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Cari lettori, mi rendo conto di
aver già scritto su Vegeta e Bulma, ma li adoro così tanto che non posso fare a
meno di scrivere altro che li riguardi.
Il ragazzo dal futuro aveva annunciato l'arrivo dei cyborg e tutti i guerrieri
si stavano allenando. Bulma aveva ospitato Vegeta a casa sua, anche se gli
amici avevano cercato di dissuaderla. Ma lei non aveva paura di quell'uomo
rozzo e brutale, lei sapeva che dietro quella corazza si nascondeva un uomo
triste e solo.
Aveva lasciato Ianco da un paio di settimane, aveva sopportato troppe volte i
suoi continui tradimenti e anche se lui le aveva giurato di amarla, lei non
provava più nulla per lui, ma aveva incominciato a provare una certa attrazione
per quel sayan. Anche se non sopportava i modi bruschi che usava, quando si
rivolgeva a lei, non poteva far a meno di notare che ultimamente non le
dispiaceva avere la sua presenza intorno e che quando non lo vedeva, sentiva la
sua mancanza.
Erano passati un anno e mezzo e i suoi sentimenti per lui erano
cresciuti, lei sentiva di amarlo, un amore forte, sincero, un amore che non
aveva mai provato in vita sua, neanche nei confronti di Ianco.
Ma lui? Cosa provava lui per
lei? Certo non amore. Come poteva aspettarsi che quel sayan si accorgesse di lei.
Una notte, mentre era in cucina
a prepararsi qualcosa di caldo, pensava a Vegeta e ai suoi sentimenti per lui,
quello che non riusciva a capire cosa poteva mai spingerla a provare un
sentimento così forte per un uomo tanto orgoglioso, quanto crudele, quando all’improvviso
si ritrovò proprio l’oggetto dei suoi pensieri, lì davanti ai suoi occhi.
“che ci fai qui Donna?”
“non lo vedi? Sto
cucinando una cioccolata calda, ne vuoi anche tu un po’, è buona sai”
Vegeta non rispose nulla, si
limitò ad accennare un sì con la testa, poi sedutosi sul divano aspettò che
Bulma le portasse quella strana cosa. La osservava dal divano, incantato da
quella soave figura femminile. Ultimamente aveva notato la bellezza di quella
donna e non poteva nascondere di provare una piccola attrazione per lei. –
mi sto rammollendo, come può il principe Vegeta, provare attrazione verso un’inutile
terrestre –
Dopo aver bevuto la loro cioccolata
in silenzio, senza scambiarsi neanche una parola, Bulma si alzò e si diresse in
cucina per posare le tazze.
“donna! Domani dovresti
aumentarmi la camera gravitazionale”
“non credi di esagerare
con tutti questi allenamenti?”
“questi non sono affari
tuoi donna, il tuo compito è quello di fare quello che io ti dico, capito”
“ma per chi mi hai preso,
io non sono la tua serva, io non ti faccio un bel niente”
Vegeta si avvicinò lentamente a
Bulma, guardandola negli occhi con uno sguardo così intenso che le fece
ribollire il sangue nelle vene. Tremava tutta. Aveva paura, ma allo stesso
tempo era eccitata dalla figura possente di quell’uomo.
Vegeta era furioso, quella donna
aveva osato contraddirlo. Lei indietreggiò man mano che lui si avvicinava fino
ad arrivare con le spalle al muro. Lui le bloccò ogni via di uscita, mettendo
entrambe le mani appoggiate al muro. Poi avvicinò la testa al collo di Bulma e
con una voce fioca e terribilmente sexy( almeno questo è stato il pensiero di
Bulma e soprattutto il mio) le disse: “Se ti ordino di fare qualcosa tu
la devi fare, hai capito!”, poi guardandola con uno sguardo malizioso
continuo “ottengo sempre quello che voglio e se voglio qualcosa me la
prendo, anche con la forza”. Poi allontanandosi da Bulma si diresse verso
la sua stanza. Bulma rimase per qualche minuto ferma, immobile, doveva
riprendere fiato. Il suo cuore batteva forte, le gambe le tremavano e si
sentiva di svenire. Sapere quell’uomo così vicino a lei, le dava una
forte sensazione di calore, aveva bisogno di una doccia gelata.
“quello che non riesco a
capire è come fa quella donna. Lei è diversa dalle altre, non ha paura di me e
poi…è terribilmente…come è possibile che un’inutile femmina
terrestre abbia tanto potere su di me, io la desidero la voglio, quella donna
deve essere mia, a tutti i costi”
CONTINUA…
Spero vi sia piaciuto il primo
capitolo. Mi raccomando mandate delle recensioni.
Bulma
uscì dalla doccia. Indossava un pigiama corto e trasparente e sotto solo un
paio di mutandine. Si diresse in direzione della stanza di Vegeta, doveva
parlare con lui. Lei era padrona di se stessa e non prendeva ordine da nessuno,
se voleva qualcosa doveva chiederlo con gentilezza. Aprì lentamente la porta e
vedendo che all'interno non c'era nessuno la richiuse
con la stessa delicatezza. - che strano Vegeta non c'è, chissà dovè-
Stava per andare nella sua stanza quando alle sue
spalle apparve Vegeta.
"mi cercavi, per caso?" poi notò il suo abbigliamento, - Wow! -
allora cominciò a guardrla con occhio malizioso.
Bulma cominciò ad avere paura, aveva capito le sue intenzioni e quello che era
peggio lui, vedendola vestita in quel modo, davanti alla sua porta, poteva
supporre che anche lei... doveva in qualche modo
svignarsela, ma come?
"sì, ero venuta a cercarti per dirti che domani non posso anzi..." cambiando completamente espressione e tono di voce, un tono
più deciso "...non voglio aggiustarti la camera. Se vuoi che lo faccia
devi chiedermelo con gentilezza, hai capito! Altrimenti vai damio
padre"
"cos'è, vuoi sfidarmi?"
"no! Voglio solo che tu mi rispetti un po di
più, se non era per me, tu eri in mezzo a una via, quindi..."
"ah, ho capito! è gratitudine quella che vuoi, daccordo ti accontento subito" afferrò Bulma per un
braccio, con una tale forza da farle male. "ahi! mi
hai fatto male! Che cosa vuoi da me?"
"voglio ringraziarti"
"ma io non intendevo in quel modo"
"cosa ti aspettavi, che ti dicessi Grazie! Tu sei venuta da me, vestita in
quel modo! Te l'ho già detto Donna! Se voglio una cosa io me la prendo e adesso
io voglio te e tu sarai mia, che ti piaccia oppure
no"
"e se io mi rifiutassi?"
"non puoi!"
"ma questo si chiamerebbe abuso!"
"non m'importa come voi inutili terrestri lo chiamate, noi sayan lo
chiamiamo soddisfare i nostri desideri e tu in quanto donna devi
soddisfare il mio desiderio, perchè io ti desidero". Dopo aver detto
quelle parole afferrò Bulma anche per l'altro braccio, la mise spalle contro il
muro e la baciò. Lei cercava di divincolarsi ma senza
alcun risultato, lui era troppo forte per lei, poi si arrese a quel bacio.
Vegeta si staccò da lei e guardandola maliziosamente la prese in braccio, (come
se fosse un sacco di patate), e la portò nella sua stanza, chiuse la porta e la
gettò sul letto.
"ti prego Vegeta, lasciami andare in camera mia, farò tutto quello che
vuoi ma non..." scoppiò
a piangere, si rannicchiò sul letto e strinse forte a se il cuscino. Piangeva,
tremava, voleva fuggire via, ma sapeva che lui non le avrebbe permesso di farlo
se non per sua spontanea volontà. Vegeta la guardava piangere, ma sembrava che
quelle parole non le facevano alcun effetto. Si tolse
i pantalonin rimanendo in boxer. "ascoltami
bene! Io sono abituato a prendere tutto quelo che
voglio anche con la forza quindi, cerca di collaborare se non vuoi farti
male"
"tu non capisci io sono Vergine!"
"cosa! Ma ti e il terrestre? Ho sempre detto che un idiota ma non pensavo
fino a questo punto"
"sono stata io a non volerlo fare, non ero pronta, e non o sono neanche
adesso. Ho sempre sognato di farlo con una persona speciale, la mia persona
speciale" Vegeta guardava quella donna, non aveva più paura, si era anche
avvicinata a lui. "te lo chiedo con gentilezza, ti prego!"
"e va bene donna! Ed ora sparisci, prima che cambi idea" Bulma gli
fece un grande sorriso, gli diede un bacio sulla guancia e corse in camera sua.
Vegeta rimase per circa mezz'ora a fissare quel letto dove fino a pochi minuti
fa c'era lei, la donna che era riuscita a dissuaderlo a
compiere un atto sayan a lui normalissimo, l'oggetto dei suoi desideri. Nessuna
puttana che si era scopato e che le aveva implorato di non farlo ci era
riuscito lei, invece, sì. Ma come faceva quella donna ad avere potere su di
lui. Non c'erano dubbi, si era rammollito, lui incominciava a provare affetto,
Amore, per quella donna. Ma come era potuto accadere?
