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Appendicectomia = asportazione chirurgica dell'appendice, praticata principalmente in presenza di appendicite acuta, cronica o cronicizzata (ma anche in caso di tumore), in anestesia totale.
Dicono che sia un semplice e piccolo taglio.
Ti dicono di prendere il bisturi in mano e incidere senza problemi.
Il tuo paziente è addormentato, non sentirà dolore, lo fai per il suo bene, per farlo stare meglio e un chirurgo esperto ti seguirà per tutta l’operazione.
Ma la mia prima appendicectomia era stata un tantino diversa.
Il paziente non era un semplice sconosciuto capitato in ospedale per del dolore all’addome. Era Sadie. La ragazza, anzi, l’amica che mi aveva aiutato con Mark. Non potevo farle del male.
Sadie non era addormentata ma vigile e attenta a ogni mia mossa e questo non faceva altro che aumentare la mia agitazione.
Anche il “non sentirà alcun dolore” non era del tutto certo. Non c’era nessun anestesista vero e proprio, e se un taglietto in un dito faceva male, non volevo immaginarmi come sarebbe stato sentire una mano tastare fra i propri organi. Sicuramente non era una bella sensazione.
Sadie non era malata, non soffriva di appendicite e non rischiava la peritonite.
Non c’era un vero motivo per cui stavamo operando, nessuna nobile azione che guida i chirurghi come la salute del paziente. Noi volevamo solo provare ad aprire qualcuno, ad usare quel bisturi così scintillante. Il nostro egoismo era tale da fare in modo che stessimo operando una ragazza sana, una che non aveva bisogno di noi. Come non si amputa una gamba sana non si toglie un’appendice non malata.
Eravamo solo noi, specializzandi di primo anno. Troppe cose potevano andare storte ma io stavo già incidendo e la situazione presto ci sarebbe sfuggita di mano. Sarebbe tutto peggiorato.
Sadie si sarebbe addormentata, l’operazione sarebbe diventata vitale per farla sopravvivere e un chirurgo più esperto sarebbe accorso ad aiutarci.
Infondo era un semplice e piccolo taglio, basta prendere in mano il bisturi e incidere…
Buongiorno :D
Spero che questa idea possa piacervi. Non so se riuscirò a espirmerla bene, ma ci proverò.
In poche parole questa è la raccolta delle parole che ogni volta che vengono pronunciate mi ricordano una particolare situazione in Grey's Anatomy, ovvimamente in ordine alfabetico e dal PoV della piccola Grey, dato il nome di questo "dizionario".
So che appendicectomia non è una parola molto usata, ma con la A era l'unica che mi veniva in mente. Se avreste usato un'altra parola mi piacerebbe sentirla così, giusto per deprimermi all'idea di cosa avrei potuto usare...
Per le altre lettere ho già tante idee...me ne mancano alcune però e se un'anima pia ha voglia di aiutrami le lettere mancati sono: K - L - U - X - Z (che non posso usare per Zola perchè verrà usata in un'altra lettera)
Grazie per l'aiuto in anticipo e anche solo a chi leggerà e recensirà.
Un abbraccio e spero che l'idea vi piaccia <3 HollyMaster
Baby Human/Piccoli umani o bambini = Un bambino è un essere vivente appartenente
alla sottotribùHominina,
rappresentata unicamente dalla nostra specie, Homo sapiens, che può essere di
sesso maschile o femminile (bambina).
“Non lo faccio per i bambini. I grandi
occhioni dei piccoli umani non hanno alcun effetto su di me. Lo faccio solo per
operare, per il gusto di aprire qualcuno.”
Alex Karev lo
ripete in continuazione, ogni volta che lo vedo uscire da una stanza di una
qualche bambina, o quando si aggira per il reparto prenatale con il camice
rosa. Ma sia io che la Robbins ci siamo accorte che non è così. Lui è nato per
essere un chirurgo pediatrico. Per quanto possa dire o fare, salvare la vita di
quei bambini gli piace, lo fa sentire vivo.
Soprattutto adesso che Izzy lo ha lasciato. Quei bambini non sono solo un modo per
pensare ad altro, gli danno una ragione per alzarsi tutte le mattine e arrivare
al lavoro perché molto probabilmente senza di loro non ci arriverebbe nemmeno.
