Il Sogno della MezzaLuna

di Arwen_Undomiel
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Solitudine ***
Capitolo 2: *** Il segreto di Ron ***
Capitolo 3: *** Colui che teme la Luna ***
Capitolo 4: *** Ritorno a Hogwarts ***
Capitolo 5: *** L'angoscia della Morte ***
Capitolo 6: *** Le parole di Harry ***
Capitolo 7: *** Dolore e Coraggio ***
Capitolo 8: *** Dalla Fine all' Inizio ***



Capitolo 1
*** Solitudine ***


Capitolo 1
Solitudine
Era un normalissimo giorno d'estate a Privet Drive, e un ragazzo sedicenne dai capelli corvini e dagli occhi verdi, con il capo apoggiato alla catena di un'altalena mal ridotta, si lasciava dondolare da essa malinconicamnete. Harry ormai cresciuto, si rendeva sempre di più conto di quanto fosse soloal mondo, aveva perso i suoi genitori quando era piccolo a causa di un'Oscuro Mago: Voldemort, poi l'unica persona al mondo rimastagli, Sirius Black, suo padrino, deceduto pochi mesi prima nel tentativo di proteggere Harry. Ora egli non aveva più nessuno oltre ai Dusley, una famiglia che accoglieva era "Per la bontà del loro cuore" come diceva sempre Zio Vernon. I Dursley odiavano Harry e dispregiavano quello che era, un Mago. Avevano anche un figlio Durdley, un monello viziato e grasso che ricordava un grosso maialino, come il padre, al contrario Zia Petunia, moglie del Signor Vernon era una donna magra e gracile, dal viso cavallino, ma latrettanto scorbutica e cattiva come gli altri componenti della famiglia, nei confronti di Harry.
La sera stava calando e ormai le ombre del Parchetto di Privet Drive si stavano allungando, l'altalena continuava a cigolare fastidiosamente, ma a Harry non importava, la sua mente era altrove, continuava a pensare alla morte di Sirius, era passato così poco tempo, che non si era ancora fatto una ragione per la sua morte, alla notte lo sognava, lì davanti a lui che gli sorrideva a Grimmault Place a Natale, e il cuore di Harry si riempiva di gioia nel rivederlo, ma non era così al suo risveglio, lacrime calde gli colavano dagli occhi, per poi riaddormentarsi sotto sforzo. Qualcosa dentro di lui gli suggeriva di alzarsi e di tornare a Casa dei Durley, altrimenti si sarebbe preso una bella sgridata per il suo ritardo, ma non voleva "I Durley non sono la mia Famiglia...", continuava a ripetersi "Io non ho una famiglia, neppure a Hogwarts...". Ben presto iniziò a piovere e Harry fu costretto ad alzarsi e a dirigersi verso casa, ma non correva, non gli importava se si bagnava, continuava a camminare sotto le gocce imperterrite del cielo. Con la testa bassa e pensierosa, si domadava il perchè di ciò che gli era accaduto "Io, perchè a me...chi sono io....è solo garzie a me se i mieie genitori sono morti, è colpa mia se Ceddrick è morto, è colpa mia se Sirius è morto...", mentre continuava a tormentarsi, a sua insaputa qualcuno lo seguiva, il ragazzo si voltò di scatto e vide la sagoma di una ragazza dai capelli lunghi con un ombrello e che si avvicinò a Harry. Arriavata accanto a egli la ragazza sporse l'ombrello per coprire anche il ragazzo , il quale appena la vide sorrise dicendo:
<< Ciao Elizabeth...grazie >>
<< Ma ti pare, ti accompagno fino dai Dusdley se ti va >>
<< Va bene... >>
e i due si inacmminarono verso Casa Dudley. Il tragitto fu silenzioso e ne uno e ne l'altra ebbero detto una sola parola, arriavti davanti al cancello Harry congedò Elizabeth salutandola per poi vederla sparire pian piano nel fitto della pioggia. Il ragazzo suonò più volte alla cospetto della porta, ma nesssuno rispose fino a quando Zio Vernon non l'aprì e iniziò a imprecare sul suo ritardo, ma Harry si fiondò immediatamente nella sua stanza cercando di non sentire le grida di Zia Petunia che diceva al consorte di non gridare altrimenti i vicini li avrebbero sentiti. Harry si coricò supino sul letto e continuando a pensare a Sirius e ai suoi genitori si addormentò ancora una volta con le lacrime agli occhi.
La mattina seguente Harry si alzò di mal umore, andò in cucina e come sempre preparò la colazione agli Zii, fece bruciare del Rosbiffe e annerire una padella, e da un momento all'altro avrebbe sentito nuovamenete le grida di Zia Petunia. Ogni mattina arrivava la posta, indirizzata quasi sempre a Zio Vernon da parte di alcuni cugini o da qualche supermercato che faceva delle offerte, infatti pochi minuti dopo, si sentì un fruscio dall'altra parte della porta d'ingresso, ed ecco lì un malloppo di lettere per i Dusdley, tra quelle però Harry vide una busta marrone con un trimbro rosso porpora, indirizzata a lui. Prese le lettere e le posò sul tavolo accanto alle tazze, si sedette su una sedia e scartò la busta marrone, al suo interno trovò l'elenco dei libri per la Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts, come ogni anno era invitato a recarsi al Bianrio 9 3/4, per prendere l'Espresso che l'avrebbe portato alla Scuola. Harry fece un lungo sospiro e salì lentamente le scale incrociando suo cugino Drdley: << Ehi, cugino hai bruciato qualcos'altro, ora mamma si arrabierrà >> disse con un sorrisetto maligno, ma Harry lo ignorò chiudendosi in camera.
Era davvero disordinata, sul tavolino da notte vi erano libri di Incantesimi e di Storia della Magia, semi aperti poichè al loro interno come segna libro vi era un calzino, sul comò era posata un'incostrata gabbia argentata, con accanto una candida civetta bianca: Edvige, l'inseparabile amica di Harry, regalatagli il primo anno di Hogwarts dal Gurdia Caccia Hagrid. La civetta appena vide il padroncino iniziò a tubare, ed egli l'accarezzò dolcemente come segno di saluto, poi notò che lagata alla zampa aveva una lettera mal concia dello stesso colore di quella aperta poco prima. Le sfilò la busta, si sedette su letto e la lesse, con poco entusiasmo:
Ciao Harry,
sono Ron, volevo informarti che il 2 Agosto verremo a prenderti per poi andare tutti insieme a Diagon Alley, verrà anche Hermione...
Spero non ti dispiaccia venire con noi, scusami se non ti ho scritto prima, ma la mamma non voleva, ha detto che ti dovevamo lasciare un poco in pace. Fred e George ti salutano, sai sta andando bene il negozio, hanno avuto qualche problema, visto che la mamma gli e ne ha distrutto mezzo, quando ha scoperto la loro fuga da Hogwarts... Fammi sapere la tua risposta al più presto!
Ron Weasley

Harry lesse la lettera più volte, la prospettiva di passare un pò di tempo con i suoi amici non era male, per la prima volta dopo mesi, era un pò più allegro, e quella malinconia che lo perseguitava si era placata.

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Capitolo 2
*** Il segreto di Ron ***


