così ti scordi sia Ginny che Mione!”
I due ragazzi erano appena usciti dalla torre di Grifondoro, che nella sala comune ognuno dei presenti parlava dell’accaduto. Di questa storia solo due persone sembravano felici. Uno era Dean, che stava parlando con l’inseparabile Seamus e Neville..
Seamus pensieroso disse – “Dean, dove hai trovato quegli slip? Perché stai facendo di tutto per creare zizzania? Cosa ci guadagni?”
Dean divertito rispose – “Qualcuno è dalla mia parte. Sicuramente è una Grifondoro. Ma non riesco a capire chi potrebbe volere Ron a tal punto. Li ho trovati stamattina, vicino il letto di Ron.”
Neville infuriato disse – “Dean, vuoi un consiglio? Non riuscirai a separare Harry da Ginny. In nessun modo! Anzi non approvo il tuo comportamento. Non riesco a capire perché ti sia incaponito a tal punto con lei. Sembrano una sola persona. Chiediti come ha fatto Harry ad essere al tuo livello oggi, nonostante i tuoi subdoli tentativi per umiliarlo. In più di un’occasione ti è stato superiore. Non riuscirai neanche a mettere zizzania nel golden trio. Hanno qualcosa che li unisce, che va oltre l’amicizia. Io tengo sia a te che ad Harry. Ma se fai un’altra sciocchezza come quella di poco fa, puoi dimenticarti la mia amicizia. Sei un Grifondoro!. Dovresti essere fiero di essere amico di Harry e non tentare di rubargli la fidanzata o deriderlo per la sua storia. Tu non sai cosa significa non avere una mamma che non ti riconosce o che non ti ha visto crescere, camminare e seguire ogni passo della tua vita. Impara tre parole: lealtà, amicizia e determinazione. Solo così potrai giudicare Harry. Io lo ammiro. Nonostante la sua vita è appesa ad un filo non si isola. Cerca di rendere felice Ginny. Pensaci bene Dean! Credi, davvero di essere superiore a lui? Perché nessun altro Grifondoro,o componente delle altre case non ci prova con Ginny?”
Dean infuriato disse – “Tutti voi avete paura di Potter, l’unico che si distingue è Corner di Corvonero. Ma Ginny ha solo occhi per me e domani dopo la seconda prova mi bacerà con una tal passione che Potter vorrà morire. Poi, non si stava parlando di Hermione e Ron? Perché hai messo in mezzo Ginny?”
Neville adirato disse – “Dean, sei davvero ottuso. Sappiamo, che il tuo è stato solo un modo per colpire Harry. Non potendolo colpire direttamente hai trovato questo escamotage. Ma ti ripeto che stai combattendo un guerra già persa in partenza. Ginny ama e ha sempre amato solo Harry. Ne ho avuto conferma in più di un occasione che ora non ti starò a spiegare, visto la tua ottusa cecità. Io vado da Ron ed Harry. Seas, se ci riesci aprigli tu gli occhi. Io mi arrendo.” Uscì dalla torre di Grifondoro.

Seamus colpito dalle parole di Neville:

“Neville forse ha ragione. Anzi, certamente! Ma Dean, sembra non volerlo capire. Quante volte gli ho detto che Ginny Weasley non lo degna quasi del saluto e lui si sogna ancora di baciarla?! Lei che lo bacia con passione? Amico mio, faresti meglio guardarti intorno. Sei un bel ragazzo! Gira pagina!”

“Non ho mai visto Neville come oggi. Che stia sbagliando sul serio? No, Harry Potter è solo un bugiardo e un ipocrita. Non si è fatto scrupoli a prendersi la mia Ginny Sarebbe mio amico? Devo essere fiero di esserlo? Se solo potessi lo consegnerei io a Tu Sai Chi. Vediamo poi il grande Potter all’opera. Scapperà come un coniglio. Non avrò pace finché Ginny non sarà di nuovo mia. Neville è solo l’ennesima vittima di Potter. Devo concederglielo è un abile manipolatore ma il mio alleato mi aiuterà. Devo solo capire chi è! Io l’aiuterò con Ron e lei con Ginny. In fin dei conti uno scambio equo un Weasley per la Weasley”

Dean ridendo come un demente disse – “Seas, ti va una partita a scacchi?”. Seamus, sorridendo annuì
Poco lontano dai due ragazzi, due ragazza parlavano a voce bassissima per non farsi udire. Una aveva i capelli crespi e castani, l’altra ragazza era indiana e ritenuta tra le più belle di Grifondoro.
La prima disse – “Calì, non ce la faccio più. Devo dirlo a qualcuno, altrimenti scoppio!”
Calì Patil, curiosa disse – “Sono tutte orecchie, Lavanda. È una cosa bella o brutta?
Lavanda Brown imbarazzata disse – “So cosa è successo tra Hermione Granger e Ron Weasley!”
Sorpresa rispose – “Non tenermi sulle spine così Lav! Ho come la sensazione che tu centri qualcosa!”
Arrossendo violentemente disse – “Si Calì. Stanotte sono entrata nel stanza dei ragazzi e mi sono sfilata gli slip e il reggiseno. Avrei voluto saltare addosso a Ron Weasley. Mi fa morire. Speravo li trovasse la Granger, che come sai odio, così da lasciare finalmente il mio Ron Ron. Ma fortunatamente li ha trovati Dean e ha comunque messo in atto il mio piano. Hai visto lo schaffo al povero Ron Ron.Che arpia quella Granger! Ma Dean perché lo  ha fatto? Non gli interessava quella piattola di Ginny?”
Divertita e ridendo disse – “Non ci credo Lav Sei un vero demonio. Un genio del male! Da quando Weasley è il “tuo “ Ron Ron?”
Lavanda, divenuta improvvisamente porpora in faccia disse – “Che scema che sei Calì! Non ti inviterò al mio matrimonio con Ron Ron” e dopo essersi guardate in faccia soppiarono a ridere.
Nel frattempo nel dormitorio femminile Hermione era in  lacrime e veniva consolata da Ginny.
Ginny preoccupata disse – “Herm, vedrai che tutto si risolverà. fidati di me.”
Hermione adirata disse – “Tuo fratello è un imbecille. Un idiota! Una caccola di Troll! Ma come ho fatto a farmi prendere in giro così? Sono una povera stupida che ancora crede alla favola del principe azzurro che arriva a cavallo della sua scopa! Ma chi voglio prendere in giro! Dovevo restare con Vicktor … almeno lui era sincero, anche se probabilmente un cervello non l’aveva!”
Ginny ascoltò pazientemente la sfuriata della sua migliore amica.
Hermione disperata riprese – “Gin, mi ha tradito. Come ti sentiresti se Harry lo avesse fatto a te?”
Calma rispose – “Io ho piena fiducia in Harry e nel nostro amore. Anche tu dovresti farlo! Mio fratello è un idiota è vero, però ti ama. Non avrebbe mai fatto l’amore con te se gli fossi stata indifferente.”
Triste disse – “Ammettiamo che tu abbia ragione, Gin. Ma cosa ci facevano quegli orrendi slip di pizzo bianco vicino al su letto? Sai, che odio il bianco come lo sa Ron!”
D’improvviso diventò così bianca che Ginny temette stesse per svenire: la fece sdraiare sul letto e si accorse che la sua amica stava piangendo a dirotto. Era davvero disperata:singhiozzava profondamente e proprio non sapeva cosa fare per calmarla. Poi ecco accendersi una lampadina.
Ridendo disse -  “Herm, sei davvero innamorata. Non so come abbia fatto mio fratello, però si è rivelato in gamba. Forse gli anni passati al fianco del “mio” Harry e tuo lo hanno migliorato. Sei la strega più brillante della tua età, ma a volte sei più stupida di Cho “annaffiatoio umano” Chang!”
Calmatasi un po’ e sorpresa chiese – “Gin, perché sei giunta questa assurda conclusione?!”
Divertita alla faccia inebetita della migliore amica disse – “Chi ha trovato i “famosi” slip? Dean Thomas, giusto? Non credi che dovresti concedere a mio fratello il “beneficio” del dubbio? Dean potrebbe aver trasfigurato i suoi o addirittura essere proprio le sue. Uno che sostiene che io sono perdutamente innamorata di lui, te la dice lunga … Uno scoop degno di Rita Skeeter! Dean indossa mutande da donna!”
Hermione guardò l’amica dai capelli rossi e scoppiò in una fragorosa risata:

“Grazie Gin. Sei davvero unica. Solo tu puoi arrivare a pensare che Dean indossa mutande da donna. Lo stesso Dean, con cui sei stata. È vero, anche che per te è solo esistito un ragazzo dagli occhi smeraldo che conosciamo bene entrambi. Se non ci fossi avrebbero dovuto inventarti. Sei la degna sorella di Fred e George. Ci sarò sempre per te. Ti accontenterò, parlerò con Ron. Il “mio” Ron. Ti Voglio bene Gin, sei la sorellina che non ho mai avuto e volevo.”

“A volte mi sorprendo di me stessa. Come mi è venuta in mente una cosa del genere. Saranno i geni di Fred e George. Mi hanno sempre detto che sarei diventata come loro, se non peggio. Dean in perizoma?! Che  orrore! Harry, sarebbe molto sexy! Non parliamo di quando è nudo! È uno schianto! Ginny, calma i tuoi bollenti spiriti! La cosa più importante ora e far sì che tuo fratello e la tua migliore amica facciano pace. Studierò una strategia con il “mio” Harry!”.

Ginny ridendo disse – “Herm, riposati un po’. Ti voglio carica per parlare con mio fratello!”. Hermione annuì e vinta dalla stanchezza si addormentò.
Hermione ancora addormentata, nel sonno continuava a piangere e a sussurrare- “Ti prego Ron, non te ne andare! Scegli me… non lei… è colpa mia,lo so che è colpa mia… scegli me… io ti amo Ron!”
A Ginny vennero le lacrime agli occhi: “Sei riuscito a far piangere Herm. Dovresti vedere come sta la mia migliore amica. Sei davvero un’idiota Ronald Billius Weasley!”
 
Nel frattempo vicino a lago nero, due ragazzi stavano seduti a terra in un inquietante silenzio, erano Ron ed Harry.
Harry mettendo una mano sulla spalla del suo migliore amico disse – “Vedrai Ron che Herm, ti ha già perdonato!”
Ron triste disse – “Perdonato di cosa? Non ho fatto niente e mi sono trovato un ceffone in faccia. Harry, nel nostro rapporto non c’è fiducia. Che ne dici di insegnarmi a leggere nella mente degli altri?Se non lo farai,non ti permetterò mai più di avvicinarti a mia sorella.”
Harry scosse la testa e Ron subito riprese – “Andiamo Harry, so che lo puoi fare! Dì piuttosto che non vuoi! Bell’amico che sei!”
Harry divertito disse – “Ron te la fai sotto quando devi chiarirti con una ragazza che per inciso conosci da cinque anni? E poi davvero impediresti a me e tua sorella di essere felice solo perché non voglio, anzi meglio, non posso aiutarti in un’impresa che ti costerà l’odio di Herm a vita? Bell’amico che sei!”

“Harry mi devo arrendere. Devo farcela da solo, Harry hai ragione, ma non so proprio da che parte cominciare!”
 

Imbarazzato disse –“E’ che con Mione non so mai come fare! Ogni cosa che dico sembra sbagliata!”
Serio disse – “Prova con la verità magari! Qualcosa tipo “Mione,ti chiedo scusa ma non so proprio cosa ti ho fatto..non è che potresti per favore spiegarmi qualcosa?”
Agitato rispose – “Certo per te è facile dirlo! Qualsiasi cosa tu dica va sempre bene! Ginny cadrebbe ai tuoi piedi anche se tu non aprissi bocca..è cotta di te da quando aveva dieci anni e niente potrebbe farle cambiare idea sul “suo” Harry! La detesto quando ti chiama così!”
Sorpreso disse – “E’ vero tra me e Ginny c’è qualcosa che va oltre l’amore. Ma anche tra te ed Herm vi è lo stesso legame. Si vede che siete innamorati altrimenti Herm, non avrebbe reagito in quel modo. Ti ricordi, la storia del galeone?”
Abbattuto disse – “Si ma mia sorella ti ha subito perdonato! A volte penso che se anche la tradiresti lei sarebbe pronta a perdonarti e far finta che non è successo niente. Tutte le fortune hai tu, amico! Miseriaccia! Aiutami, altrimenti impazzisco.”
Serio disse – “Io sono stato uno stupido a stare tutto questo tempo senza tua sorella. Tu sei stato più in gamba di me, hai capito subito che Herm era la donna giusta per te. Se può farti stare meglio, puoi vantarti di aver superato il grande “Harry Potter”. Ron sei il mio migliore amico e non ti mentirei mai. Conosco abbastanza quella testarda della tua fidanzata, non come te; ma sono sicuro che si è pentita e non vede l’ora di fare pace con te.”
Ron stava per dire qualcosa ma Harry lo interruppe e disse – “So che sei arrabbiato perché non ti ha dato occasione di spiegarti, ma sai che Herm è impulsiva come te. Presto tutto ciò sarà solo qualcosa su cui ridere. Andiamo. Anzi mi sto preoccupando!”
Ron sorpreso disse – “Perché Harry, credi che qualcuno possa tentare di prendermi la mia Mione?”
Harry ridendo disse – “No, Ron. Puoi stare tranquillo. Herm, non ti tradirebbe mai. Neanche per ripicca. Mi sto preoccupando, perché ancora non ti sei lamentato che hai fame!”
Ridendo rumorosamente disse – “Harry, se ti prendo ti ammazzo. Io ti apro il mio cuore, ti parlo delle mie paure di perdere la ragazza di cui sono innamorato e tu pensi al cibo? Dovrò parlare con Ginny e aprirle gli occhi sul suo fidanzato. Credo, sia meglio Dean di te!”
Fingendosi offeso e allarmato disse – “Non credo che arriverai a tanto. Anche perché, credo che Ginny ci affatturi entrambi. Quindi mi necessita Herm. È l’unica che riesce a farti ragionare e a non farci commettere sciocchezze!”
Divertito disse – “Harry, grazie! Sono felice di essere il tuo migliore amico!”
Sorridendo disse – “Nessun problema,cognato!Però la prossima volta dovrai sborsare un sacco di galeoni se vuoi che passi il mio tempo ad esaminare quella testa vuota che ti ritrovi.Ah, un’ ultima cosa … non provare mai più a ricattarmi usando la carta “Ginny”!”

“Harry, sei riuscito a farmi capire dove sbagliavo. Ci tengo a Mione, e non rinuncerò a lei dovessi affrontare un esercito di ragni. Lei è una delle cose migliori che ho. Scoprirò chi è la colpevole e me la pagherà cara. Solo, che questa volta non potrò contare su di te. nella mia battaglia più difficile, mi dovrai lasciare solo. Nessuno può aiutami. Solo io posso, anzi devo, affrontare questa sfida. Riuscirò a riconquistare la mia adorata Mione! Grazie amico mio!”
 
“Ron, non abbatterti. Continua a credere nel tuo amore e in quello di Herm. Non sarà questo subdolo tentativo a dividervi. Farò di tutto per aiutarti a scovare il colpevole. Credimi, è una promessa. Sei un fratello per me. Vederti soffrire far stare male anche me.”

I due amici stavano per raggiungere la sala comune per la cena, quando furono raggiunti da Neville.
Ron sorpreso chiese – “Ciao Neville. Come mai da queste parti!”
Neville imbarazzato disse – “Ero preoccupato per te. Non mi aspettavo una tale reazione da Hermione. Dopo Harry e Ginny, siete la coppia più affiatata di Hogwarts. Sappi, amico che Hermione è davvero giù. Non lo mai vista così triste.”
Ron felice disse – “Grazie Neville. Sei un amico.” Abbracciò il compagno e ridendo i tre amici si avviarono al castello.
Erano tutti a tavola, Hermione e Ginny, guardavano ripetutamente verso la porta. Improvvisamente ecco entrare i tre ragazzi. Hermione, voleva correre e abbracciare il ragazzo ma qualcosa la tratteneva e fingendo un indifferenza senza eguali, iniziò a mettersi da mangiare nel piatto. Tutto ciò, dopo aver incontrato per un tempo indefinito il cobalto degli occhi di Ron. Ginny, accortasi di ciò, guardò negli occhi il fidanzato preoccupata, lui in tutta risposta le fece un sorriso che tranquillizzò subito la ragazza. Harry, andandosi a sedere vicino la fidanzata le scoccò un tenero bacio sui capelli e iniziò a mangiare. Ron, sedendosi al suo posto vicino ad Hermione, con calma disse – “Ciao, bellissima. Credimi io …”
Hermione veloce disse – “Non ora Ron, sono stanca vado a letto. Notte Harry, notte Gin.” Stava per andarsene quando si girò e disse – “Notte Am… cioè Ron”

“Che stupida che sono. Quando mi deciderò a mettere da parte questo stupido orgoglio e chiedere scusa al mio Ron, per quello schiaffo. Lo amo e so che voglio perdonarlo. Ma se penso a quegli slip, prova del suo tradimento, ho solo voglia di ucciderlo. Chissà se riusciremo mai a tornare felici come prima.”

Ron si intristì e guardò sorpresi il suo migliore amico e sua sorella che ridevano.
Finito di mangiare tutti i ragazzi tornarono nelle proprie case. Giunti nella sala comune, Ron disse – “Harry, ci vediamo domani, vado a letto tu comportati bene con mia sorella. Notte sorellina.”
Ginny divertita disse – “Non ti preoccupare, Ron. Notte” si avvicinò al fratello e gli diede un bacio sulla guancia. Ron si diresse verso il suo dormitorio, mentre Ginny andò a sedersi tra le gambe del fidanzato sul divano vicino al fuoco.
Ginny preoccupata disse – “Amore, credi che faranno mai pace quei due testoni?”
Harry serio disse – “Si, tesoro. Prima di quanto pensi. Solo che qualcosa non mi torna. Perché Dean, volendo colpire me se l’è presa con Ron ed Herm? Dove ha trovato quegli slip?”
Maliziosa disse – “Amore, sai che ti dico. Dean è invidioso che io sono tua. Ha pensato che se faceva litigare i tuoi migliori amici, io e te avremmo finito col litigare schierandoci dalla parte di Herm, io e di Ron, tu. Piuttosto prevedibile. Possibile che non ci arrivi? Niente e nessuno potrà dividerci. Ti amo” gli diede un bacio che doveva essere casto ma si stava rivelando molto più passionale del previsto.
Harry a malincuore si staccò dalla ragazza e disse – “Gin, amore, comunque, sono geloso che baci altri ragazzi. Anche se si tratta di tuo fratello. Sono geloso persino del vento, che ti sfiora quando sei sulla scopa. Devi essere solo mia!”
Ginny ridendo e leggermente commossa disse – “Stupido! “ gli diede un casto bacio sulle labbra. Questo avvenne sotto gli occhi furiosi di qualcuno.
Harry prese per mano Ginny e disse – “Andiamo a letto amore. Mi piacerebbe restare con te ma sai che non è possibile. Sai che domani dovrò ricorrere a tutto il mio sangue freddo!”
Ginny leggermente dispiaciuta disse – “Lo so tesoro. Ma io credo in te. Sarò sempre e comunque dalla tua parte.”
Harry e Ginny arrivarono davanti al dormitorio femminile e dopo un tempo che sembrava lunghissimo a salutarsi, entrambi andarono nei propri dormitori. Ogni volta, che uno dei due stava per andarsene, l’altro lo richiamava per un “ultimo” bacio. Ginny, entrata nel dormitorio trovò tutte le compagne che dormivano, compresa Hermione, anche se nelle palpebre chiuse intravide un luccichio. Era una lacrima. Aveva pianto.

“No dannazione! Domani, devo fare in modo che mio fratello ed Herm facciano pace. Non posso vederla così.” Si mise nel suo letto e subito si fece accogliere nelle braccia di Morfeo.

Nel frattempo, nel dormitorio maschile, Anche Harry, trovò i suoi compagni che dormivano. Dean, con un ghigno sul volto, Seamus coperto totalmente, Neville con un piede fuori e Ron? Sembrava essere nella guferia. Dappertutto piume. Guardandosi intorno, notò il cuscino dell’amico e il suo in brandelli e  Ron che ancora impugnava la bacchetta.

“Devo assolutamente vedere come far riappacificare quei due testoni. Devo dare una mano al destino, come fece Gin. Dicono che la notte porta consiglio, vediamo!”.

Silenziosamente si mise nel letto e attese il sopraggiungere del sonno. Il pallido sole invernale, non tardò a fare capolino puntuale, illuminando seppur debolmente la stanza. Ron, era stranamente sveglio e fissava il soffitto. Harry, che da poco aveva inforcato gli occhiali rimase sorpreso, dall’atipico atteggiamento dell’amico.
Stupito chiese – “Ron da quanto tempo sei sveglio?”
Ron naturale disse – “Da un po’! Mi manca, Harry. Credo che non mi perdonerà mai!”
Infuriato disse – “Il Ron che conosco io, non si arrende! Se vuole una cosa, lotta e se la prende. Non si piange addosso. È stato così per il posto da portiere in squadra. Lo stesso sarà per Herm. Andiamo giù, vedrai che saranno lì ad aspettarci.”
Ron sorrise in direzione dell’amico e si alza dal letto pronto per andare a far colazione e non vedendo l’ora di abbracciare la fidanzata di nuovo e chiarirsi. Ma il ragazzo, rimase sorpreso quando notò il suo piede su qualcosa. Ron si piegò e vide un reggiseno di pizzo bianco.
Ron allarmato disse – “Miseriaccia, Harry! Questo non è di Mione. Ma quindi …”
Harry saltando giù dal letto prendendoglielo da mano disse – “Ron, non hai fatto niente. Smettila di pensarlo. Questo lo darò a Ginny e vedremo di scoprire a chi appartiene. Ricordati che tu non hai mai tradito Herm. O sbaglio?”
Ron annuì e abbracciò il suo migliore amico. Senza ulteriori indugi andarono a far colazione. Con enorme sorpresa, notarono l’assenza delle loro due fidanzate. Mangiarono preoccupati e in silenzio.

“Miseriaccia Mione, pur di non vedermi non viene neanche a mangiare. Possibile che non si fidi di me. Al suo posto, devo ammetterlo anche io avrei reagito così. E Ginny? Non mi sembra che abbia litigato con Harry. Sarà restata con Mione per solidarietà. Harry, però è preoccupato.”

“Che fine hanno fatto Gin ed Herm. Mi sto preoccupando, Gin mi avrebbe avvertito. Se gli è successo qualcosa. Dean, vorrà farmi stare preoccupato, durante la prova. Inoltre, anche Ron, sarà agitato. Preferirei affrontare Voldemort e avere Gin qui, anziché essere in questo stato d’animo!”

Finito di mangiare tutti i Grifondoro salirono al settimo piano, nella stanza della necessità. Erano appena arrivati e Dean ridendo disse – “Potter ti vedo agitato. È dura dover recuperare lo svantaggio. Non sopporti l’umiliazione di un'altra sconfitta. Inoltre, sbaglio o oggi non hai ancora visto la tua ragazza che presto tornerà ad essere la mia. Ron, ancora dietro ad Hermione? Sarà anche carina, ma non vale tanto. Ah proposito, chi ti sei portato a letto?”
Neville guardò torto Dean e Ron stava per gettarsi contro Dean, ma Harry lo trattenne scuotendo la testa in un cenno di diniego e guardando negli occhi Dean. Dean notò una strana determinazione e deglutì.

“Questa volta sono nei guai. Potter è determinato come non mai. Inoltre è strano che Ginny non gli sia dietro come al solito. Che abbiano litigato? Che il mio piano stia funzionando a tal punto? Perché resta calmo allora? Perché trattenere Ron? Potter cosa mi stai nascondendo? Come fai ad essere così calmo? Chi sei veramente?”

“Dean, non sa niente di Ginny. Come al solito sta cercando di provocarmi ma io non cadrò nel suo tranello. Solo che inizio ad essere preoccupato per la mia Ginny e per Herm. Sono certo di battere Dean, ma ho bisogno di lei.”

“Miseriaccia, Harry come fai a stare così calmo davanti a quell’idiota. Lo ammazzerei! Girare il coltello nella piaga. Come se non sapesse che io e Mione non ci parliamo per colpa sua. Ma dove diavolo sono le ragazze? La “mia” Mione è arrabbiata con me, ma non mancherebbe mai di dare il suo apporto al suo migliore amico. E Ginny? Preferirebbe morire anziché non stare vicino al “suo” Harry. Se gli è successo qualcosa …”

In quel momento si materializzò la professoressa McGranitt leggermente preoccupata e disse – “Buongiorno ragazzi! Thomas, Potter pronti per questa seconda prova? Sarà quella di resistenza. Mi sono permessa di complicarla un poco. Dovevo fare in modo, che il signor Thomas partisse leggermente sfavorito, in quanto il signor Potter non ha potuto affrontare la terza manche della prima prova, per ovvi motivi. Ma anche per il signor Potter non si tratterà di un’impresa semplice. Ora, vi spiego entrerete con i vostri secondi nel labirinto, da due entrate diverse e per arrivare alla fine dovrete fare delle scelte. Alla fine troverete i vostri tesori che per entrambi sarà lo stesso. Per rendere le cose imparziali ho deciso che sorteggeremo chi inizierà. Signor Paciock, venga.”
La professoressa McGranitt fece comparire un’ampolla con due biglietti e fece segno a Neville di procedere all’estrazione. Neville titubante prese un foglietto e lo diede alla professoressa.
La McGranitt lo aprì e mostrandolo disse – “Dean Thomas! Tocca a lei entrare per primo. Non sottovaluti le scelte che farà e se vuole  un consiglio metta da parte l’astio e scelga a cuor sereno.”
Dean la guardò e seguito da Seamus entrò. Non appena entrarono, l’ingresso si chiuse dietro di loro. La McGranitt agitando la sua bacchetta fece apparire in cielo uno schermo che permettesse agli altri di vedere ciò che avveniva all’interno del labirinto. Dean e Seamus erano entrati nel labirinto da circa dieci minuti e tutto sembrava tranquillo. All’improvviso, i due si trovarono di fonte ad un bivio. Dean si fermò e guardò Seamus, incapace di scegliere. In suo soccorso notò un bigliettino che prese e lesse :

“Se vuoi proseguire una scelta dovrai compire,
attento a cosa sceglierai, se perderti non vorrai.
A cuor sereno riflettere dovrai e la via troverai.
Un indizio ti do, tra sentimenti opposti viaggerai,
e costretto a superare ostacoli sarai.
Basta ora indugiare, e scopri per quale via vuoi andare
per l’ambito tesoro trovare”


Dean guardò Seamus che alzò le spalle e deciso prese la via di sinistra. Dopo aver camminato un po’ si trovò di fronte una porta chiusa. Si avvicinò alla maniglia ma questa non reagiva. Allora Dean, prese la bacchetta e disse “ALOHOMORA” e la porta si aprì con un boato. La sorpresa di Dean e Seamus era indescrivibile. Era tutto scuro, non si vedeva niente. Seamus non abbattendosi prese la bacchetta e disse “LUMOS” ma nonostante la luce irradiata dalla bacchetta, non si continuava a vedere oltre il palmo del proprio naso. I due ragazzi camminarono ma non  riuscivano a vedere vie di uscita.
Dean esasperato disse – “Potter, questa me la paghi. Ti sei messa d’accordo con la McGranitt. Non appena esco da questo stupido labirinto …” Non appena disse queste parole sentì qualcosa, come una botola che si aprì sotto di loro e i due ragazzi si trovarono fuori e si trovarono davanti ad un'altra porta che a differenza dell’altra era già aperta. Timorosi, entrarono e con loro enorme gioia videro che era illuminata e si vedeva perfettamente. Tuttavia era una stanza strana. Era vuota, tutta bianca e in lontananza si vedeva una porta, l’uscita. I due ragazzi corsero ma ogni volta che stavano per raggiungerla, questa si allontanava immediatamente. Dean stava per dire qualcosa ma Seamus lo fermò mettendogli una mano sulla bocca. In quel momento, per l’ennesima volta si aprì una botola sotto i loro piedi e i due ragazzi precipitarono senza sosta. Improvvisamente si trovarono in una stanza completamente gelata. Tutto intorno era ricoperto di ghiaccio. I due ragazzi erano infreddoliti e ogni momento che passavano lì dentro era sempre peggio, stavano congelando. Infatti ai due ragazzi i piedi erano completamente ghiacciati. Dean era preoccupato e disse – “Seas come ne usciamo adesso? La McGranitt ha fatto in modo che Potter…”
Seamus arrabbiato disse – “Dean, Harry non centra niente. Sei tu che hai scelto la strada da seguire, come ha detto il biglietto. Ora se vuoi un consiglio, metti da parte l’ingiustificato odio che hai per Harry e vediamo di uscire da qui.”
Dean guardò sorpreso l’amico e poi disse – “Seas hai ragione. Se posso vorrei riprovare!”
A quelle parole il ghiaccio sui piedi dei ragazzi si sciolse e vennero circondati da un fascio luminoso che li sollevò e li portò nuovamente al bivio dove trovarono ilo stesso foglietto.
Seamus sollevato disse – “Adesso basta prendere la strada di destra e il gioco è fatto!”
Dean divertito disse . “Mi sono scocciato. Prenderemo una scorciatoia. Andremo sempre dritto. Il tesoro sarà sicuramente al centro del labirinto” Prese la sua bacchetta e disse “CAESUM”. Tutto ciò che ostacolava il percorso ai due ragazzi veniva tagliato. Seamus titubante disse - “Dean è troppo semplice. Inoltre stai barando. Credo che la McGranitt abbia previsto un eventualità del genere.”
Dean non gli diede retta e correva avanti. Arrivarono al centro del labirinto e trovarono una porta. Non appena l’aprirono subito si alzò un enorme cerchio di fuoco e anche intorno ad una rete dove legato c’era qualcuno. Dean mise un piede dentro il fuoco ma subito lo tirò per l’enorme calore che sentì. Immediatamente prese la bacchetta e aprì un varco. Attraversò il passaggio ma una fiamma toccò una sua mano facendolo scottare e guardò Seamus rimasto indietro. Prese la bacchetta e disse “FREDDAFIAMMA”, puntando il fuoco. Ma questo anziché diventare innocuo, si alzò ancora di più impedendo al ragazzo di continuare. Dean allora tornò indietro e insieme a Seamus si smaterializzarono fuori dal labirinto dagli altri.
Dean chiese alla McGranitt – “Perché ha reso questa prova così difficile e non ha messo solo il fuoco incantato, come avevo deciso. Voleva agevolare quella nullità di Potter?”
La McGranitt stizzita disse – “Ha scelto lei la strada. Non ha dato retta alle mie parole. La prima stanza in cui è finito, quella scura era la Stanza della perdizione, dell’ignoranza. Se fosse restato lì sarebbe impazzito in mezzo a quell’oscurità. Si è salvato grazie alla sua ira ma è inevitabilmente precipitato nella stanza dell’irrealtà, dell’inconscio dove vi avrebbero fatto compagnia per sempre le vostre paure più profonde. Deve ringraziare il suo amico Finnigan, se ne è uscito incolume. L’ultima stanza era quella della solitudine, della morte. Non avevate scampo, ma grazie ad un’ennesima intuizione del signor Finnigan, vi era stata data una seconda possibilità. Aveva dimostrato di volersi metter in gioco ed è uscito, ma poi ha pensato di barare. Il fuoco incantato lo ha scottato, perché non aveva in quel momento la caratteristica richiesta. Non serviva a  niente l’incantesimo “FREDDAFIAMMA”.Dubito sia riuscito a vedere il suo tesoro! Preoccupato come era per il fuoco. Le consiglio di vedere il signor Potter all’opera e capire perché Potter sarà sempre un gradino sopra di lei!”
La McGranitt era andata all’altra parte del labirinto per permettere a Harry di entrare nel labirinto e disse – “Potter, nel labirinto come ha visto si troverà di fronte a delle scelte. Ma sono sicura che seguendo il suo istinto riuscirà ad uscirne fuori. Buona fortuna!”
Harry guardò la professoressa e annuendo entrò insieme a Ron. Come era successo in precedenza, non appena era entrato l’ingresso era sparito. La McGranitt aveva raggiunto gli altri. Harry e Ron erano entrati da un po’ e anche per loro tutto era tranquillo finché camminando anche loro si  trovarono ad un bivio. Harry e Ron si fermarono e aspettarono che il foglietto comparisse. Ron lo prese e lesse le stesse parole che erano apparse a Dean.
Ron calmo disse – “Allora Harry, destra o sinistra?”
Harry tranquillo disse – “Andremo anche noi a sinistra, e qualsiasi cosa succede ne usciremo fuori!”
Ron annuì e dando una pacca sulla spalla dell’amico presero il percorso di sinistra. Dopo aver camminato un po’ si trovarono davanti ad una porta. Harry si avvicinò alla maniglia e l’aprì. Non appena entrarono i due ragazzi si trovarono davanti un immenso lago. Oltre questo lago si vedeva la porta che rappresentava l’uscita. Harry,non sapeva cosa fare. Aveva bisogno di riflettere, mentre Ron aveva già messo i piedi nel lago. Harry dopo averci pensato un po’ disse – “Aspetta Ron, insieme! Siamo entrati insieme e così ne usciremo. Dobbiamo fidarci l’uno dell’altro come abbiamo sempre fatto!” Detto ciò si immerse anche lui, ma stranamente nonostante stessero camminando da un po’ e avevano quasi raggiunto metà del lago, l’acqua non si alzava era sempre alle loro caviglie. Harry e Ron erano felici.
Nel frattempo fuori Dean era adirato e disse – “Professoressa lei ha aiutato Harry Potter. Gli ha detto la strada da percorrere e come affrontare il tutto. Lo sta chiaramente favorendo!”
Neville infuriato disse – “Dean, ma in che mondo vivi hai visto come Harry e Ron hanno scelto dopo la comparsa del biglietto e cosa ha detto Harry a Ron?  Affronteranno tutto insieme. Si fidano uno dell’altro. È sempre stato così per quei due.”
La McGranitt sorridendo disse – “Vedo che il signor Paciock ha già compreso tutto. Quella è la stanza della Fiducia e della lealtà incondizionata. Se fossero andati a destra avrebbero dovuto seguire una strada decisamente più in salita. In quanto tutto sarebbe partito dalla sfiducia. Ora alla prossima stanza dovranno fare una scelta importante. A seconda di ciò che sceglieranno il loro percorso si rivelerà.”
Harry e Ron erano arrivati alla fine del lago,con il minimo sforzo e raggiunsero l’uscita lasciandosi quella stanza alle spalle. Proseguendo nel cammino si trovarono davanti un’altra porta che Ron aprì senza esitazione. Non appena entrarono si trovarono circondati da specchi. Ovunque si girassero vedevano i loro doppi riflessi. Dell’uscita neanche l’ombra. Harry calmo disse – “Bene dovremo scegliere uno specchio e passarci attraverso. Bene Ron, dimmi quale sceglieresti.”
Ron imbarazzato disse – “Harry, non mi sento di metterti in difficoltà. Ti ho sempre seguito e perché questa volta dovrebbe essere diverso? Mi fido del tuo istinto. Il capo sei tu!”
Divertito disse – “Proprio perché sono il capo, voglio che scegli tu. Prima ho scelto io ora tocca a te. Scegli seguendo quello che senti. Qualsiasi cosa troveremo la supereremo.”
Ron guardando in quegli specchi:

“Mione, dove sei? Avrei bisogno di te. Io ed Harry senza te siamo in balia delle onde. Sei la nostra ancora di salvezza. Vorrei che scegliendo ora dietro uno di questi specchi ci fossi tu. Mi manca il tuo sorriso. Mi mancano i tuoi occhi, i tuoi baci. Non pensavo, ma miseriaccia ti amo”

