can love change people?

di loveJB
(/viewuser.php?uid=239043)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** still here ***
Capitolo 2: *** he wans't what i thought ***



Capitolo 1
*** still here ***


Chapter 1 – Still here.
La luce del sole che entra dalla finestra della mia camera mi costringe ad aprire gli occhi, è l’inizio di un nuovo giorno, nuovo.. di certo non si può definire così, da quando sono in questo centro di recupero le mie giornate sono trascorse all’insegna della monotonia.. come potete immaginare.. odio stare qui! Mia madre mi ci ha rinchiuso dopo aver scoperto che stavo diventando bulimica.. volete sapere cosa c’è di brutto nell’avere una madre che fa la modella? Che per lei no sarete mai abbastanza belli.. sin da quando ero piccola mi continuava a ripetere che ero brutta,che ero grassa e alla fine ho finito per crederci.. Mi alzo dal letto e mi dirigo verso il bagno, mi lavo la faccia con l’acqua fredda per cercare di svegliarmi, indosso un paio di jeans e una maglietta grigia, un po’ di correttore per nascondere le occhiaie dovute alle mie notti in bianco, mascara e sono pronta, prendo l’iphone e le cuffiette e a ritmo di skyscraper di Demi mi dirigo sulla terrazza per fare colazione.. gia avete capito bene,visto che siamo a giungo i pasti ce li servono sulla terrazza con vista mare.. mia madre non ha badato a spese sul centro di recupero.. e devo ammettere che questo posto sembra più un hotel extralusso che una clinica per persone con disturbi alimentari.. ma fidatevi, per me stare qui è peggio che stare all’inferno. Con il mio vassoio con un cornetto, dei pancakes e un cappuccino vado alla ricerca di Abby.. chi è Abby? Bhè, diciamo che è l’unica persona con cui sono riuscita a fare amicizia, l’unica persona che sembra normale.. Mi siedo al tavolo con lei, i suoi bei capelli biondi sono legati in una treccia che le ricade sulla spalla, appena mi vede mi fa uno dei suoi sorrisi smalianti
-Buongiorno- mi dice allegra come sempre
-giorno- rispondo ricambiando il sorriso, inizio a mangiare i miei pancakes e a sorseggiare il cappuccino
-allora,oggi ci sono gli incontri con i genitori- mi dice entusiasta
-è già, non vedevo l’ora di passare un’altra giornata a guardare le ragazze che abbracciano felici i loro genitori..- dico sarcastica
-tua madre non verrà vero?- chiede dispiaciuta
-mi ha mandato un messaggio dicendomi che non poteva venire perché doveva fare un servizio fotografico.. ma non importa.. passerò la giornata andandomi a fare una chiacchierata con Cloe la strizzacervelli- dico sorridendo, Cloe è la psicologa del centro, ed è una dei pochi dottori qui dentro che mi stà simpatica, con lei riesco a parlare di tutto..
Per il resto della colazione io ed Abby parliamo del più e del meno, si vede che non vede l’ora di rivedere i suoi genitori. Finto di mangiare saluto Abby e mi dirigo verso lo studio di Cloe dall’altro lato del cortile, mentre passeggio per il cortile ascoltando Be alright di Bieber inizio a canticchiare.. oh quasi mi dimenticavo di dirvi che.. la musica è tutta la mia vita, è l’unica cosa che mi permette di sopravvivere in questo inferno.. ascolto qualunque genere di musica, ma sicuramente i cantanti che preferisco sono Demi e Justin, con la loro musica riescono a farmi scappare da qui e a portarmi in qualche luogo in cui il tuo aspetto fisico non conta e i tuoi sogni si possono avverare.. Ovunque guardo ci sono ragazze che passeggiano mano nella mano con le mamme o con i papà.. è così brutto essere da sola in queste giornate genitori figli.. Sicuramente mia madre avrà detto che sono andata a far visita a qualche parente lontano per spiegare la mia assenza, si vergogna ad avere una figlia come me, io sono la dimostrazione del fatto che è stata una pessima madre… Busso alla porta di Cloe
-avanti- dice con tono gentile, entro, è seduta alla sua scrivania intenta a scrivere qualcosa al computer, alza lo sguardo e appena mi vede mi fa un grande sorriso
-Alex, che ci fai qui? Non è arrivata tua madre?- chiede
-emm..no in realtà lei non verrà- rispondo cercando di non far trasparire la mia tristezza.
-allora.. ti va di fare una bella passeggiata?- chiede sorridente
-certo- rispondo con un sorriso.
Stiamo camminando da circa un’ora nel giardino, parliamo del più e del meno.. ma credo che Cloe mi nasconde qualcosa.. è più felice degli altri giorni
-ti vedo molto felice oggi- dico facendo finta di niente
-si.. bhe abbiamo avuto una bellissima notizia- dice
-che notizia??- chiedo curiosa
-bhè.. per voi ragazze.. dovrebbe essere una sorpresa..- mi risponde sorridente
-oh dai!! Lo sai che non mi piace stare sulle spine! Dimmelo dimmelo dimmelo!!- dico quasi implorandola
-e va bene.. abbiamo saputo che verrà a farci visita…- inizia a dire ma...
-dottoressa! La sorpresa è arrivata!- dice un altro dottore a Cloe.. ma di che sorpresa si tratta??? Che ci sarà di così tanto importante??
-dai vieni con me ti faccio vedere di che si tratta-  dice prendendomi per il braccio..
-è tutto pronto per il concerto?- chiede Cloe
-si si dottoressa non si preoccupi, tutto sistemato- concerto?? Che concerto?? Di chi?? Ma che diavolo sta succedendo?!? Appena entriamo nell’ingesso principale per poco non svengo.. il mio sguardo si incontra con degli splendidi occhi color nocciola che avrei riconosciuto tra mille. 

