Whatever Happens...It's a promise.

di Dear M
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Styles. ***
Capitolo 2: *** Family James ***
Capitolo 3: *** Picture... ***
Capitolo 4: *** Zayn, Who is? ***
Capitolo 5: *** Liam. ***
Capitolo 6: *** Una seconda possibilità si da a tutti. ***
Capitolo 7: *** Niall. ***
Capitolo 8: *** Zayn e Alexis. ***
Capitolo 9: *** Yin-Yan ***
Capitolo 10: *** Oggi sposi. ***
Capitolo 11: *** The past... ***
Capitolo 12: *** Le stelle sono i nostri obbiettivi. ***
Capitolo 13: *** Guai per me. Per te. Per loro. ***
Capitolo 14: *** Sex City ***
Capitolo 15: *** Avrei detto tutto. ***
Capitolo 16: *** Riproviamoci. ***
Capitolo 17: *** I feel better? ***
Capitolo 18: *** I need you. ***
Capitolo 19: *** Solo amici? ***
Capitolo 20: *** Tu o Lui? Questo è il problema. ***
Capitolo 21: *** Fault. ***
Capitolo 22: *** Baciami. ***
Capitolo 23: *** Your hand fits in mine like it's made just for me. ***
Capitolo 24: *** Non amerò più nessuna come ho amato te. ***
Capitolo 25: *** Posso dire di averci provato. ***
Capitolo 26: *** Friends ***
Capitolo 27: *** Quando il gioco si fa duro, i duri iniziano a giocare. ***
Capitolo 28: *** Ormai sono quella che sono. ***
Capitolo 29: *** Il mare ci ha uniti e il mare sarà l'unico a poterci dividere. ***
Capitolo 30: *** Me ne andrò. ***
Capitolo 31: *** With you ***
Capitolo 32: *** Best you ever had ***
Capitolo 33: *** Bye ***
Capitolo 34: *** Leo ***
Capitolo 35: *** Miss you. ***
Capitolo 36: *** Tuo figlio. ***
Capitolo 37: *** Vivi finchè sei giovane. ***
Capitolo 38: *** Non riesco ad essere arrabbiato con te. ***
Capitolo 39: *** Promise ***



Capitolo 1
*** Styles. ***


1.Capitolo.

 

https://www.youtube.com/watch?v=KRAMNWzfjcg

 

-Buon Giorno Atelier Zayex.- dissi rispondendo al telefono del negozio. -Si certo che può ordinare un vestito, ma sarebbe meglio che la signora lo venga a provare o almeno a scegliere il modello!- dissi spiegando al ragazzo che mi stava parlando dall'altra parte. -Perfetto allora facciamo oggi pomeriggio alle 5? Le va bene?- chiesi.- Ok d'accordo. A oggi. Arrivederci e grazie. Aspetti mi lasci il suo numero di telefono- dissi sperando che non avesse di già abbassato. - Come scusi non ho capito bene!- chiesi gentilmente. - Ok. Perfetto. Allora oggi pomeriggio alle 5. Arrivederci.- dissi abbassando. E poi dalla stanchezza , appoggiai la testa sulla scrivania e grazie a Zayn mi svegliai.

 

-Buon Giorno Alex!- disse Zayn entrando in negozio.

-Oi ciaooo! Aspetta... Aspetta che ti aiuto!- dissi strofinandomi gli occhi e andando ad aiutarlo a aprire la porta.

-Grazie!- dissi entrando e dirigendosi nel suo studio.

-Come è andata ieri la visita?- gli urlai dalla Hall del negozio.

-Bene. Mi hanno detto solamente quello che mi dicono sempre.- disse tornando nella Hall.

-Ma com'è possibile? Ti dicono sempre la stessa cosa?- chiesi stranita.

-Quando devono nascondermi il fatto che io non tornerò più a camminare, beh sì è così!- disse mettendosi davanti alla scrivania delle prenotazioni.

-Come sei pessimista!- dissi sbadigliando.

-E tu invece? Che hai fatto ieri sera per esserti ridotta così!- disse ridendo.

-Che fai sfotti!- dissi ridendoci sopra.- No, ho solo fatto tardi. Grande errore, Grande errore.- dissi appoggiando di nuovo la mia tesa sulla scrivania.

-Allora ha già chiamato qualcuno per gli abiti?- disse girando le pagine del quaderno degli appuntamenti.

-Sì... un ragazzo. Non mi ricordo neanche il cognome!.- dissi sbadigliando di nuovo.

-Ehm Alex....- disse lui fissando il registro.

-Che c'è Zayn?- chiesi

-Non ti ricordi il cognome, perchè forse non gliel'hai chiesto!- disse lui iniziando a ridere.

-Ohhh cavolo!- dissi mettendomi le mani davanti alla bocca.- E adesso?- ma Zayn continuava a ridere, senza preoccupazioni.

-Ma che ti ridi, volevo vedere se capitava a te!- dissi iniziando a ridere insieme a lui.

-Dai cavolo passami il telefono!- dissi indicandogli dov'era.

-Tieni!- disse trattenendosi dalla risata.

-Ah, ah, ah! Sisi carino!- dissi facendo finta di essere arrabbiata.

 

Amavo quel ragazzo. Era il mio migliore amico. Ed era come un fratello per me. Non avrei voluto altra sofferenza per lui, quindi qualsiasi cosa succedeva , la prendevamo con il sorriso. Perchè lui ripete sempre che ridere è l'arma dei più forti. E devo dire che ha pienamente ragione. Ridere fa bene a te, in prima persona, e chi ti sta intorno.

 

Quando Zayn iniziò a disegnare nel suo studio, io cercai di aggiustare il casino che avevo combinato.

 

-Pronto?- mi ripose il ragazzo.

-Pronto, mi scusi la chiamo dall' Atelier Zayex.- dissi un po' preoccupata di come avrebbe reagito.

-Ah sì, Buon giorno mi dica.- disse tranquillamente.

-Senta prima mi sono dimenticata di chiederle il cognome. Sa serve a noi per segnare l'appuntamento nel registro.- dissi spiegando un po' la situazione.

-Ah certamente. Le do il cognome di mia Madre o il mio?- chiese.

-Quello che vuole. A me non cambia niente.- spiegai.

-Ok , allora le do il mio. Stjrngvs!- disse il ragazzo, ma io non riuscì a capire.

-Come mi scusi, non ho capito bene?- chiesi un po' imbarazzata.

-S-T-Y-L-E-S.- disse facendo lo spelling.

-Ok. Grazie Sign. Styles a oggi pomeriggio. Arrivederci.- dissi abbassando.

 

 


 

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Capitolo 2
*** Family James ***



2.Capitolo.

https://www.youtube.com/watch?v=0_I0DBUA_GI

Mentre Zayn e Io stavamo progettando alcuni abiti, sentimmo la porta del negozio aprirsi. Così Zayn, andò ad accogliere i clienti.
...


Io nel frattempo stavo cercando di capire come appoggiare le rose bianche , che mi aveva chiesto una signora, su un vestito a sirena. Non riuscivo a posizionarle nel modo giusto. Così decisi di accendere lo stereo , per vedere se la musica riusciva a darmi un po' di ispirazione.
Ma dopo un po' che lavoravo sul progetto decisi di chiamare Zayn, per farmi aiutare.
Quando andai di là, c'erano circa 5 persone che stavamo cercando me.

-Ehi Alex, ti stavo venendo a chiamare. I signori cercano te.- disse Zayn venendomi incontro.
-Ah perfetto. Allora ci pensi tu all'abito della signora?- chiesi supplicandolo.
-Non ti preoccupare, sono un mago in questo!- disse avviandosi nella studio.
-Grazie tesoro. Deve essere pronto per domani l'altro.- li urlai. Poi mi avvicinai ai signori che stavamo aspettando.
-Buon Giorno, scusatemi! Voi siete?- chiesi aprendo il registro degli appuntamenti.
-Avevo dato il mio cognome.- disse il ragazzo riccio avvicinandosi alla scrivania.
-Oh Sì! Lei è il signor. Styles?- chiesi
-Sì, la prego può darmi del tu. Non sono così vecchio.- disse sorridendo.
-Ah certo scusami. Dammi anche tu del tu.- dissi dirigendomi verso la signora.
-D'accordo.- disse a bassa voce.
-Buon Giorno Signora. Presumo che sia lei quella che deve provare il vestito.- dissi stingendoli la mano.
-Sì. Piacere Anne. Anne Cox.- disse ridendo e alzandosi in piedi per stringermi la mano e salutarmi.
-Il piacere è mio. Allora la faccio accomodare in sala prove. Così vediamo qualche modello.
D'accordo?- dissi spiegando.
-D'accordo.-risposero tutti insieme.
C'era la figlia più grande , che si chiamava Gemma, se non sbaglio. La sposa, che si chiamava Anne. I 2 testimoni della sposa. E infine i figlio più piccolo, Harry e un suo amico Louis.
Feci accomodare la famiglia nella sala prove, tranne la madre che la portai con me, nel mio studio per parlare dell'abito e provare qualcosa.

-Allora... Adesso che siamo da sole, mi racconti un po' di lei e di questo matrimonio.- chiesi.
-Beh è il mio secondo matrimonio. Sono divorziata molti anni fa con il mio primo marito e adesso non è da molto che ho incontrato quest'uomo, perchè lui era in un istituto per disintossicarsi.- disse accarezzandosi le mani, come se si vergognasse.
-Ah. Ma adesso sta bene?- chiesi cercando di capire la situazione.
-Si si, adesso mi ha fatto la proposta di sposarla e io non ho esitato ad accettare.- disse sorridendo.
-Oh meno male. Dove vi sposerete? E quanti invitati ci saranno?- dissi accavallando le gambe.
-Abbiamo deciso di sposarci all'aperto. Nel cortile del mio testimone. Sarà una cerimonia veloce, ma originale. Almeno spero.- disse mettendosi a ridere -E siccome è molto spazioso, abbiamo deciso di invitare circa 200 persone.- disse guardandomi.
-Ah parecchie. Lo sa , di solito quando vengono le spose a comprare l'abito ,ci sono circa una decina di persone ad aiutarla a decidere. Invece oggi siete solamente 5. Meglio così- dissi rassicurandola.
-Ah grazie al cielo, pensavo di aver fatto uno sbaglio. Oggi ho portato con me , i miei figli e i miei 2 testimoni e poi è voluto venire anche quel ragazzo, Louis. Io lo considero come un figlio ormai, quindi mi faceva piacere averlo qui oggi.- disse spiegandomi.
-E suo marito non vedrà l'abito fino al matrimonio?- chiesi sorridendo.
-Ovvio. Sono molto scaramantica.- disse e qui iniziammo a ridere entrambe. Poi aggiunse. – Però mi è dispiace che non ci siano entrambi i testimoni di mio marito!- disse abbassando la testa.
-Posso chiedere perchè?- dissi sperando di non essere stata troppo ficcanaso.
-Bhe mio marito ha deciso di far fare i testimoni ai nostri figli. Perchè lui ha già avuto una figlia da un'altra relazione. Mio figlio è d'accordo, però a sua figla non lo ha ancora chiesto, perchè non si vedono da circa 7 anni.- mi spiegò.
-Ah, mi dispiace. Spero che accetti.- dissi asciugandomi una lacrima che mi stava rigando il viso. Poi aggiunsi. -Sa, forse un po' capisco la storia di suo marito e di sua figlia. Vede anche io ho un papà tossico dipendente e non ho più notizie di lui da quasi 7 anni. Sono stata inserita in un istituto per ragazzi orfani all'età di 11 circa.- dissi cercando di spiegare il motivo per cui avevo 'perso' una lacrima.
-Mi dispiace.- disse appoggiando la sua mano sul mio ginocchio.
-Anche a me. Vabbè su. Mettiamoci alla ricerca di questo vestito.- dissi iniziando a fargli delle domande sull'abito.
-Allora signora come se lo immagina il suo abito da sposa?- chiesi prendendo degli appunti.
-Beh non lo vorrei troppo attillato, ma non voglio nemmeno che mi faccia sembrare una bomboniera.- disse cercando di spiegarsi.
-D'accordo. E le piacciono i brillantini?- chiesi cercando di farmi un'idea dell'abito.
-Sì , sono carini, ma non vorrei essere troppo eccessiva. Non so se mi spiego.- disse.
-Ok. Invece per quando riguarda fiori, ricami, pizzo e cose del genere? Potrebbe andare?- chiesi elencando alcuni stili di abiti da sposa.
-Allora... Forse i fiori non sono il mio stile, ma i ricami e il pizzo, mi attirano.- disse sorridendo.
-D'accordo e quando vorrebbe spendere?- chiesi
-Beh, l'abito lo pago io insieme a mio marito quindi intono ai 3000, 35000.-
-Perfetto. Allora vado a prendere qualche abito- disse uscendo dalla stanza alla ricerca dell'abito giusto.

Provò molti abiti. Alcuni con il pizzo, alcuni con i fiori, alcuni con i brillantini. Abiti a meringa e abiti a sirena, ma dopo svariate prove arrivò l'abito giusto. Arrivò l'abito del quale si innamorò perdutamente e rientrava anche nel prezzo che aveva scelto. Così decise di mostrarlo alla famiglia.
(https://www.facebook.com/photo.php?fbid=259854517416744&set=a.149306648471532.37768.114982095237321&type=3&theater )
-Ragazziiii, che ne pensate?- disse avviandosi verso il piedistallo davanti allo specchio.
-Sei bellissima mamma!- esclamò Gemma.
-E' fantastico. Tuo marito impazzerà!- disse uno dei testimoni.
-Davvero? Tu Harry che ne pensi?- chiese Anne al figlio.
-E' perfetto. Sembra disegnato apposta per te.- disse quasi con le lacrime agli occhi.
In quel momento Anne scese dal piedistallo e baciò suo figlio.
-Ti voglio bene tesoro.- disse abbracciandolo.
-Anche io mamma.- rispose ricambiando l'abbraccio.
Era una scena bellissima. E anche commovente, ma stavolta riuscì a trattenere le lacrime.
-Allora Anne è quello giusto?- chiesi interrompendo quel momento magico.
-Io credo di sì. - disse sorridendo e specchiandosi.
-Perfetto. Quando hai detto che ti sposi?- le chiesi
-Tra 1 mesi.- disse
-Allora , diciamo che tra 1 settimana passi a prendere il tuo abito. D'accordo?- dissi
-In una settimana mi garantite di potercela fare?- chiese
-Si certo. Mi metto subito a lavoro, appena ho finito con gli altri clienti.- dissi sorridendo.
-Ok, mi fido. Incrociamo le dita per questo matrimonio.- disse incrociando le dita.
-Andrà tutto bene. E poi sei splendida.- dissi.
-Grazie tesoro. Tra poco diventerò al signora James.- disse tutta eccitata.
Invece a quelle parole, il mio sangue si rigirò. Ero immobile e fissavo il nulla. Non poteva essere.
-Scusi, non ho capito...- dissi un po' impacciata.- Lei diventerà la signora?- chiesi.
-James. Anne Cox James.- disse girandosi verso di me. E poi aggiunse : - Perchè qualcosa non va?-
-No, no. Tutto apposto. Allora vuole cambiarsi?- dissi cercando di cambiare argomento.
-Sì. Mi sposo. Grazie.- disse stringendomi le mani e dirigendosi verso i camerini.
Appena cambiata raggiunse i suoi familiari, mentre Harry si avvicinò alla scrivania.
-Scusami!- disse cercando la mia attenzione.
-Dimmi.- dissi ancora un po' scombussolata.
-Mia mamma , ha detto qualcosa che non doveva dire?- chiese
-No. Non ti preoccupare. E' che quel cognome mi è famliare.- spiegai
-Ok. Allora quando devo tornare a prendere il vestito?- chiese
-Tra 1 settimana. Quindi il 16 Giungo. Ok?- dissi cercando di sorridere.
-Perfetto.... Ah Grazie ancora...- disse senza terminare la frase, visto che non sapeva il mio nome.
-Alexis.- dissi stringendoli la mano.
-Ahah, Grazie Alexis.- dissi ricambiando la stretta di mano. - Al 16 allora?- dissi uscendo.
- Sì ciao, grazie. In bocca a lupo per il matrimonio!!!- urlai prima che se ne andassero.
-Crepiii- risposero tutti insieme.

Appena uscirono dal negozio la mia mente fu invasa da moltissime domande e dubbi che non mi piacevano per niente. Mi chiamo Alexis James e la signora stava per diventare la signora James. La storia che mi raccontò era molto simile alla mia. Ma alla fine decisi di lasciare stare quella situazione, perchè siamo a Londra e ci sono moltissimi James che possono avere una storia simile alla mia.
Così raggiunsi Zayn nelle studio per finire i lavori che ci aspettavano.
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Ciao ragazze, scusate se l'immagine non sono riuscita a caricarvela come immagine e non come file, ma non sono ancora motlo esperta, quindi penso che metterò che le immagini le metterò sempre sotto forma di File! Spero che qeusto capitolo vi piaccia. Voglio le recensione pimpe pelle! Ciaoooooo.




 
 

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Capitolo 3
*** Picture... ***



3.Capitolo.

http://www.youtube.com/watch?v=1oGdH5B_HEI

Insieme finimmo vari lavori. Completammo il vestito della signora che ci voleva le rose e anche i vestiti delle damigelle. In più Zayn riuscì a completare altri 3 disegni di abiti da sposa e io altri 2 completi di abito da matrimonio maschile. Quella lavorammo tantissimo e esausti decidemmo di salire in casa e cenare. Erano circa le 10 di se...
ra quando finimmo di cenare. Cucinò come al solito Zayn. Era un asso un cucina, mentre io ero uno schifo.

Appena finito di pulire la cucina, decidemmo di vederci un po' di Tv come tutte le sere. E decisi di parlargli di quello che era successo oggi con quella famiglia.

-Zayn ?- dissi
-Sì.- disse con la bocca piena di chicchi d'uva.
-Ahah...Volevo parlarti di una cosa che mi è successa oggi!- dissi accarezzandomi il collo.
-Dimmi!- disse ingoiando l'uva.
-Hai visto la famiglia di oggi? Ce l'hai presente?- chiesi prendendo anche io un grappolo d'uva.
-Sì, gli Styles!- disse sorridendo.
-Sì loro. La signora ha deciso di risposarsi.- dissi accarezzandomi le mani.
-Mmh... Felici loro.- disse inghiottendo un altro chicco
-Ma sta per diventare la famiglia James.- dissi tutto d'un fiato. E appena finì di dire quella frase, Zayn cominciò a tossire.
-James??!!- disse quasi scioccato.
-Sì. Ascolta l'ho pensato anche io. Però può essere anche un'altra persona. No?- chiesi cercando di auto convincermi.
-E' troppo simile la storia. E' troppo tutto uguale.- disse guardandomi.
-Non so che fare.- dissi quasi con le lacrime agli occhi.
-Ora niente. Devi pensare a cosa farai se scopri che quel James è tuo padre!- disse andando in camera. -Notte!- aggiunse chiudendo la porta.
Io mi limitai a salutarlo con la mano e a continuare a guardare il vuoto.
Poi presi il mio telefono e guardai il numero di mio papà tantissime volte. Leggevo ogni singolo numero, e a ogni singolo numero una lacrima bagnava lo schermo del telefono. Non riuscivo a capire, perchè mi avesse abbandonato.
Verso le 11 e 30 decisi di scendere al piano di sotto e entrai nel mio studio. Volevo distrarmi un po'. Non poteva essere che mio padre tutto d'un tratto sarebbe rientrato nella mia vita, No. Non poteva essere.
Così decisi di distrarmi, disegnando qualche abito. Ma mentre prendevo un foglio dalla mia scrivania, cadde per terra un piccolo foglio rettangolare e quando l'alzai, vidi la mia famiglia al completo.
C'era mio papà, io e mia mamma. Era l'unica foto che avevo della mia famiglia. L'unica foto dove riuscivo a vedere di nuovo mia mamma. L'unica foto che mi permetteva di vederla sorridere. L'unica foto che mi confermava il suo amore per me, visto che mi baciava. L'unica foto che rappresentava la nostra famiglia felice, che si era distrutta con il tempo.
La mamma se ne andò quando io ero ancora piccola e mio papà, dopo circa 3 anni, iniziò a fare uso di stupefacenti e alcool. Quindi gli assistenti sociali decisero di allontanarmi da lui e da quella casa. Mi portarono in una specie di scuola, chiamatasi istituto.
Mi ricordo ancora i primi giorni. Le prime cose che feci , ma soprattutto le prime amicizie. Il mio primo e vero amico fu Zayn. Quando lo incontrai per la prima volta non era in carrozzina. Era un ragazzino normalissimo di 13 anni che correva, giocava a pallone e amava disegnare. Fu lui che riuscì a integrarmi nell'istituto. Fu lui che mi fece conoscere nuove cose e nuove emozioni. Fu lui che mi fece esplorare nuovi luoghi e fu lui che riuscì a farmi prendere la mia prima punizione in quell'istituto. Quanto l'ho odiato quel giorno.
Ma , ovviamente , nella mia vita, non potevo essere così felice. Così , ecco che un giorno, la mamma di Zayn, che lo lasciava all'istituto, perchè lavorava spesso, decise di fare una piccola girata in montagna con lui.
Mi ricordo che quella sera lo aspettai. Lo aspettai tantissimo. Stavo affacciata alla finestra con la speranza di vedere arrivare quella macchina. Ma quella macchina, non arrivò mai. Arrivò una telefonata quella sera. Una telefonata che nessuno aspettava. Era l'ospedale. Zayn era in condizioni gravi e la mamma.... Non ce l'aveva fatta.
Circa una settimana dopo Zayn tornò all'istituto, ma insieme a lui portò una cosa. Portò una carrozzina.
E da allora, ha iniziato a convivere con quella 'sedia mobile', ecco come la chiamammo la prima volta.

Dopo un po' che fissavo quella foto, mi addormentai, sulla poltrona blu, che si trovava nel mio studio.
 

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Capitolo 4
*** Zayn, Who is? ***



4.

http://www.youtube.com/watch?v=ggdmE2MMy64

#ZAYN#
...

Quando quella mattina mi svegliai mi accorsi che Alex non era in camera sua, così decisi di scendere, per cercarla.
Quando entrai nel suo studio, la vidi. Stava dormendo in quella sua poltrona blu, con una foto della sua famiglia nella mano destra. Era bellissima come sempre.
Però il dovere mi stava chiamando, quindi dopo averla coperta andai a ricevere i primi clienti e la lasciai riposare.

Quando andai nella hall ad aspettare i primi clienti, entrò un signore. Indossava una camicia a maniche corte e dei pantaloni color mattone lunghi. Quando arrivò alla scrivania degli appuntamenti non disse niente, mi fissava e basta.

-Buon Giorno.. Ha bisogno di qualcosa?- chiesi stranito.
-Mmh... Ciao.- disse porgendomi la mano.
-Salve.- dissi stingendoli la mano. E poi li chiesi : - Ci conosciamo?-
-Su per giù.- rispose.
-Mmh.. Ok. Stava cercando qualcuno?- chiesi.
-Sì. Per caso sai dove posso trovare Alexis?- chiese.
-Sì, però adesso sta riposando. Se vuole può passare più tardi!- dissi.
-No, no. Aspetto qui. Faccio un giro.. Almeno vedo qualche capo.- disse
-Mi scusi, ma qui vendiamo solo abiti da matrimonio!- spiegai.
-Infatti. Tra poco mi sposo!- dissi con un grande sorriso.
-Congratulazioni!- dissi contento. Poi continuai a lavorare, mentre il signore girava per il negozio, al reparto uomo, alla ricerca di un completo.

#ALEXIS#

Appena mi svegliai, mi ritrovai nella mia poltroncina blu, con la foto della mia famiglia accanto e in più avevo una coperta, sicuramente era passato Zayn.
Quando decisi di alzarmi, mi diressi subito a dare il buon giorno a Zayn.

-Buon Giorno tesoroooooo!- dissi abbracciandolo da dietro.
-Buon Giornoooo!- disse dandomi un bacino sulla guancia. - Come mai tutto questo affetto?- mi chiese.
-Ahahah. Così stamattina sono di buon umore.- dissi sorridendo.
-Aaaaah bene- dissi sorridendo.
-Hai già fatto colazione?- li chiesi
-No, stavo aspettando che la principessa si svegliasse!- esclamò sorridendo.
-Ahahha. Grazie , Grazie, Grazieeeee!- dissi abbracciandolo e sbaciucchiandolo un'altra volta.
Ma mentre lo abbracciai , guardai avanti a me, e vidi un uomo che ci fissava sorridendo. Ricambiai il sorriso e poi chiesi a Zayn chi fosse.

-Ah lui? Non so, ha detto che ti cercava!- mi spiegò.
-Ah. Ok.- dissi un po' preoccupata.
-Ascolta io vado a prendere la colazione al bar, tu vai ad aiutare quel signore!- disse prendendo i soldi.
-D'accordo . A dopo!- dissi aprendoli la porta.
Appena Zayn uscì, mi avvicinai a quel signore che si aggirava per il reparto uomini.

-Li serve una mano?- li chiesi.
-Come scusa?- mi disse girandosi.
-Mi scusi. Piacere io sono Alexis!- dissi porgendoli la mano.
In un primo momento, il signore, cominciò a fissarmi senza dire niente, il che mi stava preoccupando, ma dopo qualche istante, afferrò la mia mano e la strinse.
-Piacere Alexis.- disse sorridendo come un bambino che ha appena preso un bel voto a scuola.
-Li serve una mano? Zayn mi ha detto che mi stava cercando?- gli spiegai.
-Zayn- ripetè il signore. Pensavo che non avesse capito e quindi gli spiegai chi fosse Zayn.
-Si vede, quel ragazzo che, probabilmente , ha visto prima, è Zayn!- spiegai in parole povere.
-Si, si, si. Lo so chi è Zayn.- disse come se lo conoscesse da una vita.
-Ah.- risposi stranita dalla riposta che mi aveva appena dato.
-Allora.. Mi aiuta a trovare un vestito per il mio matrimonio?- chiese facendo spallucce.
-Cero! Mi segua.- dissi sorridendo.

Li feci vedere moltissimi modelli. La maggior parte li avevo disegnati io. Adoravo disegnare modelli da uomo, mentre Zayn adorava disegnarli per le donne.

Dopo alcune prove, li feci vedere un modelle che avevo appena finito di cucire. E devo dire che none era male. Era elegante, non volgare, non troppo sbarazzino, la cosa giusta per il giusto matrimonio.
(http://www.google.it/imgres?hl=it&sa=X&biw=1117&bih=757&tbm=isch&tbnid=yhzF8f-7vHZNIM%3A&imgrefurl=http%3A%2F%2Fmevoinoi.blogspot.com%2F2010%2F05%2Fchi-non-piace.html&docid=V1dDoDgr303ykM&imgurl=http%3A%2F%2F4.bp.blogspot.com%2F_VWtEgmdXmkw%2FS_F1QaYnNKI%2FAAAAAAAAAAk%2FV0tX3gR1iiY%2Fs1600%2Fabiti-da-sposo-luciano-soprani-04.jpg&w=333&h=500&ei=49qGUKG7A6qD4gSx3YDwBQ&zoom=1&iact=hc&vpx=346&vpy=108&dur=287&hovh=275&hovw=183&tx=91&ty=166&sig=116842732351710411823&page=1&tbnh=137&tbnw=99&start=0&ndsp=27&ved=1t%3A429%2Cr%3A2%2Cs%3A0%2Ci%3A72 )

Così appena uscì dal camerino, iniziò a fare commenti. E io davo consigli.

-Beh, bello. Mi sta bene? Che dici.. Vado al mio matrimonio così?- mi chiese. Si vedeva che ci teneva molto a sposarsi, ci teneva a fare bella figura.
-Sì è perfetto. Ti sta benissimo. Forse sai cosa... Te lo allargherei qui alla pancia. Perchè... Senza offesa.. Hai un po' di pancia!- dissi toccandoli la pancia.
-Ahah, lo so , lo so!- dissi ridendo.
-Ma non ti preoccupare. Dammi una settimana di tempo e sarà perfetto.- dissi mettendomi il metro al collo.
-Grazie.- disse mentre stava per rientrare nel camerino.
-E di cosa? E' il mio lavoro.- li dissi sorridendo.

Mi stava ancora guardando. Ma mi stava guardando con occhi diversi. Il suo sguardo era diverso. Non era come quello degli altri clienti. Con quello sguardo mi voleva dire qualcosa. Ma non capivo.
Così tornai alla scrivania della Hall vidi arrivare Zayn.

-Ehi, allora? Quanto hai speso?- li chiesi.
-Niente. Ha detto Chris che questa mattina ce la offre lui la colazione!- mi spiegò.
-Oddio amo Chris!- dissi aprendo la bustina di zucchero.
-Te tutto bene con quel cliente?-
-Sì, sì.... Ha provato degli abiti e ha deciso di prendere l'ultimo. Quello che ho finito di cucire da poco. Capito quale?- spiegai
-Sì sì.- disse con la bocca piena di Brioshe.
-Sei un maiale Zayn!- dissi ridendo.

Poi vidi arrivare dal reparto il signore con il vestito in mano.

-Tieni!- dissi porgendomi l'abito.
-Grazie. Allora facciamo tra qualche giorno?- chiesi aprendo il registro.
-Sì, dimmi te quando che passo.- disse.
-Allora facciamo.... il 16 Giugno?- chiesi.
-D'accordo!- disse
-Guarda dammi solamente il cognome e il numero di telefono! Perchè se tante volte capita qualcosa che tardiamo o che, ti chiamo. Ok?- dissi
-Perfetto. Allora il numero è 3405665419.- disse. Ma mentre lo scrivevo , mi sembrava di consocere un numero simile.
-E il cognome grazie.- dissi
-James.- disse velocemente.
In quel momento io alzai la testa e cominciai a fissarlo, mentre una lacrima mi rigò il viso e bagnò il registro.
 

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Capitolo 5
*** Liam. ***



5.Capitolo.

https://www.youtube.com/watch?v=8BdyI8Uwmus&feature=relmfu

#ZAYN#
...

-James- ripose velocemente quel signore.

Ma a quel cognome, Alex alzò la testa e cominciò a piangere. Io osservavo tutto da lontano.

-Ciao tesoro....- li disse il signore sorridendo.
Alex non gli rispose e piangendo uscì di corsa dal negozio.
Così decisi di avvicinarmi.

-Allora il 16 va bene?- li chiesi, facendo finta che non fosse successo niente.
-Sì.- dissi dopo un po' che mi fissava con le lacrime agli occhi.
-Allora arrivederci.- dissi chiudendo l'agenda.
-Sai dove è andata per caso?- li chiesi.
-Posso darle un consiglio?-
-Sì.- disse asciugandosi il viso.
-La lasci stare in questo momento.- dissi fissandolo negli occhi. E lui senza dire niente uscì.

Poi dopo aver sistemato un po' di cose in negozio, lo chiusi e andai a cercare Alexis. Sapevo già dove fosse, o meglio me lo immaginavo.

#ALEXIS#

Ero arrabbiata e confusa allo stesso tempo. Non riuscivo a capire, perchè mi era venuto a ricercare dopo tanto tempo, non capivo perchè mi avesse abbandonato, non riuscivo a capire, perchè decise di risposarsi. Non capivo. E presa dalla rabbia e dalla delusione, uscì di corsa dal negozio piangendo. Stavo andando in spiaggia, il mio posto preferito, da quando Zayn mi ci portò la prima volta per chiedermi se volevo diventare la sua migliore amica. La proposta più bella di tutta la mia vita.
Andavo in spiaggia ogni volta che avevo bisogno di pensare e soprattutto quando avevo le mie solite crisi. Zayn lo sapeva bene. Ma quella mattina, prima di prendere il bus che mi avrebbe portato dritta, dritta alla spiaggia, decisi di fermarmi in un bar a prendere una bottiglietta d'acqua, perchè faceva molto caldo. Appena uscita dal bar, continuai a camminare con spasso svelto, verso la fermata, ma prima di arrivarci qualcuno mi venne addosso e mi bagnai tutta la maglietta.

-Oddio scusami.- disse il ragazzo.
-No fa niente. Lascia stare. Tanto era vecchia.- dissi. Ma quando alzai la testa riconobbi quel ragazzo.
-Liam?!- dissi guardandolo.
-Alexis!?- disse lui togliendosi gli occhiali. E poi mi abbracciò dicendo : - Ciao bellezza, come stai?-
-Bene. Tu?- dissi di rendere quell'abbraccio meno lungo possibile.
-Adesso bene.- dissi guardandomi e sorridendo.
-Bene!- dissi facendo un sorriso forzato.
-Dove stavi andando di corsa?- mi chiese raccogliendomi la bottiglietta dell'acqua, che mi era caduta.
-In spiaggia.- spiegai.- Tu?- chiesi.
-Mi hanno detto che per qui c'era un atelier di abiti per i matrimoni.- disse.
-Sì è vero. E' per la. Ci lavoro io.- dissi sorridendo.
-Davvero? Hai trovato lavoro lì?- chiese.
-No, veramente è mio quel negozio. Mio e di Zayn.- spiegai.
-Ah. Conosci ancora Zayn?- mi chiese un po' scocciato.
-Sì. Siamo migliori amici Liam!-
-Ah.- disse sbuffando.
-E perchè andavi i un atelier? Ti sposi!- dissi ridendo, per prenderlo in giro.
-No. Veramente si sposa la mamma del mio migliore amico. E quindi mi hanno invitato.- disse facendo spallucce.
-Ah. Congratulazione alla mamma allora.- dissi cercando di essere gentile.
-Ti posso offrire qualcosa?- chiese.
-No grazie. Sono di corsa. Perdo il bus, se non l'ho già perso.- dissi ricominciando a camminare.
-Aspetta...- disse afferrandomi il braccio. - Ti accompagno in macchina se vuoi?- mi disse.
-No. Lascia stare. Vai a negozio.. Altrimenti rischi di trovarlo chiuso. Ciao Liam.- dissi allontanandomi.
-Ciao Alex. E' stato un piacere rincontrarti. Ci rivedremo non è vero?- mi urlò.
-Probabile.- gli risposi urlando.

Liam era il mio ex-ragazzo. Non era bellissimo, ma possiamo definirlo affascinante. Aveva qualcosa che ti rapiva, ma non so di preciso cosa avesse.
Lo conobbi all'istituto, quando ospitammo i giocatori di football. Liam è il capitano della squadra. Era il ragazzo più popolare , circondato da ragazze e desiderato da tutte, e forse questo era uno dei suoi difetti più grandi. Perchè a causa di questa 'fama', lui si vantava e risultava , spesso e volentieri, pensante e vigliacco. E io, Alexis James, feci il grande errore di fidanzarmici. Comunque per me è oramai acqua passata, ma a lui non è mai andata giù , il fatto che lo avessi piantato.

Appena lo salutai, mi diressi verso la fermata del bus, ma chiedendo alcune informazioni arrivai a capire che il bus che portava alla spiaggia era già passato, quindi decisi di andare in un bar a fare colazione, visto che a negozio non ero riuscita a farla.
 

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Capitolo 6
*** Una seconda possibilità si da a tutti. ***



6.Capitolo.

http://www.youtube.com/watch?v=KA1LYTWtVQ0

Appena entrata nel bar, mi sedetti al tavolo vicino alla finestra , aspettando che qualcuno si decidesse a servirmi.
...
Dopo un po' che aspettavo qualcuno interruppe i mie pensieri dicendo : - Buon Giorno... Cosa le porto?-
-Un cappuccino, grazie.- dissi girando la testa verso il cameriere.
-Alexis?!- disse lui.
-Styles?!- dissi stupita di vederlo lì, vestito in quel modo.
-Ahah, ciao. Che ci fai qui?- chiese.
-Ciaoo. Colazione!- dissi alzando le spalle.
-Certo, che domanda idiota.- disse grattandosi la testa.
-Ahaha. Allora mi porti il cappuccino ...- dissi cercando di essere scortese il meno possibile.
-Oh sì, subito.- dissi dirigendosi verso il bancone.
Appena se ne andò mi girai verso la vetrata che dava sulla strada e vidi Liam camminare con passo svelto, cercando qualcuno. Così sperando che non mi vedesse, mi sdraiai sulla poltrona del mio tavolino e facendo capolino, cercavo di vedere dov'era Liam.

-Ecco il tuo cappuccino!- dissi all'improvviso Harry.
-Oh.. Grazie.- dissi diventando tutta rossa.
-Posso?- chiese prima di mettersi a sedere.
-Certo.-
-Grazie.- rispose sedendosi.
Poi ci furono quei 10 secondi di imbarazzante silenzio, dove ci scambiammo intensi sguardi.
Però alla fine, decisi di rompere il ghiaccio.
-Il vestito di tua mamma l'ho iniziato ieri.- dissi sorseggiando il cappuccino.
-Ah, ok.-
-Sei felice di questo matrimonio?- chiesi
-Sì. Diciamo di sì.- rispose grattandosi la testa.
-Posso sapere perchè quel diciamo?-
-Beh..- dissi sorridendo – Non fa piacere sapere che tua madre non ne vuole più sapere di tuo padre. No? A te farebbe piacere?- mi chiese.
A quella domanda, il mio sguardo si perse nel vuoto. Pensavo a mio padre.
-Ehi... Alexis?!- dissi muovendomi una mano davanti agli occhi.
-Ohhh...- dissi scuotendo la testa.- Scusami. Comunque hai ragione. Non mi farebbe piacere.- dissi velocemente.
-Posso chiederti una cosa io?- disse Harry guardandomi dritto negli occhi.
-Certo.- risposi sorridendo.
-Tuo padre?- chiese.
-Beh... Mio padre... Come dire...- dissi facendo un sorrisetto malizioso, ma la mia risposta fu interrotta da un signore.
-Stylesssssss!!! A lavoro forza. Hai dei tavoli da servire.- urlò il proprietario a Harry.
-Arrivo!! Scusami.- disse alzandosi.

Lasciai stare quella domanda, cercai di pensare ad altro, quando all'improvviso un altro ragazzo si avvicinò al tavolino.

-Ehi.- disse
-Ciao Zayn.- risposi arrabbiata.
-Mi dispiace per stamani!-
-Anche a me.- risposi guardando fuori.
-Volevo dirti una cosa Alex!- disse Zayn.
-Cosa?- chiesi guardandolo.
-E' tuo padre. E' guarito per te e ti è venuta a ricercare.- disse
-Lascia stare questa storia ti prego.- chiesi massaggiandomi la testa.
-Io lascio anche stare, ma stai sbagliando.- disse andando via.
-In cosa sto sbagliando?- dissi girandomi di scatto.
-Lui ha fatto tanti errori, ma sta cercando di riaggiustarli. Sta cercando di ricomporre la sua vita.- mi spiegò.
-Lui ha rovinato la mia vita Zayn.- dissi piangendo, ma cercando di non dare nell'occhio.
-Allora aiutatevi insieme!- disse accarezzandomi la testa.
-Lo odio.- dissi con le mani davanti al viso.
-No, non è vero. E tu lo sai meglio di me.- dissi sorridendo. - E comunque... Una seconda possibilità si da a tutti.- e detto questo uscì dal bar.

