Perché non vai?

di white_poison
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Siamo agli sgoccioli. ***
Capitolo 2: *** Fuori non è mai luce. ***
Capitolo 3: *** Eros, dona amore. ***
Capitolo 4: *** Aiutami a trovarmi. ***
Capitolo 5: *** Ama, guarirai. ***



Capitolo 1
*** Siamo agli sgoccioli. ***


''Perché gridano così?''
''Sta tranquilla Jen, adesso smettono, ora spengo la luce e vai a dormire.''
''No Greta, per favore ,lo sai che ho paura del buio.''
''Jen ma ormai hai 10 anni!''
''Ti prego Gre, dormi con me!''
''Solo per questa volta , promesso?''
''Promesso.''

Erano abbastanza le notti in cui dovevo per forza rifugiarmi nelle braccia di qualcuno, aggrapparmi a qualcosa, qualcosa che non fosse sempre il cuscino freddo e morto. A volte cedevo, lo ammetto, ma erano altri tempi, ero una bambina , adesso invece sono abituata a sentire le solito urla e i soliti pianti. 
''Jen,andiamo a giocare?''
''Fabiola, adesso non posso, sto studiando.''
''Dai, sorellina mia...non giochi mai con me!'' 
''Non fare quella faccia da cucciolo, non posso davvero, dopo giochiamo.''
''Me lo prometti?''
''Si, lo prometto.''
''Giuringiurello?'' 
''Si, dai Fabi non ho tempo per queste cose, altrimenti dopo non possiamo giocare, dai , vai!''
Mi ricordo ancora quando potevo giocare anche io, quando le mani non mi gelavano al solo pensiero di stare fuori dalle tasche della felpa. Il fatto è che oltre il mio cervello, fuori, nel mondo vero, c'è troppo caos, c'è troppa gente caotica e sinceramente mi basta la confusione che ho intorno. Sono contenta per mia sorella Greta, sembra ieri quando mi regalava degli abbracci e io li raccoglievo con grande gioia, era l'unica, già, la sola che faceva qualcosa per me; sembra ieri è invece si è già sposata. Ha trovato un bel compagno, niente male, insieme si completano, lui ama lei senza riuscire a dimostrarglielo, ma lei ama pure per lui, e le basta darle la mano, vedere il suo sorriso per sentirsi completamente bene. A mio discapito, quindi nella sua vita il tempo dedicato a me si è ristretto e io sono sola, ho perso pure lei. Parlando invece di mia sorella Fabiola, credo sia figlia di un amore ritrovato una notte e perduto la mattina dopo. Un'errore forse. Vorrei con tutto il cuore poterle donare ciò che non ha mai ricevuto da Mamma, da papà, però ho così poco anch'io dentro che sarebbe impossibile. L'amore è reciproco e nella nostra ''famiglia'', se così si può chiamare, non esiste la complicità.
Ho imparato a sopportare, forse senza capire come vivere,però sono andata avanti e nessuno, dico nessuno potrà abbattermi, nemmeno nella cosidetta fase dell'adolescenza. Lo so, mi renderà solo più forte. La gente non capisce niente, e io posso solo affidarmi a me stessa , alla mia ragione. 
Non ho amici, e per carità non ho nemmeno mai avuto un ragazzo, niente primo bacio, niente prima cotta, odio troppo le persone per innamorarmi!
Non scherziamo, la vita è così infame e mancherebbe solamente un cagnolino in mezzo ai piedi.
Quest'anno farò il bienno scolastico di un Liceo di Scienze Umane, voglio diventare un Psicologa; Voglio capire cosa si aggira nella mente della gente, perché io mi conosco: ma gli altri? Chi sono? Perché ci sono? 
Ho sempre ignorato tutti, per questo io sono ''La Emo'' per tutti, ed io oltre a pensare che la gente sia pazza, credo pure sia molto ignorante.
Anche per me gli altri, sono tutti catalogati, perché le si legge negli occhi che non hanno da dare, proprio niente nel cervello.
Gli stupidi, gli ignoranti, i pazzi. Non sono così pochi, ma non voglio elencare tutti i generi di persona del mondo. Siamo tutti diversi, l'uno dall'altro, e menomale! 
Anch'io forse una volta avevo dei sentimenti, però c'è stato qualcuno che oltre a non esserci per niente, ha eliminato ogni mia speranza di felicità. Nessuna lacrima, è mai stata asciugata da una mano amica, nemmeno conoscente. Il mio viso pallido però ha un'amica, anzi una migliore amica, è sempre pronta ad asciugare ogni goccia di veleno, a volte pure a tratternerla: è la mia mano; Si la stessa che fredda e immobile sta nascosta nel buio delle tasche.
E' esploso qualcosa dentro me, da appena nata, appena mia madre e mio padre hanno litigato per il mio nome, lei inglese, lui italiano, quando hanno iniziato a farmi piangere indipendentemente dalla nascita; è esploso come un palloncino di inchiostro nero, veleno, che ogni mio organo ha assorbito, come un lupo affammato si è divorato tutto. 
Non faccio altro che sputare veleno, piangere sangue, vomitare nero. Questa vita mi va stretta per tutto l'odio che trattengo addosso.

