Il Ballo di Natale

di EvansLove
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Calam apparente (ovvero: come far saltare le staffe a Lily Evans) ***
Capitolo 2: *** Cavolo, il Ballo! ***
Capitolo 3: *** Hernir Boe ***
Capitolo 4: *** Lily e James a distanza ***
Capitolo 5: *** Lite d'amore ai piedi di una luna nuova ***
Capitolo 6: *** Rispostacce e infermieria ***
Capitolo 7: *** Seconda lite (ovvero:come rovinarsi una notte febbricitante) ***
Capitolo 8: *** Una insolita mattinata ***



Capitolo 1
*** Calam apparente (ovvero: come far saltare le staffe a Lily Evans) ***


Avete presenti quei bei momenti, quando siete completamente rilassati e non pensate a niente, e uccidereste chiunque vi disturbi anche solo passandovi accanto?Ecco, per Lily Evans, bere una cioccolata calda nella Sala Comune deserta, durante le vacanze di Natale, seduta sul tappeto, davanti al camino, era uno di quei momenti.

Si rilassava, totalmente estranea al mondo che la circondava, senza preoccuparsi dei compiti, dei suoi doveri da Prefetto, e soprattutto, senza preoccuparsi di James Potter.

In quel momento, le quattro di pomeriggio del 23 Dicembre 1977, Susan era in giro con Sirius e lei era totalmente sola nella Sala Comune. Le fiamme guizzavano allegre nel cammino e le rubavano lo sguardo. Stava seduta sul tappeto, e in mano stringeva una tazza grandissima che racchiudeva una cioccolata calda bianca, al limone e ai pinoli. Su un piattino là vicino, qualche biscottino al cioccolato, gentilmente offertigli dagli elfi domestici quando aveva richiesto la cioccolata ("Saremo fieri di servirla, signorina!" aveva squittito Debby, un'elfa in stato interessante).

Nelle orecchie il suo walkman (modificato sapientemente da Remus, in modo che avesse potuto funzionare anche a Hogwarts) che cantava "Abby Road" a tutto volume. La rossa chiuse per un attimo i suoi brillanti occhi verdi e seguì con il volto il tempo della canzone, canticchiandola a bassa voce.

Quella musica era trascinante, era la sua preferita, dopotutto. E la rilassava da morire.Si sdraiò addirittura supina sul tappeto, mozzicando un biscotto, dopo averlo intinto nella cioccolata. Che dolcezza le si scioglieva in bocca....

Tirò su le gambe e le incrociò, ondeggiandole in orizzontale. E chi poteva farla innervosire??

 

"Ehi, Evans, non sei morta, vero??" Ecco chi poteva farla innervosire. James Potter. Non c'è niente di peggio di qualcuno che parla sopra la tua canzone preferita. Si fermò. Ingoiò il biscotto e, solo dopo aver contato fino a dieci (sperando più che altro che James se ne andasse), aprì gli occhi.

"No, sono ancora viva, purtroppo, così potrai rovinarmi l'esistenza ancora per un pò, contento?" il sorriso di James si spalancò "Estasiato!" e si sdraiò vicino a lei. Poi la guardò stranamente. La rossa corrucciò la fronte "Che c'è, Potter?" lui indicò i fili che partivano dalle orecchie e arrivavano al walkman "Cosa diavolo è tutta quella roba?" Lily sospirò. Mise in pausa la cassetta e si tolse gli auricolari. "E' un Walkman, James. E' babbano, ci si sente la musica!" James pareva un bambino dall'espressione che si disegnò sulla faccia "Fico!Ne voglio uno anche io!" Lily alzò le spalle "Basta che non lo rubi, come hai fatto con la spilla di Cloe Gaith..." James spalancò gli occhi "Non l'ho rubata io!" Lily sospirò. Era stanca delle mille giustificazioni del ragazzo. "C'eri stato solo te con lei.." "Gelosa?" lei riprese senza badare a quel commento "..E solo tu sapevi dove la custodiva!" James alzò le spalle "E allora?Mi posso prendere solo una prefetta perfettina alla volta, Evans!" in quel momento Lily si riempì di collera. Ma chi si credeva di essere James Potter?? Lei non lo aveva invitato, quello era il suo momento di pace, come si era permesso di invaderlo!

"Senti, signor Malandrino dei miei stivali, nessuno ti ha invitato, quindi, adesso puoi andare!" lui non si rendeva proprio conto di giocare con il fuoco. "Senza neanche un bacino?" Lily divenne livida in viso "Ho detto fuori!Vai nel tuo dormitorio, dai tuoi degni compari, e rimanici, Potter!" James, senza scomporsi più di tanto, si alzò e salì i primi gradini della scalinata che portava al suo dormitorio e si chiuse la porta alle spalle.

 

Ma il momento di quiete era passato, ora nemmeno più la musica riusciva a calmare Lily Evans, nemmeno più la cioccolata (che era finita) e così, decise di tornare in dormitorio ad aspettare la sua amica.

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Capitolo 2
*** Cavolo, il Ballo! ***


La fortuna era dalla parte di Lily, forse, perchè Susan tornò presto quella sera, alle sei era già nel dormitorio.

Lily alzò la testa dal suo tema di Trasfigurazione, preparandosi a posare tutto quello che le parlava di studio (che lei aveva preso solo per disperazione) e vide una Susan piuttosto estasiata, lasciarsi cadere sul letto sognante. Dato che il letto di Susan era proprio quello accanto al suo, si avvicinò un pò di più e la guardò.

Sguardo perso nel vuoto, capelli lasciati scivolare un pò dovunque, ed espressione ammaliata. Eh sì, Lily sapeva cosa era appena successo alla sua amica, ma voleva che fosse stata lei a dirglielo.

Come previsto, la sua migliore amica, restò per cinque minuti buoni in silenzio (cinque minuti in cui cambiò solo l'ora dentro quella stanza, c'era un immobilità assurda!) e poi, dopo un sospiro, si girò verso Lily.

"Lil... lo sai che mi è successo oggi?" sorrideva come una bambina, allegramente e innocentemente, sembrava che si fosse realizzato uno dei suoi sogni più grandi. "No!" finse di non sapere la rossa, per non rovinargli il gusto del racconto.

Susan sospirò un'altra volta. "Oggi, io e Sirius siamo usciti e mi ha portato dietro i primi abeti della Foresta, lì dove c'è la cascata, hai presente?" Lily annuì. C'era stata anche lei con il suo ex. Un posto decisamente romantico e stupendo, decisamente adatto. Susan riprese a raccontare, parlando lentamente, respirando piano, guardando il soffitto.

"Bè, insomma, eravamo lì e Sirius mi ha stretto... e poi ci siamo baciati... lo sai quant'è romantico Sirius?" chiese all'amica che sorrise e scosse la testa "Ha cominciato a parlare del nostro futuro, ha detto che lui mi vede nel suo futuro dal primo momento in cui mi ha vista..." sospirò. "E io gli ho detto che lo amo!L'ho detto, io, proprio io che mi sono sempre rifiutata di usare quel termine, gliel'ho detto, e sai cosa mi ha risposto??" si voltò verso Lily che aspettava.

