The Fate

di Harmony Knight
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1- Cassandra ***
Capitolo 2: *** 2- The beginning of an adventure. ***
Capitolo 3: *** 3- Un'insolita chiacchierata ***
Capitolo 4: *** 4- L'orso in letargo ***
Capitolo 5: *** 5- Una serata a casa Payne. ***
Capitolo 6: *** 6- Titanic. ***
Capitolo 7: *** 7- Becks. ***
Capitolo 8: *** 8- Una nuova casa. ***
Capitolo 9: *** 9- You don't know what the courage is ***
Capitolo 10: *** 10- Shopping e nuovi arrivati. ***
Capitolo 11: *** 11- Holding hands. ***
Capitolo 12: *** 12- Pain. ***
Capitolo 13: *** 13- In compagnia della tua assenza. ***
Capitolo 14: *** 14- Lies ***
Capitolo 15: *** Avviso! :D ***
Capitolo 16: *** 15- Il risveglio. ***
Capitolo 17: *** 16- Lo zoo ***
Capitolo 18: *** 18- Lovers ***



Capitolo 1
*** 1- Cassandra ***


 Beeep. Beeep. Beeep. Beep.

“Cosa cavolo… oh, la sveglia” dissi con la voce impastata dal sonno. Di malavoglia allungai il braccio, mettendo a tacere la sveglia un po’ troppo violentemente e con molta calma mi alzai.
Quello era l’ultimo giorno di scuola! Solo Dio sapeva quanto l’avessi aspettato, non sarei riuscita a passare là dentro neanche un giorno di più.
Scesi a fare colazione, salutando i miei. Dopo aver mangiato la mia solita dose esagerata di biscotti ed aver bevuto il mio caffèlatte andai di sopra a prepararmi.
Feci una doccia veloce, mi truccai leggermente con un filo di matita nera e spazzolai i miei lunghi capelli biondo scuro. Entrai in camera e mi piazzai davanti all’armadio lo aprii e.. era vuoto.
Per un attimo avevo dimenticato che la sera stessa sarei partita e che le mie cose erano già tutte in valigia. Mi avvicinai ai vestiti che avevo lasciato la sera prima sulla sedia: jeans, converse blu, maglietta larga bianca e camicia celeste.
“Ciao mà, a dopo!” dissi a mia madre baciandole una guancia, per poi uscire con lo zaino in spalla diretta alla fermata dell’autobus.
“Ciao amore, buon ultimo giorno di scuola!” rispose mia madre mentre uscivo.
Camminando un sacco di cose mi frullarono per la testa, soprattutto la mia imminente partenza. Anzi, la nostra imminente partenza.
Esatto, infatti sarei partita con mia madre e mio padre per la Gran Bretagna e vi sarei rimasta per ben due mesi. Sinceramente non vedevo l’ora ma mi dispiaceva tantissimo lasciare le mie migliori amiche per DUE MESI.
Gente, in due mesi quante cose accadono? Tante, come nessuna.
Avevo invitato tutte a venire ma soltanto Anna sarebbe potuta partire con me, infatti Rebecca sarebbe dovuta partire per la Sicilia per andare a trovare i suoi familiari;
Vivienne doveva recuperare una materia e comunque i genitori non ce la mandavano, come a Nadia.
Quel pomeriggio ci saremmo incontrate tutte per salutarci, già prevedevo fiumi di lacrime!
 
Ero arrivata alla fermata quando vidi una chioma riccioluta avvicinarsi.
“Nadia! Oh Nadi!” la chiamai.
“Hey Cass! Ciao!” disse Nadia baciandomi una guancia, sorridendo come una decerebrata.
“Non me la racconti giusta, cos’è ‘sto sorriso da ebete?” chiesi sghignazzando.
“Oh bhè.. ieri sera sono uscita con Ale e..”
“E… è andata bene!” dissi facendole l’occhiolino.
Nadia mi sarebbe mancata un sacco, lei era quella romantica del gruppo ma anche parecchio idiota, come tutte del resto.
Con quei capelli riccioluti color cioccolato e quegli occhioni del colore della nutella ti faceva sciogliere in un attimo! La vedi così e ti sembra aperta ma per chi la conosce bene come noi sappiamo che è tutto il contrario!
Se viene a raccontarti una cosa così di getto vuol dire che si fida proprio di te, è molto discreta . Non come me ovviamente, che ripongo sempre la fiducia in persone sbagliate, ma questa è un’altra storia.
Dopo poco l’autobus arrivò e ci sedemmo tranquillamente.
Nadia scese alla sua fermata ed io mi preparai per scendere alla mia. Andavamo nello stesso istituto, ma lei aveva scelto ragioneria quindi la sua scuola stava ad un paio di fermate da quella mia, di Vivienne e Rebecca.
Scesi e mentre mi avviavo per entrare vidi due pazzoidi uscire dalla scuola e venirmi incontro, travolgendomi. Manco stessi per andare in guerra!
“Ehm.. ragazze, vi amo, vi adoro tutto quel che volete ma mi state soffocando!”
“Oh Cass, ci mancherai un sacco cazzo!” disse Vivienne con un velo di tristezza negli occhi.
No, non potevo vederla così e nemmeno a Becca. Viv, come la chiamavamo noi, è la più dolce.
Capelli fino alle spalle, lisci e neri, nerissimi, occhi scuri e talmente profondi che qualunque ragazzo ci sarebbe affogato ed un sorriso talmente bello che ti fa rimanere senza fiato, ecco cos’è Viv.
Le dispiaceva tantissimo di avere quella stupida materia da recuperare e le sarebbe piaciuto un sacco venire con me a Londra, del resto tutti sapevano della proverbiale passione di Viv per il Regno Unito.
Oh, e poi Becca! Becca è una pazzoide patentata! Ha vissuto parte della sua infanzia in un paese asiatico e credo che questo abbia influenzato un sacco la sua attuale personalità.
E’ molto eccentrica in ogni senso e con lei non è permesso essere tristi, insomma cazzeggio a volontà!
Anche lei ha i capelli ricci, come Nadi, ma se quelli di una scendono dolcemente sulle spalle, quelli dell’altra sono biondi e vanno da tutte le parti.
Effettivamente, come la nostra prof sottolinea più volte, quei capelli rispecchiano perfettamente la sua personalità.
Le presi per mano ed entrammo per affrontare l’ultimo giorno.
 
Finalmente la campanella suonò, LA SCUOLA ERA UFFICIALMENTE FINITA!
Prendemmo velocemente gli zaini e ci armammo di bottiglie d’acqua. Ogni anno c’era questa stupida ma divertentissima “tradizione” di farsi i gavettoni e ovviamente tre coglione come noi non potevano mancare all’appello.
C’era una vera e propria guerra là fuori! Rimanemmo a tirarci l’acqua con parte del corpo studentesco e dopo un quarto d’ora buono ci avviammo alla fermata per incontrare Nadia.
Lei era già lì, ma era fin troppo asciutta così la schizzammo con l’acqua rimasta.
“Ahahah ok ragazze smettetela o vi uccido!” urlò in preda alle risate Nadia.
“Sì certo, contaci!” dissi svuotando l’ultima bottiglietta sulla sua testa.
Ridendo riprendemmo l’autobus per tornare a casa, beccandoci un’occhiataccia dall’autista per via di tutta l’acqua che avevamo addosso.
Scendemmo dall’autobus e ci incamminammo per andare a casa di Vivienne, dove ci avrebbe dovuto aspettare Anna, l’altra nostra migliore amica.
Già, non andavamo tutte nella stessa scuola: Nadi faceva ragioneria, io, Viv e Becca il classico e Anna il socio ma in un’altra città, nonostante vivessimo tutte nella stessa.
Salimmo in casa e poco dopo arrivò Anna e ci ritrovammo tutte e cinque in camera di sua, sedute a gambe incrociate sul letto. Chiacchierammo un po’ del più e del meno.
“Allora, diteci! Che farete lassù?” chiese Viv squadrandoci con fare sospetto.
“Bhè non saprei!” risposi io “Non ho nemmeno capito bene dove staremo.. ma cos’è devo ridirti tutta la storia che ti ho già detto mille volte?” chiesi facendo la finta offesa.
“Non guasterebbe, non ci ho capito niente” disse Anna ridendo.
“Ok, questa è l’ultima volta, alla prossima vi uccido tutte e quattro” presi un bel respiro, e incominciai con aria di chi ha già raccontato questa storia ad ogni singolo abitante della terra
“ Mio cugino, Alessandro, vive in Inghilterra ed è fidanzato con una ragazza da un po’. Lui e lei” dissi prendendo una matita ed una penna per rendere meglio il concetto, manco fossimo all’asilo “hanno deciso di sposarsi, s-p-o-s-a-r-s-i”
dissi scandendo bene le parole avvicinando la matita e la penna “e dato che mio cugino mi vuole, a me e alla mia famiglia, lassù a tutti i costi dobbiamo partire.
Staremo per due mesi perché vuole che passiamo del tempo con lui e che conosciamo la sua fidanzata e la sua famiglia. Chiaro bambini?” chiesi sorridendo come un’idiota, abbassando la penna/Alessandro e la matita/fidanzata.
“Certo pucci pucci” disse Becca scattandomi una foto. “La vedi questa?” chiese divertita indicando la foto appena scattata.
“Tu.. tu non oseresti!” dissi con sguardo supplichevole. Avevo una faccia da ebete e conoscevo bene Becca, quindi sapevo molto prima di lei tutte le diavolerie che avrebbe potuto fare in tre secondi.
“Becca, non ti azzardare!” troppo tardi, l’aveva già messa su twitter accompagnata dal commento: “La mia stupida amica @CassandraSabatini , che faccia dolce :3 Mi mancherai!”
“Facciamo che.. che solo per questa volta ti perdono!” dissi lanciandole un cuscino.
Dopo mangiato venne il momento degli addii.
 “Oh Cass, An, mi mancherete!” disse Viv scoppiando a piangere.
“Viv dai, sono solo due mesi, così mi fai partire triste” dissi io costringendola a guardami negli occhi. Accennò ad un sorriso e poi ci riunimmo tutte in un mega abbraccio stritolatore.
Quanto mi sarebbero mancate!
 Dopo di che io e Anna andammo a casa mia, dove i suoi avevano già portato le sue cose, per cambiarci e finire di preparare le ultime cose.
 
“An! Aiutami ti prego, sei tu l’esperta di vestiti! Sai ce non sono capace di abbinare nemmeno una semplice maglietta!” dissi con le mani tra i capelli.
Non potevo partire com’ero andata a scuola, mi serviva qualcosa di più “pratico”. Stavo quasi ribaltando la valigia quando Anna venne in mio soccorso.
Che avrei fatto senza di lei! Era l’amica che conoscevo da più tempo, dai tempi dell’asilo, e da lì in poi non c’eravamo più separate.
Lei aveva un anno in più di me ma i nostri genitori erano amici, quindi anche per questo non c’eravamo mai perse di vista.
Assorta com’ero nei miei pensieri non la notai mentre mi fissava picchiettandosi un indice fresco di manicure sul mento, con aria pensierosa.
Lei era.. era la quintessenza della bellezza e dell’eleganza per me. Occhi grigio cielo, alta e snella, capelli lisci di un marrone caldo con sfumature ramate fino a metà schiena. Perfetta.
“Tieni questi” disse sorridendomi. Indossai una maglietta nera a maniche corte dei SOAD, shorts di jeans e converse nere.
“Lo sai che ti amo vero?” le urlai dalla mia camera mentre era in bagno.
“Sì lo so amore mio, ma un giorno ti farò pagare queste consulenze di stile eh!” disse ridendo “ Ah e poi non è colpa mia se il tuo guardaroba fa un po’ pena!” disse ridendo con una faccia da finta schifata e fiondandosi in bagno per evitare di essere trucidata da me. L’avrei uccisa quando diceva che il mio guardaroba faceva in poche paroleschifo. Non sono mai stata una di quelle ragazze troppo “femminili” e via dicendo, pantaloncini e maglietta per me erano ok.
“Ma chissà.. visto mai che qualche inglesino mi freghi il posto” disse entrando in camera ed ammiccando, riferendosi al ti amo di poco prima.
“Ohh An, sempre lì pensi! Sei incorreggibile!” dissi ridendo e stendendomi vicino a lei sul letto.
“Io dico davvero, ha fratelli la ragazza di tuo cugino?”
“Non ne so molto sinceramente, so che è figlia unica ma è legatissima a due suoi cugini, un maschio ed una femmina ed è come se fossero tre fratelli, quindi passeremo del tempo con loro”
“Sai” dissi riflettendo “Mi sembra che mamma mi abbia detto che il maschio abbia circa la nostra età”
“Oh, bene. Magari avrà anche degli amici carini, non trovi?”
“MANIACA! AIUTATEMI! STO SDRAIATA QUI VICINO AD UNA CON IL CHIODO FISSO PER I RAGAZZI!”urlai correndo per tutta la stanza come un’invasata, provocando alla mia amica un attacco incontrollato di risa.
“Cassi, Anna scendete! Partiamo!” urlò mamma dal piano di sotto.
Prendemmo le valigie e salimmo in macchina, pronte per questa nuova avventura.
 
 









Angolo dell’autrice:
 
Cciao
carotee!
Eccoci qui con una nueva fan fiction!
Allora so che l’inizio è un po’ moscio ma vi prometto che la storia diventerà più bella ( spero ) , nel frattempo non mi uccidete vi prego :3 ( so di far pena <3 ).
Ancora gli
1D non sono entrati in scena ma lo faranno ben presto.. bhè voi recensite, leggete e fatemi sapere come la pensate, anche negativamente eh! :)
Alla prossima, ciaoo bellezzeeeeee :D


Hope you like it, Prisc.

 

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Capitolo 2
*** 2- The beginning of an adventure. ***


 L’aereo era decollato da circa un’ora. Io e Anna stavamo sedute vicine ed io ero persa nei miei pensieri, ascoltando Rolling in the Deep di Adele.
Stavo partendo per Londra. Stavamo partendo per Londra. Per due mesi, due interi lunghi mesi.
Le emozioni si accalcavano dentro di me, come se ognuna cercasse di attirare disperatamente la mia attenzione. A tratti ero contentissima, in fondo sarebbe stata un’esperienza magnifica e mio cugino mi mancava tantissimo, ma due mesi senza le mie amiche, tranne Anna, sarebbero stati duri.
Fantasticando su quei fantomatici cugini della ragazza di Alessandro mi addormentai.
 
“Hey. Cass, sveglia! Stiamo atterrando” mi sussurrò Anna all’orecchio, scuotendomi leggermente.
Mugugnai qualcosa di incomprensibile e mi alzai di malavoglia. Odiavo essere svegliata.
Scendemmo dall’aereo, prendemmo i bagagli e proprio fuori dall’aeroporto trovammo mio cugino, che era venuto a prenderci.
“Cassi! Cassi vieni qui!” urlò mio cugino venendomi incontro e abbracciandomi. Lo strinsi forte a me, mi mancava tutto di lui. Io e mio cugino avevamo un rapporto bellissimo, parlavamo di tutto e di più e lui sapeva darmi sempre i consigli giusti.
“Cassi Cassi…” disse staccandosi e scompigliandomi i capelli “Ogni volta che ti vedo sei sempre più bella, dovremo rinchiuderti in casa con la tua amica!”
“Oh, ma ‘sta zitto!” dissi ridendo e scompigliandogli a mia volta i capelli rossicci “Lei è Anna!”
“Piacere, Alessandro!” disse tendendo la mano verso la mia amica.
Salimmo tutti nella sua macchina e anche se un po’ stretti arrivammo tranquillamente a casa sua.
Non sapevo fosse così ENORME. Cavoli, doveva fare bei soldoni quassù!
Era una bella villetta di due piani con un enorme giardino intorno. Prendemmo i bagagli e ci avviammo verso la porta di casa.
Ci venne incontro una bellissima ragazza dai capelli lunghi e pieni di boccoli, color mogano e occhi verdi profondissimi.
“Ciao! Piacere tu devi essere Cassandra! Ale mi ha parlato un sacco e benissimo di te!” disse sorridendomi
“Piacere! Si sono io” dissi sorridendo “E tu sei la fortunata no?”
“Sì, scusa non mi sono presentata! Mi chiamo Emma” disse per poi andare ad accogliere gli altri.
“Cass, Anna, andate al piano di sopra ad appoggiare la vostra roba. La camera è la seconda a sinistra!” disse Ale indicandoci la casa.
Trascinammo le valigie fino al piano di sopra, che era ampissimo. Il corridoio aveva qualcosa come cinque porte a sinistra e sei a destra!
Pensavamo che non ci potesse essere qualcosa di più incredibile in quella casa ma quando aprimmo la porta della nostra camera dovemmo ricrederci, quella era qualcosa di indescrivibile.
Era quadrata, grandissima, con le pareti di un blu intenso che mano mano diradava al celeste, moquette celeste chiaro, due letti a una piazza e mezzo con coperte degli stessi colori. I letti erano uno di fronte all’altro e a lato ad ognuno, oltre che un comodino bianco con un abatjour blu, c’era una scrivania in legno scuro. Sul lato sinistro rispetto alla porta della stanza c’era una porta con una targhetta con su scritto “cabina armadio”. L’aprimmo e ci ritrovammo in una stanzetta bianca più piccola piena di scaffali, armadi e appendiabiti. Per la camera aleggiava un vago profumo di vaniglia e sulla parete di fronte all’entrata c’era una porta finestra che faceva entrare su un terrazzo che girava tutto intorno al primo piano e dava sul giardino sottostante. Stavo letteralmente impazzendo, QUELLA ERA LA CASA DEI MIEI SOGNI.
“Allora, com’è?” chiese Ale appoggiandosi allo stipite della porta, osservandoci.
“È.. è..” non riuscivo a parlare. “È magnifica! Non ho parole!” disse Anna saltando ovunque.
“Grazie” dissi mentre lo abbracciavo.
“Non so se i tuoi ne saranno contenti, ma questa è tutta per te. Per quando vuoi venire a trovarmi dico… insomma, se vieni qua vicino Londra sai di avere questa magnifica camera da letto tutta fatta apposta per te! E sai di avere tuo cugino e la sua futura moglie a disposizione per qualunque cosa” disse compiaciuto.
“Grazie, non potevate farmi una sorpresa più grande con questa camera!” dissi sorridendo da un orecchio all’altro.
“Oh non è finita qui, dopo verranno i cugini di Emma. Sai il cugino ha faticato molto per riuscire a venire quindi ci terrei che lo conosceste”
“Certo che lo conosceremo, ma come mai ha faticato a venire?” chiesi sinceramente incuriosita.
“Bhe.. te lo dirà lui stesso. Ah senti, domani vengono anche i suoi amici, staranno qui per un po’, sarete gentili no?” chiese sorridendo.
“Sì, che mi prendi per maleducata? Senti ma.. quanti sono? Dove la sistemate tutta questa gente?”
“Hey mi sottovaluti così, è piena di stanze questa casa, non preoccuparti” e facendo l’occhiolino uscì.
No, non me la raccontava giusta con questa storia del “siate gentili”, “ha faticato a venire”. Non si raccomandava mai così tanto, per nessuna cosa.
 “Ma ci credi?” dissi ad Anna sdraiandomi su uno dei letti. “Siamo in Inghilterra, vicino Londra e abbiamo.. abbiamo questa camera da letto e questa casa che sono la fine del mondo!”
“Devo dire che tuo cugino e la sua fidanzata hanno gusto eh! Questa non è una casa, è una reggia, una villa! Insomma cavolaccio, ‘sta stanza da sola è quasi tutta casa mia!” disse Anna ancora eccitata.
“Non vedo l’ora di conoscere meglio Emma e i suoi cugini, sembra simpatica!”  dissi aprendo la valigia e cominciando a sistemare le cose.
“Anche io sono curiosa, e chissà questo cugino che aveva da fare da rendere così difficile il venire a trovare i parenti del fidanzato della sua amata cugina” disse Anna imitandomi.
Passata mezz’ora decisi che era ora di una bella doccia. Presi l’intimo, l’accappatoio e i vestiti puliti e uscii dalla stanza. Dopo aver urlato per tre volte che andavo a fare la doccia, dato che c’erano solo un paio di bagni, entrai nel bagno della parte sinistra del corridoio.
 
Dopo aver fatto la doccia mi sentivo rinata. Tutta la stanchezza del viaggio si era dissolta ed era scivolata via con l’acqua bollente e il bagnoschiuma.
Dato che per quella sera saremmo rimasti tutti a casa mi infilai un paio di shorts di jeans e una maglietta un po’ larga e vecchia che usavo per stare in casa ma a cui tenevo moltissimo dei Ramones.
Decisi di andare in giro scalza perché adoravo sentire il pavimento gelido sotto i piedi nudi, anche se in quella casa sul pavimento c’era la moquette e quindi non sarebbe stata la stessa cosa.
Andai in camera e notai che Anna si era legata i capelli e che anche lei aveva indossato qualcosa di più comodo: shorts neri, canottiera un po’ larga beige e converse nere.
“Cassi, Anna scendete! La cena è pronta e stanno per arrivare Gemma ed Harry!” disse mio cugino dal piano di sotto.
“Chi?” mi chiese Anna con sguardo interrogativa. Risposi con un’alzata di spalle e scendemmo.
 
Quando suonò il campanello stavamo già mangiando, quei due avevano detto che avrebbero ritardato un po’.
“Oh, devono essere loro!” disse Emma visibilmente emozionata “Vado io. Arrivo!” urlò alla porta pulendosi le mani sporche di pomodoro sul tovagliolo ed alzandosi.
Poco dopo ritornò accompagnata da una ragazza.
“Ciao, io sono Gemma!” disse la ragazza salutando con la mano. Capelli neri, occhi verdi.. cavolo, tutti gli occhi verdi avevano?
“E lui è…” disse Gemma guardandosi in giro “Harry dai vieni!”
“Si arrivo! Mi stavo allacciando la scarpa!” . Gemma scosse la testa, come rassegnata e tutti ridemmo.
Tornò poco dopo accompagnata da un ragazzo e fu in quel preciso momento che rimasi come folgorata.
Appena il ragazzo entrò nella stanza la prima cosa che vidi di lui furono i suoi occhi, di un verde intenso, semplicemente unici, anche se simili a quelli della sorella e della cugina. Mille riccioli color cioccolato gli accarezzavano il volto e appena ci vide spuntò un sorriso smagliante sul suo volto, un sorriso che quando lo vedi non riesci a fare nient’altro che scioglierti.
“Io sono…” fece per cominciare a presentarsi ma si bloccò, osservando un punto indefinito dal mio lato del tavolo.
“Harry” disse Emma finendo la frase, muovendogli una mano davanti alla faccia.
“S-sì scusate, sono Harry!” disse tornando più sorridente di prima.
“Scusate, è caduto da piccolo.. moolte volte!” disse Gemma ridendo.
 
 
 
 
 
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Angolo dell’autrice:
 
Ciao
belle ragazze!
So di continuare a far pena, ma non mi picchiate <3
Cassandra non è un’autobiografia però devo ammettere che ciò messo e ci metterò molto di mio nel suo personaggio. Vorrei anche dire che per Viv, Becca, Anna e Nadi mi sono ispirata alle mie vere amiche ( ovvio, sono un po’ caricature, ispirazioni e non la realtà ) e che ho davvero un cugino in Inghilterra ( ma non sta con nessuna cugina di Harry Styles .-. ) .
Nemmeno qui c’è molto di
1D ma abbiamo già scoperto che i fantomatici cugini di Emma sono Harry e Gemma, quindi -1 componente.
E chi saranno mai gli amici? Bho. E perché mai avrà faticato a presentarsi? Bho.
Lo scoprirete solo leggendo! ( ok faceva pena, le risposte sono troppo scontate ç__ç )
Sono stramegasuperfelice delle visualizzazioni della storia e anche dalla recensione ricevuta! Anche in questo capitolo riuscirete a rendermi così felice? Immagino di sì, siete fantastiche <3

Ringrazio tutte coloro che leggono/seguono/recensiscono, VI ADORO <3
Se vi fa piacere potete scrivermi dei suggerimenti, cose che volete che accadano, così la storia sarà più vicina a tutte voi :)
Penso che per questa volta sia tutto, alla prossima care!
 

Hope you like it, Prisc.

