Shades of Black

di Goran the Ancient
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Nubi Nere ***
Capitolo 2: *** Sogni Neri ***
Capitolo 3: *** Nera Discesa ***
Capitolo 4: *** Nera Tentazione ***
Capitolo 5: *** Rabbia Nera ***
Capitolo 6: *** Nero Dolore ***
Capitolo 7: *** Nera Resa ***
Capitolo 8: *** Mostro Nero ***
Capitolo 9: *** Nera Libertà ***
Capitolo 10: *** Bianco Futuro ***



Capitolo 1
*** Nubi Nere ***


Kim Possible e tutti i relativi personaggi appartengono alla Disney
Monster appartiene agli Skillet

It’s hiding in the dark, it’s teeth are razor sharp
There’s no escape for me it wants my soul, it wants my heart
No one can hear me scream, maybe it’s just a dream
Maybe it’s inside of me, stop this monster
 
I feel it deep within,  it’s just beneath the skin
I must confess that I feel like a monster
                                                                           Skillet, Monster 
 

Capitolo 1 – Nubi Nere

 
Per l’ennesima volta, danzano. Una danza letale, sensuale… ma pur sempre una danza.
Un avambraccio blocca un rapido calcio rotante, un torso si flette evitando un colpo a palmo aperto, un agile balzo lascia artigli infiammati a fendere l’aria risparmiando alla t-shirt viola la medesima sorte… e sorridono.
Le due amazzoni sorridono più a sé stesse che l’una per l’altra, e i loro occhi ardono: una coppia d’iridi color oliva non perde mai il contatto con una coppia color smeraldo.
La teenager, dentro di sé, supplica e implora affinché questa danza non debba mai cessare, l’anima della donna ulula come una fiera affamata per continuare a saziarsi a quel banchetto.
E poi, per l’ennesima volta, una voce roca e graffiata spezza la magia “Muoviti, Shego! Andiamo!”
La donna dalla carnagione verde impreca dentro di sé ma tutto ciò che esce è un ringhio di frustrazione “Ok, Dr.D… A presto, Principessa!” con un movimento fluido estrae dalla tasca sul polpaccio una biglia e la schianta a terra.
*PLORCH*
Mentre una macchia oleosa si allarga sul pavimento del covo, un silenzio imbarazzato cala come un sudario rovinato solo dal ronzio dei motori del veicolo galleggiante di Drakken.
Con tono confuso, è la rossa a spezzare il silenzio “Plorch?” Shego, con volto inespressivo, alza la mano come un bambino durante un interrogazione di classe “Colpa mia… biglia sbagliata. Questa è quella giusta!” una seconda sfera s’infrange al suolo liberando una densa coltre di fumo grigio.
In pochi istanti, la ladra è a bordo dell’overcraft, abbandonando il rifugio ormai in rovina e una rivale confusa e momentaneamente cieca.
Quando finalmente il fumo si dirada Kim si ritrova sola, amareggiata e con gli occhi irritati… a ciò si aggiunga che, avanzando a tentoni in mezzo al fumo, ha piazzato un piede proprio nello schifo fuoriuscito dalla biglia di Shego, rovinando così le sue scarpe preferite.
Mugugnando per la frustrazione, Kim si dirige verso casa.
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Circa un’ora più tardi Kim varca la porta di casa, stremata saluta i genitori dalle scale, per poi fiondarsi nel morbido abbraccio del suo letto.
Tutto ciò che la sua mente riesce a produrre prima di scivolare fra le braccia di Morfeo è un mugugnato “Stupido Drakk…” salvo poi vedere i suoi pensieri interrotti dal peso delle palpebre.
Nell’oscurità della stanza, ai piedi dell’eroina assopita, una forma fluida comincia a muoversi avvolgendosi alla gamba di lei.
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Nello stesso momento, in un'altra ‘casa’, un folle e fin troppo tristemente noto scienziato dalla pelle blu inveisce all’aria.
“Tu sia dannata, Kim Possible! Tu e quel… Quel plorch!” pronuncia l’ultima parola quasi sibilando per l’astio “Che diamine era, in ogni caso? Shego?” con l’ultima parola strappa dai suoi pensieri la donna assorta, che non manca di palesare la sua indignazione sbuffando, “Uff… Era solo un gingillo che avevo trovato sulla nave di Warmonga… mi piaceva…” e intanto pensava “Maledetto… ho fatto una figuraccia di fronte a lei… la mia Zucchina…”
Incurante del tono dell’aiutante presto Drakken si rimette a fantasticare a voce alta sul prossimo, assurdo, piano diabolico lasciando Shego a formulare tra sé e sé i più svariati insulti verso di lui.

