Il sogno

di Kristeen Cullen
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** La mia vita ... ***
Capitolo 2: *** Anastasia Steele! ***
Capitolo 3: *** Posso darti un passaggio? ***
Capitolo 4: *** Appuntamento ... ***
Capitolo 5: *** Visita inaspettata ***
Capitolo 6: *** La verità fa male ***
Capitolo 7: *** Cambiamenti melensi ***
Capitolo 8: *** Resta con me ... ***
Capitolo 9: *** Una notte d'amore è un libro letto in meno ***
Capitolo 10: *** Casini su casini ***
Capitolo 11: *** Verità ***
Capitolo 12: *** Partenza ***
Capitolo 13: *** Novità ***
Capitolo 14: *** La piccola Sophie solitaria ***
Capitolo 15: *** Adesso sei una di noi ***
Capitolo 16: *** Nuovo equilibrio ***
Capitolo 17: *** Siamo una famiglia ***



Capitolo 1
*** La mia vita ... ***


Vi rubo due secondi per dirvi che questo capitolo è frutto di un mio sogno. Ieri mattina l'ho sognato e scritto e oggi ultimato. Il resto lo continuerò con la fantasia ;)

-Ana!- Sobbalzo.
-Si signor Hyde?-
-Smetti di fare quelle fotocopie e preparati, alle cinque hai un appuntamento con Mr Grey. Dovrai intervistarlo.-
Io? Ma che idiozie sta blaterando! Io sono un assistente e non una giornalista!
-Ma … Io? Non c’è Claire per queste faccende? Non sono una giornalista, fin’ora ho fatto solo fotocopie e caffè!-
-Claire è partita questa mattina per New York. E se non vuoi trovarti con il culo sull’asfalto vai! E torna con un intervista come si deve chiaro? –
Chiaro …. Scusi ..ha detto … Alle cinque? Signore non posso. Non so a chi lasciare la bambina ..-
-Non me ne frega un cazzo di tua figlia. Uccidila, abbandonala, falla adottare. Devi andarci!-
Ma è impazzito? Bestia! Sei solo una bestia! Te ne approfitti perché ho bisogno di lavorare!
Mostro idiota! Deficiente bastardo del cazzo!
Finalmente ho terminato il lavoro. Hyde mi ha dato una lista con le domande da fare a quel tizio straricco.
Faccio i salti mortali per prendere la piccola al nido che sta chiudendo.
Si trova dall’altra parte della città e io mi sposto con i mezzi pubblici.
-Signora, un’altra volta in ritardo.-Mi riprende la maestra- La bambina stava per piangere-
-Mi dispiace, mi scusi ero al lavoro ..-
-Lo so non si preoccupi, non la lasciamo da sola .. Non lo faremo mai-
-Grazie ..-
Sono veramente grata all’ Ever Greene School. Non saprei dove lasciare mia figlia altrimenti.
L’asilo nido chiude alle cinque meno un quarto. Un insegnante resta sempre con Jules. Elena è la mia salvezza.
Mi metto alla fermata del bus per andare a fare un intervista all’uomo più ricco della città.
Mi sono lasciata convincere da Kate a fare giornalismo, soltanto un piccolo problemino è quello che, non lavoriamo nella stessa azienda. E il mio capo è un emerito fottuto bastardo.
  Sono arrivata davanti il grande ufficio. Sto per entrare quando vedo Josè, il padre di mia figlia, uscire dall’ascensore e tirare fuori la sua attrezzatura da fotografo dal palazzo e caricarla in auto.
La bambina sta per urlare – Papìììììììììììììììììì- ma io la fermo.
Le tappo la boccuccia e le dico – Shhhh Non dobbiamo farci scoprire tesoro, è un gioco. Ci nascondiamo da papà-
-Oh.- dice lei con quelle guance paffute e rosse. Josè monta in auto, e va via senza accorgersi di noi.
Mi lascio andare a un sospiro di sollievo. Entro in quel grande androne , costoso tenendo Jules in braccio, e mi dirigo all’ascensore ancora a piano terra.
Faccio come mi è stato detto, arrivo all’ultimo piano dove ad accogliermi c’è un uomo.
Si circa 35 o 40 anni.
Mrs Rodriguez, sono Taylor. L’accompagnerò da Mr Grey. È venuta con suo marito? Perché è appena sceso-
Dice entrando dentro l’ascensore e componendo uno strano numero. Guarda la  mia faccia perplessa e sorride. – Attico – dice infine.
Jules resta ferma tra le mie braccia a guardare quell’uomo. Con timore quasi. Si stringe a me.
-Mi chiami Miss Steele- sbotto infine- No non sono venuta con Mr Rodriguez. Ma lo abbiamo incrociato in portineria. Siamo separati …- dico a mo di spiegazione arrossendo.
Lui sorride e l’ascensore fa un leggero “Dling” che incuriosisce la piccola ed inizia a girarsi attorno.
-Quanti anni ha la sua piccola?-
-Due e mezzo Mr Taylor-
-Ciao piccolina- dice sorridendole. Lei l’osserva e si imbarazza. Sorride e nasconde la testa tra i miei capelli.
-Anche io ho una figlia. Si chiama Sophie ha sei anni. – dice sorridente, quando le porte dell’ascensore si aprono  dice- Da questa parte Mrs Ro ……. Eeeeem Miss Steele. Dovrò presentarla come Mrs Rodriguez se vuole parlare con Mr Grey- annuisco ed entriamo dentro un soggiorno che fa schiattare.
“Ma è grande quanto la mia casa!”
Resto a bocca aperta. Il signor Taylor mi supera e va ad annunciarmi da Mr Grey.
-Mrs Rodriguez signore- non sento la risposta che da Mr Grey, ma dopo cinque fottuti secondi ce l’ho davanti al naso.
“Oddio, sapeva che era bello, ma non così bello!”
Occhi grigi come l’argento fuso, capelli ramati scarmigliati. Pelle chiara che risalta la sua bocca rossa e carnosa.
Resto un po’ impietrita. Lui sorride e si avvicina.
Anche Jules è rimasta impietrita. Si è nascosta dietro i miei capelli castani lasciati sciolti a formare una nuvola.
Un dolce riparo di mamma per lei.
-Mrs Rodriguez –
Dice dandomi la mano. L’afferro con difficoltà e la stringo per poco. Il peso di mia figlia si fa sentire.
-Scusi se ho portato la bambina con me, ma non sapevo a chi lasciarla.-
-Steele!-  sento dal corridoio. “Kate!” non sapevo la sua intervista fosse oggi.
Me lo sarei dovuta immaginare visto che Josè era di sotto.
-Ciao Kate. Ancora qui? Josè è sceso da un pezzo.-
-Si lo so. Ho terminato l’intervista e adesso vado – si avvicina e stringe la mano a Mr occhioni favolosi. – Mr Grey – dice con rispetto. Ma si vede bene che è sicura di se. Si avvicina a me. Mi bacia una guancia e chiama Jules che si volta subito. – Vieni con me, lasciamo lavorare mamma in pace eh?-
-Ziiiia – urla Jules. Kate la prende e mima con la bocca ‘Ti aspetto di sotto’.
Si congeda nuovamente e sparisce.
Mi sento strana. Inizio a mordermi il labbro. Mr Grey non mi stacca gli occhi di dosso.
È lui ad alleggerire l’atmosfera. – Venga con me Mrs Rodriguez. Ho appena avuto l’onore di incontrare suo marito – stiamo camminando e ci ritroviamo davanti un soggiorno enorme con una vetrata che mostra il panorama, lo Skyline di Seattle.
“Per fortuna Jules non c’è” penso con sollievo.
Un enorme pianoforte a coda su un rialzo sovrasta la stanza.
Vorrei tanto perdermi in un Woow. Ma non sarebbe educato.
-Fa delle foto eccezionali – mi indica di accomodarmi sul divano enorme e bianco e io ubbidisco.
-Si, ho incrociato nell’atrio … Josè.-
-Se posso chiederlo Mrs Rodriguez, come mai non è venuta insieme a suo marito?-
C’era da aspettarselo. Prima quello vestito come Man in Black e adesso Mr occhi grigi. Faccio un lieve sospiro.
-Per favore, mi chiami Miss Steele – lui allarga impercettibilmente gli occhi ma io me ne accorgo. – Io e Mr Rodriguez siamo prossimi al divorzio, per questo non siamo venuti insieme. Non andiamo d’accordo- mi blocco pensando di star rivelando troppo e penso:
“Metteteci  nella stessa stanza e vedrete se non siamo peggio di due cani con la rabbia!”
-Oh- dice lui. E comincia a sorridere leggermente. – Bene Miss Steele molto bene. Quella .. Stupenda la piccola è sua?-
-Si .. Si chiama Jules. Ha due anni e mezzo.-
-E lei e Mr Rodriguez siete prossimi al divorzio?-
Dice cercando di capire.
-Si. Se ne andato quando gli ho detto che aspettavamo un bambino-
-Oh-  si Oh! Vorrei vedere un'altra donna essere rifiutata con un figlio in grembo e affrontare tutto da sola. La gravidanza, il parto. Le nottate, la vita!
-Bene, l’interrogatorio tocca a me Mr Grey, non a lei – gli schiaccio l’occhio e sorrido.
Lui si muove sulla sedia e accavalla le gambe. Sorride.
-Ha ragione Miss Steele. Inizi pure. Ma prima, posso offrirle qualcosa?-
Dopo quarantacinque minuti di stress. Abbiamo terminato l’intervista.
Sto per alzarmi e salutare educatamente quando Mr Grey mi spiazza con una domanda.
-Ho parlato tanto, Miss Steele. Adesso, deve ricambiare, voglio sapere qualcosa di lei-
Lo ha detto davvero?
-Mr Grey, non posso. La signorina Kavannagh mi aspetta di sotto con la bambina …-
-Taylor. Faccia accomodare Miss Kavannagh e la piccola,mentre io parlo con la madre.-
-Oh no non c’è bisogno Mr Grey. È anche l’ora della pappa per Jules. Devo andare-
Grey fa un cenno del capo a Taylor che si dilegua.
-Allora resti solo un po’.-
-Ok ..- dico senza via di scampo e mi siedo sul divano. Mi mordo il labbro.
-Cosa vuole sapere Mr Grey? Non sono così interessante ..-
-Miss Steele, non ho avuto  il piacere di sapere il suo nome.-
-Anastasia. Ma preferisco farmi chiamare Ana.-
-Anastasia …- dice portandosi un indice alla bocca pensieroso. Si avvicina leggermente.
-Il mio nome è Christian, Anastasia. Ma penso che già lo sappia-
Sorrido debolmente ed evito di guardarlo. –Da quanto è separata?-
“Come?” Sei invadente Mr Grey!
-Da quando ho scoperto di essere incinta.- sbotto.
-Oh come ha potuto farti questo …-Dice pensieroso.-Ma lui sapeva che eri incinta quando è andato via?-
Quando siamo passati al tu? Da parte mia terrò le distanze!
- Mr Grey. Quando l’ho detto al padre, di aspettare un bambino … Beh. Si è dileguato. Non l’ho visto per mesi, fino a quando Jules ha compiuto un anno. È tornato misteriosamente-
-Oh. Non ha rapporti con la bambina?-
-Lui non ha una figlia! Ma sono costretta a fargliela vedere due volte a settimana per mezzora, se fosse per me la sognerebbe …- la conversazione viene interrotta da un urlo di Jules, piange.
“Cazzo è successo?” mi alzo disorientata ed esco dalla stanza e noto che  Kate cerca di calmarla ma non le riesce.
-Dammela- dico a Kate e inizio a cullarla. Lei si nasconde sotto i miei capelli alla vista di Christian.
Lui si avvicina e vuole guardare la bambina in viso. Mi sfiora i capelli e li scosta.
-Ciao piccolina …. – lancia un occhiata a Kate che esce dalla porta lasciandomi sola, si aspetta che la segua?
-Ti somiglia molto Anastasia.- sorrido. Lo so, una cascata di ricci castani e degli occhi azzurri penetranti, sembra l’abbia concepita da sola.
-Sei fidanzata?-  Come? Ma che domanda è? Come faccio a stargli dietro?
-No,non lo sono Mr Grey.- e non intendo esserlo! Non per ora. Fruga nella sua tasca. E tira fuori un biglietto da visita. Me lo porge.
-Domani, chiamami a questo numero.-
-Perché?- Chiedo disorientata.
-Lei lo faccia.- metto giù Jules, che esce dalla porta ma sento Kate che la prende e prendono l’ascensore insieme. – Ok …-
Sorrido debolmente e mentre sto per uscire dalla porta Mr Grey mi afferra per una mano mi tira a se ed intreccia la sua mano tra i miei capelli. E mi bacia. Passionalmente.
Con la bocca scende sulla guancia e lascia teneri caldi e umidi baci per tutta la lunghezza fino ad arrivare al collo. Mi abbandono a quelle sensazioni che da un po’ mi sono sconosciute. Diciamo da tre anni … e mi lascio andare.
Ai suoi baci,abbracci e carezze. Mentre mi bacia il collo, si sposta verso il collo di dietro, scosta i capelli. Lo bacia, lo assaggia e lo succhia.
Sempre più forte. La parte più profonda di me freme.
 “Dio! Mi ha fatto un succhiotto.”
-Domani, se non lo farai tu, ti chiamerò io ..- dice con la fronte appoggiata alla mia. Mi sovrasta sono schiacciata dal suo corpo contro il muro.
Dio …
-E come farà? Non ha il mio numero.-
-Sono un uomo da mille risorse Miss Steele.- mi prende per mano e ci dirigiamo verso l’ascensore.
Non lo guardo. Mi sento così imbarazzata per non averlo fermato …
Ma che mi è saltato in testa? Non sono una bambola, il suo giocattolo, un oggetto!
Come prima l’ascensore ci avverte del suo arrivo, entro. Ma lui non mi lascia la mano nemmeno per un secondo. Prima di farmi premere il portone e fare chiudere le porte per andarmene mi afferra il mento provo a fare resistenza ma è come se non se ne accorgesse,mi lascia un piccolo bacio sulle labbra e io sono sempre più confusa, rimango ad occhi spalancati.
-A domani Ana-
-Arrivederci Mr Grey-
Una volta al sicuro dentro l’ascensore mi lascio andare e mi siedo. Non capisco più niente.
Dio ma cosa è successo? Ho sognato?
Quando arrivo al pianterreno sento Jules che mi chiama.
-Mamma, mamma!- anzi mi reclama!
La prendo in braccio e mi volto verso Kate.
-Hai visto quant’è bello?-
-Si .. Ne ho avuto un assaggio.-
-Dio mio, fortunata la sua fidanzata …-
-E già ..-
-Come sei arrivata fin qui?-
-Con il bus.-
-Andiamo a casa, ho la macchina l’ho parcheggiata qui di fronte. Attraversiamo la strada e do un ultima occhiata all’edificio più in di Seattle. L’Escala.

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Capitolo 2
*** Anastasia Steele! ***


Capitolo 2

Il mio Christian non è il Christian del El James. Quindi niente stanza dei giochi. Ma è strano e lunatico come l'originale. Baci.


-Roach, hai fatto quello che ti ho chiesto?-
-Si signore, abbiamo mandato Claire a New York insieme a Claude, devono fare un intervista e …-
-Non mi interessa! Verrà lei a fare l’intervista?-
-Si signore, l’ho appena detto a Hyde.-
-Bene-
-Posso farle una domanda signore? Lei possiede questa azienda, resta in anonimato, non vuole che si sappia, questo lo capisco. Ma perché vuole fatta un intervista da una sua dipendente?-
-Questi non sono affari che ti riguardano!-
-Scusi signore …-
Interrompo brusco la chiamata. Perfetto tutto va come deve andare. Mi siedo sulla poltrona nel mio studio.
Afferro il fascicolo della dea che mi ha fatto perdere la testa.
.                                                            

Anastasia Rose Steele

·          Data e luogo di nascita: 10 settembre 1989, Montesano, Washington
·          Indirizzo: SW Green Street, 1114, scala 7, Haven Heights, WA 98888 Vancouver
·          Telefono cellulare: 360.959.4352
·          Numero di previdenzasociale: 987-65-4320
·          Coordinate bancarie: Wells Fargo Bank, WA 98888, Vancouver
·          Conto corrente n. 309361, saldo: 683,16 dollari
·          Occupazione: laureata facoltà di Lettere e filosofia, Washington State University, Vancouver – Indirizzo di studio: Letteratura
·          inglese
·          Media: 4,0
·          Precedente titolo di studio: Scuola superiore di Montesano
·          Punteggio: 2150
·          Impiego attuale: Sip : Seattle Independent Publishing, NW, Seattle, Oregon (fool-time)
·          Padre: Franklin A. Lambert (1° settembre 1969 - 11 settembre 1989)
·          Madre: Carla May Wilks Adams (18 luglio 1970)
·          Sposata con Frank Lambert (data matrimonio: 1° marzo 1989, data vedovanza: 11 settembre 1989)
·          Raymond Steele (data matrimonio: 6 giugno 1990, data divorzio: 12 luglio 2006)
·          Stephen M. Morton (data matrimonio: 16 agosto 2006, data divorzio: 31 gennaio 2007)
·          Robbin (Bob) Adams (data matrimonio: 6 aprile 2009)
·          Orientamento politico: Sconosciuto
·          Orientamento religioso: Sconosciuto
·          Orientamento sessuale: Sconosciuto
·          Relazioni sentimentali: Nessuna al momento
·          Sposata e separata con Josè Rodriguez
·          Durata matrimonio: due anni.
·          Data del matrimonio: 18 settembre 2005
·          Data del divorzio: Sconosciuto
·          Prole : Jules Rodriguez età due anni e mezzo nata a Seattle
·          Partorita all’età di diciannove anni il 3 maggio 2008
·          Istruzione: Scuola materna Ever greene
 
Quindi ha sposato un’idiota nel 2005 … L’ha lasciata mentre era incinta! Che bestia!
 Sospiro.
Ha una figlia di due anni e mezzo. Lei ha ventitre anni. Sarebbe perfetta, se solo non avesse la prole.
Afferro la foto dal dossier. Però … è bellissima. La ricordavo bene.
È afrodite scesa in terra. Sembra dolcissima e si vede che ha sofferto tanto.
Il padre morto, sua madre che passava da un matrimonio all’altro. A un certo punto è rimasta col patrigno.
Raymond se non sbaglio. Prendo i documenti e sto per riporli nella busta quando ..
Ma cos’è questa? Oh … foto una di Anastasia  con la sua piccola. Resto fermo, immobile.
Ma è bellissima! Sembra tanto desiderosa d’affetto … povera piccola.
Capelli castani ricadono su quelle spalle piccolissime, occhi dello stesso colore della madre, è sconcertante.
Tutt’un tratto, non mi importa più se ha una figlia. Ricordo il mio progetto originale, farmi venire ad intervistare, per poterla conoscere.
Poterla guardare, sfiorare …
Quante mattinate a spiarla mentre andava a lavoro. Accostato in auto dall’altra parte della strada e aspettare con lei il bus.
Innervosendomi quando pioveva , la paura che potesse ammalarsi. Prendere freddo.
Quante volte avrei voluto avvicinarmi e darle un passaggio, ma non avrebbe mai accettato. Si sarebbe solo spaventata.
Ormai sono passati sei mesi da quando ho fatto fare delle ricerche sul suo conto.
Sei mesi da quando l’ho notata alla Sip mentre mangiava uno yogurt. Lei non si era resa conto della mia presenza.
Era pienamente assorta dal suo lavoro. E per la prima volta nella mia vita mi sono sentito insicuro.
Ho chiesto a Roach il nome di questa dea fantastica. Anastasia ….
-Mr Grey … La signorina Kavanagh sta salendo-
-Taylor, se mentre sono impegnato con Miss Kavanagh, si presenta Mrs Rodriguez, falla entrare. Non disturba.-
-Certo signore.-
Taylor esce dal mio studio con discrezione lasciandomi solo. Bene. Sfioro un ultima volta la foto di Anastasia e mi dirigo verso il salone per subire un interrogatorio da Miss Kavanagh. Non vedo l’ora di subire quello di Anastasia.
Anastasia Steele!

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Capitolo 3
*** Posso darti un passaggio? ***


Non so a chi lasciare Jules. La scuola ha chiuso per via delle vacanze natalizie.

Mr Hyde (Cioè lo squalo!) Non c’è. È partito per un convegno.

Quindi conto di poterla portare con me. I miei colleghi le sono molto affezionati per fortuna e mi danno una mano.

Mi preparo per il lavoro, e preparo la colazione.

Kate è già uscita. È una manna dal cielo. Non saprei dove vivere se non fosse per lei.

Ho tentato di affittare una casa, ma non riuscivo a pagarla. Quindi Kate mi ha accolto in casa sua.

Bevo di fretta un caffèlatte, e sveglio Jules.

-Tesoro, dai alzati, ti prego. O la mamma si metterà nei guai .-

Faccio bere il latte dal biberon a Jules mentre è ancora in dormiveglia. Così non farò altro nervoso per i suoi capricci.

“Ho mezz’ora per entrare in ufficio in orario!”

Vesto la piccola in modo pesante -visto che fuori fa molto freddo- e corro alla fermata del autobus.

“Speriamo che Jules si comporti bene, oggi non ho la forza di rincorrerla per tutto il bus!”

Mentre mi avvio a passo molto svelto e con Jules in braccio ancora mezz’addormentata, noto un auto nera che cammina a passo d’uomo vicino a noi.

“Oddio!”

Cerco di aumentare il passo, quando l’auto mi supera e si ferma. Il mio cuore si blocca.

Manca un battito. Lo sportello si apre. Stringo più forte Jules.

“Se è una rapina darò loro tutto quello che ho basta che non tocchino lei!”

Una chioma ramata sbuca fuori dall’auto e due occhi grigi si posano su di me.

“Mr Grey?!?”

-Buongiorno, Anastasia.-

-Mr Grey …- sono sbalordita.

-Fa freddo fuori, dove sta andando? Porta la piccola all’asilo?-

-Emm emm no … L’asilo è chiuso .. Per via delle vacanze natalizie, la stavo portando con me .. in ufficio …-

-Capisco .. Posso darle uno strappo al lavoro?-

-Oh … Mr Grey, io la ringrazio ma non ….-

-Non accetto un no come risposta.-

Si avvicina e mi tende la mano. Io sono ancora imbarazzata per via di quello che è successo il giorno prima.

Mentre sto cercando di pensare a un modo per dire no, delle gocce d’acqua mi colpiscono in pieno viso. Alzo gli occhi al cielo.

“Maledizione!! Perchè doveva mettersi a piovere?”

-Miss Steele, decide in fretta a salire in auto, o devo aiutarla io?-

Mi si fa più vicino e mi spinge delicatamente verso l’auto.

Perfetto. E adesso come mi comporto? Divento rossa al pensiero di ieri sera.

Mi ha lasciato un succhiotto dietro il collo e io non ho fatto niente per impedirlo …

-Vuole aiuto con la bambina Miss Steele?-

-No .. Grazie …-

Decido di non insistere ed ubbidisco. Entro in auto e Mr Grey richiude lo sportello, trovo alla guida l’uomo man in black.

Mi sorride e saluta educatamente, ricambio il sorriso, Mr Grey entra dall’altra parte dell’abitacolo e richiude la porta.

Spazza via con la mano delle gocce cristalline di pioggia, si volta e mi sorride, fermandomi il cuore …

Mi ha incatenata con il suo sguardo glaciale.

