Let me love you

di _morethanme
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Boh, non so, tipo... ti amo. ***
Capitolo 2: *** Lo sapevo, lo sapevo, lo sapevo. ***
Capitolo 3: *** Dimentichi qualcosa. ***
Capitolo 4: *** Sei una cogliona. ***
Capitolo 5: *** Era solo molto meglio. ***
Capitolo 6: *** Sto impazzendo. ***
Capitolo 7: *** E' come le sigarette: una droga. ***
Capitolo 8: *** The end. ***
Capitolo 9: *** Non stavo così male da 3 anni. ***
Capitolo 10: *** Niente. Non ho niente. ***
Capitolo 11: *** Come si fa ad amare qualcuno che ti fa soffrire? ***
Capitolo 12: *** Addio. ***



Capitolo 1
*** Boh, non so, tipo... ti amo. ***


Capitolo 1
 
Boh, non so, tipo... ti amo.

 
Quella era la volta buona. Ce la poteva fare.
Il cellulare le vibrò in mano per l’ennesima volta.
 
“Sì, cmq sono in treno, sto partendo. Non torno fino a venerdì. Anzi, forse non ci sarò neanche venerdì.”
 
Il punto è che era sabato sera.
 
“Non puoi abbandonarmi per un’intera settimana.”- digitò Amy tutta di fretta, quasi in preda alle lacrime dopo aver saputo che Alex non sarebbe tornato per tutto quel tempo.
 
“Ce la farai benissimo anche senza di me, amore mio! :D”
 
Eh già, il suo migliore amico la chiamava “amore mio”. Ciò le scaldava il cuore. Erano 3 anni ormai che si conoscevano. Per lei Alex non era solo un amico. Ed era ora di farglielo capire.
 
“No, non ce la posso fare. L’altro giorno ti ho detto che ti dovevo dire una cosa, ti ricordi?”
 
“Sì, ti stavo appunto per chiedere di quello. Allora?”
 
Amy ebbe un attimo d’esitazione. Ci andava troppo coraggio. Ma era solo un sms.
 
“Ecco... Lo so che ci diciamo spesso ti amo, però... I miei ti amo sono diversi dai tuoi. L’ho detto, ecco.”
 
La ragazza chiuse gli occhi e premette il tasto “invio”. Era troppo tardi per tornare indietro ormai.
 
“Ahahah l’avevo capito, sai? E comunque... anche tu mi piaci. Nel senso... boh, non so, tipo... ti amo.
 
Amy sorrise. Non sapeva cosa rispondere. In fondo, però, si aspettava che anche lui dicesse una frase del genere. Non era stupita più di tanto.
 
“Già, forse si era un pochino capito. Ahah”
 
“Se fossi stato lì con te ora, ti avrei baciata.”
 
La ragazza era paonazza. Per fortuna nessuno la poteva vedere. Era come un sogno che si realizzava.
 
Di colpo la conversazione terminò. Ed Amy cominciò a pensare. Le batteva forte il cuore.
Dopo una frase del genere come poteva aspettare fino a venerdì per quel bacio? In quel momento lo desiderava più di ogni altra cosa al mondo e sapeva che appena avrebbe visto Alex l’avrebbe ottenuto.
Ma sapeva anche che sarebbe stato sbagliato. Sarebbe stato molto sbagliato, sbagliatissimo, un errore totale.
Alex si era da poco lasciato, dopo una relazione di 2 anni, con Alison. Beh, in realtà erano già passati alcuni mesi. Ma, comunque, Amy si sarebbe sentita troppo in colpa. Allo stesso tempo, però, sapeva perfettamente che a quel bacio non avrebbe mai potuto dire di no.
 
“Che situazione di merda!” – gridò Amy tuffandosi nel letto.
 
Era contenta però. Insomma, dai, come avrebbe potuto non esserlo?
E anche se c’erano tanti problemi, la ragazza si addormentò con il sorriso sulle labbra.

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Capitolo 2
*** Lo sapevo, lo sapevo, lo sapevo. ***


Capitolo 2
 
Lo sapevo, lo sapevo, lo sapevo. 
 
Amy stava impazzendo. Era lunedì. Il mercoledì seguente avrebbe avuto l’esame di terza media e non riusciva a studiare niente, per colpa sua. Pensava solo a lui, a come sarebbe stato quel bacio.
Non lo sentiva da sabato sera. Non aveva più ricevuto nemmeno un suo sms, ma non si preoccupava più di tanto: sapeva che era un tipo molto impegnato.
 
Eppure non poteva premettersi di non studiare. Tanto Alex sarebbe tornato solo il venerdì successivo. Doveva concentrarsi.
 
Amy afferrò la cornetta del telefono fisso. 
 
“Ciao Sarah! Sono Amy.”
 
Sarah era una sua compagna di classe, nonché una delle sue migliori amiche. 
 
“Hey!”
 
“Oggi vieni da me a studiare le tesine? Devo anche raccontarti una cosa assurda, non ci crederai.”
 
Amy non riusciva a contenere la gioia. 
 
“Ti sei messa con Alex?”
 
Come diamine faceva Sarah a sapere che ciò che Amy le voleva dire era riferito a lui?
 
“Ma.. Come..?”
 
“Ahahah. Si nota da morire che gli vai dietro.”
 
Amy era imbarazzatissima.
 
“Mmh.. Comunque non stiamo insieme. Però mi ha detto che mi ama, in un certo senso.”
 
“Ce ne eravamo accorti tutti.”
 
Tutti. Tutti tranne Amy. 
 
Fare i compiti con Sarah era decisamente più stimolante. Lei era molto intelligente e quando studiava non si faceva distrarre da nulla. Era esattamente ciò di cui Amy aveva bisogno.
 
Quando Sarah se ne andò, lei doveva ancora finire di studiare la tesina di tecnica. 
I termini erano troppo complicati da ricordare. Le occorreva molta concentrazione. 
Si sistemò quindi con tutti i vari libri nella camera da letto dei suoi genitori. Quel lettone enorme era comodissimo. Perfetto per rilassarsi e studiare nel più totale silenzio.
 