"Mi ha risposto che anche lui mi ama, da morire, da impazzire, come non gli è mai successo, in modo assurdo...e... assurdamente.." chiuse gli occhi, prese fiato e lo disse "Abbiamo fatto l'amore!" Lily era felicissima per i suoi due migliori amici e avrebbe voluto urlare per la felicità, ma si limitò a scompigliare i capelli di Susan che sembrava ancora non credere a quello che aveva fatto.

"Susie, ma non sei contenta??Sirius è quello giusto per te, lo sai anche te!" Susan annuì "Sono talmente felice che non riesco neanche a muovermi!" Sorrise "Oddio, quando abbiamo finito mi ha sussurrato all'orecchio che io sono la sua regina e la regina della bellezza.. e poi mi ha ridetto che mi ama... non ci credo!" Lily l'abbracciò.

"Evvai! Susie, che bello!" Susan si mise seduta, ritrovando il suo naturale carattere. "Che bello, infatti! Senti, pensi che si vede?"

Lily sgranò gli occhi "Non credo!" disse poi "Perchè??" Susan era ridiventata esagitata "Come perchè??Stasera c'è il ballo!" e si alzò, andando a preparare i vestiti e i trucchi. Lily era rimasta spiazzata. Era vero, fra due ore sarebbe iniziato il ballo di Lumacorno delle vacanze. E il giorno dopo c'era quello ufficiale di Hogwarts. E lei non aveva un'accompagnatore. Restò immobile e si passò la mano fra i capelli, fissando per terra sconvolta.

"Che hai, Lily?" chiese Susan perplessa "Non mi sono ricordata che oggi c'era il ballo!" la mora prima rimase immobile, poi cominciò a ridere, dapprima sommessamente, e poi si buttò sul letto lacrimando e tenendosi la pancia. Lily si era leggermente infastidita "Cosa c'è da ridere?Ti rendi conto che non ho un'accompagnatore??" diceva isterica all'amica, facendosi un mentale catalogo di quelli che avrebbero potuto restare single al ballo di quella sera. Intanto Susan aveva smesso di ridere e cercava con lei una soluzione.

"Scusa, ma perchè non James??" Lily alzò un sopracciglio "Apparte che ci va con Hailey Bennet, ma tu credi veramente che sia così disperata di andarci con James Potter?" Susan alzò le braccia "Scusa, credevo che fosse stata una buona idea!E poi lui lascerebbe qualsiasi Hailey per andare al ballo con te!" Lily schioccò la lingua e si risedette scoraggiata sul letto.

La sua mano urtò il walkman. E la cassetta partì alla canzone 'Michelle', proprio quella che gli aveva dedicato.... il suo ex. Hernir Boe, l'unico Serpeverde che poteva essere confuso con un Grifondoro. Lily sorrise al ricordo di quei due anni, e poi si ricordò una cosa. Hernir era single, e lui non andava mai ai balli con nessuna, a meno che non fosse stata la sua ragazza.

Lily saltò in piedi e cominciò a vestirsi e truccarsi.

"E adesso che fai, ti trucchi per il ballo senza avere un cavaliere?Vuoi veramente stare al tavolo delle sfigate??" Lily sospirò e si girò verso Susan dicendo solamente "Hernir Boe!".

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Capitolo 3
*** Hernir Boe ***


La Sala Comune di Serpeverde era quasi deserta quel pomeriggio alle sette, dato che alle otto ci sarebbe stato il ballo. Un solo ragazzo era seduto davanti al fuoco. Era single da quando Lily Evans l'aveva lasciato, si chiamava Hernir Boe ed era bello e popolare.

Non c'era mai stato un giorno in cui la sua carnagione color miele fosse stata leggermente più pallida, o che il suo sorriso candido e perfetto fosse stato minacciato da un'ombra di giallo. Il suo fisico era perfetto, non troppo robusto, non troppo magro. Da cornice facevano gli occhi azzurri stupendamente intensi e i capelli biondi a spazzola.

Il suo era un carattere temperato, nè dispotico, nè tranquillo, nè fiero e nè umile. Tutti si chiedevano perchè fosse stato assegnato a Serpeverde (a parte la motivazione della famiglia), ma a chi lo conosceva veramente, non sfuggivano quei piccoli atteggiamenti di superiorità che risolvevano questa questione.

Solo una era la sau debolezza, e si chiamava Lily Evans. La amava, l'aveva sempre amata sul serio, soprattutto quei due anni (dal quinto al sesto) in cui erano stati insieme. Per lui il periodo più bello della sua vita, l'unica cosa che aveva fatto fuori dal 'campo visivo' a cui lo costringevano parenti e amici. Poi si erano lasciati, perchè lui non poteva stare con una Grifondoro e lei non poteva stare con un Serpeverde, nonostante gli piacesse davvero tanto!Per cui avevano continuato ad essere amici e a vivere la loro vita, con il tacito patto di ritrovarsi se la vita senza l'altro non li soddisfacesse più di tanto.

Fosse stato per Hernir avrebbe ristretto Lily tra le sue braccia anche cinque minuti dopo, ma non poteva. Non riusciva a violare quella regola delle case, come non ci riusciva Lily. Forse erano stupidi, forse erano troppo ligi alle regole, forse avevano il cuore che era assopito e non attivo, ma le cose stavano così.

In quel momento, Hernir, pensava a come sarebbe stato andare al ballo con Lily dopo tanto tempo. E chissà Lily con chi ci sarebbe andata quella sera. Per questo non voleva andarci neanche se avesse trovato un'accompagnatrice, non doveva pensare a Lily, sebbene proprio non ci riuscisse. Ma stare lontano da lei che ballava un lento con un'altro, magari con James Potter, era troppo frustrante da vedere.

Un ragazzo della sua casa lo interruppe, venendolo a chiamare. "Ehi, Hernir!" quello alzò la testa dal camino che stava fissando, cercando di vederci lui e Lily in una sera invernale dell'anno scorso. "Che c'è Kevin??" "Ti vuole una ragazza... ragazza, insomma, una Mezzosangue, anzi, la Mezzosangue!" e con un'espressione schifata, il ragazzo chiamato Kevin, si defilò in dormitorio per continuare a prepararsi. Hernir, che in quel momento non aveva il tempo per preoccuparsi dei commenti del suo amico, corse fuori dal Ritratto per incontrare Lily.

Non era un sogno, Lily lo era venuto a cercare, allora forse... forse potevano ricominciare tutto da capo e abbandonare quella stupida regola.

Infatti, eccola là. Bella, preparata per il ballo, truccata, acconciata, pettinata e con il suo costante profumo di fragole. Una visione. "Ciao Hernir!" disse lei, fulgida nel suo abito dorato. "Ciao!" rispose lui, in jeans e maglietta, andando a salutarla con il bacio sulla guancia "Ehi, pupa, che ci fai qua, nel territorio tabù??" Lily rise. Hernir era così... adorabilmente idiota. E sapeva sempre farla ridere.

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"Ehi, Lil, cos'hai?" un anno prima Hernir e lei erano seduti davanti al camino di una sala adiacente alla biblioteca, dove potevano stare tranquilli ed erano abbracciati, ma lei non era tranquilla, e lui, come sempre, l'aveva notato. "Niente, non ti preoccupare tesoro!" e aveva cercato di baciarlo, ma lui si era scansato "Prima mi dici cos'hai e poi mi baci, sennò non vale!" Lily rise. Non riusciva a non ridere con lui "Niente, sono solo preoccupata per il tema di Trasfigurazione!" lui aveva fatto un gesto e aveva sbuffato, poi l'aveva stretta più forte e si erano baciati. Lui le aveva sempre infuso sicurezza, anche dopo che si erano lasciati.

