Something is changing in me.

di Larry_ThisIsTheWay
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** A new beginning.. ***
Capitolo 2: *** It isn't possible. ***
Capitolo 3: *** I suck at coocking, lol. ***
Capitolo 4: *** You're just a beautiful mistake. ***
Capitolo 5: *** Not again. ***
Capitolo 6: *** I think I love you. ***
Capitolo 7: *** You are my drug. ***



Capitolo 1
*** A new beginning.. ***


A new beginning.

Harry era tesissimo quella mattina, mancava solamente un quarto d’ora e avrebbe iniziato una vita del tutto nuova. Alla fine dell’estate si era trasferito da Holmes Chapel a Doncaster, perché i suoi genitori avevano divorziato e sua madre Anne aveva un’altra casa lì.. Harry nella sua città aveva tutto quello che si potesse desiderare: tantissimi amici, una ragazza –che aveva dovuto lasciare-, e soprattutto suo padre: ci era affezionato, era la persona che forse lo capiva di più..
Immerso nei suoi pensieri, mentre era seduto al tavolo a fare colazione, fu svegliato da sua madre.
‘Harry, muoviti! Ma dove hai la testa? Tra cinque minuti devi essere a scuola!’
‘Mmh.. arrivo..’’ mugugnò Harry.
Si alzò, prese lo zaino di malavoglia e uscì dalla porta di casa, scuotendo i ricci e salutando sua madre con un bacio sulla fronte.
Si incamminò verso la scuola, era vicino casa e ci mise sì e no cinque minuti per arrivare.
Entrò. Davanti a lui c’era un corridoio, pieno zeppo di alunni, che parlavano vicino gli armadietti.
C’era un chiasso assordante, e a dire il vero gli girava un po’ la testa.
La fortuna di Harry era quella di non essere un tipo molto timido, anzi, attaccava bottone con una facilità assurda, e questo era anche grazie al suo aspetto, che lo aiutava decisamente.
Così iniziò a guardarsi intorno, per cercare qualche ragazza carina da rimorchiare.
Ora vi starete chiedendo ‘Ma si è appena lasciato con la ragazza e già va a rimorchiare?’
Sì, Harry era fatto così. Non era assolutamente un tipo da storia seria, voleva solo godersi la vita a modo suo.
Cominciò a fare l’occhiolino a qualche biondina che passava, si distrasse, e urtò contro un ragazzo a cui fece cadere tutti i libri.
‘Scusa, non volevo..’ – disse senza nemmeno guardarlo in faccia.
‘Non fa niente.. ‘ – rispose l’altro raccogliendo i libri.
‘Ti aiuto?’
‘No grazie faccio da so..’ il ragazzo si fermò tutto d’un tratto e prese Harry per il mento alzandogli il viso, in modo che lo guardasse negli occhi.
In quel momento un brivido percorse la schiena del riccio. Il colore smeraldo dei suoi occhi si mischiò a quella specie di oceano che rifletteva nello sguardo del ragazzo moro, rimase incantato.. wow.
‘MA A COSA DIAVOLO PENSI?’ esclamò Harry nella sua mente.
La sua stupidità lo fece sorridere istintivamente, e due adorabili fossette gli comparvero sulle guance.
‘ma.. tu, .. sei.. nuovo nella scuola?’ – balbettò il ragazzo.
‘Ehm.. si, piacere, Harry Styles’
‘..Louis Tomlinson..’ – rispose mantenendo lo sguardo fisso ancora nei suoi occhi.
Louis pensava di aver avuto un’apparizione, ma da dove usciva fuori quel ragazzo?
Chi era? Un dio, o qualcosa di simile?
Ebbene si: Louis era gay. Fin dalle scuole medie aveva interesse solo per i ragazzi, le ragazze non perdeva tempo nemmeno a guardarle. Era stato vittima di bullismo per questo. Beh , veniva ancora picchiato, ma di meno. In ogni caso, a lui non importava: non cambiava se stesso solo per piacere alla gente, voleva mostrarsi per quello che era.
Conosceva Harry solo da pochi istanti, ma già adorava tutto di lui: i suoi ricci morbidi, le sue tenerissime fossette, il suo sorriso seducente.. ma più di ogni altra cosa, l’avevano colpito gli occhi di quel ragazzo. Quelle magnifiche iridi verdi lo avevano stregato, non c’era niente da fare.
Per spezzare quel silenzio imbarazzante, cercò di continuare il discorso.
‘Sai, dicono che nella mia classe ci sia un ragazzo nuovo quest’anno, magari sei tu..’ – esordì Louis.
‘Ah be, lo spero con tutto me stesso, almeno conosco te e non mi sentirei completamente circondato da estranei.. haha’ – disse ammiccando e passandosi una mano tra i capelli.
Louis si morse il labbro, quel ragazzo provocava, e anche troppo.
Continuarono a parlare lungo il corridoio del più e del meno, fino a quando Harry si fermò.
‘Uhm.. questa dovrebbe essere la mia classe!’
‘Ah, benissimo, è anche la mia!’ – disse Louis accennando semplicemente un sorriso, trattenendo la sua voglia di saltellare. (lol)
‘Allora entria...’ – Harry si fermò quando vide un ragazzo alto e muscoloso afferrare Louis per i capelli.
‘Alloora.. frocetto.. sempre a flirtare con nuovi ragazzi, a quanto pare.. femminuccia!’ – gli urlò contro, accennando una risata e sbattendolo contro il muro. Mark, il bullo che lo torturava da sempre: era il suo incubo e ogni volta che sentiva il suo nome tremava.
‘M-mark.. questi non sono affari tuoi.. l-lasciami stare.. ti prego..’ – Balbettò il moro.
‘Uhm.. beh, non avrei motivi, sei solo un gay del cazzo, ti devo picchiare.’ – disse il ragazzo prendendo Louis per il colletto della camicia.
Harry osservò la scena allibito, senza parole.
‘Ti scongiuro.. lasciami..’ – supplicò Louis.
La campanella suonò, fu la sua salvezza.
‘Non finisce qui, Tomlinson.’ – disse Mark allontanandosi, con aria di sfida.
 
‘Louis ma.. chi è quello????’ – domandò Harry impaziente di una risposta.
‘Mark Davis.. mi picchia da tre anni o più, solo perché beh.. sono gay.’
Il riccio rimase a bocca aperta, in quel momento sentì le lacrime pizzicargli gli occhi.
‘Mi dispiace.. Sul serio, non so che dire.. se ti serve qualcuno pronto a difenderti, beh, io sono qui Louis.’
A quelle parole Louis si sentì sciogliere.
‘Grazie Harreh..’ disse quasi in un sussurro, abbracciando l’amico. Rimasero così per pochi istanti.. Harry sentì la sua spalla inumidirsi delle lacrime di Louis.
‘Lou.. non piangere.. va tutto bene.’
Lou.. suonava terribilmente bene detto da Harry.
‘Sono stato fortunato ad incontrarti’ 

spazio autrice :3
buoncciornoo! Eccomi con il primo capitolo della mia prima ff larry ò.ò L'ho riletto ora e sul serio, peggio non potevo fare.
oh dio, datemi un po' di originalià cwc
comunque sia, se avete letto questa specie di introduzione (se si può chiamare così t.t) recensite, ve lo chiedo in ginocchio (?)
mi serve solo un vostro parere, solo per sapere se continuare la ff oppure no c: se volete che continui fatelo arrivare almeno a 5 recensioni, vorrei sapere cosa ne pensate u.u
ora tooolgo il disturbo, mi raccomando fatemi sapere :3
#larryforevah


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Capitolo 2
*** It isn't possible. ***


It isn't possible.

‘Haaarry, è pronta la cena!’ – esclamò la madre, apparecchiando la tavola per due.
‘Arrivooooooooo’ – rispose Harry, che non aspettava nient’altro che mangiare qualcosa.
Arrivò in sala da pranzo, in boxer con i capelli scompigliati.
‘Harry, fa freddo, copriti un po’.. almeno a tavola’
Lui la ignorò e si sedette al tavolo, di fronte a lei.
‘Uhm.. tutto bene il primo giorno di scuola?’
‘Meglio di come me lo immaginavo..’
‘Sono contenta! Ti sei fatto qualche amico?’
‘Uno soltanto.’
‘Uh e come si chiama?’
‘Louis.’
Harry si stava stufando di quel terzo grado e continuò a rispondere con dei monosillabi.
‘E’ simpatico?’
‘Si.’ – disse sbuffando dopo aver ingoiato un boccone.
‘Ha molti amici?’
‘No. Ha solo me.’
‘Anche lui è nuovo?’ – disse la madre speranzosa.
‘No, è semplicemente GAY, quindi non ha amici e i bulli lo picchiano.’ – rispose Harry tutto d’un fiato e con voce strozzata.
‘Ah. Capito.’ – disse insensibilmente Anne.
‘Che c’è? Hai qualcosa da obbiettare?’
‘No.. niente.. solo che..’
‘Cosa?’
‘Non sono una che sostiene i gay.. diciamo, e tu questo dovresti saperlo.’
Anne da sempre non riusciva a vedere l’amore tra due ragazzi, anzi, le facevano quasi senso.. Era omofoba, molto superficiale come donna.
‘Tu non sei come papà.. Lui non fa distinzioni tra gay, etero o lesbiche.. Lui è una persona rispettosa, e con un cuore! Lui pensa a come si sentano le persone discriminate, a volte, al contrario tuo.. Che pensi solo a te stessa.’
Quelle parole arrivarono al cuore di Anne come una lama tagliente.
‘Non sei tu che devi decidere cosa devo fare io, sei mio figlio e non puoi manipolarmi come vuoi.. Ognuno la pensa come vuole, Harold Edward Styles.’
Quando lo chiamava con il nome per intero, no, non era un buon segno.
‘In ogni modo, non voglio avere a che fare con persone come te.’ – sentenziò Harry, pensando a quello che aveva fatto Mark al suo amico.
‘Bene allora puoi filare in camera tua. Muoviti.’ – disse Anne trafiggendo Harry con lo sguardo.
Harry a quelle parole si alzò, lasciando il resto della cena sul tavolo e si chiuse in camera sua sbattendo la porta e chiudendola a chiave, non aveva voglia di parlare.
Si mise seduto sul letto, con la schiena appoggiata al muro e le mani tra i capelli.
Non si capacitava di come una donna così spregevole potesse essere sua madre.
Si ricordò di un giorno, quando era piccolo e stava passeggiando con lei in un parco.. Ad un certo punto videro su una panchina due ragazzi, uno che teneva in braccio l’altro, si stavano baciando. C’era tutto l’amore del mondo in quel bacio.. Harry era solo un bambino di 8 anni, ma riuscì a capirlo.
Ognuno avrebbe potuto capirlo, quei due si amavano, come un ragazzo può amare la sua ragazza e viceversa. Non c’era niente di diverso, Niente.
Quando passarono lì davanti Anne prese Harry in braccio e gli coprì gli occhi con una mano per non fargli vedere quei due ragazzi. Gli disse ‘Non guardarli Harry.. Sono la rovina della società’. Uno dei due la sentì e gli disse ‘Ma se ne vada a fanculo.’
E continuò a baciare il suo ragazzo. Senza preoccuparsi del giudizio altrui, era come Louis, una persona meravigliosa e forte, nonostante tutto.
Con mille pensieri per la testa si addormentò..
 
La mattina dopo suonò la sveglia. Harry si alzò di malavoglia dal letto, nelle stesse condizioni del giorno prima e si diresse verso il bagno lentamente. Diede un occhiata nello specchio, fece un salto all’indietro.
Occhiaie, occhiaie, occhiaie.
Sotto gli occhi gli erano comparsi due segni viola da far paura.
Si sciacquò il viso, si sentì meglio.
I suoi capelli erano messi maluccio, così prese il pettine e in una decina di minuti riuscì a domare la sua chioma.
Fece l’occhiolino e pensò ‘Sei uno schianto Styles.’
No, non era un ragazzo modesto. (lol)
Si infilò una maglietta semplice bianca, e dei jeans a vita decisamente Bassa.
Arrivò in cucina, si sedette a tavola e fece colazione bevendo latte e cereali. Passò sua madre.
‘Ciao eh.’ – esordì Anne.
‘Cia.’ – rispose Harry non convinto.
‘Non ti sarai arrabbiato per ieri?’ – disse la donna accennando un sorriso molto dolce.
‘Semplicemente non voglio parlarti.’ – fece Harry rimanendo impassibile.
Prese lo zaino e uscì di casa lasciando la madre senza nemmeno salutarla. Ma dopotutto aveva le sue ragioni.
Era più tardi rispetto al giorno precedente, ma non era in ritardo.
Erano già entrati tutti; non c’era anima viva per i corridoi, silenzio assoluto.
Fino a quando un singhiozzo non echeggiò nella scuola.
Harry si guardò intorno, sentendo continuare incessantemente quella serie di singhiozzi, pensò che qualcuno stesse piangendo nelle vicinanze.
Cercò dappertutto, per almeno cinque minuti, anche se sarebbe dovuto entrare in classe.
Svoltò da ogni parte, ogni angolo del piano, ogni corridoio. Sentì un singhiozzo, ancora più forte.. si rese conto che proveniva dal bagno.
Entrò cautamente, guardò dietro la porta.
Era Louis, seduto a terra, appoggiato con la schiena al muro gelido del bagno. Era rannicchiato in quell’angoletto nascondendo il suo volto, continuava a piangere.

spazio autrice :3
buonassera. <3
priima di tutto voglio ringraziare
le 10 persone che hanno messo la storia nelle seguite, 
le 3 che l'hanno messa nelle preferite,
la fantastica ragazza che l'ha messa nelle ricordate
e le 5 meraviglie che l'hanno recensita asdfghjkl. *^*
ma lo sapete che vi amo sì? mi sento soddisfatta, oh v.v 
perchè pensavo che non sarebbe piaciuta a nessuno.
siete dolcissime , a massive thank you! c':
grazie grazie grazie!
haha, la finisco,lol. 
Volevo solo dire che questo capitolo è na schifezza, ma non preoccupatevi, 
è 'di passaggio'.. il prossimo sarà lunghissimo mettetevi comodi ò.ò
e sarà pieno di scene larry, i due piccioncini saranno soli soletti tutto il tempo.. *^*
quindi continuate a seguire la storia mi raccomando, anche se per questo capitolo non mi perdonerete mai cwc
p.s.: mi dispiace se il personaggio di anne è odioso çwç 
in realtà amo quella donna afghj, è meravigliosa u.u
però fa parte della storia, scusate °°
ora la smetto di blaterare e.e sorry.
alla prossssssima, love ya, continuo minimo a 3 recensioni c:
#larryforevah

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Capitolo 3
*** I suck at coocking, lol. ***


3. I suck at coocking, lol.

‘Louis..?’ – Lo chiamò Harry preoccupato.
Il moro alzò la testa per guardarlo. Un enorme livido aveva preso posto sulla sua guancia, i suoi occhi erano rossi e gonfi per tutte quelle lacrime; Harry si accovacciò accanto a lui posando lo zaino vicino al lavandino.
Lui non sembrava accennare una risposta, ma i suoi occhi pieni di sofferenza parlavano al posto suo.
‘Mi spieghi cosa ti è successo? Ti prego.’ – Lo supplicò Harry fermandogli una lacrima con il pollice.
A quel gesto Louis rabbrividì, ma in senso buono. Tipo quando si hanno le farfalle nello stomaco.
‘M-m..mark...’ – riuscì a balbettare il ragazzo, con la voce interrotta dal pianto.
‘Cosa ti ha fatto quel bastardo?’ – disse Harry con gli occhi lucidi dalla rabbia.
La situazione non sembrava migliorare, Louis continuò a piangere ancora più di prima.
‘Facciamo così, ora ti porto a casa mia e cerchiamo di curare quel livido, va bene Lou? Poi però mi spieghi cosa ti è successo.’
‘V-v..va bene.. g..grazie Harry..’ – Disse Louis calmandosi un po’ e accennando un sorriso, sembrava sollevato.
‘Di niente, te l’ho detto che sarò sempre qui ad aiutarti.’ – Disse Harry con le sue solite fossette sul volto, così belle quasi da essere fastidiose.
I due si abbracciarono, come il giorno prima.. Si sentivano a loro agio, l’uno nelle braccia dell’altro, infatti Louis smise di piangere del tutto.
‘Dai su, ora andiamo’ – disse Harry aiutando l’amico a rialzarsi e porgendogli la mano, vedendo che era ancora fragile per quello che gli era successo.
Uscirono dalla scuola, senza avvertire nessuno.
Durante il breve tragitto Harry pensò a sua madre. Cosa avrebbe detto vedendo entrare un ragazzo gay in casa sua? Le mille preoccupazioni che gli frullavano per la testa scomparvero, non appena aprì la porta di casa e trovò un bigliettino appeso al frigo.
 
