Lexiepedia

di HollyMaster
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** A come Appendicectomia ***
Capitolo 2: *** B come Baby Human. ***
Capitolo 3: *** C come Caffeina. ***
Capitolo 4: *** D come Diabete. ***
Capitolo 5: *** E come Elevator. ***
Capitolo 6: *** F come Fegato. ***
Capitolo 7: *** G come Genitori. ***
Capitolo 8: *** H come Heart ***
Capitolo 9: *** I come Insegnante. ***



Capitolo 1
*** A come Appendicectomia ***


A come Appendicectomia

                   
Appendicectomia = asportazione chirurgica dell'appendice, praticata principalmente in presenza di appendicite acuta, cronica o cronicizzata (ma anche in caso di tumore), in anestesia totale.


Dicono che sia un semplice e piccolo taglio.
Ti dicono di prendere il bisturi in mano e incidere senza problemi.
Il tuo paziente è addormentato, non sentirà dolore, lo fai per il suo bene, per farlo stare meglio e un chirurgo esperto ti seguirà per tutta l’operazione.
Ma la mia prima appendicectomia era stata un tantino diversa.
Il paziente non era un semplice sconosciuto capitato in ospedale per del dolore all’addome. Era Sadie. La ragazza, anzi, l’amica che mi aveva aiutato con Mark. Non potevo farle del male.
Sadie non era addormentata ma vigile e attenta a ogni mia mossa e questo non faceva altro che aumentare la mia agitazione.
Anche il “non sentirà alcun dolore” non era del tutto certo. Non c’era nessun anestesista vero e proprio, e se un taglietto in un dito faceva male, non volevo immaginarmi come sarebbe stato sentire una mano tastare fra i propri organi. Sicuramente non era una bella sensazione.
Sadie non era malata, non soffriva di appendicite e non rischiava la peritonite.
Non c’era un vero motivo per cui stavamo operando, nessuna nobile azione che guida i chirurghi come la salute del paziente. Noi volevamo solo provare ad aprire qualcuno, ad usare quel bisturi così scintillante. Il nostro egoismo era tale da fare in modo che stessimo operando una ragazza sana, una che non aveva bisogno di noi. Come non si amputa una gamba sana non si toglie un’appendice non malata.
Eravamo solo noi, specializzandi di primo anno. Troppe cose potevano andare storte ma io stavo già incidendo e la situazione presto ci sarebbe sfuggita di mano. Sarebbe tutto peggiorato.
Sadie si sarebbe addormentata, l’operazione sarebbe diventata vitale per farla sopravvivere e un chirurgo più esperto sarebbe accorso ad aiutarci.
Infondo era un semplice e piccolo taglio, basta prendere in mano il bisturi e incidere…



Buongiorno :D
Spero che questa idea possa piacervi. Non so se riuscirò a espirmerla bene, ma ci proverò.
In poche parole questa è la raccolta delle parole che ogni volta che vengono pronunciate mi ricordano una particolare situazione in Grey's Anatomy, ovvimamente in ordine alfabetico e dal PoV della piccola Grey, dato il nome di questo "dizionario". 
So che appendicectomia non è una parola molto usata, ma con la A era l'unica che mi veniva in mente. Se avreste usato un'altra parola mi piacerebbe sentirla così, giusto per deprimermi all'idea di cosa avrei potuto usare...
Per le altre lettere ho già tante idee...me ne mancano alcune però e se un'anima pia ha voglia di aiutrami le lettere mancati sono: K - L - U - X - Z (che non posso usare per Zola perchè verrà usata in un'altra lettera)
Grazie per l'aiuto in anticipo e anche solo a chi leggerà e recensirà.
Un abbraccio e spero che l'idea vi piaccia <3
HollyMaster

 

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Capitolo 2
*** B come Baby Human. ***


B come Baby Human

 

 

Baby Human/Piccoli umani o bambini = Un bambino è un essere vivente appartenente alla sottotribù Hominina, rappresentata unicamente dalla nostra specie, Homo sapiens, che può essere di sesso maschile o femminile (bambina).

 

 

“Non lo faccio per i bambini. I grandi occhioni dei piccoli umani non hanno alcun effetto su di me. Lo faccio solo per operare, per il gusto di aprire qualcuno.”

