Fregate!

di Lilith_Holmes
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** L'idea di Cherit ***
Capitolo 2: *** Questo non significa che mi arrendo! ***
Capitolo 3: *** FREGATE! ... O forse no... ***



Capitolo 1
*** L'idea di Cherit ***


Luglio. Caldo. Non ho la minima voglia di uscire di casa. Sudore. Il sudore rende sexy, su un fisico come il mio. Meglio per me. Sono figo anche se sembro uno zombie. Sono un mito!”
Erano queste le uniche parole che riecheggiavano nella testa di Dante, mentre si trascinava in giro per casa, svogliatamente. Cherit sembrava della sua stessa chiesa e Lok non sembrava da meno, ma nonostante tutto quest'ultimo aveva preso forza e si era trainato ad allenarsi. Che non lo avesse mai fatto!

Oh, Lok , Lok, non otterrai mai niente. Guarda me e quanto impegno ci metto”- “Si, Sophie, non lo metto in dubbio”

Ma guarda, guarda. Non siamo riusciti ancora a fare niente” - “Già, Zhalia. Se mi lasciassi lavorare in pace, magari”

Oh, avanti Lok. Per quanto tu possa impegnarti non ci riuscirai mai. Io sono una Casterwill, vengo allenata...”- “... sin da quando eri piccola, lo so, Sophie”

Lok, per diventare un cercatore di un livello almeno accettabile devi impegnarti molto” - “Grazie, Zhalia, non ne ero a conoscenza! Te l'ho già detto di lasciarmi lavorare in pace?”

Ah! Cherit, non le sopporto più!” era la terza... o forse la quarta?... volta che Lok lo ripeteva, camminando avanti e indietro e sbracciando come un ossesso.
Lo so, Lok. Ma cerca di conviverci” rispose Cherit.
Come faccio, me lo spieghi? Sono sempre lì per dirmi quanto sono migliori di me!” si lasciò cadere sul divano, con un sospiro.
Avrò pure un qualche vantaggio su di loro, no?” chiese, sconsolato.
Dante” esclamò Cherit, nel tentativo di attirare la sua attenzione. Lok alzò lo sguardo sul bruno che ciondolava in giro per casa con la stessa espressione dall'inizio della settimana.
Sì, Cherit, sei un genio!” esclamò il ragazzo, sorridendo.
Che?” chiese il piccolo titano, perplesso.
Entrambe sono innamorate perse di Dante. Se riuscissi a mettere le mani su Dante le sistemerei almeno un po'” spiegò Lok – e secondo lui quel ragionamento proprio non faceva una piega.
Non era questo che intendevo” sussurrò Cherit. Lok scattò in piedi.
Certo, Cherit. Io ti devo tanto! Grazie!” ringraziò educatamente Lok, prima di alzarsi dal divano e raggiungere Dante sulla soglia che divideva la cucina dal salotto.
Dante... ho bisogno di aiuto per allenarmi” Dante sorrise, felice di aver trovato qualcosa da fare nell'afa di metà Luglio che non comprendesse – esci di casa e vai in quello o quell'altro posto – non che l'idea di sudare lo entusiasmasse poi molto, ma accettò comunque di aiutare il ragazzo. Che tutto aveva in mente, tranne l'allenarsi.

Angolo della Moffetta:
Questa storia la riproponiamo – l'avevamo cancellata tempo fa a causa del fatto che ci siamo concentrate su tutt'altro fandom, quindi non ci ispirava più.
Anche questa volta potrebbe avere dei problemi ad andare avanti, sempre a causa dell'altro fandom, ma promettiamo che ci impegneremo a fondo per portarla a termine – o almeno, la Marty si impegnerà per questo.
Eventualmente metteremo un avviso che dirà di aspettare.
Siamo anche a conoscenza del fatto che in questo fandom le storie yaoi sono solo 2 – contate –, quindi... beh, cambiare fa bene alla salute.
Vi aspettiamo al prossimo capitolo!
Baci,
Marty e Cristie.