 ‘So che sei arrabbiato con me Harry, scusa.
 Per farmi perdonare passerò la notte da una mia amica,
 così avrai la casa tutta per te.. Baci, mamma :) xx’
 
‘Che vigliacca. Ha capito di essere nel torto, eh?’ pensò Harry.
‘Cos’è?’ – chiese Louis incuriosendosi.
‘Niente.. mia madre starà via tutta la notte perché ieri abbiamo litigato e non si vuole far vedere.’
‘Qualcosa di grave?’
‘Louis dai andiamo in camera, ti fa ancora male il livido?’ – Disse Harry tutto d’un fiato cambiando discorso: non voleva che Louis sapesse che tipo di donna era sua madre.
‘Ehm.. si..un po’.’
‘Okay, tu entra, io vado a cercare del ghiaccio ’
Louis si sedette e aspettò che Harry tornasse, intanto si guardò intorno.
Vide le foto di Harry con sua madre e subito le sembrò una donna simpatica e gentile, gli fece una buona impressione. (sbagliata, del tutto sbagliata.)
Entrò il riccio con del ghiaccio in mano e si sedette vicino a lui.
‘Uff.. che caldo.. Ti dispiace se rimango in boxer? Sai.. ho.. quest’abitudine’ – disse Harry, arrossendo leggermente.
‘E me lo chiedi??’ – rispose Louis impaziente, si sentiva una quattordicenne con gli ormoni schizzati (lol) .
Harry lo guardò interrogativo.
‘No.. dicevo, la casa è tua e decidi tu, puoi fare quello che vuoi e non c’è bisogno che tu me lo chieda’ – si salvò Louis.
Harry strizzò l’occhiolino per far cenno di aver capito.
Harry prese la sua maglietta da sotto e lentamente se la sfilò, stirando i muscoli e finalmente scoprendo i suoi addominali; era sudato per il caldo. Buttò la maglietta sul letto con noncuranza e riprese il suo ‘spogliarello’ slacciandosi i pantaloni, sempre così lentamente.. Louis si impose di non guardarlo, ma era più forte di lui. Il riccio si abbassò i jeans lasciando solo i suoi boxer neri di Calvin Klein. Scosse i capelli come solo lui sapeva fare e tornò a sedere vicino all’amico, che ormai era entrato in coma, lool.
‘Uhm allora, fammi vedere la guancia..’
Louis rivolse la guancia destra verso Harry, che fece per avvicinarla. E un altro brivido gli percorse la schiena.
‘Louis.. sei ridotto male..’ – sentenziò con una voce roca ma allo stesso tempo sexy, appoggiando delicatamente il ghiaccio sulla guancia dolorante del moro.
‘Uhm.. Lo so..’ – fece Louis, riprendendo il suo sguardo malinconico.
‘Piuttosto, non mi hai più detto cosa ti ha fatto Mark! Raccontami Lou, di me ti puoi fidare.’
Quel ragazzo lo faceva impazzire quando lo chiamava Lou.
‘Ero andato in bagno, per bere un po’ d’acqua, quando arriva anche Mark, che comincia a istigarmi chiamandomi “checca” o roba simile.. A un certo punto io non ce la faccio più e sbotto, gli tiro una pizza sulla faccia.. non gli ho fatto malissimo, sul serio.. Però a quel punto lui mi viene addosso e comincia a picchiarmi, con tutta la forza che ha in corpo. Poi se ne va dicendo “Ti rovinerò la vita” – Raccontò Louis con gli occhi lucidi.
‘Quel ragazzo è un mostro.. Tu non te lo meriti, sei una persona meravigliosa, non devi star male per un cretino qualunque, sii forte e vedrai che insieme risolveremo tutto.. Promesso.’
‘Harry... ti ringrazio di cuore.’
‘Non c’è di che , mi fa piacere aiutarti, dico sul serio.. Ma ora non ci deprimiamo, che ne dici se giochiamo un po’ alla play station e poi guardiamo un film comico? Magari ti solleva un po’ il morale.. puoi anche rimanere a dormire, se per te va bene..’ – disse Harry amichevolmente.
‘Oh, mi piacerebbe tanto’ –  disse semplicemente il moro, ma gli occhi gli brillavano.
Pranzarono in un fast food e poi tornarono a casa.
Il pomeriggio passò in fretta e Louis stava già meglio; arrivò l’ora di cenare.
Harry non aveva pensato a questo: cosa avrebbero mangiato? Harry era davvero negato a cucinare!
‘LOUIS. Ho un’idea geniale. Ordiniamo qualcosa al fast food?’ – disse il riccio sbattendo le mani.
‘Hahaha ancora? Non c’è proprio niente da mangiare?’
‘A dire il vero si, haha’
‘E allora qual è il problema?’ – chiese Louis sorridendo.
‘Haha è che non so cucinare niente!’ – disse Harry facendo un finto broncio.
‘Hahaha, non ti preoccupare, io me la cavo ai fornelli! Se guardi cosa c’è nella dispensa prepariamo qualcosa, ti va?’
‘Per me va bene.. E colgo l’occasione per imparare qualcosa, ti andrebbe di insegnarmi un po’? – chiese Harry facendo gli occhi da cucciolo.
Louis voleva saltargli addosso, ma vabbè, lol.
‘Certo, perché no! Dai iniziamo, guarda un po’ cosa c’è..’
‘C’è la pasta!’ – disse Harry frugando nella dispensa.
‘Bene, c’è anche il sugo?’
‘Uhm.. si! Trovato!’
‘…’ – Louis si era incantato a guardare Harry ancora in boxer, i suoi ricci e la sua schiena perfetta, e il suo sedere non era niente male.
‘Allora , come si faa?’ – si girò Harry sorridendo, e riportando Louis alla realtà.
‘Ehm.. ti aiuto.. Prendi una pentola’
Harry porse la padella a Louis.
‘Bene, ora prendi l’olio e versane poco’
Harry fece per versarlo, ma troppo velocemente, e in quel modo ne sarebbe caduto troppo.
‘Nono fermo, poco’ – si affrettò a dire il moro, afferrandogli la mano.
Louis era dietro di lui, le loro mani erano una sopra l’altra.
‘Haha, vedi che non riesco a fare niente!’ – rise Harry voltandosi verso Louis.
I loro occhi si incrociarono di nuovo.. Quelli di Harry così grandi e verdi, come quelli di un gatto, e quelli di Louis, affilati, di un celeste meraviglioso, sembrava aver rubato due frammenti dal cielo. I loro nasi quasi si sfioravano.
Il riccio prese a guardare le labbra al moro e poi distaccò lo sguardo imbarazzato sorridendo e arrossendo in viso.
‘Ehm.. poi cosa devo fare?’ – fece Harry per spezzare quel silenzio imbarazzante.
‘Versa il sugo, e poi metti un pizzico di sale’ – continuò Louis mordendosi il labbro.
Harry fece come gli aveva detto il moro.
‘Bene, bravo Harry, ora devi farlo cuocere a fuoco basso’ – spiegò. ‘Adesso faccio bollire l’acqua per la pasta, aspettiamo che è pronta e il gioco è fatto!’ – concluse Louis con un sorriso.
‘Oh finalmente ho capito haha, grazie maestro!’ – rise Harry stampandogli un bacio scherzoso sulla guancia e cingendogli una spalla.
‘Ma cosa fai? Provochi?’ – pensò Louis che stava andando in iperventilazione.
Aspettarono un po’, la cena era finalmente pronta.
‘La pasta è prooonta!’ – esclamò il moro posando i due piatti di pasta fumante sul tavolo.
‘Sembra buono.. Ottimo lavoro chef!’ – disse Harry sedendosi a tavola.
Louis si sedette di fronte a lui.
Mangiarono e dopo aver guardato un po’ la tv stravaccati sul divano, arrivò l’ora di andare a dormire.
‘Lou.. è tardi..’ – sospirò Harry con voce roca all’orecchio del moro, facendolo rabbrividire.
‘Mmh..’ mugugnò Louis alzandosi dal divano e mettendosi un po’ apposto i capelli.
‘Andiamo in camera, ti presto una maglietta per dormire’
‘Okay, grazie Harry’
Entrarono; Harry prese una maglietta qualsiasi dal cassetto e la porse a Louis.
Louis si sfilò la maglietta davanti a Harry rimanendo in boxer, e a quel punto fu il riccio a rimanere a bocca aperta. ‘Oh dio..’ – pensò Harry ad alta voce.
‘Uh?’ – chiese Louis anche se aveva capito benissimo.
‘Ehm. Niente si è fatto tardi!’ – sorrise Harry imbarazzato passandosi una mano dietro la nuca.
Ma a cosa pensava? Diede la colpa alla stanchezza e al sonno.
Louis infilò la maglietta dell’amico.
‘.. Lou?’
‘Si, Harry?’
‘Penso che dovremmo dormire nel letto matrimoniale.. ehm, non è un problema vero? Perché abbiamo traslocato da poco e io e mia madre ci arrangiamo cos..’
‘Nessun problema. – lo fermò Louis – ma se dovessi darti fastidio potrei passare sul divano’ – continuò sperando in una risposta negativa.
‘No puoi dormire dove vuoi Louis, non mi da fastidio, affatto.. – rispose Harry amichevolmente.
Si infilarono sotto le coperte e si girarono di fianco dandosi le spalle.
Louis si lasciò cullare dal profumo di Harry, che si era insinuato nella sua maglietta, e si addormentò.

spazio autrice :3
buonsaaaalve, ecco finalmente il terzo capitolo !
è dolcisissimo, lo so asdfghjkl <3
Tutti e due stanno incominciando a provare una certa attrazione l'uno per l'altro.. eheh, soprattutto Lou. :33
Come andrà a finire? Lo scoprirete al proossimo capitolo, non appena questo raggiungerà  le 5-6 recensioni! v.v
Spero vi piaccia, ci ho messo un'eternità, lol. Mi raccomando recensite, ditemi cosa ne pensate il vostro giudizio è importante oh u.u
Ringrazio tutte le persone che hanno recensito, aggiunto alle preferite, ricordate e seguite, GRAZIE VI AMO.
alla prossima meraviglie! *^*
#larryforevah.

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Capitolo 4
*** You're just a beautiful mistake. ***


You're just a beautiful mistake.

Harry quella mattina si svegliò mezz’ora prima del solito.
Si mise a sedere sul letto massaggiandosi le palpebre, poi aprì gli occhi.
Louis era ancora lì a dormire come un angelo, con i capelli scompigliati e un leggero sorriso sulle labbra. Harry non potè fare a meno di pensare che era bellissimo, con quella luce soffusa del mattino che gli arrivava sul viso.
‘HAI SONNO, HARRY. SEI SOLO STANCO.’ – si disse il riccio.
Prese il telefono per distrarsi, e vide che c’era un messaggio non letto della sera prima.
Era di Eleanor, la sua ex ragazza. Lo aprì:
 
‘Ciaaaaau tesoro!
Tutto bene? Senti.. indovina un po’? :D
Mi trasferisco anche io a Doncaster! Ho convinto papy hihi :)
Non sei felice? Così possiamo rimetterci insieme!
A prestissimissimo Harrino caro xx’
 
‘Okay. Ora spiegatemi perché mi sono messo con questa bimbaminchia.’ – si disse Harry.
Rispose al messaggio:
 
‘Davvero? Che bello!
Non vedo l’ora di rivederti, un bacio!’
 
Sbuffò. Quella ragazza era più appiccicosa di una sanguisuga.
Forse quando l’aveva lasciata era pure felice, il trasloco era servito a qualcosa.
Un altro po’ e lo seguiva pure al cesso.
Però vabbè, aveva avuto ragazze peggiori. (Anche se ormai aveva perso il conto)
Louis ancora dormiva, così ne approfittò per andare a prepararsi.
Entrò nel bagno, quella mattina era più bello del solito: il suo volto e i suoi occhi erano più luminosi, e i suoi ricci perfetti. Harry era compiaciuto del suo aspetto, come sempre.
Fece una doccia veloce, si infilò una camicia a quadri, dei jeans e le sue amate converse.
Diede una spazzolata ai capelli, spruzzò un po’ di profumo e uscì.
Louis era seduto a gambe incrociate sul letto, in boxer e maglietta cacciando un enorme sbadiglio.
Il moro si stropicciò gli occhi e guardò Harry; il suo cuore cominciò a battergli come mai aveva fatto, sembrava che volesse esplodergli in corpo da un momento all’altro.
‘Buongiorno!’ – esclamò il riccio sorridente.
‘Hey, sei già pronto?’
‘Uhm si, mi sono svegliato prima. Hai dormito bene?’
‘Alla grande! E grazie per avermi aiutato ieri..’
‘Non ringraziarmi’ – rispose Harry strizzando l’occhiolino.
Anche Louis si preparò; anche stavolta dovette prendere una maglietta pulita dell’amico, perché non si era portato il cambio.. Ma la cosa non gli dispiaceva affatto.
Il suo profumo stava diventando come una droga per lui, lo rilassava, e lo faceva pensare a quel ragazzo che fin troppo velocemente si stava impossessando della sua vita e dei suoi pensieri.
Era una cosa inquietante ma piacevole, gli faceva venire le vertigini.
Nella sua mente c’era sempre un pensiero fisso: Harry.
Forse davvero se ne stava innamorando? o era solo attrazione fisica?
 
