Non te l'ho m(-A)i detto di Snix 95 (/viewuser.php?uid=209490)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 1 *** Capitolo 1 ***
NON TE L'HO M-A- I
DETTO
Sono passati 4 anni dalla fine di Glee, per Naya era stato il periodo
più bello della sua vita, probabilmente tutto il successo
che aveva in quel momento era proprio grazie a quel telefilm.
Ora era una cantante, si era lanciata nel mondo della musica, con
fantastici risultati. CD su CD, interviste su interviste, concerti su
concerti. Aveva finalmente realizzato il suo sogno, anche se un po'
rimpiangeva quelle giornate sul set di Glee. Col passare degli anni
aveva perso i contatti con quasi tutti i membri del cast. Era stato
inevitabile, lunghe turneè lontano dall'america, non era
stato semplice mantenere i rapporti.
Però ora era una stella della musica, super pagata e super
acclamata. Già, ma super vuota. Oramai quel vuoto
l'accompagnava da anni, sapeva a cos'era dovuto e cercava di
dimenticare. Di dimenticare quegli occhi azzurro cielo e quel capelli
biondi color grano.
Faceva male.
Si era persino ripromessa di non pronunciare il suo nome nemmeno fra i
suoi pensieri.
Faceva troppo male.
Però in fondo il motivo di quella situazione era colpa sua,
solo sua. Non le aveva mai detto la verità. Tutta la
verità.
Ed ora più che mai si sentiva in colpa e dannatamente idiota
per quello che aveva fatto, o meglio che non aveva fatto.
Quella mattina non era iniziata diversamente dal solito, dopo un
caffè e una doccia salì in macchina col suo
autista, diretta verso lo stadium dove avrebbe tenuto un concerto la
sera stessa, per fare le prove generali; quando le arrivò un
messaggio. Ormai quando le squillava il cellulare andava in panico,
c'era un numero privato che le inviava continuamente messaggi
inquietanti, come se la stesse seguendo 24 ore su 24, inizialmente lo
credeva uno stupido scherzo, ma dovette ricredersi dopo quest'ultimo
sms.
Numero sconosciuto: Vuoi
sapere cosa si prova a perdere qualcuno di importante? Ferma la
macchina e vai in edicola --A
Corrucciò le sopracciglia, preoccupata e confusa per quel
messaggio poi scese dall'auto chiedendo all'autista di aspettare 2
minuti.
Bastò attraversare la strada per raggiungere l'edicola
più vicina, una strana sensazione allo stomaco
l'attanagliò, in quel momento mille e mille pensieri le
attraversarono la mente ma vennero scacciati all'istante quando si
fermò a guardare i giornali appesi.
Si doveva trattare sicuramente di un giornale, così
provò a chiedere all'edicolante i nuovi arrivi ma non ce ne
fu bisogno:
-La signorina Rivera?- chiese tranquillo l'uomo
-Sì..- no si meravigliava del fatto che onoscesse il suo
nome, ma sembrava che la stesse aspettando
-Sapevo che sareste venuta, me l'aveva assicurato! Ho qualcosa per lei-
disse abbassandosi per rovistare sotto il bancone. Me l'aveva
assicurato? Ma di chi parlava? pensò la latina
Tornò su improvvisamente, tanto che la spaventò
-Questo è per lei- disse con un sorriso sulle labbra
Appoggiò sul bancone un giornale e Naya riconobbe la figura
sulla copertina all'istante.
Era lei, ma che cosa ci faceva lì? Capì pochi
istanti dopo leggendo un pezzo dell'articolo:
Heather Morris, eccellente
ballerina e cantante, nonchè interprete della ingenua
Brittany S. Pirce del telefilm più seguito d'america Glee,
ha acconsentito ad incontrarci per qualche breve domanda sulla notizia
bomba che gira da poco su la sua relazione con il giocatore di Football
Taylor Hubbel.
Pare che la coppia abbia
recentemente deciso di sposarsi e che sia fuggita in Europa per
celebrare il matrimonio a Roma. La decisione di anticipare le nozze
pare sia stata presa proprio della sposa che ha confermato:
'Sì è vero, stiamo insieme da 9 anni, non potevo
aspettare'. La ragazza voleva anche tenere più lontane
possibili le telecamere che comunque sono riuscite a procurarsi lo
stesso qualche scatto dei due freschi sposini [...]
Fu come se le cadesse il mondo addosso, come una doccia fredda in pieno
inverno, ma non era abbastanza per descrivere quello che provava in
quel momento.
Nel profondo del suo cuore aveva sempre sognato ed immaginato di
rincontrarla un giorno e rivelarle i suoi veri sentimenti, ma con
quella notizia i suoi 'piani' erano crollati come un castello di
sabbia. Come se le fosse caduto il mondo addosso.
-Non è obbligata a leggerlo qui, è suo adesso-
sorrise l'uomo
-Chi.. Le ha dato questo?- domandai
-Non posso dirle niente mi dispiace- disse l'uomo mostrando un mazzetto
di dollari
-Le do il doppio per il nome o qualche informazione-
-Io..- sembrò rifletterci un po' poi perse lo sguardo dietro
la latina e col terrore negli occhi respinse la richiesta buttandola
quasi fuori dall'edicola.
-Miss Rivera, dobbiamo proprio andare- l'autista la chiamò
dall'auto facendo sì che la cantante rientrasse in macchina,
più sconvolta che mai.
Non solo aveva appena saputo che l'unico amore della sua vita si era
appena sposata, ma ora aveva anche paura. Paura di quell' A che la
tormentava da settimane. Doveva dirlo a Zack, il suo manager.
Numero sconosciuto: Non
giocare col fuoco stronzetta o finirai per bruciarti --A
******************************************************************************
Angolo autrice: Ta daaaan! Ecco a voi il primo capitolo, spero vi stia
interessando!:)
Fatemi sapere cone ne pensate con una recensione, anche piccola piccola
pleease *occhi da cucciolo*
Snix 95
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Capitolo 2 *** Capitolo 2 ***
Buona lettura!
-Calmati Naya! Respira!- Zack le bloccò i polsi e la fece
sedere sulla sedia del suo camerino.
Si era subito creato un legame fortissimo fra i due, si capivano con
uno sguardo, senza bisogno di parlare. Zack le era sempre stato vicino,
lui era l'unico che sapeva tutta la storia di Heather e non l'aveva per
niente giudicata. Le era stato vicino durante il suo periodo
più buio.
