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di Chiari
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** CHAPTER 1 ***
Capitolo 2: *** CHAPTER 2 ***
Capitolo 3: *** CHAPTER 3 ***
Capitolo 4: *** CHAPTER 4 ***
Capitolo 5: *** CHAPTER 5 ***
Capitolo 6: *** CHAPTER 6 ***
Capitolo 7: *** CHAPTER 7 ***
Capitolo 8: *** CHAPTER 8 ***
Capitolo 9: *** CHAPTER 9 ***
Capitolo 10: *** CHAPTER 10 ***
Capitolo 11: *** CHAPTER 11 ***
Capitolo 12: *** CHAPTER 12 ***
Capitolo 13: *** CHAPTER 13 ***
Capitolo 14: *** CHAPTER 14 ***
Capitolo 15: *** CHAPTER 15 ***
Capitolo 16: *** CHAPTER 16 ***
Capitolo 17: *** CHAPTER 17 ***
Capitolo 18: *** CHAPTER 18 ***
Capitolo 19: *** CHAPTER 19 ***



Capitolo 1
*** CHAPTER 1 ***


-          Nath! Nath!

Gridai mentre i ragazzi prendevano l’aereo. Dovevano fare un tour in America Latina quindi saremmo stati lontani per un po’.

Io e altre mie 4 amiche decidemmo di fare quarto di anno di scuola all’estero, precisamente in Inghilterra e ancora più precisamente a Londra.

Le mie amiche erano tutte delle bellissime ragazze e i loro nomi erano: Giulia, Cristina, un’altra Giulia, che per distinguere dall’altra chiameremo PANDA e Sofia.

Giulia era la mia migliore amica, sembrava una bambolina, aveva un bel colore di carnagione, i capelli sul bordeaux, degli enormi occhi neri e una bocca piccolina era alta e in forma perfetta, compiva 18 anni esattamente undici giorni dopo di me amava il Mc Donald.

Cristina conosciuta sui banchi di scuola, divenuta poi mio marito. Che dire di lei, in realtà non c’è molto da dire, una figa senza dubbio, un po’ troietta, ma meno di altre, aveva un carattere molto solare e amichevole, dolce e stronza a seconda delle persone e delle situazioni.

Né alta né bassa, capelli lunghi mossi viola e occhi color merda.

Panda. Il nome dice tutto. TENEREZZA ALLO STATO PURO. Bassottina anche lei, capelli ricci sempre in ordine, sguardo dolce e affascinante.

Il suo Dio era Tiziano Ferro, visto che era atea.

Poi viene la volta di Sofia, medio alta, capelli medio lunghi, insomma una ragazza media (?) un sorriso smagliante che riusciva ad atterrare tutti e una voce da urlo.

Io, ehm… Io. Lascio capire a voi che leggerete. Fatevi un’ idea del mio personaggio e recensite descrivendomi.

L’ appartamento in cui vivevamo era uno schifo, sul serio.

Non tanto per lo spazio, ma proprio per l’igiene.

Avevamo una camera a testa nella mia e in quella di Cry c’era il letto a una piazza e mezzo, due armadi, una cucina e un bagno.

E poi il casino più totale, a quanto pare gli ex coinquilini si erano divertiti.

Il primo giorno, cercammo di rimettere apposto tutto il casino, ottenendo risultati più che decenti, mia mamma sarebbe fiera di me.

La mattina seguente, uscimmo piuttosto presto stranamente, andammo a London Eye e all’ Hyde Park.

Londra mi piaceva molto, ma aveva un clima terribile, sembrava che stesse per arrivare la fine del mondo, era una città cupa, ci sarei stata quell’anno, ma mai a viverci per sempre.

Questo era sicuro.

Tra le mie passioni, oltre il calcio e i Green Day, c’erano i The Wanted, una band anglo-irlandese, formata da Nathan, Max, Tom, Jay e Siva.

Ero innamorata di tutte le loro canzoni, ma le mie preferite erano “Lightning”, “ Warzone” e “ Heart Vacancy”.

Quest’ultima mi ha fatto innamorare di loro.

La sera Giuly volle uscire per forza.

Panda e Sofia dormivano, quindi rimanevamo solo io e Cristina.

-          Dai ragazze! Non siate pigre, alzatevi da quel divano, smettetela di guardare quella tv della quale non capite un cazzo, finitela di ingozzarvi di patatine scadute, mettetevi qualcosa di carino e portate il vostro prezioso culo fuori da qui!

Non l’avevo mai vista così incazzata.

Cry era impallidita ed era corsa a cambiarmi, io invece cercavo di convincere Giuly a restare a  casa, anche se senza successo.

Testarda di merda, peggio di me.

Andammo a fare un giro, le scarpe mi stavano uccidendo, quindi chiesi se ci potevamo fermare in qualche posto, venni ascoltata e entrammo in un locale molto carino, un paradiso per Cristina, visto che era tutto viola e lei amava il viola.

Non feci in tempo nemmeno a entrare, che sentì Max che cantava in Gold Forever.

Non ci potevo credere, sicuramente non ero andata a Londra per incontrare loro, ma amavo le botte di culo.

Cercai di stare calma per non dare nell’occhio, non l’avevo mai detto a nessuno che mi piacevano, non lo ritenevo importante.

Eravamo in un tavolino in fondo, dove ci vedevamo appena.

C’erano ragazzine che urlavano, quasi non facevano sentire le canzoni, che fastidio.

Io dentro me stavo urlando, ma non lo davo a vedere.

-          Però carini questi ragazzi, vero?

Disse Giuly.

-          Si poi le canzoni sono molto orecchiabili!

Aggiunse Cry.

-          Sono perfetti.

Dissi sottovoce.

-          Chià tu li conosci?

-          No, no mai sentiti…

Si certo come no.

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Capitolo 2
*** CHAPTER 2 ***


Durante una piccola pausa, tutte le fan si precipitarono su di loro.
Intravidi Nathan che era girato verso di noi, gli sorrisi e ricambiò, mi rigirai subito, altrimenti avrei rischiato qualcosa del tipo l' INFARTO.
Sentì una voce alle mie spalle, cercai di capire chi era, perchè mi ricordava qualcuno, ma non capivo chi:
- Hey girl!
- Ciao
- Ho visto che prima mi sorridevi e sono venuto qua.
- No, secondo me stai sbagliando strada, io non mi sono nemmeno girata.
- Si, ok. Come ti chiami?
- Chiara, tu?
- Eccoti l'autogr... Come scusa?
- C-O-M-E T-I C-H-I-A-M-I?
- Nathan, Nathan Sykes.
- Ok, piacere.
- Io credevo che tu già sapessi chi sono..
- Dovevo?
- Sono parte di questa boyband, loro sono gli altri componenti: Tom, Jay, Max e Siva.
- Lei è Cristina e lei è Giulia, le altre due le abbiamo lasciate a casa.
- Peccato, possiamo offrirvi qualcosa?
- Siamo apposto grazie!
Disse Cry con un sorrisone.
- Allora prendiamo solo per noi.. Dispiace se ci sediamo con voi?
- No, no!
- Da dove venite?
- Cosa ti dice che non siamo londinesi?
- Si vede, siete troppo carine..
-... E vestite bene per essere londinesi!
Completò Siva.
- Scommetto che siete italiane!
- Si...
- Ci piacerebbe tanto andarci!
- Passate qualche volta allora!
- Sicuro! Appena ne abbiamo l'occasione! Noi dobbiamo tornare a cantare, se ci voleste aspettare, ci farebbe molto piacere!
- Va bene!
Cantarono altre dieci canzoni e poi tornarono da noi.
- Quanto vi trattenete qui?
- Un anno.
- Cazzo!
- Abbiamo deciso di fare un anno all'estero, e lo volevamo fare qui a Londra.
- Quindi, possiamo farvela girare bene!
- Non per essere scortese.. Ma, possiamo girarla anche da sole..
Giulia vedendomi un po' troppo scorbutica, mentre si fissava con Jay con una faccia da ebete disse:
- Sarebbe una magnifica idea!
Sul volto di Nath apparve un sorriso, era bellissimo, incantevole.
decisi che era il caso di addolcirmi un po' e iniziai a parlargli più amichevolmente.
sicuramente non gli sarei caduta ai piedi come tutte le altre ragazze, non subito almeno, se la cosa si fosse spinta più in là, cosa che vedevo molto improbabile, la prima cosa che avrei fatto, sarebbe stato raccontargli tutto.
Passammo dieci minuti a fissarci come due rincoglioniti ritardati, quando Siva, che ci stava animatamente provando con Cry, diede un pugno sulla spalla di Nathan, facendolo sobbalzare e cadere dallo sgabello.
Scoppiammo tutti a ridere, lo aiutai ad alzarsi controvoglia, era così carino che l'avrei lasciato volentieri per terra.
Dopo stanotte penso che avrei adorato Giulia a vita.
Dissi sottovoce a Giuly che ero stanca, lei lo amplificò al mondo e Nath si offrì di riaccompagnarci a casa.

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Capitolo 3
*** CHAPTER 3 ***


Mentre Giuly e Cry salivano le scale,Giulia mi lanciò un urlo, avevo io le chiavi.
Gli feci un grande sorriso, e gli dissi semplicemente "ciao", ci rimase un po' male credo e mi salutò con un cenno del capo.
Salì le scale tutta contenta inciampando in un gradino.
Mi rialzai e mi accorsi di aver lasciato la mia borsa alla Mary Poppins nella macchina di Nathan.
Avevo tutto lì dentro: dal cellulare alle chiavi di casa e dall'Ipod alla mia maglietta di ricambio, per non parlare del borsellino e dei trucchi.
Quella borsa era la mia vita, chiesi il telefono a Giuly per chiamare il mio, ma come aprì la porta del palazzo, mi ritrovai Siva davanti con la mia borsa.
Con un sorriso che andava da un orecchio all'altro disse:
- A domani e alle 9 fuori di casa.
- Ehm noi dobbiamo andare a scuola...
- Ah giusto...
- Possiamo accompagnarvi e riprendervi!
Disse Jay spuntando dal nulla.
- Sul serio sareste disposti ad alzarvi presto?
- Beh tanto! Possiamo tornare a dormire!
Urlò Max.
- Avete finito di spuntare tutti all'improvviso facendomi spaventare?
Non feci in tempo a dirlo che non so come, mi ritrovai Tom e Nathan dietro che mi misero le mani sulle spalle facendomi lanciare un urlo.
- Si ora abbiamo finito. Scusa era divertente!
- No.
- Allora, facciamo che domani sera veniamo a prendervi a scuola, poi se non avete nulla da fare, vi portiamo a fare un giro e cerchiamo di non farci beccare dai fan e dai paparazzi, così passiamo una serata tranquilla.
- Va bene grazie mille per avermi sconvolto la vita e gli ormoni, cioè per avermi riportato la borsa buonanotte a domani!
Vivevamo molto vicine al liceo, quindi in teoria potevamo anche alzarci tardi, ma:
1) Eravamo 5;
2) Eravamo ragazze;
3) Avevamo un bagno;
4) Eravamo molto lente.
Quindi, sveglia alle 6:30, chi arrivava prima prendeva il bagno e poteva occuparlo massimo 20 minuti per la doccia, vestirsi in camera e ci si truccava tutte insieme, tanto ci stavamo e Soia non si truccava.
Io preparavo la colazione, mangiavamo Giulia lavava i piatti e Cry asciugava e metteva apposto.
Tutti questi meccanismi sarebbero durati giusto una settimana se non di meno.
Mi buttai sul letto, ripensando al viso di Nathan, un viso ancora da bambino, da sbaciucchiare e coccolare, chissà chi era la fortunata che glielo poteva fare ogni volta che lui voleva.

