Alla ricerca della felicità

di Lelusc
(/viewuser.php?uid=246936)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** alla ricerca della felicità ***
Capitolo 2: *** a scuola e un nuovo inizio ***
Capitolo 3: *** l'inizio di tutto ***
Capitolo 4: *** ricerche e primo contatto ***
Capitolo 5: *** Prima lezione e primo segno di calore ***



Capitolo 1
*** alla ricerca della felicità ***


p> Scusate gli errori, che saranno molti, questa è la mia prima storia che pubblico qua,non l'ho mai fatto, spero vi piaccia, e al più presto giuro la finirò Lelusc.

In un bellissimo giorno d'autunno con un meraviglioso cielo terso e un' aria frizzantina, Mara si stava dirigendo a scuola,passando sopra manti di foglie color del rame bagnate dalla pioggia ormai passata del giorno prima.
 
Lungo i marciapiedi si estendevano case, con giardino,Mara doveva sbrigarsi per prendere l'autobus che l'avrebbe portata alla sua scuola per l'inizio del secondo anno, dopo una lunga basseggiata,girò l'angolo e si trovò la fermata d'avanti a pochi passi,ad un tratto qualcuno l'abbaracciò da dietro "buon giorno" disse la persona con la sua voce allegra,Mara sapeva benissimo chi era,"come fa ad essere così pimpante di prima mattina" si chiese.

 Mina le andò accanto con un bel sorriso, "non vedo l'ora di andare a scuola,per sentire il discorso d'apertura del preside per quelli del primo anno,e per sedermi un altra volta ai nostri vecchi banchi"disse ecitata.

 Mara si girò verso Emi aspetto che glielo chiedesse, e infatti,arrivò la richiesta,"e non è che hai finito i compiti delle vacanze? se li hai finiti, ti prego fammi copiare gli esercizzi di matematica".

 Mara le sorrise "lo sapevo che me lo avresti chiesto,aspetti sempre l'ultimo momento per farli" "guarda che non sono solo io ha farli all'ultimo minuto,fa così più di mezza classe" "si però loro alla fine riescono a finirli tutti" "ah come al solito hai ragione però volevo un estate indimenticabile fino al ultimo giorno" contrabbattè Mina "si infatti,non dimenticherai tanto facilmente questa estate, per i compiti in più che ti daranno" le disse Mara con ironia, Emi sgranò gli occhi "si ma se una cara amica dai tempi delle elementari mi prestasse i compiti non verrei punita"proprio in quel momento arrivò l'autobus che le doveva portare ad una fermata abbastanza vicino alla scuola,per poi farsi un bel pezzo a piedi "entriamo su se no facciamo tardi, e così non potrai copiare i miei compiti"Mina le sorrise e l'abbracciò "grazie sei la migliore".

  Entrate si misero sedute una accanto a l'altra.
 
 Quella mattina l'autobus era quasi vuoto, c'erano solo qualche signora anziana,che andava al mercato,e qualche mamma con i figli.

 Essendo un autobus creato apposta per chi si trova ad abitare distante dalla città non ci saliva quasi nessuno,prendevano tutti quello centrale che li portava direttamente davanti alla scuola,per prendere quello doveva andare al centro, tanto valeva dirigersi a piedi.

 Per quanto riguardava Mina,abbitava proprio vicino alla loro fermata,invece lei era già più lontana di diversi isolati perchè abitava in una viletta poco fuori dalla città.

 Scesero alla fermata "dobbiamo sbrigarci che è tardi" disse Mara, e subito Mina l'afferrò per un braccio e si mise a correre trascinandola con se  "dobbiamo sbrigarci, se no sono nei guai!", arrivarono davanti alla scuola proprio cinque minuti prima che suonasse la campanella,Mara e Mina si sedettero su di una panchina vicino al recinto delle aiuole, e si ricomposero.

 Mara aveva i capelli spettinati ed era appicicaticcia,Mina era come lei del resto, con il fiatone,tutta sguarcita con le ciocche di capelli uscite dalla treccia, però al contrario di Mara era comunque allegra "sai mi sono divertita un sacco!" disse sorridendo",Mara si girò verso l'amica, "mi fa piacere", "scusa ma pensavo che non c'el'avremmo fatta"
 

 

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** a scuola e un nuovo inizio ***


entrate a cuola c'erano gruppi di ragazzi delle altre classi, sicuramente la maggior parte dei suoi compagni, sarebbe arrivata in tempo alla cerimonia per il rotto della cuffia,la campanella suonò e tutti si sistemarono nella grande palestra. Subito Mare udì il chiachiericcio fastidioso che la fece uscire dai gangheri e chiedersi "ma di che cosa devono parlare di prima mattina".

