Per l'altra metà del cielo.

di theladyhadacat
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** No place for demons. ***
Capitolo 2: *** All the lonely people. ***
Capitolo 3: *** Hypocrisy is the problem. ***
Capitolo 4: *** Love,where are you? ***
Capitolo 5: *** We should have a coffee. ***
Capitolo 6: *** Say you love me. ***
Capitolo 7: *** Not a good morning. ***
Capitolo 8: *** Everything is clear in our world. ***
Capitolo 9: *** Love is the answer. ***
Capitolo 10: *** For the other half of the sky. ***



Capitolo 1
*** No place for demons. ***


No place for demons.


La pioggia cade insistente sulla ringhiera del balcone.
Lei è lì,stesa accanto a me.
La guardo. La guardo e capisco che la perfezione esiste. I suoi capelli scendono morbidi sulle spalle. Respira,il suo respiro è dolce,quasi impercettibile. Piano. Si muove sotto le coperte,lentamente,ancora. Tra noi non c’è nulla. Non stiamo insieme,siamo solo amici. Migliori amici da quando avevamo cinque anni. Da quando tutti si divertivano a prenderla in giro,alle elementari. Io la difendevo,a costo di mettermi contro “tutti”. Quei “tutti” divennero “niente” per noi. Non abbiamo mai provato mai nulla l’uno per l’altro,solo un bacio in terza media. Mi sembra di rivedere la scena.

-Ho paura che nessuno mi bacerà mai.
-Succederà,vedrai Angelica.
-Voglio che il mio primo bacio sia a qualcuno di importante,che non dimenticherò mai.
-Arriverà anche per te…
-E se non fosse così? Io credo che il primo bacio si debba dare al migliore amico,perché sarà importante per sempre. Quelli che vengono dopo sono solo baci e basta.

Seguì un lungo silenzio e poi alzò di nuovo la testa.

-Gli altri non mi baciano perché sono brutta,vero?
-Angelica,tu sei la ragazza più bella che abbia mai visto…

Mi avvicinai lentamente a lei,avevo intenzione di provarglielo.

-E se non fosse come prima?
-Non lo so…-mi fermai a pochi centimetri dalle sue labbra.
-Che facciamo?
-Facciamolo,poi si vede.
-Okay…-tornò il silenzio.

Le mie labbra sulle sue,perfettamente appiccicate. Sembrano fatte per essere incastrate l’una con l’altra. Sentii le sue guance diventare sempre più calde e mi staccai lentamente. Non sapevo che baciare la mia migliore amica mi sarebbe piaciuto così tanto.

-Grazie Will…

Il telefono squilla improvvisamente,è un messaggio dalla mia fidanzata. Se lei sapesse che dormo nel letto della mia migliore amica,mi lascerebbe. Ma noi non facciamo nulla,stiamo solo insieme,come quando eravamo bambini e avevamo paura del buio. Passi l’infanzia ad aver paura dei demoni,quando cresci capisci che i veri demoni non sono sotto il letto,ma dentro di te,nello spazio che c’è tra un polmone e l’altro.
Tranne Angelica,lei non ha dei demoni dentro. Lei ha gli angeli. Lo dice anche il suo nome.
Come può avere dei demoni se si chiama Angelica? Non ha senso. Lei non ha spazio tra un polmone e l’altro,perché il suo cuore è talmente grande che lo spazio per i demoni non c’è.
Apre i suoi occhi verdi.

-Buongiorno Angie..

Lei si limita a sorridere e a chiudere gli occhi. Si volta verso la sveglia.

-Le otto? Non dovevi andare a prendere Adrienne alla stazione?
-Sì,me ne sono scordato,ero impegnato a fare altro.

Troppo impegnato a guardarla dormire. Penso e improvvisamente sono confuso. Forse Angelica significa molto di più per me.
Impegnato con il mio lavoro,impegnata la mia fidanzata con il suo lavoro. E’ troppo impegnativo  stare insieme. Tutto è un impegno. Tranne Angelica. Ogni impegno con lei non lo è,e ti senti a casa ogni volta.
Cosa significa? Non è possibile. Rifletterò.
La sua voce si fa spazio tra i miei pensieri.

-Devo andare all’università e tu devi andare alla stazione. Faremo colazione un’altra volta.

Si alza e mi lascia lì,così. La vedo sorridere ed uscire,pronta per una giornata di lavoro.
Sono pronto anche io,punto alla stazione di Londra,intanto accendo la radio.

-Good moring,London! Pronti per una nuova giornata di lavoro?

La sua voce è piena di allegria. Ma come fa? Tante,troppe domande e così poche risposte.
Lei è la donna che amo? Non è più la mia migliore amica? E chi è quella che sto andando a prendere dalla stazione,sotto la pioggia? Perché ho amato lei fino ad ora?

La canzone parte. Dalla cassa escono le note e raggiungono in poco tempo il mio cervello.
Ooooh,Angelica. Cosa mi stai facendo?

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Capitolo 2
*** All the lonely people. ***


All the lonely people,where do they all belong ?


Angie’s point of view.


