In the end

di Blamblerose
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Era solo questione di tempo ***
Capitolo 2: *** Non è detto che basti ***
Capitolo 3: *** La notte era serena ***
Capitolo 4: *** Sono arrivati ***
Capitolo 5: *** Era lì che li avrebbe aspettati ***
Capitolo 6: *** Ognuno deve fare la sua parte ***
Capitolo 7: *** Con gli occhi sgranati verso il cielo (quegli occhi..ancora) ***
Capitolo 8: *** Di nuovo faccia a faccia ***
Capitolo 9: *** Ti prego perdonami, perdonatemi tutti! ***
Capitolo 10: *** La battaglia ha inizio ***
Capitolo 11: *** Inutile..era di nuovo inutile ***
Capitolo 12: *** L'Hokage e la sua promessa ***
Capitolo 13: *** Un motivo in più ***
Capitolo 14: *** Pioggia ***
Capitolo 15: *** Sangue ***
Capitolo 16: *** Un posto perfetto ***
Capitolo 17: *** Rabbia: questa è la mia battaglia ***
Capitolo 18: *** La mia battaglia..la tua vendetta! ***
Capitolo 19: *** Colpo di grazia ***
Capitolo 20: *** Insieme ***
Capitolo 21: *** Domande che ritornano...parla, sasuke!! ***
Capitolo 22: *** Buio ***
Capitolo 23: *** Ancora una volta ***
Capitolo 24: *** La prima lacrima ***
Capitolo 25: *** Furia ***
Capitolo 26: *** Orme (Non paragonarti a lui!) ***
Capitolo 27: *** Resisti Naruto! ***
Capitolo 28: *** Luce e poi....fine! ***
Capitolo 29: *** Troppo azzurro ***
Capitolo 30: *** In the end ***



Capitolo 1
*** Era solo questione di tempo ***


In the end

 

Era solo questione di tempo

 

"Prima o poi sarebbe dovuto accadere ..era solo questione di tempo. "

"A cosa si riferisce nonna Tzunade? Non mi tenga sulle spine."

La donna levò lo sguardo verso quello azzurrisimo e impaziente del ragazzino che le stava di fronte.

Sospirò.

"Naruto hai visto cosa è accaduto al Kazegake del villaggio della sabbia e sai, che come lui anche tu sei nelle mire della Akatzuki, quell'organizzazione di cui fa parte anche il fratello di Sasuke, Itachi Uchiha...hai già avuto modo di conoscerlo..."

"Si lo ricordo bene!" esclamò ancora non pago "E allora?"

Tzunade guardò l'uomo al suo fianco.

"Ero sennin lei sa qualcosa? Insomma si puo' sapere cosa succede?!"

"Vedi Naruto" esordì l'uomo "Pare che alcuni membri dell'Akatzuki abbiano deciso di attaccare direttamente il villaggio della foglia per venire a prenderti. Probabilmente sarà di nuovo Itachi a scomodarsi."

Naruto ebbe un piccolo sussulto.

"Me lo aspettavo. Come ha detto lei era solo questione di tempo"

Fece una pausa, riordinò i suoi pensieri, serrò i pugni.

"Quando arriveranno?"

"Al massimo fra un paio di giorni e per allora dovremo essere pronti."

"Bene!" esclamò " Io lo sarò!!"

"Non sarà una passeggiata Naruto. Hai già visto di cosa è capace Itachi Uchiha" Jiraya si avvicinò al ragazzino guardandolo dritto negli occhi "E sai che ci sono limiti che non devi varcare in nessun caso"

"Lo so! Dopo quella volta ...dopo quello che le persone intorno a me hanno rischiato...io lo so! " (vd scontro con Orochimaru ndBlamblerose)

"In ogni caso ogni ninja del villaggio farà la sua parte!! Faremo di tutto per impedirgli di realizzare il loro piano!" esclamò con vove autoritaria e tonante Tzunade

"So anche questo!" disse abbozzando un sorriso "Ora, con permesso vado ad allenarmi "

Naruto voltò le spalle ai suoi interlocutori. In fondo non c'era molto altro da aggiungere. Erano anni che si preparava a questo. Ora era arrivato finalmente il momento di chiudere la questione.

Si diresse spedito verso la porta dell'ufficio dell'Hokage. Ponendo la mano sulla maniglia, però sentì un brivido percorgliergli il corpo. Impazienza, rabbia, paura? Qualunque cosa fosse non era il momento.Chiuse gli occhi per raccogliere le forze, respirò a fondo e aprì la porta.

"Naruto..."

"Sakura -chan, cosa ci fai qui?"

"Ecco..io...sapevo che Tzunade-sama ti aveva convocato con urgenza, mi trovavo a passare di qui e ...."

"Hai sentito tutto?"

Sakura abbassò la testa lasciando che i capelli le coprissero il volto.

"Si..." sussurrò appena.

Naruto levò lo sguardo verso di lei e le posò piano una mano sulla spalla. Aspettò che Sakura alzasse il volto per sfoderare il sorriso più sicuro e spavaldo di cui fosse capace.

"Ora devo andare!"

Sakura sentì il suo cuore fermarsi per un istante guardando la figura del suo compagno allontanarsi, con passo sicuro, lungo il corridoio.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ecco a voi la breve premessa di una storia che, in tutta sincerità, non so ancora dove andrà esattamente a parare!!Qualche ideuzza però ce l'ho ed è anche abbastanza succulenta...muahahah

Spero che l'inizio vi incuriosisca e che continuerete a seguire questa fiction!

Un saluto a tutti e mi raccomando...commentate numerosi ^^

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Capitolo 2
*** Non è detto che basti ***


Non è detto che basti

 

"TECNICA SUPERIORE DELLA MOLTIPLICAZIONE DEL CORPO!"

Con un leggero "poof", alla sua destra apparve una perfetta copia di se stesso. Stese le mani tenendo il palmo ben disteso verso l'alto, mentre il suo clone prese a muovere velocemente e ritmicamente le sue plasmando , poco a poco una sfera di ciakra azzurro.

"RASENGAN!" urlò spingendo con forza la sfera verso un albero che cadde, spezzato sotto la violenza del colpo.

"Sai Naruto sei veramente migliorato!"

Il ragazzino si voltò udendo una voce familiare alle sue spalle.

"Maestro Kakahi!"

"Ho appena saputo.." disse l'uomo distogliendo gli occhi dal libro che teneva svogliatamente stretto in una mano.

"Anch'io sono stato informato da poco"

"Pare che ci sia poco tempo"

"Appena un paio di giorni"

Kakashi si avvicinò all'albero colpito da Naruto, di cui ormai non restava che la parte inferiore del fusto. Sfiorò con un gesto veloce della mano il frastagliato orlo superiore e poi, si lasciò cadere a sedere con le gambe incrociate e la schiena appoggiata al tronco spezzato.

"Una volta ti ho detto che forse avevi raggiunto il mio stesso livello, o che l'avevi addirittura superato"

Naruto sorrise inorgoglito.

"Si lo ricordo...Ero tornato da poco qui a Konoha."

"Beh credo che ora come ora non ci siano più dubbi al riguardo: sei diventato molto forte Naruto...hai fatto passi avanti da gigante."

Naruto arrossì leggermente e si portò una mano alla nuca con fare imbarazzato.

Al di sotto della maschera che gli copriva sempre il volto, poté scorgere l'incresparsi di un sorriso.

"Ora non sei più solo il più imprevedibile dei ninja. Ne hai fatta di strada da allora!"

All'improvviso Kakashi assunse un'espressione terribilmente seria.

"Ma non è detto che basti Naruto!"

Il ragazzino deglutì.

"Lo so maestro Kakashi, ma farò del mio meglio. Glielo posso assicurare!"

"Ti credo Naruto e so che lo farai. E' questo che mi è sempre piaciuto di te. L'ho capito dal primo giorno in cui ho incontrato te, Sakura e Sasuke: tu sei un tipo non si arrende mai! Dai sempre tutto te stesso e in fondo è questo che conta!"

Si alzò riportando il libro davanti agli occhi.

"Bene ora vado. "

"Arrivederci maestro Kakashi"

"Ah Naruto dimenticavo...mentre venivo qui ho visto il maestro Iruka correre a tutta velocità verso il palazzo dell'Hokage" rise, divertito, al pensiero "Credo che anche lui abbia saputo!"

 

 

 

"Hokage-sama è vero quello che dicono? L'Akatzuki sta arrivando a Konoha per Naruto?"

"Calmati Iruka, e siediti!"

"no preferisco stare in piedi" esclamò il maestro ninja respirando per riprendere fiato.

"Si è vero!" rispose Tzunade "Ho già avvertito Naruto"

"Questa è una vera tragedia! Naruto non è pronto! E' vero è cresciuto, è migliorato, però fra loro c'è anche Itachi Uchiha e..."

“Iruka ti ho già detto di calmarti” lo riprese “Non è il caso di lasciarsi prendere dal panico. Lo hai detto tu stesso che Nasuto è molto migliorato. Ha già combattuto con successo contro alcuni membri dell’Akatzuki. E poi non è solo. Tutti faremo il possibile per aiutarlo.”

Iruka distolse lo sguardo, vergognandosi della sua eccessiva concitazione, però, quelle parole non gli erano di alcun conforto.

 

 

“Pancia mia fatti capanna!”

Naruto si fiondò sulla fumante ciotola di ramen che aveva davanti. Non c’era niente di meglio, dopo una giornata di allenamento, che cenare con del buon ramen, e non c’era ramen migliore di quello del chiosco da cui andava fin da bambino (chiedo venia non ne ricordo il nome nd blamblerose).

 Attratto dal silenzio dell’uomo che gli sedeva accanto, si girò verso di lui.

“Pmaesftro Ipruka c’è pqualcosa pche non va?”

“Non parlare non la bocca piena Naruto”

Il ragazzino ingoiò velocemente il suo boccone.

“Allora c’è qualcosa che non va?”

“Nulla, non preoccuparti. “

“Mi sembra così silenzioso…”

“Sono solo stanco Naruto, è stata una giornata faticosa”

“Se lo dice lei..”

Naruto riprese a mangiare voracemente senza accorgersi dello sguardo basso e perso di Iruka.

“nasuto…”

“Pfi maestro?”

“Ingoia Naruto!”

“Si mi scusi. Cosa c’è?”

“Ecco io …” si interruppe.

“Cosa?”

Iruka alzò all’improvviso il viso, mostrando uno sguardo corrucciato.

“Non credo che sia una buona idea che tu resti qui a Konoha  ad aspettare i nemici. Saresti come un topo in gabbia. Dovremmo trovarti un posto sicuro!”

“Scappare?” chiese con tono severo.

“Non ho detto questo…”

“e invece si! Maestro capisco che lei si preoccupi per me ma non è questa la soluzione.”

“Naruto ma non capisci?  Per loro sarai una preda facile. Per quanto tu possa essere diventato forte dopo gli allenamenti di Jiraya non basterà! Devi andare via, e in fretta! Io ti darò un amano e…”

“No!”

Iruka spalancò gli occhi di fronte alla categorica risolutezza di quell’esclamazione.

“Io resterò qui. Andarmene non avrebbe senso. Prima  poi riuscirebbero comunque a trovarmi. E’ lei che non capisce maestro Iruka. Questa storia ormai va avanti da troppo tempo. E’ arrivato il momento di mettere la parola fine. Non scapperò, non lo farò mai. E poi con Itachi io…”

Naruto abbassò lo sguardo.Un fremito di rabbia lo scosse”Io ho un conto in sospeso!”

“Scusami Naruto!” Iruka riassunse un espressione pacata e distolse lo sguardo.

A quanto pare Naruto non era davvero più il bambino immaturo di un tempo…e lui era stato l’ultimo ad accorgersene.

“Incredibile a dirsi ma hai perfettamente ragione. Mi sono lasciato prendere dal panico”

Gli sorrise.

“Allora non ci resta che farci trovare preparati!”

Naruto annuì con fare deciso.

“Probabilmente non servirà a molto, ma te lo prometto: farò di tutto per aiutarti Naruto. Qualunque cosa accada io ti sarò accanto!”

“Grazie maestro. Mi basta sapere questo”

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

E anche il secondo capitolo è andato. Spero vi sia piaciuto!  Nel precedente ho dimenticato di specificare che la storia è ambientata nel periodo dello shippuden , ma credo che ormai si sia capito!!

Un grazie enorme a chi ha commentato e anche a chi ha solo letto!!

Un bacio a tutti !!^^

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Capitolo 3
*** La notte era serena ***


La notte era serena

Era passata un’altra giornata. Naruto l’aveva passata come sempre allenandosi, e ora era stravolto, disteso sul suo letto, a guardare la notte al di là della finestra.

Stando alle ultime informazioni raccolte da Jiraya, con ogni probabilità “loro” sarebbero arrivati l’indomani mattina.

Chiuse gli occhi, sospirò e si portò le braccia dietro la testa poggiata sul cuscino.

Era una notte serena. Il cielo era terso e puntellato da una miriade di stelle. Era questo che di più amava dell’estate: gli immensi cieli stellati e quello gli sembrava il più bello che avesse mai visto.

Per qualche momento, perso in quel muto scintillare, dimenticò tutto: la concitazione di quei giorni, la tensione per quando si sarebbe consumato a Konoha al prossimo spuntare del sole.

Ma l’ombra veloce di una nuvola solitaria sulla falce lunare lo riportò alla realtà.

In un istante gli apparve il volto di Itachi, i suoi occhi rossi e catatonici, quegli occhi che si era ritrovato davanti tre anni prima. Quegli occhi che lo avevano inchiodato al suolo madido di sudore. Quegli occhi che erano tanto simili a quelli di Sasuke.

Solo qualche ora…

Naruto sentiva il suo cuore scandire i minuti con forza crescente. Il respiro farsi poco a poco più affannoso. Le mani fremergli, mentre stringeva convulsamente le coperte.

Si alzò di scatto a sedere sul letto. Guardò nuovamente fuori dalla finestra: la notte era così calma….e dentro di lui, invece si stava agitando una tormenta!

All’improvviso, nel silenzio del suo piccolo appartamento risuonò un leggero picchiettare: qualcuno stava bussando alla porta.

"Chi sarà a questo'ora?" si chiese mentre a piedi scalzi si dirigeva verso la porta.

L'aprì lentamente e sull'uscio, poco a poco, vide apparire la persona che meno si sarebbe aspettato a quell'ora tarda , davanti casa sua...

"Sakura-chan!"

"Mmh ...ciao Naruto" balbettò la ragazza visibilmente imbarazzata "Posso entrare?"

"C-certo..entra pure!" 

Naruto spalancò completamente la porta. Fece impacciatamente cenno a Sakura di accomodarsi e prese a raccogliere alcune cose sparse in giro.

"Scusa il disordine, ma non aspettavo nessuno e ..."

"Non preoccuparti. Non importa!"

Naruto non se lo fece ripetere due volte: lasciò tutto lì dov'era e prese posto su di una sedia di fronte al divano su cui si era seduta Sakura.

"Come mai qui a quest'ora?"

"Ecco... io non riuscivo a dormire e ho pensato che forse anche tu eri ancora sveglio"

"Già...non riesco a chiudere occhio."

Calarono alcuni interminabili istanti di silenzio. Naruto teneva lo sguardo fisso sul pavimento, mentre Sakura guardava febbrilmente da uan parte all'altra della stanza. Quello che però all'inizio era un comportamento dettato dall'imbarazzo della situazione, si trasformò in un' analisi curiosa dell'appartamento.

Sakura prese ad osservare uno ad uno i pochi mobili della stanza e gli oggetti sparsi qua e là. Era un arredamento piuttosto modesto e decisamente poco accogliente. Non era eccessivamente in disordine, o almeno non quanto Sakura si aspettasse, ma di certo era ben visibile la mancanza di qualcuno che se ne occupasse per bene.

In fondo era solo la casa di un ragazzino appena quindicenne che ci viveva da solo. E quelle quattro mura lo erano davvero il tempio della sua solitudine.

"C'è qualcosa che non va Sakura?" chiese il ragazzino accorgendosi dello strano sguardo della sua compagna.

"Nulla! Stavo solo pensando che questo posto avrebbe bisogno di una bella sistemata!"

"Eh?!"

Sakura si alzò e prese a camminare da una parte all'altra della stanza indicando il mobilio, suggerendo che cosa sarebbe stato carino aggiungere in un angolo, spostando i pochi soprammobili.

Naruto la guardava con occhi sgranati. ancora non poteva credere che Sakura fosse davvero lì, in casa sua, a quell'ora di notte a parlare di arredamento.

Sembrava tutto così irreale!

"Questa è la tua stanza?" chiese all'improvviso Sakura indicando una porta aperta.

"S-si " rispose Naruro arrossendo come mai prima di allora.

La ragazza entrò e prese a guardarsi intorno con fare professionale.

Naruto intanto la osservava sbigottito appogiato allo stipide della porta.

Sakura si diresse verso un mobile accostato alla parete. Fece scivolare la mano sulla superfice polverosa fino ad arrestarsi in prossimità di una foto incorniciata.

Tendondo lentamente la mano, l'afferrò. Accarezzò leggermente tremante la superficie liscia del vetro. Conosceva quella foto: ne aveva una identica.

Chiuse gli occhi e prese a traccaire con la mente  i contorni di quella immagine che tante notti si era ritrovata a fissare. Gli occhi sorridenti di un giovane uomo, le sue mani affettuosamente posate su di una testolina bionda ed una bruna; lo sguardo di sdida di un ragazzino dagli occhi azzurri, il broncio di quello al suo fianco, il sorriso smagliante di una ragazzina fra loro.

"Sakura-chan cosa c'è?"

"Nulla...nulla!" esclamò riaprendo gli occhi e posando la foto.

"Dimmi cosa succede! Sei strana! Tutto questo è strano!"

" ...."

"Dimmi la verità ti prego" incalzò Naruto abbassando gli occhi.

"Io...Io..."

Le parole avrebbero voluto sgorgare fuori, in un fiume in piena. Ma Sakura le ricacciava dentro di sè, così come le lacrime, che, con insistenza, bussavano alla porta dei suoi occhi , e che bruciavano dietro di essi.

Naruto non alzò lo sguardo. Aspettava le sue parole.

"Io ho paura Naruto!" esclamò all'improvviso, a voce alta, quasi urlando.

Naruto chiuse gli occhi ancora a testa china.

La sua voce si fece più bassa e incerta.

"Paura per ciò che accadrà domani, paura per quello che potrebbe accaderti. Perchè io non posso accettare che tu..che tu..."

S'interruppe, le parole gli morivano in gola, il fiato sembrava mancargli.

Naruto alzò lo sguardo. La guardò.

La lacrrime finalmente avevano avuto la meglio, sgorgavano dai suoi occhi copiose, si facevano strada  fra il rossore delle sue gote e precipitavano leggere al suolo.

Naruto sentì il cuore frantumarsi nel petto. Fece qualche passo incerto verso di lei che continuava a piangere con la testa china, i pugni serrati.

Stese una mano tremante, ma subito la ritrasse. Un istante...poi finalmente abbandonò ogni dubbio, si slanciò verso di lei e l'abbracciò stringendo gli occhi.

Sakura li sgranò, stupita, mentre le lacrime continuavano a cadere, incessanti. Poi li chiuse e lo strinse. Naruto sentiva i sussulti dei suoi singhiozzi.

Qualunque cosa sarebbe accaduto non l'avrebbe lasciata...non ora!

"Promettimi..." sussurrò "Promettimi che ne uscirai sano e salvo"

Non rispose

"Ti prego! E' solo questa la promessa che voglio che tu mantenga "

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ecco a voi il terzo capitolo! E’ venuto su un po’ così, avrei voluto fare qualcosa di meglio, ma spero non sia un completo disastro!

Grazie infinite a chi ha commentato!!

Nel prossimo capitolo si entrerà nel vivo dell’azione..ma causa studio probabilmente tarderò un po’ nell’aggiornamento. Chiedo scusa in anticipo!!

Un bacione a tutti e mi raccomando…commentate!!^^

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Capitolo 4
*** Sono arrivati ***


 

Sono arrivati

L'alba giungeva nel cielo orientale rischiarandolo della sua tenue luce e strappando, poco a poco, le strade silenziose e ancora deserte alle ombre della notte.

Nascosti fra le chiome degli alberi, verdi d'estate, gli uccelli schiudevano il loro canto in saluto del sole nascente. Il villaggio si risvegliava, lentamente sbadigliando.

Un'alba come tante nel cielo di Konoha, un tranquillo ed usuale risveglio per i suoi abitanti. Ma ognuno sapeva che quel giorno era completamente diverso da ogni altro.

Dalla foresta appena fuori le mura del villaggio delle ombre si stavano avvicinando.

Tre uomini vestiti di scuro col capo coperto da strani cappelli dalla larga falda, da cui pendevano bianche striscioline di stoffa, muovevano i loro passi verso Konoha.

Un gruppo di uomini mascherati recanti il simbolo della foglia, li aspettavano in fila, immobili, fuori le porte del villaggio.

L'incedere dei tre stranieri si fermò al loro cospetto.

Uno degli uomini mascherati fece un passo in avanti.

"Benvenuti a Konoha!"

 

 

"NARUTO!!!"

"C...cosa succede?"

"Naruto alzati presto!"

"Maestro Iruka!"

Il ragazzino si alzò a sedere sul letto stroppicciandosi gli occhi.

"Come ha fatto ad entrare?"

"Non ha importanza. Devi fare in fretta... loro..."

 

 

"Sono arrivati Tzunade-sama!"

"In quanti sono Shizune?"

"Sembra in tre"

Tzunade sgranò gli occhi, poggiando le mani sulla scrivania.

"Ben tre?!Hanno deciso di fare le cose in grande!"

"Cosa facciamo?"

"Per ora ancora nulla. Di loro si sta occupando la squadra Ambu. Stanno presidiando l'ingresso di Konoha da stanotte."

"Ma è vero che fra loro ..."

"C'è anche Kakashi?Si!"

"Ma lui non fa più parte della squadra Ambu!"

"Lo so, ma per l'occassione mi ha chiesto di unirsi a loro."

