Il coraggio di andare avanti

di Kimiko
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Parte 1 ***
Capitolo 3: *** Parte 2 ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


IL CORAGGIO DI ANDARE AVANTI

Il primo capitolo è una specie di introduzione alla storia. Abbiamo pensato di realizzare una song-fiction (o qualcosa che ci assomigli XD) abbinando i pensieri di Sasuke da piccolo verso suo fratello Itachi usando alcune strofe della canzone di Tiziano Ferro e Laura Pausini "Non me lo so spiegare".Buona lettura!

PROLOGO.
Pensieri di un fratello...
Fratello ... che ne dici se ci alleniamo un po'?
Fratello... da grande voglio essere come te!
Fratello... mi accompagni a scuola?
Fratello... oggi la maestra ci ha chiesto di parlare del nostro eroe... io ho parlato di te...
Fratello... ti ammiro...
Perchè? Tutte queste frasi sono come un martello che continua a picchiare il mio cuore.
Me ne sto sulla scalinata di questa schifosa scuola, di questo schifoso villaggio.
Non capisco... il mio cuore non capisce. Perchè i miei compagni possono dire quelle cose ai loro fratelli maggiori e io no?
Se sto qua ancora un minuto giuro che scoppio! Forse, però, sono già scoppiato. Dentro sto piangendo, dolorosamente.
Non ci riesco...
Non posso accettare di non essere guardato dall'unica persona che ammiro.
Maledizione! Odio tutto! Voglio solo il mio fratello maggiore! Itachi-san... ti vorrei come maestro, come amico...ma soprattutto come fratello.
Non voglio mollare però!
Resterò qua finchè non mi verrà a prendere! Stavolta ne sono sicuro... verrà.
Tanto il tempo pare non passare...
E quell'orologio non girava...
stava fermo sempre da mattina a sera...
Come me lui ti fissava...
-Fratellino mio!- Alzo gli occhi... si è lui, ne sono sicuro.
Mi giro, sorrido, dentro ho smesso di piangere. Solo per un secondo... solo per un'attimo... ci avevo creduto.
- Ciao, fratellone!- Il mio compagno di banco esce dalla scuola e va ad abbracciare suo fratello.
Che rabbia!
Perchè lui può e io no?!
Chiudo gli occhi.
Ecco...
Sento un rumore... riapro gli occhi...
Pioggia.
Pioggia trasparente che cade e mi bagna.
Pioggia aspra, dolorosa.
Non mi muovo. Lui verrà. Non mi abbandonerà... è mio fratello... è un ninja prodigio! Il mio sangue è il suo sangue.
Ma ecco ancora...
Una lacrima... due lacrime... tre lacrime... per dire che sto male dentro.
Solo che pensavo quanto è inutile farneticare credere di stare bene quando è inverno e te...
togli le tue mani calde non mi abbracci e mi ripeti che son grande...
mi ricordi che rivivo in tante cose...
Ma nessuna di quelle cose riguarda te... fratello mio. Io continuo a chiamarti così...
Ora basta... sono stufo... mi alzo, deluso, sconfitto dal destino crudele.
Vado a casa.
Papà mi saluta... stessa cosa fa mamma... ma perchè non ti vedo?
Dove sei?
Itachi-san...
Eccoti. Finalmente ti ho visto. Sei sempre ad allenarti. Sono bagnato, fradicio... ma non m'importa. Non ho tempo di cambiarmi.
Devo provarci...
Ora ci provo.
Non mi hai ancora notato, eh fratellone?
Ora te lo chiedo.
Glielo chiedo... "Itachi-san... mi alleni?"
Sorrido... sono sicuro che non mi dirai di no!
No... ma che significa... perchè mi mette due dita sulla testa?
Se ne va... prima però mi ha detto dimenticami... ma cosa significa?
Se non ne avevi voglia, fratellone, bastava dirmelo. Io adesso ci sto male... perchè ancora una volta mi hai deluso?Perchè il destino è così crudele? Perchè non posso avere un fratello affettuoso come tutti i miei compagni? Perchè vivo in un mondo in cui mi sento solo?
Case, libri, auto, viaggi, fogli di giornale che anche se non valgo niente per lo meno te...
ti permetto di sognare e se hai voglia di lasciarti camminare...
scusa sai non ti vorrei mai disturbare...
ma vuoi dirmi come questo può finire...
Non me lo so spiegare...
Io... non me lo so... spiegare...
Non riesco a spiegarmi perchè sei così Itachi-san...
oscuro, impassibile, misterioso e ombroso...
Ma sono questi quattro aspetti del tuo carattere che mi rendono fiero di essere tuo fratello...
Sei sempre stato dettagliato... nel combattimento... nei modi di fare...
Un vero ninja prodigio...
Io, invece... l'unica cosa che riesco a fare è sentirmi male...
Hai sempre cercato delle scuse per evitarmi...
Ogni dettaglio è aria che mi manca...
e se sto così sarà la primavera...
ma non regge più la scusa... no...
Che sonno. E' già mattina. Bhè, vado ad allenarmi...
Passeggio nel vialetto che mi porta alla foresta... tutto solo... bhè...meglio che ci faccia l'abitudine.
Gli alberi sono davvero alti... il tempo non è bello ma può andar bene per un bell'allenamento...
Qui andrà bene...
Accidenti come è tardi! E' già sera! Cavolo... forse è meglio che torni a casa... sono sfinito, non vedo l'ora di mangiare...
Uff... eccomi al villaggio... ora vado a vedere come stanno gli zii... loro sono sempre gentili con me. Magari ci ricavo dei dolcetti...
Ma che diavolo?! O mio dio... ma... non è possibile! Non ci credo... sono confuso... perchè tutti sono sdraiati a terra?!
Voglio urlare... non ci credo... non voglio crederci! Mi sento solo... non avrei mai dovuto lasciare il villaggio... sangue... ma perchè? Che è successo?
Voglio ricordare le cose belle... solo quelle...
Voglio trovare mio fratello... lui è qui... lo sento... voglio delle spiegazioni...
Case, libri, auto, viaggi, fogli di giornale che anche se non valgo niente per lo meno te...
ti permetto di sognare e se hai voglia di lasciarti camminare...
scusa sai non ti vorrei mai disturbare...
ma vuoi dirmi come questo può finire...
ma puoi dirmi come questo può finire... fratello?

