A Game of Roses

di meiousetsuna
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Like Fire in the Snow ***
Capitolo 2: *** This Girl, This Man ***
Capitolo 3: *** My Beautiful Death ***
Capitolo 4: *** Childhood Sweetheart ***
Capitolo 5: *** Win or Die ***
Capitolo 6: *** The Queen of Swords ***
Capitolo 7: *** I'm Yours, and You're Mine ***
Capitolo 8: *** Song for You ***
Capitolo 9: *** Flame and Shadows ***
Capitolo 10: *** Stormborn ***



Capitolo 1
*** Like Fire in the Snow ***


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Gli Oscar a Westeros - contest di MedusaNoir sul forum di EFP.    Musica scelta; “Mad World”. Raccolta di  dieci  flashfic di 500 parole esatte, col contatore di Word

I personaggi principali saranno sempre le donne della serie, immerse in quel “folle mondo” di lotta, morte, passioni. Anche i Generi saranno costanti: sentimentale, erotico, con le dovute eccezioni per la seconda flash, la cui protagonista ha meno di 14 anni, e parzialmente, la quinta, per non violare il regolamento del sito. Quasi tutte le storie riprenderanno abbastanza fedelmente le puntate, ma a volte ci saranno digressioni, ipotesi, o possibili spoiler.

La roccolta è candidata ai premi:
Miglior Lungometraggio
Migliore Attrice protagonista, Catelyn
Miglior Attore non protagonista, Jorah
Miglior Sandor
Miglior Petyr
Miglior Sansa
Miglior film Drammatico
Miglior film Romantico
Migliore scena erotica

 

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A Game of Roses

 

Capitolo 1)   Like Fire in the Snow

Rating: arancione, Avvertimenti: Lime, Genere: Sentimentale, erotico


Paring: Ygritte/Jon

Non sai niente, Jon Snow”. Glielo hai detto con la derisione sulle labbra pallide e screpolate dal freddo, gli occhi intagliati nel ghiaccio antico che puntano dritti nei suoi, senza paura o sottomissione, anche se sei una prigioniera. Lui non ha risposto nulla, abbassandoti  il cappuccio del soprabito cucito rozzamente, liberando i tuoi capelli e allungando i palmi delle mani, col gesto istintivo di chi si ristora accanto al fuoco.

E sebbene la giudichi pazzia, senti anche tu quel calore che si propaga da dentro accendere le fiamme vive che ti adornano e che rivelano il segreto della tua anima selvatica.
Sposti in parte il suo mantello e slacci la fibbia che trattiene i suoi abiti, toccandolo per scommessa, e la vinci: non ha nessun controllo di fronte a te, la sua finta rudezza non ti ha ingannata un solo istante. Ti desidera, il suo corpo giovane e innocente, vergine, è più onesto delle sue parole, è preda di qualcosa di più grande di lui e improvvisamente senti che lo stesso bisogno ti assale con un’urgenza sconosciuta, profonda, che non appartiene alla vita oltre la Barriera. Spietata, disumana, dove il sesso è una necessità come un’altra, la spinta della natura per non estinguersi.


Non è ancora un uomo, ma non è più un bambino, questo giovane dagli occhi tristi, mentre ti reclama e ti prende per sé sulla neve candida come il suo cuore, come il mantello di quel lupo che lo segue come un’ombra; un’ombra bianca, pensi con stupore e divertimento, nessun’altro ne potrebbe avere una simile, al mondo. Gli  hai voltato le spalle, con disprezzo, concedendo solo il contatto indispensabile alla vostra unione, perché non pensasse che l’avresti baciato, stretto al tuo seno, accarezzato la sua chioma nera come una notte invernale; tutte quelle cose stupide che stai immaginando, ma senza dolore, perché in fondo non si soffre per la perdita di ciò che non si è mai avuto.


Trema contro la tua schiena, mentre scopre quel piacere cui era pronto a rinunciare così facilmente, finché senti che l’orgasmo lo sovrasta e si libera dentro di te, con un lunghissimo gemito che rimbalza come un’eco in quel paesaggio di morte. Ti giri, beffandoti del suo imbarazzo senza una parola: ti basta soffermare lo sguardo sulle guance leggermente arrossate, sul  petto che si alza e si abbassa ancora a ritmo accelerato. Sempre in silenzio porgi i polsi perché ti leghi, precauzione inutile, ma lui ancora non può saperlo. Ti sdrai, sentendolo che ti abbraccia di nuovo per cercare di proteggerti dalla morsa del ghiaccio che vorrebbe cogliere le vostre vite nell’immobilità del sonno.


