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-Virginia, finalmente, come mai sei mancata così tanto
-Virginia,
finalmente, come mai sei mancata così tanto?- guardò la compagna di banco di
sottecchi per un po’ e senza risponderle tornò ad osservare un punto indefinito
della lavagna , poi il suo sguardo si spostò su quella che prima era la sua
migliore amica Saviette e accanto a lei Clare a causa sua ora era
costrettaa vivere così…
Loro…Loro
sapevano tutto, per questo l’avevano allontanata…
Guardò
Juliet di fianco a lei che era intenta a limarsi le unghie…guardò quelle sue mani,
così candide e rosate e poi le proprie senza colore, pallide, non si era ancora
abituata a questa sua nuova “formazione”…
-Machinè-
si alzò in piedi e camminò verso il professore porgendogli la giustifica
-“Motivi
di salute”…Non mi sembra tu stia tanto male…- lei si limitò ad alzare un
sopracciglio, non poteva proprio sopportare il professor Louft , soprattutto
quando voleva insinuare qualcosa
-Sono
guarita- rispose mesta per poi prendere la giustifica e tornare al proprio
posto –Sicura? Mi sembri un po’ pallida…Più del solito…- non pensava che la sua
ottusa compagna di banco notasse certe cose…Insomma, pallida lo era sempre
stata , ora lo era di più…Però faceva un certo senso scoprire di punto in
bianco che la tua stupida e oca compagna di banco era a conoscenza della tua
esistenza…
Quelle
ore di scuola, passarono così lentamente…E si ritrovo a pensare “meno male”
quando la campanella suonò. Con passi lenti ma eleganti raggiunse l’uscita
dell’aula, e aspettò che tutti i ragazzi della scuola si fossero avviati…Non
riusciva ancora a controllare bene i suoi nuovi “istinti” e per questo non
voleva mettersi tra la zolfa di ragazzi che correva fuori liberi dalla scuola
-Sempre
per ultima!- la riprese Lavanda da dietro con l’intento di spaventarla, lei
però l’aveva gia sentita arrivare, la osservò, sempre impeccabile ma
semplice…Le diede un bacio sulla gancia, Virginia sentì il suo odore e sospirò
“è sopportabile…” si convinceva mentalmente
-Come
mai un settimana di assenza?… Ti ho chiamato ma tua madre ha detto che eri dai
tuoi zii- le scappò un risatina , che scusa penosa che aveva trovato la madre
–io…si, ero dai miei zii…- le sorrise ,Lavanda la osservava ancora con sguardo
indagatore –Com’è che Saviette non è con te?- Virginia si picchiettò il mento
con un dito, com’era solita fare quando pensava –Non so, penso sia uscita con
il tipo lì…- lei di certo non era migliore di sua madre nell’inventare scuse
–No, quando siamo uscite di classe si è incamminata da sola con Clare e quando
le ho detto di aspettarci mi ha mandato a quel paese…- si fermò e con un
braccio bloccò anche Virginia che l’allontano di scatto, non si aspettava che
la toccasse senza il minimo preavviso “è sopportabile…” pensò di nuovo
-Virginia
è successo qualcosa in questa settimana e , ne tu , ne Clare ne Saviette volete
dirmi cosa!- l’altra cominciò a ridere “ colpita e affondata” , mise una mano
tra i lunghi capelli corvinigrattandosi il capo –ma dai…abbiamo solo litigato, non è mica la fine
del mondo!…- …
-C’è
qualcuno in casa?- buttò la borsa sul divano e corse in cucina, un biglietto
troneggiava sul tavolo ‘ Tesoro, il lavoro ci ha impegnati più del dovuto,
siamo passati da casa ma tu non c’eri ancora…beh ci vediamo per cena, ho
lasciato qualcosa nel frigo nel caso tu avessi fame…Riscalda la pizza! E’
Buona! Baci Mamma e Louis’ Lesse e rilesse quel biglietto per poi
accartocciarlo e gettarlo nella spazzatura , andò in camera sua , accese la
televisione e si stese sul letto
-Riscalda
la pizza!- fece il verso alla madre –col cacchio la pizza…- presa da
un’improvvisa ira lanciò il telecomando contro il muro “perché si ostina a
comportarsi come se fosse tutto normale!…”si mise davanti allo specchio ma il suo riflesso non comparve –questo
non è NORMALE!- sbuffò e si sedette sulla sedia poggiando la testa sulle
braccia , squillò il telefono “che palle…” scocciata si alzò per andare a
rispondere, alzò la cornetta ma non parlò
-Virginia?-
-Clare?-
non poteva crederci, che poteva volere quella da lei!
-Virginia…Tutto
bene?- domanda stupida, scontata , scema, sicuro è tra le “dieci domande che
non devi assolutamente fare ad una
ragazza-che-è-stata-morsa-da-poco-e-che-non-ha-niente-di-commestibile-da-mangiare-a-parte-una-città-brulicante-di-esseri-umani-e-una-pizza
(è buona!)”
-uhm…-
non sapeva mentire, no, non era decisamente il suo forte
-ok..ok...domanda
stupida...ehm…- ecco uno dei tipici silenzi imbarazzanti
-Clare,
non sei costretta a chiamarmi se non te la senti dopo quello che è successo!
Perché, ascoltami bene, ti posso capire…-
-veramanete…-
-No!
Invece io non ti capisco! Se sono in questa condizione è colpa tua, stupida e
insulsa ragazza!- questo avrebbe dovuto dire, ma si limitò a un –non porto
rancore, lo sai…-
-Virginia,
pensa a cosa stò passando!- spalancò gli occhi incredula
-Ok,
Clare…Magari sarò un po’ egocentrica, ma mi sa che quella che sta peggio tra
noi sia io! E Non continuare per favore, non me ne frega un tubo…Se vuoi ne
parliamo da vicino…- sentì trasalire la ragazza e sospirò coprendosi il volto
con la mano libera –Sai che ti dico, Clare?…Sono tremendamente stanca…-
sussurrò piano, così tanto che l’altra dovette fare una grande attenzione per
capire cosa stesse dicendo -Non m’importa di te, delle tue stupide paure…Non ho
bisogno ne di te ne di chiunque altro…Ti chiedo solo di dimenticare quello che
è successo…-attaccò la cornetta e
sorrise…-Se vuoi, ti aiuto a dimenticare Clare…Non c’è problema…-…Sgattaiolò
fuori e velocemente s’incamminò per le strade buie di Pleiacora…
Il Giorno dopo, Clare non si presentò a scuola…
Non
Ho mai provato a scrivere Fan Fiction sui vampiri…Diciamo che mi ha ispirato un
sogno che ho fatto recentemente…Spero che non faccia così pena…Beh…Potete
essere crudelissimi, Don’t Worry! (be happy ^^”)…Ditemi anche se è il caso di
continuarla, grazie mille a chi legge e a chi recensisce
-No , ragazzi, secondo me si era solo scocciata della vita in questa
noia di città…-
-No
, ragazzi, secondo me si era solo scocciata della vita in questa noia di
città…-
-Clare,
non era il tipo, Jerome…E se fosse scomparsa?-
-Juliet…Vedi
troppi film!…- Lei ascoltava tutto poco distante da quel gruppo di ragazzi, era
passato un mese dalla misteriosa scomparsa della loro compagna e gli
investigatori non avevano ancora capito cosa le fosse successo, niente indizi,
non un biglietto di addio…si era come volatilizzata nel nulla…
-E
tu, cosa ne pensi?- le domandò Lavanda accanto a lei, scrollò le spalle –Non
mangi?- sorrise e fece segno di no con la testa –Non ho fame…-
-Lavanda
, potresti spiegarmi la lezione di chimica?…- si voltò verso la voce proprio
dietro di loro, eccola lì, lei, alta, bionda, occhi verdi e vestita come sempre
rosa confetto: Saviette
-oh…Non
chiederlo a me, stavo appunto per chiederlo a Virginia…- lei che prima di
allora aveva avuto uno sguardo assente, sentendosi chiamare, spostò lo sguardo
su Saviette che la guardava superba , si alzò trovandosi faccia a faccia con la
bionda, era più bassa di lei e per guardarla negli occhi dovette alzare la
testa , non era sicura ma la sentì rabbrividire
-Saviette,
ti faccio mica paura…- la prese in giro quasi ghignando, l’altra non rispose,
era intenta ad osservarle le iridi, prima che accadesse tutto, erano di un
colore dorato, che assomigliava al grano, un colore rassicurante, ora erano si
dorate, ma quasi gialle e mettevano i brividi
-Comunque
se vuoi, ti posso spiegare la chimica…- la sfidò, la bionda si decise a parlare
-Oggi
pomeriggio-
-A
casa mia?- tono ingenuo ma tagliente
-perfetto-
tono altezzoso ma con un qualcosa che faceva trasparire timore
-Ricordi
dove abito vero?- tono mieloso, tanto dolce da essere inquietante
-certo,
sono 17 anni che vengo a casa tua-
-pensavo
che in un mese che non mi parlassi te ne fossi dimenticata!-
-Ragazze
ci sono anche io- le due interruppero il contatto visino per guardare Lavanda
che sventolava la mano , Virginia sorrise dolcemente , ma di un sorriso che non
aveva niente a che fare con quelli fatti prima a Salviette, questo era davvero
dolce-Non preoccuparti, non mi
dimentico delle amiche io…- frecciatina nascosta –Dopo scuola andiamo a casa
mia- continuò poi si voltò verso Salviette –Tanto non c’è nessuno a quell’ora-
ghignò alzando un sopracciglio…
-Ah,
casa dolce casa…- entrò per prima e mantenne la porta aperta alle altre due
-prego…-
le fece passare e poi sbatte la porta facendo voltare Saviette –ops,
Paura?Scusa…- iniziò a salire le scale –mi accompagnate in camera? voglio
mettermi qualcosa di più comodo…- le altre due la seguirono anche lungo il
corridoio, alla fine di questo c’era una porta di legno, l’aprì, nella stanza
regnava il buio –avanti…- per prima entrò Lavanda –Avanti Saviette…- fintamente
rassicurante le poggiò una mano sulla spalla –non c’è nessuna bara, è tutto
come un mese fa…- ghignò di nuovo e accese la luce…
Per
il resto del pomeriggio, fu tutto normale, ovvio, sia Virginia che Saviette non
si rivolsero parola, ma Lavanda non sembrò farci molto caso
-Non
lo capisco, Virginia, non lo capisco proprio!- si gettò all’indietro sul letto
, accanto alla ragazza che ne sentì subito l’odore , chiuse gli occhi e si
coprì il volto conle mani alzandosi a
sedere –Tu ci capisci qualcosa?- domandò Lavanda mentre si aggiustava una ciocca
di capelli rossi dietro l’orecchio –Io..no…- Saviette elegantemente accavallò
le gambe e poggiò la testa sul braccio posato sulla scrivania –rimanete a cena
qui e continuò a spiegarvelo…- propose Virginia che sembrava essersi ripresa –
cena?- Saviette spalancò gli occhi –si cena, sai, pizza, carne…cose così…-
rispose Virginia, contenta di aver causato quella confusione nella ragazza
,Lavanda iniziò a ridere –Oddio…Saviette che faccia buffa che hai fatto…- la
stessa Virginia non poté trattenere un sorriso, alla fine la bionda si arrese e
abbassò lo sguardo sorridendo anche lei
-Andiamo,
che magari a stomaco pieno ci capite qualcosa…- la mora si alzò di scatto e
corse nella cucina lasciando Virginia e Saviette da sole –ti giuro che la cena
non sei tu…- la bionda rise, si era arresa, basta fare il muso! L’altra si
avvicinò tendendole la mano –tregua?- l’accettò e si alzò –tregua- si avviarono
fuori la porta poi Saviette si bloccò –e…e Clare?- Virginia ghignò –cosa posso
saperne?- la bionda rabbrividì e si voltò verso l’altra che non smise di
ghignare…
Mhhh…Non
sono molto convinta di che piega sta prendendo la storia …spero vi piaccia
comunque ^^”
, Grazie mille a _Pervinca che ha recensito…
Un
bacio a tutti
Mi
raccomandi recensite e segnalate eventuali errori…
-Vattene …- si coprì il volto con le mani , l’altra le si avvicinò
poggiando una mano sulla spalla, Virginia alzò il volto, le
-Vattene …- si coprì il volto con le mani , l’altra le si
avvicinò poggiando una mano sulla spalla, Virginia alzò il volto, le pupille
erano diventate rosso fuoco –Te ne vuoi andare, Cazzo!- ringhiò mostrando i
canini nettamente appuntiti –Virginia…- questa si liberò dalla presa e la
spinse via –Dì a Lavanda che non mi sento bene…e vattene!- sibilò, ma Saviette
non si decise a muoversi era rimasta lì impalata , Virginia cominciò ad
ansimare –Non mi si può definire proprio una santa da un po’ di tempo a questa
parte…O te ne vai, o fai una brutta fine!- questa volta urlò e la bionda corse
giu
-Lavanda,
andiamo…- l’altra sgranò gli occhi –ehm..abbiamo litigato, muoviti…- la
trascinò fuori rimanendo Virginia rannicchiata in camera…Man Mano il respiro si
regolarizzò , aprì gli occhi che erano diventati del loro colore normale e
rimase stessa a pancia in su sul tappeto, non sapeva ancora controllarsi, stare
così vicino ad una persona… “viva”…Non le era del tutto indifferente…Non sapeva
che ringraziare di essersi trattenuta tanto allungo…Squillo il telefono, che
per fortuna era proprio in terra accanto a lei
-Casa
Machinè è Virginia che parla…- sussurrò
-Tesoro?-
sentendo quella voce scattò a sedere, sapeva che quel momento sarebbe arrivato
prima o poi –Jean, tutto bene?- la voce maschile dall’altra parte annuì –Tu
invece, ti sento un po’ scossa, c’è qualcosa che non và?- la risposta fu
fulminea –No…assolutamente…no…- e rise anche per rendere il tutto più
verosimile –non è che è successo qualcosa?…- a questa domanda lei sospirò