-Zack, io, lei.. quei messaggi, ho paura!- la ragazza era decisamente
terrorizzata
-Lo capisco, ma vedrai che è solo uno stupidissimo scherzo
di qualcuno!- la sicurezza del manager tentennò un istante e
il suo tono lasciava trasparire la rabbia che provava
-Io non ci credo più come prima, sa cose che solo tu sai..
Non puoi negarlo-
-Questo.. Questo è vero, ma.. Non voglio che ti preoccupi
per questo, è solo uno stupido che tenta di spaventarti.
Risolverò la questione, ok?-disse Zack in tono
duro
-Ok..- Naya tirò su col naso, decisa a non far scendere
quelle lacrime che spingevano per uscire dai suoi occhi.
-..E' sposata- soffiò dopo qualche attimo di silenzio
-...- Zack rimase in silenzio
-Si è sposata.. Ha sposato quel tizio, Heather si
è sposata!- Naya si portò la mano alla bocca, per
sopprimere un singhiozzo che per via del pianto uscì
prepotente dalla sua bocca, ecco, l'aveva fatto, aveva detto il suo
nome.
Le lacrime iniziarono a rigarle il volto una dietro l'altra, portando
con se il trucco appena fatto. Ma non le importava, in quel momento
voleva solo piangere, tra le braccia forti di Zack, voleva solo far
uscire tutto quel dolore accumulato in 4 anni.
Strinse forte le mani tra i capelli biondi di Zack, che
rafforzò la stretta alla vita di Naya. Lui sapeva cosa stava
passando la ragazza, e non se lo meritava. Aveva passato 4 anni
infernali, anche se non dava a vederlo. Non era giusto che per colpa di
quel maledetto A lei provasse tutto quel dolore. E non le sembrava
giusto nemmeno che lei continuasse a tormentarsi con quella biondina,
se sapesse la verità, se sapesse quello che Zack sapeva.. Ma
non poteva dirle niente, non doveva farlo, non lui almeno:
-Io credo che voi due dobbiate parlare, non puoi continuare
così, questa non è vita, e lo sai bene-
-No Zack, non saprei che dirle e inoltre non so nemmeno dove si trova-
-Non puoi continuare a soffrire così-
-Mi passerà. E' solo questione di tempo- disse
allontanandosi dal biondo.
Il manager avrebbe voluto dirle che ormai erano passati 4 anni e non
aveva visto cambiamenti, non ci sarebbero stati, ma non lo fece. Non in
quel momento.
Abbandonò il camerino dopo averle baciato delicatamente la
fronte.
Pensava davvero quello che avva detto? Che era solo questione di
tempo?Che poi avrebbe lentamente dimenticato?
Ma chi voleva prendere in giro? Erano passati anni dall'ultima volta
che era stata bene, erano passati anni dall'ultima volta che aveva riso
veramente, e non una risata forzata.
Non sapeva nemmeno più cosa si provava a ridere veramente,
l'aveva dimenticato.
Una ventina di minuti più tardi salì sul palco
per le prove generali, andò tutto bene.
Mantenne la maschera che era abituata a portare davanti agli altri e in
un attimo arrivò la sera e con essa il concerto.
***
Stava andando tutto liscio, il pubblico la rendeva
più sicura di se, le tirava un po' su il morale, e la
distraeva da quell' A per qualche ora, ma non la distraeva da Heather.
Forse era per quel motivo che quella sera, decise di dedicarle una
canzone. Ma non una canzone qualunque..
Annunciò al pubblico che la canzone che sarebbe andata a
cantare non era sua, ma una cover che non rientrava proprio nel suo
repertorio. Il tutto venne accolto da un applauso e grida di esultanza.
Naya si prese qualche minuto per osservare il pubblico, le sembrava di
vedere la bionda ovunque: tra le ragazze in prima fila, tra la gente
sugli spalti, affianco al palco, assieme ai tecnici delle luci.
Ma era solo la sua immaginazione, prese un respiro profondo prima di
annunciare il titolo della canzone: Someone Like you
***
Heather era seduta sul divano di casa sua, troppo composta per sembrare
spontanea. Di fatti erano parecchie ore che se ne stava seduta
lì, a fissare il pavimento. In realtà la sua
mente era molto affollata, combattuta. Era sola in casa, in quel
momento, lo sarebbe stata fino alla mattina dopo, e la sua mente era
come divisa in due parti: andare o restare?
Ormai quella domanda balenava nella sua mente da diversi anni, ogni
volta che si presentava l'occasione lei doveva andare, fuggire e andare
dove il cuore la aveva sempre detto di andare.
Tirò fuori dalla tasca della felpa un biglietto, e
iniziò a rigirarselo tra le dita.Poi fece un piccolo scatto
in avanti sul divano, e si alzò, decisa. Sapeva che non era
giusto farlo, sia per se stessa che per lui, ma doveva. Era
più forte di lei, era come riniziare a respirare dopo tanto
tempo.
Così prese la sua borsa e senza guardarsi indietro
uscì di casa, accese il motore dell'auto e partì,
verso quello stadium di Los Angeles.
Capitava rare volte che tenesse concerti a Los Angeles quando Heather
non era impegnata e appena poteva correva a sentirla. Molte
volte aveva ceduto ed era corsa sul primo volo per New York o
chisà quale citttà solo per sentirla cantare, per
vederla. Ma ora era più semplice, erano nella stessa
città.
Andò a sistemarsi proprio affianco al palcoscenico, un posto
sicuro, assicurato ogni volta dal manager di Naya che aiutava la bionda
ad intrufolarsi senza fare parola con la cantante. Zack era una delle
persone più vicine a Naya in quel momento, per lui era stato
molto difficile fare il secondo gioco col la latina ma dopo aver
ascoltato attentamente le motivazioni della bionda si fece da parte e
acconsentì. Heather gli doveva molto.
Il concerto era già iniziato da un po', quindi si perse
metà delle esibizioni. Si maledisse interiormente per aver
esitato sul divano per troppo tempo, poi i suoi pensieri vennero
interrotti dalla voce della cantante che riprendeva a cantare.
Non era una sua canzone, era una cover di Adele, e lei la conosceva
bene.
I heard
That you're settled down
That you
Found a girl
And you're
Married now
I heard
That your dreams came
true
I guess she gave you
things
I didn't give to you
Old friend, why are you
so shy?
It ain't like you to
hold back or hide from the lie.