Quando crede che tu stia dormendo, avvicina piano le dita coperte dai guanti al tuo cappuccio, che ha rimesso a posto perché non dovessi poggiare il viso sul suolo e cercando di essere impercepibile, sfila piano una ciocca ondulata, lingua del quel fuoco a cui avete rinunciato per non segnalare la vostra posizione e la bacia con delicatezza.


Accenni un sorriso, che lui non potrà conoscere.

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Capitolo 2
*** This Girl, This Man ***


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Capitolo 2)  This Girl, This Man 

Rating: Giallo, Genere: Sentimentale, NdA: Jaqen passa con disinvoltura dalla terza alla seconda persona, non è un mio errore!

 

Paring: Arya/Jaqen H’ghar

Questa Ragazza ha avuto i suoi tre nomi, tre morti per le vite che ha strappato all’assetato ceppo del boia. Adesso quest’Uomo è libero, ha pagato il suo debito”.
Col capo fai un cenno di consenso, senza esitare; sarebbe bello avere ancora la sua protezione, ma sai cos’è la giustizia e l’orgoglio degli Stark è radicato nel tuo cuore di fanciulla; devi lasciarlo andare, anzi, è già una sorpresa averlo trovato ad aspettarti per darti il suo saluto.


É il tuo strano e fedele amico ad avere un attimo di ripensamento, mentre solleva un angolo delle labbra nel suo sorriso enigmatico che non è mai mancato per te, giovane e vecchio insieme, con la ciocca di capelli bianchi che spiove lungo la tempia sinistra.


"La Ragazza può mantenere i suoi segreti; quest’Uomo farà il resto”. Così è cominciato. Il primo è stato l’inquisitore, una scelta avventata, ma la rabbia ha deciso per te. Molte volte te ne pentirai nei giorni a seguire.
“Lo chiamano tutti  'il punzecchiatore". 
“Questo mi basta”. Il suo corpo giace scomposto ai piedi della finestra della torretta Nord, che incornicia il viso affascinante e indecifrabile del tuo vendicatore.


Poi è venuto il turno di Ser Amory, ad un passo dal catturarti e consegnarti alla tua condanna, la pergamena coi piani di battaglia parla chiaro, sei una spia, ad Harrenal. É caduto a terra ad un passo dal segnare la tua rovina, la freccia che lo ha centrato ha eletto il suo cuore come sua faretra.


Per ultimo, hai fatto il suo nome. Vuoi sopravvivere e far fuggire i tuoi amici con te e di fronte al suo rifiuto, hai giocato la tua unica carta. Il lampo di delusione nei suoi occhi è stato quello di un amico tradito e speri con ogni respiro che trai, che cederà a questo ricatto, salvando la sua vita. Fortunatamente, il suicidio non rientra nel suo incomprensibile senso del bene e del male. Si piega, ed è ammirazione per la tua volontà quella che traspare dalla sua voce bassa.


“Jaqen H’ghar è morto oggi, ma se questa Ragazza avrà ancora bisogno di me, potrà cercarmi mostrando questo – una moneta opaca passa  dalle sue mani di assassino, alle tue,  piccole ma forti, Arya –  nella terra di Braavos, dove potrà offrire al Dio Rosso tutti quei nomi che  gridano nel suo cuore e tacciono sulla sua lingua. Ti basterà mostrarla perché ti portino da me. Devi soltanto chiedere di Valar Morghulis . Adesso ripeti il suo nome”.


“Valar Morghulis – sei spaesata, un nome contiene l’anima di una persona, questo ti è stato raccontato tra le tante favole che hai ascoltato, seduta vicino al camino, in noiosi pomeriggi dedicati a ricamare - quindi ci rivedremo”.


La Persona che in quel momento non aveva nome, si inchinò, un ginocchio quasi a terra, la mano destra sul cuore.
“Forse sarà presto, se i sette Dei antichi e nuovi hanno scritto questo per lei. Altrimenti, quando la guerra sarà finita, quest’Uomo tornerà a cercare questa Donna”.

 

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Capitolo 3
*** My Beautiful Death ***


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Capitolo 3)  My Beautiful Death 

Genere: Sentimentale, erotico  Rating: Giallo, Avvertimenti:Lime, futurverse

 

Paring: Sansa/Sandor

É un buio complice e vellutato quello che ti viene offerto, la lanterna è spenta, il cielo è appena striato dal riverbero degli incendi che ardono lontanissimi, cosicché anche se non terrai le palpebre abbassate, guarderai con gli  occhi del cuore.