"Crede che riusciranno ad impedirgli il passaggio?"

"Staremo a vedere Shizune" si mise a sedere pesantemente "In ogni caso ci daranno un po' di tempo!"

 

 

L'uomo che si era fatto avanti si sfilò lentamente la maschera.

"Kakashi Hatake" esclamò uno dei tre membri dell'Akatzuki "Le cose si fanno interessanti!"

"Piacere di rincontrarti Kisame, e piacere di rincontrare anche te Itachi. Questa volta avete avuto il buon gusto di darci un pò di preavviso."

"Non saluti me?" chiese il terzo membro dell'organizzazione con tono lamentoso.

Aveva il viso coperto da una strana maschera con un disegno a spirale e una fessura in corrispondenza di un occhio.

"Certo se posso avere il piacere di conoscere il tuo nome."

"Tobi, il mio nome è Tobi"

"Basta chiacchiere!" esclamò all'improvviso Itachi alzando la testa e mostrando il suo volto. I suoi occhi rossi scintillavano nell'ombra prodotta dal largo cappello.

"Non siamo qui per perdere tempo. Questa volta non ammetterò interruzzioni! Tobi occupati tu di questa fastidiosa faccenda. Io cerco solo lui..."

 

 

Naruto si infilò in fretta e furia la tuta e, infine afferrò il coprifronte e lo legò stretto.

"Bene!" esclamò sfiorando la placchetta di metallo recante il simbolo della foglia.

"E' giunto il momento di chiudere la faccenda una volta per tutte!"

 

 

 

 

 

 

 

Ed ecco a voi il terzo capitolo: è breve ma spero vi sia piaciuto! (Ci voleva un po' di suspence sul finale :-p) Per fortuna sono riuscita ad aggiornare prima di quanto pensassi ma per il prossimo forse ci vorrà più tempo(maledetti esami!!)

Un bacio a tutti e commentate ^^

ps: grazie infinite a chi l'ha già fatto!!

 
 

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Capitolo 5
*** Era lì che li avrebbe aspettati ***


Era lì che avrebbe aspettato

 

Naruto uscì per strada. Il sole ormai era completamente giunto in cielo e Konoha era inondata dalla luce del mattino.

-Naruto io vado al palazzo dell'Hokage per ricevere istruzioni sul da farsi. Per ora la situazione dovrebbe essere nelle mani della squadra Anbu, quindi non corri pericoli immediati-

Il ragazzino annuì al suo sensei. Iruka restò un attimo a guardarlo. Non riusciva a leggere nelle sue iridi azzurre. Di solito limpide e chiare, ora erano come avvolte da fiamme scure, da una luce balenante fra le ombre.

Abbandonò i suoi pensieri e si voltò per incamminarsi verso la sua meta.

-Naruto -

-Si maestro Iruka -

L'uomo arrestò i suoi passi, ma continuò a dare le spalle al ragazzo.

-La parola "fine"....la porrai in ogni modo, vero?-

Naruto puntò lo sguardo sulla figura del suo maestro.

-Si! -

 

 

 

-Cosa ti fa credere che ti lasceremo passare così facilmente Itachi Uciha?!- proruppe uno degli uomini mascherati. - Siamo qui per impedirvi di mettere piede a Konoha.-

Kakashi restò fermo a fissare il volto impassibile di Itachi.

-Credere?-  chiese senza alcuna alterazione nel suo pacato e strascicante tono di voce -Non lo credo...lo so!-

-Ostenti una certa sicurezza- commentò Kakashi.

Kisame scoppiò in una fragorosa risata.

-E' quella che cerchi di ostentare anche tu Hatake, o sbaglio?-

Kakashi ignorò la provocazione dell'uomo tenendo fisso lo sguardo sugli occhi di Itachi. Aveva già saggiato il loro terribile potere,

l'inferno che si nascondeva dietro la fissità di quegli occhi rossi.

Per un istante sentì un brivido percorrergli il corpo, ma impose ad ogni fibra del suo essere la più totale immobilità.

-Non passerete...- ricordò a loro e a se stesso.

In quel preciso istante un'ombra veloce passò sulle loro teste oscurando il sole.

Fu un attimo...

Un terribile rombò risuonò in ogni angolo del villaggio, una tremenda esplosione ne squarciò il ventre facendo tremare la terra. Ovunque si levarono grida di sgomento e terrore.

Kakashi e gli altri membri della squadra Anbu si voltarono verso il villaggio. Una densa colonna di fumo nero si levava da un cumulo di macerie contorte.

Alzarono lo sguardo verso il cielo. Una strana creatura bianca, con le sembianze di un volatile si librava su Konoha e su di esso, contro l'azzurro del cielo, si stagliava una figura vestita di nero.

-Oh Deidara sempai!- esclamò Tobi.

I ninja di Konoha si voltarono verso di lui che guardava in l'alto. Era solo!

Kakashi si girò verso le porte del villaggio: Itachi e Kisame ne stavano varcando tranquillamente la soglia.

-DOVE CREDETE DI ANDARE?!- gridò in un moto di ira disperata.

Ma proprio mentre si apprestava a raggiungerli un terribile colpo lo scaraventò al suolo, qualche metro più in là.

-Sono io il vostro avversario!!- esclamò l'uomo dalla strana maschera - Non ignorarmi!-

 

 

 

All'udire quel terribile rumore Tsunade si precipitò sul terrazzo. Guardò l'area colpita, poi, alzando lo sguardo, scorse la sua causa che aleggiava sui tetti di Konoha come una nube che minaccia le saette di una tempesta.

Ci stanno attaccando! Un altro membro dell'Akatzuki.....

-SHIZUNE!!-

La ragazza corse subito da lei.

-Tsunade-sama cos...?-

-Shizune convoca subito Jiraiya!!-

-Si!-

La giovane kunoichi si voltò per rientrare nell'edificio ma proprio in quel momento apparve sulla soglia della porta finestra che dava sul terrazzo il ninja leggendario.

-Me ne occupo io Tsunade!-

-Grazie-

Si girò verso il villaggio.

-Questo è chiaramente un diversivo, un modo per tenerci occupati e lasciare Naruto indifeso.- esclamò sbattendo i pugni sulla balconata.

-Lo so - disse Jiraiya -Ma non possiamo certo lasciare gli abitanti del villaggio a se stessi...-

-Certo che no...MALEDIZIONE!-

L'Hokage si voltò. Aveva il volto stravolto dalla rabbia. Non si aspetta tutto questo. Non erano preparati! La maggior parte dei ninja del villaggio erano in missione e gran parte di quelli rimasti non sarebbero stati in grado di tener testa all'Akatzuki.

-Shizune va a chiamare Sakura, dovete occuparvi dei feriti. Dille che non ammetto repliche. Ora il suo compito è lontano da Naruto.-

 

 

 

Il giovane ninja si era recato su di un prato, nella zona nord di Konoha, circondata dalla boscaglia.

Li avrebbe aspettati lì.

Levò lo sguardo verso il cielo, verso quell'azzurro limpido e sterminato che, quel giorno, con la sua serenità sembrava prendersi gioco di lui.

Sentiva furia e impazienza montargli dentro con incedere crescente, con forza, istante dopo istante, sempre più prorompente.

Sentiva le mani fremergli.

Respirò. Doveva calmarsi. Maledizione doveva riprendere fiato. Doveva essere lucido.

Ma come fare se il suo intero corpo era scosso da brividi?

In ogni caso, in ogni modo non avrebbe più potuto fuggire.

Non avrebbe potuto..non l'avrebbe fatto!

Sarebbe stato quello il giorno, quello il cielo che nel bene e nel male, nell'esaltazione della vittoria o fra i baratri della morte avrebbero visto compiersi il suo destino.

Era lì che li avrebbe aspettati.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ed ecco a voi il quinto capitolo, frutto di un pomeriggio strappato allo studio del mio “amato” librone di diritto privato.

In scena è apparso anche il quarto membro dell’organizzazione: Deidara!!

“Quando mai l’Akatzuki ha organizzato un tale dispiegamento di forze????” Vi starete giustamente domandando.

Beh il fatto è che ho voluto mettere il povero Naruto in un mare di guai !!muahahahah

Concludo ringraziando infinitamente per i commenti e mandando un grosso bacione a tutti!!^^

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Capitolo 6
*** Ognuno deve fare la sua parte ***


Ognuno deve fare la sua parte

 

-Hokage-sama, attendo istruzioni!-

-Ottimo tempismo Iruka. Convoca alcuni chunin e procedete all'evacuazione del villaggio: gli abitanti devono essere messi al sicuro. Priorità per vecchi, donne e bambini. -

-Si Hokage-sama...però io...-

Non riusciva a trovare le parole per esprimere so che sapeva essere sbagliato.

Ma di parole non c'era bisogno...

-Non potresti comunque essergli d'aiuto. - Tsunade aveva compreso perfettamente l'esitazione del suo interlocutore.

Iruka abbassò lo sguardo. Quale affermazione più giusta?

 Cosa stava facendo? Naruto ormai l'aveva superato di gran lunga, per lui non sarebbe stato molto di più che una palla al piede. Però lo aveva promesso: gli sarebbe stato accanto, l'avrebbe aiutato!

-Iruka mi dispiace, ma ora è il momento di essere risoluti. Siamo in una situazione di emergenza. Ognuno deve fare la propria parte nei limiti delle proprie possibilità. -

Il maestro ninja esitò ancora un istante, con lo sguardo fisso sul pavimento. Era vero! Era giusto! Ma non era ciò che gli gridava il cuore...

-E' un ordine Iruka!-

Alzò finalmente il viso, sbattè i tacchi e si portò una mano alla fronte.

-Si Hokage-sama!-

 

 

 

Konoha fu scossa da una seconda terribile esplosione.

L'arma esplosiva di Deidara, dopo una silenziosa parabola discendente nel cielo limpido, si schiantò fragorosamente in una zona del villaggio agli antipodi rispetto a quella del primo attacco. Per fortuna questa volta il colpo fu diretto ad una zona meno densamente popolata. C'erano solo alcune case attorno ad un parco giochi ancora deserto per via dell'ora.

Dopo i primi momenti di confusione, gli abitanti del villaggio presero a riversarsi frettolosamente nelle strade, correndo disordinatamente senza meta, cercando inutilmente un posto dove trovare rifugio.

 Iruka, insieme ad una nutrita squadra di shinobi, cercava di riportare l'ordine e guidare quanti potevano nei rifugi sotterranei . Intanto si preparavano coloro che non vi avrebbero trovato spazio ad una precipitosa fuga al di fuori delle mura del villaggio.

Ma cercare di tranquillizzare gli abitanti di Konoha sembrava un'impresa impossibile. Erano completamente in preda al panico.

Deidara, sulla sua strana figura alata si muoveva rapidamente percorrendo in lungo e in largo lo spazio aereo del villaggio della foglia. La sua sagoma che oscurava il sole e proiettava un'ombra scura sui terrorizzati abitanti di Konoha era l'oscuro simulacro di una fine certa.

In ogni momento, da qualunque parte poteva attaccare ancora..e non c'era modo di fuggire!

 

 

 

Il luogo dove si trovava Naruto era lontano da quello delle esplosioni, ma anche lì la terra aveva tremato, anche lì erano giunte le urla delle vittime innocenti di Konoha.

-Maledizione...- sussurrò a denti stretti, serrando i pugni fino a farsi male.

Sapeva...sapeva che tutto questo stava accadendo per colpa sua. Perchè era lui che stavano cercando, e non poteva fare altro che starsene li fermo, impotente, ad aspettare...

-Itachi...ITACHI CHE TU SIA MALEDETTO!!!!-

 

 

 

-Sakura ho bisogno del tuo aiuto qui. Quest'uomo è ferito molto seriamente. -

-Si Shizune arrivo. -

La ragazza adagiò lentamente il braccio fratturato di un ragazzo steso su di una lettiga.

-Torno subito, tieni duro ancora un po', ok?-

Sakura corse subito da Shizune.

-Cos’ha?-

-E' stato investito direttamente dall'esplosione. Ha la parte inferiore destra maciullata, una profonda ferita al petto, e varie lesioni interne molto gravi. -

Sakura trasse un profondo respiro.

-Va bene, vediamo cosa possiamo fare. -

Era difficile lavorare nell'assurdo caos in cui era precipitata Konoha. Avevano allestito un campo di soccorso per i feriti, ma regnava la confusione più assoluta!

Arrivavano continuamente persone che necessitavano aiuto,altre preoccupate in cerca dei propri cari e ovunque era un fuggi fuggi generale ogni volta che l'ombra di quel mostro passava sulle loro teste. Sembrava quasi prendersi beffe di loro.

Sakura dava tutta se stessa, correndo da una parte all'altra. Ma ogni volta che si fermava a respirare, il pensiero tornava a lui ...a Naruto e allora sentiva il sangue gelarsi nelle vene, e una fitta trapassargli il petto. Avrebbe voluto essere con lui, ma non poteva...

-Shizune qui ho fatto il possibile. Lascio a te il resto!-

-Va bene, va pure.-

Sakura tornò dal ragazzo col braccio fratturato. Si pulì le mani sporche di sangue e le impose sulla frattura, che prese a curare con il solo ausilio del suo ciakra.

Ricordò quando aveva fatto esattamente  lo stesso con la  ferita che Naruto si era procurato al braccio dopo aver usato per la prima volta lo shuriken rasengan.

-Ti prego fa che non l'abbiano ancora trovato!- sussurrò chiudendo un istante gli occhi.

-Trovato chi? Sta bene signorina?-

-Si scusami...continuiamo. Questo braccio non si metterà a posto da solo. -

 

 

-Naruto!-

Il ragazzino spalancò gli occhi vedendo due figure avanzare con tranquillità verso di lui.

-Co..cos..?- balbettò mentre i due avanzavano mostrando più nitidamente i lineamenti dei propri volti. Indietreggiò di un passo.

-Sai, maestro Yamato, cosa ci fare qui?- chiese mentre un piccolo sorriso si allargava sul suo volto.

-Sorpreso di vederci Naruto-kun? Siamo la tua scorta personale!-

In quel preciso istante si udì un tonfo sordo e la terra vibrare.

I tre si voltarono simultaneamente. Sgranarono gli occhi di fronte allo spettacolo che si presentava di fronte a loro: Gamabunta si ergeva al centro del villaggio sovrastando i tetti con la sua immensa mole e, sulla sua groppa, se ne stava in piedi a braccia conserte l’eremita dei rospi.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ed eccovi il sesto capitolo. Konoha ormai è completamente sottosopra ma il meglio deve ancora venire.

Spero che il nuovo capitolo sia di vostro gradimento. Grazie infinite per i commenti..vi adoro!!!

E alla prossima!!baci^^

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Capitolo 7
*** Con gli occhi sgranati verso il cielo (quegli occhi..ancora) ***


Con gli occhi sgranati verso il cielo

(quegli occhi..ancora)

 

-Ero sennin!- esclamò Naruto stendendo le braccia verso il cielo – Ero sicuro che ci avrebbe dato una mano!-

-Solo lui avrebbe potuto – constatò Yamato – E’ stata una vera fortuna che fosse a Konoha in questi giorni. –

Naruto sentì un profondo sollievo. Sospirò e spalancò un sorriso a trentadue denti osservando l’enorme Gamabunta ergersi imponente e Jiraiya stagliarsi sicuro sulla sua groppa.

-Non entusiasmiamoci troppo! Non è finita…anzi abbiamo ancora un “grosso” problema da risolvere. -

Le grevi parole di Sai riportarono tutti alla realtà. Naruto deglutì e lasciò che le braccia gli ricadessero lungo i fianchi.

-Hai ragione…stiamo all’erta!-

 

 

 

-Deidara- esclamò Jiraiya a voce alta – Non credi di aver causato un po’ troppo scompiglio?-

-Ragazzino piuttosto molesto, questo!- tuonò il re dei rospi con voce roca e possente.

Deidara invertì la rotta del suo volo e si portò di fronte ai due, mantenendo comunque una c erta distanza.

-Uno dei tre ninja leggendari, il celeberrimo eremita dei rospi. Quale onore!-

-Uno dei membri della fantomatica e spaventosa Akatsuki..l’onore è tutto mio!-

-Siamo qui per fare conversazione Jiraiya? Non mi avrai evocato per scambiare convenevoli!-

-Non preoccuparti Gamabunta, qui c’è ben poco su cui scherzare. –

-Vedo che la pensiamo allo stesso modo- esclamò Deidara librandosi ad una quota più alta – Sono qui per impedire che chiunque interferisca con la cattura del kiuby. –

-Ed io sono qui per impedirvi di portar via il mio allevio. –

-Allora direi che abbiamo decisamente un problema. -

 

 

 

Mezza Konoha era con il naso all’insù. L’apparire di quell’enorme rospo aveva colto tutti alla sprovvista, e la sorpresa, per un po’ tolse spazio al terrore.

-E’ Jiraiya, l’eremita dei rospi!!- si udì all’improvviso fra la confusione della folla.

-Si è lui…uno dei tre ninja leggendari. Siamo salvi!!-

Scoppiò l’entusiasmo. In molti erano ormai certi di essere al sicuro.

Rapita da quel favoloso spettacolo la piccola Yana, come molti altri, se ne stava con gli occhi sgranati verso il cielo, mentre la madre la trascinava con fatica per mano per condurla in un rifugio.

La piccola guardava l’enorme lingua arancione del rospo muoversi dentro e fuori la sua grande bocca e rincorrere nell’azzurro del cielo un grande e buffo uccello bianco. Questi si muoveva veloce disegnando incredibili parabole, sbattendo forte le ali , volteggiando agile in fuga di quella lingua rugosa. Il grande rospo, all’improvviso piegò le possenti gambe per prepararsi al balzo e ricadere, poi, con un tonfo, in uno spiazzo che ne potesse accogliere, senza danni, la mole.

La terra tremò per qualche istante e la bimba lo trovò estremamente divertente.

-Mamma!Mamma! Hai visto?!-

-Si ma ora muoviti!- disse strattonandola con forza maggiore. La bimba abbassò delusa lo sguardo e prese a seguire la madre, ma qualcos’altro attirò la sua attenzione: due strani uomini vestiti con un lungo cappotto nero e un bizzarro cappello, se ne andavano in una direzione completamente opposta rispetto agli altri .

-Mamma hai visto che buffi quei due signori? Avevano anche dei campanellini legati al cappello! –

-Non dire sciocchezze Yana, andiamo!-

 

 

 

 

-MALEDIZIONE!- esclamò Kakashi rialzandosi per l’ennesima volta.

-Sono forte, vero?! Non te lo aspettavi!- prese ad urlare Tobi con tono infantile.

Metà dei membri dell’ANBU  erano già al tappeto.

-Ti sbagli me lo aspettavo, invece!-

-Oh allora niente effetto sorpresa …peccato!- esclamò prima di ripartire nuovamente all’attacco. Kakashi questa volta, con l’ausilio del suo sharingan, riuscì a prevedere la sua mossa e a fermarlo, bloccandogli le braccia.

-Questa si che è un sorpresa!- esclamò Tobi –Divertente!-

-Non ci trovo niente di divertente…-

-E invece si! Di sicuro però il vero divertimento è là dentro.  Deidara-sempai se la sta vedendo con quell’enorme rana arancione e Itachi e Kisame affronteranno il kiuby…dici che l’abbiano già trovato?-

 

 

 

Si levò un tiepido vento. Le fronde degli alberi presero  vibrare fruscianti, e l’erba del prato a muoversi come le onde di un mare verde.

Il cielo, fino ad allora limpidissimo, iniziò a coprirsi di sporadiche nubi, che filtravano la luce del sole ormai giunto nel punto più alto del cielo. Doveva ormai essere mezzodì.

Naruto, Yamato e Sai se ne stavano in piedi, immobili, in silenzio…in attesa! I minuti sembravano dilatarsi all’infinito.

All’improvviso un lieve rumore di passi. Sobbalzarono.

Due figure stavano avanzando lentamente. I tre indietreggiarono. Naruto sentì lo stomaco contrarsi.

Ancora qualche passo. Non ne vedeva il volto. Erano due ombre scure ad avanzare. Tremò.

Si facevano sempre più vicini. Naruto sentì il battito accelerare.

Passo dopo passo, sempre più prossimi…. Sembrava che il cuore volesse scappargli dal petto.

Erano ad un passo…Assordante! Il battito risuonava impazzito nel silenzio!

Ci fu un colpo di vento. I due larghi cappelli volarono via. Ora erano lì, di fronte a lui. Quegli occhi… ancora una volta. Quei terribili, fissi, occhi..rossi!

-Naruto Uzumaki, finalmente siamo alla resa dei conti. –

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ladies and gentlmen il nuovo capitolo, con tanto di titolo e sottotitolo (abbundantis ad abbuntandum diceva Totò! ihihihih)

Scusate per il ritardo ma ho avuto qualche problemino col pc.

 Spero tanto che il nuovo capitolo vi piaccia anche perché ne sono piuttosto soddisfatta. ( ma si me la canto e me la suono da sola!)

Ancora un grazie enorme per i vostri commenti, mi fanno un piacere enorme, e un bacione a tutti voi^^

 

 

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Capitolo 8
*** Di nuovo faccia a faccia ***


Di nuovo faccia a faccia

 

-Non rispondi Kakashi? Beh io credo che l’abbiano già trovato. Sono lì dentro da un po’ ormai! Itachi-san era terribilmente impaziente di chiudere questa storia e sembrava proprio non aver voglia di perdere tempo in chiacchiere. –

-A quanto pare, invece tu di voglia di chiacchierare ne hai tanta!- esclamò Kakashi spingendo via il suo nemico.

-Beh sono un tipo decisamente più socievole io!-

-Ti dirò Tobi…- Kakashi caricò il chidori – Ti conosco da poco ma…- cominciò a correre verso il suo avversario – Rispetto ad Itachi Uchiha…- lo colpì allo stomaco –Mi stai decisamente più simpatico. –

Tobi cadde a terra. Rimase qualche secondo immobile, poi, tossendo, si rimise in piedi.

-Lusingato Kakashi-san!-

 

 

 

-Itachi!- ringhiò Naruto .