Bzz. Il cellulare di Amy vibrò. Era lui, era un suo messaggio.
 
“Ciao! Senti, verso le 9 puoi scendere? C’è una sorpresa per te!”
 
“Una sorpresa.. Per me? Che tipo di sorpresa?”
 
Amy iniziò a pregare che la “sorpresa” fosse lui. Era l’unica cosa che desiderava in quel momento.
 
“Non posso svelarti niente, è inutile che insisti. Mi dispiace! :)”
 
“Ma almeno puoi dirmi chi me la porta? :)”
 
“Eh no, se no capiresti già tutto.”
 
Amy iniziò seriamente a illudersi che nel giro di qualche ora avrebbe finalmente visto Alex.
 
La ragazza decise di telefonare a Juliet (un’altra delle sue migliori amiche) per raccontarle la vicenda e sfogarsi, giusto per non disturbare di nuovo Sarah.
 
“Ciao Jul”
 
“Hey, ciao!”
 
“Devo raccontarti una cosa.”
 
“Dimmi.”
 
“Alex ha detto che mi ama e ha anche parlato di un bacio. Ha detto che alle 9 mi manda una sorpresa, ma se arrivasse lui? Non credo che potrei resistergli, ma mi dispiace per Alison.”
 
Amy spiegò tutto velocissimamente. 
 
“Prendi fiato, ragazza! Senti, ti dico la mia. Credo che non dovresti cedere. Pensa ad Alison: la vostra amicizia è più importante.”
 
Le due ragazze avevano sempre pareri differenti riguardo ad ogni cosa. Proprio per questo Amy considerava importante l’opinione dell’amica. 
 
“Ma.. Io..”
 
“Non devi per forza ascoltarmi, è un consiglio.”
 
“Beh, ok, grazie. Ci penserò. Ci sentiamo, ciao!”
 
Amy era in crisi. Le sue emozioni erano sui piatti di una bilancia. Da una parte i sensi di colpa, dall’altra l’amore per Alex. E vacillavano. 
Sapeva cosa avrebbe dovuto fare per conservare la sua amicizia con Alison. Ma il cuore la stava spingendo sempre di più a voler rischiare. 
 
Tra un pensiero e l’altro, le 9 arrivarono in fretta.
 
“Mamma, scendo in cortile.”
 
“A far cosa?”
 
“A giocare a palla.”
 
Non era la prima volta che Amy usava la scusa della palla. 
 
Si mise davanti al cancello. Aspettò. Aspettò. E aspettò. Passarono 15 o 20 minuti estenuanti. La curiosità le divorava lo stomaco.
 L’aveva forse presa in giro? No, lui non l’avrebbe mai fatto.
 
“Insomma, dove diamine è la mia sorpresa?”
 
“Non è ancora arrivata? Scusa, ora vedo di chiamare il postino.”
 
In quel momento tutte le speranze di Amy si infransero. Non voleva neanche più quella sorpresa. Se non si trattava di lui, non le importava.
 
Tornò al piano di sopra, si affacciò alla finestra e iniziò a fissare il cancello. 
Poi distolse lo sguardo per tornare ad usare il cellulare.
 
“Senti, fa lo stesso, non voglio nessuna sorpresa.”
 
“Ora tu non rompi i coglioni e scendi, che è arrivata. Ho faticato tanto per tutto ciò, non farmene pentire.”
 
Amy diede un ultimo sguardo fuori dalla finestra.
 
Non ci poteva credere. Era lui. Era lì e... era venuto per lei e.. non capiva più niente.
Senza neanche avvisare la madre, si fiondò alla velocità della luce giù in cortile.
 
“Lo sapevo, lo sapevo, lo sapevo.” ripeteva ansimante tra sé e sé mentre scendeva le scale correndo.
 
E poi eccolo. Lì, davanti a lei. Era lo stesso di sempre. O forse no. Forse qualcosa ormai tra di loro era cambiato. E forse non era del tutto un bene.

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Capitolo 3
*** Dimentichi qualcosa. ***


Capitolo 3
 
Dimentichi qualcosa.
 
“Ciao” quel sorriso impacciato era a dir poco ridicolo e Amy lo sapeva.
 
“Ciao” ricambiò il saluto lui, e poi la abbracciò. 
 
“Ma non tornavi venerdì?”
 
“Sì, infatti sarei dovuto tornare nel fine settimana. E’ stato difficile convincere i miei a riportarmi a casa oggi.”
 
“L’hai fatto.. per me?”
 
“Sì, solo per te.”
 
Sorrisero entrambi.
 
“Beh.. Sali?”
 
“Sì, dai”
 
Trascorsero insieme una delle loro solite serate, ascoltando musica al computer in camera di Amy e chiacchierando del più e del meno.
Lui le spiegò che avrebbe trascorso tutta l’estate in montagna da sua nonna, e che sarebbe tornato a casa solo nel fine settimana. Per la ragazza fu un duro colpo, anche se se lo immaginava.
Negli occhi avevano entrambi una luce nuova, ma nessuno dei due trovava il coraggio di parlarne.
Si fissavano negli occhi e scoppiavano a ridere. Sapevano che quella sera avrebbe cambiato il loro rapporto per sempre. E forse ne erano persino un po’ spaventati.
 
“Dio mio, è tardissimo. Devo andare Amy, scusami.”
 
“Aspetta, ti accompagno sotto.”
 
Non poteva farle questo. Dopo tutta l’ansia che lei aveva accumulato in quei giorni, dopo tutto il tempo trascorso a immaginare il fatidico bacio, non poteva andarsene così. 
 
“Allora.. Ciao Amy.”
 
“Dimentichi qualcosa”
 
Dopo aver detto ciò, Amy si sentì tremendamente in colpa. Sì, quel bacio lo voleva più di ogni altra cosa al mondo, ma come poteva far questo ad Alison?
 
Lui la fissò dritto negli occhi e lei per poco non svenne.
 
Sembrava riluttante, pareva non volesse baciarla.
 
“Non ce la faccio..”
 
“Non puoi andartene così.”
 
I due fecero un respiro profondo. Ci fu un attimo di interminabile silenzio.
 
