Megumi, come Benedizione

di Free_Soul
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Cap. 1 ***
Capitolo 2: *** Cap. 2 ***



Capitolo 1
*** Cap. 1 ***


Cap. 1 
 
Guardai fuori dal finestrino, la pioggia che scrosciava rumorosamente sui vetri della finestra.
Che palle. Mi sarei inzuppata da capo a piedi solo per un fottutissimo pacchetto di sigarette. L’idea di rinunciare almeno per quel pomeriggio al narcotico tra i polmoni mi sfiorò allettante. Molto allettante.
E infatti, due minuti dopo ero già sotto casa diretta verso il tabaccaio ad inzupparmi da capo a piedi per andare ad accorciarmi la vita. Pagando, per giunta.
Fumare, per me era l’atto più estremo di masochismo che potesse esistere.
Eppure, era l’unico cosa che mi evitava crisi nevrotiche o attacchi di depressione durante la giornata. Avete presenti quei momenti di stress più totale, dove vorreste mandare a quel paese tutto e tutti senza un buon motivo? Ecco, io vivo questi momenti costantemente, e non perché sia stressata o quant’altro.
Anzi, conducevo una vita pure troppo tranquilla.
E’ questo mondo di merda, che mi fa odiare qualsiasi cosa lo riguardi, senza esclusioni. Al telegiornale non si sentivano altro che notizie riguardanti criminali colpevoli di atti disumani, lasciati in libertà per mancanza di prove.
La sera, non potevi uscire di casa senza avere la paura di incontrare qualche malintenzionato pronto a derubarti, nella migliore delle ipotesi.
Nessuno faceva mai niente per niente. C’era il menefreghismo più totale.
Era uno schifo. Lo schifo più totale.
I miei, mi hanno abbandonato alla prima occasione in uno squallido orfanotrofio senza farsi più sentire.
Ho riposto sempre la fiducia in persone sbagliate.
Recentemente, sono stata violentata dal mio ex che non ne voleva sapere di sparire.
Questo mondo, mi aveva fatto passare la voglia di vivere.
Ed ecco perché, senza la mia quotidiana dose di sigarette, probabilmente mi sarei ridotta a sniffare lo zucchero di canna.
Restai a fumare per buona parte del pomeriggio, in tuta da casa seduta su una sedia con i piedi poggiati sul tavolo.
Amavo poggiare i piedi su qualche superficie piana rialzata. Compreso in macchina. Avevo fatto incazzare molte persone per aver messo i piedi sul cruscotto della loro quattroruote. Ma chissà perché, era una mia specialità far incazzare la gente.
Anzi, lo sapevo perché. Semplicemente, perché ero insopportabile.
A malapena riuscivo a reggermi io davanti lo specchio.
Un metro e sessantadue di altezza, occhi verdi, capelli lisci e rossi corti fino alle spalle, accompagnati da un sorriso sprezzante, battute sarcastiche e tanta materia grigia utilizzata solo per risolvere cruciverba e quiz televisivi.
Aggiungeteci pure il fatto che perdevo le staffe per un non nulla.
Insomma, avete presente quelle ragazze dolci, simpatiche, innamorate dell’amore?
Ecco, io con loro non c'entro un cazzo.
Trovai il telecomando proprio a portata di mano, quindi decisi di accendere la televisione.
 
 Thomas Michael, noto per aver fatto strage lo scorso giovedì di ben undici ragazzi tramite armi contundenti, è appena morto questa mattina per arresto cardiaco, probabilmente per opera di Kira. Al momento, non ci sono altre … 
 