rassicurando che non era successo niente –La mamma non c’è vero?…Comunque dille
che verrò a farvi visita domani…Veniamo io e un mio amico, spero non sia di
disturbo…- Virginia trasalì, quello che ci voleva era solo un’altra impossibile
preda che girava per casa –No, tutto bene…- si salutarono e attaccò , si
rigettò a terra sconsolata mettendosi in posizione fetale e così si addormentò…
-Sveglia!-
aprì gli occhi dorati trovandosi faccia a faccia con il fratello , l’odore del
sangue subito le arrivò al naso e si scostò velocemente trascinandosi fino al
muro, Jean la guardò per un po’ poi alzò un sopracciglio –Sono io,
Tesoro…Sorpresa! Ce l’ho fatta ad arrivare direttamente stamattina!- sorrise e
lei contraccambiò –non mi abbracci?- allargò le braccia e lei scosse la testa
-io..ehm…non
mi sento bene…- si mise nel letto e si alzò le coperte sino alla testa, questo
di sicuro non avrebbe destato i sospetti dell’altro, lei aveva sempre evitato
manifestazioni di affetto, non che non gli volesse bene, no di certo, ma odiava
certe smancerie… –penso che non andrò a scuola…- mugolò , il fratello alzò le
spalle
-Comunque
vorrei presentarti il mio amico…- abbassò la coperta scoprendo gli occhi e
guardando in direzione della porta, dove insieme al fratello un ragazzo dalla
pelle diafana e gli occhi di ghiaccio la guardava superbo , quello che più la
stupì è che non sentì il suo odore , tirò su con il naso molte volte, ma
niente…
-Virginia,
so che non ti senti bene ma almeno alzati e vieni a conoscerlo, sfiori la maleducazione…-
la ragazza ubbidì, era incredibile quando Jean in quegli atteggiamenti
sembrasse sua madre, i due si guardarono negli occhi, come se ognuno nell’altro
nontrovasse tutto apposto, come se
ognuno nell’altro non trovasse qualcosa –Virginia…- gli porse la mano
distrattamente senza interrompere il contatto visivo –Dimitri- rispose
altezzoso abbassando il volto e sfiorendole la mano con le labbra , Jean sbuffò
e sorrise – eh si, ragazzo di altri tempi…- Virginia si voltò, scusate, ho
bisogno di riposare…- Gli altri due la lasciarono sola e lei continuò a
guardare il punto in cui erano spariti, e una domanda continuava a frullarle
nella testa, chi era in verità quel ragazzo? Perché era così pallido? E come
mai non aveva odore?…
Scusate
il capitolo corto e un po’ squallido…Ma posso scrivere soltanto in piccoli
ritagli di tempo…Grazie a jessy16 che ha recensito, spero lo rifarai, per dirmi le tue
impressioni su questo nuovo capitolo
Camminavano ormai da molto tempo, ma non si erano stancate –Avanti,
Virginia
Camminavano
ormai da molto tempo, ma non si erano stancate –Avanti, Virginia!- Clare aveva
la voce strascicata dall’alcool e le porgeva una bottiglia che lei guarò
schifata –Non mi piace, e poi se mi sbronzo anche io , chi da un occhio a voi
due povere sceme?- Pleiacora non era molto popolata in quelle ore, non era una
città notturna
-Virginia,
io penso…- cominciò Saviette non meno ubriaca di Clare –penso..che sto per
vomitare…- l’altra alzò un sopracciglio –grazie per avermelo detto…- scosse la
testa per apprestarsi a continuare a camminare verso casa della bionda
-Che
c’è lì?- Clare iniziò a correre di nuovo nel boschetto dalla quale erano appena
uscite, Virginia sbuffò per inseguirla seguita poi da Salviette
-Clare…dai…-
aiutòla compagna che stava vomitando a
rimettersi in piedi , poi una figura le si prostrò davanti cercando di tirarle
Clare da mano –Oddio..- riuscì a gettare Clare dietro di lei che venne soccorsa
da Saviette , per quanto riguarda lei venne tirata da una mano fredda che le si
posò sotto il mento lei inerme non potè far altro che ubbidire , questi le
portò un braccio in vita scostandole i capelli dal collo, le palpebre divennero
pesanti e mano mano tutto diventò più buio…
…
Due
occhi brillarono nel buio di quella stanza, aveva ancora sognato ciò che era
accaduto…Aveva una forte emicrania e si sentiva tremendamente debole, doveva
assolutamente mettere qualcosa nello stomaco, guardò l’orologio digitale sul
comodino, orario perfetto : 2.30 di notte. Meglio usare le scale, l’ultima
volta era stato un po’ scomodo andarsene per la finestra e poi si sentiva
troppo debole…SI mise qualcosa di pesante per uscire, nonostante non potesse
provare più freddo, aveva ancora l’abitudine di vestirsi pesante per uscire,
stava giusto aprendo la porta di casa quando fu bloccata da una voce –Dove
vai?- si voltò leggermente, e il proprietario della voce si mostrò alla luce
della luna, la sua pelle a quella luce sembrava ancora più pallida, Virginia si
guardò le mani, poteva diere lo stesso della propria –A fare un giro…- rispose
vagamente , quel tipo non era nessuno per farle il terzo grado –Sono le 2.30 di
notte, mi sembri molto debole per camminare, a quest’ora ci sono un’infinità di
pericoli per una ragazza di soli 17 anni…- sorrise con antipatia a quel ragazzo
impiccione –Lo so, ma non preoccuparti, me la so cavare, troppo gentile- si
voltò nuovamente ma il ragazzo la voltò di nuovo –non ho smesso di parlare- la
fulminò con lo sguardo –Cosa vuoi ancora?- l’altro si avvicinò al collo della
ragazza tenendole la testa e lo sfiorò con il naso inspirandone l’odore, salì
ai capelli facendo lo stesso, avevano un buon’odore, ma non era quello che
cercava, Virginia dal canto suo era rimasta immobile –Niente…Solo, voglio farti
una domanda…- si staccò appena per poi raggiungere il volto della ragazza con
il suo e fermarsi a pochi centimetri da quello –Sei viva?- poteva sembrare una
domanda stupida, ma non lo era affatto lei scoppiò a ridere girandosi e
uscendo, arrivata alla fine del vialetto si voltò di nuovo verso l’uscio dove
c’era ancora Dimitri –Forse…- sussurrò, ma sapeva che lui l’aveva sentita.
Camminò lentamente questa era la velocità che poteva permettersi con quella
debolezza, dopo quasi un isolato di cammino se lo ritrovò davanti , di nuovo
–Per te forse vuol dire, si , no o…Per metà?-non pensava che qual tipo fosse
così loquace –Ma cosa t’importa?- lo superò, lui la tirò di nuovo verso di se
prendendola per i capelli ma senza farle male e senza voltarla, con molta
delicatezza –Mi dà fastidio non sentire il tuo odore…- le lasciò i capelli che
scostò su un lato e poggiò la bocca sul collo –Le cose sono due, o dopo 2
secoli stò perdendo colpi…O tu non sei umana e completamente “viva”…- le morse
appena l’incavo del collo , poi la fece voltare completamente verso di se
–visto che è impossibile che io perda colpi, questo porta alla seconda
ipotesi…- Virginia sbuffò portando le braccia in conserta, il contatto con
Dimitri non le era dispiaciuto, non era sicura quel ragazzo le piacesse, si
conoscevano da un paio di giorni e già sembrava avere tutta questa
confidenza-Non ho tempo da perdere!-
si massaggiò la testa, le faceva un male tremendo –Ti consiglio di cacciare
sempre in città diverse, la scomparsa di più persone in una sola città potrebbe
destare sospetti…- Virginia scosse la testa e la sua bocca si piegò in
un’espressione scettica –Io stò praticamente morendo di fame…Sono debole!-
sibilò con gli occhi ridotti a fessure , sentì qualcosa sollevarla da terra,
era proprio Dimitri –Stupidaggini, ricorda che non puoi più morire, ci farai
l’abitudine…- cominciò a camminare –E per quanto questo possa sembrarti
inebriante i primi ottant’anni e passa…Poi ti sembrerà monotono…- la ragazza
mantenne le braccia incrociate al petto , ma non fece segno di voler scendere,
era davvero debole , poggiò la testa sulla spalla del ragazzo ancora accigliata
–Ti aspetta una vita difficile, bimba…-
Nuovo
Chap, sono stata presa dall’ispirazione, che ve ne pare? Spero non stoni con la
storia…
Era stato un spettacolo guardare Dimitri cacciare…sapeva praticamente
ipnotizzare la propria vittima, quella notte una ragazza
Era
stato un spettacolo guardare Dimitri cacciare…sapeva praticamente ipnotizzare
la propria vittima, quella notte una ragazza un po’ brilla, l’aveva attirata
con una qualche scusa e poi se l’era portata nel parco…la spinse per un po’
sull’altalena poi la fermò e scostandole i capelli dal collo l’aveva prima
baciato e poi morso…Il tutto, fatto con un’eleganza innaturale…
Non
seppe il perché ma quando Virginia vide chequel piccolo baciò venne presa da una punta di gelosia…E su questo
rimuginava mentre tornavano verso casa camminando con passo svelto e delicato,
teneva il volto basso, era sua abitudine quando pensava intensamente e qualcosa
e non riusciva a venirne a capo
-Tieni
alto il mento, bimba, non hai nessun motivo per tenerlo giu, è segno di
debolezza…- ruppe il silenzio alzandole il mento –Vorrei discutere con te su
alcuni punti…- sussurrò lei portando gli occhi a due fessure , Dimitri fece un
gesto con la mano per farla proseguire –Non mi chiamare bimba per favore…Il
fatto che non sia altissima non implica che io sia piccola…- disse freddamente
aveva sempre odiata essere denominata per la sua altezza o peggio esserne presa
in giro, lui alzò un sopracciglio sorridendo
–Secondo
punto…- sospirò guardando la luna che fece scintillare i suoi occhi dorati –quando
hai detto ‘dopo due secoli’…era un’esagerazione…o era vero?…- questa volta
Dimitri si fece scappare una risatina –Ho esagerato…- Virginia sospirò di
sollievo –Sono nato A Bordeaux il 6 giugno del 1890…- la ragazza alzò lo
sguardo stupito verso di lui aprì la bocca per parlare ma molto probabilmente
pensò che quello che stava per dire era di cattivo gusto visto che la richiuse
–Te li porti bene…- tornò a guardare l’asfalto che era diventato stranamente
interessante, perché quella voglia incessante di continuare a parlare?…Non era
mai stata una ragazza molto….Loquace…
Mentre
camminava fu presa per le spalle e voltata –Abiti qui…- spiegò senza troppo
parole il “ragazzo”, se avesse potuto farlo Virginia sarebbe arrossita, e lei
non arrossiva mai, non era mai stata propensa a dimostrare i propri sentimenti
o i proprio stati d’umore…
Camminarono
lungo il vialetto senza proferire parola, lo stesso fecero arrivati sino alla
porta della camera di Virginia –Buonanotte , Bimba…- le scostò i capelli dalla
spalla e le morse appena il collo , lei non fece nulla e rimase impassibile ,
nonostante avesse dovuto fare grande forza su se stessa –Buonanotte,
Dimitri…-aprì la porta ed entrò
chiudendosela dietro…
Il
ragazzo rimase dietro la porta a fissarla ancora per un po’ poi si voltò ed
andò nella sua, si sfilò la giacca e la gettò sul letto poi si affacciò alla
finestra, in 97 anni che era stato vampiro, mai aveva provato quella
sensazione, con un altro “non morto”…Diciamocelo, non aveva mai pensato che
l’odore di un altro vampiro potessero avere quest’effetto su di lui…Era un
odore inebriante , che non aveva niente a che vedere con quello del sangue…Non
sapeva ben definirlo, ma di certo, non era normale…Restò tutta la notte
affacciato alla finestra, amava guardareil sole nascere, il sole infinito…Perché benché tutto nascesse per poi
morire,il sole era una delle poche
cose infinite…come la luna e come…loro…Che erano in quel limbo, tra vita e
morte…vedevano gli altri morire, uccidevano gli altri…vedano il tempo scorrere
ma rimanevano lì…Chissà quante ne avevano viste e vissute…proprio come il sole
e la luna, chissà quante ne avevano viste, chissà quante soluzione a misteri
che nessuno aveva scoperto sapevano, ma non avevano parlato, rimanendo nel loro
silenzioso limbo…Come loro, tra vita e morte…
Chap
cortino, ma mi stò impegnando a aggiornare prestoooo….Beh, grazie a Pervinca_
che mi ha recensito, spero ti piaccia questo chap…Ne approfitto anche per
complimentarmi ancora per la tua Fic…J
Guardavano entrmbi il loro piatto di spaghetti al formaggio con
un’espressione indeci frabile , Virgini alzò un sopracciglio a
Guardavano
entrambi il loro piatto di spaghetti al formaggio con un’espressione
indecifrabile , Virginia alzò un sopracciglio allontanando il piatto da se e
deglutendo, la madre subito si alzò e le tolse il piatto davanti –scusami
tesoro, non ho ancora fatto abitudine alle tua…allergia…- gettò il contenuto
nell’immondizia per poi sedersi e continuare a mangiare –Dimitri non mangi?-
domandò Jean notando che il ragazzo non aveva toccando niente –Anche io sono
“allergico” al formaggio…- rispose con una punta di sarcasmo e ghignando sotto
i baffi, la ragazza lo fulminò con lo sguardo, squillò il telefono e lei si
alzò per andare a rispondere al fisso che era in corridoio.
