We are the kids that your parents warned you about.

di lloydslips
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo uno. ***
Capitolo 2: *** Capitolo due. ***
Capitolo 3: *** capitolo tre.(parte prima) ***
Capitolo 4: *** Capitolo tre.(parte seconda) ***
Capitolo 5: *** Capitolo quattro. ***
Capitolo 6: *** Capitolo cinque. ***
Capitolo 7: *** Capitolo sei. ***
Capitolo 8: *** Capitolo sette. ***
Capitolo 9: *** Capitolo otto. ***
Capitolo 10: *** Capitolo nove. ***
Capitolo 11: *** AVVISO. ***



Capitolo 1
*** Capitolo uno. ***








Capitolo uno.



Tirava un'aria piuttosto fredda,nonostante fosse fine agosto.
Il paesaggio scorreva veloce accanto a me,mentre rimanevo seduta nel bus diretta verso il mio disastroso futuro;
avrei dovuto guardare al presente,ma continuavo a guardare indietro,nel mio passato,a tutti gli errori che avevo commesso.
Infatti non mi trovavo lì per puro caso,ma per azioni sbagliate,compiute in momenti sbagliati.
I ricordi correvano nella mia mente,mescolando presente e passato:Come avevo fatto a ridurmi così?
Incominciando dal mio primo murales,la mia prima canna e per finire con quei tagli così profondi da segnarmi non solo la pelle,ma anche l'anima.
E ora ero qui,diretta verso un campus per "ragazzi difficili" reduce del mio passato travagliato.
Ripassai con una matita nera l'interno degli occhi,e mi aggiustai i capelli.
«Siamo arrivati a destinazione.»annunciò la voce profonda dell'autista,un tipo grassoccio e rozzo.
«Finalmente!»urlò un ragazzo dai capelli dorati,dall'ultima fila.
Si sentì,in,seguito uno schiamazzo proveniente da quelli che,probabilmente,erano i suoi amici.
Presi svogliatamente lo zaino,che era posato a terra,e dopo averlo messo in spalla mi avviai verso l'uscita.
Quando ci ritrovammo nel piazzale davanti al campus,tutti si riunirono in piccoli gruppi,io rimasi sola,come lo ero sempre stata,ma non era un problema,mi piaceva esserlo.
Riconobbi il ragazzo di prima insieme a due suoi amici,era piuttosto bello,occhi color caramello e bocca a forma di cuoricino.
Lo fissai intensamente,concentrandomi su quello che faceva,come si spostava delicatamente  i capelli con la mano, e come sorrideva,quel sorriso...quegli occhi....quei capelli... io l'avevo già visto.
Ma dove?
Ad un tratto lui si accorse di me e si voltò,mi sorrise e mi fece l'occhiolino,scambiò qualche parola con i suoi amici e dopo una risata di gruppo,si voltò di nuovo verso di me e mi mostrò il dito medio.
Io ricambiai,mandandolo a quel paese e lui rise.
"Come inizio non è male..."pensai.
Che stronzo!Sicuramente era uno in cerca di guai e se aveva intenzione di sfidarmi avrebbe trovato pane per i suoi denti.
Quel mocciosetto non mi spaventava,avevo affrontato cose peggiori di lui,ma meglio lasciar perdere,avevo già abbastanza guai.
Si avvicinò un ragazzo,non molto alto,che con un fischietto fece zittire tutti i ragazzi.
«Buongiorno  ragazzi,sono Dave, e sarò la vostra guida qui al campus»partirono una serie di fischi «Quindi per qualunque cosa chiedete a me,e ai miei colleghi,noi siamo qui per aiutarvi.»
Una voce gridò «Nessuno ci può aiutare!»
«Noi siamo qui per voi-ribbattè Dave prontamente.
Si fece spazio tra la folla un ragazzo alto,con i capelli ricci,che mettondo le mani sui fianchi disse
«Fanculo!Sono inadeguato.Cosa potete farci?»
Questa volta Dave rimase senza parole e facendo finta di niente cambiò discorso.
«Allora,ora vi daremo le chiavi per i cottage dove dormirete,vi ricordo che i ragazzi sono separati dalle ragazze»e qui si udì una leggera risatina generale.
Continuò a fare finta di niente e iniziò ad elencare i vari nomi di ragazze e ragazzi che avrebbero dovuto condividere  i cottage.
Prima di chiamare me,chiamò una ventina di ragazzi e ragazze,tutti rappresentavano due estremi opposti:c'era chi aveva un sorriso sbruffone come un tatuaggio,stampato sul volto,l'altra metà sembrava perennemente incazzata con il mondo.
Credevo di far parte della seconda metà,anche se il mio aspetto era ben diverso.Capitai in stanza con due ragazze Ilary e Caitlin,che si identificavano nella prima metà.
Una cosa però mi era chiara,quel posto non faceva per me,non sarei dovuta essere lì.
In quel luogo,cosa potevano fare per aiutarci?Niente ecco la risposta.





Salve,salvino (?)
Eccoci qua con il primo capitolo della nostra nuova fan fiction
"We are the kids that your parents warnes you about" la traduzione sarebbe
"Siamo i ragazzi da cui i tuoi genitori ti hanno messo in guardia".
Avete notato che abbiamo detto noi?
Beh a scrivere questa ff siamo in tre:
Mari,Eli e Marti.
Abbiamo scelto come personaggio Justin perchè....insomma...Justin Bieber è Justin Bieber lol
Per questa storia lo abbiamo immaginato come bad boy,ma non preoccupatevi,
anche lui ha un lato tenero.
Comunque domani pubblicheremo il secondo capitolo
ci aspettiamo tante recensioni c:
Quindi recensite AHAHAHAHAHA
Un bacio da:
Mari,Eli e Marti.

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Capitolo 2
*** Capitolo due. ***







Capitolo due.




Mi svegliai disturbata a causa di un rumore assordante,era una campanella.
Nervosa scostai le coperte,presi il cellulare e controllai l'orario,erano sei e mezza del mattino.
La sera prima mi ero addormentata piuttosto tardi,per colpa delle mie due conquiline,Caitlin ed Ilary,che avevano litigato fino a tarda notte per decidere chi avrebbe dovuto dormire sul divano.
La testa bionda di Caitlin fece capolino dal bagno,era già vestita e truccata,con un vestitino abbastanza corto rosa,sembrava una tortina glassata
mentre Ilary aveva tirato fuori dalla valigia trenta magliette,tutte di un solo colore:nero.
Era una ragazza enigmatica sempre timida e taciturna,non l'avrei mai capita.
Entrai in bagno,mi sciacquai il viso con dell'acqua fresca,presi  una spazzola e iniziai a pettinare rigorosamente i miei capelli,benchè fossero già lisci,ma mi aiutava a pensare.
Mia madre mi diceva sempre che assomigliavo a mia nonna da giovane.
Incominciando dagli occhi grigio-azzurri abbelliti da delle lunghe ciglia,il nasino all'insù ricoperto da delle graziose lentiggini,e i capelli rossi come il tramonto.Purtroppo non conobbi mai mia nonna,
perchè morì di cancro quando io avevo appena due anni,eppure l'avrei voluta conoscere.
Mi vestì in fretta,misi una gonna nera,delle calze a rete,una maglia grigia dei Guns n' Roses,e delle converse nere,con questo abbigliamento rispecchiavo me stessa,ed il mio animo ribelle.
Misi una linea spessa di eyeliner sulla palpebra,una dose abbondante di matita nera,e il mio rossetto rosso a cui ero appassionatamente affezionata.
Afferrai la borsa che avevo gettato e uscì dalla stanza diretta in mensa,per fare colazione.
Camminai lentamente,ispezionando il campus,che era malinconicamente deserto,così ne approfittai per fare un giro tra i cottage.
Mi avvicinai alla finestra di uno dei monolocali,e riconobbi il ragazzo che il giorno prima si era ribellato a Dave,specchiarsi.La prima cosa che notai furono i suoi occhi verdi,
pochi secondi dopo si voltò e mi vide.Mi fece un sorriso malizioso seguito da un occhiolino.
In tutta risposta alzai un sopracciglio scocciata,poi mi voltai e ripresi la mia strada,,anche perchè lo stomaco iniziava a farsi sentire.
L'odore di caffè mi inondò le narici,quando misi piede nella mensa;Era piena di ragazzi che parlavano fra loro,ma come immaginavo già si erano creati dei gruppetti.
Andai a prendere un vassoio,impaziente di mettere qualcosa nello stomaco.
«Fammi passare »disse una voce alle mie spalle,mi voltai e riconobbi che la voce era di quel bellissimo ragazzo con gli occhi color caramello,che il giorno prima mi aveva mandato a quel paese.
«No.Rispetta la fila»dissi,ma con un gesto della mano mi ignorò e passò avanti,sussurrando "sfigata".
Fu come una pugnalata al cuore a cui non seppi reagire,perchè quel ragazzo riusciva a farmi sentire piccola.
Eppure sembrava un dio greco con quei pantaloni a vita bassa neri,la maglia rossa aderente attraverso cui si intravedevano i pettorali muscolosi,e quel meraviglioso profumo dolciastro.
Quando fece per tornare al posto,mi sfiorò la spalla sussurandomi qualcosa che non riuscì a capire,ma alla quale risero i suoi amici.
Lasciai perdere e andai a prendere una tazza di caffè ed un cornetto.
Scrutai tra i tavoli,e vidi Ilary sola,così andai a farle compagnia.
Quando mi sedetti alzò lo sguardo dal vassoio per poi riabassarlo,forse aspettava qualcuno.
Per rompere il ghiaccio le chiesi
«Dov'è Caitlin?»si passo una mano fra i capelli corvini e disse «Nel tavolo delle ragazze popolari»lo sussurrò così piano che feci fatica a capirlo.
«Va bene,comunque ti piacciono i cornetti?»mi guardo con i suoi grandi occhi azzurri.
«Mh...Si»guardai nel suo piatto e notai che aveva solo dato un morso al cornetto,ma non le chiesi più nulla.
«Comunque tu parteciperai alla caccia al tesoro?» chiese lei girando lo zucchero nel caffè con un cucchiaino.
«Cosa?»
«Ho detto se parteciperai alla caccia al tesoro.E' una specie di tradizione qui ,viene fatta ogni anno come apertura di questo campus»
«Ah..e cosa c'è in palio?»dissi bevendo un sorso di caffè.
«Niente di importante...Ma secondo Dave,questo ci serve per imparare a collaborare»
«Che scemenza.»dissi sbuffando,lei mi guarda e sorride,ma non dice più nulla.
Notai però che ha un tatuaggio sul collo con su scritto "I can't change" .
Stavo per chiderle il motivo per cui era venuta al campus,ma davanti a me trovai una sedia vuota.