Così , anche io, dopo aver fatto colazione e pensato a quello che mi aveva detto Zayn , decido di alzarmi e di tornare in negozio a svolgere gli ultimi lavori.

Appena torno in negozio trovo Zayn a lavoro con Louis, l'amico di Harry.
Così decido di aiutarli a trovare il giusto vestito.

-Ciao.- dissi appoggiando la borsa a terra.
-Ciao.- disse Louis muovendo la mano.
-Ehi Alex ascolta mi serve questa giacca di una taglia più grande, dovrebbe essere in magazzino.- dissi mentre aggiustava i pantaloni del completo a Louis.
-Di che colore?- chiesi
-Nera. La vorrei nera. Devo essere elegante.- rispose Louis.
-Sarai molto elegante.- li dissi salendo in magazzino.

Appena entrai da quella porta vecchia e di legno, iniziai a cercare la giacca giusta per Louis, ma una voce interruppe la mia ricerca.

-Allora questa no. Questa neanche.... Ma dove sono.. Uff... - dissi rovistando fra gli scaffali. - Zayyynnnn, ma dove le hai mes....- urlai, ma fui interrotta da mio papà che si trovava in magazzino.

-Scusa non volevo spaventarti.- dissi appoggiando la sua mano sulla mia spalla.
-Che vuoi?- dissi allontanandomi.
-Volevo parlarti, stamattina non me lo hai lasciato fare.- spiegò
-Hai capito che non ti voglio ne vedere, ne parlare.- dissi alterata.
-Alex io....-
-Fammi indovinare? Ti sposi!- dissi ironicamente.
-Ascoltami ti prego.- disse seguendomi nel magazzino.
-Non voglio ascoltarti. Non voglio parlarti.- urlai piangendo.
-Alexis sono tuo padre.- mi disse serio.
-Ah sì. Allora perchè mio padre non mi ha considerato per 7 anni? Perchè mio padre non mi ha chiamato? Perchè mio padre non mi ha scritto? Perchè mio padre non si è preso cura di me? Perchè? Perchè fati tutto questo? A chi serve?- urlai piangendo e mettendomi a sedere su una panca.
Appena mi sedetti mio padre fece lo stesso e nel frattempo mi accarezzava la schiena.
-Perdonami.- disse silenziosamente – Se ho fatto quello che ho fatto c'è di sicuro un motivo Alex.- disse. In quel momento io alzai la testa e lo guardai.
-Cosa vuoi da me?- dissi fredda.
-Ti rivoglio e basta. Voglio vedere la bambina sorridente di una volta.-disse sorridendo.
-Non sono più una bambina.-
-Lo so. Lo vedo. Lo sento. Mi dispiace Alexis... - e appena detto questo si inginocchiò davanti a me e disse – Vuoi essere la mia testimone al mio matrimonio?-
-Non so...- risposi asciugandomi le lacrime e cercando di essere arrabbiata.
-E dai. Una seconda possibilità si da a tutti.- disse lui piegando la testa.
-Ti odio.- dissi dopo pochi secondi buttandomi verso di lui.
E in quel momento ci scambiammo l'abbraccio più bello e vero di sempre. Ero felice perchè era tornato da me, ma contemporaneamente triste e delusa per quello che mi aveva fatto passare.
-Perchè hai detto che mi odi?- dissi abbracciandomi.
-Perchè cerco di essere arrabbiata con te, ma non ce la faccio.- dissi piangendo.
-Ti voglio bene.- dissi mio papà cominciando a piangere.
-Non voglio più segreti tra noi due. Basta ti prego!- dissi stringendolo a me.
-Basta! Te lo giuro.- disse prendendomi il viso tra le mani.
 

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Capitolo 7
*** Niall. ***


 

7.Capitolo.

 

http://www.youtube.com/watch?v=lwHpLDgWonM

 

La mattina successiva mi svegliai e andai a fare colazione e come tutte le mattine, Zayn mi portava il caffè e il solito cornetto.

Poi cominciammo a lavorare. Zayn si occupò del vestito di Anne, mentre io cercavo di sistemare i completi delle damigelle.

 

-Secondo te, così può andare?- chiesi a Zayn allontanandomi dai due abiti.

-Non sono male, ma dovresti aggiungere più fiorellini.- disse

-Dove li posiziono però?-

-Non so... Tipo.. Qui!- dissi posizionando il primo fiore.

-E poi continuo facendo tutto il bordo?- chiesi mentre avevo tra i denti ago e filo.

-Sì... Vediamo come viene!- disse continuando con l'abito da sposa.

Ma all'improvviso il nostro lavoro fu interrotto da qualcuno che entrò nel negozio.

 

-Vado io.- dissi a Zayn dirigendomi nella hall.

 

-Buon Giorno. Ha bisogno di una mano?- dissi legandomi i capelli.

-Ciao Alexis.- disse il ragazzo girandosi.

Appena vidi chi era, il mio cuore iniziò a battere più velocemente e l'ansia cominciò a salire.

-Che ci fai qui?- chiesi fissandolo e afferrandolo per un braccio.

-Oh... Che accoglienza. Mi aspettavo un come stavi? O anche solo un quanto tempo! Non chiedevo molto.- disse altezzosamente.

-Devi andartene di qui!- gli sussurrai all'orecchio, girandomi verso lo studio dove era Zayn, per paura che ci sentisse.

-Ma come? Sono appena arrivato. E adesso che so dove lavori e abiti... E' stupido che me ne vada. Non credi?- disse cominciando a girarmi intorno e cominciando a ridere.

-Cosa vuoi Niall?- dissi cercando di non fissarlo.

-Cosa voglio? Voglio tante cose. Ma più di tutte voglio i miei soldi.- disse fermandosi davanti a me.

-Riavrai i tuoi soldi. Te lo prometto!-

-Si immagino. Me lo avevi promesso anche 1 anno fa. Quei soldi non mi sono mai arrivati Alexis.- dissi serioso.

-Lo so, perdonami. Ma vedi non puoi capirmi , io...- ma prima che finissi, mi afferrò per un braccio.

-Non ho voglia , ne tempo di capirti piccola. Ho solo bisogno di quei soldi. Ora.- dissi stringendo.

-Non ce li ho ora. Ti prego Niall lasciami!- dissi mentre una lacrima mi rigò il viso.

-Ormai non ti credo più... Quindi ti do un limite di tempo.- disse lasciandomi.

-Quanto ti serve?- chiesi asciugandomi il viso.

-Circa 3500.-

-3500? Come faccio?- dissi stupita e preoccupata

-Bimba è la mia percentuale. Trova un modo. Ti do 3 mesi. 3 mesi per trovare 3500 sterline. Chiaro?- disse

Io non gli risposi, lo guardavo solo con disprezzo. Mi faceva schifo quel ragazzo quasi 25enne.

Poi però ci raggiunse Zayn.

-Ciao bello!- disse Niall abbracciandolo.

-Ehi.. Che ci fai qui?- chiese Zayn a Niall.

-Emh... Tu conosci Niall, Zayn?- chiesi cercando di chiarirmi un po' le cose.

-Si. Siamo amici da una vita. Però devo dire che è molto cambiato!- esclamò

-A-A-Amici da una vita?!- dissi.

-Sì. Io e Zayn ci conosciamo da una vita.- disse girandosi e sorridendo.

-E' stato uno dei miei primi amici.- disse Zayn.

-Ah. Scusatemi.- dissi uscendo di corsa dal negozio.

 

Quella situazione non mi piaceva affatto. Non mi piaceva niente di quello che stava succedendo. Non mi piaceva il fatto che Niall fosse tornato. Non mi piaceva dover avere un tempo preciso per pagare dei debiti che avevo tanto tempo fa con uno stupido ragazzo. Non mi piaceva il fatto che Zayn e Niall si conoscessero. Non mi piaceva ricordare quello che successe con Niall. Non mi piaceva niente di tutto ciò.

 

Quindi decisi di andare al parco per stare da sola e per pensare a cosa avrei potuto fare.

 

Al parco c'erano tantissime persone. Ragazzi che si baciavano con le ragazze, persone che litigavano, camminavano, ridevano, correvano. Bambini che giocavano a pallone. Cani che abbaiavano alla vista di un altro animale. Ragazze in bicicletta e bambini che si rincorrevano. C'erano persone distese a pensare, dormire, ridere e scherzare. Era bellissimo. Era bellissimo vedere mamme con i passeggini o mamme con in braccio il bambino per farlo addormentare. Era bellissimo vedere i papà giocare a calcio con i figli, oppure vedere gli innamorati baciarsi, come se quello che li circondasse non esistesse. Era tutto bellissimo.

Io osservavo tutto ciò seduta su una panchina di legno sotto un albero che mi faceva ombra.

Dopo un po' che ero lì a pensare qualcuno mi tocco la spalla.

 

-E' libero?- chiese Harry.

-Certo.- dissi io spostandomi un po'.

-Grazie.- disse sendendosi.

-Sembra la scena del bar!.- esclamai.

-E' vero.-

-Mi porta un cappuccino.- dissi ridendo.

-Ahha. Che ci facevi qui tutta sola?- mi chiese.

-Volevo pensare!- esclamai.

-A cosa?- mi chiese mangiando una mela che si era portato dietro.

-A tante cose.- dissi cercando di essere più sintetica possibile.

-Ok, non ne vuoi parlare.- disse aprendo il libro.

-Sei venuto per leggere?- chiesi.

-Da cosa si vede?- chiese ironicamente.

-Ahaha,Dai non mi prendere in giro.- dissi ridendo e dandoli una spintarella. - Cosa leggi?- chiesi

-50 sfumature di grigio! Conosci?-

-Sì, ne ho sentito parlare. Come ti sembra?-

-Normale. E' un libro che si può leggere.- disse.

Poi però, i nostri discorsi, furono interrotti da un bambino.

-Attenti alla palla!- urlò. E io cercando di schivare quel pallone mi spostai e mi appoggiai a Harry, che mi abbracciò.

-Scusate.- disse il bambino venendoci incontro.

-Non ti preoccupare. Questo è tuo, vero?- disse Harry porgendoli il pallone.

-Si.- disse il bambino afferrandolo.

-Come ti chiami?- chiesi

-Niall.- disse il bambino sorridendo.

-Niall?! Che bel nome.- dissi senza un minimo di entusiasmo. E lì mi accorsi che Harry mi iniziò a guardare storto.

-E voi come vi chiamate?- chiese Niall.

-Alexis e Harry.- disse Harry

-Siete fidanzati?- disse mettendosi a sedere davanti a noi.

-No.- dicemmo insieme staccandoci l'uno dall'altra.

-Ah.. Peccato. Siete carini insieme! -esclamò il bambino.

In quel momento io e Harry ci guardammo e cominciammo a sorridere.

-Ora vado da mia mamma. Ciao Harry, ciao Alexis.- disse allontanandosi.

E lì io e Harry ci guardammo e ci sorridemmo.

 

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Capitolo 8
*** Zayn e Alexis. ***



8.Capitolo.

http://www.youtube.com/watch?v=xGPeNN9S0Fg

-Allora cosa vogliamo fare?- mi chiese Harry.
...
-Non saprei. Dovrei tornare a negozio. Sai il lavoro.- dissi alzandomi dalla panchina. Ma appena mi alzai Harry mi afferrò per il polso.
-Aspetta. Ti accompagno. Ho bisogno di un completo per il matrimonio.- disse.
-D'accordo. E come lo vorresti?-
-Non saprei. Dovrei sapere come si veste la figlia di Chris.- disse toccandosi i capelli.
-Perchè?-
-Perchè i testimoni di mia mamma si vestono simile e quindi sarebbe stato carino farlo anche per i testimoni di Chris.- spiegò.
-Ah. Tu sai chi è l'altra testimone?- chiesi sapendo che ero io.
-No. Non l'ho mai vista. Però ha acettato di essere la sua testimone.- disse.
-Ah. Chi te lo ha detto?- chiesi curiosa.
-Chris! Però non ci ha svelato chi fosse. Ha detto che sarebbe stata una sorpresa.-
-Ahhhh.- dissi sorridendo.
-Perchè stai ridendo?- mi chiese fissandomi.
-Niente, niente. E' che mi piacciono le sorprese.- dissi
-Ahahah. Ho bisogno di te.- disse
-Per il vestito?-
-Già.-
-La tua stilista è pronta Styles.- dissi schioccando le dita.
-Aahha. Grazie. Ma puoi evitare di chiamarmi Styles?-
-D'accordo Styles... Ops... Harry!- dissi diventando rossa.

Così ci avviammo , chiacchierando e scherzando, verso l'atelier, dove ad aspettarmi c'era Zayn e tanto lavoro.

-Eccoci.- urlai entrando.
-Ehi ciao! Dov'eri finita?- mi chiese Zayn, ma appena Harry entrò abbassò lo sguardo e si limitò a dire 'Ah. Buon lavoro.'

-Che gli prende?- mi chiese Harry.
-Non lo so. - dissi fissandolo mentre se ne andava. -Vabbè. Noi due abbiamo una missione no?- dissi sorridendo.
-Già. Trovare il mio vestito!- esclamò.
-Forza a lavoro.- dissi battendo due volte le mani.

Iniziammo a rovistare tra gli scaffali, alla ricerca di qualcosa di carino per questo matrimonio.

-Trovato qualcosa?- mi chiese Harry.
-Sì. Tutto ciò che trovo e che potrebbe andare bene l'ho appoggiato sul divanetto nella sala. Tu?-
-Ancora niente. Solamente una giacca.- disse venendo di là dove ero io.
-Allora prova questi.- dissi porgendoli i primi capi.

Ogni volta che usciva vestito con quei pantaloni lucidi e quella giacca nera, mi faceva morire. Le mie gambe tremavano e il mio stomaco veniva invaso dalle farfalle.
Tutto ciò che provava diventava improvvisamente e dannatamente perfetto. Lui era bellissimo e quel sorriso , che mi regalava ogni volta che usciva dal camerino, era la cosa migliore.

-Che ne pensi di questo?- disse facendo un giro su se stesso.
-E' bellissimo. Ma tutto ciò che hai provato fin'ora ti stava bene. Quindi devi decidere tu.- dissi
-Beh facciamo così. Io scelgo il sotto e te il sopra. Così facciamo una cosa equa.- dissi facendo spallucce
-Ok. Al mio 3 vediamo cosa abbiamo scelto e lo mostriamo. Pronto.... 1, 2 , 3.-

Lui aveva in mano un pantalone nero non troppo stretto e io una giacca con una camicia bianca sotto. Era perfetto.

-E' bellissima.- disse lui prendendo la giacca.
-E poi stanno bene insieme.- disse avvicinandomi a lui per prendere i pantaloni. Ma nell'avvicinarmi, inciampai in un suo piede e lui mi prese prima che cascassi. Ci ritrovammo uno davanti all'altro. Non parlavamo, ne ridevamo, ci stavamo solamente fissando negli occhi. Eravamo vicini, molto vicini. Vedevo le sue labbra come non le avevo mai viste. Vedevo il colore dei suoi occhi sempre più intenso. Vedevo le sue fossette più definite e quei riccioli cadere sulla fronte.
Ma Zayn ci interruppe.

-Scusate.- disse tossendo.
-Oh. Dimmi.- dissi allontanandomi immediatamente.
-C'è un ragazzo di la per te.- disse indicando la hall.
-Vado. Stai te con Harry.- dissi
-Ok- rispose Zayn scocciato.

-Buonasera le serve qualcosa?- chiese a quel ragazzo girato.
-Ehi ciao Alex!- disse Liam girandosi.
-Ciao. Che vuoi?- dissi scocciata
-Il mio completo.-
-E' già pronto?- chiesi stranita.
-Si. Così mi aveva detto Zayn.-
-Te lo vado a prendere!- dissi andando nello studio.

-Eccolo. Sono 600 sterline.- dissi porgendoli l'abito.
-Ok. Allora .. tieni. Eh grazie. - dissi uscendo.
-Niente. Ciao e Buon matrimonio.-
-Grazie bellezza.- disse facendomi l'occhiolino.

-Allora io prendo questo.- disse Harry venendo di la con Zayn.
-Perfetto. Allora sono... Te lo regalo io.- appena dissi così Zayn mi guardò per dire 'Come regalo!?'.
-Scusa?- disse Zayn.
-Glielo regalo io. E' stato un piacere.- dissi a Harry sorridendo.
-Allora grazie. Mi sdebiterò in qualche modo.- e poi timidamente si avvicinò e mi diede un bacino sulla guancia. - Allora ciao.- disse diventando tutto rosso.
-Ciao.- dissi salutandolo con la mano timidamente.

-Che ti è preso Alex?- mi disse Zayn appena Harry uscì.
-Calmo Zayn. Li facciamo altri di vestiti!- dissi andando a mettere a posto la sala.
-Altri?! Abbiamo moltissimo lavoro e moltissime spese. E tu ti metti a regalare i vestiti?!- iniziò ad alterarsi.
-E' un amico Harry.!- esclamai.
-Solo amico?- disse lui come se fosse arrabbiato con me.
-Che ti prende Zayn?- chiese piegandomi verso di lui.
-Mi prende che a volte penso che tu non ci arrivi a capire le cose. Non hai venduto un vestito, ma bensì lo hai regalato, ho una vita che fa schifo, ti metti con un ragazzo che nemmeno conosci e ci fai chissà cosa. E non ti accorgi che sbagli persona.- disse lui piangendo.
-Zayn non sai quello che stai dicendo.- dissi io alzandomi.
-Oh.. Invece lo so bene.- e detto questo se ne andò in camera.

#ZAYN#

Appena entrai in camera , mi affacciai alla finestra, e piangendo iniziai a pensare a Alex e a tutto quello che avevamo passato insieme. Lei era la mia migliore amica, ma forse provavo qualcosa di più. Sin da piccoli ci scambiavano per fratelli, a causa della nostra somiglianza, e noi pensavamo di essere simili solo perchè passavamo tanto tempo insieme.
Lei c'è sempre stata per me. E io sempre lei. A parte quando ho avuto quell'incidente. Quell'incidente che non mi ha permesso più di poter correre e e camminare liberamente. Quell'incidente che non mi ha permesso di salutare mia mamma un'ultima volta.
Dopo quello scontro sono finito in ospedale. Ero in condizioni gravi, ma sentivo che Alex era lì con me. Sentivo che mi parlava e mi raccontava cosa stava succedendo all'istituto. Sentivo anche cosa dicevano i dottori. Ma una cosa che non avrei voluto sentire è stata ' Questo ragazzo non ce la farà. Ci vorrebbe un miracolo.'
Quella frase ha fatto piangere tante persone e soprattutto a fatto soffrire Alexis. Era l'unica cosa che volevo al mondo. Non amavo vederla piangere e tanto meno soffrire per me.
L'unica cosa che poteva salvarmi era un operazione. Un operazione che costava troppo che nessuno si sarebbe permesso di pagarmi. Tranne una persona. Alexis. Nessuna sa come, ma trovò i soldi. Trovò le 3500 sterline che servivano per salvarmi la vita. Ovviamente non poteva essere tutto perfetto, quindi rimasi in carrozzina. E sono 6 anni a questa parte che convivo con questa sedia a rotelle.
Ma devo accontentarmi, perchè anche se in queste condizioni , continuo a vedere la persona che amo e che ho sempre amato.
Ma adesso un ragazzo da 4 soldi me la sta portando via. E io non glielo permetterò. Il mio lavoro non può andare a monte per colpa sua. E sicuramente lui non la conosce e non la ama come la amo io. Lui non sa che lei odia sapere quanto pesa, anche se è perfetta. Lui non sa che tutte le sere si beve una tazza di the. Lui non sa che non ama sentire la sua voce registrata. Lui non sa che quando sorride , le si formano delle piccole rughe infondo agli occhi, che lei odia, ma non capisce che sono una delle parti che i ragazzi amano di più. Lui non sa niente di Alex e non può di certo essere il suo ragazzo. Non può. E non lo sarà finchè ci sarà Zayn Malik.
 

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Capitolo 9
*** Yin-Yan ***



9.Capitolo.
http://www.youtube.com/watch?v=_bEHipb2SNw

#ZAYN#

...
Quella mattina quando mi svegliai, Alex non era in camera sua. Quindi scesi al piano di sotto. Appena arrivato nella Hall trovai un biglietto con una scatolina vicino.
Aprii subito la lettera e iniziai a leggerla.

'Buon Giorno bellissimo.

Sono uscita a prendere la colazione. Mi dispiace per ieri sera. Non volevo litigare con te e nemmeno farti stare male. Ma veramente non capisco cosa hai contro Harry. E' un ragazzo veramente dolce e se lo conoscessi meglio, ti piacerebbe anche te.
Comunque sorvoliamo questo argomento.
Ti ho scritto questo bigliettino per scusarmi di ieri sera. Aspettavo che tu venissi in camera mia a darmi la Buona notte, come tutte le notti, ma non è successo e ci sono rimasta male. Ho pensato che fossi arrabbiato con me e forse è proprio così. Allora Zayn, mi perdoni o no?

La tua donna preferita. :D A.

PS: Sai benissimo cosa ti conviene fare! Ahahahha. Dobbiamo finire l'abito da sposa di Anne.
E questo è un regalino per te. Perdonami. '

Appena finì di leggere la lettera aprii la scatolina che conteneva una collana con il segno dello Ying Yang. Poi però mentre stavo guardando la collana, arrivò Alexis.

-Buon Giorno!- disse appoggiando la colazione sulla scrivania.
-Giorno.- dissi sorridente
-Allora? Cosa hai deciso di fare?- mi chiese guardandomi.
-Vieni qui.- gli dissi facendola girare dalla parte opposta. - Chiudi gli occhi.- dissi mettendoli metà della collana che mi aveva regalato.
Appena Alex aprì gli occhi prese il ciondolino bianco che aveva al collo del segno dello ying yang, lo baciò e poi disse :
-Allora mi perdoni?-
-Sì.- dissi abbracciandola e stampandogli un bacione in testa.

#ALEX#
Zayn mi aveva appena regalato metà della sua collana. Lui teneva al collo il segno nero e io il segno bianco, in onore della nostra eterna amicizia.
Ecco perchè volevo bene a Zayn. Ma dopo aver fatto una buonissima colazione, con i nostri soliti cornetti, continuammo a lavorare sull'abito di Anne e più tardi sarei andata a cercare l'abito per me, Che sarei stata la testimone di mio padre insieme ad Harry, anche se Harry non doveva sapere niente. Sarebbe stata una sorpresa.

Io e Zayn. Iniziammo a lavorare a quel vestito, perchè tra meno di 3 giorni avremmo dovuto consegnarlo.
Stava diventando sempre più bello e elegante, proprio come lo voleva Anne.
Dopo aver aggiunto alcuni strass, decisi di lasciare tutto nelle mani di Zayn e andare in magazzino a cercare un vestito per me.
Volevo farlo simile a quello di Harry, visto che gli altri 2 testimoni si sarebbero vestiti in modo simile. Dopo varie ricerche tra gli scaffali, persi 4 o 5 capi e andai a provarli. Nessuno era male, però avevo bisogno di qualcuno che mi aiutasse a decidere.
Dopo un po' che chiamavo Zayn al piano superiore, sentì dei passi e appena mi girai mi ritrovai Liam davanti agli occhi.

-Che ci fai qui? Il negozio è chiuso oggi?- dissi attaccandomi al muro.
-Sono venuto per far aggiustare il vestito a Zayn.- spiegò.
-Zayn è al piano di sotto.- dissi voltandomi verso lo specchio.
-Ma lui mi ah detto di salire per aiutarti!- esclamò.
-Eh? Non ho bisogno di nessuna mano.- dissi cercando di togliermi l'abito che indossavo.
-Ti aiuto io. Ferma o lo romperai.- disse abbassandomi al zip.
-Grazie.- risposi diventando rossa. - Ma adesso ti devi voltare. Perchè sono in intimo.- dissi.
-D'accordo. Per cosa ti stai provando questi abiti?- mi chiese mentre fissava il muro.
-Per un matrimonio. Ma non riesco a decidere tra questi 5 abiti.-
-Se vuoi ti aiuto io a decidere quale ti dona di più.- disse voltandosi.
-Mi faresti un grande piacere.- dissi senza nemmeno guardarlo.

Dopo aver provato quegli abiti, Liam mi fece provare quello che gli era piaciuto di più.

-Sei sicuro che mi sta bene?- chiesi.
-Sì. Sembra fatto apposta per te.- disse sorridendo.
-Ma non so se sta bene con il vestito dell'altro testimone.- dissi specchiandomi.
-Perchè vi dovete vestire simili?- chiese Liam.
-Già e lui è nero e bianco.- dissi
-Allora è perfetto.-
-Però c'è questo rosso che non ci sta bene per niente!- esclamai.
-Ma come no. I testimoni maschi di solito, portano una rosa rossa , nella parte sinistra della giacca. Almeno al matrimonio di Anne sarà così.-
-Al matrimonio di Anne sarà così?- chiese stupita.
-Si perchè?-
-Allora va bene. Prenderò questo. Grazie Liam.- dissi scendendo di corsa al piano di sotto per farlo vedere a Zayn.


Dopo aver mostrato il vestito a Zayn, aver ricevuto i complimenti, aver servito Liam e ringraziato e aver fatto cena, salì in camera dicendo a Zayn che andavo a dormire. Ma in realtà quella notte mi avrebbe aspettato una cosa un po' diversa, ma non nuova per me. Un 'esperienza che mi ero promessa di non ripetere, ma un'esperienza che si stava rivelando 'buona' , in un certo senso, in quel momento.
__________________________________________
Vi avverto , questo capitolo che avete letto, mis erve come un capitolo che vi descrive e vid eve lasciare un po' sulle spine, fatemi s pere se è riuscito.









 
 

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Capitolo 10
*** Oggi sposi. ***



10.Capitolo.

http://www.youtube.com/watch?v=X5qf-j2yZQo

#ALEXIS#
...



Era arrivato il gran giorno. Era arrivato il giorno del tanto atteso matrimonio. Finalmente Chris e Anne si sposavano.
Quella mattina io e Zayn ci preparammo. Io indossavo quel vestito rosso, nero e bianco, invece Zayn indossava un abito che gli avevo disegnato un po' di tempo fa. Aveva una giacca nera, con sotto una camicia bianca e la cravatta sciolta. Era molto cool, ma allo stesso tempo elegantissimo. E ovviamente nel taschino aveva la rosa rossa che Anne aveva programmato di far indossare agli uomini che erano alla cerimonia.

Appena pronti, ci avviammo verso la chiesa che distava da casa nostra (dall'Atelier) pochi Km.

In chiesa c'era moltissima gente, ma mi limitai a salutare solo mio padre, perchè molti che erano lì non li conoscevo. Dopo essermi congratulata con mio padre, raggiunsi Zayn ad un angolo e iniziai a parlare con lui. All'improvviso le campane suonarono e iniziò la cerimonia.
Così lasciai Zayn vicino alla porta di uscita e mi avviai verso le sedie davanti all'altare e mi sedetti.

-Che ci fai qui?- mi disse un ragazzo dal dietro.
-Ciao Harry. Sono una testimone.- dissi sorridendo.
-Sei al figlia di Chris?- chiese stupito.
-Già. Arrabbiato?- chiesi alzandomi.
-No. Tutt'altro. Ahahah!- disse abbracciandomi.
-Sono felice. Ma adesso siediti che inizia la cerimonia.- dissi sedendomi.

Tutti eravamo in attesa della sposa. Gli invitati stavano parlando tra loro, molti erano agitati, alcuni già con le lacrime agli occhi, mio papà era ansioso di vederla, li si leggeva negli occhi e da come batteva il piedino per terra. Harry non faceva altro che girarsi ogni 3 per 2. Mentre io cercavo di capire cosa sarebbe successo dopo. Stavo cercando di capire, come la mai vita sarebbe cambiata. Ma i miei pensieri furono interrotti dall'organo che cominciò a suonare le prime note della marcia nuziale.

Era bellissima. Indossava l'abito che avevo progettato insieme a Zayn, uno dei nostri abiti migliori. Aveva quei bellissimi capelli sciolti, che gli scivolavano lungo la schiena sotto a quel velo. E i suoi occhioni blu sembravano più grandi e colorati grazie al mascara e all'ombretto celeste che la truccatrice gli aveva messo. Era stupenda.
Appena iniziarono a farsi le promesse di matrimonio, delle lacrime mi rigarono il viso. Ero felice. Mio papà stava cercando di ricrearsi una famiglia. E questo mi rendeva fiera di lui.
Harry non pianse neanche un po', ma io sono sempre stata dell'idea che gli uomini non vogliono piangere per non sfigurare. Una cosa senza senso. Ma loro sono fatti così.

Ma tornando al matrimonio.
La cerimonia era quasi finita. Ma prima che uscissimo il prete cominciò a parlare.

-Volevo farvi i complimenti e augurarvi amore eterno.-
-Grazie- risposero insieme mio papà e Anne.
-E in più i vostri invitati, hanno organizzato una cosa molto carina per voi. E volevano mostrarvela.- e appena disse così Liam prese il microfono e cominciò a parlare.
-Ciao a tutti. Non sono molto bravo con le parole, però hanno deciso di mandare me quassù a parlare, perchè nessuno di loro aveva il coraggio.- e appena disse questo, in chiesa alcuni si misero a ridere.
-Comunque volevano darvi delle cose che ci appartengono e dovete prometterci di tenerle con cura, perchè saranno degli oggetti che vi e ci rappresenteranno. I primi 5 oggetti apparterranno a Chris e gli altri 5 a Anne.
Il primo oggetto è una scatola di cioccolatini. Perchè è la prima cosa che regalasti ad Anne. Il secondo è una bottiglia di birra, che ti fa ricordare il tuo passato e come sei riuscito a superarlo.
Il terzo oggetto è un braccialetto con una lettera. La lettera A. Tua figlia.-

In quel momento stavo per mettermi a piangere. Mio papà mi aveva sempre portato con sé. E ciò mi rese felice, ma l'unica cosa che mi incuriosì fu l'ultimo oggetto.

-E l'ultimo oggetto, ovvero il quinto, è un altro braccialetto con la Z. Questo non sappiamo cosa significhi, ma sappiamo che per te è molto importante... - disse Liam sorridendo.
Quel braccialetto con la Z, fu portato all'altare da Zayn e quando papà lo prese i mano, cominciò a fissare Zayn e una lacrima gli rigò il viso. Non capivo cosa avesse. Zayn non lo conosceva, perchè gli faceva quell'effetto?
Comunque era il turno degli oggetti di Anne, e quindi lasciai da parte i miei pensieri.

-Adesso i cinque oggetti di Anne. Una braccialetto d'argento. Il primo regalo che ti fecero i tuoi figli. Il secondo è il tuo taccuino. Il tuo diario segreto.- e qui gli scappò una risatina. -Scusate. Ahah. Poi , il terzo è un peluche. E' il peluche che ti regalò tuo padre. Il quarto oggetto è una lettera. Una lettera che ti ha scritto Chris e che leggerai on calma. Ultimo, ma non meno importante è un regalo che ti ha voluto fare personalmente una persona.- e detto questo, dal fondo della chiesa spuntò un ragazzo, che iniziò a camminare verso l'altare con una scatolina in mano. Si stava avvicinando sempre di più e quando riuscì a capire chi fosse rimasi a bocca aperta. Non potevo crederci. Era Niall. Era anche lui a quel matrimonio.

-Oddio. Amore mioo!- disse Anne abbracciandolo e iniziando a piangere.
-Ciao Mamma!- disse abbracciandola.

(Mammaaaaaa?!?! pensai tra me e me.)

-E' il tuo fratellastro?- sussurrai a Harry.
-Si. Perchè?- mi chiese sorridendo.
-Così.- risposi facendo un finto sorriso.

Poi all'improvviso, Niall si girò verso di me e mi salutò con la mano. E io per non fare figuracce ricambiai il saluto.

-Ma già vi conoscete?- mi chiese Harry stranito.
-Abbastanza.- risposi mordendomi il labbro.

Poi uscimmo dalla chiesa e ci dirigemmo all'agriturismo dove avremmo pranzato e saremmo stati un po' insieme.

____________________________________________________________
Ciao a tutti. Volevo precisare una cosa se non si fosse capita bene nel testo. Niall è il fratello di Gemma e Gemma, perchè Anne lo ha fatto con lo stesso babbo di Harry e Gemma. Però Harry e Gemma fanno di cognome Styles, mentre Niall Horan, perchè quando nacque, i genitori lo fecero adottare ad una famiglia che non poteva avere bambini e li cambiarono il cognome. E comunque Niall è più grande di Gemma. Comunque spiegherò tutto nel prossimo capitolo. Baciiii xxx.
 

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Capitolo 11
*** The past... ***



11.Capitolo.

http://www.youtube.com/watch?v=TDRT-bYRvMI


...
Arrivati all'agriturismo ci servirono subito l'aperitivo. Poi ci invitarono ad entrare nel salone da pranzo, che era addobbato benissimo. C'erano fiori bianchi e rosa da ogni parte, era tutto così diverso da come me lo aspettavo.
Comunque mi sedetti in mezzo a Zayn e Harry. Poi , piano piano , anche gli altri invitati presero posto. Gemma davanti a Harry, Liam a capo tavola. Louis davanti a Zayn e Niall di fronte a me.
Non sopportavo quella situazione, ma più di tutti non sopportai la situazione che si presentò dopo.

-Allora, iniziamo con le presentazioni.- disse Harry. - Lei è Gemma, ma qui la conoscete tutti. Giusto? Poi c'è Liam e Louis che sono i due miei migliori amici.-
-Già li conosciamo.- disse Zayn ad Harry.
-Giusto, per via del negozio. Vero?- chiese Harry
-Si. -rispose Zayn. E io in quel momento guardai Liam che mi stava fissando, perchè ovviamente noi due ci conoscevamo per altri motivi.
-Poi lui è Niall.- disse scocciato e rimettendosi a sedere.
-Piacere.- disse stringendomi la mano. - Comunque Harry, Zayn lo conosco da tempo. E' un mio vecchio amico.-
-Ah. Ma Alexis la conosci?- li chiese Harry
-No. Comunque è un piacere fare conoscenza con ragazze carine come te.- disse baciandomi la mano.
Stava recitando tutto. Stava mentendo a tutti, come lo stavo facendo io. Non riuscivo a rimanere lì dentro. Non riuscivo a continuare a mentire, così con un'altra bugia uscì.

-Scusate!- dissi alzandomi dal tavolino e dirigendomi all'esterno. Precisamente alla riva del laghetto che c'era in quell'agriturismo.

#HARRY#

-Che le prende?- chiese a Zayn, dopo che Alex uscì dal salone.
-Non so. Vado a vedere.- disse lui girando la carrozzina.
-No. Vado io. Resta qui!- dissi alzandomi.

Dopo aver girato un po' dappertutto, vidi una ragazza alla riva del lago che stava camminando sul ponte di legno.

-Non dovresti stare qui.- gli urlai.
-Davvero?- mi urlò ridendo e mettendosi seduta.
-Davvero.- dissi avvicinandomi a lei. - Che ci fai qui da sola? Vieni dentro.- dissi sedendomi accanto a lei.
-Dovevo prendere una boccata d'aria e quindi ho deciso di uscire.- disse grattandosi la testa.
-Si come no. La boccata d'aria è la scusa più banale che potevi darmi. Ahahhah- dissi ridendo.
-Davveroooo!- urlò lei fissandomi.
-Ah, ah. Dai che ti prende signorina?- le dissi dandole un colpetto con la spalla.
-Harry posso farti una domanda?- mi chiese.
-Anche due.-
-Niall è veramente tuo fratello?- mi chiese fissandomi negli occhi.
-Sì. Ma io non lo considero tale. Lo considero più un fratellastro o un parente lontano.- spiegai.
-Perchè?- mi chiese.
-Come hai potuto vedere prima, tra me e lui non scorre buon sangue. Non so il motivo, ma non mi va a genio. Non gli voglio bene come lo voglio a Gemma , eppure entrambi sono miei fratelli naturali. Devi sapere che mia mamma rimase incinta all'età di 17 anni. Stava già con mio padre, ma non avevo né il tempo, né i soldi per crescere un bambino. Così decisero di darlo in adozione ad una coppia di sposati che non poteva avere figli. Ecco perchè lui fa di cognome Horan e io e Gemma Styles. Perchè lui ha preso il cognome dall'altra famiglia.
Comunque con il passare del tempo, Niall è cresciuto come tutti, ovvio, e ci è venuto a trovare alcune volte. I miei li vogliono bene , perchè è il loro bambino, ma io non sono mai andato troppo d'accordo con lui. Per me è un estraneo. Non lo considero uno di famiglia. Gemma è 5 anni più piccola di lui, mentre io sono 8 anni più piccolo. Niall è quel tipo di ragazzo che mi da l'idea di una persona che ha più facce. Sono sicuro che davanti ai miei genitori si comporta in un modo, davanti a me e a Gemma in un altro e fuori in un altro ancora. E poi ha moltissimi soldi. E nessuno sa come fa ad averli, visto che ha solo un bar. Ecco perchè non mi convince. Secondo me è una persona falsa, ma i miei non ne vogliono sapere. Comunque ho visto in chiesa che vi siete salutati! Quindi già vi conoscevate , giusto?- chiesi.