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Capitolo 4
*** CHAPTER 4 ***


- Amore?
- Luca?!
- Ciao come va?
- Bene amore, tu?
- Mi manchi tanto.. Ascolta siccome spenderei lo stipendio dei miei solo per chiamarti... Ma prendi il computer?
- Va bene, ti chiamo io!
- Ok!
Ah si, Luca è il mio ragazzo, so che non è il massimo, visto che si è passato metà delle ragazze della mia scuola, ma almeno, da quando è con me ha smesso, spero.
Si si dai ha smesso.
Sono la relazione più lunga che ha avuto, un anno per lui è un record, visto che massimo con qualcuno è stato tre mesi.
Accesi il computer, mi collegai con skype e lo cercai.
Come potevo immaginare, sempre con il cappellino a ogni ora del giorno e della notte, chissà se lo portava anche per dormire.
Rimanemmo un'oretta a parlare, finchè gli dissi che andavo a prendere una cosa e come tornai era addormentato davanti alla webcam.
Scoppiai a ridere.
- Chia sono sveglio!
- Si ho visto! Ahahahah!
- Stavo riposando gli occhi!
- Si ok! Dai ti lascio dormire poi ci sentiamo domani! Buonananna!
- Buonanotte anche a te topi!
TOPI?! Non mi aveva mai chiamato così, ma vabbe, magari aveva fumato ed era stanco.
Mi scollegai e infilai la testa sotto il cuscino, erano le 2 del mattino.
Sentì la ossa delle ginocchia di Giulia incastrarsi con le mie vertebre e formare un tutt'uno.
Cazzo che male.
- Giulia è uno scherzo?
- Cosa?
- Che tu sei pimpante alle 6 del mattino.
- Sai che me lo chiedevo anche io?
- Ecco brava torna nel mondo degli unicorni e comprami un busto visto che mi hai distrutto la schiena.
- Okayyyy io vado in bagno se non ci è arrivata prima Panda!
- Non ti preoccupare, starà facendo i versi da t-rex aspettando che Sofy quando e semmai si sveglierà le lancerà un cuscino in faccia.
- Va beneee allora sono tranquilla!
- Brava fatti due camomille!
Questa aveva fumato e non poco, ma di prima mattina non ne avrebbe avuto alcuna voglia, quindi scarto anche questa opzione, boh boh.
Mi alzai con la mia solita faccia da zombie morto più volte e andai a preparare la colazione.
Se la casa avrebbe preso fuoco sapevamo di chi era la colpa, di Cristina.
Arrivò in cucina conciata peggio di me facendomi spaventare e buttare giù il pancake per terra, cioè sul mio piede.
- Buongiorno!
- Sicura?
- Di cosa?
- Nulla
- Ok
Queste conversazioni stimolanti di prima mattina, cioè per il resto del giorno non ci tappavamo la bocca un minuto, ma di mattina eravamo come mute.
Alle 8 e un quarto, stavamo riuscendo a uscire di casa, strano!
Arrivammo al liceo e rimanemmo tutte con la bocca spalancata.
Era bellissimo solo all'esterno, figuriamoci cos'era dentro. Subito una signora, credo fosse la preside ci venne incontro sorridendo e mettendoci molta paura.
Aveva la bocca più larga di quella di Gotye cazzo.
Mi arrivò un messaggio da Luca " non mi tradire con quei figoni inglesi <3", non feci in tempo a rispondergli, perchè la signora ci portò a fare un giro.

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Capitolo 5
*** CHAPTER 5 ***


La signora, ci portò nel suo ufficio, dove c'era un altro, ragazzo, era di spalle, portava una cuffia e ballando canticchiava qualcosa.
- Zitto! Mi irriti!
Il ragazzo ammutì di scatto e continuò a fare quello che stava facendo.
- Scusatelo ragazze, è mio figlio e lui pensa solo alla musica, ma io voglio che continui a studiare, poi quando finirà potrà dedicarsi completamente alla musica.
- Mamma, tu sai che la mia unica passione è la musica!
Urlò, ma rimanendo comunque concentrato sul suo lavoro.
Non credetti a quello che vidi, la madre lo fulminò con lo sguardo.
- Se disturbiamo possiamo...
- No restate qua, non disturbano giusto mà?
Disse con tono di sfida.
Fece finta di non aver sentito e si rivolse di nuovo verso di noi:
- Non capisco perché fa così, probabilmente perché ci siete voi.
Sicuramente fra i due non correva buon sangue, l'avevano capito anche i muri, ma che ci si può fare, non che io e mia madre fossimo diverse.
Ci disse tutto quello che offriva la scuola, corsi extra che nessuna delle 5 avrebbe mai pensato di fare e poi fece riunire tutti gli studenti nella palestra al fine di presentarci.
Sembrava di essere tornate al primo anno, nella nostra scuola, dove si fa l'accoglienza per i "primini", o anche chiamata " assemblea per mettere in imbarazzo i primini".
Eravamo al centro della palestra, zitte immobili.
Tutti ci fissavano come per dire: “e mo queste chi cazzo sono?”
Era davvero imbarazzante, ci fece presentare una a una, amavo le nuove esperienze, ma non quando le persone mi fissano in modo brutto.
Ok ci può stare che non ti sto simpatica a pelle, però non fissarmi e fai contente entrambe ok? Ok.
- Studenti e studentesse, queste sono le ragazze di intercultura, vengono dall'Italia e resteranno qui un anno, loro sono Giulia, Chiara, Sofia, Cristina e un’altra Giulia giusto?
- Giusto.
- Sono un po’ timide, vi prego di non metterle in imbarazzo e di essere il più amichevoli possibile.
- Signora ci sta mettendo più in imbarazzo lei di quanto non faranno loro in futuro credo.
- Scusate.. Vi lascio la parola.
- Ehm no no!
- Beh magari la band di mio figlio ci onorerà della sua presenza il prossimo sabato, data per la quale è fissata una festa di accoglienza.
- Oh..
- Dopo ve lo presento ragazze!
- Va bene!
Alcune ragazze ci si avvicinarono, erano le stesse che poco prima ci guardavano male.
Erano simpatiche invece, diventammo più o meno “amiche” se si può dire così.
Mi girai un secondo e le sentii gridare come oche ingroppate.
Mi girai di nuovo e vidi la preside che aveva il ragazzo dell’ufficio sottobraccio.
Me lo portò davanti non feci in tempo ad aprire bocca che lui disse:
- Chiara!
- Nathan!
- Voi due vi conoscete?
- Ehm no ci siamo incontrati per sbaglio in un locale ieri, lui can…
- Non è vero!
- Mi prendi in giro?
- No, io non stavo mica cantando, coi ragazzi eravamo seduti nel tavolo a fianco al vostro..
Disse incitandomi a mentire.
- Giusto che sbadata!
- Ahahah fa nulla!
Così dicendo mollò la presa dal braccio di sua madre e venne ad abbracciarmi.
Rimasi interdetta e a mia volta lo abbracciai.
Le ragazze avevano riiniziato a guardarmi male, amicizia finita.
- Scusa Nathan, io sono la ragazza più carina della scuola e non mi guardi di striscio e vai ad abbracciare la prima che incontri in un locale?
- Io non ti abbraccio perché ti conosco e so che sei una gran tr…
Lo interruppi dandogli una pappina.
- Prima di questo spropositato intervento, vi volevamo chiedere se vi andava di entrare nella squadra delle cheerleader.
- …..
- Cry?
- Mmh si ok!
- Sofia?
- Ehm anche no?!
- Giulia liscia?
- E dai perché no!
- Fiammetta di Nathan?
- Non mi chiamare così, comunque io sto con Sofy, assolutamente no.
- Giulia riccia?
- Nou.
- Okay ragazze allora gli allenamenti sono ogni giorno dopo la scuola! Se stasera ci siete, vi facciamo il provino e vediamo se valete qualcosa! Kiss kiss!
Si gossip girl. Chiamatemi associale come vi pare, ma non avevo nessuna intenzione di andare a mettermi una minigonna e un top per una fottutissima partita di basket o football o qualunque cosa.
Nathan mi tiro per il braccio, portandomi dietro la palestra. Mi raccontò un sacco di cose, mi disse che sua madre non voleva che lui cantasse e che gli vietava di uscire se doveva fare seratine del genere, gli concedeva di fare i tour e altri concerti.
Lo obbligava a studiare, voleva tenerlo in casa il più possibile.
- Come mai non vuoi fare i provini per le cheerleader?
- Perché mi stanno antipatiche e penso che lo facciano solo per farsi notare dai ragazzi che giocano nelle partite e mi stanno sulle palle anche quelli.
- Grazie eh.
- Magari tu non mi stai sulle palle.
- Spero.
- Comunque avresti potuto, hai un bel fisico sei carina e..
- E?
- Volevo vederti con la minigonna.
- Ahahah. Mai.
- Vedremo.
- Ok.
- Quindi tu cos’hai intenzione di fare?
- Scazzarmi tutto il giorno sul divano.
- Pff. E Giulia e Sofia?
- Non lo so…
- Andiamo a fare salto in lungo davanti al Buckingham Palace!
Urlò Panda correndo fuori.
- Vado a recuperarla per spiegarle che non può farlo. Aspettate 5 minuti.
E così dicendo, Sofia andò a recuperarla.
- Ahahah che si è fumata la tua amica?
- Zucchero di canna. Senza zucchero.
Disse Sofy mentre consolava Panda che piangeva per la delusione.
- Oh figo!
- No, non proprio!
Tornammo nella palestra, non c’era più nessuno, erano tutti tornati a fare lezione.
Meno male.
Chiesi a Nathan di tenermi il telefono un attimo e cercai una cosa nella borsa.
- Chià ti stanno chiamando..
- Chiudi, chiunque sia lo richiamo dopo, non sarà così urgente. - Ok! Senti, stasera.. Se non hai nulla da fare, potremmo andare a mangiare qualcosa.. Sempre se vuoi..
- Va bene, perché no!
- Perfetto! Vieni ti accompagno da qualche parte, tanto oggi non farete nulla!
Mi rese il telefono, mi aveva chiamato Luca, che stupida da loro era ricreazione.
Lo richiamai.
- Luca!
- Ciao cicci ascolta, stavo pensando di farti una sorpresa, ma non sapevo cosa fare, quindi: che ne dici se per le vacanze di Natale vengo a trovarti con Giacomo?
- Ma! Certo! Si avrei preferito la sorpresa, ma sono strafelice!
- Quello di filosofia mi ha interrogato e ho preso 7 a proposito!
- Sono felicissima per te! Ascolta, ora devo andare, semmai ci sentiamo domani, perché stasera devo uscire.. Ciao filosofo!
- Ciao inglesina (?)
Chiusi la chiamata, Nathan si girò e mi chiese:
- Luca è un tuo amico?
- Ehm, veramente è il mio ragazzo..

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Capitolo 6
*** CHAPTER 6 ***


 Ah..
- Viene a trovarmi per le vacanze di Natale con un suo amico!
- Divertente!
- Si! Poi magari te lo faccio conoscere! Diventerete subito amici!
- Yeeee...!
Continuammo a passeggiare per circa un'oretta, finchè la madre di Nathan, non lo chiamò urlando come una pazza.
- Chia scusa devo andare, ti lascio il mio numero così se ti serve qualcosa mi chiami o mi mandi un messaggio!
- Va bene! Spero di farcela anche senza dover chiedere aiuto!
- Per sicurezza!
Mi scrisse il numero sul braccio anche se io gli avevo dato il cellulare ma vabbè fa nulla, non credo che l’avrei chiamato, se non in caso di estrema urgenza.
Tornammo a casa e ci buttammo sul divano, non avevamo fatto nulla, eppure eravamo stanche.
Accesi il computer e entrai su Twitter, controllai nelle menzioni.
Nathan Sykes, Max George, Siva Kaneswaran, Jay Mcguiness e Thomas Parker hanno iniziato a seguirti.
Beh, se non lo volevano sapere che ero innamorata di loro.
Avevo passato 2 anni della mia vita  a scassargli i coglioni e ora mi seguivano.
Avrei dovuto fare i salti di gioia, ma non mi mossi nemmeno, avevo un sonno che avrebbe fatto invidia a un ghiro.
- Toc toc!
- E’ aperto!
- Ben svegliata!
- Grazie..
- Sofia, mi ha detto che eri qua!
- Mhh lasciami in pace sono stanca!
- Dai alzati! Ci sono anche gli altri!
- Ciao altri.
- Guarda che ti faccio il solletico!
- Mi sto alzando! Con calma.
- Immaginavo che ti saresti alzata con questa minaccia.
- Giulia.
- Già. Dai che dobbiamo uscire ricordi?
- Merda.. Ehm.. Ti prego ti supplico in ginocchio non ti incazzare, non amo fare i pacchi, ma mi sono dimenticata, sennò sarei già pronta scusami tantissimo!
- Ehi calmati tranquilla non succede niente! Può capitare!
- Mi faccio perdonare, aspetta un po’.. Si ecco. Facciamo a casa.
- Va bene, quando?
- Stasera!
- Oh ok!
Andammo nel salottino, salutai tutti,, ci chiesero se volevamo uscire con loro, ma dicemmo che saremo rimasti a casa.
Non avevo un grande programma, un film e una pizza.
Guardammo Hachiko, e ci dividemmo una pizza gigante.
Lo facevo spesso con Luca era una cosa che mi piaceva molto, semplice e senza sforzi.
Peccato che lui non fosse Luca, cioè lo stile era un po’ lo stesso, cioè: “io sono all’ultimo anno sono figo, ho il capellino e bla bla bla”.
Ci siamo capiti.
Luca come vide che ero connessa mi cercò subito.
“Ma tu non dovevi uscire?”
“ Alla fine abbiamo deciso di restare a casa J”
“ Giacomo mi ha detto di salutare tanto Cristina <3”
“ Non sono con Cry ma dopo glielo dico <3”
“ Scusa con chi sei allora?”
“ Sono con un amico”
“ Mi devo fidare?”
“ Si u.u”
“ Posso vedere questo tuo amico?”
“ E lo chiedi?”
“ Ciao amico della mia ragazza”
“ Ciao ragazzo della mia amica”
“ Senti non ti scomodare neanche a provarci, non la toccare, sennò vengo lì prima di Natale solo per picchiarti”
“ Luca lascialo in pace! Nath non ascoltarlo!”
“ Che c’è?! Non posso neanche essere geloso?”
“ Non dico questo ma tu esageri sempre!”
“ Ok scusa hai ragione.. Ma se ti tocca giuro che..”
“ Stai tranquillo! E vai a  studiare inglese che Giacomo mi ha detto che avete verifica! <3”
“ Si si vado ma questo non mi convince! <3 Ciao amore buonanotte!”
“ Buonanotte tontolone!”
Chiusi il computer e lo poggiai da una parte, chiesi scusa a Nathan da parte di Luca e iniziammo a parlare del più e del meno.
Verso le 2 quelli là non erano ancora tornati, accendemmo un po’ la tv e ci addormentammo guardando un film horror.
Immaginate quanto facesse paura.
Venni svegliata da un profumo di caffè misto a tabacco.
Mi ritrovai Nathan di fronte con una tazzona fumante di caffè e dietro di lui Cristina che si era appena accesa una sigaretta.
- Buongiorno!
- Giorno. Ti prego non urlare di mattina presto non lo sopporto.
- Scusa. Dormito bene?
- Si grazie! Mi pare anche tu eh!
- Guarda che ti sei addormentata prima tu!
- No tu!
Intervenne Cristina:
- Finito?!
- Si.
- Ecco grazie. Queste discussioni del cazzo. L’importante è che abbiate dormito.
- Avete voglia di andare a scuola?
- Nathan che domande fai?! Certo che no!
- Bene allora oggi usciamo e non si discute!
- Va bene!
- Poi con mia mamma ci penso io!
- Non vorrei che si arrabbiasse però!
- Tranquille!
- Ok allora aspettiamo che le altre si sveglino e vi portiamo a fare un giro!
- Allora io vado a lavarmi!
Così dicendo andai a lavarmi mentre Cristina spazzava e Nathan lavava i piatti.
 