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Capitolo 2
*** Parte 1 ***


IL CORAGGIO DI ANDARE AVANTI

Stava correndo perchè era arrivato in ritardo a casa, si stava allenando e si era dimenticato del tempo.
Quando arrivò nel suo quartiere le luci erano tutte spente, si guardò stupito chiedendosi il perchè, era troppo presto per andare a dormire.
Cominciò a corre più forte verso casa sua quando.....vide i corpi inerti e con dei kunai infilzati di sua zia e zuo zio.
Il ragazzino rimase lì, a fissarli immobile come se fosse fatto di pietra poi disguasto, imparuito girò lo sguardò e vide che i bellissimi edifici erano stati rovinati, distrutti... segno che lì c'era stato uno scontro. Il ragazzino si stava chiedendo che cosa era successo, chi era stato e perchè.
Superò imparuito i corpi dei suoi zii, voleva abbraciare sua mamma e saperne di più, sapeva che non era morta perchè suo padre e suo fratello maggiore avrebbero fatto di tutto per potreggerla, lo sapeva e ne era sicurissimo.
Arrivò finalmente a casa sua, voleva dimenticare tutto quello che aveva visto sperando che tutto fosse un bruttissimo incubo. Aprì la porta scorrevole.
-Mamma.. ....Papà....- la sua voce si fece sempre più fioca vedendo le luci spente. Subito pensò che si stessero nascondendo.
- Mamma...sono io....- entrò in cucina ma niente, quel silenzio era spaventoso.
Dopo un po' fu spazzato via da dei rumori di mobile che cadevano. Il ragazzino, spaventato, corse verso quel rumore, provienente dal salottino. Si fermò davanti alla porta, la guardò come se appena l'avesse attraversata la sua vita sarebbe cambiata per sempre.
Il suo cuore batteva a mille, mise lentamente la mano su una maniglia e poi anche l'altra. Lentamente aprì la porta. Subito chiuse gli occhi, poi gli riaprì. Vide inerti e ricorperti di sangue i corpi dei suoi genitori.
Non ci voleva credere, poi comparve Itachi. Fu come una speranza per il ragazzino, almeno lui era salvo; si precipitò verso di lui
-Itachi...che cosa è successo..chi è stato- gridò con un filo di speranza, ma un kunai li ferì il braccio; guardò il fratello stupito, chiedendosi perchè l'avesse fatto.
-Itachi...- lo guardò sussurrando quel nome e per un momento pensò che fosse stato lui a fare tutto quello.
Ma scacciò quel pensiero perchè sapeva che suo fratello non avrebe mai fatto una cosa del genere. Era asociale, passava poco tempo insieme a lui e a sua madre ma sapeva che li voleva bene e che non avrebbe mai potuto ucciderli.
- Cosa stai ...cosa stai facendo???- gridò il ragazzo senza staccare i grandi occhioni neri dal volto del fratello.
- Patetico fratellino- disse Itachi. Assomigliava molto a Sasuke solo che aveva i capelli più lunghi e raccolti in una coda da un elastico rosso. Chiuse gli occhi e,sempre sotto lo sguardo impaurito del ragazzino, gli riaprì lentamente facendo intravedere lo sharingan.
Quando i suoi occhi furono apperti del tutto tre figure nere si unirono
- Mangekyou sharingan!!!!!!!!- urlò l'Uchiha più grande fissando dritto negli occhi il fratellino minore.
Il bambino gemette per qualche secondo. Ad un certo punto cominciò ad urlare chiedendo al fratello di smetterla. Mise le piccole manine sulla testa e urlò ancora di più sperando che qualcuno lo sentisse. Si inginocchiò a terra piangendo e urlando. Gli occhi di Itachi ritornarono dello stesso colore di sempre, nero pece. Itachi fece rivivere la morte del clan attraverso un'illusione, facendo capire a Sasuke tutto quello successo e il colpevole della strage: Lui... Itachi Uchiha.
Perchè fare una cosa del genere?
Sasuke era distrutto moralmente. Tutta la stima, tutta l'ammirazione che provava appena qualche giorno prima era sparita.
Dissolta nel nulla come tutti i suoi desideri da piccolo bambino di sette anni.
Com'era facile distruggere un sogno, distruggere un pensiero e com'era difficile accettare questa cosa.
La solitudine che provava dentro lo spingeva ancora di più a piangere. Non voleva mostrarsi debole davanti alla persona tanto ammirata ma ormai... che importanza aveva? Quella notte il clan Uchiha si era trasformato in una festa di sangue a qui solo il piccolo Sasuke poteva partecipare.
- Perchè????....dimmi perchè l'hai fatto??- chiese Sasuke, a testa bassa.
- Dovevo capire quanto ero forte- gli rispose il fratello.
-Per capire quanto eri forte...tsk...tu gli hai uccisi per questo....?!- Chiese il bambino deluso, confuso, disgustato; non avrebbe mai pensato che il suo punto di rifermento, la persona che voleva imitare e che ammirava molto potesse darli in pochi minuti una così grande delusione. Pensava che avrebbe dato tutto se stesso per il clan. Sasuke si era accorto che ultimamente suo fratello era strano, ma non avrebbe mai pensato e creduto che lui potesse arrivare a distruggere tutte le persone che lo amavano per un motivo così banale.