 

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Capitolo 3
*** 3- Un'insolita chiacchierata ***


 La serata passò tranquillamente, tra chiacchiere e risate. L’apparizione di quel ragazzo, quel.. Harry, mi aveva mandata in palla, alla grande.
Rischiai quasi di strozzarmi perché mentre bevevo della coca cola realizzai che lui era Harry, quello degli One Direction. Non so perché non l’avevo capito prima, appena l’avevo visto.
L’illuminazione, se così si può chiamare, mi arrivò soltanto un’ora più tardi.
Dopo aver aiutato a sparecchiare andai sulla veranda sul retro, per riordinare i pensieri e riflettere. Anna era andata a farsi una doccia per cui ero da sola, e non mi dispiaceva.
Essere lì con Harry Styles mi provocava qualcosa dentro, e non sapevo cosa fosse. Cavoli, Alessandro avrebbe potuto dirmelo prima!
Non che io sia un gran fan degli 1D, però la loro musica mi piace e ho sempre pensato fossero carini quindi è stato un po’ uno shock trovarmene uno proprio lì.
Mi sedetti su un gradino e alzai gli occhi al cielo, osservando le stelle.
Ragionai ed arrivai alla conclusione che probabilmente gli amici di cui parlava Ale erano gli altri componenti del gruppo. Cominciai ad agitarmi.
Già non ero stata in grado di iniziare una conversazione con Harry, figuriamoci con tutti e cinque!
Odio quando mi prende questa paranoia, questa voglia di far sempre bella figura che invece mi fa bloccare e non mi fa fare amicizia.
Sbuffai e cominciai a torturarmi i capelli, arricciando una ciocca attorno all’indice.
“Posso?”
Sobbalzai. Non mi aspettavo che qualcun altro venisse lì. Quando mi girai per vedere chi aveva parlato sbiancai.
“Ehm.. sì, certo. S-siediti pure” dissi sorridendo timidamente al ragazzo dai capelli ricci che mi fissava.
“Allora tu saresti.. Càssandra, dico bene?” chiese sedendosi.
“Sì, però è Cassàndra e non Càssandra. Tu sei Harry, non c’è nemmeno bisogno di chiederlo”
“Perché?”
Sorrisi. O lo faceva apposta o qualcosa non andava. Come poteva non capire?
“Harry, tu sei famoso. Sapevo chi eri da molto tempo prima di questa sera”
“Giusto. Tu sei una nostra fan?” chiese guardandomi negli occhi.
Quegli occhi, cavolo non poteva fare così. Se voleva che io facessi un discorso sensato non poteva guardarmi così. Ok, concentrazione, ce la posso fare.
“Io.. bhè mi piacete, molto. Quindi sì credo di potermi considerare una vostra “fan”, sì”
“Interessante, mi piacciono le fan” disse con fare sospetto.
“Hey, non ci provare! Non cadrò anche io tra le braccia di Harry “the flirt” Styles!” dissi ridendo e scostandomi leggermente.
“Oh, cambierai idea”.
Continuammo a chiacchierare del più e del meno quando sentii partire le prime note di Immigrant Song dei Led Zeppelin e la tasca mi vibrò.
“Scusa, devo rispondere. E’ una mia amica” dissi alzandomi e prendendo il telefono.
“Sandraaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!”
“Hey hey! Viv calmati o diventerò sorda!” dissi ridendo.
“Come và? Com’è lassù? Simpatici i cugini e la fidanzata di tuo cugino?” chiese con una tale emozione nella voce da non poterla nascondere.
“Qui tutto benissimo. Il viaggio è andato come previsto e sono simpaticissimi. Non riuscirai mai a credere chi è il cugino di Emma, la ragazza di mio cugino!”
“Come faccio ad indovinare scusa?”
“E’ famoso” risposi ridendo sommessamente.
“ODDIO. Ok .. bhè penso sia inglese no? Vediamo.. escludo subito gli 1D, sarebbe troppo bello! No?”
Silenzio. Mi stavo mordendo la lingua a sangue per non scoppiare a ridere. Lei ADORAVA gli One Direction.
“Cassi? Ti prego non tenermi sulle spine! Dicevo, è impossibile che sia uno degli 1D no?”
“Ehm…” bastò un piccolo colpetto di tosse da parte mia e quasi riuscii a sentire il suo cervello lavorare freneticamente per capire se l’opzione 1D fosse possibile.
“Senti, non prendermi in giro. E’ o non è uno di loro?”
“Sì, lo è”
Non ebbi nemmeno il tempo di pronunciare quelle tre parole che Viv cominciò ad urlare come una pazza.
Dalle urla passammo a frasi sconnesse di cui capii soltanto “One Direction” “Oh santo Dio!” “E’ Louis.. nono no, forse Liam!” e cose del genere.
Dopo cinque minuti si calmò e la conversazione ritornò al tono di voce normale, per quanto fosse possibile.
“Dimmi chi è, ti prego!” mi implorò lei con il fiatone.
“D’accordo, solo se le urla te le tieni per quando abbiamo chiuso la chiamata!” risposi ridendo.
“Si va bene, va bene . Prometto!”
“Ok.. vediamo, lui è qui davanti a me – gridolino di Viv – non è biondo.. non ha gli occhi scuri..”
“O per l’amor del cielo Cass! Vuoi farmi morire??”
“Ok ok.. è.. Harry”
Silenzio. Credo che Viv si stesse morendo la lingua per non urlare. Le piaceva da morire Harry anche se il suo preferito era Liam, per cui aveva una cotta spropositata.
Dopo cinque minuti in cui le promisi di raccontarle tutto e le diedi il permesso di dirlo alle altre la salutai, augurandole la buonanotte, nonostante sapessi perfettamente che non sarebbe riuscita a dormire per l’eccitazione.
“Era italiano quello che parlavi?” chiese Harry, che era rimasto a guardare durante tutta la conversazione.
“Sì. Stavo parlando con una delle mie migliori amiche. Lei và letteralmente matta per voi e quando le ho detto che tu eri qui con me è impazzita”
Lo vidi dubbioso, quindi continuai “Lei è ok, il mondo non verrà a sapere che sei qui, possiamo stare tranquilli” dissi sorridendo.
“Bene. Non sopporto più i paparazzi! Un conto le fan, senza di loro non saremmo niente e ci fa piacere firmare autografi e fare foto, ma i paparazzi sono tutta un’altra cosa.
Su dieci articoli che scrivono su di te, almeno otto sono pieni di cavolate. Comunque, domani vengono i ragazzi, ti và di conoscerli?”
“Certo! Può conoscerli anche Anna vero?”
“Ovvio. Dimmi un po’, erano i Led Zeppelin quelli di prima?”
“Sì, come puoi non riconoscerli?” chiesi facendo la finta indignata.
“Li ho riconosciuti, tranquilla. Bhè complimenti, non sono male” disse stuzzicandomi.
“Non sono male? Tu hai davvero detto che i Led Zeppelin NON SONO MALE?” chiesi strabuzzando gli occhi “Loro sono.. hanno fatto storia cavoli! Non ci sono parole per descriverli”
“Certo certo.. contaci!” disse facendomi l’occhiolino, capendo di essere riuscito ad infastidirmi.
“Stà zitto và!” dissi dandogli un pugnetto scherzoso sul braccio.
“Io vado a dormire. Tu e tua sorella dormite qua?”
“Sì, ma Gemma domani se ne và.  Non ha potuto prendere altri giorni dal lavoro ma tornerà al più presto”
“D’accordo quindi.. a domani” dissi sorridendogli. Stavo per andarmene quando mi bloccò il polso.
“A domani, buonanotte” disse baciandomi delicatamente su una guancia, facendomi diventare tutta rossa.
“S-sì.. buonanotte Harry” risposi impacciata.
 
 
 
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  Angolo di una carota:
 
Ciao
bellezze!
Piano piano la storia ingranerà la marcia, prometto. Ora ci stiamo ancora un po’ introducendo ma oggi ci sono stati i primi sviluppi!
Allora diciamo che la storia si svolge quando loro già sono famosi in tutto il mondo. Dovrebbe essere in questo periodo ma ora loro nella realtà sono in America, ma facciamo finta che siano qui! lol :)
Cosa pensate di
Cass? E della storia? Fatemi sapere tutto quello che pensate ragazze, ne sarei davvero felice.
Vorrei ringraziare tutte coloro che recensiscono/leggono, per ora nessuno segue o preferisce, ma va bene così ragazze, l’importante è che leggete e che la storia vi piaccia! ( qualche recensione me la fate? :3 )
Se volete seguirmi su Facebook o su Twittah ( lol ) ecco gli indirizzi:
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Beene, credo che per ora sia tutta, alla prossima bella gente.
 

 

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Capitolo 4
*** 4- L'orso in letargo ***


La mattina seguente venni svegliata da Anna, che come suo solito si alzava ad un orario decente, e non riuscii più a riaddormentarmi.
Non sapevo a che ora sarebbero venuti gli amici di Harry, o meglio gli ONE DIRECTION quindi decisi di rendermi presentabile fin da subito, giusto per evitare qualche figurina di cacca.
Optai per degli shorts, canottiera bianca leggermente attillata e converse basse bianche. Per fortuna arrivai prima di Anna in bagno, lei di solito poteva anche starci un’ora e mezzo dentro il bagno a prepararsi.
Mi lavai, legai i capelli in una morbida treccia che spostai sulla spalla destra e mi truccai con un filo di matita nera sulla palpebra.
Scesi a fare colazione senza aspettare Anna, stavo morendo di fame.
In cucina c’erano Emma e Gemma che stavano parlando e appena mi videro vennero a salutarmi calorosamente. Feci colazione con loro e questa fu l’occasione perfetta per conoscerci meglio e chiacchierare un po’.
Mentre mi stavo alzando arrivò Anna che fece praticamente la stessa cosa che avevo appena fatto io, così rimanemmo tutte e quattro lì a chiacchierare.
Erano ormai le dieci e mi chiedevo che fine avessero fatto tutti gli altri, soprattutto.. Harry, già.
Chiesi a sua sorella Gemma dove fosse e lei mi rispose che stava dormendo. Mi disse anche che lui era capace di dormire fino al pomeriggio e che odiava essere svegliato.
Sorrisi malvagiamente e tutte capirono quel che volevo fare.
Andai al piano di sopra, mi tolsi le scarpe davanti alla camera del riccio ed entrai in punta di piedi.
Per un attimo lo osservai dormire tutto raggomitolato su un fianco, con le lenzuola tutte tirate da una parte, i ricci scompigliati e la bocca semi aperta.
Dopo avergli fatto una foto con l’IPhone, perché una scena così era da fotografare, mi avvicinai piano al letto.
Accostai le labbra al suo orecchio e urlai: “HARRY SVEGLIATI!”. Continuai ad urlare per due o tre volte ed il riccio si alzò di scatto, guardandomi con sguardo omicida.
“Questa me la paghi” disse mugugnando con voce bassa e roca per via del sonno e si rimise a dormire.
“Allora non hai capito, SVEGLIA!” urlai cominciando a saltare sul suo letto.
All’improvviso mi prese per la caviglia e mi fece cadere scompostamente addosso a lui.
“AIA!”
“Io te l’avevo detto che me la pagavi” e detto questo si girò verso di me e cominciò a farmi il solletico.
Erano ormai dieci minuti che andavamo avanti così e più tentavo di liberarmi più lui aumentava la dose di solletico, tanto che avevo le lacrime agli occhi per le risate e non riuscivo più a respirare.
“Ehm, ehm..”
Mi girai di scatto e notai mio cugino ed Emma sulla porta che ridevano della scena che gli si parava davanti: un idiota con i capelli scompigliati che mi sovrastava ed io con la treccia tutta disfatta, il viso rosso e gli occhi lucidi.
“Harry che ne dici di lasciar respirare Cass? Le vostre risate si sentono dal piano di sotto” disse Emma sorridendomi complice. No aspetta, complice? Come complice?
No cioè.. no, lo sguardo era proprio da complice.. ma complice di cosa? Non sapevo che rispondere a queste domande del mio cervello, quindi decisi di alzarmi e dirigermi in bagno a risistemarmi la treccia.
“No, tu rimani dai. Scendiamo insieme a fare colazione” disse Harry tenendomi per il polso.
“Mi spiace Styles, ho già mangiato. Non siamo tutti orsi in letargo incapaci di svegliarsi qua” dissi sorridendogli “Io vado da Anna, ci vediamo dopo” dissi uscendo.
“Ah Harry” dissi ritornando nella sua camera.
“Dimmi” rispose sorridendo.
“Quando arrivano i tuoi amici?”
“Hanno detto che arriveranno dopo pranzo. Curiosa di conoscere i grandi One Direction al completo?” chiese sorridendo.
“Mhh.. sinceramente sarei più curiosa di conoscere i veri ragazzi che siete e non i “grandi” One Direction, ma ce la possiamo fare” risposi ridendo mentre uscivo dalla camera.
 
Il resto della mattinata passò tranquillo e dopo pranzo io e Anna stavamo sedute a chiacchierare in giardino all’ombra di un grande albero.
“Allora.. ho visto che tra te e il riccio c’è intesa.. mi sbaglio?”
“Oh.. non saprei. E’ simpatico, carino.. ma addirittura intesa? Tu dici?” chiesi arrossendo un poco.
“Cass dai, si vede lontano un chilometro che c’è qualcosa tra di voi. Cioè ma qualcosa di.. bho, particolare. C’è intesa, complicità. Siete affiatati”
“Non siamo una coppia, come possiamo essere affiatati?”
“Come amici” disse Anna sorridendo maliziosa “Per ora”.
“An dai, lui è famoso, ricco, bello.. voglio dire sono la cugina del ragazzo di sua cugina. In parole povere sono una povera sfigata che abita moolto lontano da lui che ha avuto la fortuna ( essì proprio la fortuna ) di conoscerlo.
Non vorrei illudermi troppo” dissi torturandomi le mani.
“Sei nervosa Cass, lasciati in pace le mani, le distruggerai così. Senti quel che sarà sarà. Non farti troppi problemi. Ah e poi tu non sei una povera sfigata, tu sei una ragazza bellissima, dolce ma con un bel caratterino.
Sei una persona stupenda e sono sicura l’abbia già capito e se così non fosse è stupido”
“Ti voglio bene” dissi guardandola negli occhi con tutto l’affetto che riuscivo a dimostrare.
“Anche io scema” disse abbracciandomi.
Mentre ci staccavamo dall’abbraccio vedemmo un furgone scuro fermarsi all’entrata della villetta.
Le portiere si aprirono ed uscirono proprio gli altri membri degli One Direction con le loro valigie!
Per fortuna non ci avevano notate ma noi stavamo osservando ogni loro movimento. Harry uscì di casa e li abbracciò uno ad uno e gli fece cenno di entrare.
Io ed Anna ci guardammo per capire cosa fare. Entrare e salutare? Rimanere lì come due fighe disinvolte? Entrare e dire che non avevamo notato il loro arrivo?
I dubbi vennero sciolti dalla voce di Harry, che con poca grazia ci stava urlando che i suoi amici erano arrivati e ci chiedeva di entrare a salutarli. Bene. Davvero bene.
Prima di entrare ci controllammo reciprocamente, in fondo erano sempre dei bei ragazzi.
Anna indossava pantaloncini attillati beige, una camicia un po’ larga bianca con le maniche arrotolate e ballerine bianche e beige. Cavolo, Anna aveva sempre tutto coordinato.
“An, sicura che sto bene così? Tu sei figa”
“Oddio Cass ma ce li hai gli occhi? Sei bellissima”
“ALLORA?” urlò di nuovo Harry.
“ARRIVIAMO!” urlammo io e Anna in italiano in coro, per un attimo ci dimenticammo di dover parlare inglese.
 
I ragazzi erano in salotto, una grande stanza rettangolare con divani, poltrone e pareti bianche, un grande televisore al plasma e tante piante. Stavano seduti sul divano e sulle poltrone a chiacchierare.
Zayn, Niall e Liam stavamo sgranocchiando delle patatine da un sacchetto mentre Harry e Louis si picchiavano scherzosamente.
Appena ci videro ci sorrisero e vennero a presentarsi.
“Ciao io sono Liam!” “Piacere io sono Niall!” “Io sono Zayn, ciao ragazze!” “E io sono Louis, il ragazzo di questo bel riccio”. Scoppiammo tutti a ridere all’ultima presentazione e cominciammo a chiacchierare.
All’inizio ero un po’ in soggezione, erano pur sempre delle “superstar” ma ora mi sentivo completamente a mio agio. In realtà erano normalissimi ragazzi che adoravano scherzare e divertirsi.
Dopo un po’ notai che Anna e Zayn parlavano fitto. Lei sorrideva come un’ebete e Zayn sembrava nervoso, anzi, sembrava ansioso di fare buona impressione. A lei avrei pensato dopo.
“Gente, occhi a me!” disse Louis alzandosi all’improvviso.
“Signor sì capitano!” dissi io ridendo.
“Ho avuto una delle mie brillanti idee – risatine sommesse degli altri- che ne dite di andare a cena tutti insieme?” chiese sorridendo.
“È una buona idea!” disse Liam.
“Già! E poi vorrei vedere un po’ la zona, che ne dite di farci fare un giro nei prossimi giorni?” chiese Anna.
“Questo era scontato, come potremmo abbandonare due donzelle così belle e simpatiche?” disse Louis che probabilmente aveva lasciato andare il cervello a briglia sciolta, che gli faceva dire cavolate.
“Oh non esageriamo Tomlinson!” dissi ridendo.
“Dai allora che ne dite? Vediamoci a casa di Liam, non è molto distante” disse Zayn.
“Ragazze vorremo portarvi fuori ma ci sono i paparazzi, già è un miracolo essere qui senza che nessuno lo sappia, non vorremo rischiare di farvi finire nei giornali scandalistici e via dicendo” disse Liam serio.
“Tranquilli ragazzi, capiamo” rispondemmo io ed Anna.
“D’accordo, allora andate a prepararvi, andiamo direttamente da Liam!” disse Louis cercando di imitare un condottiero (?).
 
 
 
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Angolo dell’autrice:
 
Hola
bellezze!
Finalmente ci sono tutti e cinque gli
One Direction. Credo di star dipingendo Louis come un’idiota patentato, che ne dite? Cambio qualcosa?
Fatemi sapere tutto quello che vi piace e che non vi piace senza problemi e se volete scrivete anche se avete delle idee per i prossimi capitoli. Comunque scusatemi per il nome del capitolo, ma non avevo altre idee ç__ç

Voglio ringraziare tutte coloro che seguono/leggono/recensiscono IO VI ADORO, siete MAGNIFICHE.
Nel capitolo precedente addirittura 3 recensioni :3 *-*  
Allora vorrei darvi i volti delle ragazze, anche se sinceramente io immagino Cassandra come me e le altre come le mie amiche.
Cassandra potete immaginarla come Emma Watson, Anna potete immaginarla come Ashley Green,
Vivienne potete immaginarla come Michela Quattrociocche, Nadia come Leighton Meester,
Rebecca come Taylor Swift ed Emma come Rachel Bilson.
Se non vi piacciono loro potete immaginarle come volete :D
Un bacio a tutte, alla prossima! xx


Hope you like it, Prisc.

 

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Capitolo 5
*** 5- Una serata a casa Payne. ***


Dopo aver avvertito in nostri genitori e mio cugino che quella sera saremmo andate a casa di Liam con i ragazzi eravamo salite a prepararci.
Anna stava per svignarsela in bagno ma appena fece per andarsene le bloccai il passaggio.
“Allora cara.. che vi siete detti tu e Zayn?” le chiesi guardandola maliziosamente.
“Oh ma Cass niente, che vuoi che ci siamo detti” disse guardandosi attorno, evidentemente a disagio “Su fammi passare che senno non usciamo più!” disse sorridendo.
“Sai vero che dopo ti farò un interrogatorio lunghissimo?” chiesi cercando di essere il più minacciosa possibile.
“Immaginavo” disse ridendo e dirigendosi in bagno.
Mi voltai verso l’armadio che ormai conteneva tutti i vestiti che mi ero portata. L’aprii e cominciai a tirare fuori tutto ciò che poteva essere adatto alla serata.
Come diavolo dovevo vestirmi?! Per un buon quarto d’ora provai e riprovai vestiti, magliette, pantaloni, cardigan, shorts, camicette, canotte e quasi rischiavo di affogare in mezzo a tutti quei tessuti, quando come al solito arrivò Anna a salvarmi.
“Tu sei irrecuperabile lo sai vero?” mi disse guardandomi come per dire “non riesci a sceglierti i vestiti manco cascasse il mondo” e cominciò a setacciare il mio guardaroba quasi totalmente posato sul letto e sul pavimento.
Dopo cinque minuti alzò il capo vittoriosa. Mi tese un paio di jeans abbastanza chiari,lunghi e stretti a cui abbinò una maglia blu scura, lunga fino sotto il sedere, leggermente sborsata e a maniche corte.
Si avviò verso le scarpe, le osservò e scelse dal mucchio un paio di ballerine blu. Al tutto decise di abbinare la mia borsa a sacco dello stesso colore dei jeans della Fred Perry. La ringraziai abbracciandola e andai a truccarmi.
Quando tornai dal bagno la vidi mentre indossava pantaloni color tortora che stava abbinando ad una maglia un po’ larga e bianca, ballerine bianche e alla sua immancabile Louis Vuitton.
Dopo circa dieci minuti uscimmo dalla nostra camera, salutammo tutti ed uscimmo da casa.
Harry ci stava aspettando sul vialetto, appoggiato al muretto. Indossava dei jeans scuri, una maglietta bianca, giacca grigio chiaro e converse bianche.
 
Harry’s Pov:
Stavo aspettando Cassandra e Anna da quasi cinque minuti appoggiato al muretto fuori dalla villetta, rimuginando su un qualcosa di indefinito che sentivo dentro di me in quei giorni quando le due ragazze uscirono di casa.
Una volta arrivate al cancello mi voltai per salutarle e notai che Cassandra era davvero stupenda, come  sempre del resto. Quel blu le stava d’incanto e sentii qualcosa muoversi dentro di me.
Cercai di riprendermi facendo l’idiota, così feci un fischio d’approvazione e dissi sorridendo mentre mi avviavo verso l’auto: “Come siamo belle sta sera!”
“Oh possiamo fare di meglio. Fidati, abbiamo molti assi nella manica!” disse Anna con fare sicuro, per poi scoppiare a ridere.
“Vi và di andare a ballare uno di questi giorni?” chiesi mentre aprivo la portiera per farle entrare in auto.
“Sarebbe divertente ma come fareste? Insomma non ci sono i fotografi, i paparazzi..” chiese Cass dubbiosa.
“In realtà si, ma basta che non vi facciate vedere durante il tragitto e non ci dovrebbero essere problemi” dissi sedendomi affianco a loro. Notai che mi guardavano perplesse e dopo alcuni secondi ne capii il motivo.
“C’è l’autista che guida” dissi sorridendo.
 
Cassandra’s Pov:
Subito dopo partimmo e durante il tragitto chiacchierammo un po’.
“Eccoci arrivati ragazzi!” disse l’autista venendo ad aprirci le portiere.
“Grazie James” disse Harry scendendo e venendoci ad aprire la portiera.
La casa di Liam era una villetta molto simile a quella di mio cugino: a due piani, con giardino ed abbastanza grande. Suonammo al campanello e da dentro aprirono il cancelletto.
Mentre percorrevamo il vialetto la porta di casa si aprì e ne uscì Louis che si avventò contro Harry abbracciandolo ed urlando frasi incomprensibili con voce da donna.
Io ed Anna scoppiammo a ridere e salutammo gli altri ragazzi che intanto erano usciti a salutarci.
Mentre salutavo Niall notai che Zayn osservava Anna un po’ troppo intensamente. Anna non era da meno, diciamo che tra i due c’erano vari sguardi molto profondi. Dovevo assolutamente saperne di più.
“Andiamo o preferisci rimanere qui fuori tutta la sera?”. Venni riscossa dai miei pensieri su Anna e Zayn da Harry.
“Oh sì.. si andiamo” dissi sorridendogli. Era davvero stupendo quella sera.
“Ah, comunque sei stupenda” sussurrò tra i miei capelli, avvicinandosi.
Rabbrividii per la sua vicinanza ed arrossii per ciò che aveva detto. Io stupenda? Stava impazzendo.
“Gli occhiali sarebbe il caso di portarli Styles” dissi sorridendo.
“Se io devo portare gli occhiali, tu sei completamente cieca”.
 
La serata passò tranquillamente. Mangiammo delle pizze, bevemmo Coca-Cola e qualche birra.
Decidemmo di sistemarci in salotto per guardare un film tutti insieme così mentre Harry, Niall e Louis erano in salotto a sceglierne uno, io, Anna, Liam e Zayn eravamo in cucina a riordinare e pulire i piatti sporchi.
“Come mai state tutti da mio cugino se abiti nella zona?” chiesi rivolgendomi a Liam che era intento ad asciugare un piatto vicino a me.
“Harry ci ha invitato. All’inizio ho fatto un po’ di resistenza dato che sapevo che ci sareste state anche voi, avevamo paura di essere d’impiccio.
Harry però ha insistito e quindi non abbiamo potuto rifiutare” disse girandosi e sorridendomi, per poi tornare al piatto.
“E così siete italiane voi due?”
“Sì, proprio così. Ci siete stati un paio di volte in Italia vero?”
“Sì, purtroppo solo un paio. Vorrei poterci andare più spesso, credo sia un bellissimo paese” disse mentre gli passavo un altro piatto bagnato.
“Sì è un bel paese, ma dopo diciassette anni in cui ci vivi vuoi staccare ed andare da un’altra parte, almeno per un po’”.
Liam mi guardava perplesso così aggiunsi “Hey questo è quel che provo io, e dato che io non sono del tutto normale ti consiglio di pesarle le parole che dico!” dissi ridendo.
“Tranquilla, ho a che fare con dei pazzi scatenati tutto il giorno. Una in più non sarà un problema!” disse prendendomi un po’ in giro.
Per tutta risposta lo sporcai di schiuma sul naso e lui, dopo essersi pulito mi tirò l’asciugamano bagnato, per poi scoppiare a ridere.
Nel frattempo Anna e Zayn stavano facendo i popcorn, chiacchierando a più non posso.
Io e Liam finimmo con i piatti e poco dopo furono pronti anche i popcorn. Li versammo in due grandi ciotole trasparenti, prendemmo altre Coca-Cola e delle birre ed andammo in salotto.
“Allora che film avete scelto geniacci?” chiese Zayn curioso.
“Vi ricordo che ci sono delle ragazze, spero abbiate scelto qualcosa di.. normale” disse Liam cercando di rimanere serio.
“Ma per chi ci hai preso!” disse Harry facendo il finto offeso.
“Già! Abbiamo scelto un film normalissimo, potete giudicare voi stessi” disse Niall passando il dvd a me ed Anna.
“Harry Potter e i Doni della Morte pt2?” chiesi guardando i tre che avevano scelto il film.
“Sì, non ti piace? Se vuoi ne guardiamo un altro, ne abbiamo a centinaia qui!” disse Louis sorridendomi.
“No, va bene questo. È che io piango ogni volta che guardo questo film, quindi preparatevi!”
“Ohh non sei l’unica, c’è qualcuno che non è da meno qui” disse Liam ed Harry arrossì leggermente.
Guardammo il film e quando venne il momento della morte di Piton scoppiai in lacrime farfugliando qualcosa come: “Era un brav’uomo, non meritava di morire, meritava una vita felice!”.
Gli altri mi guardarono ridendo e io risi a mia volta. Decisi che per quella sera Harry Potter poteva bastare, così mi alzai ed andai in bagno a sciacquarmi il volto.
Feci le cose con calma, dato che mancava ancora un quarticello alla fine del film. Una volta uscita dal bagno, che si trovava al secondo piano, uscii dalla portafinestra nel corridoio e mi appoggiai alla balaustra del balcone, osservando il cielo stellato ed il giardino sottostante.
 