Capitolo3La mattina seguente Bulma si alzò
molto presto, era felice, Vegeta non aveva fatto abuso di lei, era
riuscita a dormire serenamente, al contrario di Vegeta che per tutta la
notte non era riuscito a chiudere occhio.Quando lui si alzò e si
diresse in ccina trovò Bulma ai fornelli. Indossava la tuta da lavoro,
le andava larga, ma così larga che nascondeva le sue curve perfette ma
Vegeta la trovava terribilmente sexy, anche vestita in quel modo.
"buongiorno! dormito bene!"
"per niente, non ho chiuso occhio e la colpa e tutta tua" poi a bassa voce aggiunse "e di quanto sei terribilmente sexy".
Ma Bulma lo aveva sentito e stupendosi di quelle parole arrossì lievemente.
"io vado ad allenarmi" Vegeta si diresse verso la camera gravitazionale e trovò un biglietto proprion sulla porta.
"ho
aggiustato la camera proprio come tu volevi, spero che così vada bene e
mi raccomando, non affaticarti troppo, un bacio Bulma"
Lui fece un sorriso stentato poi entrò nella stanza, e cominciò gli allenamenti.
Quella sera Bulma era seduta sul divano che stava leggendo un
libro quando Vegeta uscì dalla camera. Non era molto affaticato.
"cosa c'è, già finiti gli allenamenti, sono appena le
otto? hai deciso di seguire il mio consiglio, guarda che io scherzavo"
"non son affari tuoi!"
"di cattivo umore oggi?"
"sì, qualche problema"
"calmati, calmati! era solo per dire! ma che ti è preso?"
"lo vuoi proprio sapere?"
"sì!" Bulma era terrorizzata, non lo aveva visto così
nervoso, non era riuscito nè a dormire nè ad allenarsi.
non aveva fatto colazione come al suo solito e per tutto il giorno era
rimasto la dentro senza neanche mangiare, cosa poteva turbarlo a tal
punto? poi pensò a quello che era accaduto quella mattina e le
venne un colpo, non era che...no era impossibile! lui non poteva...
"la colpa è tutta tua"
"mia? io non ho fatto nulla"
me lo spieghi una volta per tutte come fai?"
"a fare cosa?"
"per colpa tua io non riesco a dormire, non riesco a mangiare, non
riesco ad allenarmi, sei sempre quì, nella mia testa e poi ieri,
quando decisi che era arrivato il momento di averti, di farti mia, tu
sei riuscita a farmi cambiare idea. Io ho capito che ti desidero e
quello che mi fa incazzare è che non riesco ad averti
perchè tu non vuoi"
Bulma rimase a fisare Vegeta a bocca aperta, non poteva immaginare che
lui, la desiderava così fortemente. in quel momento tutti i suoi
istinti, i suoi desideri si sciolsero in un tenero e caldo abbraccio.
"oh Vegeta io non so che dire! Non potevo lontanamente immaginare che tu..."
Vegeta si staccò da lei. Aveva sentito arrivare qualcuno e se ne
andòin camera sua. Bulma, che giustamente non riesce a percepire
le auree delle persone, si meravigliò di quel gesto poi
capì quando suonarono alla porta. Andò ad aprire e con
suo grande stupore si ritrovò davanti a lei Muten, Olong, Yanco
e Pua.
Volevo ringraziare tutti quelli che mi
hanno mandato una recensione, Grazie, Grazie!
Erano passati alcuni giorni e loro non si rivolsero la parola. Bulma era
preoccupata, non lo vedeva mai, si alzava la mattina presto, arruffava tutto
quello che trovava nel frigo e si chiudeva nella camera gravitazionale.
Gli
unici suoi pensieri erano rivolti a lei. Perchè le aveva detto quelle parole.
Le aveva confessato di volerla, di amarla. Era incazzato nero perchè con quel
gesto si era abbassato al loro livello, il livello dei terrestri, una razza
debole, aveva mostrato a quella donna di provare dei sentimenti.
Mentre
cercava di allenarsi, senza alcun risultato, proprio a causa di quei pensieri,
la camera gravitazionale si aprì e Bulma entrò. Indossava un paio di jeans e
una maglietta bianca non molto corta ma aderente al punto giusto. I capelli
erano sciolti e cadevano giù lungo le spalle. Era bellissima, sembrava una fata
e Vegeta non potè non notare la sua bellezza, avrebbe voluto prenderla e farla
sua, ma non poteva, sarebbe diventato nuovamente debole ai
suoi occhi.
"Ciao Vegeta!"
"cosa vuoi donna" lo sguardo era serio e cercava di nascondere i suoi
pensieri e i suoi istinti più profondi.
"dobbiamo parlare di quello che è successo l'altro giorno e di quello che
tu mi hai detto"
"non ho tempo per queste sciocchezze! Non c'è nulla di cui parlare"
Bulma lo guardò con gli occhi sgranati, non poteva credere a quello che sentiva.
"ma tu mi avevi detto che mi amavi, non puoi aver dimenticato tutto"
"ricordo bene quello che ti ho detto, però adesso è diverso, non ha più
importanza, dimentica ciò che ho detto"
"come puoi pretendere una cosa del genere a me, io ti odio Vegeta, TI
ODIO!" e corse via sbattendo la porta.
Appena
fu nella sua stanza, si gettò sul letto e incominciò a piangere. L'uomo che
amava prima le aveva detto quelle parole tanto desiderate e poi...aveva
rinnegato tutto. In quel momento avrebbe voluto qualcuno accanto a lei, ma
sapeva che nessuno dei suoi amici l'avrebbe capita, anzi l'avrebbero criticata.
Già non accettarono il fatto che lei lo avesse ospitato, figuriamoci questo.
All'improvviso
la porta si aprì. "tesoro! Vuoi un po’ di the?" la signora
Brief era una donna giovane, bella ed elegante, sempre fine e ben curata e
metteva passione in quelle piccole cose che occupavano la sua giornata, come
prendersi cura dei suoi animali e soprattutto dei suoi ospiti. "ma tesoro!
perchè piangi? Non dirmi che è per Vegeta?"
"ma no mamma! Cosa vai a pensare!"
"tesoro mio cosa pensi che io sia una sciocca, l'ho capito sai che tu vuoi
bene al nostro ospite!"
Bulma aveva sempre pensato che la madre fosse superficiale, sciocca e anche un po’
frivola ma quelle parole fecero capire a Bulma che forse la persona che
cercava, l'unica persona che poteva ascoltarla, senza giudicarla era proprio
lei, sua madre.
"oh mamma! Sono una stupida! Io mi sono innamorata di un uomo che pensa
solo a se stesso e che non mi amerà mai."
"ma non dire queste cose...”.
La
madre cercava di consolare la figlia accarezzandola amorevolmente "...io
sono sicura che anche lui ti ama"
"anche io lo credevo, soprattutto dopo avermi detto quelle parole, ma
prima ha rinnegato tutto, dicendomi di dimenticarle, perchè devo essere così
sfortunata in amore" pianse stingendo le braccia intorno alla figura esile
della madre
“non
credi che forse è solo un po' timido" la signora Brief fece un grande
sorriso alla figlia e le disse: "Abbi fede figlia mia, vedrai che prima o
poi..."
Dopo che la madre uscì dalla stanza, Bulma si asciugò le lacrime e prese una
decisione, non avrebbe permesso a quel sayan di rovinarle la vita facendola
soffrire, lei era Bulma Brief e non si faceva mettere i piedi in testa da
nessuno, tanto meno da un uomo.
Passarono
altri giorni e tutto sembrava essere tornato alla normalità, Vegeta continuava
ad allenarsi, a mangiare e a dormire e se c'era un guasto era il sig Brief a
ripararlo, e Bulma riuscì a trovare la sua serenità cercando di evitare il più
possibile quell'uomo.
Una
mattina, mentre Bulma era a telefono, Vegeta uscì dalla cg e si diresse in
cucina. Appoggiando i gomiti al tavolo si mise ad ascoltare la sua telefonata,
era curioso di sapere con chi parlava.
“allora
ci vediamo oggi, ti aspetto” si girò di scatto e si trovo la figura di
Vegeta proprio lì davanti a lei (giusto per sottolineare era in boxer ed era
tutto sudato e a parte la puzza era così sexy, da mangiarselo vivo, a morsi)
“mi
hai fatto prendere un colpo, sei impazzito?”
“chi
era?”
“e
a te cosa importa?”
“ti
ho fatto una domanda donna! Devi rispondermi”
“una
mia amica”
“spero
che non sia quella oca della moglie di quel fallito di Kaharoth”
“e
anche se fosse? Questi non sono affari tuoi” Bulma voleva andar via, ma
qualcosa le bloccava il braccio, si girò di scatto, era lui che l’aveva
fermata e la guardava proprio come quella volta nella stanza, che volesse
ancora provare ad abusare di lei?
“ascoltami
bene!” la sua espressione divenne più seria. La tirò a se e la guardò dritto
negli occhi. “io non permetto a nessuno di trattarmi in questo modo e se
qualcuno prova a farlo è qualcuno che ha deciso di perdere la sua vita in quell’istante,
quindi se non vuoi morire ti conviene trattarmi con più rispetto ed a fare
tutto quello che voglio, ci siamo intesi”
Bulma
aveva chiuso gli occhi dalla paura e tremava come una foglia. “e sei
pregata di guardarmi negli occhi quando ti parlo” Bulma, però non aprì
gli occhi, aveva troppa paura. “HO DETTO CHE DEVI GUARDARMI!” Bulma
aprì lentamente gli occhi e fissò lo sguardo soddisfatto di Vegeta poi con un
filo di voce disse: “Adesso potresti lasciarmi il braccio, mi stai
facendo male” Bulma continuò a fissarlo aspettando una risposta dal sayan
e quando la ebbe, non era quella che si aspettava. “no!”