Alex Karev lo ripete in continuazione, ogni volta che lo vedo uscire da una stanza di una qualche bambina, o quando si aggira per il reparto prenatale con il camice rosa. Ma sia io che la Robbins ci siamo accorte che non è così. Lui è nato per essere un chirurgo pediatrico. Per quanto possa dire o fare, salvare la vita di quei bambini gli piace, lo fa sentire vivo.

Soprattutto adesso che Izzy lo ha lasciato. Quei bambini non sono solo un modo per pensare ad altro, gli danno una ragione per alzarsi tutte le mattine e arrivare al lavoro perché molto probabilmente senza di loro non ci arriverebbe nemmeno. Si butterebbe giù da un ponte prima di arrivare all’ospedale.

Prima sua moglie che lo lascia da un momento all’altro dopo che lui le è stato vicino durante il periodo più difficile della sua vita, durante il cancro. Io avevo anche provato qualcosa per lui, anzi probabilmente pensavo che fosse amore, ma lui non ha mai smesso di pensare a Izzy.

Per non parlare poi della sua famiglia. Nessuno si è mai preso cura di lui, ha sempre fatto tutto da solo ed ha anche tirato su i suoi fratelli e viene a scoprire che uno di loro soffre di schizofrenia e non può fare niente per aiutarlo. Si sente colpevole e terribilmente inutile e impotente.

Forse avrebbe preferito che io e Mark non lo avessimo trovato nell’ascensore in una pozza di sangue, durante la sparatoria. Forse avrebbe preferito che nessuno lo trovasse. Poter morire lì, da solo, come era sempre stato.

Nonostante fosse lui a curare i bambini erano proprio loro che si prendevano cura di lui. Gli regalavano quei sorrisi speranzosi e gioiosi quando capivano che lui li avrebbe aiutati.

Non sono la sua nuova famiglia o il rimpiazzo di Izzy, come ero stata io. No, loro sono la sua ragione di vita, sono quella spinta che la mattina ti fa alzare dal letto. Quella piccola cosa nella tua vita che ti grida di alzarti. Qualcuno lo fa per vedere una persona che ama, qualcun altro per poter fare ancora ciò che gli piace, altri ancora semplicemente per vivere. Alex Karev lo fa per quei piccoli umani, che per lui sono meglio di una rianimazione, sono ciò che fa battere ancora il suo cuore, nonostante tutti i traumi che ha subito.



Angolo autrice:

Buongiorno :D
Lo so, sono in grande ritardo e mi scuso ma sono stata malata e non ho avuto molto tempo per scrivere.
Ho già una mezza idea per la C.
Queste lettere (D - L – K – X) mi mancano, se a qualcuno viene in mente qualcosa è pregato di lasciare una recensione dove mi lascia le parole perché sto impazzendo a cercarle e non le trovo -_-  
Non è uno dei miei capitoli preferiti quindi mi scuso nuovamente se non vi piacerà. Ovviamente voglio sapere che parola avreste usato con la B e sì ammetto che usare l’inglese è un po’ come barare, ma diciamo che si può fare…
Ringrazio tutti e spero che continuerete a seguire questa ff :)
Un bacio e alla prossima.
HollyMaster

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Capitolo 3
*** C come Caffeina. ***


C come Caffeina

 

 

Caffeina =  La caffeina è un alcaloide naturale presente nelle piante di caffè, cacao, tè, cola, guaranà e mate e nelle bevande da esse ottenute.

 

 

 

Siamo chirurghi.

Conosciamo nomi di strane malattie e ogni genere di medicina.

Siamo quelli che ti aiutano quando stai male, ma alla fine siamo noi i veri malati.

Non dormiamo più di quattro ore per notte.

Anche se tentiamo di fare in modo che non succeda, siamo emotivamente coinvolti nella vita del paziente e a volte passiamo quelle poche ore dedicate al riposo per pensare ad una strategia che combatta la malattia essendo il meno invasiva possibile.

Oltre a tutto questo c’è da aggiungere la nostra vita privata, più complicata di quanto possa sembrare a un semplice sguardo. Vaghiamo per i corridoi dell’ospedale fingendo di essere nel pieno delle forze. Operiamo in piedi perché se dovessimo sederci ci addormenteremmo.

In questo caso, sappiamo tutti bene, che c’è una sola medicina: la caffeina.