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Capitolo 2
*** Sogni Neri ***


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Venom appartiene alla Marvel


Capitolo 2 – Sogni Neri

 
Occhi olivastri esaminano il posto colmi di curiosità… come ci è arrivata lì? L’ultima cosa che le torna alla mente è il tuffo sul suo letto, dopo l’ennesima fuga di Drakken… e ora è lì, ovunque sia ‘lì’ in ogni caso… il terreno è coperto da una fitta coltre bianca che si spande a perdita d’occhio, attorno a lei il nulla.
Dopo interminabili secondi intenta a cercare di orientarsi ecco finalmente qualcosa… o qualcuno: una ben nota silohuette femminile coperta in parte da una lunga chioma corvina, i fianchi avvolti da un aderente calzamaglia verde e nera che lascia ben poco all’immaginazione… e si allontana!
Vorrebbe correre da lei, vorrebbe chiederle dove siano, vorrebbe chiederle come ci sono arrivate… vorrebbe averla con lei! Ma le gambe non si muovono…
“Per favore, per favore resta” la rossa supplica… e la sorprende sentirsi così patetica, ma non si rammarica di ciò!
Se non fosse che lei continua ad allontanarsi.
“Scusami piccola ma…” non si volta nemmeno “io vorrei stare con la mia Principessa…” ora Kim è confusa: è lei la sua Principessa, e chi altri sennò!
Appena riporta lo sguardo alla sua eterna rivale, sobbalza nel trovarsela così vicina da poter focalizzare il suo sguardo solo sulle labbra di lei, quelle carnose e calde labbra verdi che tanto spesso la scherniscono e la ipnotizzano, labbra ora pronte a ferirla a morte “Vorrei stare con la mia Principessa… e non con un mostro… come te!”
È in quel preciso istante,invocando il nome di lei, “Shego” che finalmente si vede… che vede… lei?
Un nero colosso, un energumeno solo vagamente femminile gocciolante umori neri, con lunghi artigli e zanne… grandi vacui occhi bianchi sono incorniciati da una fluente chioma rossa… la SUA chioma rossa!
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Col fiato mozzato Kim alza la testa dal cuscino; col cuore che batte a mille e il sudore che le imperla la fronte rilucendo nel sole del mattino.
Con sollievo appoggia la testa fra le mani sussurrando “Solo… solo un inc… uh?” si interrompe quando il suo sguardo sembra notare che una delle sue mani è completamente nera, salvo poi contraddirsi quando focalizza l’attenzione sulla stessa: una mano normale.
Senza troppi complimenti salta fuori dal materasso e da casa sua; forse l’aria fresca l’aiuterà a schiarirsi le idee.
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Mentre cammina sul marciapiede, la rossa pensa tra sé e sé… non era mai stata tanto turbata da un sogno: “Che cos’era quell’incubo? Shego… e quella cosa…”
“Possible!” il suo nome, urlato quasi con sdegno, la strappa dalle sue domande “Oh Dio, ti prego… chiunque tranne lei!”
A pochi passi da Kim una ragazza, sua coetanea, la squadra come non ne fosse degna: una minigonna bianca e un top azzurro adornano la sua pelle abbronzata mentre dal suo fianco lascia cadere una borsetta in pelle color crema… gli occhi di turchese la fissano mentre le labbra si preparano a rigurgitarle addosso veleno.
“Cos’è questo look tetro? Sembri una goth…” tetro? Da quando in qua il viola è tetro? La rossa poi nota che la sua t-shirt viola è stata sostituita da una nera… il mal di testa incalzante le impedisce di focalizzare… eppure lei ricordava di essere così stremata da andare a letto senza cambiarsi… e anche quella mattina era uscita tanto in fretta da non farlo… le tempie pulsano “Bonnie, per favore…” ma la ragazza dalla chioma castana incalza “No, seriamente, sembri proprio…” “Bonnie, non sono dell’umore…” stringe i denti, e la rabbia ribolle “La peggiore delle sgualdri…” “B-Bonnie…” in un impeto si gira: il suo volto esprime appieno la sua furia animalesca mentre con una forza che non credeva di avere, tale da agitare al vento i capelli della sua interlocutrice, sbraita “STAI FOTTUTAMENTE ZITTA!”
Bonnie la fissa attonita… la ragazza più buona e dolce di sempre si era appena dimostrata una furia davanti ai suoi occhi, occhi che per un istante la tradiscono intravedendo zanne al posto dei denti perfetti e artigli al posto delle piccole rosee dita di lei.
“K-Kim…” sussurra per lo shock mentre la furia della rossa cede il posto all’imbarazzo “S-Scusami… io… devo andare.” E senza altre parole corre via, lasciando una Bonnie sconvolta e scomposta in mezzo al marciapiede.
“Cos’era quello? Noi… io non uso mai parole come quella…ma è stato così piacevole…” il suono del Kimmunicator la strappa dal suo monologo disegnandole un ghigno in volto “Ci sarà da divertirsi”.

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Capitolo 3
*** Nera Discesa ***