I hate to turn up out of
the blue uninvited,
But I couldn't stay
away, I couldn't fight it,
I had hoped you'd see my
face,
And that you'd be
reminded that for me it isn't over,
Never mind, I'll find
someone like you,
I wish nothing but the
best for you, too,
Don't forget me, I beg,
I remember you said,
"Sometimes it lasts in
love,
But sometimes it hurts
instead,"
Sometimes it lasts in
love,
But sometimes it hurts
instead, yeah,
Nothing compares,
No worries or cares,
Regrets and mistakes,
they're memories made,
Who would have known how
bittersweet this would taste?
Nevermind, I'll find
someone like you,
I wish nothing but the
best for you,
Don't forget me, I beg,
I remember you said,
"Sometimes it lasts in
love,
But sometimes it hurts
instead,"
Nevermind, I'll find
someone like you,
I wish nothing but the
best for you, too,
Don't forget me, I beg,
I remember you said,
"Sometimes it lasts in
love,
But sometimes it hurts
instead,"
Sometimes it lasts in
love,
But sometimes it hurts
instead.
Heather tratteneva le lacrime, talmente forte da doversi mordere il
labbro, mai come in quel momento, mentre guardava Naya cantare aveva
realizzato così bene il fatto di aver appena commesso
l'errore più grande della sua vita.
Si sfiorò l'anulare con il pollice, assorta nei suoi
pensieri. Se ne sarebbe pentita per tutta la vita, di questo ne era
certa.
La serata passò in fretta, d'altronde se n'era persa la
metà, e mentre sgattaiolava fuori dall'uscita sul retro per
non destare sospetti sentì bussarsi sulla spalla.
Voltandosi vide un ragazzo che sfiorava i 2 metri con profondi occhi
azzurri e capelli biondi fissarla. Era Zack.
-Devi stare più attenta, Naya ti ha quasi vista mentre
attraversavi le quinte e sai com'è il patto- la voce cupa
del manager la metteva spesso in soggezione
-Scusa, starò più attenta. Io.. non ci ho
pensato-
-Beh vedi di farlo altrimenti sarò costretto a probirti di
entrare-
-O-okay- la bionda deglutì a vuoto
-Bene- l'uomo si guardò attorno con fare sospetto
-Beh ora posso andare?- disse Heather guardando la mano dell' uomo
ancora poggiata sulla sua spalla
-Non sono venuto qui solo per questo- a ragazza strinse gli occhi,
confusa sulla afferazione del ragazzo
-E' successo. Oggi.- Heather trattenne il fiato, incapace di pensare,
di parlare, di muoversi, di fare qualsiasi cosa, la paura e la rabbia
l'avevano invasa.
-Credevo fosse finita..-
-Lo credevo anch'io, ma quando oggi mi ha detto quello che era
successo..- lasciò la frase a metà e ne
iniziò un altra
-Avverti Matt, digli di tenere d'occhio quel numero, di registrare ogni
prenotazione in quella camera e di seguire ogni suo movimento dobbiamo
incastrarlo-
-Va bene.. Ma da quanto va avanti?-
-Non lo so con certezza. Forse da molto, ma ora vuole fare sul
serio-
-Cosa sa di Naya?-
-La verità-
-Ma non le hai detto niente, vero?-
-No, ormai ho promesso- Heather tirò un sospiro di sollievo,
ma quello non era il momento di chiacchierare. Dovevano agire, e in
fretta.
Angolo autrice: Ecco a voi il secondo capitolo, mi sono divertita a
scriverlo quindi spero che vi piaccia :)
Fatemelo sapere con una recensione! :)
Ringrazio di cuore tutti quelli che seguono, ricordano, preferiscono e
recensiscono questa storia!
A presto!
Snix 95
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Capitolo 3 *** Capitolo 3 ***
Buonaseeera a tutti, ebbene sì, sono ancora viva!
Sopravvissuta (?) al 21 dicembre 2012 e alla montagna di compiti senza
fine! Chiedo ancora scusa per l'enooorme ritardo ma la colpa
è dei miei professori che si divertono a bombardarmi di
verifiche ed interrogazioni ogni giorno :')
Anyway.. Non la tengo lunga, buona lettura! Ci si 'vede' in fondo alla
pagina :)
Heather POV
Si rigirò tra le coperte, sbuffando. Era inutile non
riusciva a prendere sonno, doveva assolutamete pensare a qualcosa da
fare, non poteva lasciare che accadesse di nuovo, e questa volta era
molto peggio, perchè si trattava di un altra persona, alla
quale voleva molto bene. Scalciò le coperte facendole finire
ai piedi del letto, senza preoccuparsi di poter svegliare Taylor alla
sua destra. Sbuffò nuovamente, quando chiudendo gli occhi
riniziò a vedere le immagini di quella serata..
FLASHBACK
Heather aprì
gli occhi, disturbata da quegli irregolari sobbalzi sotto di lei,
quella sera ricordava di essere stata ad una festa e di essere andata a
dormire a casa di Naya, non ricordava di essere finita in un..
bagagliaio di un auto.
Vedeva tutto con colori
psichedelici e sentiva i rumori ofuscati, una canzoncina allegra alla
radio, che metteva i brividi per il contrasto che andava a formare con
quella situazione così inquietante.
Provò ad
urlare, ma dalla sua bocca non uscì nemmeno un piccolo
suono. Il suo corpo ormai non rispondeva più ai comandi,
Heather sospettò che l'avessero drogata e iniziò
ad intuire chi potesse centrare con questa storia.
Cominciò a
sentire le palpebre più pesanti e pian piano ricadde in un
sonno profondo..
- - -
Appoggiò la
testa alla superficie fredda e dura dietro di se, tentando di
riprendersi dalle vertiggini. Vedeva tutto girare e non capiva dove si
trovava.
Sicuramente non era
più in macchina, quel giramento di testa le faceva uno
strano effetto attorno a se, come se vedesse una decina di persone
attorno a lei, tutte nella sua stessa posizione: gambe stese e busto
appoggiato ad una superfice dura e fredda.
Chiuse gli occhi,
incapace di reggere ancora quella situazione senza dare di stomaco.
Dopo qualche minuto, sentì che pian piano l'effetto della
presunta droga stava calando, così aprì
nuovamente le palpebre per osservare il luogo circostante.
Quello che vide non la
rassicurò molto. Anzi, tutt'altro.
Era cirondata da
specchi, intere mura formate da specchi, sembrava un labirinto. Alcuni
storpiavano le figure ed ognuno di loro rifletteva la figura di Heather
ancora accasciata a terra.
Sentì la
paura e il terrore invederla, dov'era? Come c'era finita lì?