Spensi subito la tv al sol sentire nominare quel nome.
Mi faceva ribrezzo.
Un povero idiota convinto di poter cambiare il mondo facendo fuori tutta la feccia che riportavano sui notiziari. Non capiva che non ce l’avrebbe mai fatta a farli fuori tutti? E poi, a che scopo? Non c’è bene senza male. E’ la legge degli opposti.
Non ci si accorge dell’uno senza aver prima incontrato l’altro.
Il male sarebbe sempre esistito. Era inutile contrastarlo.
Odiavo tutta la spazzatura che popolava il mondo si, ma non mi sarei mai sognata di farla fuori tutta. Chi ero in fondo io, per potermi permettere di giudicare la gente?
Kira era soltanto un pazzo.
Dopo aver spento la tv, feci la stessa cosa con la sigaretta che avevo tra le dita.
Mi alzai pigramente, andando verso il frigo a preparare la cena. E con cena intendevo aprire una vaschetta di gelato da portare a letto facendo zapping col telecomando.
Che vita monotona.
Che noia mortale.
Non feci in tempo a pensarlo che qualcosa sembrò rianimare la serata.
Qualcosa irruppe nella stanza dalla finestra, colpendomi dritta in testa.
-Ma che diamine .. ?-
Mi precipitai dritta fuori dalla finestra a cercare l’idiota che aveva scaraventato un oggetto ancora non identificato dalla mia finestra. Non fu difficile trovarlo, urlava come un pazzo sul marciapiede, scappando da chissà che cosa.
Fortunatamente, la finestra era aperta, visto che aveva smesso di piovere, altrimenti mi sarei ritrovata il vetro rotto in mille pezzi, e la si che avrei sbroccato sul serio.
Mi avvicinai all’oggetto in questione: un quaderno nero, con su sopra incise due parole: Death Note.
 
Ma che mi è saltato in mente?
Correre in giro per la città nel cuore della notte?
E per giunta, con un arma letale dentro la borsa. Complimenti Megumi, questa volta hai avuto proprio una splendida idea.
 
Sfogliai quel quaderno incredula, sempre più scioccata man mano che leggevo tutte le istruzioni per usarlo. Ormai non c’erano più dubbi: ecco come faceva Kira ad uccidere, ecco in che modo aveva intenzione di cambiare il mondo.
 
Per quanto fossi sconvolta, uscire correndo fuori di casa, non avrebbe di certo portato nulla di buono.
Un’idiota, ecco come mi sentivo.
E alla fine, chi mi assicurava che scrivendo semplicemente il nome di una persona su quelle pagine, avrei effettivamente ucciso qualcuno?
Magari era semplicemente uno scherzo di pessimo gusto ispirato a tutto il casino che stava succedendo.
Suonava troppo assurdo. Anzi, ridicolo.
Forse, avrei fatto meglio a infilarmi sotto una bella doccia calda per darmi una calmata. O almeno un contegno. Mi sono sempre definita una persona razionale.
E invece mi ero ritrovata a scappare di casa per quello che probabilmente era un stupido scherzo. Alla faccia della razionalità.
Girai i tacchi, imboccando la via per ritornare a casa.
-Megumi!-
No.
Non è possibile.
Non può essere …
Mi afferrò per un braccio, costringendomi a girarmi.
Si, era proprio lui. L’uomo che mi aveva violentata.
-Ma tu cosa diamine vuoi ancora da me?! – mi divincolai, riuscendo a sfuggire alla sua presa.
-Non è ovvio? Voglio solo farti felice, ma non posso riuscirci se tu mi allontani … -
-Mi hai violentata, brutto bastardo! E parli ancora di certe stronzate ?!-
-Su via, Megumi, è una parola grossa quella, l’ho fatto solo per renderti felice … -
-Tu sei pazzo! Sta lontano da me!- gli urlai contro in preda al panico, ignorando che così facendo l’avrei solo fatto imbestialire di più.
Ottenni l’effetto desiderato: sfoderò fuori un coltellino, il viso contorto in una smorfia di dolore.
In preda al panico, non seppi più cosa fare.
Non so come diavolo mi è venuto in mente, di tirare fuori quel tarocco in un momento come quello. Ma sentii che quella era l’unica speranza a cui potevo aggrapparmi.
Scrissi in fretta e furia il suo nome sulla prima pagina, appena sotto uno che non feci in tempo a leggere.
-Cosa cazzo credi di fare, eh?- mi urlò, strappandomi il quaderno dalle mani.
Stava cominciando veramente a dare i numeri.
Ma non dovetti aspettare molto.
Dopo esattamente quaranta secondi, eccolo lì, davanti a me, che si contorceva per il dolore al petto, per poi accasciarsi a terra privo di sensi, morto.
L’avevo veramente … Ucciso?
 