-Ci rincontriamo Uzumaki. Sono passati anni dall’ultima volta…ti trovo cresciuto!- disse Kisame con un sorriso divertito sul volto.

L’ultima volta…già l’ultima volta che aveva visto entrambi era stato tre anni prima, quando se li era ritrovati davanti fuori alla porta dell’albergo in cui soggiornava con Jiraiya. Ricordava bene quei momenti. La confusione e la paura. Quegli occhi uguali a quelli di Kakashi-sensei e Sasuke . Lo stupore di capire che era il fratello maggiore del suo miglior amico, lo sterminatore del clan Uchiha. Ricordava la furia di Sasuke, il chidori nella sua mano e poi quella di Itachi che con una spaventosa facilità ne bloccava il polso. E poi di nuovo Sasuke, colpito, sbattuto contro il muro senza che lui potesse far nulla per aiutarlo….

Rabbia! Montava dentro di lui come un fiume straripante.

Furore! Che gli scuoteva il corpo fin dalle viscere.

“Itachi Uchiha” Aveva distrutto la vita di Sasuke  e,portandolo via da loro, quella sua e di Sakura.

Le lacrime, il dolore, le promesse infrante….tutto per casa sua! Per colui che da anni lo braccava .

Doveva finire! Tutto doveva finire, oggi!

“Itachi Uchiha”

-Naruto-kun – prese a parlare col suo solito tono distaccato – E’ la fine. Questa volta non ci sarà nessuno ad aiutarti. –

 

 

 

Un brivido.

Sakura levò lo sguardo al di là del campo.

-Qualcosa non va Sakura?-

-No Shizune, non preoccuparti. –

-Sei preoccupato per lui, vero?-

Sakura distolse lo sguardo lievemente imbarazzata.

-No è che…-

-Non devi giustificarti! E’ normale che tu lo sia. Naruto-kun è il tuo compagno di squadra e ora sta correndo un grave pericolo. Ma non preoccuparti, sono sicura che andrà tutto bene. Naruto è un ragazzo in gamba. –

-Già….- Sakura scosse il capo – Scusa sto perdendo tempo e ne sto facendo perdere anche a te. Qui c’è molto da fare. –

-Guarda che se vuoi puoi riposarti, posso farcela da sola per un po’.-

-Grazie ma Tsunade-sama mi ha dato un compito ben preciso e non voglio deluderla. –

-Va bene però non strafare Sakura!-

-Non preoccuparti!-

Sakura mostrò uno stanco sorriso e poi si voltò per riprendere il suo lavoro . A passi veloci si diresse verso un uomo anziano  seduto in terra e grondante sangue dal capo.

Si chinò e iniziò ad analizzare la ferita.

-Per fortuna non è profonda. Non si preoccupi. Ci vorrà poco e sarà come nuovo!-

-Grazie signorina. –

-Non mi ringrazi è il mio dovere. –

Sakura prese a disinfettare la ferita seduta in ginocchio.

-E’ un vero inferno là fuori…-

-Cosa?-

-Quel mostro là in cielo, le esplosioni, la terra che trema continuamente..è la fine!-

-Non dica così. Tutti i ninja di Konoha stanno facendo del loro meglio. Sono sicura che andrà tutto bene. Perfino Jiraiya-sama sta combattendo .-

-L’uomo sull’enorme rospo?-

-Proprio lui!- Satura sorrise per rassicurarlo.

-Certo che oggi ne ho vista di gente strana in giro…-

-A chi si riferisce?-

-A quegli uomini vestiti di nero con quegli assurdi cappelli in testa. –

-Si riferisce all’uomo che ci ha attaccato dall’alto?-

-Non solo…ne ho visti altri due conciati nello stesso strambo modo. Si aggiravano come nulla fosse fra le strade del villaggio. –

-D-due uomini? Me li descriva la prego!-

-Uno aveva una grossa spada con sé e il volto simile a quello di uno squalo. E’ assurdo, lo so, ma posso giurarglielo. L’altro aveva due strani occhi rossi e….-

-I-tachi e Kisame…- Satura sgranò gli occhi. La mano con cui stava medicando l’uomo prese a tremargli.

-Signorina! Signorina sta bene?-

-Sono in due, sono già entrati a Konoha…- sussurrò stringendo gli occhi e i pugni – Naruto…-

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ed ecco l’ottavo capitolo, spero vi piaccia! Un grazie enorme a quanti commentano o anche solo leggono e un bacione a tutti.

Al prossimo capitolo!!^^

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Capitolo 9
*** Ti prego perdonami, perdonatemi tutti! ***


Ti prego perdonami, perdonatemi tutti!

 

Il cielo non era più limpido. Una grigia coltre di nubi aveva preso il posto del suo terso azzurro, e il vento, leggero, portava un acre odore di pioggia.

-Questa sarà la fine è vero..- Naruto era dritto, immobile – Ma non per me Itachi! Oggi pagherai per tutto..oggi tu morirai!-

-Quanta sicurezza per un moccioso. – Kisame scoppiò a ridere puntando in terra l’enorme spada –Credi davvero che tu e i tuoi amichetti abbiate qualche speranza?-

-Cosa ti fa credere che siate voi ad averne?- replicò Sai con fare pacato.

Kisame scoppiò nuovamente in una fragorosa risata.

-Questa è buona! Questa è davvero buona! Hai sentito Itachi?-

L’Uchiha voltò lentamente lo sguardo verso il suo compagno. Non una smorfia increspava il suo volto.

-Va bene, come non detto. –

-Naruto-kun – Itachi aveva puntato nuovamente il suo sguardo sul ragazzino – Saremo solo io e te. Non voglio intrusi fra i piedi-

-Spiacente di deluderti Itachi Uchiha ma io e Sai siamo qui per difendere Naruto e, che tu lo voglia o no, dovrai sopportare la nostra presenza. –

Itachi restò in silenzio limitandosi ad alzare lentamente la mano.

-Ricevuto… me ne occupo io! Fa pure la tua missione solitaria. - Kisame fece un passo in avanti poggiando la spada su di una spalla.

-Bene di voi due mi occupo io. –

Naruto si voltò di scatto verso Sai e Yamato che erano qualche passo dietro di lui. Un istante, e Kisame era già di fronte a loro, mentre una sua copia apparve alle loro spalle.

-SAI, YAMATO-SENS…-

Naruto non ebbe il tempo di finire. Dietro di se avverti la sua presenza…solo ad un passo…

-Naruto-kun ..sono qui!-

 

 

 

-Signorina, signorina mi sente?-

Sakura si alzò lentamente senza proferire parola.

-Signorina ma cosa fa? Dove sta andando?-

-Shizune…- chiamò con voce piatta la giovane kunoichi – Per favore, occupati tu del signore. –

Shizune la raggiunse perplessa.

-Sakura cosa è successo?-

La ragazza stette qualche istante a guardarla. Il suo sguardo pareva vuoto. Shizune non riusciva  a capire…

-Perdonami…- abbassò gli occhi.

-Cosa?-

-Perdonami ti prego, mi dispiace ma io..io non posso…-

-Sakura ma stai tremando…-

-Io ….ti prego devi perdonarmi, dovete perdonarmi tutti!-

-Ma perdonare cosa?-

-Non posso restare qui, io devo andare, andare da lui!-

Shizune sgranò gli occhi esterrefatta.

-Sakura cosa stai dicendo?Non puoi andare, lo sai bene!Devi restare qui, è un ordine dell’Hokage. –

La ragazza non rispose, restò ad occhi bassi, mentre tutto il suo corpo fremeva. Shizune l’afferrò per le spalle e prese a scuoterla.

-Sakura !! Per favore, ritorna in te. Questa gente ha bisogno del tuo aiuto!Non puoi andartene!-

Ancora una volta non restituì che un tremante silenzio.

-Sakura il tuo posto è qui lo sai! Ognuno deve fare la propria parte secondo le proprie possibilità…è questo che ha ordinato Tsunade-sama! –

-LO SO!- urlò all’improvviso levando lo sguardo e allontanando Shizune. –Io..io…- dai suoi occhi presero a scendere calde le lacrime –Io lo so! Ma tu devi capirmi Shizune. Dovete capirmi tutti!-la voce rotta dai singhiozzi – Non posso abbandonarlo. Non posso lasciarlo solo. Non ha alcune speranza contro di loro!-

-Devi avere fiducia in lui Sak…-

-Ma come fai a non capire?? Da solo contro Itachi e Kisame non ha speranze. Hai idea di cosa siano capaci di fare??-

-Sakura per favore…-

-Non posso restare qui. Non posso!- Sakura si prese il viso fra le mani. Ora le lacrime imperlavano anche loro – So che queste persone hanno bisogno di me...e mi sento terribilmente in colpa , ma se Naruto …se lui dovesse morire io… io non saprei cosa fare. –

Sakura si lasciò cadere in ginocchio, mentre le lacrime continuavano a sgorgarle dagli occhi, bagnando la secca terra.

Shizune restò a guardarla, mentre riversava tutta la sua frustrazione e la sua paura in quel pianto disperato.

-Cosa devo fare Shizune? Cosa? Restare qui, come mi è stato ordinato e lasciarlo da solo a morire??-

-Sakura…-

-Non voglio deludere Tsunade-sama, non voglio abbandonare queste persone, ma devo farlo, mi capisci? Io devo farlo!-

Non riuscì a dire altro. Le lacrime si facevano più copiose e i singhiozzi sempre più forti. La voce gli si era strozzata in gola.

-Va pure…-

-Cosa?- Sakura levò i suoi occhi verdi lucidi di lacrime verso Shizune, che la guardava con aria greve.

-Via, vai da lui! Qui me la caverò da sola. Ormai le persone da soccorrere non sono moltissime. Ce la farò!-

-Oh Shizune !-

-Alla fine di tutta questa storia parlerò io con Tsunade-sama. Corri da lui e tornate tutti e due sani e salvi. –

Sakura si alzò.

-Grazie, grazie infinite!- sorrise, prima di correre via.

 

 

 

 

 

 

 

Ed ecco il nono capitolo. Non è lunghissimo, ma spero vi piaccia.

Grazie per i commenti anche se il loro numero si è  drasticamente ridotto ç___ç

Un bacione a tutti, e mi raccomando, ritornate a commentare numerosi^^

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Capitolo 10
*** La battaglia ha inizio ***


La battaglia ha inizio

 

Naruto fece scivolare la mano nella piccola borsa che teneva legata in vita. Tastò la fredda superficie delle sua armi fino ad incontrare la punta affilata di un kunai.

L'afferrò.

Avvertì il braccio di Itachi levarsi lentamente verso l'alto , come una lama pronta a ricadere sulla sua vittima e sgozzarla.

Deglutì.

Un minuscolo e veloce passo in avanti e, poi, con un rapidissimo scatto si voltò colpendo Itachi al petto col kunai.

Un leggero "pouf" e la figura si dissolve in una nuvola di pulviscolo. 

"Una copia !!"

Itachi, il vero Itachi, era ancora fermo, immobile, nella stessa identica posizione di prima.

-Allora cominciamo Naruto-kun?-

-Quando vuoi !-

 

 

Più veloce, più veloce! Doveva sbrigarsi!

"Dove sei?"

Konoha non le era mai sembrata tanto intricata.

Ancora un vicolo cieco, ancora una piazza vuota, ancora una strada deserta.

Più veloce, ancora un po'!

Correva e pregava i suoi polmoni di concedergli ancora fiato.

“Dove sei?”

Il mostro in cielo planava sui tetti del villaggio.

L’enorme rospo saltava da una parte all’altra.

La gente fuggiva in preda al terrore.

Non li vedeva..non vedeva nulla.

Più veloce!

“Dove sei?”

Avrebbe rivoltato intera Konoha se necessario. Ma doveva fare in fretta, non c’era un secondo da perdere.

“NARUTO DOVE SEI?”

 

 

-Ma come è ancora in piedi?! E senza un graffio?! Kakashi-san ma come è possibile? Dopo un colpo del genere…-  era uno dei membri dell’ANBU ancora in piedi a parlare.

-Allora non l’hai ancora capito?! – rispose ansimante senza neanche voltarsi verso di lui. I suoi occhi erano fissi sul nemico –Quello che abbiamo di fronte non è un ninja comune!-

-Esatto Kakashi-san – esclamò a voce alta e fiera Tobi – Non sono mica uno shinobi da quattro soldi, io. Valgo molto di più di quanto voi possiate immaginare, altrimenti non mi avrebbero ammesso nell’Akatsuki!-

-Tu spudorato…- ringhiò il ninja dell’ANBU.

Kakashi stese il braccio davanti a lui intimandogli di calmarsi.

-Non credi di darti un po’ troppe arie?- domandò Kakashi.

-Oh non più del necessario!- fu la divertita risposta di Tobu.

-Sai, strano a dirsi, ma mi ricordi una vecchia conoscenza del passato. –

-Davvero?! Sarà stata una gran persona ed un eccellente ninja, allora!-

-Io direi più che altro una persona molto stupida. Ma non importa, basta chiacchiere e chiudiamo questa storia!-

 

 

Naruto ed Itachi erano uno di fronte all’altro, immobili.

Dietro di loro giungevano confusi i suoni di un’altra battaglia.

Naruto avrebbe voluto voltarsi e vedere cosa stava accadendo ai suoi amici, ma non poteva permettersi di distrarsi ancora. Gli sarebbe stato fatale!

Gli tornarono in mente le parole del maestro Kakashi: doveva evitare di guardarlo negli occhi.

Ma aveva già imparato a suo spese che non sarebbe bastato. Le risorse di Itachi non risiedevano solo nel suo sharingan.

Doveva prestare massima attenzione ad ogni suo movimento. Una goccia di gelido sudore gli imperlò il viso.

Calmo…doveva pensare lucidamente!

All’improvviso Itachi mosse un passo in avanti.

Naruto si mise all’erta.

Un altro passo.

Naruto si contrasse pronto a scattare.

Itachi avanzò ancora.

Cosa stava facendo?

Naruto sentì crescere la tensione, istante dopo istante, passo dopo passo…

-TECNICA SUPERIORE DELLA MOLTIPLICAZIONE DEL CORPO!-

Accanto al ragazzino apparve una sua copia perfetta che formò sul  suo palmo aperto una sfera rotante di chakra.

-RASENGAN!!- urlò scagliandolo contro Itachi. Lo colpì nello stomaco e l’Uchiha volò per qualche metro, per poi dissolversi a mezz’aria.

“Un’altra copia d’ombra , maledizione!”

Itachi apparve alle sue spalle. Lo colpì.

La sagoma del ragazzino scomparve con un “pouf”

-Non sei l’unico a saper usare i cloni d’ombra Itachi!-

La voce veniva dall’alto .

Itachialzò lo sguardo verso il cielo velato di nubi. Naruto era in aria circondato da almeno una decina di copie.

Queste, serrando le gambe e facendo aderire le braccia al corpo, si catapultarono a testa bassa verso il suolo, come proiettili umani, colpendo il punto dove si trovava Itachi. Risuonò un tremendo boato e si alzò una densa nube di polvere, che poco a poco, sospinta dal vento fattosi più violento, si diradò. Così, nella sua spaventosa immobilità riapparve lui…Itachi, senza nemmeno un graffio.

-Notevole Naruto-kun, davvero notevole!-

 

 

 

 

 

Ed eccovi l’ultimo parto della mia mente ormai piena di noioso diritto privato: il decimo capitolo (cifra tonda!!)

Lo scontro è cominciato e per Naruto-kun e…me cominciano i guia. Si perché non sono brava con la descrizione dei combattimenti, ne so immaginarmene di particolarmente spettacolari, quindi ho quanto mai bisogno dei vostri commenti per sapere se ciò che riesco a cavar fuori sia da linciaggio o se invece possa essere lontanamente passabile..Non abbandonatemi!!!

Vi lascio infine con una domanda: chi è la vecchia conoscenza di Kakashi???Su, su provate ad indovinare!!XD

Un bacione a tutti e alla prossima!^^

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Capitolo 11
*** Inutile..era di nuovo inutile ***


Inutile...era di nuovo inutile

 

Era circondato.

Decine di copie di Itachi lo accerchiavano precludendogli ogni via di fuga, fissandolo, come l'originale, nel più perfetto stato di immobilità.

Naruto prese a guardarsi intorno. Usare il taijutsu  (arte del corpo a corpo)non era l'idea migliore. Non era mai stato particolarmente abile in questa specialità ninja.

Alzò lo sguardo al cielo. Le nuvole si addensavano sempre più fitte: ormai dell'azzurro del cielo estivo di poche ore prima, non era rimasto che qualche brandello.

Il vento che spirava da ovest faceva svolazzare i lunghi cappotti neri delle copie del suo nemico. Il loro fruscio era quasi assordante nel silenzio di quel luogo.

Il vento…il vento che si faceva sempre più impetuoso e freddo, che in cielo spostava le nubi...

Con una certa pensosa lentezza, Naruto fece incontrare, formando una croce, due dita della mano destra e due della sinistra.Una alla volta apparvero tre copie. Queste, più il Naruto originale, si voltarono le una verso le altre, ponendosi in cerchio. Ognuno stese un braccio verso l'interno facendo incontrare le loro mani, con i palmi aperti e rivolti verso l'alto.

Aveva già fatto una cosa simile, durante la corsa Todorori, quando era stato trascinato sott'acqua insieme a Sakura e Sasuke. Ora non c'era l'acqua, ma da allora aveva scoperto di saper padroneggiare il vento!

Doveva solo sfruttare ciò che aveva imparato apprendendo il rasengan.

Sia Naruto che le sue copie presero a far fluire il chackra sui palmi delle mani, in senso rotatorio, in modo istante dopo istante più vorticoso.

Ben presto sulle loro mani pervase da un tenue bagliore azzurro, vennero a formarsi piccoli turbini d'aria che, poco a poco assunsero dimensioni tali da creare un imbuto d'aria fra i quattro. Lo stesso vento che soffiava su Konoha ne sembrò in qualche modo risucchiato.

Il risultato fu un' enorme tromba d'aria che, staccandosi con fragore dalle mani di Naruto e delle sue copie travolse con il suo violento incedere vorticoso i cloni di Itachi sbalzandoli via o trascinandoli nel suo irresistibile moto rotatorio. In pochi istanti erano stati tutti distrutti e la tromba d'aria aveva esaurito la sua corsa.

-Devo ammetterlo Naruto-kun, è stata un'intuizione davvero geniale!-

-Non mi interessano  i tuoi apprezzamenti!- ringhiò

Itachi non rispose,  limitandosi a guardarlo impassibile.

-Ora tocca a me!!- urlò di colpo il ragazzino scattando in direzione del suo avversario.

Durante la corsa prese degli shuriken dalla sua borsa e li lanciò verso Itachi. Questi li schivò con estrema facilità, con piccoli e veloci movimenti del busto. Naruto, intanto, giunto ad un passo da lui gli sferrò un violentissimo pugno che Itachi bloccò usando entrambe le mani.

In quell'istante si udì un grido provenire dall'alto. Itachi levò lo sguardo: Naruto, con il rasengan nella mano destra stava per atterrare su di lui.

Con un calcio Itachi fece fuori la copia che gli aveva sferrato il pugno e poi, rivoltosi verso il vero Naruto gli bloccò il polso destro prima che potesse colpirlo e, girando su se stesso lo scaraventò via.

Naruto cadde rovinosamente al suolo strisciando sul prato per qualche metro. Sentì un acuto dolore alla spalla destra e appena si rimise in piedi si accorse di essersi  lievemente ferito.

All’improvviso sia lui che Itachi udirono qualcosa o, meglio, qualcuno…Si qualcuno si stava avvicinando correndo!! Entrambi si voltarono.

Una figura era appena apparsa dal folto del bosco.

Naruto sentì il respiro morirgli nel petto.

-Sa..Sakura-chan!-

La ragazza era china, con la testa bassa e le mani poggiate sulle ginocchia per riprendere fiato.

-Naruto…- disse finalmente levando lo sguardo –Sono venuta per aiutarti!-

-NO!-  urlò il ragazzo con una forza e un tono che stupirono anche lui.

Sakura sgranò gli occhi. Era come se qualcuno le avesse appena trafitto il petto.

-Naruto ma io…-balbettò.

-Sakura-chan ti prego va via!!-

Il suo cuore per qualche secondo smise di battere.

-Lascia che ti aiuti Naruto, da solo non puoi farcela!-

-Sakura-chan abbi fiducia in me. Me la caverò! Te l’ho promesso…-

-No, non l’hai fatto!- rispose abbassando lo sguardo. Lo ricordava bene: la sera prima , lui, era rimasto in silenzio…

-Basta!- esclamò all’improvviso Itachi. – Non intendo perdere tempo con i vostri battibecchi. -

Naruto gli lanciò uno sguardo carico d’odio.

-Sakura – prese a parlare lentamente tenendo fissi gli occhi su Itachi –Qui è troppo pericoloso. Non voglio che tu ci vada di mezzo in alcun modo. -

Sakura si portò una mano al petto. Strinse in un pugno la stoffa del suo vestito.

Inutile…era di nuovo, inutile!

All’improvviso Itachi scomparve dalla vista di Naruto.

-Cosa diav…?-

Il ragazzino si voltò istintivamente verso Sakura.

Itachi era comparso dietro di lei.

Sakura spalancò gli occhi lucidi e arrossati. Sentì il suo respiro sul collo. Il sangue le si gelò nelle vene.

Itachi levò un kunai pronto a colpire la ragazza. Naruto si precipitò dietro di lui , ma prima che potesse fermarlo, Sakura si voltò e con entrambe le mani fermò la corsa dell’arma. Caldi rivoli di sangue presero a sgorgarle dai palmi delle mani.

Naruto afferrò un kunai e lo puntò alla gola di Itachi.

-Lasciala andare!- ringhiò.

Sul volto di Itachi si increspò uno strano sorriso.

Furioso Naruto non perse un istante di più e  lo colpì recidendogli la carotide.

“Pouf!”

Era solo un’altra copia…

-Sakura-chan stai bene?-

-Si!- rispose la ragazza mentre dalle sue mani si sprigionava una luce azzurra. Le ferite provocate dal kunai  si rimarginarono all’istante.

