Dal diario di...

di frannn
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Dal diario di una che non noteresti per strada. ***
Capitolo 2: *** Dal diario di una che non noteresti per strada, ma che noterebbe te. ***
Capitolo 3: *** Dal diario della tua vicina di casa. ***
Capitolo 4: *** Dal diario di una che ride. ***
Capitolo 5: *** Dal diario di una che ha capito tutto troppo tardi. ***
Capitolo 6: *** Dal diario di una qualsiasi. ***
Capitolo 7: *** Dal diario di una cuoca alle prime armi. ***
Capitolo 8: *** Dal diario di una con i sogni nei cassetti. ***
Capitolo 9: *** Dal diario di una ragazza perplessa. ***
Capitolo 10: *** Dal diario di una che non sopporta le stronzate. ***
Capitolo 11: *** Dal diario di una viaggiatrice. ***
Capitolo 12: *** Dal diario di una che ha avuto fortuna alla svendita dei cervelli. ***



Capitolo 1
*** Dal diario di una che non noteresti per strada. ***


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Dal diario di una che non noteresti per strada.

Alcune famiglie mi sembrano un insieme di persone finite insieme per sbaglio, altre mi trasmettono un'ingannevole immagine di felicità, nascondendosi sotto i sorrisi da pubblicità-della-Mulino-Bianco. Poi ci sono quelle che preferisco, che non avanzano nessuna pretesa, non si pongono in nessun modo particolare, non tentano di mostrare solo il loro meglio né di negare l'esistenza di un problema: sono semplici e tengono sempre la porta aperta, per i nuovi arrivati e per quelli che, all'improvviso, decidono di tornare.
Semplicità è una parola e una qualità sottovalutata.
Gag in palestra è una delle lezioni peggiori, sicuramente. Con le mie gambette a pezzi, me ne vado a mangiare. Dopodiché, da maniaca di telefilm quale sono, mi dedicherò a Smallville.
Ah e facciamo finta che il libro di matematica non sia rimasto chiuso tutto il pomeriggio.


 

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Capitolo 2
*** Dal diario di una che non noteresti per strada, ma che noterebbe te. ***


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Dal diario di una che non noteresti per strada, ma che noterebbe te.

Non so se esporsi, esprimere un'opinione, lasciarsi coinvolgere anche a rischio di sovraccaricarsi sia più un pregio o più un difetto.
Qualche volta, come oggi, non sopporto quel lato di me che si lancia, perde lucidità per un istante solo e in quell'istante esplode.
Esplode, come una scarica di rabbia o di adrenalina o di gioia o di frustrazione, esplode perché spesso le persone non sanno ascoltare i sussurri e le parole mormorate; non fanno caso alla gentilezza leggera e spontanea o l'impegno, e hanno bisogno di una reazione esagerata, di uno scoppio, di un colpo improvviso per aprire gli occhi.
E' difficile non stare in disparte, perché la tentazione di pensare agli affari propri - con un certo tornaconto per la propria salute, tra l'altro - penso sia comune.
Non so se c'entri con la persona che si vuole essere, non so se sia una battaglia contro i mulini a vento, né se sarebbe meglio vivere in silenzio, eppure credo sia impossibile da frenare.

Per farla breve, non riesco mai a chiudere del tutto le porte del mio mondo.


 

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Capitolo 3
*** Dal diario della tua vicina di casa. ***


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Dal diario della tua vicina di casa.

Comunque, per me, la forza non sta nell’essere indifferente a tutto, nell’essere intoccabile, nel porsi con prepotenza e superiorità.
Quasi mi viene da pensare che questi siano camuffamenti ben studiati per oscurare le debolezze.
Quand'ero debole ero perennemente arrabbiata e scontrosa, alzavo la voce e vedevo tutto più scuro.
Quand'ero debole, ora non più.

Ci sono tante cose che ci fanno sottovalutare le persone: da ciò che fanno, a come parlano; dalla musica che ascoltano, al loro modo di scherzare. Ma è così facile travisare la verità.

Ed ora passiamo ad una (in)sana dose di matematica, fisica e chimica!
(Fuori tema: il rock 'n roll non si legge sulle t-shirt.)