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Capitolo 3 – Nera Discesa

 
Tra le fronde occhi neri scrutano il verde, alla porta di un’antica costruzione in pietra uno sparuto gruppo di scimmie ninja tiene d’occhio la lussureggiante jungla che le avvolge… e all’improvviso il terrore le coglie! Un terrore tale da spingerle a una fuga disperata fra le fronde… senza alcun apparente motivo.
Dall’angolo della struttura fa capolino Kim, stringendo in mano il fidato asciugacapelli/rampino, esibendo un espressione confusa.
“Beh… questo è strano!”
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In una stanza buia, circondata da spesse mura di pietra, grandi mani pelose stanno per raggiungere un repellente idolo di rubino modellato a foggia di scimmia.
“Finalmente… la favoleggiata Simia Ru… uh?” Monkey Fist si blocca nel vedere le sue scimmie ninja superarlo in una fuga disperata di puro terrore.
Girandosi verso il punto da cui fuggono i suoi seguaci riconosce l’ormai celebre chioma di fuoco “Tu! Kim Possible! Cos’hai fatto alle mie scimmie ninja?” Kim, con una scrollata di spalle, non può che ammettere “Uhm… non lo so”.
In effetti quelle sono scappate ancora prima di vederla, quasi percepissero un pericolo imminente… il che, a parere della teenager, è strano.
Con un ghigno in volto, l’uomo-scimmia si prepara all’attacco “Ad ogni modo… Tu cadrai! Ora!” Come un lampo nero Monkey Fist si lancia in un perfetto calcio volante.
Senza esitare, e con una forza e una rapidità incredibili, Kim blocca il calcio afferrando la gamba con una sola mano e tenendolo sospeso a mezz’aria come nulla fosse.
“Uhm… mi metteresti giù… per favore?” in risposta, un sorrisetto malevolo si dipinge sulle labbra di Kim, “Giù? Certo!” notando lo sguardo di lei l’uomo rabbrividisce “Gentilmente… per favore?” la sua supplica non tocca però l’animo insolitamente malizioso della ragazza che, con un sonoro e divertito “NO!”, schianta il corpo del criminale al suolo frantumando diverse rocce e , con ogni probabilità, diverse ossa.
Kim è a dir poco stupefatta dalla sua recente dimostrazione di forza e da quanto questa l’abbia fatta star bene “Questo potere… è fantastico!” un mugugnio di dolore di Monkey Fist sembra volerla contraddire “Forse… un po’ troppo fantastico…” “Lieto che ti compiaccia!” una voce profonda e fredda come una lama di ghiaccio nella schiena la sorprende!
Kim cerca attorno a sé “Aspetta! Chi c’è qui?” ma nella camera del tempio ci sono solo lei e un esangue uomo-scimmia, se non si considera il repellente idolo cremisi, “Sono solo io, anzi… noi!”
Potrebbe sembrare che l’eroina parli al vuoto… ma il suo interlocutore è tutt’altro che immaginario “Chi sei tu?” “Un amico” “Un amico?” la rossa è sempre più confusa “Si, quello che ci renderà capaci di qualunque cosa!” “Qualunque cosa?” “Si! Beh, se tu lo vuoi, ovviamente!” è strano come Kim si trovi a suo agio con quella… quella voce.
“Ma… dove sei?” “Sono qui… in te!” “In… me?” il fatto la incuriosisce… ma non la turba “Si e ora tu e io siamo Noi” l’ultima parola viene pronunciata in tono compiaciuto.
”E… possiamo salvare la gente?” Kim è confusa ma… è pur sempre Kim! “Possiamo! E possiamo fare molto di più!” “Di più?” per un attimo la ragazza è pensosa… per un attimo… poi un luminoso e al contempo tetro sorriso le appare in volto mentre i suoi occhi si allargano in gocce fredde e bianche come il latte… dalle sue labbra esce una voce calda e duplice.
“Ci piace!”

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Capitolo 4
*** Nera Tentazione ***


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Capitolo 4 – Nera Tentazione