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Capitolo 7
*** CHAPTER 7 ***


Uscì dalla doccia canticchiando Oath di Cher Lloyd era inutile amavo quella canzone.
Andai a vestirmi e cosa trovai in camera.
Luca era seduto sul mio letto che giocherellava con una pallina.
Rimasi immobile a fissarlo finché non si accorse che ero lì.
- Amore!
- Luca cosa cazzo ci fai qui?
- Sorpresa!
- Sorpresa un cazzo cosa ci fai qui?!
- Mi hai detto che volevi la sorpresa e sono venuto!
- Sì ma credevo che venissi per Natale!
- Anche!
- Ok a me è quasi venuto un infarto non fare mai più una cosa del genere per favore! Che poi chi ti ha fatto entrare?
- Nessuno, avete lasciato la porta aperta e sono entrato!
- Ah beh mi sembra ovvio!
- Comunque non mi hai neanche salutato..
- Scusa amore.. Ma se mi fai spaventare un'altra volta ti frantumo la testa con una spranga.
- Delicata e dolce come sempre.
- Lo so.
Mi prese per i fianchi e mi baciò.
Lo faceva sempre quando doveva farsi perdonare qualcosa o quando era in vena di dolcezza.
- Mi mancavano le tue labbra.
- Amore sono partita 3 giorni..
- Lo so ma non ce la faccio a starti lontano, è più forte di me.
- Own che carino lui. 
- Ti ho portato anche un regalino.
- Ma non dovevi! Invece si.
- Ahah! Tieni questa è per te.
- Luca è bellissima!
Era una collanina da niente, semplicemente era un cuore, in una metà c'era la sua foto e nell'altra una "L".
Lui portava la stessa cosa ma con la mia foto e la "C".
-Grazie mille! Scusa ma Giacomo dov’è?
- Non è venuto..
- Si quello l’avevo notato, ma perché?
- La mamma non lo faceva mancare per venire con me.
- Oh e tu quanto resti?
- Il week-end.
- Cioè riparti domenica.
- SI..
- Ebbè..
- Ti prego non ti arrabbiare..
- Se è per vederti due fottutissimi giorni preferisco vederti direttamente quelle due settimane a dicembre.
- Ehi. Ascoltami. Guardami. L’importante è che ci vediamo, non importa quando e nemmeno per quanto. Ok?
- Ok..
- Ecco. Ora vestiti che sennò ti ammali e usciamo.
- Noi dovevamo già uscire con Nath e gli altri.. Vieni con noi!
- No vabbè non fa nulla uscite..
Socchiusi gli occhi e ti rai un sospiro.
- Cosa vuol dire “uscite”? Tu esci con noi!
- No ma magari non mi vogliono..
- Le mie amiche le conosci tutte, i ragazzi non li conoscevo neanche o fino a due giorni fa quindi! E poi sei il mio ragazzo se ti vogliono bene sennò non vogliono manco me.
- Ok ok ok!
- Ecco.
Mi vestii e andammo in cucina, non facemmo in tempo a entrare che Cry saltò in braccio a Luca buttandolo per terra.
-  Tesorooooooo!
- Cryyyyyy!
- Come stai?
- Bene e tu?
- Bene! Non sapevo che dovevi venire!
- Sinceramente nemmeno io fino a una settimana fa!
- Però potevi dirmelo..
Disse tirandogli un pugno sul fianco.
Si erano migliori amici, la tenerezza fatta a persona.
Nathan non si scompose e rimase fermo immobile.
Dopo essersi risistemato, Luca si diresse proprio da Nathan.
-  Ciao io sono Luca, piacere.
- Piacere Nathan.
- Quindi tu sei l’amico di Chiara..
- Si.
- Ti disturba se oggi ci sono anche io con voi?
- Perché dovresti disturbare?
- No così per dire.
Era troppo dolce quando faceva il geloso, ma a volte toccava il fondo.

POV NATHAN:
Questa non me aspettavo.
Avrei voluto dirgli: si disturbi e molto anche. Non ti voglio tornatene a casa.
Si ci conoscevamo da due giorni, ma boh sin dal primo momento in cui mi aveva sorriso imbarazzata, ho capito che fra noi due c'era un'intesa speciale.
In ogni caso la vedevo più io di lui, poi a quanto avevo capito non era un ragazzo molto fedele perciò magari l'avrebbe tradita.
Spero di no per lei e sopratutto per lui perché mi incazzerei molto.
Poi doveva rimanere solo questo week-end e non si sarebbero visti fino a Natale, avevo la possibilità di farle capire che tipo di ragazzo ero.
Senza farmi troppe pippe mentali, scesi le scale seguita da loro.
Mi piaceva camminare, perciò oggi se non in casi necessar avremmo camminato tutto il giorno.
Quindi Tom non sarebbe venuto e se fosse venuto ci avrebbe seguito in macchina.
Mi misi il cappuccio in testa e gli occhiali da sole, giusto per evitare di essere riconosciuto troppo facilmente.
Luca e Chià passarono tutta la mattina a camminare abbracciati e storti.
Si vedeva che si volevano, non potevo farci nulla.
Sembravano fatti apposta l'uno per l'altro.
O magari lo erano chissà.
Andammo a fare colazione nel mio bar preferito, dividevano perfino la roba da mangiare e da bere.
Non mi resi conto che la stavo a fissare come un demente, probabilmente se n'era accorta e mi fece un sorriso, distolsi lo sguardo e iniziai a parlare con Max.
Se mai un giorn, saremmo usciti da soli l'avrei portata a vedere tutti i posti nascosti di Londra, erano i miei preferiti.

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Capitolo 8
*** CHAPTER 8 ***


Nel tavolo accanto c’erano alcune ragazze che ci guardavano e iniziavano a ridere, all’inizio pensai che si volessero fiondare sui ragazzi, ma poi capii che non stavano per niente puntando loro, ma Luca.
Una delle due si avvicinò mentre io e lui giocherellavamo.
- Luca!
- Katy!
- Che ci fai qui?
- Sono venuto a trovare la mia ragazza..
- L’hai cambiata nuovamente?
- No veramente quando sono venuto l’anno scorso, stavo già con lei..
- Ma a quella ragazza avevi detto che..
- Non le avevo detto nulla!
- Le avevi detto che non eri fidanzato!
- Senti me lo fai apposta?! Smettila!
Mi alzai dalle gambe di Luca e intervenni. Avevo il fuoco negli occhi. Stavo per scoppiare a piangere.
- No Katy finisci di raccontare!
- Katy stai zitta!
- Io lo sapevo che non potevo fidarmi di te! Come ho minimamente pensato di darti una possibilità? Credevo che magari con una ragazza seria ti saresti comportato diversamente! E invece.. Sempre la solita storia.
- Non ti ho tradita!
- E allora perché le hai detto che stavi con una?
- Perché ci frequentavamo da un mese! E poi ci ho semplicemente fatto sesso!
- Mi fai schifo sappilo. Forse non dovevi proprio venirci. Risparmiati la visitina natalizia.
Tutto il locale si era girato a guardarci, non sapevo nemmeno cosa dicevo o facevo, presi la borsa e andai a farmi un giro, non sapevo neanche io dove.
Dovevo stare da sola. Non potevo incazzarmi con quella ragazza, lei non ne aveva colpa, non sapeva che il ragazzo che se la stava portando a letto era un grande stronzo.
Spensi il telefono, mi coricai nell’erba di un parco e iniziai ad ascoltare la mia playlist dei The Wanted.
Mi levai la collana che mi aveva regalato Luca poco prima e la infilai nella borsa.
Portavo anche sempre con me una nostra foto.
L’avevamo fatta il primo giorno che ci eravamo conosciuti, quando eravamo solo amici. Forse saremmo dovuti rimanere così.
La presi, la guardai e iniziai a piangere.
La strappai in credo sul serio 100 micro pezzettini che poi finirono nella spazzatura del parco.
Sentii urlare il mio nome, ma non volevo sentire nessuno.
Chiusi gli occhi e in meno di dieci secondi qualcuno mi tolse una cuffia. Era Nathan.
- Come facevi a sapere che ero qui?
- Giulia mi ha detto che tu ami i parchi e che quando sei triste, i parchi sono l’unica cosa che ti tranquillizzano.
- Beh si è vero..
- Stai meglio?
- No.
- E come faccio a farti stare meglio?
- Non è impresa semplice.
- Mi piacciono le sfide.
- Dopo di me le odierai. Io sono una sfida.
- E, infatti, mi piaci.
- Come?
- Nulla nulla.
 
POV NATHAN:
Una benedizione mi era scesa del cielo, forse avrei baciato quella ragazza dalla felicità!
Io non avevo mosso un dito e loro si erano quasi lasciati, non dovevo essere contento ma cazzo ero felicissimo.
Ora avevo campo libero.
E come prima cosa mi incazzai con Luca:
- Sei contento ora?!
- Tu non metterti in mezzo!
- Invece lo faccio!
- E’ tutta colpa tua!
- E come?
- Da quando sei apparso tu Chiara è cambiata!
- Sono apparso da due giorni io non c’entro nulla! Svegliati! Tu sei il coglione che si fa sfuggire una ragazza come lei!
- Io sarei coglione ma ti sei guardato?!
- Se non fossi un coglione a quest’ora, la staresti già cercando, non la faresti girovagare da sola per Londra!
- La conosco, se la vado a cercare mi gonfia di botte o mi assorda.
- Mmh forse perché te lo meriti?
- Ti ho già detto di non metterti in mezzo!
- Tu non hai rispetto per le ragazze. Ci vado io a cercarla.
Mi alzai dal tavolo non sapendo neanche dove andare per cercarla, quando Giulia mi fermò dicendomi che l’unico posto in cui potevo andare a cercarla era un parco, il più vicino.
Dopo averla cercata in quattro parchi, la trovai.
Era seduta sull’erba che ascoltava musica con i pezzi di roba in mano che piangeva.
Era una giornata davvero molto calda, di quelle che non si vedono spesso a Londra e indossava un paio di shorts non troppo corti, che le mettevano in risalto il sedere.
Poi aveva una camicia che teneva aperta e sotto di quella una canottiera bianca.
Portava i capelli sciolti erano mossi, castani, che aveva sfumature sul biondo e sul rosso.
Urlai il suo nome, ma non si girò, perciò decisi di avvicinarmi, le levai una cuffia, subito si girò e mi sorrise.
Parlammo un pochino, finché per sbaglio non mi uscì dalla bocca che mi piaceva.
Speravo che non avesse sentito, visto che l’avevo sussurrato, invece semplicemente non aveva capito che le avevo detto.
- Dai che hai detto?
- Ma nulla di importante tranquilla!
- Mmh va bene!
Poggiò la testa sulla mia spalla, le passai una mano sui capelli, erano davvero morbidi.
- Io mi chiedo: ma perché sempre dei coglioni?
- Sempre dei coglioni cosa?
- Mi devo innamorare. Basta ho deciso cambio sponda.
- Non prendere decisioni affrettate, mica sono tutti coglioni.
 