“Mi dispiace Alison” pensò Amy. 
 
Lui era ancora lì che la guardava.
Poi ad un certo punto Alex ruppe il silenzio.
 
“Hai ragione, non posso andarmene così.” 
 
E la baciò. 

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Capitolo 4
*** Sei una cogliona. ***


Capitolo 4
 
Sei una cogliona.
 
“Jul, sono una cogliona.” esclamò Amy alzando la cornetta del telefono.
 
“Oddio, l’hai baciato?”
 
“Sì. Cioè, lui ha baciato me.”
 
“Sei una cogliona.”
 
“Lo so.”
 
“Ora glielo dici ad Alison.”
 
“Ma sei pazza? No, dai, non posso dirglielo!”
 
“Se non glielo dici tu, glielo dico io. E, fidati, forse e meglio che lo faccia tu.”
 
“Ma se si arrabbiasse tanto da non volerne più sapere di me?”
 
“Tu ti sei incasinata, tu ne subisci le conseguenze. E comunque lo sai che Alison non è la tipa che se la prende.”
 
“E va bene. Però voglio parlargliene di persona. Vieni oggi a vedere i risultati degli esami?”
 
“Sì. Ci vediamo lì alle 3?”
 
“Yes. A dopo, ciao!”
 
Amy era terrorizzata. Non voleva assolutamente dirlo ad Alison. Pregava con tutta se stessa di non incontrarla quel pomeriggio, quando sarebbe andata a vedere i risultati.
 
Quando arrivò a scuola incontrò Juliet ed Eleanor. Alison non c’era, per sua fortuna. 
Entrarono nel cortile della scuola, ma i risultati non c’erano. Il custode disse che li avrebbero affissi solo alle 6. Così, le tre ragazze decisero di andarsi a fare un giro. 
Verso l’ora prestabilita tornarono a scuola.
Amy sperava tanto nel 10 e non osava leggere con quanto era uscita per paura di rimanere delusa. Controllarono Eleanor e Juliet al posto suo. Come tutti si aspettavano, ottenne il massimo dei voti. Era felicissima.
 
Amy, Juliet ed Eleanor quindi iniziarono a dirigersi verso casa. Notarono in lontananza una ragazza che si recava a scuola in bicicletta, tutta trafelata. Subito dopo si accorsero che si trattava di Alison. 
 
“RAGAZZE! – Ally aveva il fiatone – E’ ancora aperta la scuola? Ci sono ancora i risultati? Sono in ritardo per caso?”
 
“Hey, stai tranquilla! – esclamò Eleanor – E’ ancora aperta. Comunque sei passata con..” 
 
“LALALALA. Non voglio saperlo, ora vado a controllare di persona!”
 
E così Alison scomparve con la sua bicicletta.
 
“Torniamo a scuola, devi parlare con Alison.” disse Juliet ad Amy, in modo che El non sentisse. 
 
“Speravo se ne fosse dimenticata” pensò agitata Amy.
 
Beh, Juliet aveva ragione. Si era incasinata e ora ne doveva venir fuori a testa alta. 
 
Quando arrivarono a scuola, Juliet prese da parte Amy ed Alison, escludendo per un attimo Eleanor.
 
“Dai, su, diglielo.” 
 
“B-beh, ecco.. io..” Amy balbettava.
 
“Ragazze, cosa succede? Mi state facendo preoccupare.” disse Alison.
 
“Succede che Amy deve dirti una cosa importante.”
 
La ragazza fece un bel respiro profondo.
 
“Io.. Mi sono baciata con Alex.”
 
Alison era incredula.
 
“C-cosa vuol dire che ti sei baciata con Alex?”
 
“Significa esattamente quello che hai appena detto.”
  
Juliet intanto si era allontanata per lasciarle parlare.
 
“E quindi.. State insieme?” 
 
Alison era infastidita e si vedeva, anche se tentava di mettere su un sorriso divertito. 
 
“No, non stiamo insieme né abbiamo intenzione di metterci insieme. E’ stata una cazzata. Tu provi ancora qualcosa per lui?”
 
Eppure Amy sapeva che non era vero. Non era stata solo una cazzata. C’era del reale sentimento tra lei ed Alex.
 
“No, non provo più niente per lui. E’ finita mesi fa e ora penso ad altro. Tranquilla, se ti piace Alex non è un problema per me.”
 
Almeno ora Alison sembrava sincera.
 
“Grazie Ally!”
 
Amy la abbracciò sollevata, con un sorriso a trentadue denti. 

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Capitolo 5
*** Era solo molto meglio. ***


Capitolo 5    
 
Era solo molto meglio.
 
Così, dopo gli esami, iniziarono le vacanze estive. 
Nessuno aveva compiti ed Amy e i suoi amici avrebbero potuto stare in giro tutto il giorno. Almeno fino a quando non si sarebbero ritrovati a litigare con i genitori che li ritenevano “ancora troppo piccoli per stare così tanto fuori casa”. 
 
Amy era al settimo cielo. Il bacio di Alex era tutto ciò che desiderava da anni. 
Ora però era un po’ confusa. Stavano insieme oppure no? 
E poi c’erano sempre i sensi di colpa per Alison, nonostante lei le avesse assicurato di non provare più nulla per Alex. Amy aveva addirittura paura che lui fosse ancora innamorato di Ally e le avesse mentito.
Come se non bastasse, l’avrebbe visto solo una volta a settimana. 
Insomma, c’erano tantissimi problemi ed era impossibile vivere al meglio quella dolce situazione.
Neanche Alex se la viveva bene. Era terrorizzato di perdere Amy una volta iniziate le superiori, in quanto avrebbero fatto due scuole diverse in due paesi diversi.
Messaggiavano di continuo. Lui le mandava addirittura sempre l’sms del “buongiorno” e quello della “buonanotte”.
 
Il fine settimana seguente Alex tornò a casa. E, ovviamente, andò subito a trovare Amy.
Erano le 2 di pomeriggio. Avrebbero dovuto incontrare gli altri amici alle 3, così andarono a fare un giro da soli. 
Si trovavano benissimo insieme. Il loro rapporto non era cambiato più di tanto: era solo molto meglio, anche se non erano propriamente fidanzati.
Era tutto talmente perfetto nella sua semplicità che a raccontarlo sembra banale.
 