La lezione di filosofia finisce. Prendo il mio cellulare e leggo un messaggio. Will. Mi chiede di vederci al nostro posto. Accenno un sorriso.
Sì,il nostro posto è un prato verde,non molto esteso,non ci viene mai nessuno.
Cammino a passo lento per la strada.
Mi chiamo Angelica Hooks,ho 19 anni e studio filosofia all’università. Il mio miglior amico è Will Bennet.
 Mio nonno e mia nonna  si incontrarono durante una manifestazione pacifica,quando la gente si trovava per strada e cantava “Give peace a chance”.
I miei genitori,beh…quella è un’altra storia. Al college,deprimente ma non meno romantico.
A confronto preferisco la storia dei miei nonni,me li immagino passarsi una sigaretta mentre marciano e alzano il pugno in aria,mentre intrecciano l’altra mano con quello dell’altro. Quello è amore vero.
Si parla per ottenere pace e amore e nasce l’amore. Amore chiama amore.
Parlare di amore scatenando una guerra,non ha molto senso.
I miei genitori erano all’università. Me li immagino scontrarsi nel corridoio,mentre i libri cadono a terra e gli appunti di storia medioevale si mischiano con quelli di filosofia.
E mio padre l’aiuta,alza lo sguardo per due minuti e…bum. Innamorato perso.
Ha visto la sua vita negli occhi della mamma.
Gli occhi della mamma si sono chiusi per sempre,l’ho persa quando avevo otto anni.  Papà non è stato più lo stesso,quindi appena ho compiuto diciotto anni si è disfatto della casa dandola a me,e lui è andato a vivere in un’altra città.

Entro nel cancello e lo vedo seduto sull’erba.

Will’s point of view.


Ho accompagnato Adrienne a casa nostra. Mesi fa pensavo di chiederle di sposarmi,ma adesso ho cambiato idea. Sono confuso riguardo ad Angelica e a quello che provo per lei.
Ho sempre avuto un’amicizia ambigua con lei,ma non è successo nulla di imbarazzante. La vedo avvicinarsi a me e si siede sul prato ancora di pioggia.
Ha degli orecchini  lunghi che  terminavano con una perla bianca. Questa urta contro la sciarpa di lana,i suoi capelli erano raccolti in uno chignon.

-Ciao Will!
-Hey..sei arrivata

Lei si siede sul prato,delle ciocche sfuggono dall’elastico e se le mette lentamente dietro l’orecchio.

-Come mai mi hai chiamato?
-Avevo un momento libero….e volevo vederti.
-Come sta Adrienne?
-Bene,si è divertita molto,ma la settimana prossima dovrà ripartire…
-Capito,allora puoi venire tu da me..

Sorride,sorride e sembra che anche il sole mi stia sorridendo.

-Certo,basta che lei non lo venga a sapere

Ridiamo debolmente entrambi e non c’è nulla di più bello che ridere con una persona a cui vuoi bene. Ti senti sul tetto del mondo. Sono stato io a farla ridere.

-Possiamo incontrarci sabato,che ne dici? E poi dopo la serata andiamo a casa tua.
-Perfetto. Adesso devo andare,la mia pausa pranzo è finita.

Si rialza e prende la sua borsa dal prato.

-Ti voglio bene,Will…davvero.
-Anche io…
-Grazie di aver passato questi…dieci minuti con me.

Sorride e si allontana. Angelica è una ragazza sola,lo è sempre stata,tranne quando era una cheerleader. Ma quella vita non era per lei,non ce l’ha dentro e ha fatto presto a tornare una ragazza comune.
Di nuovo sola.
Sola.
Solo.
Solo mia.
Solo io.
Solo noi.

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Capitolo 3
*** Hypocrisy is the problem. ***


Hypocrisy is the problem.



Odio il termine normale riferito a un essere vivente,
non ho mai capito chi abbia deciso che cosa non lo sia.

 -
Barbara Goti


Angelica's point of view.


La lezione di letteratura finisce,il professore ci lascia uscire dall’aula. Per molti sembra quasi un sollievo. Paragonano il suono della campanella al coro degli angeli,la via verso il paradiso.
Mi alzo dalla poltroncina,riordino i fogli dei miei appunti e li inserisco nel libro,passo dalla segreteria e faccio un copia per ogni pagina. Will non c’era a lezione,mi chiederà gli appunti e io li uscirò dalla mia borsa.
Entro in biblioteca,una mia compagna del corso di filosofia si siede al mio fianco. I capelli rossi,gli occhi verdi,più verdi dei miei.

-Ciao Angelica
-Ciao…cosa stai studiando?
-Filo. Tu?
-Storia…

Julia Perkins è così,dinamica e alla mano. Sembra sempre sicura di sé,di quello che dice,di quello che fa. Non le servono le parole,o meglio non tutte intere, FILO sta per filosofia, FRA sta per fratello,ad esempio. Ma io so che è solo una recita. E’ tutto l’opposto di quello che vuol far sembrare. Non c’è niente di più triste di una persona che nasconde il suo essere. Un essere che da lì a pochi secondi avrebbe perso la sua barriera,specialmente con me.
-Sai,ieri pomeriggio sono andata a casa di Alice per gli appunti e mi ha chiesto di rivederci,oggi .
-Allora?
-Credo ci sia un piccolo problema.
-Cioè?
-Mi piace.

Alzo lentamente la testa dal libro.

-Non credo di aver capito.
-Dai Angelica…io sono una ragazza e lei anche. Sai cosa succederebbe se,insomma…nascesse qualcosa fra noi due.
-Questo è un problema? Essere omosessuali è un problema? Allora mi chiedo cosa sia la crisi,la povertà,la fame nel mondo e via dicendo.
-Le persone non sono tutte come te…Angelica.
-No,non capisco. Amare qualcun altro è un problema? Dare il proprio amore ad un altro?
-Beh…se è del tuo stesso sesso,non è vista di buon occhio.
-Quindi,secondo loro è meglio non amare piuttosto che amare qualcuno dello stesso sesso? L’amore non ce l’ha. Non ha sesso. Non importa se sia tra due uomini,due ragazze o un uomo e una donna. L’amore è unico,solo uno.
-Se solo tutti la pensassero come te…
-Se solo la gente fosse meno razzista,bigotta e ignorante,le cose andrebbero meglio. Ma quello che frega questo mondo….

Lei continuava a guardarmi attentamente,io mi alzai e chiusi il libro di filosofia.