Mi portai le mani tra i capelli, cercando di convincermi di essermi sognata tutto.
Eppure il quaderno era lì, sopra il tavolo, davanti i miei occhi.
E il cadavere del mio ex a pochi isolati da casa mia.
Avevo afferrato il Death Note ed ero subito corsa a casa.
La prima cosa che mi era venuta in mente, una volta rincasata, era quella di andare dritta dalla polizia, e consegnare il quaderno ad Elle.
Il caso Kira si sarebbe finalmente risolto, o almeno avrei aumentato il ritmo delle indagini una volta fatto sapere al mondo come Kira riusciva ad uccidere.
Ma il pensiero lasciò la mia mente, così com’era arrivato.
In fondo, quel quaderno mi aveva salvata la vita.
E avrebbe potuto salvarla a molte altre persone.
Con la morte di pazzi psicopatici come quello che avevo appena ammazzato.
Forse … Se avessi cominciato anche io a giustiziare i criminali ancora a piede libero, avrei permesso a molte persone di vivere più a lungo.
E alla fine, cosa avevo da perdere? Non avevo una famiglia, un lavoro, e tantomeno persone tanto vicine da potersi definire “amici” …
Avevo perso la voglia di vivere, e tantomeno avevo uno scopo nella vita.
Forse era proprio quello il mio destino. Forse grazie al Death Note avrei trovato uno nuovo scopo per vivere.
Nessuno si sarebbe accorto se avessi cominciato a giustiziare criminali per conto mio, nessuno avrebbe avuto modo di risalire a me.
Avrebbero tutti pensato che fosse opera di Kira.
Ma prima di iniziare questa follia, dovevo sapere molto di più su questo quaderno.
Da dove veniva per esempio.
Pensai di fare alcune ricerche, ed iniziare almeno la settimana successiva.
Ma non ce ne fu bisogno.
-Salve, umano –
 
 
 
 
Note dell’autrice:
Lo so, lo so, è una pazzia iniziare una nuova storia con altre due in corso, ma proprio non ce la facevo a tenere quest’idea per me :3!
Mi è venuta l’altro giorno ascoltando “Smooth Criminal” ( vai a capire cosa mi passava per la testa in quel momento u.u )
Per qualsiasi chiarimento sono disponibile per ogni domanda, e non serve che mi raccomandi di lasciarmi un commentino su cosa ne pensiate di ciò che avete appena letto ;)
Alla prossima!
 
Free_Soul 

Ps: Titolo provvisorio

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Capitolo 2
*** Cap. 2 ***


Cap. 2
 
-Salve, umano –
Neanche mi ero accorta della “cosa” che si era materializzata in camera mia senza neanche che me ne accorgessi.
Il tono glaciale con cui mi aveva salutata mi fece venire dei brividi lungo la schiena, e non solo quello. Neanche l’aspetto era molto rassicurante.
Sicuramente, non era umano.
-Chi sei?- domandai a bruciapelo, non riuscendo a nascondere quel filo di incertezza che trasudavo da tutti i pori. Evitai di chiedere cosa era.
-Il mio nome è Rem. E sono uno Shinigami – rispose con la stessa freddezza di prima.
-Shinigami? – ripetei esterrefatta.
Ma del resto, cosa c’era da meravigliarsi? Se esisteva un quaderno capace di uccidere conoscendo solo il nome e il volto di una persona, non vedevo perché non dovesse esistere anche un Dio della Morte.
Ripresi un tono calmo e pacato, imitando il suo.
-Immagino che quello sia tuo- continuai, indicando il quaderno poggiato sul tavolo.
-No, era mio. Ora appartiene a te –
-A me? Intendi dire che non sei venuto a riprenderlo? – domandai.
-Esattamente. A meno che tu non voglia rivendicarne il possesso. –
Riflettei un minuto. Davvero non c’era alcun prezzo da pagare?
-Quindi ora posso ritenermi proprietaria del quaderno e farne quel che voglio, giusto?- cercai conferma.
-Si, come ti ho già detto, quel quaderno ti appartiene. Puoi utilizzarlo come meglio credi. Io resterò con te fino a quando morirai oppure deciderai di rinunciare al possesso del Death Note. Ma non interferirò in alcun modo con le morti, ne a tuo favore ne a tuo sfavore –
 Perfetto. Esattamente ciò che volevo sapere.
-Molto bene. Beh, è un piacere fare la tua conoscenza Rem. Io mi chiamo Megumi, Megumi Harada- dissi cordialmente, accennando un sorriso.
-Posso sapere perché usi un falso nome? –
Rimasi di sasso per qualche secondo. Come diavolo faceva a saperlo?
-Non ho mai usato il mio vero nome. Quando avevo quattro anni, fui abbandonata in un orfanotrofio, dove ne adottai subito un altro – risposi secca, con la pura verità.
Lo Shinigami mi fissò per qualche istante, dicendo semplicemente – Capisco –
-Deduco che mi conoscevi già, giusto Rem?-
-No, non è esatto. Gli Shinigami possono vedere il nome e la durata vitale di una persona semplicemente guardandola. E’ una nostra peculiarità –
Annuii debolmente – Ho capito –
Il mio sguardo cadde nuovamente sul Death Note. Ero veramente sicura di ciò che stavo per fare? Avrei veramente retto alla pressione della morte di tutta quella gente?
Però … Il pensiero di avere un nuovo scopo nella vita, mi consolò.
Avrei salvato molta gente.
E la mia vita, che non aveva più un senso.
 
