I'm in love with a Vampire names Harry Styles.-

di game over_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo uno. ***
Capitolo 2: *** Capitolo due. ***
Capitolo 3: *** Capitolo tre. ***
Capitolo 4: *** Capitolo quattro. ***
Capitolo 5: *** Capitolo cinque. ***
Capitolo 6: *** Capitolo sei. ***
Capitolo 7: *** Capitolo sette. ***
Capitolo 8: *** Capitolo otto. ***
Capitolo 9: *** Capitolo nove. ***
Capitolo 10: *** Capitolo dieci. ***
Capitolo 11: *** Capitolo undici. ***
Capitolo 12: *** Capitolo dodici. ***
Capitolo 13: *** Capitolo tredici. ***
Capitolo 14: *** Capitolo quattordici. ***
Capitolo 15: *** Capitolo quindici. ***
Capitolo 16: *** Capitolo sedici. ***
Capitolo 17: *** Capitolo diciassette. ***
Capitolo 18: *** Capitolo diciotto. ***
Capitolo 19: *** ATTENZIONE- ***
Capitolo 20: *** Capitolo diciannove. ***
Capitolo 21: *** Capitolo venti. ***
Capitolo 22: *** Capitolo ventuno. ***
Capitolo 23: *** Capitolo ventidue. ***
Capitolo 24: *** Capitolo ventitre. ***
Capitolo 25: *** Capitolo ventiquattro. ***
Capitolo 26: *** Capitolo venticinque. ***
Capitolo 27: *** Capitolo ventisei. ***
Capitolo 28: *** Capitolo ventisette. ***
Capitolo 29: *** Epilogo. ***



Capitolo 1
*** Capitolo uno. ***


Capitolo uno. 
 


La scuola quel giono era più noiosa del solito. Uno strano vento sbatteva di tanto in tanto sulle finestre bagnate dell'aula. Ed i prof erano più scazzati a fare il loro lavoro che mai. Persino io, che avevo sempre voglia di imparare, di sapere, adesso volevo solo poter uscire dall'istituto e poter tornare a casa mia. Per mia sfortuna mancavano ancora due ore alla fine delle lezioni, e la mia compagna di laboratorio, oggi come sempre, era in un notevole ritardo.  
-Signorina Nichols!- la sgridò il prof una volta sentita la porta aprirsi e sbattersi violentemente. La ragazza aveva la giaccheta grigia di jeans un po' tirata su, i capelli disordinati e la tracolla sull'avanbraccio. Teneva il fiato sospeso, aspettando le urla del professore, ma ecco che lo anticipò: -Mi scusi prof, so di aver fatto tardi e bla bla bla.- disse cominciando a frsi spazio tra i banchi. -Andrò dalla preside alla prossima ora.- finì poi raggiungndo quello accanto al mio. 
L'espressione del prf era a dir poco indignata, scosse la testa e battè le mani due volte, per attirare l'attenzione degli alunni su di se. Io ero troppo distratta dallo scrutare i movimenti di Janette, per seguire la lezione. 
Mi guardò poi siedendosi, mi sorrise. -Ciao!- sussurrò estraendo l'occorente dallo zaino alla sua destra. -Ciao.- le risposi debolmente, accennando ad un sorrso. 
Spostai di nuovo lo sguardo sul prof, e notai che aveva eseguito un equazione alla lavagna. Poi un tuono, e tutti ci voltammo a vedere fuori dalla finestra, tutti tranne Lui
Un ragazzo strano, che indossava una magliettina bianca a maniche corte e dei jeans chiari, nonostante in classe si gelasse dal freddo in quanto stessimo a Gennaio inoltrato, e dei riccioli che gli ricadevano sulla fronte, giocherellava con la matita sul banco, non tenendo conto di quello che accadeva attorno a lui. 
-Sai, stasera ci sarà una festa di Meggie, a casa sua. Ci sarà tutto il terzo corso!- esclamò a bassa voce. 
Il ragazzo intanto si girava i pollici. Era come se fosse immerso nei suoi pensieri. Mi chiedevo come facesse, un ragazzo così bello ed attraente come lui, a starsene sempre per i fatti suoi. Era misterioso, non parlava mai con nessuno, eccetto quei quattro ragazzi del corso di algebra. Li vedevo si e no tre volte passeggiare nei corridoi al cambio dell'ora. Stavano sempre insieme
-Quindi, potresti venire anche tu.- continuò lei, guardanomi. 
-Ci sarà anche lui?- chiesi conitnuando a scrutare il ragazzo. 
Lei spostò lo sguado dai miei occhi, alla figura del ragazzo, che aveva preso a maneggiare con il suo tlefonino da sotto al banco.
-Ma chi, Styles?- la guardai di sfuggita, non sapevo come si chiamava, ma l'avevo già sentito nomniare. -Penso proprio di si. Meggie vuole assolutalemte provarci, e non ha tutti i torti. E' carino. Anche se sembra piuttosto asociale..- 
 
 
A casa, la noia prendeva il sopravvento. Avevo provato ad accendere la TV, ma non era servito a niente. Avevo preso le cuffie e l'ipod, ma mi annoiavo ancora, così decisi di andare a fare una passeggiata. Il tempo era davvero pessimo, pioveva ancora, non come la mattina precedente, ma pioveva. 
Infilai gli stivali da pioggia, il cappotto di lana ed uscii con un ombrello nero che mamma aveva portato da New York. Mi incamminai per il vialetto che seguiva, senendo la pioggia cadere sull'ombrello. La città era spenta, era fredda. Non come al solito, quel giorno lo era più del solito. 
Verso le sette decisi di tornare a casa. Un messaggio: >Allora, sei pronta per la festa? Ho saputo che Styles verà con i suoi amici. Quindi.. spero che tu venga:) Kisses-Jane.< sbuffai, e salii le scale per la mia camera.
Non avevo tutta questa voglia di uscire, sinceramente, ma da quanto avevo capito, Il ragazzo misterioso ci anadva, e volevo assolutamente sapere qualcosa in più su di lui.
 
 
Suonai al campanello, stringendomi di più nel mio cappotto grigio. Faceva davvero freddo. 
-Oh, ciao April, entra.- mi salutò la proprietaria di casa, una volta che mi ebbe riconosciuta. 
La casa era piena zeppa di ragazzi e ragazze. C'era musica ad alto volume, e con mia fortuna, c'era abbastanza calore da potrsi togliere quell'ammasso di sciarpa e guanti che indossavo. 
-Ciao April!- mi voltai verso la voce alle mie spalle: Janette. Le sorrisi debolmente. -Ciao.- ricambiai abbracciandola. 
-Dai, vieni. Ti devo far conoscere una persona..- disse mordendosi il labbro inferiore. Brutta storia. Sicuramente era il suo ennesimo scopa-amico. La sguii controvoglia, fino a raggiungere un salottino, dove dei ragazzi chiacchieravano tranquillamente. 
Mi girai un po' attorno, ma tracce di 'Styles' non ce n'erano. Sbuffai e raggiunsi Jane che si sbracciava seduta vicino ad un ragazzo. Era moro, con una folta cresta tirata in su e la pelle scura, un po' più di me, ma era pallido, come se fosse morto. Spostò lo sguardo da un amico accanto a lui, a me e, se fosse stato possibile, sarebbe sbiancato ancora di più. 
-Zayn, lei è April. Viene al corso di chimica con me.- mi presentò Jane. Mi scrutava affondo, come se volesse leggermi la mente. Gli sorrisi, cercando di essere più interessata di quano non lo fossi e alzai la mano in segno di saluto. Lui si alzò in piedi e mi venne di fronte. 
-Piacere, io sono Zayn..- sussurrò avvicinandosi pericolosamente. Cominciavo a sentirmi a disagio. Sentivo il suo sguardo puntato addosso, e la cosa non mi piaceva per niente.
-Zayn! Amico, vacci piano. La spaventerai.- lo riprese un altro ragazzo. Era moro, anche lui, con i capelli corti e un nasino davvero simpatico. Anche lui aveva la pelle pallida...
Ci si avvicinò e con un gesto non molto delicato scostò il ragazzo da me, allontanandosi con lui di qualche passo da noi. -Scusalo, tende a rischiare con le ragazze. Ad ogni modo, io sono Liam.- si presentò. Alzai lo sguardo verso di loro. Liam mi sorrideva amichevolmente, metre Zayn mi guardava in un modo inquietante, come se volesse squartarmi. 
-April.- ripetei il mio nome anche a lui, sentendomi un po' a disagio. Non ero mai stata così in soggezione. 
-Beh ragazzi, che ne dite di ballare?- s'intromise Jane, prendendo Zayn da un braccio e allontanandolo da me e Liam. Gli sorrisi. 
-Scusalo ancora.. è solo ch..- venne interrotto da un'altro ragazzo, era biondo, troppo biondo, sicuramente tinto, con un mega sorrisone che gli shiaffeggiò amichevolmente la spalla. 
-Ciao Liam, ciao April.- mi sorrise affiancando Liam. 
-Come sai il mio nome..Non ci conosciamo.- dissi sorpresa. I due si scabiarono uno sguardo, presi entrambi alla sprovvista. 
-Hem... Beh, abbiamo parlato con Jane e ci ha detto che doveva venire una sua amica. Prima vi ho viste parlare e ho tirato ad indovinare.- sorrise guardandomi. Non vedevo bene il colore dei suoi occhi, ma erano scuri. Prova provata che era un finto biondo. 
-Ah.. comunque piacere...- 
-Niall, Niall Horan.
Ci sedemmo a parlare, erano simpatici, ma io volevo assolutamente vedere quel riccio strano, e non ero più tanto sicura che loro lo conoscessero. Almeno fino a quando un ragazzo moro si avvicinò a noi. Aveva il ciuffo sparato all'insù e una maglietta a righe blu e bianca, a differenza degli altri che erano vestiti in giacca e t-shirt.
-Hey ragazzi, avete visto Harry? Non riesco a trovarlo, penso che sia and..- stava per finire la frase, quando Niall fece un colpo di tosse, come a volergli intimare di tacere, dato che un'estranea stava ascoltando la conversazione. 
-Oh, tu devi essere April, io sono Louis, piacere.- mi sorrise sporgendosi verso di me. Ma non si usa tendere la mano per salutarsi? 
-Piacere mio.- gli sorrisi. 
-Beh, io vado a cercare Styles, se lo vedete avvisatemi.- ci fece l'occhiolino e si dileguò nella folla. Ora sapevo che il suo nome era Harry, Harry Styles.
 
 
Non dovevo assaggiare il pounch. Assolutamente. Pessima idea. 
Correvo le scale di quella casa enorme, alla ricerca di un bagno dove poter vomitare. Mi tenevo lo stomaco con le braccia, accidenti. 
Una fitta allo stomaco, quando per sbaglio urtai qualcuno. Alzai lo sguardo per scusarmi, e lo vidi. I riccioli castani gli ricadevano sulla fronte, le labbra socchiuse e la pelle..pallida. Assolutamente pallida e bianca. 
No, dev'essere la luce fioca. Non può essere così pallido per davvero. 
-Scusami..- sussurrai rendendomi conto che stava per andarsene. Mi diede un'ultima occhiata fugace, poi sparì nelle scale senza dire una parola. Era strano. 
Un'altra fitta. Mi infilai nel bagno, sperando di porre fine a quell'atroce dolore. 



CRAZY CRAZY CRAZY 'TILL WE SEE THE SUUUUUN! *canta*

bgjdshgfdj, ok, sono tornana con una nuova storia, dopo quella di Zayn, che vi consiglio di andare a leggere, con una su Hazza! :''3
Spero che vi piacciano i
misteri, le questioni inrisolte, e i vampiri, perchè in questa storia non si parterà di altro.. **

Bene, se vi è piaciuto il primo capitolo recensite dicendomi la vostra, e continuerò prestissimo! 
Un bacione. 
-Giò <3

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Capitolo 2
*** Capitolo due. ***


Capitolo due. 
 

-April, April aspetta!- mi sentii chiamare. Mi voltai verso la voce, e vidi Janette correre verso di me, con il fiatone e i capelli scompigliati. Risi alla scena. Mi raggionse, poggiandosi sulle mie spalle, e la ressi dalle brraccia per aiutarla a rialzarsi.
-Cosa è successo?- chiesi trattenendomi da una risata, mentre la rialzavo. 
-Non sai cosa è successo ieri sera..- iniziò incamminandosi verso gli armadietti, a poca distanza da noi. 
-Cosa?-
-Stavo tornando a casa, quando ho sentito delle voci provenire da un vialetto. Non ci feci caso all'inizio, poi erò, mentre mi avvicinavo all'auto ho sentito la voce di Louis.- La guardai aguzzando le orecchie e la vista, per non perdermi nessun particolare. 
-Parlava con qualcuno, non ho capito bene di chi si trattasse, ma gli chiedeva qualcosa su oggi.- la guardai strano. Che cavolo voleva dire?!
-Che vuol dire Jane, spiegati meglio diamine!- sbottai aprendo il mio armadietto. 
-Cioè, in pratica si stava organizzando con questo qualcuno su cosa dovessero far oggi. E chiedeva di Harry.
Se c'era qualcosa che odiavo di Jane era che ogni volta che doveva raccontare una storia, un fatto avvenuto e qualsiasi cavolata le passasse per la mente, si capiva da sola. Usava dei termini che nemmeno esistevano nel dizionario, ne ero certa.
La guardai accigliata. -Che diamine Aprile! Ha detto, e cito testualmente: 'Quindi Harry verrà, ne sei sicuro? Credo che non possa restare a scuola ora che ha notato Lei.'- sbiancai di colpo. 
In effetti oggi non avevo visto ne Harry, ne gli altri a scuola, erano come volati via. 
E poi, cosa significava: 'ora che c'è lei' ? 
-Quindi a Harry piace..a lui piace qualcuna?- chiesi abbassando la testa. Lei ovviamente non sapeva che provavo qualcosa per lui, ma probabilmente se n'era accorta. Meglio, mi avrebbe risparmiato la scenata commovente.
-Non lo so, sinceramente. Tu non hai avuto modo di parlarci?- sembrava davvero interessata, e mi guardava aspettando una risposta.
-No..no.- di certo quella pessima scenata alla festa di Meggie non si poteva definire una 'chiacchierata da buoni amici'. 
-Capisco.-
Sospirai pensierosa. Entrammo nell'aula di biologia, e ci sedemmo al nostro solito banco. Tutti ormai erano entrati. L'uinco banco vuoto era quello di Styles.
Anche il professore fece capolineo in classe, con la sua strana valigetta e gli occhialoni alla secchione. Fece un giro per la classe con lo sguardo, fermandosi poi al banco di Harry e sospirando. -Ah, ogni volta che c'è bel tempo non c'è traccia di quei cinque. Beh, avranno di meglio da fare che stare in classe con una bella giornata come oggi.- commentò poi, prendendo le sue robe dalla valigetta. 
 
 
'Allora, pi greco alla seconda per numero fisso del..' sbuffai gettando la matita all'aria e prendendo il diario per controllare l'orario della mattina seguente. 
Friday: 
History.
Science.
Math.
PE.
Biology.
Sorrisi. Avevo Biologia, bene. Avrei rivisto Harry. Mi sarei presentata, mi sarei fatta avanti.
 
 
Camminavo per le vie buie di Holmes Chapel, alla ricerca di un'ispirazione per il tema di Inglese che avrei dovuto portare il giorno dopo. Erano le nove e mezza di sera, ma avevo un fortissimo bisogno di uscire e di dimenticarmi di tutto. Di prendere un po' d'aria. 
Le mani nelle tasche mi aiutavano a tenermi più al caldo. Mi sistemai la sciarpa bianca e lasciai che i miei boccoli castani mi ricadessero sulle spalle. Erano tre giorni che Harry, o gli altri non si facevano vedere, e cominciavo davvero a sospettare che lui stesse con qualcuna. In effetti, era bello, attraente e sicuramente simpatico. Non ci sarà voluto molto perchè quanche ragazza gli sarà caduta ai piedi.
Continuai a cammianre, fino a quando non sentii un rumore strano. Sembrava un botto. 
Mi avvicinai lentamente per capire cosa stesse succedendo. Vidi in all'angolo del viale un'ombra, o meglio, due ombre. Erano due ragazzi. Mi incamminai silenziosamente, senza far troppo rumore, e riconobbi due voci. Erano Liam e.. un secondo ragazzo.
-Cazzo Harry, vuoi che ci scoprano? Domani torneremo a scuola, non mi importa cosa vorrai fare tu. Sei sotto la mia responsabilità e tu verrai con noi.- ringhiò Liam. Ma un attimo..Harry? C'era anche Harry! 
-Liam, ma hai visto come la guarda Zayn? E poi, come diamine fa ad avere un odore così..così..- cercò di spiegare l'altro. Mio dio, aveva una voce assolutamente sexy. Lenta e roca. Mi fece venire i brividi. 
No, un attimo, Zayn guarda chi?!
-Harry, sta zitto per l'amor del cielo! Dobbiamo solo tener lontano Zayn da April, e non succederà nulla.- cos..?!
-Ma domani abbiamo l'ora insieme! Io.. non posso farcela. Non posso Liam, ha un odore tremendamente fastidioso.- quella frase mi uccise. Mi odorai la sciarpa, puzzavo davvero così tanto da sentirmi anche a 5 banchi di distanza? 
-Basta, tu domani verrai a scuola, che ti piaccia o no. Adesso torniamo a casa. Ci stannno aspettando.- concluse Liam. Si incamminarono dalla parte opposta, e io tornai a casa.
Cosa voleva significare?! Perchè dovevano tener Zayn lontano da me? E Harry, mi odiava così tanto? In fondo, non avevo poi un così brutto odore.
Cenai in fretta, andai a dormire, e la mattina dopo mi svegliai con l'ansia di vederli. 
Indossai una maglietta grigia di lana con un collo a V e una pascmina nera. Dei pantaloni di leggins neri e le mie converse bianche. Lasciai i capelli sciolti, raccogliendo solo un ciuffo di sinistra con un fermaglio. Presi la borsa e.. mi spruzzai il profumo un po' ovunque. 
Arrivai nel giradino di scuola. Cercai con lo sguardo Janette, ma quello che vidi fu il gruppo di Harry, Louis, Liam, Niall e Zayn. Erano tutti voltati a guardarmi, come se aspettassero qualche mia mossa. Imbarazzata alzai la mano verso i ragazzi, sorridendogli. 
Vidi gli occhi di Zayn puntati addosso. Mi sorrise anche lui. Fece un passo in avanti, per venire da me probabilmente, ma Harry lo fermò con una bracciata non molto carina, mi lanciò un occhiataccia e andò via a passo avelto. Louis lo seguì. 
Abbassai lo sguardo, imbarazzata più di prima e mi incamminai verso Jane. Dovevo chiarire questa situazione con Harry. Non stavo più capendo niente. 

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Capitolo 3
*** Capitolo tre. ***


Capitolo tre. 
 


L'ora di biologia tanto attesa finalmente arrivò. Dovevo parlare con quel ragazzo. Era troppo strano, e inoltre, avevo bisogno di alcune spiegazioni. Alcune si fa per dire.
Entrai nell'aula, notando con dispiacere che fuori pioveva ancora. Era tutta la giornata che non faceva altro che piovere. Mi ero stufata di vedere tutte quelle goccioline scivolare lungo le finestre. Mi davano depressione. Già ero depressa di mio, con la pioggia era ancora peggio. Ma qui ad Holmes Chapel, non ci si poteva aspettare altro. 
Feci un giro dell'aula con gli occhi, quasi tutti avevano preso posto, tranne Jane che era andata via un ora prima per una vaccinazione. Feci un passo dentro l'aula, tenendo stretto il libro di biologia in grembo, quando notai Harry Styles. Era seduto al suo solito posto, in seconda fila a destra, accanto alla finestra, ed era intento a disegnare qualcosa sul banco. Tipica sindrome di noia. 
Presi un forte respiro e mi avviai da lui, decisa più che mai. Ero di fronte al banco accanto al suo, aspettando che si accorgesse di me. Ma nemmeno il tempo di fare un'altro passo che lo vidi inspirare profondamente per poi sospirare a bocca chiusa. 
Abbassai di poco la testa, per capire se il profumo che avevo messo questa mattina funzionava ancora, e in effetti, era fresco. Non capivo cosa non andava. Lo guardai, e in quel preciso istante i suoi occhi incrociarono i miei. 
Erano marroncicni, quasi nocciola, anzi no, miele. Erano luminosi e accesi, come il colore roseo delle sue labbra carnose. -Cosa c'è?- chiese secco, guardandomi dalla testa ai piedi. 
-Posso sedermi? Sai, la mia compagna non c'è..- risposi decisa, spostando la sedia dal banco.
Non rispose. Mi sedetti e poggiai il libro sul banco che emise un tonfo talmente forte che rimbombò in tutta la classe. Con la punta dell'occhio lo vidi inspirare di nuovo. Come se l'odore che sentisse, gli piacesse. 
Ma allora, se gli piaceva il mio odore, perchè aveva detto il contrario a Liam?
-Nessuno si siede accanto a me, di solito.- fece ancora convinto. Mi voltai a guardarlo, sperando di non morire di infarto. -Io si, piacere, April, ma penso che mi conosci già.- gli tesi la mano, sorridendogli sornione. Guardò la mia mano tesa, e si allontanò di poco da me, guardandomi. -Ah già, la vostra 'regola' principale.- mormorai poggiando la mano sul banco, in attesa del prof. 
Eccolo che entrò, e tutti gli alunni si alzarono in piedi. -Cosa vuoi dire?- chiese subito, spaventato. Ma come, mi aveva sentita?! Ero sicura di verlo detto a bassa voce..
-Oh, niente. Solo che ho capito che a te e ai ragazzi non piacciono molto i contatti fisici.- ci sedemmo con un gesto fluido che fece il signore paffuto con la mano. -Ah..- disse solo. 
-Bene ragazzi, apriamo il libro a pagina 57.- ordinò poi  il prof Nichols. Aprii il libro, e lessi il titolo su di esso. 'Le forze di coesione' Sbuffai.
Cominciò a spiegare, e intanto sottolineavo, ascoltavo la lezione e prendevo appunti segnandoli con la matita sulla pagina bianca. La cosa bella, era che sentivo sempre il suo sguardo addosso. Costantemente, mi scrutava in ogni mio movimento. 
Da quando mi scostavo i capelli, a quando temperavo la matita. Pensavo che gli si fossero bloccati i nervi della faccia, e che quindi era rimasto in quella posizione, sinceramente. 
 
HARRY-
Era incredibilmente, subdolamente, e fstidiosamente bella. Era perfetta, in ogni suo movimento, in ogni sua mossa.
E quel quasi tic che aveva di mordersi il labbro inferiore quando era concerntrata era assolutamente troppo provocante, per uno di vecchia data come me. Ne avevo viste tante di ragazze, ma mai una così assolutamente perfetta. Dal primo giorno che mise piede in questo istituto, non facevo altro che osservarla. 
-Quindi il..... Styles?- mi voltai verso il prof, sentendo lo sguardo di tutti i presenti puntato addosso. -Mi stava seguendo, almeno?- chiese il paffutello, alzandosi gli occhiali da sopra al naso. Sbuffai. -Certo certo.- 
-Spero per lei, tra due settimane ci sarà il compito, e non voglio mettere 'f' da subito.- si lamentò quello. Tanto non avrei mai potuto prendere una 'f'. Sapevo la lezione a memoria. 
-Allora, ricapitoliamo....- ricominciò siedendosi alla cattedra. Ricominciò  spiegare, e quando fui certo che Lei stava seguendo la lezione, ripresi a fissarla nella sua bellezza.
Con un gesto veloce si scostò i capelli dalla spalla destra, scoprendo il suo collo chiaro. Sentii quel buonissimo odore entrarmi nelle narici, inebriandomi. E non parlavo del profumo. 
Era più forte di me, ma potevo resistere. Dovevo resistere, per lei.
-Hai finito di osservarmi?- sussurrò scrivendo qualcosa, l'ennesima cosa sul libro. Strabuzzai gli occhi. Se n'è accorta?!
-Hem.. io non..- oh andiamo. Che faccio, divento anche timido adesso? Che vergogna. 
Fece un ghigno divertito scuotendo la testa, e lasciando intravedere i suoi perfetti denti bianchi. Sorrisi anche io, involontariamente. Forse facevo male a starle lontano, o forse facevo bene..
 
APRIL-
Era strano. Prima faceva di tutto per tenersi alla larga da me, e poi mi fissava per un ora intera. Potrei essere sicura che mi abbia consumato il lato destro della faccia. 
La campanella suonò, e cominciammo ad alzarci per andare ai nostri armadietti. 
-Non osare muoverti di qui.- gli ordinai tenendo lo sguardo sul libro chiuso. Lo presi tra le braccia e guardai il ragazzo accanto a me con i miei occhi marroni. 
Minuti di silenzio. -Puzzo?- chiesi diretta, guardandolo assumere una faccia da punto interrogativo gigante. 
-Cosa?- chiese sorridendo. E che sorriso. Era talmente bello, cavolo.
-Puzzo?- domandai di nuovo la stessa domanda, con la stessa prontezza e sicurezza di prima.
-Tu non..- abbassò la testa sorridendo. -Non puzzi, no.-disse in un sospiro, allontanandosi velocemente da me. 
Rimasi in classe, a pensare a cosa ci fose di sbagliato in me. O perchè mi aveva mentito. Non potevo raccontargli che avevo sentito la conversazione tra lui e Liam la sera precedente, sarei passata per stalker.
 
Quel pomeriggio decisi di fare un riposino, ero talmente stanca..
E lo sognai. Era bello, come sempre. Mi diceva qualcosa, e mi guardava, con quell'unica intensità. Poi mi svegliai di colpo. Strofinai gli occhi con il dorso della mano, er poi aprirli di poco e richiuderli. Ma quel poco bastava per vedere la sua figura nel mio salotto. In piedi, che mi fissava. Li riaprì subito, cercando di capire se stessi ancora sognando. Era così. 
E quella fu la prima volta che sognai Harry Styles.


*SHALALALLALALA!* (??)
Bujur, o come cavolo si scrive, io non faccio francese. u_ù
Allor, sono tornata con il terzo capitolo, che è un po' una merda, perchè non ci sono molti scorntri tra i due, ma fidatevi, con il passare dei capitoli si capità molto di più. :'3
Inoltre, ne approfitto per ringraziare le dolcissime anime che recensiscono, le bellissime fancuille che seguono, i fiorellini che preferiscono, le care fragoline che ricordano e ringrazio anche le fan silenziose :'3

Bene, vado a fare storia.. ç_ç HELP MEEE! 
*puff* (?)

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Capitolo 4
*** Capitolo quattro. ***


Capitolo quattro. 
 

Erano passati due giorni, e questi due giorni Harry era sempre più strano. Mi fissava, e  quando mi voltavo per vedere se era vero o se era frutto della mia immaginazione, lui cambiava subito visuale. Si voltava dall'altra parte o fingeva di parlare con qualcuno. Mi dava letteralmente sui nervi. Quando eravamo a biologia e mi sedevo accanto a lui, se gli parlavo non rispondeva, e se rispondeva non mi guardava mai negli occhi. Non ne potevo più. Invece c'era Liam, era talmente simpatico. Ci eravamo incontrati poche volte nei corridoi, ma mi sorrideva, mi salutava e a diffrenza degli altri era più maturo. 
-Allora, sei pronta?- mi voltai verso la mia amica, portandomi una mano sul cuore per lo spavento. 
Sospirai. -Pronta per cosa?- chiesi riponendo gli ultimi libri nell'armadio. 
-La gita!- la guardai alzando le sopracciglia. Sbuffò poggiandosi con l'avanbraccio sull'armadietto. -Avanti April, andremo al parco nazionale! Non sei felice?- chiese retorica. Sapeva che odiavo questa gita, e mi prendeva in giro per questo motivo. 
-No, affatto.- 
-Ma ci sarà anche Styles!- disse poi sorridendo. Mi voltai verso di lei, guardandola truce. -Allora è un motivo in più per non andarci.- risposi secca. Chiusi l'armadietto e mi incamminai verso l'uscita della scuola. 
-Avanti April, non puoi fare l'asociale, tanto so che verrai..- continuò venendomi accanto. 
-E se non volessi? Tanto non faccio che dare fastidio.-  
-Ma non..- venne interrotta da una voce. L'avrei riconosciuta tra mille. E anche solo a sentire la sua voce mi vennero i brividi. -Scusa Jane, mi lasceresti parlare un attimo con April?- chiese Lui affiancandoci. Intanto io continuavo a camminare. 
-Oh, certo..Allora ci vediamo eh.- mi fermai, le diedi un bacio sulla guancia e poi mi voltai a guardare Harry. 
-Possiamo parlare?- chiese allontanandosi da me. Ovviamente, inutile dire che teneva la testa bassa. -Non abbiamo niente di cui parlare, no?- mi allacciai il giacchetto grigio e mi incamminai per l'uscita, mentre Harry mi seguiva a passo spedito. 
-Beh.. Per esempio parliamo del fatto che non vieni in gita, perchè?- chiese guardandomi. Sbuffai ed uscii dalla scuola, stringendomi nella giacchetta. Maledetta me. Non dovevo mettere solo questa giacca per uscire, lo sapevo.
-Che te frega scusa? Pensavo volessi stare alla larga da me.- sputai acida, incamminandomi verso l'autobus. 
Sogghignò. -Non è vero. Cosa te lo fa pens..- ecco, tradito con le sue stesse parole. Mi fermai in mezzo alla piazza, guardandolo. -Appunto.- aspettai qualche secondo, ma non aveva il coraggio di guardarmi in faccia. 
Sbuffando ripresi a camminare spedita. -Se non ti interessa, puoi anche andare via.- dissi prendendo le cuffie ed il cellulare dalla tasca della borsa. -Tanto ci ho fatto l'abitudine.- mormorai l'ultima frase. Infilai una cuffia nell'orecchio e attaccai il cavo al telefono. 
-A cosa hai fatto l'abitudine?- chiese lui camminandomi al fianco. Lo guardai stranita, e lo vidi voltare lo sguardo da un'altra parte. Che nervi. -Al fatto che non importo per nessuno.- sbottai fermandomi all'improvviso. Si mise di fronte a me, forse troppo vicino. Sentivo il suo odore entrarmi nelle vene. Il suo profumo, sentivo il suo respiro caldo. -Potrei anche morire schiacciata da quell'autobus e nessuno se ne accrogerebbe! Sono meno della merda, ecco cosa sono!- urlai indicando l'autobus a pochi passi da noi in cui dei ragazzi stavano entrando. 
Alzò lo sguardo all'improvviso, fissandmi. Lo guardai negli occhi. Erano verdi, erano di un verde smeraldo, un verde acceso e luminoso. Eppure, mi ricordo di avergli visto gli occhi scuri. -Non è vero April! A me interessa! Atrimenti non sarei qui!!- disse alzando un po' la voce. Mi portò una mano sul braccio, e non potei fare a meno di notare a quanto fosse fredda. 
Lo guardai dritto negli occhi, corrucciando un po' le sopracciglia. -Harry, hai le mani ghiacciate..- dissi poi guardandolo. Ritrasse immediatamente la mano, infilandona nella tasca posteriore dei jeans. 
-E' che..ho un po' di freddo, ecco.- rispose impacciato. Allungai una mano sul suo braccio scoperto dalla magliettina in cotone, a maniche corte, accarezzandogli la parte delicatamente. Cavolo, era  freddissima. 
-Ma che..- si ritrasse un po' da me. Poi mi guardò di nuovo. -Perchè non vieni alla gita allora, se ti interessa?- chiese.
-Perchè continui ad evitarmi allora, se ti interessa?- contraccambiai facendo spallucce. Abbassò la testa. 
-Ecco, senti io devo andare. Non ho tempo da perdere.- detto questo mi sistemai la cartella sulle spalle e mi incamminai verso il bus. Ci salii e mi sedetti su una delle tante sedie, accanto alla finestrella. 
L'ageggio si mosse, e vidi Harry ancora sul marciapiede della scuola, guardarmi andar via. 
Adesso basta. Doveva dirmi tutta la verità. 
 

HARRY-
Tornai a casa dai ragazzi, sbattendo la porta con un po' troppa forza, dato che si staccò dal muro, ricadendo all'indietro. Mi voltai a riprenderla, e la poggiai dentro. 
-Niall, ripara la porta perrfavore.- urlai al piano di sopra, dato che sicuramente il biondo era lì. 
-Ma che..Harry?!- spuntò Liam dal corridoio che mi guardava esasperato. Gli passai accanto, senza degnarlo di uno sguardo. Mi andai a gettare sul divano, con le mani nei capelli. 
-Porca puttana..- sussurrai a denti stretti strapazzandomi gli occhi con i palmi delle mani. 
-Cosa è successo riccio?- Louis entrò dalla finestra scavalcando la ringhiera del balcone. Era di sicuro andato a caccia. -Ha rotto la porta, e sono due volte in questa settimana.- commentò Niall entrando in salotto. 
-L'hai aggiustata?- chiese Liam guardandolo. Lui annuì. -Hey, cosa ti è successo?- ecco anche Zayn. 
-Ragazzi, niente, e adesso per favore lasciatemi in pace, prima che rompa anche il divano.- dissi sdraiandomici con un cuscino sulla testa.
-Non sarebbe una novità, hazza.- Liam si avviò al davanzale della cucina, prese una pallina e cominciò a giocarci, facendola volare da un lato all'altro dalle sue mani.
-Avanti, scommetto che c'entra April.- disse Niall prendendola al volo. 
-C'entra sempre lei, da tre annni a questa parte.- commentai vedendoli giocare come dei cani. 
-Si ma..- Louis rubò la palla a Liam, che tentò di prenderlo. Fece un salto e andando a spingersi sul muro atterrò in piedi difronte a me. -Dovresti parlarci, e non evitarla Harry.- fece spallucce stringendo le labbra. 
In effetti aveva ragione, avrei dovuto starle vicina, e non evitarla. -Si, se non fossi un vampiro assetato di sague!- urlai alzandomi in piedi. 
Zayn intanto prese la pallina, e schivando Niall e Louis la lanciò a Liam che con i suoi super riflessi la prese in mano evitando che gli finisse in pieno viso. 
-Non sei assetato di sangue..- fece Niall, seccato. A Niall dava fastidio quando usavamo questa roba dell' 'essere vampiri' come scusa per tutto. Il fatto era che non era una scusa. Era la pura verità. Non mangiavamo, ed ogni volta a pranzo fingevamo di non avere fame. I nostri occhi cambiavano continuamente colore, e la nostra pelle era inspiegabilmente fredda e pallida. 
April non era una ragazza stupida, ed aveva capito che ero diverso. Ma se le avessi detto la verità, sarebbe di certo scappata via. E non volevo. 
-..Ok forse un po'. Ma dai Harry, non puoi buttarti giù così.. voglio dire..- lo fermai subito, afferrando la pallina con la mano destra. 
-Forse avete ragione, o forse no. Domani le parlerò e cercherò di esserle per lo meno amico.- mi incamminai verso la mia 'stanza da letto', quando sentii quello che non avrei mai voluto sentire.
-Cazzo, io me la sbranerei in un secondo..- In un attimo sbattei Zayn contro il muro, prendendolo dal collo e tirandolo su. 
I miei canini si appuntirono e i miei occhi divennero rossi, così come quelli di Zayn. -Non osare dire mai più una cosa del genere. Osa solo toccare la mia April e ti faccio fuori da questa terra.- ringhiai nervoso. Subito Liam e Louis ci vennero a separare. Zayn affilò i denti, disegnando il loro contorno con la lingua, provocandomi. 
Se quel lurido..-Basta ragazzi!- urlò Niall. -Mi sono secato di tutta questa situazione. Zayn non si avvicinerà a April o a qualsiasi altra persona..- e guardò lui. -Ed Harry va a sistemare questo 'casino' che ha combinato una volta per tutte. E che palle!- si lasciò cadere a peso morto sul divano. 
Furioso, mi divincolai dalla stretta di Louis ed uscii di casa, inoltrandomi nel bosco. E a volte, era l'unica via d'uscita. 


*LALALALALALALALALA, VOGLIO ESSERE UN VAMPIRO, LALALA*

Ok, in quesi giorni sto andando fuoooori di testa *^* jshdjs 
Vabbè...Come vedete in questo capitolo si intende qualcosa sulle intenzioni e le aspettative dei ragazzi, e si avvicina una gita! *-* Wohoo! 
BAAASTA GIO', BASTA! 

Ok, sono le 10.45 e non ho studiato storia per domani! D: MORIROOO! :''(
Beh, vi ho voluto bene, ci vediamo domani! :D


-3 recensioni e continuo c': <3

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Capitolo 5
*** Capitolo cinque. ***


Capitolo cinque. 
 

Eccoci qui. Il famoso giorno della gita. Tutti tanto elettrizzati per questa gita alla riserva naturale, per cosa poi? Per andare a vedere come far crescere gli alberi e come mantenere le piante sane e forti. Noia.
Mi sarei annoiata da morire, e si vedeva già dal mio viso sconvolto a prima mattina. 
Mi si avvicinò Janet, con il suo zaino sulle spalle. Tutta sorridente mi affiancò, mettendomi una mano sulla spalla. -Ho parlato con Zayn!- affermò tutta elettrica al solo pensiero. Ecco, Zayn, un'altro dei ragazzi strani.
Avevo passato tutta la notte a pensare a come potessero essere così maledettamente..strani. Non c'era altra parola per descriverli, loro erano strani. Non si presentavano quando c'era la luce, e giravano con le maniche corte anche se faceva freddo. Come diamine è possibile?! 
I loro occhi cambiavano tonalità e a pranzo non mangiavano nulla. C'era qualcosa sotto, e io volevo scoprire cosa. 
-Ah, e cosa vi siete detti?- chiesi con poco interesse, cominciando a guardarmi intorno, alla ricerca di qualcosa che nemmeno io sapevo. 
-E alla fine, mi ha chiesto di uscire.- mi voltai di scatto verso di lei, strabuzzando gli occhi. -Davvero?!- chiesi aggiustandomi la sciarpa al collo. 
-Certo, oddio. Non vedo l'ora! Ha detto di avere una sorpresa per me.- strillò lei tutta entusiasta. 
Sospirai rassegnata. Era troppo cotta. 
Mi avviai all'ingresso, facendomi spazio tra le persone che a gruppi, chiacchieravano del più e del meno, seguita da Jane. 
Davvero non capivo come quella ragazza potesse sopportarmi. Insomma, ero sempre di pessimo umore, acida, fredda e distaccata. Sinceramente, non mi sopportavo nemmeno io a volte. 
 
-Ragazzi, perfavore, non vi accalcate e..ODDIO!- urlò il professore di algebra, vedendo la massa di ragazzi accanirsi verso il pullman giallo che attendeva davanti al cortile. Lanciai uno sguardo a Jade, parlava con una sua amica. Decisi di non disturbarla per chiederle se voleva sedersi con me e lentamente, prendendomi il tempo necessario, mi infilai nella fila, entrando così nel pullman. 
Presi posto su una sedia, di quelle piccole e strette. Scomode e luride, sopratutto. 'Questa città fa schifo.' pensai siedendomi. Infilai le cuffiette e feci partire una canzone sull'I-pod.
Sentii qualcuno sedermi affianco, ma non ci feci tanto caso. A testa bassa continuavo ad ascoltare la mia canzone preferita. 
-Ciao, April.- mi voltai verso la voce. Sfilai una cuffia dall'orecchio, e lo vidi. Il mio nome pronunciato da lui era così sensuale, poetico. Anche se sostanzialmente, avevo sempre odiato il mio nome. 
Mi ritrovai a guardare le sue iridi verdi smeraldo. Le sue labbra incurvate in un sorrisetto tirato su solo da un lato. Scrollai la testa, abbassando di nuovo lo sguardo e facendo finta di niente, anche se il mio cuore stava facendo le capriole. 
Adesso, cosa voleva da me?
 
 
HARRY-
-Oh, ciao Harry.- rispose tenendo la testa bassa. I boccoli scuri le ricadevano delicatamente sulle spalle e sulle guance candide. Le labbra erano leggermente schiuse e gli occhi fissi su telefono.
Sospirai. -Beh, però almeno chiacchieriamo!- Le scostai delicatamente i capelli da un lato, sfilandole la cuffia. Avvampò all'improvviso. Sorrisi. 
-Cosa c'è?- chiese guardandomi. La cosa che adoravo di April, erano di sicuro i suoi occhi. Erano azzurri, troppo azzurri. Irreali. Lei che era mora, con i capelli scurissimi e i lineamenti forti, aveva quei due occhioni chiari e profondi. Erano meravigliosi. 
-No dico..Parliamo, no?- sembrò pensarci su. 
-Okay, parliamo.- si posizionò meglio sulla sedia. -Vediamo, dimmi..Come mai nei giorni sereni non sei a scuola?-  mi spiazzò completamente. E adesso? Cosa diamine le dico? 
-Hem..beh, perchè...ecco..si, vado al lago.- sorrisi tentando di essre credibile. Per niente credibile e convincente. Louis, perchè non sei qui, cavolo. 
Stava per ribattere, ma mi sentii una mano sulla spalla. Mi voltai verso la persona alla mia sinistra, e vidi Louis, tutto sorridente che guardava sia me che April.
-Hey Harry, vieni con me, devo chiederti una cosa riguardo la gita..- ammiccò Louis, salvandomi dalla più grande figuraccia della mia vita.
Lanciai uno sguardo verso April, mi guardava senza muovere ciglio. Aveva un'espressione indecifrabile. 
Mi alzai e mi avviai lontano da lei, con Louis dagli altri. -Grazie Lou.- dissi poggiandogli una mano sulla spalla. Mi fece un sorriso sincero. -Giusto in tempo.
-Che ha Zayn?- chiese Niall, guardando il moro. Aveva lo sguardo dietro le mie spalle, i pugni serrati e il petto gonfio. Guardai dietro di me. E vidi Janette parlare con April. Ridevano, era fantastico vederle così. Sorrisi, inevitabilmente. 
Poi mi ricordai che Zayn stava fissando loro, così mi girai di scatto e mi trattenni dal non prenderlo a pugni. -Non osare nemmeno.- ringhiai guardandolo. 
Alzò lo sguardo su di me. Poi lo rispostò su di loro. -Uscirò con Jane domani, cavolo, fremo al solo pensiero.- disse sorridendo gravemente. 
Guardai i ragazzi dietro di lui, preoccupati tanto quanto me. -No Zayn, non ti puoi cacciare in questi guai, so come ti senti, ci siamo passati tutti.- fece Niall poggiandogli una mano sulla spalla. -Ma dovrai contenerti.- concluse Liam, serio. 
Liam era il più 'vecchio' di noi, era il più saggio e ci aveva aiutati molto. Eravamo una famiglia. E adesso ne faceva parte anche Zayn. 
-E' difficile all'inizio, ma quando impari a controllarti, diventa più facile.- sorrise Louis.
Nel frattempo arrivammo a destinazione, ed uscimmo dal pullman giallo, incamminandoci verso l'edificio che ci stava davanti agli occhi. 
 

APRIL-
-Quindi ragazzi, abbiate cura di questi esseri così..- il prof blaterava da un ora, e non ce la facevo più a reggere tutte quelle parole. Inoltre, in quella stanza piccola e chiusa, mi mancava l'aria. Mi tolsi la sciarpa, infilandola nella borsa. 
Mi guardavo attorno, e tutti gli studenti erano attenti a quello che il prof diceva, tutti apparte me che mi sbracciavo per cercare di respirare. 
-Prof posso andare in bagno?- sbottai improvvisamente. Tutti si voltarono verso di me, ed il prof mi ci mandò, sottolineando che non era stato carino interromperlo. Ma poco m'importava, dovevo assolutamente prendere un po' d'aria.
Sorpassai la masa di ragazzi dietro di me, passando davanti a Styles e i suoi amici, che mi guardavano insistentemente. 'Che c'è? Adesso ho un'ape sul naso e non me ne sono accorta?' mi chiesi lanciandogli un'occhiata omicida.
 
Inspirai forte l'odore d'aria fresca che c'era in quel posto. Non ero andata davvero in bagno, logicamente. 
In realtà avevo provato a recarmici, ma avevo visto che non era altro che una stanza con un water sporco in mezzo a tante scope e stracci. Preferii quindi andare fuori. 
Infilai le mani nelle tansche del giaccheto, guardando il paesaggio. Non eravamo proprio in città, ma in campagna. Adoravo la campagna, c'erano tanti alberi e..
Mi sentii toccare la spalla, e sobbalzai voltandomi di scatto verso colui che mi stava dietro: Harry. 
Sospirai, portandomi una mano sul cuore. -Mi hai spaventata.- dissi guardando in basso, per riprendermi dal mini infarto. Già ad avercelo accanto rischiavo di morire, se poi mi faceva spaventare così, e anzichè un killer mi trovo lui dietro, moio!
-Scusa, non volevo.- disse infilando le mani in tasca. Era così tremendamente bello. I riccioli gli ricadevano delicati e lucenti sulla fronte, gio occhi verdi-azzurri brillavano e, la sua posizione era alquanto provocante e sexy. 
Mi voltai dandogli le spalle, continuando ad osservare il mio paesaggio, cercando di non badare al ragazzo che mi stva dietro. -Che ci fai qui?- chiesi poi, vedendolo ancora fisso lì, a guardarmi. -Se vuoi vado via.- mi provocò affiancandomi. Mi guardava, e non potei far altro che arrossire. Mi stava mettendo in imbarazzo e in difficoltà, ed odiavo quando succedeva. 
-Non mi fa diferenza, dato che non vuoi dirmi la verità.- lo ammonii io, alzando le spalle. Lo sentii muoversi, nervoso. Ma per cosa poi?
-Vuoi..vuoi che ti dica la verità?- chiese agitandosi. Cominciava a muoversi da una parte all'altra e si torturava le mani. 
Alzai lo sguardo verso di lui. -Si, voglio la verità, tutta quanta.- dissi sicura, piantandomi sui piedi. Si fermò all'improvviso, davanti a me. Alzò lentamente la testa, incontrando i miei ochci azzurri. Ci guardammo per diversi minuti, fino a che non mi prese per un polso, trascinandomi dietro l'istituto. -Harry, dove stai andando?- chiesi preoccupata. Non conoscevo Harry. Una ragazza normale avrebbe urlato e si sarebbe dimenata dalla sua stretta, ma io mi sentivo sicura, con lui.
Ci trovammo al retro dell'edificio, e mi sentivo tremendamente osservata. 
-La verità è che sono..diverso. Io non torno a casa da mamma dopo scuola; io non faccio le cene con i miei amici per festeggiare qualche bella notizia; io sono un ragazzo diverso.- disse avvicinandosi percolosamente. 
-Diverso..in che senso?- chiesi incuriosita dalle sue parole. 
-..Io uccido, April. Io sono capace di uccidere, per fame.- mormorò minaccioso, guardandomi negli occhi insistentemente. Erano coì veri. Ma le sue parole allo stesso tempo mi avevano stupita quanto intimorita. Lui..uccideva, per..fame?!
Scossi la testa non capendo. -Sono un vampiro diamine April! - sbottò all'improvviso. Eravamo talmente vicini, che cominciai a sentire il cuore battere all'impazazta. E la voglia di posare le labbra sulle sue era tanta. 
-Non mi interessa.- sussurrai schiacciandomi al muro, inchiodata dal suo sguardo. 
Sembrò spiazzato, poi intervenne.
-Devi andartene.- mormorò allontanandosi da me. 
-..No, Perchè?- chiesi guardandolo sfuggirmi, come aveva sempre fatto. 
Fece un ghigno, un ghigno di disprezzo, poi me lo ritrovai di fronte, incatenata tra le sue braccia. -E se decidessi di ucciderti? Potrei farlo da un momento all'altro.- disse poi, avvicinando le sue labbra al mio collo. Il cuore batteva forte, le mani sudavano. E non avevo paura. Era la vicinanza con lui a farmi questo effetto.
-Non lo faresti mai Harry. Non l'hai fatto la prima volta, non lo farai nemmeno adesso.- sputai respirando a fatica. 
Sembrò spiazzato, ma aveva la risposta pronta. -Allora perchè sei agitata?-
-Perchè sono incondizionatamente innamorata di un vampiro.- dissi guardandolo. Alzò lo sguardo verso di me, stupito. E fu in quel momento che capii cosa realmente provavo. 


Chiedo umilmente perdono! (?)

Allora, comincio con il scusarmi con tutti, ma in questi tre giorni i miei amici mi hanno praticamente sequiestrata! c':
No, io non uso la scusa del ''Ho avuto tanti compiti'' perche io..sinceramente, i compiti, non li faccio. u.U
In casi ESTREMI, mi metto a studiare, sennò studio in classe.. uu
COMUNQUE.. in questo capitolo, finalmente, Harry dice la verità ad April :') 
'E vissero felici e cotenti' NO.
Ci saranno delle complicazioni, delle incomprensioni e molto altro *^* ksgdjsh

Beh, mi dileguo, dato che non ho niente da scrivervi, lol.
Vi amo! c': 

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Capitolo 6
*** Capitolo sei. ***


Capitolo sei. 
 

Tutta la notte pensai a quello che mi era capitato il giorno prima. Era incredibile. 
Erano vampiri. Tutti. Tutti e cinque. 
 
-Sbrigati April, o farai tardi!- mi avvisò mamma dal piano inferiore. Sbuffai. Presi la borsa e il cellulare. Scesi giù per le scale, facendo attenzione a non inciampare nel gatto accoccolato su una di esse. 
Lo odiavo quell'animaletto. Era sempre così scontroso, e se provavo a fargli le carezze si allontanava. Stupido. 
Mi avvicinai di fretta alla porta, quano sentii mia madre urlare -Non fai colazione cara?- mi voltai verso di lei, aprendo la porta. -Prenderò qualcosa nel tragitto, a dopo.- le sorrisi vedendola affacciata alla cucina e mi avviai per la scuola. 
Quel giorno avevo più voglia che mai di star chiusa in qulle mura. Ogni riferimento ad Harry Styles è puramente casuale.
 
Janette continuava a blaterare sulla sua uscita con Zayn di stasera, mentre io, seduta al mio tavolo a mensa, non vacevo altro che aspettarlo. Guardavo all'entrata. C'erano dei ragazzi che entravano, ed altri che uscivano, ma di quella chioma riccia, nemmeno l'ombra. 
-Eccolo!- strillò Jane alzando i piedi da sotto al tavolo, colpendolo con le ginocchia. Mi voltai verso la sua direzione, e vidi Zayn avvicinarsi. Il suo solito sguardo assente, e la pelle chiara.
-Ora torna tutto..- pensai ad alta voce, facendo voltare la ragazza verso di me. -Cosa torna?- chiese guardandomi. Mi girai nella sua direzione. 
-Eh? Niente..- 
Contnuai a stuzzicare con la forchetta quello che doveva essere pollo, nel mio piatto. Attendevo con ansia di vedere Harry. Non o vedevo dalla mattina precedente. 
Mi aveva detto di non dire niente a nessuno, nemmeno ai suoi amici. Ma non l'avevo per niente visto, però gli altri ragazzi, a scuola c'erano.
Sbuffai, sentendo Jane riprendere a parlare di Zayn e di quanto fosse 'arrapante'. 
 
 
-Chi c'è?- chiesi impaurita, afferrando una mazza da baseball che giaceva sotto al mio letto. Inutile dire che stavo studiando, data la mia tenuta in pigiama, con i capelli legati in una coda fatta non troppo bene. Avevo sentito un rumore sospetto provenire dal salotto. 
E ammeno che il gatto non si era fatto crescere le braccia e le gambe, non avevo la minima idea di chi fosse in casa. Silenzio. 
Scesi lentamente le scale, tenendo salda la mia mazza da baseball. Mi trovai davanti al salotto. Era tutto in ordine, ed il gatto mi fissava muovendo la coda lentamente. 
-Chi c'è?- chiesi di nuovo, ignorando gli sguardi assassini del gatto grigio difronte a me. 
Mi avviai in cucina, alla mia destra. Camminavo piano. Mi trovai in essa, e anche lì tutto apposto. 
Poi mi senti prendere dai fianchi. Lanciai un urlo e mi voltai di scatto, agitando dal mazza.
Adesso, se fosse stato un ladro, sarebbe già finito all'ospedale con il naso rotto. Ma con mia grande sorpresa mi trovai davanti Harry, che teneva salda l'altro lato della mazza. Mi portai una mano alla bocca, cercando di non urlare. 
-Scusa, non volevo farti spaventare.- disse subito, con quella sua calda voce. Dei brividi mi attraversarono la schiena, e lui se ne accorse,data la sua espressione sorridente. 
Abbassai la testa, imbarazzata e con il cuore a mille. 
-Cosa stavi facendo?- chiese togliendomi la mazza dalle mani. La poggiò sulle scale, continuando a guardarmi. 
-Com sei entrato?- chiesi subito dopo, fissandolo attentamente. Oggi aveva gli occhi azzurri. 
-La finestra aperta.- e mi indicò la finestra del balcone. Sospirai. -Dovresi chiuderla, se non vuoi che qualche vampiro assetato di sangue ti mangi.- disse ridendo. Lo guardai male, sentendomi presa in giro alla grande. -Ora tocca a te rispondere.-
-Fcevo i compiti, ma perchè non sei venuto oggi? C'erano gli altri..-  feci guardandolo negli occhi. Erano così belli, luminosi e tremendamente fastidiosi.
Sembrò esitare. Abbassò la testa, per poi rialzarla e sorridermi. -Ti racconto come stanno le cose. Però va a vestirti, ci facciamo un giro.- sorrise.
Diamine, quel sorriso. Annuii e salii le scale di fretta. -Ah..- richiamò la mia attenzione prima che potessi salire le scale. MI voltai a guardarlo. -Fa freddo, copriti per bene.- sorrisi e risalii.
Presi in fretta una maglietta di lana grigia dall'armadio a due ante davanti al letto. Un jenans dal cassetto, assieme alle calze e le mie Aire force. 
Mi catapultai in bagno. 'Come diamine sa dove vivo?' 
Mi lava in freta i denti, mi misi le lenti da vista e mi infilai velocemente il jenas. 'Cavolo, è bellissimo.' 
Infilai anche la maglia e le scarpe, siedendomi sul water per facilitare l'azione. 'E io ero una cessa. Cazzo.' 
Mi slegai la coda, distribuendo i boccoli sulle spalle e sulal schiena in modo equo. Poi scesi velocemente le scale, trovandolo a familiarizzare con il gatto. 
Mi avvicinai lentamente, sperando di prenderlo di sorpresa. -E' dolce.- mi precedette a pochi passi da lui. Strabuzzai gli occhi. -Come hai..- mi voltai per capire se c'era qualche specchio che lo avesse potuto aiutare, poi me lo ritrovai a due centimentri dal mio viso.
'Trattieniti April, trattieniti!'
 