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Capitolo 2
*** Fuori non è mai luce. ***


Cos'è la luce?
Quella che viene dopo la notte? O quella che spunta tra gli orizzonti di un mare calmo, appena sfiorato dalla luna?
No, la luce non è quella. La luce è quando senti esplodere dentro, tutti gli organi innamorati e senti ogni raggio d'amore che ti esce dal corpo. Luce è quanta importanza sa darti una persona, vuole darti un cuore.
Luce è sentirsi non più soli dopo una notte fredda e in solitudine.

Stamattina ero a scuola e il mio solito nuvolone nero mi faceva da scudo, da copertura. Camminavo e non vedevo nessuno, ero cieca, non voglio vedere il mondo che continua a marcirsi, pure lui, dopo di me, fino a quando scossando un ciuffo di capelli dagli occhi, ho visto una luce. Una di quelle luci che non avevo mai visto. Una luce tenue che non ha bisogno di sostengo perché brilla già da sé.
Bene, ho messo di nuovo il ciuffo sulla fronte e ho continuato a girogavare per la scuola ancora mezza vuota. Le persone non amano essere in anticipo, già, e nemmeno puntuali. 
E' strano quando sento , la mattina, le avventure e le esperienze che si raccontano le amiche, se così possiamo chiamarle. Chi fa sesso, chi fuma, chi si droga, chi si limita ad ascoltare sentendosi forse non all'altezza. Non mi importa di questi discorsi, però lo scambiarsi reciprocamente idee, arrichisce molto, mi servirebbe. Io sono povera di confronti, di parole, dialoghi.
Che servono a fare le persone che se ci parli non sono disposte a capirti? Non si può capire ogni situazione, ognuno ha la propria mente, vive la vita come le viene meglio e come il pensiero e sentimento si fondono insieme; Ma qualcuno che ti guarda e ti dice: Perché lo fai? E non: Perché lo hai fatto? Forse, magari le persone come me , se ci sono, avrebbero possibilità di relazione. 
Ho da raccontare e nessuno avrebbe tanto udito per sentire tutto. Non so esattamente se ci sarà quel ché che illuminerà le mie giornate buie, perché fuori non è mai luce. 
Come faccio a stare insieme a qualcuno, se dentro è arido? Il Sahara è il posto più gradevole del mondo messo a confronto con il mio essere dentro. Non ci sono lagune né oasi di salvezza e la mia bandiera sarà sempre bianca. Sempre arresa, delusa, impazzita, stupita non troppo, chi non ha amore da dare riceve niente.

''Scusami!''
''Fa niente.''
'' Come ti chiami? Non ti ho mai visto!''
''Jen, sono una cosidetta Matricola.''
''Piacere, Gabriele!''
''...Scusa ma devo andare.''