Quella bevanda amarognola che ci da la forza di andare avanti.

Se un chirurgo non ha un bisturi in mano, probabilmente avrà del caffè. Un drogato non vive senza eroina e noi non tiriamo avanti senza del caffeina.

Pur sapendolo Mark e Arizona glielo hanno tolto. Hanno proibito a Callie di bere quel dolce nettare. “Fa male al bambino!” Continuano a ripetere per i corridoi mentre lei sta letteralmente impazzendo.

Sono abbastanza certa di averla vista parlare con una tazza di caffè in una saletta; continuava a ripetergli che lei non avrebbe ceduto, che non ne avrebbe bevuta nemmeno una goccia.

Ora, o la pazza sono io che vedo delle cose che non ci sono o posso scientificamente dimostrare che far stare senza caffè dei chirurghi è sbagliato e ingiusto. E’ un po’ come togliere le caramelle ai bambini, terribilmente perfido.

Per assicurami che la malata di mente non sia io mi basterà prendere un altro goccio di quella fantastica bevanda che mi permette ancora di mettere un piede davanti all’altro.



Angolo autrice:
Buongiorno :)
Spero che questo capitolo non vi deluda e che recensirete in molti.
Siete davvero grandiosi e vi ringrazio tutti, anche chi solo si prende il tempo per leggere ciò che scrivo, un ringraziamento particolare a chi recensisce e uno ancora più grande per chi ha cercato di aiutarmi con le lettere.
Come al solito vorrei sapere cosa avreste usato voi con la “C”.
Ci vediamo con la “D”
Un bacio e alla prossima :D

HollyMaster

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Capitolo 4
*** D come Diabete. ***


D come Diabete

 

Diabete = è un termine derivato dal verbo greco διαβαίνειν, che significa passare attraverso e identifica alcune malattie caratterizzate da poliuria (abbondante produzione di urina) e polidipsia (abbondante ingestione di acqua).

 

Jackson entra in casa sbuffando, parlando con se stesso e alzando gli occhi al cielo, come per rispondersi.

Lo conoscevo, quando faceva così non si aspettava altro che una domanda e quindi gli chiedo cosa fosse successo sperando che non fosse morto uno dei suoi pazienti perché non sarei stata capace di aiutarlo in alcun modo.

“Il topo J!” Si limitò a sbuffare prima di buttarsi sul divano al mio fianco.

“Il topo J?!” Gli faccio eco io guardandolo e alzando un sopracciglio. Mi aspettavo qualcosa di atroce come quando Alex mi descriveva i piccoli umani di pediatria mentre esalavano l’ultimo respiro o una sconvolgente verità come la figlia di Mark. No, il mio ragazzo era preoccupato per un topo.

Speravo di aver trovato finalmente qualcuno di normale ma mi stavo convincendo che in chirurgia esistono solo pazzi. Io in primis.

“Si, il topo J! La ricerca di Webber sul diabete stà uccidendo il piccolo topo J! Ma lui è un guerriero, resisterà e sconfiggerà il diabete!” Annuncia con aria sognante alzando lo sguardo verso un punto indefinito all’orizzonte e stringendo il pungo come se così facendo la forza si sarebbe trasmessa alla cavia in laboratorio. “Ti stai veramente preoccupando per uno stupido topo?” Chiedo io guardandolo con disapprovazione.

“Si. Un giorno potresti avere il diabete o i tuoi figli potrebbero averlo e in quel momento vorresti solo che il topo J fosse sopravvissuto così da sapere che anche le persone a cui vuoi bene hanno qualche speranza in più.” Mi risponde lui, serio, come poche volte lo avevo visto.

“Allora dovresti tornare in laboratorio e sconfiggere questa grande malattia che affligge il povero J e poi tornare di corsa da me perché a quel punto il diabete non potrà più niente ne contro di noi, ne contro i nostri figli.” Lui sorride, si limita a baciarmi per poi infilarsi la giacca e uscire.

Direzione: ospedale.

Missione: salvataggio topo J, distruzione del diabete e creazione della nostra felicità.