 
Nelle settimane successive, l’atteggiamento di Kim cambiò radicalmente: passava sempre meno tempo a casa, tantomeno per dormire, era costantemente in movimento, divenne sempre più impulsiva e smise di aspettare che Wade, al Kimmunicator, l’avvisasse che un qualche megalomane tentava qualsivoglia crimine… la caccia era iniziata!
Uno dopo l’altro i soliti noti vennero trovati e ridotti a codardi piagnucolanti… D.N.Amy, Dementor, Adrenalynn e persino Gemini… tutti loro rimpinguarono le prigioni della Giustizia Globale, con grande piacere della Dottoressa Director, anche se la turbava vedere quanti di loro riportassero ferite, talvolta gravi, mentre solitamente i criminali presi da Kim arrivavano praticamente illesi…
L’ondata di feriti aumentò quando Kim volse la sua attenzione anche ai criminali di cui solitamente non si occupava, quali Aviarius e Electronique… “C’è qualcosa che non va…” sbottò fra sé e sé Betty.
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Saltando da un tetto all’altro la rossa non può fare a meno di sorridere, e non per il fatto che presto la giustizia globale avrebbe trovato i due Senior ‘impacchettati’ alla loro porta con Duff Killigan come bonus.
“Ti rende davvero così felice?” chiede nella testa una voce tetra “Assolutamente! Lei è… è unica! È la mia nemica, è la mia rivale! È forte, rapida, letale e…” “Attraente?” la rossa si blocca di colpo, quasi cadendo dal tetto su cui si trova.
“Ch-che stai dicendo?” quasi strilla per l’imbarazzo.
“Non ho detto nulla di strano… è quasi un mese che siamo un tutt’uno… so riconoscere le tue alterazioni chimiche… e a causa del nostro legame le condivido…” “Ma lei è…” “Una tua nemica?” per un attimo, Kim esita “No… non solo…” la voce di lei quasi trema, la creatura lo percepisce e risponde “Non avere remore… ricordi ciò che ti promisi al tempio? Potrai, anzi, potremo fare tutto ciò che vogliamo…” la rossa arrossisce e sorride mentre sibila “E noi la vogliamo!”
Accarezzata dalla brezza Kim riprende la sua corsa verso la preda, la SUA preda!
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Come fari nella notte, due occhi di smeraldo si accendono ad un silente segnale: qualcosa non va!
Con la grazia e il silenzio che solo la sua esperienza da ‘ladra più ricercata del mondo’ può donarle, Shego si dirige in salotto… e ciò che vede quasi le fa cadere gli occhi dalle orbite “Tu!”
La soffusa e scenografica luce di un abatjour rivela la sagoma di una ragazza dalla fluente chioma di fuoco, il suo corpo è dolcemente fasciato da un vestito nero lungo fino alla caviglia che evidenzia le curve della teenager, lo spacco sul lato lascia libera una gamba lunga e liscia… gli occhi di lei brillano con una luce ferale simile a quella del gatto che punta il topo, mentre tra labbra nere morde un dito della sua mano inguantata con fare seducente.
“Principessa…” lottando per un attimo con se stessa riguadagna la sua posa da dura “Che-che diavolo ci fai qui alle fottutissime tre di notte?” “Non è ovvio?” Kim avanza a passi lenti ondeggiando con le anche” È per te! Volevamo tanto vederti!”
La mora, con aria allarmata, fa un passo indietro e assume la sua posizione difensiva “Volevate? Voi? Voi chi?” con un breve risolino Kim continua ad avanzare portandosi la mano sinistra sul cuore “Noi! E chi altri? In fondo è sempre stato così no? Tu e noi! Shego e Kim Possible!” sul volto della ladra si alza un sopracciglio “E da quando parli al plurale? Tralasciando il vestito… non proprio ottimale per una zuffa…” gli occhi delle guerriere s’incontrano “Parliamo così da quando siamo migliori! E quanto al vestito… non ti piacciamo?”
Con la sinuosità di una gatta Kim si porta a pochi decimetri da Shego che, in mancanza di idee migliori, sbuffa e ruota gli occhi… quando riporta lo sguardo sulla rossa lei è praticamente naso a naso con lei, in lingerie.
“Co-quando?” Shego è attonita: da quando Kim è così veloce? E quando si è spogliata?
Alzandosi in punta di piedi Kim si protende per baciarla, e Shego è quasi tentata ad accogliere le sue labbra, quando il buonsenso la riporta alla realtà e, pur di allontanare la teenager, avvolge nel plasma ardente le sue mani.
Con uno scatto e il più acuto urlo di puro terrore Kim rifugge la ladra, il suo elegante completo intimo nero perde consistenza e si agita freneticamente sul suo corpo, come un’indistinta macchia color pece.
Shego rimane attonita di fronte alla reazione della ragazza e prova ad avanzare… con un ulteriore strillo Kim si lancia attraverso una finestra, svanendo nella notte.
“Principessa?”

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Capitolo 5
*** Rabbia Nera ***


Kim Possible e tutti i relativi personaggi appartengono alla Disney
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Capitolo 5 – Rabbia Nera

 
Come fosse senza vita, un corpo si lascia cadere in un vicolo… con respiro affannato, si trascina in un angolo rannicchiandosi e tremando come una foglia.
“I-il fuoco!” “Il fuoco è cattivo!” la creatura apostrofa la ragazza “Il fuoco ci uccide” gli occhi di lei si spalancano “M-Ma io credevo che noi fossimo forti… i più forti!” “E lo siamo! Ma il fuoco… il fuoco è cattivo!”
La ragazza rimane silente per alcuni secondi… e poi sussurra “Capisco…” la sostanza nera sembra finalmente calmarsi per poi tornare ad avvolgerle il corpo, come per rassicurarla… nascondendo il terrore che ancora lo pervade.
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Il vento muove i capelli di Shego mentre i suoi occhi ancora scrutano la tenebra che meno di un’ora fa ha inghiottito Kim… perché quella era Kim… vero?
Nella mente della ladra è un unico turbine caotico… ha combattuto Kim così tante volte… ormai sono anni che ogni insulso piano di Drakken termina in un duello fra le due amazzoni… e ora… quella non era Kim!
Ricorda come, ogni volta che le sue provocazioni si spingevano troppo oltre, il volto della teenager diventasse rosso come un tramonto d’autunno e poi… e poi si trova davanti Kim con un abito nero… che diventa lingerie… che diventa una sorta di macchia iperattiva sul suo corpo!
Quelle labbra nere… quell’atteggiamento…
“Che ti è successo, Kimmie?”
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I sette giorni successivi portarono allo scoperto ciò che Kim e Shego annidavano in loro: Shego, sempre più preoccupata dall’atteggiamento di Kim, si mostrava al ‘lavoro’ da Drakken sempre più svogliata e distratta; dal canto suo la rossa cominciò ad occuparsi anche di criminali minori portando attacchi sempre più feroci e sfrenati…
A causa di una provocazione andata troppo oltre la povera Camille Leon venne colpita così selvaggiamente da annientare ogni effetto dell’intervento che la rese una mutaforma e, si sussurra tra le fila della Giustizia Globale, un trauma tale da ridurla a una bambina urlante ogniqualvolta venga nominata ‘Kim Possible’ o ogniqualvolta vedesse qualcosa di nero.
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“E ora, grazie al mio genio, il mondo sarà ai miei piedi!”
Mentre Drakken elogia il suo ennesimo piano, Shego lo ignora… le voci sulla degenerazione della sua eterna rivale sono abbastanza gravi da trascinare la sua mente altrove… finche un bagliore metallico non la riporta alla realtà.
“Che stai facendo, Dr.D?”
Lo scienziato sta caricando un intricato fucile con grandi siringhe colme di liquido giallo.
“Oh? Tanto per sicurezza… si sussurra che Kim Possible si sia fatta violenta… e dunque ho preparato dei sedativi…” gli occhi di Shego si spalancano “Cosa sei, pazzo? Una dose del genere la ucciderà! Che diavolo! Dosi del genere ucciderebbero un dannatissimo dinosauro!”
Drakken si ferma per un istante, come per riflettere, poi fa spallucce e continua a caricare l’arma; Shego sta per riprendere l’invettiva quando la spessa porta metallica del rifugio viene sfondata da un proiettile umano… o più proiettili umani…
Cade a terra una mezza dozzina di sgherri in uniforme rossonera, tutti con gravi danni fisici di varia natura.
Fra il metallo distorto dell’ingresso appare la sagoma di Kim, avvolta fino al collo in una sorta di lucida calzamaglia nera e con profonde occhiaie sotto i suoi occhi verdi ora gelidi più che mai.
“Kim Possible!” ulula Drakken… rimanendo ignorato…
La rossa fissa la bellezza dalla pelle verde “Amore” Kim sorride, mostrando come i suoi denti perfetti siano ora appuntiti come piccole zanne, “Siamo venuti a trovarti!”

