Are you asking me to change? I don't thik I will

di Little_Smurf
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Arrivo ***
Capitolo 3: *** Deduzioni dolorose ***
Capitolo 4: *** Ad ogni azione ne consegue una contraria... ***
Capitolo 5: *** Notizia! ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Io Erica Harvey, inutile ragazza che vive a Dublino che vive una inutile vita con la sua migliore amica Ashley Brown che c'è sempre stata e, ne sono sicurissima, ci sarà sempre.
Mi presento, da coem avete capito io sono Erica Harvey e abbito a Dublino. Come molti di voi sanno qui  è un posto fantastico ma anche con le sue difficoltà.
Sono bassina per la mia età ma non me ne faccio un dramma, Ash non è molto più alta di me. Ho gli occhi marroni tendenti al nero, capelli credo marroni o mori... ma dopo 7 tintte non ne ricordo più bene il colore (?) ora ce li ho blu, rasati da una parte e tenuti come capitano. Non amo molto il trucco in viso ma un pò di Eye.liner ne ho sempre.
Ho una madre stramba e parecchio esuberante ma mi appoggia in qualuque cosa e mi diverto molto con lei, è come la mia migliore amica.
Carraterialemente non so cosa dirvi, sono... come dice Ash chiusa ma un giorno riuscirò ad aprirmi. Sono strana parecchio e invento nuove battute di continuo. Ho un umorismo molto cinico e per chi non lo comprende è meglio che non mi ascolta, sono molto scontrosa e non amo molto essere criticata, ma le accetto comunque.
Non ho molti amici, anzi oltre ad Ash di veri amici me ne rimangono....0. Ho come dire, una vita perfetta, vado abbastanza bene a scuola (con l'autobus) e non do molti problmi quando sto a casa, adoro la musica e qualunque cosa tratti di essa.
Questa è la mia vita da adolescente felice, se così posso definirmi.




Spazio a me:
sono tornata con una nuova ff, scusate per quelle che mi seguono se non aggiorno ma non ho molto tempo e quando ne ho ne invento di nuove.
Questa è nata più come una gara con una mia amica (almeno per me era una gara) Valentina, Ashley nella storia.
Questa storia mi descrive in tutto e per tutto, ho voluto farla che si basasse su cose il più veritiere possibbili ma non so cosa potrebbe uscirne.
Adesso vi lascio che pubblico subito il primo capitolo. Ciao belleeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee.