Nella sua precedente scuola, ad ogni inizio del nuovo anno,i suoi compagni o qualsiasi alunno che incontrava,era depresso o assonnato e sbadigliava,c'era chi si lamentava di ricominciare,chi degli amori non trovati, delle batoste ricevute al mare dalle ragazze,le solite cose,invece nella sua scuola attuale erano tutti allegri e pinpanti.

Ad un tratto si sentì il fischio del microfono, un segretario presentò il preside che augurò buon giorno a tutti, e da lì in poi spiegò tutto ciò che dovevano fare i professori,i professori nuovi,le regole, le materie.
Alla fine dovo aver sentito tutto Mara e Mina uscirono seguiti dagli altri e si diressero in classe.
   

 

 

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** l'inizio di tutto ***


Mara sbadigliò e si coprì con la mano la bocca,invece Mina continuava a farla diventare scema,parlando dei professori,
"come sono cambiati Mara!, mi stai ascoltando?"
"si, si ti ascolto" "non mi sembra,come fai a non divertirti? hai visto come parlava il direttore e com'era buffo" "a me è sembrato ugguale al altro anno" e lì cascò la conversazione.

In classe si sedettero ai loro vecchi banchi,quelli dietro e come al solito,Mara aveva quello vicino alla finestra che era aperta e  faceva entrare l'aria frizzante che aveva già sentito un po' troppo grazie a Mina,all'ultimo minuto entrò l'ultimo gruppo di ragazzi e finalmente chiusero la porte,intanto un'ora era saltata per il discorso del preside, quindi mancavano solo cinque ore di lezione.

La prof. Mira era entrata in classe dietro gli ultimi ragazzi, salutò tutti con il suo solito sorriso.

Era una una donna giovane e dolce e tutti in classe l'amavano,anche se faceva studiare tanto,seduta guardò il registro e si mise a fissare gli alunni,in ogni banco.

Intanto Mina stava copiando con sorprendente velocità i compiti di Mara arrivando all'ultimo problema,"grazie" le disse dopo aver finito, e Mara si riprese il quaderno. 

"Professoressa che facciamo oggi?" chiese un alunno ai primi posti,"intanto aspettiamo gli altri" "mi scusi ma chi deve entrare siamo tutti" "si voi ci siete tutti, ma ci sono dei nuovi alunni,che devono venire nella nostra classe ma prima si dovono dirigere in presidenza"il ragazzo capì e si ammutolì,ad un tratto una segretaria sbucò dalla porta,"professoressa ho portato il nuovo alunno,gli altri sono stati portati in altre classi" la prof non chiese altre spiegazioni"bene ragazzi c'è un nuovo alunno che d'ora in poi farà parte della nostra classe".

 Il ragazzo entro e la segretaria chiuse la porta con un sorriso, Subito,le ragazza cominciarono a parlare di lui, "ma che bello quel ragazzo" "si hai ragione è proprio il mio tipo""è ma dobbiamo stare attente a Siria""ma forse è troppo tardi".


La prof interuppe il chiacchiericcio,che diede ancora sui nervi a Mara che abbassò lo sguardo, per non guardare le sue compagne che reputava immature,ad un tratto Mina le si savvicinò,"ehi hai visto,il nuovo alunno da quando è entrato non fa altro che fissare da questa parte""Beh visto che dietro a noi c'è Siria, si vede che forse avrà un altro spasimante da prendere in giro" Mina annuì e sospirò.

"Bene ragazze basta con gli apprezzamenti" "scusami avevamo apri due studenti che dovevano venire in quasta classe,qual è il tuo nome nel registro? "bene ragazzi lui è Gef Hilly, si è da poco trasferito nella nostra città,e da oggi farà parte della nostra classe,bene Gef prego, dicci qualcosa di più".