Ron improvvisamente disse – “Harry, prendiamo il terzo da destra. Non so perché ma mi ispira quello!”
Harry guardando negli occhi l’amico disse – “Ron andiamo, mi fido di te!”
I due ragazzi andarono verso lo specchio indicato da Ron e si erano preparati all’impatto con il vetro ma invece ci passarono in mezzo come se si fosse aperta una passaporta. Attraversato lo specchio si trovarono di fronte l’ennesima porta. Harry l’aprì e gli sembrò di essere tornato indietro nel tempo. Si trovò in una stanza simile in tutto e per tutto alla camera dei segreti. L’unica differenza era che al centro vi era un enorme Ragnatela e imprigionata vi era qualcuno. Harry non fece in tempo a distinguere chi fosse che udì la voce del suo amico Ron gridare disperato il nome di Hermione.
Fu un attimo. Harry realizzò che Hermione era intrappolata e un’enorme tarantola si stava avvicinando pericolosamente alla sfortunata ragazza.
Harry guardò Hermione e poi subito Ron e disse – “Ron, mi occorre il tuo aiuto. So che tu e i ragni non siete molto amici ma se ci tieni alla tua ragazza devi fidarti di me.”
Ron guardò Harry preoccupato ma deciso disse – “Se occorre, affronterò anche quell’insetto ma voglio Mione, tra le mie braccia.”
Harry divertito disse – “Bene vedo che hai capito al volo. Dobbiamo essere rapidi. Io ora ti sollevo e ti porto sulla ragnatela. Tu colpirai l’aracnide e lo farai cadere giù. Mentre io lo terrò occupato facendo da diversivo tu liberi Herm e poi usciamo da qui!”
Ron annuì mentre Harry prendendo la bacchetta disse “WINGARDIUM LEVIOSA” sollevando Ron per farlo cadere delicatamente in piedi sulla tela. La tarantola sorpresa da questa intrusione si fermò un attimo. Ron, era bloccato dalla paura ma si ricordò della fidanzata e prendendo la bacchetta disse “ARAGNA EXUMAI” ma sfortunatamente l’incantesimo non colpì il ragnoche rimase ancora appeso alla tela.  Ron approfittò della situazione e disse “RECIDO” tagliando la tela. Ron prese in braccio Hermione e lanciò lo stesso incantesimo sul filo che teneva l’aracnide appeso. Mentre stava per cadere a terra, Harry prontamente disse “Aragna Exumai” colpendo il povero animale, che cadde a terra esanime. Poi, puntando la bacchetta verso i due amici disse “WINGARDIUM LEVIOSA” facendoli cadere a terra sui piedi. Ron stringendo tra le braccia la sua fidanzata addormentata andò vicino all’amico. Harry allegro disse - “Tutto a posto Ron? Ascolta se torni per dove siamo venuti dovresti riuscire a uscire dal labirinto. La professoressa McGranitt, sicuramente non ti darà problemi nell’uscire. Io devo arrivare al centro so che lì troverò Ginny. Lei è il mio tesoro!”
Ron felice disse – “Mi spiace amico, ma io vengo con te fino alla fine. Non ti lascio solo. Abbiamo iniziato insieme e insieme finiamo!” Harry annuì e abbracciò l’amico e proprio in quel momento poco lontano comparve l’uscita che i due ragazzi raggiunsero correndo. Erano di nuovo nel labirinto e camminarono senza trovare ne porte ne ostacoli. Dopo un poco ecco vedere una porta in lontananza. I due ragazzi si avvicinarono alla porta e la aprirono con facilità. Appena entrati rimasero sorpresi nel vedere una rete con sopra legata Ginny, circondata da un grosso cerchio di fuoco. Anche loro erano circondati. Non avevano via di uscita.
Ginny, come li vide disse – “Tesoro, non attraversare quel cerchio. Ti scotteresti. Uscite fuori. La Professoressa McGranitt, mi farà uscire. Fallo per me. “
Harry determinato disse – “Sono arrivato fino a qui e non ho intenzione di uscire senza di te. Anche perché non vedo l’ora di stringerti nuovamente. Ron aspettami qui.” Detto ciò, Harry si buttò tra le fiamme, che diventarono viola e che stranamente non scottavano. Harry, tranquillo vi camminò dentro fino ad arrivare vicino alla ragazza, che non appena lo vide e appena Harry la liberò si buttò tra le sue braccia con gli occhi colmi di lacrime. Subito il fuoco sparì e Ron con in braccio Hermione raggiunse il migliore amico e la sorella. Harry prese per mano Ginny e si recarono verso la porta comparsa avanti a loro. Non appena la varcarono, si trovarono fuori tra gli altri che li salutarono con un applauso.
La professoressa McGranitt disse – “Potter, non credevo che sarebbe riuscito a superare tutte le prove. Stavo pensando di aver esagerato e volevo intervenire ma come al solito mi ha sorpreso. Credo che anche il signor Thomas, sia concorde con me a decretarla vincitore di questa prova.”
Dean infuriato disse – “Si, ma lei lo ha favorito spudoratamente! Perché nessuna stanza buia a lui e ogni volta aveva la porta? Come mai non si è scottato, con il fuoco?”
La McGranitt adirata disse – “Potter ha iniziato con la stanza della Fiducia o lealtà incondizionata e si è fidato completamente del signor Weasley nell’attraversare il lago. Sapeva che in ogni caso non era solo. Lo stesso ha fatto il signor Weasley. Poi si sono trovati nella stanza degli specchi, o meglio la stanza del Desiderio. Potter ha lasciato scegliere l’amico Weasley che in quel momento voleva avere con sé la signorina Granger. In questo modo si sono trovato nella stanza dell’Avversità nell’Amicizia. Qui per salvare la signorina Granger, hanno dovuto collaborare e dimostrare di essere amici indivisibili, per poter uscire. Il signor Weasley ha dovuto affrontare la sua paura per i ragni e poi nonostante Potter gli abbia detto di tornare indietro Weasley si è rifiutato e gli ha detto che non lo avrebbe lasciato solo, dimostrando un’amicizia incondizionata. Infine, eccoli arrivare al centro del labirinto. Potter, pur di riabbracciare la signorina Weasley, non ha esitato a lanciarsi in mezzo alle fiamme, nonostante la signorina gli avesse chiesto di non farlo. Dimostrando una purezza di cuore e un profondo amore. Pensa ancora che abbia favorito Potter?”
Dean furioso disse – “Ok, in questa prova si è dimostrato più abile o semplicemente più fortunato di me ma alla prossima non sarà così. Anzi, io al suo posto mi allontanerei da Ginny.”
La McGranitt disse – “Signor Thomas devo contraddirla per l’ennesima volta. Ma dovrà attendere per la terza e finalmente ultima prova che a mio avviso è totalmente inutile. Però, conoscendo sia lei che Potter so che volete farla e non sarò io a fermarvi. Tuttavia, è ora di pranzo e poi vi voglio tutti in sala Comune per alcuni annunci.”
Dean rammaricato annuì e insieme al resto dei Grifondoro andò in sala grande per il pranzo. Harry, Ginny, Ron ed Hermione, ancora addormentata, che come aveva detto la McGranitt, si sarebbe svegliata tra poco, erano nel dormitorio femminile quando arrivò Edvige con una lettera.  
 

 THEMYSTICGOHAN‘S ANGOLO
Salve, a tutti!
Scusate il ritardo, ma ero senza pc.
Mi scuso anche per eventuali errori, che non dovrebbero esserci …
ma qualcuno potrebbe essermi sfuggito.
Spero come sempre che vi sia piaciuto!
Come al solito, aspetto le vostre recensioni per e con qualsiasi giudizio.
Se avete qualche dubbio potete chiedere!
I miei complimenti a beatifulday,
per aver capito che l’autrice della lettera per Hermione
era la stessa che ha i pensieri in rosa … Lavanda Brown.
Per gli amanti della coppia Ron/Hermione dovrete ancora pazientare, 
per vedere cosa succederà. La mia mente malata potrebbe aver già deciso.
Continuate a seguirmi e vedremo.
 
Come di consueto, ringrazio chi ha messo questa storia tra le seguite,
chi la ha messa tra le  ricordate
e chi la ha messa tra le preferite,
sperando che il numero continui sempre ad aumentare.
Non abbiate paura di dire la vostra, non vi mangio!
Do il benvenuto a D_Dya, Onika, gianluca_06, Manvy.
 
Ringrazio come sempre le mie fedelissime e dolcissime lettrici:
Angelica Weasley, Ery 96, Romina cullen, EmoTrilly, Sara Cullen98, Bella93, Manvy, Ginny Weasley.
 
Ringrazio inoltre le numerose persone, che leggono silenziosamente e che mi hanno solo visitato.
Questo, non può che farmi piacere,
Spero continuiate a farlo e ad essere sempre più numerose!
A Presto.
Themysticgohan
 

     
   
 
 
 
 

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Capitolo 23
*** IN NOME DELL'AMICIZIA ***


Il silenzio snervante, creatosi, tra i quattro ragazzi, fu interrotto dal dolce chiurlo della civetta bianca che si era fermata sul davanzale della finestra del dormitorio, come se non volesse disturbare. Dopo un attimo di titubanza e smarrimento, Ginny si avvicinò e liberò l’animale dalla missiva che portava e la ricompensò con uno dei suoi biscotti preferiti. La bianca civetta, dopo essersi rifocillata e terminato il suo compito, volò via, ritornando alla guferia. Ginny, tornò a sedersi vicino il fidanzato, mentre Ron seduto sul suo letto, vegliava Hermione, tristemente.


“Chissà se Mione, vorrà perdonarmi! Spero, che mi dia almeno la possibilità di parlare. So, di non aver sbagliato, ma devo farlo capire anche a lei! Sono altrettanto certo, del fatto che non voglio perderla!”

“Ron è preoccupato. Ha paura della reazione di Herm. Devo parlare con Gin e darle quel reggiseno. Dobbiamo scoprire chi si è divertito a farci questo “innocuo” scherzo!”

“Perché Harry è così pensieroso? Cosa mi vuole nascondere? Non credo, tema il duello con Dean! Che sia per questa lettera? Possibile, che ne conosca già il contenuto? Amore, perché non  mi dici cosa ti preoccupa?”

La rossa iniziò a srotolare la lettera e inchiodò i suoi occhi cioccolato in quelli del fidanzato, che con la bacchetta in mano disse “MUFFLIATO”. Proprio mentre Ginny stava per leggere, Hermione aprì gli occhi.
Immediatamente Ron, felice disse – “Mione, amore! Ti sei svegliata, finalmente! Mi ero preoccupato, quando ti ho visto, in quella stanza con quell’orrendo …”
Hermione, tuttavia non si curò di Ron e rivolta all’amica disse – “Gin! Ma cosa è successo? Come è andata la prova? Ricordo solo La McGranitt che ci ha chiamato e ci ha portato nella stanza delle necessità.”
Ginny seria – “Poco fa è finita e ovviamente ha vinto il “mio” Harry. Ora, stanno uno pari e Dean oggi, ha fatto, davvero una pessima figura. C’è un’altra cosa, inoltre, che dovresti sapere …”
Allarmata disse – “Centra Ron per caso? Gli è successo qualcosa?”

“Che stupida che sono! È qui vicino a me! Mi sono tradita da sciocca. Ho dimostrato che ci tengo, ancora  a lui. Nonostante mi abbia tradito! Speriamo non se ne accorga. Gin aiutami! Non lasciarmi, in questa situazione. Inventati qualcosa!”

Divertita disse – “Come mai, ora ti preoccupi per mio fratello? Non eri tu, quella che diceva che non te ne fregava più niente?!”
Risollevata disse – “Infatti, solo che resta comunque tuo fratello e un buono amico per me!”

“Miseriaccia, mi reputa solo un buon amico. L’ho persa per sempre! Nulla ha più senso per me. Non credo mi riprenderò da questa batosta!  Possibile, che finora non sono riuscito a costruire niente. Erano solo castelli in aria!”si intristì di botta.

“Grazie Gin. Spero, che adesso il “mio” dolce Ron abbia il coraggio di ammettere i suoi errori e trovi il modo di  farsi perdonare. Però forse ho esagerato! Non l’ho guardato, neanche una volta. Ma so, che mi sarei tradita. Lo avrei baciato!”

“Herm, sei perfida. Povero Ron! Lo stai punendo, per qualcosa che non ha mai fatto! Chiamala solidarietà maschile! Sai, che non mi piace barare, ma poi gli darò qualche dritta a tua insaputa, mentre la “mia” Gin vedrà di scovare il colpevole!”

“Herm, ti ho aiutato solo perché mi sei sempre stata vicino quando avevo bisogno di te, ma sai che voglio che torniate ad essere uniti come prima. Io farò il possibile, perché ciò avvenga quando prima. Io ed Harry non vi lasciamo soli!”

Ron a testa bassa disse – “Harry, devo parlarti in privato. E’ importante!”
Harry risoluto – “Ron, mi spiace ma la mia risposta è no. Non ti permetterò di fare una sciocchezza simile. Herm, comunque, devi sapere che Ron ti ha salvato la vita oggi da una tarantola gigante. Ha affrontato per te, la sua paura più grande. Al suo posto, non so se ne sarei stato capace!”
Imbarazzato disse – “Non è vero, amico! Tu, sei il mitico Harry Potter! Oggi, ti sei solo buttato in mezzo a delle fiamme. Per chi,  poi? Per mia sorella!” sorrise all’amico.

“Grazie amico. Apprezzo quello che stai facendo per noi. Ma dubito possa servire a qualcosa! Mione è testarda almeno quanto Ginny se non di più! Non capisco, però, perché non vuoi le mie dimissioni da portiere, ne vuoi che lascio l’Ordine.”

“Amore, sei davvero unico! Hai lasciato, Herm senza parole! Non si aspettava una cosa del genere. Non ha una risposta pronta. Harry, ti amo, lo sai! Ora, dobbiamo solo forzare il destino per questi due! Speriamo, che facciano pace al più presto.”

“Grazie ragazzi, siete straordinari! Vorrei tanto, perdonare Ron! Ma davanti agli occhi ho sempre lui e quell’altra. Perché Ron? Gin, come fai a capire Harry, guardandolo solo negli occhi? A volte, vi invidio!”

Ginny fingendosi arrabbiata disse – “Grazie Ronnie, per la considerazione che hai di me. Per fortuna, Harry la pensa diversamente!” caccio la lingua al fratello.
Hermione, nel frattempo, guardò Ron che ricambiò il suo sguardo per un attimo e prima di girarsi disse – “Allora grazie, Ron! Ma perché lo hai fatto?”
Ron felice disse – “Perche ti …”
Hermione lo zittì – “No Ron! Non roviniamo, quel poco di buono che è rimasto tra noi, con parole o frasi di cui potremo pentirci. Gin, ma cosa hai in mano?”
Ginny dispiaciuta disse – “E’ una lettera per Harry, appena arrivata. Stavamo per leggerla!”
Ginny aprì la lettera e lesse:
 

 Ciao, Harry.
So che quando leggerai questa lettera non sarai da solo. Ma so, anche, che non avresti mai taciuto ciò che ti dirò. Inoltre, non ti rivelerò niente che i tuoi amici e la tua fidanzata, in quanto membri dell’Ordine, non possono sapere. Come la professoressa McGranitt, ti avrà anticipato stamattina ho da darvi alcuni importanti annunci. Sicuramente, qualcuno avrà da ridire su alcune decisioni, ma voi capite che Voldemort è lì fuori che aspetta un nostro errore per colpirci, quindi  dovremo essere pronti ad ogni evenienza. Ti dissi, che ti avrei fatto sapere io quando avremo avuto altre lezioni. Ebbene, le farai a Grimmauld Place, lunedì sera. Si, hai capito bene nella sede dell’Ordine. Ho infatti, indetto una riunione della massima urgenza. A tempo debito capirete, ogni cosa. Ovviamente, signorina Granger, sarete giustificati dalle assenze di questi giorni e non si preoccupi di restare indietro con il programma. Ciò non accadrà, in quanto, provvederà Minerva, a farvi avere tutto. Confido, altresì, signorina Granger, che non permetta ai suoi amici di venir meno ai vostri doveri con la scuola. Harry, ti devo chiedere, inoltre, di valutare attentamente ogni scelta che farai, in quanto, questa volta potresti trovarti costretto a drastiche decisioni. Non posso spiegarti altro per adesso. Abbi fiducia in me, per l’ennesima volta.
A presto. Albus Silente. 

 

Harry e Ron come Ginny ed Hermione si guardarono sorpresi.
Harry rivolto agli amici disse – “Ragazzi scendiamo a pranzo, che ne dite?” si avvicinò alla fidanzata e la guardò nei suoi occhi color nocciola.
Ginny, rimase sorpresa e dopo un attimo di esitazione annuì e disse – “Andate avanti, vi raggiungo subito. Devo andare un attimo in dormitorio!”
Hermione sorpresa disse – “Vuoi che ti aspetti Gin? Hai bisogno di aiuto?”
Calma disse – “No Herm. Vai con Harry e Ron, un minuto e vi raggiungo!”
Hermione si convinse e seguì i suoi due amici. Ginny senza perdere ulteriore tempo, rientrò nel dormitorio maschile, nella camera di Harry per portare a termine la sua delicata ma importante missione.

“Harry, lo ha potuto mettere solo in un luogo. Nel suo baule!”

Ginny aprì il baule del fidanzato per prendere il reggiseno di Lavanda e scoprire il proprietario a loro ancora ignoto, ma proprio quando lo trovò vide una scatolina piccola e quadrata e fu tentata di aprirla.

“Chissà cosa c’è in quella scatolina?! È sicuramente un regalo per me! Sono curiosa! Vorrei vedere, ma non posso rovinare la sorpresa al “mio” Harry! Quanto è romantico! Scendiamo giù dagli altri, va!”

Aveva appena preso il reggiseno e stava per metterlo nella tasca della divisa quando nel dormitorio entrò Dean, venuto a cambiarsi la maglia, tutta bagnata.
Dean felice disse – “Bene, Ginny! Come mai nel dormitorio maschile? Sai che è vietato entrarci senza l’autorizzazione di chi ci dorme o dei prefetti? Potrei farti espellere, se facessi la spia? “
Ginny tranquilla disse – “Lo so, ma sono venuta a prendere una cosa che mi appartiene. Poi, non ho infranto nessuna regola. Ho l’autorizzazione sia di Harry, che dorme qui che dei due prefetti!”
Infuriato – “Non la mia, però! Dal momento, che questa è anche la mia camera … Cosa sei venuta a prendere di così importante? Fammi vedere!” gli tolse il reggiseno dalla tasca
Arrabbiata – “Dean, lascia stare il mio reggiseno. Vorrei evitare, che tu facessi qualche altro scherzo dei tuoi al “mio” Harry, facendo trovare questo indumento vicino al letto di qualcun altro. Visto che a quanto pare questa è una tua abilità innate!”
Fuori di sé disse – “Vuoi dire che tu e Potter … quando? Dove? Perché? Non ci credo ti sei data a quel gay? A me invece?”
Adirata – “Pensa a te, Thomas. Io amo Harry e l’ho sempre amato. Per me c’è sempre stato solo lui! Ora se permetti raggiungo i miei amici.”
Pazzo di gelosia e nervoso disse – “Tu non andrai da nessuna parte. Se prima non mi darai ciò che mi spetta per diritto. Vuoi o non vuoi sei mia, adesso! Stenditi!”
Nel frattempo giù in sala Grande, i tre ragazzi erano preoccupati per il ritardo di Ginny.
Harry allora disse –“Ragazzi riuscite a stare due minuti insieme senza litigarvi? Ignoratevi, non vi guardate se occorre, ma non vi ammazzate! Herm, Ron, ok? Vado sopra un attimo!”corse verso la torre di Grifondoro.

“Dannazione ho una strana sensazione. Gin, saprà che lo ho nascosto nel baule. Ma perché tutto sto tempo? Inoltre, ho paura che le sia successo qualcosa. Devo sbrigarmi. Giù inoltre non ho visto Dean. Se ha seguito Ginny?”

Corse a perdifiato, per le scale e arrivato davanti al ritratto della signora Grassa, dopo aver detto la parola d’ordine, corse verso i dormitori.
In questo frangente, Ginny stava resistendo strenuamente a Dean che si stava innervosendo sempre di più, dicendo – “Non mi avrai mai, Dean. “
Dean infuriato disse – “Lo hai voluto tu, Ginevra!” Alzò la bacchetta e stava per lanciare una maledizione senza perdono: “IM…”
Harry impetuosamente senza indugi – “EXPELLIARMUS” . La bacchetta di Dean volò via dalle sue mani, verso Harry, cadendogli davanti e subito ci mise un piede sopra.
Dean guardò Harry con odio e disse – “Ora che Ron saprà che tu e la sua adorata sorellina … rimarrai solo Potter. Mi sembra giusto dirti che comunque anche prima ha goduto …”
Harry tranquillo disse – “Continua a sognare Dean. Ringrazia la tua buona stella, che ho altro di più importante, a cui pensare, altrimenti adesso ti staresti contorcendo a terra!”
Subito andò da Ginny che abbracciò Harry e dandosi la mano scesero in sala Grande per il pranzo.
Nel frattempo Dean arrabbiato pensava :

“Come diavolo ha fatto Harry? Che sia in contatto telepatico con Ginny? È arrivato giusto in tempo! Se avessi avuto  il tempo di lanciare l’incantesimo … ma mi pagherà anche questa! Implorerà la morte, durante il duello. Alla fine, Ginny si è concessa a lui! A Potter? Perche? Da me non si faceva neanche baciare, tra poco!”

Harry e Ginny arrivarono in sala Grande mentre la rossa tentava di tranquillizzare il moro, mentre Ron ed Hermione li guardarono sorpresi. Non appena arrivò Dean, Harry si alzò pronto a colpirlo, ma Ginny lo trattenne non senza sforzo, facendogli segno verso il tavolo dei professori dove sedeva nel suo eterno vestito rosa, la Umbridge.

“Gin, amore hai ragione. Quel brutto rospo, non aspetta altro che un mio errore per farmi espellere o punirmi. Devo controllarmi e restare calmo. Ora dobbiamo risolvere il problema di Herm e Ron.”

Come al solito nella sala vi erano urla e sorrisi ma non appena il vecchio mago Silente si avvicinò al leggio, tutti tacquero per ascoltare le sue parole.
Silente, dall’alto del pulpito guardò tutti i ragazzi seduti e subito disse – “Prima di lasciarvi al nostro banchetto che presumo, sia come al solito abbondante e prelibato, concedetemi di dirvi alcune cose. Per i ragazzi che quest’anno avranno i G.U.F.O., dovranno sostenere ugualmente l’esame pratico di Difesa anche se durante l’anno mi è stato riferito che non vi faranno esercitare. Ci tengo a precisare, che lo sosterrete con me, la professoressa McGranitt e il professor Piton. In qualità di preside, posso ancora decidere cosa reputo sia giusto per la mia scuola e non mi interessa risultare ripetitivo e se il Ministro della magia, sta cercando in tutti i modi di diffondere la falsa notizia, che il ritorno di Voldemort, è solo la montatura di un ragazzo che aveva bisogno di notorietà, e si è fregiato altresì del titolo di “Prescelto”. Inoltre, non dimentichiamoci il vostro compagno Cedric Diggory, morto per mano di Voldemort due anni fa, durante l’ultima prova del torneo Tremaghi. Ragazzi, non bisogna aver paura di chiamare le cose con il proprio nome. Ciò non fa altro che alimentare la paura stessa. Bene, sono vecchio, ve lo concedo, ma ho visto benissimo, Voldemort, uscire dal corpo di Harry Potter, l’anno scorso dopo aver tentato di controllare, invano, la sua mente. Credete davvero, sia facile per un ragazzo della vostra età non sapere se vedrà la luce del giorno seguente? Eppure, non mi sembra si sia lamentato con qualcuno! Se avesse potuto scegliere, avrebbe mai voluto il destino dell’intero mondo magico sulle sue spalle? So, che per molti di voi le mie saranno solo vane parole, dato che non tutti sembrano capire come stanno le cose. Il mio discorso, non è una difesa al signor Harry Potter, ma la semplice verità che sia la Gazzetta del Profeta che il Ministero stesso tenta in tutti i modi di cambiare e tenere celata. Mi ritengano pure un pazzo e un visionario, ma tutti sanno che continuare a mentire in questo modo così ostinato,  può essere solo dannoso.” Si fermò un attimo e volse il suo sguardo tra i ragazzi seduti soffermandosi in particolar modo su Dean, scioccato dalle parole del preside e Draco Malfoy.
Silente stava per riprendere il suo discorso quando ecco il fastidioso “Hem … Hem …” della Umbridge – “Permetti Albus, ma devo contraddirti. Il Ministero ha tutto sotto controllo. Con le tue insinuazioni, stai solo ingigantendo, quello che sono solo inutili e semplicissime follie di un povero ragazzo orfano, che ha capito che dietro il racconto del presunto ritorno di Colui Che Non Deve Essere Nominato, si continuerà a parlare di lui. Non ci sono prove a sostegno della sua tesi. Fuori non c’è nessun pericolo. Quindi smettiamola con queste bugie.” Nervosamente, sbatté un pugno sul tavolo e si sedette.
Silente calmo riprese – “Ognuno di voi è libero di scegliere da che parte stare e se credere o no al ritorno di Voldemort. In ogni modo, come ogni anno si terrà l’esame pratico di Difesa. Ogni mago o strega che esca da questa scuola deve essere in grado per lo meno di alzare uno scudo protettivo. Mentre, per i ragazzi del sesto e del settimo anno, che non hanno ancora comunicato i loro progetti per il loro futuro con la conseguente aggiunta di lezioni nel loro piano di studio, provvedano al più presto a parlarne con la professoressa McGranitt. Infine, nel rispetto della trasparenza devo comunicarvi che quattro ragazzi di voi, si assenteranno per qualche giorno. Ne risponderò io, personalmente. I suddetti ragazzi sono il signor Harry Potter, la signorina Hermine Granger e i signori  Ronald e Ginevra Weasley, per motivi strettamente legati alla scuola che non sto qui a dirvi, per non tediarvi ulteriormente e per essersi distinti e nello sport  o in materie di curriculum scolastico durante il primo trimestre. Adesso buon appetito e buona domenica!”
Mentre Silente tornava al suo posto Dean guardò il quartetto e pensò:

“Il professore Silente che si schiera apertamente contro il Ministero della magia? Dove mai andranno Potter e compagni? Come ha fatto a sapere che io credo che ciò che Potter ci racconta è solo per farsi bello agli occhi di Ginny? Possibile che non se ne sia accorta? Cosa ci guadagna? Inoltre, non credo alla storia del ritorno di Tu Sai Chi! Silente, mi fissava in un modo inquietante! Ma chi è davvero Harry Potter? Perché il professor Silente lo protegge così?”

“Un permesso speciale per San Potter, Lenticchia, per la piattola e quella sporca mezzosangue, ma per quale vero motivo? Il professor Piton deve saperlo, e sicuramente ne farà parola con il Signor Oscuro. Potter scoprirò cosa stai organizzando e vedremo come ne uscirai e se sei davvero il “Prescelto”. Ti farò soffrire come non mai. Dammi solo tempo. Ti priverò dell’Amore, dell’Amicizia e della Speranza. Invocherai la morte. E Silente? Non è così stolto, da sfidare apertamente il Ministero! Cosa sta escogitando? Pensa davvero, che chiunque possa sfidare e battere l’Oscuro Signore. Chiunque ci provi può trovare solo la morte! Non tutti, sono fortunati come quel maledetto Potter! Che miri a impossessarsi del Ministero?”

Tutti i ragazzi mangiavano in uno strano silenzio. Le parole del preside li avevano travolti come un uragano e mille pensieri si facevano strada in ognuno di loro. Finito il pranzo, tutti i ragazzi tornarono nelle proprie Sale Comuni. Nella torre di Grifondoro, tutti o quasi guardavano con sospetto i quattro ragazzi ad eccezione di Neville, Demelza, Mary, Jimmy, Ritchie, Colin e il fratellino di questi, Dennis.
Neville per alleggerire la tensione chiese – “Ragazzi, vi va una partita a sparaschiocco?” i sei ragazzi annuirono contemporaneamente.
Come niente fosse successo Ron, Harry, Colin, Dennis, Jimmy, Ritchie e Neville si misero a giocare a sparaschiocco, mentre Hermione leggeva distrattamente il suo libro di Rune Antiche, ignorando appositamente Ron.
Demelza si avvicinò a Ginny e disse – “Scusami Gin, posso parlarti un attimo?”
Ginny sorridente disse – “Certo, Dem. Anche io devo chiederti una cosa! Andiamo in camera?Solo un attimo!”
Si avvicinò ad Harry e dandogli un bacio sulla guancia gli sussurrò in un orecchio –“Tesoro, sono sopra con Dem che mi deve parlare. Ne approfitto per aiutare quei due testoni di Herm e mio fratello a dopo!”
Harry annuì e seguì la fidanzata che saliva su con l’amica. Anche Herm distolse lo sguardo dalla sua lettura e guardò sorpresa e un po’ delusa Ginny.

“Chissà cosa andranno a fare sopra Gin e Dem? Avrebbero potuto dirmi di andare con loro! Non riesco a stare qui, nella stessa stanza con Ron. Gin, me la paghi!”

Anche Ron si girò verso la fidanzata giusto in tempo per incrociare il suo sguardo e pensò:

“Miseriaccia quanto è bella Mione. Vorrei tanto sapere cosa diavolo sono salite a fare su Ginny e Demelza! Cosa stanno architettando? Perché Harry è così calmo? Amico, devi assolutamente impararmi la Legilimanzia. Tu stai  giocando sporco, perché sai a cosa sta pensando la mia Mione.”

Nel frattempo nel dormitorio femminile le due ragazze sedute sui  rispettivi letti stavano in silenzio.
A interromper questa situazione ci pensò Demelza che disse – “Gin, ho bisogno di un grosso favore!”
Ginny tranquilla disse – “Coraggio, Dem. Sono felice di poterti aiutare se posso.”
Imbarazzata proseguì – “Le parole del preside mi hanno fatto riflettere. Sai quanto sia negata in Difesa. Non vorrei portarmi ai G.U.F.O. una D o peggio una T, e rovinarmi così la media. Sappiamo che la Umbridge, non ci farà mai esercitare con la pratica, perciò volevo domandarti se potevi chiedere al “tuo” Harry se poteva impartirmi qualche lezione privata!”
Sorpresa e prendendola in giro disse – “Dem, vuoi soffiarmi il fidanzato? Lezioni private? Solo voi due?”
Stupita disse – “No Gin, sai che non lo farei mai e poi puoi, anzi devi parteciparvi anche …”
Ridendo disse – “Dem, scherzavo! Certo, che glielo chiederò e sono sicura che non ti rifiuterà il suo aiuto. Non lo farebbe mai e poi perché dovrebbe? Anzi, ti va di aderire all’ES? L’anno scorso, non hai partecipato perché avevi paura per tua madre. Ma adesso credo e sai che Harry non ha mentito sul ritorno di Voldemort. Inoltre ho un segreto da confidarti. Anche io lo ho visto. Ho taciuto solo perché me lo ha detto Harry!”
Divertita disse – “Gin, tu crederesti al Capitano in ogni caso, anche se non avresti visto Tu Sai Chi! A chi vuoi darla a bere?! Ammiro il vostro coraggio e accetto. Dimmi che devo fare?”
Felice disse – “Devi solo firmare una pergamena che ha  Herm e non dire a nessuno di questa cosa, se non vuoi ti accada la stessa cosa di Marietta Edgecombe di Corvonero. A proposito …” cacciò il reggiseno dalla tasca della divisa
Leggermente sorpresa e schifata disse – “Gin, però hai dei gusti, come dire leggermente orrendi. Cosa ci fai con quello in tasca? Inoltre è slabbrato. Non ti offendere, ma mi sembra largo per te! Vuoi farmi credere che lo fai perché ad Harry piacciono quel tipo di ragazze?”
Arrossendo violentemente disse – “No Dem. Non credo! Per Harry sono perfetta! Questo non è mio. È diciamo la verità è orrendo. È la causa del litigio tra Herm e Ron. Harry lo ha trovato vicino il letto di mio fratello. Ma Ron non tradirebbe mai la “sua” Hermione con una vacca. Ora vorrei capire a chi appartiene. Mi aiuti?”
Sollevata e ridendo disse – “Certo Gin! Innanzitutto è elementare Weasleyston! È per forza di una Grifondoro! Inoltre, deve essere non magra e di pessimi gusti. Dammi l’arma  del delitto!”
Ridendo anche lei – “Direi che abbiamo ristretto molto il cerchio! Vediamo la perspicace Robinsholmes all’opera, dunque.” le diede il reggiseno
Demelza lo girò e rigirò più volte in mano fino a soffermarsi sull’etichetta. All’improvviso disse – “Gin, mistero svelato. Guarda sull’etichetta le due lettere scritte.”
Ginny sorpresa lo prese e disse – “L. B.! Lavanda Brown! Non magra e dai pessimi gusti. Complimenti detective Dem. Ma perché scriverlo?”
Divertita disse – “Forse aveva paura che qualcuno glielo rubasse. Un reggiseno così bello non lo avevo mai visto!” scoppiarono entrambe a ridere.
Ginny tornando seria uscì dal sua camera mentre Demelza rideva e gridò – “Herm, sali un momento è importante!”
Hermione chiuse il libro e guardò rapidamente Harry che le sorrise e leggermente scossa raggiunse l’amica.
Arrivata nel dormitorio trovò le due ragazze serie e si sedette sul suo letto.
Ginny senza indugi disse – “Herm, tu vuoi bene a mio fratello? Ma non sei disposta a perdonarlo? Credi, che ti abbia tradito! Se, ti dicessi che è innocente? Conosco Ron! Non si farebbe mai scappare, una come te! Non dopo, tutto il tempo che ha impiegato per dichiararsi! So a chi appartengono quegli slip! Il delitto perfetto non esiste, Herm!”
Sorpresa disse – “Gin che stai blaterando? Fammi capire! Come hai fatto a scoprire tutto?”
Allegra disse – “Dean ha trovato solo gli slip e non ha visto che vi era anche il reggiseno. Harry lo ha trovato e mi ha detto di scoprire a chi appartenesse. Solo che ci è sfuggito un particolare, che Dem ha notato. Osservalo attentamente in ogni sua parte. ” gli da il reggiseno che Hermione osserva minuziosamente finché osservando l’etichetta non le viene un colpo vedendo le due lettere.
Hermione adirata disse – “Lavanda Brown? Quella brutta gallina starnazzante! Ora vedrà!”

“Grazie Gin. Grazie Dem. Siete due vere amiche. Ora capisco perché non mi avete detto niente. Gin, sei diventata più imprevedibile di prima da quando sei la fidanzata del “Prescelto”. Non hai paura a mettere in gioco la faccia o la pelle, se si tratta della felicità di un’amica. Ora voglio solo riabbracciare il mio Ron. Spero mi perdonerà!”

“Herm, mio fratello è follemente innamorato di te. Non rinuncerà a te! Mi chiedo, come hai potuto dubitare di lui! Vedrai ti perdonerà! Ora, però scendiamo giù. Ho voglia di stare un po’ con il “mio” Harry.”