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Lily scosse la testa, lasciando andare quel ricordo. Quante cose avevano fatto insieme, quanti pomeriggi anche a casa sua tra lo stereo e la televisione (che lui non aveva mai visto)!

"Ero venuta perchè... per salutarti!" Hernir alzò un sopracciglio "Dì la verità dolcezza!". Era inutile, non poteva mentire con lui, la sgamava sempre. "Ok... bè, non ho un'accompagnatore!" disse seccata, con il braccio sul fianco e l'espressione determinata. "Naa, Lily che non ha un'accompagnatore.... nemmeno James Potter?" "Sono così disperata?" ora era il turno di Lily di alzare il sopracciglio. Hernir la guardò. Certo che era proprio bella! "Bè... insomma, vorresti chiedere a me di.. venire al ballo con te!" Lily annuì "Esatto, sempre che tu sia disponibile e che non ti senta l'ultima ruota del carro, insomma, io ti ho invitato non perchè abbia paura di fare la sfigata, ma solo perchè mi fa piacere andarci con te!" tipico di Lily cominciare a parlare in fretta per non fare brutta figura! "Ok Lily!" disse il ragazzo biondo, incredulo. Un invito al ballo poteva essere un modo per ricominciare "Bè, allora ti aspetto qui alle otto, vale a dire, fra..." diede un rapido sguardo all'orologio "Fra un quarto d'ora!" Hernir annuì "Però aspettami in Sala D'Ingresso, sai, non è cambiato molto sulla tua reputazione in questa Casa!" Lily sorrise "Giusto, hai ragione!Allora tra un quarto d'ora in Sala D'Ingresso, ciao!" "Ciao!" era favoloso. Lily e lui di nuovo insieme! Non aspettava altro. E corse subito a prepararsi.

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Capitolo 4
*** Lily e James a distanza ***


Sette piani più su, invece, nella Sala Comune di Grifondoro, i Malandrini raggiungevano le loro dame. Sirius (che non sembrava nemmeno lui per l'eleganza dell'abito e la maturità sul suo viso) aveva raggiunto Susan, bella e fiera nel suo abito di raso azzurro, che riprendeva la tonalità degli occhi, e nello stesso tempo, faceva contrato con i lisci e lunghi capelli mori che scendevano lungo la schiena. "Enchantè, Madmoiselle!" disse Sirius facendole il baciamano. Susan rise "Sei bellissimo Sirius, e sei il mio ragazzo!" Sirius le fece l'occhiolino "Lo so, non sono degno di tutto ciò!" e, presa la sua dama sottobraccio, la condusse verso la Sala dei Balli di Lumacorno (ovvero un salone al piano terra).

Poco più in là anche James aveva raggiunto la sua dama Hailey, ma.. come dire? La situazione non era proprio romanticissima. Hailey aveva un vestito con al massimo cinque centimetri di stoffa che non fosse stata o trasparente, o bucherellata, o che non ci fosse del tutto. Il profumo era invitante come al solito, le calze a rete e i tacchi neri erano circa di dieci centimetri, e a spillo. La gonna rasentava il limite massimo oltre il quale sarebbe stato indecente scoprire. La pochette era dorata e masticava una gomma, aspettando il suo cavaliere impazientemente.

E James arrivò, in giacca e cravatta, con la brillantina sui capelli, ma bello e affascinante come sempre. "Ciao bella!" disse dando un bacio ben approfondito alla ragazza che gemette "Sei sempre il solito eh?Sempre baci da sballo!" James annuì mentre le teneva la vita. Cercava di non pensare a come Lily l'aveva scacciato quel pomeriggio e per farlo, sapeva bene che avrebbe dovuto fare sesso con un'altra. Anche se subito dopo il pensiero della rossa sarebbe tornato forte e chiaro nei suoi pensieri. Ma poteva scacciarlo per quasi un'oretta. E poi l'avrebbe sognata.

Ora però doveva far credere a Hailey che era interessato solo a lei "Sì, pupa, anche se mi ritengo migliorato... e non solo nei baci!" sorrideva malizioso, fronte contro fronte, alla ragazza che tese in un sorriso le labbra colorate di mattone "Bè... poi magari vedremo..., intanto che ne dici di far finta di essere dei bravi ragazzi e andare al ballo??" James annuì, e la prese sottobraccio.

 

La Sala D'Ingresso era già gremita di gente eppure continuava a riempirsi. Quella sera il LumaClub si era esteso a quasi tutto il castello, a parte Peter Minus e Severus 'Mocciosus' Piton. Lily continuava a guardarsi intorno nervosa, mentre aspettava Hernir. Era la prima volta che usciva con qualcuno dopo la rottura con lui, e riusciva con lui.

Forse era destino, forse voleva davvero dire qualcosa il fatto che lei l'avesse trovato ancora estremamente attraente e simpatico, e che era agitata all'idea di ballare con lui, dopo due anni.

Hernir in fondo era tutto ciò che di buono che poteva trovare in un ragazzo, e al diavolo le Case di appartenenza! Se gli piaceva così tanto non contava poi tanto se lui fosse stato di Grifondoro, Serpeverde o Piovramarrone! E in fondo, se lui avesse voluto, tutto sarebbe potuto ricominciare, non importava se James Potter si fosse suicidato all'idea, o avesse appeso una foto sorridente di Hernir alla porta del dormitorio, scagliandoci le freccette come il passatempo più bello per lui!

Ma James Potter che c'entrava adesso? Lily scosse il capo, cercando di scacciarlo dalla visione di lei e Hernir in abiti eleganti, in mezzo ai fiori d'arancio... In fondo, però, quella riappacificazione inaspettata poteva essere anche una bella lezione per James! Così, forse, avrebbe smesso di fare il ragazzino e sarebbe cresciuto! Sì, avrebbe proprio preso due piccioni con una fava!Mentre pensava, un colpo di tosse la fece voltare. E rimase senza parole.

Hernir era bello. Il suo vestito non era niente di più di quello degli altri ragazzi, ma addosso a lui era... indescrivibile. Appariva sereno e maturo, sicuro e gentile. Il cuore balzò nel petto a Lily. Sì, gli piaceva ancora davvero tanto.

"Ciao Hernie!" disse lei, arrossendo e scostandosi una ciocca di capelli dietro le orecchie. Hernir si chinò a farle il baciamano. "Assolutamente splendida, te l'avevo già detto?" Lily annuì "E io ti avevo già ringraziato??" gurdava fissa negli occhi celesti del ragazzo, come ipnotizzata. "Penso di sì..." disse lui. Il batticuore si fece impressionatamente forte, in tutti e due i cuori. Pareva che quell'anno che loro avevano passato separati adesso non fosse più esistito.... Lily era più che sicura di ricominciare a sorridere con lui, di sentirsi le canzoni insieme e baciarsi sulle note della loro canzone ('All you need is love'). Boe aveva capito che la sua occasione era arrivata. Guardando negli occhi di Lily trovava la risposta ai suoi dubbi.Si presero le mani, si guardarono e poi i visi, indugiando, si cercarono. Sembrava come un flashback, come la sera del loro primo bacio. Il cuore si fermò, le mani di Lily sudarono. Dapprima ci fu un tenero contatto fra le quattro labbra innamorate. Fresche, leggere, piacevoli e non invadenti, poi, prima un pizzico di lingua di Hernir si fece strada per un momento, come chiedere il permesso. Evidentemente non ce ne era bisogno, perchè Lily rispose subito a quella dolce invasione. Ora sapeva che voleva stare con Hernir. Stava così bene con le labbra incastrate in quella bocca carnosa e morbida... e James poteva anche andare al diavolo! Ma perchè doveva pensare sempre a James??Infatti smise di pensarci.