Camminando
lentamente arrivò alla cornetta , lesse il numero sul display e lo riconobbe,
era Juliet
-Juliet,
dimmi…- rispose direttamente senza molto entusiasmo
-Virginia,
scusami, stai Cenando?…- Virginia si sporse verso la cucina , senza sapere il
perché cercando con lo sguardo Dimitri
-veramente
si…- continuò distrattamenteallungò
ancora il collo ma non riuscì a vederlo, si voltò perdendo ogni speranza e andò
a sbattere contro qualcosa, alzò lo sguardo e si trovò faccia a faccia con
Dimitri
-No
perché mi chiedevo come mai non fossi venuta a scuola proprio l’ultimo giorno,
insomma, che senso aveva fare un’assenza proprio il giorno prima delle vacanze
estive, non credi?…- disse il tutto molto velocemente e la ragazza si stupì di
essere riuscita a capire qualcosa e per questo si sentì molto fiera di se
stessa
-ah
si?…- rispose distrattamente continuando a guardare Dimitri negli occhi, questi
le portò una ciocca di capelli dietro la testa
-si,
tutto bene?…Ah! Dio, non sai la novità!…Charlin si è messa con Charly, cosa
alquanto ridicola,non solo per i nomi , ma anche perché lui è l’ex di sua sorella,
che poi sta con l’ex di Charlin…- la voce di Juliet continuava a blaterare, ma
cosa volesse da lei, Virginia non l’aveva ancora capito…e come poteva con
Dimitri che continuava a sfiorarla…la mano scese a sfiorarle la guancia e poi
si posò su un fianco
-Juliet,
scusa, devo lasciarti…- senza aspettare risposta riattaccò, e Dimitri cessò il
contatto con lei
-Desideri?-domandò
mettendosi le mani in vita e tamburellando con un piede per terra. Dimitri
portò una mano al mento e sembrò stesse pensando a qualcosa, aprì la bocca poi
la richiuse scotendo la testa, girandosi e andandosene…Virginia rimase a
guardarlo con un’espressione indispettita mentre si allontanava, la stava
praticamente prendendo in giro…e di sana pianta!
Lo
rincorse e gli si piazzò davanti proprio poco prima delle scale , questi la
guardò per un istante e poi la supero voltando lo sguardo altrove…oltre a
prenderla in giro la snobbava anche!…
Tirò
Dimitri per il braccio, lui si fermò continuandole a dare le spalle
-Avanti
bimba, c’è qualcosa che non và?- chiese senza girarsi , Virginia non rispose,
era proprio insolente, non gli lasciò il braccio e continuò a ticchettare con
il piede sinistro sul pavimento, passò qualche istante prima che Dimitri con un
movimento veloce , la attirò di più a se prendendola per la vita e inspilando
il suo profumo, arrivò al collo e questa volta la morse un po’ più forte delle
altre , la strinse di più…poi la lasciò, e proseguì a salire le scale.
Elegantemente arrivò alla porta della sua camera, l’aprì e dentro seduta sul
letto vi trovò di nuovo la ragazza il cui sguardo era diventato quasi omicida,
si alzò e si avvicinò al ragazzo, poiché non era molto alta alzò il volto per
guardarlo negli occhi e arrivare a pochi centimetri dalle sue labbra, Dimitri
non fece niente –A che gioco stai giocando, bimba?…- le domandò a fior di
labbra –ricorda che non sono umano, mi basterebbe un niente per farti del
male…- lei gli poggiò un dito sulle labbra per zittirlo, aveva deciso di
stuzzicarlo come lui faceva con lei –e ricorda che neanche io lo sono…-
sussurrò per poi andarsene e lasciare Dimitri solo con il suo profumo…
Non
ci credo che sono riuscita ad aggiornare anche oggiiii….Grazie a Pervinca_ e
jessy16 per aver recensito, fatemi sapere se vi è piaciuto anche questo
capitolo…Un Bacio
Uscì di casa chiudendosi la porta dietro lentamente per non fare rumore,
a quell’ora del pomeriggio, suo fratello era solito d
Uscì
di casa chiudendosi la porta dietro lentamente per non fare rumore, a quell’ora
del pomeriggio, suo fratello era solito dormire, usanza che gli aveva fatto
conquistare il soprannome di “Vecchio”…sempre molto affettivo, ovviamente…
Recuperò
la bicicletta dal garage e dopo una bella spolverata salì in sella e cominciò a
pedalare senza sosta.
Arrivo
davanti a una casetta gialla canarino, che spiccava alla luce del sole, si
fermò e la osservò, sorrise tra sé…Non era più bene accetta in quella casa,
pensare che non aveva fatto niente per far si che accadesse, sospirò scotendo
la testa “fa un po’…e dico un po’…sottolineo un po’…” pensò senza smettere di
osservare la porta “fa un po’ male…”. La porta si spalancò lasciando vedere la
persona che l’aveva aperta –Virginia, qual buon vento ti porta qui?- domandò
sorridente Saviette mentre attraversava il vialetto e apriva il piccolo
cancello del giardino davanti la casa, Virginia rimase stupita da quella
reazione e ridusse gli occhi a due fessure , qualcosa non le quadrava…
-Non
fare così…lo so che l’altra volta ti sei comportata così solo per salvarci…-
sorrise di nuovo ma Virginia non contraccambiò –Vieni, accomodati…-lei scosse
la testa –Avevo voglia di farmi un giro, non preoccuparti…- rispose finalmente
–Da sola- aggiunse quando vide che anche la bionda si apprestava a prendere la
bicicletta e senza aspettare risposta cominciò a correre diretta al bosco, vi
si inoltrò, dovevo trovare quel posto…Continuava a correre, sapeva che
l’istinto l’avrebbe guidata…correva correva…peccato che una ruota andò a finire
in un fosso un po’ più profondo e lei si ribaltò…Massaggiandosi la schiena si
alzò e si guardò anche intorno, era quello il posto in cui l’avevano
trasformata…Non l’aveva portato l’istinto, ok…Però quello che importava era che
ci era arrivata!
Si
sedette su una roccia portando le gambe al petto…
“ora…Conosco
Saviette da esattamente…17 anni…Lei così orgogliosa, così superba…Dopo essere
stata trattata così…Non può comportarsi normalmente…” ripensava alla situazione
e invece di trovare risposte, le venivano ancora più dubbi “Quella ha qualcosa
in mente…Non so perché…Me lo dice l’istinto…” allungò le gambe sulla roccia e
si lasciò scivolare in terra ,piegò un gamba al pettò e vi poggiò un gomito
mentre con la mano si teneva il mento con un’espressione pensierosa “Per 17
anni mi ha ripetuto che mi sarebbe sempre stata vicina, 17 anni di menzogne,
lei con me non c’è…Il mese più bastardo della mia nuova vita..e lei non c’è
stata…ma chi cazzo vuole prendere in giro…” ruppe il silenzio del bosco con una
sonora risata cattiva “Salviette OeKins, scoprirò cosa hai in mente!…” continuò
a ridere poi si fermò quando un pensiero le balenò in mente…
“-Non
lo capisci che ormai la tua anima è dannata!- strabuzzò gli occhi, da quanto Saviette
era così…religiosa?…Nonostante suo padre fosse un Pastore, lei non era mai
stata quel che si può definire una..Santa
-Saviette
tu non stai bene!-
-Non
lo so Virginia, non so per quanto potrò nasconderlo a mio padre!-
-Sei
una matta! Ti prenderanno per pazza! E poi…Cosa potrebbero fare? Mettermi al
rogo perché ho tentato di salvare Clare, ma per un sfortunato caso sono
diventata un vampiro?..Tu sei matta…”
Scosse
la testa…Lei non potevafarle questo,
nonostante fosse un vampiro era ancora la sua migliore amica, non
poteva…Scoppiò di nuovo a ridere…
“-Hai
ragione…Non posso dirlo…e comunque non ti metterebbero al rogo…- la corresse,
Virginia spalancò gli occhi
-Saviette,
non me ne frega un cazzo, se sono un’anima dannata e solo perché ho tentato di
salvare qualcun altro…e non ti sembra un controsenso?- questa volta urlava in
preda alla rabbia, si calmò e guardò in cielo esasperata –tzè…il rogo…- ripetè
più a se stessa che alla ragazza…”
-il
rogo!- disse di nuovo in preda ancora ad attacchi di ridarella
-No,
non puoi morire su un rogo, se stai pensando di ucciderti- saltò quasi dalla
paura, alzò il volto e assunse un’espressione scocciata –com’è che non mi
stupisco nel vedere che sei tu?- domandò con sarcasmo, Dimitri le porse una
mano per farla alzare, lei la snobbò e si alzò da sola –Sai, siamo duri a
morire- sentenziò quando se la trovò di fronte-Oh, ma io non intendevo uccidermi…- iniziò Virginia con una voce e una
faccia da ingenua –Pensavo piuttosto ad uccidere te…- concluse mielosa e
sorridendo dolcemente sbattendo le ciglia.
-Mi
accontento,il fatto che tu pensi a come uccidermi, implica che mi pensi-
colpita e affondata, Virginia gli fece la linguaccia –hai vissuto 300 anni ad
affinare le tue frecciatine?- domandò antipatica , Dimitri si abbassò sul collo
della ragazza
-oh…certo
che no…- sussurrò facendole un po’ di solletico, Virginia mise la mano fra i
suoi capelli, in questo modo aveva accettato la sfida –ah bimba…- la morse e
succhiò un po’ di sangue…La ragazza si stupì, non era stata come la prima
volta, anzi…poteva anche osare dire che era piacevole…
Dimitri
si stacco dal collo arrivando all’altezza del viso per guardarla negli occhi
–Bimba, non puoi mettere nel sacco me…-
Ma
non ci credo che riesco ad aggiornare così in fretta!!!…Grazie a Jessy16 che ha
recensito, mi raccomando fammi sapere se ti è piaciuto anche questo…
Si scostò dal ragazzo senza smettere di guardarlo negli occhi, rimasero
così per interminabili secondi, quasi fosse una sfida
Si scostò dal ragazzo senza smettere di guardarlo negli
occhi, rimasero così per interminabili secondi, quasi fosse una sfida a chi
riuscisse a sostenere lo sguardo di più, Virginia voltò la faccia, aveva perso
la sfida. Dimitri tentò di avvicinarsi di nuovo ma la ragazza si scostò
nascondendo il volto tra le mani, lui scoppiò a ridere per poi accomodarsi
accanto a lei, che lo guardava interdetta, non si aspettava certo questa
reazione…
-Sai
che sei patetica vero?- le domandò serio osservando il crepuscolo, Virginia lo
guardò interrogativa –Scusa?- alzò un sopracciglio stizzita –Sei patetica!- la
ragazza si grattò il capo con mano e non riuscì a dire altro, il tipo non stava
bene evidentemente, Dimitri continuò a ridere
-Mi
dici che hai da ridere?- si decise a chiedere alla fine, lui tra una risata e
l’altra ripetè –Sei patetica!- Virginia gli dietro uno schiaffo dietro la testa
facendolo smettere di ridere –E tu sei stupido!- aggiunse offesa incrociando le
braccia al petto
-Ma
è così…- le circondò le spalle con un braccio –non prendertela, bimba…Non so
cosa sia successo, ma se davvero quello che è successo ti ha fatta infuriare…E
non negare che lo leggo nei tuoi occhi!…Comunque se davvero ti ha fatto
infuriare, e se davvero vuoi definirti un vampiro, non dovresti buttarti giu…-
cominciò quasi con tono dolce –Ma tu non puoi definirti un vampiro se reagisci
così..sei patetica!- concluse poi freddo, Virginia spalancò gli occhi aprì la
bocca per parlare poi la richiuse, nascose il volto contro il petto del ragazzo
e silenziosamente pianse, pianse calde lacrime,lui non fece niente, non la
strinse a se, non la consolò…continuò a guardare il cielo, si era fatta sera…
Non
poteva aspettarsi altro da lui, non lo conosceva molto, ma non sapeva il
perché, si aspettava una reazione del genere
-Smettila
di fare la rammollita , bimba…- il tono si era addolcito ma lei continuò a
piangere, fu scossa da un singhiozzo, Dimitri se la scrollò di dosso scocciato
–Vuoi capirlo che da me non avrai consolazioni o cazzate simili?….sei in un
altro mondo adesso, bimba, nessuno ti consola, questo è un mondo più bastardo
di quello che gia conosci!- si alterò un po’, lei alzò gli occhi lucidi a
guardarlo, questa volta lui si decise a guardarla negli occhi –Vederti così mi
irrita! Sei così vulnerabile!Bimba, non sono il tipo che si fa scrupoli solo
perché hai 17 anni…- scosse la testa e senza smettere di guardarla le accarezzò
una guancia, sul suo dito cadde un’altra lacrima, lui sbuffò –E per favore,
smettila di piagnucolare! Non ne posso più di quest’atteggiamento così umano!-
le prese il volto tra le mani e lo avvicinò al suo –E parla! Non sei più
vittima , bimba! Ora sei tu il carnefice vuoi capirlo! Non mi interessa cosa ti
sia successo…Non può fregarmene di meno! Ma se non smetti di essere patetica ti
uccido e , credimi, non potrai resuscitare di nuovo una volta che avrò finito
con te!- ora era davvero arrabbiato, le iridi dei suoi occhi diventarono
completamente nere e si contornarono di rosso…Insomma non aveva avuto molto
tatto, ma a modo suo aveva tentato di…consolarla!…
Virginia
distolse lo sguardo e continuò a piangere, non riusciva a smettere, nonostante
non ci fosse un motivo realmente valido –No bimba, non aspettarti gesti gentili
da me…- lei tirò su con il naso e lui sbuffò –Questa è un’eccezione…- la
strinse a se accarezzandole la testa –Solo perché sei la sorella di un mio caro
amico…- continuò –e perché sei da poco vampiro…- si chinò per arrivarle
all’orecchio –e poi chi prenderei in giro?…- le sussurrò piano, questa si fece
scappare una risatina…poi si lasciò cullare…
Ok…sono in un ritardo pazzesco…Comunque ringrazio jessy16
che mi ha recensito, questo ti è piaciuto?
