A Roma

di EvansLove
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Villa Borghese ***
Capitolo 2: *** Ritorno alla Comitiva ***
Capitolo 3: *** Sensazioni e rapida successione di eventi ***
Capitolo 4: *** La notte porta sbronze ***
Capitolo 5: *** Sirius e Susan ***
Capitolo 6: *** James e Lily ***



Capitolo 1
*** Villa Borghese ***


L'ispirazione mi è venuta proprio passeggiando per Villa Borghese a Roma, la mia città, che adoro.

I pezzi rossi sottolineano l'anticipo di momenti magici, mentre i pezzi bordeaux, SONO i momenti magici.
BUONA LETTURA!!!!


Lily si guardò attorno, appena salita la scalinata. Attorno la circondava il verde e millenni di storia. Certo, anche James Potter, ma in quel momento era l'ultimo dei suoi pensieri. Si fermò ad aspettare il resto del gruppo che si era fermato poco più giù a fare delle foto. Era venuta a Roma accompagnata da Susan e i Malandrini. La mora l'aveva pregata di venire con lei, per non ritrovarsi, come al solito, l'unica femmina. E così aveva accettato. Erano arrivati il giorno prima su un aereo babbano e con le valigie babbane, pagando con le sterline inglesi il biglietto. Di tutto ciò se ne era occupata Lily personalmente. Quel giorno avevano deciso di fare un pic-nic a villa Borghese. "Bè, insomma, fantastica questa villa..." si bloccò James, pensandoci per un attimo. Lui e gli altri erano arrivati finalmente al piazzale davanti al quale si spalancava un parco immenso. Lily sbuffò e alzò gli occhi al cielo "Borghese, James, villa Borghese!" lui si girò, per niente indispettito dalla correzione, anzi, sorrise. "Giuro che da adesso in poi me lo ricorderò, Evans!" "Perchè per adesso non fai qualcosa di più utile?" lo interruppe bruscamente Sirius, sbattendogli in mano lo zaino con il necessario per quel pic-nic: pezzi di pizza fumante appena acquistati e bevande varie. James sbuffò, dato che stava per mettere un braccio attorno alle spalle di Lily e se lo ritrovò invece nel manico di una borsa. "Ehi, ragazzi, aspettate, dobbiamo aspettare Peter!" disse Remus, notando che il ragazzo più cicciotto del gruppo era, come sempre, rimasto indietro. "Ma se lo lasciassimo qua?" disse sottovoce Susan a Lily, provocando un altro sbuffo da parte di quella, che gli affibbiò una gomitata "Eddai!" disse la rossa, rimproverandola di tanta cattiveria. Susan provò a sbuffare, ma non ebbe il tempo. "Bella giornata, no, Wolling?" disse Sirius mettendole convinto un braccio attorno alle spalle. "Primo" cominciò a rispondere Susan "Non mi chiamare Wolling, e secondo..." voltandosi con un complicato movimento, Susan torse il braccio a Sirius "Non permetterti mai più di provarci con me così spudoratamente, Black!" disse a denti stretti, ignorando i lamenti del propietario del braccio "Ahio... capitocapitocapito!Ahio!" "Molto bene!" disse lei in tono gentile poi, lasciando il braccio a Sirius, che se lo massaggiò. "Eccomi... che mi sono perso?" disse Peter, appena fu sopra con gli altri. Remus fece un gesto con la mano come a dire 'niente' e James rispose per lui "Per ora solo una bella vista!" ma i suoi occhi non parevano proprio indugiare sulla vista, ma sulla camicia e sulla gonna di una certa ragazza, che, essendosene accorta, disse solo "Bè, vogliamo andare o mangiamo davanti alle scale?" tutto il gruppo raccolse le proprio borse e si diressero verso l'enorme parco che li circondava. "Ehi, ragazzi, lì ce l'ombra!" disse Remus dopo che ebbero percorso pochi metri. Tutti, approvato il posto che lui indicava, cominciarono a dirigersi verso quella macchia d'ombra, ai piedi di una grande quercia, e, appena arrivati, ci stesero una coperta per potercisi sedere