-Piuttosto tu hai un braccio ferito!-

 Sfiorò con un tocco veloce della mano il lembo di pelle sanguinante lasciato scoperto da un buco sulla tuta. Naruto strinse un istante gli occhi: bruciava!

Imponendo entrambe le mani e con l’ausilio di una piccola quantità di chakra Sakura riuscì  guarirgli in un attimo la ferita.

-Itachi, dov’è??-urlò all’improvviso Naruto come risvegliandogli da un sogno.

Si erano distratti e l’Uchiha sembrava essere sparito.

 Entrambi si misero all’erta.

All’improvviso una voce alle loro spalle…una voce che ormai riconoscevano alla perfezione…

-Allora riprendiamo da dove avevamo lasciato Naruto-kun?!-

Il ragazzo si girò di scatto.

-Itachi!!-

In quell’istante udì come un rantolo provenire dalla sua sinistra. Si voltò: Sakura ansimava stringendo una mano all’altezza dello stomaco . Sul suo volto un’espressione di dolore e sconcerto.

-Sakura-chan !!!-

-Na..Naruto cosa mi succ…?-

La ragazza cadde in ginocchio. Tossì macchiando l’erba di sangue.

-Naruto io….io…-

Un nuovo violento colpo di tosse, poi un sussulto e Sakura cadde sul prato priva di sensi.

-SAKURA!! COSA DIAVOLO LE HAI FATTO BASTARDO??!!-

 

 

 

 

E sakura arrivò, fece un po’ di chiasso e presto a terra si accasciò!!

Saembra essere questo il destino della nostra kunoichi dai capelli rosa!!

Spero che il capitolo vi sia piaciuto e vi do appuntamento al prossimo…appena avrò il tempo di scriverlo!!

Grazie tantissime per i commenti e alla prossima. Baci^^

Ah dimenticavo: nn fate troppo caso al jutsu che ho inventato di sana pianta anche perché credo che vada contro a due o tre leggi della fisica XD

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 12
*** L'Hokage e la sua promessa ***


L’Hokage e la sua promessa

 

Tsunade osservava Konoha dal terrazzo del suo studio. Due dense colonne di fumo nero si levavano ancora dalle macerie dei luogi colpiti dalle esplosioni.

Jiraiya in groppa al suo Gamabunta, cercava ancora di afferrare quella sorta di uccello bianco. Osservandolo bene a Tsunade sembrò che fosse fatto d’argilla…

Si sentiva piuttosto stanca. Coordinare tutto non era facile impresa: c’erano mille problemi da risolvere. Aveva fatto il possibile: Iruka e i chunin stavano evacuando il villaggio, la squadra Anbu presidiando l’ingresso, Shizune e Sakura, con l’aiuto di altri ninja medici, curando i feriti, e Sai e Yamato aiutando Naruto.

Eppure sentiva che tutto questo non era ancora sufficiente…

Lo scenario di Konoha così impunemente presa d’assalto da quella banda di pagliacci, era per lei motivo di un’ira insostenibile.

-Maledetta Akatsuki…- ringhiò a denti stretti.

Non gli avrebbe permesso di passarla liscia. Lei era il quinto Hokage della foglia, e come i suoi predecessori aveva giurato di proteggere ad ogni costo il villaggio.Qualche anno prima avrebbe riso all’idea di sacrificarsi per i doveri assunti con l proprio gente. Erano cambiate molte cose da allora, da quando aveva avuto l’incauta idea di deridere gli Hokage e i loro ideali di fronte ad un ragazzino impertinente e testardo.

-Hokage-sama…Hokage-sama, abbiamo un problema con i rifugi a nord.

Tsunade si voltò verso il l’interno del suo studio. Sospirò e poi vi entrò prendendo posto all asua scrivania.

-Va bene, vediamo di risolvere anche questo problema…-

 

 

Naruto granò gli occhi. Come era possibile che fosse ancora tutto intero?

-Stupito Naruto-kun?-

Il ragazzino riassunse un’espressione composta. Non poteva assolutamente mostrarsi in difficoltà

-Non più di tanto in realtà. –

Itachi aveva sempre la stessa espressione impassibile sul viso. Era come se nulla potesse turbarlo, sorprenderlo, divertirlo o spaventarlo.

Naruto lo trovava estremamente fastidiose …ed estremamente inquietante.

-Ho notato che ti piace giocare con le copie. -

-Eh?-

-Bene, mi diletterò un po’ anch’io con la tecnica superiore della moltiplicazione del corpo. -

Itachi pose le mani in modo da evocare il jutsu.

In pochi secondi apparvero un numero spropositato di sue copie perfette che, in un attimo, accerchiarono Naruto.

 

 

 

-Bene, bene, bene! E così voi avreste dovuto difendere il kiuby!-

La livida bocca di Kisame si schiuse in un ghigno lasciando  intravedere i suoi lucenti denti aguzzi.

-E tu che razza di essere saresti?- domandò Sai mantenendo la calma consueta.

-Oh che domanda indelicata!- lo canzonò Kisame.

-Sai dobbiamo sbrigarci qui. Naruto ha bisogno del nostro aiuto contro Itachi.-

-Se pensate che sbarazzarsi di me sarà così facile vi sbagliate di grosso. – l’affermazione di Yamato aveva fatto andare Kisame su tutte le furie.-Chi credete di avere di fronte? Non raggiungerete mai il vostro amichetto, se non all’altro mondo!!-

Il ninja spadaccino si scagliò con furia contro di loro brandendo la sua enorme spada di pelle di squalo. La levò verso l’alto e poi la fece ricadere pesantemente al suolo. Sai e Yamato si spostarono velocemente dalla sua traiettoria, ma Kisame ripartì subito all’attacco. Nonostante fosse piuttosto veloce, i due ninja della foglia riuscivano ad evitare i terribili fendendi della sua lama.

-A Quanto pare siete piuttosto agili. Bene, allora passiamo alle maniere forti!-

Kisame evocò un jutsu con rapidi movimenti delle mani.

Dal folto degli alberi che cingevano il prato dove stavano combattendo, si udì uno strano suono: era come uno scrosciare lontano d’acqua, ma si faceva sempre più forte, sempre più vicino.

-C..cosa sta succedendo?-

Non ebbero il tempo di cercare una risposta, perché questa si materializzò letteralmente di fronte a loro. Un’enorme onda d’acqua, che sovrastava di molto gli alberi, stava correndo verso di loro.

Pochi istanti e furono travolti da una spropositata massa d’acqua. Sballottati da forti correnti si ritrovarono trascinati verso la zona boschiva. Kisame, camminando sul pelo dell’acqua si mosse verso la stessa direzione per raggiungerli, scomparendo fra gli altri fusti degli alberi.

 

 

 

Il chunin uscì dalla stanza con un profondo inchino, chiudendo la porta dietro di se. Tsunade distese le gambe e stiracchiò le braccia.

“Anche questa è risolta”

All’improvviso un boato e una scossa di terremoto più forte delle precedenti la fecero sobbalzare.

Si diresse trafelata verso il terrazzo, si sporse dal parapetto e guardò in basso.

_Cosa diav…?-

-Mmh Tsunade, scuasami. Salto maldestro!- urlò Jiraiya in equilibrio sul dorso di Gamabunta, portandosi una mano alla nuca.

L’enorme re dei rospi era ricaduto pesantemente, dopo un balzo, non molto distante dal palazzo dell’Hokage.

-Jiraiya maledizione! Cerca di non fare più danni di quante ne abbia già fatta l’Akatsuki o giuro che ti farò a pezzi con le mie mani!!-

-Scusami! Scusami!-

-Sei sempre il solito, non cambierai mai!!-

-Hokage-sama le domandò anch’io scusa per il mio goffo atterraggio. –

-Lo vedo bene!- esclamò incrociando le braccia.

-Hey voi, non vi state forse dimenticando di qualcuno?!-

Jiraiya e Tsunade si voltarono contemporaneamente nella direzione da cui proveniva la voce.

Era stato Deidare a parlare. Si librava in aria piuttosto distante da loro.

-TU MALEDETTO!! Dì SOLO UN’ALTRA PAROLA E TI RITROVERAI CIBO PER I VERMI COME TE!!- gridò Tsunade furiosa. –Quando sono diventata Hokage ho giurato di difendere la foglia e puoi starne certo che lo farò!!-

Tsunade mise un piede sul parapetto pronta a lanciarsi.

-Hey, hey calma. Ti ho detto che me ne occupo io. Ancora un po’ e il nostro ninja che si diverte con l’argilla sarà al capolinea. -

Tsunade si voltò verso in Jiraija rossa in viso e con una vena che le pulsava pericolosamente sulla tempia.

-Quindici minuti Jiraiya, non un secondo di più!!-

 

 

 

 

 

Lettori e lettrici ecco a voi l’undicesimo capitolo!!

Finalmente si vede cosa sta accadendo a Sai e Yamato ,  e riaappare la nostra cara vecchia “Babbea leggendaria” rimasta confinata qualche capitolo addietro!!

Bene, ora veniamo alla risposta del quesito sollevato nel capitolo precedente. La vecchia conoscenza di Kakashi è……….(rullo di tamburi)………OBITO!!! Beh non è una gran sorpresa visto che avete indovinato praticamente tutti!!^//////^

Questo riferimento (come in realtà tutto il combattimento fra Kakashi e Tobi) è stato un omaggio alle teorie secondo le quali Tobi sarebbe in realtà Obito Uchiha, e quindi ci tenevo che venisse colto!!

Bene ora vi saluto, ringraziandovi per i commenti, e mandando un grosso bacione a tutti!!^^

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Capitolo 13
*** Un motivo in più ***


Un motivo in più

 

-Vuoi rispondermi?! Cosa le hai fatto?- urlò di nuovo al colmo dell'esasperazione, stringendo Sakura ancora priva di sensi.

-Qualcosa di molto banale, ma che si prestava ottimamente alla situazione.- rispose Itachi con tono piatto - Un semplice kunai avvelenato che la tua amica ha avuto l'incauta idea di bloccare con le mani. Un rimedio veloce. Ora, Naruto-kun, possiamo continuare senz altre interferenze.-

-Continuare?- chiese Naruto a denti stretti. Sentiva il sangue ribbolirgli nelle vene - Si, continueremo eccome, perchè ora ho un motivo in più per farti a pezzi!!-

Naruto pronunciò le ultime parole urlando. Il suo volto era contorto in una maschera di furia.

Si chinò su Sakura. Era pallida, ma il suo corpo emanava ancora calore.

Naruto la prese delicatamente fra le braccia, attento a non scuoterla troppo, poi, dando le spalle al suo avversario, si diresse a passi lenti verso gli alberi che cingevano quel luogo dal lato opposto.

La depose dolcemente all'ombra di uno di essi.

Sakura-chan

Prima di allontanarsi da lei le accarezzò con fare un po' impacciato il viso.

-Grazie- le sussurrò- Ora te lo prometto: ne uscirò sano e salvo! Perchè da questo ora dipende anche la tua vita. Non preoccuparti, farò in fretta e ti porterò subito da nonna Tsunade..lei saprà cosa fare. Però per una volta voglio che anche tu faccia a me una promessa Sakura-chan: stringi i denti!!Non devi aver paura, ti salverò, ma devi tener duro!Promettimelo Sakura-chan!-

Promettimelo ti prego.

La guardò ancora una volta, il suo viso pareva quasi sereno,poi, con la stessa lentezza, Naruto ritornò di fronte ad un impassibile Itachi sentendo la rabbia infiammargli il corpo sempre di più ad ogni passo.

-Ricominciamo Itachi Uchiha?!!-

 

 

 

-Ho sbagliato a sottovalutarlo Sai, questo Kisame è un avversario temibile!-

Yamato era in piedi  sulla superficie dell'acqua, con una mano appoggiata al tronco di un albero intento a riprendere fiato.

-Me ne sono accorto!- esclamò il ragazzo guardandosi intorno. - Non riesco più a vederlo...-

-E questo non è un buon segno!-

Yamato si mise in posizione di allerta. Sai, intanto tirò fuori da un marsupio un blocco di fogli e un pennino.

-Per fortuna la carta non si è bagnata.- constatò.  

Con tratti veloci disegnò su di un foglio un delfino che, come per magia, lentamente, prese ad animarsi sulla superficie cartacea, fino a che i suoi tratti d'inchiostro si staccarono del tutto dal foglio, assumendo vita propria.

-Vai amico, cerca quella sottospecie di pesce con le gambe!-

Il delfino di inchiostro si tuffò nell'acqua sotto i loro piedi e prese a muoversi velocemente da una parte all'altra, fino a scomparire dalla loro vista.

-Dici che si nasconde sott'acqua?- chiese Yamato.

-E' una possibilità! Probabilmente vuole coglierci di sorpr...-

Mentre pronunciava quelle parole Sai fu colpito dalla vista di qualcosa in acqua, appena sotto di lui. Sgranò gli occhi tradendo un certo sgomento.

-Cosa succede?-

-Uno...uno squalo!!-

Yamato non ebbe il tempo di abbassare lo sguardo che qualcosa lo colpì dall'alto mandandolo violentemente sott'acqua,

-Cos...?!-

-Meno uno!- ghignò Kisame riasumendo una postura composta, dopo essere atterrato con un balzo. -Ora tocca a te!-

 

 

 

 

-Dove potresti essere? In un tale caos quale luogo hai scelto per il tuo scontro epico?

Se ti conosco appena un pò credo di saperlo...Naruto!-

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Capitolo piuttosto cortino ma spero di vostro gradimento!Non preoccupatevi il prossimo sarà più consistente!!

Naturalmente grazie mille per tutti i vostri commenti...vi adoro!!!!

Alla prossima gente!^^

ps: chi sarà la voce misteriosa? A voi la parola!!

 

 

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Capitolo 14
*** Pioggia ***


Pioggia

 

Una...due...tre...

Le goccie presero a scendere dal cielo grigio.

Naruto alzò il volto lasciando che gli scivolassero lungo il viso.

Poco a poco la pioggia si fece fitta. Una coltre argentata che impregnava l’aria dell’acre odore dell’erba bagnata.

Naruto, con uno scatto puntò nuovamente lo sguardo sul suo avversario. Digrignò i denti. Un tuono squarciò il cielo.

-Itachi!!- ringhiò, prima di scagliarsi verso di lui, ancora una volta.

 

 

 

La pioggia cadeva scrosciante su Konoha battendo sui tetti del villaggio, sulle strade ormai quasi del tutto vuote..e sulla testa di un infastidito rospo gigante.

-Ci mancava la pioggia!- brontolò Gamabunta.

-Ancora un po’ di pazienza. Dobbiamo portare a termine il nostro compito o Tsunade ci scuoierà vivi! Non intendo assolutamente suscitare le ire di quella furia!- disse il sennin seguendo con lo sguardo i movimenti di Deidara.

 

-Maledizione!- esclamò il ninja artista – Ora anche la pioggia!! Ma quanto tempo ci mette Itachi col kyuubi? Sono stufo!-

La pioggia limitava notevolmente la visibilità e Deidara non riusciva a tenere sotto controllo i movimenti dei suoi avversari.

All’improvviso la rugosa lingua del re dei rospi passò proprio accanto a lui mancandolo di poco.

-Cazz.. qui le cose si fanno serie!-

 

 

 

-Bene altra acqua !- commentò piatto Sai.

-Cos’è non ti piace bagnarti?- chiese Kisame scoppiando in un’ennesima fastidiosa risata.

-Acqua e inchiostro non vanno d’accordo!- si limitò a rispondere.

Yamato intanto, sott’acqua cercava di nuotare verso l’alto per risalire in superficie, ma un enorme squalo lo costringeva a fuggire ogni volta in un’altra direzione.

“Devo assolutamente mettere fuori gioco questo bestione se voglio uscirne vivo”

Facendo appello a tutta la sua forza Yamato colpì con un possente calcio lo squalo, ma proprio in quell’istante ne appervero altri due: era circondato! Tre paia di bocche dentate bramavano la sua carne.

Yamato compose velocemente dei sigilli e dalle sue mani fuoriuscirono dei rami che imprigionarono i tre squali in altrattante prigioni di legno. Prima che riuscissero a liberarsi, il ninja rivolse la sua tecnica verso l’alto afferrando le caviglie di Kisame che era proprio sopra la sua testa,  scaraventandolo, poi con violenza verso il basso e dandosi la spinta per risalire verso l’alto.

Prese una lunga boccata d’aria.

-Bene...ora riderai un po’ di meno!-

 

 

 

-Ohhh comincia a piovere!- constatò Tobi con aria sorpresa guardando in alto.

-Una vera seccatura!- commentò Kakashi piatto, scostando una goccia d’acqua che gli era scesa lungo il viso.

-Non dire così, Kakashi-san, la pioggia estiva è piacevole!- disse con tono infantile e cantilenante.

A Kakashi cadevano le braccia: che diavolo di avversario gli era capitato?! Certo forte lo era, praticamente tutta l’ANBU era al tappeto, ma...

-Spiegami una cosa Tobi.-

-Si dimmi Kakashi-san...-

Il jonin respirò a fondo facendo appello a tutta la sua pazienza.

-Come hai fatto ad entrare in un’organizzazione come l’Akatsuki?-

-Eh?-

Kakashi si portò una mano alla fronte, esasperato.

-Come ha fatto un tipo come te ad entrare fra le fila di una spietata e misteriosa  organizzazione criminale che sta mettendo a soqquadro una forza militare come Konoha?- ripetè a voce più alta.

-Un tipo come me?- chiese Tobi portandosi una mano sul mento- Beh è stato Zetsu a portarmi nell’Akatsuki. Mi ha trovato nel villaggio dell’erba e....-

-Va bene, lasciamo stare- lo fermò Kakashi.

“Cosa mi salta in mente di fare domande del genere?” si ammonì.

-Vediamo di chiudere questa storia...- disse riassumendo un tono serio e iniziando a caricare il chidori nella mano destra – Qui stiamo andando fin troppo per le lunghe!-

-Come vuoi Kakashi-san! Però, sai, mi dispiace doverti far fuori.-

-Eh?-

-Sento che in altre circostanze saremmo diventati buoni amici...-

 

La pioggia era istante dopo istante più fredda e fitta.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

L’avrete capito: a Konoha sta piovedo!XD

A parte gli scherzi la pioggia che cade sul villaggio della foglia unisce i destini di tutti gli scontri che qui si stanno consumando e segna l’inizio della fine...

Spero che il capitolo vi sia piaciuto, perchè mi sono molto divertita a discreverlo e in più credo che non sia venuto su tanto male.

Il prossimo sarà un capitolo importantissimo e vi stupirà!!

Grazie infinite per i commenti e alla prossima! Bacioni a tutti^^

 

 

 

 

 

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Capitolo 15
*** Sangue ***


Sangue

 

-Cosa intendi fare attaccandomi frontalmente?-

-TACI!!- gli urlò lanciandosi ancora una volta all’attacco.

Il suo avversario lo schivò facilmente.

-Stai perdendo il tuo tempo Naruto-kun.-

-Ti ho detto di tacere!-

Itachi compose velocemente dei sigilli.

-Katon Goukakyuu no jutsu!!-

Un’enorme palla di fuoco che Itachi alimentava col proprio fiato prese in pieno Naruto.

-Oodoama rasengan!!!-

Alle sue spalle! Quella colpita era una semplice copia: il vero Naruto, insieme ad un altro clone,  stava scagliando verso Itachi un enorme sfera di chakra rotante.

L’Uchiha ne fu investito in pieno e fu scaraventato parecchi metri più in là. Naruto lo raggiunse: Itachi era supino, con gli occhi chiusi e un rivolo di sangue che gli colava da un angolo della bocca... ma respirava ancora.

Afferrò allora un kunai e lo levò verso l’alto.

I suo occhi erano rossi, i suoi occhi non erano i suoi occhi, i suoi occhi erano gli occhi del kyuubi.

Un rombo fece tremare il cielo e un fulmine fendè l’aria squarciandola.

Naruto fece precipitare il kunai nel petto del suo nemico e, poi lo ritirò con violenza verso di sè.

Il sangue esplose dalla ferita sporcandogli il viso. Attorno ad Itachi si creò una pozza rossa di acqua, fango e sangue, che prese ad allargarsi sempre di più, fino a lembire i piedi di Naruto.

E poi ancora e ancora...un fiume di putrido sangue che traripava.

Il prato ne fu presto impregnato. L’aria fu pregna del suo nauseante odore.

Rosso...era tutto rosso!

Naruto si portò una mano alla bocca per trattenere il vomito.

Il sangue sembrava non volersi arrestare. Si chinò sul corpo di Itachi, cercò di fermarne la fuoriuscita con le mani.

Ma ancora e ancora il sangue sgorgava copioso. Gli imbrattava i vestiti, il viso, i capelli, le mani.

Ormai era un mare rosso.

-Maledizione!!-

Il sangue era ovunque, l’aria era ormai irrespirabile! Gli mancava il fiato,la testa gli girava, la nausea gli storniva i sensi.

Sangue...il suo sangue...non vedeva altro!!

-Basta!-

All’improvviso una gelida mano gli afferrò il polso.

-I..Itachi!- balbettò con terrore.

L’Uchiha spalancò gli occhi, strinse più forte la presa e si levò a sedere.

Naruto si lasciò sfuggire un gemito di dolore cercando di ritirare il braccio.

-Naruto-kun – prese a parlare con voce lenta e spettrale. –Ce l’hai fatta, mi hai ucciso! Ora tutto per te tornerà alla normalità. Ora potrai essere felice, Naruto...non ne sei contento?-

-LASCIAMI!!- gridò in preda al panico e l’orrore. –COSA DIAVOLO SEI?-

Itachi si alzò in piedi continuando a stringere il polso di Naruto.

-Tutto ciò che ti fa soffrire finisce con me. Non è vero Naruto-kun?-

Strinse la presa, le ossa scricchiolarono.

-Sasuke-kun tornerà, Sakura-chan starà bene, tu sarai libero e al sicuro. Non sei felice Naruto? Sono morto!-

Itachi era coperto di sangue... il suo sangue era ovunque. Come poteva essere ancora in piedi?!