capitolo 2
Il segreto di Ron

Il 2 agosto arrivò in fretta, quella stessa mattina Harry scese più presto del solito in cucina. Cercando di non svegliare gli zii, aprì lentamente la porta d'ingresso, scivolò fuori dalla casa e con altrettanta cautela la richiuse. La giornata si presumeva limpida e soleggiata, infatti in cielo non vi era nemmeno una nuvola. Harry riamse in solitudine per qualche minuto, fino a quando Elizabeth gli andò incontro chiedendogli vivacemente:
<< Ciao, cosa fai qui a quest'ora? >>
<< Ehm...nulla, e tu? >>
<< Nu-nulla...passavo di qua...ora devoandare >>
disse in fine Elizabeth e se ne andò di gran fretta.
Harry rimase stupito del comportamnto di Elizabeth; da quando egli seppe di essere un mago, ella in quello stesso periodo iniziò a comportarsi in modo strano fino a scomparire per qualche tempo, infatti Harry non l'aveva mai più rivista fino a quell'estate. Elizabeth era l'unica amica Babbana che Harry abbia mai avuto, la conosceva dall'Asilo e durante quella estate gli era sempre stata accanto, poi di tanto in tanto la vedeva dai Dursley a fare pulizie sotto gli occhi di Dudley che l'ammirava da lontano, naturalmente gli Zii di Harry ignoravano il fatto che egli la conoscesse, come lei ignorava il fatto che Harry andasse a Hogwarts.
I Weasley ci misero un quarto d'ora ad arrivare, con la loro Macchina Volante ed Harry appena li vide gli andò incontro. La Signora Weasley lo abbracciò affettusamente , invece suo marito salutò con uno smagliante sorriso dalla macchina, Ron fece cenno a harry di salire. All'interno la vettura sembrava molto più grande che dall'esterno, infatti solo nella parte posteriore vi erano 5 persone: Harry, Ron, Hermione, Fred, George e Ginny. Finalmente partirono. Durante il tragitto il Signor Weasley interpellò Harry:
<< Allora...passate bene le vacanze Harry? >>
<< Ehm...sì >> mentì Harry
<< Io e Molly volevamo chiederti se ti andava di passare l'ultimo mese con noi...se tu vuoi ovviamnte >> continuò il Signor Weasley sotto gli occhi della Moglie << Io...non...sò...non vorrei..>> ma non fece intempo a finire che la Signora weasley lo interruppe
<< Non ti preoccupare caro per i tuoi zii, li informeremo noi...Fred smettila di fare le boccacie ai passanti! >> (<< Sì mammina... >> replicò Fred dopo aver gettato una Mou Mollelingua dal finestrino)
<< Dai Harry vieni ci divertiremo... >> lo incorraggiò Ron
<< Và bene... >> disse in fine Harry arrendendosi.
Arrivati a Diagon alley, (dopo ver parcheggiato l'auto) si diressero immediatamente alla Gringott, la Banca dei Maghi, Harry andò però da solo nella sua camera blindata, non gli andava di far sentire a disagio i Weasley, viste le loro ristrettezze economiche. La tappa dopo la Gringott fu il Ghirigoro, dove comprarono i libri per la Scuola, Hermione rimase più di un quarto d'ora a fissare un grosso libro verde acido, con su scritto in oro " Aritmanzia per studenti modello- Imparate a fare Incantesimi con i numeri ", Ron dopo aver letto il titolo commentò sarcastisco:
<< Vuoi una lanterna? Così lo potrai guardare anche stanotte, quando il negozio chiuderà >>
<< Sei patetico Ronald! >> rispose Hermione andandosene.
Appena uscirono dal negozio, un ragazzo dal visetto malizioso e maligno andò incontro ai tre. Arriavto davanti a loro, gli scuadrò da capo a piedi, e poi fece un sorrisetto risoluto :
<< Weasley, Potter e Grenger, il coretto al completo.... >> disse Draco Malfoy il famigerato nemico di suola di Harry, egli al contrario dei tre faceva parte della Casa dei Serpeverde, dalla quale provenivano i maghi più oscuri e crudeli.
<< Taci Malfoy! >> replicò Harry in tono piatto
<< Tacere io? A proposito Potter io e la mia famiglia ti fa le più sentite condoglianze per la morte del tuo caro Padrino Assassino, non che sia stata una grande perdita... >> ma non fece in tempo a finire la frase che Harry cercò di avventarsi su di lui, ma Ron ed Hermione gli e lo impedirono, trattendolo dalle spalle. << Malfoy taci! >> continuava a ripetere Harry infuriato contro Draco
<< Potter sei patetico... >>
<< Vattene Malfoy! >> intervenne Ron ed Hermione in coro
<< Potter hai perfino le Guardie del corpo Quanto ti paga Weasley ? Uno zellino al giorno? Anche se misera la paga per te è già troppo... >>
<< Ora BASTA ! >> gridò Hermione
<< Taci sporca Mezzosangue ! >>
<< Mangialumache >> replicò la ragazza, e dalla sua bacchetta ne fuoriuscì un raggio bianco, che si scagliò contro Malfoy, il quale all'immprovviso iniziò a rigettare tante grosse viscide lumache.
Harry si divincolo dalla presa di Ron, con uno strattone, poi guardò la faccia sbigottita dell'amico in direzione di Hermione
<< Ma Hermione...non si possono fare ,magie fuori dalla Scuola, ti arriverà una lettera di ammonizione...! >>
<< Non fa nulla, se le cercata ! >> rispose non curante la ragazza.
Il resto della giornata trascorse in fretta, fino ad arrivare alla sera. A quell'ora la famiglia Weasley, Harry ed Hermione, si trovavano già alla Tana, cioè a casa di Ron.
I due amici più George e Fred, erano nell'orto, dove si allenavano allo Sport preferito dai Maghi, il Quiddich. Harry aveva appena preso il boccino per la terza volta di fila ,,ma anche se stava praticando il Quiddich, si sentiva despresso, e nella sua testa sentiva amcora le parole di Malfoy a Diagon Alley e una rabbia ribbolliva dentro di lui; intanto Ron cercava di parare le Pluffe lanciate dai fratelli << Ron stai pronto... >> lo avvertì Fred
<< Fred non lanciarla troppo forte, il nostro Percy due la vendetta, potrebbe non farcela...>> continuò George
<< Zitto! >> lo ammonì Ron
<< 3, 2, 1...pallaaaa >> gridò Fred lanciandò la Pluffa in direzione del fratello minore, il quale per poco non la ricevetta in pieno viso.
<< Bè..almeno l'hai parata Ronny ! >> commentò George
Dopo di chè sceserò tutti dalle scope dirigendosi verso casa, tranne Fred e George che si Smateriallizzarono. Dopo qualche minuto Ron parlò intimidito : << Harry ti devo parlare... >>
<< Di cosa? >>
<< Ecco di....di...Hermione >>
<< Hermione? >>
<< Sì...ecco..tu...provi..cioè... >>
<< Se provo qualcosa per lei? >> intuì Harry
<< Sì, allora? >> chiese Ron fermandosi all'improvviso in tono di sfida << No...per me è solo un'amica >>
<< Ah...bè allora Harry devo confessarti una cosa....mi piace Hermione, sò che è assurdo, ma è più forte di me...non... >>
<< Non ti preoccupare Ron, non le dirò nulla >>
<< Mh >> mugulò Ron come cupo
Harry non era sorpreso della confessione di Ron, lo intiuva da tempo il legame che vi era tra Ron e Hermione e che non era solo una semplice amicizia, poi pensò " Lui qualcuno da amare la trovato, chi sa se....no lei non mi ama..."

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Capitolo 3
*** Colui che teme la Luna ***


Capitolo 3

Colui che teme la Luna

Il primo Settembre arrivò presto, e a Casa Weasley, come ogni anno, vi era un grande caos. Ginny, correva su e giù per le scale lamentandosi per qualche oggetto che le mancava, la Signora Weasley invece, era tutta presa dal preparare la colazione con Hermione , Fred e George si erano svegliati prima per andare in negozio a Diagon Alley accompagnati dal Padre. Le uniche persone che sembravano tranquille erano Ron e Harry, i quali dormivano ancora nella grossa, nella camera che condividevano. Un urlo lacerante però gli svegliò di soprassalto, Ron si mise seduto e sgranò gli occhi in direzione della porta,per poi scoccare un'occhiata preoccupata a Harry che riacambiò, entrambi si vestirono e scesero al pino inferiore, dove trovarono la Madre di Ron atterrita, mentre tutti fissava l'ingresso, Harry non seppe cosa dire, "Non può essere lui, no....". Il Signor Weasley entrò furtivo in casa, azzitendo la moglie con un cenno della mano, e incorraggiò Harry, Ron e Hermione ad aiutarlo, i quali gli andarono incontro. Posarono l'uomo su di una sedia, poi il la Signora Weasley preparò immediatamente un impacco di acqua fredda, e la mise sulla fronte dell'uomo inerme, poi guardò il marito:
<< Cosa gli è successo Arthur? >> gli chiese
<< Non lo sò Molly lo trovato qua fuori esausto! >> rispose il Signor Weasley poi schiaffeggiò delicatamnte l'uomo
<< Remus, Remus, mi senti? Cosa ti è successo? >> gli domadò la Signora Weasley ma l'uomo non rispose.
Harry era in piena angoscia, vedere il suo ex insegnante di Difesa Contro le Arti Oscure, ridotto in quel modo, temme per un momento di perdere anche lui ma poi pensò involontariamente" Non essere sciocco... ". Remus Jhon Lupin era stato uno dei migliori amici del padre di Harry, andavano a scuola insieme; Lupin, James, Sirius e il seguace di Voldemort, Peter Minus, custodivano un segreto a Hogwarts, cioè la vera natura di Remus: un Lupo Mannaro...
Pian piano Lupin si destò, anche se debole, cercò di alzarsi, ma la Signora Weasley glie lo impedì mettendogli nuovamente sulla fronte un'altro impacco di acqua gelida, Remus fece un buffò verso di disaprovazione, poi si guardò intorno preoccupato, era molto pallido, sudava, e sul suo viso erano presenti dei netti graffi ancora in preda a delle emmoragie. Il Signor Weasley guardò la moglie e le disse con fare disinvolto: << Molly cara, accompagna tu i ragazzi alla Stazione, prendi la Macchina, l'hai già guidata una volta...non è difficile...ora vai >>
La moglie ubbidì senza ribattere, fece prendere i bauli ai ragzzi e li portò fino alla Stazioni di Crin Cross, a Londra. Durante il tragitto Harry, Ron e Hermione, non parlarono dell'accaduto, poichè la Signora Weasley sembrava già abbastanza turbata, Harry però non seppe far altro che porsi mille domande al riguardo, infatti non si accorse che stava stroppicciando una pagina del libro di Pozioni, che dovette portare a mano, così Hermione fu costretta a strapparglielo dalla morsa, ammonnendolo con un cenno del capo.

Intanto alla Tana, il Signor Weasley interrogava Lupin, il quale aveva ripreso conoscenza, davanti a una bottiglia di Burrobirra:
<< Cosa è succeso Remus? Riguarda l'Ordine ? >> gli chiese Arthur
<< Sì, anche...mi dispiace essere piombato qui così all'improvviso, ma non vedevo altro modo... >>
<< Non fa nulla...uoi qualcosa da mangiare ? >>
<< No, non cè tempo, Arthur tu e la tua famiglia ve ne dovete andare di qua, la Tana non è più un luogo sicuro >>
<< Di cosa stai parlando Remus? >>
<< Silente deve rimanere a Hogwarts per proteggere gli studenti, ma noi membri dell' Ordine, dobbiamo prendere precauzioni....Voldemort ha scoperto il nascondiglio a Grimmault Place ! >>
<< Non è possibile ! E come ha fatto ? >>
<< Dopo la morte di Sirius, alcuni Mangiamorte, cugini della Casata dei Black, conoscendo la sua abitazione e dopo aver visto da che parte stava, hanno intuito il luogo dove ci nascondavamo, e lo hanno riferito a Voldemort >> concluse Lupin << E tutti gli altri Membri dell'Ordine dove sono? >> chiese il Signor Weasley atterrito
<< I Mangiamorte sono riusciti ad entrare a Grimmault Place questa notte, e hanno dristrutto Casa Black, alcuni di noi sono scappati, come Mundugus, altri invece hanno opposto resistenza, come Nionfadora, Mody e me, almeno fino a quando ho potuto...cioè prima che mi trasformassi...poi sono corso qui per informarvi visto che sono l'unico che sia riuscito a sfuggire, mentre i Mangamorte erano ancora impegnati... >> disse Lupin in tono maliconico
<< Ma noi...non sappiamo dove andare... >>
<< Non è importante dove, a questo Silente ha già provveduto, dovete soltanto fare attenzione, vi recherete questa notte in una villa nelle Campagne...il luogo in cui starete, è legato all'Incantesimo Fidelius... >>
<< E i ragazzi, devono saperlo...! >>
<< No Arthur, non lo sapranno, fino al momento in cui, si trovano a Hogwarts sono al sicuro ! E poi Harry non la prenderebbe bene...potrebbe fare qualche sciocchezza >> concluse Lupin
<< Chi sarà il Custode Segreto? >> chiese il Signor Weasley, poi notando l'espressione preoccupata di Lupin << Non sarai.... >>
<< Sì, sono io Arthur, Silente ha pensato che, se anche Voldemort lo venisse a scoprire, non potrebbe mai interpellarmi, vista la mia natura...>>
<< E dove andrai per il resto del mese...a Hogwarts spero... >>
<< Esatto >> rispose Lupin pensieroso
<< Remus io e Molly non possiamo permetterti di mettere a repentaglio la tua vita per noi... ! >> disse il Signor Weasley di scatto alzandosi
<< Arthur, io non ho figli a cui badare e ne anche qualcuno da amare, tu sì, meglio io che te...fidati ! >>
E così dicendo un silenzio calò sulla stanza, lasciando Lupin e Atrhur, in un turbinio di preoccupazioni e timori.