POV CHIARA:
Sussurrò qualcosa ma non lo capii e non me lo volle ripetere.
Vidi la sagoma di Luca avvicinarsi verso di noi, subito alzai la testa dalla spalla di Nath che si fiondò su Luca.
- Non ti sembra di averla già fatta soffrire abbastanza? Vattene!
- Ora mi dici anche cosa devo o non devo fare? Spostati!
Si diresse verso di me mi afferrò per un braccio e mi sollevò.
- Mi lasci spiegare?
- Cosa c’è da spiegare? Ti sei sbattuto una o forse più ragazze mentre stavamo insieme è tutto chiaro.
- Prima di tutto è stata solamente lei e abbiamo solo limonato..
- Prima hai detto che ci hai fatto sesso.
- E tu mi ascolti pure.
- Hai ragione non ti devo ascoltare ciao.
- Chiara!
- Che vuoi?!
- Posso dormire da voi stanotte?
- Per me anche no chiedilo alle altre.
- Dormo sul divano!
- Per me puoi anche dormire dentro il frigo basta che non ti vedo. Anzi domani sarò obbligata che devo stare a casa.
- Va bene.
Mi feci accompagnare da Nath a casa, mi fece sfogare, mi asciugò tutte le lacrime, mi fece da psicologo.
È strano come in due giorni tu possa arrivare a fidarti tanto di una persona.
Quando arrivarono le altre, andò via e mi disse che domani non ci saremmo potuti vedere ci salutò tutte e uscì.
Con cry rimanemmo da sole in cucina.
- Tu lo sapevi vero?
- Chiara. Se l’avessi saputo, te l’avrei detto.
- Mmh ok.
- Non dirmi che non ti fidi di me.
- Non so più di chi fidarmi.
- Tu lo sapevi che lui non era il miglior modello di fedeltà, lo sapevi quando ti ci sei messa e anche quando te ne sei innamorata.
- Sì ma non credevo che con me l’avrebbe fatto.
- Nemmeno le altre sue ragazze lo credevano eppure.
- Ma lui ti parlava di me?
- Lui mi ha scassato i coglioni con te.
- E allora perché l’ha fatto?
- Chiara lui ci tiene a te, come ci tengo io e come ci tiene Giulia. L’ha fatto quando eravate appena insieme, lui non vi considerava insieme.
- Sarà, comunque ora non posso andare così da lui.
- Tranquilla.
Mi fece l’occhiolino, non capì perché ma me ne accorsi nel pieno della notte.
Sentì il vetro della mia finestra infrangersi, scattai in cinque secondi e vidi una pietra abbastanza grande ai piedi del mio letto.
Mi affacciai alla finestra e vidi Luca, con un mazzo di rose enorme che quasi lo copriva.
- Scusa amore, volevo solo svegliarti non rompere la finestra!
- Non fa nulla, ma cosa fai qui? Sono le 3 del mattino!
- Sono venuto a farmi perdonare! Mi fai salire?
- Certo aspetta che ti apro!
Quanto poteva essere coglione? Ma ne ero innamorata.
- Quante rose hai? Tra un po’ ti sovrastano!
- 365. Come i giorni  che stiamo insieme. Buon anniversario.
- Oddio ma io ecco ehm..
- Non te lo saresti mai aspettato da uno come me?
- No, sinceramente no.
Gli saltai in braccio e lo baciai, delicatamente mi posò sul letto e mi levò il pigiama continuando a baciarmi, gli levai la maglietta, iniziò a farmi il solletico e mi disse: TI AMO.
Rimasi un po’ interdetta, ma ne ero innamorata anche io e glielo dissi.
L’avevamo già fatto altre volte, ma quella notte, era stato splendido, speciale.
Come mi risvegliai il mattino seguente, eravamo abbracciati, lui era già sveglio che mi fissava, mi diede un bacio sulla fronte e mi disse:
- Suppongo che abbiamo fatto pace.

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Capitolo 9
*** CHAPTER 9 ***


- Non per forza.
- Come?!
- Non è detto che abbiamo fatto pace.
- Ma!
- Niente ma tesoro.
- Sei proprio una stronza.
- Ha parlato.
Entrai in cucina e vidi Cri che parlava con Giuli a proposito delle rose che c’erano sul tavolo.
- Giuli secondo me hanno fatto pace e lui è rimasto qui a dormire.
- Che è rimasto qui è sicuro e che non hanno dormito altrettanto.
- Ahahah ma secondo te si sono rimessi insieme?
- Spero di no! Lo sai che mi sta sul cazzo Luca! Mi dispiace che è il tuo migliore amico ma mi sta davvero antipatico.
Rimasi a fissarle sulla porta, ascoltando tutte le ipotesi strane che potevano fare.
- Avete finito di spettegolare?
- Oh ciao Chiara!
- Buongiorno!
- Quante dovrebbero essere queste rose scusa?
- 365..
- Non sono 365!
- Non ne aveva altre, ma è il pensiero che conta o no?
Rispose Luca apparendo magicamente dietro di me.
- Giusto.
Mi girai di scatto uscendo dal suo raggio di abbraccio e andai a fare un caffè.
Cristina non perse ‘occasione di farsi raccontare tutti i dettagli.
- Beh Luca! Fatto pace?
- Chiedilo a lei io non l’ho mica capito sai?
- Chià!
- Dimmi Cri!
- Fatto pace?
- Forse..
E così dicendo andai a vestirmi.
- Lo vedi?! La mia idea non è bastata!
- Luca lo sai che lei non è tipa da regali romantici!
- Ma se mi dovevo far perdonare!
- Così dimostri di non conoscerla affatto!
- E come faccio?
- Non mi chiedere consiglio.
-  Ma tu la conosci più di me!
- Ma io non sono il suo fidanzato!
- Ti prego Criii!
- Uff sempre tutto io devo fare!
- Grazie! Parla donna.
- Non so andata a fare skate, non portarla a cena in un ristorante ma al mc.. Dai non dirmi che non sai queste cose!
- Altro?
- Niente rose rosse. Al massimo blu. Comprale smalti non orecchini. Fate sesso violento e non roman..
- Si si ok basta.
- Tu volevi che ti suggerissi!
- Mi è bastato grazie!
Luca in meno di 5 secondi entrò in camera:
- Vuoi venire a fare un giro?
- Dove andiamo di bello?
- Boh un giro alla pista da skate magari.. Pranziamo al mc e poi potremmo non so tornare qua e guardare un horror come facciamo sempre..
- Ci sto! Mi piace questo programma! Vado a darmi una sciacquata e ti raggiungo subito!
- Dovrei lavarmi anche io quindi..
- Si faccio veloce!
- Immagino!
- Shh!
 POV LUCA:
Avevo combinato un gran bel casino, tutto ciò ovviamente non sarebbe mai successo se Katy non avesse aperto bocca.
Ma a quanto mi aveva detto il giorno che ero partito: TU ME LA PAGHERAI.
Ero stato con la sua amica e poi non l’avevo più considerata. Ecco tutto.
E poi stavo già con Chia anche se da poco, non mi andava di deludere l’ennesima ragazza anche se ormai fatto fatto.
Sono un ragazzo! Non si può pretendere la perfezione.
Avevo cercato di farmi perdonare e dopo stanotte credevo di esserci riuscito, ma lei continua a dirmi che non abbiamo fatto pace.
Cazzarola abbiamo fatto sesso però non abbiamo fatto pace? Spiegati.
POV CHIARA:
Luca stava parlando tra se e se, andò a lavarsi mentre io mi vestivo e pensavo a tutte le giornate passate insieme, andai in camera di Panda e trovai lei e Sofia coricate che sfottevano gente su chat roulette.
- Voi siete guaste!
- E dai vuoi aggiungerti anche tu?
- No no grazie! Ho smesso!
- Peccato!
- Avete un eyeliner?
- Che cazzo di domande ovvio! Devi uscire con Lu?
- Oui oui!
- Grazie Panda ti amo!
- Nulla babù divertitevi!
- Grazie! Anche voi se si può dire!
Mi avrebbe truccato Cristina, vista la mia incapacità.
- Quindi avete pace?
- Cri me l’hai già chiesto..
- Ma a me puoi dire tutto!
- Si e poi tu vai da lui!
- Ma..
- Voglio tenerlo un po’ sulle spine lasciami fare!
- Ok.. Dove andate di bello?
- Dove gli hai detto tu.
- Hai sentito?
- Of course baby stavate urlando!
- E’ lui che urla!
- Anche tu lo stai facendo!
- Uff.
Finì di truccarmi, Luca apparve dalla porta rimanendo di stucco.
- Tu ti sei truccata.
- Lo vedi lo sapevo che non dovevo farlo vado a  togliermi questo schifo.
- No! Ehi! Non ti azzardare ti sta benissimo! Solo che è strano.
Mi prese fra le sue braccia e uscimmo.
 
POV NATHAN:
La sera dissi a Chiara che il giorno dopo non ci saremmo potuti vedere, avevamo un M&G con delle fan, mi sarebbe piaciuto invitarla, ma non sarebbe stato il caso.
Max era affacciato alla finestra dell’albergo, lo vidi che fissava qualcosa, mentre mi avvicinavo si girò e urlo:
- Ehi Nath ma quella non è Chiara?
- Zitto Max non urlare!
- Scusa.. Comunque è lei?
- Si..
- E lui chi è?
- Il suo ragazzo o il suo ex non lo so..
- Beh non mi sembra proprio il suo ex..
- Perché?
- Sono appoggiati a un palo che si infilano la lingua in bocca da 5 minuti passami i pop-corn!
- Smettila di fare il coglione e togliti da quella finestra!
- Ciao Chia!
- Chi cazzo stai salutando?!
- Guardala ci saluta con la mano! Ciao!
- Io ti ammazzo un giorno di questi giuro.
- Perché amore?
- Non chiamarmi amore!
- Uh scusa tesoro hai l’ospite del mese?
- Vai a farti fottere.
- Simpatico come sempre.
- Ha parlato!
- Dai riprenditi che stanno per arrivare le ragazze!
- Non mi interessa!
- Nathan dove vai torna qua!
- Lasciami fare giusto una cosa e torno subito!
- Amore non fare stronzate e non tradirmi io ti amo!
- Contaci!
- Io mi fido!
- Non ti tradirò mai!
- E cosa vai a fare?
- Sto andando in bagno, per favore privacy.
- Aspettami sto arrivando!
Questo ragazzo aveva sani problemi mentali.

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Capitolo 10
*** CHAPTER 10 ***


Rensite un po' di più dai! :)