Quella sera Alex andò a mangiare cena da Amy.
Poi trascorsero una delle loro solite serate e, verso le 11, scesero giù in cortile, dove potevano parlare indisturbati, lontano dai genitori di lei.
 
Chi avrebbe rotto il ghiaccio?
Non sapevano se quel bacio, la settimana precedente, aveva significato qualcosa oppure no. 
Amy desiderava tanto baciare di nuovo Alex. Ma, chissà, magari a lui non interessava. 
 
Alla fine fu lui il primo a parlare.
 
“Facciamo una scommessa?” chiese.
 
Amy adorava le sfide. 
 
“Cosa scommettiamo?”
 
“Un bacio. Ci stai?”
 
“Ci sto. – ovvio che ci stava – Ma qual è la scommessa?”
 
“Scommettiamo che... Va beh, tanto perderei.” 
 
E la baciò.
 
Amy era felicissima. Forse lo era ancora di più perché, a parte Juliet e probabilmente Sarah, nessuno si immaginava che proprio loro due fossero lì, a baciarsi. 



 
Ciao a tutti!
Mi ero totalmente scordata di aver postato il primo capitolo di questa storia su EFP. L'ho scritta almeno un anno fa e ora che mi è tornata in mente, ho pensato di pubblicare tutti i capitoli. In tutto sono 12. Siamo al quinto. Spero che qualcuno stia leggendo questa storia. Grazie a chi l'ha messa tra le "ricordate" e a chi la segue. :) 
E' una storia vera, racconta ciò che è successo tra me e il mio ex migliore amico/ragazzo. Ho cambiato solo i nomi dei personaggi. Avrei piacere di leggere delle recensioni e ricevere consigli. :)
Alla prossima! :)
Laura;

 

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Capitolo 6
*** Sto impazzendo. ***


Capitolo 6
 
Sto impazzendo.
 
L’estate proseguiva alla grande.
Per Amy era un po’ stressante dover aspettare una settimana intera per rivedere Alex e forse ciò lo faceva pesare al ragazzo, nonostante non fosse neanche colpa sua.
Inoltre, sempre più persone stavano venendo a sapere della loro strana “relazione” e c’era anche a chi non andava giù. Come ad esempio le pretendenti di Alex. Ed erano tante.
 
Amy era gelosissima. Ma cosa poteva dire? D’altronde, non era il suo fidanzato. Non poteva lamentarsi. 
Tutto ciò la stava uccidendo. 
 
“Alex.. Penso che dovremmo prendere una decisione. La nostra relazione è strana, ci manda in confusione entrambi. Credo che sia meglio decidere: fidanzati o amici. Fammi sapere.”
 
“Ci devo pensare.”
 
Quel “ci devo pensare” faceva rabbrividire Amy. 
Se la amava davvero, cosa c’era da pensare?
 
Come sempre quando doveva rimuginare su qualcosa, Alex non si fece sentire per giorni. 
Solo la settimana seguente, quando rivide l’amica, si ritrovò costretto ad affrontare l’argomento. Era venerdì pomeriggio.
 
“Alex. Alex guardami! Ti prego, devi decidere. Io sto impazzendo.”
 
Amy non mentiva. Stava letteralmente andando fuori di testa. Alex doveva essere suo e il fatto che lo fosse solo a metà le creava un caos in testa inimmaginabile. 
Aveva addirittura ricominciato a tagliarsi. Non lo faceva dall’inverno precedente. Ma per lei tagliarsi era divertente, era solo un passatempo, uno sfogo. Era abbagliata dalla follia, non vedeva il lato serio della cosa.
 
“Alex rispondi. Se mi ami, la risposta è facile.”
 
“No, non lo è invece. Stare insieme comporta molti più problemi.”
 
Amy non capiva.
 
“Problemi..?”
 
“Due persone che stanno insieme dipendono una dall’altra. Se tu sarai triste, anch’io sarò triste. E io non penso di riuscire a farmi carico di tutto ciò.”
 
Il discorso era complicato, ma comprensibile.
 
“Ti prometto che non ti dovrai far carico di niente. Ti prego Alex.”
 
Il ragazzo si fermò un attimo a pensare.
 
“..E va bene. Proviamoci.”
 
“Grazie! Ti amo.”
 
“Anch’io.” 
 
Chissà perché, ma a quel “Ti amo anch’io” Amy non credeva mai. Era troppo bello per essere vero. 
 
Quella sera Alex e la sua ormai “fidanzata” uscirono con tutta la compagnia. Poi ovviamente si ritrovarono sotto casa di Amy, dal cancello, per stare insieme.
 
“Amy...”
 
“Sì, dimmi?”
 
La ragazza aveva una strana luce negli occhi quando guardava Alex.
 
“Ne ho fatti tanti di errori.. Ma sappi che tu non sei assolutamente uno di questi. Sei importantissima per me.”
 
Era dolcissimo quando voleva, quel ragazzo.
 
Ma era tutto troppo semplice, troppo. 
A breve iniziarono i primi litigi. Ovviamente, cose da nulla, che però facevano male. Erano stupidate che servivano solo a farli stare male entrambi. Frasi sbagliate dette al momento sbagliato e cose simili. Quel genere di cose che dovrebbero essere dichiarate illegali.

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Capitolo 7
*** E' come le sigarette: una droga. ***


Capitolo 7
 
E’ come le sigarette: una droga.
 
Era l’ultima sera estiva in cui Amy avrebbe potuto vedere Alex. L’ultimo venerdì sera d’estate.
Ovviamente, tutta la compagnia uscì a farsi un giro per il paese. 
Poi, verso le 11, Alex si diresse insieme ad Amy verso casa di quest’ultima. 
Come al solito, si fermarono davanti al cancello. Ma era ancora presto. Alex aveva il coprifuoco a mezzanotte. Così decisero di salire. 
 
Era una serata cruciale. Amy gli avrebbe rivelato il suo segreto.
Era piuttosto tranquilla, nonostante ciò che stava per dirgli fosse decisamente grave.
 