#ALEXIS#

Comunque ho visto in chiesa che vi siete salutati! Quindi già vi conoscevate , giusto?- mi chiese Harry.
-Lo avevo già visto da qualche parte. Tutto qua.- mentii. Non potevo dirgli la verità. Non ora.
-E invece cosa mi racconti di tuo padre? Visto che tra poco diventeremo fratellastri e lui sarà il mio patrigno.-
-Ahha. Niente. Cosa vorresti sapere?- li chiesi
-Non so. Dimmi qualcosa. Io ti ho detto un po' su mia mamma. Tu dimmi qualcosa si tuo papà.- disse velocemente.
-Mio papà conobbe mia mamma al liceo. E all'età di 24 anni rimase incinta di me. Poi però quando io avevo 9 anni, mia mamma morì a causa di una malattia, Cancro. E mio papà dopo 3 anni iniziò a fare usco si stupefacenti e alcool. Così gli assistenti sociali decisero di allontanarmi da lui e mi portarono in un istituto per ragazzi orfani. Dove conobbi Zayn. Poi con il tempo scoprì che la mamma di Zayn era la migliore amica di mia mamma. Sicuramente ti starai chiedendo coem ho fatto a scoprirlo e ti starai chiedendo anche perchè ero in un istituto per bambini orfani se non ero orfana? Vero?-
-Vero.- disse serio
-Beh, alla prima domanda posso dirti che l'ho scoperto grazie a Trisha, la mamma di Zayn. E alla secondo ti dico che neanche io lo so. Però so solo che quell'istituto accettò sia me che Zayn, perchè capì la gravità della situazione. Io , senza una madre e un padre tossico-dipendente. Zayn, con la madre che riceveva 300 sterline, al massimo, per 7 giorni di lavoro come spazzina e senza un padre. Il padre di Zayn non l'ho mai conosciuto e nemmeno Zayn, ma ogni volta che con sua mamma toccavamo questo argomento, lei cominciava a piangere e non ci dava mai spiegazioni chiare. So solo che mia mamma e Trisha, prima che mia mamma morì, ebbero vari litigi, molto pesanti. Arrivarono anche a picchiarsi, e Trisha, non se lo è mai perdonato.
-E perchè Zayn è in carrozzina?- mi chiese.
-Un giorno, anzi un brutto giorno, Trisha venne a prendere Zayn all'istituto, perchè voleva passare un po' di tempo con suo figlio. Zayn stava all'istituto da prima di me, come spero che tu abbai capito e lui e sua mamma non si vedevano quasi mai. E quel giorno lei saltò il lavoro e partirono per fare un picnick in montagna. Zayn chiese a Trisha di portare anche me, perchè non voleva lasciarmi sola, ma sua mamma rispose con arroganza 'No. Lei non può venire oggi con noi.' Allora Zayn non insistette e partirono. La sera arrivò presto, ma di Zayn e sua mamma non si ebbero tracce. Non erano ancora tornati. All'improvviso , verso le 11 o mezzanotte, il telefono dell'istituto squillò. E non ci portava notizie buone. Ci arrivò la notizia dell'incidente. Trisha nonc e l'aveva fatta, mentre Zayn era finito all'ospedale in condizioni gravi, molto gravi. E solo un operazione da 3500 sterline lo avrebbe salvato. L'istituto non aveva tutti quei soldi, perchè ovviamente servivano per la manutenzione dell'istituto e per gli altri bambini. Così decisi di cercarli io. Avevo solo 13 anni, non potevo fare chissà cosa. Però all'istituto c'erano delle ragazze più grandi che mi consigliarono di fare una cosa. Mi sto pentendo e mi sono pentita di aver fatto quello che ho fatto per ricevere questo soldi, ma sono felice perchè grazie a me, Zayn è ancora in vita. E io posso stare con lui, ancora.- dissi piangendo.
-Mi dispiace. Non volevo che piangessi. Ma posso sapere cosa hai fatto per ricevere quei soldi?- mi chiese Harry.
-Io non pot.....- ma, garzie al cielo, fui interrotta da Gemma che ci chiamò per la torta e le foto.
-E' meglio che andiamo.- dissi alzandomi.
-Alex.- disse Harry alzandosi e afferrandomi per un polso.
-Sì?- dissi fissandolo negli occhi verdi.
-Conta su di me per qualsiasi cosa.- dissi spostandomi i capelli dietro l'orecchio.
-Grazie!- dissi abbracciandolo. E lui istintivamente mi baciò sulla testa.

Poi rientrammo e dopo un po' di foto e una bella mangiata di dolce, gli sposini andarono a farsi delle foto, mente io, Zayn, Niall, Harry , Louis e Liam, andammo a farci un bagno in piscina.
 

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Capitolo 12
*** Le stelle sono i nostri obbiettivi. ***


12.Capitolo.

 

https://www.youtube.com/watch?v=StRtFh01XUo

 

Appena ci mettemmo in costume, io e Gemma ci sdraiammo al sole, mentre gran parte degli invitati andarono a fare il bagno.

 

-Gemma, Alexis!- urlò Harry dalla piscina. - Dai entrate si gioca un po'.-

-No Harry non ho voglia grazie.- disse Gemma rimettendosi gli occhiali.

-Anche io passo. Non adoro l'acqua.- dissi mettendomi a sedere.

-E dai.....- disse Harry supplicandomi.

-D'accordo, ma metto in acqua solo i piedi.- dissi alzandomi.

 

Zayn era a sedere sugli scalini della piscina, quindi decisi di mettermi seduta vicino a lui.

 

-Ehi Zayn.- dissi sedendomi e mettendo i piedi in acqua.

-Ehi.- disse guardando i ragazzi giocare a pallavolo.

-Ti sati divertendo?- chiesi

-Sì. Normale. Sono felice per te e tuo padre.- disse fissandomi.

-Sono contenta.- dissi dandogli un bacino sulla guancia.

 

Poi dopo un po' che parlavamo, il pallone da pallavolo uscì dalla piscina, e ovviamente io mi alzai per andarlo a prendere e ripassarlo ai ragazzi.

 

-Mi sa che questo è vostro!- dissi lanciando il pallone a Liam. Ma mentre gli passavo il pallone, mi accorsi che in acqua mancavano sia Louis che Harry. Ma dov'erano andati?

Non feci in tempo a girarmi, che qualcuno mi afferrò per i fianchi e dopo pochi secondi mi ritrovai in acqua.

 

-E' freddaaa!- urlai tornando su dal fondo della piscina.

-Davvero? No dai.- disse Harry ridendo.

E dopo poco anche Gemma s ritrovò in acqua , grazie a Louis.

Ci stavamo divertendo. Giocammo a palla, ridemmo, ci schizzammo e in tutto questo resero partecipe anche Zayn e questo mi rese veramente felice. Tra Zayn e Harry stava nascendo, non voglio dire un amicizia, ma possiamo dire una specie.

L'unica cosa negativa di tutto quel divertimento era Niall. Erano i suoi occhiolini, le sue occhiatine, la sua risata, il suo sorriso. Era tutto ciò che mi rovinava quella giornata.

 

Piano , piano si avvicinò la sera e gran parte degli invitati se ne andarono. Anne e Chris rimasero all'agriturismo a fare le loro cosette da sposini.

Così noi ( Io,Zayn, Niall, Harry, Louis, Gemma e Liam) decidemmo di continuare la festa a casa di Harry.

 

Aveva una casa molto grande. Casa bianca e celeste a due piani. Al piano di sotto c'era una grande sala con la cucina e il giardino, dove ovviamente non poteva mancare la piscina. Invece al piano superiore c'erano le camere e i 2 bagni.

Tutti si ributtarono in acqua e ricominciarono al partita, tranne me e Zayn. Perchè Zayn decise di tornare a casa, perchè era stanco, mentre io decisi di esplorare un po' la casa di Harry. Quindi mentre tutti facevano il bagno io mi avventurai al secondo piano e mi affacciai nel terrazzo.

Dopo un po' che fissavo le stelle e facevo finta che un ragazzo mi chiedesse di ballare, qualcuno mi interruppe.

 

#HARRY#

 

Mi stavo per buttare , quando vidi che Alex non era lì con noi. Allora alzai gli occhi e la vidi sul terrazzone della casa. Così decisi di salire.

Appena arrivai alla porta-finestra vidi che stava mimando una scena dove sembrava che ci fosse un ragazzo che li chiese di ballare, era semplicemente magnifica. Ma un mio colpo di tosse interruppe quel ballo.

 

-Oh. Ciao, scusa io non dovrei essere qui.- disse tutta frettolosa.

-Tranquilla. Puoi stare qui.- dissi cercandola di rassicurare.

-E' solo che quassù mi piace.- disse grattandosi la testa.

-Quassù non è male.- dissi sorridendo.

-Guarda.- disse alzandomi la testa verso il cielo.

-Cosa devo guardare?- chiesi confuso.

-Li vedi? Loro ci guardano.- disse iniziando a fissare il cielo.

-Chi loro?- chiesi volgendo lo sguardo verso di lei.

-No, No. Guada su. Cosa vedi?- mi chiese.

-Delle stelle!- esclamai rendendo la cosa molto ovvia.

-No. Non solo. Guarda di più. Osserva. Senti!- disse mentre il vento gli spostava i capelli.

-Cosa devo vedere Alex?- chiesi sempre più confuso.

-Mia mamma mi ha insegnato a osservare bene il cielo. Mi ha insegnato che quelle che vedo non sono solo delle stelle. Quelle cose che vedo lassù sono i miei sogni, i miei desideri, i miei obbiettivi.- disse cercando di spiegarmi.

-E noi abbiamo così tanti obbiettivi e sogni?- chiesi stupito.

-Sì. Perchè i nostri obbiettivi e i nostri sogni non finiranno mai. Sono infiniti.- disse sorridendo. E poi continuò a spiegare : - Quei puntini che stanno brillando lassù non sono altro che i nostri obbiettivi. E mia mamma mi diceva che una persona è in grado di raggiungerli tutti se riesce a vivere.-

-E cosa significa per te vivere?- chiesi sempre più incuriosito.

-Sorridere e riuscire ad andare avanti anche di fronte alle situazioni più difficili. E... iniziare a raggiungere quegli obbiettivi. Uno per volta.- disse guardandomi negli occhi.

-E saresti capace ad aiutarmi a raggiungere il mio primo obbiettivo?- chiesi sorridendo.

-Dipende cosa devi raggiungere!-

-Te. Per esempio.- dissi fissandola negli occhi.

 

Allora in quel momento lei mi guardò e dopo avermi detto 'Credo di sì' mi baciò. Ci baciammo sotto le stelle, anzi sotto i nostri obbiettivi.

Lei era fantastica e per me anche il suo peggior difetto si trasformava in un bellissimo pregio. Dovevo e volevo conoscerla ancora meglio, ma come primo passo, non è stato male.

 

-E invece per te? Per te cosa significa vivere?- mi chiese dopo aver finito di baciarmi.

-Sapersi divertire. Per me è meglio vivere finché siamo giovani.-

-Vivere finché si è giovani? Però Styles... Ahahah- disse iniziando a ridere a appoggiando la sua testa sulla mia spalla.

-Emh.. Signorina mi concede questo ballo?- dissi

-Eh? O mio Dio mi hai visto prima?- chiese diventando tutta rossa.

-Mi sa proprio di sì. Ma me lo concede a me? Oppure l'altro ragazzo diventa geloso?- chiesi ridendo.

-Ahha. Scemo. Sì comunque. Ti concedo questo ballo.- disse sorridendo e prendendomi per mano.

 

Dopo aver ballato un po' come dei pazzi, ci sdraiammo sulla poltroncine che erano lì fuori e Alex dopo poco si addormentò. Così la presi in collo e la misi nel mio letto, mentre gli altri andarono tutti a casa.

Era stata una giornata fantastica. Non solo perchè mia mamma aveva trovato un altro uomo fantastico, ma perchè avevo conosciuto e raggiunto un mio obbiettivo, avevo raggiunto Alexis James, la ragazza che mi rubò il cuore con un solo sguardo.


 

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Capitolo 13
*** Guai per me. Per te. Per loro. ***



13.Capitolo.

http://www.youtube.com/watch?v=fFRkpvvop3I
#ALEXIS#

...
Quella mattina mi ritrovai su un letto che non era il mio. Raggruppai un po' le idee e un sorriso spuntò sul mio volto. Eh sì, la sera prima io e Harry ci eravamo baciati. Ma i miei pensieri furono interrotti proprio da Harry.

-Buon Giorno Bellissima. Ti ho portato la colazione.- disse entrando con un vassoio tutto decorato di legno.
-Buon Giorno. Attento a non viziarmi troppo.- dissi sorridendo.
-E tu non ci fare troppo l'abitudine.- disse dandomi un bacino delicato sulla bocca.
-Allora... Che fai oggi?- chiesi con il boccone.
-Niente e tu?- disse Harry avvicinandosi.
-Lavoro. Vieni a darmi una mano?- chiesi sorridendo.
-Avevo altri piani con te, ma verrò.- disse iniziando a ridere.
-Ahahah! Perfetto. E per i piani... tranquillo prima o poi accadranno anche quelli.- dissi baciandolo e fiondandomi in bagno.

Appena pronta Harry mi accompagnò all'Atelier dove c'era Zayn ad aspettarmi. Ma prima di salire in macchina, Harry corse di sopra.

-Che è successo?- chiesi preoccupata.
-Niente di che. Stavo per dimenticare questa!- disse mostrandomi una busta.
-Cos'è?- chiesi stranita.
-La busta dei soldi di mia mamma.- mi spiegò.
-Cioè? Che ci dovete fare con tutti questi soldi?- chiesi aprendo la busta e vedendo quanti soldini c'erano dentro.
-Mia mamma deve saldare dei conti. Ha qualche debito! Tu non dovresti avere di questi problemi. Giusto? Ahhah.- disse ironicamente, ma in realtà non sapeva che io avevo un grandissimo debito.
-Giusto. Ahah!- dissi mentendo.
-Andiamo!- disse infilando la busta in tasca.

Appena arrivati all'Atelier vidi che il negozio era colmo di gente. Persone in fila per prenotare un appuntamento, persone a ritirare vestiti e persone nei camerini a provare dei vestiti.

-Oggi ci sarà tanto lavoro da fare.- dissi entrando.
-Ehi ciao! Ascolta appena sei pronta vai a prendere le ordinazioni, io penso ai camerini e … Ciao Harry.- disse con tono serio. - Che ci fa lui qui?- chiese Zayn fissandomi.
-Ci da una mano! Vero?- dissi sorridendo.
-Già. Cosa devo fare?- chiese appoggiando la giacca sulla poltroncina bianca della Hall.
-Vai nello studio a prendere gli abiti da ritirare!- gli suggerì io indicandogli lo studio, ma Zayn lo bloccò.
-No. Ci vado io. Te è meglio se vai ad aiutare la persone ai camerini.- disse andando nello studio.
-D'accordo!- esclamò Harry guardandomi e facendo spallucce.

Mentre eravamo tutti e 3 al lavoro, molte persone presero un appuntamento. E all'improvviso la voce di un ragazzo cambiò la mia giornata.

-Ciao bella.-
-Niall??!! Cosa vuoi ancora?- dissi fissandolo immobile.
-Niente. Non posso nemmeno parlarti. O venirti a trovare sorellastra.
-Ti prego vai via, devo lavorare.- dissi scocciata e impaurita.
-Mi cacci dal negozio!- disse facendo un sorrisetto malizioso.
-Possiamo almeno non parlare qui?- lo supplicai.
-Dove vuoi possiamo parlare.- disse allontanandosi dalla scrivania.

-Ehi io ho finito!- disse Harry avvicinandosi a me.
-Oh bravo. Adesso potresti prendere le prenotazioni. Basta che scrivi qui il cognome.- dissi spiegandoli come doveva fare.
-D'accordo, a tu dove vai?- mi chiese
-A trattare con un signore.- mentii di nuovo.
-D'accordo.- disse cercando di baciarmi, ma io mi spostai.

#HARRY#

Cercai di baciarla, ma lei si scansò. Così feci finta di niente e iniziai a scrivere i cognomi sull'agenda.
Mentre scrivevo davo dello occhiatine a Alex che si stava allontanando, quando vidi Niall entrare nello studio con lei.
Mio fratello e Alexis nello studio. A trattare. Niall aveva un bar, non era uno che trattava, e per di più con i proprietari di un Atelier. Questa situazione mi puzzava un po'.
Così quando Zayn passò di lì, lo fermai e gli chiesi spiegazioni.

-Zayn!- lo chiamai.
-Sì?- disse lui scocciato.
-Posso chiederti una cosa?- chiesi gentilmente.
-Prima il dovere e poi il piacere. Continua a lavorare che hai quasi finito.- disse allontanandosi.

Appena scrissi il cognome dell'ultima persona, tornai da Zayn che era nella sala dei camerini.

-Ho finito. Possiamo parlare?- chiesi mettendomi a sedere su una poltroncina bianca.
-Sì. E' successo qualcosa?- chiese
-Devo parlarti di Alexis!- dissi
-Le è successo qualcosa?- chiese impaurito.
-No, no.-
-E allora dov'é?- chiese incuriosito
-A trattare con Niall nello studio.- spiegai a testa bassa.
-A trattare? Con Niall?- disse lui confuso.
-Sì. Ha detto che doveva trattare con un signore. Ma non mi ha detto chi. Però ho visto entrare nello studio Niall.- dissi grattandomi la testa.
-Non abbiamo nessun saldo in sospeso, e poi non me ne ha mai parlato. E non tratta mai senza di me.- disse Zayn
-Questa situazione mi puzza. Mi da l'aria che Alexis si stia creando guai.- dissi guardando Zayn.
-Se non se li è già creati.- disse Zayn fissandomi.
-Che vuoi dire?-
-Alexis sa mettersi nei guai con un semplice schiocco di dita. Basta poco, molto poco e io la conosco e non è la prima volta che finirebbe nei guai.- mi spiegò Zayn
-Posso sapere cosa ha fatto per finire nei guai?- chiesi incuriosito e preoccupato per lei.
-Spacciava droga per esempio.- disse scuotendo la testa.
-Spacciava? E perchè?- chiesi quasi con le lacrime agli occhi.
-Diceva che doveva trovare soldi. Cioè almeno io al storia la so così. Poi non so come è andata veramente. Io ero all'ospedale quando tutto questo è successo.- spiegò Zayn e dopo avermi detto questo la porta dello studio si aprì e io e Zayn ci nascondemmo dietro il muretto della sala.

All'improvviso vedemmo Alexis e Niall davanti all'uscita dell'Atelier. Lì Niall baciò Alex e le disse che quella sera sarebbe dovuta andare da qualche parte,ma non capii dove.
Quel bacio mi fece andare su tutte le staffe, ma Zayn mi fermò e rimanemmo a vedere cosa sarebbe successo.
Appena Alexis si girò vidi che le stava sanguinando il labbro. Cosa era successo dentro allo studio? Perchè Alexis parlava di nascosto con mio fratello? Perchè non mi aveva detto niente?
Queste furono solo alcune delle domande che invasero la mia testa.

#ALEXIS#

Appena chiusi la porta Niall cominciò a baciarmi.

-Che fai?- dissi staccandomi.
-Ti bacio no?-
-Mettiti seduto e dimmi cosa vuoi!- disse sedendomi.
-I soldi voglio. Lo sai già no?- mi disse fissandomi.
-Avevi detto 3 mesi! 3 mesi!- esclamai.
-Ho cambiato idea.- disse iniziando a ridere.
-Non ce li ho ancora. Ho solo 600 sterline. Dammi altre sere.- dissi supplicandolo.
-Tu dammi queste 600 sterline. Tornerò domani. Per prenderli altri.- disse alzandosi.
-Perchè continui ad assillarmi. Quei soldi sono stati importanti per me. E anche epr te dovrebbero
esserlo stato.- dissi piangendo.
-E perchè?- disse con aria da superiore.
-Hai salvato un ragazzo.- dissi sorridendo con le lacrime agli occhi.
-No. I miei soldi lo hanno salvato, l'operazione lo ha salvato. Io no. Quindi voglio indietro quei soldi.- disse dandomi la spalle per uscire.
-Ma quei soldi io me li sono guadagnati lavorando.- dissi piangendo.
-Sì. E che lavoro facevi lo ricordiamo?- disse ridendo. -Avevi 13 anni. Non potevi fare chissà che. Quindi ho deciso di aiutarti e puntare su di te, perchè eri brava a muoverti e a far impazzire il pubblico. Ma appena sei arrivata alla cifra desiderata sei scappata. Sai nel mondo del lavoro i prestiti vanno ripagati in qualche modo. E io rivoglio i soldi. Centesimo per centesimo. E poi se ti ricordi bene le pasticche che ti avevo dato non sono più tornate indietro , giusto? Mi sa tanto che le hai consegnate alla persona sbagliata. Mi sa. Per poco non mi sbattevano dentro per colpa tua.- disse avvinandosi a me sempre di più. E poi mi dette uno schiaffo, rompendomi il labbro.
Io non reagì, mi limitai solo a fare un cenno con la testa , perchè il mio volto ero ricoperto dalle lacrime e di dolore.
-Ci vediamo domani.- disse prendendo la giacca e uscendo dalla porta.
Poi appena usciti dallo studio , lui si girò di scatto verso di me mi baciò e mi disse: 'Ti aspetto stasera. Vieni, se ci tieni a tutti loro.'
Io accennai con le lacrime agli occhi.

-Allora a stasera piccola. Porta i completi che sai tu. Perchè là non ce li hanno.- e detto questo uscì.
Io rimasi lì davanti alla porta e cominciai a piangere sempre più forte. Pensavo a quello che avevo fatto e a quello che sarebbe successo. Sapevo che sarei finita un'altra volt nei guai, ma non sapevo quale altra via prendere. Sapevo che stavo deludendo tante persone, ma ormai nei casi c'ero dentro e non c'era via d'uscita se non affrontarli fino infondo.
 

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Capitolo 14
*** Sex City ***



14.Capitolo.

http://www.youtube.com/watch?v=HBxt_v0WF6Y


...
Arrivata la sera cenai con Harry e Zayn cercando di essere felice e positiva con tutte le mie forze.

-A tavola! - urlai ai ragazzi che erano ancora di sotto a lavorare.
-Eccoci. Ho una fame!- disse Zayn strofinandosi le mani.
-Servitevi da soli.- dissi facendo un finto sorriso a Harry.
-Allora come è andata oggi?- chiese Zayn a Harry.
-Benissimo. Sembra che lavoro qui da una vita. E a voi?-
-Bene dai. C'è tanto lavoro, ma infondo ci si diverte. No?- disse Zayn ridendo.
-Che hai Alex?- disse Harry avvinandosi.
-Niente.- dissi velocemente.
-Sicura? Sei strana? Comunque come ti è andata a te oggi?- mi chiese Zayn
-Bene. Sempre le solite cose.-
-E quel signore con il quale ai trattato, come è andata?- mi chiese Harry.
-Bene, ci siamo messi d'accordo su un... un.... lavoro da portare a termine. Ahhah. È una specie di sorpresa.- disse cercando di non fissarli e continuando a mangiare.
-Sorpresa?- chiese Zayn confuso.
-Sì. Ora scusate, ma sono veramente stanca. Vado nella mia stanza a riposarmi. Buona notte.- dissi salutandoli entrambi sulla guancia. Non volevo che Zayn sapesse che io e Harry stavamo insieme. Ancora no, ma al momento giusto glielo avrei detto.

Appena arrivata nella mia stanza, presi i completi che tenevo nell'ultimo cassetto dentro ad una scatola bianca e rossa.
Erano 3 completi. Uno rosa e nero. Uno rosso, con delle fiamme gialle e uno verde e nero.

Appena vidi che Harry e Zayn si erano catapultati davanti alla tv, iniziai a correre velocemente fuori dal negozio.


#HARRY#

Quella sera cenammo tutti e 3 insieme. Ma dopo un po' che stavamo mangiando e chiacchierando, Alex, dice di essere stanca e di voler andare a letto. La cosa che mi dispiacque di più fu che non mi dette nemmeno un bacio. Chissà per quel motivo!
Comunque, rimasti soli , io e Zayn , decidemmo di vederci un po' di televisione, immersi nei nostri pensieri, ma un rumore di una porta ci fece distrarre.
A quel punto capii che Alexis era uscita, così decisi di seguirla. Volevo sapere di più. Dovevo sapere dove andava.

Zayn rimase a casa, mentre io , appena presi la giacca che avevo lasciato sulla poltroncina bianca, uscii dall'Atelier. La trovai che stava per girare l'angolo. Stava camminando con un passo veloce e deciso. Certe volte non riuscivo a starle dietro.
Dopo una decina di minuti che camminavamo, arrivammo in un pub. Anzi una specie di pub. Si chiamava 'Sex City'.
Vidi Alexis passare dal retro, ma lì fui bloccato da 2 guardie del corpo, quindi per entrare dovetti anche pagare il biglietto.
Appena entrato vidi che nel locale c'era un palco molto grande, e introno a questo palco delle sedie. Sedie dove erano seduti solamente uomini. Il locale aveva delle luci che lo rendevano cupo. Ma all'improvviso una risata femminile interruppe il brusio che era in sala. E una mano spuntò dalle tende del palco, schioccando le dita.
Tutti gli uomini iniziarono ad applaudire a ritmo di musica. E poi la ragazza uscì allo scoperto e iniziò a ballare.
Non riuscivo a capire chi fosse, perchè le luci erano puntate sui nostri occhi e riuscivo solamente a vedere un ombra muoversi in modo molto sensuale. Ma all'improvviso qualcuno mi toccò la spalla.

-Harry!- disse una voce maschile toccandomi la spalla.
-Niall?- dissi confuso.
-Già. Il mio fratellino in un pub di spogliarelliste?! Wow!- esclamò ridendo.
-Che ci fai qui?- chiesi irritato dal suo comportamento.
-Vedi Harry questa meraviglia è tutta mia!- disse mostrandomi il pub.
-Ma non avevi un bar?- dissi confuso
-Sì, ma ne è passato di tempo. - disse ridendo. - E tu che ci fai qui? La mamma ti ha andato? Ahhaha -
-Non so nemmeno io perchè sono qui!- dissi girandomi per andarmene.
-Ehi ehi! Dove vorresti andare?- mi chiese urlando a causa della musica altissima.
-A casa Niall.-
-Fermati. Hai pagato un biglietto per vedere queste meraviglie ballare e non resti?- dissi fissandomi.
-Io ho la ragazza!- esclamai.
-Ma le non sa che tu sei qui.- disse porgendomi un bicchieri di whisky.
-Mi hai convinto. Ma solo questa sera.- dissi brindando insieme a lui.
E' vero non lo sopportavo, ma infondo anche Alexis aveva dei segreti che non voleva dirmi. E poi non avrei fatto niente di male. Mi sarei fermato solamente a vedere delle ragazze ballare.

Appena finì il primo balletto, vidi queste ombre rientrare di corsa di la dalle tende e Niall mi disse
'Ora devo andare a gestire la situazione.' E salì delle scale e raggiunse il microfono con il quale iniziò a parlare.

-Buonaseraaaaaa! Spero vi stiate divertendo. Perchè adesso ci sarà un pezzo nuovo. Un pezzo fantastico. Una ragazza lasciò questo locale molto tempo fa. Io l'ho ritrovata e lei gentilmente e senza problemi, ha detto che ci avrebbe offerto un'altra po' della sua bellezza e del suo modo di muoversi. Quindi pronti con i vostri portafogli. Ecco a voi Alexiiiiiiiiiiis!- urlò al microfono scatenando le urla del pubblico.

'Alexis?' pensai dentro di me. La mia Alexis, si stava per spogliare davanti a tutti? La mia Alexis avrebbe ballato sensualmente davanti a quegli uomini rozzi e volgari?

Ma la risposta a tutte queste domande arrivò prima del previsto.
Partì la canzone 'Where have you been' di Rihanna e dalle tende uscì lei Alexis James.
Iniziò a muovere il bacino, il sedere, i fianchi, la testa. Iniziò a muovere i capelli di qua e di la. Poi piano piano iniziò a spogliarsi. Si tolse la cravatta , la lanciò al pubblico, poi la camicetta e infine afferrando i pantaloni se li tolse e rimase in mutande di colore nero. Il seno era coperto solamente da due conchiglie rosse.
Poi ad un certo punto, scese dal palco e iniziò a ballare sensualmente davanti agli uomini e addirittura sedendosi sugli uomini.
E poi notai che gli uomini infilavano i bigliettoni nelle mutande di Alexis o li lanciavano sul palco. Ecco come era riuscita ad avere quei soldi per l'operazione di Zayn. Ecco perchè non voleva vedere Niall, ecco dove lo aveva conosciuto. Mi aveva mentito, tutto quello che mi aveva detto era una bugia. Tutta un enorme bugia.
Poi però Niall volle riscaldare la serata e fece bendare Alexis. Il gioco prevedeva che Alexis andasse a toccare un uomo e il fortunato che veniva toccato si sarebbe divertito insieme a lei quella notte.
Allora Alexis iniziò a fare dei giri su se stessa e poi fu spinta in un direzione. Iniziò a camminare di qua e di la , poi inciampò su una sedia, non cascò, ma mi venne addosso e lì Niall le tolse la benda, e quando gliela tolse.

-Harry?!- disse lei impaurita e fissandomi negli occhi.
-Ciao Alexis.- risposi serio e anche un po' irritato.
 

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Capitolo 15
*** Avrei detto tutto. ***



15.Capitolo.

http://www.youtube.com/watch?v=MzCLLHscMOw


...
#ALEXIS#

Non sapevo cosa dire. Non sapevo cosa fare. Aveva scoperto tutto, mi aveva trovato. Aveva capito che persona falsa ero stata.
Ma il primo a rompere il ghiaccio fu Harry. Non disse niente, semplicemente uscì dal locale.

-Harry aspetta!- dissi seguendolo, ma Niall mi afferrò per un polso e mi sussurrò all'orecchio 'Esci da questo locale e te ne pentirai.'
Io non lo ascoltai, volevo solamente aggiustare le cose con Harry.

-Harry posso spiegarti!- dissi uscendo fuori dal locale.
-Cosa vuoi spiegare?- disse girandosi verso di me.
-L'ho fatto solamente per una giusta causa.- dissi piangendo.
-Una giusta causa? Hai fatto la spogliarellista a 13 anni. Ti potevano violentare questi uomini. Capisci?- mi disse urlando. Però a quello parole io abbassai la testa e iniziai a piangere più forte.
-Ti hanno violentata vero? Ma certo.- disse scuotendo la testa.
-Te lo avrei detto. Lo avrei detto a tutti!- dissi singhiozzando
-Quando Alex, quando?- urlò
-Non urlare Harry. Lo avrei detto al momento giusto.- dissi gesticolando.
-Al momento giusto!- ripeté come eco. - E come minimo questo momento giusto non sarebbe mai arrivato, vero?- dissi con tono severo.
-Se tu non mi avessi visto stasera io...- ma non mi fece finire.
-Tu non ce lo avresti mai detto. Vero?- disse facendo una risata nervosa.
-Scusa.- dissi abbassando la testa.
-L'altra sera mi parlavi dei miei obbiettivi, dei miei sogni. Ora te la faccio io una domanda. Quali sono i tuoi obbiettivi Alexis? Quali sono i tuoi sogni, eh?- mi chiesi sempre urlando. - Fare la spogliarellista e essere violentata. E' questo un tuo obbiettivo? Ciao.- disse incamminandosi verso casa.
-No!- urlai. - Il mio obbiettivo era quello di avere soldi.- dissi fissandolo con le lacrime agli occhi.
-Fai questo solamente per i soldi?- mi urlò.- Hai bisogno di soldi per caso?- disse riavvicinandosi a me.
-Sì-
-Perchè non le dici le cose? Te li avrei dati io. Tieni.- disse mettendosi le mani in tasca, ma vidi che non tirò fuori niente e cominciò ad agitarsi.
-Che cosa devo tenere?- dissi asciugandomi il viso.
-Non trovo la mia busta bianca.- disse preoccupato.
-Busta bianca?- chiesi confusa.
-Sì sì Alexis. Quella con i soldi di mia madre.-
-Sicuro che ce l'avevi quando sei uscito di casa?- chiesi aiutandolo a cercare.
-Non lo so. Sono uscito di fretta per seguirti.- disse allontanandosi da me.
-Aspetta aspetta.- dissi voltandomi verso di lui.- Quindi mi stai dando la colpa. Sarebbe colpa mia adesso.- dissi ridendo nervosamente.
-Se tu non fossi venuta qui io non li avrei persi.- dissi fissandomi negli occhi.
-Se tu non mi avessi seguito, tutto questo non sarebbe successo.- ribattei
-Ma se non ti avessi seguito, la verità non sarebbe venuta in superficie.-
-E chi te lo dice?- chiesi guardandolo storto.
-Visto tutte le bugie che ci hai detto. E chissà quante altre bugie avrai da raccontarci.- mi disse fissandomi.
-Sei proprio diverso da come pensavo.- dissi fissandolo disperata.
-Anche tu. Non sai quanto Alexis. - disse rientrando nel locale.

Così io rientrai e appena fatto l'ultimo balletto, raccolsi tutti i soldi che avevo fatto quella sera e andai nel mio camerino a cambiarmi.
Ma mente contavo i soldi, la porta si aprì.

-Allora? Come è stato ricominciare?- disse Niall chiudendo la porta.
-Normale.- dissi senza guardarlo.
-Quanto hai fatto?-
-Circa 800 sterline.- dissi un po' delusa.
-Buono.- disse grattandosi il mento.
-Non è per niente buono. Se non faccio di 'più, non me ne andrò mai di qui.- dissi con le mani nei capelli.
-Meglio no? Più divertimento per te, per me e per il tuo pubblico , piccola.- disse fissandomi negli occhi.
-Io non mi diverto.- dissi girandomi.
-Come no? Ahah. Tu non ti diverti. Bimba, non sono io a scatenarmi come una pazza lì sopra. Ricordalo!-
-Non voglio più fare questo per ricevere soldi!- dissi con un tono più alterato.
-Allora torna nella strada. Tornaci. Vogliamo ricordare cosa facevi prima? Chi eri prima? No vero.- mi disse mentre io piangevo. - Non sprecare energie per domani sera.- e detto questo mi diede un bacio a stampo, ma subito dopo io mi asciugai la bocca con il braccio.
-Notte piccola. A domani.- disse sbattendo la porta e prendendosi tutti i soldi che avevo fatto quella sera.

Dopo essermi fatta la doccia e vestita normalmente, tornai a casa.
La mattina fui svegliata da un messaggio da mio papà.

*Ciao tesoro. Oggi io e Anne vogliamo andare a fare un picnick. Vieni con noi? Pà. *
*Ci sto. A che ore e dove? *
*Grande. Alle 12 a casa mia e di Anne. *
*Perfetto a dopo. :D *

Appena lavata, vestita e truccata, scesi, salutai Zayn e andai a fare colazione al bar.
Indossavo degli short di jeans, con una maglietta color panna di pizzo e le converse bianche.

Arrivata al bar, mi sedetti al solito posto, ma quella mattina non feci colazione da sola.
 

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Capitolo 16
*** Riproviamoci. ***



16.Capitolo.

http://www.youtube.com/watch?feature=endscreen&v=1jj1BEv1UTk&NR=1

#ALEXIS#
...


-Ehi. Posso?- mi disse una voce maschile sedendosi al tavolino con me.
-Ciao Liam. Certo.- dissi sorridendogli.
-Come stai?- disse baciandomi la mano.
-Wow. E tutta questa gentilezza. Comunque sto.- dissi
-Stai? Non va qualcosa?- chiese
-Ci sono alcuni problemi, ma niente di che.- dissi
-Hai fame?- mi chiese sorridendo.
-Certo che si.- risposi.
-Pago io.- disse fissandomi . - Cameriereeee!- urlò

E appena girai lo sguardo vidi Harry avvicinarsi al nostro tavolino.

-Oh no!- dissi girandomi dalla parte opposta.
-Che succede?- mi chiese Liam a bassa voce.
-Niente. Ordina un cappuccino con un cornetto vuoto per me. Ok? Io devo andare in bagno.- dissi alzandomi di corsa.

Appena entrai in bagno, feci la fila per il gabinetto e poi prima di uscire guardai se vedevo Harry nei paraggi del mio tavolino. La via era libera, quindi con passo deciso e veloce cercai di tornare al mio posto. Ma prima di arrivare a sedere andai a sbattere contro uno dei camerieri.

-O mio Dio, mi scusi, mi scusi.- dissi piegandomi a raccogliere le tazzine che si erano rotte.
-Fa niente, lasci stare.- disse pulendosi la camicia.
-Ecco tenga.- dissi porgendoli i pezzi di coccio.
-Graz....- ma appena alzò lo sguardo, si zitti. Il ragazzo in questione era Harry Styles. Quel ragazzo che aveva rubato il mio cuore, ma che stavo odiando profondamente.
-Ehi tutto apposto.- disse Liam raggiungendo me e Harry.
-Si,si.-tranquillo- dissi mettendomi i capelli dietro l'orecchio.
-Beh ci conviene andare a fare colazione da un'altra parte. Vieni.- disse prendendomi il braccio, perchè io imbambolata a fissare Harry.
E appena mi girai verso la porta, Harry, piegandosi a raccogliere gli altri pezzi di tazzina, disse ad alta voce, di proposito per farmi sentire.
-Le ragazze ti benedicono durante il giorno e ti maledicono la notte.-
A quelle parole mi girai di scatto e tornai davanti a lui.
-Come scusa? Dicevi a me?- chiesi alterata
-Se pensavi che quello che ho detto non ti riguardasse, non saresti tornata indietro. No?- mi sussurrò.
-Sono tornata indietro, per difendere tutte quelle ragazze che tu dici che maledicono gli uomini di notte.- dissi ad alta voce per farmi sentire da tutti.
-Beh, queste persone non sanno che queste ragazze fanno cose che non dovrebbero fare.- disse alzandosi in piedi.
-Beh ma non sanno nemmeno il motivo per il quale lo fanno.- ribattei
-Ma molti sanno che lo fanno per motivi stupidi.-
-Ma dei quali hanno bisogno.- ribattei di nuovo.
-Motivi insensati.-
-Motivi giusti.-
-Motivi incredibilmente sbagliati-
-Motivi estremamente importanti.-
-Motivi che nessuno conosce se non indaga-
-Motivi che nessuno deve sapere se la ragazza non vuole-
-E dimmi perchè non vuoi?- mi sussurrò fissandomi.
Io no risposi, abbassai solamente la testa.
-Allora posso dire che se non vuoi dirmi i motivi è perchè ti piace. Ti piace fare quello che stai facendo.- disse girandosi di spalle. Ma prima che si allontanò del tutto risposi.
-E tutte queste persone devono sapere che a queste ragazze non piace fare quello che fanno, ma sono costrette.-
-Da chi?- disse senza voltarsi.
-Da persone più forti di loro, che riescono a trovare i mezzi giusti per far andare tutto e tutti contro queste ragazze- dissi quasi piangendo.
-Quindi loro sarebbero le vittime? E i loro ragazzi? Dimmi cosa dovrebbero essere i loro ragazzi. Che si fidano ciecamente di loro fino a quando non le scoprono in un pub a ballare mezze nude davanti ad una trentina di uomini, che hanno il doppio, o addirittura il triplo della loro età- disse avvicinandosi a me sempre di più. - Cosa dovrebbero essere?- mi sussurrò per finire quello che mi stava dicendo.
-Siamo tutti in vittime in questo mondo.- dissi andando verso Liam.
-No. Se non vuoi esserlo.- mi urlò prima di uscire.

Io questa volta non risposi. Presi per mano Liam e lo tirai fuori dal bar.
Iniziammo a camminare a lungo e nessuno disse una parola all'altro .
Fino a quando Liam non si fece coraggio.

-Posso sapere cos'è successo al bar con Harry?- chiese un po' timidamente.
-Niente.- dissi sorridendogli
-Chi erano quelle ragazze delle quali parlavate?- mi chiese
-Ragazze che abbiamo conosciuto.- mentii anche a lui. Era più forte di me. Ma mi vergognavo di dire ciò che facevo durante la notte.
-Ah. Che vogliamo fare?- mi chiese.
-Non so- risposi senza guardarlo e mettendomi a sedere su una panchina.
-Ti piace ancora il mare come ti piaceva una volta?-
-Sì, perchè?- chiesi stranita.
-Vieni.- disse prendendomi per mano.
-Dove andiamo?- li chiesi mentre correvamo
-Pensa a correre!- mi urlò
All'improvviso salimmo su un pullman. Avevamo il fiatone, anzi solo io avevo il fiatone, mente lui mi guardava e rideva.