Angolo dell’autrice:
Buongiorno :)
Spero che anche questa lettera vi sia piaciuta e come sempre vi chiedo quale avreste usato voi. La “E” arriverà, spero, presto ma ultimamente non ho molto tempo per scrivere…
Credo di aver trovato tutte le lettere (yeah) a meno che per alcune parole non mi venga alcuna ispirazione e quindi poi la cambierò.
Ringrazio tutti, sia chi legge, ma maggiormente chi recensisce e chi mi ha dato una mano con le lettere che mi mancavano.
Grazie mille :D
Un bacione e alla prossima
HollyMaster

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Capitolo 5
*** E come Elevator. ***


E come Elevator

 

Elevator/Ascensore = Apparecchio elevatore con installazione fissa che serve piani definiti mediante una cabina che si sposta lungo guide rigide e la cui inclinazione sull'orizzontale è superiore a 15 gradi, destinato al trasporto di persone o cose.

 

Noi ragazze da sempre sogniamo ad occhi aperti.

Sin da piccole immaginiamo ogni minimo dettaglio della nostra vita futura. Quanti figli avremo, come saranno e il nome che gli daremo. Come sarà nostro marito, la casa in cui vivremo con lui e l’immancabile “per sempre felici e contenti”.

Come se tutto della nostra vita, dalla cosa più importante al dettaglio più irrilevante, sia scelta nostra.

Quando poi cresciamo ci accorgiamo che non è così. Che noi abbiamo una minima scelta su quello che saremmo, che la maggior parte di quel che diventeremo ci viene dal mondo esterno.

Che anche se incontriamo l’uomo dei nostri sogni, se lui non ci ricambia, allora non sarà mai nostro marito.

Che la mega villa in cui volevamo vivere si trasforma in un bilocale per mancanza di soldi e probabilmente anche con i figli non andrà come avevamo programmato.

Almeno per me è andata così.

Meredith non mi è mai sembrata una che da bambina sognava il principe azzurro eppure si ritrova con il Dottor Bei Capelli e più felice di quanto si fosse mai aspettata.

Forse il segreto è non aspettarsi mai niente dalla vita così lei ti stupirà in qualunque modo. Forse io non dovrei aspettarmi nessuna proposta di matrimonio questa sera, alla cena con Mark.

Così come Meredith non si sarebbe mai aspettata di trovare un Derek innamoratissimo ad aspettarla nell’ascensore. Quell’ascensore che è stato spettatore di alcune delle più tristi visioni, lacrime su lacrime sono state versate lì. Per non parlare poi del sangue.

Ma non sono mancate nemmeno alcune che si vanno a posizionare fra le scene più felici del Seattle Grace Hospital. Baci, sorrisi e battutine. E credo che grazie alla proposta di matrimonio di Derek abbia raggiunto un nuovo record. Credo che nessun ascensore fosse mai stato a guardare mentre nella sua stretta cabina si svolgeva una vera e propria proposta di matrimonio.

Gli ascensori di tutto il mondo saranno sicuramente gelosi e a dirla tutta non sono gli unici.

ma sono paziente e aspetterò il mio momento di “realizzazione sogni”.

Mia sorella si sposa con l’uomo che ama, con quello che la renderà felice. Per adesso mi basta come motivo per sorridere la mattina.

 


Buongiorno :)
So che sono in ritardo (come al solito) ma sono stata parecchio impegnata. Spero che però l’attesa sia appagata dal capitolo che spero vi piaccia. Diciamo che sono tornata sulla vecchia strada. Meno spaccati di vita più pensieri.
Come al solito vorrei sapere cosa avreste usare voi. Io ho barato con l’inglese…
Fatemi sapere cosa ne pensate e alla prossima con la F.
Un bacione e un ringraziamento a tutti.
HollyMaster

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Capitolo 6
*** F come Fegato. ***


F come Fegato

 

Fegato =  è una ghiandola extramurale anficrina localizzata al di sotto del diaframma. È la ghiandola più voluminosa del corpo umano. Gioca un ruolo fondamentale nel metabolismo e svolge una serie di processi tra cui l'immagazzinamento del glicogeno, la sintesi delle proteine del plasma, la rimozione di sostanze tossiche dal sangue. Produce la bile, importante nei processi della digestione.

 

Ci sono persone buone e persone cattive.

Persone buone che fingono di essere cattive e persone cattive che fingono di essere buone.

Persone buone che diventano cattive e persone cattive che diventano buone.