-Bene, dove lavora Anastasia?-

-Alla Sip ..-

-Perfetto! Stavo proprio per dirigermi in quell’ufficio-

“Oh” lo guardo stupita.

-Davvero?-

-Devo discutere di qualche ….. Affare con Roach.-

Affari … oddio …. Tremo al solo sentire il nome del capo del mio capo.

-Capisco-

Sono distratta dalla piccola che si muove, e mi stringe a se. Le scopro la testa togliendole il cappuccio, fa caldo in auto.

I suoi occhi azzurri si guardano intorno confusi.

Mr Grey le sorride.

-Ciao piccolina … Parla?- mi chiede con un sorriso da ebete.

-Non molto … Dice mamma, papà … zia. Tutto a modo suo ma … le dice. …-

-Capisco … Jules … Vuoi venire con me?-

Jules mi guarda e sorride, sporge le sue piccole braccine verso Mr Grey, e lui la prende in braccio.

-Oh-

Strano .. Jules non da mai confidenza agli estranei … molto, molto strano che sia andata in braccio a quest’uomo …

-Come sei bella …. Le somiglia molto Miss Steele. –

Sorrido debolmente, è vero, mi somiglia molto … Mi volto per guardare fuori dal finestrino quando sento uno strano ronzio.

Mi volto per vedere cosa sta succedendo e noto un finestrino oscurato alzarsi e dividere l’auto escludendo James Bond.

Guardo Christian, e noto che sta premendo un bottone. Quando si volta verso di me, si fa più vicino.

-Dimmi che avevi intenzione di chiamarmi …- mi carezza la guancia e scende giù per il collo.

Qualcosa sotto il mio ventre freme …

-Io .. Io …-

Mi scosta i capelli di lato rivelando il segnale del succhiotto. Gli lascia un tenero bacio e continua ad accarezzarmi.

Jules è intenta a giocare con la sua cravatta, sembra stare in braccio a lui di buongrado.

-Sei bellissima Ana …- continua respirando il mio profumo sull’incavo del mio collo.

-Ma dimmi un po’ .. come fai quando non puoi lasciare la piccola a qualcuno? Se la scuola è chiusa, a chi la lasci?-

-A volte la porto a lavoro con me, quando non c’è quella canaglia di Hyde chiaro. Oppure …-

-Hyde?  Sarebbe il tuo capo?-

Annuisco.

-Purtroppo si …-

-Mmm e dimmi … Se la cava nel suo lavoro?-

-Chi Hyde? Tzè … è un imbecille. Il suo lavoro lo svolgiamo noi assistenti, e poi se ne prende il merito ….-

-Ah. Molto bene …-

-Non è per nulla qualificato .. –

-Come si comporta con … Voi ragazze?-

Sbuffo piano.

-Mr Hyde è …. Molto comprensivo con quelle che si fa … A farci le scarpe sono quelle fedeli al proprio coniuge o chi non ci sta ..-

-E … con te …. Come si comporta? –

Chiudo gli occhi e faccio spallucce – È uno squalo- Mi volto e guardo fuori dal finestrino.

Ma con la coda dell’occhio sono riuscita a cogliere un sorriso liberatorio da parte di Mr Grey.

Forse sono stata io a costruire castelli dove non c’è assolutamente nulla.

Jules tossisce, mi volto immediatamente e noto come Mr Grey si prende cura di lei.

Mi viene da sorridere.

-Ha figli?- chiedo curiosa.

-No Miss Steele. Perché?-

Ha un aspetto divertito. Faccio spallucce.

-Sa prendere i bambini Mr Grey, Jules è una bambina difficile …-

-Davvero? Io la trovo adorabile …-

Le sorride nuovamente dolcemente.

-Per favore Anastasia, chiamami Christian ….-

Sorrido. Taylor parcheggia, e solo ora mi rendo conto di essere arrivata a destinazione.

Christian esce dall’auto portandosi la piccola, e mi viene ad aprire la portiera dell’auto.

Jules sembra non volersi staccare da lui neanche per un momento, anzi. Le sue braccine stringono il collo di Mr Grey che le poggia una mano sulla spalla sorridente.

Sono scioccata, non è da lei fare così! Chi è? Che ne ha fatto di mia figlia?

Mr Grey mi afferra una mano e la intreccia alla sua facendomi sussultare.

Insieme ci dirigiamo alla porta centrale della sip.

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Capitolo 4
*** Appuntamento ... ***


Intanto mi scuso, come avete letto ho subito un furto e tutti i capitoli sono andati persi, cerco di ricordare tutto, ma non è facile. Sono molto triste, avevo già una bella scorta e anche molto carini uffa!!! Grazie, grazie di essere qui a sostenermi, grazie davvero <3

Jules resta in braccio a Mr Grey, non vuole scendere. Nonostante i miei frequenti richiami.
Sembra attaccata a lui con della colla!

-Jule ... Mr Grey ha tanti impegni, vieni imbraccio a me per favore?-

-No!-
-Non fare quella faccina imbronciata con me, Jule, ascoltami ...-

-Miss Steele, va bene, davvero, anzi, non è che .... Potrei portare Juli in riunione con me?-
La guarda come incantato. 

"Come, Juli???" Ma è pazzo?!
Mia figlia, sola con uno sconosciuto?! Ma nemmeno morta!
Sto per rispondere a Mr Grey mentre fa giocare Jules, con la sua cravatta viola.
Lei la tira e per poco non lo affoga .
"Brava bimba mia!"
-Mr Grey ... io ....-
-Mrs Rodriguez! - Tuona la voce diRoach ....." Oh no ...."- Ha portato nuovamente la bambina con se? Hyde si assenta e .... Tsè Quando il gatto non c'è i topi ballano ...!! non può venire al lavoro con una marmocchia chiaro? Questa è l'ultima volta la prossima volta sarà LI-CEN-ZI-A-TA! Ha cap ...-
Mi sto preparando mentalmente all'umiliazione quando cala il silenzio.
Solo dopo avere guardato in faccia Mr Grey - che tral'altro è nero-Roach diventa paonazzo.
Che ironia ... Uno bianco, l'altro nero ... Mi ricordano una squadra di calcio. Eheheh.
Adesso che Roach ha visto la mia piccola rifuggiarsi in Mr Grey, quindi lasciare via libera a Roach di vedere il viso del tizio che la teneva in braccio..a - Perchè non riesco a credere ai miei occhi lo ha abbracciato! ma ci credete?- inizia a balbettare.
-M.mr Grey .... Che piacere averla qui ... La stavo aspettando. Bene ... l'a...aspetto nel mio ufficio.-
Scappa come un ratto che abbandona la nave che affonda. Si rifugia nel suo ufficio sbattendo la porta.
-Beh ... Il lavoro mi chiama, juli, anche a me dispiace separarmi da te, ma non credo proprio che mamma ti ceda, e anche lei ha del lavoro da fare, ma ti faccio una promessa, dopo torno da te, ok?-
Lascia un bacio in testa a Jules che annuisce prontamente.
-Perfetto,miss Steele, a che ora termina il suo turno?-
-Alle due signore ...-
-Oggi sarete mie ospiti a pranzo, dopo la riunione, tornerò da voi. Dove vi troverò?-
-Sarò alla scrivania di Hyde.-
-Nel frattempo, incantevole Ana, pensa a dove vuoi pranzare... -
-Mr Grey ....-
-Non accetto un come risposta! Passerò più tardi, Ana ... - Mi saluta con un leggero inchino in avanti. poggia Jules per terra e io la prendo in braccio. Mr Grey avvicina il suo dito alla manina di Jules, lei lo afferra, e non lo molla più. Mr Grey ride. - Tornerò presto piccola ...- 
la guarda in un modo ... lo scapolo più ambito  della città è innamorato perso di mia figlia!
Perdo un pò di tempo al guardarlo contemplare mia figlia. è molto bello...
I suoi occhi,il suo profumo invade le mie narici... il bacio di ieri ....
Cristo ... Vorrei svenire .... Quei due fari si voltano a guardarmi. 
E io sono presa in fragante!
Ops ....
lui sorride e solleva le spalle dall'altezza di Jules all'altezza della mia bocca.
mi lascia un bacio sulle labbra, dolce, tenero, casto ....
-Torno presto, non scappare ....-
Io arrossisco violentemente e sbatto gli occhi.
-De..devo andare Mr Grey ...-
E imbarazzata mi volto per andare nell ufficio di Hyde.

Christian:

Quel lieve rossore sulle sue goti ... Dio cosa le farei, è bellissima.
E la sua piccola ... oh, la piccola juli mi ha stregato ...
Non sono un tipo da bambini, ma questa è una meraviglia della natura!
La vedo entrare in quell'ufficio, capelli lunghi sino alle spalle, culo perfetto.
é fantastica! Davvero!
Improvvisamente le parole di Roach mi tuonano in testa. il viso di Ana, mortificata, quello di una povera donna sola al mondo che non sa a chi lasciare la sua creatura.
Stringo i pugni e digrigno i denti!
Volo verso il suo ufficio, apro la porta senza bussare sbatto le mani sul tavolo e urlo.
-ROACH! Come ti sei permesso a parlare a Miss Steele in quel modo?-
Sobbalza, si fa piccolo piccolo appoggiandosi su quella sedia di pelle nera enorme.
-Mr ..Grey ...No..noi... a...abbia..mo un... re...regolamento..o da...da fa..re..re rispetta..re e quel regolamento...dice che ...-
-Non me ne frega un cazzo di quello che dice! Adesso, l'azienda è mia! E se non vuoi ritrovare quel culo rugoso sul freddo asfalto, dovrai obbedire alle mie regole! Hai capito?-
-Ma .. Mr Grey ....-
-Allora non hai capito?? Non ti permettere mai più a rivolgerti in quel tono a Miss Steele! Ne a nessun altro. è così che si trattano i dipendenti? Eh?? Rispondimi! Adesso tu provvederai già da domani a far si che una stanza di questo edificio sia messo a disposizione delle mamme con figli piccoli a cui non sanno a chi lasciarli, chiaro?-
-...-
-Chiaro???-
-Si signore ...-
-Già da oggi le dipendenti saranno informate, e già da domani potranno portare i loro figli, e delle ragazze di massima fiducia si dovranno occupare di quei bambini come le madri stesse, occupati di fare delle ordinazioni necessarie quei bambini dovranno avere tutto quello di cui hanno bisogno, una stanza luminosa, con giochi, musica e tutto ciò che serve per i pasti, dividi questo palazzo, ci sarà pure un ala che non ti serve. Da domani devono partire i lavorio ti licenzio, e quanto riguarda Miss Steele, oggi, viene via con me, e la sua giornata sarà pagata, chiaro?-
-Come l'acqua signore ....-
-Perfetto-
Esco dalla stanza sbattendo la porta, adesso vado a prendere la mia miss Steele e la porto a pranzo fuori.

Anastasia:

Sto impilando una serie di manoscritti, quando sento bussare alla porta.
"Sarà Christian"
Penso ... E invece, eccomi davanti l'uomo che mi ha rovinato la vita ...





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Capitolo 5
*** Visita inaspettata ***


Anastasia
 
Mentre sto impilando una serie di manoscritti, sento bussare alla porta dell’ufficio di Hyde.
Resto un attimino disorientata, ma poi decido di aprire. 
“Christian avrà già finito la riunione ….” 
Mi ritrovo davanti l’uomo che mi ha più fatto del male in vita mia.
-Josè …? Che cosa vuoi?-
-Ciao … Eeem Ana … Volevo … parlarti ….- Noto che si sporge per vedere meglio cosa c’è dietro di me. –Nostra figlia, è qui?-
-Si, l’asilo era chiuso …-
-Potevi lasciarla a me …-
-Non volevo disturbarti ….- Non lo farei nemmeno per sogno! Devi vederla sotto la mia stretta sorveglianza.
Si volta e chiama la mia collega. –Claire? Scusa, potresti occuparti di Juju due minuti? Devo parlare con Ana …-
-Quello che devi dirmi puoi dirlo davanti a nostra figlia, visto che è una neonata e non capisce le nostre discussioni nei particolari!-
Claire si avvicina e chiede a Jules di avvicinarsi, le promette in cambio di obbedienza una caramella. La bimba accetta di buon grado lasciandomi sola con il padre.
Ottimo. Tradita da mia figlia.
Uffa. Prendo i manoscritti e tento di uscire dalla stanza ma Josè non me lo permette. Blocca l’uscita con un braccio e io sono costretta fermarmi. 
 –Ana … Non scappare …-
-Che vuoi Josè?- mi fa indietreggiare spingendomi piano e avanza verso di me.  Richiude la porta dietro di se e avanza sempre più lentamente. Mi sento in un horror dove la vittima non ha più scampo. Passo dopo passo si avvicina, mi toglie i manoscritti dalle mani e li posa sulla scrivania.
-Ana, perché non vuoi mai darmi retta? Oggi mi ha chiamato il tuo avvocato, mi ha detto che le carte del divorzio sono pronte. Sono pronte capisci? Noi due … abbiamo una figlia, ripensaci. Ti prego.-
-Josè, ne abbiamo già discusso, la mia riposta è sempre quella, non ti voglio più! E tu mia figlia la vedi solo perché mi ha obbligato un giudice! O non ne sapresti nemmeno il sesso! Devi lasciarmi in pace! Come hai fatto quando ero in gravidanza, e per il primo anno di crescita di Jules, mi hai lasciata sola soletta …. Bene fa lo stesso anche ora, evapora!- successe tutto velocemente.
Quasi non mi accorgo di quella mano enorme che avanza verso di me, sono troppo concentrata sul suo viso incattivito.
Di colpo sento uno schiaffo arrivare dritto al mio viso talmente forte da farmi ricadere sul tavolino con il vaso di cristallo.
Batto la spalla al muro. Sento le mie gambe non sorreggermi e di colpo mi ritrovo per terra in mezzo alle schegge di vetro.
Una fitta alla spalla destra, mi quasi piangere, sforzo il braccio e mi porto la mano alla bocca.
“Sanguina!”
Ho il labbro spaccato. Un secondo di distrazione dal mio labbro, alzo gli occhi è vedo Josè cadere per terra, Christian Grey prenderlo dalla camicia e rimetterlo in piedi, sembra aiutarlo ma lo colpisce in pieno viso.
-Non lo sai che le donne non si sfiorano nemmeno con un fiore? Eh??- dice sferrandogli un altro colpo allo stomaco.
Josè cade per terra, lo sento prendere aria avidamente, dei passi mi fanno voltare verso l’entrata, sono scossa.
Da quella maledettissima porta entra la sicurezza.
-Cosa succede Mr Grey?-
-Questo, rigurgito umano, ha picchiato la signorina …- si avvicina a me e mi aiuta ad alzarmi.
-La signorina, è mia moglie!- dice Josè alzandosi in piedi, e avvicinandosi a Mr Grey, ma viene bloccato dalla sicurezza.
-La prossima volta, fate più attenzione a chi fate entrare nell’edificio, non vi pago per niente!-
-Ci scusi Mr Grey …-
“Non vi pago per niente”  Come? Che significa?
-Come stai? Sposta la mano. Fammi vedere.-
-Sto ..Sto bene …-
Christian controlla per filo e per segno il mio taglio. La sicurezza si è portata via Josè, e sono arrivati un paio di colleghi a soccorrermi.
-Ci vorranno dei punti ….-
-Ana! Ana, scusami io …-
-Claire, tranquilla …. Dov’è mia figlia?-
-Vado a prenderla ….-
Christian si irrita vedendo una massa di curiosi, intorno a noi.
-Aria, aria, tornate al lavoro!- ringhia Grey. – Vieni … Ti porto in ospedale …-
Mi fa appoggiare a lui con estrema dolcezza e ci dirigiamo fuori dall’ufficio di Hyde.
-Jules …- dico mentre ci incamminiamo verso l’uscita. I miei colleghi confusi che ci guardano. Grey con la mano intorno la mia vita a mo di sostegno.
Io con un braccio intorno alla sua spalla.
-Taylor! La bambina …-
Taylor fa un segno con la testa, che non capisco cosa significa a Mr Grey e strappa dalle braccia la bambina a Claire.
Siamo all'ospedale di Seattle.
Taylor gioca con Jules poco distanti da noi, e Christian si prende cura di me.
Abbiamo appena finito il primo controllo. Adesso devono darmi qualche punto al braccio quando penso improvvisamente:
-Cosa hai fatto a Roach per spaventarlo così?-
Lui si imbarazza e non mi guarda.
-Vuoi che te lo dica?-
-Si-

Christian

Ripenso alla scena vivendo momento per momento.

Entra dentro l’ufficio di Hyde, con un lieve rossore sulle guance. Che donna!
È meravigliosa!
Sorridente come un ebete mi dirigo nell’ufficio di Roach pronto a fargli un bel cazziatone!
Spalanco la porta senza nemmeno bussare.
-È così che si trattano i dipendenti?- Roach si appoggia alla grande sedia di pelle nera e diventa minuscolo.
-Faccio solo rispettare le ….-
-Cosa fai rispettare Roach?- batto le mani sulla scrivania e lui sussulta. Meglio calmarsi, è vecchio. Potrebbe morire d’infarto.
-Fino a un mese fa, signore, avevamo un regolamento. Che viene  rispettato tutt’ora, e quel regolamento dice ….-
-Non mi interessa cosa dice! Adesso, l’azienda e mia. Posso spazzarla via in mezzo secondo e tu rimarresti con il culo sull’asfalto! Chiaro?! Non me ne frega un cazzo del vecchio regolamento. Anzi! C’è di più, provvedi immediatamente che un ala dell’edificio diventi un istituto infantile per le dipendenti. Le donne che lavorano qui, devono avere un appoggio se hanno figli. Chiaro? La voglio in atto già da domani, trova qualcuno che possa badare ai bambini mentre ci occupiamo di creare o costruire non mi frega una parte di quest’edificio di merda, per le madri e i propri bambini. Da domani saranno libere di portarli con loro ed una o più ragazze strettamente di fiducia, si occuperanno dei loro piccoli per tutto il tempo che le madri non possono farlo. È chiaro?-
-Si ….Si signore …. Chiarissimo …. Ma …. Ma si rende conto della spesa a cui va inc……-
-Non sono cazzi tuoi! Ti rendi conto tu della spesa che dovrai sorbire senza un lavoro?-
-Non .. non sono affari miei …. Chiaro …-
-Perfetto. Oggi Miss Steele. Avrà la giornata libera. Chiaro anche questo?-
-Come l’acqua signore …-
-E sarà pagata! –
-Cer- certamente, signore …-
-E magari gli daremo anche un bell’aumento.-
-Si…si signore …-
 Raddrizzo la schiena, e mi volto. Apro la porta ed esco. Alle mie spalle la porta si richiude sbattendo.
 “E adesso dirigiamoci da Miss Steele”

-Allora?- chiede sorridendo. Oh che sorriso dolcissimo. Carezzo la sua guancia.
-Ho comprato la Sip. Sono io il misterioso proprietario di cui non sapevate l'identità.
Lei sbianca e resta paralizzata.

Anastasia 

Come? Non è possibile... Che significa? Mi alzo.
-Perchè non me l'avete detto?-
-Anastasia ...-
-Io..io .. Dio mio .... No Mr Grey ...-
Mi blocca le spalle.- Anastasia ascoltami!-
-No! Non ho niente da dirle! Lei è il mio capo e io ...-
-Non sono il tuo capo, sonoil capo di Roach ...e aspetta!-
Cerco  di fuggire ma mi afferra per il braccio sano.
-Anastasia, è arrivata l'ora di raccontarti la verità.-
Quale verità?

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Capitolo 6
*** La verità fa male ***


Capitolo 6

-Quale verità?-
-Lo vuoi veramente sapere?-
Annuisco.
-Sei sicura che dopo non scapperai via da me?-
Scappare via? E perché mai? Da me? Mr Grey non ti appartengo!
Annuisco. Lui sorride …
-E va bene … Andiamo in auto però …..-
Lo seguo fuori dall’ospedale, sempre mano nella mano, non mi lascia, e il mio cuore batte fortissimo.
Ci sediamo, su una panchina non poco lontana dal Seattle Hospital.
Mi avvicina a lui e inizia a carezzarmi il viso - Ti vedevo alla fermata tutte le mattine … -
Tutte le mattine?
 – Si … io abito poco distante dalla fermata dove sosti tu ad aspettare i mezzi pubblici, ma tu lo sai… L’Escala…- Sembra a disagio. Un giorno ho deciso di posteggiare e seguirti su quell’autobus che prendevi immancabilmente tutti i santi giorni tranne la domenica …-
Wow … era veramente informato! Spalancai leggermente la bocca.
-Volevo vederti più da vicino. Erano mesi che accostavo con l’auto e aspettavo finche l’autobus non fosse arrivato, e tu non sparivi insieme a lui. Ma non riuscivo mai a capire dove scendessi, quale fosse la tua fermata.-
-Me-mesi?-
Lui sorrise in senso di scuse.
-Si, saranno almeno tre mesi che … Che ti seguo, Anastasia. Un giorno presi coraggio, e salii su quell’autobus una fermata dopo la tua. Tu eri soprapensiero non mi avevi notato affatto. Sembravi … triste …   e nervosa. Tu ti sei voltata e hai chiesto la fermata. Io ho continuato a ‘osservarti’ di nascosto … Dalla mia auto come ho sempre fatto.-
Non sapevo se avessi dovuto avere paura o essere contenta di questa rivelazione. Visto che la mia mente mi  ha torturato, dal singolo momento in cui l’ho visto.
-Mi ha spiata?-
Sorride debolmente e abbassa gli occhi.
-Forse sarebbe meglio che io me ne vada …-
Faccio per alzarmi e lui mi mette una mano sul ginocchio per non farmi alzare.
-No aspetta!- disse allarmato – Voglio finire di raccontarti il resto …-
Annuisco delicatamente.
Dovrei scappare? Essere impaurita? Oddio mio .. ma io non lo sono, lui non … mi fa paura ..
-Così… ho cercato di.. capire e … quando ho scoperto che lavoravi alla sip io…. Ho deciso di comprarla.-
Per me? Hai fatto questo solo per me Grey?
-Ma per un altro po’ di tempo dovremo mantenere il silenzio, non potremo divulgare la voce. Anastasia io …. Sei tu la ragione per cui ho comprato la Sip ….-
-Io… non .. sto capendo più nulla …-
-È così credimi Ana, tu potrai non conoscermi ma io .. si e anche bene.-
-Come fa a dire che mi conosce bene?-
-Il tuo colore preferito è il viola, ami le lasagne e giocare con tua figlia, sei allergica ai ….-
-Basta! Questo è troppo! E ho seriamente paura!-
Mi scosto d’accanto a lui e mi alzo. –Non cercarmi più Grey!-
Mi volto e cerco con lo sguardo Taylor. Non lo trovo! Mi allarmo. Dove sono?!
-Dov’è la mia bambina?!- urlo voltandomi verso Christian.
-Calmati, sono in auto … Lascia almeno che … ti accompagni a casa …-
-Sai anche dove abito Grey?- abbassa gli occhi, uno sguardo colpevole. Dio!
-Questo è un si?-
- … Si ….-
Mi volto e con passo felino mi dirigo all’auto. Apro la portiera.
-Mr Taylor, per favore, mi ridia mia figlia-
Taylor le mette il cappottino e mi aiuta a farla scendere dall’auto. Christian a pochi passi da me guarda la scena impensierito.
La bimba vedendolo corre verso di lui. Tento di fermala – Jule, no!- lui la prende in braccio.
-Hei principessa …- carezza la sua guancia e la stringe forte. Non so cosa.
Ma qualcosa mi blocca, vorrei strappargliela dalle braccia, ma non ci riesco. Mi avvicino.
-Jule, vieni da me?- la bambina fa segno di no con la testa e so aggrappa al collo di Mr Grey.
-Jule! Per favore!-
-Ana …-
-Anastasia!-
- Anastasia … senti, permettimi di riaccompagnarti a casa, ma prima, dobbiamo tornare dentro! Devono darti dei punti.-
-Non morirò dissanguata! Voglio solo che tu stia lontano da me e mia figlia!-
Mette giù la bambina. E mi afferra per il braccio buono. Mi prende in braccio.
-Lasciami!! Lasciami andare!! La mia bambina!! Juleeees!-
Taylor la prende in braccio e ci segue. Entriamo dentro l’ospedale.
-Non aspetterò un minuto di più! Chiamatemi la dottoressa Grace Trevelyane!  Dovete mettere subito dei punti a questa donna prima che …-
-Prima di far cosa Christian?-
Entra in scena una donna con i capelli color miele, la faccia a cuore, è un espressione dolcissima.
-Mamma!-
Mamma??
-Volevo proprio te.-
-Che succede?-
Grey mi lascia il braccio – È ferita, ci vogliono dei punti, per favore, controllala tu.-
La dottoressa si avvicina a me.
-Oh … Vieni cara, ci penserò io a te.-
Mi immobilizzo e mi volto verso Jules. La dottoressa guarda suo figlio in modo colpevole, e la mia bambina.
-È quella… chi è?-
-Mia figlia Dottoressa Trevelyane.-
-Oh .. e tu sei … La fidanzata di mio figlio?-
-Cosa? No! Sono solamente … una dipendente ….-
-Ah … Beh … Taylor! Avvicinati.-
Taylor si avvicina con la mia piccola tra le braccia. –Christian, tu verrai con noi?
-Si- dice christian e nello stesso momento dalla mia bocca è uscito un no secco.
-Si o no?- ripete  la dottoressa. –Bene, Christian seguici … e tieni la bambina per favore, o l’affido a un infermiera?-
-No, ci penso io!-
-Perfetto, Mrs …?-
-Miss Steele …-
-Miss Steele, mi segua …-
Faccio come mi dice e vedo Christian seguirmi con la piccola, che sollievo!
Arriviamo davanti una stanza. –Christian, entra con noi ma resta a distanza. Fa in modo che la piccola non veda mi raccomando.-
 

Christian

Vederla li ferma, mentre mia madre la ricuce mi fa venire un magone allo stomaco.
Cerco di distrarre la piccola nel tentativo di distrarmi io stesso.
Ho sbagliato tutto con lei … non avrei mai dovuto dirle la verità. L’ho persa …
L’ho persa ancora prima di averla. Dopo un po’ mia madre ha terminato il suo lavoro.
-Bene .. il mio lavoro è finito. Tieni del ghiaccio sul braccio cara, ti darà sollievo.-
Mia madre si avvicina a me, scruta la bambina e mi osserva. La carezza.
 