 

James Potter si era paralizzato in mezzo alla Sala D'Ingresso. Non sentiva più il suo corpo, rivoli di sudore freddo gli colavano dalle tempie. Si sentiva freddo, spezzato. Tutti gli altri parevano indifferenti alla scena che si presentava là davanti, là, sotto gli occhi di tutti, sotto i SUOI occhi. Hernir possedeva con un dolce bacio la fulgida Lily, la candida Lily, l'amabile Lily, Lily la dolce, Lily... Lily era SUA! Come si permetteva quel bell'imbusto ad appropriarsi di una sua cosa?Oltretutto era pure Serpeverde! E, James ne era certo, voleva solo usarla. In quei secondi quando il suo cuore si era fermato, solo di una cosa era certo. Che voleva dare un calcio a Hailey, fare del male a Hernir e riprendersi la sua Lily.

Lui si meritava di baciarla, di stringerla fra le braccia, era lui che stava soffrendo sette anni fra le pene dell'inferno per avere anche solo un sorriso dalla bella rossa. E ora quel Serpeverde arrogante, che fra parentesi aveva già potuto godere di quel sorriso per due anni, la ristringeva fra le braccia, e lui era stato scacciato malamente quel pomeriggio! Cosa avrebbe potuto esserci di peggio??

Perchè non riusciva a urlare, a scalciare, ad andare là, scansarli, dare un cazzotto a quel biondo e fargli uscire così tanto sangue da spedirlo all'inferno in pochi secondi? Perchè era paralizzato a guardare ogni movimento dei due che gli facevano così male, talmente male da sentirlo anche all'inferno? Niente era peggio di quella visione. Non riusciva a sopportarla, ma non riusciva a togliere lo sguardo, non ce la faceva....

"Hey, James, vogliamo andare??" Hailey era alla sua destra. "Sì, andiamo!" disse girandosi di malavoglia. Sì, doveva proprio andare, ma sarebbe tornato. Non si sarebbe arreso così facilmente! E avrebbe anche potuto uccidere!

 

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Capitolo 5
*** Lite d'amore ai piedi di una luna nuova ***


"Fiuuu.... che caldo!" disse Lily, rossa in viso, mentre il suo cavaliere la faceva lentamente sedere su una sedia là vicino. Era accaldata e si sventolava con la mano, ma sorrideva, con il cuore che batteva tutti i record di tachicardia. Anche Hernir sorrideva, e si sedette lì davanti a lei, mentre nella stanza si levava un rock 'n roll, l'ennesimo che i musicisti suonavano e il primo che i due non ballavano. Boe la guardò per un pò, poi rise, per l'innocenza e la sincerità della sua dama che sarebbe morta bella e sincera, combinazione non facile da trovare! Lilian spalancò gli occhi, sempre allegra, ma come a intimargli scherzosamente di smetterla "Ma perchè ridi?" gli chiese con quella specie di minaccia-gioco tinta sui suoi lineamenti. Il biondo si passò una mano sul viso, dalle radici di quei capelli color oro fino al mento, coprendosi l'ultimo minuto di riso e strofinandosi gli occhi, come per imprimere quella serata ancor meglio nella sua memoria, nonostante sarebbe stato difficile farla scivolare via dalla sua mente, come per lui era difficile rinunciare alla risata argentine della rossa là presente. E la guardò per un secondo "Rido perchè non sei cambiata neanche un pò!" Lily sorrise "Neanche tu!" lui alzò un soprqacciglio "E questo è un bene o un male??" "Non lo so!" disse lei, tenendo scherzosamente un'alone di mistero su quello che aveva detto. Poi sbuffò e cambiò discorso "Comunque ho caldo, andiamo un pò in giardino, dai!" e, alzandosi in piedi, costrinse il ragazzo a seguirla, trascinandolo per un braccio "Ok, ok!Non c'è bisogno di scaldarsi!" disse quello facendosi trascinare dalla ragazza, poi la strinse contro la sua vita e la baciò teneramente sulle labbra, mentre la seguiva.

 

Un ringhio sommesso si levò dalle labbra di James che li vide sparire nel cortiletto romantico e illuminato da una luna a spicchio. Già poteva figurarsi la scena: loro due, seduti su una panca leggermente riservata, la fontana, la siepe, la luna... che sdolcinatezza! Lily si meritava più di un semplice allocco che le diceva bugie quali 'ti amo' (perchè nessuno sapeva amarla tranne lui) su uno scenario da film smielato anni '30-'40. Lily era degna di molto di più, Lily era degna dei suoi baci, dei baci che l'avrebbero fatta svenire fra le sue braccia e che avrebbero procurato a Hernir quei morsi al cuore, ogni volta che li avrebbe visti insieme. Perchè questo provava. Lancinanti morsi al cuore, e una consapevolezza di aver perso la rossa per sempre, per l'ultima volta, dato che il settimo anno sfociava ormai velocemente e inesorabilmente verso quel Giugno che avrebbe diviso le strade e le vite di loro due, e una vita senza Lily era peggio di qualsiasi morte.

Hailey lo distrasse dai quei pensieri con una piccola carezza ai suoi capezzoli da sopra la camicia, e lui sussultò, ma la baciò. Ci mise poco, quella smorfiosa, a fargli capire quali attenzioni desiderasse in quel momento. In un altro momento, James Potter, il casanova, il dongiovanni, il conquistatore folle, avrebbe subito approfittato di quelle tenerezze, ma ora, all'improvviso, ogni volta che muoveva una mano sul corpo della ragazza, gli veniva il pensiero che Hernir, quasi sicuramente, stava facendo lo stesso con Lily. E allora tornava a cercare Lily negli occhi di Hailey, ma non la trovava per niente. Così, al quarto tentativo di fregarsene di quei due che non lo meritavano, si arrese. Magari era solo uno stupido, ma doveva regolare i conti, non gli piaceva che la gente giocasse con le sue cose. Fermò la sua mano che correva sulla schiena della ragazza e si scansò "Scusa, pupa, ma oggi non ne ho voglia!" disse, scollandosi di dosso le mani di Hailey, che ci rimase un pò male, ma disse "Ti aspetterò... magari domani ne avrai voglia!" sussurrò nell'orecchio di James, sensualmente. E, nonostante quest'ultimo venne scosso da un brivido lungo la schiena, disse solo "Sì, forse domani!" e si allontanò. La rossa tinta con gli occhi color cenere lo vide scappare. Sapeva cosa il moro sarebbe andato a fare, sapeva chi lui voleva far innamorare di se, ma lei sapeva che anche quella sera non ci sarebbe riuscito e ancora una volta, sarebbe tornato a piangere fra le sue gambe. E lei non aspettava altro.