Hermione felice disse – “Grazie ragazze. Non so come ringraziarvi!”
Ginny sorridendo disse – “A cosa servono le amiche? A proposito Herm, Dem vorrebbe entrare nell’ES. E’ un problema?”
Hermione con un la testa fece un cenno di diniego e prendendo la sua bacchetta disse “ACCIO PERGAMENA”. Demelza firmò e Hermione le diede un galeone spiegandole il funzionamento.
Dopo aver sistemato nuovamente la pergamena a posto, le tre ragazze ridendo scesero giù in Sala Comune.
Hermione, andò verso Lavanda e Calì che ridevano e scherzavano sedute vicino al camino. Tutti i presenti la guardavano, subodorando aria di guai. Hermione, che camminava risoluta e con quello sguardo di sfida non era mai un buon segno.
Lavanda fingendosi felice disse – “Ciao Hermone! Mi devi dire qualcosa?”
Hermione tranquilla disse – “Ciao Lavanda. Volevo ringraziarti per le belle parole che mi hai scritto. Mi sono commossa. Non pensavo che mi tenessi in una tal considerazione!”
Leggermente preoccupata disse – “Quali parole? Ti stai sbagliando. Ti stai confondendo!”
Sorridendo disse – “Dici? Mi spiace non mi confondo mai!” prese la bacchetta e disse “ACCIO LETTERA”.
Gettò la lettera in faccia a Lavanda e disse – “Vuoi che ti rinfreschi la memoria leggendo ad alta voce le tue sublimi parole o riconosci la tua scrittura da oca?”
Imbarazzata disse – “Si trattava solo di uno scherzo innocente. Non crederai davvero, che io volessi competere con te. Tu la strega più brillante della tua età? Sono tanto scema, secondo te?”
Calma rispose – “Senza ombra di dubbio, oca giuliva! Si trattava di uno scherzo innocente? Ammettiamo, che fosse vero. E se ti dicessi, che Sabato notte sei entrata nella camera di Ron?”
Impallidendo disse – “Granger, stai farneticando? So, che è vietato e poi per quale motivo avrei dovuto farlo?”
Sicura disse – “Forse per farmi litigare con Ron. Ammettilo che ti piace e vuoi che sia il tuo ragazzo!”
Preoccupata ma ridendo disse – “Sei impazzita Granger? Ma chi lo vuole quell’orrendo ragazzo, povero e dagli orribili capelli rossi.”
Divertita disse – “Impara a mentire meglio, Lavanda. Non sono per caso tuoi, questi?!” gli getta gli slip e il reggiseno davanti gli occhi a terra.
Adirata disse – “Ecco chi li aveva. Li hai presi tu, per screditarmi davanti agli occhi degli altri e farmi passare per una poco di buono!”
Risoluta disse – “Ascoltami bene, oca. Non dirò niente alla McGranitt, di tutta questa storia per evitare che Grifondoro perda altri punti e tu non venga sospesa, sempre perché non vada per sotto il nome della nostra casa. Ma stai attenta a quello che fai, che ti tengo sotto controllo! Ora se permetti devo chiarire con il mio fidanzato!”
Lavanda rimase a bocca aperta incapace di controbattere:

“Maledetta Granger. Come diavolo ha fatto a capire che ero io? Dean non aveva anche il reggiseno? Non si preoccupasse quell’arpia! Se crede, che mi arrenderò si sbaglia di grosso! Ha vinto una battaglia, non la guerra!”    

Hermione si avvicinò a Ron che come gli altri avevano assistito alla discussione tra le due ragazze, in silenzio e disse – “Ron, scusami per lo schiaffo e per non averti dato modo di dirmi come stavano le cose. Ma mi conosci! Sai, che sono impulsiva e spesso più di te! Puoi perdonarmi e ricominciare come se non fosse successo niente? Ti amo ed è con te che voglio stare!”
Ron sorridendo disse – “Ovvio, Mione. Non c’è lo mai avuta con te, ti avevo già perdonato. Non voglio perderti!”
Hermione con le lacrime agli occhi corse tra le braccia del fidanzato e gli diede un tenero ma passionale bacio mentre nella sala Comune si diffusero urla di giubilo e applausi.
A interrompere questo idillio ci pensò Dean Thomas che si avvicinò a Harry che abbracciato a Ginny rideva e scherzava con i suoi amici.
Dean nervoso disse – “Harry Potter, abbiamo una sfida da concludere. Andiamo nel cortile?”
Ginny preoccupata disse – “Non credo sia il momento Dean. Harry non è tranquillo. Inoltre la McGranitt, non c’è!”
Adirato disse – “Non preoccuparti,non ucciderò il tuo caro fidanzato, anche se avrei voglia. Ma dimostrerò che sono il più forte. Stando alle regole non possiamo usare le nostre bacchette. Seas, dammi la tua bacchetta!”
Ginny guardò preoccupata Harry, che le sorrise e disse – “Amore, tieni la mia bacchetta!” gli diede un bacio a fior di labbra. Mentre tutti seguirono i due ragazzi Dean pensò:

“Ginny è schierata apertamente dalla parte di Harry! Perché? Cosa ha lui più di me? Come ha fatto a farla innamorare in questo modo? Sarebbe disposta a morire per lui, se Potter glielo chiedesse! Se mi ritirassi? Non ho speranze con Ginny! No, Dean! Non è da te arrendersi! Se insisti, Ginny tornerà da te! Potter, te l’ha presa con l’inganno. Fai finire la leggenda di Potter, umiliandolo davanti tutta la casa!”

Arrivati nel cortile, i due ragazzi si misero in posizione, mentre gli altri assistevano e si schieravano dalla parte di uno o dell’altro.
Dean eccitato disse – “E’ un problema per te se inizio io, Potter?”
Harry calmo rispose – “No, Dean. Quando vuoi. Basta che finiamo al più presto questa farsa!”
Dean aveva appena alzato la bacchetta pronto a lanciare il suo incantesimo quando Harry, si accasciò a terra toccandosi la cicatrice e iniziando a sudare.
Imperterrito, Dean disse “CAESUM”, ma Ginny, accortasi di ciò che stava succedendo, era accorsa vicino al fidanzato e aveva preso la sua bacchetta gridando “PROTEGO”, innalzando uno scudo e stringendo la mano al fidanzato e facendolo stendere sulle sue ginocchia. Immediatamente erano accorsi anche Ron ed Hermione.
Dean ridendo sguaiatamente disse – “Potter si è arreso. Si è accasciato al suolo ancora prima di combattere. Credete sia ancora il “Prescelto”? Sono dovuti intervenire, i suoi amici.”
Neville, guardò Harry e subito dopo Ginny, Hermione e Ron visibilmente preoccupati e disse arrabbiato – “Dean, io credo che Harry non stia bene. Sta tremando, e suda neanche nel nostro mondo sono segnali positivi!”
 Ginny stava per dire qualcosa quando Ron mettendole una mano sulla spalla le fece segno di no e pensare al fidanzato.
Ginny visibilmente preoccupata disse – “Neville, corri dal professor Silente. Digli, dove siamo e che Harry non si sente bene. Fai in fretta però!”
Neville annuì e corse verso lo studio del professor Silente, mentre tutti incuriositi si avvicinavano ma nessuno osava chiedere niente.
Dean stupito:

“Ginny è davvero preoccupata. Non lo mai vista così. Gli stringe la mano con tale ardore che se ne accorgerebbe anche un cieco quanto è innamorata di quella nullità. Ma perché ha scelto lui? Ti riconquisterò è una promessa, bada! Dean Thomas supererà il grande Harry Potter.”

In quel momento si udì l’inconfondibile e fastidiosissimo e nonché odioso “Hem … Hem …”. Aveva visto tutto, dal balcone del suo ufficio, che si affacciava proprio sul cortile.
La Umbridge felice disse – “In qualità di supervisore e per aver violato i miei decreti, precisamente il n°77, sull’uso della bacchetta magica al di fuori delle lezioni e il n°99, il divieto di creare associazioni studentesche, in quanto siete tutti qui fuori a gingillarvi, anziché essere nella vostra sala comune, toglierò 250 punti a Grifondoro. Inoltre, punirò direttamente i responsabili di questa bravata. Vediamo, nientemeno che il signor Potter e con mia sorpresa, il signor Thomas. Entrambi, sconterete un’intera notte nella foresta proibita, in compagnia del nostro “utilissimo” e “rozzo” guardiacaccia Hagrid, che ha dei lavori da fare. Non si dica che non sia magnanima. Inoltre adesso andrò a scrivere al Ministro della Magia, affinché faccia qualcosa per migliorare la disciplina di questa ormai decadente scuola, lontana dagli antichi splendori.”
Ridendo se ne andò mentre tutti si guardavano preoccupati. Per un fortuito caso passò di lì, Hagrid di ritorno dalle serre di Erbologia, con in mano del repellente per piante carnivore. Vedendo Ginny, con Harry sulle sue  ginocchia, allarmato chiese – “Che ci succede ad Harry? Perché vi ci siete tutti?”
Ginny, con gli occhi velati dalle lacrime e preoccupata disse – “Abbiamo mandato Neville ad avvertire il professore Silente. Harry, improvvisamente …”
Hagrid guardò la ragazza dai capelli fulvi e subito Hermione e Ron e disse – “Ci ho capito! Mi ci occupo io di Harry. Vedrete che con un bel riposino e con una bella e calda fumante tazza di thè ci si riprenderà. Andiamo, vi ci porto a casa mia!” fece un rapido occhiolino ai tre ragazzi e prese in braccio Harry, che continuava ad agitarsi.
Mentre Hagrid e i tre ragazzi stavano andando a casa del mezzo gigante ecco apparire il professor Silente.
Hagrid, rispettoso e pompando leggermente il petto disse – “Buonasera professore! Se lei permette, mi ci occupo io di Harry e dei tre ragazzi. Ci so già, come comportarmi!”
Silente sorridendo da sotto i suoi occhiali a mezzaluna disse – “Concordo pienamente con te Hagrid! Tra poco verrò con Minerva a sincerarmi delle condizioni di Harry. Spero non sia per te un disturbo, se abusiamo un po’ della tua cordiale ospitalità!”
Hagrid fiero rispose – “Professore, ci sapete che la mia casa per voi ci è sempre aperta!”
Silente sorridendo disse – “A dopo, Hagrid. Ragazzi, avrete notizie del vostro compagno, presto. Ora, tornate in sala Comune.” Silente sparì mentre Hagrid e il quartetto andavano verso casa sua.
 

 

THEMYSTICGOHAN‘S ANGOLO
Salve, a tutti!
Vi chiedo venia per il lunghissimo ritardo, Quasi due mesi! Un record!
Ma avevo un concorso da affrontare. 3400 domande da imparare in un mese.
Ci ho provato ad aggiornare, a svagarmi la testa, ma non riuscivo a concentrarmi a dovere.
Nonostante avevo già le basi del capitolo, ma svilupparlo non era semplice.
Quindi perdonatemi, per questa lunghissima attesa.
Tornando al capitolo,è un capitolo di passaggio, ma non meno importante degli altri.
Tuttavia non mi convince molto. Spero che mi smentiate nuovamente.
Mi scuso anche per eventuali errori, che non dovrebbero esserci … ma qualcuno potrebbe essermi sfuggito.
Spero come sempre che vi sia piaciuto! E che ne sia valsa la pena di aspettare.
Come al solito, aspetto le vostre recensioni per e con qualsiasi giudizio.
Se avete qualche dubbio potete chiedere!
.
Come di consueto, ringrazio chi ha messo questa storia tra le seguite,
chi la ha messa tra le  ricordate
 e chi la ha messa tra le preferite, sperando che il numero continui sempre ad aumentare.
 Non abbiate paura di dire la vostra, non vi mangio!
 
Ringrazio come sempre le mie fedelissime e dolcissime lettrici:
Arya Destiny 98, Ginny Weasley,  Bella93, Angelica Weasley, Ery 96, Romina cullen, EmoTrilly eManvy.
Ringrazio inoltre le numerose persone, che leggono silenziosamente e che mi hanno solo visitato. Questo, non può che farmi piacere, Spero continuiate a farlo e ad essere sempre più numerose!
                                                                               
Il prossimo capitolo?
Sarà tosto e ricco di sviluppi. Accetto qualsiasi vostra ipotesi.
Themysticgohan
 
 

 
 
 
 
 
 
 

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Capitolo 24
*** COSA C'E' DI VERO? ***


Un misto di curiosità e invidia attraversava la mente di tutti i Grifondoro, mentre i tre ragazzi e un sempre più agitato Harry in braccio al mezzo gigante si recavano verso la capanna di quest’ultimo.
Dean nervoso disse – “Ma perché Potter, ogni volta fa tutte queste scene? Non mi sembra di averlo colpito molto violentemente!”
Seamus calmo disse -  “Forse si è spaventato?!”
 Dean divertito ma arrabbiato – “Perché poi la McGranitt e Silente gli permettono sempre tutto? Quei due vecchi bacucchi non me la contano giusta!”
Lavanda divertita rispose –“Avete visto quella strega della Granger come lo guardava? Il povero Ron, non si accorge che i suoi due migliori amici, gliela fanno davanti gli occhi!?”
Calì seria disse – “Mi spiace anche per Ginny. Si vede, che è davvero innamorata ma non è per nulla ricambiata!”
Lavanda ridendo disse – “E’ patetica! L’hai vista sull’orlo delle lacrime che tentava di spiegare tutto a quell’ ignorantone di Hagrid! Solo la Weasley, poteva pensare una cosa del genere. Dean, ma cosa diavolo ci trovate in lei?”
Dean stava per rispondere quando uno stizzito Neville disse – “Volete riflettere, prima di sputare sentenze? Harry, non si è sentito bene! Se aveste guardato Ginny, Ron ed Herm, avreste notato che è anche grave! Non  avete visto lo sguardo preoccupato della McGranitt? Smettetela una buona volta!”
Dean stizzito disse –“ Neville finiscila tu, di fare l’avvocato delle cause perse! Potter è vivo! Semplicemente, ha solo avuto paura di me! Ammettiamolo! Ha pensato così, di inscenare questa farsa! Che ipocriti, però quei tre, che lo hanno aiutato! Vero, Lavanda?”
Neville rosso per la rabbia rispose – “Siete voi gli ipocriti! Credete, che Harry  non avrebbe voluto avere con sè i suoi genitori? Oppure, a me non sarebbe piaciuto che i miei, sappiano che sono loro figlio? Sapete cosa significa? Cosa si prova? Vi divertite sulle sofferenze degli altri!? Io, non posso paragonarmi ad Harry! Ne voglio farlo! So, di non essere alla sua altezza! Di non avere la sua grinta e forza d’animo, ma è un esempio per me, oltre che un ottimo amico. È grazie a lui, se so schiantare qualcuno o difendermi. Inoltre, è fortunato ad avere Ron ed Herm, così fedeli, che lo seguono come cagnolini. Una volta, ho provato a mettermi contro di loro e non è stato piacevole! Purtroppo, i guai seguono Harry. Sono attratti da lui come una calamita attrae gli oggetti metallici. Non dimentichiamo, Ginny! Lei, secondo me è la ragione per cui Harry, non si arrende al suo destino! Non ho mai visto due persone più unite e innamorate di loro! Sembrano una solo persona! Dean, osservali e vedrai che ho ragione! Ginny, morirebbe per Harry e lo stesso farebbe lui per Ginny.”

Neville, non capisco dove vuoi arrivare con queste tue insensate parole. Sembra che stai delirando! Vuoi sentirti dire da me, che Harry è il ragazzo ideale per la ragazza di cui sono perdutamente innamorato? Mai! Preferisco, che Harry muoia, anziché vederlo ancora con Ginny! Lei, doveva essere ancora mia! Avremmo dovuto avere già una decina di figli, invece Harry si è dovuto intromettere! Harry, goditi questi momenti di gloria, perché molto presto, raggiungerai i tuoi genitori!

Dean infuriato disse – “Nevillle, Ginny sarà di nuovo mia con o senza il suo consenso! Andiamo Seas”. I due ragazzi si avviarono seguiti dal resto della casa. Neville, rimasto solo guardò verso la casa di Hagrid.
Nel frattempo, nella casa del mezzo gigante, Harry steso sul divano si agitava e sudava. Ginny, che era al suo fianco, gli stringeva la mano, preoccupata. Ron ed Hermione si guardavano a vicenda tesi e allarmati anche loro, mentre Hagrid, stava mettendo su una grossa pentola con dell’acqua.
Intanto, nella tenuta dei Malfoy, Voldemort e i suoi fedeli Mangiamorte erano seduti in riunione, quando l’Oscuro Mago alzandosi tranquillamente disse –“Lucius! Tiger! Portate al mio cospetto i nostri due “ospiti”. Codaliscia, porta qui, anche il nostro  “vecchio amico”. Severus, abbiamo del Veritaserum? Mi spiacerebbe enormemente ricorrere alle maniere forti. Oggi, voglio solo parlarci con i nostri amici e deduco che collaboreranno, se vogliono rivedere il sole!”
Severus Piton, serio disse – “No, Oscuro Signore! Mi mancano alcuni importanti ingredienti per prepararlo! Non ho potuto prenderli dalle mie scorte ad Hogwarts, in quanto Silente, ultimamente mi sta un po’ troppo spesso con il fiato sul collo. Temo che sospetti qualcosa!”
Voldemort sghignazzando – “Lo stai sopravvalutando, Severus! Quello al contrario di ciò che pensano gli altri, non è per niente un grande mago ma uno stolto che si crede grande. Presto, Albus Silente se la vedrà con il grande Lord Voldemort! Di lui non resterà nemmeno il ricordo! Vorrà dire, che avremo le nostre informazioni con il consueto metodo. Oggi ero in vena di magnanimità, ma il Destino ha deciso diversamente!”
Mentre tutti i Mangiamorte si sbellicavano dalla risate, Voldemort li zittì e fece segno di avvicinarsi a Lucius Malfoy e Tiger che avevano sotto il tiro delle loro bacchetta due persone. La prima, era un vecchio uomo dai capelli grigi e gli occhi castani e sul volto aveva varie ferite. Un chiaro segno, di continue e atroci torture. Era il costruttore di bacchette, Garrick Ollivander. L’altro, anche esso con i capelli grigi e lunghi e più vecchio dell’altro e nelle sue stesse condizione. Era Gregorovich, il fabbricante di bacchette bulgaro.
I due artigiani vennero fatti inginocchiare davanti il Mago Oscuro, che li guardava sghignazzando e disse – “Devo concedervelo, siete coraggiosi! Ma anche molto sciocchi! Sapete che io posso uccidervi come e quando voglio! Se collaborate, vi risparmiate inutili sofferenze. Terrò conto del vostro aiuto, non temete! Da chi iniziamo? Prima gli stranieri! In Inghilterra, ci siamo sempre distinti per la nostra ospitalità!”
Con un leggero movimento della sua bacchetta, tolse il nastro dalla bocca di Gregorovich e con la sua solita fredda voce proseguì – “Vecchio, allora dimmi dove è la bacchetta di Sambuco? So che è stata in tuo possesso! Dove è … Adesso?!”
Gregorovich timoroso disse – “Non lo so! Non la ho più! Mi è stata rubata!”
Voldemort lo guardò e alzando la bacchetta disse “CRUCIO”.  Il povero mago si contorceva a terra mentre Voldemort godeva di tanta sofferenza. Dopo una decina di minuti, sospese il trattamento e riprese – “Rubata? Bene! Da chi? Ricorderai il suo volto?”
L’anziano costruttore in un sussurro rispose – “Era un ragazzo scheletrico, dagli occhi infossati. Mi sembra che si chiamasse Grindelwald!  Gellert Grindelwald!”
Voldemort felice disse – “Un nome che ho già sentito! Ma non riesco a ricordare dove? Suppongo, che tu non sappia dove trovare questo maghetto da strapazzo. Cosa può saperne un umile costruttore di bacchette, vero?! Devo, tuttavia riconoscere la tua bravura nella costruire le bacchette! Ti offro una speranza di salvezza! Puoi fabbricarmene un’ altra uguale? Qualsiasi cosa, ti serva per crearla, i miei fedeli mangiamorte te la procureranno!”
Gregorovich sorpreso ma timorosamente disse – “Non potrei farlo! La bacchetta di Sambuco è così potente perché è unica! Poi, anche se potessi crearne una simile, non ti consegnerei mai una bacchetta tanto potente!”
Voldemort, sghignazzando disse – “Sei un povero stolto, Gregorovich! Grazie, lo stesso!” Alzando la sua bacchetta disse “AVADA KEDAVRA”. Partì subito un raggio di luce verde, che colpì il vecchio mago, facendolo strabuzzare a terra, esanime.
Harry, come se stesse vivendo la scena dal vivo. Nell’istante in cui era partito l’anatema aveva gridato – “No! Fermati…!” Ginny, preoccupata gli stringeva la mano e guardava Ron ed Hermione anche loro tesi. Hagrid, che aveva messo il the nelle tazze, tentò di far allontanare i ragazzi e disse – “Ci venite qui? Harry sta bene! Deve solo finire il contatto con V- Vold. Beh, avete capito! Poi, vi ci dirà tutto! Tranquilla, Ginny! Fidati di me!”
Ginny sorridendo disse – “Lo so Hagrid, che Harry sta bene! Ma voglio che senta che gli sono vicina anche in questi momenti.” Gli accarezzò la guancia e vi posò un leggero bacio.
Hagrid sorridendo rispose – “Ginny, ci sei davvero innamorata di Harry! E il nostro amico non se ne era accorto! Voi due, vi ci venite a prendere il the? Mi sa che me lo farete prendere da solo!”
Ron ed Hermione contemporaneamente dissero – “Tra poco, Hagrid. Non appena Harry, la smetterà di agitarsi!”
Contemporaneamente a casa Malfoy, Voldemort avvicinatosi a Ollivander disse – “Ora a noi due. Prima, però ci tengo a tranquillizzarti. Non è ancora arrivata la tua ora. Mi occorri, ancora vivo! Voglio sapere, come faccio ad uccidere Harry Potter? Per una sfortunata coincidenza, le nostre bacchette possiedono … lo stesso nucleo! Possiamo ferirci … , danneggiarci … ma non ucciderci.”
Ollivander,  tranquillamente disse – “Non so come puoi ucciderlo! Sicuramente, non con un’altra  comune bacchetta. Sai, che non ti ubbidirebbe. È la bacchetta a scegliere il mago e non viceversa. Non avresti difficoltà se avessi la bacchetta di Sambuco. Oppure …”
Voldemort incuriosito – “Oppure, cosa vecchio?!” gli puntò la bacchetta alla gola.
Ollivander tacque e Voldemort alzando la bacchetta disse “CRUCIO”. Il vecchio costruttore, si contorceva a terra e urlava. Dopo dieci minuti, Voldemort interruppe il trattamento e riprese – “Allora, cosa mi stai nascondendo? Parla o vuoi che continui? Non ho nessuna fretta e posso continuare, finché non avrai esalato l’ultimo respiro. Se non ti decidi a parlare!”
Ollivander, rimase un attimo in silenzio indeciso se parlare, poi fattosi coraggio disse – “Si dice che la bacchetta di Sambuco non è la più potente. Per essere davvero imbattibile, occorre la bacchetta di Merlino, che per coincidenza sia la “gemella” di quella di Sambuco. Ma non si sa se esiste davvero, in quanto nessuno l’ha mai vista ne avuta. Se esiste, solo Merlino, sa dove l’ha nascosta. Questa deve fondere in sé i nuclei delle due bacchette per poter controllare il potere finale delle sette pietre dell’arcobaleno o del bene supremo. Ma è solo una leggenda! Non montarti la testa In quanto altri prima di te hanno provato e tentato questa ricerca, ma hanno miseramente fallito, trovando la morte. Devi trovare come sconfiggere il ragazzo diversamente!”
Voldemort soddisfatto disse – “Bene, Ollivander! Ti avevo promesso, che non ti avrei ucciso, perché mi occorrevi vivo! Io mantengo sempre la parola! So, che mi tornerai utile molto presto! Lucius, riportalo nelle segrete!”
Lucius Malfoy, ubbidì agli ordini mentre la voce fredda di Voldemort riecheggiò nuovamente – “Codaliscia, conduci da me il nostro amico!”
Peter Minus si avvicinò trascinando con sé un altro uomo più alto di lui, dai neri capelli lunghi e dalla barba del medesimo colore. Si trattava di Igor Karkaroff.
Voldemort piegandosi per guardarlo in faccia disse – “Visto che “morivi” dalla voglia di vedermi e parlarmi, ma non ti decidevi mai a venirmi a trovare, ci ho pensato io! Sappi, che non sono arrabbiato con te per il tuo tradimento o il tuo patetico tentativo di fuga, al mio ritorno. Come se potessi sfuggirmi, Igor! Vuoi tornare dalla parte mia o continuare a far parte dei perdenti? Sai, che generalmente, non offro mai due opportunità. Tuttavia, con te potrei far un eccezione! Avere Durmstrang, dalla mia parte non mi spiacerebbe.”
Igor Karkaroff sapeva che il suo destino era già segnato e non rispose. Voldemort, allora ridendo puntò la sua bacchetta e disse “AVADA KEDAVRA”. Il solito raggio verde, uscì dalla bacchetta uccidendo l’uomo, senza dargli il tempo di provare a difendersi.
Voldemort, sibilando, disse – “Nagini, amica mia! La cena è servita!” Mentre il grosso rettile, strisciando si avvicinava ai due corpi esanimi, Voldemort con la sua atona fredda voce riprese – “Augustus, recati a Durmstrang e comunica la spiacevole dipartita del caro Igor, per un incurabile malattia. Presentati come un suo fratello, e che dall’anno prossimo, sarai il nuovo preside della scuola. Per ora, sarai un semplice inquisitore supremo.
Quanto a voi altri, tutti indistintamente tranne Bellatrix, Rodolphus, Lucius, Tiger, Antonin e Severus, sparpagliatevi e trovatemi quel tale Grindelwald. Portatemelo qui, vivo!
Severus, tu torna ad Hogwarts e cerca di scoprire se Silente sa qualcosa sulla leggenda che ci ha detto Ollivander e cosa c’è di vero.
 Bellatrix, Rodolphus, Lucius e Tiger voi verrete con me!”
Uno ad uno i mangiamorte, sparirono per eseguire gli ordini del loro padrone, lasciando presto nel totale silenzio, il castello Malfoy.
Intanto nella capanna del mezzo gigante erano arrivati anche Silente e la McGranitt. Harry, aveva smesso di agitarsi e sudare. Improvvisamente, come se si fosse risvegliato da un coma, aprì gli occhi e si girò verso la fidanzata sorridendole.
Harry tranquillo e accarezzando la mano di Ginny, nella sua disse – “Sto bene tesoro, non preoccuparti! Devo parlare con Silente, però!”
Silente seduto al tavolo con la tazza di the disse – “Harry, qualsiasi cosa devi dirmi, penso puoi anche riferirmela dopo una bella calda tazza di the e domani a Grimmauld Place in riunione. Stasera, voi quattro vi recherete lì, attraverso una passaporta. Credo che abbiate bisogno di un meritato riposo. Minerva, vai a comunicare agli altri Grifondoro, che Harry sta bene e si è ripreso!” I quattro ragazzi si andarono sedere per bere l’enorme tazza di the. Nessuno osava proferire parola.  Ginny, Ron ed Hermione guardavano preoccupati Harry.
Improvvisamente, Silente avvicinandosi con uno stivale marrone e rattoppato disse – “Ragazzi, venite qui! Toccate questo stivale contemporaneamente. Altrimenti rischiate di trovarvi altrove!”
I quattro ragazzi, si presero per mano e toccarono lo stivale. Immediatamente, sentirono come se venissero risucchiati in un vortice, e si trovarono a Londra, in Grimmauld Place. Tutto ciò, era avvenuto sotto gli occhi di un ragazzo, Dean Thomas.
Dean senza farsi vedere, tornò di corsa nella torre di Grifondoro. Nervoso disse agli altri – “Ragazzi, Silente e la McGranitt ci hanno preso in giro. Potter stava bene! Insieme ai suoi fedeli amici e Ginny, toccando uno strano  stivale sono spariti! Ho ragione a dire che sono i cocchi del preside? Soprattutto, Potter! Neville, credi ancora che Potter sia un esempio da seguire?”
Neville calmo disse – “Ti ricordo, che dovevano assentarsi per motivi strettamente legati alla scuola . Silente lo ha detto oggi pomeriggio!”
Dean infuriato ribatté – “Quali, sarebbero questi motivi, che noi non sappiamo? Perché proprio loro quattro? Io andrò a denunciarlo alla Umbridge! Se il ministero sa ogni cosa, vorrà dire che è una cosa lecita, in caso contrario è ora che cambino le cose in questa scuola! Andiamo Seas!”
Neville stava per fermare i due ragazzi quando si bloccarono vedendo entrare la McGranitt e Silente in persona.
La McGranitt severa disse – “Signor Thomas, Signor Finnigan dove volevate andare? Sapete che cinque minuti fa è scattato il coprifuoco? Volete che tolga punti alla vostra casa?”
Dean e Seamus abbassarono la testa colpevolmente. Neville curioso disse – “Scusi professoressa, come sta Harry? È in infermeria, adesso?”
Dean malignamente disse – “Neville, non ti diranno mai che Harry e compagni sono fuori! Nonostante, come ci ha appena ricordato la professoressa, è iniziato il coprifuoco. Hanno la protezione del preside in persona!”
Silente, calmo, sorprendendo tutti disse – “Noto, Dean, con non poco rammarico, che il tuo astio nei confronti del tuo compagno Harry Potter, non è per niente diminuito, nonostante le mie parole odierne. Consentimi di dirtelo, secondo me ingiustificato! Non si può ordinare al proprio cuore chi amare o costringere qualcuno a farlo. Inoltre, quando ci si trova ad affrontare ogni giorno la morte non è facile convivere con un tale peso. Riveda le sue convinzioni! Non posso credere, che il cappello parlante, abbia sbagliato, anche con lei, lo smistamento! Tuttavia, state tranquilli. Harry sta bene! È stato accompagnato, dai suoi amici, al San Mungo, solo per scrupolo e  per qualche ulteriore specifico controllo, attraverso una passaporta creata da me. In quanto, come sapete è impossibile smaterializzarsi entro i confini di Hogwarts. Bene, ora tutti a nanna! Ci vediamo, domani al banchetto!”
Silente e la McGranitt se ne andarono e lentamente ognuno di loro raggiunse i propri dormitori. Dean si bloccò sulle scale, guardando verso il ritratto della signora Grassa, da dove erano usciti i due professori, mentre Seamus e Neville lo guardavano.

“Silente, mi deve aver visto fuori dalla casa di Hagrid! Però, non ha detto niente alla McGranitt! Ho rischiato l’espulsione! Cosa strana, non era arrabbiato anzi mi ha trattato con dolcezza! Come, diavolo fa sapere che io ce l’ho con Harry a causa di Ginny? Forse sto sbagliando davvero! Appena potrò, devo parlare con Harry! Che stupido, che sono volevo andare dalla Umbridge, a denunciare Silente! Senza di lui, la scuola sarebbe diversa e in costante pericolo!”

Intanto a Grimmauld Place, i quattro ragazzi pensarono intensamente alla casa nascosta tra il numero 11 e  il 13. Improvvisamente, ecco spostarsi le due case e comparire al centro la sede dell’Ordine, nonché casa di Harry e Sirius. Harry bussò al campanello ma nessuno sembrava venir aprire. Suonò nuovamente, e ad aprire la porta, venne un assonnato e innervosito Kreacher.
Kreacher disse – “Chi mai verrà ora a scocciare? Anche noi, elfi dobbiamo riposare!” aprendo la porta rimase stupito e subito si inchinò e disse – “Buonasera, padron Harry! Buonasera, anche a lei padroncina Ginny! Sera anche ai signori Ron  ed Hermione! Entrate, Kreacher, va a chiamare padron Sirius!”
Harry annuì al saluto dell’elfo e andò a sedersi sopra al divano con la fidanzata e gli amici. Ognuno di loro in preda a mille dubbi e preoccupazioni.

“Miseriaccia, questa riunione improvvisa dell’Ordine non mi fa stare tranquillo. Inoltre, Harry ha appena avuto uno dei suoi attacchi. Ma, perché non ce ne ha parlato? Perché ha subito chiesto di Silente?! Credo,  che questa volta, siamo in gravissimo pericolo! Per le mutande di Morgana, come vorrei sapere cosa sta succedendo! Amico, cosa ci stai nascondendo?”

“Gin sta cercando di intuire dagli occhi di Harry cosa ha visto, ma sembra che anche lei non ci riesce. Harry, sta celando bene ogni cosa! Sicuramente, non sono cose piacevoli, dal momento che non ce ne ha parlato e voleva subito discuterne con Silente. Vuole protegger Gin. Ma, crede davvero che lei non farà di tutto per stare con lui ugualmente? Combatterebbe Voldemort, al suo fianco, se occorresse! Harry, dicci qualcosa! Abbiamo diritto a sapere! Se dobbiamo combattere, dobbiamo saperci difendere! Nessuno, di noi tre ti lascerà solo! Sai che il mio, Ron è la tua ombra! Ricordati, noi quattro siamo imbattibili!”

“Tesoro, cosa hai visto prima? Cosa sta escogitando Voldemort? Questa volta ti agitavi molto di più. Spesso mi stringevi la mano più forte dell’altra volta. Perché, hai subito chiesto di Silente? Sai, che non sopporto il non riuscire a leggere nei tuoi occhi! Perché sei così ermetico? Mi sto preoccupando! Smettila, di fare l’eroe e di volermi proteggere ad ogni costo! Io ti seguirò, fino alla morte e anche oltre! Siamo un’unica realtà! Se uno dei due dovesse morire, inevitabilmente muore anche l’altro!”

“Chissà se ciò che Ollivander ha detto a Voldemort, ha un qualche fondamento? Silente, cosa sa di tutta sta storia? Si tratta davvero, solo di una leggenda? Innanzitutto, dobbiamo liberare Ollivander! Ma Voldemort, Bellatrix e gli altri tre mangiamorte dove staranno andando? Scusatemi amici, se non vi ho ancora detto niente, ma devo capire bene prima cosa c’è di vero in tutto questo. State tranquilli, non vi nasconderò niente! Ron ed Herm, vi dirò della profezia che si è rotta l’anno scorso! Nessuno lo sa! Neanche Voldemort! Gin, tesoro, non so se sopporterai mai una notizia come quella della profezia! Quello, che voglio è non vederti soffrire e stare male per colpa mia. Sei tutta la mia vita!”

In quell’innaturale silenzio, Ginny timorosa disse – “Amore, ci dici cosa hai visto prima? Qualsiasi cosa sia, l’affronteremo tutti insieme!”
Harry preoccupato e abbracciandola disse – “Domani, in riunione saprete ogni cosa. Prima, devo parlare di alcune cose, con Silente!”
Ron infuriato e imbronciandosi disse – “Perché vuoi parlarne prima con Silente? Vuoi lasciarci fuori? Pensi che non potremmo esserti di aiuto? Non è vero?!”.
Harry calmo disse – “No! E’ solo, che ho bisogno di chiedere prima a Silente alcune cose! Vi prometto, che vi dirò tutto. Non lo ho sempre fatto?”
Ginny annuì e gli diede un bacio sulla guancia ed Hermione sorridendo rispose – “Ok, Harry! Aspetteremo, sai di poter sempre ,contare, su di noi. Ron, togli quel muso!” diede un bacio intenso al fidanzato e lo stesso fecero gli altri due.
In quel momento arrivò un imbarazzato Sirus – “Hem… hem! Scusate!”
Harry si allontanò dalla fidanzata e corse ad abbracciare il padrino. Sirius, commosso subito ricambiò l’abbraccio e poi fu la volta di Ginny, Hermione e Ron.
Harry e Ron tornarono a sedersi sul divano, abbracciando le rispettive fidanzate mentre Sirius prendeva posto su una poltrona a fianco e disse – “Silente, non mi ha avvertito di questo vostro arrivo prematuro? La riunione non è domani?”
Harry titubante rispose – “Si, ma credo che abbia optato di mandarci qui prima perché …”
Ginny, stringendo la mano del fidanzato terminò la sua frase – “Harry, ha avuto un incontro telepatico molto ravvicinato con …”
Sirius allarmato disse – “Voldemort? Harry cosa hai visto? Che succede?”
Ron leggermente adirato disse – “Non vuole dircelo! Ha detto che domani in riunione ci dirà tutto. Deve prima parlarne con Silente. Evidentemente, deve chiedergli il permesso, se può parlarcene o no. Mi sto leggermente infastidendo di questa situazione. Prima eri tu … il bersaglio di Tu Sai Chi, ora potrebbe uccidere chiunque di noi!”
Hermione preoccupata per la piega della discussione disse – “Calmati, tesoro! Harry, non avrebbe motivo di nasconderci qualcosa! Sa, che lo scopriremo, comunque! Se, è così restio a parlarne, avrà le sue ragioni!”
Ginny corse in aiuto dell’amica e disse – “Si, Fratellino. Se non fossi la sua ragazza. Sarei gelosa di te. Passa più tempo con te che con me, tra poco!”
Ron arrabbiato disse – “Stai zitta Ginny! Qualsiasi cosa, ti dice Harry, per te è oro colato! Non oseresti mai, metterti contro di lui! Se vuoi saperlo, non dovresti far parte dell’Ordine! Sei minorenne, e hai ancora la traccia addosso! Sei l’anello debole della catena! Ci farai uccidere tutti! Dobbiamo solo sperare, che Tu Sai Chi o i suoi mangiamorte non scoprano niente.”
Ginny era sull’orlo delle lacrime incapace di rispondere.