Passarono tre giorni, dopo quella notte.
Tre giorni di piena attività.
In tre giorni, avevo scritto bene cinquantadue nomi.
Rem non faceva altro che fissarmi, facendo qualche domanda ogni tanto per poi tornare in completo silenzio.
Nel frattempo, ero anche riusciva a rimediare un lavoretto part-time sotto casa mia come barista. La paga non era neanche male.
Decisamente, quello era stato il periodo più attivo di tutta la mia vita.
Poggiai la penna sulla scrivania, esausta ormai di scrivere incessantemente un nome dopo l’altro.
Afferrai la vaschetta di gelato al cioccolato, la mia solita cena, e mi misi davanti al notiziario delle 20.
 
Morti l’altro giorno dodici agenti del FBI, venuti qui in Giappone in sostegno al caso Kira. Ora trasmetteremo le immagini dei deceduti, anche se non per ora non si hanno ulteriori notizie al riguardo …
 
-Non ti sembra il caso di cominciare a prendere delle precauzioni, Megumi?-
Guardai con la coda dell’occhio lo Shinigami che si trovava al mio fianco, sorpresa di quella domanda.  Era la prima volta che si preoccupava di quello che sarebbe potuto succedere utilizzando in quel modo il Death Note.
Non presi neanche in considerazione l’idea che si stesse preoccupando per me.
-Ho tutto sotto controllo. La polizia stava già seguendo una scia iniziale sul vero Kira prima che io prendessi il quaderno. Non si accorgeranno mai dell’esistenza di un secondo Kira, a meno che io non faccia nulla di stupido … L’unico che può accorgersene è Kira stesso –
-E non pensi che lui potrebbe fare qualcosa per indurti a venire allo scoperto?-
Ci pensai su qualche istante.
-No, rischierebbe di esporsi troppo. Sono sicura che già per uccidere tutti quegli agenti abbia rischiato parecchio. Inoltre, scarterai anche l’ipotesi che lui abbia fatto lo scambio degli occhi, dato che ha risparmiato solo i criminali il cui nome non è stato riportato, oppure erroneamente – conclusi tranquilla portandomi un abbondante cucchiaio di gelato in bocca.
-Vedo che hai fatto molte ricerche al riguardo –
E come non potevo? Quella che stavo trattando, era una faccenda molto delicata.
Appena avevo letto la regola riguardante gli occhi, la prima cosa che mi ero preoccupata di accertare era se Kira avesse fatto lo scambio o meno.
 
“E infine ecco a voi l’ultima immagine degli agenti del FBI. Per oggi è tutto, passiamo la linea alla Sakura Tv … “
 
Questo volto non mi è nuovo.
Possibile che l’abbia già visto da qualche parte ..?
 