Intanto Harry, Ron, Hermione e Ginny, viaggiavano sull'Exspresso per Hogwarts ignari di ciò che era accaduto....

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Capitolo 4
*** Ritorno a Hogwarts ***


Capitolo 4

Ritorno a Hogwarts

Tutti gli scompartimenti erano vuoti. Harry e Jinny dovettero girovagare per un quarto d'ora, su e giù per i vagoni dedicati agli studenti, prima di trovarne uno vuoto. Posarono gli zaini e si sedettero, Harry vicino al finestrino, mentre Ginny dal lato opposto, vicino alla porta; entrambi di comune accordo, avevano tenuto i posti a Hermione e Ron, i quali siccome avevano ottenuto la carica di Prefetti avevano il posto riservato in un vagone a parte. Il treno continuava a sbuffare e ad andare avanti senza tregua, i paesaggi si presentavano ricchi di pianure, alternate da mandrie di mucche o di cavalli, era quasi impossibile distinguarli, vista la velocità di come sfrecciavano agli occhi dei passeggeri. Harry continuava a seguire le rotaie con sguardo assente, non poteva far a meno di pensare al Proffessor Lupin. Cosa poteva essere accaduto da spingerlo andare fino alla Tana in piena notte, per di più durante la Luna Piena...? In quel preciso istante entrarono Hermione e Ron, stranamente nel più totale silenzio Ginny gli chiese preoccupata:
<< Va tutto bene? >>
<< Sì, tutto bene ! >> le rispose Hermione con un largo sorriso
Ron si sedette taciturno accanto a Harry, il quale continuava a fissare le rotaie. Poi Hermione copiò Ron sedendosi però accanto a Ginny, iniziando un'animata discussione sulle vacanze che avevano passato, ma dopo pochi minuti le due ragazze iniziarono a bisbigliare fra loro, assumendo un tono misterioso, mentre Ginny parlava Hermione aveva assunto uno strano rossore sulle guancie. Ron si voltò verso Harry, scrollandolo, il quale si ridestò guardando l'amico con sguardo preoccupato : << Cosa c'è ? >> gli chiese Harry
<< Hai visto Hermione com'è diventata...tutta...tutta rossa...di cosa staranno parlando? >>
<< Sicuramente di cose che non vogliono farci sapere, visto il loro continuo bisbiglio... >> poi Harry guardò le due ragazze, cercando di capire quello che dicevano, ma in vano ovviamente. Hermione lo notò, sorridendogli maliziosamente, Ron invece alla vista del sorriso per l'amico, si girò di scatto verso di lui e gli lanciò un'occhiata minacciosa, Harry lo ricambiò aggiungendo sotto voce :<< Ron sei proprio innamorato di lei, visto che sei perfino geloso di un sorriso, e poi stai tranquillo, non gli piaccio io... >> Ron lo guardò sbalordito proferendo: << E tu come fai a saperlo ? >> Harry gli rispose: << Ho già avuto a che fare con le ragazze, e ti assicuro che quando sono così, e parlano dei presenti, non fanno di certo un sorriso a colui che li piace... >>
<< Dici ? >>
<< Sì...! >>
Ad un tratto la porta scorrevole dello scompartimento si aprì, e un ragazzo dai capeli biondi e un ghigno maligno si parò davanti all'ingresso, seguito da Tiager e Goyl, due ragazzi corpulenti e massicci, simili a due enormi scimmie. Malfoy guardò con dispregio gli occupanti, poi con un sorriso malizioso Ron gli disse: << Hai finito di rigetare Lumache Malfoy ? >> il ragazzo preso alla sprovvista, fece una smorfia simile a un grugnito, poi si risprese: << Taci Weasley! >> guardando verso Ginny e Hermione: << Grenger come mai così rossa? Weasley ti ha fatto un'avance ? Oppue ti ha dato un bacetto, incambio di uno zellino ? >> a quelle parolo Tiger e Goyl si misero a ridere come due iene, le orecchie di Ron divennero scarlatte, si alzò di scatto cercò di agguantare Malfoy, mentre Harry gli e lo impediva strattonadolo per la maglia, nello stesso tempo Hermione, singhiozzante, si era alzata uscendo dalla cabina, con Ginny alle calcagna. Malfoy le guardò adare via, poi rivolto a Harry:
<< Potter, lascialo! Così se riesce a colpirmi sul naso, magari farà colpo sulla Mezzosangue... >>
Un'altra sonora risata da parte dei due scagnozzi.
<< O magari ti chiuderà quel cesso, Malfoy ! >> lo riprese Harry, lasciando andare Ron , dopo una spinta, chiudendogli la porta in piena faccia.
L'amico si riprese, anche se le sue orecchie ci misero un pò a riprendere il colorito ordinario.
Hermione e Ginny ritornarono nello scompartimento verso la fine del viaggio, quando ormai Harry e Ron si erano infilati le divise. Harry cercò di chiedere a Hermione se andava tutto bene, ma Ginny gli e lo impendì pestandogli un piede mentre si cambiava.
Il treno si fermò nella stazione di Hogsmeade, con un tormentato sbuffo da parte della locomotiva. Per pochi minuti, la stazione fu innondata da una coltre di fumo bianco, che man mano, che sbiadiva, veniva rimpiazzato dei gruppi di studenti vestiti di nero. Gli alunni del primo anno furono chiamati, come di consueto, da Hagrid-il quale salutò allegramente Harry, Ron e Hermione- mentre il resto dei ragazzi fu scortato alle carrozze, che li avrebbero portati fino al Castello, dove risiedeva la Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts. Harry, prese posto in una di quest'ultime, seguito da Ron e Hermione, che avevano finito di accompagnare i nuovi arrivati al lago.

Il Castello, dalla scura pietra, era illuminato e si rispecchiava sull'immenso lago dalla superfice increspata. Una brezza leggera, avvolse gli studenti appena scesi dalle carrozze, e illuminati dalla Luna, si diressero verso l'ingresso, delimitato da un grande portone di quercia, il quale era spalancato, in attesa degli ospiti. La bolgia di ragazzi si recò in un immenso salone occupato da una serie di lunghi tavoli in noce, i quali rappresentavano le rispettive Case di appartenenza (Grifondoro, Serpeverde, Tassorosso e Corvonero ), che gli studenti a seconda della quale in cui erano stati smistati, dovevano onorare, cercando di guadagnare punti in suo favore, per poi vincere la Coppa delle Case a fine anno. Harry, Ron e Hermione, presero posto al tavolo dei Grifondoro, seguiti da Ginny e da altri gruppi di ragazzi e ragazze della stessa Casata. Harry al rivedersi in quel luogo, si sentì contortcere lo stomaco, aveva tanti ricordi piacevoli degli anni passati, ma per la prima volta in vita sua Hogwarts gli parve un luogo da dimenticare, al solo pensiero di Sirius e di ciò che gli era accaduto lo scorso anno. Ron ed Hermione, che avevano notato il suo disagio, gli chiesero con cortesia: << Va tutto bene Harry ? >>
<< Sì.. e solo che... >> ma non fece in tempo a finire la frase che gli studenti del Primo anno entrarono nella Sala Grande, pronti per affrontare la cerimonia della Smistamento. Dopo di essa Hermione riprese il discorso chiedendo a Harry cosa stesse per dire, ma anche ella fu interrotta, dal discorso del Preside, Albus Silente, il quale appena parlò fece tacere di netto il chiacchierio di tutto il salone.
<< Cari studenti! >> disse calorosamente, con il solito tono calmo e sereno << vi dò in benvenuto a Hogwarts! >> ci fu un applauso << specialmente agli studenti del Primo anno, ai quali, come sempre, vorrei ricordare che la Foresta Proibita è un luogo severamente vietato all'ingresso, e come ricordatomi la Signor Gazza, è vietato fare magie tra studenti e non, nei corridoi e nella bacheca di ogni Casa è affissa una lista che presenta tutte le regole di questa Scuola. Agli studenti degli scorsi anni, e anche non, vorrei invece far appello, alle cose già proferite lo scorso anno, cioè, come ha già ecclamato il Cappello Parlante nella sua canzone, di tener unite le Case fra di loro, poichè in questi tempi vi è, ora più che mai, una minaccia su di noi, e solo l'amore e la fratellanza possono indebolirla. é tutto amici miei! E ora, siccome il mio stomaco borbotta, mi sembra il caso di dar inizio al Banchetto ! > e alle sue parole sui tavoli apparirono ogni sorta di cibi, dal Vitello, ai Cannoli ripieni di panna montata. Ron si gettò sul mangiare, come se non vedesse cibo da più di un anno, mentre Harry si limitò a un assaggio di ogni specialità. Hermione dopo aver osservato con disgusto Ron, ri rivolse a Harry : << Come mai non mangi? >>
<< Non ho molta fame... >> rispose egli
<< Harry, sò cos'hai...è per Sirius vero? é da quanto ti abbiamo incontrato che sei giù di umore... >>
<< Non è solo per Sirius, è per tutto... >> disse Harry finalmete deciso a confessare ciò che lo tormentava: << ...è per tutto...per i mei genitori...e ora anche per Hogwarts, se io non fossi nato, tutto questo non sarebbe successo, Hogwarts sarebbe al sicuro, Sirius, non sarebbe morto... >>, ma Hermione lo riprese consolandolo: << Non dire così...se tu non fossi nato, non avresti dato al mondo dei Maghi e a quello dei Babbani, la libertà, Harry non scordarti che se non fosse stato per te, Hogwarts non ci sarebbe più e tutto il mondo sarebbe sovvrastato dalla miseria e dal terrore inflitto da V-Vo-Voldemort >> l'amica aveva ragione e Harry, consolato da quelle parole, annuì alla ragazza, e con più apetito, si servì di una torta al cioccolato.
Tutti mangiarono tranquilli, fino a quando non si sentì rimbombare, il rumore di un bicchiere infranto al tavolo dei Professori, i quali si erano accalcati preoccupati su Silente, che tossiva rumorosamente, facendolo riamanere con fiato mozzo, per poi vederlo coricato a terra privo di sensi, dietro al tavolo degli insegnati....