Si butterebbe giù da un ponte prima di arrivare all’ospedale.
Prima sua moglie che lo lascia da un
momento all’altro dopo che lui le è stato vicino durante il periodo più
difficile della sua vita, durante il cancro. Io avevo anche provato qualcosa
per lui, anzi probabilmente pensavo che fosse amore, ma lui non ha mai smesso
di pensare a Izzy.
Per non parlare poi della sua famiglia.
Nessuno si è mai preso cura di lui, ha sempre fatto tutto da solo ed ha anche
tirato su i suoi fratelli e viene a scoprire che uno di loro soffre di
schizofrenia e non può fare niente per aiutarlo. Si sente colpevole e
terribilmente inutile e impotente.
Forse avrebbe preferito che io e Mark
non lo avessimo trovato nell’ascensore in una pozza di sangue, durante la
sparatoria. Forse avrebbe preferito che nessuno lo trovasse. Poter morire lì,
da solo, come era sempre stato.
Nonostante fosse lui a curare i bambini
erano proprio loro che si prendevano cura di lui. Gli regalavano quei sorrisi
speranzosi e gioiosi quando capivano che lui li avrebbe aiutati.
Non sono la sua nuova famiglia o il
rimpiazzo di Izzy, come ero stata io. No, loro sono
la sua ragione di vita, sono quella spinta che la mattina ti fa alzare dal
letto. Quella piccola cosa nella tua vita che ti grida di alzarti. Qualcuno lo
fa per vedere una persona che ama, qualcun altro per poter fare ancora ciò che
gli piace, altri ancora semplicemente per vivere. Alex Karev
lo fa per quei piccoli umani, che per lui sono meglio di una rianimazione, sono
ciò che fa battere ancora il suo cuore, nonostante tutti i traumi che ha
subito.
Angolo autrice: Buongiorno :D
Lo so, sono in grande ritardo e mi scuso ma sono stata malata e non ho avuto
molto tempo per scrivere.
Ho già una mezza idea per la C.
Queste lettere (D - L – K – X) mi mancano, se a qualcuno viene in mente
qualcosa è pregato di lasciare una recensione dove mi lascia le parole perché sto
impazzendo a cercarle e non le trovo -_-
Non è uno dei miei capitoli preferiti quindi mi scuso nuovamente se non vi
piacerà. Ovviamente voglio sapere che parola avreste usato con la B e sì
ammetto che usare l’inglese è un po’ come barare, ma diciamo che si può fare…
Ringrazio tutti e spero che continuerete a seguire questa ff
:)
Un bacio e alla prossima. HollyMaster
Caffeina =La caffeina è un alcaloide naturale presente
nelle piante di caffè, cacao, tè, cola, guaranà e mate e nelle bevande da esse
ottenute.
Siamo
chirurghi.
Conosciamo
nomi di strane malattie e ogni genere di medicina.
Siamo
quelli che ti aiutano quando stai male, ma alla fine siamo noi i veri malati.
Non
dormiamo più di quattro ore per notte.
Anche
se tentiamo di fare in modo che non succeda, siamo emotivamente coinvolti nella
vita del paziente e a volte passiamo quelle poche ore dedicate al riposo per
pensare ad una strategia che combatta la malattia essendo il meno invasiva
possibile.
Oltre
a tutto questo c’è da aggiungere la nostra vita privata, più complicata di
quanto possa sembrare a un semplice sguardo. Vaghiamo per i corridoi
dell’ospedale fingendo di essere nel pieno delle forze. Operiamo in piedi
perché se dovessimo sederci ci addormenteremmo.
In
questo caso, sappiamo tutti bene, che c’è una sola medicina: la caffeina.
Quella
bevanda amarognola che ci da la forza di andare avanti.
Se un
chirurgo non ha un bisturi in mano, probabilmente avrà del caffè. Un drogato
non vive senza eroina e noi non tiriamo avanti senza del caffeina.
Pur
sapendolo Mark e Arizona glielo hanno tolto. Hanno proibito a Callie di bere quel dolce nettare. “Fa male al bambino!”