-Cosa ridi? Sto per morire.- dissi mettendomi a sedere.
-Ahahah! Si vede che non corri mai.-
-Ah-ah-ah!- dissi tra un respiro e l'altro.

Dopo un po' arrivammo sulla spiaggia. E iniziammo a giocare e scherzare come un tempo. Lui era veramente cambiato, in tutto. Fisico e carattere. Era diventato un ragazzo speciale.
Esausta del bagno uscì dall'acqua e mi distesi sul telo per prendere un po' di solo, visto che era la fine di Luglio e c'era un sole che spaccava le pietre.

-Sono stanca morta.- dissi buttandomi sul telo.
-Aahha! Ma se non hai fatto niente.- disse stendendo il suo accanto al mio.
-Ma come non ho fatto niente? Abbiamo fatto fin'ora la guerra in acqua.- dissi alzando la testa e poi ributtandomi giù appena finito di parlare.
-Ahaha. Forse hai ragione.- disse sdraiandosi.

Dopo un po' lui si addormentò e io ebbi l'istinto di accarezzargli la schiena bagnata, come facevamo un tempo. Ma in quel momento lui aprì gli occhi e cominciammo a fissarci.
Dopo lunghi istanti di silenzio lui si avvicinò a me.

-Perchè ci siamo lasciati?-
-Non torniamo su questo argomento Liam ti pr...- ma lui mi interruppe toccandomi le labbra con il suo indice e dicendo 'Shh.. Rispondi alla domanda! Perchè ci siamo lasciati? '
-Perchè odiavo il tuo comportamento da superiore e donnaiolo. Non mi piacevi. Cioè mi piacevi, ma non eri quello giusto.- cercai di spiegare con voce tremolante.
-E se ci riprovassimo?- dissi avvicinandosi sempre di più.
-Tu sei cambiato molto Liam.-
-E' una cosa positiva o negativa?- mi chiese sorridendo.
-Positivissima.- risposi ricambiando il sorriso.

E a quel punto Liam mi baciò lentamente accarezzandomi il viso. Era uno di quei baci delicati e lunghi, ma non so se io volevo riprovarci o no con Liam. Non volevo cascare in un altro dei suoi trabocchetti.
 

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Capitolo 17
*** I feel better? ***


17.Capitolo.

 

http://www.youtube.com/watch?v=f7NENSbrSl4

 

 

#ALEXIS#

 

Non so se ero felice di aver baciato Liam oppure no. Non so se lo volevo veramente. Non so se volevo ricominciare da capo una storia con lui.

Così mi staccai con la scusa di avere un appuntamento a negozio.

 

-Oddio. Scusa, ma devo andare via.-

-Così presto?-

-Sì.si. Scusa.- dissi alzandomi in piedi e prendendo tutta la mia roba.

-Sono solo le 11 e 45. Cosa facciamo?- mi chiese seguendomi.

-Non so. Ma io ho un imp...- poi però analizzai bene la frase di Liam. - Scusa che ore sono?- dissi girandomi verso di lui.

-Le 11 e 45. Perchè? Qualche problema?- chiese preoccupato

-O mio Dio.- dissi a bassa voce. -Sono stra in ritardo. Ho un appuntamento.- dissi iniziando a correre.

-Ma sai a che ore passano i pullman?- mi chiese Liam.

-No, ma se ci sbrighiamo riusciamo a prendere quello la.- dissi indicando un autobus che stava epr partire.

-Aspetiiii! Aspettiiii.- iniziammo ad urlare.

Ma per mia fortuna, ci aspettò.

 

* * *

 

-Eccoci.- disse Liam scendendo dal pullman e dandomi la mano.

-Grazie.- dissi staccandomi più velocemente possibile.

-Allora dove devi andare?- mi chiese seguendomi.

-A casa di mio padre.- dissi un po' irritata che mi stesse seguendo.

-Hai bisog....-

-No. Non ho bisogno di niente. Vado da sola. Ok?- dissi girandomi di scatto e alzando la voce.

-Ok.- disse un po' dispiaciuto e guardandomi. - Allora ci si risentiamo.- disse aggiustandosi i capelli.

-Non lo so.- dissi andandomene.

-Ci si vede in giro almeno?- mi urlò, ma io decisi di non rispondere. Quella giornata era iniziata male, stava continuando male e sarebbe finita peggio. Ne ero sicura.

Comunque dopo una lunga camminata, arrivai a casa di mio padre e Anne, ovviamente in ritardo.

 

-Ciao, sei in ritardo.- disse mio padre abbracciandomi e facendomi entrare.

-Sì lo so, scusami.- dissi abbracciandolo.

-Sei tutta bagnata! Che hai fatto?- mi chiese

-Sono stata al mare, ma avrei bisogno di un cambio e di una doccia. Vi dispiace se lo facciamo un po' più tardi il picnick?- chiese un po' dispiaciuta anche ad Anne che stava scendendo le scale.

-Ma figurati, tanto abbiamo mandato Harry e Gemma a comprare alcune cose da mangiare per oggi, quindi fai con calma. E per quanto riguarda il cambio ti andrebbe bene un vestitino che ho nell'armadio e non metto da tempo?- mi disse Anne.

-Va benissimo e grazie.- dissi raggiungendola.

 

Dopo aver preso un asciugamano e le ciabatte per quando sarei uscita dalla doccia, entrai in bagno e iniziai a lavarmi.

Appena entrata in doccia, iniziai a piangere. Stava andando tutto storto. Tutto stava diventando un problema. Avevo appena aggiustato il rapporto con mio padre e nemmeno il tempo di respirare che ne avevo già rotto un altro.

Non ce la facevo più, vorrei non essere mai uscita da quell'istituto. Vorrei non voler mai aver rincontrato mio padre. Vorrei non aver incontrato sua moglie, ma soprattutto suo figlio e Niall. Vorrei non aver mai rincontrato nessuno.

Appena mi tranquillizzai uscì. Dopo essermi avvolta un asciugamano addosso e aver indossato le ciabatte ai piedi, mi avviai verso la porta per andare a vestirmi.

Ma appena mi chiusi in camera di papà, mi accorsi di aver dimenticato il mio intimo nel bagno. Così andai a riprenderlo.

Ma appena arrivai nel corridoio, sentì una voce caldissima e semplicemente stupenda cantare.

' Anymore..Without You
Anymore..Now I'm Free
On this road..with my soul
On this road..with You '

 

Rimasi immobile nel corridoio, coperta solo da un telo. Ma la voce di mio papà che chiamava Anne mi fece tornare alla realtà.

Così piano, piano, mi avvicinai alla porta del bagno e mi appoggiai per ascoltare meglio le parole.

Ma all'improvviso la porta si aprì e cascai tra le braccia di quel ragazzo che mi prese al volo.

 

#HARRY#

 

Rientrai in casa con le borse delle spesa per il famoso picnick e poi mi diressi di corsa in bagno per svolgere alcuni bisogni.

Appena entrai in bagno, notai che era tutto bagnato. Sicuramente mia mamma si era appena lavata.

Così senza chiudere a chiave, iniziai a prepararmi. E ogni volta che mi preparo inizio a cantare qualcosa, qualsiasi cosa. Non faccio caso a cosa sto cantando.

E dopo poco uscì. Ma qualcuno cadde sopra di me, così lo presi al volo. Non riuscivo a capire chi fosse. Era una ragazza tutta bagnata.

Ma appena alzò la testa la riconobbi.

Era Alexis. E in quel momento ci trovavamo uno sopra l'altro davanti alla porta del bagno.

 

-Ciao.- disse lei fissandomi dritto negli occhi.

Io non riuscivo a risponderle. Volevo solamente osservarla. Volevo guardarla come non avevo mai fatto.

Osservai gli occhi, il suo volto senza trucco, le fossette, il sorriso nervoso che aveva stampato in viso, i capelli bagnati, le gambe nude, le mani appoggiate sulle mie spalle e il suo seno nudo appoggiato sul mio petto.

Era semplicemente irresistibile. I suo occhi, il suo respiro, il suo fisico, le sue labbra. Non c'era una cosa che non andasse.

Ci stavamo fissando. Potevo sentire il suo corpo nudo sul mio. Eravamo vicinissimi. Avevo una voglia pazza di baciarla, volevo averla per me, volevo provare quelle sensazioni che solo lei mi avrebbe fatto provare.

Le sue labbra si stavano avvicinando alle mie. Il suo corpo stava premendo sul mio. I suoi occhi si stavano piano, piano chiudendo. Il suo respiro si faceva più affannato e potevo sentire le gocce dei suoi capelli attaccarsi al mio collo. Era tutto bellissimo, ma la voce di mia madre interruppe tutto.

 

-Harry?! Alexis?!- urlò mia mamma salendo le scale.

-Ciao mamma.- dissi facendomi trovare appoggiato alla porta del bagno.

-Oh Harry. Sei pronto? Dov'è Alexis?- mi chiese

-Quasi pronto. Sto aspettando che Alexis abbia finito.- dissi indicando il bagno.

-Fatto.- disse lei uscendo avvolta da quell'asciugamano bianco.

-Oh bravissimi. Dai che poi è troppo tardi.- disse mia mamma battendo le mani.

 

Appena scese le scale io e Alexis ci fissammo e poi lei continuando a guardarmi andò in camera dei miei genitori e mi disse 'Grazie' e poi chiuse la porta.

 

-Non ce di che.- sospirai prima di chiudermi un bagno.


 

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Capitolo 18
*** I need you. ***



18.Capitolo.

http://www.youtube.com/watch?v=Qfil-u6qi30&feature=related

#ALEXIS#
...

Eravamo appena arrivati a destinazione. Anne aveva appena steso la tovaglia bianca con alcuni ricami ai lati, sul bellissimo prato verde. Faceva molto caldo quel giorno e non c'era nemmeno un po' di vento.
Iniziammo a mettere sulla tovaglia pane, schiaccia, insalata, acqua, bibite, panini, cocomero e tantissime altre cose buonissime da mangiare.
Appena finito il pranzo, Gemma dovette andare via, perchè aveva un altro appuntamento, quindi rimanemmo io, Harry, Anne e papà. Ancora non mi ero abituata a chiamare Anne mamma, come Harry non era abituato a chiamare Chris papà. Era una situazione un po' critica.

-Allora, come stanno andando i rapporti tra voi due?- chiese Anne tutto d'un tratto.
-Eh?-mi alzai di scatto, visto che mi ero distesa per fare un sonnellino.
-Rapporti? Che rapporti?- disse Harry sudando freddo.
Ci scambiammo sguardi preoccupati come se entrambi ci dicessimo a vicenda 'Hai detto qualcosa?'.
-Sì. Tra di voi. Siete fratelli ormai!- esclamò Anne ridendo e guardandoci.
-Ahh..- disse Harry sospirando.
-Normali.- dissi fissandolo.
-Ragazzi è tutto apposto?- chiese mio padre, abbracciando Anne.
-Sì.- dissi iniziando a guardare la gente che era al parco.

Dopo un po' che guardavo i bambini giocare a palla e le persone correre e chiacchierare, Harry si avvicinò a me e cominciò a parlare.

-Ehi.- disse sedendosi accanto a me.
-Non dovresti salutarmi.- dissi senza guardarlo.
-E perchè?- mi chiese stranito.
-Io non sono quella inaffidabile. Che fa delle cose sbagliate perchè, secondo te, mi piace farle!?- esclamai rendendo la cosa scontata.
-E lo penso ancora. Ma il saluto se lo permettono tutti.- disse iniziando a fissare la gente al parco.
Io non risposi continuavo a fissare le persone. Cercavo di non dover incrociare il suo sguardo un'altra volta.
-Lo sai mi piacerebbe sentire la tua voce non solo per litigare!- mi disse
-Ah ok.- risposi fredda
-Alexis ti prego.- disse girandosi verso di me.
-Cosa? Cosa vuoi?- dissi fissandolo. E mi pentii amaramente di averlo fatto.
-Voglio parlare con te.- disse fissandomi. Ed io per l'ennesima volta, mi stavo perdendo nei suoi occhi verdi.
-Cosa dovrei dirti? Cosa vorresti sentirti dire? Eh? Mi dispiace?!- dissi alzando la voce.
-Ragazzi qualcosa non va?- disse mio padre
-No, tutto apposto.- disse Harry facendo finta che non fosse successo niente.
-Io ho bisogno di farmi un giro.- dissi alzandomi.
-Alexiiiiissss!- sentii qualcuno chiamarmi.
-E sentiamo chi è che non mi darebbe affetto?- chiesi ridendo.
-Io.- disse avvinandosi.
-Alexiiiiss!- sentì ancora urlare il mio nome. Così mi girai e vidi Liam correre verso di me e mi venne un 'idea.
-Eh no caro il mio signor. Styles! Io ce l'ho chi mi da affetto!- dissi allontanandomi da lui.
-Ah sì? E chi sentiamo?- dissi cercando di sfottermi.
Ma io era più furba e più stronza di lui, quindi appena Liam si avvicinò a me lo baciai a stampo e poi lo presi per mano.
Harry rimase in piedi come un idiota a fissarci.
Mi dispiaceva averlo fatto, ma dovevo far vedere a Harry che non mi mancava, almeno è quello che volevo far credere a me stessa e agli altri.


Appena mi allontanai abbastanza dalla mia famiglia, spiegai la situazione a Liam.

-Ehi ascoltami. Devo parlarti.- li dissi
-Dimmi. Ti ascolto. Anche se in questo momento sono felicissimo.- dissi con un grandissimo sorriso.
-Felicissimo?- chiesi impaurita dalla risposta che avrei ottenuto
-Mi hai baciato! Cioè mi hai baciato tu, senza che io ti chiedessi niente. Non è fantastico?- mi chiese tutto entusiasta.
-No.- dissi fredda.
-No?!- chiese facendo sparire dal suo volto quel sorriso.
-Ascolta non voglio creare altri casini. Io non voglio tornare insieme a te. Ok?- cercai di spiegare
-E perchè mi hai baciato?- mi chiese giù di morale
-Era per fare capire ad Harry che non lo voglio. Che non mi interessa più niente di lui.- spiegai a Liam.
-Quindi mi hai usato?- disse ridendo per poi fissarmi.
-Non prenderla sotto questo punto di vista.- dissi cercando di non rovinare niente.
-Sotto quale aspetto la dovrei prendere? Non ne vedo altri.- disse un po' irritato. Io non risposi, non sapevo più che dire.
-Ci vediamo in giro. James.- sapeva che non sopportavo la gente che mi chiamava per cognome. Lo aveva fatto di proposito. Comunque lo lasciai andare e tornai dov'era la mia famiglia, solo per prendere la borsa e tornare a negozio, che quel giorno rimase chiuso.

-Ehii. Dov'eri finita?- mi chiese mio padre appena mi vide.
-In giro.- dissi arrabbiata.
-Dove vai?- mi chiese mio papà.
-Lasciala andare Chris. Avrà sicuramente da fare!- esclamò Harry intromettendosi nei nostri discorsi.
-Sì ha ragione. Lasciamo andare. Devo allontanarmi dagli stronzi.- dissi facendo un sorrisetto a Harry.
-E sarei io adesso lo stronzo?- disse alzandosi.
-Tu Harry sei il protagonista di questa storia.- dissi girandomi di scatto.
-Tu lo sei più di me.- mi urlò.
-Ma tu hai rovinato tutto.- urlai andandogli vicino. - Tutto.- ripetei con un filo di voce.
Mi accorsi che tutto la gente al parco ci stava osservando. Erano tutti voltati a fissarci. Così afferrai la mia borsa che era cascata e iniziai a correre verso l'atelier.
-Alexiiiis!- mi urlò mio padre. Ma cercai di non voltarmi. Volevo arrivare il prima possibile a casa.

Mentre camminavo con le lacrime agli occhi chiamai Zayn.
#ZAYN#

Ero rimasto tutta la mattina e il tardo pomeriggio da solo. Per fortuna il negozio era chiuso. Ma cercai comunque di terminare qualche lavoretto, mentre Alexis stava passando il pomeriggio con la sua famiglia.
Lei aveva questa possibilità ed era un bene che la sfruttasse.
Ma verso le 5 mi squillò il telefono e quando vidi che era Alexis, non esitai a rispondere.

-Pronto cucciola!- dissi appena accettai la chiamata.
-Zayn.- rispose lei singhiozzando.
-Alex che è successo?- chiesi spaventato.
-Ho bisogno di te.- disse
-Dove sei?-
-Sono per strada sto arrivando all'atelier.- cercò di spiegarmi.
-Mi spieghi cosa è successo?- chiesi un po' alterato.
-E' tutto un casino. Va tutto storto.- continuò a ripetermi piangendo.
-Cosa va tutto storto? Chi ti ha fatto piangere?- chiesi arrabbiato.
-Ho bisogno di te e basta.- mi ripeté lei come se volesse nascondermi qualcosa.
-Ok io sono qui. Non ti preoccupare. Ti sto aspet...- ma prima che finissi di parlare lei mi disse 'Aprimi'.
Appena aprì mi corse in contro e mi abbracciò. Non sapevo come reagire, perchè non sapevo il motivo di quel pianto. Così mi limitai ad abbracciarla e a darle i bacini sulla testa.
Non volevo vederla piangere. Avevo bisogno di spiegazioni e di molte risposte a molte domande.
 

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Capitolo 19
*** Solo amici? ***



19.Capitolo.

http://www.youtube.com/watch?v=xvlfP_rRL6E


...
#ALEXIS#

Mi ero appena tranquillizzata e Zayn mi stava prendendo un bicchiere d'acqua.

-Allora spiegami cosa è successo.- disse appoggiando il bicchiere dell'acqua sul tavolino.
Io non risposi, così Zayn cominciò a parlare.
-Ascolta Alexis. Se tu non mi spieghi cosa è successo io non so come aiutarti. Capito?- mi disse.
-Ho fatto tantissimi errori.- dissi senza guardarlo.
-Tipo?- mi chiese
-Sono andata con un ragazzo per farne ingelosire un altro e farli capire che non mi interessava più niente di lui.- spiegai singhiozzando.
-Davvero non ti interessa più niente di Harry?- mi disse Zayn.
-Come fai a essere sicuro che è Harry?- chiesi stranita.
-Cioè volevo dire.... Ho sparato un nome a caso. E' il primo ragazzo con il quale hai avuto una storia che mi è venuto in mente.- mi disse sudando freddo.
-Si però sono sicura che appena ti dico chi è l'altro ragazzo ti arrabbi.- li dissi
-Perchè? Chi hai baciato?- disse diventando serio.
-Liam. Liam Payne. Il capitano della squadra di football.- dissi velocemente.
-Liaaam??- disse lui stupito. - Come hai potuto? Lo sai quello che ti ha fatto Liam. Ti ricordo che ti ha fatto soffrire.- mi disse iniziando ad urlare.
-Lo so, ma è cambiato.- spiegai
-Immagino. Sveglia Alexis. Lo sta facendo solamente perchè ti vuole portare un'altra volta lontano da me e dalla tua vita. Liam non è quello giusto per te.- mi urlò
-Si però calmati.- li dissi.
-A volte penso che tu non ragiona. Non ragioni. Lui ti ha fatto soffrire e tu lo vai a baciare?! Più ti si fa del bene e più sbagli.- mi urlò
Dopo che disse questo, io cominciai a piangere. Non riuscivo a guardarlo negli occhi. Avevo deluso anche lui e avevo capito, troppo tardi, di aver fatto una serie di cazzate una dopo l'altra. Ma la cosa che odiavo di più è che Zayn avesse sempre ragione.
-Guarda non voglio più saperne niente di questa storia.- e detto questo mi lasciò da sola al piano di sopra. Così andai in camera e mi buttai sul letto. Quel letto sul quale versai tutte le mie lacrime. Quel letto caldo dove facevo i miei peggior incubi e i miei miglior sogni. Dopo un po' che piangevo mi addormentai.

La mattina dopo mi ritrovai sotto le coperte. E appena mi girai per vedere l'ora, vidi sul letto un pacchetto e un bigliettino.

'Buon Giorno signorina,

scusa per ieri sera, mi sono comportato da vero idiota, ma volevo farti capire. Comunque abbiamo bisogno di parlare e tu di sorridere.
Apri la scatola e vai di sotto. Z.

Ps: I love you. :D '

Allora aprii la scatolino e dentro c'era un ciondolo a forma di ferro di cavallo.
( http://www.google.it/imgres?q=ciondolo+ferro+di+cavallo+tiffany&um=1&hl=it&tbo=d&rlz=1R2ADFA_itIT420&biw=1280&bih=867&tbm=isch&tbnid=8LD-cvBV_CIDtM%3A&imgrefurl=http%3A%2F%2Fwww.outletonline-shop.com%2Fit%2Ftiffany-co-metro-horseshoe-pendant-p-24386.html&docid=cm59vHqErCjYfM&itg=1&imgurl=http%3A%2F%2Fwww.outletonline-shop.com%2Fimages%2FTiffany%252520Co%2FTiffany%252520Jewelry-514.jpg&w=300&h=298&ei=xBC5UM_-NoPPtAacyYD4Bw&zoom=1&iact=hc&vpx=568&vpy=112&dur=1119&hovh=224&hovw=225&tx=159&ty=171&sig=104953341802742613734&page=1&tbnh=144&tbnw=148&start=0&ndsp=42&ved=1t%3A429%2Cr%3A4%2Cs%3A0%2Ci%3A93 )

Era bellissimo e lo indossai subito. Poi però prima di chiudere la scatolina vidi che c'era un altro bigliettino e qui c'era scritto di andare al maneggio lì vicino.
Così indossai le prima cose che trovai nell'armadio e lo raggiunsi al maneggio. Con lui avevo fatto le mie esperienze migliori e peggiori e adesso, sicuramente, avrei dovuto aggiungerla un'altra alla lista.
Appena arrivata al maneggio, vidi Zayn agitare una mano. Mi stava facendo segno di entrare nella stalla.

-Ehiii!- dissi entrando.
-Buon Giorno bellezza!- mi disse Zayn venendomi incontro in carrozzina.
-Perchè siamo qui?- chiesi dopo averlo abbracciato.
-Faremo una nuova esperienza!- disse indicandomi un cavallo bianco.
-Non ho capito.- dissi seguendolo.
-Oggi cavalcheremo!- disse entusiasta e alzandosi dalla carrozzina.
-E'??? Cavalchiamo??- dissi stupita.
-Allora che fai, non monti?- disse appena salito sul cavallo. Ovviamente era stato aiutato dagli addetti lì al maneggio.
-Io quello bianco e tu quello nero?- chiesi, salendo sul cavallo.
-Sì. Come la nostra collana.- disse prendendo in mano metà del segno dello Yin Yan.
-Giusto.- dissi sorridendo e guardandolo.
-Allora? Partiamo?- mi disse sorridendo.
-Sì signor capitano.- risposi sorridendo e mettendomi sull'attento.

Facemmo un lungo giro a cavallo. Andammo al lago. Vedemmo le rondini sopra le nostre teste volare in gruppo. Le anatre camminare in fila indiana per raggiungere l'acqua. Ci scambiammo sorrisi e occhiatine come non avevamo mai fatto prima. Mi sentivo un po' in imbarazzo, ma alla volte mi fermavo e dicevo 'Alexis lui è Zayn. Il tuo compagno di avventure, come fai a imbarazzarti a stare con lui.' La mia mente pensava questo, ma il mio cuore non era d'accordo. Ogni volta che mi sorrideva mi faceva male il petto. Ogni volta che mi guardava sarei scesa dal cavallo e lo avrei baciato. Ogni volta che urlava il mio nome avrei voluto urlare al mondo 'Lui è mioooo.'
Quel ragazzo era veramente una bomba atomica. Lui non poteva muovere le gambe, anzi le muoveva male, e per me, era salito anche sul cavallo. Per farmi tornare il sorriso mi ha fatto fare una cosa che non avevo mai fatto. Per vedermi sorridere di nuovo mi ha fatto sentire viva e libera.
Per farmi sorridere mi ha fatto sentire importante.

-Allora? Ti è piaciuta questa cavalcata?- mi chiese mentre era seduto a tavola.
-Sì. E' stata magnifica Zayn. Grazie. - dissi mettendomi a sedere accanto a lui.
-Sono io quello che ti deve ringraziare.- mi disse
-Per cosa? Per averti schizzato con l'acqua! Ahahha.- dissi prendendolo in giro.
-Per darmi la possibilità di stare ancora insieme a te e vivere queste esperienze con l'unica persona alla quale tengo veramente.- disse fissandomi.
In quel momento io mi feci seria.
-Tu sei un mio amico. E' normale che facciamo tutto ciò insieme!- esclamai diventando rossa e abbassando lo sguardo.
-Davvero mi ritieni solo tuo amico?- mi chiese alzandomi la testa delicatamente.
Io non risposi a quella domanda. Non volevo affrettare i tempi, ma lo fece lui, perchè mi baciò.
 

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Capitolo 20
*** Tu o Lui? Questo è il problema. ***


20.Capitolo

 

http://www.youtube.com/watch?v=0XlwccTPxiE

 

Non volevo affrettare i tempi, ma lo fece lui, perchè mi baciò.

 

-Perchè lo hai fatto?- chiese quando si staccò.

-Perchè ti amo Alexis.-

-Mi ami? Sai cosa significa amare?- chiese stranita.

-Sì. Lo so meglio di chiunque altro. Ascoltami … Se ti ha dato fastidio scusa, ma io non ce la facevo veramente più. Devi capirmi. Mi piaci da molto. Veramente non te ne sei mai accorta?- mi chiese gesticolando.

-Stai calmo. Comunque no. Non pensavo che ci potesse essere qualcosa tra di noi. Siamo amici Zayn.- ma mentre dicevo questo vidi Zayn abbassare la testa. Cavolo non volevo farlo soffrire, non potevo.

-Quindi? Cosa vogliamo fare?- mi chiese un po' alterato.

-Scusami. Ho sbagliato.- disse sorridendo.

-Sbagliato? E perchè sorridi?- disse alzando la testa

-Ho sbagliato a non pensare a noi!- dissi sorridendo sempre di più, anche se dentro mi sentivo morire.

-Non ti seguo!- dissi facendo un sorrisetto malizioso.

-Ti do un indizio.- dissi avvicinandomi alla sua bocca. Toccai le sue labbra e poi lo baciai delicatamente e mi staccai, ma lui mi afferrò il viso e mi baciò con più foga.

Mi fece sedere sulle sue gambe e muovendo le ruote della carrozzina si avviò verso la camera. Chiuse la porta continuando a baciarmi e mi tolse la maglietta e io al tolsi a lui.

Poi ci staccammo e lui si mise sul letto e io togliendomi i pantaloni lo raggiunsi. Rimanemmo in intimo e ricominciammo a baciarci. Non avrei mai pensato di fare sesso con il mio migliore amico, non avrei mai immaginato la notte con Zayn, non avrei mai immaginato che lui provava qualcosa per me.

Poi mi slacciò il reggiseno e mi tolse gli slip. I nostri vestiti erano sparsi per tutta la camera, erano ovunque, ma non ci facevamo troppo caso, perchè da lì a poco cominciarono le spinte. All'improvviso Zayn si fermò.

 

-Che succede?- chiesi con il fiatone.

-Alex tu hai perso la verginità?- mi chiese stranito.

Zayn non sapeva niente delle serate nel locale di Niall e non volevo che lo venisse a scoprire, così li dissi che l'avevo persa con Liam.

-Davvero?- mi chiese. Sembrava non fidarsi di me.

-Sì. Ma cos'hai?- chiesi confusa.

-Voglio sapere. Sei la mia migliore amica o no?- dissi ridendo e ricominciando a baciarmi.

-Ah sì. E tu tutte le tue migliori amiche le tratti così?- chiesi ridendo.

-Ma io ho un'unica migliore amica.- disse fissandomi

-E io un unico migliore amico.- dissi ricambiando lo sguardo.

 

Dopo circa 2 ore ci addormentammo.

La mattina dopo, mi svegliai nel letto da sola, come sempre, ma quella mattina Zayn entrò dalla porta di camera con un vassoio.

-Buon Giorno!- disse Zayn sorridendo.

-Buon Giorno bellissimo.- risposi sbadigliando.

-Ti ho portato al colazione.- disse appoggiando il vassoio sul letto.

-Grazie tesoro.- dissi sorseggiando il latte.

-Io vado giù ad aprire il negozio. Oggi hai da fare qualcosa?- mi chiese.

Io preso il telefono , guardai l'ora e poi vidi un messaggio. Era di mio padre.

-Penso di no. Però aspetta un attimo.- dissi aprendo il messaggio.

 

'Buon Giorno tesoro. Ho bisogno di parlarti. Tra 1 oretta al bar? '

'Ok. Mi devo preoccupare?'

'Spero di no.'

'A dopo. Ciao pà.'

 

-Chi è?- chiese Zayn

-Mio papà. Dice che ha bisogno di parlarmi. Quindi non penso di esserci.- dissi facendo la faccia triste.

-Dai non ti preoccupare.- disse avvicinandosi al bordo del letto con la carrozzina e baciandomi.

-Basta Zayn!- dissi ridendo e allontanandomi.

-Che c'è? Ti sto consolando no?- disse afferrandomi al schiena e spingendomi verso di lui.

-No. Io sto bene! Vai ad aprire il negozio tu!- dissi scendendo la letto.

-Subito signorina!- disse uscendo dalla stanza.

 

Rimasta sola in camera aprì la finestra e mi affacciai.

Non avrei mai dovuto farlo. Perchè appena misi la testa fuori dalla finestra, vidi Harry prendere per mano una ragazza e baciarla.

In quel momento un misto tra rabbia e gelosia mi fece fare una cosa della quale sono sicura mi sarei pentita, ma in quel momento la mia testa mi consigliava di vendicarmi di nuovo.

Allora presi il telefono e feci finta di chiamare Louis, il suo migliore amico.

Mi misi a sedere sul muretto della finestra e iniziai ad urlare al telefono.

 

-Louis!- dissi urlando. - Ciaooo tesoro! Allora come va?- chiesi facendo finta che di al ci fosse lui che mi rispondeva.- Davvero? Non ci credo. Comunque ascoltami stasera ci sei? Al locale certo.- dissi. - Perfetto allora ci vediamo la?- chiesi abbassando gli occhi verso Harry e quella ragazza. - Okkei. A dopo amore. Ah mi raccomando non dire niente ad Harry.- e quando abbassai lo sguardo vidi che mi fissava, ma feci finta di niente. - Non ce lo voglio. Non ci deve scoprire d'accordo? Ti amo Louis.- dissi abbassando il telefono.

Ma prima di chiudere il telefono, feci finta di aver appena visto Harry.

-Ehi Harry! Ciao.- dissi salutandolo con la mano.

Lui non rispose fece solamente una smorfia e un cenno con la testa.

Appena chiusa la finestra mi feci i complimenti e andai in bagno.

 

#HARRY#

 

Quella mattina decisi di andare a fare colazione al bar, nella speranza di trovare Alexis. Ma non ero da solo, con me c'era una vecchia amica alla quale piacevo e piaccio tutt'ora.

Andammo al bar, ma non vedendola decisi di andare all'Atelier, ma non entrare a negozio, mettermi sotto la finestra di camera sua e aspettare che si affacciasse.

Così iniziammo ad aspettare e aspettare.

 

-Allora? Perchè mi hai portato qui?- mi chiese Sue ( la vecchia amica )

-Ti volevo far vedere un po' al zona.- mentii.

-Davvero? Beh l'ho vista. Adesso possiamo andare a fare un giro Harry?- mi chiese Sue.

-Ok ti dico la verità. Ti ho portato qui, perchè questo per me è un posto speciale.- dissi prendendola per mano.

-Davvero?- mi disse Sue con un sorriso smagliante. All'improvviso sentii il cigolio di una finestra che si apriva, così non ci pensai due volte e la baciai.

 

Ero di spalle a Alexis e non potevo vedere le sue facce. Ma all'improvviso sentii una cosa che non mi piacque per niente.

 

-Louis!-urlò Alexis al telefono.

E io pensai tra me e me 'Louis??!! Cosa??!!'

-Ciaooo tesoro! Allora come va?- disse continuando ad urlare.

Cioè Alexis stava parlando con Louis e lo chiamava tesoro?! Alexis stava parlando con Louis e lui non mi aveva detto niente?! Quando si erano scambiati i numeri di telefono?! Quando?! , mi chiesi tra me e me, smettendo di baciare Sue.

-Davvero? Non ci credo. Comunque ascoltami stasera ci sei? Al locale certo.-

-Al locale?!!!!!???- dissi a bassa voce alzando lo sguardo verso la finestra.

-Perfetto allora ci vediamo la?- disse Alexis sorridendo.

-Okkei. A dopo amore. Ah mi raccomando non dire niente ad Harry.-

-Amoreee?- urlai stavolta.

-Harry sarà il suo ragazzo, perchè tutto questo stupore?- mi disse Sue.

-Non capisci. Non conosci la storia tu.- risposi cercando di zittirla.

-Non ce lo voglio. Non ci deve scoprire d'accordo? Ti amo Louis.- disse infine Alexis abbassando la chiamata.

Io ancora non ci credevo. Non credevo a tutto quello che avevo sentito. Non potevo credere che il mio migliore amico se la stava facendo con l mia ex ragazza. Perchè non mi aveva detto niente? Perchè non dovevo sapere niente?

Ma mentre pensavo a tutto ciò qualcuno mi salutò e quel qualcuno era proprio Alexis.

-Ehi Harry! Ciao.- disse muovendo la mano.

Io non risposi, mi limitai solo a fare una smorfia e un cenno con la testa. Ero ancora scioccato. Così decisi di andare a parlare con Louis.


 

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Capitolo 21
*** Fault. ***



21.Capitolo.

http://www.youtube.com/watch?v=l30yp5K4ov8

#ALEXIS#
...

Mi lavai e mi vestì alla svelta. Salutai Zayn e raggiunsi mio papà che mi stava aspettando al bar.
Appena arrivai lo trovai seduto ad un tavolo che stava guardando fuori dalla vetrata. Aveva un'aria triste e sconsolata. Pensavo fosse successo qualcosa con Anne, ma non era proprio quello che mi voleva dire.

-Buon Giorno vecchio.- dissi salutandolo con un bacino sulla guancia.
-Tesoro ciao. Sei in ritardo!- disse guardando l'orologio.
-Scusami, ma ho avuto un' emergenza a negozio.- mentii, ma per una giusta causa.
-Non importa. Vogliamo ordinare qualcosa?- mi chiese.
-Certo. Io prendo un cappuccino, tu?- chiesi fissandolo.
-Un semplice caffè macchiato.- disse senza nessuna espressione sul volto.

Allora appena ordinammo cercai di capire cosa avesse quella mattina.

-Papà che succede?- chiesi preoccupata.
-Devo parlarti.- disse abbassando la testa.
-E' successo qualcosa di grave con Anne?- chiesi
-No. Non centra Anne.- disse guardandomi negli occhi.
-Allora chi riguarda?- chiese confusa.
-Te.- disse deciso.
-Me?- chiesi sempre più confusa. In un primo momento pensai che avesse scoperto delle sera al locale, ma non era così per fortuna.
-Sì. Te e la tua famiglia.-
-Me e la mia famiglia? Ascolta dimmi le cose come stanno senza troppi giri di parole.- spiegai alterandomi un po'.
-Ormai sei grande e devi sapere come sono andate le cose.- disse sospirando.
A me veniva da piangere così non risposi, mi limitai ad appoggiare il gomito sul tavolo in modo che reggesse la mia testa.
-Iniziamo con il dirti scusa.- disse mio padre singhiozzando.
-Per cosa? Mi sto preoccupando.- dissi piangendo.
-Era un giorno di Agosto quando conobbi tua mamma. Era bellissima, proprio come te.- quelle parole mi emozionarono, ma di solito quando qualcuno inizia un discorso così il fine non è mai bello.
-E io mi innamorai subito di lei. Il primo sguardo che ci scambiammo fu fatale per me. Mi ricordo che aveva degli occhi celesti come il mare e un fisico pazzesco. Io ero giovane e come tutti i ragazzi della mia età le guardai il sedere. Era perfetto. Ci incontravamo sempre al mare.
Piano piano, mi feci coraggio e andai a parlarci. Era ancora più fantastica di quanto appariva. Lei era qui in vacanza, perchè abitava a Holmes Chapel. Infatti a fine estate dovemmo dividerci. Pensai che non l'avrei più rivista, o non avrei più avuto la possibilità di incontrarla, invece grazie alla scuola, la ritrovai. Scoprì che si era trasferita qui per problemi di lavoro dei suoi. E lei aveva 3 anni in meno di me. Ricordo ancora il primo incontro dopo un mese che non ci vedevamo.-


[FLASHBACK]

#CHRIS#
-Scusami.- dissi andando addosso ad una ragazza minuta.
-Fa niente.- disse lei piegandosi per raccogliere tutti i fogli.
-Aspetta ti aiuto.- risposi cercando di essere gentile. Ma lei insisteva dicendo 'No davvero lascia stare. Lascia stare.', ma io non l'ascoltai e tirando un quaderno, lei cascò sopra di me e la riconobbi.
-Chris??!!- disse lei confusa.
-Lizzy?!!- dissi stupito, ma soprattutto felice.
-Ciao.- disse incredula e alzandosi.
-Ciao.-dissi sistemandomi.
-Che ci fai qui?- le chiesi.
-Mi sono trasferita e adesso questa è diventata la mia scuola.- disse facendo spallucce.
-Sono così felice di vederti.- dissi sorridendo. Non riuscivo a dire altro o a fare altro che fissarla.
-Ti trovo bene.- disse lei diventando rossa.
-Anche ti sei sempre magnifica.- dissi fissandola.

Ma qual momento magico fu interrotto dalla campanella.

-Allora ci vediamo!- disse lei avvicinandosi e baciandomi sulla guancia.
-Ci vediamo.- dissi ricambiando il bacio.