senza problemi. Le ragazze piegarono le gambe verso l'interno e, specialmente Lily, cercarono di allungarsi la gonna per non scoprire troppo del loro 'guardaroba'; i maschi, invece, si sdraiarono scomposti e senza problemi dovuti a varie posizioni. "La piiizza!" urlò James, aprendo lo zaino con i viveri e tuffandocisi per recuperare il proprio pezzo, insieme agli altri Malandrini. Susan e Lily si scambiarono uno sguardo compassionevole, mentre quei quattro si scannavano per un pezzo di pizza. Poi lo zaino, gli venne passato da Remus, cortesemente "A voi, madmoiselle!" "Merçì messieur!" disse Lily ricambiando il sorriso al suo migliore amico e prendendo dallo zaino il suo bel calzone ripieno di mozzarella e prosciutto cotto, mentre passava lo stesso zaino a Susan che prese il suo pezzo di pizza con le patate. "Wof!" sentirono all'improvviso le ragazze, e sobbalzarono. Davanti a loro un grosso cane nero simile a un orso gli ringhiava contro. Per un momento a Lily si fermò il cuore, poi, capì che conosceva bene quel cane "Sirius, accidenti a te, hai deciso di farci prendere un'infarto?" urlò Susan contro quel cane che si ritrasformò in fretta nel bel ragazzo che era, sorridendo, e accompagnato dalle risate dei suoi amici. "Dai, la tentazione era irresistibile!" disse Sirius in mezzo alle risate. Dopo che ebbero finito di pranzare, il divertimento stava piano piano svanendo. "Ehi, ragazzi!Facciamo obbligo o verità?" propose Lily, chiedendosi se se ne sarebbe presto pentita. "Certo che sì Evans, ma domando io!" disse subito James e Lily, in quel preciso istante, capì che se ne sarebbe pentita "Ottima idea!" sintetizzò Remus con un sorriso, mnentre fulminava James. "Ok... bè, chi comincia?" chiese la rossa guardando tutti i componenti del gruppo, timorosa di quello che sarebbe successo. "Comincio io Lily!" disse Sirius, dopo essersi consultato velocemente con James. Lily scosse le spalle per far vedere che era pronta per il suo martirio "Va bene!". "Bè... obbligo o verità?" Lily guardava dal viso sorridente di Sirius al volto soddisfatto di James. Pensò che dicendo 'verità' si condannasse da sola, perciò disse "Obbligo!" Remus alzò un sopracciglio verso i suoi due amici, cercando di trattenerli dal mettere quella povera ragazza troppo in difficoltà "Ok Evans!Allora..." lo sguardo di Sirius indugiò troppo poco su Remus e troppo sulla scritta 'Noleggio barche' dall'altra parte del parco. Strizzò l'occhio a James e disse come se niente fosse "Allora ti fai un'ora sulla barca con James!" "Cooooooooooosa?" La rossa si era alzata in piedi, scarlatta in volto "Ma sei fuori?" "Allora hai paura!" disse tranquillamente James, alzandosi in piedi. Sapeva che aveva fatto centro, puntandola sull'orgoglio. Infatti, la rossa, si bloccò "Paura, Potter?Di te?Si vede che non mi conosci!" James sorrise "Allora andiamo!Ah, e porta i soldi, che non pago per tutti e due, dato che non stiamo insieme!". Lily si sentiva bruciare dentro. Per prima cosa l'aveva messo alle strette, puntanto sull'orgoglio, perchè, se non avesse accettato, gli avrebbe dato ragione, ma, avendo accettato, lo aveva fatto contento. E poi perchè, indovinando e deludendo tutte le sue aspettative, gli faceva pagare la sua parte. Così, si chinò per prendere i soldi nello zaino "Evans, non ho tutta la giorn..." poi James si girò e cominciò a godersi il panorma che preferiva "Mi rimangio tutto Evans!" disse meravigliato. Lily si girò arrabbiata come mai "Senti brutto.." Susan gli diede una gomitata "Dai, non dargliela vinta!" Lily smise di parlare, ma continuò a guardare male James, che cominciò a ridacchiare. Arrivarono finalmente al noleggio barche "Pensaci