“Non pensavo che per Ron e quindi il “golden” trio io sono solo un peso. Ron, deve aver ragione, perciò il “mio” Harry, non ha detto niente. Vorrebbe, ma ci sono io! Forse è meglio che mi allontani da loro e lasci per sempre Harry. Non so, se troverò mai il coraggio di farlo, però!”

“Spero di non aver esagerato a dire quelle cose a Ginny e che lei mi possa perdonare un giorno! Devo in qualche modo smuovere Harry! Vediamo, se per difendere Ginny, dirà qualcosa. Lo conosco bene! Basta, che colpiscano Ginny, e Harry perde la sua solita calma! E se avesse letto la mia mente? Io sono la tua spalla amico! Devi dirmi cosa hai visto!”

“Amore, sei stato astuto, ma non credo che la tua mossa, ottenga il risultato sperato! Harry, non ci dirà niente! Per lo meno, non davanti a Gin! Anche se, dubito che tema solo per la sua incolumità! Le motivazioni del suo silenzio sono altre! Hai solo ottenuto di allontanare tua sorella da te, per un po’. Ma so che chiarirete!”

 Sirius stava per intervenire, quando  Harry calmo disse – “Ron, mi sembra che stai un po’ parlando a sproposito. Gin, non sarà la causa della nostra morte. Voldemort, ha altro per la mente, te lo garantisco. Inoltre, quando Silente, ha detto che anche lei sarebbe entrata nell’Ordine, tu non hai fatto obiezioni. Davanti a Rabastan, che stava per ucciderla, non mi sembra ci abbia tradito o spifferato qualcosa. Convincitene Ron, Voldemort vuole la mia morte. Ma ti posso giurare, che nessuno toccherà Gin. Te l’ho promesso. Anzi, chiedile scusa Ron. So, che lo hai fatto per ottenere una reazione da parte mia e sapere cosa ho visto, ma così non otterrai che l’effetto contrario. Tranquillo, non ho visto la morte di nessuno! Non dei nostri, per lo meno. Ora, penso sia meglio andare tutti a dormire. Siamo stanchi e finiremo, sicuramente con dire cose che non pensiamo!”
Ginny guardò ammirata il fidanzato e Ron ed Hermione rimasero senza parole.

“Harry sei un vero leader! Assomigli, sempre di più a tuo padre! La “piccola” Ginny, è davvero perdutamente innamorata di te. In genere tiene testa a suo fratello, come faceva Lily, l’unica a fronteggiare James. Però, quando pensa che potrebbe essere causa di pericolo per i suoi amici o per il ragazzo che ama perde tutta la sua sicurezza. Mi sembra di rivedere Lily. Tuttavia una cosa non mi è chiara. Perché Harry sei così restio nel parlare di ciò che hai visto? Che sia così terribile, da tenere all’oscuro Ginny, i tuoi amici e me?”

Sirius disse improvvisamente – “Ragazzi, Harry ha ragione, andate! Domani, sarà una giornata lunga! Andate avanti, la strada la conoscete! Harry, vi raggiungerà a breve! Vi spiace?”
I tre ragazzi si guardarono ma non obiettarono nulla e  salirono per raggiungere le loro stanze. Giunti davanti le proprie stanze, Ron sorprendendo gli altri, disse – “So, che penserete che sia impazzito. Soprattutto tu, Ginny! Ma credo, sia la migliore mossa per scoprire qualcosa …” si fermò arrossendo violentemente.
Hermione, che aveva intuito tutto, maliziosa disse – “Vai avanti, tesoro. Vediamo cosa ha partorito la tua mente “diabolica”!”
Il rosso imbarazzato proseguì – “Beh, siccome Harry non vuole parlare, ho pensato, che forse solo una persona potrebbe convincerlo a farlo. Non mi interessa come fa! Anzi, non voglio saperlo! Preferisco immaginarlo! Tuttavia, stanotte cambieremo stanza. Io dormirò con Mione, mentre tu Ginny, beh … non farmelo dire … hai capito! Ma voglio che porti a termine la missione!”
Ginny, ridendo e mettendosi sull’attenti e con il braccio sinistro sulla fronte a mo’ di saluto militare disse – “Signor Sì, Comandante!”
Ginny, entrò nella stanza ad aspettare Harry e lo stesso fecero Ron e Hermione entrando nell’altra stanza.
Intanto giù in salone, Sirius ed Harry erano in silenzio. Ad interrompere l’atmosfera fu l’animagus.
Sirius, tranquillo disse – “Harry, noto che sei sempre più leader nel quartetto. Ogni giorno, che passa assomigli sempre di più al caro “Ramoso”. Ma, non ho potuto far a meno di notare ciò, che hai detto al tuo amico. Cosa è successo? Cosa hai visto su Voldemort?”
Harry imbarazzato disse – “Niente Sirius, le solite dimostrazioni di forza. Ha ucciso due persone. Uno era Karkaroff. Ti spiegherò tutto domani in riunione. Non ho detto niente agli altri, perché devo discutere di una cosa con Silente. Sai niente della Bacchetta di Merlino?”
Sirius sorpreso disse – “Harry è una leggenda. Comunque, io ti direi di parlarne anche con Remus, oltre che con Silente. Mi hai fatto preoccupare! Ah, inoltre io direi qualcosa anche, alla futura Signora Potter. Era davvero preoccupata per te! Notte a domani!”
Harry annuendo abbracciò Sirius e andò su nella sua stanza e con sua enorme sorpresa vide dei capelli rossi, ma non erano del suo amico, ma della sua Ginny.
Ginny subito lo abbracciò e lo baciò e disse – “Amore è stata un’idea di Ron. È convinto che io riesca a farti dire, cosa hai visto oggi! Ma se non lo hai fatto avrai le tue buone ragioni e non ti costringerò a farlo. Ciò che per me conta è stare tra le tue braccia e con te.”
Harry a quelle parole arrossì violentemente e baciandola passionalmente disse – “Tesoro, ne ho parlato un po’ con Sirius, prima. Trova sempre il modo di incastrarmi. Comunque non vi ho detto niente, perché diciamo che è solo un informazione che Voldemort ha avuto e potrebbe rivelarsi infondata. Praticamente non voglio illudere nessuno. Prima voglio parlarne con Silente. Gin, sappi che tu sei tutto per me, ma se … no lascia stare. Nessuno, ti farà del male, finché avrò vita.”

“Come mi può mai venire in mente di tenere fuori dalla mia vita Gin? So che impazzirei! È  lei che mi da la forza di andare avanti, di non farmi arrendere mai! Lei è la mia arma in più contro Voldemort! La proteggerò sempre e comunque, anche a costo della mia vita! Inoltre, so che lei non mi permetterebbe mai di lasciarla in disparte. Mi seguirebbe anche se le dicesse di non farlo! Poi Herm, l’aiuterebbe in questa pazzia! Ma cosa ho fatto per meritarmi il suo amore? Chiunque, al suo posto, mi avrebbe mandato all’inferno per come l’ho trattata. Ma non lei! Mi ha sempre aspettato!”

Ginny sentendo quelle parole non riuscì a trattenere le lacrime e disse – “Harry, ti amo!”. Il ragazzo ebbe appena il tempo di dirle che provava lo stesso per lei, che senza capire come e quando esattamente, si ritrovarono nudi nel letto tra baci, carezze e abbracci che non lasciavano niente all’immaginazione.
Nella stanza a fianco, Ron ed Hermione, stesi nel letto non dormivano anzi …
Hermione sul petto del fidanzato disse – “Amore, secondo me oggi hai esagerato un po’ a dire quelle cose a tua sorella. Sai quanto è fragile sul tasto Harry!”
Ron accarezzandola e arrossendo disse – “Si, tesoro. So che hai ragione! Ma, non sapere cosa passa nella testa del mio migliore amico mi manda in tilt. Pensavo che colpendo Gin, lui ci avrebbe detto qualcosa, invece niente. Più enigmatico di prima. Inoltre, credo che mia sorella mi abbia perdonato abbondantemente. Ho visto i suoi occhi, quando ho proposto lo scambio di stanza. La cosa mi da un po’ fastidio, ma se è l’unico modo per ottenere informazioni ... Anche se …”
Hermione, ridendo terminò la frase del fidanzato – “Dubiti che seguirà il piano. Gin, non costringerebbe mai Harry a fare qualcosa che non vuole. Non gli farà dire niente, se lui non lo vorrà. Anzi, che ne dici se adesso pensiamo un po’ a noi?” un lampo malizioso accese gli occhi della ragazza.
In men che non si dica, i due ragazzi si trovarono molto vicini nelle stesse condizioni degli amici nella stanza a fianco. Il tempo volò inesorabile, fino alle 4:00, quando i ragazzi si addormentarono felici.
A svegliare i ragazzi ci pensò un raggio di sole. Nelle rispettive stanze i primi a svegliarsi furono Harry che accarezzava dolcemente i capelli alla fidanzata ed Hermione, che poggiata sui gomiti, vedeva il suo Ron ronfare beatamente. Controvoglia, svegliarono Ginny e Ron e dopo essersi salutati si alzarono e si incontrarono davanti le porte delle loro stanze.
Ginny allegra disse – “Giorno Herm. Giorno, fratellino! Avete dormito bene?!”
Hermione maliziosa rispose – “Ciao Gin. Ciao anche a te Harry. Si benissimo e suppongo sia retorico chiederlo a te?”
Ginny sorrise e lo stesso fece Harry. Ron, leggermente imbarazzato disse – “Ragazzi, abbiamo assodato che abbiamo dormito bene, ma prima che il mio stomaco inizi a lamentarsi che ne pensate se scendiamo giù a far colazione?”
Harry ridendo come le due ragazze disse – “Certo Ron. Non oseremo mai lasciarti senza colazione. Dirò a Kreacher di servirti doppia razione.”
Ron sorrise all’amico grato e fece cenno alla fidanzata di distrarre Harry. Hermione, scuotendo la testa rassegnata, ma sorridente resse il gioco al fidanzato. Ron, avvicinatosi a Ginny le sussurrò in modo che solo lei potesse sentire – “Allora, Ginny. Spero che il mio sacrificio sia servito a qualcosa. Cosa ti ha detto quel testone del tuo Harry?!”
Ginny, spensierata rispose – “Ron, non credo sia stato un così grande sacrificio, dormire con la tua Mione! Tuttavia, Harry non mi ha detto niente. Solo che ci potrebbe essere un’informazione, ma che potrebbe rivelarsi infondata e non vuole illudere nessuno. Poi non credo vuoi sapere il resto!”
Ron imbarazzatissimo disse – “No grazie! Miseriaccia, Gin. Ma perché i geni di Fred e George li hai ereditati tutti tu? Sei una vera strega! Perché anche tu sei contro di me?”
Ginny, gli fece la linguaccia e raggiunse Harry ed Hermione. Giunti giù in salone per fare colazione, oltre a trovare Sirius, trovarono anche Silente.
I quattro ragazzi rimasero sorpresi e dopo un’iniziale esitazione, lo salutarono contemporaneamente.
Silente sorridendo disse – “Giorno Signorine Granger e Weasley. Noto, che siete riposate e avete gli occhi luminosi, merito di Harry e Ron a parere mio.” Mentre le due ragazze arrossivano leggermente e Sirius sorrideva Silente proseguì – “Giorno, signor Weasley. Credo che gli elfi di casa si siano impegnati molto per non farti restare scontento. Le consiglio tuttavia, di essere un po’ più paziente. Giorno, Harry. Sei pronto?”
I due ragazzi annuirono e tutti mangiarono. Come ebbero finito di consumare l’abbondante colazione che ebbe poco da invidiare a quelle di Hogwarts, Silente disse – “Sirius, dove potrei fare  le mie lezioni ad Harry, senza essere disturbato?”
Sirius ci pensò un po’ su, poi sorridendo disse – “Albus, credo che la stanza degli ospiti, al secondo piano vicino la camera di Regulus, vada bene. Puoi usarla per tutto il tempo che vorrai!”
Silente guardò Sirus e sorridendo disse – “Bene, Harry allora andiamo!”
Harry annuendo diede un bacio a Ginny e facendo l’occhiolino ai due amici disse – “Mi raccomando non sparlate di me! Ah Ron, non tartassare Ginny su ciò che è successo ieri. Non ho motivo di nascondervi niente. Inoltre, ti ha detto ciò che le ho detto e che sa anche Sirius, quindi lasciala in pace a dopo, amico!”
Ron rimase a bocca aperta mentre Sirius e le due ragazze ridevano. Silente sorridendo disse – “Noto, Harry che stai facendo pratica con la legilimanzia e stai anche avendo ottimi risultati ma so che c’è un ma … Sei preoccupato per ciò che hai visto ieri. Dopo le nostre lezioni ti darò tutte le spiegazioni che vuoi. Ti va di iniziare?”
Harry annuì e ed entrò nella stanza che era stata decorata come lo studio di Silente e al centro si trovava il pensatoio.
Silente tranquillo disse – “Oggi vedremo tre ricordi. Il primo appartiene ad Hagrid e in parte lo conosci. Il secondo era del professor Dippet. Il terzo è invece  il mio. Ritengo, siano importanti perché ti faranno capire già la personalità di Voldemort.”
Harry e Silente si posizionarono di fronte al pensatoio e il vecchio mago prendendo una boccetta, togliendo il tappo lo versò e insieme ad Harry vi immersero la testa.

< Castello di Hogwarts, 1942:

Era una giornata autunnale, fredda e piovosa. Un ragazzo più alto del normale, che  apparteneva alla Casa del Grifondoro, era sempre solo e messo in disparte dagli altri. I motivi di tale esclusione erano svariati, ma principalmente tre. Primo, era visto male perché sebbene fosse  rimasto orfano nel corso dell’anno prima, non veniva visto di buon occhi che fosse un mezzo gigante, sua madre era una gigante e suo padre un babbano. Secondo, era ritenuto, per tale motivo un ignorante e arrogante. Il classico ragazzo “tutto muscoli e niente cervello”. il suo strambo modo di parlare, sgrammaticato e sconclusionato a volte, contribuiva a far crescere questa idea. Terzo, la sua forte passione per le creature magiche, spesso non distinguendole da quelle tranquille e innocue a quelle pericolose. Solo una persona, sembrava fregarsene di queste idee e non si vergognava di farsi vedere a parlare con lui. Era, anche lui un ragazzo orfano, ma non di 14 anni, bensì di 16 anni. Era, inoltre prefetto e apparteneva alla casa di Serpeverde, da sempre rivale di Grifondoro. Ma neanche, questo era per lui un problema. Questo ragazzo si chiamava Tom Orvoloson Riddle. Un giorno, si presentò il ministero della magia, accorso alla scuola in quanto un brutto evento era accaduto. Quella mattina era stata trovata morta una mezzosangue, appartenente a Corvonero, nel bagno femminile al secondo piano. Si chiamava Mirtilla Malcontenta.
L’allora preside della scuola, Armando Dippet, un vecchio mago dalla lunga barba bianca e da lunghi capelli dello stesso colore chiamò i prefetti e disse – “Ragazzi, visto i recenti avvenimenti, data la mancanza del colpevole ed essendo ormai  troppo pericoloso, in accordo con il ministro mi vedo costretto a dover chiudere la scuola di Stregoneria e Magia di Hogwarts!”
Tom Riddle altezzoso disse – “Scusi preside, e quelli che come me sono orfani, che fine faranno?”
Dippet , sconsolato disse – “Mi spiace, Tom! Ma, tornerai in orfanotrofio, nel mondo Babbano. Purtroppo non posso farci niente! Ora andate, devo discorrere con il ministro.”
Tom Riddle, tuttavia anziché tornare nel suo dormitorio andò al terzo piano, in un ripostiglio dove era solito rifugiarsi, Hagrid. Passava molto tempo con un animale, che teneva chiuso in una scatola.
Hagrid, avendo sentito la porta aprirsi, spaventato disse – “Ah, sei tu, Tom! Mi ero spaventato!  Ci ero certo che si trattava di preside Dippet!”
Tom malignamente disse – “Mi spiace Hagrid, ma devo consegnarti. Non posso permettere che Hogwarts venga chiusa!”
Hagrid, sorpreso da quelle parole chiese – “Consegnare a chi? Cosa ci  avere fatto di grave, Tom?”
Tom sorridendo rispose – “Hai aperto la camera dei segreti e liberato il mostro che ci vive! Guarda caso, adesso, è in quella scatola! Per colpa sua, è morta una ragazza!”
Allarmato disse – “Tom,ci  stai farneticando?! Aragog, è innocuo! Non facesse male ad una “mosca”. Inoltre,  ha sempre vissuto qui in questa scatola e in questo piano!”
Ridendo maligno disse – “Non puoi smentirmi, Hagrid! Chi crederebbe ad uno zoticone come te? Con il tuo permesso!” estrasse la bacchetta e la puntò verso l’animale dicendo “ARANIA EXUMAI”. L’incantesimo fallì e il ragno spaventato, scappò via, verso la foresta proibita. Tuttavia, quei rumori avevano richiamato il preside Dippet e l’insegnante di trasfigurazione, Albus Silente.
Dippet sorpreso chiese – “Cosa succede qui? Tom, come mai ancora in giro?”
Tom maligno rispose – “Sono venuto qui per cercare di convincer Hagrid a consegnarsi. È lui, che ha aperto la Camera e il mostro che ha ucciso la ragazza era quella Acramantula, che è appena fuggita!”
Dippet sorrise e disse – “Mi rammarica molto, ma in questo caso Rubeus, mi vedo costretto ad espellerti. Da domani devi lasciare la scuola!”
Silente guardò fisso Tom RIddle. Intanto, Dippet riprese – “Tom, quanto a te provvederò personalmente a darti un premio speciale per i servigi resi alla scuola. Grazie a te, Hogwarts non chiuderà.! Ora andiamo a dormire!”
Tom sorridendo maliziosamente annuì e andò verso il suo dormitorio, mentre Hagrid tentava disperatamente di provare la sua innocenza.
Silente, che non credeva in pieno alla versione di Riddle, al contrario di Dippet, tentò di intercedere – “Armando, credo che Rubeus non sia il vero colpevole perciò ti chiedo di non cacciarlo!”
Dippe sorpreso disse – “Albus, la mia decisione è irrevocabile e Tom ci ha fornito prove molto ovvie!”
Silente allora rispose – “Va bene Armando, rispetto la tua decisione ma permettimi di far restare Rubeus qui ad Hogwarts a fare il guardiacaccia. Non ho mai visto, nessuno più adatto a tale ruolo, dato il suo grande amore per le creature magiche. Ne risponderò io, personalmente, per qualsiasi cosa.”
Dippet sorpreso disse – “Albus, non ti arrendi mai! In tutti vedi del bene! Spero, che ciò non sia la tua rovina. Tuttavia, non ho nulla in contrario.”
Silente sorridendo disse – “Farò attenzione Armando! Comunque, al tuo posto io non crederei ciecamente a tutto ciò che Riddle dice. Non è tutto oro quello che luccica!”
Dippet lo guardò e poi annuendo, si congedò dai due. Hagrid imbarazzato disse – “Grazie professor Silente. Lei ci è davvero un grande uomo! Non  ce la deluderò e non ci dimenticherò mai quello che lei ci ha fatto per me!”
Silente mise una mano sul braccio del ragazzo e gli sorrise.>

Harry si ritrovò nella stanza.
Silente disse – “Harry, prima di proseguire, volevo sapere cosa hai notato?”
Harry imbarazzato disse – “Voldemort, già allora riusciva a far credere ciò che voleva agli altri. Avendo  Dippet dalla sua parte, ha facilmente potuto incastrare Hagrid.”
Silente annuì e disse – “Bene, Harry! Molto bene! Vedo, che hai capito, perché ti ho mostrato questo ricordo. Proseguiamo!”
I due si misero nuovamente di fronte al pensatoio e dopo che Silente ebbe versato nuovamente il contenuto di una boccetta, si ritrovarono indietro nel passato.

< Hogwarts, 1944:

Era luglio. Una calda giornata estiva e un ridente sole splendeva alto in cielo. I ragazzi del settimo anno avevano appena finito di sostenere gli esami per prendere i M.A.G.O. Tra questi, vi era anche Tom Riddle, che  concluse la sua carriera scolastica con ottimi voti. Conoscendo il debole, che l’anziano preside aveva per lui, e facendo leva sula sua abilità di convincere gli altri andò da Dippet e chiese – “Salve, signor preside! Sa che Hogwarts, per me è stata più di una scuola ma la mia casa e non vorrei andarmene! Per tale motivo, volevo chiederle, se mi permette di restare e insegnare Difesa contro le Arti Oscure!”
Dippet sorpreso dalla richiesta disse – “Ti comprendo, caro Tom. Ma devo, con rammarico, rifiutare la tua richiesta a causa della tua giovane età. Tuttavia, ti invito a ripresentarti tra qualche anno. Non avrò problemi a darti la cattedra.”
Tom guardò con disprezzo Dippet e se ne andò.

Londra, 1944:

Qualche giorno dopo il rifiuto di Dippet, Hagrid che era andato a Notturn Alley, per comprare del cibo speciale e multivitaminico per i suoi vermicoli, vide dietro il bancone di Magie Sinister, il suo vecchio amico Tom, che faceva il commesso. Subito lo riferì al preside Dippet e ai professori della scuola.
Dippet sorpreso, come gli altri professori disse – “E’ un peccato che un ragazzo con tali capacità sia finito a fare il commesso. Forse avrei dovuto accettare la sua richiesta!”
Silente calmo disse – “Armando non è stata colpa tua! Inoltre, non credo sia stato adatto ad insegnare Difesa. Non solo per la sua giovane età.”
Dippet, lo guardò in modo enigmatico. Nel frattempo, nel negozio di Magie Sinister, Tom cercava in tutti i modi di conoscere gente importante e che avesse dei rari tesori da regalargli. Aveva da sempre avuto questo vizio. Desiderava avere le cose più rare e gli oggetti appartenuti ad altre persone. Già, durante la sua infanzia, aveva rubato oggetti di altri bambini, anche se di scarsissimo valore. Un giorno, nel negozio entrò una strega con al collo un medaglione in oro massiccio con una S serpentina fatta di brillanti verdi sul davanti. Tom lo riconobbe subito e disse – “Scusi, signora!  Bello quel medaglione! Posso chiederle dove lo ha trovato? Ha l’aria di essere molto prezioso e allo stesso tempo molto raro!”
La strega che rispondeva al nome di Hepzibah Smith, cordialmente rispose – “L’ ho comprato da un tale che disse di averlo avuto da una donna pezzente per una miseria. Vedo, che le interessano le cose antiche? Se viene oggi, nel pomeriggio, a casa mia le mostrerò alcuni oggetti, che sicuramente troverà interessanti, tra cui un armatura fatta dai goblin, che vorrei vendere ma non trovo nessun acquirente.”
Tom, quel pomeriggio stesso andò a casa della strega e questa gli mostrò una coppa, che era comunissima all’apparenza, ma che la strega conservava gelosamente, in quanto, appartenente a una sua antenata, una dei fondatori della scuola di Stregoneria e Magia di Hogwarts. Tom comprò l’armatura e se ne tornò nel negozio.
Questa, comunque, fu l’ultimo acquisto che Tom fece per Magie Sinister, in quanto aveva deciso di lasciare il lavoro e iniziare a vagabondare per il mondo.
Due giorni dopo, questi eventi, sulla prima pagina della gazzetta del profeta due notizie avevano attirato l’attenzione dell’intero mondo magico.
La prima era : “Trovata morta a casa sua, Hepzibah Smith, discendente di Tosca Tassorosso. Arrestata il suo elfo domestico Hokey, rea confessa. Ha ucciso la padrona dandogli accidentalmente del veleno.”

L’altra non meno bella: “Lord Voldemort si rivela al mondo magico e inizia il suo regno di terrore. I suoi Mangiamorte diffondono morte e disperazione.”

Hogwarts, 1956:

Tom Riddle, era sparito da circa dieci anni e Armando Dippet, in seguito agli avvenimenti  che sconvolgevano il mondo magico e sentendosi troppo vecchio, decise di lasciare la cattedra. Al suo posto, venne eletto preside di Hogwarts, Albus Silente. Irriconoscibile nell'aspetto, Tom ricompare. Adesso, si fa chiamare Lord Voldemort. Silente non ha nessun problema a riconoscerlo. Tornato ad Hogwarts, si reca subito da Silente e chiese – “Salve, professore. Vorrei insegnare Difesa contro le arti Oscure?”
Silente calmo disse – “Salve Tom. Mi spiace, ma mi vedo costretto a rifiutare la tua richiesta nuovamente, come fece il preside Dippet!”
Voldemort, calmo disse – “Non mi chiami Tom! Il mio nome è Lord Voldemort! Perché rifiuta? Ritiene che sia ancora troppo giovane e inesperto?”
Silente altrettanto calmo rispose – “Tom, uno che ha abbracciato le arti oscure, può mai essere un buon insegnante di difesa? Insegnerai qui ad Hogwarts, quando Difesa delle arti Oscure verrà rimpiazzata da Arti Oscure!”
Voldemort ridendo disse – “Sei sempre lo stesso Silente! Un debole! Sapevo, che avresti rifiutato! Sei così prevedibile. Mi sarebbe servita questa cattedra per adunare discepoli oscuri , ma raggiungerò ugualmente il mio scopo e per te sarà finita. Ricordati il giorno di oggi. Voldemort diventa nemico giurato di Hogwarts e tutto ciò che rappresenta! Sentirai ancora parlare di Lord Voldemort! Per dimostrarti che non mento mai, ti lascio, una “maledizione” o “profezia”. Chiunque, accetterà la cattedra di Difesa, non durerà che un anno. Così ha parlato Lord Voldemort.”
Voldemort se ne andò, ridendo. Da quel momento, Hogwarts, cessò di esistere per lui.

Londra, 1980:

Voldemort, era ormai all’apice del suo potere. Niente e nessuno sembrava in grado di impensierirlo. Era invincibile. Tempi duri si prospettavano per il mondo magico e non. Finché, un giorno Albus Silente, che si trovava nel pub Testa di Porco, nel villaggio di Hogsmeade, come era solito per bere una burro birra e conversare con la sua vecchia amica, nonché barrista Rosmerta, assistette ad un’improvvisa profezia. Una presunta veggente, Sibilla Cooman, una stramba donna alta e molto magra, avvolta da scialli e rumorosi braccialetti. Era solita portare degli spessi occhiali da vista, che ingrandivano spaventosamente i suoi occhi. Era, inoltre, pronipote della celebre veggente Cassandra Cooman, dalla quale avrebbe ereditato la Seconda Vista e aspirante al ruolo di docente di  Divinazione a Hogwarts, strabuzzando gli occhi e con voce grave affermò – “Ecco giungere il solo col potere di sconfiggere l'Oscuro Signore... nato da chi lo ha tre volte sfidato, nato sull'estinguersi del settimo mese... “
Silente guardò la donna sorpreso ma era ignaro che qualcun altro aveva ascoltato quella profezia.
Severus Piton, uno dei più fedeli Mangiamorte di Voldemort, rivelò al suo Signore l'esistenza di questa profezia.
Voldemort malignamente disse – “Bene, Severus, bravo! I possibili soggetti possono essere due. Uno, è il figlio dei Paciock, l’altro il figlio dei Pottter. Sono, tuttavia certo che il bambino della  profezia, sia Harry Potter. Proprio, come me è un “schifoso” mezzosangue. È lui il mio eguale, quindi! Dobbiamo trovare i Potter e ucciderli.! Ci penserò io stesso”
Piton si pentì all’istante di ciò che aveva fatto e tentò di giocare la sua carta.
Piton, imbarazzato e timorosamente disse – “Oscuro Signore, uccida chi vuole ma lasci in vita, la madre del bambino, Lily Potter!”
In tutta risposta, Voldemort lo guardò e rise malignamente. Piton, era conscio del fatto che il Signore Oscuro non provava pietà per nessuno, così decide di andar ad Hogwarts, e rivolgersi all’unica persona che forse poteva aiutarlo.
Non appena Voldemort, se ne andò anche Piton si smaterializzò e andò da Silente, il preside di Hogwarts.
Piton, preoccupato disse – “La supplico nasconda Lily. L’Oscuro Signore, sta cercando i Potter per ucciderli. È convinto che loro figlio sarà colui che lo potrà sconfiggere. Ho sbagliato a rivelargli la profezia. Se avessi saputo, non lo avrei  mai fatto. So, che lei non ha problemi nell’accettare la mia richiesta. Se mi accontenta, le giuro che tradirò il mio Signore e farò la spia per voi e l’Ordine della Fenice!”
Silente lo fissò un attimo poi disse – “Va bene. Mi sembra una proposta vantaggiosa la tua! Ma sai, che Voldemort non ama essere preso in giro! Sai, il rischio che stai correndo!”
Piton annuì e si smaterializzò.>

Harry si ritrovò a Grimmauld Place e curioso chiese – “Signore, ma Voldemort in quei dieci anni dove è stato nascosto? Come ha fatto a cambiare in quel modo?”
Silente sorridendo disse – “Probabilmente, l’allora Tom Riddle diventò per un anno l’apprendista del mago oscuro Grindelwald. Ipotizzo, inoltre, che fu a causa di oscuri incantesimi che si sfigurò in quel modo!”
Curioso disse – “Grindelwald? Lo stesso che fu possessore della celebre bacchetta di Sambuco?”
Lo fissò un attimo e poi disse – “Si, Harry. Perché ne conosci altri? Come mai questa domanda?”
Imbarazzato disse – “Voldemort lo sta cercando. Vuole la bacchetta di Sambuco per uccidermi. Voldemort ha  fatto prigioniero Ollivander. Questi, gli ha detto che esiste qualcosa più forte della bacchetta di Sambuco…”
Silente sorridente disse – “La leggenda della bacchetta di Merlino e le sette pietre del bene supremo. Ahimè, Harry credo sia una semplice storia per bambini. Tuttavia, potremo vedere se c’è qualche fondamento di vero. Ora andiamo a pranzo.”
I due uscirono e trovarono alcuni membri dell’Ordine, soprattutto l’intera famiglia Weasley, Fleur, Lupin e Tonks con una Gazzetta del Profeta in mano e il volto sconvolto.
 

THEMYSTICGOHAN‘S ANGOLO
Salve, a tutti!
Vi chiedo venia per il ritardo, 35 giorni!
Se volete massacrarmi non vi tratterrò.
Ma concedetemi di spiegarvi i motivi prima. Poi potrete decidere del mio destino.
Ci sarà una maledizione su di me! Scherzi a parte! Contavo di pubblicare il capitolo per fine mese scorso.
Ma una serie di imprevisti mi hanno impossibilitato.
In primis, il pc che non mi dava più segni di vita! (Ho dovuto cambiare lo schermo e l’hard disk!).
Poi ho dovuto passare una notte si  e una no vicino mio nonno che è caduto e si è rotto il femore.
 Aveva flebo e catetere e non voleva mangiare.
Penserete voi è finita, allora? No!
Dulcis in fundo, la pen drive con tutta la storia si è smagnetizzata e ho dovuto riscrivere questo capitolo.
Fortunatamente avevo le bozze!
Se conoscete qualcuno che può togliermi il malocchio, ditemelo!  
Tornando al capitolo,è un capitolo tosto da seguire attentamente e con alcune importanti rivelazioni.
Tuttavia non mi convince molto. Spero che mi smentiate nuovamente.
Noterete che ho lasciato immaginare a voi cosa succede alle coppie della storia, appositamente per non distrarvi dalla trama e da ciò che accade nel capitolo.
Mi scuso anche per eventuali errori, che non dovrebbero esserci … ma qualcuno potrebbe essermi sfuggito.
Spero come sempre che vi sia piaciuto! E che ne sia valsa la pena di aspettare.
Come al solito, aspetto le vostre recensioni per e con qualsiasi giudizio.
Se avete qualche dubbio potete chiedere!
.
Come di consueto, ringrazio chi ha messo questa storia tra le seguite,
chi la ha messa tra le  ricordate
 e chi la ha messa tra le preferite, sperando che il numero continui sempre ad aumentare.
 Non abbiate paura di dire la vostra, non vi mangio!
 
Ringrazio come sempre le mie solite fedelissime e dolcissime lettrici:
Arya Destiny 98, Ginny Weasley,  Bella93, Angelica Weasley, Ery 96, Romina cullen, EmoTrilly eRibes rosso.
Do il benvenuto a  MrsFinnigan.
 
Ringrazio inoltre le numerose persone, che leggono silenziosamente e che mi hanno solo visitato. Questo, non può che farmi piacere, Spero continuiate a farlo e ad essere sempre più numerose!
                                                                               Al prossimo aggiornamento, spero presto
                                                                                         Themysticgohan
 




   
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
  
 
 
 

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Capitolo 25
*** UNA NOTIZIA SCIOCCANTE ***


 
Un ragazzo basso, ma robusto e muscoloso, dalla faccia larga, Charlie, lesse:

ULTIMISSIMA: ORRORE A DEVON. UN NOTO PLURIOMICIDA COLPISCE ANCORA!

“L'immagine è da brivido. Proviene dal Devon, nel Sud - Ovest dell’Inghilterra. Nella piazza principale rinvenuti due cadaveri, il cui riconoscimento è al quanto impossibile. Uno, di essi presenta solo la testa carbonizzata e un dito, precisamente il mignolo. L’altro è ridotto a un mucchio di cenere. Qualcuno, si è divertito ad infierire su questi due poveri disgraziati. C’è solo una persona capace di tanta crudeltà. Un ricercato, tuttora latitante. Il noto pluriomicida, Sirius Black. Sembra che lasciare i mignoli delle sue vittime sia diventata la sua firma! Purtroppo, il suddetto ricercato gode della protezione del più grande mago oscuro, conosciuto. Ciò rende la sua cattura ancora più difficile. Tuttavia, dopo vari incantesimi, si è riusciti a risalire alla vittima. Si tratta di un uomo morto all’età di 25 anni, che risponde al nome di Fabian Prewett, celebre domatore di draghi. Sulla salma verranno effettuati ulteriori accertamenti per stabilire con chiarezza le cause del decesso, ancora sconosciute e per trovare le prove schiaccianti della colpevolezza di Black. Dagli atti, sappiamo che alla vittima, fu teso un agguato. All’epoca degli avvenimenti, quando Colui Che non deve Essere Nominato, era all’apice della sua potenza, prima di venir sconfitto dal Bambino Sopravvissuto, l’adesso 17enne Harry Potter, testimoni oculari, che non hanno mai rivelato i loro nomi, confermarono che furono in cinque ad ucciderlo. Non escludiamo che possano essere, sicuramente adepti di Black. Il Ministero della Magia, Rufus Scrimgeour, non riesce a capire il motivo di una tale, nonché inutile e crudele dimostrazione di forza e ha dichiarato stamane: «Stiamo facendo tutto il possibile per venire a capo di questa incresciosa situazione. Inoltre, chiediamo alla comunità magica di mantenere la calma! Black, molto presto sarà nuovamente catturato e condannato al bacio». Scrimgeour, è stato criticato da alcuni membri della Confederazione Internazionale dei Maghi, per aver informato il Primo Ministro babbano dell’accaduto. «Ho dovuto farlo» ha ribattuto Scrimgeour, seccato. « Black è un pazzo. È un pericolo per chiunque lo incontri, mago o Babbano. Il Primo Ministro, mi ha personalmente garantito che non svelerà a nessuno la vera identità di Black. E poi, diciamocelo, chi gli crederebbe se lo facesse? Mentre tra i Babbani, è stata diffusa la notizia che Black è armato di pistola (una specie di bacchetta di metallo che i Babbani usano per uccidersi a vicenda), la comunità magica vive nel terrore di una strage come quella di 17 anni fa, quando Black uccise tredici persone con un'unica maledizione. Vi assicuro, comunque che In ogni modo, faremo il possibile affinché il terrore instauratosi per colpa di Black, finisca al più presto».”