Harry’s Pov:
Cass era andava via da qualche minuto e dato che non tornava decisi di alzarmi anche io e di andare a vedere che stesse facendo.
Avevo visto quel film qualcosa come duecento volte e se per quella volta lo interrompevo lì non sarebbe stato un dramma.
Alzandomi notai che Zayn teneva un braccio intorno alle spalle di Anna e che lei aveva un sorriso compiaciuto e leggermente inebetito sul volto. Sorrisi nel vedere quella scena e mi diressi al piano di sopra.
Notai che la portafinestra del corridoio era semiaperta così uscii sul balcone e notai Cass appoggiata alla ringhiera. Dovevo ammettere che era davvero bella.
Mi avvicinai silenziosamente e quando fui abbastanza vicino le sussurrai all’orecchio: “Bello quassù eh?”.
Lei sussultò e si girò di scatto. All’inizio mi guardò allarmata, poi disorientata ed infine mi incenerì con uno sguardo.
“Tu, stupido deficiente, la devi smettere di cercare di farmi venire un infarto!” disse mentre mi colpiva il petto e le braccia con dei pugnetti che probabilmente lei riteneva dolorosi.
“Hey, hey! Calma!” dissi sorridendole e bloccandole i polsi a mezz’aria con le mani “Era solo uno scherzo. Allora, come mai quassù? Il film ti ha stancata?”
“Un po’, l’ho visto migliaia di volte e ho pensato che per questa sera le lacrime fossero abbastanza” disse ridendo. Il suo sorriso fece allargare ancora di più il mio.
“Ti spiace se rimango qui a farti compagnia? Per me è la stessa storia con il film” dissi accostandomi a lei ed appoggiandomi alla ringhiera.
“Tranquillo” disse ritornando a fissare le stelle. Io fissavo lei, cercando di non farmi notare.
Dopo un paio di minuti disse: “Qual è il tuo film preferito?”
“Adoro Titanic e Love Actually, ma anche The Notebook non è male. Il tuo?”
“Amo i film un po’ vecchiotti. Ad esempio Grease mi piace da morire e amo Forrest Gump. Di quelli recenti però mi piace molto Il diario di Bridget Jones. Ah, non mi uccidere ti prego, ma non ho mai visto Titanic!” disse sorridendo un po’ imbarazzata.
“Cosa?!” dissi io sconcertato “Non lo hai mai visto? Cavolo, devo fartelo vedere, e anche subito!” dissi ridendo. Lei rise insieme a me e cominciammo a chiacchierare.
“Senti.. che ne dici se allora uno di questi giorni lo guardiamo il film?” chiesi indugiando un po’.
“Bhè.. si, si dai vediamocelo. Mi piacerebbe molto” disse regalandomi un sorriso di quelli più belli che avessi mai potuto ricevere. Sentivo le gambe tremarmi e la sensazione di prima farsi sempre più insistente.
Che mi stessi innamorando di lei? No. No non credo. Voglio dire la conoscevo da un paio di giorni!
“Ragazzi allora? Che fate lassù? Hazza tieni le mani a posto!” urlarono dal piano di sotto Liam e Niall.
Era davvero arrivato il momento di andare così io e le ragazze salutammo Zayn, Louis, Niall e Liam e ritornammo a casa. 


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Ciao ragazze meravigliose!
Allora oggi il capitolo è un po' più lunghetto ed ho provato a far evolvere la storia anche dal punto del nostro caro Styles.
Come vi sembra? Nel corso della storia credo che adotterò anche altri punti di vista, così sarà più varia e potrete
seguire meglio la storia che preferite, invece di vederla sempre dagli occhi di Cass o di Harry.
Tra un po' ci saranno delle graaandi novità! :3 Siate curiose(?), lol.
Finalmente Harry s'è accorto di provare qualcosa e praticamente è una specie di appuntamento 'sto fatto del film (?).
Ah, l'amour l'amour! (?)

Voglio ringraziare enormemente le sette persone che hanno recensito la storia, ovvero:
Sheistender, MRS_Malik_Ale, camillaaa94 ed Helen Styles.

Ringrazio anche enormemente le persone che leggono la storia, che la preferiscono e che la seguono.
Mi piace scrivere questa storia ma senza di voi non ci sarebbe lo sprint necessario, voi mi date la forza per continuarla la ff ragazze <3
( 7 recensioni, 2 preferiti e 10 che seguono *-* )

So che questo capitolo non è niente di che, ma apprezzerei davvero tanto sapere come la pensare care, quindi
se volete lasciate una recensione, sia positiva, sia neutra, sia negativa! :)
Per ora è tutto! Hola potatoes!
( Auguri per chiunque abbia un esame o qualcosa che necessiti degli auguri, lol )

Hope you like it, Harmony.


 

       ( Sì, ho cambiato nome! :) Vi piace? )
  

         

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Capitolo 6
*** 6- Titanic. ***


Passarono un paio di settimane da quella sera e i ragazzi erano stati poco presenti per colpa di impegni di lavoro ma volevano farsi perdonare portandoci a ballare.
Una volta tornate a casa quella sera feci un super interrogatorio ad Anna sulla sua “storia” con Zayn e avevo scoperto che si erano scambiati i numeri di telefono e che avevano molte cose in comune e che lui l’aveva invitata ad uscire il giorno dopo in cui saremmo andate in discoteca. Subito dopo le raccontai di quello che era accaduto con Harry e del suo quasi “invito” per vedere Titanic. Lei fu contentissima, come me per lei del resto, e cominciammo a fantasticare come due idiote.
 
Uscii dal bagno dopo una lunga doccia bollente , che avevo fatto cercando di recuperare le forze dopo la serata in discoteca della sera prima, con solo un asciugamano a dosso e andai in camera mia.
Quando entrai vidi il telefono vibrare sulla scrivania e subito dopo sentii le prime note di Now I Wanna Sniff Some Glue dei Ramones diffondersi nell’aria.
Corsi a rispondere alla chiamata e la voce di Becca mi mise fuori gioco l’orecchio sinistro per qualche minuto.
“REBECCA CLARA LORI SE CONTINUI AD URLARE COSì PERDERò COMPLETAMENTE L’USO DELL’UDITO!” urlai a mia volta nell’apparecchio.
“Scusa, scusa Cass è che sono un sacco contenta! Ommioddio non ti fai un’idea!” continuava ad urlare Becca.
“Ok Becks calmati, con calma. Dimmi tutto” dissi cercando di farla parlare e morendo dalla curiosità mentre mi infilavo l’intimo.
Dopo qualche secondo di esitazione parlò: “E’ ancora valido l’invito a venire a stare da tuo cugino?”
Questa volta fui io ad urlare dalla gioia! Non potevo crederci, Becca sarebbe venuta!
“Certo che sì Becks! Ma.. ma non dovevi andare dai tuoi parenti?”
“Sì, ci sono già stata cara, ormai sono passate quasi tre settimane da quando sei la! Comunque mamma ha detto che ora posso anche venire quindi.. c’è posto per me?”
“Assolutamente sì! Mio cugino sarà di sicuro d’accordo, aspetta due secondi vado a chiederglielo” dissi appoggiando il telefonino e correndo di sotto.
Scesi velocemente le scale rischiando più volte di inciampare e mi fiondai in cucina a tutta velocità.
“Ale, Ale” chiamai mio cugino trafelata, reggendomi sulle ginocchia.
“Hey, hey! Che c’è? Tutto ok? Siediti dai” disse mio cugino preoccupato.
“No, no sto bene. Ascolta, Rebecca una delle mie amiche che avevo invitato a venire è tornata dalla visita ai suoi parenti e dice che ora potrebbe venire. Può vero?” chiesi non riuscendo a contenere l’emozione.
“Ma certo che può! Cassi mi fai prendere ‘stì colpi, pensavo fosse successo qualcosa di grave!”
“GRAZIE, GRAZIE, GRAZIE! Non finirò mai di ringraziarti, ti voglio bene!” dissi stritolandolo.
Lui mi abbracciò a sua volta e io corsi fuori dalla cucina. Notai che nel salotto adiacente c’era Zayn, che stava aspettando Anna, che aveva osservato la scena divertito.
“Ciao Zayn!” dissi io salutandolo con un sacco di entusiasmo e con un sorriso che andava da un orecchio all’altro.
“Ti prego vestiti” disse serio osservandomi “comunque ciao” continuò abbozzando un sorriso.
Diventai completamente rossa per l’imbarazzo e corsi di sopra.
“REBECCA! Rebecca ci sei ancora?”
“Certo! Allora?”
“Puoi venire! Ti veniamo a prendere all’aeroporto, quando vieni?”
“Domani verso le tre va bene? Ho già le valigie pronte di quando ero andata dai parenti”
“Si, perfetto. Ti aspettiamo alle tre in aeroporto!” dissi sorridendo.
“Ok a domani Cass, grazie! Ti adoro!”
“A domani, ti adoro anche io cara!” dissi chiudendo la chiamata.
Allargai le braccia mentre sorridevo e respiravo a fondo. Ero felicissima, avrei rivisto Becca!
“Hey Cass ti và di…” disse una voce fin troppo nota irrompendo nella mia stanza.
Mi girai di scatto, interrompendo il mio momento di relax e vidi Harry con ancora la mano sulla maniglia della porta e la bocca spalancata.
Dopo un attimo di esitazione riprese: “Dicevo, ti và di vedere Titanic oggi pomeriggio? Oggi sono libero e dato che non c’è nemmeno Anna..”
“Si mi và! Andiamo!” dissi sorridendogli.
“Ehm.. senti non che mi dispiaccia, ma vuoi davvero scendere così?”
Cazzo. Mi ero dimenticata completamente di essere solo in intimo. Bene, questo è il risultato del girare sempre col costume a casa in Italia. Davvero bene.
In preda ad un imbarazzo pazzesco afferrai ciò che trovai: un paio di shorts neri e una maglietta a maniche corte di un rosa non molto acceso.
Indossai il tutto velocemente e scesi a piedi scalzi, almeno di quelli non dovevo vergognarmi. Harry mi aspettava già di sotto con una ciotola enorme di popcorn e due coca cole.
Aveva già inserito il dvd e stava osservando il menù un po’ interdetto.
“Hey Cass senti.. come lo guardiamo? Voglio dire, metto i sottotitoli in italiano? Oppure no?” chiese imbarazzato.
Riflettei per un attimo e poi risposi: “Penso di capire ma mettili se ci sono, per sicurezza”.
Mi sistemai sul divano accanto a lui e cominciammo a vedere il film.
Dopo un’oretta che stavamo guardando il film, poco prima di dover cambiare il disco 1 con il disco 2, Harry mi sussurrò all’orecchio: “Comunque se ti và puoi farti trovare in quel modo ogni volta che vuoi”
Arrossi vistosamente e decisi di rispondere in questo modo: “Scordatelo”.
“Vedremo” disse alzandosi per cambiare il dvd.
Arrivammo alla fine del film ed eravamo sempre più vicini. Ad Harry cominciarono a scendere le prime lacrime e nonostante io non mi commuovessi facilmente devo dire che quel film mi prese molto.
Non piansi ma rimasi molto colpita. Alla fine del film notai che io ed Harry eravamo abbracciati, cosa che mi era DECISAMENTE sfuggita.
Mi girai ad osservarlo e notai che aveva una faccia leggermente confusa ma anche contenta. Che nessuno dei due si fosse accorto che ci stavamo abbracciando fino ad ora? Impossibile.
Doveva aver preso lui l’iniziativa e io, presa com’ero del film, l’avevo assecondato. E se l’avessi presa io? Impossibile.
Mi voltai di nuovo e lo trovai sempre più vicino a me. Il suo volto era talmente vicino che potevo osservare benissimo ogni suo particolare, a partire da quegli occhi color smeraldo.
“NO, NO, NO. CASSANDRA smettila! NON fare questi pensieri, BASTA!” urlò dentro di me la mia coscienza cercando invano di farmi ragionare. Il suo profumo mi inebriava e non riuscivo a staccare i miei occhi dai suoi.
Ormai c’erano solo pochi centimetri tra le nostre labbra, che entrambi azzerammo con decisione.
Le sue labbra erano morbide e calde, stavo impazzendo per quel contatto. Chiese quasi timidamente l’ingresso con la lingua che io non tardai a consentire e il bacio divenne più dolce e delicato che mai.
Dopo un paio di minuti ci staccammo imbarazzati.
“Io…” dissi tentando di distanziarmi e schiarendomi la voce, non sapendo bene cosa dire “Io bhè.. credo che andrò di sopra. G-grazie per il film e per.. bhè.. è stato.. magnifico”.
“Hey, calma” disse lui avvicinandosi e accarezzandomi una guancia. “Che succede?”
“Harry io.. cos’era questo?” chiesi torturandomi le mani.
“Era ciò che aspettavo dal primo momento in cui ti ho vista. Cass, io sento di provare qualcosa per te, non me ne sono subito reso conto ma da quando l’ho capito non riesco nemmeno più a dormire la notte.
Vorrei sempre e solo passare del tempo con te, sentire il tuo profumo, guardare i tuoi occhi, il tuo sorriso, sentire la tua voce, la tua risata. Ogni secondo vorrei passarlo con te, che mi fai divertire da matti.
Sinceramente non so cosa fosse, a parte questo. Cioè insomma, io credo di.. cioè si , voglio dire..Io vorrei che tu.. cioè dovrei chiedertelo, cioè si insomma..” stava cercando di dire qualcosa ma probabilmente non trovava le parole giuste.
Esitò ancora, finché sbuffando si prese la testa tra le mani.
“Harry” lo chiamai. Lui non si mosse.
“Harry, guardami” dissi con più insistenza.
Alzò il capo, aveva quasi gli occhi lucidi. Mi si strinse il cuore nel vederlo così, quindi con decisione dopo un bel respiro cominciai a parlare.
“Harry, non è facile dirtelo ma anche per me è lo stesso direi. Quel giorno quando ti ho visto per la prima volta ero rimasta shockata, mi sentivo come se avessi preso la scossa.
Nemmeno io mi accorsi subito di quel che provo. È un po’ che ho davvero capito quello che sento ed ho paura. Ho una fottutissima paura Harry. Tu.. tu sei troppo per me, e sei anche famoso.
Come potremmo durare? Credimi, lo voglio molto più di quando probabilmente lo vuoi tu. Harry io..” non riuscii più a continuare, il groppo che avevo in gola me lo impediva.
Harry mi piaceva da morire dal primo momento in cui l’avevo visto ed ora sapere di essere ricambiata mi rendeva la ragazza più felice del mondo. Ma lui era davvero troppo per me, bello, famoso, simpatico, io non ero abbastanza.
E poi lui viaggiava sempre e aveva milioni di ragazze che gli andavano dietro e milioni di ragazze molto migliori di me, molto più belle o con un carattere migliore.
Stava per cadermi la prima lacrima quando Harry mi sorrise e solo con un sorriso le scacciò via tutte.
“Cass, tu mi piaci, molto. Non vorrei esagerare ma devo dire che .. insomma credo di.. di ecco.. mi sto innamorando di te, sì. Ascolta proviamoci ti prego, se vuoi proviamoci. Sei l’unica cosa che desidero.
Quindi.. v-vorresti essere la mia ragazza C-Cass?” chiese guardandomi negli occhi.
Per un attimo non sentii più niente, sentivo solo il cuore battermi all’impazzata. Lo guardai a mia volta e mi feci coraggio. Mi avvicinai e sussurrai un sì sulle sue labbra, per poi baciarlo.
Lui poco dopo ricambiò il bacio e lo sentii sorridere. Io sentivo lo stomaco che si contorceva per quando mi piacesse Harry.
 
Harry’s Pov:
La stavo baciando. Stavo baciando Cass. Per la seconda volta. Dopo essermi dichiarato. Quanto avevo sognato tutto ciò negli ultimi giorni! Quella ragazza mi faceva perdere la testa e, con sorpresa dei miei amici a cui avevo raccontato tutto, non la volevo solo per una notte, la volevo per sempre. Non mi stancavo mai di perdermi in quegli occhi dorati macchiati qua e là di verde, di rimanere inebetito davanti a quel sorriso.
Mi sentivo bene, sentivo di respirare per la prima volta quando stavo con lei. Mi sentivo vivo.
La strinsi a me ancora di più, come se non la volessi lasciar andare via, come se fosse la mia unica ragione di vita. “Sei perduto Styles” disse la mia coscienza. Me ne infischiai.
Se essere perduto significava questo, mi sarei perso molto spesso. 



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Angolo dell'autrice:
Hola genteee!
Eccoci quà con un nuovo capitoletto :3
Che ne dite, vi piace come procede la cosa tra Harry e Cass? Sono stata brava? Ahahaha :3 (?)
Ci sono altre
novità però! Presto arriverà Rebecca e ne accadranno delle belle :D lol
Vorrei ringraziare enormemente coloro che hanno recensito lo scorso capitolo:
mari26, Acinorev_C, Sheistender e Helen Styles.
Vorrei anche ringraziare da morire tutto coloro che seguono/preferiscono/seguono/leggono e basta.

Mi spingete a continuare e a fare sempre di meglio gente! <3 ( tantooloveyeah ).
Spero che il capitolo vi piaccia, per qualcunque cosa recensite,recensite,recensite!
Ora vado, non credo di avere qualcos'altro da dire.
Ciao
carote! Vi adoro <3

Hope you like it, Harmony.
 

 

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Capitolo 7
*** 7- Becks. ***


Quella notte dormii benissimo, ripensando e sognando continuamente ciò che mi era accaduto giusto un paio d’ore prima. Io ed Harry ci eravamo baciati e.. e ora stavamo insieme.
Non riuscivo ancora a metabolizzare il tutto. Mi faceva uno strano effetto.
Raccontai tutto ad Anna e ne fu super felice anche se mi disse di stare attenta e di non farmi fregare.
Mi raccontò che lei e Zayn quel pomeriggio erano usciti e si erano baciati, solo che lui non le aveva chiesto di essere la sua ragazza, si erano baciati e basta.
La mattina dopo mi svegliai tranquillamente e scesi, forse un po’ tardi, a fare colazione con Anna. Quando stavamo risalendo per le scale per andarci a vestire incontrammo Niall e Liam che scendevano le scale.
Li salutammo e li informammo dell’imminente arrivo di Rebecca, descrivendola brevemente. Dissero di non vedere l’ora di conoscerla e scesero in cucina.
Notai che mia madre era già sveglia così dissi ad Anna di andare in camera e che io l’avrei raggiunta poco dopo. Avevo un bel rapporto con mia madre e quindi volevo raccontarle di quello che era accaduto con Harry.
“Ciao tesoro, come stai?” disse lei fermandosi davanti a me per il corridoio e baciandomi una guancia dolcemente solo come una madre può fare.
“Bene mamma. Ascolta dovrei dirti una cosa”
“Dimmi” disse incoraggiante.
“Vedi.. a me.. a me piace Harry. Ieri diciamo che lui si è.. bhè si è dichiarato e..”
“E state insieme?”
“Credo proprio di si”.
“Sono contenta per voi Cassi” disse lei sorridendomi dolcemente “però stai attenta va bene? Sai che non mi piace farti la “predica” ma lui è famoso e da quel che ho capito anche facilino con le altre e quindi non vorrei che tu.. bhè rimanessi “scottata”, non so se mi spiego”.
“Tranquilla mamma, me la caverò” dissi sorridendole a mia volta.
“Bhè allora che dire.. vi do la mia benedizione!” disse lei ridendo.
L’abbracciai e raggiunsi Anna in camera. Quel pomeriggio saremmo dovute andare all’aeroporto quindi cominciammo già a prepararci dato che ormai era mezzogiorno.
Anna indossò un paio di jeans gialli, lunghi e stretti, una canottiera bianco panna con disegnate rose rosa, girasoli e foglie e stivaletti beige.
Io decisi di indossare, e per una buona volta decisi IO con il consenso finale di Anna, un paio di jeans neri, stretti e lunghi, una canottiera bianca con sopra una camicia a quadri nera e rossa con maniche arrotolate con qualche bottone slacciato e converse rosse.
Dato che per arrivare all’aeroporto ci avremmo impiegato un’ora circa verso l’una e mezzo scendemmo per mangiare un panino e poi partimmo in macchina con mio cugino e mio padre.
Mio padre negli ultimi anni aveva legato molto con mio cugino, nonostante la differenza d’età di circa quindici anni.
Eravamo stranamente in orario e per le tre eravamo tutte e due fuori ad aspettare Becca.
Ad un certo punto notammo una testa riccioluta e bionda sperduta tra la folla e cominciammo ad urlare il suo nome.
Dopo poco ci riconobbe e venne verso di noi. Indossava una strana canottiera rossa stretta sul seno che si allargava con sopra un secondo tessuto sottile decorato con strane fantasie gialle, normali jeans lunghi e stretti e converse gialle.
Ahh, la nostra Becks.
“BECCAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA!” urlò Anna per poi gettarsi tra le braccia dell’amica.
“Ciaociaociaociaociao!” disse Becca stringendola. “Che bello essere qui!”
“Cass! Vieni a salutarmi!” disse lei correndomi incontro. Ci abbracciamo e salutammo per alcuni minuti come se non ci vedessimo da una vita e fummo riscosse soltanto da ripetuti colpetti di tosse di mio padre ed Ale che ci osservavano.
“Salve signor Sabatini, ciao Alessandro!” disse Becca rivolta ai due.
“Rebecca quante volte dovrò ripeterti che puoi chiamarmi Filippo quando vuoi?” chiese mio padre quasi retorico prendendole la valigia più grande tra le due che aveva.
“Ciao Rebecca, è un piacere rivederti” disse mio cugino prendendole l’altra valigia dandole una pacca leggera sulla spalla.
Caricammo i bagagli e salimmo tutti in macchina. Una volta arrivati Becca spalancò la bocca guardando la villetta di Ale e noi gliela facemmo visitare.
Finito il giro turistico decidemmo di andare in cucina a prendere qualcosa da mangiare per poi sederci in salotto. Entrando notammo Emma e mia madre che chiacchieravano.
“Oh, ciao Rebecca!” disse mia madre sorridendole allegra.
“Salve signora” disse lei sorridendo.
“Tu devi essere l’altra amica di Cassi, dico bene? Piacere io sono Emma” disse la donna presentandosi.
“Si esatto. Piacere io sono Rebecca!” disse lei sorridendo.
Prendemmo una Coca-Cola grande, tre bicchieri e quattro o cinque pacchetti di patatine e ci spaparanzammo in salotto.
Avevo scoperto che Harry ed i ragazzi sarebbero tornati qualche ora dopo e quindi per ora non erano in casa.
Dopo un paio d’ore di cazzeggio totale era rimasto un solo pacchetto di patatine e indovinate un po’ chi chiese di poterlo mangiare? Becca.
Lei mangiava per quattro persone e non metteva su un chilo, la invidiavamo tutte da morire per questo.
“Hey CassiCass, passami un po’ quel pacchetto là!” disse sorridendo come un’idiota.
Proprio mentre prendevo il pacchetto vicino a me sentii la porta di casa sbattere e le voci di quei cinque deficiente riempire l’aria.
Senza guardare Becca tirai il pacchetto nella sua direzione e notai troppo tardi che le finì direttamente in faccia. Perché?
Perché era troppo occupata a fissarsi, come due idioti peraltro, con il bel biondino dagli occhi di ghiaccio bloccato sulla porta del salotto.
“Nialler spostati!” urlò Louis ridendo da dietro mettendolo da parte con poca grazia. Alla fine Niall si riprese e rise a sua volta, anche se continuava ad osservare Rebecca incuriosito.
“Salve nuova arrivata” cominciò Louis parandosi davanti a Becks “Io sono Louis!” disse sorridendole e porgendole la mano che lei strinse.
Si presentarono anche gli altri ragazzi e quando venne il turno di Niall tutti tentarono di trattenere le risate.
“C-ciao, io s-sono Niall, p-piacere!” disse il biondino diventando tutto rosso.
“Ciao Niall, piacere! Io sono Rebecca!” disse lei senza il minimo imbarazzo. Nonostante la sua decisione nel rispondere potevo vedere benissimo qualcosa agitarsi dentro di lei e forse corsi un po’ troppo ma immaginai già una nuova coppia.
Niall e Liam andarono in cucina a prendere altro da mangiare dato che erano appena arrivati e noi rimanemmo in salotto con Louis in mezzo alla stanza che stava cercando di conoscere meglio Rebecca sparandole domande degne del Megamind o dello Spin the Harry.
Harry si sedette accanto a me e mi baciò dolcemente a stampo prendendomi per mano. Io sorrisi ed arrossii, stringendogli la mano e appoggiando la testa sulla sua spalla.
Per fortuna nessuno notò ciò che stavamo facendo, mi vergognavo un po' a scambiare "effusioni" in pubblico.
 
Anna’s Pov:
Rivedere Bec, come la chiamavo io, dopo quasi tre settimane era stato bellissimo. Mi mancava un sacco la parlantina di quella ragazza. Ora che Bec era potuta venire io e Cass nutrivamo una speranza che anche Viv e Nadi potessero venire, ma sapevamo che era difficile che ciò accadesse.
Mentre i ragazzi si presentavano a lei non riuscii a fare a meno di pensare che il cugino di Cass fosse davvero pieno di risorse. Aveva tirato fuori un letto da chissà dove e ora Becca dormiva in camera con noi.
Assorta nei miei pensieri non feci nemmeno caso a Zayn che mi si sedeva accanto.
“Hey An” mi sussurrò lui sorridendomi.
Sobbalzai leggermente e lo salutai sorridendogli a mia volta “Ciao Zè”*.
Il ragazzo si avvicinò e mi lasciò un bacio a fior di labbra, sussurrandomi che dopo avrebbe dovuto parlarmi.
I ragazzi nella stanza ci osservavano allibiti. Evidentemente avevano notato ciò che lui aveva fatto.
Io arrossii ma non abbassai lo sguardo ed entrambi rispondemmo contemporaneamente con un’alzata di spalle. Mi alzai, seguita da lui e andammo in giardino.
“Allora” dissi sedendomi sul dondolo in veranda “Dimmi”. Ero nervosa, non sapevo cosa avrebbe potuto dirmi.
Per natura mi stavo immaginando il peggio, non riuscivo a non immaginarlo in molte situazioni, infatti tutti mi rinfacciavano che fossi troppo pessimista.
“An, sono confuso. Quel bacio di ieri.. insomma tu mi piaci, ma non sono sicuro di.. di voler incominciare qualcosa ancora. Io devo chiarirmi le idee, devo.. devo capire cosa voglio davvero” disse nervoso.
Le mie previsioni furono azzeccate, avrei potuto lavorare come meteorologa.
“Oh, certo. E tu pensi che io starò qui ad aspettarti e a torturami tutte le notti pensando “chissà quando Zayn si deciderà”. No caro, non direi. Non sono un giochetto.
Ok che hai le idee confuse e vuoi chiarirle, per carità, ma pensi che il mio parere non conti?” dissi io un po’ inacidita.
“Ho per caso detto questo? Ho detto che tu non conti?” chiese lui scontroso.
“No ma era quello che si capiva”.
“Senti ti conosco da nemmeno un mese, non posso mandare a puttane tutto per una storia con te!” disse lui arrabbiato.
“Fai con comodo, non mandare tutto a puttane per me, nessuno te lo ha chiesto. Stare con me non vuol dire mandarsi a puttane la carriera, voglio dire.. sempre meglio di quella puttanella con cui ti mettono nei giornali. Perrie, dico bene? Ha il nome di un ornitorinco di un fottuto cartone animato, lo sai? Comunque, sistemati le tue puttane e quando avrai deciso fammi un fischio, vedrò se avrò l’agenda libera” dissi io facendogli l’occhiolino e rientrando in casa, decisamente scossa, incazzata e delusa.
Doveva riflettere, e ne aveva il diritto. Mi conosceva da nemmeno un mese, aveva il diritto di non essere del tutto sicuro. In realtà tutte le ragioni che aveva erano giuste, tranne una: il giorno prima mi aveva baciata. Se avesse davvero dovuto fare ordine nella sua vita non l’avrebbe fatto, cazzo. Era questo che mi faceva girare altamente le balz(?).
Cercai di fingere un sorriso e mi sedetti accanto a Liam che nel frattempo era ritornato con Niall e aveva portato altro cibo e da bere. Fanculo Malik, il mondo non aspetta te.
 
