Racconti di guerra

di FILX
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Giorno I ***
Capitolo 2: *** Giorno I part 2 ***
Capitolo 3: *** Giorno 2 ***
Capitolo 4: *** Non arrendersi! ***



Capitolo 1
*** Giorno I ***


 

I personagggi appartengono a Masashi Kishimoto e questa raccolta mi è venuta in mente per costituire l'antefatto ad un'altra mia storia: Peace trickly.

Buona lettura!

 

 

 

Quarta Guerra Ninja

 

 

Giorno uno

 

 

 

Sakura Haruno svolgeva il lavoro per cui era stata addestrata da Tsunade: curare. I feriti arrivavano al campo base come un fiume in piena. Non c'era un attimo di pausa ma lei voleva essere più forte della stanchezza perchè doveva essere alla sua altezza e farsi perdonare tutti i suoi errori.

 

 

Hinata Hyuga combatteva per dimostrare di non essere una nullità e per proteggere il suo più grande amore. La battaglia la avvolgeva come un coperta mentre dormi; i nemici erano dappertutto e la morte si stava avvicinando...

 

 

Ino Yamanaka aveva la fronte imperlata di sudore e non sapeva da quanto tempo era in quel dannato campo di battaglia ed l'unica cosa di cui era certa che c'erano tanti morti.

 

 

Tenten adorava, forse più di lei stessa, le sue armi ma era la prima volta che odiava farne un uso così continuo per uccidere quei dannati nemici che comparivano come funghi intorno a lei.

 

 

 

filx

 

 

 

 

 

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Capitolo 2
*** Giorno I part 2 ***


Ecco il bis!!Recensite anche se la trovate orribile mi raccomando. Ma spero vi piaccia

Buona lettura

 

 

 

Giorno 1

 

 

Shikamaru Nara non era abituato a faticare e il fatto che stava sudando, anzi meglio grondando, gli dava un tale fastidio neanche paragonabile alla scocciatura di quegli Zetsu ronzanti intorno a lui...

 

Choji Akimichi sapeva che non era il momento di essere docili ed era concentrato nell'abbattere nemici quasi fossero insetti. Anche se doveva ammettere che in quel momento sentiva la mancanza di un pacchetto extra di patatine.

 

Kiba Inuzuka era nato per combattere e il suo stile selvaggio ne era la prova. Per lui era solamente un gioco quello che stava accadendo nonostante avesse uno strano presentimento mentre annientava insieme al fido Akamaru il nemico di turno.

 

Neji Hyuga aveva sempre protetto il casata principale del suo clan ma ora lottava per se stesso e per i suoi ideali di pace e giustizia con rinnovato ardore e impegno.

 

A Shino Aburame del mondo non era mai importato più di tanto e questa guerra non era altro per lui che una missione un po' più difficile delle altre. I suoi insetti non avevano mai fallito e neanche ora lo stavano deludendo quindi non c'era da preuccuparsi.

 

La parola fatica non era presente nel dizionario di Rock Lee che ripensava ai duri sacrifici fatti per arrivare a quel livello. Aveva appena abbattuto il 340-esimo nemico e si preparava già per sconfiggere il 341-esimo.

 

 

                                                                                                                                                                                                                                                    filx

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Capitolo 3
*** Giorno 2 ***


Ecco qua un altro capitolo, spero che questo sia migliore dei capitoli precedenti( un po' deludenti)...

Buona lettura!!

 

 

Giorno II

 

 

Doveva porre fine a quella carneficina e chi se non lui per cui la si combatteva? Con l'aiuto della volpe Naruto Uzumaki si era sentito invincibile ma già dall'inizio dello scontro con Madara Uchiha aveva capito che non sarebbe stato facile come altre volte spuntarla. Oramai era pieno di ferite e il sangue colava da ogni parte del suo corpo nonostante i poteri curativi del Nove Code mentre al suo avversario non era riuscito ancora a sferrare un colpo.

No, non doveva mollare... doveva compiere una nuovamente un miracolo, come con Pain, per salvare ciò che per cui Jiraya-sensei e suo padre si erano sacrificati.

No, non potevano sbagliarsi... doveva essere lui l'uomo della profezia come predetto dal suo mentore

No, non poteva deludere la fiducia che Iruka-sensei, Sakura-chan, la vecchia Tsunade e tutti gli altri avevano riposto sopra le sue spalle

 

 

 

Kakashi Hatake era rimasto scioccato nel scoprire dietro la maschera bianca il volto del suo amico Obito. Era da due giorni consecutivi che combatteva ininterrotamente ed aveva sprecato già la maggior parte del suo prezioso chakra e questo ultimo avvenimento poteva abbattere la determinazione di chiunque ma lui non era un semplice ninja. Aveva sempre lottato per il suo credo ninja e non doveva essere sicuramente quello il momento per abbandonarlo gettando al vento anni di sacrifici per il villaggio. Gli vennero in mente i volti degli anni passati e delle persone come Minato e Rin che si erano sacrificate per lui e per la Foglia. E così trovò una nuova straordinaria linfa per buttarsi nella mischia in una battaglia in cui era conscio che il finale non sarebbe stato come quello delle fiabe, raccontategli dal compianto padre.