- Era molto importante per me...- disse Itachi, sembrando quasi dispiaciuto per quello che aveva fatto. Come se non fosse stato lui a compiere un 'atto così grave e disonorevole, ma rientrava tutto nei suoi piani.
- Non dire stronzate!!!!!!!!- urlò Sasuke rialzandosi di colpo e correndo verso il fratello, deciso ad attaccalo con tutte le sue forze.
Fu,però, fermato.
Itachi gli diede un pugno potentissimo allo stomaco facendolo cadere, tutto dolorante.
Il piccolo sbattè violentemente la testa.
La sollevò a fatica e i suoi occhi incontrarono quelli di suo padre che giaceva privo di vita sopra a sua madre, uccisi da un colpo di spada. Gli occhi di Sasuke cominciarono a riempirsi di lacrime che scesero come fontanelle nelle sue rosee guance. Non ci voleva credere.
Si alzò a fatica e guardò ancora una volta suo fratello sperando che li dicesse che quella era tutto un illusione. Si limitò, invece, a fissarlo con occhi freddi.
Sasuke imparuito li voltò le spalle e cominciò a scappare, imploranto di non essere ucciso. Mentre correva cercava di evitare i corpi inerti dei membri del clan, sia con il corpo che con lo sguardo. La sua fuga non durò molto perchè Itachi l'aveva già raggiunto e sorpassato.
Sasuke lo implorò varie volte di non fargli niente.
- Ho recitato la parte del fratello maggiore come volevi, ho messo alla prova le tue capacità. Adesso sarai tu a mettere alla prove le mie capacità. Mi consideravi spregvole e mi odiavi, hai sempre voluto superarmi per questo ti lascerò vivere ma soltanto per il mio bene- disse Itachi guardandolo a fondo, mentre Sasuke indietreggiava impaurito.
Ma che stava dicendo?
Lui gli ha sempre voluto bene... non l'ha mai considerato spregevole.
Recitare? Quella non era una commedia!
O forse... si... una brutta commedia chiamata vita.
- Puoi anche tu attivare il mangekyou sharingan....devi solo.....uccidere il tuo migliore amico....come ho fatto io- Itachi lo guardò più intesamente. Il vento muoveva i i suoi capelli.
- Quindi sei stato tu a uccidere.... Shisui-san- chiese il bambino spaventato e incredulo.
Il fratello annuì, convinto pienamente della sua scelta - E' grazie a lui che sono riuscito ad ottenere questi occhi- cotinuò Itachi, sotto lo sguardo ancora più spaventato e incredulo del fratello minore - Nel tempio principale Nakano,in fondo a destra c'è una stanza segreta dedicata alle riunioni segrete del clan. Lì...troverai la storia doujutsu del clan Uchiha e per quale scopo esiste. Il vero segreto...è lì- disse Itachi fermandosi forse per riprendere fiato o per lasciare tempo a Sasuke di capire quello che aveva appena detto.
Il piccolo intanto si stava chiedendo di quale segreto avrebbe trovato se sarebbe andato nel posto indicato dal fratello.
- Se riuscirai ad attivarlo, il numero delle persone, incluso me, che sapranno usare il mangekyo sharingan sarà 3. Se ciò avverà, sarà un motivo per lasciarti vivere.Ma fino a quel momento...-Il grande Uchiha si girò mettondosi di profilo e continuando -...Non varrà la pena ucciderti. Mio patetico fratellino...se vuoi uccidermi, disprezzami,odiami e vivi una vita orrenda. Scappa,fuggi e aggrappati alla vita e allora un giorno quando avrai i miei stessi occhi, torna da me- concluse Itachi.
Non ci voleva credere che il suo caro fratello maggiore avesse potuto fare questo, sperava ancora che fosse un incubo, sperava che questa fosse un illusione che a un certo punto sarebbe ritornato tutto com'era. Avrebbe rivisto il sorriso di sua madre, la stanchezza di suo padre, la felicità di sua zia e la fierezza di suo zio.
Ma non era così, quella era la bruttissima realtà e nulla sarebbe più tornato come prima.
Itachi ,chiuse gli occhi. Subito dopo gli riaprì di scatto facendo vedere il Magenkyou sharingan a Sasuke, che lo osservò spaventato. Pian piano si sentì aver meno le forze, come se tutte l'energie fossero state risucchiate.
Lentamente svenne, piantando violentemente la testa per terra. Il fratello maggiore se ne andò per non tornare mai più.
Dopo alcuni minuti il piccolo bambino si alzò in piedi. Si guardò in torno e, vedendo le pareti di casa sua, sorrise.
- E'... è stato... tutto un'incubo... per fortuna...- disse fra se e se. Corse in cucina gridando ad alta voce il nome di sua mamma e suo papà.
Varcata la soglia s'incupì nel vedere i loro cadaveri. Riprese a piangere e realizzò che quello non era un sogno e nemmeno un'incubo.
Era l'amara verità.
Uscì dall'abitazione e corse fuori dal villaggio della foglia ad occhi chiusi. Non vedeva niente ma non gli importava.
Tutto d'un tratto sentì male alla testa. Aprì gli occhi. Pioveva... ed era andato a sbattere contro un'albero. Cadde in ginocchio a terra.
Subito dopo svenne.
Il poveretto, confuso, fradicio e ferito non aveva il coraggio di tornare indietro.
Ma ben presto l' avrebbe trovato... avrebbe trovato il coraggio di andare avanti.