 

Nel giardino, la scena era più o meno come se l'era immaginata James. In effetti, quell'incantevole spicchio di luna illuminava una panchina di marmo, nascosta da due o tre siepi sempreverdi e vicina ad una fontana dalla quale pareva zampillasse cristallo liquido, tanto era limpida quell'acqua. Ma invece di sussurrare parole dolci all'orecchio dell'amata, Hernir Boe, usava la sua bocca in altro modo (non che ci mettesse meno romanticismo) ed era questo a infuriare James, appena li vide.

Perchè sapeva che non avrebbe trattato Lily nè peggio, nè meglio di così, per cui, in un certo senso, ce l'aveva con se stesso.

Restò a guardarli forse per un'ora. Restò a studiare le reazioni piacevoli di Lily alle carezze del biondo. Non gli importava di essere maleducato o invasivo, voleva che una benedetta volta, Lily avesse pensato anche a lui. Si fermò, braccia conserte, ad aspettare che loro si accorgessero della sua presenza e la smettessero di farlo sentire all'inferno.

Finalmente (forse dopo un'eternità), Lily si staccò e indicò con il mento la sagoma di James che li scrutava severo da dietro un Hernir piuttosto perplesso. Quest'ultimo si girò, ma rimase in silenzio. Restarono tutti e tre in silenzio, a fissarsi, i due pieni d'odio per James, James per Hernir e Lily. Anzi, verso Lily provava solo un leggero fastidio, non sarebbe riuscito a odiarla neanche se avesse voluto. Dopo che le scintille d'odio erano volate verso tutti, e per ogni direzione possibile, Hernir allungò il suo braccio destro sulle spalle di Lily, che non lo rifiutò. "Che vuoi?" disse il biondo, combattivo.

"Volevo vedere... volevo... VOLEVO FARTI DEL MALE, ACCIDENTI!" e scagliò il pugno verso una statua di marmo. James era decisamente fuori di sè, ma non avrebbe mai voluto far del male sul serio a una persona. Hernir, dopo aver lasciato la presa sulle spalle di Lily, si alzò ritto in piedi "Io non ho paura, sai?" e si mise in posizione per scagliare un destro. James digrignò i denti "NON MI PIACE CHE GLI ALTRI TOCCHINO LE MIE COSE!" urlò sputando contro Hernir che scagliò un pugno a vuoto, mancando di poco la pancia di James.

Lily assisteva immobile e spaurita la scena. Doveva confessarsi che aveva paura più per James che per Boe, e che, per un secondo, avrebbe voluto che James lo prendesse in pieno muso. In fondo quegli occhi nocciola erano tristi e soli. E spenti. E innamorati. Non erano gli occhi vispi da Malandrino o da ragazzo immaturo, quelli erano occhi da uomo. Da un uomo maturo, pronto a rischiare la vita per la donna che amava, a rischaire la vita... per lei. E all'improvviso i baci con Hernir non avevano quasi più senso, non erano quasi più sulla sua pelle, stava facendo chiarezza..

Ma poi James aveva detto quelle dannate tre parole 'le mie cose' aveva detto James, riferito a Lily.

Sicchè, lei era solo un oggetto per divertirsi, un possedimento esclusivo, senza un cuore che batteva, senza un'anima che pulsava e gridava per la libertà, e senza dei sogni che gridavano l'amore dal centro della sua anima. La testa di Lily cominciò a girare, insieme al cuore. Amava Hernir, l'allegria che le dava, il sapore dei suoi baci, le sue carezze.... e allora perchè quelle tre parole di James la facevano stare male? Non ci stava capendo più niente, forse provava confusione per la prima volta nella sua vita. La testa girava mentre cercava di seguire sia i suoi pensieri, sia la scena di quella specie di duello fisico che si svolgeva davanti a lei. Ci volle poco perchè i suoi occhi si riempissero di lacrime.

"BASTA, SMETTETELA!" gridò alla fine, scioccata, spaventata, tremante, mentre un cazzotto di Henrir stava per finire esattamente sul labbro di James, destinato ad essere spaccato. Ed era un contraccambio giusto per il sopracciglio spaccato di Hernir. I due si voltarono verso la ragazza e il cuore di James si fece piccolo a vederla piangere. La stava facendo piangere, la stava facendo sentire male. Una lacrima cristallina scivolò lungo la guancia della rossa e, in quel silenzio immobile, tutti la notarono. "Piangi Lily?" disse James preoccupato, con la voce incrinata dalla preoccupazione per la stella che riempiva le sue giornate. Lily riprese a urlare "SI', MA NON TI PREOCCUPARE, IN FONDO IO SONO SOLO UNA COSA DI TUA ESCLUSIVA PROPRIETA', NO? TRANQUILLO JAMES, NON FARO' SFIGURARE I TUOI TROFEI CON IL MIO PIANTO, PERCHE' PUOI ANCHE SCORDARTI IL MIO TROFEO! E SMETTETELA, SANTO CIELO!" tirò su con il naso.

James provò a giustificarsi "Non...tu hai.. io no.. TU NON HAI CAPITO!" disse alla fine, scaricando tutta l'ira urlando contro la ragazza che si alzò dalla panchina, decisa ad affrontare il ragazzo di petto. Hernir li fissava sconcertato.

"E allora com'è?? Dimmelo James, perchè io non riesco a capire!" James restò spiazzato. Il mondo sembrava girare troppo veloce attorno a lui. All'improvviso non riusciva a dire a Lily come l'amava, quanto assurda sembrava la felicità anche solo di vederla passare. Era il suo momento, lo sapeva, doveva dirglielo, doveva farlo. E come però, come?? Poi capì, la soluzione era anche troppo facile.

Prese la ragazza per la vita con un gesto deciso e congiunse le sue labbra a quelle morbide di lei. Provò a dimostrargli con un bacio come la amava. Ma lei serrò le labbra e lo spinse via. Fu solo per sorpresa che non partì il pugno del biondo appena dietro di loro. Lily sgranò gli occhi verdi sorpresa e si tirò indietro. Un fragoroso tuono portò il diluvio  in quel giardino ma nessuno parve curarsene. "Cosa volevi dimostrare?" disse lei, allucinata. Semmai avesse voluto baciarsi con James (cosa che non era proprio da escludere, come invece prima della lite), non avrebbe mai voluto un bacio così, di sorpresa, di getto, mentre ci stava litigando. James aveva mantenuto la sua espressione fiera "Volevo solo dimostrarti quanto vuol dire per me amarti!" intanto l'acqua scendeva sui loro vestiti, fra i loro capelli, e il vento soffiava gelido sulle loro schiene, ma non importava.