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Capitolo 6
*** Nero Dolore ***


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Capitolo 6 – Nero Dolore

 
Strisciando fra i condotti d’aerazione, Ron non può fare a meno di sorridere: dopo tre mesi chiuso al tempio Yamanouchi ad allenarsi non vedeva l’ora di tuffarsi in una nuova missione… specie dopo aver saputo della scomparsa di Kim e di chi fosse l’obbiettivo attuale… chi, se non i loro primissimi avversari, potrebbe essere in grado di catturarla…
O di stanarla.
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Shego è attonita: ondata dopo ondata, gli sgherri di Drakken cadono mentre le affusolate dita artigliate di Kim dipingono l’aria con nastri rossi di sangue… e ride!
Con un ghigno ferale, la rossa si sbarazza dell’ultimo uomo e, con un balzo, si porta di fronte alla verde super-umana.
“Balliamo?”
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Il biondo non riesce a credere ai propri occhi.
Attraverso la grata al termine del condotto, assiste a una scena a dir poco surreale: la sua migliore amica di sempre, la sua sempre affabile ex-ragazza Kim Possible, ha appena massacrato un gruppo di uomini senza alcun rimorso e ora, quasi fosse un gioco, si è lanciata all’attacco di Shego…
Non può rimanere impassibile di fronte a tutto ciò.
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La ladra non riesce a impedire di venir trascinata in un nuovo ballo: un ballo diverso da qualunque abbia mai ballato… non più ritmato e armonico… stavolta la rossa la forza in una danza sfrenata e selvaggia… una danza letale!
Per l’ennesima volta, Shego schiva un’artigliata; ha ormai capito quanto controproducente possa essere tentare di parare quei colpi, vedendo con che facilità attraversano roccia e acciaio.
Per l’ennesima volta, arretra ,ponendo distanza tra lei e l’assalitrice, con un salto di diversi metri.
“Perché ci scappi? Non vuoi più danzare con noi? Con la tua Prin-“
“SMETTILA!”
Kim non riesce a finire la frase, interrotta da un urlo di disdegno e rabbia “Piantala! Non dirlo più! Io ballo solo con lei! Con la mia Principessa!” rossa in voto, Shego scaglia sulla teenager tutto ciò che nascondeva in lei ”Io non ballo con un mostro…” il cuore di Kim si blocca, e così tutto il suo corpo; la sua mente torna a perdersi in bianche nebbie mentre, nuovamente, le verdi labbra la pugnalano nel profondo… ripetendo così l’incubo “… come te!”
In tutto il covo cala il silenzio… Ron, ormai uscito dal condotto, osserva con orrore l’animo di Kim andare in frantumi.
Kim cade in ginocchio, le lacrime le solcano le guance mentre le mani le tengono la testa come a voler fermare il tremore che le scuote tutto il corpo.
Shego sente il cuore stringersi, vedendo la rivale ridotta in un così miserrimo stato… e il silenzio cessa.
Spalancando la bocca alla sua massima estensione Kim lancia il più acuto e straziante urlo di dolore che la mente umana possa concepire… mentre la sua voce si fa duplice e l’icore che le copre il corpo comincia a generare freneticamente tentacoli e aculei, sferzando e distruggendo tutto ciò che la circonda.
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Ron non riesce a credere a ciò che vede… quella non è Kim… vero?
Senza che la sua mente possa obbiettare, il suo corpo si lancia in una corsa disperata verso la banshee in lacrime cui è ridotta la sua amica di sempre “KP, calmati! Ti pre-“ senza che possa finire la frase, Kim volge verso di lui uno sguardo di pura furia e dolore mentre un tentacolo lo colpisce al fianco… schiantando il ragazzo contro il muro.
“Sh-Shego… a-aiutala…” ha appena il tempo di sussurrare, prima che il dolore lo privi di sensi.