-Louis possiede l'empatia.- disse lanciandomi qualche occhiata fugace. 
Mi aveva spiegato un bel po' di cose. In realtà, quando non li vedevamo a scuola era perchè erano a caccia. Non erano vampiri ai quali piaceva dare fine alla vita delgli esseri umani, quindi cacciavano nel bosco. Poi il colore dei loro occhi cambiava in base all'umore e al tempo. E inoltre possedevano una vista aguzzissima e un udito particolare, tutti. Poi si suddividevano i vari poteri sovrannaturali. 
-Cosa significa?- chiesi camminando al suo fianco. Eravamo su una brutta strada di campagna, un po' più lontani da casa mia, e non c'era marciapiede, quindi camminavamo su del terriccio accanto alla strada. Molto pericoloso. E se fossi stata con qualcun'altro avrei avuto paura, ma con lui mi sentivo al sicuro.
-E' la capacità di percepire i desideri e le emozioni altrui.- mi guardò. -Quando mi hai fatto quella domanda in pullman, ha percepito la mia agitazione e mi è corso in aiuto.- finì tenendo le mani nelle tasche dei panaloni neri. 
-Ah, e..può sentire anche quello che penso io, ad esempio?- chiesi sempre più incuriosita.
-Si, si può. Può anche vedere il futuro. A volte però, non lo sceglie lui. Gli si prsenta come un flashback, che lo rende inerme per un paio di secondi.- 
Continuammo a camminare. -Liam?- chiesi.
-Liam possiede la Proiezione: Capacità di proiettarsi nel passato o nel futuro. concentrandosi su una persona o su un momento. Questo potere è molto raro..-disse prendendomi per il braccio. Mi avvicinò a se, vedendo una macchina sfrecciarmi a fanco. -In più la Deviazione: il potere permette di deviare un colpo  da un'altra parte.- 
-Figo.- feci senza accorgermene. Sorrise. 
-Niall? Lui ha un potere?- chiesi guardandolo. Mi strnsi di più nel giacchino, senendo un freddo pazzesco. Mentre lui, camminava tranquilalmente anche con le maniche corte.
-Certo, Niall ha la Levitazione: Capacità di sollevarsi dal suolo  per circa 3 metri.- lo guardai stupita. -E la Guarigione: capacità di guarire una ferita, un malessere o comunque una causa di dolore fisico.- 
Sorrisi. Era incredibile, avevano tutti due poteri a testa, era..fantastico!
-E tu?- chiesi guardandolo. Mi sorrise, e non potei non notare due spazi ai lati della bocca. Lo rendevano così carino..
-La Telecinesi. E' la capacità di spostare un oggetto con la forza del pensiero o con un semplice gesto della mano.- 
-E..poi?- chiesi incerta. Lo stavo riempendo di domande da quando eravamo usciti. Ma non potevo farci niente, ero curiosissima. Sempre stato un mio difetto. E poi, volevo sopratutto stare con lui. Non mi importava quanto morto o vivo poteva essre, ne ero innamorata follemente e questo bastava. 
-Poi quella che mi piace di più: la Proiezione Australe: capacità di proiettare se stesso in un altro luogo. - 
Lo fissai. Corrucciai un po' le sopracciglia e mi ricordai una cosa che mi era successa pochi giorni prima. -Eri..eri tu quella sera?..in camera mia, eri davvero tu?- domandai imbarazzata. 
Sembrò imbarazzarsi anche lui. Si fermò e fece spallucce. -Sei bellissima quando dormi.- brividi. 
Abbassai la testa morendomi il labbro per non urlare, sorrisi. -Ma..Zayn? Anche lui fa parte del gruppo no?- annuì. -Che potere ha? E.. perchè  così strano?- 
Sospirò. -Zayn è un vampiro nascente. Significa che si è trasformato da poco. Non gli abbiamo ancora trovato un potere. Lo capirà quando sarà capace di mettere in atto qualcosa che nessuno di noi riesce a fare.- fece spallucce. -E poi..ha sete del tuo sangue.- disse, come se fosse la cosa più normale del mondo. 
Mi fermai immezzo alla strada, mentre lui era due passi avanti a me. -Cosa?!- strillai impaurita. 
Rise lievemente. Oddio, la sua risata. 
-Tranuquilla, ci siamo io ed i ragazzi a protggerti. Dovrà solo abbituarsi.-
-Dvvero, notizia migliore non potevi..- sentii il suono di un clakson bussare insistentemente, poi venni presa dalle braccia forti di Harry che mi spostò dalla strada, evitando che una macchina mi prendesse in pieno.
Ci trovammo a due centimetri di distanza. Sentivo il suo respiro fondersi con il mio affannato per le troppe emozioni. Il suore pulsare nel petto e le sue mani stringermi le braccia, come se non volesse lasciarmi andare. Lo guardavo insistentemente negli occhi, e lui faceva lo stesso. 
Spostò lo sguardo sulle mie labbra, leggermente schiuse, si morse il labbro inferiore e si staccò da me, prendendomi la mano. -Meglio se passeggiamo così.- sorrise. 
Sorrisi e continuammo a passeggiare per le strade di Holmes Chapel.


BUOOOOOOOOONA SERA!

Allora, ringraziatemi perchè oggi non avevo per niente voglia di postare il capitolo, dato che sono stanca, e mi fa male il culo..(?) poi però ho visto le 5 recensioni e...Ho postato per voi!! c':
Vedete che in questo capitolo vengono messe in chiaro un po' di cosette, e per chi l'avesse pensato: la mia sotoria non è come quelladi Twilight! u__u 
La mia è meglio! ......PHUAHAHAHAHAH, OK, BELLA QUESTA! c'':
Comunque, passiamo alle cose seerie(?)
Devo mettere degli antagonisti, e stao pensando a: Jonas Brothers(MLMLML), Justin Bieber(MLMLML), o Ed Sheeran(MLMLML)!
Ditemi chi preferireste, anche se sono quasi certa che metterò i Jonas x3

Vado, amori:)
A 5 recensioni continuo! *^*

*Puff*

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Capitolo 7
*** Capitolo sette. ***


Capitolo sette. 
 

Venerdì. Quale giorno migliore per andare a fare un po' di shopping?
Avevo tutto pronto. La borsa con i buoni sconto su alcuni capi di abbigliamenti. Il portafogli con la carta di credito. I vestiti già pronti sulla sedia accanto alla scrivania, e la tanta voglia di comprare nuovi abiti invernali. 
Tutto mandato a monte da un improvviso temporale. Piogia devastante, cielo nuvoloso e cupo, tuoni e lampi. Il tutto accompagnato da una buona dose di noia, dato che la mia amica, non che unica, aveva un'appuntamento con 'Zayn' e  quindi non poteva venire a casa mia per trascorrere un pomeriggio insieme.
Avevo in mente due ipotesi per passare questo noioso pomeriggio. 
La prima era cucinare una torta, con tanto di biscotti e cioccolata calda per quando tornavano i miei. E la seconda era vedersi un film horror sul divano. 
Siccome i film horror mi mettevano una snervante e terribile paura, decisi di andare a fare una torta. 
Scesi le scale velocemente, e rischiando di calpestare pr la millionesima volta il gatto grigio sdraiato su una di esse, mi diressi in cucina per la mia opera.
Farina, uova, latte, zucchero, lievito. -Mh, direi che c'è tutto.- mormorai tra me e me, rocontando i quattro ingredienti davanti ai miei occhi. 
Versai la farina nella ciotola giallastra, ci ruppi due uova al suo interno, poi il latte e lo zucchero. Mescolai con veemenza il tutto e una volta messo il contenuto in una teglia a forma di ciambella, ve lo entrai nel forno. 
-Perfetto!- esclamai guardando il lavoro cuocere lento. Mi guardai attorno. Sul davanzale c'erano tutte le cose in disordine. Vassoi, ciotole, carte e bucce di uova. 
Sbuffai e cominciai a sistemare tutto. Di certo sarebbe passato un po' di tempo.
 
Guardai l'orologio, erano le sette meno venti. 'Wow, ci ho messo così tanto!' pensai asciugandomi le mani con uno straccio.
Sentii bussare alla porta. Stupefatta, guardai fuori dalla finetra, ed effettivamente non stava più piovendo, apparte qualche gocciolina che cadeva dagli alberi spogli nel vialetto di casa.
Spensi il forno, aprendolo per far si che uscisse il fumo e che la torta raffreddasse e mi precipitai alla porta.
Jeans stretto, converse bianche un po' malandate, le mani infilate nelle tasche dei jeans, una magliettina blu e un giacchino grigio. Il volto piegato leggermente verso il basso e lo sguardo puntato su di me. Mi sentvo morire. 
Anche solo la sorpresa di avere Harry Styles a casa mia mi faceva sentire onorata, poi il fatto che ci fosse enuto di sua spontanea volontà lo rendeva ancora di più.
-Hey..entra.- dissi spostandomi su un lato per farlo passare. 
Senza troppo indugio passò, e sorpassandomi mi invase del suo dolce profumo. Ma non riuscivo a capire di che fragranza si trattasse. 
-Hai cucinato?- chiusi la porta e mi voltai verso di lui, guardandolo. Sorrisi aprendo le braccia e fissandomi il grembiulino sporco. -Beh, sì.- 
Rise divertito, abbassando la testa. 
Mio dio, sentivo le farfalle allo stomaco al solo suono della sua risata. 
-Cosa hai preparato?- chiese guardandomi avviarmi in cucina. -Vieni.- 
Lo feci sedere sul tavolo. Presi le presine e tirai fuori la torta dal forno con cautela. La poggiai davanti ai suoi occhi, che la guardava annuendo. 
-Sembra...buona?!- azzardò fissandola incuriosito. 
Presi un coltello e un piatto. Ne tagliai un pezzo e glie la porsi. -Assaggiala.- proposi sorridendogli.
-No grazie, prefrisco quella sostanza rossa chiamata comunemente sangue.- rispose ridendo di nuovo. Allo stesso modo di prima. Prima di accorgermi di quale assurda risposta avevo sentito, avevo passato il tempo a guardarlo sorridere e a pensare a quanto fosse bello. 
-Potevi anche dirmi che non ti andava, davvero.- dissi sorridendo. Mi sedetti su una sedia di fronte a lui, e con una forchetta ne tagliai un pezzo, avvicinandolo alla bocca lentamente. -Come ti sembra?- esitai prima di assaggiarlo, mostrandogli l'interno della torta nella mia forchetta. 
-Non lo so..morbida?- fece spallucce avvicinado il viso alla torta per guardarla. 
-Nel senso..Ho paura di morire per una torta.- dissi guardandola ancora. La scrutavo nel piatto, nella teglia e sulla forchetta. Era giallastra, apparte qualche punto dove ci avevo versato del cioccolato, ed era diventata nera. Sembrava buona, ma non volevo rischiare. 
Gettai la forchetta nel lavandono e la torta nel cestino. Sentii Harry sorridere. -Perchè l'hai fatto?- chiese scuotendo la testa. 
-Non voglio morire per una torta, caro.-  
Rise di nuovo. Mi alzai e mi avviai in stanza. -Vado a mettere qualcosa di decente, aspettami.- dissi salendo le scale. -E chi si muove.-
 
-Come mai sei venuto da me?- chiesi dopo dei minuti di silenzio. Avevamo scelto di guardarci un film. Ero seduta sul divano, con le gambe incrociate e la testa sul cuscino mentre Harry era seduto con la gamba desra accavallata a quella sinistra e il braccio sinistro dietro la spallina. 
Si voltò a guardarmi. Per qualche secondo avevo perso la connizione del tempo e dello spazio. Quei suoi occhi verdi. Perchè erano verdi, il loro colore originario. Erano così splendenti che sembravano diamanti. -Perchè voglio stare con te. Se do fastidio vado via..- disse continuando a tenere un contatto visivo con me.
-No, no.- mi affrettai a rispondere, gesticolando. -Però..Io sono una..mortale. Tu invece...Potresti avere tante ragazze vampiro con te, perchè sei con me? E' questa la domanda.- chiesi esitando un po'. Poi era vero. Non credo che loro fossero gli unici vampiri in questo mondo. E sicuramente c'erano tante bellissime vampirelle(?) pronte a stare con uno come lui. Non mi spiegavo la sua scelta. 
Anche se non stavamo insieme. 
-..Perchè non sei come le altre. Sei diversa, sei speciale, e..sei l'unica a cui ho detto la verità con la paura  che scappassi via.- ammise avvicinandosi con il volto a me. 
Il cuore batteva forte, sentivo il respiro farsi corto e le sue labbra leggeremente socchiuse, estremamente invitanti. 
Sorrisi. -Io? Ci sono tante altre ragazze, perchè proprio io?- chiesi a testa bassa, imbarazzata più che mai.
 
HARRY-
Esitai un po' prima di risponderle definitivamente. Le presi le mani e le poggiai sul mio petto. 
Erano così calde, morbide e vellutate.La guardai in quei due occhioni blu oceano, e vedevo sicurezza nei suoi occhi. Lei non stava parlando con 'il mostro' come mi avevano definito nell'altra città. Lei stava parlando solo con Harry. E questo non fece che rendermi ancora più felice.
-..Vieni qui.- sussurrai facendole poggiare la testa boccolosa sul mi petto. Si sdraiò sul divano beidje e si lasciò accarezzare da me. 
Le tocavo quei meravigliosi capelli. Così soffici e profumati. Profumavano di vaniglia. 
La gardavo con la coda dell'occhio, fingendo di seguire il film. Le labbra serrate, rosee e perfettamente perfette. Gli occhi puntati sulla vicenda e il nasino alla francese che ogni tanto si increspava per il freddo. Teneva le mani aggrappate al mio ventre, alla mia T-shirt e la gamba sinistra aggrovigliata alla mia sinistra. 
Era così piccola. Così indifesa. Ed era compito mio tenerla al sicuro. Per far sì che non le venga fatto nulla di male. Srebbe stata nelle mie mani per sempre, come un ricordo nella mente di un bamino.
 
-Niall, ho ricevuto la chiamata, cosa è successo?- chiese Louis raggiungendoci alla villa. Eravamo tutti in piedi nel salotto. Compreso Zayn che non faceva altro che camminare da una parte all'altra della stanza. Quella sera non era uscito con Jane, e non le aveva risucchiato via lanima per colpa nostra. Ovviamente scherzando. L'avevamo fermato in tempo, prima che commettesse l'ennesimo 'incidente' e poi saremmo stati costretti a cambiare città. 
Il mio nervosismo saliva alle stelle e la mia ansia e paura non erano mai state così devastanti. 
-Lui, è qui.- disse Liam serio. Louis fece cadere le chiavi dell'auto a terra, sorpreso tanto quanto noi. Ci guardò uno ad uno, sperando in un dissenso che purtroppo non arrivò.
-Porca puttana.- sbottai a denti stretti, accanendomi su un vaso di ceramica del XVIII(diciottesimo) secolo rompendolo con un solo pugno in mille pezzettini. 
-Harry, calmati. Dobbiamo organizzarci, e cercare di tenerlo alla larga da questo posto.- disse Niall avviciandnosi a me. 
-Dov'è adesso?- chiese Zayn, poco calmo. I suoi occhi erano diventati rossi e i pugni serrati ed il petto gonfio segnavano la sua rabbia ed agitazione.
-E' a Liverpool.-  rispose Liam tenendo lo sguardo basso.
-E' vicinissimo.- continuò Louis fissando un punto indefinito nella stanza.
Mi preoccupavo sempre più. Sapevo com'era fatto Lui, e sapevo che se trovava qualcosa di suo piacimento, non se la faceva scappare. 
April aveva il sangue più puro e casto di questo mondo. Ed ero sicuro che se avesse voluto qualcuna da assaggiare, sicuramente era lei. Ma non gli avrei mai permesso di avvicinarglisi, mai.
Silenzio. Solo i miei sospiri arrabbiati e rassegnati. Non mi sarei mai arreso, a costo di morire per lei. 
-Lou!- urlò Zayn vedendolo a terra. -Zayn non è la prima volta..- iniziò Liam. -Sta avendo una visione, tra qualche secondo tornerà in se. E dobbiamo solo sperare che la visione sia positiva.- finì il biondo.
Dopo pochi seconti, infatti, il moro si rimise in piedi con un balzo. Aveva il fiato corto, e guardava alla finetra alle mie spalle. Si alzò lentamente dalla posizione a ginocchia leggermente piegate e si posizionò in piedi. Era serio, ed indicava il bosco dietro casa. 
-Sta arrivando...- sussurrò agitato. -E vuole lei.- finì guardando me. 
Se avessi ancora un cuore che batte, credo che sarebbe già esploso.


VI ADORO, SUL SERIO! *-*

Comincio con il ringraziarvi, tutte quante! c':
Davvero, non pensavo che la mia storia piacesse così tanto. E grazie per le recensioni, i complimenti e per le visite così numerooose *w*

Ok, dopo questo momento #dolciosità (?), passiamo alla sotria :D
Allora, in questo capitolo April e Harry passano un pomeriggio insieme, a coccolarsi vedendo film e a scherzare come buoni amici. Ma vogliono rimanere amici o tra i due nascerà qualcosa? E tutti e due ricambieranno pienemente? 
BOH! 
Lo saprete nel prossimo, mhuahahahaha!! 3:D *diavoletto, lol*
AALTRA COSA, in questo capitolo c'è anche un'anticipazione di quelloc he succederà nei capitoli a seguire. Arriva questo 'Lui', che non vi dirò chi è,( altro Mhauahahahhahaha) e.. succederanno tante cose (?) u_ù
Bene, ringrazio ancora tutti per le recensioni e le visite in soli due giorni c':
Vado a farmi una doccia, che puzzo :'') 
Ciao ciao! cx

P.s: Se volete aggiungermi su Twitter, questa sono io c: _
 https://twitter.com/Ciosef_Cionas Ricambio i follower (:

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Capitolo 8
*** Capitolo otto. ***


Capitolo otto.

Venni svegliata da un assordante rumore provienente da fuori alla finestra alle mi spelle. Lentamente portai le mani agli occhi, stropicciandoli, per poi alzarmi dal letto tanto comodo che mi aveva ospitata tutta la notte.
Nelle stanza il buio ed il silenzio regnavano sovrani. Solo quel fastidioso ticchettio proveniente da fuori.
Faceva abbastanza freddo, più di quanto immaginassi. 
Infilai le pantofole e la vestaglia poggiata sul comodino accanto al letto. Andando un po' alla cieca, fidandomi della mia buona memoria, mi diressi ad aprire le finestre, per far entrare un po' di luce.
Tirai la catenella, e aprii le serrande bianche, lasciando entrare quella poca, pochisisma luce nella camera.
Come non detto. Il cielo era dominato dalle nuvole grigie e minaciose. Trava vento, dati gli alberi leggermente piegati verso un lato sbattuti dalla forza di esso. Pioveva forte, e il giardino che vedevo dalla mia stanza era completamente fradicio.
Sbuffai, richiudendo le serrande e le tende azzurrine. 
Mi diressi in cucina, pronta per fare una colazione sostanziosa per questo sabato mattina, comiciato con il piede sbagliato.
Mentre scendevo le scale, i miei pensieri si concentravano su un'unica persona. Harry. 
Impossibile, misterioso, dolce, gentile. Tutti aggettivi mischiati tra di loro. Incomprensibili, e per sè o troppo, o troppo poco. Ma messi insieme davano quel fascino e quella curiosità che risuscitava in me ogni qual volta che lo vedevo. 
Ripensavo alla sera precedente. All'incontro di due giorni fa. Al fatto che  mi aveva confidato il suo segreto apertamente. Al modo con il quale aveva evitato che fossi presa in pieno da un'auto, quel giorno, lungo la strada.
Al fatto che il giorno dopo era venuto da pe per tenermi compagnia; Ai sui occhioni verdi, cangianti. Alle sue labbra carnose e piene, così invitanti. A quel suo sorriso che riservava a pochi.
Era incredibile, e asolutamente assurdo come fossi riuscita a restargli impassibile, dopo esser venuta a sapere delle sue "doti".
Se fossi stata in un'altra situazione, con un'altra persona sarei sicuramente scappata a gambe levate, sperando di aver assistito ad un brurro incubo. Ma il fatto che fosse stato lui a dirmerlo, rendeva le cose migliori. E non sentivo alcun senso di paura quando ero con lui. 
Poi, le frasi dolci della sera prima, il modo con il quale mi abbracciava. La delicatezza che usava per accarezzarmi i capelli. E la premurosità che mi aveva dimostrato portandomi nel letto dopo il film che avevamo visto insieme.
Immersa nei miei pensieri non mi accorsi di essere arrivata già in cucina. E questa volta, avevo risparmiato la coda del gatto, senza schiacciarla con i miei piedi.
Mi feci velocemente una zuppa di latte. Ne bevvi qualche sorso e subito dopo aver rimesso tutto in ordine mi precipitai a farmi una doccia rinfrescante. 

Un ora dopo.
Nemmeno il tempo di finire di vestirmi che sentii bussare alla porta.  Mi infilai la felpa grigia velocemente e scesi le scale avviandomi verso la porta. 
Bussarono ancora una volta, con più insistenza però. Chi era dall'altra parte dalla porta aveva parecchia fretta. E non lo si poteva biasimare, dato il forte temporale che era acora in corso.
Feci mente locale della situazione, prima di aprire la porta. E ricordai che mamma era a lavoro. 
Ma allora, quale mente sana uscirebbe con questa pioggia?
-Chi è?- chiesi tenendo la mano sulla maniglia della porta, ghiacciata.
Dopo pochi attimi, una voce familiare giunse alle mie orecchie. -April! Apri subito la porta.- disse piatto Harry, dal'laltro lato.
-Harry?- chiesi insicura, una volta aver aperto la porta. E le parole mi morirono in gola. Lo vidi davanti alla porta, tutto gocciolante e con un espressione indecifrabile in volto.
I riccioli castani gli ricadevano fradici sulla fronte, dalle labbra leggermente socchiuse per il fiatone, cadeva altra acqua. Così coem dai suei vestiti.
-Fammi entrare.- mi sconsò quasi prepotentemente, entrando così in casa. Chiusi la porta e mi avviai in salotto, trovandolo in piedi, intento ad ispezionare il territorio.
-Harry ma cosa..- non mi fece finire di parlare che mi interruppe immediatamente, sovrastandomi la voce con la sua roca e lenta. -Sei sola a casa?...-
Lo guardai incurvando le sopracciglia. -Si, ma..-
-E'..entrato qualcuno?- chiese sporgendosi verso la cucina. 
-Cosa?- mi sorpassò velocemente, salendo le scale velocemente, tanto che dovetti fare un piccolo sforzo per stargli dietro. 
Si avvicinò alla mia stanza aperta. Vi entrò disinvolto, come se fosse da tutti i giorni irrompere in casa di una ragazza, di sabato mattina.
-Harry!- urlai vedendolo entrare persino nel bagno nella mia camera. 
Poi vi uscì, come se stesse cercando qualcosa. -E' venuto qualcuno?  Hanno bussato?- chiese frettoloso avvicinandosi a me.
-No!..- risposi stranita. Allargai leggermente le braccia dai fianchi guardandolo attentamente. 
All'inizio era serio, poi la sua espressione si allargò in un mezzo sorrisetto, e portandosi una mano ai capelli abbassò la testa, visibilmente imbarazzato. 
-Scusa.- disse grattandosi la nuca. -Posso..asciugarmi?- aggiunse sollevando poi lo sguardo su di me. 
Snnuii indicandogli il bagno. -C'è un phon. Usa quello.- gli sorrisi vedendolo raggiungere il bagno.
Mi sedetti sul letto, difronte al bagno, e con la porta semi chiusa riuscivo perfettamente a vederlo. I riccioli disordinati svolazzavano da una parte all'altra, mentre la sua espressione seria si guardava allo specchio mentre finiva di asciugarsi del tutto.
-Se continui a guardarmi, mi consumerai.- mormorò beffardo. Abbasai lo sguardo sulle mie Airforce. 'Che figuraccia, porcatroia.' pensai passandomi una mano sulla fronte. Il phon cessò di emettere quel suono tanto fastidioso che giungeva alle mie orecchie da almeno mezz'ora. Vidi Harry raggiungermi in stanza, e mi alzai in piedi, aspettando una sua spiegazione.

-Non mi hai ancora detto perchè sei venuto!- dissi senza distogliere lo sguardo dal soffitto. Erano passate due ore, e il temporale, finalemne stava cessando.
Harry era rimasto con me. Avevamo preparato il prando inzieme, e mi ero accorto con grande piacere che era un cuoco provetto. 
Adesso ci trovavamo in camera mia, sul mio letto. In un imbarazzante abbraccio silenzoiso. 
Sospirò. -Nulla. Avevo una..brutta impressione, ecco.- mormorò caontinuando ad accarezzarmi i capelli. Pensai che era il suo hobby preferito. 
-Non ci si presenta con una 'brutta impressione' a casa della gente.- ammisi girando leggermente la testa per guardarlo. Il suo profilo, intento a fissare il soffitto bianco e inespressivo della mia stanza eracosì tremendamente perfetto, che dovetti trattenermi da non esprimerlo ad alta voce.
Si voltò a guardarmi. I nostri visi erano così pericolosamente vicini. Ed il moi sguardo fissare le sue labbra insistentemente. Era così schifosamente bello.
I lineamenti del viso, gli occhi luminosi e di quel verde azzurro da far invidia a chiunque.
-Ho voluto fare un salto da te, non potevo?- chiese sussurrando, per non distruggere quella tranquillità che si era creata. 
Mi sedetti accanto a lui, sentendo il suo sguardo addoso, in ogni singolo movimento.
Rassegnata, cambiai discorso. -Posso farti una..domanda?- mi sistemai un ciuffo dietro l'orecchio, aspettando il suo consenso.
-Si.- disse semplicemente girando un po' la testa. 
-Come..come sei diventato un..un,vampiro?- vidi i suoi occhi diventare improvvisamente più spenti, ed il suo sguardo abbassarsi dai miei, ai suoi piedi accavallati ai margini del letto.
-Mio nonno.- 
-Tuo nonno?- domandai stranita. 
-Mio nonno era un vampiro..- la mia mente non capiva, ed Harry continuò a raccontare. -Quando compii 17 anni mi raccontò tutto. Eravamo ad Oxford, e venni a conoscienz del mondo dei vampiri e delle doti di mio nonno. Ovvero i miei tutt'ora.- 
Lo incitai a contnuare con lo sguardo, sdraiandomi di nuovo accanto a lui. Poggiai la testa sul cuscino, gaurdandolo parlare. -Mi disse, che c'è un'età, in cui tutti noi dobbiamo fare una scelta. Una scelta importante, che cambierà radicalmente il nostro futuro su questa terra. Per molti esseri unani è una scelta quotidiana, una scelta futile. Ma per noi vampiri è diverso.- fece una pausa per accertarsi che lo stessi capenso, e dopo un mio cenno continuò, portando lo sguardo sul soffitto.
-Mio nonno era un vampiro; suo nonno lo era; la madre, ed il padre di suo nonno lo erano; e così una intera generazione a venire. Era discendenza che lo diventassi anche io.- 
-Ti hanno costretto?- chiesi incuriosita. 

HARRY
-Ti hanno costretto?- il suono della sua voce mi arrivò alle orecchie semplice e puro. Era magnifica. Non si stancava di sentirmi parlare, era come se il suono della mia voce le piacesse. Come a me piaceva il suo.
Scossi la testa sorridendo amaramente. -No, assolutamente. E' stata una mia scelta. Preso dalla novità e dalla bellezza della cosa, mi feci strasformade da mio nonno. Non sapendo a cosa andavo incontro.- La guardai ancora una volta. 
Era come una calamità, e quel suo profumo di vaniglia, era percepibile e kliometri di distanza, per uno come me.
-E..come hai conosciuto i ragazzi?- era davvero interessata. Lo capivo dal tono della sua voce. 
Sorrisi, ricordando. -Me li ha presentati nonno. Erano tutti quanti già tarsformati da un po' di tempo. Liam, Louis e Niall, il più giovane, insieme a me ovviamente. Venni allontanato dalla mia famiglia, che sapeva il mi destino, e fuggii in America con i ragazzi..Dopo un anno arrivò Zayn. Anche lui vampiro affidato a noi. Eravamo come una grande famiglia. Siamo come una grande famiglia.-
-Wow..- esclamò sorpresa. La luce del mattino entrava lievemnte dalle finetre coperte solo dalle tendine azzurre, e l'odore di pioggia si percepiva ancora.
-Ma..- riaprì di nuovo il dicorso. -Quindi salta una generazione!- 
Annuii fissando una foto appesa al muro. -E se..?- 
Mi voltai verso di lei. -E se..?- la aiutai, cercando di capire dove volesse arrivare.
-E se un vampiro, come te ad esempio, e una non vampira..avessero un figlio? ..Poi sarebbe vampiro?- chiese guardandomi negli occhi. 
Ricambiai lo sguardo, avvicinando il mio volto al suo. Scossi la testa lentamente. -Non si può concepire. Il figlio vampiro si nutrirebbe della madre stessa, ancora nella pancia e lei rischierebbe la morte, troppo debole per essere trasformata..- la sua espressione era alquanto assente, dovuta alla mia netta vicinanza. Provavo qualcosa di forte per April, e tutti i miei dubbi venivano confermati o smentiti quando era accanto a lei. 
-Solo due vampiri possono avere un figlio, che nascerebbe vampiro.- sussurrai a due centimetri dalle sue labbra.
Deglutì a vuoto, e sorrisi compiaciuto. La guardai negli occhi, portando una mano sulla sua guancia calda. A quel contatto rabbrividì, socchiudendo gli occhi per poi riaprirli e fissarmi insistentemente, così coem io stavo facendo con lei.
-Scapperesti?-
-No.- rispose sicura.
-Hai paura?- 
-No.- rispose sicura.
-E se ti baciassi?- 
Esitò un istante, mentre nei suoi occhi si accendeva un brillio di non so cosa. -Ricambierei il bacio.- 
Sorridendo, annullai la distanza che c'era tra di noi, avvicinandole il viso con la mano poggiat delicatamente sulla guancia.
Le sue labbra toccarono le mie, e una scarica di adrenalina si impossessò del mio corpo, facendomi gonfiare il petto violentemente. Usai tutta la mia volontà per non risucchiarle sangue dalle labbra così carnose e pure. E forse perchè era sabato. Forse perchè era stagione di caccia. O semplicemente perchè ero fottutamente innamorato di April..Toccai il cielo con un dito, qando le nostre lingue si intrecciarono in una danza senza fine.




 ECCOMIIIIII! *uu*

Okay centeee,(?) dovevo postare ieri.. MA LI AVETE VISTI!? 
:'Q_
Ceh, cazzo, erano stupendi! *-* Mio dio, poi Niall che ha detto: 'Crazi Mille.'(?) AHHAHA, amore puccioloso! (??) hsgdjsh :'3
Ok, spero che questo capitolo vi sia piaciuto, perchè a me piace parecchio, e il prossimo ancora di più hgdjsh c':
Beh, che dire..Lasciatemi tante recensioni e ...BUON NATALE!(?) hahah, no ok.
sparisco. 
*puff*



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Capitolo 9
*** Capitolo nove. ***


Capitolo nove.
 

Tutta la Domenica passata nel bosco con i ragazzi. Era stato estenuante. 
Avevamo cacciato parecchio faticosamente, per via del freddo. Noi ovviamente non percepivamo nulla, ma gli animali si tenevano lontani dall'aria aperta e preferivano accucciarsi nelle loro tane. Così noi avevamo dovuto sforzarci di spingerci fuori Holmes Chapel, per finire il nostro pasto.
-Hey ragazzi,- cominciò Niall, senza togliere lo sguardo dalla strada- non abbiamo notizie di..- non lo lasciammo finire, che Liam rispose.
-No, nulla.- scosse la testa sconcertato.
Serrai i pugni, imponedomi di stare calmo e di non scannarmi contro qualche albero, riducendolo in poltiglia. 
-Io..non riesco a vedere nulla. E' come se si fosse fermato il tempo.- annunciò Louis, calciando un sassolino nella strada,, facendolo finire lontano da noi.
Ero terrorizzato all'idea di non poter sapere dove si dirigesse, dove fosse. 
-Ragazzi, ho un brutto presentimento.- fece Niall guardandoci.
-Zayn, tu sei indifferente?- chiesi io guardanolo. Aveva le mani nelle tasche dei jeans, e un po' di sangue gli colava al lato della bocca.
Alzò le spalle indifferente. -Che ci vorrà, lo ucciderò io stesso, se è necessario.- disse con la sua solita voce post-caccia, che lasciava intendere perfettamente quanto si fosse divertito. 
-Attento Malik, ti scende un po' di sangue..- Liam gli idicò l'angolo della bocca, che zayn ripulì accuratamente con la lingua.
Passeggiammo un altro po' per la strada non trafficata di campagna, ritornando lentamente alla nostra cittadina. Dopo ieri sera ero completamente sconvolto. Non mi capacitavo di quello che ero riuscito a fare, nonostante il mio contegno e la mia buona reputazione, sin dai tempi lontani, quando ero un normale ragazino.
Mi ero completamente fatto trasportare da quel bacio, approfondendolo sempre di più. Le ero finito sopra, con la vogia di spogliarla di quei vestiti, e di farla mia quasi selvaggiamente.
Ma le avrei fatto male, sicuramente. Io non ero il ragazzo giusto per lei. Non ero un ragazzo e basta.
-Hey ragazzi..- disse Niall tutto d'un tratto, fermandosi in mezzo alla strada. Si girò per vedere se c'er qualcuno nelle vicinanze. Fece passare un'auto finchè non voltò l'angolo e poi si sollevò da terra, cominciando a salire sempre più su, suscitando l'ilarità di Louis, che si sbracciava per appendersi ad una sua gamba. -E' una figata pazzesca, cazzo!- urlò euforico, cominciando a fare capriole e a 'svolazzare' da una parte all'altra.
-Niall! Vuoi che ti vedano? Sei un cretino, scendii!- impose Liam, piantando i piedi per terra come un bambino.
-Avanti Payne! Rilassati e goditi la vita!- protestò Louis, ridendo con Niall.
Liam sembrò rassegnarsi, e si sedette per terra a gambe incrociate. Sbuffò. -Ce ne andremo mai?- 
-Dai Niall, ha ragione Liam, dobbiamo andare.- guardai Niall, e continuando a tenere lo sguardo fisso su di lui, con la telecinesi, lo feci scendere fino a terra. Sbuffò anche quest'ultimo, mentre Liam si rimetteva in piedi, e tutti ci incamminavamo di nuovo.
-Ragazzi.- ci chiamò Zayn, facendoci voltare verso di lui. -Troverò mai il mio potere?- chiese poi, spiazzandoci con la calma e la tranquillita della domanda.
Di solito era sempre furioso, arrabbiato e chiuso in se stesso. Adesso sembreava tranquillo e speranzoso.
-Massì Zayn, devi solo aspettare.- lo confortò Niall, poggiandogli una mano sulla spalla. 
Zayn lo fulminò con lo sguardo. Ed il biondo ritrasse la mano, sbuffando. -Forse sei un vampiro acido e schietto e basta. Non hai poteri.- borbottò poi, tentando di non essere sentito.
Ma Zayn lo sentì lo stesso, come tutti noi. Il moro si avvicinò pericolosamente a Niall, mostrando la fila perfetta di denti bianchi, ringhiandogli contro. Niall si allontanò, ed io mi misi tra i due, allontandndoli.
-Smettila Niall.- gli intimai a denti stretti. 
Lui mimò un 'scusa', ed io cercai di calmare Zayn.
La nostra situazione diventava ogni giorno più difficile, quanto interessante.
 
 
APRIL-
Lunedì mattina.
La sveglia che non suona all'orario giusto, ma con mezz'ora di ritardo; le calze con un buco sulla coscia; la pioggia e il fatto che non avevo nessuno ad acompagnarmi a scuola completava il tutto.
Dovetti uscire di casa con la mia gonna nera a vita alta, la camicetta bianca sopra, una sciarpa, gli stivaletti e il giacchino da sopra. Senza mettere le calze lunghe.
Faceva abbastanza freddo, ed ero costretta a correre sotto la pioggia, sentendo il vento pungente di Gennaio sbattermi in faccia.
Arrivai a scuola giusto in tempo perchè non chiudessero i cancelli, così da risparmiarmi di fare il giro della scuola e da entrare dalla porta posteriore che il preside credeva fosse fuori uso, ma che funzionava perfettamente.
Salutai Mark, il controllore dei ritardi, che mi intimò di entrare velocemente, chiudendo poi il cancello. 
Mi avviai velocememte all'armadietto, notando con piacere che mancavano ancora tre minuti all'inizio delle lezioni. Tirai un sospiro di sollievo, e riposi l'ombrello bagnato nell'armadietto, accasciandomi con la fronte ad esso, per prendere un minuto di tregua. 
All'improvviso susultai, sentendo la voce di Jane di prima mattina urlarmi nell'orecchio.
-April!- 
Mi voltai strabuzzando gli occhi. -Jane, mai sentito parlare di tatto?- chiesi retoricamente, prendendo il libro di storia dall'armadietto azzurro della scuola.
-Si si, senti un po..- cominciò aggiustandosi la coda alta che teneva i suoi capelli ben stretti ed alti. Sospirai. -Avantieri dovevo uscire con Zayn, e non si è presentato. Gli ho mandato messaggi ma non rispondeva, e indovina chi si è fatto sentire ieri pomeriggio?- 
-Chi?- chiesi con poco interesse, evidentemente confermando il fatto che non stessi seguendo la storia affascinante della mia amica.
-Zayn! Dio mio, io lo uccido, giuro. L'ho letteralmente mandato a fanculo, sbattendogli il telefoni in faccia. E se oggi prova a..- la campanella fermò la sua parlantina di prima mattina, lasciandomi sfuggire un sospiro di sollievo.
-Beh, ci vediamo in mensa. E salutami Styles, se lo vedi.- disse ammicando. Poi sparì tra la folla.
Vero. Harry.
Ci avevo pensato tutta la giornata precedente. Ma non l'avevo ne sentito, ne visto. Avevo pensato che non volesse più vedermi, o che si fosse pentito di quel bacio. Però non gli avevo chiesto niente. Non mi ero presa la briga di mandargli un SMS o di chiamarlo. Non volevo disturbarlo.
Scossi la testa, scacciando, purtroppo-o quasi- invano la scena di Sabato mattina dalla mia testa e mi avviai in classe, pronta a condividere due ore di storia con la prof Weddingthon.
 
Avevo visto Harry nel corridoio, prima di andare in palestra. Lo evavo incrociato nei bagni. L'avevo visto entrare in calesse mentre il prof interrogava, e non riuscivo a spiegarmi perchè mi stesse evitando.
Era arrivata l'ora di pranzo, e sapevo che lui e i suoi quattro amici si riunivano ad un tavalo non molto lontano dal mio con Jane. 
Mi sedetti con il mio vassoio, difronte a Jane, che subito mi salutò baciandomi una guancia.
-Allora, com'è andata con la Locassio?- chiese riferendosi alla mia prof di Inglese, che doveva interrogarmi. 
-Oh, bene. Mi ha interrogata.- dissi cercandolo con lo sguardo tra la gente che entrava. 
-E quanto hai preso?- Non le risposi, troppo occupata a cercare di individuarlo per non dare troppo nell'occhio. -April!-
-Eh?..Ah, mh..nove.- dissi alzando le spalle. Tirai un morso alla mia mela verde, e guardai la sua espresione accigliarsi. 
-E tu reagisci così ad un nove in inglese? Io come minimo organizzerei una mega festa a casa!- disse alzando le braccia euforica, al posto mio, che avevo sempre avuto voti alti in inglese. 
Mi lasciai sfuggire una risatina, e voltai involontariamente lo sguardo verso l'entrata. Notai con la coda dell'occhio entrare una testa riccia, accompagnata da un ciuffo biondo. Che dovevano essere Harry e Niall. 
E dopo l'urlo di Jane che confermava le mie ipotesi, mi voltai a guardare nella loro direzione.
-Com'è carino..- farfugliò eccitata. Subito mi voltai a guardarla, sentendomi gelosa. 
-Ma chi?-
-Harry, dio mio.- disse sorseggiando il suo succo alla pesca, continuando a mangiarlo con gli occhi. -Io fossi in te ne avrei approfittato.- 
-Che vuoi dire?- le chiesi non capendo le sue intenzioni, mentre anche il riccio si voltava da una parte all'altra della mensa, cercando il mio sguardo. 
-Vedo come ti guarda. Sento cosa dice di te. E percepisco cosa vorrebbe, essendo una donna, mia cara April.- Incrociai lo sgardo di Harry, nello stesso momento nel quale Jane finì la sua frase. E dovetti autoconvincermi di avere freddo, per dare una spiegazione plausibile ai brividi dietro la schiena che mi aveva provocato.
Poi di colpo si voltò dall'altra parte, senza accennare ad un saluto, o ad un sorriso. 
Me lo dovevo aspettare, era Harry Styles, dopo tutto.
-..Dici, donna?- la presi in giro, facendo finta di niente. 
Alzò le sopracciglia, e in quel momento si sedettero al tavolo i cinque del'lapocalisse con i loro vassoi prativamente vuoti.
Continuavo a fissarlo, mentre Jane mi racontava della sua 'esperienza' con Rid, quello del quinto anno, di un mese prima. Ogni tanto si girava verso di me, e quando vedeva che ricambiavo lo sguardo, si voltava dall'altra parte.
-E' stato così eccit..- le misi una mano davanti alla bocca, non volendo sentire il continuo della frase. Mi alzai dal tavolo, facndo leva sulle braccia e mi diressi al tavolo di Harry Styles, sotto lo sguardo vigile di Jane.
-Harry.- lo chiamai mettendomi in piedi tra Louis Tomlinson e Liam Payne, che mi sorridevano amichevolmente. Alzò le testa, incontrando i miei occhi. 
-Ciao April!- mi salutò Niall, accanto al riccio, e accanto a Zayn Malik, che mi fissava da sotto alle ciglia folte. 
-Ciao Niall.- sorrisi al biondo, puntando poi il mio sguardo su Harry. -Possiamo parlare?- chiesi alzando le sopracciglia. 
-Dimmi.- fu la sua risposta. Odiavo quando faceva il menefreghista. Era completamente l'opposto di Sabato, di Venerdì e dei giorni a seguire in cui avevo avuto il piacere di conoscerlo. 
-In privato, perfavore.- mormorai fra i denti, imbarazzata. Ma perchè si comportava così.
Svogliatamente si alzò dal tavolo, avviandosi all'uscita di sicurezza, che portava al giardino. Uscii anche io, seguendo lui, che si allontanava verso un albero lì vicino. 
Lo seguii silenziosamente, fino a fermarmi di spalle all'albero, e lui ai piedi di esso, guardarmi inespressivamente, come era suo solito fare. 
-Perchè mi eviti?- chiesi diretta, dopo pochi attimi di silenzio.
-Non ti evito.- mentì alzando le spalle. 
-Invece lo fai.- lo guardai insistentemente. Spostò lo sguardo da me all'erba  sotto i nostri piedi. Sospirò profondamente. -E anche se fosse?- 
Sbiancai a quell'affermazione. Era incredibile, non me lo sarei mai aspettata. -Mi..hai baciata e ti sei pentito, vero?- chiesi abbassando il capo, cercando di non scoppiare in lacrime per la sua freddezza e acidità. 
Ghignò divertito, avviciandosi a me di un passo. -No, per niente. E' stato il più bel bacio di sempre, April.- disse serio, guardandomi. Alzai lo sguardo verso di lui.
-E allora perchè continui ad evitarmi?- domandai ancora una volta, sperando di avere la risposta definitiva. 
Biascicò un po', sena darmi però una risposta. Poi fece un passo indietro, abbassando la testa. Sospirai, ricacciando indentro le lacrime con il dorso della mano. Mi staccai dall'albero e mi avvicinai a lui. -Sappi, che non sono io ad andaremene con la coda fra le gambe, adesso.- sussurrai avvicinandomi al suo orecchio. 
Sembrò irrigidirsi, visto che gonfiò il petto e serrò i pugni. Mi allontanai di qualche passo, prima di sentirmi prendere dal polso. Mi attirò a se ferocemente, strongendo la presa sul mio polso e guardandomi con gli occhi verdi e luminosi, piedi di rabbia e..paura?
Lasciai sfuggirmi un gemito di dolore, sentendo le sue mani stringermi il polso, e lui allentò la presa, tenendomi semore vicina a se. 
-Lo sto facendo solo per te.- disse a denti stretti, tenendo il suo viso vicino al mio, troppo vicino. Lo guardai negli occhi, continuando a non capire le sue intenzioni. -Sono un vampiro April, io..devi allontanarti da me. Ti farei solo del male.- continuò tenendo la mano libera dietro la mia schena, facendo combaciare i nostri corpi. 
Tenevo le mani sui suoi pettorali, e la magliettina leggera lasciava poco spazio all'immaginazione, poichè riuscivo perfettamente a tracciare il contorno di ogni muscolo del petto. -Mi faresti più male se te ne andassi.- soffiai a due centimetri dalle sua lebbra. 
La forza di attrazione che c'era tra di noi era al massimo. 
Poi improvvisamente si fiondò sulle mie labbra avidamente. Cominciò ad avanzare, facendomi sbattere con la schiena poi sul tronco dell'albero. Strnsi la sua maglietta tra le mani, sentendo la sua sinistra mollare la presa sul mio polso e poggiarla sulla mia schiana, così come la destra si reggeva al tronco. 
Le sue labbra sulle mie cominciavano a muoversi ritmicamente, lasciando che le nostre lingue si incontrassero e che cominciassero a rincorrersi l'una all'altra.
Mi avvicinò di più a se per darmi un'ultimo bacio a stampo finale, prima di staccarsi definitivamente. Ci guardammo negli occhi, entrambi con il fiato corto ed il cuore a mille. 
-Non te ne andare Harry, ti prego.- 
-Non me ne andrò.- mi diede un dolce bacio sulla guancia, e rientrammo in mensa, sentendo gli occhi di ttta la scuola puntati addosso.


Buonasera, amori miei!! c':

Allora, comincio con il ringraziare TUUUTTE le belle anime che mi seguono/ ricordano/ preferiscono, e quelle belle bimbe che mi recensiscono ad ogni capitoluzzo *u* shgfjsd
Ok, sto cominciando a prendere il vizio di scrivere sempre 'gjfjg' alla fine della frase. jhjjhgjhuyrst :'')
Beeeeeh, parliamo della storia, adesso.. Yuppy! (?)
Questo, se devo essere onesta, mi pare che si ail più lungo, e infatti ci ho messo due ore per elaborarlo bene, anche se sono sicura che ci saranno degli errori(perdonatemiii) v_v
Come non detto, devo finire di fare Storia, perchè l'altra volta ho preso un bel 2 e adesso devo recuperare c': Oh, che bello... (?)
Vi lascio belle pimpee, alla prossima! jhfhgj <3
-Kisses  


 

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Capitolo 10
*** Capitolo dieci. ***


Capitolo Dieci.


Rientrai in mensa, e le occhiatacce di tutti mi mettevano a disagio. 
Lanciai un occhiata ad Harry al mio fianco. Di guardò un po' attorno, e dopo avermi lasciato un veloce bacio sulla guancia, si diresse verso i suoi amici, che lo guardavano con indifferenza, ma allo stesso tempo con curiosità. 
Sentii le guancie andarmi a fuoco. Mi avvicinai al tavolo, da Jane che mi guardava a bocca aperta.
Sorrisi timidamente e mi risedetti difronte a lei.
-Ho le allucinazioni, o tu Harry Styles ti ha davvero baciato la guancia davanti all'intera scuola?- domandò retorica, grattandosi la testa con la mano.
-No, non hai le allucinazioni Jane, però non mi fissare.- dissi abbassando la testa, guardando quello che conteneva il mio piatto. -Dminime mi fissano tutti, mi sento in imbarazzo!- sussurrai grattandomi una guancia, cercando di essere indifferente.
-E ci credo! Ma hai presente quante ragazze hanno solo minimamente sognato di essere baciate da Harry davanti a tutta la mensa?- ancora una volta, sentii gli occhi di tutti puntati addosso, compreso quello freddo di Harry, che di sottecchi, mi guardava. 
-Anzi no,- si corresse, addentando la sua mela, mentre finalmente gli alunni riprendevano a mangiare e a chiacchierare. -ad essere baciati e basta! Cavolo, sei in un bel casino..- disse poi, scuotendo la testa e fissandomi.
Alzai la testa, incrociando il suo sguardo. -In che senso?- 
-Beh, ti ha marchiata.- fece spallucce, tirando un'altro morso alla mela, apparentemente disinteressata.
La guardai aggrottando le sopracciglia. -Cavolo April, è come..se avesse dimostrato a tutti che sei sua adesso!- sbottò poi, cercando di tenere il livello della voce sul normale.
La guardai per qualche secondo, poi non potei che tirare un sorrisino nascosto tra i capelli. 
Io ed Harry non avevamo parlato del bacio. Non avevamo accennato a nulla, anche se io gli avevo confidato i miei sentimenti, lui non aveva parlato. Non sapevo cosa esattamente eravamo. Ma speravo con tutta me stessa che potessimo essere di più di semplici amici. 
Anche se, solo la sua compagnia mi avrebbe fatta felice.

HARRY-
-Cavolo amico, fai sul serio.- disse Niall dopo attimi di silenzio. 
-In che senso?- chiesi guardanolo. Alzò le spalle, giocando con le polpette nel suo piatto. 
-Beh, caspita, quello che hai fatto prima non è passato inosservato.- continuò Louis al suo posto, beccandosi una mia occhiataccia. 
Alzai le spalle, portando lo sguardo su di lei. Stava sorridendo. Era bellissima. Quelle rughette che le si formavano agli ancgoli degli occhi quando lo faceva erano dolcissime. E il modo con cui si nascondeva tra i capelli castani era bellissimo. Sorrisi.
-E' perso.- scosse la testa Zayn. Lo guardai. -Cosa?- 
Risero tutti insieme. -Avanti andiamo, oggi usciamo prima.- cominciò Liam alzandosi dal tavolo, seguito da tutti noi. Andammo a gettare il cibo, che come al solito sprecavamo in quella mensa e ci dirigemmo all'uscita. Lanciai un'occhiata verso la sua direzione, che ricambiò immediatamente. Sorrisi e la vidi abbasare lo sguardo, imbarazzata. Scossi la testa e affianccai Zayn e Niall. -Andiamo a caccia prima della pioggia.-
-Pioverà?- domandò Zayn. -Si, verso le tre dovrebbe piovere.- finì Lou, prendendo il cellulare dalla tasca per vedere l'orario.
-Cavolo sono meno venti, sbrighiamoci.- commentò dopo, così ci catapultammo a fare i permessi ed uscimmo dall'edificio diretti nel bosco.

Correvamo verso casa, ormai in ritardo, dato che alcune gocce d'acqua scendevano bagnandoci il viso. Ad un tratto Louis si bloccò in mezzo al bosco, facendoci fermare vicini a lui. -Lou, sbrigati!- lo ripresi io, sentendo l'acqua scivolarmi addosso. 
Era fermo, e fissava il vuoto. -Oh no.- sussurrò Niall. E dopo pochi attimi Louis cadde a terra. Aspettammo dei minuti, guardadndoci insospettiti, quandolo vedemmo rialzarsi tutto d'un colpo, con il fiatone e gli occhi persi. 
-Ragazzi, non vi piacerà.- disse scuotendo la testa. 
-L'avevo capito dalla tua espressio,e spara.- lo incoraggiò Zayn, infilando le mani nelle tasche dei jeans. -E' qui, adesso.- disse guardandoci. 
Una scarica mi percosse tutta la schiena, serrai i pugni di colpo, sentendo  la rabbia prendermi in pieno. -C..cosa, adesso? Lui, è qui?- chiese Niall avvicinandosi impaurito all'amico.
-Si Niall, Lui. Justin è qui..- mormorò vedendo l'espressione di tutti irrigidirsi.
-Porca puttana.- commentò Liam mettendosi una mano nei capelli.  -Chi è?- chiese Zayn, avvernendo la nostra paura e sentendosi agitato.
Non potevo crederci, adesso ero impaurito. 
-No, non è possibile..Deve esserci uno sbaglio.- 
-No Harry, non c'è nessuno sbaglio.- si affrettò a rispondere Lou all'amico. -Chi cazzo è? Me lo volete dire?- sbottò Zayn all'improsvviso. 
-E' il più feroce e spietato vampiro di tutti i secoli, Zayn. Bisogna averne paura.- rispose Liam, cominciando a camminare da una parte all'altra. 
-E.. dov'è diretto?- domandai agitato, avvicinandomi a Louis. 
Guardò per un secondo in basso, poi incrociò i suoi occhi azzurri nei miei, serio. -A casa di April.- 
Non potevo crederci, adesso ero davvero impaurito.