[FINE FLASHBACK]

#ALEXIS#

-Poi i giorni, i mesi e gli anni passarono e lei mi fece conoscere alcune delle sue amiche. C'erano alcune ragazze molto belle, ma lei era l'unica che era riuscì a rubarmi il cuore. Tant'è vero che le chiesi di sposarmi. Lei accettò senza pensarci due volte e la cerimonia fu spettacolare. I suoi testimoni erano due sue amiche. Trisha, mamma di Zayn e Sasha, amica universitaria di tua madre. Il vestito che scelse era bellissimo. E' uno dei modelli che hai ha negozio. Quello con le rose hai fianchi. Comunque tutto sta che ci sposammo e 4 anni dopo decidemmo di avere un figlio.- poi si bloccò e cominciò a piangere.
-Scusa papà ma non vedo dove sta il problema! Avete deciso di fare me e cosa è successo?- chiesi incuriosita anche perchè non vedevo nulla che potesse farlo piangere in quel modo.
-In quei 4 anni è successa una cosa che non sarebbe dovuta succedere. Successe mentre io avevo già festeggiato 2 anni di matrimonio con tua madre ed eravamo ad una festa in discoteca. Un festa di compleanno di un amico che io e tua madre avevamo in comune. Era una serata molto divertente, fino a quando non mi ubriacai. Non ricordo molto di quella sera, ma una cosa è certa. Misi incinta una ragazza che non doveva rimanere incinta di me.- disse piangendo.
-Chi è papà?- chiesi sottovoce piangendo.
-Trisha. La mamma di Zayn.- disse singhiozzando.
A quelle parole mi sentii svenire. Non potevo credere che mio padre avesse tradito mio madre. Non potevo credere che avesse messo incinta la mamma di Zayn. Non potevo credere di essere la sorellastra di Zayn. Non potevo credere di averlo scoperto solo adesso. Non potevo credere di aver fatto l'amore con mio fratello.
-Cosa?- dissi confusa, arrabbiata, triste, delusa...
-Poi tua mamma non lo scoprì subito. Lo scoprì quando tu avevi circa 8 anni. Era passato molto tempo e io e Trisha avevamo già perso i contatti. Sentivo qualche volta Zayn, ma mi facevo passare come un amico, non come suo padre.- disse cercando si spiegarsi.
-Come è morta la mamma?- chiesi mettendo in dubbio anche la sua morte.
Mio papà non mi rispose, quindi mi alterai e alzai la voce.
-Come è morta?- dissi battendo la mano sul tavolino.
-Quel giorno dovetti andare a lavoro. E lei rimase in casa con te. Mi stava preparando il pranzo e...-
-E...- dissi piangendo.
-Si è buttata di sotto dalla finestra.- dissi velocemente.
Io non dissi niente, mi limitai a mettermi le mani davanti alla bocca per non urlare. Poi però cominciai a ripetere di continuo 'E' colpa tua! E' colpa tua'. Lo ripetei moltissime volte, fino a quando non iniziai ad alzare al voce.
-L'hai ammazzata te. E' tutto colpa tua.- urlai piangendo. Tutto il locale ci stava fissando, ma non me ne importava niente. Lui e la mamma di Zayn avevano portato a suicidarsi la mia mamma.
-Scusami. Non potevo prevedere che sarebbe accaduto.- disse piangendo e cercando di farmi risedere.
-Ti odio. Mi fai schifo. Mi fai schifo.- gli urlai contro e poi continuai. - Non ti voglio più vedere, né sentire.- presi la mia borsa e uscii di corsa dal bar.

Andai al parco e mi sedetti su una panchina sotto una quercia. Avevo bisogno di stare da sola o di distrarmi. Avevo bisogno di qualcuno che mi aiutasse ad allontanarmi da tutto quello che era successo. Ma non poteva essere di certo Zayn e nemmeno Harry. Sicuramente era da scartare Niall e anche Liam. Non sapevo più da chi andare per chiedere aiuto.
 

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Capitolo 22
*** Baciami. ***



22.Capitolo.

http://www.youtube.com/watch?v=sQhwy-Czr9w


...
#ALEXIS#

Ero ancora seduto ad aspettare non so cosa. Stavo piangendo, stavo pensando a tutto quello che era appena accaduto. Stavo pensando a mio padre, ad Anne che si è sposata un uomo così, a mia mamma, alla mamma di Zayn che ha tradito sia la sua migliore amica che un intera famiglia, ma soprattutto stavo pensando a quella notte passata con il mio fratellastro. Quella notte dove io e Zayn facemmo l'amore.

Ma all'improvviso qualcuno toccò la mia spalla.

-Ehila.- disse una voce acuta. Io mi girai di scatto e vidi Louis. Diventai rossa, completamente rossa.
-Ciao.- dissi spostandomi un po'.
-Posso?- disse indicando la panchina.
-Certo.- dissi asciugandomi il viso.
-Stavi piangendo?- chiese sedendosi.
-No. Pensavo.- disse senza guardarlo negli occhi.
-Mmh... Mi ha chiamato Harry.- disse
-O - mio - Dio.- dissi scandendo bene parola per parola.
-Mi ha iniziato ad offendere senza darmi il tempo di spiegare.- dissi ridendo.
-Ah. E perchè ti ah chiamato?- chiesi preoccupata.
-Ero venuto a chiederlo a te!- esclamò. - Sai nella telefonata ti ah nominato. Mi ha detto 'Perchè esci con Alexis? Da quanto?'- mi spiegò.
-Scusa.- dissi abbassando la sguardo, ma ridendo.
-Perchè hai messo me in mezzo a questa storia?- chiese voltandosi verso di me.
-Sei il primo che mi è venuto in mente, per far ingelosire Harry.- spiegai cercando di fare la faccia da cucciolo.
-Perchè lo devi far ingelosire?- chiese cercando di capire qualcosa in questa storia.
-E' una lunga storia.- dissi abbassando la testa.
-Mi piace ascoltare le storie.- disse lui.
-Ma alla fine i odieresti anche tu.- dissi. Stavo quasi per ricominciare a piangere.
-Non ti giudicherò per quello che mi racconterai. Fidati.- mi sussurrò all'orecchio come se fosse un segreto.
Allora cominciai a raccontargli la storia dall'inizio. Avevo bisogno di sfogarmi con qualcuno e lui era la persona giusta. Gli raccontai di Harry, di Niall , di Zayn , di mio padre, della mia nuova madre, della mai situazione familiare, della mamma di Zayn e alla fine gli parlai un po' di me.
-Tutto qua.- dissi appena finito di parlare.
Lu non mi rispose, mi stava fissando.
-Ecco lo sapevo. Non sono come credi.- dissi cercando di dare una buona immagine di me.
-Shh...- disse lui mettendomi l'indice sulla bocca. E poi aggiunse: - Vale o no l'uscita con me?- chiese facendo spallucce. Io non risposi, così lui si avvicinò al mio orecchio e mi sussurrò :
-Sembrerà più vera per far ingelosire Harry.- e poi si mise a ridere e io cominciai a ridere insieme a lui.
-Okkei. Dove mi porti?- chiesi.
-Posso offrirle solo un umile gelato.- disse mostrandomi i pochi spiccioli che aveva.
-Grazie Louis.- dissi sorridendo.
-Andiamo.- disse prendendomi per mano.
Ci avviammo verso la gelateria e mi pagò il gelato. Lui prese cioccolato e vaniglia, mentre io fragola e yogurt.

-Come è?- mi chiese Louis.
-Buono.- dissi mangiandolo.
-No ahha. Intendevo come stai? Come ti senti?- disse ridendo.
-Ah scusa non avevo capito! Bene.- risposi senza guardarlo.
-Bugiarda.- disse fermandosi.
-Cosa?- chiesi stranita.
-Sei bugiarda. Non è vero che stai bene.- disse lui guardandomi.
-Sì invece.- dissi continuando a camminare.
-No. Conosco le donne meglio di chiunque altro. Ho 4 sorelle.- disse continuando a fissarmi.
-Ok. Allora cosa pensi che abbia?- dissi arrabbiandomi.
-Hai bisogno di piangere e di sfogarti.- mi disse Louis.
-Allora fammi piangere.- dissi sempre più arrabbiata e dandogli una botta sul petto.
-Non devi farlo con me. Ascoltami.- disse prendendomi e facendomi mettere a sedere sulle sue gambe. - Rispondi sinceramente! Chi ami tra Liam , Harry e Zayn?-
Questa domanda mi fece venire i brividi. Erano tre ragazzi fantastici, ma ognuno di loro aveva qualcosa che non andava.
-Non lo so.- dissi iniziando a piangere.
-Devi decidere. Non puoi averli tutti e tre.- mi disse abbracciandomi.
-Il problema è che non so decidere. Liam è stato il mio primo ragazzo che lasciai perchè era un ragazzo viziato e insensibile.- dissi asciugandomi le lacrime.
-Allora direi che lui non va bene.- disse Louis.
-Ma è cambiato.- dissi sconsolata. Poi continuai gli atri due. -Mentre Zayn e Harry sono i miei fratellastri, ma sono entrambi irresistibili.- dissi sospirando.
-Ma Zayn e tuo fratellastro da parte di padre, mentre Harry no.- mi spiegò Louis.
-Io odio Harry!- esclamai.
-Non è vero!- disse Louis ridendo.
Per non dargli ragione girai la testa dalla parte opposta e vidi Harry con la stessa ragazza di quella mattina.

-Baciami.- dissi girandomi verso di Louis.
-Al primo appuntamento?- mi chiese lui stranito.
-Baciami veloce.- dissi agitata nel vedere Harry avvicinarsi.
-Perchè?- mi chiese lui.
-Ti amo.- dissi prendendolo al collo e iniziando a baciarlo.

Appena ci staccammo vidi Harry immobile davanti a noi.
Non sapevo se avevo fatto la cosa giusta, ma ero sicura di una cosa, Harry stava morendo di gelosia per me e questo mi rendeva felice, perchè lui ci teneva ancora a me, ma io non avevo ancora finito di vendicarmi.
 

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Capitolo 23
*** Your hand fits in mine like it's made just for me. ***



23.Capitolo.

http://www.youtube.com/watch?v=p1iDBtcEm0w

#ALEXIS#
...

Vidi Harry immobile in mezzo alla via. Non passava molta gente di lì, quindi nessuno ci poteva dare fastidio se avessimo voluto parlare, ma Harry non era della mia stessa idea. Infatti si mise a litigare con Louis.

-Ciao.- disse Harry avvicinandosi a noi due che eravamo a sedere sulla panchina.
-Ciao Harry.- disse Louis facendomi alzare e alzandosi.
-Tutto a posto? Vi vedo bene.- disse con tono serio e alterato.
-Sì stiamo bene.- disse abbracciando Louis.
-E a te come va la vita? Leo chi è ? Non ce la presenti?- disse Louis avvolgendomi a se con un braccio.
-Ah sì.- disse squadrandomi da capo a piedi. - Lei è Sue. La mia ragazza.- disse balbettando la parola 'ragazza'.
-Davvero? Sono felice per te.- dissi avvicinandomi a Sue e porgendoli la mano.
-Piacere Alexis.- dissi stringendoli la mano più che potevo.
-Scusa Alexis, mi stai facendo male!- disse cercando di staccare la mia mano dalla sua.
-Davvero? Scusami tanto.- dissi ironicamente, ma alla fine gliela lasciai, non volevo che Harry vedesse che ero gelosa.
-Piacere Louis.- disse Louis stringendo la mano a Sue.
Harry continuava a fissarmi e diciamo che mi dava fastidio. Non ero in grado di resistere ai suoi sguardi.
-Cosa hai?- chiesi a Harry.
-Cos'ho?!!??- chiese Harry ridendo.
-Sì. Perchè non abbracci la tua ragazza? Perchè continui a fissarmi?- chiesi
-Non ci arrivi. Veramente non ci arrivi. Lei non è la mia ragazza e tu non sei la ragazza di Louis.- disse fissandomi.
-Cosa?!!- dissi ridendo.
-Cosa stai dicendo Harry!- esclamò Louis cercando di avvicinarsi a me. Ma Harry glielo impedì con un cazzotto.
-O mio Dio! Che fai?- chiesi cercando di andare verso Louis, ma Harry mi prese per mano e mi mise davanti a Louis che era per terra e si stava per rialzare.
-Vediamo se siete veramente innamorati!- disse Harry mettendoci uno di fronte all'altro.
-Harry tu sei pazzo!- dissi cercando di liberarmi dalla sua presa.
-Allora Louis qual'è il colore preferito di Alexis?- chiese Harry
-Cosa stiamo facendo?- chiese Louis, ma venne zittito da Harry che gli urlò di rispondere.
-Non lo so, Non lo so qual'è.- disse Louis sospirando.
-Rosa.- rispose Harry guardandomi. - Altra domanda! Dove ama andare Alexis?- chiese
-Centro Commerciale!- disse Louis.
-Sbagliato! Ama il Mare.- disse sconsolato e fissandomi negli occhi. Io inizia a piangere. Non volevo arrivare a tutto ciò.
-Cosa fa Alexis quando è agitata?- chiese ancora Harry a Louis.
-Si morde le unghie.- rispose Louis insicuro di quello che diceva, mentre io battei il piede perchè sapevo che aveva sbagliato.
-No. Si avvolge i capelli nel dito.- disse Harry fissandomi ancora sempre più intensamente.
-Smettila Harry.- dissi a bassa voce.
-No. Non smetterò mai. Altra domanda. Lo sai dove va la sera la tua ragazza?- chiese Harry.
-Esce con me.- rispose Louis sospirando.
-No. Va in un locale.- rispose.
A quelle ultime parole io alzai la testa di scatto. Non poteva dirlo, non doveva dirlo. Mi aveva detto che non lo avrebbe detto a nessuno. Non poteva rovinarmi così.
-Non puoi farlo.- dissi cercando di liberarmi.
-Perchè non posso?- chiese lasciandomi il polso.
-Tu non lo faresti mai Harry.- dissi piangendo.
-Ultima domanda.- disse smettendo di parlare di quell'argomento vedendomi piangere.
-Qual'è?- chiese Louis mettendosi a sedere.
-Di chi è innamorata Alexis?- chiese Harry piangendo e fissandomi.
-Di me.- disse ridendo Louis.
-Sbagliato.- disse Harry asciugandosi le lacrime.
Io lo guardavo piangendo, lo guardavo pensando a tutto quello che era successo, lo guardavo pensando di riuscire a darmi una risposta alla domanda 'Di chi sono innamorata?'.

-Adesso piantiamola con questo gioco.- disse Louis alzandosi e andando verso Harry.
-Cosa dovremmo fare? Picchiarci.- disse Harry.
-Io dovrei restituirti un cazzotto.- disse Louis alterandosi.
-Tu mi hai tradito. Dovrei dartelo io.- disse Harry fissandolo negli occhi.
-Io non ho tradito proprio nessuno. Sono innamorato di una ragazza che non è più la tua. Lei è libera di uscire con chiunque.- disse Louis.
-Noo! -urlò Harry tirandogli un destro.
Louis cascò a terra, ma si rialzò subito e restituì il destro a Harry. Iniziarono a picchiarsi. Iniziarono a litigare per me. Quella splendida amicizia si stava rovinando per colpa di una ragazza. E la ragazza in questione ero io. Decisi di farli smettere, mi sentivo troppo in colpa per stare ferma e guardarli mentre si picchiavano, dovevo sistemare quella situazione, come dovevo sistemare la situazione con Zayn e con mio padre.
Cercai di dividerli mettendomi tra di loro, quando, all'improvviso, mi sentì un peso arrivarmi addosso e poi il buio.
Non ricordo molto di quel momento. Ricordo solo che vedevo una forte luce bianca e molta gente intorno a me. Vedevo mio padre, Anne e Zayn in modo sfocato e poi sentivo. Sentivo delle voci. Delle voci che gridavano. Sentivo delle voci che si dissolvevano. Sentivo una sirena. Una sirena che ripeteva lo stesso suono assordante. Vedevo ricordi confusi. Ricordi non precisi e sfocati. Ma una cosa che mi ricordo alla perfezione sono quelle mani, quelle mani grandi e morbide che mi abbracciarono, in un momento. Quella mano calda che mi accarezzo il viso. Quelle mani che emanavano sicurezza. Quella mano che strinse la mia e una voce che mi sussurrò ' Your hand fits in mine like it's made just for me'.
 

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Capitolo 24
*** Non amerò più nessuna come ho amato te. ***



24.Capitolo.

http://www.youtube.com/watch?v=-pRmPcRKk4k


...
#HARRY#

Mi accorsi troppo tardi di aver esagerato. Mi accorsi troppo tardi di aver preso a pugni il mio migliore amico. Mi accorsi troppo tardi di aver sbagliato. Mi accorsi troppo tardi di essermi messo nei casini. Mi accorsi troppo tardi di aver rovinato delle amicizie. Mi accorsi troppo tardi di avere troppa rabbia dentro di me. Mi accorsi troppo tardi di aver steso la ragazza più bella del mondo. Mi accorsi troppo tardi che la stavo abbracciando di nuovo. Mi accorsi troppo tardi che la stavo accarezzando.
Lei finì all'ospedale per colpa mia. Lei finì a terra per colpa mia. Lei ha fatto tutto quello che ha fatto per colpa mia. Ma anche dopo tutto questo, sono sicuro che lei mi ami ancora, fa solo difficoltà ad ammetterlo. Tutto qua.

Non volevo prendere a cazzotti il mio migliore amico. Non volevo mandare all'ospedale Alexis. Non volevo chiudere i rapporti con Sue. Non volevo rovinare la mia famiglia. Non volevo andare nei casini. Non volevo dire la verità sul conto di Alexis. Non volevo vederla più soffrire. Non volevo vederla piangere. Non volevo rompere i rapporti anche con lei. Non poteva succedere.

Così dopo aver realizzato di aver steso con un cazzotto Alexis, mi catapultai su di lei per tirarla su, ma lei non si rialzava, non rispondeva con nessuno stimolo. Louis chiamò subito l'ambulanza, mentre io ne approfittai per farle sentire che ci sarei sempre stato , qualunque cosa sarebbe successa, era una promessa che le stavo facendo. Così mi avvicinai a lei l'abbracciai e le accarezzai il viso. Iniziai a piangere quando cominciai a fissarla. Era bellissima e non volevo che se andasse per colpa mia. Così le presi la mano e gliela strinsi. Mi avvicinai al suo orecchio e le sussurrai ' Your hand fits in mine like it's made just for me'.

Poi quel momento magico fu interrotto da Louis che arrivò e mi staccò da lei.

-Levati idiota.- disse prendendo Alexis in braccio.
-La portavo io.- dissi alzandomi da terra.
-Hai già fatto abbastanza! Non ti sembra?- disse voltandosi verso di me.
Io non risposi, cominciai a piangere nel vederlo andarsene con la mia piccola. Iniziai a piangere vedendo che lui se la stava portando via e se ci penso e quello che stava succedendo nella realtà. Ma i miei pensieri furono interrotti da Sue.

-Cosa ti è preso?- mi chiese ancora scioccata.
-Stai fuori da questa situazione.- disse ancora alterato.
-Hai appena picchiato un ragazzo e anche la sua ragazza!- esclamò lei.
-Non è la sua ragazzaaaa!- urlai. Quando dicevano quella frase andavo su tette le furie.. Cavolo lei non era la sua ragazza, era la mia. La mia.
-Tu sei pazzo.- disse prendendo la borsa che era caduta a terra e andando via.
-Scusa Sue. Aspetta dai!- dissi focalizzando ciò che stava succedendo e il casino che avevo combinato.
Ma lei non mi ascoltò e mi lasciò da solo a pensare su quella panchina.
Dopo poco decisi di raggiungere Alexis e gli altri all'ospedale, d'altronde il casino lo avevo fatto io. Era colpa mia se adesso lei si trovava lì.

Appena arrivai vidi Lousi , che piangeva, seduto in sala d'attesa con Liam.

-Allora come sta?- chiesi avvicinandomi.
Louis non mi rispose, si limitò a fissarmi negli occhi. Liam invece mi rispose e gentilmente mi portò da Alexis.
-L'ultima stanza.- disse indicando.
-Grazie. Liam.... dì a Louis che mi dispiace.- dissi sospirando.
-Si aggiusterà tutto.- mi disse Liam sorridendomi.
Ricambiai il sorriso e mi avviai verso quella stanza. Appena girai l'angolo, vidi mia mamma seduta su una sedia e Chris appoggiato al vetro della stanza di Alexis che stava piangendo.

-Ciao a tutti.- dissi con le lacrime agli occhi.
-Harry?!- disse mia mamma fissandomi.
Chris continuava a fissarmi senza dire niente, quindi iniziai a parlare io.
-Mi dispiace. Mi dispiace non dove succedere questo.- disse cercando di farmi perdonare e aggiustare le cose almeno con loro.
-Davvero?! Menomale ce lo hai detto te che non doveva succedere. - mi rispose Chris con delle risatine isteriche tra le parole della frase.
-Non l'ho fatto apposta. Non volevo finisse così!- dissi.
-Ah no, come volevi che finisse sentiamo?- mi disse Chris sfidandomi. Ma io non risposi abbassai la testa.
-Che ti è saltato in mente?- mi chiese piangendo Chris.
-Non sapete la storia , non potete sapere.- dissi in mia difesa.
-E' mia figlia. La conosco meglio di chiunque altro.- disse urlando.
-Non penso.- risposi. - Tu non la conosci affatto. Nessuno la conosce tranne me e un altro ragazzo.- dissi cercando di non dire la verità.
-Ma cosa stai dicendo?- mi chiese stranito.
-La verità. Ma le ho promesso che non avrei detto niente. Vi racconterà lei.- dissi scavalcando Chris.
-Quando Harry? Quando ce lo dirà?- mi urlò.
-Al momento giusto. Questo è ciò che mi ha detto.- dissi girandomi e fissandolo.
-E perchè tu lo sai già e io no?- mi disse continuando ad urlare.
-Perchè io non l'ho lasciata mai sola. Mi sono interessato a lei. Mi preoccupavo per lei. Non gli mentivo. Lei si fidava di me, fino ad un momento....- dissi abbassando la testa.
Appena mi rigirai per raggiungere la stanza, mi ritrovai davanti a Niall.
Iniziai a fissarlo. Lo fissavo con rabbia, gelosia, tristezza e pena. Era un uomo schifoso che rovinava la vita di molte ragazze, facendogli fare cose che non volevano fare. Ma io non potevo dire niente a nessuno, quindi smisi di fissarlo e scavalcandolo li andai addosso e le nostre spalle si scontrarono. Appena mi trovai davanti alla stanza di Alexis, mi girai un'ultima volta verso Niall, che mi stava seguendo con lo sguardo , lo fissai un'ultima volta, lo squadrai e scossi la testa.
Appena entrato nella stanza, mi girai un po' intorno. Le pareti erano rosa , con delle rifiniture bianche ai lati. Il rosa era il suo colore preferito, quindi sembrava fatta apposta per lei.
Poi mi misi a sedere in una sedia vicino al letto e cominciai ad osservarla. Cominciai ad accarezzarla e poi iniziai a parlarle.

-Ciao. Sono l'ultima persona che vuoi vedere in questo momento, immagino anche il perchè, però ho bisogno di parlarti. In questi giorni non abbiamo fatto altro che nasconderci dietro ad una maschera. Non abbiamo fatto altro che inventarci bugie su bugie che poi sono diventati problemi. Non abbiamo fatto altro che evitarci o urlarci in faccia. So che non puoi sentirmi, quindi questo discorso te lo farò anche quando uscirai, ma pensaci, perchè stiamo facendo tutto questo? Per chi lo stiamo facendo? Di certo non per noi. Né per i nostri amici. Allora per chi?- dissi aspettando una risposta.
Lei era lì che dormiva, non so nemmeno se poteva sentirmi o meno, ma io avevo bisogno di sfogarmi.
-Io ti ho sempre amato. Ti ho amato e ti amo ancora. Ho provato a stare con altre ragazze, ma nessuna è come te. I tuoi abbracci e i tuoi baci sono diversi. Sono tuoi.- dissi fermandomi e respirando più lentamente per non piangere.
-In questo avrei bisogno di un tuo ' Stai calmo! Calmati.' Peccato che non posso averlo. Peccato che tu sei qui per colpa mia. Peccato che sia successo.
Ho fatto un grande casino, ma me ne sono accorto troppo tardi. Perdonami.- dissi prendendoli la mano. - Sai cosa sto provando in questo momento , nei miei confronti, a vederti qui soffrire per colpa mia? Schifo.- dissi piangendo.
-Sai, penso che tu l'abbia capito, ma io non sono per niente una persona facile. Io non sono di quelle spigliate che fanno colpo subito, io ho bisogno di essere scavato nel profondo per far uscire il lato dolce e sensibile di me. Io sono i sorrisi semplici, sono le battute stupide, sono i capelli sempre fuori posto e gli occhi lucidi per te quando stai male. Sono tante cose, davvero. Solo che non voglio che gli altri lo vedano, e forse sbaglio. Sbaglio perchè al giorno d’oggi piacciono di più le persone che saltano subito fuori, mentre quelle come me restano in un angolo. Ma il punto è che io non voglio essere come loro, proprio non ce la faccio. Io devo essere me, ma è difficile anche essere me, senza te.- dissi singhiozzando.
-Lo sai cosa mi ripeteva sempre mia mamma nell'età adolescenziale? Che quando una ragazza piange per un ragazzo, vuol dire che lo ama davvero. Ma quando un ragazzo piange per una ragazza vuol dire che lui non amerà mai più nessuna così come ha amato lei.- sospirai e poi aggiunsi. -Quindi io non amerò più nessuna come ho amato te Alexis. Ma più.- e detto questo le baciai la testa e uscì dalla sala. Passai dal corridoio dove c'erano Chris, Anne e Niall, e andai nell'atrio da solo, per sfogarmi un po'.
 

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Capitolo 25
*** Posso dire di averci provato. ***



25.Capitolo.

http://www.youtube.com/watch?v=y70iaqDYonQ


...
#HARRY#

Mentre ero seduto su una panchina di ferro davanti ad una fontana, una donna si sedette accanto a me.

-Possiamo parlare?- mi chiese.
-Mamma?! Se devi farmi la parte puoi farne anche a meno.- dissi appoggiando i gomiti sulle ginocchia.
-Non devo farti nessuna parte, voglio solo parlare con mio figlio.- disse lei.
-Di cosa vuoi parlare?- chiesi
-Di chi voglio parlare!- esclamò mio mamma.
-Di chi?! Non capisco.- dissi confuso.
-Posso chiederti una cosa?- mi chiese fissandomi.
-Dipende cosa mi chiedi!- spiegai.
-Cosa è successo con Alexis in questo periodo?- a questa domanda non volevo rispondere. Mia mamma non doveva sapere per forza tutto.
-Niente mamma. Non è successo niente.- dissi senza guardarla.
Però lei mi afferrò il viso con la mano e me lo girò in modo che potevo fissarla negli occhi.
-Perchè non me lo vuoi dire?- mi chiese quasi piangendo.
-Perchè non posso dirlo. L'ho promesso ad Alex.- dissi con i lucciconi.
-Ascolta io so che c'è stato del tenero tra voi due. E forse c'è ancora! Non è così?- mi chiese mia mamma.
-Sì, però....- iniziai a piangere.
-Però?- mi chiese mia mamma.
-Però entrambi abbiamo combinato tantissimi casini da quando ci siamo conosciuti e lei non ha voluto continuare la storia con me e io ho voluto lo stesso con lei.- dissi asciugandomi il viso.
-Un tipo di casino è quello che è successo oggi immagino!- disse mia mamma spostandosi i capelli.
-Sì.- dissi sospirando.
-Oggi però potevi cercare di rimanere calmo!- disse mia mamma rendendo al cosa tanto semolice.
-Sai, è davvero difficile mantenere la calma quando sei ovviamente geloso.- risposi guardandola.
-D'accordo.- disse alzandosi e lasciandomi solo. Però prima di rientrare mi disse che non dovevo prendermela con Chris per il suo comportamento e che presto si sarebbe calmato o che almeno lo sperava.
Rimasi per un po' li fuori a pensare a tutte le cavolate che avevo fatto, poi decisi di andare a parlare con Louis. Visto che non potevo ancora chiarire con Alexis, dovevo provare almeno a chiarire con Louis.
Arrivai nella sala d'attesa e Louis era ancora lì con Liam. Stava ancora piangendo. Lo sentivo ancora dire che era colpa mia. Lo vedevo ancora deluso da quello che era successo. E appena alzò lo sguardo capì che era ancora arrabbiato con me.

-Posso parlarti!- dissi avvicinandomi lentamente a Liam e Louis.
-Non ho da dirti niente.- mi rispose freddo Louis.
-Io sì però!- esclamai.
-E cosa mi dovresti dire? Vuoi chiedermi scusa?- mi chiese Louis.
-E se anche fosse?- dissi mettendomi a sedere.
-Lo sai che non accetterò le tue scuse, perchè vuoi rischiare di rovinare ancora di più la nostra amicizia?- mi chiese Louis fissandomi negli occhi.
-Perchè almeno potrò dire di averci provato.- risposi a tono.
In quel momento Liam ci lasciò soli e raggiunse gli altri.
-Hai fatto un casino Harry!- mi disse Louis mettendosi a ridere istericamente.
-Pure voi.- risposi sicuro di ciò che dicevo.
-Pure noi? Noi volevamo stare insieme e tu ti sei messo in mezzo. Dimmi cosa hai guadagnato?-
-Che voi due non state insieme. Ecco cosa ho guadagnato.- dissi
-Ti stai ascoltando. Ti rendi conto che Alexis è all'ospedale per colpa tua e tu a cosa pensi? A farla diventare la tua ragazza.- disse ridendo istericamente un'altra volta.
-Perchè io sono innamorato di lei.- dissi a bassa voce.
-Pensi che io non lo sia- disse Louis e poi aggiunse : - Non puoi scegliere cosa lei deve fare nella sua vita! Se lei vuole stare con me, si mette con me!- esclamò Louis.
-Peccato che lei non vuole stare con te.- dissi cercando di trattenere il più possibile la rabbia che stava salendo.
-E chi lo dice?- disse Louis sfidandomi.
-Tu non puoi stare con lei!- esclamai fissandolo negli occhi.
-Per quale motivo?- disse sfottendomi.
-Perchè io sono innamorato di lei.- risposi.
-Anche io sono innamorato di Alexis.-
-Non quanto me Louis.-
-Questo non puoi saperlo!- esclamò Louis e poi prima di alzarsi aggiunse : - E comunque lei sceglierebbe me. Dopo tutto quello che gli hai fatto!-
-Ti auguro di svegliarti una mattina e non ricevere un suo messaggio. Ti auguro che lei sia fredda ed incostante. Spero vivamente che un giorno, all'improvviso, tu possa pensare che la vuoi accanto per il resto della tua vita. A quel punto, però, lei non dovrà farsi trovare. Ti auguro di andare a colazione, a pranzo, a cena e pure a letto con il dubbio. Ti auguro che quest'ultimo ti corroda i pensieri, le azioni, il lavoro, gli amici, la vita. Ti auguro che lei diventi il tuo punto interrogativo e la tua ossessione cattiva più grande. Spero ardentemente che lei ti risponda male, che non abbia più baci da parte per te e. Ti auguro che ti lasci e se ne vada con un altro.. Per finire, ti auguro che tu possa essere spettatore della sua felicità. Ti auguro di innamorarti e di stare tanto male. Ti auguro, esattamente, tutto quello che è successo a me.- dissi tutto d'un fiato alzandomi dalla sedia della sala d'attesa.
Louis di fermò ad ascoltarmi e poi cominciò a fissarmi. Dopo un po' di occhiatine di gelosia, odio, rabbia, vidi che dai suoi occhi scese una lacrima e poi aggiunse prima di raggiungere gli altri.
-Mi dispiace Harry, non voglio tornare tuo amico.- e detto questo chiuse la porta che divideva la sala d'attesa con il corridoi delle stanze.
Dopo un po' Liam mi raggiunse in sala d'attesa per parlarmi.
-Come è andata?- mi chiese mettendosi a sedere vicino a me.
-Male. Non mi perdonerà mai.- dissi con le mani nei capelli.
-Ti perdonerà Harry. Siamo o non siamo 3 migliori amici?- disse dandomi una pacca sulla spalla.
-Peccato che siamo tutti e 3 innamorati della stessa ragazza.- dissi fissandolo male.
-Dobbiamo lasciar decidere a lei fra noi 3.- disse abbassando lo sguardo.
-No. Io non accetterei mai se lei si mettesse con uno di voi due!- esclamai.
-Però se la ami vuoi la sua felicità.- mi disse Liam.
-Posso farti una domanda?- chiesi a Liam.
-Dimmi.- rispose sorridendo.
-Dove vi siete conosciuti te e Alexis?-
-In crociera.- rispose
-Crociera?!- chiesi stranito.
-Io ero capitano della squadra di football americano e avevamo deciso, visto al vittoria del campionato, di andare a fare una vacanza tutti insieme. Tutti votarono per la crociera di 1 settimana.
Allora partimmo e in crociera conobbi una ragazza. Si chiamava Alexis James. Lei era lì, perchè l'istituto dove abitava e dove studiava, decise di fare una gita. E anche loro scelsero la crociera.-
-E avete deciso di mettervi insieme lì?- chiesi curioso.
-No, no. Dopo la crociera abbiamo cominciato a messaggiare e sentirci per telefono. Poi siamo usciti e da lì e nato tutto.- mi spiegò.
-E perchè vi siete lasciati? Se posso saperlo.- chiesi cercando di non essere troppo invadente.
-Perchè io sono stato uno stupido. Ero completamente diverso da come sono adesso. Ero un donnaiolo, mi piaceva essere circondato da ragazze e andare sempre con una ragazza diversa ogni sera. Ero permaloso, vanitoso e arrogante. Quindi lei, giustamente, mi ha lasciato.-
-Vi siete conosciuti grazie al mare.- dissi fissando il nulla.
-Già. Il mare è il suo luogo preferito. Lo ama tantissimo.- mi disse Liam.
-Era bello stare con lei?- chiesi dopo qualche istante di silenzio.
-Sì. Però , non potrei dirtelo, ma lei la sera usciva di continuo. Andava in un pub. Ballava come spogliarellista. A me questa cosa non mi è andata mai a genio.- mi disse.
-E te non sei mai andato a controllarla?- chiesi stupito.
-No. Perchè lei non mi diceva dove andava. - disse Liam abbassando la testa.
-Comunque questa storia la so anche io. L'ho vista con i miei occhi ballare e spogliarsi davanti a tanti uomini e... Uno schifo totale.- dissi schifato di quello che faceva Alexis.
-Non ho mai capito e nemmeno saputo il motivo per il quale lo facesse. Mi diceva che aveva bisogno di soldi, ma non voleva i miei.- mi spiegò Liam.
-Anche a me ha detto che aveva bisogno di soldi, ma non mi ha mai spiegato a cosa gli servissero.- raccontai a Liam.
Poi però i nostri discorsi furono interrotti da Anne, mia mamma, che ci venne a chiamare, dicendoci che Alexis si era, finalmente, svegliata.
 

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Capitolo 26
*** Friends ***



26.Capitolo.

http://www.youtube.com/watch?v=g4H2ZJX7bKs

#HARRY#
...

Mi avviai con Liam davanti alla stanza della sua camera. Appena mi affacciai al vetro della stanza la vidi sorridere. Quel sorriso non perfetto, ma che riusciva a farti sorridere anche in momenti come quelli, dove la situazione non era delle migliori. Stava parlando con Louis. Si abbracciarono e infine Louis la baciò.
Appena Alexis alzò la testa e mi vide, abbassò lo sguardo e si voltò dalla parte opposta. Era fastidiosa come situazione. Era brutto fare da spettatore ai due 'innamorati', o almeno come quei due si definivano. Alex non era felice con Louis, si vedeva, ma quella ragazza era talmente orgogliosa che smentiva in qualsiasi situazione.
Dopo un po' che la fissavo , Louis uscì. Appena chiuse la porta iniziò a fissarmi, per poi avvicinarsi e sussurrarmi ' Non darle troppo fastidio.'
In quel momento avrei voluto prendere il distributore di merendine e scaraventarglielo contro. Odiavo quel suo comportamento. Non lo aveva mai fatto con me.
Comunque cercando di mantenere la calma al massimo, entrai.

-Ciao.- dissi appena chiusi la porta.
-Ciao.- disse lei con u filo di voce.
-Va meglio?- chiesi senza avvinarmi.
-Sì. Puoi metterti a sedere se vuoi.- disse indicando la sedia accanto al letto.
-Hai gli occhi gonfi!- mi disse toccandomeli.
-Scusa.- dissi massaggiandomeli.
-Hai pianto?- chiese abbassando la testa.
-Un po'.- dissi tossendo. Poi aggiunsi : - Scusa per il ….- e mimai il gesto del cazzotto.
-Ah... Non ti preoccupare. Adesso sto meglio.- disse toccandosi il volto.
-Ci sono anche gli altri fuori. Chi vuoi che chiami?- dissi alzandomi e andando verso la porta.
-Nessuno!- esclamò. - Voglio parlare con te.- disse spostandosi i capelli.
Allora mi girai verso di lei e decisi di ascoltare quello che aveva da dirmi.
-Cosa devi dirmi?- chiesi fissandola.
-Parlare. Chiarire.- disse sospirando.
-Tanto dopo non cambierà niente. Giusto?- chiesi respirando lentamente. - Appena uscirò da quella porta tu ti dimenticherai di quello che ti ho detto e io farò lo stesso.- dissi velocemente.
-Questo non lo sai.- disse accarezzandosi le mani.
-Sì che lo so invece. Ogni volta che parliamo a lungo succede qualcosa che entrambi non vorremmo, ma succede!- esclamai.
-Perchè dovremmo parlare a lungo?- mi chiese
-Ci sono molte cose che vorrei dirti, ma non so come.- dissi dirigendomi verso la porta.
-Dille e basta!- mi urlò Alexis.
-Ciao. Riposati.- mi limitai a dire prima di uscire da quella stanza.

#ALEXIS#

Lo vidi andare via come tutte le altre volte. Se ne andò di nuovo. Mi lasciò sola. Diceva che doveva dirmi moltissime cose, ma alla fine non la diceva neanche una. Odiavo il suo comportamento. Odiavo quando si comportava così con me.
Iniziai a piangere, quando mi affacciai alla finestra e lo vidi salire in macchina. Però i miei pensieri furono interrotti da una voce femminile che entrando in stanza mi disse 'Si può?'

