E' proprio vero che le cose succedono quando meno te lo aspetti.

di nickiminajgiastenarg
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** si parte. ***
Capitolo 2: *** sei sexy ma non sei il mio tipo. ***
Capitolo 3: *** sono un mostro! ***
Capitolo 4: *** giochiamo a questo gioco. ***
Capitolo 5: *** scusa, scusa. ***
Capitolo 6: *** Non mi sfidare ragazzina. ***
Capitolo 7: *** vaffanculo Justin. ***



Capitolo 1
*** si parte. ***


-Bene ragazzi, siete pronti per questo viaggio in America?- Ci disse la madre lingua.
Tutti i miei compagni erano contentissimi, anch'io lo ero, ma l'Italia mi mancherà, dopotutto dovrò starci per un bel po'. Andare in America è sempre stato il mio sogno da quando ero piccola, ed ora si stava avverando. Dovevo fare uno scambio culturale, sarei dovuta stare lì per un bel po', e poi sarebbero venuti loro da me. Vorrei capitare con una donna, l'idea di stare in una casa con un ragazzo non mi rende tanto felice e poi non mi sentirei a mio agio. Arriveremo lì per ora di pranzo, che divertimento! 
-Bene ragazzi, potete salutare i vostri genitori, l'aereo ci aspetta.-
Mi voltai verso i miei genitori, poi li abbracciai. Mi mancheranno da morire. 
-Cerca di tornare intera sorellona.- Mi disse mio fratello piccolo. Lo amavo più della mia vita. Lo abbracciai e poi gli lasciai un bacio sulla guancia, poi mi allontanai, dovevo andare via, non potevo restare per sempe lì. Mimai un 'vi voglio bene' con le labbra e poi andai via. L'unica cosa bella che ci permetteva di fare questa scuola erano proprio questi scambi culturali, ho scelto questo liceo linguistico proprio per questo. Salii in aereo, e mi addormentai, non avevo scelta. Sono una ragazza abbastanza silenziosa, almeno con le persone che non conosco, ma una volta che ci faccio amicizia, addio vergogna. Mi chiamo Belen e ho 17 anni, non sono molto brava a descrivermi, quindi sarò molto veloce. Sono magra, non molto alta, ho dei lunghi capelli castani con delle punte bionde, e i miei occhi sono neri, non so descrivere i miei occhi, non li ho mai capiti, sono strani, cambiano colore non li capisco. Le mie amiche dicono che sono dello stesso colore del ghiaccio, e che cambiano ogni volta a seconda del mio umore. 
-Belen siamo arrivati.- Mi disse la ragazza seduta accanto a me. Mi stiracchiai e poi scesi dall'aereo. Tutti i miei compagni aspettavano di essere assegnati ad una famiglia, ed anch'io ero in fila ed aspettavo il mio turno. 
-Signorina, tocca a lei!- Una voce interruppe i miei pensieri, mi avvicinai alla prof che mi indicò la persona con cui andare.
-Lei andrà con la famiglia Bieber. Buona fortuna.- Mi girai con la speranza di vedere una ragazza, ma tutto ciò che vidi fu un ragazzo. Era alto, castano chiaro e aveva gli occhi dello stesso colore del caramello. Mi avvicinai tenendo lo sguardo rivolto verso il basso.
-Piacere, io sono Justin.- Il ragazzo mi porse la sua mano, la strinsi e poi accennai un sorriso.
-Piacere, io sono Belen.- 
Mi aiutò con le valigie, era completamente solo, tutti gli altri ragazzi erano con i propri genitori, ma lui no. Preferii non chiedergli nulla, e lo seguii. Entrammo nella sua macchina, allacciai la cintura, e poi partimmo. 
-Bene, voglio essere abbastanza chiaro.-
Alzai lo sguardo e lo guardai.
-Non vivo con i miei genitori, sono completamente solo, quindi in casa ci saremo solo io te. Tranquilla non ti farò nulla.-
Mi disse ridendo. -Lo spero.- Dissi sottovoce.
-Che hai detto?-
-Nulla.-
-Beh comunque, spero ti piaccia stare qui, e ti avviso spesso do molte feste a casa mia..quindi dovrai farci l'abitudine.-

Annuii, e riabbassai lo sguardo. La macchina si fermò, Justin scese e venne ad aprirmi la porta, scesi anch'io e presi le mie valigie, poi lo seguii all'interno dell'enorme villa.
-Seguimi, ti mostro la tua stanza.- Mi disse salendo le scale. Lo seguii come mi aveva appena detto.
-Ecco, questa è la tua stanza, è proprio accanto la mia, quindi per qualsiasi cosa sono accanto a te.-
-Va bene, grazie Justin.-

Entrai nella stanza, era molto grande ed aveva un bagno al suo interno, mi piaceva. 
-Hai fame?- Mi spaventai, non mi ero accorta della sua presenza. Era appoggiato allo stipite della porta. 
Annuii, senza mai alzare lo sguardo.
-Mi guarderai mai negli occhi?- Mi disse ancora appoggiato alla porta.
-Forse un giorno si.-
-Perché non guardi le persone negli occhi?-

Questo ragazzo faceva troppe domande, e non è un buon segno, odio le persone che mi fanno troppe domande.
-Non lo faccio per qualche motivo valido, mi viene spontaneo.- Alzo lo sguardo e lo guardo dritto negli occhi.
-Contento?- Continuo poi.
-I tuoi occhi sono neri..eppure prima ero sicuro di averli visti chiari, ero sicuro erano dello stesso colore del ghiaccio.-
-I miei occhi cambiano colore, dovrai abituarti. Ora che ne dici di mangiare?-
-Pizza?-

Annuii, poi continuai a sistemare le mie cose. 
-E' arrivata la pizza!-
Gridò Justin dal piano di sotto. Scesi le scale fino a raggiungerlo in cucina, aprì l'enorme cartone, e vidi una margherita, oh nessuna pizza sarà mai buona come quella italiana. Feci una smorfia, e Justin se ne accorse.
-Dovrai abituarti.- Mi disse.
-Mi abituerò.- Dissi addentando quella pizza, che non aveva nulla di pizza.
In poco tempo finimmo di mangiare la pizza. 
-Che ti va di fare?- Mi chiese Justin.
-Continuerò a sistemare le mie cose.-
-Una compagna più simpatica non mi poteva capitare?-
Disse più a me che a se stesso.
-Mi dispiace, passeranno in fretta questi mesi.-
-Ma poi io dovrò venire da te.-
-Buona fortuna Justin.-

Dissi salendo le scale. Justin mi raggiunse.
-Sai vero che facendo così la nostra convivenza non andrà affatto bene?-
-Cercherò di essere buona.-
-Ottimo.-

Andai nella mia stanza e continuai a sistemare le mie cose. Sentii delle voci dal piano di sotto, sinceramente non mi interessava sapere chi fosse, quindi rimasi nella mia stanza. Qualcuno bussò alla mia porta.
-Avanti.- Dissi guardando verso la porta.
Entrò una ragazza. Era davvero una bella ragazza.
-Ciao io sono Caitlin, e tu devi essere Belen.-
-Si esatto..tu sei?-
-Oh sono un'amica di Justin, ho pensato che un'amica ti servisse.-
-Sei molto gentile.-
-Grazie, io so benissimo cosa si prova a stare in casa con uno come Justin, mio fratello è il suo migliore amico e sono praticamente uguali.-

-Bene!- Dissi ridendo.
-Caitlin sei qui da così poco tempo e l'hai fatta già ridere.-
Riconobbi quella voce, e subito dopo Justin entrò nella mia stanza.
-Belen i tuoi occhi poco fa erano dello stesso colore del ghiaccio, ora all'arrivo di Justin sono diventati neri.-
Non so ma la presenza di Justin mi dava fastidio.
-Non so perché i miei occhi fanno così, non l'ho mai capito.-
Dissi abbassando lo sguardo.
-Scusa Belen, ma forse sono io..vi lascio sole.-
Justin andò via lsciandoci sole. Caitlin mi aiutò a sistemare la stanza, ed i miei occhi tornarono come prima. Passammo tutto il pomeriggio insieme, ma poi arrivò sera.