“che
cosa vuoi ancora da me?”
“ho
fame! Preparami qualcosa!” poi lasciò il braccio di Bulma e la spinse in
direzione della cucina. Vegeta la osservava, mentre cucinava. Poi lentamente si
avvicinò a lei, le prese i fianchi e la tirò a se. “che cosa stai facendo”
“ho
deciso che tu sarai il dolce, però non ti mangerò adesso, ma stasera, quindi
preparati perché non sarò magnanimo come l’altra volta, a proposito
mettiti qualcosa di carino”le diede una pacca sul sedere, divorò quello
che Bulma le aveva preparato e tornò nella cg.
Quel
pomeriggio arrivo Chichi e le due uscirono a fare compere. Tornando verso casa Bulma
si fermò davanti alla vetrina di un negozio di intimo e pensò a quello che le
aveva detto Vegeta, lei era il dolce e le aveva detto anche di mettersi
qualcosa di carino. Continuò a fissare la vetrina, era indecisa, avrebbe
accontentato il sayan o si sarebbe ribellata? Il suo cuore le diceva di entrare
e comprare il più sexy completino che avevano, mentre il cervello le diceva il
contrario. Cosa doveva fare?
CONTINUA…
Ho deciso che sarete voi a scegliere. Ditemi
se vi è piaciuta e secondo voi cosa dovrebbe fare Bulma. Fra tre giorni saprete
quale decisione avrà preso Bulma. SCRIVETE! SCRIVETE! SCRIVETE!
"no!
Non permetterò a quell'uomo di abusare di me"
Tornò
a casa convinta più che mai, lui non l’avrebbe avuta.
Entrata
in casa trovò un biglietto della madre che diceva: io e tuo padre siamo partiti,
torneremo fra sei giorni, baci la mamma. Strappò il biglietto dal frigo e lo
gettò, preparò la cena per Vegeta e si diresse in camera sua.
Si era allenato tutto il giorno, era stanco e affamato. Quando uscì dalla cg
era tardi, molto tardi. Andò in cucina e trovò sul tavolo la cena già pronta.
Mangiò
tutto quello che Bulma le aveva cucinato, aveva sempre apprezzato la sua
cucina, poi si diresse verso la stanza di Bulma per prendersi quello che da
tempo aveva bramato, il suo dolce.
Aprì
lentamente la porta. Bulma era lì, sul letto, che dormiva. Lentamente si
avvicinò a lei, salì sul letto e si sdraiò accanto a lei.
"oh Bulma, quanto ti desidero!"
All'improvviso
Bulma si svegliò, si era accorta della presenza dell'uomo accanto a lei.
"cosa
ci fai qui?"
Era
una domanda sciocca, lei sapeva benissimo le sue intenzioni, ma voleva capire
se lui veramente avesse avuto il coraggio di commettere un gesto del genere.
“lo
sai benissimo cosa voglio"
"non
vorrai mica?"
"certo!
Te l'ho detto che stasera avrei degustato il dolce e tu, mia cara, sei il mio
dolce"
La
tirò forte a se e la guardò dritta negli occhi, quegli occhi azzurri, proprio
come il cielo.
Bulma
raccolse tutto il coraggio che aveva dentro e gli diede uno schiaffo.
"ma come ti permetti! Vieni qui, in
camera mia, per fare i tuoi comodi e sfogare i tuoi istinti sessuali su di me.
Io non sono una puttana che tu puoi prendere e gettare via a tuo piacimento, ed
ora esci subito dalla mia stanza".
Vegeta
rimase a fissarla per qualche minuto, quella donna lo aveva sempre sfidato,
senza avere mai paura di lui, perchè sapeva che non le avrebbe mai fatto nulla.
Era proprio questo che le piaceva di lei, la sua determinazione, il suo
coraggio.
"Donna!
Come osi parlarmi in questo modo?"
Bulma
si alzò dal letto e, con tutta la forza che aveva, che non era certa
paragonabile a quella del sayan, lo cacciò giù dal letto.
"io
ti parlo come mi pare e piace, hai capito!"
Vegeta,
che aveva ormai perso le staffe, prese Bulma e la gettò sul letto, si sedette
su di lei e le tenne fermi i polsi con una forza così brusca da slogarle quasi
i polsi.
"lo
sai che se mi parli in questo modo mi eccito ancora di più"
"a
me non interessa nulla, perchè invece di perseguitare me non te ne vai alla
ricerca di qualche puttana, sono sicura che loro sarebbero ben liete di
accontentarti"
"a
me non interessano le puttane, è te che voglio"
"mi
dispiace per te, ma da non otterrai nulla"
"ne
sei sicura?"
Lo
sguardo di Vegeta si fece più intenso poi, avvicinandosi a Bulma le diede un
bacio forte, deciso. Bulma cercava di divincolarsi, ma più provava a sfuggire
più aumentare l'eccitazione di Vegeta.
"lasciami!
Lasciami ho detto, non voglio, non voglio"
Vegeta
le diede un altro bacio, ficcandogli la lingua in bocca, Bulma glie la morse,
facendogli uscire il sangue.
"ma
dico sei impazzita!"
“ben
ti sta! E adesso fuori! Sparisci!"
Vegeta
uscì dalla stanza di Bulma, era arrabbiato non aveva avuto quello che
desiderava. Dopo aver chiuso la porta sentì Bulma piangere, capì che lui l'aveva
fatta soffrire. Per la prima volta nella sua vita provò un sentimento nuovo, il
dolore di aver fatto soffrire qualcuno, qualcuno d'importante, qualcuno che
amava. Prese una decisione, non avrebbe mai più provato ad averla, si sarebbe
tenuto tutto dentro, avrebbe sofferto in silenzio.
Dovettero passare del tempo,
prima che Bulma perdonasse Vegeta e non fu difficile ignorarlo perché lui non
le rivolse affatto la parola. Quello che aveva provato a fare era una cosa troppo
orribile da perdonare in una sola sera.
Una sera Bulma ricevette una
telefonata della madre che la informava che sarebbe rimasta via ancora per
alcuni giorni. Quando Bulma riattaccò si accorse che la cg era spenta, era
strano vedere quella luce, che tutti i giorni è accesa, spenta. Vegeta che non
si allenava? Doveva essergli successo qualcosa. Andò in direzione della camera
da letto, ma stranamente era vuota. Che fine aveva fatto? Mentre pensava a dove
poteva essere si accorse che in giardino, appoggiato con la schiena al ramo di
un albero, Vegeta era assorto nei suoi pensieri. Quell’uomo ne aveva
passate tante, quando era sotto il dominio di Freezer. Il suo pianeta era stato
distrutto, i suoi genitori erano morti e non aveva nessuno con cui sfogare il
suo dolore, era solo.
“a cosa stai
pensando?”
“e da quanto ti
interessano i miei pensieri?”
“guarda che volevo solo
essere gentile”
Vegeta non le rispose nulla, si
limitava a guardarla, in quel momento avrebbe voluto baciarla, ma si era
ripromesso che non l’avrebbe più sfiorata.
“che c’è perché mi
guardi?”
“nulla e che non ti
capisco, fino a qualche giorno fa mi odiavi perché io ho provato ad abusare di
te ed ora tu se qui a fare la gentile con me, perché?”
“il passato è passato,
non pensiamoci più”
“posso farti una
domanda”
“certo!”
“se quella sera, dopo
averti detto che ti desideravo, e se quegli impiccioni dei tuoi amici non
fossero venuti, tu mi avresti respinta?”ù
“non lo so! Credo di
no!”
“E adesso, se io provassi
a baciarti, tu cosa faresti?”
“perché tu vorresti
baciarmi?”
“oh no! Io vorrei di più
da te, ma so già che non otterrò nulla da te”
“e se dicessi di
sì?”
“sarei l’uomo più
felice della galassia, visto che ti ho aspettato per tutto questo tempo”
“non mi dire che sei
stato in astinenza da quella prima volta in camera tua? Ma perché non hai fatto
come ti avevo detto?”
“cercarmi una puttana! No
grazie e poi era te che volevo, non una qualunque”
Bulma rimase scioccata,
quell’uomo la desiderava così tanto da rimanere in astinenza per tutto
quel tempo. Avrebbe aspettato anche in eterno, non gli importava sfogare i suoi
istinti con una qualsiasi puttanella, lui voleva lei e solo lei.
“e adesso mi vuoi
ancora?”
“sì più di quanto non
puoi immaginare”
Vegeta non finì neanche la
frase che si ritrovo sdraiato sul prato con Bulma sopra di lui. Bulma gli diede
un bacio, lento, lungo e passionale, molto passionale. Vegeta non poteva
credere a quello che stava provando, una sensazione bellissima, avere la donna
del suo cuore che in quel momento ricambiava il suo amore e la sua passione.
