Dear to dream

di Claudia_Styles
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo3 ***



Capitolo 1
*** Capitolo1 ***


Non partirò con la mia presentazione perché é una cosa monotona che fanno tutti, scoprirete me, il mio carattere e la mia vita continuando a leggere. Questa é la mia storia. Una luce illuminò il mio volto, un raggio di sole che passava attraverso le tende. Un raggio fastidioso che interruppe il mio sogno facendomi svegliare e dando inizio così a un'altra giornata di scuola, una noiosa e monotona giornata di scuola. Sempre le stesse facce sempre le solite rotture. Svogliatamente spostai il lenzuolo e appoggiai i piedi a terra. Seduta sul letto dando le spalle alla finestra e osservando la mensola con le mie foto, sbadigliai e mi stiracchiai. Lanciai un'occhiata alla sveglia per vedere che ora era e mi accorsi di essere in ritardo. "cazzo! É tardissimo!" mi alzai di scatto dal letto, spalancai l'armadio e ne tirai fuori una maglia larga,la maglia che mi aveva lasciato mio fratello prima di partire, e in fine un paio di jeans bianchi un po' strappati all'altezza delle ginocchia e delle cosce. Corsi in bagno, mi lavai velocemente il viso, mi sfilai il pigiama e velocemente mi vestii. Detti una spazzolata ai miei lunghi capelli neri. Mi truccai appena, giusto una passata di mascara.uscii dal bagno e afferrai le converse da sotto il letto, me le misi e andai verso la porta, la aprii e di corsa scesi le scale. Mia madre e mio padre, come sempre, erano già al lavoro. Presi un biscotto dal vassoio sul tavolo in cucina, me lo misi in bocca, poi dal divano presi lo zaino, le chiavi di casa e corsi fuori. Chiusi la porta alle mie spalle e mi incamminai verso la scuola. Faceva un caldo boia, in più ero di fretta e quindi camminavo velocemente. Le strade di Londra erano piene di gente, per lo più ragazzi che come me si dirigevano verso la scuola. Ebbene si, vivo a Londra, una città che amo e ho sempre amato, la mia città. Finii mi mangiare il mio biscotto e affrettai il passo. Arrivai davanti alla scuola, quel grande stabilimento di mattoni che tanto odiavo. Vicino al cancello come sempre ad aspettarmi c'era la mia migliore amica Wendy. Mi vide e mi corse in contro abbracciandomi. "pft.. Bleee!" disssi o meglio farfugliai io dopo aver mangiato metà dei suoi capelli dopo quel grande abbraccio. "tutto bene Debby?" mi chiese lei. Si mi chiamo Debby. "si Wendy..." "ti vedo stanca" "mi sono svegliata tardi e quindi sto ancora dormendo" "oh, capisco... Beh ora entriamo altrimenti la Stoppler si incavola." Salimmo la scalinata ed entrammo dentro la scuola. All'interno il caos era assoluto. Ognuno si faceva i cavoli proprio, chi era al bar, chi parlava con i compagni... La Campanella suonò e ognuno si diresse verso la proprio classe. Io e Wendy ci incamminammo verso il lungo corridoio che portava alla nostra classe. Entrammo e dentro c'erano già i nostri compagni di classe. Ci andammo a sedere ai nostri posti e aspettammo la prof parlando del più e del meno fra di noi. Ora parlo un po' di me, come avrete capito mi chiamo Debby. Frequento la 4 liceo e ho 17 anni. Sono una ragazza solitaria, riesco a parlare apertamente solo con Wendy,la mia migliore amica. Sono stata innamorata solo una volta, é stata una grande delusione e per questo mi sono chiusa ancora di più in me stessa. Non si può certo dire che sono una delle ragazze popolari della scuola, anzi, rimango sempre nell'ombra, però non mi faccio mettere i piedi in testa da nessuno.l'anno passato avevo avuto 5 giorni di sospensione perché avevo picchiato una ragazza. Si non sono una tipo da cui prendete esempio ecco. I miei genitori sono sempre stati molto occupati per colpa del lavoro quindi io sono stata cresciuta da mio fratello maggiore, William, ma poi lui si é dovuto trasferire in una città abbastanza lontana da Londra, anche lui per colpa del lavoro, quindi la situazione é andata di male in peggio, per fortuna c'é Wendy che cerca di mettermi sulla buona strada. Beh che altro dire, io mi fermerei qui per andare avanti con la storia anche perché non vi voglio annoiare. Entrò la prof. Tutti si alzarono. "buon giorno." disse la Stoppler con la solita voce da megera acida. " buon giorno." dicemmo noi svogliatamente. Lei si andò a sedere dietro la cattedra e poi ci fece cenno di accomodarci. "Colt! Vedo che oggi é arrivata in orario, strano, di solito quando ci sono le mie ore lei arriva sempre quando più le aggrada." disse