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Capitolo 2
*** Arrivo ***


Che palle, perché tutte a me? Mi arrendo, sono sfigata. Tutto sembrava essere perfetto...ma la fortuna mi ha , un'altra volta, mostrato le terga.
Mi presento, sono Erica Harvey e sono incasinata con la mia vita al momento e incazzata con i miei. Ho 18 anni e vivo a Dublino, dovevo partire per una vacanza prima che iniziasse scuola con la mia migliore amica Ashley Brown ma al posto di atterrare in California siamo atterrate a Londra. Che palleeeeeeee.
Ho la carnaggione mulatta, mio padre è mulatto e mia madre è... "bianca", perciò ho la carnaggione molto chiara.
Mi guardai intorno e crollai al suolo con tutte le valigge, la mia amica Ashley mi guardò stranita.
Io:'che vuoi Ash?chiesi stanca e stufa della mia sfigaggine.
Ash:'scordati qualunque altro viaggio con me!' disse sedendosi accanto a me ma cadde rovinando in terra. Io scoppiai a ridere e lei mi fulminò con lo sguardo ma poi scoppiò a ridere anche lei.
Iniziammo a rotolarci in terra tenendoci la pancia, si siamo due matte.
Ci siamo perse per Londra mentre dovevamo essere in California e stavamo ridendo.
X:' se respirate forse soppravivete '. DIsse una voce. Io bloccai kla mia risata e mi voltau a vedere chi fosse quella persona che mi aveva interrotta.
Era un ragazzo alto, biondo ossiggenato (probbabbilmente tonto) e occhi azzurri ..
Trattonai Ash per la spalla e lei , asciugandosi gli occhi, mi guardò ancora sorridendo.
Ash:'mamma mia che sei... sorridi alla vita'. DIsse sorridendo. Sbuffai rumorosamente., Ash alzò gli occhi al cielo e poi si accorse del ragazzo..
La vidi fissarlo, perché doveva capitare a me un'amica come Ash?
Alzai gli occhi al cielo e sbuffai nuovamente.
X:'comunque piacere, io sono Niall'. DIsse porgendoci la mano.
Ashley saltò in piedi, io la guardai strabbuzzando gli occhi.
Ash:'io sono Ashley, ma puoi chiamarmi anche Ash'. Disse tutta sorridente.
Io mi alzai in piedi e mi sistemai la maglia e i pantaloni per poi prendere le valigge.
NIall:'che fai scappi senza presentarti?' chiese sorridendo anche lui. Ma che hanno questi due una paralisi facciale?
Io:'piacere, non ho nome'. dissi convinta e sbuffando allo stesso tempo. Mamma mia quanto sbuffo.
Niall:'allora te lo trovo io... Samira va bene?' chiese, io alzai le spalle. Il ragazzo fa schifo a trovare nomi.
Io:'Ash muovi il tuo luogo dove non batte il sole e andiamo'. DIssi con voce atona. Lei mi fissò e io ricambiai fino a  che non fece una smorfia.
Mi squillò il cellulare e io fissai lo scermo: erano i miei.
Io:'mmmh...dicaaaaa..'. dissi sorridendo. Loro non dovevano sapere nulla.
Mamma:'sisi, tutto quello che vuoi...ma come è andato il viaggio per Londra?' chiese. Io sgranai gli occhi. Lei lo sapeva? Quella pazza di mia madre aveva sbagliato.
Io:'ma non dovevamo andare in California?' chiesi incazzata.
Mamma:'sorpresa? Comunque tu e Ashley dovete passare un anno lì per la scuola, dai non essere triste'. Disse ridendo.
SI stava prendendo gioco di me. Io non voglio stare per un anno a Londra... e poi dove dormiamo?
Io:'e quindi?' chiesi scocciata e incastrando il telefono tra la testa e la spalla e inconciando le braccia. Mia madre è una pazza furiosa.
Mamma:'dovete andare a vivere con alcuni ragazzi... si chiamano: Niall Honar, Laim Peyna, Louih Tomlicon, Hardol Styles e Faym  Zalik mi pare'. Io chiusi la chiamata e presi a massaggiarmi le tempie.
Con mia madre ci voleva molota pazzienza. Può essere molto stramba a volte... e questa era una di quelle volte, peccato che abbia proprio toppato... come faccio ad andare in giro a chiedere di Faym Zalik senza vergognarmi? Scossi la testa. Decisi che tornate mia madre sarebbe stata ricoverata in un manicomio.
Ash:'che ha detto?' chiese preoccupata per la mia reazione.
Io:'era tutto programmato, dobbiamo passare l'anno qui a casa di cinque sconosciuti'. DIssi urlando per scaricare la rabbia.
Ash:'ma io dico, porca troia in calore che si scopa con gli acari, perché fannp sempre così? Li odio!' disse. L acorona di Ash e la mia sono cadute nel cesso anni a dietro, ma non siamo più riuscite a recuperarle.
IO:'ora ci tocca cercare quetsi tizzi... di cui uno si chiama anche Faym Zalik... ma come fa?!' dissi tra me e me mandando a quel paese mia madre.
Niall:'voi pe caso venite da Dublino?-annuimmo- e siete Ashley Brown e Erica Haevey?- Annuimmo nuovamente sconcertate- Bene, io sono uno di quei cinque...e  per la cronaca si chiama Zayn Malik e io sono Niall Horan... e gli altri sono Liam Payne, Harold Styles o Harry, Louis Tomlinson. Forza venite'.  Si voltò e incominciò a camminare verso una macchina. Ash mi diede una gomitata e io la guardai male.
Ash:'dai Broncio, sorridi alla vita'. Disse. Quano odio questa frase già l'ho detto? Va bene, se non l'ho detto adesso l'ho detto.
Sbuffai e presi le valiggie e mi misi a seguire Niall. Ash era raggiante  efelice come una pasqua e mi superò quasi correndo, io alzai gli occhi al cielo e continuai a camminare lentamente. Niall caricò le valigge e le varie borse nella macchina e poi ci fece salire.
Io mi sedetti dietro immergendomi nella musica del mio Mp3, partirono i Muse con Madness. Mi addormentai.
X:'Erica, dannazione svegliati che mi rifiuto di portarti in braccio'. Sbuffai e iniziai ad imprecare aprendo gli occhi.
Misi a fuoco quella che era un giardino ben curato e un Ash che sprizzava gioia da tutti i pori. 
Ash:'dai scendi che devi vedere gli altri... sono tutti dei gran fighi e credo che quel Zayn ti piacerà molto'. Io la guardai stranita. E' matta. Scesi dalla macchina e mi stiracchiai iniziando a scrocchiarmi tutto per bene.
Niall:'forza venite'. Ci gridò. Iniziamo bene. La casa era abnorme e ben tenuta, troppo per me. Entrai e vidi una asa normale con arredamento normale. Il tocco maschile si vedeva dalla montagna di video-giochi e cose messe non proprio in ordine, ma d'altronde io odio l'ordine.
Niall:'ragazzi, ecco Erica'. Gridò il biondo... spero che npn continui così se no me ne vado prima di adesso.