 
Zayn’s Pov:
Cazzo. Ero arrabbiato, da morire. Ora l’unica cosa che volevo era sentire l’amaro sapore del tabacco, sentirlo bruciare in gola e nei polmoni.
Presi il pacchetto di Marlboro dalla tasca e ne tirai fuori una. L’accesi con le mani che mi tremavano. Ero solo stato sincero, cazzo.
E cosa avevo ottenuto? Una bella incazzatura da parte sua e da parte mia. Anche lei però non aveva tutti i torti.. forse avrei dovuto evitare di baciarla il giorno prima.
“Evitare di baciarla?” mi disse la mia coscienza “Ma se è quello che desideri dalla prima volta in cui l’hai vista! Il punto è che tu, Zayn Malik, sei solo un coglione e credo che ormai tu provi gusto nel rovinarti le cose da solo”.
Grazie coscienza, non c’è un’analisi più accurata. Forse il grande Zayn Malik aveva solo paura di innamorarsi. Rimasi lì a fumare per un po’, tentando di calmarmi.
“Hey amico, tutto ok?” disse Harry appoggiandomi una mano sulla spalla sorridendomi.
“Sì, credo di si” dissi cercando di apparire non troppo arrabbiato o infelice.
“Allora rientriamo dai, manchi solo tu” disse il riccio dandomi delle pacchette sulla spalla.
Gettai la sigaretta e lo seguii, stampandomi un sorriso in faccia mentre pensavo a come potevo farmi perdonare da Anna.
 
 

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Angolo dell’autrice:
 

  Ciao genteeee!
Finalmente cambiamo aria con:
un nuovo personaggio, due nuovi POV e un bel litigio.
Cosa ne dite del capitolo? Vi piace? Fatemi sapere ;)
Tra Cassandra ed Harry sembra andare tutto bene mentre tra Anna e Zayn c’è un po’ di maretta.
Ma che ci vogliamo fare, con i caratterini che hanno tutti e due.. vedremo cosa succederà! Non so se c'è bisogno di dirlo o no, comunque tutti quegli insulti su Perrie non li penso davvero, tranquille ( anche se sono molto invidiosa di lei e gelosa di Zayn, yoyo :3 ) (?)
Che ne dite di Niall che si congela sulla porta vedendo Rebecca? Sarà colpo di fulmine per entrambi?
O soltanto un colpo un faccia di pacchetto di patatine? lol (?)

Vicino a Zè ho messo l’asterisco per spiegarvelo. Allora volevo dare un soprannome a Zayn ma Zay l’ho visto in tante ff, Zy mi sa da femmina e quindi dato che si pronuncia “zein”, più o meno, è il dimiutivo.
Si, sono stupida.
Ah, non so se fumi o meno
Marlboro ma era l’unica marca che mi veniva in mente in quel momento, correggetemi se sbaglio! ( ho sbagliato di sicuro ) Comunque non so se si capiva o no, ma i genitori di Cass c'erano dall'inizio anche in Inghilterra, solo che non li avevo cagati mai, lol.
Come al solito voglio ringraziare enormemente chi ha recensito lo scorso capitolo:
Sheistender, Helen Styles e Acinorev_C.
A massive thank you alle persone che seguono, leggono e basta, preferiscono e ricordano.
Vorrei anche ringraziare Viki_1D che mi ha messa tra i suoi autori preferiti *-*

Per sta volta è tutto gente, alla prossima!
Vi adoro <3
 

Hope you like it, Harmony.
 
  
  

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Capitolo 8
*** 8- Una nuova casa. ***


Rebecca’s Pov:
Essere lassù, anzi quassù, con Cass e Anna era la cosa migliore del mondo! Non ricordavo fosse tutto così bello qua e soprattutto non mi sarei mai aspettata di conoscere gli One Direction e soprattutto.. Niall.
Io non sono e non ero una loro fan, ma dovevo ammettere che avevano davvero delle belle voci e che erano anche carini. Per fortuna riuscii a rimediare quasi subito alla bellissima figurina di merda fatta appena arrivarono.
La casa era qualcosa di stupendo. Cassi me l’aveva descritta per telefono e se già da quel momento sembrava magnifica, una volta vista con i miei occhi  non riuscivo proprio a crederci.
Passammo il pomeriggio a chiacchierare e dopo cena io e le altre salimmo in camera nostra.
La giornata era stata bella ma finalmente eravamo sole e potevamo raccontarci tutto come solo delle migliori amiche sanno fare.
“Allora belle ragazze, voglio sapere per filo e per segno tuuutto quello che avete fatto da quando avete messo piede sulla terra della regina, del thè e del fish’n’chips!” dissi io sdraiandomi sul letto che poche ore prima aveva spostato fin quassù Alessandro.
“Bhè vediamo..” disse Anna sedendosi davanti a me sorridendo “Abbiamo fatto tante cose.. abbiamo visitato i dintorni, siamo uscite un po’, abbiamo fatto shopping, abbiamo conosciuto i ragazzi, QUALCUNO HA FATTO COLPO..” disse lei con falsa noncuranza lanciando a Cass un veloce sguardo.
“Cassandra, hai da raccontarmi qualcosa?” dissi cercando di sembrare più seria che potessi, e quindi avevo solamente assunto una faccia da beota.
“Uhm.. bhè direi di sì” disse lei con un velo d’imbarazzo e ci raccontò di quel che era successo con Harry.
“È magnifico Cass! Sono contentissima per te ed Harry!” dissi abbracciandola mentre sorridevo “Starai.. attenta vero? Sai le voci che girano, insomma..” continuai cercando di non essere troppo indiscreta.
“Oh Becca, tranquilla me la caverò!” disse lei sorridendo e facendomi l’occhiolino.
“E tu invece An? Vuoi dirmi che la popolazione maschile anglosassone non sta ancora sbavando dietro il tuo bel culetto?” dissi guardandola con lo stesso sguardo che avevo tentato di fare poco prima con Cass.
“No ma grazie per il complimento!” disse lei ridendo “Comunque.. apparentemente no, niente di che” continuò come cercando di dissimulare qualcosa.
“Ma cosa stai dicendo?!” proruppe Cass con fare teatrale facendo strabuzzare gli occhi ad Anna “Eccome se ha attirato l’attenzione di qualcuno.. solo che questo qualcuno non è del tutto anglosassone, chi vuole intendere intenda…”
Ci pensai su un attimo e l’unica risposta che avevo trovato era la più scontata: “Zayn?”
“Esatto!” disse Cass vittoriosa.
“Non.. non è come sembra, e non è nemmeno niente di che, davvero” disse lei sempre più a disagio.
“Senti An, ok che sei modesta ma questo non è vero. Quello che è successo l’altro giorno dove lo metti?” disse Cass non capendo il perché del comportamento dell’amica.
“Che è successo l’altro giorno?” chiesi io non capendo niente di quel che succedeva.
“E va bene, va bene!” disse Anna arrendendosi.
Mi raccontò tutto quello che era accaduto con Zayn e poco dopo però raccontò anche di quel che gli aveva detto poco prima. L’ultima parte risultò nuova anche alle orecchie di Cass che dovemmo trattenere a forza dall’uscire dalla stanza per andarlo ad insultare come meritava.
Per quanto mi riguardava l’avrei ucciso con tutti e 250 i colpi di un mitragliatore MG 42 nazista.
Alla fine parlammo un altro po’, insultammo ancora Zayn e ci demmo la buona notte.
 
Cassandra’s Pov:
I ragazzi erano di nuovo fuori per lavoro, così noi tre ne approfittammo per andare un po’ in giro con Becca.
Harry già mi mancava, non vedevo l’ora di rivederlo, cosa che purtroppo sarebbe accaduta solo tra un paio di giorni.
Non sapevo dove avevo trovato tutta la fortuna per stare con uno come Harry, me lo chiedevo ogni secondo che passavo con lui e anche ogni secondo che non passavo con lui.
Harry era.. era semplicemente fantastico. Amavo sentire i suoi capelli tra le dita, essere inebriata dal suo profumo, stringermi a lui, baciarlo.. uffa, mi mancava decisamente troppo per essere un ragazzo con cui stavo da solo un paio di giorni. Ma come poteva non mancarmi.. era perfetto.
Arrivate a casa mia madre ci disse che lei, mio padre, Emma ed Ale dovevano parlarci, per cui dopo cinque minuti ci ritrovammo tutti in cucina per sentire che avevano da dirci.
“Allora, come ben sapete al matrimonio manca poco più di un mese e devono arrivare dall’Italia i nonni di Alessandro, ovvero zio Alfio e zia Ivana e suo fratello Stefano. Ne arriveranno anche altri ma Alessandro voleva ospitare loro qui. Però ci siamo accorti di non avere abbastanza stanze, per quanto questa casa possa essere grande. Quindi..” disse mia madre.
“Quindi?” chiesi io non capendo dove volesse arrivare. Per un attimo mi balenò in testa l’idea che dovessimo ritornare in Italia. NO, NO, NO e ASSOLUTAMENTE NO! Non l’avrei accettato di ritornare così presto anche se purtroppo avrei dovuto farlo.
“Quindi” proseguì mio cugino “Abbiamo chiesto a Liam, uno degli amici di Harry, se poteva ospitare voi e il resto dei ragazzi a casa sua. Lui è d’accordo ed è stato felicissimo della richiesta ma non ha ancora detto niente ai ragazzi perché aspettavamo una vostra riposta. Che ne dite? Cassi mi dispiace, so che la camera ti piaceva, potete venire quando volete, anzi venite spesso, se accettate di andare”
“Se accettiamo?” dissi io dopo un minuto buono che lo fissavo. Guardai le altre che mi guardavano come per dire “dì di sì, dì di sì!” e continuai: “Certo che accettiamo!” dissi abbracciando lui e i miei genitori.
 
Dopo due giorni i ragazzi ritornarono e facemmo tutti le valigie. Dovemmo ascoltare nuove raccomandazioni, dopo quelle ascoltate nei giorni precedenti, e anche minacce, non serie, ai ragazzi.
Finalmente partimmo. Ero eccitatissima all’idea di vivere con loro!
Eravamo divisi in due macchine, poiché in una non c’entravamo. Io ero in macchina con Harry, Louis e Liam mentre nell’altra c’erano Becca, Anna, Zayn e Niall. Avrei potuto scommetterci. Anna non era per niente contenta di salire con Zayn ma lei era già dentro quando lui salì, quindi non poté far niente.
Arrivammo a casa di Liam e scaricammo tutte le valigie. Mentre stavamo salendo le scale Niall ci fece notare, cosa che non avevamo notato noi prima, che non c’erano otto camere a casa di Liam.
Ce ne erano soltanto sei, di cui due matrimoniali e quattro singole, quindi qualcuno avrebbe dovuto dormire insieme a qualcun altro.
“Che ne dici di dormire insieme? Prometto di tenere le mani a posto” mi sussurrò Harry all’orecchio.
Rabbrividii,come sempre. Non riuscivo ad abituarmi a quanto mi piacesse.
“D’accordo” dissi sorridendo “E se così non fosse te le taglio” continuai facendogli l’occhiolino e informando Liam che io e Harry avremmo dormito nella stessa camera.
Fortunatamente c’era una camera con letto matrimoniale. Non riuscivo a capire perché ci fosse così mentre io ed Harry ci sistemavamo lui mi spiegò che era la camera di Liam e la sua ex Danielle. Avevano rotto da un po’ e a casa sua era rimasto il letto in cui dormivano insieme. Era una bella stanza, con pareti, moquette e lenzuola di un bel rosa color corallo e bianco.
Dato che eravamo andati via subito non sapevo come si erano sistemati gli altri così quando scendemmo per la cena chiesi ad An e Becks come si erano sistemate.
Scoprii che loro due dormivano assieme, nonostante Becca avrebbe voluto stare con Niall, ma ragionando che forse era troppo presto dato che erano solo amici scelse Anna. Diciamo che scelse Anna perché la suddetta non le aveva dato la minima possibilità di replicare, terrorizzata da una possibile proposta di Zayn di dormire assieme. Scoprii anche che gli altri ragazzi si erano divisi a coppie, quindi avevano spostato dei letti da altre camere. Zayn dormiva con Liam e Louis dormiva in camera con Niall.
Poco dopo arrivarono, tanto per cambiare, le pizze e ci sedemmo a mangiare.
 
Harry’s Pov:
Dopo cena guardammo un po’ di tv e poi andammo tutti a dormire, chi stanco per il lavoro come noi, chi stanco e basta come le ragazze.
Appena io e Cass entrammo in camera rimasi subito interdetto.
“Ho un paio di domande” dissi ad un tratto, mentre Cass finiva di sistemare la valigia.
“Dimmi Harry” disse lei sorridendomi e voltandosi verso di me.
“Prima cosa: quale lato vuoi del letto?”
“Quello a destra, dal lato della finestra. Se lo vuoi tu non importa”
“Perfetto, io sto sempre a sinistra” dissi sorridendo “Secondo e terzo: di solito dormi con la finestra aperta o con la porta aperta?” le stavo facendo tutte queste domande per farla dormire meglio, sapevo quanto poteva essere difficile dormire dal lato sbagliato del letto o con la porta chiusa quando dormi sempre con la porta aperta o viceversa.
“Harry ma che domande mi fai” disse ridendo “Di solito la porta la lascio sempre aperta ma vorrei chiuderla, se non ti dispiace. Per la finestra.. è uguale” disse con una leggera alzata di spalle sorridendo.
“Bene, possiamo chiudere anche quella? Preferirei”
“Certo” disse tirando fuori il suo pigiama: un paio di shorts di tuta grigi e una canottiera bianca.
“Harry dovrei cambiarmi.. potresti girarti un attimo?” chiese lei diventando un po’ rossa.
“Oh, bhè.. certo, mi giro” dissi sorridendole e girandomi verso il muro.
Poco dopo mi disse di aver fatto e mi girai di nuovo.
“Cass, io di solito dormo in boxer. E’ un problema?” chiesi un po’ imbarazzato. Io imbarazzato perché dormo in boxer? Assurdo.
Esitò un attimo prima di rispondere e disse sorridendo:  “No, va bene”.
Mi tolsi la maglietta e i pantaloni mentre lei andò in bagno. Quando tornò ci andai anche io e una volta tornato notai che era già sotto le coperte e teneva gli occhi chiusi ma non sembrava stesse dormendo.
Per sicurezza cercai di fare il più piano possibile, e lei se ne accorse perché disse “Harry sono sveglia, fai tranquillamente”.
Mi sdraiai accanto a lei, che si girò su un fianco e mi osservò sorridendo. Quanto poteva essere bella? Emanava un profumo di vaniglia buonissimo e quando mi sorrideva così era come se sentissi un pugno allo stomaco, solo che la sensazione era piacevole, non come un vero pugno.
Mi avvicinai e la baciai. Lei ricambiò e rimanemmo a coccolarci per un po’, finchè lei non sbadigliò e allora decidemmo di metterci a dormire.
Dopo un ultimo bacio si girò sull’altro lato, dandomi la schiena ed io le cinsi la vita con un braccio, avvicinandomi. Lei intrecciò le sue dita alle mie e ci addormentammo così, abbracciati.
 
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Angolo dell’autrice:
 
Buona sera
pigeons!
Allora allora allora, qui niente Zayn/Anna ma nel prossimo ci sarà, ossè.
Per quanto riguarda Cass ed Harry che devo dirvi? Sono troppo belli.
Becca e Niall tra poco faranno scintille ù_ù ahahahahaha (?)
Ho adottato il punto di vista di Rebecca, ve gusta? ( sto cercando di smettere di parlare in spagnolo dopo la batosta dell’altro giorno, ma non ci riesco! lol )
Per semplificare quando scrivo in questo spazio vorrei creare un nome alle coppie, tipo Brangelina o Zanessa, ‘stè cazzatelle qui, lol. Ora ne scrivo un po’, voi suggeritemi!
Anna e Zayn: Zanna (bianca), Annyn (ò_ò), Anza (D:) . Non mi viene altro >.<
Cassandra ed Harry: Cassarry (nonono), Harrandra (è_è ) e non mi viene nient’altro .
Rebecca e Niall: Rebiall ( uhm.. ), Niabecca (macchè?), Reniall (sembra che dici “i reni”), fine.
È una grande cazzata, lo so ahahahahaha.

Passiamo ai ringraziamenti!
( Stile hoappenaricevutounOscarestopiagnucolandoeleggolamiachilometricalistadipersonedaringraziare).
Ringrazio di cuore tutti coloro che seguono, leggono e basta, preferiscono e ricordano la storia.
Un altro grazie esageratamente grosso va a chi recensisce la storia, vi adoro, e ringrazio quindi anche le tre ragazze che hanno recensito l’ultimo capitolo, che sono un po’ le tre su cui posso contare: Helen Styles, Sheistender e Acinorev_C .

Per questa volta, voltuccia, volticina ( sono Ned Flanders ) è tutto ragazzuole, alla prossima!
 

Hope you like it, Harmony. 

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Capitolo 9
*** 9- You don't know what the courage is ***


Cassandra’s Pov:
La mattina dopo mi svegliai intorno alle 10. Harry dormiva ancora e durante la notte avevamo cambiato posizione e ora lui era tutto dall’altro lato e stava quasi per cadere dal letto.
Sorrisi dolcemente e alzandomi cercai di spostarlo un po’ più in mezzo al letto. Quando ci riuscii andai in bagno a farmi una coda di cavallo alta e senza far rumore andai di sotto.
Ancora non mi ero del tutto abituata al fatto che avrei vissuto in casa Payne con tutti i ragazzi e le mie due migliori amiche e non conoscevo molto bene la casa ma dato che era simile a quella di mio cugino riuscii facilmente ad orientarmi.
Scesi in cucina e al tavolo che facevano colazione c’erano Niall e Becca che chiacchieravano tranquillamente.
“Ciao gente, dormito bene?” chiesi io sorridendo.
“Benissimo” dissero nello stesso momento, per poi guardarsi, arrossire e tornare a guardare me.
“Harry?” chiese Becca.
“Sta dormendo, come suo solito” dissi guardandomi intorno “Niall, sai per caso dov’è un vassoio?”
“Oh sì” disse alzandosi ed aprendo lo sportellino in basso di una credenza in legno chiaro alla mia destra.
“Tieni” mi porse un vassoio in legno chiaro, simile alla credenza.
“Grazie Niall. Sapete, vorrei portare la colazione ad Harry, che c’è di buono?”
“Qui c’è della spremuta d’arancia, delle brioche, toast, uova, bacon e.. ah sì, là c’è del caffè!” disse Becca indicando qua e là per la stanza e sul tavolo.
Appoggiai il vassoio e cominciai a raccattare ciò di cui avevo bisogno: due bicchieri, caraffa con spremuta d’arancia, due o tre brioche, due con la cioccolata e una con la marmellata di albicocche e dei toast con le uova.
Avevo preso tante cose cosicché Harry potesse scegliere ciò che preferiva.
Salutai quei due e salii le scale, attenta a non rovesciare niente. Riuscii ad arrivare in camera con la colazione intatta, chiusi la porta e appoggiai il vassoio sul comodino.
Osservai Harry per un minuto buono, era troppo dolce, poi decisi di svegliarlo dolcemente.
Gli diedi un paio di leggeri baci sulle labbra e gli sussurrai all’orecchio: “Harry, Harry svegliati”.
Dopo qualche minuto di rigiramenti tra le lenzuola e borbottii sconnessi decise di alzarsi.
Si mise seduto tenendosi il lenzuolo sopra la testa a mo di mantello e con tutti i ricci scompigliai e l’aria assonnata cercò di assumere un’espressione minacciosa.
L’unica cosa che riuscì a fare fu farmi scoppiare a ridere come una pazza, era dolcissimo così.
Cominciò a ridere anche lui, mi fece riavvicinare e mi baciò con dolcezza.
“Buongiorno” mi disse con la voce ancora roca.
“Buongiorno a te ghiro!” dissi staccandomi e andando verso il comodino.
“Ohoh, colazione a letto! A cosa devo tutta questa gentilezza?” chiese lui mangiando con gli occhi le brioches.
“La devi al fatto che sei fantastico” dissi passandogli il vassoio.
“Oggi devo sdebitarmi, ti farò passare una bella giornata, solo io e te!” disse facendomi l’occhiolino mentre addentava la brioche alla marmellata.
 
Anna’s Pov:
Toc toc. Toc toc. Toc toc toc.

Venni svegliata da questo suono, tanto ripetitivo quanto fastidioso. Borbottai un “Becca vai tu”, ma dato che non rispondeva allungai la mano dall’altra parte del letto e sentii soltanto le lenzuola ed il cuscino ormai freddi.
Becca doveva essersi alzata da un po’.
“Arrivo!” borbottai leggermente irritata e mi alzai svogliatamente.
Mi avvicinai alla porta, la aprii e per un attimo rimasi interdetta. Davanti a me c’era Zayn, già pettinato e vestito, con un sorriso debole e tirato sul volto.
Forse tentava di sembrare felice, o per lo meno allegro, ma dai suoi occhi si leggevano soltanto tristezza e sofferenza.
Mi passai una mano tra i capelli e dissi più fredda che potevo: “Ciao Zayn. Ti serve qualcosa?”
“Ciao An. Senti io dovrei parlarti” disse nervoso.
“Dimmi”
“Posso entrare?”
“Direi di no. Ora dimmi”
“Senti io.. io ho riflettuto e ho capito di non essere ancora pronto per un.. per un Noi. C-caapiscimi, io ho già una r-ragazza in teoria e noi ragazzi abbiamo talmente tante co-cose da fare e q-quindi io non me la s-sento per ora di.. di.. di impegnarmi c-con te, d-diciamo” disse torturandosi le mani, tenendo gli occhi bassi.
“Almeno abbi il coraggio di sostenere le tue decisioni, guardami negli occhi e dimmi che non vuoi stare con me, da quel momento in poi sarà finito ciò che non è mai iniziato” dissi guardandolo.
Alzò lo sguardo, puntandolo nei miei occhi. Fece per parlare ma qualcosa, forse un nodo alla gola, glielo impedì e corse via.
Io chiusi la porta, diedi le spalle ad essa e scivolai con le spalle attaccate alla porta fino al pavimento.
Fissai il vuoto per un tempo indeterminato. Aveva detto di non volersi impegnare con me. Mi aveva respinta. Mi aveva illusa. Però aveva detto tutto ciò tentennando, con un nodo alla gola, non avendo nemmeno il coraggio di guardarmi negli occhi.
Zayn era un ragazzo molto deciso e il suo comportamento era stato davvero strano. Sincero o no era comunque stato un rifiuto, preceduto da un’illusione, e il tutto mi faceva male, tremendamente.
Sentii una lacrima scendermi sulla guancia. Tentai di asciugarla, ma ne seguirono delle altre, così decisi che non ne valeva più la pena e decisi che per quella volta le lacrime potevano anche uscire.
Piansi fissando il vuoto, sentendolo dentro di me. Conoscevo Zayn da poco tempo, era vero, ma tra noi si era subito creata un’intesa, ci piacevamo. Mi ero affezionata troppo a quel ragazzo e si sa, quando ci si affeziona alla fine si rimane scottati.
Sentivo lo stomaco ridursi alle dimensioni di una noce. Lo sentivo contorcersi. Mi sentivo malissimo.
Ad un tratto ebbi come un’illuminazione. Non dovevo star male, o per lo meno, non dovevo farglielo notare. Lui, lui doveva rodere della mia felicità, doveva capire che non era il centro del mondo.
Mi asciugai le lacrime, mi alzai e andai a chiamare Becca e Cass. Qualunque cosa stessero facendo non mi importava, stavo troppo male e prima mi sarei sfogata con loro, meglio sarebbe stato.
Bussai alla porta di Cass/Harry e mi aprì Harry. Stava per chiedermi che avessi, forse si vedeva che avevo pianto. Troncai la domanda sul nascere con un gesto della mano e gli chiesi dove fosse Cass.
Mi disse che era in bagno, quello dentro la loro camera e che si stava facendo una doccia. Gli dissi di dirle di sbrigarsi e che volevo lei e Becca nella mia camera tra quindici minuti. Dopo un breve saluto me ne tornai in camera mia.
 