«Allora ragazzi»dice Dave -Ora vi spiegherò le regole della caccia al tesoro» tutti lo guardano in silenzio impazienti di saperne di più.
«Vi dividerò in gruppi da tre,e attraverso degli indizi dovete trovare i tre braccialetti che sono stati nascosti»
Iniziò a formare i gruppi.
Misi le braccia conserte aspettando che chiamasse il mio nome.

No avrei mai voluto che dicesse quelle nove parole.
«Hope tu sarai in gruppo con Caitlin e Justin»
«Cazzo.» sibilai a bassa voce.
Mi voltai verso Justin,che chiese ai suoi amici
«Perchè con quella sfigata?» tutti risero tranne me.
Gli occhi mi si stavano colmando di lacrime ma non dovevo piangere dovevo essere forte,così lo ignorai.
La mia attenzione ritornò a Dave
«Bene al suono del fischietto dovete andare,al laghetto,dove ci sarà la mia collega che vi dirà il primo inizio.»
Mise in bocca il fischietto e vi soffio dentro.
Tutti iniziarono a correre e Justin passandomi accanto disse
«Muoviti sfigata» Caitlin che era al suo fianco ridacchiò e lui le fece l'occhiolino.
Sentì un nodo alla gola che difficilmente mandai giù.
Corsi verso il lago e vidi che tutti erano riuniti intorno ad una ragazza,che stava dicendo qualcosa.
Mi avvicinai per sentire meglio.
«Eccovi qui ragazzi.Io sono Helen,la moglie di Dave e ora vi darò il primo indizio»calò subito il silenzio.
«E' centenario,Fa la carta su cui scrivere,può bruciare ora dovete cercare di indovinare.»
Tutti iniziarono a parlare fra loro,mentre io cercavo Justin e Caitlin che erano scomparsi.
Beh,si arrangieranno,Troverò da sola il premio.
Iniziai a pensare  che cos'è centenaria, si fa la carta e si accende il fuoco?Una quercia.
Corsi verso il bosco iniziando a guardare tra gli alberi,cercando la quercia.
Sentì dei rumori,dietro un cespuglio,e dei gemiti,così andai a controllare.
E lo spettacolo non fu uno dei migliori,vidi Caitlin con il vestitino alzato sopra la coscia,avvinghiata a Justin,che sembrava gli stesse succhiando la faccia.
Gli occhi mi si riempirono di lacrime e guardai Justin che mi aveva notata.
Mi sorrise strafottente e gli dissi
«Fottiti Justin.»non tanto per il bacio,anche se mi fece male,ma per quel fottuto sorrisetto staato nel volto.Glielo avrei volentieri cancellato a pugni.
Scappai via da li perchè sembrava che l'aria non fosse più respirabile.
Pensai che non avrei mai capito com'è essere amati.
L'amore,l'amore,l'amore a che cosa serve poi?
Assolutamente a niente.
Mi asciugai le lacrime,che scorrevano velocemente sul mio viso,e corsi nel cottage.
Mi buttai sul letto e continuai a piangere bagnando ogni singolo centimetro del mio cuscino.
Justin era un fottuto stronzo,che mi aveva per caso preso di mira.
Mi addormentai con il cuore spezzato e mille pensieri per la testa.


Mi svegliai  a causa di un rumore qualcuno stava bussando alla porta.
Andai ad aprire ma non avrei mai immaginato chi fosse davanti alla porta.
«Senti scusa per stamattina,non volevo chiamarti sfigata.»abbassò gli occhi al pavimento,come se si stesse seccando.O forse si stava vergognando?
«Ti ho portato questo,comunque» tirò fuori dalla tasca un braccialetto e lo allungò verso di me.
«Grazie Justin» lui fece un cenno con il capo e se ne andò via,lasciandomi sola.
No,dio certo non si era vergognato.


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Capitolo 3
*** capitolo tre.(parte prima) ***








Capitolo tre (prima parte).


 

Era passata una settimana,ma non era cambiato niente.
Ero la salita ragazza silenziosa,che osservava tutto dal suo angolino,senza mai mettermi troppo in evidenza.
L'unica cosa diversa ora era che avevo fatto amicizia con Ilary,che sotto quella sua maschera era davvero dolce.
Dopo vari tentativi ero anche riuscita a farmi dire il perchè del suo tatuaggio:mi disse che sua madre era morta,dopo un lungo periodo di sofferenza,suo padre era alcolizzato ed era rimasta sola.
Così aveva fatto cattive amicizie e cattive scelte,finchè un giorno il preside della sua scuola non la trovò nei bagni a vendere droga.
Così i servizi sociali la affidarono ad una nuova famiglia,ma niente era cambiato:e ora lei si trovava qui.
Mi chiesi se lei avesse avuto un'altra famiglia,dove si sarebbe potuta trovare adesso.
Molto probabilmente non qui,quindi tutto nasceva dalla nostra famiglia,no?

Immersa in questi pensieri mi avviai nel campus,verso il boschetto per fare una passeggiata.
Ripensai al riccio che aveva urlato a Dave il primo giorno e mi richiesi nuovamente se avesse ragione:Ilary aveva una nuova famiglia,non era cambiata.
Come avrebbero fatto a cambiarci,lì?Non avrebbero potuto.

Quando arrivai nello spiazzale davanti il campo vidi Justin,con un altro ragazzo biondo come lui,uscire dal boschetto.
Mi voltai dall'altra parte,ignorandoli del tutto.
Con lui,poi,era tutto uguale,continuava a sfottermi e io continuavo lasciarlo sfogare,non me ne interessava nulla delle sue sceneggiate infantili.

Evidentemente,però,lui decise di non lasciare in pace me.
Pochi secondi dopo sentii il respiro caldo di qualcuno solleticarmi l'orecchio e senza voltarmi capii che si trattava di Justin.
Quello che però mi fece saltare i nervi fu la sua mano sul mio sedere.La rabbia prese possesso del mio corpo
.Credeva che fossi una puttana?Per certe cose c'era Caitlin,ormai era chiaro per tutti.
Forse non per lui.

Mi voltai e gli tirai uno schiaffo talmente forte da lasciargli l'impronta sul volto.
Il suo sorriso,però,non accennò a diminuire.
M'innervosii ancora di più.

