Love isn't impossible...

di Xiara
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 3.1 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 3.2 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 9: *** Il segreto ***
Capitolo 10: *** Immagini vestiti Anya ***
Capitolo 11: *** AVVISO IMPORTANTISSIMO ***
Capitolo 12: *** Capitolo 8 (da leggere dopo 'il segreto') ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Prologo


"Aaaaahhh!"
Un urlo squarciò la quiete della notte.

C era un forte temporale e la gente si era rifugiata nella propria casa, ignara di ciò che stava succedendo in un vicolo poco lontano dal centro di Chicago.


Alte figure nere incappucciate si stavano avvicinando minacciose a quella che sembrava una macchia bianca sporca di sangue, rannicchiata al suolo e tutta tremante. Le figure nere oramai la sovrastavano. Una di loro proruppe in una risata malefica gutturale e poco dopo la sua voce rimbombò per le strette pareti del vicolo:

"Ciao, tesoro mio. Ti trovo in forma", disse ghignando la voce dell' uomo incappucciato.

Una testolina nera emerse dalla macchia bianca e rossa. Aveva gli occhi dello stesso colore dello smeraldo e delle guancie rosee. Stava piangendo silenziosamente, mentre da un profondo taglio che le scorreva lungo tutta la guancia sgorgava sangue a fiotti, che si mischiava alle lacrime prima di sfiorarle le labbra, che avevano assunto lo stesso color cremisi.

"Lasciatemi stare!" Esclamò la bambina con grinta, mentre i suoi occhi scintillavano per un secondo.

poi abbasso lo sguardo e aggiunse, sussurrando

"Per favore..."

Ricevette come risposta delle lunghe risate da parte degli incappucciati.

Quello che aveva parlato prima le rispose:

"Oh, che tenera. Ma non penso proprio che ti lasceremo andare dopo tutti questi anni... Sei davvero brava a fuggire e nasconderti, questo te lo concedo, ma ora verrai con noi" si avventò su di lei, seguito a ruota dalle altre figure.


La bambina si scansò e gridó. Una luce bianca esplose nel vicolo, accecando gli uomini. Quando la luce si affievolì, per poi scomparire del tutto, la bambina era sparita.

****************************************************************************************************

Nel frattempo, In un bosco di una piccola cittadina di nome Mystic Falls, una luce bianca identica stava scomparendo in quel momento. La bambina apparve al centro di quella è si accasció al suolo, stremata.

Si riposo per dieci minuti, riprendendo fiato, poi, con grande fatica, si rialzó in piedi e si avviò barcollando verso una grande casa che si poteva scorgere poco più in la. Le luci erano tutte accese, nonostante fosse mezzanotte passata.

La bambina raggiunse la soglia e sollevo lo sguardo al cielo. Stava ancora piovendo. Bussò alla porta.

"Sono tornata, Mystic Falls" sussurro prima di svenire.

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L ANGOLO DELLA SCRITTRICE

Ciao a tutti! Sono nuova e questa e la mia prima fanfiction. La storia che ho in mente e lunga da raccontare e, nonostante questo capitolo sia molto breve, prometto che i prossimi saranno più lunghi! Spero la troverete carina.
Passiamo alla storia! Ecco qui presentata la bella bambina che, molto presto, sconvolgerà Mystic Falls. Chi é e come mai è già stata nella nostra cittadina preferita? Lo scopriremo, ma non troppo presto, mi spiace. :) nel prossimo capitolo entreranno in gioco i nostri fratelli Salvatore e Elena, ancora umana. Cosa faranno?
Al prossimo capito, e recensite in tanti.
Xoxoxo
Xiara

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Capitolo 2
*** Capitolo 1 ***


Capitolo 1


Quando si risvegliò si ritrovó in un grande letto con le coperte blu scuro.

Era un po' dolorante ma i tagli che le ricoprivano il corpo erano spariti.

Sorrise.

Sapeva che aveva fatto bene a tornare a Mystic Falls, dai fratelli Salvatore.

Era a conoscenza della presenza fissa in quella casa di Elena Gilbert, la dobbleganger, che non avrebbe mai permesso che venisse fatto del male a un innocente bambina.

Le venne voglia i ridere.

Quanto si sbagliava!

Lei era tutto tranne che innocente.

Si alzò dal letto per andare in bagno.
Si accorse che non indossava più il suo vestito bianco, ma una maglietta nera che le arrivava alle ginocchia.

Doveva essere di Damon.

Non vedeva l ora di rivederlo!

Già, perché si erano già incontrati una volta.

Lui probabilmente, anzi, sicuramente, non l avrebbe riconosciuta, visto che era....come dire...un tantino diversa.

Con il sorriso stampato in faccia immersa nei ricordi, si diresse sicura verso il bagno e si fece una bella doccia, strofinando bene i capelli.

Quando ottenne un risultato soddisfacente uscì e si avvolse con un asciugamano bianco, troppo lungo per il suo corpo minuscolo.
Sospirò.

Doveva liberarsi di quell' aspetto al più presto.

Uscì dal bagno tutta gocciolante e tornò nella camera dove l avevano sistemata, bagnando ben bene il pavimento.

Frugò nell' armadio e nei cassetti alla ricerca di qualcosa della sua taglia e, dopo aver messo tutto sottosopra, trovò finalmente della biancheria intima e una maglietta da donna molto attillata che poteva far passare per un vestito.

Si vestì in fretta e si pettino i capelli.

Era davvero orgogliosa dei suoi bellissimi, lunghissimi e nerissimi capelli boccolosi.
Ancora bagnati, li legò in una coda alta e, dopo un respiro profondo, scese le scale diretta al piano inferiore del pensionato Salvatore, dove, era sicura, avrebbe trovato l intera combriccola riunita a parlare della 'misteriosa bambina sanguinante'.

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#############################La sera prima ##### ###############################


Elena Gilbert stava discutendo animatamente con Damon Salvatore, che le rispondeva tranquillo sorseggiando un bicchiere di bourbon.

Riusciva sempre ad avere l ultima parola lui.
Stefan era andato a caccia.
La ragazza, frustrata, sbatte un piede a terra.

Non capiva perché lui non volesse farla andare con Caroline in vacanza.

Doveva andare a New York, non in Italia!

E solo per cinque giorni!

"Perché no?"

Gli chiese per l ennesima volta, al limite Dell esasperazione.

"Non mi fido della Barbie, e non ti lascerò andare da sola in un posto dove sarai alla portata di tutti i vampiri e le streghe, e i licantropi e...devo continuare? "

"ma è da un mese che non vengo rapita!"

Protestò la ragazza

"wow, Elena. È davvero un record. La dobbleganger non ha avuto problemi per un mese! Urrà, facciamo festa!"

Disse ironico sollevando il bicchiere e vuotandolo in un sorso

"la risposta è sempre no."

Continuò lapidario.

"Non ho bisogno del tuo permesso! Io ci andrò, che tu lo voglia o meno."

Disse Elena sollevando il mento e dirigendosi decisa verso la porta di casa.

In un secondo se lo ritrovo davanti

"ti ho detto no, Elena. A meno che non lasci che io venga con te, l argomento è chiuso"

disse fissando i suoi occhi di ghiaccio in quelli di lei, a pochi centimetri di distanza.

Lei si incantò a osservare i suoi occhi, la linea della sua mandibola, le labbra....

Un colpo alla porta l aveva riportata alla realtà.

'Che stavo facendo?'

Si disse la ragazza, sgridandosi.

Non poteva credere di aver quasi ceduto al fascino di Damon!

Non poteva, lei amava Stefan...

scosto bruscamente Damon dalla sua strada per andare alla porta, ringraziando chiunque fosse dall altra parte.

Non voleva pensare a cosa sarebbe potuto succedere se non li avessero interrotti.

Aprì la porta con un sorriso, che svanì immediatamente alla vista della bambina insanguinata accasciata a terra.

"Damon!"

Chiamo con un urlo strozzato.

Il vampiro la raggiunse e guardo distrattamente la bambina, rivolgendosi poi ad Elena

"non ti sembra un po' tardi per offrirmi la cena? E poi di solito non mangio le bambine. Non c e divertimento."

Si beccò uno sguardo inceneritore da parte della ragazza

"ti sembra il momento, Damon? Dobbiamo aiutarla!"

Esclamò lei, infuriata per quello che aveva detto il vampiro.

"Ed ecco di nuovo Elena l eroina all opera! E va bene, ma solo perché mi sta macchiando il tappetino"

si arrese lui.

Poi si morse il polso e lo accostò alla bocca della bambina, facendole scivolare il suo sangue in gola.

Dopo pochi secondi le ferite superficiali guarirono completamente e quelle più profonde si rimarginarono.

Damon stacco il polso dalle labbra della bambina

"contenta, Elena? Ora, se non ti dispiace, avrei altro da fare"

fece per rientrare in casa, ma la ragazza gli sbarro la strada

"mi dispiace eccome! Non possiamo lasciarla fuori!"

"Cosa vuoi che faccia? Che la ospiti in casa mia e le dia un letto? Non siamo in un albergo!"

"Si!"

"Cosa, si?"

"Tu la ospiterai in casa tua e le darai un letto!"

"Elena..."

"Non solo perché voglio aiutarla, ma davvero pensi che tra tutte le case di Mystic Falls sia capitata proprio QUI per caso?
Dove le uniche persone normali che sono entrate o sono morte, o sono diventate la tua cena?"

Lo interruppe, con un sorriso soddisfatto e le mani sui fianchi.

Era a prova di bomba la sua motivazione.

"Certo, ospitiamo pure una misteriosa bambina in casa, tanto si fa sempre come vuole Elena!"

Sbuffo Damon prendendo la bambina in braccio e portandola dentro.

La adagio su un letto di una delle tante camere da letto vuote e lancio ad Elena una sua maglietta nera

"io non spoglio le bambine"

disse andandosene.

Elena sospirò: Damon era impossibile!

Ma almeno l aveva ascoltata.

Cambiò la bambina e andò in salotto ad aspettare il ritorno di Stefan.

Damon non c era. Era già andato a letto.

Si addormentò sul divano.


*************************************************************************************************

#############################La mattina dopo ##### ###############################

Elena si svegliò nel letto di Stefan.

Si girò e si scontro con il vampiro, che la fissava divertito

"buon giorno!"

La saluto, ridendo sotto i baffi.

Lei lo bacio
"ciao"
poi si accorse del sorriso che tentava di trattenere

"che hai da ridere?"

"Damon mi ha raccontato della vostra 'missione di salvataggio bambini', come l ha definita lui"

"oh, no non ti ci mettere anche tu! Dovevamo aiutarla, punto."

"Ma io non sto ridendo perché l hai salvata, ma perché sei riuscita a convincere Damon ad aiutarti!"

Disse scoppiando a ridere.

La ragazza si lasciò sfuggire un sorriso

"hai ragione, non ho mai visto Damon con un bambino"

"già penso che l ultima volta che l ho visto io sia stato nel 1857..."

Elena scoppiò a ridere

"ah, già. Dimenticavo che siete due vecchietti"

"vecchietti?! Ti sembro un vecchietto?"

Chiese Stefan con una finta espressione contrariata

"si, si. Guarda hai una ruga! Per non parlare dei capelli bianchi e..."

Non riuscì a finire che Stefan le fu addosso facendole il solletico

"chiedimi scusa subito!"disse.

"Scu..sa! Lasciami!"

Disse la ragazza tra le risate.

Poi si alzò dal letto e raggiunse la porta.

"Vado a vedere come sta la bambina...vecchietto!"

Annuncio e corse via.

La sua corsa duro poco.

Andò a sbattere contro qualcosa.
Anzi, qualcuno.

"Salve, Elena. Stai scappando di casa?"

Chiese una voce ironica

"ciao Damon"

sbuffo Elena.