APRIL-
-Mamma, sono a casa!- urlai per farmi sentire, chiudendo la porta alle mie spalle e lasciando cadere la tracolla per terra. Nessuno rispose, ma sentii odore dalla cucina, e ipotetizzai che stesse cucinando. 
Salii le scale di fretta, togliendomi la felpa e infilandomi una magliettina più leggera, dato che in casa avevamo i termosifoni a palla.
In questo periodo dell'anno faceva particolarmente freddo ad Holmes Chapel, ed io odiavo l'inverno. 
Odiavo esser sempre costretta ad indossare quei felponi, e quei cappotti che lasciano vedere solo gliocchi e il naso. Odiavo tutto questo.
Sbuffando mi catapultai in cucina, e salutai mamma con un bacio sulla guancia, prima di sedermi a tavola ed assaporare uno dei suoi piatti migliori.
-Allora, come va a scuola?- chiese lavando i piatti, mentre io mangiavo al tavolo.
-Bene, bene.- dissi sorridendo, mentre infilavo una forchettata di pasta in bocca.
-Senti cara, devo lasciarti sola, oggi pomeriggio..- disse abbassando la testa. Sospirai. -Tranquilla, mamma.-
-Mi dispiace, è solo che Jhon si è licenziato e adesso tocca a me fare i turni alla casa di cura.- ammise visibilmente mortificata. 
Le sorrisi amabilmente -Ho detto di stare tranquilla. Insomma, non è la prima volta.- sorrisi e tornai a mangiare.
-Grazie tesoro, sei fantas..- sentimmo suonare alla porta. 
Ci guardammo alliunisono e poi spostammo i nostri occhi sull'orologio. Segnava le tre e mezza. 
Ero appena tornata da scuola, e non aspettavo visite in particolare.  
-Vado io.- mi alzai e pulendomi per bene la bocca con uno strofinaccio mi diressi alla porta. 
-Aspetta tesoro, io sto uscendo, esco dalla porta sul retro. E miraccomando, sta attenta.- mi diede un bacio sulla fronte ed uscì dalla porta della cucina, afferrando un'ombrello. 
Riflessi su quello che era successo in questi giorni, ed in effetti, l'unico che veniva senza preavviso a casa, era Harry. Sorrisi e mi diressi ad aprire la porta.
Tirai la maniglia, e mi trovai un ragazzo davanti agli occhi. Aveva il ciuffo color castano sparato all'insù, verso destra. I suoi occhi erano di un color oro strabiliante. Sorrideva sghembo, poi alzò la mano in segno di saluto, e non potei che notare un enorme graffio sull'avanbraccio, poco prima del giacchetto grigio che indosasva. -Ciao.- 
Lo guardai attentamente, socchiudendo di poco la porta, un po' spaventata. -Chi sei?- chiesi di getto, sentendo il cuore palpitare a mille. 
-Io sono Justin, piacere di conoscerti..April.- sorrise ancora di più, e la mia espressione divenne seria, e le mani cominciarono a sudarmi. Poi sentii il telefono vibrare nella tasca dei Jenas. Gli lancia un'ultima occhiata, prima di prenderlo e levvere il messaggio. >Non aprire la porta a nessuno. Chiudi le finestre e le porte per bene. Sto arrivando, H-< deglutii a vuoto. 
-Cosa vuoi?- chiesi guardandomi attorno, in cerca di un arma con ciu avrei potuto difendermi. -Voglio solo fare due chiacchiere, sta tranquilla.- disse sorridendo, e facendo un passo in avanti verso di me. Inevitabilmente indietreggiai, allontanandomi di poco dalla porta.
Passo falso.
Entrò in casa del tutto, chiudendo la porta alle sue spalle. Si guardò attorno sospirando. -Carino qui, eh?- chiese retoricamente, e guardandomi. 
-Dovresti andare.. Il mio..- non finii la frase, torturandomi le mani, essendo interrotta da lui.
-Hai un ragazzo, davvero?- si avvicinò a me lentamente facendomi finire contro il muro. Lo guardai sottole ciglia. Sentivo la paura prendermi da dentro, lacerandomi lo stomaco. -Mi dispiace per lui allora, sai. Avevo voglia di divertirmi un po' con te.- Mi prese il volto con una mano, girandomi la testa verso la cucina. Sentii gli occhi pizzicare, e uina lacrima mi rigò il volto. 
-Lui..sta arrivando.- dissi trovando coraggio. Avvicinò le labbra al mio collo, sorridendo. Poi inspirò gonfiando i polmoni. -Hai un odore buonissimo piccola.- sussurrò sul mio collo, sentii un brivido per tutta la spina dorsale. Stavo morendo di paura.
Mise una mano sul mio fianco, avvicinandomi a se, e capii che dovevoi arrendermi. -No, ti prego. Lasiciami andare.- sussurrai in pre da una crisi di pianto. 
Ghignò. -Quante volte l'ho sentito dire, eppure. Dopo mi hanno ringraziato.- sorrise. Sentivo il suo respiro su tutta la lunghezza del collo, e la cosa cominciava a spaventarmi per davvero. 
Cosa voleva dire?!
-Dicevano che si sentivano rinate. Tranquilla, non ti farò del male.- mormorò per poi spostare il mio volto vicino al suo. Ero paralizzata.Immobile. 
Non sentivo le gambe. 
-Cos'è che avevi detto?- chiese guardandomi negli occhi. -Il tuo ragazzo?- chiese portando una mano verso la porta. 
Sentii bussare proprio in quel momento, era Harry. Cercai di liberarmi dalla sua presa, sentendo la sua voce dietro la porta chiamarmi. -April. April apri subito!- urlò da dietro. Un'altra lacrima mi rigò il volto, sentendola sua presa sul mio volto farsi più forte. -Non portà entrare. Non ti salverà April.- sussurrò minaccioso, continuando a tenere il braccio sollevato verso la porta. Sentii la porta principale strattonarsi con forza, ma Harry non riusciva ad entrare. In quel momento collegai tutto.
Aveva dei poteri. Vestiva con il giacchettino a Gennaio. Gli occhi limpidi. Lui era un vampiro.
-Harry..- sussurrai con gli occhi appannati. Non riuscivo ad urlare in quel momento. Era come se le mie corde vocali fossero ferme, paralizzate com il resto del corpo. 
-Di addio al tuo Harry piccola, non lo rivedrai per un po' di tempo.- ghignò e poi avvicinò la bocca al mio collo, spalancandola. 
Sentii i suoi denti sfiorarmi la pelle, e potrei giurare di aver perso un battito. 
Poi si spalancò la porta, facendo entare Harry e Zayn. Ansimavano per lo sforzo, e avevano i pugni serrati. 
In un secondo mi trovai di fronte ai due, con Justin da dietro, che continuava a tenermi il volto con una mano, e l'altra mi teneva dlala vita, impedendomi qualsiasi movimento. 
-Non azzardatevi a muovervi!- urlò subito, stringendo la presa su di me. Sentivo dolore, avevo paura. -NON un passo, o la uccido.- intimò lui, tenendo la mia testa leggermente piegata. 
Le lacrime scendevano ormai a cascata, e vedevo il volto di Harry contratto, gli occhi rossi e i canini spuntare dalle labbra, così come Zayn, che sembrava non contenersi dal saltargli addosso. 
-Sai Styles, pensavo che ti saresti tenuto alla larga dalle ragazze, dopo Madison.- rise, e il viso di Harry si irrigidì ancora di più. I suoi pugni divennero una cosa sola con la mano, tanto che pensai che le unghie gli si fossero conficate nella pelle. Ed il suo respiro si faceva più affannoso ed infuriato. -Vorresti rishiare anche con Lei? Povera piccola. Non merita uno come te.-  Harry ringhiò furioso.
-Lasciala stare, o non potresti rivedere la luce del giorno.- gli intimò Zayn, scatenando una risata in Justin. 
-E tu saresti in new entry, vero? Oh, quante cose hai da imparare, mio caro.- 
Sentivo la testa andarmi a fuoco, e le lacrme scendevano silenziose, mentre aspettavo, aspettavo di morire. Poi si avvicnò a me, tenendo lo sguardo su Harry e Zayn. E posò la lingua sul mio collo, facendomi scappare un gridolino strozzato. Leccò una parte della mia pelle. Vidi Harry cominciare ad infuriarsi. Una vena sul suo collo pulsava veloce. Aprì la bocca, ringhiando a Justin, prima che quancuno non ghli saltò addosso, facendogli mollare la presa su di me che caddi a terra, piangendo. 
Louis lo prese da dietro, tenendogli le braccia. Mentra Liam e Niall, che erano appena entrati dalla finestra aiutavano Lou a farlo stare fermo. Justin ringhiava contro tutti, e i suoi occhi divennero rossi come quelli degli altri ragazzi. 
La vista era appannata per via delle lacrime, quando mi sentii prendere in braccio da Harry. Mi guardò un secondo, impaurito e incazzato allo stesso tempo. -Sssh. Andiamo, andiamo.- mi sollevò da terra e mi portò di sopra correndo. Arrivò in camera mia, chiudendo la porta ed adagiandomi sul letto. Corse a chiudere le finestre, ed abbassò le serrande. Accese velocemente la luce e venne verso di me, vicino al letto. Si piegò, avvicinando il suo viso al mio. 
-Adesso rimani qui, non fiatare e sta calma, ti prego.- mi lasciò un bacio sulla guancia e scappò giù, chiudendo la porta.


HARRY-
La rabbia aveva preso il sopravvento. E aspettavo solo di porre fine ai giorni di quel verme schifoso che aspettava in salotto. 
Scesi le scale, e in un attimo fui nell'ingresso vedendo i ragazzi trafficare per tenerlo fermo.
-Cosa vuoi Justin.- non era una domanda. Sapevo cosa voleva, e non gli avrei mai permesso di mettere mani addosso alla mia April. Non gli avrei permesso di portarmi via la persona più importante. Non di nuovo.
-Quella ragazza, deve essere mia. Sarà mia Styles. Ricordatelo!- urlò strattonandosi dalla stretta dei ragazzi. Lou, Liam e Niall si disposero velocemente in fila sulle scale, per impedirgli di salire. -Scordatelo. Non ucciderai innocenti ancora una volta. E non la mia April. Non lei!- urlai facendo uscire i canini. Una scarica di adrenalina, segno che gli occhi erano diventati rosso fuoco.
-Prendila come una pausa. Ma aspettati di rivedermi. Non mi darò per vinto, mai!- e detto questo uscì di casa von un soffio. Mi guardai un secondo con tutti i ragazzi. Poi mi precipitai di sopra, verso la sua camera.
Aprii la porta, vedendola nelle coperte, con le ginocchia al petto a tremare. 
I capelli leggermente scompigliati e il viso bagnato dalle lacrime. Mi avvicinai velocemente a lei e l'abbracciai stretta a me. Scoppiò a piangere sul mio petto, bagnandomi la maglia. La sentiuvo sussultare per i singhiozzi, e mi sentivo male nel vederla così. -Sucami, scusami tanto. Non avrei dovuto lasciarti... così.- dissi pieno di rammarico. 
Mi sedetti accanto a lei, avvolgendola meglio tra le mie braccia. -Ero sicura che saresti venuto.- disse tra un singhiozzo e l'altro. 
Sospirati baciandole la testa. -Basta, basta piangere.- le accarezzai la schiena, sentendola peggiorare. 
'Lou, vieni qui, sbrigati.' pensai, sperando che mi avesse sentito. In un anno secondo apparve Louis alla porta, che vedendo la scena sorrise lievemente. 
-Lou di agli altri di tornare. Stanotte resto qui con lei.- affermai sicuro. Sentii le sue mani stringermi di più il bacino. 
-Daccordo Harry. Sta attento.- stava per uscire, quandolo chiamai. -Lou!...Grazie.- sorrise ed uscì, chiudendo la porta alle sue spalle. 
Le accarezzai la schiena, per poi farla mettere seduta. Le passai le mani sulle guancie, asciugandole le lacrime. -Ci sono io adesso April, sei al sicuro.- le baciai la fronte, sperando che quello era il primo, e l'ultimo incontro con Justin. 
Sarebbe stata difficile. Ma adesso era personale, adesso mi importava davvero.



Ciaaaao amori c:

Beh, sinceramente non ho nulla da dire, il capitolo si intende da solo.
Spero di aver chiarito bene le scene, e beh, per quanto riguarda Justin..Immaginetevi il figazzo di
Bieber versione vampiro cattivo MLMLMLMLML *u* jadgjsh
Ok, devo scappare a dormire *o*
Notte bellllllissime(?) e miraccomando.. Lasciatemi una recensione, anche piccina piccina! :''3

..non troppo piccola che sennò la manda per messaggio diretto eh. uU Più di 10 caratteri :*
-Kisses

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Capitolo 11
*** Capitolo undici. ***


Capitolo undici.


Restai tutta la notte con lei. Aveva pianto per ore. Non aveva voluto mangiar nulla, anche se l'avevo pregata di farlo. E tremava. 
Stavo malissimo a vederla in quelle condizioni, lei era tanto piccola e fragile, nelle mani di uno come me. 
Aveva ragione Justin, non dovevo farle del male. Con me sarebbe stata peggio. Ma adesso non potevo abbandonarla, adesso più che mai. Adesso che aveva bisogno di me.
Si era addormentata sul mio petto, con le mani vivine alla bocca e le gambe incrociate con le mie. Le accarezzavo i capelli morbidi, mentre il sole cominciava a sorgere sulla città.
-Tesoro, sei già sveglia?- sentii qualcuno parlare dal piano di sotto. Sicuramente era la madre.
Non potevo farmi trovare nel letto con April. Cosa avrebbe pensato?! 
Un ragazzo maniaco nel letto di sua figlia. Certo, niente di malizioso. 
Lentamente esco dal suo letto, cercando di non svegliarla e le aggiusto le coperte. 
Sento dei passi sulle scale, e uscendo dalla finestra con un salto, mi ritrovo nel giardino di casa. Salgo su un'albero, e vedo al madre svegliarla con delicatezza. 
-April. Tesoro svegliati, o farai tardi a scuola.- 
La scuote un pochino, quando si accorge di un cellulare sul copmodino. Tanto per cambiare, il mio cellulare.
Cazzo. 
-E questo?- chiede prendendolo in mano. April si sveglia, stropicciandosi gli occhi. Subito si guarda attorno, poi sospira. 
-Cosa?-
-Questo, di chi è?- domanda ancora la madre, maneggiando con il mio iphone. 
April lo prende in mano, poi guarda la madre. -Un ragazzo me l'ha dato nell'ora di fisica per non farsi beccare e se l'è scoradto..mamma.- dice poco convinta. 
-Oh, okay. Beh sbrigati, io ti ho preparato la colazione. Sto andando al lavoro piccola, ci vediamo per pranzo.- le schiocca un tenero bacio sulla fronte e poi esce dalla stanza. 


APRIL-
Mi guardao attorno, sotto al letto, nell'armadio, sul soffitto. Ma non c'è. 
Penso ceh se ne sia andato mentre dormivo, o chissà quando. Sbadiglio, e mi dirigo in bagno per prepararmi.
Misiun levis grigio, una felpa nera e le mie converse nere basse. 
Faceva freddo per le converse di tela, ma non mi importava. Se è per questo faceva freddo anche per il levis. Ma sono dettagli.
Presi la cartella, un biscotto e mi avviai alla porta.
Quando sentii bussare.
Il cuore cominciò a battere velocemente, e i ricordi della sera precedente si facevano spazio nella mia mente. 
Sospirai forte, e mi avvicinai con calma alla porta. Guardai dallo spioncino, e vidi una chioma riccia aspettare davanti allo zerbino. Indossava un jeans scuro, le bleazer rosse e una magliettina bianca, con un giacchino nero a coprirgli le spalle.
Sorrisi ed aprii. -Mi hai fatto prendere un colpo Harry!- urlai una volta che mi guardò. Sorrise.
Un brivido mi percosse la schiena, vedendo quel sorriso così assolutamente bellissimo.(?)
-Scusa. Ma se entravo dalla finestra era peggio.- disse storcendo la pocca in una smorfia. Sorrisi, poi presi la cartella e uscii di casa, chiudendo a chiave la porta. 

A scuola era tutto normale, più o meno.
La gente ci fissava, e comtinuava a lanciarci occhiatine fugaci mentre entravamo insieme. Era quasi assurdo.
Prima ero solo una ragazza normale, ero solo April. Adesso ero etichettata come 'La ragazza di Harry Styles'. Manco fosse famoso.
-Ciao ragazzi.- Ci salutò Niall venendoci incontro. Non avevo mnai avuto il piacere di conoscergli per davvero, ma sembravano socievoli e simpatici. Sopratutto il biondo. 
Sorrisi mentre lui e Harry si scambiavano una stretta di mano strana. -Di la ci sono gli altri, compresa Jane.- fece Niall sorridendomi amichevolmente.
Jane? 
-Jane, con voi?- chiesi stupita, strabuzzando gli occhi. Feci un passo verso il mio armadietto, aprendolo e estraendo il libro di chimica. 
-Si, ieri è uscita con Zayn.- Strabuzzai gli occhi, facendo cadere il mio cellulare per terra. La batteria uscì fuori e lo schermo si scheggiò un po'. 
Mi piegai per raccorglielo, così come Harry e Niall che risero di gusto. -E..lei è..- 
-E' ancora viva, si.- rise Niall, capendo dove volevo arrivare. Era strano, Zayn mi sembrava un ragazzo non molto tranquillo e lei..era..-April!- alzai lo sguardo verso la voce, incontrando i suoi occhi luccicanti. -Jane!- mi alzai da terra, abbracciandola stretta. 
-Sei uscita con Zayn stronza, non mi hai detto niente.- le sussurrai all'orecchio continuando a tenerla abbracciata a me. 
-Scusa.- si staccò da me, sorridendo. -E' solo che è stato tutto mprovviso. E' venuto a casa mia e mi ha invitata a fare una passeggiata. Ha detto che voleva distrarsi. Poi, volevo chiamarti, ma ha detto che stavi con Harry e non ho vouto disturbarvi.- finì guardando Harry e sorridendgli, lui fece lo stesso. Quando ci raggiunsero Zayn Lou e Liam.
-Ook, adesso voglio anche io una ragazza.- protestò Louis avvicinandosi a me e a Jane, che sorrideva. Io abbassai la testa, imbarazzata. 
Harry se ne accorse e sentii il suo sguardo addosso, e il suo sorriso.
-Rimarremo soli, mio caro Lou.- si aggiunse Liam, fingendo una lacrima. Guardai Harry di sottecchi, pregandolo di portarmi via da tutto quell'imbarazzo. Sembrò capire al volo, poichè si avvicinò e mi prese per mano, facendomi sobbalzare per il contatto. -Beh, ci vediamo.- salutò con un gesto della mano e mi tirò per il corridoio. 
-Il tuo telefono.- gli ridiedi il telefono, guardandolo staccare la mano dalla mia pre afferrarlo. Lo rimise in tasca, per poi riprendermi la mano. 
Sorrisi. Non credevo che l'avesse fatto. Ma un pensiero mi tormentava.
Avrei dovuto chiederglielo? Avrei dovuto chiedergli cosa eravamo? 
No, non avevo il coraggio. E avevo sopratutto paura della sua rispiosta. Se avessedetto che eravamo solo amici, probabilmente non gli avrei creduto, dati quei baci, tutte quelle carezze e il modo con cui mi aveva protetta tutta la notte, sopportando le mie lacrime ed il mio pianto. Ma se avesse risposto che eravamo una coppia, non gli avrei creduto comunque.
Immersa nei miei pensieri, varcammo la soglia delola classe di chimica. Non c'era nessuno, dato che era abbastanza presto, e si sedette accanto a me, in ultima fila, aspettando che arrivarre Jane. 
-A che pensi?- chiese vedendomi pensierosa e con lo sguardo assente. 
Scossi la testa, guardandolo. -A Zayn e Jane.- mentii sorridendogli. -E' bugia, ma fingerò di crederti.- disse alzando le sopracciglia. Sospirai. 
-Non era Louis che leggeva nel pensiero?- domandai retoricamente incorciando le braccia al petto. Rise flebilmente, facendomi scappare un sorrisino. -Si, ma io non ti ho letto la mente. Ho letto i tuoi occhi, e so quando menti.- mi morsi il labbro inferiore, guardandomi attorno imbarazzata. 
-Fanculo Harry.- mormorai ridendo. Rise anche lui, guardandomi. -Anche a me sembra strano che Zayn e Jane siano usciti insieme.- disse facendo spallucce. 
Alzai le spalle, guardandolo. Aveva la testa inclinata da un lato e le labbra sochciuse. Così tremendamente invitanti. Mi mosi la lingua mettendo da parte i miei pensieri poco casti sul ragazzo che mi stava di fronte. -A me sembra strano che lei sia ancora viva..- sussurrai sperando che non mi avesse sentito. 
-Anche a me.- come non detto. 
-Comincia a darmi sui nervi questa storia del super udito.- sbuffai incrociando le braccia sotto al seno. Rise. -Stasera usciamo insieme, okay?- chiese sorridendomi. Non l'avevo mai visto sorridere così tante volte in un solo giorno, nemmeno quando era con i suoi amici. Wow.
Lo guardai sbalordita. Un appuntamento. -..Ok.- ghignò divertito, vedendo la mia espressione da pesce lesso.
Suonò la campanella, e gli alunni cominciarono ad entrare in classe. Si avvicinò a me, lasciandomi un dolce bacio sulla guancia, poi si alzò e si sedette al suo solito posto, pronto per una noiosissima lezione di chimica. 
Abbassai la testa passandomi la lingua sulla bocca, quando Jane si sedette accanto a me. Mi sorrise compiaciuta. 
-Come va?- 
-Benissimo, meravigliosamente, va alla grand..- venni interrotat dalle sue risate. -Ti ha invitata ad uscire, vero?-
Annuii con veemenza, prima di beccarmi una spallata amichevole dalla mia amica. Sorrisi. -Sei proprio andata April. E lui sta peggio di te!- rise. 
-In che senso?- aggrottai le sopracciglia guardandola. -Tu non hai idea di come ti guardi, ogni volta. Ti guarda come se fossi una calamita, come se volesse spogliarti con gliocchi, ma allo stesso tempo come se fossi solo sua. E' innamorato Styles..- susurrò l'ultima frase guardandolo. Si voltò verso di me, sorridendomi, prima che il prof fece il suo rientro in classe.


-Pioggia, maledetta pioggia.- sbuffai andando ad aprire la porta. Harry sorrise, tutto fradicio. 
-Tu non portarti mai un ombrello, eh!- risi e lo presi dalla mano per farlo entrare. Sorrise anche lui ed entrò in casa. Chiusi la porta alle mie spalle, andando a prendere un'asciugamani. -Mi sa che dobbiamo rimandare.- fece lui, prendendola al volo es asciugandosi i capelli in modo disordinato. 
-Già, ed è la seconda volta che rimaniamo in casa per colpa della pioggia.- mi riporse l'asciugamani, e risi nel vederlo con tutti i riccioli attaccati alla fronte, con un'espressione indecifrabile. 
-Che c'è?!- chiese vedendomi piegata in due dalle risate. -Oddio, dovresti vederti!- urlai in pre da una crisi di ridarella. 
Si avvicinò allo specchio nell'ingresso e quando si fu guardato sobbalzò facendo un passo all'indietro. Ricominciai a ridere. -Non c'è niente di divertente..Piuttosto, dammi un phon!- sbraitò avvicinandosi a me. 
Ridevo ancora, forse un po' troppo rumorosamente, dato che anche lui cominciò a ridere. -Smettila, mi stai contagiando.- mi avviai per il bagno, cercando di calmarmi, ma invano, dato che continuavo a ridere, sentendo Harry sbuffare dal piano di sotto. 
-Ecco.- gli porsi il phon bevendo l'acqua per non ridere. 
Nel giro di cinque minuti i suoi capelli furono asciutti e perfetti, come il resto del suo corpo. Ci sedemmo sul divano, ed accendenmmo la tv, sperando di assistere a qualcosa di decente.

Eccoci lì, nella nostra posizione abituale. Lui desuto sul divano, con una gamba accavallata all'altra, ed io con la testa poggiata sul suopetto, sentendo il suo profumo invadermi le narici. Mi accarezzava i capelli e mi spostava il ciuffo ribelle che ricadeva sulla fronte dietro l'orecchio, delicatamente. -Quando è il tuo compleanno?-
-Il primo di febbraio.- rispose indifferentemente. 
Feci un po' di calcoli, e sobbalzai all'improvviso guardandolo storto. -Ma è tra meno di una settimana!- alzò le sopracciglia. 
-A quanto pare..- rispose indifferente. -...Quanti anni fai?- chiesi dopo un po'.
Si voltò a guardarmi serio. -Cinquanta.- mi feci scappare un pizzicop di tosse. -Davvero?- chiesi esasperata, non dandolo a vedere però. 
Rise, adesso era lui a ridere. E si stava prendendo la rivincita per prima. La sua risatina così cristallina e spontanea, mi fece venire i brividi. -No, no. Ne faccio diciannove.-
Sospirai. -Bastardo.- incrociai le braccia al petto, sentendomi presa in giro. 
Mi prese il braccio e mi avvicinò a se. Poggiai le mani sul suo petto, restando a due centimetri dal suo viso. Lo guardavo negli occhi, erano verdi, limpidi, lucidi. 
-E se avessi avuto cinquant'anni?- soffiò sulle mei labbra. -Sarei rimasta.- dissi sicura. Sorrise. Poi avvicinò piano le lebbra alle mie, sfiorandole. Mi sollevò per i fianchi, facendomi sedere sulle sue gambe. Allacciai le braccia al suo collo, sentendo un brividolungo tutto il corpo. Mi accarezzò i fianchi dolcemente, poi posò lentamente le labbra sulle mie, cominciando a muoverle piano. 
Ero sotto il suo controllo, mi aveva rapita, e portata nel suo mondo. 
Aprii di più la bocca, permettendo alla sua lingua di accarezzare e giocare con la mia. Il cuore mi batteva forte in petto, e la voglia di tenerlo con me per un eternità aumentava in ogni secondo.
Cominciai a giocare con i riccioli all'estremità del suo collo, e lui sitringeva la presa sui miei finachi, quasi a non volermi lasciar andare. 
Gli diedi un bacio a stampo, dolce, casto, prima di staccarmi definitivamente da lui. Mi morsi il labbro, fissandolo con brama e con quel velo di imbarazzo.
-Sei bellissima.- sussurrò alzandosi in piedi. Mi teneva in braccio, e mi portò in cucina. Mi fece sedere sul tavolo, e mi sorrise. -Ordiniamo una pizza o cuciniamo?- 
-Se proviamo a cucinare andrà a fuoco la casa?- chiesi ridendo. -Penso di si..- storse la bocca in una smorfia. -Ok, che pizza sia!- presi il telefono di casa e chiamai la pizzeria vicina per farmi portare la pizza a domicilio.



Siete stupende, davvero! *-*

Partendo dal fatto che in due giorni ho vuto sette recensioni e più di 200 visite, dovrei venirvi alavare le scarpe (?) :'D
Ok, mi sento importante, yaa! gdjsghdjh xD

Fine, io direi di parlare del capitolo. 
Vi è chiaro tutto? Nel secondo ci saranno un po' di lacrime, eh. Mi dispiace per voi, e per me, e per un personaggio della storia, e per..Ok, sto dicendo troppo. Però vi avviso, casomai poi nelle recensioni del prossimo capitolo mi trovo 4763287 insulti o minacce di morte D:
Bene, dopo che vi ho incuriosite, posso anche andarmenee c': MHUAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAH! (??)

Love you Girls, e nelle recensioni, vi permetto di darmi della stronza in anticipo. x'.D
-Kisses 

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Capitolo 12
*** Capitolo dodici. ***


Capitolo dodici.



''Harry! Vieni subito a casa di Jane, porta gli altri!'' Zayn chiuse la telefonata. Mi alzai dal divano e andai a chiamare gli altri.
-Liam, Lou..Niall dove siete?- Domandai girando le stanze della casa alla ricerca dei miei tre migliori amici. Poi Lou spuntò dal bagno, riallacciandosi i pantaloni. -Che cosa è successo Harry?-
-Zayn ha chiamato. Sembra preoccupato, ha detto di raggiungerlo a casa di Jane.- dissi, sentendo i passi di Liam e Niall dalle scale.
-Dobbiamo andare dove?- domandò il biondo. -Da Zayn, ma perchè?- continuò Liam. 
-Non lo so ragazzi, ma era agitato. Veloci, sento un brutto presentimento.- mormorai prendendo le chiavi dell'auto dal davanzale della cucina.
Ci dirigemmo velocemente verso la macchina, vi entrammo e partimmo per casa di Jane. 
Erano le sette e mezza, e faceva freddo. Un freddo pungente, un freddo lacerante. Sentivo qualcosa di strano nell'aria, come una brutta presenza.
Svoltai all'angolo, trovando la polizia, e l'ambulanza di fronte a casa della ragazza. Parcheggiai e uscimmo dal'lauto tutti e quattro, avvicinandoci alla folla che c'era accanto all'ambulanza bianca. Intravidi la testa di Zayn. Mi alzai sulel punte per capire se era davvero lui, e lo vidi. Stava abbracciando April. 
Lei indossava una coperta di pail e si stringeva al petto di Zayn, che le circondava le spalle con le braccia. Teneva lo sguardo basso, fin quandonon ci scorse a guardare la scena. Alzò lo sguardo verso di noi e sospirò. 
Io e i ragazzi ci guardammo un secondo, prima di raggiungerli. April..piangeva.
Le presi le mani, guardandola attentamente. Alzò lo sguardo verso di me. Aveva il nasino rosso. Le labbra bagnate dalle lacrime, così come le guancie e i suoi bellissimi occhi azzurri erano divenuti grigi e spenti. Si morse il labbro inferiose, cercando di fermare le lacrime che le scorrevano insistentemente sul volto, ma inutilmante. Poi mi abbracciò di getto, tenendomi stretto a se. 
Le circondai le spalle con le braccia, baciandole la testa, quando vidi dei dottori farsi spazio tra la folla.
Io ed i ragazzi portammo lo sguardo su di essa, e notammo una barella, nelle mani dei medici, con un corpo inerme al suo interno che veniva caricata sull'auto. 
Lanciai uno sguardo a Zayn, che aveva gli occhi persi nel vuoto, ed il dolore della gente che mi era attorno era percepibile a pelle.
-Cosa è success..- 
-Ho fatto troppo tardi.- disse con la voce spezzata. -Scusate..- abbassò lo sguardo mettendosi le mani nei capelli e tirandoli indietro. 
Guardai Niall, mentre i singhiozzi di April bagnavano la mia maglietta di lacrime. -Zayn! Dicci cosa diavolo è successo!- gli ordinò poi il biondo strattonandolo per il braccio. 
Lui si alzò con gli occhi appannati. Guardò tutti noi, poi lanciò uno sguardo ad April, e le accarezzò la schiena, sotto il mio sguardo infuocato.
Ma adesso la gelosia era passata in secondo piano.
-Andiamo a casa.- mormorò Liam mettendo una mano sulla spalla di Zayn. I ragazzi si incamminarono per la macchina. Feci staccare April dal mio petto, alzandole la testa con due dita. -April..- 
Mi guardò con il labbro tremante. Poi scosse la testa, non riuscendo a parlare. La presi in braccio, aggiustandole la coperta addosso, vedendola tremare, scossa dal fredod e dall'accaduto. E ci avviammo in macchina.

-Dovevo andarla a prendere per uscire, avevo anche i fiori.- cominciò Zayn, seduto sul divano, con lo sguardo perso nel vuoto. -Ho suonato alla sua porta, e non rispondeva. Mi sembrava strano. All'inizio ho pensato che stesse sotto la doccia, poi mi sono affacciato alla finestra e l'ho vista inerme sul pavimento.-
Lou gli strofinò una mano sulla spalla. April era rannicchiata con le gambe al petto e una tazza di cioccolata calda preparata da Niall tra le mani, mentre tirando su col naso, e tentando di calmarsi ascoltava il racconto di Zayn, meno stupita e già consapevole rispetto a noi.
-Non dirlo Zayn..- lo implorai io, guardandolo stupito. Zayn annuii. -E' stato Justin.
April ricominciò a piangere, cedendo la cioccolata a Liam accanto a lei. Mi alzai dal divano, cominciando a riassumere tutto quello che era successo. 
Era troppo vero, troppo simile al passato. Troppo brutto per essere rivissuto.
Mi passai una mano nei capelli, lanciando un urlo nervoso e scagliando un calcio alla finestra, facendo rompere il vetro in mille pezzi. 
April sussultò e si accasciò su di Liam, coprendosi il viso con le mani e piangendo ancora più forte di prima. -Harry calmati.- mi suggerì Liam, accarezzando i capelli ad April.
-Come cazzo faccio a calm..- sbraitai alzando la voce, ma i singhiozzi della ragazza erano più frequenti e forti. Mi zittii subito.
Mi avvicinai a lei, prendendole la mano con delicatezza. -Scusami.- mi inginocchai, tenendole la mano, e sfiorandone la pelle con il pollice. 
-Lei..lei aveva..-provò a parlare, continuando a tenere la testa sul petto di Liam, che mortificato guardava la scena. Intanto Lou e Niall erano usciti fuori tentando di far riprendere Zayn. 
Liam lentamente la scostò da se, lasciandole ina carezza sulla fronte e dirigendosi in cucina per prepararle la cena. -Guardami.- le ordinai con dolcezza, tenendole le mani nelle mie. Scosse la testa tenendo lo sguardo bazzo, e singhiozzando fortemente. -April, guardarmi, perfavore.- 
Le passai il pollice sulle guance candide e soffici, asciugandole le lacrime. -Andrà tutto bene.- le sussurrai avvicinandomi a lei, ancora in ginocchio di fronte a lei. 
Scosse la testa lentamente, mordendosi il labbro inferiore già rosso. -Te lo prometto.- le presi il viso tra le mani , scostandole i capelli e sistemandoglieli dietro le orecchie. 
-Lui non ti toccherà. Non ti succederà mai niente. Perchè ci sono io, April.- Li annuii convinta, tenendo lo sguardo fisso nel mio.
-Hai capito? Niente, mai e poi mai, ti accadrà piccola. Ci sono io.- Le lasciai un bacio leggero sulle labbra. Un bacio casto, un bacio che infondeva sicurezza. 
Poi l'abbracciai, tentando di calmarla. -Ci sono io..-



APRIL-
Il giorno dopo a scuola avevano tutti una faccia sconvolta. Anche i prof, che non avevano molta simpatia per Jane erano rattristati. I suoi genitori avevano parlato con i prof e con il preside, che aveva dato le condoglianze lascianbdoli andare pieni di pupazzi e foto che gli studenti avevano raccolto per dare ai suoi. 
Il cancello era tappezzato di sue foto, ce n'erano alcune anche con me. C'erno fiori, dediche, peluches. 
Arrivai davanti al cancello, posando una nostra foto, alla fine del compito di Chimica dell'anno scorso. Io avevo preso il massimo dei voti, e lei aveva preso una 'D', ma era felice perchè era la prima 'D' in Chimica. Aveva immortalato il momento ed io avevo un'espressione tra lo scocciato e il sorpreso.
Sorrisi, ripensandci, e poi cominciai a camminare verso l'entrata, sentendo la campanella trillare nella scuola annunciando l'inizio delle lezioni.
Passai dal suo armadietto, e anche lì c'erano un sacco di foto, deidiche scritte con i pennarelli e mini peluches attaccati su di esso. Abbassai lo sguardo sentendo gli occhi pizzicare.
Jane era sempre stata una ragazza bella, forte, simpatica, con tanta voglia di vivere. E anche se non eravamo migliori amiche, le volevo un bene indescrivibile.
E' stato anche merito suo se ho conosciuto Harry e gli altri, e mi sentivo tremendamente in colpa, ad aver lasciato che succedesse.
-Hey.- sentii una mano sul fianco, e mi voltai alla mia destra, scorgendo un Harry piuttosto abbattuto. -Hey..- sussurrai a mia volta.
-Stanno aggravando la situazione.- disse, riferendosi alla massa di ragazzi con una maglia e la foto di Jane stampata sopra. 
Scossila testa. -Sono solo tristi. La ricordano così.- dissi continuando a camminare. Harry mi prese la mano, facendomi venire mille brividi lungo la schiena.
-..Mi dispiace, per tutto.- 
-Smettila di scusarti, non c'entri niente.- mi sistemai un ciuffo dietro all'orecchio, arrivando al mio armadietto. -Invece sì!- lo guardai corrugando di poco le sopracciglia. 
Suonò la campanella, e gli studenti cominciarono a dirigersi verso le proprie classi. -Devo dirti una cosa.- disse lui alzando il capo verso di me. Incontrai quei bellissimi smerldi verdi, e trattenni il fiato, continando a guardarlo in tutta la sua bellezza.



TAKE ME HOME, YEAH BUDDY! *^*

L'avete preso? Eh, eh eh? *-* shgsdh
Sto dando di matto. Sono due giorni che sono a casa per il mal di gola e due giorni che mi ascolto Take Me Home a ripetizione. Mamma mia, è la perfeizone.
c':
Allora..andiamo al capitolo:
Questo è il capitolo deprimente e triste di cui vi parlavo l'ultima volta, spero che non mi ammazzerete!(?) Ma la storia doveva andare così.. :'\
Peccato, mi stava simpatica Jane! çc
Se devo dire la verità ho aspettato prima di continuare, dato che mi aspettavo 7 o 8 recensioni, ma ne ho avute solo quattro. Un po' mi rattrista, perchè io ci metto davvero tutta me stessa per farlo bene, e poi vorrei essere ripagata allo stesso modo.. :(
Quindi...
Me la lasciate una recensione? :'3 Fatelo per me, che sto male!(?) hahaha, belle piccine.<3
Mi dileguo amori.. See yaa soon! c:
-Kisses



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Capitolo 13
*** Capitolo tredici. ***


Capitolo Tredici.



-Cosa devi dirmi?- gli chiesi tranquillamente, riprendendomi da quello stato di trance ed afferrando il libro di filosofia dall'armadietto. Quel giorno non avevo per niente voglia di stare a scuola. Tutto mi ricordava Jane, e mi sentivo così inutile e triste. 
La vicinanza di Harry e dei ragazzi mi era molto gradita, ma giuro, se sapevo che quello era l'ultimo abbraccio, l'avrei stretta di più.
-Si ma, non qui..- disse lui, infilando una mano nella tasca del pantalone nero ed abbassando lo sguardo, leggermente imbarazzato. Lo guardai inclinando la testa. -..Vieni.- mi prese per un polso, facendomi scivolare il libro dalle mani. 
Gli alunni camminavano frettolosamente verso le proprie classi, dandomi qualche spintone di tanto in tanto. Mi trascinò con poca delicatezza fino all'uscita secondaria della scuola, dietro la palestra. -Harry, non possiamo stare qui. Se ci scopre il preside ci sospende!- sibillai tra i denti, guardandolo. 
-Scusa, ma..devo dirtelo.- 
-Cosa?!- Mi lasciò il polso, accarezzandosi il braccio nervosamente. 
-Quando è venuto Justin a casa tua, quella volta..- mi irrigidii tutto d'un colpo, ripensando a quella maledetta seratra. Lui se ne accorse e cominciò a camminare, tenendomi la mano. -..Ha nominato una certa Madison, ricordi?-
Annuii lentamente, guardano l'asfalto sotto i miei piedi. Non capivo dove volesse arrivare. -..Io e lei ci frequentavamo. Diciamo, stavamo insieme! Poi un giorno Lou ebbe una visione, aveva visto Just a casa sua. Propio com'è successo con te, io non feci in tempo ad arrivare, e lei era morta. Era stata uccisa da Justin.- Lo guardai sorpresa. Aveva stretto di poco la presa sulla mia mano, e l'altra era completamente chiusa a pugno. 
-Lei..era importante?- chiesi in un sussurro, insicura sul fargli la domanda. Ghignò amaramente. -Era fantastica, bellissima..- abbassai lo sguardo, sentendo il cuore trafitto da mille lame appuntite. Lui mi guardò. -C'è altro..- mormorò lui. Mi voltai a guaradrlo, abbassò lo sguardo.
 -Cosa Harry?- domandai avvicinandomi. 
Deglutì. -..Lei, prima di me, era la ragazza di Justin.- sussurrò lui. Strabuzzai gli occhi. Per poco non mi strozzai con la lingua. -Tu..gli hai fregato la ragazza?!- domandai retoricamente, incredula.
-No! E' stata lei a decidere!- urlò quasi. Vedevo nei suoi occhi debolezza, depressione ma tanto tanto odio. -Io ed i ragazzi ci eravamo scontrati con Jus, e la vidi. Era nascosta tra gli alberi, ma mi accorsi dei suoi occhioni neri da subito.- 
Abbassai lo sguardo, ancora. Sentilo parlare di questa Madison non faceva che terrorizzarmi. E se lui si fosse pentito dei baci? E se adesso se ne sarebbe andato? Non l'avrei sopportato.
Sentii un contatto freddo sul fianco, rabbrividii ed alzai lo sguardo. -April, cosa c'è?- Scossi la testa. 
-Ad ogni modo..Lui, ecco, la uccise. Fu una vendetta per lui, sicuramente. La cosa peggiore che mi potesse mai aver fatto. E vuole ancora vendetta, ed ha puntato te.- disse con rabbia, stringendo i denti.
-Cosa c'entro io..?- chiesi mordicchiandomi il labbro.
Mi prese dai fianchi, avvicinando il mio corpo al suo. Sentivo il suo profumo inebriante addosso. i suoi occhioni che mi scrutavano l'anima. -Perchè tu sei la cosa più importante adesso.- 
Sentii le guance andarmi a fuoco. Il cuore stava per scoppiarmi, assolutamente. 
Abbassai lo sguardo, sorridendo impercettibilmente. Snetii anche il suo sorriso allargarsi. Con due dita mi alzò il mento, facendo scontrare i nostri sguardi. 
Sentii un contatto morbido sulle labbra e chiusi gio occhi, beandomi di quella fragranza dolce dei suoi baci.
Cominciò con degli sfioramenti delicati e dolci, facendomi venire mille brividi. Allacciai le braccia al suo collo, sentendo i suoi capelli solleticarmi il palmo della mano. 
Un bacio passionale, da quando le nostre lingue cominciarono a giocare fra di loro. Fece un passo in avanti, stringendomi di più al suo corpo. 
Le sue manoni grandi mi accarezzavano i fianchi dolcemente, poi passarono alla schiena. Mi salì un brivido lungo la spina dorsale, e avevo terribilmente paura che potesse sentire i miei pensieri, o il battito frequente del mio cuore. 
Fece altri passi in avanti, facendomi camminare all'indietro, fino a farmi finire contro il muro della scuola. L'impatto forse un po' troppo forte mi fece uscire un gemito di dolore incontrollato, e con il suo respiro affannato sul mio collo aumentavano i brividi. 
-Scusa.- sussurrò accarezzandomi la schiena. 
Ogni volta che ci baciavamo era come un turbine di emozioni. Tutte messe insieme, dalla gioia, alla paura. 
Si staccò improvvisamente dal mio collo, riprendendo fiato. Lo guardai negli occhi a quella vicinanza che non prometteva niente di buono. -E' contro ogni mia forza e convinzione non baciarti.- rise flebilmente.
Sorrisi, abbassando lo sguardo. -Sei bellissima quando arrosisci.- disse lui, baciandomi la fronte lasciata libera dai capelli. 
Sentii le mie guancie prendere più colore di prima. -Ti prego smettila!- mi lamentai passandomi una mano sulla guancia. Lui prese la mia mano, riportandola lungo il fianco, poi mi alzò la testa. Sorrise, facendo spuntare due bellissime fossette ai lati della bocca.
-Hai le fossette..- constatai toccandone leggermente una con un dito. Sorrise aconra di più. -E' un bel po' che non sorrido così tanto da far venir fuori le fossette. Sentiti onorata.- disse lui. Lo guardai, trattenendo una risatina isterica. 
Era tremendamente bello. I capelli scompigliati, gli occhi brillanti, le labbra aperte in un sorriso e tutta la sua dlcezza.
-Dovremmo andare.- sussurrai dopo, cercando di tenere un tono di voce decente, decisamente invano.
-Non gli permetterò di farti del male, lo giuro.- Mi diede un casto bacio a stampo sulle labbra, bagnandomi leggermente il labbro inferiore.
Poi si staccò da me, facendomi pentire delle mie parole, e mi prese la mano, cominciando a camminare verso l'entrata. 


HARRY-
La caccia era il momento più bello della giornata. Dopo aver fatto 'di giuno' per tutta la mattina, il pomeriggio pranzare a base di animali slvatici era emozionante.
-Ragazzi la situazione sta degenerando.- scherzò Niall, indicando Zayn che aveva i canini infilzati in un cerbiatto caduto per terra. Tutti ridemmo, e lui si voltò a guardarci. 
Stava male, lo si leggeva nei suoi occhi, nei suoi comportamenti. A scuola non rivolgeva la parola a nessuno, e quando eravamo insieme faceva di tutto per non parlare di quello che era successo il giorno prima. Credo che Jane gli interessava davvero, almeno negli ultimi giorni. 
-Almeno non si sta sfogando su delle povere persone.- continuò prendenolo in giro Lou, Liam rideva di sottecchi. Zayn allargòle narici, respirando affannosamente e continuando a cibarsi della sua preda, facendo finta di niente ai commenti dei nostri amici.
-Hey Zayn guarda. Li c'è un gufo.- Niall indicò il ramo di un albero. Lou sussurrò un :'Se mangia anche quello gli verrà un indigestione.' sperando di non essere sentito.
In un attimo Zayn mollò la presa sul cerbiatto e si avvicinò pericolosamente a Louis, soffiandogli contro, e facendo vedere bene i canini. Lou all'inizio era spaventato e preso alla sprovvista, ma poi tirò fuori i suoi di canini, e si sporve servo il moro, ricambiando il gesto.
-Stavo scherzando Zayn, calmati.- continuò poi. -Come cazzo faccio a calmarmi, eh?! Hai la minima idea di quello che è successo?- urlò Zayn facendo gonfiare una vena sul suo collo.
Liam intervenì, mettendosi tra i due. -Adesso basta. E voi smettetela di esagerare, per l'amor di Dio!- disse indicando Niall e Louis. Io cominciai a cammninare verso casa. Diedi un'occhiata all'orologio, erano già le sette e mezza. 
Dopo un po' mi sentii affiancare da Zayn, gli altri tre camminavano poco più distanti da noi. -Spiegami, come fai ad essere così tranquillo diamine! Lui.. vuole la tua ragazza Harry! Devi..fare qualcosa!- 
Ripensai alle sue parole. '..La tua ragazza..'
La Tua Ragazza.
La Mia Ragazza.

Sorrisi impercettibilmente. Lei era mia, era la mia bambina, era la mia ragazza. Solo, dovevo dimostrarglielo. 
Basta, domani saremmo usciti, a costo di passare la serata a minagiare panini in macchina.
Scrollai la testa. -Non farò niente, per ora. E quello stupido sa che non deve osare avvicinarsi a Lei. Sono diventato più forte da allora, ed ho i poteri.- feci convinto, scrivendo un messaggio ad April. -Non può sconfiggermi, e lo sa.-
Sbuffò. -Mi sento impotente, uno schifo.- mormorò sconfitto. RIposi il telefono in tasca. Gli misi un braccio sulla spalla. -Zayn, mi dispiace per Jane, davvero. Ma ci vendicheremo di Justin, promesso. E' questione di principio. Io e Liam abbiamo un motivo valido per farlo fuori, e lui lo sa. Sta giocando con il fuoco.- 
Lui annuì leggermente. -No aspetta, Liam?- chiese poi, ripensando alle mie parole.
-Fattelo dire da lui.- 
Feci un balzo verso un albero poco più distanbte da noi, e mi attaccai al ramo. Feci leva con le braccia e mi ci sedetti su, senza alcun problema. 
Il panorama da qui era bellissimo. Si vedeva tutto il bosco, il cielo stellato e la luna bianca  sulla mia testa.
Mi vibrò la tasca dei Jeans. Estrassi il cellulare. 
Un nuovo messaggio.
>Domani è il tuo compleanno Harry! Oh dio. Non so cosa prenderti. :\< aveva scritto lei. Sorrisi. 
>Niente regali. Niente compleanno. Domani usciamo. Non importa se piove, ci baceremo sotto la pioggia come nei film in bianco e nero. xx<

Un'altro messaggio non tardò ad arrivare. Vidi i ragazzi entrare in casa, feci segno a Niall e mi incamminai verso quella casa che distava poco dalla mia. La sua casa.
>Cosa? E' un..<
>Un appuntamento, sì. Non vuoi?:( xx<

Ripensai a lei, al suo sorriso. Alla sua dolcezza. Ai suoi occhi. Al suo irrigidirsi per i miei baci sul collo. Al suo bellissimo viso. Alle sue carezze delicate. 
Era stato come un fulmine a ciel sereno. Non me lo sarei mai aspettato, eppure è successo.
>No, è okay. Allora..A domani? xx< Ero finalmente sotto la sua finestra. C'era buio, solo una bojure illuminava il letto. Sorrisi. >Affacciati principessa.x<
Aspettai qualche minuto, poi la finestra si spalancò e il suo viso incuriosito uscì dal balcone, cercando il mio sguardo. Alzai una mano per salutarla, e lei sorrise stringendosi nella camicia da notte in lana. Feci un salto sull'albero, catapultandomi sul suo balcone, non più alto di 4 metri dal suolo. 
Sobbalzò e indietreggiò di qualche passo, spaventata e divertita allo stesso tempo. -Non ci farò mai l'abitudine.- sorrise. Le presi la mano, tirandola verso di me.
Le strappai un veloce bacio a stampo. -Posso guardarti dormire stanotte?- le chiesi guardandola in quei bellissimi occhioni azzurri. 
Sembrò sorpresa. -Se ti vede mia madre ti ammazza.-  alzai le sopracciglia, ridendo. -Ok, ma ammazza me!- 
Risi. -Me ne vado prima che venga a segliarti, okay?- annuì.
Mi prese il viso tra le mani, lasciandoci un leggero bacio, per poi trasicinarmi dentro la sua camera.
Chiuse la finestra, le serrande e si sdraiò nel letto, fra l'ammasso di coperte.
L'affiancai, poggiando il dorso della schiena sulla griglia del muro. Lei si poggiò sul muo petto, stringendo la mia maglietta fra le mani per il freddo. -Hai freddo?- le domandai stupidamente, strofinandole una mano sulla schiena. -Un po'..Ma...- presi le coperte e glie le stesi per bene sulle spalle, coprendola del tutto.
-Grazie.- sussurrò allentando la presa sulla mia T-Shirt. Sorrisi.
-Notte.- le baciai la testa e spensi la bojour. Dopo poco cadde in un sonno profondo, tra le mie carezze e il mio leggero cullarla.



ROCK ME YEEEAH!

Ahahah, sto impazzendo. c:
Io, sinceramente, credo che sia una delle migliori. kasgdjgh *u*
Beh, non so che dirvi belle..Avete bisogno di chiarimenti? Non capite qualcosa?
Fatemelo sapere per recensione.
Miraccomando *u*
Io vado a vedermi 'La mia babysitter è un vampiro', così, tanto per cambiare. HAHAHAHAH :')
See ya soon! 
-Kisses





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Capitolo 14
*** Capitolo quattordici. ***


Capitolo quattordici.
 
 
Sentii un contatto caldo sulla guancia, poi scendere verso la mascella. Adesso sul mento, e ora sulle labbra. 
Aprii lentamente gli occhi, portando istintivamente una mano sul viso di Harry. Continuò a sfiorarmi le labbra con le sue, e gli accarezzai i capelli morbidi con la mano. 
-Buongiorno.- mi accarezzò il braccio lasciato scoperto dalle coperte. Sorrisi a malapena. 
La mattina non ragionavo molto lucidamente. Sopratutto se c'era il ragazzo-vampiro del quale ero innamorata nel mio letto. 
Allungai le braccia per stiracchiarmi e gli sfiorai il petto. -Tua mamma non c'è.- mi informò poco dopo, accarezzandomi i capelli. Quel tocco così delicato e dolce.
-Mh..- 
-Dai svegliati principessa...- susurrò poi, avvicinando le sue labbra alle mie. Chiusi gli occhi, stringendomi di più nelle coperte. Le sue labbra toccarono le mie, e dovetti trattenermi dal saltargli addosso.
Passò una mano sulla mia guancia accarezzandone la pelle con il pollice. 
-Devo ricorrere alle maniere forti?- domandò poi, staccandosi da me. -Cinque minuti.- mugugnai sprofondando la testa nel cuscino. Il sonno si stava facendo sentire.
Sspirò. -Tra cinqu eminuti vengo a rapirti, sappilo.- 
Un senco si vuoto invase la stanza quando Harry chiuse la porta alle sue spalle. Sospirai. 
Inutile dire che non riuscii a prendere sonno, dato che una miriade di pensieri mi invasero la testa per tutto il tempo.
Mi rivoltai dall'altra parte delle lenzuola, tentando di riprendere sonno. In quel momento la porta si riaprì, facendo entrare la luce che proveniva dal salotto.
Sentii dei passi, poi Harry venne dal lato del eltto nel quale ero stesa e si accovacciò alla mia altezza. -Sveglia principessa.- sussurrò, lasciandomi un bacio all'angolo della bocca.
Spostarti un'altro po' no eh?! 
Mugugnai qualcosa di incomprensibile persino per me e mi rivoltai dall'altra parte, dandogli le spalle. -Fa freddo.- mi lamentai, stringendomi nelle coperte. 
Mi sentii d'un tratto esser presa in braccio con tutte le coperte e strabuzzai gli occhi, sia per la sorpresa, sia per la vicinanza improvvisa con il viso di Harry. 
-Harry!- strillai sentendolo camminare fuori dalla stanza. -Dai lasciami!- rise, ed io incastrai la testa nell'incavo del suo collo, sentendo la luce fastidiosa negli occhi.
Entrammo in cucina e mi lascò sulla sedia, ancora avvolta dalle coperte. Incrociai le braccia al petto e gonfiai le guance, come le ba,bine capricciose. -Io volevo dormire.-
Harry scoppiò a ridere, facendo scappare anche a me un sorriso. -Dai mangia, è tardi.- 
Detto questo uscì dalla cucina, lasciandomi alle uova e al becon che aveva accuratamente cucinato.
Facendo due più due probabilmente doveva stare giocando con il gatto nel salotto. Non riuscivo a spiegarmi come facesse a sopportarlo. 
Quell'animale stava bene solo con i miei nonni, e ammeno che Harry non avesse più di ottant'anni e che sotto quel faccino non nascondesse rughe e borse non mi spiegavo come potesse andarci daccordo.
Mi alzai dal tavolo, mettendo a posto tutto. Andai veloce in bagno a lavarmi.
Mi riavvivai un po' i boccoli scuri e truccai il viso con phard e mascara. Andai in stanza. Venstii con un jeans chiaro e con una maglietta di lana nera. Infilai un giacchino e lei mie vans, poi scesi le scale.
Rallentai il passo, trovandomi Harry di spalle a guardare una delle foto appese al salotto.
-E' tuo padre?- chiese lui, sentendomi arrivare. Sorrisi, guardando la foto che ritraeva un uomo e una bambina piccola sulle sue ginocchia.
-Si..- Ripensai ai vecchi tempi. -E adesso dov'è?- domandò poi.
Sentii un fastidio allo stomaco. Probabilmente stavo male. 
Si, certo.
-E' morto.- sussurrai, cercando di non far traspirare le mie emozioni, come al solito. Si voltò guardandomi. -Oh dio April mi dispiace. Scusa io..-
-Non devi scusarti, non è colpa tua...- abbassai lo sguardo. -Andiamo a scuola..-
Stavo per piegarmi a prendere la borsa, quando le sue braccia mi circondarono in un abbraccio che ricambiai senza esitare. -Scusami, non volevo.-
Sospirai. Lo staccai leggermente dal mio corpo, quel tanto che bastava per vederlo negli occhi. Brillavano, ma non sovrannaturalmente, ma era un luccichio normale. Era un bagliore diverso, vero.
Chiuse le labbra sulle mie, trasportandomi in un bacio casto e dolce. Inspirai forte quella fragranza, e strinsi il lembo della sual maglietta tra le mani.
Mi accarezzò la schiena, avvicinandomi di più a lui. Schiusi le labbra, permettendo alla sua lingua di giocare con la mia. Un bacio passionale, romantico, famelico, dolce. 
Sempre le stesse sensazioni, anzi no. Più accentuate ogni volta. E non avrei mai voluto staccarmi. 
Passai una mano sul suo petto, coperto solo da quella soffice magliettina. 
Sentii il bracciolo del divano sulle gambe, e ci misi tutta la forza per non cadere all'indietro e trascinarmi anche lui. Poi si staccò lentamente. 
Mi morsi il labbro, sentendo ancora quel dolce sapore delle sue labbra sulle mie. -Buon compleanno Harry Styles.- sussurrai sulle sue labbra, sorridendogli. 
Sorrise anche lui, sfiorandomi il fianco. -Che fai, non mi baci?- 
Scossi la testa, allontanandomi leggermente da lui.-Devo darti il regalo.- continuai, gaurdando la sua espressione sorpresa. 
-Avevo detto niente regali. E poi, non avevi detto che non lo avevi  comprato, ieri?- Alzai le spalle. -Ho mentito.-
Rise lievemente. -Dai vieni..- cercai di farlo venire con me di sopora, ma si oppose. -No, davvero, non mi sono mai piaciuti i regali. Me lo dai dopo, okay? Adesso ancdiamo a scuola, è tardi.- 
Sopirai.-Andiamo.-
 
 
HARRY.-
Entrammo nella scuola, sentendo come previsto lo sguardo di tutti puntato addosso. 
Le nostre mani si incrociavano, e gli occhi di tutti i presenti saettavano dalle nostre mani a noi, come se volessero capire se quello che stavano vedendo era vero o era allucinaizone.
Gli sguardi omicidi delle ragazze su April mi facevano sorridere inconsapevolmente, ma quandoi cominciai a notare anche gli sguardi dei ragazzi mi irrigidì di colpo. 
Un grandissimo senso di gelosia mi pervase tutto il corpo, vedendoli squadrarla da capo a piedi. 
Feci poi il madornale errore di voltarmi, e li vidi in gruppi a fissarle il sedere. Una scarica di rabbia mi prese dalla schiena, e dovetti trattenermi dal prendergli a cazzotti.
Solo io potevo guardarla. Solo io potevo permettermi di guardarla in quel modo! 
-E' la seconda volta che entriamo mano nella mano..- cominciò lei, abbassando lo sguardo. -..cominceranno a pensare che Harry Styles si sta impegnando con la sottoscritta.- sorrise amaramente, come se quello che aveva detto era falso.
La guardai, i capelli scuri le ricadevano sul viso, lasciandole scoperto il profilo a dir poco perfetto. -E cosa non ti fa pensare che sia così?-  eravamo arrivati agli armadietti. 
Alzò lo sguardo verso di me, e mi persi in quel pozzo di occhi. Aprì la bocca per parlare, quando le voci di Zayn e Liam ci perforarono le orecchie. -Abbiamo sentito che Harry Styles e April Smith camminavano per i corridei mano nella mano!- quasi urlò Liam, correndo verso di noi.
Subito dietro Zayn, che sorrideva ebete. -Ed è vero!- i due si girarono a diarsi il cinque, soddisfatti. 
April scoppiò a ridere, vedendoli così allegri. -Come mai tutta qeusta gioia?- domandò infatti, poco dopo.
-Beeeh, oggi è il compleanno di questo pupazzetto, e tutta la scuola è in delirio.- disse Liam, mettendomi un braccio sulla spalla. Sorrisi.
-Sopratutto le cheerleader.- aggiunse Zayn, ammiccando nella mia direzione. April abbassò lo sguardo, ritraendo la mano dalla mia. 
La guardai stranito, prima di vedere delle ragazze, appunto cheerleader, passare accanto a noi e squadrarmi da testa a piedi. 
Sospirai. -Si, Zayn. Dove sono gli altri?- domandai al moro, che intando aveva preso a sorridere a quelle quattro ragazze. -Ehm...-
-Zayn!- urlò poi Liam, scrollandolo dalle spalle. -Hey, si! Stanno arrivando. Stavano..diciamo, avendo una 'conversazione' con due ragazze nell'atro.- scrollò le spalle.
April trattenne una risatina, e cominciò a rimettere i libri nell'armadietto. 
Ripensai per un attimo a quello che aveva detto prima April, a quello che avevano detto i ragazzi, e agli sguardi che ci lanciavano da due settimane a questa parte. 
In effetti April aveva tutte le ragioni per essere confusa. Lei mi aveva rivelato i suoi sentimenti, io l'avevo baciata, avevo dormito con lei, l'avevo protetta da Just e non le avevo mai detto quello che sentivo per lei.
Ma stasera le avrei detto tutto. 
-Ciao bellezza!- salutò Louis, baciando April sulle guance, beccandosi però una mia occhiata. -Quelle labbra hanno toccato quelle di qualche tipa della scuola?- domandò poi, anche a Niall prima che si avvicinasse a lei per salutarla. 
Lui rimase interdetto. Lanciò uno sguardo a Louis e sorrise. -Ehw! Allora sparisci.- le aveva indicato n punto impreciso dell'andorne, e il biondo l'aveva abbracciata ridendo.
-Auguri Hazza!- urlò Louis, abbracciandomi. -Grazie, ma adesso basta con gli auguri eh.- 
Risero, e la campanella ci ricordò che dovevamo iniziare una pallosa giornata di scuola. 
Li lanciammo gli ultimi sguardi e saluti vari, per poi rinchiouderci nelle rispettive aule. 
 