Continua...

Ringraziamo Kakashina 93, Kira 7 e Elyon_chan per avere lasciato un commento. Spero che continuerete a farlo ^-^

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Capitolo 3
*** Parte 2 ***


PARTE 2

Si svegliò illuminato da una fioca luce che proveniva da una piccola fessura. Aprì completamente gli occhi e Sasuke potè vedere esattamente dove si trovava in quel momento.
Era disteso su uno strato di paglia comoda e calda. Sopra di lui si trovava una coperta ricamata con pizzi e strani disegni che ricordavano vagamente un albero di ciliegio.
Alla sua sinistra c'era un recipiente recante acqua e di fianco a quello c'erano dei pezzi di stoffa. Alla sua destra, invece, c'erano i suoi abiti. In quel momento si rese conto di indossare solo la biancheria intima.
Si mise una mano sulla testa, ancora dolorante, poi scese ed arrivò a fermarsi sulla fronte e al tatto sentì una sensazione di ruvidezza. Tastò meglio per capire cosa fosse ma per sbaglio fece cadere quella cosa che aveva addosso.
Era uno di quei panni alla sua sinistra ed era ancora impregnato d'acqua. Capì che qualcuno doveva averlo accudito, ma chi? D'un tratto dietro di lui si aprì qualcosa ed una voce tintinnante e un po' fastidiosa iniziò a dire:
- Ehi! Ciao... vedo che ti sei svegliato...- Sasuke si voltò e vide una bambina. Sembrava avere la sua età. In mano recava un'altro recipiente d'acqua che ad ogni suo passo ne perdeva alcuni piccoli litri.
Probabilmente era troppo pesante per una bambina come lei.
La guardò più attentamente, dall'alto verso il basso. Aveva i capelli rossicci tenuti raccolti da due code dietro la testa. Verso il davanti aveva una buffa frangetta e due treccine lasciate cadere sulle spalle.
Gli occhi erano di un'azzurro intenso e magnetico. Le labbra sottili erano lucide e colorate. Si fermò a guardarle intensamente. Erano così buffe... non aveva mai visto una bimba che portava del trucco. Buffe erano anche le guance, completamente rosse. Dal collo partiva una collana con un piccolo ciondolo a forma di noce di color giallo brillante.
Indossava una maglietta che le lasciava scoperto metà petto facendo vedere l'abito nero che aveva sotto.
La maglietta sopra era di colore rosso, come i suoi capelli, ed era ricamata con perline e stoffe di colore diverso. Aveva due grandi maniche che terminavano, larghe, a metà braccio mentre finiva di qualche centimetro sotto il ventre, ed era tenuta chiusa da un pezzo di stoffa lungo e nero che lei teneva legato in un grande fiocco dietro la schiena.
Portava dei pantaloncini. Neri, anche quelli, che terminavano a metà polpaccio e, infine, ai piedi teneva due sandali blu.