E poi ci sono le persone comuni, quelle che, a seconda di cosa gli succede attorno, cambiano diventando una volta buoni una volta cattivi.

Ma si nasce buoni o cattivi o si diventa?

Me lo stavo chiedendo mio padre aveva bisogno del trapianto di fegato. Di sicuro lui non era stato buono nella sua vita. Non con Meredith quantomeno, ma dopo, dopo era cambiato per poi tornare esattamente al punto di partenza. Un alcolizzato in un lettino di ospedale che a malapena riconosce chi gli sta intorno.

Volevo comunque salvargli la vita.

Questo rende me una persona ignobile quanto lui?

Si è offerta Meredith.

Perché da parte sua lo trovo un gesto di smisurata umanità?

Forse perché è lei che ha maltrattato, è ai suoi saggi di danza che non era presente, era ai suoi spettacoli di teatro, a scuola, che non applaudiva fra il pubblico.

Io sono sempre stata bene. Lui mi ha sempre voluto bene. Non sono l’eroe della situazione perché gli eroi hanno sempre una storia di sofferenza dietro di loro, mi sento come il super cattivo perché sono cresciuta sapendo che tutto ciò che mi circonda può essere mio. Ma più cresco e più mi accorgo che non è così.

Mark non è mio, non ho amici qui dentro e nemmeno la gratitudine per aver salvato la vita di mio padre.

Nemmeno quella è mia.

 

 

Buondì :)
Lo so, ci ho messo tantissimo a scrivere queste poche righe (che ancora non mi convincono del tutto) ma sono stata parecchio impegnata.
Come al solito sono curiosa di sapere i vostri pareri e soprattutto che parola avreste usato.
Spero di riuscire a pubblicare la prossima lettera in meno tempo e che apprezziate queste poche e semplici righe.
Alla prossima, un bacio e un ringraziamento a tutti :)

HollyMaster

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Capitolo 7
*** G come Genitori. ***


G come Genitori

 

 

Genitori = è un padre o una madre; una persona che genera o dà la nascita ad un figlio, oppure lo nutre e lo fa crescere, oppure è un parente che esercita il ruolo di custode.

 

 

-Callie è incinta.-

-Oh mio Dio, che bello! Lei adora i bambini. Hanno fatto l’inseminazione artificiale per caso…No aspetta, Arizona è appena tornata. Loro l’hanno fatto prima di…-

Ma mi bastò uno sguardo, un semplice sguardo in quegli occhi che tanto amavo, per capire che non c’entrava nessuna inseminazione artificiale, nessun accordo fra Arizona e Calliope.

-E’ mio figlio, è parte di me.-

Non potevo sentirlo parlare così, vedere i suoi occhi brillare in quel modo per una notizia come questa. Certo, lui era felice e ne ero contenta ma cosa ne sarebbe stato di noi? Evidentemente avevo una strana relazione con i padri. Il mio cercava in tutti i modi di redimersi cercando di legare con Meredith e Mark, beh, lui adorava essere padre ma sembrava cercasse  disperatamente di fare in modo che la madre non fossi io. E faceva bene, non ero pronta. Io non ero un genitore, ero una ragazzina, era stato lui a definirmi “Feto”. Come poteva un feto prendersi cura di un neonato?

-Ti prego c’è un modo per riuscire a…-

-Come hai fatto a mettermi in questa situazione due volte?! E’ incredibile!-

Non potevo più stare in quella stanza o avrei sicuramente ferito qualcuno con i coltelli, l’unica persona lì dentro era lui e nonostante tutto non volevo fargli del male.

-Tu sei incredibile!-

Urlo prima di sbattere la porta dietro di me…ed era proprio quello che pensavo.

Lui era incredibile, nel male e nel bene.

 

 


Angolo dell’autrice:

Buongiorno (:
Lo so, sono in ritardo, in largo ritardo, ma sono stata male e mi scuso se questo capitolo è un po’ fiacco…
Spero mi perdoniate però, anche perché la prossima lettera è già pronta e la pubblicherò a breve :D
Come al solito vorrei sapere che parola avreste usato con la lettera G e se questa vi sembra azzeccata.
Un bacione e un ringraziamento a tutti. (:
Alla prossima (prometto prestissimo)
HollyMaster

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Capitolo 8
*** H come Heart ***


H come Heart

 

 

Heart/Cuore = è un organo cavo presente nella maggior parte degli organismi animali. Negli esseri umani è posto nella cavità toracica. Il cuore è l'organo centrale dell'apparato circolatorio; funge da pompa capace di produrre una pressione sufficiente a permettere la circolazione del sangue.