 
Erano già le 20:30 ed io ero in perfetto orario, forse troppo perfetto, davanti casa sua.
Bussai alla porta ed attesi qualche istante. Una donna con i capelli biondo scuro e gli occhi azzurri venne ad aprirmi la porta. Mi guardò per qualche secondo, inclinando la testa da un lato, poi sorrise. -Prego?-
-Salve signora, sono venuto a prendere sua figlia.- cercai di essere il più cordiale possibile. La donna sorrise, tenendo comunque la testa piegata da un lato. -Uscite insieme?-
Annuii. -Harry Styles, piacere.- mi tese la mano. -Emma Parker.- guardai la mano tesa per qualche secondo, prima di fingere una chiamata al telefono. 
Lo estrassi dalla tasca e guardai la donna. -Mi scusi, devo rispondere.- avvicinai l'apparecchio all'orecchio e mi allontanai di poco dalla casa.
Sentii un rumore proveniente dalle scale, e anche se ero voltato di spalle, potei immaginare si trattasse di April. -Mamma, chi era?- eccola.
-Harry Styles, è un po' strano quel ragazzo. Ma molto gentile. Uscite stasera?- sentii lo sguardo di April puntato addosso. 
-Si. Hem, ti voleva Tricia al telefono.- ottima idea. La madre si allontanò dalla porta, e quando fui sicuro mi voltai, incrociando il suo sguardo insicuro.
La guardai da capo a piedi. Indossava un vestito nero a fascia. Le contornava perfettamente il seno ed il busto piatto e si allungava sulle cosce, rigonfiandosi leggermente. Aveva una scia di brillanti bianchi sul contorno, sotto al seno, e i tacchi abbinati le slanciavano le gambe pulite e lisce.
I capelli erano sciolti ed i boccoli ravvivati con qualche spuma profumata. Mi avvicinai a lei, sorridendole. 
Ma la sua espressione diceva tutt'altro. -April, ti direi che sei bellissima, ma non ne sei convinta.- azzardai, avvicinando una mano sul suo braccio coperto dal copri spalle bianco. 
-No io..va bene.- Grandissima balla.
-Non mentirmi.- scossi la testa, guardandola vergognarsi. Ma perchè si sentiva così a disagio, quando non ne aveva per niente bisnogno.
Sospirò, lanciò un saluto veloce alla madre, che le ricordò che a mezzanotte doveva stare a casa, e chiuse la porta alle spalle. -Non mi sento..in me. Con questo vestito.-
Le presi la mano, mettendomi di fronte a lei. Le alzai la testa con due dita, e la guardai in quei due occhioni azzurri. -Ma sei stupenda April. Non farti problemi. Sei meravigliosa, così, con una tuta, con un jeans, con una felpa larga, con un sacco della spazzatura..- rise.
Sorrisi anche io, avvicinandomi alle sue labbra. -Cosa c'è che non va in questo?- le domandai, accarezzandole il labbro mentre parlavo. La voglia di baciarla era tantissima, troppa. 
-E' che non ne sono abituata. E..mia madre mi ha praticamente costretta ad indossare questo.- si guardò, per poi tornare ai miei occhi. -Se non vuoi uscire poss..-
-No! ..No, va bene. L'importante è che non andiamo alle giostre, o da qualche parte troppo..- si guardò attorno, vedendo passeggiare delle persone sul marciapiede. -..affollato.-
Sorrisi intenerito. Era così piccola. -Tranquilla, ho in mente un posto special..- 
Contro ogni aspettativa. 
Contro ogni ragione. 
Contro ogni logica. 
Si fiondò sulle mie labbra, cominciando a muovere le sue freneticamente. La presi dai fianchi avvicinandola a me, mentre le sue mani mi stringevano il viso. 
Si staccò all'improvviso. -E questo?- risi. -Non ce la facevo più..- si morse il labbro, imbarazzata. Risi. 
-Harry devo dirti una cosa.- disse seria. La guardai, aspettandomi il peggio. -Non ho il tuo regalo.- 
-..E quindi?- sorrisi, tirando un sospiro di sollievo. Non mi erano mai piaciuti i regali. -Non sapevo davvero cosa prenderti! E stamattina ero completamente impazzita, certo dopo aver passato una notte con te al fianco non si hanno tutte le rotelle apposto. E poi..- La baciai, stringendola a me.
Sorrise sotto un bacio. -Era quello che volevo.- sorrisi anche io.
-Andiamo và.- 
Partimmo in macchina verso 'la sorpresa'. Passammo tutto il tempo ad ascoltare canzoni, a parlare. Ad un tratto le dissi di chiudere gli occhi. Non capì il perchè, ma lo fece lo stesso.
Svoltai, e dopo aver cercado disperatamente parcheggio lo trovai subito, proprio accanto alla stradina. 
-Non aprire gli occhi.- le dissi, chiudendo la portella della mia macchina. -Harry?!- domandò da dentro la macchina, tenendo gli occhi chiusi. Mi avvicinai alla sua portella, aiutandola ad uscire. Le tesi la mano, ma decise di scendere da sola. COsì mi ritrovai a due centimetri da lei, che teneva gli occhi chiusi.
Deglutii a vuoto, quella stretta vicinanza, quella sera, mi faceva uno strano effetto. Allo stomaco sentivo un uragano distruggermi tutto, un emozione strana.
-Hem..- mi ripresi, afferrnadole la mano e conducendola verso la stradina. -Andiamo.-
-Posso aprire?- chiese dopo un po' che camminavano. -No, però adesso devi darmi i tacchi.- 
Si voltò verso di me, tenendo la mano sugli occhi. -Cosa?!- strilllò trattenendo una risata. -Styles, vuoi che faccia lo spogliarello?- mi scappò un colpo di tosse, e mi mollò uno schiaffo sul bracico. -Ma no! Dammi i tacchi, avanti!-
Si abbassò per toglierli, e me li diede, assumendo la sua solita statura. Adesso andava bene.
-Fermati.- le ordinai sulla soglia di quella che doveva essere la 'sorpresa'. Si fermò e, tenendomi la mano sorrise. -Dove siamo?- 
-Adesso metti un piede davanti a te.- fece come le avevo detto, affondando un piede nella sabbia fredda. Sussultò leggermente. -Harry..?- 
-Adesso comincia a camminare,- le lasciai la mano. -poi quando te lo dirò io ti fermerai, okay?- cominciai a sfilarmi le scarpe anche io, infilandole nella borsa che avevo portato.
-Morirò?- risi. -Assolutamente no.- Sospirò e cominciò a camminare, tenendo una mano davanti agli occhi. 
Era bellissima, come si muoveva, come parlava, come mi guardava. So che resterà l'unica.
Cmminava in mezzo alla spiaggia deserta, si sentiva solo l'infrangersi dell'acqua del mare sugli scogli, e la sua figura camminare. Cominciai a seguirla a distanza, sendendo la sabbia tra le dita dei piedi. Era una sensazione bellissima, mi era sempre piaciuto il mare.
-Fermati.- le dissi, e così fece. Mi fermai anche io, guardandola. -Adesso apri gli occhi.- 
Lentamente tolse la mano davanti agli occhi, e si guardò attorno, sorridendo. -Oh, Dio..-
Poi si voltò verso di me, sorridendomi a 36 denti. Lanciò un urlo stridulo e corse verso di me, per poi saltarmi addosso ed abbracciarmi.Inutile dire che, contro le sue aspettative, non cademmo all'indietro ma ci limitammo a dondolare. 
-Harry è bellissimo!- disse poi, staccandosi da me e guardando attorno a se. 
 
 
APRIL.-
Era tutto magnifico. 
Non me lo sarei mai immaginata. Non credevo che Harry fosse un ragazzo al quale piacesse il mare. 
Guardai un'ultima volta attorno a me, prima di prenderlo per la mano e farlo correre verso la riva. Sembravop una bambina stupida, infantile, e lo sapevo benissimo. Ma non potevo fare a meno. Adoravo il mare.
Mi avvicinai lentamente alla riva, lasciando la mano ad Harry. A piccoli passi, tenendomi i capelli con una mano, per vedere meglio, feci entrare un piede nell'acqua gelida di febbraio. Sussultai, per poi infilare anche l'altro piede e far arrivare l'acqua fino alle caviglie. 
Sorrisi in direzione di Harry, e con mia grande, grandissima sorpresa divi che non era più accanto a me, ma era seduto a gambe stese su una tovaglia sulla sabbia e mi guardava sorridere. 
-Sei bellissima.- ignorai il commento, e continuai a guardare i miei piedi nell'acqua. Avrei tanto voluto fare un bagno. -Dai vieni, mangiamo qualcosa.-
Uscii dall'acqua, siedendomi accanto a lui. -Promettimi che un giorno verremo a farci il bagno, anche se sarà inverno!- disse sorridente indicando il mare. Lui sorrise annuendo. -Daccordo.- 
Aprì un cestino, estraendo dei panini e cose varie. Non era la cenetta romantica che avevo immaginato, no infatti. Era molto meglio. 
-So che ti aspettavi..-
-Harry, è perfetto. Grazie.- gli sorrisi, bevendo un sorso d'acqua. 
Mangiavo in silenzio, mentre Harry era steso sulla tovaglia a guardarmi, io ammiravo il paesaggio, ricordando le vacanze ai Caraibi fatte con mia madre un anno prima.
Era incredibile come Harry avesse riuscito a capire cosa mi piaceva, cosa desiderassi, cosa avevo bisogno. Era, magico. Era tutto magico quando ero con lui.
Finii subito di mangiare. Parlammo del più e del meno. Parlammo di me, di lui, dei ragazzi, parlammo di noi. 
Mi stesi, tenendomi con i gomiti su, e guardano il cielo stellato all'orizzonte. -Non sapevo ti piacesse il mare.- dissi, lanciandogli un'occhiata fugace.
-Non sai tante cose di me.- sospitai, ripensando al fatto che ancora non avevo la certezza di piacergli davvero. Forse ero una cotta passeggera, forse non sarei mai stata come Madison, o come si chiamav lei.
-Non sai che vorrei che questa notte non finisse mai.- cominciò lui, guardandomi. Incrociai il suo sguardo, così acceso, così vivo. -Non sai che vorrei tenerti con me per sempre. Non sai che vorrei poter essere l'unico.- cominciava ad avvicinarsi, ed il suo tono di voce si faceva più lento e più silenzioso.
Arrivò ad un palmo dal mio naso. Mi trovai stesa per terra, a guardarlo messo steso su di me, che mi guardava con quei due occhioni bellissimi. 
-Non sai che sei importante. Non sai che sto uscendo pazzo per te, anche più del solito.- sorrise. -Non sai che vorrei farti mia, come non ho mai fatto in vita mia. Non sai che penso di amarti.- un tuffo al cuore.
Gli elefanti, gli unicorni, i mammut ballavano la macarena nel mio stomaco e le farfalle svolazzavano nel cuore. -Harry così piango..- sussurrai sorridendo, sentendo le lacrime arrivare da un momento all'altro.
Si avvicinò a me, cautamente. Poi annullò la distanza fra di noi, cominciando da subito un bacio passionale. Un bacio fatto di carezze, sfioramenti, un bacio catturato. Un bacio voluto, desiderato, bramato.
Attorcigliai le dita nei suoi capelli, sentendo le sue labbra muoversi sul mio collo, mentre la sua mano scivolava sul mio fianco, accarezzandomi freneticamente. Ansimavo sotto il suo tocco, sotto le sue labbra morbide. 
Lo riportai sulle mie labbra, sentendo il cuore battere all'impazzata.
Si staccò all'improvviso. -Se sparissi?- 
-Ti cercherei.- risposi di getto, guardandolo negli occhi. -E se non volessi essere trovato?- Deglutii. -Stai dicendo che te ne andrai.- 
Rimase spiazzato anche lui, prima di ricominciare a baciarmi. -Harry se tu..- lo staccai da me, trattenendo le lacrime. -Se te ne vai io muoio. Io.. non sono niente se tu vai via.- trattenni le lacrime. Non poteva lasciarmi.
-April io non me ne andrò! Non me ne andrò ammeno che tu non mi caccerai. Io cercherò di riconquistrati in tutti i modi, ma se non vorrai più vedermi sparirò.- un alacrima mi rigò la guancia.
Scossi la testa. -Non te ne andare, okay?- la voce tremava, gli occhi brillavano, il cuore batteva forte.
Si rifiondò sulle mie labbra, assaporandone ogni angolo. -Non me ne andrò, mai.-


Buon salve a tutti! :'3 jhfgsdjg

E finalmente sono usciti insieme! *balla la conga*
E finalmente Harry le ha confidato e dimostrato i suoi sentimenti! *balla la conga*
Vi piace Harry romanticone? *u* A me taaanto kasjgdjshg c':
Ok, non è assolutamente da me scrivere storie romantiche, e chi ha letto le mie precedenti può confermare, lol. Ma questa è incredibilmente smielata che non sono nemmeno sicura che sia il mio cervello ad elaborarla. c'x
#I'mJustJoking 
Okaaay, io devo dileguarmi, dato che è dalle sei che scrivo, e mi fanno male le mani. çç 
Spero vi sia piaciuto, davvero. E' uno dei capitoli più belli secondo me *^* 
Vado, notte a tutte! **
-Kisses 


 
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Capitolo 15
*** Capitolo quindici. ***


[ Spazio sutrice sotto: Importante! (: ]


Capitolo quindici.
 
 
Una bella giornata del due febbraio ad Holmes Chapel voleva dire solo una cosa: arte.
Il prfessor Steevenson aveva quella brutta, bruttissima abitudine che ogni volta che c'era bel tempo, ci faceva uscire fuori a disegnare.
Era una tortura per me, poichè non sapevo disegnare. 
Una volta la mia cuginetta di cinque anni mi chiese di disegnarle un unicorno. Beh, quando le restituii il foglio si mise a piangere credendo che avessi fatto un demone-unicorno.
Ero davvero pessima in arte.
-Forza ragazzi, prendete matite gomme ed album e usciamo fuori a disegnare.- annunciò lui, battendo le mani ritmicamente.
Tutta la classe cominciò a prepararsi con entusiasmo, tranne me ed una ragazzina alle mie spalle. Non l'avevo mai vista da queste parti, e nemmeno nelle mie lezioni. 
Con la coda dell'occhio la guardai, sistemandomi un ciuffo di capelli dietro l'orecchio. 
Era evidentemente in difficoltà, poichè cercava dialzarsi da quel banco strano che avevamo nella nostra scuola, con nessun successo.
-Mc.Griver, smetta di sbaciucchiarsi con la signorina Coole e si sbrighi ad uscire dall'aula.- ordinò il prof ai due ragazzi poco più dietro di me, che si baciavano appassionatamente.
Mi lasciai scappare un ghigno divertito. Quel ragazzo era incredibile. Si era fatto almeno  tutte le ragazze del terzo e quarto anno. 
I due si staccarono e lasciarono l'aula. Stavo per incamminarmi anche io, quando sentii un gemito strozzato venire alle mie spalle. Mi voltai e trovai la biondina di prima che cercava ancora di alzarsi dalla sedia.
-Aspetta, ti aiuto.- lasciai l'album sul banco e mi avviai vicino a lei. Diedi un leggero pugno all'angolo di esso, riuscendo così ad aprirlo e far alzare lei. Sorrise imbarazzata. -Grazie.- sussurrò portandosi un ciuffo di capelli deitro l'orecchio. 
-Figurati. E' sempre un problema quel banco, ti consiglio di cambiarlo prima che chiamino i pompieri per farti uscire.-  rise lievemente, e non riuscii a non notare una fossetta all'angolo della bocca, verso destra. 
Proprio come Harry.
Sorrisi anche io impercettibilmente. -Piacere, Catlin.- mi tese la mano sorridendo, riscuotendomi dai miei pensieri. -April.- 
-Da quanto tempo sei qui?- le domandai sicura, alludendo al fatto che sicuramente si era trasferita da un'altra città dato anche il suo accento strano. Presi l'album e la matita, avviandomi all'uscita con la ragazza al mio fianco. -Da una settimana. Si vede che sono quella nuova eh?-
Sospirò. -Si, ma non preoccuparti. Qui sono abbastanza socievoli, ti inserirai presto.- le sorrisi, imboccando il corridoio che portava al giardino e raggiungendo gli altri studenti che camminavano in fila dietro il professore.
-Lo spero davvero. Ho conosciuto già te, quindi è un buon inizio, giusto?- sorrise, mostrando la fila di denti bianchi. Annuii. -Beh, credo di si.- 
-Ciao Aprile!- mi voltai, fermandomi di colpo nel vedere Niall a pochi passi da me con un sorriso stampato in viso che mi salutava. Sorrisi e ricambiai il saluto, agitando la mano in alto. 
-Chi è?- sussurrò Catlin, avvicinandosi a me senza staccare gli occhi dal biondo. -E' un mio amico.- Sussurrai a mia volta. Mi voltai ed uscimmo finalmente in giardino. 
Mi strinsi nella felpa, sentendo improvvisamente freddo. Ripensai a Niall. Oggi c'era sole. Parecchio sole. E di solito loro, quando c'era bel tempo, andavano a caccia o cose varie. Ma allora perchè Niall era a scuola?
Il prof ci fece sistemare sparsi per il giardino, e ci spiegò che potevamo ritrarre tutto quello che volevamo, e che questo voto sarebbe andato sulla valutazione del quadrimestre.
Sbuffai. Fantastico, un quattro in arte.
-E' carino..- mi voltai corrugando le sopracciglia, fissando la mia nuova amica che abbozzava qualcosa sul foglio bianco davanti a lei. -Chi, Nialler?- sorrisi sghemba, guardando la sua espressione.
Annuì. -Vedessi gli altri.- dissi poi in un sussurro, cominciando a ritrarre. Lei sorrise.
Non sapevo esattamente cosa disegnare, non mi veniva niente in mente. Così cominciai a camminare per il giardino, con la scusa di trovare ispirazione più in la.
Catlin era rimasta lì a chiacchierare con altre ragazze, mentre io vagavo per il cortile a pensare.
Ieri sera.
Il mare.
La cena.
Io.
Il bacio.
La confessione.
Harry.
Sopirai. Ero al settimo cielo per quello che mi aveva confidato. Era tutto così perfetto. Mi morsi il labbro, ripensando a tutto.
Infondo Harry era così..speciale. Ed io ero solo una ragazzina innamorata. Mi guardai il polso sinistro, impregnato di penna. Quella scritta.
H.♡
Sembravo una bambina alle prese con la sua prima cotta. Ma non era semplicemnete cotta, per me.
Mi tremava il cuore. Non riuscivo a guardarlo negli occhi quando ero delusa, sapendo che se l'avessi fatto mi sarebbe passato tutto e l'avrei baciato.
Ogni volta che parlava, la voglia di attaccare le mie labbra alle sue era tanta.
E poi i baci. Avrei continuato a baciarlo ancora, ancora e ancora. No, non era una cotta. Ero innamorata di Harry.
Ero innamorata del vampiro di nome Harry Styles.
-Ciao April.- sobbalzai. Quella voce, la voce di quel vampiro. Deglutii a vuoto, pentendomi di aver fatto il giro della scuola e di essermi trovata da sola con la periferia dell'istituto.
Voltai lo sguardo alla mia sinistra, scorgendo la figura di Justin seduto con le gambe penzolanti sul ramo di un albero poco più lontano da me. -Cosa vuoi?- domanda stupida.
Voleva il mio sangue. Voleva vendicarsi.
Con un balzo veloce scese dall'albero, atterrando esattamente di fronte a me. Indietreggiai rapidamente, sentendo il  cuore in gola, e facendo cadere l'album e la matita per terra. 
Sorrise maliziosamente. -Sai cosa voglio, è inutile che mi fai tante domande, piccola Ap.- odiavo quel soprannome. 
Continuai a guardare la sua pelle eccessivamente bianca, e i suoi occhi rossi ed accesi. Faceva paura. -Devi andartene.- sussurrai poi, prendendo tutto il coraggio possibile.
Rise di gusto, avvicinandosi ancora di più verso di me. -Oh perfavore. Non cercare di fare la coraggiosa, so che hai paura. Lo sento.- cominciai a torturarmi le mani. Adesso ero davvero finita.
-So che vuoi vendicarti di Harry. Ma non è giusto che t..- con una velocità mai vista si precipitò su di me, tappandomi la bocca con una mano ed intrappolando il mio corpo nelle sue braccia. -Sta zitta.-
Sgranai gli occhi, portando istintivamente le mani sulle sue, per cercare di staccarlo da me. Stupida. E' un vampiro.
Respiravo affannosamente, e gli occhi stavano per riempirsi di lacrime. -Sta tranquilla, non ti ucciderò adesso. Ma..-
Si guardò attorno, essendo certo che nessuno stesse sentendo o che nessuno ci fosse. -..Se dirai qualcosa di questo incontro a Styles farò fuori sia lui, che i suoi amichetti. Sai che posso farlo April. Sai che nulla mi fermerà.- 
Una larcima mi scese dall'occhio destro, rigandomi la guancia e finendo a posarsi sulla sua mano ghiacciata. -Se non vuoi vedere morti i tuoi amici, vieni dopodomani alla casa abbandonata fuori città. Sarà veloce ed indolore.- Staccò la mano dalla mia bocca, permettendomi di respirare ancora più affannosamente di prima.
Rise. Io tremavo. -Non sentirai nulla. E ricordati, se solo oserai parlarne con qualcuno portrai dire addio a quella simpatica donna che vive con te.- 
Sobbalzai, portandomi una mano alla bocca. No, mia madre no. -Non la toccare, ne lei, ne nessuno Justin!- urlai quasi. 
Si avvicinò di nuovo a me. -Sssh.- fece con l'indice sulle labbra. -Ci vediamo piccola Ap.- mi diede un languido bacio sulla testa e sparì tra i palazzi alti della città. 
Ero incredibilmente scossa. Non poteva essere vero.
Sentii dei passi, ed asciugai subito le lacrime con la manica della felpa, tentando di sembrare il più normale possibile. -Hey Aprile!- mi salutò un ragazzo. Mi voltai ed incrociai lo sguardo di Zayn che si avvicinava a me, sorridente. Dovevano chiamarmi tutti così?
Cercai di sorridere anche io. -Ciao Zayn, che ci fai qui?- gli domandai guardandolo. Raccolsi l'album e la matita. 
Alzò le spalle. -Sai com'è, sono nella tua classe di arte!- disse con fare ovvio. Scossi il capo, ripensandoci. -Si, ma intendevo, dietro la scuola.-
-Ti cercavo a dire il vero. Ti ho vista andare via e ti ho seguita.- disse ridendo. Mi ha seguita?!
-Mi hai seguita?- urlai sgranando gli occhi. Era la fine. -Si, ma poi ho visto un gatto e..ti ho persa.- rise ancora, sospirai.
-Perchè non hai disegnato ancora nulla?- chiese, alludendo al foglio bianco. -Oh..non ho niente in mente.- mentii, guardandolo con indifferenza.
-..Cos'è quella cosa sul polso?- domandò poi, sorridendo maliziosamente. Alzò lo sguardo verso di me. Le mia guancie presero colore, e ritrassi la mano mordendomi il labbro. -Mi sono sporcata..-
-Fa vedere!- mi ordinò ridendo. Mi prese delicatamente il polso, guardando la lettera che c'era scritta con il cuore accanto. -Sei proprio innamorata.- disse infine, ridendo.
-Smettila di ridere!- feci io, tirandogli un buffetto sulla spalla. Stronzo.
-Lo dirò ad Harry. Lo dirò ad Harry.- cantilenò come se fosse un bambino. Gli feci la linguaccia. -Tanto lo scoprirà da solo..- alzai le spalle e lui sospirò.
-Perchè tu e Niall siete a scuola?- domandai poi, incamminandomi verso il giardino, dove avevo lasciato Catlin da almeno mezz'ora.
-Non avevo fame.- storse la bocca in un'espressione di sufficenza, ed io annuii. 
-Oh, mi ha detto il riccio di dirti che stasera sei a cena da noi.- sorrse cordialmente. 
Era diverso Zayn, rispetto a  un mese fa. Era più gentile ed aperto. E sopratutto non mi guardava come se volesse mangiarmi. Un gran risultato.
Sorrisi. -Non lo so, stasera mamma è da sola..- lo guardai, la mia voce tremò sulle ultime parole. 
Annuì. -Capisco, ma credo che Harry non accetterà un no come risposta, signora Styles.- Mi accarezzò il braccio. Sgranai gli occhi, sentendo gli zigomi andare a fuoco. -Zayn smettila!- urlai poi ridendo.
Lo faceva a posta. -Ok, scusa.- 
 
 
-Harry rallenta diamine!- urlai, cercando di stare al passo del riccio che correva di fronte a me. Il vento fresco si scontrava sulla mia faccia, ed il mio naso era diventato rosso alla punta, come se avessi il raffreddore. Che cosa odiosa.
Lui di tutta risposta rise. -Sei già stanca?- si fermò di colpo, ed io mi piegai sulle ginocchia, riprendeno fiato a pieni polmoni. Gli lanciai un'occhiata fugace, prima di sentirlo al mio fianco. 
Stupida super-velocità. 
E pensare che gli avevo detto che dovevo studiare, ma come suo solito non mi aveva ascoltata e mi aveva trascinata via di casa.
Mi prese in braccio, facendomi allacciare le graccia al suo collo e cominciò a camminare indifferentemente verso quella distesa verde. 
-Dove stiamo andando?- gli domandai per l'ennesima volta. Scosse la testa. -Guarda sopra di te.- disse d'un tratto. Dovetti staccare gli occhi dai suoi, per puntarli su qualcosa che mi faceva ombra sulla testa. 
Una casetta di legno si ereggeva sopra le nostre teste, tenuta su dai rami forti e robusti della quercia. Mi portai una mano sulla bocca. -Oh dio.- mi fece scendere dalle sue braccia, e cominciai ad osservare la casa. Era bella, tanto.
-L'hai fatta tu?- domandai, mettendo le mani su degli scalini posti sulla corteccia dell'albero. -Con Liam e Lou.- 
Sorrisi. Mi voltai verso di lui. Fece quella strana-sexy- mossa con i capelli e fece passare la lingua sulle labbra. Stavo per andare in iperventilazione. -Prego signorina.- mi indicò con la mano la casetta, sorridendo. 
Fanculo Harry. 
Poggiai i piedi sugli scalini, tenendo il mio libretto di Shakespeare tra le mani. Cominciai a salire, leggermente in difficoltà per via del libretto che mi impediva i movimenti.
Mi voltai verso di lui. -Tieni il..Harry!- urlai imbarazzata, notando che mi stava fissando il fondoschiena maliziosamente. 
Scosse la testa. -Eh?- rise. -Pervertito, tieni!- gli lanciai il libro e salii velocemente il resto degli scalini, trovandomi poi nella casetta. Era arredata con una 'poltrona' fatta con della paglia. 
C'era una specie di piano cucina e un tavolino, tutto in legno. Sentii due mani sui fianchi, e portai le mie sulle sue, sorridendo. 
Il suo mento si posò sulla mia spalla. -Ti piace?- 
Annuii. -Così adesso puoi studiare.- mi prese la mano dolcemente, facendomi avvicinare a quella strana poltrona, che sembrava molto comoda. -Veramente io stavo già studiando, prima che un vampiro sexy mi interrompesse.- scherzai, sorridendo e seguendolo. 
Sorrise passandosi la lingua sui denti e mi fece sedere. 
Era anche più comoda della poltrona. Lui si sistemò accanto a me, accarezzandomi i capelli. 
-Ma io volevo stare con te..- si lamentò poi, sporgendo il labbro infuori. 
Mi morsi il labbro supoeriore, sorridendo. Lanciai il libro che prima mi aveva posto in un posto indefinito della stanza e mi voltai a baciarlo. Non appena le nostre labbra si incontrarono una scarica elettrica mi attraversò la schiena. Infilai le mani nei suoi capelli. -Non dovevi..-
-Sta zitto.- gli ordinai, continuando a baciarlo. Con un movimento abbastanza lento gli fui a cavalcioni, e le nostre lingue cominciarono a sfiorarsi delicatamente.
Non erano da me questi atteggiamenti. Ma sentivo di volerlo. Più che mai.
Passò le mani sui miei fianchi. -Ti prego torna a studiare.- sussurrò tra le mie labbra, quasi supplicandomi. 
Mi staccai, guardandolo incuriosita. -Cos..- Abbassò lo sguardo. 
Mi grattai nervosamente la nuca. -Non credere che non lo voglia April, è solo che..- 
-No tranquillo, fa niente.- mi sedetti di nuovo accanto a lui, riprendendo il libro ed aprendolo a pagina 25. 
Cominciai a leggere distrattamente. Adesso l'unica cosa che mi passava per la testa era il rifiuto di Harry. Stavo per cedermi a lui, stavo per abbandonare quella parte di me al ragazzo di cui mi ero innamorata. E lui aveva rifiutato.
Mi scostò i capelli scuri dal collo, cominciando a lasciarci piccoli baci umidi. Trattenni il fiato, cercando di restare calma. -Non ti arrabbiare, ti prego.- Sussurrò sulla mia pelle. Rabbrividii.
Continuò a darmi baci sul collo, salendo piano verso la mascella. -Non..lo sono.- risposi a fatica, sentendo qualcosa muoversi nel mio basso ventre.
Si fermò di colpo, arrivando con il viso a pochi centimetri dal mio. Quei due occhi verdi, erano irresistibili. -Non posso April, non posso.-
Sopirai abbassando lo sguardo. -Certo..- Posò dolcemente le labbra sulle mie, succhiando leggermente il labbro inferiore.
Si, l'ho perdonato.


And let me Kiss you! *u* sahgdjsg

Quella canzone è fantastica. 
Weeeeell.. vi piace questo capitolo? Si, le cose stavano andando troppo bene, lol.  Ho voluto rovinare tutto. MHuahahahahhaa! (?)
Davvero, spero che la storia vi piaccia, perchè ho sempre paura che i capitoli diventino noiosi, o che non vi piaccia come scrivo, cosa scrivo.
Ripeto: Accetto tutte le critiche, quindi fatemi sapere cosa ne pensate e se avete qualche consiglio scrivetemi (:
Passiamo alla parte
importante
Il Venerdì parto per tre giorni, tornerò domenica sera taridi. 
Il mio cuginetto si battezza *w* jsgdsjhg 
Bene, le opzioni sono due: 

a) scrivo martedì e mercoledì così che vi posto il capitolo giovedì.
b) mi viene un improvvisa malinconia e non scrivo fino a lunedì prossimo. 

Io sarei per la 'a)' sinceramente..Poi vediaaamo! c':
Voi continuate a recensire e a farmi sapere cosa ne pensate della coppia Harril! (?) 

p.s: Gifs tanto per sbavare un po'. *-* kegdjsh 


 
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Capitolo 16
*** Capitolo sedici. ***


Capitolo sedici.
 
 
'Non ho mai pensato davvero a come sarei morta. Ma morire per una persona a cui tengo, è il miglior modo per andarsene.'
 
 
Quel giorno a scuola era più deprimente del solito. Pioveva a dirotto, e c'era un vento allucinante e talmente violento che i sempreverdi piantati nel giradino si piegavano a destra e a sinistra.
Sbuffai, staccando gli occhi dalla finestra e portando lo sguardo sulla prof di Inglese. Una donna sulla quarantina si agitava parlando degli Stati Uniti e di quanto adorasse il loro presidente.
I corti capelli biondo platino le svolazzavano da una parte all'altra e le cicciottelle mani si muovevano in aria, facendo degli strani segni indefiniti.
Qualcuno seguiva la lezione attentamente. Qualcun'altro scarabocchiava sul banco, e quelli come me, che avevano la testa da tutt'altra parte.
Ieri alla casetta, con Harry, era stato imbarazzante. Nel modo più totale. Gli ero praticamente saltata addosso e l'avevo aggredito così, di punto in bianco.
Forse era troppo presto. Però poi sarà troppo tardi.
Avevo ripensato a quello che era successo a scuola con Justin. Non avevo proferito parola con nessuno, ovviamente.
Non volevo essere sempre la principessa salvata. 
Avrei fatto il cacciatore sacrificato, per una volta.
La casa abbandonata fuori città era a dir poco inquietante, e al solo pensiero di andarci rabbrividivo. 
Justin voleva uccidermi, lo avrebbe fatto. Così non sarei stata più d'intralcio per nessuno.
Mi guardai attorno, notanto in classe Liam e Lou seduti a due banchi dietro di me. Liam alzò lo sguardo, sorridendomi. 
Abbozzai un sorrisino, per poi tornare a voltarmi.
Erano sempre con me. Non mi lasciavano mai da sola. Non volevo essere di peso. E' sempre stata una cosa che odiavo.
Harry si sarebbe dimenticato di me, si sarebbe fatto un'altra vita. Magari con una vampira come lui.
La campanella trillò, risvegliandomi da quella specie di sonno nel quale ero caduta dalla prima ora di lezione di quella giornata. Raccolsi velocemente le mie cose e mi incamminai verso la palestra.
Probabilmente avevo una faccia orrenda, dato che Louis al mio fianco cominciò a guardarmi con fare sospettoso.
-Tutto apposto, Aprile?- annuii sovrappensiero. Adesso avrei voluto solo andare a casa, spogliarmi ed infilarmi sotto una doccia rilassante. Senza sostenere gli sguardi circospettori di tutti.
-A me non sembra. Ti ricordo che potrei leggerti nella mente, se non mi dici cos'hai.- sussurrò poi, non trattenendo un sorrisino soddisfatto. 
Sgranai gli occhi. -Hem..Sono un po' stanca. E poi non hai nessun diritto di leggermi il pensiero, Tomlinson.- sputai acida. Forse un po' troppo.
-Oh, okay. Scusa, non l'avrei mai fatto, comunque..- 
-Scusa Louis..- dissi, passandogli una mano delicatamente sul braccio muscoloso. Puntò i suoi occhi lucenti nei miei, sorridendomi. -E' solo che.. non capisco perchè Harry sia così freddo e distaccato, a volte.-
Lui lanciò uno sguardo ai bagni della scuola, che distavano poco da dove eravamo noi. -Non vuole perderti April. Sei importante per lui.- sorrise.
Abbassai lo sguardo. -Neanche io voglio perderlo.-
 
-Quindi..la signorina qui presente è la ragazza di Harry Styles?- domandò Catlin, posando pesantemente i suoi libri sul mio banco. Sorrisi, vedendola tutta agitata e con i capelli leggermente bagnati.
-Cosa hai fatto?- le domandai ridacchiando, alludendo anche al suo mascara un po' colato. Scosse la testa, siedendosi accanto a me.
-Corsa alla metro. Piuttosto, rispondimi!- impose poi, sbattendo un pugno sul banco, facendomi sobbalzare. -A cosa?!- le chiesi, non sapendo a cosa si riferisse.
Sospirò. -Gira voce che stai con Harry Styles. Vero?- 
La guardai stupita. Erano solo tre giorni che era tutto ufficiale. E già lo sapevano tutti? -Hem..Si ma, come fai a conoscere Harry?-
Scosse la testa, lanciando una matita per terra. -Non ha importanza, ma dimmi: Da quanto state insieme?- sorrise sfoderando una fila di denti bianchissimi, apparte un canino un po' girato verso l'interno.
-Cos'è un interrogatorio?- contoattaccai stizzita. E tutte queste domande?
Abbassò lo sguardo, giocherellando con i lacci della tuta. -Scusa, volevo solo sapere. E' logico che non vuoi parlarne, sopratutto con una come me.- sussurrò vocua.
Le passai una mano sulla spalla. -No Catlin, non ho niente contro di te. Non voglio farmi conoscere per la 'fama' di Harry, tutto qui.- lei alzò lo sguardo e le sorrisi. 
-Me l'ha detto Niall.- disse poi, staccando lo sguardo da me e  voltandosi a prendere dei libri. 
-Ti ha detto cosa.?-
-Mi ha detto che state insieme.- portò il libro dibiologia sul banco, e i suoi occhi caddero sull'astuccio davanti a lei. Non potei non notare del rossore sulle sue guancie.
Sorrisi complice. -Ah si? Credevo non parlasse con altre ragazze, oltre che con la sua..- risposi vaga, alzando e spalle e voltandomi, aspettando che il prof rientri.
Si voltò di scatto verso di me, assumendo un'espressione allarmata. -E' fidanzato?- Come previsto.
Sorrisi. -No, Catlin. E la tua reazione spontanea ha annullato tutti i miei dubbi: ti piace il biondo.- lei sembrò riprendere la respirazione. Socchiuse gli occhi, puntandomi un dito contro.
-Tu! Sei una strega!- urlò poi. 
Scoppiai a ridere, gettando la testa all'indietro e tenendo una mano sulla pancia. Mi voltai distrattamente, e lo vidi entrare in aula, con lo sguardo fisso nel mio.
Le labbra leggermente socchiuse, i pantaloni un po' scesi e l'orologio al polso che gli dava un aria da ragazzino Londinese.
Sentii un forte dolore al petto, a sinistra. Si, poprio lì. Al cuore. 
Abbassai lo sguardo, vedendolo raggiungere il suo solito posto in prima fila. -Che fai, non lo saluti?- domandò la bionda, guardandolo di sottecchi. 
Presi a giocherellare con l'elastico che tenevo al polso. Alzai lo sguardo su di lui, vedendolo tirar fuori l'occorrente dalla cartella. -Non ci piace scambiarci effusioni d'amore a scuola.- sdrammatizzai, ridendo senza allegria.
Avrei voluto corrergli tra le braccia.
 
Due grandi mani mi avvolsero la vita improvvisamente, facendomi irrigidire. Poi sentii un respiro caldo sul collo, e le mani cominciarono ad accarezzarmi il ventre piatto. -Buongiorno signorina.- sussurrò poi, solleticandomi la pelle con quel lieve strato di barba.
Sfilai le cuffie dalle orecchie, sorridendo. Mi voltai verso di lui. -Buongiorno, stronzo.- la sua espressione cambiò radicalmente. -Perchè?-
-I tuoi sbalzi d'umore mi fanno impazzire, Harry.- sbuffai, riprendendo a camminare verso casa. Aveva smesso di piovere da un po' di tempo, giusto quando dovevo tornare a casa. Mi ritenni abbastanza fortunata quel giorno.
Si avvicinò nuovamente a me, e la sua vicinanza non poteva che farmi bene. -Cosa vuoi dire?- 
-Beh, stamattina non mi hai salutata..-
-Sono entrato alla seconda ora.- si difese prontamente.
-..a biologia sei stato a guardarmi senza riferirmi un ciao..Io, non so. Sei arrabbiato?- domandai, mordicchiandomi il labbro superiore. Ero nervosa. -Sei..sei arrabbiato per ieri sera? Ti giuro che io..-
-No! Certo che no April.- rispose poi, prendendomi dal braccio e facendomi voltare verso di lui. Incrociai lo sguardo con il suo. Aveva gli occhi azzurri, oggi. Semplicemente magnifico.
Scosse la testa, portando delicatamente una mano dietro la mia schiena e di conseguenza avvicinò il mio corpo al suo. I nostri nasi si sfioravano, le mie labbra desiderose delle sue e viceversa. -Non riusciei mai ad essere arrabbiato con te.- sussurrò, tenendo lo sguardo nel mio.
Mi passai la lingua sulle labbra, inumidendole. E nemmeno il tempo di parlare che sentii una pressione su di esse. Ineffetti il viso di Harry era completamente spalmato sul mio, le sue labbra si muovevno leggere sulle mie. 
Rimasi passiva solo pochi secondi, poi portai le mani sulle sue braccia, stringendo il tessuto morbido della maglietta tra le mani. 
Passò la lingua sulle mie labbra, chiedendomi di approfondire quel bacio e non lo negai, schiudendo a mia volta le labbra. Cominciò a spingermi all'indietro, facendomi scontrare contro un'albero a pochi centimetri da noi. Gemetti nelle sue labbra, sentendo una fitta alla schiena. 
Mi accarezzò i capelli, chiedendomi scusa, e in compenso feci salire la mano nei suoi, cominciando a giocarci. 
Mi staccai all'improvviso, guardandolo negli occhi. Erano di nuovo verdi, sorrisi. 
-Ti ho mai detto che amo i tuoi baci?- sussurrò, lasciandomi un dolce bacio all'angolo della bocca. Scossi la testa. 
-Amo i tuoi baci.- un brivido. Sorrisi.
 
 
Le strade bagnate, le macchina che sfrecciavano senza controllo sulle strade, come se avessero paura di quella strada.
Ed era vero, faceva paura. 
Chiusi l'auto, infilando le chiavi in tasca, e cominciai a camminare verso la via stretta e buia alla mia sinistra. Passo dopo passo l'ansia aumentava. Sentivo la bocca secca e le mani sudavano, nonostante ci fossero solo 12°.
Gli alberi spogli, la leggera nebbia fitta che ti impedisce di vedere dove vai, i gufi che fanno il loro verso. Insomma, proprio il perfetto copione di un horror al premio oscar. Ma questo non era uno stupido film, dove poter cambiare canale o spegnere la TV lì dove le cose si fanno complicate.
Questa era la vita reale, e dovevo affrontarla. Le pile del mio telecomando si erano rotte.
Ero arrivata davanti a quella casa. Buia, parecchio malconcia. 
Mi avvicinai al cancelletto di legno, cercando di aprirlo. Smanettai con il lucchetto su di esso, e quando riuscii ad aprirlo, uno sciame di pipistrelli si librò in aria. Tipico.
Cominciai a torturarmi il labbro, vedendo solo pochi centimetri dalla porta della casa. Presi coraggio e con tre veloci falcate arrivai davanti alla porta, aprendola con una facile mandata.
C'era un grande, grandissimo atrio. Era come se avesero tlaslocato, solo che avevano scordato i mobili, poichè un proporzionato divano si teneva al centro di essa.
Mi guardai attorno, guardando le finestre con qualche buco, e l'intonaco delle pareti sbiadito. 
Un fruscio, mi voltai spaventata, trovando Justin alle mie spalle, e le porte si chiusero come lui inclinò leggermente la testa per guardarmi. 
Sobbalzai. -Sei venuta, piccola Ap.- disse, cominciando ad avvicianrsi a me. Abbassai lo sguardo, torturandomi il labbro inferiore.
Le mani nelle tasche dei Jeans vennero dolcemente tirate fuori dal vampiro in questione, facendomi trattenere il respiro. -Certo che saresti venuta. Non volevi certo che il tuo piccolo e indifeso vampiro si faccia male, vero?- sghignazzò lui, tenendo un tono di voce basso.
-Harry ti farebbe a pezzi se lo sapesse.- sputai arrabbiata, a denti stretti. 
Con un veloce movimento mi prese il viso tra le mani, sollevandolo verso il suo e mi lasciò le mani cadere sui fianchi. Il respiro mi si fece corto, e quando le sue labbra si posarono sul mio collo capii che avrei finito i miei giorni.
-Harry non lo sa, giusto?- annuii, trattenendo le lacrime. -Benissimo, allora non vedo dove sia il problema.- soffiò arrabbiato, e potei sentire due canini sporgere dalla sua mascella.
Si staccò all'improvviso, allontanandosi da me, e indietreggiai impercettibilmente. Ero spaventata, tanto, ma avevo più paura di far soffrire Harry, e non volevo.
-Sai una cosa, April?- domandò cominciando a giocherellare con le sue stesse dita. Deglutii a vuoto. 
-Mi è passata la fame, e poi, uccidere una bella ragazza come te sarebbe un peccato, un vero peccato.- confessò poi, facendo il giro della stanza, e trovandosi di nuovo di fronte a me. Inclinò un po' il viso verso sinistra, osservandomi con quegli occhi rossi, spaventosi. Poi sorrise.
Abbassai lo sguardo, sentendo il sangue pompare nelle vene più velocemente del solito.
-Scaricherai Harry.- disse tutto d'un fiato. Il respiro mi si bloccò in gola. -No. No non posso farlo! Io non poss..- venni bloccata dal ragazzo, che mi prese il viso tra le mani, brutalmente. 
-Sssh.-  soffiò sulla mia guancia. Poi avvicinò le labbra al mio orecchio. -Lo lascerai, perchè saprà che io e te stiamo insieme.- ghignò. 
Il cuore si fermò per un secondo, poi riprese a battere più velocemente di prima. Adesso le lacrime minacciavano sertiamente di uscire dalla trappola delle ciglia, ma glie lo impedii con fermezza. 
Non potevo lasciare Harry. Non potevo lasciare andare la mia vita. 
Il suo sorriso. 
I suoi occhi.
I suoi baci.
Il suo amore.
Scossi la testa impercettibilmente. -Uccidimi, preferisco farlo soffrire così che dirgli una bugia.- dissi cercando di non urlare.
Sorrise. -Ma non è una bugia.- avvicnò le labbra alle mie, lasciandovi un piccolisimo, languido, sudicio bacio. Mi sentivo sporca.
-Adesso potrai dirgli la verità, piccola Ap.- sogghignò divertito. Mi arresi, le lacrime cominciarono a cadere velocemente, e Justin ritrasse le mani dal mio viso, allontanandosi.
-Domani glie lo dirai, e ricorda..- d'un tratto sparì, e cominciai ad ansimare forte quando sentii delle mani toccarmi le spalle. -Ricorda che io sarò con te.- sussurrò una voce, facendomi sobbalzare. Una risata, poi niente. Tutto buio. La porta della casa si aprì di nuovo, lasciando intravedere il giardino.
Le lacrime avevano preso a scorrere incessantemente ormai. E le gambe non rispondevano ai comandi.
Volevo anzarmi, correse da Harry e stringerlo a me, baciarlo e dirgli che lo amavo. Perchè era vero. Io amavo Harry. Ma adesso era troppo tardi, e domani lo avrei lasciato, spezzandogli ancora un avolta il cuore.
Sentii un fruscio, e non alzai nemmeno lo sguardo per vedere chi fosse. -April!- alzai la testa, vedendo Liam accovacciato di fronte a me, con gli occhi color cioccolato che brillavano. -Come stai? Che ci fai qui?-
Sospirai, asciugandomi le lacrime. -Oh, niente..Mi-Mi ero persa.- mentii alzandomi al pavimento sul quale ero scivolata. Liam mi abbracciò stretto a se. -Lou ti aveva vista qui, e sono accorso subito. Sicura che va tutto bene?- domandò premuroso.
Annuii. -Lo hai.. detto anche a...- scosse la testa prima ancora che finissi la frase. -Non sa nulla Harry.- 
Abbassai lo sguardo, sentendo ancora di più quel senso di colpa spingere sulla gola e sul petto. -Andiamo.- mi prese in braccio, coprendomi con la giacca e uscimmo da quella casa. 
Mi sentivo una stupida. -Liam.- lo chiamai flebilmente, alzando lo sguardo verso di lui mentre mi stringevo nel suo petto. Sorrise. -Non te ne andare, okay?- 
Mi accarezzò una guancia, sistemandomi al posto passeggero della mia auto. -Certo che no.- sorrise ancora e mise in moto.
Dopo poco arrivammo a casa.


Buooonasera! c:
Sono felicissima, sul serio. Se penso che all'inizio non ero per niente convinta di questa storia. Poi però ho visto che vi piaceva, e mi avete aiutata con le idee per continuarla, quindi ci ho preso la mano ed eccomi qui! c: Siamo al sedicesimo! *u* sjgvdfdhs
*die*
Okay, bando alle ciancie..(?) Come si dice?! Bando alle cian...VABBE', STAVO DICENDO: tralasciando il fatto che ho pubblicato tardissimo, volevo ringraziarvi per tutto.
Per tutto quello che fate per me, per le
recensioni, per chi aggiunge ai preferiti/ricordati/seguiti la mia storia e anche alle fan silenziose, un grazie anche a loro C':
Questo capitolo è triste assai, ma..I'm sorry, e poi..ci si vendicherà..Mhuahahahahahahahahaha! (?) :'D
Ok, vado, see ya! xx

-VI ADORO.<3


 
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Capitolo 17
*** Capitolo diciassette. ***


Capitolo diciassette.
 
 
Mi infilai un jeans stretto, una felpa bianca, le converse e con il mio giacchino uscii di casa. I capelli erano fortunatamente legati in una coda alta. C'era vento quella mattina.
Il tragitto casa-scuola durò poco. Troppo poco.
Quella mattina mi ero svegliata con la speranza che quello che fosse successo era solo un incubo. Ma sfortunatamente era la verità.
Sperai vivamente che fosse uno di quei giorni soleggiati, uno di quelli nei quali non c'era traccia di Harry o degli altri ragazzi.
Non volevo lasciarlo. Non volevo dirgli addio.
Non volevo ferirlo.
Non se lo meritava, assolutamente.
Arrivata davanti al cortile della scuola potei già intravedere dei ragazzi e delle ragazze chiacchierare amabilmente. Presi un lungo respiro ed entrai nel cancello.
-Ciao April!- mi salutò la bionda, venendomi incontro. Le sorrisi flebilmente. -Ciao.-
-Sei pronta per l'interrogazione? Io non ho studiato una mazza, quindi non aspettarti suggerimenti dalla sottoscritta.- disse ridendo e scostandosi il ciuffo dal viso. 
Alzai le spalle indifferente. Fortunatamente non ero di quelle ragazze che non mettevano mai gli occhi sui libri, anzi. Mi piaceva studiare, sopratutto la letteratura, che era la materia nella quale sarei stata interrogata.
Sentì il suo nome da un gruppo di ragazzi avanti a noi, e si voltò verso di me con gli occhi di scuse. -Vai, tranquilla.- la rassicurai accarezzandole la spalla. -Ci si vede occhi blu.- mi lasciò un bacio sulla guancia e sparì.
Occhi blu. Era l'unia cosa che mi piaceva del mio corpo.
Vidi in lontananza una figura. Camminava a passo spedito verso la mia direzione. Aveva dei pantaloni marroncini che gli cadevano a bassavita, le converse e una maglia bianca, con un giacchetto rosso porpora.
''Diglielo.'' ringhiò Justin al mio orecchio. Sussultai. 
Nessuno poteva vederlo, e solo io potevo sentirlo.
Il ragazzo si piazzò davanti a me, sorridendomi. Attaccò le sue grandi mani ai miei fianchi, e tirandomi verso di lui mi lasciò un bacio sul collo. Rabbrividii.
Lentamente lo spostai con le mani, facendolo allontanare da me. Mi guardò corrugando le sopracciglia. -Cosa c'è?-
Abbassai lo sguardo deglutendo a vuoto. Ecco lo sapevo, stavo entrando in panico. Cominciai a torturarmi il labbro inferiore, trovando le parole giuste.
Ma non c'erano parole giuste. 
Non ci sono parole giuste per lasciare qualcuno che ami, non puoi trovare parole giuste. 
Mi avrebbe odiata. Si sarebbe arrabbiato e mi sentivo in colpa.
-Io credo..Non possiamo più vederci, Harry.- sputai, guardando il pavimento, con la paura che da un momento all'altro ne venissi risucchiata.
Harry inclinò la testa da un lato, prendendomi le mani. -Cosa?- domandò retoricamente. Sperava che io stessi scherzando, e avrei voluto che fosse così.
Il ricatto di Justin era pesante, pesantissimo. 
''Feriscilo.'' sussurrò ancora, facendomi agitare. Era qui e stava sentendo. Ci avrebbe goduto tantissimo a vederlo soffrire. Era quello il suo intento. Far soffrire Harry.
Alzai lo sguardo per rispondergli, e ebbi una crepa al cuore quando incontrai il suo sguardo. -April se è per l'altro giorno alla casetta io ..- lo bloccai, scuotendo la testa.
-Non è questo.- ritrassi le mani,infilandomele nelle tasche dei jeans. Harry si irrigidì. -Allora perchè non dob..- 
-Ho baciato un'altro.- lo interruppi, ancora. 
Le mie parole erano state fredde, ghiacciate. Pungenti ed affilate. Socchiuse leggermente le labbra, guardandomi sorpreso. -Cosa..- Si guardò attorno, spaessato.
Sorpreso. Si passò una mano tra i riccioli, scompigliandoli. -Perchè!?- domandò poi, guardandomi. I suoi occhi erano lucidi, fin troppo per essere solo sovrannaturali. Erano lucidi di pianto.
Presi tutte le mie forze, spostando il peso del corpo su una gamba. -Perchè sono innamorata di lui.- Bugie.
Tutte tremende bugie. Sentii il suo petto alzarsi, poi abbassarsi lentamente. Stava cercando di tenere la calma ed il controllo su se stesso. -Tu sei..Credevo che noi due..- era sconvolto.
Alzai gli occhi su di lui, con una lacrima a rigarmi la guancia. -Scusa.- dissi solamente, allontanandomi poi verso l'entrata. 
Avevo lasciato Harry. 
Avevo lasciato scappare la mia vita. 
Ero distrutta.
''Bravissima, piccola Ap.'' le lacrime scendevano ininterrottamente. Arrivata davanti agli armadietti gettai la borsa dentro e mi chiusi in una delle cabine del bagno. Mi accasciai al muro freddo, respirando a fatica. 
Scoppiai in una crisi di pianto, sedendomi per terra con la testa fra le mani.
L'avevo ferito. L'avevo perso.
 