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Capitolo 7
*** Nera Resa ***


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Capitolo 7 – Nera Resa

 
Drakken è attonito: non solo l’odiata Kim Possible è diventata un mostro, ma ha addirittura colpito la sua eterna spalla! Di cui, in tutta onestà, al momento non ricorda il nome.
Kim Possible è troppo pericolosa… Kim Possible deve essere fermata!
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Il corpo di Shego si muove autonomamente dal pensiero… non sa perché, ma il vedere Kim in quello stato la ferisce nel profondo.
Schivando punte e sferzate si avvicina alla teenager e la stringe fra le sue braccia.
“Calmati, Principessa… sono qui!” il suo tono è incredibilmente dolce “Ora vedi di tranquillizzarti… metti via quei brutti tentacoli, ok?”
Lentamente le nere fruste vengono riassorbite e così anche le innumerevoli zanne sparse su tutto il corpo.
Kim nasconde il volto nel collo di Shego e singhiozzando sussurra “Shego…” attirando l’attenzione della donna “Noi siamo un mostro, vero?”
La donna si allontana quel tanto che basta perché i loro occhi verdi s’incontrino “Principessa io… non voglio mentirti… tu mi fai paura! E perché questa storia del ‘noi’?” la rossa si asciuga un occhio “È-è perché siamo in due… io e…” dalle dita di lei si solleva una piccola massa nera con bianchi occhi a goccia.
Shego sta per rispondere, quando il fiato le si mozza in gola e gli occhi le ruotano all’indietro diventando completamente bianchi, il suo corpo si affloscia su quello di Kim rivelando un dardo piantato nella spalla destra.
“Acc… l’ho mancata!” lamenta la roca voce di Drakken.
“Shego?” sussurra la sconvolta teenager.
Per la seconda volta Drakken fa fuoco colpendo in pieno petto Kim… senza alcun effetto, con stupore e indignazione da parte dello scienziato.
Dal canto suo Kim fissa il corpo inerte fra le sue braccia, i capelli corvini che incorniciano un volto ancor più pallido della norma e candidi occhi vacui… il mondo le crolla addosso per la seconda volta in pochi minuti.
Prima che il panico e la rabbia possano sopraffarla, la tetra voce del suo ‘compagno’ la ferma “Possiamo salvarla!” gli occhi di Kim si sgranano con rinnovata speranza “Come?” “Drakken ci ha colpiti con la stessa sostanza… posso secernere un antidoto… ma devi fidarti di me!” senza esitazione, la rossa lo interrompe “Che devo fare?”, Drakken assiste attonito al monologo dell’eroina interrogandosi sulla sua sanità mentale, “Mordila… le inoculerò la cura…”
Kim strappa il nero tessuto che copre la verde pelle di Shego prima di affondarvi i denti.
Il corpo immobile di Shego sembra scosso da un brivido mentre la bocca di Kim si colma prima del dolce sapore della pelle della ladra e poi di quello ferroso del sangue della stessa, e fra sé e sé si ritrova a rimuginare su come nulla finora l’abbia mai inebriata tanto.
Mentre, dopo il lungo ‘bacio’, le labbra di Kim lasciano la spalla di Shego la sua lingua assapora la sua bocca raccogliendo le ultime tracce del gusto della ladra.
“Non cantare vittoria! Il prossimo dardo ti sistemerà a dovere, Kim Po-“ un feroce ruggito interrompe il dottore e sveglia un ancora dolorante Ron; col capo chino e la fluente chioma rossa a coprirle il viso, la teenager parla con voce duplice e terrificante mentre si rialza lentamente accomodando con cura il corpo di Shego.
“Smettila di chiamarci così” un brivido freddo percorre la schiena dei due uomini al suono della voce di lei “Ce l’hai fatta! L’hai sconfitta! E ora… Kim Possible non c’è più” la mente dei due torna alla terribile notte di ‘Lil’Diablo’ “Ora Kim Possible sì arrende… ma noi no!”
Il volto della ragazza si solleva… il fluido nero ora la copre del tutto: bianche macchie traslucide le coprono gli occhi, la sua piccola e graziosa bocca è ora sostituita da un diabolico ghigno che le attraversa tutta la faccia con lunghe e bianche zanne affilate come rasoi, una lingua appuntita di quasi venti centimetri serpeggia fra di esse “Noi siamo Venom!”

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Capitolo 8
*** Mostro Nero ***


Kim Possible e tutti i relativi personaggi appartengono alla Disney
Venom appartiene alla Marvel