«Stronzo.» gli sputai in faccia.
«Puttanella.»sillabbò lui e non ci vedetti più.In un impeto di rabbia lo spinsi a terra e gli tirai un pugno nell'occhio.
A quel punto il sorriso se ne andò e sembrò incazzarsi.
Finalmente!
Mi prese da sopra di lui e mi sbattè a terra,mettendosi sopra di me e dandomi un pugno sul labbro inferiore,che puntualmente sanguinò.
Gli tirai capelli e gli graffiai la faccia e le braccia,lui mi diede un calcio nello stomaco.
Intanto,forse attirati dalle nostre urla o dall'amico di Justin,intorno a noi si accalcarono tutti gli altri ragazzi e ragazze del gruppo,che non ci dicevano di fermarci,anzi ci incitavano a continuare.
Ripensai di nuovo al fatto che lì dentro non ci potevano cambiare e mi dissi che era vero.
Per quelle persone lì,quelle che ci incitavano,non c'era via di scampo,non potevano cambiare.

Poco dopo Justin mi tirò uno schiaffo molto forte sulla guancia,che mi fece intontire per qualche secondo,poi ancora più rabbiosa gli tirai un pugno sulla mascella.
-Basta!-urlò qualcuno,che dalla voce riconobbi come Dave.
Poi qualcuno tirò Justin da una parte e me dall'altra.

A tirare me fu Dave,a tirare Justin un suo collega sulla cinquantina.Nel frattempo la folla intorno a noi si dissolse,forse spaventata da una possibile punizione collettiva.
«Basta.»disse questa volta più calmo Dave.
«Non potete picchiarvi,quì ci siete venuti per cambiare,non tollero certi comportamenti.Vi voglio subito nel mio ufficio,seguitemi.»-disse con un tono che non ammetteva repliche,così io e Justin ci calmammo.
Lui si lisciò i vestiti e mi lanciò un'occhiataccia,quasi mi volesse incenerire.
Io mi passai una mano sul labbro spaccato e me lo ritrovai coperto di sangue.
Lo guardai:era ridotto davvero male, chissà come dovevo essere io,adesso.
Non eravamo molto meglio della folla che si era creata attorno a noi.
Non avevamo tentato di fermarci,avevamo continuato per dare sollievo ai nostri animi rabbiosi.

Così,seguimmo Dave e un solo pensiero mi ronzava in testa:nessuno sarebbe cambiato e pensai al tatuaggio di Ilary.
Nessuno poteva cambiare.Nessuno poteva cambiarci.
Una volta entrati nell'ufficio di Dave,lui iniziò a farci una bella strigliata,e prima di uscire dalla stanza disse
«Non è ammissibile che una cosa del genere possa succedere nel mio campus,quindi risolverete tutto qui dentro»e se ne andò lasciandoci li. «E' tutta colpa tua.» disse Justin.
Ma questo ragazzo che si credeva di essere?
Come osava mancarmi di rispetto?
Avremmo risolto tutto qui dentro una volta per tutte..






 

Capitolo coooooortissimo,lo sappiamo ma al momento va bene questo (:
pubblicheremo il prossimo lunedì.Speriamo in qualche recensione :3
a presto,Eli,Marti e Mari xx

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Capitolo 4
*** Capitolo tre.(parte seconda) ***








Capitolo tre (seconda parte).





 

«Colpa mia?» sussurai.
«Colpa mia?!E per cosa?Sentiamo» urlai arrabbiata.
Fece due passi e si avvicinò a me
«Di certo lo schiaffo non me lo sono dato da solo!» mi scostai i capelli dalla fronte
«Se è per questo nemmeno io mi sono data da sola una pacca sul sedere!E la prossima volta che ti azzardi a mettermi le mani addosso te le stacco,maniaco.»
Alzò il sopracciglio e poi velocemente mi palpò il fondoschiena.
Sorrise soddifasfatto e disse
«Come così?»
Lo guardai in cagnesco e poi gli saltai addosso.
Cademmo entrambi a terra e iniziai a riempirlo di pugni,inizialmente si trovò sorpreso ma poi,ribaltò la situazione e si mise a cavalcioni sopra di me,mi bloccò i polsi al pavimento  e disse
«Senti sei una ragazza e non ho voglia di picchiarti di nuovo...»
in tutta risposta gli morsi il braccio.
Imprecò a bassa voce,e poi lasciò andare la presa.
Mi massaggiai lentamente i polsi, e mi sedetti dall'altra parte della stanza,dandogli le spalle.
Ero offesa perchè non mi rispettava,e poi chi si credeva di essere?
Rimasimo in silenzio,nessuno dei due voleva parlare con l'altro.
Poco dopo sentì i suoi passi dietro di me,ed un lieve tepore sul collo
«Hai un buon profumo» sussurrò inspirando a pieni polmoni.
Spostò i miei capelli da una parte,e si avvicinò al mio orecchio dicendo lentamente
«Vorrei diventare tuo amico se per te va bene»
Rimasi  impietrita,non avevo mai avuto amici,e proprio lui voleva diventarlo?Avevo sofferto tanto nella vita,ma la cosa peggiore e che avevo sofferto da sola,e lui ora mi voleva aiutare.
«Va bene» mugugnai sottovoce,mi sentì avvampare.
Si sedette vicino a me,attento a non fare rumore disse
«Mi dispiace..» lo disse così piano che quel suono lieve si disperse in aria.
«Dispiace anche a me» concessi infine.
Si voltò e mi guardò sorpreso,e poi scoppiò a ridere
«Che c'è da rideregli chiesi «Guarda come siamo conciati» disse indicando lo specchio di fronte a noi.
In effetti non aveva tutti i torti,eravamo pieni di graffi.
Io avevo i capelli in aria,la matita sbavata e l labbro inferiore gonfissimo,mentre lui aveva una manica della t-shirt strappata,l'occhio sinistro era ricoperto intorno da un cerchio violaceo,e aveva una piccola ferita sulla fronte,proprio come Harry Potter.
Risi anche io,per poi prendere un elastico dalla tasca e legarmi i capelli in una coda ,ad interrompere le nostre risate fu il cigolio della porta.
La figura magra di Dave fece il suo ingresso,un lieve sorriso comparve sul suo volto non appena ci vide.
«Noto con piacere che avete risolto i vostri problemi-»la sua voce profonda rieccheggiò nella stanza.
Justin sorrise ed io lo imitai
«Bene,andiamo via da qui,presumo che vi siate annoiati a stare chiusi qui dentro»
il biondò mi guardò lasciandosi scappare un piccola risatina.
«Non molto..» dissi.
«Bene allora andiamo»continuò uscendo dalla porta.
Lo seguì a ruota,ma mi sentì sfiorare,Justin aveva unito la sua mano con la mia,e combaciavano perfettamente come i pezzi di un puzzle.
Mi voltai e lo guardai,mi sorrise riscaldandomi il cuore,che pensavo fosse diventato di ghiaccio,ma lui con un solo sorriso aveva avuto il potere di scioglierlo.
Uscimmo insieme  mano nella mano,proprio come due fidanzati.
Tutti rivolsero la loro attenzione a noi,ovunque noi passassimo c'erano ragazze che mi buttavano occhiatacce gelose.
«Che ci fa lei con te?» disse una voce stridula alle nostre spalle.
Mi voltai e con mio orrore notai che c'era una Caitlin tutta incavolata e verde dall'invidia.
Justin la guardò male e le rispose
«Cosa ti importa?» ci rimase malissimo,mi guardò incenerendomi con lo sguardo e disse «Assolutamente niente.-»girò i tacchi e se ne andò.
Eppure mi aveva sorpreso che Justin,non aveva mollato per nemmeno un secondo la mia mano.
Andammo in cortile e ci sedemmo sull'erba appena tagliata.
«Sai un volta avevo un'amica che ti somigliava...»volgendo lo sguardo verso il cielo
«purtroppo non la vedo da un sacco di tempo..»continuò malinconicamente,strinsi la sua mano più forte
«Oh,mi dispiace così tanto Justin...Come si chiamava?»
Mi guardò bene e per un attimo i suoi occhi si illuminarono,ma poco dopo la luce si spense e scosse la testa.
«Ciao Hope» disse un ragazzo davanti a noi.
Era sempre il ragazzo ricciolino che avevo visto dalla finestra.
«Ciao..» risposi indecisa.Justin mi strinse la mano.
Lo guardai,ma lui non staccò lo sguardo dal riccio
«emh...potresti venire un attimo che ti dovrei parlare..»
Stavo per rispondere ma Justin mi precedette «E tu sei?» si incenerirono con lo sguardo a vicenda
«Daniel» disse il ragazzo facendo un sorrisetto a mo' di sfida «Bene Daniel,non vedi che Hope è occupata?»
Daniel fece un piccola risatina «Beh allora,te la rubo per un attimo,se non ti dispiace..»
Justin fece un cenno con il capo e lasciò la mia mano,mi alzai e andai verso Daniel.
«Cosa vuoi?» gli chiesi scocciata «Senti...stasera ho organizzato un falò,e volevo sapere se verrai..»
mi voltai verso Justin che ci guardava,serrando la mascella e stringendo i pugni.
«Non so..» risposi incerta.
«Ti prego...» continuò lui,e inaspettatamentente strinse le mie mani «Va bene» acconsentì.
Mi voltai di nuovo verso Justin ma purtroppo non c'era più nessuno.