Miracolo, qualcuno mi ha rivolto la parola, forse per scommessa, o per istintività, solo per scusarsi, però avevo parlato con qualcuno dopo un mese intero di  totale solitudine che sono sembrati durare miliardi anni luce lontani.
E' stato brutto non poter donare gentilezza a chi avrebbe voluto un sorriso, un semplice  e abbozzato segno, ricambiato. E' brutto essere solo avvelenati dentro.
Torno a casa e la mia vita è monotona più che mai, arriva Papà finge di interessarsi alle nostre azioni, parla un pò mentre ha invece lo sguardo da un'altra parte. Poi arriva mamma che sembra non esistere, non si impegna nemmeno un pò a sembrare un genitore e poi mia sorella Fabiola, la piccola bambina inconsapevole di tutto solo perché per lei il tutto è normale, e sarà normale, perché adesso c'è tregua. Non è come per me che sono cresciuta di colpo tra le lacrime: ''Jen sei grande ormai.'', ''Jen sei cresciuta per queste cose.'', si, mi ripetevano mille volte quando cercavo una barbie da guardare negli occhi finti più dei miei, e quando cercavo un abbraccio nelle braccia materne. 
La piccola Fabiola è stata la più fortunata, è stata la pedina con cui hanno fatto scacco matto, la vittoria in una partita persa da tempo.
E' stato sconvolgente quando un brutto voto a scuola, veniva trasformato in dramma, quando ogni preoccupazione, ribellione e rabbia veniva sfogata su di me. Quando un fraintendimento diventava ragione di sfogo, sulla mia pelle, il mio cuore. 
I lividi non facevano male, nemmeno i tagli, i rossosi , le ferite, niente faceva più male di un cuore privo d'amore. 

''Hei ciao!!!''
''Ciao...''
''Sei la matricola dell'altra volta?
''Si...''

Quel termine forse sarebbe diventato il mio nuovo soprannome:''La matricola.'' 

''Che mi racconti?''
''Niente, cosa dovrei dirti?''
''Non sei molto socievole eh!''
''...''
Faccio per andarmene e questo ragazzo che nemmeno conosco mi afferra il braccio con una tale forza che non faccio che piangere. Sola in quell'angolo di cortile scuro, a piangere; sola perché quel tipo non riusciva nemmeno a cercare di entrate dentro di me e capirmi.

''Che fai piangi?''
''Scusami...''

Fa per afferrarmi di nuovo il braccio, poi le guance. Ha le mani fredde e solo ora noto in quel viso scontato un neo al centro del naso. E' molto trasandato e usa troppi mezzi per cercare di brillare, già, davvero molti.

''Sei molto carina...e non voglio che piangi.''
''...''

''Hei Gabriele, dai rintriamo che se la professoressa ci fa una nota rischiamo l'anno!''
''Vengo.''

''Quindi? Ci esci con me?''
''Ehm, cosa dovrei rispondere?''
''Questo e il mio numero, ti chiamo.''

Mi lascia scivolare un bigliettino sulla mano, ed il ché è molto allettante...no scherzo, non lo è per niente. Che cosa vuole questo ragazzo? Dubito voglia conoscermi. Non le ho dato gentilezza...

''Jen?''
''Si pronto, chi è?''
''Sono Gabri, oggi ti va di vederci?''

Gabri? Manco fossimo amici.

''Ehm, ok.''
''Alle 6, davanti la scuola.''
''Ok, a dopo.''

Ma che succede? Due giorni fa morivo dentro perché nessuno mi guardava. Adesso ho un ''Appuntamento''? Chi è questo ragazzo? Forse dovrei smetterla di farmi queste domande, le sarò sembrata interessante e vorrà conoscermi. Avrà letto i miei occhi, avrà visto materia. Ok solo una persona ha notato il mio buio, forse perché brilla da sé ? No, non scherziamo lui è quello pieno di orecchini e mezzi di brillantezza, impossibile. Allora, forse, avrà notato il mio buio e vorrà cercare di aiutarmi ad illuminarmi, magari perché ci sta a cuore. IL VERO AMORE?

Fuori è non mai luce. Io non vedo chiaro nella nuova società, il mondo sta impazzendo senza riuscire a stare immobile, fermo, forse al limite rischia di girare su se stesso. 



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Capitolo 3
*** Eros, dona amore. ***


''Allontanati, subito da lei!''