-Ehi Anne. Ciao.- dissi asciugandomi il viso.
-Che è successo tesoro?- disse appoggiando la borsa sulla poltrona.
-Ho parlato ora con Harry.- dissi abbassando la testa.
-Anche io ho parlato con Harry.- disse tirando fuori un pacchetto di gomme da masticare.
-Che ti ha detto?-
-Mi ha detto che è successo qualcosa tra di voi, ma non può dire niente, perchè ti ha promesso che non faceva voce a nessuno di questa cosa.- disse Anne offrendomi una gomma.
-Davvero ha detto questo?- chiesi stupita.
-Sì e ha detto che lui è geloso di te.-
-E' geloso di me.- ripetei tipo eco.
-Ora ti faccio la stessa domanda che ho fatto a lui. Cosa è successo tra te e lui in questo periodo?- mi chiese Anne.
-Non lo so più. C' è stato qualcosa, ma... - non riuscì a finire la frase, perchè iniziai a piangere. Mi dispiace aver chiuso con Harry per colpa del passato mi dispiaceva aver chiuso i discorsi con lui. Mi dispiaceva vederlo poche volte. Mi dispiaceva non poterli sussurrare i ti amo. Mi dispiaceva dovergli mentire ogni volta. Mi dispiaceva stare con il suo migliore amico, ma mi sembrava la cosa più giusta.
-Ascoltami.- disse Anne prendendomi le mani. - Un ragazzo qui fuori è destinato ad essere l'amore della tua vita, il tuo migliore amico, la tua anima gemella, l'unico a cui racconterai i tuoi sogni.
Ti leverà via i capelli dagli occhi, ti spedirà fiori quando meno te lo aspetti. Ti fisserà mentre guardi un film anche se avrà pagato per vederlo.
Ti chiamerà per dirti 'buonanotte' o solo perchè gli manchi. Ti guarderà negli occhi e ti dirà che sei la ragazza più bella del mondo e per la prima volta nella tua vita, ci crederai.- disse dandomi dei consigli d'oro.
Io piangevo. Io avevo trovato il ragazzo della mai vita, ma non riuscivo a decidere. Non riuscivo a dire a me stessa 'Basta è lui, lascia stare tutto il resto.' Non riuscivo e non volevo far soffrire Zayn, come non volevo far soffrire Liam e adesso non volevo nemmeno far soffrire Louis. Mi ero creata problemi da sola, con le mie stessa mani avevo fatto cose che non avrei mai voluto fare. Ma ormai erano accadute e l'unica cosa che mi rimaneva da fare era riaggiustare tutto quanto. Impresa difficile, ma non impossibile.
Appena Anne finì di parlare l'abbracciai e lei mi sussurrò all'orecchio 'Andrà tutto bene, qualunque cosa succeda.'
Appena l'ospedale decise di dimettermi, andai a casa.
Fuori ad aspettarmi con la macchina c'era Liam , ma non mi feci portare subito a casa, mi feci accompagnare al mare.

-Pronta a rivedere tutti!- disse Liam salendo in macchina.
-No. Liam posso chiederti una cosa?- dissi girandomi verso di lui.
-Tutto quello che vuole mia signorina!- esclamò.
-Mi porti al mare.- dissi sorridendo.
-Al mare? Non vuoi andare a casa a salutare gli altri?- mi chiese stranito.
-No. Vorrei andare prima al mare.- dissi facendo gli occhi da cucciolo.
-D'accordo!- disse mettendo in moto.
Dopo una ventina di minuti in auto arrivammo sulla spiaggia. Era sempre bellissima. E poi amavo il mare perchè era un luogo naturale che aveva sin da subito caratterizzato la mia vita. In mare si conobbero i miei genitori. In mare feci amicizia con Liam. Il mare mi aveva sempre legato con qualcuno. E chissà in futuro quali altre sorprese mi stava riservando.
Appena arrivata mi tolsi le scarpe e mi misi a sedere sulla spiaggia.
-Perchè siamo venuti al mare?- mi chiese Liam sedendosi accanto a me.
-Perchè avevo voglia di vederlo. E poi non si sa mai , questa potrebbe essere la nostra ultima volta per poter vedere uno spettacolo così.- dissi iniziando a ridere.
-Ahahahah. Speriamo di no Alexis.- disse iniziando a ridere.
-Sono felice di averti ritrovato.- dissi all'improvviso guardandolo negli occhi.
-Anche io, non puoi capire quanto. Sto bene insieme a te.- disse sorridendomi.
-Sono felice di essere tua amica.-
-Sono felice di essere tuo amico.- disse iniziando a guardare il mare.
-Grazie Liam.- dissi appoggiando la mai testa sulla sua spalla.
-Ti ricordi come ci siamo conosciuti?- mi chiese
-Sì. Eravamo in crociera e tu mi venisti addosso.- dissi facendo l'offesa.
-Sei te quella che correva.- disse ridendo e prendendomi in giro.
-Adesso è colpa mia.- dissi dandogli uno schiaffo sulla spalla.
-Sì. E' sempre colpa tua.- disse ridendo.
-Certoooo!- dissi alzandomi e andando verso l'acqua.
-Che fai?- mi chiese alzandosi e raggiungendomi. Appena vidi che era abbastanza vicino presi l'acqua in mano e lo bagnai.
-Ahahahha.- iniziai a ridere correndo sulla spiaggia.
-Ah vuoi al guerra?- mi chiese asciugandosi e iniziando a rincorrermi.
-No ti prego. No ti prego lasciami!- urlai ridendo, mentre Liam mi aveva preso in collo per buttarmi in acqua.
Dopo aver fatto un bagno vestiti uscimmo e ci sedemmo su un legno che si trovava sulla spiaggia.
Ci stavamo scambiando intense e calde occhiate. Ma cercavamo di non dargli troppo peso. All'improvviso Liam ricominciò a parlare.
-Grazie per avermi fatto ridere quando avevo quasi dimenticato come si facesse.- disse Liam sorridendomi.
-E' semplice sorridere.- affermai io.
-Con te sì.- disse serio.
-Dai piantala che mi fai diventare tutta rossa!- dissi spingendolo.
-Meglio. Sei più bella quando diventi rossa.- disse accarezzandomi i capelli.
-Sono sicuro che se qualcosa dovrà dividerci sarà il mare.- disse sorridendo.
-Lo sai di cosa ho bisogno?- dissi guardando il mare.
-Di cosa?- mi chiese Liam.
-Ho bisogno di qualcuno che mi sia amico... di qualcuno che non scappi via.- dissi voltandomi verso Liam.
-Amici?- disse tendendo la sua mano.
-Amici.- risposi stringendogliela e abbracciandolo.
Così io lo abbracciai e lui mi sussurrò all'orecchio 'Adesso dobbiamo andare dagli altri. Si staranno preoccupando!'
Io lo guardai e sorrisi. Poi prima di salire in macchina mi disse 'Ma tu non hai bisogno anche di amare?'
-Amare è un rischio Liam. E se non funzionasse? Rovinerei tutto. Non credi?- dissi aprendo lo sportello della macchina.
-Ah. Ma se funzionasse? Miglioreresti qualcosa. Non credi?- disse salendo in macchina.
Io iniziai a ridere scuotendo la testa e poi salii in macchina.
Poi ci avviammo verso casa, dove tutti gli altri ci stavano aspettando.
 

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Capitolo 27
*** Quando il gioco si fa duro, i duri iniziano a giocare. ***



27.Capitolo.

http://www.youtube.com/watch?v=J8eqrvDuDP8


...
#ALEXIS#

Appena entrai in casa, fu, letteralmente, assalita da mio padre, da Zayn e dagli altri.
Mi abbracciarono, baciarono e salutarono. Appena riuscì a uscire da quella massa di persone, vidi Harry appoggiato alla porta che con le lacrime agli occhi ci fissava. Stava in disparte. Da solo. Io lo guardai, sospirai e continuai a sorridere ai ragazzi che cercavano di farmi sentire di nuovo a casa.
Siccome ero appena stata al mare decisi di farmi una bella doccia calda. E quando uscì scesi in cucina e vidi Anne e mio padre che si baciavano. Erano bellissimi insieme. Erano passati 3 mesi dal loro matrimonio. Ma lo ricordo come se fosse ieri.
Dopo averli fissati per un po', Zayn e Louis iniziarono a raccontarmi di quello che avevano fatto durante quei giorni. Quindi iniziammo a ridere e scherzare tra di noi, ma mentre parlavo con loro, con la coda dell'occhio vidi Harry salire le scale, così decisi di seguirlo.

-Finiamo dopo il discorso! Scusate.- dissi a Louis e Zayn alzandomi e correndo di sopra.

Appena arrivata al piano superiore, iniziai ad affacciarmi ad ogni stanza, ma erano tutte vuote. Quando all'improvviso, una voce interruppe la mia ricerca.

-Che stai facendo?- disse Harry spuntando all'improvviso.
-Cercavo una cosa.- era la prima cosa che mi venne in mente in quel momento critico.
-Ok. Allora vado. Ti lascio alla tue ricerche.- disse scendendo la scale.
Ma prima che scendesse il primo scalino lo afferrai per un braccio.
-In realtà cercavo te.- dissi a bassa voce.
-Me? Per dirmi cosa?- chiese girandosi.
-Volevo parlare.- dissi guardandolo speranzosa che accettasse.
-Lo abbiamo già fatto all'ospedale e non è successo niente. Non sprechiamo fiato Alexis.- disse girandosi di nuovo.
-All'ospedale non ci siamo detti tutto.- dissi per fermarlo.
-Io non ho da aggiungere niente.- disse aggiustandosi i capelli.
-Invece sì. All'ospedale mi hai detto che dovevi dirmi moltissime cose.- dissi respirando più forte.
-All'ospedale non so cosa dicevo.- disse scendendo il primo scalino.
-Ti importa ancora di me?- chiesi piangendo.
-Perchè mi stavi cercando? Cosa volevi da me?- chiese girandosi e venendomi incontro.
-Non voglio dimenticarmi di noi!- esclamai piangendo.
-Io l'ho già fatto.- dissi fissandomi con le lacrime agli occhi.
-Per la cronaca: se una persona non se ne va dopo tutte le tue stranezze, i tuoi sbalzi d'umore e i tuoi errori. Faresti meglio a prenderla, stritolarla tra le braccia e non lasciarla più. E intendo mai più.- dissi alzando la voce.
-Io l'ho fatto. L'ho fatto.- mi urlò girandosi. - L'ho stretta e amata più che potevo. L'ho stretta e ho cercato di non lasciarla scappare. Ma lei ci è riuscita lo stesso. Il suo orgoglio l'ha rovinata.- dissi piangendo.
-Lei non è scappata e non era nemmeno orgogliosa. Aveva uno storia segreta. Tutti abbiamo storie che non racconteremo mai.- risposi in mia difesa piangendo. Poi aggiunsi : - Voglio sapere cosa è successo all'ospedale mentre non ero cosciente. Ti prego.- chiesi supplicandolo.
-Ho litigato con Louis. Ho parlato con mia madre e poi sono venuto da te. E ti ho detto delle cose.- disse guardandomi negli occhi e poi scendendo le scale.
-Dimmele ora quelle cose. Dimmele e basta.- urlai piangendo.
-Che mi manchi.- mi urlò girandosi. -E' questo che volevi sapere? Volevi sentirti dire queste parole? Volevi sapere che ti amo ancora e ti ho sempre amato? Volevi sapere quanti vali per me? Eh?- disse piangendo. Poi si calmò un po' e continuò a parlare : - Nessuno capisce quanto mi manchi. Mi manca come eravamo abituati a parlare, e mi mancano tutte le cose che eravamo abituati a fare. Cerco di non ammettere a me stesso che mi sento ancora così. Nessuno sa che continuo a svegliarmi pensando a te ogni giorno. Continuo a pensare a te e mi manchi davvero. Vorrei rinunciare a tutto ciò che ho solo per essere tutto ciò che non siamo.-
Poi si avvicinò ancora di più a me e mi afferrò le spalle e continuò a parlare fissandomi negli occhi.
-E' che mi manca parlare con te dalla mattina alla sera, soprattutto quando ne avevo bisogno, mi manca consolarti e abbracciarti quando sei giù di morale, cercare sempre di rubarti un sorriso, bello da far mancare l'aria.
Prendo il cellulare per scrivere un messaggio e mi vieni in mente, vorrei scrivertelo ma ho troppa paura di darti fastidio, o troppa paura che tu non legga non voglia leggere i miei messaggi.. E pensare che prima eri il mio punto di riferimento, quando avevo bisogno tu c'eri!
Adesso non ci sei, sono solo. O forse no, non sono solo. Ho tantissime persone intorno a me, sò che mi vogliono bene ma non ci sei tu.
Ti piace non sapere cosa faccio e come stò? Se ho bisogno di aiuto, se alla sera sono lì che piango oppure rido a crepapelle?
Ti rende felice? Ti piace non sentirmi più come una volta, non sapere più niente di me? Eh?Ascolta almeno una volta quel cuore e non il cervello. Cosa ti sta dicendo?
Fa schifo quando ti manca quella persona così tanto che guardi vecchie fotografie e vecchi messaggi. E sorridi, ma il dolore torna e sai che non dovresti guardarti indietro, ma non puoi farci nulla perchè loro hanno davvero significato qualcosa e tu pensavi che durasse.
Fa sempre male vedere che stai benissimo anche senza di me. Fa male vederti sorridere con altri ragazzi o addirittura abbracciare i miei migliori amici. Cerco di dimenticarti in tutti i modi,ma è difficile. Cerco di convincermi di stare bene, ma è difficile anche questo.-
Io rimasi senza parole. In quel momento l'unica cosa che riuscivo a fare era piangere e piangere. Era pentirmi di tutto quello che avevo fatto. Era fissarlo negli occhi con la speranza che lui mi abbracciasse e tutto si aggiustasse.
Ma visto che non gli risposi, scosse la testa e si girò verso le scale. Alla fine mi feci coraggio e iniziai a parlare.
-Non sono venuta qui per dirti che non posso vivere senza di te. Io posso vivere senza Harry Styles.
Solo che non voglio.- dissi abbassando la testa.
-Lo sai qual'è la cosa che fa più male in questi momenti?- disse senza voltarsi.
-No.- dissi alzando la testa.
-E' fingere che non ci faccia male.- e detto questo scese le scale.
Appena sparì dalla mia visuale, mi lasciai cadere sulla poltroncina che si trovava nel corridoio e iniziai a piangere. Non volevo che finisse così.
Ma all'improvviso salì Liam.

-Alex.- disse correndo per le scale.
Non potevo farmi vedere in quelle condizioni, così mi infilai in bagno.
-Alex?!- disse Liam non trovandomi.
-Sono in bagno.- gridai facendo finta che non fosse successo niente.
-Stasera Anne aveva in mente di fare un cenone tutti insieme, che ne dici?- mi chiese
-Sì va benissimo.- urlai da dentro il bagno.
-Va tutto bene?- mi chiese Liam
-Sì sì. Tranquillo. Mi preparo e scendo!-
-Ok ti aspettiamo giù.- disse correndo di sotto.

Rimasta di nuovo sola, mi sciacquai il viso e poi mi guardai allo specchio.
Dovevo farmi forza. Quella che si stava specchiando non era la vera Alexis, dovevo ritrovare l'Alexis che era in me. E insieme a lei, dovevo recuperare anche un po' di orgoglio.
Cavolo come si dice ' Quando il gioco si fa duro, i duri iniziano a giocare.'
Allora mi guardai bene allo specchio e dissi: - Harry vuole giocare. Alexis è pronta a giocare.-
 

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Capitolo 28
*** Ormai sono quella che sono. ***



28.Capitolo.

http://www.youtube.com/watch?v=1mEtK-Qv1Ww


...
#ALEXIS#

Quella sera Anne volle fare una cena con tutta la famiglia e amici. Ci sarebbero stati Liam, Louis, Zayn, Niall, Harry, Gemma, Anne, Chris e io. La nostra grande famiglia.
Appena uscì dal bagno mi ritrovai Louis li fuori che mi baciò. Poi mano nella mano scendemmo di sotto per dare una mano a preparare.
Liam e Louis stavano pulendo la sala. Anne, Chris e Gemma erano in cucina a preparare da mangiare. Niall era andato a fare la spesa. Mentre io, Zayn e Harry stavamo apparecchiando la tavola.

-Ti devo parlare?- disse Zayn prendendomi il polso.
-Che è successo?- dissi guardandolo.
-Vieni fuori un attimo!- mi comandò avviandosi in giardino.

Mi guardai un po' intorno e poi lo raggiunsi. Accostai la porta finestra e cominciammo a parlare.

-Dimmi!- dissi voltandomi verso di lui e mettendomi a sedere sulla panca di vimini.
-Ho parlato con Chris. O meglio... Nostro padre!- disse fissandomi negli occhi.
-Che vi siete detti?- chiesi sforzando un sorriso.
-Mi ha raccontato tutto. E so anche che tu ci hai parlato e quindi lo sai quello che mi ha detto.- dissi abbassando la testa.
-Come hai reagito?- chiesi curiosa.
-Lì per l' non volevo crederci. Insomma .. noi due abbiamo fatto ses..-
-Shhhh!- dissi mettendoli la mano davanti alla bocca. -Sto con Louis. E non sa che noi due lo abbiamo fatto.- disse a bassa voce.
-Stai con Louis?- disse Zayn spostando la mano.
-Cioè... Siamo impegnati!- dissi mordendomi il labbro.
-Da quanto?- mi chiese grattandosi al testa.
-Da un po'. E' una storia lunga. E' successo tutto prima che io finissi all'ospedale.- cercai di spiegarmi.
-Non ti obbligo a raccontarmela. Ma siccome siamo migliori amici, vorrei sapere cosa è successo tra te ed Harry! Posso?- mi chiese mettendosi di fronte a me.
-Potresti , se io sapessi con precisione cosa è successo.- dissi mettendomi le mani tra i capelli.
-Non sai cosa è successo?- mi chiese stranito.
-Cioè... Sì, però...- non riuscivo a dire una frase sensata. Le lacrime presero il posto delle parole.
-Ok. Non parliamo di questo. Non volevo farti piangere!- disse abbracciandomi e accarezzandomi la testa.
-E' un casino Zayn.- dissi asciugandomi il viso. - Io non gli ho mai voluto dire addio a Harry. O almeno ho provato, ma lui ha detto di avermi dimenticato. Quando mi guarda nei suoi occhi c'è odio.- dissi piangendo.
-Prova odio perchè non può averti!- esclamò Zayn
-O perchè non mi ama.- dissi guardandolo.
-No. Lo sai che l'opposto dell'amore non è l'odio. L'opposto dell'amore è l'indifferenza. E se lui ti odia , significa che gli importa ancora di te. Almeno un minimo.- disse fissandomi negli occhi e cercando di rassicurarmi.
-Io non voglio far soffrire nessuno. Però sembra la cosa che mi riesce meglio in questo momento.-
-Ascoltami, tu chi ami tra Liam , Louis e Harry?- mi chiese alzandomi il viso.
-Non lo s...- ma non feci in tempo a finire la frase che lui mi chiese 'Cosa ne pensi di Liam? '
-Che è un amico che prova qualcosa per me.-
-Cosa ne pensi di Louis?-
-E' un ragazzo fantastico.- dissi sorridendo.
-Cosa ne pensi di Harry?- mi chiese infine
Io non risposi. Cominciai a fissare un punto. Cominciai a fissare il vuoto. Il mio sguardo era incantato. La mia mente stava ripercorrendo tutto. Stava viaggiando nel passato. Mi stava mostrando il nostro primo incontro, il nostro primo bacio, il nostro primo abbraccio, il nostro appuntamento, i nostri litigi, il suo sorriso, quella maledetta sera, le mille volte che ci siamo vendicati... ma alla fine, la mano fredda di Zayn che si appoggiò sul mio braccio mi fece tornare alla realtà.
Vidi Zayn avvinarsi al mio orecchio e mi sussurrò.
-A volte il silenzio è un ottima risposta.- e detto questo rientrò in casa.

All'improvviso cominciò a piovere, quindi rientrai e continuai ad aiutare.

Fu una serata bellissima. Ridemmo, scherzammo e mangiammo tutti insieme.
Dopo aver cenato rimanemmo in casa io , Louis e Harry. Perchè Niall dovette andare a lavoro al pub e quella sera mi aveva detto che potevo restare a casa, perchè non aveva più bisogno così tanto di quei soldi, e la cosa mi puzzava un po', comunque lasciai correre. Anne e Chris uscirono a fare una passeggiata. Gemma uscì con il suo ragazzo e Liam e Zayn tornarono a casa loro.

Noi 3, rimasti in casa soli , decidemmo di ripulire tutto.
Stavamo sparecchiando la tavola quando Louis cominciò a parlare e a baciarmi ogni 5 secondi.
-Ti amo.- disse baciandomi , mentre Harry era in cucina. Non volevo che Harry scoprisse che alla fine decidemmo di stare insieme.
-Anche io.- risposi guardando dove fosse Harry.
-Allora che intenzioni abbiamo per stasera?- chiese Louis, portando alcuni piatti in cucina.
-Io non ho voglia di uscire.- disse Harry.
-Anche io. Non mi sento molto bene.- dissi allungandomi sul tavolo per prendere un bicchiere.
-Vabbè ma noi due possiamo fare tutto quello che vuoi.- disse Louis prendendomi per i fianchi.
-Okkeiiii.- dissi liberandomi dalle sue braccia.
Harry continuava a fissarci e io non mi sentivo per niente a mio agio. Ero agitata e confusa.
-Alexis?- urlò Louis dalla cucina.
-Sì.- risposi prendendo dei piatti in mano.
-Lo sai cosa stavo pensando. Che potresti cambiare lavoro!- esclamò.
-Cambiare lavoro?!- dissi stranita.
-Sì. Basta con gli abiti da sposa. Potresti diventare modella o... Spogliarellista! Ahahah.- disse ridendo.
Ma a quella parola sgranai gli occhi. Il mio respiro si fece più pesante e cominciai a sudare freddo e
i piatti che avevo in mano, cascarono.
-Che è successo?- disse Louis correndo in salotto.
-Tutto apposto?- chiese Harry avvicinandosi.
Io ero ancora scossa, ma mi abbassai per raccogliere tutti i pezzi di coccio.
-Ti aiuto.- disse Louis abbassandosi a raccogliere i piatti rotti.
-Faccio da sola, non ti preoccupare.- disse cercando di non fargli raccogliere niente.
-Dai ti aiuto.- disse prendendo un pezzo.
-No lascia!- gridai togliendoli il piatto di mano.
Poi all'improvviso, mentre litigavamo per chi dovesse raccogliere quei piatti rotti, mi tagliai.
-Ahiii!- dissi stringendo i denti.
-Che hai fatto?- mi chiese Louis preoccupato.
-Mi sono tagliata la mano destra!- risposi alterata.
Poi mi alzai per andare in bagno a fasciarmi la ferita.
-Vengo con te!- disse Louis cercando di seguirmi.
-No.- gridai voltandomi. - Hai già fatto abbastanza!- risposi arrabbiata e poi continuai a salire.

Appena entrai in bagno cercai di fasciarmi quella ferita, ma essendo destra non riuscivo molto bene. All'improvviso qualcuno entrò dalla porta del bagno.
-Ti avevo detto di non venire, mi sembra.- dissi senza sapere chi fosse entrato.
-Ok. Allora torno giù.- disse riaprendo al porta.
-No scusa Harry. Pensavo fossi Louis.- dissi guardandolo stupita.
-Ho pensato che ti servisse una mano per la fasciatura.- disse avvicinandosi.
-In effetti.- dissi guardandomi la mano.
-Vieni.- disse afferrandomi la mano e iniziando a fasciarmela.
-Grazie!- esclamai.
-Ancora non è finita?- disse stranito.
-E' un grazie anticipato.- dissi.
-Ecco fatto!- disse lasciandomi la mano e sorridendo. Io ricambiai il sorriso e uscì dal bagno.
Stavo per scendere al piano di sotto, quando Harry mi chiamò.
-Alexis?-
-Sì.-dissi voltandomi verso quel bellissimo riccio.
-Devo parlarti!- disse uscendo sul famoso terrazzo.
-Che succede?- chiesi uscendo.
-Lo ricordi questo terrazzo?- mi chiese allargando le braccia.
-Sì... Solo che adesso non ci sono le stelle.- dissi alzando lo sguardo.
-Già. Un cielo senza stella è come un uomo senza obbiettivi! Giusto?- disse guardandomi.
-Giusto.- dissi sorridendo. - Harry puoi dirmi cosa siamo venuti a fare qui?- chiesi iniziando a preoccuparmi.
-Volevo parlare un po' con te.- disse
-Ma non stiamo parlando di niente!- dissi
-Non mi importa se parliamo di niente, voglio solo parlare con te.- disse avvicinandosi a me.
-Sono agitata e confusa.- dissi appena appoggiò le sue mani sui miei fianchi.
-Se vuoi che ti lasci in pace lo faccio. Ma certe volte incontri una persona e capisci che tutto quello che hai fatto finora, tutto quello che è stata la tua vita fino a questo momento dev’essere stato giusto, non può essere stato troppo brutto o troppo sbagliato, se ti ha portato a incontrare questa persona. E tu per me sei questa persona. Vuoi che me ne vada e che ti lasci stare?-
Io non risposi. Mi aggrappai al suo collo e cominciai a baciarlo. Lo baciai come non avevo mai fatto con nessuno. Mi era mancato troppo.
-Questa risposta la prendo come un no.- disse abbracciandomi e facendomi girare su me stessa.
-Sai io credo alle persone che hanno lottato per stare insieme. Perché incontrarsi e stare insieme è facile, è incontrarsi e combattere per stare insieme che è un po’ più difficile. Credo alle persone che litigano e hanno il coraggio di abbandonare il proprio orgoglio per chiedere scusa, per darsi un abbraccio e tornare a guardarsi come prima, a quelle che ogni tanto non si sopportano, perché è umano anche se si è innamorati o si vuole bene a qualcuno. Io credo alle persone che hanno pianto, hanno creduto di essersi persi e invece si sono ritrovati più forti di prima perché non è amore solo scriversi Ti amo o Ti voglio bene ovunque, è amore anche affrontare mille ostacoli ma continuare ad amarsi e volersi bene nonostante tutto. E credo a questo perchè l'ho vissuto. E io e te eravamo i protagonisti.- disse fissandomi negli occhi.
Io non risposi. Mi limitai ad abbracciarlo. Ma all'improvviso, neanche il tempo di dirgli la verità, che tutto andò in frantumi.
-Amore ti stavo cercando!- disse Louis baciandomi davanti ad Harry.
Io rimasi pietrificata. Non sapevo cosa dire, cosa fare. Ma ci pensarono Harry e Louis a dire e a fare.
-Amore?!- disse Harry guardandomi stranita.
-Sì. Stiamo insieme. Non ti è arrivata la notizia.- disse ridendo.
-State insieme?- mi chiese Harry
Io abbassai lo sguardo e cominciai a piangere.
-Sì. E siamo felicissimi insieme!- esclamò Louis.
Harry mi stava fissando dritto negli occhi. Mi stava implorando di dirgli che tutto quello era solo un brutto incubo.
-Non credo che lei sia felice!- disse Harry. Io sgranai gli occhi, implorandolo di stare zitto.
-Cosa?- disse Louis.
-Sai, la tua ragazza mi ha appena baciato. Mi ha detto di amarmi e non ti ah citato per niente.- disse fissandomi.
-E' vero Alexis?- mi chiese Louis allontanandosi da me.
-Sì.- dissi a bassa voce.
Louis mi guardò negli occhi, scosse la testa e se ne andò. Sentì il portone di casa sbattere fortissimo e le lacrime cominciarono a scendere di nuovo. E come se non bastasse anche Harry ce l'aveva con me, infatti, anche lui mi guardò per un po' e poi mi disse 'Ma non ti rendi conto che così fai soffrire le persone e basta?'. Siccome io non risposi, anche lui rientrò in casa e mi lasciò solo come sempre.
Ormai la mai vita era quella che era. La mia vita si era trasformata in un'eterna sfida con gli altri e con il dolore. Ormai anche io ero quella che ero. Non ero più Alexis James, la ragazza dolce che sta sulle sue, ero diventata Alexis James, la ragazza che sa solo allontanare le persone.
 

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Capitolo 29
*** Il mare ci ha uniti e il mare sarà l'unico a poterci dividere. ***



29.Capitolo.

http://www.youtube.com/watch?v=Vyu4NWYwWE4


... #ALEXIS#

Era un po' di gironi che non parlavo né con Harry, né con Louis. Sembrava che non volessero sapere più niente di me, ma infondo io sapevo che non era così.
Passavo le mie giornate in casa oppure stavo con Zayn e Liam, e ovviamente la sera andavo al pub. Avevo ancora quei soliti problemi da risolvere.
Quella mattina Liam mi avvertì che sarebbe partito. Partiva per una breve vacanza con i ragazzi del football. E' vero aveva lasciato, ma gli amici erano difficili da dimenticare, così decisero di incontrarsi e stare un po' tra uomini.
Quindi per passare un ultimo pomeriggio insieme, decidemmo di andare al mare tutti insieme, Liam, Zayn, Io, Harry e Louis.
Partimmo dopo pranzo con destinazione solita spiaggia.

-Arrivati. Scendete belli.- disse Liam spegnendo la radio in macchina.
-Guarda che bello!- esclamai alzandomi gli occhiali.
-Già.- disse Liam mettendosi accanto a me.
-Chi arriva ultimo , stasera prepara la cena!- disse Louis cominciando a correre verso l'acqua.
-Non vale! Sei partito prima!- urlò Harry andandogli dietro.
-Mi sa che ti tocca cucinareeee!- urlò Liam cominciando a correre.
-Non ti preoccupare cucineremo insieme!- mi disse Zayn spuntando da dietro l'auto.
Io li sorrisi e inizia a correre.
Mentre tutti i ragazzi facevano il bagno, compreso Zayn che era immerso nell'acqua, io decisi di prendere un po' di sole. Quando all'improvviso qualcuno mi fece ombra.
#HARRY#

Appena entrammo in acqua, decisi di chiarire con Louis una volta per tutte.
-Louis, Louis, Louis!- dissi parandomi il viso dagli schizzi del suo tuffo.
-Che vuoi?- disse tornando su con una mossa da modello Abercrombie.
-Sei un idiota!- dissi ridendo.
-Sono tuo amico oppure no?- disse spingendomi e facendomi cadere in acqua.
-Vuoi la guerra?- dissi tornando su.
Lui fece spallucce e da lì iniziammo a schizzarci come dei bambini e dopo poco ci raggiunse Liam, che quando si trattava di fare a botte non mancava mai.
Dopo un po' che eravamo tutti e quattro a fare il bagno, mi accorsi che Alexis mancava. Così iniziai a guardarmi intorno e alla fine la vidi sulla spiaggia a prendere il sole.
-Ti piace vero?- mi chiese all'improvviso una voce.
-Eh?- dissi girandomi di stacco
-Dicevo che ti piace. Non è così?- disse Liam avvicinandosi.
-No. No, ti sbagli.- risposi raggiungendolo.
-Chi vuoi prendere in giro amico!- mi disse dandomi una pacca sulla spalla.
-E' carina.- dissi abbassando lo sguardo.
-Harry vi ho visti. Siete innamorati l'uno dell'altro.- disse ridendo.
-Come lo sai?- chiesi incuriosito e con un sorrisetto malizioso stampato sul volto.
-Si vede. Si vede da come ti guarda, da come ti ascolta quando parli e da come ti osserva quando fai qualcosa. Si sente da come ti parla. Si sente da come litigate. Si vede da come piange per te. Si vede perfino quando dalle sue labbra esce il tuo nome. Non l'ho mai vista così, non l'ho mai vista parlare di qualcuno come lo fa con te. Non l'ho mai vista seguire qualcuno quanto lo fa con te. Mai Harry, Mai.-
-E come glielo dico Liam? Come ?- chiesi toccandomi i capelli.
-Se la ami vai da lei. Chiamala ora, falle sapere il numero di volte che pensi a lei, cantale una canzone. Dedicale un film che la faccia ridere, mandale una lettera vuota, dille che può scriverci tutto quello che vuole sentirsi dire. Falle il solletico sulle guance, baciale i capelli, portala a fare un giro in un campo. Regalale un fiore. Regalale mille fiori, regalale un campo di fiori. Portale fiori anonimi. Spediscili lettere anonime. Comprale un libro che nessuno ha mai letto. Prendile un cd che nessuno ha mai ascoltato. Fai qualsiasi cosa, ma non fartela sfuggire. L’amore non sta mai fermo troppo a lungo.-
-E se non capisce?- chiesi preoccupato.
-L'uomo e la donna non si capiranno mai Harry.- e ha questa parole abbassai la testa, ma alla fine Liam aggiunse – Ma si desidereranno sempre.- disse dandomi un pacca sulla spalla. Così presi coraggio e decisi di andarle a parlare.

#ALEXIS#

Appena alzai gli occhi vidi Harry e senza dire una parola si sedette accanto a me.
Io lo guardai per un po' e poi mi girai a osservare il mare.
-Perchè non vieni a fare un bagno?- mi chiese d'un tratto Harry
-Adesso non è molta voglia.- risposi senza incontrare il suo sguardo.
-Ah.- disse lui
-Con Louis? Hai chiarito?- chiesi incuriosita
-Sembrerebbe di sì.-rispose lui con il sorriso. - E tu? C'hai chiarito?-
-Sembrerebbe di no.- dissi ridendo ironicamente.
-Mi dispiace.- disse cominciando a fissarmi.
-Che c'è?- chiesi
-C'è che sono venuto qui per parlarti!- disse velocemente
-Parlarmi?-
-Sì, voglio chiarire anche con te.- disse prendendomi la mano.
Però io, essendo agitata, lasciai la sua mano.
-Ascoltami, io provo ancora qualcosa per te. Provo molte cose per te. Quando mi sfiori, quando mi parli, quando mi ascolti, quando piangi per me... Provo cose che nessun'altra ragazza riesce a farmi provare. Sono ancora innamorato di te Alexis. Non ce la faccio a fare finta di niente. E' brutto vederti alzare la mattina o addormentarti la sera e sapere che dalla mia bocca non può uscire un Buona Notte o un ti voglio bene, solo perchè non ci parliamo. Non ce la faccio.- disse fissandomi begli occhi.
-Ha funzionato fin'ora. E sei stato bravissimo.- dissi tossendo.
-Cosa? Io non voglio continuare.- disse stupito di quello che avevo detto.
-Io non voglio fare diversamente.- dissi fissandolo.
-Perchè?- mi chiese
-Perchè io non ho smesso di amarti, ho solo smesso di dimostrarlo agli altri.- dissi mentre una lacrima mi rigò il viso.
Poi mi alzai e raggiunsi gli altri in acqua, mentre Harry rimase lì a fissare il nulla.
-Eccolaaaaa!- urlò Liam vendendomi incontro.
-Non mi toccare che sei freddo!- disse cercando di allontanarmi da lui.
-Vieni qui, dove scappi!- disse rincorrendomi, ma alla fine mi afferrò per i fianchi e mi buttò in acqua.
-Ti odio!- dissi tornando su.
-Non è vero!- disse cominciando a farmi il solletico.
-Ti voglio bene!- dissi saltandoli in collo.
-Facciamoci una promessa Ok?- mi disse Liam
-D'accordo. Quale?- chiesi incuriosita.
-A noi ci ha uniti il mare e lasciamo al mare l'onore di dividerci. D'accordo?- disse tendendomi la mano.
-D'accordo.- dissi stringendola.- Solo il mare potrà dividerci.- dissi sorridendo.
-Liam io esco.- disse Louis interrompendoci.
-Perchè?- chiese Liam
-Raggiungo Harry e Zayn.
-Va bene. Noi tra poco arriviamo.- disse abbracciandomi. Poi cominciò a fissarmi.
-Cosa vuoi sapere?- dissi guardandolo.
-Come è andata?- disse facendomi cenno con al testa verso al spiaggia.
-Abbiamo parlato.- dissi abbassando la testa. Lui allora mi prese il mento e mi alzò la testa chiedendomi 'Allora?'.
-Allora niente. Lui mi ha detto che mi ama e io gli ho detto che sono ancora innamorata di lui.-
-Quindi state insieme?- mi chiese con il sorriso, ma io scossi la testa.
-No?!- disse lui stranito. - E perchè?-
-Sono confusa Liam. Io e lui litighiamo spesso e quindi non so se faccio bene a tornare con lui.- dissi abbracciandolo.
-Se non rischi, non lo saprai mai Alexis.- disse Liam
Cominciai a fissarlo quando all'improvviso la corrente si fece sempre più forte.
-Uoooo.- dissi reggendomi a Liam.
-Non ti preoccupare è solo al corrente un po' più forte. Il mare si sta arrabbiando perchè non vi siete rimessi insieme.- disse Liam cominciando a ridere.
-Come sarai stupido!- dissi ridendo
-Vieni. Nuotiamo un pochino, almeno ti distrai.- disse cominciando ad andare sempre più lontano dalla spiaggia.
-Basta qui Liam. Non ce la faccio più.-
-Dai un altro po'.-
-No Liam io esco! C'è troppa corrente. Esci anche te. E' pericoloso.- gli urlai per la troppa distanza.
-Ok. Arrivo.- disse Liam cercando di raggiungermi.
-Più veloce Liam!- iniziai a gridare sentendo che la corrente si stava facendo sempre più forte e l'acqua sempre più alta.
-Non ce la faccio. E' troppo forte.- mi urlò Liam.
-Aiutooooo!- cominciai a gridare. - Aiutooo!-
Poi cercai di avvicinarmi verso la spiaggia e vidi che le persone erano andate nel panico e vidi Harry, Louis e Zayn agitare le braccia. Così cercai di agitare le braccia continuando a gridare.
Io ero molto più vicina alla spiaggia di Liam, così Harry si buttò in acqua e , insieme a Louis, mi trascinò sulla spiaggia. Ma mentre mi portavano a riva io gli dicevo che andava salvato anche Liam.
-Ragazzi prendete Liam. Salvate Liam, salvatelo.- dissi iniziando a piangere.
-Alex Liam non è in acqua!- mi disse Harry appoggiandomi sul telo da mare.
-Sì che è in acqua. Liam era con me.- dissi alzandomi in piedi. Poi mi girai verso il mare e vidi le onde. Erano alte, potenti, ma non furono quelle a spaventarmi. La cose che mi spaventò fu non vedere Liam.
-Liaaaaammmm!- cominciai ad urlare guardandomi intorno.
Poi iniziai a correre verso il mare, volevo ributtarmi per andarlo a prendere. Volevo salvarlo. Dovevo salvarlo.
Ma Harry mi prese dal dietro e io cascai tra le sue braccia.
-Liaaam!- dissi piangendo tra le braccia di Harry.
Harry non disse niente. Mi baciò sulla testa, mi abbracciò e cominciò ad accarezzarmi la testa.
Il mio migliore amico non c'era più. Il mio migliore amico era stato risucchiato dall'oceano. Ma alla fine era quello che disse lui prima di lasciarmi.
'Il mare ci ha uniti e il mare sarà l'unico a poterci dividere.
Addio, Liam.'

E dopo aver baciato questo biglietto che gli avevo scritto, lo appoggiai accanto alla sua foto con un giglio e me andai insieme agli altri ragazzi.
 

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Capitolo 30
*** Me ne andrò. ***


30.Capitolo.

 

http://www.youtube.com/watch?v=R8Oky177PeM

 

 

#ALEXIS#

 

Era passato quasi un mese dalla morte di Liam, il mio rapporto con Harry era sempre il solito, quello con Louis stava migliorando. Io e Zayn eravamo tornati migliori amici-fratelli, invece per quanto riguarda Niall, tra poco sarebbe stato il suo compleanno e avrebbe fatto una gran festa.