-…è l’ipocrisia. Il predicare l’amore,ma accettarlo solo in alcuni casi. Il predicare amore e disprezzare coloro che lo provano,ma per una persona dello stesso sesso. E’ paradossale. Inventano Iphone e strumenti supertecnologici e poi continuano a sostenere teorie medioevali. Cara Julia…è l’ipocrisia il vero problema del mondo,non l’omosessualità.

Misi lo zaino sulle spalle e continuai a percorrere il corridoio,fino ad arrivare all’uscita. Avevo appuntamento con Will alla caffetteria. Percorro in fretta le strade del campus e mi infilo nel locale. Mi guardo intorno,lui non c’è ancora.
Occupo un tavolo,uno di quelli con i divanetti ,accanto alla vetrina. Poggio la testa al vetro e sento il freddo colpirmi la pelle. Il campanello legato alla maniglia suona e lo vedo entrare. Si volta,osserva ciò che lo circonda,mi vede e si avvicina a me.

-Che hai domani?
-Letteratura.
-Io ce l’ho avuta prima. A che punto sei?
-Nella merda,oggi non c’ero e non ho gli appunti.

Sorrido involontariamente,Will è così. Un po’ distratto,un po’ lì,un po’ qui. Con un piede nella realtà e uno nel mondo dei sogni. Chi sa a cosa pensa. Chi sa se a volte pensa  a me. Chi sa se ci passo qualche volta nella sua testa e soprattutto se ci lascio le impronte. Chi sa se per me c’è posto o Adrienne ha il dominio assoluto del suo cuore.
Prendo lo zaino e gli allungo gli appunti.

-Ecco…
-Se non fossi già impegnato,ti sposerei
-Come se fosse un problema,nel mondo in cui viviamo
-Anche questo è vero.

Arrivano i nostri due caffè,parliamo,parliamo,parliamo. Con lui è così da vent’anni. C’è sempre un fiume di parole tra di noi,un fiume che non si ferma mai. Di solito,dopo degli anni,non si ha più nulla da dirsi,da confidarsi,nessun argomento su cui confrontarsi. Di solito,tra amici,fatta eccezione per noi.
Noi siamo diversi,siamo noi. Quanti possono dire di vivere un “Noi” e non un semplice “Tu ed io”?
Noi,un’unica parola che racchiude tutto.

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Capitolo 4
*** Love,where are you? ***


Love,where are you?

How can I give love when I don't know what it is I'm giving? 

How can I give love when I just don't know how to give? 

How can I give love when love is something I ain't never had? 

-How?,John Lennon. 


Entro in casa e lascio che la porta di legno si chiuda alle mie spalle. Faccio cadere la  mia borsa dalla spalla e mi  butto sul divano,la testa piegata all’indietro,i capelli che scendono giù,gli occhi chiusi.
Inizia di nuovo a piovere. L’acqua scende dal cielo con violenza .La vicina richiama suo figlio dal giardino. Tutti hanno qualcuno da chiamare,qualcuno di cui preoccuparsi quando piove. Tranne me.
 Mi posiziono dietro il vetro della finestra,le gocce d’acqua continuano a venire giù. Il palmo della mia mano sente il freddo del vetro. Osservo. Un uomo anziano mi nota,mi saluta,io sorrido.
Forse anche lui è solo come me. Una mano bianca si posa sulla sua spalla,è  la moglie che lo chiama. E lui rientra.
Salgo le scale e sento lo scricchiolio del legno ormai vecchio,sotto i miei piedi. La mia camera è sotto sopra,il letto sfatto,l’armadio aperto,il pc acceso. Non avrò mai abbastanza tempo per rimetterla in ordine. Giro lo sguardo verso il poster sulla parete, Woodstock 1969. Hendrix mi guarda negli occhi e io faccio lo stesso con lui. Mi tolgo la maglia e la lascio cadere a terra. Metto una Winston tra le labbra e la accendo. Prendo la sigaretta e mi blocco qualche secondo per assaporare il fumo. Lo sento entrare nelle vie respiratorie e poi lo lascio uscire dalle narici. Immagino la scena come se fossi fuori dal mio corpo,ed è abbastanza deprimente. Sono lì da sola. Penso di chiamare Will,ma probabilmente adesso sarà con Adrienne. Non vedo l’ora che  sabato parta,così io potrò passare la serata con il amico.
L’amore,che cosa strana. 
Quarantuno anni fa, Lennon si chiedeva: “Come faccio a dare amore se l’amore è qualcosa che non ho mai avuto?”.
E’ la stessa domanda che mi faccio da quindici anni.
Io e l’amore siamo due poli opposti.  Due amici troppo orgogliosi per chiarire. Io non cerco lui e lui non cerca me. Ma forse è solo pigrizia.
Ci ho provato una volta. Ero al terzo anno di liceo,lui al quinto.
Si chiamava Charles. All’inizio mi piaceva stare con lui. I baci,gli abbracci,il calore,i sorrisi. Ma lui era un tipo che saltava subito alle conclusioni,se è chiaro. Io non ero pronta. Non mi piace saltare,io alla conclusione ci arrivo camminando a passo lento.
Volevamo restare amici,ma questo succede raramente nelle coppie. E’ solo un modo per dimostrare all’altro che la rottura non ci ha scalfito minimamente. Passano una o due settimane e si torna ad essere estranei. Torniamo amici come prima,ma come prima di conoscerci.
Quando lo vedo con un’altra ragazza a volte penso che potevo esserci io al suo fianco.
Adesso ci scontriamo ancora nel corridoio dell’università,ma i miei appunti non cadono dal libro di filosofia,li tengo ben saldi tra le braccia ed il petto,così non corro il rischio di innamorarmi come ha fatto la mamma con papà.
Lui mi piace,ma l’amore,quello dei film e dei libri non l’ho mai avuto. Nessuna serata con la faccia dentro il cuscino,ascoltando quella canzone che tanto mi ricorda “noi”.
E che dire di Will? E’ il mio tutto,anche se è sbagliato dirlo. Sì,perché se tu fai diventare una persona il tuo tutto,quando se ne va ti trovi perso,con niente in mano. Ma è così,non posso farci molto. 
Ultimamente sento qualcosa di diverso quando lo guardo negli occhi,non so esattamente cosa. Prima riuscivo a riemergerne,adesso mi ci perdo completamente dentro. I suoi occhi sono blu come il mare ed io mi sento la navigatrice che ci naufraga. Mi rendo conto solo ora che adoro averli puntati su di me. Capisco che sono la fine del mondo. Maya tremate.
Ho riflettuto e ho scoperto cosa c’è di nuovo dentro me. Un sentimento,qualcosa diverso dall’amicizia.
 Ma non sono ricambiata,purtroppo.
Lui ha Adrienne,e io non ho nessuno,o meglio ho lui. Ma l’amore è fatto per due e io devo voltare lo sguardo altrove.
Il mare è pieno di pesci,dicono. Lui che del mare ha gli occhi.
Cerca e troverai,ma la mia mappa l’ho persa e di voglia di giocare alla caccia al tesoro con l’amore,io non ne ho.