Louis e Harry fecero colazione e si avviarono verso la scuola.
Entrarono un quarto d’ora prima, ma c’era già un casino di gente nei corridoi.
Tra i primi armadietti c’era una ragazza che sistemava i suoi libri; era una di quelle (finte) bionde tettone (?) e ochette, popolari in tutta la scuola.
Harry la notò e con la bava alla bocca si avvicinò per parlarci.
‘Ciao..’ – esordì il riccio.
‘Heey ciao bello.. sei nuovo?’ – rispose la biondina sbattendo le ciglia (finte) e poggiando una mano con le sue unghie (finte) sulla spalla di Harry.
Insomma. Era finta.
Louis li guardava da lontano, e tutto d’un tratto una scarica di gelosia si impadronì di lui e strinse i pugni. Aveva voglia di andare da quella oca rifatta e dargli un bel calcio in culo.
Ma perché avrebbe dovuto? insomma. Lui non amava Harry, giusto?
Per fortuna di Lou suonò la campanella.
Il moro andò a passo spedito verso di loro.
‘Ehm.. Harry. Ora dovremmo proprio andare in classe!’ – disse Louis con un finto sorriso.
‘Calmo Lou.. C’è ancora un po’ di tempo’
‘No! Tu non conosci la prof! Si arrabbia subito.. sisi! Dai andiamo altrimenti faremo tardi!’ – urlò Louis nervoso trascinando via Harry.
‘Okay, okay..’ – rispose il riccio stufato, facendo alla ragazza cenno di vedersi dopo.
‘Louis, ma che ti prende?? Non vedi che stavo flirtando con quella ragazza da sballo??’ – disse Harry una volta allontanatosi da lei.
‘Scusami..’ – sussurrò Louis maledicendo la sua gelosia.
‘Uff.. Vabbè, ti perdono..’ - disse con tono dolce facendosi intenerire dall’amico.
Louis sorrise e Harry ricambiò.
 
Entrarono in classe, la prof era già seduta dietro la cattedra con i suoi occhiali da vista.
Louis e Harry si andarono a sedere tra gli ultimi banchi.
Videro Mark avvicinarsi alla professoressa e dirgli qualcosa a bassa voce, di tanto in tanto si giravano verso di loro.
‘Okay, grazie Mark.’ – disse la professoressa con tono gentile e accennando un sorriso.
‘Tomlinson. Styles. Mark mi ha detto che ieri vi ha visti uscire di nascosto dalla scuola senza la delega di un genitore e senza avvertire nessuno. Esigo una spiegazione.’
Sul volto di Mark era comparso un ghigno soddisfatto.
‘No.. prof.. cioè, è vero ma .. ecco, noi..’  - balbettò Harry.
‘Niente ma. Tutti e due in sala punizione, ORA.’ – ordinò la professoressa.
Harry e Louis si alzarono e uscirono dall’aula, guardando male Mark che in tutta risposta gli alzò il dito medio.
Chiusero la porta alle loro spalle.
‘Ma che cazzo, sto bastardo se la poteva risparmiare.’ – disse Harry infuriato.
‘Fanculo a lui e a suo padre che quel maledetto giorno non ha usato il preservativo.’ – scherzò Louis cercando di calmarsi.
I due amici si diressero verso la sala punizioni.
Arrivarono e Harry aprì la porta cautamente.
Trovarono lì tre ragazzi più o meno della loro stessa età che si stavano litigando un sandwich, non si erano nemmeno accorti della loro presenza.
Il riccio chiuse la porta facendo rumore e tutti e i ragazzi si voltarono verso Harry e Louis lasciando cadere il panino a terra. Si avvicinarono con aria imbarazzata.
‘Ciao Louis! Tutto okay?’ – esordì l’unico biondo fra i tre.
‘Sto bene grazie! e voi?’
‘Non molto, ci hanno beccati a fare la lotta con il cibo stamattina alla mensa hahaha’ – rispose il ragazzo moro ridacchiando.
‘Uhm, tu sei nuovo?’ – disse il ragazzo castano rivolto a Harry, con un’aria amichevole e un leggero sorriso sulle labbra.
‘Si, mi sono trasferito e quindi ho dovuto cambiare scuola..’ – spiegò il riccio.
‘Oh molto piacere! Haha, Io sono Niall!’
‘Zayn.’
‘Piacere sono Liam James Payne del quarto anno!’
‘Haha, piacere io sono Harry!’ – rispose lui trovandoli già simpatici.
‘Allora, come mai siete in sala punizioni?’ – chiese il biondo.
‘Mah non me ne parlare.. Ieri Mark mi ha picchiato in bagno, e così Harry per darmi una mano mi ha portato a casa sua e siamo usciti senza dirlo a nessuno.. Poi però stamattina quello stronzo di Mark l’ha detto alla prof e quindi.. eccoci qui.’ – spiegò Louis.
‘Dopo scuola gliela faccio pagare, stanne certo.’ – rispose Zayn strizzando l’occhiolino.
‘Oh non vedo l’ora!’ – sorrise il moro stampandogli un dolce bacio sulla guancia.
Harry aveva voglia di strappare quel ciuffo stratosferico a Zayn, e non riusciva a capire perché. Non che fosse geloso, no. Era solo stanco, come al solito.
Le ore passarono velocemente, e fu il momento per Harry e Louis di salutare i loro amici.
Uscirono da quell’inferno e cominciarono a camminare.
‘Lou, che ne dici se facciamo la strada insieme?’ – propose il riccio sorridente.
‘Ottima idea! Ti va di passare per il parco?’
‘Certo’
Si avviarono verso il parco, si stava bene. C’era un’aria fresca e il prato verde era completamente ricoperto dai fiori. Passeggiarono senza spiccicare una parola, per godersi meglio il paesaggio.
Il cellulare di Harry squillò interrompendo il silenzio.
Era un messaggio .. Lesse il nome sul display: Eleanor.
Sbuffò rumorosamente alzando gli occhi al cielo e Louis si girò verso di lui.
‘Come mai sbuffi? Chi è?’
‘Uhm.. nessuno..’
‘Daaaai su dimmelo’
‘Perché?’
‘E perché si, dai Harrrrrry’ – disse Louis facendo la faccia da cucciolo.
‘Che ti importa??’
‘E su mi voglio un po’ impicciare dei fatti tuoi ahahahah’
‘E io non te lo dico.’ – rispose Harry con un tono da bambino dispettoso.
‘Uh Styles, mi costringi a usare le maniere forti’ – disse il moro con un ghigno stampato in faccia.
‘Muhahaha,te lo scordi!’ – fece il riccio scappando e facendo la linguaccia.
Louis lo rincorse e cercò di prendergli il cellulare.
Tutti e due ridevano come mai avevano fatto, soprattutto Harry che ormai aveva le lacrime agli occhi. A un certo punto il riccio perse l’equilibrio e cadde all’indietro sul prato, trascinando così anche Louis aggrappandosi alla sua maglietta.
Erano uno sopra l’altro, il moro poggiava la testa sul petto di Harry, ancora ridendo.
Il riccio poteva percepire il suo respiro irregolare e sorrise dolcemente.
Louis alzò la testa smettendo di ridere, e guardò Harry negli occhi. Erano fantastici, come la prima volta che li aveva incrociati, solo che stavolta riprendevano il colore del prato sotto di loro, erano perfetti.
E lo stesso pensò Harry. Gli occhi celesti di Louis si abbinavano al cielo sereno che si distendeva sul parco; il riccio pensò che fossero spettacolari, finalmente senza mentire a sé stesso. Finalmente senza nessuna contraddizione, del tipo ‘Sono solo stanco’. Quel ragazzo era bellissimo, punto.
Per qualche minuto si contemplarono e nessuno dei due lo trovò strano.
Louis era completamente incantato. Ad un certo punto vide Harry chiudere gli occhi.
No. Non poteva essere possibile. Si stava avvicinando, sempre di più.
I loro battiti cardiaci andavano all’unisono, scontrandosi di tanto in tanto.
Il moro sentì le labbra calde e morbide di Harry poggiarsi sulle sue, si unirono in un bacio dolce e innocente, solo per pochissimi istanti. Si staccarono.
‘Boo?’ – se ne uscì Harry in un sospiro.
‘Boo..? E ora questo da dove l’hai tirato fuori?’ – rispose Louis sorridendo scostando i capelli dalla fronte del riccio.
‘Mi è venuto spontaneo..’ – disse Harry ricambiando il sorriso.
‘Hazza?’ – fece il moro accennando una risata.
‘Carino.. Saranno i nostri soprannomi, okay Boo?’
‘Okay Hazza.’ – rispose Louis, ancora con quel sorriso meraviglioso sulle labbra.
Il cellulare di Harry squillò e lo riportò alla realtà. Lesse per una seconda volta il nome sul display.
Eleanor. Ma cosa stava facendo? Aveva appena baciato.. un ragazzo?? Cosa avrebbe detto Eleanor? Ma soprattutto, sua madre cosa avrebbe fatto?! Oh no. Harry cazzo, fermati.
‘Louis dovrei andare adesso.’ – disse freddo Harry.
‘Hey, ma.. che ti prende?’ – rispose Louis alzandosi.
‘Niente.. devo andare in un posto con mia madre. Scusa Lou, a domani.’
‘Ma..’
Non lo lasciò finire che se n’era già andato per conto suo verso casa.
Lasciò Louis solo, confuso, con il cuore che gli batteva come non mai.
Nessuno gli aveva mai fatto provare niente del genere, con un semplicissimo bacio come quello.
Per la prima volta si era sentito bene, senza problemi, si era sentito fuori dal mondo. Solo lui e Harry, solo loro due. La sensazione più bella che avesse mai provato. Questo significava solo una cosa: amava Harry. Perché sì. Perché è stato amore a prima vista e questo lo sapeva bene.
Ma nella mente del riccio alloggiava tutt’altro pensiero.
Pensava a tutti i problemi che avrebbe avuto poi, con la sua fidanzata, con sua madre, con i suoi compagni.. Pensava che si erano semplicemente lasciati trasportare dal momento. Tutto qui.
Ma che si stesse contraddicendo come ogni volta? Questo non lo sapeva nemmeno lui.
Sapeva solo che quello era stato uno sbaglio, lo sbaglio più bello della sua vita.
Harry era lì, seduto sul letto in boxer, con le mani tra i capelli. Si ritrovava sempre così quando doveva riflettere o aveva qualche problema. Il suo maledetto cellulare squillò, per la terza volta, e Harry si ricordò del messaggio.
Decise di aprirlo.
 
‘Harriinoo! Ciao sono la tua El!
Come ti ho detto sono a Doncaster,
ti va se ricominciamo a uscire insieme?
Domani dallo Starbucks alle 4 xx
Hihi, non vedo l’oraaaa *.*’
 
Quella, era quella la risposta ai suoi problemi.
Doveva dimenticarsi del suo Boo, e come avrebbe fatto? Semplice. Rimettendosi con Eleanor.
Digitò a fatica il messaggio, con le lacrime agli occhi.
 
‘Oh si si mi piacerebbe,
nemmeno io vedo l’ora!
Scommetto che sarai bellissima,
come sempre.. ;)
Baci, il Tuo Harry xx’
 
Inviò il messaggio. Si sentiva uno schifo, ma doveva farlo.
E Lou ingenuo pensava a ciò che era successo poco fa, e si sentiva la persona più felice sulla faccia della Terra, ma questo Harry non lo sapeva. 

spazio autrice :3
heeeello. 
ed ecco finalmente il bacio dei larry asdfghjkl **
Solo che entra in scena un nuovo personaggio.. ZAN ZAN ZAAAAN, eleanor -_- 
(lo so che in realtà è la beard di LOUIS, ma nella storia voglio che sia la beard di Harry u.u)
comunque sia Harry è sempre cretino, perchè non vuole ammettere a sè stesso che ama Lou..
E invece Lou ne è più che certo cwc che cosa triste.
Però vabbè. La cosa positiva è che sono entrati in scena Niall Liam e Zayn cuccioli asdfg :3 lol Se volete scoprire cosa succederà aspettate il prossimo capitolo lallalla,
vorrei almeno 7-8 recensioni prima di continuare perchè ci ho messo parecchio e vorrei un parere ò.ò
oukay, alla prossima, grazie a chi ha recensito e chi ha messo la storia nelle preferite seguite e ricordate,
vi amo ! <3 *--*
#larryforevah

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Capitolo 5
*** Not again. ***


Not again.

Quella notte Louis non chiuse occhio, non dopo quello che gli era successo.
Quel bacio era stato un qualcosa di magico, si sentiva in pace col mondo, e non riusciva a togliersi quel sorriso, che era ormai sulle sue labbra da circa dieci ore.. Il suo cuore non la smetteva di battere così forte, come quando le loro labbra si unirono dolcemente, sembrava essersi impallato; si sentiva completo.
Louis si rese conto di amare sul serio Harry, più di ogni altra persona al mondo.
Al solo pensiero del suo sorriso, con quelle fossette dolcissime, dei suoi capelli morbidi, dei suoi occhi color smeraldo, un brivido percorreva la sua schiena.
Dopo la sua notte insonne si sentiva comunque bene e felice, si alzò dal letto e –sempre con un sorriso a trecentosessanta gradi – si diresse verso la cucina per fare colazione con la sua famiglia.
Sedute a tavola c’erano già sua madre, Jay, e le sue quattro sorelline: Lottie, Phoebe, Fizzy e Daisy.
‘Buongiorno a tutti !! Come va? A me benissimo!’ – esclamò Louis con gli occhi che gli brillavano.
‘Heeey, Tommo! Come mai così di buon umore?’ – rispose Jay scompigliandogli i capelli.
‘Non lo so mamma, so solo che la vita è bellissima!’ – sospirò il moro.
‘Whooo.. a quanto pare qualcuno è innamorato.. Chi è la fortunat.. volevo dire, il fortunato?’ – disse Lottie sbattendo le ciglia.
‘Davvero? Lou? Ti sei fidanzato? Con chi? Quandoo?’ – chiese impaziente Fizzy.
‘Hey calma ragazze, non mi sono fidanzato… Sono solo felice okay?? – rispose Louis nervosamente.
‘Si si, e noi ci crediamo.’ - insistette Lottie.
‘Dai non importunate vostro fratello.. Haha, allora Lou quando ce lo presenti?’ – scherzò Jay ammiccando.
‘Non ti ci mettere anche tu mamma’ – disse il moro con tono disperato.
‘Haha va bene va bene.. Oggi è sabato, io e le ragazze andiamo al centro commerciale, ti va di accompagnarci?’
‘No.. penso di uscire con Zayn nel pomeriggio!’
‘Uh allora si è messo con Zayn…’ – disse Fizzy rivolgendo un’occhiata d’intesa con Lottie.
‘Finitelaaa, mamma digli qualcosa!’ – piagnucolò Louis esasperato.
‘Ma hai due anni o cosa? Hahahahah’ – lo prese in giro Fizzy, facendo ridere anche le altre.
‘Dai su basta, non vi impicciate degli affari di vostro fratello..’ – le ammonì Jay, trattenendo le risate.
‘Qui non si può più fare niente, ciao! Me ne vado in camera mia, Oh.’ – disse Louis con tono dispettoso e alzandosi dalla sedia di scatto.
Tutte lo guardarono in silenzio mentre si allontanava, e non appena chiuse la porta della sua camera esplosero tutte e cinque in una risata.
Louis sorrise, quando sua madre era con le sue quattro sorelle era come se tornasse ragazzina, era adorabile. E poi era troppo felice per arrabbiarsi sul serio.
Prese il cellulare e si buttò sul letto a pancia sotto; decise di chiamare Zayn, era l’unico con cui si confidava sempre, per ogni problema o ogni momento di sfogo, lui c’era sempre e lo aiutava.
Dopo tre squilli rispose.
‘Hey Tomlinson’
‘Malik! Senti, ti va se oggi ci vediamo? Non sai quante cose ti devo raccontare!’
‘Certo Lou, dove ci vediamo?’
‘Che ne dici se ci vediamo al parco alle 4?’
‘Va bene, allora a dopo!’
‘Sì, a più tardi’
 