 





Salve ragazzuole,
Allora ci scusiamo perchè avevamo detto che pubblicavamo il capitolo Lunedì e l'abbiamo pubblicato oggi.
Sorry.
Abbiamo creato un nuovo banner,molto faigo lol
Potremmo pubblicare il quarto capitolo anche oggi se raggiungiamo 5 recensioni.
Quindi recensite,ahahahah c:
Un bacio da:
Marti,mari ed Eli <3


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Capitolo 5
*** Capitolo quattro. ***








Capitolo quattro.





In camera eravamo rimaste solo io ed Ilary.
Caitlin era già uscita  avvinghiata com un albero di Natale;indossava il vestito più corto che avessi mai visto in tutta la mia vita ed era rosso come il fuoco,volgare come la stessa ragazza che lo indossava,la rispecchiava,indossava anche delle scarpe vertiginosamente alte dorate,si era impiastricciata il viso con i trucchi più strani e accessori di ogni tipo.
Era andata al falò con le sue "servette" che eseguivano ogni ordine che lei dava,le aveva fatte vestire di bianco perchè diceva che lei doveva distinguersi da loro.
Si,certo!
Almeno tutti avrebbero saputo che era una grande troia.
Dio quanto la detestavo!
Anche Ilary decise di venire,e mi meravigliai nel vederla vestita di bianco,altro che Caitlin!
Ilary brillava di una luce propria,quella sera,sembrava un angelo ed ero così fiera di essere sua amica.
Io invece a differenza sua avevo preso un paio di pantaloncini di jeans,una canottiera blu e delle vans.Non mi andava proprio di mettermi in mostra.
Uscimmo insieme e ci dirigemmo al falò.
Nessuna delle due era al settimo cielo,odiavamo entrambe troppa gente che si accalcava in uno spazio striminzito,a ballare una musica impercettibile e fare le cose più assurde.
Ne avevo già fatte tante di cazzate e non avevo voglia di farne altre per rovinarmi la vita ancora di più,ma se era così,allora perchè ci andavo?
Non lo sapevo nemmeno io,o forse non lo volevo ammettere....
Il vero motivo era che volevo rivedere Justin a tutti i costi.
Da quando avevamo risolto tutte le nostre divergenze,sentivo l'innefrenabile desiderio di stare con lui,perchè quando sto con  lui,mi sento una person migliore,mi sento più felice.
Esattamente come quando avevo sette anni,e giocavo insieme al mio amico d'infanzia Justin...Justin,chissà dov'era finito,e se lo avrei mai rivisto,solo per un secondo,almeno il tempo di chiedergli perchè mi aveva lasciata da sola.



Arrivammo nella spiaggia vicino al campus e tutti già ballavano,la cosa più incredibile era che la metà di tutti i partecpanti era ubriaca.
Mi voltai per cercare Ilary ma la persi di vista e la figura del suo vestito si dissolse fra i colori accesi degli altri.
Imprecai fra i denti,e mi guardai intorno per cercare Justin,forse anche lui mi stava cercando...
Al solo pensiero di ciò ebbi un tuffo al cuore,freddi brividi percossero la mia schiena,così mi gettai fra la folla per cercare il volto di Justin.
Girai a lungo senza alcun risultato e sconsolata feci per andarmene ma qualcuno mi spinse,facendomi barcollare leggermente.
Mi voltai stizzita,quando una voce da gatta morta giunse alla mia orecchie
«Dio scusami...Il mio Jus dovrebbe stare più attento..»
Non ebbi bisogno di sentire altro,avevo già capito cos'era successo,quando vidi le labbra rosse e sbavate di Caitlin e lo sguardo divertito di Justin.
I nostri sguardi si incontrarono,fu solo un'istante,che riuscì comunque a farmi sentire una perfetta stupida.
Come avevo fatto a illudermi di aver trovato un vero amico?
Ma soprattutto,come avevo pensato di potergli piacere?
Hope Stevens non piaceva a nessuno e non aveva amici,lo avevo scordato...
Ferita e distrutta corsi via da quel mondo che non mi apparteneva senza far caso alle inutili chiamte di Justin che sicuramente mi stava cercando.
Lo seminai e andai nel boschetto lì vicino.
Corsi più veloce che potei,lasciai che le lacrime scesero dai miei occhi,le gambe mi facevano male per il troppo sforzo,ma meglio così,il dolore serviva a distruggere altro dolore.
Dopo una corsa stremante mi fermai nel bel mezzo di una radura,caddi a terra sulle ginocchia e ripresi fiato,pietre appuntite mi graffiavano le gambe ma non importava,l'unica cosa che riuscivo a percepire era il dolce e piacevole bruciore ai polmoni che si riempivano d'aria pura.
Ripensai a quando mi tagliavo,e al sollievo che provavo dopo aver tagliato la pelle,cos' presi una pietra appuntita,e l'avvicinai al polso.
«Hope,stai bene?» lasciai cadere la pietra dalle mani,e mi asciugai le lacrime con le mani «Certo» risposi improvvisando un falso,sorriso.
Mi guardò,come se avesse capito che non ero sincera.
«A me non sembra..» disse togliendomi una ciocca rossa dal viso
«No veramente,non ti devi preoccupare per me Daniel....»
«Non dovresti dire così Hope..Sai tu non ti rendi conto di quanto tu sia speciale..»
Guardai i suoi limpidi occhi color verde prato e mi accorsi che stava dicendo la verità,bastò  un attimo che mi gettai sulle sue calde e morbide labbra,ricambiò il bacio.
Morsi lentamente il suo labbro inferiore e lui silenziosamente gemette per il dolore,ma continuò a baciarmi con passione.
Mi strinse con una mano il bacino mentre con l'altra mi accarezzava i capelli.
«Hope,finalment...»
Mi voltai di scatto e con mio dispiacere notai che c'era Justin,e che aveva visto tutto.
Daniel si staccò subito dalle mie labbra,e impacciato disse
«Io dovrei andare..ci sentiamo Hope...» e così se ne andò scomparendo tra gli alberi.
«Dimmi..» dissi freddamente voltandomi verso Justin.
«Vedo che eri occupata..» lo guardai negli occhi,a mò di sfida.
«Come lo eri tu con Caitlin....» non rispose avevo colpito nel centro.
Restammo in silenzio feriti e amareggiati.
Si voltò e capo basso se ne andò.
Mi aveva distrutto il cuore,facendolo in piccoli pezzettini,non meritava nè me e nè il mio amore.
Se ci fosse stato il mio Justin,il mio vero migliore amico lui avrebbe saputo cosa fare.








Holaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa c:
Eccoci qua con un nuovo capitolo.
Le cose si complicano per la nostra Hope,come farà a perdonare Justin?
Lo scoprirete nel prossimo capitolo,AHAHAHAHAHAH
Comunque vorremmo rigraziare le dolcezze che hanno recensito lo scorso capitolo.
Siete askdjfosdfjisdljjid  <3
Ringraziamo anche chi ha messo la storia tra le preferite/seguite/da ricordare

GRAZE,GRAZIE,GRAZIE!
Speriamo che continuerete a recensire c:
Vi vogliamo tanto ma tanto bene:
Mari,Eli e Marti <3

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Capitolo 6
*** Capitolo cinque. ***







Capitolo cinque.