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Capitolo 5
*** We should have a coffee. ***


We should have a coffee. 

 

Sono passati due giorni da quando Adrienne è tornata a Londra e domani ripartirà. Mi dispiace che la nostra situazione non sia stabile,ma al momento è meglio così,almeno posso riflettere su quello che c’è tra me e Angelica. Non ricordo bene quando il rapporto tra me e la mia fidanzata abbia iniziato a spegnersi,ma so perché  è successo. Nel mio cuore,qualcuno ha iniziato a richiedere una parte maggiore,ed io non sono stato in grado di rifiutare.
La mia ragazza,Adrienne Lorence,è  due anni più grande di me ed è un’attrice. Mai avrei potuto immaginare la sua capacità di applicare il talento alla vita personale. Al liceo è riuscita ad allontanare tutte le ragazze da me,mi ha avuto,mi ha conquistato. E’ sicura di sé,una leader ed è per questo che mi sono innamorato di lei,l’anno scorso. Mi ha conquistato,ha lottato tanto per avermi,quindi ho pensato che fosse perdutamente infatuata di me.
Mi metto in auto e raggiungo la mia fidanzata sul lavoro. Mi dicono che è nel suo camerino e che ha appena finito le prove. Salgo le scale e percorro il corridoio. Eccolo. Su una porta c’è un cartello “Adrienne Lorence”.  Do un colpo dietro la porta di legno.

-Adrienne…

Sento la porta del bagno chiudersi. La maniglia gira e la porta si apre.

-Cosa ci fai qui,Will? Sarei tornata a casa più tardi.

E’ avvolta nel suo accappatoio rosa. Mi guarda sorpresa,ma il suo tono è arrabbiato.

-Sono venuto a prenderti per andare a cena.
-Non dovevi farlo,sono a lavoro…
-Scusami,volevo solo farti una sorpresa…

Un rumore proveniente dal bagno attira la mia attenzione.

-Hai lasciato l’acqua aperta
-Sì,adesso devi andare però…ti raggiungo fuori.

Una voce maschile proviene dal bagno.

-Tesoro,tutto ok?

Un uomo sulla quarantina esce dal bagno con un asciugamano legato alla vita. Io gliela legherei intorno al collo. Lei si volta verso di me.

-C’è una spiegazione,Will. Non è solo lavoro
-Ovvio che non è solo lavoro. Lavori in teatro non in un bordello!

Alzo il tono.

-Io non provo più niente per te,da tempo,Will. Lui invece mi ama e mi da tutte le attenzioni che merito.
-La sola attenzione che meriti è quella per non far avvicinare le persone a te.
-Mi dispiace,Will…ma io non sento più nulla.
-Neanche io,provo qualcosa per un'altra persona!

Non riuscivo a credere a quello che avevo appena detto. Le parole erano uscite senza censura dalle mie labbra. Finalmente lo avevo ammesso a me stesso e ad Adrienne.

-E’ Angelica…
-Lascia stare..
-Will,io con te avevo le mani legate. Non ero libera,adesso lo sono. Le mie mani sono libere…
-Va bene,usale per fotterti allora. Anche se ci avrà già pensato lui.

Lancio uno sguardo di disprezzo verso di lui e mi ritrovo nel parcheggio dopo dei minuti. Ero arrabbiato,ma no più di tanto. Il tradimento e la rottura con Adrienne mi hanno chiarito le idee.
Credo che dovrei avere il cuore spezzato,dopo stasera. Il difetto di chi ha il cuore spezzato è questo,che per fidarsi di nuovo dell’amore  aspettano un tempo interminabile. Invece io non provo questo. Io sono ancora più innamorato di prima.  A me piace Angelica. Domani passerò una serata con lei e al momento giusto riuscirò ad aprirle il mio cuore.

Angelica’s pov.

Mi avvicino alla porta della mia casa. Qualcuno mi chiama.

-Ne è passato di tempo eh…

Mi volto e le mie labbra si aprono in un sorriso. Charles Hudson.

-Charles,quinto anno. Il mio ragazzo per quanto? Uh,dieci lunghissimi giorni.
-Fino a quando sei stata cheerleader…
-Non faceva per me. Preferisco i romanzi alle riviste per la ricostruzione delle unghia.
-Hai perso un po’…ma quell’aria da intelligente ti sta decisamente meglio. Come te la passi?

Alzo le spalle e faccio una smorfia.

-Al college. Tu?
-Lo stesso. Angelica…sono cresciuto molto in questi anni. Dopo tutto eravamo una bella coppia no?

Le mie sopracciglia di inarcano e arriccio il naso. No,Charles. Beh forse sì.

-Esci con me. Prendiamoci un caffè.