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Capitolo 2
*** Questo non significa che mi arrendo! ***


Lok pensava intensamente da quasi due ore, in cerca di un'idea.
Tattiche. Servivano delle tattiche per conquistare Dante.
Ma quali tattiche poteva usare?
Pensò, e ripensò, e pensò ancora.
Doveva impegnarsi... non doveva vedere come Lok! Doveva vedere... come una donna. Doveva diventare una donna – metaforicamente parlando, ovvio. Doveva ragionare come una di loro. E qui si poneva il primo problema... come ragionano le donne? Sicuramente qualcosa di complesso – le donne sono subdole. Quel loro visino dolce e delicato nasconde una cattiveria tale che Lucifero impallidisce. Soprattutto se sono piccole. Se sono piccole si incattiviscono... ergo, si sarebbe dovuto incattivire? No, no, non ci sarebbe mai riuscito, lui. Non così tanto, perlomeno.
Allora come doveva fare? All'improvviso, come un fulmine a ciel sereno, gli venne in mente. Certo, avrebbe fatto così...

Danteeeee” chiamò Lok, cercando di fari risuonare la sua voce più dolce possibile – ma l'unico risultato che ottenne era di assomigliare a delle unghie che raschiano sulla lavagna.
Cosa?” domandò Dante, apparendo con una mano a massaggiarsi l'orecchio destro.
Potresti aprirmi questo barattolo? Io non ce la faccio!” chiese gentilmente Lok, mostrandogli un barattolo di arachidi. Dante lo guardò, scettico.
Lok, tu sei allergico alle arachidi” disse infine. Il ragazzo guardò il barattolo. Pensava fossero sottaceti.
Lo so... ma le vuole Zhalia” . Il bruno non sembrò molto convinto, ma infine si decise ad avvicinarsi. Fissò per un po' il barattolo, socchiudendo gli occhi. Sembrava concentrato.
Non ce la faccio” decretò, facendo per voltarsi.
Ma non lo hai neanche toccato!” protestò Lok, avvicinando a lui il barattolo. Dante lo prese fra le mani, e poi lo rimise giù.
Non ce l'ho fatta” disse ancora, per poi lasciare la stanza.
No, decisamente la tattica della donzella delicata e senza forze non funzionava.

Dante osservò con poco interesse Lok scendere le scale, quando questo si fermò e con un oh, mi sono dimenticato di fare una cosa, le salì nuovamente. Non ci fece molto caso, la prima volta.
Accadde una seconda volta, ma neanche allora vi diede molto peso. A volte Lok era davvero sbadato.
Cominciarono a venirgli dei dubbi quando Lok ripeté la cosa non tre, ma ben quattro, cinque... dalla sesta in poi si preoccupò seriamente. Lok arrivava a metà scala, e poi tornava su.
Le cose erano due: o a Lok piaceva fare le scale – non che Dante avesse qualcosa in contrario, faceva bene alla salute e rassodava i glutei... lo avrebbe fatto anche lui! Sì, magari più tardi, però... - o, seconda possibilità, Lok era un caso di demenza senile decisamente anticipato.
Lo osservò ancora un po' fare quello strano esercizio, quando, d'improvviso, il ragazzo cadette dalle scale. La prima cosa che venne in mente a Dante era di prenderlo, ma poi optò per scostarsi di lì e lasciare che si spalmasse a terra.
Si sentì in colpa, per questo, ma già Zhalia era pesante da prendere, figurarsi Lok! Anche se con tutto quel sali e scendi che si era fatto poteva benissimo pesare meno di lei... si ripromise anche di non lasciarsi mai sfuggire quel pensiero, altrimenti Zhalia lo avrebbe usato come agnello natalizio.
Lok, ragazzo, ti senti bene?” domandò, inginocchiandosi vicino al giovane, ancora steso a terra.
Sì, sì, benissimo” ringhiò questo, tirandosi in piedi e andandosene.