“Alex... Devo dirti una cosa.”
 
“Dimmi.”
 
Lui era tutto allegro, ancora reduce della bella serata.
 
“Quest’inverno... Io sono andata in depressione.”
 
“Sì, lo so, me lo ricordo.”
 
Faceva piacere che se lo ricordasse. Era sempre un segno di interesse.
 
“E quando stavo male psicologicamente... Ho fatto un cosa che non avrei dovuto fare. Una cosa brutta.”
 
“..Non sono sicuro di volerlo sapere.”
 
Amy si tolse per la prima volta il polsino davanti ad un essere umano che non fosse lei.
Si sentì improvvisamente nuda di fronte al mondo intero, come se ognuno in quel momento stesse per sapere chi era veramente Amy.
 
“Tu.. Ti tagli?”
 
Alex era schifato, deluso, inorridito e i suoi occhi erano accesi da una rabbia indescrivibile.
 
“Ho iniziato quest’inverno e non sono più riuscita a smettere. E’ come le sigarette: una droga.
 
“Come hai potuto..?”
 
Come spiegargli che non era una cosa che aveva voluto lei, ma che era successa e basta?
Amy abbassò gli occhi amareggiata.
Alex si alzò dalla sedia su cui si stava dondolando e se ne andò.
 
“Hey! Alex! ASPETTA!”
 
La ragazza lo rincorse più veloce che poté, come se fosse l’ultima che dovesse fare.
Riuscì a bloccarlo per un braccio, appena prima che superasse il cancello.
 
“Non mi saluti neanche?”
 
disse Amy piangendo, consapevole che qualcosa di terribile stava per accadere.
 
“Ti ho già salutata. Comunque... Forse è meglio finirla qua.”
 
“Ma Alex! Come puoi dire una cosa del genere? Non ho ucciso nessuno!”
 
Senza aggiungere altro, il ragazzo svanì nel nulla. 

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Capitolo 8
*** The end. ***


Capitolo 8
 
The end.
 
Per una settimana intera Alex non si fece più sentire. Amy lo riempiva di sms, lo chiamava almeno una volta al giorno, ma.. niente. 
 
Poi, finalmente, arrivarono sue notizie.
 
“Ciao Amy. Mi dispiace per tutto. Sono già pieno di problemi, non posso farmi carico anche di quelli di un’altra persona. Sarei felice se restassimo amici.”
 
Cosa voleva dire? Non la amava più? 
 
“Non puoi dimenticare tutto ciò che è successo quella sera e basta?”
 
“Non ci riesco.”
 
“Se mi amassi veramente ci passeresti sopra.”
 
Amy era doppiamente triste. Sperava di aver trovato colui che non la avrebbe mai abbandonata per nessun motivo al mondo.
 
Era in uno stato confusionale: non riusciva proprio a realizzare che era finito tutto. E con “finito tutto” si intendeva anche la sua amicizia con Alex. Non sarebbero mai più tornati come prima.
E la parola “mai” aveva sempre spaventato Amy a morte.
 
Eppure lei non ci credeva. Era bloccata. Non poteva andar tutto perduto. 
Era qualcosa di inammissibile per Amy. 
Lo sapeva, se ne rendeva conto che erano cambiati entrambi profondamente. Però non poteva accettare il fatto che lui, per un errore simile, la abbandonasse così.
Anche se l’aveva capito. Aveva capito cosa provava lui. Lo comprendeva e non poteva interferire. Tanto non sarebbe servito a nulla. 
Forse il tempo avrebbe sistemato le cose. O forse era davvero qualcosa a cui era impossibile rimediare. 
 
Amy tentò altre tremila volte di tornare sull’argomento con Alex. Ma lui non cambiava idea. Non la amava più. Era finita. FINITA. “The end”, come nei film. E la ragazza doveva riuscire a metterselo in testa, prima di iniziare a soffrire seriamente. 
 
Il suo umore era sotto terra. Si alternavano momenti di rabbia, in cui non voleva assolutamente più sapere dell’esistenza di Alex, ad altri momenti di indifferenza, in cui sarebbe anche tornata sua amica, ad altri ancora di depressione, in cui ripensava ai baci e agli abbracci e piangeva come una fontana. 
Amy aveva appena imparato che certi segreti è meglio che rimangano tali.
 
Comunque toccava a lei scegliere se continuare a vedere Alex oppure se dimenticarlo totalmente. Forse non vedendolo più avrebbe sofferto di meno. Ma comunque scelse di tornare sua amica. O almeno di provarci. E tutto il dolore che provava l’avrebbe tenuto soltanto per sé. 

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Capitolo 9
*** Non stavo così male da 3 anni. ***


Capitolo 9
 
Non stavo così male da 3 anni.
 
La scuola superiore stava per iniziare. Il rapporto che si era creato tra Amy, Alison, Eleanor, Juliet, Kate e Sarah era qualcosa di incredibile. Era stata un’estate stupenda, nonostante tutto. 
Le prime 5 sarebbero state in classe insieme. Purtroppo Sarah sarebbe andata in un’altra scuola e probabilmente si sarebbero un po’ perse di vista. Ma non era quello a spaventarle.
 
Amy aveva scommesso con Matt che non si sarebbe più rimessa con Alex. L’amico sosteneva il contrario. Si diedero tempo fino al primo giorno di scuola. 
Era probabilmente l’unica scommessa che Amy avrebbe perso volentieri.
Ma la vinse. Ebbe almeno la magra consolazione di divorare le caramelle che i due amici avevano messo in palio. 
 
La cosa più snervante era che Alex sapeva di essere indispensabile per Amy. E se ne approfittava. 
La ragazza tentava di allontanarsi da lui, ma non ce la faceva. Era stato troppo importante per lei. Era stato il suo primo vero migliore amico e il suo primo fidanzato serio. Era stato anche il primo ragazzo a cui aveva dato un bacio sulla guancia e non solo, il primo ragazzo che era stato a casa sua a mangiare cena e si potrebbero elencare tante altre cose.
Come avrebbe dimenticato tutto ciò? Come?
 