te!" disse James e gli diede i soldi. Lily pensò che era come farsi da boia, ma doveva pur salvarsi l'orgoglio. Si avvicinò al chiosco e noleggiò la barca per un'ora. Non c'era fila e il parco era quasi deserto, data l'estate ormai quasi finita (era ottobre) e l'ora di primo pomeriggio (erano le due!). Così presero la prima barca e ci salirono sopra. "Tiè, rema. Almeno ti farai i muscoli che ti vanti tanto di avere!" disse Lily, passando i remi a James che sorrise "Ah sì?Scommettiamo che ti so dimostrare che ce li ho?" Lily sgranò gli occhi "In che senso?" il ghigno di James divenne il sorriso da vincitore "Andiamo, Evans!Un pò di fantasia, siamo soli, in mezzo al lago, con un'ora a disposizione.." SCIAFF! Uno schiaffo volò dalla rossa al moro, che abbandonò i remi per massaggiarsi la guancia, dove era comparsa una chiazza rossa con cinque dita. "Ma io scherzavo Evans!" "Così ti impari!" James rise a vederla soddisfatta, con le braccia incrociate sul petto. Era teneramente testarda.
Improvvisamente accanto a loro passò un cigno fiero e bello. "Oh, un cigno!" esclamò Lily, contenta di vedere quel volatile. James sorrise "Vuoi accarezzarlo?" chiese gentilmente "Magari!" rispose Lily sempre fissando il cigno poco più lontano "Allora aspetta!" disse James. Posò i remi e tirò fuori dalle sue tasche un biscotto ai cereali. Lily lo guardò stupita "Ehm... diciamo che è caduto a Remus?" Lily rise. "Scchh!" la richiamò James e sporse il biscotto poco fuori il margine della barca. Come previsto il cigno si avvicinò per becchettare il biscotto, e Lily potè posare la sua mano su quel candido manto. James cercava di distrarre il cigno il più possibile, poi però quello si girò verso Lily, che rimase un pò impaurita. James gli passò il biscotto "Dai, dagli da mangiare!" disse con un tono gentile, assolutamente non dal James Potter che lei aveva sempre visto. "O..ok!" prese il biscotto sfiorando le mani di James e lo porse al cigno. Ma appena quella spalancò il becco per mangiare, Lily ritrasse la mano e il biscotto cadde nell'acqua. Così il cignò si tuffò per recuperare il cibo e poi nuotò lontano. La rossa già si sentiva nelle orecchie le risate di James. Invece, lui si limitò solo a sorriderle.
"Lo sapevo che avresti avuto paura!" disse solo, umoristicamente. Lily ricambiò il sorriso, poi si voltò verso il lago deserto, arrotolandosi una ciocca di capelli sul dito. Era così facile in quel momento provare ad ascoltare il suo cuore là, con solo se stessa e l'acqua. James le faceva compagnia, remando silenziosamente. "Sei.. sei stato molto gentile ad avvicinare quel cigno!" disse alla fine lei. James si strinse nelle spalle "Di niente Evans!Io per te farei questo e altro.." gli occhi erano grandi, puri e sinceri. Lily si sentiva abbandonata dal suo autocontrollo "Non sembri così romantico e gentile quando siamo a scuola o in gruppo..." James emise un lungo sbuffo "Il problema è che ho sempre paura di non venire accettato per come sono..." Lily lo interruppe "Non ci credo!" James smise di remare "Credici, Lily!" disse semplicemente, lentamente. E questo -unito al fatto che l'aveva chiamata per nome- lasciò la ragazza di stucco. Sentiva il suo cuore battergli forte. Loro erano soli là, quel momento era solo loro. Si avvicinarono. Lily prese il viso di James fra le sue mani e poi...
"Ehi, voi due!Il tempo è scaduto!" il barcaiolo li chiamava. Lily s'allontanò subito da James, lasciando cadere le sue mani e arrossendo di brutto. Ora si rendeva conto di quello che stava per fare "Portami alla riva James!" disse solo, non riuscendo a guardare il ragazzo in faccia. Lui annuì e cominciò a remare verso la riva.