Quel avvicinarsi così forte a me, mi ha portato in un altro mondo, sono scappata. Quella luce mi ha salvato. Ero nel tunnel più brutto,quello in cui corri, sudi, salti e non trovi mai una via d'uscita.
Lasciatemi nel buio, non sono degna. Non sono riuscita a capirlo, quel Gabriele ha voluto solamente usarmi. Non riesco a capire, e non voglio capire, non mi interessa di niente ormai, sola sono e sola resto, non tenterò mai più altro tipo di approccio. Mi sento le mani strette e calde, le particelle del mio corpo sono in completa agitazione, almeno così ho studiato in Scienze. Credo sia solo un effetto scientifico del corpo, perché luce è calore e il calore riscalda, anche se non vuoi. Mani che mi abbracciano, che mi consolano , le stesse che mi hanno portato alla deriva della spiaggia. Stesse mani che hanno cacciato altre mani maliziose. 

''Chi era?''
''Chi sei tu.''
''Dimmi chi era quel coglione che ha osato metterti le mani addosso! Ha fatto altro? E' della scuola?''
''Ma chi sei, non ti conosco, non hai il diritto di farmi queste domande!''

-E invece fallo, ti prego, scoprimi, aprimi, leggimi. Proteggimi, continua.

''Se non fosse stato per me, quel bastardo ti avrebbe fatto...merda non posso nemmeno pensarci!''
''Come mai questo interesse  per me così di colpo? Neanche mi conosci.''
''Ti conosco, ma non come credi...non sei una semplice ragazza solitaria, tu sei di più in te leggo qualcosa. E comunque per chiunque avrei fatto questo!''

-Più parla più mi sento stupida. Già,mi sento incapace di capire, stupefatta della simpatia, della preoccupazione che mi sta trasmettendo, pur non avendo mai fatto niente per lui.

''Mi dici come ti chiami, allora?''
''Rox, mi chiamano Rox!''
''Voglio sapere il tuo nome!''
''Eros.''

-Eros? Eros è amore. E' il portatore della gioia della vita.

''Io sono..'' 
''Jen, lo so. Bel nome, davvero.''
''Ok vado..''

-Sa pure il mio nome? Non sarà pure lui un maniaco? Cazzo una volta che voglio almeno scambiare parola con qualcuno, trovo le persone peggiori.

Mi allontano da quel postaccio buio in cui ancora mi trovavo, e il calore cessa pian piano, oggi è una giornata da dimenticare. Un ragazzo appena conosciuto che cerca di mettermi le mani addosso e uno sconosciuto che invece mi difende. Sono una stupida, non devo fidarmi, ecco cosa succede quando ti fidi della gente: troppe persone che mi complicano la ragione, già persa da sé , da un pò.
Quanto è strana la vita, ti da niente per troppo tempo, e ti fa creare uno scudo massiccio per poi regarlarti tutto di colpo, rendendoti la vita difficile. Più di quanto le persone possano, già , fare, . 
E' tardi, sono le 11.  E' tardi per una ragazza di 14 anni, con una famiglia, per me il tempo non è misurato.
Non so se andarmene è stato la giusta cosa, forse quel ragazzo meritava un sorriso, o un accenno di gratitudine nel mio volto. Non lo so, domani non ho voglia di andare a scuola. Tutto ciò mi mette in imbarazzo solo a pensarci. Perché? Che mi succede? Io sono quella che evita tutti costruendo pregiudizi su di essi, capaci di ucciderli. Perché davanti ad un ragazzo che mi regala il suo interesse sono così diffidente? Non so amare, non cosa sia e cosa si prova ed ho paura.
Vorrei assolutamente scomparire, non voler più mai parlare con nessuno, odio questi contatti, mi sento sminuita, io non so cosa fare.
Devo andare a scuola, devo, perché mi scoccia chiedere la firma a mia madre, per carità chissà la ramanzina che farebbe , è pigra.

Oggi ho messo il cappuccio della felpa abbassato sulla fronte, magari evito di bruciarmi con il sole, con la luce. Cammino per il cortile, sperando con tutte le mie forze che non incontri nessuno né Gabriele, né Eros, Rox o come si chiama...
Ironia della sorte? La sfortuna mi perseguita, mi vengono incontro, insieme.