-A
quest’ora si rientra?- contemporaneamente a quella voce si accese una piccola
luce di una lampada da lettura che lasciò intravedere suo fratello Jean seduto
su una poltrona con le braccia in conserta, rimase nel buio senza rispondere
–Ti rendi conto di che ora è?- chiese di nuovo tamburellando le dita sui
braccioli della poltrona, non era mai stata brava nell’inventare scuse o bugie,
ma quanto ci metteva Dimitri ad entrare?…sembrava lo facesse apposta…
“sembra?”
penso tra se sorridendo “ovviamente , lo fa apposta!” quasi non rise, poi si
ricordò del fratello praticamente furioso davanti a lei e si diede un contegno
riprendendo la faccina colpevole –No, Virginia, sono le tre di notte! Dove sei
stata tutto questo tempo?- si stava per alzare quando la porta alle spalle
della ragazza si spalancò, sul volto di Dimitri c’era un sorriso divertito e
beffardo –E’ stata con me Jean, non riuscivamo a dormire e ci siamo ritrovati
in cucina, così abbiamo deciso di farci un giro, tutto qui…- spiegò calmo
aggiustandosi i capelli e sorridendo di nuovo, cosa che fece salire un brivido
a Virginia su per la schiena, ma non ci fece molto caso, annuì poi per dare più
credibilità alla cosa, Jean sembrò più rilassato e Dimitri gli si avvicino
dandogli qualche pacca sulla spalla –Avanti Jean, sei in vacanza, per una
volta, stacca le spine dal cervello…- lo aiutò ad alzarsi e si sedette lui
sulla poltrona, poi quando il fratello tentò di controbattere lo interruppe
–oh, no, non voglio sapere niente, ora vai a dormire e a tua sorella ci penso
io- qui gli scappò un ghigno a cui, molto probabilmente, vi fece caso solo
Virginia –avanti!- concluseagitando le
mani verso le scale –umph…- non disse altro e bofonchiando qualcosa seguì il
consiglio, poco dopo i due rimasero soli “Di nuovo!” pensò la ragazza alzando
gli occhi al cielo, non aveva ancora capito se il ragazzo le piacesse o
no…ragazzo?…aveva più di 100 anni…Forse definirlo ragazzo era un po’ fuori
luogo…”Ma vecchio, non rende giustizia all’aspetto…” sospirò sognante,
guardandolo ancora immersa nel buio, poi si stupì di quello che aveva fatto e
pensato e si coprì la bocca con una mano, come se avesse pensato ad alta voce,
qualcosa la distolse da quei pensieri, Dimitri respirava pesantemente, gli si
avvicinò piano sfiorandogli appena una mano poggiata sul bracciolo, lo guardò
meglio, si era addormentato…Accertatasi di questo incrociò le dita con le sue e
poi con l’altra mano gli accarezzò i capelli corvini, non sapeva neanche perché
lo faceva, ma voleva.
Il
ragazzo mugolò nel sonno e lei ritrasse la mano come scottata, l’altra però
rimase nella sua, ripresa la sicurezza che stesse dormendo, si sedette sulle
ginocchia posando il capo sul petto, sapeva che era impossibile, ma si stupì
comunque nel non sentire battere un cuore, portò la mano sul suo e si stupì
ugualmente.
Alzò
il voltò ad ispezionare quello di Dimitri, con un dito vi tracciò il contorno e
poi si fermò sulle labbra sottili, provò l’istinto di baciarlo…
E
perché poi sopperire quell’istinto?…Nessuno l’avrebbe saputo!
E
poi era un bacino innocente, che non significava assolutamente niente!…
Poggiò
le labbra su quelle fredde del ragazzo, il contatto durò poco, si staccò….Non
voleva che si svegliasse così, silenziosamente, si alzò e guardò la luna dalla
finestra –E’ il nostro piccolo segreto…- disse piano, prima di ritornare
silenziosamente nella sua camera…
Dimitrisi rigirò sulla poltrona e per poi sorridere
di nuovo, forse, anzi, molto probabilmente, lei non sapeva che quello non fosse
solo un segreto suo e della luna...
E
ho aggiornato anche oggi! Olèèèè….Grazie jessy16 che mi continua a recensire,
spero non ti abbia deluso con questo!
Bussò alla porta della casa, una Lavanda raggiante le aprì la porta e
dopo averla salutata saltellando tornò indietro
Bussò
alla porta della casa, una Lavanda raggiante le aprì la porta e dopo averla
salutata saltellando tornò indietro. Virginia rimase sulla soglia, come entrare
se non si è invitati?…Ma soprattutto, come spiegarlo a Lavanda?…
La
ragazza si voltò
-Virginia,
come mai sei ancora lì?- l’altra alzò gli occhi al cielo, poi sorrise portando
le braccia in conserta , pensava a come farsi invitare ad entrare
-Tesoro,
come mai sei lì, prego entra!- la madre di Lavanda l’aveva salvata, finalmente
era libera di entraree così fece
raggiungendo l’amica, e insieme raggiunsero la stanzetta dove entrambe si
lanciarono praticamente sui due letti
-Allora,
da quanto tempo!…Novità?- a quella domanda il pensiero andò a Dimitri , cosa
che la fece sorridere istintivamente, poi scosse la testa stupendosi di cosa
stava facendo, odiava comportarsi così! –Beh, neanche a me…Che palle
Pleiacora…- sospirò, poi scatto a sedere incrociando le gambe, classica
posizione da “Scoop” –Sai sono sulle tracce di Clare?- disse poco dopo, Virginia
la guardò poi quasi ghignò, no, assolutamente non si era pentita…
Rise
alla faccia che la giovane aveva fatto vedendola entrare per la finestra,Risata cattiva, acuta, sadica...Demoniaca.
Si
avvicinò a Clare che era immobilizzata dalla paura, la bocca si curvò in un
ghigno e i canini più lunghi del normale scintillarono alla luce della luna
-Sai
Clare, ho il modo per farti dimenticare, l’accaduto e far si che non ti
traumatizzi più…- le scostò i capelli dal collo, Clare non riusciva a muoversi
era come immobilizzata –sai, c’è solo un piccolo contro a questo mio “metodo”…-
rise di nuovo –La tua morte! Però vedi, aiuterai molte persone…Tutta la città
prima di tutto che vivrà sogni tranquilli senza sospettare di nulla…e poi,
aiuterai me a sfamarmi, non è fantastico?- disse cattiva leccandosi i denti
affamata, gli occhi erano completamente neri e contornati di rosso-S-sei un
mostro…- riuscì finalmente a dire piano quella scatenando di nuovo una risata
–Come dici?…ah, Preferisco definirmi, come dire..diversa, non morta ecco…Ho
solo fame…Com’è che si dice?…Date cibo agli affamati?…Non prenderla come una
questione personale- avvicinò la bocca al collo –Non ho niente contro di te,
credimi, è per la sopravvivenza…Non preoccuparti, farò in modo di farti morire,
è la sorte migliore che posso scegliere per te, la mia vita non è delle
migliori…- la morse…
-Virginia!-
Lavanda la scosse da quei ricordi, poi un sasso le arrivò giusto in fronte
-ahi…cazzo…-
e si guardò intorno massaggiandosi la fronte, l’amica si affacciò alla
finestra, evidentemente da lì era arrivato…
-Scusami,
ho colpito te?..Il mio obbiettivo era Virginia…Puoi passarmela per favore?- si
girò con sguardo stupito –è per te…- disse soltanto indicando la finestra
questa si avvicinò e sbuffò, non ci poteva crede, ancora lui!
-Che
vuoi!?- urlò irritata, ma quel ragazzo era dappertutto!…
-Niente,
vederti!- sorrise beffardo, la ragazza chiuse la finestra e si voltò
appoggiandosi al davanzale –Cretino!- sentenziò poi –Cretino?…mamma mia
Virginia…ma è perfetto!- sbuffò di nuovo irritata –un perfetto cretino!-
-Oh,
Virginia, Virginia!…Aprì la finestra! Tu che sei il mio soleeeee…- si sentì
urlare il ragazzo su note stonate, la voce arrivava ovattata a causa della
finestra chiusa –Non puoi ignorarmi!- urlò ancora, Lavanda scoppiò a ridere e
Virginia la fulminò con lo sguardo –Non puoi dimenticare il segreto nostro e
della luna!- questa volta la ragazza sobbalzò e se avesse potuto sarebbe
diventata rossa dalla rabbia, prese un statuina dal comodino –scusami…- si
rivolse a Lavanda, poi spalancò la finestra e lanciò l’oggetto, prendendo in
testa Dimitri che si massaggiò la testa –Stronzo!- richiuse la finestra
-Aprii!-
urlò ancora cantando stonato, Lavanda si alzò e la scostò dalla finestra –Fa
caldo!- spiegò, poi l’aprì , si affacciò e continuò ad osservare Dimitri come…ipnotizzata…Virginia
scattò a scostarla dalla finestra –Lavanda,no!- lo ammonì –E’ per la sopravvivenza!-
rispose questi, cacciò la lingua e poi sbuffò –si può sapere che vuoi?- Dimitri
scosse la testa tornando serio –Non parlo per la finestra!- si voltò dandole le
spalle –Arrangiati!- quello che la sollevava era che lui non poteva entrare se
non era invitato –Perfetto…Dolce ragazza amica di Virginia, posso
entrare?-Lavanda stava per rispondere
affermativamente quando l’altra le tappò le bocca con tale violenza da far
cadere entrambe, si alzò appoggiandosi al davanzale –no, non vuole!- rispose nascondendo
Lavanda che voleva a tutti i costi affacciarsi –Non è vero!- gridò ma Virginia
le si mise di nuovo davanti impedendole la visuale poggiandosi con le mani alla
finestra, a nulla servì : Lavanda spuntò da un fianco dell’altra –Comunque si!-
Dimitri scoppiò a ridere e si avvicinò alla porta, Virginia si precipitò al
piano di sotto seguita da Lavanda e si mise davanti all’entrata per impedirgli
di passare , l’amica era davanti a lei con il peso spostato su un piede,
l’altro piede che tamburellava sul pavimento e le braccia in conserta –Sei
proprio stronza!-
Dimitri
spalancò la porta senza accorgersi che Virginia era davanti , scaraventandola
su un tavolino e facendo cadere il vaso che vi era sopra, fortunatamente
proprio quando l’oggetto stava per toccare terra questi lo prese e inchinandosi
lo porse a Lavanda –A lei!- questa rise prendendo il vaso –Grazie!- arrossì e
Virginia tossì per ricordare la sua presenza, era ancora a terra.
Dimitri
si voltò e le prese la mano, sapendo che se gliel’avesse porta , lei non
l’avrebbe accettata.
L’aiutò
ad alzarsi e le si avvicinò a un orecchio –Che ci facevi li in terra , Bimba?-
domandò come se non sapesse niente , scoppiò a ridere, poi si voltò di nuovo
verso Lavanda –Piacere di fare la sua conoscenza, che scostumato, entrare in
casa sua senza neanche presentarmi! Piacere, Dimitri – si inchinò –Lavanda!-
gli porse la mano che lui sfiorò con le labbra , Virginia sbuffò “Deve fare
così con tutte?”…
Lavanda
arrossì –Ha sete?- domandò per essere gentile –Ti prego, dammi del tu…Se ho
sete?- qui il ragazzo guardò Virginia e gli scappò un ghigno –Un po’…- concluse
infine, la ragazza scattò tirandolo per un braccio –No! Non ci tratteniamo,
infatti ce ne andiamo!- lo tirò ma non si scostò di un millimetro –Dai, ma ha
sete!- Lavanda lo prese dall’altro braccio , Dimitri ebbe un brivido , guardò
Virginia. Gli occhi azzurri stavano diventando sempre più scuri , si stavano
contornando di rosso e i canini si stavano allungando –Lavanda , ascoltami…- lo
tirò ancora riuscendo a farlo uscire –Un giorno ti spiegherò tutto!- chiuse la
porta alle sue spalle e corse via con Dimitri che quasi ringhiava. Quando
furono nel bosco si fermò poi guardò il ragazzo che respirava affannosamente
con il volto tra le mani, lo abbracciò accarezzandogli la schiena –Calmo,
Dimitri, Calmo…- il respiro si regolarizzò , poi con uno scatto la scaraventò
via facendola cadere, si chinò all’altezza dei suoi occhi –Hai sbagliato,
Bimba!- la prese per il colletto tirandola su di peso –Non metterti mai tra un
vampiro e la sua preda!- strinse di più la presa –Soprattutto se il vampiro
sono io!- era furente di rabbia –Le mie amiche non sono tue prede!- sentenziò
la ragazza con il fiato strozzato, Dimitri la lasciò coprendosi il volto con
una mano.
Virginia
si massaggiò la gola, non sapeva che pensare di quel tipo: Un momento era
“dolce”, un altro momento era un assassino!…fu allontanata da quei pensieri :
Dimitri la attirò a se prendendola per la vita e la baciò con passione e anche
con una punta di violenza e possesso –Ah, bimba…Come devo fare con te e il tuo
carattere…- la baciò di nuovo –Mi fai impazzire, bimba…- Altro bacio ed
altrettanta passione…
Salveeee…Capitolo
finito…Grazie a lovehate che ha recensito, spero che anche questo
capitolo ti sia piaciuto, grazie dei complimenti e fammi sapere ^^
Sospirò
affacciata alla finestra della sua camera , la pelle diafana era ancora più
pallida alla luce della luna, smise di guardare fuori e si voltò verso la sua
camera in disordine, evitando di cadere in cianfrusaglie varie si sedette sul
letto e nascose il volto tra le mani, si lasciò cadere di lato sospirando
appena, doveva iniziare a provare questa cose da vampiro?…Lo trovava un
controsenso.
-Come
devo fare con te e il tuo carattere?…-
Sbuffò rimettendosi a sedere –Io e il mio carattere?-
disse ad alta voce alzandosi e mettendosi allo specchio nella quale non
comparve il suo riflesso, si ricordò di quel bacio,lo stomaco le fece una
capriola e lei si ritrovò di nuovo a pensare a quel vampiro…
-Cos’è
nessuno ti ha mai baciata?- domandò ironico il vampiro guardandola beffardo,
questa distolse lo sguardo –Non è questo il punto!- rispose lesta, non che
nessuno avesse voluta baciarla…Cioè, lei non lo sapeva se qualcuno avresse
voluto o voleva, il punto era che non aveva mai avuto alcun tipo di rapporto
con gente dell’altro sesso. Ok, non aveva avuto grandi rapporti con nessuno
eccetto Saviette e Lavanda…
Quel vampiro così superbo, buffone e pieno di se!