con aria da simpaticona rivolgendosi a me. " e si, oggi ho fatto la brava." risposi io sgarbatamente. "forse prima della fine dell'anno riuscirò a vederti di nuovo già in classe quando entro la prima ora." " ci può provare però non le garantisco niente." dissi io rimanendo impassibile. La prof mi guardava facendo no con la testa. Tutti gli occhi della classe erano puntati su di me, ma io facevo finta di niente,poi Wendy mi tirò una gomitata per farmi capire di smetterla. Così io mi sedetti più composta. "posso iniziare la lezione signorina Colt?" mi chiese la Stoppler. "certo." dissi io accennando un sorriso. La prof iniziò a parlare, ed ecco l'inizio di un'altra noiosissima ora di Storia. Stavo per prendere sonno, non avevo ascoltato una sola parola di tutta la lezione, poi, finalmente, suonò la tanto amata Campanella. Raccolsi le mie cose, le infilai nello zaino e insieme a Wendy uscii dall'aula. Il corridoio si era nuovamente riempito di persone. "Wendy io ora ho scienze tu cos'hai?" "io ho fisica..." "ok, allora ci vediamo durante l'intervallo, fuori, vicino al leone di pietra, sulle scalinate" "perfetto." ci salutammo e poi ognuno andò per la sua strada. Arrivai davanti alla classe, dentro non c'era ancora nessuno così mi andai a sedete infondo sull'angolino più remoto dell'aula così avrei potuto dormire senza che il prof mi vedesse. Appoggiai lo zaino sopra il banco e aspettai che arrivassero altri compagni. " oh! Ciao Colt! Così ci si rivede, come sta Steven? Oh, giusto non lo sai perché lui ti ha lasciata per me. Ops!" perfetto! La Troia della scuola ,Lola, la persona che odiavo di più, colei che potevo definire la mia nemica, era entrata. Una bionda tutta tette e culo senza cervello, un'oca di quelle da allevamento. Ebbene si, Steven l'unico ragazzo che amavo, mi aveva lasciato per lei e quindi io non sapevo più se odiare più lei o lui. Dopo la sua battutina stupida, si mise a ridere insieme a quelle due gallinelle che la seguivano ovunque facendole da leccaculo. Io feci ciao con la mano senza darci troppo peso. Loro si sedettero sui banchi dalla parte opposta da dove ero io. Arrivò anche il prof e iniziò subito la lezione. Io mi misi lo zaino davanti, appoggiai la testa sul banco e iniziai a dormire. A un certo punto sentii suonare la campanella così mi svegliai. Uscii dalla classe e immergendomi fra la folla nel corridoio mi diressi verso l'uscita. Arrivai vicino al leone di pietra. Wendy non era ancora arrivata così mi sedetti su uno dei gradini della scalinata e mi accesi una sigaretta. Vedevo passare le ragazze, tutte belle, perfette, capelli perfetti, gambe perfette, si insomma delle barbie e poi pensavo a me e piú ci pensavo più mi facevo schifo.perché non potevo essere bella come loro? Dopo la partenza di mio fratello iniziai a trascurarmi, iniziai a saltare i pasti perdendo così molti chili ma sembrando incredibilmente un cadavere, se prima ero una ragazzina,bella e ben curata ora facevo letteralmente schifo. Pallida come una bambola di porcellana, un bianco compatto che faceva davvero impressione, le gambe lunghe e magre, troppo magra, il seno che a mala pena si scorgeva sul mio petto, più che due tette sembravano e sembrano due mandarini striminziti. A salvarsi erano solo i capelli e gli occhi. I miei occhi, l'unica parte di me che amo, di quel blu intenso con delle venature azzurre.beh ora basta parlare di me,del mio aspetto e di quanto io mi faccia schifo. Finii la sigaretta e buttai il mozzicone a terra. Wendy non era ancora arrivata così presi il cellulare e le mandai un messaggio. Aspettai la risposta e mentre aspettavo giocherellavo con i miei capelli. Sentii un 'blin' e capii che mi era arrivato un messaggio, lo aprii e ovviamente era di Wendy: "uff...mi farai diventare matta." dissi io parlando da sola. Stavo scrivendo il messaggio da inviare a Wendy quando sentii una voce dietro di me dirmi:" ehi ma che parli da sola?" Non riuscivo a riconoscere la voce, non era una voce familiare, però aveva un suono dolce e mmm...caloroso (?). Decisi di girarmi per vedere a chi apparteneva la voce, quel di cui ero sicura é che era di un ragazzo. Mi giari e... -------------------------------------------------- Spazio autrice Spero che lo legga qualcuno. Sarei felice di continuare questa storia. Spero che chiunque lo legga ne rimanga colpito o comunque che piaccia a qualcuno. Se magari mi lasciate una recensione ve ne sarei grata anche per sapere un po' i pareri.