Non sono le mani di un mostro quelle che ti accarezzano, colpevoli di sfiorare la tua pura bellezza, ma quelle dell’uomo che ha combattuto per te anche quel giorno, sulla lunga strada per riportarti viva alla tua casa. Non è il volto sfigurato del feroce Mastino quello che si avvicina al tuo - come se il riflesso del tuo incarnato di Luna e dei tuoi capelli di rame traslucido  potesse contagiare la sua carne offesa - ma nuovamente quello del ragazzo che, giocando vicino ad un braciere, fece infuriare suo fratello.


Non sono ossa scoperte e pelle dura come cuoio che si posano sulla tua delicata morbidezza, chiedendoti scusa senza parole, ma labbra che non hanno mai osato pronunciare  il tuo nome, come se potesse risuonare sporcato dalla sua bocca. Per lui sei sempre stata ‘bambina’ o ‘uccellino’ e questo ti piace, ti senti rassicurata dalla tenerezza che sai ispirare a quella persona che ti faceva tanta paura.


Morte.


Dentro di te anche se non lo hai mai ammesso, hai sempre presentito che i tuoi giorni non sarebbero stati molti: sei un fiore troppo fragile per quell’Inverno che fin da piccola credevi ti avrebbe avvolta col suo soffio spietato.

 

L’hai incontrata, la Signora Ossuta: tre volte ha cercato di chiamarti, col suo alito vermiglio. Prima col sangue sgocciolato dalla testa di tuo padre, infilzata su una lancia; poi quello che ha macchiato l’angolo delle tue labbra quando lo sgherro del tuo Re ti ha colpita al suo posto, lui è troppo nobile per farlo.


La terza ti aveva già in pugno, Sansa, quando con lucida disperazione hai fissato quel ragazzo biondo come l’oro, come un gioiello falso e ti sei avvicinata per gettarlo giù dal passaggio, domandandoti se il suo sangue, schizzando sulle pietre immemori, sarebbe apparso blu, o dello stesso colore di ogni mortale.


Ma il braccio d’acciaio di quell’uomo spaventoso ti ha bloccata con una lieve pressione sulla spalla e senza dire nulla ha asciugato quelle gocce, il suo gesto già un patto tra di voi.


E  adesso qualcosa sta cambiando.


Sandor si sdraia piano su di te come se potesse spezzarti col suo peso, respirando il profumo di rose delle tue vesti, così intenso anche dopo giorni e notti passati da fuggiaschi, da sembrare che nasca direttamente dal tuo corpo. Quello che sta per succedere travalica sia la legge della natura per cui i simili si uniscono con i simili, sia ogni sogno d’affetto o indecente, che abbia mai abitato la sua mente riguardo qualsiasi donna.


Ci sarà un prezzo, per questo atto profano in cui la Bestia giacerà con la Bella.


Tu sarai la sua bellissima Morte incarnata e per questo ti ama ancora di più. Lo sussurra piano nel tuo orecchio, come una preghiera.

 

 

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Capitolo 4
*** Childhood Sweetheart ***


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Capitolo 4)  Childhood Sweetheart 

Genere: Sentimentale, Erotico   Rating: Giallo , Avvertimenti: Fluff

Paring: Catelyn/Petyr

 

Da bambina ti fidavi di lui anche se i tuoi sentimenti erano contrastanti. Sapevi perfettamente che non era soltanto amicizia, la leggerezza di un ragazzino tuo coetaneo di fronte alla tua intelligenza chiara che gli faceva accettare di buon grado di sottomettersi ai tuoi desideri e capricci da principessina, pur di passare del tempo insieme.


Era innamorato: cos’è l’amore di un bambino di dieci, dodici anni? Ammirazione? Certo sei bellissima, delicata, i capelli dei Tully sono inconfondibili, quasi da fata.  Hai la nobiltà di nascita che lui non poté mai eguagliare coltivando l’ambizione di aspirare a sposarti. Affetto? Quello era sincero, probabilmente l’unico moto disinteressato del suo cuore ambizioso.


Quella volta che tu e Lysa l’avete convinto a mangiare una torta di fango ha eseguito, sorridendo a ogni boccone, è stato malissimo per tre giorni senza protestare o essere risentito con te; ti sei sentita in colpa ma poi è passata. In fondo lui aveva accettato per divertirti.


Adesso la situazione è capovolta, anche se dentro siete sempre gli stessi. Lo guardi, fiera e dignitosa anche nel bordello dove ti ha fatta nascondere definendolo “Il posto più sicuro di Approdo del Re”. Probabilmente è vero, è un rifugio dove una volpe come Petyr sa insabbiare una preda pregiata come te; ma non potrà mai convincerti con i suoi modi cortesi e avvolgenti che non sta scoppiando di una gioia maliziosa all’idea di averti unita, anche solo formalmente e per una notte, con quelle prostitute che sono le donne di cui si circonda.