Dimitri
rise di scherno, poi si bloccò all’improvviso guardando un punto fisso del
bosco dietro di loro –Cosa c’è?- la prese per i fianchi e la tiro giu con se
–Ma cosa?…- un paletto scagliato da qualcuno ad alta velocità le sfiorò la
testa tagliandole una piccola e lunga ciocca di capelli corvini..
-C’è
qualcun altro che sa del tuo segreto, bimba?- non aspettò risposta –Quel
qualcuno sta tentando di ucciderti…- concluse prendendo il paletto da terra e
ringhiando quasi…
Corse
verso quel punto del bosco ma Virginia lo fermò –Sei matto, come potrebbe
uccidere me, lo farebbe anche con te!- spiegò scettica, l’altro scoppiò a
ridere –Ti preoccupi troppo per gli altri, bimba, pensa solo che questo serve a
te, non pensare a me!- la ragazza gli diede un sonoro ceffone, scatenando
un’altra risata –E’ così bimba, pensi troppo da umana!…E poi sono quasi 110
anni che uccido questi bastardi…Non chiedermi il motivo per cui lo faccio,
bimba…- si avvicinò di nuovo a lei per baciarla –Perché non saprei dirtelo!-
sussurrò poi, si allontanò verso gli alberi-e ricorda, bimba, non pensare da
umana, pensa che serve a te e che io non valgo quanto la tua vita e lo stesso
che penserei io…- scomparve nella foresta…
“Quello
stupido, inaffidabile Vampiro con gli occhi di ghiaccio…Bello da star
male…”…Scagliò un pugno nello specchio rompendolo e tagliandosi la mano –Vaffanculo!-
urlò, non si preoccupò, era sola in casa : La madre e Louys erano in vacanza,
Jean era…E lui non era ancora tornato dopo il loro ultimo incontro.
Prese
a calci tutto ciò che le capitava a tiro, stava per dare un altro pugno allo
specchio quando qualcosa o meglio, qualcuno le trattenne la mano, si voltò,
Dimitri le teneva la mano sanguinante, se la portò alla bocca e leccò un po’ di
sangue –Calma bimba…- l’abbracciò tenendola stretta al petto, le accarezzò i
lunghi capelli –Tra un po’ le ferite se ne andranno…Ma mi sa che non è questo
il problema…- disse piano senza lasciarla –Non preoccuparti,bimba, quel
cacciatore non si avvicinerà presto…Anche se non ho scoperto chi è…- cercò di
consolarla, lei si liberò dalla presa –Tu pensi che sia per questo?…Pensi che
per questo fino ad ora sia sta così preoccupata?- il ragazzo non rispose, per
cos’altro se no?…
-Non
riesci proprio a capire?- urlò stringendo i pugni, non ebbe risposta –Ero
preoccupata per te dannazione!- uscì fuori dalla sua stanza, lasciando Dimitri
da solo, un Dimitri nettamente confuso…Sbuffò e la seguì, si affacciò per le
scale, lei era già al piano di sotto –Bimba- la chiamò, gli scappò una risata
–Tu…tu pensi troppo da umana! Ti ho detto che devi pensare a te- iniziò calmo ,
cominciò a scendere calmo le scale strisciando il palmo destro sul corrimano
–Come devo fartelo entrare in testa?- le si avvicinò e picchiettò con il pugno
sulla fronte della ragazza –Chiunque vampiro avrebbe approfittato della
situazione senza battere ciglio e preoccuparsi! Insomma, ti levano da torno un
cacciatore che ti ha preso di mira senza farti rischiare la vita…E tu ti
preoccupi! Ma fottitene altamente!- le alzò il volto per il mento –Chi Vampiro
pensi si sarebbe preoccupato al posto tuo?- le domandò a fior di labbra
–Tu.-…Questa volta a baciarlo fu lei…
Eccomi
ragazzuole, Cap finito, spero sia di vistro gradimento!
Grazie
a jessy16 e lovehateche hanno recensito e spero vivamente lo
rifaranno per farmi sapere le loro opinioni su questo Capitolo
-Oh no Bimba, ti sbagli…- sussurrò all’orecchio della ragazza, la fece
aderire di più al suo corpo tenendola per i fianchi –No
-Oh
no Bimba, ti sbagli…- sussurrò all’orecchio della ragazza, la fece aderire di
più al suo corpo tenendola per i fianchi –Non mi conosci, non sai quanto sono
bastardo…Ti lascerei fare…e anche morire…- continuò sicuro, ma Virginia per un
qualche motivo non gli credeva e scosse la testa in segno di negazione, si alzò
in punta di piedi per guardarlo meglio negli occhi di ghiaccio
-Qui
ti sbagli tu…Perché avresti rincorso quel cacciatore?…- il vampiro la strinse
di più riducendo gli occhi a due fessure, poi il solito ghigno beffardo si
disegnò sulla sua faccia
-Te
l’ho detto, bimba…- con una mano salì ad accarezzarlei capelli corvini –Mi diverto ad uccidere quei bastardi…-
concluse per poi baciarla con più passione , la ragazza incrociò le braccia
dietro il suo collo tentando di alzarsi ancora di più sulle punte, una mano
andò a giocare con i capelli neri del ragazzo mentre questi la stringeva ancora
di più, Virginia facendo peso sulle braccia gli circondò la vita con le gambe ,
lo sentì ghignare ancora sulle sue labbra…
Sentirono
la porta aprirsi, ma così presi non vi fecero caso…
-Mi
sono perso qualcosa?- alla voce di Jean dovettero per forza fare caso, smisero
di baciarsi, ma Virginia era ancora in braccio a Dimitri, si voltarono a
guardare il fratello della ragazza che li guardava a dir poco sconvolto
–Virginia…- boccheggiò, quest’ultima accorgendosi della posizione scese subito
poggiando i piedi a terra e senza smettere di guardare il fratello
-N-Noi
dobbiamo parlare…- balbettò Jean, ma Dimitri lo interruppe mettendosidavanti –No noi dobbiamo parlare…- la
ragazza lo tirò per un braccio –Virginia , va in camera tua!- gli ordinò il
fratello senza interrompere il contatto visivo con Dimitri –Jean, ascolta…-
tentò di dire ma a interromperla non fu il fratello, bensì Dimitri –Vai in
camera Virginia…- questa sbuffò e salì le scale, si sentì la porta sbattere,
poi silenzio…
-Dimitri,
tu non sai..non…- si fermò era sconcertato, non sapeva praticamente cosa dire,
l’altro preferì tacere.
Era
in camera sua, decise di uscire ad origliare, insomma era una questione che
riguardava anche lei…Soprattutto lei!…Piano arrivò alla cucina e si nascose
dietro la porta…
-Mia
sorella è speciale…Può sembrare forte, ma è fragile!- quasi urlò
-Lei non è una delle puttanelle che ti porti a letto!-
continuò furibondo, l’altro tentò di dire qualcosa ma fu interrotto –No parlo
io!…E’ una bambina Dimitri! Una bambina!- Virginia alzò gli occhi al cielo
–bambina…ho 17 anni!- contestò a bassa voce senza farsi sentire
-Non farla soffrire! Non ti permetto di farla soffrire!-
-Jean, hai frainteso!-
-Sai, con mia sorella avvinghiata al mio migliore amico, è
difficile fraintendere!- aveva un tono leggermente isterico –Avanti, era un
bacio…Mica stiamo insieme…- non riuscì a trattenersi una sonora risata
beffarda, Jean partì e lo prese per il colletto – per te lo è!…Per lei no!-
Virginia irruppe nella stanza –Fer-ma-ti! Stu-pi-do!- a ogni sillaba scagliava
dei pugni alla schiena del fratello....
Capitolo finito!..Grazie a Jessy16 e lovehate che hanno
rcensito!
Dimitri
aprì la porta scocciato –Tu sei?- domandò alla ragazza che gli stava davanti
con una sigaretta in mano –Piuttosto tu chi sei?- chiese a sua volta lei
facendo una boccata di sigaretta, il ragazzo la guardò cinico –Senti , mi hai
svegliato, se non hai voglia di dirmi chi sei, chiudo la porta e la finiamo
qui!- sentenziò alzando gli occhi al cielo –Betty Jane!- Virginia spuntò da
dietro il ragazzo –Entra!- la invitò, la ragazza buttò del fumo in faccia a
Dimitri –Permesso- questi si scostò e lei lo superò seguendo Virginia in
camera. Il vampiro rimase lì impalato per cinque minuti circa , poi sbattè la
porta e tornò a dormire sul divano nonostante fossero le quattro del
pomeriggio, ma erano due giorni che non chiudeva occhio.
-Betty
Jane, da quanto tempo…- Virginia le fece segno di accomodasi sul letto mentre
lei si sedeva sul tappeto tra le cianfrusaglie –Scusa il disordine , ma non mi
impegno più a mettere a posto visto che non ci sono , ne mio fratello ne mia
madre e Luys a sgridarmi…- spiegò velocemente –E quel coso?- chiese senza
entusiasmo l’altra –Ah, lui…- il sorriso sparì dalle labbra di Virginia –Tasto
dolente…- capì la bionda –oh no ecco…vedi è un amico di mio fratello però
loro…ecco hanno litigato – iniziò Virginia –Mio fratello ha deciso di cambiare
un po’ aria ed io e Dimitri siamo rimasti soli, non che parliamo molto visto
che abbiamo litigato anche noi…- concluse poi con un sospiro, tra le due cadde
un silenzio imbarazzante. Betty Jane inspirò altro fumo senza dire niente, lei
era sempre stata così, un po’ sulle sue, era sempre stata più matura, più
diversa della sue età –Sei più pallida del solito – notò , Virginia sorrise –E’
il sole che dà quest’impressione, si strinse di più nel maglioncino di filo che
aveva addosso –Ci saranno 30 gradi, Virginia!- quest’ultima scosse le spalle
–Ho freddo…- in verità non poteva avere ne freddo ne caldo…
Betty
Jane le si avvicinò poggiandole una mano sulla fronte –Non mi sembra tu abbia
la febbre, anzi sei gelata!- le tolse la mano dalla fronte riscaldandosela con
il fiato, la vampira sorrise, ma di un sorriso triste, un sorriso che voleva
essere una lacrima…Il freddo, il freddo lo aveva dentro…
-E’
meglio che io vada, quella matta della mia matrigna mi starà cercando…- si alzò
avvicinandosi alla porta della camera –Non mi accompagni?- domandò, l’altra si
alzò come uscita da una trans, l’accompagnò all’uscita di casa e le aprì la
porta –Fatti vedere presto!- si raccomandò –beh…se mi troverò a passare, farò
un salto qui…- dopo averla salutata con un cenno del capo, Betty Jane se ne
andò lasciando da sola Virginia , lei rimase ferma accanto alla porta per un
po’. Troppi pensieri in così poco tempo…All’improvviso si sentì stanca…Stanca e
avvilita…
Si
spostò nel salotto dove dormiva Dimetri sul divano. Restò a guardarlo, sembrava
un angelo dannato, il suo angelo dannato…
Suo?
Era
davvero suo?…
Scosse
la testa come per liberarsi da quei pensieri.
Il
ragazzo inaspettatamente e lentamente aprì gli occhi, evidentemente aveva
percepito una presenza –Bimba…- mugolò con la voce impastata da sonno, questa
si scostò un po’ dal divano ma lui la prese per un braccio –No-noi dobbiamo
parlare…- cominciò Virginia , lui la tirò di più facendosela stendere accanto e
circondandole le spalle con un braccio –Non c’è proprio niente da dire…-
sentenziò con la voce ancora assonnata, le poggiò il mento sulla testa e chiuse
gli occhi –Invece si…- le adagiò l’indice sulla bocca per zittirla –shh…- il
respiro divento regolare e lui si addormentò con lei tra le braccia…
Capitolo
finitolo…Grazie a jessy16 e lovehate che hanno recensito… ne approfitto per
assicurarvi che manderò al più presto Dimetri da voi…ihihi^^”
Quando si svegliò era sola sul divano, aprì gli occhi poi li richiuse e
si rigirò mugolando qualcosa, qualcuno le accarezzò un
Quando
si svegliò era sola sul divano, aprì gli occhi poi li richiuse e si rigirò
mugolando qualcosa, qualcuno le accarezzò una guancia e lei, lentamente, aprì
gli occhi
–Qualcosa
mi dice che neanche tu hai chiuso occhio nelle ultime quarantotto ore…- si stiracchiò
e si mise a sedere –Ma che ora è?- domandò sbadigliando –Hai dormito per nove
ore, quindi è l’una di notte- spalancò gli occhi e si toccò i capelli per
vedere se erano in ordine, Dimitri le scostò una ciocca di capelli dietro
l’orecchio poi le prese il volto tra le mani e le diede un leggero bacio sul
naso, lei si scostò e poi si alzò, poggiò le mani sui fianchi ticchettando con
un piede.
Tentò
di superarlo ma lui le si mise davanti per non farla passare-Scostati!- gli ordino a denti stretti –Come
vuoi…- la prese in braccio e si sedette sul divano
–Non
dovevamo parlare?- lei tentò di alzarsi ma lui la trattenne in braccio
–Possiamo parlare anche così…- Virginia incrociò le gambe e mise le braccia in
conserta –Perfetto!- prese fiato
–Cosa
siamo noi?- Dimitri sorrise –Facile, Vampiri!- gli diede uno schiaffo sulla
spalla –Cretino!-
-Cosa
siamo scusa?- l’avvicinò a se e tentò di baciarla, ma lei lo scostò –Per
favore!- si ricompose
–Se per te è tutto un gioco per me non lo è!-
si alzò e se ne andò in cucina, aprì il frigorifero e addentò una mela, tossì :
Faceva letteralmente schifo, era immangiabile.