Anastasia


Sorride e va via salutando il figlio con bacio affettuoso.
Resto immobile ancora indolenzita per via degli otto punti. Guardo Jules e Christian lui la fa giocare, e lei si diverte.
Non gioca così nemmeno con il padre … ride, è spensierata, e anche lui sembra felice.
Avrò sbagliato a sbraitare in quel modo? Mi sento in colpa, ma è pur vero che lui sa cose di me, che nemmeno mia madre sa.
Lo osservo. Anche lui alza lo sguardo.
-Beh, Mr Grey … Non aveva detto che voleva portarci a mangiare fuori?- dico il più dolce possibile. Lui si perde in un sorriso a 32 denti.
-Con molto piacere Miss Steele!-

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Capitolo 7
*** Cambiamenti melensi ***


Capitolo 7

Pov Ana

Siamo dentro un elegantissimo ristorante. Grey mi tiene la mano e io non faccio nulla per impedirlo.
Jules è intenta a colorare un libro di Walt Disney regalatole da Christian insieme i colori acquerellabili .
-Mamma guadda!-
Dice mostrandomi la sirenetta colorata decisamente con colori sbagliati.
Sorrido. – È bellissima tesoro-
Lei si perde in un sorriso enorme e continua il suo lavoro.
La mano di Christian percorre la mia schiena e vengo colta da un brivido.
Quest’uomo è così bello. Mi fa scatenare la libido. Dio quanto lo voglio.
“Sapeva molte cose di te, non ti importa?”
Mi importa? Non lo so. Quello che so è che lo voglio.
“Senti mamma a tempo pieno, capisco che non scopi da quando hai scoperto di essere incinta, ma non fare l’errore di andare con il primo che ti capita! Lo hai conosciuto ieri ricordi?”
Quando sto con Mr Grey non capisco più nulla!
-Che ne dici se … salissi da me per un po’ di vino?- mi carezza la mano con il pollice e non mi guarda negli occhi.
Lo trovo così dolce, bello! Mi sento una adolescente.
-Ma lo stiamo bevendo ora Mr Grey ..-
-Allora per dello champagne?-
-Va benissimo il vino.-
-Quindi è un si-
-Si, va bene …-
-Christian!- chiama Jules reclamando la sua attenzione. Lui si colta e le carezza la guancia. –Guadda!-
-Oh … ma è bellissimo principessa- si avvicina a lei e le lascia un bacio sulla testolina. Lei sorride e bacia il polso di Christian.
Dopo un conto esageratamente costoso, sono in una limousine con Grey.
Taylor apre la portiera e prende Jules in braccio.
-Miss Steele, prego-
Entriamo in casa di Grey. Una signora sulla quarantina viene ad accoglierci è bionda.
-Salve Mr Grey, signora …-
-Gail. Lei è Miss Steele. Puoi occuparti della piccola July mentre io e la mamma beviamo un po’ di vino?-
-Ma certo Mr Grey-
-Dalle del succo e falla giocare.-
-La porto in cucina…-  Gail sparisce con mia figlia tra le braccia seguita da Taylor.
-Io sarei più sicura se …-
-Ana, Mrs Jones lavora per me da anni, è affidabile, sta tranquilla.-
Dice versando del vino in due bicchieri.
-Vieni ti faccio vedere l’appartamento.-
Wow questa casa è davvero grande! È un quarto d’ora che apre stanza e ancora ce né!
Una stanza al piano di sopra  non l’ ha aperta e io non ho avuto il coraggio per chiedere il perché.
-Questa è la mia stanza-
Entro dentro la camera, lui entra dietro di me.
Il letto è matrimoniale, la grande vetrata da allo Skyline di Seattle come tutta la casa d’altronde.
Christian non mi toglie gli occhi di dosso mentre io non riesco a toglierli dal letto.
Le sue mani su di me …
La sua bocca sulla pelle …
La sua lingua intorno al mio capezzolo, mentre succhia forte …
I miei gemiti …
Basta!
Mi volto e lo guardo. Gli occhi scuri , lo sguardo lascivo.
Sostengo il suo sguardo, e per me è la fine.
Si avvicina come un gatto, lentamente un passo dietro l’altro.
Il mio cuore batte forte, forte, forte.
Sempre di più.
La parte più intima di me brama il suo tocco.
Fremo, quando con una mano mi carezza la guancia.
Mi bacia la guancia, gemo. Sento il suo sorriso.
Che profumo soave.
Poggio le mie mani sul suo petto mentre mi sollevo per incontrare la sua bocca.
Con molto audacia lo bacio. Ci scontriamo per un attimo con i denti ma poi le nostre lingue si incontrano.
 Mi carezza la schiena, come è successo poco prima al ristorante un brivido mi percorre.
La mia mano corre verso la sua nuca le mie dita tirano forte i suoi capelli.
Lo voglio, non voglio terminare questo momento.
Ho bisogno d’essere amata.
Anche se la mia vocina mi ricorda quello che mi ha detto stamane non me ne frega un cazzo sento come se posso passare avanti a questa storia.
Con molta audacia lo tiro verso di me e cammino passo dopo passo indietreggiando verso il letto.
-Oh si .. ti prego …-
Mugolo mentre mi bacia il collo, mi lascio cadere sul letto e lo attiro a me.
-Ana ..-
Ansima baciandomi la gola.
-Ana… la mia Ana ..-
-Si… sono tua Christian..-
Ed è vero! In questo momento sento di appartenergli.
Sono sua!
Mentre lui è mio! Lo sento mio!
Gemo.
-Ah …-
Il suo ginocchio tra le mie gambe per aprirle. Solleva la gonna alla vita.
-Oh Ana, da quanto desidero questo momento …-
Mi bacia con ardore mentre le sue mani mi carezzano.
Lascia lievi baci sul seno, i primi due bottoni aperti della camicetta lo rendono più sexy.
Sento la sua bocca sul bacino, mi bacia teneramente.
Le sue mani mi sfilano abili gli slip.
‘Oh’
Che sensazione sublime.
Si libera degli slip in fretta e la sua bocca e lì.
Oh ….
La sua lingua, deliziosa su di me lecca senza fermarsi il mio clitoride.
Improvvisamente sento un morso leggero e le mie mani vanno sui suoi capelli.
‘Ohh’
Improvvisamente riprende la sua tortura su di me succhiando.
‘Dio mio…. Che meraviglioa …. Ohhh’
-Si… ti prego si …-
La mia vagina si contrae sento che sto arrivando al limite.
Dio…
-Basta Christian … sto per.. per .. Aaaaahhhh-
E vengo sommersa da sensazioni splendide.  

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Capitolo 8
*** Resta con me ... ***


Anastasia

Christian mi tiene stretta a lui. Bacia delicatamente la mia spalla, sale piano fino al collo.
-Mmmmm…-
Sorride e carezza il mio collo, scende fino al mio seno, lo palpa e gioca con il capezzolo. Poggia il pollice su esso e preme, gli gira intorno lo titilla .
-Ti piace eh?- mi bacia il collo. La sua bocca trova le mie labbra. –Sei bellissima Anastasia Steele!-
Lo guardo sorpresa, anche lui mi guarda. Un brevissimo momento che sembra lunghissimo. I suoi occhi ardenti fiammeggiano nei miei, la mia mano si  muove verso il suo petto molto lentamente, senza che il mio cervello gli avesse dato il permesso, carezzo il suo pube, tiro i peli pubici senza recargli dolore. Carezzo il ventre piatto e muscoloso fino ad arrivare al petto.
Tiro il ciuffo di peli del petto e lo sento gemere. Le sue mani vagano sulla mia schiena mentre le mie salgono sul suo collo e il suo viso.
Mi poggia piano sul letto mentre mi sovrasta.
-Mmm piccola … sta ferma, voglio legarti…- riprende a massaggiarmi il capezzolo con la sua agilità.
“Legarmi?!? Che??”
È un vero maestro, il suo massaggio mi distrae del tutto.
Improvvisamente lui si alza. Entra nella sua cabina armadio e ne esce fuori con due sciarpe di seta presumo.
Lega una di esse al mio polso destro e l’altra estremità al letto di ferro battuto.
Lo stesso fa con l’altro braccio.
-Fidati di me Anastasia ..- si allontana nuovamente e questa volta torna con una mascherina per gli occhi e una scatola.
-Cosa fai?- gli chiedo spaventata dall’ignoto.
-Nulla che tu non vorrai. È un problema mettere questa?-
Mi mostra la mascherina. Beh. .. tutto questo può anche essere molto eccitante.
-Cosa mi farai?-
-Farò solo l’amore con te, come ho appena fatto-
-… Ok…- mi aiuta ad indossare la mascherina e la sua bocca affonda sull’apice delle mie cosce.
Mi dimeno, strattono i lacci delle mani mentre lui mi tiene immobilizzate le gambe.
Improvvisamente mentre sto per raggiungere l’orgasmo si solleva.
Ehi ma cosa fai?
Improvvisamente sento un ronzio.
-Christian? – chiedo preoccupata – Cos’è?-
-È nulla che tu non voglia, ti piacerà ..-
-Farà male?-
-Assolutamente no …- mi bacia la bocca.
Sento una pallina ronzante premermi sulla caviglia, la gamba, sull’interno coscia.
Improvvisamente si trova sul pube, sul clitoride.
“Ohhh .. Non fermarti mai Grey”
No! Protesto. Prima dell’orgasmo Grey l’ha allontanata dal centro del mio universo.
Adesso la sento tra le natiche.
-Cos’hai intenzione di fare?- chiedo allarmata.
-Shhhhhh piccola, fidati di me.. guarda come sei pronta Anastasia …-
dice mettendomi dentro un dito –Bene, ci penso io a te piccola.-
con una mano allarga le grandi labbra, sento il ronzio tra la mia fessura e ….
“ohhh”
È così bello averlo dentro … è una sensazione che vorrei non finisse mai.
Christian dopo qualche momento si abbassa tra le mie cosce ed inizia a leccarmi il clitoride.
“Sono in paradiso ….”
Vengo con un orgasmo violento, scuotendo i lacci e tentando di stringere Christian con le gambe mentre sono quasi alla fine del mio orgasmo.
Il vibratore preme sulla pancia di Christian la mia eccitazione e la mia posizione permette di farlo entrare un altro pò e .. Ohhh
Il mio piacere inizia da capo.
Io Christian e Jules siamo accoccolati sul divano di Christian.
Mentre lei guarda un cartone animato gentilmente acquistato da Taylor mentre io e Christian eravamo come dire … Emm occupati?
Christian mi bacia i capelli ripetutamente. Sono appoggiata su di lui. La sua mano carezza la mia guancia, la sua bocca la mia tempia, io lo stringo a me e sento il battiti del suo cuore.
-Restate qui stanotte ..-
Che??
Mi sollevo e lo guardo.
-Christian …-
-Ti prego …-
-Christian …-
-Non accetto un no come risposta.-
-Se lo sapesse Josè? Me la farebbe pagare cara …-
-Non glielo permetterei! Ti prego Ana … Resta-
Cerco di accampare qualche scusa ..
-Non abbiamo nemmeno il cambio …-
-A questo ho pensato io..-
Dice leggermente imbarazzato
Che vuol dire ci ha pensato lui?
-Taylor …- Spiega – Ha fatto degli acquisti. – si alza e prende delle buste poggiate sopra il tavolo.
Quando ritorna da me, me le porge. –Aprile-
Spacchetto la prima. Ohh … dei pannolini, mutandine , ciabattine e pigiamino della taglia di Jules.
Lo guardo confusa.
-Come …-
-Sapevo la taglia? L’età ricordi? Apri gli altri-
Un vestitino, un paio di collant e delle scarpine di vernice bellissime , anche la misura è giusta!
Resto sbalordita.
Lui apre un altro pacco e ne tira fuori una camicia da notte compresa di vestaglia lunga di satin rosa.
E sembra la mia misura!
-Anche questa va a seconda dell’età?- chiedo sarcastica. Si mette a ridere.
-Beh per te ho solo preso bene le misure. Sei così bella mentre vieni- arrossisco mentre lui mi bacia il collo e mi carezza le spalle.
-Non vuoi aprire l’alto pacco?-
-No … ho già capito di che si tratta- dico cercando le sue labbra.
Stiamo mangiando cotolette di pollo fritte e patatine come contorno. Suppongo che Mrs Jones abbia cucinato questo per la piccola.
Ma è davvero brava! Non so se è perché la fame dopo tanto esercizio mi sta divorando, ma mangio velocemente. È tutto delizioso.
-Ana, già da domani potrai portare July con te senza problemi.- dice prendendo un altro boccone di carne. –Abbiamo predisposto una sala infanzia per voi mamme.-
-Oh ..-
-Presto porteranno dei giochi adatti ad ogni età e delle persone fidate che baderanno ai piccoli mentre voi lavorerete , questo servizio va dai bambini da 0 ai 10 anni.-
Sono senza parole non so cosa dire, sono… sbalordita.
-Sei proprio sicura di non volere restare?- dice mentre metto il cappottino a Jules.
-Si Christian, la piccola ha bisogno dei suoi spazi, ha i suoi ritmi e …-
-Capisco … vi accompagno io.-
Christian ha insistito per regalarci quella roba, non vuole darmi retta!
Siamo sull’uscio di casa mia, gli ho chiesto se voleva entrare, e lui ha accettato.
Kate non c’è. Dove sarà? Beh … siamo soli.
-Vuoi vedere la routine di una mamma in affari?- dico scherzando.
-Certo che si, mi interessa tutto quello che fai Anastasia.-
Rimango spiazzata. Oh …
Ho appena finito di fare il bagnetto alla piccola, mentre le metto il pigiamino Christian le da il biberon.
Penso che la vita divisa con un papà sarebbe stata diversa per me e per lei.
Di sicuro per me sarebbe stata più semplice.
Siamo sdraiati nel mio letto matrimoniale , sto facendo addormentare la piccola.
Mentre lei cade tra le braccia di Morfeo, la lascio con Christian che continua a carezzarle i capelli.
Io ne approfitto per farmi una doccia veloce.
Wow .. mi sembra di vivere la vita di qualcun’altra!
Mi sento felice.
Quando torno in camera Christian stava baciando la testa di mia figlia.
Capisco che il suo bene è sincero, e io ne sono felicissima.
Resto un attimino immobilizzata da un pensiero.
Ma dopo oggi noi, cosa siamo?
L’ho conosciuto ieri, e già ci sono andata a letto. Non è da me!
Mi siedo sul letto con ancora l’asciugamano intorno al corpo umido.
-Dorme da un po’.- dice Christian.
Io sorrido e la metto sulla sua culla.
-Non dorme con te?-
-Quasi mai, solo se sta male…-
Mi sdraio accanto a Christian e mi volto per guardarlo meglio.
Mi carezza il braccio umido.
-Indossa la camicetta di satin, ti starà benissimo piccola.-
-Passa la notte con me …-
Sussurro . ringrazio che accese ci siano solo le abatjour perché avvampo.
Lui si fa più vicino e mi carezza la guancia.
-Sei speciale piccola …-
-Ti conosco solo da un giorno …. Che impressione ti sei fatto di me? Sicuramente di una facile …-
Dico mettendomi a sedere.
-Beh io non sono così!-
-Non l’ho mai pensato piccola …-
-Io ho solo avuto un uomo in tutta la mia vita, il padre di mia figlia..-
-Non voglio spiegazioni Anastasia, non me le devi, lo so che non sei una facile. E sono felicissimo che tu mi abbia dato quest’onore. Anche perché io …- mi volto per guardarlo in viso – Ho intenzioni serie con te, non lascerò che tu scappi da me tanto facilmente-
Le sue mani sono sul mio viso e mi bacia dolcemente.
Mentalmente penso : E chi ha voglia di scappare?
Non pensavo di poter trovare qualcuno, ma invece è stato così e questo mi rende felice.
Ho sempre pensato che se un uomo volesse me, avrebbe dovuto prima di tutto amare mia figlia!
So che ancora prestissimo ma … siamo sulla buona strada!

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Capitolo 9
*** Una notte d'amore è un libro letto in meno ***