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Capitolo 5
*** L'angoscia della Morte ***


Capitolo 5

L' angoscia della Morte

La Professoressa McGranit, fece apparire una barella, mentre il Proffessor Vitious, sollevò Silente posandolo delicatamente su di essa. Il Proffesor Piton puntò la bacchetta verso la porta dalla quale erano entrati gli Inseganti, ed essa con un tonfo si spalancò, facendo tremare la sala, e fu sorpassata cadenza veloce dal gruppo di Professori, con in testa Piton e la McGarnit, seguti dal Preside disteso sulla brandina inerme, pallido e con gli occhi grig,i vuoti rivolti verso il soffitto.
Gli studenti alla vista di quell'atto, rimasero per pochi istanti in silenzione, perfino il tintinnio delle posate era cessato, tutti osservavano muti i Professori che uno per uno con sguardo preoccupato, sparivano uno a uno dietro la porta. Il silenzio durò per qualche minuto, fino a quando i Capo Scuola, non vennero chiamati dalla McGranit, con un cenno del capo fancendo capolino dalla porta. Essi si alzarono sotto gli sguardi degli studenti. Hermione rimase per qualche minuto inebetita dalla scena poi si girò di scatto verso Ron: < Ron muoviti! Andiamo a vedere! >. Ma appena si alzarono la McGranit, rientrò in Sala ed Hermione con suo disappunto, si rimise a sedere, taciturna. La Professoressa, era evidentemente scossa, il suo viso presenteva delle rughe che mai prima aveva fatto pervenire, aveva uno sguardo languido e in preda a una crisi profonda di angoscia, che però cercò di mascherare inutilmente. << Ora i Prefetti accompagneranno, gli studenti alle rispettive Case, e vi chiedo di non uscire dai propri dormitori, fino a un nuovo ordine. I Capo Scuola si accerteranno di questo. >> disse per poi scomparire nuovamente al di là della soglia.
Hermione, Ron e altri studenti che portavano la spilla dorata sul petto, si alzarono diretti verso gli slunni del Prino anno, i quali scossi, si alzarono di scatto, dando inizio a un rumoroso chiacchierio. Ron prima di andarsene disse rivolto a Harry: << Vai in Sala Comune, ci vedremo lì fra poco.... >>
<< Ron apsetta, la Prola d'Ordine ? >> gli chiese Harry
<< Ah, sì...Nibelungo! >> rispose l'amico, per poi sparire ditro ad Hermione. Harry e Ginny si gurdarono e poi uno dietro l'altro, si incamminarono verso la Torre dei Grifondoro. Siccome conoscevano bene il Castello, inboccarono alcune scorciatoie, per deviare la bolgia di ragazzi che con urla e schiamazzi si dirigevano verso i loro Dormitori. I due arrivati al corridoio della Strega dall'Occhio di Vetro, incontrarono Lee Jordan e Neville Paciock, due loro amici, anchessi di Grifondoro, Neville era un ragazzo grassoccio, dagli occhi porcini ed era dello stesso anno di Harry, mentre Lee era dell'annata di Fred e George. I nuovi arrivati salutarono gli amici, ed insieme si incamminarono verso la meta comune. Lee cercò di attacre bottone con Harry: << Secondo te, cosa ha avuto Silente ? >>
<< Non saprei... >> gli rispose Harry
<< Secondo me è stato un attentato... >>
<< Non credo, Silente se ne sarebbe accorto... >> tagliò corto Harry, non gli nadava di parlare dell'accaduto.
Dopo aver attravversato 2 sale, salito 4 scalinate, arrivarono alla Torre dei Grifondoro apparentemente deserta, << Non sono ancora arrivati >> eclsmò Ginny. Il gruppetto quando fu davanti al grande ritratto della Signora Grassa accompagnata dalla solita amica comare Viollte, ella gli disse: << Avete sentito, voi c'eravate, come sta? Dov'è ? >> ma Ginny che odiava l'amica disse di punto in bianco, << Nibelungo ! >> e la Signora Grassa con sguardo deluso, aprì il passaggio segreto. Gli studenti lo attarversarono ritrovandosi nella Sala Comune dei Grifondoro.
La sala era agghindata da stendardi, color porpora rappresentanti un Grifone d'Oro, vicino al camino acceso, vi erano quattro poltrone rosse scarlatte, sotto alle quali vi era un soffice tappetto ricamanto d'oro e d'argento. A sinistra dell'entrata vi era un'immensa vetrata, dalle quale si poteva ammirare il paesaggio che presentavano le campagne inglesi, accanto ad essa una dopo l'altra si ereggevano come spire di un serpente due scale a chiocciola di marmo, una conduceva alle camere delle Ragazze, l'altra a quella dei Ragazzi.> le due ragazze si salutarono con un abbraccio, poi Ginny portò Elizabeth davanti a Harry, per presentargliela, ma la ragazza fece un cenno di assenso con il capo: << Ci conosciamo già, Ginny, Harry abita nel mio stesso quartiere... >> il ragazzo non riusciva a crederci, la sua amica d'infanzia frequentava Hogwarts? Era impossibile, eppure eccola lì d'innanzi a lui a salutarlo. Hanny mosse la mano per salutarla inebetito: << Ma non ti ho mai vista a Hogwarts, credevo che tu fossi una babbana... >>
<< Lo sò... >>
<< Non me lo hai mai detto >>
<< Vedevo che eri troppo impeganto e quindi non ti ho mai interpellato >> e gli fece un sorriso.
In quel momento entrarono Hermione e Ron, con alle calcagna un gruppo di studenti del Primo anno, Ron stufo di averli tra i piedi disse: << Ecco a voi la vostra Sala Comune, ora impiccatevi da qualche parte e lasciateci stare ! >>
<< Ron ! >> lo ammonì severamnte Hermione, per poi spiegare tutto ai ragazzi. Intanto l'amico stremato si diresse verso Harry e gli altri: << Non ne posso più quei piccoli marmocchi, non hanno fatto altro che bombardarmi di domande su ti te e Silente! é assurdo ! A proposito avete visto...? >> Harry annuì, poi gli presentò Elizabeth, lo stava per fare anche ad Hermione, ma questa lo precedette abbaraccinado Elizabeth. Harry ancora una volta si domadò come aveva fatto a non notarla, in tutti questi anni. Dopo al rimpatriata, orami sera Harry, Hermione e Ron, si sedettero comodamente sulle loro poltrone preferite, accanto al camino e dpo un minuto di silenzio iniziaronoa discutere sulla salute di Silente.
<< Avte visto? >> chiese a loro Ron
<< Sì... >> gli rispose Harry
<< Secondo te cosa ha avuto? >>
<< Non sò... comunque la McGranit era preoccupata >>
<< Già, forse è la vecchiai, Silente mi pare che abbia circa 115 anni, o giù di lì... >> << Oh....! Non essere ridicolo Ron ! >> intervenne Hemione irritata << Non è stata la vecchiaia e la McGrannit lo sà benissimo ! >>
<< E allora che cos'è stato ? >> le chiese Ron, dopo aver gurardato Harry, anche egli perplesso
<< Non avete sentito il calice rompersi a terra, è qualcosa che c'era in quel vino... >>
<< Avvelenato ? >> disse Harry
<< Esatto ! >>> intervenne Ron
<< Non sò... >>
<< Da-da V-Voldemort ? >> disse Ron preoccupato
<< Impossibile....se ne sarebbero accorti gli inseganti se fosse riuscito ad entrare nella scuola... >> disse Harry
Hermione e Ron annuirono.
L'indomani stranamente non iniziarono le lezione, e in tutta la Scuola si parlava del mancamento di Silente.Harry ne aveva sentite varie, ma nessuna convincente, del tipo "Forse si è ingozzato mentre mangiava il Vitello " oppure " Lo ha fatto apposta, voleva dar del filo da torcere a Caramell ", queste ipotesi provenivano sopprattutto dai Serpeverde, i quali, come Malfoy non desideravano altro che la caduta di Silente. Invece i Grifondoro e le altre Case, erano assai preoccupate per la sua salute, tanto da perseguitare tutti i Professori che si potevano incontrare nei corridoi del castello, verso sera. Hermione, riuscì a fermare la McGranit, quel primo giorno a Hogwarts, chiedendole aggiornamenti sul Preside, ma ella la scartò rispondendole prima di scomparire : << Stà meglio, domani si inizia >> . Harry era assai preoccupato, non riusciva a capire cosa gli fosse sucesso.
Erano le 10 di mattina, e si trovava nel bagno dei ragazzi, era in quel luogo a causa di Pix che glia veva gettato un uovo addosso, prendendolo in piena faccia, Harry continuava a pensare a Silente, non poteva crederci, il cedimento del Preside, voleva dire che nemmeno lui era invulnerabile, e al solo pensiero che poteva essere stato avvelenato da Voldemort, si sentì all'inprovviso sprofondare nel pavimento.
Ron entrò nel bagno sbattendo la porta alle sue spalle, con un tonfo , ridestando Harry e facendolo sapeventare tanto da fargli fare, involontariamente , un piccolo salto dal suolo.
<< Si può sapere cos'hai ? >> gli chiese Harry
<< Indovina ?! >> gli rispose Ron
<< Hermione ? >>
<< E non solo ! >
<< E chi alrto ? >>
<< Krum ! >>
<< E cosa centra lui ? >>
<< Cosa centra ? Diciamo che lui le ha mandato una sua foto, e lei la baciata ! >>
<< Sei geloso di una Foto ? >>
<< Idiota ! >> gli rispose Ron offeso
<< Dai scherzavo... >> disse Harry
Ron si appoggiò al muro , con le braccia conserte e il viso imbronciato, con lo sguardao fisso sul gabinetto che scorgeva davanti a lui. Harry scosse la testa come un'assenso, poi andò dall'amico e gli diede una pacca sulla spalla, dicendogli : << Andiamo nei Giardini ? >> l'amico annuì ed entrambi si diressero verso gli intricati e misteriosi Giardini di Hogwarts .
La giornata era riscaldata da un sole autunnale, le foglie del Platano Picchiatore era ormai marroni e rosse porpora, pronte a calare a un minimo soffio di vento. Il prato erboso che si estendeva davanti al Castello, era occupato da alcuni studenti del 3 e del 6 anno. Harry e Ron videro Hermione e Ginny sulle sponde del lago che chiacchieravano ( << Ma parlano sempre quelle due ? >> mormorò Ron ), i due amici si avvicinarono alle due ragazze, le quali appena li sentirono si girarono di scatto nella loro direzione azzitendosi. Ginny gli invitò a sedersi accanto a loro due, poi una volta sisemati Hermione disse:
<< Ve ne siete accorti ? >>
<< Di cosa ? >> le chiesero Harry e Ron in coro
<< Siete i soliti....che manca il nuovo Professore di Difesa Contro le Arti Oscure ! >> li riprese Hermione esasperata
<< é vero... >> disse Harry
<< Silente se ne deve essere scordato... >> intervenne Ginny << Non credo... >> disse Hermione, pensierosa
<< Non potrebbe essere che Voi-sapete-chi si sia trasformato nel nostro nuovo Professore, per poi avvelenare Silente e scappare ? >> disse Ron, con uno espressione interrogativa e audace
<< Ron sei un caso senza speranza.... >> lo riprese Hermione, alzando gli occhi al celo, per poi riabbasarli e gurdare Harry, il quale si era coricato sull'erba e fissava il cielo senza espressione. La ragazza gli chiese, dopo aver lasciato Ron e Ginny a parlare: << Va tutto bene Harry ? >>
<< Sì... >> le rispose lui
<< Harry, ti devo parlare.... >> gli disse Hermione arrossendo Il ragazzo si rialzò mettendosi seduto, fissando l'amica: << Dimmi... >> le disse. << Ecco io... Harry, io...ma, no è meglio che lasci stare, non è il momento per queste cose...! >> disse alzandosi, dirigendosi con passo spedito al Castello, probabilmente verso la Biblioteca.
La giornata fu lunga, ma piacevole, certo non si può dire di quella seguente, gli studenti appena entrati in Sala Grande, ricevettero gli Orari delle Lezioni. E per gli alunni del 6 anno, fu una grande delusione vedere che quel pomeriggio avrebbero avuto 2 ore di Pozioni e 2 di Divinazione, ron al solo pensiero bevette tutto di un sorso il suo bicchiere di Succo di Zucca, facendogli mancare il fiato. A grande sorpresa di tutti, dopo alcuni minuti dopo la consegna degli orari, al tavolo dei Professori, arrivò silente, in plendida forma, andò davanti al leggio a forma di gufo , aprì le barccia e proferì : << Cari ragazzi e ragazze, volevo farvi le mie più sentite scuse, per l'altra sera, sono ormai vecchio e la vecchiaia avanza senza tregua e quel bicchiere di vino in più mi ha fatto male. Ma ora mi sono ripreso pienamente, e vi auguro un buon anno scolastico, e una buona giornata. >> poi si sedette e iniziò a mangiare il suo Porrige. Hermione, Ron e Harry e gli altri tirarono un sopsiro di solievo alla vista del Preside e affrontarono più volentieri la giornata.
Le prime due ora di Pozioni furono estenuanti e piton non collaborò per migiorarle, anzi assegnò a Harry il compito di ripulire i calderono di tutta la classe, poichè aveva preso gli appunti al momento sbagliato. alla fine dell'ora Malfoy fece la sua entrata trionfante, sparlando della guarigione di Silente. Hermione fece con il capo un cenno di assenso, e cercò di distrarre Harry e Ron, dalle parole del ragazzo, poichè stavano per la terza volta volargli addosso. Drante l'intervallo, Malfoy andò verso il lago diretto da Harry e i suoi amici, insieme a Tiger e Goyl, arrivatogli di fronte gli disse :
<< Potter, ho saputo che quando il Preside è stato male, ti sei messo a piangere è vero ? >>
<< Oh, Malfoy smettila, se non vuoi che ti faccio piangere io ! >> gli rispose Ron << Tacci Weasley, tu e la tua famiglia, avete altro da preoccuparvi, del tipo della morte dei tuoi adorati fratellini che sono scappati da Hogwarts l'anno scorso... >> Ron a quelle parole rimase di sasso, Hermione e Harry si lazarono, poi Malfoy aggiunse: << Grenger fai attenzione anche tu ai tuoi genitori Babbani ! >> e sputò aterra , per poi andarsene. Ron guardò gli amici poi disse : << Secondo voi è vero ? >>
<< Non sò... non credo >> disse Hermione
Intanto dall'ingresso del castello, arrivò Ginny sventolando una lettera, tutta agitata e preoccupata, andò incontro a Ron e gli disse : << Fred e George, sono al San Mungo e i nostri genitori hanno cambiato Casa ora la Tana, non è più casa nostra, i Mnagiamorte hanno distrutto il negozio di Fred e George, Ron è terribile ! Ora sono al San Mungo in fin di vita ! >> Ron guardò la sorella, la quale aveva iniziato a piangere, poi guardò Harry con uno sguardo inespressivo, ed abbracciò Ginny consolandola. Hermione posò la mano sulla spalla di Ron confortandolo, mentre Harry profondò nella più totale nagoscia.