Questa cosa verrà risaputa, ne sei certa, Ned lo saprà e sarà la sua grande vendetta. Dovrà dirgli “Grazie”.


“Cat, la tua mano è ferita, la benda è sporca. Lascia che te la cambi potrebbe diventare un’infezione”.
Assente, rispondi ‘Sì’ con un cenno del capo. Il taglio che ti sei procurata per proteggere tuo figlio non fa veramente male, brucia come per ricordarti di non abbandonare la lotta, che devi restare all’erta.


Petyr fa cenno a una servitrice che reca un’ampolla di vetro contenete un unguento giallo, odoroso di zolfo e delle filacce di lino. Con delicatezza pulisce il sangue rappreso sullo squarcio ancora slabbrato, spalma il balsamo con cura infinita e avvolge la tua mano, un giro alla volta, col tessuto candido.


Mentre esegue la medicazione non puoi non pensare di continuo che tu non gli hai prodigato le stesse cure quando sarebbe stato il tuo turno.   Il giorno dell’annuncio del tuo fidanzamento con Brandon Stark lo sfidò a duello pur potendo solo uscirne sconfitto, restando sospeso tra la vita e la morte per due settimane.
Tuo padre ti impedì di andare a  trovarlo anche una sola volta. Forse lo sapeva o magari ha creduto che la sorte del perdente non contasse nulla; la cicatrice lo accompagnerà fino all’ultimo dei suoi giorni, la tua guarirà, magari per le sue cure.


Per un solo momento in quegli occhi grigio azzurro la freddezza cede il passo al dolore. Se non sapesse di disgustarti, darebbe un bacio su quella mano.

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Capitolo 5
*** Win or Die ***


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Capitolo 5) Win or Die 

Genere: Sentimentale, erotico;  Rating: Arancione, Avvertimenti: Accenno di incest


Paring: Cersei/Jaime

Non si può chiamare amore quello che c’è tra voi eppure è quanto di più vicino ad esso il tuo cuore tumultuoso e spietato può concepire. É soltanto egoismo e non puoi negarlo a te stessa; sei l’unica persona al mondo con la quale sei totalmente sincera, come non riesci ad esserlo neppure con lui. É la tua fiera bellezza che vedi di fronte a te come in uno specchio, il lampo combattivo dei Lannister che si riflette negli occhi uno dell’altra mentre vi ammirate a vicenda, consci che nessuno potrà insinuarsi nel perfetto connubio che vi unisce dalla nascita.


Gemelli e amanti. Una sola persona, apparentemente divisa in due, maschio e femmina. A volte sorridi, quando sai che nessuno ti osserva e ti senti giustificata dalla concessione degli Dei: se fossero davvero adirati non ci sarebbero tre biondi cuccioli di Leone a testimonianza del vostro legame, sani e pieni di promesse.


La cecità degli altri ti diverte, come possono credere che siano la progenie del grasso Baratheon? Tutto in loro grida il vostro peccato ma non ci sono orecchie capaci di ascoltare. Un altro bambino innocente ha pagato per la loro sicurezza; hai rimosso quell’attimo di cedimento in cui le tue viscere di madre stavano prendendo per te una decisione pietosa.  Ma la posta in gioco è assoluta e non potevate permettervi nessuna debolezza.


Nel Gioco dei Troni si vince o si muore.


Jamie ha deciso per te: lui è la forza bruta, tu quella dell’intelligenza.


La spada e il veleno.


Sai che anche se eliminerete i vostri nemici, uno ad uno, il mondo continuerebbe a giudicarvi; dovrà restare un segreto, per sempre. Perfino i ragazzi dovranno continuare a chiamarlo ‘zio’ ma poco importa.
Anzi, è questo a dare un gusto così forte alla tua vita, il complotto si addice alla tua brama di potere che la tua nascita di donna ti ha precluso in prima persona.
Odi questo limite e tuo fratello può riparare questo torto.
Non sei meno capace, meno volitiva, meno risoluta, ma la legge degli uomini ti vuole seduta ai piedi di quel trono, non su di esso.
Compagna, non protagonista; ma sai che se il Re dei Sette Regni sarà vostro figlio in qualche modo, una parte di te governerà al suo posto.


Tremi per tuo fratello prigioniero, il tuo unico germano per quello che ti riguarda: l’altro può essere sacrificato in ogni momento, così come considereresti un danno collaterale se vostro padre perisse nella battaglia per difendere Approdo del Re.