Capitolo 9

Una notte d'amore è un libro letto in meno  
 -Honorè De Balzac-


Mi sveglio accaldata. Qualcosa mi impone l’immobilità.
Un momento di lucidità e ricordo tutto.
Sono nel mio letto, nuda, con Christian Grey, nudo, che mi stringe forte a se … e cavoli! La sua erezione mi spinge tra le natiche!
Il suo braccio sotto il mio seno mi stringe di più quando tento di voltarmi.
Infine tento di sollevarlo e ci riesco, mi volto verso il mio Christian ancora addormentato e gli bacio il petto.
Con la mano carezzo la sua guancia, la barba ispida, il sopraciglio perfetto.
Ah si è qui che voglio stare.
Tra le sue braccia!
-Mmmmmm- improvvisamente Christian mi stringe a lui – Buongiorno piccola …-
Ha ancora gli occhi chiusi e un sorriso da fare invidia ai divi più famosi.
Gli sistemo una ciocca di capelli ribelle dietro l’orecchio. –Ciao …- mormoro sorridente.
-Tua figlia è un angelo, non ha pianto e non si è lamentata per tutta la notte, e ancora dorme. Sembra quasi non volerci disturbare ..-
Dice Christian avvicinandosi ancora di più a me con tutto il suo corpo.
La sua erezione è sempre più gonfia e pulsante, quando la sento sul fianco, mi metto a ridere.
Christian si immobilizza. – Miss Steele cos’hai da ridere?-
-Scusami … scusami Mr Grey e che … sei una macchina del sesso!- Mi sto sbellicando dalle risate, improvvisamente anche lui sorride. –Josè … Dovevo ringraziare se si faceva una sveltina di massimo venti minuti la sera … E ancora eravamo liberi dagli impegni che i figli comportano.. - rido ancora come un imbecille. – E di certo ..- no questa non posso dirla è troppo cattiva.
-E di certo?- mi incoraggia lui sorridente. Che si stia divertendo anche lui?
-No … è troppo cattiva …- mi fanno male le costole da quanto rido. Lui si ferma un attimo a guardarmi sbellicata come non mai.
-Miss Steele, non starai mica pensando e paragonando le dimensioni dei tuoi uomini vero?- solleva un sopraciglio.
Cosa? E come ha fatto? Beccata in pieno.
 Rido ancora più forte.
-Si …- lui mi guarda con finta disapprovazione.
Non so come mai ma questo pensiero mi ha colpito veloce come un fulmine.
Ripenso alla notte di fuoco passata insieme a Christian Grey, altro che sveltina di venti minuti … è stata una scopata con i contrafiocchi.
Ripensando le sue mani sul mio corpo, la sua bocca li … i miei capezzoli racchiusi dentro la sua abile bocca …
Ohh… mi infiammo.
Cerco le sue labbra e le sue mani. Le nostre lingue danzano un valzer di pura passione.
Lui cerca le mie mani,  intrecciamo le dita, mentre iniziamo a baciarci.
Sale a cavalcioni su di me, la sua mano scende verso la mia linfa vitale.
-Dio Anastasia, sei già così pronta …-
Mi carezza la testa con il naso mentre mi infila in bocca le dita pregne dei miei umori.
Non pensavo di avere un sapore così buono, o forse è buono solo perché lo leccato dalle sue dita.
Ci amiamo per parecchio tempo. Non ho mai goduto tanto.
 Improvvisamente  sento la voce della mia folletta.
-Mamma?-
-Dio .. ci ha beccati!-
Mi sollevo di scatto e il membro di Christian esce da me, mi volto verso la piccola, afferro la camicia da notte e la indosso.
Per fortuna è ancora in dormiveglia, mi chiama ancora con gli occhietti chiusi , lo fa sempre quando vuole il latte.
 O sempre odiato che continuasse a tenere gli occhi chiusi, perché le favorisce il sonno e io sono sempre di fretta, ma oggi si è rivelato vitale .
Grazie a Dio …
Ho appena finito di preparare la colazione a Christian, caffè , omelette  e bacon, lo faccio accomodare sul tavolo del soggiorno che è decisamente più grande della cucina.
Jules e stata entusiasta di trovare Christian con noi, lo ha stretto forte e dato un bacino sulla guancia.
Ha conquistato subito mia figlia, e lui è conquistato da lei!
Sto preparando il latte alla piccola. Improvvisamente mi sento strattonare la camicia da notte.
-Mamma … attoni ! – dice arrabbiata.
Vedo Christian imbarazzato entrare dalla porta della cucina, si massaggia il collo con la mano.
-Ana, cosa sta dicendo, è mezz’ora che tenta di farmi fare qualcosa ma io non la capisco …-
Scoppio a ridere nel vedere Christian ridotto in quel modo e mia figlia con la fronte corrucciata.
La prendo in braccio. –Ma tesoro lo zio Christian non può sapere cosa vuoi, ancora non sai parlare bene, solo mamma capisce il julesese.-
Le lascio un bacio sulla testolina.
-Christian ti chiedeva i cartoni – dico ridendo, lo prendo per mano e lo conduco verso la tv. L’accendo e metto il canale per bambini preferito di Jules.
-Tiii tiii. Vitto? Quetti tono gli attoni!- dice arrabbiata. E si siede davanti alla tv.
Io rido.
-Che caratterino …- dice Christian sedendosi sullo sgabello del bancone .
-Già ha un carattere molto forte.-
Rido. -Mi piace come ridi.-
Mi afferra le mani e mi attira a se baciandomi dolcemente.
Mentre facciamo colazione Christian mi fa un sacco di complimenti su come cucino.
-Wow, cucini proprio bene! Batti persino Mrs Jones!-
-Non esagerare …-
-È vero! Non apro bocca per far prendere aria ai denti. Dico sempre quel che penso. Ed esclusivamente il vero.-
Arrossisco mentre mi prende la mano e la stringe nella sua.
Oggi è venerdì. L’ultimo giorno di lavoro per fortuna, porto July con me grazie alle disposizioni prese da Christian.
Quando esco dalla Sip trovo Christian ad aspettarmi con in mano un pacchetto.
-Buona sera Miss Steele- dice porgendomi le labbra e baciandomi – Ciao July, ti sei divertita con gli altri bimbi?-
-Tii attai!- Christian mi guarda come voler dire traduzione please. Rido.
-Si, si è divertita molto.-
-Brava la mia bambina- dice toccandole i capelli – Apri questo , vedi se ti piace.-
July afferra il pacchetto e lo osserva. Christian apre la portiera dell’auto e io mi infilo dentro.
Aiuta la piccola a salire, poi fa il giro e si accomoda anche lui.
Mentre sistemo Jules tra le mie gambe, lei apre il pacchetto con il mio aiuto  e trova dentro una bambola, quella che oggi ha visto in tv e mi ha chiesto!  Mentre sto per ribattere sento le mani di Christian sul collo, mi sposta i capelli.
-Non mi sono dimenticato di te amore …- resto immobilizzata mentre mi passa davanti agli occhi una collana.
Quando realizzo il tutto è troppo tardi, la sta già allacciando.
-Christian no!- Tento di divincolarmi.
-Cosa c’è?-
-Non posso …-
-Cosa?-
-Non voglio accettare questa-
-Perché mai?-
-Non posso …-
-Non ti piace? Non l’hai nemmeno vista bene, guardala prima di giudicarla ..-
-Non centra niente … Christian …-
-E allora cos’è ..-
Guardo la collana, un filo d’oro bianco - o argento – sottile, con un ciondolo a forma di delfino che poggia sul solco dei miei seni.
Cavoli! Ma questa roba quanto gli sarà costata?
-È roba costosa, non posso accettare.-
Si incupisce.
-È solo un regalo Anastasia. Non mi cambia la vita averlo acquistato, né l’economia. Mi cambia la vita il fatto che tu lo indossi invece.-
-Che cavolo è?- dico puntando il ciondolo.
-È un piccolo diamante, per la mia perla.- mi mette un dito sotto il mento e mi carezza, mentre sorride.
Che sorriso …
-E tu ti aspetti che io lo accetti?!?-
-No- bene, sta riacquistando senno – Lo pretendo.-
-Perché?-
-Per me è importante che tu lo faccia, capisci?-
-No-
Sorride – Non devi farlo obbligatoriamente, capire intendo … Ma quello che ti impongo e di tenerla senza fare storie.-
Sospiro.
-È questa che volevi piccola?- si rivolge a Jules.
-Tiii- lei gli getta le braccia al collo e lui le da tanti bacetti.
Prendo la bambola dalla mano di Jules – No, Christian .. no per favore ..-
-Anastasia è fuori discussione! – Prende la bambola dalla mie mani e la restituisce a Jules.
Non ho scampo? Devo tenerla … ma perché?
-Vieni da me stasera?-
Mi volto e lui è speranzoso – Non hai più scuse, ho fatto attrezzare una stanza per Jules, potrà fare quello che vuole li dentro, il sistema di sicurezza è collegato con la mia stanza. Al televisore e delle casse adatte che ti danno la possibilità di vederla e sentirla se piange.-
Cosa? Sono a bocca aperta.
-Verrai?-
-Si…- mi volto a guardare fuori dal finestrino.
-Non essere triste..-
-Non sono triste ..-
-Il tuo viso è strano, sei arrabbiata?-
-No … Solo … Rassegnata …- lui sorride.
-Beh … Questo mi fa piacere Miss Steele.-
E mi avvolge a se.
Abbiamo appena terminato di cenare, mmm il tortino di pollo più buon che abbia mai mangiato!
-Vieni, ti mostro la stanza della piccola.-
Oh giusto, non l’abbiamo ancora vista. Saliamo le scale e ci fermiamo due stanze dopo la sua camera da letto.
Oh …
La camera è viola con un enorme tappeto puzzle di gomma al centro della camera.
La culla bianca, le tende fucsia, e un enorme cabina armadio.
Christian mi afferra per mano.
-Andiamo su …- ha un enorme sorriso stampato in faccia.
Apre la cabina armadio e  … Oooohhh
Ma sono finita alla chicco?
Piena di abiti delle migliori marche.
Cavoli …
Vestitini bellissimi che ho sempre sognato indosso alla mia piccola, ma troppo costosi …
-Christian …Perché?-
-Perché ti amo Ana!-

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Capitolo 10
*** Casini su casini ***


Capitolo 10

Sono paralizzata, non so che rispondere …
-Tu cosa?-
-Hai capito bene! Io …-
La porta si apre. È Taylor . un colpo di tosse e Christian si congeda da me lasciandomi un bacio sulle labbra.
Dio … Quest’uomo ha appena detto di amarmi?
Come può? Noi non ci conosciamo … ma le sue parole mi colpiscono “Sei tu a non conoscermi io si”
Tocco il braccio destro. Sono successe così tante cose in due giorni, la visita di Josè, l’ospedale, la rivelazione la madre di Christian, abbiamo fatto l’amore, ha dormito da me e adesso ho una stanza per mia figlia in casa sua.
Mi appoggio al muro e mi stringo tra le braccia.
Ahiii! I punti tirano! Devo evitare di toccarli.
Scendo in cucina mia figlia sta giocando con Mrs Jones.
–Piccola- le carezzo la guancia.- Ha fatto la monella?- guardo Mrs Jones.
-Oh no Miss Steele è dolcissima. La bambina vuole del gelato aspettavo il suo consenso per darglielo-
Oh …
-Vuoi il gelato Jules?- lei fa segno di si con la testa.
-Posso darglielo Miss Steele?-
-Certo … Emh grazie-
Lei mi sorride gentilmente e da del gelato alla piccola.
Aiuto Mrs Jones a sparecchiare anche se lei dice che non ce n’è di bisogno, quando improvvisamente  mi sento stringere da dietro.
Mrs Jones sparisce con discrezione. –Hei ..-
Christian mi stringe verso di se e la sua erezione. Mmmm …
Mi volto lentamente e gli sorrido, lui mi carezza la guancia con il dorso della mano e porta una ciocca ribelle dietro il mio orecchio.
Il mio cuore salta un battito, dio … che sensazione … la mia bocca si incolla alla sua.
La sua mano scende verso il mio sedere avvicinandomi a lui, mentre con l’altra mi tiene ferma la testa mentre la sua lingua mi esplora.
-Mamma ..- Jules mi chiama, e sono costretta a staccarmi da lui e dal suo profumo così meraviglioso.
Mi tocco le labbra gonfie e sorrido all’artefice di tutto.
-Mamma!- mi chiama con più energia questa volta. –Pieno!-
-Oooh Jules! Di nuovo?-
Lei fa una smorfia colpevole – Poco …-
La prendo in braccio. –Che ha?- chiede Christian.
-Vuole essere cambiata ..-
-Oh .. posso farlo io?-
Che??? Josè scappa quando sente “pannolini da cambiare” e lui che nemmeno è il padre vuole farlo?
-Sei sicuro?-
-Voglio imparare ..-
-Come mai Mr Grey? Non e hai di bisogno, non sei padre.- dico ridendo.
-Per aiutare la donna che amo …Non ti lascerò andare tanto in fretta cara Miss Steele quindi impara ad avermi tra i piedi …-
Mi toglie July dalle braccia e la porta nella sua stanza.
Abbiamo appena finito di cenare. Jules dorme, nella sua culletta Mrs Jones la tiene d’occhio mentre io e Christian pomiciamo .. Emmm…. Guardiamo un film alla tv …
Prima di lasciare andare le mie labbra mi morde piano  e io gemo. Lui socchiude gli occhi e la sua mano si dirige verso i miei jeans ..
-Resti qui con me stanotte. .. vero?-
-Mmmmmmm- mugolo mentre il suo pollice giocherella con il mio clitoride.
Lui sorride. –È un si? –
-Mmmm ohh …- getto la testa all’indietro e lui mi bacia il collo.
-Non dirmi che è un no …-
Le sue dita entrano dentro di me e girano in circolo.
-Dio Christian!- mi metto a cavalcioni su di lui sollevando le anche e dandogli miglior accesso alla parte più intima di me.
-Resta ..-
-Si, si resto … Ma ti prego …. Oh si Christian .. così ti prego. Ohhhh-
Lo sento sogghignare e poi sento solo me stessa e le mie sensazioni.
Siamo nel suo letto stanchi e soddisfatti, ansimanti.
-Che cosa mi hai fatto piccola? Non capisco se è un sortilegio o quale incantesimo, ma qualunque cosa tu abbia usato per farmi cadere ai tuoi piedi così ti prego di continuare-
Sorrido  –Io non ho fatto proprio niente, hai fatto tutto da solo Mr Grey.- mi sollevo e mi metto a cavalcioni su di lui strusciandomi sul sul sesso.
Sento che la sua erezione si sta animando sotto di me porto a termine la mia missione.
Bacio il collo di Christian e lo mordicchio delicatamente.
-Secondo Round?- chiedo.
-Oh si ci puoi scommettere piccola!-
Christian e Jules corrono intorno alla fontana del parco mentre io sono seduta su una panchina a sgranocchiare noccioline.
-Mamma! Acqua!- urla mia figlia.  La tiro fuori dal borsone e vado incontro a loro.
Improvvisamente mi sento trascinare indietro con la forza.
-Puttana!-  Josè mi sta torcendo il braccio –Che ci fa mia figlia con lui?-
Il dolore è fortissimo, improvvisamente sollevo gli occhi per guardare l’artefice del mio dolore , ma la sua mano mi colpisce in pieno facendomi cadere per terra.
Le urla di mia figlia mi inondano le orecchie, Christian mi mette in piedi.
-È mia figlia, il diritto di farla giocare l’ho solo io! Tu non la vedrai più, me la porterò via, lontano e…-
Christian lo colpisce in pieno. Barcollai all’indietro e per poco non
caddi. I due finirono sull’asfalto con
un tonfo. Una donna gridò. Non potei
fare nulla. Rimasi agghiacciata, in
silenzio, le emozioni che si
dibattevano freneticamente dentro di
me.La gente è riunita intorno a noi ma non si scomoda per dividerli.
Christian lo afferrò dalla gola e
lo colpì alle costole con una scarica
di pugni. Era una macchina,
silenziosa e implacabile.  -Miss Steele- mi volto e Taylor è li accanto a me.
Prende mia figlia in braccio e mi trascina via di li. –Taylor, no! Dobbiamo separarli..-
Piango come mia figlia. –Lui sa quello che fa, venga con me, o si arrabbierà moltissimo-
-No! Dobbiamo aiutare Christian!-
-Prima siederà in auto prima potrò aiutarlo!-
-Oh- non opposi resistenza e mi diressi verso l’audi, mi intrufolai in auto.
Alzai la testa, ma il
cerchio dei curiosi si era chiuso,
dopo la mia uscita di scena, e mi
bloccava la visuale. Il mio braccio bruciava, ma il dolore fisico era niente a quello emotivo.
Il mio Christian è lì e sta lottando, per me. L’umiliazione, quello schiaffo, mi sento impazzire.
Un errore fatto da giovane, e da pagare tutta la vita.
Christian, il mio Christian …. Lo amo!
Si io lo amo!
-Jules, resta qui, ferma e non uscire, intesi?-
La mia piccola spaventata fa si con la testa, le asciugo i lacrimoni che solcano i suoi bellissimi occhi azzurri e le bacio la fronte.
Esco dall’auto e mi dirigo verso il mio uomo.
Taylor li ha divisi.
Josè si pulisce un labbro sporco di sangue come la sua maglia bianca.
I loro sguardi si promettono che non è finito qui.
Abbraccio Christian e pulisco una piccola traccia di sangue dal suo naso con una mano.
Taylor si sta allontanando con Josè, gli ha bloccato le braccia e solo Dio sa dove lo sta portando -Oh amore mio!- dico baciandogli il labbro superiore. –Ti amo così tanto … resta con me, andiamo via ti prego.-
Lui mi stringe a se e mi bacia i capelli. –Non piangere piccola, andiamo. Come ti senti?-
-Io sto bene, e tu? Il braccio ti fa male?-
-No, veramente …- ci fermiamo davanti all’auto, apro la portiera, Jules e li buona e impaurita.
-Come stai? Ti ha fatto del male?- tocco il suo petto. –Oh amore mio.-
Lo stringo. –È andato benissimo, solo per sentirti dire di nuovo ti amo- mi carezza dolcemente, i suoi occhi pieni sono d’amore - lo ucciderei quel bastardo.-
-Ti amo … Christian io ti amo.-
-Ti amo anche io piccola, torniamo a casa …- mi stringe forte.
Christian è sul divano, lo curo mentre Jules dorme.
-Amore mio, non sopporto di vedere questo livido sulla tua schiena.-
-Io non sopporto questo che sta maturando sul tuo viso. Giuro che se lo becco lo uccido!-
-No, ignoralo. Non mi importa. Sono abituata a questo suo trattamento, lo ha sempre fatto …-
-Lo ha sempre fatto?- stringe i pugni, non avrei dovuto parlare –Cazzo Ana!-
-Shhhh.- lo bacio e cerco di distrarlo. Voglio che dimentichi quello che ho appena detto. –Facciamo l’amore, ti prego ..-
-Ana …-
Gli slaccio i pantaloni. –Ti amo Christian. Ti voglio …- la mia mano si intrufola sotto i boxer risvegliando la sua erezione.
-Piccola .. Ti voglio anch’io… -
Ben presto eravamo occupati in faccende più eccitanti.
 -Ana!- urla Kate mentre entro in casa. –Dov’eri finita?-
-Shhhhh Jules dorme!- me la toglie dalle braccia e sussurra.
-Non la passi liscia Steele! PARLA!-
-Mi sono innamorata Kate ..-
-Co..cosa? e di chi?-
-Christian ..-
-Christian? Grey?- Annuisco. –Sei impazzita?-
-Perché dici questo?-
-Ma quello è straricco da fare schifo è bellissimo, avrà milioni di donne, non penserà mai di stare con una come te ..-
Mi altero.
-Invece stiamo insieme! Ho passato la notte da lui …-
-Come?- Kate è sorpresa. –Raccontami tutto..-
-Sono ancora arrabbiata per quello che hai detto!-
Si rattrista. –Scusa Ana, sono stata cattiva … Mi perdoni? - Annuisco.
Mentre preparo la cena, racconto tutto a Kate. È a bocca aperta, non sa che dire.
Anche io sarei in questo stato al suo posto.
-Ti ha fatto male? Sei andata in ospedale?-
-No, sto bene, solo un paio i lividi ..Christian gliele ha suonate di santa ragione, lui è combinato peggio…-
-Ana, devi denunciarlo. Cosa farai se ti porta via la bambina, non è possibile devi cautelarti, non dovrai uscire da sola per ora …-
Il mio cellulare squilla è Christian.
-Ana! – è allarmato – Sei a casa?-
-Si Christian …-
-Prepara la tua roba e quella ella bambina, vieni a me per un po’!-
 

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Capitolo 11
*** Verità ***


Capitolo 11

Bussano alla porta. È Christian.
-Ana! Stai bene?-
-Si Christian , che succede …- è agitatissimo.
-Hai preparato la tua roba? Jules dov’è?-
- È nella sua stanza sta dormendo…-
-È sola?-
-Si, perché?-
-MALEDIZIONE!-
Corre verso la camera della piccola.
-Taylor! – urla. U rumore sordo di ceramica che si infrange sul pavimento.
Corro verso la stanza.
Christian sta lottando con un uomo vestito di nero e la faccia coperta da un passamontagna con due fori per gli occhi..
Mi lascio scappare un urlo. Taylor efficiente come sempre, mi ha scavalcata per aiutare Mr Grey.
Corro da mia figlia urlante e piangente,  la prendo in braccio. Esco di corsa dalla stanza.
-Kate! Kate …. – urlo- Un uomo è entrato in casa!-
-Come?- si alza di scatto dal divano.
-Dalla finestra presumo! Voleva portare via Jules. Chiama la polizia-
Kate corre verso il telefono. Stringo mia figlia. La carezzo. Dio mio…
Taylor corre verso la porta d’ingresso, Christian scende le scale. Non ha nemmeno un capello fuori posto.
-Ana stai bene?-
-Si … Cos’è successo?- Christian mi stringe.
-Vieni da me, prendi la tua roba e quella della bambina, non puoi più stare qui!-
-Cosa intendi?-
-Fa quello che ti dico e andiamo-
-Non posso lasciare Kate da sola!-
-Miss  Kavanagh , sarei lieto se anche lei facesse una borsa, e venisse nel mio appartamento.-
-Cosa sta succedendo Mr Grey- Anche Kate è nervosa.
-Vi spiegherò appena saremo da me. Non siamo al sicuro qui.-
***
Kate ha insistito per essere lasciata a casa di suo fratello. Mentre io e Christian ci stiamo dirigendo da lui.
-Hai la minima idea di chi possa essere quell’uomo?-
Mi stringe forte. –Ana …Amore mio sta tranquilla …-
Scoppio in lacrime. –Voleva portarmi via la bambina …-
-Shhhhhh, Ssssssssh, amore no. Non piangere ti prego, non vi faranno del male ci sono io per voi –
-Tu sai chi è?- Non risponde e mi carezza.
-Non voglio che tu esca da sola, e non voglio che per ora Jules vada all’asilo. Tu non andrai a lavoro e ..
-Christian! – mi asciugo le lacrime e cerco di riprendere un po’ di contegno perso -Io devo lavorare per vivere, ho bisogno dei soldi che …-
-NO! Tu non hai bisogno di lavorare. Ana, ascoltami …- si volta e mi prende le mani – Vieni a stare da me –
-Che cosa?-
-Si, vieni a vivere con me, da quando sei rimasta a dormire la scorsa notte …. Io …. Beh non sopporto più il silenzio della casa, è così grande. E così vuota senza te, e senza la mia piccola chiacchierona. Resta con me Ana …non dire di no …-
-Christian ..-
-Non dire no-
-Fammi parlare … -
-Non rispondermi ora, pensaci. Ana , potresti badare alla piccola, specialmente per ora. È troppo pericolosa esporla, ed esporre te ..-
-Christian non posso …-
-Si che puoi … Sai che l’azienda è mia…. Almeno … Resta a casa, sarai retribuita ugualmente.-
-NO! Cosa penserebbero i miei colleghi?-
-Non fregartene della gente Anastasia, e poi non verrebbero mai a saperlo, non sono fatti loro.-
Mi prendo la testa tra le mani, mi viene da piangere.
-Ehi, no piccola, ti prego …-
Mi stringe a se. Jules dorme appoggiata al sedile, è ancora scossa come me.
-Non arrabbiarti ma … Ho assunto delle guardie del corpo. Se devi uscire, per forza maggiore mia caparbia Ana, ma spero che lo farai solo se la casa andrà a fuoco, loro ti terranno d’occhio, non vi accadrà nulla con loro vicino.-  Guardie del corpo? – Per un po’ mi porterò del lavoro a casa, voglio essere sicuro che tutto andrà bene prima di lasciarvi sole.-
-Perché fai tutto questo?-
-Perché vi amo così tanto …- Mi stringe.
-Ami anche lei?- faccio segno verso la piccola che dorme nervosa e agitata.
-Certo che si! È una parte di te, è come tale, ormai anche di me. Inizialmente mi ero fatto qualche scrupolo, pensavo non fossi adatta a me e che avrei dovuto lasciarti in pace, ma… -sospira- dopo averla conosciuta, Dio. Me ne sono innamorato.-
***
Sono passati un paio di giorni da quando mi sono trasferita a casa di Christian.
I nuovi agenti della sicurezza sono Luke Sawyer e  Ryan E.J.
Preferiscono essere chiamati con i loro cognomi. Ma francamente io, non parlo con loro.
Mi imbarazza troppo. Christian ed io, siamo scesi a compromesso.
Lui lavora nel suo studio e io mi faccio portare il lavoro a casa.
Taylor ha preso tutta la mia roba e quella della piccola da casa di Kate.
Christian non mi da scampo. Vuole che resti da lui.
Inizialmente ero presa dal panico. Ma giorno dopo giorno sono sempre più felice di stare a contatto con lui.
Jules è diventata la bambina più felice di questa terra. Non chiede mai di Josè.
E io non intendo ricordarglielo. Christian si sta comportando come il più perfetto dei padri.
Gioca con lei, le da a mangiare, la mette a letto, ha modificato casa sua – piena di spigoli e pericoli- a prova di bambino.
Mi chiedo il perché di tutto questo. Ma la risposta la so già. Mi ama. Come io ormai amo lui.
Ho appena fatto addormentare Jules e ripenso alla cena di qualche giorno fa. Mi ha portata a casa dei genitori per conoscerli.
Ero così nervosa e così ansiosa di conoscere il padre e i fratelli di Christian.
Mia mi ha sorriso fin da subito e mi ha stretta forte.
Elliot ha subito fatto una battuta su di me, nemmeno messo la punta della scarpa in casa Grey, sono inciampata. Se non fosse stato per Christian mi sarei spiaccicata per terra.
La bimba l’avevamo lasciata in casa con Mrs Jones e Ryan, mentre Sawyer e Taylor ci hanno scortato.
Christian non ha detto nulla ai genitori, sul mio trasferimento improvviso.
Una cosa che ho capito di lui è che molto riservato. Anche se con me… ultimamente si annulla.
Guardo i tre fratelli seduti vicino e i genitori di fronte. Non si somigliano per nulla!
Christian ha i capelli color rame, bellissimi. E quei suoi occhi grigi che mi fanno sciogliere tanto? Ne vogliamo parlare? Mia ha i capelli corvini.
E gli occhi color nocciola.  Mentre Elliot è biondissimo e con due occhi azzurrissimi e puliti. Scherzosi. Mi fa molta simpatia, sempre con il sorriso sulle labbra. –Ana- mi chiama il padre di Christian, Carrick – Christian ha detto che lavori alla sip come segretaria.- Dio.. dove vuole andare a parare?
Bevo un sorso di vino. –Carrick non spaventarla!- lo rimprovera Grace. – Vieni in cucina con me cara?- annuisco e mi alzo.
Beh tutto sommato è andata bene la serata. Grace sa di Jules, ma gli altri non ancora.
Io lei e Christian abbiamo deciso di presentarla alla cena di questa sera che si terrà all ‘Escala.
Sono alla ricerca di Christian da un po’. La casa è enorme. Sono stata nella nostra camera – si ormai è nostra – in quella della piccola, in bagno in cucina e per ultimo vado a controllare il suo studio. Nulla è vuoto!
Mentre sto per chiudere la porta, qualcosa mi salta all’occhio. Mi guardo intorno e apro nuovamente.
Una cartelletta di colore azzurro. Con la scritta Anastasia Rose Steele.
Cosa? Cazzo è? La apro.