Continuano a ripetere per i corridoi mentre lei sta letteralmente impazzendo.
Sono
abbastanza certa di averla vista parlare con una tazza di caffè in una saletta;
continuava a ripetergli che lei non avrebbe ceduto, che non ne avrebbe bevuta
nemmeno una goccia.
Ora,
o la pazza sono io che vedo delle cose che non ci sono o posso scientificamente
dimostrare che far stare senza caffè dei chirurghi è sbagliato e ingiusto. E’
un po’ come togliere le caramelle ai bambini, terribilmente perfido.
Per
assicurami che la malata di mente non sia io mi basterà prendere un altro
goccio di quella fantastica bevanda che mi permette ancora di mettere un piede
davanti all’altro.
Angolo autrice: Buongiorno
:)
Spero che questo capitolo non vi deluda e che recensirete in molti.
Siete davvero grandiosi e vi ringrazio tutti, anche chi solo si prende il tempo
per leggere ciò che scrivo, un ringraziamento particolare a chi recensisce e
uno ancora più grande per chi ha cercato di aiutarmi con le lettere.
Come al solito vorrei sapere cosa avreste usato voi con la “C”.
Ci vediamo con la “D”
Un bacio e alla prossima :D
Diabete = è un termine derivato dal
verbo greco διαβαίνειν,
che significa passare attraverso e identifica alcune malattie caratterizzate da
poliuria (abbondante produzione di urina) e polidipsia (abbondante ingestione
di acqua).
Jackson entra in casa sbuffando,
parlando con se stesso e alzando gli occhi al cielo, come per rispondersi.
Lo conoscevo, quando faceva così non si
aspettava altro che una domanda e quindi gli chiedo cosa fosse successo
sperando che non fosse morto uno dei suoi pazienti perché non sarei stata
capace di aiutarlo in alcun modo.
“Il topo J!” Si limitò a sbuffare prima
di buttarsi sul divano al mio fianco.
“Il topo J?!” Gli faccio eco io
guardandolo e alzando un sopracciglio. Mi aspettavo qualcosa di atroce come
quando Alex mi descriveva i piccoli umani di pediatria mentre esalavano
l’ultimo respiro o una sconvolgente verità come la figlia di Mark. No, il mio
ragazzo era preoccupato per un topo.
Speravo di aver trovato finalmente
qualcuno di normale ma mi stavo convincendo che in chirurgia esistono solo
pazzi. Io in primis.
“Si, il topo J! La ricerca di Webber sul
diabete stà uccidendo il piccolo topo J! Ma lui è un
guerriero, resisterà e sconfiggerà il diabete!” Annuncia con aria sognante
alzando lo sguardo verso un punto indefinito all’orizzonte e stringendo il
pungo come se così facendo la forza si sarebbe trasmessa alla cavia in
laboratorio. “Ti stai veramente preoccupando per uno stupido topo?” Chiedo io
guardandolo con disapprovazione.
“Si. Un giorno potresti avere il diabete
o i tuoi figli potrebbero averlo e in quel momento vorresti solo che il topo J
fosse sopravvissuto così da sapere che anche le persone a cui vuoi bene hanno
qualche speranza in più.” Mi risponde lui, serio, come poche volte lo avevo
visto.
“Allora dovresti tornare in laboratorio
e sconfiggere questa grande malattia che affligge il povero J e poi tornare di
corsa da me perché a quel punto il diabete non potrà più niente ne contro di
noi, ne contro i nostri figli.” Lui sorride, si limita a baciarmi per poi infilarsi
la giacca e uscire.
Direzione: ospedale.
Missione: salvataggio topo J,
distruzione del diabete e creazione della nostra felicità.
Angolo
dell’autrice: Buongiorno :)
Spero che anche questa lettera vi sia piaciuta e come sempre vi chiedo quale
avreste usato voi. La “E” arriverà, spero, presto ma ultimamente non ho molto
tempo per scrivere…
Credo di aver trovato tutte le lettere (yeah) a meno
che per alcune parole non mi venga alcuna ispirazione e quindi poi la cambierò.