Gef la ringraziò con un cenno del capo,e poi disse con voce dolce e calma,"sono felice di stare qui con voi,e spero di fare nuove amicizie e di imparare tanto dai nuovi professori,detto questo la prof vedendo che non diceva più niente,gli fece un caldo sorriso,"bene ora ti puoi sedere accanto a Maik"Quando Gef passo fra i banchi cominciarono i saluti,le chiacchiere,finche non si sedette,"Maik aiuta Gef ad ambientarsi e spero diventerete amici".

Maik annuì con il capo e si sistemò gli occhiali con il dito medio,"si non si proccupi ci penso io"la prof annuì e Maik porse la mano a Gef e gli fece un sorriso "è un piacere conoscerti e per qualsiasi cosa puoi chiedere a me" e dopo la stretta di mano si concentrò sul discorso della professoressa.

Intantanto Gef pensò fosse una buona classe e che ci sarebbe stato bene,ma non sapeva perchè, al contrario degli altri, c'era una ragazza che sembrava così triste e malinconica,e che aveva subito visto fra gli altri,e si era prefisso il compito di diventare suo amico e di rallegrarla.

Finita la lizione di inglese e le due di algebra con il profesor Enzo,iniziò la pausa.
 Mara prese degli spiccioli e si alzò dal banco, Mina le si attaccò al braccio facendo una smorfia,"ah come al solito non capisco niente di algebra,la x e tutte le altre cose""come al solito sei abbastanza brava a fare tutto ma in matematica, qualsiasi essa sia,giometria,aritmetica,o algebra niente è " "gia purtroppo sono così,però al contrario ho un amica che sa fare tutto"Mara annuì e Mina la guardò ridendo "ma almeno fingi di fare la modesta" "dai muoviti che il tempo finisce"le rispose di conseguenza Mara "io voglio andare in mensa" le disse Mina, Mara annuì e le due s'incamminarono.

Intanto Gef che le stava guardando ,fu trascinato via da Maik,per un braccio,era curiosito da quella ragazza, forse perchè aveva visto sempre persone allegre tralasciando la sua famiglia.

Si stavano incamminando lungo il corridoio e intanto Maik gli mostrava le altre aule,i bagni,fino ad arrivare alla mensa,lì c'erano tutte le classi a fare la merenda e quindi anche un sacco di chiasso,però si sentiva un buon profumino,Maik si avvicinò alla vetrina e gli fece vedere il vasto menù,c'era di tutto la macedonia biscotti al cioccolato,cartocci di latte alla menta,alla fragola,al cioccolato,succhi di frutta thè,briosce,cornetti caldi,patatine,muffin.

Ad un tratto la sua attenzione fu rapita da Maik, "sai per i diversi tipi di club,di qualsiasi cosa,sportivi che intellettuali che manuali,che facessero tardi, la mensa cucina anche il pranzo anche se bisogna comunque pagare anche se di meno della merenda, perchè e una cosa facoltativa,e certe volte per il poco personale mandano a cucinare ragazzi o ragazze del club di cucina,e quindi per questo la nostra scuola è la migliore della città dopo la San Mied,molto più lontana e grande della nostra,ma è una scuola privata e per soli ragazzi,comunque cosa vuoi mangiare?" "ha ho dei biscotti fatti in casa,da mia madre sta facendo pratica,però voglio accompagnarli con un buon thè alla pesca" così dicendo i due guardarono la lunga fila che fra poco usciva dalla mensa.

 Maik alzò un sopracciglio "sicuro di voler fare la fila?"se vuoi c'è un altro modo per prendere il thè,li hanno anche i distributori che stanno fuori nel  giardino della scuola,che è aperto solo per la pausa,tanto è circondato da recinti e c'è sempre qualche bidello o professore all'erta per i fuggitivi,non che ce ne siano perchè è una scuola confortevole e nessuno ha problemi,ma comunque è meglio, andare al distributore in giardino"Gef annuì, lì infatti,c'erano delle macchinette per le bevande e gli stuzzicchini,e il caffè e accanto dei tavoli di legno dove per una concidenza.

Gef notò che c'era anche la sua strana ragazza,così dopo aver preso il thè Gef si ricvolse a Maik "scusa se volevi andare in mensa puoi lasciarmi qui poi chiedo per tornare in classe""no non ti preoccupare preferisco restare con te tanto no mi va di andare in mensa"così prese anche lui qualcosa alla macchinetta e i due si sedettero al tavolino dietro a Mara e  Mina.   