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Capitolo 6
*** Le parole di Harry ***


Capitolo 6
Le parole di Harry

Quello stesso giorno, Ron e Ginny partirono verso King's Croos, per poi raggiungere i loro genitori e per accertarsi della salute di Fred e George, anche Harry voleva andare con loro, ma gli e lo fu impedito dalla Signora e dal Signor Weasley, i quali troppo preoccupati, consigliarono al ragazzo di rimanere a Hogwarts al sicuro da ogni pericolo, ora più che mai. Hermione si fu offerta di tener compagnia a Harry, anche se desiderava accompagnare Ginny, ma secondo ella avrebbe solo peggiorato le cose, visto che ogni 5 minuti al solo nome dei due fratelli Weasley mal capitati, si metteva a piangere.
Harry ed Hermione passarono il resto della settimana, in Biblioteca e nella Torre dei Grifondoro. Harry notò che l'amica, si faceva sempre più timida, un tempo non era così. Forse è l'età, pensò Harry. Ma ora la mente del ragazzo aveva altre preoccupazioni, poteva non pensare ai Weasley...Harry poteva immaginare la Signora, al capezzale dei due figliuli in fin di vita, versare fiumi di lacrime. Mentre Ginny, consolava la madre e Ron...che rimaneva seduto su una sedia, in un angolo della stanza, con sguardo assente, lui che poco prima era semplicemente preoccupato per una stupida foto, ora si stava desiderando la vita dei suoi due fratelli.
Hermione di tanto in tanto scompariva nel bagno delle ragazze, e ne riusciava con gli occhi lucidi.
Finalmente un martedì mattina, i due ricevettero un Gufo, da parte di Ron, con su scrito:

Harry, Hermione volevo dirvi che mi tratterò ancora per una settimana...la mamma vi saluta e Ginny saluta te Hermione, per quanto riguarda Fred e George, hanno subito la Maledizione Cruciatus, e non si sono ancora risvegliati, i dottori sono otimisti, e papà mamma continuano sperare, ma io non so più cosa pensare...
Ciao
Ronald Weasley


Hermione rilesse la lettera più volte, poi la passò a Harry, per poi sparire diretta verso i bagni. Il ragazzo la lesse, e si sentì un poco responsabile, per la malinconia di Ron, l'Ordine della Fenice era stato creato anche per proteggere Harry, e i Weasley avevano sacrificato la loro vita per lui, e questo lo faceva sentire a disagio, egli era salvo e incolume, al sicuro a Hogwarts mentre loro erano a soffrire al San Mungo. Harry, più tardi, uscì dalla Sala Grande, diretto al proprio Dormitorio, ma quando fu arrivato davanti al ritratto della Signora Grassa, sentì un vocio provenire dal piano superiore, e dei passi agitati, il ragazzo salì le scale e si recò in corrispondenza dei rumori, e scoprì che provenivano dall'Ufficio della McGranit. Harry acostò l'orecchio alla porta. Riconobbe la voce della McGranit stessa, ma anche quella di Piton. Entrabi discutevano sull'Ordine della Fenice. La Professoressa pareva al quanto preoccupata per qualcosa e il Professore insisteva a seguire un piano a Harry ignoto. << Severus, tu sai meglio di me cosa stia passando, e non credo che sia giusto cacciarlo via >> disse la McGranit in tono suplicchevole,
<< Non sono d'accorco su ciò che proferisce Minerva. Credo che egli debba lasciarci, se resta in codesto luogo, metterebbe in pericolo la vita e l'incolumità di tutti gli studenti. >> insistette Piton,
<< Ma se il ragazzo lascia la Scuola, metteremo in pericolo la sua vita e tu sai meglio di me quanto Egli lo desideri, se lo scacciamo, è come se ci arrandessimo! >> << Secondo il Piano, da noi tutti prima stabilito, deve lasciare Hogwarts per un giorno, per poi tornare >>
<< No, non il Piano che noi tutti abbiamo stabilito, il Piano che tu hai stabilito. Severus, so che egli non è uno dei tuoi più migliori studenti, ma secondo Albus, dobbiamo cambiare il Piano. Il ragazzo deve rimanere a Hogwarts, fino alla fine dell'azione, e poi... dove potrebbe andare? il Quartir Generale è stato distrutto dai Mangimorte e i Weasley sono al San Mungo >> concluse la McGranit. Piton non le rispose ma fece un brontolio che Harry interpretò come un consenso. Poi sentì dei passi dietro di se.
Si girò.
E vide Neville , con il viso porcino stranemte preoccupatao e arrosato. E gli disse preoccupato : << Harry, tu conosci Hermione Granger ! é da pranzo che non si fa vedere e adesso sono le 8 del pomeriggio, Calì Patil, mi ha mandato a cercarti per riferirtelo ! A prposito... cosa ci fai qua Harry ? >> in quel preciso istante, prima che Harry potesse rispondere, la porta dell'Ufficio si spalancò e uscì Piton che guardò con sguardo maligno i due ragazzi e disse malevolo : << Potter, Paciock ! Cosa state facendo ? >>
<< Nulla >> rispose Harry affabile
<< Nulla Potter ? E come mai Paciock è così accaldato, spero che tu e il tuo amico non stavate origliando ! >>
<< N-no Prof-fe-fessor P-p-piton >> disse Neville
<< Sia quello che sia, ora levatevi dai piedi ! >> e se ne andò, con facento svolazzare il proprio mantello nero alle sue spalle.
Neville tornò nella Sala Comune, mentre Harry si diressa nel bagno delle ragazze alla ricerca di Hrmione, che non trovò. Dopo una buona mezz'ora alla sua ricerca, incontrò Calì e le chiese se l'avesse vista ed ella gli rispose che poco prima Hermione era entrata nel Bagno di Mirtilla Malcontenta. Harry, corse per le scale, fino ad arrivare al bagno designato.
Era un bagno malconcio, nessuno ci andava, poichè era infestato dallo spirito irrequito di Mirtilla Mlacontenta, una ragazza uccisa da un Basilisco, la quale aveva un debole per Harry da quando lo incontrò al Secondo anno.
Il ragazzo appena entrato si guardò intorno, notando che non ci fu l'assalimento di domande da parte dello Spirito, agguzzo la vista in cerca dell'amica. Da un cubicolo, sentì dei singhiozzi soffocati. Harry bussò sulla porta e chiese insicuro: << Hermione, sei tu ? >>
<< Vai via ! >> gli rispose l'amica, con voce spezzata.
<< Dai esci...ti stanno cercando tutti, e ti devo parlare >>
<< No ! Harry vai via ! >>
<< Va bene... >> disse il ragazzo, dirigendosi verso l'uscita, ma prima di arrivarci, sentì la porta del cubicolo aprirsi con un cigolio, Hermione si avvicinò a lui e gli disse con voce tremante : << Scusami Harry, ma sono preoccupata per Ron, quella lettera...Ron non ho mai visto una sua lettera scritta in quel modo...io lo vedevo sempre come un Idiota che faceva il buorlone...e vederlo così triste... >> e scoppiò a piangere. Harry non sapeva cosa fare, poi seguì il suo istinto l'abbraciò , la ragazza si appoggò al suo petto, bagnandogli la divisa di lacrime. Poi il ragazzo disse, cercando di consolarla : << Hermione, vedrai che tutto si sistemerà.. >> lei annuì continuando ad' abbraciarlo. Poi Harry abbasò lo sguardo e pensò a ciò che aveva appena detto, e si rese conto che nemmeno lui era sicuro che tutto si sarebbe sistemato.