Era ancora arrabbiata per la sua reazione alla vista della bambina

"oh, andiamo! Mi terrai il broncio per tanto? Ti ho prenotato i biglietti per New York!"

Disse sventolando due biglietti davanti al suo naso.

La ragazza si aprì in un sorriso

" grazie, grazie, grazie!"

Lo stava per abbracciare, quando lui tirò fuori altri due biglietti e Elena si ritrasse di scatto

" e quelli?"

Chiese

"sono due biglietti, Elena, non li riconosci più? "

"per chi sono?"

"Per me e per Stefan, ovvio!"

"Ti ho detto di no! Voi non venite" disse ritornando al broncio la ragazza

"non mi sembra di aver chiesto il tuo parere e, tra parentesi, non mi sembra che tu mi abbia ascoltato quando te l ho detto io ieri sera"

le rispose Damon incrociando le braccia.

Li raggiunse Stefan

"ciao Damon"

"fratello"

gli rispose senza degnarlo di uno sguardo.

In quel momento sentirono l acqua della doccia scorrere.

La bambina si era svegliata.

"Chiama Alaric e Tyler, digli di venire qui subito. Io chiamo Bonnie e Caroline. Stefan, tu NON chiamare Jeremy e assicurati che NON venga, mi hai capito?"

Disse Elena, prendendo il telefono.

Pochi minuti dopo arrivarono Alaric, Tyler, Bonnie e Caroline, seguiti da Jeremy, Matt, Klaus e Rebekah.

"Cosa ci fanno loro qui ?"

Sbraito Elena

"colpa mia. Jeremy e Matt mi hanno voluto seguire e Klaus non mi lasciava in pace."

Ammise Caroline, rivolgendo uno sguardo infastidito all ibrido.

"E Rebekah?"

"Le ho chiesto io di accompagnarci"

intervenne Klaus.

"Perché ci hai chiamato?"

Si intromise Alaric, evitando uno scontro certo tra Rebekah, che aveva già aperto la bocca per rispondere, ed Elena, che la fissava con odio.

"Abbiamo un problema"

rispose Stefan, alle spalle di Elena

"venite"

si accomodarono tutti nel salotto.

Elena racconto della bambina e tutti dissero la loro sulla sua possibile provenienza.

Solo su una cosa erano d accordo : non era certo capitata li per caso.

In quel momento sentirono dei passi sulle scale e si zittirono tutti di colpo.

Stava arrivando.


****************************************************************************************************


L ANGOLO DELLA SCRITTRICE .

Vi ho postato un capitolo lunghissimo, spero vi piaccia.

Ecco che tra poco i nostri vampirelli e co. faranno la conoscenza della bella bambina. Cosa succederà?

Fatemi sapere che ne pensate della storia.

xoxoxo

Xiara.

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Capitolo 3
*** Capitolo 2 ***


Capitolo 2


La bambina entrò nell enorme salotto e ebbe subito gli occhi di tutti puntati addosso.

Tentò di rompere il ghiaccio.

"ciao!" esclamò.

Spostò lo sguardo su tutti i presenti, fino a che non individuo Stefan e Damon Salvatore, il primo seduto sul divano di fianco alla dobbleganger e il secondo appoggiato al tavolo degli alcolici, con un bicchiere di bourbon in mano.

Roteò gli occhi.

"Ma proprio non sei capace di rinunciare al bourbon, Damon?"

Chiese fissandolo negli occhi.

Lui sembrò sorpreso: non si aspettatava che lo conoscesse.

Si ricompose subito

"la mia 'fama' deve avermi preceduto"
disse acido
"con chi ho l onore di parlare?" Continuò

"Damon! Stai parlando con una bambina!" Lo rimbrottò Elena.

Tipico delle dobbleganger.

Si rigiravano i Salvatore tra le dita come fossero cera.

"Non dirmi che sei come Katherine..." Commento la bambina.

"La conosci?" Chiese, stupita

"e chi non la conosce? Ha prosciugato mezza America da sola! E, per rispondere, alla tua prossima domanda, si, so dei vampiri, e no, io non lo sono." La anticipò.

Sembravano tutti allibiti.

D altronde, come faceva una bella bambina innocente a sapere del sovrannaturale?

" Non mi hai risposto" disse Damon, che sembrava il più tranquillo

"sai, Damon, ho sempre ammirato la tua freddezza...." Disse la bambina

"Ora basta! Smettila di temporeggiare! Dicci chi sei!" Ringhiò uno dei presenti sbattendola contro il muro e tenendola dal collo.

Lei gli sorrise

"tu devi essere Klaus l ibrido. Piacere di conoscerti. Gradirei molto che mi lasciassi andare. Sai, questo corpicino non sopporta tanto il dolore. È io non ho voglia di litigare, quindi..."

Gli prese il polso che la teneva al muro e, con uno schianto secco, lo ruppe, liberandosi e andando a sedersi con calma vicino alla finestra.

Tutti la stavano fissando a bocca aperta

"smettetela di fare quelle facce! Pensavate che non mi sapessi difendere?"

Chiese La bambina con un sorrisone

"viste le condizioni con cui ti sei presentata ieri, si, lo pensavamo" ribatte Damon.

Lo sguardo della bambina si velò e una lacrima le rigò una guancia

"quello non c entrava.." Disse, asciugandosi subito la lacrima.

Elena si avvicinò e le chiese

"ci vuoi dire cosa ti è successo? Potremmo aiutarti...."

L altra scosse la testa

"allora perché sei venuta qui?"

Le chiese di nuovo la ragazza dolcemente.

No. Non era affatto come Katherine.

"Mi chiamo Anya. Avevo bisogno di un posto dove potevo riprendermi e Damon era l unico vampiro che sapevo per certo mi avrebbe aiutato. "

"come facevi ad esserne così certa?"

"Sapevo che c eri tu con lui. Grazie, Elena. Mi hai salvato la vita" e la abbracciò.

Elena, seppur sorpresa, ricambio l abbraccio .

La bambina, da sopra la spalla di Elena, scorse gli altri presenti che le stavano guadando con degli sguardi molto significativi.

Non erano riusciti ne Damon ne Klaus a farla parlare e c era riuscita Elena.

"Beh? Che avete da guardare? Non sapete che tutto si risolve con la gentilezza e non con la violenza?"

Chiese la bambina, provocando le risa di due ragazzi, uno castano e l altro biondo.

"Perché ridete?" Chiese Anya

"è piuttosto divertente vedere una bambina umiliare Klaus e quasi ignorare Damon in meno di quindici minuti." Spiegò il castano

"mi state simpatici, sai? Come vi chiamate?" Chiese Anya con un sorriso

"io sono Matt e lui è Jeremy" disse il biondo

"piacere! Siete entrambi umani, vero? Però, Jeremy, hai qualcosa di strano, come una resistenza al sovrannaturale..."
vDisse pensosa la bambina, scrutandolo.

Jeremy alzò una mano, mettendo in mostra un anello
v "ah, ecco cos era! Ne ha uno anche lui, allora?"

Continuò la bambina indicando un uomo che pareva leggermente più grande di tutti

"si. Ciao io sono Alaric."

Rispose l uomo, mostrando un anello simile a quello di Jeremy

"un cacciatore di vampiri?? Cosa ci fai con l allegra combriccola?"

Chiese stupita la bambina, mentre le labbra rosse si aprivano in una 'o'.

"Come fai a saperlo? Comunque è una lunga storia...." Rispose Alaric

" tanto avremo tempo. Ho intenzione di rimanere qui ancora per un po'. Voialtri invece siete Stefan Salvatore, strega, vampira, ibrido di Klaus e vampira originale, giusto?"

Chiese la bambina indicando in modo corretto le persone che non si erano ancora presentate.

"Si. Sai tante cose per essere una che è cosciente da circa un ora...." Commento Damon

" eh già. Vedi Damon, il fatto e che non è la prima volta che vengo a Mystic Falls e, cosa più interessante, non è la prima volta che ci incontriamo. Non mi stupisce, però, che tu non ti ricordi di me. Non avevo esattamente questo aspetto l ultima volta..."

Rispose Anya, osservando la reazione del bel vampiro

"e, dicci, che aspetto avevi?"

Chiese, digerendo la notizia che si erano già incontrati in silenzio.

"Potrei dirtelo, ma non ne ho molta voglia. Piuttosto, ho fame! Andiamo a caccia?" Chiese Anya.

Si stava divertendo come una matta a provocare tutti quanti, sviando elegantemente l argomento 'chi sei e cosa vuoi' ogni volta.

"Ma se hai detto che non sei un vampiro! A cosa ti serve andare a caccia? " chiese Stefan, aprendo bocca per la prima volta

"infatti. Non sono un vampiro. Ma nessuno ha detto che io sia umana. Io mi nutro di qualcos' altro.... "Rispose misteriosamente .

"Però prima, ho bisogno di andare a fare shopping. Non posso andare a caccia così ! Chi mi accompagna? In questo momento non sono maggiorenne, non posso andare in giro da sola. Tu!"

Esclamò indicando quella che a prima vista sembrava una Barbie

" vuoi venire con me? Sembri una che se ne intende di vestiti!"

La bionda si illuminò

"in effetti, si. Io mi chiamo Caroline. Andiamo?"

Rispose afferrando la borsa.

La bionda non vedeva proprio niente di strano in Anya.

Non era umana, ok.

È allora?

Nessuno di loro lo era!

"Si! Damon, prima ho preso un po' dei tuoi soldi per comprarmi qualcosa, non ti dispiace vero? Noi andiamo. Ciao ciao!"

Disse sbrigativa la piccoletta E uscì mano nella mano con Caroline dalla casa, prima che qualcuno potesse fermarle.


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Damon era rimasto scioccato quando Anya gli aveva detto di conoscerlo.

Non si ricordava di aver mai passato del tempo con una bambina.

Ma lei sosteneva che prima avesse un altro aspetto.

Si, ma quanto prima?

E come conosceva Katherine?

Ma, soprattutto, come poteva cambiare aspetto?

Cos era se non era umana, ne vampira e si nutriva dalle persone?

Il bel vampiro rimase in silenzio a sorseggiare il suo bourbon e a tormentarsi con queste domande, mentre gli altri stavano parlando di Anya.

C era chi adorava quella bambina - Matt, Jeremy, Tyler, Alaric, Elena e Stefan- , principalmente per aver rotto il polso a Klaus, e chi non si fidava di lei - i due Originali- .

Bonnie stette in silenzio.

Damon, da parte sua, voleva solo sapere chi era realmente e cosa voleva da loro.

Improvvisamente bussarono alla porta e Elena, che era la più vicina, andò ad aprire.

Si trovò davanti la sua copia esatta, che sorrise:

"Ciao, Elena" .


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L ANGOLO DELLA SCRITTRICE

eccomi di nuovo! Tre capitoli in un giorno!

Ecco che la nostra Anya si presenta.
Non è un vampiro, ne una strega, ne un licantropo, ne un ibrido, ne una dobbleganger.
Cos e, allora, vi chiederete.

Ancora non posso darvi questa risposta.
Come avete visto, ha proprio un bel caratterino, e non proprio infantile.
Cosa nasconde?
E come è possibile che abbia cambiato aspetto?
Forse il segreto verrà svelato nel prossimo capitolo, vedremo.
Per ora vi lascio all arrivo di Katerina Petrova al pensionato dei Salvatore.
Ora si che il gruppo e al completo!
Personalmente non mi piace molto quest ultimo capitolo.
Voi che ne pensate?
Xoxoxo
Xiara.

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Capitolo 4
*** Capitolo 3.1 ***


Capitolo 3.1


"Ciao, Elena"

salutò Katherine con un sorriso diabolico stampato in faccia.

"Katherine, com e che non mi sorprende che anche tu sia qui?"