Sì
alzò a fatica cercando una via d'uscita, non sapeva dove si
trovava ma sapeva per certo che non voleva passare un minuto di
più dentro quel posto.
Vide un ombra proiettata
negli specchi passarle accanto, e non ruscì a respingere un
sussulto. 'E' arrivato il momento della resa dei conti' pensò
-So che sei qui!-
gridò contro le pareti. Nessuna risposta.
-Veni fuori! Non
nasconderti!- continuava a guardarsi attorno aspettando un movimento
-Vedo che l'effetto
della droga sta diminuendo- una voce storpiata rimbombò tra
le infinite pareti di specchi, mettendo a Heather i brividi
-Che cosa vuoi da me?-
disse facendosi coraggio ignorando il cerchio alla testa
-Giocare un po'- un
ombra sfrecciò tra le pareti
-Non ti basta assillarmi
di messaggi e rovinarmi la vita?- sbottò tenendo d'occhio
l'ombra misteriosa
-Credimi non ti sto
rovinando la vita.. Non ancora per lo meno-
-Dimmi chi sei-
-Vuoi davvero saperlo?..
Se te lo dicessi dovrei ucciderti, e non rientra ancora nei miei piani-
disse con un velo di pazzia nella voce
-Se stai cercando di
spaventarmi sappi che sei fuori strada, e ora vedi di farmi uscire di
qui- provai con la bocca impastata
-Heather, Heather,
Heather, non fare la dura con me.. Entrambi sappiamo che non puoi
ribellarti-
-So cose di te che non
hai mai rivelato a nessuno, segreti impensabili..- continuò
-Le tue sono solo parole
A.. E non mi spaventano-
-Sai Heather Morris,
prima o poi mi stancherò dei tuoi modi di fare, e a quel
punto tu vorrai non essere mai nata-
-Tu non sai niente di me-
-Hai il coraggio di
tenerti ancorata una persona che è innamorata di te da
sempre, pur sapendo di non ricambiare per niente il sentimento-
-..E nel frattempo sei
persa della tua migliore amica.. Ma lui questo non lo sa..Ti basta
questo?-
-Tu non sai niente di
me, A- ripetè
-Io so tutto di te,
stronzetta- la voce si fece sempre più vicina e una figura
si dipinse sugli specchi di fronte a lei: indossava una tuta nera con
il cappuccio alzato, guanti in pelle nera e stivali neri. Neanche una
piccola parte di volto si vedeva.
Fu un attimo e
sparì. Facendo ritornare lo specchio a riflettere solo
Heather, terrorizzata e colta da brividi e tremarella.
-Dimmi che cosa vuoi da
me!- urlò la bionda
-Davvero non lo sai?
Dovrai fare un sacrificio, se non vuoi che accada nulla di male a
persone a cui tieni parecchio: lascia la tua attuale vita. Vai via con
quello sciocco di Taylor, fingi di amarlo per tutta la vita, sposalo.
Ma dimenticati di Naya, non cercarla mai più, non farti mai
più vedere da lei, esci dalla sua vita-
-Non
succederà mai questo!- gridò
-Sai, ho trovato
divertente entrare a casa di Naya per rapirti.. Devo ammettere che
migliorerei l'arredamento, ma la stanza da letto mi piace.. Potrei
farci visita un'altra volta-
-Non toccare Naya!!- le
gambe quasi le cedettero al solo pensiero della latina nelle mani di A
-Allora fai quel che ti
dico, senza storie stronzetta- sentì una mano avvolgerle le
spalle e portarle un fazzoletto sulla bocca.
FINE
FLASHBACK
Heather si svegliò di colpo con il fiato corto e
completamente sudata, si passò una mano sul viso bagnato e
si mise a sedere sul letto sospirando.
Sentiva il cuore battere prepotente nel petto come se avesse appena
corso chilometri su chilometri.
Lanciò un occhiata alla parte destra del letto osservando
Taylor respirare profondamente, ancora nel mondo dei sogni.
Sospirò nuovamente. Era passata una settimana dal concerto
di Los Angeles, e da allora non aveva passato nemmeno una notte di
sonni tranquilli, quell'incubo continuava a tormentarla ogni notte
senza darle tregua.
Continuava a sognare il suo incontro con 'A' avvenuto anni prima,
realizzando sempre più che la possibiltà che Naya
potesse vivere quelle sensazioni, che lei stessa aveva provato sulla
sua pelle, non era tanto remota. Non sapeva come reagire, non sapeva
come aiutarla, era tutta colpa sua se era in quella situazione, non
avrebbe mai dovuto innamorarsi di lei.
Si allungo verso il comodino per disattivare la sveglia che sarebbe
suonata di lì a poco e notò un particolare che,
sicuramente, la sera prima non c'era.
Una foto di Naya mentre dormiva, con allegato un foglietto:
'Mi hai
disobbedito. --A'
Sentì una fitta allo stomaco, che le provocò un
forte conato di vomito. Si sentì impallidire a quella vista,
non poteva crederci, le tremavano le mani, le gambe e tutto il corpo. E
ora come ora non riusciva a ragionare e non sapeva che fare. Ma da
molto tempo quelle situazioni erano familiari, ed aveva imparato una
cosa: era meglio parlarne.
E la cosa migliore da fare forse era andare da Zack.
***
Zack
POV
Tamburellò nervoso l'indice sul tavolo di fronte a lui, si
trovava nell'atrio della palestra nella quale Naya si stava allenando,
come ogni giovedì e aspettava che terminasse la lezione per
portarla, come programmato, a mangiare qualcosa.
Guardò l'orologio da polso, annoiato. La lezione era stata
prolungata per chissà quale motivo, ma ormai era
lì e non aveva senso andarsene. Si guardò
intorno, osservando la stanza in cui si trovava, di fronte a lui c'era
un'altra fila di sediolini come quello su cui era seduto in quel
momento, appesi al muro foto e attestati, assieme a medaglie e trofei.
Sentì dei passi provenienti dal corridoio, erano veloci e
agitati, corrucciò le sopracciglia quando si
ritrovò davanti Heather.
-Cosa ci fai qui?!- esclamò il biondo
-Ti devo parlare-
-Non potevi avvertirmi per telefono? C'è Naya nella sala
accanto!-
-E' urgente, dovevo vederti subito- disse impaziente
-Va bene, dimmi- concesse il manager
-Questa mattina ho trovato questa
sul mio comodino- disse porgendogli la foto di Naya che nel frattempo
aveva tirato fuori dalla tasca.