Cccciau bellezze, sono ancora io!
Ecco la nuova storia, ho poco da dire, spero solo vi piaccia, lasciate una piccola recensione, ciau.
-Claudia.

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Capitolo 2
*** sei sexy ma non sei il mio tipo. ***


VI RUBO DUE SECONDI PRIMA DI LASCIARVI LEGGERE IN SANTA PACE.
allora, due o tre giorni fa pubblicai il nuovo capitolo ovvero il secondo, ma poi ci sono stati dei problemi con efp, e tutti i capitoli pubblicati nel pomeriggio NON sono stati salvati, ecco perché la storia dice che ha due capitoli, quindi ora vi usciranno tre capitoli, ma in realtà ne sono solo due. scusate per questo imprevisto ma non è stata colpa mia, ho fatto di tutto per recuperarlo ma non ci sono riuscita quindi lo riscrivo cercando di ricordarmi tutto. buona lettura, e scusate ancora.
-Claudia.


Caitlin continuò ad aiutarmi, eravamo stanchissime.
-Ti va di scendere un pò giù dagli altri?- Mi chiese Caitlin.
-Si va bene.- Le risposi non tanto convinta.
Scendemmo al piano di sotto dove Justin e il fratello di Caitlin stavano giocando alla play. Ovviamente non si accorsero della nostra presenza, ma non ne avevamo dubbi.
-Christian presentati.- Disse Caitlin rivolgendosi al fratello.
Il fratello si alzò dal divano sbuffando e venne verso di me. Si avvicinò e poi mi sorrise.
-Ciao io sono Christian il fratello di Caitlin, e il migliore amico di Justin, mi troverai quasi sempre qui.- Concluse la frase con un occhiolino. Justin si alzò e si avvicinò a noi. 
-Io sono Belen piacere di conoscerti.- Dissi con un sorriso stampato sulle labbra.
Fece per dire qualcosa e capii subito a cosa si riferiva.
-Si lo so, i miei occhi cambiano colore.-
-Come hai fatto a capire che stavo per dirti qualcosa sui tuoi occhi?-
-Perché da quando sono arrivata qui tutti mi dicono la stessa cosa.-

-E a quanto pare il motivo sono io.- Intervennne Justin.
-Non credo sia tu il motivo Bieber.- Dissi guardandolo negli occhi.
Rimase zitto, ordinammo tutti una pizza, poi io e Caitlin pulimmo tutto.
Caitlin e Christian andarono via e rimanemmo soltanto io e Justin. Dopo aver posato tutto me ne andai nella mia stanza, ero stanchissima.
Justin bussò alla porta e io lo lasciai entrare.
-Vieni a ballare?-
-Perché tu ora mi vorresti lasciare sola nella tua casa per andare a ballare?- Gli chiesi quasi sconvolta.
-Appunto, quindi devi venire per forza.-
-Non puoi saltare per questa sera?-
-Ma assolutamente no!-
-Oh ti prego Bieber, non ce la faccio.-

-Beh allora resta da sola.-
-Oh vaffanculo!-
Gridai arrabbiata.
Si avvicinò a me. -Cos'hai detto?-
-Vaffanculo.-
-Ma vacci tu! Resterai qui da sola, buonanotte.-

Mi disse andando via e sbattendo la porta della mia stanza. Rimasi chiusa lì dentro, quella casa era troppo grande e il pensiero di stare da sola mi spaventava, quindi chiusi gli occhi e mi addormentai. Sentii sbattere la porta all'ingresso , mi avvicinai alla mia porta e sentii dei passi, aprii di poco la porta della mia stanza e vidi Justin con una ragazza che si baciavano appassionatamente e si dirigevano verso la sua  stanza. Richiusi la porta in fretta e tornai al mio posto, provai a chiudere occhio, ma le voci nell'altra stanza erano troppo forti. Ottimo inizio. Dopo un po' finalmente le voci si calmarono, ma avevo sete troppa sete. Aprii lentamente la mia porta e scesi in punta di piedi le scale, avevo molta paura, ho sempre avuto paura del buio e in quella casa c'era pochissima luce visto che erano appena le cinque di mattina. Aprii il frigorifero, poi aprii il mobile per prendere il bicchiere, era troppo alto, non ci riuscivo. Una mano si appoggiò al mio fianco e l'altra prese il bicchiere, mi voltai velocemente presa dalla paura, ma subito dopo mi accorsi che era Justin. 
-Mi hai fatta spaventare.- Dissi portando una mano al cuore.
-Scusa, non volevo spaventarti.- 
Mi rigirai e bevvi velocemente, poi feci per andarmene, ma Justin mi bloccò per il braccio.
-Scusa per i rumori, ma ti abituerai.-
Ci interruppe il rumore dei tacchi mentre scendevano le scale.
-Hey io ho finito qui.- Disse la ragazza.
-Ma Bieber, la tua ragazza non è gelosa?- Continuò poi.
-Tranquilla non sono la sua ragazza.- Le dissi passandole accanto e salendo le scale per tornare nella mia stanza.
Finalmente potevo dormire, mi sdraiai nel mio letto e poco dopo mi addormentai. Suonò la sveglia, non avevo praticamente le forze, ma dovevo alzarmi altrimenti avrei fatto tardi all'incontro con i mei compagni. Andai in bagno e mi feci una doccia veloce, poi infilai un jeans e una maglietta un po' larga sulla spalla, poi infilai le mie converse. Scesi al piano di sotto convinta di trovare Bieber già pronto, ma non c'era nessuno, così ritornai sopra per svegliarlo. Aprii lentamente la porta della sua stanza, poi mi avvicinai a lui e mi chinai per svegliarlo.
-Justin, devi vestirti, siamo in ritardo.- Gli dissi dolcemente.
-Oh ti prego lasciami dormire.- Mi rispose spostandomi.
-Non posso andarci da sola, altrimenti l'avrei già fatto.-
Si voltò verso di me, e mi guardò negli occhi, poco dopo abbassò lo sguardo sul mio seno, non mi ero resa conto che si era spostata la maglia e si vedeva tutto.
-Hai finito? Muoviti dai!- Rise, poi si alzò ed io uscii dalla sua stanza per farlo cambiare.
Ci mise più di mezz'ora. Lo vidi scendere le scale.
-Finalmente!- Gli dissi incrociando le labbra sotto il petto.
-Scusa, andiamo.- Prese le chiavi della macchina.
-Cioè hai intenzione di andarci con la macchina? Ma siamo vicinissimi.-
-Se vuoi andare a piedi, quella è la strada.-