Ringrazio tutti, sia chi legge, ma maggiormente chi recensisce e chi mi ha dato
una mano con le lettere che mi mancavano.
Grazie mille :D
Un bacione e alla prossima HollyMaster
Elevator/Ascensore = Apparecchio elevatore con installazione fissa che
serve piani definiti mediante una cabina che si sposta lungo guide rigide e la
cui inclinazione sull'orizzontale è superiore a 15 gradi, destinato al
trasporto di persone o cose.
Noi ragazze
da sempre sogniamo ad occhi aperti.
Sin
da piccole immaginiamo ogni minimo dettaglio della nostra vita futura. Quanti
figli avremo, come saranno e il nome che gli daremo. Come sarà nostro marito,
la casa in cui vivremo con lui e l’immancabile “per sempre felici e contenti”.
Come
se tutto della nostra vita, dalla cosa più importante al dettaglio più
irrilevante, sia scelta nostra.
Quando
poi cresciamo ci accorgiamo che non è così. Che noi abbiamo una minima scelta
su quello che saremmo, che la maggior parte di quel che diventeremo ci viene
dal mondo esterno.
Che
anche se incontriamo l’uomo dei nostri sogni, se lui non ci ricambia, allora
non sarà mai nostro marito.
Che
la mega villa in cui volevamo vivere si trasforma in un bilocale per mancanza
di soldi e probabilmente anche con i figli non andrà come avevamo programmato.
Almeno
per me è andata così.
Meredith
non mi è mai sembrata una che da bambina sognava il principe azzurro eppure si
ritrova con il Dottor Bei Capelli e più felice di quanto si fosse mai
aspettata.
Forse
il segreto è non aspettarsi mai niente dalla vita così lei ti stupirà in
qualunque modo. Forse io non dovrei aspettarmi nessuna proposta di matrimonio
questa sera, alla cena con Mark.
Così
come Meredith non si sarebbe mai aspettata di trovare un Derek innamoratissimo
ad aspettarla nell’ascensore. Quell’ascensore che è stato spettatore di alcune
delle più tristi visioni, lacrime su lacrime sono state versate lì. Per non
parlare poi del sangue.
Ma
non sono mancate nemmeno alcune che si vanno a posizionare fra le scene più
felici del Seattle Grace Hospital. Baci, sorrisi e battutine. E credo che
grazie alla proposta di matrimonio di Derek abbia raggiunto un nuovo record.
Credo che nessun ascensore fosse mai stato a guardare mentre nella sua stretta
cabina si svolgeva una vera e propria proposta di matrimonio.
Gli
ascensori di tutto il mondo saranno sicuramente gelosi e a dirla tutta non sono
gli unici.
ma
sono paziente e aspetterò il mio momento di “realizzazione sogni”.
Mia
sorella si sposa con l’uomo che ama, con quello che la renderà felice. Per
adesso mi basta come motivo per sorridere la mattina.
Buongiorno
:)
So che sono in ritardo (come al solito) ma sono stata parecchio impegnata.
Spero che però l’attesa sia appagata dal capitolo che spero vi piaccia. Diciamo
che sono tornata sulla vecchia strada. Meno spaccati di vita più pensieri.
Come al solito vorrei sapere cosa avreste usare voi. Io ho barato con l’inglese…
Fatemi sapere cosa ne pensate e alla prossima con la F.
Un bacione e un ringraziamento a tutti. HollyMaster
Fegato =è una ghiandola extramurale anficrina
localizzata al di sotto del diaframma. È la ghiandola più voluminosa del corpo
umano. Gioca un ruolo fondamentale nel metabolismo e svolge una serie di
processi tra cui l'immagazzinamento del glicogeno, la sintesi delle proteine
del plasma, la rimozione di sostanze tossiche dal sangue. Produce la bile,
importante nei processi della digestione.
Ci sono persone buone e persone cattive.
Persone buone che fingono di essere
cattive e persone cattive che fingono di essere buone.
Persone buone che diventano cattive e
persone cattive che diventano buone.
E poi ci sono le persone comuni, quelle
che, a seconda di cosa gli succede attorno, cambiano diventando una volta buoni
una volta cattivi.
Ma si nasce buoni o cattivi o si
diventa?