Sentimmo poco dopo delle voci che si sovvrapponevano e un rumore assordante che segnava il loro arrivo. Si posizionarono in fila.
Niall:'allora loro sono gli altri coinquilini... lui p Liam Payne- indicò un ragazzo con i capelli biondo cebere e occhi dello stesso colore e molto alto- Louis Tomlinson- indicò un ragazzo con un sorriso smagliante, occhi verde-acqua e i capelli marroni tenuti in disordine perfetto- Harry Styles- e indicò un ragazzo molto alto, con delle fossette, capelli ricci marrone scuro e occhi verdi- e Zayn Malik- indicò l'ultimo ragazzo, doppio taglio ai capelli marroni tenuti su dal gel, alto, e occhi scuri'. Ecco, con lui non andrò mai d'accordo.
Ash:'bene, ora che le presentazioni che sono fatte che facciamo?'disse sorridendo mentre io rimasi immobile. 
Dopo un pò sbuffai (di nuovo) e posai le borse in terra sedendomici sopra e sbadigliando.
Harry:'da dove venire?' chiese il riccio. Io lo fissai, mi intrigava.
IO:'Dublino'. Dissi atona. Volevo tornare a casa. Vidi quello che doveva essere Louis sorridermi.
Louis:'noi tutti abbiamo dei soprannomi...il mio è Tommo o Boobear, quello di Harry è Hazza, quello di Liam è Daddy e ne capirai presto il perché, quello di Niall è Nialler e quello di Zayn è Bad Boy- Disse. Guardai Zayn e mi parve solo che un montato.-I vostri sono?' chiese cercando di fare conversazione.
Ash:'il mio è Ash, il suo è Broncio o Rica'. Disse tranquillamente.
Io:'okay, va bene, ma io ho sonno e iniziano a girarmi parecchio le ovaglie, quindi mi dite dov'è la mia camera?' chiesi atona e calma... sapevo che faceva incazzare di più questo tono. Sono una ragazza difficile, odio quando invadono i miei spazzi.
Vidi Liam annuire e mi fece segno di seguirlo. Presi le borse da terra  per la 4° volta e lo seguii. Salimmo le scale, l'ambiente superiore era puramente di arredamento maschile: pochi mobili e colore delle pareti bianco. 
Mi piace, spira calma. Mi aprì una porta e mi fece cenno di entrare. Entrai e mi guardai intorno: la stanza è molto ampia con una cabbina armadio che prende l'intera aprete, uno specchio e la porta che dava sul bagno in comun econ un'altra stanza.
Mi voltai a guardare Liam e lo trovai davanti alla porta a braccia conserte.
Liam:'ti piace?' chiese. Annuii timidamente, quel ragazzo mi ispira pace assoluta e anche fiducia... mi sento piccola e la sua vicinanza mi fa sentire una terribbile mancanza di affetto che non sopporto. Ecco perché si chiama Daddy.
Gli sorrisi e mi voltai.
Liam:'bene, io vado così ti sistemi'. Disse sorridendomi. 
Questo ragazzo è strano, sembra calmo ma qualcosa mi dice che non lo è per niente. Uscì e mi lasciò sola. Nin mi sento a mio aggio.
Posai le borse e sorsi alla porta affacciandomi e lo vidi scendere le scale. Presi coraggio e gli corsi dietro, lo afferrai per la manica. Lui si oltò e mi guardò.
Liam:'dimmi'. Disse sorridendo. Dovevo sembrare una stupida e una bambina.
IO:'lo so che ti sembrerò lunatica e idiota ma... non mi sewnto a mio aggio e mi chiedevo se... tu... potevi farmi compagnia'. Dissi abbassando lo sguardo e ammirando le mie scarpe bellissime in quel momento.
Due braccia mi avvolsero e mi strinsero dolcemente ad un corpo solido e protettivo. Io mi irriggidii.
Liam:'perché dovresti essere lunatica? Certo che ti faccio compagnia, andiamo puffo'. Mi disse sciogliendo l'abbraccio e io mi sciolsi.
Io:'puffo?!' chiesi guardandolo e lui mi sorrise. Mi prese per mano.
Entrammo in camera e iniziammo a svuotare la mia borsa e a sistemare ogni cosa nei cassetti e armadi. Mi sentivo bene con lui, non abbiamo quasi mai parlato e il silenzio che regna in camera è rilassante. Bussarono.
Io:'avanti'. Dissi con i calzini in mano.
Louis:'Lì, devi andare a cucinare'. Disse sottovoce come se non volesse disturbare.
Liam:'okay, ci vediamo dopo Puffo'. Disse scompigliandomi i capelli.
Io:'Louisi... non è che... ti va di aiutarmi?' chiesi avendo apura di rimanere sola nuovamente. Lui mi sorrise e mi si avvicinò. Devo dire che Ash non si sbagliava, sono veramente carini... ma quel Zayn no!
Louis:'guarda che se parliamo non ti mangio mica... e poi io odio il silenzio... se vuoi canto'. Disse scompigliandomi i capelli e facendomi ridere.
Io:'ti va se metto un pò di musica?' chiesi aprendo l borsa e presi il mio Mp3. Lui annuì e io misi la prima canzone della playlist e partì Attack dei 30 Seconds To Mars. 
Sorrisi nel sentire la voce di Jared, la bravura di Shannon o Mofo alla batteria e quella di Tomo o Jesus alla chitarra..
Iniziai a prendere le cose nella borsa a tempo delle canzoni che si susseguivano. Partì Wake me Up When September Ends dei Green Day e io e Louis attaccammo a cantare. L asua voce è molto melodiosa, ti fa venire i brividi. Mi zitii ascoltando la sua voce e mi ricordai mio fratello.
Una lacrima rotolò sulla mia guancia. Chiusi gli occhi e ascoltai la voce di Louis che era fantastica. Questa era la canzone preferita di mio fratello e la cantava sempre...le lacrime si susseguirono e poco dopo qualcuno mi abbracciò. 
Non mi scostai, però smisi subito di piangere.
Louis:'Piccola, calma... non mi piace vederti piangere'. Disse contro i miei capelli.
Sorrisi e sossi la testa strofinando il naso sulla sua maglia facendomi investire dall'odore di vaniglia, mi asciugai le guancie. Era un anno che mio fratello Joseph era morto in un incidente , ma la cosa più brutta è che lui in un modo o nell'altro mi avrebbe lasciata.
Aveva un tumore al cervello ed era incurabbile, ma lui faceva comunque chemio terapia... forse si sarebbe salvato... ma non voglio pensarci. 
Io e Louis riprendemmo a sistemare le cose e poi appena finimmo scendemmo. Vidi Ash parlare con Niall e Harry. Mi videro.
Niall:'vieni qui con noi'. Io scossi la testa e uscii sedendendomi sui gradini. Mi guardai intorno e posai la schiena contro il muretto.
Qualcosa nella mia tasca chiedeva di essere presa in considerazione. La presi, era la lettera che mio fartello mi scrisse prima di morire. La guardai e mi sentii un vuoto nel petto.