Sbuffai poi lo seguii. Entrammo in macchina e poco dopo arrivammo, usammo quell'auto inutilmente.
Raggiunsi le mie amiche, non perché mi mancavano, ma volevo sapere con chi erano capitate.
-Allora ragazze con chi siete capitate?- Chiesi guardandole.
-Siamo capitate con delle ragazze, tutte ragazze.-
-E vi lamentate? Io sono capitata con un ragazzo.-

I sguardi delle mie amiche si illuminarono. 
-Davvero? Con chi?- Chiesero tutte in coro.
Mi girai ed indicai Justin.
-Porca troia, sei capitata con il tipo più figo della scuola, è amato da tutte, dicono che ogni notte scopa una ragazza diversa.- Disse una di loro.
-Si lo so, ieri è già venuta una ragazza.-

Si avvicinò Justin, e mi prese per il braccio.
-Vieni Belen, stanno chiamando le coppie.-
-Ma noi siamo gli ultimi, e io sto parlando con le mie amiche.-

Justin si girò e le guardò tutte, poi si soffermò su Nicole. Nicole è la più figa della mia classe.
-Non mi presenti le tue amiche?- Mi chiese poi continuando a tenere lo sguardo fisso su Nicole. Ormai l'ha presa come preda, e prima o poi me la ritroverò a casa sua.
-Ragazze lui è Justin, oh ma insomma fai da solo.- Dissi scocciata.
Justin si presentò, poi io cercai lo sguardo di Nicole e la chiamai verso di me, lei si avvicinò.
-Nicole stai attenta, Bieber ti ha adocchiata e di sicuro vuole portarti a letto.-
-E quindi? Qual è il tuo problema?-
Mi disse quasi arrabbiata.
-Nicole stai calma, volevo solo avvisarti mamma mia!-
Afferrai Bieber per il braccio,e lo tirai con me.
-Che cazzo stai facendo?- Mi chiese confuso.
-Ci hanno chiamati imbecille!-
Passai accanto alla prof e lei mi fermò.
-Signorina mi dispiace che lei sia capitata con un ragazzo, ma non c'erano più ragazze. So com'è il signorino..faccia attenzione.-
-Non si preoccupi.- Accennai un sorriso e poi raggiunsi Justin.
Eravamo gli ultimi, chiudevamo la fila, e non si sentiva un cazzo di quello che dicevano i prof, sentivo solo un continuo sbuffare di Justin.
-Senti la smetti o devo ficcarti la mia borsa in culo?- Dissi guardandolo in faccia.
Rise. Odiavo la sua risata, mi innervosiva. Mi tirò per il braccio. Oh ma insomma voglio tornare a casa intera!
-Dove stai andando?- Gridai.
-Tranquilla voglio farti vedere un posto.- 
Entrammo nel parco, oh ma guarda..non conoscevo i parchi. Passammo fra alcuni cespugli e lì vidi un bellissimo spettacolo.
-Ma questo posto è stupendo!- Dissi con gli occhi lucidi.
-Ti piace? Sai..vorrei portarci la tua amica Nicole.-
-Si, per poi scopartela?- Dissi.
-Qual è il tuo problema? E poi anch'io posso provare dei sentimenti per una persona.-
-Certo Bieber, certo.-

Mi girai e me ne andai, ma la fortuna non era dalla mia parte, mi incastrai con la maglia in un ramo, e non riuscivo a liberarmi.
-Justin!- Gridai.
-Che vuoi ora?- Mi rispose secco.
-Aiutami, mi sono incastrata.- 
Venne verso di me, poi si mise di fronte, iniziò a ridere, non era per niente divertente.
-Smettila cretino, e aiutami.-
Posò le sue mani sul mio petto, lo guardai male.
-Vuoi restare incastrata o vuoi che ti aiuti?- Aveva ragione, ma ciò non toglieva che si stava prendendo un bel "passaggio".
Poco dopo riuscì a liberarmi, ma la maglia si bucò, e si bucò proprio al centro.
-Adesso si che attiri i ragazzi con la maglia messa così.-
Lo guardai male, ma poi scoppiai a ridere anch'io. Alla fine era divertente.
Tornammo dai nostri compagni giusto in tempo.
-Bene ragazzi, per oggi è tutto potete tornare a casa.- Annunciò la prof.
Erano le tre del pomeriggio, e tornammo a casa. Arrivati a casa andai subito nella mia camera per cambiarmi, indossai dei pantaloncini corti, e una maglia lunga, poi legai i capelli in una coda disordinata. Poi scesi al piano di sotto, dove sentii Justin parlare al telefono.

Justin's chapter.
-Si va bene allora alle otto da me?-
-Yep brò, ci vediamo.-

Attaccai e poi mi girai verso la cucina, vidi Belen che prendeva qualcosa da bere, si era cambiata. Non mi dispiaceva affatto averla in casa, era una bella ragazza ma non faceva per me. Troppo verginella, troppo sulle sue, anche se me la sarei portata volentieri a letto. 
-Belen stasera dovrebbero venire dei miei amici qui, siamo tutti maschi. Ho provato a chiamare Caitlin per dirle di venire qui così magari ti faceva compagnia, ma non mi risponde.-
-Tranquillo, non è un problema, non ti darò fastidio, me ne starò nella mia stanza.- Disse accennando un sorriso. 
Mi passò accanto e salì le scale per andare nella sua stanza, la seguii con lo sguardo, aveva delle gambe che facevano invidia alle modelle. Mi misi sul divano e guardai un po' di tv aspettando che si facessero le otto.

Belen's chapter.
Tornai nella mia stanza e per pedere tempo chiamai i miei genitori, parlai con loro per due ore, mi mancavano tantissimo. Erano le cinque e decisi di fare un bel bagno rilassante, ogni tanto fa bene dedicarsi al proprio corpo. Rimasi immersa per un bel po' quando uscii mi resi conto che erano le sette e mezza. Mi rimisi i stessi vestiti di prima poi mi stesi sul mio letto, presi il mio pc e persi un pò di tempo. Sentii bussare alla porta d'ingresso, saranno gli amici di Bieber. Guardai l'orario, wow sono stati precisi. In un attimo sentii gridolini e cose del genere, stavano giocando alla play, madonna i ragazzi sono tutti uguali. La mia pancia si fece sentire, avevo molta fame, ma non volevo scendere sotto, magari avrebbe dato fastidio a Justin. La mia parcia si rifece sentire, oh al diavolo! Io ho fame. Scesi al piano di sotto cercando di non fare rumore, entrai in cucina e mi guardai intorno, ma perché in questa cucina i mobili sono tutti così alti, cioè io so di essere bassa ma questi mobili mi fanno sentire ancora peggio. Mi affacciai per vedere se Justin era libero, avevano smesso di giocare alla play, mi feci coraggio ed andai verso loro.
-Justin scusa se ti rompo, ma mi aiuteresti a prendere una cosa dal mobile?- Chiesi indicando la cucina.
-Certo.- Disse lui alzandosi dal divano. Mi sentivo gli occhi di tutti addosso, che fastidio.
-Cosa ti serve?- Chiese poco dopo.
-Vorrei una busta di patatine.- Dissi convinta. Mi sorrise, poi la prese e me la diede.
-Grazie, e scusa ancora.-
-Tranquilla.-