Sospiro Elena, lasciandola entrare.

Erano finiti i tempi in cui aveva paura di lei.

La vampira la superò e si andò a sedere in braccio a Stefan.

"Ciao, Stefan. Come va? Ti sono mancata?

" chiese con fare provocante, strusciandosi contro il petto del vampiro.

Lui non fece niente per scansarla, cosa che non irritò Elena particolarmente, con la sua stessa sorpresa.

Katherine si rivolse ad Elena.

"Sai, ho sentito che una mia piccola amica è venuta qui. Volevo solo...salutarla. Dio Damon! Non ricordavo fossi così sexy!"

Esclamò avvicinandosi al vampiro in questione ondeggiando sui tacchi alti.

Gli accarezzò il petto, per poi scendere verso il ventre.

Damon afferrò la mano della vampira , bloccandola, prima che raggiungesse la zona 'pericolo'.

"Katherine. Che sorpresa!"

Disse ironico mentre Elena gioiva dentro di sè per il gesto del vampiro.

"ora l allegra banda è al completo! " continuò.

La vampira fece un' espressione di sdegno e si voltò a guardare i presenti.

Quando arrivò a Klaus si irrigidì per un attimo.

"Klaus" sibilò.

Lui sorrise

"ciao Katerina. Come stai? Dove sei stata tutto questo tempo?"

"Direi che stavo bene fino a tre secondi fa, quando ti ho visto, e tutto questo tempo sono stata il più alla larga possibile da te" rispose la vampira, appena intimidita.

Elena rise

"cosa vuoi?" Chiese maleducatamente Katherine

"mi sembri Caroline! Ultimamente la ripete spesso questa frase a Klaus."

Anche Katherine rise

"ah, già. Mi ero scordata della sua cotta per la bionda"
v "avremmo questioni più urgenti dei vostri problemi amorosi di cui parlare" si intromise Damon.

"Ah si ? Quindi se Elena ti chiedesse di andare a letto con lei adesso tu le risponderesti ' abbiamo altro da fare'?" Chiese Katherine con un sorriso sarcastico.

"La metà delle persone in questa stanza mi salterebbero addosso prima che io riesca a fare un passo e, in caso l universo si capovolgesse improvvisamente e Elena me lo chiedesse davvero, cosa alquanto improbabile, io ho detto che non c e tempo per i VOSTRI problemi amorosi, non per i miei."

Puntualizzò Damon mentre fissava Elena arrossire violentemente .

"Quanti paroloni! Non credevo possedessi un vocabolario così ampio"

lo prese in giro Rebekah, che, stranamente, aveva aperto bocca solo un altro paio di volte.

"Se uno è bellissimo e super sexy non vuol dire che sia stupido." Rispose Damon

"già. Per non dimenticare l'ego grosso come una montagna..."

Brontolo Jeremy, infastidendo Damon per i suoi continui interventi.

"vuoi trovarti di nuovo con il collo spezzat... Aaaahhhh!"

Damon si accascio al suolo tenendosi la testa con le mani, mentre Bonnie gli friggeva il cervello.

"Bonnie, smettila!"

la riscosse Elena, correndo ad aiutare Damon, che si stava rimettendo in piedi.

La strega non le rispose.

Quando Elena si volto a guardarla, Bonnie era bianca come un lenzuolo.

"Ha funzionato..."

Mormorò, cominciando a tremare.

"Senti un po' streghetta, osa farlo ancora e ti ritroverai senza una goccia di sangue in corpo e....mi stai ascoltando?"

Si interruppe Damon, vedendo che la strega lo ignorava bellamente, troppo impegnata a trattenere i brividi.

Si stava stancando di venire ignorato, di solito era lui al centro delle attenzioni, ma un occhiataccia da parte di Elena lo trattenne dal riversare una serie di imprecazioni che avrebbero fatto paura al più volgare uomo sulla faccia della Terra.

"Cos è successo, Bonnie?"

Chiese dolcemente Elena, avvicinandosi cautamente alla strega.

"Lei...io.... Non.."

Provo a dire, ma senza alcun risultato.

Elena la abbracciò

"calmati, Bonnie. Fai un respiro profondo"

la strega obbedì e smise di tremare, anche se i brividi di paura rimanevano.

"Cosa è successo?"

Richiese Elena, mentre nella sala era calato il silenzio: non avevano mai visto la strega così sconvolta e terrorizzata.

Fece un altro respiro e parlò

"non funzionano su di lei, Elena. Su Anya i miei poteri non funzionano"

la notizia calò nella stanza come un masso.

Dopo numerosi minuti di silenzio Stefan chiese, lentamente

"in che senso, Bonnie? Ti blocca?"

La strega scosse la testa

"no. È come se....se li assorbisse."

l'aria si fece tutto a un tratto opprimente

" non ho mai sentito parlare di un potere che ASSORBE i poteri di una strega. Mai." Protestò Klaus.

"Invece vi dico che è così. Tu non lo hai sentito..."

rispose la strega scossa da un fremito

"sentito COSA?"

Chiese Rebekah, spazientita

"il suo potere. non ho mai sentito un potere così grande. La forza di voi vampiri e addirittura quella della natura. Della natura! Impallidiscono a confronto. " rispose la strega.

"Non è possibile" disse imperterrito Klaus.

Bonnie sembrò infastidita.

"Se lo avessi sentito non diresti così." Affermò.

"Cosa hai fatto, esattamente?" Chiese Tyler, Che era stato in silenzio ad ascoltare per tutto quel tempo.

Bonnie fece un respiro profondo e cominciò a raccontare.


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###########################################flashback##########################################


Anya stava abbracciando Elena.

Bonnie la stava fissando.

Aveva una strana sensazione riguardo a quella bambina.

Le stava simpatica ma non poteva ignorare i suoi 'istinti da strega'.

Decise di leggerle la mente per capire cosa nascondesse, e se poteva fidarsi o no.

Era un incantesimo che aveva utilizzato solo un altra volta, perché la stremava completamente, ma voleva sapere di più su quella bambina misteriosa.

si era concentrata, a occhi chiusi, e, pronunciando l incantesimo talmente piano che neanche i vampiri riuscirono a sentirla, si era ritrovata su un sentiero deserto.

era tutto talmente silenzioso da sembrare irreale.

ma Bonnie non si fece spaventare: anche l ultima volta si era trovata su una stradina del genere, nello stesso silenzio opprimente.

sapeva, grazie alla sua precedente esperienza, che, percorrendo il sentiero, si sarebbe trovata davanti una porta di legno marrone chiusa con un lucchetto : la porta della mente.

Comincio a camminare, ascoltando il rimbombo dei suoi passi sulla ghiaia, e ricordando che, una volta raggiunta la porta, le sarebbe bastato rompere il lucchetto per avere libero accesso ai pensieri e ai ricordi della persona.

Bonnie Bennett si bloccò di colpo una volta raggiunta la destinazione.

Qualcosa non andava.

La porta che aveva di fronte non era di semplice legno ma di marmo bianco e non c era neanche l ombra di un lucchetto, perchè era circondata completamente da pesanti, e probabilmente resistentissime, catene argento.

La strega alzò le spalle: evidentemente ogni mente era diversa.

Si avvicinò alle catene, cercando il punto di chiusura, ma non lo trovò.

Sembrava che le catene fossero cresciute direttamente dalla porta bianca, e che le si fossero poi arrotolate intorno, sigillandola, come una pianta rampicante si sviluppa su una rete.

Non si diede per vinta.

Voleva assolutamente vedere cosa ci fosse dietro quella dannata porta.

Strattonò le catene fino a che non riuscì ad ottenere lo spazio necessario per aprire la porta e infilarci dentro la testa.

Socchiuse il bel portone, ma la strega se ne pentì subito.

Al dì la del portone c era una luce accecante, che la attirava a se, che la risucchiava.

Bonnie aprì gli occhi di scatto, annaspando i cerca d aria.

Si guardò intorno e vide che Anya si stava allontanando in quel momento dall abbraccio con Elena.

Dovette abbandonarsi contro il divano, per non cadere.

Non immaginava che il potere della bambina fosse così forte.

Le aveva assorbito quasi completamente le energie.

Se non avesse aperto gli occhi aveva la sensazione che avrebbe potuto morire.

Per l ora successiva Bonnie non fece altro che ripensare a quello che era successo.

Anya aveva ammesso di non essere umana, ma era scontato: nessun umano aveva quel potere.

Ma era davvero così forte?

Alla fine provò a convincersi che, con lo stress di quei giorni, i suoi poteri ne avevano risentito e non era riuscita a completare l incantesimo.

Ma non ci credeva neanche lei stessa.


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############################################## fine flashback ###################################


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"Poi, per non dubitare della mia conclusione, ho attaccato te, Damon. E ha funzionato. L unica altra ipotesi è che è stata LEI." Concluse la strega.

Alaric, Jeremy, Matt e Tyler si alzarono in piedi

"sentite, noi siamo stanchi. Troppe informazioni per oggi. Andiamo a casa. Fateci sapere, poi" disse Tyler.

Elena era solo contenta che Jeremy non volesse immischiarsi in un altro affare sovrannaturale.

Quando i quattro furono usciti, Klaus ribadì

"non è possibile una cosa del genere. Ho più di mille anni e non ne ho mai sentito parlare"

Bonnie si spazientì

"senti un po', ibrido stronzo, ti dico che è così. Anzi, te lo posso dimostrare."

Klaus alzò il mento in segno di sfida

" ah si? E come?"

"Scommetto che ti fa ancora male il polso che ti ha rotto..." Rispose Bonnie.

Klaus non vacilló minimamente

"certo, mi serve del sangue per guarire completamente. "

"Damon, potresti dargli una sacca di sangue?"

Chiese Bonnie rivolgendosi al vampiro che stava appoggiato ancora al mobile degli alcolici ed era intento a verserai un altro bicchiere di bourbon.

Lui sparì e ricomparve tre secondi dopo con una sacca Dell ospedale in mano.

Klaus la bevve avidamente e la vuotò in pochi secondi.

Poi alzò il polso e lo mosse avanti e indietro, con una smorfia malcelata di dolore.

"Come nuovo" disse comunque.

Sia Damon, sia Bonnie stavano per rispondergli, ma Rebekah, con sorpresa di tutti, li anticipò entrambi

"Nik, non è il momento di conservare l orgoglio, quella poppante può essere un pericolo e non voglio scappare di nuovo"

Klaus sbuffò

"e va bene. Mi fa ancora male." Ammise controvoglia.

"Fammi dare un occhiata" disse Katherine.

Si avvicinò all originale e gli prese il polso.

Gli fece fare due movimenti

"è ancora rotto" annunció alla fine

"come hai fatto a capirlo?" Chiese stupita Elena.

Katherine sbuffò "ho lavorato in un ospedale per un certo periodo, sai, per non dare nell occhio e avere tutto il sangue che volevo. Ho imparato un paio di cose"

tutti la stavano guardando a bocca aperta

" allora? Pensavate che l unico modo che conoscessi per procurarmi sangue fosse fare sesso con degli insignificanti umani?"

"In, realtà si"

rispose Damon, che si era seduto di fianco a Elena, dall altro lato rispetto a Stefan.

La vampira non si degnò neanche di rispondergli.

Si limitò a roteare gli occhi per poi tornare a sedersi in braccio a Stefan.

Elena, d istinto, si avvicinò a Damon, che le lanciò un occhiata interrogativa.

Elena, rendendosi conto di ciò che stava facendo, tornò in fretta al proprio posto, distogliendo lo sguardo.

Nel frattempo Bonnie aveva provato, senza successo , a guarire il polso di Klaus.

In quel momento sentirono delle voci fuori dalla porta e, poco dopo, qualcuno che bussava.

Evidentemente Caroline e Anya erano tornate.