                                                                    Anastasia Rose Steele


·          Data e luogo di nascita: 10 settembre 1989, Montesano, Washington
·          Indirizzo: SW Green Street, 1114, scala 7, Haven Heights, WA 98888 Vancouver
·          Telefono cellulare: 360.959.4352
·          Numero di previdenzasociale: 987-65-4320
·          Coordinate bancarie: Wells Fargo Bank, WA 98888, Vancouver
·          Conto corrente n. 309361, saldo: 683,16 dollari
·          Occupazione: laureata facoltà di Lettere e filosofia, Washington State University, Vancouver – Indirizzo di studio: Letteratura
·          inglese
·          Media: 4,0
·          Precedente titolo di studio: Scuola superiore di Montesano
·          Punteggio: 2150
·          Impiego attuale: Sip : Seattle Independent Publishing, NW, Seattle, Oregon (fool-time)
·          Padre: Franklin A. Lambert (1° settembre 1969 - 11 settembre 1989)
·          Madre: Carla May Wilks Adams (18 luglio 1970)
·          Sposata con Frank Lambert (data matrimonio: 1° marzo 1989, data vedovanza: 11 settembre 1989)
·          Raymond Steele (data matrimonio: 6 giugno 1990, data divorzio: 12 luglio 2006)
·          Stephen M. Morton (data matrimonio: 16 agosto 2006, data divorzio: 31 gennaio 2007)
·          Robbin (Bob) Adams (data matrimonio: 6 aprile 2009)
·          Orientamento politico: Sconosciuto
·          Orientamento religioso: Sconosciuto
·          Orientamento sessuale: Sconosciuto
·          Relazioni sentimentali: Nessuna al momento
·          Sposata e separata con Josè Rodriguez
·          Durata matrimonio: Due anni.
·          Data del matrimonio: 18 settembre 2005
·          Data del divorzio: Sconosciuto
·          Prole : Jules Rodriguez età due anni e mezzo nata a Seattle
·          Partorita all’età di diciannove anni il 3 maggio 2008
·          Istruzione: Scuola materna Ever greene
 
COSA? Ha preso informazioni su di me? Improvvisamente le sue parole mi colpiscono come una secchiata d’ acqua gelida.
Dopo l’assalto di Josè al mio ufficio, Christian mi ha portata in ospedale per mettere dei punti al braccio, li ho conosciuto sua madre, la dolcissima Grace Grey. Li mi ha rivelato di essere il volto del compratore benefico che ha salvato la sip, ma anche di essersi innamorato di me mentre mi spiava quando aspettavo il bus per andare a lavoro.
Io mi sono spaventata ma lui mi ha rassicurata e ha detto. “Sei tu a non conoscermi Anastasia, io so molto di te ..”
Sapeva persino il mio colore preferito! Adesso capisco il perché …
Ha un fascicolo su di me! Cosa devo fare …?
Come quella volta mi chiedo se devo avere paura … devo averne?
Lui non mi ha mai fatto del male … mi ha sempre trattata benissimo.
E anche mia figlia. Ma …
Non riesco a digerire la storia dello ‘Spionaggio’
Mi sento come … violentata. Si.
Ha violato la mia privacy!
Guardo dalla grande vetrata come voler ricevere un illuminazione, un consiglio divino..
Sono così confusa …
Cosa devo fare?
Improvvisamente la porta si apre e io sobbalzo.
-Amore, sei qui, ti stavo cercando.- Christian mi abbraccia da dietro e mi bacia il collo.
Non mi sciolgo come al solito. Anzi.
Forse mi irrigidisco ancora di più.
-Hei .. che cos’hai?- non rispondo. –Piccola, stai male? Sembra come se ti dessi fastidio.-
Mi volto. Lui sbianca vedendo il mio viso. –Ana… che succede.- guardo la scrivania di Christian.
Lui segue il mio sguardo e nota la cartelletta.
-Ana … Non è come pensi ..-
-Perché, cosa penso Mr Grey?-
-Ana, l’ho tirata fuori per buttarla via …-
-Quando me lo avresti detto di avere preso informazioni su di me, su mia figlia e sui miei genitori?- urlo.
Sembra impaurito. Mi guarda come se potessi linciarlo da un momento all’altro. E giuro che vorrei farlo.
-Ana …-
-No! Non chiamarmi Ana! Io adesso prendo mia figlia e me ne vado!-
Mi volto e faccio per andarmene. Ma mi blocca il braccio. –No! Non andartene!-
-Per quale motivo dovrei rimanere? Dammi una buona ragione!-
-Ana, tu lo sai che ti amo. Non ti sembra una buona ragione?-
Le sue parole mi colpiscono dritto al cuore calmandomi un po’.
-Anch’io ti amo Christian ma non ho preso informazione su te e la tua famiglia!-
-Ana ti prego, lasciami spiegare …-
-Spiegare cosa? Adesso mi fai paura Christian … più paura delle persone li fuori che hanno tentato di portarmi via la bambina!-
L’ho ferito. Cavolo no! Non volevo questo. Sto per chiedere scusa ma preferisco voltarmi.
-Ana … è ora che io ti dica la verità.-
Un’altra?
-Un’altra verità Mr Grey? Chi mi assicura che dopo questa non ce ne siano altre nascoste?-
-Ana  … Questa è l’ultima che devi sapere, che ti tenevo nascosta … ma ho bisogno di un’altra promessa. Ti prego amore mio. Non lasciarmi mai …-
Mi volto. E lo guardo. Come hai fatto a farmi innamorare così Mr Grey? No, non ce la faccio…
Non riesco. Non riesco a lasciarti e non riesco a perdonati cosa devo fare?
Lui mi ha sempre trattata bene, mi ama davvero e lo so. Devo solo riuscire a passare sopra a tutto e perdonare.
-Christian ti amo, io … non riesco più a vivere senza di te. Non me ne andrò ma … Ti prego, adesso io.. voglio tutta la verità.-
-Si, solo se tu non te ne andrai piccola.-
-Non lo farò amore mio …-
-Ti prego Ana, non avere paura di me, non dirmi mai più una cosa del genere. Ho mai fatto qualcosa che ti abbia fatto intuire d‘avere paura di me?-
-No… Hai ragione, scusami solo che … Mettiti al mio posto …-
-Amore mio, hai ragione, adesso saprai tutta la verità. Non  ti nasconderò più nulla. Ma prima …- tira fuori una scatoletta rossa di cartier.
Si inginocchia davanti a me. –Ana …- La apre. –Vuoi sposarmi? Sei tutta la mia vita adesso e io non riesco più a passare un giorno lontano da te o dalla piccola, amami per sempre Anastasia.-
Dio mio …
-Si Christian!- dico buttandogli le braccia al collo e accucciandomi. –Ti amo Christian, certo che voglio sposarti!-
-Oh Ana … non sai quanto mi rendi felice anima mia!-
Afferra la mia mano sinistra. Sfila dal cuscinetto l’anello d’oro o platino. Con … Un diamante?  Ub brillante? Cosa sarà?
Non mi interessa.
-Dio Ana … sono giorni che volevo chiedertelo …- si solleva e mi aiuta ad alzarmi, mi afferra la mano e bacia l’anello. –Non sapevo come l’avresti presa ..-
-Sono scioccata e … impaurita, Josè mi ha lasciato una cicatrice enorme ma tu … Mi hai aiutato a rimarginarla, pensavo di non riuscire mai più ad amare qualcuno .. E poi sei arrivato tu. Dolce , premuroso, ami la mia bambina, quante probabilità avevo di fare innamorare un uomo adorabile come te?-
-Tutte.- mi bacia … - Ana .. io non sono affatto quello che pensi, anzi, non lo ero, tu mi hai fatto diventare quello che sono ora.-
-Perché dici questo?-
Mi afferra la mano e mi tira verso di se, si siede sul bordo della scrivania.
-Ana siediti-
Mi siedo sulla grande poltrona di pelle nera del mio Mr Grey.
-Sei l’essere più dolce, buono, generoso e onorevole che abbia mai conosciuto lo sai?-
Gli stringo la mano. Il suo viso è angosciato, quasi triste.
Un sorriso amaro attraversa le sue labbra.
-Ana, mi hai promesso di non avere più paura amore, ricorda, tu mi hai  cambiato …-
-Christian, cosa succede …-
-Mi consola il fatto che tu mi ami a tal punto da volermi sposare.-
-Christian …-
-Ana aspetta..-
-Che c’è … non ti senti pronto? Vuoi aspettare un po’…?-
-No .. è arrivato il momento che ho tanto temuto .. Ana … Sono un dominatore.-

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Capitolo 12
*** Partenza ***


Capitolo 12

-Cosa? Cosa sei?-
-Ana .. –
-Che significa sei un dominatore?- lui sospira.
-Sei scossa lo so ma ascoltami ti prego ..-
-Christian non capisco, sei un dominatore, ma dominare è ….CAZZO-
La realtà mi piomba addosso. Mi sento impazzire, chi è veramente quest’uomo?
Si aprirà mai del tutto? Perché trovo sempre un suo lato nascosto? Come può non avermi detto qualcosa di così importante?
Indietreggio.

-Non seguirmi …- dico mentre afferro la maniglia della porta ed esco.

Salgo le scale di corsa ed entro nella stanza di Christian.

 

Afferro il mio pc aziendale e scrivo su google la parola dominatore :

[do-mi-na-tó-re] agg., s. (f. -trice)                                                                                    
·         • agg.
·         1 Che si impone sugli altri
·         2 Predominante, prevalente
·         • s.m. (anche al f.) Signore, sovrano, padrone
·         • sec. XIV
 
Provo a cercare dominatore sessuale. Mi esce fuori la pagina di wikipedia e leggo.
La Dominazione/Sottomissione è una parte fondamentale nel BDSM (Bondage-Domination-Sado-Masochism). Con il riferimento specifico a questo termine, si intende sottolineare la componente maggiormente psicologica, emotiva e cerebrale, ovvero la relazione nel suo aspetto formale, emotivo e affettivo, nonché tutte quelle pratiche sessuali che esulano, in questo tipo di rapporto, dal puro e semplice contatto sessuale (che tuttavia può far parte, o meno, di una relazione di dominazione/sottomissione).
L'eccitazione viene infatti spesso provocata, in queste relazioni, oltre che da pratiche come il whipping, lo spanking e tutto ciò che è il mondo bdsm, dal controllo e dall'autorità che il "dom" detiene sul sub. Entrambi sono in ogni caso consapevoli e consenzienti nell'accordare questo potere alla parte attiva, tanto che si usa spesso decidere una giornata prima su che cosa verterà il successivo incontro, e le regole del SSC (safe, sane, consensual) impongono che il sub possa concludere la scena in qualsiasi momento con una parola chiave. In realtà tutto verte intorno alla fiducia reciprocamente riconosciuta, e nei rapporti di dominazione/sottomissione più occasionali si può parlare di vere e proprie finzioni dette anche "scene".

Tipologie, ruoli, metodi

Come in altre attività legate al BDSM, questa condizione può essere limitata nel tempo (generalmente della durata della scena) o può essere uno stile di vita. Spesso tutto coinvolge anche vari comportamenti definiti fetish, tra cui i più comuni sono il boot worshipping (l'adorazione degli stivali), l'uso di vestiti in latex e il petplay, in cui il sub finge di essere un animale scelto dal dom.
È invalso nell'ambiente di coloro che praticano il BDSM e le pratiche relative alla dominazione-sottomissione schematizzare in maniera semplificata la popolazione in coloro che sono in grado di recepire tali attività e coloro che non sono in grado di comprenderle (definiti, questi ultimi, con il termine di vanilla) Fermo restando valido tutto ciò che usualmente vale per il BDSM, nei giochi di dominazione sono fondamentali i ruoli. In particolare si distingue un dominante, definito anche Master o Mistress, ed una o un dominato, definito anche slave. Si precisa che tali ruoli raramente sono intercambiabili, ovvero spessissimo, quasi sempre, la stessa persona assume sempre lo stesso ruolo perché consono alla sua natura psicologica. La pratica dei giochi di dominazione sottomissione costituisce infatti in genere una pratica mentale estremamente coinvolgente e in genere il ruolo è fortemente dettato dalle proprie sensazioni intime.
La simbologia maggiormente adottata consiste nell'uso del collare che viene donato dal/dalla top alla/al bottom. Il collare rappresenta in una qual misura l'impegno dei due in un rapporto BDSM con ruoli ed impegni precisi che i due prendono ma che quasi sempre sono dettati dal top. Si noti che in genere, nel caso di rapporto BDSM consolidato o comunque con un fattore di stabilità tra due o più persone, è il sub o la sub a fare richiesta palese o sottintesa di essere accettato nel proprio ruolo ed il/la top ad accettare o meno il legame. In generale si può comunque dire che è invalso l'uso che spetti al dominante l'ultima parola sull'accettazione di un rapporto BDSM di dominazione-sottomissione a rimarcare il potere di quest'ultimo nel legame tra i due.
Frequentissimo è l'abbinamento dei giochi di dominazione anche di altre pratiche, oltre quelle sadomaso già citate, quali il bondage, ovvero la legatura della sub da parte del top e l'umiliazione esplicata attraverso pratiche diverse. In tutte le pratiche citate è fondamentale saper valutare quanto per coloro che assumono il ruolo di dominante sia importante assumere la responsabilità della incolumità psicologica e fisica del sub che gli si affida. La perizia di coloro che assumono il ruolo di sub sta invece nel sapere scegliere una o delle persone in grado di gestire tale responsabilità con la dovuta serietà e perizia.
 
Cerco la parola BDSM.
Il BDSM si caratterizza e si distingue dall'attuazione consensuale del sadomasochismo per diverse ragioni:
·         La consensualità: nel BDSM il "sottomesso" accetta di essere tale; inoltre, i limiti e le regole del rapporto sono definite sulla base di un accordo paritario accettato da ambo le parti in maniera consapevole e consensuale. Anche nel caso di un rapporto TPE, in cui il dominante ha il totale controllo sul sottomesso, sussiste la possibilità, per il sottomesso, di ritirare il proprio consenso in qualsiasi momento. In mancanza di tali requisiti qualsiasi pratica SM è da considerarsi un grave abuso ed è illegale.
·         L'uso della "safe word" (parola di sicurezza) che dà la possibilità al partner passivo di interrompere il gioco in qualsiasi momento. In alcuni casi la safe word è sostituita da un gesto concordato (es.: alzare o aprire la mano), necessario in quei giochi BDSM in cui il sottoposto (slave) è fisicamente impedito nella parola. Stabilire in anticipo una parola o un segnale ben preciso è necessario, perché esprimere un semplice diniego (no, no!) potrebbe sembrare un'espressione del ruolo di vittima e non essere interpretato come un rifiuto reale. In ogni caso colui che domina ha la responsabilità, anche legale, di controllare che le condizioni fisiche del sottomesso siano le migliori possibili.
·         La flessibilità nei ruoli: nel BDSM ognuno è libero di scegliersi il ruolo che trova più congeniale, di cambiarlo nel corso del tempo o a seconda del partner. Nessuno è completamente dominante o sub anche se, di norma, ciascun ruolo è espressione di un'inclinazione personale destinata a prevalere.
·         La soddisfazione reciproca: lo scopo è un'interazione bidirezionale positiva per entrambi. Non necessariamente tuttavia questa soddisfazione deve essere intesa come pari opportunità di raggiungere il piacere sessuale: in alcune tipologie di rapporti BDSM (in particolare relazioni 24/7) il piacere sessuale di un partner è limitato in funzione del piacere dell'altro: in questo caso la soddisfazione del partner sottomesso è soprattutto di natura psicologica.
Le tre regole fondamentali e necessarie del BDSM e i principi fondamentali per la sicurezza delle sue pratiche possono essere riassunti con la formula inglese Safe, Sane, Consensual (SSC), che può essere tradotta in italiano con Sicuro - Sano - Consensuale. La creazione di questa formula è attribuita all'attivista David Stein che nel 1984 la usò per la prima volta con lo scopo:

« di distinguere il tipo di S&M consensuale a cui ero interessato da quello abusivo, criminale, nevrotico e autodistruttivo generalmente associato con il termine sadomasochismo»
Va comunque ricordato che alcuni praticanti del BDSM prediligono la formula RACK ai principi del SSC: in questo caso, il consenso può riguardare anche attività che comportano rischi fisici per le parti, purché ce ne sia consapevolezza e consenso.
Il piacere tratto da un rapporto BDSM è legato alla dinamica del potere che intercorre fra sottomesso e dominante. L'umiliazione del sottomesso esalta e gratifica il senso di potere del dominante, mentre il sottomesso è gratificato dall'assenza di potere e dalla sensazione di impotenza, sottolineata e amplificata dall'essere inerme di fronte agli stimoli che il dominante infligge o elargisce. In un rapporto BDSM non mancano mai però momenti di grande tenerezza, in cui non c'è né dolore né tensione emotiva, ma solo grande rilassamento per entrambi ipartner. Nei rapporti non continuativi è la "riappacificazione" alla fine di un gioco di dominazione, mentre nei rapporti 24/7 questi momenti possono essere più casuali e non collegati a qualche specifica situazione.
Il sesso nella sua forma tradizionale è presente in misura minoritaria nel rapporto BDSM, se non addirittura escluso, ciò nonostante i normali rapporti di coppia sono chiamati con il termine anglosassone vanilla (vaniglia, appunto, dal gusto piacevole ma non particolarmente saporita) a sottolineare la minore intensità erotica rispetto ai rapporti BDSM.
Cazzo! La testa mi scoppia! Chiudo il pc e afferro la mia valigia.
Tiro fuori dall’armadio la mia roba e gliela ficco dentro.
Come ho potuto dire di si! Sono una stupida lo conosco solo da due mesi e di già lo amo alla follia!
Mi viene da piangere. Me ne devo andare da qui.
Corro in camera di Jules e prendo le sue cose. Vado alla ricerca di mia figlia è in cucina, con Gail. È vestita per fortuna.
Torno nella sua camera a terminare il lavoro. Me la cavo mettendo tutto nelle nostre due valigie le cose che Christian ci ha regalato le lascerò qui. Non voglio avere legami con lui.
Mi fa paura! Torno di sopra per prendere la mia valigia e il pc. Christian è in camera.
-Che stai facendo Ana ..-
-Me ne vado!-
-questo lo vedo .. Ma..Come? È perchè?-
-Mi hai tenuto qualcosa di molto importante nascosto. Sei un dominatore Christian, adesso cosa mi verrai a dire che sei un sadico?-
-Ana … Ascoltami non te ne andare … Io ti amo!-
Dice aggrappandosi a qualcosa, il suo amore per me, e questo mi fa piangere.
-Anche io ti amo ma non posso …-
-Ana perché? Ti ho mai chiesto di provare qualcosa? Ti ho mai fatto male?-
-No …-
-E allora perché stai andando via?-
-Perché tutto non sarà mai più lo stesso!- urlo.
-Ana … senti .. vuoi una pausa? Vuoi stare un po’ lontana da me? D’accordo, ma … non lasciarmi. Hai acconsentito di sposarmi cazzo!-
-Pensavo che tu fossi la persona che mi hai dimostrato di essere! E non che ti nascondessi dietro una maschera!-
Cazzo no! L’ho ferito, lo vedo dai suoi occhi .. No Grey ti prego …
-È questo che pensi di me? Che ti abbia ingannata?-
-Io… perché non me lo hai detto subito?-
-Avevo paura che scappassi ..-
-Non hai risolto il problema nascondendomelo.-
-Non mi vuoi più?- cavolo .. io ti amo!
-Christian … io ti amo, ma… ho bisogno di tempo per riflettere ..-
Sfilo lentamente l’anello che mi ha messo al dito ma lui mi ferma.
-NO! Prenditi tempo, ma non dirmi di no … Pensaci, ragionaci, ma non chiudiamoci questa possibilità. Tienilo, rispondimi quando sarai pronta ma tienilo. Fammi aggrappare a questa speranza …-
-Ok ..-
-Hai dove andare?-
-Tornerò da Kate ..-
-Sei sicura di volere andare?-
No … - Si-
-Quanto tempo mi starai lontana?-
-Non lo so ..-
-Posso chiamarti?-
-Si-
-Posso vedere Jules ?-
-Quando vuoi-
-E .. te?-
-Dammi tempo …-
Sospira. –Tra una settimana partirò per New York. Non puoi restare fino ad allora?-
-Io .. No … Lasciami andare Christian, prometto di chiamarti …-
Chiude gli occhi il viso una maschera di dolore … -Mi ami ancora?-
-Più della mia stessa vita ..-
-Mi basta- si volta e si incammina verso la porta – Taylor vi riporterà all’appartamento di Kate.- esce lasciandomi sola.
**
È passata già un ora da quando ho lasciato l’appartamento di Christian, mi sento come se avessi lasciato li un pezzo di me.
‘Tra una settimana partirò per New York.’ Non mi ha detto quanto starà via …
Mi saluterà? Ci rivedremo prima d’allora? Apro la mia borsa per prendere il cellulare, un biglietto.
‘ti amo più della mia stessa vita, Christian’
Scoppio in lacrime …
*
Kate sta cucinando del pollo con i peperoni direi dall’odore. Ma sono troppo indaffarata con mia figlia.
Jules si rifiuta di mangiare, chiede di Christian ed è accigliata.
-July per favore apri la bocca, non voglio più ripeterlo-
-No.-
-Jules, su.-
-Christian! Lui deve dammi la pappa no tu. Brutta.-
Bene, mia figlia mi odia.
-Lo chiamiamo July?- batte le mani.
-Tii-  il mio telefono squilla, è lui. Rispondo e lo passo subito a July.
-Tiao Christian- dice contenta , metto il vivavoce e lo sento parlare.
-Ciao principessa! Come stai piccola? Mi mancate un casino …-
-Vieni? Voglio te, la pappa tu a me.- le tolgo il telefono dalle manine, si arrabbia.
-Christian …- esco dalla cucina e mi dirigo verso le scale e le salgo.
-Ana … mi manchi Ana .. Ti prego dimmi che questa pausa è già finita, non posso stare senza di voi, ti sei portata via la mia felicità.-
-Ti amo Christian …-
-Anche io piccola ..Torna-
-Parliamone quando torni da New York.- silenzio.
-Non ci vedremo fino ad allora? Dobbiamo stare due settimane lontani?-
‘Due settimane! No!’
-Dammi tempo, quante volte devo chiedertelo … -
-Ok.. va bene Ana … Quando vuoi chiamami, se vuoi venire all’Escala fallo. Ma fino al mio ritorno non ti disturberò
-Christian No!- Ma Christian ha riattaccato
**
Mi sveglio per via di una fitta allo stomaco. Corro in bagno a rigettare i succhi gastrici della notte.
Cazzo! Che mi succede?
Sono spossata, non riesco a sollevarmi in piedi e resto abbracciata al water per un po’.
Prendo forza e mi alzo.
Lavo i denti e la faccia, togliendomi quel velo di sudore appiccicoso di dosso.
Oggi è una settimana che sono andata via da casa di Christian. Lui oggi partirà per New York.
Sono sette giorni che non lo vedo. Dopo quella chiamata disgraziata non si è più fatto vivo, ma l’ho fatto io.
Ormai è come una droga per me e mia figlia. Sono le sette e trenta del mattino. Faccio una doccia veloce.
Mangio una fetta di pane al volo e sveglio la bambina.
-Tesoro, andiamo da Christian?- le dico sorridendo.
È ancora assonnacchiata . –Tiii- è felice , come me.
Le metto un vestito bianco con il giubbottino blu e rosa. –Andiamo tesoro-
Arrivo in mezzora all’escala. Ma Christian è già  andato via.
Gail tiene la piccola in braccio. –Spiacente Ana sono scesi meno di dieci minuti fa …-
Il mondo mi crolla addosso. –Ana- mi chiama una voce, mi volto. È Sawyer. –Vi accompagno io, prendo la macchina signora.-
-Grazie ..- corro verso l’ascensore.
***
Lascio la piccola in auto con Luke. –La raggiungiamo presto Ana. Corro più veloce che posso, chiedo dell’aliante della Grey Holding  Enterprises.
Decollerà tra venti minuti. Cazzo sono in tempo. Seguo le istruzioni della hostess e lo trovo. Sta per salire in aliante. -Christian! –
Urlo  –Christian!- Si volta, mi vede, spalanca la bocca.  Gli corro incontro.
–Ana!- Lascia cadere la ventiquattro ore e corre verso di me.
Lo stringo fortissimo. –Christian … Ti amo, voglio sposarti, perdonami, sono stata una stupida … ma capiscimi io …-
Mi chiude la bocca con le dita per poi avventarsi con la sua. –Ti amo piccola!-
-Anche io … perdonami … ma … avevo paura Christian, non è facile cimentarmi in una nuova storia per me …-
Mi fischiano le orecchie.
-Lo so piccola, avrei dovuto dirtelo prima, è colpa mia ... E Jules? Dov’è?-
-Sono venuta con Sawyer, ci stanno raggiungendo. L’ho lasciata con lui per correre da te.-

Mi gira la testa.