Passavamo sotto un grande hotel, Luca si fermò di colpo si girò e mi baciò.
Direi davvero un bel bacio.
Sollevai un momento lo sguardo e vidi Max affacciato alla finestra che ci salutava, ricambiai il saluto e si affacciò anche Nath.
Continuammo a camminare mano nella mano, finché non sentimmo delle urla e ci girammo.
Probabilmente 500 ragazze erano sotto quell’hotel e c’erano Max e Siva che le guardavano dalla finestra e dicendo cose che nessuno avrebbe capito con quel casino.
Forse c’era qualcosa di importante che riguardava i ragazzi? Credo proprio di sì.
Arrivammo alla pista e quasi mi scesero le lacrime. Era una cosa stupenda, peccato che noi non avessimo gli skate.
- Lu.. Apprezzo molto il fatto che tu mi abbia portato qui, nel mio paradiso.. Ma non abbiamo nulla per fare skate..
- Tranquilla ci penso io.
Si avvicinò a un ragazzo e poco dopo mi fece segno di raggiungerlo.
- Ciao piacere, io sono Chris.
- Io sono Chiara, piacere.
- Ehm wow Luca.. Allora, ecco gli skate divertitevi!
- Grazie!
Mi feci un giro, quando vidi che Luca stava lì fermo immobile a fissare lo skate.
- Amore tutto ok?
- Chià..
- Dimmi.
- Io non so andare sullo skate.
- Ahahah amore ma potevi dirlo subito vieni qua!
- E’ una cosa molto imbarazzante, non infierire..
- Ehi.. Non succede niente te lo insegno!
- Non ti vergogni?
- Nemmeno un po’! Non sei mica l’unico!
- Ok..
Cadde un paio di volte urlando come una ragazza e facendomi piegare in due dalle risate ma alla fine riuscì a fare qualcosa.
Andammo da Chris a rendergli gli skateboard e Luca mi portò a cavalluccio fino al primo fast food che trovammo, ci fermammo e pranzammo.
- Io non so più che fare per farmi perdonare da te..
Abbozzai un sorriso.
- Ti ho visto hai sorriso!
- Ehm se è per quello, ti ho anche chiamato amore!
- Ci rifletté un secondo e poi mi guardò con due occhi illuminati:
- Allora stiamo di nuovo insieme!
- Beh visto le circostanze e che ti sei sfracellato le ginocchia cercando di imparare a fare qualcosa per farmi felice.. Come potrei non perdonarti?
- Ti amo e ti prometto che questa volta non ti deluderò giuro.
- Spero, perché sarebbe l’ultima volta che ti perdono.
Andò a pagare, mentre io andai un attimo al bagno, guardai due secondi il telefono e trovai un messaggio:
“ Ciao Chia sono Nathan, ti ho detto che oggi non ci saremmo potuti vedere, ma ti devo chiedere una cosa.. Possiamo vederci domani?J”
Risposi di sì e rimisi il telefono nella borsa.
Oggi nessuno doveva scocciarmi.
- Beh e ora dove andiamo?
- Bella domanda. Giro a cazzo?
- Giro a cazzo sia.
- Poi se ci perdiamo almeno siamo insieme.
- Si così posso nutrirmi di te per sfamarmi amore.
- Sempre simpatica.
- Lo so.
Ripassammo davanti all’hotel e quelle 500 ragazze si erano trasformate in 1000, solo che la finestra era chiusa.
Rimanemmo un’altra ora in giro e ritornammo a casa. Cazzo le chiavi! Bussai e mi ritrovai davanti Max senza maglietta.
- Ragazziii, che ci fate qua?
- Ehm io ci vivo. Tu piuttosto che ci fai?
- Nulla sono venuto con Tom a salutare Sofi e Panda, ma le abbiamo trovate che prendevano per i fondelli gente su chat roulette e ci siamo aggiunti.
- Beeeene.
- Cerchi Nath? Non c’è. Ma vedo che sei in buona compagnia.
- Si infatti. Max lui è Luca, Luca lui e Max. Dov’è Tom?
- Boh è con Panda e Sofi..
- Ah ah certo. Io vado da loro.
Entrai nella camera di Panda, che ormai era diventata un accampamento ROM e salutai Tom.
- Max mi ha detto che eravate qua.. Ma cos’è tutto questo casino?
-Ehmm.. Quale casino?
Disse Sofia nascondendo col piede pezzi di pizza sotto il letto.
- Faccio finta di non aver visto niente.
- Lalala Polly.
- Panda?! Cosa stai dicendo?
- Niente, canticchiavo.
- Ok, voi siete sempre più strane.
- Uh babe babe, uh babe babe..
- Tom! Anche tu ora?
- Mi hanno contagiato.
- Si certo.
POV LUCA:
Max, rimasto solo con me, mi aggredì.
- Cosa ci facevi con Chiara? Dove eravate? Che avete fatto? Eh? Eh? Parla!
- Ma che cazzo vuoi?
- Niente, scusa.. non trattarmi così, però..
Disse Max triste mentre se ne andava.
Intanto Chiara era tornata e mi guardava con una faccia perplessa.
- Qua sono tutti pazzi!
Dissi.
- Concordo.
Panda arrivò tutta pimpante saltellando:
- Visto che a quanto ho capito voi due volete la casa, noi usciamo! Ciaoooooo!
- Ciao ciao!
- Giuli e Cri invece sono andate a fare una cosa che le terrà impegnate per tutta la notte..
- Si sono andate a battere va bene.
Mi arrivò uno schiaffo in pieno viso da Panda.
- Non provare nemmeno a paragonarle a delle troie!
- Ehi scherzavo.
- Mmh.
Uscirono e io e Chià ci coricammo nel divano abbracciati, guardammo “nightmare” o almeno la metà, visto che le venne lo schizzo di bloccare tutto.
Si gettò su di me baciandomi insistentemente, mi sfilò la maglia continuando a baciarmi, lo stesso feci io con lei.
Dal viso passò al collo e da collo al torace, fino al cavallo dei miei pantaloni, lei già non li portava, aveva solo una maglietta.
Mi sganciò i jeans e li buttò dall’altro lato della stanza, mentre mi sfilava i boxer di scatto suonarono il campanello.
Poi una persona non si deve incazzare.
POV CHIARA:
Tornai in cucina e vidi Luca un po’ strano e lo guardai con faccia perplessa.
MI disse che in questa casa tutti erano matti e non aveva torto.
Arrivò Panda che ci disse che avevamo la casa tutta per noi visto che loro uscivano e Cri e Giuli erano chissà dove.
Secondo Luca erano a battere e dopo questa affermazione si fece uno schiaffo da Panda, che oltretutto lo rimproverò.
Mentre guardavamo un horror, bloccai il film e mi gettai sopra di lui baciandolo, gli sfilai la maglia e lui fece lo stesso con me, lo baciai fino ad arrivare ai suoi pantaloni che sfilai e lanciai lontano.
Gli stavo per sfilare i boxer quando improvvisamente suonò il campanello.
Sempre tutte a noi no?

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Capitolo 11
*** CHAPTER 11 ***


Mi infilai giusto una canottiera per comprirmi e andai ad aprire.
- Nath che ci fai qui?
- Ciao Chià! Non potevo aspettare e poi mezzanotte è passata quindi tecnicamente è oggi, cioè domani..
- Si ok ma vieni al dunque!
Gli risposi facendogli un enorme sorriso.
- Oh giusto scusa mi ero perso! Comunque io e i ragazzi dobbiamo fare un concerto il 1 dicembre e mi farebbe veramente piacere che voi veniste!
- Oddio ehm ecco, grazie! Io credo che verrò! Anzi senza credo, ci sarò!
- Bene allora questo è il biglietto poi magari gli altri chiederanno alle tue amiche..
- Beh si..
- Allora io vado! Scusa tanto per il disturbo, spero di non aver interrotto nulla ci vediamo domani semmai.
- Certo!
Chiusi la porta, poggiai il biglietto sul tavolo e come mi girai vidi che Luca si era addormentato.
Mi misi vicino a lui facendo in modo che mi abbracciasse e mi coprì.
Il mattino seguente suonò la sveglia verso le 5.
Ci vollero ben 20 minuti prima che Luca si alzasse dal divano e andasse a lavarsi.
Alle 6 e mezza eravamo pronti per prendere un taxi e andare all'aeroporto.
Facemmo colazione davanti a un cappuccino e una brioche poi andò a fare il check-in e prima di imbarcarsi mi diede un bacio che sarebbe bastato per i seguenti 3 mesi che non ci saremmo visti.
Per tornare a casa presi di nuovo un taxi, mi spogliai e mi infilai sotto le coperte, dovevo recuperare.
" Chiarina! Chiarina! Chiarina!"
Sentivo una voce che mi chiamava, ma non avevo ne voglia ne forze di aprire gli occhi per vedere chi fosse.
Finché la vocina non iniziò a deformarmi la faccia con le sue gelide mani, era Giulia ovviamente.
- Chiarina! Dai è mezzogiorno alzati!
- Mmh ho sonno lasciatemi dormire ancora!
- No hai dormito tutta la mattina ora ti alzi.
- Che palle.
Entrai in cucina e la prima cosa che cercai fu il biglietto che mi aveva dato Nath un paio di ore prima.
In corridoio, vidi Tom che girava solo con un paio di pantaloni per casa e Max che lo seguiva a ruota:
- Tom che ci fate qui?
- Ieri forse abbiamo esagerato un pochino, e Panda e Sofi ci hanno proposto di rimanere qua giusto per evitare casini.
- Mi pare logico, ma almeno vestitevi!
- Disse quella che porta solo una canottiera e le mutande, se così si possono definire.
- Finiscila. Non mi aspettavo di trovarvi qua.
- Si si. Comunque, hai preso il biglietto per il nostro concerto a quanto vedo.
- Veramente è passato Nath stanotte a darmelo.
- Oh pure la consegna speciale a casa.
- Gne gne gne sei geloso per caso?
- Non immagini nemmeno quanto Chiara!
- Non mi chiamare per nome. È una cosa insopportabile.
- Ooookay!
- Restate qua a pranzo?
- Beh se insisti..
- Veloce si o no. Se si chiama anche gli altri 3.
- Dai si. Cosa ci prepari?
- Sorpresa!
E così dicendo andai a vestirmi.
Per pranzo feci una pasta al pesto e delle fettine impanate che avevo acquistato il giorno prima quando ero uscita con Luca.
Parlammo di tutto e di più erano davvero dei ragazzi simpatici, un po' pazzi ma nei limiti del normale.
O almeno lo credevo, finché Tom non iniziò a ballare gangnam style, allora li si, mi fece paura.
Chiesi del casino che c'era sotto quell'hotel ieri e allora mi raccontarono del M&G, di come ci fossero alcune fan che erano davvero capaci di incutergli terrore.
Non mi sorpresi, però quasi mi vennero i brividi, non so per quale motivo, ma mi vennero.
Tenevo il biglietto sotto la mia coccinella portafortuna, era il primo regalo da parte di Luca e dal giorno non me n'ero più separata.
Jay mi aiutò a sparecchiare mentre gli altri cazzeggiavano sul divano dicendo cose che non stavano ne in cielo ne in terra.
Mentre asciugava i piatti che io stavo lavando mi chiese:
- Beh?
- Beh cosa?
- Come ti sembra Londra?
- Ci sono 3 giorni e sono uscita due volte non mi sento in grado di esprimere un giudizio.
- Hai ragione.
Disse spostandosi i ricci che gli cadevano sul viso e facendomi un sorriso a 32 denti.
Non riuscivo a smettere di fissarlo mentre sorrideva, era come qualcosa di ipnotizzante.

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Capitolo 12
*** CHAPTER 12 ***


Continuavo a guardarlo mentre lui mi parlava, non stavo neanche a sentire quello che stava dicendo ma capii alcune parole e da qua ripresi il filo del discorso:
- Beh sai Londra é veramente bella, c'é tanto di storico, ma ci sono anche molti posti dove divertirsi.
- Si si, tutte le persone che ci sono state mi hanno detto che è davvero un bel posto, credo che riuscirò a visitarla in un anno!
Dissi sorridendogli felice.
- Hai un sorriso bellissimo.
Arrossì ma prima che potessi rispondere arrivò Siva che si mise a parlare con lui.
- Jay lo sappiamo che hai il tuo fascino, ma contieniti, è fidanzata.
- Ho semplicemente fatto un apprezzamento!
- Dai scherzo non ti incazzare!
- Lo so che stai scherzando, segnerò nel calendario il giorno in cui dirai qualcosa di serio.
- Questa si chiama simpatia.
- Si si ora sparisci.
Rimasi un po' perplessa, ma poi capì che loro si divertivano così.
Prima di andarsene Siva diede un pizzicotto sul sedere a Jay che gli rispose mandandogli un bacio.
- Ua.
- Si non spaventarti é tutto normale!
- Si si! Convinti voi!
Raggiungemmo gli altri che nel frattempo stavano guardando un telefilm di vampiri, dove in pratica facevano solo sesso.
Ci guardammo e Jay mi disse:
-Starbucks?
- Prendo la felpa aspettami.
Non andammo allo Starbucks ma dettagli, mi portò in un locale molto carino, c'eravamo solo noi e a quanto pareva Jay e il ragazzo che stava al banco si conoscevano.
- Chià lui è James, un mio amico.
- Molto piacere!
- Piacere mio! E tu sei..?
- Io sono qui in scambio con delle mie amiche e per puro caso ho incontrato i ragazzi, sono una conoscente..?
- Capisco.. Che prendi?
- Mmh guarda sinceramente non mi va nulla..
- Ti faccio assaggiare la cioccolata che faccio io.
- Ook se ci tieni così tanto.
- Tu Jay che prendi? Anche tu la cioccolata?
- Ehm si ok!
- Arrivano subito!
Si allontanò e Jay mi disse:
- Prima che arrivasse Siva, che mi volevi dire?
- Boh ora non ricordo..
Ricordavo benissimo, ma non mi andava di dirglielo.
- Poi se mi viene in mente te lo dico!
- Va bene.
Tornò James con le nostre due cioccolate e si sedette al tavolo con noi.
- Allora Chiara, giusto?
- Si.
- Da dove vieni?
- Sono italiana.
- Noo bellissimo!
- Punti di vista!
- Italiana di dove però?
- Sardegna.
- Ah.
- Per questo parlavo di punti di vista.
- Si capisco.. Quanti anni hai?
- Devo compierne 18, tu?
- 24.
- Sembri più piccolo.
- Me lo dicono tutti!
Jay rimasto fuori dalla discussione intervenne:
- Chia, Tom mi ha mandato un messaggio, mi ha scritto che abbiamo le prove dobbiamo tornare a casa!
- Che peccato mi stavo divertendo con lui che mi faceva il terzo grado! Va beh ciao James!
- Ciao ragazzi tornate presto!
Mentre eravamo e metà strada iniziò a diluviare, mi prese per una mano e iniziammo a correre, ma ci fermammo dentro il primo posto che trovammo.
Era un negozio di animali, ci guardammo e iniziammo a ridere senza un motivo.
- Guardati sei fradicio!
- Ma ti sei vista? Sei messa peggio di me!
- Ma cosa!
- A proposito ti è colato tutto il trucco!
- Merda. Hai un fazzoletto?
- Aspetta provo a togliertelo io..
Mi passò i pollici sotto entrambi gli occhi e mi risistemò i capelli.
- Ora sei perfetta.
- Immagino.
Aveva smesso di piovere, perciò ci riavviammo verso casa.
Bussai alla porta visto che non avevo borsa quindi automaticamente neanche chiavi.
- È aperto!
Entrammo e trovammo Siva,Tom, Cristina e Giulia che giocavano a just dance, Mentre Max e Nath si facevano truccare da Panda e Sofi.
- Cioè Tom tu mi hai chiamato per tornare in fretta e ti trovo giocando a just dance?
- Ma come sei perspicace ricciolino del mio cuor!