Lui era innamorato di quella donna e non svergognava di esserlo. Bulma era una
donna bella, intelligente, forte. Le mani di Vegeta percorrevano il corpo
perfetto di Bulma. Quando lei si staccò i loro sguardi s’incrociarono per
qualche minuto. Poi Bulma si avvicinò all’orecchio di Vegeta e gli
sussurrò di rientrare in casa. Vegeta la prese fra le braccia la condusse nella
sua stanza. Si diedero un altro bacio e in quel atto d’amore le loro
lingue s’intrecciarono in una danza sinuosa. Mentre si baciavano, i loro
vestiti caddero, giù sul pavimento, fino a restare nudi. Vegeta gettò Bulma sul
letto e mettendosi sopra di lei, continuò a baciarla scendendo dalle labbra
lungo il collo fino ad arrivare ai seni. Quella fu la notte in cui tutto il
loro amore e tutto il loro desiderio presero vita. Bulma sapeva che il giorno
dopo sarebbe stato uguale agli altri, con lui che rinnegava tutto e che la
trattava male, ma in quel momento era felice e le piaceva immaginare che il
giorno dopo lui sarebbe stato lì accanto a lei.
CONTINUA…
Volevo scusarmi con i lettori s ho anticipato la pubblicazione, spero
che anche questo chappy vi piaccia.
Ringrazio di cuore quelli che mi hanno scritto, un bacio a presto.
capitolo6prima di cominciare un nuovo capitolo
vorrei rispondere ad anonimo. mi dispiace se non ti è piaciuta
la tua recensione, spero che questo nuovo capitolo ti piaccia,
altrimenti sarei curiosa di capire cosa non va bene per te. grazie!
I primi raggi di sole illuminavano la stanza.
Bulma, aprì gli occhi e con grande stupore si acorse che al suo fianco giaceva un'altra figura.
Con molta delicatezza appoggiò la testa sul possente petto
dell'uomo che quella notte le aveva donato un'emozione che non avrebbe
mai dimenticata.
"credevo che tu fossi nella cg?"
"e invece sono quì, qualche problema?"
"no affatto! sono contenta che tu sia quì"
"hai fame?"
lui non rispose nulla, ma Bulma sapeva che quel suo silenzio voleva
dire si, dopotutto era un sayan e conoscendo bene il suo appetito, si
alzò e si diresse in cucina seguito dal sayan.
preparò un abbondante colazione poi andò in bagno e si
fece una doccia. Mentre si lavava i capelli la cabina della doccia si
aprì.
"dico sei impazzito! non vedi che sto io?"
"esci, devo lavarmi"
"non se ne parla proprio, adesso ci sono io, esci immediatme..."
Bulma non finì neanche la frase che si ritrovò il sayan, nudo, che faceva la doccia insieme a lei.
Il suo cuore cominciò a battere così forte che sembrava volesse scoppiare.
Il suo amore per quel sayan era diventato qualcosa di infinitamente
importante, quanto desiderava sapere cosa lui provava per lei.
Bulma si girò in direzione del sayan, in modo da poter vedere la
sua schiena e cominciò a guardare le innumerevoli cicatrici
dell'uomo.
"se te le tocco ti fanno male?"
"si!"
uscì dalla doccia, con solo l'asciugamano intorno alla vita, e chiuse con violenza la cabina doccia e poi la porta.
Indossò un nuovo paio di pantaloncini e si diresse dirigendo nella cg, quando suonarono alla porta.
Sapendo che i coniugi Brief erano fuori e che Bulma non sarebbe mai uscita dalla doccia, andò lui ad aprire.
"ciao Vegeta! Bulma è in casa?"
"certo che è quì, stupida testa pelata, cosa volete tu e il deficiente da lei?"
"e a te cosa importa?"
"nessuno ha chiesto il tuo parere!"
"niente! eravamo in città e siamo venuti a trovarla, ci dispiace averti disturbato, stavi facendo la doccia?"
"e bravo il nostro testa pelata, allora non se tanto idiota, comunque avevo finito, mi stavo andando ad allenare"
Crilin non rispose nulla, conosceva il suo carattere, era meglio tacere, se non voleva farlo arrabbiare.
Vegeta si diresse in cucina per prendere una bottiglia d'acqua.
"HEI DONNA! CI SONO I TUOI AMICI, IL PELATO E IL DEFICIENTE! ESCI DA QUEL MALEDETTO BAGNO!"
Vegeta fece un sorrisino malignoso, passò davanti a Ianco gli sussurò all'orecchio
"non sai cosa ti sei perso" lasciando un povero Ianco in preda al
terrore che lui avesse avuto da Bulma quello che lui aveva sempre
desiderato, il suo corpo, il suo amore.
Ianco sapeva che Bulma non lo aveva mai amato veramente e lo aveva
capito più volte, quando aveva provato ad averla e tutte le
volte riceveva la solita risposta "aspetta Ianco! non sono pronta! io
ti amo ma...per me è ancora presto!" quando aveva chiesto a lo
stesso Vegeta di trasferirsi da lei la prima volta e quando lui cercava
di metterla in guardia contro quell'uomo, lei lo trattava male
dicendogli "tu non capisci nulla...sei solo geloso perchè mi
prendo cura di lui, più che di te... ma lui è solo, non
ha amici, tutti lo odiano o hanno paura di lui...tu invece, hai molti
amici, Pua, Crilin, goku, Gohan, me...come fai a non capire, sei solo
un egoista...lui invece ha solo me e a volte credo non gli basta, voi
lo trattate come un animale e non capite che se lui è
così è per colpa vostra e soprattutto di Freezer, se
invece provaste a fargli capire che non avete paura di lui vederete che
comincerà a rispettarvi...ma è inutile parlare con te, tu
non caisci nulla".
Mentre pensava al suo passato con Bulma, la ragazza li raggiunse e con un grande sorriso salutò gli amici
Crilin e Ianco spiegarono il motivo della loro visita a Bulma
"devi sapere che Muten ha organizzato una festa a casa sua, sull'isola.
Sai fra un anno dovremmo combattere i cyborg e chissà se
riusciremo ad avere la meglio, quindi aveva pensato di trascorrere un
serata tutti insieme, che ne dici?"
"dico che è ifica idea, contate pure su di me"
Quando Ianco e Crilin se ne andarono era ora di pranzo e Bulma si mise
ai fornelli, sapendo he fra poco Vegeta sarebbe arrivato decendo che
aveva fame.
Infatti dopo neanche qualche minuto il sayan varcò la porta della cucina
Gli sevì subito la colazione, non voleva che lui si arrabbiasse,
doveva convincerlo a venire a quella festa, ma come avrebbe fatto?
"donna quando fai così mi preoccupi, sicuramente vuoi qualcosa da me, avanti spara!"
"ma no che dici!"
Vegeta la guardò con uno sguardo tra il "ma chi vuoi prendere per il culo"e "cosa vuoi, parla!".
"stasera, sull'isola di Muten, ci sarà una specie di festa, ti va di venitre?"
"non se ne parla proprio, non ho alcuna intenzione di venire ad una
stupida festa dove ci saranno tutti quei stupidi amici tuoi terrestri,
è chiaro?"
si alzò e torno nella cg.
Vegeta uscì dalla cg e si
accorse che in casa piombava un gran silenzio.
Entrò nella cucina e vide appoggiato al frigorifero un bigliettino.
Sono andata alla festa, se hai fame, ti ho conservato del cibo nel frigorifero
e nel forno, tornerò tardi, Bulma. Se puoi cerca di venire, mi farebbe molto
piacere.
"Tsk!"
mangiò quello che Bulma le aveva conservato e si andò a fare una doccia.
Pensava a quella donna, a quel biglietto e all'eventualità di raggiungerla a
quella festa.
Che cosa doveva fare? Se sarebbe andato o non sarebbe andato? Avrebbe ceduto
oppure no?
rimase mezz'ora a pensare a cosa avrebbe dovuto fare, poi prese una decisione.
"al diavolo quella donna! Ma perchè deve averla sempre vinta lei, non
andrò a quella festa, neanche se mi pregasse in ginocchio"
uscì dalla doccia e si diresse in camera sua e cercò di dormire, ma ogni volta
che chiudeva gli occhi i suoi pensieri erano rivolti a lei, così si alzò dal
letto, indossò quegli assurdi vestiti terrestri, che lui odiava tanto e volò
dalla finestra in direzione della Kame House.
Tutti si divertivano, ridevano, guardavano le foto e ricordavano i momenti
belli trascorsi insieme in passato.
Beh!tutti tranne uno, Bulma che guardava fuori la finestra, come se aspettasse
qualcuno.
Aprì la porta e si mise seduta sulla spiaggia a guardare il mare, era triste, i
suoi pensieri erano rivolti altrove.
"come mai non sei dentro insieme agli altri?"
"ciao Crili, avevo bisogno di stare un po’ sola, e tu?"
"anch'io, sai stavo pensando ai cyborg e se non riuscissimo a batterli?
"beh! Non pensiamo al peggio e poi ricordarti che a combattere con voi ci
sarà Piccolo, Goku, Gohan e Vegeta"
"beh su Junior e Gohan possiamo fare affidamento e anche Goku, sperando
che la malattia guarisca presto con la medicina che il ragazzo del futuro gli
ha portato, ma Vegeta, di lui c'è poco da fidarsi, tu pensi che ci aiuterà?