La scuola iniziò di mercoledì. Tutto sommato Amy si trovava bene al Liceo Scientifico. Vedere un po’ di meno Alex forse aiutava. 
 
Quel sabato sera c’era la festa di compleanno di Alison. Si prospettava una serata meravigliosa, o perlomeno piacevole.
Anche se ormai per Amy ogni secondo trascorso in presenza di Alex era diventato una tortura. Non vederlo era sempre meglio.
 
La cena in pizzeria era andata alla grande. Amy aveva scherzato con i suoi migliori amici e si era divertita molto. Forse perché Alex era sul lato opposto del tavolo.
 
La serata proseguiva al bowling. Una volta arrivati, pochi avevano voglia di giocare. 
Dopo aver parlato un po’ tutti insieme, le varie coppiette di fidanzati si appartarono. Alla fine, anche chi non era fidanzato si trovò un partner e si imboscò.
 
Rimanevano solo più Amy e qualche amica, Alex e Matt.
Si iniziò a chiacchierare, a commentare la serata, e intanto ci si abbracciava tutti a vicenda perché iniziava a far freddo.
Alex passò in rassegna tutte le amiche di Amy, abbracciandole da dietro e baciandole sulla guancia.
Ma Amy non veniva considerata. La ragazza iniziò addirittura a pensare che Alex lo facesse apposta, per farla ingelosire. Beh, forse era davvero così. 
Per Alex quell’abbraccio non avrebbe comunque significato niente, ma per Amy sì. E a lei bastava quello. Le bastava provare di nuovo quelle farfalle nello stomaco, pur sapendo di non essere ricambiata.
 
Ad un certo punto Eleanor strattonò Amy e la prese da parte.
 
“Ma... Per caso tu e Alex avete intenzione di tornare insieme?” sussurrò El. 
 
“Magari” pensò Amy.
 
“No.. Perché?” 
 
“Così. Ho visto che ti è passato a prendere e siete arrivati insieme in pizzeria.”
 
Era vero, ma lui la passava sempre a prendere. Forse solo perché abitavano vicino e per non fare il tragitto da solo. 
 
“Sì, ma comunque non c’è più niente tra di noi..” 
 
Amy era sul punto di piangere.
 
“Ma a te piace ancora lui?” 
 
Eleanor era una ragazza affidabile, si poteva parlare liberamente con lei.
 
“Beh.. Sì..”
 
“Stai tranquilla, vedrai che tutto si sistemerà.”
 
Amy sapeva perfettamente che non era vero, che non ci si poteva più far nulla. 
Le due ragazze tornarono dagli altri. 
 
“E’ quasi ora di tornare a casa. Amy vieni di nuovo con me? Mi passa a prendere mio padre in macchina.” domandò Alex.
 
Amy si stupì della richiesta, visto l’atteggiamento di indifferenza totale che aveva avuto lui nei suoi confronti durante tutta la serata.
 
“S-sì..”
 
Era ormai autunno. La sera faceva proprio freddo. Alex era in maniche corte. Congelava. 
 
“Alex, vuoi la mia felpa?”
 
“N-no, g-grazie!” rispose battendo i denti.
 
“Dai, prendila. Io non ho freddo.”

Amy se ne pentì quasi subito. Avrebbe potuto lasciarlo crepare al gelo, dopo che l'aveva abbandonata in quel modo orrendo.
 
“Beh, grazie allora!”
 
Mentre i due ragazzi tornavano a casa, Amy iniziò a guardare fuori dal finestrino.
Ripensò a tutti i momenti passati con Alex, che forse nell’ultimo mese aveva un po’ dimenticato. 
La ragazza capì che in quel periodo si stava autoconvincendo di aver solo sognato certi baci, certi abbracci, certe emozioni. Improvvisamente realizzò che non era stato affatto frutto della sua immaginazione.
Poi si ricordò della maglia.
 
“Ehi, me la restituisci quella?” 
 
Amy indicò la felpa.
 
“E’ un problema se te la porto domani?” chiese lui con quel sorrisino apparentemente innocente.
 
Da una parte avrebbe voluto rispondere “Sì brutta testa di cazzo, è un problema, voglio la mia felpa, ORA”. Era la maglia preferita di Amy, e lei era molto gelosa delle sue cose. 
Dall’altra quel ragazzo era in grado di far fare ad Amy qualsiasi cosa. 
 
“Certo, no problem”
 
Ed ecco che l’automobile si trovava già di fronte a casa di Amy.
 
 “Ciao, grazie per il passaggio, buona notte.”
 
La ragazza chiuse la portiera della macchina con la poca forza che le rimaneva in corpo. 
Prima di infilare le chiavi nel cancello d’ingresso, Amy si girò e guardò l’auto ripartire e accelerare fino a scomparire nel nero della notte. 
 
Poi salì in casa, tentando di evitare il classico “Com’è andata?” della madre e fiondandosi in cameretta.
Appena la porta dietro di sé si chiuse, Amy scoppiò in un fiume di lacrime amare.
Lanciò la borsetta sul tappeto e si accucciò sul letto, non badando al mascara che colava sul cuscino. 
Non sapeva neanche perché piangeva.
Forse Alex non intendeva davvero farla stare male, forse si era solo dimenticato di abbracciare anche lei. Ma si può piangere per un abbraccio non ricevuto? 
No, non si può. Probabilmente Amy piangeva per altri motivi. 
Probabilmente le emozioni che lui le aveva fatto provare erano troppo forti e lei non riusciva a gestirle.
 
“Non stavo così male da 3 anni.” sussurrò la ragazza fra sé e sé, facendo riferimento alla sua precedente delusione amorosa. 
 
“E non mi mancava per niente questa sensazione.”
 
E poi, vestita e truccata così com’era, si addormentò. 
 

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Capitolo 10
*** Niente. Non ho niente. ***


Capitolo 10
 
Niente. Non ho niente.
 