Harry:'hey, cos'è quella?' chiese sedendosi vicino a me. Io lo guardai, aveva gli occhi invasi dalla curiosità.
Io:'è la lettera che mi scrisse mio fratello prima di andarsene'. Dissi con un sorriso amaro.
Harry:'scusa... non lo sapevo'. Disse. Io scossi la testa e istintivamente posai la testa sulla sua spalla.
Io:'ti dispiace se la leggo?' chiesi accarezzandola. Harry posò la sua testa sulla mia.
Harry:'no, fai pure'. Disse abbracciandomi. Per la prima volta non mi scostai, non mi irriggidii e non feci niente. Mi sentii parte di quell'abbraccio.
Io:' Cara Erica,
Lo so che potrà sembrasrti stupida questa lettera ma ho deciso comunque di scrivertela. Lo so che tu soffrirai quando accadrà ciò che accadrà ma sappi solo che sarò molto più felice di adesso.
Non ti sto dicendo che nont i voglio bene e che tutte le cavolate che abbiamo fatto non mi siano rimaste nel cuore, ma chedopo tutto questo cerco di scampare alla morte...ma sono terribbilemente sono stanco di lottare.
Lo so, adesso penserai che sono uno sfigato che ti vuole abbandonare, ma ti assicuro che non è così. Tu per me sei tutto. Non saprei come fare senza di te.
Mi ricordo ancora il primo giorno che ti vidi in ospedale, eri nata prematuramente e perciò dovevi fare varie analisi per vedere se stavi bene. Ti guardai e sorrisi, poi dissi a mamma che tu saresti stata la mia unica raggione di vita.
La mamma come immagino sai è scoppiata a piangere e mi ha abbracciato. Io quel giorno lo giurai a Peter Pan che ti avrei protetta e che un giorno saresti stata per sempre con me nell'isola che non c'è.
Mi dispiace di aver tradito tutti, ma evidentemente non è mio il compito di proteggerti e di amarti come si deve. 
Ti ricordi quando per salvare un piccolo gattino rompemmo un vetro e tornammo a casa tutti sanguinanti e mamma ci sgridò e noi dicemmo semplicemente che era nostro dovere?
Io si, quella è stata la prima di una lunga serie di cavolate fatte insieme. Ti adoro mia sorellina, lo so che sei già molto chiusa e che tu non vuoi fidarti di nessuno ma adesso fidati di me.
Ascolta bene: appena io me ne andrò, non neghiamo l'evidenza, tu non dovrai cadere in un vecchi baratro... si intendo quello per la morte di nostro padre. Anche se io non ci sarò lì a toglierti qualunque cosa dalle mani sappi che potrei fulminarti.
Non fare ninete di insensato e di inconscente. Ti adoro come l'ho scritto un sacco di volte. Ti prego fallo per me, sì più aperta e più fiduciosa... non tutto il mondo ti odia, anzi, troverai qualcuno che ti ama.
Spero di non perdermi molte cose dopo il mio addio, volevo esserci ad ascoltare un piano per dire alla mamma che lo avevi fatto, volevo esserci quando avresti avuto la malsana idea di fuggire come proggettavamo da piccoli, volevo esserci al tuo primo saggio di danza (anche se è un pò tardi), volevo esserci nel vederti realizzare ogni tuo desiderio anche il più piccolo e il più stupido, volevo ascoltarti quando mi avresti detto che avevi detto per la prima volta TI AMO, volevo esserci quando tornerai a casa piangendo perché ti sposerai, volevo esserci la tuo matrimonio e anche quando avresti detto di si, volevo esserci al tuo parto per abbracciare un nipotino dolce come la mamma, volevo esserci al primo saggio di tua figlia e alla sua maturità... in fine volevo esserci fino al tuo ultimo respiro ma qualcuno lassù non me lo ha permesso togliendomi tutto.
Non ti ho visto quasi vivere la tua adolescenza e neanche ti vedrò mai vivere la tua vecchiaia.
Non so se potrai mai perdonarmi ma se lo farai te ne sarò immensamente grato.
Grazie Erica per essere nata,
Joseph.
' Chiusi la lettera e asciugai le lacrime cadute nella lettura e sentii Harry abbracciarmi più forte.
Harry:'è bellissima... non so cosa sia successo, ma sappi che se ti serve parlare o anche piangeere o tirare pugni... io ci sono anche se solo per un anno'. Disse per poi alzarsi e torarmi su.
Io lo guardai entrare e poi riposi la lettera nei pantaloni. Non so cosa mi abbai spinto a leggerla in pubblico ma so solo che va molto meglio.
Entrai e mi sedetti a tavola tra Harry e Louis... ero circondata.
Ash:' no Liam, tu non capisci... io ne ho bisogno'. Stava gridando la mia amica. Poco dopo entrarono in cucina, Liam aveva una fetta di ciambellone al cioccolato in mano e Ash dietro che saltellava per prenderla.
Io scossi la testa e Louis e Harry scoppiarono a ridere. Ash si voltò e li fulminò con lo sguardo. Io scoppiai a ridere per la sua faccia... Ash non è capace a fare l'occhiolino a destra. E la smorfia che le esce fuori la ciama "l'occhio ti triglia". Louis mi guardò sorridendo e io risi ancor di più.
Ash mi si avvicinò con fare minaccioso.
Ash:'tu che fau, ridi di me?' chiese.
Io:'che io? Non mi dire bangianate'. Dissi muovendo la mano alla checca.
Ash:'invece si, lo stai facendo'. Mi disse triste e rifacendo la smorfia.
Io:'wo-wo-wo, ricorda chi sono io, il tuo dio onnipossente'. Dissi impettendomi e alzandomi in piedi.
Ash:'oh Zaus fulminala'. Io la guardai e scoppiammo a ridere.
Zayn entrò e io smisi di ridere. Si sedette davbati a me e io lo fissai.
Ash si sedette vicino a Nialle presero a parlare. Zayn allungò la mano e prese una fetta di pane e iniziò a mangiarla.
Io mi sporsi sul tavolo e gliela tolsi dalle mani. Lui mi guardò stranito.
Io:'che c'è  non ti hanno insegnato l'educazione?'
Zayn:'no, mi dispiace...chi ti credi di essere?' chiese  scocciato.
Mi alzai in piedi e lo fissai. Sbuffai, lo avrei picchiato senza un motivo reale.
IO:'una tua coninquilina'. Dissi ancora in piedi.
Zayn:'beh, per me non lo sei....quindi puoi anche uscire ,lì e la porta'. Disse sfidandomi con lo sguardo.
La rabbia mi pervase e non seppi se seguire il suo consiglio o rimanere, optai per la seconda e mi rimisi a sedere.
Lo odio questo ragazzo, lo odio a morte, neanche ci conosciamo e già mi tratta di merda. La cosa mi pesava e non poco, non so perché ma improvvisamente mi interessava stargli simpatica... si ma perché ci tenevo tanto?
e soprattutto perché stavo pensndo a lui?