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L ANGOLO DELLA SCRITTRICE


ciao a tutti!
Prima di tutto volevo ringraziare chi ha messo la mia storia tra le seguite e le ricordate. Grazie mille non vi deluderò!
Un altro ringraziamento va a nuccetta, che ha recensito questa storia.
Mi interessa sempre sapere cosa ne pensate, quindi, grazie anche a te!
L ultimo ringraziamento a chi segue questa storia in silenzio. Mi ha fatto piacere sapere che sono stati tanti.

Passiamo alla storia. Questo capitolo era un po' lungo così ho deciso di dividerlo in due parti.
Nella prossima parte vi racconterò cosa hanno fatto nel frattempo Caroline e Anya. Se riesco la pubblico domani.

In questo capitolo il mistero si infittisce! La nostra Anya è immune al potere della streghetta Bonnie e Klaus non riesce a guarire il polso rotto. Come mai? Sono aperte le scommesse!
Alla prossima!
Xoxoxo
Xiara

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Capitolo 5
*** Capitolo 3.2 ***


Capitolo 3.2


***************************************poco prima*****************************************

Caroline stava guardando Anya che saltellava canticchiando davanti a lei.

Era divorata dalla curiosità : voleva assolutamente sapere chi fosse realmente la bambina.

Certo, si era guadagnata tutta la sua stima quando aveva rotto il polso allo stupido ibrido che le faceva andare il cervello in corto circuito e faceva battere forte il suo cuore morto, ma questo non significava che non la incuriosiva.

Era piombata senza preavviso nelle loro vite, prossima alla morte, per giunta, e la mattina dopo saltellava allegramente come una qualsiasi bambina di otto anni, senza fornire alcuna spiegazione riguardo le sue condizioni di sole dodici ore prima.

"ehi, Caroline?", chiamò la bambina, che si era fermata davanti a una vetrina.

la vampira la raggiunse velocemente.

"Vuoi entrare qui?", le chiese osservando la vetrina del negozio.

C'erano esposti dei completini per bambine davvero molto belli.

'ha buon gusto', pensò Caroline .

"Sì. Vorrei comprare un po' di vestiti. Non ne ho neanche uno qui..."

"D'accordo. Andiamo a fare shopping!", esclamò la bionda entrando nel negozio.

Anya non se lo fece ripetere due volte.

Dopo un'ora e mezza tornarono in strada cariche di buste.

Anya indossava degli shorts bianchi, una maglietta disegnata con una spallina sola e una corta giacca di pelle nera.

Dello stesso colore portava anche degli stivaletti alla caviglia con un piccolo tacchetto.

Con le labbra rosse, le guance rosee, gli occhi di smeraldo e i capelli neri che, oramai asciutti, teneva liberi sulle spalle, era la bambina più bella che Caroline avesse mai visto.

Se avesse avuto una decina di anni in più avrebbe fatto alla bionda più concorrenza di Elena e Rebekah messe insieme.

Si avviarono barcollando verso il pensionato dei Salvatore, a causa del peso delle borse che portavano tra le braccia.

Caroline si accorse che non era affatto difficile parlare con la bambina.

Era estroversa e simpatica, risultava facile la conversazione.

A circa metà strada Anya cominciò a lamentarsi del peso di tutti i vestiti che avevano comprato - praticamente tutti i modelli del negozio-.

Le labbra le si piegarono in uno strano sorriso quando avvistò un bel ragazzo biondo sui vent'anni passare lì vicino.

La bambina si avvicinò a lui mentre Caroline la guardava da lontano curiosa, tendendo le orecchie per ascoltare la loro conversazione.

"Scusami...", la sentì dire con un tono che la faceva sembrare un'orfanella abbandonata per la strada e allontanata da tutti.

Dall'espressione sul suo volto sembrava che stesse per scoppiare a piangere.

Guardandola, a Caroline si sciolse il cuore.

E anche al biondo, evidentemente.

Si era voltato verso Anya con un espressione tra l'impietosito e l'intenerito.

Era impossibile resisterle.

"Dimmi, tesoro, cosa posso fare per te?" le chiese abbassandosi alla sua altezza.

Anya tirò su col naso.

"Queste borse pesano così tanto e la mia casa è così lontana... mi servirebbe un supereroe...." disse sbattendo le ciglia sugli occhioni lucidi.

Caroline era rimasta a bocca aperta.

Lei non avrebbe saputo fare di meglio.

Era più che sicura che Anya sarebbe riuscita ad avere la luna in regalo senza il minimo sforzo.

Mentre la vampira contemplava e ammirava segretamente la bravura di Anya, il ragazzo aveva ricominciato a parlare:

"Ma non hai bisogno di un eroe! Ti aiuto io!"

La bambina si aprì in un sorriso speranzoso.

"Davvero?", chiese

Il ragazzo le sorrise dolcemente.

"Certo! È un piacere!"

Anya gli porse tutte le sue borse e lo abbracciò.

"Grazie! Vieni, la mia amica è laggiù"

La bambina tornò, seguita dal biondo, da Caroline, che stava scuotendo la testa divertita.

Il ragazzo si presentò alla vampira:

"Ciao! Io sono Drake"

Caroline lo squadrò meglio. Era davvero MOLTO carino. Avrebbe potuto farci un pensierino

"Ciao. Mi chiamo Caroline, piacere di conoscerti" gli rispose

"Meno chiacchiere e più movimento, forza!" li interruppe Anya, che camminava spedita, libera dal peso delle buste, pochi passi davanti a loro.

Drake e Caroline la seguirono ridendo.

Arrivarono davanti a casa.

Il ragazzo fece un fischio sommesso.

"Che casa, ragazzi! ....Anzi, ragazze! " si corresse.

"Vieni! Ti presentiamo ai nostri amici" disse Anya ridendo.

Arrivata sulla soglia, Caroline bussò.

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L'ANGOLO DELLA SCRITTRICE

Ciao! Scusate lo so questo capitolo è molto corto, ma stasera pubblico quello dopo se riesco se no domani. Volevo prima approfondire un po' la conoscenza di Anya.

Passiamo ai ringraziamenti.

un Grazie speciale a pescioletta per aver recensito due volte. Mi stai aiutando a migliorarmi e spero che continuerai a farmi sapere quello che pensi riguardo alla mia storia - tra parentesi so che è sbagliato lavorare a più storie completamente ma mi è venuto un 'lampo di genio' e non ho potuto fare a meno di cominciare a scrivere un'altra storia. Quando sarà ultimata la pubblicherò-.

Un grazie anche a chi ha messo la mia storia tra le preferite, le seguite e le ricordate. Non vi deluderò!

Infine ringrazio anche tutti gli altri visitatori silenziosi.

Al prossimo capitolo!

xoxoxo
Xiara

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Capitolo 6
*** Capitolo 4 ***


Capitolo 4


Elena andò ad aprire, trovandosi davanti una marea di buste piene di vestiti.

Anya entrò in casa, accorgendosi subito dell'atmosfera tesa che aleggiava nel salotto.

Studiò i presenti per un lungo istante prima di capire, alla vista dello sguardo spaventato -a dir poco -della strega Bonnie.

Mentre notava che Matt, Jeremy, Alaric e l'altro ibrido del quale non sapeva il nome mancavano, si accorse di Katherine.

Sospirò

Avrebbe dovuto immaginare che l'avrebbe rincontrata.

Drake e Caroline, nel frattempo, erano entrati e avevano scaricato le borse sul divano.

"Ecco fatto, piccola.", disse Drake, stiracchiandosi.

Anya pensava che quello non era esattamente il momento per presentare un ignaro umano a una combriccola di vampiri.

Avevano appena scoperto che era più potente della Natura e che la sua mente era impenetrabile, e Anya sapeva bene che quando i vampiri non avevano la situazione in pugno diventavano.... come dire...suscettibili.

In altre parole avevano istinti omicidi.

Come la bambina si aspettava, infatti, poco dopo si sentì un 'crack' e Drake cadde sul pavimento con il collo spezzato, un'espressione di stupore dipinta sul volto.

"Dai, Klaus! Mi ha portato tutte le borse fino a casa e non gli ho neanche detto grazie!" si lamentò Anya.

Ricevette come risposta il ringhio dell'ibrido, a cui si aggiunse quello di Rebekah.

"Cosa mi hai fatto al polso?" chiese infuriato Klaus.

Anya si portò una mano alla bocca: se ne era scordata.

"Dammi il braccio." disse tendendo una mano.

L'originale per tutta risposta si allontanò con un sibilo.

"Dammi il braccio" ripeté la bambina.

Si stava spazientendo.

Non vedendo ancora il polso rotto sulla sua mano esclamò:

"Allora! Vuoi perdere la mano? Perché è questo che accadrà se non mi fai guarire il polso!"

"Spiegati meglio!"

Anya sbuffò.

"Cosa c'è da spiegare?! O tu ti fai guarire quel dannato polso, o ti si indebolirà fino alla disidratazione, per poi continuare a peggiorare fino a che non sarà polvere. E addio mano. E ora dammi il braccio!" concluse arrabbiata.

Possibile che non capisse? Più chiari di così!

Klaus la fissò per un attimo, poi fissò il suo polso, che peggiorava visibilmente.

Infine si arrese e allungò il braccio verso Anya.

La bambina chiuse le mani intorno al polso, per poi lasciarlo andare poco dopo.

Klaus sospirò di sollievo.

"Ecco fatto. Gradirei un grazie e poi, per colpa tua, ho un uomo da 'schiavizzare', come diceva mia sorella."

Anya diede le spalle all' originale, che borbottò un grazie acido, e si diresse verso il corpo di Drake riverso a terra.

"Allora, Anya, ti trovo....diversa" disse Katherine alzandosi e seguendo la bambina.

Anya sbuffò.

"Si, bè, un piccolo inconveniente."

"Perchè non lo risolvi? Sono più che sicura che i nostri cari maschietti apprezzerebbero il tuo cambiamento"

"Ci sto lavorando. Drake, tesorino, ascoltami, rientra nel tuo corpicino..." canticchiò Anya inginocchiandosi di fianco al ragazzo.

Gli mise una mano sul petto e una sulla fronte, poi chiuse gli occhi, in attesa.

Poco dopo, con un rumore che faceva rabbrividire, il collo di Drake tornò nella giusta posizione e il ragazzo aprì gli occhi.

Da grigio-azzurro erano diventati gialli.

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L'ANGOLO DELLA SCRITTRICE

Ciao scusate ma non ho molto tempo, quindi ringrazio chi ha recensito e messo la storia tra le preferite/seguite/ricordate e chi la legge senza commentare.
al prossimo capitolo!
xoxoxo
Xiara

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Capitolo 7
*** Capitolo 5 ***


Capitolo 5


Drake si alzò a sedere di scatto, sotto lo sguardo intimorito e incredulo dei presenti.

'Bè è logico. L'ho appena fatto tornare dal mondo dei morti. Non è proprio una cosa che si vede tutti i giorni, anche per dei vampiri.', pensava Anya, mentre osservava attentamente Drake.

Il biondo si stava guardando in torno, spaesato, gli occhi gialli che sembravano due lampi.

Individuò Anya e la sua espressione cambiò di colpo.

Si inginocchiò e chinò avanti il busto, in una posizione di venerazione.

"Mia signora! Cosa posso fare per compiacerla?" chiese.

Anya sbuffò: odiava farlo.

Ma Drake le stava simpatico, non poteva lasciarlo morire.

"Per ora niente, volevo solo ringraziarti per avermi portato le borse. " rispose infine la bambina.

"Oh no, padrona, non deve ringraziarmi. È stato un grandissimo onore! Potrò anche vantarmene con i miei amici! " rispose Drake.

Tutti gli altri presenti erano ammutoliti.