Il mattino seguente il cielo era grigio e nuvoloso. Rispecchiava l’umore di Amy.
Era domenica, per cui non si andava a scuola e lei aveva dormito fino a mezzogiorno. 
Quando si diresse in bagno e si guardò allo specchio, notò di avere il volto smunto, quasi cadaverico, e solcato da due profonde occhiaie. Inoltre, il trucco sbavato dava al tutto un tocco ancora più inquietante. 
Si diede una sistemata, ma restò in pigiama e decise di trascorrere la giornata in casa a fare i compiti. 
 
Li iniziò subito dopo pranzo. Aprì il diario e dopo aver letto “disegno tecnico” iniziò a deprimersi. La scuola superiore era iniziata da poco e già odiava il professore di disegno. In realtà erano già tanti i professori che non sopportava. Anche se non invidiava assolutamente i suoi amici, tra cui Alex, che si svegliavano alle 6 per prendere il treno e andare a scuola chissà dove. 
 
Si armò di tanta buona volontà e afferrò squadrette e matita 2H. 
Subito si accorse di avere dei tagli sul polso. Eppure non se li era fatti lei, non questa volta. O forse la sera prima era talmente stordita che non se lo ricordava.
Ma Amy aveva ormai imparato che non era un bene porsi troppe domande, così non ci badò. 
 
Finita la prima proiezione ortogonale, la ragazza si ricordò della felpa. La rivoleva indietro, era la sua preferita e il giorno seguente avrebbe voluto indossarla per andare a scuola. Così telefonò ad Alex.
 
“Pronto?” rispose quasi subito.
 
“Ciao, sono Amy.”
 
“Ciao.” 
 
Alex non lasciava trasparire alcuna emozione. 
 
“Quando mi riporti la felpa?”
 
“Ah già, è vero. Mi ero dimenticato che ce l’avevo io. Mi dispiace, ma oggi non ci sono, non posso portartela.”
 
“Neanche stasera?”
 
“Eh no.”
 
Amy era infuriata. Prese un respiro profondo, onde evitare un bel “vaffanculo”. Era anche un po’ triste, perché significava che fino al giorno seguente non avrebbe visto Alex. Sì, era infuriata con lui, ma aveva comunque voglia di vederlo.
 
“Che hai?” chiese lui, apparentemente con reale interesse.
 
“Niente. Non ho niente.”
 
“Sì, certo, niente.”
 
Alex era pur sempre una delle persone che conosceva meglio Amy ed era ovvio che avesse intuito qualcosa. 
 
“Vado a fare i compiti, ciao.”
 
Amy chiuse la chiamata molto bruscamente. 
 
Per un attimo si sentì bene. Era la prima volta che lei gli staccava il telefono in faccia e non viceversa. A suo tempo, Amy era sempre l’ultima a staccare: non voleva perdersi neanche una parola di Alex.
Subito dopo, però, iniziò a sperare che il ragazzo le scrivesse un sms interessandosi al suo stato d’animo. D’altronde, al telefono pareva che Alex fosse veramente preoccupato per come stava Amy. 
 
Ma probabilmente non abbastanza. Quell’sms non arrivò mai. 

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Capitolo 11
*** Come si fa ad amare qualcuno che ti fa soffrire? ***


Capitolo 11
 
Come si può amare qualcuno che ti fa soffrire?
 
Amy era appena tornata da scuola. In bicicletta. E diluviava. Era fradicia come un pulcino.
Si cambiò di fretta per non prendere un raffreddore e pensò che se avesse avuto la sua felpa di sicuro si sarebbe bagnata di meno. 
 
Tentò di chiamare Alex, ma non rispose. Erano circa le 2. Forse era ancora a scuola.
 
“Chiamami dopo” le scrisse lui dopo qualche minuto.
 
“La felpa” gli ricordò lei.
 
“Ahahah già! Scusami, veramente. Stasera posso portartela?”
 
Non c’era niente da ridere. Forse la pioggia la rendeva più acida del solito, ma era dalla festa di Alison che provava una strana sensazione di ripugnanza nei confronti di Alex.
 
“A che ora?”
 
“Non so, dipende quando ho tempo..”
 
Amy odiava i dubbi, i “forse”, i “non so”. 
 
“Va bene, fammi sapere, ciao”
 
Non sapeva neanche perché gli rispondeva in maniera così antipatica.
 
“Aspetta, ma stai uscendo per caso? Perché se passi ora da me posso dartela.”
 
“Lunatico” pensò Amy.
 
“Sì, vado in biblio a fare i compiti con le altre. Inizia a scendere, arrivo subito”
 
La ragazza sperava che Alex riuscisse a farsi perdonare. Ma, un momento, perdonare di cosa? Sapeva solo di avercela con lui per qualcosa di ignoto. Forse per l’abbraccio che non le aveva dato sabato. Oppure perché era riuscito a dimenticare tutti quei “ti amo” senza la minima difficoltà. Ma forse le sarebbe bastato vederlo per non pensare più a tutto ciò.
 
Amy arrivò sotto casa di Alex e lui era lì che aspettava, con la felpa in mano.
 
“Ciao!” la salutò lui.
 
“Ciao”
 
“Eccoti la maglia!”
 
“Grazie”
 
In quel momento la ragazza pregò che lui iniziasse a parlarle, che le chiedesse almeno “Come va?” o altro. Ma niente. Era evidente che lui si aspettava che fosse lei a rompere il ghiaccio.
 
“Beh, ciao”
 
Amy pensò che le amiche la aspettavano in biblioteca. E forse loro erano più importanti. 
 
Mentre era in cammino, la ragazza si sentì in colpa per essere stata un po’ troppo brusca. 
Decise di scrivere un messaggio ad Alex.
 
“Non avevo mai sentito tanta nostalgia per un semplice oggetto, amo la mia felpa :)”
 
“Ahahah :D Ma cos’avevi?”
 
Possibile che davvero si fosse accorto che Amy non era ok? Lei pensava di essere riuscita a nasconderlo abbastanza.
 
“Perché?”
 
“Sei strana da sabato sera”
 
Incredibile. Da una parte Amy era contenta che Alex pensasse ciò. Significava che un po’ di lei si interessava.
 
“Non ho niente”
 
“Ah boh. Va beh, ciao”
 
Improvvisamente era diventato acido anche lui. 
 