-Se hai deciso di avvelenarti, dammi un ultimo bacio!-
l’abbracciò da dietro, lei si girò per fargli una grande ramanzina, Dimitri la
baciò di scatto. Dopo un po’ anche Virginia rispose al bacio
–Ti contraddici,
bimba…- le sussurrò a fior di labbra, lei scosse la testa
– Mi arrendo, accetto la sfida, starò al tuo gioco…- lui
ghignò –No bimba…- scese a sfiorarle il collo con il naso
-Non è una sfida, non è un gioco, è una scelta…-glielo
baciò
–Io Scelgo di si…- rispose a bassa voce lei, la morse e
assaggiò il sangue misto a veleno, poi si alzò a bacarla –sai che significa?-
la baciò di nuovo e lei mugolò un “no”
–Che sarai mia per sempre…- ghignò e le tappò la bocca con
un altro bacio prima che lei potesse rispondere qualcosa
Sono in tremendo ritardo, scusateeeee…Grazie a jessy16
e lovehate che anno recensito, spero lo facciate ancora nonostante il ritardo
La finestra dietro di loro si frantumò in mille pezzi e prima che un
paletto colpisse Virginia, Dimitri la spinse a terra face
La
finestra dietro di loro si frantumò in mille pezzi e prima che un paletto
colpisse Virginia, Dimitri la spinse a terra facendo sì che il paletto gli si
conficcasse nel braccio sinistro.
La
ragazza rimase in terra sbalordita , non ancora cosciente di quello che era
successo , Dimitri ringhiò e corse verso la finestra , non c’era traccia del
cacciatore, annusò l’aria, era come sparito.
Si
avvicinò di nuovo alla ragazza…
-Alzati
bimba…- gli porse la mano ma lei indicò il paletto che aveva ancora nel braccio
–Ah questo…- con uno scatto se lo levo e lo gettò a terra accanto a Virginia
che continuò a guardarlo, mentre la ferita iniziava già a rimarginarsi.
La
vampira prese in mano il paletto e tastandolo vi sentì come una scritta
intarsiata, lo pulì dal sangue e trasalì : “Anche a voi spetta morire, anime
dannate…”.
Dimitri
si abbassò e le accarezzò una guancia poi guardò il paletto e scoppiò a ridere
–Avanti
bimba…- la alzò di peso e la fece sedere –Sono solo minacce di morte- disse
come fosse la cosa più normale del mondo
–Ah
beh, certo…- iniziò piano lei –Si tratta solo di un tipo che vuole ucciderci!-
l’ultima parte la urlò –Ucciderci? Vuole ucciderti!- la corresse
lui
-Certo
questo cambia le cose….- urlò di nuovo –Stai diventando isterica, bimba, lo
sai?- poggiò le ginocchia a terra per arrivarle all’altezza degli occhi e
l’abbracciò facendole poggiare la testa sul suo petto
-Calmati,
bimba…Non ti fanno bene questi sbalzi di umore, sei debole…- lei non rispose ,
stava ancora tentando di capire cosa fosse successo, guardò Dimitri negli occhi
come per avere una risposta
-Ma
che ho fatto…- sospirò e il ragazzo ghignò
–Che
cosa non hai fatto…-fece intendere benissimo il doppio senso, si meritò
un altro schiaffo sulla spalla –Cretino! E’ una situazione seria!- Dimitri
scoppiò a ridere
-No
bimba, ora che sei mia non permetterò che ti succeda qualcosa…Ucciderò qual
bastardo…- Virginia guardò in cielo scocciata
–Tua…Io
non sono di nessuno…-il vampiro rise
di nuovo
-No
sei mia…Sai cosa vuol dire il fatto che prima io abbia bevuto il tuo sangue?…-
lei
scosse la testa
-E’
una specie di condice…Bon ci arrivi proprio?-
Lei di risposta lo guardò interrogativa
-Che
mi appartieni, bimba, per sempre…-
Ed ecco la seconda parte, l’ho diviso in due parti per
dare più rilievo a questo capitolo perché alcune cose saranno fondamentali per
capire il continuo della storia!
Con
un calciò lanciò una pietra contro una staccionata…
Alzò
il viso a guardare la luna, che stava per essere coperta dalle nuvole…
“Si
prospetta pioggia…” sospirò e continuò a camminare…
Come
previsto delle gocce cominciarono a cadere, ma lui non se ne curò…
Pensò
a lei…
Al
suo volto sereno e rilassato mentre dormiva accanto a lui poco prima…
Così
rilassato e calmo che lui non aveva retto, ero uscito per farsi un giro e
chiarirsi le idee…
Aveva
sempre pensato di non aver bisogno di nessuno, che poteva continuare per la sua
strada…Da solo…
Poi
aveva incontrato lei, il suo profumo, i suoi occhi dorati…il suo carattere…
“E quella sua
dannata ingenuità…”
Ripensò
al messaggio inciso sul paletto…
Ma
come poteva essere dannata una creatura così bella e ingenua?
La
sua anima era stata condannata da qualcun altro, contro la sua volontà era
diventa quello che era ora…
Che
colpa ne aveva?…
Era
una punizione che non meritava…
Lui?
Lui
l’aveva meritata…
Ma
lei?…Lei no…
Sospirò
ancora una volta, non voleva macchiare quella sua ingenuità con la sua
crudeltà…
Non
voleva macchiare quella bellissima pelle diafana con il suo sangue sporco delle
tante vittime…
Non
si era mai pentito…
Aveva
sempre goduto nel sentire le malcapitate urlare…
Nel
sentirle morire…
Nel
sentire la loro linfa vitale scivolare dal loro corpo e invadere il proprio…
E
godeva ancora…
Lui
poteva tranquillamente essere dannato, e non faceva niente per discolparsi…
Ma
vedeva il dolore negli occhi di lei quando era costretta ad uccidere altri per
sopravvivere…
L’aveva
sentita piangere, pregare perdono a quel Dio che li aveva dimenticati…
Ma
Lui, e anche lei sapevano…
Sapevano
che in quel Limbo, Quel Dio non li vedeva neanche…
Quel
Dio non degnava loro neanche di uno sguardo…
Lei
nonostante questo continuava a pregare cercando un perdono…
Scoppiò
a ridere…
“Se
non l’avessi ucciso, sarei morta…perdonami, ma non riesco ad andare contro la
mia natura…Perché devo sottostare a tutto questo?…Voglio una vita normale…
Perché
la mia anima è dannata?…Perdonami, per favore…Perdonami…”
Questo l’aveva sentita supplicare una volta,
inginocchiata al suo letto, tra un singhiozzo e l’altro…
E non aveva saputo che fare , era rimasto spiazzato e non
aveva potuto consolarla…
Perché quella era la semplice verità…
E il perdono tanto sperato, non l’avrebbe mai ricevuto…
Non poteva inventare bugie per il solo fine di vederla
sorridere…
“Non c’è salvezza…Non c’è salvezza…”
-E’ così bimba non c’è salvezza…- disse ad alta voce e
scoppiò a ridere
“Perdona almeno lui, Signore…So che è buono…Signore,
perdona lui…Lui è la mia salvezza…”
Quella volta non ce l’aveva fatta era irrotto nella
stanza e l’aveva alzata di peso per il colletto
“-Non chiedere perdono, bimba! Io non sono la tua
salvezza!- “
Salvezza?…Lui, una salvezza?…
Rise ancora, quasi mosso da un’isteria…
“Scusami bimba…Ma non sono quello che pensi…”
Continuò a ridere
“Se c’è un perdono per noi, io di sicuro non lo merito…”
Si bloccò e per la prima volta una lacrima, Una
sola…Scese da quel volto perfetto.
“Io non merito neanche te , bimba…Non voglio infangarti
con la mia crudeltà e il mio odio…”
-Non amarmi ,bimba! Io non so cosa sia l’amore! Bimba,
non amarmi!…- stava urlando disperatamente, cadde con le ginocchia a terra e
alzò il volto verso il cielo allargando le braccia
-Se sapessi cosa ho fatto…Non amarmi, bimba! Non farlo…Se
davvero vuoi quel perdono! Non amarmi!- urlò ancora più forte, poi nascose il
viso tra le mani e smise anche di respirare…Ascoltando il rumore della pioggia,
il fruscio dell’erba e delle foglie degli alberi…
-Non Amarmi, bimba…- questa volta era un sussurro, scoprì
solo gli occhi dalle mani
-Semplicemente, bimba, Odiami…-
Capitolo un po’ triste…
Grazie a lovehate che ha recensito come sempre ^^”
Si svegliò e si dispiacque di non vederlo accanto a lei…
Si
svegliò e si dispiacque di non vederlo accanto a lei…
Si
affacciò alla finestra poggiandosi con le braccia al davanzale : pioveva.
Lui
non era ancora tornato.
Senza
motivo se ne preoccupò.
Perché?
Non
poteva prendere febbre o raffreddore o malanni vari.
Perché?
Era
immortale, non c’era bisogno di preoccuparsi….
Quel
cacciatore, non cercava lui.
Quella
non era preoccupazione.
Era
incompletezza…
Poggiò
anche la testa sul vetro continuando a guardare la pioggia.
“Anche
a voi spetta morire, anime dannate”
Strinse
i pugni e chiuse gli occhi cercando di trattenere le lacrime.
Congiunse
le mani mormorando delle preghiere.
-Supplico
perdono, per me…per lui…Lui è davvero la mia salvezza…-
Ricordò
quando lo aveva fatto infuriare chiamandolo soltanto “la mia salvezza”, Quando
si scagliò contro di lei e poi rammaricato per quello che aveva fatto se n’era
andato in un’altra stanza, lontano da lei…
-Non
abbiamo scelto noi questo…-
Non
ce la fece e calde lacrime le solcarono le guance gelide.
-Io
so che mi ascolti, so che puoi sentirmi, che qualche volta volgi lo sguardo su
di noi…-
Le
lacrime non smettevano di scendere.
Sapeva
anche che un perdono per lei non c’era…
Ma
la speranza rimaneva…
-Guardami,
ascoltami…-
Era
inutile supplicare
-Perdono
per le persone che ho ucciso…Ma non l’ho mai fatto per diletto…-
Sussurrava
quelle parole come per non dare fastidio, Ma in casa era sola.
-Perdono
per me…ma Soprattutto per lui…-
Si
lasciò cadere a terra e nascose il viso tra le mani scossa dai singhiozzi.
Un
lampo illuminò per qualche secondo tutta la casa e lei vide l’ombra di qualcun
altro dietro di lei.
Non
si voltò.
Non
si alzò.
La
figura si abbassò sedendosi e circondandola con le gambe e abbracciandola da
dietro.
-Non
farlo, bimba…-
Le
sussurrò all’orecchio levandole le mani dal viso
-Non
piangere, bimba..-
Le
asciugò gli occhi con un gesto elegante
-Non
chiedere perdono anche per me…-
Si
alzò di terra trascinando su anche lei, poi la voltò.
Lei
lo guardava con gli occhi lucidi e con le mani tremanti gli sfiorò una guancia,
lui con la sua mano fermò il palmo di lei sulla sua guancia e poi glielo bacio.
-Non
lo merito il perdono…Io uccido per diletto…E non me ne pento…-
La
mano di Virginia era ancora sulla guancia dell’uomo.
-Se
vuoi quel perdono, bimba , non amarmi…-
L’abbracciò
e chinò il capo per arrivarle all’orecchio, le accarezzava lentamente i lunghi
capelli corvini.
-Non
amarmi bimba, come puoi pensare che io sappia cosa sia l’amore? Sono spietato e
crudele…Non potrei mai contraccambiarti…-
Lo
disse a bassissima voce, ma sapeva che lei poteva sentirlo benissimo e sapeva
anche di avere tutta la sua attenzione, salì a baciarle la fronte.
-Non
amarmi, bimba, mi basterebbe niente per farti male e se lo ritenessi giusto per
me…Non esiterei a farlo neanche adesso…-
La
bocca ancora sulla fronte di lei.
Altre
lacrime solcarono quella guance e lei venne scossa da un singhiozzo.
-Se
vuoi davvero il perdono, non considerarti più mia…E per favore non piangere, lo
faccio per te…-
La
strinse di più e lei affondò il voltò nel suo petto senza smettere di piangere,
strinse la sua camicia bagnata tra le mani, con un innato bisogno di lui
-Non
voglio macchiare la tua ingenuità…Non posso amarti, bimba…-
La
scostò un po’ da lui e poggiò la fronte su quella della ragazza
-Ucciderò
quel cacciatore e non farò più parte della tua vita-
Lei
tentò di baciarlo ma lui la bloccò tenendola per le spalle
-Sarebbe
più doloroso…Sia per me che per te…-
Si
allontanò ancora di più da lei e si voltò camminando verso la porta, lei rimase
ferma a guardare la scena, come se non potesse fare niente.
Lui
si bloccò arrivato alla porta, poggiò una mano allo stipite ma non si girò
-Non
cercarmi bimba…-
Disse
con tono deciso
-Perché
non posso amarti-
Aggiunse
con una leggera titubanza nella voce.
Uscì
e sotto la pioggia lentamente si allontanò.
Rimase
a guardarlo andarsene, poi quando lui varcò la soglia del cancello che divideva
il giardino dalla strada qualcosa scattò in lei e corse fuori.
Lo
tirò per farlo voltare e si buttò tra le sue braccia ma lui non l’abbracciò
-Io,
Io ti amo…-
Urlò
disperatamente aggrappandosi al suo collo.
Dimitri
rimase fermo impassibile.
-Tu
sai amare…-
Disse
piano, lui non fece comunque niente.
In
un altro tentativo disperato poggiò le labbra su quelle dell’uomo.
Niente.
-Amami…-
Sussurrò
a fior di labbra.
Un
altro singhiozzo. Ruppe la sua muraglia di difesa. Ruppe le sue sicurezze.
Tremante
una mano si mosse e le portò la testa sul suo petto.
L’abbracciò.