''Hei ciao, scusami per ieri, conosco Rox è un bravo ragazzo e non sapevo che persona eri e non sapevo nemmeno fossi la sua ragazza.''
Eros mi guarda, come per farmi l'occhiolino.
''Ok, scusato.''
''Vi lascio soli, ciao!''
''...''

-Adesso che faccio, vado? Vado.

''Hei, fermati, Jen!''
Mi stritola il braccio tanto forte. Una sensazione brutta mi sale su per la schiena fermandosi su per la gola. Avrei voluto dirgli che dovevano smetterla loro uomini di toccarmi. Perché non vai? Perché non vai via insieme a quello schifoso di mio padre? Perché? La vita è una merda ed io sono stanca...preferisco asciugarmi le lacrime che avere dei rapporti con persone che sanno solo lasciarmi dei segni sul corpo. Sono stanca di pugni, schiaffi, sono stanca di avere il veleno che sballotta dentro e fa male.

''Non mi toccare, vattene!''
''Cosa hai?''
''Dovete smetterla di toccarmi! Smettila di assillarmi, non voglio una persona che mi vuole fare solo male!''
''Io ti ho trattenuta, perché mi fa bene vederti. Non volevo, se ti ho fatto male ho ti ho fatto capire altro, mi dispiace''

Quelle parole rimbombano nel mio orecchio come se il mondo fosse una stanza vuota, piena d'eco. 

''Almeno però, hai parlato.''
''Io ho sempre parlato.''
''Certo in monosillabe, no, si, ok, vado. Mi piace leggere, ma solo il libro è aperto. La copertina è interessante, dovresti solo...aprirti.''
''Non ti conosco e vieni qui a dirmi che vedermi ti fa stare bene. Cosa dovrei fare? Ti ho conosciuto ieri? Fidarmi cecamente?''
''Abbandonarti a me.''

-Sono abbandonata in me stessa , non serve.

''Sono pronto e scattante a prenderti tra le mie braccia, se le tue gambe tremassero.'' 

Eros, forse è il nome. Ma guardarlo mi rende pulita, come non lo sono mai stata. Non più sporca di sangue, di veleno, di lacrime, di nero; Pulita, pura anche solo per un attimo. L'attimo di luminosità che riesce a darmi solo guardandogli gli occhi, che sono scuri quasi neri ma che brillano di luce propria. Il suo viso? Non l'ho avevo mai visto così importante. Ieri era rosso, arrabbiato. Ed ora è bello. 
Vorrei leggere un manuale per capire come si sente quando si ama, perché io non so a cosa attribuire tutto questo ingarbugliarsi di intestino.  
Già, c'è chi amore ne ha e ne vuole regalare. 

Odio questa casa, ci risiamo. ''Divorziamo? Non posso più stare con te , vattene da questa casa!'' 
Amore? Loro non ne hanno, e non ne possono regalare ed io non ne ho potuto avere. Ditemi una cosa si può rimediare ad un'infanzia senza giocattoli e divertimenti? No,perché si è cresciuti.
Perché dovrei avere amore adesso, io, allora? Impossibile, sono cresciuta vuota e un recipiente sigillato non può più essere aperto. Non si possono rompere queste barriere, niente è cosi potente.
Deciderei io per loro, lo giuro. ANDATEVENE VIA , TUTTI E DUE. Sono un minore? Lasciatemi mia madre. Mi accontento di lei, magari riesce a parlarmi se quello se ne va. 

Mi hai rovinato l'esistenza, perché non te ne vai?

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Capitolo 4
*** Aiutami a trovarmi. ***