«Ragazzi oggi campeggio!» esclamò Dave,entrando in mensa.
Il caffè mi andò di traverso ustionandomi la gola.
Gli occhi di Ilary erano tanto sgranati,che temevo le stessero per cadere dentro la tazzina del tè.
Il mio sguardo cadde prima su Daniel,che mi fece l'occhiolino e si morse il labbro,lo ignorai.
Poi mi voltai verso Justin,intento a sorridere e palpare il sedere a Caitlin,che er seduta sopra le sue ginocchia.
Sentì un fitta al petto che mi costrinse a  distogliere lo sguardo.
Perchè dovevo stare male per una persona così stupida quanto egoista,che non vedeva altro che se stesso?
«Staremo nel bosco per tre giorni.» continuò Dave.
Un coro di fischi si levò nella mensa proveniente d un gruppetto di ragazzi poco raccomandabili.
«Partiamo oggi pomeriggio.» dopo aver detto questo uscì dalla mensa sorridendo.
Pochi secondi dopo la sua testa ricomparve
«Puntali!» esclamò infine e se ne andò.
Era un pò bizzarro Dave.
Scossi la testa sorridendo,presi il vassoio e lo posai,e mi avviai verso la mia stanza.



Chiusi lo zaino con un colpo secco,e ricontrollai che il mio aspetto fosse decente
«Bene» dissi fra me,lisciandomi con la mano la maglietta.
«Sei pronta?» urlai ad Ilary,che era chiusa nel bagno da più di venti minuti.
«Un attimo» urlò di rimando.
Passarono una manciata di secondi,e  la porta del bagno si aprì.
«Finalmente.» dissi,alzando le braccia al cielo,lei sorrise.
Prendemmo gli zaini che ed uscimmo.
Una novità?Finalmente Caitlin aveva deciso di andarsene in un altro cottage con le sue amichette,o megli "servette" e lasciarci libere.
Il pulman era davanti all'uscita del campus,era abbastanza grande da poter contenere tutti.
Posammo gli zaini nel retro del bus,ed entrammo.
I posti migliori erano già stati occupati,e gli unici posti liberi erano  accanto a Daniel,ed un altro vicino ad un ragazzo biondino pieno piercing,che  molto carino.
Daniel non appena mi vide mi fece segno di sedermi accanto a lui,così obbedì lasciando Ilary con quel ragazzo,appena lo vide fece una smorfia disgustata.
Povera Ilary...
Sbuffando andai a sedermi vicino a Daniel,che tentò inutilmente di baciarmi,ma feci in tempo a girarmi,facendo finta di niente.
Vidi Justin fermo accanto a me,che guardava la scena vagamente incazzato.
E adesso che aveva?
Scosse la testa,andandosene,senza degnarmi di uno sguardo.
Lo sentì solo borbottare qualcosa come
«Sono uno stupido..» e probabilmente un'imprecazione.
Scossi anche io la testa.
Quel ragazzo non l'avrei mai capito.
Daniel mise nelle orecchie,le cuffiette che aveva in tasca.
Appoggiai la testa al finestrino.
Sentì qualcosa di freddò sull'orecchio destro,e po mi lasciai cullare dalle note di Kiss me di Ed Sheeran.
Chiusi gli occhi e assaporai ogni singola nota,li riaprì solamente quando la canzone finì.
Daniel mi guardava e mi sorrideva dolcemente,,tolsi la chiuffietta dall'orrecchio e gliela porsi.
«Appena ho sentito questa canzone  ho pensato subito a te» disse.
Ma la frase che avrebbe dovuto piacermi,ebbe tutto l'effetto contrario.
Mi dispiaceva non poter ricambiare quello che provava per me...
Appoggiai nuovamente la testa al finestrino,beandomi della vista del bosco.
Mezz'ora dopo l'autobus si fermò,ma eravamo ancora in strada.
Davanti a noi c'era una piccola viotta non attraversabile con il bus.
«Da quì,si prosegue a piedi.» disse Dave caricandosi lo zaino in spalla.
Iniziammo a camminare.
C'erano migliaia di alberi,e si sentiva il buonissimo odore di terra fresca.
Dopo circa dieci minuti di camminata,ci fermammo in mezzo ad una specie di prato.
Ci sedemmo tutti esausti,e assetati:presi lo zaino e  la boraccia dell'acqua.
Bevvi piccoli sorsi.
«Vi comunico i vostri compagni di tenda» ingoiai con forza l'acqua.
Tanto peggio di così,pensai...
Fortunatamente capitai con Ilary,mentre Daniel con Justin, e Caitlin con il ragazzo biondo con i piercing,che a quanto  capì si chiamava Cole.
Sbuffai,alzandom da terra e Daniel mi prese per mano,e mi chiesi se avessi fatto bene a farmi trascinare dalla rabbia e baciarlo,la notte prima.
Ormai comunque il danno era fatto.
Justin continuava a guardarci da lontano,senza però,accennare un sorriso.
Lo snobbai,voltandomi verso Ilary che parlava amichevolmente con Summer,una ragazza piuttosto timida.
Ilary me la presentò,Summer non era poi così timida:davvero incredibile come potesse sorprenderti la gente.
Ci avviammo,verso Dave che ci disse di iniziare a montare la tenda,il problema era che io non avevo la minima idea di come si montasse e nemmeno Ilary.
Ci guardammo allarmate,come avremmo fatto?
Ad un tratto ecco che accorse in nostro aiuto Daniel,che disse chiandosi a terra per raccogliere i pezzi
«Lasciate,faccio io...»
Risposi cortesemente
«Grazie,sei molto gentile..»
Sorrise candidamente «Prego,per te questo ed altro..»
Non sapevo cosa rispondere,mi aveva colta di sorpresa,guardai Ilary in cerca di aiuto ma lei mi guardò a sua volta divertita,poi disse «Ehm...io vado da Justin a vedere se ha bisogno di aiuto...»
La implorai con lo sguard di rimanere,ma lei mi fece un linguaccia dispettosa e andò via.Stronza!
«Ti sei pentita di quel bacio?» chiese serio Daniel.
A dire la verità si,avrei doluto rispondere,ma mentì
«No,cosa ti salta in mente?» mi guardò perplesso,ma subito dopo mi sorrise,e mi avvolse nelle sue braccia muscolose e possenti.
«Mi piaci» sussurò tra i miei capelli «ed anche tanto..» aggiunse in fine.
Avrei davvero voluto ricambiare il suo amore,ma purtroppo il mio cuore,l'aveva già rubato un'altra persona da almeno due settimane:Justin.

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Capitolo 7
*** Capitolo sei. ***








Capitolo sei.


 



Aprì lo zaino e ricontrollai per l'ennesima volta che la scorta di caramelle fosse al suo posto.Fui distratta,però, da delle urla.
«Hope,Hope!» urlò agitata Ilary,entrando velocemente nella nostra tenda che avevamo montato ormai da più di cinque ore.
La guardai mantenendo la calma che persi subito dopo che lei disse
«Daniel e Justin si stanno picchiando»
Mi alzai velocemente,la scansai e iniziai a correre.
Il buio pesto della sera aveva avvolto quel piccolo boschetto, rendendolo un pò simile ad uno scenario di un film horror.
Corsi senza sosta con tutta la velocità che possedevo.
Scorsi due figure in lontananza ,circondate da un gruppetto di ragazzi,ma feci fatica a vedere chiaramente,così mi avvicinai.
Justin aveva gli occhi che ardevano di rabbia,mentre i due si insultavano.
Iniziarono a spintonarsi,e a malmenarsi.
Daniel cercava di non perdere l'equilibrio a causa dei pugni che Justin tirava con foga.
Il riccio,con potenza,diede un calcio alla pancia di Justin,che si piegò in due dal dolore.
Mi agitai,nel vedere Justin ridotto in quel modo.
Ma il biondo non gli lasciò prendere il sopravvento della situazione,aveva voglia di vincere quel confronto,così gli tirò uno schiaffò abbastanza forte sulla guancia e sibilò fra i denti
«Lei è mia»
Daniel si accasciò a terra sfinito,mentre Justin sorrideva leggermente soddisfattatto.
Dave si avvicinò ai due ragazzi e così la folla che si era creata si dissolse.
Quella scena mi ricordò tanto una settimana prima,quando mi picchiai con Justin.
Poco dopo Ilary mi raggiunse.
Ero un pò intontita dalla scena che avevo visto poco prima,e da quella frase
«Lei è mia».
Dave  guardò prima me ed Ilary e poi i due ragazzi.
Si passò una mano tra i capelli,ed incrociò le braccia:Io e Justin,chissà come mai,centravamo sempre quando succedevano casini,e spesso ne eravamo anche i protagonisti.

«Hope,Ilary avvicinatevi» disse estremamente serio Dave.
Io ed Ilary ci avviammo verso i tre.