"sì Crili, io penso di sì, anche se può sembrare strano,si
è allento e si sta allenando duramente, non fa che parlare dei cyborg e di come
deve raggiungere il livello di Goku, per poterli sconfiggere"
Crili notò che quando Bulma parlava di Vegeta.
"posso farti una domanda? Come mai hai lasciato Ianco"
"Crili parliamoci chiaro, tu conosci Ianco, è un donnaiolo, immaturo e
soprattutto era geloso di vegeta, solo perchè gli ho dato un tetto sopra la
testa, cibo nello stomaco e gli ho costruito una cg come quella che papà
costruì a Goku. Il nostro rapporto era finito da un pezzo, già da prima che
arrivassero i sayan la prima volta, almeno per quanto mi riguarda e ..."
"e l'arrivo dei sayan, di uno in particolare, è stata
la goccia che ha fatto traboccare il vaso, vero?"
"si ma non come pensi tu? Come si fa ad essere gelosi
di vegeta, andiamo!"
all'improvviso la loro conversazione fu interrotta dall'arrivo di Ianco che
ascoltando la conversazione, mandò via l'amico per restare sola con la ex
ragazza.
"SEI UNA BUGIARDA E UNA PUT.. NA! IO LO SO CHE HAI FATTO SESSO CON LUI,
NON NEGARLO!"
Ianco non si accorse di aver urlato un po' troppo, tutti avevano ascoltato le
sue parole.
"ma come ti permetti di giudicarmi!"
"mi permetto e come, tu non ti rendi conto dell’errore che stai
commettendo"
"FATTI GLI AFFARI TUOI, CAPITO! Io faccio sesso con chi mi pare e
piace"
"allora non mi ero sbagliato, tu e vegeta..."
a quel nome tutti rimasero a bocca aperta, non potevano credere che...
"sì e se proprio lo vuoi sapere io ho goduto e continuerò a farlo ogni
volta che vorrò, non m’importa se per lui io sono solo un giocattolo, io
faccio sesso con chi mi pare e piace, CAPITO!"
si girò di scatto e non vedendo chi c'era dietro di lei ci andò a sbattere. riconobbe quel corpo, come poteva averlo dimenticato, alzò
la testa, spaventata all'idea che fosse lui e che l'aveva sentita alzò
lentamente lo sguardo fino ad incrociare il suo volto.
"e così ti è piaciuto! Ne sono contento donna e visto che ne vuoi ancora,
adesso ti riporto a casa e facciamo il secondo round, contenta?"
Vegeta guardò Ianco e si avvicinò, guardandolo con lo sguardo vittorioso
"ascoltami bene, misero terrestre da quattro soldi, se osi ancora
offendere la mia donna io ti spedisco all'altro mondo, hai capito"
"la tua donna!"
"esatto! Ma cosa pensavi che io vegeta il grande principe dei sayan mi
portavo a letto tante donne come fai tu? Una volta che
una donna è entrata nel mio letto ci rimane fino a quando
non lo dico io, è chiaro!"
prese Bulma fra le braccia e spiccò il volo.
Mentre tornavano a casa Bulma lo
guardava, voleva dirgli che quello che aveva sentito erano parole dette in un
momento di rabbia, ma non trovava il modo giusto per farglielo capire.
Continuava a fissarlo, poi preso
coraggio gli parlò.
“non crederai davvero a
quello che ho detto, sai lo dicevo solo per farlo arrabbiare!”
“lo so!”
“davvero!”
“sì! Ma non puoi negare che
ti sia piaciuto”
“e a te?”
“a me cosa?”
“ti è piaciuto?”
“ha importanza?”
“per me sì”
Vegeta non rispose nulla, atterrò
alla capsule e corporation, lasciò bulma sul divano e si diresse in camera sua.
“credevo volessi fare il
secondo round?”
“non ne ho voglia e poi
scherzavo prima, quando ho detto che eri la mia donna”
“SEI UNO STRONZO, TI ODIO, TI
ODIO!”
Corse via piangendo, ma la mano di
Vegeta la bloccò.
“che cosa vuoi ancora da me?
Mi hai gia offeso abbastanza, non ti è bastato?”
“sei una stupida! Cosa pensavi
che bastava una notte per farmi innamorare di te! Sei patetica, io sono il
principe dei sayan e l’unica cosa che conta nella mia vita è allenarmi
per diventare un forte guerriero, non c’è spazio nella mia vita per
l’amore, non so neanche cosa sia”
Bulma smise di piangere e si
asciugò le lacrime, poi si avvicinò a lui e gli diede
un piccolo bacio a fior di labbra, piccolo ma sensuale.
Lui rabbrividì, le prese i fianchi
e la strinse forte a se dandole un bacio carico di passione.
Quando si staccò da lei la guardò
negli occhi e lei sorrise.
“ecco Vegeta! Questo è
l’amore. Io non ti ho mai chiesto di amarmi. Sei tu che l’hai
imparato da solo. Quando noi due abbiamo fatto l’amore lo abbiamo fatto
perché lo desideravamo entrambi. Io desideravo te e tu desideravi me”.
“il mio era solo desiderio
sessuale, quando ti ho detto che ti desideravo era rivolto al tuo corpo, non a
te”
Bulma scappò via in lacrime nella
sua stanza.
Quell’uomo riusciva a
turbarla, quanto avrebbe voluto leggere nei suoi pensieri per capire cosa
voleva veramente.
Vegeta rimase a fissare la porta
per qualche secondo, come se aspettasse che lei la aprisse e lo invitasse in
camera sua a trascorrere la notte, ma quando si rese conto che non sarebbe mai accaduto
tornò nella sua stanza.
Il mattino seguente Bulma si alzò
molto tardi, non voleva incontrare Vegeta.
pensava ancora a quello che era successo il giorno primo e le crudeli parole di
quell'uomo e la cosa che più la feriva era che lei l’amava.
avevano trascorso una stupenda notte insieme.
andò nel bagno e si fece una lunga e rilassante doccia, guardando
nell’armadietto notò che c’era un test di gravidanza, aveva un
ritardo e le venne un sospetto.
-Non sarà che?
Notando che il test era positivo
scoppiò in lacrime, era incinta di un uomo che non la desiderava più, quanto
avrebbe voluto ascoltare di nuovo quelle belle parole
che le aveva dette quel giorno sul divano nel salotto.
Poi tornò nella sua stanza per
rivestirsi, quando si ritrovò Vegeta davanti.
"ce la siamo presi comoda questa mattina"
Bulma non lo guardò neanche e si chiuse la porta alle spalle.
Vegeta si arrabbiò molto, nessuno poteva chiudergli la porta in faccia.
"COME TI SEI PERMESSA DI CHIUDERMI LA PORTA IN FACCIA"
"ESCI FUORI DALLA MIA STANZA, DEVO CAMBIARMI"
Vegeta non si era reso conto che bulma indossava solo le mutandine e che si
copriva il seno con l'asciugamano.
Si avvicinò a lei con sguardo malizioso.
"che intenzioni hai?"
Vegeta non le rispose, la gettò sul letto, si tolse i pantaloncini e con tutta
la forza che aveva strappò via l'intimo dalla donna, le diede un bacio
appassionato e s'impossessò di lei.
Lei cercava di divincolarsi, ma non ci riusciva,
quell’uomo sapeva come ottenere da lei tutto quello che voleva.
“no! vegeta ti prego, io non voglio”
“stai zitta donna! Lo so che lo vuoi, quindi non
lamentarti!”
“come puoi farmi questo!”
Vegeta non le rispose nulla, si limitò a guardarla e
continuò a possederla, anche contro la sua volontà.
Bulma urlava dal dolore, poi Vegeta, dopo aver terminato ciò
che aveva iniziato, si sdraiò accanto a una Bulma che piangeva del dolore e si
copriva il corpo con il lenzuolo.
“ora basta piangere donna, la colpa e tua”
“VATTENE!”
“tornerò donna!ogni volta che vorrò e tu non potrai
far nulla per farmi cambiare idea”
Bulma continuava a piangere, non poteva credere che lui,
l’uomo che amava, aveva abusato di lei, perché lo aveva fatto?
Per tutto il giorno Bulma rimase nel letto, nella stessa
posizione, senza muoversi.
La notte arrivò in fretta e con lei anche Vegeta.
“ti prego no!”
“te l’avevo detto che sarei tornato”
“ma io non voglio, ti prego Vegeta…”
Si avvicinò a lui lentamente, mise una mano sul suo mento,
gli girò la testa con delicatezza e lo guardò negli occhi, neri come il carbone.
“…non puoi farmi questo, non tu”
“dammi un motivo per non farlo?”
Bulma gli diede un bacio.
“perché io ti amo e anche tu mi ami, io lo so e lo sai
anche tu”
Vegeta rimase fermo, a guardarla, quella donna aveva osato
dire che lui era innamorato di lei, ma come si era permessa.
“ascoltami bene! Io non ti permetto di dire certe
assurdità, te l’ho già detto, per me sei solo puro
divertimento”
Si alzò e se ne andò, ma la mano di Bulma lo fermò.