Harry ebbe tutt’altro risveglio.
Aprì gli occhi e facendo un passo al minuto si diresse in cucina.
Si sedette e poggiò la testa sul tavolo chiudendo gli occhi.
‘Harry!’ – lo salutò Anne.
‘Mh.’ – mugugnò il riccio.
‘Hey tesoro di cattivo umore oggi?’
‘Mh.’
‘Ti sei incantato? Hahahah’
‘Mh?’
‘Okay mucca, ti lascio stare.’ – disse Anne sorridendo e uscendo dalla stanza.
Sentì uno squillo. Due squilli. Tre squilli. Era di nuovo il suo maledetto cellulare.
‘Si .. ? chi è..?’ – rispose Harry con la voce ancora impastata dal sonno.
‘Sciocchino sono io! La tua dolcissima El!’ – urlò lei con una voce a dir poco irritante e stridula, rompendogli un timpano.
‘ah si ciao..’
‘Senti cucciolino mio ti ricordi che oggi dobbiamo uscire vero?’
‘Certo tesoro.’
‘Okay hihi allora ci vediamo alle 4 puntuali allo Starbucks! Papy purtroppo non mi vuole dare i soldi, va bene se paghi tu per me amore?’ – disse lei cercando di fare la voce più dolce possibile, ma con scarsi risultati.
‘Tutto per te tesoro.’
‘Sei dolcissimissimo! Allora ci vediamo dopo, bacio bacettoo!’ – disse Eleanor attaccando subito dopo il telefono.
Harry aveva solo voglia di piangere, non avrebbe dovuto baciare Louis.. avrebbe dovuto continuare a vivere una vita normale, senza rimettersi con Eleanor, senza avere tremila problemi che gli frullavano nella testa. E tutto questo per un semplice bacio. Ma perché allora, al solo pensarci, il suo cuore accelerava? E poi era stato lui a poggiare le sue labbra morbide e carnose su quelle fine e perfette di Louis; non il contrario. Eppure quello gay tra i due era Louis. Insomma, Harry in un mese riusciva a farsi venti ragazze, era più che etero. Ma allora perché ogni volta che i suoi occhi si incontravano con quelli dell’amico ci si perdeva dentro? Forse era solo stanco, o forse amava Louis. Queste erano le uniche opzioni. Optò per la prima, per la centesima volta.
No, non poteva essere gay. Non poteva amare un ragazzo, che tra l’altro conosceva sì e no da due giorni.
Immerso nei suoi pensieri si addormentò.
-
Si risvegliò con un forte malditesta; guardò l’orologio: mezz’ora dopo avrebbe avuto l’appuntamento con Eleanor.
Si sentiva male, stava male, ma non lo diede a vedere.
Si sciacquò il viso e andò a vestirsi: indossò una camicia bianca attillata, che risaltava i suoi pettorali e dei pantaloni neri. Si mise anche i suoi occhiali preferiti della Ray-Ban, doveva essere spettacolare e fare colpo davvero su Eleanor, in modo che si baciassero e finalmente si sarebbe scordato di quello che gli era successo con Louis. L’avrebbe fatto, e se non fosse successo così se lo sarebbe imposto.
Mandò un messaggio ad El.
 
‘Ciao El, tra 5 minuti sono davanti
allo Starbucks! Harry x’
 
Prese un bel respiro e uscì di casa.
Quando arrivò allo Starbucks trovo Eleanor già lì davanti che agitava la mano per farsi riconoscere.
Era carinissima, come sempre, anche senza trucco; un motivo in più per rimettersi con lei.
‘Ciaao Harry tesoro mio!!! Da quanto tempo che non ci vediamo orsacchiotto!!!’ – urlò lei con voce graffiante, stritolando Harry con una specie di abbraccio; un motivo in meno.
‘Hey Eleanor, allora entriamo e sediamoci a un tavolo..’
 
Intanto Zayn era con Louis, nel parco.
‘.. E’ successo tutto così, spontaneamente..’ – disse Louis con le farfalle nello stomaco al solo pensiero.
‘Allora mi vuoi dire cosa ti è successo? E’ da venti minuti che mi dici “oh zayn è stato così emozionante il mio cuore batteva a mille è stato come un sogno”’ – Lo imitò Zayn, facendo una vocina da tredicenne e ridacchiando.
‘Io non parlo così!’ – disse Louis mettendo un finto broncio.
‘Oh si invece. Però su, dimmelo, sono curioso..’ – lo incitò il pakistano accendendosi una sigaretta e aspirando.
‘Hai presente Harry? Il ragazzo nuovo? Quello che hai conosciuto in sala punizioni?’
‘Si si, ho capito di chi parli. Allora..?’ – lo incitò nuovamente a continuare.
‘Beh.. io e lui… ci siamo baciati…’
‘Scusa? Non ho capito bene, ripeti.’
‘..ci siamo baciati..’
‘Eh??’
‘Io e lui .. ci siamo baciati..’
‘Mh.. interessante.. quindi anche lui è gay?’
Mille incertezze comparvero nella testa di Louis, con quella domanda. Harry non era gay, certo che no. Ma perché allora l’aveva baciato?
‘No. Penso sia etero, flirta con trecento ragazze al giorno.. Ma è stato lui a baciarmi.’
‘E bravo Tomlinson che ha fatto colpo.’ – disse Zayn con la sigaretta stretta fra le labbra.
‘Beh.. io penso di..’ – Louis si bloccò.
‘Pensi che cosa? Possibile che a ogni frase ti inceppi?’ – scherzò il pakistano.
‘Penso di amarlo sul serio. Già mi immagino fidanzato con lui, e che avremo una casa insieme.. Quando ci sposeremo, e magari adotteremo un bambino, solo pensandoci il cuore sembra uscirmi dal petto.’
‘Heey.. Non ti sembra di correre un po’ troppo?’
‘No Zayn, dopo quel bacio mi sono reso conto di amarlo, non mi interessa se lo conosco da soli due giorni, non mi frega un cazzo se è etero, lo amo e basta, e se un giorno saremo insieme mi sentirò il ragazzo più felice su questo pianeta.’ – sospirò Louis.
‘Non ti illudere troppo però..’ – lo ammonì Zayn.
‘Mh okay.. ci proverò’
I due amici continuarono a camminare nel parco tranquillamente, mentre Harry non era poi così tranquillo.
‘Allora Harry che mi racconti di belloooo????’ – chiese Eleanor con un grande sorriso.
Il riccio ripensò a quel bacio, a quegli occhi, a quelle labbra.. Basta Harry, togliti Louis dalla testa.
Come gli era venuto in mente Louis in quel momento?
‘Ehm.. niente di che, tu El?’ – disse Harry con un sorriso forzato.
‘Beh.. una cosa bellissimissima.. Harry, devo dirti una cosa…’
‘Dimmi tutto!’ – la fece continuare.
‘Harry.. io penso di amarti ancora tantissimo..’
Il riccio aspettava solo queste parole; si sarebbe rimesso con Eleanor, e Louis sarebbe rimasto solo un ottimo amico. Ma allora perché provava un senso di rimorso? Lui infondo la stava solo usando per dimenticare Louis.
Non ci pensò troppo, lo doveva fare; prese Eleanor dalla nuca e la baciò, un piccolo bacio a stampo, che però lei approfondì schiudendo un po’ le labbra, quel poco per far entrare la lingua di Harry.
Le loro lingue si incrociarono tra loro, all’inizio timidamente, ma poi con più passione.
Harry toccava i fianchi di Eleanor, mentre lei aveva incastrato le mani fra suoi ricci.
Cercò di renderlo il più bello possibile, il più indimenticabile possibile.. Ma nemmeno quel bacio così pieno di emozione, così coinvolgente, riusciva a togliergli dalla testa quell’insignificante bacetto a stampo di Louis. E questo non riusciva a spiegarselo.
Mentre la sua lingua esplorava ogni parte della bocca di Eleanor, il suo cuore non batteva forte, anzi, aveva un’andatura del tutto normale. Invece quel piccolo bacio aveva scatenato in lui emozioni delle quali nemmeno sapeva l’esistenza, ricordava quei due occhi celesti che lo scrutavano come in estasi, il battito cardiaco che accelerava, il suo respiro.. ma quando si staccò dalle labbra di El l’unica cosa che vide furono due occhi anonimi e piccoli, color nocciola, di una forma comunissima.. degli occhi identici a quelli li avrebbe potuti vedere per strada un miliardo di volte al giorno. Ma quelli di Louis.. quelli erano un qualcosa di unico, di speciale.. Capaci di trasmettere quelle emozioni così forti, quegli occhi così sinceri e innocenti, che non erano capaci di mentire.
‘Ti amo tanto, Harry.’ – sospirò Eleanor; diceva la verità.
‘Anche io.’ – ma lui mentiva.
Si fissarono negli occhi per qualche secondo. Lei vedeva il principe azzurro, il suo vero amore, mentre lui vedeva un oggetto. Brutto da dire, ma è così.
‘Ora devo andare amore, ci vediamo domani?’ – disse Eleanor sorridendo come non mai e scostandosi timidamente una ciocca di capelli dietro l’orecchio.
‘Certo tesoro.’ – rispose il riccio, con un’infinita voglia di piangere.
Lei lo salutò con un ultimo bacio a stampo e se ne andò, lasciando Harry pieno di rimorso.. lì, sul marciapiede, dove si lasciò cadere e svenire.
-
Quando riaprì gli occhi Anne era lì davanti a lui, in una stanza di ospedale con gli occhi leggermente lucidi. Accanto a lei c’era Louis, che non appena fu contattato dall’ospedale si precipitò lì, dal ragazzo che amava.
‘B-boo..’ – farfugliò Harry ancora stordito mentre cercava di sollevare le palpebre.
Louis sorrise.
‘Boo?? Harry, riprenditi! Sono io, mamma!’
‘Boo..’
Louis aveva una voglia matta di baciarlo, ma si limitò a guardarlo e sorridergli.
‘Harry! Per favore finiscila, sono io, apri gli occhi, ti prego!’
‘Non urli.. Hazza? Hazza, sono io, svegliati..’ – sussurrò il moro toccandogli la guancia.
Harry aprì gli occhi e istintivamente sorrise anche lui prendendolo per il polso.
Si sentiva bene all’improvviso, protetto, rassicurato.. cullato dalla voce di Louis.
‘Boo.’ – disse solamente il riccio.
Anne uscì stufata da quella situazione terribilmente sdolcinata.
‘Harry, ma cosa ti è successo?’ – chiese Louis.
‘Penso di.. essere svenuto’ – assunse un’aria malinconica ricordando il motivo: la frustrazione.
Harry era così bello, con quelle labbra carnose, invitanti.. Louis si avvicinò lentamente per dargli un bacio a stampo, non potè farne a meno; però il riccio gli tirò uno schiaffo in pieno viso. Non voleva commettere lo stesso errore, non di nuovo.
Il moro si massaggiò con una mano la parte dolorante.
‘Louis. Io NON SONO GAY. Ho una fidanzata. E ti ripeto: Non. Sono. Gay.’ – disse Harry scandendo bene le parole.
Quelle parole che, taglienti, colpirono Louis nel cuore. Scappò piangendo. Non aveva più voglia di parlare con nessuno. La sua vita non aveva più un senso, senza speranza di migliorare. Lo schiaffo di Harry gli aveva fatto male, ma non era niente in confronto a quello che il suo cuore stava subendo, in quel momento. Era più un dolore morale, una ferita profonda nell'animo, piuttosto che un dolore fisico; a quello nemmeno aveva fatto caso. Harry lo stava respingendo, e sicuramente lui si era fatto troppi, decisamente Troppi film mentali. Come avrebbe mai potuto pensare che Harry fosse omosessuale? Aveva visto tutto con i suoi stessi occhi.. gli sguardi che lanciava alle cheerleader nei corridoi, come cercava di attaccare bottone.. si era solo illuso, si sentiva un perfetto idiota. Aveva una gran voglia di sprofondare e morire. Era seriamente finito col credere di avere una chance con Harry? Si sentiva terribilmente in colpa. Ma di cosa? Era tutta colpa di Harry, solo sua, se si era illuso. Perchè l'aveva fatto? Avrebbe preferito rimanere un suo semplice amico e fantasticare sulle sue labbra, i suoi occhi, sul suo fisico leggermente scolpito, che ricevere quel bacio e soffrirne a tal punto da voler morire. Perchè Harry, perchè?
‘Louis…’ – cercò di fermarlo Harry, ma ormai era troppo tardi.

spazio autrice :3
vi prego vi prego vi prego non odiatemi D:
lo so che sta diventando tutto TROPPO triste, specialmente il finale..
ma mi farò perdonare con il prossimo capitolo, pieno zeppo di momenti
larry sdfghj *uu*
in ogni modo, come avete notato Louis è innamorato pazzo del nostro 
ricciolino (aww), ma Harry lo continua a rifiutare.. Si è rimesso con la
beard, ma infondo infondo lo sa anche lui che è solo un modo per togliersi
dalla testa il suo Boo *^^* 
Vabbè, poi PER CHIARIRE, a me sta un po' più in simpatia Anne che Jay..
Solo che la storia è così. non che Jay mi stia antipatica, ma ogni tra secondi
a ripetere la parola 'lovely' vicino al nome 'Eleanor'. Una cosa che mi da
sui nervi, non so a voi lol.
okk, ora mi dileguo, a 7-8 recensioni continuo, vi prometto che il prossimo
capitolo sarà bellissimo! (Non so ancora se farlo dolcioso o 'hot' diciamo,
hahaaha, scrivetemi nelle recensioni quale preferite okay? :'3)
ccciao ciao, alla prossima cc:
#larryforevah

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Capitolo 6
*** I think I love you. ***


6. I think I love you. /holla gente, prima che iniziate a leggere voglio farvi una piccola premessa: questo capitolo è davvero chilometrico, quindi se volete leggerlo mettetevi comodi *^* all'inizio è davvero davvero triste, ma poi.. alla fine.. no, cioè, LARRY. Il capitolo (in particolare alla fine, se non si era capito lol) è HOT, e molto, quindi se non gradite non leggete.. c; anche perchè non ho mai scritto niente di simile in vita mia, e se ci sono degli errori perdonatemi ò.ò l'ho scritto davvero da schifo ma spero di rendere l'idea il più possibile cwc buona lettura :3/

Harry pensò e ripensò a ciò che aveva fatto in così poco tempo, in quella maledetta stanza di ospedale..
Forse aveva reagito in modo esagerato? Si, ma non era arrabbiato con Louis.
Era arrabbiato con sé stesso, perché quella volta l’aveva baciato e aveva scoperto quanto potesse essere bello e magico solo sfiorare le sue labbra. E ora non voleva commettere lo stesso errore; altrimenti avrebbe ceduto, sicuramente.
Semplicemente non voleva essere odiato da sua madre, dai ragazzi e dalle ragazze della scuola, specialmente Mark. E poi lui era attratto dalle ragazze, non dai ragazzi.
Amava tutto delle ragazze, dai loro lineamenti delicati al loro atteggiamento.
Non aveva mai provato attrazione per i ragazzi, eppure c’era qualcosa, in Louis, che lo attirava come una calamita potentissima, quell’attrazione che niente può spezzare. Forse i suoi capelli castani, la sua voce acuta ma dolce, i suoi occhi affilati, che rispecchiavano l’oceano, le sue labbra sottili. Ma questo non riusciva a spiegarselo; si trovava completamente in crisi.
Ancora in quella stanza di ospedale, dieci minuti dopo che Louis era corso via in lacrime, con il cuore spezzato, cominciava a sentire il rimorso crescere dentro di sé, e le lacrime pizzicargli gli occhi annebbiandogli la vista.
Guardò in alto, per trattenere il pianto;
Non poteva piangere, non per un ragazzo.. ma alla fine la sua voglia di sfogare tutti i sentimenti repressi lo sconfisse, per Harry quella era come una battaglia.
Le lacrime cominciarono pian piano a rigargli il volto, mentre il riccio guardava fisso il vuoto davanti a lui;
Entrò sua madre, che non appena vide in che condizioni si trovava Harry si preoccupò.
‘Harry, che succede, perché piangi?’ – chiese Anne con aria interrogativa e triste allo stesso tempo.
‘N..niente mamma..’ – in realtà nemmeno Harry sapeva cosa gli stava succedendo, ma qualcosa stava cambiando in lui.
‘No, dimmi cos’hai! Perché stai piangendo? Quel ragazzo che era con me prima ti ha fatto qualcosa?’
Harry prese a singhiozzare ancora più forte.
‘E’ stato lui? Harry dimmi la verità.’
‘No.. L-lui non c..c’entra’
‘Ne sei sicuro?’
‘S..si.. Mamma.. ma t..ti preg..go.. t-torniamo a casa?’ – chiese Harry implorante con la voce interrotta dal pianto.
‘Si tesoro, avverto il dottore e torniamo a casa’ – lo rassicurò carezzandogli la guancia pian piano.
Anne si precipitò fuori per avvertire il medico, Harry continuava a piangere ininterrottamente, le sue lacrime scivolavano calde e salate sulle sue guance e continuavano il loro percorso fino a sotto il mento.
‘Amore, il dottore ha detto che possiamo tornare a casa, sei sicuro di non voler rimanere qui a riposarti? Sei un po’ pallido..’ – disse la madre cercando di asciugargli le lacrime con un fazzoletto.
‘N..no mamma.. v-voglio tornare..’
‘Come vuoi.. però calmati, non piangi così nemmeno quando una ragazza ti lascia!’
A quelle parole Harry si rese conto di quello che stava facendo, si sentì come svegliato da un sonno profondo, si sentiva davvero un cretino. Stava sul serio piangendo per Louis? Un ragazzo, che conosceva da soli tre giorni?
Forse stava piangendo per lo stress, per la confusione che gli aveva procurato quel fottuto bacio, non per Louis, ecco. Harry era così confuso.. non aveva mai provato un sentimento simile, mai in vita sua. Ma cos’era?
 