Salii nella mia stanza ma poco dopo mi ricordai che dovevo prendere anche da bere, così ritornai in cucina, ma mi fermai sulle scale perché sentii Justin e i suoi amici parlare di me.
-Chi era quella ragazza?- Chiese uno di loro.
-E' una ragazza italiana venuta qui per uno scambio culturale.- Disse Justin.
-E l'hai già fatto con lei?- Disse un altro.
-No, sarà una verginella.- Io una verginella? Oh ma fammi il piacere.
-Amico, ma l'hai vista bene?- Disse sempre lo stesso ragazzo.
-Si, e ha un fisico perfetto, ma non mi interessa.-
Mi feci coraggio e andai in cucina, presi da bere e poi chiusi violentemente il frigorifero.
-Ah Justin, non sono vergine.- Dissi gridando e facendo un occhiolino.
No, non sono vergine, la prima volta l'ho fatto con il mio ex, ma poi ci siamo lasciati perché lui voleva sempre farlo.
Rimasero tutti in silenzio. Mangiai le mie patatine nella mia stanza guardando un film, erano le undici, cazzo il tempo passa troppo in fretta. 
Sentii bussare alla porta, bloccai il film poi diedi il permesso di entrare. Vidi Justin entrare nella mia stanza.
-Quindi tu oggi hai sentito tutto?- Disse chiudendo la porta alle sue spalle.
-Si.-
-E quindi non sei vergine.-
-No, problemi?-
-No, la cosa mi facilita molto di più.-
Scoppiai a ridere.
-Non lo farei mai con uno come te.-
-Tu credi?-
-Si ne sono sicura.-
-Vedremo.-
-Ciao tesoro, torna a scoparti le tue troie.-
Dissi facendogli il gesto di andare via.
Finii di guardare il mio film, poi mi addormentai.




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Capitolo 3
*** sono un mostro! ***


Il giorno dopo avevamo giorno libero, quindi mi svegliai più tardi. Mi alzai dal letto e raccolsi i miei capelli in una coda, scesi al piano di sotto e presi del latte dal frigorifero. -Buongiorno.- Sentii dire alle mie spalle. Alzai la mano in segno di saluto senza girarmi.
-Non si usa guardare le persone in faccia?- Mi girai e Justin spalancò gli occhi.
-Perché mi guardi così?-
-Guardati nello specchio.-
-Justin non è divertente, nemmeno tu sei perfetto la mattina.-
-No, ma non è per quello, e comunque io si.-

Si girò e prese uno specchio poi me lo posizionò avanti al viso. Lanciai un urlo, il mio viso era gonfio, caldo, le mie labbra erano più gonfie di un canotto, ero un mostro. Misi le mani davanti al viso, poi pensai a cosa aveva potuto causare questo gonfiore. Mi alzai di scatto e aprii il cestino della spazzatura, presi la busta di patatine e iniziai a leggere tutti gli ingredienti, poi rigirai il pacchetto e mi accorsi che erano al peperoncino, ero convinta che fossero al pomodoro.
-Justin io sono allergica al peperoncino.- Dissi disperata.
-Okay calmati, vestiti andiamo in ospedale.-
Annuii e salii nella mia stanza, infilai un jeans in fretta e poi scesi giù. In dieci minuti arrivammo all'ospedale, mi fecero calmare perché stavo avendo una crisi di panico, poi mi diedero da bere della robaccia, e il viso sembrò sgonfiarsi di colpo. Uscii dalla sala, e avanzai verso Justin, che si alzò appena mi vide uscire.
-Come stai?- Mi chiese.
-Adesso bene, dio che spavento.-
-Devo dirti una cosa..-
-Dimmi.-
-Tu ieri mi avevi indicato l'altro pacchetto, quello al pomodoro ma io per farti uno scherzo ho preso quell'altro, ma non sapevo che tu fossi allergica.-

-Ma sei scemo?- Dissi spingendolo.
-Scusa, ti prego perdonami.-
-Vaffanculo.- 

Mi sentii bloccare per il braccio e rigirarmi subito.
-Ti prego scusa.- Mi disse guardandomi negli occhi.
-Hey i tuoi occhi sono tornati del loro colore normale, quindi sto iniziando a piacerti..- 
-Ma stai zitto.
- Dissi spingendolo e correndo via.
-Hey vieni qui, guarda che ti prendo!-
Arrivai fino alla macchina di Justin salva, non respiravo più.
-Ti ho presa!- Mi disse bloccandomi per le braccia.
-Troppo tardi, mi dispiace.-
-Peccato.-
Fece una faccia triste, poi salì in macchina e tornammo a casa.
-Hey stasera andiamo tutti da Christian, vieni anche tu?-
-Si okay.-
Dissi sorridendo.

Justin's chapter.
Presi il mio cellulare dalla tasca, poi mandai un messaggio a Christian.
'Stasera siamo da te. ;)'
'Viene anche la pupa?'
'hahah si'
'oh fantastico'
'tu sei pazzo brò'
'una botta e via..poi magari se ci sarà interesse continuerò a frequentarla'
'oh ti prego, smettila hahah'
'ma cosa ridi? solo tu puoi scopare le ragazze?'
'no, assolutamente..ma non credo che lei verrà con te.'
'davvero? e perché?'
'perché non sei il suo tipo'
'davvero? e chi è il suo tipo?'
'boh non lo so..'
'e allora zitto, vedrai..'
'okay fai come ti pare, ma dopo non rompermi i coglioni'
'tranquillo, a stasera ciao brò'

Posai il cellulare e mi stesi sul divano, accesi la tv e mi fermai su mtv.
-Belen!- Gridai.
-Che succede?- La sentii gridare mentre scendeva le scale.
-Guarda..perché non sei anche tu come quelle?-
-Chi quelle tipe che cacciano tutto fuori senza preoccupazioni?-
-Si, esatto.-
-Cambiati compagna, prendi Nicole al posto mio, lei ti accontenterà di sicuro.-
-Ma perché ce l'hai con lei? Che ti interessa?-
-Mi interessa invece! E' una mia amica e non voglio che soffra per colpa tua.-

Rimasi zitto, Nicole mi piaceva, ma forse lei aveva ragione, forse l'avrei usata per qualche notte e poi mandata via.
-Sensi di colpa Bieber?- La sentii dire sporgendosi verso di me.
La tirai e si sdraiò sul mio corpo. 
-Assolutamente no.-
-Lasciami.-

La strinsi ancora più forte al mio corpo, poi accenai un sorriso. Passarono cinque minuti.
-Per quanto ancora deve durare questa tortura?- Disse alzando la testa dal mio petto e guardandomi negli occhi.
-Fin quando non mi viene voglia di fare la pipì e allora sarai costretta ad alzarti.- Rise, poi risi anch'io.
-Ti prego, lasciami andare.-
-Molte ragazze della tua scuola pagherebbero per stare come stai tu adesso con me-
-Ma io non sono una delle tante.-
Mi aveva completamente chiuso la bocca dicendo quella frase, non avevo più nulla da dire, quindi la lasciai.
-Finalmente!- Disse stiracchiandosi. 
Mi alzai e le appoggiai le mani sui fianchi, poi la guardai negli occhi.
-Non è finita qua.-
Sbuffò, poi io andai nella mia stanza e feci una doccia.