Naruto era paralizzato dal terrore.

-No..non finisce con me! Sasuke non tornerà e ti odierà, si ti odierà, perchè gli hai tolto la sua vendetta. –

-BASTA!-

-Sakura morirà, per lei ormai è già tardi. Non sarete felici.-

-BASTA!!-

-Tu non sarai al sicuro. Ci sarà sempre qualcuno che ti braccherà, che braccherà il mostro!-

-BASTA!!!-

Naruto strattonò più forte il braccio per liberarsi dalla presa e cadde all’indietro, finendo nel sangue. Ne fu completamente imbrattato.

Sopraffatto dall’orrore stese le braccia verso l’alto sperando che la pioggia battente lavasse via il sangue dalle sue mani. Ma fu inutile...tutto era inutile!

Itachi proruppe in un’inquitante risata, che risuonò terribilmente assordante. Naruto si portò le mani alle orecchie, stringendo gli occhi.

-Basta, ti prego, basta!-

-Sono morto, mi hai ucciso tu, ma non cambierà nulla, continuerai a soffrire per il resto dei tuoi inutili giorni!!-

-Ti prego, io...io...non voglio...io...-

Sgranò gli occhi. Era il tocco di una mano quella sulla sua spalla.

Come al risveglio da un terribile incubo tutto sparì di colpo. L’aria era di nuovo respirabile, tutto il sangue era stato spazzato via. Solo la pioggia continuava a scendere fredda e pesante dal cielo.

-Non sei migliorato poi di molto se non sei ancora in grado di constrastare un’ illusione..Naruto, mi deludi!-

Il ragazzino voltò lentamente lo sguardo. Conosceva quella voce..ma come? Come poteva essere possibile?Come poteva essere li? Come poteva essere lui?  Come...

Lì...ora...lui...

Tu

-Sa...Sasuke!-

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ed eccovi il famoso quindicesimo capitolo!! Spero non abbia deluso le vostre aspettative!

Finalmente, dopo aver progettato questo momento fin dal primo capitolo, ha fatto la sua trionfale entrata in scena anche Sasuke(come se la storia non fosse già abbastanza affollata-.-‘)

Purtroppo per il prossimo capitolo, con ogni probabilità ci sarà parecchio da spettare (forse anche un mese!). Ho un importantissimo esame da prepare per l’università e quindi dovrò dedicarmi completamente ai libri di diritto...mi dispiace!!

Cercherò comunque, nei limiti del possibile di non farvi attendere troppo.

Ora vi saluto ringraziandovi infinitamente per i commenti, che con mia infinità felicità aumentano!!Baci^^

Ps: Shikagirl non preoccuparti se salti qualche capitolo non devi assolutamente scusarti, mi basta sapere che segui la mia storia e che ti piace!^^

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Capitolo 16
*** Un posto perfetto ***


Un posto perfetto

Kisame risalì velocemente in superficie.

-Bella mossa devo ammettere, ma è servita a ben poco!- ghignò portandosi la spada su di una spalla.

-Ridicolo...- si limitò a constastare Sai col solito tono piatto ed acido.

-Come osi moccioso?- ringhiò il ninja spadaccino partendo all'attacco con la sua enorme arma.

Yamato gli si parò di fronte e frenò il precipitare della lama con una barriera di rami intrecciati, in cui la spada restò impigliata.

Sai, intanto riparandosi come poteva dalla pioggia, sotto la chioma di un albero, disegnò sul suo taccuino, con tratti veloci e decisi, un maestoso grifone, che liberandosi dal foglio spiccò il volo, superando Yamato, per poi ricadere pesantemente, con le sue zambe artigliate, su Kisame.

Abbandonata la sua spada, il ninja prese a difendersi dall'enorme essere alato a mani nude. Appena riuscì a scrollarselo di dosso per qualche istante, evocò due copie in suo aiuto, che estrassero la spada dalla sua prigione di legno, per poi restituirla al loro legittimo proprietaio.

Kisame si fiondò quindi subito sulla bestia facendola fuori con un solo fendente della sue enorme spada , e poi, senza perdere un solo attimo, si scagliò con immane violenza su Sai che ancora stringeva in mano il suo blocco per il disegno. Questa volta il ninja della foglia non fu abbastanza veloce e pronto per schivare il colpo e la lama di Kisame lo colpì ad un braccio .Colto da un lancinante dolore fece cadere il taccuino e il pennello nell'acqua sotto i suoi piedi.

Yamato, però, avevo intanto creato a sua volta tre copie che in un attimo accerchiarono il ninja traditore...

 

 

Naruto si alzò in piedi continuando a tenere i suoi occhi sgranati fissi su Sasuke. Era atterrito. Non sapeva nenache da dove cominciare a chiedere spiegazioni.

-Sai non è stato poi tanto difficile trovarti..mio hai facilitato il compito Naruto.-

Fu Sasuke a cominciare a parlare, lentamente, guardando Itachi.

Nei suoi occhi balenava una strana luce: rabbia ed esaltazione sembravano fondersi insieme in un folle delirio, eppure dal suo volto non trapelava alcuna emozione che non fosse distacco.

-I tuoi allenamenti personali li facevi sempre qui quando eravamo in squadra insieme. Una volta mi dicesti che era un posto perfetto...-

Un posto perfetto...

Si, ricordava quel giorno.

*

-Finalmente sono riuscito a trovarti testa quadra, è da stamattina che ti cerco.-

-Che cosa c'è? Mi sto allenando.-

-Il maestro Kakashi ci vuole vedere. Sakura sta già aspettando.-

-Vederci e perchè?-

-Cosa vuoi che ne sappia?! Ci sarà stata assegnata qualche altra stupida missione.-

-Mmh...che seccatura! Oggi era un giorno ideale per fare un po' di allenamento.-

-Per te ogni giorno è ideale per fare un po' di allenamento... Mi spieghi piuttosto perchè diavolo sei venuto in posto così sperduto per allenarti? E' parecchio distante da casa tua.-

-Perchè questo è un posto perfetto per allenarsi.-

-Un posto perfetto?-

-Già..vedi laggiù?! E' la montagna dove sono raffigurati i volti degli Hokage. Non c'è posto in tutta Konoha da dove si vedano più nitidamente.-

-E allora?-

-Beh il fatto è che sono così vicini che è come se mi guardassero, se guardassero ciò che sto facendo, i miei sforzi, i miei allenamenti. Sotto il loro sguardo so di dover dare il meglio di me per essere degno della loro attenzione e per dimostrargli quello che Naruto Uzumaki è in grado di fare!-

-Mai sentita una cosa più stupida testa quadra!-

-Come osi stupido pallone gonfiato di un Uchiha..giuro che io...-

-Si, si..ma ora muoviti, ci stanno aspettando!-

Tze..un posto pefetto...

*

-Te ne sei ricordato...- parlò finalmente Naruto.

-Fu un discorso tanto sconclusionato che non potevo dimenticarmene. Il resto è venuto da sè: era chiaro che avresti scelto questo luogo per il tuo grande scontro finale. Gli occhi degli Hokage ti avrebbero seguito ogni istante. Purtroppo, però devo rovinare i tuoi piani...-

-Di cosa diavolo stai parlando?-

-Ho cercato te solo per trovare Itachi, è lui che mi interessa. Dovremo essere solo noi due...-

Un istante di silenzio carico solo del rumore scrosciande della pioggia.

-Naruto... VATTENE!!-

 

 

 

 

 

 

Nonostante i toni apocalittici sul mio prossimo aggiornamento, sono riuscita a ritagliarmi una serata libera per scrivere il nuovo capitolo. Siamo a quota sedici!!

Spero che vi piaccia (anche se credo che Sasuke sia venuto su un po' troppo eloquente..mmh)!! Mi raccomando commentate numerosi, così almeno lenirò il mio senso di colpa per nn aver dedicato questa serata allo studio, come invece avrei dovuto fare -.-'!

Alla prossima^^

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Capitolo 17
*** Rabbia: questa è la mia battaglia ***


Rabbia: questa è la mia battaglia!

 

-Questa volta ci siamo andati molto vicino Gamabunta!-

-Già…D’altronde il tempo concessoci da Tsunade-sama è quasi terminato .-

-E noi non vogliamo farla arrabbiare, vero?!-

-Assolutamente no! –

Gamabunta spiccò un nuovo salto oltrepassando questa volta le mura del villaggio. La sua ombra passò in larghezza l’intera Konoha.

Deidara si voltò verso l’enorme rospo, colto di sorpresa dal suo scatto improvviso, ma prima che potesse far nulla, la gigantesca lingua di Gamabunta guizzò verso di lui afferrando il volatile d’argilla.

-Ottimo lavoro Gamabunta! Ora il colpo di grazia tocca a me!-

 

 

 

-Starai scherzando, spero! Cosa diavolo ti fa credere che me ne andrò così facilmente?! Questa è la mia battaglia Sasuke!!-

Il giovane Uchiha si girò di scatto verso Naruto trafiggendolo con lo sguardo. Per un attimo rabbrividì.

-Non è mai stata la tua battaglia, lui spetta a me! Sarò io ad ucciderlo! E’ la mia vendetta!!-

-Non asseconderò i tuoi capricci…Me ne sbatto della tua stupida vendetta!!-

-Tu razza di idiota, come osi definirli capricci?! -

-E’ la seconda volta che vengo ignorato!- esclamò all’improvviso Itachi. Entrambi si voltarono verso di lui quasi richiamati alla realtà. - Sono stanco dei vostri battibecchi da mocciosi. Sono qui per la volpe a nove code, nient’altro, ma se proprio insisti tanto caro fratellino,dopo ci sarà spazio anche per te!-

Il viso di Sasuke, bagnato dalla pioggia, si contorse in una terribile maschera di rabbia. I suoi occhi erano quasi fuori dalle orbite, la sua bocca contorta in un ghigno di disprezzo.

 -Naruto…- ringhiò. La sua voce era roca, cupa … animalesca. –Se non te ne andrai subito giuro che ti farò fuori senza pensarci due volte!-

-E allora provaci!- urlò Naruto fuori di se. La sua voce sovrastò l’assordante scrosciare della fredda pioggia battente. –Non sarebbe la prima volta!-

Sasuke voltò il suo sguardo spiritato verso Naruto , inchiodandolo al suolo.

-Come vuoi Naruto….SEI FINITO!!!-

Sasuke scattò verso di lui urlando e brandendo la sua pesante katana in una corsa furiosa. Naruto non mosse un solo passo, restò immobile, fermo al suo posto, aspettando il fendente della lama. Quando la sua ombra si levò su di lui, alzò le braccia e bloccò fra i palmi delle mani la katana frenandone la corsa.

-Mi sottovaluti bastardo!-

Sasuke portò il suo volto a pochi centimetri da quello di Naruto. I suoi occhi neri e impenetrabili in quelli lucidi e azzurri dell’altro. Il fuoco scuro dei suoi contro il ruggente bagliore rosso di quelli di Naruto.

Furia contro furia.

-Sottovalutarti? Sei solo un perdente!-

 sputò quelle parole come fossero disgustoso veleno che gli impiastricciava la bocca, dopo essere risalito bollente lungo la gola.

-Credi che io cerchi ancora l’approvazione di uno come te? –

-Di un traditore?- ghignò

-Di un fottuto vigliacco!!-

Il volto di Sasuke che per qualche istante era apparso quasi divertito  nel tentativo di prendersi gioco del suo avversario, riacquistò i tratti della rabbia.

-Tu..maledetto bastardo!!!- urlò spingendo con più forza la lama.

In quell’istante un’ombra veloce passò fra di loro dividendoli e gettandoli in terra sull’erba zuppa d’acqua.

-Ora basta! Se proprio ci tenete tanto farò fuori entrambi!-

 

Et voilà,  anche questo capitolo è andato! L’avevo già finito sabato però ho deciso di aspettare un giorno particolare per pubblicarlo: quello del mio compleanno!! Ebbene si oggi compio ben 19 anni e quale regalo migliore se non le vostre recensioni che mi rendono tanto tanto felice?!!XD

A parte gli scherzi spero che il capitolo vi piaccia, anche se avrei voluto fare qualcosina di meglio ( sempre meglio di quello precedente però…il 15° mi è venuto su davvero male!-.-‘)

Come sempre grazie a chi commenta, ma anche a chi solo legge!! Alla prossima gente! Baci^^

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Capitolo 18
*** La mia battaglia..la tua vendetta! ***


La mia battaglia... la tua vendetta!

Kakashi si lanciò contro Tobi con il cidori fremente nella mano destra. Il ninja mascherato riuscì a scansarlo con una certa facilità ma alle sue spalle apparve un altro Kakashi che lo colpì con un possente calcio scaraventandolo a terra. Prima che potesse rialzarsi compose velocemente dei sigilli e ponendo una mano davanti alla bocca sputò proiettili di fuoco verso il suo avversario.

Tobi saltò velocemente in aria schivando l'attacco.

-Ma questa è una tecnica di Itachi-san!!- esclamò sorpreso.

-Infatti è proprio da lui che l'ho copiata.-

-Copiata??!-chiese portandosi una mano sul mento- Ma certo ..grazie allo sharingan!!Non lo trovo corretto però Kakashi-san.-

-Cosa non trovi corretto?- chiese ansante.

-Copiare le tecniche altrui...- rispose con un certo tono di rimprovero puntando il dito contro il ninja di Konoha.

Kakashi chinò la testa sconsolato e si portò una mano alla fronte.

-Tobi sei l'avversario più assurdo che mi sia mai trovato a fronteggiare.-

-Non è molto carino dare dell' "assurdo" a qualcuno Kakashi-san !- esclamò scuotendo il medesimo dito.

-Preferisci "folle"?-

 

 

Naruto e Sasuke si rialzarono velocemente. Il fango impriastricciava loro viso e vestiti...sembravano bambini che si erano azzuffati per qualche caramella e che, colti sul fatto erano stati rimproverati da una madre contrariata.

-Pessima idea quella di ignorarmi. Avrei potuto uccidere entrambi con un solo colpo. La prossima volta non sarò così clemente!-

-Non credere che sarebbe stato tanto facile Itachi!!- urlò Naruto.

-Stupido moccioso...continui ad illuderti! E tu Sasuke, l'allievo prediletto di Orochimaru, il suo assassino, il traditore di Konoha....mi aspettavo molto di più da te.

Ti è bastato rivedere il tuo amichetto d'infanzia per tornare ad essere uno stupido ed inutile ragazzino!-

Sasuke strinse con forza i pugni trafiggendosi la pelle con le unghie fino a sanguinare. Fremeva...fremeva di rabbia, mentre il suo volto si contorceva sempre di più nei tratti di un 'ira cieca e furibonda. Il sangue sembrava scorrere più caldo e impetuoso nelle sue vene, il respiro si faceva istante dopo istante più ansante.

-Un inutile ragazzino?- ringhiò -Non la penserai ancora così quando avrò affondato le mie mani nel tuo sangue!!!!!-

-Sasuke...- la voce di Naruto risuonò all'improvviso limpida e pacata . Sasuke lo guardò con la coda dell'occhio - Credo che a questo punto non ci resti che collaborare.-

Il più giovane dei due Uchiha digrignò i denti.

No! Mai! -La tua vendetta potrebbe coincidere con la mia battaglia Vogliamo entrambi la stessa cosa...per ragioni diverse, ma la stessa.-

No!Doveva essere lui..solo lui ad ucciderlo!!

-Insieme, in fondo, avremmo molte più possibilità di batterlo!

Non avrebbe accettato! Era la sua vendetta...la sua!!

Le labbra di Naruto si inarcarono in un lieve sorriso. Si voltò verso quello che era stato il suo compagno..i suoi occhi tradivano una lieve speranza. I suoi occhi lo pregavano sorridendogli.

-Sas'ke dopo potresti restare...-

Sasuke si voltò verso di lui. Quello sguardo l'aveva già visto una volta e già una volta aveva spezzato quella timida speranza.

Poteva farlo ancora...non avrebbe abdicato a nessuno la realizzazione della sua ragione di vita.

Itachi all'improvviso si lanciò velocissimo verso Naruto brandendo un kunai.

-Diamoci una mossa Naruto-kun!!- urlò.

Il ragazzino lo sentì ma non mosse un solo passo. Ancora una volta restò immobile, continuando a guardare Sasuke.

-Idiota non restare lì impalato!!!-urlò il giovane Uchiha.

-Allora Sas'ke?Ci stai?-

-STUPIDO!!!-

Sasuke si portò con uno scatto fulmineo davanti a Naruto parando il colpo di Itachi.

Naruto spalancò un sorriso a trentadue denti.

- Bene..lo prendo come un si!-

 

 

 

 

Bene bene eccovi il nuovo capitolo!! La voglia di studiare in questi giorni è ai limiti storici così ne approfitto per portare un pò avanti la storia!

Spero che il nuovo capitolo vi sia piaciuto..segna una svolta importante e poi finalmente, dopo tanta negatività sul volto del mio adorato Naruto (ebbene si, lo amo alla follia, soprattutto nello shippuden ^///^) , ritorna un bel sorriso!!!

Come al solito grazie infinite per i commenti e alla prossima!^^

ps: Queen of sharingan anch'io odio Sasuke dopo il suo tradimento..gli torcerei il collo a quel piccolo ingrato bastardo...però continuo a sperare che si ravveda . E se così non fosse allora sarei io ad "affondare le mani nel suo sangue"muahahahah

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Capitolo 19
*** Colpo di grazia ***


Colpo di grazia

Dalle sue mani e da quelle dei suoi cloni, Yamato sprigionò rami levigati e appuntiti come lance che colpirono il corpo di Kisame trafiggendolo da parte a parte, davanti, dietro e di lato. Il corpo martoriato del ninja divenne per qualche istante trasparente per poi scomporsi in una pozza d'acqua.

-Una copia d'acqua!-

Il vero Kisame era balzato in aria e ora stava precipitando con la sua enorme spada su Sai e Yamato. Il più giovane dei due si allontanò immediatamente dalla sua traiettoria, mentre Yamato restò fermo al suo posto. Compose alla svelta dei sigilli e poi con un balzo si allontanò a sua volta. All'improvviso, con un rombo, si innalzò una strana struttura in legno: una piattaforma che si reggeva su due pilastri piantiti nel suolo e per metà sprofondati nell'acqua.

Il ninja della nebbia atterrò sulla struttura restando qualche secondo nella più completa incredulità. Yamato approfittò di questa distrazione per comporre altri sigilli.

-Cos..?-

Si udì un fremito, il suono sommesso di fronde scosse dal vento, che si faceva poco a poco più forte.

Kisame si guardò intorno spaesato.

-Cosa diavolo sta succedendo??-

All'improvviso gli parve che i rami degli alberi alla sua destra si muovessero.Ea stata

solo suggestione? Sentì un rumore strano alla sua sinistra. Si voltò brandendo la spada.E allora lo vide...i rami degli alberi si stavano allungando!!

 

-Maledizione!!- ringhiò Deidara a denti stretti.

Portò una mano al sacchetto che conteneva la sua argilla, ma prima che riuscisse anche solo a sfiorarlo Jiraiya si lanciò verso di lui usando la lingua rugosa del re rospo come fosse un ponte.

-Bene ragazzino, è arrivato il momento di mettere via quei tuoi molesti giocattolini.-

Giunto di fronte a lui lo colpì in pieno volto con un possente pugno facendo cadere dal dorso della sua creatura d'argilla. Deidara riuscì, però ad aggrapparsi all'ultimo momento alla sua zampa artigliata. Prese allora una manciata d'argilla, la masticò con la bocca posta sul palmo della sua mano libera e formò cinque piccoli uccelli, che si levarono subito in volo scagliandosi contro Jiraiya.

Si udirono alcune esplosioni in successione. Deidara ghignò.

-Non sono giocattoli...questa è arte!!-

 

 

-"Folle" dici?! Credo che non sia carino neanche questo!- si lagnò Tobi scuotendo la testa.

-Non voglio essere carino..voglio farti fuori Tobi!- esclamò Kakashi. Ormai aveva davvero perso la pazienza. -Lì dentro c'è il mio allievo che sta correndo un grave pericolo e io non ho intenzione di perdere altro tempo!-

-Sei un tipo risoluto Kakashi-san, e io non mi sto più divertendo quindi diamoci una mossa!-

Questa volta fu Tobi ad attaccare. Kakashi schivò i suoi colpi e ripartì all'attacco, ma Tobi sembrava prevedere tutte le sue mosse con estrema facilità. Era inutile continuare con i corpo e a corpo e kakshi non poteva più usare il cidori...sarebbe stata la terza volta! Decise allora di passare ad una differente strategia.

Riuscì, con un balzo ad allontanarsi da Tobi, rese un kunai e si fece una piccola incisione sul dito, dopodichè afferrò un rotolo e vi tracciò un segno col sangue che usciva dalla piccola ferita che si era autoinflitto. Chiuse infine la pergamena e la scaraventò con fora al suolo.

Dal fango procurato dalla pioggia battente saltarono fuori ringhiando dei cani ninja.

-Sapete cosa fare!- esclamò il jonin della foglia.

I cani si scagliarono immediatamente verso un incredulo Tobi.

 

Un fulmine squarciò il cielo, come una gelida lama un drappo di stoffa nera e un rombo assordante risuonò scotendo ogni cosa .

I rami degli alberi si tendevano sempre più velocemente, le punte sembravano farsi più affilite, la corteccia più spessa e lucente. Kisame si guardava intorno esterefatto. Arrivavano da ogni parte..lo stavano circondando! Scossosi dal torpore della sorpresa prese ad agitare la spada per spezzare i rami, ma nonostante riuscisse a reciderne alcuni , mille altri tornavo all'attacco, dritti e diretti come lame o contorcendosi e intrecciandosi fra loro sempre più strettamente. Pochi istanti e Kisame ne fu inghiottitò e trafitto. Solo un grido si levò prima che i rami che giungevano da ogni parte intorno a lui, si chiudessero sulla sua figura contorta dal dolore e dal terrore.