 

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** ricerche e primo contatto ***


“Maik, queste due ragazze sedute dietro di noi sono della nostra classe vero?”
 “si, sono Mara e Mina” “chi è Mara e chi Mina?” “Beh Mina è quella dai capelli marroni a caschetto che adesso sta gesticolando e l’altra è Mara” “capisco e Mara la conosci?” “ci ho parlato poche volte è un tipo solitario, freddo è sempre molto triste e malinconica o almeno a me sembra così,ma perché vuoi sapere di lei?”.

“Ho chiesto di lei apposta perché sembra triste, è stata la prima ragazza che ho notato appena sono entrato, chissà perché” “forse perché mette anche a te tristezza” “può darsi, ma sai il motivo di tutta questa tristezza?” “no, ho provato a parlarle, ma parla poco, per carità risponde sempre gentilmente per quel poco che risponde,le chiedi qualcosa di scuola è più che disponibile, anche perché è bravissima in tutte le materie,ma se le chiedi qualcosa su di se non ti risponde o t’ignora proprio, o addirittura si alza e se ne va a costo di sembrare maleducata,forse ha qualcosa che le fa male o semplicemente non vuole dire niente di se.

La sola persona con cui parla e s’intende, è Mina, e ho notato che con lei ride anche se rare volte.
 Molti le stanno lontani perché dicono che è strana, altri addirittura provano ad indovinare perché è sempre così, come se fosse un gioco”.
 
All’ improvviso si sentì la campanella suonare “appena in tempo” “già” Gef e Maik buttarono i cartoccetti della merenda nel cestino e si diressero in classe,Gef lanciò un ultimo sguardo alle ragazze e notò che si erano già avviate.
 
In classe si sedettero ai propri banchi, voleva scoprire lo strano comportamento di Mara e prendere la palla al balzo chiedendole, alla fine della lezione, di aiutarlo con la matematica che era il suo punto debole.
 
Finite le due ore di scienze, toccò all’ora di Francese, bel programmino pensò sospirando, dopo aver preparato la cartella già qualche minuto prima che suonasse la campanella attese che si svuotasse un po’ la classe per poterle parlare con calma, ma lei fu una delle prime a uscire con Mina, così le corsi dietro.
 Le trovò ancora davanti al cancello della scuola e si fece coraggio “scusa tu sei Mara, vero?” Mara e Mina si girarono all’improvviso e lo guardarono sorprese,ma Gef non ci fece caso e proseguì “ho saputo, da Maik,che sei brava in tutte le materie,volevo chiederti se mi potevi aiutare in matematica” Mina rimase sbalordita da come si era fatto avanti, nessuno lo aveva mai fatto.
 
Gef guardò Mara speranzoso, “va bene, devi dirmi quando, dove, e cosa non sai bene” Mina si girò di scatto verso Mara, non ci poteva credere, aveva detto subito di si.
 “Grazie, mi servirebbe un piccolo aiutino” disse Gef sorridendole e passandosi una mano fra i capelli in modo nervoso,“allora domani ti darò il foglio con gli esercizi che mi rimangono difficili,poi per quanto riguarda il  quando, io sono libero tutti i giorni, non conosco nessuno qui, mi sono appena trasferito dall’Italia.
 
Allora a domani, ciao Mina” e dicendo ciò se ne andò “che scherzi! hai accetto così al volo, ti ha catturato un alieno per caso?” “No, sono io e sai benissimo che se mi chiedono aiuto non so dire di no” “tu non sai dire di no a niente non solo a quello,e poi Gef è bello” “e che vuol dire?” “lasciamo stare va”.
 
Salutò con un cenno Mina mentre l’autobus andava via e attese il suo che la lasciò poco distante dal lavoro.
 
Lavorava in negozio di musica e noleggio film e non appena arrivò, sentì un bel calduccio e notò che dietro al bancone c’era il suo datore di lavoro Ken intento a leggere un libro, sentendola entrare sollevò lo sguardo.
 “Ciao Mara in orario perfetto, come sempre, tieni il tuo cartellino, io devo andare a prendere Pit dalla toletta,e uscì. Mara andò dietro la scrivania scuotendo la testa.
 