Belen's chapter.
Presi il telefono e digitai il numero della pizzeria, ordinai un'unica pizza, solo per me. Subito dopo arrivò, e iniziai a mangiarla.
Sentii dei passi, e poco dopo vidi Justin venire verso di me.
-E a me? Io non devo mangiare?-
-Non conosco i tuoi gusti, quindi ho preso solo la mia.-

Si avvicinò e ne prese un pezzo, restai un attimo a bocca aperta, ma subito dopo mentre la stava mordendo gliela lanciai in faccia.
Scoppiai a ridere e lui rimase senza parole, per la terza volta.
-Sei una stronza!- 
-Modera i termini Bieber.-

Si pulì il viso e poi continuò a mangiarla, lanciandomi occhiatacce.


EEEEE TIP E TAP E TIPITITAAAP(?)
ok, sto leggermente sclerando. aaaalllora ecco il nuovo capitolo, visto che vi controllo skst, vedo che leggete la mia storia e poi vedo solo una recensione, mi fate deprimere c'è. lasciate una recensione vi voglio beneeeeeeee.
-Claudia.

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Capitolo 4
*** giochiamo a questo gioco. ***


Belen's chapter.
-Cos'hai da guardare?- Dissi continuando a mangiare.
-Ti odio.-
-Oh che coincidenza!-

Mi guardò poi sorrise.
-Adoro vedere i tuoi occhi normali.-
-Se non la smetti di dirlo ritorneranno neri.-
-Okay non lo dirò più.-
-Tieni.-

Gli posi altri due pezzi di pizza per farli mangiare a lui.
-E' uno scherzo? Mie li butterai addosso vero?-
-No tranquillo non farò nulla.-
-Grazie.-

Mi alzai e posai le mie posate nel lavandino, poi salii nella mia stanza, presi un libro ed iniziai a leggere. Mi rilassava leggere, mi lasciava entrare in un mondo tutto mio, dove nessuno poteva disturbarmi, ma a quanto pare invece un coglione mi doveva disturbare. Sentii un rumore e poi un urlo dal piano di sotto, scesi velocemente le scale.
-Che succede?- Dissi quasi gridando.
-Mi sono tagliato, che male.-
Vidi il bicchiere per terra, questo ragazzo è un coglione.
-Vieni qui.- 
Lo feci avvicinare, gli osservai la mano, non mi sembrava di vedere qualche scaglia di vetro o robe varie, lo guardai negli occhi, mi sembrava confuso.
-Tranquillo, vieni sopra, disinfettiamo e poi mettiamo una fascia.-
Annuì e salimmo insieme le scale per poi andare in bagno, presi dell'ovatta e ci misi del disinfettante poi iniziai a tamponare sulla ferita.
-Brucia.-
-Lo so, devi sopportare un po'.-

Presi una fascia e gli feci fare due giri attorno alla mano.
-Riesci a muoverla?-
-Sì.-
-Bene, cerca di non tenerla ferma, ma di fare attenzione.-

Annuì, poi iniziai a pulire tutto e a posare gli oggetti usati.
-Grazie.-
-Di nulla.-
Accennai un sorriso che subito dopo ricambiò.
-Io torno in camera, per qualsiasi cosa sai dove sono.- Continuai.
-Va bene.-
Tornai nella mia stanza e continuai a leggere il mio libro in santa pace, poi si fece pomeriggio e decisi di prepararmi. 
Mi buttai sotto la doccia lasciando scivolare quelle goccioline calde sul mio corpo.
Uscii dal bagno ed indossai l'intimo poi presi un vestitino nero che arrivava a metà coscia un po' a palloncino e la parte superiore era in merletto, presi le converse nere e le infilai. Asciugai i miei capelli e li stirai, poi mi truccai, nulla di comlicato, eyeliner, mascara e fard. Scesi al piano di sotto, e vidi Justin che cercava di prendere la bottiglia dal frigo.
-Chiedere un aiutino mai?-
Si girò verso di me, mi squadrò e poi mi sorrise.
-Mi aiuti?- 
Mi avvicinai e gli versai dell'acqua nel bicchiere, poi posai tutto.
-Sei pronto?-
-Si, possiamo andare.-

Prese le chiavi della sua macchina e uscimmo di casa.
Non era molto distante casa di Christian, e non vedevo l'ora di rivedere Caitlin, mi mancava tantissimo. Non so perché ma quella ragazza era dolcissima, e con poco riusciva a rendermi felice.
Arrivammo e uscii dalla macchina correndo verso Caitlin, l'abbracciai e lei ricambiò il mio abbraccio.
-Tesoro da quanto tempo.- Disse.
-Mi mancavi.-
-Anche tu. Vieni dai, entriamo.-
Entrai dentro e salutai anche Christian che mi squadrò molto attentamente.
Aspettammo le altre persone e quando arrivarono ci mettemmo seduti in cerchio in salotto.
-Hey ragazzi cosa vi va di fare?- Chiese Michael.
-Io propongo obbligo giudizio e verità, o il gioco della bottiglia.- Disse Brenda guardando dritto negli occhi Justin.
-Mmh io conosco un gioco più divertente, è molto simile al gioco della bottiglia, ma diciamo è un po' più carino. Ecco allora esiste una bottiglia, CAPITAN OVVIO, e la dobbiamo far girare, poi ecco non esiste la possibilità di scegliere cosa fare, ma esiste solo il bacio, si lascia girare la bottiglia per due volte e le due persone scelte dovranno baciarsi, anche se capiteranno persone dello stesso sesso, che ne pensate?- Disse una ragazza di cui non sapevo il nome.
-Ok- Dissero tutti in coro.
Non ero molto convinta, ma era un gioco e non mi sarei tirata indietro.
Girarono la prima volta la bottiglia e capitarono due ragazzi, o melgio una coppia di fidanzatini, che culo.
Ecco, la bottiglia girava, e bam, si fermò su di me. Deglutii rumorosamente, la fecero girare un'altra volta e si fermò su una ragazza.
Ci guardammo negli occhi, i ragazzi risero eccitati dalla situazione, mi alzai e lentamente mi avvicinai alla ragazza, le leccai il labbro e poi la baciai, un bacio completo senza problemi, ritornai al mio posto e tutti i ragazzi mi guardano con bocca ed occhi spalancati. 
La bottiglia girò e si fermò su Justin, la fecero girare un'altra volta e si fermo su di me. Lo guardai, era difficile per me baciarlo, ma era un gioco e dovevo farlo. Era di fronte a me, mi misi in ginocchio e lo guardai negli occhi, lo baciai sull'angolo della bocca, e poi gli diedi un piccolo morso sul labbro, lo sentii sorridere, alzai lo sguardo e lo guardai negli occhi, appoggiò una mano sul mio viso e avvicinò le sue labbra alle mie per poi farle combaciare, fu un bacio lungo ed intenso.
-Hey ragazzi basta così.- Ci interruppe una voce.
Ridemmo entrambi e tornai al mio posto. Decidemmo di smettere di giocare.
-Hey Belen ti va di venire sul terrazzo con me?- Mi chiede Christian.
Annui e lo seguii. Si fermò avanti ad una stanza e mi fece entrare, poco dopo chiuse la porta a chiave e mi cinse i fianchi con un braccio.
Riaprii la porta ma mi bloccò e rimase socchiusa.
-Tranquilla.-
-Christian smettila.-