Tiene le mani in tasca,sembra quasi sinceramente interessato a me. Forse sì,gli darò una possibilità. Forse,è la volta buona che dimentico Will.

-Va bene,facciamolo. Un caffè è solo un caffè,no?
-Domani mattina,passo io.

Sorride e va via.

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Capitolo 6
*** Say you love me. ***


SAY YOU LOVE ME.   

Angelica’s pov.

Eravamo seduti a gambe incrociate sul mio letto. Lasciai cadere la crosta della mia fetta di pizza nel cartone.

-Allora,com'è finita?
-E' finita che è finita.
-E tu,come ti senti?
-Era un po' di tempo che le cose tra noi non andavano bene,questo è stata solo la goccia che fa traboccare il vaso. Il limite. Quindi,so che è sbagliato dirlo,ma io mi sento meglio
-Come mai le cose andavano male?
Ti prego,Will. Dillo. Dì quella frase. Dì "perchè mi sono innamorato di te".
-Non lo so,è così.
Sorrido,poggio il cartone della pizza sulla scrivania e mi metto sotto le coperte. I suoi occhi mi fissano per un po'. Mi chiedo a cosa stia pensando. Chiude gli occhi,so che non li rivedrò fino a domani mattina. Sai,Will,abbiamo tanta strada davanti a noi. Miglia e miglia di strada da percorrere. Il segreto sta nel non voltarsi mai indietro. Tu ancora non lo sai quello che provo per te, e credo che non lo saprai mai. Non rovinerò tutto quello che c'è tra noi. Quindi,lo faccio. Mi metto di lato,in un angolo buio e stretto e guardo la tua vita andare avanti. Ti vedrò uscire con la ragazza dei tuoi sogni e io forse sarò solo in una scatola di cartone in qualche parte,nel tuo cuore. Nella scatola dei ricordi. E io continuerò la mia vita con Charles,anche se non so se funzionerà mai tra noi. E' il prezzo da pagare quando nascondi l'amore. L'amore non va nascosto in un cassetto o in una scatola,no. L'amore è troppo grande,ci sta stretto.
Penso,rifletto,lo guardo. Chiudo gli occhi e lui è davanti a me,li riapro e non cambia nulla. Provo a concentrarmi su Charles,sì lui mi aiuterà ad uscirne. Imparerò ad amarlo.
I numeri verdi della radiosveglia indicano le due di notte. Morfeo,vieni a prendermi.


Will’s pov.

La radiosveglia segna le sette. Lei già non è più al mio fianco.
Aspetto ogni mattina,ogni volta che dormo con lei. La luce che colpisce il mio viso.
Osservarla al mattino,la sua figura ancora sul copriletto spiegazzato,la forma della testa sul cuscino,l’odore del suo shampoo al miele sulla federa,i suoi passi leggeri per non fare rumore,l’anta della credenza che si apre,il rumore delle tazzine che urtano tra di loro,il fuoco che si accende,il profumo di caffè che viene fuori dalla caffettiera. Io che la raggiungo sulla soglia,lei che mi sorride e mi uccide ogni volta.
Tutto quello che mi circonda sa di lei. E’ sempre lì.
Non ho mai provato tutto questo con Adrienne.
Come ho fatto ad essere cieco fino ad ora? Improvvisamente sono sicuro che quello che sto vivendo stamattina è quello che voglio vivere tutte le mattine per il resto dei giorni che mi restano. Deve essere mia. Ma non mia amica. Mia e basta. Devo solo sapere se è quello che vuole anche lei.
Sì,perché è questo il problema. Nella maggior parte dei casi,in qualsiasi circostanza,i nostri desideri non sono anche quelli di qualcun altro. E’ nella natura umana.
E’ di spalle e mi prepara la colazione.
Ho deciso: la amo.
Ti amo, Angelica. Ti amo. Te lo direi,ma non posso. Adesso è ancora presto. Aspettami,amore.  Aspetta che trovi  le parole giuste per dirtelo. Tu resta lì,dammi le spalle. Pensa al caffè,all’esame di letteratura,a quello che vuoi…e se puoi pensa anche a me.
Se ce lo trovi,un posticino per me,eh?
Si volta. Sorride. E’ la fine. Vivo ancora.

-Buongiorno
-Buongiorno Will. Dormito bene?

Le sue labbra rosee si poggiano sulla mia pelle,precisamente all’angolo delle labbra. Qualche centimetro più a destra e mi avrebbe fatto secco. Purtroppo mi ha graziato.

-Benissimo.
-Devo dirti una cosa bella che mi è successa ieri.
-…Ovvio,dimmi.
-Ti ricordi Charles,quello con cui stavo al terzo anno?
-Quindi?
-Mi ha chiesto di uscire e io ho accettato.

Lei sorride,io non riesco.

-E’ uno scherzo?
-No
-Ti ha umiliato,voleva solo una cosa da te. Ti ha fatto soffrire. Non dovevi farlo.

Mi avvio verso la stanza.

-Stai facendo il bambino. Non sei mio amico. Dovresti essere contento per me. Lui mi piace.


Quelle parole. Lui,mi,piace. Il colpo alla testa. Le pugnalate a Cesare. Il pugno del bulletto di turno,dritto,tra lo stomaco ed il cuore. Il dolore di un pugno passa,ma il dolore di un amore negato?

-Non hai rispetto per niente,Angelica!

Urlo,mi graffia la gola.
 

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Capitolo 7
*** Not a good morning. ***


Not a good morning.


Will's pov.

Ecco,lo sapevo. Tocca sempre a me soffrire.
Tengo una mano sulla mia tracolla e cammino a passo svelto per le strade del centro senza meta.
Stavo per dirglielo,stavo per dirle quello che provo per lei. E invece no,adesso resterà dentro di me,lo sotterrerò,sì,soffocherò i miei sentimenti. Tanto vale,essere felice per lei. Guardarla camminare tra le persone,mano nella mano con lui e penserò che la mia mano,doveva stringere la sua e non quella di un estraneo.
E la amo,la amo più di prima e la odio più che mai.