Ella si avvicinò, faticosamente, a lui e appoggiò a terra il recipiente. Dopo di che si rialzò e andò a chiudere un grande pezzo di legno che copriva l'uscita. Il bambino non era ancora riuscito a capire dove si trovasse.
Decise di chiederglielo. Mentre la bambina con le mani stava cercando di portare il pezzo di legno al suo posto Sasuke si tolse le coperte di dosso e si alzò per aiutarla.
Quando, finalmente, i due ebbero chiuso quella grande uscita che lasciava un piccolo filtro di luce si accorsero che lui indossava solo un paio di pantaloncini bianchi che fungevano da mutande.
Lei sorrise e le sue guancie diventarono ancora più rosse di quanto non lo erano prima.
Sasuke, invece, cercò, per quanto potesse essere difficile, di rimanere impassibile.
Con voce decisa le chiese:- Dove sono? Sei stata tu a portarmi qua?- La bambina gli prese la mano. Lui sentì il suo calore.
Un calore che non aveva mai sentito. Ma cos'era quel caldo? Non l'aveva mai provato fino a quel momento. Nessuno gli aveva mai stretto la mano così dolcemente. Lasciò perdere quella sensazione, anche se poteva sentire la delicatezza e la morbidezza di quella mano.
- Vieni... risdraiati qua... ti ho trovato sotto la pioggia tutto sporco. Potresti aver preso un raffreddore!- Accompagnato da lei Sasuke si risdraiò sulla paglia ma tenendo il broncio brontolò:
- Non ho preso un'acc...c..e...ee...etciù!-
Nel manifestare la sua durezza il piccolo finì per starnutire confermando l'ipotesi di lei che sorrise.
- Va bene... va bene... ma adesso riposa ancora un po'-
- Qual'è il tuo nome?- Chiese titubante lui.
- Il mio nome è Yuki... piacere. Il tuo, invece?- Domandò a sua volta lei.
- S...Sasuke...- Mormorò il piccolo.
- Bene! Piacere Sasuke-chan... Questa è una grotta... è l'unico posto che mi è sembrato adatto per farti riposare in pace. Ho dovuto chiuderla con quel pezzo di legno affinchè non entrassero intrusi a disturbare il nostro sonno-
- I...Il nostro?...- Disse Sasuke confuso. Lei prese un pezzo di stoffa e lo impregnò d'acqua nel recipiente.
Delicatamente glielo porse sulla fronte e poi gli rispose:- Bhè... vedi... io e una mia amica eravamo in viaggio, come al solito. Lei si era fermata in un villaggio e così io sono andata un po' in giro dicendole di rimanere là perchè poi sarei tornata. Invece ho trovato te! Così ho dovuto passare la notte a curarti metre tu dormivi-
Sasuke girò lo sguardo per non guardarla e dopo alcuni secondi di silenzio le domandò:- Sei stata tu a spogliarmi?-
Yuki arrossì e scoppiò in una grande risata. - E di che ti preoccupi? Siamo solo bambini! Ma comunque... resteremo ancora un giorno qua... così recupererai del tutto le tue forze. Poi ti porterò dalla mia amica e...magari ti aiuteremo a tornare da dove sei venuto-
- D... Da dove sono venuto, hai detto?- Il piccolo Sasuke si alzò di scatto, rovesciando il recipiente e levandosi, maleducatamente, il panno dalla fronte.
- Io non ci voglio tornare da dove sono venuto!- Yuki spaventata indietreggiò tremando.
- S...scusa...- disse - non volevo farti arrabbiare. Ma... posso sapere... ecco... ehm... perchè ti sei irritato così?-
Sasuke si rilassò buttandosi sulla paglia e creando una piccola nuvola di polvere.
- Fatti gli affari tuoi!- le disse sbuffando.
La bambina, però, non si arrabbiò.
- Come vuoi tu, Sasuke-chan- disse semplicemente.