Rebecca’s Pov:
“Niall smettila! Sono tutta bagnata cavoli!” dissi ridendo mentre tiravo una spugna al biondino.
Eravamo sul retro e stavamo lavando l’auto di Niall come due adolescenti spensierati.
Lui ad un tratto mi aveva bagnata con la calza e da lì si scatenò una dura guerra a colpi di spugna, acqua e sapone. Alla fine eravamo più bagnati noi dell’auto.
“Becca! Oi Becca!” mi sentii chiamare dall’alto, mi girai e vidi Cass affacciata alla finestra della sua camera.
“Ciao Cassi, dimmi!” dissi urlando a mia volta per farmi sentire.
“Senti, Anna ha detto ad Harry che io e te dobbiamo essere da lei tra circa cinque minuti. Dai sali che vediamo cosa deve dirci! Ti aspetto davanti alla vostra camera!”
“D’accordo, arrivo subito!”
“Vai, tranquilla. Qui finisco io” disse Niall sorridendomi.
“Grazie Nà” dissi sorridendogli a mia volta stampandogli un bacio sulla guancia.
Corsi di sopra ancora tutta zuppa e trovai Cass che era appena uscita dalla sua camera.
“Hey Cass. Sai che deve dirci?” chiesi affiancandola.
“Hey. Sinceramente no, ma Harry dice che era strana, aveva gli occhi rossi”
“Brutto segno” dissi facendomi più seria.
Bussammo alla porta nonostante fosse anche la mia camera e sentimmo Anna chiedere se eravamo noi.
Rispondemmo di si e ci disse di entrare. Lei era seduta sul letto, di spalle alla porta.
Si alzò e si girò e potemmo vedere che aveva gli occhi pieni di lacrime, tutti arrossati. Le guancie erano a loro volta arrossate per via dei singhiozzi che la scuotevano ed erano completamente bagnate.
Ci guardò come chiedendo pietà. Sentii una fitta al cuore vedendola così.
Tutta la spensieratezza di prima con Niall sparì di botto e venne rimpiazzata da un magone enorme.
“A-An, che succede?” chiese Cass incapace di muoversi. Sapevo come si sentiva. Cass era una buonissima amica ma quando qualcuno piangeva non sapeva mai come comportarsi.
Non sapeva se consolarlo o no, non sapeva cosa dire, non sapeva che fare. Si sentiva sempre d’impiccio, per questo lei non piangeva quasi mai, per evitare agli altri un fardello inutile.
“Z-Zayn” pronunciò il suo nome tra i singhiozzi e crollò a sedere sul pavimento.
Io le fui subito vicina, Cass arrivò poco dopo di me, molto impacciatamente.
Tra le lacrime ed i singhiozzi riuscì a raccontarci tutto quello che era successo. Ci disse anche che voleva farsi forza, che non voleva accasciarsi per via di un suo rifiuto.
Per questo l’ammirammo e le dicemmo che stava facendo la cosa giusta, ma la ammonimmo, dicendole di non fare cazzate.
Alla fine sembrò tranquillizzarsi e Cass si scusò dicendo che doveva andare un attimo al bagno. Nel frattempo io mi cambiai i vestiti e li misi ad asciugare in terrazzo.
Non potevamo sapere quel che stava accadendo finchè non sentimmo una porta sbattere violentemente.
 
Cassandra’s Pov:
Mi congedai con la scusa di andare al bagno, ma invece di andare lì filai dritta dritta in camera di Zayn.
Bussai, per vedere se c’era.
“Avanti!” disse lui da dentro con voce strana.
Entrai come una furia, sbattendo la porta fin troppo violentemente. Zayn era accasciato a terra, con le mani sul viso, bagnato di lacrime.
Mi faceva male vederlo così, era pur sempre un mio amico, ma mi faceva più male per Anna, così cominciai.
“Chi credi di essere? Pensi che tutto il mondo penda dalle tue labbra? Ti sei minimamente soffermato a pensare che anche le altre persone hanno dei sentimenti?!” dissi cercando di mantenere la calma.
“Lo so” disse lui con voce tremolante.
“No, invece non lo sai. E SE LO SAI HAI DAVVERO LA MEMORIA CORTA O SEI STUPIDO! Tu, tu lo sai di come sta Anna? Tu lo sai che sta soffrendo? Oh e vediamo, di chi sarà mai la colpa.. ah, TUA!” dissi mentre il volume della mia voce si alzava incontrollabilmente.
“Lo so” disse lui con la stessa voce di prima.
“No invece, tu non sai un cazzo! Guardati, stai qui a piangere, per cosa? Perché una delle tue tante puttane non te la da? Perché quella Perrie con cui non si capisce se ci stai o no ha finalmente deciso di scaricarti perché ha capito che sei un rifiuto umano? No dimmi, come mai stai qui di prima mattina a piangere? Tu, il grande Zayn Malik!” dissi con cattiveria. Sapevo di farlo stare ancora più male ma non riuscivo più a controllarmi.
“Lo so” disse di nuovo lui, facendomi saltare i nervi.
“Cosa sai? TU NON SAI UN CAZZO! Sai dire solo “lo so” mentre io ti sputo in faccia la verità, ABBI UN PO’ DI FOTTUTISSIMO CORAGGIO E DIMMI COSA SAI! PARLA CAZZO ZAYN, PARLA!” dissi fuori di me, nervosissima.
Si alzò di botto. “Io so di essere uno stronzo! So di aver trattato Anna di merda, so di essere uno che se le passa tutte, so di essere un facilone, so di essere un coglione, so di essere un’idiota, so di essere un verme.
Mi sento un verme, sono un’idiota e credimi LO SO!” disse lui cominciando ad innervosirsi.
“Credi che per me sia stato facile vero? E INVECE NO! Ho sbagliato ok? Ho sbagliato a baciarla magari, ma capiscimi! Non hai mai fatto cazzate?! Io sto con Perrie e tengo a lei. Baciare Anna è stata una decisione avventata, stavo litigando con Perrie in quei giorni. Ora è tutto apposto, non so come mi fosse saltato per la testa. SO DI ESSERE UN’IDIOTA OK? E sai perché piango? Perché non sono del tutto sicuro di aver fatto la scelta giusta e se lo vuoi sapere non ne sono convinto per niente! Questo ti convince ancora di più a credere che io sappia di essere un coglione?!” disse lui vomitandomi tutto ciò addosso con rabbia.
Poi altre lacrime gli offuscarono la vista e cadde in ginocchio, davanti a me.
Mi abbassai alla sua altezza e gli alzai il volto, asciugandogli le lacrime. Non sapevo mai cosa fare con chi piangeva ma volevo consolarlo in qualche modo, capivo quel che stava provando, c’ero dovuta passare anche io. L’anno prima quando avevo sedici anni avevo dovuto fare una scelta e come lui avevo sbagliato.
“Hey Zayn senti.. senti io capisco quello che provi, d’accordo? E’ successo anche a me, so che è difficile.
Non immaginavo ti trovassi in questa situazione. E’ brutto quel che hai fatto ad Anna, ma sono felice che tu l’abbia capito. Ora però devi decidere. Se l’aver scelto Perrie ti riduce così forse non è la scelta giusta, non credi?” dissi guardandolo negli occhi.
Annuì e io continuai: “Allora fai così: fai passare qualche giorno, lascia Perrie, architetta qualcosa e riprenditi Anna” dissi facendogli l’occhiolino.
Lui rimase a guardarmi mentre uscivo dalla sua stanza. Tornai da Becca e Anna che mi guardavano stranite. Gli raccontai di quel che avevo fatto e di quel che mi aveva detto Zayn. Tutto ciò tirò su Anna, ma entrambe rimasero un po’ diffidenti di lui. Dissi ad Anna che andavo a disdire i programmi con Harry ma lei mi disse di andare con lui, così mi sarei goduta un bel pomeriggio. Insistetti un po’ ma lei lo fece di più e alla fine andai a prepararmi.
Harry era già pronto: t-shirt bianca, jeans scuri e le sue immancabili converse bianche.
“Dove andiamo?”
“Un segreto, fatti carina!” disse uscendo facendomi l’occhiolino. Rientrò un secondo dopo dicendo:
“Comunque sei sempre carina, anzi sei bella”.
Arrossii un po’ e mi avvicinai all’armadio, aprendolo. Non sapevo cosa avremmo fatto, così decisi di optare per qualcosa di carino ma allo stesso tempo semplice. Decisi per un vestitino che assomigliava ad un tubino ma che arrivava un po’ più ampio e poco sopra le ginocchia, bianco panna con delle righe ondulate nere.
Ci abbinai degli scarponcini neri e una giacchetta di pelle marroncina.
Sciolsi i capelli che subito si sparsero sulle spalle e mi lambirono la metà della schiena, mi truccai con un filo di matita nero sopra la palpebra e del mascara. Mia madre diceva sempre che quel trucco faceva risaltare ancora di più il verde-nocciola dei miei occhi. Presi una borsetta di pelle scura con una lunga tracolla e vi infilai I-Phone, occhiali da vista, portafogli, fazzolettini e spray per le allergie. Già, ero allergica alle graminacee e per ogni evenienza lo portavo con me.
Scesi e trovai Harry ad aspettarmi, mentre chiacchierava con Becca e Anna, che ne frattempo erano scese.
“Ragazze io vado, salutatemi gli altri!” dissi baciandole ed abbracciandole.
“Tranquilla, te li salutiamo! Tu divertiti eh!” disse Anna sorridendomi sinceramente.
Mentre stavamo per avviarci Anna disse “Ah, riccio. Mani in tasca, chiaro?”
Scoppiamo a ridere e ci chiudemmo la porta di casa alle spalle.
 

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Angolo dell’autrice:
 
Ciao
genteee!
Oggi ho un sacco di ispirazione, infatti dopo aver pubblicato questo comincerò il capitolo 10 e credo che per domani sera lo posterò! Sono bbrava, battetemi le mani! :3 ahahahaah
Alloraaa, facciamo il punto della situazione và!
Cass ed Harry sono sempre più affiatati e ora staranno una giornata tutti soli soletti, chissà Harry che farà per “sdebitarsi” ;)
Tra Anna e Zayn le cose vanno sempre peggio ed entrambi, guidati dall’orgoglio, non riescono a rivelare i loro veri sentimenti e finiscono sempre per ferirsi. Chissà cosa farà Zayn.
Rebecca e Niall invece si stanno conoscendo meglio e cominciano a passare del tempo insieme.. uhm.. :)
Che ne pensate di queste coppieeee??? Fatemi sapere con una recensione ;)

Ok, piccola anticipazione: tra 1 o 2 capitoli ci sarà un NUOVO PERSONAGGIO ( o forse due?) ! Wowowowowowowo, non siete emozionati? Io sì :’)
Alloraaaa, passiamo ai ringraziamenti.
Un grazie mega enorme a tutti quelli che seguono/preferiscono/ricordano/leggono, vi amo.
Un altro grazie senza fine tutte coloro che recensiscono la storia, e quindi come sempre ringrazio elencando le dolci ragazzuole che hanno recensito lo scorso capitolo:Sheistender, Acinorev_C, Letitia Batlock e mari26.
Vi adoro tutte care :3 <3

Avvisino: passate da questa dolcissima e bravissima ragazza mariisullivan, che sta scrivendo una storia sugli 1D molto bella :3
Bene, per sta volta è tutto! Alla prossima carote!
 

Hope you like it, Harmony.  

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Capitolo 10
*** 10- Shopping e nuovi arrivati. ***


Harry’s Pov:
“Allora, ora puoi dirmi dove andiamo?” chiese Cass mentre si allacciava la cintura ed io mettevo in moto.
“Uhm.. lo vedrai con i tuoi occhi quando ci saremo!” dissi facendole l’occhiolino e tornando a guardare la strada.
“Scemo!” disse pizzicandomi un braccio ridendo.
“Hey hey! Signorina, non disturbi il guidatore prego” dissi cercando di farmi serio.
“Oh, mi scusi “signor guidatore”. Vorrà dire che me ne starò qui buona buona” disse lei cercando di sembrare offesa mentre tratteneva a stento una risata.
“Quanto sei scema” dissi io scuotendo la testa.
“Ah certo, sarei io quella scema! Chi stava cercando di imitare un controllore o qualunque cosa fosse?” disse ridendo. Poi prese a guardare i cd che avevo in macchina.
Dopo un paio di minuti disse: “Hey, manca tanto? Ti và di mettere su questo?”
“Manca ancora un po’ quindi perché no. Che hai preso?” chiesi non staccando gli occhi dalla strada. Quando ero in macchina con lei ero molto più attento del solito, per cui non staccavo per un attimo gli occhi dalla strada.
“Wow, come siamo precisi oggi, non stacchi mai gli occhi dalla strada!” disse sorridendo, potevo sentirlo anche senza girarmi “Comunque ho scelto Adele, ti và di sentirla un po’?”
“Certo! Dentro c’è un cd di John Mayer, la custodia è dalla tua parte. Dovrebbe essere bluastro, con uno con la chitarra sopra” dissi cercando di farmi capire.
In poco tempo la macchina fu invasa dalle note di Rolling in the Deep e senza accorgercene cominciammo a cantare spensieratamente.
Dopo circa un quarto d’ora arrivammo davanti al ristorante che avevo scelto per pranzare con Cass.
“Harry, questo è un ristorante italiano!” disse lei sorridendo da un orecchio all’altro.
“Esatto, contenta?” chiesi sorridendo a mia volta. Cass mi aveva parlato talmente tanto dell’Italia che mi sembrava di esserci cresciuto. Io amavo quel paese e volevo far sentire Cass un po’ più a casa.
“Se sono contenta? Ma vedi la mia faccia che espressione ebete ha assunto? Grazie Harry” disse lei avvicinandosi e stringendomi la mano.
“Oh, questo è solo un assaggio di quello che faremo oggi” dissi baciandole una guancia e poi le labbra.
“Sembra quasi una minaccia”
“Nessuno ti dice il contrario” dissi scoppiando a ridere seguito a ruota da lei. In se per sé era un discorso idiota e ci voleva davvero poco per farci ridere. Cass era una di quelle persone che ridono tanto, per un sacco di cose e questa era una delle cose che amavo di lei. Non rideva tanto perché era un’oca, non rideva molto perché era scema, rideva sempre di gusto e adoravo tutto ciò.
Entrammo nel ristorante e salutai il ragazzo all’ingresso e un paio di camerieri dato che ormai li conoscevo tutti per quante volte ero stato lì. Gli presentai Cass e gli dissi che era italiana. Parlarono un po’ in italiano e io non capii assolutamente niente di quel che si stavano dicendo e dopo poco andammo al nostro tavolo.
“Che lingua strana” dissi riflettendo.
“L’italiano? E’ più semplice di quanto pensi caro” disse lei.
“Che vi siete detti? Giuro che non ho capito una parola, nonostante io mi sforzi di imparare qualcosa”
“Immaginavo” disse ridendo “Bhè mi sono complimentata per il locale, che è davvero bello. Poi lui mi ha chiesto da che parte dell’Italia vengo, io gli ho chiesto di lui, mi ha chiesto un po’ in generale che aria tira laggiù, niente di che” continuò alzando le spalle.
 
Cassandra’s Pov:
“Harry no, senti fermo, così li distruggi!” dissi tentando di fermare Harry che stava per tagliare gli spaghetti col coltello “Guarda, si fa così” e gli mostrai come si mangiavano.
Dopo gli spaghetti alla bolognese mangiammo una cotoletta alla milanese e per dessert mangiammo delle ferratelle buonissime.
Uscimmo e salimmo di nuovo in macchina ma sta volta il viaggio durò molto meno e ci fermammo davanti ad un enorme centro commerciale.
Guardai Harry confusa, non capivo cosa volesse fare. Mi invitò a scendere dall’auto e ci dirigemmo all’entrata. Prima di entrare mi fermò e disse: “Cass, ti prego non metterti a fare complimenti. So che ti piace lo shopping e questa è la mia carta di credito. Vai nei migliori negozi, io ti seguirò e sarò il tuo consulente di stile ma non preoccuparti assolutamente dei prezzi, ti meriteresti il mondo” disse facendosi serio.
Io lo guardai incredula. Non poteva fare sul serio. In quel centro commerciale c’erano le più grandi marche!
Chanel, Prada, Louboutin, Fendi, Gucci, Louis Vuitton, Burberry, Tommy Hilfinger, Borbonese, quasi non riuscivo a respirare! Anche solo uno straccetto sarebbe costato un sacco! Ok, non ero una maniaca dello shopping e delle grandi marche, ma adoravo giare per i centri commerciali e trovare cose belle. Se poi le trovavo anche delle mie marche preferite era il massimo.
“Harry no, non posso accettare, ti farò spendere una fortuna qua dentro!”
“Non ci pensare neanche, è il minimo che ti meriti. Ora entra e datti alla pazza gioia!” disse ridendo e sospingendomi dentro all’immenso edificio.
 
Xx’s Pov:
Il volo era da poco atterrato ed avevo appena messo piede sul suolo inglese. Mi sentivo già a casa.
Presi le mie due valigie rosse e mi diressi verso le uscite dell’aeroporto. Andavo talmente di fretta che ad un certo punto sbattei contro qualcuno e caddi, cavolo.
“Scusa, oddio davvero scusa. Non ti avevo vista! Vieni ti aiuto! Perdonami” disse qualcuno cercando di aiutarmi e mi tese una mano.
“Tranquillo non è niente, anzi grazie” dissi alzandomi aiutata da questa persona. Poco dopo alzai gli occhi per guardare chi mi aveva aiutato e subito mi pentii di non averlo fatto prima. Avevo davanti un bellissimo ragazzo dagli occhi nocciola, capelli un po’ ricci sul biondo scuro, alto e ben impostato. Aveva una voce abbastanza profonda e sembrava molto gentile.
“Davvero scusami, tutto apposto? Ora raccolgo le valige” disse lui.
“Hey calma, tranquillo!” dissi io prendendo una valigia.
Ci presentammo e poco dopo mi disse che per farsi sdebitare doveva assolutamente offrirmi un caffè.
Ci sedemmo in un piccolo bar dentro all’aeroporto. Ok non era il massimo, ma con quel ragazzo vicino.. wo, tutto sarebbe stato il massimo. Mi disse che stava aspettando il volo di sua sorella che tornava da Madrid, ma dato che era in ritardo di un’ora aveva molto tempo.
Chiacchierammo finchè quasi un’ora e mezzo dopo fu l’ora di andarla a prendere. Ci scambiammo i numeri di telefono e uscendo raggiunsi un taxi dando l’indirizzo di casa della mia amica.
 
Liam’s Pov:
Quel pomeriggio che si prospettava noioso era passato benissimo e purtroppo anche molto velocemente.
Quella ragazza che avevo conosciuto era.. era un portento. Intelligente, solare, dolce. Per fortuna ci eravamo scambiati i numeri, volevo rivederla. Quegli occhi tanto scuri quanto profondi, quei capelli neri così perfettamente lisci e quelle labbra rosee e carnose non potevano passare inosservati, decisamente no.
Ricontrollai di aver salvato il numero in rubrica e per sicurezza lo riscrissi nelle bozze.
Poco dopo arrivò mia sorella e la riaccompagnai a Northampton, una città a circa metà strada tra Londra e Wolverhampton, aspettai che mia madre la venisse a prendere e tornai indietro.
Mentre guidavo non potevo che pensare a quella ragazza, mi aveva davvero colpito.
Raggiunsi in tempo i ragazzi in un locale per un intervista e per cantare qualche canzone, dopo di che tornammo a casa.
 
Cassandra’s Pov:
Lasciammo il centro commerciale circa due ore dopo. Io avevo una busta di Tiffany & Co, che stavo nascondendo dentro quella di  Louis Vuitton per non farla vedere ad Harry, gli avevo comprato qualcosa. Harry me ne stava portando una di Louboutin.
Ci sedemmo su una panchina fuori dal centro commerciale e gli dissi: “Harry, davvero grazie mille per tutto questo, per tutto quello che fai in generale, per tutto quello che sei, sei fantastico” dissi per poi baciarlo.
“Hey, è quel che devo fare per ringraziarti di essere così perfetta” disse baciandomi di nuovo.
“Harry, ho qualcosa per te”
“Oh davvero? Ma dovevi pensare solo a te oggi” disse guardandomi sorridendo.
“Lo so, ma non riesco a non pensare a te, per cui ti ho comprato una cosa.. con i miei soldi”
“Addirittura? Davvero? Non ho parole per ringraziarti” disse avvicinandosi e baciandomi con passione, stringendomi.
Dopo un po’ ci staccammo e tirai fuori la bustina di Tiffany & Co e gliela porsi.
L’aprì e rimase incantato dal contenuto. Gli avevo comprato un bellissimo orologio maschile e avevo fatto incidere sul bordo circolare “HC 01/07/12” il tutto seguito da un cuoricino.
Mi guardò quasi commosso e mi abbracciò, stretta.
“Grazie, davvero grazie. Grazie di essere così perfetta, di essere così spontanea, grazie di essere così.. così te stessa” disse lui emozionato per poi baciarmi. Ricambiai il bacio con passione, sentivo di tenere a quel ragazzo come a nient’altro sulla faccia della terra.
“Cass, anche io ho qualcosa per te. So che anche tutto questo, che il pranzo, che tutto il pomeriggio è un regalo, ma questo è davvero speciale”
Lo guardai allibita. Tirò fuori una bustina, sempre di Tiffany & Co dalla busta di Louboutin. Come avevamo fatto a non incontrarci là dentro? Mi porse la bustina e con mani tremanti l’aprii.
Dentro c’erano due anelli d’argento, semplici. All’interno c’era esattamente la stessa scritta che avevo fatto scrivere io sull’orologio, cuore incluso.
Alzai lo sguardo commossa a mia volta. Harry prese il più piccolo degli anelli e me lo infilò all’anulare sinistro. Io istintivamente presi l’altro e glielo infilai a mia volta nell’anulare sinistro.
Sorridemmo guardandoci negli occhi, commossi entrambi. Continuammo a baciarci e a stringerci.
Poi ci alzammo e mano nella mano raggiungemmo l’auto.
Harry mi lasciò a casa mentre lui andò con Louis e gli altri, tranne Liam che sarebbe arrivato da solo, in un locale per un’intervista ed un piccolo concerto.
Io mi misi comoda, chiamai le altre e gli feci vedere cosa avevo comprato. Avevo pensato anche a loro e gli porsi due pacchettini: per Becca avevo comprato una bellissima collanina con il simbolo dell’infinito, lei lo amava, e per Anna delle scarpe classiche nere da Louboutin, le voleva da una vita.
Mi ringraziarono e scendemmo di sotto per guardare un po’ di tv.
Dopo una mezz’oretta sentimmo suonare alla porta.
 


 
Angolo dell’autrice:
Salveee!
Allora come promesso ecco qua il capitolo bella gente!
Che ne dite dello shopping fatto? Io sono molto invidiosa di Cass. Ahahahaha :)
Incuriosite da
xx? Presto scoprirete chi è, ma forse l’avete già capito ;)
Sta sera ho davvero poco da dire e sono un po’ di fretta, quindi passo subitissimo ai ringraziamenti.

Ringrazio chi segue, legge, preferisce e ricorda, vi adoro. Ringrazio anche le due splendide ragazze che hanno recensito lo scorso capitolo: Letitia Batlock, Acinorev_C e Ali_Kia.
Ora scappo gente, fatemi sapere quel che pensate con taaaaaante recensioni! :3
 

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Capitolo 11
*** 11- Holding hands. ***


Avviso:
Ciao gentee, prima del capitolo volevo chiedervi una cosa: la storia vi piace ancora? Insomma, la leggete con piacere? Volete che qualcosa cambi? Fatemi sapere tutto quello che volete, anche negativamente, così posso migliorare. Ve lo dico perché le visite e tutto il resto sono un po’ calate e quindi mi chiedevo se ci fosse qualcosa che non và. Ripeto, per qualunque cosa fatemi sapere <3

 


Anna’s Pov:
Stavamo guardando una puntante della “paura fa novanta” dei Simpson quando suonarono alla porta.
Dato che nessuna delle due dava segno di volersi alzare lo feci io, un po’ svogliatamente.
Poco prima di aprire mi diedi un veloce sguardo allo specchio nell’ingresso, giusto per vedere come stavo dopo vari episodi dei Simpson, di cui uno in corso, caramelle e schifezze varie.
Suonarono di nuovo così dissi “Arrivo!” ed aprii.
Spalancai gli occhi per lo stupore. Istintivamente abbracciai di slancio la persona alla porta, sommergendola di baci e stringendola fortissimo.
“Viv, non ci posso credere, s-sei davvero qui!” dissi quasi commossa. Cominciai a toccarla per capire se fosse reale, non riuscivo a crederci.
“Hey, calmati! Si sono io, ora smettila di ballare il Tuca Tuca! Dove sono Cass e Becca?” chiese lei sorridente.
Non feci nemmeno in tempo a rispondere che sentii Cass dire dal salotto: “Allora? Chi è? Dai vieni, adesso c’è la parte con la scuola di magia!”
“Ehm.. arrivo!” dissi cercando di mascherare l’entusiasmo.
Feci entrare Viv di soppiatto, appoggiammo le sue valigie nell’ingresso e andammo in silenzio in salotto.
Probabilmente Becca sentì i nostri passi e si girò per vedere che stessi facendo.
Rimase a bocca aperta e spalancò gli occhi nel vedere Viv, che era davanti a me.
“VIVIEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEENNE!” disse lei per poi travolgerla.
Cass si girò di colpo, spaesata, ma appena vide Viv riemergere dall’abbraccio di Becks saltò su anche lei e andò ad abbracciarla.
“Viv! Oddio, ma che ci fai qui? Ommioddio, non ci posso credere! Sei venuta per restare? Come sapevi che eravamo qua?” chiese Cass tutta eccitata.
“Hey hey, una cosa per volta. Sapevo che eravate qua perché me lo hai detto tu ieri al telefono scema!” disse lei scompigliandole i capelli “E sì.. sono qui per restare. Se mi volete, ovvio” continuò un po’ imbarazzata. Immaginai che con quel “volete” si riferiva anche ai ragazzi. Lei era una loro grande fan e probabilmente essere lì, in casa di Liam, sapendo che loro sarebbero tornati a minuti le creava molta agitazione che però non dava a vedere. Glielo leggevo negli occhi quello che provava.
“Se ti vogliamo?!” disse Cass incredula “Certo che ti vogliamo! E ti vorranno anche i ragazzi, fidati!”
Vivienne sembrò tranquillizzarsi.
“Ragazze, abbiamo un problema. Come la sistemiamo? Non penso avanzino dei letti” chiesi io dubbiosa.
“Sai, credo che Harry mi abbia accennato al fatto che le sistemazioni non sono un problema. Insomma, gli stavo parlando di te e Nadi e del fatto che volevo veniste qua, ma poi ho ricordato che non c’erano abbastanza letti, ma Harry mi ha detto che avremmo potuto trovare facilmente una soluzione” disse Cass pensosa.
“Dai faremo dopo con calma” disse Viv “Ah ragazze, devo dirvi una cosa!”
“Cosa? Dicci subito!” disse Becca eccitata.
“Ecco vedete.. in aeroporto ho incontrato un ragazzo, e per poco non svenivo. Cioè credo proprio che quel ragazzo fosse Liam, cioè gli assomigliava ma  non volevo illudermi troppo. Ho cercato di non far vedere quanto fossi emozionata! Insomma, si chiamava anche Liam! Io sono convinta che sia lui, non può essere una coincidenza. Voi sapete cosa doveva fare oggi?” disse lei di fretta con emozione.
“Louis aveva detto che tornava la sorella di Liam, vero Becks?” dissi io ricordando una conversazione avuta qualche ora prima.
“Ehm.. si credo di si, non.. non ricordo bene” disse lei un po’ imbarazzata.
“Ah giusto, tu avevi da fare con Niall” dissi io sghignazzando.
“COOOOOOOOOOOOOOOSA?!” trillò Viv strabuzzando gli occhi.
Le raccontammo tutte le recenti novità e alla fine era quasi scioccata.
 