Le giornate si facevano sempre più fredde, mano mano che l'inverno avanzava. Le foglie del Platano Pichiatore oramai era a terra, streamate dalla fatica di restire al vento gelido che attraversava i giardini di Hogwarts, e di tanto in tanto, questo risuciva a penetrare nella Scuola stessa.
La finestra si spalancò con un tonfò, che si infranse al con tatto con il muro di pietra. Harry si lazò dalla poltrona e andò a chiuderla. Erano passate ormai tre settimane dalla lettera di Ron, e i due amici non avevano mai più avuto notizie di lui e dei sui fratelli ricoverati.
Hermione si era rassegnata, alle continue interuzioni da parte del vento, che apriva le finestre della Sala Comune, non ci faceva più caso, e continuava a studiare Antiche Rune. Harry invece, continuava ad alzarsi, fino a quando non puntò la bacchetta contro la serratura della finestra e la sigillò con un incantesimo. Dal passagio, entrò la Professoressa McGranit. Osservò la stanza, inquadrando i due studenti, poi si avvicinò alla bacheca e appaese un avviso scritto su un foglio di pergamena rossa. Dopo di che si diresse verso Harry e con tono deciso disse: << Potter, li allenamenti di Quiddich inizieranno domani sera alle 8, nel Campo. Ora per entrambi... >> inidicando anche Hermione << La Signora Weasley, ha voluto informarvi che Ron tornerà a Hogwarts domani stesso per iniziare gli allenamenti, è tutto >> girò sui tacchi e se ne andò. I due si gurdarono, finalmente avrebbero saputo quale fosse stata la sorte di Fred e George.
Hermione si alzò, diretta alla bacheca, lesse l'avviso. Poi chiamò Harry: << Harry! Harry, vieni a vedere ! >>
<< Cosa c'è ? >> le rispose
<< L'Avviso ! Vieni a leggerlo ! >>
il ragazzo si alzò diretto verso la Bacheca, e lesse l'Avviso:

Il Corpo segli Insegnanti informa gli studenti, che è pervenuto il nuovo insegnante della Difesa vs Arti Oscure: il Sig. Athemma Janmes. Le sue lezioni inizieranno dalla prossima settimana, Lunedì prossimo riceverete i nuovi Orari. Grazie per l'attenzione.
Cordiali Saluti
Il Preside Albus Silente

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Capitolo 7
*** Dolore e Coraggio ***


Capitolo 7

Dolore e Coraggio

Ron ormai era tornato a Hogwarts da più di un mese, Harry ed Hermione fecero di tutto per tirar su di morale l'amico, ma in vano. Un giorno però qualcosa in Ron si accesse come una piccola fiamma di speranza. Harry lo vide corrergli in contro sventolando una busta marroncina, con tanta energia che gli scappò di mano, Harry ed Hermione lo raggiunsero curiosi:
<< Cos'è sucesso Ron ? >> gli chiese la ragazza
<< Fred e George ! >>
<< Cosa ?! >>
<< Si sono rimessi, cioè stanno meglio! Sono fuori pericolo ! >>
Hermione urlò dalla gioia abbraciando Ron che divenne di colpo rosso paonazzo, mentre sul viso di Harry si stagliava un sorriso pieno di felicità, e a sua volta appena Hermione lasciò Ron abbaraciò l'amico, quel giorno aveva la prospettiva di essere radioso e senza angoscie, dopo tanto tempo.
La prima lezione di Difesa vs Arti Oscure, era ambita da tutti, poichè nessuno sapeva com'era il nuovo professore. Alle 16:30 Harry, Ron ed Hermione erano già davanti all'Aula insieme ad altre persone anch'elle impazienti. Poco dopo le porte si aprirorono. L'aula era la stessa degli scorsi anni, l'unica cosa differente era il banco dell'insegnate che aveva assunto un colorito grigiastro al posto del solito banco di legno, ora si trattava di unn'immensa cattedra con all'esterno degli stipetti di vetro i quali racchiudevano delle sottili e fragile bottigliette di cristallo con dei liquidi azzurri al loro interno. Dietro la strana cattedra vi era un uomo dai linementi rudi, alto, mingherlino, aveva capelli lunghi e scuri, privo di barba, davanti a se, sulla cattedra vi era un grosso libro color argento sul quale l'uomo posava la mano. Gli studenti presero posto nei banchi: Harry, Ron ed Hermione erano in prima fila.
L'Insegnante ,con una voce roca e innaturale, disse : << Buon Giorno. Il mio nome è James Athemma, per quest'anno vi insegnerò Difesa Contro le Arti Oscure. Mi sono informato sui vostri precedenti Insegnanti, ho notato che molti di loro sono stati al quanto scadenti... >> in quel momento ci fu un bisbiglio generale << Ma bando alle ciance, è ora di rimmettervi in riga, d'ora in poi basta libri e basta Mollicci, vi insegnerò a difendervi dallla Magia vera, dalle Maledizioni senza Perdono >> tutti ora fissavano alibiti l'insegnante << Non guardatemi con quei volti ! Ora vi mostrerò tutte le Maledizioni però prima soltanto teoricamente>> si alzò e si mise a spiegare la Maledizione Crucitus << Ecco a voi la Maledizione Cruciatus, quella più terribile e dolorosa... >> mentre spiegava agitava la bacchetta come un bastone da Magiorette, i suoi capelli si muovevano a tempo, mossi dalla scia di vento provocata dal movimento della bacchetta, poi appena vide Hermione prendere appunti si bloccò e disse in tono di rimprovero << Signorina Grenger !Le ho per caso detto di prendre appunti? 10 punti in meno ai Grifondoro a causa della sua maleducazione. Stavo dicendo... >> e riniziò. Hermione divenne rossa, con gli occhi puntati sul Professore, mentre si riempivano di lacrime, Harry la fissò e pensò che quel Professore forse non era così speciale come si pensava e comunque nascondeva qualcosa...