E il primo capitolo è finito! Se non fa proprio così schifo posterò anche il secondo, fatemi sapere se ne vale la pena!!
Ah, la ficcy è dedicata anche a tutti quelli che mi recensiscono e che hanno la pazienza di leggere le mie storie anche senza HTML!!
Grazie a te Stellina250; e a te Ella90 per aver scritto la ficcy precedente con me (non mi meritavo la tua collaborazione!)
E grazie a chi mi incoraggia con le recensioni positive, e a chi ha il coraggio di metterle fra le preferite!

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Capitolo 2
*** Ritorno alla Comitiva ***


Ecco il secondo capitolo, è intermediario, perciò non vi aspettate niente di che...
Buona Lettura!

La barca si ancorò al piccolo spiazzo di cemento con un rumore secco e un movimento oscillante. Lily si chiese perchè per tutta quell'ora non aveva sentito il movimento oscillante della barca, e ora invece lo sentiva il doppio. Mentre James cercava di parcheggiare lei era imbarazzatissima per tutta la situazione che si era creata pochi minuti prima. Era ovvio che adesso James, ogni volta che avrebbero litigato, sarebbe sempre ricorso all'accaduto. Il punto era che lei non sapeva cosa le fosse preso. Solo che all'improvviso si sentiva così attratta da quegli occhi nocciola... voleva sapere com'era affondare in quelle labbra morbide che le sorridevano dolci e simpatiche. Lei, voleva baciare un ragazzo, lei, che non ne aveva mai baciato uno, che non aveva ancora conosciuto la parola 'amore' e tutti i suoi derivati. Doveva proprio essere impazzita. James scese dalla barca e si voltò verso di lei, indeciso se darle o no la mano, ma lei rifiutò ogni gesto e cercò di tornare da sola sulla terraferma, ma non era semplice come sembrava. I primi passi erano oscillanti, ma sicuri, solo il passaggio da quel movimento barcollante alla terra ferma fu fatale. Infatti scivolò dritta dritta fra le braccia di James, che, con un movimento istintivo, aveva proteso le braccia verso la ragazza, per salvarla dalla caduta. E questo sarebbe stato un piacevole accaduto in normali circostanze, ma dopo il bacio mancato, non era altro che uno sgradevole imbarazzo. Appena Lily fu precipitata nelle braccia di James, alzò il viso istintivamente, e si trovò a due centimetri circa dalle labbra del ragazzo. Arrabbiata per quello che provava, si scostò bruscamente e disse solo "Grazie James!" freddamente e poi si diresse verso il resto della comitiva, senza aspettare il ragazzo. "Sono tornati!!!Venite a raccontare tutto a zio Sirius!" Sirius si sbracciava dal suo posto, ridendo. Forse, approfittando dell'assenza di James, aveva ingurgitato tutto il vino che si erano comprati. Infatti, notò Lily, il ragazzo era molto più colorito del solito in viso. E sembrava anche parecchio più allegro del solito (e tutto ciò era molto preoccupante) Lily si risiedette composta al suo posto, accanto a Susan che fissava schifata Sirius e annoiata tutto il paesaggio d'intorno, e pareva ringraziare il cielo che finalmente Lily fosse tornata. Ma si capiva a prima vista che la rossa non intendeva parlare della gita in barca. Di fronte a lei, James aveva rivolto uno sguardo a Remus come per dire 'non è successo niente' e si era seduto, ridendo alle folli esibizioni di Sirius dettate, senza dubbio, dall'alcool. "Che hai fatto?" chiese Susan gentilmente a Lily, che girò la testa per un istante e poi disse con un sorriso vuoto "Niente... un'ora di totale noia!" Susan sorrise poi indicò Sirius, che in quel momento stava cercando di eseguire uno spericolato numero di break-dance, che, naturalmente, dato il suo poco equilibrio, falliva clamorosamente. "Ha scommesso con Peter che non si sarebbe ubriacato con due litri di vino!" disse seria. "Io gli ho praticamente urlato contro che era un cretino a esibirsi in quella stupida maniera e lui, lo sai cosa mi ha detto?" si voltò a guardare Lily (che cercava di non ripensare al bacio mancato) "Che almeno, anche se avesse perso, con questa scommessa non si sarebbe rattristato!Ti rendi conto?" Lily annuì e tornò a fissare l'erba. Quel viaggio a Roma era stato uno sbaglio. Uno sbaglio tremendo. Avrebbe dovuto correre via, ma non poteva. Il biglietto di ritorno era purtroppo datato.

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Capitolo 3
*** Sensazioni e rapida successione di eventi ***


Bè...questo è senz'altro il capitolo più demenziale che io abbia mai scritto!! Ma fa parte della storia, per cui abbiate pazienza dio leggerlo!
Buona Lettura!