Era il 13 settembre, e quella mattina raggruppò me e le altre ragazze del pub per una prova generale e un balletto che ci sarebbe stato al suo compleanno. Quindi tutti avrebbero scoperto chi ero veramente e che cosa avevo fatto per tutti quegli anni.

 

Dopo diverse ore a provare moltissime varietà di costumi per la serata, Niall scelse alle ragazze un semplicissimo top nero con un pantaloncino a coulotte attillato con i lati rosa glitterati, mentre per me, la star della serata, la donna della notte, scelse una brasiliana argentata con un brillantino argentato sui ogni capezzolo. Mi rifiutai di indossarla, ma Niall non voleva sentire ne se, ne ma, aveva deciso.

 

-No. Non posso indossare questa roba!- dissi alterata scuotendo la brasiliana.

-Vorresti dire che non l'hai mai indossata?- disse Niall ironicamente. Io non risposi.

-Ragazze potete andare! Ci vediamo stasera.- disse facendo segno di uscire alle altre ragazze. Poi si incamminò verso il suo studio.

-Dobbiamo risolvere questa situazione!- dissi seguendolo.

-Non c'è niente da risolvere!- disse mettendosi a sedere sulla poltroncina di pelle.

- A questa festa ci saranno tutti. I miei genitori, i tuoi...- dissi mordendomi il labbro.

-Hai paura?- disse Niall ridendo. Io non risposi un'altra volta.

-Mi servi vestita così alla festa Alexis.- dissi aprendo un'agenda.

-Perchè?- dissi alzando la voce.

-Perchè dovrai far sognare i miei ospiti. E poi ho promesso che la mia regina sarà vestita hot.- disse indicandomi.

-Bene la tua regina non verrà.- dissi alzandomi.

-Ferma.- mi urlò con tono rigido. Io mi fermai davanti alla porta e sentì Niall avvicinarsi a me.

-Dove pensi di andare?- disse facendomi passare ripetutamente un coltellino da viaggio sul collo.

-Mettiti seduta!- disse accompagnandomi alla sedia.

-Mi fai schifo!- dissi piangendo.

-Non dicevi così quando ho salvato il tuo amico. Com'è che si chiamava? Za... Zayn?- io a questa domanda accennai senza dire niente.

-Perchè non possono ballare le altre ragazze al posto mio?- dissi asciugandomi una lacrima.

-Stesso carattere di tua madre! Sei proprio uguale.- disse fissandomi.

-Mia madre?- dissi confusa.

-Tua madre sì. Lizzy Edwards. Che bella e brava donna eh!- disse iniziando a ridere.

-Cosa c'entra mia madre?- dissi asciugandomi il volto.

-Tua madre lavorava per mio padre. Fantastico no?- disse facendo piccole smorfie.

-Non capisco.- dissi sconvolta.

-Non c'è niente da capire. Tua madre era una spogliarellista. Brava, bella, talentuosa, che portava molti soldi al pub.- disse dandosi delle arie per quello che faceva.

-La spogliarellista?- dissi ancora scioccata.

-Dovevo completare il lavoro di mio padre.- disse scrocchiando le dita.

-Che lavoro?- dissi guardandolo.

-Vedi Alexis, tua madre ha fatto una cosa che non avrebbe dovuto fare! No, no, no, no.- disse muovendo l'indice davanti ai miei occhi. - Ha chiamato la polizia. La polizia ha rintracciato mio padre e l'hanno arrestato. Non ha fatto una cosa buona per nessuno. Ne per noi, ne per lei, ne per te.- disse guardandomi.

-Per me?- chiesi stranita

-Vedi io e te facciamo degli accordi qualche volta?- mi chiese.

-Si chiamano ricatti a casa mia.- dissi sfidandolo.

-Mi contraddici?- disse guardandomi. - Anche questo è molto, molto sbagliato. Comunque, mio padre si metteva d'accordo con tua madre. E uno di questi accordi era che lei avrebbe dovuto partecipare al compleanno di mio padre con lo stesso completino che ho dato a te.- disse prendendo in mano il completino.

-Lei si è rifiutata come me e lui ha iniziato a picchiarla?- chiesi sfottendolo.

-No. Lei si è rifiutata, ma mio padre non ha alzato le mani. L'ha messa davanti ad una scelta. Ed è quello che farò anche io.- disse facendo scorrere un quadro che aveva nel suo studio.

-O te, o loro.- e appena finì di dire 'loro', vidi moltissime foto attaccate ad un muro. Era la mia famiglia.

Stavo guardando la parete con le lacrime agli occhi.

 

-Allora?- mi chiese Niall all'improvviso.

-Stavi seguendo la mia famiglia!- esclamai sconvolta.

-Vedi ha iniziato il padre di mio padre e adesso tocca a me continuare il lavoro.- mi spiegò.

-Perchè alcuni hanno le x? Cosa vuoi fargli?- chiesi piangendo.

-Vedi quelli con le x sono le persone della tua famiglia fuori gioco. Quelli senza segno sono quelli ancora in gioco e quelli con il punto esclamativo ... Beh lo scoprirai molto presto.- disse coprendo la parete. Mio papà e Zayn avevano il punto esclamativo. E non sapevo se preoccuparmi o meno.

 

-Però non hai risposto ad una mia domanda!- esclamai alzando la voce.

-Cosa voglio fargli? Beh dipende tutto da te. Ballerai alla mia festa così?- mi chiese mostrandomi di nuovo il completino.

-No.- risposi fissandolo negli occhi.

-D'accordo. Proteggi la tua famiglia Alexis. Puoi andare!- allora mi alzai, ma prima di uscire ripensai all'ultima cosa che mi disse 'Proteggi la tua famiglia Alexis.'

Non volevo succedesse qualcosa di brutto a qualcun' altro di loro, così mi girai di scatto verso Niall ,afferrai il completino e dopo aver fatto una smorfia senza dire una parola uscì.

 

Appena tornata a casa andai in camera mia senza salutare nessuno, anche perchè erano tutti occupati. Mamma correva di qua e di la per organizzare questa festa. Papà la seguiva in tutto quello che faceva. Louis e Harry stavano preparando la musica e Zayn stava facendo delle telefonate per accettarsi che fosse tutto pronto per la festa.

 

Quindi entrai in camera mia e provai quel maledettissimo completino. Appena mi avvicinai allo specchio e mi vidi, iniziai a piangere. Piangevo per paura, per delusione, per dispiacere... Sapevo che quella sera tutti avrebbero scoperto chi fossi, sapevo che avevo deluso Liam, ma non avevo altra scelta.

 

 

#HARRY#

 

Vidi entrare Alexis in casa, ma non la salutai perchè ero troppo impegnato a fare un lavoro con Louis, ma con la coda dell'occhio la vidi salire di corsa e non sembrava troppo felice, così decisi di andare a vedere cosa aveva.

 

Appena salì, notai che aveva lasciato la porta socchiusa, quindi mi affacciai un pochino e la vidi piangere davanti allo specchio. Stava indossando solamente un slip poco coprente, quindi non guardai, anche se la voglia era tanta.

Poi decisi di bussare.

 

-Sì?- disse lei da dentro.

-Posso? Sono Harry.- dissi affacciandomi.

-Aspetta un secondo.- e dopo poco disse. - Vieni!-

-Ciao.- dissi. Era in accappatoio.

-Ciao.-

-Va tutto bene?- chiesi preoccupato.

-Quasi.- disse lei facendo un finto sorriso.

-Sicura?-

-No.- disse abbracciandomi e cominciando a piangere.

-Ehi. Ehi.- dissi abbracciandola.

-Perchè a me? Perchè?- cominciò a dire.

-Sediamoci.- dissi appoggiandola sul letto. Decisi di farla sfogar un po' e poi gli chiesi : - Sei felice?- fu la prima domanda che mi venne in mente.

-Non sono felice ma sto cercando di stare bene.- disse asciugandosi il viso.

-Vuoi dirmi cosa è successo?- chiesi cercando di aiutarla.

-No.- disse fissandomi.

-D'accordo.- dissi abbassando la testa.

-Eri l'unica persona che non volevo diventasse uno sconosciuto nella mia vita, e adesso sembra che più passano i giorni più diventiamo sconosciuti.-

In quel momento cominciai a fissarla, volevo abbracciarla e baciarla fino a farci mancare il respiro, ma la sua frase mi scioccò.

-Voglio andarmene. Ho deciso che dopo la festa di Niall parto. Lontano da qui. Lontano da Zayn, da Louis, da mio padre, da Niall , da Liam e da te.- disse con le lacrime agli occhi.

-Come te ne vai? Dove?- chiesi confuso e preoccupato.

-Non lo so dove. Ma via da qui. E vi prego non mi cercate. Non mi cercate! Ho bisogno di staccare.- disse mordendosi il labbro.

In quel momento cominciai a piangere. Non potevo pensare che non l'avrei più rivista, ne sentita. Non potevo pensare che non l'avrei più vista piangere e sorridere. Non potevo pensare che non l'avrei più vista dormire e che non avrei più potuto abbracciarla e baciarla. Non volevo pensarlo.

 

-Perchè piangi?- disse accarezzandomi il viso

-Io non ti dimenticherò mai e mi mancherai Alex.- dissi guardandola.

-Riuscirai a dimenticarmi.- disse cercando di farmi un sorriso.

-Non posso dimenticare una persona che è riuscita a farti piangere. Ogni volta che ti vedrò proverò sempre la stessa cosa. Sempre.- dissi fissandola dritta negli occhi lucidi.

-Harry io... - ma non finì la frase perchè iniziò di nuovo a piangere. Così io per tranquillizzarla le strinsi la mano.

-Perché mi hai dato la mano?- mi chiese lei guardando le nostre mani intrecciate l'una nell'altra.
-Perché mi hanno insegnato che alle cose belle ci si aggrappa.- dissi alzandole il viso.

-A tavolaaaaaa ragazziiii!- sentì mia madre urlare dal corridoio. E senza pensarci due volte, Alexis, si alzò e scese di corsa, mentre io restai un altro pochino lì in stanza a pensare a lei, ma soprattutto a pensare a cosa avrei fatto senza di lei.


 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


 

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Capitolo 31
*** With you ***


31.Capitolo.

 

 

#ALEXIS#

 

Appena sentì Anne dire che si doveva andare a tavola, uscì di corsa dalla camera. Mi sarebbe dispiaciuto lasciare tutto e tutti, ma era l'unico modo. Quella sera tutti avrebbero scoperto chi ero. Non potevo rimanere lì. Ormai avevo deciso, sarei partita.

 

Quando tutti eravamo a tavola, decisi di dare la notizia.

 

-Devo dire una cosa a tutti!- dissi ingoiando il boccone.

-Ti ascoltiamo.- disse mio papà

-Stasera c'è la festa di Niall.- dissi mordendomi il labbro.

-Lo sappiamo Alex.- disse Louis.

-Non è questo il punto.- dissi con le mani tra i capelli.

-E' successo qualcosa?- chiese Zayn prendendomi la mano.

-Domani mattina parto.- dissi tutto d'un fiato.

-Parti??!- disse mio papà scioccato.

-Sì. Me ne vado.- dissi abbassando la testa.

-Si può sapere dove?- disse mio papà alterandosi.

-Non lo so. Però lontano da qui.- dissi fissandolo.

-Da sola?- mi chiese Anne preoccupata.

-Sì. Da sola.- dissi a bassa voce fissando Harry.

-Si può sapere cosa ti passa per la testa? Eh?- mio papà iniziò ad urlare.

Con al coda dell'occhio vedevo tutti i ragazzi fissarmi. Erano sconvolti e forse anche delusi.

-Alex rispondi!-mi urlò mio padre alzandosi dalla sedia.

-Cosa? Cosa ti devo dire?- gli urlai rimanendo seduta.

-Cosa ti passa per la testa? Voglio saperlo. Perchè vuoi partire?- mi chiese quasi piangendo.

-Non voglio rovinarvi al vita. - dissi mordendomi il labbro.

-Rovinarci la vita? Ma tu non lo fai.- disse Anne accarezzandomi la schiena. Poi aggiunse : - Qui ti vogliamo tutti bene!-

-Dopo stasera non mi vorrete più. Mi dispiace.- e dopo aver detto questo salì di corsa in camera piangendo.

 

Appena arrivai in camera mi buttai sul letto e presi il cellulare. E inviai un messaggio a Liam, ma solo dopo che mi arrivò un avviso sul cellulare con scritto 'Utente inesistente' mi ricordai che lui non era più lì con me.

Tra lacrime, pensieri, stress e dolore, mi addormentai.

 

#ZAYN#

 

Dopo aver sparecchiato decisi di andarci a parlare.

Ma appena entrai in camera notai che stava dormendo. Aveva tutto il volto bagnato. Sicuramente aveva pianto e anche tanto.

Però decisi di non svegliarla e di uscire. Ma prima di andarmene, per sbaglio, feci cadere una scatola. E nell'impresa di raccogliere tutto quello che c'era dentro, trovai un diario.

Sopra questo diario c'era scritto 'SECRET'.

Cercai di aprirlo, ma prima che potessi farlo, Alexis si svegliò e dopo avermi dato un bacino sulla guancia mi chiese che ore fossero.

 

-Sono quasi le 3 e 30. Dobbiamo prepararci per stasera.- dissi un po' teso

-Già- rispose scrocchiandosi le mani.

-Qualcosa non va?- chiesi incuriosito.

-Tutto apposto.-

-Ok.- dissi aprendo al porta per uscire, ma prima di andarmene aggiunsi : -Posso chiederti perchè vuoi andartene?-

Lei in quel momento si sedette sul letto e si mise la mani davanti alla faccia e poi disse.

-Basta chiederlo, basta. E' tanto strano che voglia andarmene?- disse sospirando

-Sei pronta a lasciare tutto! Tutto quanto? Negozio, Famiglia, Amici.. Insomma Alex questa è al tua casa. Noi siamo nati qui praticamente.- cercai di spiegarli

-Zayn io parto. Forse andrò a New York.- disse velocemente

-New York?!- dissi sconvolto.

-Zayn ho bisogno di distrarmi. Devo andare lontano.- disse mentre una lacrima le rigò il viso.

-D'accordo!- dissi riaprendo la porta.

-Zayn...- all'improvviso Alexis mi chiamò. Io mi girai, la guardai e lei mi disse : - Scusami!-

Io non le risposi, aprì al porta e me ne andai. Tanto ormai aveva deciso. E di certo non sarei stato io quello che gli avrebbe fatto cambiare idea.

 

 

#ALEXIS#

 

Verso le 6 uscì di casa e andai al pub, dove si sarebbe svolta la festa. Le ragazze dovevano provare i balletti e io il mio numero di chiusura.

 

A 1 ora dall'inizio cominciai a sudare freddo. Ero tesa, agitata. Quella sera sarebbe stata la svolta della mia vita. Sicuramente una svolta negativa, ma se non avessi fatto ciò che mi era stato comandato avrei perso qualcun altro. E questa era l'ultima cosa che volevo.

Sentivo la musica a palla e tantissimo brusio. Così mi affacciai e vidi moltissime persone tra cui Harry, Louis e Zayn che si stavano prendendo un drink. I miei genitori seduti sulle poltroncine della sala e Niall che parlava 'amichevolmente' con alcune ragazze.

 

Poi partì la canzone del primo balletto delle ragazze, così dovetti scendere dal palco. Ovviamente indossavo un vestito. Era nero con del pizzo sulla schiena e delle scarpe blu accese con il tacco.

Raggiunsi i ragazzi e i miei genitori.

 

-Eccola la meraviglia delle meraviglie!- disse Zayn baciandomi sula guancia.

-Esagerato.- dissi ridendo.

-Ciao.- disse Louis abbracciandomi.

-Sei stupenda come sempre tesoro.- disse Anne tirandomi un bacio.

-Ciao papà.- dissi guardandolo negli occhi. Non lo abbracciai perchè sapevo che era arrabbiato con me e non volevo causare altri problemi.

-Vieni qui amore!- ma alla fine fu lui a voler essere abbracciato.

Avevo salutato tutti, tranne Harry.

-Ciao.- dissi sedendomi accanto a lui sul divanetto.

-Ciao.- disse bevendo un sorso di birra. - Sei bellissima vestita così.- disse fissandomi dritto negli occhi.

-Grazie. Anche tu stasera sei elegante. Mi piace questo.- disse muovendo il papillon.

-Ahah. E' un porta fortuna.- disse facendo una faccia buffa.

All'improvviso la musica si interruppe e tutti si girarono verso il palco.

A quel punto vedemmo Niall prendere il microfono in mano.

 

-Buona sera a tuttiiii!- urlò al microfono. - Stasera sarà la sera del divertimento e dello spasso. Quindi ragazzi e ragazze.- disse facendo l'occhiolino ad una ragazza in prima fila. - Scatenatevi.- e qui si alzò un fortissimo boato. Poi continuò a parlare.

-Un'ultima cosa. Volevo ringraziare queste bellissime ragazze sul palco che stanno ballando per noi.-

-Si stanno spogliando per noi.- disse Zayn a mio padre in modo dispregiativo.

-Ma soprattutto, vorrei ringraziare una ragazza in particolare che tra poco ci darà un assaggio di se stessa. Alexis James.-

Appena sentì il mio nome al microfono fulminai Niall con lo sguardo , ma lo raggiunsi sul palco, perchè sapevo cosa poteva fare se non lo ascoltavo.

-Eccola qua.- disse prendendomi per mano.

-Che vuoi fare?- gli sussurrai all'orecchio.

-Devi ballare!- mi rispose a denti stretti.

-No. Non ora Niall.- dissi togliendo al mai mano dalla sua presa.

-Invece balli. Ora.- disse portandomi dietro le quinte.

 

Mi fece indossare il completino argento e fece partire la mia canzone.

 

-Facci sognare.- mi disse buttandosi tra il pubblico.

 

Io iniziai a ballare come facevo sempre. Non volevo incontrare gli sguardi della mia famiglia, così decisi di ballare senza guardare nessuno in particolare. Guardavo tutti e tutto. Non stoppavo il mio sguardo mai. Non fermavo il mio sguardo su nessuno. Dopo un po' vidi volare sul palco dei soldi.

Stavo per smettere di ballare , quando vidi Niall mimarmi un coltello che passa sul collo.

Così continuai a ballare, a muovermi, a scuotermi e a mostrare agli altri. Poi Niall fece partire la macchina del fumo. Non riuscivo a vedere più niente. Non capivo per chi ballavo e dove ero. Non riuscivo a capire chi mi toccasse la gambe. Mi girava la testa, quindi decisi di mettermi a quattro zampe. E dopo un po' raggiunsi un volto. Sentì le mani di qualcuno afferrarmi per i fianchi e trascinarmi giù dal palco. E poi cominciò a baciarmi. Mi baciava con foga e io cercavo di liberarmi, ma non ci riuscì, fino a quando non li diedi uno schiaffo.

Era buio e non vedevo molto. Quindi decisi di uscire e quando uscì sentì una voce chiamarmi.

Appena mi girai verso la voce, vidi Harry. E quando si avvicinò notai che aveva un segno rosso sulla guancia. E lì capì che era lui quel ragazzo. Così iniziammo di nuovo a litigare.

 

http://www.youtube.com/watch?v=2IFF9yu5i3k

 

 

 

-Cosa ti è saltato in mente?- dissi avvicinandomi a lui pronta per picchiarlo.

-Scusami, scusami.- disse alzando le mani.

-Scusami?! Cosa ci faccio con le tue scuse.- dissi avvicinandomi sempre di più.

-E' stato solo un bacio. Ne avevo bisogno.-

-Ne avevi bisogno? Vediamo se hai bisogno anche di questo!- disse dandoli uno schiaffo.

Poi restai a guardarlo per un po' e cercai di andarmene, ma lui mi afferrò per il polso destro.

 

-Lasciami.- dissi arrabbiata.

-Picchiami ancora.- disse scuotendomi.

-Tu sei ubriaco.- dissi girandomi.

-No. No. Sto benissimo Alex.- disse respirando sempre più forte. - Ho bisogno di un abbraccio.-

-Dentro ci sono moltissime ragazze.- dissi indicando il locale.

-No. Non capisci. Io non ho bisogno di un abbraccio qualunque, ne voglio uno tuo.- disse fissandomi negli occhi. Io ero indifferente, impassibile. Non so cosa mi stava prendendo. Avrei voluto abbracciarlo, ma c'era qualcosa che non mi impediva e mi consigliava di non farlo.

-Ti prego Alex. L'orgoglio rende forti, ma non felici.- disse piangendo.

-Non mi importa niente. E non mi importa più niente di te.- disse con le lacrime agli occhi.

-Non è vero. I tuoi occhi dicono tutt'altro.- disse lasciandomi il polso.

-Tu non mi conosci.- dissi dandogli le spalle.

-Io sono qui per te e tu sei così stupida da non notarlo!- mi urlò all'improvviso.

-Tu non ci sei mai stato per me.- gli urlai girandomi. Ma lui continuò a parlare, come se non gli interessasse quello che avevo appena detto.

-L'unica persona di cui ho bisogno adesso sei tu. L'unica persona che mi capiva. L'unica persona che era lì per me. L'unica persona che mi ascoltava. L'unica persona che mi ha cambiato la vita. L'unica persona che mi ha fatto innamorare. Alex questo non conta nulla per te?- mi urlò.

-No. Non conta. Noi torneremo insieme e poi? Poi litigheremo e litigheremo.-

-Sì, noi siamo così. Noi litighiamo. Tu dici a me che sono un stupido insensibile, e io ti dico quanto sei una rompi coglioni. Possiamo anche litigare fino a non parlarci più, dire "basta,non voglio più sentirti,non voglio più parlarti". Però ci amiamo,e nonostante i litigi, torneremo sempre indietro,per riabbracciarci e chiederci scusa l'un l' altro. Non sarà facile, anzi sicuramente molto difficile e dovremmo lavorarci ogni giorno. Ma io voglio farlo, perché io voglio te. Io voglio tutto di te, per sempre. Io e te, ogni giorno della nostra vita. - disse tutto d'un fiato e con tono deciso.

Io ero con le lacrime agli occhi e non riuscivo a dire una parola. Così Harry si avvicinò a me e mi disse: - Non ti ho mai voluto dire addio.-

E in quel momento Harry mi abbracciò e cominciammo a baciarci. Un bacio lungo, lento e intenso. Uno di quei baci che ti lasciando senza fiato. Così li saltai in collo e entrammo nel pub continuando a baciarci. 

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Capitolo 32
*** Best you ever had ***


32.Capitolo.

 

http://www.youtube.com/watch?v=VH74F8xJ2S0

 

 

#ALEXIS#

 

Appena entrammo nel pub, ci buttammo in mezzo alla mischia, ballavamo, bevevamo, ci stavamo divertendo. Ma all'improvviso Harry mi prende per mano e mi porta in un posto un po' più appartato.

 

-Che ci facciamo qui?- chiesi entrando in una stanza.

-Ora ti torturo!- disse iniziando a farmi il solletico.

 

Tra una risata e l’altra, gli stavo implorando di smetterla, ma le mie preghiere si rivelarono vane. All'improvviso mi ritrovai con le spalle contro il suo petto, mentre le sue mani non accennavano a smettere di torturarmi. Dopo un po' la sua mano sinistra mi copre la bocca soffocando tutte le mie urla.

-Shh…- mi sussurrò all' orecchio. - Non vorrai che pensino che ti sto facendo male...- aggiunse ridendo.

Alla fine mi rassegnai e mi rilassai appoggiandomi al suo corpo. Il mio respiro tornò regolare come il battito del cuore.
Poi la sua mano destra si fa strada sulla parte superiore del mio corpo seminudo. Mentre la sinistra continuava a coprire la mia bocca e a soffocare i mugolii che sfuggivano dalle mie labbra quando Harry iniziò a massaggiare i miei seni. Mi abbandonai completamente al suo tocco leggiadro, a quella sensazione di puro piacere che mi stava regalando. La mie pelle si incendiava al suo passaggio e il mio cuore cominciava a battere sempre più frenetico. All'improvviso i suoi denti iniziarono a mordicchiare la pelle vicino alla clavicola e la sua mano cominciò a scendere. Scivolò sulla mia pancia e poi più giù, si insinuò nelle mie mutandine e io sgranai gli occhi, sorpresa ed eccitata, lasciandomi sfuggire un lungo gemito che si perse , anch'esso, nel palmo della sua mano. Socchiusi le palpebre e poi appoggiai la testa alla sua spalla, incapace di porre ormai qualunque resistenza.

In un attimo mi ritrovai inchiodata al muro, le mani e il viso appoggiati alla parete e Harry ancora dietro di me. Le sue dita cominciarono ad aprire la zip dei suoi pantaloni, poi velocemente li tira via insieme al tuo intimo . Il rumore di un’altra cerniera che va giù e le sue braccia circondano di nuovo la mia vita, stringendomi con una dolcezza , ma allo stesso tempo carica di passione.

In quel momento gemetti e subito dopo lo fece lui. Iniziai a muovere lentamente il bacino avanti e indietro e avvertì il suo viso affondare nei miei capelli.

All'improvviso uscì dalle mie labbra il suo nome. Avevo bisogno di lui. E quella notte sarebbe stato accanto a me.
Iniziò a stringermi più forte. Mi diede un tenero bacio sulla guancia. E poi le sue labbra morbide sfiorarono le mie. Di nuovo dalle mie labbra uscì il suo nome e le sue mani iniziarono a stringere i miei fianchi in modo più deciso. I suoi movimenti si fecero subito più veloci. Riuscivo a sentire il suo fiato caldo sul collo e i nostri sospiri che si fondevano all’unisono.

Harry spingeva più forte, più veloce. I muscoli delle sue braccia si contraevano intorno al mio corpo, mozzandomi quasi il respiro. Buttai la testa all’indietro, chiusi gli occhi e mi moris le labbra per soffocare le urla che volevo liberare. Poi passai una mano tra i suoi capelli leggermente sudati.

Dopo un po' appoggiai la fronte al muro e lasciai che il mio corpo si rilassasse. Ma il mio cellulare iniziò a vibrare e dovetti rispondere, visto che era nostra mamma.

-Pronto Anne?-

-Dove sei?- mi chiese Anne preoccupata.

-Emh.. - stavo cercando la risposta nei segnali che mi stava dando Harry. - Sono andata a prendere una cosa.- non sapevo cosa dire.

-Una cosa? Dove?- mi chiese incuriosita.

-Al.. A casa. Tra poco torno.- dissi velocemente.

-Harry è con te?- mi chiese ancora una volta preoccupata.

-No- risposi velocemente.

-Ah ok! Io e tua padre stiamo per andare via e volevam....- ma la interruppi.

-Mamma, si certo. Senti è solo che… devo andare…- dissi cercando di chiudere lì la telefonata.

Intanto vedevo Harry ridere sotto i baffi.

-Ti posso richiamare tra…- e mi voltai ancora una volta per farmi aiutare. - Cinque minuti?- e qui Harry mi lanciò un'occhiatina di disapprovazione. Stavolta cominciai a ridere

-Anzi mamma ti richiamo tra quindici minuti. Ok? Perfetto, a dopo!-

Premetti il tasto rosso sul display e mi voltai completamente verso Harry

-Cinque minuti? Non ti sembravano un po’ pochi?- mi disse avvicinandosi. Io non risposi, ma gli sussurrai all'orecchio 'Dove eravamo rimasti?' e qui continuammo.

Appena Harry si staccò dal mio corpo appoggiai le spalle alla parete. Inchiodai il mio sguardo a quegli occhi verdi smeraldo e sorrisi. Vidi Harry rivestirsi. Mi passai una mano tra le ciocche ondulate e mi lasciai sfuggire “Wow…”.

Lo sentì sorridere soddisfatto contro la mia pelle ancora nuda. E poi mi sussurrò all'orecchio, dopo averlo morso per un po', “ Mi sei mancata!” E dopo avermi detto questo uscì dalla stanza.

Appena rimasta sola, mi lasciai scivolare sul muro e appena arrivata a terra , lasciai andare un lungo sospiro.

Dopo essermi cambiata raggiunsi Niall, dovevo parlargli.

 


 

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Capitolo 33
*** Bye ***


33.Capitolo.

 

http://www.youtube.com/watch?v=bZs8ftNiBIo

 

 

#ALEXIS#

 

 

Appena uscita dal mio camerino, dove ero appena stata con Harry, mi vestì e raggiunsi Niall.

 

-Niall dobbiamo parlare!-

-Si però andiamo al pub. Qui non possiamo parlare.- disse uscendo dalla sala dove si era svolta la festa.

 

In 10 minuti arrivammo al pub e Niall mi accompagnò nel suo studio per parlare.

 

-Allora? Cosa volevi dirmi?- disse mettendosi a sedere.

-Ho ballato con quel body, adesso non toccherai più la mia famiglia. Vero?- dissi sedendomi di fronte a lui.

-No.- disse serenamente.

-Grazie. Allora quando devo tornare al pub?- chiesi un po' scocciata.

-Mai più.-

A quelle parole sgranai gli occhi e sorrisi. Non pensavo lo dicesse mai. Non ci credevo.

-Mai più?- chiesi sconvolta.

-Sì. Hai pagato tutti i debiti che avevi. Se vuoi andare puoi andare!- disse contando dei soldi.

-Ho pagato tutto?- chiesi ancora più sconvolta.

-Sì. Grazie anche a questi!- disse sventolando davanti ai miei occhi una busta bianca con scritto ' X lavoro ' .

-Aspetta... ma quelli sono i soldi di mia mamma Anne. Gliel'hai rubati?- chiesi cercando di afferrare la busta.

-No. Erano al tuo negozio, per terra.- mi spiegò.

-Sono di mia mamma. A lei servono quei soldi. Ti prego Niall.-

-Ormai ho saldato tutti i conti. Devi andartene. Non puoi rimanere qui.- disse fissandomi negli occhi.

-Appena esco di qui ti denuncerò schifoso.- dissi alzando la voce.

-Ma non lo farai vero?- disse mostrandomi un'altra volta la parete con tutte le foto della mia famiglia.

Io guardai per la seconda volta quella parete. C'erano tutti. Non mancava nessuno. Poi però guardando meglio notai che sulla foto di mio papà c'era una X, come in quella di Liam, e non più il punto interrogativo.

-Perchè mio papà la x? Cosa significa?-

-Prima aveva un punto interrogativo. Dovevo decidere cosa fare! E ho deciso!- disse sorridendo e annusando i soldi!

 

Iniziai subito a correre verso l'uscita e chiamai Anne, per chiederle se stavano tutti bene.

 

-Scusa è vero. Dovevo chiamarti prima , ma non avevo tempo. Voi come state?- dissi velocemente.

-Non ti preoccupare. Vieni all'ospedale.- disse Anne singhiozzando.

-All'ospedale? Che è successo?- dissi scioccata.

-Tuo padre non sta bene! A dopo.- e mi abbassò.

 

Iniziai a correre velocemente per fare il prima possibile. Non potevo credere che mio padre stava male. Non potevo credere che Niall mi stava facendo tutto questo. Non potevo pagare per gli errori fatti da un'altra persone. Non dovevo pagare io.

 

Appena arrivai all'ospedale, cercai al rianimazione e quando la trovai vidi Anne abbracciata ad Harry che si stava disperando.

Cominciai a guardare Harry negli occhi per , forse, cercare un po' di speranza. Per cercare qualche risposta nei suoi occhi, ma l'unica cosa che lessi fu tanto dispiacere.

Andai di corsa nella stanza dove si trovava mio padre e appena entrai lo vidi disteso su quel lettino bianco. Mi avvicinai e li strinsi la mano.

-Papà?- lo chiamai. Poi , non avendo ricevuto nessuna sua risposta, iniziai a piangere. - Perdonami. Perdonami. E' colpa mia. Tutto è colpa mia. Ma quando presi al decisione di andare da Niall per salvare Zayn tu non c'eri. E nessuno poteva consigliarmi cosa fare. Scusami. Non doveva andare a finire così. Non doveva finire così. Io ho bisogno del mio papà. Non siamo mai stati insieme. Non puoi lasciarmi di nuovo. Ho ancora bisogno di te. Capito?- dissi scuotendolo.

-Ti prego papà. Ti prego.- dissi appoggiando il mio volto in lacrime sul letto.

Restai circa 3 ore a implorarlo di rispondere, poi Harry entrò nella stanza e mi portò a casa.

Mio padre morì avvelenato. E io sapevo anche da chi, ma non potevo fare niente, perchè Niall avrebbe ucciso altri miei familiari. E questo non doveva accadere.

 

 

Tre giorni dopo dalla morte di mio padre, decisi di andarmene da Londra. Dovevo andare via lontano. Dovevo distrarmi da tutto quello che mie ra successo. Sarei andata in Irlanda, a Mullingar, non molto lontano, ma abbastanza lontano per riuscire a dimenticare e cominciare una nuova vita.

 

All'aeroporto:

 

-Sei sicura di voler andare?- mi chiese Anne porgendomi la valigia.

-Sicurissima.- risposi afferrandola.

-Ma da sola?-

-Sì mamma.- risposi un po' scocciata.

-Vabbene. Vieni qui!- disse abbracciandomi e cominciando a piangere.

-Tieni Anne- le disse Zayn porgendoli un fazzoletto.

-Ciao Zayn!- dissi abbracciandolo fortissimo.

-Mi mancherai gosta!- dissi scomponendomi i capelli.

-Ti verremo a trovare!- disse Louis sorridendomi.

-Vi aspetto!- dissi guardandolo.

-Posso abbracciarti?- mi chiese un po' imbarazzato.

-Certo!-

-Ti voglio bene.- mi sussurrò all'orecchio.

Poi arrivò il turno di Harry.

-Non mi saluti?- dissi aprendo le braccia.

-Perchè devi partire?- mi chiese un po' arrabbiato.

-Te l'ho già spiegato.-

-Non posso venire anche io?-

-No. Voglio stare da sola tesoro.- risposi sorridendo. -Stai tranquillo mi farò sentire!-

-Ti amo.- disse baciandomi.

-Ti amo anche io.- dissi ricambiando il bacio.

-Ora vai. Altrimenti perdi l'aereo.- mi disse Harry dandomi una schiaffetto nel sedere.

 

Mi avviai verso l'imbarco e mentre salivo le scale, mi girai e salutai tutti quanti un'ultima volta. Mi sarebbero mancati, ma questo viaggio mi avrebbe fatto solamente bene.

Appena partita, accessi il cellulare e già avevo 4 messaggi.

Uno da mia mamma 'Come va? ', uno da Louis ? Va tutto bene? Quando arrivi?', uno da Zayn

'Avverti quando atterri!' e uno da Harry ' Già mi manchi. Chiamami appena puoi'. Eh già sarebbe stata una lunga vacanza e non solo per me. 

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Capitolo 34
*** Leo ***


34.Capitolo.

 

http://www.youtube.com/watch?v=bZs8ftNiBIo

 

 

#ALEXIS#

 

Mullingar era fantastica, mai quanto Londra, ma mi sarei divertita. I giorni passarono alla svelta e arrivò presto Dicembre. E insieme a lui arrivarono le feste: Il Natale, il mio Compleanno, Capodanno ecc ecc..

I giorni che passarono furono giorni infernali per me. Stavo malissimo. Vomitavo, avevo febbri continue e tanta voglia di cioccolato. Stavo ingrassando a colpo d'occhio e questa cosa non mi piaceva affatto.

Così decisi di chiamare Zayn per avere qualche consiglio.

 

*Tu, tu, tu *

 

-Pronto Alex?-

-Sì ciao Zayn!-

-Ragazzi c'è Alex al telefono!- urlò Zayn agli altri.

-No, no, no. Zayn aspetta. Devo dirti una cosa importante.- dissi velocemente.

-Che è successo?- chiese preoccupato.

-C'è qualcuno lì con te?- chiesi

-No adesso sono solo.- mi rispose.

-Ho bisogno di un consiglio.- dissi con la voce tremolante.

-Sì. Dipende quale!- disse disinvolto.

-E' un po' di giorni che vomito. Ho la febbre e ho tanta voglia di cioccolato. Che problemi ho?- chiesi

-Vomito, febbre e voglie hai detto?!- mi chiese stupito.

-Sì, perchè?- chiesi spaventata.

-Com'è al tua pancia?- mi chiese con voce tremolante.

-Sono ingrassata , ma perchè mangio tanto cioccolato.- spiegai.

-No, no Alex. Toccati la pancia e dimmi come è?- mi ordinò Zayn

-Dura.- risposi rendendo la cosa ovvia.

-Ultima volta che hai avuto il ciclo?- mi chiese

-Ma cos'è un interrogatorio? Ti ho chiesto un consiglio.-

-Vuoi essere aiutata o no?- mi urlò al telefono.

-Sì.-

-Allora dimmi quando è stata l'ultima volta che hai avuto il ciclo!-

-Non ricordo. Forse... Due mesi fa quasi.- dissi un po' incerta.

-Alex sei incinta?- mi chiese Zayn stupito.

-Eh?- domandai spaventata. - Come incinta? No, no, no.- iniziai ad andare nel panico.

-Calmati, calmati. Vai subito in farmacia e compra un test. Poi richiamami. Ciao.- e mi abbassò. Così corsi in farmacia a compare uno di questi benedetti test.

Andai nel bagno della farmacia e appena fatto uscì.

Sul test c'era scritto: Positivo. Così andai dalla commessa e le domandai una cosa.

-Scusi posso chiedere una cosa?- molto gentilmente.

-Certo mi dica.-

-Quando su un test c'è scritto positivo, una donna è incinta?- chiesi un po' spaventata della risposta.

-Sì.- rispose lei entusiasta.

-Sì?- chiesi stupita.- Ha detto di sì? Ma ne è proprio sicura?- chiesi di nuovo.

-Sì ragazza. Sono stata in gravidanza anche io. Perchè aspetta un bambino?- chiese incuriosita.

-Aahahah! No , no.- mi girai verso l'uscita. - Oddio aspetto un figlio. Oddio!-dissi a bassa voce.

 

Appena uscita dalla farmacia chiamai Zayn.

 

-Allora?- mi chiese curioso.

-Sono incinta.- dissi ancora sconvolta.

-Di chi è il figlio Alex?-

-Non lo so. Non lo so Zayn.- risposi mangiandomi le unghie dall'agitazione.

-Come non lo sai? Ascolta io so che hai fatto la spogliarellista. E so anche che alla festa quella semi-nuda che si muoveva sul palco eri te. Non voglio sapere i motivi per i quali tu l'abbia fatto e nemmeno cosa ci hai guadagnato, ma non è che facendo quei balletti, qualcuno ti abbia violentata?- mi chiese spiegandosi alla perfezione.

Io pensai un attimo e poi mi ritornò alla mente la notte passata con Harry nel mio camerino.

-Harry.- dissi sempre più sconvolta.

-Harry ti ha violentata?- chiese stupito.

-No, no. Io e Harry al pub abbiamo fatto sesso.- gli spiegai mordendomi il labbro inferiore.

-Avete fatto sesso?- urlò.