Inziò a baciarmi il collo, e a toccarmi il seno. Poco dopo misi a fuoco su quello che stava succedendo e lo spinsi, tornai giù e andai via senza salutare nessuno.
Arrivai a casa e mi buttai sul letto, pensai alle sue mani sul mio corpo, non me lo sarei mai aspettata da lui. Sentii sbattere la porta ed uscii dalla stanza per vedere chi era, vidi Justin abbastanza teso e teneva i denti stretti. 
-Cos'hai da guardare?- Mi chiese poco dopo.
-Io, ecco io, nulla.- Balbettai.
Mi passò accanto ed entrò nella sua stanza, lasciandomi sola su quelle scale.



HEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEY SEXY LADIES.
eccomi qua, ho aggiornato, ho cercato di farlo abbastanza lunghetto, spero vada bene. fatemi sapere un kizzzzzz.
-claudia.

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Capitolo 5
*** scusa, scusa. ***


Belen's chapter.
Ritornai nella mia camera continuando a piangere, invece di aiutarmi quel coglione mi dava addosso, non vedo l'ora di tornare in Italia, anche se lì non era perfetto almeno era molto meglio di stare qui.
Mi squillò il cellulare, tirai su con il naso poi risposi.
-Pronto?-
-Belen, oddio mi dispiace tantissimo è un coglione, perdonalo ti prego.-

Era Caitlin, riconobbi la sua voce.
-Dovrebbe essere sotto casa tua, non ti farà nulla..vuole solo scusarsi.-
-Va bene.- Dissi cercando di prendere fiato.
-Ciao piccola, e scusa ancora.-
Feci un piccolo verso, e attaccai. Tolsi le mie scarpe, e uscii da quella casa cercando di fare meno rumore possibile.
Vidi Christian dare dei piccoli calci contro la ruota della sua macchina, mi avvicinai lentamente e gli lasciai dei piccoli colpetti sulla spalla. Lui si girò di scatto, e la prima cosa che notai furono le sue labbra sanguinanti e il suo naso sanguinante.
-Che cosa ti è successo?- Chiesi cercando di asciugarmi le lacrime.
-Nulla, sono andato a sbattere contro la porta, sto bene. Tu piuttosto, come stai? Mi dispiace tantissimo, sono un coglione.-
-Tutti commettono errori, cancelliamo tutto, okay?-

Christian finalmente alzò lo sguardo, mi sorrise per qualche secondo, poi spostò lo sguardo un po' più in alto, ed il suo sorriso scomparve. Mi girai, ma non capii cosa stava guardando, non c'era nulla da guardare.
-Grazie.- Disse poco dopo.
Mi rigirai e lo guardai negli occhi. -Di nulla..-
-Posso abbracciarti?- Mi chiese poco dopo.
Annuii poi ci abbracciammo.
-Vai che è tardi, buonanotte, e grazie ancora.-
-Buonanotte anche a te, di nulla.-

Rientrai in casa e quando richiusi la porta, mi accorsi che Justin era in cucina. Lo ignorai e continuai a camminare.
-Scusa.- Sentii poco dopo.
-Per cosa?- Dissi aspettando una sua risposta.
-Lo sai..-
-Dillo.-
-Per essermi cmportato così, sono un cretino mi dispiace.-
-Fa nulla.-

Continuai a camminare, poi mi bloccò dal polso.
-Ti prego, mi dispiace.-
-Ti ho già scusato, basta così.-

Mi slacciai la sua mano dal mio polso e me ne andai nella mia stanza, presi il mio pigiama e mi buttai sotto la doccia, finalmente ero sola, io ed i miei pensieri.
Riesco a perdonare sempre tutti, sono così sbagliata.
Mi asciugai e infilai la mia felpona come pigiama rimanendo con delle coulotte, poi feci una treccia disordinata e sistemai le mie cose nel bagno.
Uscii dal bagno e trovai Justin seduto sul mio letto.
-Cosa ci fai qui?-
-Io.. scusa.-

Si alzò e andò via nella sua stanza lasciandomi confusa.


Justin's chapter.
Entrai nella mia stanza e mi buttai sul mio letto, poi presi il mio cellulare.
'scusa brò, non volevo farti male.'
'fa niente..'
'è che l'ho vista scappare via, ed è un po' responsabilità mia proteggerla..'
'tranquillo, si vede che ti piace.'
'ma sei scemo? non mi piace.'
'sisi certo.'
'a me interessa solo portarmela a letto, basta.'
'come vuoi..'
'infatti. buonanotte.'
'ciao'

Come poteva pensare che a me piacesse quella? Presi una sigaretta dal cassetto, ed iniziai a fumare, liberando la mia mente. 
Non fumavo quasi mai, ma in quest'ultimo periodo non riesco a farne a meno.
Sentii bussare alla mia porta, mi girai e vidi la sua figura appoggiata alla porta.
-Hey- Sussurrai, facendole segno di avvicinarsi.
Si mise seduta accanto a me incrociando le gambe.
-Posso?- disse poco dopo indicando la sigaretta.
Guardai prima la sigaretta, poi lei. Gliela porsi, lei fece un tiro e fece uscire il fumo lentamente.
-Hai mai provato a fumare a due?- La guardai confuso.
Ispirò del fumo poi spense la sigaretta, e mi girò il viso verso lei. Mi fece aprire di poco la bocca, e poi cacciò il fumo.
Sentivo il suo sapore mischiato a quello della sigaretta, era una bella sensazione. Sorrisi senza accorgermene. Le accarezzai il viso, poi guardai le sue labbra carnose, e i suoi occhi ghiaccio. Feci scivolare la mia mano sul suo fianco, e poco dopo lei era sotto il mio corpo. Mi lasciava fare, come se volesse anche lei.
-Aiutami a dimenticare tutto di questa giornata.- Mi disse poco dopo.
Annuii, poi sorrisi. Scesi a baciarle il collo, poi risalii e feci combaciare le nostre labbra. 
Accadde tutto in poco tempo, fu tutto molto delicato e dolce.

Belen's chapter.
Mi risvegliai la mattina dopo nel letto di Justin consapevole di quello che avevo fatto.
A me non interessava lui, e io non interessavo a lui, quindi era perfetto così.
-Buongiorno.- Sussurrai.
-Buongiorno anche a te.-
Mi alzai dal letto ed infilai i miei vestiti, poi scesi al piano di sotto per fare colazione, oggi mi aspetterà una lunga giornata.


MI FACCIO SCHIFO DA SOLA.
sono in ritardo, uccidetemi. ma quest'anno rischio la bocciatura a scuola, e non ho mai tempo.
aiutaaaatemi, a voi come va con la scuola? spero bene.
scappo, è cortissimo lo so.
ciau bellezze, e scusatemi ancora.
-claudia.