Il ragazzo ebbe più o meno la stessa reazione che ebbe
Heather poche ore prima, quando la bionda gli passò il
bigliettino allegato.
-Credi che abbia scoperto tutto?- domandò il biondo
-E che altre ipotesi ci sono?-
Il ragazzo si alzò dal sediolino e iniziò ad
andare su e giù per la stanza, visibilmente preoccupato
-Io non posso più sopportarlo- disse la bionda
-Non ho intenzione di farmi prendere in giro un'altra volta. Tanto meno
se ci va di mezzo Naya- continuò
-Cos'hai intenzione di fare?-
-Quello che non abbiamo avuto il coraggio di fare fin ora..-
-Hai intenzione di entrare in quella camera?! Heather è una
pazzia!-
-Non sei obbligato a seguirmi. Ormai ho deciso e non puoi farmi
cambiare idea-
-Heather per favore pensaci: non sai cosa puoi trovare in quella
stanza.. Ma sicuramente non ci troverai mai A-
-Infatti non cerco A, cerco prove che lo incastrino. E lì ce
ne sono-
-Tu non sai quello che fai..-
-Hai ragione, può darsi che non lo sappia, non so
più niente. So solo che Naya non è più
al sicuro nemmeno in casa sua- rispose la bionda avviandosi verso la
porta d'ingresso
-Tanto lui scoprirà che siamo entrati lì e ce la
farà pagare!- provò, ma Heather non lo
calcolò
-Zack sei ancora in tempo per venire con me. Pensa a quello che
potrebbe accadere a Naya, dobbiamo smettere di subìre in
silenzio, non possiamo rimanere pedine nelle mani di A per sempre.. E'
arrivata l'ora di reagire- il manager abbassò lo sguardo
riflettendo sulle parole della ballerina, senza essere in grado di
rispondere all'invito.
Naya
POV
Come ogni giovedì pomeriggio Naya era in palestra ad
allenarsi, seguiva quel corso da un anno, sotto consiglio di Zack, per
tenersi in forma. Ma quel giorno proprio non riusciva ad applicarsi, la
sua mente continuava ad essere affollata e faceva sì che
sbagliasse tutti i movimenti, innervosendo l'allenatrice che la fece
rimanere una mezzora in più.
Ne uscì più distrutta che mai, con gli addominali
che urlavano dal dolore come tutto il resto del corpo. Prima di
infilarsi sotto la doccia degli spogliatoi andò a
controllare che Zack fosse ancora lì ad aspettarla.
Subito dopo aver aperto la porta dell'atrio notò un aria
strana nella stanza, un silenzio surreale. Zack se ne stava seduto su
un sediolino con le mani intrecciate tra di loro e lo sguardo perso sul
pavimento di fronte a lui.
-Zack? Va tutto bene?- chiese preoccupata.
Nessuna risposta.
-Zack?- disse sedendosi affianco a lui, il ragazzo si riprese
-Cosa?- chiese
-Stai bene? Sei pallido- disse portandogli una mano sulla fronte
-Sì sto bene.. io- si fermò a contemplare il nulla
-Anzi no, non sto bene.. Ho bisogno di andare a casa. Rinviamo la cena?-
-C-certo.. Tranquillo, se hai bisogno di me chiamami- disse la mora
osservando l'amico alzarsi e dirigersi verso la porta.
***
Heather POV
La ragazza comprese il messaggio silenzioso di Zack e si
lasciò l'atrio della palestra alle spalle uscendo a passo
svelto e dirigendosi alla macchina.
Aveva intenzione di andare in quell'hotel, da dove, avevano supposto,
oltre ad essere il suo covo, A mandava i messaggi. Ma prima doveva
passare da un'amico, perchè nonostante fosse sembrata fredda
con il manger di Naya, lei aveva bisogno di una spalla, e l'unico che
poteva aiutarla era Matt.
Salì sull'auto e sfrecciando per le strade di Los Angeles
arrivò direttamente a casa del ragazzo, che prontamente la
fece entrare in casa.
-Heather cosa ti porta qui?- chiese sorridente Matthew
-Devo chiederti un favore..-
Zack
POV
Uscì in fretta e furia dalla palestra, lasciando Naya
all'interno. Aveva riflettuto, e non poteva lasciarla andare da sola,
inoltre nel suo discorso qualche filo di ragione c'era. Dovevano
reagire.
Seguì la macchina di Heather per tutto il tempo, chiedendosi
per quale motivo stesse andando verso la casa di Matt.
Heather
POV
-Vuoi che ti porti qualcosa da bere?- chiese il ragazzo
-Ehm no grazie Matt, vado un po' di fretta e ho bisogno di parlarti-
disse la bionda dirigendosi verso il salotto. Matt si
affrettò a superarla
-Di che si tratta?- domandò posizionandosi di fronte a lei
-Di A..- Matt serrò la mascella in un espressione seria e
preoccupata
-Che è successo?-
-Questa mattina ho trovato sul mio comodino questi- disse la bionda
tirando fuori la foto e il biglietto.
Matt aprì la bocca per parlare ma fu sovrastato dal rumore
della porta di ingresso, e in pochi secondi Zack entrò nel
salotto.
-Zack?- esclamarono i due
-Ciao Matt, scusa l'intrusione-
-Credevo di averti lasciato alla palestra..- disse Heather
-Ho cambiato idea, vengo con te- i due si scambiarono uno sguardo di
intesa
-Mi sono perso qualcosa?-
-Abbiamo deciso di andare a controllare la camera d'albergo una volta
per tutte- rispose la bionda
-Cosa sperate di trovarci?- domandò scettico il moro
-Prove, contro di lui-
-Tzè, se pensate che A sia così stupido da
lasciare prove in giro, siete completamente fuori strada..-
-Hai in mente qualcos'altro Matt?- domandò Zack irritato
-Certo che no. Dico solo che è un'idea inutile, Zack-
-Ha ragione Heather, ho riflettuto e non ho intenzione di rimanere con
le mani in mano mentre A si prende gioco di noi-
-Resta il fatto che è un'assurdità, arrivare fino
laggiù. Da quanto A vi perseguita? Non avete ancora capito
che è sempre un passo avanti a noi? Non c'è
speranza..-
-E allora tu resta qui, a fare niente, come tuo solito- Zack
lanciò uno occhiataccia al moro e dopo aver preso per il
braccio la bionda uscì dall'appartamento.