-Eccola- Christian corre verso di loro. –Piccola mia-
La prende in braccio e la bacia. –Mi sei mancata tesoro mio …-

La vista si offusca.

 Il mondo gira intorno a me …. 


-Ana!- urla Christian , ma io non riesco a vederlo .

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Capitolo 13
*** Novità ***


Capitolo 13

Christian:


Non riesco ad afferrare Anastasia. Batte la testa.
-Ana!- Taylor si avvicina, è al telefono, sta chiamando un ambulanza.
-Christian ..-
Sussurra ad oc chi chiusi. –Sono qui piccola, stai calma. Ti amo-
-Anch’io ti amo …-
Perde i sensi.
L’ambulanza arriva in un paio di minuti.
Due paramedici la visitano superficialmente in attesa della barella.
-Posso venire con voi?-
Chiedo mentre la trasportano.
-Lei chi è?-
-Il fidanzato-
-Facciamo salire solo i parenti.-
Dice l’altro. Quello a cui ho rivolto la domanda mi guarda pensante.
-Salga!-
-Ma è contro il regolamento …-
-Zitto Handerson! Facciamo salire il signore.-
-Grazie ..-
Sorrido dalla felicità di questo piccolo gesto. Ci dirigiamo al Seattle Hospital.
 
Anastasia:
 
Christian è furioso. Lo sento urlare. Ma non riesco ad aprire gli occhi sono esausta.
-Che significa è incinta? Come è potuto accadere?-
Incinta? Cosa? Chi? Io? Impossibile!
-Sai figlio mio – Oh è Grace! – Quando un uomo sta con una donna, e fanno sesso senza alcun tipo di protezione, si rischia di avere un figlio. Vuoi il discorso dell’apina che impollina il fiore? Oppure ..-
-Basta così mamma! Ho già abbastanza problemi per la testa.-
-Christian , io non voglio sapere le vostre situazioni … Intime .. ma una domanda mi sorge spontanea. Non usavate nulla?-
-Cazzo mamma … ma che domanda è?-
-Allora?-
-Preservativo …-
-E tu credi che basti a non lasciare incinta una donna?-
-Sono sempre stati sicuri nei miei tredici anni di esperienza .. Cazzo... –
-Una rottura del filtro bocca cervello figlio mio? Grazie di avermi informato quanti anni avevi alla tua prima esperienza … Quindici … Siete così precoci voi uomini, non riuscite a frenarvi di nulla. Sai quante probabilità ha una donna di restare incinta con il preservativo? 6% Si può rompere, sfilare e tu non te ne accorgeresti neanche! Mai pensato ad una pillola? Cerotto? A qualcosa che …-
Qualcuno apre la porta.
-Carrick!- ansima Grace.
-Come sta?-
-Bene, è solo svenuta attendiamo il risveglio.-
-Ma cosa l’è successo?-
-Un calo di zuccheri …-
-Papà!- Mia, anche lei è qui.
-Mia, per favore. Ana deve riposare tutti fuori!- dice Grace.
Dopo poco piomba il silenzio e la porta si chiudo.
Qualcuna sbuffa.
-Grazie mamma …-
-Di cosa?-
-Di non aver detto nulla a papà.-
-Questi saranno affari  vostri figlio mio, non posso intromettermi.-
-Sei molto arrabbiata eh?-
-E da cosa lo intuisci?-
-Ti pizzichi la base del naso, proprio come me quando sono furioso.-
Grace sospira –Ah Christian che devo fare con te?-
-Dio mamma …-
-Che succede?-
Qualcosa colpisce il muro.
-Dio Christian! Sei impazzito? Ti sei fatto male?-
-Io non voglio un figlio!-
Silenzio ….
-Che sia tornata per questo?-
-Che vuoi dire?-
-Ci siamo lasciati, o meglio lei mi ha piantato. Per una settimana è tornata a vivere a casa sua. Me ieri mi ha fermato prima che partissi e …-
-Non penso che lo sappia ancora. È di quattro settimane, e noi non sappiamo niente se il suo ciclo è regolare o meno. Si buono con Ana la colpa è tua dato che lei si fidava di te.-
-Ti prego mamma .. basta-
-Scusami Christian … Sto esagerando-
-E che sono tanto confuso…-
-La ami?- silenzio – Forza, rispondimi. La ami?-
-Più della mia stessa vita. Voglio sposarla.-
-E allora?-
-Pensavo di aspettare un bel po’ prima di avere … un figlio.-
-Lei ha una bambina, e tu… l’adori. Pensi sarà diverso con un figlio vostro? Stai crescendo Juli come se fosse tua! E non è un rimprovero ma un incoraggiamento, è una cosa splendida quella che fai. Coraggio …-
-E se lei non lo volesse?-
-Ti ama Christian, ne dubito fortemente.-
Qualcuno bussa alla porta.
-È permesso?-
Kate … Oh Kate..
-Ana come sta? Non si è ancora svegliata?-
-Dovrebbe farlo a breve cara. Vieni, resta qui. Christian, andiamo a mangiare qualcosa.-
-No, non voglio lasciare Ana sola.-
-Ma non sarà sola, sono convinta che Kate non la lascerà sola un solo secondo, vero cara?-
-Esatto..- Kate mi stringe la mano.
Sento la porta chiudersi.
-Ana .. Piccola, sempre tu riesci a farmi morire di paura. Riesci sempre a farmi preoccupare.-
-Kate …- dico tremolante.
-Ana!- Sento il sorriso nella sua voce.
Apro gli occhi.
-Ti avevo detto di fare colazione stamane, secondo te perché ti sei sentita male?-
Cerco di alzarmi. –No sta ferma!- mi impone.
-Chiamo l’infermiera … Ana, non mi avevi detto di avere un cognato da urlo.-
-Parli di Elliot?-
-Di chi altri? È fantastico –
-Occhi a cuoricino Kate?-
Arrossisce. –No … è solo … Brillante … Elegante … Divertente …-
Rido. L’infermiera entra in camera. –Buongiorno Miss Steele- Seguita da Christian e Grace.
-Ana! Come ti senti? Amore …-
Christian mi afferra la mano e se la porta alla bocca.
Sorrido –Grazie di essere qui …-
-Ti amo ..-
-Anch’io ..-
-Buongiorno Anastasia – Grace sorride e inizia a visitarmi. –Come ti senti?-
-Stonata ..- sorride.
-La  testa?-
-Fa un po’ male ..-
-È la botta. Ma è tutto ok.. nulla di rotto. Fame? Sete?-
Arrossisco. –Fame in realtà-
-Ho sentito che hai saltato la colazione.-
Hanno origliato?
-Cosa può mangiare ?- chiede Christian.
-Di tutto- risponde Grace.
-Vado a prenderti una ciambella.- si allontana un po’ accigliato.
-Kate, cara. Posso chiederti di lasciarmi un attimo da sola con Ana?-
Kate si alza. –Certo – mi guarda e si allontana.
-Ana …- si siede accanto a me. Mi prende la mano. – Mentre ti visitavamo, ci siamo accorti che … Aspetti un bambino …-
Mi sento mancare.
-Io … volevo chiederti .. se …- sospira –È di Christian?-
Mi agito –Certo che si! Sono …di nuovo incinta …-  mi tocco la pancia.
-State insieme da pochi mesi .. vuoi tenerlo?-
-Certo che voglio- è il figlio di Christian diamine!
-Tu… ami il mio Christian …-
- …. Con tutta me stessa …-
Chiude gli occhi e sorride.
-Allora auguri cara …-
Dio… Aspetto un altro figlio.
Non rispondo e mi appoggi al lettino.
Christian è di ritorno con delle ciambelline e una tazza di tè fumante.
-Vi lascio soli …-
Grace esce dalla stanza velocemente lanciandoci un sorriso.
-Christian , tua madre mi ha appena detto che …-
-Lo so già …-
Osservo la sua reazione.
-Non sembri … Felice ..-
-Mi sarebbe piaciuto aspettare di più ..-
-… Mi vuoi lasciare?- mi rattristo – Per me non sarebbe una novità …-
-No …- si siede accanto a me. –Ho vissuto una settimana d’inferno senza te  e poi … Non potrei lasciarti vivere questa esperienza una seconda volta. Ti amo ..-
-Anche io … e … Ho paura …- mi carezza una guancia.
-Perché piccola?-
-Non lo so … Per Jules … non è stato così … traumatico …-
-Eri sposata .. Forse è questo?-
-Non credo … Magari perché è figlio della persona che amo …-
Mi sorride. –Ti starò sempre vicino piccola. Te lo prometto. E ora mangia-
-Mi si è chiuso l’appetito.-
-Mangia ho detto.-
Dio mio.. ok … calmo Grey!
Afferro una ciambella.
-Cosa vorresti che fosse?- chiedo.
-Tu che vorresti?-
-Quello che vuoi tu ..- sorrido.
-Che ne dici di un maschietto?-
-Aspettiamo e vedremo.- mi sdraio – Come la prenderà Jules …-
-Ana? Mi sposerai?-
-Certo- mi volto e lo guardo.
-Solo perché sei incinta?-
-Ma che dici! Avevo già le idee chiare a metà settimana, non riesco a stare senza te, le tue abitudini, e … Nemmeno mia figlia ci riesce ..-
-Sapevi già di essere incinta?-
-No, te lo avrei detto ..-
-Un mese …-
-Cosa?-
-Ti do un mese, organizzeremo questo matrimonio in un mese.-
-Il nostro?-
-Non voglio che ti si veda il pancione nelle foto… Non dirlo a nessuno, sposiamoci, partiamo e viviamoci questa gravidanza in serenità.-
Sorrido – Un mese?-
-Un mese ..-
-Quindi il 26 marzo?-
-Si-
-Ok … un mese …-
Dico sorridendo e appoggiandomi al lettino.
-Come lo vuoi?-
-Una cerimonia piccola e semplice.-
-Finalmente conoscerò i tuoi ..-
-No … i miei , sono morti. Quando avevo quattordici anni , gli unici parenti che avessi qui in America, gli altri non li conosco.-
-Non me lo hai mai detto.-
Faccio spallucce.
-Non amo parlarne ..-
-Qual è il nome di tua madre?-
-Jules ..-
-E tuo padre?-
-Edward ..-
-Se è un maschietto mettiamo quello di tuo padre, ok?-
Lo guardo.
-Ma non dovrebbe toccare al nonno paterno per tradizione?-
-Al diavolo le tradizioni. Si fa come vogliamo.-
-E per secondo nome metteremo Carrick, tuo padre lo merita ..-
-Se è una femmina invece …-
-Grace.-
-Ci penseremo poi … adesso baciami …-
Sorrido … le sue labbra sulle mie mi fanno scordare l’intera esistenza.
-Mamma-
Jules!
Mi allontano da Christian.
-Amore- dico allungando le braccia verso di lei, sta in braccio a Grace.
-Ti pretendeva.-
La prendo e la stringo. –Amore mio.-
La sua attenzione su me dura poco.
-Christian …- allunga le braccia e la prende. Grace esce dalla stanza.
-July chiamami papà …-
Lo fisso. Come?
-Ana … Vorrei che Josè non si avvicinasse più né a te, né a lei. Non accetto discussioni-
-Come? Non è possibile .-
-Faremo fare un ordinanza restrittiva dal tribunale.-
-Me la farà pagare Christian, come posso fare. Io … - sospiro- Ci ho pensato tante volte, ma ho paura, sono sempre stata sola e …-
-Adesso hai me. Mai più dovrai avere paura. Crescerò Jules come figlia mia. Io la amo per davvero, non è un ossessione malata come quella di Roudriguez. Non voglio che le succeda nulla. Anche perché … l’uomo che è entrato in casa tua, era stato mandato da lui. Welch, il mio dipendente per la sicurezza, ha trovato delle telefonate e … Ana ascoltami, non farmi andare avanti ti prego..-
-Christian …- la sua espressione non mi fa andare avanti mi fa solo accettare i fatti  –Mi fido di te ..-
Mi stringe.
-Penserò a tutto io piccola, deve starvi lontano, anche a costo di ucciderlo-
-Christian ti prego non fare cazzate!-
-Voglio che July abbia il mio cognome, non deve avere nessun legame con lui-
-Si può fare senza che lui sia morto?-
-Certo piccola, andremo all’anagrafe e sistemeremo tutto.-
-Jules Grey …Sta bene ..-
Sorrido.
-Come ti sembra questo piccola, Anastasia Grey .. Io direi perfetto.-
Lo abbraccio.
-Anche a me sembra perfetto … NBiente più Miss Steele?-
-No, adesso solamente Mrs Grey ..-
Mi bacia dolcemente. Sussurrando di tanto in tanto MIA.
Si , sono tua Christian Grey, lo sarò per l’eternità …

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Capitolo 14
*** La piccola Sophie solitaria ***