Quella giornata si concluse presto. Alle sei erano tutti già tornati in albergo e si erano dati appuntamento alle otto per la cena. Susan si buttò sul letto, guardando il soffitto "Mamma, sono stanchissima!" Lily fece lo stesso sul suo letto, solo che, invece di parlare, dentro lei scorrevano le immagini e le sensazioni che non accennavano a calare. Perchè quel battito si faceva sempre più insistente? "Lily, vuoi fartela prima te la doccia?" disse Susan all'improvviso. Lei sussultò, era ancora persa nei suoi pensieri "Eh?Ah... sì, grazie!" e si alzò. Sembrava in trance per come camminava e si muoveva, accompagnata da occhi vacui. E Susan aveva notato che c'era qualcosa di strano, aveva intuito anche quello che era successo e si chiedeva come potesse Lily essere così scombussolata solo per aver quasi dato un bacio. C'era evidentemente qualcosa in più, una specie di confusione interiore. Sospirando, Susan si alzò e andò alla finestra. L'albergo era a Trastevere e la loro camera dava precisa sul fiume. Era un'incanto quello scorrere lento, tanto che pareva immobile, eppure qualcosa cambiava in quel fiume. Come nel cuore di Lily. Lily aprì il rubinetto dell'acqua tiepida e lasciò scorrere l'acqua mentre si spogliava dei vestiti e delle preoccupazioni, sospirando. Restare da sola era proprio quello di cui aveva bisogno. S'immerse a occhi chiusi in quella muraglia penetrabile e si lasciò trasportare dalle sue emozioni. Era buffo, per una volta, combattere fra la testa il cuore. Lei, forte molto più di qualsiasi altra studentessa, non aveva mai partecipato a questa battaglia, ed era molto più difficile vincere questa che prendere un'Eccezionale nella materia di Ruf. Nella sua mente appariva nitido il volto di James, anzi, il sorriso. E quelle labbra erano così morbide e invitanti. Sapeva che, se il barcaiolo non li avesse chiamati, lo avrebbe sicuramente baciato. Ed era quello il punto. Perchè ora, dopo sette anni che lo rifiutava, voleva baciare James Potter??Solo perchè lui gli aveva dimostrato di essere fragile? Dimostrato, poi! Aveva solo detto una cosa... forse era solo una parte del corteggiamento serrato di cui lui la faceva vittima da sempre. Ma,se quel corteggiamento era, come lei aveva sempre pensato, solo per avere un trofeo in più da contemplare, James,avrebbe giocato anche la carta del ragazzo fragile? Non era così meschino ad arrivare a giocare con i sentimenti! E ora Lily aveva paura, perchè sapeva, che a ogni occasione possibile, lei ci sarebbe ricascata e stavolta non ci sarebbe stato nessun barcaiolo a fermarla. Quindi il barcaiolo era stato un colpo di fortuna perchè lei potesse rendersi conto di quello che stava facendo, o solo sfortunaccia nera? Lily scoppiò a piangere. Dubbi, confusione, paura. Ecco ciò che avvolgeva la ragazza.

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"Sirius, ti sbrighi ad uscire dalla doccia, cavolacci neri?" bussava furente James alla porta del bagno della sua camera. Tutto quello che voleva era stare un pò da solo con se stesso, ma, essendo quattro ragazzi in una stanza, l'impresa era un pò impossibile. L'acqua dentro il bagno continuava a scorrere senza che il ragazzo ricevette una risposta. Furente, James diede un'altra botta forte alla porta del bagno e si buttò poi sul suo letto (matrimoniale che condivideva con Sirius XD). Remus si sedette accanto a lui. "Eddai, si dovrà pur riprendere da una sbornia, no?" James fece una smorfia, masi trattenne dal parlare. "Che è successo James?" chiese Remus sospirando. "Cosa?" disse il moro, corrugando la fronte. "Oggi. In barca. Cosa è successo?" James alzò le spalle e rimase zitto. "James... lo sai che ti conosco... non avresti mai liquidato una gita in barca con la Evans con un 'non è successo niente'!" James sbuffò "Ma che cavolo!Non te lo voglio dire, ok?Non sono affari tuoi Remus!" e si girò dall'altra parte, lasciando l'amico sbigottito. Poi, in men che non si dica, cambiò idea e si rigirò "Scusa Lunastorta, solo che... non ci sto capendo più niente!" Remus alzò un sopracciglio "E, credimi James, si vede!!" James stese le labbra in un sorriso. Poi raccontò all'amico quello che era successo. "Bel guaio!" "Ma perchè poi è diventata così scostante?Io davvero non la capisco quella ragazza!" Remus alzò le spalle. "Non lo so!Posso solo dirti che non penso che lei stia meglio di te!" James fece un verso sarcastico e disse "Così sì che mi aiuti molto Lunastorta!". Quello che avvenne dopo, fu una rapida successione. Sirius aprì la porta del bagno, avvolto nei suoi asciugamani, e James si fiondò nel bagno. Mentre Sirius doveva prendere coscienza che quello spostamento d'aria gelida era causato da James (e quindi era fermo in mezzo alla stanza) si aprì la porta della stanza, facendo intravedere Susan che emise uno strilletto acuto e richiuse la porta. Sirius (ancora gocciolante, con un'asciugamano legato alla vita e l'altro attorno al collo) s girò verso Remus che aveva preso a ridere convulsamente e si fece trascinare dalle risate. Poi entrò Peter (che era andato a fare spesa per i rifornimenti notturni) con una vaga espressione scettica. "Qualcuno sa dirmi perchè qua fuori Susan mi ha detto 'informa i tuoi compagni di stanza che io desidero parlare con Remus e che Sirius non riuscirà a conquistarmi mostrandomi due pettorali da quattro soldi!' tutta scazzata????" Sirius si rabbuiò a quel commento sul suo fisico, mentre Remus rideva sempre più come un pazzo e disse (fra le lacrime ormai) "Dì... che... arrivo subito.. in camera... sua! Ahhaahahah!" e batteva i pugni sul materasso. Peter si strinse nelle spalle e uscì a consegnare il messaggio.