Deidara risalì con un balzo sul dorso della sua creatura, ormai certo di aver avuto la meglio , ma presto le sue illusioni si sgretolarono come il tracotante sorriso sul suo volto. Jiraiya era ancora esattamente dove l'aveva lasciato- le esplosioni sembravano non avergli fatto nememno un graffio- e la lingua di Gamabunta era ancora saldamente avvolta attorno al suo volatile d'argilla, che sbatteva impotente le grandi ali bianche.

-Bentornato fra noi!- esclamò il ninja leggendario.

-Cos..tu!-balbettò

Questa volta non c'era davvero spazio per le parole. I quindici minuti erano appena trascorsi.

Jiraiya stese una mano e in pochi secondi formò una palla di chakra azzurra.

-RASENGAN!!- urlò scagliandosi contro Deidara e prendendolo in pieno stomaco.

Un rivolo di sangue colò da un angolo della sua bocca prima che perdesse i sensi.

Jiraiya lo afferrò prima che stramazzasse al suolo e se lo caricò su di una spalla. Balzò poi nuovamente in groppa a Gamabunta, che si occuppò di stritolare il volatile d'argilla.

-Bene, anche questa è fatta!Ora occupiamoci della sorte di questo artista da strapazzo... -

-IO ODIO I CANI!!!!- prese ad urlare Tobi istericamente, muovendosi in modo buffo e disarticolato per schivarli.

Kakashi stava a guardare impassibile. Ormai si era abituato alle stramberie del suo avversario, in più quella sfida l'aveva sfinito e aveva tutte le intenzioni di terminarla in fretta. Naruto aveva bisogno del suo aiuto!

Il pensiero del suo allievo lo spinse a scagliarsi improvvisamente verso Tobi ancora alle prese con i suoi fidati cani ninja.

Lo afferrò alle spalle e lo girò verso di se portando il suo volto a pochi

millimetri dal suo, in modo da fissarlo col suo sharingan.

Si accorse allora, guardando dentro l'unico foro sulla maschera di Tobi, di un sinistro bagliore rosso.

L'attenzione di entrambi fu però, all'improvviso attirata verso l'alto. Il mostro d'argilla che aleggiava su konoha era stato distrutto.

-DEIDARA-SEMPAI!!!- esclamò Tobi liberandosi dalla presa di Kakashi - Questo si che è un bel guaio!!Beh Kakashi-san temo di doverti salutare. Le cose hanno

preso una piega inaspettata.-

-Cosa diav..?!-

-Ci rincontreremo ne sono sicuro..e allora chiuderemo la sfida!-

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ed è finito!!!Questo capitolo mi ha preso un bel pò di tempo anche perchè è venuto su bello lungo!!Spero che il termine delle tre battaglie sia stato all'altezza delle vostre aspettative! Ora resta la pratica più importante da archiviare ihihih

Vi ringraio come al solito dei vostri commenti!!! Mi raccomando siate sempre numerosi!!

ps scusate il titolo completamente idiota ma non mi veniva niente di meglio in mente ^///^

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Capitolo 20
*** Insieme ***


Insieme

-Tu...l'hai fatto di proposito!- ringhiò Sasuke trattenendo il colpo di Itachi.-Avevo bisogno di una risposta alla svelta...- rispose con un certo tono trionfante - Sono felice che sia un "si"-

Sasuke colpì il suo avversario con un calcio. Era solo una copia che si dissolse in una nuvola di pulviscolo.

-Non avevo molta altra scelta, no?!-

Le labbra di Naruto si inarcarono in un lieve sorriso.

-In realtà ce l'avevi...-

-Allora stanno così le cose...- prese a parlare il vero Itachi, interrompendo i loro discorsi - Dovrò vedermela con entrambi...insieme!-

Naruto posò lo sguardo su di lui e il suo piccolo sorriso sembrò allargarsi.

Nonostante ciò che stava accadendo... nonostante stesse combattendo per la salvezza sua e di Konoha contro un terribile avversario che più di una volta avrebbe potuto ucciderlo. Nostante l'inferno che quel giorno si era manifestato sotto quella battente e gelida pioggia, Naruto sentiva un piacevole calore riempirgli il cuore.

Insieme, lo erano di nuovo. Fianco a fianco, come un tempo. Magari solo per poco. Magari solo per il tempo di morire. Magari dopo- se mai ci fosse stato un dopo- nulla sarebbe cambiato. Magari ogni illusione si sarebbe infranta nel sangue.

Ma erano insieme, ancora una volta. Era questo che contava. Era questo che era importante, in fondo. Anche solo per qualche istante, Sasuke era tornato!

-Bene Itachi. Ora possiamo continuare! Inizia a recitare le tue preghiere!!-

Naruto si scagliò con altre due copie verso il suo avversario. Giunto di fronte a lui i cloni saltarono in aria. Itachi levò lo sguardo: stavano caricando il rasengan!

Balzò all'indietro velocemente allontanandosi dalla traiettoria del colpo, che si schiantò al suolo schizzando acqua e fango, limitandogli così la visuale per qualche secondo. Il vero Naruto emerse all'improvviso di fronte a lui cercando di colpirlo con un pugno possente. Itachi, però riuscì a prevedere e a schivare velocemente il colpo.

Fu in quell'istante che avvertì una presenza alle sue spalle. Due occhi lo stavano fissando Due occhi molto simili ai suoi.

Qualcosa di viscido lo afferrò per le caviglie...serpenti!!

-E' questo che hai imparato da Orochimaru...fratellino?- sibilò senza voltarsi.

-Questo e molto altro...niisan!-

-Sasuke bloccagli anche le braccia!!!- urlò Naruto

-Non credi di sottovalutarmi ragazzino?!-

-NARUTO ATTENTO E' UNA COPIA!!-

-Cos...?-

L'Itachi che aveva di fronte scomparve con un "pouf". Quello vero apparve alle sue spalle e lo colpì alla schiena facendo cadere faccia a terra nel fango.

Lentamente e tossendo Naruto si rimise in piedi.

-Non credi di sottovalutarmi Itachi?-ghignò

Si voltò verso di lui e sorrise.

-Cos'hai da rid...?- Itachi si arrestò appena sentì sul suo collo il freddo tocco di una lama. Sasuke era dietro di lui.

-Ora capisco. Ti sei fatto colpire apposta per farmi uscire allo scoperto e distrarmi. Davvero una discreta recita la vostra, e una buona strategia-

Naruto lanciò uno sguardo a Sasuke

-Si chiama "lavoro di squadra"...-

 

 

Lo so...lo so...piuttosto breve come capitolo, ma spero almeno venuto su bene!! Volevo farlo finire proprio con quelle esatte parole di Naruto.

"Lavoro di squadra" ...che puccio!!!!!!!!!!!>.<

Va bene la smetto di autocomiacermi di ciò che ho scritto XD

Grazie infinite come al solito per i commenti anche se sono diventati pochini pochini ç___ç

Alla prossima gente!!^^

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Capitolo 21
*** Domande che ritornano...parla, sasuke!! ***


Domande che ritornano

Parla, Sasuke!

La gelida lama della katana scintillava posata sul collo di Itachi. Bastava solo un gesto, un solo veloce movimento del braccio...gola recisa, sangue, morte!

Semplice, terribilmente semplice.

Un solo istante lo separava dall'ambizione della sua intera esistenza, dal motivo per cui, quell'esistenza, l'aveva maledetta per sempre.

Un istante..solo un istante...

I suoi occhi si tinsero del loro colore naturale. Non l'avrebb fatto coi suoi stessi occhi...No! Non gli avrebbe dato questa soddisfazione!

Così poco...

Era nelle sue mani. Non poteva fuggire. Suo! Finalmente!

Niichan, Itachi, maledetto...

-MUORI!!-

-Naruto-kun!!-

-Cos..?-

Istintivamente Sasuke si voltò.

-Sai, Yamato-sensei!!!- esclamò Naruto felice di rivedere i suoi compagni riemergere sani e salvi dal fitto della boscaglia.

-Non distrarti fratellino!-

Itachi colpì Sasuke liberandosi dalla presa.

-NO!-

Un'imperdonabile distrazione.

-Maledizione, maledizione.......MALEDIZIONE!!-

Naruto si voltò di scatto verso Sasuke trovandolo carponi per terra, con la testa china.

-Sas'ke..-

-La vostra presenza qui ..- parlò Itachi col suo solito fare distaccato - vuol dire che Kisame...-

-E' morto!- esclamò Yamato.

-...-

- Cosa è successo? Perchè Sasuke Uchiha è qui?- chiese rivolgendosi a Naruto e distogliendo la sua attenzione da Sasuke.

-Vi spiegherò tutto a tempo debito. Ora c'è una cosa importante che dovreste fare: sotto uno di quegli alberi c'è Sakura-chan, è gravemente è ferita. Ha bisogno di essere portata subito da nonna Tsunade, non può attendere oltre. Vi prego occupatevi di lei.-

Sasuke levò impercettibilmente il capo al nome della sua ex compagna di squadra.

-Ci è stato ordinato di scortarti contro Itachi Uchiha.- replicò Sai.

-Lo so, ma a quanto pare tu hai una brutta ferita ad una spalla. Non potresti comunque aiutarmi, nè portare Sakura-chan da solo. E' per questo che dovete andare entrambi. Io me la caverò... ora c'è anche Sasuke.-

-Perchè dovremmo fidarci di lui? Nel covo di Orochimaru ha cercato di ucciderci tutti, compreso te.- insistette Sai piatto, guardando Sasuke di sbieco.

Naruto voltò nuovamente lo sguardo verso il suo ex compagno, ancora carponi nel fango.

Lo sapeva...lo ricordava. E il pensiero ancora bruciava come fuoco sulla sua pelle.

La katana che si alzava pronta a ricadere su di lui, fermo, immobile.

Lo avrebbe ucciso...lo avrebbe fatto davvero?

Perchè continuava a chiederselo?

Anche quella volta, quando aveva cercato di impedirgli di lasciare Konoha, continuava a chiederlo: "Fai sul serio Sas'ke?"

Era così evidente! Tutti avrebbero compreso le sue intenzioni. Eppure...eppure continuava a ripeterlo: "Fai sul serio Sas'ke?"

Però la prima volta, quella prima volta, lo aveva risparmiato.

Perchè?

"Non ti ucciso solo per un mio capriccio, e ora per un mio capriccio perderai la vita."

Non capiva! Non riusciva a capire!

Lo avrebbe fatto: lo avrebbe trapassato da parte a parte con quella maledetta katana.

Come poteva??

Cosa era cambiato da quando, nella loro prima vera missione, Sasuke aveva rischiato la vita per salvarlo?

Eppure tutt'intorno a lui sembravano così certi, così sicuri nei loro giudizi. Perchè solo lui non capiva?

anche ora lo guardava, aspettandosi un qualsiasi cenno. Qualsiasi cosa...maledizione Sasuke, parla!

Inutile, non lo faceva, non lo faceva mai!

E lui..lui continuava a non capire.

Anche ora aveva prima cercato di ucciderlo e poi l'aveva salvato. Perchè? Perchè diavolo l'aveva fatto? Solo per uno stupido istinto? Si era illuso ancora? in fondo perchè chi è pronto ad ucciderti a sangue freddo dovrebbe salvarti?

"Spiegamelo Sasuke!!!Parla maledizione!!! Spiegami il perchè altrimenti non sarò altro che uno stupido illuso!

Ma tu non parli, giusto?"

Distolse lo sguardo.

-Già perchè dovrei fidarmi?- sussurrò a se stesso.

Bruciavano..quelle parole gli bruciavano le labbra

-Lo so che la mia parola non conta molto...- la sua voce?- Ma potete fidarvi di me. Non ho motivi per fare del male a Naruto.-

Bastardo!Ipocrita!Stava mentendo! Eppure il suo cuore, in qualche assurdo, patetico modo, voleva credergli.

-Va bene- parlò Yamato - Ci fideremo di te. Naruto indicaci il luogo dove hai lasciato Sakura.-

Naruto, come risvegliato da un incuno mostrò loro la strada.

Yamato si recò subito da lei, la prese in braccio e tornò nella radura.

-Bene allora la portiamo subito da Tsunade-sama. Naruto...-

-Non si preoccupi Yamato-sensei.- lo anticipò il ragazzino guardando Sakura - Pensate solo ad aver cura di lei.-

Yamato annuì.

Sakura fra le sue braccia, aprì leggerimente gli occhi , ma nessuno se ne rese conto. Le sembrò di scorgere la sagoma di Naruto dietro una fitta cortina di pioggia, e poi un'altra sagoma, china a terra. Le sembrava di conoscerla.

Le sembrava...

I suoi occhi si chiusero ancora, lentamente .

Forse, in fondo, era stato solo un sogno.

 

 

 

 

 

Certo che Sasuke è venuto su davvero incoerente. Il fatto è che fatico davvero a capirlo..o meglio a capire il suo atteggiamento nei confonti di Naruto o ,forse proprio come Naruto, non voglio accettare che ormai per lui non ci sia possibilità di ritorno, che in quella sua odiosa frase: "Non ti ucciso solo per un mio capriccio, e ora per un mio capriccio perderai la vita.", non ci sia nulla di vero.

Naruto naturalmente di fronte al suo amico/rivale/ fratello ( e qui mi fermo! mi dispiace per le yaoi fangirls , ma io nn ci vedo altro nel loro rapporto.) si esprime al massimo del suopotenziale puccioso! XD

Va beh ho scritto, e vi ho annoiati, fin troppo. Aspetto i vostri commenti ( mi raccomandoi numerosi, perchè questo capitolo mi garba abbastanza!!XD)

Come sempre grazie mille a chi legge e a chi commenta!Alla prossima!!^^

 

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Capitolo 22
*** Buio ***


Buio

Sasuke si alzò lentamente facendo leva sulle mani.

-Naruto...-

-...-

-Sei pronto?-

Il ragazzino chiuse gli occhi e trasse un profondo respiro. Per un istante concentrò i suoi sensi sulla pioggia. Poco a poco il suo crepitare sembrò affievolirsi, divenire un monotono ritmo lontano.

Un suono più forte si stagliava su quello dell'acqua che precepitava al suolo dal cielo grigio. Un battito, il suo battito, che si faceva più veloce... istante dopo istante più assordante, più forte.

Aprì gli occhi.

-Si..sono pronto!-

-Bene- Sasuke lo guardò con la coda dell'occhio, per poi tornare a fissare dritto in viso suo fratello...il suo destino. No! Il loro destino...Ora era il destino di entrambi.

-Andiamo!-

Naruto cominciò a correre verso Itachi e quando fu a pochi passi d alui balzò in aria. Dietro di lui apparve Sasuke.

-Katon housenko no jutsu!!-

Dalla bocca del minore degli Uchiha uscirono una decina di proiettili di fuoco che Itachi riuscì a schivare facilmente saltando in aria. Si trovo però di fronte Naruto, che ancora a mezz'aria, lo colpì con un calcio scaraventandolo al suolo.

Itachi riuscì ad atterrare sulle sue gambe, ma prima che potesse rimettersi all'erta Sasuke gli scagliò contro un nugolo di serpenti che lo avvolsero nelle loro viscide spire.

Senza perdere un solo istante si scagliò verso di lui brandendo la katana.

Prima però che fosse abbastanza vicino per colpirlo, Itachi riuscì a liberersi riducendo letteralmente a brandelli di carne i serpenti.

Sasuke arrestò la sua corsa.

-Maledizione!-

-Credi sia così facile?-

Itachi prese a correre verso il fratello minore, ma Naruto si parò fra loro.

-Mai pensato qualcosa del genere Itachi!-

L'Uchiha si fermò a un passo da lui. Le sue labbra si inarcarono in un lieve sorriso.

-Cos..?-

Naruto sentì all'improvviso qualcosa afferrargli le caviglie.

Abbassò lo sguardo allucinato: mani!!

In un istante fu violentemente strattonato verso il basso e portato sotto terra.

Al suo posto, dal fango, emerse una copia di Itachi.

-E invece a quanto pare l'hai pensato "forza portante"-

-Vedi Itachi...-

La voce di Naruto! Itachi si voltò: era dietro di lui.

-Il tuo problema è che continui a sottovalutarmi!-

-Cos'è Itachi?- prese a parlare Sasuke con tono beffardo - La pioggia ti appanna la vista? Non riesci più a distinguere una copia dall'originale? -

Naruto si scagliò velocemente verso il clone di Itachi che l'aveva attaccato e lo neutralizzò con un pugno.

Sasuke approfittò dell'istante di distrazione del vero Itachi e riuscì a colpirlo con la katana alla spalla sinistra.

-CHIDORI!!-

Dal suo braccio una scarica di chakra elettrico si propagò alla lama fino ad arrivare al corpo del suo avversario.

Itachi riuscì a muovere lentamente e dolorosamente il braccio destro fino ad afferrare la lama.

-Cosa credi di fare?PER TE E' LA FINE!!!-

Nonostante il dolore Itachi riuscì a non tradire alcuna espressione.

-Non ti illudere fratellino!-

Stringendo la lama fino a sanguinare cominciò con lentezza ad estrarla dalla propria spalla.

Sasuke prese a spingere con forza maggiore, opponendosi al tentativo del fratello.

-Non mi scapperai Itachi. Non più...non ora!-

Nonostante i suo sforzi, però il fratello aveva la meglio. Centimetro dopo centimetro.

-No!-

La lama usciva lentamente insanguinata dal suo corpo. Il chidori si stava esaurendo.

-NO!!-

Con un ultimo sforzo Itachi estrasse completamente la katana e la spinse via facendo cadere Sasuke all'indietro.

-Bene e ora...TOCCA A TE!- Itachi si voltò furiosamente verso Naruto e lo colpì in pieno viso, prendendolo completamente alla sprovvista.

Naruto ruzzolò al suolo per qualche metro. Prima che potesse rialzarsi Itachi era già sopra di lui. Lo fece alzare afferrandolo per il collo e poi lo colpì con un nuovo pugno nello stomaco. Sputò sangue!

Itachi afferrò fra le mani il suo viso e lo portò vicino al suo facendo in modo che Naruto guardase dritto nei suoi occhi.

Un istante e fu il buio.....

 

 

 

-NARUTO!!!-

 

 

 

 

 

 

 

Quanto odio scrivere le scene di combattimento!-.-'

Questo capitolo è stato davvero una seccatura. Spero almeno che sia venuto bene!

In realtà l'idea era di finire diversamente ma sarebbe venuto su un capitolo troppo lungo e lungi da me annoiarvi XD

Mi sa che per il prossimo capitolo dovrete aspettare il mio ritorno dalle vacanze(ebbene si, anche io parto per qualche settimana spalmata al sole!!XD)ma farò il possibile per non farvi attendere troppo!

Ora vi saluto ringraziandovi come sempre per i gentili commenti!! Baci^^

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 23
*** Ancora una volta ***


Ancora una volta

 

Intorno a se non vedeva che l'oscurità più assoluta; neanche una flebile luce a rischiare quel buio denso e informe, nulla che gli permettesse di delineare i contorni di quel luogo sconosciuto. Sentì una fitta allo stomaco e un opprimente senso di angoscia scuotergli le viscere.

Dov'era? Cosa era successo?

Poi ricordò: pioveva, stava combattendo contro...contro Itachi Uchiha e c'era qualcuno con lui. Si qualcuno…ma certo Sasuke! Avevano attaccato Itachi insieme e Sasuke era riuscito a colpirlo, poi se l’era ritrovato all’improvviso di fronte. Dopo era stato solo buio.

All’improvviso udì un rumore sordo, che interruppe i suoi pensieri. Iniziò a guardarsi freneticamente intorno, ma non riuscì a scorgere nulla in quell’irreale oscurità. Dopo qualche secondo risuonò nuovamente lo stesso rumore, ma questa volta sembrava più vicino.

Si voltò di scatto nella direzione da cui credeva venisse: nulla! Non c’era che il nulla più assoluto. Solo quel rumore…ancora più vicino. E poi, subito dopo ancora e ancora. Sembravano passi. Passi lenti e pesanti che si avvicinavano da una direzione che non riusciva a comprendere. La paura prese ad impossessarsi dei suoi sensi. Il cuore cominciò a battere velocemente, più forte ad ogni nuovo suono.

-Chi è là?- urlò

Non ebbe risposta.   

I passi sembrarono arrestarsi.

Anche il suo cuore si acquetò un po’nel petto.

Ma durò solo un istante. La sua attenzione fu attirata da un altro suono, diverso dal precedente. Sembrava il gocciolare di qualcosa. Un ritmo lento ma costante.

Ricominciò a guardarsi intorno per capire da dove provenisse, ma era inutile, non c’era che buio, oscurità…vuoto!

-MALEDIZIONE COSA SUCCEDE??!!!- urlò fino a farsi quasi scoppiare i polmoni. Urlò sperando che quel grido riempisse quel silenzio mortale. Urlò per non esserne inghiottito. Urlò una frustrazione e un esasperazione che lo stavano smembrando.

-Ssh…-

Si voltò. Chi era stato?

-Non urlare così Naruto. –

Una figura emerse lentamente dal buio.  

-Tu! Itachi!!!!-ringhiò- Questa è un’altra maledetta illusione, vero?!!-

-Per favore non gridare così…o li disturberai.-

-Disturbare chi?-

Itachi fece un passo indietro scomparendo nuovamente nell’oscurità.

-DOVE VAI MALEDETTO?!!!-

-Na..Naruto…-

La voce di…

-Sakura-chan!-

La ragazza era inginocchiata a pochi passi da lui. Il volto insanguinato, il corpo martoriato da un numero infinito di ferite.

-Naruto aiutami ti prego.-

-No questo non è reale, è un’illusione. Un’altra stramaledetta illusione. Questa volta non mi farò ingannare.- ripeté a se stesso.

-Naruto non mi abbandonare, aiutami!-

-Basta!-

-Testa quadra…-

-Sasuke?!!-

Il giovane Uchiha era apparso accanto a Sakura. Si teneva in piedi a stento. Anche lui era completamente ricoperto di ferite sanguinanti.

 -Naruto salvami. Io voglio essere salvato. Perché non ci riesci??-

-E’un’ illusione..solo un’ illusione.-riprese a ripetere a se stesso serrando gli occhi.