-Zack ma che fai?- si lamentò Heather cercando di liberarsi
dalla stretta del biondo
-Sali in macchina, non voglio ascoltare le idiozie di Hodgson. Andremo
noi là e troveremo qualcosa, ne sono certo-
Angolo autrice:
Spero sia piaciuto il capitolo, mi hanno fatto davvero moltissimo
piacere le recensioni dei primi due
:')
Come sempre quindi ringrazio chi legge, preferisce, segue, ricorda e
soprattutto chi recensisce!
Fatemi sapere cosa ne pensate del capitolo!
-Snix 95
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Capitolo 4 *** Capitolo 4 ***
Buona lettura! Ci si legge in fondo ;)
Heather POV
Il viaggio fu corto e silenzioso, entrambi avevano la mente affollata,
probabilmente dagli stessi pensieri, ma nessuno dei due si azzardava a
condividere i propri con il compagno. E se quello che aveva detto Matt
fosse stato vero?
In effetti l'idea di riuscire a trovare qualcosa in quel posto, ora,
era inverosimile. Heather si sentiva molto dubbiosa a riguardo, ma
dovevano provare comunque, non costava nulla.
Scesero dall'auto trovandosi davanti alla facciata principale di un
hotel. Non era proprio l'ideale per passare le vacanze
diciamo…
L'intonaco era per la maggior parte staccato o rovinato, vi erano
addirittura segni di pedate o di gomme sul muro; l'insegna era l'unica
cosa che sembrava intatta.
Zack e Heather si guardarono negli occhi un po' perplessi ed entrarono
nell'edificio.
L'interno era un po' più accogliente rispetto alla parte
esterna. Davanti a loro trovarono una grande scalinata che portava al
piano di sopra, preceduta da un bancone dove un uomo gracile e
occhialuto era intento a lavorare al computer.
Sulla destra vi era una grande sala arredata con poltrone e divani
rosso acceso abbinati ad un lungo tappeto dello stesso colore.
Heather iniziò ad osservare ogni singola persona nella hall:
erano piuttosto strani. Sembravano tranquilli, ma nella stanza
aleggiavano un’aria di tensione ed un silenzio quasi surreale
spezzato solamente dall'uomo seduto comodamente sulla poltroncina
più vicina al televisore, che cambiava canale costantemente,
senza però fare attenzione ai programmi trasmessi.
I due si guardarono ancora una volta, ancor più perplessi:
quel posto era parecchio strano.
-Posso esservi utile?- si rivolse a loro l'omino dietro il bancone
della reception.
-Uhm… Noi vorremmo entrare nella stanza numero 27- disse
Heather diretta.
-La 27…?- disse il piccolo uomo controllando sul computer.
-Non è possibile mi dispiace, c'è una
disinfestazione in corso-.
-U-una disinfestazione in corso?..- ripeté Zack.
-Già, ma se volete pernottare abbiamo altre camere
libere… Per due persone abbiamo la 18, la 24 e la 20 libere-
concluse respingendosi gli spessi occhiali sul naso.
-Oh, no la ringrazio...-.
-Heather andiamo…- sussurrò poi Zack notando gli
occhi di tutti puntati su di loro.
-Ma è di qualcuno quella stanza? E' stata occupata
ultimamente?- disse la bionda poggiando le mani sul banco della
reception, senza prestare attenzione al biondo.
-Ovvio che sì signorina, è una stanza come tutte
le altre, non vedo perché non dovrebbe essere stata
occupata-.
-Allora, ci può dire chi ci stava?- continuò
Heather.
-Mi dispiace ma non sono tenuto a dare questo genere di informazioni su
chi soggiorna all'hotel-.
-Ah, allora... Arrivederci- concluse la bionda.
-Grazie lo stesso- aggiunse Zack.
-C'è qualcosa di strano la dentro- sentenziò la
ballerina.
-Già, non mi piace quel posto, mi sa di
manicomio…-.
-E non mi sembra possibile che A si metta in mezzo a dei malati di
mente per fare i suoi giochini con noi- concluse il ragazzo.
-Beh, io credo che, chiunque sia, A è un malato di mente a
tutti gli effetti, quindi non vedo perché non debba stare
lì dentro-.
I due salirono sulla macchina pronti per ritornare a casa.
Dopo qualche minuto di viaggio la bionda sentì il cellulare
vibrare nella tasca del giubbotto:
Numero sconosciuto: Voi
due giocate a fare i detective, ma non avete dimenticato qualcosa? --A
Vi era allegata una foto di Naya: stava camminando per una via desolata
ed aveva ancora il borsone della palestra a tracolla mentre con una
mano reggeva l'ombrello.
-Zack... Dove hai lasciato Naya?- la voce di Heather era piatta e
apparentemente calma ma lasciava trasparire tutta la paura che provava
in quel momento.
-In palestra, perché?-.
-ACCELERA!- gridò la bionda
Sfrecciarono lungo le strade di L.A per raggiungere il più
presto possibile la strada da dove era stata scattata la foto.
Heather era impaziente e molto preoccupata; tant'è che scese
dall'auto ferma davanti ad un semaforo rosso da troppo tempo e corse.
Corse forte, tirandosi su il cappuccio della sua felpa e fregandosene
della pioggia che continuava a cadere, rendendola subito fradicia dalla
testa ai piedi. Corse forte per trovare Naya, che doveva essere nelle
vicinanze. Non doveva essere così lontana… O
almeno, Heather sperava fosse così
***
Naya POV
Naya, si riportò la tracolla del pesante borsone sulla
spalla, sbuffando. Come aveva potuto Zack lasciarla andare a casa a
piedi? Con quel tempo poi! Non l'avrebbe passata liscia; per di
più doveva passare per tutte quelle vie strette che la
spaventavano e non poco.
Sentì dei passi in lontananza, veloci e sempre
più vicini. Naya si voltò, guardandosi le spalle,
continuando a camminare sempre più velocemente, soprattutto
quando vide sbucare dal nulla una figura. Era incappucciata e
decisamente più alta di lei.
Sentì il sangue ghiacciarsi nelle vene. Il suo primo
pensiero andò a quello sconosciuto che la tormentava. Sapeva
che quel momento sarebbe arrivato prima o poi; quello era un maniaco.
Si chiedeva continuamente cos'avesse fatto per essere così
tormentata da quella persona, ma non aveva mai trovato
risposta.
Non sapeva che fare, i suoi pensieri si fecero sempre affollati e
confusi non aveva proprio idea di cosa fare: se correre, continuare a
camminare normalmente, o gridare aiuto? Continuava a rimanere
lì immobile a fissare la figura senza fare niente.
Cercò di tranquillizzarsi immaginando di poterlo aggredire
con l'ombrello, o col pesante borsone, ma non contò molto.