Occhi a me:
allora sono di fretta, vi chiedo gentilmente di recensire e di dirmi che ne pensate. Questo capitolo sta in cantiere da un bel po e ora l'ho postato.
Legge e perfavore recensite...ne voglio tante.
Facciamo che se non se ricevo almeno 4 non continuo la storia (loool)
Baci Erica.

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Capitolo 3
*** Deduzioni dolorose ***


                                                                    ATTENZIONE: I FATTI, COMPORTAMENTI E VENTI NARRATI SONO ISPIRATI A COSE SUCCESSE A ME (ERICA) E ALLA MIA AMICA (VALENTINA) NELLA REALA'

                                                                                                                                                                                          Leggete sotto please...




Era ormai una settimana che convivo in questa casa con dei perfetti sconosciuti, e devo dire che sono tutti molto simpatici tranne Zayn.
Ho scoperto anche che il bagno in comunelo devo dividere con lui e la cosa mi irrita tanto che abbiamo dovuto fare dei turni per adarci senza incontrarci. Scossi la testa arruffandomi i capelli e scesi dal letto iniziando a scrocchiarmi tutte le ossa , mi stropicciai gli occhi per bene e poi sbadigliai molto rumorosamente...si, come dire, non sono la finezza in persona. Mi riscossi improvvisamente e presi a guardarmi intorno. No, non poteva essere... ti prego Gesù fa che non sia come penso.
Iniziai a camminare verso il bagno in punta di piedi, posai l'orecchio sulla porta e ascoltai cercando di capire se ci fosse qualcuno o meno. Non sentii nessun rumore...forse ancora non era sveglio.
Aprii la porta velocemente entrando e chiudendomela dietro.
X:'se volevi vedermi nudo bastava chiederlo'. Disse una voce dietro di me...collegai che doveva essere perforza Zayn.
Io:'sei vestito vero?' chiesi incerta. Perché avevo voglia di girarmi e accertarmene io stessa che fosse vestito o meno?
Zayn:'se vestito per te vuol dire con un asciugamano indosso...allora si'. Disse tranquillo. Sospirai e mi voltai. Me lo trovai davanti con solo un asciugamano in dosso. Deglutii, improvvisamente la gola era secca.
Mi mossi velocemente per la stanza appannata e bagnata, cercando di non finire nelle pozze d'acqua. Arrivai sana e salva al benedetto contenitore degli indumenti trovando il mio regiseno posato sopra in bella mostra. Zayn non può non averlo notato entrando nella doccia e ciò mi fece inquietare tanto che lo presi e con l'aggilità di un paguro caddi all'indietro inciampando nei miei piedi e scivolando nella pozza d'acqua. Inizio a mulinare le braccia come un'ubriaca e qualcosa prima che io tocchi il suolo mi afferra e subito dopo la mia guancia entrò a contatto con una superficie profumata, morbida e calda. Alzai subito lo sguardo e qualcosa di bianco cadde sulla mia faccia... ciò mi fece intuire che ero caduta lanciando in aria il mio regiseno che in quel momento mi era atterrato sulla faccia. Divenni rossa e mi ritrovai ad abbracciare il corpo che mi aveva tirata su.
Zayn:'questo non dovrebbe andare lì'. Disse togliendomelo e prendondolo tra le mani e squadrandolo. Stavo andando a fuoco. Pur non volendo per riflesso cercai qualcosa in cui sotterrare la mia testa e quello che trovai fu solo il petto di Zayn.
Io:'lo so benissimo dove va...me lo potresti dare?' Chiesi con la voce attutita dalla sua pelle. Lo sentii ridere.
Zayn:'sai, pensavo che indossavi di più'. Disse tranquillo. Questo mi fece infuriare ma non avevo il coraggio di guardarlo e quindi mi strinsi di più a lui.
X:'non credi di averla umiliata abbastanza Zayn?' chiese qualcuno alle mie spalle con la voce squillante.
Zayn:'no, credo che ne avrò ancora per molto Louis'. Disse ridendo. Qualcosa mi prese la spalla e mi stacco dal corpo di Zayn.
Louis:'vieni, andiamo di là'. Disse. Io guardai Zayn che mi sorrideva bastardo. Sciolsi la presa di Louis e mi diressi verso di lui,
Io:'sai credevo che il pene fosse più lungo'. Dissi togliendogli l'asciugamano e senza guardare me ne andai sentendo Louis sghignazzare.
Zayn:'perché non lo hai visto all'opera'. Lo sentii rispondere. Gli mostrai il mio bellissimo dito medio.
Entrammo in camera mia e Louis mi porse il regiseno che presi senza guardarlo e lo misi in un cassetto.
Louis:non è sempre così...veramente lo è solo con te'. Disse sedendosi sul letto. Io lo raggiunsi.
In quella settimana che ero stata ospite a casa loro, Louis e Liam erano diventati quasi i miei migliori amici, mentre Ashley continuava ad andare dietro a Niall che però è molto timido ma si è fatta come amico Harry.
Io:'la cosa bella è che se vuole che io me ne vada da questa casa, il desiderio mi sta venendo'. Dissi sconsolata.
La malinconia della mia vecchia vita mi stava invadendo. Io, Erica, semplice ragazza un pò stramba per gli standard ma sempre con un sorriso in questa settimana non si vedeva quasi mai.
Non sono mai stata brava ad esprimere i miei pensieri o esperienze e quindi ho sempre tenuto tutto per me e sorridevo a qualunque cosa.
Forse è anche per questo che non mi sono mai sentita legata veramente a qualcuno, come se qualcosa nel mio corpo o cervello non funzionasse al giusto modo. So solo che sono sempre stata negata nelle relazioni umane.
Louis:'e  io non te lo permetterò...ora che ne dici di scendere?- chiese guardandomi per poi abbracciarmi- Non t preoccupare, poi passerà, in fondo è anche simpatico'. Mi disse baciandomi la testa.
Le così dette smancerie da parte di Louis mi piacciono molto, non sono troppo sdolcinate e poi sono sempre intervallate da battutine idiote. Ci alzammo e senza parlare andammo giù raggiungendo gli altri.
Prima di arrivare completamente giù Louis mi prese in spalla a mò di sacco di patate e mi portò al piano di sotto mentre io mi dimenavo. Arrivammo in sala e trovai Ashley e Harry seduti uno difronte all'altro che con la lingua di fuori scuotevano la testa.