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Capitolo 6
*** Non mi sfidare ragazzina. ***


Belen's chapter.
Presi dei biscotti e del latte e feci colazione, poco dopo spuntò Justin dalle scale e notavo che mi stava fissando.
-Cos'hai Bieber una paresi facciale?- Rise poi passò una mano fra i suoi capelli, stava cercando di sedurmi? Mi dispiace per lui, ma non mi faceva nessun effetto.
Si mise dietro di me e appoggiò una mano sul mio fianco, poi mi baciò il collo.
-Che ne dici di ripetere quello che abbiamo già fatto?- Disse sospirando sulla mia pelle.
-Dico che sarà possibile solo nei tuoi sogni, preparati o arriveremo in ritardo.-
Mi alzai e lo spinsi di poco per poi andare nella mia stanza per farmi una doccia veloce ed indossare qualcosa di accettabile per continuare il nostro 'percorso scolastico'.
Scesi al piano di sotto e stranamente Justin era già pronto.
-Hai qualche appuntamento?- Chiesi scherzosamente. 
-Non mi pare di averti chiesto qualcosa, che succede.. sei già gelosa?-
-Oh canne a prima mattina signor Bieber?-

-Come mai questo atteggiamento con me, signorina?-
Non risposi, non lo sapevo nemmeno io, mi andava di rispondergli così, lui non mi stava a genio, e sinceramente non vedevo l'ora che finisse questo stupidissimo viaggio.
Rangiungemmo i nostri compagni e finalmente potevo staccarmi un po' da quel ragazzo con cui vivevo ormai una seconda vita.
-Come va con Justin?- Mi chiese una mia compagna.
-Una meraviglia- Risposi ironicamente. 
Scoppiò una sua risata e poi le spiegai come stavano le cose. Quando le dissi quello che era successo ieri sera per un attimo mi pentii, non avrei dovuto dirlo, ora l'avrebbe saputo tutta la scuola, ero la nuova puttana di Justin Bieber. Ammetto che il ragazzo ci sa fare, e non poco. 


'le sue mani mi sfioravano i fianchi, un tocco freddo, ma delicato. la sua bocca baciava ogni centimetro della mia pelle, respirando a fatica.'

Mi ricordai di quel momento e istintivamente mi morsi un labbro.

'ero su di lui, gli sfilai la maglietta ed iniziai a baciargli il petto, arrivai fino al suo collo, sorrisi e lui mi incitò a fare di più. continuai a baciarlo, ma questa volta scendendo verso il basso, mi fermai accanto all'elastico dei suoi boxer, lo tirai con le labbra e lui incurvò la schiena e alzando il bacino verso l'alto mi incitò ad andare avanti.'

Cercai di fermare quei pensieri, e per mia fortuna ci riuscii, anche grazie alla prof che continuamente mi chiamava.
Entrammo in una sala, era enorme e piena di sedie.
-Bene ragazzi mettetevi in coppia con i vostri coetanei, e guardatevi negli occhi.-
Oh perfetto non potevo desiderare altro. 
Justin si avvicinò sorridente a me e si sfilò gli occhiali per poi farmi un occhiolino. Guardai verso l'alto, poi feci roteare gli occhi.
-Bene allora, sappiamo che questo non ha nulla a che fare con questo viaggio, ma dobbiamo assolutamente sapere come vi trovate fra di voi, quindi a turno il notro professore passerà fra di voi e a turno uno di voi due dovrà dire i difetti dell'altro.-
Chi mi sta facendo tutto questo da lì sopra? Pensai.
Era arrivato il nostro turno.
-Tocca a voi.- Disse l'uomo sulla trentina.
-Inizia tu.- Disse poi indicando me.
Sentivo che avevo tutto nelle mie mani, ora potevo finalmente dire tutto quello che pensavo.
-Quanti ne posso dire?- Chiesi all'uomo.
-Cinque.-
-Va bene, inizio.-
Inspirai e poi feci uscire tutta la rabbia che avevo dentro.
-Antipatico, orgoglioso, presuntuoso, scostumato, sfacciato.-
L'uomo annuì e poi scrisse tutti gli aggettivi che avevo detto.
-E' il tuo turno giovanotto.-
Justin mi guardò negli occhi e sorrise convinto.
-Testarda, bugiarda, stupida, bipolare, permalosa.- 
Incrociai le braccia sotto il petto, e corrugai la fronte.
-Non è vero!- Dissi innervosita.
-Vedi? Sei permalosa! Non accetti il giudizio di nessuno, sei una bambina viziata.-
L'uomo si allontanò nel frattempo lasciandoci discutere.
Dopo quelle sue parole gli rirai uno schiaffo in pieno viso, poi mi rigirai ma lui mi bloccò per il braccio, e mi rigirò verso lui.
-Mi stai decisamente facendo innervosire ragazzina.-
-Fanculo.-

Justin mi tirò uno schiaffo, ma fortunatamente i professori fermarono all'istante la discussione.
Entrai nel bagno per guardarmi allo specchio, Justin mi aveva fatto davvero male, non era un semplice schiaffo come quelli che ti danno le mamme quando le fai innervosire, era uno schiaffo fortissimo, con tutto il dolore al suo interno, sicuramente si sarebbe fatto un livido. Uscii dal bagno e chiesi alla prof se potevo tornare a casa, e lei acconsentì.
Uscii da quella sala e a passo veloce ritornai a casa, ero sola, completamente sola. Chiamai Christian, sicura di trovarlo a casa visto che oggi non c'era. 
-Pronto?-
-Chris, sono io Belen, ti va di farmi un po' compagnia a casa?-
-Va bene, ma non sei andata con la tua classe?-
-Vieni, e così ti spiego tutto.-
-Arrivo, dammi cinque minuti.-
-Va benissimo, a dopo.- 

Attaccai, e andai a cambiarmi per stare più comoda. Indossai dei pantaloncini con una canotta e rimasi a piedi scalzi, legandomi un po' i capelli in una coda.
Bussarono alla porta ed io andai ad aprire in fretta.
-Hey-
-Ciao Chris.-

Mi guardò per un secondo poi appoggiò la sua mano sul mio viso delicatamente.
-Cosa ti sei fatta?- Mi chiese preoccupato.
-Vieni, entra ti spiego tutto.-
Feci entrare Christian e lo portai nella mia stanza, non volevo che Justin ci vedesse, almeno se era nella mia stanza potevo evitare altre discussioni.
Mi misi sul mio letto sedendomi a gambe incrociate, poi feci segno a Christian di raggiungermi.
-Allora?- Disse.
-E' stato Justin.- Dissi secca, senza paura, senza far scendere nessuna lacrima.
-Cosa?!- Gridò Christian.
-Sì..-
-Non ci credo, non può..lui..no.-

Gli spiegai come era andata la giornata passo per passo, e la sera gli chiesi se gli avrebbe fatto piacere restare con me, e lui accettò senza nessun problema. 
-Cosa ti va di mangiare?- Chiesi a Christian che era concentrato a guardare la tv.
-Oh sì Christian anche a me va bene, grazie per la risposta eh!- 
-Scusa, ero concentrato.. pizza?-
-Va bene, vada per la pizza.-

Chiamai e dopo cinque minuti arrivarono le nostre pizze. Di Justin non c'erano tracce, ed era meglio così. 
Christian continuava a mangiare la sua pizza a bocca aperta sapendo che a me dava fastidio. 
-Christian per favore, potresti smetterla?-
-No.- Disse a bocca piena.
Presi il mio cuscino e glielo buttai dritto in testa, poi salii sulle sue spalle aggrappandomi come un panda.
-Smettila o giuro che ti strozzo.-
Christian in tutta risposta si rigirò su se stesso facendo mettere me sotto e facendomi il solletico.
-Mi arrendo ti prego, mangia come vuoi.-
Christian si fermò, ma iniziò a ridere, sicuramente era per la mia faccia in quel momento. 