Harry e sua madre tornarono a casa in macchina.
‘Harry, vuoi che ti cucini qualcosa?’ – chiese Anne ancora preoccupata.
‘No.. sto bene così, grazie..’ – la rassicurò accennando un sorriso.
‘Va bene Harry, appena ti serve qualcosa chiamami, sono di là’
‘Okay mamma..’ – rispose Harry chiudendo la porta della camera.
Abbassò la serranda per non far passare la luce del sole e si buttò sul letto, con quella voglia di piangere che lo perseguitava da giorni, ma le lacrime sembravano essere ormai finite.
Ogni giorno peggiorava anziché migliorare, non andava a scuola, non mangiava, non dormiva.
La sua pelle diventava sempre più pallida e le sue occhiaie sempre più evidenti.
Stava dimagrendo a vista d’occhio a forza di non mangiare, sembrava quasi.. morto.
E a pochi chilometri da lì, un ragazzo di nome Louis Tomlinson non era in condizioni migliori.
La sua solita allegria era svanita, il suo sorriso era scomparso dalle sue labbra; non era più quello di prima, non sembrava più lui. Nemmeno Louis aveva più voglia di vivere da giorni: non mangiava, non dormiva e non andava a scuola. Era così cupo che sua madre e le sue sorelline cominciarono a preoccuparsi seriamente e avevano intenzione di chiamare un medico, ormai era pelle ossa e quasi non si reggeva in piedi.
Louis sentì una conversazione tra Lottie e sua madre, che si erano fermate davanti la porta della sua camera.
‘Mamma, secondo me è meglio che chiami il dottore.. Louis è strano, non ce la faccio più a vederlo così..’
‘Mh.. Lottie, tranquilla, cerco di sistemare le cose.. Magari non è malato, avrà qualche problema personale o.. non so..’
‘Ti prego mamma, parlaci allora..’
‘Okay tesoro, ora ci parlo con calma e cerco di capire cos’ha’ – disse Jay baciando la fronte di Lottie.
‘Va bene mamma, poi dimmi..’
Sentì i passi della piccola allontanarsi e la maniglia della porta cigolare.
‘Louis, sei sveglio?’ – si voltò sentendo la voce dolce e accogliente della madre.
‘Mh.. si..’ – strizzò gli occhi al bagliore della luce del corridoio.
‘Senti .. E’ da un po’ di giorni che ti comporti in modo strano, tesoro, non sembri più tu, che succede?’ – sedendosi sul letto dove Louis era sdraiato e carezzandogli i capelli.
Le lacrime premevano per uscire ma il moro cercò di trattenersi.
‘Mamma.. non ho voglia di parlarne..’
‘No amore, sfogati. Non puoi restare in queste condizioni per sempre.. Io e le tue sorelle siamo male a vederti così..’
Louis esitò un attimo ma poi esplose, le lacrime cominciarono imperterrite a rigargli il volto.
‘Mamma.. ascolta.. A scuola ho incontrato un ragazzo, Harry.’
Solo pronunciare il suo nome gli ricordava i suoi ricci, le sue iridi verdi, le sue labbra a cuore..
‘Ti giuro, penso che sia stato.. amore a prima vista.. io non.. non riesco a spiegarmelo e..’
Louis si bloccò per asciugarsi le lacrime.
‘Continua tesoro..’
‘Due giorni fa.. nel parco.. mi ha baciato e .. e io non potevo crederci.. è stato bellissimo, mi batteva fortissimo il cuore.. da quel momento ho capito di amarlo sul serio.. mamma non scherzo..’
‘Lou.. sei dolcissimo.. e.. e quindi stai male per questo? Non hai detto di amare Harry?’
‘No.. fammi finire.. Io pensavo che ricambiasse i miei sentimenti.. ma .. una settimana fa è svenuto, in mezzo alla strada e così l’hanno portato in ospedale.. era così bello.. sì, anche in una triste camera di ospedale, lui splendeva.’
Jay cominciò a commuoversi, non aveva mai sentito pronunciare parole più belle e piene d’amore di quelle di Louis.
‘Io allora.. volevo avvicinarmi e dargli un bacio… non ho potuto resistere e.. lui..’ – cercò di continuare tra un singhiozzo e l’altro –‘ lui mi ha tirato uno schiaffo e.. mi ha d-detto in faccia che n-non è gay.. e che .. ha una fidanzata… mi sono sentito… un idiota, mi sono sentito preso in giro… e rifiutato..’ – Louis si coprì il volto con le mani. Finalmente aveva detto tutta la verità a qualcuno, si era sfogato; stava meglio.
‘Louis vieni qui..’ – Jay lo abbracciò – ‘Se questo Harry non ti vuole allora non ti merita.. Louis, sei una persona meravigliosa, ricorda che sei forte e non devi star male per qualcuno che si prende gioco di te.. se lui sta bene con la sua fidanzata, benissimo. Stesse con lei, non sa che si perde. Sei un ragazzo d’oro, Lou, non te lo dimenticare mai.’ – gli disse guardandolo negli occhi e tenendo una mano sulla sua guancia.
‘Grazie di tutto mamma, ti voglio un’infinità di bene’ – disse tirando su col naso e sorridendo.
‘Anche io te ne voglio Louis, più di quanto ti immagini’ – si avvicinò per abbracciarlo ma Louis si scansò con un gesto veloce.
‘Okay.. Ora vado a mangiare! Ciao ma’!’ – disse Louis correndo verso la porta e facendo ridere Jay.
‘Ti sei subito ripreso eh?’ – disse ironica. – ‘Comunque oggi è il compleanno di nonna, io e le sorelline ci fermiamo a dormire da lei, perché non vieni? Magari ti senti un po’ meglio e ti diverti’ – propose lei.
‘No grazie mamma, in questi giorni non ho dormito e preferisco stare a casa a riposare, dopo la chiamo e le faccio gli auguri’
‘Okay tesoro, come vuoi tu, dalle undici in poi la casa è tutta tua’ – disse Jay ammiccando.
 
La situazione per Louis era migliorata. Con il tempo avrebbe dimenticato Harry, anche se con difficoltà.. Infondo aveva ragione sua madre: non valeva la pena di stare con una persona che si prende gioco di te. Non voleva soffrire di nuovo, e non l’avrebbe fatto.
Harry invece, aveva solo Louis nella testa, ogni giorno di più. Stava malissimo, e la cosa peggiore è che il motivo non lo sapeva nemmeno lui.
Ormai era più di una settimana che non rivolgeva la parola a sua madre e che non chiamava i suoi amici, non rispondeva alle chiamate e ai messaggi di Eleanor.. stava diventando depresso.
Sopravviveva solo di musica, infilava le cuffiette e restava sdraiato sul letto, non faceva altro.
Stava dimagrendo a vista d’occhio e i suoi occhi stavano perdendo quel color smeraldo acceso, diventando di un verde sbiadito, senza emozioni.
Gli prese un forte malditesta, tanto forte da urlare. Così si alzò lentamente e si diresse nel bagno con un passo strascicato; aveva le gambe indolenzite.
Si avvicinò al lavandino e si guardò nello specchio. La sua autostima non c’era più. Ormai sembrava uno zombie con un parrucchino, non un ragazzo sexy dai capelli ricci e il sorriso seducente.
Aprì l’acqua a temperatura ghiacciata e se la butto in pieno viso, prendendola con le sue grandi mani. Si asciugò la faccia e si guardò nello specchio, ancora una volta, sbuffando. Si era ridotto in quelle condizioni per pensare a quel Louis Sonoattraente Tomlinson? Cazzo, il cervello doveva essere proprio fuso allora. Sullo scaffale davanti al lavandino era appoggiato un recipiente colorato. Conteneva spazzolino, dentifricio, profumo e.. una lametta.
Harry prese a fissarla, la tentazione di prenderla e tagliarsi era tanta, tantissima.
Doveva sfogare il suo dolore, la sua vita stava diventando una merda, e se fosse morto probabilmente nessuno ormai se ne sarebbe accorto. Nemmeno a lui sarebbe cambiato molto, continuando così sarebbe morto comunque.
La prese in mano, la fece girare tra le dita. La poggiò piano sul polso mentre una lacrima scendeva, e poi lo fece, si tagliò. Cominciò a singhiozzare guardando la sua ferita, gettò la lametta a terra e si mise le mani tra i capelli pensando alla sua vita schifosa. Pensando ai suoi genitori che si erano lasciati, a sua madre che lo ignorava totalmente nonostante le sue condizioni, gli amici di Holmes Chapel che lo ricordavano solo come ‘il puttaniere del paese’ e.. Louis. Se non lo avesse incontrato forse non avrebbe avuto nemmeno un amico, ma lo avrebbe preferito. La sua vita faceva completamente schifo.
Anne dalla cucina sentì i singhiozzi che aumentavano e decise di andare a vedere cosa stesse succedendo. Aprì la porta della camera, Harry non c’era. Allora bussò al bagno.
‘Harry, che succede lì dentro?’
Nessuna risposta.
‘Tutto bene? Harry ci sei?’
Solo singhiozzi.
La porta era semiaperta, allora entrò. Alla scena che gli apparve davanti gli si strinse il cuore.
Harry in lacrime, a terra, con il polso sanguinante.
‘Harry ma che cazzo hai fatto?!’ – disse Anne inginocchiandosi vicino a lui.
‘M-mamma.. v-v..vattene, t..tanto a chi importa..’
‘Harry per favore rispondimi! Mi spieghi perché ti stai distruggendo? Eh Harold? Da quant’è che non mangi? Non vai più a scuola, perché?? Non parliamo da tipo una settimana, cazzo! Non voglio vederti così! Parla, dimmi cos’hai e risolviamo tutto, perché non ce la faccio più.’ – disse lei esasperata e con gli occhi lucidi.
‘N..niente m-mamma.. t-tranquilla..’ – mentì lui. Non le voleva raccontare niente, non avrebbe potuto. Se solo lei avesse saputo che suo figlio aveva baciato un ragazzo e non una ragazza, probabilmente l’avrebbe cacciato di casa.
‘Tutto quello che hai da dire è ‘Niente mamma tranquilla’?? Cazzo, Harry parla! Ti prego! O sarò costretta a mandarti all’ospedale, stai male Harry! Si tratta di una ragazza?’
Rabbrividì. No. Si trattava di un ragazzo.
‘N-no.. Un.. un m-mio amico.. Edward era malato e.. soffriva in continuazione e alla fine.. è..è morto e.. c-ci ero affezionato..’ – mentì nuovamente Harry.
‘Edward? Non ricordo chi fosse..’
‘N-non l..lo conosci m-mamma..’ – Edward era come se fosse il cuore di Harry. Morto. E sua madre non lo conosceva affatto, non conosceva la sofferenza del cuore di suo figlio, non che gli importasse qualcosa.
‘Harry, non fare così..’ – Anne lo abbracciò, mentre il sangue ancora scivolava dal polso di Harry macchiando il pavimento.
‘Mi dispiace tanto, Harry. Sono cose che capitano.. E pensa, ora lui ti sta guardando dal cielo, e non è un bene che sia lì? Non soffre più, è meglio morire e andarsene in paradiso piuttosto che soffrire.. E poi tu saresti stato male a vederlo in quelle condizioni, non trovi?’ – cercò di tranquillizzarlo Anne.
‘N-non capisci.. ma g..grazie comunque mamma, ti voglio bene’
‘Anche io tesoro.. ma cerca di mangiare, e uscire con qualche amico per sollevarti il morale, va bene Harry?’ – disse lei con un lieve sorriso.
‘Certo mamma..’
‘Okay, ora ti lascio solo se vuoi’
‘Preferirei di si.. e grazie di tutto.’
‘Di niente tesoro, mi fa piacere di averti consolato.’ - Si, come no.
Harry chiuse la porta.
Sentì il suo cellulare squillare, e si sorprese leggendo il nome sul display: Nick; non lo sentiva dalla terza media.
Rispose alla chiamata mentre si puliva il sangue dal polso.
‘Pronto?’
‘Heey ciao Harry! Da quanto tempo!’
‘Hey Nick!’
‘Senti, ti ho chiamato per chiederti se ti andava di uscire con me stasera, magari in discoteca, così ci rivediamo. Che ne dici?’ – disse con un tono euforico.
‘Mi piacerebbe.. a che ora?’
‘Verso le undici, tanto domani è sabato e possiamo andarcene quando ci pare’
‘Okay Nick, a stasera. Dove ci vediamo?’
‘Davanti all’Heaven, è un club, lo conosci?’
‘Certo, anche se è un po’ lontano da Doncaster.. okay’
‘Evvai, non vedo l’ora! A più tardi Styles’
‘A più tardi Grimshaw!’
Harry acconsentì nonostante le sue condizioni, doveva solo svagarsi un po’, come aveva detto sua madre.
 