Dopo poco ritornò con Pit in braccio, lui era l’unico chiwawa che non abbaiava, o almeno era l’unico che non lo faceva quasi mai.
 “Bene ora ti do la pappa ok, pravo cucciolotto mio” “e tu che mi dici Mara come va?” “bene” “ci sono delle novità? Parla con il tuo tutore” “non me lo rinfacciare sempre e non prenderlo come una scusa per farmi parlare” “ok scusa, allora?” “niente si è trasferito nella nostra classe un nuovo alunno che viene dall’Italia, ha saputo che sono brava a scuola e ora vuole il mio aiuto per matematica” “ah si brutta bestia la matematica, mi ricordo quando ci litigavo ” “si, me l’hai raccontato milioni volte” “ah si?” “si,Buon giorno desidera?”era entrato un cliente. “è andata mio caro Pit,spero tanto che il nuovo alunno l’aiuti,è così fredda e triste” e Pit rispose abbaiando.
 
Dopo aver consigliato il cliente, Mara prese dal bancone i film che erano stati riportati e li rimise sugli appositi scaffali,dopo un po’ vennero dei ragazzi a noleggiarne certi purtroppo porno,se tutti i ragazzi sono così,faccio bene a non volerne uno,pensò.
 Dopo di loro ci fu un gruppo di ragazze che comprò dei cd di un cantante di moda da un po’ e che onestamente a Mara non dispiaceva, poi altri film, fino a che non rimase impegnata ad aiutare un signore anziano, perché non ricordava il titolo di un film che aveva visto da giovane, che poi Mara trovò.
 
Lui era l’ultimo cliente della giornata o almeno per lei, visto che aveva finito di lavorare “lascia stare, ora qui ci penso io, ora vai a casa avrai da fare i compiti suppongo e vedi di non distrarti con il nuovo alunno che ti ha parlato” “come se potesse succedere”rispose Mara gelida, “ah questo lo pensi tu” disse Ken, mentre Mara usciva.     
 
Uscita, prese un altro autobus,scese e s’incamminò verso la sua villetta.
Entrata nel giardino e poi dentro casa, posò sul divano grigio topo, la cartella e si preparò qualcosa da mangiare, un bel brodo caldo con la sua pastina preferita, poiché era Novembre e faceva freddo, poi si lavò una mela e si preparò un’insalata. Pronta la cena.
 
Dopo essersi riscaldata e nutrita, salì di sopra in camera, prese un cambio di lana e andò a farsi una calda e rilassante doccia, dopo un po’ riscese, con indosso il suo pigiama blu notte, i calzettoni bianchi e pantofole.
 Si era legata i capelli lisci color paglia in due codini che le arrivavano fin sotto le braccia, si sistemò al tavolo e cominciò a fare i compiti per l’indomani e cosa fondamentale a preparasi per l’interrogazione di scienze e la verifica di Algebra.
 
Dopo aver svolto degli esercizi di algebra da un libro che si era comprata, e dopo aver fatto uno schemino per scienze e averlo letto e riletto e ripetuto un po’ di volte, decise che andava bene e ormai erano le dieci.
 Stanca preparò la cartella gli abiti per la scuola,poi si mise molto volentieri sotto le coperte. 

 

 

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Prima lezione e primo segno di calore ***


La mattina seguente Mara si alzò come sempre alle sette, aveva già preparato gli abiti il giorno prima, così si vestì con una maglietta verde mela e dei pantaloni marrone scuro e si legò i capelli in una coda di cavallo.
 Dopo essersi lavata il viso e aver preso la cartella già bella che pronta, scese di sotto.

  Si mise a riscaldare del latte e prese un pezzo di un biscotto fatto a casa dalla sua vicina, per ringraziarla dell’aiuto che le dava, nelle piccole faccende domestiche.  
 A tavola mentre beveva lentamente il latte, pensava alla matematica e per sbaglio il pensiero passò a Gef il nuovo alunno.
 Perché penso a lui, si chiese stizzita, poi finì l’ultimo goccio di latte s’infilò la giacca e uscì da casa, chiudendo la porta a chiave.
 Alla fermata dell’autobus, attese Mina che non si fece viva “scommetto che sta ancora dormendo e che arriverà tardi” pensò facendo un lieve sorriso.
 