-Belen?- Sentii una voce dal piano di sotto, e dei passi avvicinarsi.
La porta si aprì di scatto e avanti ai notri occhi c'era Justin che ci guardava entrami spostando lo sguardo velocemente.
-Christian potresti uscire un secondo?- Chiese Justin non molto calmo.
Christian annuì, e poco dopo uscì dalla stanza facendomi un occhiolino per rassicurarmi. Justin chiuse la porta e si avvicinò a me, io indietreggiai fino ad arrivare a toccare il muro con le spalle.
-Come ti è venuto in mente di darmi uno schiaffo oggi?- Sussurrò sulle mie labbra, afferrando con una mano il mio viso.
-Potrei farti la stessa domanda.- Risposi fredda.
-Ascolta, io non voglio arrabbiarmi con te, ma tu non mi lasci scelta. Sei irritante, fastidiosa, sei in un certo senso strana.-
-Grazie.-

Sorrise. -Mi dispiace per averti fatto questo livido, non era mia intenzione.- Rallentò la presa sul mio viso allonanandosi di qualche centimetro.
Non risposi, il suo gesto di sicuro non sarebbe passato inosservato per me. Era una cosa fatta e non si poteva tornare indietro. 

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ciao bellezze, si sono viva ancora. 
ho cercato di farlo abbastanza lunghetto, dovrei aggiornare anche le altre due storie, ho aggiornato prima questa perché è quella che mi sta più a cuore, ma dettagli.
comunque spero mi perdoniate un giorno, e spero vi piaccia.

-claudia.

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Capitolo 7
*** vaffanculo Justin. ***


Belen's chapter.
-Sai Justin anche a me dispiace avere questa macchia sul mio viso, ma non posso fare nulla per toglierla, quindi non credo ci sia un modo per tornare indietro.-
-Ma ti ho chiesto scusa!-
Disse alzando la voce.
-Justin vaffaculo. Tu e le tue fottute scuse, insomma io sono un'estranea e tu mi stai trattando come se fossi tua sorella.-
A quelle parole Justin si irrigidì.
-Non mettere in mezzo mia sorella, puttana.- Gridò spingendomi.
Sentii la porta aprirsi e la figura di Chris avvicinarsi a noi. Christian spostò Justin e cercò di farlo calmare, io rimasi in silenzio nella mia camera, aspettando.
Pensai più volte al perché di quella sua affermazione. Era così importante per lui sua sorella? Perché? Quel ragazzo era stressante.
Poco dopo entrò Christian nella mia stanza, si avvicinò a me e mi accarezzò.
-Tutto bene?- Mi sussurrò. Annuii.
-Sicura?-
-Sicurissima.-

Mi prese la mano e mi fece alzare, poi mi abbracciò.
-Grazie..- Sussurrai.
-Di nulla piccola.-
Sorrisi poi mi staccai lentamente.
-Dormiamo?- Gli chiesi.
-Come vuoi..-
Preparai il letto, poi mi infilai e le braccia di Chris mi avvolsero facendomi sentire protetta nonostante fosse un amico di Justin. Christian per me era come un fratello, un migliore amico, non so come avrei fatto senza di lui, insomma è così dolce..nonostante quello che abbia provato a farmi è sempre stato gentile. Quella domanda mi rimbombava sempre nella testa..perché Justin aveva fatto così?
-Chris..- Lo chiamai dolcemente.
-Mmh..- Sussurrò.
-Cos'è successo alla sorella di Justin?-
Silenzio. Nessunò dei due parlò. Stavo aspettando una sua risposta.
-Belen..io non posso dirtelo.-
-perché?-

Mi girai verso di lui continuando a tenere le sue braccia sui miei fianchi e le gambe incrociate.
-Justin non vuole parlarne con nessuno..-
-Non lo saprà.-
-Non posso davvero, cerca di capire..-

Annuii, e lasciai perdere accoccolandomi al suo petto, poco dopo mi addormentai.


Justin's chapter.
Non mi importava più di lei e delle sue stronzate.
E' una ragazzina, non doveva permettersi di mettere in mezzo mia sorella, non lei. 
Mi alzai dal letto e spensi la sigaretta prendendo poi il portafogli dal mio jeans e sfilando la foto di mia sorella.
Mi mancava così tanto..eravamo sempre insieme, sempre uniti. Quello stupido cancro ci ha divisi.
Avrei fatto di tutto per lei, avrei dato la mia anima, tutto. 
Eravamo come due gemelli, non ci staccavamo mai, era una stronza assurda certe volte, ma era sempre mia sorella, e nonostante tutto non potevo non difenderla, e perdonarla.
In alcuni tratti Belen me la ricorda..I suoi occhi sono così uguali, è stressante per me. E' come avere mia sorella, è come tornare indietro nel tempo.
Posai la foto al suo posto e mi buttai sul letto cercando di dormire, ma nulla, non ci riuscivo. 
Ero confuso, dispiaciuto, arrabbiato, nervoso, impaurito.
Avevo paura che Christian potesse farle qualcosa, dopotutto la prima volta non si è preoccupato, e nonostante non mi importi nulla di lei non voglio finire nel guai per colpa di qualche coglione che ci prova con lei. 
Ero confuso perché non sapevo come comportarmi.
Ero dispiaciuto perché non avrei dovuto reagire così, infondo lei non poteva sapere..
Ero arrabbiato perché lei riusciva sempre a tenere l'ultima parola e a mettermi in riga. Era forte. Una prova per il mio carattere.
Ero nervoso perché non sapevo quale sarebbe stata la sua reazione domani mattina.
Non mi piaceva quella situazione. Non poteva capitarmi un ragazzo? Perché proprio a me una ragazza? Perché proprio lei. Lei e il suo stupido carattere.
E' strana..bipolare. Mi odia, poi mi sorride, poi è dolce, poi è arrabbiata. Mi dà del filo da torcere e non va affatto bene. Nessuno qui mi ha mai dato ordini, e nemmeno lei doveva. 
Chiusi gli occhi sospirando e dopo un po' mi addormentai.
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I know, uccidetemi.
sarà passato un mese? probabile. mi faccio pena da sola. ho trovato solo oggi il tempo libero per scrivere, e chiedo scusa mille volte.
non è lungo..anzi è abbastanza corto ma il tempo è poco e non riesco mai a scriverla per bene, perdonatemi.
buona lettura e scusate ancora, a presto.
ciao beibi.



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