Liam’s Pov:
Per fortuna stavamo tornando a casa, ero stanchissimo quel giorno. L’intervista e il mini concerto erano andati bene e non vedevo l’ora di sdraiarmi sul letto e dormire. Arrivati davanti casa trovammo alcune fan che chiedevano autografi e foto. Nonostante la stanchezza firmammo autografi e facemmo foto di buon grado, in fondo erano le persone a cui dovevamo tutto.
Finito anche lì entrammo in casa.
“Siamo a casa donneeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee!” urlò Louis sganciandosi le bretelle per stare più comodo.
Sentimmo dei rumori in cucina, come di qualcosa di rotto e poi la voce di Rebecca dire: “Siamo in cucina! Si è rotto un bicchiere”
Zayn era distrutto e quindi le salutò dall’entrata e andò subito in camera sua. Vidi Anna fare una smorfia, forse di disgusto.
Decisi di andare a salutarle e prendere un bicchiere d’acqua così entrai per ultimo, infatti Niall, Harry e Louis erano già entrati.
Entrato posai gli occhi sul tavolo per salutare le mie tre nuove amiche e notai una quarta figura.
Che mi venisse un colpo, era Vivienne, la ragazza dell’aeroporto!
“Hey Liam, non ti presenti alla nuova arrivata? Di solito sei tu quello educato” disse Louis sorridendogli come uno scemo.
“Oh, ehm.. si cioè, si giusto. Ehm.. ciao, V-Vivienne” dissi io imbarazzato.
“Come sai il suo nome?” chiese Niall incuriosito.
“Ci siamo incontrati oggi per caso all’aeroporto” disse lei diventando tutta rossa.
“Ohohohohho, devo pensare male?” disse Harry che intanto si era seduto al posto di Cass che gli stava seduta sopra le gambe. Per tutta risposta si prese un pugno non troppo amichevole da Cass sul braccio.
“Hey no ragazzi, calma, abbiamo solo preso un caffè!” dissi io sempre imbarazzato.
“Addirittura? Ma non eri quello timido?” chiese ancora Louis.
“Da quando leggi i giornalini per le teenagers?” chiesi io ridendo rivolto a Louis.
Louis parve rifletterci un po’, ma forse per la stanchezza non gli venne niente e disse “Touchè”  ridendo anche lui.
“Ragazzi c’è un problema, come sistemiamo Viv?” chiese Becca, seduta vicina a Niall.
“Uno di noi potrebbe lasciarle un letto e dormire sul divano” dissi io.
“Ok ho un’idea magnifica” disse Louis all’improvviso “Dato che tanto Niall e Becca muoiono dalla voglia di dormire insieme” e guardandoli mentre cercavano impacciatamente di protestare disse “tanto lo sappiamo tutti piccioncini. Potremmo fare così: dato che Liam è un genio, tutti i letti singoli che ha possono essere trasformati in matrimoniale, cosa che evidentemente si è dimenticato, ma non il grande Tommo, no! Quindi Becca verrà in camera mia e di Niall e loro due dormiranno insieme, mentre io prenderò il mio letto e andrò a dormire in un’altra stanza, oppure da Zayn e Liam. Così Vivienne potrà dormire con Anna. Non è un piano magnifico?” chiese lui asciugandosi finte lacrime causate dall’emozione di “essere un genio” come dice lui.
“Sì è una bella idea, ma se invece di fare tutti questi casini Vivienne prendesse un letto e dormisse da sola o lo portasse in camera di Becca e Anna?” chiese Harry confuso. Cass lo guardò e mettendosi una mano sulla fronte cominciò a scuotere la testa a destra e a sinistra. Harry la vide e disse “Ma che ho detto?”
“Harry, li vedi Becks e Nialler? Ecco, vogliono stare insieme da soli e si vede lontano tre chilometri. No, non protestate cari, si vede benissimo” disse lei ammiccando. “E oltretutto in camera loro non c’entra un altro letto”
“Quindi è deciso, forza, andiamo a spostare i letti!” disse Liam sorridendo.
 
Rebecca’s Pov:
Ok, avrei dormito con Niall. Si, certo, niente di più.. bello. Ok ero nervosissima, non sapevo che fare.
Io e lui ci conoscevamo da poco e anche se non stavamo insieme la cosa mi innervosiva. Voglio dire, ero sicura che non avremmo fatto niente, ma lui era pur sempre il ragazzo che in quelle settimane mi stava facendo battere il cuore.
Ok, calma e sangue freddo.
Una volta sistemati tutti i letti ci trovammo in camera da soli. Io ero già in pigiama, ovvero dei pantaloncini di una tuta e una maglietta. Niall no ma fece in un attimo, si tolse la maglietta e i pantaloni e si mise dei pantaloni di una tuta e un’altra maglietta, come me.
Salimmo sul letto un po’ goffamente e all’improvviso senza un buon motivo ci ritrovammo troppo vicini, fronte a fronte. Io non riuscivo a respirare, stavo sudando freddo. Anche lui sembrava nervoso, e infatti stava per ritrarsi, visto che erano due minuti che stavamo in quella posizione, ma io mi avvicinai ancora di più e azzerai la distanza tra di noi. Per un attimo rimase immobile, poi lo sentii sorridere sulle mie labbra.
Le sue erano morbide, dolci, sapevano quasi di caramelle. Timidamente chiese “l’accesso” con la lingua.
Glielo diedi, il baciò diventò molto dolce e romantico, ma anche un po’ impacciato, per via della totale timidezza di entrambi in queste cose.
Dopo qualche minuto ci staccammo e ci ritrovammo abbracciati. Decidemmo di sdraiarci e spegnemmo la luce e, dopo un ultimo bacio, ci addormentammo mano nella mano.
 
 


Angolo dell’autrice:
Salve!
Allora mi scuso in anticipo per il fatto che il capitolo è un po’ più corto del solito. Mi farò perdonare con il prossimo capitolo a cui comincerò a lavorare oggi perché sarà
MOLTO PARTICOLARE. ( incuriositevi, ossè)
Per quanto riguarda questo:
FINALMENTE QUALCOSA TRA NIALL E BECCA! Che ne dite??
Tra poco farò entrare in scena anche Eleanor, se qualcuna di voi se lo fosse chiesto, tranquille.
Comunque i letti singoli che diventano matrimoniali esistono, ve lo giuro, ecco il link! LOL
 http://blog.lavorincasa.it/2008/06/da-singolo-a-matrimoniale/ 

Voglio ringraziare enormemente chi segue, preferisce, ricorda e chi recensisce! Vi adoro tanto tanto tanto <3 Poi vorrei anche ringraziare, come sempre, le persone che hanno recensito lo scorso capitolo: Sheistender e Acinorev_C .
Vorrei anche fare un po’ di “pubblicità” ad una mia amica, che sta scrivendo una BELLISSIMA ff, e merita più recensioni ecc. La mia amica si chiama Vera Brent e la sua storia si chiama Yours are the sweetest eyes I’ve ever seen, spero vi piaccia!
E anche per questa volta e tutto, mi raccomando ditemi tuuuutto quello che volete tramite una piccola recensione care :3
 

Hope you like it, Harmony.  

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Capitolo 12
*** 12- Pain. ***


Ciao gente, prima del capitolo vorrei dirvi che l'ho scritto ascoltando due canzoni, che se volete potete sentire anche voi. Per scrivere la prima parte ho ascoltato Breathe, di Anna Nalick. Per scrivere la seconda, che è la più importante e la più emozionante se ascoltata con la canzone giusta, ho ascoltato My Immortal (Band Version) degli Evanescence. Ci terrei che soprattutto la seconda parte la leggeste con quella sotto, ma se non lo fate non importa.
Buona lettura, spero vi piaccia. Vi adoro <3



Cassandra’s Pov:
Da quando anche Viv era arrivata quassù era passata circa una settimana. In questa settimana i ragazzi non c’erano stati molto, ma quando c’erano ci divertivamo da morire. Avevo notato che anche se si conoscevano da poco, tra Viv e Liam c’era un certo feeling. Forse ero condizionata dal fatto che si erano anche incontrati all’aeroporto, io ero una persona molto superstiziosa.
Nonostante questo c’erano i “dati oggettivi” ,come mi piaceva chiamarli, che quei due stessero bene insieme. A tavola sedevano sempre vicini, lo stesso per il divano e in macchina.
Anna e Zayn ancora non si parlavano, o meglio erano civili tra loro. Si era eretto un muro di puro e distaccato disinteresse, ma io sapevo che non era così. Conoscevo Anna benissimo e sapevo che si interessava a quel che faceva il moro. Zayn non lo conoscevo da tanto, ma dopo quella scenata avevamo cominciato a parlare e confidarci e ora lui mi raccontava, credo, tutto quello che gli accadeva.
Giusto il giorno prima mi aveva raccontato fuori di sé dall’emozione di aver lasciato Perrie. Fu un sollievo per me, conoscendo i sentimenti di entrambi. Ora doveva solo trovare un modo per riavvicinare Anna.
Mi disse che stava organizzando tutto e che non voleva rivelarmi niente.
Louis invece stava con la bella Eleanor Calder che nel frattempo ci aveva presentato. Era una ragazza incantevole: era bella, anzi bellissima, dolce, simpatica ma soprattutto una pazza invasata come lui.
La conoscevamo da poco ma andavamo molto d’accordo, tanto che un paio di volte eravamo anche uscite noi cinque insieme e avevamo intenzione di rifarlo.
Niall e Becca alla fine si erano messi insieme, dopo tutte le preoccupazioni di lei e la timidezza di lui. Ora erano una neocoppietta felice ed innamorata. Erano teneri insieme ma non erano soliti scambiarsi molte effusioni in pubblico, giusto un bacetto qua e là.
E poi c’eravamo io ed Harry. Con lui andava tutto a meraviglia, era fantastico. Non potevo crederci che Harry Theflirt Styles potesse impegnarsi così. L’avevo sentito per sbaglio una sera mentre parlava con Louis in giardino. Io ero in camera con la finestra aperta e loro si erano messi proprio sotto. Harry disse a Louis di amarmi, di non aver mai provato sentimenti così forti se non per la madre. Gli disse di volersi impegnare seriamente. Tommo gli disse che era cambiato, ma in meglio. Gli disse che eravamo bellissimi e che non doveva farmi scappare ne soffrire, perché una come me non l’avrebbe mai trovata.
A me piaceva considerarci, con Louis e Eleanor, la coppia “anziana”, cioè quelli che rispetto alle nuove coppie che si stavano formando si erano messi insieme da un po’ e li guardavamo con tenerezza, ricordando quando anche noi eravamo all’inizio, non che ora fossimo chissà quanto in là.

 
Quel giorno, l’otto luglio, eravamo andati a fare la spesa. Eravamo in macchina con Louis. Lui guidava e a fianco a lui c’era Viv, dietro io e Zayn alla mia destra. Gli altri, per un motivo o per un altro, erano rimasti a casa.
Eravamo a metà strada e stavo pensando di fare una sorpresa ad Harry comprandogli dei tacos e gli ingredienti da mettere dentro, quando Viv si girò sorridendo per chiedermi qualcosa che non sentii, poiché le sue parole vennero sovrastate da un rumore fortissimo e nel giro di tre secondi il suo viso sparì dalla mia visuale. Mi ero sentita strattonata, verso destra. Come se qualcosa mi stesse tirando violentemente in quella direzione. Mi ero sentita quasi come si sentivano i personaggi di Harry Potter quando prendevano una passaporta, agganciati per l’ombelico e tirati via.
Poco dopo mi ritrovai tutta addosso a Zayn. Mi rialzai a fatica, frastornata e mi guardai intorno.
La macchina era ferma. In quel momento capii, e osservai meglio.
Il lato destro dell’auto aveva degli strani rigonfiamenti. I vetri erano rotti, il parabrezza quasi spaccato da un palo, probabilmente della luce.
Cominciai ad avvertire la gravità della situazione. Feci un respiro profondo e osservai i miei amici, Malik per primo, dato che era vicino a me.
Era tutto piegato verso il lato destro, aveva una leggera ferita al cranio che non sembrava grave. Dato che aveva dei bermuda notai che aveva una caviglia in una posizione non proprio normale e quindi forse si era rotta. Un moto di panico mi investii. Mi sporsi in avanti e osservai Viv.
La trovai piegata in avanti, con la testa sul cruscotto. Non ebbi il coraggio di alzarla per il momento, ma vidi il sangue sporcarle i capelli, dovevo agire.
In fine mi girai verso Louis e mi spaventai, poiché lo ritrovai a fissarmi.
“L-Louis, dopo m-mi spiegherai che è s-successo, ora p-però chiama l’ambulanza e quando hai f-finito aiutami. Ti p-prego” lo pregai io in un sussurro.
Lui annuì, come incapace di parlare. Uscì dall’auto, forse consapevole di non avere niente di rotto e chiamò velocemente l’ambulanza.
Nel frattempo scesi anche io, controllando in che stato fossi ridotta. Avevo solo dei graffi, niente di più.
Quando Louis ebbe finito mi guardò e io ricambiai lo sguardo, che sembrò parlare più di mille parole.
Non perdemmo tempo. Non sapevamo se quel che stavamo facendo fosse giusto, ma lo facemmo lo stesso.
Tirammo fuori prima Vivienne, che era svenuta e la posammo con cautela sull’erba del lato della strada. Prima di posarla a terra mi tolsi la felpa e gliela avvolsi stretta attorno al cranio, da cui usciva decisamente troppo sangue.
Abbassai lo sguardo e vidi le mani sporche di sangue, del suo sangue.
Da quel momento il tempo passò velocissimo e lentissimo allo stesso tempo. Probabilmente ero sotto l’effetto dell’adrenalina. Ero come in un video al rallentatore, dove tutto si muove piano ma l’unica eccezione sei tu, che ti muovi velocissimo.
Senza che glielo chiedessi Louis mi porse la sua felpa, nel caso in cui mi fosse servita per tamponare alcune ferite. Mentre lui tirava fuori Zayn con cautela e lo adagiava come avevamo fatto con Vivienne io mi chinai su di lei. Vidi che aveva una brutta ferita al polpaccio, ma per fortuna non usciva troppo sangue.
Con tutta la forza che avevo in corpo, forse aumentata per via della situazione critica, strappai una manica dalla felpa di Louis e l’avvolsi stretta attorno al polpaccio, dove era ferito, cercando di rendere minima la fuoriuscita di sangue. Non vidi altro da fare, non mi sembrava avesse altre ferite. Controllai velocemente anche sotto la maglietta e sotto gli shorts, ma niente.
Sollevata, se così si può dire, mi recai da Zayn. Lui almeno era sveglio, il che era decisamente un bene.
Louis aveva ripreso a parlare e stava dicendo che gli pizzicava un braccio.
Non badai alla sua affermazione, probabilmente dovuta allo shock e mi chinai sul moro.
“Zayn, so che vuoi delle spiegazioni ma non so cosa sia successo, ce lo spiegherà dopo Tommo. Ora ci sono due cose fondamentali: non devi addormentarti, per nessuna ragione al mondo e devi dirmi assolutamente dove ti fa male. Ogni punto, ogni millimetro del tuo corpo, devi dirmi dove senti dolore” dissi guardandolo negli occhi.
“Qui” disse lui indicando la caviglia di prima con voce stranamente squillante “Mi fa malissimo, non riesco a muoverla e.. e guarda com’è piegata, non credo che sia normale”
“Quella non oso toccarla, potrei peggiorarla. Tu non muoverla, per nessuna ragione. Altro?”
“Si, qui sul braccio sinistro”  disse lui muovendosi appena ed indicando con l’indice destro l’avambraccio sinistro “Qui c’è una ferita, credo stia sanguinando” disse lui girando appena il braccio sinistro, cosa che gli provocò una smorfia di dolore, per farmela vedere.
“Ok, tranquillo. Scusami se ti faccio male” dissi prima di strappare un’altra manica della felpa con ancora più forza di prima. Gliela legai stretta all’avambraccio e soffrì meno di quanto pensassi, o per lo meno non lo diede a vedere.
“Grazie Cass, davvero” disse lui guardandomi negli occhi e colsi la totale sincerità delle sue parole.
Io gli sorrisi ancora più sinceramente e mi alzai, voltandomi verso Louis.
“Hey Tommo,che è successo?”
“Un camion mi ha tagliato la strada all’incrocio, l’ha fatto all’ultimo, ci ha anche leggermente tamponati e io ho fatto del mio meglio, anche se non mi sembra di essere stato bravo”
“Louis senti, se tu non avessi fatto quel che hai fatto ora saremmo tutti ridotti in poltiglia sotto un camion. Sei stato bravo, tranquillo. Nessuno ti incolperà di niente”
 Sorrise riconoscente e continuai “Tu? Dolori?”
“Mi sento un po’ intontito e mi pizzica un braccio” disse lui con sguardo vacuo.
“P-posso vedere?” chiesi leggermente dubbiosa. Fece cenno di sì e io mi avvicinai. Aveva tutta la parte del braccio che và dal gomito alla spalla ferita. Non era una ferita profonda, anzi. Era molto superficiale, ma gli erano stati portati via vari strati di pelle. Oltretutto aveva anche dei pezzetti di vetro conficcati nel braccio.
Non sapevo come toglierli, per cui decisi di non fare niente.
Gli feci il resoconto di quel che c’era ma non ebbi tempo di sentire la sua risposta perché arrivarono le ambulanze, con le sirene spiegate.
Subito scesero i paramedici, andai da loro e gli spiegai tutto. Mi dissero che avevamo fatto un buon lavoro, anche se era un rischio spostare chi era ferito in un incidente stradale.
Caricarono prima Vivienne e Zayn e mentre vidi le porte della prima ambulanza chiudersi sentii un ronzio alle orecchie. Mi sentivo sempre più debole, mi toccai la fronte. Era madida di sudore.
L’effetto dell’adrenalina era svanito e sentivo la testa pesante. Ogni secondo era sempre più dura tenere gli occhi aperti finchè pensai di poterli chiudere per un attimo.
Da lì, il buio.
 
 



 
Angolo dell’autrice:
SALVE GENTE.
Passiamo subito al sodo:
VI HO SCIOCCATI? Spero di sì. Scrivendo questo capitolo mi sono emozionata da morire, soprattutto perché ( per voi e solo per voi ) l’ho scritto ascoltando una canzone che odio ascoltare perché mi fa piangere ed ho il terrore di ascoltare in auto.
Come vi sembra? Realistico? Scritto bene? Fatemi sapere cosa ne pensate!
Io ho messo anima e corpo in questo capitolo.

Ho poco da dire oggi, quindi passo subito a ringraziare coloro che seguono, preferiscono e ricordano, vi adoro. Poi un enorme grazie va a coloro che recensiscono, e l’ultimo capitolo ha avuto una recensione da: Acinover_C, Vera Brent e leaveyourfearsbehind, grazie davvero tanto.
Un altro grazie assurdo va a tutti coloro che leggono in silenzio, spero che la storia vi piaccia.

Bene, ora vado, è tutto. Buona lettura belle ;)
 

Hope you like it, Harmony. 

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Capitolo 13
*** 13- In compagnia della tua assenza. ***


Louis’ Pov:
Fissavo il vuoto, seduto nel mio letto d’ospedale. Sarei stato lì solo per qualche ora, poi mi avrebbero dimesso. Aspettavo che gli altri arrivassero, li avevano chiamati.
Aspettavo che facessero entrare Zayn in camera, dato che era il mio compagno di stanza.
Aspettavo di avere notizie di Cass, che improvvisamente era svenuta sotto i miei occhi. Forse solo per la mia prontezza ora non aveva un trauma cranico.
Aspettavo notizie di Vivienne, la più grave fra di noi.
Io non avevo niente. Mi avevano ripulito la ferita ed avevano fatto un paio di esami per controllare se avessi eventuali emorragie interne o un trauma celebrale.
Io, io che avevo causato tutto non avevo niente.
Mi distesi bruscamente, sprofondando nel cuscino e sbuffando. Nemmeno feci caso agli occhi che cominciavano a pungere. Mi sentivo terribilmente in colpa, non potevo farci niente.
Poco dopo sentii del trambusto fuori dalla mia porta e vidi entrare Harry. Aveva la faccia sconvolta e gli occhi arrossati. A pensarci bene in questa faccenda c’erano due suoi cari amici e la sua ragazza, non doveva stare affatto bene.
“L-Louis, ommioddio” disse lui avvicinandosi ed abbracciandomi forte. Lo strinsi a me più forte che potevo e lasciai cadere le lacrime. Non mi importava di niente, volevo solo abbracciare il mio migliore amico.
“Harry s-se puoi ti prego p-perdonami, sono s-stato un imprudente! D-Dovevo guidare con più at-attenzione! È t-tutta co-colpa mia! M-mi odio!” dissi io mentre scioglievamo l’abbraccio.
Harry mi asciugò le lacrime con dolcezza e disse: “Louis, ci hanno spiegato com’è andata. T-tu non sei il responsabile di niente, anzi, se t-tu non fossi intervenuto chissà come s-sareste messi ora. N-non odiarti, ti prego”
Lo guardai e lo ringraziai di cuore con lo sguardo. Noi comunicavamo così, a sguardi.
“Come stanno gli altri?” chiesi timidamente.
Respirò a fondo prima di rispondere e si passò una mano fra i capelli: “Vivienne sta male, non so quanto di preciso ma non ha ancora ripreso conoscenza. I medici hanno detto che ci faranno sapere. Zayn ha una caviglia slogata, gli stanno mettendo un gesso credo. Aveva anche un bel taglio sul braccio sinistro, ma grazie a Cass non è uscito molto sangue, ora è ok. Cass.. non ha ancora ripreso conoscenza, ma dicono che non c’è niente di grave. Non ha traumi celebrali ne ossa rotte, niente. È solo svenuta, forse per tutte le emozioni, per la paura che ha avuto. Siete stati bravissimi con loro due Lou”
“Lei è stata brava. È stata formidabile, non ho mai visto tanto sangue freddo, tanta ingegnosità e prontezza di spirito. L’ammiro molto” dissi io sinceramente colpito da lei.
Vidi gli occhi di Harry ricominciare ad inumidirsi, probabilmente aveva paura per Cass, per il fatto che non si era risvegliata. Stavo per tranquillizzarlo quando un medico entrò dicendo che proprio Cass si era appena svegliata e che dopo poco avrebbero potuto vederla.
Harry mi guardò con un sorriso enorme stampato in faccia ed io annuii sorridente come a dargli il permesso di andare da lei, ero felice che Cass si fosse risvegliata.
Poco dopo il medico uscì ed entrò Eleanor, la mia Eleanor.
 
Harry’s Pov:
Stavo correndo per arrivare alla camera di Cass, che stava da sola senza compagni di stanza. Si era appena risvegliata e non mi sembrava vero. Volevo solo stringerla, sentire la sua voce, la sua risata, perdermi in quegli occhi pieni di vita.
In quel momento capii il vero significato della parola amore. Arrivai davanti alla porta e vi trovai i genitori di Cass con suo cugino e mia cugina Emma. Sorridevano tutti.
Sua madre mi chiese se volessi entrare io ma rifiutai, loro erano pur sempre i suoi genitori. Li lasciai entrare e mi sedetti nel sediolino accanto ad Alessandro, in trepidante attesa.
Dopo una decina di minuti i suoi uscirono e mi sorrisero incoraggianti. Io mi voltai verso Ale, in fondo lui era suo cugino, erano legatissimi. Lui mi diede una pacca sulla spalla e mi disse di andare, poiché lei aspettava solo di vedere me.
Entrai un po’ esitante, ma appena posai gli occhi sul suo letto tutta l’esitazione svanì.
Lei era lì davanti a me. Viva. Bella come sempre. Mi sorrise e non potei fare a meno di far scendere le lacrime che avevo trattenuto prima. Ora piangevo di gioia.
Mi avvicinai e la strinsi forte a me, come a non volerla più lasciar andare. Mi staccai e ci guardammo negli occhi e la baciai intensamente, come mai avevamo fatto.
Quando ci staccammo lei mi disse sorridendo da un orecchio all’altro: “Harry, s-sei qui!”
“Certo che sono qui, non avrei potuto non esserci. Cass sei svenuta, hai avuto un incidente. Stavo per morire dall’angoscia. Poi mentre ero da Tommo i medici hanno detto che ti eri risvegliata e sono corso qui. Non avevo mai corso così intensamente in tutta la mia vita. Cass io ti amo e starò sempre con te, per sempre, te lo giuro. Tu sei la mia metà, la mia anima gemella. Forse è presto per dirlo, ma non me ne importa. Io ti amo e lo urlerò al mondo” detto questo mi misi in piedi su una sedia li a fianco e urlai
“ IO HAROLD EDWARD STYLES AMO CASSANDRA COSTANZA SABATINI”
Lei si sporse, per quando l’essere seduta sul letto glielo permettesse e schiaffeggiandomi scherzosamente disse: “Harry, Harry dai! Scendi smettila! Ti amo anche io da morire ma così farai preoccupare i medici!”
Mi chinai e lei mi attirò a sé per un bacio, molto dolce ma allo stesso tempo passionale.
Quando ci staccammo disse “Harry, io ti amo più della mia stessa vita, ricordatelo” per poi abbracciarmi stretto.
 