Angelica's pov.

Arrivo nella mia camera il letto è ancora sfatto. Mi stendo di pancia e affondo la testa nel suo cuscino. Non c’è niente di meglio del suo odore sulla federa. L’odore di sapone si mischia con il suo,e torno indietro nel tempo,al mare,quel bacio che ancora ricordo. Me le ricordo le sue labbra sulle mie,l’odore della sua pelle,lo stesso che lasciava sulla stoffa del cuscino nella stanza degli ospiti. Lo stesso che respiro adesso,stringendo al petto il lenzuolo fresco.
Il cellulare vibra e mi distoglie dai miei pensieri,è una cosa che odio. Insomma,sto parlando con me stessa,è maleducazione interrompere. Un nome compare sullo schermo,Charles.
Non mi va proprio di rispondere. No,Charles non ora. Adesso sto pensando a lui. Al ragazzo che amo,al mio migliore amico.  Perché Will ha reagito così? E’ sempre stato felice per me,adesso no. Mi manca il mio appoggio,mi sento in equilibrio,sospesa nel vuoto. Se non mi appoggia,forse,non è più mio amico a tutti gli effetti. Forse gli amici non servono sempre ad appoggiarti,servono anche a darti dei calci in culo quando è opportuno.  E se lui…mi amasse? No,impossibile. Lui amava Adrienne e adesso non ha neanche più neanche lei. Come può innamorarsi di una come me?
Mi metto sotto la doccia,il getto d’acqua fredda colpisce la mia pelle. Inclino la testa lascio che colpisca il mio viso. Improvvisamente sento che due gocce di acqua calda scendono sulle guancie. Non lo vedo da due ore e già mi manca. Dove sei Will? Perché non mi chiami e dici che è stato tutto un errore. Perché? Chiamami Will,ti prego,cosa ti ho fatto. Perdonami, perdonami per  aver cercato di dimenticarti con lui. Adesso sei tu quello solo,e io invece ho qualcuno. Ma non è lui che voglio con me. Chiamami. Squilla,dannato telefono,squilla. Fa partire dalla cassa quella musichetta ridicola ed irritante. Fa comparire il suo nome sullo schermo.  Se perdo lui,è finita. Non riuscirò più ad amare nessuno come amo lui.
Il telefono squilla,sì è lui. Sorrido. No,è di nuovo Charles. Vuole vedermi. Va bene.
Lascio il sapone scivolare sulla mia pelle e mi preparo ad essere di nuovo infelice.

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Capitolo 8
*** Everything is clear in our world. ***


Everything is clear in our world.

I feel the sorrow, oh I feel the dreams 

Everything is clear in my heart 

I feel life, oh I feel love 

Everything is clear in our world 


-Oh my love,John Lennon.


Will’s pov.

Ogni tanto la vedo a scuola,nei corridoi o nella mensa.
Passiamo cinque minuti con il vassoio tra le mani,a guardarci dritto negli occhi,a sorridere timidamente cercando di comunicare la nostra voglia di abbracciarci e raccontarci quello che ci sta succedendo. Comprendersi,chiarire e tornare ad essere felici insieme.
Non da amanti,anche solo da amici non mi importa,l’importante è averla di nuovo con me.
Dovrei darle una spiegazione per il mio comportamento. Dovrei rifilarle il classico “Perché lui ti ha ferito in passato” quando vorrei dirle “Perché io ti amo,e non posso vederti con lui”.
Ci incrociamo nei corridoi e quando è possibile evito il suo sguardo. Non voglio vederla mano nella mano con lui. Vorrei vederla felice,ma il fatto che non lo sarà mai con me mi abbatte.
I suoi occhi mi guardano interrogativi e desiderosi di una spiegazione della mia reazione.
La mia mente ed il mio cuore non accennano a dimenticarla,a provare odio per lei,no. E’ inutile cancellare una persona dalla tua mente quando è entrata nel tuo cuore. Ha bussato alla porta,dolcemente ed è entrata. Lontano dagli occhi lontano dal cuore,funziona per tutti tranne che per me. Più è lontana e più la voglio.

Angelica’s pov.

Un altro giorno sta iniziando,un altro giorno senza Will. Senza dovergli preparare la colazione,senza guardarlo dormire. Lo incontro all’ora di pranzo ma lui si siede lontano da me,da solo all’altro versante. Cerco i suoi occhi ma lui abbassa sempre lo sguardo. Non posso,non posso continuare senza di lui.
E’ sera,devo uscire con Charles. Mi preparo a passare la serata con lui. Mi sono ripromessa di dargli una possibilità,ma il mio cuore non vuole saperne di innamorarsi di lui. Andiamo al cinema e poi ci avviciniamo al Levin Hotel. Lo seguo nella camera,forse vuole solo un posto tranquillo in cui stare,ma le mie speranze di una serata serena svaniscono quando chiude la porta a chiave. Si avvicina,respira sul mio collo e prima di aver il tempo di accorgermene sento le sue dita che mi sfiorano la schiena. Le sue labbra sulle mie. Io non mi muovo,sfiorando i suoi capelli cortissimi. Niente ricci castani in cui intrecciare le dita,come quelli di Will.
Lui vuole soltanto avere quello che non gli ho concesso tre anni fa,non vuole me.
Improvvisamente è tutto più chiaro. Non mi interessa di dimenticare Will perché lui è tutto quello che voglio e nessuno lo sostituirà mai. Capisco che devo dichiararmi a lui. Non c’è altra strada.
Chiodo scaccia chiodo, funziona per tutti tranne che per me. Più cerco di scacciarlo e più desidero che sia mio per sempre.
Mi stacco velocemente da Charles,quelle labbra mi stanno scomode,non mi piacciono e non mi appartengono. Le sue labbra ogni tanto sanno di qualche altra,hanno un altro sapore.