-Salvami Naruto…-

-Un’ illusione, non è reale, è un’illusione.-

-Salvami testa quadra…-

-Basta! Non ci cascherò di nuovo. E’ un’illusione!-

-Salvaci Naruto!-

-E’ un’ illusione …- sussurrò ancora una volta mentre dai suoi occhi chiusi cominciarono a scendere le lacrime. – Un’ illusione…-

Sentì all’improvviso qualcosa sul suo viso. Qualcosa di caldo su di una guancia. Sfiorò il punto con una mano: sangue…

Sentì una strana fitta dolorosa al cuore. Le immagini di Sakura e Sasuke svanirono. Eppure sentiva una strana sensazione. Angoscia. Ma non come quella che aveva provato prima, sprofondato in quel nulla oscuro. Sentiva che qualcosa,lontano,flebile,lo stava chiamando…disperatamente.

-Rilascio!- urlò fermando il flusso di chakra al suo cervello così come gli aveva insegnato il maestro Jiraiya per contrastare i genjutsu.

Il buio sparì in un istante. Al suo posto un paesaggio familiare sotto un diluvio d’acqua, e una schiena. La schiena di qualcuno parato di fronte a lui…Si tocco la guancia: c’era davvero del sangue.

Ancora quella fitta.

-Sa..Sasuke…- balbettò quasi temendo di pronunciare quel nome.

Chi gli era dinanzi voltò lentamente la testa.

Un rivolo di sangue gli sgorgava dalla bocca. Gli occhi ridotti a due fessure. Il volto pallido e contratto in un dolore composto.

Tossì, poi inarcò le labbra in un piccolo sorriso storto.

-C-ci risiamo stupida testa quadra…-

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

ç__ç Che tristezza!! Scrivendo questo capitolo mi sono commossa da sola, sia perché per aiutarmi ho ascoltato “Sadness and sorrow” in sottofondo (la devo smettere di ascoltarla continuamente, crea gravi danni al mio umore) sia perché so cosa succede dopo (ma non vi anticipo nulla).

Spero che anche a voi abbia fatto il medesimo effetto..altrimenti avrò passato il sabato sere in lacrime di fronte al pc inutilmente!ç____ç

Pensavo di non riuscire ad aggiornare prima della mia partenza per un po’ di meritate vacanze, ma complice il fatto che tutti i miei amici sono partiti e che voglia di studiare oggi non ne ho, ecco che ne esce un bel capitolo.

Attendo con ansia le vostre recensioni. Ora mi farebbe quanto mai piacere!!

Alla prossima e un bacione a tutti!!^^

 

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Capitolo 24
*** La prima lacrima ***


La prima lacrima

 

-Sasuke cos..?-

-Tu stup…-

Le forze lo abbandonarono di colpo e le gambe gli vennero a mancare.

Naruto accorse subito in suo aiuto prendendolo fra le braccia prima che potesse toccare terra. Tenendolo stretto si accasciò lentamente al suolo con lui.

-Sasuke cosa è successo?- chiese osservando con occhi sgranati e terrorizzati l’enorme macchia di sangue che imbrattava il petto dell’amico.

Sasuke aprì stancamente gli occhi; tossì.

-A quanto pare non ho imparato proprio nulla in tutti questi anni. L’ho fatto di nuovo…- sussurò.

-Fatto cosa? Tu…tu non avrai…-

Non poteva essere vero.

-Ti ho salvato testa quadra! Ancora una volta mi sono preso un colpo destinato a te. –

Tossì, ancora più forte, spostando lo sguardo di lato. Abbassò il tono della voce che perse ogni parvenza di irriverenza per vestirsi di una drammatica serietà.

-Te ne stavi lì imbambolato, con gli occhi chiusi, tremando come un’idiota. Sei caduto in un’altra illusione e questa volta Itachi aveva proprio intenzione di finirti.-

Naruto sentì qualcosa spezzarsi all’altezza del cuore.

-Perché l’hai fatto?- balbettò –Non dovevi farlo!-

-Patetico…è tutto come allora: la stessa scena, le stesse parole. “Proprio tu che mi stavi antipatico dovevo salvare.” Ricordi?- le labbra di Sasuke imbrattate di sangue si inarcarono in quello che sembrava un piccolo sorriso.

-Basta Sasuke- sussurrò –Ti prego basta…-

La lieve ombra di quel sorriso scomparve.

-Non credevo sarebbe finita così…-

-Non è finita!-

-Non mentire Naruto!-

-Non sto mentendo.-

Tossì.

-E allora smettila di illuderti.-

-Cosa mi resta oltre le mie illusioni Sas’ke?Sono l’unica cosa che mi hanno sempre dato la forza di andare avanti.-

Sasuke lo guardò dritto negli occhi. C’era qualcosa di diverso in loro. Non li ricordava così. Anche questo era opera sua? No..questo non l’avrebbe voluto.

-Non parlavi di “sogni” una volta?-

-Adesso non importa- Naruto levò lentamente lo sguardo verso Itachi: l’Uchiha se ne stava immobile a qualche metro da loro, col volto rivolto verso l’alto. Non seppe mai se fu la pietà, il dolore o il rispetto ad animare quel comportamento. Fatto sta che nonostante tutto sentiva di odiarlo come mai prima di allora.

Il corpo di Sasuke rabbrividì all’improvviso fra le sue braccia.

-Sas…-

-Oggi io avrei dovuto ucciderlo.- respirò- Tutto quello che ho fatto in questi anni era per questo giorno.- Alzò le braccia e afferrò la felpa di Naruto stringendola con la poca forza che ancora gli concedevano le sue mani.- Ed ho fallito, lo capisci? Ho fallito!- strinse gli occhi con forza –Volevo solo vendicare la mia famiglia: mio padre, mia madre. Volevo solo far loro giustizia. Solo questo…Tu, voi non l’avreste fatto?-Lasciò la presa –Era ciò che più desideravo al mondo, eppure…-

Naruto scosse la testa.

“No”

-Eppure io ho rinunciato a tutto per salvarti, Naruto. Io…io che ti avrei ucciso per quel potere..per uccidere lui. Io che avrei dato anche la mia vita per la mia vendetta, ho rinunciato a tutto quando ci ero così vicino. Non trovi sia davvero assurdo, Naruto? Non lo trovi maledettamente stupido?-

-Si lo è…E allora perché?- urlò disperatamente – Perché Sasuke? Spiegamelo o impazzirò!-

Le lacrime vinsero ogni sua residua resistenza e presero a scendere calde e feroci dai suoi occhi azzurri, scavando solchi sulle sue guance sporche di terra e sangue –Dimmelo ti prego.-

-“Perché”?- Sasuke guardò di nuovo Naruto dritto negli occhi. Provava rabbia. Rabbia verso Naruto, verso ciò che aveva fatto, verso una debolezza che non si era mai perdonato.

-Perché in fondo, in tanti anni non è cambiato nulla. Per quanto io ci abbia provato disperatamente non è cambiato niente.-

Una lacrima si affacciò alla porta dei suoi occhi scuri e scivolò lenta e leggera lungo il suo volto diafano. La prima dopo tanto tempo in cui aveva negato a se stesso il conforto di cristallizzare il proprio dolore in una goccia di acqua salata e precipitarlo al suolo.

-Nonostante tutto non sono mai riuscito ad odiarti perché tu, Naruto, hai continuato ad essere il mio miglior amico.-

Il respiro gli si arrestò nel petto. Quelle parole…le aveva desiderate così a lungo, ma ora facevano così maledettamente male. Sasuke tossì violentemente sputando sangue. Un’altra lacrima scese lungo le sue guance pallide di morte.-

-Non lasciare che tutto sia stato inutile Naruto. Promettimelo ora!-

-No ti prego…ti prego…-

-Promettimelo Narut-o.-

 

Buia cortina sulla luce del mondo.

 

-No…-

Non poteva essere vero. Non poteva.

-Apri gli occhi.-

Non era reale, non poteva esserlo.

-Ti prego…-

 

 

 

Non è vero…

-SASUKE!!!!!-

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

ç_______ç

Questo è il capitolo che mi ha preso decisamente più tempo. L’ho scritto e riscritto fino alla nausea. Spero che il risultato sia quantomeno decente, io non ne sono soddisfattissima per ci ho messo il cuore e …mi sono autoflagellata al ritmo dei temi musicali più tristi di Naruto per trovare il giusto tono.

Fatemi sapere in tant!!

 Un bacione a tutti e come sempre grazie per i commenti ^^

 

 

 

 

 

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Capitolo 25
*** Furia ***


Furia

 

Era accaduto davvero?

Naruto sentiva la testa girargli vorticosamente. Il fiato gli mancava nel petto, le mani che stringevano Sasuke tremavano violentemente. Un feroce calore gli avvampava il viso. Sentiva il suo intero corpo fremere. E caldo, sempre più caldo, come se il suo stesso sangue fosse stato magma incandescente. Qualcosa in lui stava per esplodere. Digrignò i denti . Una rabbia cieca gli stava contorcendo le budella, cresceva, ogni secondo di più, con spaventosa ferocia, risalendo bollente fino alla bocca per esplodere in un grido terribile.

-MORIRAI!!!!!-

Lo aveva ucciso, lui Itachi, aveva ucciso Sasuke e per questo avrebbe pagato. Sarebbe morto, per mano sua nel più terribile dei modi. Lo avrebbe fatto a pezzi, lo avrebbe fatto implorare pietà. Lo avrebbe fatto tremare disperato e terrorizzato. Gli avrebbe restituito tutto quel dolore con tutto l’odio di cui era capace.

La sentiva, quella forza bestiale che era sempre stata dentro di lui, scuotersi, urlare, graffiare, ringhiare per uscire. Una furia rossa che straripava riducendo il suo corpo ad un contenitore fremente del più puro degli odi.  La sentiva..sentiva la Volpe ….

“NO!”

 

Buio.

 

-Naruto…- quella voce..da sola sarebbe bastata a gettare chiunque nel terrore.

-Naruto..vuoi che lo uccida?-

Una prigione, su cui era stato apposto un sigillo e oltre essa, in un’oscurità spettrale, una spaventosa e gigantesca entità fiammeggiante.

-Kiuby…-

-Si Naruto. Hai bisogno di me vero? Se vuoi avrai la mia forza!-

-La forza..- ripetè come ipnotizzato mentre sul suo volto si dipingeva un sadico sorriso.

-Tutta quella di cui avrai bisogno. Solo…- negli occhi della volpe balenò una luce sinistra – Solo dovrai togliere questo sigillo.-

-E allora io…-

-Potrai ucciderlo!-

-…-

-Non è quello che desideri?-

-Si! Io voglio ucciderlo!-

-Allora accetta il mio potere .-

-Così Itachi morirà. Lui ha ferito Sakura, ha ucciso…ha ucciso…-

-Sasuke! Liberami Naruto, e avrai la tua vendetta!- sibilò schiudendo un terribile ghigno.

-No!- Naruto fissò la Volpe dritta negli occhi. – Non ti libererò, non toglierò il sigillo.-

-Cosa?? Non vuoi uccidere Itachi?-

-Si, ma lo farò con le mie sole forze.-

-Sei un folle!!- la voce della Volpe risuonò tonante e spaventosa – Non puoi nulla da solo!-

-FA SILENZIO!! Tu sei dentro il mio corpo. Sono io a dettare le regole!-

-Come osi rivolgerti a me con un simile tono?!-

Naruto si avvicinò alla prigione ponendosi a pochi centimetri dall’immagine del Kiuby e mostrando uno sguardo carico d’odio.

-Ucciderò Itachi Uchiha da solo, guardandolo dritto nei suoi maledetti occhi. Non voglio perdermi un solo istante del suo dolore.

Non ho bisogno di te!-

 

 

 

 

 

 

 

 

Capitolo piuttosto breve, ma che mi ha dato un mare di problemi. Volevo che l’atmosfera dell’incontro con la Volpe fosse davvero sinistra e soprattutto volevo che trapelasse tutto l’odio che Naruto prova in questo momento. Inizialmente quel “no” alla Volpe aveva come scopo quello di rimarcare la maturità di Naruto, che fiducioso circa la sua forza decide di rinunciare al potere del Kiuuby (che tra l’altro, stando a quello che gli viene detto nel manga, gli causa un bel po’ di problemini), ma poi mi è piaciuta anche l’idea di un Naruto un po’ sadico, che invece di lasciarsi possedere come la solito dal Kiuby e agire in preda alla follia per poi dimenticare tutto, decida di essere lucido e nel pieno delle sue facoltà per godere di ogni stante della morte di Itachi buahahah (cavolo mi faccio paura da sola!O.o)

Va beh , ho scritto fin troppo. Va a finire che il commento è più lungo del capitolo.

Un bacione  a tutti e grazie come sempre dei commenti!!^^

 

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Capitolo 26
*** Orme (Non paragonarti a lui!) ***


Orme

(Non paragonarti a lui!)

 

Il buio si diradò così  come era impietosamente calato. Naruto si ritrovò di nuovo seduto in terra, i vestiti zuppi e sporchi, i capelli appiccicati al viso, le mani incrostate di sangue. Di nuovo sotto una fredda pioggia che, ossessiva, fastidiosa, crudele, continuava a battere su quel campo di fango e sangue.  Tra le sue braccia, immobile, c’era ancora lui…

Lo depose in terra come aveva già fatto per Sakura, al margine della boscaglia. Ma ora non una parola, non un sussurro.

Sul suo volto sembravano spariti dolore e rabbia.

Si girò verso Itachi. Lo guardò dritto nei suoi occhi rossi, senza alcun timore della loro potenza. I suoi erano vuoti…

-Non dici nulla?- chiese d’improvviso Itachi rompendo quell’insensato silenzio.

-Non ho nulla da dire.-

-Meglio così!Ti ho sempre trovato eccessivamente rumoroso.-

Naruto fece un passo in avanti.

-Ora sei tu a parlare troppo.-

Un istante e fu di fronte a lui. Itachi balzò all’indietro schivando un velocissimo colpo.

-Vuoi farla finita in fretta?- esclamò.

Naruto non rispose limitandosi a posizionare le mani come aveva fatto un’infinita di altre volte volte.

Due kage bushin apparvero al suo fianco. Immediatamente si scagliarono verso Itachi, mentre l’originale se ne stava immobile e impassibile al suo posto.

Itachi si sbarazzò in fretta delle due copie.

-Continui con i tuoi stupidi giochetti Naruto-kun?- urlò scagliandosi velocemente verso di lui e colpendolo in pieno viso.

Pouf

-Una copia?!-

Levò lo sguardo verso l’alto. Il vero Naruto precipitò su di lui colpendolo con le mani giunte e chiuse a pugno.

-Tu e Sasuke avete una cosa in comune: mi avete sempre sottovalutato.-

Itachi si rimise in piedi.

-Le cose in comune non si fermano a questo- sibilò – Ha ricalcato alla perfezione le orme che avevo lasciato ben in mostra per lui.-

-Sasuke non è come te!-

Nuove copie…questa volta ben 10 che accerchiarono istantaneamente Itachi. A coppia di due caricarono il rasengan: una copia teneva la mano tesa rilasciando chakra, quella al suo fianco lo componeva in una sfera rotante. In cinque, poi si scagliarono verso Itachi.

Il corpo colpito si scompose in una nuvola di pulviscolo. Il vero Itachi comparve dietro il Naruto originale, tanto vicino da potergli bisbigliare in un orecchio.

-Smettila di parlare di lui al presente.-

Naruto rimase ancora una volta impassibile. Il suo volto che di solito era lo specchio più eloquente di ogni sua minima emozione, che tanto, troppo spesso sorrideva, che altrettante, troppo spesso, si scomponeva nella rabbia, ora non tradiva nulla.

-Se stai cercando di provocarmi sprechi il tuo tempo.-

-…-

-Ho già abbastanza motivi per farti fuori.-

Con uno scatto fulmineo si allontanò da Itachi, rimettendosi di fronte a lui. Guardandolo di nuovo con occhi vacui.

-Cosa c’è Naruto-kun?Non gridi? Non sbraiti come tuo solito?-

-E tu non mantieni il tuo solito atteggiamento distaccato e silenzioso? Ti preferivo quando tenevi la bocca chiusa…-

 -Come Sasuke?-

-Smettila di tirarlo in ballo…smettila di paragonarlo a te. –

-Perché non accetti l’evidenza? Ha tradito la foglia proprio come me, ha cercato di ucciderti come io ho fatto col mio miglior amico…cosa ci differenzia tanto ai tuoi occhi? La via che Sasuke ha scelto è quella che io ho imboccato prima di lui, è quella che io gli ho mostrato.-

 - Sasuke non era un traditore, Sasuke non ha ucciso il suo migliore amico, lo ha salvato a costo della sua vita. Era un idiota,si, un fottutissimo idiota che si è lasciato accecare dall’odio, che ci ha abbandonato, che ha cominciato a percorrere la strada sbagliata … ma che poi è tornato. Te lo ripeto:

non paragonarti a lui.-

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Di nuovo un capitolo piuttosto breve e che, a dire il vero, non segna un grande passo in avanti nella storia: quei due sono ancora lì a darsele di santa ragione! XD

Però mi piaceva trattare la questione “Sasuke mini me di Itachi”. Spesso si è detto che Sasuke, per quanto proclami il contrario, stia ricalcando le orme dell’odiato fratellone. Ho voluto riscattarlo anche da questa accusa infamante, nonostante un po’ lo sostenga anch’io e nonostante il mio noto odio per lui, nella fase post- tradimento. D’altronde a difenderlo c’è il principe del foro dal più alto potenziale puccioso mai stimato: Naruto Uzumaki!!

Va beh la smetto con queste cretinate. Come sempre grazie infinite per i commenti!

Per quelli che leggono senza commentare: su non siate timidi, aspetto anche le vostre opinioni ^^  (naturalmente scherzo, grazie mille anche a chi legge senza commentare, sono lusingata e grata per la vostra attenzione!)

Alla prossima!!^^

Ps: i capitoli si accorciano…lo spazio dedicato ai miei commenti si allunga…preoccupante O.o

 

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Capitolo 27
*** Resisti Naruto! ***


Resisti  Naruto!

 

-Shizune-san!!-

La giovane kunoichi medico si voltò verso l’ingresso del campo medico: Sai e Yamato stavano correndo verso di lei e quest’ultimo portava in braccio qualcuno.

-Cosa è successo?- domandò andandogli incontro – Sakura-sa…-

-E’ stata colpita da un kunai avvelenato!- rispose prontamente Yamato – Opera di itachi Uchiha.-

-Quanto tempo fa?-chiese indicandogli di poggiarla su una lettiga e cominciando a sincerarsi delle sue condizioni.

-Non lo so di preciso, ma non credo sia passato poco tempo.-

-Capisco…Sai tu vai a farti medicare la spalla.- ordinò al ragazzo continuando a visitare Sakura.

-Sto bene.- rispose laconico.

-Fa come ti dico! Quella ferita sembra piuttosto profonda e poi non c’è bisogno del tuo aiuto qui.-

Sai guardò Yamato per chiedere conferma sul da fare. Il maestro ninja annuì.

-Va bene, vado.  Solo…crede che Sakura-chan ce la farà? Se le succedesse qualcosa  Naruto-kun  andrebbe fuori di testa.-

Shizune alzò lo sguardo e sorrise.

-Non preoccuparti! Starà bene! Staranno bene entrambi…-

 

 

 

-Ottimo lavoro Jiraiya!-

-Ne dubitavi forse?!-

-Beh ti tempo ce ne hai messo un bel po’.-

-Questa si che è bel…-

-Hey voi due, vi siete dimenticati di me?!!-

Deidara, legato e seduto in terra, sbraitava e si divincolava protendendosi verso le sbarre della prigione speciale dove, ancora privo di sensi era stata rinchiuso.

-Perché diavolo mi avete lasciato in vita? Cosa diavolo pensate di fare maledetti??-

-Hey hey modera i termini ragazzino! Sei di fronte al quinto Hokage di Konoha.-

-Che sarei io! - Tsunade fece un passo in avanti e posò una mano sulle sbarre pervase di chakra. -Vuoi sapere perché ti abbiamo lasciato in vita? Semplice: sarai la nostra fonte di informazioni.-

-Scordatevelo!!-

-Non sei nella posizione di opporti Deidara! Conosco ottimi strumenti di persuasione.-

Sibilò Jiraiya mentre un sadico sorrisetto gli si allargava sul volto. – Ma purtroppo dovrò rimandare.-

Il ninja si voltò dando le spalle alla prigione.

-Tsunade hai qualche idea su dove possa trovarsi Naruto?-

L’Hokage abbassò lo sguardo.

-Neanche una purtroppo.-

-Allora mi toccherà rivolare l’intero villaggio!-

-Jiraiya questa volta…-

-…-

-Fai davvero in fretta!-

Il ninja leggendario levò in alto una mano.

-Correrò come mai prima d’ora!-

-…-

-Ah e tu artista dei miei stivali.- esclamò ancora Jiraiya- Non temere … sarò presto di ritorno.-

 

 

 

-Come vanno le cose lì fuori Iruka-sensei?-

Il giovane maestro ninja era appena entrato in uno dei rifugi sotterranei. Era chiaramente provato dalla stanchezza, ma sul suo volto campeggiava un’espressione più rilassata.

-Jiraiya-sama ha catturato il nemico che ci attaccava dall’alto.- rispose, sorridendo al vecchietto che l’aveva interrogato. – Il peggio per Konoha è passato!-

-Ma qual è il motivo di questo attacco?- chiese all’improvviso un altro uomo.

-Già perché ci hanno attaccato?- insistette una donna alzandosi in piedi.

Dalla folla di persone che occupavano il rifugio cominciarono a levarsi decine di domande. Ora che la situazione si era calmata, in pochi istanti la paura aveva lasciato il posto agli interrogativi.

Iruka impercettibilmente indietreggiò.

La risposta a quel fiume di domande era chiara: “Hanno attaccato il villaggio per via di Naruto, per impossessarsi della Volpe!”

Ma quali reazioni avrebbe suscitato?

Nonostante fosse diventato un valoroso e fedele ninja, Naruto era ancora guardato con diffidenza.