Io:'ma qualcosa di normale in questa casa non esiste?'chiesi sconsolata e accasciandomi sulla spalla di Louis. Poco dopo il pavimento era sotto il mio sedere. Lo filminai e lui scoppiò a ridere.
Louis:'pesavi, anche se sei piccola e magra non vuol dire che tu non pesi'. Disse impettendosi. Io mi alzai e andai da quei due seduti sul divano mettendomi in mezzo a loro. Loro mi guardarono male.
Io:'la dovete finire di afre i bambini'. Dissi.
Ash:'ti girano?' chiese. Io annuii e lei mi abbracciò e Harry la imitò. Anche se non sembra mi piace quando mi abbracciano senza un motivo apparente.
Io:'bene, momento dolcezza finito'. Dissi alzandomi. Loro mi guardarono e alzarono gli occhi al cielo.
Liam:'Erica, non mangi neanche questa mattina?' chiese. Io avevo un brutto vizio, quello di non fare colazione.
Io:'no Liam, non la faccio'. Dissi andando il cucina dove trovai Louis seduto sul tavolo di marmo a gambe conserte che mi gaurdava, Liam ai fornelli e Niall seduto a mangiare.
Louis:'perché non mangi?' chiese facendosi più vicino e guardandomi con lo sguardo da investigatore. Io alzai le spalle. Non lo so neanche io.
Io:'Lì, cosa stai preparando?' chiesi. Lui si voltò e mi guardò per poi sorridere. Lo adoro, mi mette calma e pace...lo abbraccierei volentieri ma non lo faccio mai.
Liam:'la colazione a Louis'. Disse. Io guardai Louis che sedeva sul tavolo tutto felice. Scossi la testa sconsolata.
Poco dopo alla porta si affacciò Zayn oscurando quel poco di buon umore che mi era rimasto. Sbuffai e Louis mi fisso con sguardo incoraggiante. Io scossi la testa e divenni rossa nel sentirlo attraversare la stanza. Ma che mi prende? Perché mi preoccupo di ciò che può pensare un tipo come lui?
Scossi la testa per allontanare quei pensieri ridicoli che mi avevano messo solo una grande inquietudine e il presaggio di qualcosa di non molto buono.
Zayn:'Lì, c'è ancora del succo?' chiese. Io lo guardai da dietro. Devo ammettere però... niente però e niente ammissioni.
Io:'Perché tutte a me?' urlai a nessuno di preciso.
Louis:'perché è scientificamente provato che le ragazze bassine, smilze e con i capelli di un taglio indefinito tinti di blu attirino molto le sfighe in generale'. Disse prendendo il piatto che Liam gli stava porgendo e iniziando a mangiare delle uova.
Io:'grazie per avermi chiarito il motivo... ma ora mi spieghi perché mangi le uova a colazione?' chiesi guardandolo.
Louis:'ferfé fono fuone la fattina falde falde'. Disse con la bocca piena. Io lo guardai e mi avvicinai guardandolo.
Io:'sai, è bon ton parlare con la bocca vuota e non piena e senza sputacchiare'. Dissi prendendo un fazzoletto e pulendolo. Lui fece un sorrisetto da bambino che mi fece sorridere. Salii sul tavolo e mi sedetti davanti a lui abbracciandolo.
Louis:'ma io non lo conosco mamma... me lo insegni?' chiese ricambiando l'abbraccio. Lo adoro. 
Io:'si, ma scendi dal tavolo e mangia come tutti'. Dissi. Lui mi guardò e annuì. Scendemmo dal tavolo e io ripresi posto dove stavo prima e Louis affianco a me.
Iniziò a mangiare e io posai la testa sulla sua spalla mentre sentivo Liam e Zayn ridere e scherzare dietro di me. Perché quando parla con me fa sempre lo stronzo? Non lo capisco, io non gli ho fatto niente.
Sbuffai e Louis mi guardò ma io scossi la testa facendogli capire che non era niente. Liam mi guardava e io gli sorrisi, poi lo vidi e il mio sguardò si raffreddò.
Zayn:'che hai da guardare?' chiese ingenuamente, come se lui fosse un santo mpf.
Io:'quanto sei stupido... e penso che molto probabilmente ti picchierei se non fossi mo circondati di persone che tengono a te'. Dissi. Chiusi gli occhi. Sono stanca di questa merda di situazione.
Zayn:'brava, vedo che hai capito una cosa almeno... qui nessuno ti vuole, non capisco perché ci sei ancora, nessuno ti vuole veramente bene... io al posto tuo me ne andrei'. Disse.
Io lo guardai sentendomi colpita in piena faccia da quelle parole in cui vedevo un fondo di vero.
Io:'sai, forse hai raggione, io sono solo una stupida illusa che cerca il suo inutile posto nella società, grazie per avermelo fatto capire in tempo, prima che mi illudessi di aver trovato persone che potrebbero volermi bene'. Dissi. Una lacrima mi scese, non sono mai stata brava a trattenerle e non avevo intenzione di iniziare in quel momento, non ce la faccio neanche a combattere contro me stessa.
Mi alzo e volto le spalle a tutti diriggendomi verso la sala per poi salire in camera ignorando tutto e tutti.
Mi sedetti e mi presi la testa tra le mani dandomi della stupida per aver sperato per così poco, dandomi della stupida per aver creduto di aver trovato qualcuno che mi possa voler bene, dandomi della stupida perché sono stupida.
Bussarono alla porta ma non ebbi neanche la forza di alzare la testa e guardare. Mi accorsi che stavo singhiozzando ma senza rumore, cercavo di non pesare neanche mentre piangevo.
X:'non volevo dirti quelle cose prima'. Disse la voce. Capii chi era, ma non mi preoccupai abbassando ancor di più il volume dei miei singhiozzi.
Zayn:'non sto dicendo questo perché mi hanno costretto ma perché non volevo dirtele veramente quelle cose'. Disse. Io alzai la testa e lo guardai, vedevo la verità nei suoi occhi ma non mi vidavo... mi aveva ferita.
Io:'vattene, non voglio vederti... e poi hai detto delle cose giuste'. Dissi alzandomi e andando a chiudermi in bagno. Sentii poco dopo la porta chiudersi dolcemente.
Mi accasciai al suolo contro la porta. Perché ogni volta che sono felice mi devo sempre sentire in colpa?
Come se qualcosa possa impedirmelo. Mi alzai e mi guardai allo specchio trovandovi solo una ragazzina patetica che non riesce a fidarsi neanche del suo riflesso nello specchio. 
Guardai il mio beauty-case e un idea mi balenò nella mente....