Fissavano la scena senza sapere cosa pensare.

Anche Katherine, che conosceva Anya da un po', era rimasta sconvolta, in quanto non aveva mai saputo cosa fosse la bambina, ne quali fossero i suoi poteri.

Molto tempo prima aveva provato a chiederglielo, ma lei le aveva risposto che le bastava sapere che non era umana e che da lei poteva aspettarsi di tutto.

Non aveva aggiunto altro.

Alla vampira non interessava particolarmente: aveva capito che Anya poteva essere la sua migliore amica o la sua peggior nemica, e aveva deciso di tenersela stretta.

Con il tempo, poi, l'aveva conosciuta meglio e aveva imparato ad apprezzarla e, anche se non lo avrebbe mai ammesso, ad ammirarla.

Katherine era immersa in questi pensieri quando Anya rispose a Drake:

"No, non lo farai. Tutto quello che è successo -e che succederà- da quando ti è stato spezzato il collo deve rimanere un segreto, che tu proteggerai anche a costo della tua vita. O della mia. Mi hai capito?"

"Ma, mia signora, della sua vita?"

"Niente ma, Intesi?"

"Come vuole, padrona."

"Bene." Anya si andò a sedere sul davanzale della finestra, sembrava tranquilla.

In realtà, la bambina aveva paura di affrontare i suoi nuovi 'amici', che, ne era sicura, non avrebbero desistito fino a quando le non avesse raccontato tutto.

'In fondo, però, non ci sarà più nessun segreto da mantenere se non mi faccio aiutare.' continuava a ripetersi Anya.

Ma aveva una paura tremenda.

Non aveva mai raccontato a nessuno la sua storia.

A NESSUNO.

"Anya...." Elena provò ad avvicinarsi alla bambina.

Nonostante l'apparenza, la ragazza riusciva a scorgere tristezza e paura, negli occhi della bambina.

Paura di non essere ascoltata.

Paura di non essere capita.

Paura di non venire aiutata.

Paura di venire abbandonata un'altra volta.

Ad Anya sfuggì un sospiro tremante.

"Mettetevi comodi. È il momento di scoprire le mie carte." ************************************************************

L'ANGOLO DELLA SCRITTRICE

Ciao di nuovo!
Ecco un altro capitolo. Scusate per il ritardo. Nel prossimo si scoprirà finalmente l'identità di Anya.
So che sto un po' trascurando gli altri personaggi ma tra due o massimo tre capitoli torneranno in azione.
E poi ci sarà anche quella gita a New York del primo capitolo, anche se non andrà esattamente come Elena si aspettava...
Ma non vi anticipo nulla.
Volevo dirvi che ho deciso di fare capitoli più brevi, che spieghino meglio la situazione, perchè mi sembrava che stessi affrettando troppo la storia.
Cosa ne pensate?

Per ora vi lascio, ringraziando ancora chi mi segue.
Alla prossima e fatemi sapere cosa ne pensate!
xoxoxo
Xiara

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Capitolo 8
*** Capitolo 6 ***


Capitolo 6


1800, Europa

Una ragazza correva per le strade del suo minuscolo paesino sperduto nel nulla, i capelli neri sciolti che svolazzavano al vento.

Respirava a fatica, ma non si voleva fermare.

Voleva allontanarsi il più possibile.

Sembrava avere 20 anni o giù di lì.

Aveva un corpo snello, fasciato da un corsetto verde e nero che metteva in risalto le curve, per le quali tutte le ragazze morivano di invidia.

Le sue gambe flessuose erano nascoste dalla gonna, dello stesso colore del corsetto, che cadeva morbida fino a terra.

Il viso era leggermente allungato, bianco come la neve, e in quel momento risplendeva dalle lacrime di dolore che le rigavano il volto.

Sgorgavano a fiotti dai bellissimi occhi verdi e scendevano lente sulle gote arrossate per la corsa, per poi raggiungere le piene labbra rosse e scivolare più giù, oltre il mento.

Anastasia Alissa Anoster. Questo era il suo nome.

Una giovane bella e ricca, figlia di due importanti figure in Europa quanto in America e in Asia.

Aveva un centinaio di pretendenti che aspiravano al suo cuore in ogni cittá che visitava, ma lei non ne voleva sapere di sposarsi.

Sosteneva di non aver ancora incontrato la persona giusta per lei, ma dentro di sé sapeva che era una bugia colossale.

Anastasia si era innamorata, tre anni prima.

Un amore fantastico, di quelli che si leggono solo nei libri, ricambiato appieno.

Poi tutto era finito.

A pochi giorni dal matrimonio, lui era sparito, e qualche mese dopo l aveva ritrovato, lei stessa, morto.

L avevano ucciso.

Avevano ucciso la sua unica ragione di vita.

Anastasia aveva passato due interi anni a piangerlo, a disperarsi per lui, poi aveva detto basta.

Aveva capito di non poter continuare così e si era risollevata, con uno sforzo immane, ma si era ripresa.

Poi, qualche minuto prima, il mondo le era crollato addosso di nuovo, quando aveva scoperto i piani della sua 'famiglia' e l'assassino del suo amore.

Era stato suo fratello. Suo FRATELLO!

Aveva ucciso il suo Alexander solo perchè era uno 'stupido umano'.

Perchè Anya e la sua famiglia non erano umani: nascondevano un enorme segreto.

La ragazza inciampò in un sasso, cadendo e strappandosi il bel vestito, ma non le interessava.

Si rialzò e riprese a correre.

Voleva mettere più distanza possibile tra lei e quella che aveva appena smesso di considerare casa.


**********************flashback: qualche minuto prima***************


Anya stava rincasando dopo una splendida serata in compagnia delle sue due migliori amiche, Alice e Sophie.

"Ti giuro, Anya, Richard non ti staccava gli occhi di dosso"

ribadì Sophie, per la centesima volta.

"Bé, non era mica l unico! Sei splendida con il tuo vestito nuovo!"

Aggiunse Alice.

"Non esageriamo, adesso. E non so come comportarmi con lui. É ....affascinante....ma, anche se potrei farci un pensierino, rimarrebbe solo una notte. Non voglio sposarlo."

Disse Anya, abbassando gli occhi.

Pensava ancora ad Alexander, era ovvio.

Alice sembrava scandalizzata.

"Affascinante?! stiamo scherzando? É molto più che affascinante! ed è anche ricco e gentile! cosa vuoi dipiù?Divertiti una buona volta Anya! Anche se fosse solo una notte? Cosa ci perdi?"

Non faceva una piega.

"Sai cosa?Domani sera andrò da lui..." Cominciò Anya

"Si!" Esultò Sophie

"....per dirgli che non mi interessa." Concluse.

Le facce delle sue amiche erano sbalordite.

"Sei un caso perso, Anastasia Alissa Anoster" rise Sophie.

Le altre due si unirono a lei.

Anastasia era fatta così.

Responsabile, fedele, astuta, testarda e sfacciata in una maniera incredibile.

Anche se era la più piccola della famiglia, era lei che si occupava dei cinque fratelli, delle tre sorelle e del padre.

La madre era morta moooooolto tempo prima.

"Ci vediamo domani, Anya!" Dissero in coro Sophie e Alice.

"A domani!"

Si baciarono tutte e tre sulle guance e Anya aprì la porta di casa, pronta ad annunciare il suo ritorno alla famiglia, ma si bloccò di colpo, sentendo delle voci che sussurrano parole incomprensibili.

Lei, da brava predatrice qual era, si richiuse senza far rumore la porta alle spalle e si mosse con falcate lunghe e silenziose verso il piccolo salotto.

Appoggiando l orecchio alla porta chiusa riconobbe le voci di suo fratello maggiore, Fainos, e di suo padre.

"No, non possiamo." Stava dicendo il fratello

"È l unico modo. Dobbiamo farlo."

"Ma non possiamo."

"Ti dico di si. E lo faremo stanotte stessa. Risveglieremo Alexander"

Anya sussultò a sentire quel nome e si fece ancora più attenta.

"Sarà lui stesso a convincerla" continuò il padre

"Mi hai detto di ucciderlo. È l ho fatto con molto piacere. È stata disgustosa la relazione tra mia sorella, la mia Anya, e quello stupido umano. Ma lei non accetterà neanche se sarà lui a chiederglielo."

Lacrime silenziose cominciarono a scendere sulle guance della ragazza.

"Invece accetterà, che lei lo voglia o meno. Abbiamo troppi favori da rendere e i nostri simili tra poco ci schiacceranno. È l unico modo per ottenere il potere assoluto. La venderemo ai nobili, il suo corpo e il suo sangue."

Il cuore di Anastasia fece un crack pauroso, mentre si distruggeva in milioni di pezzi.

Poi una rabbia cieca le montò nel petto.

'E QUELLA sarebbe una famiglia?' pensò

'Mi vogliono vendere come giocattolino ai ricchi. Mi vogliono VENDERE. '

"Va bene. Se serve a ottenere il potere come un tempo, lo faremo. " concordò il fratello, ignaro della presenza della sorella.

si sentirono dei passi e dei rumori.

Anya si azzardò a sbirciare oltre la porta , socchiudendola, e vide suo fratello che trascinava in mezzo alla stanza il cadavere di Alexander e lo richiamava dalla morte, come lei stessa aveva fatto ben cinque volte.

Gli occhi di quello che era stato quasi suo marito si spalancarono: erano completamente gialli.

"Mio signore"

Disse inginocchiandosi davanti a Fainos.

"Voglio che convinci mia sorella Anya a vedersi, anche con la forza se sarà necessario."

Gli disse chiaramente.

Alexander si alzò e, con un inchino si diresse verso la porta dietro la quale era nascosta Anya.

La ragazza non riusciva a muoversi.

Piangeva per la tristezza e tremava dalla rabbia.

Alexander, il suo Alexander, era scomparso, non esisteva più.

ora era completamente assoggettato a suo fratello.

I poteri di Anya erano più forti con la rabbia, lo sapeva, e poteva sfruttarlo a suo vantaggio.

Alexander aprì la porta, trovandosi faccia a faccia con Anastasia.

"Siete dei bastardi, altro che famiglia" sputò lei in faccia al padre e al fratello, che sembravano sorpresi di vederla, ma non provavano il minimo rimorso o imbarazzo per quello che avevano detto.

Poi Anya prese Alexander per il collo e glielo girò di trecentosessanta gradi.

La sua testa cadde a terra con un tonfo.

La ragazza si voltò e, senza più una parola uscì dalla casa e cominciò a correre.


*********************************************


Oggi, Mystic Falls


Anya si bloccò, fissando fuori dalla finestra, immersa nei ricordi.

I presenti nella stanza non osavano parlare, nonostante avessero in testa un milione di domande, prime tra tutte: 'aveva vent anni? Ma se adesso ne ha otto!' e ' che bella famiglia unita e felice'.

O meglio, Damon pensava questo, ironicamente.

Ma non poteva fare a meno di provare compassione per la bimba - o ragazza?- che si trovava davanti a lui.

Ok, neanche lui aveva avuto un ottimo rapporto con suo padre, ma lui almeno non aveva mai provato a vendere il figlio.

Klaus osò interrompere quel sacro silenzio.

Anche lui aveva messo da parte l aria da padrone del mondo, perchè ne sapeva qualcosa di problemi in famiglia.

"Poi cos è successo?"

Anya sospirò e riprese a raccontare.


**************


1864, Mystic Falls


Una ragazza se ne stava seduta in un modo che non si addice per niente a una signora su un muretto.

Stava riflettendo sui suoi cambiamenti in quegli anni.

Da quando la sua famig...le persone con il suo stesso sangue l avevano tradita.

Non si vergognava ad ammettere che adesso i suoi....come dire...metodi di divertimento erano cambiati.