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Capitolo 4
*** Dal diario di una che ride. ***


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Dal diario di una che ride.

Sono uscita con degli amici: chiamiamoli A, B e C.
(Per la serie: fantasia portami via).
Parlando di ragazze, A dice a B che portebbe la malcapitata a vedere una partita del Napoli. C dice che le farebbe vedere il suo “esilarante” libro di statistica...c’era un doppio senso che non ho colto o è solo romanticismo deviato?
Al che, B, dall’alto della sua esperienza (...) ha voluto illuminarli dicendo: “Non capite nulla, dovete portarle in un posto speciale, alternativo, divertente...se le piacciono gli animali, ad esempio, andrebbe bene un maneggio”.
Al che, A ha esordito: “Dove stanno i cani?”
B: “No, idiota, dove stanno i cavalli
A: “Ah, l’ippodromo”.

Credo che, comunque, non si porrà presto il problema degli appuntamenti.
E a pensarci adesso non è nemmeno così divertente, ma ho riso. Oh, come ho riso.


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Capitolo 5
*** Dal diario di una che ha capito tutto troppo tardi. ***


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Dal diario di una che ha capito tutto troppo tardi.

La verità è che sei un gran pezzo di coglione, però questo lo sapevo già.
Errore mio, avertelo perdonato così tante volte...
O forse no, perché è questo che sono ed è questo che tu non hai saputo cogliere. Tutte le possibilità che ti ho dato, per scoprire ora che sei ancora convintissimo di essere nel giusto... Okay, ci sto. Non ti (in)seguo più, non ne sento l'impulso, non è rimasto nulla di quell'istinto che mi motivava nei tuoi confronti.
Dovresti vedermi ora, dovresti conoscere adesso la persona che sono diventata, quella "famiglia" che hai impietosamente abbandonato.
Una buona parte di illusione l'ho creata da sola, ma l'altra?
Posso ammettere i miei errori, ma i tuoi...decisamente no.
Certi scheletri nell'armadio non entrano più,
soprattutto se è già pieno. Come il tuo.

Un po' di bodycombact con una giusta dose di pugni all'aria può sempre tornare utile.

Il resto, quel resto che ti perdi, è stato bellissimo.

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Capitolo 6
*** Dal diario di una qualsiasi. ***


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Dal diario di una qualsiasi.
Oggi mi sembra di non essermi mai svegliata.

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Capitolo 7
*** Dal diario di una cuoca alle prime armi. ***


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Dal diario di una cuoca alle prime armi.

Io una cosa l'ho capita: le persone aspettano tanto la famigerata "occasione" e poi non la colgono al volo, non la cercano, non la desiderano con tutte le loro forze, non fanno nulla per raggiungerla... perché non ne hanno voglia, perché si sono adagiati sulle "non-occasioni", perché in effetti è molto più semplice lamentarsi.
E poi è questo che fanno, si lamentano.
Personalmente non voglio guardare altrove e poi incolpare tutti, eccetto me stessa, se l'opportunità mi ha chiamato e io non ho risposto.

Biscotti deformi, mani profumate di burro e zucchero. Se non fossimo amiche, chissà se mi piacerebbe (tentare di) cucinare... non credo, questo l'ho imparato da te.

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Capitolo 8
*** Dal diario di una con i sogni nei cassetti. ***


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Dal diario di una con i sogni nei cassetti.

I sogni nei cassetti, ma per favore.
I miei sogni nei cassetti ci stanno stretti e per entrarci simulano qualcosa di molto simile al kamasutra.
Devo trovare un posto migliore, per loro: un posto in cui ci sia spazio anche per l’eventualità di trasformarli in realtà.


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Capitolo 9
*** Dal diario di una ragazza perplessa. ***


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Dal diario di una ragazza perplessa.

Ma questo leggero senso di "cosa diavolo hanno le persone in testa?" fa parte del pacchetto "clima natalizio"?
Oppure è normale che ci siano così tanti cervelli in prognosi riservata?

(Effetti collaterali di pessimi telegiornali.)