Salve ragazze, e buon ferragosto ;D

Capitolo 14


Resto meravigliata a guardare il prezioso foglio di carta leggera che tengo stretto tra le mani.
Jules Grey ….
Dio … vorrei mettermi ad urlare come una bambina.
Christian soddisfatto sta saldando il conto di alcune scartoffie, documenti da sostituire, mentre con una mano stringe nostra figlia a se.
Anche se piove e il cielo è cupo, per me è il giorno più bello dopo tanti anni di dispiaceri e dolori.
Mi carezzo la pancia ancora impercettibile, la stoffa leggera, la piccola protuberanza , un altro bambino …
Il nostro bambino … mio e di Christian… mi manda tutto in delirio.
Mi alzo dalla grande poltrona in pelle bianca prendendo Jules in braccio. È ora di andare.
Allungo la mano verso quella di Christian, saluta l’impiegato e ci dirigiamo verso l’auto.
-Lei adesso è riconosciuta come mia … è adesso tocca  a te- Mi avvicina a se e mi bacia.
-Andiamo a vedere dei vestiti da sposa?-
-Ma Ana , io non dovrei esserci, porta sfortuna..-
-Io voglio sceglierlo con te. Anche se Josè non ha visto l’abito ho avuto moltissima sfortuna, ma con te sarà diverso, lo so.-
-Oh piccola ….- mi stringe a se.
**
-Andremo nelle sartorie più care, se hai già un idea puoi farlo confezionare su misura..-
Mi distendo sul morbido sedile in pelle. Jules dorme, le carezzo i capelli setati .
-E poi se ti piace l’idea ne faremo un identico della taglia di Jules, che ne pensi se vi vestite uguali?-
Che bell’idea!
-Si, dico che è una bella idea Christian!-
Sorrido . la mia piccola vestita uguale a me, la mia damigella d’onore.
-Le faremo portare le fedi ovviamente.-
-Dovremo insegnarla bene, non vorrei che scappasse.-
Sorrido.
-Beh Ana dobbiamo scegliere le fedi …  E le partecipazioni … Dato che ho una giornata libera, andiamo no?-
-Si-
Sorrido. L’odore della pioggia mi inonda le narici.
-Sai … Sono felice Christian…-
Si volta e mi carezza la mano.
-Voglio sentirtelo dire più spesso.-
Sorrido, uno di quei sorrisi che fa bene all’anima.
-Credo proprio che lo sentirai tutti i giorni se continui ad essere così fantastico ..-
Lo bacio sulla guancia ruvida per via del piccolo accenno di barba. Lecco quella superficie pungendomi la lingua.
-Voglio che quel giorno sia l’inizio dei più belli della tua vita ..-
Ansima … il suo braccio mi stringe a se mentre la sua mano mi palpa il sedere.
Sorrido.
-I giorni più belli sono iniziati quando ti ho conosciuto …-
Sussurro dolcemente.
-Adesso basta, o rischiamo di svegliare Jules.-
-Hai ragione Ana… Volevo parlarti della scuola di Jules … vorrei mandarla in una delle migliori di Seattle. Odio pensare che vada in una scuola pubblica.-
-Ma ci siamo sempre trovate bene all’Ever Green …-
-Ana, solo il meglio per questa piccola..-
Non so come devo replicare. Quindi non lo faccio. Vogliamo il meglio per lei entrambi.
**
Inondati dalle partecipazioni, confetti, bomboniere e fiori mi sento confusa.
Abbiamo scelto la nostra partecipazione decorata con il mare al tramonto e due fedi unite, sono bellissime.
-Ana i confetti li preferisci alla mandorla o alla cioccolata?-
Chiede mentre sono imbambolata a guardare una bomboniera che raffigura una sirena nella sua conchiglia.
-Ana? Hai capito cosa ho detto? Ma che guardi?-
-Christian, che ne dici di quelle per bomboniere?-
-La sirena?-
Annuisco speranzosa con le narici impregnate di narciso.
-Dico che sono bellissime, va benissimo Ana, ma scegli i confetti.-
Mi volto verso la commessa e noto che lui guarda attentamente questa sirena con conchiglia in madreperla.
È bellissima.
-Allora i confetti?-
-Mi intima la commessa.-
-Mandorla-
Guardo quel bellissimo uomo con lo sguardo concentrato.
-L’involucro di che colore lo volete?-
-Viola-
Il viola è il colore preferito di Jules.
-Dovete decidere il sacconcino.-
Mi guardo intorno. E ne vedo uno bianco, con perline e strass e velo.
-È bellissimo..-
-Potremmo averlo in viola?-
Chiede Christian.
La donna evita di guardarlo negli occhi e quando lui le rivolge una domanda ed è costretta a guardarlo arrossisce.
-Certo …-
-Bene ..-
Nel frattempo Jules è attratta da tutti quei confetti.
Ops ….
-Christian, controlla quella pestifera …-
Dico mentre la commessa mi tira per scegliere la tonalità di viola.
La piccola si sta rimpinzando letteralmente di confetti, stanotte avrà il mal di pancia.
-Nei cartoncini dei confetti la scritta la volete argentata o dorata?-
-Beh… Argentata… Christian che ne …-
Ma Christian è impegnato a giocare con Jules, sorrido.
-Argentata –
Confermo. Che profumo di caramello .. Mmmm
-Cos’è questo profumo?-
-I prodotti sono fatti da noi, stanno preparando il guscio dei confetti.-
-Potrei avere un chilo di confetti mischiati alle mandorle e al cioccolato?-
-Certamente le preparo la confezione-
-Grazie mille-
Ne metto in bocca uno.
Mmmmmm che bontà …
Tutti questi profumi mi fanno girare la testa.
Non vedo l’ora di uscire da questo negozio.
-Christian- chiamo –Non mi sento bene … Ti prego usciamo …-
-Ana… che hai?-
-Tutti questi profumi… Mi stanno procurando la nausea….-
Christian paga il tutto, entro una settimana potremo ritirare il tutto.
Appena metto piede fuori da quella giungla di odori mi sento meglio.
-Tutti quei profumi mi hanno dato alla testa …-
Prendo boccate d’aria.
Sospiro, sono stanchissima.
-Possiamo tornare a casa per favore? Sono esausta ..-
-Certo tesoro. Andiamo-
Mi lascia un bacio sulla guancia.
-Felice degli acquisti?-
-Moltissimo-
Sorrido. L’odore di pelle dell’auto mi aiuta a dimenticare gli odori troppo dolci del negozio.
-Vuoi mangiare qualcosa? O vuoi tornare a casa?-
-Voglio andare a casa …-
Sistema July sul seggiolino e torna dal lato del guidatore.
Mi addormento in auto …
Mi risveglio ormai a notte fonda.
-Che cazzo..? Christian?-
Nel letto non c’è. Mi alzo. E trovo la piccola che dorme, nella culletta.
Sono le due del mattino.
Esco dalla stanza. Alla ricerca del mio amore.
Sento le dolci note del pianoforte.
Mi avvicino a lui lentamente.
-Christian .. Amore, tutto ok?-
-Ana, si … non riuscivo a dormire. Finalmente ti sei svegliata, dormi dalle due del pomeriggio piccola..-
Arrossisco. Mi appoggio a lui e la fragranza del suo bagnoschiuma mi inebria.
-Perché non mi hai svegliata?-
-Avevi bisogno di riposo… hai fame?-
-un po’..-
Ammetto rossa in viso.
-Beh allora andiamo in cucina è rimasto del pasticcio di patate, lo riscaldiamo e lo mangi ..-
-Ok..-
Il resto della nottata l’abbiamo passata facendo l’amore.
Ci siamo addormentati alle prime luci dell’alba.
Quando mi sveglio sono da sola nel letto di Christian, al suo posto c’è un foglietto.
Lo afferro.
‘Sono in ufficio piccola, torno per pranzo, ti amo il Christian’
Mi distendo fra le lenzuola morbide e profumate, sento nel cuore un senso di perdita.
Afferro il mio cellulare e lo chiamo.
Risponde una donna.
-Ufficio di Christian Grey, sono Andrea come posso esserle utile?-
-Emm salve … Vorrei parlare con Chri… Em Mr Grey.-
-Mi spiace il signor Grey è in riunione la richiamerà più tardi, chi devo annunciare?-
-Ana… Steele, Anastasia Steele.-
-Anastasia? Perchèp non l ha detto subito! Due minuti le passo Mr Grey-
Oh..
-Ufficio di Christian Grey.-
-Christian …-
-Ana, piccola… Tutto bene?-
Chiede preoccupato.
-No, cioè si, sentivo solo la tua mancanza ..-
-Anche io piccola, torno per pranzo… sono in riunione..-
Oh
-Scusami! Ti ho disturbato eh?-
-E no piccola, tu non disturbi mai! Jules?-
-Non l’ho ancora vista, mi sono appena svegliata.-
-Dormigliona è quasi mezzogiorno sai?-
-A che ora vieni?-
-All’una sarò da te-
-Bene … Ti cucinerò qualcosa di buonissimo piccolo.-
-Mmmm cucini tu?-
-Solo per te Mr Grey..-
-Me lo auguro Miss Steele mi infurierei molto se cucinassi per un altro uomo.-
Christian copre la cornetta almeno credo e sento bisbigliare, ‘la mia fidanzata’ e ‘congratulazioni Mr Grey’
-Meglio che ti lasci ai tuoi affari.-
-A dopo piccola.-
-Ti amo-
-Anche io …-
Poso il telefono sul comodino e mi alzo.
Meglio andare alla ricerca della mia piccola.
La trovo in cucina a giocare con un'altra bimba.
-Hei, e tu chi sei piccola?-
La bimba arrossisce.
-Mi chiamo Sophie.-
Entra in cucina Taylor.
-Miss Steele- prende la bimba per mano – La bambina la sta importunando?-
-No, no, no assolutamente no Taylor. Ma chi è?-
-È mia figlia Miss Steele. La mia ex moglie sta male quindi ho chiesto il permesso di tenerla due giorni massimo-
Mi avvicino e la carezzo.
-Quanti anni hai piccola Sophie?-
Mi segna con le ditina il numero sei.
-Forza Sophie andiamo e non disturbare Miss Steele.-
-Taylor no! Lasciala con me. È così deliziosa.-
-Sicuro che non le reca fastidio Miss Steele?-
-Fastidio? La conosco da due minuti e mi ha già conquistata… e anche mia figlia da quanto vedo-
Sorrido.
-Sophie comportati bene-
Le allungo la mano, voglio che la prenda. Con mia gioia lo fa!
-Taylor, è un problema se la porto al parco? Devo portarci mia figlia, cosa deve fare qui in casa da sola?-
-Gail sarà lieta di prendersi cura di lei, non si scomodi Miss Steele – arrossisce
-Ma Gail sarà indaffarata con le pulizie e il pranzo, si annoierebbe-
-Sicuro che non le reca disturbo?-
Chiede sorridendo.
-Disturbo? Se fosse così non te lo avrei mai chiesto-
-Grazie mille Miss Steele, siete così buona, Mr Grey è fortunato ad avervi-
Arrossisco.
Oh …
Sono al parco con le bambine. Sophie fa l’altalena mentre July fa lo scivolo.
Come è dolce. Ma mi sembra triste. Molto…
Forse perché  la sua famiglia è divisa… piccola.
Improvvisamente mi viene un idea.
Entriamo in un negozio di giocattoli. Avevo dei risparmi da parte ma adesso sento il bisogno di regalare qualcosa a questa piccola.
-Sophie? Che cosa vorresti? Scegli quello che vuoi-
Mi guarda stranita.
-Davvero posso?-
Le scombino i capelli .
-Certo tesoro, va e scegli bene-
Ammicco.
A Jules prendo una bambola, Sophie invece stringe a se una bambola di pezza.
-ti piace piccolina?-
Annuisce.
-Bene allora te la regalo.-
Sorride e non posso fare a meno di abbracciarla. Ricorda me quando ero piccola.
Moltissimo. Anche io ero sempre ammutolita e triste..
Scaccio via i pensieri cattivi.
-Che ne dici di andare mangiare qualcosa al McDonald’s ?-
Sophie annuisce e sorride stringendo la bambola .  
Il mio telefono squilla. È Christian.
-Ana! Dove cazzo sei?-
-Christian, sono andata a fare una passeggiata con le bambine. Sto tornando-
Lancio un occhiata di scuse alla piccola.
-è l’una e venti, mi stavo per preoccupare e …-
-Sto arrivando Christian è tutto apposto. Ho portato Sophie e Jules al parco e poi a comprare un giocattolo-
-Angelo …-
-Perché?-
Sorrido.
-Perché lo sei. Ti aspetto. E … non hai più cucinato.-
Mette il broncio lo sento.
-Hai ragione tesoro, mi farò perdonare questa sera, va bene?-
-Mmmm ok.-
-Sto parcheggiando l’auto Christian.-
-Perfetto, ti aspetto.-
Parcheggio nel posteggio dell’Escala e scendo dall’auto.
Faccio scendere le bambine e ci dirigiamo verso l’ascensore.
-Hai fame Sophie?-
Annuisce.
-Bene, speriamo che Gail abbia preparato perché sto morendo di fame anche io-
Sorrido. L’ascensore arriva ed entriamo nella cabina.
Christian ci accoglie quando arriviamo nell’atrio.
Sophie quando vede Christian si nasconde dietro di me.
-Piccola che c’è?-
Ma non parla.
-Gail ha preparato? –
Chiedo a Christian.
-Sta apparecchiando è tutto pronto.-
Mi bacia.
Vedo Sophie salire le scale. La chiamo.
-Piccola, vieni qui.-
-Gail le porterà qualcosa da mangiare Ana, andiamo.-
Come?
-La lasci mangiare da sola?-
-Sai Ana… Oltre te e la mia famiglia, non voglio mangiare con estranei.-
-Ma…Christian.. per favore, può venire con noi? È così piccola..-
Adesso capisco perché la piccola si è nascosta dietro di me prima.
Conosce solo il Christian autoritario!
Sospira e alza le mani.
-Come vuoi Ana.. –
Sta per dirigersi verso la cucina.
-Hei! Perché fai così?-
-Niente Ana.. forse hai ragione- sospira – Sono uno stupido, chiamala e falla venire qui.-
Sorrido. Lo avrei fatto anche se lui non avrebbe accettato.
-Questa bambina è così bisognosa d’affetto-
-Il padre non lo vede quasi mai. Sai abita a PortLand e lavorando non h il tempo di andarla a trovare-
Oh .. piccina. –Dovresti dare a Taylor più giorni liberi! Vado a chiamarla-
Salgo le scale. –Piccola-
Entro nella stanza di Taylor. La trovo a singhiozzare.
 –Hei Sophie. Che succede piccola?-
Ha una foto in mano. –È la tua mamma?- annuisce.
-Mi fai vedere la foto?- l’avvicina. Oh …Cazzo! Io e sua mamma ci somigliamo tantissimo a parte che lei ha gli occhi scuri.
-Ti manca la tua mamma?-
-Tanto ..- mi abbraccia.
-Senti… io e te oggi, andiamo al McDonald’s come ti avevo promesso. E poi magari andiamo alle giostre in centro, così compriamo un regalino pòer la mamma. Che ne dici?-
Sorride. Nel frattempo Taylor entra in camera.
-Miss Steele… Le ha dato problemi la bambina?-
-Oh no assolutamente .. è dolcissima.-
-Papà guarda- mostra la bambola a Taylor.
-L’ha comprata lei miss Steele?-
-L’ho fatto con il cuore ..- mi alzo- Volevo che Sophie mangiasse con noi-
-La ringrazio, ma vorrei che stesse un po’ con me, è tanto che non la vedo.-
-Oh certo … beh io vado allora ..-
-Signora buona? Grazie di tutto.- Sophie sorride e le si formano due fossette sule guance rosse.
Anche io sorrido. –A più tardi piccola- torno da Christian.
-Taylor vuole stare un po’ con lei.-
Lui annuisce. –Christian che hai?- carezza i capelli di mia figlia.
-Sei così brava con i bambini, mentre io … Non ho mai saputo cosa fare con Sophie ..-
-Ma con July sei così bravo …-
Come è possibile che con lei se la cavi e con gli altri no?-
-Lo so Ana e ancora mi chiedo come mai ma credo che dipenda dal fatto che sia tua figlia. Sophie, ha paura di me. Lo vedo, ma non ho mai saputo come farle cambiare opinione. Mi sento impacciato quando si avvicina.-
Sorrido –Come mai?- Lo abbraccio da dietro.
-Non ho mai giocato con i bambini nemmeno da piccolo.-
-Nemmeno con i tuoi fratelli?-
-Non tanto, molto poco, sono sempre stato attratto dai giochi tranquilli e solitari.-
-Il mio lupetto?-
-Credo di si- sorride e gli bacio una guancia morbida.
Gail mette in tavolo. Mmmm spaghetti al ragù.
-Christian, ho promesso un pomeriggio divertente a Sophie, vieni con noi? Oppure devi tornare a lavoro?-
Aggrotta la fronte – No ho preso il pomeriggio libero, è questo il bello di essere il capo-
-Allora vieni?- dico speranzosa.
-Si- sorride – Ma prima … Jules dorme quindi …-
Mi prende in braccio.
-Che intenzioni hai Mr Grey?-
-Voglio fare l’amore con  te… la mia futura moglie.-
-Oh si … Non faccio altro che pensare alla nostra maratona del sesso di stanotte.-
-Si raddoppia.-
Mi bacia le labbra, le morde.
-Mmmm ma dobbiamo anche uscire..-
-Sveltina?- Christian sorride. Apre la porta della camera da letto.
-Christian…. Ho una domanda …-
-Quale?- dice facendomi stendere sul letto e baciandomi il collo.
-Quando mi porterai in quella stanza che tieni chiusa?- si irrigidisce.
Si alza ed esce a grandi falcate dalla stanza. Forse sarei dovuta rimanere in silenzio …

Capitolo passeggero senza alcunché d'importante. Alla prossima ragazze <3
Ricordatevi di passare dalla mia pagina FB Kristeen Cullen - Efp ;)

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Capitolo 15
*** Adesso sei una di noi ***


Buon sabato, perdonate il mio imperdonabile ritardo -lo so- ma non ho avuto ispirazione e ne tempo per scrivere D: Ma adesso siamo qui, buona lettura

Capitolo 15


Mi alzo e vado alla ricerca di Christian, cavolo stavamo per fare l’amore e io e la mia stupida curiosità roviniamo sempre tutto!
Perché ha cambiato atteggiamento in questo modo?
Lo trovo rintanato nel suo studio. Busso per avvertire del mio arrivo.
-Christian … Scusami … Mi dispiace.. ma ti prego, parlami.-
Si volta, una maschera in volto.
-Piccola. Scusa non avrei mai dovuto reagire così. Ma ti prego, non parliamo più di questa storia, deve diventare un tabù.-
Oh… Perché?
-Lo prometto ..- sospiro-
Mi abbraccia. Oh si adesso va molto meglio.
-Riposa Ana, così usciamo più tardi.-
-Ma io voglio fare l’amore con te!-
-Mi fa piacere che è la stessa cosa anche per te, io non mi staccherei mai dalla tua bocca splendida-
Il mio bambino smarrito..
-Meglio mangiare e riposare, il cibo sarà già in tavola e io ti ho portato via, su. Non puoi digiunare nelle tue condizioni.
*
Torniamo a casa dopo un pomeriggio stupendo. Sophie non si è staccata da me nemmeno un attimino.
È così affettuosa. Ma temo che Jules sia un tantino gelosa..
Abbiamo cenato fuori e le bambine esauste si sono addormentate in auto.
Guardo Christian che prende in braccio la piccola Sophie e sorrido mentre prendo Jules.
-Questi saremo noi tra un paio d’anni. Quando il nostro piccolino verrà al mondo-
Christian sorride.
-Tu prenderai il più piccolo, il più leggero, mentre a me toccherà il piccolo tonno.-
Ridiamo insieme. –Speriamo che Juli non diventi pesante come Sophie, dovremo metterla a dieta sin da ora Ana.-
Scherza.
Sbadiglio. –sono davvero esausta, non vedo l’ora di dormire un po’.-
-Riposa Ana, dato che tra due settimane e mezzo ci sposiamo e dopo partiamo per l’Europa, non ti lascerò tregua, non potrai riposare nemmeno la notte..-
*
Mi sveglio in piena notte, mi alzo dal letto e corro in bagno per vomitare.. cosa mi avrà fatto male?
Guardo l’ora e, sono le 5 del mattino.
Tolgo con una mano il sudore dalla mia fronte e mi appoggio alle fresche mattonelle del bagno..
Prevedo una gravidanza dura…
*
Mi sento chiamare, e sollevare. Apro gli occhi, è Christian.
-Hei piccola, stavi dormendo in bagno, sei stata male?-
Sbadiglio
-Un po’ di nausea…-
-Perché non  mi hai svegliato Ana?-
-Non potevi fare niente, quindi perché svegliarti?-
Serra le labbra. E sospira.
-Sto andando in ufficio, posso portarti qualcosa dopo il lavoro?-
-No- mi distendo sul letto –Grazie, oggi vado con Mia a scegliere l’abito.-
-Con Mia?- ride. –Buona fortuna..-
-Pensi che ne avrò bisogno?-
-Oh si!-
Rido.
*
-Oh Ana è così delizioso, è bellissimo vedrai, farai impazzire Christian con questo vestito-
-Mia, pensi che sia opportuno bianco? Io non vorrei..-
-Oh Ana si! Certo! Dimentica il tuo passato! Nessun matrimonio e nessun figlio. Devi ricominciare da capo. Ormai sei una di noi!-
-Ma Jules, il bambino dentro di me, non dovrei..-
-NO! È assolutamente perfetto.-
Battaglia persa… ma questo vestito, è davvero quello giusto per me….
Sorrido felice. Torno a casa dopo poche ore e trovo Christian a giocare con mia figlia.
Sorrido e mi siedo accanto a loro sul divano.
-Ana, ho qualcosa da mostrarti…-
Si alza, mi porge la mano. Io lo guardo senza capire. –Vieni con me-
Attraversiamo il salone e saliamo le scale. Oh …
Siamo davanti alla stanza perennemente chiusa.
-E ora che tu scopra cosa c’è qui dentro- ha un aria seria e preoccupata.
-Christian senti, non sei obbligato …-
-No, voglio farlo. Devi sapere tutto…-
È legata alla storia del dominatore? Mi viene la nausea….
Apre la porta chiusa a chiave, accende la luce e si sposta per farmi entrare. Trattengo il respiro, lui mi afferra un braccio e delicatamente mi trascina dentro.
Un letto… un divano.. un tavolo .. un cassettone, degli arnesi appesi .. credo siano fruste …
-Oh…-  mi volto e lo osservo. Ha gli occhi chiusi.
Afferro la sua mano e lui apre gli occhi, grigi e penetranti e mi osserva preoccupato.
Lo tiro verso di me e lo abbraccio.
-Grazie …-
Adesso non abbiamo più segreti. Mi stacco da lui e vado in giro per la stanza. Lui mi segue, sempre attento.
Gli sorrido, mi siedo sul divano rosso. –Devo preoccuparmi?-
-In che senso?- aggrotta la fronte.
-Mi hai portato qui per una ragione in  particolare?-
Mi osserva –No, solo per mostrarti il contenuto, e decidere cosa farne…-
Lo fisso. Dopo quello che mi ha raccontato, quello che faceva con le ragazze che diventavano le sue sottomesse –Credo che le portava qui- Posso accettare questa stanza? La risposta è si, devo accettare il suo passato come lui ha accettato il mio, è una parte del mio passato mi chiama mamma, e lui la ama come se fosse sua. Ho deciso. –Beh, possiamo sempre usarla!-
Mi osserva attento. –Dici sul serio?-
-Beh… se prometti di non usare un paio di cose che vedo appese e che mi danno il terrore possiamo, non voglio che mi fai male…-
-Non voglio farti male-
Mi allungo e lo abbraccio. –Ti amo..-
Mi carezza la guancia. –Anche io piccola.-
*
Ormai siamo alla vigilia del matrimonio, Christian è all’ Escala, mentre io a casa di Kate.
Non lo vedo da sei giorni e sto impazzendo.
Sto stirando il mio bellissimo  abito ascoltando la nostra canzone.
Non è passato giorno in cui Christian non mi abbia mandato delle rose rosse con un regalo.
Un profumo, una collana con ciondolo in perle, delle orecchine abbinate alla collana, un bracciale simile alla parure, un pettinino per capelli e degli strass.
Intuisco che voglia farmeli indossare domani per il nostro matrimonio quando oggi mi arriva un ultimo pezzo dell’acconciatura.
Una coroncina uguale al pettinino, ma ricca di perle, e un velo delizioso ornato da strass e seta.
Wow. Stringo il velo a me e volteggio ridendo.
Sono così felice.
Mi lascio cadere sul tappeto stringendo il morbido velo al mio corpo.
Domani rivedrò il mio Christian ..
*
Avanti Ana, si forte, respira!
Mi appoggio al morbido sedile di pelle.
Tra sette minuti inizierà la funzione e io ho le gambe molli…
Non riesco a sollevarmi dal sedile, la mia piccola è così  felice con il suo mazzo  saltella ovunque.
-July basta, fai diventare ancora piu’ nervosa la mamma sai?-
Ride. È così bella…
-Coraggio Ana, sta per iniziare la musica!-
Mi avverte Kate prendendo la bambina.
Un ultimo respiro.
-Arrivo- lei si avvia con la piccola.
*
Si aprono le porte, Jules entra insieme a Sophie che lancia petali di rosa.
La musica inizia e io cammino verso il mio Christian che sorride. Prendo un lungo respiro e inizio a camminare.
Tutti si alzano e io guardo per terra, mi sento tremendamente osservata, cavolo.
Respiro piano, e sollevo gli occhi, sono quasi dal mio Christian, allunga una mano verso di me sorridente e mima con le labbra un ti amo.
Sorrido e salgo sopra il podio. Solleva il mio velo e mi bacia sulla fronte.
*
-Vi dichiaro marito e moglie, puoi baciare la sposa-
Christian mi afferra e mi avvicina a lui, la sua bocca prende possesso della mia e intorno sentiamo battere le mani dei nostri cari.
Sorridiamo felici mentre ci baciamo. –Ti amerò per sempre-
-Anche io, te lo prometto-
*
Devo ammettere che Carrick è un ottimo ballerino. Mentre io ballo con lui Christian balla con Grace.
Oggi è una giornata felice. Abbiamo convinto la piccola ad andare a dormire da Mia, non vedo l’ora di consumare la notte di nozze.
Dopo una settimana di distacco … ripenso alla nostra prima volta dentro la stanza dei giochi oddio…
Carrick mi carezza. –Senti caldo? Sei rossissima e calda.-
Oh cavolo
-Beh si qui l’aria è chiusa …-
-Andiamo a prendere un po’ d’aria cara.-
Usciamo in terrazza e Carrick fa cenno a sua m moglie di seguirci. Che succede?
Sorridono entrambi, Grace mi stringe.
-Abbiamo qualcosa per te.- dice in fine –Lo stemma della famiglia-
Apre un cofanetto nero di velluto, contiene un bracciale con un ciondolo molto grosso, tempestato di diamanti.
Raffigura un aquila mentre regge con le zampe uno scudo argentato, e il nome Grey, scritto in oro.
-Abbiamo pensato potesse piacerti, ne abbiamo uno tutti-
Grace sorride e mi mostra il suo bracciale, lo stemma è più piccolo, lei odia essere appariscente.
Carrick ha lo stemma in un anello, e scopro che Christian ed Elliot hanno un polsino, mentre Mia una collana. Wow …
Mi vengono le lacrime agli occhi. –Vi ringrazio- Li abbraccio
-Siamo felici che tu sia una di noi-

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Capitolo 16
*** Nuovo equilibrio ***


Salve ragazze come state? Eccovi un altro capitolo, vi preparo. La storia sta giungendo al termine, grazie per aver affrontato questo percorso con me. Siete fantastiche. <3

Capitolo 16


-è davvero bellissimo, grazie!- Abbraccio i miei suoceri quando qualcuno mi tocca la spalla. Christian dietro di noi sorride.
Ha una conversazione silenziosa con il padre non riesco a capire cosa si dicono ma forse lo sta ringraziando per il mio bracciale.
Grace dolcemente lo allaccia al mio polso. –Abbiamo una collana anche per Jules, se tu sei d’accordo questa sera la faremo indossare anche a lei.-
Il mio cuore trabocca di felicità. Questa famiglia ha accettato me, e anche mia figlia, potevo trovare più felicità di questa?
*
-Mmmm Ana ferma….-
-Dio Christian….- Ansimo mentre il suo ritmo aumenta. –No.. no.. non ce la faccio…-
-Sta ferma piccola! O tutto questo finirà molto presto.-
Mi blocca i fianchi in modo da non farmi muovere. –Oh Christian.. ti prego!-
Per protesta gli conficco le unghie nella schiena.
-Cazzo!- si immobilizza. E veniamo insieme dopo una sua unica spinta..
*
-Mi hai fatto male- mi accusa dopo un po’. È ancora dentro di me.
Io rido. –Ci stai ancora pensando Mr Grey?-
-Oh si Mrs Grey dato che ho dieci solchi creati dalle tue affilate e taglienti unghie nella mia schiena, e sospetto stia anche sanguinando!-
-Uuuh. Non pensavo di aver sposato un pappamolla!-
Lo accuso scherzosamente. Lui mi guarda con gli occhi spalancati. –Pappamolla a chi? A me?-
Si muove sopra di me. –Si te! Per un graffietto stai facendo una questione.-
-Ah, è questo che pensi?-
-Si-
-Bene cara moglie adorata, lo hai voluto tu!-
Mi blocca le braccia sopra la testa e inizia a torturarmi un capezzolo. –Dio Christian…-
Lui continua a succhiarlo sempre più forte e io sento montare il piacere –Sto per venire-
Inizio a muovermi, lui e ancora dentro di me e sento la sua erezione animarsi, mentre sto per raggiungere il culmine, tutte le sensazioni spariscono.
-Christian!- lo rimprovero. Mi sento frustrata!
-Non hai ancora visto nulla piccola, sei mia, in mio possesso e nelle mie mani, dovevi pensarci prima di dire che hai sposato un pappamolla.-
Prende in bocca l’altro capezzolo e torna a torturarmi.
*
Ho caldo, tanto caldo… troppo caldo… apro gli occhi infastidita e sono stretta al petto di mio marito. La sua gamba sulla mia vita e la sua mano su un mio seno.
Tento di sciogliere la matassa senza svegliarlo ma non ci riesco, apre gli occhi e mi stringe ancora di più a lui.
-Dove hai intenzione di andare?-
Farfuglia. –Devo andare in bagno Christian..-
Lui mi stringe ancora di più, mi bacia il collo, mi carezza la schiena, e mi ricopre di baci il viso. 
-Buongiorno Mrs Grey. Ti amo da morire.- un bacio sulle labbra. Rispondo con dolcezza mentre lui mi libera.
-Mmmm ti amo anch’io Mr Grey.- tento di alzarmi.
La testa mi gira e ho bisogno di qualche secondo per ricordare come si cammina.
Mi alzo lentamente e mi dirigo verso il bagno.
Quando torno trovo Christian con un braccio sotto la testa che mi osserva.
-Ma che spettacolino delizioso Mrs Grey. Sapevo che era la decisione giusta sposarti.-
Mi sdraio accanto a lui ridendo –Mi hai sposato solo per il mio corpo?-
-Mmm, anche, adesso è mio lo sai vero?- dice stringendomi con un braccio e tuffandosi sui miei seni. –Ti ho sposata per la tua dolcezza, intelligenza, genialità. E perché ti amo.-