Sasuke rimase stupito da così tanta gentilezza. Non aveva mai visto nessuno rispondere così ad una simile sgarbatezza. Si ricordò di una volta. Un ragazzo aveva risposto male a suo fratello e lui subito lo attaccò. Ma suo fratello era un tipo particolare...
Sua zia glielo aveva detto ma lui non aveva voluto crederci. Adesso però ci credeva. Suo fratello era un pericolo, un assassino.
Strinse forte le coperte e abbassaò la testa. Itachi mai l'aveva abbracciato, mai gli aveva detto una parola di conforto, mai lo aveva allenato per farlo diventare più forte, mai lo aveva incitato a fare di meglio.
Sasuke pensava che avere un fratello maggiore era come avere un maestro personale. Quando usciva dalla sua casa per dirigersi a scuola dei ninja vedeva sempre i suoi compagni che venivano accompagnati dalle loro sorelle o fratelli maggiori.
E li...si sentiva solo e a disagio. Tutti sapevano che anche lui aveva un fratello maggiore ma nessuno lo aveva mai visto con lui.
Voleva solo un po' di affetto da Itachi. Voleva parlargli e sfogare la rabbia di un allenamento mal riuscito o di un brutto voto preso a scuola. Sarebbe stato bellissimo poter fare una cosa del genere.
Parlare con sua madre o suo padre non sarebbe stata la stessa cosa. Non sarebbe stata la stessa cosa perchè loro gli avrebbero dato un sacco di consigli inutili.
A volte vedeva suo fratello allenarsi.
"Com'è forte" pensava...
Lo stimava davvero... In quel momento si ricordò anche di quando aveva origliato una discussione col padre.
Sasuke aveva appena finito di studiare. Scese le scale e si fermò davanti alla cucina. Nei suoi occhi c'era la più pura delusione. Appena aveva varcato la soglia della stanza il fratello aveva detto al padre: " Ma che vuoi?! Sasuke è solo un moccioso! Non avrà mai un allenamento da me!"
Poi, il giorno prima dello sterminio, il piccolo Sasuke ebbe il coraggio di domandare al fratello la cosa tanto desiderata.
"Itachi-san... non è che potresti insegnarmi un po' delle tue mosse?"
Il fratello gli mise due dita sulla fronte e freddamente gli disse: "dimenticami..."
Adesso capì il perchè di quella parola.
- Perchè piangi?- Domandò Yuki avvicinando il volto a quello del bambino facendolo tornare alla realtà.
Lui la spinse via.
- Sigh! Non sto... piangendo!- cercò di dirle strofinandosi i dolci occhi lucidi. Yuki, però, non mollò. Si riavvicinò lentamente a gattoni verso di lui.
- Se ti è successo qualcosa di brutto...non devi tenerti tutto dentro. Il dolore che tieni già non farà che aumentare- suggerì lei.
- Stai zitta! Che ne vuoi sapere tu?!- urlò Sasuke togliendo il braccio dal volto. Gli occhi gli erano diventato rossi e colmi di lacrime che continuavano a uscire inumidendo la paglia sotto di lui. Stringeva i denti e tratteneva i singhiozzi.
Yuki si sentì a disagio nel vederlo così. Prese un pezzo di stoffa e lo avvicinò al viso di Sasuke. Iniziò delicatamente ad asciugargli le lacrime.
- Non ti costringerò a dirmi la tua storia... ma capisco come tu ti possa sentire. Anche a me è successa una cosa brutta, ma ne ho saputo parlare con Yuriko. Domani, quando andremo da lei, ti aiuterà. Te lo prometto-
In tutta risposta Sasuke le fermò la mano e urlò:
- Ti ho detto che sto bene! Sigh... non ho bisogno di nessuno!-
- Certo, certo ma...-
Un brontolio da parte dell'addome del bambino impedì alla bambina di finire la frase.
Scoppiò, ancora una volta, in una grande risata.