Anna’s Pov:
Una volta ricevuta la notizia dell’incidente di Louis, Zayn, Cass e Viv corsi letteralmente all’ospedale.
Non sapevo niente di come stessero. Se fossero gravi, se qualcuno fosse morto.
Eccolo lì, ciao mio caro amato pessimismo.
Entrai senza più fiato, seguita da Becca e Niall. Chiedemmo di loro e ci fecero salire al terzo piano. Gli altri due presero l’ascensore, io non potevo aspettare e corsi a più non posso per le scale.
Stavo correndo per Cass.
Stavo correndo per Viv.
Correvo per Louis.
Eh sì, correvo soprattutto per Zayn.
Se quello stronzo mi moriva così l’avrei odiato per tutta la mia vita.
Arrivai prima dei due biondini, stremata. Mi lasciai cadere su un sediolino, in attesa.
Poco dopo arrivarono anche loro due e dopo pochissimo anche Liam, Harry ed Eleanor.
Harry entrò subito da Louis, che era sveglio. I medici dissero che Cass e Viv avevano perso i sensi, e lì lo stomaco mi si attorcigliò, ma mai come quando mi dissero che stavano operando Zayn.
Lì mi sentii direttamente accoltellata. Le lacrime rischiavano di scendere ma le ricacciai dentro, dovevo essere forte per loro. Chiesi più informazioni su Zayn, non mi importava degli sguardi stupiti dei ragazzi e di quelli in qualche modo compiaciuti di Eleanor e Becca. Dovevo sapere.
Mi lasciai cadere a peso morto sul sediolino quando mi dissero che lo stavano operando alla caviglia perché era slogata e che non aveva nient’altro di grave.
Dopo un po’ Cass si svegliò ed Harry corse da lei, così dopo Eleanor, io e Becca entrammo da Louis per fargli un saluto veloce e corremmo da Cass.
Parlammo un po’ con lei ma lei stessa di accorse che ero assente, che pensavo a Zayn. Mi disse di andare, perché capiva come mi sentivo. All’inizio rifiutai, non volevo far crollare definitivamente la maschera d’indifferenza, ma quando Cass insistette accettai.
Uscii con calma ma dopo essermi chiusa la porta alle spalle corsi alla camera di Louis, che condivideva con Zayn. Vidi Louis uscire aiutato da Liam. Lui non aveva niente e quindi poteva andare tranquillamente.
Ormai non mi importava più di niente, dovevo solo vedere se lui, il mio pakistano, stava bene.
Con un’emozione palpabile nella voce chiesi ai due se Zayn fosse rientrato. Mi dissero di sì e che ora stava dormendo ma che potevo entrare. Non me lo feci ripetere due volte e mi fiondai dentro, chiudendo piano la porta. Vedere Zayn su quel letto, come se fosse senza vita, mi fece quasi svenire. Mi feci forza ed avanzai. Anche quando dormiva era perfetto. Mi sedetti accanto a lui, lo presi per mano e lo osservai bene per qualche minuto.
La sua morbida pelle ambrata risaltava, in contrasto con le lenzuola ed il camice bianco. Il petto si alzava ed abbassava silenziosamente ma ritmicamente. Mi soffermai molto sul suo viso. Sembrava scolpito. Non aveva i lineamenti decisi e pronunciati, ma era armonico, perfetto. Seguii con gli occhi la linea della mascella, soffermandomi sulle sue morbide labbra. Salii, osservando il suo bel naso dritto e arrivai ai suoi occhi. Sebbene le palpebre fossero chiuse potevo ammirare le sue lunghe ciglia nere e non avevo bisogno di vedere i suoi occhi per averli davanti. Due pozze ambrate dove affogavo di continuo.
Anche se dormiva, avevo bisogno di fare una cosa, così dopo un respiro profondo iniziai a parlare.
“Zayn, so che stai dormendo e infatti non credo tu mi sentirai mai. Ho bisogno di parlarti e devo farlo ora. Tutta questa storia, l’ignorarci, l’indifferenza, mi ha stancata. Io non ce la faccio più. Odio crollare così, odio darla vinta in questo modo agli altri ma con te non ci riesco. Il fatto è che io voglio stare con te, voglio poterti tenere per mano, come sto facendo ora” dissi stringendogli la mano e tirando su con il naso, le lacrime stavano per scendere “Vorrei poterti baciare, abbracciare. Vorrei poter passeggiare con te, vorrei potermi addormentare tra le tue braccia. Zayn, io provo qualcosa per te. Non so se sia amore, non so davvero cosa sia l’amore e non so cos’è quello che provo, ma so che mi piace. Odio dover vivere nella stessa casa con te, perché non posso averti” continuai singhiozzando “Mi fa male che tu mi abbia illusa, ma mi fa ancora più male che tu abbia scelto di stare con quella Perrie, quando sappiamo entrambi che è una stronza oppurtinista. Zayn io non sono una persona modesta, non sono sempre sincera, non sono brava a fare molte cose, sono lagnosa, spesso acida ed antipatica ma so parlare col cuore e devo dirti che io potrei darti davvero molto di più di qualunque altra ragazza. Quando ti vedo, quando ti penso, quando penso semplicemente a quel che provo per te mi sento quasi soffocare per quanto è intenso. Sai cosa mi spinge a dirti questo? Il fatto che oggi avrei potuto perderti, definitivamente. E non avrei retto, fidati.” ormai stavo piangendo alla grande e non riuscivo più a continuare, farfugliavo soltanto il suo nome.
Appoggiai la testa sul suo letto, cercando di smettere di piangere.
Dopo poco sentii una mano accarezzarmi la testa.
Mi alzai di scatto e vidi che Zayn mi guardava dolcemente e mi accarezzava con la mano libera.
“Anna” disse con la voce un po’ arrochita “ho sentito tutto, sinceramente non dormivo, non ho mai dormito. Ieri ho lasciato Perrie, mi sono accorto un po’ tardi della cazzata che avevo fatto e volevo farmi perdonare da te, volevo riaverti con me, anche se tecnicamente non ti ho mai avuta. Poi è successo questo” disse indicando con un cenno della testa la sua gamba e riferendosi all’incidente “e non sapevo più davvero cosa fare. Ma ora, dopo l’intervento ti trovo qui a parlarmi con il cuore in mano, e io.. Anna io..” sembrava non riuscire a parlare, alla fine mi guardò negli occhi e mi baciò.
 
Liam’s Pov:
Mi accasciai a terra, stremato. Ero al quinto piano, davanti alla porta della stanza di Vivienne. Lei era in coma. Non sapevano quando si sarebbe risvegliata. Non lo dicevano, ma forse non sapevano nemmeno se si sarebbe risvegliata. Sentii il mondo crollarmi addosso. Lei, l’unica a cui mi stavo affezionando in un certo modo dopo Danielle. Sentivo il cuore squarciato e gettato a terra. Cominciai a piangere.
Louis mi si sedette accanto e mi consolò come meglio poteva. Tutti si riunirono intorno a me e cercarono di consolarmi. Non ci riuscirono. Dentro di me c’era sempre una ferita, enorme. Anzi, era come se la mia anima fosse stata lacerata. Avrei voluto urlare per tutto il dolore che provavo.
Alla fine mi alzarono a forza. Io non vedevo niente per colpa delle lacrime. Mi misero in macchina e mi portarono a casa. Una volta arrivati li guardai, cercando di ringraziarli con lo sguardo. Louis sembrò capire e mi diede una pacca sulla spalla. Io corsi di sopra e mi chiusi in camera, al buio, in compagnia di me stesso, del mio dolore, della mia anima sofferente e della sua assenza.
 
 
 
 

Angolo dell’autrice:

Holaaaa chicaaaas!
Allora, come và? Io todo bien. Oggi mi sento spagnoleggiante, ahahaahah.
Come vedete nulla di grave, tranne…. Vivienne! Cosa accadrà? Ehehe, vedremo ;)
FINALMENTE TRA ANNA E ZAYN LE COSE SI SONO SISTEMATE. Io sono soddisfatta, ahahah.

Gente hermosa, vorrei intanto ringraziarvi TUTTI per quel che fate senza di voi che mettete la mia storia tra le seguite, le preferite, le ricordate e la recensite non sarei niente!
Vorrei fare il punto della situazione dicendovi che la storia ha 35 recensioni, un commento breve, è preferita da 5 persone, ricordata da 2 e seguita da 17 persone! :)
Per quanto riguarda le visualizzazioni vi dico solo che i primi quattro capitoli, presi uno per uno, superano i cento! Sono felicissima ragazze!

Vorrei invitarvi di cuore a fare visita a Vera Brent, sta scrivendo una bellissima e dolcissima storia sugli One Direction che io personalmente adoro e ci terrei che passaste a vederla!
Bien, per oggi è todos. Alla prossima bellee! ;)
 

Hope you like it, Harmony.  
 

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Capitolo 14
*** 14- Lies ***


Cassandra’s Pov:
Dovetti passare soltanto una notte in ospedale e poi mi dimisero. Harry aveva insistito per stare lì con me ma io avevo insistito di più e alla fine era andato a casa. Dal giorno dell’incidente erano passati un paio di giorni ed ora ero a casa, sola. Il giorno prima avevo dovuto salutare i miei genitori, che per due settimane dovevano ritornare in Italia, per il lavoro. Era più o meno previsto fin dall’inizio, ma non ne eravamo del tutto sicuri.
I ragazzi avevano un’intervista e c’erano volute ore per convincere Liam ad alzarsi dal letto, distrutto com’era. Tentai anche io di parlarci e di consolarlo, ma servì a poco. Zayn aveva una caviglia fasciata e doveva camminare con una stampella, per evitare di danneggiarla.
Becca ed Anna erano andate in palestra. Loro amavano fare attività fisica, ma io no, per cui erano andate da sole.
Presi il portatile di Harry, dato che del mio non trovavo più il caricatore, e mi sedetti sul divano.
Accesi il portatile e andai su youtube. Decisi di ascoltare un po’ di Oasis e cercai Champagne Supernova, una delle canzoni che mi piacevano di più.
Dopo una breve controllata a Facebook e Twitter cominciai a perdermi tra le note di quella canzone, quando un trillo discontinuo e decisamente fastidioso mi fece riscuotere.
Istintivamente posai gli occhi sullo schermo del PC poggiato vicino a me e da un’icona rettangolare in basso a destra capii che si trattava di un’e-mail. Stavo per lasciar perdere, dicendomi che i fatti di Harry non erano fatti miei, ma notai un nome che poco mi piaceva e decisi di andare a fondo alla questione.
Ripresi il PC, interrompendo la canzone. Avevo la fissa con il “rovinare le canzoni” che amavo. Con questo intendo che se ti succede una cosa brutta mentre ascolti una canzone che ami, non l’ascolterai più come prima. Per questo tentavo di salvaguardare le mie canzoni preferite.
Al suo posto decisi di mettere Monster, dei Paramore. Quella canzone mi caricava e non sapevo cosa mi sarei trovata davanti. Ok, forse ero troppo gelosa. Harry non avrebbe mai voluto ferirmi.
Mi convinsi che solo un’occhiata, senza aprire niente non avrebbe fatto male a nessuno.
Aspettai pazientemente che il programma partisse e si aprì davanti ai miei occhi la schermata della posta in Arrivo.
“Caroline”. CRACK, prima crepa sul cuore. Prima di tante fitte di dolore. Sperai vivamente non fosse la Flack, ma dovetti ricredermi, leggendo l’indirizzo e-mail.
Stavo per avere una crisi, ma cercai di stare calma. Ora non aveva più importanza essere scoperte o no.
Cliccai sull’e-mail appena arrivata e lasciai che si aprisse.
“Hey Harry, sono Caroline! Senti bel ricciolone, ti và di vederci uno di questi giorni? L’ultima volta è stato davvero.. eccitante ;) Bhè, fammi sapere dolcezza, il numero ce l’hai!”
CRACK, anzi no, BUM. Mi veniva quasi da vomitare. ULTIMA VOLTA? E quando sarebbe stata questa ULTIMA VOLTA? Mi feci forza e andai avanti, ora più che mai DOVEVO SAPERE.
“Ciao bello, sono Carol! Il mese scorso mi sono “divertita” da morire, ti và se lo rifacciamo? ( So che ti và ;) )
Fammi sapere caro!” Questa era del 9 giugno, di quasi un mese prima. Ok, calma e sangue freddo.
Ce ne era solo un’altra.
“Hey zuccherino, ieri sei stato una bomba! Ho anche due bei succhiotti, spero tu non fossi troppo ubriaco e che te li ricordi! Starò via per un po’, quando torno rivediamoci. Ciao bel toro ;)”. Era del 14 giugno.
Stavo sprofondando. Il cuore ormai era ridotto ad una palletta agonizzante, la testa mi pulsava.
Il pensiero fin ora violentemente schiacciato, rimandato, dimenticato si fece più vivo che mai.
Harry mi stava tradendo? Potevo davvero fidarmi di lui? Possibile che la sua voglia da casanova si sia esaurita così in fretta con me? Ovviamente per ora le risposte erano si, no e no.
Controllai le risposte. Harry aveva risposto soltanto a quella del 9 giugno. Non volevo cercare quelle precedenti. Forse ce ne erano, forse no. Non mi importava.
Harry e quella vecchia sgualdrina continuavano a vedersi. Più lo pensavo più mi stupii e allo stesso tempo mi maledii per la mia cecità. Come avevo potuto non vedere tutto ciò?
E se i ragazzi lo sapevano? Forse ero stata la loro presa in giro per un mese, il loro divertimento.
Chissà quanto se la ridevano. Chissà se erano davvero ad un intervista o se volevano coprire Harry.
Chiusi la posta elettronica e spensi il PC.
Andai di sopra e mi vestii alla meglio, avevo bisogno di uscire. Infilai degli shorts a vita alta di jeans, una maglietta nera larga che infilai dentro i jeans che decisi di portare sborsata e converse nere. Afferrai la mia borsa di pelle nera e ci ficcai dentro le prime cose utili che trovai, tra cui l’I-Phone che spensi, non volevo essere disturbata. Irruppi in camera di Zayn, aprii il cassetto dove sapevo teneva accendini e pacchetti di sigarette e ne rubai uno di ognuno.
In passato fumavo, molto, ma ora avevo smesso. Bene Styles, grazie a te stavo per ricominciare. Altri punti a tuo favore! Ficcai violentemente i due oggetti dentro la borsa e corsi di sotto.
Sfortunatamente la porta di casa si aprii proprio in quel momento e vidi entrare i ragazzi.
Mi videro e mi salutarono venendomi incontro. Non proferii parola, li scansai malamente per farmi strada verso la porta.
Sentivo i loro sguardi addosso.
Sentivo la tensione e l’incredulità nella stanza.
Sentii Harry dirmi: “Cass ma dove vai?!”
Me ne fregai.
“Dove dovresti andare tu Styles, a fanculo!” risposi io alzando il medio e chiudendomi la porta alle spalle.
Mi infilai subito i Ray-Ban Wayfarer  marroni a tartaruga con dentro disegnini riguardanti il regno unito.
Sentii i flash dei fotografi.
Sentii le grida della fans.
Sentii le domande dei paparazzi.
Me ne fregai anche qui, me ne fregai di tutto.
Non risposi, mi feci spazio a spintoni tra la piccola folla e finalmente dopo un isolato camminai in solitudine.
Sentii qualcuno chiamare il mio nome da lontano. Fanculo.
Cominciai a correre, a correre come una furia. A scuola ero sempre stata la più veloce e la più resistente.
Corsi finchè non sentii più il fiato nei polmoni. Mi accasciai su una panchina.
Poco dopo aprii gli occhi e vidi che ero finita in un parco. Bene, non conoscevo la zona.
Non mi diedi nemmeno tempo di riprendere fiato. Avevo bisogno di sentire la nicotina invadermi i polmoni, l’apparato respiratorio. Dovevo sentirmela in corpo.
Accesi febbrilmente una sigaretta. Tirai varie boccate, come se quella fosse la mia aria, il mio ossigeno.
Finita quella ne fumai un’altra, e poi un’altra ancora.
Finii il pacchetto.
Ormai dovevano essere quasi le otto di sera. Mi alzai e vagabondai un po’ finché non trovai un locale.
Era una specie di bar dove si ballava, ma non una discoteca. Mi sedetti al bancone e ordinai una birra.
Me la scolai in poco e capii che non era quello che cercavo.
Ordinai una vodka.
L’ordinai di nuovo.
Ne ordinai altre due.
Non capivo più niente, tutto era sfocato, ma sentivo tanta adrenalina in corpo.
Mi gettai nella mischia e cominciai a ballare con il primo che passava. Il tizio pensò fossi una facile e cominciò a toccarmi. Non opposi resistenza, tanto non capivo più niente di quel che avevo intorno.
Mi sospinse verso una porta. Capii che era meglio fermarsi lì. Lui sembrò molto contrariato.
Mi strinse il braccio con forza spingendomi verso la porta. Poi vidi dei riccioli biondi addosso al ragazzo e poco dopo mi ritrovai fuori dal locale, tenuta come un sacco di patate da riccioli biondi.
Il biondo mi mise giù e io barcollando lo guardai. Era Liam.
Lo sentii dire in direzione del buio “Ragazzi l’ho trovata, è qui!”
Lui mi guardò a sua volta e disse, visibilmente incazzato: “CHE CAZZO HAI FATTO?! CHE CAZZO TI è SALTATO IN TESTA CASS? COSA?! Non sai minimamente come sta Harry, come stiamo noi e le tue amiche!”
Io lo guardai. Le sue parole mi colpirono talmente nel profondo da togliermi la forza di stare in piedi, per cui caddi. Mi accasciai a terra. Lui preoccupato mi affiancò, cercando di aiutarmi.
Io lo scacciai. Volevo solo Harry. Stavo male per lui, tutto questo era avvenuto per lui ma io volevo soltanto lui. Liam preoccupato chiamò Harry più volte che alla fine arrivò trafelato.
Liam ed Harry si guardarono e poi ci lasciarono soli.
Il riccio si avvicinò a me: “Cass, perché? Che succede? A me puoi dirlo, possiamo parlare. Che cazzo succede Cass?” chiese lui preoccupato.
Sentivo le lacrime scendere. Io non piangevo mai. Non perché mi considerassi debole, ma solo perché piangevo solo per le cose importantissime.
Alzai lo sguardo. Harry vide le mie lacrime, vide i suoi occhi riflessi nei miei, lucidi. Sapeva che non piangevo mai. Mi abbracciò, senza dire o fare altro. Mi abbracciò stretta.
Io mi aggrappai a lui con tutte le mie forze, scossa dai singhiozzi e attanagliata dal dolore.
 
Harry’s Pov:
Ero preoccupatissimo per Cass. Non capivo che stesse succedendo. Prima si comportava in quel modo e ora la trovavamo in un locale, impregnata di fumo e ubriaca.
La stavo abbracciando stretta. Piangeva. Lei era forte, non piangeva mai. Stavo morendo a vederla così.
Sentivo il suo gracile corpo scosso dai singhiozzi, violenti. Sembrava in preda all’agonia.
La presi in braccio senza difficoltà. La mettemmo in macchina e la portammo a casa.
Appena entrai non dissi niente neanche a Becca e Anna, preoccupatissime anche loro.
Corsi subito di sopra e andai al bagno. Chiusi a chiave.
Legai i lunghi capelli biondo scuri di Cass in una specie di chignon improvvisato. L’avvicinai al water e le dissi: “Cass, è l’unico modo. Fidati, dopo starai meglio, devi espellere l’alcool”. Poi le misi due dita in gola, costringendola a vomitare. Tolsi subito le dita e per un minuto buono vomitò. Sembrava che si stesse vomitando l’anima. Intanto mi lavai le mani e quando finii si sedette con la schiena sul marmo freddo del muro. Mi avvicinai e le pulii le labbra con un fazzolettino. Poi l’aiutai ad alzarsi e le feci risciacquare il viso e lavare i denti.
Quando ebbe finito le sciolsi i capelli e la portai in camera nostra.
Le tolsi i vestiti e le infilai il suo pigiama. Lei era troppo intontita per riuscire a farlo da sola e non aveva smesso di piangere. La misi a sedere sul letto, mi avvicinai e accarezzandole i capelli le chiesi se voleva raccontarmi cos’era successo. Lei, nonostante le lacrime, i singhiozzi e l’intontimento disse di si.
Lei era quel tipo di persona che preferiva raccontarti subito una cosa se gliela chiedevi piuttosto che dormire con i sensi di colpa per non avertela detta.
Mi raccontò del PC, delle e-mail, di come si era sentita presa in giro e fragile.
Caroline del cazzo. Solo perché eravamo andati a letto un paio di volte negli ultimi tre mesi non significava che ora doveva cercarmi sempre. L’ultima volta c’ero stato pochi giorni dopo aver conosciuto Cass. Ancora non ero consapevole di quel che provavo per lei e scusate la volgarità ma diciamocelo, è stata solo una sana scopata, niente di più. Glielo dissi, cercando di tranquillizzarla.
Ok, avevo una brutta fama in questo campo ma Cass mi aveva cambiato. Io non mi sarei mai azzardato a tradirla, soprattutto perché era solo lei che volevo.
Forse perché ormai si era fatta notte, forse perché era un po’ intontita, forse perché era stanca, forse perché voleva chiudere l’argomento mi chiese direttamente scusa.
“Harry, io.. davvero scusa. Sono una merda. Ti faccio passare tutte queste cose, ti faccio preoccupare e.. e sinceramente non credo di meritarti. Tu puoi avere tutte le donne che vuoi, io.. io sono una ragazzina” disse lei tra i singhiozzi, sempre meno frequenti.
“Cass, tu non sarai mai solo una ragazzina. Tu sei la mia ragazza, la ragazza che amo e quella con cui voglio stare. Delle altre non mi importa, ci sei solo tu. So della mia fama, so quello che ho fatto e lo ammetto, fino a pochissimo tempo fa ero un coglione ma tu Cass, tu mi hai cambiato la vita. Sembrerà banale dirlo, ma è così. Quindi non ti azzardare mai più a dire che non sei abbastanza per me, semmai è il contrario.
Mi guardò negli occhi e mi disse sinceramente “Ti amo Harry”.
Io l’abbracciai e baciandole la testa le dissi “Ti amo anche io Cass”.
Lei si distese sul letto e io mi distesi accanto a lei, stringendola a me. In poco tempo prendemmo sonno.
 
 
 



Angolo dell’autrice:
Holaaaa!
Scusate il ritardo, ma dovevo pensare un po’ a che scrivere. Allora, che ne pensate del capitolo? Fatemi sapere ;) 
Che ne dite di Cass? Trasgressiva eh? Sto puntando a farsi scoprire più cose possibili su di lei e su le altre, ditemi come viene! :) Ah comunque non so se Caroline Flack sia davvero così o no, ma io la odio. Spero di aver dato l'idea di una troiet*ta che mastica la gomma volgarmente, perchè io me la immagino così! Ahahahaha
Oggi ho poco da dire, quindi passo subito ai ringraziamenti.

Un enorme grazie a chi segue, legge silenziosamente, preferisce e recensisce la storia, vi amo!
Un grazie in particolare a chi ha recensito l’ultimo capitolo, ovvero: Vera Brent, leaveyourfearsbehind e Sara Bho.

Ora devo andare bella gente, ripeto: GRAZIE DI TUTTO, siete fantastici!
 
Hope you like it, Harmony.
 
 
 
  

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Capitolo 15
*** Avviso! :D ***


CHIEDO UMILMENTE PERDONO IN GINOCCHIO.

Seriamente, se potete perdonatemi, sono stata davvero una stronza.
Vi chiedo scusa per non aver aggiornato per così tanto tempo, ma sono stata fuori una settimana e sto tutto il giorno al mare.
Oltretutto sto avendo un blocco assurdo, vi prego di essere clementi D:

VI PROMETTO CHE AGGIORNERò AL PIù PRESTO.
( Volete un'anticipazione? Forse farò una nuova ff :3 )

Spero abbiate messo da parte i coltelli e le mazze chiodate <3

Ora vado, aggiorno prestissimo!


xx, Harmony.

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Capitolo 16
*** 15- Il risveglio. ***


Rebecca’s Pov:
Mi risvegliai stretta tra le braccia del mio biondino preferito e lentamente mi alzai, cercando di non far rumore, ma considerando che il signorino Horan dormiva molto profondamente non c’erano problemi.
Ormai erano le dieci e mezzo e Cass sarebbe stata sveglia di sicuro. Dovevo parlarle, scoprire perché aveva fatto tutto quel casino.
Scesi in cucina ma non la trovai. Guardai in salotto e nemmeno lì c’era traccia di lei.
Decisi di uscire in giardino e la trovai sotto un albero, intenta a leggere un libro.
“Hey Cass” dissi sorridendole.
“Becks! Ciao” disse lei di rimando “Vuoi sederti?”
“Certo!” dissi io sedendomi accanto a lei mentre faceva un’orecchia alla pagina del libro e lo poggiava a terra.
Aveva questa brutta abitudine di fare le orecchie ai libri, per cui nessuno glieli prestava mai.
Indossava un vestitino carinissimo: senza maniche e bianco fino a sotto il seno e blu con dei fiorellini da lì in giù.
“Becks io dovrei chiederti scusa.. a te, Anna e ai ragazzi. Sono stata una cretina, vi ho fatti preoccupare”.
La guardai con dolcezza. “Cass, facciamo tutti delle cavolate, non è niente. Però spiegami, perché l’hai fatto?” chiesi incuriosita.
Lei mi raccontò di quel che aveva visto e la compresi in pieno.
Rimanemmo un po’ a chiacchierare finchè Liam non si avvicinò a noi.
“Posso parlare con te Cass, da soli?” chiese abbastanza imbarazzato.
“Bhè io vado ragazzi, cercherò di svegliare Niall!” dissi alzandomi sorridente.
“Allora auguri! Per quanto russa sta tremando tutto dentro casa” disse Liam ridendo.
 