«Sono giunto ad una conclusione,perchè così non possiamo andare avanti....» Ci guardammo tutti,terrorizzati,aspettandoci il peggio.
«Per questi due giorni Daniel,tu starai in tenda con Ilary,Justin tu con Hope.» rimasi senza fiato e dal tono di voce di Dave capì che non avrebbe ammesso repliche.
E poi cosa avrei potuto fare con Justin che neanche mi rivolgeva la parola?
Sentì Justin sospirare,poi si allontanò.
Ritornò pochi secondi dopo con uno zainetto in spalla,mentre Daniel neanche mi degnò di uno sguardo,girò semplicemente i tacchi e se ne andò.
Ed adesso che avevo fatto di male?
Mi ero letteralmente stufata di quella situazione,gente che si incazzava senza motivo,e se la prendeva con me.
Basta.
Andai verso la mia tenda infuriata,sentendo i passi di Justin alle mie spalle.
Mi sedetti sulla coperta,e tirai fuori dallo zaino un pacchetto di caramelle.
Justin entrò nella tenda e dopo aver posato il suo zaino accanto al mio si sedette,estraendo dalla tasca l'iphone.
Iniziò a smanettare con il cellulare mentre io mi gustavo quelle deliziose caramelle,alla fragola,proprio come quelle che piacevano al mio Justin.
Ricordo ancora quella piccola bambina dai capelli rossi con un sorriso grandissimo che ero poco tempo prima,mentre mangiava davanti alle scale di casa propria, un pacchetto di caramelle alla fragola,insieme ad un bimbo biondino,il suo migliore amico.

«Sono le mie preferite.» disse il bimbo prendendo una caramella dal pacchetto.
«Anche le mie.» farfugliò la piccola leccandosi il labbro inferiore per assaporare la caramella.
«Che cosa vorresti fare da grande?» chiese il bambino.
«Non l'ho ancora deciso...» disse timidamente la rossa,e pian piano le sue guance si tinsero di  un colore rossastro.
«Beh..Io farò il cantante.» affermò deciso il bimbo «Ma tu se vuoi,potrai diventare mia moglie Ginger.» continuò il bimbo giocando con la carta della caramella.
«Certo Jus.» disse la piccola Hope sorridendo.
Eravamo troppo piccoli per capire cos'era l'amore,ma quando vedevo lui,vedevo una piccola parte di me.
E quando persi lui persi me stessa.

«Sono alla fragola?» la voce di Justin mi portò alla realtà «Perchè piangi?» mi chiese riponendo l'iphone che aveva in mano nella  tasca.
Mi toccai istintivamente la guancià,e sentì che era leggermente bagnata.
Mi voltai nascondendo il viso tra i capelli,vergognandomi di farmi vedere debole.
Asciugai con la manica della felpa ,la guancia e mi voltai verso Justin.

«Non è niente..» farfugliai «Comunque le caramelle sono alla fragola.»
Sorrise «Sono le mie preferite.» gli occhi mi si colmarono di lacrime per quella frase,che mi riportò a pensare a quel bambino che aveva promesso di sposarmi.
Vendomi sul punto di crollare disse
«Anche io certe volte mi sento solo...»
« A volte ti rendi conto dell'importanza di una persona solo dopo averla persa.. Ti viene in mente di quando ti rincuorava con il suo sorriso e capisci che non potrai più bisticciare o ridere come facevi quando eri con lei..»continuò.
Lui mi capiva e per qualche strano motivo io comprendevo quella sua aria da strafottente perennemente incazzato,era solo una corazza,uno scudo,perchè sotto di lui si nascondeva un cuore tenero e gentile,ed un animo buono.






Holaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa c:
Eccoci qua con un nuovo capitolo.
Che sono dolci i piccoli Hope e Justin vero? asjkdlsakdlkhsadlk
Noi li amiamo fateci sapere cosa ne pensate! c:
Il prossimo capitolo lo pubblicheremo Lunedì <3
Per questo capitolo vogliamo TANTE RECENSIONI:*
Comunque vorremmo rigraziare le dolcezze che hanno recensito lo scorso capitolo.
Siete askdjfosdfjisdljjid  <3
Ringraziamo anche chi ha messo la storia tra le preferite/seguite/da ricordare

GRAZE,GRAZIE,GRAZIE!
Speriamo che continuerete a recensire c:
Vi vogliamo tanto ma tanto bene:
Mari,Eli e Marti <3



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Capitolo 8
*** Capitolo sette. ***








Capitolo sette.


 



La luce pallida del mattino,filtrava dal tessuto della tenda.
Mi sentivo protetta e al sicuro.
Realizzai solo dopo due minuti di essere avvolta nelle braccia di Justin,arrossì lievemente.
Il nostro rapporto era un pò strano cambiava da amore in odio,in una maniera impressionante.
Ripensai alla sera prima quando mi aveva consolata,scoprendo così un lato di lui che ancora non avevo conosciuto.
Feci molta attenzione,e con delicatezza spostai il suo braccio,e mi alzai in piedi.
Aprì la tenda ed uscì fuori.
Mi strinsi nella felpa,per il lieve venticello.

«Già sveglia?» chiese una voce alle mie spalle,sobbalzai per lo spavento.
«Santo cielo Daniel mi hai fatto spaventare» dissi mettendomi una mano sul cuore.
«Oh,scusa non era mia intenzione» farfugliò spostandosi un riccio dagli occhi.
«Comunque mi dispiace per come ti ho trattato ieri, ero veramente infuriato..»
«Non ti peoccupare..» sorrise,e io lo imitai.
«Ok allora tutto apposto,per me»
«Lo stesso per me» accennai un sorriso e tornai in tenda.
Justin ancora era nel mondo dei sogni,aveva un viso così angelico che mi incantò,così rimasi a fissarlo.
Era così bello,mentre dormiva,con le labbra leggermente socchiuse e quell'aspetto così angelico.
Aprì gli occhi di colpo,e sbattè le palpebre velocemente.

«Hope è presto,torna a dormire..» mugugnò con la voce impastata di sonno,mi fece posto accanto a lui.
Mi sdraiai accanto al biondo,e con un braccio mi avvolse la vita,le sue mani aderivano al mio corpo come  una maglietta.
Chiusi gli occhi beata,e mi addormentai.



«Ragazzi svegli a dopo le effusioni» urlò Dave entrando nella tenda,io e  Justin saltammo in aria per lo spavento.
«Cazzo ho perso trentanni di vita!» disse Justin scazzato.
«Dai mettetevi  in costume oggi gita al lago» continuò Dave prima di uscire dalla tenda.
«Stavo dormendo così bene..» sussurrai timidamente,sorrise guardandomi.
«Però ora esci dalla tenda che mi devo cambiare.»
«Dai non posso rimanere?Farò il bravo bambino» disse facendo la faccia da cucciolo.
«Non se ne parla neanche.» detto questo lo spinsi fuori.
Tirai fuori dallo zaino un costume,violetto.
Indossai il pezzo di sotto,e quando cercai di allacciare quello di sopra mi accorsi che non ci riuscivo.

«Non può essere..» sussurrai fra me,feci altri tre tentativi ma non ci riuscì.
Mi maledì per non avere le braccia più lunghe.

«Justin!» lo chiamai «Che c'è?» urlò di rimando.
Feci un respiro profondo e dissi
«Potresti aiutarmi ad allacciare il costume?»
Non potevo credere di averlo detto.
Sentì un leggero tocco sulla schiena,e poi un tepore vicino all'orecchio
«Fatto.»
La mia faccia prese la tonalità dello smalto di Caitlin:rosso fuoco.
«Grazie..» mugugnai a bassa voce.
Mise le mani sui miei fianchi,e la sua bocca sfiorò la mia spalla,posando deglli umidi baci,così leggeri che neanche si percepivano.
Ero in preda al panico ma anche piacevolmente eccitata.

«Hope ti sei vestita?» chiese Dave da fuori la tenda,grazie al cielo mi aveva salvato lui da quella situazione.
«Non pensare di averla passata liscia» sussurrò Justin al mio orecchio,per poi lasciarmi andare.
Feci un sospiro di sollievo e risposi a Dave
«Si certo,sto uscendo»
Presi la prima maglietta che mi capitava a tiro,e infilai i pantaloncini in fretta e furia.
«Eccomi» dissi a Dave uscendo dalla tenda.
«Hai visto Bieber?»
«No,dovrà essere con Cole» continuai facendo un falso sorriso,lui sembrò crederci così si allontano.
Andai il più lontano possibile da Justin,dovevo prendere aria per pensare.