''Hei Rox, mi dici una cosa?''
''Cosa?''
''Ci sono delle regole in amore?''
''Regole? No , non è un gioco. L'amore viene e va a suo piacimento , non sta attento se tu vuoi o no. Per me è un'entità sola che vaga nella mente di ogni persona.''
''Dove hai imparato queste cose?''
''Dalla vita, ma l'amore non si insegna, né si impara. L'amore viene  e basta , ogni cosa fatta da un cuore innamorato è perfetta.''
''Io però ho paura..''
''Paura? E di cosa?''
''E' la prima volta, e non so cosa fare, la prima volta assoluta che parlo con una persona così, che la frequento in questo modo. Pensavo il mondo mi avesse dimenticato e la mia famiglia mi ha rinchiuso.''
''Quindi hai paura d'amare, di stare bene?''
''E' così bello l'amore?''
''L'amore è il bene più forte che una persona può ricevere e donare..''
''Ah già, a proposito di questo! Una persona non ha mai ricevuto amore, e non ne ha dentro, come fa a donarlo?''
''Basta un semplice sorriso per donare amore, e appena solo un pochino di serenità dentro, potrai donarlo a chi vuoi!''
''Non capisci! Chi non riceve amore non ne dona! Quindi sarà impossibile amare, per me!''
''Ti preoccupi di questo? Mentre due occhi ti guardano pieni di amore?''

E ha ragione, i suoi occhi brillano e gridano amore da ogni parte visibile e non, le sue mani giocano tra loro tremanti e la sua bocca desidera, desidera da tanto.
E' un momento in cui il mio cuore sta ricevendo amore e odio , insieme. Casa mia più caotica che mai, tra le sue braccia più tranquilla di sempre.
Ho trovato una persona che non pretende, ma dona amore solo perché si è innamorato dei miei pensieri vaganti. E non demorde se le mie labbra scappano, i miei occhi si nascondono...rincorre e cerca.
Ma io non posso, non posso ancora fidarmi e lasciarmi andare a lui. Non posso, la vita è un enorme tranello e io non voglio di nuovo morire per rinascere malamente. 

''Ti fidi di me.''
''Non lo so.''
''Fidati, ti prego, se ti deluderò potrai decidere di scomparire.''
''Ok.''
''Chiudi gli occhi.''

Mi prende la mano, è sempre particolarmente caldo, e il mio petto si riempie di fitte. Mi afferra i fianchi da dietro e mi guida, mi guida sussurrandomi all'orecchio se c'è uno scalino, se è scivoloso, se potrei cadere, curandosi di me. 

''C'è l'hai fatta, fidarsi non è così male! Ti proteggo, ti tengo!.''

I miei occhi restano chiusi fino a quando mani calorose non me li sfiorano. Apro e vedo un prato, enorme prato pieno di fiori.

''Guarda, gialli, verdi, rossi, rosa, viola...e le erbacce.''
''...?''
''Ci sono diversi fiori in questo prato, quelli gialli che stanno a passo con il sole, verdi , speranzosi di vita. Rossi avvolti dall'amore, rosa, quei fiori deboli...viola incazzati con il mondo e le erbacce, che portano sporco , odio e che infettano i fiori belli...''
''Ma questi fiori sono belli ugualmente.''
''Perché è amore. Le erbacce possono e devono solo istigare le piante belle, rendendole più robuste, forti e colorate! Ma per farlo? Devono rischiare!''
''Mi ricorda qualcosa!''
''E' la vita Jen...la vita!''

In quel momento , in quell'angolo di mondo così piccolo, io ho sorriso. Sorrido perché un estraneo fino a pochi giorni fa, ha potuto cambiare, a potuto farmi amare la vita.
Amare a modo mio, perché l'amore è soggettivo. Rischiare, forse ha ragione...

''Voglio farlo...!''
''Fare cosa?''
''Baciami!''

Rox, mi guarda stupefatto. Si avvicina a me ed io mi sento già svenire. Come faccio? Devo rischiare, e come va, va!
Sento una forte scossa elettrica, che coinvolge ogni mio ormone, che sembrano esattamente essere in festa. Le sue labbra si avvicinano alle mie, mentre i suoi occhi guardano costantemente i miei.
Le sue mani riscaldano i miei fianchi, le mie si limitano e stare appoggiate sul suo petto. Sento di essere una sola persona, un essere perfetto. 
Le sue labbra bagnano le mie di puro amore, puro imbarazzo. Le lingue giocano a fare le pazze, senza una meta, un percorso: semplice amore, guidato dalla speranza.
La sua bocca è come una sorgete da cui io voglio bere, disidratata di bene, assetata di gioia.
Mi sento così bene che non so descrivere nessuna sensazione. Tutto così luminoso, bello. Mi sto trovando, non ho paura, devo lottare. Prima non lo facevo, credevo di farlo, scappando da tutto.
Adesso devo lottare, cambiare i miei complessi mentali in risate e risolvere ogni problema mi venga incontro. Non ho paura, non più e sapete perché?
Adesso ho qualcuno con cui ridere, parlare, trovarmi, confrontarmi, PIANGERE. Si , qualcuno che mi dica ''Piangi, sei forte, quindi dopo uccidi le paure'' , che mi asciughi le lacrime e mi aiuti con la vita.