Amy si sentiva male. Aveva iniziato a provare uno strano disinteresse nei confronti di Alex. Oddio, lo amava ancora, ma.. Era una sensazione strana. Era più di un mese che non ripensava a quei baci davanti al cancello di casa. Ora che certi ricordi riaffioravano, era terribile. Era come avere un’ enorme voragine nello stomaco. E lei si chiedeva come potesse amare qualcuno che la faceva stare così male. Ma la risposta non arrivava. 
 
La stessa sera Amy riprovò a scrivere ad Alex, giusto per vedere quanto se l’era presa. 
Ma subito si accorse che i suoi messaggi non erano bene accetti. 
Ad un certo punto lui le inviò una catena.
 
“Manda questo sms a 25 persone e stanotte il tuo vero amore realizzerà che ti ama....(ecc.)”
 
“Proprio tu mi mandi queste catene.”
 
“Ahahah”
 
Come poteva prendersi gioco così di lei? 
 
“Non fa ridere”
 
“A me si”
 
“Bravo. Ciao”
 
“Ciao”
 
Amy si aspettava un “No, scusa, scherzavo”. Ovvero ciò che avrebbe risposto Alex un anno prima. 
La ragazza scoppiò in lacrime. Piangeva di continuo in quel periodo.
Forse era ora di capire che tutto ciò che aveva passato con lui non sarebbe davvero mai più tornato indietro.

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Capitolo 12
*** Addio. ***


Capitolo 12
 
Addio.
 
Per la prima volta dopo un bel po’ di mesi, Amy entrò nella sua chat di Facebook. Per colpa di scuola e impegni vari le era praticamente impossibile trovare tempo anche per quello.
 
Era online da pochi minuti e subito qualcuno le scrisse. Era Jason, un suo vecchio amico nonché ex fidanzato. 
 
“Ciao :)”
 
Da quando avevano fatto pace (ci avevano messo circa 2 anni), il loro rapporto era diventato piuttosto bello, anche se si sentivano mooolto poco. 
 
“Ehi :)”
 
“Come va con Alex?”
 
Dio mio, pure lui ci si metteva. Evidentemente era rimasto molto indietro, non sapeva che tra lui ed Amy era finita da un pezzo.
 
“Perché?” 
 
La ragazza voleva essere sicura che l’amico non stesse solo cercando di ottenere qualche informazione.
 
“Beh, l’altro giorno mentre andavamo a scuola, in treno, ci provava con Elena, l’amica di Sarah.”
 
“E quindi?”
 
“Ma non state insieme?”
 
“Stavamo.”
 
“Ah ok. Beh sappi che secondo me Elena ed Alex si fidanzeranno a breve.”
 
Questo faceva male. Amy si sentiva come se fosse appena stata colpita fortissimo nello stomaco da un macigno estremamente pesante. Le mancava il respiro.
 
Chiuse la chat senza più rispondere ai messaggi di Jason. 
 
Si diede qualche minuto di tempo per riprendersi. Poi decise di provare a non pensarci.
Mandò un sms ad Alex e i due iniziarono a parlare. 
 
“Cos’hai? – scrisse ad un certo punto lui – Sembri.. Stupita di qualcosa.”
 
Era incredibile quanto Amy fosse un libro aperto per Alex. 
 
“Sì in effetti lo sono. Ho saputo una cosa che non mi sarei mai aspettata.”
 
“Cosa?”
 
“Non insistere, non te lo dico.”
 
“Sei sempre la solita.”
 
“Ma cosa centra?! Ti ho detto che sono stupita per qualcosa, non sono costretta a dirti il motivo.”
 
“E’ qualcosa che ti ha detto Jason, vero?”
 
Ok, Alex aveva capito che Amy sapeva di lui ed Elena. Ma la ragazza non poteva dargli la soddisfazione di averla fatta stare male, non di nuovo. 
 
“No, non centra Jason.”
 
“So che è stato Jason, ho parlato con lui, e so anche cosa ti ha detto. 
Amy... Scusami! Non volevo che tu lo venissi a sapere, non così. Sapevo che ti avrebbe dato fastidio. Io... non volevo. Mi dispiace. Che poi in realtà non è successo ancora niente. Ora ti chiederai ‘Come ha fatto a dimenticarmi così facilmente?’, ma sappi che resterai sempre nel mio cuore. Volevo solo non farti soffrire. Scusa. Ho sbagliato. Ora puoi anche non parlarmi più. Ti chiedo solo di rispondere a questo messaggio.”
 
Era troppo. Amy scoppiò in lacrime. Immaginava Alex ridere e scherzare sul treno insieme ad Elena, Sarah e Jason. Era forse il dolore più forte che avesse mai provato in vita sua. Era qualcosa di indescrivibile, come se le sue interiora si stessero disintegrando. 
Ma non voleva dargliela vinta.
 
“Ahahah ma guarda che non mi interessa se ti piace Elena. Ahahah. Io mi riferivo a tutt’altra cosa. Vivi pure tranquillo la tua vita.”
 
Era una bugia assurda. Amy ricominciò a piangere, domandandosi come potesse mentire sia ad Alex che a se stessa.
 
“Bene.” rispose lui.
 
E così, gelidamente, finì la loro ultima discussione. 
 
Avevano significato molto l’uno per l’altra. Ma quel rapporto era ormai diventato qualcosa di insopportabile per entrambi.
Era un addio? Probabilmente sì. 

 
Salve. :) 
Ecco qua il finale drammatico. In realtà, se volete sapere com'è andata a finire... Beh, lui ha perdonato quel mio gesto. L'ha superato. Diceva di amarmi ancora. Ci siamo rimessi insieme, ma poi è finita. Diceva che l'avevo stufato. Ora lui è fidanzato con un'altra ragazza e vederlo con lei mi uccide. Però sto cercando di andare avanti con il sorriso. Non siamo più amici come prima, non lo saremo mai più, ma ormai ho accettato la cosa.
Hahah spero vi abbia emozionato la storia. Io ogni volta che la rileggo torno indietro nel tempo e mi piace tantissimo
Fatemi sapere! :)
Laura;

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