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


Spero vi piaccia ------------------------------------------------------------------- Mi girai e vidi un ragazzo, solo dopo lo riconobbi, era Steven. "da quand'é che parli da sola e fumi!!" "non sono cose che ti interessano, ora lasciami stare e torna da quella troie tra per cui mi hai lasciata." risposi secca. Lui mi tolse la sigaretta dalle mani, la buttò a terra e la schiacciò con il piede. " ma che fai!?" Urlai io alzandomi di scatto e attirando l'attenzione di tutto il liceo. " cerco di salvarti!" disse lui alzando il tono di voce. "ah s allora potevi non mollarmi se proprio ci tenevi a me! Coglione!" dissi io poi lo guardai dritto negli occhi e gli tirai uno schiaffo per poi scappare via. Lui rimase immobile, con il segno rosso della mia mano sulla guancia. Tutti gli sguardi erano puntati su di me. " ma cos'è successo?" sentii dire mentre camminavo velocemente in cerca della mia classe. "lui l'ha lasciata per un'altra, da quello che ho capito" rispose un'altra. Stavo correndo per il corridoio principale della scuola guardando verso il basso quando involontariamente andai a sbattere contro qualcuno, facendogli cadere tutti i libri a terra. "oddio scusa!" dissi io mortificata iniziando a raccogliere i libri senza nemmeno guarda chi avevo urtato. Alzai lo sguardo e vidi un ragazzo. "tranquilla, non é colpa tua, oggi sono un po' distratto." disse lui sorridendomi e raccogliendo i suoi libri da terra. Era davvero carino e gentile. Capelli castano chiaro quasi tendenti al biondo, occhi blu come il mare con qualche sfumatura grigio-verde. Il suo sorriso era davvero bellissimo, la sua voce così, così diversa... " no davvero, scusami. " dissi io imbarazzata. "Tranquilla, può capitare comunque io sono Louis, sono all'ultimo anno, tu come ti chiami?" chiese lui sorridendomi di nuovo. Io arrossii e dissi"io sono Debby e sono in 3" Ci alzammo , io gli porsi i libri e lui li mise dentro lo zaino. " beh, io ora devo andare, ci sentiamo va bene? Aspetta, ti do il mio numero." disse scrivendo su un fogliettino per poi porgermelo sorridente. Io con la mano tremante lo afferrai e lo salutai. Lui ricambiò il saluto e si avviò verso un altro corridoio. "wooohooo!" urlai io saltando come una matta. A quel punto vidi sbucare da dietro l'angolo Wendy. Le corsi in contro, l'abbracciai e le raccontai tutto. " Wow! Hai il numero di Louis Tomlinson !" urlò lei. " lo conosci?" chiesi io perplessa. " eh certo l'anno scorso ha partecipato ad un concorso di canto qui a scuola e ha vinto! Fra l'altro é uno dei ragazzi più popolari e belli della scuola!" disse lei come se fosse una cosa ovvia. " seriamente!? Cazzo! Adesso mi metto a ballare la conga!" dissi io iniziando a ballare come una celebrolesa . A me si aggiunse anche Wendy. Poi la Campanella suonò, ci salutammo. Io andai verso l'aula di spagnolo. Era rimasto solo un posto libero. Quindi mi andai a sedere lì. Vicino a me c'era un ragazzo, non l'avevo mai visto a scuola. Appoggiai lo zaino sul banco e inizia a messaggiare. "ciao. " disse il ragazzo accanto a me. Io non l'avevo guardato più di tanto quindi girai lo sguardo e lo scrutai. Per dinci che figo! "ciao! Sei nuovo?" chiesi io cercando di sembrare il meno imbarazzata possibile. " si, io mi chiamo Zayn , tu?" disse lui sorridendo e toccandosi il ciuffo biondo più che evidentemente tinto dato che il resto dei capelli erano neri... " io sono Debby" dissi ricambiando il sorriso. Il prof entrò in classe dicendo" salve ragazzi, oggi c'é un ragazzo nuovo, forse qualcuno ha già avuto l'opportunità di conoscerlo, prego alzati e vieni a presentarti alla classe." Zayn si alzò e titubante andò vicino alla cattedra. " ciao, io sono Zayn Malik vengo da Bradford e .... Basta, non so che aggiungere." disse lui arrossenti appena. 