-Credo che me ne andrò.

Mi affretto a parlare, mentre la mia mano si posa piano sulla chiave nella toppa. Mi appresto a girarla,la sua mano mi stringe l’altro polso,ma non gli do il tempo di bloccarlo che riesco a divincolarmi. In pochi minuti sono fuori dalla stanza,libera.
Finalmente tutto è più chiaro. Ho capito. Non voglio altro che Will,solo lui. Lo amo,lo amo,lo amo.
Devo dirglielo,devo trovarlo. “Everything is clear in our world”, John,finalmente l’ho capito.
L’amore è un’arma a doppio taglio,ferisce e cura al tempo stesso,rende felici e tristi,rende tutto confuso o più chiaro. Non c’è niente da fare. E’ così.

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Capitolo 9
*** Love is the answer. ***


Love is the answer.

 

Ho paura che un giorno, dopo esserci tanto mancati,
ci chiederemo se potevamo fare qualcosa concretamente,
invece di mancarci senza fare niente.
-Giulia Carcasi.
Angelica's pov.
La storia con Charles mi ha insegnato che le persone non cambiano. La loro natura resta sempre la stessa,si comportano in modo differente per dare una parvenza di cambiamento,un cambiamento che non c’è mai stato. La gente finge,recita,anche sui sentimenti. Non si può cambiare ciò che è nato in un modo,con tutta la buona volontà. Le persone,ogni giorno,indossano maschere. Maschere su maschere per nascondere tutta la merda che c’è dietro.Ho deciso,oggi non vado a lezione. Non ho la minima voglia di incontrare Charles e tutti i suoi amici,essere fermata nei corridoi e iniziare il gioco di dare e ricevere. Dare spiegazioni e  ricevere insulti.
Stamattina vado dal mio grande amore.
Prendo tre ciocche di capelli e le intreccio tra loro. Ho deciso di parlargli e chiedergli scusa per essere stata così stupida anche a costo di umiliarmi,di andare a Canossa.
Mi sento così sola,nessuno ad abbracciarmi quando piango,nessuno che mi venga dietro a stringermi quando sento freddo la notte.
Lascio la mia treccia cadere sulla spalla destra ed esco di casa.
Il palo di ferro nel pullman è gelido,guardo fuori dal finestrino i cartelli delle strade che passano. Arrivo a Drury Lane,scendo e vado a piedi,oggi non proseguo verso l’università. Dall’altro lato sale un uomo robusto,ha una pasticceria più avanti. L’uomo di Drury  Lane. Per me è per Will è diventato The muffin man.
 
Do you,know the muffin man? Muffin man,muffin man.
Do you know the muffin man?He lives on Drury Lane. 


Il suo lavoro ed il suo mestiere rispecchiano la filastrocca londinese.
Dopo mezz’ora arrivo alla British Library. E’ lì che va Will,il  martedì,quando non viene a lezione.
Lo trovo subito,poggiato allo scaffale,mentre sfoglia un libro.

-Quello lì è un po’ noioso.

La mia voce lo prende dalla caviglia e lo trascina nella realtà. Alza lo sguardo e punta gli occhi su di me.

-Cosa ci fai qui?
-Bel modo di salutare un’amica.
-Ok,scusami. Ciao Hooks,che ci fai qui?
-No,ti prego,il cognome rende tutto così formale. Chiamami pure Angelica. Allora,cosa è successo?
-Perché ti interessa?
-Lo sai che è maleducazione rispondere ad una domanda con un’altra domanda? Comunque,perché ti voglio bene,è ovvio.
-Io invece no.

La sua voce inizia a tremare,ed anche la mia.

- Cosa ti ho fatto?
-Io non ti voglio bene affatto. Io ti amo. Lo so,scusami è una cosa veramente idiota da dire. Noi dovevamo essere l’eccezione,la prova che l’amicizia tra un ragazzo e una ragazza può esistere e invece no. Mi sono innamorato.
Guardandoti dormire,nel silenzio,nel buio.
 Mentre eri concentrata a leggere “Orgoglio e pregiudizio”.
 Mentre ondeggiavi a ritmo di “Baby,it’s you”,quando mi hai tirato contro di te per accompagnarti nei movimenti.
Quando abbiamo litigato tirandoci i piatti dietro e quando,subito dopo ci siamo abbracciati.
Quando io ti rincorrevo sull’erba e tu sporcavi le calze bianche per scappare.
Quando eravamo stesi sul prato a guardare il cielo e ti sei addormentata,poggiando la testa sulla mia spalla.
Pensi che dopo quindici anni di amicizia,non possa più nascere nulla,invece non è così. E capisci di non voler stare seduto sul suo letto,mentre lei ti racconta del ragazzo che con lo sguardo le ha fatto battere il cuore, capisci di voler essere tu quel ragazzo. Mi dispiace,scusa per essermi innamorato di te,davvero,non era mia intenzione eppure è successo.
 Non è che ti amo e basta,io amo ogni cosa di te. Ogni più insignificante cosa che compone la tua persona,il tuo modo di essere ed il tuo modo di fare.
E come potevo io restarti amico,fingermi felice per te? Non potevo pensare di vederti nei corridoi  con lui. Non ce la faccio,perdonami.

Sento il cuore perdere qualche battito. Will mi ama. Will prova quello che provo io. Io amo lui e lui ama me.

-C’è un motivo per cui ho cominciato una relazione con Charles.
-Davvero? Quale?

Mi chiede non distogliendo lo sguardo dai libri. Metto una mano sulla copertina di quello che ha  in mano,davanti ai suoi occhi.