Mezz’ora prima dell’orario stabilito si fece accompagnare da Anne in macchina; non sapeva benissimo la strada ed era stanco per guidare.
Una volta arrivati videro una grande insegna luminosa: ‘Heaven’.
‘Okay Harry, siamo arrivati, io vado.. a che ora devo passare per riportarti a casa?’
‘Mi riaccompagna Nick alle due e mezza massimo’
‘Sicuro? Guarda che a quell’ora ti voglio a casa.’
‘Stai tranquilla mamma! Mi diverto un po’ e torno, non ti preoccupare.’
‘Va bene, qualsiasi cosa fammi uno squillo al cellulare!’
‘Si.. si.. come ti pare, ora vado da Nick, ciao ma’!’ – la salutò Harry baciandola sulla guancia.
‘Ciao tesoro’ – lo salutò facendo ripartire la macchina.
Harry vide Nick davanti al locale, così corse verso di lui.
‘Ciaaao Nick! Tutto bene?’
‘Tutto okay e tu?’
‘Benissimo!’ – disse il riccio con un sorriso forzato.
‘Entriamo? Ti offro un drink!’
‘Va bene ..’
Si fecero spazio tra l’enorme folla di gente, ragazze e ragazzi già mezzi ubriachi che si strusciavano tra di loro o trescavano sui divanetti. A Harry ricominciava a far male la testa.
‘Sarah, due drink!’ – disse Nick alla ragazza dietro il bancone con tono confidenziale.
‘Certo, subito!’
La ragazza passò le bevande alcoliche ai due amici.
Harry ne prese un altro.. un altro.. e un altro ancora, si era ubriacato alla grande.
‘Haha okay Harreh io vado a ballare un po’, vieni?’
‘No preferisco restare qui a bere ancora un po’ hahah, a dopo Nick’ 
Si scolò un’intera bottiglia di Vodka e cominciò a vedere tutto annebbiato.
Andò a cercare il suo amico, lo trovò letteralmente appiccicato a una ragazza mezza nuda.
‘Nick.. Aiutami..’ – Harry cominciò a blaterare frasi senza senso. – ‘Voglio lui.. Nick ti prego.. portami da..lui’
‘Harry lasciami stare, devo scoparmi questa bella bionda, cercami dopo.’ – disse facendo l’occhiolino alla ragazza con cui stava flirtando audacemente.
Harry si allontanò e decise di uscire e prendere un po’ d’aria. Si sedette su un marciapiede e prese il telefono. Chiamò Zayn.
‘Pronto Zayn? Heilà?’
‘Harry? Sei tu?’
‘Hahah coglione, certo che sono io’ – disse con una voce strascicata, tipica da alcolizzato.
‘Ma che combini Harry? Ti sento un po’ strano..’
‘Zayn dimmi, dove si trova la casa dell’amore mio?’
‘Harry ma che cazzo stai dicendo? Stai bene??’
‘Boo, intendevo del mio boo.. dimmelo Zayn..’
‘Senti, mi stai facendo paura, che vuoi sapere?’
‘Dove abita il signor Tomlinson? Dovrei fargli una vistina.. hahhahha’
‘Che vuoi fare a Louis??’
‘Oh, niente tesoro, dimmelo e nessuno si farà male.’
‘T-telford, vicino la scuola.’ – balbettò Zayn.
‘Bravo Zayn, ci sentiamo..’
‘Harry? Aspetta!’ – cercò di fermarlo per chiedergli spiegazioni, ma Harry aveva già attaccato.
Il riccio decise di chiamare un taxi, non appena arrivò ci si catapultò dentro con fare menefreghista e si accese una sigaretta.
‘Hey amico, dove ti porto?’ – disse con tono amichevole il guidatore. Era un ragazzo con i capelli rossi, paffutello e un’aria simpatica.
‘Telford. Dietro la scuola superiore.’ – rispose Harry con la sigaretta stretta fra le labbra e poggiandosi completamente allo schienale.
‘Capito.. ma a chi devi far visita a quest’ora?’
‘Non è affar tuo.’
‘Puzzi di alcool in una maniera terribile, ragazzo, hai bevuto parecchio.’
‘Ogni tanto non fa male.’
‘Almeno potresti buttare la sigaretta? Mi da un po’ fastidio il fumo..’
Harry gettò la cicca fuori dal finestrino.
‘Ti conosco da pochi secondi e già mi hai rotto altamente le palle. Comunque piacere, Harry.’
‘Piacere, Ed. Quanti anni hai?’
‘17.’
‘Sei minorenne e sei fuori casa alle 4 di notte, con l’alcool fino alla punta dei capelli?’
Harry si ricordò che sua madre si era raccomandata sull’orario, infatti aveva otto chiamate perse.
‘Non rompere i coglioni, Ed.’
‘Perché non ti calmi? Dai.. se mi racconti dove devi andare non rompo più i coglioni.’
‘Dal mio amore bello.’
‘Uh.. quindi.. passi la notte dalla tua ragazza?’
‘No, che cazzo, hai qualche problema?? E’ un ragazzo. Un. Ragazzo.’ – scandì bene le parole – ‘per colpa di quel frocio sono diventato gay, va bene? Eh? E io non ci posso fare niente. Sono GAY. E io amo quello stronzo che mi ha fatto passare un periodo di merda. Anzi, io l’ho trattato di merda e ora lo voglio. Voglio riprendermi ciò che è mio, Louis è mio. Voglio lui, i suoi fottuti occhi celesti, le sue labbra sottili, quel corpo perfetto e quel culo da dio che si ritrova, cazzo, e soprattutto voglio il suo cuore, ora. ’ – disse con gli occhi lucidi dalla rabbia. Finalmente aveva ammesso la verità, ciò che provava ma nascondeva perfino a sé stesso, si sentiva libero e il peso che aveva nel cuore era scomparso.
‘Calmati amico, non mi faccio problemi, ho un sacco di amici gay.’
‘Non mi frega un cazzo.’ – disse Harry, ancora sorpreso da ciò che aveva detto poco prima.
‘Va bene.. Hey fratello, siamo già arrivati, buona fortuna con .. Louis, si chiama così giusto?’
‘Si. E grazie di tutto Ed, ti voglio tanto bene.’ – disse stampandogli un bacio sulla fronte. Era proprio ubriaco marcio.
‘Sei un tipo davvero strano.. haha, comunque ciao amico, ci si vede forse.’
‘Non vedo l’ora, ecco il mio numero, chiamami presto baby.’ – scrisse il suo numero su un foglietto e glie lo mise in tasca.
‘Okay Harry.. riposati eh! Hahaha, ci sentiamo allora, ciao!’ – lo salutò mettendo in moto la macchina e partendo.
Harry vide la porta della casa  di Louis, la riconobbe per la scritta ‘Tomlinson’ vicino il campanello.
Bussò forte, per farsi sentire.
A Louis arrivarono quei battiti come delle martellate sulla testa, e pian piano aprì gli occhi.
‘Ma chi cazzo è a quest’ora?’ – farfugliò.
Harry riprese a battere ancora più forte.
‘Arrivo, arrivo..’
Il moro accese la luce nel corridoio e aprì la porta.
Vide un Harry spettinato ma bellissimo, con gli occhi gonfi da far paura.
‘Harry? Ma che ci fai qui?’
Il riccio lo prese per le spalle e lo sbatté violentemente al muro.
‘Baciami.. Louis, baciami, ti prego.’ – disse, la sua era quasi una supplica.
Il cuore di Louis perse un battito.
Un odore fortissimo di alcool misto a fumo entrò prepotente nelle sue narici.
‘No, vattene via, hai bevuto.’ – lo spinse via con forza, non voleva illudersi di nuovo e soffrire di nuovo.
‘No no tesoro, non me ne vado.’ – disse attirando Louis a sé con un sorriso malizioso.
‘E invece sì Harry, non sai cosa stai facendo, sei ubriaco, okay? Dai, torna dalla tua fidanzata.’
‘Quale fidanzata? Povero, ingenuo, Lou. A me non piace quella ragazzina viziata, e non mi piaci nemmeno tu, caro.’ – rispose tracciando delicatamente il contorno delle labbra del moro, che rabbrividì.
‘E allora mi spieghi perché cazzo sei qui? Per farmi soffrire un’altra volta? Eh? Harry per colpa tua sono stato malissimo, non mangiavo più e non parlavo con nessuno solo per colpa di quel bacio. Perché l’hai fatto? Non sono un oggetto, e non ti permetterò di usarmi di nuovo.’
‘Louis, ho detto che non mi piaci.’
‘L’avevo capito, questo.’
‘Ma non mi hai chiesto se ti amo.’
‘Finiscila Harreh, vai a riposare, che è meglio.’
‘No Louis, voglio te e basta. Sono ubriaco, non rincoglionito.’
‘Per favore, cerca di capirlo, non sei lucido. Non sai cosa stai facendo, sia a te che a me.’
‘Boo.. sta’ zitto.’ – disse il riccio con voce roca e sensuale.
Lo spinse nuovamente contro il muro e gli stampò un bacio sulle labbra, poi un altro e poi un altro ancora. Louis non si oppose.
‘Hazza.. Ti.. ti ho detto di t..tornare a casa.’ – disse Louis tra un bacio e l’altro.
Non voleva cedere, ma era più forte di lui. Voleva quelle labbra, voleva Harry più di qualunque cosa in quel momento. Ma non voleva soffrire dopo.
‘Tu mi vuoi.. Lou.. lo so bene.’
Un altro brivido percorse la schiena del moro.
‘N..no.. Harry finiscila..’ – disse mentre Harry gli sfilava pian piano la maglietta, e lui lo lasciava fare.
‘Il tuo amichetto più in basso dice il contrario.’ – disse il riccio riferendosi all’erezione già evidente che gli pulsava nei pantaloni.
‘Pervertito.’
Harry tirò indietro la testa a Louis, prendendolo dai capelli delicatamente e gli lasciò tanti piccoli baci sul collo, poi lo sfiorò lentamente con la punta della lingua, e il moro si fece scappare un gemito.
‘Sì che mi vuoi.’ – sussurrò il riccio all’orecchio di Louis, leccandogli poi il lobo.
‘H..harreh.. non provocare.. Vattene.’ – C’era contraddizione nella mente di Louis, voleva ma non poteva.
Harry si abbassò leggermente e posò una serie di baci umidi sul petto di Louis.
‘Tu mi stai solo facendo del male..’ – disse Louis già ansimando leggermente.
‘Rilassati.. sono stato un stronzo, lo so.. ma non ti farò mai più soffrire.. voglio solo te, Louis.. ti prego.’
Guardò nei suoi occhi verdi, c’erano sofferenza e.. dolore. Sembrava sincero. A quelle parole il cuore di Louis riprese a battere, come quel giorno nel parco, il suo cuore si aprì letteralmente alla supplica di Harry. Non era sicurissimo di quello che stava facendo, ma si dimenticò delle probabili conseguenze, lo desiderava troppo.
Il riccio fece unire dolcemente le loro labbra, poi le schiuse per approfondire il bacio e Louis non esitò. Presero a baciarsi lentamente, ma poi con foga, quasi come se dipendessero l’uno dall’altro.
Il moro sbottonò la camicia a Harry e la gettò a terra, mentre gli baciava il collo con dolcezza, totalmente opposta alla passione del riccio che, ondeggiando in avanti, faceva scontrare le loro erezioni ancora coperte dai pantaloni.
Louis e Harry erano come l’acqua e il fuoco, il giorno e la notte, la sabbia immobile e l’oceano in tempesta. Ma era questo che li rendeva così complici, si completavano a vicenda.
Il riccio sbottonò i pantaloni di Louis con una lentezza estenuante e, una volta sfilati, le sue grandi mani si impadronirono del suo sedere.
Questo eccitò Louis, e non poco.
Harry fece poggiare delicatamente Louis sul divano dietro di loro, e ci si adagiò sopra, riprendendo a baciarlo con le sue labbra morbide.
Il moro gli cinse la vita con le gambe, per attirarlo di più a se e il riccio fece scontrare violentemente le loro erezioni per un paio di volte, a entrambi scappò un gemito nel bacio.
Staccarono le loro labbra per necessità d’aria e Harry prese a baciargli con foga il petto, fino al linguine abbassandogli leggermente i boxer, per poi risalire e circondargli un capezzolo con la lingua. Continuò sfiorandogli il collo con il naso per godersi il suo profumo; Louis sentiva il suo respiro caldo sul collo, lo strinse di più a sé. In quel momento si accorse di amarlo più di ogni altra cosa, e lo stesso Harry.
Louis ribaltò la situazione, fece sdraiare il riccio e si mise a cavalcioni su di lui.
Quanto era bello, con i capelli appiccicati alla fronte dal sudore, gli occhi schiusi probabilmente per il sonno, le labbra rosse..
Gli slacciò i pantaloni che erano ormai diventati stretti, e lo baciò sinuosamente mentre teneva la mano sul cavallo dei boxer di Harry.
Gli mordicchiò piano il collo, sentiva i gemiti del riccio chiari nel suo orecchio, erano un qualcosa di spettacolare. Scese a baciargli i pettorali poco scolpiti, poi continuò sempre più giù fino al suo ombelico lasciandogli una scia di baci su tutto il corpo, facendolo rabbrividire leggermente.
Lo prese a baciare poco sopra l’elastico dei boxer, Harry non ce la faceva più; Louis se ne accorse sentendolo ansimare fortemente.
Allora scoprì un po’ la sua erezione prendendo la stoffa tra le labbra e poi si aiutò con le mani. Cominciò a stuzzicarlo soffermandosi lentamente sulla punta del suo membro, baciandola e leccandola delicatamente, cosa che fece impazzire Harry. Il riccio prese Louis dalla nuca e lo spinse ritmicamente verso di lui, e fu accontentato.
Il moro circondò la sua erezione con le labbra e prese a fare avanti e indietro, con una lentezza estenuante e poi aumentò il ritmo, spinto da Harry che lo teneva ancora da dietro la testa.
‘L-lou.. sto per v..venire..’ – lo avvertì Harry inarcando la schiena e corrugando le sopracciglia.
Lui allora si staccò dal suo membro nonostante la disapprovazione da parte del riccio.
Pian piano si tolse i boxer, per poi far voltare Harry.
‘Boo.. Farà male?’ – chiese preoccupato il riccio intuendo le sue intenzioni, e facendo tanta tenerezza a Louis.
‘All’inizio un po’.. ma dopo un po’ ci si abitua.’ – disse rassicurandolo, accennando un sorriso e carezzandogli le spalle.
‘Sei sicuro?’ – era intimorito, ma dopotutto non aveva mai avuto esperienze del genere con un ragazzo. Sembrava un bambino innocente, con quegli occhi lucidi. Louis lo abbracciò da dietro e gli baciò la spalla.
‘Stai tranquillo piccolo mio, farò il più piano possibile, ma se non sei pronto..’
‘Si Louis, voglio farlo’- disse mordendogli il labbro inferiore e pensando a quanto fosse bello.
‘Okay Hazza..’ – rispose il moro lasciandogli un bacio sulla punta del naso.
Si rialzò mettendosi a cavalcioni su di lui e penetrò lentamente l’apertura di Harry con un dito.
Lo sentì urlare leggermente.
‘Tutto bene?’ – si preoccupò, cercando di scorgere il suo viso.
‘S-si Lou, non ti preoccupare.’
Infilò un secondo dito, e infine un terzo, sentendo il riccio ansimare forte.
‘Sei pronto Harry?’ – chiese Louis per conferma, l’ultima cosa che voleva era forzarlo.
‘P-più pronto che mai’ – disse con voce tremante forse per l’emozione, e sorridendogli.
Louis sostituì le dita con la punta del suo membro facendolo entrare piano nella sua apertura, cercando di fargli male il meno possibile.
‘Aaah Lou…’ – urlò Harry.
‘Scusa piccolo..’ – si scusò dispiaciuto, baciandolo dietro il collo.
Mosse il suo membro un poco più veloce quella volta, per far abituare Harry alla sua presenza dentro di sé. Poco dopo quei gemiti di dolore diventarono gemiti di piacere, e il moro non si sorprese quando il riccio gli chiese di aumentare la velocità.
Entrambi ansimavano, la voce acuta del moro si mischiava a quella bassa e roca del riccio.
Dopo un po’ Louis venne dentro di lui emettendo un gemito più forte e acuto degli altri, lo stesso Harry, e si lasciò cadere sfinito sulla sua schiena.
Per un po’ di tempo cercarono di riprendere una respirazione regolare, pensando a quanto fosse stato bello. La loro prima volta.. Avevano fatto l’amore per la loro prima volta.
Da quel momento niente e nessuno li avrebbe separati.
‘Boo..’
‘Si Hazza?’
‘Penso di amarti.’
‘Anche io Harry, non sai quanto.’ – rispose in un sussurrò, carezzando i capelli dell’amore della sua vita.
Esistevano solo loro in quel momento, le preoccupazioni di Harry, come quelle di Louis non esistevano più. Eleanor non c’era, Mark non c’era, c’erano solo Harry e Louis.
Si addormentarono l’uno nelle braccia dell’altro, cullati dal rumore dei loro battiti cardiaci e dei loro respiri.