Nel frattempo la figura si fermò per un paio di istanti a
guardarla, consentendo a Naya -che ormai era voltata completamente
verso la misteriosa ombra- di indietreggiare, allontanandosi da essa
maggiormente e cercando di non cadere all'indietro.
Lo sconosciuto riprese a camminare verso di lei lentamente, come se
già fosse sicuro di averla in pugno.
La mora iniziò a correre, lasciando cadere il borsone e
l'ombrello, gesto che pochi secondi dopo le sembrò da
stupida ochetta, perché se mai doveva aggredirlo, quelle
erano le sue uniche armi.
Purtroppo però non fece altro che qualche metro di corsa,
dando una terribile storta causata da un buco sull'asfalto della
strada, che la fece cadere rovinosamente a terra, con una caviglia
dolorante. Ormai era spacciata, lo sapeva.
La figura si avvicinò alla ragazza. Teneva il cappuccio
sulla testa, il che rendeva impossibile identificare chi fosse,
soprattutto con la sola luce della luna che illuminava solamente i
contorni della felpa nera. Naya cercò di strisciare per
allontanarsi dall'altro, gemendo di paura e dolore per la caviglia, ma
venne fermata.
Lo sconosciuto si piegò su di lei, facendo rabbrividire la
latina che era pronta a sferrare un calcio; ma lui la sorprese
tendendole la mano.
Naya strinse gli occhi facendo una smorfia confusa. Non capiva quello
che stava succedendo: le stava porgendo un aiuto?
La mora sentì una risata cristallina provenire da sotto il
cappuccio. Una risata che forse conosceva. Ancora confusa su chi fosse
quella persona decise di afferrare la mano e si fece aiutare a
rimettersi in piedi.
Passarono pochi secondi di silenzio e poi la figura
sconosciuta si abbassò il cappuccio, liberando la
folta chioma bionda.
Naya spalancò occhi e bocca, incapace di credere a quello
che aveva di fronte.
-Oh mamma- furono le prime parole che uscirono dalle sue labbra.
La bionda rise nuovamente sentendo quelle parole, poi si
fiondò tra le braccia della mora che rimase impietrita.
-Heather...- era più un sussurro quello di Naya. Non sapeva
nemmeno se fosse una domanda o un'affermazione. Forse lo stava dicendo
più a se stessa, per realizzare.
-Naya…- rispose l'altra sulla sua spalla.
La mora si lasciò sfuggire un piccolo sospiro, mentre
finalmente portava le mani sulla schiena zuppa d'acqua della bionda.
Sentire quella voce, dopo quattro anni, beh, fu inspiegabile.
Provò un misto di gioia e dolore assieme, accompagnati da
una sensazione allo stomaco che non sentiva da molto, molto tempo.
-E' meglio toglierci da qui, piove e non mi piace questa strada-
sentenziò Heather guardandosi attorno.
Naya annuì ancora sotto shock, incapace di smettere di
fissare la bionda in tutta la sua bellezza.
-Andiamo da me, non manca molta strada tanto- disse finalmente la
Rivera.
Heather sorrise e andò a recuperare il borsone e l'ombrello
della mora prima di dirigersi assieme a lei verso casa.
Heather
POV
Arrivarono in pochi minuti a casa della latina. Heather fu felice di
notare che non era cambiato praticamente nulla dall'ultima volta in cui
era stata lì.
C'era ancora la foto dell'intero cast sul tavolino davanti
all'ingresso, e notò la propria felpa rossa, che aveva
lasciato volutamente a casa di Naya, ancora lì
nell'attaccapanni, senza nulla affianco.
Solo quella felpa.
Sorrise impercettibilmente, ma era un sorriso amaro.
Sapeva che non era stato facile per l'altra sopportare quella
lontananza.
I mobili erano esattamente nella stessa sistemazione di quattro anni
prima; sembrava che il tempo lì dentro non fosse mai
passato. Come se quello che in realtà era successo,
lì dentro non fosse accaduto. Fu come tornare indietro nel
tempo.
Naya le passò davanti, regalandole un timidissimo sorriso
prima di accennarle di seguirla in cucina.
-Preparo una cioccolata, ne hai voglia?-.
-Ci vorrebbe proprio- rispose sedendosi davanti all'isolotto della
cucina. Naya la osservò un istante.
-E ti porto dei vestiti asciutti- aggiunse poi.
Naya POV
Sparì oltre la porta della cucina e andò in
camera da letto, chiuse la porta della stanza dietro di se, lasciandosi
scivolare giù fino al pavimento. Che cosa stava succedendo?
Non poteva ancora credere a quello che stava accadendo.
Heather.
A casa sua. Di nuovo.
Sperava solo che non fosse l'ennesimo sogno ad occhi aperti.
Si passò una mano sul viso, reprimendo un sorriso: era
veramente lì quella volta. Poi si fiondò
nell'armadio alla ricerca di una maglia che le potesse andare e un paio
di pantaloni.
Quando tornò in cucina trovò la bionda alle prese
con i fornelli, intenta a mescolare la cioccolata.
-Si stava attaccando- disse accorgendosi del ritorno della mora.
-Ops-. Naya si grattò la testa imbarazzata, poi accorse ai
fornelli per dare il cambio alla bionda.
-Scusa se ti ho spaventata prima, non intendevo-.
-Ma niente, credevo che tu fossi un maniaco pervertito.. .Ma non
è niente- disse ironica la mora.
-Mi spiace- ripeté la bionda, sorridendo.
-Però in effetti non dovresti seguire le persone…
Da incappucciata soprattutto... Sai somigliavi tanto ad un'assassina,
sei andata bene che sono piccola e indifesa e non avrei potuto farti
male- scherzò Naya facendo ridere la ballerina.
-Non sei cambiata per niente- disse Heather poggiando una mano sulla
guancia dell'altra. Entrambe persero un battito a quel semplice
contatto.
-Nemmeno tu, HeMo- sussurrò Naya.