Si divertiva a far cadere ai suoi piedi tutti i ragazzi che incontrava, a farli innamorare di lei per poi spezzare loro il cuore, a volte metaforicamente e altre materialmente.

Era quello che avevano fatto a lei: la vedeva come una sorta di vendetta personale.

Era diventata una assassina spietata, senza rimorsi, e ne era fiera.

Ormai la vecchia Anastasia non esisteva più, così come Alexander.

Purtroppo non poteva morire.

Gli unici sentimenti che provava in quel momento nei suoi confronti erano odio profondo, disgusto e un po' di paura.

Non aveva smesso di cercarla da quel giorno.

Le dava costantemente la caccia.

Gli era sfuggita per quasi cento anni, cambiando aspetto di continuo.

Già, lei poteva modificare il suo aspetto esteriore.

In quel momento aveva il suo vero aspetto, ma già progettava un "cambio" da lì a un paio di settimane.

Le servivano solo tre ingredienti.

Una strega e due vampiri.

In quel momento vide di fronte a sè ciò di cui aveva bisogno.

Addirittura ce ne erano tre, di vampiri, e una Bennett, la riconosceva dalla sua aura.

Tecnicamente era una sola la vampira, la dobbleganger per giunta, si accorse, ma di fianco a lei c'erano due splendidi uomini, che, non ne dubitava, avevano già in circolo sangue di vampiro e, questione di giorni, sarebbero stati trasformati.

Decise di puntare al moro, che le sembrava quello più incline al ...divertimento.

Doveva agire in fretta.

Alexander l' avrebbe rintracciata nel giro di un mese, e chissà quanti alleati avrebbe avuto al seguito.

Anastasia saltò giù dal muretto mentre quelli che avrebbe conosciuto come fratelli Salvatore si allontanavano dalla vampira e dalla strega.

Lei raggiunse le due donne.

"Salve" cominciò.

Loro la guardarono sospettose.

"Mi chiamo Anastasia Alyssa Anoster. " si presentò con un inchino leggero.

"Io sono Katherine Pierce e lei è Emily..."

"Bennett, la strega. Lo so" la interruppe.

"E so anche che tu sei la vampira dobbleganger." Aggiunse.

"Ho bisogno del vostro aiuto" disse senza mezzi termini.


***************


Mystic Falls, oggi


"Ed è qui che entrate in gioco voi."

disse Anya rivolgendosi a Damon e Stefan.

Damon e Stefan ancora non ricordavano.

"Oh, andiamo Damon! Non ti fa venire in mente niente un certo ballo con un certo fiore rosso?" sbottò la bambina.

Negli occhi del vampiro passò un lampo di comprensione.

"Anastasia? Sei davvero tu?" Sussurrò

"Olè! Ci sei arrivato!"

Disse ironica Anya, osservando le reazioni del vampiro.

"Cosa...cosa ti è successo?"

"Ripeto. Un piccolo inconveniente."

"Volete spiegare anche a noi?" Chiese scocciata Rebekah.

" oh, certo! Scusate" disse Anya portandosi una mano alla bocca mentre Damon studiava ogni suo piccolo movimento.

Cominciava a riconoscere i tratti e gli atteggiamenti della bellissima ragazza che aveva conosciuto....quanto? Centocinquanta anni prima?

Anya aveva ripreso il suo racconto.


*****************


Mystic Falls, 1864


Una ragazza fasciata da un vestito viola scuro si dirigeva a passo svelto verso la grande casa del sindaco Lockwood.

C era una festa, quella sera.

L aveva organizzata lei stessa.

Doveva conoscere al più presto Damon Salvatore, le serviva il suo sangue.

Era passata una settimana dal suo primo incontro con la strega e Katherine.

Dopo aver dimostrato loro che con lei non dovevano scherzare, le due le avevano promesso di aiutarla a cambiare il suo corpo, a farlo tornare quello di una bambina.

Anche se in realtà il suo scopo non lo conoscevano.

La strega le aveva concesso il suo sangue- una garanzia da parte della natura-, e le servivano anche il sangue di Katherine e Damon, a testimoniare l inganno, visto che sapeva che la vampira non amava per niente Damon e che lo stava solo illudendo.

Anya faceva più o meno la stessa cosa con i ragazzi da cento anni, quasi.

Il sangue della vampira era già in suo possesso, mancava solo quello del bel Salvatore.

Così era finita a quel ballo.

Non le dispiaceva.

Lei adorava i balli.

Entrò nell enorme salotto della villa e vide subito il sul obiettivo.

Era naturalmente in compagnia della vampira e del fratello.

Anya si avvicinò ondeggiando sui tacchi alti.

" Katherine! Ciao!" La salutò abbracciandola, fregandosene dell educazione.

Le stava simpatica Katherine.

Erano praticamente uguali.

Carattere tremendamente simile, entrambe in fuga da qualcuno che le voleva morte - essere venduta agli stronzi della specie di Anya equivaleva alla morte, se non era peggio- e tutte e due in cerca di aiuto, seppure non se ne rendevano conto nemmeno loro stesse di quest'ultimo punto, o meglio, non volevano ammetterlo.

La vampira ricambiò la stretta della ragazza e poi si allontanarono.

"ti presentò Damon e Stefan Salvatore. Lei è Anastasia " presentò.

Anastasia fece un leggero inchino, con un sorrisetto agli angoli della bocca, causato dal pensiero che avrebbe davvero potuto divertirsi con quel Damon: era di una bellezza mozzafiato già da umano, figurarsi da vampiro!

Damon le baciò la mano, così come Stefan.

Anche lui aveva un certo fascino, ma non le sarebbe servito visto che Katherine lo amava.

Non le faceva nessun torto.

Anche se non credeva più nell'amore, non se la sentiva di ostacolare quello degli altri.

La serata andò avanti a gonfie vele.

Era un mago nell organizzare feste Anya.


*******************


Mystic falls, oggi


"Hai finito di lodare le tue doti da organizzatrice di feste?" la interruppe Bonnie.

Anya si bloccò, irritata.

Cancellò in due secondi la simpatia per la Bennett.

Odiava venire interrotta.

Si alzò, dirigendosi verso la strega e determinata a fargliela pagare.

Gentile e simpatica quanto voleva ma la mandavano fuori di testa le interruzioni.

Due braccia la presero dalla vita e la fermarono.

Si voltò.

Si trovò davanti due occhi azzurri come il ghiaccio.

"Lasciami, Damon!" urlò dimenandosi.

Non riusciva a liberarsi : la sua forza era nulla se bloccata dal proprietario del sangue che l'aveva aiutata nella trasformazione.

Sbuffò, stizzita, e si fermò.

Damon non accennava a lasciarla andare.

Decise di sorvolare sul comportamento della strega e di darle un' altra possibilità.

"Allora? Giuro solennemente di non rompere il collo alla strega, o peggio. Mi lasci andare?" Chiese inarcando un sopracciglio.

Se c'era qualcosa che la faceva arrabbiare più delle interruzioni era l'impossibilità di battere qualcosa causato da lei stessa.

Insomma, odiava fregarsi da sola.

Per questo sceglieva attentamente i suoi ingredienti: un minimo errore e sarebbe morta.

Damon la lasciò andare.

"Grazie. "

Tornò a sedersi, notando con la coda dell'occhio il cipiglio infastidito di Elena quando Damon l'aveva abbracciata.

Sospirò.

Che testarda Elena!

Quasi più di Anya.

Si rifiutava di ammettere di essere innamorata di Damon.

Anya aggiunse 'aiutare la coppia fallita Elena-Damon' alla lista mentale delle cose da fare.

Stette in silenzio per un po' poi chiese "ma non vi state annoiando a starmi ad ascoltare? Che ne dite di andare a divertirci per oggi e continuiamo domani? Non crolla il mondo se aspettate ancora ventiquattro ore a sapere tutto di me. Sapete...crea più suspense. "

I presenti sembrarono contrariati ma alla fine accettarono : anche un topo avrebbe capito che non era conveniente mettersi contro un potente essere sconosciuto.

Anya sorrise e batté le mani.

"Bene! ....Damon, Katherine, Bennett vi spiacerebbe farmi bere il vostro sangue? " chiese la bambina.

Vedendo le espressioni confuse che la fissavano spiegò " Così riprendo il mio aspetto. Mi servono gli stessi ingredienti che ho usato per diventare bambina per invertire l'effetto"

"Aspetta. Mi stai dicendo che una Bennett ti ha aiutato?" protestò schifata Bonnie.

Stava cominciando a dare davvero sui nervi a Anya.

"Si. Emily Bennett. " rispose quasi ringhiando.

Katherine e Damon le porsero subito il polso e anche Bonnie, anche se con un po' di riluttanza.

Anya sorrise e scosse la testa.

"Lo devo bere dal collo"

I due vampiri annuirono, Bonnie invece scosse la testa.

" Non se ne parla!"

Anya ringhiò.

"Io berrò il tuo sangue che tu lo voglia o meno. La differenza è che più opponi resistenza più sarà doloroso."

La strega deglutì e, lentamente annuì.

Anya sorrise.

"Bene. Vedo che la sai usare la testa ogni tanto."

Ripercorrendo con la mente ciò che aveva fatto quasi centocinquanta anni prima si avvicinò a Bonnie, che si sedette sul divano e piegò la testa di lato.

"Ehmmmm...non è che potreste darmi una mano? Io non sono un vampiro sapete..." Chiese Anya.

Katherine si avvicinò e morse la strega.

"Grazie" ringraziò Anya bevendo un goccio di sangue dalla ferita.

Quando si allontanò fece una smorfia disgustata.

"Bleah. Orribile" si lamentò storcendo il naso.

Odiava il sapore metallico del sangue.

Si leccò le labbra sporche controvoglia e si avvicinò a Katherine.

Guardò Damon che, capendo la richiesta muta della bambina, morse la vampira.

"Perchè devi bere proprio dal collo?"

Chiese Stefan, curioso, mentre Anya beveva anche da Katherine.

La bambina si allontanò dopo pochi secondi, asciugandosi la bocca con una mano.

"Perchè è da lì che passa il sangue per raggiungere il cervello e io ho bisogno di molta concentrazione per cambiare. Diciamo che bere da lì mi aiuta a focalizzare l attenzione sul mio obiettivo."

Spiegò Anya avvicinandosi a Damon.

La bambina, presa da un' idea che trovava molto divertente, si battè la mano sulla fronte, con fare teatrale, mentre nascondeva un sorriso divertito.

"Oh! Mi stavo quasi per dimenticare che, per invertire l effetto ragazza-bambina in bambina- ragazza devo riprodurre l inganno."

La guardarono tutti spaesati.

"L ultima volta Katherine stava prendendo per il culo Damon e ora...bè, senza mezzi termini, Damon deve fare sesso con Katherine per il semplice scopo del puro piacere fisico, come lei ha fatto con lui"

spiegò la bambina, aspettando la reazione di Elena, che non tardò ad arrivare.

Infatti balzò in piedi, furiosa.

"No! Tu non lo farai!" Intimò a Damon.

Anya sorrise soddisfatta e decise di continuare con la messa in scena ancora un po'.

"Ma, Elena! Io non voglio rimanere intrappolata nel mio corpo bambino! " ci aggiunse una faccia da cucciola.

Elena la guardò, mordendosi il labbro: stava per cedere.

Anya lanciò a Katherine uno sguardo.

La vampira capì subito.

Era incredibile come quelle due riuscivano a capirsi al volo.

Ma, d'altronde, avevano condiviso insieme esperienze che non avrebbero dimenticato facilmente, quindi non poteva essere altrimenti.

Quella volta, per esempio, che Anya e Katherine erano andate a caccia insieme.

Erano finite in un bar strapieno a ballare mezze nude in una gabbia, per dimostrare all'altra chi era la più brava in quel genere di cose.