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** he wans't what i thought ***


Quegli occhi color nocciola.. li avrei riconosciuti ovunque, quella voce così melodiosa non poteva che essere la voce che ogni volta che la ascoltavo riusciva a farmi evadere dall’inferno in cui vivevo.. –signor Bieber, le presento Alex, una ragazza di questa clinica, è una tra le sue più grandi fans- disse la voce di Cloe distogliendomi dai miei pensieri, Justin si passò la lingua sulle labbra, quel gesto gliel’avevo visto fare solo dallo schermo di un computer..era così sexy che mi sentivo svenire.. -piacere di conoscerti Alex- dice Justin sorridente –vuoi fare una foto con me?- ecco.. adesso svengo! Insomma Justin Bieber mi ha appena chiesto di fare una foto con lui! -certo- rispondo cercando di trattenere la felicità nella mia voce, mi da un bacio sulla guancia e ci scattano una foto, appena ci stacchiamo il mio sguardo cade su una telecamera che ci stà riprendendo.. -bene ragazzi abbiamo finto qui, andate a montare le telecamere nella sala dove si terrà il concerto- dice una voce maschile – dottoressa ci mostra lei la sala?- chiede a Cloe -ma certo, seguitemi- risponde lei. Justin si va a sedere sul divano e prende il suo iphone dalla tasca dei pantaloni - senti bellezza.. come ti chiamavi? Alice?- dice senza neanche guardarmi in faccia -Alex!- rispondo seccata -è uguale.. senti perché non muovi quel bel sederino che ti ritrovi e vai a prendermi qualcosa da magiare?- dice senza alzare lo sguardo e continuando a trafficare con il suo cellulare -come scusa?- chiedo sorpresa -vammi a prendere da mangiare! Saremo pure in una clinica per malati, ma ci sarà qualcosa da mangiare- dice lui, nel sentire quelle parole il mio cuore si spezzò. -bhè.. bello, le gambe ti funzionano benissimo.. alzati e vai a prenderti da mangiare da solo- dico girandomi per andare verso la porta, sto per uscire quando mi sento afferrare il polso -non parlarmi in questo modo.. sai con chi stai parlando?- chiede sarcastico -credevo di si, ma a quanto pare mi sbagliavo..pensavo che tu fossi una persona gentile, ma sei solo un cantante montato che ci prova con tutte!- dico arrabbiata -tu non sai niente di me.. non sai niente della mia vita.- dice aumentando la presa sul mio polso -lasciami subito!- grido arrabbiata cercando di liberarmi -tanto lo so che mi spogli con gli occhi- dice sbattendomi contro il muro –ti va di visitare il mio letto? È tanto caldo..- dice sorridendo malizioso -stronzo,togli subito le tue manaccie da me!- grido liberandomi dalla sua presa, apro la porta e corro via nel parco senza guardarmi indietro. Le lacrime mi rigano le guancie,non posso credere a quello che è appena successo, anzi non ci voglio credere. Non posso crederci che quello che era il mio idolo si è rivelato solo un coglione che ci prova con qualunque ragazza veda.. sono davanti alla porta della mia camera, le mani mi tremano e non riesco neanche ad infilare la chiave elettronica nella serratura, ma chi le ha inventate queste dannate chiavi?!? Finalmente la porta si apre, mi stando sul letto e affondo la testa nel cuscino per cercare di soffocare i miei singhiozzi,le lacrime continuavano a rigarmi le gunacie.. non avrei mai voluto incontrarlo,non avrei mai voluto sapere chi è Justin Bieber in realtà, avrei preferito continuare a vivere nell’ignoranza immaginando Justin come il ragazzo dolce e gentile che era.. ma solo adesso mi rendo conto che le persone non sono mai come sembrano.. infondo non era per questo motivo che sono stata chiusa in questo inferno?

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=1289081