Una giornata congelata

di anonima K Fowl
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Granite a colazione ***
Capitolo 2: *** Dolcelandia ***



Capitolo 1
*** Granite a colazione ***


GRANITE A COLAZIONE


- Jake! Jake!
- ...
- Forza, svegliati!
- ...Mmh?
- Dai Jake! Non fare il pigrone!
Finalmente il tanto sollecitato Jake aprì un occhio.
- Che c'è, coso?
Finn spalancò le braccia e rispose, con voce solenne:
 
- È L'ORA DELL'AVVENTURA!
 
- Di già? - mugugnò Jake con aria di protesta, ma qualche istante dopo ecco che si alzava dal letto abbandonando il calduccio delle coperte per seguire (allungando le proprie gambe a ogni passo) l'amico che scendeva al piano di sotto per fare colazione.
- Cosa facciamo oggi?
- Non lo so, ma... SCIABOLETTE!
- Che cosa...?
Anche Jake s'interruppe.
Il prato e tutto ciò che era visibile del panorama fuori dalla finestra era ricoperto da una patina di ghiaccio.
Finn strinse i pugni.
- Questa è opera di Re Ghiaccio!
- Su questo non c'è alcun dubbio.
Jake cercò di aprire la finestra, ma il ghiaccio sembrava averla incollata al suo posto, così ci rinunciò.
Finn intanto stava già infilandosi il maglione giallo spento che era solito utilizzare durante le avventure che li portavano nei territori più freddi di Ooo.
- Dobbiamo andare a Dolcelandia e scoprire se anche lì tutto è congelato.
Jake colse l'occasione di stuzzicarlo:
- Ammettilo coso, tu vuoi soltanto andare a trovare la Principessa Gommarosa.
- Non è vero!
- Ah-ha! Sì che è vero!
- Smettila!
- Smettila tu.
Finn sbuffò qualcosa, le guancie arrossate.
Ma Jake aveva già in mente qualcos’altro:
 - Ho avuto un’idea geniale!
Si allungò fino al frigo, da dove prese una bottiglia di sciroppo alla fragola.
- Granite per colazione!
Scomparve il malumore di Finn.
- Finntastico!
Uscirono di casa (non senza qualche difficoltà nell’aprire la porta bloccata dal ghiaccio) e cominciarono a prepararsi le granite.
Finn usava la spada per frantumare il ghiaccio, mentre Jake versava il contenuto della bottiglia di sciroppo in dosi abbondanti.
Quando ebbero terminato, Finn mise direttamente la testa nel mucchio di granita mentre Jake usò la mano-cucchiaio.
- Avevate un po’ di fame, eh?
Senza che se ne accorgessero Marceline era arrivata, con tanto di basso-ascia in mano, e li stava osservando con un sorriso beffardo.
Finn tirò la testa fuori dal mucchio di granita, infreddolito.
- Ma tu che ci fai qui, Marceline?
- Giusto - approvò Jake rimpicciolendo e avvicinandosi a Finn: - Che ci fa lei qui?
La vampira rise.
- Volevo vedere se potevate aiutarmi, dato che casa mia è sommersa di neve e ghiaccio, ma a quanto pare anche voi avete i vostri problemi.
 - Perché non vieni con noi? Stavamo giusto andando da Gommarosa per parlarle di questo.
- Vedo…- commentò sarcastica Marceline intanto che Jake ammoniva dubbioso l’amico: - Finn…
La vampira però stava valutando la proposta:
- Beh, perché no? Magari quella perfettina saprà dirci qualcosa. 
Così decise di unirsi a loro.

Stavano già allontanandosi quando il ghiaccio spaccato davanti alla casa sull'albero si riformò intatto, esattamente uguale a prima.
Anzi, un poco più spesso.

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Capitolo 2
*** Dolcelandia ***