-Volevo dimenticarmi di te. Che stupida idea.
-Perché volevi dimenticarmi?
-Ti guardavo,felice,con Adrienne. La coppia perfetta e io ero solo la tua amichetta. Io ero sola. Sola e confusa,perché avevo scoperto di essere innamorata del mio migliore amico. Lui era felice,ed io non volevo rovinare la nostra amicizia o la sua felicità. Dovevo trovare un modo per…andare avanti. Togliermelo dalla testa,non ce l’ho fatta.
-Abbiamo perso…così tanto tempo dietro alle persone sbagliate,a motivazioni errate. Eravamo lì,l’uno per l’altro,fatti l’uno per l’altra. Non ci siamo visti,ci siamo nascosti.

Si ferma un attimo sistemandosi gli occhiali e torna a guardarmi.

-Non ci siamo capiti.
-Già…

Abbassiamo entrambi lo sguardo,i libri sono gli unici testimoni delle nostre dichiarazioni. Restiamo lì a scrutarci,come se non ci fossimo mai visti prima d’ora. Come se quindici anni fossero stati raggruppati con il nome di “Amici” e adesso fossimo due persone diverse.

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Capitolo 10
*** For the other half of the sky. ***


For the other half of the sky.


Angelica’s pov.

Io e Will abbiamo chiarito. Adesso siamo insieme. Passiamo la serata a casa mia.
-Non credi che dovremmo chiarire questa cosa?
-Che cosa?
-Non esserci capiti.
-Hei…non mi scuso mica per non averti capita.
-Cosa intendi dire?
-Voglio dire…insomma. E’ ovvio che io non ti capisca. Hai un tale casino in quella testa. Altro che labirinto,altro che Minotauro,lì Teseo non ne sarebbe uscito neanche con duemila chilometri di filo rosso.

Arrossisco e accenno una risata.

-Ma un po’ mi dispiace,di non averlo fatto.
-Cosa?
-Capirti. Tu sei una parte di me,avrei dovuto farlo.
-Ti dirò una cosa. Sei riuscito a capirmi più di quanto chiunque abbia fatto in questi vent’anni. Compresa me stessa.

Il suo braccio si posa dolcemente sulla mia spalla,mi stringe contro di sé e sento che è quello che voglio davvero,quello che voglio…è tutto lì. Voglio lui. Voglio anni da passare insieme a lui. Nient’altro.

-Non è un abbraccio come le altre volte,vero? Riesco a sentirlo.
-No,Angelica. Non lo è. E’ differente.
-E allora cosa stai aspettando?
-A fare cosa?
-A baciarmi,ovvio.
- Lo vuoi anche tu quanto lo voglio io?

Basta,non riesco più a parlare,annuisco leggermente. Servono solo pochi secondi,lui inclina la testa e torniamo indietro di sei anni. Le sue labbra sulle mie,il calore delle mie guance che aumenta,le sue dita tra i miei capelli,gli occhi chiusi,il suo respiro sul mio volto,il suo profumo dolce,ormai famigliare,ormai il mio.
Già penso a come sarà la nostra vita adesso.
Entrambi sorridiamo vicino agli armadietti,parlottando tra di noi come sempre. Io che lo guardo mentre prende i libri e aspetto la sua frase: Ho perso gli appunti,che me li presti?
Poi camminiamo insieme,mano nella mano per i corridoi.
La sera dormiamo in quello che adesso è il nostro letto,senza farci complessi perché ci piace osservare il nostro miglior amico che dorme e farci domande sui sentimenti. Ormai è certo,ci amiamo.

Le risate,gli abbracci,i giochi,le parole,gli sguardi,le confidenze,tutto si fa di nuovo spazio nella mia mente.
Passo dopo passo rivivo micro particelle di noi.
Io che cado durante la corsa campestre,tu che sorridi mi aiuti ad alzarmi.
Io che mi sporco con il sugo della pizza,tu che ridi guardandomi.
L’angolino della mia bocca sporco di nutella,tu che ti avvicini e mi pulisci con il dito.
Il pastello giallo che mi hai dato per colorare il sole all’asilo,la penna prestata durante gli esami di Stato.
Le battaglie con la sabbia,io che corro per difendermi,tu che mi butti in acqua.
Io che perdo a palla prigioniera,tu che cerchi a tutti i costi di colpirmi per liberarmi.
Tu che non ricordi una parte di lezione,io che suggerisco dal banco.
Tu che perdi gli appunti di letteratura,io che ti faccio copiare i miei.
Le tue risate alle mie battute ridicole.
Le mie firme “false” sulle tue giustificazioni al liceo.
La divisione di polinomio passata durante il compito di matematica del terzo.
La mamma che mi lascia,tu che mi prendi tra le sue braccia,più stretta di prima.
Io che piango perché nessun ragazzo vuole stare con me,tu che mi baci e mi dimostri che non è vero.
Amore mio,chissà quanti ricordi abbiamo insieme e quanti ancora ne avremo.
Quante volte mi sporcherò di pomodoro,quante volte volte l’angolo della mia bocca si sporcherà di cioccolato.
Questa storia mi ha insegnato che alcune volte,non c’è bisogno di girare il globo per trovare il vero amore o qualcuno che ci renda felice.
Spesso quello che desideriamo è sotto i nostri occhi,ma lo ignoriamo,perché purtroppo la gente è superficiale,non si ferma ad analizzare,ad ascoltare nel profondo.
Ovvio,con i tempi che corrono.
Talvolta bisognerebbe fermarsi ad ascoltare attentamente ciò che è muto alle nostre orecchie,invisibile ai nostri occhi.
E’ paradossale: ciò che è davanti ai nostri occhi non lo vediamo.
Quello che vogliamo è davanti a noi,solo che non ce ne accorgiamo.
Ascolta il silenzio.
Quanti ascoltando Woman hanno apprezzato veramente la frase iniziale di Lennon? Una frase dolcissima.
For the other half of the sky. Per l’altra metà del cielo.
E questa storia è per la metà del mio cielo

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