Muoverai i fili da dietro le quinte e tutti balleranno al suono della tua musica.  Sarà il vostro trionfo, una vera famiglia, un legame di sangue come non potrebbe esisterne di più assoluto. Anche perché Joffrey non ne sarebbe capace da solo la sua vena di follia molte volte spaventa perfino te, ben presto diverrebbe il bersaglio dell’odio di troppi per poter sperare in una vita lunga e felice.


In quanto agli Dei Antichi e Nuovi, se esistono, sono stanchi, vecchi e lontani.

 

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Capitolo 6
*** The Queen of Swords ***


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Capitolo 6)  The Queen of Swords

Genere: Sentimentale, erotico  Rating: giallo,  Avvertimenti: Character study

Per i nomi delle parti delle armature: bottega.avalonceltic.com/catalogo/categoria_80_1/armature_elmi_scudi_parti_di_armatura.php

* Il correttore di word indica “gorgiera “con la i, ma si può scrivere senza, anzi, nel dizionario è la prima voce.

 

Paring: Brienne/Loras

La splendida armatura d’argento risuona come un concerto di campanelline di fata quando Loras cade a terra una prima volta; è agile e scattante ma può davvero poco contro la tua maestria e  fermezza.


Lo sovrasti dalla tua altezza, che ha sempre intimorito tutti e anche la scelta della corazza rivela molto di te; è semplice, massiccia, uno spesso usbergo di cuoio di un blu ormai sbiadito che fuoriesce a proteggerti le gambe dal pettorale di ferro color bronzo chiaro, le manopole mostrano con la loro misura, l’ampiezza delle mani ruvide che avvolgono.


Non sono mani che hai usato spesso per fare una carezza a qualcuno, non che molti l’avrebbero gradita da una ragazza così; capelli cortissimi, viso volitivo e spigoloso, un fisico che ha intimorito tutti gli uomini da quando da bambina hai capito di avere qualcosa fuori dal comune.


Il giovane bello come un Eroe leggendario si rialza, non vuole perdere davanti a sua sorella e soprattutto a Renly.


Balza in piedi come se non avesse peso, gli spallacci a tre strati col decoro di tralci fioriti sono così lievi che ondeggiano e vibrano con ogni suo movimento, la gorgera* d’oro chiaro sembra intessuta direttamente coi suoi  splendidi capelli biondi, che tutti stanno vedendo, con gli occhi dell’immaginazione, attraverso l’elmo con la celata abbassata a proteggere quello sguardo di cielo.


La sua sembra la danza di una libellula ma non ti lasci distrarre, lo vuoi ai tuoi piedi, sconfitto.


Ancora qualche colpo portato con determinazione da tutte e due le parti, poi la tua superiorità si rende manifesta; decidi che è durata abbastanza e preso lo slancio, utilizzi la tua forza fisica per mettere fine ai giochi.

Lo cogli di sorpresa lanciandoti su di lui, che perde l’equilibrio.


Lo schiacci nell’arena, il suo corpo sotto il tuo dominio; il tuo pettorale a fasce laterali, sembra fatto di muscoli e metallo fusi per ampliarsi coi tuoi profondi ansimi, è importante riuscire a respirare dentro quelle gabbie opprimenti.


Il suo sudore, quasi profumato, si unisce al tuo, i respiri spezzati si fondono.

Ti siedi tra le sue ginocchia aperte, il peso del tuo bacino lo inchioda al suolo. Loras solleva la visiera,  la perfezione del suo volto androgino ti aggredisce molto più di quanto abbia fatto finora il ragazzo con la sua spada.


Punti il pugnale sulla sua gola bianca in una simbolica minaccia, che ottiene il suo scopo.
“Mi arrendo”. Sei perplessa dalla rapidità della sua rassegnazione, non conosci il pensiero che lo ha attraversato mentre ricorda un’altra lama, con la quale liscia la pelle al cadetto dei Baratheon nelle loro notti proibite.


Ti presenti a reclamare il tuo premio: un posto nella guardia reale dei Tyrell.
Ad un silenzio sbigottito segue un’esclamazione generale di  approvazione, applausi e grida, quando ottieni quello che desideri. Quello che puoi volere.


Il giovane che hai battuto non è neanche arrabbiato, le tue azioni sono marginali alla sua vita.


Lui sarà sempre il Cavaliere di Fiori, tu la solitaria Regina di Spade.

 

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Capitolo 7
*** I'm Yours, and You're Mine ***


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Capitolo 7)  I’m Yours, and You’re Mine 

Genere: Sentimentale, erotico; Rating: Arancione  Avvertimenti: Lime

Paring: Shae/Tyrion

 

 

Gli hai giurato di volerlo non per i suoi soldi o il potere, come tutte le donne che ha avuto, che sono state molte.
Facevano finta di divertirsi in sua compagnia: conosci quelle come te che imparano ben presto a recitare l’unico personaggio concesso loro dalla società degli uomini e lo interpretano col sorriso sulle labbra.