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Capitolo 13
*** CHAPTER 13 ***


- Dai va beh non fa nulla..
Dissi cercando di far calmare Jay.
- Si ma non mi sembra giusto scusa!
- Calmati, come finisce andate, tranquillo.
Mi guardò con una faccia della serie:" ok, hai ragione tu" e aspettò.
Dopo che nel finale del ballo Tom diede un pugno in faccia a Cri, ci chiese:
- Ragazze perché non venite anche voi alle prove? O avete qualcosa da fare?
- No veramente non abbiamo nulla da fare..
- Allora Sofi, Panda, Giulia e Max vengono con me, tu, Siva, Nath e Cri andate con Jay, ok?
- Va bene.
Salimmo in macchina con Jay, io mi sedetti affianco a lui mentre gli altri 3 dietro.
Il tragitto era abbastanza breve, sopratutto perché Jay correva come un pazzo, sembrava stesse guidando una Ferrari.
- Sto correndo troppo?
- Per me no, sono abituata a peggio.
- Anche io.
Aggiunse Cri.
- Perfetto, comunque siamo arrivati.
Scendemmo dalla macchina e ci ritrovammo di fronte a un appartamento di 2 piani, un tipico appartamento inglese, con una finestra enorme al secondo piano.
Facemmo due rampe di scale e arrivammo difronte a una porta viola.
Jay suonò e ci aprì un signore intorno alla quarantina con una sigaretta in bocca.
- Beh ragazzi vedo che oggi avete portato un po' di compagnia! Piacere ragazze io sono Arthur.
- Piacere nostro!
Ci presentammo una ad una e lui ci fece entrare in una stanza, dove riconobbi l'enorme finestra.
C'erano 5 microfoni e 5 sgabelli sopra un piccolo palchetto, un altro sgabello sotto di esso poi un divano e alcune poltrone.
Ci fece accomodare nel divano e i ragazzi iniziarono a cantare alcune canzoni a cappella.
Stavano cantando "carry on" dei fun, essendo una fra le mie canzoni preferite iniziai a canticchiarla.
Fu l'ultima canzone che cantarono poi Tom si lanciò in cucina alla ricerca di qualcosa da mangiare.
- Tom abbiamo mangiato un'ora fa!
Disse Max spazientito.
- Due!
Replicò Tom prontamente mentre addentava un panino.
Nath lo guardò con la faccia schifata e poi venne da me.
- Oggi non mi hai considerato!
- Mica sei il centro del mondo!
Dissi abbracciandolo.
- Domani vieni a scuola?
- Non vedo altra soluzione.
- Brava.
Jay arrivò dopo 2 minuti, mettendosi fra noi.

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Capitolo 14
*** CHAPTER 14 ***


Jay lo guardò storto e andò da Siva.
- Ma quindi come va con Luca?
Sorrisi forzatamente.
- Scuuusa tasto dolente?
- No va beh.. Semplicemente non riesco completamente a fidarmi di lui..
- Capisco.. Scusa ora ti ho intristito mi dispiace..
- Non metterti problemi sono abbastanza allegra! Torno felice in men che non di dica!
- Ho visto! Tu sei strana!
- Oh che carino che pensa di conoscermi! Però l'hai capito più veloce di Cristina che sono strana.
- Mi inquieti.
Feci spallucce e andai a sedermi.
I ragazzi vivevano tutti insieme, tranne Nath che viveva con i genitori.
Ci invitarono a cena da loro per ricambiare il favore.
Mangiammo cinese, ma più che altro bevemmo, molto.
Ogni singola stronzata che veniva detta faceva ridere tutti.
Poi a Cristina venne la brillante idea di chiamare Louis, suo fratello che viveva a Londra da circa due anni con il suo compagno.
Subito lui si precipitò a casa dei ragazzi, un po' addormentato visto che era un po' tardi, bussò e andai io ad aprire con Nath dietro.
Mi si presentò davanti con un paio di converse bianche, dei pantaloni rossi che evidenziavano il suo sedere e una maglietta a righe.
Non l'avevo mai visto e dovetti ammettere che era davvero un bel ragazzo.
Ci oltrepassò dirigendosi direttamente verso la sorella con un fare da liceale bastarda.
- Cristina cazzo. Prima di tutto, grazie per avermi avvertito che eri qua eh. Secondo, mi hai chiamato a quest' ora ubriaca fradicia mentre io stavo beatamente dormendo, questo posto sembra un bordello, la tua maglietta è obbrobriosa, domani dovresti andare a scuola e non essere all'ospedale per un coma etilico prendi la tua roba e ora torni a casa con me. Senza storie. Sennò te la vedi con mamma.
Rimanemmo tutti in silenzio a fissarlo come se avesse detto chissà cosa, Cri gli tese la mano, lui la aiuto ad alzarsi e la aiutava a stare in piedi ci salutarono e se andarono.
Non c'erano taxi a quell'ora, Nath pur essendo rimasto l'unico sobrio non aveva la macchina per cui ci tocco dormire lì.
La prima camera che vidi, credo fu quella di Jay, fatto sta che mi fiondai sul letto addormentandomi sul colpo.
Qualcuno di loro mi sfilò le scarpe e i pantaloni, lasciandomi solo la maglietta.
L'unica cosa di cui ero più che certa è che il mattino seguente mi ritrovai accoccolata fra le braccia di Jay, con il viso puntato verso il suo petto.
Mi spaventai un po' dandogli una testata e svegliandolo.
- Ma che ore sono?
Disse accarezzandosi i ricci.
- Le quattro e mezza.
- Solo?
- Si, infatti torno a dormire. Notte.
Così dicendo strusciai la mia testa contro di lui, lo abbracciai forte e lui fece lo stesso.

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Capitolo 15
*** CHAPTER 15 ***


- Chiara... Chiara... Chiara!
- Eh? Ehm si sono sveglia che c'è? È arrivato Babbo Natale?
- Sei ancora ubriaca?
- No sono stanca, che è diverso. Ma chi sei?
- Rudolf! Sono Jay.
- Oh buongiorno anche a te.
- Sono le 7 devi andare a scuola alzati.
- Non ho voglia mamma. Ancora 5 minuti.
- Niente storie.
Disse sollevandomi e portandomi di peso in bagno.
- Devo uscire o mi devo assicurare che non ti addormenti sul cesso o nella doccia?
- Sparisci.
No, non sono una grande simpaticona la mattina.
Uscii dal bagno pronta per andare a scuola, ma mi girai e non vidi le altre.
- Nath dove sono le altre?
- Sono già andate..
- Ah.. Andiamo anche noi?
- Si aspetta che mi sistemo i capelli e arrivo.
Quel giorno sembrò un'eternità ma poi due mesi volarono e mi ritrovai quasi catapultata al giorno del concerto.
Io e Nath eravamo sempre più amici, Jay continuava a ipnotizzarmi, Tom veniva quasi ogni giorno a casa per venire a trovare Panda e ci svuotava il frigo, Siva e Max invece erano quelli con cui comunque parlavo di meno.
Ormai avevano scoperto che ero una prisoner ed erano più che contenti, immaginate io.
Tutte avevamo deciso di andare al concerto e da due giorni eravamo in panico per come vestirci.
- Oh dai è un concerto!
- Si infatti!
Tom stava a guardare mentre io e Panda sceglievamo i vestiti.
- Chià io se fossi in te mi metterei un bel paio di panta così da mettere in risalto il tuo piuccheperfetto sedere e una maglietta un po' lunga ma scollata.
- Tom io se fossi in te continuerei a mangiare arachidi e starei zitto.
- Invece Panda tu dovresti metterti un bel vestito rosso acceso proprio che faccia intravedere..
- Tom smettila di dire puttanate.
Dissi interrompendolo.
- Argh.
- Riposa quel tuo minuscolo cervellino.
- Tanto devo andare a fare le prove. Ci vediamo stasera.
- Ciao!
Eravamo tutte pronte, già davanti al palco aspettando.
A un certo punto uscì Nath, appena mi vide mi sorrise subito e ricambiai.
Iniziò il concerto, tremavo per l'emozione, cantarono come prima canzone "Glade you came", proseguirono con Satellite, Gold forever, Chasing the sun, Last to know, behind bars, the weekend, personal soldier, dagger, I want it all, rock your body e tante altre, per poi finire con I'll be your strength.
Jay mi fissò per quasi tutta la durata del concerto e come finì mi arrivò un messaggio: "vieni nel backstage, ti devo parlare ti aspetto fuori."
Era di Jay, mi precipitai subito lì e come mi aveva detto stava lì ad aspettarmi.
- Che succede?
- Non qui.
Disse trascinandomi nel suo camerino.
Aprì la porta e mi spinse dentro controllando di non essere visto.
- Speravo davvero che tu venissi e ora vorrei fare questo.
Mi sbattè al muro, baciandomi con foga, volevo staccarmi, ma non ci riuscivo, sentivo la sua lingua intrecciarsi con la mia, come fossero una cosa sola.
Sentivo i suoi ricci solleticarmi il collo, mentre lui me lo baciava, mi spinse sul divanetto rotondo, sbottonandomi la camicia, mi stringeva forte a se, sentivo il suo calore sopra di me.
Si levò la maglietta continuando a baciarmi, dentro di me sapevo che era sbagliato, ma era come una droga per me, non riuscivo a smettere.
Gli accarezzavo i capelli mentre mi sfilava le mutande e mi accovacciai su di lui.
Fece tutto con delicatezza, facendomi sentire la ragazza più felice del mondo.
Quando finimmo mi misi accanto a lui, lo fissai gli sorrisi e lui mi diede un altro bacio.
Realizzata la cosa mentre mi rivestivo dissi:
- Ma che ho fatto?
- Hai fatto sesso con me.
- Si fin lì c'ero arrivata, ma ho detto tante di quelle cose a Luca, sulla fedeltà e tutto e poi faccio questo?
- Mmh si.
- Non mi sei molto d'aiuto sai?
- Certo.
- Questa è la prima e ultima volta e, rimanga fra noi.
- Ok, vuoi andare a prendere qualcosa?
- Avrei un po' di fame..
- Ti porto a mangiare allora!
Andammo in un ristorante che stava vicino al luogo del concerto, dove c'erano alcune fan che subito si fiondarono su di lui chiedendo foto e autografi.
Andai a sedermi a un tavolo in attesa che lui finisse e subito mi si sedette una ragazza affianco: - Tu e Jay state insieme?
- No guarda, siamo semplicemente ottimi amici.
- E allora com'è che ha del rossetto vicino alle labbra?
- Perché ogni tanto si diverte a giocare con i miei trucchi.
- Non ci credo molto ma te la do per buona.
- Grazie (?) ciao.
- Ciao!
Dopo tre quarti d'ora Jay riuscì ad arrivare un po' scioccato da tutte le foto e si sedette vicino a me mettendomi un braccio intorno alla spalla.
Scorsi subito la ragazza di prima che ci fissava, così chiesi a Jay di andare a sedersi di fronte a me.
Rimanemmo a parlare per un bel po' poi mi riaccompagnò a casa fermandosi a dormire.
Mi assaliva un dubbio così decisi di svegliarlo:
- Jay..
- Sei ancora sveglia pure tu?
- Si..
- Dimmi..
- È stato solo sesso vero?
- Per te?
- No, per entrambi.