 Salita sul autobus, si sedette a uno degli ultimi posti, fino alla scuola. Fuori c’erano molti ragazzi che attendevano e fumavano una sigaretta, o chiacchieravano con altri, ma a lei non interessava, affatto parlare con qualcuno, così entro a scuola.
 Nel corridoio passo a canto a un gruppetto di suoi compagni di classe e s’incammino fino all’aula, dove si sedette al suo solito banco, come faceva tutte le noiose mattine, se non c’era Mina che raramente era in orario.
  
 Aspettò un pochino e vide entrare altri suoi compagni di classe che ebbero la sua stessa idea, cioè quella di entrare e non congelarsi al freddo.
  
 Controllò il cellulare, erano quasi le otto, era in anticipo, come sempre e conoscendo Mina sarebbe arrivata o quando entrava il professore o quando aveva appena finito l’appello, vista la sua fortuna era probabile quando sarebbe finito l’appello.
  
 Ma la sorprese, infatti, non appena finì di pensare la frase, Mina entrò e si diresse verso di lei tutta bella sorridente e allegra “ciao Mara, hai sentito che freddo questa mattina?” “si, ma mi spieghi perché non eri alla fermata?” “ho fermato la sveglia e mi sono rimessa a dormire e così ho fatto tardi,ma per fortuna la mamma mi ha dato uno strappo” “Ah ecco perché sei in orario” “già lo so, sono una dormigliona” “solo quello?” “ehi!” “va bene va bene,sei preparata nella verifica di algebra?” “lo sapevo che me lo avresti chiesto,e bene, no,non ci ho capito un accidenti” “cosa non hai capito?” “a proposito di algebra che fai? Ti tiri fuori con Gef?” subito, Mara girò la testa di scatto verso Mina “no, perché dovrei” “perché, beh perché” “di che hai paura?” “niente è solo che è così diverso da te e se vuole sapere qualcosa su di te?” “e se vuole solo imparare la matematica?” gli ribatte Mara “si, ma se” “ma se, ma se, ma se ,ma se” “non si vive di ma se Mina, se vuole sapere su di me, casca male, non parlo, lo sai bene” “va bene ho capito, non ti alterare” “io non mi altero,ma tu non usare parola di cui non sai significato” “Ma che dici, come ti permetti, per tua informazione so che vuol dire, capito?!” disse Mina scrollandola amichevolmente mentre Mara sghignazzava” “ va bene,se dici che sai che vuol dire mi fido” “ecco brava,ora mi aiuti con la matematica non so nemmeno come iniziare” “va bene unisci i banchi,allora”.

 E rimasero tutto il tempo che avevano a disposizione prima della prima lezione, appunto la verifica di algebra,a ripassare,non sentendo neanche tutti gli altri ragazzi entrare nella classe e sedersi ai propri posti.
  
 Ah, ho capito, ora so come iniziare e per svolgerla devo fare così, giusto?” “esatto, però sei migliorata” “perché tu mi dai ripetizioni e perché quando mi spieghi mi fai capire tutto “sono contenta che capisci tutto,ma ora fammi questi esercizi” “ok professoressa”.  
  
 Non appena finì di controllarglieli il professore, entrò “ragazzi seduti, è ora della verifica, forza”.
 Una volta tutti seduti cominciò a fare l’appello. Quando la porta si spalancò e il professore di conseguenza si girò“mi scusi, sono in ritardo” “va bene Gef, ma mai più” “va bene mi scusi”disse con il fiatone, evidentemente aveva corso, si ritrovò a pensare Mara senza volerlo “accidenti a me e che vado a pensare,non m’interessa di lui”si disse mentre guardava il professore.
 Gef, ci passò dietro e le fece un cenno del capo, quasi impercettibile ma, lei lo aveva visto bene”.

 “Lo hai visto, era per te quel cenno vero, ti guardava” “Mina non ti dimenticare che dietro di noi c’è Siria” “è vero, hai ragione, sarà rimasto folgorato dalla sua bellezza”disse Mina sghignazzando mentre Mara faceva un sospirò di sollievo.<br />
 Il professore le posò dinanzi il foglio,poi ritornò alla cattedra, disse l’ora del ritiro e piombò il silenzio.
 