O forse quella parte era vera: Tyrion è buffo, intelligente, le parole sono le sue armi affilate e sa come usarle per far ridere una ragazza. Comprendi perché realmente non gli sembrassero poi disgustate; di sicuro gli uomini normali che si servono di loro, l’alito che puzza di cipolle e vino scadente, sudati, bisognosi solo di sfogare la voglia che sentono al basso ventre sono clienti peggiori di lui.


Le donne gli piacciono in tutti i sensi, le paga bene e le tratta come signore. Una notte dopo aver fatto l’amore ti ha raccontato di come a tredici anni si fosse innamorato di una fanciulla, Thysha, per scoprire che era una prostituta lautamente pagata dal fratello per regalargli un’illusione e fatta sparire per sempre.


Non è facile intuire che lui e Jamie siano fratelli: a sentirlo descrivere, biondo con gli occhi celesti come l’acqua dei ruscelli, erede dei Lannister, si crederebbe di poterlo invidiare; invece  il suo corpo non è cresciuto, è uno scherzo della Natura maligna e sporca, in una famiglia di bifolchi l’avrebbero dato in pasto ai cani, in una così ricca hanno dovuto mostrare magnanimità.


Adesso anche una estesa cicatrice deturpa quel viso a modo suo piacevole e simpatico.
Hai insistito per guardare per prima ricordandoti bene le sue stesse parole: ‘meglio abituarsi al peggio così non potranno usarlo contro di te’.
Il taglio è profondo e irregolare non c’è alcuna speranza di farlo scomparire.


“Come sono?” L’ha chiesto con la solita ironia, anche se impastata di terribile paura, quella di essere ormai intollerabile ai tuoi occhi.
Non potresti  optare per una bugia pietosa anche se volessi, la commozione del tuo sguardo ti tradisce.


“Un disastro”.
“Io ti pago per mentire, potresti essere più gentile”.


É un lampo di delusione e orgoglio quello che attraversa il suo sguardo posandoti sul tuo. Ti ha trattata come quella che eri, prima di conoscerlo. Vorresti offenderti ma non ci riesci fino in fondo.
Non puoi biasimare lui per come ti ha incontrata. Ma stavolta è diverso, siete solo due persone, due anime che si sono ritrovate dopo una lunga ricerca.


La sua voce vacilla mentre cerca con le forze residue di non piangere di fronte a te, almeno in qualcosa vuole conservare la sua dignità.
“Adesso che non sono più la Mano del Re, che sono un povero ricco, partirai con me? Se dovrò morire per te, lo farò. Se dovrò uccidere  per te, lo farò”.

Ora cede e piange,  quando lo accarezzi con dolcezza e gli ricordi perché non vi separerete mai.

“Se partirai da qui, io verrò con te; perché sono tua. Promettimelo. Io sono Tua e tu sei Mio”.

 

 

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Capitolo 8
*** Song for You ***


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Capitolo 8)  Song for You 

Generi: Sentimentale, erotico, angst   Rating; Giallo  Avvertimenti: Fanon Pairing, possibile Spoiler

* Termine aulico, ma esistente! Fonte; Dizionario Hoepli.it

Paring: Lyanna/Rhaegar

Riposi per sempre nella cappella della tua famiglia, Lyanna, Rosa dell’Inverno. 
Così ti ha chiamata chiunque ti ha conosciuta; spezzata a soli sedici anni dalla violenza e dall’odio. A volte troppa meraviglia reca con sé un destino infausto.

Robert era innamorato di te, ma il suo carattere sanguigno e intemperante si scontrava con la tua algida purezza impedendoti di consacrare il tuo cuore ad un uomo, un futuro Re, che si saziava nel letto di molte donne.
Il tuo adorato fratello ti aveva promessa per sugellare un patto di pace imperituro tra il Sole del Sud e la Bruma del Nord: non potevi opporti senza far soffrire tutti coloro che amavi e rispettavi.


Una gran Dama è meno padrona della sua vita di un’umile serva, che potrà accasarsi per libera scelta anche se per dividere un’esistenza povera e semplice; ma avresti adempiuto il tuo dovere.
Finché un giorno gli Dei, annoiati, hanno deciso a loro capriccio. Un sogno si è materializzato di fronte a te: capelli d’argento, occhi come il tramonto, miele sulla sua lingua, quando questo Cavaliere si è inchinato a te incoronandoti Regina d'Amore e di Bellezza del torneo, con un cinto di rose zaffirine* nulla è stato come prima.