Note autrice:
allora, come prima cosa vorrei scusarmi per il ritardo e per il capitolo corto, ma non mi sento in vena di postare.
Come seconda cosa vorrei chiedervi: avete il CD? Se si che versione? 
Io avrò quello con la faccia di Louis *.*
Avete i biglietti? Se si a quale concerto andate?
Io non sono riuscita ad averli ma forse vado a Londra a vederli.
Adesso passiamo al capitolo, che ne pensate? Ditemi tutto quello che volete anche che è una merda ma in questo periodono non riesco a trovare la passione, ero anche arrivata al punto di chiudere tutto e vendere il CD ma poi mi sono resa conto che forse stavo sbagliando...
okay non vi stresso più. Mi farebbe piacere avere vostre recensioni.
Per chi lo vuole sapere, il mio nome nella realtà è Erica (?) ma a nessuno interessa.
Vi saluto se no mi uccidete ciao ciao
Erica.

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Capitolo 4
*** Ad ogni azione ne consegue una contraria... ***


...So benissimo che non era una buona idea ma lei era lì che brillava dei riflessi della lampada e mi chiamava come una vecchia amica.
So che non dovrei neanche averla con me ma quando feci le valige fu più forte di me e la presi senza pensare. 
Allungai la mano e la sfiorai, appena sentii la sua consistenza le mie difese e la mia lotta interiore su cosa era giusto o no stava aumentando facendomi tremare la mano.
Sapevo che era sbagliato ma non potevo non pensarci mentre lei riluceva lì sul beauty-case.
Chiusi gli occhi cercando di non guardarla ma la sua immagine sembrava essersi impressa nelle mie palpebre. Aprii gli occhi e la guardai.
La presi senza più esitare e me la rigirai tra le mani. E' mai possibile che una piccola lametta di metallo possa portare un po' di felicità nella mia vita? La risposta la conoscevo bene così come i movimenti e la forza da applicarvi.
Sapevo perfettamente quanta ce ne sarebbe voluta per spedirmi in ospedale una settimana e quanta per graffiarmi semplicemente il polso ormai coronato da piccole cicatrici invisibili se non sai cosa cercare.
Guardai il mio polso e la lametta appena posata sopra di esso, sorrisi credendo che stavo ormai per trovare una soluzione a tutto. Feci tre piccoli e veloci tagli sul polso esposto alla mia lametta. Lo guardai e vidi le piccole gocce di sangue colare dalle ferite che mi ero inferta.
Un piccolo e familiare prurito e bruciore mi pervase il polso facendomi capire che stavo per cacciare da dentro di me qualunque cosa ci fosse di buono. Sorrisi istintivamente.
Guardai la lametta posata sul lavandino. Ora non riluceva più dei riflessi dorati che venivano dalla lampada, ora riluceva di rosso vermiglio sangue. Il mio sangue.
Il flash di Ash che entrava nel bagno e che mi toglieva tutto di mano e mi sgridava mi pervase la mente, mi sentii la guancia bruciare nel punto in qui lei tempo fa mi schiaffò per punirmi di ciò che avevo fatto.
Riguardai la lametta rossa del mio sangue e mi sentii male. 
Ero tornata indietro, al posto di andare avanti ero tornata indietro. Sentii le mie guancie bagnarsi delle lacrime dei miei occhi.
Mi sedetti sul bidet e mi presi la testa tra le mani e iniziai a piangere, singhiozzare e tremare. Mi facevo schifo, avevo deluso la persona più importante per me e molto probabilmente questa volta non me la avrebbe perdonato. Sentii la porta aprirsi ma non mi curai di cosa stava succedendo e perché si era aperta. Non mi curai che qualcuno potesse vedermi così. Non me ne preoccupai neanche quando sentii quel qualcuno armeggiare sul lavandino, aprire il cestino e buttarci qualcosa.
Non mi curai neanche di smettere di singhiozzare e piangere quando due braccia mi circondarono. Mi sfogai e piansi per non so quanto tempo ma piansi tutto. Quando mi calmai mi scansai da quel corpo che mi aveva sorretto. Aprii gli occhi e vidi che era Louis.
Io:'che ci fai qui?' chiesi con la voce rotta e ancora scossa dai singhiozzi. Lui mi guardò e mi accarezzò la faccia.
Louis:'vogliamo curare questi tagli?'chiese guardandomi e sorridendomi tristemente. Mi alzai e lui con me. Mi accostai al lavandino e lo lasciai fare. Mi passò il polso sotto l'acqua e io sbuffai per il dolore.
Lui sorrise e prese l'acqua ossigenata e me la spruzzò sopra e io questa volta lanciai un gridolino per il bruciore. Mi fasciò il polso stringendoci in mezzo anche delle garze imbevute nell'acqua ossigenata e mi portò sul letto della mia camera dove ci stendemmo.
Io mi accoccolai a lui e Louis nascose la sua faccia nell'incavo del mio collo. Io lo strinsi a me e poco dopo lo sentii singhiozzare.
Io:'Boo, che c'è?' chiesi sentendomi parte della sua sofferenza.
Sapevo perfettamente che stava avendo quella reazione per ciò che aveva visto e fatto.
Louis:'c'è che non lo devi fare più, c'è che mi hai spaventato, c'è che non lo so cosa ti farei ma non ti faccio niente perché te la devi vedere da sola, c'è che io non approvo ciò che ho visto e che ho fatto quindi ti prego di buttare subissimo tutte quelle altre cose orrende che ti sei portata perché finché starai qui farò in modo che tu non abbia mai e poi mai modo di rifare una cosa del genere'. Mi disse con voce sommessa e il viso rigato di lacrime che non si vergognava di farmi vedere. Gliele asciugai per poi accarezzargli una guancia.
La vista di Louis in questo stato mi aveva risvegliato il ricordo di Ash così che mi pregava di smetterla e il solo rendermi conto di verla delusa a sua insaputa mi fece venire la nausea.
Ho sempre saputo, fin da piccola che l'avrei delusa in qualche modo e questa sensazione è cresciuta con me maturando e facendomi diventare quella che sono. Una vigliacca villana. Forse era meglio se me ne rimanevo sola sin da piccola almeno non avrei ferito due persone in ogni modo importanti per me.
Senza dire nulla e senza guardare Louis entrai in bagno e iniziai a frugare nel beauty-case.
Louis:'vado giù’. Disse con voce sconsolata. Io annuii assorta nella cosa che cercavo. Trovai in fine un piccolo pacchetto contenente la mia debolezza e la mia salvezza. Sapevo che non avrei mai dovuto portare con me quelle lamette ma era stato più forte di me.
Assorta come ero nei miei pensieri appena sentii delle mani posarsi sui miei fianchi cacciai un urlo vedendo una figura scura dietro di me e feci cadere la scatolina.
Mi girai con il pugno in alto e vidi che era Zayn che mi guardava ridendo. Lo guardai e il mio cuore prese a battere forte, come se fosse impazzito. Io arrossi vedendo e notando il poco spazio che ormai divideva i nostri volti.
Mi allontanai di scatto e raccolsi la scatolina e il suo contenuto per poi buttare tutto dentro il cestino. Mi voltai e lo vidi poggiato al lavandino.
Io:'che diamine vuoi di nuovo?' chiesi. Lui mi sorrise e mi si avvicinò riprendendomi per i fianchi e avvicinando il suo volto al mio.
Io non feci in tempo a rendermene conto che le sue labbra erano posate sulla mia tempia. Il cuore ricominciò la sua corsa. Lui staccò piano le sue labbra dalla tempia e mi guardò con uno sguardo dolce, quasi con amore... ma probabilmente stavo solo sognando.
Zayn:'vorrei poter rimediare... '. Disse per poi far incontrare le nostre mani e intrecciarle con le sue. Io cercai di liberarmi da quel contatto che mi stava confondendo. Ma lui non me lo permise.
Io:'rimediare a cosa?' chiesi con la voce bassa cercando di non far notare il mio tremore nella voce. Lui mi sorrise per poi accarezzare con il pollice il mio polso fasciato.
Capii subito e alzai il viso incontrando i suoi occhi che mi fissavano con rimprovero. Arrossii ma non accennai ad abbassare lo sguardo, lui continuava a guardarmi.
Zayn:'lo so che non lo dirai mai che lo hai fatto perciò che ti ho detto, quindi... mi chiedevo, ti andrebbe di uscire con me?' chiese abbassando un attimo lo sguardo per poi alzarlo. Mi guardava ansioso e speranzoso. Stavo fantasticando ecco tutto.
Io:'no Zayn, non mi va'. Dissi liberandomi dalla sua stretta e lo vidi abbassare lo sguardo triste.
Mi venne un groppo alla gola e qualcosa mi spingeva a tornare indietro e dirgli di sì. Scossi la testa.
Zayn:'sappi che insisterò fino a che non mi dirai di si'. 
Mi voltai stralunata dalle sue parole e lo guardai. Era serio e aveva le mani serrate a pugno e mi guardava risoluto e determinato. Mi rabbuiai.
Io:'fai come meglio credi, ma dimmi... dopo che sarò uscita con te, dopo che avrai ottenuto quello che vuoi...che cosa ne sarà di me?' chiesi con voce tremante. 
Lui mi guardò e poi abbassò lo sguardo.
Sapevo benissimo che mi ero esposta con quella frase ma non so bene cosa provo per lui quindi avevo preferito non rischiare e lasciare perdere.
Lo lasciai in bagno con i suoi rimpianti e i suoi dispiaceri e le sue incertezze. Chiusi la porta e mi buttai sul letto e chiusi gli occhi. 
La benda sul mio polso pesava così come il senso di colpa sul cuore e sullo stomaco. Avevo ferito troppe persone in un giorno, ero una frana.
Poi ricordai che Louis era uscito deluso dalla camera, mi alzai aprendo gli occhi e uscendo dalla camera.
Appena aprii la porta vidi il diretto interessato entrare in camera e mi ci catapultai. Aprii la porta e lo vidi guardarmi curioso e triste. Mi avvicinai e lo guardai negli occhi.
Io:'le ho buttate, non lo farò più, non dovrai mai più vedermi farlo e non dovrai mai più rifare quello che hai fatto, non dovrai mai più piangere per me... e voglio che tu faccia in modo che io non provi più niente che mi possa ferire'. Dissi tutto d'un fiato e lui mi guardò per poi sorridere e abbracciarmi.
Ricambiai l'abbraccio e lo strinsi forte.
Louis:'sarò la tua ombra e non ti lascerò mai'.
Queste parole mi scatenarono una marea di emozioni. Queste parole sono le parole che mio fratello mi disse l'ultima volta che lo vidi. Queste parole erano appena state pronunciate dalla persona che probabilmente le avrebbe attuate il meglio possibile.