 Mara diede una guardata veloce agli esercizi prima d’iniziare e poi cominciò, dopo qualche minuto ebbe già finito ricontrollò per bene tre volte e poi poggiò la matita sul banco in bella vista, come segnale al professore, che si alzò e andò da lei, le prese il foglio, si mise bene gli occhiali da vista sul naso e mentre reggeva, con una mano, il foglio e leggeva con l’altra si accarezzava i baffi rossicci, un gesto abituale “Too suppongo siano perfetti come sempre, ora glieli correggo”.

 E all’improvviso si alzarono critiche del tipo “se, sempre lei” “la stramba ha già finito” “come sempre, ma perché si deve far notare” “ma avete visto com’è strana” “a me sembra sempre che gli è morto il gatto".
  
 “tacete un'altra parola e ritiro a tutti il compito chiaro” disse il professore alzando il capo dal foglio, Mina toccò un braccio a Mara per consolarla, ma a lei non interessava e girò il capo come se fosse stata chiamata e vide Gef guardarla, odiava la compassione negli occhi degli altri, così si rigirò a guardare il professore, irritata.
 
 “bene Mara, come previsto, cento su cento, bravissima continua così e forse se vorrai ti iscriverò alla sfida di matematica a gennaio,ora attendi tranquilla” “si professore e la ringrazio ” poi rimase in silenzio.
 L’ora finì e anche quella dopo con una bella spiegazione di una nuova materia di matematica e poi arrivò l’ora di scienze l’interrogazione,che Mara avendo cognome che inizia per “t” non fece,ma quando tocco a Gef,come se una forza l’attirasse verso lui lo sentì guardandolo.

 All’inizio della terza ora, al cambio del professore, qualche imbecille diede voce ai suoi stupidi pensieri, sapendo bene che Mara lo avrebbe sentito.     
   “ Si può sapere perché deve sempre sembrare la super intelligente della classe, quella Mara, è solo brava a fare i compiti e fa la lecchina con i professori, poi ha sempre piena di se, io non la sopporto e poi non si degna nemmeno di parlarci, come se siamo inferiori a lei, sua altezza, secondo me, è solo una stupida”.
  
  “Taci Lorenzo, vedi di smetterla, mi danno fastidio le tue insulse osservazioni anche errate, chiaro” disse Maik di risposta al cretino “ma come, stai dalla sua parte “io non sto dalla parte di nessuno, chiaro? È solo che, siamo tutti compagni della stessa classe e parlare male di una persona è bruttissimo, chiaro?”
 “ Quanto sei noioso, comunque tutta la classe la pensa come me, quella è stramba e che ne so, anche una strega, dovremo starle alla larga”.
  
  “Una strega questo è ridicolo, ma ti senti”s’intromise Gef “come hai detto Chicco?” “guarda che il mio nome è Gef, non chicco vedi di ricordartelo, mio caro e se non te lo ricordi non importa non mi chiamare proprio, sarei molto più contento, comunque a me Mara non sembra affatto strana,ne una strega, pure perché non esistono e poi credo che faccia bene a fare i compiti e ha prendere bei voti, più tosto pensa a studiare bene per essere come lei,non sono certo però che ci riusciresti,ah un'altra cosa non credo neanche si pavoneggi,non mi pare di averla sentita dire frasi, tipo, “avete visto io o finito,voi invece non siete capaci, lumache, non neanche prenderete la sufficienza”a me non pare di aver sentito niente del genere a parte che con voi non parla e fa bene, se tutta la classe è come te,che si tenga stretta Mina che è normale e non la tratta come voi e poi voi non le parlate già, perché siete così stupidi e immaturi da non capire che lei è più intelligente di voi e quindi e un bene che le stiate alla larga,se no me la fate diventare stupida,sarebbe un problema” “ehi tu come ti permetti,mezza calzetta” disse Lorenzo alzandosi di colpo dal banco, ma proprio in quel momento entrò il professore e la questione finì. 
  
 “Ehi hai visto come ti hanno difesa,Maik è stato neutro come al solito,ma Gef ti ha proprio difesa a spada tratta,non credo che a Lorenzo passi così facilmente,speriamo non voglia creare una rissa fuori scuola”disse Mina a Mara che ancora guardava Gef con fastidio ma con un leggero retrogusto di ammirazione”  

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=1320971