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Capitolo 5
*** Ama, guarirai. ***


''Mamma andiamo!''
''Andiamo, dove?''
''Andiamo via, lontano da papà, lasciamolo solo come si merita!''
''...''
''Mamma devi deciderti a divorziare! Non vedi? Soffriamo tutte insieme e lo facciamo da troppo tempo!''
''Lo sai cosa ne pensa lui...''
''Non mi importa , io ho già esposto denuncia.''

Eh già, ho esposto denuncia...merita il peggio. E' da sempre che siamo costrette a subirci le sue mani insolenti sulla nostra pelle, piena ormai di tagli e lividi. E adesso siamo stanche.
E' vero, chi ama è coraggioso. Si ama e si affronta la vita , sfidandola  e cercando di batterla. 

''Io ti ho sempre amato, lo sai.''
''Mamma, mi sei mancata in questi tempi...Non ci sei mai stata!''
''Scusami!''

Le lacrime non fanno che scendere dagli occhi così vissuti, così stanchi. Occhi che hanno visto, troppo. Lacrime di disperazione, di rancore, di rabbia: chissà che lacrime sono. 

''Andare via non è scappare?''
''No mamma, andare via è risolvere la questione. Continuare a stare quì sarebbe arrendersi al male che un estraneo ci provoca.''

Esatto , per me è un estraneo. Lo era quando ancora non conosceva mia madre, e una volta sposati è restato un estraneo con la potenza però di poterci sopprimere. Adesso, basta.
Ci è voluto tanto , per capirlo, per reagire. Nel mondo sono tutti così tremendi! C'è chi ama ed è stato creato per risolvere i problemi alle persone, per donargli la forza di vivere.
Rox, mi sta vicino e mi avvolge con il suo amore. Più che un fidanzato, è un migliore amico, un angelo custode. Il padre che non ho mai avuto.
Senza il suo amore adesso sarei persa, buttata nella discarica del mondo.

La nuova casa odora di novità. Mi sento come in un'altra vita, con una nuova speranza. Fabiola, un pò confusa, cerca posto per i suoi giocattoli mentre mia madre posa le valigie sul tavolo di una cucina-soggiorno abbastanza confortevole. Mi sento bene io, che mi butto con forza sul materasso di un letto già mio. Le pareti sono bianche, sfoglie, ma so già che si coloreranno presto di serenità. 
Tutto, tutto è maledettamente bello, adesso.
Non è stato facile imparare a vivere a qualcuno che non ha mai saputo essere felice. Difficile, come è difficile imparare a Fabiola a leggere...del tutto stancante.
Un giorno credi che abbia imparato, il giorno dopo scopri che alcune lettere le sfuggono e che devi ricominciare da capo.
Ma Rox? Rox è nato per Jen.
E' Nato per me, per essermi vicino. A volte credo non sia possibile una vita così normale solamente con una persona vicino, estranea anch'essa,  diventata il centro del tuo mondo, la fonte di felicità più fedele, poi però mi soffermo a pensare che tutto è magico con lui, è divento così sorridente. 
So già che se ho bisogno d'amore , mi basta bere dalla sorgente che si imprigiona nelle sue labbra. Una sorgente che non è solo piacere, ma è amore. Amore che ha quando mi guarda, che ha quando mi tocca. Amore destinato solo a me.

''Rox, ti prego, non lasciarmi mai!''
''Non posso farlo, Jen, io ti amo!''
''Anche io ti amo.''

Nessuno può pretendere di essere felice, né sempre lo è. La forza sta nell'aprirsi, nel fidarsi di chi ti ama senza pretendere che tu ricambi.
Mi ha guarita, mi ha portato via da un mondo così, triste e buio, mi ha riempito di luce.

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