“non puoi mentirmi, cosa pensi che sia una stupida,
l’ho capito che mi ami e poi se stato tu a dirmi che mi desideravi notte
e giorno, questo mio caro si chiama amore, che ti piaccia oppure no”
Vegeta continuò a fissarla poi fece un mezzo sorrisetto.
“hai ragione io ti desidero ed è per questo che me ne
vado. Devo stare lontano da te, dal tuo corpo e al tuo profumo. Mi dispiace se
ti abbia fatto soffrire. Addio Bulma”
“promettimi che tornerai?”
“non posso farti una simile promessa, quindi non
dimenticare mai che il principe Vegeta ha amato una
sola cosa nella sua vita, te e il bambino che porti dentro”
“ma… come hai fatto a capirlo”
“la sua aurea, non è molto grande, ma io riesco a
percepirla, è pur sempre mio figlio”
“allora se sai che sono incinta perché non resti qui
con me e tuo figlio?”
Bulma abbracciò il sayan e lui fece lo stesso con lei.
Rimasero abbracciati per qualche minuto,sembrava
che il tempo si fosse fermato.
Bulma alzò la testa e lo guardò negli occhi.
“resta con me questa notte, poi domani, mentre io
starò dormendo, potrai andartene, almeno avrò un ricordo di te e non soffrirò
nel vederti volare via”
Poi lo baciò.
Il bacio fu da prima piccolo e soffice poi, un bacio lento
lungo e passionale.
Vegeta prese Bulma fra le braccia e la poggiò con
delicatezza sul letto.
Quella fu la loro ultima notte trascorsa insieme, una notte
che non avrebbero dimenticato per il resto della loro vita.
Bulma in quella notte dimenticò del tutto il male che
quell’uomo le aveva fatto, le parole che le aveva detto, le azioni che
aveva commesso.
In quel momento pensava a lui e a quanto lo amava e
soprattutto al bambino che era dentro di lei, frutto del loro amore.
Bulma si addormentò fra le braccia del suo uomo.
Vegeta la guardò poi prese carta e
penna e cominciò a scrivere:
Cara Bulma,
in tutta la mia vita non ho fatto altro che
allenarmi per migliorare il mio livello di combattimento, non c’era
spazio per i sentimenti come l’amore, nel mio cuore c’era solo
odio, orgoglio e tu, tu invece mi hai insegnato ad amare.
Io ti amo Bulma e ti
amerò per sempre, anche dopo la morte.
Me ne vado per
allenarmi e diventare un super sayan e affrontare i cyborg e se non dovrei
farcela ricordati sempre che ti ho amato e che tu sei stata la persona più
importante della mia vita.
Addio Bulma!
Quando Bulma si alzò accanto a lei non c’era nulla,
solo un foglio di carta, una lettera.
Bulma l’aprì e la lesse e man mano che andava avanti
le lacrime le scendevano sul viso.
“oh Vegeta! Ti prometto che non dimenticherò mai
quanto te mi abbia amata e sono sicura che tu un giorno tornerai da me”
Spero che
questo nuovo capitolo vi piacerà, cercherò di farlo il più lungo possibile.
Leggete! Leggete! Leggete!
Trunks era nato, i cyborg e
Cell erano stati sconfitti e Goku era morto.
Riportarlo in vita con le sfere del drago era inutile, lui aveva preferito
restare nell'Aldilà, per sottomettersi ad un allenamento speciale.
Vegeta, da quel giorno decise di non allenarsi più.
Era tornato a vivere con
Bulma, sotto richiesta di quest’ultima.
Restava tutto il giorno
chiuso nella sua camera a pensare a quell’uomo che ora non c’era
più, Kaharoth, il suo rivale numero uno.
“perché continuare a combattere
se tu non ci sei più, non troverò nessun altro che sia in grado di competere
con me, che tu sia maledetto Kaharoth”
Bulma aveva più volte cercato
di incitare il sayan ad allenarsi, gli aveva costruito anche una camera
gravitazionale in casa, ma l’uomo era stato rimovibile.
“taci donna! Ho detto
no!”
Un giorno Bulma, stanca di
vederlo in quello stato, prese una decisione, gli avrebbe parlato.
Prese il bambino con se e si
diresse verso la camera del sayan.
Aprì la porta con decisione e
la richiuse dietro di se.
L’uomo era sdraiato a
terra, che fissava il soffitto.
“cosa vuoi?”
“dobbiamo
parlare”
“non ho nulla da
dirti”
“beh! Io
sì…”
Posò con delicatezza il
bambino a terra, intanto Vegeta si era rialzato e si era messo vicino alla
finestra a guardare il cielo, dando le spalle a Bulma che pian piano si era
avvicinata a lui e con mano ferma e decisa, gli prese il gomito e lo girò verso
di lei.
“…sono stufa di
vederti in questo stato, lo so che ti manca Goku, manca anche a me, cosa
credi”
“a me non manca affatto
Kaharoth”
“e invece sì, e non
provare a negarlo. Ora che lui non c’è più, tu hai smesso di allenarti
perché non c’è nessuno che può competere con te, ti manca il guerriero
che era lui, il tuo rivale…”
Vegeta rimase paralizzato,
ancora una volta quella donna era riuscita a leggere nei suoi pensieri, a
capire le sue emozioni.
“…lo sai una
cosa? Io ti odio! E lo sai perché? Perché tu pensi solo a te stesso. Esistono
delle persone qui che ti vogliono bene, io e quel bambino e tu non fai altro
che trattarci male, infondo cosa chiedo io, solo un po’ di considerazione
per una donna che ogni giorno si fa in quattro per te, senza chiederti mai
nulla e un bambino che nel suo piccolo ti vuole bene”
Prese il bambino tra le
braccia e lasciò un Vegeta a riflettere.
Lei sperava che con le sue
parole lui sarebbe cambiato.
Per tutto il giorno Vegeta
non uscì dalla stanza, Bulma ormai si era rassegnata.
Erano circa le tre di notte e
Bulma non riusciva a dormire, pensava e ripensava a quel sayan.
All’improvviso sentì
dei rumori insoliti, scese dal letto e si diresse nella camera di Vegeta,
voleva svegliarlo, se fosse stato un ladro, lui avrebbe sicuramente saputo come
affrontarlo.
Aprì la porta lentamente e si
meravigliò nel vedere che lui non c’era.
Ma dove poteva essersi
cacciato.
Pian piano si avvicino alla
cucina.
Passando davanti alla camera
gravitazionale non potè non notare che la spia era accesa, segno evidente che
in quel momento era in funzione.
Bulma fece un piccolo
sorrisetto, era felice, l’aveva avuta vinta su quell’uomo e sapeva
in cuor suo che quell’uomo ora era felice, anche se non l’avrebbe
mai ammesso.
Andò in cucina per bersi un
bicchiere di latte e dopo pochi minuti fu raggiunta da Vegeta.
“cosa ci fai qui a
quest’ora donna”
“non riuscivo a
dormire”
Si avvicinò lentamente al
sayan e con tutta la sua delicatezza gli diede un bacio.
“ma…cosa ti è
preso adesso”
“niente, era solo per
ringraziarti. Hai seguito il mio consiglio, mi fa piacere”
“credi che
l’faccia per te? Beh! Ti sbagli. Non avevo sonno e così sono andato a
rilassarmi”
Bulma fece finta di non
ascoltarlo e si diresse in camera sua.
Passarono alcuni giorni e
Vegeta ormai aveva ripreso regolarmente gli allenamenti.
Quella mattina Bulma stava
preparando la colazione, quando Trunks cominciò a piangere, si era svegliato.
Bulma spense i fornelli e
andò a prendere il bambino.
Quando tornò in cucina vide
il sayan con le braccia conserte, appoggiato alla spalliera del divano.
“devo aspettare ancora
molto?”
Vegeta aveva aspettato già
troppo, per i suoi gusti, ed ora lei si permetteva anche di spegnere i fornelli
per correre da un marmocchio che non fa altro che piangere dalla mattina alla
sera.
Bulma invece era arrabbiata
perché non solo lei le preparava la colazione, cosa che avrebbe potuto fare
benissimo lui, visto che le mani l’aveva, ma si lamentava pure.
“sì! Se hai fame, la
colazione è pronta nella padella, devi solo mettertela nel piatto, io adesso
devo badare a nostro figlio, a
meno che non vuoi farlo tu, mentre io penso alla colazione…”
Vegeta non rispose e si
diresse in cucina, preferiva occuparsi della colazione invece che del
marmocchio piagnucolone.
Quando la colazione fu
terminata, Vegeta andò ad allenarsi nella camera gravitazionale e vi rimase
tutto il giorno.
Quando uscì, si diresse in
cucina.
Bulma era come al solito ai fornelli, sapeva che Vegeta presto avrebbe
terminato gli allenamenti e avrebbe richiesto del cibo, mentre Trunks era
seduto a terra che giocava con i suoi giocattoli.
Si sedette sul divano,
impaziente che il cibo fosse pronto.
All’improvviso una
piccola mano gli sfiorò la coscia, era Trunks che si era alzato ed era andato
vicino a lui.