Subito si diffuse un silenzio tombale e nessuno osava parlare. Improvvisamente si udì lo straziante pianto di Molly Weasley. Il marito, Arthur, tentò invano di tranquillizzarla.
La signora Weasley straziata disse – “Perché prendersela con Fabian e Gideon? Cosa Gli hanno fatto ancora?”
Il marito abbracciandola disse – “Calmati Molly! Non abbiamo prove che si tratti davvero dei tuoi fratelli. Aspettiamo Silente e vediamo come agire. Nessuno conosce meglio di lui Vold …”
Disperata urlò – “Arthur, questa volta non mi convincerai. Io non aspetterò Silente. Mi smaterializzo nel Devon. Se vuoi, seguimi! Anzi, mi farebbe piacere averti con me!”
Arthur a malincuore estrasse la sua bacchetta e disse “INCARCERAMUS” legando la moglie, che sbraitava e si agitava, sulla sedia.
Molly, disperata, urlò più forte – “Arthur liberami subito! Perché non mi capisci? Voglio vederli morti tutti! Voglio trovare Voldemort e ucciderlo!”
Arthur, scuotendo la testa in cenno di diniego disse – “No Molly! Dobbiamo aspettare! Se ti succedesse qualcosa? Credi che i tuoi fratelli te lo avrebbero permesso? Voldemort, non perdona lo sai”
La signora Weasley annuì con le lacrime agli occhi. Ma la notizia aveva sconvolto profondamente, anche il resto della famiglia.
Charlie, stizzito gettò furioso il giornale contro il muro e disse – “Zio Fabian, era tutto per me. È stato da sempre il mio mito. Ho intrapreso il lavoro di domatore di draghi per emularlo. È grazie al suo diario che sono cosi abile. Ricordo ancora quando la mamma me lo ha dato. Scoprirò chi ha deturpato così il corpo di zio, così come chi lo ha ucciso e lo ripagherò in egual misura. Agirò anche senza l’aiuto dell’Ordine. Nessuno di voi tenti di fermarmi! Potrei uccidervi senza problemi. Io vado!”
Bill, lo bloccò per un braccio l’istante prima che si smaterializzasse. Charlie infuriato disse – “Bill, lasciami non costringermi a farti del male! Se vuoi seguirmi, non te lo vieterò! Ma se vuoi fermarmi, allora sarò costretto a combattere!”
Bill con calma angelica disse – “Charlie, rilassati un attimo e rifletti prima di agire! Non sai in quanti sono! Credi davvero di uscirne illeso? Sei già stanco di vivere? Cosa pensi di risolvere?”
Charlie rosso dalla rabbia disse – “Bill, io ti ho sempre rispettato e visto come un esempio da seguire. Ma questa volta, non mi interessa che sei il più grande. Io ho preso la mia decisione e non sarà un codardo come te a trattenermi!”
Bill, repentinamente senza pensarci su due volte fece partire un sonoro ceffone al fratello che lo fece cadere a terra e disse – “Calmati Charlie ora e non provare più a darmi del vigliacco!”
Mantenendosi la guancia arrossata e alzandosi Charlie disse – “Credevo ti importasse qualcosa di più degli zii. Invece sei solo un egoista e opportunista. Dammi anche un altro schiaffo se vuoi. Ma non mi convincerai a cambiar idea!”
Bill tranquillo disse – “Charlie, ti stai sbagliando! Credi davvero che non me ne freghi niente degli zii? Non immagini cosa sarei capace di fare se avessi i colpevoli tra le mani! Vorrei, che Greyback mi avesse morso trasformato, così da potergli staccare la testa a morsi ma so che non risolverei niente. Ciò non ci porterebbe indietro gli zii! Loro, non sarebbero fieri dei nostri comportamenti, perciò adesso calmiamoci e parliamone.” Mise una mano sulla spalla del fratello.
Charlie in tutta risposta la tolse via sgarbatamente e disse – “Bill mi sembra di sentir parlare Silente. Non ti riconosco più!” estrasse la sua bacchetta e la puntò al fratello. Bill, allora, estrasse prontamente la sua. Si avvicinava l’irreparabile.
Fred e George erano rimasti per la prima volta senza parole, incapaci di fare la più elementare battuta. Come se la stanza fosse piena di dissennatori e questi si fossero nutriti di tutta la felicità. Ron fissava il vuoto sconsolato:

“Perché? Cosa vogliono da noi Tu Sai Chi e i suo leccapiedi? Crede così che gli consegniamo Harry? O vuole dividerci e metterci uno contro l’altro? Possibile che ci tema a tal punto?”

Hermione, vicina al fidanzato, gli stringeva la mano per farlo stare calmo ed era visibilmente preoccupata:

“Il “mio” Ron è come se fosse in trance. Non riesce a credere che sia successo tutto ciò. Se non intervengo, qui succede qualcosa di irreparabile di cui presto ci pentiremo. E Gin? Possibile, che la cosa non la tocchi proprio? Vedo, che ha voglia di piangere. Ma perché si ostina a reprimere i suoi sentimenti? Sfogati, Gin. Piangere, non sempre è segno di debolezza! Sei una bomba ad orologeria, tieni dentro, ma presto o tardi scoppierai.”

Nessuno sembrava in grado di intervenire tra i dure fratelli, quando all’improvviso una folta chioma rossa si mise tra i due.
Charlie stupito disse – “Ginny, togliti di mezzo!”
Ginny, con le braccia aperte a mo’ di croce disse – “Bill, Charlie smettetela! Credete, che altro dolore possa giovare alla nostra famiglia? Volete decidervi a crescere e a comportarvi da adulti?! Bill, sai che sei il mio fratellone preferito! Sei stato tu, che mi hai imparato a volare, e sempre tu sei stato a farmi vedere la prima magia. Eri sempre tu, a difendermi e schierarti dalla mia parte, quando Fred, George o Ron, mi facevano gli scherzi o mi prendevano in giro. Eri sempre tu, quello che mi prendeva in braccio quando mi addormentavo e mi portavi a letto. Eri tu, che ti prendevi la colpa quando io e Ron, rubavamo la torta al cioccolato alla mamma. Quindi, se mi vuoi bene come allora, ti chiedo di abbassare la bacchetta e ascoltarmi. Fallo per me! Charlie, capisco che sei distrutto dal dolore, ma cosa risolveresti attaccando Bill? Ripensa a tutte le volte che avete giocato a Quidditch insieme e tutto ciò che avete fatto insieme! Ripensa a quanto dicevi, che da grande volevi essere coraggioso e pronto a tutto come Bill e zio Gideon. Siamo una famiglia e dobbiamo restare uniti! Fatelo almeno per la mamma! Se quel folle di Voldemort, crede che noi ci uccidiamo gli uni con gli altri, allora non è il più temuto mago di tutti i tempi ma il più idiota! Io sono convinta che Harry e il professor Silente avranno una soluzione. Io ho scelto da che parte stare e voi?”
Nell’udire quelle parole Charlie e Bill si guardarono negli occhi e prima Bill, poi Charlie abbassarono le bacchette. Bill stava per parlare, quando Fanny, la fenice di Silente, comparve come per magia e si posò sulla spalla di Ginny. Tutti sussultarono compresa Ginny. Dopo un’iniziale smarrimento la ragazza sorrise all’animale, accarezzandolo e Bill disse – “Hai ragione Bambolina! Scusaci. A volte, credo che sei tu la maggiore e la più matura di tutti! Scusami Charlie per lo schiaffo, non avrei dovuto perdere il controllo!”
Ginny, sorridendo disse – “Bill, non mi chiamavi più così, da quando avevo sei anni e mi facevo le treccine!”
Charlie imbarazzato affermò – “Bill, ho esagerato! Me lo sono meritato! Non avrei dovuto mancarti di rispetto, sei sempre il maggiore. Scusami anche tu! Ma sai che sono molto istintivo! Fratello, comunque dovresti imparare a controllare la tua forza da lupo, come fai con gli istinti. Ginny, da quando sei cosi saggia? Stai davvero crescendo. Stento a riconoscere la mia sorellina piagnucolona.” Ginny gli cacciò la lingue e tutti scoppiarono a ridere.
In questo istante, in questo clima disteso arrivarono Harry e Silente spensierati, ignari di tutto ciò che era accaduto.
Ginny, non appena lo vede, corre piangendo tra le braccia del ragazzo. Tutti rimangono sorpresi nel vedere la ragazza dai capelli di fuoco in lacrime, infatti lei è sempre stata forte e non ha mai pianto senza un motivo per cui valesse la pena farlo. Era, un evento raro ma allarmante allora. Harry, travolto da questo inaspettato gesto si trovò a terra con Ginny sopra di lui che piangeva disperata.

“Povera signora Potter! È identica a Lily. Sempre forte davanti agli altri ma fragile e piena di paure dentro. Questa volta, il dolore da tenere dentro è stato troppo grande. Non so come abbia fatto a resistere finora. Ha calmato persino i fratelli! Nessuno aveva capito come stesse soffrendo. Harry, saprà come consolarla. Ci riuscirà! È da ammirare la piccola Ginny! È la degna fidanzata del mio figlioccio!”

Harry guardava negli occhi tutti i presenti, soffermandosi sui Weasley e soprattutto i suoi due amici, Ron e Hermione, ma nessuno parlava. Harry, accarezzava i capelli della fidanzata, ma la ragazza non aveva intenzione di calmarsi.
Harry osò dire – “Ron, Herm, Sirius! Qualcuno mi fa capire cosa è successo?”
Nel silenzio tombale Sirius:

“Harry, scusa vorrei evitarti questo dolore ma credo non ci siano altre soluzioni. Mi consegnerò! Lo devo a Ginny e la sua famiglia!”

Calmo disse – “Harry, Albus leggete la Gazzetta del Profeta alla prima pagina. Capirete tutto!”
Harry, senza togliere la mano dai capelli della fidanzata, prese la gazzetta che gli porgeva Sirius. Prima di leggere disse – “Sirius. Dovessi schiantarti, non ti permetterò di farlo. Ho già perso i miei genitori, non permetterò che Voldemort, mi tolga anche te!”
Tutti guardarono Harry e Silente stupiti che leggevano.
Silente, leggermente preoccupato disse – “Bene. Una mossa che non avevo previsto. Andiamo in sala riunioni e discorreremo anche di questo. Comunque, Sirius, Harry ha ragione! Non faremo ciò che Voldemort si aspetta! Tu non ti consegnerai! Harry, raggiungeteci presto! Credo, che la signorina Ginny, abbia bisogno di parlare da sola con te. Non appena saremo tutti, inizieremo  la riunione. Andiamo Fanny!” Tutti se ne andarono con Silente. Tranne Fanny, che restò appollaiata sulla spalla di Ginny e Ron ed Hermione che volevano restare, ma Harry, fece segno loro di precederli.
Ron, alzando il pollice, prese la mano di Hermione e sorridendo, li lasciò soli.
Harry, dolcemente disse – “Gin, amore è tutto a posto. Nessuno ti farà del male. Fidati di me. Voldemort, non si avvicinerà!”
Ginny, con la voce rotta dal pianto disse – “Te- tesoro. Non temo Voldemort, per la mia vita. Ma per que- quello che potrebbe fare a te! Hai visto cosa ha fatto ai miei zii. Mi spiace per loro e non sai quanto. Ma non li ho mai conosciuti di persona. So solo ciò che la mamma ci raccontava di loro. Se un giorno dovesse riuscire a prenderti. E … e …” le si spezzarono le parole in gola e continuò a piangere.
Harry le alzò il mento e disse – “Amore, non pensare a quello che mi può capitare. In ogni caso io avrò sempre un motivo per vivere, che Voldemort non ha. Te! Sei tu, la mia arma in più. Quindi, calmati! Adesso, se vuoi sfogarti e liberare il dolore per ciò che ha fatto ai tuoi zii, fallo tranquillamente!”
Ginny, tentando un sorriso disse – “Amore, promettimi che non mi lascerai mai sola? Inoltre, devo chiederti scusa! Adesso come farò cogli altri? Mi vergogno!”
Harry ridendo e accarezzandola disse – “Ti vergogni, perché piangevi?”
Ginny, lo guardò imbarazzata:

“Amore, ancora una volta hai capito tutto solo guardandomi negli occhi. Spero di non perdere mai questo legame che c’è tra noi. Ah, grazie! Non so cosa sarebbe successo, se tu non fossi stato con me!”

Harry ridendo disse – “Gin, tesoro sai che per te ci sarò sempre! Comunque, come mi disse una volta Silente, Non ti dirò: non piangere! Perché non tutte le lacrime sono un male! Sei pronta tesoro?”
Ginny, sorridendo gli diede un bacio tenero sulle labbra e disse – “Sono pronta da sempre, con te al mio fianco amore! Andiamo!”
I due ragazzi, mano nella mano andarono nella sala delle riunioni, preceduti da Fanny che cantava. Tutti erano in religioso silenzio e anche Silente sembrava essere preoccupato per qualcosa. Infatti aveva avuto per tutto il tempo la testa tra le mani. Sotto lo sguardo incuriosito degli altri, andarono a sedersi ai posti designati. Silente, dopo un breve silenzio disse – “Non tergiverserò oltre. Come avete visto, Voldemort sta agendo e purtroppo ha un enorme vantaggio su di noi. Lui conosce le nostre mosse e può anticiparci. Notate, infatti, che sa dove e quando colpirci. Invece, noi ahimè, brancoliamo nel buio. Con enorme rammarico, a questo punto, vi devo comunicare ufficialmente che se prima avevo solo il sospetto, adesso ho la certezza, che tra noi vi è una spia. Qualcuno che sta abilmente facendo il doppio gioco. Non so se per costrizione o per scelta. Tuttavia, a causa di ciò e non riuscendo ancora a risalire all’arcano, ho deciso che comunicherò le mie decisioni solo ai singoli coordinatori di ogni singola squadra. So, già da ora, che molti di voi, adesso crederanno che così facendo li estrometterò dall’azione, ma non è così. Infatti, sarà a discrezione di ogni singolo coordinatore se comunicarlo o meno al compagno e metterlo così al corrente di tutto o fargli eseguire solo gli ordini. Tutto ciò, fin quando non scoprirò la talpa. Questo, originalmente, era il motivo della convocazione dell’Ordine, ma dati gli ultimi sviluppi…”
Hermione, imbarazzata interruppe Silente dicendo – “Scusi, professore quindi secondo lei il “traditore” è un secondo di una squadra dell’Ordine? Come fa ad essere certo che non si tratta di un coordinatore? Se non può o non vuole rispondere non insisterò oltre.”
Silente sorridendo disse – “Signorina Granger, mi aspettavo una tale osservazione da lei e non ho nessuna remore a risponderti. Non ti tedierò con la spiegazione di come sono giunto a questa conclusione ma sappia che mi sono semplicemente soffermato a riflettere. In questo modo il cerchio si stringe di molto ma ahimè! La spia non commette errori. Il colpevole è per forza di cosa il secondo, in quanto ogni coordinatore sta a stretto contatto con me. Inoltre, come Kingsley o Alastor sono esperti Auror, oppure sono appartenenti all’originario Ordine della Fenice, quindi sanno come non cadere nei tranelli di Voldemort. Prima, che lei possa obiettare qualcosa, eccole una risposta alla sua prossima osservazione, che spero sia esaustiva. Non dubito lontanamente di voi quattro per almeno tre motivi, anche tralasciando che Sirius, con grosse difficoltà, abbia dovuto, per prassi esaminare anche voi. Primo, state sempre ad Hogwarts o Hogsmeade, e come sapete è impossibile smaterializzarsi entro i loro confini e sempre sotto lo sguardo vigile mio, di Minerva e Rubeus. Secondo, forse il più importante, Harry non si schiererebbe mai dalla parte dell’assassino dei suoi genitori e Voldemort se avesse Harry dalla sua parte lo vorrebbe, in primis capace di intendere e volere, non una semplice marionetta. Se stessimo giocando a scacchi, Harry sarebbe per Voldemort, non un pezzo da sacrificare, un innocuo pedone, ma uno dei suoi pezzi più forti. Una torre, come minimo. Poi, ahimè in quel caso sarebbero imbattibili. Ecco perché l’anno scorso ha tentato di impossessarsi della sua mente per convincerlo a schierarsi dalla sua parte. Se mai un giorno ciò, dovesse accadere, sarebbe la fine per l’intero mondo Magico. Vi spiegherò, in un'altra occasione il motivo di tale supposizione. Anche se sono certo, signorina Granger, che con il giusto aiuto può risalire facilmente anche lei alla mia medesima conclusione. Terzo, nessuno di voi tre potrebbe mai tradire Harry, a cui siete legati in modo incondizionato e per motivi diversi. Adesso vediamo cosa fare…”
Ginny, imbarazzata quanto Hermione disse – “Professore scusi, ma perché non usa il veritaserum e lo somministra ad ognuno di noi? Se lei permette, lo preparo io con Herm, dato che pozioni non è tra le mie materie preferite, ma le garantisco che per una giusta causa come questa mi impegnerò totalmente. Vorrei rendermi utile … Inoltre mi chiedo, allora perché la talpa non ha ancora consegnato Harry? Sa che Harry è troppo imp …”
Silente sorridendo la interruppe e disse – “Signorina Weasley, ammiro la sua iniziativa ed è lodevole tutto ciò che è pronta a fare. Tuttavia il suo piano non è realizzabile per un semplicissimo motivo. Se la spia non agisse per sua iniziativa ma sotto influsso dell’Imperius, il veritaserum non funzionerebbe. Si dovrebbe dare a colui o colei che ha lanciato l’incantesimo e dal momento che la spia non commette nessun genere di errore devo dedurre che agisca sotto la maledizione. Ma non temete, presto o tardi ci sarà la resa dei conti e la scoveremo. D’ora in poi come vi ho detto, saranno i vostri coordinatori a comunicarvi come agiremo, qualora lo ritenessero opportuno. Signorine, state tranquille, sono certo che sia Harry che il signor Weasley, non dubitano di voi e non vi terranno all’oscuro. Almeno che non si tratti di mettervi in pericolo, in quel caso credo non verrete coinvolte, soprattuto lei signorina Weasley. Conosciamo bene entrambi, il caro Harry! Ma sappiamo tutti, che lei, signorina Weasley, non si arrende facilmente ne si fa metter da parte proprio come faceva Lily Potter. Per quanto riguarda il fatto che la spia non ha ancora consegnato Harry è perché il “burattinaio” non sa che Harry fa parte dell’Ordine e la sua “marionetta” non agendo di propria iniziativa non lo fa. Quindi, il fatto che la spia agisce sotto Imperius è un bene da una parte ma…”
Hermione, allarmata disse – “Ma professore, l’unico modo per fermarla è …. O uccidere colui che ha lanciato la maledizione oppure … uccidere chi è colpito dalla maledizione,giusto?!”
Silente tranquillo disse – “ Precisamente! E’ corretto signorina Granger! Ma ciò che ha detto lei di uccidere la vittima della maledizione si attua solo se si ha di fronte la persona colpita e non essendoci altro modo per fermarla, si deve agire! In quel caso o vivi tu o vivi lei! Ma si guardi intorno, vede qualcuno sotto l’influsso della maledizione. Sa come si riconosce, vero? La persona colpita è simile ad un morto che cammina non avendo una propria volontà e presenta occhiaie come quelle di uno che non dorme da un mese e occhi vitrei. Deduco, non sia ancora il momento di agire. Adesso però dobbiamo decidere cosa fare riguardo ciò che è successo a Devon. Devo chiedere a tutti i secondi di ogni squadra di lasciare momentaneamente la sala.”
Tutti i secondi si erano alzati ad eccezione di Ginny e Hermione. Dopo un rapido scambio di sguardi con i rispettivi fidanzati, anche le due ragazze stavano per andarsene, quando Harry, prendendo la mano di Ginny, improvvisamente disse – “Aspettate! Signore credo sia giusto mettervi al corrente di ciò che mi è successo ieri.”
Silente sorridendo annuì e fece segno a tutti di sedersi. Harry, dopo un attimo di esitazione come se dovesse soppesare ciò che doveva raccontare disse – “Bene, ieri sono entrato in contatto telepatico con Voldemort. Come al solito, era in riunione con i suoi mangiamorte. Improvvisamente, ha fatto condurre di fronte a sé Gregorovitch, il fabbricante di bacchette bulgaro e Ollivander. Prima ha torturato il costruttore bulgaro e gli ha chiesto di consegnargli la più potente bacchetta mai esistita, la bacchetta di Sambuco. Ma, Il mago gli ha risposto che gliel’aveva rubata un certo Gellert Grindelwald. Allora, Voldemort, gli ha chiesto di fabbricargli una bacchetta egualmente potente a quella di Sambuco, diciamo di clonarla. Ma Gregorovitch, ha categoricamente rifiutato e Voldemort lo ha ucciso. Subito dopo, ha chiesto ad Ollivander come potermi uccidere…”
A sentire quelle parole, Ginny, strinse la mano ad Harry che subito la tranquillizzò accarezzandole a sua volta la sua mano e proseguì – “Dal momento che le nostre bacchette sono gemelle e possiamo solo danneggiarci, ferirci ma non ucciderci. In pratica, sta cercando un’arma con la quale può uccidermi e Ollivander non è stato in grado di dirgliela e lui lo ha solo torturato in quanto per ora gli serviva ancora vivo.” Guardò Remus Lupin, lanciandogli un occhiata penetrante che subito ricambiò sorpreso.
Harry subito riprese – “Non finisce qui dopo aver congedato Ollivander, facendolo ricondurre da Malfoy nelle segrete, ha fatto condurre davanti a sé da Codaliscia, l’ex mangiamorte, Igor Karkaroff. Gli ha chiesto di tornare nuovamente dalla sua parte, ma Karkaroff non ha risposto e Voldemort lo ha ucciso. Subito dopo, ha mandato Augustus Rookwood a Durmstrang a comunicare “l’inaspettata morte” del preside e ha detto di spacciarsi per suo fratello. Dall’anno prossimo sarà il nuovo preside di Durmstrang, per questi pochi mesi solo inquisitore supremo. Mi aspettavo di leggere qualcosa sulla Gazzetta del Profeta, ma invece come al solito niente. In seguito, ha disperso tutte le forze alla ricerca di Grindelwald. Mentre, lui, Bellatrix, Rodolphus, Lucius e Tiger sono andati altrove. Gin, scrivi a Luna e fatti inviare una copia del Cavillo. Puoi usare tranquillamente Edvige, lo sai. Lì, forse sapremo altre cose anche su gli eventi di Devon.”
Silente calmo disse – “Bene. Adesso come stabilito, devo restare solo con i coordinatori di ogni singola squadra. Gli altri si accomodino fuori e a attendano che li chiami.” Tutti i secondi si alzarono, comprese le due ragazze che guardarono preoccupate i fidanzati. A tranquillizzarle, ci pensò Tonks, mettendogli una mano sulla spalla e sorridendo. Non appena, lasciarono la sala riunioni, le due ragazze corsero sopra in camera a scrivere la lettera a Luna, mentre tutti gli altri attesero fuori. Intanto in sala riunione, Silente disse – “Innanzitutto, volevo complimentarmi con te Harry. L’idea di avere notizie più veritiere possibili, affidandoci al Cavillo è ottima. Quel giornale, attualmente, è l’unico imparziale. Tornando a noi, questa volta, dopo tanto tempo, agiremo tutti insieme. La squadra Big, si recherà nella foresta proibita, e si metterà in contatto con i centauri. Dobbiamo sapere se sono ancora disponibili per stringere un’alleanza con noi. Rubeus, amico mio, mi fido di te!” il gigante con le lacrime agli occhi annuì. Silente, subito riprese – “La squadra Wolf- fair e la squadra Cat, avranno il delicato compito di andare al Malfoy Manor. Dovranno osservare la situazione, valutare  le forze presenti lì e cercare di liberare il prima possibile il costruttore di bacchette Ollivander. Se non è possibile, ritirarsi immediatamente e troveremo una soluzione al più presto. Per quanto riguarda, la squadra Red, ho pensato di mandarla nel Devon, a monitorare la situazione ed evitare che Voldemort e i suoi mangiamorte colpiscano nuovamente. Molly, te la senti? In caso contrario, mando qualcun altro! In ogni caso, non commettere imprudenze enon farti accecare dall’ira. Non esitare a chiamare aiuto!”
La signora Weasley disse – “Albus, sono fiera che tu abbia pensato a me per questa missione. Non ho nessun problema! Anzi, sono felice. Voglio scovare i colpevoli, quegli Stronzi che hanno deturpato i corpi dei miei poveri fratelli. Lo faccio anche per Sirius. Ha già pagato, per qualcosa che non ha commesso, inoltre è il mio modo per ringraziarlo per quello che fa e ha fatto per Ron e Ginny.” Sirius, aveva le lacrime agli occhi.
Sirius commosso disse – “Grazie Molly! Comunque lo faccio più che volentieri. Sono come figli, soprattutto Ginny, non solo perché è la fidanzata di Harry …”
Silente sempre rilassato disse – “La squadra Light, come stabilito svolgerà il suo turno di ronda, coadiuvata dalla squadra Fire e dalla squadra Evil eye. Queste, dovranno seguire i mangiamorte dispersi alla ricerca di Gellert Grindelwald, e mi raccomando di tenere gli occhi aperti e non fare nulla di cui pentirsi. Ovviamente devono impedire che commettano altre dimostrazioni di forza e se possibile tentare di anticiparli, trovando prima noi, Grindelwald, e portarlo in salvo qui. Ho bisogno di parlargli. Appena possibile, dopo aver compiuto la propria missione si uniscano a queste anche la squadra Wolf- fair e la Cat. Alla squadra Gold, invece, spetterà l’ardua impresa di andare a Durmstrang, e impedire a Rookwood, con discrezione di prendere possesso della scuola e allo stesso tempo controllarne i movimenti. Infine la squadra Moony, la Padfoot, la Fanny e la Spider verranno con me. Cercheremo di capire dove è andato Voldemort con gli altri quattro mangiamorte. Tuttavia, ho già qualche sospetto. Adesso, comunicheremo agli altri la fine della riunione.”
Fuori dalla sala riunione erano tutti in attesa di un segnale, o una chiamata di Silente. Anche Ginny ed Hermione, erano scese. Il tempo sembrava essersi fermato, quando ecco apparire Fanny e andarsi ad appollaiare sulla spalla di Ginny, che per un attimo rimase sorpresa.
Tonks, alzandosi dal divano disse – “Silente ci vuole. Ha mandato Fanny a chiamarci. Andiamo ragazze!” Fanny li precedette, andandosi ad appollaiarsi sulla spalla di Harry dove si addormentò.
Uno ad uno, tutti i membri dell’Ordine tornarono a sedersi, Silente disse – “Ogni singola squadra sa cosa fare. La decisione di sapere cosa dovete fare, come sapete è una scelta del coordinatore. Prima di sciogliere la riunione, ci tengo a precisare che i compiti assegnati, saranno effettivi da domani mattina. Oggi, credo sia opportuno fermarci a riflettere e parlare. Quindi, dormiremo tutti qui, tranne per la squadra di ronda che uscirà come stabilito da calendario. Non dovete sentirvi obbligati a restare, se non volete.”
Tutti uscirono dalla sala riunione e Sirius chiamò i suoi due elfi domestici, affinché preparassero i letti e la cena per tutti i componenti dell’Ordine.
Silente, sorridendo disse – “Harry, dopo cena, alle 21.00, ci vediamo per le nostre lezioni! Buonanotte, signor Weasley, buonanotte signorine Granger e Weasley!”
Ginny e Hermione curiose dissero – “Allora?”
Harry e Ron ridendo – “Niente! Siamo in missione con i nostri tutor e Silente. Andiamo a cena. Solo che dovete prometterci che se …” le due ragazze li interruppero baciandoli con passione.
La cena fu molto abbondante come al solito e passò tra scherzi e divertimenti. Subito dopo mangiato,  Harry rivolto a Ginny, disse – “Amore, non aspettarmi sveglia. Farò tardi! Ci vediamo domani. Ron, mi raccomando convincila tu!”
Ron, leggermente stizzito disse – “La conosci, amico! Sarà impossibile comunque ci proverò!”
I quattro amici si salutarono e Harry salì nella stanza degli ospiti, al secondo piano vicino la camera di Regulus e vi trovò Silente, tranquillamente seduto.
Silente disse – “Buona sera, Harry! Prima di iniziare le nostre lezioni ho bisogno che tu mi faccia un enorme piacere. Bada puoi anche non accettare ma io credo sia opportuno che vagli bene la cosa.”
Harry calmo – “Mi dica, Signore. Se lei mi chiede di farlo si vede che è una cosa importante.”
Silente leggermente preoccupato – “Qualora accettassi la mia richiesta, Harry, sappi che ti metteresti in pericolo. Ma devo con rammarico ammettere che saresti l’esca perfetta …”
Harry rilassato disse – “Centra Voldemort?  Accetto, ma non coinvolgerò Ginny!”
Silente rammaricato – “Mi aspettavo già una tua tale affermazione, perciò ti ho detto di valutare, anche perché escludendo la signorina Weasley, la priveresti di un’occasione unica e rara. Stiamo tergiversando molto. Ti chiedo di giocare per la nazionale inglese, la coppa del mondo di Quidditch, che si terrà in Russia. La finale sarà a Durmstrang .…”
Harry preoccupato – “Signore, sa che può contare su di me, e non ho problemi a rischiare ma Ginny …”
Silente sorridendo – “Harry, non c’è fretta, valuta con calma. Comunicherai tutto alla professoressa McGranitt, sappi che l’Ordine sarà al tuo fianco. So che attuerai la scelta più saggia e migliore. Oggi vedremo cinque ricordi. I primi riguardano te. Tuttavia, trarremmo le conclusioni dopo averli visti. Il primo è della Professoressa McGranitt. Procediamo?”
Harry annuì e si posizionò di fronte al pensatoio, mentre Silente versava il contenuto di una boccetta.