Spaventati che qualcuno svelasse il vostro idillio siete fuggiti come un barbaro rapitore ed un ostaggio, questo è quello che hanno voluto credere.
Nella Torre della Gioia, tra le montagne di Dorne, Rhaegar ha fatto di te la sua sposa come nessun altro avrebbe potuto; è un Drago ammansito dalla tua dolcezza quello che ti ha spogliata del vestito azzurro: ogni suo tocco ha bruciato la tua pelle candida accendendola di riflessi fiammeggianti, le vostre labbra si sono fuse in una Canzone di Fuoco e Ghiaccio.


Il suo corpo ha adorato il tuo e nulla più è esistito al mondo.


Ma Rabbia e Vendetta correvano sui vostri passi; Robert e Brandon volevano riportarti indietro, un trofeo riconquistato, il cadavere di Rhaegar come vessillo del loro onore.
La Battaglia del Tridente ha segnato la vostra fine; la Furia dei Baratheon ha sopraffatto il Soffio del Drago, la vita è sfuggita senza rimedio dal profondo squarcio della mazza ferrata, che sembrava dividere quel petto a metà.
Le dita sottili si sono sollevate; forse una preghiera, forse credendo di suonare ancora l’arpa per te, ma ricadendo hanno stretto solo polvere.


Eddard ti ha raggiunta troppo tardi per nutrire speranza; il giaciglio che ti accoglieva era un letto di sangue che scorreva tra le tue gambe, mentre in una mano stringevi una corona di fiori appassiti; con l’ultimo alito di vita hai aperto gli occhi, indicando un involto fatto con un lenzuolo intriso di rosso.
“Voglio che giuri… porterai questo segreto nella tomba, non lasciare che lo prendano, pensavo fosse nato morto, per lo spavento…”


Quando tuo fratello giura sulla sua spada, finalmente puoi andare in pace; una lacrima scende a salutare il bellissimo bambino dagli occhi di ossidiana e l’incarnato di Neve di cui non conoscerai mai il nome.

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Capitolo 9
*** Flame and Shadows ***


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Capitolo 9)      Flame and Shadows       

Genere: Erotico, Rating: Arancione   Avvertimenti: lime

                     Paring: Melisandre/Stannis

 

Poiché la notte è buia, e piena di Terrori”.


Queste parole sono così vere, piene di significato, maggiormente che se fossero pronunciate da chiunque altro.
Vestiti rossi, come tinti nel sangue, capelli dello stesso colore che si sfumano come se fossero colati a tingere la tunica.
Sulle tue labbra che pronunciano parole di condanna, non potrebbe essere più adatto.


Stannis è ammaliato ma non conquistato completamente anche mentre partecipa al rituale, bruciando le torce di forma umana sulla spiaggia.
Ti  aggiri come manifestazione  incarnata del Dio della Luce, ipnotizzando quegli uomini che ti osservano stupefatti, non riescono a fidarsi di una come te.
Quando inviti Stannis a impugnare la spada infuocata trattengono il respiro, ma la sua mano non si brucia è la tua fede nel Dio ad avere più efficacia delle leggi terrene.

Ti muovi sicura, il sospetto che ti segue da vicino è per te come uno strascico regale, una conferma di forza, che si manifesta più nel timore che nell’approvazione.
Quando si ritirano ti ritrovi sola col tuo Re, colui che ha diritto di reclamare il Trono, esibendoti come il più prezioso gioiello sulla sua corona.
Come il rubino che splende al centro della tua collana d’oro rosso che non togli mai, che i più superstiziosi, o più attenti vociferano che emani un  intenso bagliore nel momento in cui uno dei tuoi nemici muore.


Sorridi appena accarezzandogli il collo e il viso dai tratti duri sicura che riuscirai nel tuo intento, nessuno è immune alla tua seduzione.
“Ancora non cedi a me del tutto… lo fai per quella tua insignificante moglie malata? É debole, so che ti disgusta…”
Slacci la cintura della veste e lasci che cada a terra; la tua pelle rosata è totalmente esposta, le punte del seno ramate l’unico colore che si staglia su quella superficie perfetta.
“Lei può offrirti solo aborti io posso darti un figlio”.


A quella parola i suoi occhi cambiano, le riserve tracollano; ti solleva tra le braccia forti per stenderti  sul tavolo, quando un sovrano decide che un posto è il suo letto nuziale, quello lo diventa.
É un amplesso brusco e deciso; lo attrai da impazzire ma non ti ama, ciò che gli interessa è che il suo seme attecchisca dentro di te.
Quello che hai taciuto, Melisandre, Ombra Rossa del Re, è che quello che proclamerai  figlio della Luce, sarà un Nato di Tenebre, la parte peggiore di voi; paura, infamia, ambizione feroce.
Uscirà dal tuo ventre con artigli da assassino, la sua essenza un incubo incarnato.
Per primo colpirà suo fratello, carne della sua carne, per pareggiare il debito che ha contratto con la natura.