Capitolo 8 – Mostro Nero

 
Ron riapre lentamente gli occhi… una fitta al fianco e il respiro pesante gli suggeriscono la possibilità di una o più costole rotte… ci impiega qualche istante, ma riesce a rialzarsi e a mettere a fuoco la scena: Kim adagia a terra una Shego priva di sensi per poi mutarsi in un incubo ambulante e scagliarsi contro Drakken.
Ciò che più lo stupisce è la lucidità con cui ragiona… ricordando la notte di ‘Lil’Diablo’ si mette subito in moto: l’unica persona che al momento può fermare la rossa eroina giace immobile a terra… deve fare qualcosa!
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Con una rapidità inumana la nera creatura si butta su Drakken, il quale cerca di difendersi col fucile a dardi, solo per vederlo mozzato da un poderoso morso.
Nonostante fin troppo spesso lo scienziato pazzo manchi di lucidità, in quel momento sa esattamente che fare… e tenta una fuga disperata!
Non fa molti metri prima di venire nuovamente intercettato da Venom, cercando di nascondere il panico che lo pervade, chiede con aria innocente “Non basterebbero delle accurate scuse?”
Ruggendo un potente “NO!” il simbionte lo colpisce al torace con un devastante destro, che lo schianta contro uno degli innumerevoli monitor giganti del covo… senza però mai abbandonarlo.
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Ron ha ormai raggiunto il corpo di Shego e sta per iniziare a scuoterla quando un rumore di vetri infranti ne cattura l’attenzione: Kim/Venom avanza lentamente, mentre trattiene Drakken contro un monitor distrutto con un braccio deformato e allungato in maniera raccapricciante.
“Devo sbrigarmi!”
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Kim è ormai faccia a faccia con il tanto odiato uomo in blu.
“Tu ci hai fatto male…” afferma la creatura “C-come?” chiede lo scienziato sputando sangue “Hai quasi ucciso la nostra amata Shego… è stato come perdere una parte di noi…” la creatura fa una brave pausa… per poi afferrare col braccio libero il braccio destro dell’uomo “Permettici di renderti il favore!” con un gesto secco e un rumore raccapricciante l’arto abbandona il corpo, in un violento spruzzo di sangue e brandelli di carne… il dolore ha la meglio, facendo perdere i sensi a Drakken.
“Non ti azzardare a svenire! Non abbiamo ancora finito!” la ragazza solleva nuovamente l’artiglio sinistro, pronta a sferrare un altro colpo, quando uno strale di fiamme verdi le sfiora il fianco facendola arretrare in preda al panico, urlando terrorizzata e lasciando cadere il corpo esamine dello scienziato.
Grandi occhi bianchi ora fissano attoniti una Shego tornata in sé, con una mano ancora sollevata e avvolta da un tenue bagliore verde.
“Shego, sei sveglia! Stai bene!” rapidamente la nera sostanza si ritrae riportando alla luce il volto sorridente di Kim.
La verde ladra non può fare a meno di notare come il sorriso della teenager le scaldi il cuore, e non riesce a trattenere un sorriso in risposta; la rossa avanza verso di lei lentamente e a braccia aperte…solo per venire fermata dalle mani alzate della mora.
“Kimmie, prima di tutto… sono felice di vederti, sul serio!” gli occhi color oliva paiono illuminarsi di luce propria a tali parole “E inoltre… devo chiederti scusa… per questo!”
Dalle mani di lei scaturiscono verdi raggi che chiudono Kim in un cerchio di verdi fiamme… e il panico la prende di nuovo.

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Capitolo 9
*** Nera Libertà ***


Kim Possible e tutti i relativi personaggi appartengono alla Disney
Venom appartiene alla Marvel

Capitolo 9 – Nera Libertà

 
Il covo riecheggia di ruggiti, stridii e strilli di terrore e sofferenza mentre la figura di una ragazza avvolta dalle fiamme si contorce in un nero turbine di membra e tentacoli, tentando di rifuggire le lingue cremisi; ogniqualvolta la nera sostanza incontra il fuoco si carbonizza rapidamente… procurando nuovo dolore alla rossa.
“Shego! Shego, ti preghiamo! Aiutaci!”
Gli urli di Kim straziano l’animo della ladra che più volte è tentata di correre da lei, salvo poi ricordare che tutto ciò è proprio per il bene della giovane eroina.
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Ron è nuovamente a terra… ormai è certo di avere più costole rotte… e se ciò non bastasse a mozzargli il fiato, in tal caso ci penserebbe l’orribile spettacolo di cui è testimone.
È come vedere una fiamma d’oro divorare una fiamma nera… e nel cuore di tutto ciò la sua eterna amica Kim.
“Spero che Shego sappia quello che fa…”
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“Male-paura-dolore-noi dobbiamo-io devo lasciarti!” anche se in preda all’agonia e alla confusione, il messaggio del simbionte è chiaro.
“No! Ti prego! Tu ci rendi forti… felici!” la rossa implora “Non lasciarci!”
“Devo, perché tu non soffra!”
Con queste parole la massa nera abbandona il corpo della ragazza schizzando verso l’alto, nel tentativo di rifuggire le fiamme.
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I potenti muscoli di Shego scattano non appena gli occhi di smeraldo vedono l’ultimo filamento lasciare il corpo di Kim rendendola, a occhi inesperti, nulla più che una macchia verde-nera.
Con uno scatto attraverso il cerchio di fiamme, porta in salvo Kim per poi ruotare su sé stessa e colpire la massa informe con una raffica di plasma.
La melma cade a terra avvolta dalle fiamme, per pochi lunghi istanti si contorce in preda al dolore, e in fine giace… carbonizzata.
Decine di uomini in tuta blu affluiscono nella sala e fra di loro si fa largo una donna castana; col suo unico occhio osserva la scena “E dire che tutto ciò che sapevamo era l’ennesimo piano di Drakken in atto…”
Per la prima volta in vita sua, Shego è lieta di vedere quella benda nera.
“Hai visto, Principessa? L’incubo è finito!”
La criminale osserva per un istante gli agenti della Giustizia Globale riempire la stanza, assistendo e arrestando i feriti… prima di notare di non avere ancora ottenuto una risposta.
Shego abbassa lo sguardo e finalmente nota lo stato in cui versa Kim: il corpo nudo fra le sue braccia trema e suda freddo, incapace a muoversi rimane in una posizione fetale stringendosi il petto, gli occhi spenti sono quasi completamente nascosti da ciocche rosse a malapena mosse dal suo flebile respiro, il pallore sulla sua pelle è tale da far apparire la ladra come fosse abbronzata.
Con rapidità Shego sfila la parte superiore della sua tuta, lasciando le sue generose forme coperte solo da un reggiseno sportivo nero, per coprire e proteggere la giovane… per poi stingerla a sé in un accorato e disperato abbraccio “Che cosa ti ha fatto?” mormora con voce affranta.
Raccogliendo le proprie forze, Shego si alza e solleva fra le sue braccia il corpo inerme, ed esce dalla sala fra gli sguardi attoniti degli agenti e con l’inatteso permesso di Betty Director.
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Il suono del campanello strappa Ann e James dall’abbraccio di Morfeo; i coniugi Possibile si congedano mentre la donna abbandona le coperte e scende le scale, domandandosi chi possa essere a quell’ora improbabile.
Alla porta l’attende una Shego dall’aria affranta e, fra le sue braccia, una seminuda Kim ridotta all’ombra di sé stessa.
“Kimmie!” la neurochirurgo si lancia sulla figlia con terrore, prima di volgere uno sguardo iracondo alla ben nota criminale “Sei stata tu a…” Shego la interrompe con un tono più debole e confuso di quanto intendesse “L’ho salvata… l’ho aiutata… credo… spero…”
Vedendo il dolore negli occhi di Shego, Ann non inquisisce oltre e la lascia entrare…Shego sale in silenzio le scale e adagia Kim tra le coperte, e per un istante si ferma a guardarla “È proprio vero… ‘Tutto è possibile per un Possible’… persino arrivare al mio cuore malvagio”.
Shego si stende al fianco della teenager e la stringe a sé “Credo che conquistandomi tu mi abbia salvato… mi pare il minimo ricambiare…”
Cullata dal flebile calore del corpo di Kim la mora cede al sonno; al fianco della sua Principessa.
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Fuori dal rifugio di Drakken, l’agente Will Du sobbalza mentre un grosso ratto nero gli scivola fra le gambe, con un ghigno schifato sibila “Disgustoso!”