 

 

 

Dicono tutti che sia matta, ma io penso che mi sarei trovata nella stessa situazione se fosse successo a qualcuno di così importante come lui lo è per lei.

“Non si fa. E’ una cosa sbagliata.”

Rubare. 

Te lo dicono da sempre tutti che è sbagliato. Ma è  come quando menti.

Tutti ti dicono da sempre che è sbagliato, che non bisogna mentire perché se lo fai sei una bugiarda e a chi piacciono i bugiardi? Ma a volte la verità è troppo difficile da dire o non è la cosa giusta da dire e cadiamo nella menzogna.

Se dipende tutto dal contesto allora anche rubare non è poi così sbagliato. Cosa succede se la cosa che vuoi può realmente cambiare una vita, e non la tua, ma quella della persona più importante di tutte, quella che ami..

E’ sbagliato rubare per donare agli altri? Credo fosse la stessa domanda che si pose Robin Hood. Insomma chi decide che il tutto il denaro deve andare ai ricchi?

Chi decide che quel cuore non deve essere di Danny? La commissione trapianti non può sapere chi veramente ne ha più bisogno, non conosce Danny, non sa di Izzy. Non sa del loro amore, non può capire.

E allora cosa ti rimane da fare?

Se la persona che ami stesse morendo di fame e tu avessi fra le mani un pezzo di pane non glielo daresti pur sapendo che era di qualcun altro?

Allora chi diventa il pazzo? Izzy o chi la definisce matta?

Io penso che avrei fatto esattamente la stessa cosa. E forse si, forse anche io sono matta.

 

 

Buon Natale a tutti! <3
Con questa lettera vi do gli auguri e spero di riuscire ad avere più tempo per scrivere durante queste vacanze natalizie :D
Come al solito vorrei sapere cosa avreste usato voi!
Vi saluto e alla prossima lettera :)

HollyMaster

 

 

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Capitolo 9
*** I come Insegnante. ***


I come Insegnante

 

 

Insegnante =  è una figura professionale che appartiene all'ambito dei lavoratori della conoscenza e opera principalmente nell'ambito delle istituzioni dell'educazione formale come risorsa umana appartenente ad uno specifico progetto educativo.

 

 

 

Mark Sloan.

Chi mai l’aveva visto come un insegnante? Io no di certo.

Ero davvero brava ad inventarmi scuse però. E lui era davvero bravo a fingere di cascarci.

Lo volevamo entrambi. Entrambi con la stessa intensità.

Lo sentivo.

Lo avevo sentito quando le nostre labbra si erano incontrate. Lo avevo sentito quando la sua mano infuocata di un calore che non bruciava si era posata sul mio viso.

Ma lo avevo capito già da molto prima.

Da come mi guardava.

Da come mi riempiva di battutine ogni volta che mi incrociava nei corridoi.

Dal modo in cui sussurrava: “Piccola Grey.”

E mi ero accorta di provare le stesse cose che lui provava per me.

Da come il mio sguardo ricambiava il suo, non solo pieno di passione, ma di qualcos’altro, qualcosa di più forte.

Da come rispondevo alle sue battutine.

Dal sorriso che mi scoprivo ad avere sulle labbra ogni volta che pronunciava “Piccola Grey.”

Prima di quel momento non lo avevo mai ritenuto un’insegnate, ma non mi ero mai nemmeno immaginata veramente innamorata, come ero in quel momento.

Quindi poteva esserlo, il mio insegnante.

Volevo che mi insegnasse.

Che mi insegnasse ad amare finalmente qualcuno al di fuori di me.

 

 

Buongiorno e soprattutto Buon 2013

Non potevo evitare di usare questa lettera per loro due…
E lo so, sono poche parole per i Lexie/Mark, ma sono quelle che mi sembravano più giuste e spero che piacciano anche a voi.
Anche la lettera “I” è andata e come al solito vorrei sapere cosa avreste usato voi, così posso struggermi all’idea che c’era di meglio da scrivere.
Un abbraccio a tutti e alla prossima,
HollyMaster

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