-Ecco…in realtà…-

-Io ho sentito che quei criminali sono venuti qui per Naruto!- si sentì improvvisamente fra la folla.

-E’ vero, l’ho sentito anch’io! Ci hanno attaccato per colpa sua!-

Cori di proteste e borbottii si levarono da ogni angolo del rifugio. Gli uomini le scuotevano i pugni chiusi, le donne scuotevano il capo stringendo i loro bambini.

-Per favore calmatevi…non..-

-Quel ragazzino è una maledizione!!sarà la fine del nostro villaggio!-

-Ascoltatemi …-

-Quella piccola peste non ci ha creato che problemi!-

-Dovremmo cacciarlo via dal villaggio!!-

-Ora basta!- esclamò finalmente Iruka, zittendo all’istante tutti gli occupanti del rifugio – Come potete parlare in questo modo? E’ vero, i nostri nemici cercano la Volpe, ma Naruto non è la Volpe! Dovreste vergognarvi della vostra meschinità e della vostra ingratitudine. La sua vita è stata segnata dalla presenza del mostro che si porta dentro affinché Konoha potesse continuare ad esistere. Eppure avete trovato in lui il capro espiatorio per le vostre disgrazie. In un bambino!

Per anni è stato emarginato e ferito dalla vostra diffidenza, eppure sarebbe pronto a qualsiasi sacrificio per il villaggio della foglia e i suoi abitanti.

Naruto è l’eroe che ci ha salvato dalla furia della Volpe e, soprattutto è uno shinobi di Konoha..uno dei migliori! Per questo faremo quanto è possibile per salvarlo, così come faremmo di tutto per proteggere ogni singolo abitante di Konoha!-

Il volto di Iruka tornò sereno dopo quelle parole. Da tempo avrebbe voluto gridarle a coloro che ora lo guardavano ammutoliti, con gli occhi bassi, messi di fronte a tutti i propri torti, sentendosi per la prima volta, finalmente in colpa.

La sua voce si fece nuovamente pacata.

-Ora sta affrontando il pericolo forse più grande della sua vita, ma io non smetterò di credere in lui e forse, per la prima volta dovreste cominciare a farlo anche voi!-

 

 

 

Tsunade ritornò nel suo studio dopo aver posto alcuni ninja a guardia del prigioniero.

Sospirando si avvicinò alla porta-finestra. Posò una mano sul freddo vetro bagnato dalla poggia, e levò piano lo sguardo verso le nubi grigie che ancora soffocavano l’azzurro del cielo.

Non accennava a smettere…Il cielo continuava a inondare Konoha.

Chiuse gli occhi, sospirando ancora e schiudendo piano le labbra.

-Resisti, Naruto…-

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ed eccovi finalmente un capitolo un po’ più consistente rispetto ai precedenti. Dopo capitoli incentrati su Naruto-Itachi, Naruto-Itachi-Sasuke e poi, di nuovo, Naruto-Itachi mi è sembrato giusto allontanare un po’ l’attenzione da quel campo di battaglia per dareuno sguardo al resto di Konoha (anche perché mi ero un po’ annoiata di scrivere sempre di Naruto-Itachi, Naruto-Sasuke-Itachi ecc)

Spero che questo capitolo vi sia piaciuto, almeno più del precedente (neanche un commentino ç__ç Ma d’altronde come darvi torto, faceva piuttosto schifo -.-‘). Soprattutto spero che il finale vi trasmetta la malinconia che ho voluto segnasse queste battute conclusive.

Aspetto le vostre opinioni..e perché no, anche i vostri insulti xD

Un bacione  e alla prossima!^^

 

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Capitolo 28
*** Luce e poi....fine! ***


Luce e poi…fine!

 

 

La battaglia era ripresa. Non c’era più spazio per le parole.

Naruto sapeva che non era come tutte le altre volte, quando nel bel mezzo della battaglia, sentiva la necessità di gridare la sua verità  in faccia al nemico, perché la sua lotta non fosse fine a se stessa. La semplice conseguenza di un ordine impartito.

No..ora era diverso. Qualsiasi parola, se mai ne fosse ancora rimasta qualcuna, non avrebbe avuto senso. Quanto Naruto voleva dire, urlare, era tutto nella violenza dei suoi pugni.

Non avrebbe sprecato altro fiato. Non avrebbe tolto altro tempo al perseguimento del suo obiettivo.

Così, sotto la pioggia che inzuppava Konoha, rigando i volti degli Hokage scolpiti nella pietra, piegando sotto il suo gelido peso i rami degli alberi che li circondavano, rendendo fango la terra sotto i loro piedi, non si udiva che un silenzio irreale, rotto soltanto dal rumore dei kunai, dai tonfi sordi dei colpi. E quando neanche quelli si udivano, a mala pena si sarebbe potuto percepire i loro respiri affannati.

Passò almeno un’altra ora. Il cielo finalmente smise di tuonare. Poco a poco la pioggia sembrò rallentare la sua luminosa corsa verso il suolo . L’odore delle erba bagnata si fece pungente.

Naruto era stanco. Sentiva le forze abbandonarlo, il fiato divenire più corto, la testa farsi pesante. Ma sul suo volto non un’ombra di cedimento. D’altronde i suoi occhi, di solito tanto eloquenti, specchiavano il vuoto.

Ora…

-Kagebushin no jutsu!-

Altre copie, un altro attacco. Itachi fu pronto come sempre: annientò le copie e comparve di fronte a Naruto.

Lo colpì allo stomaco violentemente scaraventandolo al suolo. Naruto sentì il fiato mancargli. Tossì, sputando un grumo di sangue.

Itachi si piegò su di lui, con una mano lo prese per il collo e con l’altra avvicinò il suo volto al proprio.

Naruto serrò gli occhi.

-Guardami!- sussurrò.

Il ragazzinocontinuò a tenerli serrati. Un pugno lo prese in pieno viso.

-Ti ho detto di guardarmi!- ripetè a voce più alta.

Naruto spalancò all’improvviso gli occhi, e proprio in quell’istante Itachi fu strattonato all’indietro da una copia. Senza perdere l’equilibrio, però lo trafisse con un kunai. Naruto, nel frattempo era saltato in aria pronto a ricadere su di lui. Itachi flesse le gambe e levò il capo verso il cielo ancora ricoperto di nubi grigie, ma da cui da qualche minuto, la pioggia aveva terminato di precipitare, pronto a respingerlo, ma quando fu a pochi centimetri sopra di lui, Naruto stese le braccia e le mani nella sua direzione. Usando un po’ del suo chakra, produsse una folata di vento che portò Itachi a chiudere gli occhi e chinare la testa.

Approfittando di quest’attimo di distrazione mutò la sua traiettoria e atterrò alle sue spalle. Lo afferrò quindi saldamente con entrambe le braccia impedendogli di muoversi.

-Sei mio…- sibilò

Il corpo di Itachi, però si scompose con un suono sordo. Una copia!

Naruto si voltò prontamente. Aveva percepito la sua presenza:  era dietro di lui!

kunai, infatti si conficcò all’altezza della spalla destra. Itachi lo estrasse con forza facendo sgorgare un copioso sbuffo di sangue.

Naruto sentì un dolore lancinante e cadde in ginocchio stringendosi la ferita e mordendosi le labbra per non urlare.

Itachi levò nuovamente il braccio pronto ad un nuovo colpo, ma all’improvviso si arrestò, spalancando gli occhi. Abbassò lo sguardo: quattro mani gli afferravano le caviglie, sbucando dal terreno.

-Due volte la stessa tecnica… non è un’ottima scelta!- esclamò

Con lo stesso kunai l’Uchiha colpì le mani che lo tenevano fermo, liberandosi velocemente, ma quando levò lo sguardo Naruto era sparito.

Plic

-Cos..?-

Qualcosa di caldo gli era gocciolato sul viso.

Si sfiorò la guancia con un dito.

-Sangue?!-

Era lui!!

Levò lo sguardo verso il cielo, ma fu costretto ad abbassarlo. Le nubi avevano lasciato che il sole penetrasse finalmente il loro denso grigiore e Itachi ne era rimasta abbagliato, riuscendo solo ad intravedere tre sagome in quell’accecante bagliore.

-Ora è la fine…SHURIKEN RASENGAN!!!-

Non ebbe il tempo di capire. Naruto fu più veloce del suo pensiero.

Una tremenda massa di energia lo colpì in pieno. Sentì il suo intero corpo frantumarsi, lacerato in mille pezzi. Le nubi si squarciarono e la luce inondò la radura.

Itachi urlò e al suo grido lancinante si unì quello di Naruto, scuotendo la terra, che svaniva in un bagliore accecante.

Un folle dolore e in un urlo, la vittoria, la morte…la fine!!

 

 

 

 

 

 

 

Questo capitolo è stata una gran fatica, ma spero sia venuto bene. Mi raccomando fatemi sapere….gli ultimi due capitoli sono rimasti senza neanche un commentino ç___ç

Ok, direi che è tutto!! Alla prossima!^^

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Capitolo 29
*** Troppo azzurro ***


Troppo azzurro

 

Era ormai passata più di un’ora da quando Jiraiya aveva lasciato il palazzo dell’Hokage, ma di Naruto ancora nessuna traccia. Da ore di lui non si aveva alcuna notizia. Tutto ciò che si sapeva al momento in base ai rapporti di Kakashi e di alcuni membri sopravvissuti della squadra ANBU, era che Kisame e Itachi erano riusciti ad entrare subito a Konoha.

Ogni secondo in più poteva essere fatale per Naruto, Jiraiya lo sapeva bene, e ad ogni strada deserta, ad ogni campo vuoto sentiva crescere un’angoscia opprimente.

Guardò in alto: aveva smesso di piovere. Davvero una beffa! Tutta quell’acqua aveva reso impossibile utilizzare i segugi e ora che non ce ne era più tempo, le nubi si diradavano.

Destino beffardo e senza alcun senso del tragico. Solitamente il sole spunta quando il pericolo è passato per dar modo agli eroi di godesi un sereno finale felice. Ora era tremendamente in anticipo.

Almeno, però rendeva più agevoli le ricerche.

-Naruto, maledizione, dove sei?-

Doveva pensare razionalmente. Dove poteva trovarsi? Sicuramente uno spazio aperto…magari isolato, lontano dalla gente. Ma ce ne erano decine di posti così a Konoha.

Doveva perlustrarli tutti e confidare nella fortuna. Non aveva altra scelta.

All’improvviso riemergendo da una macchia boschiva, su di un’ampia radura vide qualcosa: due persone sdraiate in terra.

Corse velocemente verso quella più vicina. Era ricoperta di sangue e fango e aveva un braccio e le gambe maciullate. Si chinò su quel corpo completamente straziato e ne prese fra le mani il volto. Sussultò.

-Itachi Uchiha...allora…-

Levò lo sguardo verso l’altro corpo steso in terra.

-Naruto!-

Si alzò di scatto e corse verso di lui. Si chinò. Era completamente imbrattato di sangue. Deglutì avvicinando l’orecchio al petto…, lentamente, in silenzio.

Tum

Batteva! Era vivo! Era ancora vivo!

Jiraiya trasse un profondo profilo di sollievo. Lo prese delicatamente in braccio.

Sorrise.

-Ottimo lavoro ragazzo mio!-

 

 

Quanto buio…Non riusciva a scorgere nulla, nemmeno se stesso. E non v’era nessun sono. Il suo stesso respiro sembrava essere morto. Buio..nient’altro. Non sentiva dolore, non sentiva dolore. Non sentiva nulla.

-Naruto..Naruto mi senti?-

Una voce. Da dove veniva?

-Naruto svegliati!-

Svegliarsi?Stava dormendo?

-Naruto…-

Qualcuno lo chiamava. Il buio sembrava diradarsi.

I suoi occhi si schiusero piano. La luce lo investì. Li richiuse. Poi li aprì di nuovo. Sbatté le palpebre per abituarsi al chiarore. Dov’era?

Sentì qualcosa sfiorargli la mano.

Si voltò alla sua sinistra.

-Sakura-chan…-

-Naruto finalmente ti sei svegliato!- esclamò sorridendo.

Aveva il volto tirato e gli occhi lucidi e arrossati, ma in quell’istante la sua intera persona sembrò illuminarsi.

-Io..cos…dove sono?-

-In ospedale. Hai dormito per quattro giorni. Avevi molte ferite gravi.- fece una pausa – soprattutto il braccio…-

Naruto posò lo sguardo sul suo braccio sinistro: era ingessato.

-Hai usato lo shuriken rasengan, vero?- chiese, mentre il suo volto, poco a poco si spegneva di nuovo. – Non puo’ andare sempre bene, Naruto!-

 -Lo so, ma non ho avuto altra scelta.-

Fissò all’improvviso il suo sguardo su di lei come se si fosse appena ricordato qualcosa.

-Sakura-chan, ma tu eri ferita! Stai bene?-

Sakura sorrise.

-Si sto bene. Per fortuna non era un veleno potente e Shizune ha fatto un ottimo lavoro.-

Naruto trasse un sospiro di sollievo.

-Meno male. Avrei voluto fare più in fretta, portarti subito in salvo ma..-

Sakura pose un dito sulle sue labbra.

-Sst.. non preoccuparti. E’ andato tutto bene!-

-Tutto bene…- Naruto abbassò lo sguardo stringendo le coperte.-No non è andato tutto bene! Sakura-chan io..io..-

-Lo so Naruto..- la sua voce si fece un sussurro strozzato _Io lo so già..-

Il giovane ninja girò la testa verso la finestra. Dal letto non si vedeva che il cielo. Un cielo perfettamente azzurro…troppo azzurro. Distolse lo sguardo.

Dentro di se sentiva ancora la pioggia scrosciare. Ed era un suono assordante. Quel cielo così sereno non era che una beffa. Respirò per calmarsi, poi guardò di nuovo Sakura. Ora era lei a tenere la testa china.. Non sapeva che fare, non sapeva che dire. Sentiva la forza scivolargli via dal corpo.Il suo stesso cuore risucchiato in un buco nero.

Socchiuse gli occhi poggiando la testa sul cuscino, in un silenzio ce nessuno dei due aveva la forza di colmare.

Toc toc

Il suono di un leggero picchiettare risuonò nella stanza.

-Avanti- esclamò in tono piatto continuando a guardare di fronte a se.

-Naruto ti sei svegliato!-

Il ragazzino si rivoltò riconoscendo la voce.

-Maestro Iruka! E c’ è anche lei maestro Kakashi!-

-Heilà Naruto!-

I due ninja si avvicinarono al letto.

-Come stai?-

-Bene! Sono solo un po’ intontito.-

-E’ normale!- intervenne Sakura- Hai bisogno ancora di qualche giorno di riposo.-

-Naruto ho qualcosa per te!- esclamò Iruka sorridendo e facendo scivolare di fronte a Naruto un piccolo pacchetto rettangolare.

Il ragazzino l’afferrò: era caldo. Tolse il panno che lo ricopriva.

-Ramen!!- esclamò spalancando un sorriso a trentadue denti – Grazie mille maestro Iruka!-

-Non devi ringraziarmi! Ti sei meritato questo ed altro!-

-Devo ammetterlo Naruto- esclamò Kakashi ponendo una mano sui suoi biondi capelli arruffati.

-Sei una sorpresa continua!-

Naruto sorrise strofinandosi il naso con un leggero fare imbarazzato. Kakashi si chinò verso di lui.

-Sono davvero fiero di te!-

-E lo sono anch’io!-

-Si ma ora non fategli montare troppo la testa !- esclamò Sakura all’improvviso riducendo gli occhi due fessure. –Sapete quanto tenda ad esaltarsi!-

-Ma Sakura-chan…- si lamentò Naruto.

-Sakura ha ragione Naruto. Il fatto che tu abbia ucciso Itachi Uchiha non vuol dire che tu possa sederti sugli allori.-

-Ma maestro Iruka…-

-Concordo! Appena ti sarai rimesso ricominceremo gli allenamenti. Ne hai di strada da fare per diventare Hokage.-

-Maestro Kakashi anche lei! Almeno qualche giorno di vacanza.-

-Non farmi rimangiare tutto, eh?!-

-Uffa..due maestri doppia razione di prediche!-

Sakura guardava Naruto battibeccare con Iruka e Kakashi. Era così felice che stesse bene e vederlo sorridere faceva bene a lei. Eppure sentiva il cuore stretto in una morsa gelida….e freddo alla bocca dello stomaco. Un dolore tanto profondo da non riuscire a venire alla luce. Stagnava dentro di lei, come una pozza scura.

Si alzò dalla sedia, mentre non facevano caso a lei. Si avvicinò alla finestra:

in cielo non c’era neanche una nuvola. Sospirò. Decisamente troppo azzurro.

 

 

 

 

 

 

Questo capitolo è venuto su piuttosto lunghetto. Non è stato facile…dopo tutti quello che è successo nei capitoli precedenti, non sapevo da dove cominciare, e probabilmente ho scelto la soluzione più banale ^//^

Ad ogni modo questo è il penultimo capitolo, gente. Con il prossimo si schiude, e devo dire che mi dispiace parecchio. Mi sono divertita a scrivere questa fiction.

Va beh, lascio i commiati finali per il prossimo.

Grazie infinite per le vostre recensioni. Mi raccomando continuate a farmi sapere cosa ne pensate..ormai siamo alle battute finali!!

Baci^^

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Capitolo 30
*** In the end ***


In the end

-Alla fine questo è stato il solo modo per essere tutti e tre qui...insieme…-

Sentì appena il sussurro della voce di Sakura, al suo fianco. I suoi occhi non potevano lasciare andare l’immagine di quella pietra scura, appena visibile nel buio della notte. E’ questo in fondo che resta di noi? Un masso piantato nel terreno, che si bagnerà di lacrime e rugiada di fiori freschi  per qualche anno, se abbiamo avuto il privilegio di essere stati amati? E’ solo questo alla fine?

Questo resta di lui? Solo una pietra con su scritto “Sasuke Uchiha”?

Tsunade aveva permesso che fosse seppellito a Konoha, nonostante il suo tradimento. La motivazione ufficiale era stata il suo “ultimo estremo sacrificio in difesa della foglia”.

Già..il suo sacrificio…

Chiuse gli occhi.

-Sakura-chan…-

La ragazza si voltò verso di lui. Il chiarore delle stelle non era sufficiente a permetterle di scorgere il suo volto. Ma forse era meglio così. Non voleva leggere nei suoi occhi quello che si specchiava anche nei suoi.

-Si Naruto-

-Riuscirai mai a perdonarmi?-

Ebbe un leggero sussulto.  Voltò la testa fissando lo sguardo di fronte a lei. Lui si voltò lentamente verso di lei.

-Sakura-chan…?-

-Perché dovrei perdonarti Naruto?Non capisco…- mentì.

- Per non aver rispettato la promessa. Non l’ho riportato indietro e poi…- chinò la testa. –Poi…-

-Non è stata colpa tua Naruto!- esclamò a voce alta voltandosi verso di lui.

Naruto alzò di scatto la testa. Sakura arrossì e si voltò nuovamente.

-Non è stata colpa tua, capito?- sussurrò

-Si che lo è stata. E’ morto per difendere me! Perché ancora una volta sono stato debole. Perché ancora una volta ho sbagliato. Ancora e ancora..sarà sempre così!!-  senza accorgersene si ritrovò ad urlare .– E’ stata tutta colpa mia. Solo mia, maledizione! –

-Naruto ti prego…-

-Non me lo perdonerò mai e capirò se non lo farai nemmeno tu. Capirò se mi odierai, perché io già mi odio!–

-Naruto basta!!  Non farlo: non addossarti la colpa, non punirti. Questo no, non te lo perdonerei….non trovare alibi per allontanarti da me proprio ora!!-  urlò tutto di un fiato.

Naruto sgranò gli occhi.

-Sakura io non…-

-Non è stata colpa tua.. – il suo tono di voce tornò calmo e dolce- Non ti odio, non potrei mai. E’ stata una sua scelta, Naruto. L’unica colpa che hai avuto è stata quella di volergli bene e di permettergli di provare qualcosa che non fosse il desiderio di vendetta. L’hai rispettata la tua promessa: l’hai riportato a casa. Hai riportato indietro Sasuke.-

Sul volto di Naruto si allargò un amaro sorriso storto.

-In una bara? L’ho riportato indietro in una bara?-

-Sai a cosa mi riferisco, Naruto. Gli hai permesso di tornare sui suoi passi, di tornare ad essere quello di un tempo. Io l’ho visto sai…credevo fosse un sogno, ma ora so che era vero. Ho visto Sasuke mentre il maestro Yamato mi portava via. E quello era il nostro Sasuke, Naruto . Era di nuovo lui.-

Guardò in alto. C’era una miriade di stelle quella notte a puntellare il cielo.

-Mi mancherà Sakura, mi mancherà terribilmente-

-Mancherà anche a me Naruto.-

Il ragazzino si inginocchiò sulla terra umida e sfiorò la pietra. Sakura seguì il suo esempio.

-Hai sentito stupido arrogante di un Uchiha? Ci mancherai!-

 Si alzò in piedi.

-Questa è la fine del team 7…Questa è la fine di tutto…-sussurrò.

Sakura si sfiorò le labbra con la mano e la poggiò sulla fredda pietra della lapide, poi, lentamente si rialzò.

Si pose accanto a Naruto e gli prese la mano.

-Non è la fine Naruto, è solo un nuovo inizio!-

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Non ci credo: è finita! E’ finita davvero! Mi viene da piangere ç____ç

Sono mesi che scrivo questa storia e mi ci sono affezionata.

Va beh, come dice Sakura non è la fine…è solo un nuovo inizio ahahahah

Basta è ora di essere seri..almeno sul finale.

Direi che il momento dei dovuti ringraziamenti: un enorme GRAZIE a quanti hanno letto, commentato e aggiunto la mai storia fra i preferiti. La vostra attenzione è il regalo più bello. Spero che la storia e la sua conclusione siano state di vostro gradimento, io ce l’ho messa tutta.

Aspetto le vostre impressioni finali.

Un enorme bacio a tutti e alla prossima fanfiction!^^

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