“pa – pà,
papà”
Vegeta rimase scioccato, quel
marmocchio lo aveva chiamato papà, come era possibile! Lui non si curava mai di
quel bambino eppure…
“vieni Trunks, lascia
stare tuo padre, la cena è pronta, è li sul tavolo che
ti aspetta e se non ti sbrighi si raffredda”
Bulma prese il bambino in
braccio e dopo aver dato le spalle a Vegeta fece un piccolo sorriso colmo di
soddisfazione, Vegeta restò ancora qualche secondo a fissare il pavimento,
proprio dove pochi secondi prima c’era quel piccolo tesserino che lo
aveva chiamato papà, suo figlio.
Dopo aver cenato fece una doccia.
L’acqua scorreva fredda
sul suo corpo stanco.
I suoi pensieri erano rivolti
a quel bambino e a quella donna e mentre cercava di darsi una spiegazione a
tutti quei pensieri capì che nel suo profondo( molto profondo) lui si era
affezionato sia a quella donna che a quel bambino e che ormai non poteva vivere
senza di loro.
Chiuse l’acqua e
indossando un pantaloncino uscì dal bagno.
Percorse il lungo corridoio
poi aprì la porta della camera dove dormivano Bulma e il bambino lentamente,
non voleva far rumore, ed entrò.
Lei era sul letto, mentre il
bambino era nella culla ai piedi del letto.
Si avvicinò alla culla e si
mise ad osservarlo.
“tsk! Ma guarda tu,
così piccolo e già si sente un uomo”
Poi andò sul letto e si mise
accanto a quella donna che le aveva donato il suo cuore, la strinse forte a se
e decise che da quella notte non l’avrebbe più lascia, che sarebbe stata
sua per sempre e che non avrebbe permesso a niente e a nessuno di portargliela
via.
Ogni mattina Bulma si alzava
molto presto, prima del sayan, voleva che quando lui si svegliasse la colazione
fosse già pronta, e anche se lo amava dal profondo del suo cuore non sopportava
le sue continue lamentele.
Anche quella mattina Bulma si
alzò presto, ma qualcosa era cambiato, con suo grande stupore lui era lì
accanto a lei che la fissava.
“ma cosa ci fai qui,
non ti hanno insegnato che non si entra nella stanza di una donna senza il suo
permesso”
“taci donna! Io faccio
quello che mi pare. Dovrei essere io quello arrabbiato e non tu. Per colpa tua
non sono riuscito a dormire. Ti muovi più tu che una mandria di elefanti”
Si alzò con
l’intenzione di uscire dalla stanza, ma Bulma si
avvicinò e lo fermò.
“come sarebbe a dire
che non si riuscito a dormire? Non dirmi che hai dormito qui”
“sì perché, qualche problema?”
“MA COME TI SEI
PERMESSO DI ENTRARE NELLA MIA STANZA E DORMIRE NEL MIO LETTO!”
All’improvviso il loro
discorso fu interrotto dal pianto di Trunks.
“hai visto hai fatto
piangere il marmocchio!”
Stava per uscire dalla
stanza, quando si fermò e rivolgendosi ancora a Bulma le disse:
“tanto per essere chiari, dormirò tutte le volte che vorrò nel tuo
letto, tu sei la mia Donna ed io ho tutto il diritto di dormire nel letto con
te”
Bulma rimase scioccata,
Vegeta aveva detto che lei era la sua donna, aveva aspettato con ansia quelle
parole, sapeva che lui non le avrebbe mai fatto una dichiarazione
d’amore, ma era comunque un inizio.
Con il cuore colmo di gioia
prese Trunks tra le braccia e si diresse in cucina, una nuova vita aveva
davanti a lei.
Ora era davvero felice, lei
Vegeta e Trunks di nuovo insieme.
SONO
DAVVERO CONTENTA CHE VI SIA PIACIUTO IL MIO CHAPPY E SPERO VIVAMENTE CHE ANCHE
QUESTO VI PIACCIA.
Da quel giorno Vegeta si trasferì definitivamente
nella camera di Bulma e vissero tutti insieme come una
vera famiglia, o quasi. Naturalmente Vegeta continuava a trattarla nello stesso
modo, o al meno quando qualcuno di suoi familiari erano presenti, compreso
Trunks, non voleva apparire debole ai loro occhi, e Bulma questo lo accettava
perché sapeva, anzi ne era sicura, quell’uomo, quel sayan, le voleva
bene, a modo suo, ma le voleva bene e lei si sentiva la donna più felice del
mondo, perché finalmente aveva avuto quello che da sempre desiderava, una
famiglia.
Una mattina.
“TRUNKS! SVEGLIATI! FACCIAMO TARDI”
“non sono sordo mamma! Ci sento benissimo,
dov’è papà?”
“quello stupido non vuole venire. Dice che
queste cose non si addicono al principe dei sayan. A volte mi chiedo se è lui
ad avere cinque anni o tu”
Trunks guardava la madre che diceva quelle parole con
tanta freddezza lui, però era davvero molto triste, avrebbe voluto il padre
accanto a lui. Bulma si accorse dell’espressione triste del figlio e
intuendo il motivo della sua tristezza si avvicinò a lui e carezzò il capo
amorevolmente.
“ma non ti preoccupare lui verrà, riuscirò a
convincerlo o non mi chiamo più Bulma Brief”
Bulma disse al figlio di aspettare in salotto e si
diresse verso la camera da letto. Aprì la porta con violenza e guardò il
compagno dritto negli occhi.
“ascoltami bene! Tu adesso ti alzi e vieni con
noi dal genio, CAPITO! Se non vieni puoi dire addio alla camera gravitazionale,
al cibo e al sesso! SONO STATA CHIARA!”
Vegeta si alzò dal letto e si vestì, senza battere
ciglio. Bulma rimase scioccata dal suo gesto, lo aveva convinto così presto,
era impossibile. Poi lui si avvicinò a lei, fece un piccolo sorriso, poi tornò serio.
“tanto per essere chiari,
io Principe Vegeta, non prendo ordini da nessuno, vengo solo per due motivi: 1-
non posso resistere senza la camera gravitazionale, senza il cibo e senza il
tuo corpo; 2- non sopporto che tu e mio figlio trascorriate un solo singolo
giorno da soli insieme a quel deficiente, conoscendolo incomincerà a parlare
male di me ed io vorrei essere presente per potergli spaccare la faccia”
Bulma rimase senza parole, Vegeta
era geloso di Ianco, avrebbe voluto stuzzicarlo, ma preferì non farlo,
sicuramente si sarebbe arrabbiata con lei e forse avrebbe anche cambiato idea e
non sarebbe più venuto. Si limitò a baciarlo con tutto l’amore e la
passione che provava per lui. Lui, che non riusciva a resistere a quella donna,
ricambiò il bacio. Non volendo si ritrovarono sdraiati sul letto, lui sotto lei sopra. Trunks, che aspettava nel salotto, era impaziente
di partire e non vedendo arrivare i genitori andò a controllare di persona il
motivo del loro ritardo. Aprì lentamente la porta e si meravigliò nel vedere i
genitori che si baciavano e abbracciavano, era abituato a vederli discutere
ma…sempre più sorpreso e anche un po’schifato richiuse la porta e
tornò in salotto, li avrebbe aspettati lì.
Dopo mezz’ora…
“se pronto!”
“io sì, e voi? Ci avete messo
un’eternità”
“la colpa è di tuo padre, sai per
convincerlo”
Bulma guardava Vegeta che nel frattempo stava mettendo le borse in macchina. Trunks li guardava e
sorrideva – se sapessero che li ho visti
baciarsi mio padre come minimo mi ucciderebbe – ma era felice, perché
finalmente aveva visto con i suoi occhi quello che già sapeva, i suoi genitori
si volevano bene.
CASA DEL GENIO
“ma Bulma, sapete se viene!”
“a me ha detto che veniva!”
“non vedo l’ora”
“chissà se c’è pure Vegeta?”
Tutti guardarono Gohan, aveva pronunciato quel nome
con tanta serenità. Gohan da quando aveva sconfitto Cell, grazie anche ad un
piccolo aiuto di Vegeta( non so voi, ma io rivedendo le puntate di dragon ball
ho notato questo piccolo particolare, o sbaglio! Così l’usato nella mia
ff) aveva cambiato idea su di loro, e se il padre aveva ragione?
“che c’è! Cosa ho detto di male!”
“niente ma…sinceramente nessuno di noi
aveva pensato a questa possibilità!”
“sbaglio o lui e Bulma hanno un figlio”
Ianco spaventato all’idea che lui e
Bulma…no! Non poteva essere così!
“non diciamo idiozie, stiamo parlando di Vegeta, quante possibilità abbiamo che lui sia rimasto
sulla terra, conoscendolo sarà partito per conquistare o distruggere altri
pianeti” finì la frase con una risata per nascondere il velo di paura che
quell’dea fosse anche lontanamente vera, il suo piano di riconquistare
Bulma sarebbe stato vano.
Dopo circa mezz’oretta una grande macchina
volante atterrò sull’isola. Tutti si affacciarono alla finestra, ansiosi
di sapere le ultime novità, Vegeta c’era o non c’era?i loro sguardi
si pietrificarono, soprattutto quello di Ianco, quando la figura possente del
principe dei sayan scese dall’auto. Bulma richiuse l’auto nella
capsula e prendendo Trunks per mano si avviò verso la casa.
“non entri?”
“no!”