"Amarmi? AMARMI, JAMES?" lei era ormai fuori di sè "Ma cosa credi, che basti provare due emozioni in fila per amare?Tu sei troppo immaturo, non sai amare, non sai neanche lontanamente cosa vuol dire amare!Sei patetico James, vuoi solo attirare l'attenzione e non ci riesci neanche troppo bene! Sei solo un buffone che si è intromesso nella mia vita e che mi tormenta ogni gionro e mi costringe ad odiarti, cazzo, James, io ti odio, TI ODIO"

Ormai aveva anche finito il fiato (che usciva condensato in vapore, sotto quel gelo). Si scostò una ciocca fradicia dagli occhi e guardò il ragazzo che faceva lo stesso. Si fulminarono in silenzio per cinque minuti buoni, poi lui disse, abbassando lo sguardo "Sai una cosa? Hai ragione Lily Evans! Io non so cosa vuol dire amare, io so solo cosa vuol dire morire per amore. Perchè ho una reputazione così bassa dalla persona più importante della mia vita, e adesso non scusarti.." "Non ne avevo la benchè minima intenzione!" disse lei, gelida. Lui restò congelato per un attimo, poi continuò "Bene. Tanto non servirebbe dirti che mi hai fatto male e che mi hai ferito, tranquilla, tanto io non sono più di un ridicolo fantoccio nella tua vita, no? E allora fai meglio a stare da sola... tanto se uno ti offre l'anima tu neanche lo consideri, e, affronta la realtà, sei sola Lily Evans, e continuerai ad essere sola se non riesci a riconoscere i sentimenti veri!" e girò sui tacchi, sparendo nella sala.

Lilian si accasciò sulla panca, Nuove lacrime (forse fatte di sangue) sgorgavano a fiumi dai suoi occhi. E, per un momento, rimpianse di non aver accolto la dimostrazione d'amore di James. Il mondo girava attorno a lei, non era più sicura di niente e le parole di James l'avevano ferita. Henrir le mise una mano sul braccio, ma lei non ce la faceva "Hernir.." disse, prendendo lentamente fiato "Scusami, non ce la faccio, io... non so più chi sono, cosa voglio..." lui sorrideva, come a cercare di farle cambiare idea "Ma dai, non farti condizionare da.." "Per favore, Hernir, ho bisogno di stare da sola,... per un pò!" Hernir fece cadere la sua mano, sorpreso "Va bene!" disse, a denti stretti. E se ne andò, lasciando Lily sola, sotto la pioggia.

La ragazza alzò lo sguardo verso la luna. Dopo quella lite che aveva impiegato forse non più di venti minuti, dopo le cose che erano uscite fuori, le convinzioni che le erano crollate, dopo che un nuovo sentimento era uscito fuori dal suo cuore, come fosse stato sempre assopito, dopo tutto questo, la luna adesso sembrava quasi un'altra, una luna nuova. E persino le stelle parevano non essere più le stesse.

"Aiuto, stella mia, se ci sei, aiutami! Dimmi adesso che succederà... e io come sarò? Come mi sentirò?... Ma adesso è presto! Stella mia, stellina, fai che io riesca a capire chi voglio amare... non ce la faccio più! Tanto mi aiuterai te, vero stellina? Stellina mia, ci sei? Dimmi che non mi illudo, che, comunque vada, c'è qualcuno lassù che mi aiuterà! Aiuto!".

Lei era sola. Devastata. Confusa.

Sola.

Sola.

Sola.

Cosa poteva essere peggio?

 

 

BRUTTA SITUAZIONE, VERO? MA TRANQUILLI, ALLA FINE L'AMORE TRIONFERA'!

 

VOLEVO DARE UN BACIONE A LILIAN POTTER CHE MI INCORAGGIA SEMPRE (MAMMINA TVB) E A STELLINA250 CHE MI STA FACENDO AMARE LE FICCY A CAPITOLI CON LA SUA 'UN NUOVO AMICO PER LILY', E A POLVERE_DI__STELLE PERCHE' ADORO LE SUE POESIE (PIU' DI QUELLE DI MIA MADRE! !-) ) E IL MODO IN CUI DESCRIVE LE EMOZIONI DEI SUOI PERSONAGGI, BRAVA!

POI A TUTTI I MIEI FAN (?) CHE RECENSISCONO E HANNO LA PAZIENZA DI ASPETTARE I MIEI AGGIORNAMENTI!...

 

... SE SIETE IN ATTESA DEL SEGUITO DI 'QUALCOSA PUO' SEMPRE CAMBIARE' CI SIAMO QUASI....

 

PER 'LA GEMELLA', INVECE, DOVRETE ASPETTARE ANCORA UN PO', PERCHè STO CERCANDO L'ISPIRAZIONE GIUSTA PER TRASFORMARLA IN UNA H/G E IN UNA SELENE/GEORGE (:P)...

 

INTANTO RECENSITE QUESTA!!

 

UN BACIONE, EVANSLOVE.

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Capitolo 6
*** Rispostacce e infermieria ***


Lily salì in dormitorio sconvolta. Non sapeva nemmeno lei che ore fossero, forse piena notte, forse era talmente tardi che era quasi presto. Era completamente fradicia e tremava. Era rimasta sotto l'acqua fino a che anche l'ultima goccia di quella tempesta si fu persa nel mare. Il vestito pesava almeno il triplo e i capelli, da quella splendida acconciatura che si era fatta, erano caduti scuri e bagnati sulle spalle. Tremava talmente che, già a metà cortiletto, dovette abbandonare le scarpe con i tacchi e perfino appoggiarsi alla parete. Non la smetteva di piangere, ogni volta che si asciugava l'ultima lacrima, le rivenivano in mente le parole di James e una nuova ondata di gocce salate le invadeva gli occhi.

Finalmente, riuscì ad entrare nel dormitorio e sraiarsi fradicia e vestita sulle coperte. La stanza era immersa nell'oscurità, e pareva che tutte dormissero, ma, appena si fu sdraiata, una voce dal suo lato destro la spaventò quasi.

"Ehi Lily!Ma cosa hai fatto?Dove sei sparita?La sala del Ballo ha chiuso i battenti minimo tre ore fa!" quindi erano le cinque. Interessante, pensò Lily. Chi aveva parlato era stata Susan, in apprensione per lei.

"Non ho voglia di parlarne, Susie!" disse semplicemente. Susan le accarezzò la fronte, ritraendo subito la mano appena si accorse che scottav e che era bagnata "Ma che hai fatto? Sei fradicia, neanche avessi preso tutta quella tempesta!" Lily non voleva ascoltarla e voleva solo dormire "Lil, mi sa che hai la febbre! Vai da Madama Chips.." probabilmente era vero, perchè lei tremava dal freddo, le girava la testa, ma in quel momento non voleva sentire nessuno e Susan la stava scocciando, al punto che le urlò contro

"Susan, porca miseria, non ho fatto niente, e anche se fosse non mi va di parlarne! Non con te almeno e mi fa male la testa da scoppiare perchè probabilmente ho la febbre, perchè sono stata ore sotto quell'acquazzone e anche dopo, ma in infiermeria ci andrò quando mi andrà!"

Lily, anche se non vedeva il viso della sua amica, sapeva che quella si era arrabbiata. Infatti la sentì che si girò dall'altra parte (cosa che non aveva mai fatto in sette anni) e le diceva "Ok Lily! Fai quello che ti pare!" e a quel punto la rossa, per la terza volta in quella sera, rimpianse i suoi gesti, comprendendo che aveva ferito tre persone.

D'accordo, James Potter non era stato decisamente un galantuomo nei suoi confronti, ma non si meritava quelle risposte glaciali. E Boe? Nemmeno lui che per averla accanto si era fatto spaccare un sopracciglio si era meritato di venire cacciato in quel modo assurdo. Susan, poi! La sua migliore amica, quella che non l'aveva mai giudicata neanche un secondo, quella che le era stata sempre vicina e se c'era una che poteva aiutarla era lei, non si meritava quella rispostaccia.