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Capitolo 10
*** Bianco Futuro ***


Kim Possible e tutti i relativi personaggi appartengono alla Disney
Venom appartiene alla Marvel

Capitolo 10 – Bianco Futuro

 
Un lampo rischiara la notte.
Sono passate ormai tre settimane da quando Shego ha riportato Kim a casa… e da allora la vita della ladra è cambiata: il giorno dopo il suo arrivo la Dottoressa Director si è presentata per ascoltare la versione di Shego e da allora, ogni cinque giorni, torna a controllare lo stato delle cose; dopo due settimane di ospedale anche Stoppable è passato a trovare Kim, per poi tornare in Giappone; Shego, dal canto suo, non ha mai lasciato la casa dei Possible dove i due coniugi la mantengono mentre lei si prende cura di Kim… una Kim ancora in stato catatonico.
Per l’ennesima notte, l’ormai ex-ladra spazzola la rossa chioma della teenager… quando qualcosa di straordinario accade: Kim si muove!
Shego sobbalza nel vedere Kim sollevare la testa e fissare con occhi non più vuoti un punto imprecisato nella stanza.
“Kimmie” la donna verde è commossa e sta per aggiungere altro, quando la ragazza la interrompe “Sei qui, vero?”
Per un istante Shego è confusa… poi capisce a chi la ragazza si stia rivolgendo quando un’informe massa nera si solleva dal pavimento raggiungendo una stazza di quasi due metri, in cima ad essa si formano due grandi occhi bianchi e due minacciose file di zanne.
La mora avvolge le mani nel plasma, pronta ad attaccare, quando il braccio di Kim la blocca.
C’è un lungo istante di silenzio teso.
“Mi manchi…” sussurra la creatura “Ma mi hai abbandonata…” obbietta Kim.
“Mi manchi…” ripete lui “Ma non tornerò da te!” le due lo fissano sbigottite “Perché” quasi implora la rossa, ormai prossima alle lacrime. “Perché tu sei buona… tu mi hai accolto e protetto… e io ti ho resa un mostro… tu mi manchi… ma non tornerò da te…” “E allora perché sei qui?” replica secca Shego “Perché Kim mi manca… e tramite lei ho imparato ad amarti e rispettarti… sono qui per dirvi addio…”
Senza aggiungere altro, ne aspettare repliche o risposte, la massa nera fluisce come acqua tra le fessure della finestra, svanendo nella notte.
Per quasi un minuto Kim fissa in silenzio la finestra… per poi scoppiare in lacrime, singhiozzando con un filo di voce “Di nuovo sola…”
È allora che due calde e forti braccia verdi la cingono, e una voce rassicurante le scalda il cuore “Ci sono io con te… se lo vorrai”.
Kim volge lo sguardo così da far incontrare ai suoi occhi color oliva gli occhi di smeraldo di Shego, occhi diversi da come siano mai stati: non più occhi maliziosi o da predatore… occhi caldi d’affetto e comprensione.
Con un lento movimento, le labbra delle due si allacciano in un bacio di puro amore… da adesso tutto andrà meglio!

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