< 31ottobre 1981, Little Whinging, Surrey:

Il signore e la signora Dursley, vivevano a Privet Drive numero 4 ed erano orgogliosi di poter affermare che erano perfettamente normali. A vederli, erano le ultime persone al mondo da cui aspettarsi che avessero a che fare con cose strane o misteriose, anche perché sciocchezze del genere proprio non le approvavano. Il signor Dursley, Vernon, era direttore di una ditta di trapani. Era un uomo corpulento, quasi senza collo e con un grosso paio di baffi. Mentre, la signora Dursley, Petunia, era magra, con un collo quasi due volte più lungo del normale, il che le tornava assai utile, dato che passava gran parte del tempo ad allungarlo oltre la siepe del giardino per spiare i vicini. I Dursley avevano un figlioletto di nome Dudley, e secondo loro non esisteva al mondo un bambino più bello. Possedevano tutto quel che si poteva desiderare, ma avevano anche un segreto, che volevano a tutti i costi celare. Non avrebbero potuto sopportare che qualcuno venisse a sapere dei Potter. Come al solito, alle otto e mezzo, Vernon Dursley prese la sua valigetta ventiquattr'ore e uscì di casa. Fu all'angolo della strada che notò le prime avvisaglie di qualcosa di strano: un gatto che leggeva una mappa. Per un attimo, il signor Dursley, non si rese conto di quel che aveva visto; poi girò di scatto la testa e guardò di nuovo. C'era un gatto soriano ritto sulle zampe posteriori, all'angolo di Privet Drive, ma di mappe neanche l'ombra. Mentre l'auto girava l'angolo e percorreva un tratto di strada, Vernon Dursley tenne d'occhio il gatto nello specchietto retrovisore. Fermo nel solito ingorgo del mattino, non poté fare a meno di notare che in giro c'erano un sacco di persone vestite in modo strano. Gente con indosso dei mantelli. Vernon Dursley non sopportava le persone che si vestivano in modo stravagante. Tuttavia, cercò di non pensarci e la giornata sembrò scorrere tranquillamente, fino all’ora di pranzo. Aveva completamente dimenticato la gente con il mantello fino a che non ne superò un gruppetto proprio accanto al fornaio. Mentre passava, scoccò loro un'occhiata furente.  Fu passandogli accanto di ritorno dal fornaio, con in mano l'involto di un'enorme ciambella, che colse qualcosa di quello che stavano dicendo – “I Potter, proprio così, è quel che ho sentito... già, il figlio, Harry...”. Il signor Dursley si fermò di colpo. Fu invaso dalla paura. Attraversò la strada a precipizio e raggiunse in tutta fretta il suo ufficio; intimò alla segretaria di non disturbarlo per nessuna ragione, afferrò il telefono, e aveva quasi finito di fare il numero di casa quando cambiò idea. Mise giù il ricevitore, si lisciò i baffi e disse tra sé a mò di monologo – “ Potter non è poi un nome così insolito. Sono certo che esistono miriadi di persone chiamate Potter che hanno un figlio di nome Harry. E poi, ora che ci penso, non sono neanche tanto sicuro che mio nipote si chiami, proprio Harry. Del resto, non lo ho neanche mai visto. Potrebbe chiamarsi Harvey. O Harold. Non c'è ragione di impensierire Petunia; se la prende tanto ogni volta che le si parla della sorella! E non posso darle torto! Se l'avessi avuta io, una sorella così...” Quel pomeriggio, tuttavia trovò molto più difficile concentrarsi sui suoi trapani, e quando lasciò l'ufficio alle cinque in punto era ancora talmente assorto che, si affrettò a raggiungere la macchina e partì alla volta di casa, sperando di aver lavorato di fantasia, cosa che non aveva mai sperato prima perché non approvava le fantasie. Non appena ebbe imboccato il vialetto del numero 4 di Privet Drive, la prima cosa che scorse - e che certo non contribuì a migliorare il suo umore - fu il gatto soriano che aveva visto la mattina. Seduto, sul muro di cinta del giardino. Era assolutamente certo che fosse quello della mattina: aveva gli stessi segni intorno agli occhi.
Il signor Dursley, gli gridò – “Sciò!”.
Il gatto non si mosse. Si limitò a fissarlo con sguardo severo. Vernon, tuttavia, cercando di riprendersi, entrò in casa. Era ancora deciso a non dire niente alla moglie e cercò di comportarsi come al solito. Andò a sedersi sulla poltrona e accese il televisore per guardare il telegiornale, ma gli eventi del pomeriggio lo preoccupavano, e il telegiornale aveva contribuito ad aumentare i suoi dubbi. Allora, si schiarì nervosamente la voce – “Ehm, Petunia, mia cara... non è che per caso hai sentito tua sorella, ultimamente?”
Come aveva previsto, la signora Dursley assunse un'aria esterrefatta e adirata. In fin dei conti, erano abituati a far finta che non avesse una sorella e rispose seccamente – “No. Perché?”
Vernon bofonchiò – “Mah, non so... al telegiornale hanno detto cose strane! Gufi... stelle cadenti... e oggi, in città, un sacco di gente strampalata...”
La signora Dursley sbottò – “E allora?”
Con il tono più naturale che gli riuscì di trovare, disse – “Niente, pensavo soltanto... forse... qualcosa che avesse a che fare con... hai capito, no?... con lei e i suoi… Il figlio... dovrebbe avere la stessa età di Dudley, non è vero?”
Rigidamente rispose – “Suppongo di sì!”
Timoroso chiese – “E, com'è che si chiama? Howard, no?”
Leggermente più tranquilla disse – “Harry! Che poi è davvero un nome volgare, se proprio lo vuoi
sapere”.
Annundo ma preoccupato disse – “Eh già! Sono proprio d'accordo!”.
Salirono in camera per andare a dormire senza più dire una parola sull'argomento. Mentre la moglie era in bagno, il signor Dursley si avvicinò guardingo alla finestra della camera da letto e sbirciò fuori, nel giardino. Il gatto era ancora lì. Stava scrutando Privet Drive, come se aspettasse qualcosa.
Intanto, il gatto, seduto sul muretto di fuori, non dava alcun segno di aver sonno. Sedeva immobile come una statua, con gli occhi fissi e senza batter ciglio sull'angolo opposto di Privet Drive.
Dovette farsi quasi mezzanotte prima che il gatto facesse il minimo movimento.
Un uomo apparve all'angolo della strada che il gatto aveva tenuto d'occhio; ma apparve così all'improvviso e silenziosamente che si sarebbe detto fosse spuntato da sotto terra. La coda del gatto ebbe un guizzo e gli occhi divennero due fessure. In Privet Drive non s'era mai visto niente di simile. Era alto, magro e molto vecchio, a giudicare dall'argento dei capelli e della barba, talmente lunghi che li teneva infilati nella cintura. Indossava abiti lunghi, un mantello color porpora.  L'uomo si chiamava Albus Silente.
Albus Silente, si dava un gran da fare a rovistare sotto il mantello, in cerca di qualcosa. Sembrò invece rendersi conto di essere osservato, perché all'improvviso guardò il gatto, che lo stava ancora fissando dall'estremità opposta della strada. Per qualche ignota ragione, la vista del gatto sembrò divertirlo. Ridacchiò tra sé borbottando – “Avrei dovuto immaginarlo”.
Aveva trovato quel che stava cercando nella tasca interna del mantello. Sembrava un accendino d'argento. Lo aprì con uno scatto, lo tenne sollevato e lo accese. Il lampione più vicino si fulminò con un piccolo schiocco. L'uomo lo fece scattare di nuovo, e questa volta si fulminò il lampione appresso. Dodici volte fece scattare quel suo “Spegnino”, fino a che l'unica illuminazione rimasta in tutta la strada furono gli occhi del gatto che lo fissavano.  Silente si fece scivolare di nuovo nella tasca del mantello il suo “Spegnino” e si incamminò verso il numero 4 di Privet Drive, dove si mise a sedere sul muretto, accanto al gatto.
Non lo guardò, ma dopo un attimo disse – “Che combinazione! Anche lei qui, professoressa Mcgranitt?”
Si voltò verso il soriano con un sorriso, ma quello era scomparso. Al suo posto, davanti a lui c'era una donna dall'aspetto piuttosto severo, che portava un paio di occhiali squadrati della forma
identica ai segni che il gatto aveva intorno agli occhi. Anche lei indossava un mantello, ma color smeraldo. I capelli neri erano raccolti in uno chignon.
Incuriosita chiese – “Come faceva a sapere che ero io?”.
Ridendo disse – “Ma, mia cara professoressa, non ho mai visto un gatto seduto in una posa così rigida”.
La professoressa Mcgranitt rimbeccò – “Anche lei sarebbe rigido se fosse rimasto seduto tutto il giorno su un muretto di mattoni”.
Stupito – “Tutto il giorno? Quando invece avrebbe potuto festeggiare?”
La professoressa Mcgranitt con tono impaziente disse – “Eh già, sono proprio tutti lì che festeggiano. Ci si sarebbe potuti aspettare che fossero un po' più prudenti, macché... anche i Babbani hanno notato che sta succedendo qualcosa. Lo hanno detto ai loro telegiornali”.
Silente disse con dolcezza – “Non gli si può dar torto. Per undici anni abbiamo avuto ben poco da festeggiare”.
La professoressa Mcgranitt in tono irritato disse – “Lo so, lo so! Ma non è una buona ragione per perdere la testa. Stanno commettendo una vera imprudenza, a girare per la strada in pieno giorno senza neanche vestirsi da Babbano, e scambiandosi indiscrezioni!”.
A quel punto, lanciò a Silente un'occhiata obliqua e penetrante, sperando che lui dicesse qualcosa; ma così non fu. Allora continuò – “Sarebbe un bel guaio se, proprio il giorno in cui sembra che
Lei-Sa-Chi sia finalmente scomparso, i Babbani dovessero venire a sapere di noi. Ma siamo proprio sicuri che se n'è andato, Albus?”
Questi rispose – “Sembra proprio di sì.”
 La professoressa Mcgranitt, disse – “Come dicevo, anche se Lei-Sa-Chi se ne è andato veramente...”
Tranquillo disse – “Minerva, una persona di buonsenso come te potrebbe decidersi a chiamarlo anche per nome!! Tutte queste allusioni a "Lei-Sa-Chi" sono una vera stupidaggine... Sono undici anni che cerco di convincere la gente a chiamarlo col suo vero nome: “Voldemort”. Crea tanta di quella confusione continuare a dire "Lei-Sa-Chi". Non ho mai capito per quale ragione bisognasse avere tanta paura di pronunciare il nome di “Voldemort”.
La professoressa Mcgranitt, in tono a metà fra l'esasperato e l'ammirato disse – “Io lo so bene. Ma per te è diverso. Lo sanno tutti che sei il solo di cui Lei-Sa... oh, d'accordo: Voldemort... aveva paura”.
Silente con calma disse – “Minerva mi lusinghi. Voldemort aveva poteri che io non avrò mai”.
Calma rispose – “Soltanto perché sei troppo... troppo nobile per usarli”.
Silente, Ridendo disse – “Meno male che è buio. Non arrossivo tanto da quella volta che
Madama Chips mi disse quanto le piacevano i miei nuovi paraorecchi”.
La professoressa Mcgranitt scoccò a Silente un'occhiata penetrante, poi disse: ‘I gufi sono niente in confronto alle voci che sono state messe in giro. Sai che cosa dicono tutti? Sul perché è scomparso? Su quel che l'ha fermato una buona volta?”
Sembrava che la professoressa Mcgranitt avesse toccato il punto che più le premeva di discutere, la vera ragione per cui era rimasta in attesa tutto il giorno su quel muretto freddo e duro.
Era chiaro che qualsiasi cosa “tutti” mormorassero, lei non l'avrebbe creduto sin quando Silente non le avesse detto che era vero. Minerva McGranitt continuò – “Quel che vanno dicendo, è che la notte scorsa Voldemort è spuntato fuori a Godric's Hollow. È andato a trovare i Potter. Corre voce che Lily e James Potter siano... siano... insomma, siano morti”.
Silente chinò la testa. La professoressa Mcgranitt ebbe un piccolo singhiozzo.
“Lily e James... Non posso crederci... Non volevo crederci... Oh, Albus...”
Silente allungò la mano e le batté un colpetto sulla spalla e disse gravemente – “Lo so... lo so...”.
La Mcgranitt proseguì con voce tremante – “E non è tutto. Dicono che ha anche cercato di uccidere il figlio dei Potter, Harry. Ma che... non c'è riuscito. Quel piccino, non è riuscito a ucciderlo. Nessuno sa perché né come, ma dicono che quando Voldemort non ce l'ha fatta a uccidere Harry Potter, in qualche modo il suo potere è venuto meno... ed è per questo che se n'è andato”.
Silente annuì malinconicamente.
La professoressa McGranitt balbettò -  “E’ vero? Dopo tutto quel che ha fatto... dopo tutti quelli che ha ammazzato... non è riuscito a uccidere un bambino indifeso? Strabiliante... di tutte le cose che
avrebbero potuto fermarlo... Ma in nome del cielo, come ha fatto Harry a sopravvivere?”
Silente disse – “Possiamo solo fare congetture, Minerva. Forse non lo sapremo mai!”.
La professoressa McGranitt tirò fuori un fazzoletto di trina e si asciugò gli occhi dietro gli occhiali. Silente estrasse dalla tasca un orologio d'oro e lo esaminò.
Silente  lo ripose di nuovo nella tasca e disse – “Hagrid è in ritardo. A proposito, suppongo sia stato lui a dirti che sarei venuto qui”.
La McGranitt rispose – “Sì. Anche se non credo che mi dirai perché mai, di tanti posti, hai scelto proprio questo!”.
In tono naturale disse – “Sono venuto a portare Harry dai suoi zii. Sono gli unici parenti che gli rimangono”.
La Mcgranitt balzando in piedi e indicando il numero 4 esclamò – “Non vorrai mica dire... Non saranno mica quei due che abitano lì? Albus … non è possibile! E' tutto il giorno che li osservo. Non avresti potuto trovare persone più diverse da noi. E poi quel ragazzino che hanno... l'ho visto prendere a calci sua madre per tutta la strada, urlando che voleva le caramelle! Harry Potter... venire ad abitare qui?”.
Silente con fermezza disse – “Il posto migliore per lui. La zia e lo zio potranno spiegargli tutto quando sarà più grande. Ho scritto loro una lettera”.
la Mcgranitt gli fece eco – “Una lettera? Ma davvero, Albus, credi di poter spiegare tutto questo per lettera? Questa gente non capirà mai Harry Potter. Lui diventerà famoso... leggendario! Non mi stupirebbe se in futuro la giornata di oggi venisse designata come la festa di Harry Potter. Su di lui si scriveranno volumi, tutti i bambini del mondo conosceranno il suo nome!”
Silente fissandola tutto serio da sopra gli occhiali a mezzaluna disse – “Proprio così! Ce ne sarebbe abbastanza per far girare la testa a qualsiasi ragazzo. Famoso prima ancora di parlare e di camminare! Famoso per qualcosa di cui non avrà conservato neanche il ricordo! Non riesci a capire quanto starà meglio, se crescerà lontano da tutto questo fino al giorno in cui sarà pronto per reggerlo?”
La professoressa McGranitt disse – “Sì... sì, Albus hai ragione, naturalmente. Ma in che modo arriverà qui il ragazzo?”
Silente tranquillo rispose – “Lo porterà Hagrid”.
Preoccupata disse – “E ti pare... saggio... affidare a Hagrid un compito tanto importante?”
Silente disse – “Affiderei a Hagrid la mia stessa vita!”.
La McGranitt rispose – “Non dico che non abbia cuore, ma non verrà mica a dirmi che non è uno sventato. Tende a... Ma cosa è stato?”
Il silenzio che li circondava era stato lacerato da un rombo cupo.
Mentre Silente e la McGranitt percorrevano con lo sguardo la stradina per vedere se si avvicinassero dei fari, il rumore si fece sempre più forte, fino a diventare un boato. Entrambi levarono lo sguardo al cielo e dall'aria piovve una gigantesca motocicletta che atterrò sull'asfalto proprio davanti a loro.
Pur colossale com'era, la moto sembrava niente a confronto con l'uomo che la inforcava. Era alto circa due volte un uomo normale e almeno cinque volte più grosso. Aveva un aspetto terribilmente selvaggio: lunghe ciocche di ispidi capelli neri e una folta barba gli nascondevano gran parte del volto. Tra le braccia immense e muscolose, reggeva un involto di coperte.
Silente con tono di sollievo esclamò – “Hagrid! Finalmente! Ma dove hai preso quel veicolo?”
Il gigante scese con circospezione dalla motocicletta dicendo – “Un prestito, professor Silente. Del giovane Sirius Black. Lui ce l'ho qui, signore”.
Silente leggermente preoccupato – “Ci sono stati problemi?”
Hagrid calmo – “No, signore; la casa era distrutta, diciamo, ma io sono riuscito a tirarlo fuori prima che il posto si riempisse di Babbani. Si è addormentato mentre volavamo su Bristol”.
Silente e la Mcgranitt si chinarono sull'involto di coperte. Dentro, appena visibile, c'era un bambino profondamente addormentato. Sotto il ciuffo di capelli corvini che gli spuntava sulla fronte, scorsero un taglio dalla forma bizzarra, simile a una saetta.
La professoressa McGranitt, chiese in un bisbiglio – “E' qui che...”.
Silente rispose – “Sì. Questa cicatrice se la terrà per sempre”.
Commossa chiese – “E non puoi farci niente, Albus?”
Serio disse – “Anche se potessi, non lo farei. Le cicatrici possono tornare utili. Anch'io ne ho una, sopra il ginocchio sinistro, che è una piantina perfetta della metropolitana di Londra. Bene... Dammelo qua, Hagrid; vediamo di concludere!”.
Silente prese Harry tra le braccia e si voltò verso la casa dei Dursley.
Hagrid chiese – “Posso... posso fargli un salutino, signore?”.
Chinò la grossa e ispida testa su Harry e gli dette un bacio rasposo per via di tutto quel pelo. Poi, d'un tratto, emise un ululato come di cane ferito.
La McGranitt sibilò – “Shhh! Sveglierai i Babbani!”
Hagrid singhiozzò – “S-s-s-scusatemi... Ma proprio n-n-non ce la faccio... Lily e James morti... e il povero piccolo Harry che se ne va a vivere con i Babbani...”.
La McGranitt battendogli con cautela un colpetto sul braccio sussurrò – “Sì, certo, è molto triste, ma vedi di controllarti, Hagrid, o ci scopriranno!”
Silente, scavalcò il basso muricciolo del giardino e si avviò verso la porta d'ingresso. Depose dolcemente Harry sul gradino, tirò fuori dal mantello una lettera e la ripose tra le coperte che avvolgevano Harry e tornò verso gli altri due. Per un lungo minuto i tre rimasero lì a guardare quel fagottino; Hagrid era scosso dai singhiozzi, la professoressa Mcgranitt non faceva che battere le palpebre, e lo scintillio che normalmente emanava dagli occhi di Silente sembrava svanito.
Infine Silente disse – “Beh! Ecco fatto. Non c'è più ragione che restiamo qui. Tanto vale che andiamo a prender parte ai festeggiamenti”.
Hagrid con voce soffocata disse – “Già! Allora io riporto la moto a Sirius! Notte, professoressa McGranitt. Professor Silente, i miei rispetti!”.
Asciugandosi gli occhi inondati di lacrime con la manica della giacca, Hagrid si rimise a cavalcioni della motocicletta e accese il motore; si sollevò in aria con un rombo e sparì nella notte.
Silente facendole un cenno col capo disse – “Penso che ci rivedremo presto, professoressa McGranitt”.
Per tutta risposta, lei si soffiò il naso. Silente si voltò e si avviò lungo la strada. Giunto all'angolo, si fermò ed estrasse il suo “Spegnino” d'argento. Uno scatto, e dodici sfere luminose si riaccesero di colpo nei lampioni, illuminando Privet Drive di un bagliore aranciato. A quel chiarore scorse un gatto soriano che se la svignava dietro l'angolo all'altro capo della strada. Da quella distanza vedeva appena il mucchietto di coperte sul gradino del numero 4 e mormorò - “Buona fortuna, Harry”. Poi girò sui tacchi e, con un fruscio del mantello, sparì.>
 
Harry si ritrovò nella stanza degli ospiti a Grimmauld Place. Silente serio disse – “Harry, tranquillo, dopo ti chiarirò perché ti ho mostrato tale ricordo, il prossimo che ti mostrerò è di Hagrid. Sei pronto?”
Harry, annuì e si immersero nuovamente nel pensatoio.
 
< 26 luglio 1991, Little Whinging, Surrey:

Come al solito, Harry e i Dursley erano a tavola per la colazione, Zio Vernon leggeva il giornale, Zia Petunia cucinava, Harry apparecchiava, mentre Dudley guardava il televisore. In quel momento, udirono lo scatto della cassetta delle lettere e il lieve tonfo della posta che cadeva sullo zerbino.
Zio Vernon da dietro il giornale disse – “Vai a prendere la posta, Harry”.
Controvoglia, Harry andò a prendere la posta. Sullo zerbino c'erano tre cose: una cartolina della sorella di zio Vernon, Marge, che era in vacanza nell'isola di Wight, una busta marrone che sembrava una fattura e... una lettera per Harry. Harry la raccolse e la fissò.  Nessuno in vita sua gli aveva mai scritto. E chi avrebbe dovuto farlo? L'indirizzo della lettera era così inequivocabile da non poter essere frainteso:
Sr H. Potter
Ripostiglio del sottoscala
4, Privet Drive
Little Whinging
Surrey.

La busta era spessa e pesante, di pergamena giallastra, e l'indirizzo era scritto con inchiostro verde smeraldo. Non c'era francobollo. Girando la busta con mano tremante, Harry vide un sigillo di ceralacca color porpora con uno stemma araldico: un leone, un corvo, un tasso e un serpente intorno a una grossa ‘H’.
Zio Vernon dalla cucina gridò – “Allora, sbrigati un po'! Cosa stai facendo, controlli se c'è una bomba nella posta?”
Harry tornò in cucina continuando a fissare la lettera. Consegnò a zio Vernon la fattura e la cartolina, si sedette lentamente e cominciò ad aprire la busta gialla.
All’improvviso Dudley disse – “Papà! Harry ha ricevuto qualcosa!”
Harry stava per aprire la lettera che era scritta sulla stessa pesante pergamena della busta, quando questa gli venne strappata di mano da zio Vernon.
Harry cercando di riprendersela disse – “E' mia!”
Zio Vernon scuotendo la lettera sibilò – “E chi mai ti scriverebbe?”
 In men che non si dica, la sua faccia divenne di un colore bianco grigiastro e ansimò - “P...P...Petunia!”
Dudley cercò di carpirgli la lettera per leggerla, ma zio Vernon la teneva in alto fuori della sua portata. Zia Petunia, incuriosita, la prese e lesse la prima riga. Per un attimo sembrò che stesse per svenire. Si portò le mani alla gola ed emise un suono soffocato – “Vernon, oh, mio Dio, Vernon!...”
Si fissarono l'un l'altra, e parevano aver dimenticato che Harry e Dudley erano ancora lì.
Zio Vernon, con voce rauca ricacciando la lettera nella busta gridò – “Fuori, tutti e due!”.
Harry non si mosse. Zio Vernon, li prese entrambi per la collottola e li scaraventò nell'ingresso; poi sbatté loro la porta di cucina in faccia. I due adulti decisero di mettere a tacerE la storia ignorando la lettera e spostando Harry nelkla camera con Dudley. Erano convinti di risolvere la situazione.
Quando arrivò la posta, zio Vernon, che sembrava fare uno sforzo per essere carino con Harry, mandò Dudley a raccoglierla e questi gridò – “Ce n'è un'altra! Sr H. Potter, Cameretta, 4
Privet Drive...”. Con un grido strozzato, zio Vernon balzò dalla sedia e si precipitò
nell'ingresso, con Harry alle calcagna. Zio Vernon dovette lottare e atterrare Dudley perché mollasse la lettera, il che fu reso difficile dal fatto che Harry aveva afferrato per il collo zio Vernon, da dietro. Dopo qualche minuto di grande confusione, zio Vernon si raddrizzò annaspando per riprendere fiato, con la lettera di Harry stretta in mano.
Venerdì arrivarono non meno di dodici lettere per Harry. Poiché non passavano dalla buca delle lettere, erano state infilate sotto la porta, nelle fessure laterali e alcune persino nella finestrella della toilette al piano terra.
Zio Vernon rimase a casa. Dopo averle bruciate tutte, tirò fuori chiodi e martello e chiuse con delle assi tutte le possibili fessure sulla porta davanti e quella del retro, cosicché non si poteva più uscire. Mentre lavorava, canticchiava un allegro motivetto, e trasaliva a ogni minimo rumore.
Sabato la cosa cominciò a sfuggire di mano. Ventiquattro lettere indirizzate a Harry trovarono il modo di entrare in casa avvolte e nascoste dentro ognuna delle due dozzine di uova che il lattaio,
perplesso, aveva consegnato a zia Petunia attraverso la finestra del soggiorno. Mentre zio Vernon faceva telefonate inferocite all'ufficio postale e alla latteria, cercando qualcuno con cui prendersela, zia Petunia, in cucina, sminuzzava le lettere col frullatore.
Domenica mattina, zio Vernon si sedette per fare colazione con un'aria stanca e sofferente, ma felice disse – “Niente posta, la domenica. Oggi niente maledettissime lettere...”
Mentre pronunciava queste parole, qualcosa piovve con un fruscio giù per la cappa del camino e lo colpì sulla nuca. Un attimo dopo, trenta o quaranta lettere piombarono giù come proiettili. I Dursley le schivarono, ma Harry fece un balzo per cercare di prenderne una...
Zio Vernon abbrancò Harry all'altezza della vita e lo scaraventò nell'ingresso. Una volta che zia Petunia e Dudley furono corsi fuoricoprendosi il viso con le braccia, zio Vernon sbatté la porta. Da fuori, si sentivano ancora le lettere inondare la stanza, rimbalzando sulle pareti e sul pavimento.
Zio Vernon cercando di parlare con calma disse – “Questo è troppo. Vi voglio qui tra cinque minuti, pronti a partire. Ce ne andiamo. Prendete solo qualche abito. Niente discussioni”.
Partirono di corsa come ladri e zio Vernon si fermò davanti a uno squallido albergo,
alla periferia di una grande città.
Il giorno dopo, avevano appena finito, quando la proprietaria dell'albergo si avvicinò al loro tavolo -“Chiedo scusa, ma uno di voi è il signor H. Potter? Di là sul bancone ho un centinaio di queste”.
E così dicendo mostrò una lettera su cui tutti poterono leggere l'indirizzo scritto con inchiostro verde:
Sr H. Potter
Stanza 117
Railview Hotel
Cokeworth.

Harry fece per prendere la lettera, ma zio Vernon lo colpì scansandogli la mano.
Zio Vernon fece salire nuovamente tutti in macchina e partirono versa una meta sconosciuta.
Cominciò a piovere. Grossi goccioloni tambureggiavano sul tettuccio dell'auto. Dudley tirò su col naso e disse alla madre – “Lunedì. Stasera ci sono i cartoni. Voglio andare da qualche parte dove hanno il televisore”.
Lunedì. Questo ricordò qualcosa a Harry. Se era lunedì - e in genere si poteva star certi che Dudley sapesse i giorni della settimana per via della televisione - allora l'indomani, martedì, era l'undicesimo compleanno di Harry.
Zio Vernon disse – “Ho trovato il posto ideale! Venite! Tutti fuori!”.
Fuori dall'auto faceva molto freddo. Zio Vernon stava indicando qualche cosa al largo che rassomigliava a un grosso scoglio. Appollaiata in cima allo scoglio c'era la catapecchia più miserabile che si possa immaginare. Una cosa era certa: là dentro di televisori non ce n'erano.
Le provviste che zio Vernon aveva preso, si rivelarono essere un pacchetto di patatine a testa e quattro banane. Cercò di fare un fuoco, ma i pacchetti di patatine vuoti si limitarono a fare un gran fumo e ad accartocciarsi.
Tutto allegro disse – “Adesso tornerebbe proprio utile qualcuna di quelle lettere, eh?”
Era di ottimo umore. Era chiaro che pensava che nessuno aveva la minima probabilità di raggiungerli per consegnare la posta, con la burrasca che c'era. In cuor suo, Harry fu d'accordo, anche se quel pensiero non lo rendeva affatto allegro.
La notte avanzava e la tempesta infuriava sempre più feroce. Harry non riusciva a dormire. Scosso da brividi, si rigirava alla ricerca di una posizione comoda, con lo stomaco che gli gorgogliava per la fame. Il russare di Dudley era soffocato dal cupo rumore del tuono che iniziò attorno a mezzanotte. Il quadrante luminoso dell'orologio di Dudley, che pendeva oltre il bordo del divano al suo polso grassoccio, informò Harry che avrebbe compiuto undici anni di lì a dieci minuti. Restò sdraiato a guardare il suo compleanno avvicinarsi a ogni ticchettio.
Trenta secondi... venti... dieci... nove... tre... due... uno. BUM!
Tutta la catapecchia fu scossa da un brivido e Harry saltò su a sedere di scatto fissando la porta. Fuori c'era qualcuno, che bussava chiedendo di entrare BUM! Bussarono di nuovo. Dudley si svegliò di soprassalto. Alle loro spalle si udì uno schianto e zio Vernon piombò slittando nella stanza. In mano brandiva un fucile... e gridò “Chi va là? Vi avverto... sono armato!”
Ci fu una pausa. Poi... SMASH!
La porta venne colpita con una tale forza che uscì di netto dai cardini e atterrò con uno schianto assordante sul pavimento. Sulla soglia si stagliò un uomo gigantesco. Aveva il volto quasi nascosto da una criniera lunga e scomposta e da una barba incolta e aggrovigliata. Il gigante sembrò farsi piccolo piccolo per entrare nella catapecchia, piegandosi in modo da sfiorare appena il soffitto con la testa. Poi si chinò a terra, raccolse la porta e la rinfilò nei cardini con la massima disinvoltura.
Il gigante si voltò per guardarli a uno a uno e disse – “Che, si potrebbe avere una tazza di tè? Non è stato un viaggio per niente facile...”
A gran passi, si avvicinò al divano dove Dudley giaceva pietrificato dal terrore e con uno squittio, corse a nascondersi dietro la madre, che per il terrore si era accucciata dietro zio Vernon.
Il gigante disse – “Oh, ecco Harry!”
Harry alzò lo sguardo su quella faccia feroce, tutta coperta di pelo incolto e vide gli occhi lucidi socchiudersi in un sorriso.
Il gigante riprese – “L'ultima volta che ti ho visto, eri ancora un soldo di cacio. Hai preso dal tuo papà, ma gli occhi sono della mamma”.
Zio Vernon emise uno strano rumore stridulo e disse – “Le ingiungo di uscire immediatamente, signore! Questa è un'effrazione bella e buona!”
Il gigante esclamò – “Ma chiudi il becco, scimunito d'un Dursley!” e allungò la mano oltre lo schienale del divano, strappò il fucile dalle mani di zio Vernon, ci fece un nodo con la massima facilità come fosse stato di gomma, e lo scaraventò in un angolo.
Zio Vernon emise un altro rumore strano, come un topo che viene calpestato.
Il gigante voltando le spalle ai Dursley disse – “Allora, Harry! Buon compleanno! Ho una cosetta per te... mi sa che mi ci sono seduto sopra, ma il sapore dovrebbe essere ancora buono”.
Da una tasca interna del suo pastrano nero estrasse una scatoletta leggermente schiacciata. Harry l'aprì con dita tremanti. Dentro c'era una torta al cioccolato grossa e appiccicosa con su scritto, a lettere verdi di glassa: “Buon Compleanno Harry”.
Harry guardò il gigante. Voleva dirgli grazie, ma invece gli uscì – “Chi sei?”
Il gigante ridacchiò – “Giusto, non mi sono presentato. Rubeus Hagrid, Custode delle Chiavi e dei Luoghi a Hogwarts”.
Tese una mano enorme e strinse tutto il braccio di Harry.
Stropicciandosi le mani, disse – “Allora, questo tè? Badate bene, non direi di no a qualcosa di più forte, se c'è”.
Il gigante tornò a sedersi sul divano che cedette sotto il suo peso.
Infine, visto che nessuno si decideva a dare spiegazioni, disse – “Scusa, ma ancora non ho capito bene chi sei”.
Il gigante bevve un sorso di tè e si asciugò la bocca col dorso della mano e disse – “Chiamami Hagrid. Tutti mi chiamano così. E ho il piacere di informarti che sono il Custode delle Chiavi a Hogwarts. Naturalmente, saprai tutto di Hogwarts!”.
Harry disse – “Ehm... no”
Hagrid fece una faccia sbalordita. Harry si affrettò a dire – “Mi spiace!”.
Hagrid voltandosi a guardare i Dursley abbaiò – “Mi spiace? A loro che deve dispiacere! Sapevo che non ti venivano consegnate le lettere, ma... che non sapessi niente di Hogwarts! Non ti sei mai chiesto dove i tuoi genitori avevano imparato tutto quel popò di roba che sapevano?”
Harry chiese – “Tutto cosa?”.
Hagrid tuonò – “TUTTO cosa?! Aspetta un attimo!”
Balzò in piedi e ringhiò in faccia ai Dursley appiattiti contro la parete – “Volete forse dirmi, che questo ragazzo, questo ragazzo non sa niente... di NIENTE?”
Questo, a Harry, sembrava un po' troppo. Dopo tutto, era andato a scuola e i suoi voti non erano poi tanto male e disse stizzito – “Alcune cose le so. So far di conto e altre cose del genere”.
Ma Hagrid fece un gesto impaziente con la mano e disse – “Del nostro mondo, dico. Del tuo mondo. Del mio mondo. Del mondo dei tuoi genitori”.
Sorpreso chiese – “Quale mondo?”
Pareva che Hagrid stesse per esplodere e sbottò – “DURSLEY!”.
Zio Vernon, che si era fatto pallidissimo e Hagrid fissò Harry furibondo e disse – “Ma di tua madre e tuo padre devi sapere. Insomma, sono famosi. Tu sei famoso!”
Sempre più sorpreso, Harry disse – “Come? Papà e mamma non erano mica famosi! O no?”
Hagrid si passò le dita tra i capelli, fissando Harry con uno sguardo incredulo – “Tu non sai... non sai... Tu non sai chi sei?”
D'un tratto, zio Vernon ritrovò la voce e gli intimò – “La smetta. La smetta immediatamente! Le proibisco di dire qualsiasi cosa al ragazzo!”
Anche un uomo più coraggioso di Vernon Dursley avrebbe tremato di paura sotto lo sguardo furibondo che Hagrid gli lanciò. Ogni sillaba del gigante fu uno scoppio di rabbia – “Non glielo hai mai detto? Non gli hai mai detto che cosa c'era scritto nella lettera che Silente gli ha appiccicato addosso? Guarda che io c'ero. Ho visto Silente che lo faceva, Dursley! E gliel'hai tenuta nascosta per tutti questi anni?”
Harry avido di sapere chiese – “Che cosa mi ha tenuto nascosto?”.
Zio Vernon in preda al panico gridò – “BASTA! GLIELO PROIBISCO!”.
Mentre zia Petunia emise un rantolo d'orrore.
Hagrid disse – “Oh, andate a quel paese, voi due! Harry... tu sei un mago!”
Nella catapecchia piombò il silenzio.
Harry senza fiato chiese – “Che cosa sono, io?”.
Hagrid tornando a sedersi sul divano – “Un mago, chiaro? Anzi, un mago coi fiocchi, direi, una volta che avrai studiato un pochetto. Con un papà e una mamma come i tuoi, che cos'altro poteva venir fuori? Penso proprio che è venuto il momento di leggere quella lettera”.
Harry allungò la mano per prendere finalmente la busta giallastra, scritta con l'inchiostro verde smeraldo. Tirò fuori la lettera e la lesse. Harry era ancora stupito e con la bocca aperta.
Hagrid chiese – “Dove eravamo arrivati?”
Zio Vernon, con un’espressione molto arrabbiata, disse – “Non ci andrà!”.
Hagrid grugnì e disse – “Vorrei proprio vedere un Babbano della tua specie che ferma Harry”.
Harry tutto interessato – “Un che cosa?”.
Hagrid disse – “Un Babbano! È così che chiamiamo le persone senza poteri magici, come loro. Ed è una grande sfortuna che tu sei cresciuto nella famiglia dei Babbani peggio che ho mai visto!”.
Zio Vernon disse – “Quando lo abbiamo preso, abbiamo giurato di farla finita con tutte queste stupidaggini. Gliel'avremmo fatta passare, con le buone o con le cattive. Magia! Figuriamoci!”
Harry esclamò – “Lo sapevate? Voi sapevate che io sono un mago?”
Zia Petunia strillò – “Sapevamo! Certo che sapevamo! Come avresti potuto sfuggire a questa dannazione, visto che tipo era mia sorella? Ricevette una lettera proprio come la tua e sparì, inghiottita in quella... in quella scuola... e ogni volta che tornava a casa per le vacanze, aveva le tasche piene di uova di ranocchia, e trasformava le tazze da tè in topi. Io ero l'unica che capisse quel che era: un'anormale! Ma per mio padre e mia madre, no! Loro... Lily di qua, Lily di là! Erano tutti fieri di avere una strega in famiglia! Poi, a scuola conobbe quel Potter. Scapparono insieme, si
sposarono e nascesti tu, e naturalmente sapevo benissimo che tu saresti stato identico a loro, altrettanto strampalato, altrettanto... anormale... e poi, se permetti, hanno avuto la bella idea di saltare in aria, ed ecco che tu ci sei piombato tra capo e collo!”
Harry era sbiancato in volto. Non appena ebbe ritrovato la voce disse – “Saltati in aria? Mi avete detto che erano morti in un incidente d'auto”.
Hagrid infuriato tuonò – “INCIDENTE D’AUTO? Come avrebbero potuto Lily e James Potter rimanere uccisi in un incidente d'auto? Un affronto! Ed è scandaloso che Harry Potter ignori la
propria storia, quando non c'è moccioso nel nostro mondo che non conosca il suo nome!”
Harry impaziente – “Ma perché? Che cosa è successo?”.
L'ira svanì dal viso di Hagrid e d'un tratto parve ansioso, e disse con voce bassa e preoccupata – “Questo non me lo aspettavo proprio. Quando Silente mi ha detto che potevo avere qualche
difficoltà a portarti via, non avevo idea di quanto tu non sapevi. Oh, Harry, non so se sono la persona giusta per dirtelo... ma qualcuno deve pure: non puoi andare a Hogwarts senza sapere!”.
Lanciò un'occhiataccia ai Dursley e riprese – “Beh! E’ meglio che sai quel che posso dirti io... Bada però che non posso raccontarti tutto, perché è un gran mistero, grande assai! Credo che tutto ha avuto inizio con... con una persona di nome... Ma è incredibile che tu non sai come si chiama: tutti, nel nostro mondo, lo sanno...”
Harry curioso chiese – “Chi?”
Hagrid agitato – “Beh! Preferisco non nominarlo, se posso. Tutti preferiscono, tutti”.
Sempre più curioso – “E perché?”
Hagrid sudando leggermente – “Per tutti i gargoyle, Harry, la gente è ancora terrorizzata. Oh, povero me, quant'è difficile! Vedi, c'era questo mago che poi ha... ha preso la via del male. Tutto il male che riesci a immaginare. Il peggio. Il peggio del peggio. Il suo nome era...”
Hagrid prese fiato ma non gli uscì una parola di bocca.
Harry vedendolo in difficoltà – “Puoi scriverlo?”
Hagrid impaurito – “No, non so scriverlo. E va bene: Voldemort! Ma non farmelo ripetere. A ogni modo, circa venti anni fa, questo mago cominciò a mettersi in cerca di seguaci. E li trovò. Alcuni lo seguirono per paura, altri perché volevano una briciola del suo potere: perché lui, di potere, ne stava conquistando molto. Tempi bui, Harry. Senza sapere di chi potersi fidare, senza osare fare amicizia con maghi e streghe sconosciuti... Sono successe cose terribili. Lui stava prendendo il sopravvento.
Naturalmente, qualcuno cercò di fermarlo... e lui lo uccise. In modo orribile. Uno dei pochi posti ancora sicuri era Hogwarts. Credo che Silente è il solo di cui “Tu-Sai-Chi” avesse paura. Non ha osato impadronirsi della scuola, a ogni modo non allora. Ora, è qui si arriva alla tua mamma e al tuo papà, erano i migliori che io ho mai conosciuto. Ai loro tempi, erano i primi della scuola, a Hogwarts. Il mistero è perché “Tu-Sai-Chi” non ha cercato mai di tirarli dalla sua parte... Forse sapeva che erano troppo vicini a Silente e non volevano avere niente a che fare con il Lato Oscuro.
Forse pensava di riuscire a convincerli... forse voleva soltanto che si levavano dai piedi. Tutto quel che si sa è che dieci anni fa, nel giorno di Halloween, spuntò nel villaggio dove abitavate voi. Tu avevi appena un anno. Lui entrò in casa e... e...”
D'un tratto Hagrid tirò fuori un fazzoletto tutto sporco e pieno di macchie, e si soffiò il naso, poi riprese – “Chiedo scusa! Ma è così triste... proprio, la tua mamma e il tuo papà erano le persone più carine che si possono immaginare... Ma insomma...“Tu-Sai-Chi” li uccise. E poi - e questa è la cosa veramente misteriosa - cercò di uccidere anche te. Chissà, voleva fare piazza pulita, o forse a quel tempo ammazzava solo per il gusto di farlo. Ma non ci riuscì. Ti sei mai chiesto come hai quella
cicatrice sulla fronte? Non fu un taglio qualsiasi. Quello è il segno che ti rimane quando vieni toccato da un caso potente e maligno: non ha risparmiato la tua mamma e il tuo papà, e neanche
la casa, ma su di te non ha funzionato, e questo è il motivo per cui sei famoso, Harry. Nessuno di quelli che lui aveva deciso di uccidere l'ha fatta franca, nessuno, tu solo. E bada bene che ha
ucciso maghi e streghe tra i migliori del suo tempo: i McKinnon, i Bone, i Prewett; e tu, che eri soltanto un neonato, ce l'hai fatta!”.
Hagrid lo guardava pieno di tristezza e proseguì – “Ti ho raccolto tra le macerie della casa con le mie mani, su ordine di Silente. E ti ho portato da questi qua!”.
Zio Vernon esclamò adirato – “Tutte balle! E ora, sta' a sentire, ragazzo! Mi sta bene che in te ci sia qualcosa di strano, probabilmente nulla che non sarebbe guarito con una buona sculacciata... Ma quanto a tutte queste storie sui tuoi genitori... è vero, erano strampalati, inutile negarlo, e a mio parere il mondo sta molto meglio senza di loro. Quel che gli è capitato se lo sono cercato, a forza di frequentare tutti quei maghi... E’ accaduto proprio quel che avevo previsto; ho sempre saputo che avrebbero fatto una brutta fine”.
Ma in quel preciso istante, Hagrid balzò in piedi ed estrasse da sotto il pastrano un ombrello rosa tutto contorto. Puntandolo contro zio Vernon come una spada, disse – “Ti avverto, Dursley... Ti avverto: un'altra parola e...”
All'idea di finire infilzato sul puntale di un ombrello da un gigante barbuto, il coraggio di zio Vernon venne meno un'altra volta.
Hagrid col respiro affannoso si sedette di nuovo sul divano che cedette definitivamente fino a toccare terra – “Così va meglio!”
Harry aveva un sacco di domande da fare e chiese – “Ma che ne è stato di Vol... ehm, scusa, di “Tu-Sai-Chi?”
Hagrid tranquillo rispose – “Buona domanda, Harry. Scomparso. Svanito nel nulla. La notte stessa che cercò di ucciderti. E questo ti ha reso ancor più famoso. Questo è il mistero dei misteri, vedi... Lui stava diventando sempre più potente. Perché sparire?Alcuni dicono che è morto. Balle, secondo me. Non so se dentro aveva ancora qualcosa di abbastanza umano da morire. Altri dicono che è ancora lì che aspetta il momento buono, ma io non ci credo. Gente che stava dalla sua parte è tornata dalla nostra. Sembrava quasi che uscissero da una trance. Non credo che potevano farlo se lui tornava. I più di noi credono che è ancora vivo chissà dove, ma che ha perso i suoi poteri, che è troppo debole per andare avanti. Perché qualcosa di te, Harry, lo ha fermato. È successo qualcosa, quella notte, che lui non aveva considerato... Io non so che cosa, e nessuno lo sa... ma c'è qualche cosa, in te, che lo ha sconfitto!”.
Hagrid guardava Harry e nei suoi occhi brillavano calore e rispetto.
Harry, disse tranquillamente – “Hagrid! Credo che ti sia sbagliato. Secondo me è impossibile che io sia un mago! Sono Harry! Harry e basta!”.
Con sua grande sorpresa, Hagrid ridacchiò – “Non sei un mago, eh? Senti un po' Harry e basta! Non ti capita mai di far succedere qualcosa, quando ti spaventano o ti fanno arrabbiare?”
Harry tornò a guardare Hagrid con un sorriso, e si accorse che il gigante glielo ricambiava apertamente.
Hagrid disse – “Visto? Harry Potter non è un mago? Aspetta e vedrai! Presto sarai famoso, a Hogwarts!”
Ma zio Vernon non era intenzionato a cedere senza dar battaglia e sibilò – “Mi pareva di averle detto che il ragazzo non ci va, in quel posto! Andrà a Stonewall e dovrà anche ringraziarci. Ho
letto tutte quelle lettere in cui chiedono un mucchio di stupidaggini... Libri di incantesimi, bacchette magiche...”
Hagrid tuonò – “Se lui vuole andarsene, neanche un grosso Babbano come te riuscirà a fermarlo. Impedire al figlio di Lily e James Potter di andare a Hogwarts! Roba da pazzi! Il suo nome è
scritto da quando è nato. Frequenterà la migliore scuola di stregoneria e magia del mondo. Sette anni laggiù e non si riconoscerà più neanche lui. Starà insieme a giovani della sua specie, tanto per cambiare, sotto il più grande preside che Hogwarts ha mai avuto, Albus Silen...”
Zio Vernon urlò -  “Io non intendo pagare perché un vecchio pazzo stravagante gli insegni qualche magia!”.
Ma aveva superato ogni limite. Hagrid aveva afferrato l'ombrello e lo stava facendo roteare sopra la testa e tuonò – “MAI... INSULTARE - ALBUS - SILENTE - davanti - a - me!”
Sferzando l'aria con l'ombrello, lo puntò contro Dudley, che divorava la torta di Harry.  Un attimo dopo, Dudley ballava con le mani serrate sul grosso deretano, ululando di dolore. Quando volse
loro le spalle, Harry vide un codino arricciato da maialetto che gli spuntava da un buco nei pantaloni.>
 