Col passare del tempo ho capito una cosa importante: ad ogni azione ne consegue un'altra di senso contrario. Io ne ho la prova. Non siamo però autorizzati a crede che compiendo azioni cattive ne conseguano azioni buone. C'è anche un altro detto: ciò che semini raccogli. Beh, è proprio vero. Se semini odio raccoglierai solo odio per tutta la tua vita e il tuo lavoro di contadino non sarà mai ricompensato nel modo adatto. Se semini amore e armonia raccoglierai esse e sarai certo ricompensato. Io per fortuna l'ho capito, anche se dopo troppo tempo di semina e raccolta di odio. Ma c'è sempre qualcosa che ci permette di cambiare per essere una persona migliore, come una piccola lucciola nel buio che può essere sì una luce per la strada giusta ma può anche appiccare un incendio che non sapremo più domare.



Note autrice:
okay, siete autorizzate a uccidermi, fucilarmi, prendermi a sprangate...fatemi quello che vi pare :P
Non so cosa sia questo capitolo so solo che è di passaggio e fa cagare, non succede nulla di sconvolgente e si scoprono nuove cose.
Secondo voi Zayn riuscirà a convincere Erica ad uscire con lui?
E Louis? Riuscirà a fare la sua parte di angelo custode?
Recensite per rispondere (vi prego).
Cercherò di aggiornare il più infretta possibile perché sono mancata a lungo.
Vi saluto Erica xxx

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Capitolo 5
*** Notizia! ***


Ciao a tutti.
Come sapete bene, non aggiorno da tempo, i motivi sono vari ma principalmente sono problemi di tempo( colpa della scuola) e problemi di passione per ciò che scrivo.
Scusate ancora, non so se cancellerò l'account di Efp definitivamente, non riesco più a ritrovare la stessa voglia di scrivere fanfiction come all'inizio, sono stanca anche di seguirli ossessivamente e sto cercando di distaccarmi dal loro mondo e da tutte le emozioni che mi provocano. In poche parole sto cercando di eliminarli dalla mia vita.
Scusate per la cosa che ho scritto, so che molte di voi penseranno che io sia stupida, ma dietro questa scelta ci sono delle valide motivazioni che sono scaturite tutte dalla mia mente.
Scusate ancora, spero che se ritornerò di aggiornare presto e se dovessi andarmene vi avvertirei.
Con questo vi saluto, a breve si spera.

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