Potresti tenermi questi libri?” gli chiese, porgendogli dei libri. Aveva un cerotto sul naso, un bernoccolo in fronte e si sentiva immensamente stupido per tutte le volte che era sceso e salito nel tentativo di prendere coraggio per lasciarsi cadere, sicurissimo che Dante lo avrebbe preso. E invece non era successo.
Ma lui era Lok Lambert, e non si era ancora arreso!
Dante osservò i libri. Era stanco, si vedeva, e aveva messo su una faccia talmente sveglia che Zhalia l'aveva paragonato ad un bradipo drogato.
Il bruno indicò il tavolino con un fiacco gesto della mano.
Non potesti appoggiarli lì?” domandò, tornando a guardarlo negli occhi. Lok si impegnò per arrossire, e distolse lo sguardo imbarazzato. Poteva funzionare anche se non era una ragazza?
Sì, ma a me servirebbe che li tenessi tu” mormorò. Dante continuò a tenere la faccia bradipo drogato, senza mostrare nessun'altra reazione se non il sopracciglio destro che lentamente si alzava.
Non vedo a cosa possa servirti” disse infine, e a Lok sembrò a rallenty – forse era veramente a rallenty, data la faccia di colui che aveva detto quella frase – perché capì di aver fallito ancora.
Nulla. Non importa”. Mormorò, andandosene. Anche il trucchetto se mi tiene i libri è fatta non aveva funzionato.

Questo non significa che mi sono arreso” sbottò, quando intercettò lo sguardo scettico di Cherit.
Questo è... un ritiro per ragionare sul da farsi, ecco!” continuò a dire, cercando di convincere qualcuno che non era minimamente interessato.
Io non ho detto nulla” gli fece notare Cherit.
Sì, ma io lo vedevo dalla tua faccia che dubitavi delle mie abilità!”
Oh, sì... certo” mormorò Cherit.
E poi, tu conosci bene Dante. Potresti anche darmi una mano”
Scordatelo”
Sei tu che mi hai dato questa idea!” fece trionfante. Cherit rimase interdetto, realizzando che sì, infondo era anche colpa sua.
Dì quello che ti pare, ma non ti aiuto!” decretò infine. Lok non disse più niente, e si avviò alla sua camera. Prima di entrare, si voltò a guardarlo.
Questo non vuol dire che mi arrendo!”

Angolo della Moffetta:
Questo capitolo è venuto da se. Davvero, si è scritto praticamente da solo – e non perché la nostra tastiera ha poteri magici, sia chiaro. Solamente... si è fatto scrivere talmente bene che gli avremmo dato uno zuccherino.
Non significa che sia bello. Diciamo solo che è si è scritto bene. Speriamo che vada così anche per il prossimo, neh!
Al prossimo capitolo!
Un bacio,
Marti e Cristie. 

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Capitolo 3
*** FREGATE! ... O forse no... ***


 
Lok poteva di certo dare la colpa al caldo, se non gli veniva in mente una delle sue genialissime idee.
Per questo, quella mattinata di metà Giugno, (o Luglio, o qualsiasi cavolo di mese, l'importante è che siamo a metà, perché in ogni storia che si rispetti si è sempre in una mattinata a metà del mese), lui e Dante se ne stavano a poltrire su quello che doveva essere un divano, ma per essere persone precise, era un luogo d'appoggio per bradipi nullafacenti
Ci fu un sospiro, subito seguito da un alto, e poi la televisione tornò a dire che quella era di nuovo l'estate più calda negli ultimi cento anni. Come quella prima, e quella prima ancora.
Sophie e Zhalia erano uscite per fare la spesa, e Lok con quella poca logica che gli era stata donata, si era detto: approfittiamone. Ma, seriamente, chi ne aveva voglia? Neanche i ventilatori avevano voglia di lavorare, con quel caldo, infatti il loro s'era rotto.
Dante si sventolò con la maglietta, e sospirò di nuovo.
Poi nessuno si mosse più, continuando a guardare il telegiornale dare notizie interessanti come guardare un cetriolo svolgere le sue abituali attività. Anzi, forse il cetriolo era più interessante.
 