Harry, si ritrovò nuovamente a Grimmauld Place.
 
THEMYSTICGOHAN‘S ANGOLO
Salve, a tutti!
Vi chiedo venia per il ritardo, potete uccidermi!
Maledirmi!
Fate di me ciò che volete!
 Sono stato davvero imperdonabile.
Se volete massacrarmi non vi tratterrò.
Tuttavia, vi comunico ufficialmente, che ho tolto il malocchio. Credo! Avendo raggiunto l’apice.
Premettendo che questo capitolo, che ritengo di passaggio ma essenziale per alcuni aspetti,
ha visto quindici stesure.
Era pronto dal 10 luglio, e appunto  la quindicesima versione poteva andare.
Penso, bene ora lo pubblico, ma ecco l’apice del malocchio.
Prendo la mia penna con il file e clicco capitolo 25.
Non si apre! File danneggiato! E adesso?
Non avevo da nessuna parte una copia!
Ho trovato un programma per recuperare i file persi e mi trova la prima versione. Mi armo di pazienza e lo riscrivo, in toto. Ma …
Come al solito non mi convince. Spero che mi smentiate nuovamente.
Ho deciso di dividerlo perché altrimenti sarebbe stato lunghissimo.
Mi scuso anche per eventuali errori, che non dovrebbero esserci … ma qualcuno potrebbe essermi sfuggito.
Spero come sempre che vi sia piaciuto! E che ne sia valsa la pena di aspettare.
Come al solito, aspetto le vostre recensioni per e con qualsiasi giudizio.
Se avete qualche dubbio potete chiedere!
.
Come di consueto, ringrazio chi ha messo questa storia tra le seguite,
chi la ha messa tra le  ricordate
 e chi la ha messa tra le preferite, sperando che il numero continui sempre ad aumentare.
 Non abbiate paura di dire la vostra, non vi mangio!
 
Ringrazio come sempre le mie solite fedelissime e dolcissime lettrici:
Arya Destiny 98, ,  Bella93, Angelica Weasley, Ery 96, Romina cullen, EmoTrilly e Ribes rosso.
Un grazie particolare va alla mia fan numero 1, Ginny Weasley
Che mi sta aiutando in una situazione un poco spiacevole. Leggendo il capitolo capirà a cosa mi riferisco.
Do il benvenuto a ai nuovi e alle nuove lettrici.
 
Ringrazio inoltre le numerose persone, che leggono silenziosamente e che mi hanno solo visitato. Questo, non può che farmi piacere, Spero continuiate a farlo e ad essere sempre più numerose!
    Al prossimo aggiornamento.
Themysticgohan
 
 
 
  
 
 

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Capitolo 26
*** MISTERIOSE LEGGENDE ***


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N.D.A.
Salve a tutti! Vi chiedo venia per questa attesa.
Generalmente il fine settimana aggiorno ma questo capitolo mi ha messo in difficoltà.
In questo capitolo, ho pensato di dare voce ai pensieri di alcuni personaggi, mio marchio di fabbrica ormai. Come al solito:
Il testo scritto in viola, rappresenta i pensieri di Ginny;
in fucsia, i pensieri di Hermione:
in arancione, i pensieri di Ron;
in azzurro, quelli di Harry;
in giallo ocra e blu sottolineato quelli di due personaggi nuovi che non voglio rivelarvi …
lo capirete leggendo;
in marrone quelli di Sirius;
in nero, la narrazione della storia …
Spero che vi piaccia questo capitolo.
Buona lettura!
Ci si vede sotto.
 
Harry, si ritrovò nuovamente a Grimmauld Place, ritornato nella vita reale, si girò verso il suo mentore, Albus Silente, che tranquillo disse – “Avrai le tue risposte, ragazzo mio! Questi due ricordi, non riguardano Voldemort, ma la tua infanzia, ma non per questi meno importanti. Il primo, ti serve per capire che è stato Voldemort stesso a sceglierti come suo rivale, quella notte che ha deciso di uccidere i tuoi genitori e che temendoti, in quanto saresti stato l’unico in grado di sconfiggerti,  ha scritto il tuo destino, facendoti divenire il “prescelto”. Ma di questa cosa approfondiremo in seguito ora non voglio tediarti ulteriormente. Dovevo, perciò  tenerti al sicuro, temendo per la tua vita, come hai visto nel ricordo, parlando con la professoressa McGranitt, prevedendo il ritorno di Voldemort, ho deciso di affidarti ai Dursley. Devo ammettere che il “Sacrificio” di tua madre Lily, da abile strega qual era mi ha aiutato molto. Mi ha permesso di evocare un'antica magia, che Voldemort conosce ma disprezza, e per questo sottovaluta: finché tu puoi chiamare "casa" il posto dove vive un consanguineo di tua madre, ahimè, l'unica tua parente in vita è tua zia Petunia, là non puoi essere toccato e nemmeno colpito da nessuno, neanche da Voldemort, per quanto potente egli possa essere. Per questa ragione, Harry ti ho costretto a vivere con gli zii e subire tutte le loro angherie, ad essere trattato come un ospite indesiderato. Come si evince dal secondo ricordo sei stato trattato come un diverso e i tuoi zii hanno tentato di tenerti lontano dal tuo vero mondo e riempito di bugie sulla morte dei tuoi genitori, ma non per difenderti ma per puro egoismo, si vergognano di avere un nipote “diverso” ma questa cosa ti ha fortificato facendo emergere la tua forza e determinazione nel dimostrare chi sei e di sapertela cavare in ogni situazione e ti hanno involontariamente forgiato per seguire il tuo destino. Appena hai compiuto 17 anni, divenuto maggiorenne hai scelto di vivere con Sirius… Ti spiace se procediamo? Il prossimo ricordo è ancora di Hagrid, fai attenzione, come sempre a dopo  le considerazioni”. Harry annuì e si reimmerse nel pensatoio.
 

 
Il mattino dopo, Harry e Hagrid lasciarono la catapecchia, per dirigersi in città dove Harry avrebbe preso tutto il necessario per la scuola. Arrivarono davanti un pub, “il paiolo magico”. Era un piccolo pub, dall'aspetto sordido. Se Hagrid non glielo avesse indicato, Harry non ci avrebbe neanche fatto caso.  Prima che potesse dire una parola, Hagrid lo aveva spinto dentro. Il silenzio si diffuse non appena entrarono. Sembrava che tutti conoscessero Hagrid; lo salutarono e gli sorrisero, e il barman prese un bicchiere dicendo – “Il solito, Hagrid?”
Il gigante dando una grossa pacca con la manona sulla spalla di Harry – “Non posso, Tom, sono in servizio per Hogwarts”
Il barman scrutando Harry esclamò – “Buon Dio! Questo è... non sarà mica...?”
Nel locale cadde d'un tratto il silenzio; tutti si immobilizzarono nuovamente.
Il vecchio barman sussurrò – “Mi venisse un colpo...Ma è Harry Potter! Quale onore!”
Uscì di corsa da dietro il bancone, si precipitò verso Harry e gli afferrò la mano con le lacrime agli occhi e disse – “Bentornato, Signor Potter, bentornato!”
Harry non sapeva che cosa dire nel giro di pochi secondi, Harry si trovò a stringere la mano di tutti i presenti. Si fece largo un giovanotto pallido dall'aria molto nervosa. Aveva un tic a un occhio.
Hagrid disse – “Professor Raptor! Harry, il professore sarà uno dei tuoi insegnanti a Hogwarts”.
Il professor Raptor balbettò – “P-P-Potter! N-n-non so d-d-dirle qu-quanto s-sono felice di c-c-conoscerla!”.
Curioso chiese – “Che tipo di magia insegna lei, professor Raptor?”
Raptor come se avesse preferito non saperlo balbettò – “D-difesa co-contro le Arti O-o-oscure! N-n-non che a lei s-serva, eh, P-P-Potter? Su-su-ppongo che s-s-starà ri-rifornendosi d-di tu-tu-tutto quel che le s-s-erve, v-vero, P-Potter? I-io devo p-prendere u-un nuovo li-libro s-sui va-va-vampiri”. Appariva terrorizzato al solo pensiero. Ma gli altri non gli permisero di accaparrarsi Harry tutto persé. Ci vollero almeno dieci minuti per liberarsi di tutti. Finalmente, Hagrid riuscì a farsi udire al di sopra del cicaleccio – “Ora dobbiamo andare... un mucchio di acquisti da fare. Sbrigati, Harry!”.
Usciti, Hagrid sorrise a Harry – “Te l'avevo detto, no? Te l'avevo detto che eri famoso. Ancheil professor Raptor tremava tutto quando ha fatto la tua conoscenza... Va bene che per lui tremare è normale!”
Harry curioso – “Sempre così nervoso?”
Hagrid calmo – “Oh, sì! Povero diavolo. Una mente geniale. È stato benissimo fino a che ha studiato sui libri, ma poi si è preso un anno di congedo per andare a fare qualche esperienza sul campo... Dicono che nella Foresta Nera ha incontrato i vampiri e che c'è anche stata una brutta storia con una strega... Da allora non è più lui. Lo spaventano gli studenti, lo spaventa la sua stessamateria...”.
Il Paiolo magico era l’ingresso per Diagon Halley, paese di maghi dove Harry avrebbe trovato tutto l’occorrente. La prima tappa fu la Gringott, la banca dei maghi dove Harry poté ritirare un po’ di soldi che i genitori gli avevano lasciato. Hagrid, invece ne approfittò per prendere “qualcosa” che era lì conservata su ordine di Silente. Harry lentamente si prese tutto seguendo la lista allegata alla lettera, aiutato da Hagrid che gliela spuntava.
Hagrid disse all’improvviso – “E’ rimasta solo la bacchetta magica... e non ti ho ancora preso il regalo di compleanno”.
Harry arrossì e disse – “Ma non devi...”
Hagrid ridendo disse – “Lo so che non devo. Ecco che cosa farò: ti regalerò un animale. Non un rospo, i rospi sono passati di moda anni fa, ti riderebbero dietro... e i gatti non mi piacciono, mi fanno starnutire. Ti prenderò un gufo. Tutti i ragazzini vogliono i gufi, sono assai utili, portano la posta e tutto il resto. Tu, intanto vai da Olivander. È  l'unico posto per comprare una bacchetta magica; avrai il meglio, parlando di bacchette”.
Dopo vari tentativi, Harry trovò la bacchetta adatta a lui e venti minuti dopo, Hagrid uscì dall'Emporio del Gufo, con una grossa gabbia che conteneva una bella civetta bianca come la neve,profondamente addormentata con la testa sotto l'ala, che Harry chiamo Edvige. Era ormai pomeriggio avanzato e il sole era basso sull'orizzonte quando Harry e Hagrid si misero sulla via del ritorno ripercorrendo Diagon Alley, riattraversarono il muro, fino al Paiolo magico, ormai deserto.Hagrid aiutò il ragazzo a salire sul treno che lo avrebbe riportato dai Dursley, e poi gli porse una busta e disse – “Questo è il biglietto per Hogwarts! 1° settembre, King's Cross... è tutto scritto sul biglietto. Se hai problemi con i Dursley, spediscimi una lettera con la tua civetta, lei saprà dove trovarmi... A presto, Harry”. Harry avrebbe voluto seguire Hagrid con lo sguardo, ma non fece in tempo a battere le palpebre che Hagrid era sparito.>
 
Harry, si ritrovò per l’ennesima volta nella stanza di GrimmauldPlace, sempre più scioccato – “Signore, lei sapeva che…”.
Silente, abile mago qual era disse – “Che il professor Raptor, era controllato da Voldemort e per questo era attratto da te?Ti Stai chiedendo se gli fosse stato possibile ucciderti al Paiolo magico quella volta? Vedo Harry hai capito perché ti ho mostrato questo ricordo. Lo fatto, per dimostrarti che nonostante dicano di me che sono un mago temuto e uno dei migliori, sono un comunissimo mago in realtà, in quanto ho commesso una grave negligenza e se non ci fosse stato Hagrid… chissà forseVoldemort ci avrebbe tentato”
Harry leggermente infuriato – “Ma non era a  conoscenza di questa cosa quindi non può farsene una colpa!”
Silente tranquillo – “L’attenzione non è mai troppa ma neanche io posso competere con il Fato nessuno può ragazzo mio! Procediamo con gli ultimi due ricordi. Questi sono i tuoi.Teli ho presi durante il tuo primo anno dopo lo scontro avvenuto con  Voldemort nei sotterranei e tu eri in infermeria! Dovevo capire cosa era successo esattamente! Spero non sia per te un problema!”
Harry scuotendo la testa – “Assolutamente no Signore. Non potrei mai criticare una sua decisione!” si ritrovò nel pensatoio.
 
<Londra, 1 settembre 1991:
 
Harry, ogni sera, prima di andare a dormire, spuntava un altro giorno sul foglio di carta che aveva appeso alla parete, facendo il conto alla rovescia fino al primo di settembre. L'ultimo giorno di agosto ritenne opportuno dire agli zii che il giorno dopo si sarebbe dovuto recare alla stazione di King's Cross. Harry, si schiarì la gola e disse – “Ehm... zio Vernon?”
Zio Vernon grugnì per far capire che stava ascoltando.
Harry continuò – “Ehm... domani devo essere a King's Cross per... per andare a Hogwarts. Potreste per caso darmi un passaggio?”
Harry, stava per tornarsene di sopra, quando lo zio Vernon si decise a parlare – “Strano mezzo, il treno, per raggiungere una scuola per maghi. Di' un po', i tappeti volanti hanno forato? E comunque, dove si trova questa scuola?”
Harry tirando fuori dalla tasca il biglietto rispose – “Non lo so. So solo che devo prendere il treno delle undici in punto al binario nove e tre quarti!”
Zio Vernon lo guardò e disse – “Va bene, ti porteremo a King's Cross. Tanto per la cronaca, a Londra ci dobbiamo andare comunque, domani. Altrimenti non mi prenderei il disturbo!”.
Harry cercando di mantenere un tono amichevole – “Perché dovete andare a Londra?”
Zio Vernon ringhiò – “A portare Dudley in ospedale! Bisogna fargli togliere quella dannata coda!”
Il mattino dopo,  raggiunsero King's Cross alle dieci e mezzo. Zio Vernon mollò il baule su un carrello, spingendolo poi personalmente fin dentro la stazione. Harry si stupì per quel gesto stranamente cortese, ma si ricredette quando zio Vernon si fermò di botto, davanti ai binari, e
con un ghigno malevolo sul volto – “Eccoci arrivati, ragazzo. Binario nove... binario dieci. Il tuo
dovrebbe essere circa a metà strada, ma non sembra che l'abbiano ancora costruito, o sbaglio?”
Era evidente che aveva pienamente ragione. Sopra un binario torreggiava un grosso numero nove, in plastica, e su quello accanto un altrettanto grosso numero dieci, sempre in plastica; ma tra i due,
niente.
Zio Vernon maligno disse – “Buon anno scolastico!”. I Dursley si allontanarono ridendo, ed Harry, rimasto solo, fermò un poliziotto di passaggio, ma non osò fare parola del binario nove e tre quarti. L'agente non aveva mai sentito parlare di Hogwarts e quando si rese conto che Harry non era in grado di dirgli neanche in che regione si trovasse, cominciò a infastidirsi, come se
Harry facesse apposta a fare lo stupido. Disperato, Harry chiese del treno in partenza alle undici, ma la guardia disse che non ce n'erano. Finì che la guardia si allontanò imprecando contro i
perditempo. A quel punto, Harry lottava per non cadere nel panico.  In quel momento, proprio dietro di lui, passò un gruppetto di persone, e lui colse un brandello della loro conversazione.
“...pieno zeppo di Babbani, figurarsi...”
Harry si voltò di scatto. A parlare era stata una signora grassottella, che si rivolgeva a quattro ragazzi dai capelli rosso fiamma, due erano identici, erano gemelli. Ciascuno spingeva un baule come quello di Harry... e avevaanche una civetta. Col cuore che gli martellava in petto, Harry li seguì, sempre spingendo il suo carrello. Quando si fermarono lui fece altrettanto, abbastanza vicino per sentire quel che dicevano.
La donna, che era la madre dei ragazzi, chiese – “Allora, binario numero?”
Una ragazzina, anch'essa con i capelli rossi, che dava la mano alla madre disse – “Nove e tre quarti! Mamma, posso andare anch'io...”
La donna dai capelli rossi disse – “Tu sei troppo piccola, Ginny. Sta' zitta, adesso. Va bene, Percy,
vai avanti tu!”.
Quello che sembrava il maggiore, si avviò verso i binari nove e dieci. Improvvisamente, il ragazzo dai capelli rossi era sparito.
La donna grassottella disse – “Fred, ora tocca a te”.
Uno dei due gemelli disse – “Ma io non sono Fred, sono George! Parola mia, donna! E dici di essere nostra madre? Non lo vedi che sono George?”
Imbarazzata disse – “Scusami, George caro”.
Il ragazzo disse – “Te l'ho fatta! Io sono Fred!”. Come il primo anche i due gemelli erano spariti.
Harry si rivolse alla donna – “Mi scusi?”.
La donna rispose – “Salve, ragazzo! La prima volta che vai a Hogwarts? Anche Ron è nuovo!”.
Harry imbarazzato – “Sì. Il fatto è... il fatto è che non so come...”
La donna gentilmente chiese – “Come raggiungere il binario? Non ti preoccupare. Devi soltanto camminare dritto in direzione della barriera tra i binari nove e dieci. Non ti fermare e
non aver paura di andarci a sbattere contro! Questo è molto importante. Se sei nervoso, meglio andare a passo di corsa. E adesso vai, prima di Ron!”.
Harry disse – “Ehm... Va bene!”.
Girò il carrello e guardò la barriera. Stava per avviarsi quando udì la ragazzina dai capelli rossi, Ginny, dirgli – “Buona Fortuna!”. Harry la guardò e annuendo le sorrise. Ginny, arrossì e seguì con gli occhi quel ragazzo dai panni enormi e con gli occhiali rotti. Harry, stava per andare dritto dritto a sbattere contro il tornello, eallora sarebbero stati guai... Chinandosi in avanti sul carrello, spiccò una corsa... la barriera si avvicinava sempre di più... non sarebbe più riuscito a fermarsi... aveva perso il controllo delcarrello... era a un passo... chiuse gli occhi, pronto all'urto... Ma l'urto non venne... lui continuò a correre... aprì gli occhi.
Una locomotiva a vapore scarlatta era ferma lungo un binario gremito di gente. Un cartello alla testa del treno diceva Espresso per Hogwarts, ore 11. Harry si guardò indietro e, là dove prima c'erail tornello, vide un arco in ferro battuto, con su scritto Binario Nove e Tre Quarti. Ce l'aveva fatta.
Harry si fece largo tra la folla finché non trovò uno scompartimento vuoto verso la coda del treno. Prima di tutto sistemò Edvige e poi cominciò a spingere e a tentare di sollevare il baule per caricarlo sul treno. Cercò di fargli superare i gradini, ma riuscì a malapena a sollevarne un'estremità, e due volte se lo fece cadere dolorosamente su un piede.
Uno dei due gemelli dai capelli rossi disse – “Serve una mano?”
Harry ansimò – “Sì, grazie!”.
Subito l’altro disse – “Ehi, Fred! Vieni, c'è bisogno d'aiuto!”.
Con il soccorso dei gemelli, il baule di Harry venne finalmente sistemato in un angolo dello scompartimento. Harry ringraziò e i due gemelli vennero chiamati dalla madre. Harry si sedette accanto al finestrino dove, seminascosto, poteva osservare la famiglia pel di carota sul binario e udire quel che dicevano.  Si udì un fischio.
La madre disse – “Svelti, su!” ! tre ragazzi si arrampicarono sul treno e la sorellina più piccola si mise a piangere.
Fred, uno dei gemelli disse – “Non piangere, Ginny, ti manderemo stormi di gufi!”.
George, l’altro gemello – “Oppure, ti manderemo una tazza del gabinetto da Hogwarts!”.
La madre lo rimbeccò – “Ma George…!”
George ridendo – “Sto scherzando, ma'!”.
Il treno si mosse. Harry vide la madre salutare i ragazzi con la mano e la sorellina, tra il riso e le lacrime, rincorrere il treno, ma quello guadagnò velocità e lei rimase indietro, e allora continuòa salutare con la mano. Harry guardò la ragazzina e la madre scomparire dietro la prima curva. Dal finestrino vedeva le case sfrecciare via veloci. La porta dello scompartimento si aprì ed entrò il più giovane dei ragazzi coi capelli rossi che chiese, indicando il sedile di fronte a Harry - “Quel posto è occupato? Il treno è pieno zeppo...”
Harry scosse la testa e il ragazzo si sedette. Dopo un’iniziale imbarazzo il ragazzo dai capelli rossi disse – “Piacere, io sono Ronald BiliusWeasley. Ma per gli amici sono solo Ron! Tu?”
Harry sorridendo disse – “Ciao! Io sono Harry …!”
Ron, d’impulso chiese – “Sei … sei davvero Harry Potter? E hai veramente... voglio dire...”
E così dicendo indicò la fronte.
Harry annuì e si scostò la frangia per mostrare la cicatrice a forma di saetta.
Ron lo guardò fisso fisso – “Allora è lì che Tu-Sai-Chi...?”
Harry rispose – “Sì, ma io non ricordo niente!”.
Ron tutto interessato chiese – “Proprio niente?”.
Harry calmo – “Beh... Mi ricordo una gran luce verde, e niente altro!”.
Ron esclamò – “Wow! Ho sentito dire che sei andato a vivere con i Babbani? Come sono?”
Harry divertito – “Orribili... beh non tutti. Mia zia, mio zio e mio cugino sì. Avrei preferito avere tre fratelli maghi, come te!”.
Ron precisò – “Cinque fratelli e mia sorella più piccola di me di un anno. Io sono il sesto della nostra famiglia a frequentare Hogwarts. Puoi ben dire che mi tocca essere all'altezzadi un sacco di aspettative. Bill e Charlie hanno già finito... Bill era capoclasse e Charlie capitano della squadra di Quidditch. E adesso Percy è prefetto. Fred e George sono un po' dei perdigiorno,ma hanno ottimi voti e tutti li trovano davvero spiritosi. In famiglia, ci si aspetta che io sia all'altezza degli altri, ma se poi ci riesco, nessuno la considererà una grande impresa, visto che lorol'hanno fatto prima di me. E poi, con cinque fratelli, non riesci mai a metterti un vestito nuovo. Io mi vesto con gli abiti smessi di Bill, uso la vecchia bacchetta di Charlie e il vecchio topo diPercy”.
Ron si mise la mano nella giacca e tirò fuori un topo grigio e grasso, profondamente addormentato e riprese – “Si chiama Crosta e non serve a niente; non si sveglia quasi mai. Percy ha ricevuto in dono un gufo da papà, per via che è stato fatto prefetto, ma i miei non si potevano perm... cioè, voglio dire, io invece, ho ricevuto Crosta!”.
Le orecchie gli erano diventate rosse. Forse pensava di aver detto troppo, perché tornò a guardare fuori dal finestrino.
Harry capì l’imbarazzo di Ron e disse – “Non penso ci sia niente di male nel fatto di non potersi
permettere un gufo. Dopo tutto, fino a un mese fa, anche io non avevo mai avuto un soldo in tasca, e porto sempre gli abiti smessi di Dudley e che non ho mai ricevuto un regalo di compleanno decente.”
Ron sembrò sollevato, Harry allora continuò – “E finché Hagrid non me l'ha detto, non sapevo neanche di essere un mago, e ignoravo tutto sui miei genitori o su Voldemort...”
Ron trattenne il fiato.
Harry meravigliato – “Che cosa c'è?”
Ron con aria sconvolta e colpita a un tempo, disse – “Hai pronunciato il nome di Tu-Sai-Chi! Avrei creduto che proprio tu, fra tutti...”
Harry rispose – “Non sto cercando di fare il coraggioso o cose del genere, pronunciando quel nome. Il fatto è che io, semplicemente, non sapevo che non si dovesse fare. Capisci che cosaintendo? Ho un mucchio di cose da imparare... Scommetto che sarò l'ultimodella classe!”
Mentre parlavano, il treno li aveva portati fuori Londra. Adesso correvano lungo pascoli pieni di mucche e pecore. Rimasero in silenzio per un po', guardando filare via campi e viottoli. Ron, prese
il topo che stava ancora ronfando e disse – “Fred, mi ha insegnato a farlo diventare giallo per renderlo un po' più interessante, ma l'incantesimo non ha funzionato. Guarda, ti faccio vedere...”
Rovistò nel suo baule e tirò fuori una bacchetta magica dall'aria malconcia. Aveva appena fatto in tempo ad alzare in aria la bacchetta che la porta si spalancò di nuovo. una ragazzina folti capelli castani, che indossava la sua uniforme di Hogwarts nuova fiammante chiese – “Qualcuno ha visto un rospo? Neville ha perso il suo… State facendo una magia? Vediamo!”
Si sedette. Ron stava lì, tra il sorpreso e il confuso.
Ron arrossito violentemente disse – “Ehm... va bene”. Si schiarì la gola e disse – “Per il sole splendente, per il fior di corallo, stupido topo, diventa giallo!”
Agitò la bacchetta ma non accadde nulla. Crosta era sempre grigio e continuava imperterrito a dormire.
La ragazza chiese – “Sei sicuro che sia un incantesimo, vero? Comunque, non funziona molto bene, o sbaglio? Io ho provato a fare alcuni incantesimi semplici semplici e mi sono riusciti tutti. Nellamia famiglia, nessuno ha poteri magici; è stata una vera sorpresa quando ho ricevuto la lettera, ma mi ha fatto un tale piacere, naturalmente, voglio dire, è la migliore scuola di magia che esista,ho sentito dire... Ho imparato a memoria tutti i libri di testo, naturalmente, spero proprio che basti... E... a proposito, io mi chiamo HermioneGranger, e voi?”
Tutto questo l'aveva detto quasi senza riprendere fiato. Harry lanciò un'occhiata a Ron e si sentì molto sollevato nel vedere dal suo viso attonito che neanche lui aveva imparato a memoria i libri di testo.
Ron bofonchiò – “Io sono RonWeasley!”
Harry sipresentò – “Harry Potter!”.
Hermione disse – “Davvero? So tutto di te, naturalmente... ho comperato alcuni libri facoltativi, come letture preparatorie, e ho visto che sei citato in Storia moderna della magia, in Ascesa e declino delle Arti Oscure e anche in Grandi eventi magici del Ventesimo Secolo”.
Harry sentendosi tutto confuso chiese – “Sul serio?”.
Hermione disse – “Ma santo cielo, non lo sapevi? Io, se fossi in te, avrei cercato di sapere tutto il possibile. Comunque, voi due fareste bene a cambiarvi, sapete? Credo che tra poco saremo arrivati!”.
 