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Capitolo 10
*** Dal diario di una che non sopporta le stronzate. ***


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Dal diario di una che non sopporta le stronzate.

La crisi è per chi i soldi non li aveva nemmeno prima.
Il punto non è internet, né facebook, né i videogiochi, né questa o quella "invenzione diabolica". Cancellate gli account di tutti, distruggete le console e buttate via i pc; non credo comunque che così le piazze si riempirebbero di gente che manifesta, né che le persone sarebbero più consapevoli della loro infinita stupidità e di come abbiano stampate sulla testa le grosse impronte dei piedi di untuosi ciccioni con le orecchie foderate di centoni.

Il telegiornale mi fa arrabbiare come poche cose: tirare disperatamente l'acqua al proprio mulino senza essere più in grado di fare giornalismo neutro, tra l'altro, è ridicolo.

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Capitolo 11
*** Dal diario di una viaggiatrice. ***


11
Dal diario di una viaggiatrice.

 
Un piccolo, brevissimo viaggio in un posto che conosci, che è familiare, ma allo stesso tempo non è del tutto tuo: cambiare aria, respirare sotto un cielo grigio e leggero.
Non è una fuga, è un cambio di prospettiva. Questo paesaggio diverso, questa realtà lontana ma comune schiarisce la mente, sguscia ogni dubbio e lo sgretola, armotizza i colpi.
 
Pulisce lo sporco che nascondeva la verità.
 
Essere in pace nella propria pelle è il miglior modo per essere bellissimi.
Non c'è nulla di più appagante, affascinante, sincero, giusto che sentirsi a proprio agio con la vita, sia che vada bene, sia che vada male.
 
(La felicità è uno stato mentale)
 
Non so se quello che faccio, se il mio modo di reagire e di pensare siano migliori degli altri, dubito che si possa davvero stabilire una cosa del genere, so soltanto che ho seguito me stessa.
Non ho fatto quello che gli altri si aspettavano da me, né ho piegato la mia opinione per renderla conforme a quella di chi mi circonda.
Questo mi fa sentire equa e onesta quando mi guardo allo specchio.
 
Sia chiaro che non ho chiesto scusa per come sono, mai.
Per una parola sbagliata, sì, per un'azione insensata, per un'incomprensione, sì.
(Saper ammettere i propri sbagli non è così vergognoso, sai?)
Ma non mi butto via, quindi devo a me stessa questa lezione.
Dall'altra parte c'è chi vuole avere ragione, chi non coglie il senso delle parole, chi non apprezza, chi piange, chi se la ride malignamente sotto i baffi, chi non ha un'opinione, chi fa promesse da due soldi, chi dice ma non agisce, chi vive per sentito dire e un groviglio informe di confusione per chi non ha ancora ammesso a se stesso d'essere questo e questo e d'avere una quantità di difetti mai sfiorati.
 
Di qua, non importa. Più. Più. Più.
E si respira meglio.

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Capitolo 12
*** Dal diario di una che ha avuto fortuna alla svendita dei cervelli. ***


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Dal diario di una che ha avuto fortuna alla svendita dei cervelli.

 
Non parlo da un punto di vista di superiorità, anzi, analizzando bene i miei comportamenti spesso - e con rammarico - mi rendo conto di essermi sentita anche meno di ciò che effettivamente sono.
Cosa c'è di male nel prendere coscienza del proprio valore? E' una cosa che si può imparare: apprezzarsi non è un crimine.
Certo è, poi, che "il troppo stroppia”.

Ad ogni modo, certi comportamenti mi lasciano piuttosto perplessa. Non che questo influisca in qualche maniera sulla mia vita, ci mancherebbe, ma a stare a contatto con le persone qualche percezione al riguardo si ha per forza.
Perplessità, ecco, sbocciata a guardare facce di bronzo e menzogne poco credibili.
C'è una forte carenza di furbizia, sì, forse dovuta alla distrazione, chissà.
Alcuni di questi atteggiamenti potrebbero lasciare un retrogusto amaro, ma prima che succeda la prendo a ridere: in effetti, la stupidità può essere esilarante, se ben interpretata.

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