DOLCELANDIA
 


Finn indicò qualcosa davanti a loro.
 - Guardate! Siamo arrivati a Dolcelandia!
Effettivamente il Reame dei dolci svettava all’orizzonte, anch’esso però ricoperto dai ghiacci.
Marceline, alla vista di tutto quel rosa zuccheroso, ricordò perché in linea di massima preferiva evitare di passare per Dolcelandia e si sentì improvvisamente contenta che tutto quel ghiaccio la coprisse pressoché interamente.
 - Che posto nauseante…-
Nessuno la sentì però perché Finn, saltato in groppa ad un immenso Jake, era già lontano.
A Marceline non sfuggiva che l’entusiasmo dell’avventuriero proveniva dall’imminente incontro con Gommarosa. Sospirò e fluttuò al seguito dei due amici.
Quando arrivarono alle prime case, si accorsero con stupore che non c’era nessun Dolcibotto in giro.
- Ma dove sono tutti quanti? – Finn era turbato.
- Saranno tutti in casa – gli rispose Jake con un’alzata di spalle, per nulla preoccupato.
- Marceline, tu cosa ne pensi?
La vampira scosse la testa:
 - Io cosa ne so? Forza, muoviamoci o al castello non ci arriveremo mai.
Il silenzio per le strade era pesante, avvolgeva la città in una morsa di desolazione.
Finalmente arrivarono al castello.
Finn bussò al portone ghiacciato.
- C’è nessuno?! – gridò.
Aspettarono qualche istante, poi - quando Finn si stava preparando a forzare la porta per poter entrare - qualcuno aprì.
- Quant è pesante questo portone! È tutta colpa di questo ghiaccio che lo ricopre. Scusate se non ho aperto subito.
La principessa Gommarosa portava sulle proprie vesti abituali un camice bianco e degli occhiali protettivi sul viso: evidentemente stava lavorando a qualcosa nel suo laboratorio.
La ragazza sorrise:
- Finn, Jake! Che bello vedervi!
- Guarda che ci sono anch’io. – la rimbeccò Marceline aspramente.
 - Oh sì, scusa! – ma si vedeva che la principessa era un po’ perplessa. Forse cercava di capire il perché della presenza della vampira.
 - Entrate, forza, devo mostrarvi una cosa.
Il gruppo entrò nel castello.
Finn chiese:
- Gommarosa, ma tu sai dove sono finiti tutti i Dolcibotti?
- Certo! Sono tutti qui – la principessa aprì una porta.
Nella confortevole saletta rosa gli abitanti di Dolcelandia bevevano cioccolata calda offerta da Maggiormenta e chiacchieravano. Ah, e c’era anche la principessa dello Spazio Bitorzolo che conversava al telefono (“No! Non mi dire! E l’ha lasciata così?! Che bitorzolo!”).
- Wow, ci sono proprio tutti.- commentò Jake. –Hei Finn, avevo ragione: stanno tutti bene!
- Ma cosa ci fanno lì?
Gommarosa sorrise:
- Si riparano dal freddo, sciocchino! Li ho fatti invitare qui al castello personalmente.
Richiusero la porta e seguirono la principessa fino in laboratorio.
Sul tavolo, acconto ai libri di formule e alla topolina Scienza, era poggiata una grossa lastra di ghiaccio.
Marceline era ancora indispettita da prima, ma la vista della lastra ricordò il motivo per cui erano lì.
- Tu sai perché è tutto congelato?
La principessa annuì.
- È colpa del Re Ghiaccio!
- Lo sapevo! – Finn strinse i pugni.
- Allora andiamo al Castello e prendiamo a pedate quel vecchio strambo! – Jake sembrava già pronto ad andare.
- Non è così semplice. – Gommarosa si avvicinò al tavolo.
- Non riesco a capire come abbia fatto a ricoprire di ghiaccio e neve tutta Ooo.
- Non è così importante, basta che lo costringiamo a rimettere tutto a posto. – Finn e Jake sembravano sulla stessa lunghezza d’onda.
- Non siate così impazienti! Non è solo questo il problema: state a vedere!
   Marceline, per favore, puoi spaccare la lastra con il tuo basso-ascia?
Senza farsi pregare, la Regina vampira afferrò saldamente il basso ascia e con un colpo tanto potente da intaccare anche il tavolo sottostante tagliò di netto il ghiaccio.
- Beh?
- Aspetta un po’.
Un minuto e mezzo dopo…
- Woah! – Finn si avvicinò alla lastra per vedere meglio, subito imitato da Jake.
- Jakecosmico…!
Il cane magico sbottò:
- Questo lo dici tu!
Il ghiaccio si era ricomposto, tornando ad essere molto simile a prima… ma forse un poco più spesso.
Gommarosa spiegò:
- È da stamattina che cerco di trovare il modo di togliere la neve e il ghiaccio da Dolcelandia, ma si ricrea di continuo!
- Non preoccuparti principessa, troveremo noi il rimedio.
  Andremo da Re Ghiaccio e gli faremo rimediare i suoi danni!
La ragazza sorrise.
- Grazie, Finn. Sapevo di poter contare su di voi.
- Continua pure ad ignorarmi, tanto me ne vado a casa… - Marceline, seccata, fluttuò fuori dalla finestra e si allontanò.
Qualche attimo di silenzio, poi:
- Mi sa che dovrò trovare il modo di scusarmi…
Gommarosa sembrava affranta.
- Mh, sì, beh… Noi andiamo!
Fu così che Finn e Jake cominciarono ad avviarsi verso il castello del Re Ghiaccio.

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