Me lo stavo chiedendo mio padre aveva
bisogno del trapianto di fegato. Di sicuro lui non era stato buono nella sua
vita. Non con Meredith quantomeno, ma dopo, dopo era cambiato per poi tornare
esattamente al punto di partenza. Un alcolizzato in un lettino di ospedale che
a malapena riconosce chi gli sta intorno.
Volevo comunque salvargli la vita.
Questo rende me una persona ignobile
quanto lui?
Si è offerta Meredith.
Perché da parte sua lo trovo un gesto di
smisurata umanità?
Forse perché è lei che ha maltrattato, è
ai suoi saggi di danza che non era presente, era ai suoi spettacoli di teatro,
a scuola, che non applaudiva fra il pubblico.
Io sono sempre stata bene. Lui mi ha
sempre voluto bene. Non sono l’eroe della situazione perché gli eroi hanno
sempre una storia di sofferenza dietro di loro, mi sento come il super cattivo
perché sono cresciuta sapendo che tutto ciò che mi circonda può essere mio. Ma
più cresco e più mi accorgo che non è così.
Mark non è mio, non ho amici qui dentro
e nemmeno la gratitudine per aver salvato la vita di mio padre.
Nemmeno quella è mia.
Buondì :)
Lo so, ci ho messo tantissimo a scrivere queste poche righe (che ancora non mi
convincono del tutto) ma sono stata parecchio impegnata.
Come al solito sono curiosa di sapere i vostri pareri e soprattutto che parola
avreste usato.
Spero di riuscire a pubblicare la prossima lettera in meno tempo e che
apprezziate queste poche e semplici righe.
Alla prossima, un bacio e un ringraziamento a tutti :)
Genitori = è un padre o una madre; una
persona che genera o dà la nascita ad un figlio, oppure lo nutre e lo fa
crescere, oppure è un parente che esercita il ruolo di custode.
-Callie è
incinta.-
-Oh mio Dio, che bello! Lei adora i
bambini. Hanno fatto l’inseminazione artificiale per caso…No aspetta, Arizona è
appena tornata. Loro l’hanno fatto prima di…-
Ma mi bastò uno sguardo, un semplice
sguardo in quegli occhi che tanto amavo, per capire che non c’entrava nessuna
inseminazione artificiale, nessun accordo fra Arizona e Calliope.
-E’ mio figlio, è parte di me.-
Non potevo sentirlo parlare così, vedere
i suoi occhi brillare in quel modo per una notizia come questa. Certo, lui era
felice e ne ero contenta ma cosa ne sarebbe stato di noi? Evidentemente avevo
una strana relazione con i padri. Il mio cercava in tutti i modi di redimersi
cercando di legare con Meredith e Mark, beh, lui adorava essere padre ma
sembrava cercassedisperatamente di fare
in modo che la madre non fossi io. E faceva bene, non ero pronta. Io non ero un
genitore, ero una ragazzina, era stato lui a definirmi “Feto”. Come poteva un
feto prendersi cura di un neonato?
-Ti prego c’è un modo per riuscire a…-
-Come hai fatto a mettermi in questa
situazione due volte?! E’ incredibile!-
Non potevo più stare in quella stanza o
avrei sicuramente ferito qualcuno con i coltelli, l’unica persona lì dentro era
lui e nonostante tutto non volevo fargli del male.
-Tu sei incredibile!-
Urlo prima di sbattere la porta dietro
di me…ed era proprio quello che pensavo.
Lui era incredibile, nel male e nel
bene.
Angolo
dell’autrice:
Buongiorno (:
Lo so, sono in ritardo, in largo ritardo, ma sono stata male e mi scuso se
questo capitolo è un po’ fiacco…
Spero mi perdoniate però, anche perché la prossima lettera è già pronta e la
pubblicherò a breve :D
Come al solito vorrei sapere che parola avreste usato con la lettera G e se
questa vi sembra azzeccata.
Un bacione e un ringraziamento a tutti. (:
Alla prossima (prometto prestissimo) HollyMaster
Heart/Cuore = è un organo cavo presente
nella maggior parte degli organismi animali. Negli esseri umani è posto nella
cavità toracica. Il cuore è l'organo centrale dell'apparato circolatorio; funge
da pompa capace di produrre una pressione sufficiente a permettere la
circolazione del sangue.