Liam’s Pov:
Mentre Becca si allontanava Cass mi fece cenno di sedermi accanto a lei. Accettai l’invito e mi sedetti sull’erba.
“Scusa Liam” disse lei guardandomi negli occhi.
“Per cosa?” chiesi io aggrottando le sopracciglia.
“Per.. per quella cosa successa ieri, perché vi ho fatti preoccupare” disse lei mordendosi il labbro.
“Oh per quello.. io ero venuto a chiederti scusa per.. bhè, come mi sono comportato l’altra sera. Non volevo essere così cattivo e urlarti tutte quelle cose in faccia.
E’ un periodaccio ma non cerco giustificazioni”, dissi torturandomi le mani.
“Liam so quel che stai passando, non c’era nemmeno bisogno che ti scusassi. Facciamo che è tutto apposto allora, ok?” chiese lei sorridendo sinceramente.
Per tutta risposta l’abbracciai. Quando ci staccammo rimanemmo lì a chiacchierare un po’ e poi rientrammo.
A pranzo Cass chiese scusa a tutti per quel che aveva fatto e tutti le dissero che era come se non fosse successo niente e che se si fosse scusata un’altra volta l’avrebbero gettata in piscina.
Alle due mi preparai e come mio solito andai a trovare Vivienne e con me vennero anche le ragazze.
Una volta arrivati in ospedale ci dirigemmo in camera sua ma non vi trovammo nessuno.
Fummo presi dal panico e chiedemmo velocemente informazioni.
L’infermiera ci disse che la paziente si era svegliata dal coma e che si trovava qualche camera più avanti.
Disse anche che potevamo vederla e ci dirigemmo verso la stanza.
“Ragazze, andate voi. Siete più importanti per lei” dissi io sedendomi.
“Non se ne parla” disse Anna.
“No no caro riccioli biondi, entri tu!” disse Rebecca sorridendo.
“Esatto bellezza. Vivienne aspetta solo te! Entra!” disse Cass facendomi l’occhiolino e sospingendomi verso la porta.
Entrai timoroso e la trovai sdraiata mentre guardava fuori dalla finestra. Non sembrava essersi accorta di me, per qui dissi: “Ehm.. Ciao Viv”
Lei alzò gli occhi di scatto e sul suo viso si formò un enorme sorriso “Liam! Vieni, avvicinati!” disse cercando di trattenere l’emozione.
Mi sedetti nella sedia accanto a lei e le presi le mani, accarezzandole.
“Mi sei mancata tanto. Come ti senti?” chiesi sorridendole.
“Bene! Anche tu mi sei mancato ma sentivo sempre qualcuno accanto a me che non mi ha fatta sentire troppo sola”.
“Sai, credo proprio tu stia parlando di me”.
“Davvero? Tu sei stato sempre qui?” disse con gli occhi lucidi e la bocca leggermente spalancata.
“Si Viv, cosa potevo fare se non starti vicino? Fosse per me ti donerei tutto, anche l’anima” dissi serio guardandola negli occhi.
Lei mi abbracciò di slancio e mentre ci separavamo prese l’iniziativa e mi baciò sulle labbra.
Dio solo sa da quanto aspettavo quel contatto. Ricambiai, stringendola.
“Hey gente, avete per caso in mente di procreare? No perché io vorrei salutare la mia amica!” disse Anna irrompendo nella stanza, frenata invano da Cass e Becca.
Ci staccammo di colpo e Viv, che sorrideva tantissimo, disse: “RAGAZZE!” e si riunirono in un mega abbraccio.
Decisi di uscire ma tutte mi trattennero e non potei fare altro che piegarmi alla volontà di quelle quattro pazze.
 
Anna’s Pov:
I dottori dissero che Viv sarebbe stata dimessa tra qualche giorno e dopo la nostra visita ci dirigemmo tutti a casa.
Io corsi di sopra a farmi una doccia ma non prima di aver salutato tutti e di aver scroccato un bel bacio al tabacco e miele al mio bel moro.
Andai di corsa in camera a prendere l’intimo e corsi in bagno. Chiusi la porta, aprii il getto della doccia per farlo scaldare e nel frattempo mi spogliai.
Entrai nella doccia, chiusi il vetro e mi lasciai avvolgere dal tepore dell’acqua calda e del vapore.
Quando avevo praticamente finito sentii la porta aprirsi e la voce di Zayn dire: “Ah scusa, non sapevo fossi in questo bagno a fare la doccia. Se vuoi esco”.
Mi sporsi un po’ per guardalo e lo notai un po’ imbarazzato mentre cercava di non guardare verso il vetro un po’ appannato che mi nascondeva e tentava di concentrarsi sugli asciugamani rosa alla sua sinistra.
“Tranquillo. Prima di uscire però passami un asciugamano e dammi un bacio”
Lui mi passò un po’ impacciatamente l’asciugamano grande e bianco che avevo appoggiato prima accanto all’intimo e si girò aspettando che lo indossassi.
Una volta sistemato mi avvicinai a lui e inspirai a pieni polmoni il suo profumo. Lui si girò e alzandomi il mento con due dita mi baciò.
Amavo il contatto con quelle labbra. Amavo la loro morbidezza, il loro sapore, la loro foga, la loro passione, la loro dolcezza, ma soprattutto amavo il loro proprietario.
Piano piano il bacio si fece sempre più intenso e mi ritrovai sospinta delicatamente contro la parete.
Le sue mani cominciavano ad esplorare timide il mio corpo. C’era elettricità nell’aria.
Io infilai le mani sotto la sua maglietta per toccare il suo fisico perfetto e lo strinsi di più a me.
Lui scese e cominciò a baciarmi il collo e la clavicola. Alla fine decisi di togliergli la maglietta.
Lui mi guardò, un po’ interdetto un po’ voglioso di continuare.
Sapevo che saremmo finiti a letto insieme. Io non ero più vergine da alcuni mesi ma non ero una puttanella, non l’avevo fatto a quindici anni con il primo che passava.
L’avevo fatto a diciotto anni compiuti con il mio ragazzo. Mi fidavo di lui, lo amavo e sentivo che era arrivato il momento. Poi all’improvviso sparì dalla mia vita e quando cercai spiegazioni mi disse: “Hey, che ti aspettavi, volevo solo scopare”.
Quindi tecnicamente stavo cercando di fidarmi di nuovo e speravo che con Zayn non sarebbe finita così.
Con uno sguardo lo incitai a continuare. Lui capì e prima di ritornare sul mio collo chiuse la porta a chiave.
Tornò sulle mie labbra, famelico. Scese di nuovo ma non si fermò alla clavicola. Abbassò l’asciugamano abbastanza da scoprirmi i seni e cominciò a baciarli con delicatezza.
Io cominciai a slacciargli i pantaloni e lui si tolse le scarpe.
Lo fermai per un attimo e gli indicai la doccia con gli occhi. Lui afferrò al volo e si tolse i boxer.
Io mi dolsi l’asciugamano e rimase per un attimo bloccato, come se non avesse mai visto una ragazza nuda.
Sorrisi timidamente e lui si avvicinò e ricominciò a baciarmi.
Entrammo nella doccia ed aprimmo anche il getto dell’acqua, ovviamente calda.
Ormai bagnati e con le labbra gonfie per i tanti baci ci guardammo, come per chiederci a vicenda se fosse quello il momento giusto. Io sorrisi leggermente e lui tenendomi stretta a sé mi penetrò lentamente.
Piano piano le spinte divennero sempre più veloci e decise ma a nessuno dei due bastava mai.
Eravamo sempre più avidi uno dell’altra e stavamo diventando un’unica cosa.
“A-anna, ti amo” disse lui strozzando un gemito. Come risposta lo baciai con passione, strozzando a mia volta un gemito.
Arrivammo insieme all’apice del piacere e ci abbracciamo stretti.
“Ti amo anche io Zayn” gli sussurrai io all’orecchio.
Rimanemmo ancora per un po’ nella doccia a coccolarci e poi uscimmo.
Lui si asciugò, si rivestì e uscì, ma non prima di avermi baciato dolcemente sulle labbra.
Io infilai con calma l’intimo e una volta uscita urlai: “Cassandra e Rebecca vi voglio subito in camera mia!”
e detto questo vi entrai.
 
 
 
 
 
 
Angolo di una cacca:

VI CHIEDO ANCORA ENORMEMENTE SCUSA PER IL RITARDO DI UN MESE. Spero di riuscire a farmi perdonare. Vi prego mettete da parte le accette, mazze chiodate, mitragliatrici e bombe atomiche :3
Allora, vi piace il capitolo? Bella sorpresa eh? ù_ù ahahahahahahahaha
Voi continuate a dirmi cosa pensate della storia e recensite, recensite, recensite! Ma soprattutto leggete :D

Passiamo ai ringraziamenti. Voglio ringraziare coloro che seguono la storia, le lettrici silenziose ma sempre presenti, coloro che la mettono tra le preferite e che la ricordano.
Ringrazio di cuore chi recensisce e in particolare chi ha recensito l’ultimo capitolo e l’avviso: 1DInMyDestiny, Acinorev_C, leaveyourfearsbehind, Vera Brent , Velena_ e _IloveOneDirection_ .
Bene per oggi è tutto.
Vi prometto che cercherò di essere il più presente possibile ma sarà dura.
Sto sempre al mare, devo finire i compiti ( e sono TANTI ) e nelle prime settimane di settembre avrò prove su prove perché faccio teatro e lo spettacolo si avvicina, ma per voi ci sarò sempre :3
Se vi và seguitemi su twittah!
https://twitter.com/CostanzaRecchi
Good, alla prossima!
 
xx, Harmony.

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Capitolo 17
*** 16- Lo zoo ***


Cassandra’s Pov:
Ero immersa nella lettura dell’ultimo libro di una delle mie saghe preferite quando sentii Anna gridare di volerci in camera sua. Mi alzai lentamente e andai di sopra.
Anna aspettava fuori dalla porta ansiosa.
“Oh finalmente!” esclamò vedendomi “Mancavi solo tu!” aggiunse sorridendomi.
Le luccicavano gli occhi come non vedevo da tempo. Era successo qualcosa, qualcosa di grosso.
“Sedetevi ragazze, è meglio” disse Anna in piedi davanti a noi. Io e Becca ci guardammo brevemente e ci sedemmo sul letto.
“Allora, dicci. Che è successo? C’è un’invasione zombie? Tom Felton ti segue su twitter?” chiese Becca ridendo ma al tempo stesso morendo dalla curiosità, come me del resto.
“Vedete.. oggi ho fatto una doccia”
“Aww! Che carina! È questo che volevi dirci! Ha imparato a fare la doccia da sola, ormai sei proprio una signorina grande!” disse Becca facendomi scoppiare a ridere. Vidi Anna arrossire e cercare di trovare le parole. All’improvviso una molla scattò dentro di me, capii.
“Zayn” dissi semplicemente.
“Come lo sai?” chiese Anna strabuzzando un poco gli occhi.
“Hey babe, lo sai. Ho naso per queste cose!” dissi ammiccandole.
“Bhè insomma.. è entrato mentre facevo la doccia e.. e non so cosa dovesse fare. Poi.. poi mi ha baciata e.. e direi che la situazione ci è sfuggita notevolmente di mano. Noi.. cioè sì, noi..”disse mentre si rigirava le mani senza smettere di fissare la moquette.
Avevo già capito, era troppo ovvio. Senza una parola mi alzai e andai ad abbracciarla. “Sono davvero contenta per voi, non fartelo scappare più uno così” dissi staccandomi.
Becca ci guardava con una strana espressione. All’improvviso realizzò e si alzò di scatto.
“GUARDA TE ‘STI PORCELLI! Attenti a non uscirne in tre dalla doccia la prossima volta!” disse Becca abbracciandola.
“Secondo voi era troppo presto?” chiese Anna con un velo di preoccupazione nella voce.
“An, non c’è un momento giusto. Dovevate sentirvela voi, e dopo tutto quel che avete passato direi che non c’è niente di sbagliato”
“Grazie ragazze!” disse abbracciandoci.
“Hey, non farti venire queste idee con me eh, io ho il mio biondino sotto che mi aspetta!”
Scoppiammo a ridere e ci buttammo a peso morto sul letto.
 
Liam’s Pov:
Passarono alcuni giorni e dopo la grande notiziona di Zayn non accadde niente di particolare.
Alessandro ed Emma ci avvisarono che il matrimonio sarebbe stato il 3 agosto e che le prove erano vicine.
Mancavano due settimane e mezzo.
Quella mattina mi svegliai di buon ora, mi vestii, feci colazione e andai all’ospedale a prendere Viv.
Salii nella sua camera e l’aiutai a riporre le cose in un borsone. Si vestì e ce ne andammo.
“Allora signorina, dove vuole che la porti?” dissi cercando di imitare un’autista.
“Uhm.. ho voglia di muovermi! Sono stata giorni e giorni chiusa là!” disse ridendo “Fammi pensare..”
Dopo un po’ esclamò “Ok, lo so! Voglio andare allo zoo!”
“E zoo sia!” dissi svoltando a destra sorridente.
 
“Liam! Liam guarda quella scimmia! Fa uno spettacolino!” disse lei indicandomi con la stessa frenesia di una bambina una scimmietta su delle corde.
“Guarda! Vedi ora fa un inchino e un applauso!” continuò ridendo.
Si girò a sinistra per osservare dell’altro. “Là ci sono i panda, andiamo!” disse tirandomi per una manica.
Era dolcissima, non le si poteva negare niente in quel momento.
Dopo aver fatto un altro giro prendemmo dello zucchero filato e ci sedemmo in una panchina poco  fuori dallo zoo.
“Allora, divertita?” chiesi io sorridendole.
“Da morire! Da piccola adoravo andare allo zoo, amo gli animali. Era davvero tanto che non ci andavo più” rispose lei, e un velo di tristezza si impadronì del suo volto. Abbassò lo sguardo e cominciò a guardarsi le punte delle converse rosse un po’ vissute.
La guardai senza capire. “Viv.. è tutto ok?”
Rimase in quella posizione per un po’, tanto che pensai che la risposta non sarebbe mai arrivata. Stavo per girarmi quando prese a parlare.
“Sì.. è che, allo zoo ci andavo con mia nonna, in Italia” sospirò alzando lo sguardo verso l’orizzonte e continuò “Lei.. lei è morta quando avevo nove anni. Capirai.. uno pensa che a quell’età non si capisca niente, e invece capivo. Capivo che non sarebbe più tornata da me e che non avrei più ricevuto i suoi morbidi abbracci alla lavanda. Sapevo che non ci sarebbe più stata ma per comodità facevo finta di non capire. Era lei che mi portava allo zoo. Amava gli animali, come me. Vedi questa?” disse girandosi verso di me e ticchettando sul ciondolo che aveva al collo, fino ad ora non aveva mai attirato la mia attenzione.
“È una tartarughina. Lei le amava, questa era sua. Me la regalò l’ultima volta che andammo allo zoo.
Quando morì mi rifiutai di andare con altri allo zoo, non ero pronta, gli altri non erano abbastanza, i miei non volevano capire, erano strani. Oggi ero pronta e c’eri tu con me. Era tanto che non mi sentivo così bene Liam. Grazie”
La guardai sconvolto. Aveva detto delle cose bellissime. Per lei ero.. importante. Le sorrisi, guardandola negli occhi. Mi avvicinai e la abbracciai dolcemente. Avvicinai le labbra alla sua fronte, premuta contro il mio petto, e la baciai. “Grazie devo dirlo a te Vivienne. Tu sei fantastica, mi fai sentire bene in ogni momento, mi fai sentire accettato e importante. Sapere di essere così importante per te è così.. bello. Bello sembra una parola scontata, sottovalutata. Ma è bello, non trovo altro modo per dirlo, e sai che ti dico?
Io ti amo Vivienne, ti amo” le sussurrai.
Lei si staccò e mi guardò con gli occhi lucidi.
“Ti amo Liam, non sono mai stata più sicura di qualcosa. Io ti amo”
In un attimo le nostre labbra si ritrovarono in un bacio dolce, pieno di mille emozioni e parole.
 
Niall’s Pov:
Stavo cercando Becca, e la trovai in camera di Anna, insieme alla suddetta e a Cass. Stavano chiacchierando sedute sul letto e ridevano come delle pazze.
“Ops, scusate.. semmai passo dopo” dissi dispiaciuto di averle interrotte.
“Hey Nà! Vieni qui con noi dai! Tranquillo, abbiamo smesso di parlare di cose “da donne”!” disse Cass alzando i pollici. Decisi di sedermi e chiacchierammo per un po’.
Dopo un po’ sentimmo dei passi affrettati sulle scale e per il corridoio e all’improvviso la porta della camera si spalancò e ci mostrò un Harry affannato, con i capelli scompigliati e le guance rosse. Era andato a trovare i suoi per qualche ora ed era appena tornato.
Scrutò i presenti e si fiondò su Cass, la prese di peso in braccio e la portò fuori dalla stanza mentre si scusava per il furto e tutti ridevamo, lei compresa.
“Ragazze, io scendo, venite?”
“Io sì!” disse Becca sorridente.
“Io rimango qua, a dopo bei biondi!” disse Anna facendoci l’occhiolino.
Scendemmo e ci accoccolammo insieme sul divano con il mio pc sulle gambe. Facemmo una breve twitcam  e poi Becca cominciò a guardare un po’ di tv. Io rimasi un po’ su twitter e poi uscii dall’account.
“Hey, vuoi controllare un po’ l’account?” chiesi passandole il pc.
“Mah si dai!” disse lei prendendolo.
Entrò e dopo un po’ mi chiamò “Niall leggi”. Mi spostai per vedere meglio e lessi con stupore che era piena di menzioni dove le fan le dicevano che lei non contava per me perché l’unica ragazza con cui dovevo stare era Demi e che lei mi avrebbe trattato bene, mentre Becca mi avrebbe solo fatto soffrire.
Notai che il suo umore era cambiato parecchio.
“Esci dall’account, me ne frego di loro” disse atona “Ora vado.. vado un attimo in bagno, torno subito” e si alzò di corsa.
 
 
 


Angolo dell’autrice:
SALVE!
Fino ad ora ho faticato a scrivere ma ora sto rientrando nella routine e spero di postare molto più spesso!
Che ne pensate? Un capitoletto così, un po’ di transizione.
Ho lasciato le cose un po’ così, nel prossimo le completerò tranquilli. Ahaahaahaha
Alloras, che mi dite? È andata bene l’estate?
Io nelle prime due settimane di settembre ho fatto le prove tutti i giorni dalle 2 alle 6 con il gruppo di teatro in cui sto perché il 15 ho fatto uno spettacolo ed è andato benissimo! :D
Scrivevo poco anche per quello!

Comunque, ringrazio tutti coloro che leggono, preferiscono e ricordano la storia!
Un SUPER grazie a chi recensisce soprattutto a quella santa ragazza di Ila_Loves_Reading che ha recensito tutti i capitoli della storia. Mi ha fatto davvero TANTO piacere leggere le sue recensioni, come mi fa tanto piacere leggere quelle di tutti! Fatevi sentire presto! :D

Alla prossima,
 

Hope you like it, Harmony.
 
 
PS: Ho tardato a postare per problemi tecnici e scarsità materiale di tempo, cerco di rimettermi al pari :)

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Capitolo 18
*** 18- Lovers ***


Cassandra’s Pov:
“Harry, Harry ma che stai facendo! Mettimi giù!” dissi ridendo sballottata sulla sua spalla mentre il ricciolino mi trasportava a sacco di patate.
“Siamo quasi arrivati, non preoccuparti” disse ridendo anche lui e accelerando di poco.
Arrivammo davanti alla nostra camera, spalancò la porta con un piede e la richiuse allo stesso modo.
Si avvicinò al letto e mi ci mise seduta. Io lo guardai interrogativa e lui si avvicinò, mi prese il viso tra le mani e mi baciò dolcemente.
Io ricambiai subito, alzandomi. Lo abbracciai stretto, inspirando il suo odore a pieni polmoni.
“A che devo tanta dolcezza?” chiesi io con la faccia spiaccicata sul suo petto.
“Mi sei mancata, troppo. Sono stato via nemmeno un giorno e appena ho varcato la soglia di casa per andare dai miei già volevo tornare da te.
Ti amo Cass, non te lo dimenticare mai” rispose stringendomi ancora di più.
Quel ragazzo mi stupiva ogni giorno di più, era imprevedibile e l’amavo.
Non trovavo risposta più adatta di un bacio per ciò che aveva detto, per cui lo baciai cingendogli il collo con le braccia e alzandomi di poco in punta di piedi, dato che non arrivavo bene.
Lui ricambiò stringendomi a se e rimanemmo così per qualche minuto.
Quando ero tra le sue braccia non esisteva nient’altro se non lui, il suo cuore che batte forte, il suo odore, la sua voce, gli occhi smeraldini, le labbra sottili e morbide, i folti ricci.
Amavo tutto di lui e ogni volta che l’abbracciavo andavo in estasi, andavo in overdose di lui.
Mi staccai e lo abbracciai di nuovo al petto, stretto. “Grazie Harry, tu non sai quanto” sussurrai.
“Per cosa amore?” chiese lui sedendosi sul letto e sistemandomi sulle sue gambe.
Io lo guardai quasi con le lacrime agli occhi, tanto era grande ciò che volevo esprimere, come se solo con le lacrime tutte le emozioni che provavo sarebbero uscite e forse sarebbero state comprese.
Sapevo che Harry era diverso per me, non avevo dubbi. Io odiavo piangere e lui me ne faceva sempre venir voglia, per la felicità s’intende.
Ritornai alla realtà e lui mi accarezzò i capelli incoraggiante.
“Di tutto, per ogni singola cosa. Ti ringrazio di esserci, ringrazio per ogni secondo della tua esistenza Harry. Da quando sei qui a fianco a me è cambiato tutto.
Tu mi rendi sicura, mi sostieni, mi ami, non mi abbandoni mai. Quando sono confusa, quando non so dove sbattere la testa, quando vedo tutto andare in frantumi e mi sento male ho chiara solo un’immagine in testa, la tua, perché so che tu ci sarai.
Io mi fido di te. Harry ti amo e mi sembra che sia anche troppo poco da dire, non riesco a farti capire quanto” dissi guardandolo negli occhi.
“Ecco” rispose “questo è quello che provo io, quello che vorrei dirti ogni secondo che ti vedo. Io ti amo, nel vero e puro senso della parola Cass e mi viene da piangere dalla felicità ad avere la totale sicurezza che anche per te sia così.
Lo sapevo già che anche tu provavi queste cose, ma sentirsele dire è.. beh.. indescrivibile”.
Ci sorridemmo entrambi e continuammo a coccolarci un po’ nella nostra stanza, lontano da tutto e da tutti.
 
Rebecca’s Pov:
Chiusi la porta del bagno a chiave cercando di fare poco rumore e  mi sedetti a terra con le spalle al muro.
Non ero sconvolta dal fatto che le fan, e peraltro non tutte, pensassero che non dovessi stare con Niall, perché alla fine ognuno aveva la sua opinione, ma ero sconvolta dagli insulti, dalla cattiveria con cui certe cose erano state scritte e pensate.
Non era piacevole essere chiamate con quei termini, insultate così pesantemente solo perché si vuole stare con un ragazzo.
Non potevo accettare di sentirmi dare della poco di buono, di quella che l’avrebbe fregato e usato. Io tenevo a quel ragazzo dannazione!
Poi, questa storia che dovesse stare con Demi! Io non avevo assolutamente niente contro quella ragazza ma diamine, sono usciti delle volte e ora sono amici e con Niall ci sto io, perché devono tirarla fuori?
Senza accorgermene comincio a piangere, mi sento stressata.
All’inizio ignoravo queste menzioni, i commenti.. erano sporadici e ci facevo poco caso, ma ora la gente quasi che ci andava in limit per scrivermi cattiverie!
Toc toc, toc toc toc.
È Niall.
“Becca, c’è qualcosa che non và? È un po’ che sei lì dentro” chiese lui timido da dietro la porta.
“N-niente” dissi tossicchiando e cercando di far sembrare la mia voce normale e sicura come al solito
“Arrivo subito, dammi un attimo”
“D’accordo” disse lui e immaginai si fosse allontanato.
Mi alzai e mi guardai allo specchio.
Avevo gli occhi un po’ arrossati ma fortunatamente il mascara non era scolato.
Quando mi sentii apposto aprii la porta e trovai Niall seduto per il corridoio.
“Niall.. che fai?” chiesi guardandolo.
“Ti aspettavo” disse alzandosi “Sai Becca, io ti conosco. Da poco ma ti conosco. So benissimo che c’è qualcosa che non và e so anche cos’è. Sono le menzioni, gli insulti.
Non dirmi di no, non dirmi che stai bene perché non è vero e lo sappiamo entrambi. Apriti con me, parliamone, fidati di me” disse lui guardandomi negli occhi.
In pochi secondi tutta la sicurezza che avevo riacquistato scomparve e crollai. Cominciai a piangere di nuovo nel giro di poco, senza accorgermene anche questa volta.
Riuscivo solo a guardare Niall e a chiedermi perché non andassi bene alle fans.
Niall mi fu subito vicino, abbracciandomi. Io lo strinsi a me e cominciai a singhiozzare.
Quegli insulti mi avevano ferito nel profondo, più di quanto immaginassi.
“Shh, vieni andiamo in camera, tranquilla” disse prendendomi di peso in braccio e portandomi in camera.
Una volta arrivati chiuse la porta e ci sedemmo sul letto insieme.
Mi invitò a parlare e cercai di fargli capire il mio dolore, la delusione. Lui ascoltò e riuscì a capire e disse che avremmo sistemato tutto.
“E non dimenticare” disse alla fine “che tu sei magnifica, non potevo chiedere di meglio, perché di meglio non può esistere. Becks, ci tengo a te, tanto. Non voglio più vederti così.
Tu sei una forza della natura e questo non deve scalfirti. Io amo tutte le fan e capisco che qualcuno non approvi la nostra storia, ma devono rassegnarsi.
Tu sei una persona apposto, una brava ragazza, e io.. e io ti amo ok? E non permetto a nessuno di parlarti così”
Dopo queste parole non riuscii a trattenermi e lo baciai, cercando di trasmettergli tutto l’amore che avevo in corpo.
 
 


 
Angolo dell’Autrice:
 
CCiaoooooooooooooooo genteeeeeeee!
Allora, come vi pare il capitoletto? Un po’ corto lo sto, sono di transizione questi!
Fatemi sapere quel che ne pensate :)

Passo direttamente a ringraziare coloro che leggono e basta, recensiscono, seguono, preferiscono e ricordano la storia. Senza di voi non sarei niente.
Dolcezze, vi rivelo una cosa in anteprima!
Sapete tutti i miei scazzi di dire “farò una nuova ff ohohhohhohoho” ecc ecc ?
Bhè, si stanno quasi concretizzando.
Sto lavorando sulle ciafferie varie, tipo i nomi ecc ecc ma preso la comincerò! Parlerà sempre dei oned. Spero vi piacerà :D
Alla prossima,
 

Hope you like it, Harmony.

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