 
Mi infilai il cappotto e uscii di casa diretta al supermercato.
Presi anche un ombrello con me, quel giorno era molto nuvoloso, e se non avesse piovuto, avrebbe sicuramente nevicato.
Il Death Note ovviamente infilato nella borsa per qualsiasi evenienza, ma soprattutto perché ancora non avevo trovato un nascondiglio sicuro all’interno dell’appartamento.
Faceva veramente freddo.
Portai le mani in tasca, e affondai ancora di più il viso nel cappotto.
Odiavo il freddo.
-Ops, mi scusi! –
Neanche mi ero accorta che una ragazza mi era appena venuta addosso, a quanto pare eravamo entrambe immersi nei nostri pensieri.
-Si figuri – risposi solo distaccata come al solito, spostando una ciocca di capelli all’indietro. Feci per proseguire oltre, la ragazza me lo impedì.
-Aspetta un attimo, ma tu non sei Megumi? – mi domandò la mora fermandomi per il polso.
E ora questa che voleva? Però, ad osservarla meglio, non mi era del tutto estranea …
-Katie?- tirai ad indovinare, alzando un sopracciglio.
-Ma come, non ti ricordi? Eravamo compagne di liceo! Tu stavi seduta proprio dietro di me, sono Naomi Misora! – mi spiegò lei, mostrandomi un sorriso a trentadue denti.
Si, ecco dove l’avevo vista.
Avevamo frequentato l’ultimo anno di liceo insieme, ecco perché non l’avevo immediatamente riconosciuta. Avevo completamente rimosso dalla mia mente quegli anni dai liceale.
-Giusto, ora ricordo. Perdonami, non ti avevo proprio riconosciuta – accennai un sorriso – Ti trovo piuttosto sciupata, non te la passi molto bene, ultimamente?-
Non feci in tempo a dirlo, che il volto di lei si rabbuiò per qualche istante.
La mia capacità di toccare tasti dolenti non conosceva limiti.
-Non so se lo ricordi, ma vedi, il mio fidanzato, Raye, è morto pochi giorni fa per colpa di Kira – mi spiegò evitando il mio sguardo.
Si, ora che avevo focalizzato il volto di Naomi, mi venne in mente anche quello del fidanzato. Che ricollegai immediatamente alle immagini trasmesse in televisione l’altra sera.
-Mi dispiace – risposi solo, stavolta sinceramente addolorata. – Forse non avrei dovuto chiedere … -
-Ma no, non preoccuparti, non potevi sapere – mi rispose solo forzando un sorriso. –Mi sto appunto recando in questura perché ho una teoria su come Kira possa averlo ucciso –
Una teoria?
-Oh, quindi sospetti già di qualcuno? – buttai giù di lui, cercando di sembrare indifferente. Se aveva anche un minimo sospetto su un ipotetico Kira, dovevo saperlo.
-Non proprio, ma ho scoperto delle cose che potrebbero interessare L –
Cose interessanti? L ? Possibile che quell’idiota di Kira si sia già fatto scoprire?
-Davvero? Devi essere piuttosto convinta se credi che possa addirittura interessare ad L stesso –
-Già, è per questo che vorrei parlarne con lui di persona il prima possibile … Sono sicura che sono dati che gli possono essere sfuggiti!-
Era davvero convinta di ciò che diceva,
Se non ricordavo male, Naomi era famosa per avere un acume molto sottile, probabilmente a qualcosa era riuscita ad arrivare.
E io dovevo assolutamente sapere fino a che punto era riuscita a scoprire su Kira e il Death Note.
Sfoderai uno dei miei migliori sorrisi da Oscar, cercando di sembrare convincente:
-Se vuoi ti accompagno in questura, mi dispiacerebbe salutarti così dopo tanto tempo che non ci vediamo! -
 
 
Note d’Autore:
 
Ehm, salve ^^
Penso di aver aggiornata veramente in tempo record o.o
Non credo che riuscirò a mantenere questi standard u.u
Ad ogni modo: ringrazio tutti coloro che hanno recensito e messo la storia tra le seguite, ovvero Miku Sama e Kira 16 , e ovviamente anche tu, lettore silenzioso che ti aggiri tra queste righe invisibile come un’ombra xD. Piccolo anticipo: Nel prossimo capitolo apparirà finalmente Light Yagami!
Spero di aver soddisfatto le vostre aspettative e che il capitolo sia piaciuto!
 
Free_Soul
 
Ps: A richiesta del pubblico, il titolo fino a nuovo ordine resterà questo.

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