Hogwarts, 1 settembre 1991:
Scesi dal treno, alla stazione di Hogsmeade, a raccoglierli c’era Hagrid. Li fece salire quattro alla volta su una barchetta e lui, date le sue dimensioni su una da solo. Queste si muovevano sull’acqua da sole, spinte per magie. Giunti al castello, di Hogwarts, la porta si spalancò all'istante. Si vide una strega alta, dai capelli corvini, vestita di verde smeraldo. Aveva un volto moltosevero.
Hagrid disse – “Ecco qua gli allievi del primo anno, professoressa McGranitt”.
La McGranitt seria – “Grazie, Hagrid. Da qui in avanti li accompagno io”.
Spalancò la porta. La sala d'ingresso era immensa.
La professoressa McGranitt – “Benvenuti a Hogwarts. Il banchetto per l'inizio dell'anno scolastico avrà luogo tra breve, ma prima di prendere posto nella Sala Grande, verrete smistati nelle vostre case . Lo Smistamento è una cerimonia molto importante, perché per tutto il tempo che passerete qui a Hogwarts, la vostra casa sarà un po' come la vostra famiglia. Frequenterete le lezioni con i vostri compagni di casa, dormirete nei locali destinati alla vostra casa e passerete il tempo libero nella sala di ritrovo della vostra casa. Le quattro case si chiamano Grifondoro, Tassorosso, Corvonero e Serpeverde. Ciascuno ha la sua nobile storia e ciascuno ha sfornato maghi e streghe di prim'ordine. Per il tempo che resterete a Hogwarts, i trionfi che otterrete faranno vincere punti alla vostra casa, mentre ogni violazione delle regole gliene farà perdere. Alla fine dell'anno, la casa che avrà totalizzato più punti verrà premiato con una coppa, il che costituisce un grande onore. Spero che ognuno di voi darà lustro alla casa a cui verrà destinato. La Cerimonia dello Smistamento inizierà tra pochi minuti, davanti a tutti gli altri studenti. Nell'attesa, vi suggerisco di farvi bellipiù che potete. Tornerò non appena saremo pronti per la cerimonia. Vi prego di attendere in silenzio”.
Uscì dalla stanza. Harry deglutì e chiese a Ron – “Di preciso, in che modo ci smistano?”
Ron calmo – “Una specie di prova, credo. Fred ha detto che fa un sacco male, ma penso che stesse scherzando”.
A Harry, il cuore sobbalzò nel petto. Una prova? Di fronte a tutta la scuola? Ma lui, di magia, non sapeva niente... cosa avrebbe dovuto fare? Non si era aspettato niente di simile, quando era arrivato. Si guardò intorno ansioso e vide che tutti gli altri erano terrorizzati quanto lui. Nessuno aveva molta voglia di parlare, tranne HermioneGranger, una ragazza dai capelli ricci e castani, che stava spiattellando a bassa voce, con parlantina inarrestabile, tutti gli incantesimi che aveva imparato, chiedendosi di quale dei tanti avrebbe dovuto servirsi. Harry cercava disperatamente di non ascoltarla. Intanto,  la professoressa Mcgranitt era tornata e ordinò – “Mettetevi in fila e seguitemi”.
Entrati nella Sala Grande, mentre i ragazzi osservavano rapiti, la professoressa Mcgranitt, senza fare rumore, collocava uno sgabello a quattro gambe davanti agli allievi del primo anno. Sopra lo sgabello mise un cappello a punta, da mago. Era un vecchio cappello tuttorattoppato, consunto e pieno di macchie.
Ron sussurrò a Harry – “Allora dobbiamo semplicemente provare il cappello!  Giuro che Fred lo ammazzo: non ha fatto che parlare di una gara di lotta libera!”
Harry sorrise debolmente.  La professoressa Mcgranitt si fece avanti tenendo in mano un lungo rotolo di pergamena e disse – “Quando chiamerò il vostro nome, voi metterete il cappello in testae vi siederete sullo sgabello per essere smistati”.
Harry notò che qualche volta il cappello gridava all'istante il nome della casa e altre volte, invece, ci metteva un po' a decidersi. Mentre il cappello smistava Ron sussurrò ad Harry – “Tutte le streghe e i maghi diventati cattivi erano Serpeverde”. Harry annuì timoroso. La McGranitt chiamò – “Granger … Hermione!”
Hermione arrivò quasi di corsa allo sgabello e si pigiò il cappello in testa con gesto impaziente.
Il cappello gridò – “GRIFONDORO!”. Ron emise un gemito. Dopo altri ragazzi, la McGranitt chiamò – “Weasley … Ronald”. Il ragazzo aveva assunto ormai un colorito terreo. Il Cappello urlò – “Un altro Weasley … So già dove metterti. GRIFONDORO!” Harry batté le mani forte. Finalmente fu il suo turno.  “Potter… Harry!”.
Mentre Harry si avvicinava allo sgabello, la sala fu percorsa d'un tratto da sussurri simili allo scoppiettio di tanti piccoli fuochi, increduli che fosse proprio lì.
L'ultima cosa che Harry vide prima che il cappello gli coprisse gli occhi fu la sala piena di gente che allungava il collo per guardarlo meglio. L'attimo dopo, era immerso nel buio. Rimase in attesa.
Una vocina all'orecchio gli sussurrò – “Ehm.... Difficile. Molto difficile. Vedo coraggio da vendere. E neanche un cervello da buttar via. C'è talento, oh, accipicchia, sì... e un bel desiderio di mettersi alla prova. Molto interessante... Allora, dove ti metto?”
Harry si aggrappò forte ai bordi dello sgabello e sussurrò – “Non a Serpeverde, non a Serpeverde!”
La vocina disse – “Non a Serpeverde, eh? Ne sei proprio così sicuro? Potresti diventare grande, sai. Qui, nella tua testa, c'è di tutto, e Serpeverde ti aiuterebbe sulla via della grandezza, su questo non c'è dubbio... No? Be', se sei proprio così sicuro... allora sarà meglio GRIFONDORO!”
Harry udì il cappello gridare l'ultima parola a tutta la sala. Se lo tolse di testa e si avviò con passo vacillante verso il tavolo dei Grifondoro. Il prefetto Percy si alzò in piedi e gli strinse vigorosamente la mano, mentre i gemelli Weasley si sgolavano  gridando – “Abbiamo Potter! Abbiamo Potter!” Harry si sedette al fianco di Ron e Percy. Ora poteva vedere bene il tavolo delle autorità. All'estremità più vicina a lui sedeva Hagrid, che incrociò lo sguardo col suo e glifece un segno di vittoria. Harry gli rispose con un sorriso. E là, al centro, su un ampio scranno d'oro, sedeva Albus Silente. Il banchetto era iniziato e tutti mangiavano e discorrevano allegramente. Anche i professori lo facevano tra loro, ad esempio il professor Raptor, con il suo assurdo turbante,parlava con un altro insegnante dai capelli neri e untuosi, il naso adunco e la pelle giallastra.
Accadde all'improvviso. L'insegnante dal naso adunco guardò dritto negli occhi di Harry, oltre il turbante di Raptor, e un dolore acuto attraversò la cicatrice sulla fronte del ragazzo.
Harry passandosi una mano sulla fronte,  esclamò – “Ah!”.
Percy chiese – “Che cosa c'è?”
Harry mentì – “N-niente”.
Il dolore era svanito così come era venuto. Più difficile da scuotersi di dosso fu la sensazione che Harry aveva provato per via dello sguardo dell'insegnante... la sensazione di non essergli affatto simpatico.
Harry chiese a Percy – “Chi è l'insegnante che sta parlando col professor Raptor?”
Percy pomposamente – “Oh, ma allora conosci già Raptor! Non c'è da stupirsi che sia cosìnervoso; quello è il professor Piton. Insegna Pozioni, ma non gli piace; tutti sanno che fa la corte alla materia di Raptor. Piton sa un sacco di cose sulle Arti Oscure”.
Harry osservò Piton ancora per un po', ma a lui, Piton non rivolse più lo sguardo.>

Harry si ritrovò a Grimmauld  Place e dopo una rapida occhiata a Silente _ “Harry questo ricordo lo ritengo importante perche sancisce il cambiamento radicale nella tua vita, la conoscenza di alcune persone molto importanti, i tuoi migliori amici con cui hai legato da subito soprattutto  Ronald a prescindere dalla fama che avevi. E ciò ha contribuito a farti  accettare il tuo destino come si evince dallosmistamento anche e a dirtela tutta speravo finissi in Grifondoro, parleremo di questo anche nelle prossime lezioni. Un ultimo ricordo per oggi, poi ti lascio libero, sarai stanco". Harry annuendo, si immerse nuovamente nel pensatoio.

<Hogwarts, giugno  1992:
L’anno scolastico era oramai agli sgoccioli. Il suo primo anno ad Hogwarts. Per lui e i suoi due migliori amici non si era rivelato per nulla noioso. Il trio aveva scoperto,che nella loro scuola vi era un prezioso oggetto, che qualcuno voleva rubare, si trattava di una pietra, a tutti nota come “pietra filosofale”. Con la solita caparbietà che li contraddistingueva decisero di fare il possibile per impedire al ladro di impadronirsi dell’ambito oggetto. Così entrò nell’ultima stanza, dopo aver superato i diversi incantesimi che proteggevano la pietra. Tra cui il tranello del diavolo, indovinelli su pozioni , partita a scacchi, oltre a Fuffi, il cane a tre teste che proteggeva l’ingresso alla botola che portava qui. Separatosi, dai suoi fedeli amici Ron ed Hermione, per fermare Piton, che secondo loro doveva prendere tale pietra per Voldemort, perché questa pietra rossosangue con proprietà magiche, era stata creata da un uomo. Inoltre, può essere usata per creare l'Elisir di Lunga Vita, che prolunga la vita di chiunque lo beva, e può trasformare qualunque metallo in oro. Il famoso alchimista Nicolas Flamel, creò l'unica pietra esistente e utilizzò la pietra per creare l'Elisir e per allungare la vita sua e della moglie per secoli. Dentro c'era già qualcuno... ma non era Piton. E non era neanche Voldemort. Era Raptor.
Harry col fiato mozzo, esclamò – “Lei?!”
Raptor sorrise. Non un solo muscolo gli si mosse sul volto e disse calmo – “Io! Mi stavo proprio chiedendo se ti avrei incontrato qui, Potter”.
Harry sorpreso –“Ma io pensavo... Piton...”
Raptor rise, e non fu la sua solita risatina tremula, bensì una risata fredda e tagliente  - “Chi, Severus? Sì, Severus, sembra proprio il tipo giusto, non è vero? È talmente utile averlo qui asvolazzare dappertutto, come un pipistrello gigante! Con lui in giro, chi sospetterebbe mai del po-povero, ba-balbuziente p-professor Ra-Raptor?”
 Harry non credeva alle proprie orecchie. Non poteva essere vero! Con impeto riprese – “MaPiton ha tentato di uccidermi!”
Raptor freddo –“No, no, no! Sono stato io. La tua amica Miss Granger mi ha urtato involontariamente quando è corsa ad appiccare fuoco a Piton, durante la partita a Quidditch. Con quello spintone ha interrotto il mio contatto visivo con te: ancora pochi secondi, e sarei riuscito a disarcionarti dalla scopa. Anzi, ci sarei riuscito anche prima, se Piton non avesse continuato a borbottare controincantesimi nel tentativo di salvarti”.
Sorpreso –“Piton cercava di salvarmi?”
Raptor, sempre in tono gelido disse –“Ma certo! Perché credi che volesse arbitrare lui la tua seconda partita? Cercava di evitare che io ci riprovassi. Veramente buffo... Non c'era bisogno che si desse tanta pena. Non avrei potuto fare niente comunque, con Silente che assisteva alla partita. Tutti gli altri insegnanti pensavano che Piton stesse cercando di ostacolare la vittoria del Grifondoro, luisi è reso veramente impopolare... e che gran perdita di tempo, visto che nonostante tutto, stanotte ti ammazzerò”.
Raptor schioccò le dita. Dal nulla apparvero delle funi che si avvolsero strette intorno a Harry e disse –“Tu sei troppo ficcanaso per continuare a vivere, Potter. Andartene in giro a quel modo per tutta la scuola, il giorno di Halloween! Per quanto ne sapevo io, mi avevi visto benissimo mentre venivo asincerarmi di che cosa ci fosse a guardia della Pietra”.
Sorpreso chiese –“Allora il mostro l'ha fatto entrare lei?”
Ridendo Raptor rispose –“Ma certamente. Ho un talento speciale con i mostri, io... Avrai visto senz'altro che cosa ho fatto a quello della stanza qua accanto. Ma purtroppo, mentre tutti correvano dappertutto cercando distanarlo, Piton, che già sospettava di me, è venuto dritto filato al terzo piano per intercettarmi, e non solo il mio mostro non ti ha fatto a pezzi, ma neanche il cane a tre teste è riuscito a staccare la gamba a morsi a Piton come si deve.E ora, Potter, aspetta un attimo e fa' silenzio. Devo esaminare questo specchio molto interessante!”.
Solo in quell'istante Harry si rese conto dell'oggetto che si trovava alle spalle di Raptor. Era lo Specchio delle Brame. Mentre tastava la cornice, Raptor mormorava –“Lo specchio è la chiave per trovare la Pietra! Figuriamoci se Silente non escogitava una cosa del genere... ma tanto lui è a Londra... e per quando sarà tornato, io sarò già molto lontano”.
Tutto quello cui Harry riusciva a pensare era di continuare a impegnare Raptor nella conversazione, impedendogli di concentrarsi sullo specchio, così disse –“Ho visto lei e Piton nella foresta...”.
Raptor indolente, girando attorno allo specchio per osservarlo da dietro rispose- “Già, all'epoca, mi stava addosso, cercando di scoprire fino a che punto fossi arrivato. Ha sempre sospettato di me.E ha cercato di spaventarmi... come se fosse stato possibile, con il Signore Voldemort dalla mia parte!”
Raptor venne fuori da dietro lo specchio e ci guardò dentro avidamente e continuò –“Vedo la Pietra... La offro al mio padrone, ma dov'è la Pietra?”
Harry cercò di divincolarsi dalle funi che lo tenevano legato, ma quelle non cedettero. Doveva impedire a tutti i costi che Raptor dedicasse tutta l'attenzione allo specchio, e riprese –“Eppure, mi è sempre sembrato che Piton mi odiasse tanto...”
Raptor con tono di noncuranza disse-“Oh, per odiarti, ti odia! Ci puoi giurare che ti odia. Era a Hogwarts con tuo padre, lo sapevi? Si detestavano cordialmente. Però non ti ha mai voluto morto”.
Risoluto Hary – “Eppure professore, qualche giorno fa io l'ho sentita singhiozzare... Pensavo chePiton la stesse minacciando...”
Per la prima volta un fremito di paura attraversò il volto di Raptor e disse –“A volte, trovo difficile seguire le istruzioni del mio padrone... lui è un mago grande e potente, mentre io sono debole...”
Harry col fiato mozzo, disse –“Intende dire che era insieme a lei in quell'aula?”.
Raptor in tono pacato, disse –“Lui è con me ovunque io vada. Lo incontrai all'epoca in cui giravo il mondo. Allora ero un giovanotto scervellato, pieno di idee ridicole sul bene e sul male. Il SignoreVoldemort mi ha dimostrato quanto avessi torto. Bene e male non esistono. Esistono soltanto il potere e coloro che sono troppo deboli per ricercarlo... Da allora, l'ho sempre servito fedelmente, benché lo abbia deluso molte volte. Ha dovuto essere molto duro con me!”.Raptor d'improvviso rabbrividì –“Non perdona facilmente gli errori. Quando ho fallito il colpo alla Gringott lui ne è stato molto dispiaciuto. Mi ha punito... Ha deciso di tenermi sotto più stretta sorveglianza... Vediamo un po', che cosa fa questo specchio? Come funziona? Padrone, aiutami!”
E con orrore, Harry sentì una voce rispondere, una voce che sembrava provenire dallo stesso Raptor.
“Usa il ragazzo... Usa il ragazzo...”
Raptor si voltò verso Harry e disse –“Sì... Potter... vieni qui!”.
Batté le mani, e le corde che legavano Harry caddero come per incanto. Lentamente, Harry si rimise in piedi.
Raptor ripeté –“Vieni qui! Guarda nello specchio e dimmi che cosa vedi!”.
Harry si avviò verso Raptor. Raptor gli si avvicinò e si fermò alle sue spalle. Harry respirò lostrano odore che sembrava provenire dal turbante di Raptor. Chiuse gli occhi, andò a mettersi davanti allo specchio e li aprì di nuovo. All'inizio vide riflesso il suo viso, pallido e con un'espressione atterrita. Ma un attimo dopo, la sua immagine gli sorrise, mise una mano in tasca e ne tirò fuori una pietra color rosso sangue. Ammiccò e si rimise la pietra in tasca... Nell'attimo stesso in cui l'immagine compiva quel gesto, Harry sentì qualcosa di pesante scivolargli in tasca. Non sapeva come, era accaduto l'incredibile: la Pietra era in suo possesso.
Raptor impaziente –“Ebbene? Che cosa vedi?”
Harry tirò fuori tutto il coraggio che aveva in corpo, inventando tutto di sana pianta –“Vedo Silente, che mi stringe la mano. Io... ho appena fatto vincere a Grifondoro la coppa del case”.
Raptor imprecò di nuovo e disse – “Togliti di mezzo!”. Spostandosi di lato, Harry avvertì contro il suo fianco il contatto della Pietra Filosofale. Improvvisamente, una voce stridula parlò, benché Raptor non avesse aperto bocca – “Sta mentendo... sta mentendo...”
Raptor gridò – “Potter, torna subito qui! Dimmi la verità! Che cosa hai visto?”
La voce stridula parlò di nuovo – “Fammi parlare con lui... faccia a faccia...”
Timoroso Raptor – “Padrone, ma voi non ne avete la forza!”
La voce calma rispose –“Certo che sono abbastanza forte... per questo”.
Harry, pietrificato, guardò Raptor che gli si avvicinava e incominciava a svolgersi il turbante. Che cosa voleva fare? Il turbante cadde a terra. Senza quel copricapo, la testa di Raptor sembrava stranamente piccola. Poi lentamente, Raptor fece dietro-front.
Harry avrebbe voluto urlare ma non riuscì a emettere alcun suono.
Nel punto dove normalmente avrebbe dovuto trovarsi la nuca del professore, c'era un volto, il volto più orrendo che Harry avesse mai visto. Era bianco come il gesso, con occhi rossi che mandavanobagliori, e per narici due fessure, come un serpente.
Questo volto sibilò –“Harry Potter...”.
Harry cercò di arretrare di un passo, ma le gambe non gli rispondevano. Il volto disse –“Lo vedi che cosa sono diventato? Pura ombra e vapore... io prendo forma soltanto quando posso abitare il corpo di qualcuno... Ma ci sono sempre state persone disposte ad aprirmi ilcuore e la mente... Il sangue di unicorno mi ha rinvigorito, nelle scorse settimane... Hai visto quando il fedele Raptor l'ha bevuto per me, nella foresta... Una volta che sarò entrato in possessodell'Elisir di Lunga Vita, potrò crearmi un corpo tutto mio... E ora, veniamo a noi... Perché non mi dai quella pietra che hai in tasca?”
Allora sapeva. Harry ricominciò a sentirsi le gambe. Barcollò all'indietro.
Il volto ringhiò –“Non fare l'idiota. Meglio che ti salvi la vita e ti unisci a me... altrimenti farai la stessa fine dei tuoi genitori! Loro sono morti implorando la mia clemenza...”
Harry d'un tratto gridò –“BUGIARDO!”. Raptor camminava volgendogli le spalle, cosicché Voldemort poteva continuare a vedere il ragazzo.
Ora quel volto maligno sorrideva e sibilò –“Ma che cosa commovente... Io apprezzo sempre molto il coraggio... Sì, ragazzo, i tuoi genitori erano coraggiosi... Per primo ho ucciso tuo padre: lui aveva ingaggiato un'intrepida lotta...Tua madre, invece, non era necessario che morisse... stava solo cercando di proteggerti... E ora dammi quella pietra, se non vuoi che sia morta invano”.
Harry gridò –“MAI!”
Harry balzò verso la porta lambita dalle fiamme, ma Voldemort gridò –“PRENDILO!”, e un istante dopo Harry sentì la mano di Raptorstringergli intorno al polso. Di colpo, un dolore lancinante alla cicatrice che Harry aveva sulla fronte.  Gridò, lottando con tutte le sue forze, e con suo grande stupore Raptor lasciò la presa. Il dolore alla testa diminuì. Harry si guardò intorno, in preda alla disperazione, per vedere dove fosse finito Raptor, e lo vide, piegato in due per il dolore, guardarsi le dita, che si stavano riempiendo di vesciche a vista d'occhio.
Voldemort con voce stridula, gridò di nuovo –“Prendilo! PRENDILO!” e Raptor, fece un balzo in avanti mandando Harry lungo disteso per terra e afferrandogli il collo con entrambe le mani. Il dolore della cicatrice quasi lo accecava, ma ciò non gli impedì di vedere Raptortorcersi in preda agli spasimi e disse –“Padrone, non riesco a trattenerlo... le mie mani... le mie mani!”
E Raptor, pur continuando a tenere inchiodato il ragazzo a terra con le ginocchia, mollò la presa sul suo collo per contemplarsi inorridito i palmi delle mani.
Voldemort con la sua voce stridula gridò –“E allora ammazzalo, idiota, e facciamola finita!”
Raptor, alzò la mano per eseguire un sortilegio mortale, ma Harry, istintivamente, gli afferrò la faccia...
“Aaaaaaahhhhhh!”
Raptor gli rotolò via di dosso, e questa volta anche il volto gli si era coperto di vesciche. A quel punto Harry capì: Raptor non poteva toccarlo senza provare un atroce dolore. La sua unicasperanza, quindi, era di non mollarlo: quel contatto doloroso gli avrebbe impedito di fare incantesimi. Harry balzò in piedi, afferrò Raptor per un braccio e lo tenne più stretto che poteva. Raptor, gridava e cercava di scrollarselo di dosso. Il dolore alla testa di Harry aumentava: ormai udiva soltanto le terribili strida di Raptor, Voldemort che gridava – “UCCIDILO! UCCIDILO!”. Sentì il braccio di Raptor sfuggirgli di mano, capì che tutto era perduto, e sprofondò giù, sempre più giù, in un buio senza fine...
Un oggetto dorato luccicava proprio sopra di lui. Era il Boccino! Cercò di afferrarlo, ma si sentiva le braccia troppo pesanti. Sbatté gli occhi. Non era affatto il Boccino. Era un paio di occhiali. Ma che strano. Sbatté di nuovo le palpebre. Lentamente, come attraverso una bruma,mise a fuoco il volto sorridente di Albus Silente.
Questi disse –“Buon pomeriggio, Harry”.
Harry lo guardò con tanto d'occhi. Poi recuperò la memoria –“Signore! La Pietra! È stato Raptor! Adesso ce l'ha lui! Bisogna far presto, signore...”
Silente disse –“Calmati, caro figliolo, sei rimasto un po' indietro con gli avvenimenti. La Pietra non ce l'ha affatto Raptor!”.
Spiazzato –“E allora chi? Signore, io...”
Calmo, Silente disse –“Harry ti prego di calmarti, altrimenti Madama Chips mi farà buttare fuori”.
Harry deglutì e si guardò intorno. Si rese conto di esserenell'infermeria del castello. Era adagiato in un letto e sul comodino accanto sembrava fosse statotrasferito un intero negozio di dolciumi.
Silente illuminandosi in volto, disse –“Quelli sono pegni di affetto dei tuoi amici e ammiratori. Quel che è accaduto giù nei sotterranei tra te e il professor Raptor è segretissimo, quindi, naturalmente tutta la scuola ne è al corrente”.
Imperterrito –“Ma signore, la Pietra...”
Silente divertito –“Vedo che non è facile distrarti. Molto bene, parliamo della Pietra. Il professor Raptor non è riuscito a portartela via. Io sono arrivato in tempo per impedirlo, anche se devo ammettere che te la stavi cavando molto bene da solo.Non avevo neanche messo piede a Londra, che ho capito subito che il luogo dove dovevo andareera quello che avevo appena lasciato. Sono arrivato giusto in tempo per toglierti di mano a Raptor...”
Più rilassato,harry disse –“Ah, è stato lei?!”
Silente leggermente teso –“Ho temuto di essere arrivato troppo tardi”.
Harry, felice disse –“C'è mancato poco. Non ce l'avrei fatta a lungo a tenerlo lontano dalla Pietra...”
Serio, disse –“Non dalla Pietra, ragazzo, da te! Lo sforzo che hai fatto per poco non ti è costato la vita. Per un orribile momento, ho temuto che fosse così. Quanto alla Pietra, è andata distrutta”.
Harry come inebetito ripeté –“Distrutta? Ma il suo amico, Nicolas Flamel...”
Silente, con un tono di voce che sembrava deliziato, disse –“Ah, sai di Nicolas? Hai fatto proprio le cose per bene, eh? Beh ,Nicolas e io abbiamo fatto due chiacchiere, e abbiamo deciso che era la cosa migliore”.
Sorpreso Harry –“Ma questo significa che lui e sua moglie moriranno, non è così?”
Annuendo il vecchio mago disse –“Dispongono di una quantità sufficiente di Elisir per sistemare i loro affari, dopodiché... ebbene sì, moriranno”.
Silente sorrise vedendo lo sguardo allibito che si era dipinto sul volto di Harry.
Harry disse –“Signore? Come ho fatto a tirare fuori la Pietra dallo specchio?”
Silente allegro –“Ah, sono proprio contento che tu me lo chieda. È stata una delle mie idee più brillanti... e, detto fra noi, è tutto dire! Vedi, soltanto chi avesse voluto trovare la Pietra... bada bene: trovarla, nonusarla... sarebbe stato capace di prenderla.”
Uscito dall’infermeria si unì al banchetto della coppa delle case che vide Grifondoro vittorioso grazie agli ultimi avvenimenti accaduti. L’anno volse al termine e prima di salire sul treno Hagrid gli diede un album con delle fot dei suoi genitori. Il ragazzo lo abbracciò commosso. Il treno partì per Londra. Giunti alla stazione di King’s Cross, udirono –“Eccolo, mamma, è lì, guarda!”
Era GinnyWeasley, la sorellina di Ron, ma non era il fratello che indicava, strillò – “Harry Potter! Guarda, mamma, vedo...”
La signora Weasley disse  -“Sta' zitta, Ginny!È maleducazione segnare a dito la gente”. Li guardò dall'alto e sorrise.>

Mentre Harry era a lezione  dal Professor Silente, i tre amici erano seduti in salone insieme a Remus Lupin, sua moglie Ninfadora Tonks e Sirius e nessuno aveva intenzione di andare a dormire.
“Miseriaccia devo capire cosa harry ci sta nascondendo. Neanche ginny e riuscita a farlo parlare. Vabbè che nn lo ha costretto nn potrebbe andare mai contro il suo Harry. Ma credo qualcosa ce la deve” guardò negli occhi la fidanzata poi Ginnye Sirius.
Ron, sempre più curioso  – “Sirius, tu sai cosa ha visto Harry!Perché non ce lo dici? Fingeremo di non saperlo al suo ritorno” fece l’occhiolino all’animagus che scoppiò a ridere
Tutti risero ma Sirius spiazzò tutti dicendo –“Ronnon posso aiutarti. Harry mi ha solo detto che potrebbe essere un’informazione senza senso. ma la tua curiosità va premiata quindi vi dirò ciò che so, anzi lo farà Remus.”
Il caro Ramoso era convinto che non fosse una stupida leggenda ma nonostante le nostre ricerche non abbiamo mai trovato il minimo indizio o qualcosa che ci provasse  il contrario. Presto dovemmo arrenderci. Poi successe la tragedia. Se fossimo stati più fortunati e avessimo osato di più forse ora eravamo ancora tutti insieme.Ricordo anche la dolce Lily che appoggiava le idee di James. E quella volta insieme a Remus…” il suo pensiero fu interrotto dalle parole del suo amico Remus
Remus Lupin lo guardò sorpreso e Sirius disse divertito –“Remus raccontagli quello che sappiamo e abbiamo scoperto insieme a RAMOSO E LILY”
Remus titubante pensò “Sirius credo non dovremmo parlare di questa storia ai ragazzi, conosci la lora spiccata propensione di sfidare i pericoli. E’ una leggenda, sebbene molto affascinante. Devo ammettere però che ancora ho in mente le parole di quelvecchio mago quella volta in quel negozio a Godric’sHallow. Si avvicino a James e Lily  e sorridendo disse (Non sempre le cose sono quelle che sembrano. Ricordate ciò che è brutto fuori può essere meraviglioso dentro. Guardate oltre il volto dell’apparenza). Diede loro una cosa e  sparì”
Remus titubante sorrise e disse –“Va bene, ma quello che vi dirònon ha fondamenti certi èuna leggenda, una favola quindi non fossilizzatevi. Vi rivelo un segreto,durante i miei anni a Hogwarts, c’era una materia che non mi attirava particolarmente e che seguivo controvoglia. Indovinate quale era?”
Ron divertito –“ Pozioni? Anche se non avevi Piton come professore. Resta comunque una delle materiepiù noiose!”
Remus divertito –“No! Mi applicavo molto, dovevo imparare bene come fabbricarmi la pozione antilupo, ma non ero molto portato. Per fortuna c’era Lily e me la preparata lei più volte!”
“Chi lo avrebbe detto che anche il professor Lupin avesse qualche materia che odiava. Io pensavo, che del quartetto dei “Malandrini” fosse il più secchione, invece era Lily, la mamma di Harry. Che stupida!Era pur sempre una donna, dovevo arrivarci!”sorrise e riprese ad ascoltare.
“La Mia povera suocera doveva essere davvero un genio oltre che bella io nonsarò mai alla sua altezza. Dannazione Ginny, se Harry, il tuo Harry e anche Silente sìfidano di te deve esserci un motivo. Harry potrebbe essere di parte ok  ma Silente… sei proprio stupida Ginny
Nel frattempo Harry rimase perplesso, uscito dal pensatoio quando Silente disse- “Cosa ti preoccupa ragazzo? Ciòche ti ho chiesto prima della lezione”
Harry pensieroso - “Anche, ma sto valutando. Ciò che mi fa pensare e ciò  che ho visto oggi. Voldemort ha chiesto al professor Piton di indagare su cosa sapeva lei della bacchetta di Merlino. Sa che a  quanto pare e più forte della bacchetta di Sambuco, pur essendo gemelle.”
Silente per la prima volta sembrò non saper rispondere poi disse –“ Ragazzo mio, si tratta di una leggenda  non ci sono prove dell’esistenza di questa fantomatica bacchetta anche perché Merlino era un dei due maghi conosciuti nella storia, che non la usava, forse per non essere avvantaggiato secondo alcuni,secondo altri non la possedeva, era un semplice ramo di olmo che usava ma senza nucleo e quindi un inutile legnetto. Comunque Harry la tua curiosità ti fa onore e come tuo padre e il tuo padrino so non ti fermerai finchènon andrai a fondo in questa storia. Ogni cosa andrà a posto da sola e non fissarti troppo alle cose che si dicono in momenti di paura e estrema disperazione. Ora si e fatto tardi e ahimè ho una certa età.Andiamo a dormire ti farò sapere la nostra prossima lezione e credo ti piacerà sarà speciale.”
Harry guardo Silente poi annuendo sorrise – “Va bene Signore. Buona notte a domani” scese le scale per raggiungere la sua fidanzata e i suoi amici mentre Silente lo fissava
“Harry perdonami ti sto nascondendo alcune cose I segreti uccidono! ma presto saprai tutto ora non  sei ancora pronto ma so che capirai” prese la sua bacchetta e tirò un filo argenteo e lo mise in una boccetta e lo diede a Fanny che guardando negli occhi Silente, spiegò le ali sibilando e volò via.
 
In salone, i tre ragazzi si arresero e Sirius disse –“ Remus sei stato troppo generico devi dirgli che le sue lezioni sono come dire “semplicemente fantasmagoriche “ si scatenò l’ilarità di tutti.
Remus ridendo-“ Si avete capito storia della magia. Mi addormentavo spesso come James e Sirius. Solo Lily e Piton seguivano attentamente. Una volta iniziò a parlarci di Merlino che come sapetenacque in Galles attorno al 982 e fu il Mago più potente e famoso di tutti i tempi.Fu uno studente della Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts e essendo pronipote di Salazar Serpeverde, fu smistato nella sua casa. Divenne una vera leggenda negli Incantesimi e nelle Trasfigurazioni. Era conosciuto anche per l'estrema saggezza che mostrava nonostante la giovane età.Uscito  dalla scuola col massimo dei voti era diventato uno degli alchimisti più famosi e maghi più potenti conosciuti. Pur essendo della stessa casa, Merlino aveva un nemesi importante e altrettanto famosa, Morgana, sorellastra di Re Artu che Merlino servì. Morgana fu la prima animagus della storia. Riusciva atrasformarsi in un uccello. Dovete sapere cheMerlino era una leggenda in ogni tipo di incantesimo.Era anche un ottimo ipnotizzatore e sembra essere stato lui il creatore della Maledizione Imperius.Sia lui che Morgana raramente usavano la loro bacchetta (considerando le bacchette infantili) per fare incantesimi. Nessunoriuscì a battere Merlino in duello. Infatti la sua bacchetta è la più potente che ci sia, ma nessuno la ha mai trovata e credono non esiste. Si narra che per possedere questa bacchetta che risulta essere gemella di quella di Sambuco ma più potente occorre riunire le sette pietre del bene supremo più un ottava pietra la pietra, nota a tutti come uno dei tre doni della morte. Le sette pietre corrispondono i colori dell’arcobaleno e secondo ;Merlinoracchiudono le caratteristiche del genere umano. Molti si sono avventurati alla spasmodica ricerca di questafantomaticabacchetta raggiungendo ogni posto del mondo magico e non, ma hanno tutti fallito e molti hanno addirittura trovato la morte.Quindi, come vi ho detto prima purtroppo è unaleggenda priva di fondamento ma secondo James non del tutto infondata. Infatti insieme a Lily e Sirius passavamo molto tempo in biblioteca per capire come trovare queste pietre dove cercarle ma invano esenza scovare nulla”
I tre ragazzi rimasero sbalorditi e si fissarono senza proferire parola.
Sirius allegro- “Bene ragazzi. Andiamo a dormire, Harry fa tardi è inutile aspettarlo qui”
Remus concordò – “Si e come si dice la notte porta consiglio. Vedremo lui che ci dirà domani sicuro ne parlerà con Silente. I tre ragazzi si congedarono dai tre adulti e per nulla stanchi andarono nella stanza di Harry e Ron.Hermione si mise sul petto di Ron che era sul suo letto mentre Ginnysul letto di Harry.
Ron – “Ci pensate? Se riuscissimo a trovare queste pietre potremmo avere la bacchetta più potente dell’universo neanche V- V… cioè Voi Sapetre Chi potrebbe farci paura!”
Hermionepensierosa –“ Tesoro, forse hai ragione ma nessun libro parla di questa bacchetta e noto a tutti che la più potente e quella di Sambuco e che non si sa chi la possiede!”
Ginny preoccupata – “Se anche Voldemort la sta cercando?”
Hermione stava per rispondere quando una voce li fece sussultare –“Si amore anche Voldemort sta cercando la bacchetta di Merlino e ha chiesto a Piton di indagare su questa storia! Lo ho detto a Silente e lui mi ha risposto che non ce da preoccuparsi è una leggenda e di non pensare a questo ora. Ogni cosa a suo tempo.” Va da Ginny e la abbraccai e la bacia.
“Sono rimasto sorpreso da Silente non ho fatto altre domande ma a tempo debito mi spiegherà”
“Amore cosa ti turba?Sono qui ti ascolto e sarò sempre dalla tua parte”
“Miseriaccia questo era l’informazione che Harry aveva avuto. Amico non molliamo troviamo questa bacchetta”
“Harry non è sereno qualcosa lo preoccupa secondo me sa che questa storia di Merlino ha un  fondamento e anche le parole di silente sono molto enigmatiche
La notte passò in fretta. Tutti si ritrovarono a farcolazionedivertendosi prima di partire per la loro  missione. Si baciarono. Si presero per mano e si smaterializzarono in un posto ma qualcuno li aveva preceduti.
 
THEMYSTICGOHAN‘S ANGOLO
Salve, a tutti!
Vi chiedo venia per il ritardo, potete uccidermi!
Maledirmi!
Fate di me ciò che volete!
 Sono stato davvero imperdonabile.
Se volete massacrarmi non vi tratterrò.
A causa di un incidente sul lavoro ho dovuto rallentare la pubblicazione...
Premettendo che questo capitolo, che ritengo di passaggio ma essenziale per alcuni aspetti, ha visto quindici stesure.
Era pronto da tempo, e appunto  la quindicesima versione poteva andare.
Penso, bene ora lo pubblico, ma  come detto mi capita incidente e non finisce qui....
Prendo la mia penna con il file e clicco capitolo 26.
Non si apre! File danneggiato o inesistente! E adesso?
Non avevo da nessuna parte una copia. Mi armo di pazienza e lo riscrivo, in toto. Ma …
Come al solito non mi convince. Spero che mi smentiate nuovamente.
Mi scuso anche per eventuali errori, che non dovrebbero esserci … ma qualcuno potrebbe essermi sfuggito.
Spero come sempre che vi sia piaciuto! E che ne sia valsa la pena di aspettare.
Come al solito, aspetto le vostre recensioni per e con qualsiasi giudizio.
Se avete qualche dubbio potete chiedere!
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Come di consueto, ringrazio chi ha messo questa storia tra le seguite,
chi la ha messa tra le  ricordate
 e chi la ha messa tra le preferite, sperando che il numero continui sempre ad aumentare.
 Non abbiate paura di dire la vostra, non vi mangio!
Do il benvenuto a ai nuovi e alle nuove lettrici.
Ringrazio inoltre le numerose persone, che leggono silenziosamente e che mi hanno solo visitato. Questo, non può che farmi piacere, Spero continuiate a farlo e ad essere sempre più numerose!
                                                                               Al prossimo aggiornamento.
Themysticgohan
P.S. terminerà questa storia firmandomi TMG ma seguito e altra storia di altra natura userò il nuovo nick.

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