spazio autrice :3
salve!
Il capitolo è molto lungo rispetto agli altri, scusate se vi ho annoiato un po',
specialmente all'inizio, ma mi sono lasciata prendere *u*
E.. quindi.. i larry hanno fatto l'amore sbkjncs *---*
*saltella*
se non vi è piaciuto ditelo, accetto anche critiche, anzi se mi volete correggere
sono felice, così la prossima volta mi correggo c:
Mi sono emozionata tipo un botto a scriverlo hahah :33
spero di aver trasmesso emozioni anche a voi u.u
Poi ho aggiunto alla storia due nuovi personaggi!! :D *rullo di tamburi*
Ed e Nick! :3 
lol, okay ora vado, continup a 8-9 recensioni, ci ho messo una settimana a scriverlo
capitemi cwc e mi farebbe piacere sapere cosa ne pensate.
ringrazio di cuore dolphin girl che mi ha aggiunta tra gli autori preferiti sgdj ti adoro!
e ringrazio anche chi ha aggiunto la storia tra le preferite, seguite e ricordate,
chi ha recensito,
e anche le lettrici silenziose, vi amo tutte siete la mia soddisfazione *^^*
occhei lol me ne vado, buonasserrrraa! :''3
#larryforevah.

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Capitolo 7
*** You are my drug. ***


7. You are my drug. (ssalve, anche questo capitolo è ROSSO, se non apprezzate il genere non leggete :3 Buona lettura!)
 
Louis fu svegliato dalla luce soffusa del mattino, aprì prima un occhio e poi l’altro, tirò un sospiro.
Sentì solleticarsi sotto il mento, abbassò di poco lo sguardo e vide un angelo riccio che ancora riposava beatamente, e teneva una mano sul suo fianco.
Sorrise a quella vista, e pian piano spostò il braccio di Harry dalla sua vita e si mise a sdraiare a pancia sotto per guardarlo mentre dormiva, era uno spettacolo.
Aveva il volto disteso, i capelli ricci spettinati ma che gli stavano d’incanto, come sempre, e le sue labbra rosse, a cuore.. Non aveva una sola imperfezione.
Louis scostò un riccio ribelle dalla palpebra di Harry e gli posò un delicato bacio sulle labbra, ne aveva bisogno.. Ormai erano come una droga, quelle labbra perfette.
Pensò alla sera prima, non riusciva a crederci. Un sorriso comparve sul suo volto, ma si spense non appena si rese conto che Harry era ubriaco. In effetti non era sua intenzione andare a casa sua, non era sua intenzione baciarlo, non era sua intenzione fare l’amore con lui.
Louis avrebbe voluto dirgli così tante cose in quel momento, e ne approfittò, pensando che stesse ancora dormendo. Ma non era così..
‘Sai, Harry..’ – cominciò – ‘Ti amo. Non scherzo, ti amo sul serio. E, devi sapere, è stato amore a prima vista. Quando i miei occhi hanno incrociato i tuoi ho sentito qualcosa.. dentro di me.. una sensazione stupenda. Ma non avevo capito da subito che si trattava di amore vero e proprio.. L’ho capito solo dopo che le nostre labbra si sono sfiorate, quel semplice gesto mi ha fatto vivere così tante emozioni insieme.. Incredibile, vero? Non so se per te sia stato lo stesso, anche perché da ciò che ho capito non sei omosessuale. E hai pure una fidanzata. – tirò un sospiro -  Mi hai fatto soffrire, ma ho continuato ad amarti. Ora non voglio che tu ti svegli, voglio solo restare qui a guardarti.. so che te ne andrai incazzato per quello che è successo ieri, che te la prenderai con me, o peggio che tu ti sia scordato tutto.. Io soffrirò di nuovo, ma ieri sera.. è stata la sera più bella di tutta la mia vita. Spero con tutto me stesso che resterai qui con me, che non te ne andrai.. Ho bisogno di te..’
Harry aveva sentito tutto, e si ricordava bene della sera precedente.. Era ubriaco, ma come avrebbe mai potuto dimenticare un’esperienza meravigliosa come quella? L’immagine di Louis che cercava di fermarlo ma lo lasciava fare, che diceva ‘basta’ ma in realtà ci godeva, quel ‘ti amo anche io..’ sincero, sussurrato con tutto l’amore del mondo prima di addormentarsi tra le sue braccia.. Quelle immagini erano tutte lì, fisse nella sua mente.
Non poteva essere altro che colpito da quelle parole, aveva una voglia irrefrenabile di baciarlo fino allo sfinimento.. Ecco cos’era quel sentimento che lo perseguitava da giorni: l’amore. Non era mai stato innamorato in vita sua, nemmeno di una ragazza, di nessuno. Quelle per lui erano sensazioni del tutto nuove, era come un bambino con la sua nuova bici… confuso, spaesato.. ma felice, più che mai.
L’unica cosa che voleva fare in quel momento era far unire le sue labbra con quelle di Louis, far incrociare le loro lingue, sentire le sue mani sulla sua pelle.. ma lui, come tutti sapevano, era sadico. Decise di prenderlo un po’ in giro, si voleva divertire.
Si stropicciò gli le palpebre come se si fosse svegliato in quel momento e si stiracchiò come un gatto.
Aprì gli occhi, e Louis sorrise.
‘Mh.. Buongiorno Louis..’
‘Buongiorno Harry!’ – gli brillavano gli occhi.
Il riccio si guardò intorno aggrottando le sopracciglia.
‘Ma.. che.. che ci faccio qui Louis? E perché s-siamo.. nudi. Sul divano? Vicini? Che cazzo ci faccio qui? Eh?’ – disse alzandosi dal divano ed indietreggiando.
‘Harry… io.. io..’ – Louis stava per scoppiare a piangere, se lo sentiva.
‘Sai solo dire ‘Harry io Harry io’? Ma sei un maniaco o cosa?’
‘Non.. No.. ti posso spiegare.’
‘Spiegare cosa? Mi hai portato a casa tua senza il mio permesso, mi hai spogliato e ti sei appiccicato a me come una sanguisuga? Oddio. E chissà cos’altro avrai fatto. Louis, mi fai schifo, sappilo.’
‘Ti prego.. no.. non te ne andare..’ – disse guardandolo con i suoi occhi celesti e lucidi, il labbro che tremava. Sembrava un cucciolo indifeso.
‘Pretendi pure che..’ – Harry si bloccò. Sbagliava o sulla guancia di Louis era appena scesa una.. lacrima?
Corse verso di lui e lo strinse in un abbraccio, scoppiando in una risata.
‘Coglione stavo scherzando..ti pare che ti avrei fatto soffrire di nuovo? Non ti lascio da solo..’ – disse poggiando la testa sulla spalla di Louis.
‘Ah io sarei il coglione?’ – gli rispose a tono il moro, facendo l’offeso e spingendolo via.
‘Giusto un po’..’
‘…’
‘Pochissimo..?’
‘…’
‘Dai, siamo tutti un po’ coglioni.’
‘…’
‘Non mi vuoi parlare più?’ – disse alzando un sopracciglio e sorridendo, era adorabile.
‘No.’ – disse facendo un finto broncio.
‘Scommetto tutto quello che vuoi che riuscirò a farmi perdonare.’
Harry si avvicinò piano a Louis e cominciò a carezzargli la schiena e a lasciargli dei piccoli baci sul collo. Poi si soffermò sui capezzoli, che succhiò fino a farli arrossare.
Louis stava per cedere ma non doveva dargliela vinta.
Il riccio salì, leccandogli il petto e mettendosi a cavalcioni sulle sue gambe.
Harry prese a guardare Louis negli occhi, che cercava di mantenere un’espressione seria ma non ci riusciva.
Lo continuava a scrutare tenendo le mani dietro il suo collo; erano così vicini da far toccare i loro nasi, i loro respiri erano diventati uno solo.
‘Sei bellissimo..’ – gli sospirò Harry sulle labbra. Era la prima volta che diceva ‘sei bellissimo’ ad un ragazzo.
‘Mai quanto te.’ – Louis gli lasciò un piccolo bacio umido sulle labbra, era caduto nella trappola di Harry, non riusciva a resistere. Il riccio fece un sorriso soddisfatto.
‘Basta poco per farti cedere, eh..’ – disse con tono sensuale quest’ultimo.
Poi Harry ricambiò il suo bacio, approfondendolo e facendo entrare la sua lingua nella bocca di Louis.
Entrambi tenevano le mani fra i capelli dell’altro, i loro petti combaciavano mentre continuavano a baciarsi vogliosamente.
Louis però a un certo punto si staccò dalle labbra di Harry.
‘Harry..fermo.’
‘mh?’
‘Non avevi detto che sei etero? E che hai una fidanzata?’
Harry non rispose, si morse il labbro abbassando la testa.
‘Su, rispondimi’ – lo incoraggiò il moro.
‘E’ difficile, Lou.. prometti di.. non arrabbiarti?’
‘Non mi arrabbierò piccolo, promesso’ – gli sorrise.
‘Io.. dopo averti baciato.. sono entrato in una confusione pazzesca. Cerca di capirmi.. Non sono mai stato con un ragazzo in vita mia.. Ma quel momento era sempre fisso nella mia mente.. Pensavo di stare impazzendo. Allora ho pensato che era solo una mia impressione, oppure davo la colpa alla stanchezza.. Sai, anche la prima volta che ti ho visto sono stato attratto da te, un sacco.. Ma mi auto convincevo di no. – Louis arrossì, e Harry sorrise alla sua reazione. - Vabbè. Dicevo, per dimenticarmi di quel bacio.. io.. mi sono rimesso con la mia ex.’ – spiegò Harry abbassando lo sguardo.
‘Okay, ti capisco.’ – disse Louis annuendo, ma in realtà stava morendo dentro.
‘Scusami, Louis.. Ma ero confuso.. La lascerò, te lo prometto.’ – disse sincero Harry.
‘Ti amo.’ – sospirò solamente Louis stampandogli un dolce bacio sulle labbra.
‘Anche io, Lou.’ – disse il riccio perdendosi in quegli occhi azzurri per la millesima volta.
Ad un certo punto sentirono una chiave girare nella serratura del portone.
‘E’ mia madre, rivestiti svelto!’ – gli sussurrò Louis facendolo alzare frettolosamente. Poi entrambi presero i boxer da terra e se li infilarono, ma per sbrigarsi non si accorsero che se li erano scambiati.
Si buttarono sul divano e accesero la tv con disinvoltura.
La madre entrò insieme alle sorelline con un sorriso radioso in volto.
‘Hey Louis!’ – lo salutò Jay.
‘Ciao mamma!’ – si alzò per darle un bacio sulla guancia. – ‘e ciao anche a voi!’ – salutò anche le quattro bambine sorridendo.
‘Salve!’ – disse Harry alzandosi dal divano, e – piacere.’ – disse con uno dei suoi sorrisi migliori porgendo una mano a Jay.
‘Uh, piacere! E tu sei..?’ – chiese lei stringendogli la mano.
‘Harry, un.. amico di Louis..’ – disse passandosi una mano dietro la nuca.
‘Che bel ragazzo, vero?’ – disse molto poco discretamente Lottie all’orecchio di Fizzy, ammirando a bocca aperta Harry in boxer. Si sentiva leggermente imbarazzato, sorrise, mentre Louis non si trattenne dal lanciare un’occhiataccia alla sorella.
‘Come sei carino, Harry..’ – sussurrò timidamente Daisy avvicinandosi a lui.
Lui si mise accovacciato di fronte a lei.
‘Oh baby, anche tu sei carinissima.’ – disse Harry scompigliandole i capelli biondi.
‘Vedo che hai già delle pretendenti..’ – scherzò Jay.
‘Puoi dirlo forte ma’!’ – esclamò Fizzy, che fece ridere le altre.
‘Haha, dai così lo metterete in imbarazzo..’ – le ammonì la donna – ‘Okay, ora vado a preparare il pranzo, Lou tu fatti una doccia, anche tu Harry.. puzzate di sudore in un modo pazzesco mamma mia ragazzi, ma che cavolo avete fatto? – osservò lei.
‘Ehm.. ma niente mamma!’ – disse Louis rosso in volto.
A Harry sfuggì una risatina maliziosa.
‘Vabbè, vai a prepararti i vestiti.. ma, aspetta.. quelli non sono i tuoi boxer.’ – disse Jay alzando un sopracciglio.
‘Oh si.. ehm.. sono i miei..’ – balbettò Louis accorgendosi di aver preso i boxer neri di Harry.
‘Aspetta un secondo.. come hai detto che si chiama lui?’ – disse indicando il riccio, iniziando a capire.
‘Harry…’ – cercò di farle capire che doveva smetterla scuotendo la testa e coprendosi gli occhi con una mano.
‘Aaah.. Harry.. Hahahahahahah’ – scoppiò in una risata capendo ciò che era successo. – oddio, hahaha, capito! Hahahahaha’ – continuò a ridere lasciando le figlie con punto interrogativo sulla fronte.
Si avvicinò a Louis e gli diede una pacca sulla spalla, ‘Complimenti, Lou’ – gli sussurrò con aria compiaciuta, e poi varcando l’entrata della cucina.
Il moro arrossì mentre Harry continuava a ridacchiare.
Le ragazze si guardavano confuse.
‘Ah e.. Harry, ti vuoi fermare a pranzo?’ – chiese Jay sbucando da dietro la porta.
‘Oh, certo, mi farebbe piacere’
‘Harry, non dovremmo andare a farci la doccia adesso?’ – lo incitò a seguirlo Louis, con un sorriso seducente che stava facendo impazzire il riccio.
‘Fate i bravi!’ – urlò Jay dalla cucina.
Harry scoppiò in una risata, mentre Louis si mise le mani tra i capelli. Sua madre non faceva altro che metterlo in imbarazzo! E chissà cosa avrebbe fatto a tavola..
‘Il bagno è di qua..’ – disse il moro entrando, seguito a ruota dal riccio, che chiuse la porta a chiave.
Si avvicinò a Louis cominciando pian piano ad accarezzargli i fianchi e i pettorali poco scolpiti.
Poi prese a baciarlo sinuosamente massaggiando il suo membro da sopra i boxer, continuò insinuando la sua grande mano all’interno e facendo fremere Louis al suo contatto.
‘E tu saresti quello etero.’ – fece Louis in tono di sfida, ansimando già.
Harry gli sorrise mostrando le fossette e continuò a baciarlo, facendo entrare la sua lingua nella bocca di Harry.
Il moro invece abbassò del tutto i boxer di Harry, e fece scontrare la sua erezione coperta su quella nuda del riccio.
Anche Louis sfilò i boxer, si staccò da Harry e gli fece segno con un dito di seguirlo in doccia, sempre con quel sorriso dannatamente sexy. Il moro aprì l’acqua calda e ci si mise sotto, bagnandosi i capelli e mandandoli all’indietro. Harry lo guardava sorridendo, era uno spettacolo. E non poteva credere che quel ragazzo meraviglioso era diventato il suo fidanzato e che avevano fatto l’amore. Pochi giorni prima nemmeno avrebbe pensato lontanamente che lui, Harry Styles professione puttaniere della scuola, sarebbe diventato gay. E non avrebbe mai immaginato che avrebbe conosciuto il significato dell’amore grazie a un ragazzo. Ma non un ragazzo qualunque, grazie a Louis, il suo Louis. Sembrava tutto così bello, quasi che non gli sembrava vero. La sua vita era sempre stata piena di sofferenze, e per sfogare il suo dolore beveva e si faceva tremila ragazze, forse per dimenticare.. ma quello ormai era passato. Cosa avrebbe potuto chiedere di più? Louis al suo fianco lo completava, aveva reso tutto migliore.
Harry si avvicinò al moro, mettendosi insieme a lui sotto il getto d’acqua.
Lo prese per i fianchi e lo baciò, dimenticando ogni cosa, ogni sofferenza che aveva avuto in passato.
‘E così.. avevi già parlato.. a tua madre di me?’ – disse il riccio tra un bacio e l’altro, sorridendo.
Louis ricambiò semplicemente il sorriso.
‘Si..’ – sussurrò. – e tu hai parlato di me a tua madre?’ – disse poggiando la sua fronte su quella di Harry.
‘Ehm.. no..’ – in un certo senso si sentiva in colpa. Non avrebbe mai potuto parlare a sua madre di Louis, o peggio, presentarglielo come il suo ragazzo.
‘Sai, ho visto delle sue foto in camera tua.. mi piacerebbe conoscerla, sembra simpatica.’ – Harry a quelle parole spalancò gli occhi.
‘No!’ – sorrise nervosamente il riccio.
‘E.. perché no?’ – chiese Louis curioso.
‘no.. ehm.. è spesso fuori per lavoro e..’
‘Tranquillo, quando vuoi me la presenterai okay piccolo? Non ti voglio mettere fretta, so che è un passo importante.. anche perché tua madre non sa che sei gay..’
‘Eh già..’
‘Mo’ come cazzo glielo dico a mia madre che sono gay?’ pensò Harry.
Louis gli lasciò un dolce bacio sulle labbra.
‘Hey.. sembri pensieroso..’
‘No Boo, tutto apposto’ – mentì.
Non ci doveva pensare, quel problema l’avrebbe risolto poi, ora c’erano solo loro due e nessun altro.
Fece scivolare le sue mani sulla schiena di Louis, facendole finire sul fondoschiena, che cominciò a palpare.
‘Mh.. che bel culo Tomlinson! Haha’ – disse con tono provocante.
‘Anche il tuo non è niente male!’ – gli rispose leccandogli il contorno delle labbra.
Poi scese sul suo collo lungo e invitante, leccandolo con foga, e lasciandogli un segno violaceo di lato. Scese, leccando i pettorali e i capezzoli, poi arrivò al suo ombelico insinuandoci la lingua.
Alzò lo sguardo per guardare il suo volto meraviglioso, la testa gettata all’indietro per il piacere, gli occhi chiusi, le sopracciglia corrugate..
Prese il suo membro già eretto in mano, leccando la punta e facendo ansimare Harry.
Poi, senza preavviso, lo prese tutto in bocca, facendogli scappare un gemito forte, roco, stupendo.
Qualcuno bussò alla porta, entrambi si irrigidirono.
‘Louis, Harry? Vi muovete? E’ tre ore che aspetto! Ma che succede lì?’ – urlò scocciata Lottie.
‘Merda, mi ha sentito..’ – sussurrò il riccio.
Louis si rialzò di fretta con disapprovazione da parte di Harry.
‘Ma che fai, smetti sul più bello?’ – lo rimproverò.
Il moro gli mise un dito sulle labbra per farlo stare zitto.
Sentirono Lottie alzare e abbassare la maniglia, ma smise, capendo che la porta era chiusa a chiave.
Louis tirò un sospiro di sollievo e il riccio gli strizzò l’occhiolino.
Il moro gli diede un bacio, un altro, e poi un altro ancora.. ma ‘Allora?! ci siete?’ continuò Lottie spazientita, non ricevendo una risposta.
‘Ehm.. si! Ora ti apriamo!’ – gli rispose Louis, rimettendosi in ginocchio.
‘Vi do dieci minuti!’ – sentirono la ragazza allontanarsi.
‘Sbrigati a venire..’ – disse il moro, riprendendo il lavoro che aveva lasciato in sospeso.
Leccò la lunghezza del riccio, dalla punta all’estremità, poi prese la sua erezione in bocca molto lentamente, stando attento a non toccarla con i denti.
L’unica cosa che si sentiva era il getto d’acqua della doccia, e Harry che ansimava dal piacere facendo eccitare così anche il moro.
Louis aumentò la velocità, scorrendo le labbra ritmicamente sul membro del riccio.
‘L-lou.. sto per..’ – non fece in tempo ad avvertirlo che gli venne in bocca, e il moro non esitò a ingoiare il suo seme.
Louis si rialzò in piedi con il fiato mozzo e si appoggiò al petto di Harry, che lo strinse a sé.
Entrambi cercarono di riprendere una respirazione regolare, poi si diedero l’ultimo bacio prima di lasciare campo libero a Lottie.
Il moro chiuse l’acqua e uscì, prendendo un asciugamano per lui e uno per Harry.
Si asciugarono di fretta e si tamponarono i capelli per non gocciolare a terra, poi misero l’asciugamano in vita e aprirono la porta.
La ragazza che aspettava fuori rimase a bocca aperta non appena vide Harry con i capelli bagnati e solo un asciugamano che gli ricopriva le parti basse, ma lasciava intravedere la sua fantastica ‘V’.
‘G-grazie..’ – balbettò non distogliendo lo sguardo dal riccio.
‘Non c’è di ché!’ – gli rispose lui ammiccando e facendola quasi svenire.
Louis cominciava ad innervosirsi, sembrava quasi che Harry.. ci provasse con lei.
Ma no. Non era affatto possibile. Scosse la testa come per scacciare il pensiero e accompagnò il suo fidanzato –amava l’idea di poterlo chiamare così ora- in camera.
‘Louis, Harry, è pronto il pranzo!’ – urlò Jay dalla cucina.
‘Arriviamo!’- rispose il moro.
Gli prestò una maglietta a righe e uno dei suoi soliti jeans attillati che mettevano in risalto il suo sedere scolpito.
Louis invece mise semplicemente una maglietta blu e i pantaloni della tuta, poi entrarono in cucina.
‘Sì, portale al fast food!’ – disse Jay al suo interlocutore.
‘Perché sì, dai.. le farai contente per una volta, poi non sei mai a casa e alle bambine farà piacere di passare un po’ di tempo con te!’ – continuò quasi supplicando.
‘Grazie.. a stasera, baci tesoro!’ – attaccò.
‘Chi era mamma?’ – chiese Louis.
‘Papà, ora passa e porta le ragazze al fast food!’ – sorrise lei.
Il citofono squillò.
‘Uh, eccolo! E’ proprio lui, che coincidenza..’ – disse la donna falsamente dispiaciuta. ‘Ragazzee, è papà, scendete, vi porta a mangiare dal Mc Donald’s!’
Lottie, Fizzy, Daisy e Phoebe uscirono e Jay chiuse la porta alle loro spalle, soddisfatta che il piano avesse funzionato.
Quale piano? Vi starete chiedendo.
Beh, semplicemente voleva rimanere sola con Louis e Harry, in modo da parlare con loro della loro relazione. Perché ormai era sicura che ne avessero una.
Si sedettero tutti e tre a tavola per mangiare la cotoletta fumante che gli si presentava davanti.
C’era un silenzio imbarazzante nella cucina, e Jay –giustamente- lo interruppe.
‘Allora..’ – disse ingoiando un boccone. – ‘Andate.. d’accordo..’
Louis gli lanciò un’occhiataccia, sapeva dove voleva andare a parare.
‘Com’è che vi siete conosciuti?’
‘A scuola!’ – Rispose Harry sorridente, inconsapevole del piano della donna.
‘Wow.. siete diventati subito.. amici?’ – chiese ancora lei.
‘Si.’ – rispose Louis prima che Harry dicesse qualcos’altro, non voleva dargliela vinta, ma si stava davvero stufando dell’atteggiamento di sua madre.
‘Mh.. non so, tra amici.. cosa si fa?’
A quel punto il moro sbottò.
‘Siamo fidanzati! Okay? Uff.’ – disse Louis alzandosi in piedi.
‘Oooh davvero? Non lo sapevo! Sono felicissima! Vieni qui Lou! – disse abbracciando il figlio – e anche tu Harry!’ – continuò abbracciando anche il riccio che se la rideva.
‘Sì, stiamo insieme da ieri!’ – disse Harry fiero.
‘Oh che bello! Siete bellissimi insieme!’
Entrambi risposero con un sorriso. Harry, perché stava per scoppiare a ridere, e Louis aveva sul volto un sorriso nervoso, come se volesse strozzare sua madre da un momento all’altro.
‘Ah, Harry, prima il tuo telefono è squillato un paio di volte, non so.. è lì sullo scaffale.’
Harry si alzò non avendo idea di chi fosse, ma fece un balzo non appena vide le diciotto chiamate perse di Anne.
‘Oh dio.’ – disse fra sé e sé. – ‘Mi dispiace, devo tornare a casa, subito!’
‘No, come mai? Mi sarebbe piaciuto parlare un altro po’’ – disse Jay invitandolo a fermarsi.
‘Non posso, sul serio, sarà per un’altra volta.. promesso’ – sorrise e prese la giacca uscendo, e ‘ciao!’ – disse chiudendo la porta.
Louis non era di certo felice che Harry se ne andasse, ma sotto un certo punto di vista era sollevato, dato che sua madre lo stava facendo incazzare di brutto.
Il riccio cercò di arrivare a casa il prima possibile, anche se ormai non sarebbe servito a niente.
E, contando che sua madre era una che si preoccupava facilmente, l’ansia cresceva in lui ogni minuto di più.
Finalmente arrivò e girò lentamente la chiave nella serratura, prima di entrare si affacciò nel corridoio.
‘Sono tornato!’ – disse incerto.
Non ricevendo risposta entrò, non voleva far altro che scusarsi con Anne e rassicurarla che lui stava bene.
Vagò per le stanze, finché non entrò in cucina e trovò sua madre appoggiata al lavello con le braccia conserte e il volto rigato dalle lacrime.
‘Harry!’ – disse, non guardandolo nemmeno.
‘M-mamma.. scusa..’ – sussurrò avvicinandosi.
‘Questo è tutto quello che hai da dire, Harold? – disse alzando lo sguardo e mostrando i suoi occhi rossi e gonfi – ho passato una notte insonne, tu non rispondevi alle mie chiamate! Pensavo ti fosse successo qualcosa!’ – guardò nuovamente in basso.
‘E’.. che.. sono rimasto a dormire da.. Eleanor – mentì Harry – scusa.’
Lo sguardo di Anne si illuminò.
‘Eleanor? Vuoi dire Eleanor.. Calder?’ – disse incredula lei mostrando un sorriso.
‘Si.. lei..’ – le rispose il riccio mordendosi un labbro.
‘La tua ex? Quindi.. vi siete rimessi insieme?’ – disse la donna speranzosa.
Se quella era l’unica cosa che avrebbe potuto salvare la situazione in quel momento..
‘Si, stiamo insieme..’ – rispose lui quasi in un sussurro, quasi forzando le parole ad uscire.
‘Oh tesoro, sono felicissima, adoro quella ragazza!’ – lo abbracciò.
No, non sarebbe dovuta andare così.
Harry, sei un bastardo. Pensò il riccio.
‘Oh grazie al cielo, pensavo che ti fosse capitato qualcosa, e invece.. ti sei rimesso con quella ragazza meravigliosa! Dio solo sa quanto lo speravo!’ - disse lei euforica, portandosi le mani davanti la bocca.
‘Ora.. vado in camera.’ – la interruppe Harry per togliersi da quella situazione.
‘Uhm.. okay tesoro! E se qualche volta vuoi invitarla, non c’è problema!’ – gli urlò lei dalla cucina, mentre lui si allontanava nell’ombra del corridoio.
 