Quando ricevete notizie di disfatta non ti scomponi, la Fede è tua alleata.
“Hai perso una battaglia, non la guerra! Sarà molto lunga, le sue sorti cambieranno”.
Un attimo e le sue mani stringono la tua gola privandoti dell’aria, fino allo stremo.
“Dov’è il tuo Dio adesso?”
“É dentro di te”.
Ti lascia, sconfitto; poco importa se dalla Verità o dalla Bugia.

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Capitolo 10
*** Stormborn ***


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Capitolo 10)  Stormborn

Genere: Sentimentale, erotico  Rating: arancione Avvertimenti: lime
Paring: Daenerys/Jorah

 

 

Non stai considerando la mia magia; io sono la Nata dalla Tempesta, lo spirito del Drago è dentro di me. Ritroverò i miei figli”.
“Lo credo, Khaleesi, non potrei mai dimenticare il sacrificio che hai fatto per loro; ti servirò, ti aiuterò, ucciderò per te. Lascia che sia io a occuparmene”.
Vorrebbe aggiungere: ‘A occuparmi di te'. Ma queste parole restano sospese tra voi nel riverbero dorato del deserto che genera miraggi, non ti raggiungono davvero.
C’è una distanza, tra te e Yorah, che il tuo ruolo e il suo onore fanno sì che sia come un muro invisibile ma concreto.


Lui c’è sempre stato, mormorandoti parole di conforto. Quel giorno in cui partecipavi al tuo stesso  matrimonio come una vittima  sull’altare sacrificale della follia di tuo fratello e l’altro giorno, quando quello sposo, Cielo e Stelle, si è spento per sempre; ma parlandoti come ad una vera donna.
Quando sei emersa viva e ardente come l’ambra che il fuoco libera dalla lava primitiva dalla pira funebre, sei diventata la sua Regina.
Ha avuto dei contatti fisici con te, portandoti tra le  braccia quando sei caduta riversa scendendo da cavallo, stremata dalla gravidanza maledetta dagli Dei, ma erano quelli di un fedele amico e consigliere assolutamente  consapevole del suo ruolo.


Ha guardato la tua bocca stillante sangue del cuore che hai mangiato, oncia dopo oncia, orgoglioso di te quanto colui per il quale stavi facendo una cosa così disgustosa; ti ha protetta mentre il ventre ingrossato portava il frutto dell’altro che aveva il diritto di possedere la tua carne.
Adesso un attimo di consapevolezza ti attraversa, ma nel tuo cuore c’è solo posto per l’orgoglio che ruggisce con triplice voce di Drago; vuoi il tuo trono, offerto con Venerazione o preso con Forza, con le fiamme che hai domato e guadagnato per i tuoi piccoli bruciando con loro.
Ormai la tua capacità di amare è  spezzata, la passione strappata dalle tue viscere.


Eppure, qualcosa riluce ancora nei tuoi occhi lilla  che si velano di un attimo di dolcezza mentre passi la mano sul suo viso in una lenta carezza.
“É questo quello che senti? Vorresti che fuggissi via per salvarmi, lasciando qui i miei fedeli assassinati a tradimento che non ho potuto difendere? Ritroverò i miei draghi, cosa farei senza di loro?”
Ti vorrebbe tanto rispondere, raccontandoti una storia che prende vita ogni notte nei suoi pensieri.


La tua mano che scivola sul suo collo, la labbra che si fondono con le sue, i lacci dell’abito che si spezzano uno a uno, scoprendo la pelle che ha catturato il bacio del Sole.
Tu che ti doni a lui senza riserve, tra l’ombra degli alberi o sulla sabbia bollente, reclamando che il tuo corpo così giovane venga riportato al piacere in tutta la sua gloria.
Ma i sogni sono trappole insidiose e Jorah è un uomo troppo onesto con se stesso; questo non succederà.
Inginocchiarsi ai tuoi piedi sarà la sua via di fuga che lo lascia vicino a te.

Mie care Sunset, Pafmichelle, Amber Cat, Targaryen_L... grazie del vostro supporto fondamentale! E grazie anche , naturalmente, a Megami, Naima Dahmer, Ainwen, ERISd, ladyselena15, Ninive94.
Spero vi avervi fatto un pò di compagnia e di non avervi deluse con la scelta dell'ultimo paring: è stato il più combattuto tra me e me...

baci di Fuoco e di Ghiaccio, la vostra Setsuna



 

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