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"Susan, sono Remus!" disse il ragazzo, bussando alla porta della camera delle ragazze. Ringraziando il cielo che il ragazzo fosse venuto presto, la mora si precipitò ad aprire la porta (in bocca aveva un lecca lecca) "Entra!" disse. Poi la maniglia si abbassò e la porta finì sul naso di Susan, che si abbassò e gridò per il dolore, e, in quello stesso istante, Lily uscì dalla doccia. "Susan dove sono gli asciuga..." la rossa era nuda, perchè non aveva trovato gli asciugamani e si trovò precisamente davanti a Remus che non poteva evitare di guardare neanche se avesse voluto. Le guance di entrambi i ragazzi si tinsero di rosso e non riuscirono a spostarsi prima che Susan, ripreso il controllo di sè, chiuse improvvisamente la porta sul naso di Remus e, in contemporanea, gli stava andando di traverso il succo della lecca lecca.

Io vi avevo avvertiti!!! Recensite sinceramente!! Un bacio a tutti!

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Capitolo 4
*** La notte porta sbronze ***


Alla fine Susan e Remus quella sera non riuscirono a parlare.
E Lily non disse a Susan cosa la turbava.
La sera uscirono per il centro di Roma, godendosi fra pub e discoteche, quei monumenti millenari illuminati dall'elettricità, in una fusione cronica spettacolare. Anche se in lontananza, c'era ancora il sole che finiva la sua corsa, ma presto il buio calò.
A Lily tutto quel neon, però, faceva venire mal di testa. "Ce la spasseremo!" fu il commento di una Susan parecchio ottimista, appena varcata la soglia dell'hotel. Lily annuì. Aveva deciso che doveva scordarsi di quello che aveva provato, doveva scordarsi di tutto. E per farlo, però, doveva bere.
"Poco ma sicuro!" confermò James con un grande sorriso sulle labbra. Anche lui aveva deciso che doveva scordarsi dell'atteggiamento scostante di Lily, e doveva cercare di conquistarla galantemente quella sera. Doveva metterci tutto se stesso.
"Dipende Wolling... con chi te la vuoi spassare?" disse Sirius avvicinandosi pericolosamente alla ragazza che si trattenne molto fortemente dal riempirlo di sganassoni. "Con te neanche se l'alternativa fosse Peter Minus!" disse schifata Susan, avendo abbastanza cura di non farsi sentire dal piccoletto che si era praticamente accollato a James e Remus, che tentavano di parlare da soli.
"Dai, Susie, non essere così cattiva con questo povero ragazzo!" intervenne Lily sorridendo. Sirius annuì "Giusto!Guardami, quanto sono dolce e indifeso?" Susan rise "Te??Ma se faresti paura a un lupo delle steppe!" a quel commento gli occhi di Sirius si accesero. Si voltò verso i suoi due amici che ancora cercavano di dirsi delle cose da soli e disse "Lunastò..." Remus sbuffò "Che vuoi?" "Ti faccio paura?" Remus prese un'espressione enigmatica "No!" disse alla fine "Grazie, sei un'amico!" poi si rivolse alle ragazze nuovamente "Visto?" Susan e Lily scoppiarono a ridere.
"Prima tappa: Piazza del Popolo!" annunciò James che aveva rinunciato a parlare con Remus (non era proprio il viaggio dei colloqui privati XD). Tutti batterono le mani, poi lui cercò di avvicinarsi a Lily.
"Evans..." disse raggiungendola. "Senti Potter, non parliamone!Tutto quello che è successo è stato uno sbaglio e..." venne interrotta proprio da lui "Io veramente volevo solo scusarmi!Lo so che tutto quello non doveva succedere... e mi dispiace Evans!" Lily sorrise, catturandolo "Ti dispiace?" lui ricambiò il sorriso. Il suo bluff era stato scoperto "Mi dispiace di averti messo in imbarazzo!" "Ahh, adesso è tutto chiaro!".
Lily si riscosse. James le ispirava tenerezza ancora una volta. Ma stavolta non doveva cascarci.
Arrivarono finalmente a Piazza del Popolo, piena di vita. "La notte sta aspettando noi, ragazzi!" disse Sirius, mettendosi davanti a tutti e guidando il gruppo. A Susan veniva da ridere.
Dove si poteva trovare uno più stupido, imbranato, idiota e... adorabile?
Adorabile??!! Ma cosa le succedeva?Non era da lei dare dell' 'adorabile' a Sirius Black, no, proprio no! O forse qualcosa doveva cambiare?
Entrarono tutti in un bar e da lì iniziò la loro notte spericolata che coinvolse parecchie discoteche e pub. Lily si tuffò nel vortice di neon e drink, in un modo troppo rapido per la prima volta.
Si ubriacò quasi subito, e Susan insieme a lei.
Dopo, verso le cinque, tutti tranne Remus e Peter, erano al Gianicolo.
James e Sirius erano leggermente brilli, ma si rendevano ancora conto delle loro azioni. Le ragazze ballavano, cantavano e ridevano urlando nella piazza rialzata del Gianicolo.
Lily scherniva Susan "Ah-ah... sei ubriaca!Sei ubriaca!" gli diceva mentre barcollava. L'altra metteva un cipiglio arrabbiato, come una bambina di otto anni "Io non sono -hips!- ubriaca!" diceva quella. "E te lo dimostro pure!Guarda, riesco ad andare su un piede solo fino a laggiù!" Lily annuì, anche lei che sembrava una bambina di otto anni "Eddai, -hips!- fammi vedere!" disse, incrociando le braccia sul petto, teneramente testarda come sul lago. Susan annuì e si mise su un piede solo, a camminare verso l'altra parte della piazza.
Ma, dato il suo stato, non durò molto. Così, presto, si ritrovò stesa sull'asfalto, gemendo di dolore.
Sirius, seduto sul muretto assieme a James, si riscosse "Acc...." e corse a salvarla.