Ricordavano entrambe quelle serate alla perfezione.

Erano i rari momenti in cui riuscivano a lasciarsi i problemi alle spalle e divertirsi un po'.

"Allora Damon? Cosa stai aspettando?" chiese Katherine accarezzando il petto al vampiro in questione.

Anya sorrise in modo complice alla vampira, ricordando quante volte avevano usato quella frase in passato.

Elena tremò e stava per dire qualcosa ma Anya non riusciva più a trattenersi.

Scoppiò in una fragorosa risata cristallina.

La guardarono tutti perplessi.

"Elena, calmati. Era uno scherzo. Mi serve solo il sangue di Damon" confessò la bambina, tenendosi la pancia dalle risate.

Si unirono tutti a lei, tranne Elena, che era diventata più rossa di un peperone, e Stefan e Damon, che la fissavano sorpresi e, nel caso del primo, con uno sguardo infastidito.

Anya si calmò e chiese a Katherine di mordere Damon.

Lei obbedì e dopo poco la bocca della bambina si posò sul collo candido del vampiro.


****************


Era pazzesca Anastasia.

Ma lo era sempre stata.

Damon ora ricordava tutto.

Dalla prima sera che l'aveva vista, a quando le aveva regalato quel fiore rosso, per finire al loro ultimo incontro.

Se li ricordava bene, quei momenti.

Anastasia era sempre riuscita a farlo sorridere, non i soliti sorrisi da stronzo strafottente che aveva stampati in faccia perennemente, ma sorrisi veri.

Poteva contarle sulle punte delle dita di una mano le volte che aveva sorriso dal cuore, e tutte le volte erano con lei.

Riusciva a fargli dimenticare Katherine, che a quei tempi credeva bruciata nell'incendio, e a far emergere il suo lato più dolce.

Era stata tante cose per lui quella fantastica ragazza.

Accompagnatrice ai balli, compagna di avventure, amica, forse l'unica che abbia mai avuto.

E....sì.

Anche compagna di letto.

E che compagna!

Le aveva regalato un fiore, una sera.

Una splendida rosa rossa, perfetta.




"Perché me la regali?" chiese stringendo delicatamente la rosa tra le mani.

"Perché è come te. Bellissima, pungente...e rossa." sorrise Damon, osservando lo splendido vestito cremisi che indossava la ragazza quella sera al ballo.

"Ahia! " esclamò lei all'improvviso lasciando cadere il fiore.

Si fissò un dito, dove c'era una minuscola gocciolina di sangue: si era punta con le spine.

Rimase a guardarlo imbambolata per un secondo prima di allungarlo verso Damon, sorridendo dolcemente.

Lui la fissò negli occhi, quei magnifici occhi di un verde assurdo e cominciò a succhiare il sangue della ragazza, senza distogliere lo sguardo.

Lei sospirò di piacere e spinse il dito contro i canini del vampiro che si allungarono all'istante.

Si allontanarono.

Una goccia di sangue scivolò sui petali della rosa e cadde a terra.

Rimasero lì, a fissare qul bellissimo fiore con il gambo spezzato.

Anche Damon si rispecchiò in esso.

Un essere solo, abbandonato e rotto dall'interno.




Provava un affetto indescrivibile nei confronti di quella ragazza.

Gli si era spezzato il cuore quando gli aveva detto, testuali parole,:

'Vampirello mio, ti adoro, ma non posso più stare vicino a te, ti metterei in pericolo e mi sono affezionata troppo per riuscire a sopportare la tua perdita quindi questa è l'ultima volta che ci vedremo. Addio Damon'

Gli aveva dato un leggero bacio a fior di labbra e se ne era semplicemente andata.

Era il 1930.

E adesso non poteva credere che fosse lì, stretta a lui, mentre beveva il suo sangue.

Era davvero lei, riconosceva i movimenti delle sue labbra, che tante volte in passato lo avevano baciato proprio nello stesso punto dove Katherine l'aveva morso giusto qualche secondo prima.

Quando sollevò le labbra dalla ferita, ormai guarita, gli sussurrò all'orecchio: " Mi sei mancato mio vampirello."

Damon sorrise e lei si allontanò.

Anastasia si diresse al centro della stanza, chiuse gli occhi e dopo un attimo, con un urlo, liberò una luce bianca, accecante.

Quando fu di nuovo possibile vedere Anya la bambina non c'era più.

Al suo posto era apparsa una ragazza dai lunghi capelli neri, i lineamenti delicati, un corpo pazzesco e un portamento da vera principessa.

Era di nuovo lei.

Nel pensionato dei Salvatore tornò, in tutto il suo splendore, Anastasia Alyssa Anoster.


ANGOLO AUTRICE


Ciao sono tornata!
Scusatemi per il tremendo ritardo! Sono imperdonabile!
Vi ho postato un capitolo molto più lungo del solito per rimediare.
Sembrerò ripetitiva, ma voglio ringraziare tutte le persone che hanno inserito questa storia tra le preferite/seguite/ricordate e tutte quelle che hanno avuto la pazienza di leggerla fino a qui. Grazie!
Un grazie speciale a pescioletta che ha recensito tutti i capitoli. Non so cosa farei senza i tuoi incoraggiamenti, ti adoro!
E infine grazie a Elena85, che ha recensito lo scorso capitolo. Grazie mille!
Ovviamente non mi dispiace se a qualcun'altra/o venisse voglia di farmi sapere il proprio parere sulla storia, anzi e anche le critiche sono molto ben accette :)
Detto questo vi saluto e...ci vediamo con il prossimo capitolo!
SPOILER
Credimi, non serve sopprimere i sentimenti, in un modo o nell'altro riescono sempre a uscire.
FINE SPOILER

Ciao belle!
xoxoxo
Xiara

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Capitolo 9
*** Il segreto ***


Il segreto


Anya stava letteralmente scoppiando di felicità.

Finalmente era riuscita ad invertire quella sottospecie di incantesimo che aveva fatto centocinquanta anni prima.

Era tornata lei. Era tornata lei!

Si sentiva come quando perdi qualcosa e non lo trovi da nessuna parte. Dopo qualche tempo abbandoni la speranza di ritrovare quel qualcosa e, quando ormai non ti aspetti più di vedere la cosa persa...ta da! Eccola là.

Si accorse minimamente che i vestiti da bambina che indossava prima si erano strappati, lasciandola praticamente nuda.

Elena si avvicinò, esitante, e le porse un accappatoio.

Anya lo indossò senza fiatare.

Alzò la testa e vide Damon.

Quanto le era mancato.

"Damoooon!" Urlò correndo verso di lui e saltandogli letteralmente in braccio.

Era da tanto che non sentiva la sua stessa voce, melodiosa e sensuale allo stesso tempo.

"Dio quanto mi sei mancato" continuò mentre nascondeva la testa nell'incavo del suo collo.

Sentì le braccia di Damon stringerla.

"Anche tu, Anastasia" sussurrò lui piano.

Dopo un lungo istante si separarono.

Anastasia sorrise, corrisposta, al vampiro, poi si voltò verso gli altri.

Abbracciò anche Katherine e Stefan. Poi parlò.

"Bene! Ora che sono tornata, e i miei poteri si sono ristabilizzati...." Schioccò le dita.

L'accappatoio blu che indossava cominciò a trasformarsi, divenendo un paio di shorts di jeans e una canottiera azzurrina.

"Come...come hai fatto?" Balbettò Katherine con gli occhi sgranati.

Anastasia sorrise.

"Volete sapere il mio segreto? Ok. "

Attese un momento per creare una pausa teatrale.

"Io so manipolare la materia e l'energia".



ANGOLO SCRITTRICE

Ciao! Questo capitolo è mini lo so, ma non ce la facevo ad aspettare ancora per svelare il segreto.

Con il prossimo, dove ci sarà lo spoiler che vi ho scritto nel capitolo scorso, mi farò perdonare, lo giuro.

Ringrazio ancora chi ha messo la storia tra le seguite/preferite/ricordate e nikotvd, che ha recensito il capitolo precedente. Grazie mille!

Fatemi sapere il vostro parere sulla storia, mi raccomando ;)

ciao,
Xiara

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Capitolo 10
*** Immagini vestiti Anya ***


Anya al ballo dove conosce Damon http://www.polyvore.com/anya_al_ballo/set?id=62659175#stream_box

Anya e la rosa http://www.polyvore.com/anya_la_rosa/set?id=62659520#stream_box

(dell'ultimo solo il vestito non la ragazza)

anya quando trasforma l'accappatoio http://www.polyvore.com/uscita/set?id=62732310#stream_box

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Capitolo 11
*** AVVISO IMPORTANTISSIMO ***


Ciao lettrici, mi dispiace tanto dirvelo ma ho un blocco!

Ho un sacco di idee diverse per continuare la storia ma ognuna è esattamente l'opposto di un'altra quindi non so quali usare per andare avanti! Anche perchè penso che ad alcune di voi molte possano non piacere...

Facciamo una cosa!

ditemi voi cosa vi aspettereste da adesso in poi, così vedo cosa vi piace e cosa no e posso ultimare il prossimo capitolo!

Vi prego aiutatemi, sono disperata!



A presto, spero,
la vostra Xiara

P.S Mi dispiace tanto :(

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Capitolo 12
*** Capitolo 8 (da leggere dopo 'il segreto') ***


Capitolo 8



Non era possibile. Elena non riusciva a prendere sul serio quello che aveva appena annunciato tranquillamente Anya.

Non ci riusciva e basta. Non aveva un motivo.

Anya intanto si era seduta comodamente sul divano, aspettando pazientemente che digerissero tutti la notizia bomba.

Elena provava dei crampi pazzeschi di gelosia a guardarla. Era semplicemente perfetta.

Viso perfetto, corpo più che perfetto e soprattutto conoscenza di Damon perfetta.

A Elena non andava giù quest'ultima cosa. Perchè poi? Lei amava Stefan...giusto? Scosse la testa. Quella era l'unica certezza della sua vita, se dubitava anche di quella sarebbe stata persa.

Però non poteva ignorare la stretta allo stomaco che la assaliva quando vedeva Damon fissare la ragazza.

"Spiegati meglio, Anya" sbottò per l'irritazione causata dalla direzione che stavano prendendo i suoi pensieri.

"Dai, non è così difficile! Io riesco a manipolare materia ed energia, per nutrirmi succhio via la forza vitale degli umani, e dei vampiri se mi fanno girare le palle, e ho dei poteri più fighi di quelli di Superman." Spiegò lei con un sorriso.

"Aspetta. Ti nutri della forza vitale degli esseri umani?!" Chiese Rebekah un po' timorosa.

Anya annuì.

"Si. Li prosciugo della vita se preferite. E, prima che vi spaventiate e cominciate a urlarmi contro, non uccido quasi mai. " aggiunse la ragazza in fretta, accavallando le gambe con una mossa elegante.

Si vedeva che era una nobile. Aveva un atteggiamento principesco.

"È quello che hai fatto a Klaus?" Chiese curiosa Caroline.

Non le importava cosa o chi fosse Anastasia. Caroline la adorava.

"Sì. Mi stava dando sui nervi. Se lo è meritato." Annuì Anya.

"E perchè non sono riuscita a guarirlo?" Si intromise Bonnie.

"Volete sapere troppo. Sarebbe e rimarrebbe un segreto tutto questo se non fosse che ho bisogno del vostro aiuto. Quindi non assillatemi. Vi dirò tutto. Devo. Ma non tutto insieme. Piuttosto, che ne dite di andare in quel grill? Com'è che si chiama oggi? Mystic Grill?" Chiese Anya alzandosi.

Tutti gli altri si guardarono per un secondo, chiedendosi cosa fare e se fosse prudente portare in giro un essere che avrebbe potuto tranquillamente distruggere quella città con gli occhi bendati.