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Capitolo 16
*** CHAPTER 16 ***


- Ehm..
- Jay.
- Si, è stato solo sesso.
- Perfetto, no sai io ho un ragazzo e non vorrei complicare le cose.
- Tranquilla, incidente di percorso. Ora dormi.
Mi addormentai mentre lui mi accarezzava la fronte, prendendo la sua mano e portandola sul mio petto.
Il mattino seguente venne a svegliarmi verso le 11 essendo domenica portando con se un vassoio con un croissant e succo d'arancia.
- Buongiorno!
- Giorno.. Come fai ad avere così tanta energia di mattina?
- Abitudine.
- Mi alzi?
Mi tirò le braccia fino a farmi mettere seduta poi mi salutò e se ne andò.
Mentre mangiavo sentì delle presenze che mi fissavano dallo stipite della porta, alzai lo sguardo vidi Louis e Cri affacciati alla mia porta e quasi mi strozzai visto che mi andò di traverso il succo.
Per un attimo mi venne il sospetto che Cri avesse scoperto tutto, ma poi Louis mi si avvicinò tutto sorridente:
- Comunque io sono Louis piacere.
- Piacere Chiara, ci siamo già visti?
- Si quella sera, a casa dei vostri amici.
- Ah si giusto giusto.
Sarebbe rimasto un paio di giorni da noi visto che aveva litigato col ragazzo.
Quei 3 giorni si trasformarono in 20, sembrava ci avesse preso gusto a farci da papà, niente ragazzi e lui usciva con noi.
Finchè non arrivarono le vacanze di Natale, quindi arrivarono Luca e Giacomo.
Andammo tutti a prenderli all'aeroporto, Luca si fiondò su me e Cri e Giacomo fece lo stesso.
Luca mi prese in braccio contento come non mai di essere lì, mi fece volare, come si fa con i bambini piccoli, sarebbe rimasto fino all'11 gennaio, così da poter rimanere per il mio compleanno.
Sentivo quel peso, rivedevo nella mia mente il bacio con Jay, cercavo di scacciare via quei pensieri ma erano fissati nella mia mente.
Luca non era solo il migliore amico di Cri, ma anche di Lou a cui venne affidato l'incarico di tenermi d'occhio.
- Beh? Mi è stata fedele?
- Si si, le ho tenute d'occhio per due settimane.. Oddio scusate ma Lucas mi ha mandato un messaggio con scritto che mi vuole parlare. Ci vediamo dopo!
Tornati a casa, Giacomo si avvicinò a me con una faccia inquietante mentre gli altri ridevano e scherzavano:
- Chiaaaari.
- Diiiiimmi.
- Tu lo sai che..
- Ti piace Cri, si lo so.
- Ma lei tipo non ha un ragazzo..
- Puoi provarci tranquillamente.
- Oh bene, magari se riesco a trovarla da sola..
- Guarda è andata nella sala, vai.
Si alzò e la seguì, nel frattempo Luca venne da me:
- Amore mi sei mancata! Che voleva Giacomo?
- Sapere la situazione sentimentale della tua migliore amica.
- E come è andata?
- Beh se tra 5 minuti non escono da lì presumo bene.
- Wow.
Poggiai la testa sulla spalla e lui mi abbracciò accarezzandomi il braccio.
- Sto per addormentarmi fra le tue braccia.
- Fai pure.
Non me lo feci ripetere due volte e crollai in un sonno profondo.
Il mattino seguente io, Luca e Giuli andammo a comprare addobbi per la casa, mentre Cri, Sofi e Panda andarono a comprare i regali.
Io a Luca avevo comprato un profumo e una camicia, a Giulia un cd dei suoi cantanti preferiti, a Panda il calendario di breaking dawn, a Cri una collana e a Sofi il calendario di Justin Bieber.
A Giacomo avevo preso una maglietta con un messaggio subliminale, fatto apposta per lui, ma ai ragazzi non sapevo che regalare.
La vigilia la passammo anche con loro, parlando di gravidanze isteriche, cicli mestruali e altre cose riguardanti il sesso.
A mezzanotte ci scambiammo gli auguri e i regali, anche loro non sapendo cosa regalarmi non mi prendettero nulla, così andava bene.
Dopodiché rimanemmo fino alle 4 giocando a monopoli, finché Jay non mi sbancò completamente.
- Beh hai perso, ci vuole una penitenza.
- Che sarebbe?
- Gli altri sono tutti a dormire, quindi magari potremmo ripetere l'esperienza del concerto.
- Ti ho detto che doveva rimanere fra noi.
- Ma non lo saprà nessuno.
- Ti ho detto di no, ho un ragazzo, lo amo e non intendo rovinare la mia relazione per uno sbaglio.
Luca comparve da dietro: - Scusa?
- Luca non stavi dormendo?
- Avevo sete. Ma ho sentito bene?
- Dipende, che hai sentito?
- Dal: non lo saprà nessuno. Brutto stupido esci subito da qui e non ti azzardare mai più a provarci con lei.
- Lu calmati, non è successo niente di grave, è ospite a dormire e resta qua.
- Intanto adesso tu vieni con me.
- Stavo già venendo.
Diedi la buonanotte a Jay e mi infilai sotto le coperte.
- Chià..
- Dimmi.
- Posso riniziare a chiamarti pooh?
- Si.
- Ok, pooh tu non mi tradisci con lui, vero?
- Come ti viene in mente?
- Allora questo cos'è?
Disse aprendo una pagina di twitter dove c'era la foto di me e Jay al ristorante.
- Maledetta puttana.
- Amore che succede?
Gli raccontai tutto, tralasciando ovviamente quello che era successo nel camerino.
La faccia di Louis spuntò dalla porta:
- Ragazzi posso dormire con voi?
- Ma e Lucas?
- Mi sembrava che ci fosse già troppa gente e non mi piaceva portarlo.
- Ma certo che puoi vieni qui!
- Cri è con Giacomo e non mi piaceva ecco si, interromperli.
Si coricò al fianco di Luca che finì in mezzo, schiacciandomi.
Ci appiattimmo e ci addormentammo, almeno per un paio d'ore.

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Capitolo 17
*** CHAPTER 17 ***


Mi sentivo soffocare, mi alzai e andai a dormire sul divano, dove sfortunatamente mi aspettava una sorpresa, Jay.
- Anche tu qui?
- Mi perseguiti?
- Non posso stare sul divano?
Sbuffai.
- Ok, ok. Ho capito. Vado a dormire con Luca e Louis.
Mi coricai sul divano e vidi che la luce della cucina era accesa.
- Chi c'è?
- Sono un serial killer, sono venuto qua per ucciderti ma avevo un po' di fame, vuoi un panino? Almeno muori a stomaco pieno.
- Tom!
- Non urlare sveglierai tutti.
- Tranquillo. Non so i tuoi ma i miei amici non si svegliano così facilmente.
- Comunque- disse porgendomi il panino - Ho sentito la tua conversazione con Jay, che c'é fra voi due?
- Niente, ma non credo che lui l'abbia capito.
- Stai attenta.
- Perché me lo dici?
- Perché se è interessato a te farà di tutto per averti.
- Mi fai paura.
- Avete fatto qualcosa?
- Si, il giorno del concerto.
- Allora io direi di stare attenta col tuo ragazzo.
- In che senso?
- Vedrai.
Così dicendo si accese la tv e mi offrì un morso del suo panino.
Fu il Natale più bello di tutta la mia vita, eravamo rimaste solo io, Cristina, Giacomo e Luca, le altre erano ripartite.
Passammo il Natale anche con Louis e Lucas, che cucinarono un pranzo da Dio che consumammo in tempo da record.
Ci divertimmo molto, giocammo a Just dance fino allo sfinimento, poi andammo a farci un giro.
Il 30 andammo a prendere le altre all'aeroporto, il capodanno l'avremmo passato anche con i ragazzi, sempre a casa nostra.
Per l'occasione avevo comprato un vestito verde a fascia che copriva a malapena il sedere delle calze abbinate e un paio di stivaletti bassi.
Luca non era molto contento del mio acquisto e sapendo la storia di Jay mi stette dietro per tutta la sera.
Finché non lo vidi sparire con Jay, ubriaco fradicio.
Li trovai nello sgabuzzino che parlavano:
- Io. Il giorno. Del concerto. Sono andato a letto con la tua fidanzata ahahahah.
Disse Jay.
- Hahahah.
Rispose Luca prima di tirargli un pugno in pieno viso.
Decisi che era il caso di intervenire:
- Luca. Inizia a calmarti.
- Ti ha obbligata vero? Questo stronzo.
- No, non l'ha fatto.
- Non posso crederci.
- Luca è successo una sola volta, mi sono lasciata trascinare dalla situazione io non volevo!
- Tutti i tuoi discorsi sulla fedeltà, mi hai fatto una scenata davanti a tutti e ora lo fai tu? Coerenza.
- Ti prego capiscimi!
- Che c'è da capire? La notte non dormì con me, ma sul pavimento.
Non riuscivo a dormire così decisi di scrivergli una lettera, vennero fuori 4 pagine.
Gliela posai sopra e andai a farmi un bagno caldo.
Non mi parlò per tre giorni, nei quali stetti chiusa nella mia stanza senza parlare a nessuno.
Finché non entrò incazzato nero in camera. Almeno mi rivolse la parola.
- Jay mi ha raccontato tutto.
- Cioè?
- Mi ha detto che è stato lui a obbligarti ad andare con lui e che non hai nessuna colpa, che l'altra sera ubriaco e non sapeva che diceva. Sapevo che non mi avresti mai tradito di proposito.
Sul mio volto si era formata un'espressione interdetta, feci una doccia veloce mi infilai dei vestiti a caso e mi feci accompagnare a casa loro da Tom, che ormai si era trasferito da noi.
Mi diede le chiavi della casa e come entrai vidi Jay disteso nudo sul divano e una ragazza su di lui.
Chiusi immediatamente la porta e mi appoggiai a essa.
Dopo 30 secondi caddi all'indietro perché qualcuno l'aveva aperta, mi alzai e mi ritrovai davanti Jay in mutande. - Sapevo che saresti venuta.
- Oh ma sei diventato pure veggente ora.
- Che hai ora?
- Perché hai detto quelle cose a Luca?
- Per dimostrarti quanto tengo a te e al fatto che tu sia felice.
- Se ci tenessi davvero magari non saresti andato a letto con quella.
- E a te che importa? Tanto fra di noi è stato solo sesso, no?
- Ti odio.
- Oh no che non mi odi. Chi ti ha dato le chiavi di casa?
- Tom ma questa è un'altra storia. Che hai fatto all'occhio?
- Luca.
- Oh mi dispiace.. Davvero
- Ma tranquilla
Dal salottino sentì la voce della ragazza che chiamava Jay.
- Zitta cretina. Te lo sei goduto abbastanza, rivestiti e sparisci.
Jay scoppiò a ridere e mi abbracciò, mi sentivo piccolissima fra le sue braccia e la cosa mi piaceva un sacco.
- Ti va di entrare?
- Mmh.
- Dai, c'è anche Nath tranquilla!
Entrai ma mi sedetti più volentieri su una sedia che sul divano, Nath spuntò dal bagno con un asciugamano che solo Dio sa dove l'aveva comprato con tanti fiori sopra.
Lo guardai più che male ma mi rassicurò subito:
- Tranquilla principessa è di mia cuginetta, se vuoi te la presento.
- Oh che carina si! Quanto ha?
- 16 anni.
- Io credevo tipo 3 o 4.
- Jasmine vieni!
Come la chiamò Jay venne a sedersi sotto di me tenendomi stretta stretta.
- Jasmine lei è Chiara, Chiara lei è Jasmine.
Non si degnò nemmeno di stringermi la mano, dissi che avevo fretta inventai una scusa e con Jay andammo a casa.
Durante il tragitto mi disse che era una ragazzina viziata e snob che lo perseguitava da 2 anni, nemmeno Nath la sopportava ma sua zia l'aveva spedita da loro per una settimana e perciò se la dovevano tenere.
Per fortuna per i miei 18 anni non ci sarebbe stata, purtroppo non ci sarebbero stati nemmeno Luca e Giacomo che avevano dovuto anticipare la partenza al giorno dell'Epifania.
Cri era rimasta incavolata per poco, ma vide che io e Jay, eravamo molto interessati l'uno all'altro e mi disse che se continuavo a vederlo di nascosto avrei fatto meglio a mollare Luca al posto di farlo soffrire, riflettei molto in quei giorni finché non presi una decisione.
Avevo un vestito rosso e un paio di occhiali con su scritto happy birthday, tutta opera di Cri, Jay e Nath mi regalarono un profumo, Tom e Panda alcuni smalti, Giuli Sofi Max e Siva un libro.
I miei invece mi mandarono 500€ che non vedevo l'ora do spendere.
Tirai Jay per un angolo della maglietta e lo portai nel corridoio:
- Beh tanti auguri splendore.
- Smettila devo parlarti seriamente.
- Dimmi.
- Tu hai detto che a me ci tieni, in quest'ultimo periodo mi sono accorta ecco, che ci tengo anche io a te e non poco. Perciò ti chiedo: se io lasciassi Luca, tu vorresti..
- Si, io non ti lascio più.
Così dicendo mi prese per i fianchi baciandomi.
Per ora ce lo saremmo tenuti per noi, lo avrei detto semplicemente a Giuli e Cri lui magari a tutti e 5.
Tornammo in cucina col sorriso sulla faccia, Cri capì subito e fece una faccia un po' delusa ma poi mi sorrise, gli altri non si accorsero di niente.
Ora il vero problema sarebbe stato lasciare Luca, era troppo meschino farlo per telefono quindi decisi di partire questo week-end.
Avvertì mia madre che quasi pianse dalla felicità di rivedermi e le dissi che sarei rimasta solo un fine settimana.
Jay si offrì di venire con me, ma gli dissi che era ancora troppo presto ci sarei andata da sola, volevo solo chiarire evitando altri casini.
Il mio aereo atterrò puntualissimo, all'uscita vidi mio padre e mia sorella più grande che mi aspettavano mi gettai fra le loro braccia e poi salimmo in macchina.
Non avevo portato molto nella valigia, oltre i regali e un bel po' di roba da lavare, mia madre era felicissima di vedermi, come suo solito invitò tutti i parenti e cucinò per un esercito.
Fui tartassata di domande poi finalmente mi lasciarono andare a riposare, l'indomani mattina sarei uscita con le mie amiche e la sera sarei andata a casa di Luca.
Mi aprì la porta sua madre che mi riempì di baci e bacetti dicendomi di andare al piano superiore da Luca, che giocava a play station con i suoi amici.
Entrai in camera e mi sedetti sul letto senza fare rumore aspettando che finissero, ricevetti un abbraccio stritolante da 5 fantastici ragazzi, giocai con loro e il tempo volò, finché non mi resi conto che era il caso di tornare alla realtà.
Chiesi loro di lasciarmi da sola con Luca perché dovevamo parlare.
- Luca devo dirti una cosa.
- So perché sei qui, anche io voglio rompere con te.
Al suono di quelle parole, mi si spezzò il cuore, lui mi aveva semplificato la faccenda ma per me ora era diventato più complicato di prima.