Heather
POV
Heather sorrise, ma leggeva nello sguardo della mora quella tristezza
infinita, che non aveva intenzione di rivelarle ma che sapeva
esattamente a cosa fosse dovuta. L'aveva abbandonata; nel peggiore dei
momenti, senza darle nemmeno un valido motivo. Lasciandola sola con se
stessa. Heather sapeva cosa provava un tempo Naya per lei, ed era tutto
ricambiato. Ma le cose erano più complicate di quello che
sembravano. Nessuna delle due aveva mai parlato esplicitamente dei
propri sentimenti verso l'altra, per non complicare le cose. Heather
era impegnata in una relazione con Taylor, non poteva mandare tutto
all'aria, sarebbe stato un gran casino. Almeno questo era quello che
pensava Heather un tempo…
Naya POV
Naya dal canto suo rimase immobile ad osservare i bellissimi occhi di
Heather, che in quel momento le sembravano ancor più
infiniti e azzurri. Era stata molto arrabbiata con la ballerina per
quello che aveva fatto. Lo era stata per 4 lunghi anni, senza mai una
tregua, ma in quel momento era come se si fosse scordata del motivo.
Guardarla negli occhi, dopo tanto tempo la fece confondere a tal punto
da dimenticare il perchè della sua rabbia.
Heather
POV
Heather passò nuovamente le dita sulla guancia calda della
cantante con un gesto lento e delicato. Era stata durissima
abbandonarla, non avrebbe mai immaginato di poter sentire
così tanto la mancanza di una persona.
Sarebbe voluta tornare indietro nel tempo per cancellare tutto
quanto…
Naya POV
Ma, nonostante la voglia che avesse di mettere una pietra sopra a
questa storia, Naya si costrinse ad abbassare lo sguardo, per cessare a
quella piacevole tortura, costringendo Heather a ritrarre la mano.
-Mi sei mancata…- disse Naya.
-Anche tu…- si affrettò a dire l'altra.
-Ma non capisco... che ci fai qui?-.
-Lo so che non sono più la benvenuta qui dentro... Credimi.
Ma volevo dirti che mi dispiace- disse sincera la bionda.
-E' passato tanto tempo… Sono passati quattro anni, Heather.
Mi hai lasciata da sola, senza farmi sapere dov'eri, con chi o
semplicemente come stavi...-.
-Lo so e ti prometto che ti racconterò tutto, veramente, lo
prometto-.
La ballerina notò nello sguardo della mora, esitazione e
dubbi sulle sue parole… E come poteva biasimarla?
-Ma non ora, giusto?-.
-Io... Dovrei andare...-. Naya chiuse gli occhi, afferrando il concetto.
-Non c'è problema- rispose poi, fredda come il marmo.
Heather continuò a fissarla dispiaciuta, come poteva
raccontarle TUTTA la verità in quel momento?
-La strada la sai- disse la cantante indicando la porta d'ingresso.
Heather
POV
Heather si alzò dallo sgabello ed uscì dalla
cucina. Stava sbagliando ad andarsene.
E lo sapeva, ma non poteva fare altrimenti, non era pronta ad
affrontare una cosa così grande. Come avrebbe spiegato a lei
di A?
In un certo senso avrebbe risolto le cose, perché avrebbe
spiegato il motivo del suo allontanamento. Ma se Naya pensasse che
fosse colpa della bionda se A avesse iniziato a tormentarla? Se non
avesse più voluto vederla né sentirla?
Naya POV
Naya appoggiò i gomiti sull'isolotto della cucina,
sorreggendosi la testa con le mani.
Aveva appena cacciato di casa Heather.
L'ultima persona che si aspettava di dover incontrare. Ma allo stesso
tempo la persona che più sperava di rivedere.
Ed ora l'aveva cacciata fuori.
I passi della ballerina rimbombavano ancora nel corridoio e il battito
di Naya accelerò notevolmente, ricordando l'ultima volta che
li aveva sentiti.
Non sapeva nemmeno se avesse fatto la cosa giusta. L'avrebbe rivista?
Doveva darle tempo per spiegare la sua assenza? O forse doveva fare
finta di non averla mai incontrata?
Aveva tante domande in testa, ma solo una cosa ora era chiara: non
voleva perderla di nuovo.
Heather
POV
I passi della bionda rimbombavano nel corridoio di casa Rivera, e
rallentavano sempre di più; fino a fermarsi.
Non poteva perderla di nuovo. E se fosse uscita da quella casa in quel
momento sicuramente non l'avrebbe mai più rivista.
Si voltò sentendo un movimento brusco dietro di
sé.
Fu questione di nemmeno un attimo e si ritrovò sommersa tra
i capelli della mora.
Heather non riuscì a collegare subito.
Le braccia di Naya si allacciarono strette attorno al collo della
bionda, rimasta immobile nella sua posizione.
La ballerina assaporò ancora una volta il profumo di Naya
prima di ricambiare la stretta. Stava coronando un sogno, il suo sogno
più grande negli ultimi quattro anni.
Solo dopo qualche minuto si accorse delle lacrime che le stavano
bagnando il collo.
Naya stava piangendo.
E la stringeva come se non volesse mai più allontanarsi.
Heather le prese il viso tra le mani, allontanandola dalla sua spalla
per poterla guardare dritta negli occhi, già rossi di
lacrime.
-Ehi, va tutto bene- disse per tranquillizzarla.
-No, non va bene- singhiozzò la mora.
-Non hai idea di quello che ho passato in questi anni, di quanto tu mi
sia mancata... Ti ho odiata per quello che mi hai fatto. Ma ora sei qui
e, non lo so, non ci capisco più niente. Non so quello che
devo fare, non so che dire. Vorrei davvero tanto dimenticare tutto, ma
non ci riesco- continuò tra le lacrime e i singhiozzi.
Heather la guardò abbattuta e la ristrinse forte tra le sue
braccia, stimolando in Naya un altro pianto liberatorio.
-Capisco...- si limitò a dire la bionda. Ci sarebbero state
tante altre cose che avrebbe voluto dire, ma decise che quello non era
il momento adatto.
-Non voglio che tu te ne vada-.
-Non lo farò- rispose la bionda accarezzando piano la
schiena della più piccola.
Angolo autrice: Ebbene
sì, sono ancora qua u.u dopo mesi e mesi di assenza
(perdonatemi D:). Passando al capitolo:
Cosa c'entrerà quell'hotel con -A? E' tutta una messa in
scena creata dal nostro anonimo o hanno veramente trovato qualcosa?
Anyway.. Finalmente HeMo e Naya si sono incontrate, riusciranno a
ritornare allo stesso rapporto di prima? Vi lascio a queste domande.
Come sempre GRAZIE a tutti quelli che seguono, recensiscono,
preferiscono, ricordano o leggono in silenzio questa storia, grazie
davvero!!
Fatemi sapere cosa ne pensate del capitolo, accetto consigli e critiche
;) .
Detto questo me la svigno prima che mi tiriate pomodori per l'assenza D:
A presto
-Snix 95
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