Natale ormai era passato da una settimana, la neve scendeva fitta sul Castello, i Prati sembravano sotto un'Incantesimo, da quanto brillavano ai riflessi del Sole ancora pigro e spento. Harry, Ron ed Hermione si trovavano vicino al Lago ghiacciato e osservavano gli Studenti del Primo anno che scivolavano sul ghiaccio.
<< Fate attenzione ! >> gridò la ragazza
<< Lasciali stare Hermione se affogano, Tinky sarà contenta >> disse Ron sarcasico << Thinky ? >> chiese Harry in modo interrogativo
<< Sì, Hagrid mi ha detto che la Piovra si chiama così... >>
Tutti e tre si misero a ridere, era normale che Hagrid chiamasse un essere mostruso con un nome da cagnolino affetuosso, come Fuffi.
Alle otto di sera, tornarono al Castello, ma mentre stavano attraversando i prati innevati, all'improvviso Harry si sentì la fontre anadare a fuoco, un dolore lancinante gli tarfisse la cicatrice.... Si ritrovò in uno dei corridoi del Castello, dun tratto era nella Sala Comune dei Serpeverde. Davanti a lui c'era Malfoy, con suo padre incappuciato e con un gruppo di Mangiamorte...tutti avevano la bacchetta puntata contro un uomo, dai capelli lunghi, mal ridotti. Lucios disse all'uomo: << Dove sono? Ora la Luna per noi non è un problema. >>
Harry, nel sogno, alzò lo sguardo verso la Finestra e vide uno spicchio di Luna.
<< No, mai ! >> rispose Athemma.
<< Bene >> disse una sagoma nera pervenuta dall'oscurità della Sala, con un sorriso maligno, Voldemort puntò la bacchettà sul'uomo e gridò << Crucio >> e il Professore si accasciò a terra gridando.
Harry si risvegliò, grazie agli scrolli da parte di Hermione. Si rese conto di trovarsi srdraiato a terra, nonostante la neve gelida, era sudato e aveva caldo. Ron lo aiutò a ralzarsi, e preoccupato gli chiese: << Cos'è successo ? >>
<< Il...il...Professore...Athemma....Voldemort >> balbettò Harry
<< Cosa? >>
<< Dobbiamo andare ! Subito ! >>
<< Dove ? >>
<< Venite con me ! >>
e gli amici seguirono Harry all'interno del Castello correndogli appresso. Dopo essere arrivati davanti alla sala Comune dei Grifondoro, Harry raccontò il Sogno a Ron ed a Hermione. Il primo fu spaventato dalle parole di Harry e disse, allarmato: << Ma, quindi...il Professore Athemma, è in pericolo....hai avuto una pemunizione come l'anno scorso ! >>
<< Sì, esatto ! >>
<< No ! >> intervenne Hermione, cauta.
<< Cosa ?! >> disse Harry
<< Non t ricordi cos'era successo, l'ultima volta che abbiamo creduto ai tuoi sogni, in cui Voldemort torturava qualcuno ? >>
<< Sì...e anche bene, fidati ! >> dise Harry irritato
<< Non potrebbe essere che sia un'altra trappola ? >>
<< Quella volta, anzi quelle volte, ero io Voldemort ! Ora io, invece osservavo la scena ! Come un film ! >>
<< Un film ? Cosè ? >> disse Ron curioso
<< Nulla ! >> dissero Hermione e Harry in coro
<< Hermione, questa volta è successo veramente ! Erano nella Sala Comune dei Serpeverde ! >>
<< La cosa migliore da fare è di andare dal Professore stesso...non credi Harry ? Abbiamo perso qualcuno la scorsa volta a causa di ciò... >> << Lo sò ! E non continuare a ricordarmelo ! >> le rispose Harry furioso, non era uno stupido se lo ricordava, pensava il ragazzo. Tutti e tre, dopo, di comune accordo andarono nell'Ufficio di Athemma. Aprirono la porta, << C'è qualcuno ? >> chiese Hermione. L'Aula era deserta, i sui banchi svolazzavano delle pergamene scarabbochiate, la Finestra era spalancata, e un vento freddo soffiava rabbioso. I tre salirono le scale che portavano all'ufficio dell'Insegnante. Appena aprirono la porta uno spettacolo raccapricciante, gli si parò davanti. La stanza era ricoperta spruzzi e chiazze rosse, Ron si avvicinò di più per esaminarle, e disse in tono tetro: << è...è...sa....sangue ! >> e si spostò si scatto dalle pareti, ma Hermione e Harry osservavano qualcos'altro. Ron si girò e guardò nella direzione in cui guardavano i due. Appeso al lapadario c'era un uomo impiccato...Hermione tirò un grido di spavento e si aggrappò a Ron, quasi facendolo cadere, Harry si avvicinò alla sagoma. La girò cauto verso di lui. L'uomo aveva capelli lungi, neri e unticci che gli coprivano il viso ovale, formato da un lungo naso. La porta alle spalle dei ragazzi si spalancò, la McGranitt gli venne incontro. << Professoressa ! >> disse Hermione in lacrime senza staccarsi da Ron. Ma l'Insegante non rispose, aveva lo sguardo spento, privo di emozoni, puntò la bacchetta contro gli alunni e disse rude: << Muovetevi ! Nei sotteranei subito e senza fiatare ! >> i tre si guardarono sorpresi poi Harry si avvicinò alla McGranitt : << Si sente bene Professoressa ? >>
<< Taci Potter ! E muoviti !
Harry, Ron ed Hermione, ubbidirono e seguirono la Professoressa di Trasfigurazione, sino ai sotteranei. L'aria lì si faceva sepre più secca, attraversarono un'infinità di corridoi, fino a quando raggiunsero una porta di faggio, verde, con l'insegna di un Serpente. L'insegante l'aprì, e una schiera di Mangia morte si parò davantia loro. Delle corde spuntate dalla bacchetta di uno di loro legò i tre ad una colonna di marmo.
Accasciati a terra c'erano due persone una molto anziana, con la barba bianca e lunga, l'altra con i capelli neri lunghi, lo sguardo spento, ma pieno di odio e fervore.
Una sagoma nera si avvicinò ai due, e disse, con voce sottile e fredda: << Bene, bene, Silente e Athemma James, ai miei piedi, finalmente. Sai Albus, ti credevo più furbo....sì, davvero. Mi deludi, il più "Grande Mago del Mondo " dicevano, l'mico mago che l'Oscuro Signore teme. Sciocchezze ! Io non ti ho mai temuto ! Anzi, il motivo per cui non mi sono mai preoccupato di te fino all'atranno era percgè mi facevi pena, e sino a quel momento non eri mai stato un vero danno. Al contrario di quel Ragazzino viziato, Potter .>> poi guardando Harry e gli altri << bene vedo che Minerva ha portato altri ospiti, alla nostra festa. Benventi! >> ed aprì le baccia amichevolmente. << Ma di voi me ne occuperò più tardi, ora è il momento del nostro caro vecchio Preside... >> e riportò lo sguardo su Silente. << Sì, credo proprio che inizierò da te, anzi no...dal nostro Athemma....ora la Luna non è più un problema per noi, vero Harry ? >>
Harry non sapeva più cosa dire, davanti a lui si prensentava un incubo. Silente catturato da Voldemort, la McGranitt, ipnotizzata...no, non era possibile. Era un sogno ora si sarebbe svegliato, ma i sighiozzi di Hermione gli fecero capire che non era così.
<< Torniamo a noi, visto che il nostro begnamino Potter è privo di lingua. >> Alcuni Mangiamorte risero. << Athemma, Athemma...sai io non ho mai sentito parlare, di te...infatti mi ero insospettito subito della tua identità, appena Lucios mi lo comunicò il tuo arrivo a Hogwarts. Mio caro Albus, devi farti venire in mente altre idee, per i Custidi Segreti. >> e rise meglifubo.Silente non alzava lo sguardo, era immobile, sembrava perfino che non respirasse, guardava il pavimento, senza fiatare, aveva le mani legate e pure le caviglie, ma non opponeva alcune resistenza. Al contrario Athemma, guardava Voldemort fisso negli occhi, come una sfida.
Hermione continuava a piangere, e Ron cercava di consolarla, inutilmete. La stanza era nel più completo silenzio, solo la rgazza si sentiva.
Voldemort dopo lacuni attimi risprese: << Dimmi >> e puntò la bacchetta sull'insegnate di Difesa vs arti Oscure. << dove si nascondono i Weasley e il resto dell'Ordine ? >>. Ron alzò il capo sorpreso e spaventato. << Uno lo già trovato...e gli atri ? >>
<< Non sò di cosa parli ! >> gli rispose Athemma.
<< Davvero ? Forse non ricordi più la tua vera identità, Remus ? >>
Lupin guardò Voldemort sempre con più odio.
<< Allora ? >> risprese l'Oscuro Signore, << Molto bene, non vuoi parlare ? >>
Lupin non ripose.
<< Non posso certo farti del male, e nemmeno ad Albus...però posso farlo a qualcun altro, vediamo...a Potter no, ho un tattamento speciale per lui. Sì, ho deciso ! >> E con un cenno del capo, la corda di Hermione si slegò, e la ragazza come se trascianata da una forza si avvicinò a Voldemort. Ella gemiva di pianto, metre le sue mani si alontanavano da quelle di Ron. Harry cercò di afferarla ma appena si mosse una corda gli si attorcigliò al collo.
<< Ah! Dimenticavo Potter, a ogni movimento che farai quella corda si stringerà sempre di più fino a soffocandoti, oppure, se fai qualche movimento brusco la stessa corda si infiammerà momentaneamente. Ora veniamo, a te Grenger. >> Prendendo Hermione per un braccio, poi rivolgendosi a Lupin: << Non hai ancora intenzione di parlare Remus? >>
Lupin non parlò.
<< Bene...Grenger, preparati... >>
Hermione piangeva,e tremava.
<< Crucio! >>
Un baliore colpì Hermione atterandola, e fcendola dimenare a terra, in preda lle grida e la dolore.
<< NO! >> urlarono Ron ed Harry insime.
Ron si dimenò, mentre Harry veniva stargolato, e delle chiazze rosse si divampavano sulla sua pelle.

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Capitolo 8
*** Dalla Fine all' Inizio ***