«Eccoci al lago!» disse Dave.
Tutti i ragazzi iniziarono a spogliarsi per poter rimanere in costume,Justin mi guardava,aspettandomi vicino alla passerella di legno.
Rimasi senza fiato,vedendolo indossare un semplice costume a mutanda bianco che lasciava poco spazio all'immaginazione.
Deglutì con forza. Mi tolsi la maglia e i pantaloncini e rimasi in costume.
Mi sentì a disagio perchè la maggior parte dei ragazzi mi stava fissando.
Ad un certo puntò però,i miei piedi non toccarono più terra.
Mi voltai. Justin mi aveva sollevato da terra e camminava con un sorriso malizioso stampato sul volto.
Non sembrava sforzarsi più di tanto.

«Tu non lo farai...» lo minacciai,ma lui non mi stese ad ascoltare,così mi lasciò facendomi cadere in acqua.
Mi seguì a ruota.
Riemersi ed iniziai a tossire a causa dell'acqua che avevo bevuto,lui rise.

«Sei uno scemo» gli dissi giocosamente.
«E tu sei bellissima...» arrossì imbarazzata,si avvicinò a me pericolosamente.
«Jus,hai un pò di crema abbrozzante?La mia è finita» mi voltai, e vidi Caitlin,con un costume rosa,stile Barbie,molto striminzito.
«Caitlin ne hai un tubetto in mano..» rispose lui visibilmente scioccato.
Lei si imbarazzò,e si dileguò.
Ben gli stava.

«Allora dove eravamo rimasti?» disse Justin maliziosamente.
«Io ho fame, tu non hai fame?» mi guardò confuso.
Iniziai a farfugliare e dopo averlo confuso uscì velocemente dall'acqua.
Non so cosa mi frenava,forse era la paura di innamorarmi.
Nelle favole si racconta sempre di pricipi su dei cavalli bianchi che salvano le principesse in pericolo,ma non parlano mai degli effetti collaterali,che si possono avere quando ci si innamora.





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Capitolo 9
*** Capitolo otto. ***








Capitolo otto.


 



I veri addii che  scattano nella mente sono silenziosi.
Sono i più reali e pericolosi,sono quelli che tieni per te.
E puoi anche continuare a tenerli nel cuore,pechè ormai li hai rinchiusi dentro.
E così che il mio millesimo pensiero si rivolse a Justin,quel piccolo bimbo biondino,sempre con quel sorriso smagliante e con quella bellissima luce negli occhi....

«Hope ci sei?» chiese Ilary passandomi una mano davanti al viso.
«Emh..certo» risposi incerta.
«Che cosa stavo dicendo?»
«Non ne ho la più pallida idea..» dissi sinceramente.
«Te lo dico io.Stavo dicendo che dovresti darti una mossa con Justin,perchè ti muore dietro.» feci spallucce,lei si passò una mano sul viso fustata.
«Hope,santi numi,lui non ti starà dietro per sempre...Io penso che lui...che lui...si sia innamorato di te.» sgranai gli occhi,e mi alzai in piedi.
«Non mi prendere in giro lui non si può innamorare di me.Gli spezzerei il cuore..Mi si spezzerebbe il cuore..» mi passai una mano fra i capelli.
«No Hope,ti sbagli.L'amore non ti spezza il cuore.E'la solitudine,il rifiuto,perdere qualcuno è questo che ti spezza il cuore..L'amore invece copre il dolore,come un anti-dolorifico,e cerca di di farti sentire meglio,speciale e meravigliosa.» aveva ragione,lei aveva sempre ragione.E dicendo queste parole così vere,lasciò me senza parole.
Ero
giunta ad una conclusione:mi dovevo fermare e prendere una decisione.
Avevo deciso che ne avevo il diritto, che dovevo smetterla di pensare di non meritare qualcuno che ...che mi dicesse che non si è mai troppo cresciuti per un bacio della buonanotte, per i cartoni animati visti tardi abbracciati da sotto una coperta di lana, per le corse sotto una pioggia primaverile, per gli errori, le liti, gli abbracci del non addio, le coperte disfatte per giorni, le urla d'amore e qualcuno che ti guardo dormire pensando che fossi la più bella creatura a questo mondo.

Mi ero fermata e l'aveva capito,grazie ad Ilary che mi aveva aperto gli occhi,avevo capito che l'amore è qualcosa di magnifico.
«Grazie Ilary» sussurrai l'abbracciai forte.La sua figura era così esile ,che pensai che se l'avessi stretta più forte si sarebbe rotta.
«Di niente» si staccò dall'abbraccio «Comunque dovresti andare,Justn ti starà aspettando » sussurrò al mio orecchio.
Le sorrisi,e corsi via verso la tenda.

Ecco la mia tenda,era a pochi metri da me,persi un bel respiro,e continuai a ripetermi
«Tu lo ami»
Ispirai a pieni polmoni,e aprì la tenda.
Trovai il biondo seduto,a giocare con la psp.
Si voltò verso di me e mi sorrise.

«Hope che fine hai fatto?» chiese spegnendo la psp,mi sedetti di fronte a lui.
«Ero con Ilary» le mani mi incominciarono a sudare,ed iniziai a respirare a fatica.
«Ti senti bene?» disse posando una mano sulla mia  guancia.
«No..»  ammisi,mi guardò confuso «Mi stai facendo diventare pazza,l'amore non dovrebbe fare questo..»
«Tu mi stai facendo diventare pazzo Hope,ed è esattamente quello che l'amore dovrebbe fare..» si avvicinò a me,e i nostri respiri si mescolarono.
Il cuore ormai era diventato un tamburo che emetteva battiti infiniti al minuto,lo stomaco era esploso insieme alle farfalle,o meglio,insieme allo zoo,perchè nello stomaco non avevo solo le farfalle,c'erano proprio tutti gli animali.
I suoi occhi color nocciola erano illuminati da una luce strana,ma particolare,che mi attirava,dischiuse leggermente le labbra a cuoricino,e continuò ad avanzare.
Un urlo accuto ci fece distrarre.
Mi allontanai di colpo da lui,ancora sotto shock per quello che era successo.
Si alzò di colpo 
«Hope io vado a controllare,sicuramente sarà qualche animale» annuì con la testa  «Tu aspettami qui» sussurrò prima di uscire dalla tenda.
 

 

* * * * *

 

Caitlin vide la rossa entrare nella sua tenda,che condivideva con Justin.Non andava bene,per niente. Justin doveva essere suo,l'aveva capito dal primo momento che l'aveva visto. E Hope stava rovinando i suoi piani. Dannata puttanella rossa.
Aveva capito anche che Hope era un problema ancora più grande quando nella stanza di Justin aveva visto una foto di lui,da piccolo, e una bambina rossa.Solo un idiota non avrebbe potuto riconoscere Hope in quella bambina. Anche se Justin non lo sapeva, e probabilmente neanche la rossa, erano legati da molte cose,che prima o poi li avrebbero fatti finire assieme.Hope era uno stramaledettissimo problema.E andava eliminato.
Caitlin prese il cuo cellulare ed inviò un messaggio a Daniel.
-Tieniti pronto a consolare la tua adorata Hope.- scrisse,senza immettere ulteriori dettagli. Avrebbe dovuto bastargli questo.
Subito dopo si allontanò di qualche metro,nel bosco, e quando fu sicura di essere abbastanza lontana urlò abbastanza forte da essere sentita da Justin,ma al contempo piano per non essere sentita da altri.Justin doveva essere suo.
Come immaginava pochi secondi dopo la testolina di Justin comparve dagli alberi e lei gli sorrise,maliziosa.Lui la guardò,dubbioso.
«C'è qualche animale?»gli chiese,ma lei scosse la testa,prendendolo per mano e attirandolo verso di se.
«Volevo solo stare un po con te.»disse e lo baciò.

 

 

Hope sentiva che qualcosa non andava.Justin era scomparso da qualche minuto?E se gli fosse successo qualcosa? Scosse la testa,prefendo pensare ad altro, ma alla fine si alzò e prese la direzione dalla quale proveniva l'urlo.Si era spaventata.
Pochi metri più in la sentì rumori sospetti,si avvicinò e sentì il cuore nel suo petto fare crack.
Justin e Caitlin,che si baciavano. Non poteva stare succedendo davvero.
Justin stava giocando col suo cuore,glielo stava spezzando. Faceva dannatamente male.
Scappò,senza essere vista o sentita da nessun altro.
 

 

Justin si ritrovò attaccato alle labbra di Caitlin. Rimase sconcertato per qualche secondo e dopo aver sentito un fruscio tra gli alberi,come se qualcosa o qualcuno si fosse mosso si staccò.Dannazione,lui era innamorato di Hope!
«No!Allontanati da me!»disse,alzando il tono della voce.
La lasciò lì,sola, e ritornò alla sua tenda.Aveva fatto male ad iniziare quello stupido gioco con Caitlin.
Arrivato nella tenda,si accorse che era vuota.
 