La
strinse a se chiudendo gli occhi e assaporando il suo profumo.
Assaporando
il contatto della sua pelle.
Assaporando
quel momento.
Poggiò
il mento sulla sua testa.
Assaporò
ancora il suo odore.
Le
prese il voltò con le mani e senza dire niente la baciò.
“Non potrei
amarti, bimba…”
La
strinse di più a se senza interrompere il bacio
“Non dovrei
amarti, bimba…”
Virginia gli circondò il collo con le braccia
e affondò una mano tra i capelli ormai bagnati.
“Sarebbe
una pazzia..”
La
strinse ancora
“Allora
io sono, pazzo..”
Spero di essermi fatta perdonare per i ritardi che ho fatta ^^”
Le
accarezzò la testa che era appoggiata sul suo petto.
Non
le rispose niente.
-Non
andartene-
-Non
lo farò-
-Giura-
Scoppiò
a ridere sonoramente.
-Io
non giuro, bimba-
La
guardo dritto negli occhi
-Mai-
La
ragazza abbassò lo sguardo sulle proprie mani che giocherellavano con i bottoni
della camicia di Dimitri.
-Credimi-
Lei
sospirò, poi annuì e chiuse gli occhi.
-Ti
credo…-
Continuò
ad accarezzarle i capelli canticchiando una melodia inventata al momento.
Sentì
il suo respiro regolarizzarsi, segno che si era addormentata, dopo averle dato
un leggero bacio sulla testa, gliel’adagiò sul cuscino.
Lentamente
e silenziosamente per non svegliarla si alzò e arrivò in cucina.
Appena
si sedette, qualcuno bussò alla porta, sbuffando andò ad aprire.
-Ancora
tu?-
-No,
sono la fata turchina…-
-Entra…-
Si
scostò per farla entrare, lei lo superò per poi andarsi a sedere nel salone,
poco dopo fu seguita da Dimitri.
-Dov’è
Virginia?- domandò ad alta voce, lui le mise un dito sulla bocca per zittirla
-Dorme…-
rispose a bassa voce chiudendosi dietro la porta
-Comunque,
giusto per educazione, il mio nome è Dimitri-
Il
tono di voce era tornato normale e porse la mano alla ragazza che non lo calcolò
neanche
-Ah,
ok-
Silenzio.
-Dovresti
presentarti anche tu-
La
bionda sbuffò alzando gli occhi al cielo.
-Lo
sai il mi nome!-
Gli
porse la mano
-Piacere, Betty Jane!-
Il
contatto con la mano gelata del vampiro la fece rabbrividire, subito interruppe
quel freddo contatto e si riscaldò la mano sfregandola con l’altra.
Silenzio.
-Perché
saresti venuta qui?-
-Io
parlo solo con Virginia!-
La
ragazza si alzò e mise le braccia in conserta voltandosi dall’altra parte, lui
si avvicinò e le strinse le spalle furioso.
-Virginia
sta dormendo, se questa cosa era così importante da farti venire a notte fonda,
sotto la pioggia qui, puoi dire a me!-
Lasciò
la presa quando sentì la ragazza gemere per il dolore.
Quella
ragazzina lo rendeva nervoso.
Non
riusciva a controllarsi quando c’era.
-Mi
dici perché sei qui?-
Lei
non rispose, Dimitri nascose il viso tra le mani, non aveva tempo da perdere
appresso ad una mocciosa
-Mia
madre… Cioè…La mia matrigna…-
Iniziò
lei attirando l’attenzione, ma non si voltò.
-Lei
è un po’ matta…pensa che..che Virginia sia un Vampiro…-
Scoppiò
a ridere aspettandosi la stessa reazione da parte di Dimitri che però non
arrivò.
Lui,
infatti, la guardava con occhi spalancati
-D-Dimitri?-
-Ah…s-si…E’
un po’ matta…-
Balbettò
piano poggiandosi al tavolo
-Beh…perché
pensa questo?-
Il
tono di voce era sicuro, falsamente sicuro.
-Perché
la vede più pallida del solito…e poi dice di averla vista entrare per la
finestra la sera prima che Clare scomparisse…Inoltre dice che l’ultima volta
tentò di seguirla con lo sguardo con lo specchietto retrovisore della
macchina…Ma il suo riflesso non c’era…-
Il
ragazzo trasalì e Betty Jane si voltò finalmente a guardarlo.
-Ehm…E
se lei pensasse che Virginia fosse un vampiro..ed ecco…Pensasse che avesse
ucciso la tipa lì…Clare…Lei..L-lei che farebbe?-
Domandò
molto lentamente
-Beh…E’
per questo che sono qui…Volevo dire a Virginia di stare attenta perché…-
Dimitri
si avvicinò alla ragazza senza interrompere il contatto visivo
-Lei
si ritiene una cacciatrice…E, non so se sai come vanno queste cose..ma..-
Il
ragazzo la zittì…
Ora
aveva capito tutto.
Ora
tutto combaciava.
-Grazie Betty Jane…-
L’accompagnò
alla porta contro il suo volere, quasi spingendola.
Aprì
la porta e la spinse fuori porgendole un ombrello
-Insomma,
perché fai così, mica lei è un vampiro…-
Lui
non rispose
-D-Dimitri?
Lei non lo è’, vero?…-
L’unica
risposta che ebbe fu il rumore della porta che gli era stata sbattuta in
faccia…
Salve….Ecco
un altro Capitolo!
Grazie
a jessy16 e lovehate che hanno recensito fedelissime (Grazieee)
Allungò
la mano verso l’uomo ma questa lo trapassò, allora la ritrasse spaventata
-Sei
un mostro…-
La
ragazza non riusciva a parlare
-Sei
un mostro-
Si
portò le mani alle orecchie per non ascoltarlo
-Sei
un mostro!-
L’uomo
continuò mentre cominciava a sgorgaglisangue dagli occhi dorati.
Gocce
scarlatte che gli rigavano il volto e coraggiose si buttavano nel vuoto.
Alcune
si schiantavano al suolo altre sulla maglietta completamente bianca creando
varie striature.
Cominciarono
a crearglisi vari tagli sul collo, sul viso, sulle braccia…
Tagli
grondanti si sangue…
Che
ben presto crearono ai piedi di quello una pozza rossa
-Sei
un mostro-
-no…-
Sussurrò
lei piano stringendo le mani alle tempie
-Un
mostro!-
Urlò
facendo saltare Virginia i quali occhi si riempirono di lacrime.
-NO!-
Ripetè
lei stringendo ancora di più le tempie
-Sei
un mostro!-
La
ragazza si aggrappò ai capelli
-NOOOO!-
Continuò
a gridare
-SEI
UN MOSTRO!-
Detto
questo sbarrò gli occhi e cadde supino a terra…
Si
svegliò di soprassalto, scese giu dal letto e corse nella camera di Dimitri.
Salì
sul suo letto e gli si accoccolò vicino.
Il
vampiro che non stava dormendo si girò poggiando il gomito su un cuscino su cui
poi adagiò la testa.
La
guardò senza dire niente.
Non
voleva spiegazioni sul perché fosse lì.
Non
voleva sapere perché fosse così sconvolta.
La
guardava solamente
-Ho
avuto un incubo.-
Spiegò
lei.
Sapeva
che lui non gliel’avrebbe mai chiesto.
-Ho
sognato mio padre defunto…-
Iniziò
con voce tremante.
No.
Non
doveva piangere.
-Mi
diceva di essere unmostro-
Non
si trattene..
Scoppiò
a piangere singhiozzando.
L’altro
non fece niente, c’era da aspettarlselo.
Semplicemente
la guardò alzando un sopracciglio e leggermente scocciato.
Aspettò
che si calmasse prima di cominciare a parlare
-E’
solo un sogno bimba. Non devi sconvolgerti così.-
Le
disse duro, e sbuffando.
-Non
puoi farne di ogni cosa un dramma.-
Le
accarezzò una guancia asciugandole una guancia.
L’attirò
a see le accarezzò la testa.
-Non
dirmi di essere insensibile-
Ricominciò
senza curarsi del fatto che lei avesse ripreso a singhiozzare.
-Te
l’ho sempre detto, da me non devi aspettarti dolcezze, o cose simili.-
Sembrava
che la persona che agiva e quella che parlava fossero due persone diverse, la
prima era dolce l’altra dura e distaccata.
-Non sono famoso per la mia dolcezza.-
Silenzio.
Si
sentivano solo i singhiozzi della ragazza.
-La
madre di Betty Jane.-
disse
lui all’improvviso rompendo il silenzio e facendo alzare la ragazza dal suo
petto per guardarlo negli occhi.
-La
cacciatrice, è la madre di Betty Jane-
Virginia
aprì la bocca per parlare, magari chiedere…
Come
lo sai?
Ne
sei sicuro?
Perché?
Poi
la richiuse, sapeva che non le avrebbe risposto, al massimo le avrebbe detto:
“cosa ti frega bimba, è così!” con quel suo tono scontroso e dannatamente
sensuale.
Fece
una smorfia a quel pensiero
-Cosa
c’è, bimba?-
Lei
scosse la testa per poi accoccolarsi di nuovo sul suo petto e chiudere gli
occhi.
-Puoi
rimanere qui se vuoi-
Aggiunse
lui continuandole ad accarezzare i capelli, lei annuì e finalmente sorrise.
-Mi
piaci di più quando sorridi-
La
ragazza sospirò.
Amava
quando le faceva complimenti.
Lui
non si sbilanciava mai, una cosa la diceva solo se era certo di pensarla.
E a
lei andava bene così, lo amava per quello che era.
Punto.
-Sembri…Un
angelo-
Virginia
sorrise ancora di più
-Sembro…-
Sussurrò
piano
-Lo
Sei-
Grazie a Jessy16 e
lovehate che come sempre e puntualissime recensiscono, grazieeeee
Era in giro da sola per Pleiacora, uscita di nascosto
Era
in giro da sola per Pleiacora, uscita di nascosto.
Da
quando aveva scoperto che la cacciatrice era la madre di Betty Jane che abitava
a pochi isolati da lì, Dimitri, non la lasciava un momento da sola, non che a
lei dispiacesse, ma ogni tanto aveva bisogno dei suoi momenti di solitudine, in
cui doveva pensare.
Senza
dare molta importanza a dove andava, voltò a destra e poi continuò a camminare.
Guardava
in basso ,non notò che sul suo cammino c’era anche un’altra persona, era
distratta e non percepì neanche la sua presenza…Poi gli sbattè contro.
-Ma
che cazzo…-
Lei aveva perso l’equilibrio ed era caduta a terra alzò lo
sguardo e vide un ragazzo abbronzato con degli splendidi occhi verdi che le
porgeva la mano
-Virginia,
che ci fai qui?-
Le
domandò freddo mentre lei, non accettando la mano si alzava da sola.
-Non
sono affari tuoi…-
Si
guardò intorno e lesse su un cartello che era a “Deprons Street”, molto lontana
da casa sua, ma camminando non si era accorta di essere andata così lontana.
Pulì
le mani sui suoi Jeans e tentò di superare il ragazzo ma questi la fermò.
-Che
diamine vuoi, Jean?-
Era
scocciata, alzò gli occhi al cielo.
Il
fratello la guardava con occhi rammaricati.
Virginia
con una scossa si liberò il braccio.
-Tesoro,
ascolta…-
Continuò
a camminare, non voleva sentire ragioni…
*******
-Lascialo
Stupido!-
Jean
la scaraventò via facendola cadere, poi lasciò Dimitri e si girò verso questa.
-Tesoro,
scusami…-
Lei
si alzò guardandolo furente, strinse i pugni.
-No
Jean, nono sono più una bambina, non devi trattarmi così! Scelgo io con chi
farmela!-
Cominciò
sibilando tra i denti queste parole
-Ma…-
Lo
interruppe urlando
-Niente
ma, se io decido di fare una cosa la faccio e basta..Che sia frequentare
Dimitri o no, parlargli o anche portarmelo a letto!-
La
mano partì da sola e quando Jean se ne accorse già aveva colpito la sorella con
uno schiaffo
***********
Le
prese ancora la mano costringendola a girarsi
-Non
rompere le palle!-
Si
voltò, la presa del fratello si fece più forte, sentì come un gridolino soffocato…
-Jean!-
Un
paletto gli aveva attraversato il petto.
Aveva
gli occhi spalancati e tremava, non le aveva lasciato la mano, dopo un po’ si
lasciò cadere a terra, prima con le ginocchia poi anche con le mani, tossì
sputando sangue sull’asfalto.
Virginia
si accucciò a terra.
-Andrà
tutto bene…-
Gli
sussurrò ad un orecchio anche se sapeva che non c’erano speranze, si sporse
aldilà di questo e notò una figura nera incappucciata che se ne andava, poi si
riconcentrò sul ragazzo
-Jean!
Jean!-
Urlò
il suo nome, poi prese coraggio.
Con
uno scatto gli levò il paletto da petto, il ragazzo grido di un urlo
straziante.
Virginia
si guardò le mani piene di sangue e le prese una morsa allo stomaco…
Scosse
la testa…
Non
poteva pensare al sangue mentre suo fratello stava morendo.
Lo
stese poggiandogli la testa sulle sue gambe.
-Vi…-
Tentò
di chiamarla ma fu preso da altra tosse e coprendosi si sporco anche lui le
mani di sangue.
-Shhh…-
Gli
posò un dito sulla bocca, fu scossa da un singhiozzo
-Vir-Virginia,
non piangere…-
Sembrava
un rimprovero, la ragazza sorrise tra le lacrime per accontentarlo.
-D-Dimitri?-
Domandò
questi, come se stessero facendo una bella discussione tra amici, magari
davanti un the
-E’
a casa…-
Rispose
piano, accarezzandogli i capelli, il ragazzo tese una mano e le sfiorò una
guancia
-Come
sei bella…-
Emise
un altro gridolino irrigidendosi
-Virginia,
Dimitri è un vampiro…-
Le
disse sforzandosi molto, questa annuì, lo abbracciò piangendo.