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Capitolo 18
*** CHAPTER 18 ***


- Ehm potrei sapere perché?
- Perché sai che le relazioni a distanza non funzionano, pur vedendosi.
- Quindi non c'è un'altra?
- Forse.. Si.
- Posso sapere chi è?
- Non la conosci.
- Ok va bene comunque ciao.
- E grazie.
- Di cosa?
- Di averlo fatto di persona e di tutti i bei momenti passati con te. Ciao pooh.
Uscì dalla stanza piangendo a dirotto, salutai i ragazzi e pure sua madre, per poi tornare a casa e far finta che nulla fosse successo.
Mia sorella mi accompagnò all'aeroporto il mattino seguente, il viaggio andò per il meglio, all'aeroporto c'era Giuli la abbracciai così forte che temetti di stritolarla, mi prese la valigia e mi accompagnò a una macchina dove c'era Jay mentre lei sarebbe andata con Siva.
Misi la valigia nel cofano e andai a sedermi, come aprì lo sportello trovai sul sedile un orsacchiotto di peluche con un cuore in mano, lo presi e mi sedetti.
- Ben tornata piccola. Tutto ok? Ti vedo triste.
- No no sto bene.
Replicai accennando un sorriso.
Mi accompagnò a casa, ma non si fermò, impegni col gruppo, disse.
Salì le scale fino al portoncino di casa, aprì la porta e vidi tutto completamente in ordine, il pranzo pronto in tavola, temevo di essere in un sogno, poi vidi Lou e capì al volo.
- Tom come mai sei qui?
- Non posso?
- Non è per quello, è che ho chiesto a Jay di restare e mi ha detto che aveva un impegno con voi.
- Non so che dirti oggi avevamo deciso di stare ognuno per i cavoli nostri.
Non avevo fame, andai a fare una doccia e decisi di riposare gli occhi, mi svegliai che avevo due chiamate perse, erano di Jay.
Non appena pensai di richiamarlo, spalancò la porta di camera mia facendomi fare un salto di mezzo metro.
- Stai bene?
- Si!
- Mi hai fatto preoccupare non rispondevi!
- Stavo dormendo!
Venne vicino a me abbracciandomi forte e incastrando la sua testa fra il mio viso e la spalla.
- Vuoi uscire stasera?
- Lo farei volentieri ma ho scuola domani.
- Oh certo fa nulla. Posso aiutarti a fare qualcosa?
- Se ci tieni questi sono i miei compiti.
- Ho detto che ti avrei aiutato non che te li avrei fatti.
Mi aiutò con gli esercizi di chimica e di matematica, le materie che odiavo e nelle quali non andavo proprio bene.
Ero seduta sul letto in mezzo alle sue gambe, si alzò e mi disse che sarebbe andato a prendere qualcosa da mangiare, dopo 20 minuti che non tornava mi iniziai a preoccupare e gli mandai un messaggio al quale non ottenni risposta.
Tornò in camera 10 minuti dopo con in mano una pizza gigante con le patatine, facemmo a metà, aveva comprato anche due birre per lui visto che a me non piacevano e per me due coca cole.
Dopo che ebbe finito l'ultima bottiglia fece un rutto più rumoroso di una scossa di terremoto.
- Jay fai schifo!
- Oh andiamo scommetto che se facciamo a gara sei più brava di me!
- Ma non farmi ridere! Sai che sono una ragazza molto fine ed educata.
- Ceeeeerto. Finisci i compiti va'.
POV JAY:
Chià mi aveva chiesto di restare, le dissi che avevo un impegno col gruppo, in realtà le stavo preparando una sorpresa, nel pomeriggio la chiamai ma non mi rispose, perciò mi precipitai a casa sua.
Come arrivai la abbracciai forte e la sera le chiesi di uscire, dimenticando che lei aveva scuola il giorno dopo, così alla fine la aiutai a fare i compiti.
Pur indossando un paio di panta un maglione enorme delle ciabatte e avendo una cipolla fatta malissimo in testa era sempre bella, aveva quei due occhioni marroni che quando mi guardavano con quell'aria di tenerezza mi facevano impazzire.
Era seduta fra le mie gambe che scriveva, sentì la sua pancia brontolare e dissi che andavo a prendere qualcosa da mangiare, tornai dopo un po' con una pizza enorme alle patatine che poi dividemmo, comprai anche due birre e due coca cole per lei.
Come finì l'ultima bottiglia di birra mi scappò un rutto e lei ridendo mi urlò che facevo schifo dandomi un buffetto sulla guancia, la aiutai a finire i compiti e si addormentò vicino a me con le nostre gambe intrecciate.
POV CHIARA:
Il mattino seguente suonò la sveglia del telefono, ovviamente tentando di bloccarla scaraventai il telefono a terra, mi stiracchiai per bene, dando un calcio a Jay che dandomi un bacio sul collo disse:
- Buongiorno piccola. Aia.
- Buongiorno a te. Scusa.
Mi alzai e andai in bagno per essere pronta nemmeno io so come in 30 minuti, facemmo colazione tutti insieme poi noi andammo a scuola e lui tornò a casa dai ragazzi.
Ci frequentavamo già da un mese, un venerdì venne a prendermi a scuola e senza dirmi nemmeno dove andavamo mi portò a pranzo dal suo amico, dove rimanemmo a chiacchierare per un bel po' poi mi portò sulla sponda del Tamigi, mentre lo baciavo mi disse di rivolgere lo sguardo verso l'alto, vidi dei fuochi d'artificio che quando scoppiavano formavano le parole I LOVE YOU.
Mi commossi, lui mi abbracciò forte forte, mi prese la mano e passeggiammo tutta la notte, molti fan lo fermarono e alla domanda: "ma lei è la tua ragazza?", rispondeva di si.
Alcune ragazze si vollero fare la foto anche con me altre no, ma me ne stetti ben da parte, ci facemmo tante foto cretine, che lui non vide l'ora di mettere su Twitter. A fine serata mi disse: voglio farti conoscere i miei.
Rimasi perplessa, insomma, ci frequentavamo da solo un mese, ma se lui voleva presentarmi anche come la sua ragazza in pubblico, magari si sentiva pronto anche a presentarmi ai suoi.
- Cosa ne pensi?
- Boh..
- Se per te è troppo presto aspetto!
- Allora per favore aspetta.
- Quanto vuoi.
Mi riaccompagnò a casa e si fermò da noi, nel frattempo nella stanza accanto sentivamo la potentissima voce di Tom che parlava con Giuli, mentre Nath faceva una twitcam nel nostro salotto.
Io e Jay andammo a scocciarlo ma prima che arrivassimo aveva già chiuso tutto.
- Ma chi ti caga alle 4 di mattina?
- Ragazze che mi amano.
- Eh zitto. Dillo che ami solo me.
- Ma poi Jay è geloso.
- Lo so. Appunto.
- Sei una stronza ma sei la mia migliore amica.
- E tu sei una puttana ma sei il migliore amico.
Dormimmo tutti e 3 insieme, mi svegliai tra le braccia di entrambi e come alzai la testa vidi Tom intento a farci una foto.
- Thomas Anthony Parker io te lo faccio ingoiare quel telefono!
Dissi saltando giù dal letto e finendogli sopra e facendogli cadere il telefono un metro più avanti.
Si rigirò tirandomi i capelli fino a che non andai a raccoglierglielo e mi obbligò anche a preparargli la colazione.
Come mi chinai per buttare una cosa mi si alzò la maglietta e avendo i pantaloni a vita bassa si intravide il mio tatuaggio sul fondoschiena, c'erano scritti tutti i loro nomi seguiti dal segno dell'infinito.
- E questo tatuaggio che non ti ho mai visto?
Disse Jay dandomi un colpo sul sedere.
- L'ho fatto due anni fa, quando ho capito che eravate i miei idoli.
- E com'è che non l'ho visto prima?
- Perché scopate solo di notte Jay e sai la notte c'è buio.
Intervenne Nath.
- E tu come fai a sapere quando noi.. Ecco.. Ehm..
- Vi sento, che siate qua o a casa nostra, si a proposito mi sono trasferito da voi.
- Bene.

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Capitolo 19
*** CHAPTER 19 ***


Ci vedevamo da un bel po' ormai, non sono brava a tenere i conti quindi non so da quanti mesi, so per certo però che era arrivata l'estate e io volevo tornare a casa e sopratutto andare al mare.
- Jay.
- Dimmi amore.
- Perché hai un costume con gli orsacchiotti? Ma sopratutto perché lo stai mettendo in valigia?
- Ehm..
- Anzi no, non dirmelo per favore, non voglio saperlo.
- Okay.
- Cri sarà pronta?
Andai in camera sua che stranamente era in ordine e la cercai senza risultati.
- Criiii! - Eh? Porca troia la testa.
Disse spuntando da sotto il letto con un paio di calze in mano.
Le mancava poco per finire la valigia, quindi uscì, passai da Sofi e Panda che avevano deciso di rimanere lì anche d'estate, sarebbero tornate solo per l'esame, Giulia ci avrebbe raggiunto 3 settimane dopo.
Quando arrivammo all'aeroporto si coprì la testa con un cappuccio e si mise la mia sciarpa fuxia.
- Mmh ma come sei gnocco.
- Non infierire, non vado fiero di questa sciarpa ma non voglio perdere il volo.
- Dai muoviti è il nostro turno.
Presentammo biglietti e documenti e l'hostess senza fare una piega ci diede le carte d'imbarco e ci indirizzò all'uscita. Ci imbarcammo e andammo a sederci , ero fra lui e Cri che dopo un po' sfruttarono le mie spalle per dormire. Arrivammo all'aeroporto e siccome tutti avevamo deciso di fare una sorpresa ai nostri genitori non trovammo nessuno.
Come bussai alla porta essendo tardi, mia madre aspettò prima di aprire, ma come lo fece sfoggiò un sorriso che avrebbe illuminato una stanza buia, poi vide Jay dietro di me.
- E lui è..?
- Mami lui è Jay, il mio ragazzo.
- Ma questo non è uno dei tuoi cantanti preferiti?
- Anche.
- Scusa se ero convinta che stessi con Luca.
- Non più.
Ci preparò velocemente qualcosa per cena poi andò a prepararci i letti, secondo la logica di mia madre ovviamente lui avrebbe dormito in camera di mia sorella e così fece.
Il giorno dopo gli feci conoscere le altre mie amiche, si affezionò subito a loro visto che erano molto gentili e fece subito amicizia con i loro ragazzi.
Passammo un'estate bellissima, forse la più bella della mia vita, prima che ritornassi a scuola mi portò a Notthingam a conoscere la sua famiglia che mi accolse com fossi una loro figlia e che andai a trovare molto spesso nel corso del tempo. Alla fine Max era riuscito a dichiararsi a Sofi, Cri si trasferì a Londra con Louis e Giacomo ( che frequentava il primo anno di università), Giuli e Nath pur non dicendolo stavano insieme Tom e Panda erano la coppia più affiatata del mondo, poi beh, io e tuo padre stiamo ancora insieme e lo amo ancora come 18 anni fa prima che nascessi tu.
- Ecco, ci siamo conosciuto così io e tuo padre e ora sai anche la nostra storia. Vai a coricarti che domani parti, ricordi?
- Si, buonanotte mà buonanotte pà.

*FINE*
Ok ecco ehm questa era la mia ff spero vi sia piaciuta, ho messo il commento finale come mi è stato richiesto ma non so cosa scrivere quindi grazie per averla letta. :)

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