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Capitolo 5
*** Sirius e Susan ***


Sirius raggiunse Susan e si chinò per massaggiarle la caviglia, che si era storta.
Per fare ciò, dovette slacciarle la scarpa e la mora, accortasi di quel contatto, ritrasse il piede, trattenendo un grido di dolore. "Mi fa male!" disse arrabbiata, strizzando gli occhi "Lo so!" disse Sirius sbuffando "Quindi perchè non me la fai massaggiare?" Susan lo guardò. Pareva pensasse alla scusa più ovvia da proporre, ma essere ubriaca, evidentemente, non la faceva ragionare molto.
"Perchè sei ubriaco!" disse a un tratto Susan seccata.
Sirius rise.
"Bè, che c'è da ridere??" disse ostinata la ragazza. Sirius si accucciò vicino al suo viso. "Ma ti sei vista?" disse sorridendo, perdendosi in quelle ciocche more e in quegli occhi azzurri come il mare. Poi passò la sua mano su quei capelli, e lei lo scansò.
"Assurdo!" disse lui, quasi bisbigliando. "Assurdo!" ripetè, con la mano poggiata lungo il suo fianco, osservando e amando ogni singolo dettaglio di Susan.
"Che ci sarà mai di assurdo..." disse lei, sbuffando e poggiando il suo viso sulle ginocchia che piegò.
Sirius le tolse una ciocca dal viso.
"Assurdo è che io finisca per amarti anche quando sei così! Anche quando mi scansi..."
Susan sorrise e voltò il viso (semrpe però poggiato sulle ginocchia) e rispose "Perchè sono troppo bella!" disse, ancora con il tono di una bambina.
Sirius le diede un bacio sulla testa che lei accolse ridacchiando.
"Ma che devo fare io con te?" disse il ragazzo poi, teneramente, accarezzando il viso di lei, lungo la guancia che non poggiava sulle gambe. Poi le tolse il mollettone, dato che ormai, la maggior parte delle ciocche erano calate. E gli diede un bacio sulla guancia.
Susan ridacchiò e si morse il labbro inferiore. Poi chiuse gli occhi. Alzò il viso, agitandolo per scansare le varie ciocche di capelli, e aspettava, con il viso proteso verso Sirius.
Sirius restò per un momento spiazzato. Poi sorrise.
Accarezzò quelle labbra soffici e poi le sfiorò con le sue.
"Non andrò avanti stanotte, Susan!" la ragazza sbuffò "Ma era un bacetto da bambini di prima elementare!" lui gli scompigliò i capelli.
"Perchè, te adesso che sembri?" Susan rise.
"Mi sa che mi sei sempre piaciuto Black!" disse alla fine.
"E questo mi basta!" disse Siriuis, stringendola a sè.