-Shhh....-

-Davvero?- mi chiese.

-Sì, sì davvero.- risposi

-Che faccio gli dico che sei in dolce attesa?-

-Non ti ci provare Zayn! Lui non lo deve sapere.-

-Come non lo deve sapere?- chiese scioccato.

-No.-

-Ok. Riguardati però Vuoi che veniamo su per il Natale?-

-No.-

-E' tutto no oggi?-

-E' soloc he se venite su questo viaggio non mi è servito a niente! Non credi?-

-Hai ragione. Ok. Dai bellezza ci risentiamo. Baci e riguardati.-

-Ciao tesoro. Ti voglio bene e grazie!- e abbassai.

 

Passarono 4 anni , prima che mi decisi di tornare a Londra. Ed era 4 anni che non avevo più notizie di nessun mio familiare. 4 anni!

Con il passare del tempo non ci chiamavamo spesso come prima, non ci mandavamo gli sms, non ci spedivamo cartoline e foto. Niente di niente. Perdemmo i contatti, io della mia famiglia e la mia famiglia di me. Una dei più grandi motivi fu Leo ( Lio) . Mio figlio. Ormai aveva 4 anni. Andava all'isolo, andava a calcio, aveva quasi più impegni di me e avevo poco tempo per pensare ad altro.

Quando decisi di ripartire per Londra, i primi giorni alloggiai in un ostello. Costava poco e si stava da Dio.

Ma dopo 5 giorni che ero a Londra , la mia vita cambiò per una seconda volta. 

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Capitolo 35
*** Miss you. ***


 

35.Capitolo.

 

http://www.youtube.com/watch?v=MWYCYQ4rVRE

 

 

 

#ALEXIS#

 

Ero seduta su una panchina a leggere un libro , mentre Leo stava giocando con altri bambini sullo scivolo.

Quando all'improvviso mi venne a chiamare.

-Mamma!- disse prendendomi per mano e tirandomi.

-Che c'è Leo?- chiese chiudendo il libro.

-Vieni lì con me!- disse continuando a tirare.

-Arrivo. Metto apposto e arrivo. Intanto vai.- disse dandoli un leggera botticella nel sedere.

Dopo aver messo apposto il libro, ' 50 sfumature di grigio', andai verso mio figlio e lo salutai da lontano. Ma prima che arrivassi da lui qualcuno mi venne addosso.

Cascai a terra insieme d un ragazzo.

-Mi scusi tanto! Si è fatta male?- mi disse porgendomi la mano.

-Ahi. Insomma stavo meglio prima.- dissi afferrando la mano.

Quando alzai lo sguardo incrociai degli occhi verdi color smeraldo e dei ricci bagnati di sudore sulle punte. Lo riconobbi subito.

-Harry?!- dissi stupita.

-Alexis?!- disse altrettanto stupito. Accennai con la testa e lui non esitò a prendermi in collo e farmi girare.

-Quanto mi sei mancata!- disse appoggiandomi a terra.

-Anche voi mi siete mancati. Che ci fai al parco?- chiesi aggiustandomi i capelli.

-Giocavo con gli altri. Louis e Zayn. E tu che ci fai qui?- mi chiese con un grande sorriso smagliante.

-Mullingar non faceva per me.- dissi mordendomi il labbro.

-Andiamo.- disse prendendomi per mano. - Gli altri vorranno vederti!- disse entusiasta.

-Aspetta Harry!- dissi andando verso Leo.

 

#HARRY#

 

Ero felicissimo di averla rivista dopo 4 anni. Ero così agitato. Volevo farla vedere agli altri. Era mancata moltissimo, ma quando le dissi di venire con me, mi disse di aspettare un attimo e si diresse verso una panchina. Prese la borsa, ma dopo si diresse anche verso gli scivoli del parco e prese un...

*un bambino?! * pensai nella mia testa.

-Andiamo!- mi disse tutta sorridente con il bambino in braccio.

-Andiamo.- dissi facendo un sorriso forzato verso il bambino.

 

Verso il tragitto per arrivare nella zona del parco dove si trovavano gli altri, parlammo un po'.

 

-C'è qualche novità a casa?- mi chiese incuriosita e lasciando camminare da solo quel bambino.

-Sì, sì. Moltissime.- dissi guardandola.

-Ah sì. Dai racconta!- mi chiese entusiasta.

-Pronta? Primo: Zayn è tornato a camminare!- dissi tutto d'un fiato.

-Non ci credo! Oddio sono felicissima.- disse quasi con le lacrime agli occhi.

-Già. E' stato un miracolo. Vedi Niall ci ha dato tutti i soldi che avevi fatto facendo la spogliarellista.- le spiegai

-Niall vi ha dato tutti i soldi?- chiese scioccata

-Sì. Vedi Niall prima di morire ci ha lasciato tutto. Anche il pub.-

-Uo, uo. uo. Uo, uo... Prima di morire?- chiese

-E' morto un anno fa!- speigai

-E come?- mi chiese quasi con le lacrime agli occhi.

-Overdose.- le dissi abbassando la testa.

Alexis ci stava male e si vedeva, anche dopo tutto il male che gli aveva fatto.

-Che hai?- le chiesi preoccupato.

-Vedi Harry. Niall mi ha fatto del male e anche tanto direi. Ma Niall ha salvato anche il mio migliore amico. Niall ha salvato Zayn con i suoi soldi. E io avevo dei debiti con lui.- disse quasi piangendo.

-Capisco.- risposi guardando quel bambino. -Invece te? Che hai fatto in questo 4 anni?- chiesi cercando di cambiare discorso-

-Io ho lavorato e cresciuto mio figlio.- mi rispose indicando il bambino.

*Suo figlio * a quelle parole mi sentì morire. Non potevo credere che si era già rifatta una vita. Mentre io ero stata anni ad aspettarla. Comunque cercai di cambiare discorso alla svelta, altrimenti mi sarei messo a piangere.

-Eccoli la!- dissi indicando la nostra famiglia.

 

#ALEXIS#

 

Eccoli li vedevo. Vedevo tutti. Anne sdraiata a leggere un libro e Zayn e Louis che giocavano con una bambina.

-Chi è la bambina?- chiese a Harry prima di andare a salutare tutti.

-Questa è una cosa che ti deve dire Zayn.- disse ridendo.

Poi Zayn alzò lo sguardo, si girò un po' intorno e alla fine i nostri sguardi si incontrarono. Vidi sul suo volto spuntare un sorriso e poi, il tempo di 5 secondi, cominciammo a correre, uno verso l'altro.

Appena fummo abbastanza vicini li saltai in collo e cominciai a baciarlo sul viso come non avevo mai fatto. Mi era mancato tantissimo il mio migliore amico.

-Oddio cammini!- dissi appena appoggiai i piedi a terra.

-Sì visto! E' solo grazie a te. Sono venuto a sapere tutto.- disse abbracciandomi di nuovo. Poi appena si staccò, mi toccò la pancia e mi guardò come per dire ' Allora? '

Io mi voltai e indicai il mio bambino che stava correndo e si stava rotolando nel prato.

Subito Zayn mi abbracciò e mi fece i complimenti per il bel bambino. Poi mi guardò negli occhi e mi disse: - Sono diventato genitore anche io!-

-Cos...- ma non feci in tempo a girarmi che una bambina chiese a Zayn se poteva andare in collo. Era bellissima. Era mora come il padre e aveva degli occhi azzurri tendenti al grigio.

-Chi è la mamma?- chiesi a Zayn accarezzando la bellissima bambina.

-Lei!- disse indicando una ragazza bionda che ci salutò.

-Complimenti Malik! Ahahah.- dissi

-Mamma- mi disse Leo tirandomi la maglietta.

Allora io lo presi in braccio.

-Come si chiama tua figlia?- chiesi a Zayn

-Jazmine.-disse guardando la bambina. - E tu? Come hai chiamato tuo figlio?- mi chiese incuriosito.

-Leo.- risposi baciandolo su quelle guanciotte belle piene.

-Quanti anni hai Leo?- chiese Zayn

-4.- rispose mio figlio facendogli vedere anche la mano che indicava 4.

-E tu?- chiese Leo a Jazmine.

-Tesoro ancora lei non sa dirlo. Comunque ha 2 anni.- rispose Zayn.

-Alexis?!- disse all'improvviso mia mamma alzandosi da terra.

-Ciao mamma!- dissi avvicinandomi a lei.

-O mio dio. Quanto mi sei mancata!- disse abbracciandomi e riempiendomi di baci. -E lui chi è?- mi chiese guardando Leo.

-Mio figlio Leo.- dissi sorridendo.

-Oh come sei bello tesoro. Vieni dalla nonna!- disse prendendolo in braccio.

Dopo andai a salutare Louis, Perrie, la ragazza quasi moglie di Zayn e poi tornai da Harry, dovevamo parlare.

Ma prima che arrivassi da Harry, Zayn mi bloccò.

-Alex!- mi disse Zayn.

-Dimmi!-

-Dove vai?-

-Da Harry, perchè?- chiesi

-Lui lo sa del bambino?- mi chiese a bassa voce.

-No. Ancora non voglio dirglielo. Chissà come la prenderà.- dissi mordendomi le unghie.

-Non aspettare troppo. Il bambino sta crescendo.- mi disse Zayn

-Stai tranquillo Zayn.- dissi continuando a camminare.

Appena mi girai vidi Harry giocare con Leo. Erano bellissimi insieme. Decisi di nascondermi dietro un albero e di spuntare all'improvviso.

 

#HARRY#

 

Io e Leo stavamo giocando da un po', quando all'improvviso Leo si alzò e cominciò a fissare il l'erba..

-Che stai facendo Leo?- chiesi mettendomi a sedere accanto a lui.

-Guarda qui ci sono delle miche.- disse.

-Delle miche? Che sono?- li chiesi non avendo capito cosa intendeva per miche.

-Le miche.- mi disse un po' arrabbiato perchè non avevo capito.

-Le miche sono le formiche.-disse Alexis spuntando da dietro l'albero.

-Ehi.- le dissi sorridendo.

-Che hai trovato amore?- chiese a Leo sedendosi accanto a me.

-Le miche.- disse scocciato di ripeterlo per una quarta volta.

-E che stanno facendo Leo?- chiese cercando di interessarsi.

-Camminano. Sono piccole piccole.- disse buttandosi tra le braccia di Alexis, felice di avere visto quegli animaletti.

-Eh sì. Sono piccole , ma forti eh!- li spiegò Alexis. Era fantastica a fare la mamma. Una mamma perfetta e bellissima.

-Anche io sono piccolo , ma forte.- disse giocando con i suoi capelli biondi.

-Certo!- le disse Alexis sorridendoli.

-Hally invece non è forte!- disse ridendo e indicandomi.

-Ora sono triste!- dissi cominciando a piangere per finta.

-Pecchè?- mi chiese Leo abbracciandomi. - Io ti voglio bene.-

-Anche io piccolino.- risposi abbracciandolo e guardando Alexis negli occhi.

#ALEXIS#

Io li sorrisi, ma in quel momento il mio stomaco veniva torturato dalla felicità e dal rimorso di non aver detto ancora, ad Harry , che quello è suo figlio.

Dopo un po' che eravamo al parco, io , Leo e Harry andammo a casa e Leo durante il tragitto verso casa si addormentò tra le braccia di Harry. Si era già affezionato. 

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Capitolo 36
*** Tuo figlio. ***


 

36.Capitolo.

 

http://www.youtube.com/watch?v=qycqF1CWcXg

 

 

#HARRY#

 

Appena arrivammo a casa, io portai Leo in camera mia, per lasciarlo riposare ancora un po'.

Poi scesi in salotto e trovai Alexis seduta sul divano.

Così mi sedetti accanto a lei, volevo parlarle.

 

-Ehi.- mi disse lei facendomi passare.

-Sta ancora dormendo.- dissi mettendomi a sedere.

-Grazie.- disse lei sorridendo.

-Solo per averlo portato in camera? Figurati.- risposi sorridendo.

-Vuoi dell'acqua?- mi chiese alzandosi.

-Sì grazie.-

 

Dopo un po', tornò in salotto con in mano 2 bicchieri d'acqua.

 

-Ecco tieni!- disse porgendomi il bicchiere.

-Grazie.- risposi iniziando a sorseggiare.

-Allora? Che hai fatto in questi 4 anni?- mi chiese incrociando le gambe sul divano.

-Sempre le solite cose.- dissi appoggiando il bicchiere sul tavolino. - Invece tu?- chiesi abbassando lo sguardo.

-Niente di che, a parte Leo. Mullingar non faceva per me. Non faceva per una mamma sola a tempo pieno. Non so nemmeno se ho fatto bene a partire.- disse guardando il nulla con il bicchiere in mano.

-Mamma sola? E' il papà di Leo?- chiesi incuriosito.

In quel momento lei si morse il labbro inferiore e cercava di non toccare l'argomento.

-Emh... Mmh... Boh... - era agitata potevo vederlo dai suoi occhi e anche dal movimento frenetico delle mani.

-Cosa?- chiesi visto che non mi rispondeva.

-Non ho tanta voglia di parlare di questo. Scusa.- disse alzandosi e andando in cucina.

 

Dopo un po' arrivarono a casa anche Zayn, Perrie e la piccola Jazmine.

-Ehi bello!- disse Zayn entrando in casa con il passeggino.

-Ehi.- dissi senza nemmeno sorridere.

-Alex?- mi chiese.

-E' in cucina.- risposi cominciando a giocare con il bicchiere.

-Ah.- rispose lui girandosi verso la cucina.

-Amore io vado di sopra. Porto Jazmine a dormire.- disse Perrie, prendendo la bambina in braccio.

-Vengo anche io.- disse Zayn fissandomi negli occhi.

 

Alla fine decisi anche io di salire per andare a vedere come stava Leo o se aveva bisogno di qualcosa.

Appena salii tutta la rampa di scale, passai accanto alla porta della camera di Zayn e di Perrie. Sentii che stavano parlando, parlavano di Leo. Così mi fermai e cominciai a origliare.

 

(Dentro alla camera) *

 

* -Zayn, perchè Alexis è tornata?- chiese Perrie

-Aveva bisogno solo di un po' di tempo. Sono passati 4 anni. Tanto tempo direi no?- rispose Zayn accarezzando la pancia alla bambina.

-Però è tornata con un bambino! E mi è sembrato che quasi nessuno se lo aspettava. Giusto?-

-No. Non è giusto. Alexis quando partì di qui , era già incinta. Però era solo di un mese e quindi nessuno lo notò. Deve essere stato difficile per lei.- disse Zayn avvicinandosi alla porta della camera.

-Perchè?- chiese Perrie incuriosita.

-Leo è figlio di Harry, Perrie. E' figlio del suo fratellastro. Non so perchè ancora non glielo abbia detto. Però deve essere lei a dirglielo. Non noi.- disse Zayn aprendo la porta. *

 

Appena aprì io ero lì. Ero lì davanti a quella porta . Avevo sentito tutto. Avevo capito tutto. L'unica cosa che non mi era chiara era: Perchè Alexis non me lo aveva detto subito? Perchè?

 

-Harry?!- disse Zayn confuso e preoccupato.

-Leo è mio figlio?!- chiese confuso.

Me mentre porgevo questa domanda a Zayn salì Alexis.

 

#ALEXIS#

 

Era pronta a dire a Harry tutta le verità. Dovevo e volevo dirgli che Leo era suo figlio e che io avevo deciso di sposarlo. Così tornai in salotto, ma non c'era. Uscii fuori, ma non era nemmeno lì. Così decisi di andare al piano superiore. E appena arrivai, vidi Harry e Zayn. Ma soprattutto sentì Harry porgere la domanda a Zayn ' Leo è mio figlio? '.

Zayn non li rispose, si girò verso di me e così fece anche Harry.

Entrambi mi guardavano. Harry cercava la risposta nei miei occhi, mentre Zayn mi stava incoraggiando a dire la verità.

 

 

-Sì.- risposi tossendo.

Appena risposi, Zayn e Perrie si chiusero dentro alla camera, mentre io e Harry rimanemmo lì fuori a parlare.

 

Harry non ci credeva. Così si sedette sulla sedia che si trovava nel corridoio.

-Non ti ho potuto dire niente prima!- dissi strofinandomi le mani.

-Perchè?- disse lui alzando la testa.

-Non ero pronta!- risposi abbassando la testa.

-Quindi è meglio che me lo abbai detto un'altra persona?- mi chiese alzandosi dalla sedia.

-No.- risposi con un filo di voce.

-Certe volte non ti capisco!- disse scuotendo la testa.

-Cosa c'è da capire?- chiesi fissandolo.

-Abbiamo un figlio.- disse alzando la voce.

-Lo so.- risposi toccandomi i capelli.

-Tu dovevi dirmelo! Tu dovevi dirmelo!- disse indicandomi e cominciando ad urlare.

-Harry io...-

-Harry niente.- disse fissandomi.

In quel momento sentimmo una porta di una stanza aprirsi. Era Leo che a causa delle urla si era svegliato.

 

-Mamma!- disse strofinandosi gli occhi.

-Amore. Ti sei svegliato?- chiese abbracciandolo.

-Che state facendo?- chiese Leo guardandoci.

-Parlavamo.- dissi fissando Harry.

-Io ho fame!- disse muovendo i pantaloni ad Harry.

-Andiamo!- disse prendendolo in braccio.

 

A quel punto scesi anche io. Dopo che Leo ebbe mangiato il suo yogurt si mise a disegnare. Mentre io e Harry ci mettemmo a guardare la tv. Io sulla poltrona e lui sul divano. Sembravano due perfetti estranei. Due persone che non riuscivano nemmeno a guardarsi dritti negli occhi. Due adulti che non riuscivano ad affrontare situazioni del genere.

 

Dopo un po', Leo chiamò la nostra attenzione.

 

-Finitoooo!- urlò prendendo in mano il suo bellissimo disegno.

-Bravo amore. Cosa hai disegnato?- chiesi cercando di fargli vedere che non stavo affatto male.

-Questo sono io, questa è la nostra casa e questa sei te!- disse indicandomi le figure.

-E questo chi è?- chiesi indicando una figura che aveva saltato.

-Ah ho dimenticato. Questo è papà.- disse sorridendo.

-Papà?- chiesi stranita.

-Sì. Papà.- disse indicando Harry.

In quel momento mi sentii morire. Guardai Harry negli occhi, lui ricambiò lo sguardo e poi chiamò Leo per fargli vedere il disegno.

Per non disturbarli decisi di salire di sopra e aspettare Anne. Dovevo parlargli. Infondo era la mia mamma. E si ha sempre bisogno di una mamma.


 

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Capitolo 37
*** Vivi finchè sei giovane. ***


37.Capitolo.

 

http://www.youtube.com/watch?v=qycqF1CWcXg

 

 

 

#ALEXIS#

 

Appena Anne tornò a casa , decisi di parlarle.

 

*Toc, Toc * ( bussai alla porta di camera sua)

 

-Avanti?- urlò

-Ehi!- disse mentre stava sistemando l'armadio.

-Ciao.- dissi chiudendo la porta.

-Hai bisogno di qualcosa? E' successo qualcosa al bambino?- chiese preoccupata.

-No. Ho bisogno solo di parlarti.- dissi mettendomi a sedere sul letto.

-Che è successo?- chiese sedendosi accanto a me.

-Lo so che ti fa male tornare sull'argomento di papà. Però ho bisogno di te.- dissi guardandola , poi continuai. - Papà conservava qualcosa? Vorrei vedere tutto quello che conservava. Tu lo sai meglio di me Anne. Sai che io e mio papà non siamo stati insieme a lungo. Non abbiamo fatto tutto quello che fanno i papà e le figlie insieme. Io non sapevo quasi niente di lui, e lui non sapeva niente di me.- dissi soffermandomi sulla parola niente.

-Tesoro tutto quello che ho qui.- disse alzandosi e aprendo l'armadio di mio papà.

Io guardai quell'armadio e cominciai a frugare per cercare qualcosa. Non avevo avuto il tempo materiale per conoscerlo dal vivo, però qualcosa speravo di capire da ciò che teneva nel suo armadio.

-Vuoi che ti lasci sola?- chiese Anne guardandomi.

-Sì. Grazie.- dissi sorridendole.

Lei si avvicinò alla porta , ma prima di uscire mi richiamò.

-Alexis?-

-Sì?- dissi voltandomi si nuovo.

-Tuo papà ti voleva bene!- disse sorridendo.

-Ne sono sicura.- risposi.

 

Appena Anne uscì, afferrai alcune scatole. Ce n'erano di tutti i tipi ed erano tantissime.

Dentro a queste scatole c'erano foto, tantissime foto, c'erano tutti i ricordi legati alla sua famiglia e a me. C'erano quei due braccialetti del matrimonio. Quello con la lettera Z e quello con la lettera A. I suoi figli.

Poi frugando di qua e di la, trovai una lettera. Una lettera ancora chiusa. Una lettera che nessuno aveva letto. Una lettera sicuramente mai spedita. Una lettera con su scritto ' Alexis'.

Appena l'aprii notai che la scrittura era quella di mio padre. Così cominciai a leggere.

 

 

 

' Cara Alexis,

ogni mattina mi sveglio con la speranza che tutto questo sia solo un incubo. Un incubo terribile. Ma la cosa più brutta è che mi basta aprire gli occhi per essere catapultato nella dura e triste realtà. La mia vita, se la si può chiamare tale, è stata conquistata dal dolore, che ormai si è impadronito del mio corpo.

In questo momento sono in camera . C'è moltissimo silenzio e questo foglio è illuminato solo dalla luce offuscata della lampada della scrivania.

Mi è stato diagnosticato un cancro piccola mia. E l'unica cosa che hanno saputo dirmi dopo questa notizia è stata ' Possiamo solamente aspettare!'.

Quante notti passate insonni, nel buio più cupo. Quante notti sotto l'effetto dell'alcool. E' vero avevo smesso. Ero riuscito a disintossicarmi. Ma al passato è difficile sfuggire.

La speranza che avevo di veder nascere i miei nipoti, di veder crescere la mia famiglia e di morire di vecchiaia accanto alla donna che amo, si fa sempre più lontana. Rimane solo un vago ricordo di essa.

Ma c'è una cosa che la malattia e il dolore, non sono riusciti a togliermi: la voglia di sorridere e di andare avanti. Ogni giorno scendevo le scale aggrappato a quella ringhiera, senza dimenticare di contare i gradini; 15.

Arrivavo in cucina e davo il buongiorno a tutti, e come sempre ricevevo moltissimi baci. Era bello sentirsi parte integrante della famiglia.

Ma i giorni passavano e il dolore fisico si faceva sentire sempre di più. Sempre più forte e incisivo sulle mie giornate. Sempre più presente e ininterrotto nella mia vita.

Ogni mattina andavo allo studio. Mi sedevo sulla mia scrivania, guardavo fuori, guardavo la natura svegliarsi, ascoltavo il canto degli uccelli, mentre alcune lacrime scivolano sulle mie guance, lacrime non di dolore ma di tristezza. Tristezza perchè consapevole del fatto che non avrei mai più avuto la possibilità di alzarmi la mattina e di dare il buongiorno. O di ricevere quei baci e di veder sorridere la mai famiglia. O di andare allo studio e semplicemente guardare fuori dalla finestra.

Mi ricorderò per sempre tua madre, Anne, che ogni 10 secondi mi chiamava a lavoro. Le domande erano ' Torni a pranzo?' 'Cosa ti cucino? ' ' Puoi chiamare tua figlia per chiederle se ci sarà anche lei? ' 'Che stai facendo? ' o semplicemente, un chiaro vero 'Ti amo.'

Ti sembrerà strano, ma erano proprio queste chiamate che mi facevano sentire meglio.

Perchè altrimenti passavo ore ed ore al computer, alla ricerca di un'illusione, alla ricerca di un medicinale per la mia malattia, alla ricerca di qualche speranza, alla ricerca di una soluzione per passare più tempo con voi, con la mia famiglia.

Molte volte dai miei colleghi mi sentivo ripetere : dai Chris tu sei forte. Tu ce la farai. C'è tantissima forza in te.

Ma questa forza, è una forza che nasconde tantissima fragilità, tantissima sofferenza.

Quando sono venuto a negozio , da te e Zayn, per la prima volta, già avevo questa malattia. Sì , ero guarito in un certo senso, ma nell'altro stavo peggio di prima.

Appena ti ho visto, così grande, così cresciuta, così bella... Mi si è stretto il cuore. E mi sono detto 'Cavolo, mi sono perso la parte migliore della mia famiglia! '.

Quante volte ho pianto per questo! Quante volte ho sbagliato con te! Quante volte mi sono odiato per questo!

Scusa se non ti ho detto subito della malattia o non te ne ho voluto parlare. Ma non mi sembrava giusto condizionare la tua e la vita di Zayn. Voi siete giovani. Voi avete bisogno di vivere la gioia, la felicità che io non sono riuscito a darvi a mio tempo. Quanto vorrei ricominciare da capo! Ma il passato ormai è passato, non esiste una macchina del tempo che può farci tornare indietro e farci aggiustare le cose. Non esiste.

Adesso cercherò di usare le mie ultime forze per farvi sorridere e per divertirmi insieme a voi. Per divertirmi insieme alla mia famiglia.

Alexis, non so se riuscirai a farlo, non so se riuscirò a vedere quel giorno, ma ti prego, perdonami. Perdonami se non ho avuto il coraggio di dirti tutto subito. Perdonami se non ho passato il tempo con te. Perdonami se ti ho abbandonato. Perdonami per tutta la sofferenza che ti ho provocato.

E' duro scrivere tutto questo, ma dirlo è ancora più difficile.

 

Con Amore,

Tuo Papà.

 

P.S: L'unica cosa che ti chiedo di fare è questa: Vivi finché sei giovane. Non fare come me. E' meglio avere un rimorso che un rimpianto.

Ciao piccola mia. '

 

Io avevo già perdonato mio padre. E avevo già vissuto la mia vita. Non volevo rimanere ancora. I miei obbiettivi li avevo quasi raggiunti tutti, tranne due. Riconquistare il mio ragazzo e raggiungere i miei genitori.


 

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Capitolo 38
*** Non riesco ad essere arrabbiato con te. ***


38.Capitolo.

 

http://www.youtube.com/watch?v=QvsW-BmFAE8

 

 

#ALEXIS#

 

Appena finii di leggere la lettera, mi sdrai sul letto per pensare. Pensavo guardando fuori dalla finestra proprio come faceva lui quando andava a lavoro. Osservavo gli alberi che venivano spostati dal vento. Osservavo le nuvole bianche e sentivo il gelo che entrava dalla finestra.

Dopo un po', decisi di alzarmi per raggiungere Harry e Leo al piano di sotto. Misi a posto tutto quello che avevo tirato fuori e andai in cucina.

 

Al piano di sotto trovai tutta la mia famiglia. E mi fermai ad osservarla per un po'. C'era mamma che stava giocando con Leo ad acchiapparello. Louis che giocava con Jazmine facendole fare l'aero plano. Zayn e Hary che stavano cercando di far partire la televisione. Mentre Perrie stava apparecchiando la tavola.

Era una famiglia bellissima, anche se mancavano alcuni componenti essenziali.

 

-Alex! Alexis!- mi sentì chiamare dalla cucina.

Era Perrie che voleva una mano.

-Ciao.- dissi entrando in cucina.

-Ehi. Ti ho vista la tutta sola e pensavo ti facesse piacere darmi una mano.- mi spiegò.

-Certo. Dimmi che devo fare!- disse grattandomi la testa.

-Puoi aiutarmi qui.- disse indicando i fornelli.

-D'accordo. Posso fare il dolce se vuoi?-

-Perfetto. Allora io faccio i primi.-

 

 

#HARRY#

 

Era appena scesa e si era diretta in cucina. Volevo scusarmi con lei per il comportamento che avevo avuto prima. Potevo capirla. Potevo capire perchè non me lo aveva detto subito. Avere un figlio così all'improvviso . Avere un figlio senza essere pronti, ma soprattutto avere un figlio da crescere da sola. Sarà stato sicuramente difficile. Dovevo recuperare sia il tempo perso con mio figlio che con la mia ragazza.

 

-A tavolaaaaa!- urlò Perrie dalla cucina.

Allora Zayn prese Jazmine e la mise nel seggiolone, mentre io presi Leo e lo mise a sedere tra me e Alexis.

Era una bravissima mamma e anche una bellissima ragazza.

Avevo un estremo bisogno di parlarle. Non ce la facevo a stare seduto a guardarla giocare con Leo. Non ce la facevo a rimare arrabbiato con lei. Non ce la facevo.

Così mi alzai di scatto e uscii fuori in giardino.

 

#ALEXIS#

 

Eravamo tutti a sedere a tavola, quando all'improvviso Harry si alzò e uscì senza dare spiegazioni o chiedere scusa.

Così lo seguì. Era fuori. Seduto sugli scalini di casa, mentre guardava la strada. Io senza dire niente mi sedetti accanto a lui e cominciai a fissarlo.

 

-Che vuoi?- disse all'improvviso con tono sgarbato

-Perchè sei venuto qui?- chiesi

-Volevo stare un po' da solo.- ripose senza degnarmi di uno sguardo.

-Ah.- dissi iniziando a guardare la strada come lui.

-E tu perchè sei venuta qui?- mi chiese voltandosi verso di me.

-Non lo so perchè sono qui.- dissi ridendo e guardandolo negli occhi.

-Ho bisogno di parlarti.- dissi dopo qualche secondo di imbarazzante silenzio.

-Anche io.- dissi abbassando lo sguardo.

-Ci sono molte cose che non sopporto di te, ma ce ne so altrettante che adoro. Adoro il fatto che tu abbia freddo quando fuori ci sono 25 gradi. Adoro il fatto che ci metti un'ora e mezzo a fare la doccia. Adoro la piccola ruga che ti forma accanto all'occhio quando sorrisi. Adoro il fatto che dopo aver passato una giornata con te, possa ancora sentire il tuo profumo sui miei vestiti. E adoro il fatto che tu sia l'ultima persona con la quale voglio parlare prima di addormentarmi. Adoro il tuo sorriso. Le tue mani e il modo in cui le muovi.- disse prendendomi la mano.

-Cosa odi di me ?-

-Il fatto che non riesco a rimanere arrabbiato con te più di 10 munti.- disse velocemente.

In quel momento gli sorrisi e lo abbracciai.

Quando ci staccammo, ci guardammo intensamente negli occhi. Poi piano, piano, Harry si avvicinò al mio orecchio e mi sussurrò: - Tieni a mente che io per te darei tutto anche se non ho niente.-

Io lo guardai e poi li sussurrai : - Promettimi una cosa! Qualunque cosa succeda, proteggerai nostro figlio e non ti dimenticherai mai di me. Promesso?- dissi porgendoli la mano.

-E' una promessa.- disse stringendola. Io li sorrisi e rientrai in casa perchè faceva molto freddo. E dopo un po' ci raggiunse anche lui.


 

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Capitolo 39
*** Promise ***


39.Capitolo.

 

http://www.youtube.com/watch?v=QvsW-BmFAE8

 

 

 

#ALEXIS#

 

Quel pomeriggio lasciai Harry con Leo , mentre io decisi di farmi un ultimo giro per la città. Presi il mio ultimo frullato, comprai il mio ultimo paio di scarpe da ginnastica. Feci un regalo al mio piccolo Leo. E poi mi fermai in farmacia. Presi delle pasticche: Sonnifero.

 

Appena tornai a casa salutai il mio ragazzo che uscì con Zayn e Louis. Mentre io rimasi a casa a badare al piccolo Leo.

Giocammo insieme alle costruzioni e a nascondino. Li preparai la merenda e poi si addormentò.

Mentre faceva il suo sonnellino giornaliero decisi di scrivere una lettera a Harry. Mi sentivo in dovere di farlo sia per lui che per il bambino. Mi dispiaceva sapere che mio figlio sarebbe cresciuto senza sua madre, mi dispiaceva sapere che io e Harry non ci saremmo più abbracciati e baciati. Mi dispiaceva non poter più vedere la mia famiglia, ma in certo senso non la stavo abbandonando, perchè avrei raggiunto l'altra parte di famiglia che ci aveva lasciato. Mi ero posto degli obbiettivi da raggiungere, da completare e di certo non potevo lasciare a metà il mio cammino.

Dopo aver finito di scrivere, lasciai la lettera sul comodino dell'entrata e andai dal mio bambino.

Stava dormendo come un angioletto. Era bellissimo. Li accarezzai la testa e li baciai la fronte.

 

-Sarai un ragazzo forte e coraggioso amore mio. Forte e coraggioso.- li sussurrai.

 

Poi mi voltai verso il comodino, aprì il cassetto e afferrai la bottiglietta di pasticche.

Iniziai con una. Due. Tre, Quattro.... arrivai alla trentesima. Poi mi sdraiai e abbracciai mio figlio. Appoggiai la mia testa sulla sua e li dissi Buona notte.

 

 

 

#HARRY#

 

Ero uscito con Zayn e Louis per comprare un regalo ad Alexis. Un anello. Ero pronto a sposarla. Ero pronto a fare il padre. Ero pronto ad andare all'altare e poter dire quel sì.

Appena rientrammo, non sapevo se erano più agitati Louis e Zayn oppure io. Appena aprimmo la porta di casa, il silenzio ci travolse. Le luci erano spente e le stanze vuote.

Poi però, guardando meglio, davanti a me, sul comodino del corridoio, notai una busta. Una busta bianca, con suscritto 'Harry'. La afferrai e la aprì. Dopo averla girata su entrambi i lati più volte.

Mi sedetti sul divano e cominciai a leggerla.

 

(Voce di Alexis che legge la lettera)

 

'Ciao Amore,

questo è il nostro ultimo saluto. Ci pensi, il nostro ultimo. E' l'ultimo messaggio che ti lascio. Non cerco la tua compassione o la tua pietà, questo era un mio obbiettivo. Ricordi? Sul terrazzo. Quando io ti dissi che il mio obbiettivo nella vita era quello di raggiungere tutti i miei obbiettivi. Ecco io l'ho fatto. Sto per raggiungere i miei genitori.

Mi dispiace avervi lasciato, ma non ho mai lasciato le cose a metà, ti potrà sembrare una cosa da matti, ma è al cosa più giusta, fidati di me. Ricordati la promessa che mi hai fatto poche ore fa! Qualunque cosa succeda, proteggerai nostro figlio e non ti dimenticherai mai di me. Mantiene questa promessa Harry.

Dì a Leo la verità quando ti sentirai pronta, ma non aspettare troppo. Per ora, se ti chiede di me, digli che la mamma è partita per un lungo viaggio e che non potrà chiamare.

Non ti dispiacere e non ti preoccupare per me. Ti voglio vedere con il sorriso. Quel sorriso contagioso. Ti voglio vedere giocare con nostro figlio. Ti voglio vedere fare il papà. Perchè sei un papà fantastico. Io starò bene. Me ne sono voluta andare per raggiungere i miei genitori, non perchè sono una pazza psicopatica.

Mi mancherete tutti. Mi mancherà abbracciare il mio migliore amico. Mi mancherà vedere nostra madre invecchiare e giocare con Leo. Mi mancherà essere chiamata zia da Jazmine. Mi mancherà fare i dolci e preparare il pranzo per la famiglia. Mi mancherà la mia casa. Mi mancherà Louis. Mi mancherai tu.

Pochi giorni fa, ho letto una lettera che mi aveva lasciato mio padre prima di morire. Mi aveva chiesto di perdonarlo. Ma io lo avevo già fatto. E tu? Mi hai perdonato per tutto quello che ti ho fatto? Per le delusioni e il dolore che ti ho provocato?

Mi sono tolta la vita con delle pasticche. Le ho comprate stamattina. Sono dei sonniferi. Una morte indolore.

E' difficile per me scrivere tutto ciò. E' difficile lasciare tutto questo. Però voglio farlo. I miei genitori e Liam mi stanno aspettando. Devo andare, ma sarò sempre qui con te, con il bambino, con la mamma e con Zayn. Nessuno ha detto che vi abbandonerò.

Mi mancherai.

 

Con Affetto,

Tua Alexis.

 

P.S: Ah , quasi dimenticavo. Nella busta bianca dove c'era dentro questa lettera, c'è un regalo per te Leo ce l'ha già al collo. Prendilo e indossala anche tu. Grazie.'

 

Era il ciondolo nero dello yin-yan. Mentre Leo aveva il ciondolo che aveva Alexis al collo, ovvero il ciondolo bianco.

Ero appena salito in camera da letto. E per l'ultima volta vidi la mia famiglia tutta insieme.

Lei era lì abbracciata a suo figlio che dormiva. Un sonno eterno. Un sonno che sarebbe durato per sempre.

Verso sera tutti ebbero la brutta notizia. E mentre tutti erano in camera a piangere la sua morte, io andai sul terrazzo. Quel terrazzo dove ci baciammo per la prima volta.

Uscii fuori, guardai il cielo stellato e sorrisi.

 

-Sai, anche io ho raggiunto tutti i miei obbiettivi Alexis. Una bellissima famiglia, un figlio speciale. Degli amici perfetti. E tu. Il mio obbiettivo più difficile, ma non impossibile.-

Ma i miei discorsi durarono ben poco, perchè furono interrotti da mio figlio.

 

-Papà.- disse uscendo.

-Ecco il mio ometto!- dissi prendendolo in braccio.

-Dov'è la mamma?- chiese guardandomi.

In quel momento li guardai dritto negli occhi, sorrisi e cercai di ricordarmi quello che mi aveva detto Alexis.

-E' partita per un lungo viaggio.- dissi cercando di sorridere.

-Da sola?- chiese

-Eh sì. Ma lo sai che se saluti il cielo , lei ti vede!- li dissi.

-Davvero?- chiese stupito.

-Sì. La salutiamo insieme?- li chiesi incitandolo a salutare.

-Ciao Mammaaaa!- urlò salutando il cielo.

-Ciao ciao!- dissi anche io muovendo la mano verso il cielo.

-Papà.- disse fermandosi.

-Sì Leo?- chiesi fermandomi.

-Ho fame!- esclamò.

-Hai sempre fame Leo. Su cosa vorresti?- dissi entrando in casa.

-Un panino.-

-Un panino? Ancora? Lo hai già mangiato stamani!- dissi

-Lo rivoglio!- disse seguendomi

-D'accordo, d'accordo.-

 

 

#LEO#

 

*20 anni dopo..... *

 

' "Per tanto tempo ho avuto la sensazione che la mia vita sarebbe presto cominciata, la vera vita!
Ma c'erano sempre ostacoli da superare strada facendo, qualcosa d'irrisolto, un affare che richiedeva

ancora tempo, dei debiti che non erano stati ancora regolati. In seguito la vita sarebbe cominciata. Finalmente ho capito che questi ostacoli erano la vita”

 

La storia della mia famiglia.

Leo Styles. '

 

 

(Leo Styles è diventato uno scrittore e ha scritto la storia della sua famiglia.)

 


 

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