La rossa si asciugò gli occhi e si alzò. Decise di andare in infermieria a curarsi quel febbrone da cavallo che stava salendo ogni secondo di più. Per un momento pensò di lasciarsi morire, se lo meritava. Ma poi pensò che probabilmente avrebbe causato troppi guai e lasciò perdere. Scese nell'ambiente del castello che sapeva d'alcool e tremando si sedette su un lettino, sfregandosi le braccia, quel freddo era insopportabile!

"M-Madama Chips?" chiamò sussurrando. Dall'estremo del lettino si svegliò la voce di James Potter.

"Ma guarda, anche le vipere acide e fredde soccombono alla febbre?" la sua voce era piena d'odio.

Ma guarda, e adesso??

Ehehehhe… soffrite, soffrite.. noin so nemmeno io qll ke succederà

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Capitolo 7
*** Seconda lite (ovvero:come rovinarsi una notte febbricitante) ***


Lily saltò dal lettino, sorpresa. "Tu.. ma.. che ci fai qui, Potter?" disse in piedi, a bocca aperta. James fece una specie di risata sarcastica "Bè, chiedilo all'amichetto tuo!" disse sprezzante. Non guardava Lily, ma rimaneva girato verso il suo cuscino. "Hernir?" disse stupita la ragazza, non capendoci niente "Che ha fatto?" di nuovo quella risata.

"Bè, a quanto pare non voleva perderti per la seconda volta, e mi ha spinto!".

La rossa sentì salirle le lacrime. Non sapeva bene se per Hernir o per James, e per questo cominciò sul serio a piangere.

"Vi siete picchiati? Vi siete picchiati per me??" disse con tono arrabbiato.

Nonostante il buio della stanza, sentì che James le aveva rivolto uno sguardo sprezzante e freddo.

"Sì, Evans, ci siamo picchiati per te, e mi sto chiedendo quanto sono stupido..." sospirò.

Lily abbassò lo sguardo sul pavimento. Aveva già ferito troppe persone in troppi modi, e decise di fare più attenzione alle parole che le uscivano di bocca. "No James, tu non sei stupido e io..."

"E tu non intendi chiedermi scusa, me lo hai già detto!" disse lui gelido. A quel punto la rabbia di Lily la accecò. In fondo stava per farsi perdonare.

"Allora sì, sei uno stupido!Cosa vuoi che faccia?Non ti ho mai detto che ti amavo, non sono una tua proprietà e quindi io posso andare al ballo con chi mi pare!" James si alzò dal letto. Lily si accorse che aveva il volto pisto.

"La più stupida rimani te, Lily, perchè non ti sei neanche accorta che abbiamo cambiato discorso. D'accordo, io avrò sbagliato a considerarti un mio oggetto, ma il punto è che..." la guardò per un lunghissimo minuto, furente. Lily aspettava e lui chiudeva e apriva le mani che ciondolavano ai suoi fianchi, nervosamente.

"Lascia perdere!" e si girò per tornare al letto. Lily lo fermò per un braccio "No, adesso lo dici James! Non abbiamo più cinque anni!" James la scansò spingendola così forte che a momenti la ragazza finì contro il muro. Poi, pentito, si guardò le mani, come a colpevolizzarle. "Cosa cambierebbe Evans?" e si rituffò nelle coperte con un gesto nervoso.

La rossa tremava, attaccata al muro dove aveva quasi sbattuto, e aveva quasi paura di aprire bocca, ma lo spavento non potè niente contro il pianto e la rabbia uniti. "Ma cosa ne sai te?Sei Dio per sapere cosa cambierà e cosa no?Eh?Rispondi James!" James sbuffò. "Madama Chips, c'è clientela!" urlò poi. Lily serrò la mascella. "Non cambiare discorso, James John Potter!" lui fece una smorfia, come a complimentarsi e poi disse "Complimenti, sai anche il mio secondo nome!Sei proprio perfettina eh, Evans!" Lily stava per ringhiare. Ma arrivò Madama Chips.

"Che succede ragazza??" disse guardando interrogativa la scena che le si presentava davanti.

James era a letto e Lily in piedi in mezzo alla stanza.

"Ha la febbre!" disse James, senza spostare lo sguardo dalla rossa che si infuriò "So parlare James! Io sono cresciuta a differenza di qualcun altro!" James sbuffò. "Ma per favore!"

Madama Chips stroncò la nascente vivace risposta della ragazza "Va bene, va bene! Su, vieni qua e fammi sentire!" si avvicinò a una nolente Lily e le mise una mano sulla fronte "Caspita, ma questo deve essere un febbrone coi fiocchi! Siediti là, cara, e aspetta che mi procuro un termo... trm... termometro!" le aveva indicato il letto a destra di James che si voltò verso sinistra.

La rossa si sdraiò arrabbiata e triste. Chissà se tutta quella questione si fosse mai risolta!

E poi, con grande orrore, si ricordò che un'altro ballo (questo comprendeva tutti gli studenti del castello) era vicino, a meno di ventiquattro ore.

Con la prospettiva di restare un'intera serata da sola in domritorio, si lasciò misurare la febbre (39°) e provò a dormire. Ma non ci riuscì. Non seppe neanche che anche James passò la notte a ripensare a quella lite, con il rimorso di averla spinta.

E la mattina dopo lui se ne era andato già alle otto di mattina, lasciando un letto sfatto e vuoto.

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Capitolo 8
*** Una insolita mattinata ***


Quella mattina la Sala Grande vivette una delle scene più irreali e strane che si fossero mai aspettati di vedere.

James Potter entrò passandosi la mano fra i capelli, fiero della sua reputazione di cavaliere, per aver difeso con un setto nasale rotto la ragazza che amava. Ma, per un giorno, non sembrava voler godersi tutta quella popolarità.

Sembrava che quel giorno non gliene importasse davvero un fico secco della sua popolarità.

Passò accanto al tavolo dei Serpeverde senza lanciare occhiate a Hernir Boe, conciato più o meno come lui, ma non tanto umile da andare a farsi curare in infiermeria. Si sedette accanto a Remus e di fronte a Sirius, con un'espressione che diceva tutto.

"Passami il pane!" disse il moro, molto sbrigativo e furioso.

"Buon giorno anche a te!" rispose Sirius passandogli il pane, poi lanciò un'occhiata a Remus che rispose scuotendo la testa e alzando le spalle. Nessuno riusciva a capire cosa avesse James.

Poi, un urlo acuto a una frequenza assordante, attraversò la Sala come un'ondata d'acqua ghiacciata.

"JAMES POTTER!"

Disse l'urlo, imperativo. Poi al maestoso portone di quercia arrivò la figura di Lily Evans.

Tutti guardavano cosa stava succedendo, confusi.

Lily che cercava James e lui che neanche si voltava a guardarla?? Qualcosa non quadrava affatto.

La rossa, in mezzo agli sguardi generali si era posizionata esattamente dietro alle spalle del moro, con le mani incrociate sul petto, in posizione d'attesa, perchè James non aveva dato segni di averla vista entrare, fingendo una più assoluta indifferenza.