E, data la perfetta imitazione di un bradipo che a sua volta imita un altro bradipo da parte d'entrambi, perché non appena s'era sentita la porta aprirsi, Dante era scattato verso di lui e lo aveva baciato?
Lok cercò di divincolarsi appena, non rendendosi conto subito d'aver appena raggiunto il suo scopo, anche se non aveva ben capito (che incredibbilenovità) come.
Si sentì un rumore di vetri rotti e Dante si staccò velocemente da lui, posando lo sguardo sulle due ragazze pietrificate all'entrata del soggiorno, che, geniali proprio come il biondino, avevano lasciato cadere le buste con dentro barattoli e bottiglie.
Biondino che, non appena resosi conto del tutto, scattò in piedi e urlò trionfante:
"FREGATE!".
E corse via, temendo di venir picchiato brutalmente. Se lo sarebbe anche meritato, ma questi son altri discorsi.
 
Lok si sedette sul letto, iniziando a ridere come il demente che era.
Sentì qualcuno salire le scale - quelle da cui era caduto - e bussare alla porta.
"Posso entrare?" chiese Dante. Spalancò gli occhi azzurri. Già, si era dimenticato del piccolo particolare chiamato Dante Vale che pochi minuti prima gli aveva infilato la lingua in bocca senza tanti complimenti. Facendo sì che Lok fosse invidiato da tutte le frequentatrici femminili del fandom di Huntik, oltretutto.
"La porta è aperta" si limitò a rispondere il giovane ed invidiato biondino.
Dante entrò e si guardò intorno.
"Carino" commentò.
"È la prima volta che lo dici, di tutte quelle che ci sei entrato". Dante gli sorrise.
"Guarda che io non mi riferivo alla stanza". Lok iniziò a sudare freddo, nonostante fosse talmente tanto caldo che i beduini del deserto passeggiavano per le strade di Venezia.
Dante si sedette su letto, accanto a lui.
"Sai, è da un po' che te lo volevo dire..." disse l'uomo, sospingendolo all'indietro. Lok ingoiò a vuoto, non osando muovere un muscolo quando l'uomo si chinò sopra di lui e accostò le labbra al suo orecchio.
"Ma non ho mai trovato l'occasione..." continuò a dire l'uomo, infilando una mano sotto la maglietta bianca del più piccolo, che sospirò.
"C-cosa devi dirmi?" chiese Lok, nonostante già lo immaginasse.
"Fre-ga-to" rispose Dante. Gli infilò il pollice sotto l'ultima costola.
"La prossima volta che mi usi, ti trucido" gli disse, sereno, alzandosi a guardare il viso del più giovane, che lacrimava dal dolore. Lok annuì velocemente.
"Felice che ci siamo intesi". Gli lasciò un bacio a fior di labbra e se ne andò.
"Comunque, se vuoi saperlo, è colpa di Cherit" gli urlò dalle scale.
 
Quella sera, qualcosa sfrecciò sopra i cieli di Venezia.
"Il cagnolino di Superman!" urlò il primo beduino del deserto.
"Mannò! Sono sicurissimo che è un gadget di Batman!" ribatté il secondo.
"Seh! Una Bat-cazzata! Ma quand'è che torniamo a casa? Qua si muore di caldo!" sbottò il terzo beduino.
Ma tutti e tre furono certi che un ragazzino stesse urlando:
"Fatti vedere di nuovo, piccolo ingrato, e ti viviseziono e ti uso come progetto di scienze! Hai capitoooo?!?".
 
 
*Angolo della Moffetta*
Ultimo capitoloooo!!! *Ballano la conga sui carboni ardenti*
Finalmente siamo riuscite a finirlo, quasi non ci speravamo più! E neanche voialtri, vero?
Bah, almeno si spera che sia venuto bene.
Ah... non lo è?
Colpa del professore di diritto della Marty!
A parte questo, vi presentiamo Karen, che è entrata a far parte della squadra Eunrti!
Karen: Hola, gente! *Saluta puffolosamente tutti*.
Lasciateci una recensione, mi raccomando!
Un bacione,
Karen, Cristie e Marty.

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