'che cosa dolce' pensai io. Dopo tutto non tutti i ragazzi arrossiscono. "guarda che carino! E poi hai visto che bel culo che ha!?" sentii dire da quelle oche sedute dietro di me. Riconobbi subito la voce di una di loro, era una 'seguace' di Lola. Io mi girai e sgarbatamente dissi:"volete stare zitte!" "senti tu girati e modera i termini!" disse una di loro. " HA.HA.HA.HA. NO tacete e basta, non fatemi girare di nuovo." "hihihihi altrimenti!?" disse Yoli (una delle amiche di Lola) Io mi alzai di colpo avvicinandomi al suo muso da gallina e guardandola le dissi" ho detto stai zitta! Se parli ancora ti giuro che ti stacco quel sorriso finto dalle labbra e te lo ficco sul per il naso(?)! " Lei inidietreggiò di colpo e per poco non cadeva dalla sedia. " eh! Allora Colt che succede!?" disse il prof alzandosi per vedere meglio data la sua bassa statura. " prof, mi vuole picchiare!" disse Yoli. "Colt, raffredda gli animi e siediti, non vorrai andare anche oggi in presidenza." " ma... Ma... Hrrrrrg possibile che ogni volta é così! Sa Che le dico, mi sono stufata! Le barbie hanno sempre la meglio non è vero!? A loro é concesso tutto! " Urlai io girandomi verso il prof. Zayn osservava la scena senza dire niente, aveva lo sguardo puntato su di me. Il prof mi si avvicinò cercando di calmarmi, ma inutilmente, ormai ero furiosa. Per fortuna suonò la Campanella, era l'ultima ora così io presi il mio zaino e mi catapultai fuori dalla stanza. "Debby aspettami!" sentii gridare. Mi girai e c'era Zayn che correva verso di me. Mi fermai e lo aspettai. "dimmi." dissi io il più gentilmente possibile, ma con scarsi risultati . " cos'é successo prima in classe? " no niente, mi hanno irritato i commenti di quelle." " cos'hanno detto?" " bah, lascia stare poi mi stanno antipatiche quindi basta una cavolata e schizzo." " oh... Ti posso accompagnare a casa?" mi chiese lui sorridendo. " ehm... Si...c'é va bene " dissi io un po' imbarazzata dalla richiesta dato che ancora non lo conoscevo bene. " bene allora andiamo!" " un attimo devo aspettare una mia amica, vieni con me." dissi io tirandolo per il braccio. --------------------------------------------------------------------- CONTINUAc:

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Capitolo 3
*** Capitolo3 ***


Spero che qualcuno lo legga... ---------- Io e Zayn ci avviammo verso il cancello, mio solito punto di ritrovo con Wendy. Arrivammo e l'aspettammo. Stavamo parlando quando sentii una voce familiare " ciao Debby, ti ricordi di me?" mi girai e vidi davanti a me gli occhi blu di Louis . Subito arrossii e dissi" si certo che mi ricordo di te!" Lui eran si LAN iRono uno sguardo assassino. "lui chi é? Il tuo fidanzato?" chiese Louis curioso. " no no é solo un amico..." risposi io imbarazzata più che mai. " oh perfetto" disse lui spostandomi una ciocca di capelli." allora fa chiamo così ,oggi pomeriggio ti passo a prendere a casa va bene? Così usciamo." Io arrossii ancora di più e senza pensarci due volte dissi" si va bene! Però non sai dove abito..."