"Sir, perdonami, mi passeresti la cioccolata?" disse questo, sospirando.

"Ehm..." accennò l'amico con l'indice verso la rossa.

Dall'altra parte, Remus, essendo il migliore amico di Lily e essendo deciso a farsi vedere neutrale in quelle occasioni, finse indifferenza su un pezzo di crostata.

James sospirò e alzò gli occhi al cielo. Si girò.

"Che succede, Evans?" disse, cosciente di avere tutti gli sguardi addosso.

"Ah, non lo so! Dimmelo te che succede, James!" disse la ragazza, con la furia viva dentro i suoi occhi. "Mi pare che hai lasciato un discorso a metà ieri!" il moro sbuffò. "Non ho intenzione di continuarlo se era questo che volevi!"

Dalla rabbia Lily allungò un braccio. Per un momento parve che stesse per dare un cazzotto a James, e la Sala trattenne il fiato, ma poi si accorsero che l'aveva solo tirato in piedi.

"Sentimi bene, specie di ragazzino immaturo..." disse lei, uralndo contro il ragazzo che la guardava sconcertato, perchè Lily Evans non aveva mai tirato un ragazzo per la collottola. Era un evento.

"Tu non puoi dirmi certe cose e poi... e poi...." adesso però sembrava in crisi.

"E poi, cazzo, mi dispiace di averti ferito, James!" tutta la Sala spalancò gli occhi. James abbassò lo sguardo.

"Scuse accettate, ora posso tornare a fare colazione?" "NO!" lui alzò un sopracciglio.

"Ho accettato le scuse, ora cosa vuoi da me??" urlò di rimando.

Silenzio, poi:

"Ma perchè devi far sembrare tutto così difficile, eh, James?" disse lei con le lacrime agli occhi. Aveva esaurito la forza delle minacce, o forse l'aveva solo abbandonata, e ora supplicava. E alle sue suppliche, James non riusciva a provare indifferenza. La rossa si avvicinò, gli passò una mano fra i capelli "Perchè?" disse, scordandosi che circa una sessantina di studenti (sarebbero stati cento se non fossero stati in mezzo alle vacanze) stavano guardando.

Aveva gli occhi pieni di lacrime e questo James lo vedeva. Il suo fisico era più o meno impazzito a quel contatto, seppur innocente. Fattosta che era rimasto paralizzato. E il suo cuore batteva talmente veloce che non riusciva a rendersi conto di quanto.

Poi da quegli occhi verdi calò la prima lacrima e Lily lo abbracciò stretto, cominciando a piangere sulla sua maglietta.

"Cazzo, James, perchè fai così?? Io non sono forte, e se vedo che tu sei ferito da me, io... io non ci capisco più niente!"

la sua voce era rotta dalle migliaia di lacrime che si riversavano sul ragazzo che a sua volta teneva stretta la ragazza.

"Tranquilla Evans, ero.. sono stato uno stupido..."
"E invece no, perchè la più stupida sono stata io, perchè... perchè..."

Alzò gli occhi verdi pieni di lacrime, ma non meno brillanti e belli, verso il moro.

Restò a guardarlo per un momento, poi lo disse

"Perchè mi sono innamorata di te, James!" un'ultima goccia scese dall'angolo dei suoi occhi, ma James la raccolse con il suo dito, e l'assaggiò. Cinque parole l'avevano attraversato come un fulmine.

Mica era il suo compleanno?? (Remus intanto, alle parole di Lily si era strozzato con la crostata)

Accarezzò il viso della fragile ragazza che aveva fra le braccia, cercando ancora di credere a quel miracolo.

"Non... non è per... insomma, dimmi che è la verità!" Lily annuì "Penso proprio di sì, James!"

Senza che se ne accorgessero, dall'altra parte della stanza, Hernir Boe, con un sopracciglio spaccato che ormai non valeva più niente, uscì dal portone. Ma nessuno gli dava retta, perchè quella scena doveva finire.

James sorrise. Scansò una ciocca carminia dal viso di Lily. Ora sì che si rendeva conto della vicinanza della rossa, delle parole che gli aveva detto, se ne rendeva veramente conto solo trovando quei sentimenti negli occhi della ragazza.

Poi il suo viso si inclinò verso il basso e quello di Lily si muoveva indugiando verso l'alto.

Le labbra si cercarono. E poi si incontrarono.

Dolce, calda, morbida effusione di respiri che si incrociavano.

E James invase Lily con la sua forza decisa, che era quasi sicuro di non trovare in quel momento.

Lei si lasciò possedere, cercando di non pensare che quello era il suo primo bacio.

Nel frattempo, il silenzio aveva attraversato la Sala, togliendo persino la forza dello spettegolare. Qualcuno aveva provato a fare una foto, ma la camera venne poi ricacciata via da un'amico più gentile.

Sirius aveva strabuzzato gli occhi e guardato Remus con un'espressione imprecisata.

Remus era rimasto immobile sulla sua crostata a fissare Sirius, esterefatto.

Sembrò che il bacio stava sfidando i peggiori record raggiunti a Hogwarts (e senza aiuti magici) fino a quando i due non si staccarono, respirando agitati. Ma ridevano. James teneva le mani a Lily e lei sembrava aver perso tutta la rabbia.

Era comunque sempre rossa in viso.

Un fragoroso applauso attraversò la sala. E i Grifondoro più audaci azzardarono un coro

All you need is love....

Lily rise e si rituffò sul petto del suo ragazzo. Sembrava fuori di sè per la felicità. E James la lasciava fare.

"Piccola mia... ti amo!" disse tenendola stretta fra le braccia. "Anche io, James..." la sua voce era fresca come un fiore. Ma non meno decisa del solito. Si staccò.

Remus si alzò e la baciò sulle guance "Auguri, Lil!" disse convinto "E congratulazioni, James!"

Sirius mollò una pacca sulla schiena dell'amico "Evvai, Jamie!" poi, molto più da Lord "Le pongo i miei più sinceri auguri, signorina!" Lily rise, ma, all'improvviso, si accese un'altra voce davanti a lei

"Cos'è questa storia?? Ti piace James e io non sono avvisata??" Susan era davanti a Lily, ovviamente molto felice.

"Ohi, Susie, mi dispiace per ieri..." "Ma chissenefrega!" e abbracciò la sua amica. "Evvai, Lil, finalmente!" e saltarono insieme per un pò, poi riconsegnò la rossa a James "Ohi, però non voglio essere zia prima del tempo, eh! Che poi, mi sento vecchia e mi vengono le fisse!" i due risero.

"Tranquilla, Susan!" disse James. Susan sorrise.

"E poi potresti diventare anche madre prima di diventare zia!" disse Sirius innocentemente. Poi però, venne fulminato.

"Comunque, oggi siete proprio le star!" Lily arrossì "Oddio, mi sono baciata davanti a tutti?" James annuì

"Sei diventata proprio una Malndrina!" disse scherzoso, alludendo al suo gruppo. Lily sbuffò "Oh, ma sta zitto James!" "Piuttosto, rossa, mica ti va stasera di venire al ballo con me?"
Lil fece finta di pensarci

"Va bene, ma solo perchè almeno non spacchi la testa a qualcuno!" James l'abbracciò.

"Adoro questa donna, ragazzi!" e la ribaciò

La felicità, ormai, lo aveva invaso.

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