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Capitolo 6
*** James e Lily ***


Mentre Sirius andava a salvare Susan, Lily rideva barcollando "Ahahah.... lo vedi che sei ubriaca??" e continuava a ridere. James le si avvicinò "Dai, Lily, andiamo in albergo, basta!" Lily tolse il braccio dalla presa di James e sbuffò "Sei noioso James!" disse la rossa e poi, improvvisamente, si accasciò a terra, come quasi svenuta, semi-incoscente.
James la prese e la guidò a sedersi a terra, facendolo anche lui e stringendola sul suo petto, dove lei si accoccolava, mezza addormentata. "Mmmm... ho freddo!" James le mise sulle spalle il suo giacchetto e continuava a stringerla.
"Grazie!" disse lei, ancora abbracciata al ragazzo. James poteva sentire il corpo della ragazza stretto a lui e il respiro di questa che creava una zona calda sulla sua maglietta. Tutto questo gli procurava numerosi tuffi al cuore.
Guardò Lily che aveva gli occhi chiusi e la testa sulla sua maglietta.
Faceva tenerezza così indifesa, che mugugnava per il suo status debole e incosciente.
"Mi chiedo perchè sei così testarda!" disse lui, guardando dritto davanti a sè. "Arrivi a farti del male pur di allontanarmi!" lei, senza alcun nesso logico, sorrise "Ma che dici?Sei ubriaco James!" James la guardò ridendo "Io eh?" e gli scompigliò i capelli.
Poi ci fu un lungo momento di silenzio. All'orizzonte una linea rosata cominciava ad apparire, e da quel colle era ben visibile. Ma Lily non la vedeva, stretta a James.
"Sei cattivo James!" disse poi "Mi costringi a ubriacarmi per non pensarti!" intanto godeva ancora delle carezze di questo che sorrise.
"Vuoi che me ne vada?" disse scherzosamente, poggiando, per un attimo, le mani a terra.
"Nonnononono!" si lamentò Lily, sempre col tono da bambina, cercando di stringersi di più a quel corpo.
James la cinse nuovamente con le sue braccia.
"Ehi, scherzavo!Lo sai che non ti lascerei mai!" Lily sorrise. James gli accarezzava i capelli e gli baciava la testa.
"Lo vedi, però?Mi confondi!Non puoi essere sia arrogante che dolce, uffa!" "E quindi?" rispose James guardando sempre di fronte a lui e cullandola dolcemente "Quindi sei solo arrogante!" concluse lei dopo un momento di riflessione.
James le accarezzò il viso.
"Non sai quello che dici!" Lily sbuffò ridendo "Lo so benissimo! E sto bene!Ho solo un cerchio alla testa!Levamelo!"
James rise, ma fece lo stesso un finto gesto con le mani.
"Così va meglio?" Lily annuì, seriamente convinta che il malessere se ne fosse andato.
"Lo vedi, adesso sei dolce... ti bacerei subito!" James la guardò per un secondo, rannicchiata com'era, e lei (ostinatamente con gli occhi chiusi) proseguì.
"Ma poi tu ti vanteresti e mi butteresti via come un vecchio straccio!" James le prese il viso per un momento, accarezzandogli le labbra, poi la lasciò tornare a ripararsi sul suo petto "No, lo sai che non lo farei mai!" e continuava a guardare il cielo, dove il sole faceva lentamente capolino.
Riprese a cullare Lily dolcemente. "Lily, guarda, c'è l'alba!" la ragazza si girò, aprendo gli occhi per la prima volta da quando stava per svenire e guardò il sole sorgere, riparandosi gli occhi dalla luce, per lei, troppo forte.
Poi disse, guardando James "Lo sai che mi sa che ti amo?" sorrideva splendida. James le scansò dal viso qualche ciocca di capelli.
"Questo cos'è? L'alcool?" disse scherzando teneramente. Lei sbuffò "No, uffa, sono io! E adesso mi devi baciare!" James la guardò sorridendo.
Quel viso, quei capelli, quel corpo ancora stretto a lui che aveva paura di restare solo... aveva sempre sognato tutto quello, e adesso era finalmente arrivato il suo turno.
Accostò piano le sue labbra a quelle della rossa.
Non poteva andare avanti, aveva paura che lei si sentisse male, essendo ubriaca.
"Che bello!" disse Lily, stendendo il torso e il viso sulle gambe incrociate di James.Poi sbadigliò.
James le accarezzò i capelli "Adesso dormi, piccolo, tenero giglio!"

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