Sette mesi dopo.
Ho una voglia matta di patatine fritte. Sono le tre di notte e mi rigiro nel letto da almeno un ora con il pensiero alle patate che ci sono in frigo.
Christian è girato dall’altro lato. Volendo avrei via libera. Potrei scendere, non si accorgerebbe di nulla.
Ma si dai! Piano piano, lentamente scendo dal letto. Metto la vestaglia –dato che sono nuda per via del recente amplesso- e scendo di sotto moolto lentamente.
Quando entro in cucina ed apro il frigo, le patatine fritte sono sparite.
-Ma cosa?- inizio a cercarle, sono quasi disperata, ma non ci sono davvero!
Non mi rimane altro che cucinarne delle altre! Apro il freezer e prendo il pacco già aperto di patate congelate.
Ne metto qualche pugno in un piatto mentre aspetto che l’olio nella padella riscaldi abbastanza da poter far sfrigolare questa delizia.
Pregusto già il sapore di questo peccato di gola. Guardo l’ora e sono quasi le tre e mezza di notte.
Per evitare che qualcuno alzandosi vedesse la luce della cucina ho deciso di lasciare accesa solo quella di cortesia.
Mentre assaggio una patatina per vedere se è già cotta qualcuno accende la luce della cucina facendomi balzare.
-Ana che cazzo stai facendo qui in piena notte?-
Mi volto lentamente. Mi ha scoperta! Uffa! –Avevo fame, sono venuta a prepararmi uno spuntino.-
-Patate fritte alle quattro del mattino lo chiami uno spuntino? A me sembrerebbe un pasto completo!-
Mi accusa. Sbuffo. –Che colpa ne ho se tuo figlio ha sempre fame?-
-Smettila di dare la colpa al nostro bambino, piuttosto ammetti che sei diventata un ingorda.- si avvicina furioso e spegne il gas.
-Se mangi questo adesso, non avrai nemmeno il tempo di arrivare a metà delle tue adorate patatine e finirai per vomitare sul pavimento come il mese scorso.- prende la padella e la fa scivolare dentro il lavandino. –Ti propongo un affare. Se proprio hai fame, mangia un panino possibilmente con delle verdure Anastasia, e poi, vieni a soddisfare la mia fame che ho di te.-
Il mio basso ventre già inizia a bramare il suo tocco. Da quando aspetto il nostro maschietto ho sempre voglia di fare l’amore, mi è passato anche l’appetito. Lo prendo per mano. –Che menù hai intenzione di prepararmi Mr Grey?-
Mano nella mano ci dirigiamo di sopra..
*
La mattina seguente mi sveglia un acuta nausea. Corro in bagno a vomitare i succhi gastrici.
Quando mi riprendo mi alzo con fatica e sciacquo la bocca, mi lavo i denti, e solo ora mi rendo conto che mio marito non è in camera.
Mi tocco l’enorme pancione ormai pronto ad esplodere. Questa settimana dovrei liberarmene, e proprio per questo Christian si è preso due settimane di ferie dal suo lavoro. Quando me lo ha detto sono scoppiata a ridere.
Lui è il capo, e chiede le ferie. Per quel che mi riguarda lui potrebbe “benissimamente” lasciare qualcuno a svolgere il suo lavoro e lui restare a casa con me. 
Cosa che ho sperato per tutta la gravidanza ma non ho mai dato voce hai miei pensieri. Per adesso mi godo l’averlo qui.
Scendo le scale molto lentamente e trovo Gail a passare l’aspirapolvere sull’enorme tappeto in soggiorno. Quando mi vede si ferma.
-Mrs Grey. Potevate chiamare aiuto- 
Tzè! Non ho bisogno d’aiuto per scendere le scale. Anche se la pancia mi impedisce di vedere, piano piano riesco a scenderle.
Si avvicina a me di corsa e mi prende sottobraccio. –Che desiderate per colazione-
Ci penso su –Mm uova strapazzate e pancetta-
-Vado immediatamente a prepararvele.-
Arrivate in cucina trovo Christian e Jules a mangiare cioccolato e ridere.
Sorrido anche io avvicinandomi . Christian nel vedermi si alza. Mi prende una mano la bacia e mi aiuta a sedermi.
-Non vedo l’ora che nostro figlio nasca.- dico sospirando –Non sopporto più questa pancia enorme-
-Io invece ti trovo bellissima!- Esclama Christian mettendo le mani sulla mia rotondità.
-Sono felice di avere un maschietto, avremo la coppia. La principessa di casa già c’è- si volta a guardare Jules e le sorride.
Lei si alza e si attacca alla sua coscia abbracciandola. –Mamma sei così grossa- ride.
-Hei! Non si prende in giro la mamma July- dico arrabbiata. Ma dura poco. Lei mette una manina sulla mia panciona e sorride.
-Si è mosso! Il mio fratellino si è mosso!- sorride entusiasta.
-Hei ha ragione. Credo si stia voltando.- dice Christian.
-Speriamo non veda l’ora di uscire- replico io sorridendo.
-Mrs Grey la sua colazione è pronta- 
-Mmmm- inizio a mangiare di gusto.
*
Jules sta andando a scuola con Taylor mentre io e Christian siamo sul divano. Sto pensando a quello che potrebbe servirmi in ospedale e facendo una lista.
-Il nostro bel maschietto nascerà proprio in questi giorni- dice Christian baciandomi la pancia.
-Non è fantastico?- dico con gli occhi che mi brillano, lo sento. Sento che emano una luce particolare. Un altro figlio, e per giunta mio e di Christian. Mi sento morire dalla felicità.
Carezzo la mia rotondità. –Ahii!- si sta muovendo più del solito. Mi sta facendo male. Molto male.
-Ana, tutto ok?- Christian accanto a me preoccupato mi guarda.
-Si… credo che si stia mettendo in posizione.-
-Dobbiamo.. andare in ospedale?-
Sorrido. –No, non ho ancora le doglie. Sta tranquillo.-
Lo bacio dolcemente. Cerco di ricordare il parto di Jules. È  stato piuttosto doloroso. Trentadue ore di doglie. 
E un parto naturale che sembrava non finire più. Speravo di partorire velocemente invece… alla prima spinta iniziò ad uscire la testa. E poi si è come bloccata. Dal lettino in sala parto mi fecero sedere su una sedia particolare. Iniziai a spingere, ma niente. Non si muoveva.
Forse, il problema è stato che non spingevo con convinzione, faceva male, ma così è stato più doloroso.
Dio … nove mesi e quattro giorni. Ormai devo ripetere l’esperienza, anche se non e sono entusiasta. Ma non posso tenermelo in pancia per sempre. Giusto?
Sospiro. –Che ne dici se mangiassimo qualcosa?-
Christian ride. –è un esperienza bellissima la tua gravidanza. Mangi sempre. E io amo vederti mangiare.-
Faccio una boccaccia a Christian e mi alzo lentamente.
Una volta arrivata in cucina apro il frigo e rubo una fetta di torta.
Dopo aver pranzato con Christian, Jules torna a casa. Con lei c’è Grace. 
Credo che le abbia regalato un nuovo giocattolo perché sta spacchettando qualcosa.
-Ciao nana!- la saluta Christian. –Ciao mamma-
-Ciao tesoro.- gli da un bacio sulla fronte. –Ana figliola, come stai? Il lieto evento si avvicina, come ti senti?-
-Stanca ed enorme- allungo una mano e lei la prende portandosela alla bocca e baciandola.
-Sei splendida invece- si siede accanto a me e iniziamo a chiacchierare. 
Dopo un po’ mi alzo per andare in bagno a fare pipì.
Mentre mi rivesto un dolore mi colpisce in pieno. Come se una cinta di ferro mi stringesse l’intera pancia.
Credo che siano l’inizio delle doglie.
Mi dirigo lentamente verso il salotto. So che è ancora presto, le doglie possono durare un ora, come possono durare 32 ore.
Sospiro. E mentre sto per sedermi mi sento bagnare. Come se mi fossi fatta la pipì addosso.
-Christian!-
-Ana! Ti si sono rotte le acque!- Grace mi carezza la schiena.
-Oh cazzo!- Christian si alza – Taylor. Va a prendere l’auto! Mia moglie sta per partorire!-

Sto già scrivendo l'altro capitolo, cercherò di postarlo presto. Ciao ragazze :D


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Capitolo 17
*** Siamo una famiglia ***


Capitolo  17

-Mrs Grey si calmi! Così non fa che peggiorare le cose, mi capisce?-
-Voglio Christian! Christian!-
-Mrs Grey, il bambino si è girato, molto probabilmente dovremmo farle un cesareo suo marito non può entrare.-
Inizio ad agitarmi. –No, no! Il cesareo no! Christian, voglio Christian!-
La dottoressa guarda l’infermiera e dopo avere avuto una discussione silenziosa fa si con la testa, l infermiera esce chiamando mio marito che entra come un fulmine. Mi da la mano sorridendomi.
-Christian… Christian..- un'altra doglia mi colpisce in pieno ed è come se una cintura di ferro con dei chiodi fosse su per la mia pancia e la mia schiena talmente stretta e dolorosa da farmi impazzire.
Urlo disperata. Sono ormai tredici ore che ho le doglie e ogni ora sono sempre più forti.
-Sta calma Ana, sono qui con te.- mi stringe la mano mentre io urlo.
-Uccidetemi! Non ce la faccio più!-
-Mr Grey, sua moglie ha bisogno di un cesareo. il bambino si è girato.  E stranamente è risalito, è più su della cervice, che oltretutto non si sta dilatando molto, siamo sui quattro centimetri e mezzo. Dovremmo aspettare che arrivi minimo a sette prima di aiutarla a partorire. Non abbiamo scelta, le acque si sono spezzate da quasi quattordici ore ormai.-
Christian mi guarda spaventato. –Perché mettere a rischio la vita del bambino Mrs Grey?-
-Ana- Christian mi prende la mano –Tesoro, fa il cesareo. Nostro figlio ha bisogno di uscire, ha bisogno di nascere-
-No! Non voglio il cesareo, voglio farlo nascere naturalmente! Ho paura! Sarò sola li dentro-
Christian alza lo sguardo prontamente verso la dottoressa. –Posso entrare anche io se mia moglie decide per il cesareo?-
La dottoressa tentenna. –Mr Grey. La politica dell’ospedale è chiara, nessuno può entrare a parte i medici…-
-Io sono un medico- la voce di Grace dietro di me tuona nelle mie orecchie. –Ti accontenterai di me Ana?-
Annuisco e Grace sorride prendendomi la mano libera. –Potete spiegarmi la situazione?- chiede alla dottoressa.
-Durante le contrazioni il bambino non si è incanalato sempre di più, ma stranamente si è girato, adesso invece della testa ha incanalato i piedini, e la cosa strana è che abbiamo provato a fare spingere Mrs Grey e provare con un parto podalico, ma il bambino è come risucchiato.-
-è possibile che il cordone ombelicale si sia attorcigliato attorno al piccolo?- chiede Grace. E io mi sollevo.
–Cosa?- urlo spaventata.
-Sta calma Ana- Grace mi carezza le spalle. –Invece di tenerla in questo letto, ferma perché non la facciamo alzare. Facciamo fare qualche esercizio. Abbiamo tante cose qui in ospedale, la corda, la palla. Perché mia nuora è qui ferma e nessuno se ne occupa?- Grace è arrabbiata.
La dottoressa abbassa lo sguardo mentre un infermiera corre ad aiutarmi per farmi alzare. –Ce la fa a camminare?-
Christian mi avvicina la sedia a rotelle che è nella stanza –Preferisco che mia moglie usi questa.-
-Christian, dobbiamo fare muovere Ana. Pregare in un miracolo ed evitarle l’intervento. Lasciala andare con l’infermiera-
-Christian, vieni ti prego- guarda Grace, lei annuisce e lui mi prende sottobraccio.
Entriamo in una stanza colorata. C’è una sedia, una palla enorme per fare ginnastica, un apparente sala giochi.
-Mrs Grey, si sieda sul divanetto e prenda la corda come se volesse salire in cima, le faccio vedere come.-
L’infermiera si siede sul divanetto tondo azzurro con una corda che pende dal soffitto e mi fa vedere come fare.
-Mi raccomando, torno tra poco e la visito, se si sarà dilatata procederemo con un parto podalico.-
Christian si siede accanto a me e mi carezza le spalle.
-Sai, mi sento una cretina qui dentro a fare queste scemenze.-
-Amore non sono scemenze. Non pensavo che avresti sofferto così tanto.. io ….-
Christian si morde il labbro. Lo vedo si sente in colpa. Gli carezzo la guancia.
-Il nostro bambino per me è importante. Perché è nostro, una parte di te e di me. E poi… Tu sei qui, Jules l’ho partorita da sola, senza nessuno accanto.-
Mi stringe la mano –Ma adesso non sei più sola, ci sono io e ..- un'altra doglia. Respiro lentamente cercando di controllare il dolore ma non ci riesco, delle lacrime mi escono dagli occhi insieme ad un ansimo di dolore.
-Mrs Grey come va?- chiede l’infermiera mettendosi i guanti. Cavolo un'altra più che invadente visita.
-Forza Mrs Grey continui così, siamo quasi a cinque cm e mezzo- dice sorridente.
-Davvero?- sono così felice. –Si- mi sorride – Torno tra un po’, perché non si siede un po’ sulla palla?-
Esce, e Christian mi aiuta ad alzarmi.
-Christian , ho paura di cadere su quella…- mi guardo in giro e vedo che c’è un'altra palla con dietro un sedile.
-Christian, aiutami a sedermi su quella, tu però siediti dietro di me e tienimi le spalle.-
La palla grigia di gomma non mi convince, preferisco questa verde, è un po’ più piccola ma almeno non rischio di cadere caspita!
Voltandomi mi rendo conto di una porta aperta, dentro c’è la piscina. Sorrido.
-Eppure proverei il parto in acqua.-
-Dio Ana io prego che ti dilati per un parto normale e tu mi parli di piscina? Vediamo come va prima!-
- va bene, non arrabbiarti!-
Mi bacia le spalle.
In questo momento mi sento orribile. Tutta sudata, enorme e dolorante.
Dopo queste scene Christian non mi vorrà più. Mi sento un macigno dentro.
-Ti amo-
Dice lui come se mi avesse letto nella mente. Mi volto lentamente, il viso rigato di lacrime.
-Capirò se vorrai andartene.-
Lui mi stringe più forte –Spero sia il dolore a farti a parlare, perchè sennò sarò costretto a pensare che tu sia uscita fuori di testa!-
Smette di guardarmi, si alza dalla poltrona e viene davanti a me. Mi immobilizzo e lui si inginocchia.
-Ti amo così tanto, non potrei mai lasciarti andare- mi mette una ciocca di capelli dietro l’orecchio – Meno che mai adesso, che stai dando alla luce nostro figlio con tanto sacrificio.-
Piango sommessamente –Christian… se non fossi in preda alle doglie, ti chiederei di fare l’amore con me.- lo stringo.
-Beh magari aiuterebbe.- dice Grace davanti alla porta. –Scusate forse avrei dovuto bussare.-
Sarei arrossita volentieri in preda all’ imbarazzo se una doglia non fosse venuta a farmi piangere.
-Ho chiamato una mia vecchia collega Christian, lei è esperta in manovre fetali. È bravissima nel rivolgimento. È una manovra esterna  che cerca di posizionare il bambino in presentazione cefalica. Il tutto viene fatto monitorando il bambino con ecografia e nst . La mamma viene idratata con una flebo. Ci sono buone percentuali di riuscita. L'ospedale è ottimo e attrezzato per ogni complicanza. Sta arrivando il prima possibile. Ana riuscirà nel suo parto normale.-
Dieci minuti dopo sono tornata nella mia vecchia stanza, mi hanno messo le flebo, gli esercizi hanno funzionato, dilatata a sette cm e mezzo.
Aspettiamo solo la Dottoressa Greene.
Quando arriva finalmente mi annuncia che sono dilatato a otto cm. E che quello che mi farà sarà doloroso.
Christian mi è sempre accanto e mi tiene la mano. La dottoressa molto lentamente fa entrare la mano dentro la mia intimità e dice a Grace che tiene la sonda che aveva ragione. Il cordone ombelicale è attorno alle spalle di mio figlio. Guardando il monitor da ordini sui vari spostamenti a Grace fino a quando non lo libera. Mi massaggia la pancia aiutandosi per fare voltare il mio bambino e finalmente dopo quasi mezzora ce la fa.
-Mrs Grey. Il parto è aperto, il bambino è pronto, alla prossima contrazione spinga.-
Quasi chiamata, la doglia viene a farmi visita.
-Coraggio spingi!- dice Grace. Christian mi tiene per mano. –Più forte su!-
-Ci sto provando…  Ahii-
-Coraggio Ana, si vede la testa. Spingi ancora, così, cosi’, brava, bravissima figliola, ancora qualche sforzo. sta calma. Il tuo bambino vuole venire al mondo, sei pronta?-
-NO!-
- Stringi la mano di Christian . Christian, toccale i capelli. Tenta di farla rilassare .-
Spingo via la mano di Christian. Non voglio essere toccata.
-Forza Ana, vedo la testa del mio nipotino continua così-
Christian ha una smorfia, credo stia per vomitare. Si allontana dal lettino ma io lo afferro per la mano.
-Resta con me …-


-Si amore …- mi bacia la fronte e mi asciuga il sudore con la mano.


-Bene Ana, si rilassi. In massimo mezz’ora abbiamo finito- dice la Greene.
Mi mettono un tracciato, sento il cuore del mio cavallino. Tutum,tutum,tutum. È bellissimo. Christian mi stringe la mano.


-Quando hai una contrazione stringi, non mi fai male tranquilla-


-Bugiardo, ho visto la tua smorfia di dolore poco fa, ma ero troppo presa dal mio di dolore … Resti con me vero?-
Annuisce, sono tutta sudata e affannata.


-Ana, dai che adesso le contrazioni sono ogni minuto, quando te lo dico io, spingi. Hai capito?-faccio segno di si con la testa.
-Pronta? Via!- spingo e un piccolo urlo abbandona le mie labbra.
 -Respira, su pronta? Un'altra volta Ana -spingo nuovamente. Le forze mi stanno abbandonando. Non ce la faccio più soffro da ore cavolo!


-Ana vediamo quasi tutta la testa, su non ti abbattere, ce la stai facendo forza spingi un altro po’ e il bambino uscirà coraggio! -un brontolo esce dalla mia bocca mentre trattengo il respiro e spingo. -MA FA MALE!- urlo mentre stringo la mano di Christian, mi passa una mano sulla fronte imperlata di sudore.


-Lo so, lo so. Ma spingi e presto tutto finirà piccola … ora! -spingo nuovamente. -Forza Ana spinga, così… bene ancora… Ora arriva la parte più difficile, le spalle è pronta?-
-NO-
-Spingi! Bene perfetto , respira.. Bene ragazza, benissimo la testa è uscita del tutto, vuoi riposarti?-
-No! -urlo.
Christian guarda me, e la dottoressa, è a metà tra affascinato e disgustato  dal bambino che sta nascendo, amore mio … non credo ti permetterò di toccarmi mai più sai? Un'altra contrazione, un’altra spinta. Aah ….
-Ana le spalle sono quasi fuori tesoro, spingi di nuovo dai, l’ultima spinta e ce la facciamo, il bambino nasce- dice Grace.
Spingo ancora.  –Ancora Ana!-


-Non ho più forza …-


-Riposati un po’, ma non perderle del tutto Ana, o sarà un bel problema, quando ti riprendi e senti la contrazione spingi.-
-No, basta …Fa male …. -
-Ana, amore. Lo so sei stanca, stai male e sei provata, ma tenta, ti prego …-
-Sono esausta, non riesco Christian …-
-Christian, solleva le spalle di Ana – dice Grace – Mettiti dietro di lei con le mani sotto le sue braccia.-
La respirazione sta migliorando. Che bella sensazione …
-Adesso massaggiale la schiena, continua per tutto il tempo che dura la contrazione e per tutto il tempo che lei spingerà. Se questo non aiuta, abbracciala e stringila forte, l’aiuterà nella spinta. Ana tra poco arriverà la doglia, spingi con tutta la forza che hai.-
La sento …. Spingo forte. -Christian stringila!- dice Grace e poco dopo sento un pianto, mi lascio andare contro il corpo di Christian esausta. Lui si alza e mi aiuta a sdraiarmi in modo che stia comoda, mi guarda, mi abbraccia.
-Grazie, grazie per questa bellissima creatura amore mio … Brava tesoro, ce l’hai fatta-
-Signor Grey, vuole tagliare il cordone e portare il vostro bambino a sua moglie?-
 Christian, mi guarda. Va hai miei piedi, guarda il cordone ombelicale e guarda la mia vagina, ho la gambe ancora nel divaricatore .. fa una strana smorfia, oddio cosa ci sarà li sotto?
Dopo poco Christian torna con il nostro bambino tra le braccia, avvolto in una copertina viola. Me lo mette in braccio.
-O mio dio …- inizio a piangere – Sei bellissimo …. Cavoli, sei mio! -lo bacio. –Christian…. È nostro , è mio è tuo. Siamo i suoi genitori, lui … ci unirà per sempre amore mio.-
Christian piange.  -Per tutta la vita . Siamo una famiglia.-
-Che nome ti mettiamo bellissimo?-
Grace piange
-Mamma …- ride Christian – Prendi tuo nipote in braccio - dice Christian –Chiamo Kate, sarà in pensiero-
-Non voglio vedere nessuno per il momento, vorrei, solo dormire …-


-Oh cara hai ragione … Porto io il bambino di là. E più tardi quando starai meglio verranno a farti visita il resto della famiglia.-
Christian si siede sul mio letto carezzandomi. –Porta presto il nostro bambino mamma e non farlo baciare a nessuno. Devono ancora pulirlo …-
Mentre sento queste parole che mi cullano le mie palpebre si fanno sempre più pesanti.
-Christian …. Sto …-


-Lo so …Dormi amore, dormi. Penseremo a tutto dopo-
-Christian …-
-Dimmi piccola …-
-Mi piacerebbe tanto … Robert…..-
-Tutto quello che vuoi stella, ma adesso dormi.-
-Sdraiati con me …-
Ho gli occhi chiusi.
-Ti dobbiamo portare nella tua stanza ..-
-Non ora, voglio dormire, voglio che tu mi abbracci ma ti prego, non farmi male …-
-Non lo farei mai amore …-
-Al mio risveglio ti voglio trovare accanto a me …-
-Mi troverai qui.-
Una voce mi impedisce di dormire, Jules.
-Mamma! Come stai?- apro gli occhi
-Amore mio, hai visto il tuo fratellino?-
-è bellissimo, nonna piange.-
Grace entra con nostro figlio. –Sei ancora sveglia cara?-
-La mia principessa voleva vedermi, avrò tempo dopo per dormire.-
-Allora ne approfitto.- Grace da in braccio il bambino a Christian. Solleva Jules e la mette vicino a me nel lettino, ci scatta una foto.
-Questa vi sarà cara per sempre.-
Christian mi bacia in bocca e Jules sorridente si copre gli occhietti con le manine.
Percepisco il flash ad occhi chiusi. Questa è la nostra seconda foto di famiglia.
La mia famiglia, Christian, Jules e nostro figlio.
Non potrei essere più felice di così.Mentre cado tra le braccia di Morfeo sento Christian parlare -Ti amo da morire Mrs Grey-

The End

Buon giorno ragazze come state? La storia è giunta al termine, grazie per avermi accompagnata per questo percorso e per avere fatto un salto in questa storia. Ma tranquille, ho già in mente un altra trama, non vi lascerò. Bacioni dolci dalla vostra  Kristeen <3
 

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