- Che scema che sono! Perdonami Sasuke-chan... non avevo calcolato che potevi essere affamato-
Sasuke fece un'altra figuraccia davanti a lei ma non parlò per l'imbarazzo.
- Ascolta... rimani qua. Io andrò a prendere del cibo-
Ma mentre Yuki si alzò Sasuke le prese il polso.
- Aspetta, Y...Yuki-chan... è meglio che venga anchio- mormorò titubante. Lei, senza alcun problema, annuì.
- Va bene...allora vieni- disse tranquilla.

I due uscirono dalla grotta.
Intorno a loro c'erano molti alberi alti e tanta vegetazione verde. Vicino alla grotta si trovavano parecchi cespugli con una moltitudine di fiori colorati. Yuki ne colse uno e lo porse al naso del suo nuovo amico. Sasuke storse il naso e dun'tratto, dal fiore, uscì una farfalla rosa che lo fece cadere all'indietro.
Ancora una volta si trovò imbarazzato mentre Yuki rideva come una pazza.
Vicino a loro si trovava un ruscello. Gli alberi si specchiavano in esso. Le acque erano pure e limpide ma soprattutto colme di succulenti e sfiziosi pesci. Sasuke si rialzò e lo indicò.
- Yuki-chan... adesso prenderò un pesce. Spero tu sappia cucinare!- le disse.
Era ancora mezzo nudo. Prima di uscire dalla grotta non si era rimesso la sua maglietta blu dal collo alto e i pantaloncini corti.
Senza alcun problema si gettò nel fiume. Appena vide un pesce si avventò immediatamente su di esso. Il suo tentativo di pesca, però, fallì. Yuki pensò che sarebbe passato molto tempo prima che Sasuke sarebbe riuscito a pescare qualcosa.
Così la piccola si sedette su una roccia. Mise i gomiti sulle ginocchia e la testa fra le mani. Sorrise.
Era davvero carino quel Sasuke.

Continua...

Ringraziamo Elyon_chan e Kira7... spero vi piaccia anche questo capitolo... ^^

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