." non c'é problema, adesso se non ti dispiace ti accompagno a casa così vedo." disse lui sorridendomi. " a dire il vero la devo accompagnare io a casa..." disse Zayn interrompendo la nostra conversazione. " Oh...beh, faremo la strada tutti insieme allora." disse Louis guardando Zayn. "eccola,sta arrivando anche Wendy!" dissi io dopo aver avvistato la folta chioma di capelli in mezzo alla folla. Lei si avvicinò la presentai agli altri e poi andammo verso casa mia. Notavo in Wendy un po' di mbarazzo come del resto notavo anche in me. Stavamo camminando quando mi arrivò un messaggio. Presi il cellulare dalla borsa e guardai lo schermo. 'Steven' quel nome, cosa voleva adesso da me? Mi feci coraggio e aprii il messaggio. Io rimasi allibita e senza dire niente passai il cellulare a Wendy per fargli leggere il messaggio. Lei lo lesse e tacque. " cosa gli rispondo?" chiesi io perplessa. " a chi devi rispondere?" chiesero Louis e Zayn in coro. Si guardarono e poi Zayn diss" c'é qualche problema? " " ehm...no, no,tutto ok. " dissi io con finta disinvoltura. "sicura?" mi chiese Louis. Io a quel punto gli porsi il cellulare per far leggere anche a lui il messaggio e poi gli spiegai brevemente la mia storia con Steven. Non appena dissi il nome 'Lola' Louis sbiancò. " ehi! Tutto ok? Sei pallido!" dissi io fermandomi e guardando meglio Louis. " s Adire il vero c'é un problema, Lola é la mia ex." Io ci rimasi malissimo." e come mai avete rotto?" chiesi io. " lei mi ha tradito." disse lui tra le labbra. " magari proprio con uno che si chiama Steven!" dissi io sarcasticamente. " non so come si chiamava lui ,anche perchépoi sono venuto a sapere che mentre stava con me era andata a letto con altri ragazzi, snob era sempre lo stesso quindi, non saprei ma può essere che ci fosse anche lui fra i tanti." disse lui ancora pallido. Fu più forte di me, io lo abbracciai e lui mi diede un bacio sulla guancia. Dopo essermi resa conto del mio gesto mi vergognai e diventai tutta rossa. "scusa, non dovevo" dissi io imbarazzata e staccandomi da lui. " come non dovevi? Anzi grazie, avevo proprio bisogno di un abbraccio." Io arrossi di nuovo . Solo dopo mi accorsi che Zayn e Wendy eranò andati avanti. " ehi aspettateci!" urlai il correndo verso di loro, seguita daLouis. Li raggiungemmo e con il fiatone continuammo a camminare. Le strade di Londra a quell'ora erano piene di gente, macchine ovunque. Stetti,stretti camminavamo fra la gente. " posso rispondere io a questo qui." mi chiese Louis tenendo ancora il mil telefono in mano. " si, certo an ne perché io non saprei che rispondere, inizierei con gli insulti ma adesso non mi voglio arrabbiare di nuovo." Lui iniziò a digitare sulla tastiera. Poi mi porse il cellulare gentilmente." tieni ,leggi". Disse quasi sorridendo. Io lessi la conversazione e guardai subito il messaggio appena inviato. leggendo il messaggio sorrisi come un ebete. "grazie Louis!" dissi io guardandolo e sorridendogli." figurati, se hai bisogno il mio numero ce l'hai." --------------------------------------- CONTINUA------------------------ Lo so scusate i primi capitoli li farò un po' più corti ma é perché sono con l'iPad equini non riesco a regolarmi bene, non appena inizierò a scrivergli sul computer vedrete che saranno più lunghi.

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