 
HARRY-
Erano passate due settimane. 
Non avevo messo piede a scuola. Non avevo messo piede fuori di casa, se non per mangiare. Ero frustrato, stanco, preso in giro.
Pioveva da una settimana ormai, e passavo le giornate attaccato alla finestra della mia stanza a guardare le gocce d'acqua scivolare sul vetro. I ragazzi si erano seriamente preoccupati, ed avevo quasi rischiato di uccidere Liam che voleva impormi di tornare a scuola.
Sembravo uno di quei ragazzini di quindici anni con i preblemi esistenziali. 
Ero ridicolo. Anzi no, ero innamorato.
Io mi ero innamorato di quella ragazza. Mi ero innamorato dei suoi boccoli scuri, dei suoi occhi blu, del suo sorriso. 
Delle sue carezze, dei suoi baci, della sua compagnia. Del suo tenero modo di dormire aggrappata alla mia maglietta, o del suo modo di mordersi il labbro quando era nervosa e insicura.
Mi mancava.
Sentii bussare alla porta, urlando un 'avanti' e scorgendo Zayn. Entrò richiudendosi la porta alle spalle. -Hum..come stai?- 
Feci un sorriso amaro. -Fantasticamente.- 
Sospirò, siedendosi accanto a me. -Sono le sette e mezza, che ne dici di venire a scuola?- Lo fulminai con lo sguaro.
Sentii una scarica da dietro la schieva, i miei occhi si colorarono di rosso e soffiai in faccia al moro, facendo spuntare due canini. -Ho detto che non voglio venirci.- 
Zayn si alzò, sollevando le spalle. -Stai facendo la figura del coglione.- 
In un attimo gli fui di fronte. -Non sai cosa..cosa provo.- sussurrai, tentando di non ammazzarlo. -Invece lo so, Styles. Stai solo facendo la figura del cagasotto. Va a scuola, ignorala. Ha sbagliato lei porca puttana, dimenticala!- urlò lui, facendomi indietreggiare.
Abbassai lo sguardo, calmandomi. Afferrai una maglietta dall'armadio, la infilai e scesi di sotto, seguito da lui. -Andiamo?- domandai agli altri, che guardavano la Tv sul divano.
Niall mandò uno sguardo a Zayn, sorridendogli. -Tattica dell'insulto?- il moro annuii soddisfatto e Niall gli si precipitò davanti, battendogli il cinque. Sbuffai. 
-Giuro che vi schiafeggio.- Seguito da Louis e Liam entrai in auto. 
Partimmo, come al solito Liam e Niall davanti, io Zayn e Louis dietro. -E' strana..- confessò Liam d'un tratto.
Corrugai la fronte. -Chi?-
-April.- mi irrigidii. -L'ho incrociata a scuola, ci ho chiacchierato e..sembra strana. Poi..- cominciò a gesticolare con le dita vicino al labbro inferiore. -Si..si morde sempre il labbro e guarda in basso. E' come se avesse paura.-
Ebbi un flashback. Si torturava il labbro ogni volta che era in difficoltà. 
Stava mentendo! Lei non aveva mai baciato quel ragazzo, non era innamorata di un'altro. Allora..perchè mi aveva lasciato?
-Cosa ti ha detto?- domandò Zayn. 
-Sviava sempre il discorso. E quando le chiedevo come stava mentiva. Si vedeva che mentiva. Non sono stupido.- scosse la testa sorridendo vittorioso.
D'un tratto Louis svenne in auto, proprio mentre stavamo per svoltare a scuola. I miei dubbi stavano avendo delle risposte. 
-L'ennesima visione in questa settimana, speriamo che sia comprensibile.- fece Niall, sprofontando con la schiena nel sedile. 
Zayn sbuffò. -Voglio anche io un potere, cazzo.- 
Dopo pochi secondi Louis si risvegliò. -Cos'hai visto?- gli domandò Liam , guardandolo dallo specchietto. Louis sembrava agitato, però poi si lasciò cadere sul sedile, sospirando.
-Non ha senso..- piagnucolò mettendosi le mani nei capelli.
-Cosa?- domandò Zayn. -C'era un posto buio, e c'era April. Era per terra e..- Alzò gli occhi al cielo. -Non ha senso!- urlò questa volta.
Sospirai. Niall si sporse dietro, mettendogli una mano sulla spalla. -Mi dispiace Lou.-
-C'è come un'interferenza, porcocazzo. Non riesco a vedere niente, solo figure sfocate e luoghi vari. Ma non hanno nessuna logica.- commentò guardando fuori dal finestrino. Eravamo arrivati a scuola.
-Tu ti lamenti perchè hai le visioni sfocate, io che non ho nessun potere cosa dovrei fare?- si lamentò Zayn, uscendo dall'auto. Liam gli tirò una pacca sulla spalla. -Li avrei Zayn, devi solo aspettare.-
Il moro sbuffò.
 
 
APRIL-
Erano già due giorni che vedevo girare Harry per la scuola, non ne potevo più. Mi lanciava occhiatine fugaci, mi fissava mentre pranzavo con Catlin e quando voltavo lo sguardo verso di lui guardava altrove. Era tutto come i primi giurni.
Sembrava arrabbiato, forse era arrabbiato.
Tornai a casa subito. Mamma era al lavoro, come al solito. Ero sola, quando sentii bussare alla porta.
Scesi le scale, e quando aprii mi trovai Justin davanti, sorrideva.
Deglutii. Non ero per niente calma quando stavo con lui. -Ciao, mi fai entrare?- domandò avvicinandosi lentamente alla porta. L'aprì, permettendogli di entrare e la richiusi alle sue spalle.
Si guardò attorno, scrutando il corridoio da cima a fondo. -Me la ricordavo diversa, sai?- domandò retoricamente. Incrociai le braccia al petto, guardandolo fare avanti e dietro.
Si voltò a guardarmi, sorrise.
Non potevo non ammettere che Justin era un bel ragazzo. Anzi, alto, muscoloso, i capelli castani sollevati in una cresta, gli occhi color oro, le labbra carnose. Era davvero bello, completamente diverso da Harry.
-Cosa stavi facendo?- domandò entrando in cucina. Lo seguii, fermandomi sulla porta. -Studiavo.- 
-Oh..- annuì toccando uno stracco che era poggiato sul lavabo. Lo prese e lo portò al naso, annusandolo. Sorrise sghembo. -E' di famiglia questo buonissimo odore di sangue.-
Mi strinsi nella felpa, sentendo una sensazione alla bocca dello stomaco. Abbassai gli occhi. -Tranquilla, non ho intenzione di ucciderti.-
Mi si avvicinò con una velocità incredibile, forse più di come lo facevano Harry e gli altri ragazzi. Sussultai. 
-Andiamo, voglio essere tuo amico.- sussurrò, accarezzandomi un braccio. Lo ritrassi, andando a sedermi sul divano di casa. Accesi la Tv, cercando di ignorare quel che aveva detto.
Mio amico? Ti spacco la faccia stronzo.
Si sedette accanto a me. -Non ti piace come idea?- domandò poi, giocando con un cuscino accanto a lui. Gli lanciai un'occhiataccia. -No, non posso essere tua amica.- risposi a denti stretti.
-E perchè?- 
Oh, adesso scoppio. -Perchè? Mi hai allontanata da Harry! Mi hai praticamente..costretta a lasciarlo! Io..- mi bloccai, vedendo il suo viso a pochi centimetri dal mio. Mi teneva le giancie con le mani e mi guardava negli occhi. -Preferivi vederlo morto?-
-Devi smetterla.- sussurrai, divincolandomi dalla sua presa. Lui inclinò la testa, alzandosi in piedi. -Di fare cosa?-
-Di minacciare tutti. Non ne hai il diritto, Justin. Solo perchè la tua ragazza ti ha lasciato per stare con Harry non devi avercela a morte con lui!- gridai, alzandomi in piedi. Ero di fronte a lui. Respirava affannosamente e aveva i pugni serrati.
-Lui me l'ha rubata!- urlò, facendomi indietreggiare. -No..- sussurrai piano. Dovevo intenerirlo e farlo ragionare, non attacarlo.
Mi avvicinai di qualche passo. -Lei ha scelto. E se tu l'avessi lasciata vivere te lo avrebbe spiegato.- continuai calma. Sembrò pensarci un attimo. -Stai mentendo. Vuoi indurmi a lasciarlo perdere. Non lo farò mai!- si avvicinò a me, e urtai contro il tavolo dietro alla mia schiena. 
-Pagherà per quello che ha fatto!- continuava ad urlare, i miei nervi e la mia pazienza si esaurivano. Le lacrime volevano uscir fuori. 
-Ancora? Non lo hai fatto soffrire abbastanza, Justin? Hai ucciso Madison, lo hai tormentato per anni, hai ucciso Jane e gli hai portato via me. Adesso basta.- ringhiai sentendo le lacrime imporre il loro predominio. Volevo piangere e sfogarmi.
Rilassò i pugni, siedendosi sul divano. Aveva lo sguardo perso nel vuoto. -..Doveva soffrire come ho sofferto io.- continuò a denti stretti, più calmo. Lo guardai, era strano. 
-Ha sofferto di più Justin, te lo assicuro.- 
Sorrise amaramente. -Ero amico di Liam..- mi sedetti sul divano, ascoltandolo. -Eravamo sempre insieme, eravamo i padroni della città, ci temevano tutti. Era incredibilmente soddisfacente.- sorrise ricordando i vecchi tempi.
Mi faceva strano vedere Justin così tranquillo, ma sapevo che sotto quella faccia arrabbiata c'era un ragazzo-vampiro dolce e sensibile. -Poi?- domandai incuriosita, ero sicura che se l'avessi chiesto a Liam non me lo avrebbe detto.
Sospirò. -Poi ha deciso di cambiare. Non voleva più far parte del duo e mi lasciò per il figlio degli Styles. Il nonno di Harry era un vampiro molto conosciuto in inghilterra, e suo nonno era amico di George.- 
Annuii. -Disse che non andava bene quello che facevo, disse 'non voglio più seguire te e le tue cavolate.' esplicitamente. Rimasi malissimo. Quell'Harry, un neovampiro che mi aveva rubato un'amico, non mi stava simpatico, per niente. Quindi io e Liam prendemmo una strada diversa. Poi venni a sapere che Liam aveva messo su un gruppo di vampiri, erano una 'famiglia' come li chiamava lui..-
-Lo sono.- lo corressi. -Ad ogni modo..Poi gli ho dichiataro 'guerra' e ci dovevamo scontrare su un campo. Lui portò la sua famigliola e io feci il grande errore di portare Mad. Scattò come una molla. Dipendeva da quel riccio fastidioso e non ne potevo più. Mi sentivo abbandonato.- 
Era terribile. Sapevo come ci si sentiva a rimanere soli. -Mi dispiace Justin, davvero. Ma non puoi prendertela ancora con lui. Lo stai torturando da anni ormai, non è il momento di darci un taglio?- domandai, accarezzandogli il braccio. 
Alzò le spalle. -E se cucinassimo?- domandò arricciando il naso. -Sai cucinare?-
Annuì. Sorrisi e ci dirigemmo in cucina. 
Justin non era male, era davvero un bravo ragazzo, più o meno. Doveva imparare a perdonare. 


Buonasera! :'3

Mi sento particolarmente irritata oggi, non solo per il sonno, anche perchè dopodomani sono i colloqui e mi sto scervellando per recuperare dei brutti voti :'D
Anyway..come vi sembra il capitolo? 
A me sembra di stare affrettando un po' le cose, ma non voglio tenere April e Harry lontani troppo tempo, non ce la faccio! :( 
Okay, spero tanto che vi sia piaciuto, lasciatemi una recensione bellissime, buonanotte a tutte! 
Sogni d'Horan c:
-Kisses



 
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Capitolo 18
*** Capitolo diciotto. ***


[Spazio autrice sotto: importante! (:]

Capitolo diciotto.
 
 
Mi aveva mandata a fare la spesa. 
Strano a dirlo, ma probabilmente,-anzi sicuramente- era stata la cosa più eccitate di quelle due settimane. 
Indossai un semplice cardigan che arrivava a poco prima delle ginocchia. Era tutto grigio con la bandiera americana in tessuto disegnata sopra. Lasciava le clavicole e le spalle leggermente scoperte per questo avevo indossato il reggiseno a fascia.
Sotto infilai un paio di levis blu e le converse basse rosse. I capelli, appena lavati ricadevano sulle spalle e ogni soffio di vento si spostavano rapidamente all'indietro, lasciandomi il collo scoperto.
Non faceva particolarmente freddo, stranamente, ed inoltre quel cardigan era davvero caldo.
Vidi scorgere quel grande ipermercato con l'insegna verde e mi ci avviai a passo spedito. L'ho detto che era la cosa più divertente fatta in questo periodo?
Non ci volle molto per prendere tutto quello che mi serviva. Anzi, in verità avevo trovato una pretesa per andare via di casa, finendo apposta tutto il latte rimasto nella scatola.
Era abbastanza triste ammettere che senza Harry la mia vita non andava avanti. 
Eppure, prima di incontrarlo mi sembrava tutto così regolare, normale.
Ed era quello il problema. Prima dell'arrivo del riccio la mia vita era totalmente, assolutamente monotona e banale.
Harry era stato quel pizzico di brio che mancava. E' stato tutto come quando giochi ai puzle, e puntualmente alla fine dell'opera ne manca un pezzo. Gli scansafatiche lo disegnano, se lo inventano o lasciano semplicemente quel buco bianco sulla parete della camera.
I bravi lo cercano, lo trovano e lo incollano al suo posto. E così aveva fatto lui. 
Si, perchè io ero come la prima categoria, non mi era mai poi così importato di avere un ragazzo, non mi ero mai posta la domanda 'relazione?'.
E lui aveva fatto il furbo. Aveva scovato il puzle della mia vita, nascosto da qualche parte nel ripostiglio, mi aveva guardata costruirlo e aveva captato il pezzo mancante. Si era presentato, si era fatto desiderare e si era piazzato al suo posto.
Io però ho dimenticato di incollarlo. Ed è stato questo l'errore. 
Se solo avessi detto la verità ad Harry o ai ragazzi adesso sarei tra le sue braccia, sentendo un brivido ogni qual volta toccava i miei capelli e assaporando ogni suo bacio.
Sospirai, guardando che ero quasi arrivata a casa. Quasi mi dispiaceva lasciare l'aria di fine febbraio dietro la porta di casa. 
Solo che ero partita alle 18.20 ed erano quasi le 19.00. Devo dire di essermela presa troppo comoda per comprare solo un cartone di latte.
Salii i primi tre gradini per entrare in casa, quando vidi un bigliettino sulla porta. 

>Sono uscita un attimo piccola, entra dalla porta al retro. -Mum.< 

Presi il foglietto in mano, la scrittura era diversa, e si firmava sempre con qualche stupido nomignolo tipo 'Mummy'..Sospirai.
Voltai l'angolo, e notai con dispiacere che era abbastanza buio ed inquietante. Mi fermai, sentendo d'un tratto un'aria strana. Deglutii a vuoto, per poi incamminarmi con passo veloce per la porta.
Sentii un fruscio veloce passarmi da dietro. Rabbrividii. Senza fermarmi o guardarmi indietro continuai a camminare, convincendomi che fosse stato solo un animale.
Ma un animale non era capace di sfiorarmi la schiena.
Il battito cardiaco aumentò nello stesso momento in cui mi trovai schiacciata al muro, incatenata tra due braccia muscolose e fredde. Tanto fredde.
Cercavo di vedere chi mi fosse davanti, e riuscivo a scorgere solo il mento illuminato dalla luna che aveva fatto scambio di posto con il sole e che adesso dominava alta nel cielo. 
La sua pelle candida. Lasciai cadere le buste per terra, sentendo le sue labbra posarsi sul mio collo ed istintivamente portai le mani all'altezza delle sue braccia. La sua maglia a maniche corte.
Quelle dolci labbra insistettero, passando la lingua sulla mia pelle. Un brivido. Strinsi forte il tessuto tra le mie mani. Inspirai forte, sentendo il suo corpo aderire perfettamente con il mio.
Il suo profumo. Gemetti piano sentendo le sue mani poggiarsi sui miei fianchi e stringere la presa. Volevo le sue labbra sulle mie. 
Posò un bacio sulla clavicola scoperta, gonfiando il petto ed inspirando forte il mio odore. -April..- la voce calda e roca, decisamente troppo roca. Era eccitato.
Sentii una specie di scarica elettrica attraversarmi la spina dorsale. 
Continuò a torturarmi le clavicole ed il collo, fino a posare poi definitivamente le sue labbra sulle mie.
Inspirai, portando le mani nei suoi ricci. I riccioli spettinati. Cominciò a far scontrare le nostre lingue e le sue mani attraversarono i miei fianchi delineandone il contorno. Chiusi gli occhi, godendomi quel piacere desiderato da tanto tempo.
Mi spinse sul muro gelido, facendomi venire una fitta al fianco sinistro. Si staccò di poco, respirando affannosamente. -No..- mormorai nell'estasi più totale. Mi erano mancate quelle labbra. -..ti prego, ti prego baciami.-
Poggiò ancora le labbra sulle mie, succhiandomi avidamente il labbro inferiore. Gli morsi quello superiore, e la stretta sui miei fianchi aumentò. Avvicinò ulteriormente il corpo al mio, facendoli combaciare un'altra volta. Infilai le mani nei suoi capelli, stringendoli forte. 
Mi prese in braccio facendomi accavallare le gambe ai suoi fianchi e cominciò a passare la lingua sulle mie labbra. 
Mi accorsi di stare ansimando, così come lui, ma non m'importava. Adesso l'unica cosa di cui avevo bisogno era Lui.
Rimanemmo a baciarci per non so quanto tempo, tanto. E non avevo mai desiderato niente di più in tutta la mia vita.
Si staccò a malavoglia dalle mie labbra, deglutendo. -Scusa.- sussurrò abbassando lo sguardo. Scossi la testa, non riuscivo a capire cosa volesse intendere. 
-Cosa..- si allontanò definitivamente, scomparendo nella penombra, vedevo solo il suo corpo reggersi in piedi, ansimante. -Hai un ragazzo adesso, ed io..sono stato egoista. Scusami..- 
Probabilmente adesso era sull'orlo di una crisi di nervi, e lo ero anche io. 
No, io non ho un ragazzo! L'unico ragazzo che voglio sei tu Harry! Non andartene.
-Io...Non.. andare via.- balbettai, riprendendo la busta da terra senza distogliere lo sguardo da lui. Avevo paaura che se lo avessi fatto sarebbe scomparso.
Sospirò. Sissurrò un addio e sparì, lasciandomi sola. 
Mi sforzai con tutta la buona volontà di non urlare e pregarlo di stare con me. 
 
 
HARRY.-
L'avevo baciata. L'avevo baciata, ancora un'ultima volta. 
Avrei potutto portarla con me e non lasciarla mai.
Probabilmente avevo solo peggiorato le cose per entrambi. Forse lei era riuscita a dimenticarmi, a farsi una vita senza di me, e dopo questo bacio le avevo sconvolto i piani. 
Lo stesso per me, ovviamente. Anche se io non mi ero fatto una ragione nel vederla con un'altro che non fossi io.
Era assurdo, anche solo pensare che il suo sorriso sia frutto di un'altro ragazzo e non mio. Mi faceva stare male.
-Heey, dove sei stato?- domandò con quel pizzico di malizia Niall vedendomi entrare. 
Alzai le spalle. -A caccia.- mi lasciai cadere sul divano accanto a Zayn che vedeva un barboso programma in TV. -E qual'è questo animale che ti ha lasciato un graffio sul braccio?- 
Liam, che intando stava maneggiando con qualcosa in cucina si voltò lanciandomi uno sguardo interessato, così come Zayn e Louis, che era appena arrivato.
-Cosa? Non c'è nessun..- alzai la manica della maglietta, scorgendo un graffio rosso proprio sulla spalla. -..graffio!- continuò Niall indicando la maglia.
Tutti scoppiarono a ridere e sentii un forte senso di imbarazzo. E' vero che sono miei amici, ma non vado a raccontargli anche quante volte faccio pipì.
-Okay, Hazza ha dimenticato April, party!- annunciò Louis alzandosi inpiedi e facendo un balletto imbarazzante. Mi misi una mano sul volto. -Magari..-
Il moro si fermò all'improvviso, sconvolto. -What?!-
Sospirai. -L'ho baciata, poco fa.- ammisi sentendo di nuovo quella voglia di toccare le sue labbra premermi nel cervello.
A momenti Liam non si strozzava con la sua stessa saliva, e a Niall stavano per cadere le braccia. Mentre vedendo l'espressione di Lou e Zayn sono..indecifrabili. 
Lou svenne, lasciando un sospiro rassegnato uscire della bocca di Zayn che ancora aspettava di trovare il suo potere e mi alzai dal divano, agitato.
Liam si siede, cercando di far rinvenire Louis che a momenti dava una delle sue visioni. -Speriamo che sia intelligente, speriamo che sia intelligente.- pregava Zayn tenendo le dita incrociate.
Nell'ultimo periodo Louis era strano, aveva visioni sempre offuscate e non molto chiare. Ma tutte, o alemno quasi tutte raffiguravano April, era preoccupante.
Mi passai una mano tra i capelli, quando Louis si sollevò dal divano e mi guardò spaventato. Ansimava e si grattava il collo. Lo faceva sempre quando era preoccupato per qualcosa.
-Louis, dammi una bella notizia.- mormorai guardandolo negli occhi blu. Lanciò uno sguardo all'orologio. Segnava le 19.30.
-April è con Justin. Alla casa abbandonata.- Tutti scattarono in piedi. Gonfiai il petto, trattenendo il respiro per non urlare. 
Zayn si passò una mano tra i capelli, evidentemente agitato. -Cosa..Cosa diceva la visione?- domandò Liam, prendendo le chiavi della macchina.
Tutti lo seguimmo e ci fiondammo in auto. Lou allacciò la cintura siedendosi davanti con Liam. -Adesso tutto coincide, porcocazzo!- urlò il moro, mettendosi le mani nei capelli.
Intanto Liam aveva già imboccato la strada per la casa. La mia calma stava andando a farsi fottere.
Se solo quel verme avesse messo le mani sulla mia April.. -Lou dimmi cosa cazzo dice la visione!- sbraitò Zayn. 
Lo guardai sbalordito. E lui era quello che due mesi fa voleva sbranarsela. 
Louis sembrò irritarsi, infatti dallo specchietto potei constatare che i due canini erano spuntati e i suoi occhi erano rossi.
Mi stavo preoccupando.
 
 
APRIL.-
Justin mi aveva portata alla casa abbandonata, e sembrava più brutta e spaventosa adesso, anche se non dovevo fare da pranzo per il vampiro di fronte a me ero spaventata.
-Che ci facciamo qui?- domandai, tentando di non far trasparire la mia insicurezza. Lui si voltò verso di me. Mi afferrò una mano e mi condusse vicino alla finestra. Aveva il vetro rotto ed alcuni pezzi erano sparsi per il tappeto rosso sotto i nostri piedi. 
-Guarda.- sorrise. 
La sua mano si sollevò in aria e dei pezzi di vetro della finestra rotta si sollevarono sulle nostre teste. Guardai Justin che sorrise concentrato.
Lasciò che la luce della luna si riflettesse sui pezzi di vetro, e nella stanza  buia si accesero migliaia di luci piccole e graziose. Rimasi sbalordita.
Tuttavia, mi sentivo incolpa con lui. Era come se gli avessi mentito. Il bacio con Harry mi aveva scossa.
Mi aveva trovata in cucina con le mani sul banco e il fiato corto. Mi aveva chiesto cos'avessi e gli avevo mentito dicendo che avevo visto un'animale tagliarmi la strada nel tregitto supermercato-casa.
Mi allontanai di poco, e i pezzi di vetro caddero a terra. -Cosa c'è?..- domandò guardandomi.
Abbassai lo sguardo. -Io, credo di dovertelo dire..-
Inclinò la testa da un lato. -Cosa devi dirmi?- Sopirai. -Ho..baciato Harry.- sputai tutto d'un fiato.
Justin sembrava scosso, evidentemente non se l'aspettava. Per un momento rimase fermo, guardandomi, poi i suoi occhi divennero di nuovo rosso fuoco e i suoi canini spuntarono più affilati che mai. -Lui deve soffrire!- urlò, venendomi incontro. Indietreggiai, cercando di tenere le distanze.
L'ultima cosa che volevo era far arrabbiare Justin. Lui non era cattivo, era soltanto spaventato e triste. Aveva bisogno di una vera amicizia.
-Just, io..- tentai di spiegargli ma si scannò su di me, prendendomi il volto fra le mani. -Mi hai mentito.- sussurrò sulle mie guancie.
Sussultai per la troppa vicinanza e per la paura. Quando faceva così mi metteva paura, un'incredibile paura. 
In quel momento sentii un fruscio alle mie spalle e subito dopo mi trovai accanto alla finestra, stretta nella morsa di Justin. Teneva un pezzo di vetro affilato tra le mani e lo puntava sul mio polso. 
-Lasciala andare.- alzai gli occhi e lo vidi. Era lì con Zayn e Liam. Avevano l'aspetto alquanto furioso, e i loro occhi erano tetri e minacciosi. Non sembravano loro. 
Justin rise. -Un passo e la uccido.- disse, apparentemente calmo. -Jus..- non mi fece finire che mi sussurrò di tacere all'orecchio. Rabbrividii. 
Sentivo le sue mani ghiacciate stringermi le guancie e sentivo la punta del pezzo di vetro premere sul mio polso. Lanciai uno sguardo ad Harry. 
Guardava la lama, era impaurito. -Justin..lasciala andare. Lei non c'entra niente.- tentò Liam, mostrando la fila di denti bianchi. 
-E' una piccola bugiarda..- sussurrò, in modo che però anche i ragazzi riuscissero a mentire. -E basterà solo un vostro passo falso e la ucciderò, ragazzi.-
Zayn saettava lo sguardo da me al polso scoperto e quasi prendeva la colla e si attaccava le suole al pavimento per non correre da me.
Poi successe tutto in un momento. 
A stento mi accorsi di cosa stesse succedendo. Sentii Liam urlare: -Ragazzi no!-, guardando alle nostre spalle.
Poi Louis e Niall sbucarono da una finestra, Justin si voltò di scatto e sentii solo un lacerante dolore all'altezza del polso.
Caddi a terra, dopo aver lanciato un urlo strozzato. Era doloroso, soffocante.
Mi presi il polso con l'altra mano, abbassai lo sguardo e notai l'avanbraccio destro completamente insanguinato.
Senza preoccuparmi di quello che mi stava accadendo lanciai uno sguardo ai ragazzi. Tutti gonfiarono i polmoni all'unisono, invasi dal mio odore di sangue fresco.
Zayn mi guardava, e probabilmente si stava mordendo la lingua, così come Louis e Niall che tenevano fermo Justin dietro di me.
Harry mi venne vicino, prendendomi il viso tra le mani, dolcemente. -Scusa, scusami tanto April, io..- era mortificato, lo leggevo nei suoi movimenti, nei suoi occhi. 
-Non è niente..-tentai di nascondere il polso ferito sotto la giacca. Il tessuto con la pelle bruciava, tanto.
Fu in quel momento di distrazione che Il biondo saltò addosso ad Harry, facendolo scivolare su tuto il pavimento, fino a fargli sbattere la testa sul muro opposto. Sobbalzai portando una mano alla bocca.
Harry lanciò un urlo rabbioso, rialzandosi e spingendo Justin violentemente. Lui finì su una colonna poco distante da me. 
Liam mi si avvicinò. -April, devo portarti a casa.- farfugliò nell'agitazione più totale. Venni caricata in braccio al moro che cominciava a camminare verso l'uscita. 
I miei occhi non si staccavano dalla scena, ed il dolore al polso aumentava via andando. Sentivo il sangue pompare veloce, e le lacrime stare per scendere. 
Justin si voltò a guardarmi, Harry tentò di morderlo e lui prontamente lo prese dalla maglia e lo fece cadere sulle gambe di Liam.
Il moro cadde a terra ed io strisciai sul pavimento sudicio fino a scontrarmi con i vetri per terra. 
Non sentivo più il contatto con la gamba sinistra. Tremavo. 
Non ci fu nemmeno bisogno di guardare, perchè avvicinai la mano alla coscia ed estrassi due pezzi di vetro conficcati in essa. Dolore.
Niall e Zayn si lanciarono su Justin, bloccandogli le braccia. Harry mi lanciò un'occhiata mortificata, poi si voltò rabbioso verso Justin e gli si avventò facendo sbucare i due canini.
Stava per morderlo. -Harry!- urlai, tentando di tenere gli occhi aperti.
Il dolore era penetrante in entrambe le parti, era come se mi stessero squartando in due. Il riccio si voltò verso di me. Scossi la testa. -Non ucciderlo.- sussurrai, sicura che avesse potuto sentirmi.
Sembrò incantato, come se gli facessi pena e le sue labbra erano semiaperte. 
La testa mi girava, e sentii le mani di Louis afferrarmi dai fianchi e caricarmi in braccio. -April..April!-
Buio.


Ahgjhfgjdgh, EEEEE MACARENA! *u*

Si avvicina Natale, che bello :'33
sjhgd, voi avete chiesto qualcosa in particolare per il Natale? Io ho semplicemente chiesto dei soldi. Semplicemente è ironico c:
Quest'estate mamma e papà mi mandano a fare un viaggio studio in..*rullo di tamburi* ...Irlanda(!!!) e mi servono parecchi soldi, quindi raccimolo a Natale e al compleanno ^^
Bene, dopo avervi raccontato la trama della storia della mia vita,(?) passiamo al capitolo.
Spero che vi sia piaciuto, è uno di quei capitoli intensi ed incasinati, ecco perchè ho pubblicato tardi, sorry girls :((
Poi..10 recensioni?! No dico, volete farmi svenire?! :'D
Ceh tipo che ho letto le dieci recensioni e stavo urlecchiando per tutta casa jhgjdhgd, grazie! 
Poi, una domanda importante: Io dovrei mettere una parte hot sui due piccioncini, preferireste che facessi una OS apparte o lo metto come capitolo nella storia? c:
Datemi un vostro parere e ancora grazie mille per le recensioni, vi adoro ragazze. c:
-Kisses


 
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Capitolo 19
*** ATTENZIONE- ***


ATTENZIONE!


In questo periodo ho tantissime cose da fare e non trovo il tempo per scrivere çwç
Quindi mi scuso con tutte voi.. pubblicherò il diciannove nelle vacanze c:
Scusate ancora, love yaaa!
#Gio

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Capitolo 20
*** Capitolo diciannove. ***


Capitolo diciannove.
 

Sentivo la luce del giorno toccarmi il braccio seminudo, ed era una sensazione piacevole. 
Quel celore mi rigenerava completamente, mi sentivo meglio. 
Tenevo ancora gli occhi chiusi, e sentivo un odore strano, diverso. 
Avvertii improvvisamente qualcosa stringermi la coscia e sentii caldo dall'altrzza del petto fin giù alle gambe. 
Aprii prima un'occhio, poi l'altro. Le immagini erano offuscate e non molto chiare. Vedevo una persona difronte a me, era familiare.
Avevo la gola secca ed avevo perso la sensibilità del braccio destro. Cominciai a sbattere le palpebre ripetutamente avvertendo sempre più dolore e riuscii a sentire delle voci sussurrate attorno a me.
-..Niall?- azzardai guardando meglio chi mi stava di fronte. Lui si voltò e mi sorrise sospirando. -Oh grazie al cielo.- mi accarezzò la testa.
-Liam si è svegliata!- disse poi, voltando lo sguardo verso l'altro che amareggiava in cucina con qualche pentola. 
Liam corse accanto a me sorridendomi con compassione. -Hey, April.- sussurrò.
Mi guardai attorno, quella non era di certo casa mia. Il divano attaccato alla parete bianca piena di quadri. Il pavimento in parquet, la finestra-balcone sulla destra. 
Il mini cucinino difronte a me e le scale esattamente dietro Niall. -D..dov'è Harry, dov'è Justin?- domandai agitata.
Sentivo un brutto presentimento. Non ricordavo molto della sera precedente. 
Lanciai uno sguardo sul mio braccio disteso sul divano, era avvolto da una fascia e uno spiraglio di sole mi toccava l'avanbraccio scoperto. 
La gamba era stata liberata dai pantaloni ed era fasciata esattamente come il braccio. Mi sentii in imbarazzo. Chi mi aveva tolto i pantaloni?
Liam si guardò con Niall e trattennero il fiato, fin quando non arrivò Zayn. -April!- corse verso di me, mi abbracciò. Mi abbandonai a quella stretta forte e rassicurante. 
Io e Zayn non eravamo mai stati tanto amici, anzi in precedenza lo sentivo come un nemico e un po' inquietante. Quella sera a casa di Jane però mi aiutò tantissimo. Rimasi tra le sue braccia fin quando non arrivarono Harry e gli altri. Era  stato gentile e premuroso.
Esattamente come adesso, che mi accarezzava la guancia lentamente. Sorrideva. -Dov'è Harry..e Justin? Io..- 
Arrivò anche Louis. -Tranquilla, non l'ha ucciso.- sembrava infastidito. 
Ah già, il suo potere di leggere nel pensiero. Guardai Zayn. Sembrò capirmi e abbassò lo sguardo. -E' andato via.-  
Cominciai ad agitarmi. -C..cosa, come è andato via? Cosa significa che è andato via? Dov'è Harry?- tentai di alzarmi ma le mani forti di Zayn mi riportarono stesa sul divano. -April sta calma. Harry è uscito per fare un giro e Justin è..vivo.- anche Liam sembrava non gradire questo particolare.
Li capivo, e loro dovevano capire Justin. Li avrei fatti parlare, li avrei fatti chiarire.
Sopirai abbassando lo sguardo. Sentivo tanto dolore alla gamba e altrettanto al cuore. Volevo Harry, lo volevo qui con me. 
Gli occhi pizzicavano e da sotto le coperte mi pungevo i palmi delle mani con le unghia per impedirmi di piangere. 
Sentii il rumore di una serratura ed i ragazzi si alzarono all'unisono, sparendo su per le scale. -Ci vediamo dopo.- Niall mi fece l'occhilino e se ne andarono.
Deglutii a vuoto e tentai di mettermi seduta sul divano, ma come tentai un movimento con le braccia esse cedettero, facendomi tornare stesa sul divano. 
Pregai che nessuno sentisse il battito accellerato del mio cuore quando il rumore delle scarpe si faceva sempre più vicino. -Liam..?- sussurrò Harry dal corridoio.
La sua voce, il suono più bello che potessi mai sentire.  
Proprio in quel momento entrò nel salotto. Era semplicemente bellissimo. I capelli spettinati, una maglietta bianca, le sue due collane sempre appese al collo, una giacca nera e un pantalone dello stesso colore.
Fece una veloce ispezione della cucina, poi posò il suo sguardo su di me e notò che ero sveglia e lo stavo osservando.
I suoi occhi nei miei, sentivo la gola secca.
Abbassai lo sguardo non riuscendo a reggere il suo. Si sedette sulla sponda del divano accanto ai miei fianchi e mi fissava con insistenza. Un senso strano allo stomaco. Avevo fame delle sue labbra, dei suoi baci.
-Ciao piccola..- sussurrò sorridendo. Mi accarezzò i capelli, rabbrividii. Sorrisi e lo guardai. 
Era perfetto. Poggiai una mano sulla sua, portandola delicatamente sulla mia guancia. Chiusi li occhi sentendo le sue dita scorrere sulla mia pelle. 
-Come stai?- Poggiai una mano sul suo cuore, stringendo la t-shirt. -Mi sei mancato.- sussurrai puntando i mei occhi nei suoi. Sembrò spiazzato, poi sorrise flebilmente. Giusto l'angolo della bocca si inclinò verso l'alto, poi posò delicatamente le sue labbra sulle mie.
Inspirai forte il suo odore. Era così dolce attraente e tremendamente sexy. Staccò la mano dalla mia guancia e la posò sul divano, sporgendosi di più su di me, mentre con l'altra mano mi accarezzava il fianco da sopra la coperta. 
Continuò a sfiorarmi le labbra, a carezzarle dolcemente senza decidersi ad approfondire il bacio. -Ho pensato al peggio. Mi dispiace..- farfugliò invadendomi le narici con il suo buonissimo odore. 
Gli misi le mani sulle spalle, costringendolo ad avvicinarsi. Volevo quel contatto più di ogni altra cosa al mondo. Scossi la testa e allungai il collo per baciarlo. Schiuse le labbra e gli sfiorai la sua liangua prendendo l'iniziativa per prima.
Sembravo una drogata in astinenza.
Sorrise sotto un bacio.
La mano che era sulla coperta si muoveva dolcemente mentre le mie dita sfioravano e venivano sfiorate dai suoi boccoli. L'avanbraccio scoperto gli sfiorò l'orecchio facendomi venire mille brividi lungo il corpo.
Passò la mano sotto la coperta, poi sotto la maglia. Adesso le sue mani giocavano con la forma del mio fianco salendo e scendendo ritmicamente. Avevo la pelle d'oca ed il bacio era diventato sempre più famelico e vorace. 
Salì più su, accarezzandomi la pancia piatta. Rabbrividii e se ne accorse, poichè rallentò i ritmi del bacio. Giocò con l'ombellico sforandolo ed accarezzandolo, come se fosse la cosa più bella.
La sua lingua si muoveva nella mia bocca e danzava con la mia. Un bellissimo ballo. Un milione di emozioni. Mi era mancato Harry.
Mi erano mancati i suoi baci prudenti ma veloci, violenti allo stesso tempo. Le sue labbra morbide e setose. I suoi capelli soffici.
Sobbalzai non appena la sua mano srrivò a sfiorare l'elastico delle mie mutandine. 
Si staccò immediatamente, guardandomi mortificato. Sembrava che stesse commettendo chissà quale crimine. -No, ti prego.- mormorai con voce strozzata.
Si passò la lingua sulle labbra e si morse il labbro inferiore. Gli accarezzai il braccio ancora vicino ai miei fianchi. -Torna qui..Harry.- sussurrai tenendo lo sguardo basso. 
Si avvicinò un'ultima volta alle mie labbra, depositandovi un bacio casto, lungo. Poi mi guardò. -Scusa..- sorrise leggermente e si alzò avviandosi in cucina.
Sospirai, riaggiustandomi la maglietta e la coperta addosso. Sentivo un po' più freddo. 
-Chi..mi ha spogliata?- domandai imbarazzatissima. Le mie guancie avevano preso un colorito rosso fuoco, ne ero certa e lui sorrise guardandomi in quelle condizioni.
Bastardo.
-Da chi vorresti essere spogliata?- Anche se Harry non sembrava, poteva essere pervertito e malizioso come un ragazzino di tredici anni. 
Ora il rosso sulle mie guancie era decisamente più vivo. -Beh..Oh Dio!- sussurrai sbattendomi il palmo della mano sulla fronte. 
Rise.
Lo guardai ridere, la sua risata isterica. Sorrisi. Poi tornò serio. -Credevamo che potessi morire, l'ho fatto d'istinto.- Alzò le spalle.
Calò un silenzio tombale.
-Gli altri sono di spora? Ti hanno svegliato loro?- domandò con indifferenza, o quasi. Con un pizzico di malizia ruscii a notare un rigonfiamento sui suoi pantaloni. Sorrisi mordendomi il labbro. Poi scossi la testa. -Hum..no. Sai..-cominciai, facendomi forza con un solo braccio e riuscendo a sedermi. 
-Sai dov'è..Justin?- La sua espressione era tra l'arrabbiato furioso e tra il frustrato. Versò dell'acqua in un bicchiere e mi raggiunse sul divano. Si risedette difronte a me e mi porse il bicchiere. -E' sparito.-
Guardai l'acqua nel mio bicchiere un po' titubante. Mi rigiravo il bicchiere tra le mani, pensando. -Non è veleno.- scherzò guardandomi. 
Spostai il mio sguardo su di lui. -Harry?- 
I suoi occhi erano fissi nei miei. Annuii. -Mi..faresti un favore?- Aggrottò leggermente le sopracciglia, poi annuii. 
Deglutii e sospirai. In normali circostenze avrei detto che fosse stato presto, ma ne ero certa, adesso. 
 
 
HARRY-
Fu sicura che la stessi guardando e dopo aver sospirato parlò. -Vieni a letto con me.- disse poi sicura di se. 
Rimasi interdetto da quelle parole. Dal desiderio acceso che c'era nei suoi occhi ogni volta che mi avvicinavo. 
Scossi la testa impercettibilmente. -Non posso, April..- tentai di spiegarle, ma mi fermò. -Ti prego Harry. Perchè non vuoi, io..ho bisogno di te.
I suoi occhioni blu brillavano e le sue labbra rosse erano leggermente socchiuse. 
Anche io avevo bisogno di lei. 
-Non posso. Potrei ucciderti April, dico sul serio.- tenni un'espressione dura. Avrei potuto seriamente non controllarmi. 
-Allora trasformami!- non era arrabbiata, non stava scherzando. Era seria. Trattenni una risata. -Scherzi vero? Io non lo farò.-
-..Perchè?!-  
 -Non posso ucciderti, non posso destinarti a questo schifo di vita.- 
Mi alzai infuriato cominciando a girare per la stanza. E sperai vivamemte che i ragazzi non stessero ascoltando la mia conversazione, o sarei morto di vergogna. 
Sospirò sdraiandosi sul divano. Si tirò le coperte addosso e incrociò le braccia. Mi fermai in mezzo alla sala per guardarla. 
-Sei arrabbiata?-  le domandai mangiandomi le unghia. Non volevo che si arrabbiasse per questo. 
Scosse la testa leggermente, tenendo lo sguardo fisso nel bicchiere e cominciò a far tremare l'acqua al suo interno dondolando un po' il contenitore di vetro. Sbuffai. 
-Andiamo April, non puoi chiedermi questo..- mi avvicinai di nuovo a lei, inginocchiandomi per terra e tenendo i gomiti sul divano. 
Annuì e mi guardò. -Vieni a letto con me allora..- Non riuscivo a staccarle gli occhi di dosso. Era così bella. Deglutii. 
Mi accarezzò dolcemente la guancia, posando il bicchiere per terra. -Ti prego Harry..- 
Il suo fiato caldo sulle mie labbra mi eccitava in modo incredibile. Chiusi gli occhi, abbandonandomi alle sue dolci carezze nei capelli. Amavo quando lo faceva. 
Poi posò le labbra sulle mie, delicatamente. Mi lasciai trasportare da quel bacio tenero, dolce. Poi mi staccai. -Okay, ma non oggi.-
Sorrise mordendosi il labbro. -Grazie.- sussurrò lasciandomi un bacio sulla guancia. Sospirai. 
Stronza.


OH, OH,OH, MERRY XMAAAAS! 

(??) She's going crazy. c':
Mi scuso tremendamente con tutte, ma si da il caso che i miei professori abbiano voluto fare le verifiche negli ultimi giorni prima delle vacanze e che io abbia dovuto studiare come una nerdona. ><
Se quella stronza di matematica non min mette un sette la strangolo. :'D 
Mettendo da parte i miei problemi...Come vi sembra il capitolo? I know, è cortissimo. Ma sono incredibilmente stanca e poi questo doveva essere dedicato solo al 'ritrovo' di Harry e April C':
Bene, spero taaanto che vi sia piaciuta e ho deciso di fare un po' di ringraziamenti *u* shgdjsgh 

Un enorme grazie a:

-KekkaChocolate

-tinkkss

-VIAMOIDOLI

-devonneidol

-Lulu_Styles

-Directioner15

-Acidodesossiribonucleico

-Ciccia_Love_Smile

-Esse_Edward

-Fabiana12

-cha_Directioner

-FedePayne_1


E un grazie enorme anche a tutte le fan silenziose che seguono la mia storia c: 
#Kisses


 
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Capitolo 21
*** Capitolo venti. ***


Capitolo venti.
 
 
Rimasi due giorni a casa dei ragazzi. Era tutto così assurdo.
Justin che era sparito, quella conversazione con Harry, mia madre che si fidava di un ragazzo che la chiamava per dirle che sua figlia non tornava a casa per due giorni. 
Troppo strano.
Avevo appena finito l'ennesima doccia di quei due giorni. Mi rilassava immensamente, anche se il sapone sulle ferite bruciava.
Uscii dalla cabina facendo uscire l'acqua superflua dai capelli e ad occhi chiusi arrancai con le mani per cercare un'asciugamani. Ma tutto quello che le mie mani toccavano era solo muro freddo. 
Aprii gli occhi, sperando che l'acqua non me li facesse lacrimare e mi guardai attorno alla ricerca di qualcosa per asciugarmi. 
L'unica cosa che c'era in quel bagno era un'asciugamani per la faccia. Strabuzzai gli occhi e l'afferrai, sperando di riuscire a coprirmi tutto il corpo.
-Hey April..- mi sentii chiamare da dietro la porta, era Zayn. Velocemente tentai di mettermi l'asciugamani attorno al corpo, ma la porta si aprì troppo presto.
-Sei p..- la sua espressione era tra il sorpreso, l'imbarazzato e l'emozionato. L'asciugamani copriva si e no le parti intime del mio corpo, tutto il resto era scoperto e agli occhi di Zayn.
Cominciò a fissarmi da capo a piedi, mi sentivo un pollo. Le mie guancie avevano un colorito decisamente troppo rosso, e iniltre stamo morendo di freddo.
Avrei voluto dirgli di uscire e prenderlo a calci, ma l'imbarazzo non mi faceva articolare parole.
-Zayn quanto ci met..-Arrivò anche Harry, e non appena mi vide in quello stato spintonò via Zayn e chiuse la porta infilandosi nel bagno con me. 
Okay, adesso ero sicuramente molto più imbarazzata di prima. Mi fissava con quei suoi occhi verdi. 
Non riuscivo a muovermi di un centimetro.
Uccidetemi, adesso.
-Hum...volevo sapere se..ti sentivi bene per...- balbettava gesticolando, però poi uscì dal bagno, lasciando la porta aperta. 
Approfittandoc he non c'era nessuno nei corridoi mi avvolsi per bene l'asciugamani addosso e subito dopo Harry fece il suo ingresso con un'accappatoio in mano. 
Lo afferrai e lo indossai. -Insomma..te la senti di venire a scuola, oggi?- domandò guardandomi negli occhi. 
Alcune gocioline mi scivolavano sul viso e sulle labbra. Ci passai velocemente la lingua ed Harry sospirò. Un po' troppe emozioni per quei minuti. -Io..Hem,si.- 
Afferrai un pettine e cominciai a spazzolarmi i capelli. Harry sorrise. -Ti aspettiamo in salotto.- si avvicinò lentamente a me, avvicinando il mio corpo con il suo con una mano. 
Posò delicatamente le labbra sulle mie e mi tirò magiormente a se. Intrecciai le dita nei suoi capelli, abbandonandomi a quel tocco così dolce.
Mi succhiò leggermente il labbro inferiore e mi accarezzò il braccio coperto dall'accappatoio per poi allontanarsi da me. 
Si leccò le labbra. -Vaniglia.- sorrise facendo riferimento al bagnoschiuma. Sorrisi anche io. -Muoviti.- mi lasciò un ultimo bacio all'angolo della bocca e sparì dietro la porta.
Chiusi la porta a chiave e posai le braccia sul lavandino, non sentendomi più le gambe. Era così ogni volta che ci baciavamo.
Sentivo il cuore finirmi in gola e le gambe impossibilitate a reggere tutto il peso del mio corpo.
Sopirai e cominciai ad asciugarmi i capelli. 
 
-April!- mi voltai a sinistra e la bionda mi corse incontro. 
-Oh, ciao.- le sorrisi io. Sembrava agitata e preoccupata. Mi si avvicinò e mi accarezzò un braccio. 
-Come stai? Ho saputo dell'incidente..- disse con voce dispiaciuta. 
Ad Holmes Chapel le voci giravano più in fretta del vento. Era qualcosa di incredibile come la gente riuscisse a sapere i fatti anche prima che tu te ne renda conto.
-Si dai, sto meglio. Ma..chi te l'ha detto?- domandai incuriosita. Per quanto ne sapessi, nessuno della scuola sapeva nulla. 
Catlin si guardò attorno. -Il tuo ragazzo.- sorrise. Inarcai la testa da un lato. Harry? E a perchè lo aveva detto a lei? -..Che sta venendo qui.- continuò indicandomi con un gesto del capo dietro alle mie spalle.
Mi voltai richiudendo l'armadietto. Era esattamente alle mie spalle e mi guardava con una faccia disprezzata. -Vieni un secondo?- domandò guardando in basso.
Lo guardai stranita, poi mi voltai verso Catlin dietro di me e alzò le spalle. 
Lo seguii senza dire nulla. Mi portò fuori alal scuola e non disse nulal per tutto il tragitto. Che fosse successo qualcosa?
Mi diedi una risposta da sola, non appena vidi la testa bionda di Justin spuntare da un angolo. 
Sussultai, un po' per la sorpresa, un po' per i suoi occhi rossi puntati su di me. 
Harry fece un passo più lungo degli altri e si posizionò quasi davanti a me. -Levati Styles.- ringhiò infatti subito dopo Just.
Harry lo guardò truce, per poi spostarsi lentamente davanti a me, lasciandomi l'intera visione di Justin. 
Indossava gli stessi indumenti dell'ultima volta che l'avevo visto, solo che la maglia era leggermente streppata sul braccio destro e c'era un taglio abbastanza evidente. 
I pantaloni un po' sporchi. 
Lo guardai. -Ma che hai..combinato Just?- feci qualche passo verso di lui, e sentii una mano stringermi il braccio. Mi voltai verso Harry che mi intimava con lo sguardo di non fare nemmeno un passo in avanti. 
Mi strattonai dalla sua presa. -Stai tranquillo.- sputai acida.
Ero un po' arrabbiata con lui. Non si fidava di Justin, e faceva bene. Ma voveva fidarsi di me. 
Gli fui difronte, e i suoi occhi color oro adesso erano rosso fuoco, per non parlare dei canini sporgenti. -Justin, perchè sei sparito?- 
-Mi hai mentito April.- non era arrabbiato, era solo deluso. 
Abbassai lo sguardo trovando improvvisamente le mie mani più interesasnti dell'argomento. -Io..- stavo per rispondere, quando Harry mi precedette.
-Le hai impedito di vedermi, stronzo!- urlò. Justin lo guardò truce. 
-Stava meglio quando era con me.- controattaccò il biondo. 
Mi posizionai tra i due, che erano sul punto di picchiarsi e feci spazio con le mani. -Smettetela voi due, cavolo!- Guardai prima Justin, poi Harry.
Entrambi avevano uscito fuoiri i canini e se li mostravano a vicenda, come per intimorirsi l'un l'altro e non mi calcolavano nemmeno. 
-Harry, vattene.- Sembrò tornare sul pianeta Terra, e mi guardò sorpreso. Stava per ribattere e lo fermai. -Hai sentito.- 
Lanciò un'occhiata a Justin e voltò l'angolo, lasciandomi parlare con il ragazzo.
-Io lo amo, Just. Non.. non potevi tenermi lontano da lui. Io..stavo morendo.- confessai guardandolo con compassione. 
-Lo sapevo. Era solo, che pensavo che per una volta qualcuno potesse lasciare Harry per me.- ghignò amareggiato. -Ma evidentemente è impossibile. Piace a tutte il ricciolino senza palle!- alzò le spalle e gli diedi un buffetto sul petto.
-Hey!- Alzò lo sguardo su di me e rise. I suoi occhi cambiarono colore. Divennero di nuovo color oro e il suo bel sorriso ritornò normale. 
Sorrisi. -Quindi..- stavo per continuare la frase, però mi precedette. -Mi dispiace..- 
Sospirai. -Per tutto April, davvero, scusa. Come sta il polso..e la gamba?- domandò pentito e imbarazzato. 
Scoprii il taglio al polso, stava guarendo. Alzai le spalle. -Va bene. Sta guarendo, e comunque..Ti perdono. Infondo, hai solo bisogno di qualcuno da amare e che ti ami.- gli sorrisi dolcemente. 
Mimò un 'grazie' con le labbra, e gli corsi tra le braccia abbracciandolo. Sembrò spiazzato da quel gesto, però poi ricambiò stringendomi a se. 
In quel momento sentimmo delle risate e Zayn e Niall spuntarono da dietro alle spalle di Justin. 
A Niall cadde il frullato dalle mani, Justin di staccò da me e li guardò senza muoverisi e Zayn aveva assunto un'espressione arrabbiatissima.
Mi soffermai con lo sguardo sul moro, che aveva cominciato a respirrare affannosamente. I suoi occhi divennero rossi e spuntarono due canini. 
Stavo per dirgli di calmarsi, quando  Justin, che aveva ancora un braccio alla mia vita, rimase come paralizzato. Non si muoveva di un millimetro, solo le sue labbra potevano parlare. -Non volevo farle nulla di male..- riuscì a dire.
Non stavo capendo, ero terrorizzata. In quel momento arrivò Harry. -Zayn!- gli si avvicinò così come Niall. -Hai trovato il tuo potere..- constatò Niall a bassa voce, continuando a scrutare la figura di Just. Era diventato improvvisamente bianco. Bianco come la carta. 
Faceva paura. -Zayn..fermati.- gli intimò Harry. Ma lui continuaav aguardarlo arrabbiato. -Che ci fa qui questo stronzo?- urlò Zayn su tutte le furie. 
I capelli di Just divennero altrettanto bianchi, sembrava morto. 
-Zayn!- toccai la mano di Just, era diventata pietra. Stavo cominciando ad impaurirmi sul serio. 
-Zayn fermati. E' venuto a chieder scusa ad April. Fermati.- Harry gli mise una mano sulla spalla. -Trova il tuo equilibrio. Pensa ad April..-  Zayn mi guardò un secondo.
Avevo il viso terrorizzato e saettavo lo sguardo dai tre a Justin che pian piano stava morendo pietrificato. 
-Zayn..- sussurrò Justin a labbra serrate. -Zayn fermo!- continuai io, cercando di tenere quanta più calma e autocontrollo possibile. 
Poi Zayn distolse lo sguardo da Justin. Una scossa lo fece ritornare se stesso e il biondo al mio fianco cadde a terra sfinito. 
Mi avvicinai a lui, vedendo con la coda dell'occhio Harry fissarmi. -Justin, stai bene?- domandai stupidamente.
I capelli e la pelle erano tornati come prima e respirava faticosamente. Annuì. -Zayn ha la Stasi Temporale.- disse lui guardandolo. 
Zayn continuava a fissarlo infuriato. 
Zayn aveva la che?! 
-Cosa?!- domandai guardandoli. Niall e Harry si lanciarono uno sguardo e abbracciarono Zayn urlando di gioia. -Cazzo Zayn hai un potere! Ed è anche bello forte!- fece Niall battendogli il cinque. 
Il moro sorrise. -Davvero?- 
-La Stasi Temporale ha la capacità di rallentare le molecole di un corpo fino a fermarlo. Zayn scherzi? E'..uno dei poteri più forti.-continuò Harry. 
Sorrisi senza saperlo. Zayn si sentiva sempre escluso dagli altri quando si trattava di poteri, e adesso che aveva il suo ero felice per lui.
Insomma, stava per ammazzare Justin..-Che ci fa lui qui?- cambiò discorso portando gli altri due a guardare Justin e me per terra. 
Aiutai Justin a rialzarsi e li guardai. -E' venuto per farsi perdonare. Anche da voi.- puntualizzai guardandoli seria. 
Si scambiarono un'occhiata fuggitiva ma non parlavano. Guardai Justin.
-Vattenre.- disse Zayn calmo, prima che il biondo potesse dire qualcosa per scusarsi. -Cosa?- chiesi io guardandolo male. 
-Ha detto vattene Justin.-  mi ignorò Harry. 
Justin mi guardò. -Devo andare..non sono il benvenuto qui, ovviamente.- abbassò lo sguardo. 
-No..- sussurrai guardandolo. Non volevo andasse via. Non doleva farlo solo perchè glie lo stavano impedendo. 
-Si invece. Scusa ancora.- sussurrò per poi abbracciarmi. Mi sollevai sulle punte allacciando le braccia al suo collo e stringendolo a me. Sentivo qualcosa pungermi negli occhi, lacrime?
Harry fece un passo in avanti, sentendo sicuramente il corpo in ebolizione. 
MSi staccò da me, e lanciando un'altro sguardo agli altri tre andò via, sparendo nel boschetto dietro la scuola. 
Abbassai lo sguardo scuotendo leggermente la testa. 
Harry si avvicinò a me, cercando di accarezzarmi il braccio ma mi allontanai guardandolo male. -No Harry. Lui voleva solo chiedervi scusa e chiarire le cose.-
Zayn rise divertito. -Ha ucciso Jane!- 
Un colpo al cuore. Faceva ancora male, tanto. -E credi che l'abbia scordato, Zayn?- strillai a mia volta. Una lacrima mi rigò il viso, e la cacciai via subito. 
Niall non fiatava, si limitava a guardarmi mortificato, forse aveva capito che avevo ragione. -Io l'ho perdonato, dovete farlo anche voi.- sussurrai infine, allontanandomi dal gruppo.
-April..- tentò Harry, sfiorandomi ancora una volta il braccio. E ancora una volta mi allontanai. -Harry...- lo guardai negli occhi, cercando le parole giuste da urlargli in faccia, ma non ne trovai. O semplicemente erano talmente tante da non essere abbastanza veloci da venir fuori dalla mia bocca prima del suono della campanella.
Così me ne andai.