Dalla fine all'inizio

<< Maledizione ... ! >> imprecò Harry socchiudendo gli occhi a causa del bruciore, << Ron, dobbiamo fare qualcosa ... >> sussurò all'amico, << Sì, ma cosa ? >> sussurò di risposta Ron.
Voldemort con un cenno di bacchetta, porse fine all'agonia di Hermione, ella si stagliò a terra immobile,ansante e con la fronte perlacea. Harry gurdava la scena ansante anch'egli, alla vista del suo viso e delle bruciature, Voldemort sorrise maligno, con un ghigno di vittoria, poi si rivolse nuovamente verso Lupin, il quale era ancora sotto le spoglie del Proffesor Athemma, << Allora ... ! Ti sei deciso? Se questo non è di tuo gradimento, ti avverto che posso fare di meglio ... >> e sorrise; Lupin guardava esterefatto la ragazza, un misto di terrore e stupore invadeva il suo volto, poi disse sommesso, con un tono di voce diverso dal solito << Non, ti dirò nulla ... >>
<< Molto bene ... Granger preparati nuovamente >> ma nell'istante in cui l'Oscuro Signore alzò la bacchetta, Silente parlò come se si fosse risvegliato da un lungo sonno, Lupin aveva assunto un volto più deciso da prima, come se avesse ricevuto una buona notizia; Harry lo notò e stpito si chiese cosa avevano in mente, poi appena Voldemort si voltò verso Silente, Lupin rivolse lo sguardo a Harry e Ron, con un cenno del capo indicò la finestra alle sue spalle, i Ragazzi la guardarono e stupiti videro delle nuovole nere spostarsi. La Luna non era per nulla a spicchio, prima di allora, era stata coperta dalle nuvole, almeno una parte. A quanto pareva Silente lo aveva capito subito. Lupin continuava a far cenni , come per suggerire qualcosa, del tipo, come muoversi, volare.... << Cosa diavolo sta dicendo ? >> chiese Ron ad Harry sotto voce, << Non capisco, un attimo ... dobbiamo scap ... a ... re .... >>
<< Cosa ? >>
<< Dobbiamo scappare, ci sono, Ron quando la Luna diventerà piena, dobiamo liberarci e scappare ! >>
Ron annuì, sorpreso.
Lupin dopo aver capito l'intuizione di Harry, guardò Voldemort, il quale pendeva dalle labra di Sielnte insieme ai Mangiamorte.
La Luna si faceva sempre più largo tra le nuovole, e nessuno apparte Harry, Ron e Lupin si davano pena di guardarla. Ormai l'effetto della Pozione Polisucco era svanito, e il Professore aveva assunto il suo aspetto originario. Silente continuava a distrarre Voldemort e i seguaci, raccontamdogli una assurda storia sui Weasley, che Ron ed Harry trovarono buffa, e si meravigliarono alla vista della credulità dell'Oscuro Signore, di sicuro Silente aveva una certa dimestichezza a far bere le sue fandonie, la sua voce era megliflua e serena, e più che raccontare sembrava che gli stesse ipnotizzando.
Molfoy distolse lo sguardo da Silente e gurdò la finestra, distratto, poi riprese a aguradre Silente, ma non per molto, si accorse del pallore che aveva assunto Lupin, e riguardò la finestra notando la Luna. Le mancava un filo per essere definita Piena. Subito il Mangiamorte andò accanto a Voldemort sussurandogli ciò che aveva appena visto, il Preside taque e Harry notando la scena rimase col fiato sospeso, poteva sentire il proprio cuore battere contro la cassa toracica ... " Ti prego, no, no, non ora ... " . Ma l'Oscuro non fece in tempo a gurdare la Luna che ella si stagliò con tutto il suo splendore, sul Castello.
Tenui raggi di luce filtrarono dalla finestra. Lupin fu ricoperto da una coltre di pelo grigio. Il suo viso si tramutò in un muso appuntito, la sua schena si incurvo e d'un tratto davanti ai presenti stupiti, si presentò un Lupo. Silente si liberò dalle funi senza alcuno sforzo, e strappando la propria bacchetta dalle mani di un Mangiamorte liberò il Licantropo, che con un balzo azzanò uno dei Mangiamorte. Di incanto anche Harry e Ron furono slegati dalle funi che li legavano. Harry prese Hermione e la portò al riparo in un angolo della stanza, suguito da Ron. Scie rosse guizzavano da ogni parte, dirette verso il Lupo. Silente colpì la McGrannit con un fascio si luce colr argento, liberandola dall'Incantesimo, subito ella rimase immobile, inebetita, comprese subito la situaziò, sfoderò la bacchetta e lanciò una serie di Incantesimi, contro i Mangiamorte. Solo Voldemort rimase immobile, con lo sguardo maligno e con il suo solito sorriso perfido, anche se ora, Harry poteva notare una vena di paura nel suo volto. La porta della Sala si aprì di schianto, sulla sua suglia erano stagliati il resto del corpo degli Insegnati, seguiti da delle sagome dai lunghi amtelli neri. Tutti avevano la bacchettà in mano, e un'altra vampata di scintille rosse invase la stanza. Harry e Ron approfittarono della situazione per uscire dalla confusione, si appoggiarono al muro di pietra appena pochi metri dalla porta. Dopo alcuni istanti il rumore di Vetrate infrate, di tavoli rovesciati e di sfregi degli arazzi, ci fu inqiuetante silenzio.
<< Ron aspetta , qui stai vicino ad Hermione >>
<< Sì, ma ... ma ... tu dove vai ? >>
<< A vedere cosa sta succedendo, non mi va di star qui a far nulla ! >>
<< Stai attento ... >> ansimò dun tratto Hermione, socchidendo gli occhi, Harry le sorrise, poi guardò Ron che con un cenno del capo accarezzò la fronte della rgazza che si riaddormentò.
Harry si avvicinò alla porta orami sfondata, la Sala Comune dei Serpeverde era peggio di un ripostiglio abbandonato. Al centro del quale due sagome una davanti all'atra attiravano l'attenzione dei seguaci, sia del bene che del male.
<< é l'ora della verità Albus ! >> disse Voldemort sorridendo << no, la verità era già da tempo satbilita, Tom lo sai meglio di me che tutto ciò non sarebbe mai potuto accadere se ... >>
<< se Io fossi stato un bravo rgazzo e tutto il resto ! Si certo ... smettila con le tue morali da buon samaritano ... >> intanto in un angolo della stanza Lupin ancora sotto l'effetto della Maledizione si divincolava sotto la presa di cinque Mangiamorte pieni da tagli e graffi. Voldemort si girò verso di lui e pronunciò ad alta voce impazientito << Ora basta ! Taci bestia ! Avada ... >> ma non fece in tempo a finire che Harry gli pronunciò << Exspelliarmus! >> e l'Incantesimo lanciato dal'Oscurò Signore venne devito colpendo il Licantropo solo qualche centimetro più in là. L'uomo gurdò furioso il rgazzo, insieme a tutto il resto dei seguaci, << Cosa credevi di fare Potter ? Ti senti così in grado di ostacolarmi stupido Moccioso ? La tua magia in confronto alla mia è niente ! >> poi rialzò nuovamente la bacchetta, ma fu preduto da Silente e dal resto degli aiutanti, e una scarica di scintille azzurrò colpirono Voldemort, il quale venne avvolto da una coltre di fumo grigio.
La nebbia si ritirò, ma , al contario di come sperava Harry, Voldemort era inerme, ma un tappeto di sagome giaceva ai suoi piedi. I Mangiamorte lo avevano protetto, ed egli gli aveva usati come scudo
. << Credevate davver che sarebbe bastato così poco ? Albus mi meraviglio di te ! >> << é finita Tom ... ! >> disse Silente
<< No, è solo l'inizio, e lo sarà sempre, fino a quanto non ti arrenderai ! >>
Poi Voldemort sparì, come avvolto da un'alone di sabbia bianca attorciliatasi addoso a egli come un mulinello.
Tutti tranne Silente osservarono la scena ansanti e sorpresi. Il Preside al contrario abbassò il capo e fece un lungo sopiro di solievo.
Harry corse fuori dalla stana, raggiunse Hermione e Ron nel punto in cui prima gli aveva lasciati, ma non c'erano, allora corse verso le scale, diretto alla Sala Grande, ma trovò gli amici ai piedi della scala di Marmo all'entrata. Sul volto di Ron era chiaramente disegnata una paura folle, sudava freddo, e guardava un punto fisso davanti a lui, sulle sue ginocchia Hermione ansante era stremata, come se avesse appena fatto una lunga corsa.
<< Cos'è sucesso ? Voldemort se ne è andato ! >>
Ma Ron non gli rispose e gurdava fisso la porta d'ingresso. allora Harry si girò e guardò anche egli la porta di quercia, davanti a lui vi era l'Oscuro Signore, con la bacchetta in alto.
Harry lo gurdò stupido, un freddo accecante lo invase, non riusciva a muoversi era paralizzato.
Voldemort abbassò di scatto la bacchetta e intanto pronunciò con rabbia << Avada Kedavra >>
Un getto luminoso colpì in pieno petto Harry che non fece intempo a difendersi ... un'ondata di freddo lo invase, la sua vita gli passò davanti: Sirius, i suoi genitori, Ron, Hermione, Piton impiccato ...
Con un tonfo cadde a terra.


<< Harry ? Harry ! Harry svegliati ! >>
Qualcuno lo scrollò.
Pian piano Harry mise a fuoco la sagoma che gli si stagliava davanti. << Harry stai bene ? >> gli chiesero Ron ed Hermione in coro. << Sì ... ma dove sono ? >>
<< Come dove sei? Sei sul treno ! Ma ti senti bene ? >> gli rispose Hermione preoccupata.
Harry si rimise composto, era stavaccato sul sedile e nasante e sudato. Ron si lasciò sedere sul sedile dalla parte opposta e disse << Hai di nuovo sognato ciò che è sucesso la scorsa settimana vero ? >>
<< Sì ... >>
<< Oh, Harry smettila di tormentarti alla fine si è risolto tutto >> disse Hermione accomodandosi accanto a Ron, << Già ... ma potevo morire, voi potevate morire ! >> << Non dire così, Silente è arrivato appena in tempo, ha deviato in parte l' Incatesimo, e poi Voldemort a me ed a Ron ci ha solo lanciato degli Sciantesimi per farci arrivare dalla scala ... >>
Harry annuì, poi posò la mano sul suo petto e sentì le bende che Mdama Chips gli aveva messo dopo l'attaccò. Hermione era ricoperta di cerotti e di garze, e anche Ron ara ridotto male.
<< Oh, Harry non preoccuparti di noi, saremo nuovi entro pochi giorni, è così che ci ha detto Poppy >> disse Ron sorridento. Aveva il braccio intorno alla spalla di Hermione, e con una mano, stringeva quella della ragazza. Harry gli sorrise era fiero di avere due amici come loro e disse << Grazie ... di tutto >>
<< E di cosa, oltre a sopportarti ? >> gli rispose Ron ridendo.
Hermione ed Harry risero, poi il volto della razza si incupì << Vi rendete conto che il prossimo anno non ci vedremo più ? >>
<< Già ... >> disse Harry
<< Io non ti lascierò ... >> disse Ron e si avvicinò ad Hermione per baciarla. Harry notando che era di troppo sgattaiolò via dall'abitacolo, e raggiunse il corridoio. Si appogiò alla parete e pensò a ciò che aveva appena sognato. Stavano ormai tornado a casa, e tutto quello che avevano passato in quell'anno, sarebbe rimasto impresso più che mai nella sua mente, anche Ron ed Hermione pensavano molto spesso all'accaduto, ma riuscivano a distrarsi .... " Da quanto Ron si è fidanzato con Hermione, anche lei sembra più serena, anche se tante volte veniva da me a piangere ... prima che Fred e George si rimettessero completamente ... almeno loro, si aiutano a vicenda ... io invece non ho nessuno solo la mia cicatrice che mi crea guai e che mette in pericolo che unque mi stai accnto ... "
<< Harry tutto ok ? >> disse Elizabeth, paratasi davati a Harry
<< Sì ... ma da dove arrivi ? >>
<< Dal fondo del corridoio , non mi hai sentita ? >>
<< No ... era soprapensero >>
<< Lo credo bene, dopo tutto quello che è successo ... Hermione è lì ? Posso parlarle? >> e fece per aprire lo scompartimento, ma Harry la bloccò
<< No, è meglio di no ... >> le disse sorridendo,
<< Ah ... capisco, stanno bene insieme ... >>
<< Già ... >>
Il treno cominciò a rallentare.
<< Vado ... ci vediamo ... >> disse la ragazza, sfiornado la mano di Harry << Va bene Elizabeth >> le rispose lui afferandole la mano e baciandola.

Fine

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