-Ti
voglio bene Jean…-
S’irriggidì
ancora poi lo sentì smettere di respirare…
Pianse
in silenzio…
Lacrime
amare…
E
un dubbio cominciò a perseguitarla:
Quella
cacciatrice aveva sbagliato a mirare
O
l’aveva fatto apposta?….
******
******
Nuovo capitolo, grazie a lovehate, jessy16 ,Softman993 e greta91
che hanno recensito, spero vi sia piaciuto anche questo…
Alzò
il pugno per bussare, ma per l’ennesima volta lo riabbassò.
In
lui c’era una lotta tra il suo irrimediabile orgoglio e il suo senso di colpa
per averla fatta sentire così.
Aprì
la bocca per parlare.
Non
vi uscì suono, sospirò.
Alzò
ancora il pugno, ma non bussò, lo poggiò solo alla porta e poi vi poggiò anche
la fronte.
Fece
un profondo respiro e si raddrizzò.
Bussò
finalmente.
-Vaffanculo!-
Alzò
un sopracciglio.
“Come
inizio non mi sembra male!” pensò con un’espressione realizzata in volto .
Bussò
ancora.
-Vaffanculo!-
Rispose
ancora lei.
-Smettila,
esci fuori e parliamo da persone adulte!-
Sibilò
lui, alzando la voce il tanto che potesse sentirlo.
-Vaffanculo!-
Alzò
gli occhi al cielo irato
-Almeno
dimmelo in modo meno volgare…-
Disse
ghignando
-Vai
a quel paese-
Rispose
lei con tono calmo ma pungente
-Andiamo,
non fare la mocciosa!-
Questa
volta urlò
-Non
voglio parlare con nessuno, figuriamoci con te!-
-Almeno
aprimi la porta e dimmelo in faccia!-
-Vaffanculo!-
“Ci
risiamo!” pensò coprendosi il volto con una mano.
-Virginia,
esci da quella dannata stanza! E non provare a mandarmi ancora via in malo
modo!-
Urlò
con tono autoritario puntando il dito contro la porta come se ci fosse lei
davanti a lui.
La
ragazza non rispose, facendolo imbestialire.
-Rispondimi!-
Silenzio
-Non
sono degno neanche di ascoltare la tua voce?-
Urlò
furioso.
Scagliò
un pugno alla porta, attento però a non romperla.
Non
lo levò dalla superficie di questa e poggiò anche la guancia.
-Non
mi dici neanche “vaffanculo”?-
Sussurrò
piano in modo calmo e un po’ rassegnato.
Virginia
che fino a quel momento era stata seduta sul letto con le gambe accavallate, le
mani in conserta e lo sguardo perso fuori la finestra, portò lo sguardo sulla
porta notando il cambiamento di tono.
Non
rispose comunque.
-Scuami,
bimba…-
Sussurrò
ancora mettendo da parte il suo orgoglio.
La
ragazza si alzò e si avvicinò alla porta.
-Cosa
pensi? Anche io ci sto male…-
Continuò
piano.
Virginia
si accostò alla porta mettendosi, senza saperlo,nella stessa posizione di
Dimitri.
-Io
non lo do a vedere, bimba…Ma non è facile neanche per me…-
Sentì
un singhiozzo al di là della porta.
La
ragazza infatti aveva di nuovo iniziato a piangere silenziosamente.
-Ma,
bimba è per te che non mi faccio prendere dal dolore…Tu già ti odi e ti senti
in colpa, non volevo farti pesare anche la mia tristezza…-
Il
tono era basso e dolce.
-Però
ho capito che comportandomi in quel modo ho comunque sbagliato-
I
singhiozzi si fecero più frequenti.
-Aprimi,
bimba…-
Non
successe niente.
-Per
favore…-
*****
Grazie mille a lovehate, jessy 16, Pervinca_ ed Eika che mi ahnno
recensitoooo
N.B: Ho scritto questo capitolo ispirata da “Far Away” dei Nickelback,
se vi interessa avere una colonna sonora ^^”
****
-Dannata
cacciatrice, eh?-
Le
domandò ancora steso a terra sanguinante.
Sorrise
come per farle capire che non era niente di grave.
Virginia
annuì triste.
Erano
ancora lì terra.
Gli
accarezzava i capelli dolcemente mentre lui le sfiorava una guancia.
-Che
ne dici se ci alziamo?-
Essendo
molto debole fece fatica a issarsi a sedere.
Non
fece trasparire niente.
Con
la stessa fatica si alzò e porse anche la mano a Virginia.
Lei
si alzò da sola e di scatto lo abbracciò
-Anche
te ora…Vuole uccidere anche te ora…-
Dimitri
non rispose all’abbraccio ma sorrise dolcemente.
Sospirò
-Eh,
capita…-
Rispose
come se non fosse successo niente.
Virginia
emise un verso a metà tra un singhiozzo e una risatina.
Il
vampiro se la scrollò da dosso dolcemente per poi raggiungere il letto con una
camminata lenta e sofferta.
Vi
si gettò completamente sopra.
La
ferita ormai era rimarginata, ma lui era debolissimo.
Virginia
lo raggiunsee si mise accanto a lui a
pancia sotto poi si issò sui gomiti.
-Dimitri,
mordimi…-
sussurrò
scoprendosi il collo dai lunghi capelli corvini.
-Non
dire stronzate, bimba…-
Se
l’avesse fatto si sarebbe indebolita anche lei.
La
ragazza avvicinò di più il collo
-Fallo-
Ordinò
secca.
Il
vampiro con una mano attirò a se il collo.
Di
scattò gli girò la faccia per poterla baciare con passione e la attirò sopra di
se.
Virginia
si staccò appena per poter parlare ma lui glielo impedì baciandola di nuovo con
foga.
Con
un colpo di reni il ragazzo invertì le posizioni.
Le
accarezzava i capelli mentre lei gli sfiorava la schiena.
La
ragazza gli circondò la vita con le gambe.
Lui
si staccò appena per poterla guardare negli occhi.
Ormai
era al limite.
Quanto
aveva desiderato quel corpo?
Quanto
aveva desiderato lei?
Cercò
come un consenso e lei annuì.
La
baciò di nuovo.
Senza
fretta scese con le mani sfiorandole prima il collo dove una mano vi si fermò.
L’altra
continuò il suo percorso.
Sfiorò
appena un seno facendo sospirare la ragazza e poi si fermò su un fianco,
raggiunse il bordo della maglietta e dolcemente gliela sfilo.
Le
accarezzò una spalla mentre si abbassò a baciare l’addome…
Virginia
sospirò ancora e il ragazzo salì a baciarla di nuovo mentre cominciava a
sbottonarsi la camicia, una volta sbottonata tutta fu la ragazza o volergliela
levare, lui le sorrise sulle labbra.
Cercò
la chiusura del reggiseno e lei inarcò la schiena per permettergli di trovarla.
La
liberò di quell’indumento e le accarezzò interamente la schiena facendole un
po’ di solletico.
Ridacchiò.
Lui
sorrise mentre con la mano scendeva fino ad arrivare al bordo dei pantaloni
della ragazza.
Spostò
la mano sulla cerniera.
-Perché
tu sei sicura vero?-
Le
sussurrò.
Lei
annuì, non disse altro.
Era
imbarazzata, e un po’ spaventata.
Ma
si sa, si ha sempre paura delle cose che non si conosce.
Non
attese altro e con una dolcezza che non sembrava avesse, glieli sbottono e
glieli sfilò rimanendola in culotte.
Si
fermò per ammirarla e sorrise.
Se
avesse potuto sarebbe arrossita.
Fu
lei a muoversi e sbottonare anche i pantaloni di lui.
Ben
presto furono privi di barriere entrambi.
E
prima di entrare in lei, Dimitri cercò un altri consenso che arrivò dopo poco…
****
Spero
che vi sia piaciuto perché è la prima volta che descrivo scene di questo tipo..
Beh..
Grazie
a lovehate, jessy16 e mewjap che mi hanno recensito
-La
mia matrigna, si sta dirigendo verso casa tua!-
Correvano
per le strade buie di Pleiacora.
Virginia
seguiva in silenzio Betty Jane mentre questa spiegava.
-Ha
deciso di uccidervi…-
Un
pensiero le balenò in mente e fece dietro-front trovandosi Lavanda davanti.
-Scostati-
Lavanda
non ubbidì.
-Dimitri,
lui è in pericolo!-
Urlò
quasi ma loro la strascinarono di peso verso la foresta.
-Se
la caverà Vivì…-
La
incoraggiò Betty Jane.
*
Soffiò
un vento freddo, ma sia la figura bianca che quella nera sembrarono non farci
caso.
Contemporaneamente
entrambe con uno scatto, si misero in posizione di attacco.
-Potreste
essere così gentile da spiegarmi tutto quest’accanimento nei nostri confronti?-
A
parlare era stata la figura nera, aveva quasi un tono sarcastico.
Si
aggiusto una ciocca di capelli corvini.
-Io
depuro la terra da esseri come voi-
Sussurrò
l’altra come risposta.
-Non
è niente di personale-
L’altro
scoppiò a ridere.
-Noi
siamo l’evoluzione della specie umana-
Spiegò
tornando serio.
Gli
occhi cominciarono a diventare più scuri.
-E
chi dice che l’evoluzione debba continuare a vivere?-
Lui
alzò un sopracciglio.
-Sa
che in natura vince sempre il più forte?-
Gli
occhi erano completamente neri e cerchiati di rosso.
-Noi
siamo i più forti-
Ghignò.
Sempre
contemporaneamente si attaccarono.
*
-Non
posso stare seduta qui mentre lui è chissà dove…-
Urlò
alle altre due.
Loro
non le risposero ma abbassarono lo sguardo.
Virginia
si allontanò di poco poggiandosi ad un albero e nascondendo il viso tra le
mani.
Dire
che era preoccupata sarebbe stato un eufemismo.
Udì
dei rumori poco lontano da loro.
Al
massimo una centinaia di metri.
Annusò
l’aria.
-Cazzo-
Sussurrò
appena voltandosi spaventata e arrabbiata verso le due.
-Un
branco di Licantropi!-
*
La
cacciatrice e il vampiro.
Giravano
entrambi guardandosi con odio.
Entrambi
ansimavano.
Entrambi
erano sporchi di sangue e avevano gli abiti laceri da qualche parte.
-Arrenditi
Dimitri-
Lui
scoppiò a ridere
-Non
mi dia del “tu” solo perché posso sembrare molto più giovane di lei-
Alzò
un sopracciglio.
-L’unica
a doversi arrendere dovrebbe essere lei.-
Rise
sadicamente.
-Ma
non la risparmierò comunque-
Iniziò
ghignando
-Sa,
la compassione non è nelle mie doti e godo a vedere la paura e a sentire le
urla di dolore-
Concluse
senza smettere di sorridere.
-Sei
un pazzo…-
Non
ebbe il tempo di continuare la frase che l’uomo le assestò un colpo nello
stomaco facendola chinare e uno sotto il mento facendola volare un po’ più in
là.
-Non
osi, più darmi del “tu”, non la conosco e non le sono amico o compagno-
Rise.
-E
non intendo esserlo, lei per me è solo del cibo che cammina…-
Si
leccò il labbro superiore.
In
quel momento la donna trasalì.
Per
la prima il suo cuore ebbe un sussulto.
Per
la prima volta ebbe davvero paura.
Aveva
davanti un vampiro completamente trasformato.
Assetato.
Sadico.
Pazzo.
Ma
peggio ancora, arrabbiato nero.
Grazie
a jessy16, eika e mewjap che mi hanno recensita^^
-Finalmente ho l'onore di conoscerti da vicino!- Lo scherznì facendo un inchino, lui sorrise sadico alzando appena un sopracciglio. -Aveva già sentito il tuo odore, mi domandavo, quando ti avrei visto- Lui non rispose ma continuò a guardarla. La ragazza scoppiò a ridere cattiva. -Strano vero come un vampiro e un licantropo possano appartenere alla stessa famiglia- Dimitri non smise di ghignare. -Per favore, non ricordarmi di essere imparentato con tale feccia- Cominciarono a girare in tondo uno di fronte all'altra senza mai spostare lo sguardo dall'avversario. -Sai mia madre sarebbe felice di vedere il fratello gemello del suo trisavoro, o qualcosa del genere- Il vampiro sorrise affascinante. -Ah davvero?...Beh portale i miei saluti...Com'è che si chiama?- -Roxanne, come tua madre!- Rispose lei smielosa. -Ora scusa, ma devo ucciderti, sono indietro con la tabbella di marcia, avrei già dovuto uccidere due vampiri in questo momento- Lui alzò un sopracciglio fingendo rammarico. -Oh, quanto mi dispiace!- Fece finta di asciugarsi delle finte lacrime poi si mise in posizione di attacco riprendendo il sorriso sadico. -Dopotutto, ti stò facendo un piacere dovresti essere già morta da secoli ormai!- Si scagliò contro il ragazzo che prontamente scansò il colpo. L'altra caricò verso di lui e mentre lo mordeva sulla giugulare gli lacerava la carne del petto con gli artigli. Lo scagliò contro un albero. Lui rimase li fermò. Per u paio di minuti, senza respirare. Poi le ferite cominciarono a rimaginarsi e lui piano alzò la testa verso l'avversaria. -Pensi sia così facile uccidermi?- Scoppiò a ridere. -Illusa!- Corse verso di lei ma una voce lo fermò. -Dimitri!- Virginia era in piedi dietro Saviette. -Lasciala a me...- Lui scosse la testa. -Bimba, non puoi...- -Ci metto un attimo!- Si intromise Saviette. -Ho ucciso suo padre e posso uccidere anche lei...-
[]
SCUSATEEEE. Lo sò, sono in ritardissimo... Ma sono andata in vacanza e poi mi è venuto il blokko. Sò anche che è corto... ç_ç Ringrazio buffy'92,mewjap,Ma petite,lovehate,eika che hanno recensito. Spero non mi abbiano abbandonata dopo il ritardo e dopo questo capitolo deludente. Baci Lily123