Buona sera! 

Avevo promesso che avrei aggiornato ed eccomi qui jhgjhjsdfg c: 
Ceh, mi sento una mita(??) ho scrtitto una OS lunghissima su Zayn e questo capitolo altrettanto impegnativo *u* ajsgdjdfgdj 
Ah approposito, vorrei chiedervi di passare dalla mia OS : ''No, i just wanna hold ya.''
Ci tengo tanto, e poi l'ho basata su una mezza idea che avrei di una prossima FF, q ho detto che a quattro recensioni avrei messo il primo capitolo. 
Se passaste mi fareste un graaande favore. :))) xx
Bene, non ho nulla da dire sul capitolo (come al solito, lol) spero che sia stato comprensibile ^^

Prima di andare, un enorme grazie a: 
- Fabiana12
- Ciccia_Love_Smile
- Giu_Giu_Styles
- cha_Directioner
- Directioner15
- mary_97_love 
- FedePayne_1
- _this is love
- Esse_Edward
- Acicocesossiribonucleico *Se cambi nick mi fai un favore perchè nei ringraziamenti è un casino riscriverlo, lol* 
- LuLu_ Styles
- josh_niall_louis
- VIAMOIDOLI 
Un grazie anche alle fan silenziose che continuano a recensire, preferire e seguire la mia storia, love you all! xx



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Capitolo 22
*** Capitolo ventuno. ***


Capitolo ventuno.
 
 
Rientrai nell'edificio con le lacrime agli occhi. In tempo per sentire la campanella suonare.
Non potevo credere che fosse tutto vero.
Non avevano nemmeno provato ad ascoltarlo. Lo avevano cacciato senza pietà. Era schifoso da parte loro, non me lo sarei mai espettata.
-April, tutto bene?- domandò Catlin. Per sbaglio le ero andata a finire addosso e non me n'ero nemmeno accorta.
Alzai lo sguardo nei suoi bellissimi occhi chiari. Abbozzai un sorrisetto tentando di non farle notare le lacrime agli occhi. -Hey hey..Non stai affatto bene. Ti senti male? Chiamo l'infermiera?- 
Scossi il capo afferrando un fazzoletto che mi aveva appena porso. Strizzai gli occhi sentendo le lacrime bagnare il tessuto che tenevo nelle mani. 
Mi avvicinai al suo armadietto poco distante da noi e mi guardai allo specchio e asciugandomi le lacrime tentando di non spazzare via anche quel poco trucco che avevo messo la stessa mattina.
-Vuoi dirmi cosa è successo?-  chiese più tranquilla. 
Spostai lo sguardo sulle porte della scuola e proprio in quel momento entrarono Zayn Niall e Harry.
I primi due scherzavano dietro tirandosi amichevoli spallate e buffetti, mentre Harry mi passò davanti con uno sguardo indecifrabile. 
Continuava a tenere lo sguardo su di me e faceva tremendamente male. 
Distolsi gli occhi dai suoi mordendomi il labbro superiore. -Owh..Avete litigato, giusto. Senti..Mi dispiace.- sussurrò lei accarezzandomi il braccio teneramente.
Alzai di nuovo lo sguardo nei suoi occhi sorridendole. -Non devi dispiacerti. Capita.-  stentizzai alzando le spalle. 
Peccato che non doveva capitare.
Harry e Zayn non dovevano mettersi così contro Justin. Aveva fatto cose brutte, era vero, ma avrebbero dovuto perdonarlo.
-Torniamo in classe altrimenti la Corelli ci ammazza.- scherzò lei facendomi ridere leggermente. 
Mi prese a braccetto ed entrammo in aula di Inglese. 
Purtroppo la professoressa era già in classe e stava già sbraitando contro un ragazzo che mi dava le spalle. 
-Non voglio ritardi nella mia ora!- urlò non appena aprimmo al porta. Il ragazzo si voltò. 
Era Louis, trattenni il respiro, sicuramente già sapeva.
-April, Catlin, a cosa devo il vostro di ritardo?- domandò stizzita lei battendo un piede per terra. 
-Prof non sono stata bene. Mi dispiace.- provò Catlin tossendo fintamente. 
Trattenni un risolino e per fortuna la prof ci mandò a posto, compreso Louis che, cogliendo l'occasione del banco libero dietro di me lo occupò sorridente.
-Come va Aprile?-
-Come se non lo sapessi.- risposi acida. Forse un po' troppo. 
Louis prese posto decentemente sulla sedia e tossì. -Hanno ragione loro.- Borbottò poi. 
Stavo per alzarmi e tirargli un pugno, ma mi ricordai che punto uno: ero in classe e sarei stata sospesa. Punto due: era un vampiro con incredibili poteri e riflessi pronti.
Tutto il resto della lezione e della giornata tentai di evitare sia Harry che i ragazzi. 
Non fu una cosa semplice.
 
 
Harry.-
Non potevo capire come avesse potuto perdonare una cosa del genere.
Aveva ucciso la sua migliore amica, l'aveva minacciata, spaventata, quasi uccisa e l'aveva allontanata da me sapendo che mi amava.
Allora perchè l'aveva fatto?
I miei pensieri furono scacciati via vedendo passare un cervo. 
Mi ci fiondai immediatamente su. Gli lasciai un morso sul collo e cominciai a tirargli via quanto più possibile sangue. Ero affamato, e il nervosismo di questa mattina non faceva che aumentare la mia fame.
-Avete visto Zayn?- domandò Liam staccandosi da una gazzella lasciata morta per terra. 
Si pulì la bocca con la lingua e guardò all'orizzonte tentando di intravedere qualcuno.
Altro particolare. I vampiri hanno una vista molto acuta.
-Sta giocando con i suoi poteri.- scherzò Niall indicando Zayn su un ramo d'albero che si diveriva a ridurre in nulla quelle povere foglie.
Ormai quel cervo non aveva ninet'altro che ossa nel corpo, quindi mi ci staccai soddisfatto. 
Zayn sorrise sentendo le parole dell'amico e staccò lo sguardo dal ramo sul quale si stava concentrando per posarlo su di noi che dal basso vedevamo la scena. -Ho un potere adesso, posso godermelo?- domandò retoricamente appendendosi con le braccia al ramo e dondolandosi come se stessi su un'altalena.
Louis sbuffo. -Hai tutta la vita davanti, Zayn.- 
-Tutto ok Lou?- domandai guardandolo. Sembrava irritato. 
Scosse la testa. -No è che mi da sui nervi questa situazione di Justin e April.-  ammise scompigliandosi i capelli.
Trattenni il respiro ripensandoci. -Sai dov'è adesso?- gli chiesi sperando in una risposta.
Lou alzò le spalle. -Va da lei e fatelo fino a domattina.- scherzò proteggendosi il pacco sicuro che gli avrei tirato un calcio. 
Trattenni una risata e sorrisi mordendomi il labbro. -Coglione. - gli diedi un buffetto sulla spalla. 
-Non posso farle questo, la amo troppo.- ammisi passandomi una mano sul viso.
Per quanto mi facesse impazzire l'idea di farla mia, non avrei mai corso questo rischio. -Cos..perchè?- domandò lui avvicinandosi a me. 
Stralunai gli occhi. -Scherzi? E poi è ancora vergine..Oh Dio, è straziante.- mormorai per non farmi sentire dai ragazzi. 
Realmente non avrei dovuto dire tutto questo a chiunque. Ma Louis non era chiunque, lui riusciva a capirmi più di chiunque altro. Mi fidavo di lui.
Annuì comprensivo strizzando le labbra. -Se usi precauzioni non ci saranno problemi Harry.- disse dandomi una pacca sulla spalla e superandomi. 
-Hey Louis!- lo chiamai e si voltò verso di me. -Grazie.- mi sorrise e raggiunse i ragazzi.
Cominciai a correre verso casa di April. 
Dovevo vederla, dovevo abbracciarla, baciarla e chiederle scusa.
L'ultima cosa che volevo era ferirla e farla stare male. 
Passai dal bosco evitando di andare sulla strada e in poco tempo arrivai sotto casa sua. 
Non andai alla porta principale ma mi recai sotto la sua finestra: la luce era accesa. 
Guardai l'orologio, erano le sette e mezza. 
Con un salto fui nel mini balconcino. C'erano le tende ad oscurare la visa da dentro la camera, ma riuscivo a distinguere due figure stese sul letto.
Corrucciai le sopracciglia e tesi l'orecchio per sentire megio: la sua risata. 
Sorrisi inevitabilmente, quando stavo per bussare sul vetro però sentii anche la voce di Justin. 
Justin.
Justin con April.
Justin era con la mia April.
Deglutii e inspirai lentamente per tenere la calma e per non lasciarmi trasformare. Bussai cautamemnte.
Dopo pochi secondi vidi la sua figura spostare le tende. -Harry?!- domandò spiazzata nel vedermi lì. 
Lanciò uno sguardo a Justin nel suo letto che si alzò immediatamente e prese qualcosa da sotto al letto.
La guardai bene da capo a piedi. Indossava una semplice magliettina a maniche corte e un pantalone un po' troppo sceso, infatti le si intravedevano le mutandine.
Inarcai un sopracciglio, cercando di guardare dietro alle sue spalle Justin. Stava...indossando una maglietta!
-April...-cominciai a non sentire più ragioni. 
Aprì la pocca per ribattere ma la superai ed entrai in stanza. Justin si stava davvero rimettendo la maglietta. 
Mi guardai attorno, il letto disfatto, i libri a terra, Justin mezzo nudo e lei vestita come se fosse estate quando eravamo a inizi Marzo.
Cominciavo a sentire caldo.
Justin sembrava spiazzato. Avevano tutt'e due un'espressione sorprsa in viso. -Che ci fai tu qui?- mi trattenni dall'urlargli in faccia.
-Stavamo solo..- si bloccò vedendo il mio sguardo infuocato. 
Mi voltai verso April. -Hum..Justin, ci sentiamo domani, okay?- Seguii il suo sguardo. 
Lui le sorrise e le si avvicinò a lasciarle un bacio sulla guancia. 
Ok adesso avevo eccessivamente caldo.
Si sistemò meglio la maglietta ed uscì definitivamente dalla stanza.
-Ora mi spieghi cosa ci faceva qui?!- le urlai contro. Indietreggiò di qualche passo spaventata da quella mia improvvisa reazione.
Abbassai lo sguardo mortificato, poi la guardai aspettando una risposta. -Stava solo..- si bloccò.
-Voi lo stavate..stavate..insomma...Uh!- lanciai un urlo e mi piegai in due tenendomi le braccia per evitare di spaccare tutto. Poi mi rialzai guardandola.
Sembrava arrabbiata, affatto intimorita. -..Hai pensato che stavamo facendo...Oh Dio Harry!- strillò girando per la stanza. 
Abbassai la testa mordendomi il labbro, forse non era come pensavo. -Come..come diavolo hai potuto pensare una cosa del genere? Justin mi stava tenendo compagnia perchè tu non c'eri!- sbraitò calcando sulle ultime parole e avvicinandosi a me. 
Quei due occhi azzurri, bellissimi occhi azzurri mi guardavano increduli e delusi. -Lui non aveva la maglia e ..- le alzai il pantalone facendole notare che le si vedevano le mutandine. 
Le sue guancie divennero leggermente rosse. -Mamma ha acceso i termosifoni, che si sono rotti e fa caldissimo.- sospirò e si sedette sul letto.
-Wow..non credevo saresti arrivato a pensare che ti stavo tradendo. Poi..Uh!- lanciò un urlo strozzato anche lei. 
Si prese la testa tra le mani e sospirò ridendo amareggiata.
Mi sedetti sul letto accanto a lei. -Scusa.- dissi solamente guardandola. 
Dei ciuffi disordinati cascavano giù dalla coda che teneva i boccoli scuri in alto e le circondavano il perfetto viso. 
-Non capisco come possa pensare una cosa del genere io... io..- saettava gli occhi dalle mie labbra alla stanza. 
Sorrisi intenerito. -Io, ti amo Harry.-disse infine, piazzando quei due pozzi color ghiaccio nei miei. Rimasi completamente spiazzato.
Sorrisi mordendomi il labbro inferiore, mi avvicinai di più a lei prendendole il viso tra le mani. -Ti amo anche io April.- 
Sorrise. Posai le mie labbra sulle sue, inspirando forte quel buonissimo ordore che emanava la sua candida pelle. 
Le accarezzavo con i pollici le guancie morbide. Lei infilò le mani nei miei capelli avvicinandomi di più al suo minuto corpo.
Si stese sul letto, tirandomi verso di se e ci posizionammo al centro del materasso a una piazza e mezza. 
Cominciai a depositarle tanti piccoli baci su tutta la lunghezza del collo, sentendola ansimare sotto di me. Mi accarezzava la nuca lentamente. Si divertiva ad attorcigliare le dita nei miei ricci ed io ero in completa estasi.
Arivai alla clavicola. Vi depositai un'ultimo bacio e la guardai. Aveva gli occhi chiusi e si stava beando delle mie carezze. Poi, notando che mi ero fermato mi guardò interrogativa. 
Le sorrisi beffardo. -Muori.- disse rimettendosi seduta e sbuffando. 
Risi e l'abbracciai. -Scusami ancora piccola.- le sussurrai nell'incavo del collo. Rabbrividì. 
Si alzò dal letto, estrasse qualcosa da un cassetto, infilò questo qualocosa nella maglia e si diresse in bagno senza dire nulla.
Sopirai e mi lasciai cadere sul letto.
Avrei dovuto far pace con Justin. Lo avrei fatto, ma solo per lei. 
Mi sentivo sporco e incredibilmente cattivo.
Dopo poco sentii la maniglia del bagno scricchiolare e la luce spegnersi. Si affacciò alla camera mordendosi il labbro. Vedevo solo il suo viso.
-Catlin mi ha regalato una cosa e..voleva che te la mostrassi.- mormorò imbarazzata. Le sue guancie erano diventate rossissime, ed aveva sciolto i capelli che adesso penzolavano nell'aria. 
Mi passai la lingua all'angolo della bocca sorridendo e mi sistemai meglio sul letto reggendomi con gli avanbracci. 
Tirò un respiro di incoraggiamento ed entrò. Le gambe snelle, nude. Un baby-doll bianco che le copriva a stento il sedere le metteva in risalto il seno coperto solo da un reggiseno color carne. 
Si torturava il labbro inferiore sotto il mio sguardo sicuramente non troppo tranquillo.
Snetii qualcosa muoversi verso il mio bassoventre. 
No, non adesso. No. Ti prego, cazzo. Troppo tardi.
Mi stava letteralmente eccitando. 
-Scusa sembro una troia. E' solo che mi ha costretta a mostrartelo e..- non le feci finire la frase che la raggiunsi piazzandomi davanti a lei.
Le presi una mano e la posizionai sul mio petto. -Sei perfetta.- dissi solamente guardandola negli occhi.
Sorrise imbarazzata e strinse la maglia tra le mani. Lo faceva sempre e mi piaceva. Mi faceva sentire amato.
Lo so, può sembrare bizzarro ma forse, quello era il suo modo per dimostrarmi che voleva tenermi con se, che non mi avrebbe voluto lasciare.
-Non mi fissare.- sussurrò abbassando lo sguardo.
Le presi i fianchi con le mani e le lasciai un bacio sulla fronte. -Non posso, sei stupenda.-
-Si, perchè sono mezza nuda! Coglione.- ridacchiò guardandomi.
Le baciai le labbra carnose sorridendo. Approfondii quel bacio accarezzandole il palato con la lingua. -Mh, sto cominciando a rivedere la mia teoria del 'Niente sesso.', sai?- mormorai al suo orecchio.
Le mordicchiai il lobo e lei sussultò scossa da un brivido.
Mi si staccò improvvisamente. -Fate pace con Justin oppure..- alzò le spalle allontanandosi.
Alzai le sopracciglia. -E' una minaccia?-
-Mh...Si.- sorrise stronza passandosi la lingua sui denti. Mi morsi il labbro.
-E se non volessi farlo?- la sfidai.
-Ti scordi questa.- fece indicandosi l'intimità. Sopirai guardandola negli occhi. -Dio quanto sei cattiva.-
La presi in braccio baciandole la spalla e la misi sul letto. Mi sdraiai accanto a lei. 
Passammo la serata a scherzare e a stuzzicarci. Mi piaceva questo lato 'perverso' di April.
Anche se ad ogni mia affermazione, arrossiva.



Buona sera, amori miei c:

Allora, comincio, come al solito, con il ringraziarvi immensamente kjsdhjh c:
Giuro, leggere i complimenti che mi fate nelle recensioni è così...ahgjjghjfgsjhgfjgjglkagkjatyrue (libera interpretazione u.u) 
HAHAHA, okay, basta.
In questo capitolo i due litigano, e poi fanno pace kskjfh ^^
Finalmente si sono dichiaraaati ** 
Notare che April è sempre la prima. ( .-. ) lol
Poveri maschi senza palle :')
Scuuuusa Styles c: <3
Passando alle cose serie: nel prossimo o nel prossimo ancora(?) ci sarà il capitolo #mlmlml tra Harry e April, are you readyy? *^* jsgjhgsd
Madò, sarà bellissimo. Già lo so c'':
Io vado amori, grazie mille per tutto e continuate a recensire, se mi volete bene! :''3 *occhi alla horan*
#Kisses


 
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Capitolo 23
*** Capitolo ventidue. ***


[Rating rosso*]




Capitolo ventidue.
 
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La mattina dopo a scuola eravamo in mensa. 
Ero seduta ad un tavolo con Catlin, mentre Harry e i ragazzi erano poco più distanti da noi.
Inutile dire che sentivo lo sguardo di Harry pungermi la schiena. 
-Allora, hai fatto vedere il completo a Styles?- chiese lei sorridendomi e battendo le mani come una bambina. 
Risi a annuii addentando una mela. 
-E cosa ha detto? L'avete fatto? Com'è stato?- 
Mi voltai in direzione di Harry, e lo trovai a fissarmi. Alzò un angolo della bocca all'insu sorridendomi. Sorrisi e abbassai lo sguardo rigirandomi verso la mia amica che mi guardava aspettando una risposta.
-Si o no?- chiese impaziente saltellando sulla sedia. 
Scossi la testa sorridendo imbarazzata. -Non..parliamone ti prego.-
Annuì e continuammo a chiacchierare.
Catlin era davvero una brava ragazza, sembrava Jane e a volte aveva i suoi stessi atteggiamenti.
Mi mancava Jane.
Mi sentii picchiettare la spalla, e mi voltai osservando una ragazza dai capelli scuri sorridermi. -Tu sei April, vero?.
Annuii incerta lanciando uno sguardo ad Harry che osservava da lontano con la fronte corrucciata.
-C'è un ragazzo dietro la scuola che vuole parlarti.- disse lei. 
-Cosa?-
-Dice di chiamarsi Justin. E' davvero carino, ma non ti consiglio di tradire Styles. Girano voci brutte sulle ragazze che lo hanno tradito.- si affrettò ad aggiungere con una faccia spaventata.
Trattenni una risata. -Maddai.- sussurrai alzandomi dalla sedia. 
-Cat, ci vediamo in classe ok?- lei annuì continuando a mangiare la sua macedonia.
Ringraziai la ragazza e passando dal tavolo dei ragazzi mi avviai fuoiri. 
-Ma dove va?- riuscii a sentire da Niall. Mi voltai a guardarli e gli sorrisi cercando di rassicurare Harry, ma sembrava tutto tranne che tranquillo.
Come misi piede fuori l'aria fresca mi arrivò direttamente sul viso. Inspirai sentendo già l'aria primaverile arrivare in città.
La felpa che avevo indosso faceva anche da cappotto e ringraziai mentalmente mia madre per il regalo di compleanno anticipato.
Cominciai ad incamminarmi verso il giardino della scuola, infilando le mani nelle tasche della felpa e  fissai il terreno sotto le mie air force. 
Cosa ci faceva Just qui? 
Alzai la testa cominciando a cercare la sta testa castana in mezzo al giardino deserro, quando lo vidi. 
Mi sorrideva con le mani nelle tasche dei jeans. 
Indossava una maglietta azzurra e un giacchino dello stesso colore. 
Gli corsi incontro abbracciandolo. -Che ci fai qui?- chiesi. 
Mi sollevò dai fianchi portandomi in alto sulla sua testa e cominciò a girare su se stesso urlando. -Sorpresaa!- 
Risi guardando la sua faccia. Non mi sarei mai immaginata di affezionarmi tanto a lui.
Specialmente sapendo che aveva fatto tutte quelle cose brutte. 
Ma non mi piaceva riguardare al passato. Pensavo al presente. A quello che Justin era adesso.
E adesso era mio amico, e mi piaceva così. 
-Potresti mettere giù la mia ragazza?-
Justin mi rimise con i piedi per terra e i nostri sguardi si fermarono su Harry e gli altri che ci guardavano a pochi passi di distanza da noi.
Barcollai un po tenendomi sul braccio muscoloso di Just sentendo ancora il mondo girare attorno a me. 
Che sensazione odiosa.
-E' colpa mia, l'ho abbracciato io.- dissi guardando Harry. 
Posò il suo sguardo su di me e potrei giurare di aver visto i suoi occhi scioglersi. 
Rimase a fissarmi per un tempo che sembrava infinito quando Louis ruppe il silenzio. -E da quando si abbracciano?!- notò stupito scambiandosi uno sguardo con Liam.
Niall sospirò. -Hanno fatto pace. Justin ci ha chiesto scusa.- 
Liam guardò il ragazzo al mio fianco. Annuì pensieroso. 
Justin decise di prendere parola facendo qualche passo in avanti, e Zayn immediatamente lo guardò con odio. -Non ti conviene.- gli intimò cattivo.
-Zayn!- lo rimproverai mettendo le mani sui fianchi. 
Lui nemmeno mi degnò di uno sguardo, sembrava non avermi nemmeno sentita. 
Justin sospirò afflitto. -Ragazzi mi dispiace, sul serio. So di aver fatto cose brutte, bruttissime.- guardò Zayn e notai gli occhi scuri del moro divenire leggermente più lucidi. -E vi chiedo scusa. E' che sono stato semplicemente invidioso. Voi avevate Liam, voi riuscivate ad essere amici senza uccidervi l'un l'altro. Vuoi riuscivate a far amicizia con gli umani senza saltargli al collo. Voi siete sempre stati più avanti di me e mi sentivo escluso.-
Rischiai davvero di commuovermi e di scolare il mascara che avevo messo quella mattina, ma guardando i cinque difronte a me sembrava che le parole di del ragazzo non li avessero nemmeno sfiorati. 
-Dovresti andartene.- disse solo Louis. 
Just abbassò lo sguardo mordendosi il labbro superiore.
-Harry..- sussurrai sperando in un aiuto. Ma lui si limitava a fissarlo con disprezzo. 
Scossi la testa. -Liam, Niall.- li chiamai e abbassarono lo sguardo.
Sentii il cuore andarmi in frantumi. 
-Bene, non volete perdonarlo?- dissi alzando la voce per farmi sentire. Ricacciai con forza indietro le lacrime e mi avvicinai a Just. Lo abbracciai facendomi avvolgere le spalle con il braccio destro e fissai Harry.
Deglutiva a vuoto e aveva le labbra increspate. 
-Però non fare i padri protettivi quando mi vedrete abbracciarlo e quando sarò con lui perchè tutta questa situazione mi sta stancando!- dissi sull'orlo di una crisi di nervi.
Mi strinsi ancora di più tra le braccia di Justin e mi depositò un dolce bacio tra i capelli. 
Harry stava per esplodere.
Lo vedevo dai suoi occhi, dalle sue mani chiuse a pugno. Dai suoi muscoli tesissimi.
Guardai attentamente ognuno di loro. Avevano la rabbia disegnata in volto. 
-Ho una sorpresa..- sussurrò Justin alle mie orecchie. Cosa?
Poi Zayn cambiò espressione tutto d'un tratto. 
Fu come abbagliato. 
Rilassò i muscoli e la mascella. Schiuse le labbra in un espressione sorpresa e i suoi occhi guardavano dietro le mie spalle. 
-Hey Justin, non mi avevi detto che eri amica di questa secchiona.- Mi voltai riconoscendo quella voce tra mille.
-Jane..- sussurrò Zayn, incredulo.
Jane era esattamente di fronte a me con un levis nero di pelle, una maglia bianca un po' troppo attillata e dei tacchi favolosi. 
Come sempre era vestita benissimo e un sorriso si distendeva sulle sue labbra. 
-Jane!- urlai abbracciandola. Ridevo e piangevo allo stesso tempo.
Non potevo crederci. 
Era impossibile.
Irreale.
-Ciao secchiona, da quanto tempo eh?- domandò retoricamente lei staccandosi a malincuore dall'abbraccio. 
Mi guardò sorridendo. 
-Tu.. eri morta..- mormorai guardadnola sconvolta. 
Justin ci si avvicinò. -Non esattamente.- 
Lo fulminai con lo sguardo. -Cioè io ho pianto sulla tomba di chi??- domandai guardandola ridere.
Lei mise un braccio sulla spalla di Justin sorridendo. -Su una tomba vuota. Justin mi ha trasformata, facendomi soffrire nel peggiore dei modi..- sussurrò dandogli un pugno. Lui si ritrasse massaggiandosi la pancia e sorridendo, poi le tornò accanto. -Però non sono morta!-
Ero a dir poco felice. -E..resterai? Ti prego dimmi di si!- urlai guardandola.
Intanto Zayn e i ragazzi erano dietro di me che la guardavano sorridendole. -Certo scema. Anche se adesso non verrò più a casa dua a strafogarmi di nutella.- disse alzando le spalle.
Risi e l'abbracciai. 
Solo in quel momento si accorse di Zayn. 
Ci staccammo dall'abbraccio e lei si avvicinò a lui fissandolo negli occhi. -Ho visto quanto sei stato male Zayn, mi dispiace così tanto.- sussurrò per poi abbracciarlo.
Zayn rimase interdetto, poi la strinse tra le sue braccia tenendola stretta. -Hey novellina, mi stai stritolando..- rise Zayn con la voce strozzata.
Janette si staccò subito scusandosi e seguendolo nelle risate. Poi guardò gli altri ragazzi.
-Mi dispiace anche per voi ragazzi..- Loro le sorrisero. -Come va tra di voi?- chiese poi indicando me ed Harry.
Sorrisi. -Avete scopato?- domandò allargando il sorriso. Harry scoppiò a ridere gettando la testa all'indietro e io mi immersi nel più totale imbarazzo.
 
 
Il pomeriggio passava lento, ma davvero lento. Troppo lento.
Ero in stanza a fare i compiti. Studiavo la rivoluzione francese.
Depressione.
Gettai l'evidenziatore all'aria facendolo cadere sul parquet e mi stravaccai sulla scrivania chiudendo gli occhi.
La luce fioca della brajoure stimolava ancor di più il mio sonno.
Era rilassante staccare dallo studio e riposarsi sulla scrivania, peccato che non erano i programmi per quel pomeriggio.
Silenzio. L'unica cosa percepibile dalle mie orecchie era il mio respiro. 
D'un tratto sentii delle labbra posarsi delicatamente sulle mie. Sorrisi mettendomi seduta per bene e prendendogli il viso tra le mani.
Continuai a baciarlo dolcemente, contenta di quella visita inaspettata e assolutamente gradita. 
Poi si staccò dalle mie labbra facendomi uscire un mugolio di protesta. 
Aprii gli occhi trovandomi le sue bellissime iridi verdi davanti. 
Era piegato sulle ginocchia all'altezza dell mio viso.
-Come facevi a sapere che ero io?- Domandò Harry sussurrando e tenendomi il viso con le sue grandi manone. Posai le mani sulle sue accarezzandogliele. 
-Riconosco le tue labbra.- sussurrai a mia volta osservandolo con dolcezza. Non riuscivo a staccare gli occhi da lui.
Sorrise. -Che stavi facendo?- tornò in piedi e osservò il libro di storia sfogliandolo.
Lo guardai dal basso. 
La fronte leggermente corrucciata circondata da quei bellissimi capelli scuri che gli ricadevano delicati in basso. 
Gli occhi verdi e luminosi puntati sul libro, il nasino perfetto, leggermente all'insu e le labbra socchiuse. 
-Sei bellissimo.- dissi ad alta voce. 
Sgranai gli occhi rendendomi conto che quello che doveva essere un pensiero era diventato un'esclamazione. 
Si voltò a guardarmi sorridendo. 
-Hem...Io..- Mi alzai dalla sedia riprendendo l'evidenziatore da terra e portandolo sulla scrivania.
Lo sentii ridere. Lo guardai imbarazzata. 
Scosse la testa sorridendo e mordendosi il labbro. -Sei tutta rossa.- constatò osservandomi.
Anche con quella poca luce si notavano le mie guancie rosse?!
Bene.
Mi passai una mano tra i boccoli divenendo ancora più rossa e mi andai a sdraiare sul letto a pancia in su.
Mi coprii gli occhi con le mani e sorrisi. -Sei tu che mi fai diventare rossa..- mormorai sapendo che mi avrebbe sentita comunque.
Sentii il letto cigolare e del leggero peso sul mio corpo. Rimasi immobile. 
Le sue labbra mi baciarono le mani. -Cos'hai detto?- sentivo il rumore del suo sorriso.
Mi tolse lentamente le mani dagli occhi e lo trovai ad una spanna dal mio viso. 
Deglutii. -Hai sentito cosa ho detto.- stentizzai non muovendomi di un centimetro. Posai le mani sulle sue braccia che tenevano il suo peso posandosi ai lati del mio petto.
-Mi piace quando arrossisci.- sussurrò sulle mie labbra. 
Sorrisi, sentendo le guancie divenire di nuovo rosse.
Posò lentamente, quasi con timore le sue labbra sulle mie. Gli accarezzai gli avanbracci scoperti dalla solita maglia a maniche corte.
Dischiusi le labbra facendo passare la sua lingua, approfondendo quel bacio pieno di sentimenti. 
Passai le mani nei suoi capelli cominciando ad accarezzargli la base della nuca, sapendo di farlo impazzire. Infatti lo sentii premere leggermente e involontariamente sul mio bacino.
Rimasi leggermente stupita da quella reazione, ma mi dimenticai presto del mondo intero non appena cominciò ad accarezzarmi partendo dalle costole, passando ai fianchi e finendo sulle cosce.
Gli morsi il labbro lentamente tirandolo maggiormente verso di me. 
Sorrise e passò ad baciarmi il collo. Voltai automaticamente la testa dal lato opposto e mi abbandonai a quelle sensazioni piacevoli. 
Scese lentamente, arrivando alla scollatura della felpa nera. 
Insinuò una mano, fredda, nella maglia e la sentii paercorrermi tutto il ventre ed arrivare al reggiseno. 
Posò su una coppa e si staccò dal mio collo guardandomi. -Solo se lo vuoi.- 
I suoi occhi brillavano di una luce diversa. Era come se stessero urlando di desiderio e voglia. 
Mi alzai dal letto andando a posizionarmi esattamente difornte a lui, in piedi, per terra sul parquet caldo.
Lo feci sedere sul letto e mi levai velocemente la felpa rimanendo in intimo, dato che sotto la felpa avevo solo una culotte. Mi avvicinai e mi misi a cavalcioni su di lui portando le mani nei suoi capelli.
Li scostai dalla fronte portandoli tutti indietro. -Lo voglio Harry. Ho aspettato te.- sussurrai ridacchiando. 
Sorrise e si lasciò spingere sul materasso. Cominciai a baciargli le labbra assaporando quel dolce sapore.
Credevo fosse la cosa più bella del mondo. E lo era. Harry lo era davvero.
Mi passò entrambe le mani sulla schiena facendomi venire i brividi lungo tutta la colonna vertebrale.
Nemmeno il tempo di posargli le labbra sul collo che ribaltò le posizioni tirovandosi sopra di me. 
Gli tolsi la maglietta e rimasi stupefatta da tanta bellezza. Lo presi per il collo avvicinandolo con quanta più forza avessi su di me, sapendo che fosse stato molto più forte e come se mi avesse letto nel pensiero si lasciò trasportare.
Ricominciammo a baciarci facendo rincorrere le nostre lingue freneticamente, come se avessero fame l'una dell'altra. 
Le sue braccia reggevano il suo corpo per non aggravarmi ed era in contrapposizione a quello che facevo io, che volevo quanto più contatto corporeo possibile.
Si liberò ben presto dei suoi pantaloni, passando a giocare con il gancio del reggiseno. 
Senza parole, era un bellissimo gioco di sfioramenti e baci. 
Non appena il reggiseno volò in un angolo della stanza mi si staccò dalle labbra per passare a leccarmi lo spazzio che separava le due coppe. 
Ansimai sentendo qualcosa premere sulla mia intimità.
Grazie a quella parte lucida del cervello mi ricordai che avevo il mio ragazzo in boxer sopra di me ed arrosii tutta d'un colpo. 
Con delicatezza cominciò a contornare un seno e a lasciare baci sull'altro. Mi sentivo in paradiso.
Più le sue labbra toccavano la mia pelle più la voglia cresceva.
Gemetti sentendolo stringere un capezzolo tra i denti. Subito dopo però cominciò a succhiare quella parte dolorante e qualcosa si mosse nel mio basso ventre.
Gli accarezzavo le braccia, la schiena, il collo ed i capelli essendo incapace di fare altro. 
Ero intrappolata da quelle braccia ed era come se mi avesse chiusa in una campana di vetro. 
Poteva anche arrivare un terremoto, o il diluvio universale. Non avrei percepito niente'altro che le sue mani sul mio corpo.
Gli presi il viso tra le mani staccandolo dal mio seno e guardandolo negli occhi. 
Spingendomi con le mani sul materasso mi feci più dietro, arrivando alla sua altezza e posai le labbra sulle sue. -Mi stai facendo impazzire.- sussurrò lui sentendo la mia mano accarezzargli il petto.
Mugolai qualcosa di incomprensibile e allungando i piedi mi resi conto di essere quasi completamente per terra.
Sorrisi avendo capito, che partendo da metà letto e scendendo sempre più giù Harry aveva i piedi per terra. 
Mi morse il labbro superiore. -Perchè ridi?- chiese ansimante cammuffando un sorriso e concentrandosi sul mio ombellico.
Ne tracciò il contorno con la lingua facendomi ansimare. -Perchè siamo quasi per terra.- sussurrai passandogli ancora una mano nei capelli.
-Che c'è ti fa schifo fare l'amore per terra?- sentii i brividi pervadermi tutto il corpo. Il suo respiro caldo sulla mia pelle nuda.
Depositò un bacio dolce esattamente sopra l'elastico delle mutandine e rabbrividii. 
Poi prendendomi dai fianchi mi fece sdraiare per terra, risi. -Faremo l'amore per terra, Harold?- domandai guaradndolo negli occhi.
Lentamente mi divaricò le gambe piazzandosi in mezzo e strusciando la sua eccitazione sulla mia femminilità. Gemetti eccitata. 
Posò le sue labbra sulle mie lasciandomi un bacio casto. -Si.- sussurrò semplicemente per poi abbassare una mano sulla mia parte intima.
Scostò di poco l'elastico delle mutandine e cominciò ad accarezzarmi la peluria.  Lo baciai frettolosamente sentendo l'imbarazzo e l'eccitazione contemporaneamente divorarmi lo stomaco.
Scese più in basso verso la mia fessura e vi fece entrare un dito. Lanciai un gemito strozzato quando cominciò a compiere dei movimenti circolari.
Sentivo i brividi dalla punta delle orecchie fino ai piedi. Era tutto tremendamente bello.
Mi baciò il collo infilando un secondo dito, poi il terzo. Gli accarezzavo la fronte leggermente sudata, così come la mia. 
Era una sensazione bellissima. Era tutto bellissimo con Harry.
Sentivo che stavo per venire, sentendo i gemiti farsi più frequenti ed il fiato corto, ma estrasse le dita liberandomi dall'ultimo indumento strappandomelo via.
Si staccò dal mio collo osservandomi dall'alto. Immediatamente cercai di regolarizzare il respiro ed il battito cardiaco ma sembrava impossibile. Le guancie mi stavano andando a fuoco sentivo tutto il sangue del mio corpo pulsare il rtiplo più veloce nelle vene.
Mi osservava ansimante. Aveva ancora addosso i boxer e tremava. -Harry..- sussurrai cercando di capire cos'avesse.
-Sei stupenda.- Disse ricominciando a baciarmi le labbra. Lo sentii sfilasri i boxer e farsi spazio tra le mie gambe.
L'agitazione e la paura aumentavano. 
Sotto i suoi baci però mi sentivo così bene. Non avevo bisogno di ninet'altro. Solo lui ed io. 
Lo sentii entrare lentamente, come se avesse paura di ferirmi. Inarcai leggermente la schiena, trattenendo un gemito sofferente. Poi fu un attimo.
Mi fu dentro quasi forzatamente e non potei fare a meno di cacciare un urlo. Harry mi accarezzò dolcemente i capelli ormai spettinati e mi baciò le labbra con dolcezza.
Cercai qualcosa a cui aggrapparmi; aprii le braccia stringendo le mani a pugni sentendo il dolore invadermi la pancia.
Era tremendamente doloroso e pensai davvero di prenderlo a calci. Poi fu quesitone di attimi. 
Il dolore divenne sempre meno e si trasformò in un ondata di piacere, puro piacere.
Lo sentivo ansimare sul mio corpo nudo. Mi baciava i seni, il petto, il collo, le labbra.
-Ti.. amo April.- sussurrò ansimando dandomi un bacio sul mento per poi salire alle labbra ormai rosse e bagnate del suo sapore.
Mi aggrappai con le mani sulle sue spalle inarcando la schiena. Sentivo il suo busto toccare il mio petto ed era la sensazione più piacevole di questo mondo.
-Ti amo..anche i..io Harry.- Poi con una spinta più forte delle altre venimmo insieme.
Si accasciò accanto a me avvolgendomi la vita con un braccio. Lo sentivo ancora tremare, eppure era tutto sudato.
Mi lasciò un lungo bacio sui capelli mentre riprendevo fiato. Era stato tutto così intenso, ancora non mi sembrava vero.
-Perchè...tremi?- domandai voltandomi verso di lui a guardarlo. 
-E'...difficile da sp..spiegare.- mi diede un'altro bacio sulle labbra carezzandomi il fianco nudo. Gli toccai la fronte bagnata e gli portai i capelli all'indietro. 
-Grazie.- sussurrai guardando quei due occhioni verdi. -A te.- rispose lui sorridendo. 
Mi accoccolai tra le sue braccia, con uno strattone  tolse il piumino dal letto e ce lo stese addosso.
E fu così che mi addormentai quella notte. Con il sapore delle sue labbra sulle mie e abbracciata all'unico ragazzo che amavo.

Quella notte, in quella stanza, io e Harry ci eravamo amati. Ci eravamo amati per la prima volta.




Come vi sembra? Eh? hasgdjs


Parto con il dire che mi sembra davveeeero carino C:
Boh.. mi piace.
Ho deciso saggiamente di ingrandire la dimensione della storia, intelligggggenta eeeh? *^* ahgdjfds(?)
Basta, Giò?
-Eh.
Basta.

Okay, dopo aver assistito a me che parlo da sola..Potete anche recensire e dirmi cosa ne pensate di  questo ventiduesimo capitolo :D

Prima di andare vorrei chiedervi di passare dalla mia FF rossa: 'No,I Just Wanna Hold Ya.' La trovate nel mio contatto e se decidete di leggerla vi consiglio di leggere prima la OS che ha lo stesso nome :PP

Bene, mi dileguo e thanks to everyone who read my story. Love you all. c:
*manda un bacio*

P.s: Scusate per l'infarto dovuto alla Gif, ma don't worry, non è Harry! c:

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Capitolo 24
*** Capitolo ventitre. ***


Capitolo ventitre.
 
 
 
C'era un'immensa distesa verde, con tanti alberi ed il cielo prometteva bene, almeno per quella giornata.
Harry mi aveva portata lì a fare un picnick, che poi si era ribaltato in una guerra con il cibo.
Era riuscito a farmi marinare la scuola e ci eravamo rifugiati in quell'angolo di paradiso lontano da tutto e tutti.
Jane e Zayn avevano cominciato ad uscire insieme, e la relazione stava andando abbastanza bene. 
Io e Justin diventavamo sempre più amici e Harry e i ragazzi sempre più gelosi.
Ovviamente, dopo quella sera, mi ero maledetta mentalmente per la mia coerenza pari a zero. 
Avevo praticamente rincattato Harry che se non avesse fatto pace non lo avrei 'accontanteto' invece poi sono caduta con tutte le scarpe.
Ma cosa potevo farci? 
Lo amavo.
Mi sollevai con entrambe le braccia e tenendo stretto il ramo fra le mani mi sollevai dal suolo. Sentii Harry sghignazzare e lo ignorai evinatndo di prenderlo a cazzotti.
Con uno scatto mi voltai e mi sedetti su quel ramo che distava poco più di un metro da terra e gli sorrisi.
Incrociai il suo sguardo e potei giurare di aver visto i suoi occhi sorridere.
-Hai visto? Ce l'ho fatta anche senza il tuo aiuto.- dissi alzando il viso vittoriosa.
Storse il naso in un espressione buffa e allargai il sorriso già presente sulle mie labbra. 
Si sollevò senza alcun problema su un braccio e arrivò alla mia altezza. Eravamo vicinissimi. Riuscivo a distinguere perfettamente due occhi verdi e le sue sfumature azzurre.
-Brava!- mormorò sorridendo. -Però la mia era solo una scusa per poterti toccare..- continuò avvicinando le sue labbra alle mie.
Mi morsi il labbro sorridendo, gli accarezzai dolcemente una guancia con il palmo della mano.
-Mi prenderesti il telefono?- domandai indicandogli il mio cellulare sulla tovaglia che giaceva per terra poco più distante da noi.
Strizzò gli occhi guardandomi bene, evidentemente gli sembrava strano che avessi rifiutato un possibile bacio da film.
Poi scese dal tronco e si avviò senza protestare a cercare quello che gli avevo chiesto.
Dondolavo con le gambe avanti e dietro, quando persi l'equilibrio e per poco non finii per terra. 
Guardai Harry e non si era accorto di nulla. Così decisi di fargli uno scherzo.
Scesi dal ramo e mi gettai nell'erba. -Ahio!- urlai sollevandomi sul gomito destro e massaggiandomi la coscia. 
Harry voltò subito lo sguardo verso di me e trovandomi a terra mi corse incontro. -Come diavolo sei caduta?- chiese guardandomi il corpo alla ricerca di qualche graffio o fonte di dolore.
Mugolai qualcosa di incomprensibile trattenendomi dallo scoppiare a ridere. 
-Ti fa male qualcosa?- Lo guardai cercando di assumere un'espressione ferita, poi però scoppiai in una fragorosa risata facendo aderire la schiena all'erba.
Harry rimase interdetto per qualche secondo, per poi aspettare che finissi di ridere e giardandosi. 
-Dovevi vedere la tua faccia.- dissi scuotendo la testa, sorridendogli. 
Lui di tutta risposta si alzò mormorando un 'Non era divertente' e si andò a sedere sulla tovaglia. 
Sospirai e mi alzai in piedi. Era solo uno scherzo, e se l'era presa. Bene.
-Harry..- mormorai  cominciando a camminare nella sua direzione. Stava giocherellando con le maniche del giacchino nero e rosso che aveva indosso. 
Sembrava un bambino messo in punizione.
Mi sedetti esattamente dietro di lui e gli poggiai le mani sulle spalle. Erano larghe e muscolose.
-Ti sei arrabbiato?- domandai dolcemente, guardandolo da un lato. Aveva il viso basso e il broncio. Come se gli avessi rubato una caramella.
Annuì debolmente. Mi sollevai sulle ginocchia e portai le braccia al suo collo facendo attaccare il mio petto con la sua schiena. 
Gli scostai dolcemente i capelli castani con le mani e avvicinai le labbra al suo orecchio. -Scusa..- gli sussurrai sentendolo deglutire a vuoto.
Sorrisi involontariamente. -Mi sono preoccupato davvero April!- disse accarezzandomi le mani che erano posate sul suo petto.
-Scusa Harry, non sapevo che te la prendessi per cavolate così..- Si voltò di scatto incenerendomi con lo sguardo.
-Se ti fosse successo qualcosa io...- abbassai la testa e mi staccai da lui allontanandomi di poco. 
I capelli scivolavano sul mio viso e mi coprivano quasi tutta la visuale. Notai Harry avvicinarsi. Mi depositò un dolce bacio sulla guancia. 
-Posso averlo un bacio?- domandò scostandomi i capelli dietro l'orecchio. Il ciuffo troppo corto ricadde disordinato coprendomi l'occhio destro. 
Lo guardai e sorrisi. Mi gettai tra le sue braccia e posai le labbra sulle sue. Quel dolce sapore mi invase la bocca e la gola. 
Mi mise le mani sui fianchi attirandomi maggiormente a se e ci trovammo stesi per terra uno sopra a l'altro. 
Continuai a baciarlo mentre le sue dita mi accarezzavano i fianchi.
Dopo un po' ci staccamo a malincuore, e mi stesi accanto a lui mettendo la testa sul suo braccio steso. Sospirò.
-Non ti ho chiesto una cosa.- osservò il cielo, era sereno quella mattina.
-Cosa?- domandai chiudendo gli occhi e abbandonandomi al silenzio e alla voce rilassante di Harry al mio fianco. 
-Qund'è il tuo compleanno?- 
Tossii agitandomi tutto d'un tratto. I miei compleanni erano sempre stati disastrosi e tristi.
Al mio nono compleanno morì mio nonno, e quindi passai la giornata con mia zia Pearl a Manchester, tra le lacrime.
Al dodicesimo inciampai nell'irrigatore del giardino di casa di una mia amica e mi ruppi i legamenti del ginocchio. 
E per completare l'opera al mio sedicesimo venni mollata dal mio primo ragazzo, scoprendo di essere stata tradita. 
Bellissimi ricordi insomma.
-Hem..il dodici.- sussurrai spettinandomi i capelli e guardando per terra. 
Il dodici marzo sarebbe stato tra quattro giorni, e non avevo nessuna intenzione di dirlo ad Harry, ma a quanto pare il piano era fallito.
Cominciai a giocare con dei fili d'erba illuminati dal sole alle mie spalle. 
Mi sentivo così in imbarazzo a parlarne con lui. E se avesse voluto portarmi a cena fuori? Avrebbe piovuto, o si sarebbe fermata la macchina in mezzo al nulla.
O peggio ancora, se avesse voluto farmi un regalo? Sarebbe esploso o avrebbe preso fuoco.
Voltò la testa per guardarmi ed incrociai il suo sguardo, immediatamente ritornai a guardare l'erba.
-Il dodici? Perchè non mi hai detto niente?- 
Lo guardai alzando le sopracciglia. -E cosa avrei dovuto dirti?-
-Beh..non so qualcosa tipo: 'hey fidanzato, il dodici è il mio compleanno. che ne dici di uscire?' - 
Imitò la mia voce in modo assolutamente orrido e inverosimile. Scoppiai a ridere gettando la testa all'indietro. -Non parlo così io!- mi lamentai osservandolo sorridere.
Due fossette ai lati della bocca si fecero spazio, mi morsi il labbro sorridendo. -Le fossette..- sussurrai indicandogliele. Sorrise.
Ci guardammo negli occhi per un tempo che sembrava interminabile.
Era tutto fantastico.
Harry.
I ragazzi.
Jane.
Justin.
Era tutto come se fosse un sogno, e non avrei mai voluto svegliarmi.
-Ad ogni modo, vedremo cosa fare in questo dodici marzo, va bene?- domandò retoricamente facendo segno di sdraiarmi.
Sbuffai e annuii non riuscendo a trattenere un sorriso.
Mi faceva piacere che Harry ci fosse sempre per me, che mi amasse e che sarebbe stato disposto a fare tutto per me. 
-Ora devo chiederti io una cosa..- cominciai voltandomi e guardandolo . Mi sollevai sul gomito destro e lo vidi annuire. 
-Perchè quando, una settimana fa noi...- abbassai lo sguardo trovando le parole giuste.
Ancora mi sembrava impossibile. 
Avevo perso la verginità.
Avevo perso la verginità con Harry.
Avevo fatto l'amore con Harry. 
E la cosa spaventosa era che erano passati solo sette giorni e già ne avevo bisogno.
Avevo bisogno di sentirmi coccolata dai suoi baci e dalle sue carezze. Di quel piacere intenso e di quei 'ti amo' sussurrati nel buio.
Rise sottovoce. -..quando abbiamo fatto l'amore.- continuò per me. 
Mi tirò dalle braccia e mi avvicinò a se dolcemente ma allo stesso tempo determinato. Le nostre labbra si incrociarono.
Chiusi gli occhi assaporando quel momento e portai la mano sinistra sul suo petto, stringendo la maglietta nella mano. 
Sorrise approfondendo quel bacio. Era come se tutto attorno fosse sparito. 
Fece scendere la mano che mi teneva il braccio verso il fianco, e accarezzandolo teneramente infilò la mano fredda nella maglia. 
Rabbrividii e mi scansai subito, facendo schioccare le labbra. -Non mi distrarre!- dissi allontanandomi e rimettendomi nella stessa posizione di prima.
-Scusa, ma le tue labbra tentano.- mormorò mordendosi l'interno delle labbra. 
Era così attraente...
Oh Dio aiutami.
-Lo stai facendo ancora.- sussurrai avvicinandomi lentamente. Sorrise.
Bastardo.
Gli lasciai un veloce, velocissimo bacio sulle labbra e mi sedetti a gambe incrociate. 
-La domanda era...Perchè ..tremavi?- 
Trattenne il fiato per qualche secondo, poi sospirò e si mise le mani dietro la testa.
-Quando siamo a contatto con gli umani..sentiamo il loro odore. Il loro sangue. E' come se non mangiassimo da mesi e trovassimo una panetteria in mezzo al deserto.- abbassai lo sguardo rendendomi conto di averlo messo in difficoltà.
-..Combattevo con me vampiro, e con me..'umano'.- disse ridendo senza allegria. 
-Mi dispiace.- lo guardai. -Ti ho praticamente istigato con..quel babydoll da troia e..mi dispiace.- sentii le guancie andarmi a fuoco e le immagini di Harry steso sul letto a guardarmi mezza nuda con l'eccitazione dipinta sul viso si faceva spazio nella mia mente.
-Non è colpa tua April. Non potrebbe mai essere colpa tua.-
Continuai a guardare basso cercando di smettere di arrossire, ma più ci pensavo più ricordavo il motivo per il quale ero rossa e più ami imbarazzavo.
-Hey...-m
i alzò il mento con le dita e mi guardò negli occhi. Sentii i brividi lungo la schiena e le sue mani posarsi sulle mie guancie calde. -Mi eccita quando arrossisci.- confessò tirando su il lato sinistro delle labbra in un sorriso malizioso.
Sgranai gli occhi e mi sentii il sangue pulsare nelle guancie. 
Che imbarazzo.
-Ti amo.- disse accarezzandomi il labbro superiore con il pollice. Schiusi le labbra senza volerlo e lo sentii accarezzarmi le labbra.
-Ti amo.- Gli baciai dolcemente il dito, sorrise. 
-Andiamo?- Annuii e cominciammo a mettere a posto per tornare a casa.
 