“d’accordo!”
Tutti salutarono Bulma e il piccolo Trunks che dopo
poco cominciò a giocare con Goten. Gohan uscì dalla casa e si diresse verso il
sayan.
“ciao Vegeta!”
“che cosa vuoi, sparisci moccioso!”
“dovrei dirti una cosa!”
“sbrigati!”
“grazie…”
Il sayan lo guardò stupito, forse non aveva capito
bene.
“se non era stato per te forse io non sarei
riuscito a sconfiggere Cell, quindi volevo ringraziarti!”
Vegeta era sempre più stupito, quel moccioso, il
figlio di Kaharoth gli aveva detto “grazie”. Poi ricordo che mentre
Gohan e Cell stavano combattendo il figlio di Kaharoth era stanco, tutti
avevano cercato di aiutarlo, distraendo Cell, ma non ci erano riusciti mentre
lui…ed era proprio in quell’istante che Gohan, approfittando della
distrazione di Cell lo aveva colpito con tutte le sue forze, sconfiggendolo.
Era ora di pranzo e tutti erano seduti a tavola.
“tuo marito non viene?”
Bulma rimase senza parole. C18, che nel frattempo si
era sposata con Crilin e avevano avuto anche una figlia, le aveva fatto quella
domanda e lei non sapeva cosa rispondere. Tutti la guardavano aspettando con
ansia una risposta. Bulma non sapeva proprio cosa dire.
“beh! Ecco…”
Trunks cominciò a ridere.
“questa è bella! AH!AH!AH! La mamma e il papà
sposati! AH!AH!AH!”
“noi non siamo sposati”
Ianco fece un piccolo sorriso di soddisfazione,
forse aveva ancora qualche speranza( ILLUSO!). Nessuno se ne accorse, tranne
Trunks che arrabbiato più che mai cominciò ad urlare senza che se ne
accorgesse.
“ANCHE SE NON SONO SPOSATI, SI VOGLIONO BENE,
CAPITO!”
Ianco come tutti gli altri, compresa Bulma e Vegeta,
che sentendo il figlio urlare arrivò improvvisamente,
si meravigliarono della reazione del bambino.
“mio padre lo dice sempre che sei un idiota, a quanto pare aveva ragione”
Vegeta sentendo quelle parole cominciò a ridere.
“e bravo il nostro Ianco, adesso ti fai
prendere in giro anche da un moccioso, sinceramente sono contento che mio
figlio sia così intelligente da distinguere un essere umano da un deficiente.
Mi dispiace per te Chichi, tuo figlio sarà anche più forte di me ma ad
intelligenza non ci sono paragoni, dopotutto è figlio mio e di Bulma, se non è
intelligente lui. E tanto per essere chiari, noi non
siamo sposati perché…ma perché sono qui a dirvi tutte queste cose? Questi
non sono affari che vi riguardano, noi non dobbiamo darvi spiegazioni”
prese il piatto da mano di una Bulma sempre più sconcertata, soprattutto per il
fatto che lui l’aveva chiamata per nome davanti a tutti, e se ne uscì.
La giornata proseguì lenta e nessuno più tocco l’argomento
matrimonio. Anche Ianco ormai si era rassegnato, a quanto
pare Bulma e Vegeta erano una coppia e a modo loro erano felici. Erano verso
le otto, il cielo era sereno, pieno di stelle e una grande luna piena che
brillava nel cielo. Vegeta la guardava e pensava al passato, ricordava le
serate come queste, quando ancora aveva la coda, ed un velo di tristezza gli si
celò addosso, poi guardando in direzione di quella minuscola casa vedeva la sua
donna e la tristezza spariva. Ormai la sua vita era cambiata e per quanto potesse sembrare strano agli occhi di chi conosceva il suo
passato, lui l’aveva accettato ed ora per niente al mondo avrebbe
rinunciato a quella vita. Se suo padre, Nappa, Radish o chiunque altro sayan, potessero vederlo lo avrebbero sicuramente giudicato. All’improvviso
una voce calda e sensuale, a lui molto familiare, lo destò da quei pensieri. “andiamo!”
lui si alzò e salendo in auto partirono in direzione della
capsule corporation.
CONTINUA…
ECCOUN
ALTRO CHAPPY FINITO. PIACIUTO? ASPETTOLE VOSTRE RECENSIONI. SE TROVATE QUALCHE
ERRORE NON FATECI CASO, DISTRAZIONE.
Ragazzi ci siamo! Con questo capitolo ho
finito. Spero che anche questo vi piaccia e vi prometto che in futuro ne
scriverò altri. Sapete ho voglia di scrivere un NC17, però prima di farlo ho
bisogno dell’ispirazione, quando l’avrò avuta allora scriverò. Mi
raccomando leggete e fatemi sapere se vi piace.
Dopo
che Bulma mise a letto il bambino, raggiunse il compagno nella stanza. Vegeta
era sdraiato a torso nudo sul letto. lei, dopo aver
chiuso la porta, si mise il pigiama e s sdraiò accanto all'uomo, poggiando la
testa sul suo enorme petto.
"sai! ogni giorno che passa mi sorprendi sempre di più, come oggi, per
esempio"
"a cosa ti riferisci?"
"al tuo discorso di oggi, hai elogiato tuo figlio e poi mi hai difesa dai
loro commenti, per non parlare del fatto che mi hai chiamata per nome"
"non dire assurdità, se ho detto quelle cose e perchè non sopporto quei
tuoi stupidi amici terrestri. E poi loro che diritto hanno di parlare di noi e
della nostra vita personale, che si facessero gli affari loro"
"e dai! loro non sapevano che noi non eravamo
sposati, quando ti hanno visto hanno subito creduto che noi ci fossimo
sposati"
"baggianate, noi non abbiamo bisogno del matrimonio, stiamo bene
così"
"lo so amore, lo so ma..." Bulma avrebbe voluto aggiungere che il
matrimonio era una cosa bella, una tradizione che univa un uomo e una donna per
l'eternità, ma non disse nulla, dopotutto aveva quello che da sempre
desiderava, un uomo che amava e che l'amava. Vegeta si accorse che Bulma era
triste e prendendole il viso tra le mani la baciò, lei rispose al bacio, non
poteva resistere a quelle labbra( e come darle torto!). Il bacio era lungo,
intenso, passionale. Le mani di Vegeta percorrevano il lungo corpo di Bulma,
accarezzando le sue curve perfette, con delicatezza, provocandole piccoli
gemiti di piacere. Poi staccandosi la guardò negli occhi e con voce calda e
rassicurante le fece una domanda che lei certo non sì aspettava.
"tu ti vuoi sposare, non è vero"
"beh, ecco...mi piacerebbe ma se tu non vuoi"
"io lo capisco da, quando mi sono trasferito sulla terra ho imparato molte
cose, come ad esempio che tutte le donne vogliono sposarsi. Ma cerca di
capirmi! Io non sono un terrestre, per me il matrimonio è solo una frivolezza,
una stupida tradizione di voi terrestri ma se tu vuoi, farò
un’eccezione"
"wow! Due volte di seguito, Vegeta stai
bene?"
"non prendermi in giro donna!"
"no davvero! Non so che dire! Io non voglio che tu lo
faccia contro voglia. Io sto bene con te e non m'importa se siamo sposati
oppure no, l'importante è che stiamo insieme, io tu e Trunks"
Vegeta la strinse forte a sé, l'amava proprio per questo, lei era l'unica che
lo capiva nel profondo e non poteva immaginare una donna migliore accanto a
lui.
Il
nuovo torneo era stato organizzato e per l’occasione Goku sarebbe tornato
solo per un giorno. Ma un nuovo pericolo era all’orizzonte, il suo nome è
Majinbù, un essere creato dalla mente diabolica del mago Babidi, che alleatosi
con Darbula, voleva conquistare la terra. I guerrieri z, avvisati da Kaioshin,
si prepararono ad una nuova battaglia. Dopo mille peripezie
Goku e Vegeta, con un piccolo aiuto di Mister Satan, riuscirono a sconfiggere il mostro rosa. La sua
parte buona si alleò con i nostri guerrieri, per poi vivere in casa di mister
Satan. Alla fine di quella movimentata avventura Vegeta e bulma ebbero una
figlia, Bra e Gohan e Videl si sposarono ed ebbero anche loro una bambina, Pan.
Ancora una volta la pace ritornò sulla terra. Vegeta, viveva accanto alla donna
che amava, accanto a suo figlio e accanto a quella bambina, una sorta di Bulma
in miniatura. Decise che con lei non avrebbe fatto gli stessi errori che aveva
fatto in passato con Trunks. L’avrebbe cresciuta trattandola con amore e
l’avrebbe protetta da chiunque. Ormai vivevano la loro vita in serenità.
Goku li aveva lasciati nuovamente, ma non per sempre. Era partito con Uhb, un
ragazzino da una forza straordinaria che si scopre essere la reincarnazione di
Majinbù, per addestrarlo e farlo diventare un forte e valoroso combattente. All’orizzonte
un’altra avventura aspettava i nostri eroi…ma
questa è un'altra storia.
FINE
Volevo solo specificare una cosa: ho
scelto questo finale perché non avevo un finale migliore, spero che non vi
abbia deluso, a presto la vostra barbie0783.