Alla fine però, non trovando altra soluzione, acconsentirono.

"Yuppi! Poi ho bisogno che Damon mi accompagni in un posto." Continuò Anastasia, lanciando uno sguardo significativo a Damon, che capì.

Voleva che la accompagnasse nella sua vecchia casa, anzi praticamente castello, poco fuori Mystic Falls.

"Sei sicura di voler tornare lì? Insomma, sta cadendo a pezzi..." Commentò preoccupato Damon.

"E tu a cosa mi servi se no? Ho bisogno che soggioghi qualcuno per mettermela a posto" rispose Anya con tono ovvio.

"Andiamo? " chiese poi mettendosi un paio di occhiali da sole tirati fuori da chissà dove.

Disse a Drake, che se ne stava seduto a fissare il vuoto , di andarsene e fare come se non fosse successo niente, poi uscirono.

Raggiunsero il Mystic Grill con Anya che si divertiva a far svenire tutti i ragazzi che passavano, sotto lo sguardo omicida di Elena e Bonnie, quello esasperato di Stefan, quello ammirato di Rebekah, Katherine e Caroline e quello incantato di Damon e Klaus.

Improvvisamente scoppiò a ridere.

"Non ricordavo fosse così divertente essere bella e sexy" disse.

"Sai che sei uguale a Damon?" Disse Stefan.

"Certo. Se no come abbiamo potuto andare d'accordo per quasi dieci anni?" Rispose lei, sorridendo al vampiro.

"Eccoci! " disse poi fermandosi davanti al locale e entrando.

La seguirono tutti.

Mentre prendevano posto a un tavolo, Anya sospirò.

"Elena, smettila di fissarmi così. Non ho fatto niente di male" disse, notando gli sguardi che ancora le lanciava la dobbleganger.

"Tu non puoi andare in giro a illudere tutti quanti" disse Elena con tono duro.

Anya alzò gli occhi al cielo.

"Tu però puoi con Damon, giusto?" rispose la ragazza, costringendo l'altra ad abbassare lo sguardo, sconfitta.

Ordinarono da bere e, ovviamente, Damon, seguito a ruota da Anya, prese il solito bourbon .

"Ditemi un po', che problemi avete in questo periodo nella vostra tranquilla e assolutamente normale cittadina?" Chiese Anya con un sorriso ironico che fece ridere tutti quanti, cominciando a sorseggiare il drink che le avevano appena portato.

"Oh, niente di che. Solo un cacciatore misterioso, un esplosione al ranch dove ci avevano rinchiusi quasi tutti con la verbena, Bonnie che ha da poco recuperato i poteri grazie a un professore sconosciuto che sa troppe cose....e altre robe simili. Niente di preoccupante, comunque. Ah, dimenticavo che poco tempo fa Elena ha rischiato di diventare un vampiro grazie alla nostra amica Becky e si è salvata giusto in tempo prima del disastro!" Rispose Damon.

Anya scoppiò a ridere per il tono usato dal vampiro.

"Il solito, quindi. Posso aiutarvi a scoprire un po' di cose se volete, per sdebitarmi dell'aiuto che mi darete." Propose.

Senza aspettare risposta poggiò il bicchiere vuoto sul tavolo e si alzò.

"Bè, ci vediamo dopo. Io devo andare. Vieni Damon" salutò dirigendosi verso la porta.

"Ah! Caroline, Rebekah, Katherine, organizzate una bella festa per me. Lascio tutto nelle vostre mani. " aggiunse con un sorriso.

Uscì dal grill, seguita poco dopo da Damon.

*****************

Elena rimase a fissarla mentre si allontanava.

Le dava un' irritazione pazzesca!

Damon che la seguiva come un cagnolino, la sua bellezza, Damon che la seguiva come un cagnolino, il suo carattere, ....

"Elena gelosa signori e signore! " disse con tono di scherno Rebekah, accorgendosi di come la ragazza guardava il punto dove era sparita Anya.

"Non è vero Rebekah" sostenne Elena con tono astioso: non l'aveva ancora perdonata per averla buttata giù dal ponte.

"Non sai cosa ti perdi con Damon. Ti assicuro che è il dio del sesso. Chissà cosa staranno facendo lui e miss universo in questo momento...." La provocò la vampira.

Elena arrossì e si alzò di scatto.

"Vado a prendere da bere" disse acida.

**********

Damon guardava divertito Anya, che gli girellava intorno, ridendo e informandosi di tutto quello che si era persa dall'ultima volta che si erano visti.

E tutto vuol dire proprio TUTTO.

"E quindi poi sei venuto a Mystic Falls. E hai rincontrato Stefan. E hai ucciso Zach. E Caroline? " continuò con il suo interrogatorio la ragazza.

Damon rise.

"Hai finito?! Siamo in un tribunale per caso?!" Disse esasperato.

Lei fece uno sguardo offeso.

"Non mi rivedi da quasi un secolo ed è così che mi saluti. Me ne ricorderò non ti preoccupare" disse portandosi avanti al vampiro con lunghe falcate.

Damon controllò che non ci fosse in giro nessuno e la raggiunse con la sua velocità da vampiro, prendendola da dietro per i fianchi e mettendosela in spalla come un sacco di patate.

'Si....un sacco di patate sexy però' pensò il vampiro.

Anya intanto gridava e rideva.

"Mettimi giù Damoooooon!! Ahahahahah"

Damon si mosse velocemente, poi si fermò.

"Come vuoi" disse sorridendo, per poi lasciarla cadere.

SPLASH.

Anya si ritrovò dentro una fontana, fradicia dalla testa ai piedi.

"Quanto sei scemo!" Urlò indispettita uscendo tutta gocciolante, mentre Damon si teneva la pancia dalle risate.

I passanti li guardavano divertiti e molti ragazzi rallentavano per mangiare con gli occhi il fisico pazzesco di Anya, messo in risalto dai vestiti tutti appiccicati al corpo.

Damon primo tra tutti si mise a squadrare dalla testa ai piedi la ragazza, che piegò le labbra in un sorriso estremamente provocante.

"Damon, se volevi vedermi nuda bastava chiedere. Sono cento anni che non faccio sesso, se vuoi essere il mio primo giocattolino bastano due parole in croce. Altrimenti troverò qualcun altro disposto a soddisfare i miei desideri per..." Non fece in tempo a finire perchè le labbra del vampiro catturarono le sue in un bacio che avrebbe dovuto essere considerato illegale.

A Anya mancavano quelle labbra così insistenti, ma allo stesso tempo dolci e morbide.

Con un sorrisetto che le aleggiava agli angoli della bocca, rispose al bacio, attorcigliando le dita intorno ai capelli scuri di Damon.

Non c'era niente da dire: Damon sapeva come fare eccitare le ragazze, Anya, almeno.

Damon prese in braccio la ragazza e la portò in una stradina abbandonata, per poi dirigersi con la super-velocità nella vecchia casa di Anya.

Anche se, più che casa, era un castello.

Un enorme villa di tre piani, che occupava tutta la visuale, e intorno un gigantesco giardino che si estendeva per quasi un chilometro buono solo in larghezza.

Damon stava per entrare nella casa per continuare il loro... Passatempo, ma sentì dei rumori provenire dall'interno.

Si staccò di colpo da Anya, che lo fissò confusa.

Le fece cenno di tacere e si nascosero dietro a dei cespugli.

Delle voci li raggiunsero.

"Non c'è. LEI NON C'È" tuonò una voce che Anya conosceva bene.

Era la voce di colui che l'aveva perseguitata per tutti quegli anni.

La voce di colui che aveva amato e che ora odiava.

Era la voce di Alexander.

Si strinse a Damon, che sembrava aver capito, almeno in parte.

"Io...io pensavo fosse qui..." Disse una seconda voce flebile e terrorizzata: un tirapiedi, evidentemente,

"TU PENSAVI?! TU BRUTTO...." Lo sentirono sospirare come per calmarsi.

"Bene. Con me hai finito" disse poi con voce tranquilla.

Un CRACK pauroso riempì l'aria : l'aveva ucciso.

Anya era terrorizzata.

Poco dopo sentirono dei passi frettolosi uscire dalla casa e fermarsi vicinissimo a loro.

Ci fu il rumore come di uno strappo e Alexander sparì.

Anastasia scoppiò a piangere.

Damon le accarezzò i capelli.

"Shhh, tranquilla se ne è andato" disse.

Anya scosse la testa.

"Tornerà. Lui non si fermerà finchè non mi trova." Singhiozzò.

"Perchè? Intendo, perchè ti vuole?"

"Il mio sangue. È una cura" ammise.

"Una cura? Per cosa?"

"Qualsiasi cosa. Ma è anche un veleno."

"Non capisco"

"Non importa"

Anya si calmò e si alzò.

"Grazie, Damon"

"Di niente"

Entrarono nella casa e la esplorarono.

Non era messa poi così male.

Decisero di andare subito a soggiogare degli operai, così da finire in fretta i lavori.

Fu semplice, in fondo. Bastò che Damon soggiogasse il capo-operaio e ebbero a disposizione un centinaio di uomini.

Una volta stabilito che con solo cento operai ci sarebbero volute minimo tre settimane a finire tutto, soggiogarono anche un'altra squadra, così che fossero in tutto duecentocinquanta e ci impiegassero solo massimo una settimana.

Tornarono soddisfatti al Mystic Grill.

Erano ancora tutti lì.

"Ehi! Siamo tornati!" Annunciò Anya.

"Già organizzato tutto per la festa." Disse Caroline abbracciandola.

"Che bello! Andiamo a fare shopping allora? Io, te, Katherine, Rebekah e Elena. Saremo strepitose." Disse Anya felice.

Tornarono così al pensionato e si prepararono a uscire.

************

"Noi andiamo. Ciao!" Salutò Anastasia mezz'ora dopo.

Damon le si avvicinò e le stampò un bacio sulle labbra.

"Ciao" le disse sorridendo, sotto lo sguardo sconvolto e omicida di Elena.

"Ciao mio vampirello" disse Anya prima di uscire.

Si trovarono tutte un'ora dopo, in un centro commerciale.

"E fu così che la vampira originale, la vampira quasi millenaria, la neovampira bionda, la dobbleganger e la tizia che controlla l'energia e la materia, si trovarono a fare shopping tutte insieme per una ...festa" disse Anya facendo ridere le altre, tranne Elena, che se ne stava in disparte a fissarla.

Anya sospirò.

"D'accordo Elena, vieni un attimo." Disse prendendola per un braccio e trascinandola lontana dalle orecchie delle vampire.

"Senti, so che non ti sto simpatica e so anche il motivo. Tu ami Damon, e non lo vuoi ammettere. Ma Elena credimi, non serve sopprimere i sentimenti. In un modo o nell'altro riescono sempre a uscire. Puoi decidere se farlo in modo che anche Stefan soffra, o semplicemente lasciarlo e andare avanti." Disse a un'Elena che non si aspettava tutta quella serietà da Anya.

"Io non..." Cominciò, ma Anya la interruppe.

"Tu non ami Damon. Vallo a raccontare a qualcun'altra, Elena. Uno dei miei poteri è la sensibilità verso gli altri. Tu sei un libro aperto per me Elena. Non negarlo. "

"Ma tu e Damon..."

"Io e Damon. Appunto. Farò in modo che sia così se non ti muovi a dichiararti" la interruppe di nuovo.

Poi si voltò e tornò dalle altre, lasciando Elena tra i suoi pensieri.



ANGOLO AUTRICE

Ed eccomi tornata, dopo tutto questo tempo!

Nei prossimi capitoli ci sarà una svolta importante e Anya chiarirà finalmente tutto sul suo conto.

Ringrazio tutti quelli che spendono tempo con questa storia e vi saluto!

Xoxoxo,
Xiara

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