 
HARRY.-
Avevo riaccompagnato April a casa e mi ero preso un po' di tempo per pranzare come si doveva. 
Era passata una settimana dalla nostra prima volta. Io non ero vergine, lei si.
Era stato difficile. 
Sopratutto perchè era un'umana.
Sopratutto perchè avevo paura di farle del male.
Sopratutto perchè sentivo il suo sangue pulsare tre volte più veloce nelle vene e i canini premevano per uscire e addentare.
Non lo avrei mai permesso. Non alla mia April. L'amavo troppo per farla soffrire.
Pensarla in quel modo, nuda, sotto di me, a gemere dal piacere. Senza volerlo sentii l'eccitazione prendere il sopravvento.
Sbuffai. 
Cosa mi stai facendo April.
Scossi la testa cercando di mettere quel pensiero da parte ed entrai in casa sentendo le urla di Niall e Liam dal salotto.
-Cazzo Liam hai rotto!- ululò Niall.
Entrai in stanza ma guardandomi attorno non c'era traccia di Niall. Seguii lo sguardo di Liam e lo trovai attaccato alla parete a mangiare un panino.
-Che minchia fa?- domandai ridendo e saedendomi accanto a Jane.
La mora alzò le spalle indifferente. -Liam non vuole che mangi sul soffitto perchè ha paura che si sporchi.- 
Nemmeno il tempo di finire la frase che la trovai a cavalcioni di Zayn, seduto al suo fianco, e sorridendo gli accarezzava i capelli. 
Il moro sorrise malizioso e si passò la lingua sui denti perfettamente dritti. 
Con uno scatto la fece avvicinare a lui cominciando a baciarle il collo e ad accarezzarle i fianchi. 
Distolsi lo sguardo e lo puntai su Liam che minacciava Niall. -Giuro che salgo la su e ti strappo i connotati!- 
-Wohoo, sai che paura.- addentò un'altro pezzo di panino e sporcandosi un dito di salsa sfiorò il soffitto bianco guardando Liam.
Il moro urlò un :-NO!- e saltando, afferrò Niall per i piedi e lo fece cadere per terra. 
Jane e Zayn non sembravano accorgersi di nulla e continuarono a 'dimostrarsi amore' mentre io ridevo osservando il panino di Niall spappolato per terra.
Il biondo guardò mortificato il panino, ed il pavimento cosparso di maionese e ketchup. 
Che schifo.
-L'hai ucciso...- sussurrò strizzando le labbra in un espressione di dolore. Niall non aveva bisogno di fidanzarsi. A Niall bastava il cibo.
-Ma finiscila Horan. Pulisci piuttosto.- rispose l'altro gettandogli una pezza bagnata accanto. 
Niall lo fulminò con lo sguardo. -La confederazione dei panini ti punirà per questo.- 
Scoppiai a ridere sentendo finalmente Jane e Zayn staccarsi l'uno dall'altro e guardarmi intontiti.
-Si, va bene.- acocnsentì distrattamente Liam. Si diresse al davanzale della cucina, prese le chiavi della macchina e annunciò la sua uscita.
Rimanemmo in quattro. 
-Quindi Styles, com'è andata con la verginella?- chiese scherzando Jane.
Risi, e Zayn e Niall mi guardarono sorridendo furbamente.
-Veramente..- 
-Harry se l'è già scopata.- fece Niall pulendo velocemente e gettando i resti del suo amato panino nel cesatino.
Jane divenne seria. 
Alzai le braccia in alto guardandolo truce. -Quanta delicatezza Niall!-
-Tu cosa?!- chiese Zayn finto sorpreso.
-Sta zitto tu. Lo sapevi.- lo ammonì la ragazza staccandosi dalle braccia del moro e alzandosi. Incrociò le braccia al petto.
Zayn alzò le spalle. -Louis è veggente..-
-Parlate sempre di me?- il diretto interessato fece volare il giacchino su una sedia e si sedette su una poltrona sorridendo.
-Dove sei stato?- domandai guardandolo. 
Fece spallucce. -A fare un giro.-  
Jane cacciò un urlo. -Io stavo parlando!- Tutti la guardammo straniti.
-Dimmi esattamente cosa avete fatto.- mi puntò un indice contro e si avvicinò pericolosamente. 
Risi. -Perchè, Zayn non ti accontenta? Non credevo che ricorressi a queste cose per eccit..- Zayn mi lanciò un pugno sul braccio.
Jane si trattenne dal sorridermi. -Sta zitto idiota e parla.-
-Beh lentamente l'ho spogliata e...- stavo per continuare quando un'altro pugno, più forte dell'altro, mi colpì il braccio opposto.
Mi ritrassi massaggiandomelo e fissando la ragazza difronte a me. -Sei pazza?!-
-Lo so come si fa Harry. Voglio sapere se sei stato..dolce.- 
Sospirai. -Ha sentito un po' di dolor...- un'altro pugno sempre nello stesso punto, più forte. 
La guardai perplesso. -Ahio!...Quando ha perso del tutto la verginità cazzo ascoltami prima!- urlai sentendo le risate di Lou, Zayn e Niall arrivarmi alle orecchie.
Jane si passò la lingua sulle labbra leggermente dispiaciuta. -Okay, scusa.- 
E si sedette di nuovo accanto a Zayn. Io mi allontanai il più possibile rischiando di cadere dal bracciolo del divano. 
-Penso che non ci sia bisogno di un'altro pugno per sapere se hai usato il preservativo.- rise, e d'un tratto il dolore al braccio passò totalmente lasciando che l'espressione sul mio viso diventasse impassibile.
Il mio sguardo si fermò sul pavimento. Sentii tutte le voci in sottofondo.
Come se mi avessero messo dei tappi nelle orecchie. 
Era tutto soffocato da un buco nero. 
Io stavo cadendo nel buco nero.





E' finita la domenica, nuooooooooo! :(( 


Ello pipol c:
Comincio con lo scusarmi, che ormai è diventato un continuo dato che ho sempre qualcosa per cui scusarmi, e ringraziarvi tutte per aver continuato a leggere la mia storia. jhgfjdg
Siete fantastiche tesori c:
Cosave ne pare di questo capitolo?
Non traete subito conclusioni, vi ho detto che non è una Twilight copia, u.u La mia storia è meglio...PHUAHAHAHAHAHAH, tsè, magari c'':
Ceh avete presente quanti soldi mi farei? *u* kdhgfdh
Ok basta.
Volevo chiarire i pensieri di @Acidodesossiribonucleico(?) *e solo adesso ho capito cos'è perchè ho studiato il DNA,lol*
Nelle recensioni mi ha chiesto se ero io Giorgia, e se nessuno l'avesse capito: yes, i am. c:
Bene mamma ha cucinato delle cose fritte(??) buonissime e adesso farò un'assalto in cucina a fregarmene un po' #mlmlml

Voi ditemi cosa ne pensate nelle recensioni :D 
Grazie ancora a tutte e scusate per il ritardo :\
#Kisses

p.s: semi volete seguire su twitter io sono @bravelyhurt :)) xx 





 
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Capitolo 25
*** Capitolo ventiquattro. ***


Capitolo ventiquattro.
 
 


-April.-
Sussultò e si voltò verso di me, sorridendomi. -Mi hai spaventata..Ciao.- 
Le poggiai le mani sui fianchi attirandola a me. La baciai dolcemente facendo schioccare le nostre labbra ogni volta che mi ci staccavo e che mi ci attaccavo. 
Cominciai ad approfondire quel bacio facendolo divenire più feroce e violento. 
Con uno scatto la feci scontrare contro gli armadietti della scuola. Poggiai le mani sul metallo freddo sopra le sue spalle e continuai a baciarla non badando al dolore che avrei potutto farle in quella posizione.
Lei poggiò le mani sulla mia maglietta, stringendola tra le dita. Passai a baciarle il collo spingendo il bacino contro di lei e la sentii gemere. -Harry..-
Cominciai a baciarle tutto il profilo del collo, salendo verso il viso.
Me.
Spinsi il petto contro il suo schiacciandola contro gli armadietti, gemette ancora. -Harry..Mi fai male.- Sussurrò cercando di spingermi via.
Lei.
Riportai le labbra sulle sue, mordendole il labbro inferiore. La sentii trattenere un urlo e le accarezzai i fianchi con una mano, mi soffermai su uno e lo strinsi nella mano. 
Quella notte.
-Harry!- riuscì a dirlo un po' più forte, ma non l'ascoltai. Poggiai le labbra sul suo collo succhiandone avidamente una parte.
Adesso.
La presi dalla vita e la staccai dagli armadietti attirandola a me con forza. Posai ancora le labbra sulle sue e cercai di bacirala, ma si scansò impaurita. 
Aprii gli occhi per guardarla. Aveva gli occhi sgranati e mi fissava con espressione terrorizzata. -Harry..- si leccò il labbro inferiore, e una folata di vento dovuta alle porte principali della scuola che si aprivano mi fece arrivare l'odore del suo sangue direttamente alle narici. 
In quel momento arrivarono Liam e Zayn. 
-Mi hai morso..- sussurrò leccandosi via il sangue. 
Chiusi gli occhi sentendomi combattuto. 
Da una parte avevo un estremo bisogno di sangue umano.
Dall'altra amavo troppo April per farle una cosa del genere.
E poi c'era quell'altra parte di me, quella incazzata nera con me stesso, che mi diceva di darmi fuoco immediatamente. 
-Harry.- sentii Liam mettermi una mano sulla spalla e guardarmi come per dirmi di stare calmo. 
-Come ti senti?- le domandai respirando a fatica. 
Sgranò gli occhi. -Mi hai ..morsa Harry.- si passò le dita sul lebbro ancora sanguinante e sentii i muscoli di Zayn e Liam irrigidirsi. 
Il moro le si avvicinò accarezzandole un braccio. 
-Harry andiamo.- disse fermo Liam, cominciando a tirarmi verso l'uscita della scuola.
Ero instabile, assolutamente instabile ed incazzato. 
Continuai a tenere lo sguardo su di lei. Mi guardava corrucciando le sopracciglia. -Ma che ti succede?-
Non sapevo cosa dirle. Avevo paura.
Liam mi strattonò e mi trasicnò fino all'uscita della scuola. Zayn ci seguii subito dopo.
Mi voltai un'ultima volta a guardarla, prima di sparire dietro la porta dell'entrata.
Liam mi lasciò il braccio irritato ed io cominciai a camminare più velocemente. 
-Sei impazzito?- urlò aumentando il passo.
-Cazzo l'hai morsa!- urlò Zayn tenendosi dietro di me. 
-Lo so porca puttana è inutile che me lo ricordate.- sbraitai sbottonandomi la camicia fino a sotto, non facendo caso alle ragazze che mi fissavano mentre uscivamo da scuola.
Superato il cancello cominciai a correre, ma subito dopo rimasi immobile, sentendo ogni cellula del mio corpo congelarsi.
-Sta.Fermo.- mormorò Zayn avvicinandosi senza staccare gli occhi da me. 
Liam mi afferrò le braccia da dietro e dando il consenso a Zayn, gli fece distogliere lo sguardo da me. 
Mi accasciai in ginocchio a terra respirando faticosamente. -Harry devi imparare a controllarti.- ringhiò Liam tenendomi fermo. 
Guardai a terra sentendo gli occhi pizzicare. 
Non potevano essere lacrime.
Voleva dire che era tutto vero.
Non doveva essere vero.
-Sono stato un coglione.- sussurrai trattenendomi dallo scoppiare a piangere. 
-Lo sappiamo, Harry. Hai sbagliato di grosso e ora dobbiamo sperare solo che April non sia..- mi lasciò le mani.
Chiusi gli occhi al solo pensiero. Non sarebbe riuscita a concepirlo. Sarebbe morta.
Zayn lo precedette avvicinandosi al mio orecchio. -Spera solo che non sia incinta Harry, oppure giuro che sarei capace di strozzarti con queste stesse mani.- 
Si alzò e corse via, facendo alzare un nuvolone di terra. Liam mi battè una mano sulla spalla. 
Lo sentii andare via esattamente come Zayn. Mi passai una moano tra i capelli e sentii il suono della campanella arrivarmi alle orecchie più fastidioso che mai.
Mi alzai e cominciai a camminare verso il bosco. 
Avevo fame. 
 
Il pomeriggio eravamo tutti a casa. La tensione era intuibile anche a miglia di distanza. 
Non sentivo ne vedevo April dalla mattina. Mi aveva mandato messaggi e chiamato ma non avevo risposto. 
Jane l'aveva chiamata chiedendole di venire a casa nostra, e lei aveva accettato.
Il campanello suonò. 
Feci per alzarmi e Jane mi lanciò un occhiata di fuoco. Mi risedetti lentamente. 
-Entra April!- urlò Jane dal salotto sapendo che l'avrebbe sentita. 
D'infatti si udì la porta aprirsi e chiudersi, poi dei passi lenti verso il salotto. 
Indosasva un jeans scuro con delle converse nere, una maglia a maniche lunghe azzurra e un giacchino bianco. I capelli erano sciolti e teneva lo sguardo basso. 
-Ciao.- sussurrò malinconica Jane abbracciandola. Lei ricambiò l'abbraccio sorridendo, come se si sentisse meglio. 
-Come stai?- domandò la mora continuando a tenerla stretta a se.
-Bene.- abbassò lo sguardo e si staccarono dall'abbraccio. 
Niall le andò incontro sorridente. -Hey mi dai una mano con una torta?- le domandò posandosi di fronte a lei.
Abbozzò ad un sorriso e non potei non notare il labbro rotto rosso ed infiammato. 
Strinsi i pugni. 
-L'hai morsa!- urlò Jane guardandomi. Alzai lo sguardo su di lei. Saettava gli occhi da me ad April.
Lei si mise una mano sul labbro mormorando un 'Non è niente.' ma sembrava che nessuno l'avesse ascoltata. 
Zayn s'irrigidì e Louis si posizionò davanti ad April scrutandola affondo.
Lei abbassò la testa. 
-Che ti è saltato in mente cretino?!- continuò a sbraitare Jane. Gli occhi le divennero rossi e spuntarono due canini lunghi ed affilati.
Mi soffiò in faccia trasmettendomi tutta la sua rabbia. 
 
APRIL-
Louis mi guardava con compassione. Mi sfiorò la ferita sul labbro con un dito e mi accarezzò la guancia. -Coglione.- mormorò.
Io lanciai uno sguardo a Jane e ad Harry che continuava a subire gli insulti di tutti senza reagire. 
Ma che diavolo stava succedendo?
Lou mi accarezzò i capelli dolcemente, soffermandosi sul collo. Chiusi gli occhi sentendo un leggero pizzichio.
Louis se ne accorse e mi scostò i capelli dal collo scoprendo una macchia viola. La sua macchia viola.
Niall dietro Louis si portò una mano alla bocca.
Il moro davanti a me mi alzò il mento guardandomi severo. 
Poi si avvicinò alla mia maglietta, guardandomi per chiedermi il permesso, e ne sollevò i lembi scoprendo dei segni altrettanto viola. 
-Occazzo.- disse Niall a bassavoce.
Mi morsi la lingua. 
Jane staccò gli occhi da Harry voltandosi velocemente verso di noi. 
Louis era a dir poco estrefatto. Non se l'aspettava, e non me l'aspettavo nemmeno io.
Sentivo gli occhi di tutti puntati addosso.
Mi scostai velocemnete dalle mani di Louis e mi abbassai la maglia. -Sono caduta tornando a casa.- mentii guardandoli uno ad uno.
Sentii una fitta alla pancia, e mi portai istintivamente una mano sul punto strizzando gli occhi.
Erano due giorni che avevo doliri, due estenuanti giorni. E non accennavano a diminuire.
Zayn si alzò in piedi. -Harry, diglielo.- mormorò non staccando gli occhi da me. Aveva un'espressione tra l'arrabbiato e il sofferente.
Harry si alzò  dalla poltrona. -Scusa.- mimò guardandomi negli occhi. 
Non stavo capendo.
Perchè mi aveva chiesto scusa? 
Che voleva che mi dicesse Zayn?
Perchè erano tutti così iper agitati?
Guardai tutti senza muovermi, sentendo ancora dolore alla pancia. Dovevo sdraiarmi, adesso.
-Diglielo,Harry.- ripetè Zayn. 
Spostai lo sguardo dal moro ad Harry davanti a me. -Io...- esitò un secondo. -Non avevo il preservativo, quella notte.-
Sbiancai di colpo. 
Sentii Jane che sarebbe scoppiata a piangere da un momento all'altro.
Vidi tutti abbassare lo sguardo. -Cosa significa?- domandai ingenuamente. 
Zayn ghignò amaramente. -Chiediglielo Harry.- 
Harry abbassò lo sguardo incurvando le labbra in giù. -No..- mormorò. 
-Chiediglielo!- urlò il moro su tutte le furie. Aveva i pugni serrati sui fianchi e gli occhi rossi. 
-Che...di che state parlando?- 
-Hai avuto il ciclo?- domandò Harry guardandomi negli occhi ed avvicinandosi di qualche passo. 
Mi accarezzai la pancia leggermente gonfia, scossi la testa. 
Zayn ghignò. Prese un cuscino dal divano e lo scaraventò a terra. -Merda!- urlò mettendosi le mani nei capelli.
Niall e Liam non proferivano parola. 
Louis aveva lo sguardo sconvolto, Jane stava uccidendo Harry con lo sguardo.
Mi guardai attorno, spaesata. -Questo vuol dire che...sono,incinta?- domandai con una leggera punta di paura nella voce.
Harry puntò i suoi occhi nei miei e si avvicinò a me con uno scatto. 
Stava per parlare quando Zayn gli si gettò addosso, facendolo finire contro la parete. 
Sussultai facendo un passo indietro. Sentii gli occhi pizzicare. 
Harry si sollevò da terra e Zayn lo prese per la maglia alzandolo. -E' colpa tua cretino!
Lui di tutta risposta abbassò lo sguardo, e Zayn gli tirò un pugno sullo zigomo. Harry volò sulla parete di fronte a me. 
Sussultai ancora. -Zayn smettila.- gli intimò Jane prendendolo per le spalle.
Lui si scansò dalla sua ragazza e si rifiondò su Harry che aveva un livido sullo zigomo sinistro.
-Morirà per colpa tua. Per la tua testardagine. Per la tua inespertezza. Morirà per colpa tua.- lo accusò crudelmente.
Harry abbassò lo sguardo e cacciò una lacrima dall'occhio destro. 
Automaticamente cominciai a piangere anche io, in silenzio. 
Le cose che stava dicendo Zayn erano cattive, troppo. Jane d'un tratto urlò un 'Basta' e vedendo che Zayn non aveva intenzione di smetterla di picchiare Harry, lo prese dalle spalle, gli voltò il collo verso sinistra e avvicinò i denti al suo collo.
-Non costringermi.- sussurrò poi. 
Zayn deglutì e si allontanò. 
Harry era steso per terra con la schiena alla parete che si torturava il labbro per non piangere.
Louis mi si avvicinò. -April..- mi diede un dolce abbraccio e si staccò non appena Zayn ricominciò a parlare. 
-Non chiamatemi quando sarà morta. Non ne voglio sapere niente.- mi lanciò un'occhiata e scappò via dalla finestra. 
Silenzio.
Tutti avevano lo sguardo fisso su di me, compreso Harry. 
Scoppiai a piangere sulla spalla di Louis. Mi abbracciò carezzandomi la schiena dolcemente. -Non diceva sul serio.- mormorò per calmarmi.
Ma sapevo che anche lui non credeva alla verità delle sue parole.
Sentii un forte dolore alla pancia e mi portai la mano su di essa stringendo leggermente la maglia. 
Liam e Niall erano corsi a guarire Harry, che grazie ai poteri di guarigione di Niall era tornato immediatamente come nuovo.
Sentii le labbra di Harry posarsi sulla mia spalla. -Perdonami April, perdonami.- le sue lacrime mi bagnarono la maglia.
Mi prese in braccio e mi adagiò sul divano, coprendomi con una coperta.
-Non morirai, te lo prometto.- sussurrò baciandomi la fronte.
-Faremo in modo che quella cosa esca prima che ti uccida.- mormorò con rabbia guardandomi la pancia.
Me l'accarezzai con le mani. 
Era un bambino, non una cosa.
Era nostro.
Lo volevo vivo, a costo di morire.




Buonsalve c:

Come state belle bambine? :) 
Io ho scritto questo capitolo in un momento di totale depressione, e devo dire che è perfetto perchè questo capitolo doveva essere triste e depresso.
Non mi ammazzate, e non traete conlusioni affrettate, sopratutto.
uu'
Avete visto il caratterino di Zayn nei confronti di April, che significhi qualcosa? #mlml
HAHAHA, non vi dirò niente :PP
Avete visto la premura di Louis, e la vedremo anche nei seguenti capitoli c':
#piccino.
Ed avete visto la ferocità di Styles quando è arrabbiato.
Povera April, si è sfogato sulla poveretta :((
Dont worry, si aggiusterà tutto....o forse no....Mhh.....
(?)
Bene io vado a fare i compiti, spero che il capitolo vi sia piaciuto c:

See ya soon! <3





 
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Capitolo 26
*** Capitolo venticinque. ***


Capitolo venticinque.
 
 

Dopo aver pianto avvinghiata ad Harry avevo preso sonno sul divano dei ragazzi, i quali mi avevano portato una coperta e me l'avevano stesa addosso.
Stavo quasi per svegliarmi, ma la stanchezza e gli occhi pesanti mi impedivano di fare qualsiasi movimento se non respirare.
Sentii una mano morbida carezzarmi dolcemente il braccio. -Non ce la farà, Liam.- mormorò malinconico.
Lo sentii sospirare pesantemente. 
-E' così piccola..- continuò passando le sue lunghe dita sulla mia guancia calda. A quel contatto rabbribidii. 
-Distraila.- Liam azzardò mettendo a posto un piatto pulito e sistemandolo in uno degli scaffali.
-Cosa?- sentii Harry spostarsi in direzione dell'amico.
-Si. Portala a fare un giro, al ristorante..quanto tempo è che non uscite in un vero appuntamento?- domandò il moro continuando a pulire i piatti nel lavabo.
Sentivo l'acqua scorrere su di essi e le mani veloci di Liam pulirli ed asciugarli.
Al pensiero del nostro primo appuntamento mi vennero i brividi. 
Harry esitò prima di rispondere. -Beh, un po' in effetti.- anche se non potevo vederlo ero certa che stesse strizzando le labbra nervosamente. 
Sentii un balzo provenire dalla finestra, probabilmente Louis era rientrato. -Zayn ha reagito male.- dichiarò infatti lui gettando qualcosa per terra.
Al solo sentire il suo nome mi svegliai del tutto. Aprii gli occhi lentamente, adattandoli alla luce del sole del pomeriggio.
-Molto male.- continuò Niall facendo il suo ingresso nel salotto dov'eravamo tutti riuniti. Tutti tranne Zayn e Jane.
La mora era sparita per quanto ne sapevo, prima che mi addormentassi era rimasta tutto il tempo a lanciare occhiatacce ad Harry.
Stando attenta a non farmi vedere voltai la testa in direzione dei ragazzi e socchiusi gli occhi riuscendo a distinguere Liam al lavandino, Niall e Louis seduti su degli sgabelli ed Harry al mio fianco che mi accarezzava il braccio.
Harry abbassò la testa fissandosi le scarpe. 
-Dovresti parlargli.- annunciò Niall subito dopo, guardando il riccio. 
Lui alzò la testa in direzione degli amici che annuivano. -E cosadovrei dirgli? Mi stacca la testa se solo mi avvicino.- sussurrò l'ultima frase tornando a guardare per terra.
Mi faceva stare male vedere i ragazzi in quel modo. Sopratutto il fatto che Zayn si fosse allontanato dal gruppo, da me.
Infondo, cosa avevo fatto di male per meritarmi il suo odio? Perchè aveva reagito così duramente sia con me che con lui, quando gli altri sei erano limitati a delle occhiatacce e ad espressioni confuse?
Questo non lo capivo. E non capivo tante altre cose di Zayn.
-Ha ragione Harry,- arrivò anche Jane in sala, sedendosi sulla poltrona di pelle. -non servirebbe a niente parlargli, sopratutto adesso.- Sospirò passandosiuna mano nei capelli.
-Cosa ti ha detto?- le chiese Louis giocherellando con poco interesse con uno strofinaccio steso sul davanzale.
Jane prese respiro. -Non vuole tornare. Non vuole vederla.- mi sentii il cuore andare in frantumi. Perchè Zayn si allontanava così tanto da me invece di aiutarmi? -E' infuriato, mi ha quasi uccisa!- rulò disperata Jane stravaccandosi sulla sedia e prendendosi la testa con le mani.
Harry si ovltò verso di me e automaticamente chiusi gli occhi sperando che non mi avesse vista. 
Con una mano  mi scostò i capelli dalla fronte portandoli di lato e mi sfiorò le sopracciglia tracciandone il contorno.
Posò una mano sulla mia spalla, facendola scendere lungo il mio braccio, -E' colpa mia.- arrivando alle mani una sopra l'altra sul ventre. Ne strinse una nelle sue mani possenti in confronto alle mie. 
Nessuno disse nulla. 
Niall sospirò. -Potrebbe parlarci lei.- disse poco dopo, tracciando il contorno del bicchiere di vetro che aveva davanti a se, sul davanzale di marm0.
Harry s'irrigidì. -No, non è una buona idea.-  disse subito stringendo di più le mie mani. 
Cambiai posizione attirando l'attenzione di tutti e mi spostai su di un fianco tirandomi le coperte fino a sopra la testa, in modo tale da aprire gli occhi e non essere vista.
Liam corrucciò le sopracciglia. -Perchè no? Io invece penso che se parlassero, si potreb..- 
Harry si alzò velocemente dal divano, facendomi sentire un senso di vuoto, e si passò una mano tra i capelli. -Ho detto no.-
Cominciavo a sentire la rabbia prendere il sopravvento. 
-Andiamo Haz forse..- Harry lanciò un'occhiata assassina verso Louis che si zittì subito dopo. 
-E' pericoloso. Non ci andrà.- 
Sbuffai mentalmente mettendomi seduta sul divano e pentendomene subito dopo sentendo delle fitte alla pancia. -Perchè?- domandai   strofinandomi gli occhi.
Niall accennò ad un sorriso. -Eri sveglia.- constatò lasciandosi sfuggire una risatina che subito dopo si tramutò in un lamento di dolore data la gomitata di Liam.
Spostai il mio sguardo di nuovo su Harry. -Perchè,Harry? Io tengo a Zayn.- sentii i suoi muscoli irrigidirsi e la sua mascella contrarsi.
Improvvisamente i suoi occhi divennero più scuri e cupi. Quasi mi faceva paura. 
-Ma evidentemente lui non tiene a te abbastanza.- sputò aggressivo. 
-Perchè dici così?- sussurrai con voce spezzata. Abbassai la testa sentendo le lacrime salire lungo gli occhi e minacciare di voler cadere. 
Sentii un'altra fitta al basso ventre e strinsi la maglietta tra le mani. Dei capelli mi cadevano sul viso permettendomi di vedere solo le scarpe di qualcuno ed il suolo.
Tirai su col naso e sentii la mano fredda di Jane toccarmi il braccio. Sobbalzai guardandola e tirai uno sbuffo.
Era strano sentire quella sensazione di freddo anche con lei. Lei era quella calda, quella che mi coccolava con il suo amore ogni volta che qualcuno mi faceva qualche torto.
Tirò indietro la mano mordendosi il labbro. -Andiamo a fare un giro?..- disse sorridendomi e accarezzandomi il ginocchio. -In uno di quei negozi che piacciono a te, così compriamo qualcosa per il grande evento.- mi fece l'occhiolino.
Risi leggermente notando che, nonostante adesso fosse un vampiro dotato di superpoteri, la sua fissa di fare l'occhiolino storto, considerato che non lo sapeva fare, c'era ancora.
Sentii Louis domandare un 'cosa?', riferito al grande evento del quale parlava Jane e voltarsi verso Harry che era più preso a scrutarmi che a badare alle domande di lui.
Lo guardai un attimo, prima di alzarmi ed avvicinarmi a Jane. 
Mi stinse in un abbraccio sussurrandomi parole dolci all'orecchio poi mollò la presa e rivolse uno sguardo al resto del gruppo. 
-Grazie.- mormorai guardandoli. Niall e Louis sorrisero. Liam mi corse incontro a braccia aperte con una faccia tenerissima segno che volesse un abbraccio. Lo accontentai sorridendo nell'incavo del suo collo e quando ci staccammo puntai il mio sguardo sul ragazzo al mio fianco. 
-Va.- disse freddo, indicando con un gesto del capo la porta. 
Mi stava cacciando?
-Harry...- tentai avvicinandomi ma non appena feci un passo in avanti lui urlò più deciso: -Ho detto va!-
Mi morsi il labbro cacciando indentro ancora una volta le lacrime. 
Jane mi tirò piano dal braccio incitandomi a seguirla, e così feci. -Sei un insensibile.- lo ammonì subito dopo Jane lanciandogli un'occhiataccia.
Silenziosamente uscimmo fuori da quella casa, incamminandoci per il centro di Holmes Chapel sperando di concentrare la mia attenzione altrove.
 
 
-Continuerò a dire che quel vestitino ti stava d'incanto.- borbottò Jane alzando le mani in aria con fare teatrale e chiudendo la macchina.
Sbuffai calciando un sassolino da terra. -Era cortissimo. Persino una prostituta si sarebbe rifiutata di indossarlo.- commentai guardandola con fare ovvio.
Lei si lasciò andare in una risata liberatoria. -Ok ma non negare che quel rosso metteva in risalto il tuo bel culetto.- disse palpandomi la chiappa sinistra. 
Sobbalzai sentendo le mie guancie colorarsi lievemente di rosa. -Jane!- urlai ridendo.
-Scusa, è che si rischia di diventare les...- fortunatamente una voce interruppe il discorso veramente troppo di Jane. 
Ci voltammo verso la sinistra, notando un Justin sorridente e con i capelli sparati in aria salutarci con la mano. 
-Just!- sorrisi sorpresa correndogli incontro. In quel momento il dolore lancerante della pancia non m'importava, volevo solo stringerlo e dimenticare tutto.
Così feci. Circondai il suo bacino con le braccia e poggiai la testa sul suo petto sorridendo e sentendo le sue forti braccia stringermi saldamente.
-Ciao principessa.- sussurrò dando un bacio ai miei capelli scuri.
-Ciao brutto stronzo.- disse scherzosamente Jane avvicinandosi a noi. Just le mostrò i canini sorridendo subito dopo.
Anche Jane fece lo stesso soffiando in faccia al ragazzo e io mi allontanai subito sentendo il cuore in gola. 
-Ti ricordo che sono tremila volte più forte di te in questo momento.- sussurrò Jane sorridendo. 
Justin ritrasse i canini e alzò le spalle, Jane fece lo stesso. Poi lei si voltò verso di me osservando la mia espressione preoccupata. 
Rise. -Non preoccuparti non ci ammazzeremo.- abbozzai un sorriso prima di esser presa sottobraccio da Jane. 
-Che ci fai qui?- chiedemmo all'unisono al biondo. 
-Sono venuto a trovarti, tutto bene?-  sorrise.
Mi morsi il labbro inferiore lanciando un'occhiata a Jane. -Just, devo parlarti.-  dissi torturandomi le mani. 
Aggrottò le sopracciglia continuando a sorridere. -Certo.-
Jane mi accarezzò il braccio. -Vado a farmi un gir..- 
-No!- la fermai tenenedole il braccio con la mano. Lei mi guardò sorpresa.
Non sapevo quale potesse essere la reazioen di Justin, e un po' mi spaventava doverglielo dire da sola. 
Insomma, lui era sempre quello che mi aveva minacciata e quasi uccisa.
-Resta qui.- le sussurrai pregandola con lo sguardo. Lei annuì e rimase al mio fianco.
Stavo per parlare quando un'altra fitta più dolorosa delle altre mi attraversò la pancia e fui obbligata a tenermela con la mano.
Justin divenne serio. -Posso sapere che succede?-
-Promettimi una cosa.- dissi stringendo i denti per non urlare. Fece un passo in avanti. -Mi sto preoccupando April, cosa?-
-Promettimi che non ti arrabbierai, ne con me, ne con...- lasciai la frase volutamente in sospeso. 
Guardai la sua espressione in attesa. 
-Cosa..?- 
Tirai un respiro profondo. Il cuore batteva forte e l'ansia cresceva.
Non avevo mai affrontato certi argomenti, e ritrovarmi a parlarne con lui mi metteva un po' in soggezione e un po' di agitazione.
-Penso di essere incinta.- dissi tutto d'un fiato scrutandolo a fondo. Jane fece lo stesso tenendosi un passo più avanti di me.
Lo fissai insistentemente. La sua espressione non cambiò di una virgola. -..Penso di essere incinta, di Harry.- ribadii.
Adesso capì.
La sua faccia divenne pian piano una vera e propria maschera di rabbia. -Come diavolo vi è saltato in mente?- trasalii udendo il suo urlo forte e possente.
-I-Io..- 
-E' un...Uno stupido! Cristo!- urlò mettendosi le mani nei capelli e cominciando a fare avanti e dietro per la strada. -Lo sai che morirai, vero? Lo sai questo?- sbottò fissandomi.
Accarezzai la pancia, e le parole di Zayn mi rimbombarono nella mente.
 
"Non chiamatemi quando sarà morta. Non ne voglio sapere niente."
 
Le lacrime cominciarono a rigarmi il volto e Justin sembrava delirare secondo dopo secondo.
-Porca..Io lo uccido!- urlò alzando le mani in aria. 
-Non lo farai.- sussurrai tenendo lo sguardo basso.
Lui sembrò risvegliarsi e acorgersi di me. Si voltò  osservandomi attentamente. -E cosa te lo fa credere?-
-Tu mi vuoi bene,- continuai posando anche l'altra mano sul ventre gonfio. -vuoi bene a me e vorrai bene anche a lui. Ne sono certa.- 
Alzai gli occhi verso i suoi, rossi. 
Mi avvicinai, prendendogli esitante le mani. Accarezzai le nocche con i pollici e continuai a tenere il contatto visivo, seppur i miei occhi fossero pieni di lacrime.
-Io ti voglio bene.- sussurrò. Sorrisi. -Ma non aspettarti che possa ricambiare qer quella cosa.- sputò arrogante guardandomi la pancia.
Sospirai abbassando la testa. Lasciò le mie mani e dopo aver lanciato un'occhiata verso Jane sparì nella città.
Jane mi abbracciò e mi lasciai andare nelle lacrime tra le sue braccia. 
 
-Buona notte tesoro.- mamma mi diede un bacio sulla fronte e silenziosamente mi incamminai verso la stanza.
Normalmente l'avrei mandata a quel paese per il modo con il quale mi aveva chiamata e per il bacio sulla fronte, ma in quel momento avevo bisogno d'amore e di attenzioni, cosa che non stavo ricevendo dall'unica persona dalla quale avrei voluto arrivasse.
Jane era stata così carina che era rimasta a casa mia, almeno fin quando non era tornata mia madre, cercando di tranquillizzarmi e di calmarmi.
Mancavano solo due giorni al mio compleanno, e per come si prospettava il tempo, non sarebbe stato meglio dei compleanni passati.
Sbuffai aprendo la porta del bagno e cominciando a lavarmi i denti.
Sfregai lo spazzolino su di essi quasi facendomi male alle gengive e velocemente mi infilai il pigiama sistemato sulla vasca la notte precedente.
Slegai i capelli dalla coda e lasciai che i boccoli neri ricadessero sulle spalle. Spensi la luce ed entrai in stanza, camminando a tentoni verso il letto sperando di non inciampare o di farmi male.
Mi infilai nelle coperte lasciando che i capelli si sparpagliassero disordinati sul cuscino morbido e mi rannicchiai su me stessa voltandomi su un fianco. 
Avrei voluto che ci fosse Harry accanto a me. Sentivo la sua mancanza.
Mi sentii toccare la testa dolcemente, spostando un ciuffo che era caduto sulla mia fronte all'indietro. Sobbalzai aprendo gli occhi e guardando davanti ai miei occhi.
-Harry?- mormorai individuando una figura nera. 
Sentii lui chinarsi alla mia altezza, mi accarezzò la guancia teneramente. -Scusa.- disse solamente con la sua voce roca.
Portai la mia mano sulla sua  facendo in modo che premesse sulla mia guancia. 
Non ebbi tempo di formulare una risposta che sentii le sue morbide labbra posarsi sulle mie. Un bacio dolce e puro.
Casto e romantico. 
Era un bacio che desideravo da troppo tempo. Cominciò a lasciarmi baci su tutta la mascella, fino ad arrivare ad un punto alla fine della mascella e all'inizio con il collo sul quale dedicò un po' più di tempo.
Si staccò con riluttanza dalla mia pelle, fece il giro del letto e si sdraiò esattamente dietro di me.
Un suo braccio forte avvolse il mio bacino attirandomi maggiormente a se e facendo combaciare il suo petto con la mia schiena. 
Intrecciai le dita con la sua mano. -Ti prego non remarmi contro.- sussurrai accarezzandogli il pollice lungo. 
Mi diede un lungo bacio sulla testa. -Non voglio vederti star male per un mio errore.-  rispose pacato. 
Aveva la voce tranquilla, armoniosa, come se stessimo parlando di argomenti normali.
Mi scostò i capelli con la mano che gli restava libera, lasciando così il mio collo scoperto e vi posizionò il mento. Sentii la leggera barbetta strofinare contro la mia pelle, quasi facendomi il solletico.
-Trasformami. Fa che sia come te.- mormorai a bassa voce, sapendo che mi avrebbe comunque sentita. 
La stanchezza si faceva sentire e gli occhi sigillati non aiutavano a farmi rimanere sveglia.
Non si mosse da quella posizione. -Saresti pronta, anche adesso?- chiese restando fermo.
Annuii.
Il mio cuore prese a battere più velocemente. Sempre con un ritmo più veloce.
Harry si mosse lentamente, posando le sue labbra calde sulla mia pelle. Rabbrividii.
Ma non per il pensiero che sarei stata morsa, per la vicinanza dei nostri corpi e per i suoi baci dolci, per le sue labbra bagnate. 
Continuò a lasciare baci lunghi sul mio collo, salendo e scendendo. Poi aprì la bocca e trattenni il respiro, aspettandomi di tutto.
E quel di tutto non arrivò, poichè non sentii nessun canino infilzarmi la pelle, bensì un finto morsetto sulla parte di collo che aveva finito di baciare.
Rilasciai l'aria dal naso, sconfitta. Lo sentii sorridere mentre mi baciava ancora la pelle. 
Poi si sporse al mio orecchio. -Sei coraggiosa April. Ma non potrei mai farti una cosa così. E poi sei ancora minorenne.- trovai quel pizzico di ironia nell'ultima frase e sbuffai sonoramente stringendo di più il suo braccio attorno alla mia vita.
-Ti amo.- disse, baciandomi la spalla. 
Il mio cuore perse un battito, e mi addormentai cullata dalle sue carezze e dai suoi baci. 






Ho sonno, Ho sonno, Ho soooonno!

Mamma mia, no ho tempo per fermarmi perchè sto crollando dal sonno, gjshgdsh c:
Come vi è sembrato questo capitolo?
April ha detto che era incinta a Justin e lui si è arrabiato, ovviamente.
Di Zayn nessuna traccia..chissà cosa starà facendo...
Lo vedremo nel prossimo capitolo jhfgsjkd c;
Amo lasciarvi con la souspance Mhuahahahahahah! ;D

Bene amori, io vado a mangiare, ringrazio tutte le bellissime ragazze che hanno recensito i capitoli precedenti. Ringrazio chi continua a preferire,ricordare,seguire la mia storia. E ringrazio le fans silenziose, amo anche voi. skgfdjh c:
Un bacione, alla prossima! 






 
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Capitolo 27
*** Capitolo ventisei. ***


Capitolo ventisei.
 


Venni svegliata bruscamente dal suono della sveglia che imperterrita trillava sul comodino accanto al letto.
Aprri gli occhi passandomi le mani su di essi e adattandoli alla luce del sole. Mi alzai ancora attontita dal sonno e spensi la sveglia.
Mi voltai improvvisamente verso la mia destra cercando con lo sguardo Harry, ma non c'era.
Sospirai passandomi una mano sulla fronte e mi alzai avviandomi in bagno.
Mi lavai e vestii. Indossai un semplice jeans e una maglia di lana leggera, nera con uno scollo a 'v'. 
Misi delle ballerine nere ai piedi e raccolsi i bocoli in una coda.
Scesi le scale raggiungendo la cucina e vi trovai con molto stupore mia madre ed Harry che perlavano tranquillamente.
-Oh ciao tesoro.- annunciò lei, sorridendomi raggiante ed alzando una mano in aria sventolandola a destra e a sinistra.
Corrucciai le sopracciglia  lanciando uno sguardo ad Harry seduto su uno sgabello della cucina. Mi guardò sorridendo e due adorabili fossette si formarono agli angoli della sua bocca.
-Harry è passato a prenderti per andare a scuola.- si affrettò a precisare vedendo la mia espressione dubbiosa. Mi sedetti sullo sgabello accanto a lui, osservando le uova che mamma aveva preparato per colazione.
-Non è carino?- domandò poi indicandolo. Sgranai gli occhi e le guancie divennero di un rosso porpora. Abbassai la testa tentando di non essere vista, ma la mano di Harry si posò delicatamente sul mio ginocchio facendomi sussultare e capii che aveva notato.
-Mamma..- l'ammonii sussurrando per l'imbarazzo. 
E poi, a mia madre non piaceva Harry. 
Lei di tutta risposta continuò a fare domande ad Harry, ad esempio quanti anni avesse, che classe frequentasse, che lavoro facessero i genitori.
Insomma, l'interrogatorio tipico dei genitori. 
Stufa di tutta quella situazione e sentendo il leggero disagio di Harry mi alzai con un balzo dalla sedia, lo presi per la camicia e lo trascinai per l'ingresso urlando un: 'ci vediamo a pranzo,forse' a mia madre.
-Che diavolo ti salta in mente?- sussurrai infilandomi una giacca e prendendo la cartella da terra.
Harry mi prese dai fianchi avvicinando il mio corpo al suo, e solo in quel momento mi accorsi di quanto devastante era la sua altezza paragonata alla mia.
Poggiai le mani sul suo petto osservando i suoi occhi azzurri brillare e un sorrisetto furbo formarsi sulle sue labbra. 
-E' entrata in stanza, e non volevo che rimanesse traumatizzata.- sussurrò al mio orecchio. 
I suoi capelli mi solleticavano il collo, e sentii un calore premere su di esso. 
Le sue labbra calde, in perfetto contrasto con il resto del corpo, mi bagnarono la pelle, ed un brivido mi percosse tutta la schiena.
Fece schioccare le labbra, staccandosi per poco tempo, perchè poi si rifiondò su di esso, continuando con quella lenta tortura.
Mi accorsi di aver chiuso gli occhi e tentai di respingerlo premendo le mani sulle sue spalle, ma la sua forza prevalse.
-Harry..- sussurrai sentendomi lo stomaco sottosopra. -Harry, potrebbe veni..- senza che finissi la frase si staccò da me, continuando però a fissarmi con quei due occhioni.
D'un tratto aggrottai le sopracciglia e lo fissai curiosa. -Che volevi dire con 'non volevo che rimanesse traumatizzata'?- 
Si bagnò le labbra con la lingua e sorrise maliziosamente. -Ti si era alzata la maglia e..- 
Divenni rossa tutto d'un colpo, lo presi per la manica e senza dire nulla lo trascinai fuori casa sentendo la sua risata cristallina entrare nelle orecchie.
-Porco.- brontolai non riuscendo a nascondere un sorriso. 
Mi mise un braccio attorno alle spalle, mi diede un bacio sui capelli e ci incamminammo per la scuola.
Nel tragitto c'era solo silenzio. 
Non un silenzio imbarazzante, un silenzio voluto da entrambi.
Pensavo al fatto che non avessi ancora avuto dolore alla pancia, e un po' mi rasserenai. Però poi pensai a Zayn. 
Non lo vedevo da solo tre giorni e mi mancava. Inoltre non riuscivo a capire perchè si comportava così.
-Hey!- alzai lo sguardo incontrando gli occhi chiari di Catlin che agitava la mano avanzando verso di me.
Siamo già arrivati?
Le sorrisi e lanciai uno sguardo ad Harry.
-Come stai?- domandò la bionda arrivata ormai davanti a me. 
-Tutto bene, te?- piccola bugia. 
Ma cosa potevo dirle? 
'Hey amica, sono incinta di un vampiro e il mio amico, anch'esso vampiro è scappato via da me.' ? 
Mi accarezzò un braccio e mi sorrise, per poi rivolgere uno sguardo ad Harry. -Oh, ciao Harry Styles.- disse abbassando la testa.
Harry rise. -Chiamami Harry.- le sorrise e mi guardò qualche secondo. -Ci vediamo per l'ora di chimica.- sussurrò avvicinandosi lentamente.
Puntai i miei occhi nei suoi, sentii due grandi mani prendermi dai fianchi e avvicinarmi al suo corpo. Posò la sua fronte sulla mia e guardò le mie labbra per poi posarvi le sue con dolcezza.
Rimanemmo attaccati per qualche secondo, poi si staccò e senza dire niente raggiunse Liam e Niall che lo aspettavano al cancello.
Lo guardai scherzare con i suoi amici e sorridere. 
Amavo quando quelle due fossette si posavano delicate sulle sue guancie, quando le sue labbra si schiudevano lasciando spazio al suo sorriso perfetto, quando le sue sopracciglia si sollevavano e gli occhi si chiudevano, mentre rideva. 
Lo amavo e basta.
Catlin mi scrollò per una spalla facendomi tornare alla realtà. Le rivolsi uno sguardo assente, e lei rise. -Lo stai mangiando con gli occhi.- 
Alzai le spalle e le tirai una leggera pacca sulla spalla. -Andiamo.- 
 
 
La lezione di chimica della sesta ora era qualcosa di assolutamente noioso. 
Sopratutto se il professore si dilettava con uno dei suoi orribili disegni alla lavagna e parlava con la gomma in bocca.
Sospirai e mi poggiai con la testa sul banco facendo pendere le braccia. 
-Hey guarda, c'è un uccellino fuori dalla finestra!- mi sussurrò con enfasi Catlin seduta al mio fianco.
Alzai forse un po' troppo velocemente la testa, dato che avvertii una fitta, e guardai speranzosa fuori al vetro. 
Un pettirosso nutriva i suoi uccellini imboccandoli e sembrava tutto più interessante rispetto ai discorsi insensati del prof.
Catlin si rivoltò verso di me sorridendo. -Siamo disperate.- la guardai. -Ci stiamo concentrando su mamma uccello piuttosto che ascoltare la lezione.- spiegò infatti poco dopo.
Riposai il mio sguardo su quella famigliola ed istintivamente portai le mani sulla pancia, accarezzandola. 
Quella mattina non avevo avuto nessuno strano dolore, non avevo giramenti di testa o conati di vomito. 
Harry era stranamente dolce. 
Zayn non tornava.
Mi sentivo davvero male
-Professore.- mi alzai facendo strisciare la sedia per terra e attirando l'attenzione di tutti, compresa quella di Harry. 
Il prof si sfilò gli occhiali dal naso e mi guardò. -Posso andare in bagno?- domandai senza pensarci due volte.
Lui lanciò uno sguardo all'orologio attaccato alla parete e me lo indicò. -Le sembra l'ora?- 
-P-perfavore..E' urgente.- balbettai continuando a tenere la mano sulla pancia. 
Sentii i muscoli di Harry irrigidirsi e il suo sguardo divenire più scuro e cupo.
Il prof riportò gli occhiali sul naso e con un gesto del capo mi diede il permesso.
Mi allontanai dal bagno e percorsi il piccolo corridoio che separava le due andate di banchi. 
Sentivo lo sguardo di tutti puntato addosso e gli occhi pizzicavano. 
Mi sentii afferrare il gomito e mi voltai in direzione di Harry. 
I suoi occhi mi scrutarono per qualche secondo. -Tutto bene?- 
Scossi impercettibilmente la testa, mi staccai dalla sua presa e mi avviai in bagno. 
Chiusi la porta dell'aula osservando Harry ed il suo sguardo curioso e spaventato e corsi nel bagno delle ragazze.
Mancavano solo dieci minuti alla fine delle ore e sarei tornata a casa. 
Mancavano solo dieci minuti e Harry sarebbe venuto da me a vedere come stavo.
Varcai frettolosamente la soglia del bagno e mi posizionai davanti ai lavandini. Posai entrambe le mani sulla manovella dell'acqua e girai facendo cadere l'acqua nel lavabo bianco.
Portai la mano destra sotto il getto lasciando che la mano si bagnasse d'acqua fredda.
 
HARRY-
Era uscita da almeno cinque minuti e avevo voglia di alzarmi e correre via. 
-Styles!- richiamò la mia attenzione il professore,puntando i suoi occhi su di me. -Cosa ho appena detto?- 
Restai a guardarlo per  alcuni istanti, sbattendo le palpebre per riprendermi poi controllai l'orologio dietro le sue spalle. 
Nemmeno il tempo di aprire bocca per rispondere che la campanella trillò in tutta la scuola e così tutte le sedie ed i banchi cominciarono a strisciare per terra facendo un baccano inaudibile.
Con uno scatto mi alzai dal banco senza nemmeno badare al quaderno che avevo lasciato lì e mi avviai fuori dalla classe ignorando le minacce di sospensione del professore.
Una mandria di studenti cominciavano a uscire dalle classi, avviarsi agli armadietti ed uscire di scuola.
Mi affrettai a raggiungere il bagno. 
Guardai la porta del bagno delle ragazze chiusa, poggiai l'avanbraccio su di essa e vi posai anche la testa.
Tutto il baccano di fuori era insopportabile.
-April.- la chiamai con voce ferma e decisa. La sentii sussultare e portare la mano sulla maniglia.
Spostai gli occhi su di essa e la vidi tremare un po' per poi chiudersi a chiave. Sospirai. -April, apri la porta e fammi entrare.- continuai riportando la testa sul braccio e chiudendo gli occhi.
Sentivo che qualcosa non stava andando per il verso giusto. Apparte, la cosa che cresceva in lei.
Tutta quella situazione stava diventando instabile. 
April incinta, Zayn nervoso, il ritorno di Justin..
-N..no, vattene.- stava piangendo. Percepii le sue lacrime rigarle il volto e la sentii chiudere il rubinetto dell'acqua. 
Qualcuno mi toccò nervosamente la spalla e mi voltai, trovandomi una signora paffutella con un grembiule azzurro a dosso e delle scope in mano. 
Si teneva su un piede e aveva le mani su un fianco. -Cosa ci fai qui?- domandò visibilmente irritata. 
-Sto aspettando che la mia ragazza esca dal bagno.- le sue sopracciglia si alzarono, e capii immediatamente cosa volesse dire e la fermai. -Non sta bene.-
Mi squadrò da capo a piedi strizzando gli occhi e puntandomi un dito contro tentando di inquotermi paura. -Se non uscite entro venti minuti chiamo il preside.- e se ne andò chiudendo la porta principale alle sue spalle.
Ritornai immediatamente con lo sguardo sulla porta chiusa, porsi meglio l'orecchio e sentii i suoi singhiozzi farsi più acuti. -April avanti apri,- posai la mano sulla maniglia, provai ad aprirla ma era chiusa.-voglio solo aiutarti.- 
-No!- urlò di getto, facendo una pausa per riprendere fiato. -Vattene Harry, perfavore...- la sua voce si affleviolì sull'ultima parola, coem se mi stesse implorando. 
Scossi la testa. -Mi costringi a fare a modo mio.- 
Portai la mano poco più distante dalla porta, controllando che non ci fosse nessuno a vedermi, e mi concentrai su di essa. Sentii il ticchettio della chiave,lentamente girare nella toppa. 
-Harry.- 
Mi fermai, e guardai la porta, come aspettandomi che il suo bellissimo viso si materializzasse su di esso. 
-Mi farai entrare?- domandai dolcemente, cercando di farla sentire a suo agio. Non volevo che stesse peggio. 
Non sentii risposta, in cambio la serratura si aprii velocemente e udii la chiave di metallo cadere per terra. Aprii la porta lentamente e vi entrai, richiudendola alle mie spalle. -Hey..- sussurrai vedendola per terra seduta con le gambe piegate che si teneva le ginocchia con le mani. 
Aveva le labbra nascoste tra le braccia e i suoi bellissimi occhi azzurri erano lucidi e pieni di lacrime. A volte si chiudevano lasciando che altra acqua cadesse sulle sue guancie. 
-April,- mi misi in ginocchio e le accarezzai i polpacci. -cos'hai?- 
Scosse la testa distogliendo lo sguardo dal mio e posandolo per terra. Strizzò forte gli occhi come per cercare di cacciare via tutte le lacrime,poi vidi il suo petto alzarsi ed abbassarsi in un singhiozzo sommesso. 
Le accarezzai dolcemente i capelli neri, spostandoli dal suo viso. -Domani è il tuo compleanno.- mormorai guardandola.
Singhiozzò di nuovo per poi prendere un respiro forte. 
Si stava imponendo di smetterla, di essere forte. Ma non ci riusciva.
-Perchè piangi bimba, cosa c'è che non va?- passai il pollice sulla sua guancia, asciugando una lacrima. 
April voltò la testa verso di me, facendo scontrare i suoi occhi con i mei. Erano due zaffiri magnetici. Era come se tutto il mondo sparisse e ci fosse solo lei, il suo amore e la sua dolcezza. 
Tutto,tutto di me oramai ruotava attorno a quella ragazza dai capelli corvini.
-Io..- tentò di dire, ma cadde subito dopo in una pioggia di lacrime.
Le staccai con dolcezza le mani che tenevano strette le gambe, glie le presi e la feci sollevare. Aveva la maglia stropicciata e bagnata. Sopirai accarezzandole il viso.
Mi avvicinai lasciandole un dolce bacio tra i capelli. -Torniamo a casa.- 
Annuì. La presi in braccio e la portai fuori dalla scuola, per poi dirigerci a casa.
 
APRIL.-
Parcheggiò l'auto difronte a casa sua. 
Spense il motore e ripose le chiavi nella tasca del giacchino. 
Stavo per uscire, quando mi sentii prendere pe run braccio. I suoi occhi mi chiedevano una spiegazione. 
Ma il vero motivo era che non avevo nemmeno io una spiegazione a tutto quello. 
Ero agitata, nervosa, triste. -E' tutto apposto. Tutto bene.- disse, accarezzandomi il braccio. 
Sospirai e annuii strizzando le labbra. 
Dopo essere uscita dalla macchina lo spettai e ci dirigemmo verso la porta. 
Nemmeno il tempo di bussare che un Louis timoroso venne ad aprire. Guardò Harry, poi me. 
Poi posò di nuovo lo sguardo su Harry. -Che ci fate qui?- chiese chiudendo un po' di più la porta. 
Ormai vedevo solo la sua testa che sbucava dalla fessura tra porta e stipite. 
Harry si grattò il collo. -Louis, cosa succede?- 
Il moro davanti a noi si voltò dietro di se, per poi riportare lo sguardo su di me. 
Aggrottai le sopracciglia vedendo l'agitazione e la sorpresa nei suoi occhi azzurri. -Che..-
D'un tratto la porta si spalancò completamente e lo vidi. 
I capelli spettinati, gli occhi del colore dell'oro, la leggera barba, una giacca di pelle nera con un jeans ed una maglia bordeux. 
Mi guardava serio. Potevo distinguere perfettamente la rabbia nelle sue iridi, e non mi faceva bene.
Era tornato.
Zayn.