 

 

 

“Ah, il potere della giovinezza” pensò Gai Maito quando aprì anche l'ottava porta; sapeva che era la fine per lui ma doveva farlo per tutte le persone che amava. Aveva vissuto perennemente dietro l'ombra del compagno di mille sfide Kakashi ed era stato maestro di un gruppo fantastico composta da Neji, Tenten e il suo amatissimo Rock Lee. Quello era il momento di dimostrare il proprio valore a tutto il mondo per poter essere ricordato alla storia come un grande shinobi e l'uomo dalle folte ciglia, ridotto allo stremo, non mancò l'occasione colpendo con il suo colpo più letale quell'Obito Uchiha grazie all'aiuto del Kamui dell'argenteo.

 

 

 

Erano giorni che era rinchiuso quella latrina e il capitano Yamato, conscio di quello che stava avvenendo fuori, sapeva che lui era l'ultimo dei pensieri delle Forze Alleate.Ma nell'istante in cui aveva formulato quel pensiero trovò una soluzione per risolvere il suo problema da solo e poter aiutare Naruto e i suoi amici. Alla fine dopo tanto tempo l'uomo, creato dal genio malefico di Orochimaru, aveva trovato una valida motivazione per giustificare la propria esistenza: l'amicizia.

 

 

Il ninja di nome Sai non aveva mai pianto in vita sua ma quella volta era stato troppo da sopportare. Più della morte dell'amato amico e il doverlo rispedire all'aldilà un'altra volta; il colpo di grazia era stata l'impossibilità di aiutare Naruto nel suo scontro contro l'Uchiha. Gli vedeva combattere in lontananza dal dorso della sua creatura volante ma era consapevole, come compreso dallo stratega Shikaku Nara, che le divisioni ninja se fossero andate in mezzo a quello scontro epico sarebbero finite sterminate senza colpo ferire. “impotente” questo pensiero fece scendere una lacrima, la prima di tante,sul suo volto pallido come la morte.

 

 

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Capitolo 4
*** Non arrendersi! ***


Ecco qua un nuovo capitolo! Scusate il ritardo...

 

 

Non arrendersi

 

è giunta la fine” pensò Tsunade Senju quando un tronco di legno gli spezzò il busto in due. Venne scaraventata di schianto contro una parete di roccia e ricadde a peso morto in terra. Rivoli di sangue uscivano dalla sua bocca e il respirare diventava sempre più arduo.

La sua mente medica si impegnava a trovare una soluzione ma nel suo Io la donna sapeva di essere giunta al capolinea.

Era stato troppo forte Madara per lei e per gli altri quattro Kage ma almeno non poteva rimproverarsi di non averci provato e sorrise mentalmente conscia di aver onorato la memoria dei suoi predecessori. Tuttavia nella sua vita aveva visto morire molte persone di cui molte care come Dan e Jiraya e così si rivolse a Kyukose.

Non riusciva a parlare a causa del sangue in bocca né poteva udire ciò che la lumaca stava tentando di riferirgli. Si sentì impotente perché non riusciva ad aiutare i compagni. Tentò di rialzarsi ma capì immediatamente che le sue gambe era insensibili a qualunque ordine impartito dal cervello.... “le mani” già quell'unica parte del corpo ancora in grado di fare qualcosa. E con un cenno della mano richiamò a sé la fedele compagna di mille lotte donandogli ogni goccia del suo chakra affinché potesse curare i Kage.

almeno loro possono aiutarlo ancora, buona fortuna Naruto”.

Sentì man mano le forze diminuire e guardando il sole in alto  per l'ultima volta, chiuse definitivamente gli occhi.

 

 

 

 

Cadde rovinosamente sul terreno roccioso e capì immediatamente che non si sarebbe più rialzato. Il suo fisico era a pezzi e perfino la sua sabbia sembrava provare dolore nell'attaccare la copia di Madara. Aveva mostrato il suo intero bagaglio di tecniche ma nessuna di queste aveva sortito qualche effetto contro quel fortissimo avversario. “ cavolo” rifletté “ ci deve essere pur qualcosa”.

Non poteva arrendersi perché doveva difendere Naruto; per lui si combatteva ed era sempre grazie al biondo che era diventato l'uomo che oggi comandava le forze alleate. Ogni fibra del suo corpo gemeva ma non gli importava e tentò di rialzarsi lo stesso ma una forza lo tratteneva disteso sul terreno.

Qualcosa di viscido e umido che gli provocò una sensazione di benessere tanto che gli sembrava di stare in paradiso “ sono morto?”.

 

 

 

 

Onooki della Pietra aveva avuto già l'onore e l'onere di combattere contro Madara Uchiha e anche in quell'occasione aveva subito una cocente sconfitta come stavolta. Da quella prima volta era cresciuto moltissimo in forza e astuzia ma non era stato sufficiente. “troppo forte” pensava tra un lamento e un altro. Il dolore era insopportabile e vedeva la luce splendente del sole farsi sempre più flebile. L'ultimo colpo gli era costato un braccio e probabilmente anche la vita visto che non riusciva a fermare l'emorragia. Il chackra l'aveva consumato nell'ultima tecnica dell'Arte della Polvere che non aveva sortito il minimo effetto.

Testardo sono” ripensando all'aggettivo con cui era descritto dalla sua amata gente del villaggio della Pietra e proprio per quello non voleva mollare....

 

 

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