Dicono tutti che sia matta, ma io penso
che mi sarei trovata nella stessa situazione se fosse successo a qualcuno di
così importante come lui lo è per lei.
“Non si fa. E’ una cosa sbagliata.”
Rubare.
Te lo dicono da sempre tutti che è
sbagliato. Ma ècome quando menti.
Tutti ti dicono da sempre che è
sbagliato, che non bisogna mentire perché se lo fai sei una bugiarda e a chi
piacciono i bugiardi? Ma a volte la verità è troppo difficile da dire o non è
la cosa giusta da dire e cadiamo nella menzogna.
Se dipende tutto dal contesto allora
anche rubare non è poi così sbagliato. Cosa succede se la cosa che vuoi può
realmente cambiare una vita, e non la tua, ma quella della persona più
importante di tutte, quella che ami..
E’ sbagliato rubare per donare agli
altri? Credo fosse la stessa domanda che si pose Robin Hood. Insomma chi decide
che il tutto il denaro deve andare ai ricchi?
Chi decide che quel cuore non deve
essere di Danny? La commissione trapianti non può sapere chi veramente ne ha
più bisogno, non conosce Danny, non sa di Izzy. Non
sa del loro amore, non può capire.
E allora cosa ti rimane da fare?
Se la persona che ami stesse morendo di
fame e tu avessi fra le mani un pezzo di pane non glielo daresti pur sapendo
che era di qualcun altro?
Allora chi diventa il pazzo? Izzy o chi la definisce matta?
Io penso che avrei fatto esattamente la
stessa cosa. E forse si, forse anche io sono matta.
Buon Natale a tutti! <3
Con questa lettera vi do gli auguri e spero di riuscire ad avere più tempo per
scrivere durante queste vacanze natalizie :D
Come al solito vorrei sapere cosa avreste usato voi!
Vi saluto e alla prossima lettera :)
Insegnante =è una figura professionale che appartiene all'ambito dei lavoratori
della conoscenza e opera principalmente nell'ambito delle istituzioni
dell'educazione formale come risorsa umana appartenente ad uno specifico progetto
educativo.
Mark Sloan.
Chi mai l’aveva visto come un
insegnante? Io no di certo.
Ero davvero brava ad inventarmi scuse
però. E lui era davvero bravo a fingere di cascarci.
Lo volevamo entrambi. Entrambi con la
stessa intensità.
Lo sentivo.
Lo avevo sentito quando le nostre labbra
si erano incontrate. Lo avevo sentito quando la sua mano infuocata di un calore
che non bruciava si era posata sul mio viso.
Ma lo avevo capito già da molto prima.
Da come mi guardava.
Da come mi riempiva di battutine ogni
volta che mi incrociava nei corridoi.
Dal modo in cui sussurrava: “Piccola
Grey.”
E mi ero accorta di provare le stesse
cose che lui provava per me.
Da come il mio sguardo ricambiava il
suo, non solo pieno di passione, ma di qualcos’altro, qualcosa di più forte.
Da come rispondevo alle sue battutine.
Dal sorriso che mi scoprivo ad avere
sulle labbra ogni volta che pronunciava “Piccola Grey.”
Prima di quel momento non lo avevo mai
ritenuto un’insegnate, ma non mi ero mai nemmeno immaginata veramente
innamorata, come ero in quel momento.
Quindi poteva esserlo, il mio
insegnante.
Volevo che mi insegnasse.
Che mi insegnasse ad amare finalmente
qualcuno al di fuori di me.
Buongiorno e soprattutto Buon 2013
Non potevo evitare di usare questa lettera per loro due…
E lo so, sono poche parole per i Lexie/Mark, ma sono
quelle che mi sembravano più giuste e spero che piacciano anche a voi.
Anche la lettera “I” è andata e come al solito vorrei sapere cosa avreste usato
voi, così posso struggermi all’idea che c’era di meglio da scrivere.
Un abbraccio a tutti e alla prossima, HollyMaster