Buonasera! c:

Come state piccoline mie? :)) 
Oggi mi è venuto il ciclo e mi sto contorcendo dal dolore c':
Domani ho l'interrogazione di Storia dell'Arte e mi scazza studiare..e sono qui a scrivervi,bello,no? 
So di essere un'emerita stronza per avervi lasciate con la souspance di Zayn e il suo ritorno, ma non potevo scrivere ancora, altrimenti nel prossimo capitolo non so che fare. ksgdsj
Purtroppo, ho una brutta notizia da darvi: il prossimo sarà il penultimo capitolo. 
çwç
I know. 
I know.
E' brutto sentirselo dire, ma è così. :(
Mi sono affezzionata alla mia storia, cc.
Basta non deprimiamoci, mancano ancora il prossimo e l'epilogo, e più in fretta recensite più in fretta aggiorno c:
jsdgjsdfds Ora devo lasciarvi amori, datemi la buona fortuna per domani, e io ne do a voi se avete qualche compito, interrogazione o altro.. :))
See you later! xx


#Kisses


 
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Capitolo 28
*** Capitolo ventisette. ***


Capitolo ventisette.
 
 
Restai qualche secondo davanti alla porta, incapace di muovermi o di articolare una frase degna,poichè i suoi occhi erano fissi su di me e mi guardavano quasi con odio.
Perchè mi stava facendo tutto questo?
Perchè mi stava odiando, perchè non riusciva a far finta di niente e andare avanti come stavano facendo tutti?
Harry mi strinse la mia piccola mano nella sua grande e forte.
Louis deglutii a vuoto vedendo l'amico avanzare verso di me. 
-Sei tornato.- esordii in un sussurro,forse un po' troppo entusiasta. 
La mascella contratta,contornata da un po' di barba e i capelli scompigliati mi fecero pensare che non aveva passato i migliori giorni lontano da casa, e i pugni stretti lungo i fianchi mi facevano capire che non era per niente felice di vedermi. 
-Sono venuto per prendere le mie cose.- disse risoluto continuando a tenere gli occni nei miei.
Due pozzi color oro mi scrutavano affondo, come a volermi scavare nell'anima. 
Restai incantata dal colore sorprendente delle sue iridi. Non avevo mai visto quella tonalità di colore. Non l'avevo mai visto così bello. Poi però elaborai velocemente le sue parole, facendo un passo in avanti e strabuzzando gli occhi. -Cosa?- 
Harry saldò la presa sulla mia mano, impedendomi di allontanarmi più di tanto da lui. 
Louis e Harry si scambiarono un'occhiata intenditoria, prima che il primo parlasse. -Andiamo in salotto a parlare,eh?- Posò una mano sul petto di Zayn e la ritrasse subito dopo, ondeggiandola a destra e a sinistra con un'espressione dolorante sul volto. 
-Zayn.- lo richiamò sottovoce. 
Il moro accanto a lui gli lanciò un'occhiata veloce non curante, prima di tornare con lo sguardo su di me. -Zayn possiede la bipolarità.- annunciò Louis sorpreso.
Harry s'irrigidì portandosi avanti a me, sovrastandomi con la sua altezza spaventosa e impedendomi di vedere. -Che ci fai qui?- domandò acidamente a Zayn. 
-Ho detto che sono venuto a prendere le mie cose, Styles. Non ci senti? Mi sa che quel coso nascerà sordo.- 
Sentii una fitta al petto e portai le mani sulla pancia. Sentii un senso di nausea prendermi lo stomaco, ma decisi di star zitta e non dire nulla. Anche se sapevo che se ne sarebbero accorti anche se fossi stata zitta. 
Harry serrò la mascella chiudendo le mani in de pugni. Ne alzò uno e prima di qualsiasi mossa Louis lo fermò mettendogli una mano sulla spalla.
-Non lo farei se fossi in te.- lo avvertò infatti Zayn, serio.
Era così serio che credevo potesse chiudere gli occhi e morire. Lì, in quel momento. 
-Sarebbe capace di bruciarti una mano se solo lo tocchi,Harry.- continuò Louis deglutendo. 
Probabilmente era impaurito, ansioso, timoroso che qualcosa di sbagliato sarebbe potuto succedere. Lo era molto più di me, di Harry.
E Harry aveva davvero tanta paura.
Lo leggevo nelle sue azioni repentine, nella stretta di mano. Sapevo che aveva paura di Zayn e dei suoi gesti. Sapevo che avrebbe voluto urlargli in faccia, ma si era trattenuto, capendo che facendo un passo falso si sarebbe potuto trovare morto pietrificato, dato che il moro era molto più forte di lui, essendo un nuovo vampiro.
-Perchè vai via,Zayn?- domandai facendomi spazio tra Harry e Louis. Ormai ero a pochi centimetri dal corpo di Zayn, e sentivo caldo. Tanto caldo. Sarei stata capace di spogliarmi completamente lì, se solo non avessi avuto tre ragazzi a guardarmi. 
Sembrò spiazzato dalla mia domanda, aprì di poco le labbra carnose e socchiuse gli occhi a due fessure. Poi si ricompose, tornando a quell'espressione seria che aveva prima. 
-Ho detto che non sarei stato qui quando saresti morta.- rispose freddo.
Sbattei più volte le palpebre sentendo gli angoli della bocca inclinarsi in giù e le lacrime minacciare di uscire. -Guardati,sei anche più gonfia.- disse con disprezzo, scrutandomi da testa a piedi.
-Ma io non morirò. Io, io sto bene.- sussurrai facendo un passo in avanti. Harry trattenne il respiro e Louis mi poggiò una mano delicatamente su un fianco. Mi tirò dolcemente verso di se, ma i miei occhi rimasero incollati su Zayn aspettando una sua risposta.
Lui guardò Harry. -Che fai,la costringi a dire di stare bene?Sei squallido Styles.- 
Non permisi nemmeno ad Harry di reagire che scattai in avanti. Lou però mi afferrò saldamente dai fianchi con entrambe le mani e mi trovai in un attimo attaccata al suo corpo. 
-Non mi costringe a fare niente. Sto bene Zayn.- affermai duramente, stringendo i denti. -Non andare via, ti prego.- addolcii la voce.
Louis fece scivolare le mani sulla pancia accarezandola. Trovai una strana sensazione di sollievo in quel gesto. Le sue mani, diversaemnte da quelle dei ragazzi, erano calde e confortevoli. Mi abbandonai a quel gesto rilassando i muscoli e lasciando un sospiro. Chiusi gli occhi per qualche secondo, prima di sentire dei passi allontanarsi. 
Harry staccò bruscamente Louis dal mio corpo, avvicinandosi a me e circondandomi il bacino con le mani. 
Il ragazzo parve offeso da quel rifiuto, ma rientrò in casa senza dire nulla. 
-Non cercarlo.- soffiò nel mio orecchio facendo combaciare la mia schiena al suo corpo. Una scarica di brividi percorsero la mia schiena e posai le mani sulle sue. Percepii le sue labbra sul mio orecchio, sfiorarlo dolcemente e avidamente, come se volesse persuadermi,incantarmi. 
Lo aveva già fatto due mesi fa. 
-Non chiamarlo.- mi baciò poco sopra l'orecchio, sui capelli. -Ti sta abbandonando.- 
Mi staccai da lui riaprendo gli occhi, accorgendomi che mi ero talmente tanto rilassata da chiderli, e lo guardai non trovando parole. 
-Lui, lui mi ama.- dissi convinta della mia teoria, entrando in casa. Immediatamente un po' di calore mi arrivò addosso e udii le voci dal salotto. Harry s'irrigidii tutto d'un colpo, con grandi falcate entrò in casa e venne verso di me, chiudendo la porta con un calcio. 
Indietreggiai finendo per sbattere contro un davanzale lì vicino. Harry mi afferrò per i fianchi e senza alcuno sforzo mi sollevò e mi fece sedere su di esso. -Lui è il male adesso,April. Un vampiro è capace di uccidere. Un vampiro come Zayn, con il carattere,l'audacia e la forza di Zayn, può ucciderti.- sussultai guardando le sue labbra incresparsi e gli occhi divenire scuri. 
Il respiro era irregolare e agitato.Allungò una mano sul davanzale cercando la mia, e istintivamente la ritrassi facendomi più dietro anche con il sedere. 
Harry abbassò lo sguardo. I capelli gli cadevano morbidi davanti agli occhi. Avevo voglia di stringerli nelle mani e di baciarlo, ma qualcosa mi impediva di fare nulla se non tenere gli occhi attenti ai suoi movimenti. -Scusa.- mormorò scuotendo piano la testa. 
Tese la mano sul mio braccio e lo accarezzò dolcemente. Sussultai al contatto freddo, particolarmente freddo. -Ti prego,ti prego. Sta alla larga da lui.- lo fissai negli occhi torturandomi il labbro inferiore con i denti. 
Le sue iridi erano tornate verdi, meravigliosamente verdi. Mi limitai ad annuire flebilmente. Harry mi prese in braccio e mi fece scendere dal davanzale. Abbassò il capo alla mia altezza e posò la fronte sulla mia. -Non farmi stare male.- sussurrò lentamente. 
Aveva la voce roca e rilassante. Eppure ero tutto tranne che rilassata in quel momento. Mi alzai sulle punte, lasciancogli un dolce bacio sulle labbra. 
M'incamminai verso il salotto, scorgendo le figure dei ragazzi seduti sui rispettivi divani. 
Jane mi corse incontro, abbracciandomi. La sentii singhiozzare e le accarezzai la schiena chiudendo gli occhi. -Che succede?- domandai teneramente, cercando di non pensare a quello che era sucesso pochi secondi prima. 
Jane mi strinse di più a se, per poi staccarsi velocemente e asciugarsi le lacrime. Tirò su con il naso e scosse la testa. Mi sorrise debolmente e andò su per le scale lasciandomi sola con i ragazzi. 
Li guardai uno ad uno, per poi prendere posto accanto a Louis su un divanetto. Mi circondò il bacino con il braccio e lo sentii ancora un volta caldo. 
Caldo. 
Normale. 
Umano.
Harry chiuse gli occhi respirando e si sdraiò sullo schienale della poltrona accendendo la televisione. 
Zayn scese le scale, tenendo in mano delle valigie, non del tutto piene. 
Liam e Niall lo guardarono malinconicamente. Nessuno voleva che se ne andasse, nemmeno Harry, infondo lo sapevo. Erano migliori amici da sempre. Non avrebbe voluto che se ne andasse. 
Il moro sospirò stancamente e si avvicinò alla cucina, prendendo un bicchiere d'acqua e sorseggiandolo. Mi guardava, ancora. 
Mi guardava insistentemente, mi guardava da togliere il fiato.
Abbassai lo sguardo sentendomi stanca tutto d'un colpo. Mi alzai dal divano sentendo la mano di Lou accarezzarmi la schiena. -Posso,stendermi in camera?- domandai guardando Liam. Corrucciò le sopracciglia e abbozzò un sorriso, vedendomi in difficoltà.
Avevo sicuramente le guancie rosse e stavo disperatamente cercando di nasconderle con i capelli, impresa un po' difficile dato che avevo la coda. 
Il moro annuì e mi indicò la stanza lungo il corridoio. Guardai Harry, seduto ancora sulla poltrona e con lo sguardo fisso per terra. Sembrava che stesse pensando a come impedire la fine del mondo, tanto che era concentrato. Aveva un'espressione buffa sul viso, ma appena si accorse di me alzò lo sguardo e mi sorrise. 
Deglutii aspettando che capisse cosa volevo, e lui aveva capito. Voleva che lo chiedessi. Mi sentivo così in imbarazzo. 
Si alzò dalla poltrona e con uno scatto velocissimo me lo trovai a due millimetri dalle mie labbra. Zayn ci stava guardando. Tutti ci stavano guardando. Sentivo i loro occhi addosso. 
-Chiedimelo.- sussurrò al mio orecchio circondandomi la schiena con le braccia. Mi attirò maggiormente a se, facendo combaciare i nostri bacini.
Senza accorgermene avevo già chiuso gli occhi, estasiata da quei teneri baci che mi lasciava nell'incavo del collo. -Vieni con me.- mormorai con la voce tremolante.
Non solo era umiliante doverglielo chiedere, anche il fatto che mi stava torturando nel peggiore e meschino dei modi rendeva tutto più imbarazzante.
-Ad alta voce.- lo sentii sussurrare queste ultime parole, prima che si allontanasse con passo svelto verso il mini cucinino e affiancando Zayn. 
Il moro continuava a guardarmi, gli altri ragazzi vedendomi in difficoltà si erano concentrati sulla televisione accesa. Deglutii aggiustandomi la maglietta e passandomi una mano tra i capelli. Guardai Harry versarsi dell'acqua in un bicchiere e sorseggiarene il contenuto con un sorrisetto sghembo sul viso. 
Stronzo.
Lo guardai negli occhi, scrutando un pizzico di malizia e soddisfazione. Era soddisfatto di quello che mi faceva, dell'effetto che aveva su di me solo parlandomi. Ovvio che lo era.
-Harry.- lo chiamai abbassando lo sguardo. Mi passai la lingua tra le labbra per poi mordermi il labbro inferiore lasciandolo andare poco dopo. Presi coraggio. -Vieni a letto con me?-
Mi strinsi il polso nella mano, cercando di non urlare e di scappare via. 
Tutta quella situazione sembrava così equivoca.Ero nell'imbarazzo più totale. 
Zayn strinse il bicchiere fra le mani, e avevo paura che si potesse rompere da un momento all'altro. 
Niall si lasciò scappare un risolino appena percepibile e Liam si affogò con la sua stessa saliva, cominciando a tossire. Ringraziai il Signore di essere di spalle ai tre sul divano.
Subito il viso di Harry entrò nella mia visuale. -Okay.- si limitò a dire sorpassando Zayn e venendo al mio fianco. 
Prima che potessi girarmi per sparire nella camera e sotterrarmi nelle coperte per l'imbarazzo, mi afferrò da un fianco facendomi trovare faccia a faccia con lui e mi sorrise alzando l'angolo destro delle labbra. Chiusi gli occhi a due fessure per poi spalancarli quando una sua mano arrivò a sfiorarmi il sedere. Si abbassò arrivando con il viso all'altezza del mio seno, mi divaricò le gambe afferrandomi per le cosce e mi prese in braccio facendo in modo che mi aggrappassi con le gambe al suo bacino. 
Allacciai le braccia al collo massaggiandogli la parte di pelle appena sotto i capelli.
-Mi piace quando arrossisci.- disse cominciando a camminare per il corridoio.
Guardai per un secondo dietro di lui. Niall rideva tenendosi un cucino sulla faccia per non farmi sentire le risate, Louis si leccava le labbra trattenendo un sorriso, Liam scuoteva la testa ripetutamente e Zayn..Zayn aveva appena salito le scale con una valigia in mano. 
Non volevo che andasse via. Non lui. Non adesso. 
Doveva esserci per me, per Harry. Lui era nostro amico e..mi aspettavo che capisse, che lo accettasse. Infondo tutti se n'erano fatti una ragione. Non avrei mai e poi mai lasciato che me lo togliessero.Avrei prefrito morire,sapendo che lui era salvo, piuttosto che ucciderlo. O peggio,lasciarlo uccidere. 
Sussultai quando vidi il corpo di Harry piegarsi in avanti. Mi lasciò un bacio sul mento e mi adagiò sul letto, facendo cadere la mia testa sul cuscino morbido. 
Staccai le gambe da lui, che lentamente mi sfilò le ballerine e le posò per terra. Si avviò verso la finestra e abbassò le imposte, solo  uno spiraglio di luce illuminava la stanza. 
Intanto mi ero infilata sotto le coperte ed avevo coperto solo metà del mio corpo. Harry si sfilò le scarpe e la maglietta, mostrandomi il suo corpo perfettamente perfetto. 
Trattenni il fiato quando si piegò sul letto, arrivando a passo felino accanto a me. Si infilò anche lui tra le coperte bianche ed avvicinò il suo corpo al mio. Sentii le sue mani fredde accarezzarmi il fianco, partendo dal lato delle costole e finendo al pantalone.  Il battito era accellerato notevolmente e gli occhi mi si erano chiusi. 
-Quandi sarò una vampira ti ammazzerò.- sussurrai afferrandogli una mano e stringendola nella mia. 
Harry si stese meglio accanto a me, lasciando che la mia testa si posasse sul suo braccio disteso. Mi rannicchiai al suo corpo sendendo il suo odore invadermi la mente.  
Rise leggermente e il suo petto vibrò contro di me. -Perchè dovresti uccidermi?- domandò retoricamente,sviando sull'ultima frase. Ovviamente sapeva a cosa mi riferivo, e come sempre voleva sentirmelo dire. 
Cominciò ad accarezzarmi i capelli, sfilando accuratamente l'elastico che li teneva uniti. Li lasciò cadere sul cuscino e mi sorrise lasciando l'elastico su un comodino lì vicino. 
-Ti piace mettermi in imbarazzo. E stai facendo lo stronzo con Zayn.- mormorai giocando con la sua mano. Aveva le dita sottili e lunghe, morbide e liscie. -Non mi piace.-
Sospirò. -Non..- sentimmo la porta aprirsi, e voltammo gli sguardi dietro di noi. 
Zayn avanzò di un passo per poi guardarci e indietreggiare. -Oh..scusate.- balbettò in difficoltà. Tra le mani reggeva una valigia nera. Guardandolo in viso si era rifatto la barba e si era ordinato i capelli tirandoli un po' su. Aveva messo un'orecchino bianco all'orecchio destro e indossava una maglia nera con delle scritte bianche ed un pantalone bianco. 
Harry lo stava fulminando con gli occhi, e mi aveva stretto di più nella sua presa.  
-Devo solo prendere delle cose.- disse risoluto, entrando in stanza e avvicinandosi all'armadio. 
Mi dava le spalle e non potevo fare a meno che abbassare lo sguardo e sentirmi male. Male per tutto. Per averlo giudicato male, per essergli stata indifferente e per il dolore che gli avevo provocato con la "morte" di Jane. E adesso stava ancora male. Per colpa mia. 
Harry mi accarezzò la testa, lasciandomi un bacio sulla fronte. - Non voglio che ti faccia del male.- sussurrò sui miei capelli, completando la frase che prima era stata interrotta dall'entrata di Zayn. 
Scossi la testa. -Non può farmi del male. Nemmeno se lo volesse.-  risposi, guardandolo negli occhi. 
Zayn si riavviò alla porta, facendo per chiuderla. -Aspetta.- lo chiamai sollevando una mano verso la porta, come se questo aiutasse le mie suppliche. 
Harry era completamente sbalordito da questa mia reazione. Zayn, dietro la porta, aspettò qualche istante fermo, prima di lasciare la valigia ed aprire la porta mostrandomi la sua figura. Attendeva che gli chiedessi qualsiasi cosa. 
-Hem..puoi,lasciarci soli?- domandai ad Harry, accarezzandogli la mano. Guardò prima Zayn, poi me. -Se ti tocca, urla.- disse serio.
Zayn si lasciò scappare un risolino, incrociando le braccia al petto. -Dobbiamo parlare Styles. Non la stuprerò.Parola mia.- disse lui mettendo una mano sul cuore e una in alto. 
Harry si alzò dal letto, recuperando la maglietta da terra e ringhiandogli in faccia passandogli davanti. Prima di chiudere la porta, alzò le imposte con un gesto della mano facendo rientrare la luce nella stanza. 
Mi lanciò un'occhiata e poi chiuse la porta, lasciandomi sola con Zayn.
Mi guardava insistentemente, mi sentivo come se avessi il nido di uno pterodattilo in testa e lui stesse osservando la nascita dei cuccioli. 
Mi sollevai sugli avanbracci e mi sedetti sul letto facendo segno a Zayn di sedersi accanto a me, ma rimase in piedi vicino alla porta. 
Sbuffai. -Perchè ce l'hai con me Zayn?..Perchè non riesci a, solo, lasciare le cose come stanno e far finta di niente?- la mia voce usciva tremolante, in una richiesta supplichevole. -..Perchè mi odi?- domandai dopo, tenendo il capo basso. 
Lo sentii sogghignare. -Odiarti?..-rise. -Io non ti odio.- tornò improvvisamente serio. 
Lo guardai corrucciando le sopracciglia. I miei occhi azzurri lo scrutavano alla ricerca di una risposta. Qualsiasi cosa. Un gesto. Un sussurro. Un urlo. 
D'un tratto mi trovai di nuovo stesa sul letto e la figura possente di Zayn era esattamente sopra di me. Il peso del suo grande corpo sul mio era quasi insensibile dato che si teneva sulle mani portate ai lati della mia testa. 
Zayn mi scrutava attentamente. Gli occhi dorati erano diventati più lucidi,sembravano quasi liquidi. -Non potrei mai odiarti April.- disse duramente. Era come se si stesse trattenendo da qualcosa. Come se stesse trattenendo il respiro per non inalare il mio. Come se volesse chiudere gli occhi per non incrociarli con i miei. -Non potrei mai odiarti perchè ti amo April. Ti amo più di quanto tu possa lontanamente immaginare.- sussurrò il moro continuando a sovrastarla con il suo corpo. Sentivo caldo.
Sentivo le palpitazioni al cuore accellerare notevolmente, spaventosamente. Zayn mi spostò la testa di lato con la sua e la infilò nell'incavo del mio collo inspirando il mio profumo a pieni polmomi. -Ti ho sempre amata, ma tu hai perso la testa per lui. Cos'è che ti fa impazzire di lui? Eh?- domandò duramente. Era arrabbiato, era percepibile a pelle. Il caldo si faceva sempre di più, quasi cominciavo a sudare.
Le labbra di Zayn mi sfioravano il collo ogni volta che diceva una parola, il cuore sembrava aver preso il treno, tanto andava veloce.
 -I capelli ricci, gli occhi verdi, la pelle chiara? Esattamente come un principe azzurro, vero? Quello che tutte vogliono. O forse l'essere cattivo? Anche io posso esserlo April. Posso essere tutto quello che vuoi.- Sentii le sue labbra premere sul mio collo, leccarlo, morderlo, poi di nuovo baciarlo.  Mi sentivo la testa piena delle sue parole. Solamente le sue parole ed il suo corpo sul mio, i suoi baci. 
-Zayn..- sussurrai presa dalla situazione. Gli afferrai le spalle, stringendole nelle mani. Era una supplica. Volevo che si staccasse da me, in quell'esatto momento. Solo, non avevo forza di respingerlo.  
-Non posso reagire come fanno Liam e Niall. Loro ti vogliono bene  April,non ti amano.- Le sue labbra si staccarono dal mio collo. Aprii gli occhi a fatica, vedendolo difronte a me. Gli occhi scuri, maledettamente scuri. E avevo caldo. Lui era caldo. -Io ti amo. C'è una netta differenza, dovresti saperlo. Non è vero?-  Le sue labbra erano vicinissime alle mie, potevo sentire il suo sapore anche solo respirando il suo profumo. 
-Io..- sentii il suo labbro inferiore sfiorare il mio e chiusi istintivamente gli occhi. Strinsi le sue spalle, cercando di fargli capire che cosa mi stava facendo. Era incredibile come quella situazione si fosse ribaltata nel giro di pochi minuti. 
Il respiro mi si bloccò in gola quando sentii le sue labbra posarsi delicatamente sulle mie. Aveva un buon sapore. Dischiuse le labbra introducendo la sua lingua nella mia bocca e un brivido mi attraversò al schiena.  Con un gesto veloce spostò le coperte dal mio corpo e credevo di morire dal freddo, vista la temperatura dei vampiri,ma al contrario sentii del calore prendermi tutto il corpo quando Zayn avvicinò il petto al mio. Mi accarezzò un fianco con la mano destra e gemetti, era bollente. 
Mi mossi in avanti quando si staccò riluttante da me. Non sapevo nemmeno io cosa stavo facendo, eppure avevo necessariamente bisogno di quel bacio, di quel contatto. 
-Perchè mi fai questo?- domandai in un sospiro, ancora attaccata a lui. Aprii gli occhi puntando i miei ochci blu nei suoi scuri. Deglutì a fatica. -Volevo sapere che sapore avevano le tue labbra.-
I respiri uscivano piccoli e limitati. Era come se avessimo appena finito una maratona, invece ci eravamo solo baciati. -Non andare via Zayn.- Gli accarezzai lentamente il collo bollente, quasi mi scottai. Scosse la testa sovrastandomi. Le labbra rosse socchiuse e un sorrisetto amaro in viso. -Ti supplico.- passai una mano nei suoi capelli, stringendoli in un pugno come a volergli far capire che dicevo il vero. - Ho bisogno di te.-
Si avvicinò ancora una volta alle mie labbra, senza toccarle. -Fa finta che non ti abbia detto niente.- mi lasciò un piccolo bacio all'angolo della bocca e si alzò dal letto. 
Si avvicinò alla porta, l'aprì e senza girarsi a guardarmi la chiuse alle sue spalle.
Mi lasciai sfuggire un sospiro. Mi portai una mano sulla testa calda e tirai indietro i capelli. 
 I miei occhi vagavano da una parte all'altra della stanza semi buia,alla ricerca di qualcosa.
Qualsiasi cosa.
Un segno, qualcosa alla quale appigliarmi, una risposta. 





Hola Chicas. kkdhjdjh

Vi chiedo scusa per questo ritardo disumano, quasi due settimane! çç
Mi dispiace tantissimo ma stava finendo il primo quadrimestre e ho dovuto studiare tantissimo ><
Va beh, tralasciando questo, ringrazio tutte per le recensioni con i complimenti e ringraziamenti. skgdj
Sono io che vi devo ringraziare, senza di voi la storia sarebbe stata archiviata nel PC :')
Ho pianto scrivendo questo capitolo perchè è l'ultimo :( *cry*
Vi ho lasciate con questo enorme colpo di scena, anche se alcune avevano già capito. HAHAHA
Cazzo mi rido? Boh.
Comunque, dont worry perchè ci sarà l'epilogo a breve c;
Non ho niente da anticiparvi perchè sennò vi rovino la sorpresa ewe 
Ppppoi, volevo avvisarvi che ho già in mente la nuova storia da scrivere, ho già sfornato il primo capitolo djkhgfdj 
Non so come si chiamerà, lo deciderò all'ultimo minuto, come sempre c':
Vi anticipo che parla di Zayn. 
Voi non avete idea di come sia stato difficile scrivere la parte tra Zayn e April,per me. Io,sono follemente,pazzamente,impossibilmente innamorata di Zayn.
E' più forte di qualsiasi altra cosa. E la parte con lui è venuta davvero benissimo. Capitemi.

Anyway...vi lascio con questa anticipazione della nuova FF e questo ultimo capitolo khsdks
Siete magnifiche. 
Grazie.
Ci vediamo all'epilogo babiees, love you all!! <3



 
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Capitolo 29
*** Epilogo. ***


Epilogo.
 


Con una velocità impressionante mi spogliai dei miei vestiti e mi infilai nella doccia.
Girai la manovella istintivamente verso sisnistra, spettandomi della rilassante acqua calda.
L'acqua cominciò a scendere velocemente bagnando tutto il mio petto fino alle cosce. 
Mi sentivo semplicemente bagnata.
Mi tirai i ciuffi dei capelli ancora asciutti al'indietro , guardando l'acqua scorrere sul mio corpo.
Non riuscivo a sentire nessuna sensazione che mi facesse capire di che grado fosse l'acqua.
Tirai le tendine della doccia, rischiando di far cadere tutto per la durezza con la quale feci il tutto e dopo essermi accertata che nulla mi sarebbe caduto addosso, ritornai con lo sguardo sulla manovella. 
Era esattamente sull'opzione "calda". 
Avvicinai il braccio all'acqua, facendola scorrere sul mio avanbraccio e gomito.
Freddo,caldo,piacevole,odioso. Non ruscivo a percepire niente.
Portai gli occhi al soffitto, vedendo un'intensa nube di vapore aggirarsi nel bagno. 
Non riuscivo a capacitarmi però di non poter sentire niente se non qualcosa di bagnato passarmi rulla pelle. 
Spostai la manovella dalla parte opposta e quindi aspettando che l'acqua diventasse fredda.
D'un tratto la temperatura nel bagno cambiò, e sentii come mille e mille aghi infilzare la mia pelle. Mi spostai repentinamente, rischiando di finire fuori dalla doccia e guardando quella sostanza liquida e trasparente andare a finire dentro il buco della doccia. 
Aggrottai le sopracciglia.
Non capivo.
Perchè l'acqua calda non aveva avuro nessun effetto sulla mia nuova pelle, ed invece quella fredda si?
Io ero una vampira.
D'un tratto cominciarono a scorrermi per la mente le immagini di quelle ultime due esettimane passate a casa dei ragazzi.
Mi poggiai con la schiena sulla parete, altrettanto fredda che mi fece scorrere un brivido per tutta la schiena.  
Mi passai una mano tra i capelli ricordandomi di come tutto era iniztato.
 
 
Dopo il bacio con Zayn, quella sera, non avevo capito più nulla.
La mente era rimasta tutto il tempo a rivivere le immagini di me e Zayn che ci baciavamo nel letto.
Il suo respiro caldo sulla mia pelle.
Le sue labbra morbide sulle mie.
Le sue mani calde. Troppo calde per essere quelle di un vampiro.
La sua riluttanza quando ci eravamo staccati, e la mia insana voglia di riaverlo.
La faccia di Harry quando ritornò in stanza e la mia magnifica improvvisazione nello scegliere una scusa. 
Era successo tutto così in fretta.
Subito dopo, senza nemmeno ascoltare le suppliche di Harry che mi implorava di dirgli cosa mi aveva riferito il moro, mi fiondai al piano di sopra cercando Zayn per tutte le stanze.
Prima di trovare lui però, mi imbattei in Jane.
-Cos'hai,Jane? Perchè prima piangevi?- le domandai accarezzandole i capelli.
Mi sorrise amaramente, cercando di non lasciar cadere altre lacrime da quegli occhi.
Socchiusi le labbra per parlare ma lei mi anticipò. -So gia tutto.- disse. -Non c'è bisogno che ti giustifichi, nè ti scusi. -
La mia boccaera come paralizzata, come il resto del mio corpo. -Jane, mi dispiac..-
-Nè tanto meno voglio la tua compassione,April.-
Mi staccai da lei di qualche centimetro. -Io,davvero non.. non capisco.- sussurrai guardandola negli occhi.
Erano colmi di dolore. Stanchi. 
-Avevo il sospetto che qualcosa non andasse,dal primo momento quando mi ha invitata ad uscire, prima dell'arrivo di Justin.- 
Per un momento il mio pensiero si fermò su di lui. Erano due giorni che non ci parlavo,che non lo vedevo. Mi sentii vuota.
-Sapevo che era innamorato di te,tutti lo sono.- alzai lo sguardo verso di lei, non capendo le sue parole. Tutti lo sono? Innamorati di me? Se mai era il contrario, era smepre stato il contrario. 
-E sapevo che questo giorno prima o poi sarebbe arrivato. Louis ha avuto una visione dove vedeva che Zayn ti raccontava tutto e quando sei arrivata a casa sono scoppiata in lacrime. ..Abbiamo rotto.Definitivamente.- mormorò sulla crisi di pianto. 
No un attimo. 
-Louis ha avuto una visione dici? Quindi..Harry lo sapeva.- le gambe comincarono a tremare. Sentivo le palpitazione del cuore accellerare notevolmente. 
Le labbra di Jane si aprirono e restò con il fiato sospeso. Non sicura se sarebbe stato opportuno dirlo o no. 
Poi il suo sguardo si spostò da me alle mie spalle. -Credo che dovrebbe dirtelo lui.- 
Mi voltai di scatto, trovandomi Harry a pochi millimetri di distanza da me. 
Il sorriso che poco prima aveva sulle labbra era scomparso, lasciando spazio ad una mascella contratta e ad un espressione seria. -Tu sapevi?..- la voce mi uscì in un sussurro flebile, spezzato.
Tentò di dire qualcosa ma lo precedetti con prepotenza, tirandogli un pugno sul petto. Sapevo che non si sarebbe fatto male, figuriamoci. Ma ero davvero arrabbiatissima. 
-Tu sapevi che lui era, è innamorato di me e..mi hai baciata davanti a lui!- gli urlai in faccia con gli occhi colmi di lacrime.
Jane dietro di me aveva sceso le scale e si era diretta dai ragazzi. Probabilmente stavano tutti sentendo con le orecchie ben aperte.
-April lui..- 
-No Harry. Non osare dire niente. Sei un fottuto stronzo.-  lo interruppi brustamente, chiudendo gli occhi. Stavo cercando terribilmente di non uscire dagli schemi. Di non urlare come una pazza isterica.
E quando le sue mani mi toccarono i fianchi feci due passi indietro. -Non..mi toccare,Harry.-
Lo fissai negli occhi, erano lucidi. -Dov'è Zayn adesso?- chiesi tranquillamente. Sapevo che mi avrebbe risposto. Io ed Harry non ci eravamo mai arrabbiati veramente, questa forse era la prima volta.
-Seconda porta a sinistra.- indicò una porta bianca appena socchiusa e mi ci avviai con sicurezza. D'un tratto però mi sentii sfiorare il braccio. Sapeva che mi dava fastidio essere presa bruscamente. 
Mi voltai a guardarlo. I miei occhi blu nei suoi verdi. -Scusa.- 
-Ne riparleremo.-
Detto questo mi avviai in stanza di Zayn. Era poggiato alla finestra e guardava fuori. Stava fumando. 
Mi ci avvicinai e parlammo. Parlammo forse per tutta la sera. Fatto sta che non ce ne accorgemmo. Capivo come si sentiva lui. 
Era sempre stato innamorato di me. Ma a me ovviamente piaceva Harry e mi ci ero messa insieme. Per di più ero incinta, da umana. E sarei morta. Zayn non l'avrebbe sopportato.
Zayn,come Harry, come Liam,Niall,Louis e Jane.
Riuscii a far pace con lui, anche se non avevamo mai realmente litgato. Si era solo arrabbiato per il fatto che Harry avesse agito senza preoccuparsi delle conseguenze. E probabilmente, se non si stesse parlando di quella dolcezza di ragazzo\vampiro del quale mi ero pazzamente innamorata, anche io avrei reagito male.
O per lo meno sarei rimasta sconvolta.
Quella sera Louis si offrì di riaccompagnarmi a casa e sotto lo sguardo accusatorio e infuocato di Harry io acettai la gentile proposta.
Infondo, cosa stavo facendo di male?
Due giorni dopo ero completamente distrutta, benchè fossi riuscita a parlare e a chiarire con Justin.
Avevo la testa e il bassoventre doloranti. Le gambe e la schiena lo stesso. 
Insomma,gli stessi identici dolori da parto. 
Vero?
Non parlai, nè chattai, nè tanto meno vidi Harry per due giorni. Forse si stava facendo un'esame di coscienza, forse ero io ad essere troppo orgogliosa da volerlo chiamare e aggiustare le cose, forse ero stata talmente presa dagli avvenimenti che erano successi che mi ero completamente scordata di tutto. 
Ma eliminerei l'ultima opzione. Lui restava il mio pensiero costante.
Ero stesa sul divano, quando sentii bussare alla porta.  Non avevo la forza di alzarmi per vedere chi fosse, e per vedere se valeva la pena aprire la porta, così preferii rimanere stesa sul divano a contorcermi dal dolore e a piangere.
Piangevo da due giorni. 
Dopo poco aprii gli occhi e trovai Harry in piedi, davanti il mio divano. 
Il suo sguardo era duro, ma non appena passò gli occhi sul mio corpo, su come ero ridotta, anche per la posizione scomoda e sofferente, e riportò gli occhi nei mei il suo sguardo si addolcì immediatamente. -Cosa hai fatto?- sussurrò piegandosi sulle ginocchia e portando una mano sulla mia coscia rannicchiata al petto. 
Mi accarezzò la parte, e strizzai gli occhi per evitare che altre lacrime mi solcassero il viso. 
-Cosa vuoi?- domandai ignorando la sua domanda premurosa. Doveva essere una domanda carica di disprezzo e distacco, ma in quel momento avevo bisogno di lui come di nessun'altro. Delle sue carezze, dei suoi baci, dei suoi modi dolci.
Sospirò. -Io e i ragazzi..ecco..vogliamo che tu faccia il test.- 
Mi stupii il fatto che, anche se era un obbligo e non una proposta, nè tantomeno una richiesta, il suo tono era dolce e pacato.
Quasi apprensivo e un po' sofferente.
Non avevamo mai detto che era tutto sicuro. Ma dai sintomi che avvertivo.
Dal mio cambio di umore, dal fatto che fossi particolarmente sensibile. 
Tutti avevano l'interpretato come una gravidanza.
Non lo era. 
Dolorosamente,non lo era. 
-Non ce n'è bisogno.- mormorai tirando su con il naso. Harry corrucciò le sopracciglia.
Mi passai una mano sul naso per evitare di far colare quel liquido appiccicoso che tanto odiavo e gli risposi.
-Ho avuto le mestruazioni,Harry. Non sono incinta. Non c'è nessun bambino.-
Era come se mi avessero dato tante pugnalate al cuore tante quante erano le lettere di quelle frasi. Mi sentivo distrutta.
Il viso di Harry era un miscugio di emozioni che non mi preoccupai nemmeno di decifrare.
Figuriamoci, lui era stato felicissimo di sapere che la sua ragazza non sarebbe morta per un errore.
 
 
L'acqua intanto continuava a scorrere nella doccia.
Decisi di non perdere tempo, così sportai svogliatamente la manovella verso sinistra e mi immersi nell'acqua..come dovevo chiamarla?
Non era fredda,nè calda. Era bagnata.
Cominciai a lavarmi i capelli ed il corpo, tornando dolorosamente con la mente a quei giorni.
 
 
Poi lo vidi sorridere, e questa fu la puù dolorosa,sanguinante,violenta pungalata. -Ma è..-
-Orribile!- sussurrai con la voce rotta, quello che doveva essere un urlo. 
Mi portai le mani alla faccia, coprendo gli occhi e cercando di calmarmi. Lui di tutta risposta mi si fce spazio tra i cusicni del divano e si infilò nella leggera coperta che avevo indosso. 
Mi circondò le spalle con un braccio ed io mi accoccolai sul suo petto, rannicchiando le gambe a quell'alteza, come se potessero aiutarmi a rendermi invisibile. Perchè volevo solo sparire.
Mi baciò dolcemente i capelli raccolti in una disordinata coda e mi accarezzò la spalla sinistra.  L'altra mano invece mi toccò la pancia. 
-Non capisci. Ero pronta a..a prendermi tutte le responsabilità. Avevo già in mente cosa avrei dovuto fare e non fare. Ero pronta a rinunciare a qualsiasi cosa pur di averlo..Io...- lo guardai.
I suoi occhi verdi luminosi erano puntati nei miei. Avevano quel brillio di felicità e di angoscia allo stesso tempo. 
Mi scappò un'altra lacrima, che lui prontamente raccolse con il dorso dell'indice facendolo passare sulla mia guancia rossa. 
-Hey, tranquilla.- sussurrò sui miei capelli. -Avrai il tuo bambino.- 
-Ma io volevo il nostro..- mormorai a bassa voce. Sapevo che Harry mi aveva sentita. Ne ero sicura al cento per cento. Sospirò e continuò a cullarmi dolcemente, aspettando che il mio pianto si calmasse, prima di chiamare i ragazzi e dargli la 'notizia'.
Io intanto ero distrutta in mille pezzi.
La sera dopo non mi presentai nemmeno alla festa a sorpresa che mi avevano organizzato alla spiaggia. Odiavo questo genere di cose, e non ero in vena di festeggiare dopo aver scoperto una cosa del genere.
Il compleanno più brutto.
 
 
Lo scroscio dell'acqua sul pavimento della doccia era rilassante e calmante, ma ripostando alla mente quei pensieri cominciai a sentire un forte senso di angoscia e di ansia prendermi tutto lo stomaco e la testa.
Sentivo perfettamente le risate dei ragazzi, anche se erano al piano di sopra a giocare alla playstation. Riuscivo a sentire persino i loro sussurri.
Mi passai una mano sul collo bagnato e mi insaponai i capelli, continuando a ricordare.
 
 
La settimana dopo tutto andava per il meglio, o quasi.
Justin non era ancora del tutto sicuro, quindi mi obbligò a suon di solletico a fare un test di gravidanza il quale risultò negativo naturalmente.
Jane e Zayn si erano lasciati, e lei aveva trovato libero sfogo alla sua rabbia, se così possiamo definirla, verso Zayn e si era iscritta ad un coso di boxe. 
Zayn invece aveva deciso di fare una vacanza ai caraibi con Liam. 
Erano tornati da poco, più o meno due giorni e ovviamente Harry,Louis e Niall li avevano tartassati di domande tipo: "come sono le ragazze lì?" - "Ce le hanno belle grandi?" - "Ve ne siete fatta almeno una?" - "Quante ve ne siete sbranati? Indigestione?" 
Io avevo finto di contentrarmi sul programma televisivo ma quando i ragazzi se n'erano andati avevo fatto la romanzina ad Harry, che si era conclusa con una bella,bellissima pace. 
Louis, approposito di lui.
Avevo scoperto, come anche lui stesso e i ragazzi, con un certo stupore che Lou aveva avuto una sorta di terzo potere. Non aveva nemmeno un nome. O almeno, i ragazzi non lo conoscevano quindi era abbastanza inaspettato,grave. Grave in senso positivo.
Quando un Vampiro sentiva un'interesse e un senso di protezione verso un bambino ancora un grembo, riusciva a portare il suo corpo in(vo)lontariamente ad una temperatura stabile, normale. Era come se si sentisse il padre del bambino.
Era una specie di potere che si ereditava,quindi Lou passò un po' di tempo a cercare di capire cosa diavolo era quella sensazione che continuava ad avere con me nonostante gli avessimo detto che non ero incinta.
Poi, a distanza di un giorno accadde.
Eravamo in auto io e Louis e stavamo tornando a casa dei ragazzi dopo una spesa all'ipermercato di Holmes Chapel.
Un'auto dietro di noi stava sbandando, facendo lo slalom tra le altre auto e il guidatore era palesemnete ubriaco. Louis mi pregò di allacciare la cintura ma fu troppo tardi.
La macchina ci colpì da dietro. Louis riuscì a tenere le mani salde sul volante, ma io battei  forte la testa al vetro.
 
 
Sciacquai via velocemente il sapone dai capelli.
Non ricordavo molto dell'accaduto, che distava solo poche ore. Ma l'unica cosa che sapevo in quel momento era che Louis, con l'obbligo di Liam, mi aveva trasformata in vampiro. 
E ne ero immensamente felice.
Non si poteva dire lo stesso per lui, che era fuori in giardino ad aspettare Harry e un probabile pugno in faccia. 
Già. Harry era dovuto andare via per un giorno.
Si era raccomandato con tutti affinchè mi tenessero d'occhio e che non mi mancasse niente, e così fu. Tranne per quel piccolo incidente.
Ero sicura che Harry l'avrebbe presa male.
Liam gli aveva detto che Louis mi aveva trasformata, e lui non voleva. Probabilmente era arrabbiatissimo.
Però c'era una cosa che non capivo: se ero diventata un vampiro,perchè non riuscivo a sentire il caldo e il freddo normalmente come facevano loro?
Aprii le tendine della doccia, sentendomi in un certo senso meglio. 
Mi portai davanti allo specchio, non curante di stare gocciolando acqua per tutto il bagno e mi specchiai. I capelli mi coprivano il seno e il trucco era completamente andato via. Ero io, nella mia naturalezza.
Vampira.
Sorrisi inpercettibilmente, finalmente ero come Harry. Ero come lui.
Avremmo potuto fare tutto, senza paure e senza restrizioni. 
Guardai sulla mia fronte, ricordandomi di aver battuto forte l'angolo destro sul parabrezza dell'auto di Louis. La ferita era scomparsa, definitivamente.
Stavo per dirigermi all'accappatoio, quando sentii una porta sbattere nervosamente e un Harry abbastanza preoccupato urlare per la casa. 
-Dove cazzo è la mia April?- 
La mia April.
Mia.
Si, ero sua. Completamente. 
In tutti i sensi, in tutti i modi e ragioni possibili.
Sorrisi, sentendo poi la porta del bagno aprirsi. 
Mi nascosi dietro di essa ricordandomi di essere nuda, ma Harry era già entrato. 
I suoi occhi sfuggirono dal perlustrare il bagno e il suo vapore ancora visibile nell'aria e si posarono su di me.  Ebbi l'impulso di coprirmi il corpo, ma le sue mani presero le mie prima che potessi anche solo muovermi. 
Lo sentii rabbrividire. 
Harry, che rabbrividiva. 
Era sempre stato il contrario.
Avevo il timore che potesse guardarmi il corpo,che potesse studiarmi alla luce del sole, come se non avessi dignità. Invece tenne lo sguardo sul mio. 
Deglutì a vuoto e le sue labbrra si schiusero con una lentezza disarmante. Mi persi a guardarle. Erano così rosse, come se fossero state morse e succhiate tutto il tempo. Erano rosse come la prima volta che facemmo l'amore.
-Harry.- 
Mi gettai al suo collo, stringendolo e me e camminanado in avanti costringendolo a fare numerosi e veloci passi indietro.
In un secondo lo sentii gemere avendo sbattuto la schiena contro il lavandino di marmo bianco. -Scusa.- sussurrai continuando a stringerlo. Non mi rendevo conto della forza che avevo tra le mani in quel momento.
-Sei più forte ..di me adesso.- sussurrò sforzandosi di non urlare per il dolore che aveva sentito. E questo era un'altro particolare.
Io non sentivo dolore, lui sì. Ovviamente non sentiva nulla se gli tiravo un pugno, ma dolori più forti come questo l'aveva sentito.
..Perchè?
-Sei arrabbiato?- gli domandai lasciandogli un dolce bacio sul collo. 
Mi staccai leggermente.Posizionò le mani ai lati delle mie costole, con i palmi a pochi centimetri dai miei seni. 
Ero sicura di stare arrossendo, così gettai uno sguardo nella mia figura nello specchio.
Tutto il contrario.
La mia pelle era bianca,pallida.
Avevo solo gli occhi sbarrati ed un'espressione da pesce lesso dipinta in viso.
Niente guance rosse.
Harry scosse la testa.-No-
-Ma io..Louis mi ha trasformata.- parlai tenendo le sopracciglia corrucciate. Non capivo perchè tutti quei cambiamenti in così poco tempo.
Harry sorrise leggermnete, lasciando vedere i suoi denti perfetti e bianchi. 
-Non esattamente.- Le sue lunghe dita si abbassarono, arrivando ad accarezzarmi la schiena nuda. In un momento mi aspettai i brividi lungo la spina dorsale trasformarsi in pelle d'oca sulle braccia, ma sentivo solo che le sue mani vagavano sul mio corpo. 
Era straziante non poter sentire tutte quelle sensazioni. Quasi cominciavo a innervosirmi.
-Che vuoi dire?- Domandai sentendolo percorrere la lunghezza delle mai schiena leggermente inarcata con il palmo della mano. 
Mi lasciò un dolce bacio all'angolo della bocca. -Possiedi gli stessi sensi di un vampiro, più o meno, ma non lo sei del tutto. Nel tuo corpo c'è ancora sangue umano.-
-Non capisco..Credevo che per trasformare qualcuno avreste dovuto solo morderlo.-
Harry scosse la testa sospirando. -No. Dobbiamo mordere una precisa parte del collo. E' molto, molto doloroso. Louis ti ha morsa..- arricciò il naso, gli dava fastidio ammetterlo. -al lato del collo, e non  ti ha perforato completamente.-
Con un gesto altrettanto veloce ed inaspettato mi trovai faccia a faccia con lo specchio. Il riflesso di me e lui dietro di me sembava un dipinto.
Lentamente si piegò appena sotto il lavandino, afferrando un tessuto che non riconobbi, ma appena lo sentii farmi alzare un piede e poi l'altro capii che mi stava facendo indossare le mutandine. 
Per mia fortuna i capelli bagnati coprivano ancora i miei seni, e come Harry si avvicinò maggiormente a me, non potei non sentire una sporgenza toccare le mie natiche. 
Sgranai gli occhi, ma ancora nessun rossore sugli zigomi. 
La mano di Harry mi scostò leggermente i capelli dal collo scoprendo due buchi ancora rossi.
Non li avevo per niente notati, nè sentiti. 
-Tra due ore al massimo sarai di nuovo un 'umana. Quella trasformazione ti ha permesso di rimanere in vita.- decretò infine, accarezzando quelle cicatrici e rimettendo i capelli al loro posto.
Ringraziai mentalmente i cieli per avermi dato dei capelli boccolosi da asciutti, ma che quando erano bagati si facevano lunghi il doppio. 
Sbuffai, ricordando quello che aveva appena detto. -Non vuoi che diventi come te.- non era una domanda. Era un'affermazione.
Abbassai lo sguardo sul lavandino bianco.
Lo percepii abbassarsi di nuovo, recuperando il reggiseno che mi fece indossare.
Alzai di nuovo gli occhi guardandolo dallo specchio.  Aveva lo sguardo duro. 
Mi voltai. -Perchè? Perchè non vuoi che sia come te?- 
Restò qualche secondo a fissarmi. Poi mi baciò. -Non sarebbe la stessa cosa, April.-
Gli accarezzai una guancia, sorridendo.
-Mi mancherebbe quel tuo calore corpoero abituale. Mi mancherebbe vederti irritata nei giorni premestruali. Mi mancherebbe vederti arrossire, dopo una frase come questa. Io mi sono innaomrato di una bellissima umana. Dolce e sensibile, che potevo attirare a me quando volevo, sapendo che non avrebbe potuto porre resistenza.- mormorò calmo, sorridendomi dolcemente.
Mi vennero le lacrime agli occhi. -Oh, Harry.- gli passai una mano tra i capelli.  
Avevo una pazza, esasperata voglia di baciarlo. Ma, come aveva detto lui poco prima, non era la stessa cosa. 
Non sentivo le farfalle allo stomaco. Non sentivo l'eccitazione prendermi il bassoventre quando mi accarezzava la schiena e il sedere. 
Non sentivo il suo amore.
Prese un grande resppiro chiudendo gli occhi per un secondo. Poi li riaprì, uscendo qualcosa dalla tasca del pantalone. -Ed è per questo, che ti chiedo di passare tutta la tua vita con me.- mormorò con fare teatrale, abbassandosi su un ginocchio e porgendomi uno scatolino bianco con un anello al suo interno.
Mi portai le mani alla bocca. -Harry.- riuscii solo a dire. Guardai l'anello che aveva tra le lunge dita. Era argentato, senza diamanti, senza lustrini,brillantini,pajette, niente. Era un semplice anello. O almeno così credevo.
 -Ti piacerebbe essere la signora Styles, e vivere tutti gli attimi della tua vita con questo vampiro?- Mi morsi il labbro sorridendo. Presi l'anello che mi stava porgendo, e notai qualcosa scritto dentro di esso. Me lo rigirai tra le mani, notando solo poco dopo che vi era scritto 'A & H' dentro. C'era la data di oggi.
-Avevi pianificato tutto?- mormorai con la voce rotta dal pianto. Annuì. 
Lo feci alzare da terra e gli presi il viso tra le mani. -Oddio si, si si e ancora si.- urlecchiai come una bambina.
Mi sentivo così felice, come se mi avessero dato i biglietti per un concerto sulla luna con vista terrestre.
-Devo chiederti una cosa. E..mi muore il cuore perchè, so cosa si prova e..non è facile..Io..- 
Lo abbracciai per rassicurarlo. -Qualsiasi cosa.-
Respirò profondamente. -Dovrai lasciare, tutta la tua vita. Qui. Adesso. Sresti pronta?- 
Divenni d'un tratto seria. 
Ero davvero pronta a lasciare mia madre, per Harry?
Ero davvero pronta a lasciare le amicizie, per Harry?
Ero davvero pronta per sposare Harry?
Si.
-Qualsiasi cosa,Harry.- ripetei seria. -Ti amo.- portai le braccia al suo collo stringendolo a me in un abbraccio che divenne un bacio passionale, carico di amore. 
Ero pronta.
Ero sempre stata pronta.
Perchè sono innamorata ti un vampiro di nome Harry Styles.
 
Tre giorni dopo io ed Harry partimmo. 
Tre giorni dopo ero di nuovo un'umana. 
Tre giorni dopo stavo lasciando la mia vita alle spalle, ad Holmes Chapel, per cominciarne un'altra in una nuova città.
Tre giorni dopo Liam e Jane stavano organizzando le nozze.
Tre giorni dopo Louis, Zayn e Niall avevano preso una casa a New York, poco distante dalla nostra.
 
Avevo sempre immaginato che un giorno sarebbe arrivato il principe azzurro a prendermi e a portarmi in un bellissimo castello. Invece era arrivato un vampiro dai capelli ricci, che aveva reso la mia vita migliore. 
Senza bisogno i cavallo bianco e armatura.
A lui erano bastati quei due occhi verdi e quell'amore incondizionato che mi aveva regalato per tre mesi e che continuò a regalarmi.
Per tutta la mia vita.



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Buongiorno, bellissime anime!


Allora, come prima cosa vi divo da subito che sto piangendo come una fontana..Diamine.
Mi sento una stupida.
Sto piangendo per la mia stessa storia! o:
Sarà che mi sono affezionata alla vicenda, sarà che mi sono affezionata ai personaggi, sarà che mi mancherà fare la corsa con i compiti per trovare il tempo per scrivre e aggiornare questa storia ma...sono triste. 
:( 
Ho scritto le ultime frasi con il cuore in gola,giuro.
Mia madre mi ha vita piangere e ho detto che il cane mi aveva morsa mentre giocavamo. Ceh, ho mentito e l'ho messa in culo al piccolo biagino per niente! :'(
Mi dispiaceeeee.
Okay, basta deprimerci.
Spero davvero che l'epilogo vi sia piaciuto. 
Da adesso, la storia è ufficialmente conclusa. 
Mi mancheranno tuttiiii! :(
Ma attenzione, credo che:
A) Scriverò un'altra FF su Harry.
B) Scriverò un'altra FF sul sovrannaturale.
Non ho ancora deciso, però boh. Ci penserò c:

Adesso, prima di andare, volevo dirvi che ho iniziato la nuova fanfiction, come vi avevo già detto negli altri capitoli. 
S'intitola:
Please Be Mine.
E' nel mio profilo, se volete passarci, sono già al secondo capitolo c; 
Altrimenti questo è il link:
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1611830&i=1 Poi volevo chiedervi di passare anche da questa storia: 
http://www.efpfanfic.net/viewstoryv.php?sid=1610422 E' di una ragazza davvero brava a ascrivere e le servirebbero dei recensori bravi come i miei djhfdjh *-*
Vi amo ragazze, grazie di tutto.
Davvero.
E' anche merito vostro se scrivo queste parole piangendo.
Vi voglio bene, grazie di tutto.

-Giò.

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