 


Hope corse,corse e corse.Le gambe avevano vita propria,non ne volevano sapere di fermarsi. Penso varie volte di stare facendo sempre lo stesso stupido giro,ma non si fermeva mai.
Le gambe si muovevano,veloci.
Le lacrime le bagnavano il volto.
Il cuore le batteva forte.Le faceva male.
Il buio della notte le confondeva la visuale.
La corsa continuò.
Se non ci fosse stato un ramo sarebbe andata avanti così per ore,ma incontrò la radice di un albero.Inciampò e cadde a terra.
Sbattè violentemente la testa contro una pietra e la vista le si annebbiò.
La testa pulsava,la tempoa pulsava,il sangue iniziò a macchiarle la pelle candida e il bruciore non accennava a diminuire.Stava morendo?
Chiuse gli occhi.







 



Holaaaaaaaaaaaaaaaaa c:
vediamo se riusciamo ad arrivare a 10 recensioni bfjkndskj
grazie come sempre a tutte quelle che seguono e recensiscono la nostra storia c:
a presto <3
-Mari,Marti ed Eli.


 

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Capitolo 10
*** Capitolo nove. ***








Capitolo nove.


 


 



Aprii gli occhi e instintivamente mi voltai verso il sacco a pelo di Hope,vuoto,esattamente come mi sentivo io.
Cosa avevo fatto?
Avevo rovinato tutto....per colpa di Caitlin.
Io non provavo niente per lei,eppure mi ero fatto baciare...
Mi riscossi dai miei pensieri superflui e pensai a cose più importanti,cioè Hope.
Chissà dov'era andata..
L'avevo aspettata sveglio per ore e ore,aspettando di vederla spunatere da un momento all'altro,ma non era tornata,probabilmente era andata da Ilary,o peggio ancora,da Daniel..
Non sopportavo il pensiero di Hope stretta tra le sue braccia,avrei preferito morire piuttosto che vedere una scena simile.
Mi alzai e sistemai tutta la mia roba,decisi di fare la stessa cosa con la sua,quella,forse sarebbe stata l'ultima che avrei potuto toccare qualcosa di suo..
Smontai la tenda e mi guardai intorno,ancora di lei nessuna traccia,feci spalluccie e caricatomi anche il suo zaino in spalla mi avviai verso il pulman.
Dentro incontrai Ilary accanto a lei vi era un posto vuoto;quando mi vide  tolse dalle orecchie  gli auricolari e mi chiese
«Ciao Justin,hai visto per caso Hope?»
Sgranai gli occhi.
«Scusa non era con te?» Dissi incredulo.
«No...l'ultima volta che l'ho vista stava venendo da te..» continuò posando l'i-pod.
«E' venuta ma poi sono dovuto andare via,e quando sono tornato non c'era più» misi il mio zaino e quello di Hope a terra.
«Allora,se non era con me e nè con te..dov'è?» chiese allarmata.
Salì  sul pulman Daniel che aveva l'aria un pò seccata,lo fermai mettendogli una mano sul braccio, prima che andasse a sedersi
«Dov'è Hope?»
Lui scrollò con un gesto secco la mia mano e rispose in cagnesco «Non lo so,non sono la sua guardia del corpo..» e andò a sedersi.
Dave che era seduto poco più avanti ci chiese
«Pronti a partire?»
«No Dave,manca Hope.» esclamai di colpo.
«Qualcuno sa dov'è?» Calò il silenzio più totale,
Dov'era andata a finire la mia Hope?
Decidemmo di aspettare.
Mi sedetti accanto ad Ilary convincendomi che ben presto sarebbe arrivata e che non le fosse capitato niente,ma più il tempo passava,più la mia preoccupazione cresceva.
Cinque minuti divennero dieci,dieci divennero venti e venti ,si trasformarono in quaranta e a quel punto non c'era più alcun dubbio,le era successo qualcosa.
Creammo alcuni gruppi di ricerca,capitai con Daniel.
Sembravamo legati noi due da qualcosa o meglio da qualcuno.

«Dove potrebbe essere?» pensai a voce alta,cercando di scacciare in me il pensiero orribile, dell'esile corpo di Hope,bianco e senza vita.
«Potremmo controllare nel bosco...» propose grattandosi il capo,annuì semplicemente,senza proferire parola.
Ci dividemmo,per ispezionare meglio il piccolo boschetto.
Camminai con il cuore che martellava nel petto,iniziai a sudare,e lo stomaco si contorceva per l'ansia.
Delle piccole goccioline di acqua iniziarono a  cadere dal cielo,sembrava che il cielo stesse piangendo...

«magnifico.»  sussurrai,alzando il cappuccio della felpa.
Camminai senza sosta,controllando ogni singolo posto.
Mi accascia a terra esausto,riparandomi sotto un albero,e misi la testa fra le mani.
Delle candide lacrime mi bagnarono il volto,e incominciai a piangere come un bambino senza sosta.
Dopo alcuni minuti alzai il viso,e asciugai le lascrime.
Il mio sguardo si rivolse a terreno  e notai delle piccole macchie rossastre di sangue ormai asciutto.
Il cuore mi rimbombò nel petto,e sentì un nodo alla gola.
Mi guardai intorno e notai altre macchie sempre più grandi in direzione di una grande radice.
Non era successo nulla,non sarebbe dovuto succedere nulla alla mia piccola Hope.

Seguì le macchie,e man mano che avanzavo il sangue era sempre più fresco,e gli occhi mi iniziarono a pizzicare.
Poco dopo le gambe mi cedettero.
Hope,in una pozza di sangue,i capelli macchiati di un rosso che incuteva timore,che risaltava sulla pelle pallida e bianca.
La testa,all'altezza della tempia appariva ancora più rossa quasi nera,come se da quel punto fosse uscito troppo sangue.
La guardai incapace di fare niente.

«Justin l'hai trov...» la voce di Daniel si zittì,quando vide la ragazza.
Rimasi in silenzio
«Cazzo!Prendiamola» urlò ma rimasi fermo,inginocchiocon gli occhi fissi sulla rossa.
«Justin!» urlò ancora più forte,ma la voce mi arrivò lontana.
Pochi secondi dopo mi risvegliai dal mio stato di trance e corsi da lei,inginocchiandomi accanto alla ragazza,immobile con il respiro flebile,le accarezzai i capelli.

«Andrà tutto bene..» le sussurrai «Tu starai bene,mia piccola Hope»
La presi in braccio,ben sapendo che non mi stesse sentendo continuai a sussurrarle dolci parole.
Io la amavo e lei non poteva morire,non mi poteva lasciare da solo,lei non poteva...
Mi innamorai di lei dal primo momento in cui la vidi,nel primo momento in cui i suoi occhi avevano incrociato i miei,non appena vidi i suoi capelli rossi,e lei non sarebbe morta.
Il cielo non si sarebbe ripreso la sua stella più bella doveva stare con me,dove rimanere mia.
Percepivo la sua pella fredda come ghiaccio,e il suo respiro sempre più debole.
L'importante e che respirava ancora,flebilmente,ma respirava.

«Hope tu non mi puoi lasciare,ti prego combatti» le sussurai prima di uscire dal bosco.

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Capitolo 11
*** AVVISO. ***



AVVISO





Allora,ragazze vi scriviamo questo avviso perchè inanzitutto vorremo scusarci,
facciamo schifo come delle cacchine di mosca,non meritiamo di  avere delle lettrici così fantastiche....
Ora vi spiegheremo il motivo per cui non abbiamo aggiornato,beh è semplice:LA SCUOLA.
Eravamo sommerse dai compiti,e non avevamo tempo per aggiornare.
Quindi inzieremo un'altra storia a breve,una mini-long sui one direction.
Oggi pubblicheremo il primo capitolo ed appena finiremo quella ,continueremmo questa.
Quindi sospendiamo la storia per poco tempo poi la continueremo,e la finiremo.
vedremo di dare un pò di pace a Justin e ad Hope AHAHAAHHAHAHAHAHAHAHAHAA.
Comunque noi vi ringraziamo ancora perchè recensite ogni singolo capitolo,e non ci avete mai abbandonato e ci seguite dal primo istante.
VI AMIAMO aaoaksaklldasdkldjlsl.
Ripetiamo di nuovo che facciamo schifo più della cacchina di una mosca.
SCUSATECI...una bacio dalle vostre scrittici Mari,Marti ed Eli c: <3

 

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