‘E così? Avete scopato?’ – disse Zayn impaziente nell’orecchio di Louis, dall’altra parte del telefono.
‘Abbiamo fatto l’amore, non è stata una semplice scopata!’ – puntualizzò il moro sognante, rivedendo la scena nitida nella sua mente.
‘Oh, scusa romanticone..’ – lo prese in giro l’amico, facendo sorridere Louis – ‘E quindi? E’ bravo a letto?’
‘Haha che ti importa?’ – arrossì il moro.
‘Ooh, deve essere una cosa seria allora!’ – lo canzonò nuovamente.
‘La smetti di prendermi per il culo Malik?’
‘Okay.. Comunque beh.. mi devo congratulare con te!’
‘Per cosa?’
‘Hai fatto diventare gay un ragazzo etero in una settimana! E non è una cosa da tutti.’ – rispose piccato.
‘Modestamente.. – vide illuminarsi il telefono, era un messaggio di Harry. Sorrise. ‘Ora attacco, ciao Zayn!’
‘Okay cia..’ – gli aveva già attaccato in faccia.
 
‘Hey piccolo tutto apposto? Ti auguro la buona notte.. già mi manchi!
Un bacio, Hazza xx’
 
Gli rispose:
‘Tesoro, tutto bene e tu? Ci vediamo domani a scuola!
Ma non penso che riuscirò a dormire senza di te..
Ti amo!  il tuo Boo x’
 
Come avrebbe voluto stringerlo a sé in quel momento, baciarlo per tutta la notte, svegliarsi la mattina seguente con lui accanto. Ormai dipendeva dal suo corpo, da i suoi occhi dalle sue labbra da.. lui.
 
spazio autrice :33
buonaseeeeeeeeera!
Finalmente ho aggiornato, scusate il ritardo!
E così, Harry ha accettato completamente il fatto di essere innamorato di Louiss *^*
Viva gli spooooosiiii! hahah, no.
Però Hazza è bastardo, fa sempre piangere il suo piccolo e indifeso Boo uwu E poi ha detto ad Anne che sta con Eleanor *piange* :c
E anche Jay è na bbastardaaa çç Hahah, però mi sono divertita a scrivere la sua parte, è maligna c:
Insomma, ci rimette sempre Louis :'3
Comunque ho scritto un capitolo rosso - again, ci ho preso gusto lol- ma secondo me è anche molto fluff asdfgh *WW* 
I larry sono dolcissimi, non potete negarlo <3
Continuo a 8-9 recensioni come sempre, aspetto il vostro parere!
E grazie a tutte le persone che hanno recensito nel capitolo precedente e tutte quelle che hanno aggiunto la storia in preferite ricordate e seguite!
GRAZIE DI CUOREEEEEEE *uu* Vi amo!
Spero che il capitolo vi piaccia, alla prossima, baci! xx
#larryforevah

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